Lo small business act e le iniziative per le imprese
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Lo small business act e le iniziative per le imprese
LO SMALL BUSINESS ACT E LE INIZIATIVE PER LE IMPRESE Paolo Bulleri Area Servizi finanziari, Infrastrutture ed Internazionalizzazione UNIONCAMERE CAMERA DI COMMERCIO DI GENOVA SALONE DEL CONSIGLIO 30 giugno 2009 COSA E’ E CHE OBIETTIVI SI PONE LO SMALL BUSINESS ACT Lo «Small Business Act» per l’Europa è una Comunicazione emessa il 25 giugno 2008 dalla Commissione Europea (con il sostegno del Consiglio Europeo) Riconosce il ruolo fondamentale delle PMI nell’economia dell’UE Mira a promuoverne la crescita aiutandole ad affrontare i problemi che continuano a ostacolarne lo sviluppo Ha l’obiettivo di creare un contesto omogeneo per le PMI in tutta l’UE ancorando al principio “Pensare anzitutto in piccolo» i processi decisionali e legislativi degli Stati membri Fornisce per la prima volta un quadro strategico globale attraverso dieci principi guida per la formulazione e l’attuazione delle politiche a livello sia comunitario che nazionale Lo «Small Business Act» è stato adottato dal Parlamento Europeo il 4 dicembre 2008 ed è ora all’attuazione dei singoli Stati membri IL PESO DELLE PMI NELL’ECONOMIA EUROPEA La definizione che l’UE dà delle piccole e medie imprese (PMI) è: N. Dipendenti: inferiore a 250 Fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di € Bilancio patrimoniale annuale non superiore ai 43 milioni di € Tre categorie di PMI a secondo della loro dimensione: Le microimprese hanno meno di 10 dipendenti Le piccole imprese contano da 10 a 49 Le medie imprese hanno da 50 a 249 dipendenti Microimprese = 91,5 % Piccole = 7,3 % Medie = 1,1 % Grandi = 0,2 % Le PMI europee rappresentano: il 99,8 % di tutte le imprese europee il 67,1 % dei posti di lavoro nel settore privato oltre l’80 % dell’occupazione in settori quali: manifatturiero, edilizia e l’arredamento Il 57% del valore aggiunto ......MA IN ITALIA E’ ANCORA PIÙ FORTE LA DIMENSIONE MICRO Principali indicatori distinti per dimensione di impresa Fonte : IPI su base Eurostat (dati al 2006) Addetti medi: 7,5 (UE), 15 (Germania), 3,5 (Italia) Imprese Italia Francia Germania Regno Unito 99,4 98,8 97,2 97,9 di cui: Micro 94,6 92,3 83,1 87,5 di cui: Piccola 4,8 6,5 14,1 10,5 68,5 45,5 41,2 39,5 di cui: Micro 46,9 24,7 19,3 21,5 di cui: Piccola 21,6 20,8 21,8 17,9 Valore aggiunto 55,7 39,6 34,4 34,0 di cui: Micro 32,7 21,0 16,1 18,5 di cui: Piccola 23,0 18,7 18,3 15,5 Micro e piccola Persone occupate LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE SEGNALATE DAL SISTEMA DELLE PMI EUROPEE (RISULTATI DI UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA REALIZZATA DALLA COMMISSIONE COMMISSIONE UE E CONCLUSA NEL MARZO 2008) Rapporti con la P.A. e relativi oneri amministrativi per far fronte agli adempimenti Difficoltà nell’accesso al credito Formazione del capitale umano / rigidità del mercato del lavoro Difficoltà nell’accesso all’innovazione tecnologica e nei rapporti con il sistema della ricerca Difficoltà nella crescita dimensionale e nella fase della trasmissione d’impresa Costo dell’energia, vincoli ambientali Mancanza di infrastrutture di trasporto adeguate Accesso al Mercato Interno (UE) ed a quelli internazionali Il tasso di sopravvivenza delle PMI Europee è inferiore a quello USA MEPMI EUROPEE: ALCUNE STATISTICHE CHE FANNO RIFLETTERE (FONTE: EUROSTAT) Percentuale di cittadini europei che aspira a fare l’imprenditore: 45% (dato USA: 61%) Stima del N°di imprenditori europei che si ritirer anno nei prox 10 anni: 6 MLN Percentuale delle PMI europee che opera soltanto nel proprio paese: 63% Percentuale delle PMI europee esportatrici: 8 % Percentuale delle PMI che acquista all’estero i fattori di produzione: 12% Percentuale delle PMI europee che lamenta gravi difficoltà di accesso al credito: 21 % Aumento medio di occupati da parte di aziende americane oltre al 7°anno di vita: 60 % Aumento medio di occupati da parte di aziende europee oltre al 7°anno di vita: 10 - 20 % Percentuale di fallimenti come causa di chiusura dell’azienda: 15 % N°annuo assoluto di imprese fallite in UE: 700.000 (2,8 MLN posti di lavoro persi) Tempo medio per la definizione del fallimento: da 4 mesi a 9 anni Ritardo medio nei pagamenti della PA ad imprese (dato UE): tra 20 e 100 gg Il tasso di sopravvivenza delle PMI Europee è inferiore a quello USA LO SMALL BUSINESS