Febbraio - associazione vecchia alassio
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Febbraio - associazione vecchia alassio
ANNO LIII - N. 2 Venerdì 22 Febbraio 2013 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Socio Effettivo € 25,00 - Socio Aderente € 22,00 - Socio Aderente estero € 27,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it Saluto del Presidente Carissimi soci e amici lettori, prima di ogni cosa sento l’urgenza a titolo personale e dell’intera Associazione di porgere a tutti un grande ringraziamento per il momento di intensa partecipazione vissuta in occasione delle votazioni per il rinnovo delle cariche. C’è stata una affluenza di più del 52% degli aventi diritto al voto; potrebbe essere solo un freddo dato matematico, ma, invece, esprime qualcosa che scalda davvero il cuore a chi ama la nostra Associazione, perché è un fatto che 182 persone hanno usato del loro tempo per partecipare, per esserci, per confermare, ma anche cambiare, dimostrando quindi la volontà di prendersi cura della gestione di una Associazione che da oltre 50 anni è presente sul territorio. Anche se alcune voci critiche scherzano sul fatto che sia ‘vecchia’ di nome e di fatto, con queste votazioni i soci hanno dimostrato che l’A.V.A non solo è attiva ma è anche desiderosa di nuovo e di cambiamento. A presiedere il suo nuovo consiglio direttivo è stata eletta una donna; questo esprime una voglia di nuovo e di cambiamento davvero incredibile per un’associazione di impronta maschile per 50 anni! Personalmente per me, un riconoscimento ed un onore davvero inaspettato e di grandissimo valore! Carissimi, potete immaginare quanto grande sia l’emozione e la gioia nel raccogliere tanta stima, ma anche quanto pesante sia il senso di responsabilità che l’accompagna ! Nel 2010 ho curato la rubrica che riproponeva scritti di ogni Presidente che si è succeduto alla guida dell’A.V.A, ho così avuto modo di conoscerli tutti più da vicino, trattenendo nel cuore le idee e le parole del Presidente Prof. Franco Gallea, che ho avuto il privilegio di frequentare anche come insegnante, e che, nell’occasione del suo discorso di saluto nel Febbraio del 1974, esprimeva concetti e desideri ancora oggi così veri e attuali: “….Intendiamo prima di tutto portare avanti un discorso culturale di fondo, capace di incidere sulle abitudini della gente; per noi cultura è e rimane capacità di revisione critica dei valori vitali dell’uomo nelle sue espressioni.” E ancora: “Una delle più grandi tragedie che abbiamo vissuto è stato proprio l’oblio ed il disprezzo per quello che di genuino c’è nel nostro passato: si è creduto che civiltà significasse uniformità e si è caduti nella massificazione e nella peggior forma di qualunquismo. Perduto il contatto con ciò che di genuino esprime il nostro ambiente, abbiamo perso noi stessi. E ci siamo illusi pensando che potesse amare la sua città gente che non si riconosce più nel mondo in cui vive.” Queste parole si sono accese come una luce quando, osservando la realtà del nostro paese, cercavo una spiegazione, una causa, al degrado che stiamo vivendo: ci siamo illusi pensando che potesse amare la sua città gente che non si riconosce più nel mondo in cui vive.! Ecco quindi, secondo me la grande potenzialità della nostra amata A.V.A. che, con il vasto consenso, con la sua ricchezza di memoria, con il grandissimo mezzo del giornale L’Alassino, può lavorare, essere di stimolo e collaborare unita affinché la nostra gente torni a riconoscersi nel nostro mondo e quindi amare davvero la nostra città.! Lo so, è un’utopia molto ambiziosa, ma sono fondamentalmente convinta del potere delle ‘piccole cose fatte con grande amore’ e certa che nella collaborazione e nella condivisione ci sia l’inizio del risultato. Con spirito di semplicità, di umiltà e di collaborazione inizio il percorso di questo mandato impegnativo, rinnovando i miei profondi ringraziamenti per la stima e la fiducia accordatami, chiedendo l’impegno e l’aiuto di tutti quelli che come me sono nati o vivono in questa meraviglia di paese,amandolo sinceramente. Con negli occhi e nel cuore tutti quelli che hanno creato, sviluppato, sostenuto, salvaguardato e portato fino a noi, i valori fondanti dell’A.V.A, auguro a tutti voi, al nuovo Consiglio e a me stessa ‘buon vento!’ E… ancora, come sempre, FLOREAT ALAXIUM ! Caterina Maggi Rabolli Una bella esperienza ed un piacevole ricordo Come il vento sono trascorsi questi tre anni che mi hanno visto Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio, lasciandomi un bagaglio di ricordi, belle e tristi emozioni in un’esperienza di vita importante e difficile da descrivere. Di tutto questo devo ringraziare i colleghi del consiglio direttivo che hanno collaborato con me , i probi viri, sempre presenti, chi purtroppo ci ha lasciato, il professore Tomschi, Carossino (Tunin), Carlo Bertolino (Carluccio), persone risultate determinanti per il mio compito. Riconoscenza ed ammirazione al presidente della Consulta, Elmo Bazzano, con il quale si è instaurato un rapporto fraterno che mi ha aiutato non poco nei momenti difficili e con il quale ho condiviso lo splendido avvenimento di gemellaggio con gli amici della associazione “A Maina”di Carloforte; colgo l’occasio- ne per salutarli tutti con affetto. Un grazie doveroso va al nostro Direttore del giornale Roberto Pizzorno, che ho avuto il piacere di conoscere nel momento del bisogno e che da quando ha accettato l’incarico di Nostro Direttore, ha assunto nei confronti dell’Alassino un atteggiamento di presenza tanto disponibile quanto discreta. Esperienza dunque positiva, con una sensazione nuova percepita nell’ultima assemblea di fine 2012 da parte dei soci presenti “volontà e voglia di partecipare” …questo è il più bel regalo che l’associazione può fare ad un presidente alla fine del suo mandato, vuol dire che qualcosa si è seminato… Alla nuova presidente Caterina Maggi ed ai colleghi del Consiglio Direttivo, il mio più sentito augurio di successo e buon lavoro. Giovanni Giardini (GiGi) Risultati elezioni del nuovo Consiglio Direttivo Presidente: Maggi Caterina - Vice Presidente: Gioberti Lino - Segretario: Brusco Antonio - Consiglieri: Bogliolo Piera, Elena Andrea, Falcone Luciano, Giardini Giovanni, Puerari Giovanni, Valdora Crispino Il dr. Carlo Vallega, per impegni personali, ha rassegnato le dimissioni da consigliere ed e stato quindi sostituito dal primo dei non eletti. Probiviri: Cavedini Carlo, Croce G.B., Gallea Andrea Sindaci: Barbera Enzo, Boggiano Franco, Rizzo Giuseppe COME ERAVAMO C i speravo, tanto, che Amour di Haneke, Palma d’Oro al Festival di Cannes, ricevesse più di una nomination all’Oscar. E così è stato: Miglior Film Straniero, Miglior Film, Miglior Regia, Migliore Attrice protagonista. Amour è una love story; è una storia che parla di Amore, poi di dolore e di morte; è un film che scoperchia le emozioni e invade le coscienze, dove la coppia Jean-Louis Trintignant e Emmanuelle Riva, diretta da uno dei migliori registi sulla scena mondiale, dà vita a un capolavoro. Dopo averlo visto ho pensato “ma perché noi non riusciamo a fare film così?” Due anni fa la Mostra del Cinema di Venezia dedicò una retrospettiva al cinema italiano di ricerca degli anni ‘60 e ‘70, giusto per ricordarci tutto quello che eravamo, che avremmo potuto essere e che non siamo. Noi dobbiamo aspettare anni prima che i vari Moretti e Taviani riescano a imporsi in un panorama italiano cinematograficamente scarso. Ripensando a Monicelli, De Sica, Germi, Risi autori di una messinscena della nostra società, mi chiedo: ma quand’è che l’Italia di Tognazzi e Sordi si è trasformata nell’italietta di volgarità e silicone in Parlamento? Giuro – giuro! - che ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. L’Alassino non fa politica e io me ne guardo bene da fare opera di proselitismo qui. Voglio solo gettare domande nel pozzo sociale, sperando che prima o poi arrivino al fondo per una risposta, tutto qui. Amanti di vari politici, di q u a l s i a s i schieramento, ce le siamo sempre ritrovate in televisione o al cinema; il dramma è assistere ora alla superficialità di marionette che scambiano le Aule dei Consigli per un palcoscenico. Mentre scrivo, mi è arrivata la notizia, molto triste, della morte di Mariangela Melato, grande Attrice, intensa, dura e ironica. La sua Medea e la sua Fedra resteranno per sempre scolpite nella storia del Teatro. Ma il 2013 è già iniziato con l’assenza di uno dei sorrisi più intelligenti, raro vanto di un’Italia che sta scomparendo, quello di Rita Levi Montalcini, fedele al suo stile e alle sue idee fino alla fine. Due donne lottatrici, educate e coraggiose nei loro ideali e nella loro professionalità. Di chi si può dirlo oggigiorno? Chi possiede ancora, tra tutti quelli che si ostinano a volersi fare nostri rappresentati - ai Consigli Comunali, in Regione, al Governo - ideali fermi, costanti o ostinati e coraggiosi? Chi ha ancora il coraggio? Perché è di questo che si tratta: della mancanza di coraggio! “Sì, d’accordo, era nel nostro programma politico, ma non ci sono i presupposti per realizzarlo. E poi l’opposizione ci darebbe troppo contro. Dobbiamo tenercela buona” e simili. E intanto il Mondo va avanti; e noi restiamo indietro: “Non esiste più da AL VOTO, AL VOTO Sembra proprio che l’anno 2013 debba essere ricordato per le tornate elettorali che in diversi ambiti hanno interessato ed interesseranno gli Alassini. Nel mese di gennaio, essendo giunto alla sua naturale scadenza, è stato rinnovato il Consiglio Direttivo dell’Associazione Vecchia Alassio, con gli altri organi sociali. I molti iscritti, aventi diritto al voto, hanno partecipato massicciamente alla consultazione, rivelando un’inattesa propensione al cambiamento, all’interno di una realtà che da sempre riesce a coniugare la tutela della tradizione e dei principi propri della Città con le rinnovate esigenze dei tempi moderni. Sintomatica di tale propensione mi sembra la circostanza per la quale la persona che ha ricevuto il maggiore numero di consensi sia una donna; auspico che ella possa conferire alla carica che sarà eventualmente chiamata a ricoprire in seno all’Associazione, l’apporto di sensibilità che solo una donna è in grado di fornire. D’altro canto, tra pochi giorni saremo tutti chiamati ad eleggere i nostri nuovi parlamentari partecipando alle consultazioni nazionali. Non posso fare a meno di rilevare la differente motivazione e propensione al voto da parte degli Italiani con riferimento a un sistema che non consente di esprimere la propria preferenza verso uno specifico candidato, dovendosi rimettere agli organi di partito la spartizione delle nomine in base a scelte dagli stessi predeterminate. Mi auguro che tale contingenza non allontani i cittadini dalle urne ma li induca a manifestare comunque attraverso l’esercizio del diritto-dovere di voto, la propria volontà Politica. Nei prossimi mesi, infine, gli Alassini dovranno anche affrontare