Comune di Anzola dell`Emilia

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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA
Venerdì, 12 giugno 2015
COMUNE DI ANZOLA
Venerdì, 12 giugno 2015
Ambiente
12/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 15
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Acque nere e pesci agonizzanti nel Ghironda
Cronaca
11/06/2015 Bologna Today
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Traffico di droga in Valsamoggia: sgominato 'sistema' di famiglie criminali
12/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 15
TEMPERA NICOLETTA
Valsamoggia, nove spacciatori dietro le sbarre
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Politica locale
12/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 19
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Il Cdm ha detto sì: niente Imu fino al 2016 e sconti fiscali
Sanità, sociale e servizi per l'infanzia
12/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 16
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Quattro famiglie sfrattate da alloggi Asp Soluzione in vista per donne e...
Pubblica amministrazione
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2
G. Pog.Cl. T.
False co.co.co: dal 1°gennaio scatta la subordinazione
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5
Roberto Turno
In 6 anni entrate cresciute di 55 miliardi
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5
GuidoGentili
Quel circolo vizioso di 765 manovre senza esito
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40
Fe.Mi.
L' efficienza energetica sarà indicata in bolletta
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40
G. Tr.
La proroga dei termini congela le diffide
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40
Gianni Trovati
Province, rilanciata la mobilità
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 41
Giovanni Parente
Voluntary, pronta la circolare­bis
12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 45
Maria Adele Cerizza
Life, al via le proposte 2015
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 28
FRANCO RICCA
Il riaddebito di tasse locali concorre all' imponibile Iva
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 28
SIMONA D' ALESSIO
Rimpatrio guidato
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 34
GIOVANNI GALLI
Reverse bocciato, doppia clausola di salvaguardia
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 34
MATTEO BARBERO
Riaccertamento residui lungo
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 35
LUIGI OLIVERI
È allarme sui dirigenti apicali
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 36
PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI
Registri aperti fino al 19 luglio
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 37
STEFANIA MONTANARO,
Affidamento di servizio pubblico, niente Tosap
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 38
L' Ancrel ora scende in campo
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Assessori, tetto a cinque
12/06/2015 Italia Oggi Pagina 38
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MASSIMO VENTURATO
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Pagina 15
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Ambiente
ANZOLA.
Acque nere e pesci agonizzanti nel Ghironda
­ ANZOLA ­ ALLARME inquinamento in un corso d'
acqua ad Anzola. Da ieri mattina nel Ghironda, che
attraversa il paese, si sta verificando una moria di pesci
e l' acqua è nerastra. Sono intervenuti la Municipale di
Terre d' Acqua e personale dell' Arpa per prendere
campioni da analizzare. Il fenomeno dell' acqua nera e
della moria della fauna ittica è iniziato in modo
massiccio in mattinata per attenuarsi nel pomeriggio. Il
colore dell' acqua e i pesci agonizzanti non sono passati
inosservati ai cittadini che hanno fatto segnalazioni. Si
ipotizza che la causa possa essere la pulizia di un
piazzale di un' azienda di Zola Predosa; l' acqua
sarebbe poi finita nel canale Cavanella che confluisce
nel Ghironda.
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11 giugno 2015
Bologna Today
Cronaca
Traffico di droga in Valsamoggia: sgominato
'sistema' di famiglie criminali
GTraffico di droga in Valsamoggia: sgominato
'sistema' di famiglie criminali li abitanti di
Bazzano, nel comune di Valsamoggia, qualche
giorno fa si sono svegliati in un paese
militarizzato: un serepntone di auto dei
carabinieri e della municipale hanno messo la
parola "fine" all'operazione anti­droga,
denominata "Casper" che ha portato all'arresto
di 13 persone, in flagranza, e, infine il 3
giugno, all'esecuzione di 9 ordinanze di
custodia cautelare (due ricercati).
Dell'indagine è responsabile il Pm Domenico
Ambrosino. Le indagini sono partite oltre un
anno fa, a febbraio 2014, quando, nel corso di
un blitz, vennero arrestati due coniugi della
"Anzola bene", figli di industriali della zona,
entrambi incensurati, che spesso
organizzavano "festini" nella loro abitazione, a
base di coca e marijuana. La coppia stessa ha
fornito indicazioni sui fornitori, così è partito il
lavoro degli investigatori nella zona, crocevia
tra le province di Bologna e Modena. I clienti­
tipo sono tutti i italiani, prevalentemente
maschi, che potevano contare su un "servizio"
rapido e sicuro, tanto da non essere costretti
neanche a scendere dall'auto. L'operazione è
stata illustrata questa mattina dal marsciallo di
Valsamoggia Giuseppe Carrisi e dal
comandante del nucleo operativo radio­mobile Marco La Rovere. CASPER. All'operazione è stato dato
il nome del "fantasmino" dell'omonimo film del 1995, poichè uno degli spacciatori arrestati, C.R.,
marocchino 37enne, era molto magro e "scattate, oltre a essere un profondo conoscitore della zona
nella quale si muoveva con notevole abilità. I "protagonisti" intercettati al telefono chiamavano la cocaina
banalmente "neve" oppure "vino di buona o scarsa annata" a seconda della qualità, mentre hashish e
marijuana venivano chiamati "mocassini" o "sandali", in base alla quantità ordinata. I 'GALOPPINI' E I
CAPI. A marzo 2014 era già stato arrestato H.H., marocchino 35enne, che, agli arresti domiciliari per lo
stesso reato, deteneva, insieme alla compagna, italiana 19enne e incensurata, 40 grammi di cocaina. In
manette anche due albanesi N.N., 31enne, e E.M., 35enne, e un italiano di 35 anni, F.R., residente a
Savignano sul Panaro, trovato in possesso di 40 grammi di cocaina. I "galoppini" facevano capo a due
fratelli, sempre marocchini, M.G. e R.G., di 51 e 46 anni, che avevano un saldo controllo della
Valsamoggia e si occupavano dell'approvvigionamento (la sostanza arrivava a Milano, poi smerciata nel
bolognese), che allora volta rispondevano ad altri due fratelli connazionali e pregiudicati, Y.B., 24enne e
B.B. 26enne. "Un sodalizio ancor più consolidato perchè basato su alcuni legami di parentela", ha
dichiarato La Rovere. LE ZONE DI SPACCIO A BAZZANO. I carabinieri hanno effettuato controlli e
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11 giugno 2015
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Bologna Today
Cronaca
fermi quasi quotidiani di fronte alla stazione, di fronte al cinema, presso l'esercizio di un tatuatore
( a l b a n e s e a r r e s t a t o ) e p e r s i n o a l c i m i t e r o . P o t r e b b e i n t e r e s s a r t i :
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12 giugno 2015
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Valsamoggia, nove spacciatori dietro le sbarre
L' operazione Casper è partita da una festa con droga in una casa dell' Anzola­bene.
di NICOLETTA TEMPERA ­ VALSAMOGGIA ­
LA FESTA in casa, con le 'paste' al posto dei
bignè, fu galeotta.
L' operazione del nucleo operativo di Borgo
Panigale, che ha fruttato nove misure cautelari
in carcere (sette già eseguite) per spaccio, è
partita a febbraio 2014 da una festa a casa di
una coppia dell' Anzola bene, dove, al posto di
patatine e salatini, agli ospiti venivano offerti
cocaina, pasticche d' exstasy, marijuana e
hashish.
I due perfetti padroni di casa vennero arrestati
in flagranza dai carabinieri e fecero il nome del
loro pusher. Casper, come il fantasmino.
Nomen omen, perché Ramdoune Chafike,
marocchino di 37 anni, oltre a conoscere
benissimo tutte le vie di Bazzano e
Crespellano dove bazzicava e portava avanti
la sua fiorente attività di spacciatore, era
sfuggente come uno spettro. Non troppo però.
E così, a marzo del 2014, anche lui era finito
alla Dozza, colto in flagranza.
A catena, i carabinieri della stazione di
Bazzano e i colleghi di Borgo Panigale,
seguendo la stessa pista, avevano quindi arrestato anche Hayate Hicham, marocchino di 35 anni e da
lui erano arrivati ai suoi grossisti connazionali, i fratelli Mustafà e Rachid Guedrouz, di 51 e 46 anni che,
a loro volta, si rifornivano da altri due fratelli marocchini, Yacine e Badareddine Bahi, di 24 e 26 anni.
Erano stati arrestati anche un cliente dei Bahi, Francesco Ragusa, 35 anni, di Savignano sul Panaro,
che aveva acquistato dai due 40 grammi di cocaina, parte per sé, parte per i suoi acquirenti, e il pusher
Najmi Nabil, marocchino di 31 anni. In totale, da febbraio 2014 al dicembre dello stesso anno, gli arresti
erano stati tredici. Ora, al termine delle indagini dell' operazione 'Casper', coordinata dal pm Domenico
Ambrosino, che di fatto ha smantellato la rete che si occupava di rifornire il mercato della droga non
solo in Valsamoggia, ma anche a Bologna e nella piazza modenese, il gip Domenico Panza ha emesso
nove misure cautelari in carcere. Oltre ai fratelli Guedrouz, i fratelli Bahi, Nabil e Ragusa, in carcere è
finito anche Enea Mustaphaj, albanese di 25 anni, mentre altri due destinatari della misura sono ancora
ricercati. Inoltre, mentre i carabinieri eseguivano all' alba le misure, altre tre persone sono finite in
manette, beccate in flagranza, due per spaccio, una per resistenza.
«Vorrei ringraziare i militari dell' Arma per questo risultato ­ ha detto il sindaco di Valsamoggia Daniele
Ruscigno ­ che è frutto di un impegno sinergico, che ha visto coinvolta anche anche la nostra
Municipale. Un bel segnale e una risposta in termini di sicurezza, per il territorio».
TEMPERA NICOLETTA
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Il Resto del Carlino
Politica locale
SISMA.
Il Cdm ha detto sì: niente Imu fino al 2016 e sconti
fiscali
BOLOGNA IL CONSIGLIO dei ministri ­ come
anticipato dal Carlino ­ ieri ha detto sì.
