Associazione Italiana dei Consulenti ed Esperti in Proprietà
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Associazione Italiana dei Consulenti ed Esperti in Proprietà Industriale di Enti o Imprese Segretario Ing. Bruno MURACA [email protected] Presidente Ing. Paolo MARKOVINA [email protected] Tesoriere Dr. Sergio LASCA [email protected] 03/02/2011 Cooperazione rafforzata per il brevetto EU La posizione di AICIPI Il 27/01/2011 la Commissione JURI del Parlamento Europeo ha giudicato positivamente il parere sull'ipotesi di cooperazione rafforzata sul brevetto EU, che potrebbe portare all’implementazione di un sistema brevettuale comunitario limitato ad una parte del territorio dell’Unione Europea. La richiesta, che verrà ora quasi sicuramente approvata dal Parlamento Europeo, sarà successivamente sottoposta al voto del Consiglio dell’Unione Europea. La richiesta è stata portata avanti da un gruppo di 23 Paesi, di cui non fanno parte fra gli altri l’Italia e la Spagna, a causa del mancato raggiungimento di un accordo sul regime linguistico del brevetto EU nel corso delle intense trattative verso la fine del 2010. I Paesi che non hanno partecipato alla richiesta di cooperazione rafforzata hanno comunque la possibilità di aderire in un secondo tempo. AICIPI ritiene che l'Italia dovrebbe aderire alla cooperazione rafforzata almeno per i seguenti motivi: - una prima ragione di base è che è impensabile che un Paese fondatore EU rimanga fuori da una questione strategica di tale importanza; - la partecipazione ai lavori sin dall’inizio permetterebbe inoltre di seguire l'evoluzione della discussione e magari cercare di indirizzarla; in particolare, non sapendo ancora quali saranno le soluzioni implementative finali, conviene tenersi tutte le strade aperte, e anche se alla fine si decidesse per qualche motivo di rimanere fuori dal sistema del brevetto EU conviene lo stesso far di tutto per evitare che il sistema possa essere sfavorevole alle imprese italiane, visto che comunque ne faranno ampio uso; - bisogna inoltre tener presente che, per quanto riguarda il sistema linguistico, ci possono ancora essere margini di trattativa, visto che: • ci sarebbe la possibilità di riprendere la discussione da una base ragionevole, partendo verosimilmente dall'ultima soluzione proposta dalla presidenza belga; • la presidenza ungherese sembrerebbe essere favorevole a continuare gli sforzi per trovare una valida soluzione di compromesso; • alla fine avere un sistema comunitario "monco" sarebbe dannoso per tutti (anche per i Paesi che vogliono la cooperazione rafforzata) nonché più difficile da realizzare, per cui Associazione Italiana dei Consulenti ed Esperti in Proprietà Industriale di Enti o Imprese Codice Fiscale 97132550159 www.aicipi.it [email protected] Associazione Italiana dei Consulenti ed Esperti in Proprietà Industriale di Enti o Imprese Segretario Ing. Bruno MURACA [email protected] Presidente Ing. Paolo MARKOVINA [email protected] Tesoriere Dr. Sergio LASCA [email protected] 03/02/2011 è presumibile che ci sia il desiderio comune che tutti i Paesi alla fine aderiscano al sistema; - in ogni caso, partecipando alla trattativa, se si dovesse cedere qualcosa sull’aspetto delle lingue, si avrebbero argomenti per ottenere di più su altri aspetti diversi, ma comunque correlati al brevetto EU, quali: • sede del tribunale europeo brevetti; • altri aspetti del sistema di contenzioso europeo sui brevetti (ad es. rafforzamento del ruolo della sede del tribunale centrale, possibilità di scelta della lingua ufficiale EPO per il defendant nelle cause brevettuali); • distribution key delle tasse; - qualcuno, incautamente, potrebbe sostenere che se l'Italia rimanesse fuori dal sistema EU le aziende italiane potrebbero beneficiare della minor copertura brevettuale in Italia rispetto agli altri Paesi UE (visto che a molti basterebbe il brevetto EU senza nessuna protezione in Italia); in verità, ciò che si verrebbe a creare è una sorta di "porto franco" per i copiatori, col risultato che sarebbero scoraggiati gli investimenti in ricerca e sviluppo ed il mercato italiano diventerebbe meno favorevole a livello commerciale per le aziende straniere. In questo momento di crisi economica e politica questa decisione getterebbe una ulteriore ombra sulla capacità dell'Italia di attrarre capitali nazionali o esteri per tentare di far crescere e sviluppare il Paese; - se l'Italia rimanesse fuori dal brevetto EU, le imprese italiane che hanno anche un mercato extra-nazionale dovrebbero sostenere sia le spese di una protezione brevettuale in Italia che quelle di una protezione brevettuale nel resto dell'UE; questo è particolarmente vero per le PMI, per le quali la protezione in Italia è spesso irrinunciabile. Paolo Markovina Presidente Associazione Italiana dei Consulenti ed Esperti in Proprietà Industriale di Enti o Imprese Codice Fiscale 97132550159 www.aicipi.it [email protected]