Livelli plasmatici ed efficacia di fluoxetina nel Disturbo Depressivo
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Livelli plasmatici ed efficacia di fluoxetina nel Disturbo Depressivo Maggiore Fluoxetine plasma levels and efficacy in Major Depressive Disorder MARIAGRAZIA STILO, PASQUALE DE FAZIO, CRISTINA SEGURA GARCÍA, PIETRO GARERI, GIOVANBATTISTA DE SARRO*, AMATO AMATI Cattedra e Scuola di Specializzazione in Psichiatria, *Cattedra e Scuola di Specializzazione in Farmacologia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica G.Salvatore , Università di Catanzaro, Magna Graecia RIASSUNTO. Introduzione. La possibilità di stabilire un regime terapeutico antidepressivo appropriato sulla base delle concentrazioni plasmatiche ha suscitato interesse nella ricerca clinica. Nonostante ciò gli studi pubblicati non hanno raggiunto risultati conclusivi. Lo scopo del presente studio è stato quello di correlare i livelli plasmatici di fluoxetina e del suo metabolita attivo norfluoxetina con l’efficacia clinica a breve termine, in soggetti con Disturbo Depressivo Maggiore. Materiale e metodo. Nove pazienti affetti da DDM, di entrambi i sessi, per la prima volta in trattamento con fluoxetina alla dose di 20 mg/die, sono stati valutati, all’ingresso nello studio, mediante la Montgomery-Asberg Depression Rating Scale (MADRS), la Raskin Depression Scale (RDS) e la Covi Anxiety scale (CAS). Risultati. Le modificazioni del quadro clinico psicopatologico ed i livelli plasmatici di fluoxetina e norfluoxetina, valutati dopo 1 (T1) e 4 (T2) settimane di trattamento, hanno documentato notevole riduzione dell’ansia e della depressione. È stata riscontrata correlazione significativa tra i punteggi medi della CAS ed i livelli plasmatici di norfluoxetina, il che suggerisce l’efficacia del metabolita attivo nei confronti dell’ansia. Conclusioni. I livelli plasmatici di fluoxetina e norfluoxetina non hanno mostrato correlazione significativa rispetto al miglioramento clinico della depressione. PAROLE CHIAVE: depressione, fluoxetina, livelli plasmatici SUMMARY. Introduction. A great interest has been called in clinical practice about the possibility of establishing the appropriate antidepressant medication regimen on the basis of plasmatic concentrations. Nevertheless any published studies have not reached concluding results. The present study attempts to correlate plasmatic levels of fluoxetine and norfluoxetine, its active metabolite, with short term clinical effectiveness in patients with Major Depressive Disorder (MDD). Material and method. Nine patients with MDD, of both sex, treated with fluoxetine 20 mg/day for the first time have been evaluated through Montgomery-Asberg Depression Rating Scale (MADRS), Raskin Depression Scale (RDS) and Covi Anxiety Scale (CAS). Psychopathological modifications as well as plasmatic levels of fluoxetine and norfluoxetine have been evaluated after 1 (T1) and 4 (T2) weeks of treatment. Results. Anxiety and depression resulted both significantly decreased at T1 and T2. A significant correlation between mean score of CAS and plasmatic levels of norfluoxetine was found. It suggests that the compound has effective action reducing anxiety. Conclusions. No evidence of significant correlation between plasmatic levels of fluoxetine and norfluoxetine and clinical improvement of depression was demonstrated. KEY WORDS: depression, fluoxetine, plasmatic levels. INTRODUZIONE Numerosi studi hanno valutato la possibilità di utilizzare le concentrazioni plasmatiche degli antidepressivi come una guida nel trattamento della depressione. I primi risultati ottenuti per gli antidepressivi triciclici (TCA) suggerivano l’esistenza di una relazione lineare tra concentrazioni plasmatiche e risposta clinica per la maggior parte delle amine terziarie