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Tom Fine,
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TECNICHE DI
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WILMA COZART FINE
Presentazione del
figlio dei due
rinomati tecnici
del suono
LINK UP CLICK
GALACTRON:
Intervista con
Massimo della Vigna
della DML Audio
44
HI RES CLICK
Le major annunciano
una nuova strategia
46
CONSIGLI CLICK
TECNICI
Thorens TD 124 Il motore: parte 4
49
DA EVITARE CLICK
Dire Straits
‘Brothers in arms’
su Universal
51
ANGOLO CLICK
TECNICO
Alimentatori di
tensione, parte 3
CONSIGLI CLICK
TECNICI
La Focalizzazione parte 2
62
RIFLESSIONI CLICK
Kondosan parla della
riproduzione audio :
parte 1
QUALE CLICK
INCISIONE?
Le Suites per
violoncello di JS Bach
56
VINILI IN CLICK
EDICOLA
Classica in vinile:
il piano d’opera
LINK UP CLICK
SUBLIMA:
Alex Cereda ci parla
del Clamp
32
LINK UP CLICK
MARANTZ:
Tabella prezzi degli
amplificatori
35
RIFLESSIONI CLICK
PIERO RADICI:
Il distributore della
Magnepan e Conrad
Johnson parla con
Pierre Bolduc
36
39
42
SULLA
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TOM
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AUDIO
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TOM FINE
parla della tecnica
di registrazione
Mercury Living Presence
di Wilma Cozart e
C. Robert Fine
tom fine
Thomas Fine è il figlio della produttrice di Mercury Living
Presence, Wilma Cozart Fine, e dell'ingegnere C. Robert Fine.
La sua descrizione della tecnica usata dalla Mercury si basa
su resoconti di prima mano da parte dei suoi genitori e
dell'ingegnere associato, Bob Eberenz, insieme ai
registri/resoconti delle sessioni di incisione della Mercury
pubblicati in commercio.
C. Robert Fine
al tornio di incisione
a tecnica di registr azione Mercury
L
Living Presence, associata al nome di
C. Robert Fine, si può f ar risalire alla
fine degli anni '40 (la prima registr azione
per conto della Mercury Living Presence fu
realizzata nell'aprile del 1951) e f u realizzata con una metodologia basata sull'uso
di un microfono unico, per effettuare una
registrazione monofonica a gamma completa di un'orchestra sinfonica.
Dopo aver reso servizio nel Corpo dei
Marines nella Seconda guerr a mondiale,
Fine lavorava come tecnico del suono
presso lo studio dei Majestic R ecords a
Manhattan. Lo studio v eniva usato per
realizzare facciate di dischi 78 giri per la
Majestic così come per altre etichet te, tra
cui la Keynote Records di John Hammond.
Hammond e Fine condividev ano le loro
idee e esperienze nel campo della registrazione durante quelle sedute; entrambi
erano in sintonia con la filosofia di usare il
minor numero possibile di microf oni per
catturare il suono desider ato. Quella filo-
> SOMMARIO
extra
9
cover story
sofia si ev olse nell'usare un singolo microf ono Altec, probabil-
co. Hammond vendette l'etichetta Keynote alla Mercury Records
mente un 639 ‘Birdcage’ , nella registr azione prodotta da
nel 1948, e finì a dirigere il reparto classica di quest'ultima. Lui
Hammond nel 1947 , con I gor Stravinsky che dirigev a il suo
e Fine continuarono a realizzare album di ensemble di musica da
Concerto in Mi bemolle “Dumbarton Oaks”
seguito pubblicato dalla Mercury).
camera a New York, spesso usando la tecnica del singolo micro-
(Keynote DM-1, in
fono. L'era dell'LP stava nascendo in quel momento, e la fedeltà
del disco continua va a miglior are, rendendo la chiarezza e il
A quel tempo Fine registr ava anche delle sessioni negli studi
bilanciamento naturale della tecnica a singolo microf ono ancora
Reeves Beaux Arts a Manhat tan. La Majestic R ecords chiuse i
più desiderabili. Nel dicembre 1950 Fine f ece la suo prima regi-
battenti nel 1948 e Fine si tr asferì agli studi Reeves come capo
strazione di un'orchestra completa con un solo microf ono - che
delle attività di registrazione su disco. Nel 1949 nei studi Reeves
venne documentata come la prima registr
si registravano anche sessioni sull'allor a nuovo nastro magneti-
americana - con un Neumann / T elefunken U47. La registrazio-
tom fine
10 extra
> SOMMARIO
azione orchestrale
cover story
I genitori di Tom Fine, C. Robert Fine e Wilma
Cozart, mentre mixano l'Ouverture 1812 in stereo,
nello studio Fine Recording presso la Bayside
di New York (l'ex studio Everest). Le armi e le
campane che si sentono nella 1812 furono incisi
e editati separatamente, masterizzati su pellicola
35mm e sincronizzati con il brano musicale e poi
il tutto trasferito su un nastro master.
ne era delle partiture di balletto Judith e Undertow di William
Schuman, eseguite dall'Orchestr a Louisville e registr ate nel
grande studio di colonne sonore della R eeve.
Nell'aprile del 1951 Fine si recò a Chicago per realizzare le
prime registrazioni della Mercury con l'orchestr a sinfonica
della città omonima, diretta da Rafael Kubelik. Avendo sperimentato con registr azioni a singolo microf ono negli studi di
New York, così come in altre sedi, Fine portò con sé un microche allora era relativamente sconosciuto negli Stati Uniti.
Dagli esperimenti e dall'intuizione, Fine scelse di porre il
microfono leggermente indietro e sopr a il podio del diret tore
d'orchestra. Successivamente egli perfezionava la collocazione ascoltando i dif fusori monitor mentre l'orchestr a provava.
Per questa sessione la registr azione fu realizzata in remoto ,
tramite una linea telef onica dedicata, in collegamento agli
studi di registrazione Universal. Il leggendario ingegnere Bill
Putnam fece da operatore del nastro. Nonostante il fatto che
si sentano i rumori e i disturbi della linea telef onica, la registrazione fu trasferita in modo eccellente su LP mono
.
L'interpretazione di K ubelik dell'arrangiamento di R avel di
Quadri di un'Esposizione di Modest Mussorgsky divenne rapidamente un successo per la gio vane divisione classica della
Mercury. Il critico musicale del
New York Times, Philip
Taubman, descrisse il suono “come essere in presenza di
un'orchestra dal vivo” (dall'inglese “in the living presence of
the orchestra”: è da questa descrizione che nasce Mercury
Living Presence, PB). Il suono Mercury poi diventò il standard
di riferimento della musica classica nella prima era degli LP. Il
microfono U47 si guadagnò il suo status di culto , aiutato nel
frattempo da un articolo sulla rivista Saturday Evening Post.
Bob Fine e la produttrice della Mercury, Wilma Cozart, seguivano con attenzione l'evoluzione del mercato domestico e la
riproduzione stereofonica domestica che sta va per nascere.
Fine era ben consapevole dei benefici del suono e delle tecniche di registr azione multi-canale, a vendo lavorato come
tecnico di missaggio per l'audio cinematografico fin dagli anni
'40. La Cozart era una convinta sostenitrice dei vantaggi della
stereofonia per la registr azione e la riproduzione di musica
> SOMMARIO
extra
11
tom fine
fono a condensatore T elefunken / Neumann U47 a v alvole,
cover story
Foto in basso:
C. Robert Fine nel camion della
Mercury, 1956
classica, data la capacità di aggiungere maggiore ampiezza e
profondità al suono, e di a vere una messa a f uoco più precisa
dell'orchestra e dei suoi musicisti. La Mercury cominciò a ef fettuare registrazioni sperimentali stereofoniche a due canali nel
1954, ma nessuno dei risultati passò il loro vaglio. Fine e Cozart
Foto scattata nei primi anni '90 durante le
rimasterizzazioni dell’edizione su CD.
ritenevano che la tecnica e l'impostazione microf onica a due
canali, sia essa a coppie incrociate o con microfoni omnidirezionali distanziati, lasciasse un vuoto troppo ampio al centro
restringesse i lati. Inoltre, non consentiv
, o
a risultati a piena
ampiezza e profondità. Il loro approc cio era di avere un forte
centro, dal momento che le registr azioni mono stavano riscuotando così tanto successo con un singolo microf ono focalizzato
al centro.
sinistra, centro e destra. Il pensiero era triplice:
1) Conservare il ‘formato vincente’ e commercialmente redditivo dei loro la vori in mono mantenendo l'approccio a singolo
microfono centrale per i master mono , con il presupposto che
gli LP monofonici sarebbero rimasti in vendita per lungo tempo,
Nel 1954, il team della Mercury decise di registrare in stereo a
tre canali, con vogliando su ogni traccia del nastro da mezzo
tom fine
12 extra
pollice il segnale pro veniente rispettivamente dai microf oni di
> SOMMARIO
anche dopo che l'LP stereo f u introdotto sul mercato (questo
accadeva nel 1958).
2) Un approccio tre canali / tre microfoni era una naturale con-
pagina
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33
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2. Berlioz. Symphonie fantastique.
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27. Borodin / Rimskij-Korsakov.
Ouverture Principe Igor, Danze polovesiane / Capriccio espagnol, Ouverture
La grande pasqua russa
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3. Stravinskij. L’uccello di fuoco.
London Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90226
29. Respighi. Antiche arie e danze
Philharmonia Hungarica,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90199
5. Mussorgskij / Ravel. Quadri di
un’esposizione, Kovanchina: Preludio
e Danza delle schiave persiane.
Minneapolis Symphony, Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90217
tutti i vinili nella
collana sono
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AUDIOPHILE
9. Rachmaninov. Concerto per
pianoforte n. 2, Preludi
Byron Janis, pf, Minneapolis Symphony,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90260
14. Rachmaninov. Concerto
per pf n. 3
Byron Janis, pf, Minneapolis Symphony,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90283
16 Liszt. Danze ungheresi nn.1,4,5,6
London Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR90371
24. Rodrigo. Concerto di Aranjuez,
Concerto Andaluz
The Romeros, San Antonio Symphony
Orchestra,
LP Mercury Living Presence SR90488
37. Suppé: Ouverture
Detroit Symphony Orchestra,
Paul Paray
LP Mercury Living Presence SR90269
38. Prokof'ev. / Rachmaninov. Piano
Concerton. 3 / Piano Concerton. 1
Moscow Philharmonic Orchestra,
Kyril Kondrašin
LP Mercury Living Presence SR90300
39. Chabrier. Ouverture
Detroit Symphony Orchestra,
Paul Paray
LP Mercury Living Presence SR 90212
46. Balalaika Favourites
Osipov State Russian Folk Orchestra
LP Mercury Living Presence SR90310
>> Tom Fine ha ricevuto una
copia di ogni titoli. Secondo lui,
il lavoro su queste ristampe è
stato eccellente.
> SOMMARIO
extra
15
tom fine
i numeri in rosso si riferiscono ai numeri di uscita in edicola
cover story
tom fine
16 extra
> SOMMARIO
cover story
Questa pagina, in basso:
“Ecco il mio compianto amico e mentore Bob Eberenz che
utilizza il registratore 3 piste a 35 millimetri a Detroit
nel 1962. Questa foto ci mostra anche un po’ dell'interno
del camion Fine Recording nelle sue fasi successive”. TOM FINE
seguenza della registrazione monofonica a singolo
tempo ancora una chiarezza eccellente per archi e
microfono (si parlava allora intensamente di un
fiati. Dalla metà del 1956 fino all'inizio del 1959,
formato di riproduzione domestico a tre canali (che
l'impostazione standard fu composta dal già citato
non si materializzò mai).
M 201 al centro e due KM56 ai lati, con qualche
3) Un approccio a tre microfoni distanziati omnidi-
eccezione qui e là. Infine, nel 1959, Fine aveva
rezionali facilitava il mixaggio finale in stereo a due
acquistato abbastanza pezzi dei M201 da utilizzar-
canali, che era all'orizzonte immediato sotto forma
li esclusivamente nelle sessioni Mercury Living
di nastri su bobina a due piste commercializzati e
Presence (sei microfoni erano richiesti per il kit da
duplicati in quantità importante.
viaggio, poiché quelli di scorta erano obbligatori
Le prime registrazioni a tre canali furono realizzate
per tutti i pezzi principali dell'equipaggiamento,
dunque come un'espansione logica della tecnica a
data la spesa di mettere insieme un'orchestra sin-
singolo canale: tre microfoni distanziati Telefunken
fonica per una sessione di registrazione). La tecni-
/ Neumann U47 in modalità di funzionamento
ca a tre canali e tre Schoeps fu quindi standardiz-
omnidirezionale. La colorazione dell'U47, un’enfasi
zata, e tutti i dischi Mercury Living Presence dal
nella risposta al medio superiore, fu accentuata
1959 al 1964 (e molti altri successivamente) utiliz-
moltiplicando il numero di microfoni, e aumentava
zarono questi microfoni e questa tecnica.
l'attenzione sui singoli strumenti e le sezioni.
Cozart e Fine decisero di provare
altri
microfoni.
Un
Il registratore Westrex (3 piste/35mm film)
approccio di breve durata fu
quello di utilizzare un U47 al
centro e una coppia di microfoni Telefunken / Neumann
KM56 a condensatore con piccola capsula sui lati.
Fine aveva usato un microfono
Schoeps M 201 per la registrazione singola mono dal 1953.
Il microfono era fatto a mano
dalla famiglia Schoeps nella
loro casa, e la Telefunken lo
vendeva negli Stati Uniti. La
sua maggior sensibilità, nonché un diverso tipo di enfasi
nella gamma di frequenze rendeva meglio di un U47 perché
poteva essere appeso un po'
più indietro. Avrebbe anche
potuto essere appeso più in
alto, ottenendo allo stesso
> SOMMARIO
extra
17
tom fine
pagina accanto: C. Robert Fine a Milano nel camion della Mercury
cover story
Nella foto: Paul Paray dirige la Detroit Symphony Orchestra, in una della
tante registrazioni che fece per la Mercury.
nagra
18 extra
> SOMMARIO
cover story
La filosofia Mercury era di iniziare con un centro forte e
focalizzato, un palcoscenico a singolo microfono che
letteralmente stava in piedi da solo come la versione
monofonica di una sessione. Il posizionamento di questo microfono era la cosa più importante e ciò che
occupava la maggior parte del tempo e d'ascolto. Poi,
quando l'immagine del microfono centrale era impostata, si costruivano i lati con gli altri due microfoni. In
quasi tutte le sala con una buona acustica, i microfoni
laterali si troveranno su un piano paritetico al microfono centrale ad esattamente, o circa, la stessa altezza.
La Mercury avrebbe lavorato insieme al direttore d'orchestra, e talvolta i musicisti sarebbero stati spostati
dalla loro postazione a sedere in concerto per meglio
bilanciare le varie sezioni. Le dinamiche musicali erano
completamente nelle mani del direttore e della sua
orchestra. Nessuna tecnica di registrazione era utilizzata per enfatizzare o limitare le dinamiche nelle sessioni
Mercury, e in effetti sul camion di registrazione non vi
era alcuna attrezzatura supplementare a quelli scopi.
Nel masterizzare gli LP (e successivamente i CD),
Wilma Cozart (che sposò Bob Fine nel 1957) iniziava il
mixaggio finale delle tre tracce in due, impostando il
livello corretto sul canale centrale. Avrebbe quindi delineato i lati in modo da costruire l'immagine stereofonica per avere la larghezza e profondità più naturali.
Solitamente i livelli dei singoli canali sarebbero stati
quasi identici sulla sua console Westrex costruita su
misura. Il concetto di fondo era di presentare
all'ascoltatore una coerente e naturale ‘immagine
sonora’ che riflettesse con precisione l'orchestra, lo
spazio della sala e l'impostazione di bilanciamento e
dinamiche del direttore.
Questa tecnica e filosofia fu tradotta in altre impostazioni e generi. L'ingegnere rock Eddie Kramer usò quello che lui chiama il “metodo Bob Fine” per microfonare
la batteria in alcune sessioni dei Led Zeppelin: posto il
microfono centrale basso, concentrandosi sulla grancassa e il rullante, con i microfoni laterali più in alto
focalizzati su tutta la batteria. Il metodo viene impiegato anche per singole sezioni o gruppi interi nelle opere
a grande scala come le colonne sonore. La Telarc
International usò spesso una variazione della tecnica
nelle loro acclamate registrazioni di classica. Anche in
un piccolo spazio, tre microfoni omnidirezionali distanziati possono a volte produrre risultati gradevoli rispetto ad altri a coppie incrociate. I tecnici del suono
> SOMMARIO
extra
19
tom fine
“La filosofia Mercury era di iniziare con un centro
forte e focalizzato, un palcoscenico a singolo
microfono che letteralmente stava in piedi da solo
come la versione monofonica di una sessione.
Il posizionamento di questo microfono era la cosa
più importante e ciò che occupava la maggior parte
del tempo e d'ascolto”.
cover story
moderni sembrano favorire microfoni stereo a corpo unico e
che sia in grado di bilanciare correttamente i suoi livelli. Si può
diverse tecniche a coppie ‘matrix crossed’, ma molti di loro non
sperimentare con i microfoni, il loro posizionamento e le sale. Si
hanno utilizzato tre microfoni omnidirezionali distanziati, né mai,
può cercare di capire come una classica ‘enfasi di presenza’ del
né con una certa regolarità. Una variazione che può essere uti-
singolo microfono omnidirezionale possa essere usata a proprio
lizzata in alcuni spazi è un singolo omni al centro e una coppia
vantaggio, lottando contro il fatto che le frequenze più alte si dis-
incrociata di cardioidi destinata ai lati. Questa si tradurrà in mino-
sipano più velocemente di quelle più basse in uno spazio tipico
re profondità o larghezza rispetto alla configurazione tre omni,
di registrazione. Si può cercare di trovare il bilanciamento e il
ma potrebbe essere ideale per gli ensemble più ridotti con meno
punto di messa a fuoco ideali. Successivamente provare ad
musicisti rispetto ad un'intera orchestra.
aggiungere due microfoni simili, o ugualmente omnidirezionali, ai lati. Inoltre, cè da sperimentare con la distanza dal cen-
Un giovane tecnico del suono può imparare la tecnica Mercury
tro ma mantenendosi sullo stesso piano, e rendere i microfo-
partendo proprio da come fece Bob Fine: utilizzando un unico
ni laterali più vicini o più lontani, più in alto o più in basso
microfono per registrare un intero gruppo. Potrebbe essere un
rispetto al centro. In più, i può trovare la messa a fuoco e l'im-
quartetto d'archi locale, una jug band o anche un gruppo rock
magine stereofonica ideali. Infine, e naturalmente, bosogna
In questa pagina, in quella accanto e le due in alto nelle due prossime pagine:
“Nelle pagine che seguono potete vedere alcune foto scattate nei primi anni '90 durante le
rimasterizzazioni su CD. In basso si vede la mia madre che lavora con Dennis Drake negli studi Polygram
a Edison nel New Jersey. I CD sono stati realizzati riproducendo i nastri originali a 3 piste su un Ampex
300, mixati da 3 a 2 canali sulla console Westrex originale personalizzata (senza EQ o controllo della
dinamica), poi passati attraverso un convertitore AD dCS, digitalizzati a 24-bit/44,1kHz, poi in un bus digitale Harmonia Mundi con modulo dither-down Weiss, uscita in 16-bit/44,1kHz all'ingresso digitale del
registratore master Sony 1630. Questi nastri digitali vennero realizzati due alla volta e inviati direttamente all'impianto di stampa CD nella North Carolina (Philips - DuPont Optical). Un glassmaster veniva inciso
direttamente da quello del 1630 e il CD era stampato direttamente da quello.
