L`Opinione n°01 del 20-01-2014
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L`Opinione n°01 del 20-01-2014
n. 21 23-12-2013 PUBBLICITà NON SUPERIORE AL 40% A COPI O GI G A M O live 1999 www.teleibs.it DIRETTO DA PIERA PIPITONE Periodico quindicinale di Opinione - Politica - Cultura - Sport - Cronaca L’editoriale L’ Opinione è sempre più interAttivo Trova i contenuti extra negli articoli. Clicca sul play per gli approfondimenti e le interviste CASTELVETRANO di V. Pipitone Onorevole? ma mi faccia il piacere! Intimidazione mafiosa all’assessore Franco Lombardo Sembra una scena tratta dal film “Il Padrino” quella a cui hanno assistito gli agenti di polizia locale, nel pomeriggio di lunedì 13 gennaio, nell’abitazione dell’Assessore allo... di Piera Pipitone A PAG. 7 MAZARA DEL VALLO Che fine ha fatto l’Abele Ajello? La situazione attuale dell’Ospedale “Abele Ajello” è sotto gli occhi di tutti. I cittadini mazaresi rimanevano inebetiti nel guardare le ruspe... di P. P. A PAG. 8 SALEMI Premiata Monia Grassa all’Italian Award Discography Usa la sua voce come uno strumento, una voce dal timbro chiaro e cristallino e subito riconoscibile, con un timbro dotato di grande ampiezza e agilità. Si nota subito il possesso di una acquisita tecnica vocale, non... A PAG. 3 Intervista a Toni Scilla di Franco Lo Re A PAG. 10 AMMINISTRATIVE 2014 I candidati e i social network Il Ministro Lupi con Siragusa Il nuovo anno parte con la scommessa di una rinascita per la città di Mazara del Vallo. Sono molti coloro che si presentano e si propongono per la poltrona di primo cittadino che sin da subito si scontrano e si incornano indirettamente offrendo di riscattare la città e di riportarla agli antichi splendori. Con l’apertura della campagna elettorale delle amministrative mazaresi, alcuni hanno già lanciato la propria candidatura, altri partiranno a breve, poi c’è chi invece aspetta probabili cambiamenti nazionali o di ricevere proposte di assessorati per rinunciare alla corsa elettorale. Insomma la storia si ripete ogni 5 anni. Fra coloro che hanno già ufficializzato la candidatura a Sindaco vi è il commercialista di Patrizia Paganelli A PAG. 10 di V. Pipitone A PAG. 9 di Viola Rizzo A PAG. 10 L’ n. 1 20-01-2014 2 La prima card che consente a tutta la famiglia di usufruire di sconti nel settore “Salute e Benessere”. Con il progetto Sanit-Card™, si mette, a disposizione della comunità, la professionalità dei medici aderenti all'iniziativa, i quali si impegnano ad offrire uno sconto significativo sul loro tariffario ordinario. 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Il progetto Sanit-Card™ prevede, in considerazione della delicatezza del settore, un Comitato Scientifico con il compito di controllare il progetto e verificarne la serietà della proposta. Il circuito è in piena espansione e presto sarà disponibile anche a Mazara del Vallo e in tutta la provincia di Trapani. Prenota adesso la tua Sanit Card valida per tutto il nucleo familiare A SOLI 10 EURO Per informazioni e per prenotare la tua card chiama il numero verde Preziosa come la salute. Riferimento per Trapani e Provincia Mazara del Vallo - Corso Umberto I 108 800 974 456 www.sanitcard.it L’ n. 1 20-01-2014 L’editoriale 3 di Vincenzo Pipitone www.teleibs.it Onorevole? ma mi faccia il piacere! È scoppiata la bufera “spese pazze” all’ARS. La regione siciliana è nell’occhio del ciclone con 97 persone indagate, fra questi 83 sono personaggi politici di cui 35 parlamentari ancora in carica. Sembra che sia un’epidemia dilagante nei politici della nostra penisola italiana quella di spendere i soldi dei contribuenti per comprare di tutto, dalle famosissime mutandine verdi costate 40 euro all’abbonamento a Diabolik contestato al trapanese Livio Marrocco, deputato regionale nella scorsa legislatura. Tutto il mondo è paese, ma il mondo della politica sembra essere un paese di ladruncoli che crede di poter fare tutto per il semplice fatto di essere un “onorevole”… persone che, a questo punto, di onorevole non ha proprio nulla. Senza andare troppo lontano, gli onorevoli della provincia di Trapani finiti nel calderone di questa inchiesta sono tanti; a Livio Marrocco, come già detto, è stato contestato l’abbonamento al fumetto Diabolik, lui smentisce affermando che era allegato al giornale che comprava ogni giorno. Giulia Adamo avrebbe speso 1690 euro in gioielleria ma anche pranzi e cene di cui circa 10 mila euro senza documentazione alcuna; a Toni Scilla vengono contestati 5.810,66 euro (di cui Scilla ci ha parlato nell’intervista all’interno realizzata da Patrizia Paganelli); Baldo Gucciardi, riconfermato deputato, ammontano a 1.365 euro le spese illegittime a suo carico; ammonta a 5.810,66 di euro la cifra contestata a Pio Lo Giudice; a Camillo Oddo invece 2500 euro. È stato raggiunto da avviso di garanzia anche Paolo in quanto ex capogruppo e responsabile del gruppo parlamentare MPS alla scorsa legislatura, il quale diede un contributo di 4 mila euro a Giovanni Greco per pagare 200 menu fissi in un agriturismo. Questi sono solo alcuni esempi ma vi è tanto altro ancora. Sicuramente un avviso di garanzia non rappresenta la certezza di un reato, senza dubbio ognuno dei 97 indagati avrà le relative motivazioni a difesa del proprio operato. È anche vero, però, che all’interno dei palazzi del potere sembra vigere la convinzione che appena varcata quella soglia, si possa urlare a gran voce come il famoso Marchese del Grillo “Io so io, e voi non siete un…”, una subcultura che va estinta, estirpata per ristabilire il vero significato della parola “onorevole”, cioè una persona con senso civico e rispetto per il cittadino che lo ha eletto, che possa lavorare seguendo i valori puri del vivere civile e del buon senso, persona che si comportino da veri padri di famiglia e che considerino la “cosa pubblica” un bene comune e non l’opportunità di una vita senza regole e senza conseguenze. Direttore Responsabile Piera Pipitone - Direttore Editoriale Antonio Pipitone - Editore IBS s.r.l. - Stampa, grafica e impaginazione IBS s.r.l. - Registrazione al Tribunale di Marsala n.191 Redazione: Corso Umberto I, 108 - Mazara del Vallo Tel./Fax 0923 940690 - e-mail: [email protected] - www.teleibs.it L’ L 4 n. 1 20-01-2014 Sicilia stremata e comatosa: ecco le cifre, impietose a fine di un anno è il momento più adatto per fare un bilancio della nostra famiglia, del nostro lavoro e, perchè no, della nostra Isola. Se ne leggono di cotte e di crude: da sbellicarsi dalle risa, alle amare riflessioni sui tempi presenti; dai sacchi vuoti che stanno allegramente in piedi, ai giudizi densi e pesanti come macigni. Il siracusano, Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria non ha alcun dubbio: l’Autonomia siciliana è stato un autentico fallimento ed auspica un cambiamento delloStatuto speciale che preveda più potere al Presidente rispetto all’Assemblea. E’ convinto che l’afflusso in Sicilia di tanto denaro non adeguataente indirizzato in occasione dei vari piani di intervento, abbia falsato le regole del libero mercato e, in ultima analisi, abbiacreato più danni che vantaggi. Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, da parte sua, accusa la stampa nazionale e, in particolare il Sole 24 ore e il Corriere della Sera, di “volerci male”. Ma chi affonda la lama in corpore vili senza alcuna pietà, raccontando centinaia di fatti poco esemplari e ben documentati sulla Sicilia e sul Sud in questo scorcio di anno, sono Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo nel loro ultimo libro pubblicato da Feltrinelli: “Se muore il Sud” che non sarebbe male leggere e meditare. Inoltre, oggi, grazie al pervasivo Internet, i bilanci più efficaci di fine anno sono quelli che scaturiscono dalle rilevazioni statistiche che ci consegnano l’imamgine di una Sicilia che letteralmente affonda e sprofonda con ben cinquantamila nuovi poveri in un solo anno, sei miliardi di euro bruciati, il 50% di giovani disoccupati, una desertificazione aziendale in corso che ha fatto registrare la perdita di ben 40.000 posti di lavoro e la ripresa in grande stile della emigrazione dei giovani e dei nostri corregionali più capaci. Previsioni positive per il nuovo anno? Neppure l’ombra. E che dicono della Sicilia e dei Siciliani, i forconi, il M5S, il movimento del 9 dicembre, i partiti che si dicono rinnovati e quelli rimasti comatosi? Una mitragliatrice di giudizi per tutte le circostanze, apparentemente confusi ed equivoci ma, a ben guardare nel contesto nazionale e regionale, assolutamente cristallini e convergenti: denunciano e confermano a modo loro e senza mezzi termini quello che le statistiche rilevano: una Sicilia stremata e comatosa. Se la Sicilia fosse una azienda, il suo “Consiglio di Amministrazione: Giunta e Assemblea”, sarebbe stato costretto a dimettersi per evidente fallimento gestionale, se non altro perchè il cerino si sta spegnendo tra le loro dita. Si