L`Opinione n°01 del 20-01-2014

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L`Opinione n°01 del 20-01-2014
n. 21 23-12-2013
PUBBLICITà NON SUPERIORE AL 40%
A
COPI O
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G
A
M
O
live 1999
www.teleibs.it
DIRETTO DA PIERA PIPITONE
Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca
L’editoriale
L’ Opinione è sempre più
interAttivo
Trova i contenuti extra
negli articoli.
Clicca sul play per gli
approfondimenti e le
interviste
CASTELVETRANO
di V. Pipitone
Onorevole? ma mi faccia il piacere!
Intimidazione mafiosa all’assessore
Franco Lombardo
Sembra una scena tratta dal film “Il
Padrino” quella a cui hanno assistito
gli agenti di polizia locale, nel pomeriggio di lunedì 13 gennaio, nell’abitazione dell’Assessore allo...
di Piera Pipitone
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MAZARA DEL VALLO
Che fine ha fatto l’Abele Ajello?
La situazione attuale dell’Ospedale
“Abele Ajello” è sotto gli occhi di tutti.
I cittadini mazaresi rimanevano inebetiti nel guardare le ruspe...
di P. P.
A PAG. 8
SALEMI
Premiata Monia Grassa
all’Italian Award Discography
Usa la sua voce come uno strumento,
una voce dal timbro chiaro e cristallino
e subito riconoscibile, con un timbro
dotato di grande ampiezza e agilità.
Si nota subito il possesso di una acquisita tecnica vocale, non...
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Intervista a
Toni Scilla
di Franco Lo Re
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AMMINISTRATIVE 2014
I candidati e i
social network
Il Ministro Lupi
con Siragusa
Il nuovo anno parte con la scommessa di una rinascita
per la città di Mazara del Vallo. Sono molti coloro che
si presentano e si propongono per la poltrona di primo
cittadino che sin da subito si scontrano e si incornano
indirettamente offrendo di riscattare la città e di riportarla agli antichi splendori. Con l’apertura della campagna
elettorale delle amministrative mazaresi, alcuni hanno
già lanciato la propria candidatura, altri partiranno a
breve, poi c’è chi invece aspetta probabili cambiamenti
nazionali o di ricevere proposte di assessorati per
rinunciare alla corsa elettorale. Insomma la storia si
ripete ogni 5 anni. Fra coloro che hanno già ufficializzato la candidatura a Sindaco vi è il commercialista
di Patrizia Paganelli
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di V. Pipitone
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di Viola Rizzo
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L’
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La prima card che consente a tutta la famiglia
di usufruire di sconti nel settore “Salute e Benessere”.
Con il progetto Sanit-Card™, si mette, a disposizione della comunità,
la professionalità dei medici aderenti all'iniziativa, i quali si
impegnano ad offrire uno sconto significativo sul loro tariffario
ordinario. Si tratta, ovviamente, di Liberi Professionisti appartenenti
alla maggior parte delle specializzazioni mediche: odontoiatria,
ginecologia, pediatria, ortopedia, radiologia e tanto altro ancora…
Il nostro professionista informerà, in maniera professionale e corretta,
il titolare della card in merito ai costi ai quali andrà incontro, cosicché lo
stesso potrà valutare al meglio la situazione tenendo conto delle
proprie finanze.
Ma il progetto Sanit-Card™ non si limita alle visite o prestazioni
mediche. Infatti, per offrire un servizio sempre più completo e
vantaggioso sono state stipulate convenzioni per far risparmiare gli
associati, in maniera continuativa, e non occasionale, anche:
sull'acquisto di medicinali da banco (sconto non cumulabile con
eventuali promozioni in corso), siglando accordi con le farmacie,
negozi di ottica, alimentazione biologica, erboristerie, etc. Inoltre, per
quanto riguarda le analisi di laboratorio e di radiologia hanno già
aderito diverse strutture, le quali applicheranno uno sconto,
diversificato a seconda degli esami, ma di sicuro significativo e con un
occhio di riguardo anche alla tempistica legata alle prenotazioni ed alla
consegna degli stessi.
La salute, però, và anche preservata e curata, ecco perché nel circuito
entreranno anche le realtà operanti nel settore benessere: centri di
fisioterapia e centri specializzati nella cura e benessere della persona. Il
progetto Sanit-Card™ prevede, in considerazione della delicatezza del
settore, un Comitato Scientifico con il compito di controllare il progetto
e verificarne la serietà della proposta.
Il circuito è in piena espansione e presto sarà disponibile anche a
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L’editoriale
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di Vincenzo Pipitone
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Onorevole? ma mi faccia il piacere!
È
scoppiata la bufera “spese
pazze” all’ARS. La regione
siciliana è nell’occhio del
ciclone con 97 persone indagate, fra
questi 83 sono personaggi politici di
cui 35 parlamentari ancora in carica.
Sembra che sia un’epidemia dilagante
nei politici della nostra penisola
italiana quella di spendere i soldi dei
contribuenti per comprare di tutto, dalle
famosissime mutandine verdi costate
40 euro all’abbonamento a Diabolik
contestato al trapanese Livio Marrocco,
deputato regionale nella scorsa
legislatura. Tutto il mondo è paese, ma
il mondo della politica sembra essere
un paese di ladruncoli che crede di
poter fare tutto per il semplice fatto di
essere un “onorevole”… persone che,
a questo punto, di onorevole non ha
proprio nulla. Senza andare troppo
lontano, gli onorevoli della provincia di
Trapani finiti nel calderone di questa
inchiesta sono tanti; a Livio Marrocco,
come già detto, è stato contestato
l’abbonamento al fumetto
Diabolik,
lui
smentisce
affermando che era allegato
al giornale che comprava ogni
giorno. Giulia Adamo avrebbe
speso 1690 euro in gioielleria
ma anche pranzi e cene di
cui circa 10 mila euro senza
documentazione alcuna; a
Toni Scilla vengono contestati
5.810,66 euro (di cui Scilla
ci ha parlato nell’intervista
all’interno
realizzata
da
Patrizia Paganelli); Baldo
Gucciardi,
riconfermato
deputato,
ammontano
a
1.365 euro le spese illegittime
a suo carico; ammonta a
5.810,66 di euro la cifra
contestata a Pio Lo Giudice;
a Camillo Oddo invece 2500
euro. È stato raggiunto da
avviso di garanzia anche Paolo in
quanto ex capogruppo e responsabile
del gruppo parlamentare MPS alla
scorsa legislatura, il quale diede un
contributo di 4 mila euro a Giovanni
Greco per pagare 200 menu fissi in un
agriturismo. Questi sono solo alcuni
esempi ma vi è tanto altro ancora.
Sicuramente un avviso di garanzia non
rappresenta la certezza
di un reato, senza dubbio
ognuno dei 97 indagati
avrà le relative motivazioni
a difesa del proprio
operato. È anche vero,
però, che all’interno dei
palazzi del potere sembra
vigere la convinzione che
appena varcata quella
soglia, si possa urlare a
gran voce come il famoso
Marchese del Grillo “Io
so io, e voi non siete
un…”, una subcultura che
va estinta, estirpata per
ristabilire il vero significato
della parola “onorevole”,
cioè una persona con
senso civico e rispetto
per il cittadino che lo ha
eletto, che possa lavorare
seguendo i valori puri del
vivere civile e del buon
senso, persona che si
comportino da veri padri di
famiglia e che considerino
la “cosa pubblica” un bene
comune e non l’opportunità
di una vita senza regole e
senza conseguenze.
Direttore Responsabile Piera Pipitone - Direttore Editoriale Antonio Pipitone - Editore IBS s.r.l. - Stampa, grafica e impaginazione IBS s.r.l. - Registrazione al Tribunale di Marsala n.191
Redazione: Corso Umberto I, 108 - Mazara del Vallo Tel./Fax 0923 940690 - e-mail: [email protected] - www.teleibs.it
L’
L
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Sicilia stremata e comatosa: ecco le cifre, impietose
a fine di un anno è il momento
più adatto per fare un bilancio della nostra famiglia, del
nostro lavoro e, perchè no, della nostra
Isola. Se ne leggono di cotte e di crude: da sbellicarsi dalle risa, alle amare
riflessioni sui tempi presenti; dai sacchi
vuoti che stanno allegramente in piedi,
ai giudizi densi e pesanti come macigni.
Il siracusano, Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria
non ha alcun dubbio: l’Autonomia
siciliana è stato un autentico fallimento
ed auspica un cambiamento delloStatuto speciale che preveda più potere al
Presidente rispetto all’Assemblea. E’
convinto che l’afflusso in Sicilia di tanto
denaro non adeguataente indirizzato in
occasione dei vari piani di intervento,
abbia falsato le regole del libero mercato e, in ultima analisi, abbiacreato più
danni che vantaggi.
Il presidente dell’Assemblea
Regionale Siciliana, Giovanni
Ardizzone, da parte sua, accusa la stampa nazionale e, in
particolare il Sole 24 ore e il Corriere della Sera, di “volerci male”.
Ma chi affonda la lama in corpore
vili senza alcuna pietà, raccontando centinaia di fatti poco
esemplari e ben documentati
sulla Sicilia e sul Sud in questo
scorcio di anno, sono Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo nel
loro ultimo libro pubblicato da
Feltrinelli: “Se muore il Sud”
che non sarebbe male leggere
e meditare.
Inoltre, oggi, grazie al pervasivo
Internet, i bilanci più efficaci di
fine anno sono quelli che scaturiscono dalle rilevazioni statistiche
che ci consegnano l’imamgine
di una Sicilia che letteralmente
affonda e sprofonda con ben
cinquantamila nuovi poveri
in un solo anno, sei miliardi di euro
bruciati, il 50% di giovani disoccupati,
una desertificazione aziendale in corso
che ha fatto registrare la perdita di
ben 40.000 posti di lavoro e la ripresa
in grande stile della emigrazione dei
giovani e dei nostri corregionali più
capaci. Previsioni positive per il nuovo
anno? Neppure l’ombra.