Nessun altro stava facendo una catena così diretta, in quei giorni, per delle ristampe”. TOM FINE
tom fine
20 extra
> SOMMARIO
cover story
tom fine
La consolle Westrex
> SOMMARIO
extra
21
cover story
Registratore Ampex 300
Pagina accanto:
“Potete vedere una delle primissime registrazioni
orchestrali a singolo microfono, realizzata da mio padre nel
1948 nello studio Reeves Beaux Arts. Si tratta di Eugene
tom fine
Ormandy che dirige la colonna sonora per il documentario
Louisiana Story di Robert Flaherty. Si può vedere un singolo
microfono Altec 639 ‘Birdcage’. ”
TOM FINE
magine stereofonica ideali. Infine, e natur al-
anche venire alla ribalta. In altre parole, insieme
mente, bosogna prendere nota di t utto mentre
ai vantaggi di un suono ‘più vicino alla perfezione’
si procede.
viene l'onere di tenere sempre ai massimi liv elli
Gli ingegneri di oggi hanno anche più scelte nei
qualitativi le esecuzioni e le registr azioni.
microfoni omnidirezionali. I modelli elettrostatici a
capsula piccola of frono una risposta quasi completamente piatta attraverso le frequenze udibili.
Uniti a una moderna registrazione digitale ad alta
risoluzione, ci si può aspet tare un campo sonoro
molto pulito e naturale. Tenete a mente che l'eliminazione delle enfasi e dei cali nelle frequenze di
un microfono (così come le colorazioni intrinseche
in un registr atore a nastro), esporr anno criticamente anche le carenze di qualsiasi ambiente
acustico. Scelte sbagliate nella posizione dei
microfoni o nel bilanciamento dal centro ai lati, e
bilanciamento e dinamiche non ideali da parte del
direttore d'orchestra e dei musicisti, possono
22 extra
> SOMMARIO
La morale è: questa tecnica di v ecchia scuola del
‘meno c'è, meglio è’ mantiene la focalizzazione sui
musicisti e sull'equilibrio musicale piut tosto che
sulle apparecchiature, ed è una buon test per le
orecchie e la competenza tecnica di un ingegnere. Tom Fine
We would like to thank Tom Fine for having
suggested the publication of this interview,
as well as Larry Crane of the American
magazine Tape Op for having authorized its
publication on AS Extra.
The English edition can be read free at
www.tapeop.com CLICK
cover story
tom fine
Banco di missaggio
a 3 canali
operato da
Wilma Cozart Fine
> SOMMARIO
extra
23
LINK UP > AS 132
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 132 / pp.22-25
Intervista
MASSIMO
LA VIGNA
L’uomo dietro
la rinascita
della Galactron
Pierre Bolduc chiede spiegazioni sulla
circuitazione e sulla componentistica
nei nuovi integrati e finali della Galactron
LINK UP AS 132: galactron
ome sei arrivato a distribuire Galactron? MLV: Il marchio mi
ai singoli utilizzatori, e tutto questo ciò ha portato alla realizzazio-
ha sempre piaciuto. Avendo
ne di una nuova linea di prodotti denominata Filtri/Isolatori.
C
fatto amicizia con Aris
Bernardini anni prima, nel 1997 mi è stata offerta la distribu-
zione dei prodotti Galactron. Da lì in poi la Galactron a ritmo lento
PB: Puoi essere più preciso?
e con pochissime novità mi ha accompagnato fino al 2010 quan-
MLV: La realizzazione di induttanze con caratteristiche tecniche
do abbiamo deciso di investire per sviluppare nuovi prodotti. Dopo
notevoli e sovradimensionate rispetto alle correnti richieste non-
i filtri condizionatori, uscirono distributori di rete per poi trasporta-
ché l'utilizzo di cavo del tipo solid-core e nuclei ad alta permeabi-
re la tecnologia negli amplificatori della serie 2200, nati per ridefi-
lità magnetica, per esempio, hanno dato vita a efficaci celle di fil-
nire gli standard Galactron come uno dei prodotti meglio suonan-
traggio del tipo doppio pi-greco, tutti predisposti al trattamento dei
ti del mercato.
singoli utilizzatori in modo specifico (CD / Pre-Phono / Pre-Linea/
PB: Mi sbaglio o il marchio è anche diventato proprietà vostra?
MLV: Nel tempo il marchio è tornato in possesso della Galactron
Srl, di cui sono attualmente l'amministratore.
Finali di potenza/ Giradischi / Convertitori / Amplificatori Integrati).
PB: E il cablaggio?
MLV: Il cablaggio sui filtri di alimentazione è realizzato con l'utilizzo di cavi in ottimo rame argentato di potenza. Mentre per i pro-
PB: Dimmi, perché avete iniziato con i filtri di rete?
dotti è utilizzato dell'ottimo rame argentato della Wireworld,
MLV: Perché la riproduzione sonora parte, se posso esprimermi
un'azienda, come sai, leader nella realizzazione di ottimi sistemi
così, dalla corrente, anzi dalla qualità della corrente nei circuiti.
d'interconnessione nel settore Hi-End, e da ottimi connettori di
Tutti sanno che l'alimentazione elettrica contiene al suo interno
segnale d'ingresso e potenza del tipo isolato e con contatti tratta-
disturbi, derivanti da interferenze elettromagnetiche indotte gene-
ti, ai fini di garantire la migliore sinergia con le relative sorgenti di
rate dai vari sistemi di riproduzione e trasformazione dell'energia
riproduzione del contenuto musicale.
elettrica, e da interferenze elettromagnetiche indotte per radiofrequenza diffuse nell'etere. Chiaramente, tutti questi disturbi non
Galactron
Distributore per l’Italia
DML Audio
www.dmlaudio.it
CLICK
26 extra
PB: Hai usato solo tecnologia a stato solido sulle vostre elettroniche?
fanno altro che introdursi all'inter-
MLV: Sì, tutti i nostri amplificatori sono progettati con tecnologia a
no delle apparecchiature elettroni-
stato solido (con utilizzo di Mosfet, Fet e Transistor). La struttura
che alterandone lo stesso conte-
di alimentazione è stata curata nei minimi dettagli e i trasformato-
nuto
consistente.
ri toroidali da noi utilizzati sono prodotti in Italia su specifiche
Abbiamo così ritenuto importante
Galactron, ai fini di garantire la più impegnativa richiesta di corren-
realizzare
te ai transienti musicali.
in
modo
sistemi atti al tratta-
mento e contenimento di tali
disturbi, realizzando stadi di ali-
PB: OK, ma perché questa scelta?
mentazione diversificati e dedicati
MLV: Una delle ragioni ha a che fare con la coerenza timbrica; con
> SOMMARIO
questo tipo di costruzione siamo riusciti a ottenere un suono coe-
MLV: Le novità della gamma attuale (Serie 2200) è composta da 5
rente naturale e molto dinamico. Tutto è stato pensato per ripro-
integrati da 40W, 60W, 50W, e anche di 80 W e non 60 come hai
durre il più correttamente il contenuto musicale, il micro e macro
detto! Fino ad arrivare al Top di gamma da 25 W in pura classe ‘A’
dettaglio e anche questo, che abbiamo deciso già dall'inizio, di non
che hai sentito a Salerno. I filtri di alimentazione sono unici e i pro-
risparmiare sulla componentistica.
dotti hanno delle prestazioni sonore superiori alla media dei prodotti, perciò il rapporto qualità/prezzo è sicuramente sopra la
PB. Sì, ma sento questo tipo di commento con ogni producer che
media. Il prezzo è economico se paragonato alla qualità acustica
intervisto.
e costruttiva degli apparecchi
MLV: Sarà il caso, ma ascolta. Basette in vetronite, piazzole e forature in ORO 24K, condensatori e resistenze di altissima qualità
PB: Questo sarà da verificare nelle recensioni!
con tolleranza al 1%, pista per cablaggi posta al di sotto delle
MLV: Ma ti ha piaciuto il 25Watt in classe A?
schede per garantire un ordine massimale, con cablaggi e salda-
PB: Non sapevo che dovevo rispondere alle tue domande! Sì, mi
ture in argento, telaio realizzato a CNC con corpo in acciaio, tutto
è piaciuto, devo dirti la verità, mi ha piaciuto. Si è sposato molto
questo è la prova che le nostre non sono parole vuote. Mi dimen-
bene con i Dionisio.
ticavo, mascherina Frontale in Plexiglas nero da 20mm per garantire un design pulito e raffinato…
PB: Pensati di allargare il range a sorgente digitali?
MLV: Sì, sono già disponibili e funzionanti i prototipi dei convertito-
PB. Senti, non voglio entrare nel ring con te ma… cambiamo argo-
ri, ingressi phono e contiamo di fare uscire delle novità entro l'an-
mento. La gamma offre un pre, finali e integrati da 40 a 60 watt per
no.
canali, distributori di alimentazione e filtri isolatori. Ce ne sono tanti
sul mercato, perché uno dovrebbe prendere in considerazione i
PB: Allora le sentiremo qui a Salerno. Ti ringrazio per l'intervista.
vostri che sono anche abbastanza cari?
Pierre Bolduc
> SOMMARIO
extra
27
LINK UP AS 132: galactron
LINK UP > AS 132
LINK UP > AS 132
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 132 / pp.50-51
Accessori
SUBLIMA
‘CLAMP’
Alex Cereda, della Sublima, parla con
Pierre Bolduc degli effetti del Clamp
sull’interazione testina/disco.
LINK UP AS 132: sublima Clamp
C
Credo che un grafico aiuterà molto di più a capire cosa avviene.
il tuo nuovo Clamp. Cosa cambia con la vecchia versione?
Va bene, ma credo che una spiegazione più precisa di quella che
AC: Il principio di funzionamento resta lo stesso, ho solo maggio-
hai dato fine a oggi sta diventando fondamentale. Aiuterebbe tutti
rato le dimensioni per renderlo più efficace nell'accoppiamento
noi a capire perché dovremmo pagare una cifra non molto alta ma
disco tappetino, aumentato il peso e migliorato i processi di attiva-
in questi momenti di crisi anche non insignificante per l'acquisto
ontinui a proporci accessori dedicati al vinile, ho qui tra le
mani e in ascolto da diversi mesi nel mio impianto a Salerno
zione dei pigmenti di cui è composto. Già queste modifiche hanno
apportato una miglioria di circa il 30-40% rispetto alla prima serie.
del clamp tuo. Ma perché chi possiede già il Mat dovrebbe comperare anche il Clamp?
Invece posso garantirti che l'effetto sonoro aumenta, e inoltre
Ma con quale principio funziona?
Ai lettori di AS rimanderei la lettura dell'articolo del Mat sul numero di Dicembre Gennaio (AS 129, ndr). In breve, il funzionamento
si basa principalmente su tre fenomeni che studio da anni:
Interazione elettromagnetica, Free Energy e cariche magnetiche
anche se il principio di funzionamento (in parte) è simile il Clamp
lavora anche su altri parametri. Quando ho iniziato a sperimentare con i clamp mi sono prefissato un semplice schema che qui ti
ricordo in breve - leggerezza , dimensioni contenute, peso sotto i
ovvero correnti magnetiche e di contatto. Come sul Mat, il Clamp
500gr e funzionamento su parametri diversi da qualsiasi Clamp
agisce sui vari fenomeni di disturbo elettromagnetico che rendono
finora prodotto. Leggerezza perché personalmente non amo sfor-
la lettura del disco instabile e aumentano l'usura disco/testina.
zare i perni, anche se qualcuno mi ricorda che i migliori giradischi
Prossimamente vorrei pubblica-
usano materiali metallici e sinterizzati di altissima durezza, lo invi-
re nelle pagine della tua rivista
un nuovo test su due vinili iden-
figura 1
tici dopo un test di 250 passaggi
con relativi misure, uno che utilizza il Mat e il Clamp e l'altro no.
The Clamp
Distributore per l’Italia
Sublima-C
Cables
CLICK
prezzo: euro 227 (iva incl.)
28 extra
> SOMMARIO
figura 2
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 132 / pp.50-51
LINK UP > AS 132
to a misurare con un Vib Meter (strumento per la misura delle
za che diminuisce di valore durante la lettura. L'idea di una forma
vibrazioni) cosa accade quando appesantiamo il disco con un
generata da un campo vibrazionale da un clamp pesante che
clamp…ovvero come una piccola pietra che cade in uno stagno e
risuona potrebbe sembrare irrazionale ma non lo è. Ovvero deve
forma delle onde circolari, così la vibrazione si diffonde dal centro
pesare molto affinché non formi le onde vibrazioni, ma come con-
(perno) verso l'esterno (disco) le forme nodali sono simile alle figu-
tropartita il perno si troverà sotto sforzo meccanico, meglio averlo
re di Chladni (vedi figure 1, 2). Per dirla in modo semplice la testi-
più leggero e lavorare su altri parametri...
na si trova a leggere il contenuto del solco più le vibrazioni che
variano di intensità ad ogni istante. Quindi se ascoltassimo un
Sei matto o dici la verità?…
disco di vinile con una traccia liscia sentiremo una sotto frequen-
Sono matto…e ti dirò di più se riesci a far ‘intonare’ una certa frequenza per tutta la durata del disco avvengono
altri interessanti fenomeni. La frequenza di
risonanza molto bassa del Clamp, sotto i 1012HZ, insieme al fatto che il suo peso sia leggero (meno di 300 grammi circa) contribuiscono a evitare la formazione di queste sottofrequenze che non si sentono facilmente all'orecchio ma che ‘inquinano’ la resa sonora perdendo dettaglio e microdinamica. Inoltre il Clamp
Sublima lavora sulle interazioni elettromagnetiche nella zona di lettura (ovvero sopra) aiutando e non di poco l'efficacia del MAT.
Entrambi i prodotti non necessitano di essere
usati insieme (Clamp e Mat) però l'unione ne
aumenta sensibilmente l'efficacia. Le microcorrenti magnetiche diminuiscono, la testina
scende maggiormente nel solco con una lettura più completa delle informazioni ed una
minore usura da contatto. Intervista di Pierre
Bolduc
prezzo: euro 227 (IVA compresa)
> SOMMARIO
extra
29
LINK UP AS 132: sublima CLamp
“...la testina si trova a leggere il
contenuto del solco più le vibrazioni
che variano di intensità a ogni istante.
Quindi se ascoltassimo un disco
di vinile con una traccia liscia
sentiremo una sotto frequenza che
diminuisce di valore durante la
lettura. L'idea di una forma generata
da un campo vibrazionale da un
clamp pesante che risuona
potrebbe sembrare irrazionale
ma non lo è...”
LEONARDO LAMBERTI
Rip arazione e cus t omizz azione
di app ar ecchia tur e hi- fi
Che si tratta di amplificatori, giradischi, registratori a bobine
e a cassette Leonardo Lamberti ha accumulato 30 anni di
esperienza e, soprattutto, una profonda conoscenza di tantissimi apparecchi di molti marchi diversi e blasonati.
Servizio di riparazioni di tutte le marche hifi
- Ottimizzazione delle prestazioni e taratura strumentale di
-
componenti hifi odierne e vintage
- Riparazioni amplificatori per strumenti musicali
Riconatura di altoparlanti per diffusori
- Interfacciamento del nuovo altoparlante con il cross over del
-
diffusore mediante l'utilizzo di apparecchiature dedicate.
- La strumentazione del suo laboratorio include anche una
macchina a controllo numerico per la realizzazione di parti in
plastica, metallo o legno per la modifica strutturale o la
realizzazione ex novo di telai.
Garanzia - Ot timi pr e zzi - Ser vizio v eloce
Leonardo Lamberti
081/7427441
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LINK UP > AS 132
MARANTZ
TABELLA PREZZI
AMPLIFICATORI
Listino dei
vecchi prezzi dei
modelli Marantz e
delle loro
quotazioni odierni
LINK UP AS 132 marantz
32 extra
> SOMMARIO
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 132 / pp.48-49
LINK UP > AS 132
LINK UP AS 132 marantz
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 132 / pp.48-49
> SOMMARIO
extra
33
26-29as 131 KOETSU_paradigm78.qxd 19.2.2014 9:00 Page 29
distributori
Piero Radici
importatore di
Conrad Johnson e
Magnepan, fra gli altri,
parla con Pierre Bolduc
del nuovo accordo di
distribuzione con
DML Audio
S
ignor Radici, Lei è un uomo d'affari con molte società senza
Ho visto che anche i prezzi sono stati cambiati?
parlare della sua partecipazione nel gruppo privato Radici, uno
Abbiamo deciso di affrontare due problemi: il primo era l'allineamento
dei più importanti player europei nel settore chimico-tessile.
dei listini a quelli dei più importanti importatori europei, e il secondo
Perché l'audio? E come è nata la PFA2?
contrastare più efficacemente le importazioni parallele, rinunciando a
PR: Ho sempre avuto la passione per la riproduzione musicale di qua-
una quota di margine noi e chiedendo lo stesso sacrificio ai rivenditori.
lità e la PFA2 nasce dalla combinazione fra questa mia passione per
la musica e l'orgoglio di chi doveva abbandonare il campo per ragioni
Sig. Radici, la domanda è quasi banale, ma comunque la devo fare:
di salute, ma non voleva cedere marchi così prestigiosi a operatori
quando usciremo dalla crisi?
inaffidabili.
Mi auguro il più presto possibile, ma non ne usciremo certo prima che
l'economia generale si sia risollevata e che un certo ottimismo sul
Fino a poco tempo fa la PFA2 importava e distribuiva in Italia marchi
futuro si sia instaurato tra i consumatori. Purtroppo al momento non
audio come Magneplanar, Conrad-Johnson, XLO Volent, fra gli altri.
vedo concreti segni di ripresa nel settore e quindi è impossibile fare
Ma recentemente, se non mi sbaglio, avete fatto un accordo di distri-
previsioni.
buzione con la DML Audio?
Quello di cui invece sono certo è che il mondo dell' HiFi del 'dopo crisi'
Purtroppo pur essendo sulla soglia dell' età della pensione i miei impe-
sarà profondamente diverso dall' attuale, sopratutto qui in Italia, sia
gni sono aumentati invece che diminuire, lasciandomi troppo poco
come composizione della clientela (più giovani, più musica liquida, più
tempo per seguire questo settore, e così ho ritenuto opportuno fare un
qualità) che come dinamiche di funzionamento: la politica di tenere i
accordo con una ditta giovane, dinamica e affidabile per la distribuzio-
listini alti per consentire ai negozianti di scontare l'usato del cliente
ne dei prodotti, riservandomi il solo ruolo di importatore, che non svol-
non sarà più praticabile e tutti, volenti o nolenti, saranno costretti ad
gerò più con la ditta PFA2 ma attraverso un'altra delle mie aziende
adeguarsi alle regole del mercato internazionale, dove il cliente paga
TRADEPLUS Srl. Sono convinto che alla fine questa soluzione si rive-
regolarmente al negoziante la merce acquistata, lasciando eventual-
lerà altamente positiva per entrambe le aziende, Tradeplus e DML
mente il suo usato in conto vendita.
