diario tarvisio-romam classe ve

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diario tarvisio-romam classe ve
ITER ROMANUM
die III ante Idus Apriles-die XIV ante Kalendas Maias
anno MMDCCLXVIII ab Urbe condita; AD MMCXV
CLASSE VE
13 aprile 2015
Il giorno 13 aprile siamo partiti per Roma. Ci siamo trovati, insieme ai professori, presso la
stazione dei treni di Treviso alle 14:30, accompagnati dai nostri genitori e con le nostre
valigie. Eravamo tutti molto contenti e ansiosi di partire e non vedevamo l’ora di salire sul
treno che ci avrebbe condotti a Roma.
Alle 14:56 abbiamo preso il treno per Mestre, dove abbiamo cambiato per prenderne uno
direttonella capitale.
Durante il viaggio, durato poco più di quattro ore, abbiamo cercato di passare il tempo
leggendo, ascoltando musica, giocando a carte, oppure sgranocchiando qualche snack.
Siamo arrivati a Roma verso le 20:00 e, una volta scesi dal treno, siamo stati accolti dai
nostri corrispondenti romani che ci aspettavano in stazione per portarci in quelle che
sarebbero state le abitazioni dove avremmo alloggiato durante il nostro soggiorno a Roma.
14 Aprile 2015
Ci siamo trovati alle 8 in un'aula del convitto Vittorio Emanuele II per poi dirigerci verso
l'auditorium della scuola dove, dopo esserci accomodati affianco ai nostri "gemelli"
romani, è stato proiettato un Power Point, nel quale veniva illustrato il programma della
settimana ed era spiegata la morfologia del territorio laziale; in seguito ci hanno
consegnato un fascicolo contente varie informazioni sui siti che avremmo visitato durante
la settimana, il tutto esposto mediante testi a completamento e quiz vari.
In seguito abbiamo partecipato ad un gioco chiamato "persone-luoghi-città" in latino e
greco, divisi in gruppi formati dai professori.
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Conclusa l'attività, ci è stato consegnato il pranzo al sacco e ci siamo recati tutti assieme a
Lepanto per prendere l'autobus il quale ci ha portato all'Ara Pacis.
Ivi siamo stati divisi in gruppi per facilitare le guide che ci avrebbero istruito sul sito.
Mentre il primo gruppo visitava la struttura, all'esterno di essa alcuni ragazzi romani del
convitto si sono occupati di illustrare al secondo gruppo le Res Gestae del Princeps
Ottaviano Augusto; in seguito ci siamo dati il cambio.
Terminata la visita, abbiamo ascoltato la presentazione del Mausoleo di Augusto da parte
dei nostri "gemelli" romani.
Conclusa la spiegazione riguardante il Mausoleo, ci siamo recati al Pantheon e, dopo una
breve spiegazione all'esterno ad opera dei nostri "gemelli", siamo entrati e l'abbiamo
visitato. Alla fine della visita ci hanno concesso quaranta minuti per la pausa pranzo.
Dopo esserci saziati, ci siamo diretti a piedi verso il Campus Martius dove abbiamo
ammirato il Teatro di Pompeo, l'area sacra del Teatro Argentina (con annessa pausa non
prevista all'ospedale dei gatti), la Crypta Balbi, il Portico di Ottavia e, per concludere, il
Teatro di Marcello. Ogni struttura ci è stata illustrata dagli studenti di Roma.
Concluse le attività, intorno alle 18.00, ci siamo recati alle abitazioni dei nostri "gemelli".
17 Aprile 2015
L'ultimo giorno è ormai arrivato... La nostalgia per la tranquillità trevigiana è forte, ma le
meraviglie che durante tutta la settimana abbiamo incontrato riescono a farla tacere.
Nonostante tutto, Roma è sempre Roma...
