Il counselling nel trattamento della disfunzione erettile (dr. R. Bernorio)
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Il counselling nel trattamento della disfunzione erettile (dr. R. Bernorio)
LA DISFUNZIONE ERETTILE COME SPIA DI PATOLOGIA VASCOLARE: COME INDIVIDUARLA, RICONOSCERLA, TRATTARLA Il counselling nel trattamento della disfunzione erettile: ambito intrapsichico, relazionale e sociale Roberto Bernorio Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata La La comunicazione comunicazione La La comunicazione comunicazione èè un’esperienza un’esperienza intersoggettiva intersoggettiva di di vitale vitale importanza importanza per per l’uomo l’uomo La La Comunicazione Comunicazione come come Bisogno Bisogno La comunicazione è il passaggio e la messa in comune di messaggi, dati, informazioni, valori, è un regolatore sociale che agisce in maniera interattiva e reciproca. …Uomini e Animali percepiscono il bisogno di Comunicare PERCHÉ PERCHÉ GLI GLI ANIMALI ANIMALI COMUNICANO? COMUNICANO? •Per indicare agli altri soggetti della loro specie il luogo nel quale è disponibile il cibo •Per una funzione riproduttiva •Per segnalare l’imminenza di un pericolo •Per delimitare e salvaguardare il territorio PERCHÉ PERCHÉ GLI GLI ESSERI ESSERI UMANI UMANI COMUNICANO? COMUNICANO? L’essere umano ha bisogno di Comunicare perché ha bisogno di SVILUPPARSI Può raggiungere tale risultato solo se è in contatto con gli altri L’essere Umano sente il bisogno di raggiungere uno stato di unione con gli altri per superare l’isolamento Relazione e Comunicazione sono processi intimamente connessi La La comunicazione comunicazione relazionale relazionale la comunicazione è un processo attraverso il quale gli individui si trasmettono informazioni, ma anche si scambiano emozioni e sentimenti, positivi o negativi. I QUATTRO ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE: E' IMPOSSIBILE NON COMUNICARE OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UN ASPETTO DI RELAZIONE LA NATURA DELLA COMUNICAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONE TRA I COMUNICANTI L'UOMO USA SIA IL LINGUAGGIO VERBALE SIA QUELLO NON VERBALE La La comunicazione comunicazione relazionale relazionale 1° ASSIOMA: E' IMPOSSIBILE NON COMUNICARE Tutto è comunicazione, anche il silenzio, perché anche con il silenzio si comunica qualcosa. Ad esempio, il passeggero di un treno che guarda fisso in avanti sta comunicando che non vuole parlare. il comportamento non ha un suo opposto; non esiste qualcosa che non sia un comportamento; attività e inattività, parole e silenzio hanno sempre valore di messaggio e influenzano l'interlocutore che a sua volta non può non inviare dei messaggi A B La La comunicazione comunicazione relazionale relazionale 2° ASSIOMA: OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UN ASPETTO DI RELAZIONE L'aspetto di contenuto è cosa si dice, l'aspetto di relazione è come lo si dice. • CONTENUTO • RELAZIONE COSA DICO COME LO DICO Elementi espressi della comunicazione e modo in cui si deve assumere la comunicazione La La comunicazione comunicazione relazionale relazionale 3° ASSIOMA: LA NATURA DELLA COMUNICAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONE TRA I COMUNICANTI In una relazione, entrambi i partner sono contemporaneamente causa ed effetto di ciò che accade nella relazione. Un esempio: ‘non faccio l’amore con te perche sei sempre arrabbiato’ – ‘sono sempre arrabbiato perché tu non vuoi mai fare l’amore con me’ La La comunicazione comunicazione relazionale relazionale 4° ASSIOMA: L'UOMO USA SIA IL LINGUAGGIO VERBALE SIA QUELLO NON VERBALE • • La comunicazione analogica ha a che fare con le emozioni e quindi con la comunicazione non verbale.Il linguaggio numerico serve a scambiare informazioni, quello analogico definisce la natura della relazione. il linguaggio verbale (parole, concetti, simboli) trasmette il contenuto della comunicazione; il linguaggio non verbale (gesti, posizione del corpo, espressione del viso, inflessioni della voce, sequenza, ritmo, cadenza delle parole, contesto in cui ha luogo l'interazione) definisce la relazione che caratterizza la comunicazione in atto. Le Le possibilità possibilità relazionali relazionali della della Comunicazione Comunicazione ¾ CONFERMA: ¾ le persone accettano le posizioni così come sono state definite. "Voglio comunicare con te, mi sta bene come tu ti relazioni con me" ¾ RIFIUTO: ¾ uno degli interlocutori nega una modalità di relazione dell'altro, ma non il rapporto nella sua totalità; ¾ presuppone comunque un riconoscimento della persona: "Voglio comunicare con te, ma non nella posizione in cui tu mi metti" ¾ DISCONFERMA: ¾ si mandano messaggi ambigui, di indifferenza, contrastanti che tendono a negare l'esistenza degli interlocutori e inducono alla perdita di valore di sé: “Per me tu non esisti" IlIl Significato Significato della della Comunicazione Comunicazione èè la la risposta risposta che che si si riceve riceve Feed-back Emittente canale Ricevente Feed-back ilil feedback feedback èè una una informazione informazione di di ritorno ritorno che che verifica verifica la la corretta