Stare lontano da casa è pesante, ma che bello giocare per la Dinamo
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Stare lontano da casa è pesante, ma che bello giocare per la Dinamo
«Stare lontano da casa è pesante, ma che bello giocare per la Dinamo» di Roberto Sanna SASSARI. Lezione particolare per gli studenti dell'English Centre. E intervista speciale per Travis Diener, James White e Othello Hunter, i tre Ali-Star della Dinamo che ieri prima dell'allenamento hanDomande di ogni genere per i tre americani della Dinamo, che hanno accettato di buon grado il colloquio e, liberi dalle costrizioni e dagli standard del campionato, hanno mostrato il loro lato quotidiano. Quello di tre ragazzi sotto i trent'anni che per lavorare, guadagnare bene e poterlo fare col basket, attraversano l'Atlantico e restano sette mesi lontano dalla famiglia e dagli amici: «Mi mancano la mia auto, il cibo americano, gli amici — ha confessato Othello Hunter, il più giovane del trio con i suoi 25 anni da compiere il 28 maggio —. Però questa esperienza in Italia è molto buona, a Sassari sto bene». «Siamo partiti da casa sette mesi fa — ha aggiunto Travis Diener —, è il nostro lavoro, però tutti noi stiamo aspettando l'estate e il momento in cui passeremo le vacanze coi nostri amici». E per sentirsi a casa «James White va da MacDonald's ogni giorno» ha aggiunto Diener, con "The Flight" che ha confermato la sua abitudine. Delusione invece per la risposta alla domanda su come le tre stelle trascorrano la vigilia e il dopo partita: «Io sto a casa e mi rilasso, anche i miei compagni» ha sorriso James White, un ragazzo estroverso che ha conquistato tutti con la sua simpatia. no fatto tappa nella scuola d'inglese di via Paoli e per tre quarti d'ora si sono messi a disposizione dei ragazzi. Una sorta di intervista collettiva conclusa con una promessa: «faremo di tutto per portare la Dinamo ai playoff». «Dopo la partita sono stanchissimo — ha detto Diener —, vado a cena coi compagni di squadre e poi dormo. Non faccio grandi cose, comunque, sono sposato e niente discoteca». Imbarazzo invece alla domanda sul rapporto con la lingua italiana, Diener e White si sono guardati ridacchiando e allora è stato Hunter a far esplodere l'aula con un clamoroso (e arretrato) "Buon Natale". Sui giocatori preferiti, Diener e Hunter sono andati sul classico: Michael Jordan per il primo, Kevin Garnett per il secondo. James White, invece, ha come idolo Shawn Kemp, superstar dei Seattle Supersonics a metà degli anni Novanta prima di mettere fine alla carriera per problemi di alcol. E sempre White ha mostrato uno spirito competitivo esagerato ammettendo che «qualche volta d'estate gioco per divertirmi, ma io voglio sempre vincere qualunque partita giochi. E non solo a basket, anche nei videogames, anche a scacchi, io voglio sempre vincere». Americani fino in fondo, i tre, nei gusti sportivi: «Seguiamo gli sport tipicamente Hunter, White e Diener hanno risposto alle domande degli studenti dell'English Centre americani: oltre al basket, anche baseball e football americano. Il soccer no, non ci interessa...». Travis Diener ha invece scolpito nella mente il giorno nel quale è stato scelto dall'Nba: «È stato il momento più bello della mia carriera, avevo lavorato tanto pensando quell'obiettivo e finalmente si era concretizzato». E la loro concezione del basket si sposa perfettamente con quella dei sassaresi, dev'essere questo il motivo del grande feeling col pubblico biancoblù: «La parte migliore del basket è il tifo dei nostri sostenitori e giocare al PalaSerradimigni è bellissimo» hanno detto Diener e White, il quale ha poi aggiunto che «l'anno scorso giocavo in Russia e i palazzetti erano vuoti, che tristezza». Proprio White ha confessato che gli piace molto giocare in trasferta «perché il tifo contrario mi carica tantissimo» mentre Diener e Hunter si esaltano «davanti alle squadre più forti del campionato, è bellissimo sfidarle». Idee ancora confuse invece sul loro futuro una volta chiusa la carriera: «ho 29 anni, non riesco a immaginarmi auando ne avrò 40» ha ri- so Travis Diener. «Penso che diventerò allenatore» ha detto White, mentre Hunter si vede «nella mia città, con un lavoro e una famiglia tutta mia». Le idee diventano chiare però se si parla di futuro immediato: «Abbiamo buone chance di arrivare ai playoff» ha detto White, supportato da Diener che ha aggiunto «vogliamo provarci fino in fondo, vogliamo superare le aspettative che c'erano sulla Dinamo, squadra al suo primo anno in Serie A». • \ r Due immagini dell'incontro di ieri nei locali della scuola di inglese sassarese ^