Verso le sette di mattina suona la sveglia per ognuno di noi ragazzi, romani e trevigiani,
divisi tra le case vicine al centro di Roma. Ci si prepara, si esce, e dopo il tragitto casascuola nel classico traffico dell'ora di punta si arriva al convitto, dove si aspetta che
entrambe le classi si riuniscano fuori dal cancello. Arrivata la corriera, prendiamo posto
riguardando il programma per constatare che anche la giornata che ci aspetta non sarà
leggera...ma ormai siamo abituati, no?
Partiamo, verso le otto, diretti verso l'Appia Antica: chiamata Regina Viarum, ossia regina
delle strade, l'Appia collegava Roma a Capua ed era la strada più importante dell'antica
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Roma. Dopo circa quaranta minuti di corriera raggiungiamo la nostra meta, dove ci
aspetta un clima poco favorevole: la pioggia ci costringe ad aprire gli ombrelli e, riparati
sotto ad essi, iniziamo la nostra passeggiata. Ben presto si erge alla nostra sinistra il
mausoleo di Cecilia Metella: sostiamo un attimo per una breve spiegazione riguardo il
mausoleo e riguardo la famiglia Metelli da parte della professoressa Mortillaro, per poi
riprendere il nostro cammino. A circa 500 metri dal mausoleo, raggiungiamo Capo di
Bove, un edificio immerso nel verde. Nel giardino circostante all'edificio, sono presenti i
resti di un antico impianto termale, dove è ancora possibile ammirare i mosaici del
pavimento, le varie aree delle terme e alcune vasche. Guidati da un responsabile del luogo,
entriamo nella villa e ci accomodiamo in una sala. Tutto intorno alle pareti è descritta la
storia della Via Appia, dalla costruzione fino ad oggi: è interessante perché, oltre alla
storia studiata nei libri, sono presenti ulteriori informazioni, come i restauri apportati nel
corso dei secoli e vari articoli di giornale inerenti alla protezione della strada e del contesto
in cui è situata. Dopo esserci seduti nella sala, il responsabile ha proiettato un video
riguardo la salvaguardia della via Appia e alla necessità di proteggere questo patrimonio
di immenso valore storico. Una breve pausa ai distributori automatici, per consumare una
piccola merenda nell'arco della mattinata, e poi si riparte! La pioggia si è placata e la
passeggiata per la via Appia riprende, sotto un tenue sole e una brezza primaverile. Il
cammino si rivela rilassante, distanti dal traffico proprio di Roma, immersi nel verde, in
una località talmente suggestiva...Immaginando di marciare come gli antichi legionari, su
quella strada che ha sentito i passi di tanti uomini in marcia verso qualche battaglia, di
ritorno da qualche vittoria o da qualche sconfitta... Provando ad immaginare le loro
sensazioni e sentendoci un po' più vicini alla loro epoca. Che emozione! E' stato un
momento di svago dal ritmo frenetico della settimana, durante il quale ci siamo anche
riposati, sia noi ragazzi, sia i professori che ci hanno accompagnati. Alla fine della
passeggiata, raggiungiamo un sito importante per l'archeologia: Villa dei Quintili. La villa,
circondata da un territorio immenso, era la più grande e fastosa residenza del suburbio
romano. Ciò che più ci ha stupito è stata la conservazione della zona termale, dove si può
ancora osservare la suddivisione del frigidarium e del calidarium: due stanze molto alte, con
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ampie finestre e marmi di varie tonalità, a seconda del luogo da cui provenivano. Molto
interessante anche è la suggestiva visuale sulla campagna romana che si ottiene
osservando il paesaggio da una delle terrazze: un vastissimo campo di verde intenso,
interrotto solo dai reperti ricavati dagli scavi. Stremati, dopo il lungo cammino per la via
Appia, abbiamo gioito quando i professori ci hanno proposto di andare a mangiare: ne
avevamo bisogno! Con la corriera siamo arrivati a Castel Gandolfo, vicino al lago Albano,
dove avremmo trascorso il pomeriggio. Abbiamo raggiunto il chiosco dove era previsto il