la campagna elettorale che li condurrà in maggio alla scelta dei nuovi amministratori comunali, dopo che gli eletti della precedente tornata non sono stati in grado di portare a termine il proprio mandato. Fortunatamente il sistema comunale consente ai cittadini di scegliere la lista cui attingere il proprio candidato favorito, esprimendo nei suoi confronti la propria preferenza e creando così un meccanismo di mandato elettorale diretto e personale. Peraltro sarebbe auspicabile (continua a pag. 2) 50 anni palla prigioniera” annunciava Moretti in Habemus Papam. E le poche voci fuori dal coro stanno diventando afone, per troppi sforzi. Abbiamo bisogno di una rivoluzione di coscienza. Ed è dalle piccole realtà, dalla singola città che deve ripartire l’ambizione verso un’utopia, per tirarci fuori da uno stallo angosciante, dalla scarsità di turismo, dagli alberghi spenti, dai negozi vuoti, dalla mancanza di stimoli. E non aiuta nemmeno la nostra linea ferroviaria, che perderebbe anche a confronto con la tratta San Pietroburgo-Mosca percorsa da Anna Karenina! D’accordo che il “vissero per sempre felici e contenti” è gran frottola. Però lavorare tesi verso l’eccellenza è ancora possibile. Finché ci accontenteremo passivamente della mediocrità, finiremo con lo spellarci la fronte a forza di sbattere la testa sulle tastiere dei computer o sulle prime pagine dei giornali! Durante la manifestazione Se Non Ora Quando? (febbraio 2011) uno degli striscioni più belli recitava Non è un paese per vecchi puttanieri; ripeto ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, ma quelle parole mi tornano qui utili per ribadire la necessità di un cambiamento, allontanando individui incompetenti. E il vecchio e il nuovo non c’entrano nulla. C’entra la necessità di collaborazione tra professionalità a confronto. Perché siamo giunti a situazioni patologiche, sintomo Serata di gala al Casinò di Alassio. di un qualcosa che non sta funzionando su diversi livelli: di Stato, di Legge, di Società. E in questo panorama mi viene in mente una striscia di Quino, il papà di Mafalda, geniale fumettista, inconsapevole sociologo e filosofo. Miguelito, uno dei suoi personaggi più innocenti, mentre legge la frase “la famiglia è la base della società” spaventato alza gli occhi e chiede “la famiglia di chi? La mia non ha colpa di nulla!” Abbiamo un Sacro Testo Costituzionale che necessita solo un’interpretazione coraggiosa. Non possiamo aspettare che la rivoluzione delle coscienze parta da Roma o da Strasburgo. È dalle piccole realtà cittadine, superando i fricchettoni bigotti, che potrebbero partire le vere rivoluzioni, cominciando a sanare i sintomi di una morte lenta – il turismo è la nostra fonte di ricchezza, cosa stiamo facendo? E c’è bisogno che qualcuno ci dia risposte certe in fatto di Istruzione, di Sanità, di Lavoro (l’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro. Il Lavoro deve essere un Diritto garantito), di Diritti Civili e Sociali. Cominciamo a darle noi queste risposte. Cominciamo a dare noi l’esempio, ritrovando una competitività smarrita. So it’s the laughter we will remember, whenever we remember the way we were (così sono le risate che ricorderemo ogni volta che ricorderemo come eravamo) cantava Barbra Streisand in The Way We Were (Come Eravamo). Ilaria Falcone per l’A.V.A. Società Operaia Mutuo Soccorso ALASSIO PRANZO SOCIALE Domenica 17 Marzo 2013 - ore 12,45 presso il Ristorante Hotel Toscana, via F. Gioia, 4 Sono invitati i Signori Soci e simpatizzanti. Prenotazioni Hotel Toscana tel. 0182 640657 e/o presso A.V.A. tel. 0182 643937 entro il giorno 14/3/2013 2 «L’ALASSINO» SAN SEBASTIANO SANTO PATRONO DELLA POLIZIA MUNICIPALE “San Sebastiano fu proclamato te da semplici cifre. quest’ultimo cura tutti gli aspetpatrono dei vigili urbani nel 1957 Tuttavia, è anche vero che, in ti successivi all’accertamento), da Papa Pio XII che, tra le tante tal modo, si può correre il ri- ritirate 15 patenti, sequestrati parole di stima per tutti i vigili schio di lasciare intendere che 18 veicoli e ne sono stati rimosd’Italia, disse: Vorremmo innan- non vengono forniti dati sul ser- si 199. zi tutto che aveste una chiara vizio svolto perché non vi siano Sono stati rilevati 66 incidenti consapevolezza della dignità del dati significativi, e ciò è del tut- stradali, di cui 41 con lesioni a vostro ufficio, pari alla sua im- to errato. persone. portanza altamente sociale e beSenza perciò volervi annoiare Anche in relazione al contranefica. Voi, infatti, siete designa- con tutti i dati relativi al lavoro sto dell’attività di commercio ti dalla società a coadiuvare le svolto, mi limiterò a fornirne al- abusivo, l’impegno della Polizia Autorità comunali nel buon an- cuni, selezionati anche in base a Municipale ha portato alla sotdamento delle città, e ad aiutare quelli che sono gli argomenti trazione di 6.538 articoli dal ciri cittadini nella osservanza delle più sentiti dalla cittadinanza e cuito di vendita. leggi, in modo che l’ordine, la si- dai turisti, consapevole che Il controllo circa l’uso delle curezza, il decoro, il tranquillo ogni cosa può essere migliorata, aree demaniali ha portato ad efsvolgimento della vita civica ri- ed il servizio svolto dalla Polizia fettuare 21 verifiche, mentre 74 splendano agli occhi di tutti come segni palesi di elevata civiltà”. Ad iniziare dal 1965, per la prima volta in Liguria, l’allora comandante della Polizia Municipale di Alassio dott. Tindaro Taranto, volle festeggiare, in modo solenne, la ricorrenza del Santo Patrono (20 gennaio) interes- 1a fila da sinistra: Com.te Fabrizio Pampararo - Sovr.te Carmine Morabito - Sovr.te C. Roberto sando così le Gallizia - Ag. Sc. Paolo Cacciamani - Ag. Claudia Barnato - Sovr.te C. Enrica Enrico - Sovr.te C. varie Ammi- Ornella Moraca - Sovr.te C. Costanza Abbondante - Sovr.te C. Maria Antonietta Costa - Sovr.te n i s t r a z i o n i C. - Gianluigi Losno - Sovr.te C. Giovanni Baudoino - I° Comm. Franco Foschini - Sovr.te C. Gastaldi - Sovr.te C. Ambrogio Todde - I° Comm. Giovanni Rattalino C o m u n a l i , Guglielmo a inorgoglien- 2 fila da sinistra accosciati: Ag. Michele Spriso - Ag. Davide Baldassarre - Ag. Antonietta Daniela do i famiglia- Gentile - Ag. Marco Sinopoli. ri e coinvolgendo la popolazione alassina, Municipale non fa eccezione, riguardano l’attività edilizia sul facendo conoscere e apprezza- ma anche che la presenza di un territorio, rilevando 24 infraziore i valori del Corpo e l’operato corpo come il nostro può porta- ni di cui 14 a carattere penale. In relazione all’attività di da esso svolto nell’anno sul ter- re e porta a risultati significativi in ambito locale. Polizia Giudiziaria sono state reritorio. In ordine agli aspetti sanzio- datte 54 comunicazioni di notiSulle pareti del Comando della Polizia Municipale sono in natori in genere, finalizzati a li- zia di reato, denunciando 40 mostra quadri di fotografie del- mitare o reprimere comporta- persone e sono state svolte 146 le feste del Corpo che si sono menti che determinano disordi- attività su delega. Sono stati rinvenuti 8 veicoli succedute e celebrate in onore rubati, restituiti ai legittimi prodel Santo Patrono e, anno dopo prietari e 245 oggetti smarriti, anno, le immagini raccontano la 143 dei quali restituiti. presenza dei componenti del Posso aggiungere che sono Corpo e degli avvicendamenti, state riscosse somme abbondei loro famigliari, degli Ammidantemente superiori a 500.000 nistratori, degli amici. Anche euro per violazioni al Codice quest’anno 2013, la Polizia della Strada, che è stato prestaMunicipale di Alassio non è veto servizio in occasione di 105 nuta meno al suo impegno e lumanifestazioni di vario genere, nedì 21 u. sc. ha solennemente che sono stati curati quasi 500 festeggiato la ricorrenza ritroaccertamenti per informazioni vandosi nella parrocchia di richieste da vari uffici, che buoSant’Ambrogio, dove alle ore na parte dei ragazzi alassini ha 10,30 il prevosto Don Angelo De ottenuto il patentino grazie ai Canis ha celebrato la Santa corsi nelle scuole della Polizia Messa. Presenti le Autorità, gli Municipale che, inoltre, è interAmministratori Comunali, le alvenuta e operato a stretto contre forze dell’Ordine, Vigili in tatto con la Protezione Civile. congedo, famigliari ed amici. Al Numeri sicuramente importermine della funzione, nel salotanti per dimostrare che la ne parrocchiale, momento conPolizia Municipale alassina è viviale, preceduto dall’intervensempre presente nella realtà citto del Comandante della P.M. e tadina. Una nota di rammarico, del Sindaco. purtroppo, per ricordare due Di seguito, l’Alassino, pubblica colleghi in congedo che nel coril resoconto del Comandante delso del 2012 ci hanno lasciato, la Polizia Municipale Fabrizio colleghi che però chi ha lavoraPampararo sull’attività svolta to con loro o conosceva li ricornell’arco del 2012. Comandante P. M. da, eccome. Pur comprendendo che la FeFabrizio Pampararo. sta di San Sebastiano, Patrono L’Associazione Vecchia Alasdella Polizia Municipale, è forse l’unica occasione nel corso ne e sono previsti da regola- sio, da sempre apprezza l’impedell’anno per poter trarre le menti comunali, ordinanze sin- gno, sicuramente non facile, di somme del lavoro svolto ren- dacali o norme specifiche, sono tutto il Comando della Polizia dendo noti i relativi risultati, stati elevati n. 151 verbali; sono Municipale impegnato quotidianon è mai stata mia abitudine state accertate 15.399 violazioni namente al servizio e per il bene fornire tali dati. al Codice della Strada (in questo della cittadinanza, garantendo Un po’ perché preferisco par- caso devo dire che un numero legalità e professionalità che da lare, anziché, fornire aridi nu- estremamente rilevante è attri- sempre contraddistinguono il meri, un po’ perché sono con- buibile agli ausiliari della sosta, Corpo. vinto che il lavoro svolto non sia che tuttavia fanno capo al Fal/ per l’A.V.A. rappresentato opportunamen- Comando Polizia Municipale e Venerdì 22 Febbraio 2013 LE TRE SCIMMIETTE VEDO SENTO PARLO La normativa che regola il rispetto della panoramicità esiste ancora?!? “AVANTI UN ALTRO” C’è un programma televisivo nel cui finale il conduttore pone una serie di domande con due risposte: una giusta e una sbagliata. Il concorrente deve scegliere quella sbagliata altrimenti viene eliminato. Il conduttore, allora, chiama un altro concorrente: Avanti un altro. Se ad Alassio si fossero applicate le stesse regole i recenti amministratori avrebbero sicuramente vinto perché le loro risposte sono state sempre (o quasi sempre) sbagliate. La Città voleva il rispetto del territorio e la salvaguardia della sua vocazione turistica. La risposta è stata una disordinata trasformazione edilizia del paesaggio e la trasformazione di alberghi e pensioni in residences e garages e per poco non diventava un posteggio di auto anche il miglior cinema della Città. La Città chiedeva la costruzione di un depuratore - più cura nei giardini - più