consoli quindi il Presidente Giovanni Ardizzone, pensando che tale disastro affonda le radici nel passato, ma non dimentichi che ci sono delle motivazioni di Enzo Coniglio molto serie per non essere soddisfatti della gestione attuale del governo e dell’assemblea, che si riflettono in una miriade di documenti e di fatti certi e accertati, ripresi anche dal Sole 24 ore e dal Corriere della Sera, com’è normale che sia, perchè è venuto il momento di dire papale papale ciò che si pensa della situazione, alla vigilia del nuovo anno: si affondi il bisturi senza pietà e reticenza alcuna, se non altro per quel rispetto che dobbiamo avere per i nostri figli che sono e continueranno ad essere a grandissimo rischio nei prossimi cinque anni, come si rileva dai fondamentali fuori controllo. Se volessimo sintetizzare la situazione presente in poche righe, potremmo dire che la prima causa del disastro odierno risieda nella mancanza di un “progetto organico di sviluppo” coerente cato e hanno favorito l’esplosione del cancro della mafia e del clientelismo finanziario e sociale. Che senso ha creare una fabbrica di automibili se contestualmente non si crea un indotto coerente? E’ da aspettarsi che alla prima grande crisi questa azienda lasci la Sicilia. E la stessa riflessione può essere fatta per ogni altra azienda non vocazionale al territorio. Sono insostenibili delle Aree di Sviluppo Industriale (ASI) se non vengono dotate delle necessarie infrastrutture, prima tra tutte, di trasporti efficienti e poco costosi, tenuto conto della lontananza dei mercati di sbocco. Così come non ha senso sviluppare una grande industria chimica e petrolchimica, assegnare la maggiorparte dei finanziamenti alle industrie del nord, compresa la licenza di inquinare e di con le risorse e le vocazionalità dell’Isola, utilizzata fin dal primo dopoguerra come sacca di mano d’opera a basso costo e come mercato di consumo mentre gli investimenti produttivi e le infrastrutture sono stati realizzati al nord. Come elemento apparentemente compensativo, è stata creata al Sud una “Cassa” da cui attingere dei soldi per spenderli: una sorta di bancomat, non vincolata ad un rigoroso “progetto organico di sviluppo coerente nelle sue parti”. Si sono create grandi “cattedrali nel deserto”, “capital intensive” ed altamente inquinanti, là dove occorrevano aziende “labour intensive” e rispettose di un territorio a grande rischio idrogeologico, dimenticando di realizzare contestualmente una efficiente rete infrastrutturale viaria, ferroviaria e navale. Una cassa apparentemente per il Sud ma dalla quale potevano attingere a piene mani le grandi imprese del nord! Non un progetto quindi ma una “Cassa”, quella per il Mezzogiorno, che dispensasse a piene mani a vantaggio delle grandi aziende e delle esigenze elettoralistiche del Sud. Tanti soldi, troppi soldi non finalizzati che hanno alterato, falsato strutturalmente il mer- esportare interamente l’utile di gestione prima e reimportando il capitale sociale dopo qualche anno, lasciando la Sicilia e i Siciliani, poveri e pazzi, cornuti e bastonati. Come si fa a giustificare alla vigilia del XXI secolo una ferrovia che collega Palermo a Catania in 3 ore e mezzo, dove i nuovi container TEU non possono transitare per l’inadeguatezza delle gallerie? O, peggio ancora, come possiamo definire la Sicilia, Hub del Mediterraneo e poi non dotarla di un solo porto (se si esclude quello di Augusta), capace di intercettare l’enorme traffico di navi che solcano il Mediterraneo e se non abbiamo un adeguato sistema di feeder e di transhipment, adeguato ai nuovi standard? Per assicurare una solida industrializzazione, occorrerebbe inoltre assicurare una solida formazione, poter contare su dei managers specializzati, delle eccellenti scuole di gestione aziendale, dei centri per l’innovazione scientifica e tecnologica, delle maestranze di alto livello. Ma dove sono? L’Unione Europea da parte sua ha destinato alla formazione centinaia di milioni, 450 milioni sul fondo FSE, che è stato trasformato letteralmente in una fabbrica di impiego, di clientelismo e di corruzione. Senza formazione adeguata, non è pensabile alcuEnzo Coniglio no sviluppo, così come con una “cassa” che non produce ricchezza e quindi reddito, non si potrà mai creare uno sviluppo sostenibile e tanto meno lo si potrà ottenre con delle banche che non assicurino il credito adeguato e ad interessi ragionevoli per la piccola e media Impresa. Senza investimenti produttivi internazionali non si possono realizzare le grandi opere. Le decine di miliardi dell’Unione Europea all’interno del programma FESR, invece di essere utilizzate per creare strutture e infrastrutture strategiche, sono state letteralemente nebulizzate in interventi modesti, a tal punto da non aver prodotto alcun aumento del PIL siciliano. Sul versante degli investitori privati, chi è quel pazzo che viene in Sicilia dove vige una burocrazia ignorante e soffocante, un grado di corruzione da primato e un sistema giudiziario che ha bisogno di 10-15 anni per definire un fallimento o una vertenza di lavoro? Si, caro Ardizzone, prescindendo della sua persona e dei suoi meriti, l’Assemblea attuale sembra non avere l’autorevolezza e la competenza necessarie per elaborare un piano di priorità che permetta di rottamare questo non-modello di sviluppo e iniziare da sottozero, rivedendo i rapporti con il governo nazionale e sensibilizzando ogni singolo cittadino, unico vero azionista di questa baraccopoli. La presenza dei parlamentari del neo M5S ha ulteriormente peggiorato la situazione gestionale, perchè ha avallato l’idea che dell’Assemblea possano far parte persone che non abbiano una approfondita conoscenza delle logiche dello sviluppo e una solida cultura gestionale. Lo stesso dicasi della mancata riforma della pubblica amministrazione, della mancata riduzione dei dirigenti e dell’adeguamento dei costi della Rrgione Siciliana alle altre Regioni italiane più virtuose, tenuto conto delle analoghe dimensioni. In questo contesto non sarebbe esagerato mandare tutti a casa se avessimo un ricambio generazionale che non abbiamo e tanto meno lo avremo nei prossimi anni a causa dell’emigrazione dei migliori cervelli e delle migliori braccia. Siamo quindi destinati al tramonto? Certamente si se non immettiamo nuovo sangue nel corpo esamine di questa Regione e non realizziamo una autentica rivoluzione culturale, etica e gestionale. Lo diciamo senza alcun rancore verso nessuno e con tanta ma tanta sofferenza morale per la propria Madre-Isola che muore, per l’ignominia di pochi criminali gestionali, regionali, nazionali ed internazionali. L’ Stampato l’ultimo saggio di Salvatore Agueci «Gaetano Marino pensatore e rivoluzionario» d’altri tempi È uscito in questi giorni il saggio “Gaetano Marino pensatore e rivoluzionario”, Edizioni ASLA di Palermo, con la prefazione della sociologa Ignazia Bartholini. Scritto grazie alla meticolosa ricerca storiografica di Salvatore Agueci, il libro contiene la biografia di un uomo che, nato a Salemi negli ultimi anni del XIX secolo, ha saputo con la sua cultura (si laurea in Lettere classiche nel 1914, dirige diverse riviste, lascia scritte alcune opere ed è poliglotta) e con il suo impegno sociale e politico (partecipa come volontario alla 1a guerra mondiale) essere una figura valorosa e rivoluzionaria negli anni, prima e durante il regime fascista. Rifiuta qualsiasi carica propostagli da Mussolini (fu quest’ultimo caporale sotto il tenente Marino), compresa quella di Governatore dell’Abissinia ma anche il posto statale d’insegnante e il vitalizio come invalido di guerra, pur di non avere a che fare con uno Stato che lui non riconosce. Persegue le sue idee mazziniane, poi socialiste e anarchiche, con coerenza, al punto da essere prima confinato, fino al 1930, e 5 n. 1 20-01-2014 poi internato nel manicomio criminale ove muore nel 1943, alcuni mesi prima della fine del Fascismo. La sua morte, per paura, non fu comunicata neanche ai familiari. «La vita rocambolesca del prof. “Tano” Marino – scrive l’autore - fu una delle pagine più tetre del periodo fascista, lui, a torto, dimenticato e poco considerato nel ventaglio, non solo antifascista ma di rinnovamento politico-culturale e sociale della Sicilia del tempo e dopo». Marino stesso lasciò scritto: «Morrò, ma i miei figli, i miei congiunti saranno onorati della mia morte; essi, ispirandosi a questa, saranno più fermi e sicuri nell’adempimento dei loro doveri». Un libro che ha molto da insegnare non solo ai giovani di oggi ma ai politici, agli amministratori e a chi non trova il modo come impegnare la vita per ideali nobili di libertà, giustizia e solidarietà. L’angolo della Poesia Rossana Asaro Estuario dell’anima Là dove le parole confluiscono schiumanti e tempestose nell’immenso oceano è la stanza dei sogni. Riflessi di luce salmastra sfumano l ‘eterea scia. La notte traduce altera l’affannosa ricerca d’ equilibrio. L’ L’ INTERVISTA di Giuseppina Biondo D i tante interviste concluse a distanza, questa mi risulta tra le più inaspettatamente appropriate, almeno per il mezzo di comunicazione utilizzato, il telefono. Una donna che è la propria Voce, infatti, bisogna ascoltarla. E allora se si è distanti, molto impegnate o per una volta nelle comode vesti casalinghe (eventualità che a noi donne ci fa rigorosamente evitare Skype), quale altro mezzo potrebbe ridare autenticità ad una conversazione con il soprano di fama internazionale Desiree Rancatore? Il telefono insieme al registratore mi ha regalato la nitidezza del suono necessaria per conoscere questa gentile eccellenza nazionale. Cara Desiree Rancatore, in queste settimane è tornata a casa, esibendosi al Teatro Massimo di Palermo. Ieri l’ultima serata di questo novembre in cui ha interpretato Violetta, la protagonista della Traviata, magnifica opera lirica di Giuseppe Verdi rappresentata per la prima volta nel marzo 1853. È stato un successo, un pienone, tanto che non ho fatto in tempo a trovare un sedile per venirla ad ascoltare nelle sue date. Andrò stasera ad ascoltare la sua collega Daniela Schillaci. Cosa ha significato quest’accoglienza straordinaria per lei e in quale città nasce il suo successo? Ha significato moltissimo l’accoglienza del mio pubblico qui a Palermo, questo debutto in Italia era per me molto importante, quindi avere questo riscontro è stato veramente bellissimo. Figlia d’arte, lei è cresciuta in teatro, tra musica e bel canto. Quando si è resa conto del suo dono e quando ha deciso di assecondarlo? Infine cosa sarebbe voluta diventare Desiree Rancatore, se non avesse intrapreso gli studi di lirica? L’ho scoperto a quattordici anni, quando ancora studentessa di violino in conservatorio, partecipai al corso di canto corale che era obbligatorio e ci fecero studiare la “Petite messe solennelle” di Rossini. M’innamorai perdutamente del canto! E due anni dopo cominciai lo studio della tecnica (quattordici anni erano un pò pochini) con la mia mamma! Avevo anche un’altra passione per la quale stavo studiando, lo stilismo! Disegnavo abiti e mi piaceva tantissimo! Ma il canto ha prevalso! Callas. Credo si tratti del nome più conosciuto di soprano, anche per i più storti d’arte, tra i più schivi d’orecchio, la Callas è un nome. È tra i suoi modelli di riferimento? C’è qualcosa nella voce, nella vita che l’accomuna ad altre grandi icone dell’Opera? Quello che può accomunare, credo, tutti noi artisti ai grandi del passato è lo studio costante, i sacrifici infiniti e le grandi solitudini. E a volte gli attacchi 6 n. 1 20-01-2014 Desiree Rancatore una diva di Giuseppina Biondo della critica! La Callas è un’icona, un mito per me, la adoro follemente da sempre! Un vero esempio di come dare emozioni con la propria voce! So che ogni cantante possiede una propria caratteristica nella voce e che la bravura non si basa sulle somiglianze, su elementi standard. Quale crede che sia il suo punto di forza? Si dovrebbe NON somigliare a nessuno ed essere particolari come timbro e modo di porgere i suoni. La mia particolarità credo stia nel timbro appunto. Le persone che sentono una registrazione anche in radio mi dicono sempre “questa è Desiree”, e questa cosa per un cantante credo sia fondamentale. Alcuni dei miei punti di forza posson essere il legato delle frasi cantabili, le agilità, i filati e i sovracuti che non si assottigliano fuori, fredda, non sarei io... Devo vivere il personaggio e la sua voce e trasmettere al pubblico ciò che in prima persona questo ruolo sta facendo provare a me. Credo sia il segreto per arrivare al pubblico. Adesso le chiedo qualcosa riguardo il rapporto con i colleghi e la gente. Prima lei ha parlato di grandi solitudini. Ci dica meglio e ci sveli, senza nomi (ci piace il peccato a noi, i peccatori piacciono sempre meno), qualche episodio tra invidie e rivalità o anche un atteggiamento che la irrita da parte dei giornalisti o del pubblico, ma che le è servito da insegnamento o da motivazione? Siamo soli sempre nei viaggi, in città che non ci appartengono. Fuori per le feste, lontani dalla famiglia, soli sul palcoscenico con le nostre responsabilità e soli mai e rimangono dello stesso volume. Le trame e gli spartiti dell’opera lirica contengono un dramma, un qualcosa che, una volta dentro il teatro, tra luci soffuse e i movimenti dell’orchestra, fa impazzire i sensi. Si piange, si sente lo stomaco comprimersi da forti emozioni, ci si solleva in qualche modo. Sono catartiche, ci liberano un pò. Dall’altro lato del pubblico, sul palco, quando lei va in scena, quali sono le sensazioni che prova? Cosa la emoziona di più tra l’interpretare il ruolo di una Violetta, il sapersi osservata e udita da tanti volti e la sua stessa voce? Certe volte gli scrittori piangono mentre scrivono un testo: le capita di commuoversi per ciò che la sua voce può? Le sensazioni sono innumerevoli. Dall’iniziale emozione (più che umana) all’immedesimarsi sempre più nel ruolo che stai vivendo. Emoziona tutto, non c’è una cosa che emoziona di più, l’unione di queste cose fa sì che le sensazioni siano innumerevoli, qui il tutto è amplificato dal fatto che canto un ruolo che ho sempre sognato e aspettato. Mi capita spesso di piangere e commuovermi, in scena non riesco a rimanere quando ci attaccano! Soli. Ma grazie a Dio esiste la solidarietà fra colleghi e non solo le cose brutte che si immaginano! E quindi ci si fa compagnia. Per le invidie, invece, non mi piace parlarne onestamente, basti sapere che esistono, ma non sono la parte predominante dei rapporti con i colleghi, che son fra le cose più belle di questo mestiere perché in fondo sappiamo benissimo la vita che facciamo e ci capiamo... Poi la persona invidiosa, cattiva, ti può capitare in tutti i mondi! Dei giornalisti (ovviamente non di tutti) a volte mi irrita la saccenza, la poca umanità, la verità assoluta sentenziata senza mai aver calcato un palcoscenico o senza nemmeno sapere cosa significhi cantare due note di fila... mentre quando fanno critiche costruttive, con conoscenza di ciò di cui si parla, danno grandi spunti per migliorarsi e continuare a studiare sulle cose che ancora devon migliorare. Il pubblico è la mia forza, quello che crea il personaggio e lo ama e fa si che la sua carriera possa diventare importante, certo esistono anche i detrattori fra questi ma non si può piacere a tutti, non sarebbe umano! È stata acclamata anche in Giappo- Giuseppina Biondo ne. Qual è la prima differenza che le viene in mente se pensa all’Opera in Europa e quella in Asia? Mi racconta qualcosa di quest’esperienza nell’estremo oriente? In Giappone vivono l’opera come si poteva vivere in Italia negli anni ’50,’60, con un entusiasmo, una dedizione, un amore infinito che ti travolge e ti conquista! Io lì sono molto amata, ogni volta che torno lì mi sento piena di energia grazie a loro ed al loro infinito affetto e stima, vengono in teatro liberi da preconcetti, pregiudizi e ti ascoltano per quello che stai facendo in quel momento e cosa hai voluto trasmettere... Sono meravigliosi! Adoro la loro infinita civiltà, senso del rispetto e ospitalità, è un popolo dal quale tutti noi dovremmo imparare qualcosa. Com’era la Desiree piccola, quella adolescente e quella degli esordi? Le differenze di ieri e di oggi in fatto di timidezza e determinazione. Desiree piccola era timida, un pò goffetta ma simpatica e piena di vita... Diciamo che è rimasta un pò così! La vita fa sì che alcuni lati del tuo carattere evolvano. La mia timidezza sul palco sparisce ma magari nella vita reale ogni tanto risalta fuori. La determinazione NON e’ mai mancata e negli anni si è solo accentuata! Senza determinazione non si arriva da nessuna parte! Mi è sfuggita alla Traviata di questo novembre 2013, come mi sfuggì due anni fa sempre a Palermo nell’allora interpretazione di Lucia di Lammermoor. Ma quell’anno non la conoscevo ancora. La Lucia è una delle mie opere preferite insieme alla Tosca, opera quest’ultima che ho ascoltato da un altro grande soprano, Maria Josè Siri. Lei quale protagonista preferisce tra le appena menzionate e Violetta? Allora Tosca non è un ruolo che canto o canterò, ma è una delle mie opere preferite da ascoltare (amo Puccini). Lucia e Violetta, così diverse ma in fondo tanto simili... forti e determinate... tutte e due molto sfortunate e costrette da uomini a fare la loro volontà sacrificando il loro bene personale... le amo entrambe in maniera diversa, ma le amo e mi hanno dato tantissimo come persona e come artista. Felice di poterla enumerare tra le mie interviste, la ringrazio per la disponibilità. Non mi rimane che chiederle un saluto per i miei lettori. Ci saluti come farebbe Violetta o come si addice ad un soprano palermitana di fama internazionale, se preferisce. Noi nel frattempo Libiam al suo successo. Intanto grazie di parlare di Opera perché di questi tempi il genere ha bisogno di