Audio.
Allora la vedremo sempre più spesso alle Bahamas e sempre meno
I componenti e diffusori venduti quando eravate il distributore conti-
spesso alle manifestazioni di Hi-Fi?
nuano a godere della stessa garanzia sotto il nuovo distributore?
Per il momento ho scelto la zona di Rimini, le Bahamas sono troppo
Non c'è alcun dubbio sulla validità e continuità della assistenza e delle
lontane… poi si vedrà ! Pierre Bolduc
garanzie, sia per la merce venduta prima che dopo questo accordo.
> SOMMARIO
extra35
piero radici
“...il mondo dell'HiFi del 'dopo crisi' sarà profondamente diverso dall'attuale, sopratutto qui
in Italia, sia come composizione della clientela (più giovani, più musica liquida, più qualità)
che come dinamiche di funzionamento...” PIERO RADICI
angolo tecnico
Filtri di livellamento
negli
ALIMENTATORI
DI TENSIONE
PARTE 3
“L'alimentatore di tensione, non solo
degli apparati per la riproduzione audio,
può essere paragonato, con la dovuta
approssimazione, a una batteria...”
ANTONIO SESE
filtri di livellamento
ontinuiamo con la trattazione sui filtri di livellamento delle
C
(fig.1) ed è:
sezioni di alimentazione. Come descritto precedentemente,
ÄV =
la resistenza e l'impedenza d'uscita di un alimentatore sono
tra i parametri caratteristici del 'Power supply'. Ne esiste un terzo,
I
2 fC
il ripple, che mette in relazione impedenza e resistenza d'uscita.
La definizione del ripple è legata a due fattori, la temsione media
C rappresenta la capacita complessiva di filtro, f è la frequenza
d'uscita Vm e il valore efficace della tensione di ondulazione
della tensione di rete, I la corrente assorbita dal carico.
(tutto riferito ai capi del carico):
Se si suppone che il carico venga attraversato da una corrente
costante, allora possiamo asserire che
Vr
r=
Vm
Vm = RI
Si richiama l'attenzione alla parte 1 della trattazione (AS Extra /
130), nella quale si evince come la tensione ai capi del carico pre-
(R rappresenta la resistenza di carico). Se sostituiamo le ultime
senta un'ondulazione dovuta principalmente al valore della capa-
tre relazioni nell'espressione del ripple otteniamo, in forma sem-
cità di filtro (assumendo costante sia la frequenza della tensione
plificata che
di alimentatzione del trasformatore, sia il valore del carico).
Questa ondulazione si sovrappone al valore medio della tensione d'uscita. Nel caso di un alimentatore con filtro capacitivo, la
r≈
2.9
1000CR
forma d'onda della tensione di ondulazione può essere assimilata a un'onda triangolare (fig.1) il cui valore efficace vale:
dove la resistenza di carico è espressa in Ohm e la capacità un
Vr =
Antonio Sese
ÄV
2 3
Ingegnere e fondatore:
Horn Audio Amplifiers
CLICK
36 extra
uF (spesso il ripple è espesso in 'n parti su 100' moltiplicando la
relazione x 100).
Occorre prestare particolare attenzione al dimensionamento del
ponte di diodi che esegue il raddrizzamento della tensione del
V è l'escursione massima
secondario del trasformatore. Durante il periodo nel quale i diodi
della tensione ai capi del carico
del ponte conducono, il condensatore immagazzina energia, per
dove
> SOMMARIO
angolo tecnico
“...la resistenza e l'impedenza d'uscita di un
alimentatore sono tra i parametri caratteristici
del 'Power supply'.
Ne esiste un terzo, il ripple, che mette in
relazione impedenza e resistenza d'uscita...”
erogarla al carico nel momento in cui non c'è conduzione dei diodi
occorre tenere presente il suo valore per un corretto dimensiona-
del ponte. La quantità di energia accumulata dal condensatore è
mento dei diodi del ponte raddrizzatore. La questione dell'energia
proporzionale al valore della sua capacità, pertanto, se questo è
accumulata dal condensatore di filtro ci deve far riflettere e da que-
alto, sarà alta l'energia immagazzinata. Più è alto il valore della
sto occorre comprendere come la scelta di una capacità di valore
capacità e più la tensione, ai capi del carico, tenderà a un valore
troppo alto (credendo di migliorare le performances dell'alimenta-
costante, con relativo annullamento (caso ideale od in assenza di
tore) potrebbe comportare evidenti problemi di affidabilità del
carico) della tensione di ripple (ondulazione nulla - è il caso delle
sistema mal concepito. Inoltre, grosse correnti nel condensatore
alimentazioni a batteria che alimentano un carico di valore costan-
rischiano di dar luogo a fenomeni poco graditi in applicazioni
te).
audio, andando a 'sporcare' lo spettro audio. Generalmente, un
Proporzionalmente alla capacità del condensatore aumenta la cor-
buon progetto, presenta sempre un condensatore di filtro di valore
rente che lo attraversa (fig.2). La stessa corrente attraversa anche
adeguato e mai surdimensionato, lasciando il posto per la riduzio-
i diodi del ponte. Detta corrente, può risultare diverse volte più
ne del ripple a soluzioni più specifiche. Continua... Antonio Sese
grande della corrente media che attraversa il carico, pertanto,
/ HORN Audio Amplifiers
> SOMMARIO
extra
37
filtri di livellamento
ANTONIO SESE
riflessioni
Riflessioni di
Hiroyasu Kondo,
di Audio Note
sulla
riproduzione
audio
“Si dice che il suono si propaghi
come il movimento delle onde.
Questo è vero solamente
in una grande stanza
senza ostacoli. Nella realtà però,
le onde sonore si muovono
in modo molto più complicato,
scontrandosi e spintonandosi
qua e là, a volte
in un vortice...”
PARTE 1:
Il movimento delle
particelle e delle onde
(scritta all'inizio
dell'estate 1999)
KONDOSAN
lbert Einstein diceva che il movimento è energia. Io credo
A
complicato, scontrandosi e spintonandosi qua e là, a volte in un
che il movimento sia suono. Sono sempre più convinto di
vortice. Noi ingegneri audio dovremmo cercare di visualizzare
ciò, quando ascolto la massa sonora che aumenta nel
nella nostra testa il modo in cui si comportano le onde sonore,
mezzo dell'ouverture Tannhauser di Wagner. Specialmente quan-
che non può essere spiegato dalla teoria elettrica. Sembra che vi
do ascolto quella stessa musica eseguita dal grande maestro
siano ancora innumerevoli fattori sconosciuti a sfidare i tecnici
Arturo Toscanini, nel suo ultimo concerto del 4 aprile 1954; che
audio. Più uno riflettete sull'audio, più profondo sembra diventare
suona come se le particelle sonore si stessero scontrando tra di
il campo.
loro, e viaggiassero vorticosamente verso una marcia fragorosa.
A me sembra che queste particelle facciano movimenti inimmagi-
IL SUONO SOLENNE
nabili. Posso facilmente immedesimarmi in quella scena, dove il
Ogni mattina alle ore cinque, duecento monaci Zen cominciano a
maestro ottantasettenne stava dando tutto di sé stesso per la sua
pregare presso il Soji-ji, tempio principale del Buddismo Zen. I
esecuzione d'addio, e l'orchestra stava rispondendo al massimo
monaci seduti nelle file di sinistra e destra serenamente recitano
delle proprie capacità. (Audiofili, Kondo stava ascoltando una
il canto del sutra. Che tono solenne! Questo rituale quotidiano
registrazione mono: chiaramente KondoSan aveva capito come
invita le persone al mondo del nirvana. Cosa dovrei fare se mi
l'energia dietro un'interpretazione influenza anche la resa sonora.
venisse chiesto di esprimere questa solennità a mezzo delle
Molto interessante! E spero che questo commento vi farà "FRAN-
apparecchiature di riproduzione del suono?
CHIR LE RUBICON"! PB)
Prima di tutto, devo capire come raccogliere quel suono.
Secondo il metodo di registrazione attuale, si dovrebbe piazzare
Si dice che il suono si propaghi come il movimento delle onde.
un certo numero di microfoni in vari punti, come pedine su di una
Questo è vero solamente in una grande stanza senza ostacoli.
scacchiera. Ma io sono scettico su questo metodo, soprattutto
Nella realtà però, le onde sonore si muovono in modo molto più
perché più microfoni vengono utilizzati, più il suono originale in
> SOMMARIO
extra
39
kondosan
KONDOSAN
prossimità dei microfoni viene registrato in maniera enfatizzata,
disturbando così l'armonia delle onde sonore, che più conta.
Provate solo a immaginare il rumore emesso da un aereo bimotore. Può suonare come "Brrr..." che è prodotto da lievi differenze di
frequenza. La maggior parte degli strumenti musicali o dei gruppi
vocali producono sempre un 'timbro differenziato' (difference
tone). A me sembra che questo delicato tremore 'risuoni' armoniche, producendo ulteriori accordi e come risultato, un bel tono. Se
volete produrre un bellissimo timbro, dovete prima pensare al
meccanismo in cui esso viene prodotto.
“Il tipo di suono che io voglio
produrre è quello in cui le sue
singole particelle possano avere
una correlazione fra di loro.
È facile produrre un suono
chiamato 'morbido' scegliendo
adeguati componenti e circuiti,
ma questa proprietà di 'morbidezza'
è complicata. È una tecnica che
attenua le linee
di confine...”
IL SUONO ANALOGICO È IL SUONO DIGITALE
Il disco analogico non sempre significa 'avere un suono analogico', né il disco digitale 'un suono digitale'. A mio parere, i sistemi
audio attualmente disponibili sul mercato suonano 'digitali' anche
nel loro stadio d'elaborazione analogica. Ogni nota suona chiara,
precisissma e acuta come l'onda quadra. Sono come delle stampe digitali di foto, che mostrano ogni dettaglio dell'oggetto così
chiaramente. La prima impressione è eccellente e la sua risoluzione è altissima, tuttavia mi chiedo se questa sia la strada maestra
per l'audio.
Se un cambiamento è mai avvenuto, si può dire che sia stata l'aggiunta di un suono simile al digitale. Io non sono d'accordo con
questa tendenza. Voglio produrre un suono in cui le sue singole
particelle possano irradiare energia nello spazio circostante proprio come il sole, e fondersi in un unico elemento. PENSANDOCI
BENE, DOVREI STUDIARE PIU' PROFONDAMENTE LA FASE
IN CUI IL SUONO VIENE INIZIALMENTE CATTURATO….
Hiroyasu Kondo / Audio Note Co., Ltd., Tokyo
Il tipo di suono che io voglio produrre è quello in cui le sue singole particelle possano avere una correlazione fra di loro. È facile
produrre un suono chiamato 'morbido' scegliendo adeguati componenti e circuiti, ma questa proprietà di 'morbidezza' è complicata. È una tecnica che attenua le 'linee di confine' fra DOVE UN
SUONO FINISCE E UN ALTRO INIIZIA. Le valvole di trent'anni fa,
(Traduzione dall’ inglese. Traduzione in inglese di Hiro Yoshizumi,
sì, producevano tale suono, e questa tendenza continua ancora.
corrispondente Sibatech a Calgary, Canada)
> SOMMARIO
extra
41
kondosan
riflessioni
cose tecniche
Digital Delay:
Che cos’è?
Paul Rigby spiega tutto...
con l’aiuto di alcuni LP Speakers Corner
L
“...se acquistate un LP audiophile
derivato da un nastro master - ma
quel nastro master è stato elaborato
usando un ritardo digitale - quell'LP
audiophile può solo produrre una
risoluzione con qualità sonora da CD.
Scioccante, non è vero?”
a ditta tedesca Speakers Corner (www.speakerscornerre-
Record Service - degli stessi due dischi di Mancini. Entrambi gli LP
cords.com) che produce ristampe in vinile audiophile, ha appe-
erano stati prodotti utilizzando un ritardo digitale, al contrario di uno
na ripubblicato una serie di dischi. Ognuno di essi ha qualcosa
analogico. Questo è un aspetto cruciale, poco discusso e ben poco
digital delay
in comune: vediamo se riuscite a trovarla.
noto nella creazione del vinile, ma qualsiasi audiofilo dovrebbe capire
C'è il disco di Duke Ellington e la sua Orchestra, Newport 1958, un'ap-
cosa fa e cosa non fa, perché potrebbe influenzare la vostra decisio-
parizione dal vivo meno nota rispetto a quella registrata nel 1956, ma
ne d'acquisto.
comunque un concerto piuttosto brillante, mentre Solitude (1952) di
Quindi cos'è questo 'ritardo' e qual è la differenza tra uno digitale e
Billy Holiday ci mostra la cantante ormai anziana al meglio della
uno analogico? Su un normale giradischi il solco guida il braccio verso
forma. Il disco di Henry Mancini The Pink Panther (La Pantera Rosa),
il centro dell'LP. Ma cosa succede quando non c'è alcun solco, ovve-
con la musica del film, offre l'illustrazione del famoso cartone anima-
ro quando la testina d'incisione deve scavare il primissimo solco in
to impressa nella copertina, così come la colonna sonora dello stes-
una lacca che verrà usata per la successiva stampa?
so Mancini per il film Breakfast at Tiffany's (Colazione da Tiffany) offre
Ci sarà bisogno di una forza che manovri il braccio, nel quale alloggia
l'altrettanto famosa fotografia di Audrey Hepburn in copertina.
la testina d'incisione. Potreste disporre di una forza meccanica impo-
Ci siete già arrivati o vado avanti? Beh, in realtà vi sto prendendo in
stata per compiere il lavoro, ma se lo faceste, tutti i solchi sarebbero
giro, perché la cosa che collega insieme tutti i dischi sopra citati, si
inutilmente grandi e il tempo di riproduzione di un LP sarebbe ridotto
può solo ascoltare e non vedere: è il ritardo / riverbero analogico (digi-
a quindici minuti per facciata. È necessaria una soluzione alternativa.
tal delay).
Supponiamo di avere un nastro master che gira su un registratore a
L'evidenza è nei solchi del vinile, e la storia ci porta a due riedizioni
bobine. La soluzione è di utilizzare metà del segnale dal master per
precedenti - pubblicate dall'ormai defunta etichetta tedesca Audiophile
guidare il movimento della testina d'incisione, mentre il resto entra nel
42 extra
> SOMMARIO
solco. Questa è la furbizia. Un attimo prima che la seconda metà del
quell'LP audiophile può solo produrre una risoluzione con qualità sono-
segnale entri nel nuovo solco, l'incisore effettua un rapido preascolto
ra da CD. Scioccante, non è vero?
(della lunghezza di una singola rotazione del piatto), sentendo la prima
“Noi garantiamo di non avere elaborazione con ritardo digitale su nes-
metà del segnale.
suna delle nostre pubblicazioni. Sono analogiche al 100%, eccetto che
Il tecnico d'incisione, dopo aver ascoltato l'anteprima della prima metà,
per una registrazione con ritardo digitale (di Alan Parsons, ndt), ma
decide come incidere il solco. Perciò durante quel preascolto di un giro,
questo è tutto”, ha detto Seemann. “Il motivo per il quale molte perso-
se la testina d'incisione sente una porzione di musica a volume forte,
ne usano il ritardo digitale è che le macchine a nastro specializzate per
adatterà l'elaborazione per incidere una scanalatura più grande che
i ritardi analogici sono rare e costose”.
faccia fronte a quel segnale della seconda metà; viceversa un momen-
Molte aziende utilizzano una sorgente digitale ad alta risoluzione dove
to più silenzioso richiederà il taglio di un solco più piccolo.
è possibile bypassare il ritardo e caricare le informazioni direttamente
Il segnale della seconda metà viene quindi 'ritardato'. Questo 'ritardo'
sulla console di lavoro. I nastri master sono risorse relativamente rare,
può essere elaborato in maniera digitale o analogica, come ci ha spie-
e possono andare dispersi o degradarsi per vari motivi.
gato il direttore generale della Speakers Corner, Kai Seemann: “Per il
In tutti i casi dovete essere consapevoli del fatto che, solo perché
secondo segnale, il nastro viaggia molto più avanti, quindi la distanza
un'azienda dichiara di utilizzare il nastro master originale durante la
crea quel ritardo importante. Il problema è che, se hai a disposizione
produzione di un nuovo LP, se la stessa usa un ritardo digitale duran-
un ritardo digitale, è molto più facile perché puoi utilizzare un registra-
te il processo di masterizzazione, non sarà un vero LP analogico in
tore ben più semplice. Questi ritardi digitali, nella maggior parte dei
vinile.
casi, hanno solo una risoluzione di qualità CD. Quindi il segnale viene
Questo è il motivo per cui, da questo momento in poi, “Hi-Fi World”
ridotto nella sua risoluzione. Entrambe le precedenti edizioni di Mancini
(rivista inglese, ndt) non fornirà solo le informazioni d'origine in ogni
usavano un ritardo digitale. Noi ne usiamo uno analogico. Ci sono solo
recensione di vinile, ma assicurerà che i master analogici siano vera-
poche aziende che veramente si preoccupano di utilizzare un ritardo
mente analogici, recuperan-
analogico”.
do i dati sul ritardo in fase
Quello che Seemann sta dicendo, pertanto, è che se un impianto di
d'incisione.
masterizzazione utilizza un ritardo digitale durante il processo d'incisio-
Ecco perché le mie recen-
ne, non ha veramente importanza se stia usando una sorgente di
sioni di vinile su Hi-Fi World
nastro incontaminata di primissima qualità. Una volta che il segnale
sono le uniche delle quali vi
viene passato attraverso l'elaborazione del ritardo digitale, la risoluzio-
potete davvero fidare! Paul
ne viene ridotta a un puro segnale digitale con qualità CD.
Rigby / Hi Fi World
Distribuzione
Gli LP Speakers Corner
sono distribuiti in Italia dalla
Sound and Music
www. soundandmusic.com
Quindi se acquistate un LP 'audiophile' derivato da un nastro master ma quel nastro master è stato elaborato usando un ritardo digitale -
> SOMMARIO
extra
43
digital delay
cose tecniche
hi res
L’alta Risoluzione:
Le major annunciano
una nuova strategia
e major stanno scoprendo l'alta risoluzione! Incredibile ma
vero. Dopo trent'anno di “suono perfetto per sempre”, la pubblicità in TV durante il lancio del Compact Disc, al dire di un rap-
presentante Sony, “l’MP3 offra più convenienza, ma al costo della
qualità sonora… tanti giovani non hanno mai sperimentato le loro
registrazioni preferiti con la qualità sonore originariamente voluta dagli
foto: Philips Archives
l’alta risoluzione
L
foto: Philips Archives
L’entrée en jeu delle major
accelerà l'ineluttabile fine del CD....
Prima presentazione del CD Audio della Philips
di Joop Sinjou della Philips Lab, il 9 marzo 1979
artisti e producer”.
Non so se piangere, ridere o essere soltanto felice che i major hanno
finalmente visto la luce...