e di una relazione curvilinea per le amine secondarie (1-4). Studi successivi non sono stati in grado di replicare questi risultati (5-6) ed il monitoraggio delle concentrazioni di TCA nel plasma è oggi usato principalmente per valutare l’adeguatezza del dosaggio in pazienti con depressione refrattaria (7) o a rischio per reazioni avverse (8). E-mail: [email protected] Rivista di psichiatria, 2001, 36, 4 234 Livelli plasmatici ed efficacia di fluoxetina La fluoxetina, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, è stato il primo SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitor) introdotto per uso clinico negli Stati Uniti nel 1988 (9). Dopo trattamento cronico determina “down regulation” dei recettori 5-HT1 e 5-HT2. Ha scarsa affinità per i recettori adrenergici, dopaminergici, istaminici e colinergici e questo giustifica gli scarsi effetti collaterali. È bene assorbita dal tratto gastrointestinale, ha un picco plasmatico entro le 6 ore, si lega per il 94% alle proteine plasmatiche ed ha un ampio volume di distribuzione. È metabolizzata a livello epatico con la formazione di un metabolita attivo, la desmetilfluoxetina (o norfluoxetina), che viene successivamente coniugato ed eliminato per via renale. Il metabolismo epatico avviene mediante il citocromo P450 II D6, che è uno specifico sottotipo di enzima; pertanto, occorre cautela nel somministrare il farmaco insieme ad altri agenti terapeutici che subiscono lo stesso destino metabolico. La fluoxetina ha un’emivita di 2-3 giorni; il suo metabolita attivo ha un’emivita ancora più lunga, che giunge a 7-9 giorni. Nei pazienti gravemente epatopatici, l’emivita del farmaco può prolungarsi notevolmente. La fluoxetina ha dimostrato un’efficacia terapeutica sovrapponibile a quella dei TCA (amitriptilina, imipramina, doxepina) anche nella depressione severa (10-14). La maggior parte dei pazienti affetti da Depressione Maggiore risponde ad una dose giornaliera di 20 mg di fluoxetina, ma vi sono anche pazienti non responders. L’efficacia di fluoxetina nel trattamento della depressione con dosi variabili è stata valutata in uno studio recente (15) mediante HDRS. Dosi di 5 mg/die, 20 mg/die e 40 mg/die mostravano efficacia superiore rispetto a 60 mg/die. La minore efficacia a dosi più alte potrebbe suggerire il superamento dell’estremo superiore di una finestra terapeutica che appariva compresa tra 5 e 40 mg/die. Molto probabilmente, effetti collaterali come la distensione addominale, l’insonnia e l’ansia riportati da pazienti che assumevano fluoxetina alla dose fissa iniziale di 60 mg/die avevano un effetto negativo sul punteggio all’HAM-D. Complessivamente la curva dose-risposta per fluoxetina nel trattamento della depressione era piatta. È stata trovata, invece, correlazione positiva tra effetti collaterali e dose. Sebbene la dose e le concentrazioni plasmatiche mostrino una correlazione lineare, non è stata trovata nessuna relazione tra efficacia e concentrazioni plasmatiche di fluoxetina più norfluoxetina, in pazienti che prendevano 20 mg/die per 8 settimane o 60 mg/die per 5 settimane (precedute da 3 settimane a 20 mg/die). Martensson et al. (16) hanno rilevato che le concentrazioni CSF sia di fluoxetina sia di norfluoxetina erano positivamente e significativamente correlate con le concentrazioni plasmatiche a 3 settimane di un trattamento a dose fissa. A 6 settimane, solo la correlazione con fluoxetina rimaneva significativa. Per i pazienti trattati con 60 mg/die esiste la possibilità di superare le concentrazioni terapeutiche e, artificialmente, appiattire la curva concentrazione-risposta, poiché 5 mg/die appaiono essere una dose soglia di efficacia terapeutica e 20 mg/die sono chiaramente una dose efficace (17). Un algoritmo di trattamento per i non-responders fornirebbe probabilmente