Adaptive Reuse. Bonifiche e Rigenerazione

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Adaptive Reuse. Bonifiche e Rigenerazione
BONIFICHE
E RIGENERAZIONE
URBANA
ADAPTIVE
REUSE
NUOVE STRATEGIE
PER UN MERCATO IN EVOLUZIONE
rigenerazione urbana
identità, visione e strumenti integrati
R
igenerazione urbana e progettazione partecipata sono due termini
che in questi anni hanno definito in modo talvolta ambiguo un insieme di pratiche e di interventi che ancora stentano, almeno
in Italia, a diventare politiche codificate e definite.
Nella letteratura europea e nel dibattito che da molti anni interessa
la comunità dei rigeneratori urbani europei, i termini sono precisi
e definiscono quell’insieme di pratiche, metodi, strumenti e azioni
che intervengono nel tessuto della città, vissuto cercando di rivitalizzarne
la trama urbana consolidata attraverso un approccio integrato
che tenga insieme gli interventi fisici, materiali, strutturali con quelli
sociali, economici, culturali, partecipativi.
Se le città sono un ecosistema complesso e si compongono di
una pluralità di soggetti che ne abitano i luoghi, le discipline che più
si avvicinano alla rigenerazione urbana sono la biologia e l’ecologia.
Contemporaneamente alle trasformazioni delle città postindustriali,
è aumentata la consapevolezza che non solo è necessario ripensare
ai vuoti urbani per riconnetterli al resto della città ma che nel contempo
interi quartieri hanno perso funzione, identità e qualità urbana.
Le periferie e le semiperiferie, i quartieri prossimi alle fabbriche,
nati nel corso dei processi di urbanizzazione dell’ultimo secolo
hanno subito – con il cambiare delle funzioni produttive della città –
un profondo cambiamento nella loro identità, nelle modalità di vivere
il territorio, nel modo con cui si incontrano e scontrano la pluralità
degli interessi e degli stili di vita della società contemporanea.
Rigenerare la città e i suoi territori significa, dunque, da un lato
dotarsi di visioni e strumenti operativi che consentano di agire sulle
strutture, sull’hardware ma dall’altro anche di lavorare sulle risorse,
sulle energie, sulle identità e sui conflitti, sul software. Proprio perché
la città è un insieme complesso, un ecosistema con un equilibrio
materiale e immateriale – pietra e carne, struttura fisica e processi
intangibili che continuamente si rompono e si ricostruiscono.
Dare conto della complessità anche disciplinare dell’intervento
rigeneratore significa assumere un punto di vista che ha nella governance
dei processi l’elemento risolutore, capace di attivare le singole
competenze disciplinari. In questa ottica rigenerare territori significa
fare leva su tutte le componenti – pubbliche e private, singole
o collettive – che possono concorrere al miglioramento delle condizioni,
fisiche ed economiche, culturali e sociali, di un territorio.
Ilda Curti
Assessore ai Progetti
di Rigenerazione Urbana e qualità
della vita del Comune di Torino
Livornese di nascita, laurea
in Filosofia conseguita a Pavia,
ha lavorato a Bruxelles
come assistente parlamentare;
ricercatore associato all’Università
di Aix-en-Provence dal 2004
al 2006. Fondatrice e membro del
Cda della Fondazione Fitzcarraldo
fino al 2006. Dirigente comunale
alle Relazioni internazionali
(1994-2001) e direttore del
Progetto The Gate (1997-2006),
è dal 2006 Assessore al Comune
di Torino. È attualmente presidente
della rete europea Quartiers en crise.
Nel 2010 viene insignita
dell’onorificenza di Chevalier dans
l’Ordre National du Merite
della Repubblica Francese,
su decreto del Presidente
della Repubblica. Si occupa
da tempo di periferie, di progetti
di integrazione, arredo urbano,
riqualificazione dello spazio
pubblico e di sviluppo locale.
9
bonifiche , trasformazioni urbane
e progettazione integrata
12 High Line, New York, Stati Uniti
14 Emscher Park, regione della Ruhr, Germania
16 Bois du Cazier, Charleroy, Belgio
18 Parco Dora, Torino, Italia
20 Campus Luigi Einaudi, Torino, Italia
21 Lyon Confluence, Lione, Francia
23 la
disciplina delle bonifiche in italia
28 Il quadro legislativo
30 I Siti di interesse nazionale
32Il consumo del suolo
35
il progetto
Elaborazione progettuale, ricerca, grafica, elaborazione testi, interviste:
Emanuele Bobbio, Golder Associates
Valentina Salati
Elaborazione progettuale, supervisione, contatti:
Matteo Robiglio, Tra Architettura Condivisa
Enrico Artigiani, Golder Associates
Livia Manzone, Golder Associates
Jean Pierre Davit , Golder Associates
Revisione grafica ed editoriale:
amapola
Immagine di copertina:
Campus Luigi Einaudi, Torino
Michele D’Ottavio
Interviste raccolte da Golder Associates tra maggio 2013 e agosto 2014
Finito di stampare a settembre 2014
36
41
le
domande
41 Integrated design
59 Progettazione partecipata e comunicazione al cittadino
71 Un caso di eccellenza internazionale: l’Emscher Park
81 Messa in sicurezza per uso temporaneo
91 Strategie innovative
gli interlocutori
102
Paolo Miglietta, Comune di Torino, Assessorato al Verde Pubblico
analisi delle risposte
Luca Cianfriglia, Architetto
Marta Petruzzelli, Provincia di Torino, Servizio VIA e VAS
107
Gianluigi Soldi, Provincia di Torino, Rifiuti e Bonifiche
adaptive reuse
Ezio Micelli, Comune di Venezia, Assessore all’Urbanistica dal 2010 al 2013
La bonifica appropriata nel quadro di una
Guglielmo Pelliccioli, «Il Quotidiano Immobiliare»
strategia integrata di rigenerazione
Stefano Ponchia, Gefim SpA
urbana o territoriale
Pietro Jarre, Golder Associates
Matteo Robiglio, TRA architettura condivisa
Paolo Berutti, Golder Associates
Jean Pierre Davit, Golder Associates
113 Glossario
Rajandrea Sethi, Politecnico di Torino
Annalisa Gussoni, Pasa Labs Srl
Federico Peres, Butti&Partners
121 Bibliografia tematica
Alfonso Andretta, Rifiutilab
Gianluigi Tealdo, Ireos SpA
Sandro Olivieri, eni SpA, Downstream & Industrial Operations
125 Sitografia tematica
9
bonifiche, trasformazioni urbane
e progettazione integrata
C
on il termine sito contaminato ci si riferisce a tutte
quelle aree nelle quali, in seguito ad attività umane svol-
te o in corso, è stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative dei terreni, delle acque superficiali e sotterranee, le cui concentrazioni superano quelle imposte dalla
normativa. La legislazione di riferimento è il Titolo V “Bonifica
di siti contaminati” della Parte IV del DLgs 152/06. Secondo i
dati Ispra, nel 2012 risultano oltre 15.000 in Italia i siti potenzialmente contaminati, 4.314 quelli contaminati, oltre 5.000
quelli in cui sono stati avviati interventi di messa in sicurezza
e/o bonifica e oltre 3.000 i siti bonificati.
Le criticità legate alla bonifica ambientale per una nuova integrazione delle aree interessate nel tessuto urbano sono
numerose. Le operazioni di bonifica solitamente comportano
la produzione di grandi quantitativi di rifiuti, in molti casi pericolosi, con spese di smaltimento enormi, tanto che spesso
il costo dei lavori supera il valore immobiliare dell’area.
Negli ultimi anni, col sopraggiungere della crisi economica, le
risorse per portare avanti queste attività si sono ridotte, il ritorno dell’investimento non è più garantito e molti esempi virtuosi non saranno più ripetibili in futuro alle stesse condizioni.
Il concetto di bonifica è poi spesso legato all’idea di riportare il sito a un’ideale situazione primigenia. Nelle operazioni di decontaminazione di un’area soggetta a
ridestinazione d’uso si tende a voler ripristinare uno stato
zero, ma è impossibile raggiungere risultati soddisfacenti e il dispendio di risorse energetiche ed economiche è
difficilmente sostenibile. Data la complessità della materia,
le procedure autorizzative sono spesso molto lunghe e la
normativa piuttosto articolata. Inoltre non sempre ci sono
contatti tra chi sovrintende ai lavori di bonifica e i progettisti
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bonifiche, trasformazioni urbane e progettazione integrata | 11
che curano il nuovo intervento, con una frammentazione
New York, e le riqualificazioni in corso di realizzazione del
dei meccanismi progettuali che tende a generare disper-
quartiere La Confluence a Lione e Parco Dora a Torino.
sione di conoscenze e di potenzialità.
Spesso la non conoscenza, la difficoltà di comprendere
La radicale trasformazione dello scenario negli ultimi anni
suggerisce che il meccanismo delle bonifiche e delle riqualifi-
appieno problemi tecnici complessi e l’allarmismo che nasce
cazioni vada ripensato per il prossimo futuro. A seguito della
di fronte al generarsi di un rischio ambientale causano il mal-
crisi finanziaria del 2008 il settore immobiliare, che spesso
contento degli abitanti e la creazione di comitati spontanei di
rappresentava la prima spinta alla rigenerazione di un’area,
opposizione. Meccanismi di questo tipo possono allungare le
ha subito un notevole arretramento, dovuto sostanzialmen-
pratiche o addirittura portare all’interruzione dei lavori.
te a una sovra-offerta di locali residenziali. Molti dei grandi
Sulle pagine dei quotidiani ritornano puntualmente i
progetti di recupero urbano che i nuovi sistemi di rende-
nomi-etichetta di Porto Torres, Marghera, Bagnoli – per ci-
ring facevano sembrare reali e a portata di mano sono ora
tarne alcuni – come casi esempio di situazioni problematiche
ridimensionati se non addirittura svaniti, rendendo difficile
che sembrano non trovare mai fine.
capire quando e se verranno portati a termine. Al contempo
Considerata la crisi che investe il settore pubblico, sembra sempre più necessario prendere esempio dalle pratiche
rimangono alcuni nodi irrisolti dell’impianto normativo, divenuto più esaustivo ma più complesso.
già esistenti in altri Paesi, dove si assiste alla ricerca di van-
Nell’ottica di sviluppare strategie innovative e di sbloc-
taggi economici che consentano di muovere risorse private
care meccanismi inceppati in un mercato segnato dalla cri-
da utilizzare per il risanamento di questi siti. D’altro canto
si economica, questo studio ha l’obiettivo di indagare le
esistono esempi virtuosi messi in atto già da diversi anni
problematiche attuali andando a interrogare le diverse
come il caso di Emscher Park nel distretto tedesco della
professionalità coinvolte nei processi di trasformazione
Ruhr, il Bois du Cazier a Charleroi (Belgio), la High Line di
del territorio urbano contaminato.
12 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
bonifiche, trasformazioni urbane e progettazione integrata | 13
s ot to e a f ianco
foto Valentina Salati 2011
indetto un concorso di idee “Designing the High Line”.
I progettisti vincitori sono James Corner Field
Operations e Diller Scofidio + Renfro.
Nel 2009 apre il primo tratto e nel 2011 il secondo.
Lungo il percorso della High Line, nel quartiere
denominato Meatpacking district, stanno oggi
sorgendo boutique, locali e edifici di prestigio
quali la nuova sede del Whitney Museum
progettata da Renzo Piano, la cui apertura è prevista
per il 2015.
www.thehighline.org
foto Valentina Salati 2011
High Line, Manhattan, New York, Stati Uniti
La High Line è un parco urbano lineare creato
in seguito alla trasformazione della West Side Line,
linea ferroviaria sopraelevata costruita
negli anni ’30 e dismessa dagli anni ’80.
Nel 1999 un gruppo di residenti costituisce Friends
of the High Line con l’intento di preservare e riutilizzare
come spazio publico l’infrastruttura ferroviaria.
Dopo una serie di studi e proposte la città si rende
conto che la riqualificazione porterà a introiti superiori
rispetto ai costi stimati per l’intervento e nel 2003 viene
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a fianco
Emscher Park, regione della Ruhr, Germania
Gasometro, Oberhausen
Convertito in spazio espositivo tra il 1992 e il 1994,
il gasometro della cittadina di Oberhausen è divenuto
il simbolo della riqualificazione urbanistica della valle
della Ruhr che ha portato tra gli anni ’80 e ’90
alla realizzazione di Emscher Park.
www.gasometer.de/en/
foto Alexostrov 2011 / http://ru.wikipedia.org/wiki/User:Alexostrov / http://en.wikipedia.org/wiki/Gasometer_Oberhausen
degli imponenti impianti trasformate in palestre
per il free-climbing, percorsi ciclabili, spazi espositivi
e valorizzazione della flora e della fauna autoctone
rivitalizzano il paesaggio dandone una nuova
interpretazione scenografica e suggestiva.
L’operazione ha avuto successo grazie al finanziamento
da parte della Land (la Regione), che ha acquistato
aree e impianti, alla trasparenza delle operazioni,
alla progettazione partecipata dei cittadini,
all’attenzione per l’ecologia.
http://en.landschaftspark.de/
foto Walter Menzies 2011 / http://wsmenzies.blogspot.it
Emscher Park, regione della Ruhr, Germania
Landschaftspark, Duisburg-Nord
È uno dei centoventi progetti che hanno permesso
la riqualificazione del distretto industriale della Ruhr,
lungo il corso del fiume Emscher, negli anni ’90.
Latz + Partner, Latz-Riehl, G. Lipkowsky progettano
la trasformazione dell’area industriale della ThyssenMeiderich in parco del paesaggio, integrando
i frammenti del passato industriale e architettonico.
Itinerari panoramici tra gli altiforni, un gasometro
trasformato in piscina per la scuola di sub, le pareti
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s o p r a e a f ianco
Bois du Cazier, Marcinelle, Charleroi, Belgio
Miniera di carbone dal 1822, situata in un distretto
minerario della regione della Vallonia, il Bois du Cazier
è stato scenario della più grande catastrofe mineraria
del Belgio, quando, nel 1956, a causa di un incendio,
morirono 262 minatori di diverse nazionalità.
Grazie ai fondi europei del progetto Objectif 1,
a partire dal 2002 la miniera è stata trasformata
in centro museale. Il progetto di riqualificazione
si è svolto in tre fasi e ha portato alla creazione
di un complesso comprendente il museo dell’industria,
il museo della memoria, il museo dell’immigrazione, il
museo del vetro, vari atelier e un percorso naturalistico
che valorizza i cumuli di macerie residuo dell’attività
di miniera. I cosiddetti terril sono oggi colline alberate,
biotopo di vegetazione e osservatorio sul paesaggio.
Dal 2012 il sito è patrimonio mondiale dell’Unesco.
www.leboisducazier.be
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foto Luc Viatur 2009 / http://www.lucnix.be/v/Place-holiday/bois_du_Cazier/
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s ot to e a f ianco
in corso di realizzazione, è stato redatto a partire
dal 2004 da Peter Latz, già autore del Landschaftspark
di Duisburg-Nord.
La vasta area di 456.000 m2 è stata suddivisa
in cinque lotti.
www.comune.torino.it/comitatoparcodora/index.shtml
Parco Dora, Torino, Capannone dello Strippaggio
Il lotto Vitali, inaugurato nel 2011, è caratterizzato
dalla preesistenza del capannone dello Strippaggio,
imponente tettoia dove avveniva l’estrazione
dallo stampo dei lingotti d’acciaio attraverso
un pistone comandato idraulicamente.
Oggi lo scheletro strutturale è stato conservato
e trasformato in area multifunzionale.
Paesaggio decadente e suggestivo è considerato
uno dei più apprezzati set della città: skate-park,
scenario di clip musicali e campagne pubblicitarie,
location cinematrografica, sede di festival
e concerti.
Nel 2013 e nel 2014 la comunità musulmana
ha celebrato qui la festa di fine Ramadan.
foto Uccio D’Agostino 2012 / www.flickr.com/photos/uccio2
foto Isabella Trombetta 2013 / http://isaboborseinstoffa.blogspot.it/
Parco Dora, Torino
Parco Dora è un parco post-industriale che sorge
sul territorio delle ex Ferriere Fiat e Michelin.
Gli stabilimenti, attivi fino agli anni ’90, sfruttavano
il corso del torrente Dora per i processi di lavorazione.
Il progetto di trasformazione urbanistica, ancora
Parco Dora, Torino, Environment Park
Environment Park è un parco scientifico e tecnologico
dedicato alle tecnologie ambientali.
È stato costruito tra il 1996 e il 2000 nell’ambito
del più ampio progetto di riqualificazione urbana
denominato Spina 3 sul lotto Valdocco (ex Ferriere
Fiat), lungo il corso del fiume Dora.
Il passato indutriale del territorio emerge come
simbolo attraverso le campate strutturali ancora
visibili della Tettoia Piccoli Ferri – un tempo reparto
finimento delle barre e magazzino dei piccoli ferri –
entro le quali oggi si fa strada la vegetazione.
Il complesso architettonico che ospita il parco è stato
costruito con un sistema di tetti verdi.
http://www.envipark.com/
foto JeanBono 2011 / http://fr.wikipedia.org/wiki/
Fichier:Immeubles_residentiels_Confluence_Lyon.JPG
foto JeanBono 2011 / http://fr.wikipedia.org/wiki/
Fichier:Cube_Orange_Confluence_Lyon.JPG
visivo, uditivo e ambientale, con particolare attenzione
alla problematica del risparmio energetico, attraverso
una combinazione innovativa di elementi testati,
evitando tecnologie invasive e non in sintonia
con l’architettura del progetto.
Su una superficie territoriale complessiva di 45.000
m2, un complesso di sette edifici, immersi nel verde
– 14.000 m2 di vegetazione con oltre 270 alberi
d’alto fusto e oltre 5.000 arbusti e cespugli –
si affaccia su una grande piazza circolare.
A segnare la memoria storica del passato industriale
permangono le simboliche strutture dei gasometri,
ancora visibili nell’area circostante.
www.unito.it/cle
foto Uccio D’Agostino 2012 / www.flickr.com/photos/uccio2
Campus Luigi Einaudi, Torino
La realizzazione del Campus universitario Luigi Einaudi
(2001-2011) ha permesso la riqualificazione
dell’ex area Italgas, tra lungo Dora Siena e corso
Regina Margherita, dismessa da tempo e fortemente
compromessa da lavorazioni industriali ad alto impatto
inquinante. L’operazione si è inserita in un più ampio
disegno di decongestionamento dell’Università
volto a creare diversi poli di specializzazione didattica,
diffusi in città e nella cintura.
Il progetto, firmato da Benedetto Camerana, Foster
and Partners (lead architech), Tecnimont (già Fiat
Engineering, mandataria), Mellano Associati, Giugiaro
Design, ICIS, è stato concepito in un’ottica di comfort
bonifiche, trasformazioni urbane e progettazione integrata | 21
foto JeanBono 2011 / http://fr.wikipedia.org/wiki/
Fichier:Batiment_residentiel_Lyon_Confluence.JPG
20 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
Lyon Confluence, Lione, Francia
La riqualificazione dell’area industriale e logistica
a sud del centro storico di Lione, sulla penisola di terra
che ha origine dalla confluenza dei fiumi Rodano
e Saona, ha inizio nel 1999.
Il progetto è parte del programma europeo concerto
Renaissance. Gli architetti Herzog&De Meuron
e il paesaggista Michel Desvigne concepiscono
un disegno progettuale che prevede di trasformare
l’area attraverso la ricerca di un’armonia col paesaggio
circostante in un’ottica di sviluppo sostenibile.
L’obiettivo è quello di ridurre del 40% il fabbisogno
energetico attraverso la realizzazione di edifici
bioclimatici, la valorizzazione del trasporto pubblico
e di percorsi pedonali e ciclabili e l’utilizzo
di energie rinnovabili, dal solare termico al fotovoltaico.
La nuova identità del quartiere Lyon Confluence
è rappresentata dalla molteplicità funzionale:
strutture per il tempo libero e per lo sport, musei,
punti vendita, spazi verdi, imprese creatrici di impiego.
Le caratteristiche del progetto sono la connettività
e la permeabilità con la città circostante realizzate
attraverso la creazione di percorsi pedonali,
la realizzazione di tre nuovi ponti, la varietà di tipologie
architettoniche e la valorizzazione del rapporto
tra acqua e costruito tramite la riqualificazione
delle sponde dei fiumi.
Lo spazio pubblico occupa più della metà
della superficie dell’intera area.
www.lyon-confluence.fr
22 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
23
La disciplina delle bonifiche in Italia
L
a storia delle bonifiche in Italia ha inizio con il caso del
disastro di Seveso nel 19761. Il potere distruttivo di so-
stanze contaminanti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini si manifesta in maniera violenta e indelebile segnando
un cambiamento di rotta sulle politiche ambientali e contribuendo alla nascita di una coscienza ecologista, fino a quel
momento prerogativa di pochi intellettuali e uomini di scienza. In quegli anni la disciplina delle bonifiche dei siti inquinati si caratterizza come frammentata in decine di leggi e
regolamenti afferenti ai diversi settori (ambiente, rifiuti, inquinamento, aria, acqua, suolo) che attribuiscono le competenze sulle autorizzazioni e sui controlli a una molteplicità di Enti spesso inadeguati dal punto di vista tecnico e che
non comunicano tra loro. Si tende ad affrontare situazioni
contingenti in modo episodico e occasionale, le norme hanno un carattere ripristinatorio più che preventivo e sono finalizzate alla restituzione dell’integrità dei siti compromessi
dalla presenza di specifiche sostanze inquinanti.
La Legge Merli2, che per prima stabilisce limiti tabellari
e divieti precisi alle emissioni inquinanti nelle acque, rappresenta un primo e parziale tentativo di agire in maniera preventiva e di stabilire competenze di gestione e controllo da
parte degli Enti preposti.
Nel 1982 viene promulgata la prima legge nazionale per la gestione dei rifiuti3. Dal punto di vista tecnico, in
quegli anni si fa attenzione soprattutto ad aria e acqua, che
essendo molto mobili sono le prime matrici ambientali che
vengono osservate. Mentre il suolo, immobile e poco visibile,
è scarsamente considerato. I professionisti chiamati in causa
sono geologi, idrogeologi, idrochimici che si occupano della
vulnerabilità degli acquiferi, mentre non vengono interpellati
1 Il 10 luglio 1976 un incidente
presso l’azienda ICMESA
di Meda provocò la fuoriuscita
di diossina. La nube tossica
investì una vasta area di terreni
nei Comuni limitrofi della bassa
Brianza, in particolare Seveso.
In seguito a questo e ad altri
incidenti dovuti all’incuria
dell’uomo riguardo a sistemi
di sicurezza di impianti chimici
e consimili, nel 1982
la Comunità Europea emanò
la direttiva 82/501/CE (detta
“Direttiva Seveso”) relativa
ai rischi di incidenti rilevanti
connessi con determinate attività
industriali. In Italia venne recepita
sei anni più tardi con il DPR
17/05 1988, n. 175.
Negli anni seguenti alcune
revisioni hanno portato
all’emanazione della direttiva
96/82/CE (detta “Seveso BIS”),
recepita in Italia con il DLgs
17/08 1999, n. 334 che ha
abrogato quasi integralmente
il precedente decreto.
2 La L 10/05 1976,
n. 319 Norme per la tutela
delle acque dall’inquinamento,
in GU n. 141, 29/05 1976.
3 DPR 10/09 1982,
n. 915. Pubblicato sulla GU n. 343, 15/12 1982.
24 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
biologi e naturalisti. La disciplina delle bonifiche in Italia nasce
mutuati dalla normativa comunitaria e conformi alle indi-
come tecnica che si fonda principalmente sull’analisi chimica
cazioni fornite dalla Corte Costituzionale per la realizzazio-
e il suo sviluppo è segnato dall’assenza di una multidisciplina-
ne di un’efficace politica di gestione. Quest’ultima, infatti,
rità che permetta di prendere in considerazione un contesto
lungi dall’esaurirsi nella mera attività di smaltimento, ricom-
ambientale di più ampio respiro. La bonifica dei terreni con-
prende un ambito più vasto di interventi volti a ottimizza-
taminati di fatto non si affronta fino agli anni ’90 quando di-
re il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti medesimi.
venta necessario riqualificare aree compromesse dal punto di
Con il decreto Ronchi nasce l’obbligo di bonifica. Ma
vista ambientale. Manca uno strumento normativo che possa
non dando disposizioni di carattere tecnico, inizialmente, ha
guidare sia dal punto di vista amministrativo che tecnico i pro-
pochissimo impatto su nuovi siti. Il suo regolamento attuati-
cedimenti necessari per affrontare l’inquinamento e la riqua-
vo, il DM 471/996 è la prima normativa organica naziona-
lificazione, non esistono concentrazioni limite per poter defi-
le in materia di siti contaminati. Consiste di 18 articoli e 5
nire il riferimento oltre il quale, per presenza di inquinanti, un
allegati tecnici i cui obiettivi sono: 1) fornire una definizione
terreno risulta inquinato.
unica di sito contaminato, sito potenzialmente contaminato,
La Regione Piemonte è tra le prime nel 1995 a pubbli-
misure di sicurezza, messa in sicurezza d’emergenza, bonifi-
care delle linee guida – nate da una collaborazione tra Ipla
ca, bonifica con misure di sicurezza, messa in sicurezza per-
e Golder Associates – seguendo il modello dell’approccio
manente; 2) stabilire i criteri e le procedure amministrative
4
utilizzato in Ontario (Canada) che si basava sull’analisi dop-
per attuare gli interventi di bonifica e definire le competen-
pio filtro: un primo filtro era fatto su analisi chimiche, parti
ze e le responsabilità di soggetti pubblici e privati; 3) defini-
per milione e parti per miliardo di determinati componenti,
re i valori limite per le concentrazioni di contaminanti (circa
e laddove concentrazioni soglia venivano superate si faceva
100 sostanze) nel suolo, sottosuolo e nelle acque sotterra-
un’analisi di rischio (secondo filtro). Queste linee guida fu-
nee (per l’uso idropotabile della risorsa); 4) definire i criteri
rono uno dei primi documenti a fornire dei limiti di quali-
per la caratterizzazione e la selezione delle tecnologie di bo-
tà in relazione all’inquinamento delle varie matrici am-
nifica; 5) indicare alcuni criteri per l’applicazione dell’analisi
bientali. Limiti che sono differenti secondo la destinazione
di rischio, prevista dal DM 471/99 per i casi in cui fosse ac-
delle aree: residenziale, agricola, industriale.
certata la non fattibilità tecnico-economica degli interventi
Fino alla fine degli anni ’90 le linee guida sono state
4 Linee Guida regionali, approvate
dal Consiglio regionale
con deliberazione n. 1005-CR
4351 del 8/03 1995.
5 DLgs 22/1997 Attuazione delle
direttive 91/156/CEE sui rifiuti,
91/689/CEE sui rifiuti pericolosi
e 94/62/CE sugli imballaggi e sui
rifiuti di imballaggio.
La disciplina delle bonifiche in Italia | 25
di bonifica (bonifica con misure di sicurezza).
poco prese in considerazione; allora gli interventi pubblici
Con la sua emanazione gli interventi sono cresciuti a li-
finanziati dalla Regione riguardavano una decina di siti al
vello esponenziale, in quanto la legge obbliga il responsa-
massimo, per lo più connessi al recupero di vecchie discari-
bile dell’inquinamento ad attuare delle procedure di boni-
che abusive degli anni ’70 e ’80.
fica; poi, attraverso una gerarchia di obbligazioni, stabilisce
Nel 1997, con l’art. 17 del Decreto Ronchi , si arriva
che, qualora il responsabile dell’inquinamento non adem-
a disciplinare in modo organico il settore delle bonifiche
pia, debba adempiere il proprietario del sito o un altro sog-
dei siti inquinati all’interno di un quadro generale che of-
getto interessato e, in ultima analisi, la pubblica amministra-
fre una regolamentazione completa di tutte le vicende con-
zione in via sostitutiva. Questi principi sono stati mantenuti
nesse alla gestione dei rifiuti. Il decreto è figlio di una preci-
dal Testo unico ambientale7 che nel 2006 ha raggruppa-
sa strategia di intervento improntata su una serie di principi
to tutte le normative ambientali e alla Parte IV, Titolo V ha
5
6 DM 471/1999
Regolamento recante criteri,
procedure e modalità per
la messa in sicurezza, la bonifica
e il ripristino ambientale dei siti
inquinati, ai sensi dell’articolo
17 del DLgs 5/02 1997,
n. 22 e successive modificazioni
e integrazioni.
7 DLgs 152/2006
Norme in materia ambientale
in GU n. 88, 14/04 2006,
Supplemento Ordinario n. 96.
26 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
La disciplina delle bonifiche in Italia | 27
sostituito il DM 471/99, modificando l’approccio norma-
In base alla normativa italiana, si distinguono due grosse ti-
tivo. La definizione di sito contaminato e la conseguen-
pologie di interventi di bonifica: quelli che riguardano si-
te necessità di eventuali interventi sono subordinate al su-
tuazioni obbligatorie per cui viene rilevato o prodotto
peramento delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR),
un superamento dei limiti dall’attività attualmente in
ovvero obiettivi di bonifica determinati mediante l’appli-
esercizio, e poi quelle attività di bonifica che invece sono
cazione di un’analisi di rischio sito-specifica, condotta se-
legate a una riqualificazione del territorio. Questo se-
condo l’approccio stabilito dalla metodologia RBCA (Risk
condo caso riguarda le aree ex industriali, che possono esse-
Based Corrective Action) dell’ASTM (American Society for
re acquisite da investitori privati per riutilizzarle con destina-
Testing and Materials). I valori tabellari definiti dal DM
zioni d’uso diverse: spesso indagini ambientali rivelano che
471/99 sono ripresi dal DLgs 152/2006, con una sola mo-
l’area ha delle passività e quindi occorre affrontare il proce-
difica inerente l’innalzamento del valore limite per i PCB
dimento di bonifica cercando di ottenere una plusvalenza le-
per l’uso del suolo residenziale, come valori di screening,
gata alla riqualificazione dell’area.
Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC), al supe-
Gli obiettivi sono diversi, ma la normativa, per affronta-
ramento dei quali il sito può essere considerato potenzial-
re dal punto di vista amministrativo e tecnico la procedura di
mente contaminato. È interessante rilevare che quest’ap-
bonifica, è la stessa, il che non facilita i processi di riqualifi-
proccio sostenibile era già presente nelle linee guida del
cazione dei brownfield.
1995 della Regione Piemonte.
Le lacune nella normativa riguardano anche i terreni li-
Parallelamente bisogna tenere conto di come la pro-
beri o agricoli, greenfield, e più in generale l’uso del suo-
gressiva terziarizzazione delle economie occidentali, con
lo. È chiaramente meno oneroso costruire su questi ultimi
una maggiore crescita del settore dei servizi rispetto a quello
che su un terreno ex industriale da bonificare. La maggiore
industriale, abbia portato alla dismissione di vaste aree indu-
attenzione al tema del consumo di suolo, non solo da par-
striali creando grandi vuoti urbani, brownfield, da riempi-
te delle autorità ma anche dell’opinione pubblica, di promo-
re con nuove funzioni. Negli ultimi decenni molti di que-
tori e professionisti, può invertire questa tendenza, incre-
sti siti industriali sono stati inglobati dall’espansione urbana,
mentando il valore e l’appetibilità dei brownfield. In questo
fino a diventare parte della città consolidata; in molti casi ci
ambito possono rappresentare un’interessante opportuni-
si è trovati di fronte ad aree con enormi potenziali econo-
tà i cosiddetti siti orfani, quelli di cui, secondo la definizio-
mici e commerciali, i cui progetti di risviluppo erano in gra-
ne dell’Unione Europea, in applicazione del principio “chi
do di sostenere spese di bonifica spesso onerose. Urbanisti e
inquina paga”, non sia possibile individuare il responsabile
architetti hanno cominciato a confrontarsi sulle opportunità
dell’inquinamento.
offerte da questi spazi e i piani regolatori ne hanno progres-
Per questi siti l’Unione Europea richiede la creazione di
sivamente indirizzato la trasformazione, spesso immaginan-
un meccanismo di finanziamento pubblico per la loro boni-
doli come nuove centralità urbane delle città del XXI secolo.
fica. In un periodo di carenza di fondi pubblici, proprio per
Come conseguenza alcuni interessanti progetti urbani eu-
questi casi peculiari si potrebbero ipotizzare sistemi di finan-
ropei e americani degli ultimi decenni sono proprio legati a
ziamento innovativi di tipo pubblico-privato per bonificare i
trasformazioni di aree ex industriali.
siti e riqualificarli in vista di nuove funzionalità urbane.