Quelle parole furono espresse il 4 settembre durante una conferenza stampa tenuta a New York anche con gente del marketing della
Universal e Warner Classics che - non so se lo sapevate - ha anche
acquistato i marchi EMI Classics e Virgin Classics… ma, aspettate!!
senza il marchio EMI!!! Di conseguenze tutto il catalogo EMI uscirà
unicamente sulle etichette della Warner. Forse qualcuno sta riscrivendo i principi del marketing, perché io non ho capito ancora perché la
Warner accettò tale clausola. Incontrerò uno dei dirigenti la settimana
prossima e vi farò sapere...
Si sa che per trasformare un pubblico di nicchia in un mercato di
massa, non basta avere titoli in vendita: primo di tutto occorrono le
macchine per suonarli. Una delle ragioni dietro il successo del lancio
del CD è la allora collaborazione tra i grandi produttori di hardware e
le case discografiche (non i piccoli producer ma le major). Purtroppo,
per la musica in alta risoluzione, finora questo tipo di collaborazione è
stata inesistente. I DAC che permettono di ascoltare la musica liquida
in alta risoluzione sono quasi tutti di marchi piccoli e audiophile; ibidem per i titoli disponibili.
Akio Morita della Sony con Herbert von Karajan e Joop van
Tilburg della Philips a una conferenza stampa del 1979
zione. Senza una massiccia promozione e la continua assenza di
macchine di facile uso, la musica liquida in HiRes non si allargherà
mai a un mercato di massa. Perciò le nuove generazioni di componenti la Sony sarà in grado di leggere tutti i formati: Apple, PCM e
DSD a single e doppia velocità. Sony ha anche creato un portal per
promuovere l'alta risoluzione (solo in inglese: http: // discover. store.
sony.com/High-Resolution-Audio/ ).
Altra sorpresa: un mese fa il gruppo Warner fece il seguente annuncio: “La Warner Classics annuncia la prima tranche di una serie di
pubblicazioni di catalogo di qualità audio download notevolmente
migliorata attraverso i formati Mastered-for-iTunes e HD Audio (di
qualità nettamente superiore al CD). La prima uscita, prevista per
Ma le cose sembrano essere cambiate e durante la conferenza stam-
lunedì 24 Febbraio 2014, presenta ventinove registrazioni dell'ecce-
pa della Sony, hanno annunciato una serie di nuovi macchine - ser-
zionale binomio artistico fra i Berliner Philharmoniker, indiscutibilmen-
ver/DAC e integrati di tutti i genere incluso per l'Home Theatre - che
te la migliore orchestra del mondo, e il suo direttore principale Simon
non solo sono in grado di farvi ascoltare file in alta risoluzione, sem-
Rattle. Le registrazioni vennero originariamente pubblicate su CD per
plicemente spingendo un bottone, ma anche di offrire come incentivi
l'etichetta EMI Classics, che è stata assorbita da Warner Classics nel
brani musicali in HiRes delle due altre major. E come se non bastas-
2013. Il formato Mastered-for-iTunes è prodotto direttamente dai
si, anche i file in DSD saranno spinti…
master originali a 24-bit, permettendo così a iTunes di offrire agli
Chiaramente c’è molta confusione sul mercato riguardo l'alta risolu-
44 extra
> SOMMARIO
l’alta risoluzione
hi res
in basso: il primo lettore CD della Philips:
il modello CD 100
appassionati di musica un'esperienza di ascolto notevolmente arricchi-
commerciale che conosciamo. Piano piano diventerà una nicchia,
ta e migliorata. Per gli audiofili, il formato HD Audio oggi significa effet-
esattamente come l'LP dopo la nascita e l'espansione del compact disc
tuare il download delle registrazioni esattamente così come realizzate
che diventò in breve tempo un prodotto di massa negli anni Novanta.
in studio a 96kHz/24 bit. Questo consente un'esperienza di ascolto che
Senza l'entrata delle major sul mercato, il declino del CD si sarebbe
è l'esatta riproduzione del master in alta risoluzione in termini di quali-
spento come un paziente afflitto di una lunga malattia incurabile; l'en-
tà audio, enormemente superiore a quella del CD”.
trée en jeu delle major accelerà l'ineluttabile fine. Pierre Bolduc
Communiqué stampa del genere fanno capire che c'è una strategia
dietro questi movimenti, basata su una collaborazione tra giganti dell'hardware e del software musicale per portare l'altra risoluzione a un
vasto pubblico. Se le major decidono di fare sul serio, la fine del compact disc come supporto di massa è segnato una volta per sempre (e
anche quella dell’SACD). Anche vicino a noi ci sono segni disturbanti
riguarda la sopravvivenze del compact. Per esempio, tutti i nostri CD
sono stampati alla Sonopress in Germania. A fine gennaio l'ufficio di
rappresentanza in Italia fu chiuso, ne è rimasta solo una persona.
Causa: il collasso della produzione di CD. Ho anche saputo che la divisione CD e DVD della MPO è in grande crisi con licenziamenti a giorni.
E’ da anni che AS si prepara per questo straordinario cambiamento di
direzione. Il CD continuerà a esistere, ma non nella configurazione
> SOMMARIO
extra
45
consigli tecnici
Giradischi
THORENS TD 124
4. Il motore
“La sua estrema solidità e affidabilità ne
fanno un giradischi duraturo e molto più
affidabile di tante macchine recenti. Lo so
non è un giradischi a puleggia diretta come
i suoi diretti concorrenti Garrard 301,
Garrard 401, l'EMT 930 o l'EMT 927,
ma è proprio quello che lo rende unico...”
SIMONE LUCCHETTI
giradischi thorens TD 124
Gruppo cambio
Si può notare il selettore delle marce e il rinvio
meccanico in metallo che facilmente si può rompere se
il cambio risulta sporco per inattività.
Concludo questi articoli sul 124 sperando di non avervi annoia-
C
mente non cercare di forzarlo, poiché ciò provoca la rottura della cin-
to. Dedico molto del mio tempo a questo giradischi di cui ne
ghia di acciaio di rinvio. Va smontato e pulito seguendo esattamente
sono 'innamorato'. La sua estrema solidità e affidabilità ne
la sequenza delle varie parti di cui è composto. Qualora il 124 spe-
fanno un giradischi duraturo e molto più affidabile di tante macchine
gnendolo rimanesse accesso, ciò dipende dal condensatore posto sul-
recenti. Lo so non è un giradischi a puleggia diretta come i suoi diret-
l'interruttore che è andato in corto. Sostituendolo si risolve il problema.
ti concorrenti Garrard 301, Garrard 401, l'EMT 930 o l'EMT 927, ma è
Qualora non si accendesse, controllare l'interruttore a molla che a
proprio quello che lo rende unico. Il disaccoppiare il motore con una
volte può' incepparsi proprio per la lunga inattività.
cinghia rende il giradischi molto svincolato dalle vibrazioni indotte dal
La lampadina dello strobo è duratura, e anche se molti pensano che
motore, cosa che non accade negli EMT Garrard o altri apparecchi.
sia alimentata a 220 volta, lei in realtà è alimentata a 110 volt e sotto
Alcuni potranno dire che il giradischi in questo modo perde dinamica.
alla placca dei contatti è presente una resistenza che serve appunto
Ma tutto ciò non è vero. Se dotato di un motore perfettamente a punto.
alla gestione della lampadina. Per questo motivo utilizzando il Thorens
Compete ad armi pari con giradischi a puleggia diretta, eliminando
124 in paesi in cui è presente 110 volt 60 hz non è necessaria la sosti-
però il grosso problema appunto delle vibrazioni che vengono perce-
tuzione della lampadina ne del motore predisposto con il cambia vol-
pite dal motore.
taggio alla variazione.
Altre problematiche risiedono solo nel cattivo uso da parte del prece-
NOIE
dente proprietario, per cui fare attenzione alla perfetta rotazione del
Il Thorens 124 è un giradischi che non ama stare a lungo fermo.
piatto e del motore. Ogni Thorens 124 ha la propria storia e vi garan-
Proprio per sua costruzione il motore se non utilizzato per mesi può
tisco che se opportunamente revisionato e messo appunto compete
perdere potenza e velocità per cui sconsiglio l'inattività.
con giradischi 10 volte più costosi. Oggi sarebbe improponibile costrui-
Qualora entriate in possesso di un 124 fermo da lungo tempo prima di
re un giradischi come lui. Il numero di pezzi con cui è assemblato sono
utilizzarlo procedere alla pulizia del motore o rivolgersi a qualcuno in
moltissimi, ed ogni pezzo fu studiato per ottenere un giradischi presso
grado di farlo.
che perfetto.
Altre particolari problematiche si
Non esistono falle di progetto, ovvero parti che nel tempo sono inevi-
possono presentare da una parten-
tabilmente compromesse. Ne ho visti molti di giradischi nella mia vita
za lenta e tutto ciò è imputabile o
e di macchine costruite come lui ne esistono veramente pochi.
www.audiosilente.com
alla cinghia lenta che va sostituita o
A mio avviso il solo difetto che non lo ha reso cosi famoso come il cugi-
Costruzione giradischi, ripa-
al motore che appunto risulta spor-
no inglese Garrard 301 è l'impossibilita di avere più bracci montati. Per
razione giradischi vintage,
co. Il cambio in generale non pre-
sua costruzione infatti il 124, essendo un giradischi a telaio semiflot-
accessori in grafite.
senta grosse problematiche. Ma
tante, ha una piano porta braccio, contro il garrard 301 che essendo
qualora non si muovesse libera-
un giradischi telaio rigido ha la possibilità di montare più bracci. A volte
Audio Silente
46 extra
> SOMMARIO
Qui si può notare in alto di colore giallo il condensatore e la leva di
accensione che a volte può per inutilizzo incepparsi. Sopra al condensatore è presente lo specchio
dello strobo e dietro la lampadina . A sinistra in basso il coperchio marrone che cela la resistenza
della lampadina. Si vede anche sulla destra il braccio con cui era abitualmente fornito. Si tratta del
braccio TP14 che molto ricorda anche se non è uguale il più famoso braccio EMT.
Nella prossima puntata parleremo di come agire nella manutenzione del braccio thorens TP 14.
si vedono 124 a cui è stato tagliato parte del telaio appunto per render-
La mia passione per questo giradischi mi ha spinto oltre al punto di
lo come il Garrard, ma tutto ciò snatura il progetto. La sua bellezza
realizzare un mio giradischi interamente in grafite che è un evoluzione
risiede nella sua compattezza e nel contempo solidità.
del 124. Avrei potuto prendere spunto da qualsiasi giradischi, e invece
Per cui che dirvi, provate ad ascoltarlo, ma non vi fermate ad un appa-
ho scelto proprio lui. Simone Lucchetti
recchio non appunto ma a un 124 totalmente revisionato e così entrerete in un mondo fatto di dinamica e impatto acustico che nessun giradischi a cinghia può raggiungere a meno di spendere cifre ben più alte.
Nella prossima puntata parleremo di come agire nella
manutenzione del braccio thorens TP 14.
AUDIOPHILE SOUND
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> SOMMARIO
extra
47
giradischi thorens TD 124
consigli tecnici
dischi da evitare
Dischi da evitare &
dischi sopravalutati...
Dire Straits:
Brothers in Arms
Ogni mese, vi indichiamo i dischi e/o le edizioni di
cui vi potete tranquillamente SCORDARE....
asciutto ma non ha la naturalezza e il calore delle incisioni ana-
qualità tipica delle incisioni di stampo audiofilo e inoltre il
logiche precedenti del gruppo, come per esempio Love Over
trasferimento nei vari formati commerciali non avviene con
Gold. Non è che le registrazioni analogiche del gruppo antece-
la stessa cura che meriterebbero.
Brothers in Arms è l'album più famoso della band inglese capitanata da Mark Knopler ed è anche uno dei dischi che ha venduto
di più nella storia del rock, con oltre 35 milioni di copie. Ha vinto
due Grammy Awards di cui uno per la qualità del suono.
denti a Brothers in Arms brillassero per la qualità delle incisioni,
ma almeno erano più emozionanti.
L'ultima rimasterizzazione di questo album in versione digitale è
più compressa dell'originale e il suono possiede poche escursio-
Considerata da diversi audiofili una registrazione eccezionale, un
ni dinamiche. Da alcuni anni diversi ingegneri del master hanno
riferimento per il genere; personalmente non condivido appieno
l'abitudine di mantenere tutto il segnale il più possibile vicino a
quest'affermazione; inoltre, ritengo alcuni lavori precedenti a
livello dello zero db modificando l'escursione dinamica naturale
questo superiori anche a livello artistico oltre che tecnico.
tra le varie pressioni sonore. L'approccio a un suono più forte non
Certamente, il brano Money for Nothing scritto da Mark Knopler
sta sempre a significare che è migliore. Infatti, durante il passag-
con la collaborazione di Sting vale tutto il disco, poi un altro paio
di ottimi brani come So Far Away, Walk on Life, Your Latest Trick
e Brothers in Arms, fanno in maniera tale che l'album sia nell'insieme artisticamente valido. Allora, perché inserirlo tra i dischi da
gio del nastro, l'ingegnere del master che ha realizzato l'ultima
edizione per l'Universal, ha equalizzato e modificato i volumi per
creare maggiore impatto anche nei momenti meno concitati, ma
evitare e sopravalutati?
allo stesso tempo le escursioni dinamiche sono state perse. La
Innanzitutto perché l'ultima rimasterizzazione su CD fatta dal
risposta in frequenza è stata alterata e la naturalezza dell'insie-
gruppo Universal suona peggio sotto l'aspetto della dinamica e
me non è di livello eccelso. Meglio acquistare nel mercato del-
della timbrica dell'edizione originale. Ricordo che l'incisione del
l'usato la prima edizione su cd che almeno ha un suono più equi-
1984 è stata compiuta su uno dei primi registratori digitali in
librato. Il vinile inglese dell'epoca non è male anche se è notabi-
PCM. Per carità, la registrazione è buona, soprattutto se si con-
le fin dal primo ascolto la provenienza digitale. Per quanto riguar-
sidera che è stata effettuata quando il digitale era agli albori e
soffriva di parecchie problematiche. Come sappiamo il digitale a
fatto enormi progressi rispetto
Discografia
DIRE STRAITS
Brothers in Arms
AIR Studios / Power
Station
Novembre 1984/1985.
CD Universal
www.
deutschegrammophon.com
a quegli anni ma alcuni, come
da il SACD e le versioni ad alta risoluzione, per esperienza preferisco evitarle quando derivano da un formato digitale più basso,
come in questo caso. Un'incisione in qualità cd riversata ad una
il sottoscritto, continuano a
risoluzione più alta non può raggiungere i risultati che il formato
preferire una buona registra-
migliore è in grado di esprimere. Per questo anche il SACD del
zione analogica. La prima
ventennale non ha molto senso per ascolti di qualità in stereofo-
stampa su CD, edizione ingle-
nia.
se della Vertigo, porta la dici-
Per concludere, oltre alla versione originale del lavoro dei Dire
tura DDD poiché registrato su
Straits esistono diverse edizioni audiophile. Ultimamente, la
registratore digitale a bobina
alla frequenza di 44.1 kHz a
16 bit. Quel CD possiede dettaglio e un suono pulito e
Mobile Fidelity e l'Universal giapponese hanno pubblicato questo
titolo su SACD e sull'ottimo CD SHM; non li abbiamo ancora
ascoltati e quindi non ci esprimiamo in giudizi. Luca Lombardi
> SOMMARIO
extra
49
da evitare: dire straits
L
e registrazioni di musica pop e rock spesso non hanno la
CLICK per andare
al sito di Ouverture
fatti tecnici
La
FOCALIZZAZIONE - PARTE 2
“...la capacità di una registrazione o di un
sistema hi-fi di ricostruire immagini stereofoniche
ben ancorate nello spazio, precise, salde, di
dimensioni realistiche, con contorni ben definiti
e circondate di aria...”
er ottenere una focalizzazione accettabile è necessario avere
P
focalizzazione. Uno strumento viene ben focalizzato quando tutte le
un equilibrato bilanciamento fra i canali, una buona texture e
frequenze che lo compongono arrivano coerenti all'ascoltatore. Ma
che l'energia delle medie, delle alte e delle basse frequenze sia
l'ascoltatore di un impianto hi-fi domestico sta sotto ad un tetto, sor-
in equilibrio. Uno sbilanciamento fra l'intensità del canale destro
retto da pareti, che poggiano su un pavimento. Su queste superfici il
rispetto al sinistro o viceversa produce una carente focalizzazione.
suono rimbalza, si rinforza, si cancella, si trasforma. L'energia delle
A molti potrà sembrare un problema inesistente. In effetti le differen-
varie frequenze che compongono il suono di uno strumento subisce
ze di livello fra un canale e l'altro spesso sono irrisorie. Questo è vero
mutevoli destini nel tragitto fra diffusori ed ascoltatore e subisce delle
fino a che il suono non abbandona il diffusore. Ma nel tragitto fra dif-
variazioni. Così, molto in breve, il bilanciamento tonale di una regi-
fusore ed ascoltatore, per effetto della sala d'ascolto, si creano diffe-
strazione si trasforma e diviene una cosa diversa.
renze di intensità anche notevoli fra il suono che proviene da destra
Poco male? Se durante la fase di riproduzione non c'è un accurata
e quello che arriva da sinistra. E così la stereofonia va un po' a farsi
ricerca dell'equilibrio tonale le immagini sonore si presenteranno
friggere. Ed è per questo che la prima regola della stereofonia è
scontornate, pulsanti, sfasate, carenti di energia e di materia. Il
ascoltare in posizione equidistante dai diffusori e all'interno di un
suono sarà acido e stridente quando le basse saranno carenti e lo
fronte sonoro simmetrico (per fronte sonoro intendo quella parte
strumento non verrà focalizzato. Sarà anche un suono sottile e privo
della stanza che va dalle proiezioni laterali dell'ascoltatore fino alla
di corpo. Troppe basse e poche alte: strumento con ‘troppo corpo?’
parete di testa). Fortunatamente il nostro orecchio-cervello riesce a
Macché! Avremo uno strumento grande e grosso, vago ed indefinito,
compensare in certa misura le differenze di intensità fra i canali.
non ben ancorato nello spazio, con una la cassa armonica elastica
Secondo alcune esperienze l'immagine sonora di uno strumento
che diviene più grande o più piccola a seconda delle circostanze e
rimane assai ben focalizzata se fra i due canali ci sono saltuari scar-
che ‘pulsa’ istante dopo istante. Quasi tutti gli strumenti possiedono
ti di intensità non superiori ai 3 dB. Escursioni più ampie o una stabi-
un contenuto più o meno cospicuo di frequenze sotto i 256 Hz (il
le prevalenza di un canale sull'altro a tutte le frequenze producono
punto di divisione fra le basse frequenze e quelle alte). L'equilibrio fra
scivolamento e sfuocatura dell'immagine sonora. La trama, il micro-
le basse e le alte frequenze è un componente della focalizzazione
dettaglio, l'articolazione servono alla focalizzazione per la messa a
complesso da ottenere per la difficoltà di controllo delle basse fre-
fuoco. Non ci può essere focalizzazione senza che l'insieme dei det-
quenze. Le alte frequenze determinano solamente la localizzazione.
tagli, dei particolari possa formare una solida trama su cui il suono
Le basse aggiungono corpo ed energia. Un suono senza corpo è
aderisce in modo plastico. Non ci può essere focalizzazione senza
irreale. Basse frequenze con energia rarefatta nel tempo e nello spa-
che il suono venga restituito con un grado stereofonicamente conso-
zio non offrono la possibilità alle alte di "appoggiarsi" su una base
no di informazioni. Questa è la ragione di vita dei sistemi di riprodu-
solida. Basse e alte frequenze che giungono all'ascoltatore in ordine
zione più sofisticati, con macchine di lettura che estraggono tutta l'in-
sparso vanno ad occupare lo spazio intertransiente e ad occultare
formazione contenuta nel supporto musicale, con elettroniche e dif-
l'aria della sala di registrazione. Quando le basse e le alte frequenze
fusori che ne perdono il meno possibile per strada non aggiungendo-
sono articolate e in equilibrio l'immagine di uno strumento è ferma e
ne di loro. Questa è un'altra ragione per prestare l'attenzione massi-
salda. Ha corpo ed energia. Ecco come il bilanciamento tonale influen-
ma all'interfacciamento diffusori-sala d'ascolto.
za la focalizzazione. Ecco come gli aspetti tonali sono resi ‘visibili’ e
L'acustica della sala può distruggere gran parte delle informazioni
più facilmente interpretabili traducendoli in un parametro spaziale.
essenziali ad una corretta ricostruzione stereofonica del suono. Molti
La focalizzazione è quindi la risultante di varie cose assieme. Per
confondono la focalizzazione con la localizzazione. Lo dicevamo già.
averla buona è necessario che vi sia un bilanciamento tonale suffi-
Sono soprattutto tratti in inganno dagli strumenti con più alto conte-
cientemente equilibrato, un eccellente grado di articolazione, un
nuto di alte frequenze che sono direzionali e più facili da controllare.
fisiologico equilibrio fra i canali. Ottenendo la focalizzazione avrete
Ma quando si tratta di strumenti con alto contenuto di frequenze
tutto questo, più una fedele, coerente e vivida immagine sonora.
basse anche la localizzazione diventa problematica. Figuriamoci la
Fabio Liberatore
> SOMMARIO
extra51
la focalizazzione - parte 2
FABIO LIBERATORE
quale incisione?
