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Disoccupato si ricicla e diventa tassista da 6000 euro/mese | 1
Seguivo la puntata di questa sera di “Anno Zero” secondo il mio canonico limite di
sopportazione di trenta minuti, più che sufficienti per udire l’on. Lupi (Pdl)
commentare le immagini della povera gente senza lavoro e i giovani precari. Non era
certamente ribaltabile ciò che le immagini raccontavano e mostravano e l’on Lupi non
ha potuto che confermarlo con sincerità. Successivamente egli sollevava il problema
della scarsa propensione dei giovani e non più giovani a inventarsi un lavoro,
riferendosi a tutte quelle opportunità di lavoro manuale per i quali i giovani hanno
scarsa propensione e i più anziani scarso coraggio ad affrontare. Lupi ha citato ad
esempio il caso del sig Federico Hoefer (premiato da Mr. Google), un signore che grazie a un taxi un PC e
Internet, ha visto cambiare la sua vita, passando dalla condizione di disoccupato a quella di lavoratore autonomo che
fattura 6000 euro al mese. Ecco cosa racconta di se il signor Federico: «Mi occupavo di grande distribuzione, ho fatto il
responsabile di punto vendita per diverse aziende: Coop Lombardia, Lago.it, Esso italiana, poi è arrivata la crisi» racconta
Federico al telefono mentre controlla che non arrivino segnalazioni di richieste sul web della sua ladyblu.it, il sito di
«noleggio auto con conducente» che ha creato nel 2009 («Mi raccomando non chiamatelo di ricerca taxi altrimenti i taxisti
si arrabbiano»). Si, i tassisti si arrabbiano, perchè non hanno mai usato per il proprio lavoro la parola Noleggio Con
Conducente, mentre dall’ altra parte della parola TAXI se ne abusa spesso e volentieri, in malafede soprattutto, per
acquisire una fetta di clienti “disorientati”. «Dovevo inventarmi qualcosa, conosco bene il web, so programmare e creare
siti e così ho pensato di lanciare via Internet un’attività di noleggio auto e di riciclarmi come conducente». Niente a che
vedere con «Taxi driver»: una Mercedes blu classe E parcheggiata in garage, e un Van sempre Mercedes in collaborazione
con un collega («Per questa attività non ci si può permettere altro che auto di un certo livello») e naturalmente un pc
collegato alla Rete per lanciare il suo sito e farsi pubblicità su Internet. Prima ladyblu.it, poi Malpensa24.com e
taxi24airport.com, parole chiave ricercate per catturare la clientela soprattutto degli aeroporti vicini…” Il lavoro del
tassista è tutt’altra cosa, non è costretto a viaggiare con macchine di un certo livello, forse perchè è più sfigato… i clienti
arrivano a caso, estremizzando dalla signora con bambino che vomita il latte, al manager con due telefonini e pc in
conference call, ma tutto su flussi assolutamente casuali. «Sono diventato quasi un portale – spiega Hoefer – nei motori di
ricerca il mio sito esce tra i primi». Dall’estate scorsa il salto anche in ambito internazionale e adesso il suo nome compare
nei motori di ricerca in Francia, Germania, Gran Bretagna e Olanda («Ho indicizzato i siti su google.com ed è come essere
su una mega rubrica globale»)… cosa c’è di così particolare ? Provate ad andare su Google e digitare “taxistory”, anche noi
siamo al primo posto. Dov’ è il miracolo? Anche TaxiStory è indicizzato su Google (…Google sta esplorando il sito... si legge ogni
tanto sulla chat). Peccato che il blog TaxiStory non possa essere utilizzato per procacciare la clientela, Marco ed io
lavoreremmo a gonfie vele come il signor Hoefer, ma nel giro di qualche giorno ci ritirerebbero la licenza con l’accusa di
adescamento di cliente (azione vietatissima per regolamento).
Il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo completo sul questo brillante signore che ha ridato un senso e un lavoro
alla sua vita, talmente abile da essere premiato da Eric Schmidt, presidente di Google, semplicemente grazie a un taxi (che
taxi non è) e al pallino dell’informatica. Come al solito il segreto per accalappiare l’attenzione del lettore sta nelle
prime tre righe e nelle prime tre righe il giornalista Antonio Jacchia afferma che basta un taxi e un computer
collegato a internet per inventarsi un lavoro! Senza particolare enfasi l’on. Lupi citava ad “Anno Zero” questo caso;
penso che come altri spettatori si siano forse incuriositi, magari proprio quelli che si trovano in difficoltà nel mercato del
lavoro e sono andati a cercarsi l’informazione, magari cercandola proprio su Google. Provate a indovinare la frase di
ricerca più utilizzata in tema di taxi; accanto ai vari taxi, taxi milano, taxi story, una frase non manca mai: “quanto
guadagna un tassista”,,, questo dovrebbe fare capire tante cose. Ecco che l’ offerta di congelamento delle licenze da
parte di Letizia Moratti gelano anche le neonate aspirazioni di chi pensava di avere trovato una via d’uscita dalla
disoccupazione. I tassisti, corporativisti e chiave di svolta dei destini elettorali del politico di turno, sono persone
ripugnanti pronte a tutto pur di mantenere i loro privilegi! Grazie ad una stampa pasticciona e politici zuzzerelloni si
riconferma il deplorevole spettacole delle litanie lamentose come da solito copione. Chi ha gettato la rete ha pescato subito
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Disoccupato si ricicla e diventa tassista da 6000 euro/mese | 2
pesci, i commenti acidi in calce all’articolo lo confermano. Una volta tanto incolpevoli, ma salvo le nostre famiglie, nessuno
ci crederà.
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