pubblico nuovo, giovane che s’innamori di quest’arte! E arrivederci alla prossima opera al teatro Massimo che sarà “La Fille du regiment” in settembre! Nni viriemuuuu! Ne approfitto anche per farvi gli auguri di Buon Natale e buon Anno! L’ “ Premiata la ricerca con il riconoscimento al settore scientifico-disciplinare di linguistica italiana Ai rappresentanti del settore scientifico-disciplinare di Linguistica italiana (L-FIL-LET/12) dell’Università degli studi di Palermo, per il loro prolungato impegno nella realizzazione dell’Atlante linguistico della Sicilia, progetto di altissimo profilo scientifico, tra i più avanzati nel campo della geo - sociolinguistica europea. Tale impegno è testimoniato dagli oltre quaranta volumi prodotti nel corso degli ultimi venti anni, per la cui eccellenza i rappresentanti del settore di Linguistica italiana di Palermo sono risultati i primi in Italia nell’ambito della valutazione ministeriale della qualità della ricerca (VQR 2013)”. Con questa motivazione, su segnalazione del Rettore, quest’anno il “Riconosci- mento per la ricerca scientifica” è stato assegnato dall’Osservatorio per la legalità “Giuseppe La Franca” al settore scientifico-disciplinare di linguistica italiana del nostro ateneo. Il premio viene assegnato ogni anno, in collaborazione con il nostro Ateneo, per valorizzare l’impegno ed i significativi risultati conseguiti nell’ambito della ricerca in Sicilia. Il gruppo dei docenti di linguistica italiana si distingue anche per l’attenzione ad una didattica di qualità, mai scissa dalla ricerca scientifica più avanzata, che mira a coinvolgere e incoraggiare gli studenti verso percorsi autonomi e originali. Il settore ha, inoltre, saputo produrre un significativo modello di valorizzazione e attenzione al territorio, espresso, negli anni più recenti, dal lavoro svolto dalla Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo, realtà CASTELVETRANO Intimidazione mafiosa all’assessore Lombardo S 7 n. 1 20-01-2014 embra una scena tratta dal film nostra comunità, che è la stragrande “Il Padrino” quella a cui hanno maggioranza, a non desistere di un assistito gli agenti di polizia sol passo nel proseguire la sua attività. locale, nel pomeriggio di lunedì 13 genRinnovo anche la fiducia negli organi innaio, nell’abitazione dell’Assessore allo quirenti perché possano fare piena luce Sviluppo Economico Franco Lombardo. sul deprecabile episodio ed assicurare Sembra che alle 18:00 circa, ignoti si alla giustizia gli autori del crimine”. Oltre siano introdotti nella sua abitazione, forche uomo politico Franco Lombardo è zando la porta d’inun imprenditore nel gresso, nella trafficasettore agricolo, infatti ta via Diaz, solo per gestisce con i figli una lasciare della carne delle più grandi aziensul letto matrimode olivicole del terriniale dell’assessore torio. Un atto di puro Lombardo. In casa stampo mafioso in non è stato rubato una città che ha dato nulla, non è stato i natali al boss latispostato neanche un tante Matteo Messina posacenere, l’unica Denaro, dove non pocosa che è stata tocche settimane fa sono cata è la carne cruda stati posti agli arresti presa dal frigorifero circa 30 persone fra per essere lasciata cui alcuni familiari del sul letto. Gli inquirenboss. Le ordinanze ti stanno vagliando di custodia cautelare varie piste, ancora hanno colpito espoè ignoto il movente nenti delle famiglie dell’intimidazione, mafiose di CastelveFranco Lombardo per quale motivo fare trano e Campobello questo gesto? Cosa vogliono dall’asdi Mazara e i loro interessi economici, sessore Lombardo? I familiari sono stati soprattutto nell’edilizia. I reati contestati interrogati per cercare di capire quali sono, tra gli altri, associazione mafiosa, potrebbero essere le motivazioni di quevoto di scambio, estorsione e intestaziosto gesto. Sono stati i figli a chiamare ne fittizia di beni. Tra gli arrestati figura gli organi di polizia dopo aver scoperto il la sorella del capomafia castelvetragrave gesto tornati a casa dal lavoro. “Si nese, Anna Patrizia Messina Denaro, tratta di un vile gesto – afferma il sindaco accusata di estorsione aggravata dal Felice Errante - che colpisce l’uomo favoreggiamento di Cosa nostra. Gli Franco Lombardo, prima ancora che il indagati sono ritenuti a vario titolo partepolitico o l’imprenditore, che viene colpicipi delle fitta rete che cura e gestisce gli to nella sua abitazione privata, coinvolinteressi riconducibili a Matteo Messina gendo anche gli affetti più cari- afferma Denaro. Una città che cerca da sempre Errante- nel condannare con assoluta di lavare via quest’ombra criminale dal fermezza il vile atto rivolgo all’amico proprio nome. Franco ed alla sua famiglia l’incoraggiamento mio e di tutta la parte sana della Piera Pipitone Approvazione della finanziaria permetterà il rinnovo dei contratti con i precari Il Sindaco della città di Castelvetrano, Avv. Felice Errante , ha voluto manifestare la sua soddisfazione per l’avvenuta approvazione della legge di Stabilità, da parte dei deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana.”Senza voler entrare nel merito del lungo ed a tratti di difficile percorso che ha portato a questa sofferta approvazione, resta il fatto che alla fine il senso di responsabilità ha prevalso, consentendo agli oltre ventimila precari siciliani di poter guardare con rinnovata fiducia al proprio percorso lavorativo- ha detto Errante- che oggi si chiama rinnovo dei contratti, nel prossimo triennio potrebbe diventare stabilizzazione. La soddisfazione è doppia perché questo 2014 si apre con una notizia positiva sul fronte della drammatica situazione occupazionale, grazie anche all’impegno dell’assessore Patrizia Valenti, ora attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge per meglio comprendere il quadro legislativo che possa portare alle tanto agognate stabilizzazioni per il personale del nostro Comune- continua il Sindaco- l’auspicio è che anche altre annose vicende per le quali non abbiamo risparmiato energie, come quella dei lavoratori del gruppo 6 Gdo e della Megaservices, possano presto evolversi positivamente.” nata nel 2006 grazie all’impegno attivo dei rappresentanti del settore di linguistica italiana e alla Flavia Caradonna passione, coniugata con un estremo rigore professionale, di decine di giovani insegnanti la cui condizione di precari chiama in causa ancora una volta la gestione delle politiche di istruzione e formazione nel nostro Paese. La Scuola ha offerto in questi anni un importante contributo all’avvio del processo di internazionalizzazione dell’Ateneo palermitano, con il coinvolgimento di aree strategiche come l’Asia, nonché allo sviluppo di progetti di inclusione linguistica e sociale per immigrati adulti, donne e bambini. Un Ateneo quello palermitano, quindi, che cresce ogni giorno di più, perché la ricerca in qualsiasi campo va portata avanti, così da poter permettere una crescita del Paese e fare in modo che non si realizzino più fughe di cervelli! MARSALA Marsala imbattuto in casa 2 a 1 a Monreale Il campionato riprende con una vittoria per il Calcio Marsala del Presidente Chirco che, per la seconda volta in questa stagione, era già accaduto in Coppa, batte il Monreale. Vittoria sofferta e di misura, le azzurre sbloccano il risultato nei primissimi minuti con una rete fortunosa di Irene Milazzo lesta a mettere dentro una palla non trattenuta dal portiere, per il Monreale arriva il pareggio al trentesimo del secondo tempo, infine è di Laura Ciancimino a pochi minuti dal termine il goal che regala i tre punti alle padrone di casa. “Non si può dire che abbiamo giocato benissimo ma abbiamo vinto e oggi era importante per il morale perché venivamo da due sconfitte consecutive – commenta mister Anteri - adesso osserveremo una lunga sosta e riprenderemo il 2 febbraio quando dovremo affrontare una lunga e difficile trasferta a Catania”. Da sottolineare l’ottima prestazione delle giovanissime Manuela Roberto classe ’97 e Federica Cucuzza classe ’99. L’ MAZARA DEL VALLO Muore dopo essere stato mandato a casa dai medici dell’Area di Emergenza E ra padre di sette figli, il 74enne mazarere deceduto dopo essersi recato più volte in pochi giorni all’Area di Emergenza-Urgenza di via Livorno a Mazara del Vallo. L’uomo si chiamava Giuseppe Vitale e sono proprio i figli ad aver denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. Sono state avviate le indagini di una vicenda che odora di “malasanità” ma è ancora tutto da decretare. Sembrerebbe che l’uomo recatosi all’area di emergenza non sarebbe stato neanche visitato, ma mandato a casa senza una cura e quindi ritrovato senza vita dopo una notte di sonno. La salma è stata messa a disposizione della magistratura in attesa che venga fatta l’autopsia. “Mio padre- racconta uno dei sette figli del settantaquattrenne- il 3 Gennaio attorno alle 20:30, a seguito di un malore viene accompagnato da sua nipote Teresa e il suo fidanzato al pronto soccorso. Arrivati al triage, mio padre dice all’infermiere i sintomi del suo malore: dolori alle mani, vomito e giramento di testa. L’infermiere gli misura la pressione e gli dice che è tutto a posto, e poi lo invita ad aspettare nella sala d’attesa. Aveva il codice verde. Dopo circa un’ora il triage dice che non è una situazione grave e che mio padre poteva essere accompagnato alla guardia medica. Non gli danno neanche un referto ma solo il foglio del triage. La guardia medica dopo il ponte era chiusa e i miei nipoti lo accompagnano a casa alle 22 circa. L’indomani, giorno 4 gennaio- continua il figlio- vado a casa dei miei genitori e chiedo a mia madre delle condizioni di salute di mio padre la quale mi dice che sta meglio. Di sera accusa di nuovo gli stessi sintomi ma sono sopportabili. La mattina del 5 gennaio, mi accorgo che mio padre stava male. Intorno alle 15, lo accompagno al pronto soccorso. 