J S BACH:
Suites per
violoncello
Dopo aver valutato le varie edizioni,
vi proponiamo le versioni migliori...
bach: suites per cello
L
e sei Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach non
ni che vi furono in quel secolo ci fanno capire come le Suites venne-
solo rappresentano un'opera titanica per chi le esegue e per chi
ro apprezzate anche se essenzialmente solo come opere didattiche,
le ascolta, ma anche un universo nel quale si mescolano stu-
se non addirittura dal valore propriamente ‘propedeutico’, per appro-
pore, ammirazione, smarrimento, a volte perfino sgomento. Questo
fondire l'uso del violoncello. Solo a partire dagli ultimi anni
perché Bach, così estraneo al concetto stesso di ‘solismo’, nonostan-
dell'Ottocento le Suites approdarono nelle sale da concerto, per poi
te sia stato capace di creare delle partiture straordinarie per un solo
trasformarsi in una colonna portante della musica cameristica che è
strumento, riuscì a trarre dal violoncello un'incredibile qualità e varie-
stata affrontata, eseguita e, ovviamente, incisa in numerosissime
tà di tecnica e d'invenzione, di gioco e di spirito, di razionalità e di poe-
occasioni, a cominciare dalla storica registrazione fatta da Pablo
sia. Non per nulla, di fronte alle sei Suites per violoncello si resta ogni
Casals nel 1936.
volta sbalorditi dall'ardire, a tratti quasi irreale, a cui viene piegata la
Di fronte a tale florilegio di incisioni, quali sono quelle che meritano un
mole massiccia di questo strumento ad arco.
posto d'onore nella discoteca di ogni audiofilo? E qui si fa dura per-
Non è facile stabilire l'esatta datazione di queste opere, di certo com-
ché di edizioni valide ce ne sono, sia per ciò che riguarda l'approccio
poste nel corso degli anni di Köthen (1717-1723), ossia durante il
‘filologico’, sia per quello più moderno e convenzionale, votato a una
periodo di servizio di Bach come Kapellmeister del principe Leopold
resa più ‘attuale’ della visione bachiana. Tra le tante se ne possono
di Anhalt. In quella corte, potendo disporre di eccellenti strumentisti,
individuare sette, che andiamo ora a esaminare cronologicamente,
fra i quali il violinista Johann Spiess (probabile destinatario delle
tralasciando proprio la prima, quella di Casals, per via di un suono a
Sonate e Partite per violino solo, del 1720) e un virtuoso del violoncel-
dir poco precario e sfuocato.
lo come Christian Bernhard Linigke, il Kantor poté ampliare le proprie
conoscenze nel campo della musica strumentale. Ciò che suscita
La prima registrazione presa in esame è quella, leggendaria (sotto
ammirazione e stupore è il fatto che Bach seppe elaborare queste sei
tutti i punti di vista), di Janos Starker, il violoncellista ungherese natu-
straordinarie Suites basandosi su dei modelli che a quel tempo anco-
ralizzato americano, che incise le Suites per la Mercury tra il 1963 e il
ra non erano consueti nello sviluppo dei movimenti musicali, tanto è
1965. Sarà bene dire subito che questo triplo LP è un oggetto di culto
vero che queste opere per violoncello solo non adottano lo stile del
per gli audiofili che si disputano le copie che si possono trovare su
ricercare (una pratica del XVII secolo che anticipa il concetto di fuga)
Internet a prezzi da asta (anche a più di 1.500 dollari!). Al di là del pre-
o del canone (ossia di una melodia iniziale che si arricchisce nel pro-
gio della registrazione, con una matericità dello strumento che è sem-
seguo della composizione). Semmai, il Kantor concentrò la propria
plicemente impossibile da ritrovare in altre incisioni, anche le più bla-
attenzione nel trasformare, nel modificare i movimenti di danza pre-
sonate (qui si possono veramente sentire i suoni provenire dal legno
senti nella pratica delle Suites per tastiera (pensiamo alle sue Suites
del meraviglioso Stradivari Lord Aylesford appartenuto a Starker, tra
francesi e inglesi), liberandole dalla rigidità strutturale adottata in quel-
l'altro il più voluminoso di tutti gli strumenti creati dal sommo liutaio
l'epoca, privilegiando il discorso contrappuntistico (ossia due o più
cremonese), l'interpretazione di Starker è semplicemente incantevole.
linee musicali che si sviluppano e si intersecano nel corso del brano),
Al di là di una padronanza tecnica dello strumento (quando si afferma
una maggiore varietà timbrica e un ritmo sempre diversificato e mai
che solo Rostropovich ha saputo ‘domare’ tecnicamente il violoncello,
statico. Di questa raccolta non ci è pervenuto l'autografo bachiano
non si sa quello che si dice…), al punto che le Suites diventano ‘faci-
bensì una copia (un tempo ritenuta erroneamente autografa) di sua
li’, almeno all'ascolto, ciò che colpisce in questa incisione è la delica-
moglie Anna Magdalena. La prima pubblicazione avvenne solo set-
tezza del fraseggio (qui sì che la microdinamica della registrazione
tantacinque anni dopo la morte del Kantor (Vienna 1825), con il titolo
Mercury si fa sentire!) e l'intensa espressività della tessitura, tale che
Six Sonates ou Etudes pour le Violoncelle solo. Le numerose riedizio-
il Lord Aylesford a volte sembra ‘cantare’. Semplicemente irrinunciabile.
52 extra
> SOMMARIO
quale incisione?
L'anno successivo il francese Pierre Fournier, incise per l'Archiv le
Suites bachiane. A quell'epoca, Fournier era considerato un ‘mostro
sacro’ e uno dei nomi di maggior spicco della scuderia Deutsche
Grammophon/Archiv, ma la sua registrazione, neanche tanto male a
bach: suites per cello
livello tecnico, non ottiene compromessi di sorta: o piace o si rifiuta.
Questo perché l'esecuzione del violoncellista francese risulta alquanto
‘classica’, apollinea, votata a esaltare maggiormente l'involucro, la
forma di queste opere. Tale scelta comporta, purtroppo, una resa ‘statica’ delle sei Suites, con un timbro che inevitabilmente diventa implosivo, così come il fraseggio che, alla lunga, può stancare l'ascoltatore,
in quanto può sembrare inevitabilmente ‘monotono’. Scelta soggettiva.
Nel 1963 un altro violoncellista francese, Paul Tortelier, registrò per
l'EMI le Suites. Se Fournier, nella sua classicità, risultava a dir poco
‘compassato’, Tortelier (allievo di Pablo Casals e insegnante, per poco
tempo, di Jacqueline du Pré) eseguì questi capolavori in modo diametralmente opposto, con un fuoco, con un ardore che lo portò a lambire
i confini di un fin troppo precoce ‘romanticismo’ interpretativo. Il violoncellista francese aveva una visione ben precisa della musica che voleva interpretare, votata a esprimere l' ‘anima’ che si annidava in ogni
composizione, fissandola con i suoni che uscivano dal suo strumento.
La qualità audio di questa incisione, che si può trovare su CD nella
serie “Great Recordings of the Century”, è discreta, con un'adeguata
dinamica e un dettaglio che permette di cogliere le sfumature degli
armonici che Tortelier emette a profusione. Per spiriti poetici.
Nel 1992, quando ormai la scuola ‘filologica’ aveva preso a dettare e a
imporre regole interpretative (la querelle non avrà mai fine: ma la
cosiddetta ‘filologia’ ha fatto più bene o più male?), il violoncellista olandese Anner Bylsma affrontò le Suites bachiane incidendole per la
Sony, con una registrazione che appare tecnicamente un po' fredda,
algida, rispetto alla grande sensibilità, al delicato e pudico calore che
l'interprete immise nella sua interpretazione. Quella di Bylsma può
essere considerata un'esecuzione simile a quella di Starker, ossia una
tecnica impareggiabile che si stempera in una proiezione sonora nella
quale tutti gli ‘spigoli’ timbrici vengono addolciti, levigati, smussati. Il
tocco del violoncellista olandese, in ciò, è a dir poco commovente, e
l'apparente freddezza data dal contesto filologico si trasforma quasi in
una visione classica, ma senza cadere nella monotonia fournieriana.
Consigliato ai filologi ‘democratici’.
Tre anni più tardi, per l'etichetta EMI (con una ripresa audio abbastanza pregevole, sebbene assai ravvicinata e con una dinamica esuberante) colui che è stato definito il “più grande violoncellista del Novecento”,
ossia Mstislav Rostropovic, registrò, dopo averle incise per la prima
volta nel 1955, le Suites del Kantor in un'edizione che molti considerano di riferimento. Anche in quest'interpretazione “Slava” (come fu
soprannominato dai suoi ammiratori con un termine che in russo significa ‘gloria’) mette in evidenza quello che era il suo ‘marchio di fabbrica’, ossia la sua indubbia capacità di variare e modificare all'interno del
fraseggio i livelli timbrici, oltre a rendere più veloci i tempi veloci e
> SOMMARIO
extra
53
quale incisione?
bach: suites per cello
ancora più lenti quelli lenti (il celeberrimo Preludio e la Sarabanda
mercato dell'usato questi LP si vendono a svariate centinaia di
della Suite n. 1 ne fanno fede). Da qui un'interpretazione ancora
euro), Mario Brunello (considerato uno dei migliori violoncellisti al
più pirotecnica ed effervescente in ambito timbrico rispetto a quel-
mondo) ha avuto modo di registrare per due volte le Suites di
la registrata quarant'anni prima. Ma, sia ben chiaro, la tecnica non
Bach, la prima nel 1994 e la seconda nel 2010 per la Egea.
si discute, anche se a volte si ha l'impressione che il buon “Slava”
Quest'ultima incisione, resa assai bene da un punto di vista tecni-
miri a stupire, a meravigliare da formidabile istrione quale fu.
co, con un suono materico, drammaticamente ‘fisico’, capace di
Consigliato agli audiofili ‘politicamente corretti’.
scolpirsi nell'animo dell'ascoltatore, nelle intenzioni del violoncellista veneto rappresenta un tentativo di rendere questi capolavori
Nel 2009, tornando ancora nell'ambito delle interpretazioni filologi-
come un inestinguibile work in progress sia da parte dell'interpre-
che, il violinista, direttore d'orchestra e violista da gamba belga
te, sia da parte dell'ascoltatore, al punto da trasformare la loro ese-
Sigiswald Kuijken ha registrato per la casa discografica del suo
cuzione in una sorta di ‘esperienza mistica’, attraverso la quale il
Paese Accent, specializzata in musica antica e barocca (questa è
suono diviene rarefatto, meditato, ‘parcellizzato’. Consigliato ad
una piccola, ma interessantissima etichetta, anche da un punto di
ascoltatori esoterici. Andrea Bedetti
vista audiofilo), il capolavoro violoncellistico bachiano, richiamando l'attenzione sul fatto che fino ai primi decenni del XVIII secolo
fu in voga uno strumento particolarissimo, il cosiddetto ‘violoncello da spalla’ o altrimenti conosciuto come basso di viola da braccio, una sorta di protogenitore del violoncello stesso (per come lo
DISCOGRAFIA
intendiamo oggi), strumento sicuramente conosciuto, apprezzato
e usato da Bach. Lo scopo di Kuijken (che vediamo a fianco con
questo particolare strumento ad arco) è stato quello di dimostrare
che le partiture delle sei Suites non solo potevano essere eseguite anche su questo strumento, ma che le stesse furono composte
JS BACH: LE SEI SUITE PER VIOLONCELLO
Janos Starker - LP Mercury Living Presence
(Speakers Corner) AMER 39016
dal Kantor per essere suonate proprio con il violoncello da spalla,
(l'edizione della Speakers Corner rappresenta
a cominciare dall'ultima suite, che prevede la presenza di una
un ottimo investimento, tenuto conto dei prezzi
quinta corda. Il timbro di questo particolare violoncello risulta più
proibitivi dei dischi originali)
basso rispetto a quello della viola da gamba e leggermente più alto
Pierre Fournier - LP Archiv 198 186/7/8
rispetto al violoncello. Al di là del fatto che risulta più difficile e scomodo da suonare, l'interpretazione di Kuijken, sorretta da un'ottima registrazione, dotata di una buona dinamica e di un adeguato
(si possono trovare nel mercato dell'usato a
prezzi decisamente abbordabili)
palcoscenico sonoro, risulta oltremodo interessante, in quanto le
Paul Tortelier - CD EMI "Great Recordings of the
Suites assumono un valore e un contesto esecutivo assai diverso,
Century" 5628782
che le avvicina a un approccio ‘violinistico’. Per sperimentatori e
Anner Bylsma - CD Sony Classical Vivarte
alchimisti musicali.
S2K-48047
E in questa pletora di interpreti stranieri, non ci sono esecutori
nostrani le cui incisioni possano essere consigliate? Al di là della
leggendaria registrazione di Enrico Mainardi per la Archiv (nel
54 extra
> SOMMARIO
Mstislav Rostropovic - CD EMI Classics 55363
Sigiswald Kuijken - CD Accent ACC24196
Mario Brunello - CD EGEA SCA 156
vinile in edicola
Piano dell’opera
‘CLASSICA IN
VINILE
33 GIRI’
VINILE
AUDIOPHILE
180 GR.
TUTTI I 50 TITOLI DELL’OPERA
classica in vinile: piano dell’opera
1. Beethoven, L. van
Sinfonia n. 5
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 138 804
2. Berlioz, H.
Symphonie Fantastique
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90254
Le uscite 1-32 già pubblicate, sono ancora
disponibili come arretrati tramite De Agostini
Il numero corrente in edicola: n. 33
Le uscite 34-50 saranno disponibili in edicola
TRAMITE PRENOTAZIONE
PRESSO IL TUO EDIC OLANTE
3. Stravinskij, I.
L’Uccello di fuoco
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90226
4. Orff, C.
Carmina Burana
Deutsche Oper Berlin, Eugen Jochum
LP Deutsche Grammophon 139 362
5. Musorgskij, M. / Ravel, M.
Quadri di una esposizione:
‘Kovancina’; Preludio e Danza delle
schiave persiane
Minneapolis Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90217
6. Adagio
Albinoni, T.: Adagio in Sol minore
Pachelbel, J.: Canone in Re
Boccherini, L.: Quintettino
Respighi, O.: Antiche danze e arie
per liuto; Tre Suite
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 2530 247
7 . Romantic Russia
Borodin, A.: Prinz Igor: Ouverture e
Danze polovesiane
Glinka, M.: Ouverture Russlan e
Ludmilla
Musorgskij, M.: ‘Kovancina’:
Preludio; Notte sul Monte Calvo
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca 6263
8 . Respighi, O.
Pini di Roma; Feste romane
The Cleveland Orchestra, Lorin
Maazel
LP Decca SXL 6822
56 extra
9 . Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 2;
Preludi
Byron Janis, pianoforte
Minneapolis Symphony Orchesetra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90260
10.
10. De Falla, M.
Il Cappello a tre punte
Orchestre de la Suisse Romande,
Ernest Ansermet
LP Decca SXL 2296
11.
11. Cajkovskij, P. I. /
Mendelssohn F.
Concerti per violino
Nathan Milstein, violino;
Wiener Philharmoniker, Claudio
Abbado
LP Deutsche Grammophon 2530 359
12.
12. Rameau, P.
Une Symphonie Imaginaire
Les Musiciens du Louvre, Marc
Minkowski
LP Archiv 0289 477 632 0
13. Beethoven, L. van
Sinfonia n. 7
Wiener Philharmoniker, Carlos Kleiber
LP Deutsche Grammophon 2530 706
14. Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 3
Byron Janis, pianoforte;
Minneapolis Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90283
> SOMMARIO
15. Mendelssohn, F.
Sogno di una notte di mezza estate
London Symphony Orchestra, Peter
Maag
LP Decca SXL 2060
16 . Liszt, F.
Danze ungheresi nn. 1, 4, 5, 6
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90371
17. Chacaturjan, A.
Spartacus; Gajane
Wiener Philharmoniker, Aram
Chacaturjan
LP Decca SXL 6000
18. Grieg, E. / Schumann, R.
Concerti per pianoforte
Rado Lupu, pianoforte;
London Symphony Orchestra, André
Previn
LP Decca SXL 6624
19. Holst, G.
I Pianeti
Los Angeles Philharmonic Orchestra,
Zubin Mehta
LP Decca SXL 6529
20. Beethoven, L. van
Concerto per pianoforte n. 1
Arturo Benedetti Michelangeli, pianoforte;
Wiener Philharmoniker, Carlo Maria
Giulini
LP Deutsche Grammophon 2531 302
21. Cajkovskij, P. / Grieg, E.
Schiaccianoci, Suite / Peer Gynt,
Suite
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2308
22. Brahms, J.
Concerto per pianoforte n. 1
Clifford Curzon, pianoforte;
London Symphony Orchestra, George
Szell
LP Decca 6023
23. Mahler, G.
Sinfonia n. 1 “Titano”
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca SXL 6113
24. Rodrigo, J.
Concerto di Aranjuez; Concerto
Andaluz
The Romeros; San Antonio
Symphony Orchestra
LP Mercury Living Presence SR 90488
25.