28 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
La disciplina delle bonifiche in Italia | 29
il quadro legislativo
L 10/05 1976, n. 319 (Legge Merli) Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento (GU n. 141, 29/05
1976).
DPR 10/11 1982, n. 915 Attuazione delle direttive
75/442/CEE relativa ai rifiuti, 76/403/CEE relativa
allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili e 78/319/CEE relativa ai rifiuti tossici e nocivi
(GU n. 343, 15/12 1982).
Art. 18, L 8/07 1986, n. 349 Istituzione del Ministero
dell’Ambiente e norme in materia di danno ambientale (GU n. 162, 15/07 1986). Configura per la prima
volta l’ambiente come bene giuridico autonomo, oggetto di tutela in sè e per sè e obbliga il responsabile
al risarcimento, ove il soggetto titolare del risarcimento è lo Stato.
Art. 5, L 29/12 1987, n. 441 Conversione in legge,
con modificazioni, del DLgs 31/08 1987, n. 361, recante disposizioni urgenti in materia di smaltimento
dei rifiuti (GU n. 255, 31/10 1987) e l’art. 9, L 9/11
1988, n. 475 Conversione in legge, con modificazioni, del DL 9/09 1988, n. 397, recante disposizioni urgenti in materia di smaltimento dei rifiuti industriali
(GU n. 264, 10/11 1988). Disciplinano l’individuazione e il finanziamento degli interventi di bonifica dei
siti contaminati, affidando la redazione e approvazione di appositi piani regionali. Senza però disciplinare i criteri per la redazione di tali piani.
DM 16/05 1989 Criteri e linee guida per l’elaborazione e la predisposizione, con modalità uniformi da parte di tutte le Regioni e Province autonome, dei piani di
bonifica, nonché definizione delle modalità per l’erogazione delle risorse finanziarie.
Con questo decreto si viene a delineare una prima, seppur parziale, disciplina delle bonifiche. Il Ministero
dell’Ambiente fissa i criteri e le linee guida per l’ela-
bo­razione e la predisposizione dei piani, una lista di
priorità e gli strumenti finanziari di intervento, sia per la
progettazione che per la realizzazione delle opere di bonifica. Ma non prevede norme per la definizione univoca di sito contaminato, per le procedure di prelievo e
analisi dei campioni, per le modalità di intervento, per la
redazione e approvazione dei progetti. La regolamentazione concreta viene demandata interamente alle leggi
regionali, con conseguenti difficoltà di ordine pratico e
con la mancanza di un adeguato supporto tecnicoscientifico idoneo ad accreditare le relative scelte politiche locali.
DLgs 27/01 1992, n. 132 Attuazione della direttiva
80/68/CEE concernente la protezione delle acque
sotterranee dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose e DLgs 27/01 1992, n. 133 Attuazione delle direttive 76/464/CEE, 82/176/CEE,
83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 88/347/CEE e
90/415/CEE in materia di scarichi industriali di sostanze pericolose nelle acque (GU n. 41, 19/02 1992,
Supplemento Ordinario n. 34).
Regione Emilia Romagna, LR 12/07 1994, n. 27 Disciplina dello smaltimento dei rifiuti (BU n. 65, 15/07
1994).
Art. 3, L 28/12 1995, n. 549 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica. Istituisce un tributo speciale
per il deposito in discarica dei rifiuti solidi.
Regione Piemonte LR 28/07 1995, n. 71 Istituzione
del fondo di rotazione per interventi urgenti di bonifica di aree inquinate da rifiuti (BU n. 36, 6/09 1995).
Regione Abruzzo LR 28/11 1996, n. 117 Istituzione
di un fondo regionale per la realizzazione di interventi di prevenzione e bonifica delle aree contaminate (BU n. 23, 20/12 1996).
Regione Toscana LR 18/05 1998, n. 25 Norme per la
gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati
(BU n. 19, 28/05 1998).
Art. 17, DLgs 5/02 1997, n. 22 (Decreto Ronchi) Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti,
91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (GU n. 38, 15/02
1997, Supplemento Ordinario n. 33).
L 9/12 1998, n. 426 Nuovi interventi in campo ambientale (GU n. 291, 14/12 1998).
DM 25/10 1999, n. 471 (Bonifica dei siti inquinati)
Regolamento recante criteri, procedure e modalità
per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino
ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell’art. 17,
DLgs 22/1997 e successive modificazioni e integrazioni (GU n. 293, 15/12 1999, Supplemento ordinario n. 218/L).
L 23/03 2001, n. 93 Disposizioni in campo ambientale (GU n. 79, 4/04 2001).
DM 18/09 2001, n. 468 Regolamento recante: “Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale”
(GU n. 13, 16/01 2002, Supplemento ordinario n. 10).
Art. 18, L 31/07 2002, n. 179 Disposizioni in materia
ambientale (GU n. 189, 13/08 2002).
DM 18/03 2003, n. 101 Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell’articolo 20 della L 23/03 2001, n. 93 (GU
n. 106, 9/05 2003).
Parte IV, Titolo V Bonifica di siti contaminati del
DLgs 3/04 2006, n. 152 (Testo unico ambientale)
Norme in materia ambientale (GU n. 88, 14/04
2006, Supplemento Ordinario n. 96).
DM 10/08 2012, n. 161 Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo
(GU n. 221, 21/09 2012).
Art. 41/41bis/41ter, L 9/08 2013, n. 98 Conversione in
legge, con modificazioni, del DL 21/06 2013, n. 69,
recante: “Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” (GU n. 194, 20/08 2013, Supplemento Ordinario n. 63/L).
30 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
La disciplina delle bonifiche in Italia | 31
I Siti di interesse nazionale
I Siti di interesse nazionale (SIN) rappresentano aree contaminate molto estese riconosciute dallo Stato italiano come
pericolose e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee
per evitare danni ambientali e sanitari. Sono stati istituiti
con la L 426/1998 che prevedeva l’adozione del Programma
Nazionale di bonifica e identificava un primo elenco di interventi di bonifica di interesse nazionale.
I SIN vengono classificati come tali in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di
pregiudizio per i beni culturali e ambientali.
Con DM 11/01 2013, 18 dei 57 siti iniziali non sono
più ricompresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale e la
competenza per le necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica al loro interno è stata trasferita alle Regioni
territorialmente interessate che subentrano nella titolarità
dei relativi procedimenti.
Anagrafe dei siti contaminati
L’art. 251 del DLgs del 3/04 2006, n. 152 stabilisce che le
Regioni, sulla base dei criteri definiti dall’APAT (ora ISPRA),
predispongano l’anagrafe dei siti oggetto di procedimento
di bonifica, la quale deve contenere l’elenco dei siti sottoposti a intervento di bonifica e ripristino ambientale nonché
degli interventi realizzati nei siti medesimi, così come l’individuazione dei soggetti cui compete la bonifica e gli Enti
pubblici di cui la Regione intende avvalersi, in caso di inadempienza dei soggetti obbligati.
www.regione.piemonte.it/ambiente/bonifiche/anagr.htm
Elenco dei SIN
settembre 2013
Umbria
TERNI PAPIGNO
Piemonte
BALANGERO
CASALE MONFERRATO
SERRAVALLE SCRIVIA
PIEVE VERGONTE
Marche
FALCONARA MARITTIMA
Piemonte - Liguria
CENGIO
SALICETO
Campania
NAPOLI ORIENTALE
NAPOLI BAGNOLI - COROGLIO
Valle D’Aosta
EMARESE
Puglia
MANFREDONIA
BARI Fibronit
TARANTO
BRINDISI
Lombardia
PIOLTELLO RODANO
SESTO SAN GIOVANNI
BRESCIA CAFFARO
BRONI
LAGHI di MANTOVA
POLO CHIMICO
Abruzzo
BUSSI sul TIRINO
Basilicata
TITO
VAL BASENTO Aree industriali
CROTONE - CASSANO
Trentino Alto Adige
TRENTO Nord
Calabria
CERCHIARA
Veneto
VENEZIA - PORTO MARGHERA
Sicilia
MILAZZO
GELA
BIANCAVILLA
PRIOLO
Friuli Venezia Giulia
LAGUNA di GRADO e MARANO
TRIESTE
Liguria
COGOLETO STOPPANI
Sardegna
PORTO TORRES Aree industriali
SULCIS - IGLESIENTE
GUSPINESE
Rete dei Comuni per la bonifica dei SIN
Il 25 settembre 2013 è nata a Mantova la Rete dei Comuni
per la bonifica dei Siti di interesse nazionale. Promossa
dall’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di
Mantova, la Rete ha l’obiettivo di unire le forze dei Comuni
i cui territori fanno parte dei SIN e spingere il Governo a ri-
Emilia Romagna
FIDENZA
solvere le problematiche ambientali di quelle aree che da
Toscana
MASSA CARRARA
LIVORNO
PIOMBINO
ORBETELLO
generale anno partecipato circa 200 amministrazioni pro-
anni attendono di essere bonificate. Alla prima Assemblea
venienti da tutta Italia che hanno sottoscritto la Carta dei
Comuni SIN.
www.retecomunisin.org
32 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
La disciplina delle bonifiche in Italia | 33
Il consumo del suolo
Negli ultimi anni si è assistito a una crescita della consapevo-
per mitigare gli effetti negativi dell’impermeabilizzazione
lezza che il territorio è un prodotto finito e che l’edificazione
sulle funzioni del suolo. Successivamente, la Tabella di
poco regolamentata degli ultimi decenni ha gravi ripercus-
marcia per un’Europa efficiente nell’impiego delle ri-
sioni ambientali e sociali.
sorse (COM, 2011, 571) ha stabilito che entro il 2020 le
Secondo una recente indagine dell’ISPRA negli ultimi
politiche della UE dovranno tenere conto degli impatti deri-
anni il consumo di suolo in Italia è cresciuto a una media
vanti dall’occupazione del suolo con l’obiettivo di raggiun-
di 8 m al secondo e la serie storica dimostra che si tratta
gere un consumo netto di suolo pari a zero per il 2050.
di un processo che dal 1956 non conosce battute d’arresto.
In coerenza con questi obiettivi, i Servizi della Commissione
Questo vuol dire che ogni cinque mesi viene cementifi-
Europea hanno predisposto il documento “Orientamenti
cata una superficie pari a quella del Comune di Napoli
in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e
e ogni anno una pari alla somma di quella di Milano
compensare l’impermeabilizzazione del suolo” (SWD,
e Firenze. In termini assoluti, l’Italia è passata da poco
2012, 101 final/2). Queste linee guida raccolgono e illu-
più di 8.000 km2 di consumo di suolo del 1956 ad oltre
strano esempi di politiche, normative, misure fiscali, piani
2
20.500 km nel 2010, un aumento che non si può spiegare
urbanistici, campagne informative e molte altre best prac-
solo con la crescita demografica: se nel 1956 erano irreversi-
tice adottate in tutta la UE per ridurre o mitigare il consu-
bilmente persi 170 m /anno per ogni italiano, nel 2010 il va-
mo di suolo.
2
2
lore raddoppia, passando a più di 340 m2/anno.
A livello nazionale non esiste una normativa spe-
Le conseguenze dell’edificazione e dell’impermeabiliz-
cifica ma sono numerose le proposte di legge presenta-
zazione del suolo sono molteplici: perdita di biodiversità e
te negli ultimi anni, tra le quali ricordiamo il Disegno di
di paesaggio, incremento del rischio di inondazioni, ri-
Legge proposto dal Ministro alle Politiche Agricole Mario
duzione della ricarica delle falde, accumulo di inquinan-
Catania, durante il governo Monti, che prevedeva la crea-
ti e incremento delle temperature.
zione di una Conferenza Unificata per determinare l’esten-
Il tema, portato avanti inizialmente da comitati ambien-
sione massima di superficie consumabile sul territorio na-
talisti e da esponenti del settore agricolo, sta trovando inte-
zionale e il divieto di modifica di destinazione d’uso per
resse da parte dell’opinione pubblica e dei media, tanto
quelle superfici agricole cui erano stati erogati aiuti di Stato
che si intravedono prime iniziative volte ad arginare il feno-
o aiuti comunitari. A livello locale va citato il caso del Piano
meno, soprattutto con normativa specifica sviluppata a
Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino
livello locale.
approvato nel 2011, che permette la costruzione su ter-
A livello europeo nell’ambito della Strategia Tematica
reni agricoli solo laddove non siano a disposizione nel
sul Suolo (COM, 2006, 231), la Commissione Europea ha
territorio comunale terreni già urbanizzati o aree di
evidenziato la necessità di sviluppare delle buone pratiche
transizione.
35
Il progetto
Il
progetto prevede di affrontare con una visione strategica il tema delle bonifiche in Italia, in un contesto di forte
cambiamento, in cui metodi e modelli applicati con successo nel passato appaiono sempre meno efficaci per affrontare le necessità del futuro. In particolare si vogliono investigare i possibili vantaggi che potrebbe avere, in questo campo,
una progettazione integrata.
Lo studio raccoglie in questa pubblicazione le testimonianze, sotto forma di intervista, di alcuni esponenti delle
diverse parti che concorrono a un processo di progettazione integrata:
Pubblica amministrazione
Società immobiliari
Aziende
Progettisti
Professionisti del mercato immobiliare
Cittadini
Università
Si vuole offrire uno strumento trasversale, comprensivo di immagini e dati, destinato a creare un momento di dialogo tra
le parti, una suggestione che porti a un avvicinamento operativo al processo di integrated design. L’intervista è strutturata
in cinque domande che affrontano altrettanti temi:
1 | La progettazione integrata
2 | La partecipazione pubblica
3 | I casi di eccellenza
4 | La messa in sicurezza per usi temporanei
5 | Le strategie innovative
36 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
il progetto |
37
Ezio Micelli
gli interlocutori
Comune di Venezia,
Assessore all’Urbanistica
dal 2010 al 2013
Luca Cianfriglia
Architetto
Gianluigi Soldi
Paolo Miglietta
Marta Petruzzelli
Comune di Torino,
Assessorato al Verde Pubblico
Dottore agronomo, da ventisette
anni si occupa di verde pubblico
e di paesaggistica urbana.
Dopo essere stato per alcuni anni
il responsabile delle alberate
cittadine, dal 1999, con il Servizio
Grandi Opere del Verde, coordina
gruppi di progettazione e dirige
lavori inerenti le più importanti
trasformazioni paesaggistiche
di Torino: dal recupero a parco
dei quattro fiumi cittadini
alle complesse trasformazioni
urbanistiche individuate
dal PRG, dai cantieri connessi
con i grandi eventi alle
trasformazioni in brownfield
delle aree industriali dismesse.
Dal 1988 collabora con la Facoltà
di Scienze Agrarie e con
il Politecnico di Torino, è coautore
di un manuale per operatori del
verde e sul tema della paesaggistica
urbana è intervenuto in diverse
trasmissioni RAI, ha scritto numerosi
articoli sulla stampa specializzata
ed è stato relatore in convegni
nazionali e internazionali.
Provincia di Torino,
Rifiuti e Bonifiche
Guglielmo Pelliccioli
Provincia di Torino,
Servizio VIA e VAS
Architetto, si occupa da oltre
quindici anni di tematiche relative
alla rigenerazione e riqualificazione
urbana. Si è occupato
di programmazione integrata nei
quartieri problematici di Torino
e ha contribuito alla definizione
di strutture pubblico-private
e di gestione dei programmi
complessi sui territori.
Dal 2006 al 2011 direttore
dell’agenzia The Gate Porta Palazzo,
realtà che si occupa di ideare,
sviluppare e gestire progetti,
iniziative e servizi sul territorio
di Porta Palazzo. Direttore
del Comitato Parco Dora, agenzia
pubblico-privata che si occupa
della comunicazione, progettazione
innovativa, risoluzione dei conflitti
e sviluppo di comunità nel quartiere
detto di Spina 3. Dal 2011 direttore
del Comitato Urban Barriera
di Milano (soggetto gestore del
Programma Integrato di Sviluppo
Urbano, fesr 2007-2013).
Dal 2007 collabora con la Città
di Torino nell’Assessorato che
ha sviluppato politiche relative
ai temi della rigenerazione urbana,
dell’urbanistica, dell’arredo urbano
e dell’integrazione, dei diritti,
della gioventù e del volontariato.
Architetto, nei primi anni
post-laurea ha collaborato con studi
di programmazione/progettazione
a Torino. Le esperienze più
significative sono state con
lo Studio Architetti, titolare
l’architetto Alessandro Fubini,
per l’elaborazione del Piano
Regolatore Generale di Aosta;
presso lo studio degli architetti
Silvana Parena ed Eugenio Musso,
in qualità di progettista firmatario;
presso lo Studio ICIS Srl Servizi
di Ingegneria civile e informatica,
in qualità di progettista firmatario,
fra gli altri, della Centrale
di Turbogas di Zayzoon (Siria).
Da maggio 2001 a tutt’oggi
ha approfondito il suo interesse
per le tematiche urbanistiche
progettuali con una sensibilità
per gli aspetti ambientali, presso
la Provincia di Torino, in qualità
di coordinatrice di istruttorie
tecniche per le procedure di
Valutazione Impatto Ambientale e
Valutazione Ambientale Strategica.
«Il Quotidiano Immobiliare»
Geologo, si occupa dal 1989
delle problematiche connesse
allo smaltimento dei rifiuti
in discarica e alla bonifica
dei siti inquinati.
Dal 1999 è Responsabile
dell’Ufficio Discariche e Bonifiche
presso l’Area Ambiente
della Provincia di Torino.
Ha partecipato a vari progetti
di cooperazione internazionale
nel settore sanitario-ambientale
in paesi in via di sviluppo
e in Europa.
Ha svolto l’attività di professore
a contratto di Chimica
e Legislazione dell’Ambiente presso
l’Università del Piemonte Orientale
A. Avogadro nonché docente
nell’ambito di attività formative
rivolte agli Enti pubblici
e alle aziende private.
È autore di varie pubblicazioni
nel settore ambientale
e ha partecipato, in qualità
di relatore, a numerosi convegni
nazionali e internazionali
nel campo della gestione dei rifiuti
e della bonifica dei siti inquinati.
Dopo gli studi presso l’Institut
d’Etudes Politiques de Paris e
l’Istituto Universitario di Architettura
di Venezia ha intrapreso la carriera
accademica ed è ora professore
associato di Estimo e Valutazione
economica del progetto presso
l’ateneo veneziano dove si è formato.
I temi al centro della sua ricerca
hanno riguardato gli accordi tra
amministrazioni e privati nei
progetti urbani e gli strumenti
del partenariato nella attuazione
degli strumenti urbanistici.
Tra le sue pubblicazioni
“La gestione dei piani urbanistici”
(Marsilio 2011) e “Perequazione
urbanistica” (Marsilio 2007).
In relazione costante con l’attività
di ricerca, l’attività professionale
è inerente alla valutazione di numerosi
piani e progetti. Ha collaborato
alla definizione degli strumenti
di attuazione del Piano di governo
del territorio di Milano, del Piano
Strutturale di Bologna e delle
valutazioni economico-finanziarie
di Variante 200 a Torino. Ha avuto
diversi incarichi amministrativi
tra cui quello di Assessore allo
Sviluppo del territorio del Comune
di Venezia, dal 2010 al 2013,
ed è membro del Gruppo di lavoro
Rinnovo urbano del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Attraverso il giornale on line
«Il Quotidiano Immobiliare»
da lui fondato nel 2002, è la voce
del real estate. Da venticinque anni
(prima dalle pagine di Milano
Finanza) segue la comunità degli
operatori immobiliari italiani, le
trasformazioni del mercato, le nuove
iniziative, i prodotti finanziari,
alternando all’attività di scrittura del
giornalista quella di organizzatore di
convegni, di moderatore di forum, di
intervistatore televisivo,
di creatore di eventi.
Spesso critico con la categoria,
abbastanza eterogenea
nella sua filiera, rimprovera
al settore immobiliare di non aver
ancora raggiunto gli standard
qualitativi degli altri paesi
occidentali. Una posizione
di debolezza di cui sono
responsabili anche le pubbliche
amministrazioni dello Stato a tutti
i livelli che non riescono a valorizzare
l’ingente patrimonio a loro
disposizione a scapito della qualità
urbana e della vita dei cittadini.
38 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
Stefano Ponchia
il progetto | gli interlocutori | 39
Pietro Jarre
Rajandrea Sethi
Golder Associates
Gefim SpA
Politecnico di Torino
Annalisa Gussoni
Pasa Labs Srl
Paolo Berutti
Jean Pierre Davit
Golder Associates
Golder Associates
Laurea e menzione in Business
Administration alla SAA
dell’Università di Torino, Stefano
Ponchia è entrato da subito
nell’azienda di famiglia che opera
nel real estate e nell’edilizia
in Piemonte, Lombardia e Liguria.
Oggi ricopre le seguenti cariche:
CFO di GEFIM SpA, società leader
nello sviluppo immobiliare e nella
trasformazione delle aree urbane,
attraverso interventi di riqualificazione
e di sviluppo di aree industriali
dismesse in ambito urbano.
Presidente di GEFIM Costruzioni &
Servizi, general contractor company,
AD di Torino Zerocinque Trading
SpA, joint venture tra GEFIM
ed Ersel (società specializzata
in gestioni patrimoniali).
AD di Pentagramma Piemonte,
joint venture tra GEFIM
e CDP Immobiliare, società
proprietaria del Palazzo del Lavoro
a Torino. AD di PAM, holding
proprietaria della GEFIM SpA.
Presidente di Pegaso Investimenti,
holding per lo sviluppo industriale
promossa dalla Fondazione CRT
e da UniCredit Banca d’Impresa
Tra le altre esperienze è fondatore
e primo Presidente del Rotary Club
Torino La Marmora e consigliere
della Fondazione Merz.
Corporate Vice President per
il Business Development
e il Technical Development
di Golder Associates Corporation.
Laureato in Ingegneria Civile
nel 1980 presso il Politecnico
di Torino, ha conseguito
il Dottorato in Ingegneria
Geotecnica nel 1987.
Inizia la propria carriera nel 1981
presso la società Geoanalysis,
dove conduce studi di ingegneria
geotecnica in diversi campi:
progettazione di gallerie per
autostrade, ferrovie, metropolitane
e miniere. Nel 1995 è AD
di Geoanalysis, dal 1990 confluita
nel gruppo Golder Associates.
Segue e coordina progetti, come
la soluzione dei dissesti causati
dalla costruzione dell’autostrada
A26 a Stresa, la chiusura della
miniera di asbesto a Balangero.
Si dedica alle prime dismissioni
e riconversioni di stabilimenti
industriali a Torino, tra cui Spina 1,
2, 3 e 4. Dal 1996 al 2007
è Managing Director di Golder
Associates Europe.
Dal 1996 è membro del Cda
di Golder Associates Corporation
e nel 2008 assume l’attuale carica
di responsabile per il Business
Development e il Technical
Development.
è ingegnere senior in Golder
Associates a Torino. Ha dodici anni
di esperienza lavorativa come
ingegnere ambientale nel campo
delle indagini e delle bonifiche
di siti contaminati.
Ha eseguito lavori in molti settori
dell’industria, che spaziano
dall’oil&gas alla chimica,
dall’industria manifatturiera
alle cave.
Dal 2005 gestisce progetti
d’indagine, bonifica e messa
in sicurezza per siti industriali
di grandi dimensioni.
Negli ultimi sette anni,
ha contribuito attivamente
allo sviluppo delle competenze
GIS e di gestione informatizzata
dei dati ambientali della Golder
Associates. è membro dei gruppi
tecnici Golder Associates che
si occupano dello sviluppo tecnico
in ambito di bonifiche e dell’analisi
di rischio.
Associate, Group Manager, Project
Director (Italia), è un ingegnere
ambientale senior con quattordici
anni di esperienza internazionale
nel campo delle caratterizzazioni
e bonifiche ambientali, con estesi
periodi di lavoro in Canada e
Francia. Ha gestito, diretto
e svolto lavori di valutazione,
caratterizzazione ambientale
e bonifica su una varietà di
progetti e in diversi settori
di mercato, dalle raffinerie,
alle industrie manifatturiere,
petrolchimiche e farmaceutiche
e alle stazioni di servizio,
in Repubblica Ceca, Irlanda,
Kazakistan, Cina e India.
è il responsabile del gruppo
Remediation Siti Attivi dell’ufficio
di Torino ed è Remediation Technical
Network Leader in Italia.
È membro attivo del Site Investigation
and Remediation Technical Network
(SIRTN) e ha contribuito a numerose
conferenze scientifiche e seminari.
è professore di Ingegneria degli
Acquiferi presso il Dipartimento
di Ingegneria del Territorio,
dell’Ambiente e delle Infrastrutture
del Politecnico di Torino. Laureato
nel 2000 con lode in Ingegneria
per l’Ambiente e il Territorio,
nel 2004 consegue il Dottorato di
Ricerca dopo un periodo di studio
all’Università di Waterloo in Canada.
Svolge attività di ricerca nel campo
dell’Ingegneria degli Acquiferi,
della caratterizzazione dei sistemi
acquiferi, della propagazione degli
inquinanti nel sottosuolo,
della modellazione matematica,
dello sviluppo di tecniche di bonifica
in situ e delle nanotecnologie
applicate all’ambiente.
Ha partecipato al dimensionamento
della prima barriera reattiva
permeabile a ferro zerovalente
realizzata in Italia e si è occupato
del monitoraggio della falda
in corrispondenza dei cantieri
del Mose a Venezia. È responsabile
di progetti di ricerca, due dei quali
finanziati dall’UE relativi all’utilizzo
di nanomateriali per la bonifica di
acquiferi contaminati. È autore di
oltre un centinaio di pubblicazioni
internazionali e, con Antonio
Di Molfetta, del testo “Ingegneria
degli acquiferi” edito da Springer.
Laureata in Scienze Biologiche
con il massimo dei voti, dal 1987
al 2006 è libera professionista
in campo ambientale.
Collabora con ditte del settore
e con Enti pubblici, insegna presso
la Regione Lombardia e diversi
dipartimenti universitari (INCA,
Università degli Studi
e Politecnico di Milano).
Dal 2000 al 2011 al Comune
di Milano è responsabile
del Servizio Piani di Bonifica
e direttore del Settore Attuazione
Politiche Ambientali, dove
fa parte di diverse segreterie
tecniche, di accordi di programma
e dell’Ufficio di Esperti del
Commissario per la Realizzazione
degli Impianti di Depurazione
ed è referente scientifico
e coordinatore di progetti europei.
Dal 2011, tornata alla libera
professione, è legale rappresentante
di Pasa Labs Srl, svolgendo
consulenze e analisi ambientali.
Relatrice in numerosi convegni
e giornate studio, nel 2012 pubblica
per Wolters Kluwer “La gestione
delle terre e rocce da scavo”.
40 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
41
le domande | 1
Sandro Olivieri
integrated design
eni SpA,
Downstream & Industrial Operations
Federico Peres
Butti&Partners
Con il termine anglosassone integrated design si intende
Alfonso Andretta
un processo progettuale condiviso che, nel caso
Gianluigi Tealdo
di trasformazioni urbane di siti contaminati, prevede
Ireos SpA
collaborazione e diffusione dei saperi tra i tecnici che
Rifiutilab
si occupano della bonifica, i progettisti che studiano
la riqualificazione, i proprietari delle aree, l’autorità pubblica,
e il coinvolgimento degli abitanti. Il fine è quello
Dopo aver svolto attività
professionale in altri studi legali,
Federico Peres ha costituito,
nel 1993, con Guido Butti,
l’associazione professionale B&P
Avvocati con sedi a Milano,
Verona e Palermo.
È professore a contratto di diritto
dell’ambiente presso l’Università
di Padova, Facoltà di Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria
per l’ambiente e il territorio
e docente in corsi post-universitari
organizzati da diverse università.
Si occupa di diritto dell’ambiente
con particolare attenzione alla
bonifica dei siti contaminati,
alla gestione dei rifiuti e al
risarcimento del danno ambientale.
All’interno di B&P Avvocati
segue il contenzioso amministrativo
e presta attività di consulenza e
assistenza stragiudiziale.
È autore di volumi e articoli
per riviste specializzate e relatore
in seminari e convegni.
I Rapporti 2013 e 2014 curati
dalla rivista «TopLegal» dedicati
agli avvocati del Triveneto,
lo hanno classificato al primo posto
quale professionista leader
nel settore del diritto ambientale.
Laureato in Ingegneria Mineraria
all’Università di Bologna, ha
conseguito un master in Business
Management presso la Profingest
Business school di Bologna.
Ha lavorato con il prof. Franco
P. Foraboschi. Dal 1998 lavora come
libero professionista.
è docente di Studi e valutazioni
d’impatto ambientale presso
la Facoltà di Ingegneria, Università
degli Studi di Modena e Reggio
Emilia. Ha lavorato nei settori della
gestione dei rifiuti, della valutazione
di impatto ambientale, delle
bonifiche di siti contaminati,
dei costi ambientali
e del marketing ambientale.
È co-autore di diversi libri
e pubblicazioni ed è socio fondatore
della società che
ha costruito il primo portale italiano
per la gestione dei rifiuti urbani
(www.rifiutilab.it)
e che ogni anno organizza
a Ravenna un importante evento
dedicato alle questioni ambientali.
Laureato in Chimica Industriale
nell’aprile del 1996 presso
la Facoltà di Chimica e
Chimica Industriale dell’Università
degli Studi di Genova, ottiene
nel corso dello stesso anno
l’Abilitazione all’Esercizio della
Professione di Chimico.
Nel gennaio del 2007 gli viene
conferito il titolo di European
Chemist.
Nei primi anni post-laurea, dopo
aver collaborato con l’Università
di Genova negli studi inerenti
le materie plastiche, recuperabilità
e processabilità delle stesse,
ha intrapreso la collaborazione
con l’Ireos SpA di Genova,
società che opera da oltre
trentacinque anni nel settore
delle bonifiche ambientali.
Entrato nello staff tecnico
e commerciale, nominato poi
Direttore Tecnico, ha contribuito
con la sua competenza tecnica
in modo determinante alla crescita
del gruppo di cui oggi
è socio e amministratore.
Laureato in Ingegneria Meccanica
presso la UNI RM (La Sapienza), è stato
assunto nel gruppo eni nel 1992 e
costruisce la propria esperienza in varie
raffinerie del gruppo, dove si occupa
di ingegneria di manutenzione e servizi
tecnici a supporto della produzione
per dieci anni. Successivamente
gestisce l’esercizio di uno stabilimento
che produce benzine da competizione
e poi nel 2004 inizia ad affrontare
i temi ambientali in una raffineria
complessa dove mette in piedi un
piano di miglioramento ambientale
che include sia i temi del risanamento
ambientale sia i temi delle modifiche
impiantistiche degli impianti
di produzione finalizzate a una
maggiore sostenibilità industriale.