Passano gli aiuti ai terremotati dell' Emilia.
Imu cancellata sugli edifici inagibili fino a
dicembre del 2016; zone franche urbane ­
quindi sconti fiscali ­ per 16 comuni, tra quelli
del cratere e quelli colpiti dall' alluvione dell'
anno scorso. Prevista anche l' esenzione delle
assicurazioni dal patto di stabilità. Ha contato
la pressione dei parlamentari emiliani. In prima
linea i senatori Stefano Vaccari e Claudio
Broglia, che è anche sindaco di Crevalcore.
Soddisfatto: «È una risposta seria a un'
esigenza reale, soprattutto per le piccole e le
piccolissime imprese. E l' esenzione dell' Imu
al 2016 permette di programmare la
ricostruzione con molta più serenità». Resta il
nodo della burocrazia. Se ne parlerà stasera a
Mirandola con l' assessore regionale Palma
Costi. «Oggi abbiamo un quadro chiaro di
cosa ci aspetta come domande da evadere ­
la gira sull' ottimismo Broglia ­. Sono certo che
la Regione saprà dosare il personale per
accelerare il percorso. E tutto quello che
abbiamo messo a regime deve diventare patrimonio della nuova legge quadro sulle calamità».
ri. ba.
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12 giugno 2015
Pagina 16
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Sanità, sociale e servizi per l'infanzia
ANZOLA PROTESTA DI HOBO, MA NESSUN INCIDENTE.
Quattro famiglie sfrattate da alloggi Asp Soluzione in
vista per donne e bambini
­ ANZOLA ­ SI SONO svolti senza tafferugli,
ieri mattina, i quattro sfratti in via Don Landi ad
Anzola. Si tratta di famiglie marocchine, con
bambini, da tempo seguite dal Comune, che
occupavano degli alloggi di proprietà dell' Asp
Bologna ex Opera Pia. Sono intervenuti i
carabinieri della locale stazione, con i colleghi
del Battaglione di Bologna e la municipale di
Terre d' Acqua. La zona è stata presidiata, gli
accessi a via Don Landi chiusi.
Vicino all' ingresso c' erano aderenti all'
associazione Hobo, per manifestare
solidarietà agli sfrattati. Tutto però, dopo
lunghe trattative, si è risolto, e i magrebini
sono stati accompagnati a colloquio con gli
assistenti sociali, personale dell' Asp e con l'
assessorato comunale competente per trovare
soluzioni di accoglienza temporanea almeno
per i bambini e per le donne a carico di Asp
Seneca. Senza costi, dunque, per il bilancio
comunale. p. l. t.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
COLLABORAZIONI.
False co.co.co: dal 1°gennaio scatta la
subordinazione
Il Dlgs sul riordino delle tipologie contrattuali
vara un restyling complessivo dei contratti di
collaborazione coordinata e continuativa,
innovando la disciplina introdotta dalla legge
Fornero nel 2012.
Con l' obiettivo di contrastare il falso lavoro
autonomo, si prevede che dal 1° gennaio 2016
si applica la disciplina del lavoro subordinato
ai rapporti di collaborazione che si
concretizzano in «prestazioni di lavoro
esclusivamente personali, continuative e
organizzate dal committente anche con
riferimento ai tempi e al luogo di lavoro».
Arriva quindi una presunzione assoluta di
subordinazione; ma nelle ultime ore si sono
ampliate le eccezioni: tale presunzione non
scatterà per le collaborazioni normate da
contratti collettivi (in ragione delle particolari
esigenze produttive e organizzate del relativo
settore); per quelle prestate da professionisti
iscritti in albi professionali; per gli organi di
amministrazione e controllo delle società; per
le collaborazioni rese in favore delle
associazioni sportive dilettantistiche
(riconosciute dal Coni). È stato poi introdotto
un nuovo "scudo": niente estensione del lavoro
subordinato, anche, alle collaborazioni "certificate" nelle sedi previste dalla legge; ma si è frenato sulla
possibilità di "scudare" le cococo se l' organizzazione è "concordata" tra lavoratore e committente (era
una richiesta delle imprese, ma non è stata accolta).
Rispetto al testo iniziale, è stato eliminato, tra i requisiti che fanno scattare la subordinazione, il
riferimento alle "prestazioni di contenuto ripetitivo".
La nuova normativa, seppur modificata, resta però ancora interpretabile, sostengono gli esperti
contattati dal Sole24Ore: «Anche il riferimento all' organizzazione da parte del committente appare poco
utile alla qualificazione della collaborazione come destinata alla applicazione della disciplina sul lavoro
subordinato ­ spiega Sandro Mainardi, ordinario di diritto del lavoro all' università di Bologna ­. Le
disposizioni cioè lasciano aperti diversi interrogativi. Che vuol dire disciplina del rapporto di lavoro
subordinato? Occorre trasformare il contratto in contratto di lavoro subordinato con relativa diversa
imputazione Inps e assicurativa Inail? Oppure si tratta di mera applicazione delle discipline protettive su
un rapporto di lavoro che resta di collaborazione coordinata e continuativa? Poiché questi sono
problemi applicativi concreti occorreva fare chiarezza, a prescindere dal processo di stabilizzazione
incentivata previsto nello stesso Dlgs».
Il provvedimento conferma poi come la nuova disciplina sulle cococo non trova applicazione nella Pa
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
fino al completo riordino della disciplina del lavoro flessibile (attuazione della delega Madia).
Si prevede, però, che dal 1° gennaio 2017 è comunque fatto divieto alle pubbliche amministrazioni
stipulare collaborazioni con i requisiti previsti ora da questo Dlgs.
Le nuove regole confermano inoltre la soppressione delle collaborazioni a progetto (restano in piedi
quelle in corso); e prevedono una procedura di stabilizzazione incentivata delle collaborazioni.
Sempre dal 1° gennaio 2016 i datori privati che assumono a tempo indeterminato collaboratori, anche a
progetto, e titolari di partita Iva con cui abbiano intrattenuto rapporti di lavoro autonomo, vedono
estinguersi gli illeciti amministrativi, contributivi e fiscali, fatti però salvi gli illeciti accertati dagli ispettori
prima dell' assunzione.
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G. Pog.Cl. T.
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12 giugno 2015
Pagina 5
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
In 6 anni entrate cresciute di 55 miliardi
L' analisi della Corte dei conti sulle manovre 2009­2014 ­ «Meno tasse e più
investimenti per tornare a crescere»
roma L' insostenibile pesantezza del prelievo
fiscale esploso al 43,4% del Pil, le spese per
investimenti crollate del 27% in tre anni, i
fallimenti delle tax expenditures, la spending
review che non decolla. Altro che ripresa e
rilancio dell' economia nazionale. Per farcela
all' Italia servono ben altre ricette. A
cominciare da un ciclo macroeconomico
espansivo, capace di allentare una
insopportabile pressione fiscale che restituisca
«capacità di spesa a famiglie e imprese», una
direzione di marcia sulla carta ora intrapresa.
Ma serve anche dell' altro: per realizzare un
«duraturo» controllo della spesa è
improcrastinabile la riscrittura del «patto
sociale» con i cittadini che si focalizzi sulla
riorganizzazione dei servizi sociali. Insomma,
una nuova e diversa delimitazione del
perimetro e del baricentro statale.
Tra buffetti al Governo e indicazioni del senso
di marcia da seguire per agganciare la ripresa
e uscire più rapidamente dal tunnel, la Corte
dei conti segnala ancora una volta a Governo
e Parlamento gli errori commessi e quelli da
non ripetere compiuti nel più recente passato,
soprattutto a partire dall' esplodere della
grande crisi e della recessione che s' è abbattuta sull' Italia e che solo ora lascia vedere segnali di
ripresa. Segnali reali, ma ancora insufficienti. Anche perché sul tappeto, segnala la magistratura
contabile nel «Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica», in pratica un' analisi del
bilancio 2014 dello Stato proiettata sul futuro con le misure in cantiere del Governo di Matteo Renzi tra
legge di Stabilità 2015 e le riforme in itinere. Tra spesa sanitaria che dimezza il deficit ma resta in
mezzo al guado, con la qualità dei servizi a rischio anche per i tagli. Con il fardello del pubblico impiego
senza contratto, che in 4 anni ha "prodotto" risparmi per 8,7 mld.
Con un giro di volta nella pubblica amministrazione col Ddl Madia del tutto perfettibile.
Con un federalismo in arretramento e gli enti locali che pesano sempre di più sulla pressione fiscale,
ma per scelte statali.
E con nuovi buchi neri scoperti dalla Corte dei conti, come i 153 enti vigilati ma esterni alla pubblica
amministrazione che fuoriescono dalla rilevazione Istat: facile prevedere che, dati i loro costi, possano
rappresentare possibili nuove giungle di spesa da disboscare.
Il fisco, dunque. È da qui che parte la Corte dei conti segnalando che dal 2009 al 2014 le manovre
correttive hanno inciso proprio sul lato delle entrate. A dispetto della recessione: il gettito è cresciuto di
55 miliardi la spesa primaria di 16 mld spingendo l' acceleratore sull' indebitamento, ma sarebbe
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
diminuita di 21 mld al netto delle prestazioni sociali. Di qui la prima considerazione della Corte:
«Difficilmente il sistema economico potrà sopportare ulteriori aumenti della pressione fiscale». Anzi, la
rotta va invertita: va restituita capacità di spesa a famiglie e imprese. Come è stato fatto col cuneo
fiscale o perfino col bonus da 80 euro. Dunque: va adesso rilanciata la domanda, con un «ambiente
macroeconomico espansivo per un effettivo allentamento della pressione fiscale». Anche perché la
spending review è al lumicino. Al punto che «un duraturo controllo delle dinamiche di spesa» non potrà
«prescindere» da una riscrittura del patto sociale tra i cittadini e l' azione di Governo «che abbia al
proprio centro la riorganizzazione dei servizi di welfare».
La sostenibilità a lungo termine della finanza pubblica, sottolinea il «Rapporto», è legata del resto a
tassi di crescita del Pil e della produttività «non inferiori» all' 1,5% e da una disoccupazione al 7%: e per
farcela servono «interventi profondi». Ecco perché l' urgenza delle riforme strutturali.