severità nei confronti di vagabondi e accattoni (che sono diventati veri e propri professionisti) occupando i luoghi più frequentati - più attenzione al commercio illecito di ambulanti di tutte le etnie dentro e fuori dalle spiagge con spaccio di merce contraffatta – più controllo su quei gruppi di giovani che non sapendo cosa fare (mancano i divertimenti) scorrazzano per le vie urlando e disturbando ben più dei pochi locali dove si fa ancora un po’ di musica - e, anche se la cosa non era compito degli amministratori che si prendessero iniziative per aprire un cinema e un teatro. La risposta è stata lo spostamento del monumento a Toto (grande personaggio che però ha poco a che fare con Alassio), oppure lo spostamento del mercato, il cambiamento del senso di viabilità di Corso Dante, una improbabile pista ciclabile e infine (senti, senti!!) la costruzione di un inceneritore: Su quest’ultimo argomento vorrei precisare che mia suocera, residente ad Alassio, alla sua dipartita è stata cremata nell’inceneritore di Savona e la cosa non è stata particolarmente complicata. A questo punto è il caso di dire “avanti un altro” ma che sia veramente un altro visto che l’ultimo già promette (o minaccia) di ripresentarsi. È ora che il titolo dell’ultimo numero del vostro giornale “Ritroviamoci insieme” diventi realtà. Capisco che gli interessi corporativi delle varie attività (albergatori, commercianti, bagnini e altri operatori turistici) qualche volta contrastano fra loro, però è necessario che tutti facciano un piccolo passo indietro nell’interesse più grande che è quello della Città e degli Alassini. Quando una comunità, anche con qualche mugugno, si trova concorde su degli obbiettivi semplici e pratici, alla fine il risultato hon può essere che soddisfacente per tutti. Certo la scelta di una nuova amministrazione non sarà facile e non è sufficiente sapere se le persone in lizza sono nate o meno ad Alassio. Se prevalesse il buon senso sarebbe il caso di formare un governissimo con “tutti dentro” ma la cosa importante è che si tratti di persone serie con un programma condiviso e con l’incondizionata volontà di portarlo a termine lasciando fuori la politica e i risentimenti personali. Non mettiamo la Città in mano a dei “professori” che conoscono le cose per averle studiate all’Università ma che non le hanno sperimentate nel vissuto quotidiano e che, quando se ne vanno, come si dice ultimamente “lasciano la polvere sotto il tappeto”. Fra poco andremo a votare per ben altre ragioni e sarebbe bello poter fare lo stesso ragionamento ma sappiamo già da adesso come andranno a finire le cose: tutti contro tutti e, anche se ci saranno buoni propositi, tali resteranno. Ma Alassio è un’altra realtà: ci si conosce, ci si saluta, ci si frequenta. La scelta dovrebbe essere meno problematica e le persone le scelgono gli Alassini e non i partiti (con o senza primarie). Forza Alassini, come un famoso Perasso (detto il Balilla) sasso in una mano e fuori gli imbonitori e i professionisti della politica, evitate che il giorno dopo le elezioni sul Comune sventolino bandiere rosse, azzurre o di altri colori: La vostra bandiera è il gonfalone della vostra Città e non pensate alle palanche “tutte, maledette, ma subito”. Pensate all’avvenire di Alassio per il bene vostro e delle generazioni future. Tanti auguri. Sergio Scaranni AL VOTO, AL VOTO (segue dalla prima pagina) che ogni lista fosse espressione di un’aggregazione non tanto tra candidati in grado di catalizzare preferenze, quanto piuttosto tra singole persone accomunate da una visione politicoprogrammatica rispondente alle esigenze della cittadinanza e possibilmente non di emana- zione partitica. Ritengo che questo sia il criterio per ogni cittadino, in base al quale operare la scelta nel voto utile a livello comunale, sia nei confronti della lista sia del singolo candidato, lasciando da parte le false promesse ed i clientelismi che troppe volte in passato hanno rivelato la fallacia di formazioni eterogenee e personalistiche. Solo in questo modo ritengo si possa finalmente “sturarsi il naso” e votare qualcuno per un progetto in cui veramente si crede. Avv. Giovanni Parascosso Venerdì 22 Febbraio 2013 3 «L'ALASSINO» Curiosando nei nostri orti CRONACA DI ANDATE Rubrica mensile a cura di Gianni Croce MESE DI FEBBRAIO 2013 Iniziamo questa nostra rubrica nella speranza possa interessare alcuni dei nostri lettori poichè, pensiamo di non sbagliare di molto, affermando che non pochi sono ancora alassini e, senz’altro, invece più numerosi i mogliesi e solvesi che vicino a casa o in qualche recondito angolo del territorio non coltivino un “orto”. Ad esso viene profuso tempo, fatica e sudore negli scorci di tempo libero da chi, ancora, svolge le consuete attività lavorative o dall’anziano pensionato al quale dedica le sue ultime energie. In entrambi i casi per la soddisfazione e il piacere di ottenere e gustare quei prodotti genuini della terra oggi così enfaticamente definiti “biologici”. In questi orti, verdure e frutti dalle qualità e specie più diverse spesso abbondano e tutte hanno una loro particolare “storia”, un loro nome specifico e, spesso, anche un loro simbolismo che, appunto, brevemente e numero dopo numero, cercheremo di raccontare unitamente ad altre curiosità note a pochi e che, forse, soddisferanno chi avrà la bontà di leggerci. Cominceremo, per ora, ad occuparci delle “verdure” e, come primo approccio con una di “stagione”... il - CARCIOFO (Cynara cardunculus) - Termine dialettale: ARTICIOCCA. Pianta erbacea delle “composite” il cui nome volgare deriva dall’arabo “Kharshuf”, malgrado fosse già usata dai romani che l’importavano dall’Africa e dalla Spagna, scomparve per molti secoli dalle mense di molte regioni italiane fino a quando, nel 1456, il fiorentino Filippo Strozzi, della famiglia nota per il famoso palazzo, ne introdusse la coltivazione in Toscana importandone i semi dal Regno di Napoli che a sua volta li aveva avuti dai Mori. Ben presto le sue qualità vennero conosciute anche grazie alla sua ricchezza di qualità medicinali. Meglio se mangiate crude intingendo nell’olio le brattee impropriamente chiamate “foglie”. Sia il fiore che la vera foglia contengono, tra le altre, una sostanza chiamata “cinarina” che opera nello stomaco, predisponendo gli alimento destinati alle vie biliari facendo si che il fegato non si affatichi e che la cistifellea A pasciun da scià Adelasia Za da tempu, foscia troppu, ignurò de dai ciù tanti, scoù pe-e score da Meria o pe-e stradde da çitai, a scià Alassia a se camalla a so cruxe in sce ‘na spalla. Strascinanduse, a revive Quelli anni, quande ancura Curteggiò pe a so bellessa Da Rivera al’era Regina… Aura a spenta ün Cireneu Ch’u laggiütte a-a bell’a meiu. Dai soi öggi, russi e stanchi, zù pe-e masche, urmai scarnie, caude logrime ghe sgùren ch’ i se perden versu u mò… quale curpa a a ‘sta cundanna ch’a l’ümilia a ch’a l’affanna? Ma nisciüna. Meschinetta… I sun cose ch’i se san: a mandòla da Pilattu sun stai çerti soi fiöi, natürali o d’adussiùn. Nun de tüttu rassegnò, ribellanduse a-u destin, “Gente” a cria “M’avè tradiu Fai quarcosa pe u me bèn…” E- a cuntinua u sou Carvoriu …in te màn de’n …Cumissoriu: Alassio, 2 Giugno 1984 (In piena crisi Amministrativa, oggi come allora. E semmu sempre a-a causa du pè) Gianni Croce LA PASSIONE DI DONNA ALASSIA Già da tempo, forse troppo/ ignorata ormai dai più/per le scale del Comune/ o le vie della Città/ Donna Alassio si “camalla”/ la sua croce su una spalla.//Trascinandosi ricorda// quelli anni, quando ancora/in virtù della sua beltà/ di Riviera era Regina/ Ora un Cireneo attende/che l’aiuti immantinente.// Dai suoi rocchi rossi e stanchi/per le gote scarne, ossute/scorrono lacrime salate/che si perdon verso il mare…/ Quale colpa a tal condanna/ che l’umilia e che l’affanna?// Ma nessuna, poverina,/sono cose che si sanno:/ a mandarla da Pilato/ sono certo i suoi figlioli/ naturali o di adozione/per vantaggi o ambizione.// Non del tutto rassegnata/ ribellandosi al destino/ “Gente… m’avete tradito”/ urla forte e chiede aiuto/…e continua il suo calvario/ nelle mani a un…Commissario espella la bile. Tali proprietà sono già testimoniate dal botanico rinascimentale Castore Durante che fra l’altro scriveva: «Mangiati i carciofi corraborano lo stomaco, fanno buon fiato e cotti in brodo fan buon odore a tutto il corpo» e, inoltre, «A conoscere se una donna è gravida se le dia a bevere quattro once del succo di queste foglie e se lo vomiterà è gravida...» Pare che con altri espedienti riuscisse pure a stabilire il sesso del nascituro. Prendiamo tutto per buono!!! Ai nostri giorni sono riconosciute pure le sue qualità tonificanti, vivificanti e bioattivanti dell’epidermide per cui, ad uso cosmetico, si impegna il suo decotto per impacchi particolarmente adatti a pelli stanche e devitalizzate. Per un non noto e curioso motivo, il carciofo, buono... saporito..., ricco di proprietà benefiche, è diventato anche sinonimo di persona sciocca, insulsa, babbea... mentre è spiegabile, data la sua forma, che nel napoletano alluda a un naso grosso e deforme: “Una carcioffola”... appunto! COME SI COLTIVA: Si moltiplica per carduccio o polloni, oppure per pezzi di fusto provvisti di gemme o in qualche caso, per seme. Si piantano i carducci in ottobre per i carciofi primaverili, mentre nei climi miti si piantano in luglio per avere i primi frutti già nella stagione autunnale. G. C. E vissero felici e contenti Negli Stati Uniti c’è l’abitudine, soprattutto negli ambienti dei divi di Hollywood, e delle persone benestanti o ricche, che i futuri sposi, prima del matrimonio, assistiti dai rispettivi avvocati, stendano dei veri e propri contratti matrimoniali, in cui è previsto il comportamento di lui e di lei, non solo riguardo alle cose belle che potranno accadere, come la nascita dei figli o l’acquisto di proprietà, ma anche relativamente alle cose meno belle che si potranno verificare nella vita matrimoniale. E per ognuna sono previsti premi o sanzioni economiche ben definite. Abbiamo saputo, ad esempio, che nel contratto firmato da un famoso divo era previsto che se lui avesse tradito “leggermente” la moglie (solo di passaggio) lei avrebbe potuto accettare il pagamento - a chiusura “tombale” della questione - di tot dollari ecc. ecc. Ho riflettuto a questa abitudine pensando ad un contratto matrimoniale immaginato malamente, stipulato peggio e fonte di vari guai per due miei concittadini che hanno voluto seguire l’esempio americano, senza averne l’esperienza necessaria. La sposa si chiama “Amministrazione Comunale” e lo sposo “Piccolo Albergo”. Lì è accaduto che uno dei due avvocati dormiva, o soffriva di qualche disturbo urinario che lo ha costretto a uscire varie volte dalla riunione. Infatti ora che il matrimonio si è rivelato sbagliato e, come sempre gli stracci volano per aria, una parte è convinta che sul contratto ci sia scritta una cosa, mentre l’altra dice di avere un testo diverso. In