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SELEZIONE NOTIZIE TRATTE DAL WORLD WIDE WEB
Ultimo via libera per Fiat-Chrysler. Obama: ''Detroit più forte pronta a competere insieme al
Lingotto''
Un giudice federale ha dato l'ok per la vendita degli asset della casa americana. Un trust del sindacato dei pensionati
controllerà il 55% della nuova società, il Lingotto il 20%, una quota potrà salire al 35%, e i governi americani e
canadese quote di minoranza. General Motors, via alla bancarotta pilotata
ultimo aggiornamento: 01 giugno, ore 19:37
New York, 1 giu. (Adnkronos/Ign) - Via libera alla vendita della quasi totalità degli asset della Chrysler a una nuova
compagnia guidata dalla Fiat. Una procedura che consente l'uscita dalla fase di bancarotta della società automobilistica
americana. La notizia è arrivata solo poche ore prima della richiesta di 'Chapter 11' presentata da un'altra
compagnia simbolo dell'industria dell'auto Usa, la General Motors.
Ad approvare il piano di salvataggio della Chrysler è stato il giudice Arthur Gonzales, del Tribunale per la bancarotta del
distretto meridionale di New York dopo tre giorni di udienze maratona. Venerdì, per esempio, rende noto il New York
Times, l'udienza si è protratta per 12 ore.
La nuova Chrysler che emergerà già nei prossimi giorni, con tempi record per la ristrutturazione di una società in crisi,
avrà una nuova struttura proprietaria. Un trust del sindacato dei pensionati controllerà il 55 per cento della società,
la Fiat il 20, una quota che la società italiana potrà elevare a 35, e i governi americani e canadese quote di minoranza. Il
nuovo presidente sarà Robert Kidder, già a capo della Borden Chemical e di Duracell.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ritiene che la decisione del giudice federale americano rappresenti "una
seconda chance" per la casa automobilistica di Detroit che ora è "più forte e pronta a competere insieme al Lingotto".
"Ancora un mese fa - ha sottolineato Obama in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca - il futuro stesso di questa
grande impresa americana sembrava compromesso. Oggi, grazie all'impegno sostanziale da parte del governo
americano e ai difficili sacrifici fatti da tutte le parti interessate, Chrysler dispone di una seconda chance".
C'è però un ultimo ostacolo alla nascita della nuova compagnia. Tre fondi dell'Indiana, fra cui un fondo pensione per
insegnanti e poliziotti, hanno preannunciato la presentazione di un ricorso in appello contro la sentenza di
autorizzazione, contestando il rimborso di 29 centesimi per dollaro prestato alla Chrysler che era stato stabilito. La
Chrysler aveva contratto debiti sul mercato dei bond per 6,9 miliardi di dollari, 42,5 milioni dei quali (circa l'un per cento)
di proprietà dei tre fondi dell'Indiana frondisti che avevano acquistato i bond nel luglio del 2008 per 43 centesimi per
dollaro. Dovrebbero presentare ricorso anche alcuni gruppi di concessionari, fra i 789 tagliati fuori dalle operazioni della
nuova società. Questi ritengono che la Fiat debba accettare un numero più elevato di concessionari o che l'accordo
debba essere fatto slittare affinché possano negoziare con la Fiat un accordo migliore.