corretta ricezione ricezione del del messaggio, messaggio, sia sia in in termini termini di di contenuto, contenuto, sia sia in in termini termini di di relazione relazione Comunicazione Comunicazione Verbale Verbale IlIl linguaggio linguaggio Il linguaggio costituisce il veicolo principale della comunicazione umana. Il linguaggio verbale è uno strumento sostanzialmente fonetico-auditivo, che si avvale anche di una componente visiva necessaria sia per l’ambito mimico-gestuale dell’interazione comunicativa umana sia per la scrittura. Comunicazione Comunicazione NonVerbale NonVerbale Componente Paraverbale: • Timbro • Intonazione della voce • Significati delle parole Componente Non Verbale “Fisiologia della Persona” FUNZIONI FUNZIONIDELLA DELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE NON NONVERBALE VERBALE (CNV) (CNV) IIMovimenti Movimentidel delCorpo Corpocome comeforme formestrutturate strutturatedidilinguaggio linguaggio ¾ Esprimere emozioni ¾ Comunicare atteggiamenti interpersonali ¾ Accompagnare e sostenere il discorso ¾ Presentazione di sé ¾ Rituali Alcuni segnali di corteggiamento Esprimere emozioni avviene principalmente attraverso il viso, il corpo, la voce. Comunicare atteggiamenti interpersonali - stabiliamo e manteniamo amicizie e altre relazioni principalmente attraverso segnali non verbali. Accompagnare e sostenere il discorso - chi parla e chi ascolta sono coinvolti in una complessa sequenza di messaggi non verbali Presentazione di sé - questa comunicazione si realizza attraverso l’aspetto esteriore, in misura minore con la voce e altre azioni II principali principali segnali segnali di di gradimento gradimento nelle nelle relazioni relazioni interpersonali interpersonali • • • • • • • • • • Vicinanza Orientazione Sguardo Espressione facciale Gesti Postura Contatto fisico Tono della voce Velocità dell’eloquio Contenuto verbale LA DISTANZA La gestione dello spazio intorno a sé e in relazione all’altro. DISTANZA A. Intima (fino a 40 cm) B. Personale (da 40 a 120cm) C. Sociale (da 120 a 360) D. Pubblica (da 360 in poi) La distanza fisica fra gli individui comunica la distanza sociale e relazionale, in quanto in ogni cultura è codificato l’uso dello spazio. La codificazione presentata è quella valida per la cultura europea ed americana. ORIENTAZIONE L’orientamento del corpo o di alcune parti di esso acquista il valore di linguaggio non verbale che rinforza o nega l’azione comunicativa: più diretta, fianco a fianco in alcune situazioni. IL VOLTO L’espressione del volto con i suoi tratti può comunicare se una persona è preoccupata, in collera, triste o altro. LA MIMICA ED ESPRESSIONE DEL VISO Segnali dal volto: fronte, labbra e sopracciglia segnalano il livello di attenzione, accordo, perplessità indifferenza, collera, dolore. SGUARDO Lo sguardo è un importante veicolo di comunicazione. Se il parlante osserva l’interlocutore mentre gli parla o mentre lo ascolta, gli comunica attenzione, rispetto e valorizzazione; è come gli si comunicasse che ciò che sta comunicando lo interessa. Al contrario, distogliere lo sguardo dal proprio interlocutore esprime perdita d’interesse e attribuzione di scarso valore a ciò che l’altro sta dicendo. Le espressioni per mezzo dei tratti facciali comunicano emozioni abbastanza simili nelle diverse culture. Il volto nell’analisi delle modalità espressive dello sguardo viene suddiviso in tre parti: • Superiore (Fronte) • Mediana (Naso) • Inferiore (Bocca) FRONTE Le pieghe orizzontali significano che l’attenzione è attratta da qualcosa; le pieghe verticali che ci si sta concentrando su qualcosa GLI OCCHI E I MOVIMENTI OCULARI Gli occhi, come la PNL ha indicato, sono spesso un buon indice per valutare che tipo di zone del cervello l’interlocutore utilizza, in quanto si compiono dei movimenti automatici oculari di osservazione del piano immaginato. Individuazione Individuazione dei dei Sistemi Sistemi Rappresentazionali: Rappresentazionali: IL IL MOVIMENTO MOVIMENTO DEGLI DEGLI OCCHI OCCHI A destra in alto Visualizzazione di Immagini Costruite A sinistra in alto Visualizzazione di Immagini Ricordate Individuazione Individuazione dei dei Sistemi Sistemi Rappresentazionali: Rappresentazionali: IL IL MOVIMENTO MOVIMENTO DEGLI DEGLI OCCHI OCCHI A destra in orizzontale Audizione di Suoni Creati A sinistra in orizzontale Audizione di Suoni Ricordati Individuazione Individuazione dei dei Sistemi Sistemi Rappresentazionali: Rappresentazionali: IL IL MOVIMENTO MOVIMENTO DEGLI DEGLI OCCHI OCCHI A destra in basso Registrazione di Sensazioni Cenestesiche (tattili e\o viscerali) A sinistra in basso Dialogo Interno LA BOCCA I segnali della bocca, in base alle pieghe, agli angoli, alle chiusure delle labbra, non solo sono molto intuitivi e generalmente riconoscibili (anche simulabili), ma in diretta connessione con zone cerebrali; quando si prova una sensazione interiore di amarezza anche le labbra assumono quest’aspetto (A), quando si prova una sensazione di gioia anche le labbra assumono quest’aspetto (C), quando ci si impone il silenzio le labbra si stringono (B). LA GESTUALITÀ Nella comunicazione più sono coinvolti