verità era accaduto già un’altra volta nella storia recente. Nel trattato di inserimento degli Ebrei nel nuovo stato di Israele, una parte (gli israeliani) possedevano una copia del testo con sopra scritto che essi avrebbero potuto impadronirsi “dei” territori al di là del Giordano. Nella copia in possesso della parte avversa era scritto “di” territori, il che è una bella differenza. “Dei” vuol dire “tutti”. “Di” vuol dire “alcuni”. Essendo il trattato scritto in francese è bastato che in uno dei due mancasse una “s” (non des ma de) e la frittata era fatta. E non sono ancora riusciti a digerirla in tanti anni. Qui ad Andate è ancora peggio, e le conseguenze le pagheranno i “figli” cioè noi cittadini comuni. Perché i genitori, ormai separati, non riescono a mettersi d’accordo su chi paga l’IMU, l’immondizia, il suolo pubblico. Abbiamo bisogno di certezze, di sicurezza e quindi di sapere - lo voglia il cielo - che questo ex matrimonio ormai non rinnovabile, è finito serenamente. Per la sposa, per lo sposo e per i figli. Please! Poi vorrei sapere chi è che, nel palazzo comunale, sta facendo una campagna elettorale contro il sindaco, tirando fuori notizie strane e controproducenti come l’idea di costruire ad Andate l’unica “ara crematoria” della provincia. Giustamente i responsabili degli albergatori hanno fatto notare al primo cittadino che una volta i turisti venivano ad Andate solo per abbronzarsi, niente di più, e che ci sarebbero tanti bei provvedimenti da prendere per il rilancio della città, prima di accedere a tali fantasie. Al caso vedere il mio articolo di gennaio. Ma, lo ri- peto, non prendetevela col sindaco. Non è lui l’autore di queste strane proposte. Il fatto è che io (e forse anche lui) vorremmo tanto sapere chi è, per dirgli alcune paroline precise. Ai tempi del fascismo venne censurata una canzone i cui primi versi erano: «un’ora sola ti vorrei – per dirti quello che non sai!». In realtà era una canzone d’amore, ma sembrava invece diretta proprio al Capo Supremo! E qualche buontempone cambiava anche le parole e cantava: »per darti quello che non sai!». Tempi passati. Speriamo per sempre. Questo è l’articolo che avevo scritto e consegnato alla redazione il 31 gennaio, come da prassi. Ma il primo febbraio è successo il patatrac: dimissioni di assessori, di consiglieri comunali di maggioranza e minoranza con conseguente caduta del sindaco e della giunta, arrivo del commissario prefettizio e nuove elezioni a Maggio. Però io ho voluto proporvi il mio articolo ugualmente perché alcuni degli argomenti da me trattati sono stati cause (forse minori) della crisi. Ed ora? Non faccio previsioni perché da ora al giorno in cui uscirà il mensile non sappiamo cosa potrà succedere, mentre i soliti noti sono già in “fretezzu” per la prossima campagna. Voglio finire citando il titolo di un mio articolo uscito negli anni ’80: “Quanto è bello e redditizio il commissario prefettizio”. Morale: niente di nuovo sotto il sole. Luca Caravella Assassinio inopportuno, IL GIORNO DELLA MEMORIA ma utile Nei giorni dopo Natale del 1595 si sparge la notizia in Alassio che il corpo di Ambrogio Brea, esponente di una illustre famiglia, giace privo di vita al di là della Colla in regione Cianastri, presso Marta, dove possiede un terreno. Subito i soci della Confraternita di Santa Caterina si recano sul luogo e portano processionalmente il cadavere in Santa Caterina per le esequie. Gli abitanti di Villanova protestano, ma protesta soprattutto il pretore-podestà di Albenga. La zona in cui è avvenuto l’omicidio non appartiene al territorio di Alassio, ma a quello di Villanova-Albenga. Iniziano le discussioni politiche, iniziano le manovre per dimostrare la propria verità di fronte al Senato di Genova, supremo giudice, iniziano i tentativi di creare degli atti falsi, adatti a dimostrare le proprie idee. Albenga ricorre ad un pittore, Bernardo Raibado, specialista nel riprendere sulla carta paesaggi anche di una certa ampiezza. L’artista in sella ad un cavallo giunge ad Alassio nel 1596 e crea uno splendido disegno della baia, ancora oggi visibile presso l’Archivio Comunale di Albenga e riprodotto in numerosi libri. In base al disegno, appare chiaro che i confini del territorio di Alassio sono delimitati dalle Serre a ovest, attuale Scogliera, da Santa Croce a est, a nord dalla Madonna della Guardia e a sud dal mare. Cianastri, quindi, il luogo del delitto, appartiene ad Albenga ed il processo deve essere concluso dal pretore ingauno. A noi non interessa la causa per omicidio colposo, che del resto è consultabile presso i libri criminali nell’Archivio di Stato di Savona, ma la diatriba infinita sorta tra le due comunità per definire i rispettivi limiti territoriali. Al di là della Colla o meglio del Monte Tirasso, la presenza alas- sina è cospicua, soprattutto nella zona di Caso e in parte di Marte e di Bossoleto. Anche oltre Santa Croce i fondi sono prevalentemente di Alassini. È giusto, quindi, che questi lembi di terra appartengano alla giurisdizione alassina. Le ragioni prodotte dalla curia albenganese sono piuttosto deboli, ma utili a protrarre la questione fino agli inizi dell’Ottocento. Napoleone dal campo di Mosca, durante la campagna di Russia, nel 1812 definisce i confini di Alassio in modo definitivo. Ancora oggi non hanno subito variazioni. Purtroppo la vittima illustre di questa storia, oltre ad Ambrogio Brea, è la chiesa di Sant’Anna ai Monti, che all’improvviso diventa nel Seicento l’antica parrocchia di Alassio. È evidentemente un falso piuttosto grave dal punto di vista storico, adatto a dimostrare che i confini del borgo vanno al di là di Santa Croce. La notizia è talmente diffusa a livello colto che anche qualche notaio nei suoi atti soprattutto testamentari cita Sant’Anna come antica parrocchia. Albenga già nel Seicento ironizza su questo aspetto e afferma con sarcasmo che, a ben vedere, una chiesetta di Santa Croce è ancora esistente presso le porte stesse della città ingauna e che quindi i confini di Alassio possono giungere fino sotto le mura di Albenga e non solo fino alla Colombera. È difficile valutare con equilibrio e soprattutto con competenza storica alcune dicerie ormai un po’ troppo radicate nell’opinione pubblica. Ma è certo che Sant’Anna non può mai essere stata una parrocchia, anche solo perché il termine parrocchia, che deriva dal greco, significa “presso le abitazioni”. E dove sono le case vicino alla chiesetta sperduta sui monti? Giovanni Puerari “Il Giorno della Memoria”. Sono solo quattro parole, ma risuonano nel petto come campane stonate, sorde, lontane, dai rintocchi lenti, affaticate come un richiamo disperato di aiuto. Voci sussurrate nel pianto, un gelido grido soffocato in gola, ammutolito dal dolore. È una preghiera dell’anima senza voce, un delirio per implorare una memoria eterna. No, non dimenticheremo mai la i nostri fratelli Ebrei, figli, padri, madri, bambini, uccisi senza pietà dalla follia umana. Tutto il dolore e il sangue versato va raccolto e racchiuso in ampolle di prezioso cristallo e conservato, custodito, onorato, come monito per le generazioni future. Nei campi lager, lontani e desolati come bande infernali, si consumava in silenzio una tragedia disumana. Dimenticati dal mondo, milioni di persone hanno conosciuto l’orrore della malvagità umana. L’anima indifesa precipitava in un vuoto oscuro, senza suoni, senza vie d’uscita, inchiodata sul fondo tra melma e stracci. L’anima inerme, senza più forse è una ombra a cui manca l’aria per respirare, soffocata dal cinico e indifferente disprezzo del crudele odio dei nemici. E l’uomo in sé distrutto, con le braccia aperte e tese, grida al cielo il suo dolore, una supplica ardente e commovente al suo Dio, ma “Dio tace”. E nei lager il tempo continua sfibrante e scorre lento, vissuto nelle baracche di legno sudice maleodoranti, fredde, circondate da filo spinato, come una corona di spine premuta fortemente sul capo del Cristo, Lui il capostipite del dolore. I sopravvissuti all’olocausto sono anime redivive che sperano di tornare alla “normalità”, ma nella mente un continuo pulsare di pensieri li tormenta. Incubi, paure, visioni incancellabili, annebbiano le loro giornate. Gli occhi sono asciutti, senza lacrime, dilatati, fissi nel vuoto, di chi non può fare nulla, solo “raccontare” con il cuore gonfio, spaccato, divenuto insensibile per sopravvivere al dolore. Ma raccontare diventa faticoso con pause lunghe e il pensiero corre con forza delirante, vicino a chi non è più tornato a casa, ai loro corpi scheletrici, vuoti, soli, buttati via come manichini rotti in una fosse comune. Voi siete nei nostri cuori, Fratelli cari, Vi pensiamo e Vi amiamo teneramente e Vi ricorderemo sempre, oltre la vita. Il dolore è un mistero che non comprendiamo. Ma questi uomini pieni di disperazione, negli ultimi momenti di vita, ne sono certa, si aggrapparono al ricordo dei loro cari lontani, in una dolce fusione d’intenti e sentirono ancora pulsare il sangue nelle loro vene per l’Amore dato e l’Amore ricevuto. E questo Amore così grande e vicino a Dio che tutto avvolge e unisce. Forse nel buio dei loro pensieri avranno sentito un flebile dialogare nell’infinito, qualcuno ascolta, vede, sente, “non sono solo” l’Amore ha creato la perfezione dell’uomo e l’universo meraviglioso. L’Amore non può dimenticare le sue creature sofferenti, purificate dal dolore. L’Amore pietoso svelerà, con magnificenza, la verità sul Mistero Divino, la verità sul dolore innocente, la verità, inimmaginabile, sulla profondità della bellezza e purezza dell’anima. Lettera firmata 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico Il pianoforte Da un po’ di tempo a questa parte vivo “anche” di ricordi. Non c’è un momento della mia vita in cui non sia presente questo meraviglioso strumento. Ricordo quando ero bambina, avevo circa sei anni, quando i miei genitori giovanissimi (non arrivavano ai trent’anni) stabilirono che avevo del talento musicale. Mi sentivano cantare spesso anche qualche “aria” impegnata come la Serenata di Shubert, che avevo sentito e memorizzato non so come. Inoltre ero affascinata da qualsiasi strumento, uno zio ne suonava parecchi. Quando c’erano le feste in paese, si ballava e io mi incantavo sotto il palco dell’orchestra e per tutta la serata non mi muovevo più. Un noto maestro di Alassio mi notò e propose a mio padre di affidarmi a lui che mi avrebbe insegnato qualcosa, tanto da costruire un’attrazione. Mio padre conscio e molto serio ringraziò, rispondendo: «mi dispiace, ma la bambina studia solo classico». Infatti mi avevano affidato alle lezioni di solfeggio di un anziano musicista, il signor Gerbi. Ricordo la mia manina che scandiva il ritmo: uno, due, tre, quattro, fino che non riuscivo alla perfezione. Ad un certo punto comincia a stancarmi al che i miei genitori decisero che avrei dovuto studiare pianoforte. Pur essendo nel dopoguerra con tutte le restrizioni e le difficoltà, mi misero a lezione da una professoressa