Dopo un’ulteriore esperienza nei
servizi tecnici di raffineria, nel 2010
rientra definitivamente nel mondo
del risanamento ambientale e inizia
ad affrontare temi quali le bonifiche
e il decommissioning di ex impianti
industriali e altri asset non più
di interesse per le linee di business
interne al gruppo, nonché la
valutazione di scenari di nuovo sviluppo
per le aree ove erano insediati
gli impianti e che oggi, nella maggior
parte dei casi, sono incluse nel
tessuto urbano delle città stesse.
di ottimizzare le risorse e contemporaneamente di ridurre
le spese e il dispendio di energie, in un’ottica
di sostenibilità ambientale.
In un periodo di forte crisi economica in cui è sempre più
difficile trovare degli investitori, e di sempre maggiore
attenzione per la salute dell’ecosistema, processi di questo
tipo sembrano poter offrire una risposta efficace.
In quali fasi del processo ritiene che questa
integrazione sarebbe più utile o potrebbe avvenire
con più facilità?
Può indicarci qualche caso specifico di sua conoscenza
che ha avuto un esito positivo nel suo ambito di lavoro?
È a conoscenza di qualche progetto che è rimasto
sulla carta, o che non ha del tutto funzionato?
Sa spiegarci dove e perché si è inceppato il processo?
42 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 1 | integrated design | 43
– oltretutto caratterizzati da prestazioni tec-
siamo trovati di fronte a un sottovaglio inqui-
Paolo Miglietta
niche, forme e dimensioni identiche ovun-
nato da metalli pesanti costituito da una per-
Marta Petruzzelli
Comune di Torino, Assessorato al Verde Pubblico
que, nonché supportati da calcoli dimen-
centuale rilevante di inerti che abbiamo potuto
Provincia di Torino, Servizi VIA e VAS
sionali certi e inequivocabili – le scelte tec-
migliorare sotto il profilo pedologico inse-
La progettazione integrata è fondamentale
niche risultano agevolate, invece passando
rendo a titolo sperimentale del compost da
Nella mia esperienza lavorativa di que-
per fare sinergia e ottenere risparmio, ma
a occuparsi di paesaggistica, che per altro è
rifiuto umido urbano oltre ad altri integratori
sti ultimi anni ho potuto constatare che si
il confronto fra le varie professionalità
una delle modalità di mitigazione maggior-
del suolo. Tale ammendamento ha complessi-
intraprendono effettivamente delle scelte
deve avvenire a partire dall’inizio del pro-
mente richieste, le cose si complicano. Infatti
vamente portato alla formazione di un nuovo
di crescita economica e di sviluppo urbano
cesso di progettazione. Infatti, più la pro-
si entra in una non trascurabile discrezionalità
suolo dalle caratteristiche agronomiche accet-
sostenibile quando i problemi ambientali si
gettazione in brownfield è complessa più le
professionale dovuta alle scelte di tecniche e
tabili al punto che abbiamo potuto procedere
affrontano, con una logica di collaborazione,
professionalità che si devono interfacciare
materiali impiegati. Ecco perché deve cre-
con la coltivazione di specie erbacee e succes-
già nelle prime fasi della programmazione/
aumentano e in particolare quella paesaggi-
scere maggiormente la consapevolezza da
sivamente anche arboree.
pianificazione.
stica-agronomica, che operativamente arriva
parte di tutti i professionisti che l’impiego
in coda a tutta la filiera, spesso ne risente in
di tecniche e materiali verdi non è sempre
punto di vista, dovrebbe partire nella fase
modo abbastanza significativo dal punto di
così scontato stante la componente vitale
iniziale della pianificazione con una co-
vista economico, perché può accadere che
presente; ne consegue che non sempre essi
Luca Cianfriglia
pianificazione tra Enti: Regione, Provin-
le criticità e gli obiettivi precedenti assorbano
risultano impiegabili a piacimento del proget-
Architetto
cia e Comune, per analizzare in un unico
una quota rilevante delle risorse finanziarie
tista nelle diverse realtà operative e climati-
complessivamente disponibili.
che. Per esempio, il verde fatica non poco
Il Comune di Torino, sin dalla metà degli
locali, cumulativi e sinergici.
Una delle problematiche più evidenti è che
ad adattarsi a vivere in una stratigrafia di
anni ’90, ha cominciato a occuparsi dei temi
Il Piano Territoriale di Coordinamento
ci si può trovare in siti di bonifica da trasfor-
sottovaglio costituita prevalentemente da
della rigenerazione urbana in stretta ade-
Provinciale PTC2 della Provincia di Torino
mare in parchi con un materiale che non
materiali inerti e dunque sterili al punto da
renza con quello che allora risultava essere il
affronta il difficile scenario economico degli
assomiglia assolutamente al suolo agra-
rendere l’attecchimento e lo sviluppo della
dibattito europeo legato al tema delle città.
ultimi anni, segnato dalla crisi finanziaria dei
rio tradizionale. Quello dei new-soil, ovvero
pianta lenti, difficili se non impossibili.
Torino ha sviluppato una serie di attività che
settori produttivi con forti ripercussioni eco-
terreni costituiti prevalentemente da mate-
Per esempio, nel cantiere di Torino del Parco
attraverso la programmazione e la progetta-
nomiche e sociali, indirizzando la crescita
riali inerti di recupero, è un aspetto tecnico
Spina 3, Valdocco si è tenuto conto di que-
zione integrata hanno cercato di trovare rispo-
edilizia a interventi di riorganizzazione del
innovativo che abbiamo cercato di svilup-
sto ragionamento e quindi la scelta di tritare le
ste più efficaci sui territori notoriamente più
territorio basati sul riuso (riqualificazione e
pare recentemente. Infatti sono ormai nove
fabbriche dismesse e le fondazioni presenti è
delicati e complessi. Con il Progetto Periferie,
riorganizzazione del sistema degli insedia-
anni che facciamo sperimentazione da que-
stata fatta per separare il sopravaglio (frazione
The Gate Porta Palazzo, Urban 2 Mirafiori
menti produttivi e commerciali), limitando
sto punto di vista perché se non si arriva al
inerte non contenente inquinanti) dal sottova-
nord, Urban 3 Barriera di Milano, il Set-
il consumo di suolo fertile e agricolo, svi-
progetto paesaggistico con le idee chiare
glio (frazione fine contenente metalli pesanti
tore Rigenerazione Urbana, la nostra città
luppando, insieme all’ammodernamento
può essere davvero difficile convertire
come inquinanti); questa si è rivelata una
ha voluto dimostrare l’importanza e il benefi-
del sistema delle infrastrutture, produ-
durevolmente a verde l’area di trasfor-
scelta innovativa e interessante, che abbiamo
cio che un territorio cittadino può ottenere da
zione di energia pulita e risparmio ener-
Un processo progettuale integrato, dal mio
tavolo gli impatti dell’intervento sovra-
mazione. Infatti, finché si impiegano mate-
definito e condiviso da subito con gli altri pro-
un lavoro trasversale e dalla riduzione dell’ap-
getico, sicurezza idrogeologica e qualifica-
riali morti (mi si conceda il termine) come
fessionisti incaricati avendo partecipato a tutti
proccio settoriale che spesso caratterizza
zione ambientale. In quest’ottica sarebbe
asfalti, mattoni, arredi, vernici, cementi, ecc.,
i tavoli di progettazione. In tale circostanza, ci
l’operato delle pubbliche amministrazioni.
utile incominciare a valutare un processo di
44 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 1 | integrated design | 45
programmazione in cui sin da subito si ana-
gli interventi infrastrutturali, le modalità
complessità del procedimento, delle nume-
realizzazione di nuovi insediamenti resi-
lizzino delle alternative al consumo di suolo
attuative, i contenuti urbanistici, nonché gli
rose autorizzazioni vincolanti, dei differenti
denziali o commerciali. A seguito di inda-
vergine: il riutilizzo delle aree degradate, gli
aspetti finanziari delle iniziative tese a coniu-
soggetti interessati: Enti pubblici e soggetti
gini ambientali preliminari viene accertato
interventi di recupero urbano e la bonifica
gare le opportunità di trasformazione terri-
privati, con differenti competenze.
che l’area d’interesse presenta delle passi-
delle aree industriali, sia a fini naturalistici
toriale in un disegno di crescita e sviluppo
vità ambientali e quindi i proprietari non
(parchi, aree verdi) che a fini edilizi (nuove
economico sostenibile e condiviso.
responsabili affrontano gli oneri procedi-
aree residenziali/terziarie).
Un altro esempio di cooperazione e co-pia-
mento di bonifica in cambio di una suc-
La pianificazione negli ultimi anni sta
nificazione fra Enti pubblici è il Programma
Gianluigi Soldi
cessiva plusvalenza legata alla realizza-
orientandosi verso una programmazione
di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Soste-
Provincia di Torino, Rifiuti e Bonifiche
zione e commercializzazione delle opere
sostenibile, infatti sempre più numerose
nibile del Territorio – PRUSST 2010 Plan, pro-
sono le varianti di tipo strutturale in cui si
mosso nel 1999 dal Comune di Settimo Tori-
Per avere un’idea concreta della situazione
Nonostante vi siano due obiettivi diversi, la
edilizie di riqualificazione.
lavora in co-pianificazione tra Comune,
nese con l’adesione dei Comuni di Borgaro
attuale sono circa 850 i siti che sono stati
norma da utilizzare per affrontare, dal punto
Regione e Provincia integrando le compe-
Torinese e Torino, con l’obiettivo di avviare
interessati dalle procedure di bonifica sul
di vista amministrativo, tecnico e finanziario,
tenze urbanistiche con quelle ambientali.
sull’area metropolitana torinese compresa
territorio della provincia di Torino, dei quali
la procedura di bonifica è la stessa. A mio
Un esempio di programmazione integrata è
fra il Torrente Stura e il fiume Po, politiche
circa 450 con interventi attualmente in
avviso, tale norma, impostata per affron-
il Piano di struttura del Quadrante Nord-
dirette alla riqualificazione naturalistica delle
corso, sia in termini di fase di approvazione
tare situazioni improvvise d’inquinamento,
Est dell’area metropolitana di Torino che
aree non ancora urbanizzate e alla bonifica
dei progetti che in termini di svolgimento
con l’obiettivo principale di preservare la
analizza una porzione del territorio della
delle aree degradate.
vero e proprio delle opere di bonifica.
salute pubblica e l’ambiente dalla propa-
Città di Torino, di Settimo e di San Mauro.
Ricordo inoltre che nell’ambito della pro-
In base alla normativa, si distinguono due
gazione dell’inquinamento, si adatta male
Tale ambito è caratterizzato da una rilevante
grammazione territoriale della Provincia
principali tipologie di interventi di bonifica:
alla risoluzione delle contaminazioni sto-
infrastrutturazione e da un disegno fram-
PTC2, il corridoio della nuova linea ferro-
1) gli interventi che riguardano situazioni
riche o alle situazioni legate alla riqualifi-
mentato, in cui si sono nel tempo adden-
viaria Torino-Lione, in particolare il tratto in
che prevedono per legge l’attivazione
cazione e al recupero di aree. In particolare
sate concentrazioni produttive in parte
Torino di corso Marche, interessa spazi inu-
del responsabile dell’inquinamento, per
la norma si mostra rigida, restrittiva, troppo
oggi dismesse, quali ad esempio l’ex Scalo
tilizzati della ex area industriale di Alenia
cui viene rilevato o prodotto un supe-
vincolante, e caratterizzata da modalità ope-
merci Vanchiglia e l’ex trincerone ferrovia-
Aeronautica. L’opportunità di studiare e
ramento dei limiti di concentrazione di
rative che non richiedono alcun coinvolgi-
rio (Variante 200 di Torino), l’ex Manifattura
valutare in anticipo (fase di pianificazione)
inquinanti nelle matrici ambientali, causati
mento delle amministrazioni o della popola-
Piemontese, la Gondrand, parte delle aree
gli aspetti procedurali per la realizzazione
da attività attualmente in esercizio;
zione, se non quelle strettamente coinvolte
ex Michelin, ex Pirelli ed ex TNT Traco.
del progetto, anche considerando la boni-
2) quelle attività di bonifica che invece sono
In considerazione della rilevanza strategica
fica dell’area, favorisce un coordinamento
legate a una riqualificazione del territo-
vazione del progetto di bonifica.
di tale territorio e della complessità delle
delle procedure autorizzative per la realiz-
rio per cui, rispetto a un’area industriale
Le scelte di bonifica che sono consentite
iniziative di riqualificazione, le amministra-
zazione dell’intervento nei tempi utili.
dismessa caratterizzata da una contami-
dalla norma, in generale permettono di
dal procedimento amministrativo di appro-
zioni interessate – Regione Piemonte, Pro-
Nonostante gli sforzi anche normativi indi-
nazione storica, si interviene con un pro-
affrontare, dal punto di vista tecnico, l’in-
vincia di Torino e i Comuni di Torino, Set-
cati dal DLgs 152/2006 e seguenti modifi-
cesso condotto su iniziativa di investitori,
tervento in maniera sostenibile: pensiamo
timo, San Mauro e Borgaro – hanno siglato
che e integrazioni per definire procedure e
non responsabili dell’inquinamento, che
ad esempio alla possibilità di applicazione
nel dicembre 2010 un Protocollo d’intesa
tempi, succede spesso che la realizzazione
acquisiscono l’area per utilizzarla con una
dell’analisi di rischio, alla messa in sicu-
finalizzato a programmare in modo coerente
di opere strategiche si prolunghi per la
destinazione d’uso diversa, prevedendo la
rezza permanente o operativa. Tuttavia
46 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 1 | integrated design | 47
l’approccio amministrativo è troppo rigido
in funzione delle esigenze dettate dalla
barriera reattiva permeabile (PRB) che è
La registrazione di tali vincoli dovrebbe essere
e non è adeguato a una progettazione
primaria necessità di bonifica. Se ho a
stata realizzata nei Comuni di Buttigliera e
presente a tutti i livelli possibili: a partire dal
integrata, in base alla quale si dovrebbe
disposizione un sito caratterizzato dalla pre-
Avigliana, a valle del complesso di discari-
piano regolatore fino ad arrivare al regola-
modulare il risanamento con scelte meno
senza di terreno contaminato, che potrei
che dell’ex Teksid, per la gestione dell’inqui-
mento di condominio e ai contratti di compra-
vincolate e più dinamiche, orientate alla
lasciare in sito mediante una messa in sicu-
namento delle acque sotterranee da solventi
vendita degli immobili, dando atto del divieto
futura riqualificazione. Soprattutto in
rezza permanente rappresentata da una sem-
clorurati. Per il momento è l’unico esempio
di eseguire azioni o realizzare opere che
relazione agli interventi che riguardano i
plice barriera di copertura, a livello di desti-
italiano dell’applicazione di tale tecnologia.
potrebbero compromettere i presidi di bonifica
brownfield di origine industriale.
nazione urbanistica, dovrei prevedere, per
Una problematica da segnalare in merito alla
adottati per impedire il contatto delle matrici
Nonostante questa difficoltà si annoverano
esempio, una destinazione parco, dove non
sostenibilità delle bonifiche in Italia è legata all’i-
ambientali inquinate con i possibili utenti,
numerosi interventi positivi svolti sul territo-
ho necessità di scavare; mentre invece andrò
nefficienza del sistema di controllo istituzio-
nonchè della necessità di mantenere i sistemi
rio di Torino e riguardano molte bonifiche
a scavare laddove ho del terreno meno inqui-
nale (Land Use Control o Institutional Con-
di monitoraggio previsti. Solo con l’adozione
legate a necessità di carattere urbanistico di
nato oppure dove le esigenze di bonifica mi
trol) che deve essere adottato in parallelo
di questi accorgimenti può essere garantita,
riqualificazione del territorio che hanno coin-
obbligano comunque a dover rimuovere il
agli interventi che, con l’obiettivo di rispar-
oltre alla necessaria pubblicità, anche la soste-
volto le aree industriali dismesse nel conte-
terreno. Questo potrebbe essere un approc-
miare risorse, prevedono il mantenimento
nibilità a lungo termine delle bonifiche.
sto cittadino: le bonifiche delle Spine e le
cio di bonifica e riqualificazione rivolto alla
di matrici ambientali inquinate o di rifiuti
nuove aree universitarie della Città di Torino,
sostenibilità. Invece spesso gli interventi di
presso i siti. Nel momento in cui prevedo il
varie ex aree produttive nei Comuni di Set-
riqualificazione si eseguono a seguito di
mantenimento della presenza delle sostanze
timo Torinese, Borgaro, e altre città della cin-
una lottizzazione: una o più società immo-
inquinanti nelle matrici ambientali (con l’ado-
Ezio Micelli
tura, il recupero di numerose aree di discarica
biliari acquisiscono un determinato lotto per
zione dell’analisi di rischio o della messa in sicu-
Comune di Venezia, Assessore all’Urbanistica
legate alle passate attività industriali, sono
la costruzione di edifici residenziali, indipen-
rezza permanente), che non consentono un
dal 2010 al 2013
tutti buoni esempi di progettazione integrata,
dentemente dalla situazione ambientale,
uso illimitato dell’area, devo parallelamente e
sia a livello di programmazione della bonifica
che nella maggior parte dei casi deve essere
necessariamente adottare e registrare oppor-
Il nodo essenziale è dato dal fatto che la
che di successiva riqualificazione architetto-
ancora valutata; la bonifica viene poi deman-
tuni vincoli e limitazioni d’uso permanenti, che
preoccupazione dell’amministratore è, in
nica. Tali interventi hanno permesso di dare
data a un processo decisionale successivo,
dovranno accompagnare il sito per l’eternità.
primo luogo, quella del rispetto assoluto
un nuovo volto ad aree urbane altrimenti
che è comunque sempre estremamente vin-
La normativa italiana chiede di indicare la pre-
delle regole dettate da una normativa che
degradate, sia dal punto di vista ambientale
colato alle opere di riedificazione già com-
senza di vincoli e limitazioni d’uso sul certifi-
è particolarmente stringente e severa, e solo
che sociale. Purtroppo in molti casi si è partiti
pletamente progettate. Si nota pertanto
cato di destinazione urbanistica solo nel caso
secondariamente la minimizzazione di costi.
con un approccio molto imprenditoriale, che
una carenza dell’approccio integrato dell’in-
di messa in sicurezza permanente, senza indi-
Di conseguenza, nella valorizzazione di aree
ha visto per prima l’iniziativa rivolta alla rie-
tervento, che dovrebbe vedere per prima la
carne gli strumenti e le modalità. Tuttavia il
che presentano un problema di riqualifica-
dificazione dell’area, piuttosto che all’inter-
valutazione delle esigenze di bonifica, poi le
sistema di controllo e registrazione dovrebbe
zione ambientale, è necessario oggi lavo-
vento di risananento nei confronti dell’inqui-
scelte di riqualificazione edilizia, in funzione
estendersi in modo molto più capillare ed effi-
rare, nel rispetto della normativa, sulla
namento delle matrici ambientali. La boni-
delle esigenze dettate dalle precedenti.
cace, prevedendo l’adozione di tali previsioni
scelta di funzioni che siano in grado di ren-
fica viene spesso vista come uno scomodo
Un esempio di successo degli interventi di
anche nel caso di applicazione dell’analisi di
dere davvero minimo il costo della riqua-
elemento accessorio, mentre bisogne-
bonifica, che in alcuni casi ha permesso di
rischio, dove siamo vincolati al rispetto degli
lificazione. Non è un caso che il governo
rebbe inquadrare tutta la pianificazione
realizzare delle opere importanti dal punto
scenari previsti nell’analisi stessa e garantendo
Monti abbia creato, per Marghera, la con-
degli interventi successivi di riedificazione
di vista tecnico e scientifico, è quello della
la loro tracciabilità ed efficacia nel tempo.
dizione di lavorare con procedimenti di
48 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 1 | integrated design | 49
bonifica semplificati dando la possibilità di
il lavoro nel sottosuolo, portando a casa un
e valutazioni assolutamente non prevedibili.
fondazioni, coprendo con una gettata di
ritornare a processi di tipo industriale-pro-
business plan sicuramente meno redditizio
Il caso di Santa Giulia a Milano è un classico
cemento, con dovuta segnalazione in sito e
duttivo con un percorso amministrativo e
rispetto a quanto prospettato in origine, ma
esempio di come la Magistratura e l’Arpa
in Comune a memoria delle future demoli-
tecnico particolarmente agevolato.
molto più stabile e aderente alla realtà sia
abbiano bloccato per anni l’area a sud del
zioni. Questo è un sistema pratico ed effi-
Il privato invece ha una diversa prospet-
sotto il profilo dei costi che dei ricavi.
complesso tenendo praticamente in ostag-
ciente a un costo estremamente ridotto
tiva. Se è proprietario spera sempre che
I casi di insuccesso sono moltissimi pur-
gio delle proprie decisioni, per anni, ben
che risolve anche un problema di eccessivo
chi compra sia in grado di ripagarsi il costo
troppo. Talvolta, soprattutto se si tratta di Siti
1.500 famiglie.
riempimento delle discariche speciali con
della bonifica che magari viene trasferito a
di interesse nazionale, il sovrapporsi delle
materiali di per sé inerti. Ma la normativa
valle sull’utilizzatore successivo. Oggi a fronte
competenze statali con quelle delle auto-
non lo consente.
della diminuzione del plusvalore atteso, molti
rità locali e della stessa Soprintendenza
hanno preferito puntare su attività di tipo
rallentano anche operazioni di semplice
Stefano Ponchia
che prevedeva una mappa delle tipizzazioni
Un altro caso è legato al decreto Ronchi
produttivo confermando la funzione iniziale
reindustrializzazione per anni. Tutto questo
Gefim SpA
dei territori perché non esiste in natura il
di questi stessi siti con introiti magari inferiori
ha a che fare con una complessità ammini-
alle aspettative ma pur sempre valori positivi.
strativa dei processi che è particolarmente
Io ritengo che la progettazione integrata
Val di Susa c’è una forte presenza di arse-
Laddove invece si immaginavano percorsi di
impegnativa soprattutto laddove si incro-
sia uno strumento interessante e che libe-
nico, con una concentrazione molto più
riqualificazione anche con cambio di destina-
cia con la riqualificazione ambientale.
terreno ideale. Per esempio a Torino e nella
rerebbe risorse elevatissime, ma in que-
alta di quella imposta come limite dalla
zione d’uso le aspettative sono andate molto
sto momento in Italia non ci sono ancora
normativa.
spesso frustrate.
le condizioni culturali per avviare un pro-
ranza delle regioni d’Italia non è mai
L’unico caso di successo che per me vale la
cesso di questo tipo.
stata fatta questa tipizzazione. A volte
Nella
stragrande
maggio-
pena di essere raccontato è il percorso di
Guglielmo Pelliccioli
Il problema principale è legato alla comples-
noi facciamo bonifiche che sono onerose
riqualificazione ambientale dell’ex depo-
«Il Quotidiano Immobiliare»
sità e rigidità della normativa. E più la nor-
e non sono risolutive perché qualsiasi terra
mativa è complessa più si favorisce l’insor-
di riporto che prendo rischia di ricreare lo
blici del Comune di Venezia. Inizialmente
Purtroppo il livello di autorità dei soggetti
gere di comportamenti scorretti perchè, se
stesso problema perché quella è la compo-
si è immaginato di far fronte agli importanti
citati è diverso. Parlare di collaborazione
si sta a vedere il rapporto costi-benefici, c’è
nente tipica del terreno.
costi di bonifica attraverso una densificazione
quando di mezzo vi sono logiche tanto
sempre qualcuno che ricerca delle scorcia-
In parte il problema è legato all’inefficienza
polifunzionale dell’area: residenza, commer-
diverse mi sembra semplicemente utopi-
toie. Un esempio riguarda il problema delle
della burocrazia. Noi abbiamo fatto una
cio e terziario, con un carico insediativo dav-
stico. Il proprietario ha l’esigenza di mone-
coperture in amianto: un tetto in amianto
stima: i costi e i ritardi imputabili all’ineffi-
vero importante. Poi la società Actv ha ven-
tizzare il bene, la pubblica amministrazione
diventa pericoloso quando il materiale si
cienza della burocrazia in un’operazione di
duto l’area e chi ha comprato non era inte-
di risolvere un problema sociale e magari di
sfalda e disperde fibre, ma se non è a contatto
trasformazione immobiliare a parità di qua-
ressato a sviluppare la totalità dei metri
ottenere oneri di urbanizzazioni importanti
con l’aria è assolutamente inerte. L’eternit
lità del prodotto aumentano il prezzo di ven-
cubi previsti dallo strumento urbanistico,
(ormai unica fonte di reddito dopo il patto
per legge deve essere conferito in discariche
dita del 20-25%.
quanto invece solo ai metri cubi che effet-
di stabilità), gli abitanti vorrebbero esclu-
speciali, venendo pagato un tanto al chilo,
Siccome il patrimonio immobiliare messo in
tivamente avevano un mercato. In questo
sivamente aumentare la qualità della vita
con costi elevati e con tutti gli ulteriori pro-
vendita in Italia supera le decine di miliardi
modo si sono minimizzati i costi legati al
del luogo. Sopra questi interessi c’è però
blemi legati al trasporto e allo stoccaggio. La
di euro, il Paese libererebbe risorse per ulte-
processo trasformativo. L’impresa ha com-
un dominus che è la Magistratura, nel caso
nostra proposta era stata quella di interrare
riori investimenti che non sono assoluta-
prato con la prospettiva di ridurre al minimo
abbia bloccato l’area, e l’Arpa, che ha tempi
in una camera le lastre di amianto sotto le
mente indifferenti. Inoltre, sull’inquinamento
sito Actv, l’azienda di autotrasporti pub-
50 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
dopo per l’ampliamento del Politecnico,
l’opinione pubblica e la magistratura restano
particolarmente aggressivi e il funzionario pubblico, che ha la responsabilità ed
le domande 1 | integrated design | 51
Pietro Jarre
Golder Associates
è esposto, tenderà sempre a preferire
Tra i casi di insuccesso a Torino ricordo quello
sull’area delle ex officine ferroviarie, che non
del giardino della Ceat, in via Pacini angolo
ha scantinati, né parcheggi interrati.
via Leoncavallo. La Ceat fu demolita e rico-
Abbiamo interagito bene, fin dalla fase di
struita con una corona di case. All’interno di
sistemi che diano maggiori garanzie teo-
L’arte di chi intraprende un processo inte-
definizione urbanistica, con i diversi livelli
questi edifici un cortile è rimasto sequestrato
riche anche se ciò vuol dire maggiori costi
grato è generare una progettazione che
di progettisti, con l’architetto Ciocchetti del
per questioni di bonifica per circa dieci anni,
nella fase progettuale delle operazioni,
tenga conto delle possibilità economiche
Comune, con la professoressa Bazzanella
perché il processo è stato evidentemente mal
tempistiche che si dilatano e un costo com-
che sono pesantemente influenzate dalla
della Facoltà di Architettura che dava le linee
gestito. E poi tutta la zona a nord del tor-
plessivo delle operazioni di messa in sicu-
bonifica. La gestione della bonifica è neces-
generali con cui abbiamo definito il profilo a
rente Stura, denominata Basse di Stura, che
rezza del sito molto più alto di quello che
saria per assicurare che lo sviluppo avvenga,
capannoni, per preservare la memoria sto-
ancora richiede complessi studi. A Torino non
potrebbe essere, senza ottenere, il più
e il progettista deve come prima cosa rivol-
rica del passato industriale. Perché è proprio
ci sono stati grossi problemi di inquinamento
delle volte, vantaggi nella qualità finale
gersi al bonificatore.
in questa fase che si incide, sull’x, y, z dei
diffuso dovuto ai rifiuti tossici perché fortuna-
dell’ambiente.
Come esempio di progettazione integrata,
corpi delle fabbriche, sulla viabilità, sulla
tamente venivano quasi tutti scaricati lì.
è un discorso che calza a pennello per l’in-
io ho seguito lo sviluppo di Environment
posizione delle aree verdi, dei volumi, non
ceneritore del Gerbido: tutti pensano che sia
Park su Spina 3 che ho guidato dal punto di
a livello di progettazione di dettaglio del ser-
il disastro assoluto. Ma in paesi più evoluti
vista delle bonifiche. Grazie alle sinergie
ramento o della distribuzione interna dei
come la Germania e la Svizzera ci sono ince-
di progetto, e grazie al fatto che abbiamo
vani. I cittadini a quel livello non sono stati
Paolo Berutti
neritori di quartiere. Riducono i costi di tra-
dichiarato l’area cantierabile per tempo, la
coinvolti perché di fatto non c’erano. Si trat-
Golder Associates
sporto e funzionano benissimo. A Monte-
città non ha perso i fondi comunitari pari a
tava di un’area molto ampia completamente
carlo l’inceneritore è stato costruito sotto lo
40 miliardi di lire.
interessata da attività industriale e quindi
Nel campo delle bonifiche e della riquali-
stadio. Ma per noi l’inceneritore è Seveso, la
L’analisi di rischio ci ha permesso di verifi-
priva di abitanti.
ficazione dei siti contaminati, un processo
madre di tutti i problemi ambientali, per cui
care che l’acqua a valle del sito era esatta-
La parte di Spina 3 dietro all’Envi Park è stata
progettuale condiviso può essere indubbia-
è visto e vissuto come un disastro ambien-
mente uguale all’acqua di monte. Per questo
venduta a privati con lotti definiti in modo
mente una strategia di successo per lo svi-
tale certo.
motivo si è deciso di non rimuovere le sco-
tale da realizzare i condomini laddove c’erano
luppo del territorio. Una progettazione inte-
Un altro problema che abbiamo in Italia è la
rie delle fonderie già presenti e di metterle
le aree meno contaminate e da accelerarne la
grata sarebbe conveniente sin dalla fase di
mancanza di permeabilità di informazioni
invece in sicurezza sotto il costruito. Que-
costruzione e la vendita. Si è lasciato alla città
analisi di rischio, in cui si valuta la perico-
e di relazioni rispetto ai lavori che si fanno.
sta scelta ha permesso di risparmiare decine
l’onere di mettere poi a posto con bonifiche
losità degli inquinanti presenti e quindi il
Nello specifico noi a Torino non siamo
di milioni di euro che altrimenti si sarebbero
successive le zone pubbliche.
livello di contaminazione del sito. Infatti, i
mai stati coinvolti in casi di progettazione
spesi per il conferimento in discariche spe-
Altri casi importanti sono l’Oval e tutti i siti
rischi associati agli inquinanti e le opere
integrata legata anche alla sostenibilità
ciali, grazie alla messa in opera del semplice
olimpici che hanno permesso di riconvertire
di bonifica sono funzione dell’uso che
ambientale e non ho conoscenza diretta di
vincolo permanente di coprire il terreno al
molte aree industriali dismesse e l’area Ital-
s’intende fare del territorio. Per fare un
altri progetti che abbiano utilizzato questa
dilavamento delle acque meteoriche per evi-
gas dove oggi sorge il Campus Einaudi.
esempio, le opere di bonifica necessarie per
tare l’asportazione di inquinanti in falda. La
In generale a Torino c’è stata una buona
un’area in cui si prevede di costruire un par-
conseguenza a livello progettuale è stata la
convergenza, anche sana dal punto di vista
cheggio possono essere molto diverse da
necessità di elevare gli edifici da sottoterra a
politico oltre che efficace nel permettere alla
quelle richieste qualora sulla stessa area
sopraterra. Lo stesso abbiamo poi fatto anni
città di procedere nello sviluppo.
fosse costruito un ufficio.
procedura.