emozioni e sentimenti (gioia, rabbia, dispiacere, insicurezza), più intensi e frequenti saranno i gesti. I movimenti delle mani e delle braccia non sono universalmente identici nelle diverse culture, per quanto alcuni di questi siano rappresentativi di un linguaggio comune: minacciare con il pugno chiuso (collera); torcersi le mani (nervosismo); coprirsi il volto (vergogna); abbassare il capo mostrando il palmo della mano (sottomissione, conciliazione). Gesti Gesti trasmettono trasmettono emozioni emozioni LA LA GESTUALITA’ GESTUALITA’ nel nel Linguaggio Linguaggio Cinesico: Cinesico: Tipologia Tipologia di di Gesti Gesti REGOLATORI EMBLEMATICI Coordinano i turni di intervento Hanno una traduzione verbale orale diretta Es. salutare ESPRESSIVI DI EMOZIONI Sono usati per comunicare Stati d’Animo Es. tremolio delle mani ILLUSTRATORI Accompagnano il parlato punteggiandone il contenuto con illustrazioni e chiarimenti Es. numerare con le dita DI ADATTAMENTO Hanno funzioni di soddisfacimento di bisogni e di emozioni e sono per lo più gesti manipolatori rivolti a se stessi Es. grattarsi il capo La postura Una postura aperta e leggermente inclinata in avanti indica disponibilità verso l'altro; una postura chiusa (braccia incrociate, gambe chiuse ) indica che la persona è prevalentemente chiusa in sé. Postura: aperta, con le braccia allungate verso l’interlocutore, in contrapposizione al tenere le mani sui fianchi, le braccia conserte o le braccia dietro la schiena CONTATTO FISICO La possibilità di entrare in contatto comunicativo con il corpo di un altro individuo è un fatto legato all’autorizzazione che questo dà, autorizzazione che è condizionata dalla familiarità o da confidenza. La paralinguistica E' tutto ciò che somiglia al linguaggio. Essa è rappresentata dal timbro di voce, dal tono di voce, dalla pause. Tono della voce: timbro più alto, maggiore sonorità. La congruenza fra tono e contenuto è determinante per l’efficacia del messaggio Spesso è più importante il tono e non il contenuto per mettere a proprio agio l’interlocutore, per sedurre o convincere LA VELOCITÀ DELL’ELOQUIO Nella comprensione sono fattori importantissimi il volume della voce, il ritmo ed eventuali espressioni sonore prive di contenuto verbale (riso, sospiri…) la velocità dell’eloquio. Empatia Empatia ee disponibilità disponibilità ad ad accogliere accogliere la la richiesta richiesta d’aiuto d’aiuto dell’altro dell’altro L’empatia è lacapacità di mettersi nei panni dell'altro, pensare e sentire "come se" si fosse l'altro, mantenendo nel contempo il contatto con se stesso e con le proprie emozioni. Principi Principi dell'ascolto dell'ascolto empatico empatico attivo attivo ¾ sospendere i giudizi di valore ¾ ha ragione, ha torto ¾ mettersi nei panni dell'altro ¾ qual è il suo punto di vista? ¾che importanza ha per lui? ¾ ascoltare ¾ il silenzio aiuta a capire ¾ dimostrare comprensione anche emotiva ¾ attuare l’empatia ¾ verificare la comprensione ¾ a livello dei contenuti, a livello della relazione LE LEBARRIERE BARRIEREALLA ALLACOMUNICAZIONE COMUNICAZIONE Quando una persona ha un problema, spesso l'ascoltatore si precipita ad "aiutarlo", prima con domande volte ad "accertare i fatti“, poi riempiendolo di buoni consigli, di insegnamenti frutto dell’esperienza soggettiva. A dispetto delle buone intenzioni, questi tentativi, non di rado, peggiorano il problema invece di risolverlo, e impediscono una comunicazione spontanea da parte della persona in difficoltà. LE LEBARRIERE BARRIEREALLA ALLACOMUNICAZIONE COMUNICAZIONE 1° Dirigere, dare ordini; 2° Minacciare, ammonire; 3° Predicare, moraleggiare; 4° Consigliare, offrire soluzioni; 5° Discutere, cercare di persuadere; 6° Giudicare, criticare, condannare; 7° Interrogare, inquisire; 8° Cambiare argomento, fare del sarcasmo, chiudersi. 1° Dirigere, dare ordini: Smetti di compiangerti... Comunica una mancanza di accettazione o scarsa stima nei confronti della persona. Suscita resistenze e sfida. 2° Minacciare, ammonire: Non ti farai mai degli amici se... Devi smetterla di preoccuparti tanto, se no... Comunica mancanza di accettazione. Può indurre paura o sottomissione. Può suscitare risentimento, rabbia, disaffezione. 3° Predicare, moraleggiare: La vita non è tutta rose e fiori... Non dovresti reagire così.... La pazienza è una virtù che dovresti imparare... Comunica incompetenza e fa sentire "in obbligo" suscitando sentimenti di colpa. Può indurre nella persona un atteggiamento difensivo e spingerla a trincerarsi sulle sue posizioni. Provoca chiusura, disaffezione e ribellione. 4° Consigliare, offrire soluzioni: Io farei così... Perché non provi a comportarti diversamente?... Comunica bonariamente che la persona non è in grado di risolvere i suoi problemi. Impedisce di ragionare sul problema, valutare le possibili soluzioni e verificarle. Tende ad indurre la dipendenza o suscitare resistenze. 5° Discutere, cercare di persuadere: E' qui che ti sbagli... Il fatto è... Si, ma... Comunica incompetenza e può provocare una reazione difensiva di contro-argomentazione; spesso induce la persona a "tapparsi le orecchie", a interrompere l'ascolto. Può farla sentire inferiore, inadeguata. 