di Alassio e decisero che mi serviva “lo strumento”. Non era certamente una cosa facile; infatti noi abitavamo in mezzo al paese che è tutto in salita e a quei tempi la strada era abbastanza impervia. Non si scorag- (le lettere anonime non vengono pubblicate) I cancelli di nonno Cesare giarono, affittarono un pianoforte in un negozio di Alassio e arrivò il giorno fatidico quando arrivò un camion con il piano saldamente legato e imbragato. Si trattava di farlo arrivare in sede e qui cominciò la grande impresa. Due o tre baldi giovani si apprestarono ad affrontare l’impresa ardua e, fra improperi e ordini impartiti “militarmente” si arrivò finalmente a domicilio si attraversò una piccola cucina e si arrivò non senza difficoltà in una saletta dove finalmente riposò per parecchi anni. Pensare che quell’operazione si ripeté quando io e la mamma dovemmo partire per il Chile dove si era recato anni prima mio padre. L’impresa fu al contrario ma non per questo meno ardua, anzi; penso che quei giovani l’abbiano ricordata per lungo tempo. Il fatto che per me il pianoforte faccia fortemente parte della mia vita si deve al fatto che mio padre me ne fece trovare uno bellissimo e pregiato Rud_Ibach Sohn. Anche questo non ebbe la vita facile. Dopo diciotto anni, dovette affrontare due oceani: Pacifico e Atlantico, tutto imbragato a dovere mentre io sorvolavo in aereo il giorno meraviglioso del mio ritorno in Patria. Arrivati finalmente in Italia, prima della dimora definitiva dovette sopportare ben tre trasferimenti. Ora, poverino, riposa alquanto provato da una vita così intensa, però sono certa che vive felice nel ricordo delle meravigliose melodie che insieme abbiamo assaporato, studiando le sinfonia e le sonate dei più grandi e indimenticabili Autori. Luisa Cassani Educazione Civica Dopo aver inutilmente presentato ricorsi e appelli alle Autorità, voglio portare a conoscenza dell’opinione pubblica che da troppo tempo vico Tortore, il sabato sera e specialmente durante l’estate, è diventato teatro e luogo di incontro (dopo le ore 23) di molti ragazzi minorenni che, complice la scarsa illuminazione e il buio della notte, il luogo appartato e nascosto dietro il ristorante Palma, nello slargo prospiciente il forno della ditta Canepa, vengono a smaltire le ubriacature di birra, a vomitare, fare pipì e fumare (Dio sa cosa). A volte litigi e schiamazzi tra loro disturbano la quiete dei residenti locali; a volte essendo su di giri fanno anche danni. Durante la scorsa estate, ad esempio, hanno spaccata la porta a vetri della ditta Canepa e pure tentato di divellere l’inferriata della sala del ristorante Palma, spaccandone il muretto in vari punti, rompendo il rubinetto esterno del tubo dell’acqua usato per lavare e annaffiare le piante. Ben 10 sono state le piante che io stesso ho dovuto eliminare perché bruciate dalla pipì dei ragazzi e più volte sono state rotte le piante grasse della galleria Berrino. L’ultimo sabato di dicembre scorso, durante una sarabanda notturna, tutto il vicolo è stato riceviamo e pubblichiamo imbrattato da geroglifici e graffiti con notevole danno; ma per questo non saranno da noi ripitturati i muri che dovrebbero essere ripitturati dei vandali o da chi ne ha la patria potestà una volta scoperti. Mi rivolgo in primis ai genitori di questi ragazzi minorenni, perché ricordino la loro responsabilità materiale per i danno fatti dai loro figli, e morale per l’educazione che devono dare agli stessi insegnando loro il rispetto sia verso loro stessi che verso gli altri. Ne risponderanno certamente sia alle autorità terrene che al quel Dio che non paga il sabato... ci pensino quando i loro figli minori escono e non sono controllati nelle compagnie e nei locali che frequentano! In secondo luogo mi appello al Sig. Sindaco di Alassio affinché venga potenziata l’illuminazione con faretti o spot in detto vicolo il sabato sera, e almeno dalle ore 23 alle ore 2, perché se è vero che topi e scarafaggi che si annidano negli angoli bui vengono messi in fuga dalla luce e dal chiaro del giorno, può darsi che questi giovani (novelli “beatles” senza chitarra) si allontaneranno da questo luogo, specie se verrà messa anche ben in vista una telecamera di sorveglianza... Silvio Viglietti Mio nonno Cesare faceva il fabbro, ed era un gran lavoratore. Quando era giovane aveva lavorato alle acciaierie vicino a Genova e mi raccontava, che si recava con gli amici nella vicina Genova per assistere alle opere di cui era appassionato e buon intenditore, che davano al Carlo Felice. Era un bell’uomo biondo, alto e robusto. Arrivato ad Alassio aveva aperto un’officina di fabbro vicino al mare. Attirava le simpatie di tutti nonostante i modi burberi, ma simpatici ed a volte spassosi. Non sapeva dire di no a nessuno. Le richieste di piccoli lavori erano divenute talmente tante che pensò di appendere, ogni tanto, un cartello con scritto “oggi badda!”. Non sopportava di essere ringraziato. Da piccoli, seduti sulle sue ginocchia vicino alla stufa accesa, mentre la nonna dava aria al carbone sui fornelli, ci faceva un gioco: “pessigu- peluccu” sulle nostra piccole dita, oppure i castelli con le carte, o ci faceva scrivere. A volte ci permetteva di girare la “forgia”, e ci portava a casa, dopo l’asilo, sul suo carretto. Non ci ha mai baciato, ma sentivamo che ci amava. Feroce antifascista predicava e si infuriava leggendo i giornali; era un po’ fifone, gli si diceva: «Nu stà a parlò troppu, chi sènten anche e miraie». Capitò un giorno, in officina, un carabiniere che lo pregò di recarsi in caserma. Spaventato volò a casa e… «Matirde damme ina giacchetta, ch’i m’han ciammau i carabinei». Arrivato le chiesero: «È lei il fab- Venerdì 22 Febbraio 2013 In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Il viale del tramonto Non so bene se sia il titolo più appropriato, c’è l’imbarazzo della scelta: “scempio, sconcio, abbandono, rovina, sfacelo... ecc.”. Cercando negli atti del Comune di Alassio, alla voce “toponomastica” questa strada è denominata ad oggi “Viale delle Palme”, sarà. Agli abitanti della zona il nome stride, non è più quella di un tempo nel vero senso della paro- peratore romano chiamato “Vespasiano”, sta facendo installare un bell’“orinatoio” ad edicola proprio nel centro della siepe che divide i giardini di San Pio da Pietralcina dal Viale delle Palme. Ci mancava solo questo, ora il quadretto panoramico, augurandoci non peggiori, è completo per la foto ricordo. Si ha come dire... l’impressione che il ponente Veduta giardini di “San Pio da Pietrelcina.” bro Cesare?» «Sono io» «Abbiamo da riparare il cancello». Il cielo si aprì! Era anche tanto distratto (come sono io) quando cercava qualche cosa, soprattutto gli occhiali, dopo infruttuose ricerche, in casa e fuori, esclamava: «Segnù se e-i trovu e me iscrivu au Fasciu» promessa mai mantenuta. Il suo cuore era buono e i suoi lavori belli. Ancora oggi vado spesso alla ricerca delle vecchie Ville per ammirare gli ormai pochi cancelli rimasti, fatti da lui, e godere della bellezza del ferro battuto che mi piace tanto. la. Parafrasando una famosissima poesia di Giosuè Carducci “Davanti a San Guido” qui non ci sono “cipressi”, ma c’erano delle palme, 32 per l’esattezza, che nel loro duplice filar verso il mare, o anche al contrario, davano da sole un esempio turistico della località. Ma, purtroppo, come negli eventi biblici apocalittici, un certo parassita chiamato “punteruolo rosso” ha fatto un’abbuffata di palme, lasciandone tre, ... per educazione si dice. Al posto delle palme, restano i monconi e siepi mal curate. Come se non bastasse l’uomo ha messo del suo: un ex albergo si presenta abbandonato con giardini da foresta, come pure un asilo comunale, opere edilizie abbandonate; e, dulcis in fundo, in questi giorni, l’Amministrazione Comunale, facendo propria la volontà di un certo im- alassino sia stato declassato e fatto cadere in disgrazia, vuoi per il senso delle strade, per un futuro spostamento del mercato, della passeggiata non certo al meglio della forma dei marciapiedi. Dovremmo essere il fiore all’occhiello della città, insieme agli altri rioni naturalmente. L’Amministrazione Comunale è caduta per dimissioni in massa del Consiglio, quindi, tutto è fermo e si andrà alle elezioni, così pare di capire in questi giorni. Pertanto, chi ha dato ha dato, ma soprattutto chi ha avuto ha avuto. Auguriamoci che la prossima Amministrazione prenda in esame la nostra situazione intervenendo nel migliori dei modi restituendo al viale Delle Palme quella dignità che gli compete. Lettera firmata ADID BELCAID - Un sogno che si avvera Adid Belcaid nasce ad Albenga il 1° settembre 1994, è un cantante- ballerino e coreografo italo-marocchino del genere pop; basandosi e specializzandosi al mito Michael Jackson, dal 2010 prende il nome d’arte “King of Pop Liguria”. Il suo amore e la passione per la musica iniziano con i primi passi della sua infanzia: appena nato, vive con la famiglia a Pieve di Teco, entroterra di Albenga, fino all’età di 6 anni. In questo breve arco di tempo, il piccolo Adil scopre di avere la musica nel sangue, ogni occasione ed ogni genere di gruppi musicali che incontrava ed ascoltava, lo portavano sempre di più verso la passione per il ballo, notata dagli stessi famigliari! Tant’è che, scoperta la eccelsa bravura di Adil nel ballo, suo cugino Hicham Hicham, ed i suoi genitori, lo spinsero a coltivare tale passione, e lo vollero inscrivere ad una scuola specializzata del settore. Ma egli rifiutò affermando di voler creare lui stesso i brani che avrebbe poi ballato, piuttosto che essere obbligato a stare sotto regole fisse che ne limitassero il suo talento. All’età di sette anni si trasferisce coi genitori ad Alassio. Fino ai 14 anni Adil, al quale i genitori nel 2004 fecero il “regalo” della sorellina Sara, si impegna totalmente allo studio. Nel frattempo segue regolarmente programmi musicali, colpito specialmente dallo stile di Michael Jackson. Così inizia ad imparare ed imitarne i movimenti, essendo il suo sogno iniziare ad esibirsi in pubblico; la prima volta sul palco, davanti ai suoi concittadini alassini, capitava tra amici di mostrar loro i passi che ogni volta imparava. In tali occasioni, l’intuito che ebbero i suoi genitori dieci anni prima, lo notarono anche gli amici stessi, i quali sparsero la voce; un giorno Adil riceve la chiamata dal Comune di Alassio per esibirsi in occasione di una festa cittadina. Finalmente il sogno stava uscendo dal cassetto! Umile ed emozionato Adil si esibì in una ottima performance; poco tempo dopo, era una mattina di inizio estate 2009, in concomitanza della scomparsa del “Re del Pop” Michael Jackson, il Comune di Alassio convocò Adil proponendogli date per un Tour in varie località liguri che lui accettò con entusiasmo. Il Tour è stato un successo, infatti nel febbraio 2010 durante il Festival della canzone di Sanremo, Adil è stato chiamato per esibizioni di intrattenimento nel piazzale antistante il