52 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 1 | integrated design | 53
Nella pratica vi sono però alcune difficoltà,
di plastiche biodegradabili a partire da
bambino rispetto a quella di un adulto, così
pregio. Il sito è caratterizzato da una con-
poiché la bonifica di siti contaminati, la cui
materie prime vegetali, sulla base di un
come lo è il tempo passato da un lavoratore
taminazione da solventi clorurati, con con-
durata è spesso di alcuni anni, coinvolge
protocollo d’intesa firmato da numerosi
di passaggio occasionale o da un residente.
seguente rischio di risalita di vapori dal ter-
numerosi soggetti (proprietari delle aree,
portatori d’interesse (ministeri, autorità
La destinazione finale di un’area, non solo
reno. A causa dell’ubicazione della sorgente
diversi Enti pubblici e cittadini) che difficil-
locali, sindacati, aziende).
nei termini generali, ma anche nel dettaglio
di contaminazione, in prossimità del confine
mente hanno interessi convergenti. Gli abi-
Esempi negativi ritengo siano tutti quelli in
delle singole sotto aree, può quindi essere
del sito, il raggiungimento dei limiti tabel-
tanti vorrebbero che i siti contaminati tornas-
cui nuovi insediamenti commerciali o strut-
strutturata in maniera da offrire la migliore
lari di concentrazione nelle acque sotterra-
sero nelle condizioni originarie, antecedenti
ture industriali sono costruiti in aree agricole,
soluzione sia nei confronti della protezione
nee (ovvero la bonifica secondo i restrittivi
agli eventi inquinanti; le autorità pubbliche
o comunque poco antropizzate, anziché in
dei fruitori dell’area, sia in termini dei costi
criteri italiani) non è raggiungibile in tempi
preferirebbero soluzioni con percorsi autoriz-
zone industriali dismesse, magari adiacenti.
della bonifica. Banalmente non si costruirà
compatibili con il risviluppo dell’area, che
zativi semplici e lineari; i proprietari delle aree
Mi viene in mente il nuovo parco commer-
un asilo su un’area con un elevato poten-
imponeva tempi brevi. La soluzione propo-
opterebbero per le soluzioni più vantaggiose
ciale di Settimo Torinese, che conosco poco,
ziale di intrusione di vapori da contaminanti
sta consisteva quindi, assieme a una bonifica
in termini di costi e di tempi.
ma di cui osservo che nuovi capannoni e
volatili, ma si andrà a localizzare in un’area
delle acque sotterranee di lungo termine,
Talvolta questi interessi non trovano un
parcheggi sono stati costruiti su terreni agri-
meno contaminata, mentre l’area a rischio
nella realizzazione di una messa in sicurezza
punto di contatto: in questi casi la durata
coli anziché sulle aree delle vecchie fabbri-
vapori potrà essere usata per un parcheggio.
tramite una copertura che favoriva la circo-
del procedimento di bonifica può allungarsi
che situate a poca distanza, i cui impianti
Questo è il livello minimo. Ma forse bisogne-
lazione di aria pulita e impediva l’intrusione
a dismisura, negando ogni possibilità di svi-
sono ancora da demolire.
rebbe partire ancora più a monte, in fase
dei vapori. Il progetto non è andato a buon
luppo delle aree.
di pianificazione urbana di alcune aree,
fine poiché il riutilizzo delle strutture com-
In passato ho seguito lavori di bonifica di aree
prevedendo il loro sviluppo futuro, in
portava vincoli importanti dal punto di vista
maniera da coinvolgere fin dall’inizio i tec-
delle misure mitigative e l’autorità compe-
di aree interne a Siti d’interesse nazionale
Jean Pierre Davit
nici che sapranno quali saranno i costi e i
tente, pochi mesi dopo l’evento del terre-
situati in altre province. Nel complesso ho
Golder Associates
tempi di bonifica e le diverse combinazioni
moto in pianura padana, ha ritenuto che i
possibili a seconda delle soluzioni adotta-
rischi legati a una destinazione d’uso resi-
in provincia di Torino, mentre ora mi occupo
osservato che i procedimenti di bonifica di
competenza dei Comuni sono più semplici e
L’integrazione al momento in generale
bili, e le difficoltà nell’implementarli.
denziale fossero non completamente preve-
più brevi di quelli in cui la competenza è del
manca. Dovrebbe avvenire su tutte le fasi
Porto un esempio di un progetto che è
dibili. L’attuale progetto di risviluppo, in fase
Ministero, forse perché i Comuni sono diret-
del processo, a partire dalla fase iniziale.
rimasto sulla carta. Si tratta di un’area indu-
di discussione, non comporta usi sensibili
tamente coinvolti nello sviluppo delle aree, o
Le bonifiche spesso vengono commissionate
striale storica in un’area ora residenziale al
e, a valle dello smantellamento delle strut-
perché il numero di Enti è minore e la convo-
ma non c’è un vero e proprio lavoro di inte-
centro di una città nel nord Italia. La pro-
ture esistenti, permetterà soluzioni ingegne-
cazione delle conferenze dei servizi più rapida.
grazione con l’architetto, lo sviluppatore del
duzione è stata recentemente spostata in
ristiche ancora più robuste. A seguito di un
Ritengo esempi positivi le ex aree industriali
sito e le autorità. Il primo livello minimo di
un nuovo sito produttivo vicino all’auto-
primo insuccesso, quindi, si è avviato un dia-
di Torino che, dopo qualche anno dall’ini-
integrazione deve avvenire sulle analisi di
strada più comodo per la logistica e per
logo che porterà a una soluzione accetta-
zio dell’iter di bonifica, sono state riconver-
rischio. Il rischio che pone una contamina-
l’impatto della mobilità sulla popolazione.
bile per il proprietario del sito, per l’autorità
tite ad altre attività. Altro esempio positivo,
zione non è assoluto, ma è funzione dell’uti-
A valle di una ricerca di mercato si è indivi-
competente, per l’acquirente e soprattutto
anche se situato in provincia differente, è
lizzo dell’area, ovvero della sensibilità dei
duato un potenziale acquirente. Il progetto
per i futuri fruitori dell’area. In questo caso
la riconversione di una parte del petrol-
fruitori dell’area e del tempo che passeranno
prevedeva una riqualificazione mantenendo
c’è stata un’integrazione nella progetta-
chimico di Porto Torres alla produzione
sul sito. È molto diversa la sensibilità di un
una parte della struttura storica ritenuta di
zione col potenziale acquirente; l’analisi di
54 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 1 | integrated design | 55
dell’area ex Italgas in corso Regina Mar-
Non ho esperienze nell’area torinese ma nei
oppure nello stesso sito realizzare piazzali,
ziale risviluppo dell’area e c’è stato il coin-
gherita dove adesso è stato installato il
miei anni di direzione del servizio piani di
con funzione di impermeabilizzazione delle
volgimento degli Enti.
nuovo insediamento universitario, l’area di
Bonifica del Comune di Milano ho parteci-
stesse aree.
rischio è stata fatta sulla base del poten-
Occorre aggiungere che la principale dif-
Parco Dora dove anche Golder ha operato,
pato a un Progetto Europeo, PROSIDE, che
È evidente che da un punto di vista archi-
ficoltà aggiuntiva deriva dal fatto che la
le OGR dove è stato effettuato il raddop-
aveva come oggetto proprio lo sviluppo di
tettonico anche l’impatto e il risultato sareb-
richiesta del mercato immobiliare è bassa
pio del Politecnico. Questi sono tutti pro-
procedure di progettazione integrata.
bero completamente diversi. Da qui nasce la
e si sono sprecate occasioni. Nella città
getti dove su un versante viene recupe-
Il progetto, che ha avuto come sito cam-
necessità di collaborare prima delle ipotesi
menzionata prima sono stati creati centri
rata un’area contaminata, dall’altro si
pione Bovisa Gasometri (ex officina del gas)
progettuali, definendo reciproche esigenze e
commerciali, soluzioni ideali per molti siti
permette lo sviluppo del territorio, delle
sul quale si sono svolte le sperimentazioni
volontà e cercando un punto comune, tec-
contaminati, su terreno agricolo, anziché
attività produttive, dei servizi. In queste
progettuali di quattro team tra cui anche
nicamente ed economicamente sostenibile.
privilegiare il riuso del suolo.
operazioni il valore del terreno è determi-
Università ed Enti pubblici, si è concluso
La bonifica delle ex acciaierie in corso Mor-
nante: in un’area a gran valore edificabile, il
nel 2006 e ha avuto come risultato la con-
tara a Torino è stata eseguita sicuramente
recupero e la riconversione di un’area con-
ferma che la massima condivisione delle
con un confronto con i progettisti dedicati
taminata sono molto più facili rispetto ad
informazioni e del processo è il sistema
alla successiva costruzione. Però, essendo noi
altri luoghi.
che porta alla soluzione meno impat-
intervenuti nell’esecuzione della bonifica, non
tante sia dal punto di vista economico che
saprei dire con certezza quanto i due gruppi
ambientale.
di lavoro, progettisti per la bonifica e proget-
Rajandrea Sethi
Politecnico di Torino
In merito al tema dell’integrazione nel pro-
tisti per la costruzione, si siano integrati e in
cesso progettuale un momento di incontro
Annalisa Gussoni
tra tecnici, progettisti, proprietari, autorità
Pasa Labs Srl
pubblica ed Enti di controllo, si verifica in
quale fase. In cantiere comunque circolavano i disegni esecutivi delle opere succes-
Gianluigi Tealdo
sive, viabilità compresa, segno quindi che la
Ireos SpA
bonifica non è stata realizzata con il solo e
sede di conferenza dei servizi. La confe-
Io ritengo che ogni fase del processo
renza dei servizi – convocata periodicamente
dovrebbe basarsi su una programmazione
per valutare le varie procedure di caratteriz-
e progettazione integrata. Il dialogo tra
Ritengo che l’integrazione dovrebbe neces-
I progetti che sono rimasti sulla carta sono
zazione e bonifica dei siti contaminati –
urbanisti e tecnici ambientali è fondamentale
sariamente avvenire nelle fasi iniziali della
moltissimi, così come quelli che non hanno
non è tuttavia una sede di progettazione.
per addivenire a uno scenario che, tenendo
progettazione. Integrare gli interventi di
funzionato del tutto. Le motivazioni sono
È una fase interlocutoria e di approvazione
conto delle reciproche esigenze e dei reci-
bonifica, che spesso sono inevitabili, come
molteplici, dal rinvenimento di un livello di
progettuale, durante la quale si stabilisce
proci vincoli, sia quello ottimale dal punto di
la rimozione di hot spot di contaminazione
contaminazione molto superiore a quanto
un confronto per indirizzare i progettisti
vista sia economico che progettuale. In que-
o capping di aree contaminate, con le esi-
individuato in sede di caratterizzazione e
e i proprietari verso soluzioni conformi
sto sviluppo è fondamentale la valutazione
genze costruttive architettoniche, aventi
quindi con innalzamento non sostenibile
alla normativa vigente, per soddisfare
delle aspettative e dei bisogni della popo-
magari come obiettivo primario l’aspetto
dei costi, a modifiche normative che hanno
esigenze di comune interesse, attra-
lazione residente che proprio per la cono-
artistico e paesaggistico, potrebbe signifi-
influenzato il bilancio economico del pro-
verso un dialogo mediato dagli Enti pub-
scenza approfondita del territorio può evi-
care risparmiare ingenti somme di denaro.
getto, per la fase di bonifica e/o per quella
unico scopo di ripulire l’area.
blici e di controllo. A Torino sono presenti
tare che lo sviluppo di un’area sia avulso
Volendo esemplificare la questione, basti
di costruzione, sino ad arrivare a problemati-
diversi esempi virtuosi di riqualificazione
dalla realtà locale e divenga un mero eserci-
pensare alla differenza economica tra rea-
che socio-ambientali.
di aree industriali contaminate. Il recupero
zio immobiliare.
lizzare box sotterranei in aree contaminate
56 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 1 | integrated design | 57
connessi con i costi, con l’entità delle
Tirando le somme, le principali problema-
Federico Peres
Alfonso Andretta
contaminazioni o con le dinamiche tra
tiche che possono inceppare un processo
Butti&Partners
Rifiutilab
progettisti.
di bonifica sono sostanzialmente legate ai
A seguito delle indagini di caratteriz-
costi. Con i costi, inoltre, si interfacciano
La visione e il percorso andrebbero condi-
Il progettista, architetto o ingegnere, che
zazione e dell’approvazione del pro-
altre due questioni: la definizione degli
visi sin dall’inizio tra i diversi soggetti coin-
progetta il recupero urbanistico di un’area
getto, il proprietario dell’area, intenzio-
obiettivi di bonifica e la tempistica per
volti. Soprattutto rispetto agli abitanti
contaminata dovrebbe cominciare a lavo-
nato a procedere alla bonifica, può ren-
ottenere le autorizzazioni.
credo che sarebbe opportuno renderli par-
rare solo dopo avere acquisito i necessari
dersi conto che sono necessari livelli di
A fronte delle normative che sono vigenti
tecipi del progetto prima della sua uffi-
dati di caratterizzazione. Alcuni progetti
intervento talmente complessi che i costi
in Italia, l’obiettivo di bonifica viene fis-
ciale presentazione agli uffici competenti.
nascono zoppi perché questo non avviene.
di bonifica diventano insostenibili. Tale
sato attraverso l’applicazione dell’analisi di
Non mi risultano esperienze di integrated
È necessario prima chiarirsi le idee su quali
situazione può verificarsi soprattutto se
rischio. Questa analisi fornisce il livello di
design nei termini puntuali sopra descritti;
siano i livelli di contaminazione nel sotto-
ci sono contaminazioni che si sono pro-
riduzione della contaminazione necessario
esistono peraltro diversi interventi, alcuni
suolo e poi partire con la progettazione
tratte per decenni e che interessano aree
per ottenere le autorizzazioni al recupero
tuttora in corso, che hanno come obiettivo
urbanistica.
molto estese e comparti ambientali diversi
dell’area.
la riqualificazione, previa bonifica, di aree
Un corretto confronto tra tutti i progettisti è
oppure quando ci sono inquinamenti dif-
Se la differenza tra il livello di inquinamento
industriali dismesse.
auspicabile in qualsiasi tipo di attività, ma il
fusi dovuti a più fonti. Inoltre, come si
presente e quello stabilito in seguito all’ana-
Sono a conoscenza e ho prestato la mia assi-
problema non è tanto il fatto di consentire
segnalava già in precedenza, quando il
lisi di rischio è talmente elevata da compor-
stenza in diverse situazioni nelle quali il pro-
uno scambio di informazioni durante tutta
processo di bonifica è connesso a un pro-
tare costi di bonifica inaccettabili ci si ferma
getto non avanzava. Questo può dipendere
la fase di progettazione, quanto piuttosto
getto di recupero urbanistico dell’area,
perché non sempre è possibile modulare l’in-
da una crisi finanziaria o economica dell’in-
nell’avere tutte le informazioni necessarie
può accadere che il proprietario del sito
tervento di bonifica e il successivo progetto
vestitore, ma talvolta anche da un eccesso
prima di affrontare un progetto di recu-
preveda un progetto edilizio particolar-
edilizio. Ad esempio, di fronte a costi di boni-
di burocrazia. Penso al numero spesso ele-
pero urbanistico.
mente bello affidandosi a un architetto di
fica elevati, non sempre è possibile rimodu-
vato di Enti pubblici che, contemporanea-
A proposito di progetti di bonifica che non
grido, senza che quest’ultimo si interfacci
lare gli standard urbanistici in maniera da
mente, dirigono, controllano, sovrainten-
sono stati portati a termine mi sembra si
con chi sta facendo o ha fatto le indagini
rendere profittevole il complesso degli inter-
dono agli interventi. Lo strumento per far
possano individuare tre diverse casistiche
di caratterizzazione. In queste situazioni
venti previsti.
parlare con una voce sola le diverse com-
a seconda della tipologia di sito che può
può succedere che, per conciliare il pro-
Ritengo, infine, che sia importante integrare
petenze pubbliche esiste ed è la confe-
essere: abbandonato, dismesso o in uso.
getto urbanistico con il progetto di boni-
il concetto di sostenibilità ambientale nelle
renza dei servizi; tuttavia questo modulo
1. Se il sito è abbandonato, la bonifica
fica, il proprietario si ritrovi di fronte a pro-
strategie di disinquinamento perché non
procedurale della pubblica amministrazione,
spesso non parte perché non si trova il
blematiche che comportano un’esponen-
possiamo permetterci di fare solo scavi e
vuoi per situazioni soggettive e oggettive
responsabile dell’inquinamento. Di con-
ziale crescita dei costi, tale da renderli
smaltimento. I costi e l’impatto ambientale
contingenti, vuoi per la complessità intrin-
seguenza, tutti i costi dell’eventuale inter-
insostenibili.
di queste tecniche sono elevati: occorre pun-
seca che spesso caratterizza interventi di
vento sono scaricati sulla collettività che,
una certa dimensione, solo raramente soddi-
però, non ha fondi da investire.
3. Se il sito è in uso, svolgere le indagini
necessarie al processo di caratterizzazione
sfa l’investitore che – lo sappiamo bene – ha
2. Se il sito è dismesso, i problemi che por-
risulterà più complesso e questa difficoltà
bisogno di tempi certi e possibilmente conte-
tano all’inceppamento del processo che
andrà a sommarsi a quelle elencate in
nuti, e soprattutto di risposte chiare.
dovrebbe
precedenza.
portare
alla
bonifica
sono
tare su tecnologie innovative.
58 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
59
propri prodotti su un’area precedentemente
Sandro Olivieri
occupata da un deposito di prodotti petroli-
eni SpA, Downstream & Industrial Operations
feri e Terni, dove sono state realizzate unità
abitative su un’area precedentemente occu-
le domande | 2
progettazione partecipata
e comunicazione al cittadino
I casi di maggior successo sono quelli in cui il
pata sempre da un deposito.
coinvolgimento degli stakeholder avviene
Molteplici invece sono le micro aree occu-
Il modello progettuale dell’integrated design può
nella fase iniziale, quando si comincia a
pate da ex punti vendita posizionati nei cen-
prevedere, a un certo punto, il coinvolgimento proattivo
parlare di sviluppo e trasformazione urbani-
tri urbani.
dei cittadini.
stica. Il coinvolgimento in tale fase permette
A fianco dei casi precedenti si contano
La cosiddetta progettazione partecipata può aiutare
di partecipare alle scelte iniziali e dà la pos-
anche numerosi progetti rimasti sulla carta
a rispondere ai bisogni reali del territorio e può mitigare
sibilità di esprimere il consenso/dissenso in
e la motivazione è sempre riconducibile
l’insorgere di manifestazioni di dissenso, evento assai
maniera ragionata e, soprattutto, vuol dire
all’integrazione virtuosa che si interrompe
frequente nel caso di bonifiche. Questa contrapposizione
anche divulgare tutte le fasi necessarie per lo
a causa dell’uscita di uno dei soggetti di
dei cittadini diventa tanto più radicale quanto più manca
sviluppo, compresa quella del risanamento
seguito indicati:
una reale e trasparente conoscenza dei fattori di rischio.
ambientale per condividerne le difficoltà o
– pubblico;
Ma la contaminazione è un argomento complesso, tecnico
criticità.
– proprietario dell’area;
e specialistico, i percorsi di partecipazione necessitano
Numerosi casi di riqualificazione possono
– investitore.
di tempi mediamente lunghi e non sempre rappresentano
la soluzione passe-partout che ci si aspetta.
essere elencati, primo fra tutti la nuova Fiera
di Milano che si è insediata nell’area della ex
Nella maggior parte dei casi l’insuccesso
raffineria di Rho, oppure Quiliano (vicino a
deriva dal non aver dichiarato inizial-
Come si può gestire la comunicazione di una materia
Savona) dove la Conad ha realizzato il princi-
mente i veri obiettivi e le reali aspettative
complessa come le bonifiche con i cittadini?
pale centro logistico per lo smistamento dei
del progetto.
Crede che sia possibile e utile un coinvolgimento
proattivo dei cittadini su questi temi?
Se sì, in che momento e con quale modalità sarebbe
opportuno, a suo parere, avviare un processo
di partecipazione?
60 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 2 | progettazione partecipata e comunicazione al cittadino | 61
attraverso modellini di pongo, disegni e di-
Paolo Miglietta
scussioni in classe, hanno elaborato una pro-
Comune di Torino, Assessorato al Verde Pubblico
posta di parco per quella luna così povera
e arida. Hanno così immaginato astronavi e
La partecipazione, purché ben governata,
marziani che salvavano la Terra. Il risultato
è sempre un ottimo strumento perché dà
finale di tale partecipazione sarà un’area
un senso di trasparenza alle scelte della
giochi che avrà la conformazione che re-
pubblica amministrazione al punto che da
plica il cratere lunare che i bambini hanno
diversi anni condividiamo e confermiamo
progettato. Anche questa modalità di par-
tale scelta. L’Ente pubblico deve necessa-
tecipazione ha funzionato bene, tanto è vero
riamente confrontarsi con i cittadini, tal-
che ora, con il cantiere in corso d’opera, c’è
volta sopportando determinate intemperan-
una grande attesa da parte delle maestre e
ze o impreparazioni perché il cittadino non è
dei nuovi alunni, perché i bambini che aveva-
sempre in grado di valutare gli aspetti tecnici
no partecipato per primi sono nel frattempo
delle scelte progettuali individuate. Situazio-
cresciuti. L’aver portato i bambini in un can-
ni di confronto e partecipazione sono dun-
tiere di bonifica ha fatto sì che nelle succes-
que il momento giusto per contrapporre alla
sive riunioni che ci sono state con i comitati
ricerca di informazioni da parte dei cittadini
spontanei dei residenti, con la Circoscrizione
un contro passo di tipo tecnico da parte dei
e con i cittadini, tutto confermasse quella
professionisti incaricati. Considerato che il
scelta iniziale di trasparenza voluta dall’am-
concetto di bonifica può evocare inizialmen-
ministrazione torinese.
te nel cittadino qualcosa di negativo, è sempre utile che tra l’emotività incontrollata e
foto TRA architettura condivisa 2013 / www.tra.to.it
la realtà delle cose intervenga un dialogo
Terza Design Charrette sul masterplan di Variante 200 a Torino, presso il Bunker.
informativo corretto e costruttivo.
Luca Cianfriglia
Emblematico in questo senso è il caso rap-
Architetto
presentato dal recente Parco Spina 4 nel
quale, fin dalle prime battute progettuali,
Vedo nello specifico la bonifica come una
nonostante si trattasse di far seguire alla
fase spesso preliminare a un processo di
demolizione dell’insediamento industriale
trasformazione o riqualificazione urbana; in-
dismesso la complessa bonifica dei luoghi,
terpreto la bonifica come un’attività molto
abbiamo organizzato dei sopralluoghi in
specifica, poco negoziabile e molto dipen-
cantiere anche con il circolo didattico di
dente da una normativa spesso stringente e
zona. I bambini, una volta osservato il can-
pertanto con pochi elementi per poter esser
tiere, hanno immaginato di essere su di
condivisa in un processo partecipativo. Vedo
un brullo e sterile pianeta nello spazio e,
invece più interessante soffermarsi sul tema
62 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 2 | progettazione partecipata e comunicazione al cittadino | 63
della comunicazione alla cittadinanza, una
adottata a Emscher Park dove la riqualifica-
La mancanza di informazione genera spes-
subito perché le norme previste dalla legisla-
comunicazione capace per esempio di ren-
zione è stata affrontata a livello territoriale
so ingiustificati sospetti circa eventuali
zione vigente sono molto spesso controin-
der noto quali sono i processi di lavorazio-
molto ampio, con il coinvolgimento di tutti
criticità, connesse alla presenza di sostan-
tuitive. Laddove i suoli sono contaminati la
ne, le normative e le tempistiche da rispet-
gli stakeholder. Generalmente in Italia ab-
ze inquinanti e conseguenti paure sui po-
preoccupazione che il legislatore ha è quella
tare e di evitare allarmismi ed eventuali
biamo assistito a casi in cui l’obiettivo princi-
tenziali rischi per la salute.
di evitare il contatto dermico con il terreno.
strumentalizzazioni.
pale è la realizzazione di nuove edificazioni,
Spesso, durante i normali gesti della vita
Allora bisogna esser molto attenti a spiegare
La partecipazione può essere attuata nella
e pertanto guidati da forti interessi di tipo
quotidiana o in conseguenza delle proprie
che i percorsi di rinaturalizzazione non sono
fase di trasformazione del sito quando di-
imprenditoriale. è quindi mancato, proprio
abitudini, si viene in contatto con sostan-
concepibili a meno di lasciare un parco com-
venta utile e spesso strategico definire spa-
per questo motivo, un approccio pubblico
ze nocive in concentrazione elevata, senza
pletamente recintato e inaccessibile. Queste
zi, funzioni, vocazioni e modalità d’uso di
più allargato, che avrebbe potuto prevede-
percepire alcun rischio, mentre ci si preoc-
cose vanno spiegate, divulgate e promosse
un tassello più o meno grande di territorio.
re il coinvolgimento della popolazione e del
cupa molto se sostanze inquinanti, magari
con la dovuta attenzione, altrimenti il pro-
A Torino vi è un’importante tradizione legata
territorio. La conseguenza della carenza di
di minore pericolosità e in concentrazione
cesso di condivisione delle scelte progettuali
ai processi di partecipazione che ha affianca-
pubblicità ha provocato, in taluni casi, l’op-
limitata, possono arrivare da matrici am-
è destinato a fallire perché il cittadino non
to quelli più tradizionali come le Circoscrizio-
posizione della popolazione e delle associa-
bientali messe in sicurezza a seguito di un
accetterà, per esempio, la cementificazione
ni, le assemblee pubbliche, le Commissioni
zioni ambientaliste.
intervento di bonifica o con le quali si po-
di un sito.
Consiliari. Vi è anche anche un vigoroso siste-
È capitato, ad esempio, nel caso della bo-
trebbe entrare in contatto solo in condizio-
La prima fase del processo è la condivisione
ma di partecipazione e di ascolto della citta-
nifica del sito di Spina 3 a Torino, che rap-
ni particolari.
dinanza che fa capo al Settore Rigenerazione
presenta un intervento da considerare valido
mondo che non esiste. Credo che sia nodale
Urbana del Comune1 e che ha sui territori una
nel suo complesso, dove i cittadini inizial-
nel processo di progettazione partecipata
serie di strutture preposte (agenzie di svilup-
mente si sono opposti alle scelte di messa
render chiari ai cittadini alcuni concetti di
po locale, tavoli sociali, comitati di scopo).
in sicurezza permanente o, comunque, agli
Ezio Micelli
base che non sono intuitivi.
interventi di bonifica realizzati sull’area che,
Comune di Venezia, Assessore all’Urbanistica
Dietro al termine bonifica si nasconde
proprio in un’ottica di sostenibilità ambien-
dal 2010 al 2013
una grandissima ambiguità: il cittadino
tale, avevano permesso di mantenere le ma-
di un lessico, affinché nessuno si immagini un
pensa che significhi riportare un terreno,
Gianluigi Soldi
trici ambientali inquinate in situ. Quando la
La partecipazione serve a sostenere, in-
un suolo, un immobile alle sue condizioni
Provincia di Torino, Rifiuti e Bonifiche
popolazione si è resa conto del permanere
tegrare, rendere complementari processi
originali. Ma non è così, la bonifica è una
di vincoli legati a questa passività che riguar-
di condivisione della scelta. Non esistono
compatibilizzazione di quel sito in funzione
Tra le centinaia di interventi di bonifica che
dava il territorio, c’è stata una significativa
argomenti tabù.
delle nuove attività che là andranno realiz-
abbiamo ormai annoverato, ci sono esempi
opposizione.
Proprio dove le tecnocrazie si sono adope-
zate. Poi dopo si affrontano tematiche che
di successo. Però, rispetto ai grossi interventi
Tale situazione si sarebbe potuta evitare qua-
rate per rendere il più difficile possibile al
ormai sono parte costitutiva dei processi di
realizzati in ambito europeo, si tratta spesso
lora le persone fossero state maggiormente
cittadino l’ingresso in quadri conoscitivi, as-
partecipazione che riguardano ad esempio
di casi legati alla riqualificazione di aree in-
informate e coinvolte sulla bontà dei proces-
solutamente illeggibili all’uomo della strada,
il trade-off tra densificazione e risorse in
dustriali circoscritte, dove non c’è stata quel-
si amministrativi e tecnici affrontati nel ri-
diventa essenziale un processo partecipa-
favore della collettività.
la visione globale che ad esempio è stata
spetto della normativa nazionale e sulla base
to perché tutti ci si possa intendere par-
di analisi di rischio effettuate con adozione
tendo dagli stessi concetti di base.
di standard internazionali.
Il processo di partecipazione va intrapreso
1 www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana/
64 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
come quelle che è necessario affrontare
le domande 2 | progettazione partecipata e comunicazione al cittadino | 65
Io penso che sia una complessa situazione
vergogna, resurrezione e confessione. e quindi
Guglielmo Pelliccioli
durante un processo di bonifica. Inoltre
di crescita culturale ma, a mio avviso, biso-
si doveva confessare il peccato, punire il col-
«Il Quotidiano Immobiliare»
nel nostro Paese chi si occupa di trasforma-
gna incominciare a ragionare con i tecnici
pevole e ripristinare la verginità. Ma nel caso
zione immobiliare non gode di buona consi-
della pubblica amministrazione per tro-
di siti contaminati questo non è possibile e
I cittadini devono essere tenuti al corrente
derazione da parte della gente, che continua
vare meccanismi innovativi che siano coe-
non ha nessun senso culturale, economico o
di ogni azione che viene svolta sulle aree
a pensare che molte di queste operazioni
renti con la difesa vera dell’ambiente e il
storico. A questo punto la popolazione può
ma è illusorio chiederne la partecipazione
servano più che altro per nascondere bom-
riuso dei suoli, per superare pregiudizi e
intervenire dicendo, ad esempio, che desi-
proattiva perché a essi manca la prepara-
be chimiche, impiegare materiali dannosi o
posizioni estreme che in molti casi si sono
dererebbe avere un giardino in cui portare il
zione tecnica, giuridica, economica per
dare spazio, tout-court, agli inquinatori.
verificate, rendendo complessa l’opera-
cane. Bonificare un’area per farne un giardino
zione o bloccandola in tutto o in parte.
è molto costoso. Viceversa, destinare l’area
valutare la bonifica. Essi hanno però un
In materia di inquinamento e di bonifiche si
diritto che è quello di non vivere sopra o
è diffuso un atteggiamento parossistico e si
a parcheggio con una gettata di cemento
in prossimità di siti inquinati, tanto o poco
è sviluppato un rapporto di dialogo impossi-
riduce di molto l’investimento necessario.
che sia. L’interesse verso il cittadino deve
bile con la cittadinanza. Le poche volte che
Questi sono i compromessi che si devono fare
essere prioritario. L’azione più seria sareb-
abbiamo provato ad aprire un dialogo è sta-
Pietro Jarre
sulle aree contaminate. Il giardino si può fare
be quella di imporre a tutti i soggetti un
to difficilissimo. Nove volte su dieci dall’altra
Golder Associates
un poco più in là. Se si adotta una buona
termine temporale entro cui dare luogo alle
parte non abbiamo incontrato una contro-
bonifiche, fissandone i criteri e imponendo
parte ma solo degli oppositori a prescindere.
metodologia di comunicazione è possibile
Il problema della bonifica è un problema di
dialogare con i cittadini a questo propo-
delle tassazioni o imposizioni nel caso questi
Per questo demandiamo alle autorità la
analisi e gestione del rischio, e gestire la co-
sito e in definitiva rendere spesso possibile
tempi non venissero rispettati. Quali autori-
valutazione di ciò che deve essere o non
municazione del rischio è molto comples-
il riuso dell’area a costi ragionevoli, con
tà potrebbero adempiere a questo compito?
deve essere dichiarato pubblicamente.
so. L’integrazione dei vari stakeholder nel
smacco degli smaltitori.