6° Giudicare, criticare, condannare: Non sei ragionevole, sei soltanto pigro... Forse sei tu che hai cominciato... Comunica un senso di inferiorità, stupidità, sconsideratezza da parte della persona. Tronca la comunicazione perché suscita timore del giudizio negativo. 7° Interrogare, inquisire: Come è …… Quando è ….. Perché... Che cosa è ... Comunica sfiducia e colpa. Rispondere alle domande espone a critiche, frequentemente le persone imparano a replicare con false risposte, elusioni, mezze verità o bugie. 8° Cambiare argomento, fare del sarcasmo, chiudersi: Parliamo di cose piacevoli... Vorresti rifare il mondo... Comunica sottintendendo che i problemi della persona sono irrilevanti, puerili o inesistenti. Suggerisce che le difficoltà della vita vanno scansate, piuttosto che affrontate. Blocca la possibile apertura nel momento in cui sperimenta una difficoltà. Attenzione Attenzioneaanon nonviolentare violentarela lamente mentedel delnostro nostrointerlocutore interlocutore (evitando (evitandodi didirgli dirgliciò ciòche cheegli eglipensa pensaooprova provaemotivamente) emotivamente) Fasi Fasi ee Strumenti Strumenti del del Processo Processo Comunicativo Comunicativo STATI INTERNI DELL’ALTRO SEGNALI VERBALI E NON CALIBRAZIONE RISPECCHIAMENTO (comportamenti) RICALCO RAPPORTO EMPATICO Fiducia-armoniacooperazione Guida: Testare il rapporto e ottenere uno stato desiderato dall’altro Relazione e Obiettivi Condivisi UN ATTIMO DI PAUSA…………………. L’UTILIZZO DELLE DOMANDE IN SESSUOLOGIA ROBERTO BERNORIO Centro studi A.I.S.P.A. La domanda possiede un ruolo che va oltre la semplice richiesta di informazione; assume infatti anche quello di messaggio che invia e trasmette informazioni. La domanda ha la potenzialità di modificare i contenuti di pensiero dell’interlocutore indirizzandolo su determinati temi e concentrando la sua attenzione su specifici punti. Le domande possono essere poste per acquisire informazioni o per ottenere qualcosa. In entrambi i casi è presente una quota cospicua di componenti non esplicite che ne fanno una forma privilegiata di comunicazione indiretta. COLLOQUIO PROGRAMMATO ¾ Contenuto delle domande preordinato ¾ Struttura standardizzata ¾ Diminuzione della spontaneità di interazione ¾ Prevalenza della funzione di controllo ¾ Utile per mantenere la distanza e l’obiettività (ricerca) ¾ Solitamente utilizzato per l’anamnesi medica ¾ Se condotto con poca naturalezza può creare un contesto inappropriato ad un rapporto medico-paziente collaborativo COLLOQUIO INFORMALE ¾ Contenuto delle domande libero, non preordinato ¾ Possibilità per il paziente di proporre i propri contenuti ¾ Domande poste con funzione conoscitiva senza richiesta di informazioni di elevato valore emotivo ¾ Modalità caratteristica delle conversazioni sociali ¾ Facilitante lo stabilirsi di un rapporto empatico ¾ Limitata propensione a introdurre modificazioni o cambiamenti comportamentali nel paziente COLLOQUIO RESPONSIVO ¾ Suggerimento dei temi che si intendono esplorare tramite ricollegamento a quelli offerti dal paziente ¾ Andamento della conversazione fluido e gradevole con mantenimento del raggiungimento degli scopi previsti ¾ Necessità di una attenta osservazione alle indicazioni fornite dal paziente per stabilire il collegamento ¾ Tipo ideale di colloquio per realizzare la tecnica e l’atteggiamento di ‘utilizzazione’ proposta da M. Erickson TECNICA DI UTILIZZAZIONE Si utilizza il sintomo e i comportamenti ad esso collegati (resistenze) per ottenere il cambiamento terapeutico Il colloquio responsivo è la modalità con cui l’utilizzazione viene inserita nel colloquio Il paziente si sente compreso più che curato. L’osservazione attenta dei particolari, richiesta per agire in forma responsiva, l’utilizzazione dello stesso linguaggio da questi utilizzate abitualmente (ricalco), la percezione di ottenere una risposta per ogni singolo comportamento offrono al paziente la dimostrazione che il medico ha compreso tutti i dettagli del suo problema Le domande possono essere poste con funzione: ¾ DI CONTROLLO ¾ CONOSCITIVA ¾ PROPOSITIVA FINALITA’ DELLE DOMANDE CON FUNZIONE DI CONTROLLO ¾ Chiedere ¾ Controllare ¾ Esplorare ¾ Indagare ¾ Interrogare ¾ Verificare FINALITA’ DELLE DOMANDE CON FUNZIONE CONOSCITIVA ¾ Apprendere ¾ Conoscere ¾ Informarsi FINALITA’ DELLE DOMANDE CON FUNZIONE PROPOSITIVA ¾ Affermare ( si potrebbe forse negare che……… ) ¾ Dare ordini ( non le sembra più utile fare…………. ) ¾ Indirizzare ( domanda a illusione di alternativa ) ¾ Informare ( sa che gli ultimi studi dimostrano che………. ) ¾ Invitare ( per la prossima volta potrebbe………….) FINALITA FINALITA’’ DELLE DELLE DOMANDE DOMANDE CON CON FUNZIONE FUNZIONE PROPOSITIVA PROPOSITIVA ¾ Sviluppare risorse ( pensa di poter fare qualcosa di diverso per..) ¾ Suggerire ( quali tra questi esempi le sembra il più utile…) ¾ Rispondere ( sa che il suo problema ha buone probabilità ..) ¾ Implicare ( mi può dire tra dieci giorni se usando questo farmaco il problema si modifica ) FUNZIONE RIVELATRICE DELLE DOMANDE La domanda informa su chi la pone quanto e, a volte, di più di certe