25. Bartók, B.
Concerto per orchestra; Suite di
danza per orchestra
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca SXL 6212
26. Vivaldi, A.
Concerti da camera
Musica Antiqua Köln, Reinhard Göbel
LP Archiv 2533 463
27. Borodin, A. / Rimskij-Korsakov,
N. A.
Ouverture Principe Igor; Danze
polovesiane / Capriccio espagnol;
Ouverture La Grande pasqua russa
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90265
28. Cajkovskij, P. I.
Lago dei cigni, Suite;
La bella addormentata, Suite
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 6187
29. Respighi, O.
Antiche arie e danze
Philharmonia Hungarica, Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90199
vinile in edicola
extra   pagina attiva
COLLANA A CURA DI PIERRE BOLDUC (AUDIOPHILE SOUND)
La scelta dei titoli degli LP, la supervizione dei remastering e dei
test pressing, nonché il contenuto e produzione dei fascicoli:
a cura di Pierre Bolduc / Audiophile sound
30. Johann Strauss
Valzer, trascrizioni di Schoenberg
Boston Symphony Chamber Players
LP Deutsche Grammophon 2530 977
31 . Saint-Saëns, C.
Sinfonia n. 3 con organo
Chicago Symphony Orchestra,
Daniel Barenboim
LP Deutsche Grammophon 2530 619
32 . Mozart, W. A.
Concerto per pianoforte n.15;
Sinfonia n. 36
Leonard Bernstein, pianoforte;
Wiener Philharmonker, Leonard
Bernstein
LP Decca SET 332
33.
33. Cajkovskij, P.I.
Sinfonia n. 5
Leningrad Philharmonic, Evgeni
Mravinsky
LP Deutsche Grammophon SLPM
138658
3 4 . Bach, C.P.E.
Sinfonie per archi
The English Concert, Trevor Pinnock
LP Archiv 2533 449
35.
35. Strauss, R.
Also sprach Zarathustra
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2154
36.
36. Ravel, M.
Boléro; La Valse; Ma Mère l’Oye
London Symphony Orchestra,
Pierre Monteux
LP Philips SAL 3500
37.
37. Suppé, F. von
Ouverture: Bella Galathea; Pique
Dame; Cavalleria leggera; Poeta e
contadino; Mattino, pomeriggio e
sera a Vienna; Boccaccio
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90269
38. Prokof’ev, S. /
Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 3 /
Concerto per pianoforte n. 1
Moscow Philharmonic Orchestra,
Kyril Kondrašin
LP Mercury Living Presence SR 90300
39.
39. Chabrier, E.
Ouverture: España; Danza slava;
Festa polacca; Festa pastorale;
Gwendoline
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90212
40.
40. Strauss, R.
Till Eulenspiegel; Don Giovanni;
Danza dei sette veli (Salomè)
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2261
Come acquistare le uscite
della collana
PER SAPERNE DI PIU’: CLICCA QUI
41 . Mozart, W.A.
Concerti per pianoforte nn. 20 e 24
Clara Haskill, pianoforte;
Orchestre des Concerts Lamoureux,
Igor Markevitch
LP Philips 835 075 AY
42 . Rimskij-Korsakov, N.A.
Shéhérazade
Boston Symphony Orchestra, Seiji
Ozawa
LP Deutsche Grammophon 2530 972
43 . Bruch, M.
Concerto per violino; Fantasia scozzese
Kyung-Wha-Chung, violino;
Royal Philharmonic Orchestra,
Rudolf Kempe
LP Decca SXL 6573
44 . Grieg. E. / Dvorák, A.
Holberg Suite / Serenata per archi
Academy of St. Martin-in-the-Fields,
Sir Neville Marriner
LP Argo ZRG 670
45 . Opera Intermezzi
Verdi, G.: La Traviata: Preludio
(Atto III)
Mascagni, P.: Cavalleria rusticana:
Intermezzo sinfonico; L’Amico Fritz:
Intermezzo
Puccini, G.: Suor Angelica:
Intermezzi; Manon Lescaut:
Intermezzo (III Atto)
Leoncavallo, R.: I Pagliacci:
Intermezzo
Musorgskij, M. / Rimskij-Korsakov, N.
A. ‘Kovancina’: Intermezzo (IV Atto)
Schmidt, F.: Notre Dame:
Intermezzo
Massenet, J.: Thais: Méditation:
Intermezzo (II Atto)
Giordano, U.: Fedora: Intermezzo (II
Atto)
Cilea, F.: Adriana Lecouvreur,
Intermezzo (II Atto)
Wolf-Ferrari, E.: I Gioielli della
Madonna: Intermezzo (III Atto)
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 139 031
46.
46. Balalaika Favourites
Osipov State Russian Folk Orchestra
LP Mercury Living Presence SR 90310
47 . Cajkovskij, P. I. / Sibelius, J.
Concerti per violino
Kyung-Wha-Chung, violino;
London Symphony Orchestra, André
Previn
LP Decca SXL 6493
48. Debussy, C.
La Mer,, Prélude à l’après-midi d’un
faune
Concertgebouw Orchestra,
Bernard Haitink
LP Philips 9500 359
49 . Dvorák, A. / Cajkovskij, P.I.
Concerto per violoncello / Variazioni
rococò
Mstislav Rostropovich;
Berliner Philharmonike,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 139 044
50 . Brahms, J.
Sinfonia n. 1
Berliner Philharmoniker,
Wilhelm Furtwängler
LP Deutsche Grammophon 2535 162
L’Editore si riserva il diritto di
modificare la sequenza delle uscite
dell’Opera e/o i prodotti allegati.
Uscita: ogni 2 settimane
Modalità per l’acquisto:
1. presso il tuo edicolante, tramite prenotazione:
richiedi il modulo dal tuo edicolante il quale farà la
prentoazione per te delle uscite della collana che
desideri acquistare. La prenotazione è senza
impegno e senza pagamento anticipato; puoi
infatti cancellare la prenotazione in qualsiasi
momento.
2. con abbonamento: telefonare De Agostini
per abbonamenti e arretrati:
tel. De Agostini: 199120 120
 pagina attiva
CLICCA QUI per abbonamenti CLICCA QUI per arretrati
CLICCA QUI per prenotare
prenotare dal tuo edicolante
> SOMMARIO
extra
57
classica in vinile: piano dell’opera
PER OFFERTA ESCLUSIVA WEB: CLICCA QUI
SACD NON CLASSICO
1
dischi per un’isola deserta
Patricia Barber
A DISTORTION
OF LOVE
MOBILE FIDELITY
Dischi per un’isola
deserta
post produzione sono curate con maestria da Jim Anderson e il risultato finale è un equilibrato mix fatto di naturalezza, dinamica, dettaglio,
tridimensionalità e messa a fuoco di eccellenza assoluta. Purtroppo
non è dato sapere da quale fonte sono stati creati i file in alta risoluzione. Probabilmente dal master analogico oppure dal file digitale in DSD.
L'album è stato prodotto da Brian Bacchus e il resto del quartetto è
composto da Wolfgang Muthspiel alla chitarra, Mark Johson al basso,
e Adam Nussbaum alla batteria.
Esistono diverse edizioni digitali e tra le migliori c'è la rara stampa originale su CD edita dall'Antilles, oltre al recente straordinario SACD
edito dalla Mobile Fidelity. Luca Lombari
DISCOGRAFIA
PATRICIA BARBER
SACD Mobile Fidelity MFSL UDSACD2100
(Per chi è interssato all’edizione CD: Antilles 314-512 235-2)
Il file dell'ultimo album di Patricia Barber intitolato Smash è edito
su etichetta Concord.
foto: Martha Feldman
A
dire il vero, di Patricia Barber porterei quasi tutti i suoi lavori su
un'isola deserta. I titoli disponibili ufficialmente su file ad alta
risoluzione nel mercato discografico europeo sono due, questo
preso in esame e il recente splendido Smash. Entrambi i titoli sono stati
convertiti a 96 e 192 kHz a 24 bit.
Smash è stato il primo album realizzato per una casa discografica
importante. In precedenza aveva registrato Split inciso su CD dalla
Floyd e pubblicato in seguito su vinile dall'etichetta audiofila tedesca
Alto, che tra i primi aveva
capito il valore dell'artista e la
bravura dell'ingegnere del
suono Jim Anderson, artefice
dell'eccellente suono dei
dischi della musicista ameriLa tua lunga sofferente moglie
cana. Il successo internazioti ha abbandonato su un'isola
nale di Patricia Barber è arrideserta.
Ma ha avuto pietà di te: ti ha
vato a seguito di Modern
lasciato una copia dell'Inferno
Cool, splendido lavoro inciso
di Dante… e un lusso: l'impiandalla Premonition Records,
to hi fi che non vuol più vedere
piccola etichetta di Chicago,
in casa.
che la Blue Note ha acquistaPer tenervi compagnia:
to da alcuni anni. Il passaggio
500 incisioni che i critici di AS
ti spediranno regolarmente.
a una grossa casa discografica ha permesso alla Barber
Ecco la loro scelta: ‘dischi
per un’isola deserta.’
di raggiungere in poco tempo
il successo a livello mondiale.
In Distortion of Love la cantante di Chicago ha già trovato la sua dimensione artistica.
La pianista, cantante e compositrice dell'Illinois si è sempre differenziata dalle sue colleghe per una forte personalità musicale, molto comunicativa e ben distinta che l'ha resa unica nel suo genere. Fin da ragazza la musica e il piano facevano parte integrante della sua vita. Il disco
è molto bello, l'artista dà prova del suo talento in ogni brano. La melodica You Stepped Out of a Dream e l'originale interpretazione di
Summertime di Ghershwin sono un esempio lampante della sua bravura. Altri brani da non perdere sono I Never Went Away di Richard
Rodney Bennett dedicata da Patricia Barber a Parigi, la cover di My Girl
scritta da Smoky Robinson e Subway Station #5. La registrazione è
stata realizzata nel novembre del 1991 su nastro da 1/2 pollice e con
l'utilizzo di un registratore analogico Studer. Tutte le fasi dell'incisione e
extra
59
1. SACD NON CLASSICO: BARBER
10 TITOLI OGNI MESE: 1 per ognuno delle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
LP 45 NON CLASSICO
2
dischi per un’isola deserta
Chet Baker
‘Chet’
RIVERSIDE /
CLASSIC RECORDS
enultimo album inciso per la Riverside, nel 1958, Chet è forse
P
il fatto che, ogni due pezzi, ci si deve alzare per cambiare facciata.
il long playng più celebrato del famoso trombettista americano.
Niente di che, in tempi di ‘sedentarietà da musica liquida’, un po' di
Totalmente strumentale, vede Baker accompagnato da un cast
attività fisica non può che giovare.
a tutte stelle: Pepper Adams al sax, Herbie Mann al flauto, Bill Evans
Purtroppo il disco è fuori catalogo da tempo e la Classic ha ormai
al piano, Kenny Burrell alla chitarra, Paul Chambers al contrabbas-
chiuso i battenti. Se però se ne riuscisse a trovare una copia usata
so e Connie Kay alla batteria. Ognuno di loro porta un contributo non
e in buone condizioni, a un prezzo non esagerato, l'acquisto vale
indifferente a ogni brano, a partire dalla splendida Alone together,
senz'altro la spesa. La rete esiste per questo, in bocca al lupo.
durante la quale la melodiosa tromba duetta col sostanzioso barito-
Piero Grassano
no e il flauto leggiadro, sul tappeto steso dal pianoforte e dalla sezione ritmica.
Sul tutto aleggiano tonalità blues romantiche e crepuscolari, che rendono l'album riconoscibile sin dalle prime note e ne fanno un'opera
imprescindibile. Benché non sfori mai per più di un'ottava, Baker si
dimostra inegualiabile nell'affrontare ballate dall'andamento perfettamente rilassato, col freno a mano tirato, come quelle che compongono lo LP in questione.
La versione su vinile doppio a 45 giri della Classic Records è, in
assoluto, la più bella e godibile tra quelle ascoltate. Partendo da una
registrazione non esattamente ai massimi della sua epoca, un po'
confusa e sabbiosa (la vecchia versione in vinile OJC era abbastanza vergognosa), l'etichetta audiophile americana oggi scomparsa
riesce a estrarre ogni più piccolo particolare disponibile, conferendole un corpo ed una definizione oltre il possibile. Il range dinamico
aumenta
in
modo
considerevole e, a
Dischi per un’isola
deserta
gioirne
su tutti, è il
CHET BAKER
Chet
Riverside / Classic Records
2 LP 45 giri.
solido come una roc-
sassofono di Pepper
Adams che diventa
cia e, spesso, fa venire i brividi lungo la
schiena tanto è realistico e presente.
Lo scotto da pagare è
> SOMMARIO
extra
61
2. LP 45 noin classico: chet
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
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LP 33 GIRI NON CLASSICO
3
F
dischi per un’isola deserta
MIKE WESTBROOK
ORCHESTRA
ROSSINI
HAT HUT
remesso che indicare degli LP da ascoltare durante un ipotetico
P
anni prima, ormai irrecuperabile persino in CD. Scappino gli appassio-
naufragio in un'ipotetica isola deserta è perlomeno un paradosso
nati di lirica e operistica, perché in questo disco Rossini viene smem-
in quanto, a onor del vero, la suddetta isola dovrebbe essere
brato, dilaniato, totalmente destrutturato attraverso un complesso lavo-
dotata di un impianto con sorgente analogica, perlomeno una fonova-
ro di decomposizione che parte da Duke Ellington, si sporca di rock e
ligia a pile (in genere, sulle isole deserte, la corrente manca) supporta-
free jazz e fa l'inchino a Frank Zappa, per poi planare sul circo Barnum,
ta da una buona scorta di questa ultime. (non preoccuparti, Piero,
quando la moglie di Mike, Kate, intona una Tutto cangia stravolta e tal-
abbiamo pensato a tutto: hai una scorta infinita di batterie Lipo! E poi,
mente espressionista, che sembra uscita da un Fritz Lang del primo
ti sei dimenticato che ‘tua lunga sofferente moglie ha avuto pietà di te’
periodo.
e ti ha lasciato il tuo impianto? PB). Premesso che, avendo ben più di
Fior di musicisti supportano l'operazione, fiati che strappano l'anima a
50 anni, i dischi da isola deserta sono sempre i soliti (“beati quelli che
tocchetti (occhio alla tuba !!!), una sezione ritmica sontuosa ed un
hanno avuto dai 15 ai 30 anni dal 1965 al 1975” diceva un caro amico,
senso euforico di divertimento che ti tocca l'anima, senza mai abban-
Claudio Rocchi, scomparso quasi un anno fa): il primo album di David
donarti, dal primo all'ultimo solco.
Crosby, Deja Vu, Abraxas, un Led Zeppelin , un JethroTull, uno Zappa,
E' difficile descrivere un 'operazione come questa (sarebbe da ascolta-
un Pink Floyd, Joni Mitchell e Carole King, Beatles, Dylan e Stones, un
re attentamente anche il tributo al Duca, sempre dello stesso periodo)
Chet Baker, Love Supreme e Kind of Blue, che altro? Alla lunga sareb-
che non ha e non deve avere classificazione, è libera espressione di
be una menata. Perciò, cos'altro di meglio se non un bell'album (dop-
gente a cui, della cassetta, in fondo in fondo frega ben poco, basando
pio), che possa farci sentire qualcosa di diverso, che spezzi la mono-
la propria sussistenza sui bellissimi concerti in giro per il mondo. Gente
tonia? Cos'altro, se non un bel Mike Westbrook, a rappresentare tutta
a cui frega poco della cassetta, ma pretende un suono al di sopra di
l'avanguardia rock- jazz inglese degli anni 70?
ogni sospetto, a quanto pare, in grado di riproporre in toto l'atmosfera
Uscito nel 1987 per una delle etichette d'avanguardia più dure e pure
che il gruppo riesce a creare sul palco, tanto che una incisione come
al mondo, la svizzera hatHUT al cospetto del cui catalogo questo sem-
questa potrebbe essere un buon riferimento per qualsiasi impianto che
brerebbe un lavoro di
si rispetti. Soundstage stupefacente, una dinamica e una resa timbrica
Michael
rigorosissima, alla faccia della ripresa (orrrore !!!) digitale.
Dischi per un’isola
deserta
La tua lunga sofferente moglie
ti ha abbandonato su un'isola
deserta.
Ma ha avuto pietà di te: ti ha
lasciato una copia dell'Inferno di
Dante… e un lusso: l'impianto hi fi
che non vuol più vedere in casa.
Per tenervi compagnia:
500 incisioni che i critici di AS
ti spediranno regolarmente.
Ecco la loro scelta:
‘dischi per un’isola deserta.’
Jackson,
Rossini è un'opera a
Ripresa digitale che, guarda caso, suona meglio in vinile che sul - pur
dir
valido - supporto argentato, grazie a una ricchezza armonica e una
poco
entusia-
smante. Registrato in
vivacità che, spiace dirlo, ancora mancano a quest'ultimo.
parte in studio e in
L'LP, che si presenta in una lussoriosa veste in cartone rigido apribile,
parte dal vivo, in digi-
è fuori catalogo da tempo ma ormai, grazie al web, è possibile trovar-
tale (orrrrore!), rap-
ne più di una copia in buono stato, a una cifra non superiore ai 40 euro.
presenta la summa
La versione su supporto CD è ancora in circolazione e non sarà diffici-
del discorso intrapre-
le trovarla, attraverso i normali canali. Piero Grassano
so dal pianista inglese con la sua strampalata orchestra, a
partire dallo struggente, sofficemente psichedelico,
Love
Songs di parecchi
DISCOGRAFIA
MIKE WESTBROOK ORCHESTRA
Westbrook- Rossini (themes from GuglielmoTell,La
gazza ladra,Il barbiere de Sevilia,Otello)
LP 33 giri hatHut/hat ART2040. (2 LP)
> SOMMARIO
extra
63
3.LP 33 giri: mike westbrook
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
 pagina attiva  messaggio promozionale
promo
POLIFEMO
Acustica Applicata
presenta
il suo nuovo
risonatore acustico passivo
ma sono evidenti miglio-
l'iris meccanico, si modifica il fattore Q
ramenti fino ad oltre
del risonatore determinando anche la
650Hz.
quantità di energia sonora restituita alla
Polifemo ha una ‘auto-
sala d'ascolto.
matica’ capacità di
Con la membrana inclinabile si modifica
intercettare ‘boom’ riso-
lo smorzamento dell'energia risonante
nanti NON articolati che
all'interno di Polifemo.
si manifestano tra i 25
ed i 60Hz (tipico fenomeno delle sale d'ascolto prive di qualsiasi tipo
di trattamento acustico); in questi casi
Polifemo riduce l'energia del boom e lo rende
più articolato. Al contrario, se nella sala d'ascolto c'è una buona distribuzione dell'energia
sonora, Polifemo mostra
un ‘intelligente’ effetto
equalizzativo, restituendo maggiore energia ed
Dove và messo Polifemo?
Polifemo?
- In corrispondenza delle proiezioni dei
diffusori sulle pareti laterali e posteriore.
- Nell'area tra la prima riflessione laterale e l'angolo dietro i diffusori.
- Nell'area tra la prima riflessione
posteriore e l'angolo dietro i diffusori.