E che dicono della Sicilia e dei Siciliani, i forconi, il M5S, il movimento del 9
dicembre, i partiti che si dicono rinnovati
e quelli rimasti comatosi? Una mitragliatrice di giudizi per tutte le circostanze,
apparentemente confusi ed equivoci
ma, a ben guardare nel contesto nazionale e regionale, assolutamente
cristallini e convergenti: denunciano e
confermano a modo loro e senza mezzi
termini quello che le statistiche rilevano:
una Sicilia stremata e comatosa.
Se la Sicilia fosse una azienda, il
suo “Consiglio di Amministrazione:
Giunta e Assemblea”, sarebbe stato
costretto a dimettersi per evidente fallimento gestionale, se non altro perchè il
cerino si sta spegnendo tra le loro dita.
Si consoli quindi il Presidente Giovanni
Ardizzone, pensando che tale disastro
affonda le radici nel passato, ma non
dimentichi che ci sono delle motivazioni
di Enzo Coniglio
molto serie per non essere soddisfatti
della gestione attuale del governo e
dell’assemblea, che si riflettono in una
miriade di documenti e di fatti certi e
accertati, ripresi anche dal Sole 24 ore
e dal Corriere della Sera, com’è normale
che sia, perchè è venuto il momento di
dire papale papale ciò che si pensa della
situazione, alla vigilia del nuovo anno: si
affondi il bisturi senza pietà e reticenza
alcuna, se non altro per quel rispetto
che dobbiamo avere per i nostri figli
che sono e continueranno ad essere a
grandissimo rischio nei prossimi cinque
anni, come si rileva dai fondamentali
fuori controllo.
Se volessimo sintetizzare la situazione presente in poche righe, potremmo
dire che la prima causa del disastro
odierno risieda nella mancanza di un
“progetto organico di sviluppo” coerente
cato e hanno favorito l’esplosione del
cancro della mafia e del clientelismo
finanziario e sociale.
Che senso ha creare una fabbrica di
automibili se contestualmente non si
crea un indotto coerente? E’ da aspettarsi che alla prima grande crisi questa
azienda lasci la Sicilia. E la stessa riflessione può essere fatta per ogni altra
azienda non vocazionale al territorio.
Sono insostenibili delle Aree di Sviluppo
Industriale (ASI) se non vengono dotate
delle necessarie infrastrutture, prima
tra tutte, di trasporti efficienti e poco
costosi, tenuto conto della lontananza
dei mercati di sbocco.
Così come non ha senso sviluppare
una grande industria chimica e petrolchimica, assegnare la maggiorparte dei
finanziamenti alle industrie del nord,
compresa la licenza di inquinare e di
con le risorse e le vocazionalità dell’Isola, utilizzata fin dal primo dopoguerra
come sacca di mano d’opera a basso
costo e come mercato di consumo
mentre gli investimenti produttivi e le infrastrutture sono stati realizzati al nord.
Come elemento apparentemente
compensativo, è stata creata al Sud
una “Cassa” da cui attingere dei
soldi per spenderli: una sorta di
bancomat, non vincolata ad un rigoroso
“progetto organico di sviluppo coerente
nelle sue parti”. Si sono create grandi
“cattedrali nel deserto”, “capital intensive” ed altamente inquinanti, là dove
occorrevano aziende “labour intensive”
e rispettose di un territorio a grande
rischio idrogeologico, dimenticando di
realizzare contestualmente una efficiente rete infrastrutturale viaria, ferroviaria
e navale.
Una cassa apparentemente per il
Sud ma dalla quale potevano attingere
a piene mani le grandi imprese del
nord! Non un progetto quindi ma una
“Cassa”, quella per il Mezzogiorno, che
dispensasse a piene mani a vantaggio
delle grandi aziende e delle esigenze
elettoralistiche del Sud. Tanti soldi,
troppi soldi non finalizzati che hanno
alterato, falsato strutturalmente il mer-
esportare interamente l’utile di gestione
prima e reimportando il capitale sociale
dopo qualche anno, lasciando la Sicilia
e i Siciliani, poveri e pazzi, cornuti e
bastonati.
Come si fa a giustificare alla vigilia
del XXI secolo una ferrovia che
collega Palermo a Catania in 3 ore e
mezzo, dove i nuovi container TEU non
possono transitare per l’inadeguatezza
delle gallerie? O, peggio ancora, come
possiamo definire la Sicilia, Hub del Mediterraneo e poi non dotarla di un solo
porto (se si esclude quello di Augusta),
capace di intercettare l’enorme traffico
di navi che solcano il Mediterraneo e
se non abbiamo un adeguato sistema
di feeder e di transhipment, adeguato
ai nuovi standard?
Per assicurare una solida industrializzazione, occorrerebbe inoltre
assicurare una solida formazione,
poter contare su dei managers specializzati, delle eccellenti scuole di gestione
aziendale, dei centri per l’innovazione
scientifica e tecnologica, delle maestranze di alto livello. Ma dove sono?
L’Unione Europea da parte sua ha
destinato alla formazione centinaia di
milioni, 450 milioni sul fondo FSE, che
è stato trasformato letteralmente in una
fabbrica di impiego,
di clientelismo e di
corruzione.
Senza formazione
adeguata, non è
pensabile alcuEnzo Coniglio
no sviluppo, così
come con una “cassa” che non produce
ricchezza e quindi reddito, non si potrà
mai creare uno sviluppo sostenibile e
tanto meno lo si potrà ottenre con delle
banche che non assicurino il credito
adeguato e ad interessi ragionevoli per
la piccola e media Impresa.
Senza investimenti produttivi internazionali non si possono realizzare
le grandi opere. Le decine di miliardi
dell’Unione Europea all’interno del programma FESR, invece di essere utilizzate per creare strutture e infrastrutture
strategiche, sono state letteralemente
nebulizzate in interventi modesti,
a tal punto da non aver prodotto
alcun aumento del PIL siciliano.
Sul versante degli investitori
privati, chi è quel pazzo che
viene in Sicilia dove vige una
burocrazia ignorante e soffocante,
un grado di corruzione da primato
e un sistema giudiziario che ha
bisogno di 10-15 anni per definire
un fallimento o una vertenza di
lavoro?
Si, caro Ardizzone, prescindendo
della sua persona e dei suoi meriti, l’Assemblea attuale sembra
non avere l’autorevolezza e
la competenza necessarie per
elaborare un piano di priorità che
permetta di rottamare questo
non-modello di sviluppo e iniziare
da sottozero, rivedendo i rapporti
con il governo nazionale e sensibilizzando ogni singolo cittadino,
unico vero azionista di questa
baraccopoli.
La presenza dei parlamentari
del neo M5S ha ulteriormente peggiorato la situazione gestionale, perchè
ha avallato l’idea che dell’Assemblea
possano far parte persone che non
abbiano una approfondita conoscenza
delle logiche dello sviluppo e una solida
cultura gestionale. Lo stesso dicasi della
mancata riforma della pubblica amministrazione, della mancata riduzione dei
dirigenti e dell’adeguamento dei costi
della Rrgione Siciliana alle altre Regioni
italiane più virtuose, tenuto conto delle
analoghe dimensioni. In questo contesto non sarebbe esagerato mandare
tutti a casa se avessimo un ricambio
generazionale che non abbiamo e tanto
meno lo avremo nei prossimi anni a causa dell’emigrazione dei migliori cervelli
e delle migliori braccia. Siamo quindi
destinati al tramonto? Certamente si
se non immettiamo nuovo sangue nel
corpo esamine di questa Regione e non
realizziamo una autentica rivoluzione
culturale, etica e gestionale.
Lo diciamo senza alcun rancore verso
nessuno e con tanta ma tanta sofferenza morale per la propria Madre-Isola
che muore, per l’ignominia di pochi
criminali gestionali, regionali, nazionali
ed internazionali.
L’
Stampato l’ultimo saggio di Salvatore Agueci
«Gaetano Marino pensatore e rivoluzionario» d’altri tempi
È
uscito in questi giorni il saggio
“Gaetano Marino pensatore e
rivoluzionario”, Edizioni ASLA
di Palermo, con la prefazione della sociologa Ignazia Bartholini. Scritto grazie
alla meticolosa ricerca storiografica di
Salvatore Agueci, il libro contiene la
biografia di un uomo che, nato a Salemi negli ultimi anni del XIX
secolo, ha saputo con la sua
cultura (si laurea in Lettere
classiche nel 1914, dirige
diverse riviste, lascia scritte
alcune opere ed è poliglotta)
e con il suo impegno sociale
e politico (partecipa come
volontario alla 1a guerra
mondiale) essere una figura
valorosa e rivoluzionaria
negli anni, prima e durante
il regime fascista. Rifiuta
qualsiasi carica propostagli
da Mussolini (fu quest’ultimo
caporale sotto il tenente
Marino), compresa quella di
Governatore dell’Abissinia
ma anche il posto statale
d’insegnante e il vitalizio
come invalido di guerra, pur
di non avere a che fare con
uno Stato che lui non riconosce. Persegue le sue idee
mazziniane, poi socialiste e
anarchiche, con coerenza,
al punto da essere prima
confinato, fino al 1930, e
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poi internato nel manicomio criminale
ove muore nel 1943, alcuni mesi prima
della fine del Fascismo. La sua morte,
per paura, non fu comunicata neanche
ai familiari. «La vita rocambolesca del
prof. “Tano” Marino – scrive l’autore - fu
una delle pagine più tetre del periodo
fascista, lui, a torto, dimenticato e poco
considerato nel ventaglio, non solo antifascista ma di rinnovamento politico-culturale e sociale della Sicilia del tempo
e dopo». Marino stesso lasciò scritto:
«Morrò, ma i miei figli, i miei congiunti
saranno onorati della mia morte; essi,
ispirandosi a questa, saranno più fermi e
sicuri nell’adempimento dei loro doveri».