Sicuramente i sindaci.
Inoltre, se si apre un dialogo e intervengono
ciclo progettuale avviene con più facilità,
comitati autoreferenziali, che intendono solo
secondo me, nella fase di progettazione del
contrastare l’operazione (a volte anche per
futuro, più che nella fase di pulizia del pas-
interessi diversi dallo specifico problema am-
sato. Io sono favorevole al coinvolgimento
Paolo Berutti
Stefano Ponchia
bientale), anche l’autorità pubblica che poi
delle popolazioni nella fase di individua-
Golder Associates
Gefim SpA
deve prendere le decisioni viene influenzata
zione dei rischi correnti (se c’è un’area con-
dal fatto che ci siano state delle prese di posi-
taminata, derelitta in genere, la popolazione
La gestione della comunicazione nella boni-
Per il momento vedo ancora sufficientemen-
zione pubbliche contrarie. Quindi, se già nella
va coinvolta per sapere da loro quali sono gli
fica di un sito è sicuramente un aspetto im-
te complesso un dialogo con la popolazio-
normale operatività la controparte pubblica
usi di quest’area e prevenire immediatamente
portante che può portare alla buona riuscita
ne. Il problema principale è che in Italia si è
è complicata, se c’è un confronto e inizia ad
determinati problemi, come il pericolo di ca-
di un progetto. Ritengo che l’obiettivo di un
diffusa una sfiducia da parte dei cittadini
aumentare la pressione mediatica diventa im-
dere dentro un tombino) e per capire quali
piano di comunicazione sia far conoscere ai
verso le pubbliche amministrazioni.
possibile operare. Nei confronti con la socie-
potranno essere gli usi futuri.
cittadini i principali aspetti ambientali di un
Ma la pubblica amministrazione è proprio
tà civile purtroppo il dialogo non è mai un
Negli anni ’80 e ’90 l’idea dell’operazione
sito contaminato, ossia fornire un’idea con-
quella che dovrebbe fare da tramite per-
dialogo tra tecnici dove si può ragionare su
di bonifica era quella di ridare verginità
creta di come si presenti l’area contaminata
ché il cittadino non può partecipare diret-
una posizione specifica ma ci si trova a dover
all’area contaminata a ogni costo. In Italia
e del rischio connesso con gli inquinanti pre-
tamente a decisioni tecniche e complesse
combattere con pregiudizi e ignoranza.
veniva affrontato tutto in termini di peccato,
senti in funzione delle attività svolte. Molto
66 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 2 | progettazione partecipata e comunicazione al cittadino | 67
spesso le uniche informazioni che giungono
bonificare. Molto spesso i cittadini che abi-
un piano di gestione della comunicazione e
allarmismo eccessivo con conseguente man-
ai cittadini sono la concentrazione di qualche
tano vicino a grossi siti industriali, magari di-
uno studio per definire quali erano i rischi
canza di attenzione sui veri problemi.
inquinante, presente nella falda o nel terre-
smessi, non hanno mai visto come si presenta-
per la salute e come gestire da un punto di
Per i siti di medie dimensioni su cui c’è un
no, che tipicamente supera x volte il valore
no le aree da bonificare e l’idea che ne hanno
vista tecnico-sanitario la situazione perché
problema storico e le persone non sono a
limite. A fianco di questa informazione riten-
deriva dalle informazioni non sempre chiare e
l’additivo inquinante non era normato dalla
conoscenza dello stato della contaminazio-
go sarebbe necessaria anche una descrizione
corrette che leggono sui giornali o apprendo-
legge locale. La raffineria ha avviato comu-
ne, la situazione è più complicata, a causa
di come si muovono i contaminanti del sito,
no dalla televisione. Ritengo che la possibilità
nicazioni tecnico-politiche col ministro della
della difficoltà nel trovare fondi per la crea-
quali sono le attività rischiose e quelle sicure,
di visitare i siti porterebbe anche, come effetto
salute e dell’ambiente e riunioni frequenti
zione di un Ente terzo e la paura da parte
oppure fornire qualche paragone (ad esem-
secondario, a una migliore gestione delle aree
con i comitati di cittadini per descrivere le
di tutti gli attori di una comunicazione non
pio tra la massa d’inquinanti che confluisce
abbandonate, che sarebbero oggetto di un
azioni che venivano prese. C’è stato un in-
corretta e scandalistica. Ma a questo si può
in un fiume dalla falda e quella che potrebbe
minimo di risistemazione e rimozione di pe-
dennizzo da parte della raffineria, che ha
ovviare: la comunicazione non corretta può
finire nello stesso fiume attraverso uno scari-
ricoli quali ad esempio strutture pericolanti o
previsto tutta una serie di azioni compen-
proliferare solo quando manca la comunica-
co industriale a norma di legge).
rifiuti vari che spesso vi vengono abbandonati.
sative tra cui l’approfondimento di tutti i
zione corretta.
Per i siti la cui bonifica è semplice, in cui le
pozzi esistenti in modo da raggiungere l’ac-
tecnologie impiegate sono in grado di rag-
qua non contaminata. La differenza fonda-
giungere – o quasi – le prime aspettative dei
mentale rispetto ad altre contaminazioni
cittadini, un coinvolgimento diretto potrebbe
Jean Pierre Davit
è che si trattava di un evento recente. La
Rajandrea Sethi
essere utile per sottolineare l’importanza di
Golder Associates
raffineria aveva tutto l’interesse di mostrare
Politecnico di Torino
procedere con la gestione di aree che spes-
di intraprendere rapidamente azioni giuste
so finiscono dimenticate e accelerare quindi i
C’è sicuramente bisogno di più comunica-
da un punto di vista tecnico. Verificato che
In Italia, sulle questioni di carattere ambien-
tempi per il ripristino delle stesse.
zione all’interno dei processi di gestione
non ci fosse il rischio per i residenti, si è at-
tale, si è venuta a creare nella popolazione
Per i siti più critici, in cui le migliori tecnologie
delle bonifiche. La complessità nella comu-
tuata la messa in sicurezza operativa, dopo-
una sfiducia legata alla modalità con la quale
potrebbero non essere in grado di raggiun-
nicazione è tanto più ardua quanto più è
diché le azioni di bonifica a lungo termine
sono state intraprese alcune iniziative di bo-
gere in tempi brevi obiettivi soddisfacenti
storica la contaminazione.
sono state definite e approcciate in maniera
nifica non andate a buon fine o mal gestite.
per i cittadini, un intervento proattivo della
Se la contaminazione è recente penso sia
abbastanza solida.
Tali esperienze hanno generato una sorta di
popolazione locale potrebbe essere utile, nel
facile implementare una comunicazione
Sui siti complessi caratterizzati da una con-
squilibrio tra rischio reale, quantificabile
caso in cui si riesca a instaurare un dialogo
fatta bene, gestendola sin dalle prime fasi.
taminazione storica e dove ci sono già in-
in maniera diretta tramite la caratterizza-
costruttivo tra tutti i portatori d’interesse, o
La sensibilità attuale penso che lo permet-
teressi legali o economico-amministrativi in
zione del sito e le procedure di analisi di
invece controproducente, qualora si generino
ta. A questo proposito porto l’esempio di un
gioco, non sono del tutto convinto che l’at-
rischio sanitario e ambientale, e percezio-
scontri su ogni aspetto, anche su quelli irrile-
sito su cui abbiamo lavorato in Est Europa
tuale maniera di gestire le bonifiche con l’as-
ne del rischio. A volte lo sbilanciamento è
vanti, del percorso progettuale.
dove c’è stato uno sversamento di additivi
senza dei cittadini all’interno delle conferen-
così forte che si perviene a un’impasse deci-
Ritengo che un processo di partecipazione,
della benzina, di cui non era stata ritrovata
ze di servizi sia la migliore. Forse si dovrebbe
sionale che rallenta qualsiasi recupero e con-
che potrebbe essere avviato all’inizio dei lavo-
la sorgente, che ha portato a una contami-
passare attraverso Enti terzi preposti,
seguente sviluppo delle aree contaminate. Il
ri in sito di bonifica, debba prevedere, nel-
nazione dei pozzi privati nel quartiere resi-
come nel caso di Emscher Park, e includere
discorso sarebbe differente se si affrontasse la
le prime fasi, la possibilità, da parte della
denziale ubicato a valle di una raffineria. Il
la partecipazione di esperti internazionali
progettazione integrata e condivisa di una bi-
popolazione locale di visitare le aree da
nostro lavoro è consistito nella creazione di
perché in Italia siamo spesso vittime di un
blioteca, di un edificio o di una qualsiasi altra
68 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 2 | progettazione partecipata e comunicazione al cittadino | 69
opera di interesse pubblico o industriale. Per-
se è vero che a oggi l’attività istituzionale è
Troppe volte assistiamo alla comparsa di co-
in generale, sono convinto che sia sempre
ché possa essere preso in considerazione un
stata spesso fallimentare, di contro però è
mitati, dai nomi folkloristici, che forse nem-
meglio evitare di far cadere dall’alto le de-
percorso di progettazione integrata, ritengo
anche vero che manca frequentemente nella
meno sanno perché contestano. Ci vorrebbe
cisioni, anche se si sta proponendo la solu-
che, soprattutto in campo ambientale, serva
popolazione un senso civico in grado di far
anche più autorevolezza da parte degli Enti
zione migliore o l’unica possibile. Pertanto,
moltissima maturità ma anche un interlocuto-
accettare al singolo un sacrificio per il bene
preposti alle decisioni, come d’altronde acca-
una volta che tecnici, progettisti e proprieta-
re con competenze specifiche di tipo tecnico-
della comunità. A volte sullo stesso tavolo ci
de in molti paesi esteri, come per esempio in
ri hanno condiviso gli obiettivi del progetto,
ambientale che possa costituire l’interfaccia
sono istanze di cittadini completamente op-
Inghilterra. E sarebbe necessario e utile co-
il percorso e i tempi, inviterei la cittadinan-
tra il cittadino e le altre figure coinvolte nel
poste le une alle altre. Quando l’istituzione
minciare a fare formazione nelle scuole, in-
za a due incontri: il primo per una presen-
processo progettuale.
si scontra con questi atteggiamenti, tende
segnare ai bambini cosa sia l’ambiente, cosa
tazione assegnando, alla fine, un termine
chiaramente a evitare il coinvolgimento di chi
siano la contaminazione, i rifiuti, l’industria,
per formulare, informalmente, eventuali
alle istituzioni non appartiene anche perché
per evitare domani di avere a che fare con
proposte e osservazioni, il secondo per
sempre maggiore è il timore di conseguenze
persone prevenute, magari perché semplice-
spiegare le ragioni che hanno portato a
Annalisa Gussoni
legali causate da esposti o da ricorsi.
mente poco informate.
condividere o respingere tutte o parte del-
Pasa Labs Srl
In definitiva si è ormai creato un circolo vi-
le osservazioni.
zioso di sfiducia che non porta alcun benefiIl coinvolgimento dei cittadini è fonda-
cio né agli amministratori né agli utenti.
mentale per capire meglio le esigenze e i
Il primo passo da compiere quindi è una
Federico Peres
bisogni della zona. È però anche vero che
nuova forma di comunicazione e di parteci-
Butti&Partners
il coinvolgimento non è una partita che si
pazione in cui i ruoli siano chiari e il rispetto
gioca con estrema facilità. Alla base ci sono,
reciproco cittadino-istituzione sia ricostruito:
La materia è complessa perché spesso sono
Alfonso Andretta
Rifiutilab
a mio avviso e alla luce della mia esperienza
non può mancare in questo iter il coinvolgi-
gli attori a complicarla. In realtà gli obiettivi
La comunicazione nei confronti del cittadi-
di dirigente pubblico, due problemi fonda-
mento dei magistrati che giocano un ruolo
fissati dal legislatore sono chiari e la giuri-
no è necessaria, anzi è fondamentale. Non
mentali. Il primo è la scarsa fiducia che il cit-
fondamentale nel processo di sfiducia.
sprudenza ha consentito di dirimere le prin-
sempre, però, potranno risolversi i conflitti di
tadino ha nelle istituzioni e che porta spesso
cipali perplessità. Certo, ma questo vale per
fondo che caratterizzano le problematiche
a un’opposizione rispetto a qualunque pro-
qualunque settore, è una materia dove è
ambientali. Ciò perché, soprattutto in Italia,
gramma si proponga; il secondo è rappre-
necessaria grande competenza. Tuttavia co-
ci troviamo di fronte a una società scollata
sentato dal fatto che l’interlocutore delle
Gianluigi Tealdo
loro che hanno esperienza e capacità sono
dal punto di vista sociale. Semplificando,
istituzioni nella maggior parte dei casi è un
Ireos SpA
in grado di trasmettere ai cittadini, in modo
potremmo dire che il cittadino guarda alla
cittadino non esperto della materia e il dialo-
chiaro e non tecnico, tutti gli elementi utili
pubblica amministrazione come a chi non
go tra le parti rimane sterile. La mancanza di
Sarebbe utilissimo far partecipare i cittadini a
per la più completa informazione.
controlla e all’impresa come a chi sta gua-
fiducia deriva evidentemente da una troppo
partire dalle idee iniziali, coinvolgendoli nelle
Come dicevo, a mio avviso il coinvolgimen-
dagnando in maniera illecita. In alcuni casi
frequente realtà in cui il bisogno del cittadino
problematiche della bonifica, fino a ipotesi di
to dei cittadini è utile per due ragioni. In
la pubblica amministrazione guarda all’im-
è trascurato per il profitto di pochi. In questo
recupero delle aree: la cosiddetta politica del
primo luogo perché comprendere le reali
presa come a un potenziale delinquente. In
poi non hanno un ruolo da poco i media che
consenso. Questo andrebbe bene se non ci
esigenze della collettività interessata dal
altri casi, ci troviamo imprese che si disinte-
amano infierire sugli Enti pubblici creando
fosse la prevenzione e la strumentalizzazio-
progetto può servire per meglio orientare
ressano dell’opinione pubblica e guardano
tutto sommato una frattura aggiuntiva. Ma
ne da parte di pochi, ma rumorosi soggetti.
le scelte e l’investimento. Inoltre, perché,
alla pubblica amministrazione solo come un
70 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
71
potenziale ostacolo. Se si parte da questi
preconcetti, anche una corretta comunica-
Sandro Olivieri
zione non risolverebbe alcunché.
eni SpA, Downstream & Industrial Operations
Anche se questi meccanismi sono entrati
le domande | 3
UN CASO DI ECCELLENZA
INTERNAZIONALE: L’EMSCHER PARK
nella logica del comune pensare e sono dif-
Innanzi tutto è un errore considerare il tema
ficili da estirpare, è necessario tentare di fare
delle bonifiche come una materia complessa:
Un caso di eccellenza internazionale riguarda il distretto
qualcosa. Quello che mi sentirei di suggerire
è complesso mandare un satellite in orbita o
industriale della Ruhr in Germania, dove, tra il 1991 e il 1999,
è che ogni volta che si apre un cantiere di
progettare una nuova autovettura a causa
si è svolto un imponente progetto di riqualificazione
bonifica sarebbe utile aprire un sito inter-
dei fattori tecnici che generano innumere-
territoriale. Il bacino del fiume Emscher, regione paludosa
net in modo che il cittadino possa monito-
voli variabili. La normativa definisce bene
e scarsamente abitata fino alla seconda metà del 1800,
rare l’avanzamento dei lavori.
come procedere a una bonifica. Il punto
ha conosciuto uno sviluppo intensissimo nel corso
Per concludere, direi che l’ambiente è un
focale rimane invece la definizione degli
nel ‘900, che ha modificato completamente
tema complesso che richiede elevati livelli
obiettivi di bonifica: è su questo tema che
le caratteristiche del territorio. L’insediamento di attività
di preparazione. Non esiste una ricetta pre-
si bloccano tutti i procedimenti. In questa
estrattive e siderurgiche e il conseguente aumento
stampata. Non sempre il cittadino avrà gli
fase il responsabile della contaminazione
della popolazione hanno caratterizzato un’urbanizzazione
strumenti per comprendere informazioni
ha più timore ad aprirsi verso l’esterno per
di tipo fortemente industriale, dove i centri abitati
complesse. Tuttavia negarle significa crea-
paura delle difficoltà che può incontrare e
crescevano intorno agli stabilimenti, e l’infrastruttura viaria
re quelle zone d’ombra che comportano, a
gli stakeholder, proprio a causa dell’incer-
si intesseva insistentemente in una rete di connessioni.
posteriori, atteggiamenti di totale rifiuto di
tezza, incentrano le critiche maggiori.
Negli anni ‘80 il declino della produzione ha alterato
opere e interventi.
In tale contesto nascono quindi i maggiori
l’equilibrio del territorio lasciandolo disgregato, fortemente
contrasti tra le parti interessate ed è, a mio
compromesso e con un altissimo tasso di inquinamento.
parere, il momento e l’argomento principale
Il governo regionale del Land-Renania-Westfalia ha istituito
su cui generare e sviluppare il cosiddetto
un organo di intervento eccezionale, l’IBA (Internationale
processo partecipativo.
Bauausstellung Emscher Park), delegato a costituire
una piattaforma di incontro, di scambio di idee e rilancio
di esperienze, con un ruolo di coordinamento delle parti
sociali interessate al progetto di recupero del territorio
e di bonifica dei siti contaminati, ma senza potere giuridico
né legale. Oggi l’Emscher Park è una regione rivitalizzata che,
valorizzando la memoria storica e il trait d’union costituito
dal bacino fluviale, ha saputo trovare una nuova identità
territoriale e produttiva a destinazione turistico ricreativa.
In Italia esistono le condizioni per applicare un modello
di riqualificazione simile a quello della Ruhr in Germania?
72 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 3 | un caso di eccellenza internazionale: l’Emscher Park | 73
ma lo si deve fare privilegiando scelte pro-
Paolo Miglietta
gettuali ad hoc, ovvero mirate alla realtà
Comune di Torino, Assessorato al Verde Pubblico
sia economica che climatica italiana. Non a
caso, i paesaggisti stranieri che si sono con-
Quando si parla della Ruhr, occorre conside-
frontati con Torino hanno trovato oggettive
rare che almeno tre fattori rilevanti avvan-
difficoltà a calare i loro ricercati progetti in
taggiano tale realtà rispetto a quella italiana.
contesti così differenti. Da qui nasce tutta
Il primo è di natura culturale: nella Ruhr
una serie di aspetti professionali in campo
l’ufficio di ripristino del paesaggio venne
paesaggistico-agronomico che non possono
aperto verso la fine degli anni ’50, malgra-
non essere presi in considerazione.
do le attenzioni fossero all’epoca rivolte
verso un’espansione industriale poderosa; è evidente che tanta preveggenza verso
le tematiche paesaggistiche la dice lunga sul
Luca Cianfriglia
livello culturale e professionale dei tedeschi.
Architetto
foto Felix Montino 2013 / www.flickr.com/photos/felixmontino/
Il secondo fattore è di natura economica: al
Christo e Jean Claude, ”Big Air Package, Project for Gasometer Oberhausen”, Germany 2010-2013. Emscher Park,
regione della Ruhr, Germania. Gli environmental artists impacchettano il gasometro di Oberhausen.
www.christojeanneclaude.net
di là della crisi attuale, le risorse impegnate
Mi risulta difficile rispondere alla domanda
dalla Germania per bonificare e riconver-
dal momento che conosco bene gli esiti del
tire sono state certe, continuative e impo-
progetto Ruhr e molto meno l’operazione
nenti, come imponenti sono gli insediamen-
che è stata creata per raggiungere tali ri-
ti industriali caratterizzanti la vasta regione
sultati che comunque non stento a definire
della Ruhr.
straordinari. Per poter dire se esistono casi
Il terzo fattore è legato al clima: quello te-
paragonabili o ancor più se esistono in Italia
desco, grazie a una vantaggiosa e unifor-
condizioni per applicare un modello di ri-
me distribuzione delle piogge nell’arco
qualificazione simile, sarebbe necessario ap-
dell’anno,
significativamente
profondire in modo dettagliato gli elementi
le prestazioni botaniche connesse con le
fondanti l’operazione citata: conoscere nel
trasformazioni paesaggistico-ambientali.
particolare come è stato gestito questo mo-
favorisce
Allora va bene parlare della Ruhr come
dello di riqualificazione, quante risorse sono
tema di riferimento per le trasformazioni
state impiegate, a quale policy pubblica ri-
in brownfield italiane, però, per essere pro-
spondeva, quali sono state le strumentazioni
fessionalmente corretti, bisogna valutare e
normative e finanziarie messe in essere, ecc.
fronteggiare con obiettività i limiti della real-
Se da una parte non posso rispondere alla do-
tà italiana che, soprattutto sotto questi tre
manda in modo completo dall’altra però pos-
fattori, è purtroppo decisamente differente.
so segnalare che la creazione del Parco Dora,
Ciò non vuol dire che non si possa far nulla,
a Torino, tra i primi parchi post-industriali
74 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
del nostro Paese, progettato dallo stesso
le domande 3 | un caso di eccellenza internazionale: l’Emscher Park | 75
generale, non è stato dato valore alla neces-
essenzialmente legato alla possibilità di usu-
architetto della Ruhr, Peter Latz, potrebbe,
Gianluigi Soldi
sità di mantenere la memoria di un motore
fruire di incentivi statali e quindi a una pura
negli esiti e con le dovute proporzioni, rap-
Provincia di Torino, Rifiuti e Bonifiche
industriale che, sebbene con risvolti umani e
logica di profitto.
sociali talvolta negativi, ha creato e plasma-
Emscher Park è un esempio estremamen-
La differenza degli interventi locali ita-
to il territorio e la popolazione della città.
te didattico di riqualificazione di una
liani con le grosse bonifiche di aree indu-
Al Museo dell’Automobile di Torino c’è una
vasta area, che ha avuto un approccio sia
striali svolte a livello europeo, come Em-
Marta Petruzzelli
enorme tavola a pavimento con la pianta
organizzativo che culturale molto efficace e
scher Park, riguarda il fatto che in questi
storica della città, dove sono indicate le lo-
innovativo.
Provincia di Torino, Servizi VIA e VAS
casi la bonifica è nata dalla necessità, da
calizzazioni di tutte le industrie automobili-
parte di un territorio fortemente compro-
stiche presenti a partire dalla fine dell’800:
presentare un interessante modello.
Un esempio che può essere applicato al no-
messo e in fase di recessione, di affronta-
stro territorio è l’approccio progettuale
re la riqualificazione di aree industriali o
che la Facoltà di Architettura ha rivolto
minerarie dismesse, dopo secoli di inten-
all’area di Basse di Stura, dedicando un
so sfruttamento, che si è automodulata in
corso di studi sulla riqualificazione di un sito
funzione delle esigenze, con un meccani-
complesso per il quale, esaurita la poten-
smo molto più elastico rispetto a quello
zialità come discarica, è necessario gestirne
italiano, che è obbligatorio e rigidamente
il riutilizzo nel contesto urbano. Sono sta-
dettato dalla normativa.
ti fatti dei sopralluoghi, formulati progetti
L’approccio adottato su Emscher Park risale
di recupero da parte degli studenti, è stato
ai primi anni ‘90 e quindi ha avuto molto
indetto un concorso di idee nell’ambito del
tempo per essere digerito, ha avuto delle
quale la città di Torino ha coinvolto progetti-
risorse finanziarie a disposizione rilevan-
sti per riproporre la riqualificazione di un’a-
ti, a seguito di un impegno nazionale volto
rea completamente degradata.
alla riqualificazione ambientale, urbanistica
Un altro progetto che secondo me ha ot-
economica e sociale dell’area della Ruhr.
tenuto dei buoni risultati, a livello di pro-
Nello specifico, è stata data grandissima
grammazione, è l’intervento di Corona
aziende di assoluta eccellenza in termini
di capitale umano, di idee ingegneristiche
Ezio Micelli
e di design. È l’unico posto dove sia rima-
Comune di Venezia, Assessore all’Urbanistica
sta traccia del passato, degli uomini e delle
dal 2010 al 2013
loro creazioni, che hanno definito in modo
indelebile la città. Con la riqualificazione di
Sicuramente è possibile, i tedeschi non sono
numerose aree è stato cancellato un passato
antropologicamente diversi da noi. Dobbia-
produttivo di assoluta eccellenza: in qualche
mo però farci alcune domande di base, per
caso è stata conservata la facciata, come
capire cosa vogliamo fare delle aree dismes-
bene architettonico, ma abbiamo perso
se, e dobbiamo darci delle risposte che sa-
completamente traccia della storia e del si-
ranno declinate su scala territoriale.
gnificato del resto degli edifici industriali che
Se per le aree del milanese si è deciso per
stavano dietro quelle facciate.
una riconversione funzionale anche im-
In Germania c’è stato un diverso approccio
portante non è così scontata la risposta in
culturale verso le scelte architettoniche.
altri contesti.
importanza a conservare il passato storico
Il passato di miniere di carbone e di fon-
A Marghera il Comune di cui ero Assesso-
Verde nel Torinese. Si tratta di una pro-
e industriale dell’area attraverso il man-
derie non è stato cancellato, ma è stato
re ha stabilito la continuità funzionale,
grammazione di un’ area vasta che coinvol-
tenimento delle strutture architettoniche
recuperato e si è evoluto nel rispetto del
ovviamente nella oggettiva diversità delle
ge Enti pubblici e privati. Il piano prevede
di pregio e la creazione di musei che valo-
territorio e nell’uso delle fonti rinnovabili,
forme di produzione. In casi come quello
una serie di interventi di recupero di aree
rizzano la memoria del lavoro, facendola
con applicazione, ad esempio, dell’architet-
dell’Ilva di Taranto, per molto tempo nessu-
lungo i corsi d’acqua, luoghi dove spesso
convivere con operazioni di riqualificazio-
tura ecocompatibile, dei sistemi di ventila-
na impresa potrebbe mostrarsi interessata a
si abbandonano rifiuti o si scarica abusi-
ne urbanistica e ambientale.
zione naturale, della produzione di energia
rilevare quegli spazi per gli ingentissimi co-
vamente, attraverso una riqualificazione
Nel caso di Torino la conservazione del pas-
elettrica mediante l’uso del fotovoltaico –
sti di bonifica. Si potrebbe verificare lo sce-
naturalistica per ricreare una fascia di corri-
sato industriale è limitata alla conservazio-
molto precedente rispetto all’Italia –. Nel
nario che alcuni autori ci hanno raccontato
doio verde intorno alla conurbazione.
ne di qualche elemento architettonico e, in
nostro Paese, invece, il fotovoltaico è stato
nell’ambito di studi che pensavamo essere
76 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 3 | un caso di eccellenza internazionale: l’Emscher Park | 77
Ci possono essere discussioni che vengono
lontanissimi da noi, per esempio quello di
Mike Davis1 sulle città morte, o il più recen-
Guglielmo Pelliccioli
fatte in maniera tecnica o scientifica. Ci può
Paolo Berutti
te libro di Alessandro Coppola “Apocalipse
«Il Quotidiano Immobiliare»
essere un comitato di cittadini che sulla base
Golder Associates
Town“2, cioè luoghi che abbandoniamo e
di uno studio serio chiede di essere ascolta-
rinaturalizziamo, liberandoli da una pas-
Credo di no per la complessità del no-
to e di poter fare delle precisazioni tecniche
Per siti di grandi dimensioni, in Italia un
sività attraverso tecnologie di tipo am-
stro procedimento di assunzione delle
o tecnologiche di certi impianti.
organo d’intervento eccezionale potrebbe
bientale. Poi tra un certo numero di anni
responsabilità. Troppi Enti sono chiama-
Con questi presupposti il dialogo è possibile
essere utile, purché privo di alcuna com-
si potrà rivalutare un possibile utilizzo se
ti a intervenire in un processo di bonifi-
e funziona.
petenza autorizzativa: in caso contrario
le condizioni di mercato lo permetteranno.
ca e rigenerazione delle aree e troppe
ritengo sarebbe controproducente poiché
Però le prospettive temporali sono molto
scappatoie sarebbero possibili (Ricor-
andrebbe ad aumentare il numero di Enti già
diverse: si tratta di processi di lungo pe-
si al Tar) per dar vita a strutture snel-
riodo che hanno a che fare con l’arretrarsi
le e consultative. Non trascurerei in tutto
Pietro Jarre
gione, ARPA, Comune, Provincia, ASL, ecc.).
del perimetro urbano e il riconfigurarsi di
questo anche il fenomeno della corruzione
Golder Associates
Tuttavia sarebbe da valutare l’effettivo peso
sistemi territoriali intorno ad attività pro-
che in materia di bonifiche, almeno in Ita-
fondamente discontinue rispetto al passa-
lia, è fortemente presente e determinato.
oggi coinvolti nelle bonifiche (Ministero, Re-
e quindi le potenzialità di coordinamento di
Il problema non è sui siti contaminati, il
to. Non è corretto continuare a ragionare
problema è sulla società. Il monte Amiata
sempre nel modo classico per cui gli urba-
in Toscana e tutte le miniere intorno sono
nisti devono contenere lo sviluppo, orga-
zone naturali in cui c’è una popolazione at-
un organo senza potere legale e giuridico.
nizzarlo, trattenerlo, mentre gli speculatori
Stefano Ponchia
tiva e partecipativa. Come anche nei casi di
Jean Pierre Davit
non vorrebbero far altro che accaparrarsi
Gefim SpA
Porto Torres, di Marghera e pure di Ottana
Golder Associates
in Sardegna: distretti chimici e petrolchimici
dei suoli scarsi per trasformarli in ville, uffici, business district. Il mondo è cambiato.
Il caso del parco della Ruhr lo conosco per-
In gran parte del nostro Paese la tensione all’insediamento non c’è più e quindi
con una popolazione interessata di agricol-
Recentemente ho partecipato a un incontro
ché il progettista del verde di Palazzo del
tori, pastori e operatori turistici. In Italia sia-
di revisione di svariati interventi di bonifi-
Lavoro a Torino, che è di nostra proprietà, è
mo pieni di casi di questo tipo perché, come
ca in tutta Europa per una multinazionale
parti delle aree destinate al sistema pro-
Andreas Kipar, che è stato uno degli artefi-
la Germania, siamo un Paese ad altissima
americana dove ho potuto notare la grande
duttivo che oggi presentano le questioni
ci di Emscher Park. Però in Germania Kipar
densità. È difficile pensare a una sistema-
differenza di approccio, in particolare tra un
che state indagando potrebbero molto
aveva un confronto con un’amministra-
zione dell’Ilva a Taranto senza pensare a un
sito italiano e uno tedesco. Rammento che
semplicemente rimanere senza funzione.
zione molto più autorevole e con delle
processo di questo genere, ma io ho un’opi-
la Germania viene molto spesso citata come
Dobbiamo immaginarci di pensarle come
norme molto più precise. Così si è potuto
nione specifica sugli italiani, cioè che non
un esempio virtuoso capace di bonificare
spazi di naturalizzazione progettata.
lavorare attraverso un confronto tecnico di
siano organizzati in una società civile. Forse
buona parte dei suoi siti storici in dieci anni.
1 Mike Davis, Città morte: storie di inferno metropolitano,
Feltrinelli, 2004.