Intanto il fisco negli anni della crisi ha macinato 45 interventi legislativi, ben 758 misure che hanno
movimentato 520 mld con un effetto di riduzione dell' indebitamento netto per 145 mld, con 22 mld
ereditati quest' anno. E di «redistribuzione» non s' è vista traccia, riversandosi anzi sull' imposizione su
casa, consumi e rendite ma non «sulla riduzione del prelievo sui fattori produttivi».
Mentre la revisione delle tax expenditures è stata caratterizzata da sette anni di promesse disattese. E
la pressione fiscale giunta al 43,4% è legata soprattutto al prelievo locale, raddoppiata dall' 11,4 al
21,9% sul totale dell' intera Pa. Ma non per un aumento dell' autonomia impositiva locale, bensì per le
«scelte operate dalla politica fiscale centrale». Perché poi il federalismo s' è risolto in una salto nel
passato: la quota di spesa decentrata è tornata ai tempi dell' avvio del federalismo fiscale. E con le
riforme costituzionali in corso, diminuirà ancora. E chissà se è un male.
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Roberto Turno
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12 giugno 2015
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CONTI 2008­2014.
Quel circolo vizioso di 765 manovre senza esito
Quanto è dato conoscere sugli esiti e gli effetti delle 765
misure di maggiori o minori entrate introdotte dai
provvedimenti di finanza pubblica varati fra il 2008 e il 2014
movimentando fino al 2015 oltre 520 miliardi di risorse?La
domanda se la pongono, supportati da informazioni e dati
della Ragioneria e dal Dipartimento finanze del ministero dell'
Economia, i magistrati contabili della Corte dei Conti nel
"Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica". E
sarebbe ragionevole immaginare che la terza economia d'
Europa sia in grado di fornire a tutti risposte esaurienti.
Sbagliato. Le decisioni «consuntivate» secondo regole
certificabili sono appena 117, il 15% di quelle adottate in sette
anni.
Poi ci sono 277 misure solo «aggiornate». Infine, la quota più
numerosa: 371 provvedimenti per i quali «non si ha alcuna
conoscenza né a livello di consuntivo né a livello di
aggiornamento di previsione». Un «deficit informativo»
secondo il lessico Corte dei Conti, un buco nero che diventa
ancora più nero nel caso delle misure anti­evasione fiscale:
56 atti in sette anni (64 miliardi il gettito atteso, cioè il 44%
dell' aumento complessivo di 145 miliardi di maggiori entrate
di cui sono accreditate le 45 manovre dell' intero periodo) di
cui un solo atto «consuntivato» e risultato con impatto molto
diverso rispetto alle previsioni.
Come si possa procedere così, quasi a tentoni, tra
sovrastime, sottostime e aggiornamenti, è difficile dirlo.
Deliberare in tema di finanza pubblica senza poco o nulla
conoscere sui risultati di ciò che è stato fatto e si va facendo è
esercizio acrobatico per qualsiasi governo. Ma sarebbe
altrettanto sbagliato osservare che da questo rapporto non
esca, nitido, il profilo di un sistema che viaggia storto da anni.
Profilo che il governo Renzi, in preparazione della prossima
Legge di stabilità che si annuncia decisiva per far tornare l'
Italia su un sentiero di crescita forte e stabile, deve
raddrizzare evitando soluzioni pasticciate e compromessi al
ribasso. Le certezze non mancano.
Rispetto all' ultimo anno pre­crisi, il 2007, gli effetti
redistributivi delle manovre attuate ­ scrive la Corte dei Conti­
si sono tradotti «in aumenti impositivi sul patrimonio
immobiliare, sui consumi e sulle rendite, senza che a ciò si sia accompagnata un' equivalente riduzione
del prelievo sui fattori produttivi». In Europa, l' Italia è in effetti prima nel prelievo gravante (implict tax
rate) sui redditi da lavoro, al secondo posto in quello sui redditi d' impresa, al quarto nella tassazione
"ricorrente" sulla proprietà immobiliare con un gettito superiore a quello medio europeo.
Renzi guida il governo da poco più di anno e la magistratura contabile gli dà nel complesso atto di aver
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
cambiato passo e strategia, compresa la revisione del titolo V della Costituzione. Ma certi numeri sono
quelli che sono. Tra il 2009 e il 2014 la politica economica ha puntato soprattutto sulle entrate e l'
incremento di gettito è di oltre 55 miliardi mentre la spesa primaria corrente ­ ancorché a motivo della
sola componente per prestazioni sociali­ è aumentata del di 16 miliardi a fronte della caduta della spesa
in conto capitale e del crollo degli investimenti fissi lordi delle amministrazioni pubbliche (flessione
cumulata del 39% nel periodo 2010­2014).
Quanto agli enti locali, il bilancio della grande riforma federalista avviata nel 2001 e proseguita sul
terreno fiscale fino al 2011 è un' altra delle tante occasioni perse. Il rapporto fra spesa dei governi locali
e totale della spesa pubblica è rimasto costante e le entrate locali continuano a costituire, nel 2014
come nel 2011, il 20% delle entrate pubbliche totali. Si doveva superare il meccanismo della finanza
derivata, in modo da accrescere la responsabilità dei vari livelli di governo: obiettivo mancato.
Abbattere le spese non è e non sarà comunque agevole, alzare le tasse non è possibile e queste vanno
anzi ridotte. Come? La Corte dei Conti scrive che sarà difficile "prescindere da una riscrittura del patto
sociale che lega i cittadini all' azione di governo e che abbia al proprio centro una riorganizzazione dei
servizi di welfare". Significa ridurre il perimetro dell' intervento dello Stato: la partita delle partite.
Ps. Tra tanti deficit informativi una certezza segnalata nel rapporto. Nel 1990 l' Italia aveva 5.317,4 km di
autostrade, nel 2014 erano 5.855. La Francia disponeva nel 1990 di 5.489 Km che sono diventati 9048,1
nel 2014.
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GuidoGentili
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Ambiente.
L' efficienza energetica sarà indicata in bolletta
L' efficienza energetica trova spazio tra i temi
che sono stati trattati ieri al Consiglio dei
ministri.
È stato, infatti, approvato uno schema di
decreto legislativo a integrazione del decreto
legislativo 102/2014 che recepisce la direttiva
comunitaria 2012/27/UE e introduce correttivi
che favoriscano il conseguimento dell'
obiettivo nazionale di risparmio energetico da
raggiungere entro il 2020. Un intervento
necessario per evitare una procedura d'
infrazione dopo le censure evidenziate dalla
Corte Ue.
Tra le novità importanti c' è l' obbligo, previsto
dall' articolo 5, di indicare nella bolletta il
risparmio ottenuto. Questa maggiore
trasparenza è un altro passo per la diffusione
su larga scala dei contatori di nuova
generazione che, oltre a permettere una
misurazione puntuale dei consumi ­ cosa che
accade oggi con i contatori cosiddetti
intelligenti ­, consentiranno anche un'
interazione con la casa permettendo
accensione e spegnimento del riscaldamento
e degli apparecchi domestici.
Viene, poi, recepita la definizione comunitaria
di «audit energetico» e di «aggregatore»; precisati i requisiti energetici di edifici e dei pneumatici cui le
pubbliche amministrazioni devono attenersi (articolo 2); le Pa devono inoltre adoperarsi per eliminare
gli ostacoli regolamentari e non all' efficientamento energetico. Secondo l' Enea, che ieri ha presentato il
quarto rapporto sull' efficienza energetica, l' Italia a oggi ha raggiunto il 20% dell' obiettivo previsto nel
2020.
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Fe.Mi.
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12 giugno 2015
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Bilanci della Pa. Più tempo per il riaccertamento straordinario delle entrate non riscosse negli
anni passati.
La proroga dei termini congela le diffide
Il capitolo dedicato ai bilanci deldecreto enti
locali si arricchisce della proroga dei termini
per il riaccertamento straordinario del le
e n t r a t e n o n r i s c o s s e c h e g l i enti locali
avrebbero dovuto effettuare insieme alla
chiusura dei consuntivi entro il 30 aprile
scorso. Il nuovo termine, scritto nella bozza di
decreto, è il 15 giugno, ma visti i ritardi nell'
approvazione il testo finale potrebbe
accogliere il rinvio fino al 30 giugno. Il tema è
tecnico ma tutt' altro che secondario. Il
riaccertamento delle entrate, per pulire i
bilanci da quelle che non si sono mai
trasformate in incassi, è la tappa centrale nel
debutto della riforma dei bilanci, e il suo
mancato adempimento espone le
amministrazioni locali a l r i s c h i o d i
commissariamento dal momento che le
Prefetture sul territorio hanno già inviato le
diffide agli enti che non hanno provveduto.
Anche per questo, lo schema di decreto si
preoccupa di stoppare ex lege le procedure
già che dalla diffida portano allo scioglimento
del consiglio, per aiutare gli enti che si sono
incartati nel dedalo delle scadenze e nella
difficoltà di riesaminare tutte le entrate degli
ultimi anni.
Il provvedimento interviene poi con una serie di correttivi per gli enti (circa 400, tra cui anche grandi
città) che hanno sperimentato la nuova contabilità nel 2014, e che potranno rieffettuare il riaccertamento
straordinario per correggere gli errori del primo tentativo e ripianare l' extra­deficit che si genera con la
cancellazione delle entrate non riscosse anche attraverso le alienazioni, secondo il meccanismo già
previsto dalle altre amministrazioni. Il riaccertamento straordinario e l' analisi della mancata riscossione
portano anche a determinare il fondo crediti di dubbia esigibilità, cioè la quota di risorse che il Comune
e la Provincia devono bloccare a garanzia delle mancate entrate.