Un libro che ha molto da insegnare non
solo ai giovani di oggi ma ai politici, agli
amministratori e a chi non trova il modo
come impegnare la vita per ideali nobili
di libertà, giustizia e solidarietà.
L’angolo della Poesia
Rossana Asaro
Estuario dell’anima
Là dove le parole confluiscono
schiumanti e tempestose
nell’immenso oceano
è la stanza dei sogni.
Riflessi di luce salmastra
sfumano
l ‘eterea scia.
La notte traduce
altera
l’affannosa ricerca
d’ equilibrio.
L’
L’
INTERVISTA
di Giuseppina Biondo
D
i tante interviste concluse a
distanza, questa mi risulta tra le
più inaspettatamente appropriate, almeno per il mezzo di comunicazione utilizzato, il telefono.
Una donna che è la propria Voce, infatti, bisogna ascoltarla. E allora se si
è distanti, molto impegnate o per una
volta nelle comode vesti casalinghe
(eventualità che a noi donne ci fa rigorosamente evitare Skype), quale altro
mezzo potrebbe ridare autenticità ad
una conversazione con il soprano di
fama internazionale Desiree Rancatore? Il telefono insieme al registratore
mi ha regalato la nitidezza del suono
necessaria per conoscere questa gentile eccellenza nazionale.
Cara Desiree Rancatore, in queste
settimane è tornata a casa, esibendosi al Teatro Massimo di Palermo.
Ieri l’ultima serata di questo novembre in cui ha interpretato Violetta, la
protagonista della Traviata, magnifica opera lirica di Giuseppe Verdi
rappresentata per la prima volta nel
marzo 1853.
È stato un successo, un pienone,
tanto che non ho fatto in tempo
a trovare un sedile per venirla ad
ascoltare nelle sue date. Andrò
stasera ad ascoltare la sua collega
Daniela Schillaci. Cosa ha significato quest’accoglienza straordinaria
per lei e in quale città nasce il suo
successo?
Ha significato moltissimo l’accoglienza
del mio pubblico qui a Palermo, questo
debutto in Italia era per me molto importante, quindi avere questo riscontro
è stato veramente bellissimo.
Figlia d’arte, lei è cresciuta in teatro,
tra musica e bel canto. Quando si è
resa conto del suo dono e quando ha
deciso di assecondarlo? Infine cosa
sarebbe voluta diventare Desiree
Rancatore, se non avesse intrapreso
gli studi di lirica?
L’ho scoperto a quattordici anni, quando
ancora studentessa di violino in conservatorio, partecipai al corso di canto
corale che era obbligatorio e ci fecero
studiare la “Petite messe solennelle”
di Rossini. M’innamorai perdutamente
del canto! E due anni dopo cominciai
lo studio della tecnica (quattordici anni
erano un pò pochini) con la mia mamma! Avevo anche un’altra passione per
la quale stavo studiando, lo stilismo!
Disegnavo abiti e mi piaceva tantissimo!
Ma il canto ha prevalso!
Callas. Credo si tratti del nome più
conosciuto di soprano, anche per
i più storti d’arte, tra i più schivi
d’orecchio, la Callas è un nome. È
tra i suoi modelli di riferimento? C’è
qualcosa nella voce, nella vita che
l’accomuna ad altre grandi icone
dell’Opera?
Quello che può accomunare, credo,
tutti noi artisti ai grandi del passato è
lo studio costante, i sacrifici infiniti e le
grandi solitudini. E a volte gli attacchi
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Desiree Rancatore
una diva
di Giuseppina Biondo
della critica!
La Callas è un’icona, un mito per me,
la adoro follemente da sempre! Un vero
esempio di come dare emozioni con la
propria voce!
So che ogni cantante possiede una
propria caratteristica nella voce e che
la bravura non si basa sulle somiglianze, su elementi standard. Quale
crede che sia il suo punto di forza?
Si dovrebbe NON somigliare a nessuno
ed essere particolari come timbro e
modo di porgere i suoni. La mia particolarità credo stia nel timbro appunto. Le
persone che sentono una registrazione
anche in radio mi dicono sempre “questa è Desiree”, e questa cosa per un
cantante credo sia fondamentale. Alcuni
dei miei punti di forza posson essere il
legato delle frasi cantabili, le agilità, i
filati e i sovracuti che non si assottigliano
fuori, fredda, non sarei io... Devo vivere
il personaggio e la sua voce e trasmettere al pubblico ciò che in prima persona
questo ruolo sta facendo provare a
me. Credo sia il segreto per arrivare
al pubblico.
Adesso le chiedo qualcosa riguardo
il rapporto con i colleghi e la gente.
Prima lei ha parlato di grandi solitudini. Ci dica meglio e ci sveli, senza
nomi (ci piace il peccato a noi, i
peccatori piacciono sempre meno),
qualche episodio tra invidie e rivalità
o anche un atteggiamento che la irrita
da parte dei giornalisti o del pubblico,
ma che le è servito da insegnamento
o da motivazione?
Siamo soli sempre nei viaggi, in città che
non ci appartengono. Fuori per le feste,
lontani dalla famiglia, soli sul palcoscenico con le nostre responsabilità e soli
mai e rimangono dello stesso volume.
Le trame e gli spartiti dell’opera lirica
contengono un dramma, un qualcosa
che, una volta dentro il teatro, tra luci
soffuse e i movimenti dell’orchestra,
fa impazzire i sensi. Si piange, si
sente lo stomaco comprimersi da
forti emozioni, ci si solleva in qualche
modo. Sono catartiche, ci liberano un
pò. Dall’altro lato del pubblico, sul
palco, quando lei va in scena, quali
sono le sensazioni che prova? Cosa
la emoziona di più tra l’interpretare
il ruolo di una Violetta, il sapersi osservata e udita da tanti volti e la sua
stessa voce? Certe volte gli scrittori
piangono mentre scrivono un testo:
le capita di commuoversi per ciò che
la sua voce può?
Le sensazioni sono innumerevoli. Dall’iniziale emozione (più che umana) all’immedesimarsi sempre più nel ruolo che
stai vivendo. Emoziona tutto, non c’è
una cosa che emoziona di più, l’unione
di queste cose fa sì che le sensazioni
siano innumerevoli, qui il tutto è amplificato dal fatto che canto un ruolo che ho
sempre sognato e aspettato.
Mi capita spesso di piangere e commuovermi, in scena non riesco a rimanere
quando ci attaccano! Soli. Ma grazie a
Dio esiste la solidarietà fra colleghi e
non solo le cose brutte che si immaginano! E quindi ci si fa compagnia. Per
le invidie, invece, non mi piace parlarne
onestamente, basti sapere che esistono, ma non sono la parte predominante
dei rapporti con i colleghi, che son fra le
cose più belle di questo mestiere perché
in fondo sappiamo benissimo la vita che
facciamo e ci capiamo... Poi la persona
invidiosa, cattiva, ti può capitare in tutti
i mondi!
Dei giornalisti (ovviamente non di tutti)
a volte mi irrita la saccenza, la poca
umanità, la verità assoluta sentenziata
senza mai aver calcato un palcoscenico
o senza nemmeno sapere cosa significhi cantare due note di fila... mentre
quando fanno critiche costruttive, con
conoscenza di ciò di cui si parla, danno
grandi spunti per migliorarsi e continuare a studiare sulle cose che ancora
devon migliorare. Il pubblico è la mia
forza, quello che crea il personaggio e
lo ama e fa si che la sua carriera possa
diventare importante, certo esistono
anche i detrattori fra questi ma non si
può piacere a tutti, non sarebbe umano!
È stata acclamata anche in Giappo-
Giuseppina Biondo
ne. Qual è la prima differenza che le
viene in mente se pensa all’Opera in
Europa e quella in Asia? Mi racconta
qualcosa di quest’esperienza nell’estremo oriente?
In Giappone vivono l’opera come si
poteva vivere in Italia negli anni ’50,’60,
con un entusiasmo, una dedizione,
un amore infinito che ti travolge e ti
conquista! Io lì sono molto amata, ogni
volta che torno lì mi sento piena di
energia grazie a loro ed al loro infinito
affetto e stima, vengono in teatro liberi
da preconcetti, pregiudizi e ti ascoltano
per quello che stai facendo in quel momento e cosa hai voluto trasmettere...
Sono meravigliosi! Adoro la loro infinita
civiltà, senso del rispetto e ospitalità, è
un popolo dal quale tutti noi dovremmo
imparare qualcosa.
Com’era la Desiree piccola, quella
adolescente e quella degli esordi? Le
differenze di ieri e di oggi in fatto di
timidezza e determinazione.
Desiree piccola era timida, un pò
goffetta ma simpatica e piena di vita...
Diciamo che è rimasta un pò così! La
vita fa sì che alcuni lati del tuo carattere
evolvano. La mia timidezza sul palco
sparisce ma magari nella vita reale ogni
tanto risalta fuori. La determinazione
NON e’ mai mancata e negli anni si
è solo accentuata! Senza determinazione non si arriva da nessuna parte!
Mi è sfuggita alla Traviata di questo
novembre 2013, come mi sfuggì due
anni fa sempre a Palermo nell’allora
interpretazione di Lucia di Lammermoor. Ma quell’anno non la conoscevo ancora. La Lucia è una delle mie
opere preferite insieme alla Tosca,
opera quest’ultima che ho ascoltato
da un altro grande soprano, Maria
Josè Siri. Lei quale protagonista
preferisce tra le appena menzionate
e Violetta?