ACT PER L’EUROPA Le nuove iniziative legislative ispirate al principio “pensare prima al piccolo”: 1. il regolamento sull’esenzione generale per categoria riguardo agli aiuti di Stato (General Block Exemption Regulation on State Aids - GBER); 2. il regolamento che definisce lo statuto della Società privata europea (SPE); 3. la direttiva sulle aliquote di IVA ridotte; Saranno inoltre predisposte le seguenti proposte, in quanto articolazioni dello SBA : una proposta legislativa volta ad aggiornare, semplificare e armonizzare ulteriormente le norme vigenti sulla fatturazione IVA, ed alleviare gli oneri sulle imprese; una modifica alla direttiva 2000/35/CE sui ritardi di pagamento per far sì che le PMI siano pagate puntualmente in tutte le transazioni commerciali. I 10 PRINCIPI DELLO SMALL BUSINESS ACT 1.Dar vita a un contesto in cui imprenditori e imprese familiari possano prosperare 2. Far sì che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l’insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilità 3. Formulare regole conformi al principio “Pensare anzitutto in piccolo” 4. Rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI 5. Adeguare l’intervento pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici 6. Agevolare l’accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali 7. Aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico 8. Promuovere l’aggiornamento delle competenze nelle PMI e l’innovazione 9. Permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità 10. Incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati LO SBA IN ITALIA: IL TAVOLO DI INIZIATIVA PER LE PMI E LE AZIONI PREVISTE PER IL SISTEMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO I tavoli di lavoro sono stati rispettivamente dedicati a: •"Credito, usura, tempi di pagamento e capitalizzazione delle imprese" (Tavolo 1) Sostegno ordinario e straordinario al sistema dei Confidi (40 MLN € + 85 MLN); La collaborazione con il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI: il decreto anti-crisi (art. 11 comma 5) ha previsto che la dotazione del Fondo possa essere incrementata mediante versamento di contributi da parte di enti e organismi pubblici; le Camere di commercio potranno intervenire finanziariamente nel Fondo; La collaborazione con il Fondo anti-usura: le Camere, in collaborazione con Ministero dell’Economia, il Commissario Straordinario antiusura, ABI, Confidi, ed Associazioni di categoria, potranno impegnarsi a rilanciare l’attività del Fondo (sostegno finanziario e promozionale). •"Strumenti ed azioni per le crisi di impresa" (Tavolo 2) Garantire supporto alle imprese in stato di crisi, attraverso la definizione di “punti di servizio e raccordo”, collocati presso le Camere, per fornire servizi di informazione, accompagnamento, consulenza; Strutturazione di un sistema di alerting sulle crisi di impresa. LO SBA IN ITALIA: IL TAVOLO DI INIZIATIVA PER LE PMI E LE AZIONI PREVISTE PER IL SISTEMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO • "Politiche per l'innovazione, l'energia e la sostenibilità ambientale" (Tavolo 3) Valorizzazione della collaborazione con l’ENEA che, tramite la partecipata comune Dintec – Consorzio del Sistema Camerale, ha portato alla diffusione di informazioni ad oltre 2.000 imprese tramite seminari organizzati in 30 diverse Camere di commercio. • "Strumenti per la crescita dimensionale, l'aggregazione e la trasmissione d'impresa" (Tavolo 4) Le Camere di Commercio si propongano come soggetti che, attraverso la creazione di uno "sportello attivo", forniscano informazioni e prima assistenza alle imprese sulle modalità per la costituzione di reti di impresa come previsto dal "contratto di rete" (DL 10 febbraio 2009 n.5). • "Politiche e strumenti per l'internazionalizzazione" (Tavolo 5) Accompagnamento delle imprese minori (4.500 all’anno) sui mercati internazionali attraverso missioni e fiere. • "Semplificazione e raccordo tra i livelli di governo nei confronti delle imprese" (Tavolo 6) Completare il quadro normativo per un tempestivo passaggio della procedura della “Comunicazione unica” gestita dalle Camere di commercio, dalla fase sperimentale (che ha già visto l’elaborazione di c.ca 15.000 domande) a quella a regime; Rafforzare il portale “impresainungiorno” che consente, in una logica di cooperazione applicativa e multicanalità, l'espletamento di numerose procedure amministrative a carico del sistema delle imprese.