Questa somma, ed è l' altra novità del decreto che traduce in legge la riforma del Patto di stabilità di
febbraio, viene scontata dagli obiettivi lordi del Patto: in pratica, per calcolare il saldo di bilancio che
ogni ente deve raggiungere per rispettare i vincoli di finanza pubblica, le amministrazioni dovranno
applicare ai nuovi obiettivi, che per ogni ente saranno indicati in una tabella allegata al decreto, il fondo
crediti, scontando la somma. Questo meccanismo offre più autonomia agli enti, che potranno decidere
se mantenere un obiettivo di Patto più alto (che frena gli investimenti) oppure un fondo crediti più ricco
(che ostacola la spesa corrente).
Una mano ai bilanci di circa 1.800 Comuni viene offerta anche dalla replica del Fondo Tasi, che quest'
anno dovrebbe essere di 530 milioni di euro da destinare (anche solo in parte) agli sconti per le
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12 giugno 2015
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
abitazioni principali. Il passare delle settimane tra l' elaborazione del decreto e la sua approvazione ha
invece fatto svanire il fondo salva­casse, che avrebbe dovuto sostenere la liquidità degli enti nella prima
parte dell' anno con un anticipo da 1,2 miliardi sui gettiti futuri dell' Imu e della Tasi. Con gli acconti in
programma per la prossima settimana, questo intervento non ha più senso, ma si prevede un
meccanismo fisso che dal 2016 erogherà l' anticipo entro il 31 marzo: i primi mesi dell' anno, infatti,
sono un problema strutturale per la liquidità delle amministrazioni.
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G. Tr.
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12 giugno 2015
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Province, rilanciata la mobilità
Passaggio del personale occupato nei Centri per l' impiego alle Regioni.
Oltre a sbloccare pagamenti fino a cinque
miliardi alle imprese per le fatture della Pa
scadute nel 2014 e a riproporre in forma un po'
più leggera (530 milioni, comprensivi degli
indennizzi per i tagli di troppo dell' Imu
agricola, contro i 625 milioni del 2014) il fondo
per gli sconti Tasi sulle abitazioni principali, il
decreto enti locali p r o v a a s m u o v e r e l '
attuazione della riforma delle Province,
bloccata dal fatto che la mobilità delle funzioni
e dei dipendenti finora è rimasta sulla carta.
Il testo entrato in consiglio dei ministri punta in
particolare su due settori: i dipendenti dei
centri per l' impiego, circa 8mila persone,
secondo la riforma dovrebbero finire all'
agenzia nazionale per il Lavoro prevista dal
Jobs Act, ma il provvedimento sugli enti locali
prevederebbe una soluzione­ponte per far
transitare questo personale dalle Regioni. Per
aiutare questo passaggio il Governo mette in
campo 140 milioni, 70 quest' anno e altrettanti
il prossimo, che dovrebbero convincere le
Regioni a siglare le intese per disciplinare il
passaggio del personale. I tempi previsti dallo
schema di decreto sono stretti, perché i primi
assegni (su richiesta delle Regioni che si
candidino ad accogliere personale) dovrebbero partire entro un mese, dopo di che le convenzioni per
ratificare finanziamento e trasferimenti dovrebbero arrivare entro il 30 settembre, pena la restituzione
dell' assegno statale. Resta da capire quanto i Governatori siano disposti a farsi carico di questo
passaggio.
L' obiettivo è chiaro, e punta ad alleggerire i costi del personale delle Province che hanno subito un
miliardo di tagli dall' ultima legge di stabilità sul presupposto che i trasferimenti di Regioni e dipendenti
diventassero operativi a breve, ma dal momento che questo non è successo si trovano oggi a dover
sopportare i costi pieni con i bilanci alleggeriti. Il rischio­liquidità sul pagamento degli stipendi è già
stato evocato nelle settimane scorse dai sindacati, e senza interventi è probabile che nei prossimi mesi
alcune amministrazioni si trovino in seria difficoltà.
Il problema è reso ancora più intricato dal fatto che non sono ancora stati approvati i decreti con i criteri
per la mobilità e le tabelle di equiparazione per chi passa da un comparto pubblico all' altro, e non sono
poche le incertezze che circondano questi passaggi.
Sul piano ordinamentale, questi nodi sono evidenti nella seconda categoria di personale provinciale su
cui si è lavorato nel decreto: le ultime bozze contengono infatti l' ipotesi (anticipata sul Sole 24 Ore del 4
giugno) di un passaggio ai Comuni della Polizia provinciale (circa 1.800 persone), con un meccanismo
che chiede però di tener conto della programmazione triennale dei fabbisogni e dei vincoli in materia di
assunzioni e spese di personale. In pratica, l' ipotesi riguarderebbe i Comuni che hanno bisogno di
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
nuovi operatori della sicurezza, e li spingerebbe a "pescare" dal bacino della Polizia provinciale invece
di bandire nuovi concorsi. La Polizia provinciale, però, fa un mestiere diverso rispetto a quella dei
Comuni, dal momento che si occupa di gestione del territorio e dell' ambiente e non di sicurezza
urbana. Anche per questo la sua destinazione originaria puntava alla Guardia forestale, al centro però
dei progetti di superamento nella riforma Madia. Sul resto del personale, il decreto permette di
accogliere i dipendenti in arrivo dalle Province anche ai Comuni che hanno sforato il patto di stabilità o
hanno impiegato in media più di 90 giorni per pagare i fornitori nel 2014 , e quindi sono soggetti al
divieto di assunzioni, e permette i rinnovi dei contratti a termine anche nelle tante Province che l' anno
scorso non hanno rispettato gli obiettivi di finanza pubblica. Ai Comuni, poi, è concesso di bandire nuovi
concorsi per le professionalità della scuola, che non possono trovare negli organici delle Province.
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Gianni Trovati
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12 giugno 2015
Pagina 41
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Rientro dei capitali. Orlandi: nuovo set di chiarimenti in arrivo la prossima setttimana ­ Premiati
cinque progetti di semplificazione.
Voluntary, pronta la circolare­bis
Tra accesso al sito e Caf scaricati 10 milioni di precompilate ­ Riaperte 3.500
dichiarazioni.
ROMA La seconda tranche di chiarimenti sulla
voluntary disclosure sta per tagliare il
traguardo.
L' Agenzia è pronta a licenziare la seconda
circolare (dopo la 10/E di marzo) la prossima
settimana. Il documento di prassi risponderà
ad «alcuni dubbi sulla base dei quesiti che ci
hanno mandato gli operatori». A dichiararlo è
stata la direttrice delle Entrate, Rossella
Orlandi, a margine della premiazione dell'
iniziativa «Noi per il merito» svoltasi ieri.
Una circolare che potrebbe, quindi, assumere
la veste di Faq.
Anche se la direttrice non è entrata nel merito
dei contenuti, sul tavolo ci sono diverse
questioni su cui si attende una risposta. Per
esempio in relazione all' obbligo di presentare
l' obbligo di presentare istanza di voluntary per
tutti i soggetti con delega a operare sui conti
all' estero e della prova contraria in caso di
mancato utilizzo.
O ancora sulla questione dell' accesso al
forfettario in presenza di conti intestati a più
persone pure se nel complesso si superano i
due milioni. Le maggiori certezze su questo
fronte insieme al definitivo via libera alla
limitazione al ricorso del raddoppio dei termini contenuta nello schema di Dlgs della certezza del diritto
(ieri è arrivato il parere positivo anche dalla commissione Finanze della Camera) dovrebbero consentire
il decollo dell' operazione per la quale a inizio mese risultavano presentate poco più di 1.800 domande.
La Orlandi ha sottolineato che «il numero di richieste sta già salendo, si aspettava la norma sul
raddoppio dei termini, poi avrà una convinta evoluzione».
Intanto procede l' operazione 730 precompilato. Sono oltre 10 milioni i modelli già scaricati. In
particolare, poco più di 8,4 milioni sono stati presi in carico dai Caf mentre circa 1,6 milioni hanno scelto
la strada del «fai­da­te» aprendo il modello in autonomia dal sito delle Entrate. In 610mila hanno inviato
la dichiarazione (accettandola o in prevalenza modificandola e integrandola) mentre circa 220mila
risultano lavorate e non ancora inviate. Per quanto riguarda l' opportunità di «riaprire» la precompilata
già spedita per rinviarla entro il 29 giugno (chance possibile da mercoledì) sono stati in 3.500 ad
avvalersene. «Ci siamo resi conto, per tempo, che c' erano degli errori ­ ha commentato Orlandi ­ nelle
certificazioni uniche, che non facciamo noi, e abbiamo fatto questa scelta». Ora la dichiarazione cui
manca qualche dato o che va corretta «si può riprendere e ripetere, sempre con un click». Con la
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12 giugno 2015
Pagina 41
Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
precompilata «siamo all' anno zero ­ ha aggiunto la direttrice ­ in sperimentazione. Mi ricorda i tempi
"gloriosi" dell' introduzione degli F24. Fu un anno di panico, di pionierismo, ma oggi è normalissimo.
Senza l' F24 in questi giorni saremmo tutti in fila per pagare». In generale, ha affermato Orlandi, «ci
sono 40mila persone che sanno lavorare, che fanno tanti lavori che magari non fanno notizia», come le
certificazioni più veloci per le imprese, o i contratti di locazione registrati online («ormai l' 80%»). E l'
Agenzia sta lavorando per «portare a termine anche la successione telematica».
E un crescente utilizzo della telematica in Agenzia è testimoniato anche dai premi di «Noi per il merito»
ai progetti antievasione o di servizi ai contribuenti presentati dagli uffici. Su 46 idee avanzate nella
selezione nazionale, avviata a fine gen+naio, ne sono state premiate cinque (in ordine dalla prima all'
ultima classificata): «Nucleo investigazioni digitali» della Dre Veneto, «T­cer» della Dre Lombardia
(ufficio grandi contribuenti), «Gira» della Dre Sicilia, «Centro di contatto» della Dre Lombardia
(direzione provinciale 2 di Milano) e «@agenzia_entrate» (l' account twitter gestito dall' ufficio stampa e
manifestazioni).