Allora Tosca non è un ruolo che canto o
canterò, ma è una delle mie opere preferite da ascoltare (amo Puccini). Lucia e
Violetta, così diverse ma in fondo tanto
simili... forti e determinate... tutte e due
molto sfortunate e costrette da uomini
a fare la loro volontà sacrificando il loro
bene personale... le amo entrambe in
maniera diversa, ma le amo e mi hanno
dato tantissimo come persona e come
artista. Felice di poterla enumerare
tra le mie interviste, la ringrazio per
la disponibilità. Non mi rimane che
chiederle un saluto per i miei lettori.
Ci saluti come farebbe Violetta o
come si addice ad un soprano palermitana di fama internazionale, se
preferisce. Noi nel frattempo Libiam
al suo successo. Intanto grazie di
parlare di Opera perché di questi tempi
il genere ha bisogno di pubblico nuovo,
giovane che s’innamori di quest’arte!
E arrivederci alla prossima opera al
teatro Massimo che sarà “La Fille du
regiment” in settembre! Nni viriemuuuu!
Ne approfitto anche per farvi gli auguri
di Buon Natale e buon Anno!
L’
“
Premiata la ricerca con il riconoscimento al settore
scientifico-disciplinare di linguistica italiana
Ai rappresentanti del settore scientifico-disciplinare di Linguistica
italiana (L-FIL-LET/12) dell’Università degli studi di Palermo, per il loro
prolungato impegno nella realizzazione
dell’Atlante linguistico della
Sicilia, progetto di altissimo
profilo scientifico, tra i più
avanzati nel campo della
geo - sociolinguistica europea.
Tale impegno è testimoniato
dagli oltre quaranta volumi
prodotti nel corso degli ultimi
venti anni, per la cui eccellenza i rappresentanti del
settore di Linguistica italiana
di Palermo sono risultati
i primi in Italia nell’ambito
della valutazione ministeriale della qualità della ricerca
(VQR 2013)”.
Con questa motivazione, su
segnalazione del Rettore,
quest’anno il “Riconosci-
mento per la ricerca scientifica” è stato
assegnato dall’Osservatorio per la
legalità “Giuseppe La Franca” al settore
scientifico-disciplinare di linguistica italiana del nostro ateneo. Il premio viene
assegnato ogni anno, in collaborazione
con il nostro Ateneo, per valorizzare
l’impegno ed i significativi risultati conseguiti nell’ambito della ricerca in Sicilia.
Il gruppo dei docenti di linguistica
italiana si distingue
anche per l’attenzione
ad una didattica di qualità, mai scissa dalla
ricerca scientifica più
avanzata, che mira a
coinvolgere e incoraggiare gli studenti verso
percorsi autonomi e
originali. Il settore ha,
inoltre, saputo produrre
un significativo modello di valorizzazione e
attenzione al territorio,
espresso, negli anni
più recenti, dal lavoro svolto dalla Scuola
di lingua italiana per
Stranieri dell’Università di Palermo, realtà
CASTELVETRANO
Intimidazione mafiosa all’assessore Lombardo
S
7
n. 1 20-01-2014
embra una scena tratta dal film
nostra comunità, che è la stragrande
“Il Padrino” quella a cui hanno
maggioranza, a non desistere di un
assistito gli agenti di polizia
sol passo nel proseguire la sua attività.
locale, nel pomeriggio di lunedì 13 genRinnovo anche la fiducia negli organi innaio, nell’abitazione dell’Assessore allo
quirenti perché possano fare piena luce
Sviluppo Economico Franco Lombardo.
sul deprecabile episodio ed assicurare
Sembra che alle 18:00 circa, ignoti si
alla giustizia gli autori del crimine”. Oltre
siano introdotti nella sua abitazione, forche uomo politico Franco Lombardo è
zando la porta d’inun imprenditore nel
gresso, nella trafficasettore agricolo, infatti
ta via Diaz, solo per
gestisce con i figli una
lasciare della carne
delle più grandi aziensul letto matrimode olivicole del terriniale dell’assessore
torio. Un atto di puro
Lombardo. In casa
stampo mafioso in
non è stato rubato
una città che ha dato
nulla, non è stato
i natali al boss latispostato neanche un
tante Matteo Messina
posacenere, l’unica
Denaro, dove non pocosa che è stata tocche settimane fa sono
cata è la carne cruda
stati posti agli arresti
presa dal frigorifero
circa 30 persone fra
per essere lasciata
cui alcuni familiari del
sul letto. Gli inquirenboss. Le ordinanze
ti stanno vagliando
di custodia cautelare
varie piste, ancora
hanno colpito espoè ignoto il movente
nenti delle famiglie
dell’intimidazione,
mafiose di CastelveFranco Lombardo
per quale motivo fare
trano e Campobello
questo gesto? Cosa vogliono dall’asdi Mazara e i loro interessi economici,
sessore Lombardo? I familiari sono stati
soprattutto nell’edilizia. I reati contestati
interrogati per cercare di capire quali
sono, tra gli altri, associazione mafiosa,
potrebbero essere le motivazioni di quevoto di scambio, estorsione e intestaziosto gesto. Sono stati i figli a chiamare
ne fittizia di beni. Tra gli arrestati figura
gli organi di polizia dopo aver scoperto il
la sorella del capomafia castelvetragrave gesto tornati a casa dal lavoro. “Si
nese, Anna Patrizia Messina Denaro,
tratta di un vile gesto – afferma il sindaco
accusata di estorsione aggravata dal
Felice Errante - che colpisce l’uomo
favoreggiamento di Cosa nostra. Gli
Franco Lombardo, prima ancora che il
indagati sono ritenuti a vario titolo partepolitico o l’imprenditore, che viene colpicipi delle fitta rete che cura e gestisce gli
to nella sua abitazione privata, coinvolinteressi riconducibili a Matteo Messina
gendo anche gli affetti più cari- afferma
Denaro. Una città che cerca da sempre
Errante- nel condannare con assoluta
di lavare via quest’ombra criminale dal
fermezza il vile atto rivolgo all’amico
proprio nome.
Franco ed alla sua famiglia l’incoraggiamento mio e di tutta la parte sana della
Piera Pipitone
Approvazione della finanziaria
permetterà il rinnovo dei contratti con i precari
Il Sindaco della città di Castelvetrano,
Avv. Felice Errante , ha voluto manifestare la sua soddisfazione per l’avvenuta approvazione della legge di Stabilità,
da parte dei deputati dell’Assemblea
Regionale Siciliana.”Senza voler entrare nel merito del lungo ed a tratti di
difficile percorso che ha portato a questa
sofferta approvazione, resta il fatto che
alla fine il senso
di responsabilità ha prevalso,
consentendo agli
oltre ventimila
precari siciliani
di poter guardare con rinnovata
fiducia al proprio
percorso lavorativo- ha detto
Errante- che oggi
si chiama rinnovo
dei contratti, nel
prossimo triennio
potrebbe diventare stabilizzazione. La soddisfazione
è doppia perché questo 2014 si apre
con una notizia positiva sul fronte
della drammatica situazione occupazionale, grazie anche all’impegno dell’assessore Patrizia Valenti, ora attendiamo
la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
della Legge per meglio comprendere
il quadro legislativo che possa portare
alle tanto agognate stabilizzazioni per
il personale del nostro Comune- continua il Sindaco- l’auspicio è che anche
altre annose vicende per le quali non
abbiamo risparmiato energie, come
quella dei lavoratori del gruppo 6 Gdo
e della Megaservices, possano presto
evolversi positivamente.”
nata nel 2006 grazie
all’impegno attivo
dei rappresentanti
del settore di linguistica italiana e alla Flavia Caradonna
passione, coniugata
con un estremo rigore professionale,
di decine di giovani insegnanti la cui
condizione di precari chiama in causa
ancora una volta la gestione delle politiche di istruzione e formazione nel nostro
Paese. La Scuola ha offerto in questi
anni un importante contributo all’avvio
del processo di internazionalizzazione
dell’Ateneo palermitano, con il coinvolgimento di aree strategiche come
l’Asia, nonché allo sviluppo di progetti
di inclusione linguistica e sociale per
immigrati adulti, donne e bambini. Un
Ateneo quello palermitano, quindi, che
cresce ogni giorno di più, perché la
ricerca in qualsiasi campo va portata
avanti, così da poter permettere una
crescita del Paese e fare in modo che
non si realizzino più fughe di cervelli!
MARSALA
Marsala imbattuto in casa
2 a 1 a Monreale
Il campionato riprende con una vittoria
per il Calcio Marsala del Presidente
Chirco che, per la seconda volta in
questa stagione, era già accaduto in
Coppa, batte il Monreale.
Vittoria sofferta e di misura, le azzurre
sbloccano il risultato nei primissimi
minuti con una rete fortunosa di Irene
Milazzo lesta a mettere dentro una
palla non trattenuta dal portiere, per
il Monreale arriva il pareggio al trentesimo del secondo tempo, infine è di
Laura Ciancimino a pochi minuti dal
termine il goal che regala i tre punti alle
padrone di casa.
“Non si può dire che abbiamo giocato
benissimo ma abbiamo vinto e oggi
era importante per il morale perché
venivamo da due sconfitte consecutive – commenta mister Anteri - adesso
osserveremo una lunga sosta e riprenderemo il 2 febbraio quando dovremo
affrontare una lunga e difficile trasferta
a Catania”. Da sottolineare l’ottima prestazione delle giovanissime Manuela
Roberto classe ’97 e Federica Cucuzza
classe ’99.