2 Alessandro Coppola, Apocalypse Town. Cronache dalla fine
della civiltà urbana, Laterza, 2012.
alto livello per attuare un processo di ri-
a causa della loro religione. Per cui questi
In Italia, per la bonifica delle acque sotter-
qualificazione complessiva.
processi che richiedono prima di tutto un
ranee, dobbiamo rispettare i limiti normativi
Inoltre, a differenza dell’Italia, in Germania
patto sociale per praticare il bene comune
tabellari al confine del sito e questo non è
la pubblica amministrazione ha un grado
come prioritario rispetto all’interesse indi-
sempre tecnicamente fattibile. Frequente-
di credibilità maggiore e nel momento in
viduale, funzionano nei paesi protestanti
mente ci troviamo nella situazione in cui
cui certifica una cosa i cittadini si fidano.
e non nei paesi mediterranei.
non è possibile rientrare nei limiti, per cui
78 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 3 | un caso di eccellenza internazionale: l’Emscher Park | 79
la ricetta italiana consiste nel pompare tutta
avviene senza rischi per la salute. Le autori-
l’acqua sotterranea che passa sotto il sito.
tà in Germania hanno fatto la scelta giusta
Rajandrea Sethi
Gianluigi Tealdo
Il sito italiano di cui mi sono occupato du-
perché, a lungo termine, a parità di inve-
Politecnico di Torino
Ireos SpA
rante gli incontri di revisione che citavo pri-
stimento verrà rimossa una quantità molto
ma era caratterizzato da una contaminazio-
maggiore di contaminazione.
Una delle più importanti opere di riquali-
Sarebbe bello e utile che ciò potesse avvenire.
ne molto elevata due metri fuori del confine
Secondo me esistono possibilità sui modelli
ficazione a livello italiano potrebbe esse-
Pochi giorni fa ho assistito a un’assemblea
di proprietà; la soluzione identificata è stata
di riqualificazione anche in Italia, ma biso-
re quella della Fiera di Milano che è sorta
pubblica dove il sindaco del Comune ospi-
quella di comprare quel pezzo di proprietà,
gnerebbe cambiare questa mentalità di pe-
nei Comuni di Pero, di Rho e di Milano.
tante presentava il progetto per la realiz-
per spostare la zona da bonificare su una
renne scontro sui siti contaminati. Ritengo
È stata una riqualificazione complessiva
zazione di una nuova attività industriale di
zona meno contaminata, per cui la bonifi-
sia necessario passare attraverso un cam-
enorme che ha permesso la bonifica di un’a-
rilevante importanza, così come importante
ca – ovvero il raggiungimento degli obiettivi
bio di mentalità sulla parte legale: ci de-
rea di quasi un milione di m . Precedente-
era la società che la proponeva. Appena il
tabellari – diventava fattibile. Nel caso in cui
vono essere chiari meccanismi premianti
mente era un sito di raffineria. L’operazione
sindaco ha preso la parola è stato messo
la proprietà di valle non fosse stata acqui-
sulla riduzione della massa di contami-
intrapresa ha innescato la bonifica di siti sa-
nella condizione di interrompere l’assem-
stabile, non sarebbe stato possibile sperare
nazione, altrimenti non si riuscirà, nelle
telliti, lo sviluppo dell’area dal punto di vista
blea, perché sommerso dalle urla e dai fischi
di raggiungere i limiti tabellari e quindi il
attuali condizioni di mercato, a dare una
economico e sociale, e ha creato un fortissi-
di non più di dieci persone, evidentemente
proprietario del sito non avrebbe avuto al-
svolta a questo sistema. L’obiettivo con-
mo impatto e una riqualificazione del terri-
contrarie all’iniziativa.
cun interesse a spendere risorse anche solo
diviso dovrebbe essere di cercare una
torio sviluppando anche una serie di servizi
Senza entrare nel merito dei soggetti inte-
per una riduzione della contaminazione.
soluzione sostenibile economicamente,
annessi, legati ad attività che adesso vengo-
ressati, partendo dal presupposto che l’ini-
In Germania invece non ci sono limiti di bo-
legalmente e socialmente.
no portate avanti in corrispondenza del sito.
ziativa dovrà rispettare ogni norma e legge
nifica tabellari. Nel sito tedesco, oggetto
La presenza di meccanismi premianti lega-
In questo senso penso si possa dire che an-
inerente il lavoro e l’ambiente, mi chiedo
dell’incontro di revisione, c’è un pennac-
ti a obiettivi intermedi di bonifica realistici,
che gli abitanti siano stati, in parte, risarci-
quale possa essere il valore aggiunto di tali
chio di contaminazione molto complessa
come la riduzione della massa (anziché di
ti dei disagi che hanno subito nei decenni
partecipazioni.
che esce dal confine e attraversa zone a
soli valori tabellari di concentrazione), come
precedenti.
uso agricolo. I proprietari, d’accordo con le
ad esempio la riduzione di imposte, o la
sare di proporre un modello simile a
autorità, stanno programmando azioni per
possibilità di risviluppare parti del sito in
quello della Ruhr, anche se personalmen-
ridurre la massa di contaminazione nelle
maniera progressiva, potrebbe creare delle
te, essendo certo che la professionalità e la
zone dove la concentrazione è più alta, il
situazioni win-win dove le autorità possono
Annalisa Gussoni
serietà alla lunga paghino, ritengo sia giusto
pennacchio verrà lasciato lì, perché all’ana-
dimostrare di aver ottenuto dei risultati e il
Pasa Labs Srl
investire su comunicazione e formazione.
lisi è risultato stabile e non pone rischi per
proprietario può agire. Senza tali meccani-
i fruitori dell’area. Il cliente investirà parec-
smi si continuerà a essere in una situazio-
chi milioni di euro per la bonifica delle aree
ne di stasi, dove vengono imposti obiettivi
sorgenti, rimuovendo una importante parte
non raggiungibili, che portano all’assenza
Federico Peres
della sorgente anche se la bonifica del pen-
di azione, perché l’azione non garantirebbe
Butti&Partners
nacchio, che non pone rischio, verrà lascia-
comunque un successo.
2
A mio avviso siamo lontani da poter pen-
Al momento direi di no.
ta ai meccanismi di attenuazione naturale,
Il passato industriale accomuna i due Paesi
che richiederanno decine di anni. Tutto ciò
che si trovano oggi, rispetto a questo tema,
80 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
81
nella stessa situazione e con davanti le stesse
sfide. La soluzione non può essere che quella
Alfonso Andretta
perseguita nella Rhur: coniugare la bonifica
Rifiutilab
le domande | 4
messa in sicurezza
per uso temporaneo
con interventi di riqualificazione che consentano un ritorno, il tutto con il coinvolgimen-
Evidenziare, raccogliere e mettere a dispo-
to dei cittadini interessati.
sizione dei progettisti le buone pratiche e i
La riqualificazione di aree industriali dismesse innesca
Pretendere, come si continua a pretendere
casi di successo è molto positivo, anche in
processi molto lunghi in termini temporali. I lavori
in Italia, che il privato responsabile debba
termini di comunicazione, ed è una prati-
di bonifica in buona parte vengono rallentati dalle pratiche
realizzare la bonifica perché tenuto a far-
ca da perseguire. A livello di progettisti noi
autorizzative e dalla necessità di trovare degli investitori.
lo per legge, sicuramente è la più corretta
abbiamo costituito un comitato tecnico,
Nell’attesa di una riconversione d’uso, potrebbe essere
applicazione del principio comunitario “chi
coordinato dal prof. Raffaello Cossu, che
opportuno valutare la possibilità di sfruttare interventi
inquina paga”, ma rischia di restare una di-
si occupa di terreni contaminati a livello
di messa in sicurezza per un uso temporaneo delle aree,
chiarazione di intenti.
nazionale e che riunisce periodicamente
in modo da renderle fruibili, iniziare un processo
Questo approccio ha prodotto, sino a oggi,
i professionisti di questa materia che si
di integrazione nel tessuto esistente e innescare
una paralisi o comunque un forte rallenta-
incontrano, discutono e tentano di tirar
una generazione di reddito anche in mancanza di grandi
mento sia delle bonifiche che degli interventi
fuori delle buone pratiche.
investimenti iniziali.
di riqualificazione. Questo è un dato di fatto
sotto gli occhi di tutti. Lo stimolo non può
Cosa ne pensa? È possibile attuare strategie
essere solo la sanzione penale o il timore di
di questo tipo quando si tratta di un sito contaminato,
perdere la proprietà dell’immobile contami-
Sandro Olivieri
nato. Talvolta occorre un incentivo, la pro-
eni SpA, Downstream & Industrial Operations
sempre in un’ottica sostenibile?
ci; non importa quanto, quello che conta è
Già da qualche anno adottiamo un metodo
che la bonifica non sia percepita solo come
di approccio partecipativo e integrato svi-
una perdita.
luppando con le pubbliche amministra-
Quindi gli strumenti ci sono (penso, ad
zioni il miglior percorso da adottare, con-
esempio, agli accordi di programma espres-
dividendo tempi e obiettivi. Questo approc-
samente previsti dal legislatore per questa
cio nella maggior parte dei casi porta a una
specifica materia) e le condizioni dipendo-
conclusione positiva dei procedimenti.
no essenzialmente dalla volontà dei priva-
A mio avviso oggi ci sono le condizioni per
ti e degli amministratori pubblici.
sviluppare un modello partecipativo, l’importante è avviarlo con molto anticipo sui
tempi previsti di inizio dei lavori.
CasaZera 01, ex officine
Nebiolo, Torino.
CasaZera è un prototipo abitabile
prefabbricato in legno a secco,
a basso impatto ambientale
e ad alta efficienza energetica
per la riqualificazione urbana
di edifici industriali dismessi.
L’unità abitativa è stata concepita
nell’ambito del progetto
Ecostruendo finanziato attraverso
il POR FESR 2007/2013
della Regione Piemonte.
www.casazera.it
foto TRA architettura condivisa 2013 / www.tra.to.it
spettiva di un ritorno in termini economi-
82 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 4 | messa in sicurezza per uso temporaneo | 83
Il progetto preliminare di bonifica di suolo e falda
per una superficie totale di 2.500 m2 è stato
approvato dal Comune nel febbraio 2009.
Il sito attualmente è chiuso e le bonifiche sono in corso
di svolgimento ma non ci sono tempistiche note
e previsioni dei tempi e dei costi necessari per portarle
a termine. Nel frattempo l’amministrazione spende
ogni anno dai 200 ai 400 mila euro per la sola messa
in sicurezza dell’area tramite una barriera idraulica.
Il I maggio 2013 lo stabilimento è stato
eccezionalmente riaperto per un evento temporaneo:
un concerto e due visite guidate per mantenere viva
la memoria dei morti sul lavoro e delle vicende
che hanno reso noto Tezze sul Brenta come uno
dei più grandi casi di inquinamento da cromo
esavalente delle falde acquifere esistente in Europa.
Paolo Miglietta
a fianco: la locandina promozionale dell’evento
te ottenere vantaggi ambientali locali può
Comune di Torino, Assessorato al Verde Pubblico
Nel momento in cui il cittadino vede che su
un’area industriale dismessa è stata avviata
un’attività di trasformazione, scattano dei
comprensibili meccanismi di curiosità, attesa, richiesta di informazioni che tendono
ad accertare se il percorso di trasformazione
del brownfield avvenga o meno e con quali
tempistiche. Per contenere i costi di alcuni
tipi di bonifica (per esempio inquinamenti
da metalli pesanti) e contemporaneamenrisultare utile ricorrere all’impianto di nuovi
alberi, procedendo a una bonifica attraverso tecniche di phytoremediation. Se è vero
che per i dodici-quindici anni, durante i quali
Abitare le OGR
Officine Grandi Riparazioni, Torino.
Ex Tricom PM Galvanica
Tezze sul Brenta, Vicenza.
si svolge tale bonifica, l’area non può esse-
A Torino con l’approvazione del nuovo Piano regolatore
comunale del 1995 venne sancita la demolizione
di numerose fabbriche dismesse.
Anche le Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie,
costruite a fine ‘800, erano destinate alla demolizione.
Il 25 maggio 1996 l’associazione Città svelata
coinvolse Enti pubblici e imprese nell’organizzazione
di un evento per promuoverne invece il recupero
e la valorizzazione: “Fabbriche - Abitare le OGR”.
Nei 20.000 m2 della fabbrica affluirono 10.000
visitatori in una sola giornata.
Nel 1973 la Junior Costruzioni Meccaniche fece costruire
un impianto galvanico per la cromatura dei propri prodotti,
gestito da Cromatura Zampierin, poi Tricom SpA.
Già nel 1977 dall’analisi su cinquantatre pozzi
si riscontrarono valori di cromo esavalente venti volte
superiori il limite consentito, causati dal versamento
illegale di rifiuti liquidi contenenti sostanze nocive
che contaminarono la falda acquifera e il suolo fino a
venticinque metri di profondità, diffondendosi nei
Comuni limitrofi.
Negli anni successivi vennero segnalati diversi casi
di malattie e decessi fra i lavoratori dello stabilimento
e vennero sporte diverse denunce.
Il 24 dicembre 2004 la PM Galvanica, subentrata
alla Tricom dal 1995, pressata dall’accusa di aver
inquinato la falda acquifera, presentò dichiarazione
di fallimento al tribunale di Bassano e si rifiutò di
sostenere i costi necessari alle bonifiche.
si tratta di sito inquinato, è altrettanto vero
sopra: immagine tratta dal sito Zucca Architettura
www.mauriziozucca.com
re aperta alla pubblica fruizione in quanto
che la valenza paesaggistica di tale biomassa arborea risulta del tutto accettabile, senza contare la positiva immissione di
ossigeno nell’atmosfera locale.
Luca Cianfriglia
Architetto
È da anni che la Città di Torino si interroga e sperimenta usi dei propri spazi
ormai svuotati di funzioni in termini di
temporaneità: progettazione dell’attesa,
84 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 4 | messa in sicurezza per uso temporaneo | 85
temporary use, waiting for the future,
era ancora completamente da bonificare:
in sicurezza operativa sarebbe di difficile ap-
semplici platee di cemento si poteva ren-
spazi grezzi, sono solo alcuni concetti che la
evidentemente, era stato considerato pos-
plicabilità. Tale fattispecie è sicuramente più
dere impermeabile lo strato bonificato ris-
città ha studiato e cercato di attuare al fine
sibile subordinare l’intervento di bonifica
applicabile alle aree industriali dove, in as-
petto a quelli dedicati alle nuove attività e
di definire una politica capace di scommet-
dell’area vicina a una fase successiva e nel
senza dell’intenzione di modificare l’attività
continuare a produrre, fermo restando che
tere su una riconversione anche transitoria,
frattempo iniziare a utilizzare il gasometro e
in corso, è possibile temporaneamente pro-
altre iniziative di sviluppo di trasformazione
low cost, rapida dei siti prima di una loro
le aree circostanti, già bonificate in quanto
rogare la definitiva conclusione di un inter-
urbanistica potevano essere intraprese, ma
definitiva riconversione. Mi piace citare, in
meno contaminate, come risorsa pubblica,
vento di bonifica a un successivo momento,
con un procedimento ammi-nistrativo più
modo esemplificativo, tre casi a Torino, più
favorendone la riqualificazione ricreativa e
in cui l’attività produttiva sarà cessata.
complesso. In questo caso siamo di fronte
storicizzati e più recenti: la gloriosa stagione
commerciale, con un risultato molto interes-
a possibilità di uso temporaneo che preve-
di teatro e spettacoli alle OGR del 1996, la
sante anche dal punto di vista architettonico
dono investimenti relativamente significa-
creazione di Bunker promosso dall’associa-
e paesaggistico.
tivi, certo molto inferiori ai costi di boni-
zione culturale Urbe, e CasaZera nelle ex
In Italia un approccio simile non sarebbe
Ezio Micelli
fica per funzioni come la residenza, ma che
officine Nebiolo.
applicabile perché, con l’atteggiamento
Comune di Venezia, Assessore all’Urbanistica
consentono a imprenditori del settore della
Tuttavia l’uso temporaneo presenta grandi
normativo rigido che disponiamo, non
dal 2010 al 2013
produzione di continuare attività industriali
difficoltà dovute forse a una normativa –
sarebbe stato possibile congelare l’intervento
specie legata ai temi della sicurezza, dell’ac-
di bonifica da una parte e contemporanea-
Per altri siti sono un convinto fautore della
munità con interventi che non devono es-
cessibilità, delle responsabilità soggettive e
mente, impegnare risorse finanziarie per
possibilità di avere usi temporanei di varia
sere considerati come definitivi e ultimativi
amministrative – che poco distingue tra un
riqualificare il gasometro e rendere fruibili,
natura. Per quanto riguarda aree caratteriz-
e magari hanno durata decennale.
uso temporaneo rispetto a uno definitivo.
quindi redditizie, le aree circostanti. Nella
zate da una contaminazione la questione è
e logistiche e di creare ricchezza per la co-
norma nazionale attualmente c’è la possi-
molto più delicata. Questo perché norma-
bilità della messa in sicurezza operativa
tive cogenti particolarmente onerose e re-
che consente, su richiesta del proponente,
sponsabilizzanti, anche verso i responsabili
Guglielmo Pelliccioli
Gianluigi Soldi
di mettere in sicurezza temporanea-
dei procedimenti, fanno sì che con grande
«Il Quotidiano Immobiliare»
Provincia di Torino, Rifiuti e Bonifiche
mente le aree in cui c’è l’obbligatorietà
difficoltà si riesca a trovare un ammini-
dell’intervento di bonifica in attesa di una
stratore che si assuma la responsabilità
Purtroppo le esigue risorse economiche dei
Nel 2005 ho avuto l’occasione di partecipare
cessazione delle attività produttive. Tale
di consentire usi temporanei su aree che
Comuni e delle Regioni, oltre al patto di sta-
a un viaggio di studio a Emscher Park orga-
ipotesi procedurale però viene sempre
sono manifestamente a rischio ambien-
bilità, non possono permettere a questi Enti
nizzato dall’ordine degli Architetti di Torino:
vista come una possibilità residuale e
tale. Quello che possiamo immaginare,
di sviluppare iniziative di alcun genere. Trovo
è stato decisamente interessante osservare
applicata solo ove le attività in corso
piuttosto, sono percorsi di conferma tem-
invece più corretto imporre al proprietario
come il famoso gasometro più grande del
impediscono qualunque azione di boni-
poranea di attività produttive in attesa
un piano di risanamento dell’area a step
mondo, di Oberhausen, trasformato in un
fica definitiva (come nei grandi depositi
che meglio si chiariscano i movimenti del
progressivi, vincolandolo al rispetto dei
padiglione espositivo d’avanguardia con
di idrocarburi in attività).
mercato e le esigenze di riconversione
tempi e della qualità della bonifica. Nel
cinema tridimensionale, fosse già total-
Nell’ambito di operazioni imprenditoriali di
futura di alcune aree e alcune parti di
caso non sia in grado di sostenere eco-
mente accessibile e fruibile dal pubblico,
riqualificazione e riedificazione di una ex
città. Ad esempio, il caso promosso at-
nomicamente la spesa gli si deve imporre
mentre l’area industriale-mineraria imme-
area industriale all’interno del tessuto ur-
traverso un decreto legge dall’ex ministro
l’alternativa di vendere l’area o di cederne
diatamente vicina, inaccessibile e recintata,
bano, con cambio di destinazione, la messa
Clini su alcune aree di Marghera dove con
la proprietà al Comune.
86 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 4 | messa in sicurezza per uso temporaneo | 87
consona al tipo di funzione espositiva al
che vincolare il terreno lasciando resti che
risviluppo che avevo citato in precedenza. I
Stefano Ponchia
quale sono stati adibiti. Bisogna in ogni caso
noi chiamiamo archeologici. Per conoscere il
proprietari dell’area a mano a mano avreb-
Gefim SpA
valutare attentamente il rapporto costi-
passato si va a sgattaiolare nelle discariche.
bero costruito e venduto le aree risviluppate
benefici di questi eventuali utilizzi.
Non sapremmo nulla degli indiani d’America
per poter finanziare le nuove opere e gestire
Per attuare una messa in sicurezza tempo-
se non avessero avuto la bellissima abitudine
l’investimento.
ranea molto dipende da qual è il tipo di
di avere delle pattumiere comuni nei loro ac-
Ci sono casi di successo di utilizzo di mes-
inquinamento e di conseguenza il tipo
campamenti. Seguendo questo concetto mi
sa in sicurezza temporanea. Per esempio in
di intervento necessario. Se dichiaro che
Pietro Jarre
sono chiesto: io, come bonificatore, che di-
un sito si è proceduto alla realizzazione di
c’è una contaminazione non posso esimermi
Golder Associates
ritto ho di modificare il lascito della gene-
un nuovo complesso studi, proteggendo la
razione precedente impedendo alla gene-
salute dei futuri occupanti da ogni possibile
razione successiva di capire e di conoscere?
rischio, impedendo la potenziale intrusione
dall’attivare il piano di bonifica. Però, se,
per esempio, ho un problema di falda, devo
Per la contaminazione al momento la scien-
scavare per pulirla e diventa difficile fare
za dice che conta quante ore vieni esposto
di vapori contaminanti tramite semplici ac-
un intervento di messa in sicurezza tempo-
a un determinato rischio e la normativa na-
corgimenti in fase di costruzione. Seppur
ranea. Si può fare nel caso in cui il terreno
zionale distingue in zone residenziali e zone
l’acqua sotterranea sia ancora contaminata,
sia contaminato da inquinanti che possono
commerciali proprio perché in ufficio ci stai
Paolo Berutti
il progetto di bonifica è in corso di attuazio-
creare esalazioni, che non hanno inquinato
otto ore mentre a casa ce ne stai sedici o
Golder Associates
ne e nel frattempo il sito è già utilizzabile.
la falda, perché quest’ultima è troppo bassa,
ventiquattro. Il discorso dell’uso tempora-
allora posso pensare di fare un plateatico in
neo è intrinseco della normativa.
cemento per rendere impermeabile l’area
Il suolo viene sempre usato in modo tempo-
siti, in cui è concesso il riutilizzo delle aree a
rispetto alle esalazioni del suolo e permet-
raneo, ad esempio in un terreno può venire
fronte dell’assenza di contaminazione (o av-
Rajandrea Sethi
tere di svolgere su di esse una serie di atti-
coltivato il grano per soli mille anni: è un
venuta bonifica) del terreno e di un progetto
Politecnico di Torino
vità. Però i casi sono molto limitati.
concetto relativo. L’inquinamento comporta
approvato di bonifica della falda. In questi
Inoltre il riutilizzo di strutture per attivi-
in termini reali e psicologici un aggravio, un
casi è richiesto dagli Enti che le attività svol-
La messa in sicurezza operativa viene
tà temporanee è complesso perché, se
vincolo. La differenza fra un terreno pulito
te, per le quali si chiede il riutilizzo dell’area,
adottata comunemente in siti nei quali siano
l’area è dismessa, facilmente non avrò
e un sito contaminato è che di un terreno
non vincolino lo svolgimento della bonifica
presenti attività produttive in atto, permet-
a disposizione corrente elettrica, acqua,
pulito hai piena disponibilità mentre un sito
della falda.
tendo di dilazionare nel tempo gli interventi
È possibile e in parte già attuato in alcuni
servizi igienici. Noi siamo proprietari del
contaminato è un terreno soggetto a una
di messa in sicurezza definitiva o di bo-
Palazzo del Lavoro e ogni tanto ci chiedono
servitù. Questo è un elemento concettuale
nifica. Potrebbe essere interessante agevo-
se è possibile ospitare delle manifestazioni.
che io ho sempre applicato con grande forza
Lì non abbiamo problemi di bonifica, ma
a Torino. Le generazioni prima di me hanno
Jean Pierre Davit
eco-compatibili in corrispondenza di siti
lo stabile è dismesso, e non abbiamo più
operato su questo pezzo di territorio lascian-
Golder Associates
contaminati con il vincolo che parte del
elettricità e acqua corrente. Le Officine
do i loro resti fin dagli antichi romani di cui
lare l’insediamento di attività produttive
fatturato venga destinato ad attività di
Grandi Riparazioni, per esempio, sono state
abbiamo ritrovato mattoni organizzati nelle
È sicuramente fattibile da un punto di
messa in sicurezza di tipo temporanea o
utilizzate per lo più nel periodo estivo per-
Mura Palatine. Tutte le generazioni prima di
vista tecnico e contribuirebbe a facilita-
di bonifica dilazionata nel tempo. Ma non
ché era difficile poter riscaldare quegli im-
noi hanno operato sulla terra lasciando le
re gli investimenti. È il meccanismo che si
mi risulta che tale opzione sia compatibile
mensi edifici e mantenere una temperatura
loro tracce. L’uomo sulla terra non fa altro
pensava di adottare nel caso del progetto di
con la normativa vigente.
88 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 4 | messa in sicurezza per uso temporaneo | 89
la salute garantendo un presidio e soprat-
Si può rivedere il limite considerando anche
Annalisa Gussoni
Gianluigi Tealdo
tutto evitando che il passare del tempo e
altri aspetti. Un approccio del genere non
Pasa Labs Srl
Ireos SpA
l’incuria aggravino la situazione.
mi sembra sia consentito dalle norme vi-
Sono assolutamente d’accordo con una so-
Sarebbe meglio che si riuscisse a velocizzare
La pubblica amministrazione non può de-
luzione di questo tipo.
i processi decisionali. Per le attività industria-
cidere sulla base del buonsenso, deve
È fondamentale ricordare che i limiti tabella-
li, come ad esempio le autorizzazioni dei ce-
Alfonso Andretta
decidere sulla base del processo autoriz-
ri delle norme italiane in merito alla qualità
mentifici, in Italia abbiamo tempi autorizzativi
Rifiutilab
zativo previsto dalle leggi vigenti e, se
dei suoli sono molto restrittive. Le norme vi-
medi dieci volte più lunghi che all’estero.
genti, con visione ecocentrica, tengono giu-
Questo indubbiamente complica le scelte
Nella normativa italiana si parla di messa in
stamente conto della protezione del suolo
imprenditoriali. Certo che, di fronte a una
sicurezza operativa quando in un sito si in-
come risorsa naturale ma non considerano
situazione effettivamente a rischio concre-
terviene in modo da arginare la contamina-
invece l’ambiente urbano, portando spes-
to di contaminazione, la messa in sicurezza
zione e consentire parallelamente lo svolgi-
Sandro Olivieri
so a interventi di bonifica che, per il mero
in emergenza è necessaria; diversamen-
mento delle attività produttive già insediate
eni SpA, Downstream & Industrial Operations
raggiungimento del limite normativo, di-
te, fare attività non definitive rischiereb-
nella stessa area.
vengono molto onerosi da un punto di vi-
be soltanto di aumentare i costi inerenti
Se invece ragioniamo su siti dismessi, non
Laddove le città hanno un’area industriale
sta ambientale creando altri impatti che non
l’area, allontanando ulteriormente il be-
possiamo staccarci dal quadro normativo di
fuori dal contesto urbano è opportuno
vengono valutati nel progetto di bonifica.
neficio economico della definitiva ricon-
riferimento: la bonifica deve portare al rag-
mantenerle in vita e renderle disponibili
Pensiamo ad esempio alla movimentazione
versione d’uso.
genti in Italia.
non lo fa, rischia l’incriminazione.
giungimento del livello stabilito con l’analisi
ad altre attività per il terziario, senza creare
dei mezzi pesanti e all’impatto in termini di
di rischio; se non si raggiunge quel livello,
nuove aree (che inevitabilmente, comple-
inquinanti e di gas climalteranti.
l’area non può essere riutilizzata.
tato il ciclo produttivo, verranno abban-
Negli Stati Uniti ormai da qualche anno si
L’apparato giuridico italiano è molto diverso
donate a loro volta). Sono convinto che
ragiona in termini di green remediation, che,
Federico Peres
e molto meno pragmatico di quello di paesi
dove esiste attività può esistere anche un
con software dedicati, valuta l’impatto tota-
Butti&Partners
come l’Inghilterra o gli Stati Uniti. Lì si ragio-
controllo, mentre aree dismesse portano
le di un determinato intervento.
na in termini di opportunità, non è necessa-
degrado e malcontento sociale. La messa in
Tornando alla messa in sicurezza tempora-
Credo che questo sia l’approccio migliore.
rio raggiungere per forza il livello determi-
sicurezza di emergenza in fondo è anche un
nea, direi che alla luce di quanto abbiamo
Lasciare per anni le aree industriali abbando-
nato dall’analisi di rischio se le tecnologie a
avvio di bonifica e quindi sicuramente un
appena detto, sarebbe un obiettivo interes-
nate a se stesse contribuisce soltanto a creare
disposizione non lo consentono.
buon inizio di recupero.
sante. I tedeschi già lo fanno: a Stoccarda,
nei cittadini un clima di insofferenza che ren-
l’area ex officina del gas e poi Stabilimento
de ancora più complicato il confronto. Non
Mercedes, con un capping molto sempli-
so se in una fase iniziale sia davvero possibile
ce, viene utilizzata in attesa di sviluppi
innescare una generazione di reddito grazie a
futuri definitivi per eventi, concerti, festa
interventi temporanei. Sarebbe già un passo
della Birra e altre manifestazioni.
avanti realizzare interventi (come appunto
la messa in sicurezza) che, in modo ragionato, consentano di escludere i rischi per
90 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
91
le domande | 5
strategie innovative
Il processo di deindustrializzazione, che ha portato molte
città italiane a trasformarsi a partire dalla seconda metà
degli anni ‘80 da città industriali a città dei servizi, ha
lasciato in eredità un gran numero di aree dismesse.
Parallelamente, negli ultimi anni, il tema del consumo
del suolo è salito alla ribalta in maniera dirompente.
Nell’ottica di fermare l’espansione delle città questi siti
possono offrire grandi potenzialità. In parte il lavoro
di rigenerazione dei siti dismessi è stato avviato ma
ci sono ancora molti cantieri in corso e diverse aree
in attesa di bonifica e di rifunzionalizzazione.
Ma nel frattempo è sopraggiunta la crisi economica
e i classici schemi del passato, che in alcuni casi virtuosi
hanno generalmente funzionato bene, non sono
più proponibili.
Quali strategie innovative si potrebbero mettere in atto
oggi per ovviare alla mancanza di denaro
da investire e al complesso intreccio fra la normativa
e le pratiche autorizzative?