risposte Non permettere ad un paziente di fare domande comporta la perdita di quella che potrebbe rivelarsi la parte più significativa ed autentica del colloquio FUNZIONE RIVELATRICE DELLE DOMANDE Le risposte possono essere elusive, mentre le domande non lo sono mai CONTENUTI DEL COLLOQUIO ¾PAROLE che vengono adottate con maggior frequenza o con particolare enfasi ¾TEMI che caratterizzano la produzione verbale dell’individuo osservato ¾AREE nei confronti delle quali il soggetto mostra maggiore interesse ( area sessuale, economica, affettiva, sociale… ) CONTENUTI DEL COLLOQUIO Mettendo insieme i contenuti che dimostrano maggiore ridondanza, sarà possibile individuare lo stile linguistico preferenziale utilizzato dal soggetto a cui il terapeuta può adeguarsi per rendere più comprensibili ed efficaci le proprie comunicazioni CONTENUTI DEL COLLOQUIO Le domande relativamente al sintomo dovrebbero consentire di valutarne: ¾Frequenza, intensità e durata ¾Sequenze comportamentali o relazionali che lo seguono o lo precedono ¾Occasioni e situazioni in cui se ne determinano variazioni ¾Vissuti, emozioni e fantasie ad esso correlati SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO LINEARE Il livello delle domande in sequenza tende a mantenersi omogeneo, senza tentativi di approfondimento particolari. Es. ‘qual è la sua età’ ‘che tipo di attività svolge?’ - ‘è sposato?’ - ‘ha dei figli?’ Le domande si susseguono dando l’impressione di un’indagine condotta con professionalità e senza particolare invadenza SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO AD ALBERO Si tende a stabilire un approfondimento progressivo diretto. Si parte da domande più superficiali per giungere, più o meno gradualmente, a richieste più invadenti. Es. ‘preferisce avere rapporti sessuali il mattino o la sera?’ – ‘quando ha rapporti sessuali dedica molto tempo ai preliminari?’ – ‘il suo problema di erezione si manifesta durante i preliminari o all’atto della penetrazione?’ – ‘cosa fa sua moglie quando si accorge della mancanza di erezione?’…………… SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO AD ALBERO ¾ Utilizzare una gradualità morbida basandosi sulla resistenza all’approfondimento che si riscontra dalle risposte ottenute ¾ I passaggi bruschi da tematiche superficiali a tematiche più invadenti rischiano di trasformare il colloquio in una sorta di interrogatorio da cui il paziente rifugge con risposte elusive SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO CIRCOLARE Consiste nel porre domande diverse che ruotano però intorno allo stesso argomento. L’omogeneità dell’argomento e la prevedibilità delle domande diminuiscono le difese all’approfondimento. Es. Secondo lei qual è l’origine del suo problema di erezione? E secondo sua moglie? E secondo i suoi amici con cui si è confidato? Chi di tutti è più vicino al vero?………. SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO A BOOMERANG Consiste nel porre una domanda iniziale lontana dall’argomento che ci interessa approfondire; seguono poi domande ad avvicinamento progressivo con un altrettanto progressivo riallontanamento, come se l’argomento non interessasse più. A questo punto, in maniera imprevedibile, si ritorna di nuovo all’improvviso sull’aspetto più centrale dell’ argomento. Il fattore a sorpresa non dà tempo alla resistenza all’esplorazione di strutturarsi. SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO A BOOMERANG .Es. Mi può parlare del suo stile di vita? E’ sempre stato sportivo fin da ragazzo? Che rapporto aveva con i suoi compagni di squadra? Per quale motivo la prendevano in giro? Ha vissuto male il fatto di non avere una ragazza in quel periodo? Che tipo di musica ascoltava allora? Con il lavoro che fa ha ancora tempo di ascoltare musica? Ha altri hobby attualmente? In quel periodo un po’ difficile di cui mi parlava prima ha mai desiderato o avuto un rapporto omosessuale? SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO A SPIRALE Consiste nell’approfondire un argomento in maniera progressiva con domande di tipo indiretto. Il rischio è di ricevere risposte indirette poco soddisfacenti. Funziona bene se vengono intercalate al momento giusto anche domande dirette. SEQUENZA DELLE DOMANDE NEL COLLOQUIO A SPIRALE Es. Preferisce avere dei preliminari lunghi o passare velocemente alla penetrazione? Se dedicasse più tempo ai preliminari come reagirebbe sua moglie? E la sua funzionalità sessuale subirebbe qualche modificazione? E se i tempi fossero invece più brevi cosa accadrebbe? Che cosa in realtà condiziona la durata dei preliminari all’interno della sua relazione? LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE RETORICHE Vengono poste con l’aspettativa di ottenere il consenso e la disponibilità dell’interlocutore. La mancanza di resistenza è dovuta ad una implicita convenzione linguistica ‘ Posso dirle l’idea che mi sono fatto?’ ‘ Mi consente di raccontarle una vicenda che mi è capitata?’