L’
MAZARA DEL VALLO
Muore dopo essere stato mandato a casa
dai medici dell’Area di Emergenza
E
ra padre di sette figli, il 74enne
mazarere deceduto dopo essersi recato più volte in pochi giorni
all’Area di Emergenza-Urgenza di via
Livorno a Mazara del Vallo. L’uomo si
chiamava Giuseppe Vitale e sono proprio i figli ad aver denunciato l’accaduto
alle forze dell’ordine. Sono state avviate
le indagini di una vicenda che odora di
“malasanità” ma è ancora tutto da decretare. Sembrerebbe che l’uomo recatosi all’area di emergenza non sarebbe
stato neanche visitato, ma mandato a
casa senza una cura e quindi ritrovato
senza vita dopo una notte di sonno. La
salma è stata messa a disposizione
della magistratura in attesa che venga
fatta l’autopsia. “Mio padre- racconta
uno dei sette figli del settantaquattrenne- il 3 Gennaio attorno alle 20:30, a
seguito di un malore
viene accompagnato
da sua nipote Teresa
e il suo fidanzato al
pronto soccorso. Arrivati al triage, mio padre dice all’infermiere
i sintomi del suo malore: dolori alle mani,
vomito e giramento di
testa. L’infermiere gli
misura la pressione e
gli dice che è tutto a
posto, e poi lo invita
ad aspettare nella sala d’attesa. Aveva il
codice verde. Dopo circa un’ora il triage
dice che non è una situazione grave e
che mio padre poteva essere accompagnato alla guardia medica. Non gli
danno neanche un referto ma solo il
foglio del triage. La guardia medica
dopo il ponte era chiusa e i miei nipoti
lo accompagnano a casa alle 22 circa.
L’indomani, giorno 4 gennaio- continua
il figlio- vado a casa dei miei genitori
e chiedo a mia madre delle condizioni
di salute di mio padre la quale mi dice
che sta meglio. Di sera accusa di nuovo
gli stessi sintomi ma sono sopportabili.
La mattina del 5 gennaio, mi accorgo
che mio padre stava male. Intorno alle
15, lo accompagno al pronto soccorso.
8
n. 1 20-01-2014
La stessa prassi: triage, spiegazione
dei sintomi e un’ora di attesa. Quando
entriamo, la dottoressa di turno, ascolta
i malori di mio padre che accusava da
giorno 3 gennaio. Mentre parlavamo
con la dottoressa, le spiego che mio
padre un anno fa, ha avuto un’ischemia
leggera e che prendeva le pillole che nel
frattempo le faccio vedere, aggiungendo
che da qualche giorno aveva interrotto
la terapia. La dottoressa- continua ancora- suggerisce di prendersi una pillola
davanti a lei dove c’era presente anche
un altro infermiere e di accomodarsi in
sala d’attesa per mezz’ora. Non l’ha
né toccato e neanche visitato. Dopo
mezz’ora rientriamo nella stanza della
dottoressa e senza visitarlo dice a mio
padre che poteva andare a casa. Nel
frattempo le ridico che i dolori nelle
mani a mio padre continuavano e lei
risponde in dialetto palermitano che
si trattava di artrosi. Mi da il foglio del
referto e ci saluta. Lascio mio padre a
casa intorno alle 17:10. In serata cena
e poi si mette a letto. Giorno 6 gennaio,
giorno dell’Epifania alle 6.30- conclude
il figlio- mia madre si è accorta che mio
padre era morto. Martedi sono andato
a fare la denuncia in commissariato.
Confidiamo nella perizia legale per far
luce sulla vicenda”. Sul caso è stata
interpellata l’Asp di Trapani tramite
l’ufficio stampa il quale fa sapere “ che
i vertici dell’Asp attendono gli esiti degli
accertamenti in corso”.
Piera Pipitone
Che fine ha fatto l’Abele Ajello?
L
a situazione attuale dell’Ospedale “Abele Ajello” è sotto gli
occhi di tutti. I cittadini mazaresi
rimanevano inebetiti nel guardare le
ruspe che stavano demolendo parte
del nosocomio. Nelle settimane scorse
abbiamo assistito all’opera degli operai
della ditta appaltatrice che procedevano
alle demolizioni di alcuni fabbricati nella
parte retrostante della via Salemi. Ad
essere al centro della demolizione sono
stati i locali che ospitavano la farmacia e
il reparto di salute mentale. I lavori procedono a ritmo serrato, quindi si spera
che entro il 31 dicembre del 2015 la città
dovrebbe essere dotata di un ospedale
funzionante e, principalmente, sicuro.
È recente la notizia che alcuni lavori
sono stati dati in subappalto dall’Asp
di Trapani, con provvedimento del
commissario Fabrizio De Nicola, per
un importo di 550 mila euro. Si tratta di
un’associazione di imprese composta
dall’impresa mazarese “Mestra srl” che
impiegherà mano d’opera del locale e
dalla “Promedil” di Partanna. Il progetto
del nosocomio prevede anche la trasformazione della facciata esistente mentre
alcuni edifici saranno ricostruiti nella
parte posteriore riaspetto all’attuale
entrata principale di via Salemi. Proprio
in questa zona verranno ubicati gli edifici
che ospiteranno i reparti di farmicia e
salute mentale. Il Consorzio Conscoop
di Forlì, affidatario della ristrutturazione,
che vale 32 milioni di euro con finanziamento europeo, sta rispettando gli
impegni assunti. “Una volta terminati
i lavori – ha garantito il commissario
dell’Asp Fabrizio De Nicola – l’ospedale
sarà dotato di tutte le specialità trasferite
adesso nell’area di emergenza e negli
altri ospedali vicini dì Castelvetrano
e Marsala. Rientreranno tutti i reparti,
vedremo poi ovviamente con le modifiche normative, con la legge Balduzzi,
cosa ci sarà consentito”. Intanto è stato
presentato il piano dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino che
prevede la rimodulazione dei posti letto
e l’accorpamento dei piccoli ospedali.
Mazara verrà accorpata al presidio di
Castelvetrano e ad avere la meglio sarà
quest’ultima con 136 posti letto in più
contro i 17 in meno che verranno assegnati all’”Abele Ajello”. È importante
ricordare, però, che il piano generale
della rimodulazione sanitaria prevede
che proprio su Mazara sarà presente
l’importante reparto di radioterapia;
sempre che qualcuno alla fine non ci
ripensi.
Piera Pipitone
clicca per il VIDEO
L’
I
9
n. 1 20-01-2014
MAZARA DEL VALLO
I candidati a sindaco trottano sulla pista dei social network
l nuovo anno parte con la scommessa di una rinascita per la città di
Mazara del Vallo. Sono molti coloro
che si presentano e si propongono per
la poltrona di primo cittadino che sin
da subito si scontrano e si incornano
indirettamente offrendo di riscattare la
città e di riportarla agli antichi splendori.
Con l’apertura della campagna elettorale delle amministrative mazaresi,
alcuni hanno già lanciato la propria
candidatura, altri partiranno a breve, poi
c’è chi invece aspetta probabili cambiamenti nazionali o di ricevere proposte
di assessorati per rinunciare alla corsa
elettorale. Insomma la storia si
ripete ogni 5 anni. Fra coloro
che hanno già ufficializzato
la candidatura a Sindaco vi
è il commercialista Roberto
Frazzetta che si propone con
il movimento politico “MiR”,
con le liste civiche “Vivi la
Libertà” e “Frazzetta Sindaco”,
che come ha già annunciato
sono complete e cariche per
la battaglia, a queste si affiancheranno altre 2 liste di
cui Roberto Frazzetta vuole
tenere un certo riserbo per
“strategia politica”. Inizia con
uno slogan l’ufficializzazione
della candidatura a sindaco
del dott. Pino Bianco; “Mazara
riparte da qui” è il progetto
di riferimento del candidato e della
coalizione che presenta al suo interno
una moltitudine di anime, fra cui: il PD
rappresentato dal coordinatore comunale Francesco De Blasi, il movimento
“Mazara 2.0” rappresentato dall’ing.
Giacomo D’Annibale, il “SeL”, l’UDC,
ma anche alcuni consiglieri comunali
uscenti non facenti parte di nessun
gruppo; inoltre accanto a Pino Bianco vi
sono dei movimenti civici e i Riformisti
Democratici per la Sicilia. Un calderone
di persone e movimenti profondamente
diversi e divisi fra loro, che a loro volta
hanno all’interno personaggi con personalità forti e voglia di protagonismo,
tutti ingredienti che fanno dubitare della
possibilità di fare fronte comune per le
prossime amministrative. La situazione si complica quando si pensa alla
presenza dei due eterni “amici/nemici”:
Toni Scilla e Nicola Cristaldi. Sembra
che Scilla abbia ottenuto il simbolo di
Forza Italia, anche se non ha ancora
ufficializzato la propria candidatura;
forse, perché aspetta di vedere quali
saranno i risvolti nazionali, in quanto se
si andasse al voto potrebbe mirare alle
nazionali e non più alle comunali, dove
ha minato la vittoria che credeva sicura.
Voci a lui vicino, proprio per questo,
sussurrano una sua candidatura alle
europee e la rinuncia a quella a sindaco
di Mazara. Non ha dubbi riguardo la
scesa in campo il commercialista Leo
Falco del Movimento 5 Stelle, il quale
dopo essere stato scelto nella rosa dei
tre durante le primarie cittadine, (vittoria
sopraggiunta probabilmente grazie alla
sua professione di professore presso
l’istituto tecnico commerciale di Mazara), continua il suo lavoro con il meetup,
organizzando incontri per stabilire la
lista da presentare. Chissà se questa
la battaglia sarà dura e quindi incerta,
molto dipenderà dalla legge elettorale
con cui si voterà. Nicola Cristaldi di contro, continua a fare la spola fra Mazara
e Roma, che come una volpe nelle vicinanze di un pollaio fa temere, all’ormai
vecchio amico, un colpo di coda per ottenere un ruolo in Forza Italia e scalzare
l’antagonista Scilla. Cristaldi si ritrova
in una situazione non facile, poiché il
ritornello “Lo dica a sua sorella” lo perseguita ancora adesso ed è diventato il
tormentone dell’anno; un’uscita infelice,
quella del sindaco che probabilmente ne
vicinanza agli studenti sarà quella marcia in più che gli consentirà di vincere.