Teatro Ariston. Nell’estate 2010 seguì il secondo Tour ligure, dove le sue tecniche innovative di ballo migliorarono ed i responsabili degli eventi in Liguria gli conferirono il nominativo d’arte “King of Pop Liguria”, che conserva in questi ultimi tempi. La sua bravura crebbe sempre di più, tanto da essere chiamato in altre regioni del Nord-Ovest d’Italia e venne intervistato dalla emittente araba “Al Jazeera”. Si è poi esibito anche in Francia (Nizza), sponsorizzato dalla Casa del Disco di Alassio e Albenga. Adil Bel Kahid. A.B. Venerdì 22 Febbraio 2013 5 «L'ALASSINO» Una letteratura europea Riconoscimento dell’UE a 12 autori nuovi o emergenti: premio europeo per la letteratura 2012 “Il premio annuale, consegnato il 09 ottobre 2012, giunto alla sua quarta edizione, è una delle iniziative promosse dall’UE per sostenere gli autori europei. I vincitori, tutti autori nuovi ed emergenti, oltre a ricevere un assegno di 5.000 euro, beneficiano della fama che questo riconoscimento offre loro e di attività promozionali in occasione di prestigiose fiere del libro. L’UE investe anche circa 3 milioni di euro l’anno nella traduzione di alcune delle migliori opere letterarie europee, rendendole accessibili ad un maggior numero di lettori e aiutando gli autori ad ampliare il loro pubblico. Dal 2010 i finanziamenti dell’UE hanno contribuito alla traduzione in 19 lingue di 32 dei 35 vincitori del premio autori giovani ed emergenti per un totale di 104 traduzioni. Il 27 marzo sempre del 2012 i 27 più bravi giovani traduttori dell’UE sono stati premiati per la loro eccellenza linguistica. Le prove si sono svolte nel novembre 2011: potevano parteciparvi ragazze e ragazzi di 17 anni, chiamati a rappresentare sia la loro scuola che il loro paese. I concorrenti potevano scegliere tra 23 testi, uno per ciascuna lingua ufficiale dell’UE, da tradurre in un’altra di queste lingue a loro scelta. Anche se molti hanno scelto l’inglese come lingua di partenza, il numero totale di combinazioni linguistiche utilizzate è stato pari a 148, il più elevato dall’istituzione del concorso nel 2007. Scopo del concorso Juvenes Translatores è promuovere l’insegnamento delle lingue in Europa e accrescere il prestigio della professione di traduttore. Il concorso è diventato sempre più popolare di anno in anno: l’ultima edizione è stata quella con il più alto numero di partecipanti, oltre 3.000. Tratto dal sito ufficiale della UE: http://ec.europa.eu/news/ culture/121009_it.htm D’una letteratura europea se ne parlava già prima che vi ponesse mano Mazzini, tanto che il suo scritto dedicato a questo tema inizia proprio con la citazione di Goethe: «Io intravvedo l’aurora d’una letteratura europea: nessuno fra i popoli potrà dirla propria; tutti avranno contribuito a fondarla.» Mazzini di suo afferma:«… E fu schernita sovente col nome di sogno la idea d’un uomo che precorrea d’alcun secolo ai destini dell’uman genere, finché il tempo, che rode le cieche venerazioni e le invidie, non ebbe posto il suggello de’ fatti alla verità.» Fra coloro che credevano nella possibilità di una letteratura europea vi era un giovinetto il quale avendo le generalità composte da tre nomi e un cognome, le sintetizzò in Novalis. Giovinetto perché, scrisse “La Cristianità ossia l’Europa” tra giugno ed agosto del 1799 a ventisette anni e giovinetto perché morì per tisi a soli 29 anni. Novalis affermava che «Erano tempi belli, splendidi, quelli dell’Europa cristiana, quando un’unica Cristianità abitava questo continente di forma umana, e un solo, ampio e comune disegno univa le piú lontane province di questo vasto regno spirituale.» Nel 1828, ad una generazione di distanza, a fare da contraltare alle simpatie cattoliche di Novalis, riconoscendo parimenti l’importanza d’una letteratura europea, vi fu il francese e protestante François Guizot. Di Ernst Robert Curtius, critico letterario e saggista tedesco, è “Letteratura europea e Medio Evo latino” scritta e pubblicata nel 1948; un’opera importante per l’analisi della letteratura del nostro continente: la storia della civiltà occidentale, saldata da alcuni luoghi comuni. «Quest’opera intende coglie- re la letteratura europea come un tutto unico, e fondare tale unità sulla tradizione latina», si trova scritto nella recensione al libro di Erich Auerbach. O per citare direttamente Curtius: «Si deve considerare il Medio Evo nella sua continuità tanto con l’Antichità che con il mondo moderno.» Curtius tuttavia non si lascia sfuggire un po’ di scetticismo, affermando che nella situazione spirituale odierna, (a metà del novecento, con un’Europa appena uscita da un’altra guerra mondiale), quell’unità che è sopravvissuta a venti secoli di storia corre gravi pericoli. Sembra strano che nel corso del XIX secolo, quando tra rivoluzioni e restaurazioni, illuminismo e romanticismo, in un’Europa travagliata da mille contrapposte esigenze, si riuscisse a parlare di una comune letteratura. Meno strano è che tra costoro vi fosse Mazzini: «La necessità d’un mutamento nella letteratura de’ popoli è cosa ormai troppo evidente, perché vi s’abbiano a spender parole. Le vicende, le istituzioni, le nuove credenze, i mutati costumi, e le passioni diversamente temprate, hanno creato il bisogno d’una nuova letteratura ch’esprima la situazione ed i voti del moderno incivilimento; perché la letteratura, quando non s’inviscera nella vita civile e politica delle nazioni, è campo d’inezie, snervatrici degli animi. Per tutta Europa pare che un soffio di novella vita avvivi gl’intelletti e gli sproni a vie non tentate finora.» Poteva essere di parere diverso chi si batteva per una Europa dei popoli? E cosi, partendo da personalità come Foscolo e Alfieri; Goethe e Schiller; Lord Byron, Shelley, Keats, Wordsworth, Coleridge; Alexander Dumas padre; e da quelli che avevano già appreso “come l’uom s’etterna” al pari di Dante e Shakespeare, fa riferimento alla possibilità di una letteratura comune. Mazzini che scriveva in francese ed in inglese altrettanto bene che in italiano era per una lingua universale, come qualcuno afferma? Secondo Lui una letteratura europea richiedeva una lingua comune? Riferendosi ancora alle parole di Goethe afferma «E so che a molti il vocabolo di letteratura europea suona distruzione d’ogni spirito nazionale, d’ogni carattere individuale de’ popoli: ad altri, stranezza, sogno utopistico… I primi confondono l’indipendenza d’una nazione col suo isolamento intellettuale – ed è errore di mente; i secondi disperano degli uomini e delle cose – ed è difetto di cuore.» Così in merito alla lingua unica lascio a più dotti l’ardua sentenza. Certo che oggi la globalizzazione, non solo economica e capitalista richiede una lingua comune, per i contratti, per la diplomazia, per lo scambio d’idee e l’affermazione di princìpi ma la letteratura europea non sarebbe più vera se composta su di un “sistema delle letterature d’Europa”, fatto di entità nazionali ben distinte e in alcuni casi rivali fra loro? Potrebbe essere una “inimicizia” produttiva. Certo è che non bisogna cadere nella trappola della diversità intesa come propria autosufficienza e altrui ignoranza; affermando inconsciamente ciò che dice Francesco De Sanctis in chiusura dell sua “Storia della letteratura italiana” «da’ nostri vanti s’intravede la coscienza della nostra inferiorità.» (ogni riferimento è puramente casuale). Ho lavorato principalmente sul testo la letteratura europea di Franco Moretti, tratto da Storia d’Europa edito da Giulio Einaudi nel 1993 e come sempre su www.liberliber.it Giuseppe Cotta Socio isolato A.M.I. Nazionale Le ragazze e i ragazzi di Via Torino nel Maggio 1933. Dall’alto: Esterina NATTERO – Maria Rosa SECCO – Lina ROSETTA – …?… – Isabella – Lucia e Anita VIGNOLO – Elide AICARDI – Tecla ALCIATORE – Fernanda SECCO – Silvia SCHIVO – Andrea BOSCIONE – …?... – Maria Luisa AICARDI – Oscar BARBERA – Sandra….. CORSO DI LINGUA RUSSA UN UTILE INIZIATIVA PER IL FUTURO DEL TURISMO ALASSINO “Nel 2011 l’Associazione Albergatori di Alassio, analizzando il trend di flusso turistico verso la nostra Riviera, ha pensato di focalizzare l’attenzione sul mercato russo organizzando per prima un corso di lingua mirato e specifico per il settore turistico-ricettivo. Gli allievi terminano in questi giorni il secondo livello di corso, ansiosi di proseguire al terzo e oltre! Ringraziano di cuore la loro insegnante, signora Alexandra Serezhko, che con la sua professionalità, disponibilità e simpatia è riuscita a far amare e meglio conoscere sia la lingua che la cultura del suo Paese”. Daniela Bey allieva e segretaria Associazione Albergatori Alassio Associazione Albergatori Alassio - Laigueglia Viale Gibb, 9 - 17021 - Alassio - (SV) - Italy Tel. 0039 0182 470540 - Tel. 0039 0182 642901 - Fax. 0039 0182 642671 [email protected] [email protected] www.alassio.info Centro di incontro per la terza età “L’Isola che c’è” SABATO 16 FEBBRAIO - “TOMBOLATA” a cura degli “Amici di padre Hermann”- LUNEDÌ 18 FEBBRAIO - “MERENDA TUTTI INSIEME” a cura del Gruppo Alpini di Alassio MARTEDÌ 19 FEBBRAIO - “DALLA NATURA ALL’ARTE” Mostra e laboratorio di collages floreali a cura dell’Unitre di Alassio MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO - “TOMBOLATA” a cura della Croce Rossa Italiana di Alassio GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO - “MUSICA CANTI E… ALLEGRIA” con il gruppo musicale “Cantalassio” VENERDÌ 22 FEBBRAIO - “LAVORIAMO INSIEME” Esposizione di lavori e laboratorio a cura dell’Associazione ALASSIO DONNA SABATO 23 FEBBRAIO - “GARA DI CRUCIVERBA” a cura degli “Amici di padre Hermann” LUNEDÌ 25 FEBBRAIO - “MERENDA TUTTI INSIEME” a cura del gruppo Alpini di Alassio MARTEDÌ 26 FEBBRAIO - INCONTRO SALUTARE - “TRUFFE AGLI ANZIANI LA PREVENZIONE È LA MIGLIOR DIFESA”con LGT G. Marras dell’Arma dei Carabinieri di Alassio a cura dello sportello di cittadinanza del comune di Alassio MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO - “Merenda con musica” a cura della Croce Rossa Italiana di Alassio GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO - “Musica canti e… allegria” con il gruppo musicale “Cantalassio” 6 «L'ALASSINO» ORTO IN CONDOTTA Il nostro orto lo si vede dal giardino alberato ed è collegato alla scuola da un piccolo passaggio che noi percorriamo in fretta per arrivarci il prima possibile. Ogni volta ci riserva qualche sorpresa: l’insalata da raccogliere, i cavoli cresciuti bene, le cipolle che profumano forte e gli ultimi peperoncini, un po’ rinsecchiti. E in questi tempi freddi e umidi anche le erbacce da strappare diventano un’attività interessante per tutti. Tra le foglie potresti sempre trovare una lumaca stordita, strani insetti, un bulbo sopravvissuto alla stagione passata o qualche lombrico al quale dare un nome. Si innaffia, si ride, si rastrella, si grida, si zappa, si controlla la compostiera e naturalmente ci si sporca e ci si bagna. A guardarli, i bambini nell’orto, si capisce subito quale filo invisibile e tenace