8 n. 1 20-01-2014 La stessa prassi: triage, spiegazione dei sintomi e un’ora di attesa. Quando entriamo, la dottoressa di turno, ascolta i malori di mio padre che accusava da giorno 3 gennaio. Mentre parlavamo con la dottoressa, le spiego che mio padre un anno fa, ha avuto un’ischemia leggera e che prendeva le pillole che nel frattempo le faccio vedere, aggiungendo che da qualche giorno aveva interrotto la terapia. La dottoressa- continua ancora- suggerisce di prendersi una pillola davanti a lei dove c’era presente anche un altro infermiere e di accomodarsi in sala d’attesa per mezz’ora. Non l’ha né toccato e neanche visitato. Dopo mezz’ora rientriamo nella stanza della dottoressa e senza visitarlo dice a mio padre che poteva andare a casa. Nel frattempo le ridico che i dolori nelle mani a mio padre continuavano e lei risponde in dialetto palermitano che si trattava di artrosi. Mi da il foglio del referto e ci saluta. Lascio mio padre a casa intorno alle 17:10. In serata cena e poi si mette a letto. Giorno 6 gennaio, giorno dell’Epifania alle 6.30- conclude il figlio- mia madre si è accorta che mio padre era morto. Martedi sono andato a fare la denuncia in commissariato. Confidiamo nella perizia legale per far luce sulla vicenda”. Sul caso è stata interpellata l’Asp di Trapani tramite l’ufficio stampa il quale fa sapere “ che i vertici dell’Asp attendono gli esiti degli accertamenti in corso”. Piera Pipitone Che fine ha fatto l’Abele Ajello? L a situazione attuale dell’Ospedale “Abele Ajello” è sotto gli occhi di tutti. I cittadini mazaresi rimanevano inebetiti nel guardare le ruspe che stavano demolendo parte del nosocomio. Nelle settimane scorse abbiamo assistito all’opera degli operai della ditta appaltatrice che procedevano alle demolizioni di alcuni fabbricati nella parte retrostante della via Salemi. Ad essere al centro della demolizione sono stati i locali che ospitavano la farmacia e il reparto di salute mentale. I lavori procedono a ritmo serrato, quindi si spera che entro il 31 dicembre del 2015 la città dovrebbe essere dotata di un ospedale funzionante e, principalmente, sicuro. È recente la notizia che alcuni lavori sono stati dati in subappalto dall’Asp di Trapani, con provvedimento del commissario Fabrizio De Nicola, per un importo di 550 mila euro. Si tratta di un’associazione di imprese composta dall’impresa mazarese “Mestra srl” che impiegherà mano d’opera del locale e dalla “Promedil” di Partanna. Il progetto del nosocomio prevede anche la trasformazione della facciata esistente mentre alcuni edifici saranno ricostruiti nella parte posteriore riaspetto all’attuale entrata principale di via Salemi. Proprio in questa zona verranno ubicati gli edifici che ospiteranno i reparti di farmicia e salute mentale. Il Consorzio Conscoop di Forlì, affidatario della ristrutturazione, che vale 32 milioni di euro con finanziamento europeo, sta rispettando gli impegni assunti. “Una volta terminati i lavori – ha garantito il commissario dell’Asp Fabrizio De Nicola – l’ospedale sarà dotato di tutte le specialità trasferite adesso nell’area di emergenza e negli altri ospedali vicini dì Castelvetrano e Marsala. Rientreranno tutti i reparti, vedremo poi ovviamente con le modifiche normative, con la legge Balduzzi, cosa ci sarà consentito”. Intanto è stato presentato il piano dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino che prevede la rimodulazione dei posti letto e l’accorpamento dei piccoli ospedali. Mazara verrà accorpata al presidio di Castelvetrano e ad avere la meglio sarà quest’ultima con 136 posti letto in più contro i 17 in meno che verranno assegnati all’”Abele Ajello”. È importante ricordare, però, che il piano generale della rimodulazione sanitaria prevede che proprio su Mazara sarà presente l’importante reparto di radioterapia; sempre che qualcuno alla fine non ci ripensi. Piera Pipitone clicca per il VIDEO L’ I 9 n. 1 20-01-2014 MAZARA DEL VALLO I candidati a sindaco trottano sulla pista dei social network l nuovo anno parte con la scommessa di una rinascita per la città di Mazara del Vallo. Sono molti coloro che si presentano e si propongono per la poltrona di primo cittadino che sin da subito si scontrano e si incornano indirettamente offrendo di riscattare la città e di riportarla agli antichi splendori. Con l’apertura della campagna elettorale delle amministrative mazaresi, alcuni hanno già lanciato la propria candidatura, altri partiranno a breve, poi c’è chi invece aspetta probabili cambiamenti nazionali o di ricevere proposte di assessorati per rinunciare alla corsa elettorale. Insomma la storia si ripete ogni 5 anni. Fra coloro che hanno già ufficializzato la candidatura a Sindaco vi è il commercialista Roberto Frazzetta che si propone con il movimento politico “MiR”, con le liste civiche “Vivi la Libertà” e “Frazzetta Sindaco”, che come ha già annunciato sono complete e cariche per la battaglia, a queste si affiancheranno altre 2 liste di cui Roberto Frazzetta vuole tenere un certo riserbo per “strategia politica”. Inizia con uno slogan l’ufficializzazione della candidatura a sindaco del dott. Pino Bianco; “Mazara riparte da qui” è il progetto di riferimento del candidato e della coalizione che presenta al suo interno una moltitudine di anime, fra cui: il PD rappresentato dal coordinatore comunale Francesco De Blasi, il movimento “Mazara 2.0” rappresentato dall’ing. Giacomo D’Annibale, il “SeL”, l’UDC, ma anche alcuni consiglieri comunali uscenti non facenti parte di nessun gruppo; inoltre accanto a Pino Bianco vi sono dei movimenti civici e i Riformisti Democratici per la Sicilia. Un calderone di persone e movimenti profondamente diversi e divisi fra loro, che a loro volta hanno all’interno personaggi con personalità forti e voglia di protagonismo, tutti ingredienti che fanno dubitare della possibilità di fare fronte comune per le prossime amministrative. La situazione si complica quando si pensa alla presenza dei due eterni “amici/nemici”: Toni Scilla e Nicola Cristaldi. Sembra che Scilla abbia ottenuto il simbolo di Forza Italia, anche se non ha ancora ufficializzato la propria candidatura; forse, perché aspetta di vedere quali saranno i risvolti nazionali, in quanto se si andasse al voto potrebbe mirare alle nazionali e non più alle comunali, dove ha minato la vittoria che credeva sicura. Voci a lui vicino, proprio per questo, sussurrano una sua candidatura alle europee e la rinuncia a quella a sindaco di Mazara. Non ha dubbi riguardo la scesa in campo il commercialista Leo Falco del Movimento 5 Stelle, il quale dopo essere stato scelto nella rosa dei tre durante le primarie cittadine, (vittoria sopraggiunta probabilmente grazie alla sua professione di professore presso l’istituto tecnico commerciale di Mazara), continua il suo lavoro con il meetup, organizzando incontri per stabilire la lista da presentare. Chissà se questa la battaglia sarà dura e quindi incerta, molto dipenderà dalla legge elettorale con cui si voterà. Nicola Cristaldi di contro, continua a fare la spola fra Mazara e Roma, che come una volpe nelle vicinanze di un pollaio fa temere, all’ormai vecchio amico, un colpo di coda per ottenere un ruolo in Forza Italia e scalzare l’antagonista Scilla. Cristaldi si ritrova in una situazione non facile, poiché il ritornello “Lo dica a sua sorella” lo perseguita ancora adesso ed è diventato il tormentone dell’anno; un’uscita infelice, quella del sindaco che probabilmente ne vicinanza agli studenti sarà quella marcia in più che gli consentirà di vincere. Sono tre i commercialisti che si presentano per la poltrona di primo cittadino, il terzo è il già assessore Pino Siragusa, affiancato dal Sen. D’Alì sotto i vessilli del “Nuovo Centro Destra” di Alfano, si presenta con la consapevolezza e la forza di poter dire “ho riportato il comune dentro il patto di stabilità” e facendo leva su questo si impone con autorevolezza come candidato a sindaco della città di Mazara del Vallo. Resta l’imprenditore Vito Torrente