un mezzo per distinguere i pazienti non responders perché 20 mg sono una dose inadeguata rispetto a quelli non responders per altre ragioni. La determinazione delle concentrazioni plasmatiche di fluoxetina potrebbe fornire questa distinzione. In ogni modo, i dati riguardo all’efficacia di dosi di fluoxetina maggiori di 20 mg nei non-responders (18-21) e quelli sulla relazione tra concentrazioni plasmatiche e di fluoxetina e risposta clinica (15, 22-28) non sono conclusivi. Risultati altrettanto controversi riguardano la possibilità che gli effetti collaterali legati al farmaco aumentino parallelamente alle sue concentrazioni plasmatiche (15, 23). Obiettivo del presente lavoro è stato quello di: 1) valutare il miglioramento clinico della depressione e dell’ansia dopo 1 e 4 settimane di trattamento a dose fissa di fluoxetina 20 mg/die in un gruppo di soggetti affetti da Disturbo Depressivo Maggiore e trattati per la prima volta con tale molecola; 2) stabilire l’eventuale correlazione tra i livelli plasmatici di fluoxetina e del suo metabolita norfluoxetina e l’efficacia clinica. MATERIALE E METODO All’inizio dello studio sono stati considerati eligibili 25 pazienti; di questi ne sono stati valutati 10 e sono entrati nello studio 9 soggetti consecutivi, di entrambi i sessi, di cui 8 affetti da Disturbo Depressivo Maggiore ricorrente e 1 affetto da Disturbo Depressivo Maggiore Episodio Singolo, diagnosticati secondo i criteri DSM-IV. Tutti i soggetti erano stati trattati in precedenza con antidepressivi ma non avevano mai ricevuto terapia con fluoxetina. Lo studio ha le caratteristiche di “good medical practice” in quanto utilizza farmaco registrato e protocollo di somministrazione al dosaggio efficace consigliato. Tutti i pazienti che hanno accettato di partecipare allo studio sono stati informati ed hanno espresso il loro con- Rivista di psichiatria, 2001, 36, 4 235 Stilo M, et al senso scritto. È stata garantita la riservatezza mediante codifica dei dati. Al tempo 0 (T0) sono state somministrate: Montgomery-Asberg Depression Rating Scale (MADRS), Raskin Depression Scale (RDS) e Covi Anxiety Scale (CAS). Sono stati effettuati gli esami plasmatici di routine ed è stata iniziata terapia con fluoxetina alla dose di 20 mg/die in monosomministrazione mattutina. È stata consentita l’associazione occasionale con una benzodiazepina alla dose equivalente di 4 mg di diazepam, ma risulta che nessuno dei soggetti la abbia utilizzata. Nei soggetti inclusi nello studio, sono state monitorate le modificazioni del quadro clinico mediante MADRS, RDS e CAS e misurati i livelli plasmatici di fluoxetina e norfluoxetina dopo 1 settimana (T1) e dopo 4 settimane di trattamento (T2). L’estrazione della fluoxetina e della norfluoxetina dal plasma è stata effettuata utilizzando la metodica descritta da Proelss et al. (29), mentre la metodica analitica si basa su elementi di lavoro cromatografici già indicati da Thoma et al. (30) e El Yazigi e Raines (31). Lo strumento HPLC Beckman System Gold (166 Detector e 125 Solvent Module) è stato impiegato con una lunghezza d’onda UV di 220 nm. È stata utilizzata una colonna cromatografica analitica C18 ad ultrasfere ODS (Beckman Instruments, San Roman, USA, 250x4,6mm I.D., le dimensioni delle particelle sono di 5 micron) della lunghezza di 25 cm, fornita di una precolonna. La fase mobile consiste in 65% di acetonitrile e 35% di buffer metanolo. Il buffer metanolo è stato preparato aggiungendo al metanolo purissimo per HPLC 0.01M di buffer fosfato potassico monobasico a pH 7, in un rapporto 4:5. Sono stati inoltre aggiunti 80 ml di tetraidrofurano ogni 1.000 ml di fase mobile, con lo scopo di preservare la colonna. Il flusso della fase mobile è stato di 2 ml/minuto. I campioni ematici di fluoxetina sono stati raccolti in apposite