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE AUTORIFLESSIVE Nella forma sono rivolte a se stessi Nella sostanza sono dirette all’interlocutore che non può fare a meno di porsi lo stesso interrogativo. ‘Mi chiedo se riuscirà mai a concentrarsi sul piacere piuttosto che sulla prestazione’ LA FORMA DELLE DOMANDE DIALOGO SIMULATO Alla domanda autoriflessiva segue la risposta che l’interlocutore si dà da solo. E’ utile per esercitare una forte pressione indiretta a replicare, incrementando il grado di partecipazione dei soggetti. ‘Mi chiedo se riuscirà mai a concentrarsi sul piacere piuttosto che sulla prestazione e concludo che sarà quasi impossibile’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE RIVOLTE AL COTERAPEUTA Sollecitano una serie di fantasie inespresse che possono essere esplorate fino a mostrarne i punti deboli e le possibili alternative ‘A – Pensi che lui sarebbe mai in grado di far pesare a lei il fatto di avere poco desiderio sessuale? B – Penso proprio di no’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE APPARENTEMENTE DIRETTE Si sfrutta la presenza di un’altra persona in seduta per inviare messaggi indiretti. ‘ Pensa che se lei dovesse tradire suo marito lui se ne accorgerebbe?’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE RICHIESTE Viene chiesto al paziente di fare una domanda capovolgendo in questo modo l’aspettativa implicita dell’intervistato ‘Se lei fosse nella situazione del suo compagno, che cosa mi chiederebbe a questo punto?’ LA FORMA DELLE DOMANDE METADOMANDE Sono domande autoriflessive, in cui l’intervistatore chiede all’intervistato di pensare da solo alla domanda che gli verrà posta. ‘ Cosa pensa che io le chiederei in merito a questo aspetto della sua sessualità?’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE METARIFLESSIVE SULLA RISPOSTA Si tratta di una domanda su una precedente risposta data dall’intervistato ‘ Che cosa ne pensa della sua risposta?’ LA FORMA DELLE DOMANDE RISPOSTE INTERROGATIVE In questo tipo di domanda l’intervistatore rivolge al soggetto la stessa domanda che gli è stata posta. ‘ Ma secondo lei riuscirò mai a penetrare la mia donna con una buona erezione? – Lei pensa che le sarà mai possibile riuscirci?’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE NON VERBALI Prevedono il ricorso ad un gesto per invitare ad esempio l’interlocutore a parlare. Più morbida della domanda espressa in forma verbale. LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE CON SUGGERIMENTO IMPLICITO La domanda contiene al suo interno un suggerimento che non è formalizzato e, per questa ragione, tende a passare inosservato. ‘Potrebbe cercare di stimolare le sue fantasie sessuali aggiungendo solo piccoli elementi di novità poco per volta?’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE CON PREMESSA INGIUSTIFICATA In questo tipo di domanda si dà per scontata una premessa che non lo è affatto. In questo modo il terapeuta ha la possibilità di suggerire indirettamente un cambiamento non ancora avvenuto, con l’implicazione che tale cambiamento sarà certamente ottenuto. ‘Quando avrà superato la sua paura di eiaculare troppo precocemente, quale iniziativa prenderà nei confronti della sua partner?’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE A ILLUSIONE DI ALTERNATIVE Analoga alla precedente, con spostamento dell’attenzione del paziente sulla scelta tra alternative diverse. ‘L’erezione che il farmaco Le consentirà di avere la renderà più propenso a godersi il suo piacere o far godere la sua compagna?’ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE CON IMPLICAZIONE Si allude implicitamente a qualche possibilità che il paziente non ha magari considerato o di cui preferisce non parlare. ‘ Come pensa che la prenderebbe sua moglie sapendo che prima di avere un rapporto sessuale dovrà assumere il Viagra? ‘ LA FORMA DELLE DOMANDE DOMANDE ‘YES SET’ Si pongono domande in serie così da creare un contesto affermativo. ‘ Le piace la natura? – Le piacciono le donne? – Le piace il sesso? – Le piace soddisfare una donna? – E’ disposto ad assumere un farmaco per riuscirci? ‘ CONSULENTE ESPERTO * Ascolto selettivo e direttivo * Raccolta informazioni schematica * Assunzione di delega * Fornitore di soluzioni * Relazione molto sbilanciata * Crea dipendenza nel paziente CONSULENTE FACILITATORE * Ascolto empatico * Raccolta informazioni non precostituita * Non assunzione di delega * Catalizzatore di soluzioni * Relazione poco sbilanciata * Crea autonomia nel paziente LA DOMANDA SESSUALE E’ STRUTTURALMENTE DIFENSIVA * Domande mascherate * Domande confuse * Domande spostate * Domande false * Domande esplicite - riduttive Domande mascherate Mi sento meno energico in questo periodo Domande spostate Sono giù di morale, mi sento svogliato e depresso Domande false Dottore mi aiuti perché ormai più di due al giorno non riesco a farne Domande confuse Mia moglie non ha più voglia di avere rapporti, così mi capita di perdere l’erezione da qualche tempo Domande esplicite - riduttive Soffro di una disfunzione erettile; non potrebbe darmi uno di quei farmaci di cui si parla tanto? ANAMNESI SESSUOLOGICA * AREA BIOLOGICA * AREA INTRAPSICHICA * AREA RELAZIONALE DIADICA * AREA RELAZIONALE ALLARGATA * AREA SOCIALE Eziologia delle disfunzioni sessuali L’eziologia delle DS è