la cui candidatura sarà lanciata a breve con diverse liste già pronte, sembrerebbe infatti che sarà il candidato a sindaco con più liste alle prossime comunali. Accanto a lui l’attuale Presidente del Consiglio comunale Pietro Marino, che nelle ultime elezioni è stato il consigliere comunale più votato in città. È evidente che Vito Torrente, dopo la sua esperienza politica in varie giunte comunali e nella giunta provinciale, sia pronto per questo passo che lo vede fra i probabili vincenti. Fra i tanti, tantissimi canditati alla poltrona di primo cittadino grande assente di queste elezioni è “la Donna”. Fino a questo momento nessuna candidatura femminile è stata proposta, nonostante sempre più spesso tuonano le grida di donne offese dalle quote rosa che chiedono di non essere trattate come una minoranza. Perché non ci sono donne che lottano per avere la candidatura alla poltrona di sindaco come i colleghi uomini? Che pur di essere candidati creano dal nulla liste civiche e movimenti. Una macchina elettorale già partita che vede molti soggetti attivi al raggiungimento di un obiettivo, ad averla vinta sarà sicuramente chi riuscirà a mettere in campo le idee migliori e soprattutto chi riuscirà ad attirare l’attenzione su di se, con proposte e progetti adatti alle necessità cittadine senza disegni laboriosi che poi restano su carta senza trovare attuazione. Un’altra cosa certa di questa campagna elettorale è che il vincitore sarà chi riuscirà ad utilizzare il mastodontico mondo dell’informazione digitale e dei social network, stando attenti a non compiere errori piccoli o grandi, perchè il popolo del web sa essere letale come la santa inquisizione durante la caccia alle streghe. Un’arma a doppio taglio il web, solo chi sarà lungimirante e al passo con i tempi saprà come utilizzarlo bene. Questa sarà l’arma vincente di questa campagna elettorale 2014. Vincenzo Pipitone Pesca costiera di frodo. Tumbiolo lancia l’allarme: “È un massacro! È intollerabile l’indifferenza delle istituzioni” Dopo essere stato informato in merito a un caso di pesca di frodo davanti le coste mazaresi, il Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ha così commentato: “Apprendo dalla stampa che sul lungomare di Mazara del Vallo viene, in tutta tranquillità, praticata la pesca di frodo mediante l’immissione in mare di sostanze chimiche. Si tratta di un’attività purtroppo ancora assai diffusa. I prodotti maggiormente utilizzati per colpire la fauna marina sono il cloruro di calcio, il solfato di rame, olii vari ed il cianuro di sodio. Gli effetti principali riconducibili a queste sostanze usate impropriamente sono quelli di stordire, paralizzare e comunque avvelenare i pesci, crostacei e molluschi che diventano in tal modo facile preda. Oltre a creare un danno irreversibile all’ambiente, possono provocare gravi forme di avvelenamento nell’uomo che ingerisce il pescato. Stanno avvelenando impunemente il nostro mare, creando disastri ecologici ed ambientali, in particolare sotto la costa, dove ci sono le nurseries naturali. Stanno uccidendo i pesci piccoli (gli avanotti) e grandi. È come se si uccidessero le mamme incinte e i loro bambini. Creano il deserto.” “La mancanza di interventi per contrastare questo grave fenomeno – ha sottolineato Tumbiolo - è intollerabile, anche perché dalla torre di controllo della Capitaneria di Porto può essere seguito a vista l’esercizio di questa attività criminosa. È ancor più stupefacente, anzi immorale, che gli sforzi dei soggetti deputati ai controlli siano concentrati a vessare l’economia degli armatori e pescatori professionisti superstiti, che subiscono l’appli- cazione restrittiva e maniacale di leggi e regolamenti comunitari ambigui, inadeguati e di dubbia efficacia.” “Armatori e pescatori di Mazara sono così destinati – ha concluso Tumbiolo - a diventare essi stessi specie in via di estinzione e poco o niente viene fatto per fermare questa pesca illegale.” L’ 10 n. 1 20-01-2014 MAZARA DEL VALLO Amministrative e veleni: cosa si cela dietro lo scandalo all’ARS? Intervista a Toni Scilla A Mazara del Vallo c’è un forte ermento per la campagna elettorale che vede la città impegnata per il rinnovo del Sindaco. Sono diversi i politici che tenteranno di scalzare il sindaco uscente dalla poltrona di primo Cittadino. L’On. Toni un uomo, ho una famiglia e non trovo normale che i miei figli debbano essere additati come figli di un delinquente. In verità io non ho mai usato in modo illecito i soldi che la Regione mette a disposizione per ogni singolo deputato per le spese di promozione politica. clicca per il VIDEO Scilla è anch’egli, impegnato in questa campagna elettorale, nonostante il suo partito, Forza Italia, non abbia ancora deciso se attribuire il simbolo al sindaco uscente Nicola Cristaldi che, afferma di essere rientrato in FI, oppure all’on Toni Scilla che, dopo il progetto con Grande Sud, ancora fedele all’on. Gianfranco Miccichè, ricostituisce Forza Italia in provincia di Trapani. Toni Scilla è anche uno degli 83 deputati regionali finiti nella gogna mediatica per le spese pazze. Le continue illecite azioni della classe politica italiana hanno determinato uno scollamento evidente tra amministrati e amministratori ritenuti come illusionisti della politica. L’on. Scilla non accetta di essere finito nel calderone dei ladri, furbi e corrotti e in una lunga intervista su teleIBS.it si difende. On. Toni Scilla precisamente di che cosa è accusato? “In realtà non ho mai ricevuto un avviso di garanzia ed ho appreso dalla stampa di essere coinvolto in una inchiesta e non trovo etico il comportamento di chi pensa di sbattere il mostro in prima pagina, prima di essere un politico sono Ogni gruppo ha la disponibilità di una somma, è opportuno che si distingua la differenza tra coloro che ne fanno uso improprio, acquistando borse firmate o portando l’amante a cena e chi invece, come me, li ha usati nei modi consentiti dalla legge. Sono certo che la magistratura farà luce sui fatti chiarendo le singole posizioni, ma resta l’amarezza per il modo con il quale queste notizie vengono gestite. Il mio partito Forza Italia intende battersi per una giustizia diversa non è ammissibile che per l’opinione pubblica io sia già stato condannato, è stata emessa una sentenza senza un giudizio e questo, in uno stato civile, in una democrazia, non deve succedere. Intendo rassicurare i cittadini di essere estraneo a qualsiasi comportamento illecito. E’ chiaro che i responsabili dovranno pagare, la politica ha bisogno di riappropriarsi della legalità e della moralità per essere credibili e per non continuare a perdere il consenso degli elettori”. Quanto guadagna un deputato regionale? “Il deputato ha uno stipendio di 10 mila euro al mese più 3000 euro circa per i fondi per il portaborse, più 3,750 euro per i fondi che l’assemblea destina ad ogni componente dei gruppi per le attività politiche istituzionali”. Vent’anni di politica Berlusconiana non hanno prodotto un reale cambiamento del paese, eppure aveva dato tante speranze? “Quando Berlusconi è stato al governo ha tentato di modificare le leggi che creavano ostacoli alle imprese e al Paese ed è stato sempre ostacolato non avendo ottenuto il 51%. Silvio Berlusconi dal 2011 non è stato più presidente del Consiglio senza essere sfiduciato dalle camere, grazie ad una lobby di potere internazionale che in Europa ha trovato il massimo esponente del mondo finanziario, con lo spread, che non c’entra nulla con l’azione politica, tanto è vero che nonostante l’instabilità la Borsa continua a crescere in Italia. Io voglio vivere in un mondo dove non governi la finanza ma la politica, vogliamo un Paese dove il popolo sia sovrano. non più governi di coalizione ma una maggioranza assoluta. Noi chiediamo ai cittadini di darci più forza per un governo forzista”. Come vede il Patrizia Paganelli nuovo segretario nazionale del PD? “Matteo Renzi ha dimostrato di essere un vero leader e aldilà delle critiche di alcuni soggetti del suo stesso partito, ha ritenuto di doversi incontrare con il capo del secondo partito Silvio Berlusconi per discutere sulle modifiche della legge elettorale”. A Roma cosa le hanno detto i vertici del suo partito? Chi avrà il simbolo di FI lei o Cristaldi? “Al momento non mi risulta che Cristaldi sia in FI. E’ stato eletto nel PDL ma poi è uscito e ha creato un suo movimento che si chiama Futuristi”. Lei intende candidarsi a Sindaco della sua città? “Non nego di essere lusingato dall’idea di fare il sindaco della mia città, è chiaro che FI vuole governare Mazara e vuole un rappresentante di Mazara in Europa, io sono un semplice militante mi rimetto al partito per ogni scelta. clicca per il VIDEO Trovo assurdo che il nostro attuale Presidente del consiglio sia Enrico Letta un uomo non scelto dal popolo per la carica che ricopre. Noi abbiamo fatto una scelta, andare a votare con logica, Se il partito riterrà utile affidarmi un ruolo