provette, 18-24 h dopo l’assunzione di fluoxetina. Il plasma è stato separato entro 2 h ed immediatamente conservato a –20°. In apposite provette da centrifuga sono stati aggiunti 100 microlitri di standard interno (I.S.) pari a 200 ng e costituito da protriptilina in concentrazione di 2000 ng/ml e successivamente vortexato. Successivamente è stato aggiunto 1 ml di carbonato di sodio e la mistura è stata nuovamente vortexata per 1 minuto. Un solvente da estrazione costituito da 8 ml hexano/isoamylalcool (98.5/1.5) è stato aggiunto in ogni provetta che poi è stata trattata con un agitatore per 20 minuti. Le provette sono state centrifugate per 5 minuti a 2500 giri. Il solvente organico è stato rimosso in una provetta contenente 100 microlitri di soluzione di acido fosforico allo 0.03% ed agitata per 5 minuti. I tempi di ritenzione sono stati di 7,8 minuti per la norfluoxetina, di 16 minuti per la fluoxetina e di 17,8 minuti per la protriptilina. Gli standard di riferimento: fluoxetina cloridrato e norfluoxetina maleato sono stati gentilmente forniti dalla ELI LILLY&co, Indianapolis (USA). La protriptilina cloridrato è stata acquistata dalla Merck, Rahway (N.Y. USA). Le soluzioni standard madri di 1 mg/ml sono state preparate dissolvendo 11,18 mg di fluoxetina cloridrato (MW 345.79), 13,32 mg di norfluoxetina maleato (MW 412) e 11,38 mg di protriptilina cloridrato (MW 299.83) in 10 ml di etanolo. Tali soluzioni standard corrispondono a 10 mg/10 ml di sostanza base. Le soluzioni di lavoro utilizzate per le determinazioni sono state preparate giornalmente a concentrazioni di 2000 ng/ml diluendo 0,2 ml delle soluzioni standard madri in 100 ml di acqua per HPLC. Curve standard individuali sono state costruite per la fluoxetina e per la norfluoxetina. La variabile individuale (i quozienti delle aree sotto la curva tra fluoxetina e protriptilina e tra norfluoxetina e protriptilina), costruita utilizzando concentrazioni note dei composti in esame, ha dato un coefficiente di correlazione r avente i valori rispettivi di 0.997 e 0.995. Tale tipo di indagine ha documentato che, in concentrazioni comprese tra 50 e 500 ng/ml, la fluoxetina e la norfluoxetina hanno un’eccellente linearità. Tabella 1. Dati sociodemografici del campione N. Sesso • Maschi • Femmine Età Durata di malattia (anni) 9 4 (44%) 5 (56%) 56.22±13.71 9.89±9.02 RISULTATI Le caratteristiche sociodemografiche del campione sono descritte nella Tabella 1. Il punteggio medio della MADRS al T0 è stato di 33,56, al T1 di 29,78 ed al T2 di 10,75 (Tabella 2 ). L’analisi delle variazioni dei punteggi medi della MADRS durante il trattamento ha dimostrato una riduzione del 11.16% dopo 1 settimana e del 67.93 % dopo 4 settimane. La variazione tra il T0 ed il T2 è risultata altamente significativa p<0.001, la variazione tra il T1 e T2 è risultata significativa p <0.01 come riportato nella Figura 1. Rivista di psichiatria, 2001, 36, 4 236 Livelli plasmatici ed efficacia di fluoxetina Tabella 2 - Punteggi delle Rating Scales e livelli plasmatici di fluoxetina e norfluoxetina ai tempi 0, 1 e 2 Tempo 0 MADRS 33.56±6.25 Raskin 8.67±1.5 Covi 8.44±1.88 Fluoxetina – Norfluoxetina – Tempo 1 Tempo 2 29.78±9.05 8.11±1.45 7.11±1.54 123.11±12.17 92.56±29.36 10.75±11.64 4±1.41 3.75±0.96 131±22.11 129.5±60.95 Il punteggio medio della Raskin Depression Scale è risultato al T0 8.67, al T1 8.11, al T2 4. La variazione tra il T0 ed il T2 è risultata altamente significativa p<0.001 così come la variazione tra il T1 e T2 è risultata significativa p <0.01 (Figura 1). Il punteggio medio della Covi Anxiety Scale è risultato al T0 8.44, al T1 7.11, al T2 3.75 (Tabella 2 ). La variazione tra il T0 ed il T2 è risultata altamente significativa p<0.001, la variazione tra il T1 e T2 è risultata significativa p <0.01 (Figura 1). I