certamente multicausale perché la disfunzione sessuale è malattia psicosomatica o somatopsichica. Didatticamente distinguiamo fra: o Cause Biologiche o Cause Psicologiche Le cause psicologiche si distinguono in: 9 Cause remote 9 Cause immediate Eziologia delle disfunzioni sessuali La distinzione permette al clinico di evidenziare, nella fase anamnestica, l’eventuale presenza e il peso di questi fattori, tenendo sempre presente che l’eziologia delle disfunzioni sessuali è quasi sempre dovuta a cause sia remote che immediate e che queste due categorie operano a livelli diversi ma non sono incompatibili e non comportano una autentica dicotomia. Cause remote delle DS Le cause psicologiche possono essere inserite nei diversi quadri teorici di riferimento e distinte in: ¾ Cause Intrapsichiche (teoria psicoanalitica) ¾ Cause Relazionali (teoria sistemicorelazionale) ¾ Cause Apprese (teoria comportamentale) Tutte queste cause possono essere definite “remote” perché sono riconducibili a eventi che appartengono al passato prossimo o remoto, appunto. Cause immediate Le cause immediate delle DS sono quei fattori che agiscono nel “qui ed ora” pregiudicando la reazione sessuale nel momento in cui l’individuo è impegnato in un comportamento sessuale. A volte rappresentano la punta dell’iceberg e non sempre spiegano in toto una disfunzione sessuale, ma sono sempre da tener presenti! Cenni storici I primi a descrivere le cause immediate delle ds sono stati Master & Johnson il cui modello era prevalentemente comportamentale. La Kaplan, in seguito, ha ampliato questo modello teorico mettendo in evidenza come dietro gli ostacoli immediati potessero esserci cause più profonde che non sempre potevano essere eluse e non trattate. Quali sono? ¾ Incapacità della coppia a impegnarsi in comportamenti sessuali efficaci ¾ Ansie sessuali ¾ Difese intellettuali ¾ Incapacità di comunicare L’incapacità Si manifesta con una carenza cognitiva applicativa di stimolazione sessuale e/o incapacità di rispondervi in maniera libera. Le tecniche sessuali adottate si presentano insensibili, inefficaci, mediocri. Spesso sono dovute a ignoranza sessuale oppure rappresentare il prodotto finale di conflitti inconsci e sensi di colpa. Ignoranza sessuale E’ sostenuta da: ¾ mancanza di conoscenza delle rispettive esigenze sessuali e dell’anatomofisiologia degli organi genitali ¾ disinformazione promossa dai media, ¾ miti e stereotipi culturali ¾ carenza cognitiva-applicativa di tecniche amatorie SEX COACHING or SEX COUNSELING ??? Riluttanza inconscia E’ sostenuta da: ¾ conflitti inconsci ¾ sensi di colpa ¾ ostilità ‘sommersa’ verso il partner ¾ paura del piacere Produce spesso EVITAMENTO BRIEF SEX THERAPY or DEEP PSYCHOTHERAPY ??? Le ansie sessuali Generalmente una ansia eccessiva trova un’origine profonda come conflitti edipici non risolti,conflitti di coppia che emergono durante il rapporto sessuale (cause remote). Ma possono arrivare a diventare distruttive anche certe forme di ansia, sottovalutate fino all’avvento della terapia sessuale, e che possono essere distinte in: ¾ ¾ ¾ timore dell’insuccesso ansia da prestazione eccesso di altruismo Paura dell’insuccesso Substrato predisponente: ¾ Insicurezza ¾ Bisogno di eccellere e di competere ¾ Pessimismo ¾ Vulnerabilità all’insuccesso ¾ Personalità paranoica ¾ Senso di inadeguatezza Una volta sperimentata una defaillance sessuale (anorgasmia, DE, eiaculazione precoce o ritardata), il soggetto può dare l’avvio a un circolo vizioso in cui l’ansia anticipatoria assume il valore di una profezia che si autorealizza ( autoipnosi negativa ). Ansia da prestazione Fattori innescanti: ¾ Richiesta di prestazione sessuale da parte del partner reale, supposta o prevista ¾ Necessità di fornire una prestazione sessuale ¾ Bisogno di dimostrare di essere all’altezza del ruolo rappresentato ( autorichiesta ) Eccesso di altruismo Elementi caratterizzanti: ¾ Volontà ossessiva di dare piacere ¾ Desiderio di non deludere le aspettative ( reali o supposte ) ¾ Bisogno di compiacere ¾ Paura del rifiuto, dell’abbandono ¾ Necessità di mostrarsi sempre come ineccepibili e perfetti INIBIZIONE DEL ‘SANO EGOISMO’ Le difese percettive - intellettuali Le difese messe in atto contro i conflitti e le paure sessuali profonde interferiscono inevitabilmente con la sospensione del controllo cosciente e l’abbandono all’esperienza sessuale che sono i requisiti di un buon funzionamento sessuale. Sono rappresentate prevalentemente dai cosiddetti fenomeni dello spectatoring (autoosservazione ossessiva) e dell’ indifferenza Spectatoring Questo fenomeno produce un eccessivo controllo sulle proprie emozioni e l’incapacità ad abbandonarsi al piacere sessuale, perché troppo tesi ad osservarsi dal di fuori, al pari di un giudice Spesso si tratta di soggetti insicuri e perfezionisti che non riescono a dare fiducia all’altro o tendenti alla paranoia. L’indifferenza Meccanismo di difesa contro le ansie e i sensi di colpa nei confronti della sessualità e del piacere, in cui il soggetto non ammette di provare sensazioni erotiche oppure si impedisce di provarle. Carenza di comunicazione La carenza di