COMUNE MOTTOLA progetto Noi facciamo la differenza

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COMUNE MOTTOLA progetto Noi facciamo la differenza
(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
17) Ente proponente il progetto:
PROGETTO IN COPROGETTAZIONE
ENTE CAPOFILA
NZ00691 - Comune di Mottola
P.zza XX Settembre – tel. 0998866958
www.comune.mottola.ta.it
e-mail:[email protected]
Ente Partecipante
NZ02361 - Comune di Massafra
Via V.Veneto,15 – Tel. 0998858350/348
www.comune.massafra.ta.it
[email protected]
17) Codice di accreditamento:
17) Albo e classe di iscrizione:
NZ00691
REGIONE PUGLIA
3a
CARATTERISTICHE PROGETTO
17) Titolo del progetto:
NOI FACCIAMO LA DIFFERENZA
17) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
C – AMBIENTE
04 – Parchi e oasi naturalistiche
07 – Valorizzazione centri storici minori
17) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili:
1
PREMESSA
L’investimento di energie sull’educazione ambientale è una necessaria via per
comprendere la necessità di promuove cambiamenti negli atteggiamenti e nei
comportamenti sia a livello individuale che collettivo, per favorire una giusta
relazione di convivenza uomo – natura; radicando in modo consapevole la presa di
coscienza che l’ambiente debba essere considerato una risorsa non illimitata e
infinita. Quindi è necessaria una seria riflessione che possa delineare nuove finalità
formative, che favoriscano la percezione, l’analisi e la comprensione dei
cambiamenti, al fine di diventare cittadini consapevoli e responsabili nei confronti di
sé, dell’ambiente e della comunità intesa non solo come società di appartenenza, ma
anche come pianeta.
COMUNE DI MOTTOLA – Contesto Territoriale
Il progetto si colloca nel contesto territoriale del Comune di MOTTOLA, il
quale si estende su una superficie di 212,33 kmq (21.233 ha). La città, che conta
quasi 17.000 abitanti, è una località di turismo climatico, ecologico e culturale che
dista 28 Km da Taranto, suo capoluogo di provincia, e 56 Km da Bari, suo
capoluogo di Regione. Grazie alla sua magnifica collocazione geografica (si eleva
per 387 m sul livello del mare), dalla quale si può spaziare con lo sguardo dal golfo
di Taranto al verde delle montagne dell'alta Sila, viene definita la "Spia dello Ionio"
e anche il "Balcone della Puglia meridionale".
Mottola ha visto il suo territorio e l'agglomerato urbano interessati da
frequentazioni umane fin dalla preistoria, com'è attestato dai numerosi reperti
archeologici rinvenuti, che la confermerebbero come uno dei primi agglomerati sorti
nella regione. La presenza umana sulla collina durante l'Età del Ferro (I millennio
a.C.) si desume da una preziosa collezione di bronzi (attualmente conservata presso
il Museo Nazionale di Taranto) recuperata nel 1899, durante lo scavo delle
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fondamenta di Palazzo D'Onghia (oggi tra via Mazzini e via D'Acquisto, luogo un
tempo denominato "Orto del Vescovo") e studiata nel 1903 dal Quagliati. Un
insediamento Apulo peuceta sta venendo alla luce in contrada S. Basilio, in seguito
agli scavi della Soprintendenza Archeologica di Taranto. È ancora troppo presto per
formulare delle teorie esaustive, ma il ritrovamento conferma ulteriormente la
posizione di frontiera del territorio mottolese posto tra la chora tarantina e le
popolazioni indigene. L'insediamento classico di Mottola è attestato dal ritrovamento
(1899) di consistenti blocchi squadrati che rappresentano i probabili resti (circa 40
metri di lunghezza) dell'antica cinta muraria d'età ellenistica, risalente
presumibilmente al IV secolo a.C. e restituita alla pubblica fruizione nel 1995. Il
ritrovamento della cinta muraria costituirebbe una sorta di prova dell'esistenza di una
rete difensiva all'interno della chora tarantina nel periodo di più intensa frizione tra la
colonia laconica di Taranto e le popolazioni peucete e messapiche.
Per l'età medievale, la prima fonte scritta appartiene ai primi decenni dell'XI
secolo e riguarda la fondazione del castellum di Mottola da parte del catapano
Basilio Boioannes, in funzione strategico-militare antisaracena. Durante la
dominazione normanna risulta già sede vescovile e lo sarà fino al 1818, quando fu
soppressa per effetto del nuovo Concordato tra Pio VI e Ferdinando I di Borbone e
aggregata a Castellaneta. Fu poi sotto la dominazione sveva, angioina ed aragonese.
Nel 1653, con atto rogato dal notaio Giovanni Angelo Durante di Napoli, il feudo di
Mottola fu venduto a Francesco Caracciolo, VII. duca di Martina, alla cui casata
rimase sottomesso sino alle leggi eversive dei feudi del 1806. Con l'arrivo dei
Caracciolo di Martina, Mottola si risvegliò a nuova vita. Il duca concesse
facilitazioni fiscali ed elargizioni quanti vi si fossero trasferiti. Nel XVIII secolo
Mottola crebbe ancora in virtù della politica illuminata dei Caracciolo. Con la
Restaurazione, Mottola seguì le vicende proprie del Risorgimento nazionale, soffrì
l'azione eversiva del brigantaggio e partecipò al processo di riorganizzazione
politico-sociale, per il proficuo raggiungimento di una nuova fisionomia
amministrativa, economica e culturale.
La città di MOTTOLA si trova nel cuore del neonato Parco regionale delle
gravine e vanta un’eccezionale patrimonio storico, architettonico ed artistico
rappresentato da decine di insediamenti e da 35 chiese rupestri d’età medioevale.
Molto suggestiva è la gravina e villaggio rupestre di Petruscio, che prende il
nome da S. Pietro, il quale evangelizzò la zona negli anni tra il 42 – 45 d.C. al ritorno
da Antiochia per Roma. La gravina si presenta ricca di grotte utilizzate, a partire dal
VII sec. e fino al XIV sec., come abitazioni articolate su più piani. Nell’area
esplorata, lunga ca. 4 Km per 40-50 m d’altezza, è stato possibile identificare circa
300 specie di piante ed alberi, fra cui il Rosmarino, la Salvia, il Timo, il Pino
d’Aleppo, il Lentisco, il Cisto e molte altre ancora.