- In alcuni casi a metà della parete
laterale.
articolazione special-
Cosa è Polifemo
Polifemo ?
mente negli intervalli di frequenza ove
Polifemo è un risonatore acustico passi-
il suono risulta depresso. Quindi,
vo, sfrutta il noto pricipio fisico di
Polifemo lavora PRINCIPALMENTE sul
Helmoltz, ma con alcuni aspetti esclusi-
BILANCIAMENTO TONALE e poi sull'arti-
vi ed innovativi:
colazione.
Traducendo in percezioni d'ascolto:
Quanti Polifemo
Polifemo ?
In una normale sala d'ascolto (circa
15/25 m²), sono necessari da 1 a 3
Polifemo, a seconda delle problematiche acustiche presenti. Polifemo può
lavorare senza nessun problema con o
1) accurato sistema per regolare la
Polifemo produce un chiaro allargamen-
frequenza di risonanza;
to dello spazio acustico, per via della
2) regolazione per modificare il
migliore risoluzione a bassa frequenza;
fattore Q del risonatore;
sono evidenti miglioramenti di come le
3) facile posizionamento e rotazione in
medie ed alte frequenze ‘galleggiano’
ambiente;
sulle basse; il suono guadagna realismo,
Polifemo non può ridurre il tempo di
4) struttura trasparente per un look
micro-informazioni e velocità.
riverbero della sala d'ascolto, oltre la
meno intrusivo e più accettabile dal-
senza la presenza di DaaD.
Cosa NON può fare Polifemo?
Polifemo?
sua più alta frequenza di risonanza;
l'acquirente (si vede il colore del muro
Come usare le regolazioni di
non può peggiorare l'articolazione musi-
dietro di lui);
Polifemo?
cale;
Con l'apertura variabile alla base, si
gliato semplicemente non lavora al
regola la frequenza di risonanza da 25 a
100% delle sue potenzialità.
5) totale neutralità acustica della
superficie esterna diffondente.
Cosa fa Polifemo?
Polifemo?
Polifemo è efficiente da 25 fino a 60Hz,
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LP 45 GIRI CLASSICO
4
dischi per un’isola deserta
Manuel De Falla
THE THREE
CORNERERED HAT
DECCA
nsermet era un matematico e in effetti insegnava matematica
A
disco di de Burgos. Penso anche che il suono del più vecchio Decca sia
all'università. Principalmente autodidatta, divenne un direttore di
più trasparente: soundstage imponente, microdinamica notevole, incre-
altissimo livello ma spesso le sue letture, sebbene molto precise
dibile risoluzione del dettaglio, c'è tutto, e anche di più.
e disciplinate, mancano dell'ardore, della passione che ci si aspettereb-
Insomma, un disco anche perfetto per gli audiofili non troppo ‘dentro’ la
be in certi lavori. Non è questo il caso. Chissà cosa accadde quel gior-
musica classica. L'edizione a 45 giri brilla. Ho una copia del master e
no, ma una cosa è certa: abbiamo di fronte una delle grandi performan-
l'edizione ORG ha sicuramente aperto una porta sul suono del nastro:
ce del lavoro. Egli ha instillato nella Suisse Romande un impegno che
gli LP non sono altrettanto ricchi o dinamici come il master (l'unico pec-
ha raggiunto a tratti quell'intensità dionisiaca che è rara nelle numero-
cato di quest’incisione è un basso non molto profondo anche se comun-
se registrazioni di Ansermet per la Decca. Ma non solo passione, anche
que trasparente), ma il meraviglioso soundstage, i grandi pieni non
eleganza miscelata con stile e umorismo, una lettura davvero colorata
compressi, quella sensazione di essere quasi sul podio, tutto ciò è in
e viva. Ansermet era un grande direttore di balletti (infatti, egli ha sem-
questa ristampa. Per me l'ORG suona meglio, sotto tutti gli aspetti, del-
pre sostenuto Stravinsky, anche nei primi tempi quando il russo era più
l'edizione XRCD FIM che ho pure ascoltato. La confezione del doppio
o meno ignorato a causa della sua scrittura anticonformista) e questo
LP è di prima classe e viene stampata con la copertina originale della
viene chiaramente a galla in queste pagine. Si percepisce il profumo
London americana. Costoso, ma ne vale la pena. Pierre Bolduc
del teatro con la sua atmosfera, i suoi colori, le sue fantasie. Non
dimentichiamo che De Falla studiò con Debussy che potrebbe spiega-
DISCOGRAFIA
re un tocco di impressionismo nello spartito; ma l'idioma spagnolo è
MANUEL DE FALLA
IL CAPPELLO A TRE PUNTE. LA VITA BREVE. INTERLUDIO E
DANZA
Teresa Berganza, Orchestre de la Suisse Romande, Ernest
Ansermet.
Stereo. Victoria Hall, Geneva, Switzerland. 1960. Prod: J. Walker.
Eng: R.Wallace
LP DECCA / ORG 102. (2 LP)
sempre presente con i suoi ritmi brillanti e le meravigliose melodie. Il
temperamento fiero della musica si alterna allegramente con i suoi
momenti più teneri in
questa lettura meravi-
Dischi per un’isola
deserta
La tua lunga sofferente moglie ti ha
abbandonato su un'isola deserta.
Ma ha avuto pietà di te: ti ha lasciato
una copia dell'Inferno di Dante… e
un lusso: l'impianto hi fi che non vuol
più vedere in casa.
Per tenervi compagnia:
500 incisioni che i critici di AS ti spediranno regolarmente.
Ecco la loro scelta: ‘dischi per
un’isola deserta.’
gliosamente
viva
e
sensibile.
La Decca ha ri-regi-
www.soundandmusic.com
strato questo lavoro
con la
Philharmonia
Orchestra e Fruebeck
de Burgos dieci anni
dopo e anche questa è
un'ottima performance; comunque, non ha
la stessa statura di
quella di Ansermet e
Teresa Berganza è più
idiomatica di Victoria
de Los Angeles sul
> SOMMARIO
extra
65
4. LP 45 GIRI CLASSICO: DE FALLA
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
5
HI RES CLASSICO
dischi per un’isola deserta
Jascha Heifetz
Charles Munch
BEETHOVEN
MENDELSSOHN
LIVING STEREO
10 TITOLI OGNI MESE: 1 per ognuno delle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
5.
HI RES classico: heifetz
er capire chi è stato Jascha Heifetz, e mi riferisco soprattut-
P
con Charles Munch e la Boston Symphony Orchestra.
to alle nuove generazioni che magari sono affascinate dai
Cominciamo con il Concerto beethoveniano: prima di tutto sia ben
nuovi rampolli del violinismo internazionale (il più delle volte
chiara una cosa, quest’esecuzione è l'alfa e l'omega di tutte le
prodotti ‘usa e getta’ delle major discografiche), invito sempre a
interpretazioni, la madre di tutte le versioni. In tanti hanno tentato
vedere e ascoltare i primi sei minuti del primo tempo del Concerto
di scalzarla dal podio olimpico, ma nessuna ci è mai riuscito e ben
per violino di Tchaikovsky che Heifetz esegue accompagnato da
difficilmente ci riuscirà. Questo perché la tecnica ineccepibile che
quel volpone del podio che è stato Fritz Reiner, con i membri della
Heifetz impiega in quest'interpretazione va di pari passo con
Chicago Symphony Orchestra, in un video che appare su
l'espressività, con la dimensione emotiva che scaturisce da essa.
YouTube (per vederlo, CLICCATE in basso). Osservando l'espres-
Tutti i registri utilizzati sono semplicemente perfetti, dipanati, sciol-
sione di Heifetz, all'incipit orchestrale, sembra quasi che sia infa-
ti magicamente, con un timbro che esalta la tensione armonica,
stidito, annoiato, come può esserlo un cassiere di banca all'inizio
facendo sbocciare una poesia sonora che è data solo dai grandi.
della sua giornata di lavoro. Ma quando l'archetto attacca il primo
Ascoltate e piangete, non potete fare altro. Sia ben chiaro, che
accordo sul suo violino (un meraviglioso Stradivari del 1731), il
questo risultato viene ottenuto anche grazie all'apporto di Munch
cassiere si trasforma in un dio e si comprende perché Heifetz è
e della sua orchestra, in quanto con il suo formidabile accompa-
stato definito il “più grande dei grandi”. Si ascolti il suono che riesce a ottenere, il formidabile legato, un filo di seta che luccica e
che si tende all'infinito senza mai spezzarsi, la capacità di creare
un universo di armonici partendo da una tecnica impareggiabile,
mai fredda, calcolata, asettica,
ma
Dischi per un’isola
deserta
emozionante,
ce di commuovere e far vibra-
La tua lunga sofferente moglie
ti ha abbandonato su un'isola
deserta.
Ma ha avuto pietà di te: ti ha
lasciato una copia dell'Inferno
di Dante… e un lusso: l'impianto hi fi che non vuol più vedere
in casa.
Per tenervi compagnia:
500 incisioni che i critici di AS
ti spediranno regolarmente.
Ecco la loro scelta: ‘dischi
per un’isola deserta.’
sempre
espressione del cuore e capare l'animo.
Quest'incommensurabile
capacità di esprimere e di
commuovere
la
si
ritrova
anche in questa eccezionale
registrazione,
nella
quale
Heifetz interpreta i Concerti
violinistici di Beethoven e di
Mendelssohn, registrati rispettivamente nel 1955 e nel 1959
(il Tchaikovsky che si vede nel
filmato con Reiner è del 1957),
66 extra
> SOMMARIO
gnamento (il pizzicato espresso nel tempo centrale e gli ottoni
qualità -, anche se si trovano nella stessa macchina. Con il DAC 2
sempre scolpiti e taglienti come le spade laser di Star Wars!!!) fa
di Lazzari di Nonsolomusica, ma ancora di più con il suo DAC 1, le
capire che un grande direttore, in questi casi, non diventa mai il
due registrazioni si aprono nel registro medio-basso e in quello
‘servo di scena’ del solista. Anzi!
basso e acquistano una resa dinamica che i vinili si possono
Il Concerto mendelssohniano, invece, ci mostra un Heifetz
scordare. Il Concerto di Mendelssohn suona meglio: ha più
meno olimpico (d'altronde Mendelssohn, pur nella sua perfezio-
armoniche ed è più trasparente del più vecchio master del
ne, appartiene a questa Terra, visto che solo Beethoven è ‘divi-
Beethoven, ma i due soffrono del posizionamento troppo ravvi-
no’… ) e più umano, perfino passionale, se si vuole. Qui, infatti,
cinato del solista, ancora di più sul vinile, in confronto con la ver-
si nota un leggero squilibrio o, meglio, il piatto emotivo della
sione in alta risoluzione. Il master del Beethoven proviene da un
bilancia pesa di più rispetto a quello della perfezione stilistica,
nastro a due tracce, il Mendelssohn di uno a tre tracce, e que-
con il violinista lituano naturalizzato americano che si lascia tra-
sto spiega in grande parte gli attributi superiori del secondo vis-
scinare dalla dimensione ritmica (soprattutto nel primo tempo),
à-vis il primo. Con un microfono dedicato a Heifetz, il suo violi-
trasformandolo in un esercizio virtuosistico che potrebbe appa-
no è più focalizzato che nell'altro Concerto anche se, secondo i
rire anche fine a se stesso, ma che non infastidisce, non irrita
miei gusti, entrambe le registrazioni posiziono il solista troppo in
alla lunga, come invece accade con gli interpeti odierni, i quali
avanti nella fotografia sonora. Se avete un DAC decente, vi
sfoggiando il loro virtuosismo da vetrina sembrano voler dire:
costerà una fortuna per uguagliare su vinile l'edizione in alta
‘Avete visto come sono bravo?’ Il virtuosismo di Heifetz, invece,
risoluzione, e non sarà comunque uguale e nemmeno migliore
ha sempre una funzione, una logica, una dimensione esplicati-
in tutti i parametri. In confronto ai vinili, solo le edizioni della
va: indica, mostra, evidenzia, permettendo all'ascoltatore di
Classic Records a 45 giri si avvicinono all'alta risoluzione. Sul
entrare in nuove dimensioni sonore. Insomma, è un virtuosismo
giradischi di Nonsolomusica con il braccio RS A-1 e la testina di
che incanta ed emoziona, un virtuosismo puro, come quello che
Yamamura collegato al pre di Yamamura con alimentazione a
Liszt e Paganini vollero mostrare al pubblico del primo
batterie (due Sonnenschein da 12Volt e 200 Amp…) forse il vio-
Ottocento. Anche qui Munch e la Boston Symphony Orchestra
lino ha un po' più di aria, ma la definizione nella zona bassa
non sono da meno rispetto al concerto beethoveniano: provate
dello spettro è sempre limitata come lo è anche il formato vinile,
voi non solo a stare dietro, ma anche a preparare il sentiero
che sia a 33 o 3300 giri... Pensate che un front-end analogico di
sonoro al violino tentacolare di Heifetz, ad assecondare e ad
questa qualità vi costerà almeno 50.000 Euro. L'alta risoluzione
‘ampliare’ il suo impressionante virtuosismo.
con i DAC di ultima generazione (ho sentito il DSD recentemen-
Magari qualcuno, con la puzza sotto il naso, potrà obiettare sulla
te tramite il Playback 3 che riproduce anche i file PCM fino a
scelta dei tempi voluti da Heifetz, sostenendo che, in nome di
24bit/384kHz e DSD fino a 5.6mHz, per esempio, e vi dico che
questo virtuosismo, li ha accelerati troppo, soprattutto quelli dei
l'alta risoluzione sta facendo passi da gigante. E anche a prez-
movimenti centrali. Sarà, ma io questo disco me lo tengo stret-
zo più entry-level, si trovano DAC che farebbero impallidire il
to e me lo porterò nell'isola deserta e lo ascolterò ogni volta che
meglio del mercato nato solo cinque anni fa. Pierre Bolduc
vorrò incontrare gli dei. Andrea Bedetti
Per quanto riguarda il giudizio
tecnico, la digitalizzazione è
stata fatta a partire dai nastri
originali in DSD dalla Sound
Mirror negli Stati Uniti. Non ho
fatto il confronto tra l'SACD e il
file PCM in alta risoluzione. Il
sito
dei
fratelli
Chesky,
www.hdtracks.com, offre i due
Concerti in due risoluzioni,
24bit/88,2kHz e 24bit/176,4kHz
e li ho ascoltato nella risoluzione più elevata..
Come scrivo e dico sempre,
fare confronti tra formati è
un'operazione non del tutto
obbiettiva, essenzialmente perché non è possibile trovare due
DAC - uno in DSD e l'altro in
PCM esattamente della stessa
> SOMMARIO
extra
67
5. HI RES classico: heifetz
dischi per un’isola deserta
LINK UP > AS 132
guida all’ascolto ‘musicale’
CD ALLEGATO AD AS 132
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete l’articolo AS 132 / pp.8-10
nuova rubrica!!
TCHAIKOVSKY
SINFONIA N.6
ROMEO E GIULIETTA
LINK UP AS 132: CD tchaikovsky
Per conoscere meglio questo disco,
in questa nuova rubrica potete leggere
la guida all’a sc olt o e ascoltare degli
esempi musicali, che sono stati
segnalati con l’icona
sq
Per la versione dell’articolo con gli esempi musicali CLICCATE QUI:
Questo link
vi porterà alla pagina interattiva con testo ed esempi musicali da ascoltare...
sq
SINFONIA N. 6
sconcertati da una musica così sobria e cupa, oltre dal fatto che il
Tchaikovsky direttore non era di certo alla stessa altezza del
pesso, nella storia della musica, le opere più belle, i cosid-
S
Tchaikovsky compositore.
detti capolavori, nascono alla fine di periodi di crisi creativa.
Proprio questa dimensione 'triste', 'desolata' presente nella sua
E la genesi della Sinfonia “Patetica" rientra a pieno titolo in
ultima sinfonia ha dato vita a quella consolidata tradizione che
questa 'consuetudine'. Nel dicembre del 1892 Tchaikovsky smise
vede in essa un qualcosa di tragico, di disperato. Anche per que-
di lavorare a una sinfonia alla quale si stava dedicando da diver-
sto, i primi ascoltatori furono sorpresi dal suo finale così inconsue-
so tempo. Questa improvvisa decisione gli provocò una crisi inte-
to, lento, lugubre, che si spegne nel silenzio con un pianissimo
riore, tanto da portarlo all'afflizione e al disorientamento. Eppure,
assoluto (pppp, riporta la partitura!) nel quale ci sono soltanto i
il compositore russo seppe riemergere da questo stato di prostra-
violoncelli e i contrabbassi. Ecco perché, quando nove giorni dopo
zione interiore, anche grazie alla decisione di dedicarsi alla stesu-
la prima esecuzione, il 6 novembre, Tchaikovsky morì improvvisa-
ra di quella che sarebbe stata non solo la sua ultima ma, soprat-
mente di colera (e non per una sua volontà di farla finita con la
tutto, la sua più grande e celebre sinfonia.
Nel giro di pochissimo tempo Tchaikovsky compose febbrilmente
quest'opera, al punto che in soli quattro giorni la prima parte della
sinfonia fu completata. Eccitato da questa prodigiosa vena creativa, continuò a scrivere e, alla fine dell'agosto del 1893, questo
capolavoro fu terminato, pronto per la prima esecuzione, fissata
per il 28 ottobre dello stesso anno. Fu lo stesso compositore a dirigerla in quell'occasione, in una sala
Realsound
per sapere di più...
www.realsound.it
colma dei più importanti esponenti
dell'aristocrazia pietroburghese. E,
come spesso capita ai capolavori
musicali, alla fine dell'esecuzione
gli applausi furono tiepidi, poiché i
presenti erano rimasti spiazzati,
vita, per sottrarsi allo scandalo causato dal fatto di aver sedotto il
giovane nipote del duca Stenbock-Thurmor, come ha affermato in
un recente passato la musicologa russa Alexandra Orlova), dopo
aver sciaguratamente bevuto un bicchiere di acqua non bollita
(San Pietroburgo, in quel periodo, era stata colpita dal terribile
virus), la sua ultima sinfonia venne inesorabilmente identificata
come un vero e proprio ‘messaggio funebre’.