pranzo, assaggiando la famosa porchetta di Ariccia e rilassandoci in vista di un'altra dura
camminata. Presa nuovamente la corriera, siamo arrivati al Monte Cavo, sacro per i
Romani perché vi sorgeva il tempio di Iuppiter Latiaris, una delle più ambite mete di
pellegrinaggio per i popoli latini. La strada che abbiamo percorso è la Via Sacra, che con
un cammino di sei chilometri giunge tutt'ora fino al tempio. Dopo la lunga passeggiata,
stremati, abbiamo raggiunto la sommità del monte. La vista che si para davanti ai nostri
occhi è spettacolare: i tre laghi vulcanici, Ariccia, Nemi e Albano, attorniati dal verde,
immersi in una natura talmente incontaminata che sembra allontanarsi miglia e miglia dal
centro di Roma. L'aria fresca mitiga il sole che ormai è forte e rende il tutto ancora più
piacevole. Raggiunta Nemi abbiamo visitato il Museo delle Navi, dove sono esposti
oggetti trovati in due navi, recuperate dal lago in seguito all'affondamento per la damnatio
memoriae di Caligola. Usciti dal museo la corriera ci ha riaccompagnati al centro di Roma,
dove ci siamo divisi per raggiungere le case dove eravamo dislocati. La giornata però non
era ancora finita: la sera i ragazzi romani avevano organizzato la cena senza professori, a
ponte Milvio. La cena è stata l'occasione di concludere la nostra permanenza a Roma,
consolidando le amicizie instaurate anche al di fuori dal tempo scolastico. A seguire, una
passeggiata per Roma di sera ci ha permesso di vedere la città sotto un altro meraviglioso
aspetto.
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18 aprile 2015
Dopo esserci svegliati e preparai per affrontare il nostro ultimo giorno del nostro
soggiorno a Roma, ci siamo diretti a Castel Sant’Angelo, dove ci siamo ritrovati con i
professori alle 9:00 per una visita.
Castel Sant’Angelo, altrimenti chiamato Mausoleo di Adriano, è un monumento di Roma
che si trova sulla sponda destra del Tevere, non distante dal Vaticano.
Il Mausoleo fu fatto costruire dall’imperatore Adriano, ma venne ultimato da Antonino
Pio nel 139 d.C..Ospitò i resti di entrambi gli imperatori e delle loro mogli, di Lucio Cesare,
Commodo, Marco Aurelio, Settimo Severo, Geta e Caracalla.
Il Mausoleo prese il suo nome attuale nel 590 d.C.. In quell’anno Roma era afflitta da una
grave pestilenza, per allontanare la quale venne organizzata una processione cui prese
parte il Papa Gregorio I. Quando la processione giunse in prossimità della Mole Adriana,
il Papa ebbe la visione dell’Arcangelo Michele che sfoderava la sua spada. Questa
apparizione venne interpretata come un segno celeste per annunciare l’imminente fine
dell’epidemia, per questo motivo l’Arcangelo Michele è diventato il simbolo di Castel
Sant’Angelo.
Dopo l’Unità d’Italia venne utilizzato come caserma e ora adibito a museo.
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(Castel Sant’Angelo)
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(Monumento raffigurante l’Arcangelo Michele, simbolo di Castel Sant’Angelo)
Dopo la visita ci siamo diretti a piazza San Pietro, antistante alla Basilica di San Pietro,
dove abbiamo atteso l’arrivo del presidente Mattarella, purtroppo arrivato prima di noi.
Successivamente siamo andati nella zona del Pantheon, dove i professori ci hanno lasciato
un po’ di tempo libero per il pranzo e per comprare qualche souvenir da portare a casa.
Alle 16:00 ci siamo ritrovati tutti in stazione, dove i ragazzi romani si erano recati prima di
noi per portarci le valigie. Ci siamo salutati con un po’ di malinconia, ma consapevoli che,
a maggio, ci saremmo rivisti a Treviso per completare lo scambio con la visita, da parte dei
romani, della nostra città.
Alle 16:56 abbiamo preso il treno per tornare a Treviso.
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(VE Ginnasio-2B Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II)
Bellissimi… ❤
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