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VILLAGGIO RUPESTRE DI PETRUSCIO
Nella contrada Casalrotto, a valle del paese, troviamo la “capitale della
civiltà rupestre”, cosiddetta perché nel suo territorio si visitano alcune delle più
importanti chiese rupestri del Mediterraneo, definite dalla rivista BELL’ITALIA, che
qualche hanno fa dedicò ampio spazio all’argomento, “Le grotte di Dio”: la cripta di
S. Angelo, la cripta di Santa Margherita e la cripta di S. Nicola.
La cripta di Sant’Angelo dal punto di vista storico-architettonico è uno dei
più prestigiosi santuari rupestri del XI-XII sec., raro esempio di chiesa ipogea
scavata su due livelli, di cui il sottostante piano a destinazione funeraria. Il corredo
pittorico è ormai in via di rovina, ma di pregevole fattura sono le rappresentazioni
della Deesis della cripta inferiore rappresentata da S. Basilio e S. Andrea. Molto
ricco è, invece, il corredo pittorico della chiesetta di Santa Margherita, scavata dalla
comunità di Casalrotto nel XII secolo sulla parete di una lama lussureggiante. Ha
pianta irregolare, ma suggestiva, con la parete della calotta absidale raffigurante il
consueto Pantocrator in Deesis e le altre ricoperte da una copiosa messe di affreschi,
tra i quali si distinguono S. Michele Arcangelo, un miracolo di S. Nicola, una rara
Vergine allattante, un paio di raffigurazioni della Sacra Maternità ed il ciclo, in dieci
quadri, del martirio di Santa Margherita.
Di stupefacente bellezza artistica è la cripta di S. Nicola, denominata la “Cappella
Sistina della Civiltà Rupestre”, nota per la bellezza dei suoi affreschi ripuliti nel
1990. Si presenta collocata sul braccio della lama di Lamaderchia-Gorgone, dove è
possibile immergersi nei tanti profumi del Timo e del Rosmarino. Ricca di preziosi
affreschi, collocabili dall’XI sec. al XIV sec., in cui prevale un’ammirevole
Pantocrator in Deesis tra la Vergine ed il Battista (XII), la Vergine con Anàpeson
(XII-XIV se.), S.ta Parasceve (XIII sec.), S. Stefano e S. Nicola palinsesto (XIII-XIV
sec.). Il territorio della città di Mottola, dal punto di vista ambientale, si presenta
grosso modo suddiviso in due grandi aree di notevole interesse naturalistico, che
mostrano diverse ed evidenti caratteristiche fisiografiche. A Sud del centro abitato,
corre l’arco delle celebri gravine, ove si snodano gli antichissimi fiumi fossili dello
Jonio, ovvero i grandi e spettacolari canyon di Petruscio, Capo Gavito, Forcella, San
Biagio, e decine di più modeste lame. A Nord della città si presenta invece un
secondo gradino murgiano che porta ad un altopiano ondulato le cui vette
raggiungono anche i 500 metri, caratterizzato geologicamente dalle dure rocce
calcaree e dalle dolomie cristalline del Cretaceo Superiore. In questa seconda fascia
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del territorio mottolese chi ama la natura può ritemprarsi nei più importanti boschi di
querce della provincia tarantina, in un ambiente naturale, nel quale è possibile
ritrovare intatti o solo parzialmente degradati gli originari lineamenti vegetazionali e
naturali della Murgia. MOTTOLA possiede boschi per circa 5.800 ettari, il 30%
dell’intero territorio comunale, ultimi lembi di una immensa ed impenetrabile foresta
originaria che sino alla fine dell’800 ricopriva gran parte della Puglia e della vicina
Basilicata.
QUERCUS TROIANA
In questo territorio di boschi, troviamo ubicate le masserie di notevole pregio storico
e artistico: Chiancarello, Casalrotto, Colombo, Aglio, Don Gaetano, Belvedere,
Teologo, Le Grotte, Burgensatico, Dolce Morso sono solo alcune tra le più antiche.
Sono tantissime, delle quali circa 350 sono aziende zootecniche in attività.
TRULLI DI MASSERIA DOLCE MORSO
Oltre quelle cosiddette storiche, risalenti al ‘700 e all’800, ve ne sono tante di epoca
più moderna che sono in attività: utilizzate per la produzione e trasformazione del
latte, dispongono quasi tutte di nuove e accessoriate stalle, datate di particolari sale
per la mungitura, in grado di essere competitive sul mercato. In questi ultimi anni
diverse masserie della Murgia tarantina hanno diversificato la loro produzione e si
sono inserite negli itinerari turistici per presentare ai visitatori non solo le locali
produzioni zootecniche (ricotta, cacioricotta, mozzarelle,scamorze, provoloni, ricotta
forte, etc.), ma per far cogliere anche l’esaltante opportunità di visitare le antiche
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strutture calandosi nella profonda pace agreste e godendo dell’aria balsamica del
clima mediterraneo.
Dal punto di vista culturale e turistico, Mottola non rappresenta solo una delle
“capitali” del Medioevo rupestre. Infatti, oltre alle indiscutibili valenze ambientali
del territorio rurale, il suo caratteristico Centro Antico, denominato Schiavonia, ed i
monumenti urbani forniscono al visitatore ulteriori e importanti informazioni, utili
alla conoscenza di questa città dal passato illustre, che è riuscita a conservare e a
rispettare fino ad oggi molte tracce della sua evoluzione storica ed urbanistica. Tra i
monumenti del centro antico che Mottola conserva, meritano particolare menzione:
- la ex Cattedrale romanica del XII secolo, S. Maria Assunta, per i pregi storici ed
artistici;
LA EX CATTEDRALE
S. MARIA ASSUNTA
- le poderose
mura greche di età
ellenistica (IV secolo
a.C.), visibili per
circa 30 metri, che mostrano i resti della muraglia esterna di una colossale muratura
ad emplecton;
- Piazza Plebiscito, che è stata fino ad un decennio dopo l’unità d’Italia la
piazza grande del paese, con ai margini la Torre dell’orologio risalente al XVII
secolo;
- l’Arco Fanelli, caratteristico arco “lanciato” sulla omonima stradina del
Centro Antico a congiungere due isolati risalente al XV secolo;
- la Chiesa dell’Immacolata, già Cappella del Convento francescano (fondato nel
XIV secolo) con annessa Torretta medievale;
- il Palazzo Municipale, realizzato nel 1887 con facciata in stile neoclassico, che
consta di circa 70 stanze distribuite su 3 livelli attorno ad uno spazioso atrio interno
(ove d’estate si svolgono eventi culturali); si affaccia sulla grande Piazza XX
Settembre contornata da una fitta fila di alberi ornamentali di rovere. La
pavimentazione evidenzia otto grandi mosaici ottagonali, realizzati in materiali
lapidei e smalti vitrei, che illustrano altrettanti avvenimenti storici o leggendari della
città medievale;
- la minuscola Cappella della Madonna di Costantinopoli, recentemente
ristrutturata, di modeste dimensioni ( 4 m x 4 m esterni – 2,60 m x 2,60 m interni)
con affreschi alle pareti ove spicca la Vergine Odegitria (protettrice dei pellegrini e
dei viandanti), rilevante da un punto di vista storico in quanto si trova sull’antica via
istmica che congiungeva lo Ionio all’Adriatico.