«Questo premio ­ ha rimarcato il viceministro all' Economia, Luigi Casero, tra le personalità presenti alla
cerimonia­ dimostra l' attenzione a ciò che stiamo chiedendo a livello governativo e legislativo. Ci siamo
posti l' obiettivo di dare un fisco diverso al Paese, un fisco che sia fortissimo e durissimo nella lotta all'
evasione ma instauri un rapporto diverso con il contribuente fedele» nei confronti del quale «deve
diventare un fisco amico che semplifichi il lavoro, più diretto e più friendly per il lavoro che deve fare».
Sulla stessa lunghezza d' onda il ministro della Pa, Marianna Madia: «Credo in un fisco amico dei
cittadini e imprenditori» ma «averlo abbiamo due doveri: far pagare in modo semplice le tasse e dare
trasparenza all' allocazione delle risorse pubbliche per far vedere che servono a far arrivare, ai cittadini,
servizi essenziali di qualità».
Da Andrea Bolla, presidente del Comitato tecnico per il fisco di Confindustria, è arrivata la
considerazione che una pubblica amministrazione, anche fiscale, «efficace ed efficiente è fondamentale
per la competitività delle imprese». A suo avviso «le best practices permettono di creare un rapporto
fiducia con le imprese contribuenti».
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Giovanni Parente
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12 giugno 2015
Pagina 45
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Commissione europea. Al via gli inviti del programma 2014­2020 su ambiente e clima per Pmi
ed enti locali.
Life, al via le proposte 2015
Il budget Italia: 67 milioni (in tre anni) per le iniziative «verdi»
Al via gli inviti a presentare progetti per il 2015
nell' ambito del programma per l' ambiente e l'
azione per il clima (Life) 2014­2020 con uno
stanziamento complessivo di 3,4 miliardi di
euro. Destinatari dei finanziamenti sono le
P m i , g l i enti locali, g l i enti p u b b l i c i , l e
Università i quali potranno ottenere un
contributo da parte di Life pari al 60% dei costi
delle proposte che presenteranno.
La Direzione generale Ambiente della
Commissione europea ­ nel rispetto della
tabella di marcia resa nota nei mesi scorsi ­ ha
messo in rete dal 1 giugno scorso
(http://ec.europa.eu/environment/life/funding/life2015/index.htm ) tutta la documentazione utile per la
presentazione dei progetti, ossia le Linee guida per ciascun settore (il primo ambiente, natura e
biodiversità e il secondo il clima), nonché tutte le indicazioni utili per presentare i progetti "tradizionali"
attraverso lo strumento «eProposal» ( https://webgate.ec.europa.eu/eproposalWeb/) .
L' Italia ­ seguita da Spagna e Germania ­ è uno dei paesi europei a cui nelle programmazioni passate
sono stati finanziati il maggior numero di progetti . Per il periodo 2014­2017 il programma di lavoro
pluriennale Life ha destinato all' Italia 67.6333.582 euro per la realizzazione di progetti nell' ambito del
sottoprogramma ambiente. Quindi per il 2015 l' importo destinato all' Italia si aggirerebbe attorno ai 17
milioni di euro, ma si tratta di una cifra solo indicativa (per la definizione esatta dell' importo entrano in
gioco una serie di variabili).
Invece per quanto riguarda l' azione clima l' importo non è definito a priori e dipenderà dalla qualità dei
progetti che perverranno a Bruxelles.
Numerose le tipologie di iniziative che potranno essere finanziatie: dalle nuove tecnologie per i sistemi
di produzione di acqua potabile e di trattamento delle acque reflue urbane, ai progetti di gestione
integrata della plastica concepiti per favorire una maggiore riciclabilità, la cernita e il riciclaggio di alta
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12 giugno 2015
Pagina 45
Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
qualità. Ma anche nuovi modelli aziendali per garantire l' efficienza nell' impiego delle risorse, anche
instaurando pratiche di impiego efficiente delle risorse nelle piccole e medie imprese (Pmi), con
particolare attenzione all' impatto sull' ambiente, progetti che mirano ad avviare programmi di bonifica
delle spiagge e dei mari. E ancora: progetti di sensibilizzazione e formazione in materia di qualità dell'
aria nelle aree urbane e relativi effetti sulla salute , campagne di comunicazione sui dati relativi al
rumore ambientale e sugli effetti del rumore sulla salute.
Va ricordato che tra le novità di questa nuova programmazione 2014­2020 Life finanzia una nuova
tipologia di iniziative: i progetti integrati. Questi progetti sono finalizzati a migliorare l' attuazione delle
politiche ambientale e climatica e la loro integrazione con gli altri inteventi, in particolare attraverso una
mobilitazione coordinata dei finanziamenti europei, nazionali e privati, che perseguono obiettivi
ambientali o climatici.
Oltre ai progetti integrati possono essere finanziati i cosiddetti progetti tradizionali che comprendono:
progetti pilota, dimostrativi, progetti di buone pratiche che applicano tecniche, metodi e approcci
adeguati, efficaci sotto il profilo economico e all' avanguardia, tenendo conto del contesto specifico del
progetto; ci sono poi i progetti d' informazione, sensibilizzazione e divulgazione.
Inoltre il nuovo Life prevede anche il finanziamento di progetti preparatori che rispondono alle esigenze
specifiche connesse all' attuazione e allo sviluppo delle politiche e della legislazione della Ue in materia
ambientale o climatica e progetti di assistenza tecnica volti a sostenere l' elaborazione di progetti
integrati.
Sono inoltre previste sovvenzioni di funzionamento, destinate a coprire alcune spese amministrative e
operative di organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono finalità di interesse generale europeo,
che sono attive principalmente nel settore dell' ambiente o dell' azione per il clima e sono coinvolte nello
sviluppo, nell' attuazione e nell' applicazione della politica e della legislazione dell' Unione: in questo
caso la «call» uscirà entro giugno con termine di scadenza per la presentazione della proposta a luglio
(per tutte le scadenza si veda scheda a fianco).
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Maria Adele Cerizza
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12 giugno 2015
Pagina 28
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Il riaddebito di tasse locali concorre all' imponibile
Iva
Il riaddebito al cliente, nel quadro di un'
operazione economica, delle tasse locali che il
fornitore ha dovuto pagare in proprio, concorre
alla formazione della base imponibile all' Iva.
La natura tributaria dell' onere sopportato dal
fornitore, infatti, viene meno nel rapporto con il
cliente, nel cui ambito l' importo riaddebitato
rappresenta un semplice elemento del costo
della prestazione e, di conseguenza, del
corrispettivo complessivamente dovuto dal
destinatario. È quanto emerge dalla sentenza
11/6/2015, C­256/14, della Corte di giustizia
Ue, occasionata da un rinvio pregiudiziale
promosso dal giudice portoghese per stabilire
se le tasse di occupazione del sottosuolo,
i m p o s t e d a g l i enti locali a l l e i m p r e s e
concessionarie della rete gas, all' atto del
riaddebito, tale e quale, da dette imprese a
quelle che utilizzano la rete per la
commercializzazione del gas, nonché da
queste ultime ai consumatori, concorressero o
meno alla base imponibile Iva delle operazioni
economiche intercorrenti tra detti soggetti. A
sostegno della soluzione negativa, la società
concessionaria aveva osservato che queste
tasse non hanno un nesso diretto con le
operazioni imponibili da essa effettuate e che,
non essendo soggette all' Iva nel momento
della riscossione da parte degli enti impositori, il medesimo trattamento dovesse riconoscersi, in forza
del principio di neutralità, nella fase della mera ripercussione senza alcun margine. La corte ha però
osservato che, ripercuotendo l' importo delle tasse sulle imprese di commercializzazione del gas, all'
atto della fatturazione dell' utilizzo delle infrastrutture per la fornitura del gas ai consumatori, la società
concessionaria ripercuote non le tasse in quanto tali, bensì il costo per l' utilizzo del demanio pubblico
comunale.
Tale costo fa parte dell' insieme delle spese della società, inglobate nel prezzo della sua prestazione, il
cui pagamento incombe alle società di commercializzazione del gas, a nulla rilevando che,
conformemente al contratto, l' importo delle tasse sia distintamente indicato nelle fatture emesse dalla
società concessionaria alle società di vendita del gas e da queste ai consumatori.
Tale importo, non essendo peraltro riscosso a titolo di rimborso di spese sostenute in nome e per conto
della controparte, costituisce quindi un elemento del corrispettivo ottenuto dalla società nell' ambito
delle prestazioni rese nell' esercizio della sua attività economica e deve essere sottoposto all' Iva.
FRANCO RICCA
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12 giugno 2015
Pagina 28
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
VOLUNTARY DISCLOSURE/ Lo ha detto Orlandi.
Rimpatrio guidato
Circolare la prossima settimana.
Dubbi sulla «voluntary disclosure» sciolti «la
prossima settimana»: l' Agenzia delle entrate
emetterà, infatti, una circolare per chiarire una
serie di questioni poste «dagli operatori, fra cui
i commercialisti, che abbiamo raggruppato e a
cui daremo risposta». E se il gettito della
procedura per il rientro spontaneo dei
patrimoni detenuti all' estero (possibile, in
base alla legge 185/2014, fino al 30 settembre)
«sta salendo», ha dichiarato il direttore
Rossella Orlandi, nel frattempo oltre 10 milioni
di contribuenti hanno scaricato il 730
precompilato.
Dati resi noti ieri mattina, a margine della
cerimonia di premiazione della selezione Noi
per il merito, il concorso nazionale promosso
d a l l ' Amministrazione finanziaria per dare
risalto ad azioni e progetti dei suoi funzionari
che si sono distinti, nel 2014, per «la qualità, l'
innovatività e l' efficacia» del proprio lavoro.