Sono tre i commercialisti che si presentano per la poltrona di primo cittadino, il
terzo è il già assessore Pino Siragusa,
affiancato dal Sen. D’Alì sotto i vessilli
del “Nuovo Centro Destra” di Alfano, si
presenta con la consapevolezza e la
forza di poter dire “ho riportato il comune
dentro il patto di stabilità” e facendo leva
su questo si impone con autorevolezza
come candidato a sindaco della città di
Mazara del Vallo. Resta l’imprenditore
Vito Torrente la cui candidatura sarà
lanciata a breve con diverse liste già
pronte, sembrerebbe infatti che sarà
il candidato a sindaco con più liste
alle prossime comunali. Accanto a lui
l’attuale Presidente del Consiglio comunale Pietro Marino, che nelle ultime
elezioni è stato il consigliere comunale
più votato in città. È evidente che Vito
Torrente, dopo la sua esperienza politica
in varie giunte comunali e nella giunta
provinciale, sia pronto per questo passo
che lo vede fra i probabili vincenti. Fra
i tanti, tantissimi canditati alla poltrona
di primo cittadino grande assente di
queste elezioni è “la Donna”. Fino a
questo momento nessuna candidatura
femminile è stata proposta, nonostante
sempre più spesso tuonano le grida di
donne offese dalle quote rosa che chiedono di non essere trattate come una
minoranza. Perché non ci sono donne
che lottano per avere la candidatura
alla poltrona di sindaco come i colleghi
uomini? Che pur di essere candidati creano dal nulla liste civiche e movimenti.
Una macchina elettorale già partita che
vede molti soggetti attivi al raggiungimento di un obiettivo, ad averla vinta
sarà sicuramente chi riuscirà a mettere
in campo le idee migliori e soprattutto
chi riuscirà ad attirare l’attenzione su
di se, con proposte e progetti adatti
alle necessità cittadine senza disegni
laboriosi che poi restano su carta senza
trovare attuazione. Un’altra cosa certa
di questa campagna elettorale è che il
vincitore sarà chi riuscirà ad utilizzare il
mastodontico mondo dell’informazione
digitale e dei social network, stando
attenti a non compiere errori piccoli
o grandi, perchè il popolo del web sa
essere letale come la santa inquisizione
durante la caccia alle streghe. Un’arma
a doppio taglio il web, solo chi sarà
lungimirante e al passo con i tempi saprà come utilizzarlo bene. Questa sarà
l’arma vincente di questa campagna
elettorale 2014.
Vincenzo Pipitone
Pesca costiera di frodo. Tumbiolo lancia l’allarme:
“È un massacro! È intollerabile l’indifferenza delle istituzioni”
Dopo essere stato informato in merito
a un caso di pesca di frodo davanti le
coste mazaresi, il Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni
Tumbiolo, ha così commentato: “Apprendo dalla stampa che sul lungomare
di Mazara del Vallo viene, in tutta
tranquillità, praticata la pesca di
frodo mediante l’immissione in mare
di sostanze chimiche.
Si tratta di un’attività purtroppo
ancora assai diffusa. I prodotti
maggiormente utilizzati per colpire
la fauna marina sono il cloruro di
calcio, il solfato di rame, olii vari ed
il cianuro di sodio. Gli effetti principali riconducibili a queste sostanze
usate impropriamente sono quelli
di stordire, paralizzare e comunque avvelenare i pesci, crostacei
e molluschi che diventano in tal
modo facile preda. Oltre a creare
un danno irreversibile all’ambiente,
possono provocare gravi forme
di avvelenamento nell’uomo che
ingerisce il pescato.
Stanno avvelenando impunemente il
nostro mare, creando disastri ecologici
ed ambientali, in particolare sotto la
costa, dove ci sono le nurseries naturali.
Stanno uccidendo i pesci piccoli (gli
avanotti) e grandi.
È come se si uccidessero le mamme
incinte e i loro bambini. Creano il deserto.” “La mancanza di interventi per
contrastare questo grave fenomeno –
ha sottolineato Tumbiolo - è intollerabile,
anche perché dalla torre di controllo
della Capitaneria
di Porto può essere seguito a vista
l’esercizio di questa
attività criminosa.
È ancor più stupefacente, anzi
immorale, che gli
sforzi dei soggetti
deputati ai controlli
siano concentrati a
vessare l’economia
degli armatori e pescatori professionisti superstiti, che
subiscono l’appli-
cazione restrittiva e maniacale di leggi e
regolamenti comunitari ambigui, inadeguati e di dubbia efficacia.” “Armatori e
pescatori di Mazara sono così destinati
– ha concluso Tumbiolo - a diventare
essi stessi specie in via di estinzione
e poco o niente viene fatto per fermare
questa pesca illegale.”
L’
10
n. 1 20-01-2014
MAZARA DEL VALLO
Amministrative e veleni: cosa si cela dietro lo scandalo all’ARS? Intervista a Toni Scilla
A
Mazara del Vallo c’è un forte
ermento per la campagna
elettorale che vede la città
impegnata per il rinnovo del Sindaco.
Sono diversi i politici che tenteranno
di scalzare il sindaco uscente dalla
poltrona di primo Cittadino. L’On. Toni
un uomo, ho una famiglia e non trovo
normale che i miei figli debbano essere
additati come figli di un delinquente.
In verità io non ho mai usato in modo
illecito i soldi che la Regione mette a
disposizione per ogni singolo deputato
per le spese di promozione politica.
clicca per il VIDEO
Scilla è anch’egli, impegnato in questa
campagna elettorale, nonostante il
suo partito, Forza Italia, non abbia
ancora deciso se attribuire il simbolo
al sindaco uscente Nicola Cristaldi
che, afferma di essere rientrato in FI,
oppure all’on Toni Scilla che, dopo
il progetto con Grande Sud, ancora
fedele all’on. Gianfranco Miccichè,
ricostituisce Forza Italia in provincia
di Trapani. Toni Scilla è anche uno
degli 83 deputati regionali finiti nella
gogna mediatica per le spese pazze.
Le continue illecite azioni della classe
politica italiana hanno determinato uno
scollamento evidente tra amministrati e
amministratori ritenuti come illusionisti
della politica. L’on. Scilla non accetta
di essere finito nel calderone dei ladri,
furbi e corrotti e in una lunga intervista
su teleIBS.it si difende.
On. Toni Scilla precisamente di che
cosa è accusato?
“In realtà non ho mai ricevuto un avviso
di garanzia ed ho appreso dalla stampa
di essere coinvolto in una inchiesta e
non trovo etico il comportamento di
chi pensa di sbattere il mostro in prima
pagina, prima di essere un politico sono
Ogni gruppo ha la disponibilità di una
somma, è opportuno che si distingua la
differenza tra coloro che ne fanno uso
improprio, acquistando borse firmate
o portando l’amante a cena e chi
invece, come me, li ha usati nei modi
consentiti dalla legge. Sono certo
che la magistratura farà luce sui fatti
chiarendo le singole posizioni, ma
resta l’amarezza per il modo con il
quale queste notizie vengono gestite.
Il mio partito Forza Italia intende
battersi per una giustizia diversa non
è ammissibile che per l’opinione
pubblica io sia già stato condannato,
è stata emessa una sentenza senza
un giudizio e questo, in uno stato
civile, in una democrazia, non deve
succedere. Intendo
rassicurare
i cittadini di essere estraneo a
qualsiasi comportamento illecito. E’
chiaro che i responsabili dovranno
pagare, la politica ha bisogno di
riappropriarsi della legalità e della
moralità per essere credibili e per non
continuare a perdere il consenso degli
elettori”.
Quanto guadagna un deputato
regionale?
“Il deputato ha uno stipendio di 10 mila
euro al mese più 3000 euro circa per i
fondi per il portaborse, più 3,750 euro
per i fondi che l’assemblea destina
ad ogni componente dei gruppi per le
attività politiche istituzionali”.
Vent’anni di politica Berlusconiana
non hanno prodotto un reale
cambiamento
del
paese,
eppure aveva dato tante
speranze?
“Quando Berlusconi è stato al
governo ha tentato di modificare
le leggi che creavano ostacoli
alle imprese e al Paese ed è
stato sempre ostacolato non
avendo ottenuto il 51%. Silvio
Berlusconi dal 2011 non è stato
più presidente del Consiglio
senza
essere
sfiduciato
dalle camere, grazie ad una
lobby di potere internazionale
che in Europa ha trovato il
massimo esponente del mondo
finanziario, con lo spread,
che non c’entra nulla con
l’azione politica, tanto è vero
che nonostante l’instabilità la Borsa
continua a crescere in Italia. Io voglio
vivere in un mondo dove non governi
la finanza ma la politica, vogliamo un
Paese dove il popolo sia sovrano.
non più governi
di coalizione ma
una maggioranza
assoluta.
Noi
chiediamo
ai
cittadini di darci
più forza per un
governo forzista”.
Come
vede
il Patrizia Paganelli
nuovo segretario nazionale del PD?
“Matteo Renzi ha dimostrato di essere
un vero leader e aldilà delle critiche di
alcuni soggetti del suo stesso partito,
ha ritenuto di doversi incontrare
con il capo del secondo partito
Silvio Berlusconi per discutere sulle
modifiche della legge elettorale”.
A Roma cosa le hanno detto i vertici
del suo partito? Chi avrà il simbolo
di FI lei o Cristaldi?
“Al momento non mi risulta che Cristaldi
sia in FI. E’ stato eletto nel PDL ma poi
è uscito e ha creato un suo movimento
che si chiama Futuristi”.
Lei intende candidarsi a Sindaco
della sua città?