Presso il Comune è attivo l’Ufficio Turistico che:
fornisce notizie sulla storia, sui monumenti e sul territorio;
offre assistenza a studiosi, giornalisti e visitatori;
indica i luoghi dove mangiare e dormire;
dispone il servizio di visita guidata per singoli o per gruppi – servizio su
prenotazione, attivo tutti i giorni (festivi e feriali) sia nelle ore antimeridiane
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che pomeridiane.
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Il progetto che si propone, sull’educazione ambientale, rappresenta il
potenziamento della politica ambientale locale, da attuarsi attraverso la
realizzazione di una rete con il coinvolgimento attivo e partecipato dei diversi
attori sociali (scuole, associazioni, imprese). E ciò potrà essere attuato con
l’apporto dei volontari del servizio civile ed il loro lavoro sinergico con
l’istituzione comunale, con le scuole e con le associazioni.
La descrizione del contesto territoriale, pertanto, non può prescindere dalla
considerazione delle associazioni operanti sul territorio e dalle scuole presenti,
perché il presente progetto si esplicherà sulla base della sinergia tra tutti gli attori.
Associazioni, Enti riconosciuti, Fondazioni, Comitati a scopo sociale:
Cultura e informazione
RAGIONE SOCIALE
Atletica Don Milani
"Ass. Bocciofila Mottolese"
A. S.D. Correre è salute
A..S.D. “ MI.MA.DO.Dance School”
Ass.ne sportiva “Satori Kan Arti Marziali
Mottola”
Centro Sudi Danza “Royal Ballet”
Fitness Paradise
Gruppo Cinofilo Jonico
ENCI- Delegazione Taranto
S.S. Volley Motula Ass Dil.
Sporting Judo Mottola
Francesco Family Volontariato Sport
A.S.D.- SPORTING –POLISPORTIVA
DON MILANI
Accademia della Chitarra
Afk
Amici degli Elfi
ANMIL
Arte e Cultura
A.N.S.I
Associazion Nazionale
Sottufficiali d’Italia
ATO PUGLIA ONLUS
AVIS - Mottola
AVULSS Onlus
Buona Sanita’ “L’ancora”
Centro di formazione musicale “
Franco Leuzzi “
Comitato Interconfraternale per i Riti
della Settimana Santa
Confraternita "B.M. V. Immacolata"
RESPONSABILE
Gentile Tommaso
Agrusti Francesco
Ciquera Maria
Putino Cosimo
Vinci Anna
Bochicchio Dalila
Caragnano Pasqua
Donato Forte
De Carlo Vincenzo
Caforio Carmelo
Caliandro Giuseppe
Mongelli Gregorio
Marra Pietro
Laforgia Vito M.
Caramia Francesco
Di Turo Francesco
Rogante Giovanni
M.llo Conserva Nunzio
Santoro Giovanni
Scarano Gabriele
Pansini Gabriella
Rondinella Maria Rosaria
Salatino Giuseppe
Michele Carriero
Carriero Michele
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Confraternita del Carmine
Confraternita del S.S. Sacramento e B.
M. del Rosario
Confraternita di S. Antonio di Padova
Crescere Insieme
Culturale e Spett. “Nuovi Eventi”
E.R.A. “European Radioamateurs
Association” Sezione Provinciale di
Taranto
Famiglie Solidali
Fondazione Murgia delle Gravine
Onlus
G. Leopardi - Ass. Socio-Cul.
Gruppo A.N.M.I. “Amm. Sq. M.A.
Luigi Sansonetti”
Gruppo Folkloristico “Il Canzoniere
Mottolese”
Gruppo Folkloristico “Motl la Fnodd”
Insieme verso il futuro
Italcaccia – Italpesca
Le gravine
Liberamente
LionsClub Massafra-Mottola “Le
cripte”
Nuovo Borgo
Oratorio- Centro Giovanile S.Cuore
PRO LOCO di Mottola
S. De Fiori - Ass. Musicale
U. Montanaro - Ass. Musicale
ASSOCIAZIONE CULTURALE
TERRE NOSTRE
Centro Meridionale studi Soc.
Cooperativa di garanzia fra piccole e
medie imprese
Legrottaglie Marco
Priore Nigro Antonio
Semeraro Ambrogio
Greco Antonio
Totaro Cosma
Maldarizzi Massimo Giuseppe
D’ elia Filippo
Maglio Sergio Natale
Colucci D'Eredità Rita
Montemurri Renato
Maria Mastromarino
Lattarulo Maria
Spazioso Fernando
Sasso Angelo
Notaristefano Giuseppe
Sponsale Gabriele
D’Aprile Angela
Zazzara Massimiliano
Don Michele Bianco
Bernardi Tommaso
Nicola Latorrata
Carriero Cosimo
Giovanni AntonioRagno
Caragnano Stefano
Bernardi Tommaso
Scuole di ogni ordine e grado
DENOMINAZIONE
VIA
TELEFONO
SCUOLA MATERNA “PERASSO”
VIA S. D’ACQUISTO
099/886.3118
SCUOLA MATERNA “COLLODI”
VIA G. GERLONI
099/886.5108
SCUOLA ELEMENTARE “S.G. BOSCO
VIA PAGANINI
099/886.5108
SCUOLA ELEMENTARE “D. ALIGHIERI”
VIA S. ALLENDE
099/886.1398
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SCUOLA MEDIA STATALE “A. MANZONI”
VIA SAN PAOLO
099/886.7441
SCUOLA MEDIA STATALE “ DE
SANGRO”
VIALE G. TURI
099/886.3120
ISTITUTO PROFESSIONALE FEMMINILE
“M. LENTINI”
VIA G. GIUSTI
099/886.7272
LICEO SCIENTIFICO STATALE “A.
EINSTEIN”
VIA A. DE GASPERI
099/886.2888
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Infine, occorre descrivere i servizi che vengono erogati nel settore della tutela
dell’ambiente e, a tale scopo si riporta di seguito, una tabella esemplificativa:
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COMUNE DI MASSAFRA – Contesto territoriale
Massafra, a 17 chilometri da Taranto, si presenta con un paesaggio
morfologico del territorio, caratterizzato dalla Marina, dalla Pianura e dalla Collina.