lega ognuno di noi alla terra. La terra, anche quella piccola come il nostro or- anche un percorso di aggiornamento per gli insegnanti, curato da docenti esperti di Slow Food con lezioni di orticoltura, educa- bambini: il papà di Paolo, il nonno Giribaldi e il signor Claudio, colui che dedica il suo sabato libero alla manutenzione dell’or- zione ambientale, storia dell’alimentazione e didattica. La Scuola di Agraria di Albenga, tre anni fa, attraverso un protocollo d’intesa stipulato to. Al ritorno dalle vacanze, grazie alle sue cure estive, abbiamo potuto portare a casa delle gustose zucche trombette e del basilico profumato, piantati dai bambini lo scorso aprile. Nell’orto è cresciuta anche la preziosa (… e di questi tempi, anche rara) pianta della collaborazione. Per dirla con le parole di Samuele, un alunno della classe terza B: “Per me l’attività dell’orto è bellissima perché facciamo crescere tanti ortaggi piantati insieme agli amici!” Venerdì 22 Febbraio 2013 Il presepio nel mare L’associazione “Amici del nostro mare”, il Museo di scienze naturali Don Bosco, hanno proposto al Sindaco di Laigueglia Signor Franco Maglione che con gli Assessori del Comune, la Capitaneria di Porto hanno accettato di posizionare la mostra del Presepe in fondo al mare all’altezza del molo di Laigueglia. Quest’anno è stato l’inizio e quindi molto limitato, però apprezzato da tutti, abitanti e turisti. Hanno preso parte a questo progetto: oltre i Comuni di Laigueglia e di Alassio il Museo di scienze Naturali Don Bosco Resp. Enzo Briozzo - Centro Subacqueo Linea Blu di Albenga - Massimo Saccone - Alessan- dro Saccone - Davide Mulasso. Decoratrice Graziella Frignani Foto di Katia Gandolfo che ringraziamo. Sono stati tutti soddisfatti di quanto preparato come inizio di un lavoro che ci auguriamo verrà ampliato e migliorato. Ringraziamo tutti e arrivederci ad un altro anno. La Compagnia Teatrale Dialettale a San Sebastiano ticello, incastrata lì tra i palazzi di Via Neghelli, ti dà un senso di libertà e di allegria. Sono ormai tre anni che la nostra scuola porta avanti l’iniziativa promossa dallo Slow Food (tramite il Presidente della Condotta di Alassio ed Albenga, il Sig. Sandro Scarpa) chiamata “Orto in condotta” ed il raccolto è stato buono, non solo per gli scolari. Il progetto, infatti, ha previsto con la nostra Scuola (Istituto Comprensivo Statale), ha inviato alcuni studenti del quarto anno per poter insegnare ai bambini i primi “segreti del contadino”: come trattare la terra da coltivare, quali attrezzi usare, come preparare un solco accogliente. Ma un ringraziamento particolare va a quei volontari che hanno regalato e regalano il loro aiuto e la loro sapienza ai nostri IL CNAM ALASSIO OSPITA LA NAZIONALE BAVARESE DELLA CLASSE OPTIMIST Il Circolo Nautico “Al Mare” – CNAM Alassio con l’ausilio della Marina di Alassio S.p.A. ospita in questi giorni la Nazionale Bavarese della Classe Optimist. I giovani velisti, fruendo del fermo scuola di carnevale, stanno trascorrendo una settimana di riposo dagli studi caratterizzata però da intensi allenamenti sportivi nelle acque antistanti la città di Alassio. Oltre ai giovani Optimisti della Nazionale, i più importanti club affiancanonella trasferta anche classi come “420”, “29er” e “Laser”. «Questa importante occasione – dichiara Ennio Pogliano, Presidente del Cnam – è stata frutto del rapporto di grande collaborazione che il CNAM ha sempre saputo intrattenere con gli amici d’Oltralpe. Siamo riusciti infatti a ospitare, per il quinto anno consecutivo, una cinquantina di atleti, che accompagnati da allenatori e genitori potranno apprezzare il nostro mare e la Città». «Risulta chiaro – continua Pogliano – a quali frequenze si potrebbe ambire offrendo una miglior logistica, possibile soltanto con una sinergica cooperazione con il Comune di Alassio e con altre Associazioni cittadi- ne. È infatti in manifestazioni come queste che si intuisce quanto il “turismo” sportivo possa essere eccezionale bacino di riferimento e opportunità di promozione della Baia del Sole». Fervono inoltre i preparativi per il Marzo della Vela, mese che come da tradizione pone Alassio tra le principali mete dello Sport, con regate che vedranno tutte le maestranze del CNAM e le strutture della Marina di Alassio impegnate nel garantire, ai tanti atleti che giungeranno, giornate di grandi competizioni sportive e di efficienza. (Luca Russo – Cnam Alassio). Uno degli appuntamenti tradizionali della Compagnia Teatrale Dialettale alassina è quello della recita nel Salone Parrocchiale di Moglio nella domenica in cui si festeggia S. Sebastiano, patrono della Parrocchia, il 20 gennaio alle ore 17. Dopo la cerimonia religiosa, un pubblico abbastanza numeroso, nonostante il tempo veramente inclemente, ha assistito alla recita della commedia in un atto di Gianno Croce “E vacanse de Natale” già presentata con grande successo in occasione di Ritruvammuse Insemme. Il successo si è ripetuto in pieno anche a Moglio grazie alla validità di tutti gli attori che vogliamo citare in ordine d’entrata: Lina Nattero, Nino Brusco, Giorgio Gioberti, Silvana Trevia, Margherita Mantica, Ennio Pogliano, Luisella Tonin, Giovanni Parascosso, Nino Moirano e Augusto Bogliolo. CIRCOLO NAUTICO “AL MARE” Manifestazioni sportive anno 2013 Calendario ufficioso – Ultimo aggiornamento 15 Gennaio 2013 – GENNAIO Epifania del Subacqueo 2- 3 9-10 15-16-17 MARZO Regata d’ Altura Marina di Alassio Meeting Internazionale della Gioventù (classe Optimist) Settimana Internazionale Vela d’Altura Irc/Orc 15 GIUGNO Trofeo Mokalito – Veleggiata Sociale per classi Libera/Crociera 31 AGOSTO Trofeo Autocrocetta – Veleggiata Sociale per classi Libera/Crociera 7 15 SETTEMBRE Trofeo Autocentauro – Veleggiata Sociale per classi Libera/Crociera Trofeo dei due golfi (pesca d’altura) Circolo Nautico “Al Mare” – Porto Luca Ferrari – 17021 Alassio (SV) Tel. : 0182 642516 / 335 1808063 – Fax: 0182 640840 E-mail: [email protected]; web site: www.cnamalassio.it I costumi erano di Marisa Brusco, la scenografia di Astrid Hammond. Ha suggerito Andrea Gallea, che è stato anche il presentatore della serata, animata dalle canzoni eseguite dalla bella e coinvolgente voce di Mario Meli. Vivissimi applausi anche all’autore della commedia, Gianni Croce, che ha presentato una delle sue prime opere, dotata di una notevole freschezza e validità. L. C. Venerdì 22 Febbraio 2013 7 «L'ALASSINO» Ricorrenza di Sant’Antonio Abate compatrono della Confraternita di Santa Caterina d’Alessandria V.M. Inaugurazione della nuova residenza protetta comunale “SOLE D’AUTUNNO” La confraternita di Santa Caterina d’Alessandria V.M., A.D. di fondazione 1092, sicuramente una delle confraternite più remote e longeve di Italia, sabato 19 gennaio u.sc. alle ore 17 (due giorni dopo la festa segnata sul calendario) ha onorato solennemente il suo Santo coopatrono partecipando numerosa Il pomeriggio di martedì 14 gennaio si è presentato nuvoloso, ma non ha piovuto non ostacolando l’inaugurazione della nuova residenza protetta come da programma. La nuova struttura, munita di tutti i confort e atta ad accogliere una cinquantina di ospiti, sorge sul fianco ponente della collina di “Costa Lupara”. Per raggiungerla in auto o a piedi bisogna percorrere la via Petrarca e superare i plessi scolatici delle elementari e dell’alberghiero. È probabile tonio, una sorta di invocazione scaramantica, abbastanza diffusa a livello popolare, nella quale si implora il Santo per ritrovare qualcosa che si è smarrito: In Irpinia “Sant’Antonio Abate, con le calze rappezzate, con i pantaloni di velluto, fammi ritrovare ciò che ho perduto”. - In Lombardia “Sant’Antonio dalla barba bianca questi giorni ha visto la sua apertura. All’inaugurazione è intervenuta anche l’assessore regionale alle politiche sociali Lorena Rambaudi. Taglio del nastro da parte dei due “testimonial” dell’evento: Claudio Gavaldo presidente della Società Operaia Mutuo Soccorso di Alassio e Caterina Maggi consigliere A.V.A.. La benedizione della nuova residenza è stata impartita dal vicario generale della diocesi Mons. Giorgio Brancaleoni, presenti il prevo- RINGRAZIAMENTI PER ESSERE INTERVENUTI • VICARIO GENERALE Mons. Canonico GIORGIO BRANCALEONI • A tutte le Autorità CIVILI, MILITARI E RELIGIOSE • Al Prof. FRANCO GALLEA • Ai testimonials CATERINA MAGGI E FRANCO GAVALDO • A tutti i cittadini presenti. CERIMONIA DI INAUGURAZIONE e da giorni impegnato al trasferimento degli ospiti ed attivazione di questa nostra nuova struttura assistenziale e del Centro Diurno. • Allo Studio Ing. ARMANDO ALLARIA • A TUTTE LE DITTE E LORO MAESTRANZE CHE SI SONO Mons. Angelo De Canis attorniato dalla Confraternita Santa Caterina d’Alessandria V.M. Veduta esterna. alla Santa Messa nella parrocchia di Sant’Ambrogio. Ad officiare la cerimonia religiosa il prevosto della parrocchia Mons. Angelo De Canis e il vice parroco don Enrico G.B.. Monsignore ha ricordato nell’omelia l’importanza della presenza della Confraternita nell’ambito di tutte le iniziative religiose dell’anno per la Collegiata tutta e delle varie celebrazioni in cui interviene la Confraternita nelle chiese della diocesi, nonché l’impegno sociale dei suoi membri mirato ad aiutare e sostenere i bisognosi; condividendo le varie proposte delle altre Associazioni presenti nel nostro territorio. Durante la Santa Messa i Confratelli hanno rinnovato le promesse impegnandosi a progredire nella fede spirituale, nella morale cristiana, nella vita personale, famigliare e sociale. Esiste, riferita a Sant’An- fammi trovare quello che mi manca, sant’Antonio fammi trovare proprio quello”. - In Piemonte “Sant’Antonio pieno di virtù fammi trovare quel che ho perso” e “Sant’Antonio fammi sposare che sono stufa di tribolare”. In Umbria/Marche “A Natale un passo di cane a Sant’Antonio un’ora in avanti”. - A San Polo dei Cavalieri si dice: “Sant’Antogno allu desertu se magnea li maccarù, lu diavulu, pe’ despettu, glji ‘sse pià lu forchettò. … Sant’Antogno non se ‘ncagna: colle mani se li magna!!!” è una filastrocca che viene insegnata ai bambini del paese per far capire loro che la necessità aguzza l’ingegno e che con l’umiltà si può fare tutto. Al termine della celebrazione, immancabile momento conviviale con famigliari, amici e sostenitori. Taglio del nastro. che nel prossimo febbraio, completato l’iter ed eventuali interventi, sarà possibile incominciare il trasferimento degli ospiti anziani attualmente presenti nella struttura di Poggio Fiorito, struttura ormai insufficiente e inadeguata e naturalmente dare possibilità di accoglienza ad altre persone. Il progetto prevede anche la destinazione di un piano agli anziani non autosuffi- sto di Sant’Ambrogio mons. Angelo De Canis e San Vincenzo don Mauro Marchiano. Terminata la cerimonia, le autorità civili e militari e il numeroso pubblico intervenuto hanno potuto visitare i locali. Le camere, in particolare, sono state fornite tutte di televisori donati dalla Società Operaia