comunicazione sessuale nella coppia può causare ma, più spesso, perpetrare un sistema sessuale distruttivo e l’escalation di un problema già esistente. Per ottenere un comportamento sessuale efficace per se stessi e per l’altro, infatti, è necessario comunicare apertamente sulle reciproche esigenze sessuali, in modo da avere un feedback continuo e reciproco. FATTORI FEMMINILI NELLE D.E. « I CONFLITTI CONIUGALI, LE DISFUNZIONI SESSUALI FEMMINILI E IL GRADO DI INTERESSE SESSUALE DELLA DONNA CONTRIBUISCONO ALL’APPARIZIONE, ALL’AGGRAVAMENTO E AL PERDURARE DI UNA D.E. , E SONO UN FATTORE IMPORTANTE DI PRÒGNOSI. » (Speckens etAl. Arch.Sex.Beh. 24,2,157-172,1995.) DISFUNZIONE ERETTILE RUOLO UTILE DELLA DONNA • PER DETERMINARE LA DIAGNOSI : -ogni paziente che consulta da solo presenta un punto di vista univoco, necessariamente limitato. -il 18% delle diagnosi vengono rettificate dopo aver sentito la donna. (Tiefer&Melman,Sexuality Disabil.1983) • PER UNA SCELTA TERAPEUTICA ADEGUATA : -valutare le aspettative della partner può evitare dolorosi scacchi. • PER MIGLIORARE L’ACCETTAZIONE E IL RISULTATO DEL TRATTAMENTO : -osservanza e risultati sono migliori se la partner viene coinvolta. « Se un(a) partner è presente durante la consultazione, questo aumenta l’adesione a qualunque programma terapeutico » Montréal) (Beverly WHIPPLE , I.S.S.I.R.,2002, LA DONNA FATTORE AGGRAVANTE DI UNA D.E. Una reazione inadeguata da parte della donna può perpetuare o aggravare una D.E. esistente : ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Mancanza di tatto : smorfie di degnazione, paragoni Volontà di colpevolizzare:Rimproveri : 4% (L.Harris 2001) Aria di frustrazione : 24% (L.Harris 2001) Beffa : risa beffarde Deprezzamento Indiffèrenza, disaffezione Insulti, ostilità N.A.P.E.D. NON ASSISTANCE TO A PERSON WITH E.D. • • OSTACOLI ALLA GUARIGIONE : Reazioni femminili frequenti : É colpa mia Non l’attiro più Ha una relazione Evitiamo il sesso-fallimento Ritiro sessuale Reazioni agressive : Rifiuto di dialogare Indifferenza Rifiuto di mettersi in discussione Rifiuto di collaborare ASSENZA DI INIZIATIVE POSITIVE : Per ignoranza (ruolo pedagogico del terapeuta) Per rappresaglia seguito a un litigio non risolto (da trattare prima della D.E.) INIZIATIVE FEMMINILI POSITIVE COME LA DONNA PUÒ FAVORIRE LA GUARIGIONE ? • • • • • • • Identificando un problema potenziale Ammettendo i propri comportamenti inibenti Mettendo fine al circolo ansioso maschile Adottando comportamenti stimolanti disinteressati Incoraggiando il partner a consultare Accompagnandolo dal medico o dal terapeuta Favorendo e sostenendo la sua adesione al programma di cura « IF A PARTNER IS PRESENT DURING THE VISIT WITH A PHYSICIAN OR A THERAPIST, IT HELPS TO INCREASE ADHERENCE TO ANY TREATMENT PROGRAM » Beverly WHIPPLE (I.S.S.I.R., 2002, Montréal) LA DISFUNZIONE SESSUALE MASCHILE CREA INEVITABILMENTE UNO SBILANCIAMENTO DEL POTERE ALL’INTERNO DELLA COPPIA CHE SPESSO OSTACOLA L’INTERVENTO DIAGNOSTICO- TERAPEUTICO IL PAZIENTE DI FRONTE ALLA DISFUNZIONE SESSUALE * Tende a rimuovere l’esistenza del problema * Non si sente autorizzato a chiedere aiuto * Si percepisce come un caso unico * E’ bloccato dalla carenza di un linguaggio appropriato * E’ convinto che la sua condizione sia immodificabile * Teme il giudizio del medico IL MEDICO DI FRONTE ALLA DISFUNZIONE SESSUALE Nella consultazione per un problema sessuale avviene sovente un incontro, per non dire scontro, tra i valori sessuali impliciti portati dal paziente e i valori sessuali del medico LA CONTRATTITUDINE E’ UN SENTIMENTO CONTRARIO, NON FAVOREVOLE, DETERMINATO DAL DISAGIO CHE L’OPERATORE AVVERTE VERSO UNO SPECIFICO ARGOMENTO E TALE DA INTERFERIRE CON LA BUONA GESTIONE CLINICA DURANTE IL PERCORSO TERAPEUTICO LE CONTRATTITUDINI POSSONO AVERE ORIGINE NELLA POSIZIONE IDEOLOGICA DELL’OPERATORE, OPPURE POSSONO PRODURSI PERCHÉ I CASI TRATTATI IN TERAPIA RIEVOCANO ESPERIENZE VISSUTE DALL’OPERATORE O DA PERSONE A LUI VICINE IL PAZIENTE PUO’ DETERMINARE UNA CONTRATTITUDINE ANCHE: ¾PER IL SUO MODO DI VESTIRSI, GESTICOLARE, ODORARE, OCCUPARE LO SPAZIO ¾PER ATTEGGIAMENTI DI SUFFICIENZA, ESIBIZIONE DI CONOSCENZE SULLA MATERIA ¾PER CONFRONTI CON ESPERIENZE TERAPEUTICHE PRECEDENTI Purtroppo, o per fortuna, un colloquio anamnestico per un problema sessuale necessita di un tempo adeguato. Tale tempo deve essere previsto per non inficiare il più potente strumento diagnostico che un medico ha a disposizione; La COMUNICAZIONE Di fronte a domande sulla sessualità alle quali non ha tempo di rispondere o che lo infastidiscono, il medico può non comprendere a quale livello si situa il problema e prescrivere un farmaco per tenere il paziente a distanza Saper gestire al meglio la comunicazione è utile ad esempio per: ¾ Stabilire la diagnosi in modo corretto ¾ Riconoscere il problema correlato al sintomo ¾ Prescrivere una terapia in modo efficace ¾ Fare un’invio mirato ad una competenza complementare Razionale per la gestione della salute sessuale SAPERE SAPER ESSERE SAPER FARE LA SFIDA PER IL FUTURO, IN SESSUOLOGIA, SARA’ DI SVILUPPARE AL MEGLIO L’INTEGRAZIONE TRA COMPETENZE COMPLEMENTARI