cercherò di meritarlo e di servire tramite il partito e la politica il territorio della mia città o della mia Provincia”. Patrizia Paganelli Il Ministro Lupi accanto alla candidatura di Siragusa P rosegue il cammino verso la battaglia per la conquista della poltrona di primo cittadino a Mazara del Vallo. Giuseppe Siragusa, candidato con il Nuovo Centro Destra, insieme al senatore D’Alì ha incontrato il Ministro Maurizio Lupi il quale gli ha dato il completo appoggio ed esternato la sua vicinanza. “È un grande impegno a cui sono abituato a far fronte. – afferma Siragusa - Questo è un partito abituato mettere in campo i fatti, come ho sempre fatto io sia alla provincia che al comune di Mazara del Vallo”. LUPI: “Alle elezioni amministrative del maggio 2014 ci sarà la grande sfida del Nuovo Centro Destra, proprio per dimostrare che si può tornare a governare con il centrodestra le proprie città e le proprie amministrazioni in maniera diversa, dove la politica si mette al servizio della gente, dove non si parla ma si fanno i fatti e dove si difendono i territori. Con Siragusa la sfida di Mazara sarà importante così come per il Nuovo Centro Destra sarà importante la sfida per fare non un piccolo partito, noi dimostreremo a Mazara del Vallo come in tutta la Sicilia ma anche in tutta Italia che il Nuovo Centro Destra sarà un grande partito, clicca per il VIDEO sarà un partito che farà tornare a vincere il centrodestra nelle amministrazioni locali ma anche in tutta Italia”. D’Alì: “Lavoreremo in prospettiva di un rinnovamento della politica, superando vecchie logiche e andando verso un programma di sviluppo del terriorio, come peraltro abbiamo sempre fatto. Cerchiamo di interpretare importanti esperienze del passato in chiave futura, senza restare ancorati a schemi ormai superati”. Viola Rizzo L’ U SALEMI E’ andato alla cantautrice salemitana Monia Grassa il primo premio Italian Award Discography sa la sua voce come uno strumento, una voce dal timbro chiaro e cristallino e subito riconoscibile, con un timbro dotato di grande ampiezza e agilità. Si nota subito il possesso di una acquisita tecnica vocale, non facilmente riscontrabile sul mercato attuale e che gli permette di potersi cimentare in diversi generi musicali. Ma, a nostro modesto parere, si intravede in lei una naturale attitudine per il Jazz e il Blues. Stiamo parlando di Monia Grassa giovane cantante rivelazione di Salemi, 22 anni il prossimo 27 Agosto. Non crediamo di sbagliare se diciamo che sembra essere destinata ad avere un grande avvenire artistico. Musicista con un diploma in Corno francese (suona nell’Orchestra Sinfonica del conservatorio di Trapani), non è solo una cantante dotata di una voce straordinaria, ma anche una cantautrice di successo. L’ultimo riconoscimento lo ha ottenuto ai primi di gennaio di questo nuovo anno a Palermo. Partecipando al concorso canoro internazione Italian Award Discography, tenutosi al teatro Biondo di Palermo, con una giuria d’eccellenza presieduta da un personaggio del calibro di Mogol, e dopo avere superato diverse selezioni, ha conquistato il I 11 n. 1 20-01-2014 primo premio con un suo brano dal titolo “Ho già deciso”. Il singolo è contenuto nell’album inedito “Alla mia maniera”. La vittoria le permetterà di esibirsi in un noto festival a Parigi, nei prossimi mesi. Ma i premi ottenuti nel corso della sua breve ma rapida carriera sono numerosissimi. Non potendoli elencare tutti, citeremo quelli più recenti. Ha partecipato al Festival Siciliamo Nuovi Talenti tenutosi a Marsala, vincendo il secondo premio con il brano Aria viziata, risultata la seconda canzone più votata dal web. In collaborazione con la Ts record di Pagani (SA) ha realizzato l’Album “Alla mia maniera”, prodotto dal maestro Vincenzo Capasso e dal compositore Giuliano Farina. Contiene sei inediti, tra cui due scritti proprio da lei. La produzione conta anche di due videoclip realizzati dalla Vulcano Film Campania. Si possono visualizzare su Youtube digitando “Monia Grassa”. L’album è stato presentato in Piazza Alicia della sua città nativa, nel corso di un concerto inedito in collaborazione con Emidance dalla coreografa Emiliya Mihailova e gli HarMonia Band di Salemi.Un grande successo ha ottenuto per uno spettacolo portato in scena, presso il Centro Sociale di Vita. Si tratta di uno spettacolo musicale dal titolo “Sulle note di..”, un viaggio musicale dalla musica d’autore fino al mondo del Musical da lei ideato e diretto. Ma ora pensa al futuro. Fra gli appuntamenti più importanti quello di aprile a Cracovia. Si tratta del convegno internazionale “Annual Pacific Voice Conference” che si prefigge di individuare corrette terapie per cantanti, attori e artisti in difficoltà di voce. E’ stata invitata da un notissimo Franco Lo Re foniatra californiano. Ne è passato del tempo da quando la piccola Monia con le cassettine registrava i suoi spettacolini! Canta da quando aveva dieci anni poi il diploma in Corno francese. “La musica è la mia essenza”, mi ripete più volte, con un splendido sorriso, “ da quando ho iniziato a studiare i primi DoRe-Mi-Fa-Sol. Sono state proprio quelle note a darmi la carica per andare avanti e crederci sempre più, con il sostegno della mia famiglia, di Daniele, di tutti i cari e di tutti ma proprio tutti gli amici.” Monia oggi è felice perché crede con tutte le sue forze e il suo entusiasmo che il sogno di potere cantare ad un pubblico sempre più vasto sta per realizzarsi. E non è solo lei ad esserne convinta, ma tutti quelli che fino ad oggi hanno avuto modo di sentirla ed ascoltarla. Come quando il 6 Gennaio scorso ha partecipato al Concerto con la Selinon Symphonic Orchestra, svoltosi al Teatro Selinus di Castelvetrano, sotto la direzione del maestro Lentini, in qualità di cantante e cornista. Un vero successo. Franco Lo Re Valle del Belice: Quali prospettive? n occasione del 46° anniversario del terremoto del Belice si è riunito un folto numero di autorità nazionali e regionali a Partanna, presso il castello Grifeo per fare il punto della situazione, e per cercare di trovare possibili soluzioni ad un problema che ormai risulta sviluppo in modo da rilanciare da un punto di vista socio-economico-culturale tutto il territorio”. È stato lanciato un progetto strategico per il Belice che il presidente Crocetta ha accolto senza indugi, nella speranza che si possa concretizzare davvero un cambiamento di clicca per il VIDEO annoso e che trova spesso rassegnazione per chi ha vissuto questa tragedia. Presenti all’incontro il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il coordinatore dei sindaci del Belice nonché sindaco di Partanna Nicola Catania e molti sindaci della Valle del Belice, ma non solo, infatti era presente anche il Vescovo della diocesi di Mazara del Vallo Mons. Domenico Mogavero. “Quella a cui assistiamo oggi – afferma Nicola Catania - non è più soltanto una rivendicazione di mero denaro, ma la creazione di un tavolo di concertazione che possa mettere nelle condizioni il Belice, i suoi lavorati e i tanti agricoltori affinché si creino quelle opportunità di rotta per una terra martoriata, speranza che può risultare vana se a livello nazionale non si radica un vero e proprio governo sano che perduri negli intenti, “ a questo proposito noi siamo fiduciosi, non si deve mai perdere la speranza – ha continuato Catania – oggi abbiamo gettato le basi per un’interlocuzione fattiva in questo senso”. Sono passati 45 anni dal terremoto e ancora c’è molto da fare “spesso quando parliamo di questi temi – afferma il presidente Crocetta – ci dobbiamo interrogare su come sia andata avanti questa Sicilia e quale sia stato poi il rapporto fra la Sicilia e il resto dell’Italia. C’è chi viene danneggiato dalle calamità e chi invece ne trae affari vantaggiosi. Tornare in questi luoghi per me è emozionante perché ero un ragazzino con lo zainetto quando scoppiò il terremoto; ricordo che ero insieme alla mia scuola con un monaco e cominciammo a fare la raccolta di alimenti e di vestiario ma anche di fondi, eravamo due gruppi di lavoro. Alla fine il mio gruppo di lavoro raccolse sia i soldi che alimenti e vestiti invece l’altro gruppo di lavoro chissà perché non aveva raccolto soldi… da li ho capito che il terremoto certe volte è un affare per qualcuno. Oggi dobbiamo rilanciare questa terra, faremo un punto anche con i comuni e i sindaci. Non è possibile non avere l’acqua che arriva in casa e non avere un vero sistema fognario. Non si può far finta di niente coinvolgerò l’Ato idrico ma anche lo Stato che deve dare le risorse che non ha mai dato”. Interessante l’intervento del Ministro Lupi, presente all’incontro con vivo interesse per l’argomento trattato, al primo posto per il Ministro Lupi vi è un piano programmatico da mettere a punto con i sindaci. “Ascolteremo i sindaci – afferma Lupi – siamo venuti qui per questo. L’imperativo oggi è dobbiamo farlo, ormai le parole non interessano più a nessuno. Ho già ricevuto la relazione dei sindaci e su questo discuteremo con il presidente della regione”. Viola Rizzo Mogavero: “Dobbiamo privilegiare la ricostruzione dell’anima” Importantissima la presenza del vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, Mons. Domenico Mogavero, che nel suo intervento presta attenzione alla ricostruzione dell’essere e non dell’avere. Porge lo sguardo alla ricostruzione dell’anima di tutte quelle persone che hanno vissuto un momento così tragico.