“Non nego di essere lusingato dall’idea
di fare il sindaco della mia città, è
chiaro che FI vuole governare Mazara
e vuole un rappresentante di Mazara in
Europa, io sono un semplice militante
mi rimetto al partito per ogni scelta.
clicca per il VIDEO
Trovo assurdo che il nostro attuale
Presidente del consiglio sia Enrico
Letta un uomo non scelto dal popolo per
la carica che ricopre. Noi abbiamo fatto
una scelta, andare a votare con logica,
Se il partito riterrà utile affidarmi un
ruolo cercherò di meritarlo e di servire
tramite il partito e la politica il territorio
della mia città o della mia Provincia”.
Patrizia Paganelli
Il Ministro Lupi accanto alla candidatura di Siragusa
P
rosegue il cammino verso la
battaglia per la conquista della
poltrona di primo cittadino a
Mazara del Vallo. Giuseppe Siragusa,
candidato con il Nuovo Centro Destra,
insieme al senatore D’Alì ha incontrato
il Ministro Maurizio Lupi il quale gli ha
dato il completo appoggio ed esternato
la sua vicinanza. “È un grande impegno
a cui sono abituato a far fronte. – afferma Siragusa - Questo è un partito
abituato mettere in campo i fatti, come
ho sempre fatto io sia alla provincia che
al comune di Mazara del Vallo”.
LUPI: “Alle elezioni amministrative del
maggio 2014 ci sarà la grande sfida
del Nuovo Centro Destra, proprio per
dimostrare che si può tornare a governare con il centrodestra le proprie
città e le proprie amministrazioni in
maniera diversa, dove
la politica si mette al
servizio della gente,
dove non si parla ma
si fanno i fatti e dove
si difendono i territori. Con Siragusa la
sfida di Mazara sarà
importante così come
per il Nuovo Centro
Destra sarà importante la sfida per fare
non un piccolo partito,
noi dimostreremo a
Mazara del Vallo come in tutta la Sicilia
ma anche in tutta Italia che il Nuovo
Centro Destra sarà un grande partito,
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sarà un partito che farà tornare a vincere
il centrodestra nelle amministrazioni
locali ma anche in tutta Italia”.
D’Alì: “Lavoreremo in prospettiva di un rinnovamento
della politica, superando
vecchie logiche e andando
verso un programma di
sviluppo del terriorio, come
peraltro abbiamo sempre
fatto. Cerchiamo di interpretare importanti esperienze
del passato in chiave futura,
senza restare ancorati a
schemi ormai superati”.
Viola Rizzo
L’
U
SALEMI
E’ andato alla cantautrice salemitana Monia Grassa
il primo premio Italian Award Discography
sa la sua voce come uno strumento, una voce dal timbro
chiaro e cristallino e subito riconoscibile, con un timbro dotato di grande
ampiezza e agilità. Si nota subito il possesso di una acquisita tecnica vocale,
non facilmente riscontrabile sul mercato
attuale e che gli permette di potersi cimentare in diversi generi musicali. Ma,
a nostro modesto parere, si intravede
in lei una naturale attitudine per il Jazz
e il Blues. Stiamo parlando di Monia
Grassa giovane cantante rivelazione di
Salemi, 22 anni il prossimo 27 Agosto.
Non crediamo di sbagliare se diciamo
che sembra essere destinata ad avere
un grande avvenire artistico. Musicista
con un diploma in Corno francese (suona nell’Orchestra Sinfonica del conservatorio di Trapani), non è solo una cantante dotata di una voce straordinaria,
ma anche una cantautrice di successo.
L’ultimo riconoscimento lo ha ottenuto ai
primi di gennaio di questo nuovo anno
a Palermo. Partecipando al concorso
canoro internazione Italian Award Discography, tenutosi al teatro Biondo di
Palermo, con una giuria d’eccellenza
presieduta da un personaggio del
calibro di Mogol, e dopo avere superato diverse selezioni, ha conquistato il
I
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primo premio con un suo brano dal titolo
“Ho già deciso”. Il singolo è contenuto
nell’album inedito “Alla mia maniera”.
La vittoria le permetterà di esibirsi in
un noto festival a Parigi, nei prossimi
mesi. Ma i premi ottenuti nel corso
della sua breve ma rapida carriera sono
numerosissimi. Non potendoli elencare
tutti, citeremo quelli più recenti. Ha partecipato al Festival Siciliamo Nuovi
Talenti tenutosi a Marsala, vincendo
il secondo premio con il brano Aria viziata, risultata la seconda canzone più
votata dal web. In collaborazione con la
Ts record di Pagani (SA) ha realizzato
l’Album “Alla mia maniera”, prodotto
dal maestro Vincenzo Capasso e dal
compositore Giuliano Farina. Contiene
sei inediti, tra cui due scritti proprio da
lei. La produzione conta anche di due
videoclip realizzati dalla Vulcano Film
Campania. Si possono visualizzare
su Youtube digitando “Monia Grassa”.
L’album è stato presentato in Piazza
Alicia della sua città nativa, nel corso
di un concerto inedito in collaborazione
con Emidance dalla coreografa Emiliya Mihailova e gli HarMonia Band di
Salemi.Un grande successo ha ottenuto
per uno spettacolo portato in scena,
presso il Centro Sociale di Vita. Si tratta
di uno spettacolo musicale dal titolo
“Sulle note di..”, un viaggio musicale
dalla musica d’autore fino al mondo del
Musical da lei ideato e diretto. Ma ora
pensa al futuro. Fra gli appuntamenti più
importanti quello di aprile a Cracovia.
Si tratta del convegno internazionale
“Annual Pacific Voice Conference”
che si prefigge di individuare corrette
terapie per cantanti, attori e artisti in
difficoltà di voce.
E’ stata invitata
da un notissimo
Franco Lo Re
foniatra californiano. Ne è passato
del tempo da quando la piccola Monia
con le cassettine registrava i suoi spettacolini! Canta da quando aveva dieci
anni poi il diploma in Corno francese.
“La musica è la mia essenza”, mi ripete
più volte, con un splendido sorriso, “ da
quando ho iniziato a studiare i primi DoRe-Mi-Fa-Sol. Sono state proprio quelle
note a darmi la carica per andare avanti
e crederci sempre più, con il sostegno
della mia famiglia, di Daniele, di tutti i
cari e di tutti ma proprio tutti gli amici.”
Monia oggi è felice perché crede con
tutte le sue forze e il suo entusiasmo che
il sogno di potere cantare ad un pubblico
sempre più vasto sta per realizzarsi.
E non è solo lei ad esserne convinta,
ma tutti quelli che fino ad oggi hanno
avuto modo di sentirla ed ascoltarla.
Come quando il 6 Gennaio scorso ha
partecipato al Concerto con la Selinon
Symphonic Orchestra, svoltosi al Teatro
Selinus di Castelvetrano, sotto la direzione del maestro Lentini, in qualità di
cantante e cornista. Un vero successo.
Franco Lo Re
Valle del Belice: Quali prospettive?
n occasione del 46° anniversario del
terremoto del Belice si è riunito un
folto numero di autorità nazionali e
regionali a Partanna, presso il castello
Grifeo per fare il punto della situazione,
e per cercare di trovare possibili soluzioni ad un problema che ormai risulta
sviluppo in modo da rilanciare da un
punto di vista socio-economico-culturale
tutto il territorio”. È stato lanciato un
progetto strategico per il Belice che il
presidente Crocetta ha accolto senza
indugi, nella speranza che si possa concretizzare davvero un cambiamento di
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annoso e che trova spesso rassegnazione per chi ha vissuto questa tragedia.
Presenti all’incontro il Presidente della
Regione Siciliana Rosario Crocetta, il
Ministro delle Infrastrutture Maurizio
Lupi, il coordinatore dei sindaci del Belice nonché sindaco di Partanna Nicola
Catania e molti sindaci della Valle del
Belice, ma non solo, infatti era presente
anche il Vescovo della diocesi di Mazara
del Vallo Mons. Domenico Mogavero.
“Quella a cui assistiamo oggi – afferma
Nicola Catania - non è più soltanto una
rivendicazione di mero denaro, ma la
creazione di un tavolo di concertazione
che possa mettere nelle condizioni il
Belice, i suoi lavorati e i tanti agricoltori
affinché si creino quelle opportunità di
rotta per una terra martoriata, speranza
che può risultare vana se a livello nazionale non si radica un vero e proprio
governo sano che perduri negli intenti,
“ a questo proposito noi siamo fiduciosi,
non si deve mai perdere la speranza –
ha continuato Catania – oggi abbiamo
gettato le basi per un’interlocuzione
fattiva in questo senso”. Sono passati
45 anni dal terremoto e ancora c’è
molto da fare “spesso quando parliamo
di questi temi – afferma il presidente
Crocetta – ci dobbiamo interrogare su
come sia andata avanti questa Sicilia
e quale sia stato poi il rapporto fra la
Sicilia e il resto dell’Italia. C’è chi viene
danneggiato dalle calamità e chi invece
ne trae affari vantaggiosi. Tornare in
questi luoghi per me è emozionante
perché ero un ragazzino con lo zainetto
quando scoppiò il terremoto; ricordo
che ero insieme alla mia scuola con
un monaco e cominciammo a fare la
raccolta di alimenti e di vestiario ma
anche di fondi, eravamo due gruppi di
lavoro. Alla fine il mio gruppo di lavoro
raccolse sia i soldi che alimenti e vestiti
invece l’altro gruppo di lavoro chissà
perché non aveva raccolto soldi… da li
ho capito che il terremoto certe volte è
un affare per qualcuno. Oggi dobbiamo
rilanciare questa terra, faremo un punto
anche con i comuni e i sindaci. Non è
possibile non avere l’acqua che arriva
in casa e non avere un vero sistema
fognario. Non si può far finta di niente
coinvolgerò l’Ato idrico ma anche lo Stato che deve dare le risorse che non ha
mai dato”. Interessante l’intervento del
Ministro Lupi, presente all’incontro con
vivo interesse per l’argomento trattato,
al primo posto per il Ministro Lupi vi è un
piano programmatico da mettere a punto con i sindaci. “Ascolteremo i sindaci
– afferma Lupi – siamo venuti qui per
questo. L’imperativo oggi è dobbiamo
farlo, ormai le parole non interessano
più a nessuno. Ho già ricevuto la relazione dei sindaci e su questo discuteremo
con il presidente della regione”.