Vi si arriva, proseguendo il terminale dell'autostrada Bari-Taranto o deviando dalla
litoranea jonica (dalla Calabria e Basilicata) subito dopo il bivio di Chiatona o
scendendo da Martina Franca e da Crispiano o direttamente dal capoluogo, attraverso
la statale 7 (Appia), collegata anche alla statale Brindisi-Lecce. E' collegata alla linea
ferroviaria, attraverso la Taranto-Bari e la Taranto-Metaponto. I più vicini aeroporti
sono quelli di Bari, Brindisi e Grottaglie. Il porto mercantile a disposizione è il
polisettoriale di Taranto. E' un rigoglioso centro, il cui territorio si estende dalla
costa per arrampicarsi lentamente sugli spalti dell'altura murgese, creando un habitat
vario e articolato dal punto di vista economico, naturalistico, storico e urbanistico.
Attualmente il territorio comunale con i suoi 40.000 abitanti si sviluppa per circa
13.000 ettari su quote, che arrivano fino ai 480 m s.l.m. (contrada Cicerone),
passando dai 50 m ai 110-130 m (abitato), i 299 m (contrada Forcellara) e i 450 m
(monte S. Elia e Corno della Strega). Dal punto di vista geologico, Massafra poggia
su una forte coltre di ricoprimenti sabbio-ghiaiosi ed argillosi nel contesto di un
grande anfiteatro naturale, che va da Taranto in direzione del Bradano.
Nell'entroterra compaiono i sabbioni pliocenici, addossati sul calcare compatto
cretaceo (da cui si estraggono i noti tufi di costruzione) e dove sono inserite le
gravine, che attraversano il territorio.
Le origini di Massafra si disperdono nell'infinito delle leggende, anche se negli
ultimi tempi, grazie alle ricerche del nostro stimato concittadino Fernando Ladiana,
sono stati rinvenuti reperti del neolitico in alcune zone del territorio massafrese, che
attesterebbero primitivi insediamenti umani. Accantonata per sempre l'ambiziosa
ipotesi dell'origine messapica, sono stati in molti a dissertare sull'etimologia del
toponimo Massafra. Si è parlato di Massa-afrorum, nucleo di africani lasciati da
Annibale, di Massa-fracta (roccia fratturata); di Massa-fera (luogo selvaggio); di
Man-sapris (ambiente grottale di eremiti). e si ha notizia di un altro successivo
stanziamento (nel 500 a.C.) a sud, lungo l'ex stradone, che avrebbe originato l'abitato
vero e proprio nella sua organicità. Alcuni affermano che nel 754 a.C. esisteva già un
villaggio fortificato sull'altura di Citignano, la cui gente si sarebbe spostata nella
sottostante gravina della Madonna della Scala. In questo contesto si colloca l'ipotesi
del passaggio di Annibale, che avrebbe lasciato un distaccamento di
soldati.Riferendosi alle testimonianze della religiosità pagana e poi cristiana si hanno
notizie dell'esistenza di una primitiva comunità , che doveva essere molto vivace con
una propria autonomia economica, come è attestato dalla presenza di vari monumenti
di culto e dai sistemi urbanistici. Nei primordi dell'era volgare, con il passaggio di s.
Pietro e di s. Marco, secondo il consueto e ricchissimo leggendario petrino, si ha il
trapasso dall'ambito pagano a quello cristiano, che troverà il suo culmine dal VI-VII
secolo in poi, con l'immigrazione greco-bizantina, che costituirà quel periodo
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misterioso e fascinoso del vivere in grotta della cosiddetta Civiltà
rupestre, di cui restano dirette testimonianze in tutto il territorio.
Inoltre, attraverso una serie di vicende tramandatesi con
documenti scritti e con narrazioni più o meno leggendarie, si può
ritenere che Massafra abbia saputo difendersi in varie occasioni
anche da invadenze esterne. Peraltro, data la vicinanza a Taranto,
è stata spesso coinvolta in numerose vicende diventando o rifugio
o avamposto secondo le necessità tattiche e organizzative. Nel X secolo fu sede di
Castaldato (ufficio amministrativo longobardo dei Beni della Corona con poteri di
governo e di giustizia). In seguito, il feudo massafrese venne aggregato alla contea di
Mottola e di Castellaneta, mentre si ha la documentata notizia della donazione della
chiesa di s. Lucia insieme al fiume Patemisco, al monastero di Cava dei Tirreni. Con
i Normanni la chiesa di Massafra passò alla Diocesi di Mottola. Successivamente
Guglielmo Maletta divenne amministratore locale. Con la venuta degli Svevi,
secondo una tradizione popolare, Federico II pare frequentasse il castello di Massafra
(da lui restaurato) per trascorrere le notti con Bianca Laura figlia del Maletta, dalla
cui relazione sarebbe nato Manfredi. Con Oddone di Soliac, Massafra, visse un
tribolato periodo feudale, anche se si deve agli Angioini una prima fase di riordino
amministrativo del territorio con la sostituzione dell'Universitatis Civium e dei
successivi privilegi degli usi civici, che consentivano ai cittadini di poter pascere,
acquare e legnare nei territorii demaniali. La città in quel periodo passò nelle mani
di diverse famiglie: il principe di Taranto Filippo, Angelo de Austria, Seripando,
Francisciello d'Assisi, Toatto Alemanno, Amelia de Massafra, Sanseverino,
Giovanna I e II, Del Balzo Orsini e qualche altro. Nel 1497, dopo l'infeudamento di
Antonio Piscicello, Massafra fu concessa da Federico d'Aragona ad Artusio
Pappacoda, al quale successe il figlio Francesco, sotto il cui dominio la città rinacque
e si sviluppò in tutte le sue organizzazioni civiche, economiche, religiose conn una
fioritura di opere monumentali di cui ancora restano i segni. Verso il 1633 il feudo fu
venduto ai Carmignano, in un momento di grande crisi, che culminà con i noti
tumulti di una quindicina di anni dopo, tanto che anche questi ultimi patrizi furono
costretti a disfarsi della città , comprata dagli Imperiali, marchesi di Oria e di
Francavilla, volenterosi con grande interesse di migliorarla. Dopo la rivoluzione
napoletana del 1799 e la fine della feudalità , anche a Massafra si respirà aria
risorgimentale con nuove strategie politiche, assetti amministrativi, strutturazioni
urbanistiche, aneliti patriottici, relazioni sociali, prospettive economiche,
travolgimenti partitici e associazionismi laici e cattolici. Si arrivò così al nuovo
secolo con le due guerre mondiali, il fascismo e la ricostruzione democratica.