92 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 5 | strategie innovative | 93
in autunno, rami e foglie, contenendo al lo-
scorretto, pensare di acquisire buona terra
aggiudicatarie grazie all’adozione della mo-
Paolo Miglietta
ro interno le sostanze inquinanti, vengono
agraria dalle campagne circostanti traspor-
dalità di gara chiamata a offerta economica-
Comune di Torino, Assessorato al Verde Pubblico
raccolti (ceduazione), frantumati (cippatu-
tandola con una carovana di autocarri fino
mente più vantaggiosa.
ra) e utilizzati, a costo zero, negli impianti
all’area di trasformazione. Ecco perché le
In particolare, tra le migliorie di gara che la
Come Servizio Grandi Opere del Verde ci
di riscaldamento. Dalla combustione infine
condizioni particolari che si generano in aree
ditta aggiudicataria dei lavori relativi al Parco
siamo posti tre obiettivi in merito alla realtà
si ottiene della leggerissima cenere, conte-
urbane dismesse e/o bonificate, la mancanza
Spina 4 ha offerto alla città c’è stata anche
derivante dalle trasformazioni in brownfield.
nente i metalli pesanti estratti, e solo questa
di acqua e di sistemi d’irrigazione richiedono
quella di avvalersi della consulenza del Poli-
La prima innovazione che abbiamo cercato
viene conferita in discarica determinando
al paesaggista di individuare e sperimentare
tecnico di Torino, grazie al quale adesso in
di sperimentare è stata la phytoremediation,
così un consistente abbattimento dei costi
tecniche e vegetali innovativi che si adattino
cantiere possiamo contare sulla presenza di
verificando che si tratta di una tecnica coltu-
di bonifica.
al contesto.
un RAC (Responsabile Ambientale di Cantie-
rale che permette di raggiungere risultati
Questo virtuoso procedimento permette di
La terza innovazione che stiamo portando
re) che si affianca operativamente alle figure
interessanti sia dal punto di vista econo-
passare dalla tonnellata di materiale inquina-
avanti è la compensazione della carbon
istituzionali del DL (Direttore dei Lavori) e del
mico che da quello della comunicazione
to ai grammi di cenere. La phytoremediation
footprinting che deriva dalle attività di
CRE (Coordinatore della Sicurezza in fase di
ai cittadini. Abbiamo iniziato, coinvolgendo
non ha una valenza paesaggistica particolar-
cantiere. In pratica, l’impatto ambientale
Esecuzione). Il RAC svolge un lavoro di mo-
la Facoltà di Scienze Agrarie di Torino oltre
mente rilevante in quanto se è vero che si
(tonnellate di CO2 immesse in atmosfera)
nitoraggio dei consumi e di contenimento/
ai colleghi del Servizio Ambiente, fin dalle
mettono a dimora degli alberi, occorre am-
determinato dalle attività di cantiere ne-
razionalizzazione degli impatti ambientali
trasformazioni dell’area di Spina 3 nel 2009.
mettere che, dovendoli potare a raso ogni
cessarie alla realizzazione dei nuovi grandi
derivanti dalle diverse attività di cantiere e
Il materiale di sottovaglio, invece che essere
anno, di fatto l’impianto assume l’aspetto di
parchi torinesi viene compensato attraverso
concluderà il proprio intervento nel mo-
conferito a titolo oneroso presso le discari-
un insieme costituito da grandi cespugli che
iniziative di piantumazione di alberi a livello
mento in cui, a lavori terminati, proporrà
che speciali, è stato recintato e mantenuto
raggiungono al massimo i tre-cinque metri
locale. Questa modalità di compensazione
gli interventi di compensazione ambientale
in sito e si è provveduto ad abbattere l’in-
di altezza. Per contro, dal punto di vista del-
ha una grande efficacia anche dal punto di
più opportuni (piantamento alberi, acquisto
quinamento da metalli pesanti adottando la
la comunicazione, dei vantaggi ambientali
vista della comunicazione al cittadino: toc-
quote CDM certificate, ecc.) per compensare
tecnica della fitoestrazione. Ovvero metten-
e del contenimento dei costi complessivi,
care con mano che in un punto della propria
l’intera immissione di CO2 in atmosfera da
do a dimora su tali macerie una ben specifica
la filiera innescata dalla phytoremediation
città (a Torino, per esempio, al parco della
parte del cantiere.
biomassa arborea per un numero di anni mai
ha sicuramente un aspetto interessante e
Confluenza, dietro piazza Sofia) dal 2010 ci
Queste sono le tre novità che stiamo testan-
inferiore a dodici-quindici, con l’obiettivo di
condivisibile.
sono centoquaranta nuovi alberi che sono
do da qualche anno e che verosimilmente
abbattere significativamente i costi di bonifi-
La seconda innovazione è quella che ab-
stati messi a dimora per compensare le atti-
verranno consolidate nel tempo, stante i
ca. I nuovi alberi posti hanno la caratteristica
biamo definito qualche anno fa new agro-
vità di cantiere svolte per la realizzazione del
buoni risultati in termini d’immagine e di
di poter estrarre, attraverso i loro apparati
nomy cioè la branca dell’agronomia e della
Parco Spina 3 è un risultato immediatamen-
compensazione fin’ora ottenuti. Non a caso,
radicali, i metalli pesanti presenti per poi
paesaggistica applicata su brownfield. È una
te evidente per il cittadino.
in altri Paesi queste strategie sono consoli-
traslocarli attraverso la circolazione linfatica
novità rispetto ai parametri canonici su cui
Ecco perché ormai tutti i grandi appalti che
date da molti anni, ed è anche per questo
fino alle foglie.
si fonda il mestiere del paesaggista perché
abbiamo portato avanti dal 2009 sono sta-
che oggi ancora non riusciamo ad aggiudi-
Ulteriore vantaggio ambientale è che con-
andare ad allevare le piante sulle macerie,
ti a impatto zero come carbon footprinting
carci facilmente dei finanziamenti europei in
temporaneamente essi producono anche
sull’inerte, magari sul compost, non sempre
oltre che a costo zero per l’amministrazio-
quanto spesso essi vanno a premiare realtà
ossigeno, vero benefit per l’ambiente urba-
funziona. D’altro canto è economicamen-
ne torinese in quanto ogni onere di com-
che possono vantare anni di buone pratiche
no, per tutto il periodo vegetativo e inoltre,
te impensabile, oltre che ecologicamente
pensazione è stato sostenuto dalle imprese
ambientali al loro attivo.
94 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 5 | strategie innovative | 95
che privilegia interventi di riqualificazio-
In tale ottica, a fine 2013 la Giunta Comunale ha approvato l’innovativo progetto
Luca Cianfriglia
ne e riordino del tessuto urbano esisten-
Gianluigi Soldi
Smart Tree, prendendo così atto che un nu-
Architetto
te, e forme compatte degli insediamenti.
Provincia di Torino, Rifiuti e Bonifiche
Le operazioni immobiliari (residenziale, pro-
mero crescente di nuovi alberi viene messo
gratuitamente a disposizione dell’Ammini-
Non penso che il consumo di suolo, immagi-
duttivi e servizi) sono indirizzate verso aree
Sicuramente la strategia conservativa del
strazione da parte di soggetti privati attra-
no inteso come greenfield, sia una particolare
già urbanizzate con la presenza delle infra-
territorio deve partire da una modifica del-
verso sempre più numerose iniziative pubbli-
emergenza della nostra città, che mi sembra
strutture stradali, dei servizi e degli allaccia-
la normativa nazionale vigente in materia
che (donazione da parte di cittadini, credito
abbia investito enormemente nelle riconver-
menti alle reti dell’acquedotto e fognature.
di bonifiche, che attualmente non prevede
volontario ambientale da parte di soggetti
sioni di siti già pesantemente utilizzati nel
Tale obiettivo politico per ridurre il consumo
alcun alleviamento dell’onere nei con-
privati, proventi derivanti dal 5 x mille, com-
passato. In ogni caso reputo fisiologico per
di suolo, spesso nella realtà edilizia litiga con
fronti del proprietario incolpevole o della
pensazioni in caso di cantieri a impatto zero
una città come la nostra, soprattutto con il
i principi economici (minor costo di un’area
pubblica amministrazione, che procede in
o di eventi, concerti, mostre, ecc.).
perdurare della crisi, avere dei momenti di
libera), per cui risulta sempre più difficile, so-
via sostitutiva, rispetto al vero responsabile
Smart Tree, inteso come filiera virtuosa di
arresto di un percorso di trasformazione tra
prattutto in un periodo di crisi economica,
dell’inquinamento.
buone pratiche ambientali, nasce con lo
l’altro riconosciuto come tra i più imponenti
sensibilizzare gli imprenditori a principi di
Ai sensi dell’attuale normativa, la procedura
scopo di far convergere annualmente tale
in Italia. Come già citato, si sta cercando di
riutilizzo e sostenibilità ambientale.
amministrativa e gli obblighi, anche tempo-
disponibilità gratuita di nuovi alberi in un
introdurre delle modalità che, pur non per-
Un caso di scelta immobiliare in cui sono
rali, applicati al proprietario incolpevole, che
unico intervento di forestazione urbana
dendo di vista obiettivi a medio e lungo ter-
stati fondamentali gli aspetti ambientali è la
agisce per il solo scopo di garantire il recu-
condiviso e rappresentativo, operando in
mine, investano su usi transitori, su una pro-
localizzazione del nuovo Ikea a sud di Tori-
pero e la riqualificazione di un’area compro-
modo da attribuirgli una visibilità e un inte-
gettazione dell’attesa che contrasti il senso
no, che in prima battuta doveva localizzarsi
messa da altri, sono gli stessi che si appli-
resse tali da attrarre quanti più soggetti fi-
di abbandono, capaci a mio avviso in questo
su un’area agricola a La Loggia e, in seguito
cano nel caso in cui la bonifica sia eseguita
nanziatori possibile. In occasione della Gior-
momento di rappresentare dei laboratori
a un parere contrario della Provincia, ha va-
dal responsabile dell’inquinamento stesso,
nata Nazionale dell’Albero di ciascun anno
dove testare funzioni, vocazione e forme
lutato il riutilizzo di aree ex industriali.
che agisce magari solo a seguito di una or-
(21 novembre), sarà così possibile sia valuta-
della città per un prossimo futuro.
Altra procedura in cui ho notato un interesse
dinanza della pubblica amministrazione e a
al territorio e ai principi di sostenibilità am-
fronte delle eventuali conseguenze penali di
te, quantizzandone il beneficio ambientale
bientale, sociale ed economica è il Master
una sua eventuale condotta omissiva. At-
raggiunto e così offrendo la giusta visibilità
Plan Nichelino 2010. In tale procedura sono
tualmente le stesse garanzie finanziarie per
re l’intervento forestale dell’anno preceden-
ai privati che a vario titolo hanno sostenuto
Marta Petruzzelli
stati da subito valutati i siti in cui si prevede
la bonifica si applicano in uguale misura, sia
l’iniziativa, sia promuovere l’intervento fore-
Provincia di Torino, Servizi VIA e VAS
di intervenire con una bonifica ambientale
per il responsabile dell’inquinamento, che
(per esempio l’area produttiva ex Viberti) e
per il proprietario incolpevole.
tando la visibilità mediatica della Giornata
Attualmente la programmazione territoriale
vista l’importanza di tale tematica si è rite-
In assenza di adeguate risorse finanziarie,
per ottenere consenso e avviare il necessario
pone una particolare attenzione per la sal-
nuto di evidenziarla esplicitamente nel do-
per le aree complesse deve essere inoltre
fundraising.
vaguardia di suolo libero e per disincentiva-
cumento programmatico sottolineandone ai
consentito un maggiore spazio alla proget-
Smart Tree rappresenta dunque un innovati-
re il fenomeno dello sprawling (dispersione
sensi del DLgs152/06 e smi le procedure, i
tazione ed esecuzione degli interventi per
vo e convincente segnale di attenzione am-
urbana). La protezione del suolo fertile, è
tempi e le implicazioni economiche.
fasi, consentendo di modulare gli interven-
bientale da parte di una Amministrazione
un obiettivo strategico del Piano Territo-
ti, nel rispetto di una adeguata e realistica
che crede e investe nelle logiche smart.
riale di Coordinamento Provinciale PTC2
valutazione dei rischi, per fasi progettuali
stale prescelto per l’anno successivo, sfrut-
96 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 5 | strategie innovative | 97
comprassero certificati di partecipazione
successive e consentendo una graduale e
livello di criticità ambientale, perché at-
più sostenibile riqualificazione nel tempo.
tualmente il settore privato non può farsi
Stefano Ponchia
di una di queste società (pari alla quota di
In questa ipotesi diventa indispensabile de-
carico di un costo sostanzialmente collet-
Gefim SpA
autoproduzione energetica prevista dalla
finire e registrare con chiarezza i vincoli e
tivo e le pubbliche amministrazioni non
normativa vigente, in pratica una sorta di
Individuare strategie innovative è la ne-
certificato verde della casa) si otterreb-
gli usi consentiti per le aree nelle quali gli
hanno fondi. Bisogna iniziare a pensare
interventi sono posticipati e facilitare il loro
a un percorso nel medio-lungo periodo,
cessità che abbiamo per il futuro. Sono
be un duplice vantaggio: da una parte
inserimento nei settori ove gli interventi di
avviando strategie innovative basate su
convinto che ci sia bisogno di attuare pro-
aumenterebbero le risorse per fare inve-
bonifica e le successive opere di riqualifica-
processi come la bio-fitodepurazione,
cessi innovativi per liberare risorse importanti
stimenti razionali e importanti, dall’altra
zione sono invece completate.
che in dieci-quindici anni permettono di
che possono permettere di fare grandi inter-
parte si migliorerebbe la qualità paesag-
Non ultima è l’importanza della comunica-
ottenere aree in condizioni di ben più alta
venti di riqualificazione nel nostro panorama
gistica delle nostre città.
zione e della condivisione con il pubblico
sostenibilità.
urbano con un’attenzione alla sostenibilità
delle scelte operate, anche allo scopo di
Esistono tecnologie che ci permettono di
ambientale, alle progettazioni integrate, alle
ridurre il rischio di contenzioso e rassere-
arrivare a risultati ambientali di qualità, ma
valutazioni sugli impatti, al migliore orienta-
nare gli animi rispetto alla percezione, da
si devono studiare modalità innovative di
mento degli edifici.
Pietro Jarre
parte della popolazione, dei rischi derivanti
applicazione con costi che devono essere
Ma sulla normativa spesso nascono i proble-
Golder Associates
dall’eventuale utilizzo temporaneo o dalla
radicalmente minori di quelli attuali.
mi, come accade per le classi energetiche.
prossimità di aree industriali dismesse non
Poiché la determinazione è stata demandata
Il vero ruolo storico generale della bo-
ancora completamente bonificate.
alle Regioni, la classe A di una Regione è dif-
nifica è quello di essere diffusa come
ferente rispetto a quella di un’altra. In alcu-
concetto e di insegnare la prevenzione
Guglielmo Pelliccioli
ne Regioni bisogna calcolare il rendimento
all’inquinamento. Non si può tornare in-
«Il Quotidiano Immobiliare»
dell’intero edificio per determinarne la clas-
dietro. Non si può diminuire il numero di
se, in altre si calcola la media dei rendimenti
ettari inquinati, ma si può imparare dal-
Ezio Micelli
Comune di Venezia, Assessore all’Urbanistica
Credo che sia necessario sempre valutare il
dei singoli alloggi e in altre ancora la certifi-
la gestione scorretta del passato e fare in
dal 2010 al 2013
costo economico della bonifica.
cazione è fatta alloggio per alloggio.
modo che i nuovi ettari inquinati ogni anno
Laddove essa non sia onerosissima attra-
Altro esempio è quello della necessità di
siano sempre di meno.
Bisogna prendere atto che in questo momen-
verso meccanismi di project financing si
riempire i tetti di pannelli fotovoltaici per
Nella nostra professione di bonificatori sia-
to non c’è domanda di espansione immobi-
potrebbero individuare soggetti privati
rispettare la normativa regionale. Secondo
mo partiti dai chimici e dagli idrogeologi,
liare. Il mercato deve sapersi ri-orientare. Per
in grado di far fronte alla pulizia delle
me, nei condomini in città, sono un inve-
poi sono intervenuti gli ingegneri e gli ar-
prima cosa è necessario riconvertire un pa-
aree e installare strutture leggere di tipo
stimento a perdere perché creano proble-
chitetti e hanno cominciato a lavorare insie-
trimonio esistente. Il lavoro di riuso, che è
sportivo, ricreativo, ludico e, una volta
mi impiantistici ed estetici e sono di diffici-
me – di fronte ai problemi complessi biso-
una derivata del principio di non consumo di
andate a regime, di garantire un flusso
le gestione e manutenzione. Tutto questo
gna intervenire in modo multidisciplinare –
suolo, può già essere intrapreso.
reddituale tale da ripagare l’area per un
potrebbe essere ovviato con una proposta
e adesso è il momento della prevenzione,
Bisogna completare i progetti in stallo
periodo temporale di almeno una trenti-
innovativa: se la Regione promuovesse
quindi è il momento di favorire l’ingresso
che hanno già tutte le autorizzazioni e
na d’anni.
delle società che creino e gestiscano im-
nel gruppo anche degli insegnanti, de-
tutti i titoli abilitativi, e lasciare in stand
pianti per la produzione di energia elet-
gli psicologi, dei divulgatori. Bisogna
by le aree che presentano il massimo
trica alternativa e le nuove costruzioni
insegnare ai bambini a riciclare i rifiuti. In
98 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
questo modo, quando poi saranno in uffi-
le domande 5 | strategie innovative | 99
l’esecuzione del progetto. Ma spesso nei
anche se contaminate, incentivandone lo
cio o in fabbrica o dal benzinaio e vedranno
Paolo Berutti
decreti di approvazione è richiesto l’adem-
sviluppo. In molti casi cambiare l’approccio
un’autobotte che scarica la nafta e ne butta
Golder Associates
pimento di tutte le restanti autorizzazioni
e promuovere un meccanismo premian-
cui potrebbe essere sottoposta l’opera (per
te per la riduzione della massa sarebbe
conto che quel mezzo litro può inquinare
Ritengo che i siti contaminati siano di solito
esempio, Valutazione d’Impatto Ambienta-
fondamentale.
l’acqua potabile di centomila abitanti per
aree poco appetibili per l’incertezza dei costi e
le), rendendo in questo modo il percorso
Le bonifiche sono in molti casi processi lun-
via mezzo litro in un tombino si renderanno
un anno intero.
dei tempi necessari per la bonifica. Solo per le
autorizzativo uno dei principali impedimen-
ghi, complessi e costosi. Ma con obiettivi,
Questo è ciò che di importante dovremmo
aree di pregio si trovano investitori disposti a
ti alla prosecuzione delle opere.
magari intermedi e sicuramente più realisti-
avere imparato in questi decenni di bonifi-
correre i rischi legati alle incertezze prima citate.
ci, simili a quelli adottati in altri paesi, co-
che. È necessario fare in modo che le atti-
Rispetto all’attuale situazione italiana, vi so-
me la Germania, resto convinto che anche
vità economiche non continuino a danneg-
no alcune strategie innovative che potrebbe-
in Italia usciremmo dall’attuale situazione
giare l’ambiente, quindi il valore aggiunto
ro essere adottate, soprattutto per velocizza-
Jean Pierre Davit
di stasi e le bonifiche da chimera divente-
consiste nel ridurre l’incremento di valore
re la restituzione delle aree e per semplifica-
Golder Associates
rebbero realtà.
negativo. Questa è la vera scommessa.
re l’intreccio tra normativa e autorizzazioni.
Per la costruzione della metropolitana di
Ad esempio focalizzare l’attenzione pri-
La messa in sicurezza per uso temporaneo
Torino si è utilizzata una macchina che usa
ma alle aree individuate come sorgenti
è una strategia che permette di finanziare
un fango che contiene dei chemicals che
di contaminazione e poi alle aree a valle,
con la vendita dell’area le azioni di boni-
Rajandrea Sethi
inquinano la falda.
impostazione molto diversa da quella at-
fica. Il risviluppo parziale di un’area avrebbe
Politecnico di Torino
Nella costruzione della linea ferroviaria ad
tuale, in cui tutte le aree con superamento
poi un effetto volano, aumentando il valore
alta velocità di Bologna i mezzi che sono
di soglie limite sono considerate sorgenti,
delle aree vicine.
Difficilmente riesco a pensare a strategie
stati utilizzati perdono in continuazione
rendendo molto difficile l’applicazione del-
Sicuramente questo meccanismo dovrebbe
che possano svincolarsi dallo sviluppo terri-
olio. Il terreno viene portato in discarica
le opere di bonifica per via dell’estensione
essere adottato per le aree di grandi dimen-
toriale, dei servizi e dall’aspetto economico.
e si scopre che è inquinato perché tutti i
delle aree. Sarebbe opportuno sfruttare di
sioni, sulle quali al momento però manca
Spesso, paradossalmente, dal punto di vi-
mezzi di cantiere sono mal manutenuti.
più lo strumento dei vincoli urbanistici, da
un piano di risviluppo, industriale o no, per
sta normativo, vincoli molto stringenti in
Ci sono cantieri che generano inquina-
usare nelle zone in cui non si è in grado di
mancanza di fondi. Le bonifiche vengono
campo ambientale hanno portato a una
mento. Questa è una tematica nuova: i
raggiungere i valori limite. Un altro stru-
quindi richieste, ma non sapendo le destina-
contrazione degli interventi poiché anche
nuovi inquinamenti sono generati dalle
mento innovativo potrebbe essere lo svilup-
zioni di queste aree, sono pianificate con un
l’utilizzo delle tecniche innovative non ga-
costruzioni. Ci sono già alcune normative
po di linee guida per la costruzione di edi-
approccio massimalista, non potendo tener
rantisce l’esito della bonifica. Pertanto, a
a riguardo: è necessario tenerne conto e
fici in aree oggetto di messa in sicurezza,
conto di una futura diversificazione d’uso
volte, si è costretti a intraprendere interventi
sviluppare delle strategie correttive.
con particolare riferimento alle misure da
e quindi di risparmio nella bonifica. Questo
di contenimento idraulico o fisico che non
adottare per evitare l’intrusione di vapo-
approccio massimalista fa sì che, in un mo-
affrontano in maniera efficace la problema-
ri. In ambito autorizzativo, sarebbe neces-
mento di mercato stagnante, la migliore so-
tica. Inoltre, raramente i progetti coinvolgo-
sario rafforzare l’importanza dell’appro-
luzione sia l’attesa.
no la partecipazione attiva di laboratori di
vazione di un progetto di bonifica, ot-
Sicuramente una limitazione sul consumo
ricerca e di università che potrebbero fornire
tenuta la quale, in teoria, si dovrebbero
del suolo porterebbe a un aumento del
un contributo significativo dal punto di vista
superare le autorizzazioni necessarie per
valore delle aree all’interno delle città,
tecnico e dell’innovazione.
100 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande 5 | strategie innovative | 101
Negli Stati Uniti e in altri paesi europei sta
Ho avuto modo di parlare a un convegno
prendendo piede, quale criterio di scelta
con un ufficiale della Direzione Investigati-
Federico Peres
zione e maggiore flessibilità nella normativa.
dell’intervento di bonifica, la valutazione
va Antimafia che davanti a una mia rigidità
Butti&Partners
Bisogna tenere conto anche delle necessità
del cosiddetto footprint ambientale, ossia
rispetto alla necessità di norme di controllo
di una sorta di bilancio energetico e delle
stringenti mi faceva notare che non servono
In questi tempi di crisi, l’unica strategia è,
tempi autorizzativi certi, verificare la possi-
emissioni. Le tecniche di bonifica spesso
e anzi la loro farraginosa applicazione crea
a mio parere, darsi obiettivi concretamen-
bilità di aumentare le cubature o trovare si-
consumano energia elettrica e producono
ottime scappatoie interpretative dove ben
te realizzabili, magari meno ambiziosi o
stemi che consentano di rientrare dei costi
emissioni. Se i consumi sono molto elevati,
si infilano proprio quei soggetti che vorrem-
anche solo di breve periodo, ma effetti-
di bonifica. Nella Regione Lombardia, per
le sorgenti non rinnovabili e i tempi lunghi
mo controllare e bloccare. Meglio sarebbe
vamente perseguibili con le risorse di cui
esempio, è stato fatto un piano delle boni-
come nei casi di messa in sicurezza, si può
disporre di norme semplici, senza dubbi
quella realtà dispone. Dopodichè, quando
fiche con l’introduzione di un sistema di va-
immaginare che l’intervento si preconfi-
interpretativi, e di un maggiore e più effi-
arriverà il momento per ragionare su un in-
lutazione quali-quantitativa per l’appetibilità
guri come un vero e proprio trasferimento
cace sistema di controllo a valle.
vestimento, si tratterà di intervenire su una
economica delle aree sulla base del quale si
(spesso con aumento) della contaminazio-
situazione magari grave, ma nota, stabilizza-
è formulata una graduatoria di quelle più
ne da una matrice ambientale (sottosuolo)
ta e sotto controllo e non di compiere – co-
appetibili, da presentare agli investitori1.
me spesso accade oggi – un salto nel buio.
Per quanto riguarda il consumo di suolo è
a un’altra (per esempio aria).
apertura da parte della pubblica amministra-
delle imprese edili. Occorre pertanto: avere
La strada corretta consiste a mio parere nel
Gianluigi Tealdo
chiaro che finché sarà possibile investire su
cercare un compromesso vero tra obiettivi
Ireos SpA
terreni non compromessi e quindi meno co-
di bonifica, rischio ambientale e impatto
stosi, piuttosto che sulle aree da bonificare,
della tecnologia in funzione dello svilup-
Credo che a questa domanda dovrebbe ri-
Alfonso Andretta
po del territorio e con il supporto di ricer-
spondere il Presidente del Consiglio Renzi.
Rifiutilab
ca e innovazione tecnologica.
Sperando che resti in carica abbastanza a
lungo non solo per rispondere, ma anche e
si tenderà a preferire la prima soluzione.
Oggi applicare strategie innovative significa
soprattutto per mettere in atto idee che ha
avere la possibilità di utilizzare sistemi di
Sandro Olivieri
annunciato e proporre soluzioni innovative.
bonifica meno impattanti, più efficaci, e
eni SpA, Downstream & Industrial Operations
Annalisa Gussoni
Torniamo all’Inghilterra: lì ci sono incentivi
che consentano minori spese, ovvero pun-
Pasa Labs Srl
importanti per le società di costruzione civi-
tare sul settore delle bonifiche in situ. Per
L’unico strumento innovativo è la parteci-
le che intendono realizzare le loro opere in
perseguire questi obiettivi, come professio-
pazione allargata a tutti i livelli con lan-
Non è semplice pensare a strategie al-
aree compromesse, procedendo prima alla
nisti, abbiamo la necessità di migliorare la
cio di concorsi di idee e divulgazione delle
ternative, soprattutto in un momento di
bonifica. In Italia, se volessimo seguire lo
nostra preparazione, ma dobbiamo anche
proposte.
crisi, se non interviene a monte una modi-
stesso modello, dovremmo prima vendere
avere la possibilità di sperimentare queste
fica normativa.
tutto l’invenduto, quindi lo Stato dovrebbe
tecniche. Per questo è necessaria maggiore
Siamo ingabbiati in un complesso di norme
trovare i fondi per poter incentivare…
che invece di stimolare l’iniziativa la frustra-
Non una soluzione banale.
no e non sempre, anzi quasi mai, questa
complessità porta a una maggiore protezione ambientale.
1 www.reti.regione.lombardia.it
102 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande |
Casi studio individuati
analisi delle risposte
1 integrated design
–La bonifica viene vista sempre come ele-
Posizioni
gestione, mentre la presenza di conta-
–Esistono alcuni esempi di progetti realizza-
minazioni dovrebbe essere uno degli elementi prioritari. Dovrebbero essere pro-
– In Italia manca: c’è un’inadeguatezza
prio le caratteristiche dell’inquinamento in
dal punto di vista culturale, legislativo e
sito a guidare la pianificazione degli inter-
amministrativo.
venti, che dovrebbe avvenire in funzione
–I soggetti coinvolti seguono logiche troppo differenti per poter collaborare.
della contaminazione del sito.
–L’amministrazione che ha la responsabilità del procedimento tende a preferire
Criticità
sistemi che diano maggiori garanzie an-
– La normativa in materia di bonifiche si
che a costo di maggiori oneri e dispen-
adatta male ai casi di riqualificazione ur-
bana e riconversione d’uso.
– Il processo di riqualificazione urbana è
particolarmente complesso, per la richie-
dio di risorse.
– Manca
un
meccanismo
premiante
per chi fa operazioni di riduzione della
contaminazione.
sta di numerose autorizzazioni vincolanti e
per il coinvolgimento di numerosi soggetti
Integrazione: in quali fasi del processo?
che spesso hanno interessi e obiettivi mol-
–All’inizio del processo di progettazione.
to diversi, talvolta divergenti.
–A livello di pianificazione urbanistica e ter-
–Il processo di riqualificazione spesso pre-
ritoriale attraverso una co-pianificazione
vede la lottizzazione dei siti e la vendita
fra Enti (Regione, Provincia e Comune)
a vari promotori immobiliari, vanifican-
integrando le competenze urbanistiche e
do i tentativi di applicare meccanismi
quelle ambientali.
integrati.
–Al momento dell’analisi di rischio.
–Il meccanismo della Conferenza dei Servizi
– Durante l’intero processo di trasformazione.
ha permesso di fare passi in avanti, ma per-
–A partire dalla prima fase del piano di
mangono ancora notevoli rigidità nei processi autorizzativi e l’integrazione non
avviene ancora a livello progettuale.
2 Progettazione partecipata
e comunicazione al cittadino:
mento accessorio diventando di difficile
ti individuabili come casi studio
103
caratterizzazione.
Progetti
Come gestire la comunicazione
– Parco Dora e riconversione Spina 3,
di una materia complessa?
Valdocco, Torino
È possibile un coinvolgimento
–Oval e le riconversioni olimpiche, Torino
proattivo dei cittadini?
– Campus Luigi Einaudi nell’ex area
Italgas, Torino
Posizioni
–Raddoppio del Politecnico nell’ex area
–È necessario che un processo di riquali-
OGR, Torino
–Barriera reattiva permeabile (PRB) a valle
ficazione venga condotto nella massima
trasparenza e coinvolgendo i cittadini da
del complesso industriale ex Teksid,
subito attraverso:
Buttigliera Alta e Avigliana, Provincia
– Visite dei siti contaminati e program-
di Torino
mi di coinvolgimento delle scolaresche
– Trasformazione dell’area dell’ex deposito
per mostrare le reali condizioni dei siti
Actv, Venezia
–Riconversione di una parte
del petrolchimico, Porto Torres
–Bovisa Gasometri ex officina del gas,
Milano
e ridurre paure infondate che spesso si
creano in questi casi.
– Progettazione partecipata, in particolare
quando si individuano le nuove funzioni.
– Creazione di un sito internet dedi-
– Fiera di Milano a Rho al posto
cato per ogni intervento di bonifica e
della raffineria Eni, Milano
riqualificazione.
– Centro Logistico Conad a Quiliano
al posto del deposito IP, Savona
–Il dialogo col cittadino sui temi della bonifica è difficile se non impossibile, a causa
delle difficoltà intrinseche nel comunicare
Programmazione integrata
una materia così complessa e tecnica.
– Piano di struttura del Quadrante Nord-Est
dell’area metropolitana di Torino
– Programma di Riqualificazione Urbana
e Sviluppo Sostenibile del Territorio,
Criticità
–In Italia i cittadini mostrano una generale sfiducia verso le istituzioni e verso il
PRUSST 2010 Plan, promosso nel 1999
settore privato. Bisognerebbe individua-
dal Comune di Settimo Torinese
re un ente terzo preposto che gestisca il
processo di comunicazione e accompaProgetti rimasti sulla carta
gnamento delle comunità per arrivare a
–Zona di Basse di Stura, Torino
soluzioni condivise.
104 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
le domande | analisi delle risposte | 105
– È difficile intavolare un dialogo costruttivo
3 Un caso di eccellenza internazionale:
con le comunità locali perché spesso pren-
l’Emscher Park: È possibile applicare
temporaneo: È possibile sfruttarla
una porzione di sito e generare un reddito
in Italia un modello
nell’attesa di una riconversione
se altre porzioni devono ancora essere sot-
d’uso in un sito contaminato?
toposte a bonifica
dono il sopravvento dinamiche autoreferenziali da parte dei vari attori, che per-
di riqualificazione simile?