Su 46 iniziative presentate, il riconoscimento
(assegnato sulla base del giudizio di una
commissione nazionale «ad hoc» nominata dal
direttore e delle preferenze espresse online
dai dipendenti, mediante la rete intranet) è
andato a cinque finalisti: al primo posto il piano
Nucleo investigazioni digitali, voluto dalla
direzione del Veneto per contribuire al
contrasto all' evasione e all' individuazione delle frodi in tempo reale, a seguire il T­Cer della Lombardia,
ossia un software che ha raggiunto gli obiettivi di semplificare, automatizzare e ridurre drasticamente i
tempi di lavorazione dei certificati di carichi pendenti, di regolarità fiscale, di residenza fiscale; in terza
posizione l' applicazione Gira (Sicilia), acronimo di Gestione iscrizioni a ruolo di atti giudiziari, ideata
per assicurare, in ambiente web, l' esecuzione delle iscrizioni a ruolo degli atti giudiziari per i quali è
stato emesso un avviso di liquidazione non pagato nei termini, poi il Centro di contatto (Lombardia) per
fornire la migliore assistenza possibile via posta elettronica, gestendo «in soli tre mesi oltre 9 mila
segnalazioni» e infine l' account twitter @Agenzia_Entrate per veicolare in maniera semplice, con le
caratteristiche dei social network, comunicazioni fiscali ad «ormai oltre 15.000 followers».
Un fisco «amico» sia per Luigi Casero, viceministro dell' economia, sia per Marianna Madia, ministro
della pubblica amministrazione, convinta che compito del governo sia fare in modo che «pagare le
tasse sia semplice», nonché dare ai cittadini «trasparenza» sull' allocazione delle risorse che finanziano
i servizi essenziali alla collettività. Intanto, Orlandi a proposito della «voluntary disclosure», ha sì detto
che il numero di richieste è in aumento, ma ha aggiunto che «ci si aspettava la norma sul raddoppio dei
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12 giugno 2015
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
termini» di accertamento. Quanto al 730 precompilato, al 5 giugno sono state «visualizzate» sul sito dell'
Agenzia 1.588.315 dichiarazioni dei redditi, 219.698 risultano «salvate e non inviate», mentre 610.043 è
il totale di quelle «accettate, o modificate inviate». Nel complesso, sono 8.410.434 le dichiarazioni rese
disponibili ai Caf e ai professionisti.
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SIMONA D' ALESSIO
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12 giugno 2015
Pagina 34
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Reverse bocciato, doppia clausola di salvaguardia
Non un salvagente, ma due: la clausola di
salvaguardia a garanzia del gettito Iva a
rischio Ue, inserita nella legge di stabilità dello
scorso dicembre, non è cancellata, ma
semplicemente differita di sei mesi.
Dal 2016, quindi, scatterà certamente l'
aumento delle accise sui carburanti, perché
quel rischio in parte si è già realizzato con l'
annunciata bocciatura del "reverse charge"
dell' Iva sulle forniture alla grande
distribuzione, che vale 728 milioni l' anno
(mentre è ancora in sospeso la sorte dello
"split payment, che vale altri 988 milioni l'
anno). Inoltre, per recuperare i 728 milioni
venuti meno nel 2015, potrebbero aumentare
gli acconti Ires e Irap del 2015 e, dal 1°
gennaio 2016, le accise su tutti i prodotti
assoggettati (energetici, alcolici, tabacchi), a
meno che questa somma non affluisca dalla
"voluntary disclosure".
Questo, per lo meno, è quello che emerge
dalla lettura di una norma, non proprio
chiarissima, inserita nella bozza del decreto
enti locali ieri in consiglio dei ministri. L' unica
cosa certa è che l' incremento del prelievo
fiscale su benzina e gasolio, che la legge di
stabilità aveva appostato, a decorrere dal
secondo semestre 2015, per l' eventualità in
cui il Consiglio Ue non rilasciasse le autorizzazioni di deroga in materia di applicazione dell' Iva (revese
e split payment), è semplicemente rimandato di qualche mese. Sarebbe questo, infatti, l' effetto della
previsione secondo cui "l' ultimo periodo dell' articolo 1, comma 632, della legge 23 dicembre 2014, n.
190, si applica a decorrere dal 2016". Se si considera che contro l' autorizzazione al reverse charge,
che vale 728 milioni all' anno, si è già espressa la Commissione europea, un corrispondente aumento
delle accise sui carburanti, dall' anno prossimo, è dunque garantito. Poi c' è da coprire il buco di 728
milioni per il 2015. Qui la questione si fa più ingarbugliata. Secondo la bozza, la copertura dovrebbe
derivare dalle entrate della "voluntary"; che però non sono affatto certe, per cui, qualora dovessero
mancare, si provvederà con l' aumento degli acconti Ires e Irap 2015 e l' aumento, a decorrere dal 1°
gennaio 2016, delle accise di cui alla direttiva 2008/118/CE, quindi su tutti i prodotti assoggettati (e non
solo sui carburanti). Questi aumenti dovrebbero "assicurare il conseguimento dei predetti obiettivi",
cioè, sembrerebbe, i 728 milioni del 2015, perché le minori entrate dal 2016 in avanti saranno coperte,
come si è detto, dalla rimodulata clausola di salvaguardia. Se è così, l' aumento generalizzato delle
accise dovrebbe essere una misura "una tantum".
GIOVANNI GALLI
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12 giugno 2015
Pagina 34
Italia Oggi
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DECRETO ENTI LOCALI/ Ok dal Consiglio dei ministri dopo tanti annunci a vuoto.
Riaccertamento residui lungo
Termini dal 30 aprile al 15 giugno. Fondo Tasi 530 mln.
È la proroga della dead­line per il
riaccertamento straordinario dei residui
imposto dalla nuova contabilità la principale
novità dell' ultima ora contenuta nel decreto
"enti locali", approvato ieri dal Consiglio dei
ministri dopo settimane di annunci a vuoto.
Nella bozza entrata, infatti, è previsto un rinvio
al 15 giugno del termine scaduto lo scorso 30
aprile. Ciò consentirà di dare un po' di margine
alle tante amministrazioni in affanno,
allontanando lo spettro del commissariamento.
Nel frattempo, però, le quote libere e destinate
del risultato di amministrazione non potranno
essere utilizzate.
La bozza, inoltre, confermando le anticipazioni
dei giorni scorsi, autorizza l' utilizzo delle
somme residue stanziate dal decreto sblocca
pagamenti (dl 35/2013) per consentire l'
erogazione di ulteriori anticipazioni di liquidità
per consentire il pagamento dei debiti
commerciali al 31 dicembre 2014. Alle regioni
vanno altri 2 miliardi, mentre per gli enti locali
la dotazione dovrebbe essere di 850 milioni.
Sarà il Mef a ripartire le risorse.
Anche sul cosiddetto fondo Tasi, la scelta è in
linea con quanto filtrato durante la lunga attesa
per l' emanazione del provvedimento: lo
stanziamento si attesta a 530 milioni, contro i
625 del 2014 e il riparto sarà definito entro il 10 luglio.
Confermate anche le altre misure da tempo annunciate, a partire dalla riforma del Patto d i stabilità
interno, con innanzitutto il recepimento dell' intesa sui nuovi obiettivi raggiunta in Conferenza Stato­città
a febbraio per premiare gli enti che hanno ridotto la spesa corrente e hanno una maggiore capacità di
riscossione delle proprie entrate. Dal target, ciascun ente dovrà detrarre lo stanziamento del fondo
crediti di dubbia esigibilità stanziato a bilancio.
Previsto l' alleggerimento delle sanzioni a carico degli enti che hanno sforato nel 2014, con introduzione
di un tetto del 20% dello sforamento alla sanzione pecuniaria e per le province di un ulteriore tetto pari
al 2% delle entrate correnti dell' ultimo consuntivo. Il Patto regionale verticale incentivato diventa più
flessibile, allargandosi ai debiti al 31 dicembre 2014, con possibilità di utilizzare le quote inoptate per
altre finalità. Infine, arrivano gli sconti per edilizia scolastica, interventi di ripristino del territorio,
contenziosi ed enti capofila.
Via libera alla rinegoziazione dei mutui anche per gli enti in esercizio provvisorio e per tutti all' utilizzo
dei risparmi in parte corrente.
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La riforma della riscossione locale slitta di nuova, questa volta a fine 2015, con annessa ennesima
proroga ad Equitalia.
Come anticipato da ItaliaOggi del 3 giugno, i piccoli comuni potranno procedere autonomamente agli
acquisti fino a 40.000 euro, senza dover ricorrere alle centrali uniche di committenza.
Importanti anche i correttivi sul personale. Anche gli enti non in regola con i tempi di pagamento
potranno assumere i dipendenti in esubero delle province, la cui ricollocazione non impedirà però di
bandire concorsi per assumere personale scolastico munito di titoli di studio o abilitazioni non presenti
nelle graduatorie degli ex­provinciali. Via libera, inoltre, all' utilizzo dei resti delle capacità assunzionali
dell' ultimo triennio, superando così l' orientamento restrittivo della deliberazione n. 27/2014 della Corte
dei conti­Sezione delle Autonomie.
Da segnalare, infine, i correttivi al dlgs 68/2011 sul finanziamento delle regioni, con rinvio al 2017 dell'
avvio delle nuove regole previste dal federalismo fiscale.
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MATTEO BARBERO
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Il presidente della Corte dei conti, Squitieri, nella sua audizione sulla riforma p.a.
È allarme sui dirigenti apicali
Dalla sostituzione dei segretari aumento della spesa.
Allarme della Corte dei conti sugli effetti della
riforma della dirigenza pubblica nei riguardi
degli enti locali. Nel corso dell' audizione alla
camera tenuta il 3 giugno dal presidente della
Corte, Pasquale Squitieri, la magistratura
contabile ha espresso preoccupazione per l'
eventuale aumento della spesa derivanti dall'
obbligo, previsto dall' attuale articolo 9, lettera
b), numero 4), del disegno di legge di riforma
della p.a., di tutti i comuni di dotarsi di un
dirigente «apicale» a cui affidare, anche in
forma associata, le funzioni sostanzialmente
oggi attribuite ai segretari comunali.
È uno degli aspetti maggiormente delicati
della riforma. Si intende abolire, senza in effetti
aver mai spiegato esattamente a quale scopo,
i segretari comunali e far confluire tale figura
nel ruolo unico della dirigenza locale. Ma, al
contempo, la riforma, senza dare all'
ordinamento locale l ' o c c h i o d i s p e c i f i c a
attenzione che merita, apre il problema della
direzione amministrativa in particolare dei
piccoli comuni.