“Si è molto privilegiato l’aspetto materiale della ricostruzione della valle e ci siamo fatti scappare tanti giovani e tante generazioni incompiute. Forse abbiamo capito che aver costruito ha significato aver guardato al bene effettivo di questa gente, oggi probabilmente assistiamo ad una inversione di tendenza e potrebbe essere veramente l’inizio di un nuovo momento e di una nuova vitalità per questa Valle”. Viola Rizzo L’ n. 1 20-01-2014 12 L’ 13 n. 1 20-01-2014 Il Distretto della Pesca avvia progetti di cooperazione fra lo Yemen e l’Italia A vviare progetti di cooperazione fra lo Yemen e l’Italia a partire dalla pesca, da estendere in altri settori: dall’agroalimentare alla formazione, alla cultura, la creazione di Distretti Produttivi e di un Laboratorio planetario della “Blue Economy” nell’isola di Socotra, è l’importante risultato conseguito dal Distretto della Pesca siciliano nella missione in Yemen. La volontà di cooperare era stata espressa, nel corso della sua prima visita in Sicilia, dal Ministro delle Risorse Ittiche della Repubblica dello Yemen, Awad Saad Al-Soqatri, insieme all’Ambasciatore dello Yemen e rappresentante permanente delle Agenzie Onu in Italia, Khalid Al-Akwa. La delegazione Yemenita, in visita al Distretto Produttivo della Pesca, è stata ricevuta dal Presidente del Parlamento Siciliano, On. Giovanni Ardizzone, dal Presidente della Regione Rosario Crocetta e dai rappresentanti del suo governo siciliano. Dopo la visita ai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia il Ministro Al-Soqatri e l’Ambasciatore Al-Akwa, sempre accompagnati dal Presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo, sono stati ricevuti dal Prefetto di Trapani. All’incontro hanno partecipato il Presidente della Camera di Commercio di Trapani e le massime autorità della Provincia. Durante la missione, la delegazione Yemenita, ha ammirato da vicino le strutture produttive del Distretto della Pesca, le strutture portuali, gli impianti di lavorazione del pesce, i cantieri navali, gli impianti di lavorazione del sale e le avanzatissime strutture di ricerca siciliane. A conferma dell’interesse per l’avvio di un’ampia cooperazione, il Ministro Al-Soqatri ha partecipato a “Blue Sea Land”, la grande manifestazione internazionale, che si tiene ogni anno a Mazara del Vallo, promossa dal Distretto Produttivo della Pesca e dalla Regione Siciliana. La visita in Sicilia del Ministro della Pesca Yemenita è stata ricambiata dal presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo, ospite in Yemen dello stesso Ministro Al-Soqatri. A Sana’s nella sede del Ministero della Pesca sono stati firmati due importanti protocolli di cooperazione fra il Distretto e le Autorità Yemenite per la creazione di Distretti di pesca in Yemen. Per la firma degli accordi e per i lavori presso il Ministero yemenita, la delegazione del Distretto Pesca è stata assistita da Roberto Lisciarelli, Console d’Italia nello Yemen. La finalità, coerente e conseguente alla stipula degli accordi tra il Distretto e il Ministero yemenita, è quella di esplorare le potenzialità produttive nel comparto marittimo nel Mare Arabico, ricchissimo di risorse naturali, suscettibili di valorizzazione. La pesca e le attività connesse nello Yemen della Regione Alì Icholm. Nello Yemen viene praticata una pesca prettamente artigianale e anche la lavorazione del pesce si basa su metodi tradizionali. Sono state effettuate visite in cantieri navali specializzati nella realizzazione delle cosiddette “barche madri”, imbarcazioni che affiancano le piccole unità clicca per il VIDEO rappresentano fonte di sostentamento per oltre 180.000 famiglie; ciò pone questo settore ai vertici dell’Agenda e degli interessi economici e sociali del Governo. Il Ministro Al Soquatri ed il suo staff hanno dato grande importanza alla visita della delegazione Siciliana perché il trasferimento di Know-how, tecnologie ed esperienze da parte del Distretto Pesca possono contribuire ad incrementare lo sviluppo produttivo ed occupazionale nel sistema mare. Questa per il Governo Yemenita è una priorità, stante l’esponenziale crescita della popolazione di giovani per i quali la pesca, l’acquacoltura, la coltivazione del sale e delle spugne rappresentano sicuramente naturale sbocco occupazionale. Si sono succedute diverse visite presso i “porti” delle coste yemenite e le strutture dei pescatori. Arrivati ad Alghaeda, nel Governatorato di Mahara, la delegazione ha effettuato visite ed incontri a Damqwat, Al-Wusta, Qishin, Nishtun. La delegazione è stata per tutta la durata della missione accompagnata dal ministro Al-Soquatri, dal Vice Ministro della Pesca, Capitano Abdullah Hadi Omar e dal Governatore da pesca e prendono a bordo il pescato da trasportare sulla terra ferma. La delegazione del Distretto si è poi trasferita nella Regione di Adramount, dove è stato firmato un altro protocollo d’intesa con il Governatore di Mukalla, presso il Palazzo del Governo. Sono state visitate le sedi di alcune cooperative di Pesca, e la delegazione ha anche assistito all’inaugurazione della nuova sede della cooperativa di Hujoor. Il Ministro ed il suo staff hanno accompagnato poi la delegazione nell’Isola di Socotra, dove è ferma la volontà del Governo di San’a di avviare un concreto sviluppo nei settori della pesca, acquacoltura, sale, in quello commerciale e turistico legato al mare. Sono state individuate zone “naturalmente” vocate allo sviluppo di allevamenti ittici, e sono stati effettuati numerosi incontri con cooperative di pescatori. La delegazione è stata invitata all’inaugurazione del mercato ittico progettato da “Public work project”, e della nuova sede distaccata del Ministero della Pesca dello Yemen a Socotra, nonché alla cerimonia di consegna da parte del Ministro Al-Soqatri di nuove imbarcazioni da pesca ed al rilascio di venticinque licenze ad altrettanti pescatori locali. Nell’isola di Socotra il Governo Yemenita grazie alla cooperazione con il Distretto della Pesca Siciliano, intende creare un Distretto di Pesca ed il “laboratorio naturale della Blue Economy” con il coinvolgimento delle istituzioni, popolazioni locali e delle 20 cooperative di pescatori. L’obiettivo è quello di allungare la filiera produttiva attraverso la creazione di nuove e moderne attività produttive (piccoli cantieri navali, officine di assistenza, pescaturismo, coltivazione del sale e delle spugne, strutture di prima lavorazione del prodotto, il miglioramento della logistica, la creazione di laboratori per il controllo fitosanitario, della igienicità e qualità dei prodotti, il pescaturismo e l’ittiturismo). Tutto ciò impone la creazione di strutture ed infrastrutture adeguate. Ciò si rende possibile grazie alla manleva del Distretto Siciliano con le sue 16 istituzioni scientifico tecniche pubbliche e private: 6 dipartimenti universitari, 3 istituti oceanografici, Cnr, Ispra, 2 parchi scientifici e tecnologici, Istituto Zoo Profilattico e 3 specifici laboratori di biologia marina, di engineering, e analisi economiche e di mercato. L’idea progettuale complessiva è quella di fornire il sostegno allo sviluppo graduale di tutta la filiera secondo i principi della conservazione e rigenerazione delle risorse naturali, secondo gli orientamenti della Blue Economy di cui il Distretto della Pesca siciliano è espressione massima. Nel rispetto rigoroso delle tradizioni, degli usi e costumi ma soprattutto preservando l’identità del territorio. Ciò rappresenta altresì per l’Italia, e per la Sicilia in particolare, una grande opportunità di cooperazione di lavoro per numerosi enti, pubblici e privati e per le imprese specializzate dell’intera filiera ittica. Addio Liliana Una giornalista di spessore, una donna, una madre e una moglie dai grandi valori morali; tutto questo era Liliana Pinta. Un lutto che lascia un vuoto nel giornalismo locale, una collega da cui prendere esempio e spunto per nuove sfide, lei era così. La chiesa era gremita di amici che le volevano bene e noi della redazione de L’Opinione Quindicinale e di TeleIBS.it esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia. Liliana Pinta da sempre ha avuto la passione del giornalismo e aveva creato varie rubriche di cultura e politica che seguiva con dedizione e con l’eleganza che la contraddistingueva. Il suo sorriso rimarrà sempre impresso nelle nostre menti e lei sarà sempre presente nei nostri ricordi. La Redazione L’ n. 1 20-01-2014 14