4 Messa in sicurezza per uso
dono di vista gli obiettivi principali della
Posizioni
Posizioni
– La comunicazione del rischio è sempre un
–In Italia non ci sono le condizioni culturali,
– È una strategia auspicabile per avviare una
tema sensibile e spinoso, in particolare
legislative, amministrative per avviare un
trasformazione per piccoli passi, in un mo-
processo di questo tipo.
mento in cui è difficile dare avvio e portare
discussione.
perché c’è spesso uno scarto tra rischio
reale e percezione del rischio. La presen-
–È possibile attuare un modello simile in
a termine bonifiche complessive di un sito.
za di una contaminazione richiama sem-
Italia ma bisogna riuscire a calarlo in un
–Non se ne vedono particolari potenzialità
pre al disastro ambientale anche a causa
contesto differente dai punti di vista cul-
perché richiede comunque un investimento
della disinformazione e di una mancanza
turale, climatico, legislativo.
minimo iniziale che rischia di generare costi
diffusa di conoscenze scientifiche di base.
ulteriori senza ritorni concreti.
– La trasparenza è fondamentale ma va prima di tutto creato un lessico condiviso e
Sono stati individuati i seguenti casi
Criticità
comprensibile che favorisca un dialogo
paragonabili
–Esistono dei vincoli autorizzativi perché al
efficace tra le parti.
momento viene consentita dalla normati–Riqualificazione della Fiera di Milano
va per i siti operativi, mentre è più difficile
– Corona Verde (Settimo, Borgaro, Torino)
autorizzare usi diversi di un sito se prima
la bonifica non è stata completata.
–Gli usi temporanei possono essere utili per
creare una maggiore adesione da parte delle comunità locali, perché generano naturali meccanismi di curiosità e di attesa.
– Creare usi temporanei in siti dismessi è comunque complesso perché le aree spesso
sono pericolose e non sono dotate di allacciamento alla rete idrica ed elettrica.
–Il proprietario difficilmente si assume la
responsabilità di cederla essendo un’area
che presenta pericoli e vincoli.
–Sviluppare attività e usi non definitivi rischia di far aumentare i costi generali della
riqualificazione.
– La normativa non permette di riqualificare
106 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
5 Strategie innovative: Come
107
urbane auspicate e delle soluzioni pro-
ovviare alla mancanza di denaro
gettuali più adatte permette di utilizzare
da investire e al complesso
i fondi a disposizione in maniera più ef-
intreccio fra normativa e pratiche
ficace. Questo approccio dovrebbe mirare
autorizzative?
a ridestinare risorse che andrebbero spese
per una bonifica integrale, pur garanten-
Adaptive Reuse
la bonifica appropriata, nel quadro di una strategia integrata
di rigenerazione urbana o territoriale
L
a bonifica è oggi vista come una fase a sé nel ciclo di
vita di un sito. Isolata dal prima e dal dopo. Essa ha au-
È stata giudicata la domanda più difficile.
do la sicurezza dal punto di vista ambien-
Sono comunque emerse diverse soluzioni
tale e sanitario, verso scopi che abbiano
tonomia tecnica e normativa. Se ne occupano competenze
innovative:
maggiori ricadute sul territorio e permet-
e professionalità diverse.
tano un concreto avvio delle attività di
–La fitobonifica: questa tecnologia sfrutta
riqualificazione.
Sta tra il momento in cui un uso (industriale, produttivo, estrattivo, logistico, ecc.) caratterizza il sito e ne defini-
le naturali proprietà dei vegetali, compor-
–L’educazione alla prevenzione: la bonifica
sce le condizioni di uso, con regole che dipendono dal tipo
tando costi minori ma tempi più lunghi e
è un processo inutile se altrove si continua
di utilizzo, e il momento in cui un nuovo uso (residenziale,
risultati non sempre all’altezza di altre tec-
a inquinare allo stesso modo. Il primo passo
commerciale, turistico, a servizi, produttivo di nuovo, ecc.)
nologie. Strategie di fitobonifica possono
da fare è quindi creare una maggiore con-
caratterizza il sito e ne definisce le nuove condizioni d’uso,
essere adatte a siti, o porzioni di siti, con
sapevolezza sui temi ambientali, coinvol-
con nuove regole che dipendono dal tipo di utilizzo.
ridotte potenzialità di risviluppo, soprat-
gendo nuove professionalità nel processo,
La bonifica è quindi il passaggio tra due fasi normate
tutto se affiancate a un progetto paesag-
come psicologi e insegnanti, per evitare il
dall’urbanistica e dai regolamenti edilizi; in questo passag-
gistico più complessivo. In questa direzio-
ripetersi di comportamenti scorretti.
gio il sito, persa la sua funzione, è regolato solo da parametri sanitari, ambientali, chimico-fisici (rischi, concentrazioni,
ne si sta sviluppando la new agronomy,
–Gli usi temporanei e lo sviluppo per fasi:
una branca dell’agronomia nata per ideare
la realizzazione di strutture leggere di ti-
soluzioni paesaggistiche adatte a siti di-
po ricreativo, sportivo e ludico, attraver-
Oggi il passaggio attraverso la bonifica ha l’obiettivo di
smessi e brownfield, coniugando aspetti
so il sostegno di finanziatori privati, può
ripulire integralmente il sito dai residui dell’uso passato, per
estetici, caratteristiche del contesto e pra-
rappresentare un buon compromesso per
consegnarlo come sito pulito all’uso futuro.
tiche sostenibili.
livelli di inquinanti, ecc.).
avviare la riqualificazione e al contempo
In questa trasformazione il passato è molto importante
–La compensazione della carbon footprint:
generare un reddito, in modo che un si-
(cosa devo eliminare, dove, come) mentre il futuro è irrile-
il meccanismo di compensare le emissioni
to dismesso non sia esclusivamente fonte
vante; allo stesso tempo, una volta bonificato il sito, il suo
prodotte dalle attività umane può rappre-
di costi. Seguendo questa direzione so-
passato è irrilevante per i nuovi usi: il sito viene cioè azzera-
sentare un sistema per finanziare la riqua-
no nate alcune iniziative di progettazio-
to dalla bonifica. Tecnicamente lo chiamiamo brownfield o
lificazione ambientale di determinati siti
ne dell’attesa, che mirano a favorire usi
greyfield ma esso è in realtà un greenfield artificiale.
attraverso la piantumazione di alberi e ar-
temporanei a basso costo, in attesa di
Questo azzeramento integrale (ripristino delle condizio-
busti che catturano la CO2. Questo mec-
una riqualificazione più complessiva. La
ni naturali o compatibili con attività umane e un ambiente
canismo si può coniugare alle tecniche di
normativa dovrebbe adeguarsi a queste
accettabile sul 100% della estensione del sito) può essere
fitobonifica.
nuove esigenze, eliminando alcune rigi-
molto costoso. In condizioni di domanda scarsa, merca-
–La progettazione integrata: progettare la
dità di fondo e alleggerendo gli oneri nei
to deflattivo e/o su estensioni molto vaste può superare
riqualificazione tenendo conto della con-
confronti degli sviluppatori se non sono
il valore commerciale dell’area e/o portare a un valore di
taminazione in sito, delle destinazioni
gli inquinatori del sito.
Matteo Robiglio
TRA architettura condivisa
Architetto con PhD in
Progettazione Architettonica, è
Professore presso il Dipartimento
di Architettura e Design (DAD)
del Politecnico di Torino, dove
insegna nei corsi di Laurea
in Architettura Triennale
e Specialistica ed è membro
del collegio del Dottorato di Ricerca
in Architettura Storia e Progetto.
Insegna e tiene lezioni presso
Master e università italiane
ed estere.
Nel corso della propria carriera
universitaria ha svolto attività
accademica e di ricerca
nell’ambito delle infrastrutture,
della sostenibilità degli
insediamenti, delle trasformazioni
urbane nelle grandi aree
metropolitane.
è autore di articoli e saggi,
108 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
investimento iniziale eccessivamente alto. L’operazione di
adaptive reuse | 109
La sequenza metodologica della adaptive remediation è la seguente:
rigenerazione urbana si blocca; nessuno investe; quindi,
nessuno paga le bonifiche. È vero che la legge obbliga la
fase
Bonifica integrale
Adaptive remediation
proprietà ultima a bonificare, ma sappiamo che questo obbligo è molto difficile da rendere efficace per diverse ragioni.
00
Cessazione dell’attività. Interruzione della produzione di inquinanti
Il risultato è che nella maggior parte dei casi la bonifica
Mappatura
degli inquinamenti.
Mappatura degli inquinamenti
e delle preesistenze.
Valutazione del potenziale
urbanistico post-bonifica (cosa,
quanto e come si può
realizzare sul sito).
Piano di bonifica
integrale preliminare.
Masterplan integrato di bonifica
e rigenerazione urbana/territoriale
orientato alla realizzazione
nel tempo del potenziale e alla
minimizzazione dei costi
di bonifica a parità di livelli
di sicurezza.
integrale equivale a nessuna bonifica. Il sistema delle tutele
e delle prescrizioni che ha per obiettivo la rimozione ha invece come risultato il permanere del rischio ambientale.
01
Proponiamo di introdurre nella discussione – e nella pratica operativa – i concetti di adaptive reuse e di adaptive
remediation. L’adaptive reuse si distingue dal riuso normale
perché definisce le modalità di trasformazione di un edificio/
sito preesistente basandosi sulle specifiche condizioni della
preesistenza e nell’intento di minimizzare gli interventi ne-
02
cessari al riuso. Analogamente l’adaptive remediation signitra cui “Paesaggio e architettura
nell’Italia del Dopoguerra”
(Donzelli 2003), e “Avventure
Urbane. Progettare la città con gli
abitanti” (Eleuthera 2002, 2014);
collabora con «Il Giornale
dell’Architettura» e con «Il Sole
24 Ore». Nel 1992 è stato
uno dei soci fondatori di
Avventura Urbana,
la prima società italiana
di professionisti specializzati
nella progettazione e partecipazione
per le politiche pubbliche.
Nei vent’anni di attività della società
ha sviluppato e coordinato progetti
di pianificazione urbanistica,
territoriale e strategica,
trasformazione urbana e housing
sociale a Torino, Milano, Firenze,
Roma e Napoli. Nel 2011 fonda,
insieme a Isabelle Toussaint,
TRA_architettura condivisa
(www.tra.to.it), con cui sviluppa
progetti di architettura
e urbanistica in Italia e all’estero.
fica che le condizioni del sito diventano fondamentali per
definire il progetto del suo riuso, e che il progetto di riuso
verrà definito in modo da minimizzare il costo degli inter-
Bonifica delle parti del sito
destinate alle concentrazioni
di usi di avvio.
venti di bonifica necessari, a parità di condizioni di sicurezza
garantite ai cittadini e alle comunità locali.
Nella adaptive remediation le bonifiche vengono quindi organizzate nello spazio e nel tempo all’interno di un
03
Bonifica del sito.
progetto integrato di rigenerazione. Il contenimento dei
costi, la distribuzione degli interventi nel tempo e nello
spazio in armonia con le previsioni di usi futuri liberano
Set aside (no-go areas)
e bonifiche con tempi lunghi
(es. phytoremediation) per le altre
Avvio incrementale
dello sviluppo del sito.
risorse per interventi positivi a favore dei territori, consentendo di attivare cicli lunghi di rigenerazione urbana
e territoriale con esternalità positive, che compensino attivamente il passato danno ambientale subito dai luoghi e
04
Progetto di nuovo
sviluppo immobiliare
o rigenerazione.
Nuovi usi e funzioni si insediano
progressivamente sull’area.
05
Nuovi usi e funzioni
si insediano sull’area.
Nuovi usi e funzioni conquistano
l’area, mano a mano che i livelli
di inquinamento rientrano
dentro i limiti di sicurezza.
dalle comunità che li abitano.
110 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
adaptive reuse | 111
l’approccio della bonifica integrale
l’approccio della adaptive remediation
00
00
Preesistenza industriale
Preesistenza industriale
01
01
Mappatura
Mappatura degli inquinanti
degli inquinanti
e valutazione del potenziale
02
02
Bonifica integrale
Messa in sicurezza,
set-aside, riuso, preesistenze,
fitobonifica
03
03
Progetto
Nuove funzioni e usi
sviluppo immobiliare
si insediano progressivamente
sull’area
04
04
Insediamento
Consolidamento e sviluppo
nuovi usi e funzioni
progressivo delle nuove
funzioni al progredire
della bonifica
113
Glossario
matrici ambientali contaminate, condotta
con i criteri indicati nell’Allegato 1 alla Parte
Accordo di programma
IV del DLgs 152/2006. [DLgs 152/2006 Parte
Rientra nella tipologia degli accordi tra am-
IV, Titolo V art. 240]
ministrazioni pubbliche e ha come oggetto “la definizione e l’attuazione di opere,
di interventi o di programmi di intervento
Barriera reattiva permeabile (PRB)
che richiedono, per la loro completa rea-
Tecnologia di trattamento passivo di bonifi-
lizzazione, l’azione integrata e coordinata
ca in situ che prevede l’escavazione di una
di Comuni e Regioni, di amministrazioni
trincea permeabile a valle idrogeologico
statali e di altri soggetti pubblici”. L’organo
del sito contaminato e il successivo riempi-
che promuove la conclusione dell’accordo
mento con materiali che reagendo con gli
di programma assicura il coordinamento
inquinanti ne riducono o annullano l’effetto
delle azioni, determina i tempi, le modalità,
contaminante.
il finanziamento e ogni altro adempimento
connesso; inoltre, convoca una conferenza
Bonifica
tra i rappresentanti di tutte le amministra-
L’insieme degli interventi atti a eliminare le
zioni coinvolte al fine di acquisire i diversi
fonti di inquinamento e le sostanze inqui-
interessi e gli elementi necessari alla sua
nanti o a ridurre le concentrazioni delle stes-
conclusione. L’accordo si perfeziona con
se presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle
il consenso unanime dei partecipanti ed è
acque sotterranee a un livello uguale o infe-
approvato con un atto formale dell’autori-
riore ai valori delle concentrazioni soglia di
tà che lo ha promosso ed è pubblicato nel
rischio (CSR). [DLgs 152/2006 Parte IV, Titolo
Bollettino Ufficiale della Regione. L’accor-
V art. 240]
do di programma è disciplinato nell’art. 27
della L 142/1990, poi confluito nell’art. 34
Brownfield
del DLgs 267/2000, cosiddetto Testo Unico
Termine anglosassone adottato per identi-
delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali
ficare genericamente porzioni di territorio
(TUEL). [Enciclopedia Treccani]
urbanizzate, utilizzate per usi industriali o
commerciali. Un brownfield è solitamente
Analisi di rischio sanitario e ambientale
un sito dismesso in attesa di riqualificazione
sito specifica
e spesso presenta problemi di contaminazio-
Analisi sito specifica degli effetti sulla salu-
ne causati dagli usi precedenti. Viene soli-
te umana derivanti dall’esposizione prolun-
tamente utilizzato in antitesi con il termine
gata all’azione delle sostanze presenti nelle
greenfield (vedi definizione).
114 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
glossario | 115
Capping
un’area interessata da fenomeni antropici o
Conferenza dei servizi
permette di raggiungere gli stessi risultati
Intervento di messa in sicurezza permanente
naturali che abbiano determinato il supera-
Istituto volto a semplificare l’azione della
di altre tecnologie. Può rappresentare una
finalizzato a isolare in modo definitivo le fon-
mento di una o più concentrazioni soglia di
pubblica amministrazione attraverso l’esa-
tecnica di bonifica adatta per siti con ridotta
ti inquinanti rispetto alle matrici ambientali
contaminazione, queste ultime si assumono
me contestuale dei vari interessi pubblici
appetibilità edilizia, soprattutto se inserita
circostanti; le vie di esposizione alle matrici
pari al valore di fondo esistente per tutti i
coinvolti in un procedimento amministra-
all’interno di un più complessivo progetto di
contaminate vengono interrotte mediante
parametri superati. [DLgs 152/2006 Parte IV,
tivo. Viene indetta quando l’inerzia di una
riqualificazione ambientale e paesaggistico.
l’installazione di una copertura a bassa per-
Titolo V art. 240]
o più amministrazioni rischia di impedire
meabilità, che solitamente può consistere
l’adozione di un provvedimento ed è volta
Fitoestrazione
in una soletta in calcestruzzo o in materiale
Concentrazioni soglia di rischio (CSR)
a scongiurare la possibile paralisi dell’attività
Procedura ricompresa nella più ampia fami-
bituminoso, oppure in una interposizione di
Livelli di contaminazione delle matrici am-
amministrativa e gli effetti negativi che ver-
glia della fitobonifica, sfrutta le caratteristi-
strati impermeabili e strati drenanti.
bientali, da determinare caso per caso con
rebbero a subirne i privati. Rispondendo al
che estrattive di determinate specie di pian-
l’applicazione della procedura di analisi di
canone del buon andamento della pubblica
te, che sono in grado di trasferire i metalli
Carbon footprint
rischio sito specifica secondo i principi illu-
amministrazione, la conferenza di servizi dà
pesanti presenti nel terreno dall’apparato
Termine anglosassone tradotto letteralmen-
strati nell’Allegato 1 alla Parte IV del DLgs
attuazione ai criteri di economicità, sempli-
radicale ai rami e alle foglie. Il processo di
te come “impronta delle emissioni di anidri-
152/2006 e sulla base dei risultati del pia-
cità, celerità ed efficacia.
fitoestrazione prevede quindi che determi-
de carbonica”. Rappresenta un parametro
no di caratterizzazione, il cui superamento
La disciplina è contenuta nella L 241/1990,
nate specie vegetali vengano piantate in
sintetico per esprimere le emissioni com-
richiede la messa in sicurezza e la bonifica. I
con le relative modifiche apportate dalla
aree contaminate da metalli pesanti e che
plessive di una determinata attività umana,
livelli di concentrazione così definiti costitui-
L 15/2005, che prevede una disciplina gene-
gli sfalci contenenti metalli pesanti vengano
solitamente in termini di CO2 equivalente
scono i livelli di accettabilità per il sito. [DLgs
rale (art. 14 e ss.) e una disciplina speciale
poi appositamente smaltiti o in alternativa
prodotta. Non si tratta di una misurazione
152/2006 Parte IV, Titolo V art. 240]
per alcuni procedimenti di particolare com-
bruciati, smaltendo poi correttamente le ce-
plessità (art. 14 bis). [Enciclopedia Treccani]
neri ottenute.
scientifica e non esiste un metodo di calcolo
univoco ma è considerato un indice efficace
Condizioni di emergenza
e intuitivo per esprimere gli effetti che ogni
Eventi al verificarsi dei quali è necessaria
attività ha sull’emissione di gas serra e di
l’esecuzione di interventi di emergenza. A
Fitobonifica
Greenfield
titolo di esempio sono considerate condizio-
Sistema innovativo di bonifica in situ che
Termine anglosassone adottato per identi-
ni di emergenza: 1) concentrazioni, attuali o
sfrutta le caratteristiche di determinate spe-
ficare genericamente porzioni di territorio
Concentrazione soglia contaminazione
potenziali dei vapori in spazi confinati, pros-
cie vegetali per ridurre o rimuovere la conta-
non urbanizzate, generalmente allo sta-
(CSC)
sime ai livelli di esplosività o idonee a causa-
minazione nei terreni.
to naturale o utilizzate per scopi agricoli. I
Livelli di contaminazione delle matrici am-
re effetti nocivi acuti alla salute; 2) presenza
A seconda delle specie impiegate, può av-
greenfield sono solitamente contrapposti
bientali che costituiscono valori al di sopra
di quantità significative di prodotto in fase
venire una vera e propria degradazione del
ai brownfield (vedi definizione) e rispetto a
dei quali è necessaria la caratterizzazione
separata sul suolo o in corsi d’acqua superfi-
contaminante o una più semplice estrazio-
questi ultimi hanno generalmente maggiore
del sito e l’analisi di rischio sito specifica,
ciali o nella falda; 3) contaminazione di pozzi
ne (vedi definizione). Questo processo ha
appetibilità in termini di sviluppo urbano o
conseguenza sui cambiamenti climatici.
come individuati nell’Allegato 5 alla Parte
a utilizzo idropotabile o per scopi agricoli;
costi più contenuti rispetto a una bonifica
edilizio perché non vincolati da usi prece-
IV del DLgs 152/2006. Nel caso in cui il sito
4) pericolo di incendi ed esplosioni. [DLgs
tradizionale e interessanti vantaggi ambien-
denti e non gravati da possibili situazioni di
potenzialmente contaminato sia ubicato in
152/2006 Parte IV, Titolo V art. 240]
tali, ma richiede tempi lunghi e non sempre
contaminazione.
116 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
glossario | 117
Hot spot di contaminazione
fino all’esecuzione della bonifica o della
Misure di prevenzione
Protocollo d’intesa
Valore di contaminazione non coerente ri-
messa in sicurezza permanente, al fine di
Le iniziative per contrastare un evento, un
Indica un accordo tra Enti pubblici (al quale
spetto al modello concettuale elaborato per
evitare la diffusione della contaminazione
atto o un’omissione che ha creato una mi-
possono, in varia forma, partecipare anche
il Sito, per varie ragioni tra cui l’ubicazione
all’interno della stessa matrice o tra matrici
naccia imminente per la salute o per l’am-
soggetti privati) caratterizzato da una certa
spaziale lontana dalla sorgente di contami-
differenti. In tali casi devono essere predi-
biente, intesa come rischio sufficientemente
genericità. Può trattarsi di un accordo fine a
nazione e al di fuori dei potenziali percorsi di
sposti idonei piani di monitoraggio e con-
probabile che si verifichi un danno sotto il
se stesso, oppure di un accordo preliminare
migrazione della contaminazione, l’unicità
trollo che consentano di verificare l’efficacia
profilo sanitario o ambientale in un futuro
in vista di un successivo accordo più detta-
del riscontro nella serie temporale (in caso
delle soluzioni adottate. [DLgs 152/2006
prossimo, al fine di impedire o minimizzare il
gliato. Un protocollo d’intesa è solitamente
di esecuzione di verifiche ripetute), il tipo di
Parte IV, Titolo V art. 240]
realizzarsi di tale minaccia. [DLgs 152/2006
molto simile a un accordo di programma (ve-
Parte IV, Titolo V art. 240]
di definizione) ma manca di alcuni contenuti
contaminante o il livello di concentrazione
riscontrato. La presenza di un hot spot può
Messa in sicurezza d’emergenza
essere imputabile a fenomeni di mobilizza-
Ogni intervento immediato o a breve ter-
Misure di riparazione
zione della contaminazione puntuali o ec-
mine, da mettere in opera nelle condizioni
Qualsiasi azione o combinazione di azioni,
Ripristino e ripristino ambientale
cezionali, non necessariamente legati alla
di emergenza in caso di eventi di contami-
tra cui misure di attenuazione o provvisorie
Gli interventi di riqualificazione ambientale
contaminazione principale del sito.
nazione repentini di qualsiasi natura, atto a
dirette a riparare, risanare o sostituire risor-
e paesaggistica, anche costituenti comple-
contenere la diffusione delle sorgenti prima-
se naturali e/o servizi naturali danneggiati,
mento degli interventi di bonifica o messa
o passaggi richiesti dalla relativa normativa.
rie di contaminazione, impedirne il contatto
oppure a fornire un’alternativa equivalente
in sicurezza permanente, che consentono
Inquinamento diffuso
con altre matrici presenti nel sito e a rimuo-
a tali risorse o servizi. [DLgs 152/2006 Parte
di recuperare il sito alla effettiva e definitiva
La contaminazione o le alterazioni chimiche,
verle, in attesa di eventuali ulteriori interven-
IV, Titolo V art. 240]
fruibilità per la destinazione d’uso conforme
fisiche o biologiche delle matrici ambientali
ti di bonifica o di messa in sicurezza opera-
determinate da fonti diffuse e non imputa-
tiva o permanente. [DLgs 152/2006 Parte IV,
bili a una singola origine. [DLgs 152/2006
Titolo V art. 240]
Parte IV, Titolo V art. 240]
agli strumenti urbanistici. [DLgs 152/2006
Parte IV, Titolo V art. 240]
Piano di caratterizzazione
Rappresenta la prima fase di un processo di
Messa in sicurezza permanente
bonifica e ripristino ambientale. Individua
Sito
L’insieme degli interventi atti a isolare in
le caratteristiche di un sito potenzialmente
L’area o porzione di territorio, geografica-
Messa in sicurezza operativa
modo definitivo le fonti inquinanti rispetto
contaminato, determina lo stato di conta-
mente definita e determinata, intesa nelle
L’insieme degli interventi eseguiti in un si-
alle matrici ambientali circostanti e a ga-
minazione delle matrici ambientali (suolo,
diverse matrici ambientali (suolo, materiali
to con attività in esercizio atti a garantire
rantire un elevato e definitivo livello di si-
acque sotterranee e superficiali) e il mo-
di riporto, sottosuolo e acque sotterranee) e
un adeguato livello di sicurezza per le per-
curezza per le persone e per l’ambiente. In
dello concettuale che schematizza i modi
comprensiva delle eventuali strutture edilizie
sone e per l’ambiente, in attesa di ulteriori
tali casi devono essere previsti piani di mo-
e l’entità dell’esposizione al rischio sanita-
e impiantistiche presenti. [DLgs 152/2006
interventi di messa in sicurezza permanen-
nitoraggio e controllo e limitazioni d’uso
rio da parte dei possibili ricettori umani e
Parte IV, Titolo V art. 240]
te o bonifica da realizzarsi alla cessazione
rispetto alle previsioni degli strumenti ur-
ambientali. È normato dal DLgs 4/2008 e
dell’attività. Essi comprendono altresì gli
banistici. [DLgs 152/2006 Parte IV, Titolo
specificatamente dal DLgs 152/2006 Parte
Sito contaminato
interventi di contenimento della contami-
V art. 240]
IV, Titolo V.
Un sito nel quale i valori delle concentrazio-
nazione da mettere in atto in via transitoria
ni soglia di rischio (CSR), determinati con
118 | Adaptive reuse, bonifiche e rigenerazione urbana | Nuove strategie per un mercato in evoluzione
glossario | 119
l’applicazione della procedura di analisi di
ai valori di concentrazione soglia di conta-
ambientali e pertanto le strategie di piani-
progetto. Tale procedura è stata sviluppata
rischio di cui all’Allegato 1 alla Parte IV del
minazione (CSC), in attesa di espletare le
ficazione urbana degli ultimi decenni han-
inizialmente negli Stati Uniti a partire dagli
DLgs 152/2006 sulla base dei risultati del
operazioni di caratterizzazione e di analisi
no tentato di frenarlo, favorendo il riuso di
anni ’70 ed è stata introdotta per la prima
piano di caratterizzazione, risultano superati.
di rischio sanitario e ambientale sito specifi-
terreni giù urbanizzati (vedi brownfield e
volta in Europa a livello normativo tramite
[DLgs 152/2006 Parte IV, Titolo V art. 240]
ca, che permettano di determinare lo stato
greenfield).
la direttiva 85/337/CEE nel 1985. In Italia la
o meno di contaminazione sulla base delle
Sito con attività in esercizio
concentrazioni soglia di rischio (CSR). [DLgs
Un sito nel quale risultano in esercizio attivi-
152/2006 Parte IV, Titolo V art. 240]
tà produttive sia industriali che commerciali
procedura è normata dal DLgs 152/2006.
Recentemente è in vigore la nuova direttiva
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)
2014/52/UE che modifica la precedente di-
Procedura amministrativa di supporto al
rettiva sulle valutazioni ambientali del 1992.
nonché le aree pertinenziali e quelle adibite
Stakeholder
processo decisionale, che permette di iden-
La direttiva, non ancora recepita in Italia,
ad attività accessorie economiche, ivi com-
Termine anglosassone per indicare generi-
tificare, descrivere e valutare gli impatti
dovrà essere trasformata in legge nazionale
prese le attività di mantenimento e tutela
camente un portatore di interesse ossia un
ambientali di un determinato progetto.
entro il 2017. Tra le novità introdotte una
del patrimonio ai fini della successiva ripresa
soggetto (nella forma sia di individuo sia di
Nell’ambito della procedura VIA il pro-
maggiore attenzione alla partecipazione dei
delle attività. [DLgs 152/2006 Parte IV, Titolo
gruppo) che ha un’influenza e un interesse
ponente sottopone uno studio di impatto
cittadini e ai temi della salute umana e della
V art. 240]
su un determinato progetto. Il termine è
ambientale all’autorità competente, che
biodiversità.
nato negli Stati Uniti negli anni ’60 per de-
determina la compatibilità ambientale del
Sito dismesso
signare tutti quelli che hanno interessi ge-
Un sito in cui sono cessate le attività produtti-
nerici verso un’azienda, contrapposti agli
ve. [DLgs 152/2006 Parte IV, Titolo V art. 240]
shareholder (azionisti) che invece hanno un
interesse formalizzato.
Sito non contaminato
Un sito nel quale la contaminazione rilevata nelle matrici ambientali risulti inferiore ai
Urban Sprawl
valori di concentrazione soglia di contamina-
Termine anglosassone comunemente tra-
zione (CSC) oppure, se superiore, risulti co-
dotto come dispersione urbana. Descrive
munque inferiore ai valori di concentrazione
in maniera generica l’espansione rapida e
soglia di rischio (CSR) determinate a seguito
disordinata di una città verso zone perife-
dell’analisi di rischio sanitario e ambientale
riche precedentemente agricole o naturali,
sito specifica. [DLgs 152/2006 Parte IV, Tito-
di solito lungo determinate direttrici viarie.
lo V art. 240]
Il fenomeno è tipico del secondo dopoguerra nei paesi occidentali e presenta caratteri-
Sito potenzialmente contaminato
stiche generalmente comuni: bassa densità
Un sito nel quale uno o più valori di con-
edilizia, usi urbani residenziali, commerciali
centrazione delle sostanze inquinanti rilevati
o artigianali, alta dipendenza dall’automobi-
nelle matrici ambientali risultino superiori
le. Questo fenomeno ha importanti impatti
121
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www.legambiente.emiliaromagna.it/stopalcemento
Golder Associates è una società internazionale che
da oltre 50 anni persegue la missione di progettare
lo sviluppo della terra proteggendone l’integrità.
La società è di proprietà di coloro che vi lavorano:
gli oltre 8000 dipendenti progettano soluzioni
per consentire ai propri clienti di raggiungere obiettivi
di sviluppo sostenibile in più di 180 sedi in tutto
TRA è una società di architettura e ingegneria fondata
il mondo. In Italia, Golder Associates opera
e diretta da Isabelle Toussaint e Matteo Robiglio.
da oltre 20 anni, con un organico di 220 persone
Promuove e realizza interventi urbani, edifici, servizi
articolato su 4 sedi (Torino, Roma, Padova
e attrezzature per comunità, imprese, operatori privati,
e Priolo Gargallo) e ricavi che nel 2012
pubbliche amministrazioni, con un approccio
hanno superato i 30 milioni di euro.
di progettazione condivisa, ecologica e integrata.
La Società, che ha conosciuto un costante sviluppo,
TRA si occupa di riuso di strutture esistenti,
rappresenta oggi una delle più grandi realtà italiane
edilizia residenziale, social housing e co-housing,
del settore e conta tra i propri clienti i principali
edifici e spazi pubblici, edifici produttivi e spazi
operatori dei mercati: industria petrolifera e del
di lavoro, design, strutture di comunità, piani e progetti
gas, industria manifatturiera, trasporti e infrastrutture,
urbani, interventi di riqualificazione urbana,
produzione e distribuzione di energia, gestione
progetti d’area vasta e piani territoriali.
dei rifiuti, edilizia e riqualificazione territoriale.
Partecipa a ricerche e sperimentazioni nel campo
Il successo di Golder Associates, e dei suoi clienti,
della città, dell’architettura e della costruzione
è frutto della costante implementazione dei principi
sviluppate con centri di ricerca, università, imprese
di svilupp sostenibile nel proprio agire d’impresa.
e soggetti sociali.