La Corte dei conti osserva che l' attuale testo
del disegno di legge delega all' attenzione
della Camera «ha trasformato in obbligo la
facoltà per i comuni di minori dimensioni di
nominare un dirigente apicale, imponendo,
peraltro, al fine di evitare maggior oneri finanziari, l' esercizio in via associata di tale funzione». Tutti i
comuni, dunque, dovranno dotarsi del dirigente generale. Ma, aggiunge la magistratura contabile
«andrebbe considerato che ­ come evidenziano i dati del conto annuale 2013 ­ oltre il 57% dei comuni
(4.597 su un totale di 8.015) è privo sia di dirigenti, che di segretario comunale, trattandosi di enti che,
se con popolazione inferiore ai 500 abitanti, hanno una media di soli tre dipendenti».
Insomma, per la maggioranza dei comuni italiani, la previsione di una figura dirigenziale al vertice dell'
amministrazione rischia di incrementare la spesa. Occorre ricordare che nell' attuale regime, nella gran
parte degli enti di piccole dimensioni di cui parla la Corte dei conti i segretari comunali in servizio
appartengono alla classe C: non sono, cioè, inquadrati come dirigenti. Ed hanno, di conseguenza, un
trattamento economico mediamente meno alto di quello previsto per le qualifiche dirigenziali.
Per questa ragione, secondo la Corte dei conti «appare difficile ipotizzare la neutralità finanziaria della
nuova previsione, tenuto anche conto delle difficoltà di una gestione associata della predetta funzione in
enti non necessariamente contigui». La presenza del dirigente apicale comporta il forte rischio di
incrementi di spesa, anche perché tale funzione, secondo la Corte, «e anche l' eventuale incarico
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congiunto comportano l' attribuzione di trattamenti economici superiori, pur se si intenda conferire i
nuovi compiti a dirigenti già in servizio».
C' è, poi, un ulteriore aspetto che la Corte dei conti non ha considerato, di natura organizzativa. Negli
enti locali privi di dirigenza, le funzioni dirigenziali possono essere distribuite tra i funzionari di più
elevato livello, ai sensi dell' articolo 109, comma 2, del dlgs 267/2000.
Ma, se è presente un dirigente, le funzioni dirigenziali non possono essere assegnate ai funzionari e
vanno concentrate tutte in quell' unica figura. Il che comporta ovvi scompensi nella gestione, dovuta all'
effetto «collo di bottiglia» determinato dalla concentrazione di tutte le responsabilità operative e
decisionali di natura amministrativa su un' unica figura.
© Riproduzione riservata.
LUIGI OLIVERI
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Il Gse ha reso operativo lo sportello per presentare le richieste di finanziamento.
Registri aperti fino al 19 luglio
Conto termico, aiuti a fondo perduto per gli enti locali.
Gli enti locali possono ottenere un contributo a
fondo perduto per la sostituzione di impianti di
climatizzazione invernale esistenti. Il Gse
(Gestore servizi energetici) ha reso operativo
lo sportello per la presentazione delle richieste
di iscrizione ai Registri per l' anno 2015
riservati agli interventi rilevanti contemplati dal
Conto termico, in particolare agli interventi con
potenza maggiore di 500 kW e inferiore o
uguale a 1.000 kW. Lo sportello resterà aperto
fino alle ore 21,00 del 19 luglio 2015 a
beneficio sia delle Amministrazioni pubbliche
che dei Soggetti privati. Le richieste dovranno
essere trasmesse esclusivamente per via
telematica, mediante l' applicazione
informatica «Portaltermico» disponibile sul
portale del Gse https://applicazioni.gse.it. Nel
frattempo, il Ministero dello sviluppo
economico è al lavoro per completare la
riforma del Conto Termico, in modo da
renderlo ancora più appetibile. Il ministro
Guidi, in una recente audizione in
Commissione industria al Senato, ha
annunciato che nelle prossime settimane
vedrà la luce anche il decreto sul nuovo conto
termico che prevede norme per la
semplificazione e il potenziamento già
sottoposte a pubblica consultazione.
Contributi per la sostituzione di caldaie Il Conto termico finanzia la sostituzione di impianti di
climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore
elettriche o a gas, anche geotermiche con potenza termica utile nominale superiore a 500 Kwt e fino a
1.000 kWt. Inoltre finanzia la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento
delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa con
potenza termica nominale superiore a 500 Kwt e fino a 1.000 kWt. La richiesta di iscrizione, a pena di
esclusione, deve essere trasmessa esclusivamente per via telematica, entro e non oltre il termine di
chiusura dei Registri e prima di realizzare l' investimento, mediante l' applicazione informatica
Portaltermico predisposta dal Gse. L' applicazione è accessibile tutti i giorni del periodo di apertura dei
Registri, 24 ore su 24, ad eccezione dei giorni di apertura e di chiusura.
Sempre accessibile il contributo per interventi di potenza fino a 500 Kwt Gli enti locali possono anche
finanziare interventi per l' isolamento termico di superfici opache, delimitanti il volume climatizzato e la
sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato, nonché l'
installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione al
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sole. Gli enti locali possono accedere al conto termico anche per interventi di piccole dimensioni di
produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza. L' incentivo spetta
anche per l' installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, nonché per
la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
Contributo a fondo perduto in due o cinque anni Gli enti locali possono aspirare ad un contributo a fondo
perduto che viene erogato in rate annuali per un periodo di due o cinque anni a seconda del tipo di
intervento. Solo nel caso di incentivo fino a 600 euro l' erogazione è a saldo in un' unica rata. L' entità
dell' incentivo varia da tipologia a tipologia. A titolo esemplificativo, per un generatore di calore a
condensazione con potenza maggiore di 35 Kwt l' incentivo massimo è del 40% della spesa che non
può risultare maggiore di 130 euro/Kwt, con un incentivo massimo che piò ammontare a 26 mila euro.
Se la potenza del generatore si abbassa sotto i 35 Kwt, il costo ammissibile è pari a 160 euro / Kwt e l'
incentivo massimo può ammontare a 2.300 euro. Per gli scaldaacqua a pompa di calore l' incentivo è
pari al 40% del costo di acquisto, per un massimo erogabile pari a 400 euro per prodotti con capacità
uguale o inferiore a 150 litri e a 700 euro per prodotti con capacità maggiori.
PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI
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Nomina del sesto componente in un ente con oltre 11.600 abitanti.
Assessori, tetto a cinque
Necessario adeguarsi al parametro di legge.
Quesito In un comune con popolazione
superiore a 11.600 abitanti, è possibile
nominare un sesto assessore ­ esterno e
senza indennità ­ in forza della persistenza
dell' articolo 47 del Tuoel n. 267/00?
Risposta Nel caso di specie il Comune ha
rinnovato i propri organi alle elezioni del 2014
ed ha proceduto all' elezione di 16 consiglieri
come previsto dall' articolo 2, comma 184,
della legge n. 191/09 (legge finanziaria 2010)
che ha ridotto del 20% la consistenza di tutti i
consigli comunali.
Il citato art. 2, al comma 185, ha ridotto, per
tutti i comuni, il numero massimo degli
assessori ad un quarto dei consiglieri; inoltre, l'
art. 11, comma 7, della legge n. 265/99,
confluito nell' art. 47 del Tuoel n.
267/00, aveva modificato la disciplina dettata
dalla legge n. 142/90 in tema di composizione
delle giunte, demandando allo statuto la
determinazione del numero degli assessori
sulla base di un nuovo sistema di calcolo
ancorato all' entità numerica dei consiglieri,
piuttosto che alla fascia demografica di
appartenenza dell' ente locale, come previsto
in precedenza.
Tali disposizioni sono state inoltre integrate
dalla disciplina «transitoria» prevista dal
comma 8, di immediata applicazione fino all' adozione di una specifica norma statutaria; inoltre, i nuovi
parametri indicati dal comma 5 del richiamato art.
47, si sostituivano automaticamente alle disposizioni statutarie esistenti.
Nella fattispecie in esame, l' ente locale giustifica il mancato adeguamento statutario alla vigente
normativa in materia di composizione della Giunta, adducendo che la norma finanziaria di riduzione del
numero di assessori e l' articolo 47 del Tuoel opererebbero su piani diversi non incompatibili. In
particolare, sostiene l' applicabilità del citato art. 47 in quanto la norma ivi contenuta non sarebbe stata
espressamente abrogata nei termini previsti dall' art. 1, comma 4, del medesimo decreto legislativo. Il
mancato adeguamento alle riduzioni disposte «dalla legge finanziaria» sarebbe, infatti, giustificato dalla
lettera dell' articolo 4, comma 1, del Tuoel il quale dispone che le deroghe al citato decreto legislativo n.
267/00 possono essere introdotte, ai sensi dell' art. 128 della Costituzione, solo mediante espressa
modificazione delle sue disposizioni.
Tuttavia, le successive modificazioni, in particolare quelle di cui all' articolo 2, comma 185 della legge n.
191/09, sono immediatamente precettive sia nell' accertata carenza della modifica espressa del Tuoel
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che in assenza dell' adeguamento statutario da parte dell' ente interessato.
In merito, con la circolare ministeriale n. 2379 del 16/2/2012, è stato chiarito che la determinazione
numerica degli assessori rientra nella materia «organi di governo» dei comuni, rimessa, ai sensi dell'
art.
117, comma 2, lett. p) della Costituzione, alla potestà legislativa esclusiva dello Stato; pertanto le
disposizioni statutarie, allorché incompatibili con intervenute modifiche normative, non trovano
applicazione anche in relazione a quanto disposto dall' art. 1, comma 3, del decreto legislativo n.
267/00, per il quale «l' entrata in vigore di nuove leggi che enunciano espressamente i principi che
costituiscono limite inderogabile per l' autonomia normativa dei comuni e delle province abroga le
norme statutarie con essi incompatibili. I consigli comunali e provinciali adeguano gli statuti entro
centoventi giorni dalla data di entrata in vigore delle leggi suddette».