Viola Rizzo
Mogavero: “Dobbiamo privilegiare
la ricostruzione dell’anima”
Importantissima la presenza del vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo,
Mons. Domenico Mogavero, che nel
suo intervento presta attenzione alla
ricostruzione dell’essere e non dell’avere. Porge lo sguardo alla ricostruzione dell’anima di tutte quelle persone
che hanno vissuto un momento così
tragico.“Si è molto privilegiato l’aspetto
materiale della ricostruzione della valle
e ci siamo fatti scappare tanti giovani
e tante generazioni incompiute. Forse
abbiamo capito che aver costruito
ha significato aver guardato al bene
effettivo di questa gente, oggi probabilmente assistiamo ad una inversione
di tendenza e potrebbe essere veramente l’inizio di un nuovo momento e
di una nuova vitalità per questa Valle”.
Viola Rizzo
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Il Distretto della Pesca avvia progetti di cooperazione fra lo Yemen e l’Italia
A
vviare progetti di cooperazione
fra lo Yemen e l’Italia a partire
dalla pesca, da estendere in
altri settori: dall’agroalimentare
alla formazione, alla cultura, la creazione di Distretti Produttivi e di un Laboratorio planetario della “Blue Economy”
nell’isola di Socotra, è l’importante risultato conseguito dal Distretto della
Pesca siciliano nella missione in
Yemen. La volontà di cooperare
era stata espressa, nel corso
della sua prima visita in Sicilia,
dal Ministro delle Risorse Ittiche
della Repubblica dello Yemen,
Awad Saad Al-Soqatri, insieme
all’Ambasciatore dello Yemen e
rappresentante permanente delle
Agenzie Onu in Italia, Khalid Al-Akwa. La delegazione Yemenita, in
visita al Distretto Produttivo della
Pesca, è stata ricevuta dal Presidente del Parlamento Siciliano,
On. Giovanni Ardizzone, dal Presidente della Regione Rosario
Crocetta e dai rappresentanti
del suo governo siciliano. Dopo
la visita ai laboratori dell’Istituto
Zooprofilattico della Sicilia il Ministro Al-Soqatri e l’Ambasciatore
Al-Akwa, sempre accompagnati
dal Presidente del Distretto della Pesca,
Giovanni Tumbiolo, sono stati ricevuti
dal Prefetto di Trapani. All’incontro
hanno partecipato il Presidente della
Camera di Commercio di Trapani e
le massime autorità della Provincia.
Durante la missione, la delegazione
Yemenita, ha ammirato da vicino le
strutture produttive del Distretto della
Pesca, le strutture portuali, gli impianti
di lavorazione del pesce, i cantieri navali, gli impianti di lavorazione del sale
e le avanzatissime strutture di ricerca
siciliane. A conferma dell’interesse
per l’avvio di un’ampia cooperazione,
il Ministro Al-Soqatri ha partecipato a
“Blue Sea Land”, la grande manifestazione internazionale, che si tiene ogni
anno a Mazara del Vallo, promossa dal
Distretto Produttivo della Pesca e dalla
Regione Siciliana. La visita in Sicilia del
Ministro della Pesca Yemenita è stata
ricambiata dal presidente del Distretto
della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ospite
in Yemen dello stesso Ministro Al-Soqatri. A Sana’s nella sede del Ministero
della Pesca sono stati firmati due
importanti protocolli di cooperazione
fra il Distretto e le Autorità Yemenite
per la creazione di Distretti di pesca in
Yemen. Per la firma degli accordi e per
i lavori presso il Ministero yemenita, la
delegazione del Distretto Pesca è stata
assistita da Roberto Lisciarelli, Console
d’Italia nello Yemen. La finalità, coerente
e conseguente alla stipula degli accordi
tra il Distretto e il Ministero yemenita,
è quella di esplorare le potenzialità
produttive nel comparto marittimo nel
Mare Arabico, ricchissimo di risorse
naturali, suscettibili di valorizzazione. La
pesca e le attività connesse nello Yemen
della Regione Alì Icholm. Nello Yemen
viene praticata una pesca prettamente
artigianale e anche la lavorazione del
pesce si basa su metodi tradizionali.
Sono state effettuate visite in cantieri
navali specializzati nella realizzazione
delle cosiddette “barche madri”, imbarcazioni che affiancano le piccole unità
clicca per il VIDEO
rappresentano fonte di sostentamento
per oltre 180.000 famiglie; ciò pone
questo settore ai vertici dell’Agenda e
degli interessi economici e sociali del
Governo. Il Ministro Al Soquatri ed il
suo staff hanno dato grande importanza
alla visita della delegazione Siciliana
perché il trasferimento di Know-how,
tecnologie ed esperienze da parte del
Distretto Pesca possono contribuire
ad incrementare lo sviluppo produttivo
ed occupazionale nel sistema mare.
Questa per il Governo Yemenita è una priorità, stante
l’esponenziale crescita della
popolazione di giovani per i
quali la pesca, l’acquacoltura, la coltivazione del sale e
delle spugne rappresentano
sicuramente naturale sbocco occupazionale. Si sono
succedute diverse visite
presso i “porti” delle coste
yemenite e le strutture dei
pescatori. Arrivati ad Alghaeda, nel Governatorato di
Mahara, la delegazione ha
effettuato visite ed incontri a
Damqwat, Al-Wusta, Qishin,
Nishtun. La delegazione è stata per
tutta la durata della missione accompagnata dal ministro Al-Soquatri, dal
Vice Ministro della Pesca, Capitano
Abdullah Hadi Omar e dal Governatore
da pesca e prendono a bordo il pescato
da trasportare sulla terra ferma. La delegazione del Distretto si è poi trasferita
nella Regione di Adramount, dove è
stato firmato un altro protocollo d’intesa
con il Governatore di Mukalla, presso
il Palazzo del Governo. Sono state
visitate le sedi di alcune cooperative di
Pesca, e la delegazione ha anche assistito all’inaugurazione della nuova sede
della cooperativa di Hujoor. Il Ministro ed
il suo staff hanno accompagnato poi la
delegazione nell’Isola di Socotra, dove
è ferma la volontà del Governo di San’a
di avviare un concreto sviluppo nei
settori della pesca, acquacoltura, sale,
in quello commerciale e turistico legato
al mare. Sono state individuate zone
“naturalmente” vocate allo sviluppo di
allevamenti ittici, e sono stati effettuati
numerosi incontri con cooperative di pescatori. La delegazione è stata invitata
all’inaugurazione del mercato ittico progettato da “Public work project”, e della
nuova sede distaccata del Ministero
della Pesca dello Yemen a Socotra,
nonché alla cerimonia di consegna
da parte del Ministro Al-Soqatri di
nuove imbarcazioni da pesca ed
al rilascio di venticinque licenze ad
altrettanti pescatori locali. Nell’isola
di Socotra il Governo Yemenita grazie alla cooperazione con il Distretto
della Pesca Siciliano, intende creare
un Distretto di Pesca ed il “laboratorio naturale della Blue Economy”
con il coinvolgimento delle istituzioni, popolazioni locali e delle 20
cooperative di pescatori. L’obiettivo
è quello di allungare la filiera produttiva attraverso la creazione di
nuove e moderne attività produttive
(piccoli cantieri navali, officine di assistenza, pescaturismo, coltivazione
del sale e delle spugne, strutture di
prima lavorazione del prodotto, il
miglioramento della logistica, la creazione di laboratori per il controllo
fitosanitario, della igienicità e qualità dei
prodotti, il pescaturismo e l’ittiturismo).
Tutto ciò impone la creazione di strutture
ed infrastrutture adeguate. Ciò si rende
possibile grazie alla manleva del Distretto Siciliano con le sue 16 istituzioni
scientifico tecniche pubbliche e private:
6 dipartimenti universitari, 3 istituti oceanografici, Cnr, Ispra, 2 parchi scientifici
e tecnologici, Istituto Zoo Profilattico e 3
specifici laboratori di biologia marina, di
engineering, e analisi economiche e di
mercato. L’idea progettuale
complessiva è quella di fornire il sostegno allo sviluppo
graduale di tutta la filiera
secondo i principi della
conservazione e rigenerazione delle risorse naturali,
secondo gli orientamenti
della Blue Economy di cui
il Distretto della Pesca siciliano è espressione massima. Nel rispetto rigoroso
delle tradizioni, degli usi
e costumi ma soprattutto
preservando l’identità del
territorio. Ciò rappresenta
altresì per l’Italia, e per
la Sicilia in particolare, una grande
opportunità di cooperazione di lavoro
per numerosi enti, pubblici e privati e
per le imprese specializzate dell’intera
filiera ittica.
Addio Liliana
Una giornalista di spessore, una donna, una madre e una moglie dai grandi valori
morali; tutto questo era Liliana Pinta. Un lutto che lascia un vuoto nel giornalismo
locale, una collega da cui prendere esempio e spunto per nuove sfide, lei era così.
La chiesa era gremita di amici che le volevano bene e noi della redazione de L’Opinione Quindicinale e di TeleIBS.it esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia.
Liliana Pinta da sempre ha avuto la passione del giornalismo e aveva creato varie
rubriche di cultura e politica che seguiva con dedizione e con l’eleganza che la
contraddistingueva. Il suo sorriso rimarrà sempre impresso nelle nostre menti e lei
sarà sempre presente nei nostri ricordi.
La Redazione
L’
n. 1 20-01-2014
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