livelli plasmatici di fluoxetina al T1 sono risultati di 123.11 ng/ml e al T2 di 131 ng/ml. Per quel che riguarda la norfluoxetina, i livelli plasmatici al T1 sono risultati di 92.56 ng/ml e al T2 di 129.5 ng/ml (Figura 2). Le variazioni di concentrazione plasmatica dei due composti tra T1 e T2 non sono risultate statisticamente significative. L’aumento delle concentrazioni plasmatiche di fluoxetina e di norfluoxetina da T1 a T2 è accompagnato da una progressiva e significativa diminuzione dei punteggi alla MADRS, alla Raskin Depression Scale e alla Covi Anxiety Scale, che inizia già dopo 1 Figura 1. Variazione dei punteggi alle rating scales durante il trattamento. Figura 2. Livelli plasmatici di fluoxetina e norfluoxetina. settimana di trattamento, come illustrato nelle Figure 1 e 2. La sovrapposizione dei valori di Fluoxetina vs. MADRS e di Norfluoxetina vs. MADRS permette di evidenziare che il miglioramento clinico è più precocemente correlato ai livelli plasmatici di norfluoxetina (Figura 3) Sono state, inoltre, studiate le correlazioni tra i vari parametri esaminati. Vi è da segnalare che esiste correlazione tra livelli plasmatici di fluoxetina e livelli plasmatici di norfluoxetina (0.88571), tra livelli plasmatici di norfluoxetina e valori medi della Covi Anxiety Scale (-0.35152), tra MARDS e Raskin Depression Scale (0.90976), tra MADRS e Covi Anxiety Scale (0.73237) e tra Raskin Depression Scale e Covi Anxiety Scale (0.78874), come illustrato nella Tabella 3. Figura 3. Livelli plasmatici di fluoxetina e norfluoxetina vs. MADRS. Rivista di psichiatria, 2001, 36, 4 237 Stilo M, et al Tabella 3 - Correlazione multipla Durata terapia Durata terapia Durata terapia Fluoxetina Norfluoxetina Montgomery Montgomery Raskin – Montgomery – Raskin – Covi – Norfluoxetina – Covi – Raskin – Covi – Covi -.63932 -.56347 -.44584 .88571 -.35152 .90976 .73237 .78874 DISCUSSIONE Alcuni studi hanno suggerito una relazione curvilinea tra risposta clinica e concentrazioni plasmatiche (25-27, 32) con decremento della risposta a più alte concentrazioni plasmatiche. Uno studio prospettico sulla relazione tra risposta clinica e concentrazioni plasmatiche di fluoxetina, norfluoxetina e somma di fluoxetina più norfluoxetina, come rapporto di fluoxetina su norfluoxetina è stato condotto nel 1997 in 615 pazienti con Depressione Maggiore (33). Lo studio ha dimostrato che coloro che vanno incontro a remissione, i responders non remittenti e i non responders mostravano concentrazioni plasmatiche simili di fluoxetina, norfluoxetina, fluoxetina più norfluoxetina e simile rapporto di fluoxetina su norfluoxetina e non vi era evidenza di una relazione tra le concentrazioni plasmatiche e la risposta clinica. Lo studio di Amsterdam et al. (33) ha utilizzato una dose singola fissa di 20 mg/die ed ha valutato i pazienti dopo 8 settimane di trattamento. In altri studi questa dose è risultata efficace quanto dosi maggiori (18, 34), il che suggerisce che esiste una finestra terapeutica e che la maggior parte dei pazienti trattati con 20 mg/die di fluoxetina ricade dentro di essa. Nel presente studio, al T0 sono stati rilevati elevati punteggi alle scale di valutazione psicopatologica della depressione, in accordo con Boyer e Lake (35), i quali hanno indicato che l’alta severità della depressione prima del trattamento, presumibilmente un criterio che riduce la risposta al placebo, è un fattore anche più importante rispetto al sottotipo endogeno nel definire una popolazione nella quale una relazione tra concentrazione plasmatica ed effetto terapeutico possa essere dimostrata. I risultati del nostro studio dimostrano notevole efficacia clinica della fluoxetina e del suo metabolita norfluoxetina, nel trattamento a 4 settimane, di pazienti con DDM, alla dose fissa di 20 mg die. Il miglioramento