Il patrimonio storico, artistico, paesaggistico e monumentale di Massafra più
rilevante è quello legato alla Civiltà rupestre, le cui testimonianze sono disseminate
un po' ovunque, sia nel centro abitato che in campagna. Dall'VIII al XVI secolo si
sviluppò nei territori meridionali, con decisi riferimenti a quelli dell'arco jonico, e
quindi anche a Massafra, una particolare forma di vita, quella del "vivere in grotta",
legata per certi peculiari aspetti alla cultura religiosa orientale e alle persecuzioni
iconoclastiche di Bisanzio, che provocò diverse immigrazioni di civili nelle
gravine.Di questo periodo e di queste vicende nei nostri territori restano numerosi
segni e testimonianze di vita, di arte e di culto, disseminati nelle grotte delle gravine
o di campagna o dei centri urbani. Talvolta si tratta di ambienti singoli o di interi
villaggi, con una varietà di stili, di motivi architettonici ed impianti urbani
rispondenti alle esigenze religiose, abitative, economiche, artistiche o ad opportunità
di culto e di ambientazione sociale, che collegano queste realtà a similari della
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Cappadocia, della Serbia e di altre regioni mediorientali.
Massafra è un Comune inserito istituzinalmente nell'ASL TA/1 (con Statte) e con
autonomo presidio ospedaliero; nella Comunità montana Murgia sud orientale (con
Acquaviva delle Fonti, Cassano Murge, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci,
Santeramo in Colle, Crispiano, Laterza, Martina Franca e Mottola); nel Distretto
scolastico TA/50 e nel CRSEC TA/50 regionale (con Palagiano e Mottola), nel
Consorzio Costa Verde (con Castellaneta, Ginosa, Laterza, Palagiano, Palagianello).
Ospita uffici periferici dell'Ispettorato agrario e di vari Enti di servizio pubblico e di
organismi sindacali e sociali. E' sede della Compagnia dei Carabinieri, a parte la
presenza del Corpo dei Vigili urbani, delle Guardie Notturne e delle Guardie
Campestri. Agiscono, oltre alle scuole della fascia dell'obbligo, gli istituti Tecnico
Agrario "Mondelli", Tecnico Industriale "Amaldi" e Liceo scientifico "De Ruggieri"
con indirizzo psico-pedagogico e classico. La città è divisa in sei parrocchie: S.
Lorenzo, S. Cuore di Gesù, Madonna del Carmine, Gesù Bambino, S. Francesco e S.
Leopoldo Mandic. Ci sono anche varie comunità di culto evangelico e protestante.
Le uniche strutture alberghiere disponibili sono l'Appia Palace Hotel (4 stelle) con
un'accoglienza ricettiva apprezzabilissima e l'Hotel Bizantino (4 stelle). Sono
presenti le sedi delle rappresentanze sindacali nazionali e diversi Patronati di
assistenza sociale. Operano un Cine-teatro (Spadaro - Di Masi) ed un Teatro
comunale.
Agisce una Biblioteca comunale che detiene un patrimonio librario di circaO 18.000
volumi così ripartiti :
• 6520 volumi comunali;
• 850 volumi rinvenienti dal fondo cappuccini datati 1500-1600-1700;
• 1080 volumi donazione Sig. Salvino;
• 9500 volumi regionali;
• 100 CD – ROM , Videocassette, Audiocassette;
• Gazzetta Ufficiale – Serie generale. IV^ Serie Speciale (Concorsi), Supplementi
Ordinari.
Infine tra i sodalizi locali si elencano: Archeogruppo "E. Jacovelli", Circolo
Filatelico e Numismatico "A. Rospo", CRSEC TA/50, Fidapa, Lega Ambiente
"Gheppio", Lions Club, Pro Loco, Società Operaia, WWF, 3 gruppi Scout Agesci ed
il Tribunale dei Malati.
Scuole di ogni ordine e grado
DENOMINAZIONE
VIA
TELEFONO
SCUOLA MATERNA
VIA TRENTO
099/8803152
SCUOLA MATERNA COMUNALE
C. ROMA
099/8801642
SCUOLA MATERNA COMUNALE
V.LE MARCONI
099/8801009
SCUOLA MATERNA “CAPPUCCETTO
ROSSO”
P. CORSICA
099/8801753
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SCUOLA ELEMENTARE COMUNALE
V.LE MARCONI
099/8801641
SCUOLA ELEMENTARE “DE AMICIS”
P. CORSICA
099/8801184
SCUOLA ELEMENTARE “SAN GIOVANNI
BOSCO”
V. ABATANGELO
099/8806169
SCUOLA MEDIA “ALESSANDRO
MANZONI”
V. FRAPPIETRI
099/8804488
LICEO SCIENTIFICO “D. DE RUGGIERI”
V. DEL SANTUARIO
ISTITUTO TECNICO AGRARIO “C.
MONDELLI”
CTR. AMENDOLECCHIA
099/8801600
099/8805584
17) Obiettivi del progetto:
Il progetto si pone l’obiettivo di sviluppare nel cittadino la coscienza della
responsabilità individuale e collettiva, di sensibilizzare alla qualità dell’habitat di
vita, in modo da orientare il suo comportamento verso l’utilizzo compatibile delle
risorse naturali e ambientali e contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio.
L’educazione ambientale rappresenta lo strumento più importante e idoneo
per comprendere la complessità del reale, i suoi aspetti evolutivi, le limitate
risorse disponibili, per prendere coscienza della necessità di modificare la relazione
uomo-natura, fornendo delle risposte di tipo educativo e formativo
alle
problematiche ambientali.
Gli obiettivi del progetto possono essere così individuati:
analisi e conoscenza delle tematiche e problematiche ambientali
generali, territoriali, ivi comprese quelle legate all’area delle gravine e
degli insediamenti rupestri;
sensibilizzazione e sviluppo della capacità critica sui problemi di tutela
delle risorse ambientali e della qualità del proprio territorio;
consolidamento della collaborazione e partecipazione di tutti gli attori
locali sulle tematiche ambientali;
conoscenza delle opportunità economiche e ambientali connesse alla
gestione e fruizione delle risorse naturali e ambientali del territorio
nonché alla organizzazione del servizio di smaltimento rifiuti e raccolta
differenziata.
disponibilità in rete dei dati ambientali.
Il progetto di educazione ambientale, attraverso le campagne di
informazione e sensibilizzazione, vuole rappresentare l’azione che promuove
cambiamenti negli atteggiamenti e comportamenti a livello individuale e collettivo.
Attraverso tale progetto si intende avviare il processo di modifica delle abitudini
consolidate dei cittadini e promuovere forme di comportamenti consapevoli e
13
responsabili. In tale iniziativa si tenterà di superare difficoltà e ostacoli
rappresentati dall’atteggiamento passivo e superficiale che i cittadini assumono nei
confronti dell’ambiente. Il cittadino, infatti, è fortemente resistente a cambiare le
proprie abitudini di approccio all’ambiente, di utilizzo dei servizi di raccolta rifiuti e
raccolta differenziata. Tuttavia, nel processo di educazione ambientale bisogna
cogliere e valorizzare ogni forma di opportunità che potrà derivare principalmente
dal mondo della scuola, dell’associazionismo, del settore produttivo locale.