Pertanto, considerato che il dl 25/1/2010, n. 2, convertito con modificazioni nella legge 26/3/2010, n. 42
ha previsto che «le disposizioni di cui all' articolo 2, comma 185, della citata legge n.
191 del 2009, come modificato dal presente articolo, si applicano a decorrere dal 2010, e per tutti gli
anni a seguire, ai singoli enti per i quali ha luogo il primo rinnovo del rispettivo consiglio, con efficacia
dalla data del medesimo rinnovo», la norma statutaria del Comune in questione, che prevede un
numero massimo di sei assessori, non può essere applicata, rendendosi necessario l' adeguamento al
parametro di legge.
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sentenza della commissione tributaria regionale di bari.
Affidamento di servizio pubblico, niente Tosap
La disciplina della tassa per l' occupazione di
spazi ed aree pubbliche (Tosap) è contenuta
negli artt. 38­57 del dlgs n. 507/93. L' art. 38
stabilisce che la tassazione investe le
«occupazioni di qualsiasi natura, effettuate,
anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle
piazze e, comunque, sui beni appartenenti al
demanio o al patrimonio indisponibile dei
comuni e delle province » (comma 1); l' art. 39
individua il soggetto attivo della tassa nel
Comune o nella Provincia che, a seconda dei
casi, abbia rilasciato il provvedimento
concessorio, e il soggetto passivo nel «titolare
dell' atto di concessione o di autorizzazione o,
in mancanza, dall' occupante di fatto, anche
abusivo». Il medesimo art. 39 precisa, inoltre,
che la tassa è dovuta «in proporzione alla
superficie effettivamente sottratta all' uso
pubblico nell' ambito del rispettivo territorio».
L' art. 49 contempla le ipotesi di esenzione,
individuando, tra queste, le occupazioni
effettuate dallo Stato, dalle regioni, province,
comuni e loro consorzi ecc.
Premesso il quadro normativo, si richiama la
fattispecie sulla quale la Ctr di Bari, sez. dist.
di Taranto si è pronunciata, con sent. n.
590/28/15.
In sede di impugnativa, la società ricorrente,
affidataria del servizio di gestione di un' area pubblica attrezzata a verde, aveva lamentato l'
assoggettamento alla Tosap di alcune porzioni di suolo, sulle quali aveva installato attrezzature e servizi
di vario tipo, alcuni anche a pagamento. La Ctr, così come precisato dalla Corte di cassazione (sent.
15564/06), interpretando il Disciplinare che regolava i rapporti tra Comune e concessionario, constatava
che quest' ultimo occupasse l' intera area attrezzata ­ non per destinarla a un uso esclusivo, con
conseguente sottrazione della stessa all' utilizzo generalizzato, bensì ­ in qualità affidataria della
gestione di un servizio pubblico, in nome e per conto dell' Ente locale stesso: «Le occupazioni che non
realizzano una sottrazione alla pubblica funzione non sono soggette a tassazione. Nel caso di specie, il
Comune ha affidato alla cooperativa come da disciplinare del contratto di affidamento, la gestione di un
servizio pubblico, meglio specificato come affidamento del servizio di gestione dell' area attrezzata a
verde mediante lo svolgimento di servizi di pulizia dell' area, di manutenzione del verde e degli edifici,
di servizi di assistenza ecc. Appare evidente che trattasi di affidamento di un servizio pubblico e non di
una concessione di suolo pubblico sottratto alla disponibilità dei cittadini, il cui fine non è quello di
consentire una attività esclusiva della società cooperativa per proprie finalità lucrative, bensì quella di
realizzare una maggiore fruibilità dell' area».
Tale principio risulta coerente con l' orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo il quale il
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presupposto impositivo della Tosap è «costituito dall' occupazione di suolo pubblico con contestuale
sottrazione del medesimo all' utilizzo generale della collettività» (Cass. n. 16820/2008), e non sussiste
nei casi in cui la concessionaria agisca quale longa manus dell' Ente locale nella gestione di un servizio
pubblico.
Ancora, la Ctr riteneva che neppure l' installazione di servizi a pagamento potesse escludere l'
esenzione dalla Tosap, essendo questi ultimi finalizzati a preservare l' equilibrio economico finanziario
della concessionaria, così come pure affermato dalla Cassazione: «Alla spettanza dell' esenzione non è
di ostacolo il rilievo che il concessionario agendo in qualità di imprenditore commerciale, si proponga
uno scopo di lucro L' atto di concessione rappresenta il punto di incontro per reciproca convenienza
lasciata all' insindacabile valutazione delle parti, degli interessi pubblici e privati in gioco; ciò non toglie
che il concessionario, appositamente autorizzato, eserciti poteri altrimenti di competenza dell' ente
territoriale, indispensabili per il raggiungimento degli scopi comuni» (Cass. 19843/2009).
I principi espressi dalla Ctr trovano conforto anche nella prassi del Ministero il quale, con la cm n. 13/E
del 1994, ha chiarito che l' esistenza di un vantaggio del privato, connesso all' occupazione del suolo
pubblico, costituisce presupposto della Tosap: «L' art. 38 del decreto in esame individua, in via
generale, il presupposto dell' imposizione nella sottrazione delle aree e degli spazi pubblici all' uso
indiscriminato della collettività per il vantaggio specifico di singoli soggetti».
STEFANIA MONTANARO,
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Il ministero deve intervenire con correttivi per arginare l' andazzo negli enti locali.
L' Ancrel ora scende in campo
I revisori rifiutano incarichi col compenso dimezzato.
L' Ancrel ha deciso di scendere in campo e di
agire. Troppe sono le lamentele che giungono
all' associazione da parte di revisori di enti
locali da tutte le parti d' Italia, che, dopo che i
loro nominativi vengono estratti dalle
Prefetture, si sentono fare proposte da parte
dei comuni che li devono incaricare, con
compensi della metà del compenso
riconosciuto al revisore nel mandato
precedente.
La situazione sta scappando di mano. Il
Ministero deve intervenire urgentemente e
introdurre dei correttivi. Si registra il caso di un
comune del veronese, Brentino Belluno, che
nomina un revisore unico, essendo comune di
prima fascia con una popolazione inferiore ai 5
mila abitanti, che è giunto alla terza estrazione
perché nelle prime due, tutti i sei nominativi
estratti, quindi in entrambe i casi sia il primo
nominativo sia le riserve, hanno rinunciato.
Veniva proposto loro un compenso
comprensivo anche del rimborso spese di
euro 2 mila all' anno. Facendo una previsione
di almeno una missione al mese (tra parere al
bilancio, relazione al rendiconto, verifiche
trimestrali, variazioni di bilancio, parere sugli
equilibri, parere sull' assestamento e altri
pareri obbligatori e questionari Siquel) si può
desumere, presumendo una distanza media di 100 km, che al netto delle spese, il compenso in
questione sarebbe stato di euro 1.200, circa 100 euro per ogni visita insomma. Se si pensi che tra
andata e ritorno e tempo dedicato alla verifica si prevede un impiego di almeno 5 ore alla volta, si fa
presto a calcolare che il compenso è di 20 euro all' ora. Meno di un manovale e con tutte le
responsabilità del caso. Senza contare che in alcuni casi si presentano situazioni particolari derivanti,
ad esempio, da passività impreviste, situazioni di disequilibrio o addirittura di dissesto, pericoli di danni
ambientali o denunce a carico di amministratori dell' ente o di società partecipate dallo stesso. Con
tanto di audizioni presso la Corte dei conti o presso la Procura. Ma tutto deve essere compreso nel
compenso determinato inizialmente. Perché non è mai stato riconosciuto nulla al revisore per eventi o
situazioni particolari? E non ci si può neanche sottrarre a tali adempimenti straordinari, neanche
rassegnando le dimissioni, perché comunque si è chiamati dagli organi competenti se il fatto in
questione è accaduto durante il periodo in cui si è svolto l' incarico. E intanto cosa fanno gli
amministratori dell' ente? Giocano al ribasso dei compensi in sede di nomina, fino ad arrivare al punto
che nessuno accetta l' incarico, come appunto è successo a Brentino Belluno. E allora quel Sindaco,
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alle prese con il revisore di terza estrazione, gli propone 3 mila euro e non più 2 mila. E qui ci
chiediamo: ma è legittimo nei confronti dei revisori rinunciatari ai quali era stato proposto dallo stesso
ente per lo stesso incarico un compenso inferiore? Si inventa di tutto pur di non riconoscere il compenso
adeguato. Il segretario generale del Comune di Schio, in provincia di Vicenza, Livio Bertoia, sostiene
che l' Unione montana Alto Vicentino non segue l' applicazione prevista dal comma 5 dell' art. 241 del
dlgs 267/2000 per la determinazione dei compensi spettanti al revisore in quanto unione nata a seguito
di una legge regionale. È vero, peccato però che giuridicamente sia la stessa cosa. E tutto questo per
proporre al revisore un compenso di meno di 2 mila euro all' anno anziché i 10 mila previsti dal Tuel,
considerando, poi, che gli adempimenti dell' unione stessa, per piccola che sia, sono gli stessi del
Comune di Schio, con numeri più piccoli, d' accordo, ma sempre gli stessi. Siamo in tempi di crisi e tutti
dobbiamo tirar cinghia, ma questo ci pare un po' troppo. E quindi l' Ancrel ha deciso di dare incarico ad
uno studio legale di esperti in diritto amministrativo, avvocati Christian Chiarello e Andrea Coronin di
Legnago (chiarello@studiolegalecfgs.
com), di studiare un ricorso da presentare al Tar contro queste delibere con le quali i comuni senza
motivazione alcuna stabiliscono di riconoscere compensi dimezzati rispetto a quelli riconosciuti nel
mandato precedente, «fregandosene» delle indicazioni del Ministero dell' interno, che pur riconoscendo
che il dm del 2005 fissa i limiti massimi e non minimi, ha più volte indicato agli enti locali come
opportuno riconoscere, quale compenso spettante al revisore, l' importo massimo previsto della classe
demografica di appartenenza dell' ente stesso. Se non altro perché sono compensi fissati dieci anni fa,
quando non c' erano di certo tutti i pareri oggi richiesti.
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