Ma, in realtà, che cosa ha voluto mostrarci l'autore con questa sinfonia? Anche se sappiamo che Tchaikovsky aveva in mente di
dare vita a una sinfonia a programma, non possiamo sapere se la
Patetica (fu l'amato fratello Modest a suggerire questo celeberrimo titolo, che il compositore accettò senza riserve) corrisponda,
di fatto, a tale intendimento. Non per nulla, subito dopo averla ultimata, Tchaikovsky scrisse al nipote Vladimir (da tutti conosciuto
68 extra
> SOMMARIO
come Bob) Davydov, che la partitura seguiva “un programma che
indubbiamente la presenza di una nevrosi patologica della quale il
rimarrà un mistero per chiunque - lasciamoli indovinare". E noi,
compositore soffrì per buona parte della sua vita. Da ultimo, non si
allora, non possiamo fare altro che azzardare delle ipotesi, soprat-
può non notare che, a parte il particolarissimo valzer in 5/4 che si
tutto quella che più si attaglia alle emozioni e alle sensazioni che
trova quale secondo tempo, gli altri tre tempi sono carichi di una
scaturiscono dall'ascolto di quest'opera, ossia che fondamental-
tensione ai limiti del parossismo.
mente la Patetica può rappresentare simbolicamente la vita stessa del suo autore. Una vita che si resse sul profondo contrasto tra
GUIDA ALL'ASCOLTO DELLA SINFONIA N. 6
il successo delle sue composizioni e il pessimismo interiore dovu-
Il primo tempo è in ‘forma sonata’ ma si caratterizza per una strut-
to al terrore per il pubblico, ai sensi di colpa per le sue tendenze
tura a episodi. L''introduzione (Adagio) è contraddistinta da un'at-
omosessuali, alla delusione del matrimonio naufragato, dopo
mosfera di cupa disperazione, dal timbro molto scuro, nel quale
pochissimo tempo, con Antonina Ivanovna Miliukova, che lo portò
compaiono gli elementi tematici posti alla base dell'intera sinfonia,
sull'orlo del suicidio, e all'improvvisa rottura da parte della sua con-
ossia la cellula di quattro note da cui nasce la melodia del fagotto,
fidente e mecenate Nadjezda von Meck nel 1890. In un certo
la successione ascendente di cinque note che costituisce l'ossatu-
senso, la Sesta sinfonia rappresenta la summa di questo inces-
ra della stessa melodia e il cromatismo discendente simultanea-
sante contrasto tra successo e pessimismo interiore.
mente disegnato dai contrabbassi s q00.39 - 01.06. L'Allegro non
Così, pur nel rispetto delle cifre stilistiche che avevano sempre
troppo costituisce l'esposizione di questo tempo, con il primo grup-
contraddistinto la sua invenzione, il culto della forma, il raffinato
po tematico che viene avviato dalle viole e dai violoncelli divisi e si
equilibrio delle proporzioni, la maestria della scrittura e dell'orche-
fonda su due elementi: ancora la cellula generativa di quattro note
strazione, Tchaikovsky seppe comporre, come involontario atto di
e un motivo con note ribattute, con il costrutto tematico che viene
commiato, una sinfonia che rivela, al di là di ogni dubbio, il percor-
riproposto in progressione
so, sino alla morte, di un'anima tormentata, ossia la sua. E non
motivo ritmico e leggero degli archi, derivato anch'esso dalla cel-
bisogna dimenticare che la concezione di questo capolavoro rivo-
lula generativa, trae origine una transizione-elaborazione sempre
luziona innanzitutto la dimensione stilistica e compositiva della sin-
più animata che si estende anche ai legni e ai corni, finché l'inizio
fonia ottocentesca, spostando alla parte finale il tempo lento, tra-
del tema risuona perentoria con gli ottoni. Con l'indicazione di
dizionalmente collocato al centro, e inserendo all'interno della
Andante segue il secondo gruppo tematico: sulle armonie tenute
struttura due tempi mossi, uno soltanto dei quali, l'Allegro con gra-
dei fiati, i violini e i violoncelli (teneramente, molto cantabile, con
zia, può essere ricondotto a una convenzionale tipologia sinfonica,
espansione), intonano una frase di profilo melodico prevalente-
quella dello Scherzo. Inoltre, l'ambito delle dinamiche si estende
mente discendente, e di appassionata, memorabile intensità ele-
s q01.45 - 02.44. Subito dopo, da un
dal fortissimo (ffff) al pianissimo (pppppp), e le indicazioni di tempo
giaca s q04.45 - 05.48. Segue un Moderato mosso, con un moti-
che nel primo e nell'ultimo tempo cambiano di continuo riflettono
vo ascendente affidato al dialogo imitativo dei legni su un accom-
> SOMMARIO
extra
69
LINK UP AS 131: CD tchaikovsky
LINK UP > AS 131
LINK UP > AS 132
pagnamento degli archi. Dopo un momento di sospensione ritorna
il periodo principale, Andante, ora portato avanti dai violini e dalle
viole nel registro acuto, con un Moderato assai che segna l'epilogo dell'esposizione. Lo sviluppo ha inizio con il tempo Allegro vivo.
Rispetto a quanto lo ha preceduto, lo stacco non potrebbe essere
più brutale: con un'esplosione in fortissimo su un accordo di tutta
l'orchestra il discorso musicale assume accenti barbarici e violenti. Dalla testa del primo tema trae spunto un fugato, fortissimo e
feroce, che vede protagonisti archi e legni, finché non si staglia,
stentoreo su vibranti figurazioni degli archi, fortissimo e marcatissimo, un motivo discendente degli ottoni, con una tromba e i tromboni che citano un inciso della liturgia ortodossa dei defunti, il Cum
Sanctis s q11.20 - 11.33. La sezione si conclude con un'imponen-
liturgia ortodossa dei defunti, Lux perpetua) d'inconsolabile mesti-
te e lacerante perorazione a piena orchestra, in fortissimo in cui gli
zia è dipanato in pianissimo con lentezza e devozione dagli archi
LINK UP AS 132: CD tchaikovsky
archi tracciano desolate parabole melodiche e i tromboni ripetono
s q03.03 - 03.54. Il tema, che passa ben presto all'ottava supe-
con insistenza un lugubre motivo. Poi la sonorità decresce rapida-
riore e al registro acuto dei violini, viene condotto in grande cre-
mente sino al pianissimo e si spegne in una lunga pausa, dopodi-
scendo e si espande coinvolgendo a poco a poco tutta l'orchestra,
ché riaffiora la ripresa del secondo gruppo tematico e a piena
a cominciare dai tromboni, sino al fortissimo. L'ultima sezione del
orchestra (Andante come prima), e quindi con l'epilogo del mede-
tempo (Andante giusto) assolve alla duplice funzione di ripresa del
simo. Nella coda Andante mosso, sorge dal nulla una marcia fune-
secondo tema e di coda. Sulle note dei contrabbassi e sullo sfon-
bre data dalle scale discendenti in pizzicato degli archi, su cui si
do degli accordi tenuti dai legni, gli archi disegnano la linea discen-
insinua il mesto corale cantabile degli ottoni e dei legni, che segna
dente del secondo tema, ormai privo di qualsiasi slancio o sussul-
il progressivo dissolversi della musica lasciando alla fine risuona-
to ascendente. Al dipanarsi dei violini, rispondono le viole e i vio-
re, in pianissimo e morendo, l'accordo dei tromboni scolpito dai
loncelli finché il tema sprofonda definitivamente sino al registro più
colpi dei timpani.
grave dei violoncelli, inabissandosi, con una sonorità che raggiun-
Il secondo tempo, Allegro con grazia, ha la forma ternaria dello
ge un pianissimo e si dissolve mestamente nel silenzio, in profon-
Scherzo e si contraddistingue per il contrasto tra la parte principa-
dità misteriose e senza scampo, nelle quali viene a poco a poco
le e quella mediana. Nella prima parte prende corpo un malinconi-
meno la presenza stessa della musica s q09-05 - 10.57, simbolo
co tema di valzer in cinque tempi, enunciato dai violoncelli e quin-
di un velo funebre che si stende sulla vita e sull'opera del più tor-
di ripreso dai legni. La parte centrale è costituita da un Trio tripar-
mentato dei musicisti
tito s q02.49 - 05.30, nella cui prosecuzione vi è la ripresa, prima
nei legni e poi negli archi, di alcuni motivi del tema di valzer.
ROMEO E GIULIETTA
Il terzo tempo, Allegro molto vivace, rappresenta la massima
L'ouverture-fantasia Romeo e Giulietta, a ragione considerata
espressione di quel tipico e lampante slancio vitalistico che può
come il primo capolavoro di Tchaikovsky, nacque dalla frequenta-
essere considerato l'elemento propulsore della poetica musicale
zione dell'autore con il collega Milij Balakirev, una delle figure cari-
del compositore russo. In questo caso, un iniziale tema di marcia
smatiche della musica russa. A Balakirev si deve tanto l'idea di una
s q01.46
- 02.24 viene portato alle estreme conseguenze
composizione ispirata all'omonima tragedia di Shakespeare, quan-
mediante un progressivo procedimento continuo di amplificazione
to le impostazioni secondo le quali il progetto fu realizzato, al punto
timbrica da parte dell'orchestra, oltre a un'ostinazione ritmica (simi-
che questo compositore fu il solo che, con le sue critiche e le sue
le a quella che verrà usata da Ravel nel Boléro), a un punto tale
osservazioni, riuscì a persuadere Tchaikovsky, a rielaborare più
che l'iniziale visione positiva suscitata da tale marcia, si trasforma
volte una composizione. Infatti, dopo aver composto l'ouverture-
alla fine in un quadro grottesco e demoniaco
fantasia nel 1869, il compositore vi rimise mano l'anno seguente
s q07.01 - 08.33.
Il Finale Adagio lamentoso - Andante ha la forma di un tempo di
cambiando l'introduzione, parte dello sviluppo e la conclusione, e
sonata, nel quale l'assenza di qualsiasi sviluppo possibile per i
ancora nel 1880 quando ne riscrisse l'epilogo. Quest'ultima versio-
temi è emblematica di una condizione spirituale senza più speran-
ne è quella che oggi comunemente viene eseguita, nella quale
ze, che porta a un inevitabile annientamento, senza contare che la
Tchaikovsky concilia sapientemente le esigenze della forma sinfo-
contrapposizione con l'impeto trionfale del tempo precedente risul-
nica con i presupposti di caratterizzazione e rappresentazione
ta crudele, persino spietata. Apre l'esposizione il primo tema
drammatica della musica.
(Adagio lamentoso), di una straordinaria intensità emotiva, con un
"La mia ouverture procede abbastanza rapidamente, la maggior
tono funebre il cui tema è ispirato alla liturgia ortodossa dei defun-
parte è già stata composta e una parte considerevole di ciò che Voi
ti (Requiem aeternam). Il tema condotto dagli archi, viene ripetuto
mi avete consigliato di fare è stata realizzata secondo le Vostre
e concluso in diminuendo dal fagotto s q01.25 - 02.56. Con l'irru-
istruzioni", scrisse Tchaikovsky a Balakirev nelle ultime settimane
zione del tempo Andante ha avvio il secondo tema. Su un delica-
del 1869. "In primo luogo, l'impianto è Vostro: l'introduzione che
to accompagnamento dei corni, il tema (anche questo ispirato alla
descrive il frate, la rissa - Allegro, l'amore - il secondo tema - e,
70 extra
> SOMMARIO
Linea
MARSIS F16 REFERENCE
c
osa caratterizza la filosofia
di progettazione delle elettroniche HORN?
La nostra esperienza proviene da
un settore in cui è imperativo
fondare un progetto sull'affidabilità, dove non sono permessi indici
di incertezza oltre l'ordine di
grandezza tale da causare lo stra-
marsis F16 reference - inside
 messaggio promozionale
promo
PREAMPLIFICATORE HORN
volgimento del progetto stesso.
L'ideazione di sistemi, seppur
complessi, deve essere affrontata
guardando a come è possibile
ottenere la stessa funzione attraverso
funzionamento che è tale per tutta
la semplificazione.
l'escursione del segnale, anche nei
 Come ed in che misura questa filo-
nostri finali di potenza.
sofia è proiettata sul preamplificato-
 Quanto è importante l'alimentazio-
re di linea Marsis F16?
ne nei vostri progetti?
Il preamplifcatore Marsis F16 nasce con
L'alimentazione di un'apparecchiatura
l'idea di impiegare in maniera intransi-
audio sicuramente interviene in manie-
gente questa filosofia di progetto.
ra decisiva sul 'suono', per questo moti-
Quando pensavamo di 'dare vita' a que-
vo HORN, come e' giusto che sia, inve-
sta elettronica abbiamo imposto cate-
ste massivamente nella progettazione
goricamente che tutti gli stadi venisse-
di questa sezione, e lo fa con dedizio-
ro vagliati con l'intendo di rendere
ne. Un aspetto, che si riverbera su
minimalista il progetto, calibrando il
tutto il progetto, è quello di non adot-
numero di componenti, la lunghezza
tare la tecnica di correzione dei segna-
totale delle piste del PCB e la loro
li 'dopo' ma pensare come già all'origi-
posizione, il numero degli stessi stadi
ne si possa ottenere una o più sezioni
nonché il guadagno da attribuire all'in-
funzionali senza ulteriormente interve-
tera macchina.
nire con l'aggiunta di componenti o
 E la classe di funzionamento
audio?
Crediamo fortemente nella bontà della
classe A, senza disdegnare la classe AB
ed i progettisti che invece possiedono
altre preferenze, per questo,
soluzioni circuitali altrimenti evitabili
(è un po' come nella produzione di un
filmato: una cattiva ripresa video, seppur rielaborata successivamente,
rimarrà sempre una ripresa di dubbia
qualità).
 Qualche parola a proposito degli
stadi che trattano il segnale audio del
Marsis F16?
Il preamplificatore è completamente a
componeti discreti ed e' concepito
secondo il criterio dual mono: i due
canali sono duplicati e non si vedono.
Lo stadio d'ingresso (VAS), costituito da
un solo componente discreto, è interfacciato ad un ulteriore stadio con
uscita a bassissima impedenza su tutta
la banda audio, e concepito affinché
risultasse 'elettronicamente' trasparente. Il preamplificatore nasce bilanciato
ma possiede anche la possibilita' di
essere utilizzato indifferentemente in
modalità sbilanciata.
marsis F16 reference - back
tutte le nostre
elettroniche,
finali e preamplificatori,
appartengono a
questa classe di
DISTRIBUTORE PER L’ITALIA:
HORN Audio Amplifiers
www.hornamplifiers.com
email: [email protected]
secondariamente, le modulazioni, sono Vostre: l'introduzione in Mi
tematico (gli archi) e il tema del corale introduttivo (i corni); mentre
maggiore, l'Allegro in Si bemolle minore e il secondo soggetto in
la seconda arcata riproduce inizialmente la combinazione contrap-
Re maggiore. Certamente non sono nella posizione di dire cosa
puntistica della prima, per poi proseguire in grande crescendo con
sia buono e che cosa no. Non posso essere oggettivo verso le mie
l'iterazione di elementi del primo gruppo tematico. Da ciò si arriva
creature; scrivo come sono capace; è sempre difficile per me sof-
alla terza e ultima arcata: il grande crescendo culmina in una
fermarmi su un'idea musicale tra quelle che mi vengono in mente,
sezione a piena orchestra e in fortissimo con piatti e grancassa, in
ma una volta sceltane una, mi abituo a essa, ai suoi lati positivi
cui la violenta pulsazione ritmica del primo tema si combina con il
come a quelli negativi, così che mi risulta incredibilmente faticoso
tema introduttivo.
rielaborarla o riscriverla".
La ripresa si apre con il primo gruppo tematico a pieno organico e
Romeo e Giulietta piacque molto a Balakirev e fu eseguita per la
in fortissimo; la transizione al secondo gruppo è ridotta al minimo
prima volta il 4 marzo 1870 a Mosca, in un concerto della Società
e si risolve in un rapido diminuendo, con l'idea tematica che viene
Musicale Russa diretto da Nikolaj Rubinstein. Per Tchaikovsky, la
enunciata dai legni sul mormorio degli archi. Un grande crescendo
vicenda di Romeo e Giulietta si riduce, nella sua visione musicale,
reintroduce l'idea principale del secondo gruppo tematico, in forte:
a due elementi drammatici contrastanti, che racchiudono in sintesi
gli archi cantano a piena voce, i legni accompagnano con terzine
tutta la tragedia. Il primo consiste nella violenta faida tra i Capuleti
di accordi, i corni suonano il motivo caratterizzante dell'idea com-
e i Montecchi, che si esprime nel tema dell'Allegro giusto, un secco
plementare. Dopo un breve passaggio, contrassegnato da una
insieme di ritmi inchiodato fino alla fine alla tonalità di Si minore. Al
melodia esposta dai violoncelli (amoroso) ha inizio una sezione
lato opposto, invece, il tema dell'amore, “dolce ma sensibile",
elaborativa che si conclude con il ritorno prepotente del primo
come recita l'indicazione nella partitura, che fluttua in varie tonali-
tema che s'impone nuovamente sulla scena e che ci fa compren-
tà fino a consumarsi nell'estenuata e sublime apparizione finale,
dere come l'odio e la rivalità tra le rispettive famiglie annullano
nella coda, sospesa in un etereo Si maggiore scandito dai soavi
l'amore di Giulietta e Romeo, in continuo e grande crescendo, che
arpeggi dell'arpa, con la morte dei due giovani raffigurata dal dram-
culmina in un'autentica esplosione data da un colpo in fortissimo,
matico epilogo affidato a un estremo ritorno del tema principale,
con conseguente rullo, dei timpani
che sembra piombare su di loro come una lapide tombale, perché
La coda rappresenta la sublimazione dell'amore nella morte. Sul
per il compositore russo la realtà ha sempre la meglio sul sogno
ritmo di marcia funebre scandito dai timpani, cui si associa il peda-
d'amore.
le della tuba e dei contrabbassi pizzicati, si staglia un fraseggio
s q16.45 - 18.22.
cantabile che allude al tema d'amore. Quindi risuona un corale di
GUIDA ALL'ASCOLTO DI ROMEO E GIULIETTA
legni e corni e l'ingresso dell'arpa segna il trapasso all'ultima,
L'opera si apre con un'introduzione, Andante non tanto quasi
struggente reminiscenza del tema d'amore cantata dagli archi nel
Moderato. Il gruppo tematico introduttivo è aperto da uno scuro
registro acuto. L'ultima parola, però, va ancora all'odio implacabile
corale, espresso dai clarinetti e dai fagotti, e prosegue con l'appor-
tra i Capuleti e i Montecchi, con il ritmo pulsante in fortissimo, a
to degli archi e si conclude con lo struggente ingresso dell'arpa
pieno organico. Andrea Bedetti
sugli accordi tenuti dai legni, dai corni e dagli archi gravi
s q00.01
- 02.12. Questo incipit ha la funzione di evocare l'atmosfera e l'ambientazione del dramma. Il gruppo tematico introduttivo viene ripetuto, in fa minore, con una nuova strumentazione; il corale ora è
suonato dai legni, fagotti esclusi, accompagnati dal pizzicato degli
archi. La transizione all'esposizione viene esposta dai timpani e poi
anche dagli archi.
L'esposizione ha inizio con l'indicazione di Allegro giusto. Il primo
gruppo tematico, in si minore e a piena orchestra, rappresenta
l'odio tra le famiglie dei Capuleti e dei Montecchi ed è contraddistinto da un ritmo pulsante, da una drammatica e brutale frammentazione del discorso e dalle contrapposizioni tra i gruppi di strumenti
s q06.06 -07.38. Il secondo gruppo tematico, in re bemol-
le maggiore, rappresenta l'amore tragico e appassionato di
Giulietta e Romeo. Questo gruppo tematico è costituito da due
idee, quella principale e quella complementare. L'idea principale
viene esposta dalle viole con sordina all'unisono con il corno inglese
s q08.28 - 09.33; seguono i corni che suonano accordi sinco-
pati, gli archi gravi che eseguono un pizzicato d'accompagnamento e con l'arpa che conclude l'esposizione.
La prima arcata dello sviluppo ripresenta inizialmente la testa del
primo tema per sovrapporre quindi elementi del primo gruppo
> SOMMARIO
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LINK UP AS 132: CD tchaikovsky
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