Fasi organizzative
Il progetto deve essenzialmente svolgersi in 3 fasi:
1. La prima fase (della durata di circa 2 mesi) è quella della ricognizione, in
campo, delle componenti strutturanti il territorio (sottosuolo, soprassuolo)
verificando lo stato di conservazione, esistenza e degrado rispetto ai dati
statistici ad oggi in nostro possesso.
2. La seconda fase (della durata di circa 2 mesi) consentirà di tradurre la
raccolta dei dati fatta sul territorio in informazioni da trasformare in un
sistema informativo territoriale.
3. La terza fase che completerà il periodo sarà rivolta al monitoraggio del
territorio, al fine di implementare il S.I.T. ed alle analisi e studio dei sistemi
di prevenzione e manutenzione del patrimonio, così censito e catalogato, al
fine di consentire la definizione di piani operativi di prevenzione e di
intervento sul territorio.
4. La quarta fase (della durata di circa 6 mesi), partendo dai risultati acquisiti
nelle fasi precedenti, sarà dedicata all’azione di diffusione, promozione e
sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, così come descritto nel
paragrafo seguente.
17) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con
particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto prevede i seguenti interventi:
• Azione di sensibilizzazione e informazione presso le scuole, le
Associazioni, Imprese locali, attraverso la promozione di incontri, tavole rotonde
per l’approfondimento della conoscenza del territorio, con particolare riferimento
all’area delle Gravine e degli insediamenti rupestri., con divulgazione e
distribuzione di depliants, opuscoli .
• Seminario di informazione e sensibilizzazione ambientale e
comportamenti ecosostenibili. Il Seminario è inteso quale momento di sintesi
rispetto alla preliminare azione di sensibilizzazione e informazione attuata a livello
territoriale. Il seminario prevede la partecipazione di relatori qualificati e di esperti,
per approfondire a livello generale e nel contesto territoriale, tematiche ambientali
quali: rifiuti, aria, falde acquifere. Il seminario prevede il coinvolgimento di tutti gli
attori locali e si svolgerà nella Sala Convegni del Comune.
• Predisposizione, distribuzione di materiale divulgativo tradizionale
e innovativo (manifesti, depliants, opuscoli). I manifesti pubblicitari e gli opuscoli
di informazione riguarderanno la gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata dei
rifiuti, l’approccio all’ambiente e al territorio con riferimento specifico all’Area
delle Gravine. Le informazioni educative e conoscitive saranno veicolate attraverso
14
immagini e vignette colorate in modo da focalizzare l’attenzione. Le raffigurazioni
dei manifesti potranno essere elaborate dagli stessi alunni delle scuole elementari e
medie.
Realizzazione presso l’Ufficio Ambiente del Comune della BANCA DATI
sulla situazione ambientale. L’Ufficio Ambiente comunale dovrà essere dotato di
idonee attrezzature informatiche e telematiche per la realizzazione della banca dati
ambiente. La banca dati sarà realizzata, nella fase iniziale, attraverso la immissione
di informazioni, notizie e dati ambientali a livello locale, già in possesso del
Comune: documentazione amministrativa in materia ambientale, progetti e
iniziative, dati numerici e qualitativi sulla produzione dei rifiuti, dei rifiuti
differenziati, del recupero e riciclaggio. L’articolazione della banca dati potrà
prevedere l’estensione di detti dati informativi alla situazione dell’ambiente in
genere (aria, acqua) e l’accesso ai dati ambientali a livello nazionale e comunitario. I
dati disponibili saranno elaborati in tabelle, grafici, report e utilizzati per la
predisposizione di progetti e interventi in campo ambientale, nonché per uso
statistico. La dotazione della banca dati consentirà di effettuare il monitoraggio, il
feed-back, necessari per la progettazione delle azioni, per il conseguimento di
risultati in tema ambientale di rilievo, sempre più elevati e tendenti all’eccellenza.
8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
Per l’espletamento del progetto è previsto un piano attuativo che comprende una
fase formativa, nella quale i volontari possano conoscere il contesto generale in cui
opereranno, supportati dagli operatori.
Il progetto di educazione ambientale e comportamenti sostenibili presenta elementi
di innovazione individuabili nel:
Carattere propulsivo dell’attività informativa e di sensibilizzazione che
prevede un ampio raggio di azione a livello di attori locali da coinvolgere:
scuole, associazioni, commercianti, artigiani, industrie. In tale contesto, il ruolo
dei volontari è ritenuto particolarmente importante: essi rappresentano i
principali trasmettitori e destinatari delle informazioni ambientali e potranno
fornire all’Amministrazione utili proposte e suggerimenti per il recupero
dell’ambiente e del territorio.
Presso l’Ufficio Ambiente del Comune è prevista la realizzazione di una
Banca dati sull’ambiente attraverso l’utilizzo di idonee attrezzature informatiche
e telematiche, messe a disposizione dall’Ente, necessarie per la immissione e
aggiornamento dei dati riferiti alla documentazione amministrativa pubblica
in materia ambientale (produzione dei rifiuti, raccolta differenziata dei rifiuti,
recupero dei rifiuti, dati sullo stato dell’ambiente in genere a livello locale,
nazionale e comunitario).
8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.
-
Maria D’ONGHIA – dipendente - formazione generale
Tiziana BOSCO – volontario - formazione specifica
Carmela BARBITTA- volontario- formazione specifica
Carmela Angela D’APRILE-volontario-formazione specifica
15
8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
• Azione di sensibilizzazione e informazione presso le scuole, le
Associazioni, Imprese locali, attraverso la promozione di incontri e tavole
rotonde.
• Organizzazione di un seminario di informazione e sensibilizzazione
ambientale quale momento di sintesi rispetto alla preliminare azione di
sensibilizzazione e informazione attuata a livello territoriale.
• Predisposizione, distribuzione di materiale divulgativo tradizionale e
innovativo (manifesti, depliants, opuscoli). I manifesti pubblicitari e gli
opuscoli di informazione riguarderanno la gestione dei rifiuti, la raccolta
differenziata dei rifiuti, l’approccio all’ambiente e al territorio con
riferimento specifico all’Area delle Gravine. (Vedi depliant promozionale,
riportato di seguito, già realizzato dal Comune, che potrà essere divulgato
dai giovani volontari).
Collaborazione nella gestione dell’Ufficio Ambiente del Comune della BANCA
DATI sulla situazione ambientale.
17) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
17) Numero posti con vitto e alloggio:
4
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
16
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
36
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
a) adempiere alle mansioni con la massima diligenza;
b) particolare riservatezza in merito a particolari informazioni di cui è possibile
venire a conoscenza nell’esecuzione del servizio;
c) per tutti gli interventi, qualora necessario, si richiede la disponibilità ad
effettuare spostamenti, con l’utilizzo di mezzi messi a disposizione dalla
Struttura, per attività collegate ai servizi assegnati;
d) necessità di forte motivazione e di frequenza costante e continua.
flessibilità orario e di turnazione dovuta agli orari di apertura della struttura e delle
attività socio- ricreative
17
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16 Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
1
COMUNE DI
MOTTO
MOTTOLA
LA (TA)
P.ZZA XX SETTEMBRE
9797
0
2
COMUNE DI MASSA
MASSAFRA
FRA
(TA)
VIA V. VENETO, 15
5820
6
N. vol.
per
sede
2
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Cognome e nome
Data di nascita
SEBASTIO FRANCESCO
C.F.
SBSFNC66S21L049U
21/11/1966
2
MAGAZZILE GIOVANNI
15/06/1957
MGZGNN15F51027G
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
18
17) Altre figure impiegate nel Progetto:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
COMUNE DI MOTTO P.ZZA XX
9797
MOTTOLA
LA
SETTEMBRE
0
COMUNE DI MASSA VIA V. VENETO, 5820
2
MASSAFRA
FRA
15
6
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
1
N.
vol.
per
sede
TUTOR
Cognome e
nome
Data di
C.F.
nascita
16/05/1967 PVNNGL67E16F784N
2
PAVONE
ANGELO
2
LA GIOIA 12/12/1979 LGALCU79T57L049
LUCIA
Q
RESP. LOCALI ENTE ACC.
Cognome e
nome
GUAGNANO
GIOVANNI
__
Data di
nascita
C.F.
20.05.1945 GGNGNN45E20F784P
__
__
19
18 Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
La pubblicizzazione del progetto sarà realizzata mediante l’utilizzo dei seguenti
strumenti:
1. stampa e affissione (per 15 gg. consecutivi) di un manifesto contenente il
bando;
2. divulgazione a mezzo di comunicati stampa alle testate giornalistiche locali
e via internet;
3. divulgazione a mezzo testate giornalistiche radiofoniche e televisive
regionali, prevedendo flash da 5 minuti a notiziario per almeno 7 giorni;
4. pubblicazione su sito internet ufficiale del Comune di Mottola e sito
ufficiale del Comune di Massafra
La diffusione dei risultati emersi dal progetto (metodologie, contenuti e prodotti
prototipo realizzati) sarà fatta attraverso un seminario di discussione e attività di
direct marketing.
19 Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
NESSUNO
20 Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
21 Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:
1^ fase di valutazione: FORMATIVA
Al termine del corso di formazione, ai volontari sarà richiesto di produrre una
relazione, anche verbale, che evidenzi lo stato di conoscenza del contesto sociale
ove operare in base al quale elaborare una propria proposta migliorativa dei servizi.
2^ fase di valutazione: IN ITINERE
Con periodicità quadrimestrale i volontari saranno sottoposti ad una verifica
funzionale dell’attività svolta al fine di rilevare:
livello di raggiungimento dei risultati che erano stati previsti;
grado di raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da parte del
volontario;
capacità del volontario di lavorare nell’equipe di servizio;
individuazione delle criticità riscontrate rispetto al raggiungimento degli obiettivi e
individuazione di percorsi per la loro soluzione
3^ fase: CONCLUSIVA
Prima della scadenza del progetto, i volontari saranno sottoposti ad una verifica sul
raggiungimento degli obiettivi del progetto e la realizzazione delle attività
programmate, nonché sul livello di gradimento del volontario per le attività
realizzate rispetto alle aspettative iniziali.
20
22 Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
23 Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Diploma di “Tecnico dei servizi ambientali”
Conoscenza di base del sistema operativo Windows e del pacchetto Office
Possesso patente B
24 Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione
del progetto:
Personale
Spese per acquisto di materiale specifico
(computer, testi specifici, cancelleria
ecc.)
Spese per pubblicizzazione iniziative del
progetto
Spese di cancelleria e segreteria
Spese di iscrizione e frequenza a
convegni o corsi specifici
Materiale specifico per il progetto
Totale
13.500,00 €
3.000,00 €
1.200,00 €
800,00 €
1.450,00 €
1.100,00 €
21.050,00 €
25 Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto
rivestito dagli stessi all’interno del progetto:
NESSUNO
26 Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Saranno utilizzate risorse tecniche, strumentali ordinariamente già utilizzate e in
dotazione presso la struttura: Personal computer, stampante, scanner, pulmino, sale
attrezzate per attività socio-culturali e ludiche, attrezzature informatiche varie.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
27 Eventuali crediti formativi riconosciuti:
21
a) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI:
che attribuisce allo svolgimento completo del servizio civile volontario i seguenti
crediti formativi, purché svolto secondo le modalità amministrative ed operative
previste dal Regolamento d’Ateneo per il riconoscimento di Crediti Formativi
Universitari (CFU):
− fino ad un massimo di 9 CFU, da imputare alle attività
formative a libera scelta dello studente, di cui alla lettera a)
dell’art. 10, comma 5, del DM 270/2004;
− ulteriori CFU, comunque fino ad un massimo di 9, per le altre
attività formative (abilità informatiche, linguistiche o tirocini) di
cui alla lettera d) dell’art. 10, comma 5, del DM 270/2004.
Si allega copia della Convenzione Quadro tra l’Università degli Studi di Bari ed il
Comune di Mottola, sottoscritta il 18.10.2007, sul riconoscimento del servizio civile
ai fini dei CFU e copia della Delibera di Giunta Comunale n. 163 del 4.10.07 di
approvazione della stessa convenzione.
b) LIBERA UNIVERSITÀ MARIA SS. ASSUNTA - Facoltà di Scienze della
Formazione sita in Taranto Piazza S. Rita
che attribuisce allo svolgimento completo del servizio civile volontario fino a N. 11
crediti formativi, purché svolto secondo le modalità amministrative ed operative
previste dai vigenti ordinamenti di Facoltà.
Si allega copia del Protocollo di Intesa Tra la Libera Università Maria SS. Assunta
di Taranto e il Comune di Mottola del 26.10.2007 sul riconoscimento del servizio
civile ai fini dei CFU (comma2).
28 Eventuali tirocini riconosciuti :
a) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI, la quale considera l’esperienza del
Servizio Civile un’importante occasione di formazione umana e professionale dei
giovani che contribuisce alla loro crescita armonica e alla loro formazione ad una
cittadinanza attiva e si impegna a valutare la possibilità di riconoscere le esperienze
del Servizio Civile svolte in progetti del Comune di Mottola, approvati dall’Ufficio
Nazionale per il Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri,
quale parte integrante del percorso formativo dello studente.