clinico è stato osservato mediante MADRS, Raskin Depression Scale e Covi Anxiety Scale già dopo 1 settimana di trattamento, sebbene esso raggiunga livelli altamente significativi dopo 4 settimane. Questi risultati sono concordanti con la letteratura sull’efficacia della fluoxetina nel trattamento delle condizioni depressive e con gli studi sulla latenza di risposta clinica degli antidepressivi. Nel nostro studio non è stata dimostrata una relazione tra livelli plasmatici di fluoxetina o di norfluoxetina e risposta clinica. I livelli plasmatici medi di fluoxetina al T1, momento della risposta clinica iniziale ma non significativa, sono risultati di 123,11 ng/ml, mentre al T2, momento di significativa risposta clinica per tutte le scale somministrate, erano di 131 ng/ml. Per quanto riguarda la norfluoxetina, i livelli plasmatici medi al T1 sono risultati di 92,56 ng/ml, mentre al T2, quando vi è stata risposta clinica statisticamente significativa, sono stati di 129,5 ng/ml. I risultati dimostrerebbero una finestra terapeutica compresa tra i livelli plasmatici di 123,11-131 ng/ml per la fluoxetina e di 92,56-129,5 ng/ml per la norfluoxetina, nel trattamento con dose singola di 20 mg/die. Anche nel presente studio è stata rilevata una consistente variabilità tra individui nelle concentrazioni plasmatiche in risposta ad una dose uniforme. Data la selettività della molecola, l’ampio intervallo nelle concentrazioni plasmatiche conseguente all’assunzione della determinata dose fissa indica possibili interferenze nella cinetica, che ripropongono un grado di variabilità individuale analogo a quello riportato per i TCA. Un risultato interessante riguarda la correlazione trovata tra il livello plasmatico di norfluoxetina e l’entità del miglioramento clinico registrato dalla Covi Anxiety Scale (- 0.35152). Questo dato potrebbe indicare tanto un’efficacia clinica precoce del metabolita rispetto alla componente ansiosa della sindrome depressiva, quanto l’attenuazione dell’ansia come indicatore precoce di efficacia del trattamento. CONCLUSIONI In conclusione, i risultati del presente studio dimostrano che: ♦il miglioramento clinico della depressione e dell’ansia in 9 soggetti affetti da DDM trattati con dose fissa di fluoxetina 20 mg/die, dopo 4 settimane, è statisticamente significativo; Rivista di psichiatria, 2001, 36, 4 238 Livelli plasmatici ed efficacia di fluoxetina ♦i livelli plasmatici di fluoxetina e norfluoxetina non risultano correlati con la risposta clinica, durante le 4 settimane di trattamento con dose fissa; ♦l’andamento dei livelli plasmatici di fluoxetina non coincide con l’evoluzione clinica; ♦i livelli plasmatici di norfluoxetina evidenziano correlazione significativa con il miglioramento della componente ansiosa del DDM. Tale correlazione apre la strada ad ulteriori interpretazioni per stabilire se l’efficacia clinica effettiva sia dovuta in misura maggiore alla norfluoxetina rispetto alla fluoxetina, oppure se la riduzione dell’ansia possa essere considerata un indice precoce del miglioramento del quadro depressivo, dovuto alla stratificazione dei sintomi. BIBLIOGRAFIA 1. Amsterdam J, Brunswick D, Mendels J: Clinical application of tricyclic antidepressant pharmacokinetics and plasma levels. American Journal Psychiatry, 1980, 137, 653-662. 2. Kupfer DJ, Hanin I, Spiker EG: Amitriptyline plasma concentrations and clinical response in primary depression. Clinical Pharmacology Therapeutics, 1977, 22, 904-911. 3. Asberg M, Cronholm B, Sjoqvist F, Tuck D: Relationship between plasma level and therapeutic effect of nortriptyline. British Medical Journal, 1971, 3, 331-334. 4. Whyte SF, MacDonald S, Ghose K: Plasma concentrations of protriptyline and clinical effects in depressed women. 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