Si allega copia della Convenzione Quadro tra l’Università degli Studi di Bari ed il
Comune di Mottola, sottoscritta il 18.10.2007 sul riconoscimento del servizio civile
ai fini dei CFU di tirocinio e copia della Delibera di Giunta Comunale n. 163 del
4.10.07 di approvazione della stessa convenzione.
b) LIBERA UNIVERSITÀ MARIA SS. ASSUNTA - Facoltà di Scienze della
Formazione sita in Taranto Piazza S. Rita considera l’attività di servizio civile
assimilabile ad una attività lavorativa. Pertanto, sulla base di quanto previsto per i
tirocini curriculari, ciascun corso di laurea riconosce un esonero, totale o parziale, in
funzione degli obiettivi che il servizio civile propone.
Si allega copia del Protocollo di Intesa tra la Libera Università Maria SS. Assunta
di Taranto ed il Comune di Mottola del 26.10.2007 sul riconoscimento del servizio
civile ai fini dei CFU di tirocinio (comma3).
22
29 Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Le specifiche competenze e professionalità acquisite dai volontari durante
l’espletamento del servizio civile saranno certificate dall’Ente, riconosciute valide ai
fini del curriculum vitae nell’ambito delle selezioni che il Comune di Mottola e di
Massafra attiveranno per reperire personale da adibire a mansioni da considerare
attinenti a quelle svolte in sede di attuazione del presente progetto e come da
disposizione dell’art. 13 del D. Lgs del 05/04/2002 n. 77, saranno valutate con lo
stesso criterio del servizio prestato presso l’Ente.
Formazione generale dei volontari
30 Sede di realizzazione:
COMUNE DI MOTTOLA – locali del Palazzo Municipale
31 Modalità di attuazione:
La formazione sarà realizzata in proprio, presso l’Ente con formatori dello stesso
Ente, nello specifico l’attività di formazione sarà svolta dalla dott.ssa Maria
D’Onghia, in possesso di attestato di “Formatore di Ente di Servizio Civile”
rilasciato dall’UNSC, tenutosi a Roma dal 27 al 30 settembre 2005
32 Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
33 Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione sarà espletata nell’arco di 10 giorni, nelle ore mattutine, mediante
l’apporto di mezzi audiovisivi, e la dotazione ai volontari di Leggi, Circolari e
Regolamenti nazionali e regionali.
34 Contenuti della formazione:
I contenuti della formazione generale prevedono:
• La Legge 64/2001 e la normativa di attuazione
23
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Carta di impegno etico
Lo Status del volontario
Le finalità del Servizio Civile Nazionale
La storia del Servizio Civile
La storia dell’obiezione di coscienza
L’educazione alla pace
La mediazione e gestione non violenta dei conflitti
La democrazia possibile e partecipativa
Disagio e diversità: un viaggio nella società del benessere
Protezione civile: prevenzione, conoscenza e difesa del territorio
Incontri di verifica su progetti in corso
La formazione dei volontari ha come obiettivi il raggiungimento delle finalità
di cui all’art. 1 della legge 64/2001: la formazione civile, sociale e culturale dei
volontari. Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all’interpretazione dei
fenomeni storici e sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e
responsabile. Attraverso i corsi di formazione e i momenti di verifica del progetto si
intende altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in
vario ambito.
35 Durata:
La durata complessiva della formazione è di 50 ore, con un piano formativo di 10
giornate, questa è parte integrate del progetto ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini
del monte ore.
Più 30 ore per il sottostante programma formativo aggiuntivo come da allegato
Integrazione del programma di formazione di almeno 30 ore sugli argomenti di
seguito segnalati: 1) educazione alla pace e non violenza; 2) educazione alla
cittadinanza attiva e alla legalità; 3) interventi di primo soccorso.(Punto D della
determinazione n.18 del 29.09.2008)
EDUCAZIONE ALLA
PACE E ALLA NON
VIOLENZA
Dott. DOMENICO
ANTONACCI
(c.v.allegato)
ORE FORMATIVE: 10
EDUCAZIONE ALLA
CITTADINANZA ATTIVA
E ALLA LEGALITA’
Dott. DOMENICO
ANTONACCI
(c.v.allegato)
ORE FORMATIVE: 10
INTERVENTI DI PRIMO
SOCCORSO
Sig. PASQUALE
MODUGNO
(c.v.allegato)
ORE FORMATIVE:10
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
36 Sede di realizzazione:
COMUNE DI MOTTOLA – locali del Palazzo Municipale
24
37 Modalità di attuazione:
La formazione verrà effettuata in proprio attraverso i formatori dell’Ente
38 Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
1.
2.
3.
4.
D’ONGHIA MARIA, nata a MOTTOLA (TA) il 19.01.1956
BOSCO TIZIANA, nata a Taranto il 30.03.77
BARBITTA CARMELA, nata a Palagianello (TA) il 14.04.1960
D’APRILE CARMELA ANGELA, nata a Mottola (TA) il 14.01.1971
39 Competenze specifiche del/i formatore/i:
DOTT.SSA D’ONGHIA MARIA: formazione generale/specifica
Capo Sezione – Responsabile dei Servizi Culturali del Comune di Mottola,
accreditata dall’UNSC. Ha specifiche competenze e conoscenza approfondita in
merito a:
territorio nei suoi aspetti storico-artistici;
principali tecniche di marketing turistico;
gestione di servizi turistici.
DOTT.SSA BOSCO TIZIANA: formazione specifica
Laurea in Storia e Filosofia, docente e tutor per diverse Amministrazioni pubbliche.
DOTT.SSA BARBITTA CARMELA: formazione specifica
Dirigente di settore presso il Comune di Palagianello con esperienze di tutoraggio e
docenza in materia turistica e di programmazione del territorio.
DOTT.SSA D’APRILE CARMELA ANGELA: formazione specifica
Avvocato, esperta nel campo della legislazione applicata agli enti pubblici.
40 Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Lezioni frontali di preparazione all’applicazione pratica con
affiancamento.
25
41 Contenuti della formazione:
-Conoscenza dell’Ente in cui si opera;
-Conoscenza del territorio dal punto di vista ambientale, artistico
idrogeomorfologico, vegetazionale;
-Conoscenza delle finalità;
-Capacità di attivare un sistema informativo territoriale (S.I.T.);
-Capacità di operare in rete;
-Acquisizione di competenze per l’inserimento responsabile e creativo in strutture di
gestione del territorio.
42 Durata:
70 ore
Altri elementi della formazione
43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Piano di monitoraggio interno:
a. conoscenza dell’ente in cui si opera
b. conoscenza dell’handicap, sotto i diversi aspetti;
c. conoscenza delle finalità del progetto;
d. capacità di relazionarsi con i diversamente abili e con le istituzioni;
e. acquisizione competenze per l’inserimento responsabile e creativo in strutture
per diversamente abili.
Data 23 ottobre 2008
Il Progettista
Natalino CONGEDO
Il Responsabile legale dell’ente
Avv. Giovanni QUERO
26
27