Mutuo Soccorso di Alassio beneficiando anche del “lascito Cerrina” come RINGRAZIAMENTI PARTICOLARI • Al Sindaco Prof. ROBERTO AVOGADRO E TUTTA L’AMMINISTRAZIONE (Assessori e Consiglieri) • All’Amministrazione precedente con il SINDACO Marco Melgrati. • Alla Società DFG Progetti immobiliari in persona del Dott. Arch. MAURIZIO CUMINO, Ai progettisti della GRP PELLEGRINO ARCHIETTI – Associati ed all’Impresa DE-GA realizzatrice dei lavori. AVVICENDATE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI E FORNITURE. • GAVALDO RESTAURI RINGRAZIAMENTI PER LE CONTRIBUZIONI OTTENUTE • ALLA REGIONE LIGURIA • ALLA SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO DI ALASSIO • ALLA SOCIETÀ MARINA DI ALASSIO • ALL’ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO Fal/. Per l’A.V.A. Musica e ballo al Palaravizza Ballo, amicizia, festa, compagnia e allegria sono gli ingredienti di Alassio Danza 2013, serie di pomeriggi domenicali dan- zanti (a tema) proposti al Palalassio Ravizza dalla Gesco con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune. Autorità. Benedizione di Mons. Giorgio Brancaleoni vicario generale della diocesi. cienti e c’è anche lo spazio per accogliere “L’asilo del nonno” secondo gli attuali orari diurni. La scelta del nome “Sole d’autunno” è stata indicata dal prof. Franco Gallea, riferendosi alla terza stagione dell’anno e alla terza età. Presentatrice della cerimonia la giornalista Barbara Testa. Presente il sindaco prof. Roberto Avogadro, il vice sindaco dott.ssa Loretta Zavaroni che hanno evidenziato l’importanza della nuova “residenza” già iniziata con l’amministrazione guidata da Marco Melgrati e che finalmente in pure tutti i materassi e l’arredamento per la palestra e il salotto ricreativo. Un rinfresco preparato dagli studenti e personale dell’Istituto Alberghiero ha concluso l’inaugurazione. L’Associazione Vecchia Alassio plaude per la nuova residenza protetta che consente ai suoi concittadini di usufruire di una nuova struttura consona alle esigenze dei suoi ospiti bisognosi, sempre, di attenzioni, gentilezze, riguardi e cortesie in un sole non solo d’autunno. • Al segretario Generale del Comune Dott.ssa ROSA PUGLIA • Al Dirigente ed a tutto il personale del Servizio POLITICHE SOCIALI • Ai Dirigenti COMUNALI • A tutto il personale dell’Ufficio TECNICO ED URBANISTICO COMUNALE. • Ai GIARDINIERI COMUNALI RINGRAZIAMENTI PER LA COLLABORAZIONE ED IL SUPPORTO ORGANIZZATIVO ALLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE • Alla Signora BARBARA TESTA • Ai sigg. DOMENICO MARTINO E PIERA PELISSETTO • All’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI DI Alassio • ALL’ASSOCIAZIONE PADRE HERMAN Fal/. Per l’A.V.A. Sala da pranzo. I testimonial: Caterina Maggi e Claudio Gavaldo. • ALL’UFFICIO INFORMATICA • ALLA POLIZIA MUNICIPALE • ALLA COOPERATIVA QUADRIFOGLIO (attuale gestore dei servizi) nella persona del Suo Presidente Dott. ELVIO CHIATELLINO • A TUTTO IL PERSONALE DELLA COOPERATIVA QUADRIFOGLIO CHE SI è ADOPERATO PER L’APPRONTAMENTO DELLA STRUTTURA, PER LA • ALLA CROCE ROSSA ITALIANA Sez. di Alassio • ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO “GIANCARDI” di Alassio • ALLA PROTEZIONE CIVILE DI ALASSIO • ALLA SOCIETÀ NAZIONALE DI SALVAMENTO • Alle ditte CROCE – GALLO – FORNASIER – COOP ARCADIA. Assessore Servizi Sociali D.ssa LORETTA ZAVARONI 8 «L'ALASSINO» Venerdì 22 Febbraio 2013 Nuovi appuntamenti della stagione teatrale alassina Primo titolo sulla ribalta ‘recente’ è “Coppie scoppiate”, commedia della produzione MC Sipario. La cifra ideale per questa compagnia teatrale si direbbe proprio quella utilizzata nel genere che, più che “comico” o “umoristico”, definirei brioso. E infatti la ritroviamo, perfettamente bilanciata nei vari momenti della ‘trama’, nell’ultima messa in scena presentata il 9 gennaio scorso alla ex Chiesa Anglicana con il titolo di Coppie scoppiate: titolo della traduzione italiana bene appropriato al testo. Il doppio senso si esplicita infatti immediatamente, nel riferimento sotteso a coppie che si dividono e di conseguenza deflagrano per subitanea assenza di coesione interna; e su di esso viene poi giocata tutta la sequenza di azioni e contro-azioni, incontri e scontri, equivoci e scoperte su cui i personaggi intessono la elaborata tela dei loro rapporti. E c’è subito da aggiungere che tener loro dietro, nel rilevarne scopi, precedenti e financo identità, non è del tutto agevole; ma tant’è, l’equivoco è pur sempre un carattere precipuo proprio al genere del teatro che abbiamo definito “brioso”. L’intrico della vicenda si avvale di una collocazione che, pur attribuendo alle due coppie due singoli spazi, presenta sul palco un unico ambiente, osteso in un centrale grande divano bianco. Su di esso scontri e incontri si avvicendano gestiti da due donne e due uomini che si servono si’, per le entrate e uscite, di due porte distinte, ma che non sono facili da individuare in quanto sono, ciascuno, contemporaneamente coniuge e amante all’interno di una delle due coppie, nonché amico, confidente e rivale nell’ambito dell’altra. Il tutto, poi, viene ulteriormente movimentato dall’ingerenza insistente di un “vigilante-portiere” (così almeno il figuro si autodefinisce) che indaga e spia; nonché dai frequenti passaggi di una sorta di ginnasta impegnato nella corsa-con-piegamenti lungo i due appartamenti; nonché, nella fase finale, di una donna delle pulizie la cui ingerenza prevaricante è soprattutto enfatizzata dalla interpretazione quanto mai incisiva della bravissima Margherita Fumero. Appare evidente che sarebbe infruttuoso il tentativo di riassumere la complessa trama, della cui gestione dinamica è responsabile il regista Giorgio Caprile - anche interprete nel ruolo di uno dei mariti/amanti. Non è la prima volta che Caprile si esibisce in duplice funzione, e sempre con risultati alquanto brillanti: nella regia di Coppie scoppiate egli raggiunge tuttavia effetti inediti, determinando frequenti reazioni di ilarità nel pubblico e continui applausi a scena aperta. Sempre all’altezza della situazione i vari interpreti: dalle due ragazze (anche molto carine) Marina Occhiena e Annalisa Povia, ai baldi Alessandro Marrapodi, Antonio Sarasso e Manuel Signorelli, tutti energicamente coadiuvati dai già citati Giorgio Caprile e Margherita Fumero. Altrettanto esilarante, e quindi pertinente allo stesso genere, si è rivelato il secondo titolo della ‘tornata’ di gennaio, e cioè “Tante belle cose” del gruppo Produzione “La Pirandelliana”, andato in scena il 27 gennaio. Va subito detto però che la vena brillantemente umoristica dello spettacolo è imputabile non tanto al suo testo quanto alla interpretazione della protagonista Maria Amelia Monti, dotata di un humour incontenibilmente frizzante e contagioso. L’attrice infatti (alla cui verve attribuiamo, non credendo di sbagliare, un incontenibile gusto della improvvisazione, per il quale spesso aggiunge alle battute un “di più” gustosissimo) riesce a dare al suo personaggio sfumature che lo arricchiscono ulteriormente. Il testo, si diceva, non offre spunti di grande novità. Privo di una trama vera e propria, è infatti basato sulla mania, che contraddistingue molte persone, di accumulare oggetti di varia natura dei quali non sanno liberarsi, anche se asssolutamente inutili e magari ingombranti. Coloro afflitti da tale forma di coercizione interna, chiamati “hoarders” (“accaparratori”), non riescono infatti a sottrarsi all’idea che quegli oggetti, per quanto ingombranti e ma- gari fatiscenti (tale è proprio il caso di quelli appartenenti alla protagonista Orsina) non possano essere eliminati in quanto ipoteticamente ancora utilizzabili in qualche misterioso frangente futuro. Assistiamo così, all’aprirsi del sipario nella scena che rivela l’interno dell’appartamento di Orsina, alla esibizione di un fantasmagorico accumulo di cose fra le più disparate: da frammenti di mobilio a pezzi, a vecchi indumenti, da gabbiette per uccelli, a utensili di uso malcerto, da biancheria sporca a vecchi animali di pezza a giocattoli rotti... e si potrebbe continuare. Ovviamente tale agglomerato non è definibile come il “Tante belle cose” del titolo, apposto con evidente intenzione ironica. Orsina, sullo sfondo di quanto descritto si muove con assoluta disinvoltura e serenità, incapace di realizzarne l’ingombro e a proprio completo agio. Consapevoli invece della assurdità della sua monomaniaca prerogativa, la affiancano altri tre personaggi: una vicina di casa (Carlina Torta) che guida un progetto di estromissione di Orsina da parte dei condomini esasperati dal lezzo promanante dal suo appartamento, un amministratore del condominio che si adopera per indurla a sgomberare le “tante belle cose” onde evitarle lo sfratto (il bravo Gianfelice Imparato), un altro vicino dello stabile (Valerio Santoro). I vari dialoghi fra i personaggi enfatizzano ovviamente il divario delle rispettive vedute, ponendo in risalto la beata incoscienza e sprovvedutezza della hoarder, che a dispetto di tutti gli altri si adagia nel suo limbo di disordinata allegria. Efficace certamente la regia di Alessandro D’Alatri, che muove sapientemente i personaggi nella pur facile individualizzazione delle loro diverse prerogative. Romana Rutelli ARASCE E NIENT’ALTRO Alcuni grandi scrittori del passato, come Callimaco in greco, Ovidio in latino duemila anni fa, Boccaccio nel Medioevo, hanno utilizzato la mitologia o i racconti popolari per spiegare i nomi delle piante, dei luoghi e delle usanze. Ciparisso era un bel giovinetto, caro al dio Apollo, che, affranto dal dolore per la morte del suo amato cervo, chiese al dio di trasformarlo in cipresso. Aracne era una giovinetta che osò sfidare la dea Atena nell’arte della tessitura e fu trasformata in ragno. Eco, per aver commesso un grave torto ad Era, fu condannata a ripetere solo le ultime parole che udiva. Sono stati scritti volumi su questi argomenti, che in greco si chiamano àitia, cioè origini, in latino metamorfosi, cioè trasformazioni. Nel caso di Alassio non è stato difficile trovare una bella principessa innamorata che con il suo Aleramo è vissuta per un certo tempo nel territorio che da lei avrebbe preso nome Adelasia e poi per diverse trasformazioni Alassio. Il mito e la leggenda, purtroppo, non sono storia. Possono nascondere un po’ di verità e sottintendere che intorno al Mille la presenza di famiglie feudali in zona era fortissima. Ma il nome o toponimo Alassio ha un’origine completamente diversa. In primo luogo è antico. Compare già in un documento pontificio del 1169 nella forma de Araxe, che si pronuncia Arasce, e in altri di poco successivi senza variazioni di rilievo. Le vicende di Aleramo e Adel- asia, collocabili nel secolo X, sono certamente posteriori alla formazione del toponimo. In secondo luogo bisogna distinguere con attenzione e con diffidenza le forme presenti nei documenti notarili dalla pronuncia dialettale, Arasce, che è originaria e non può aver subito mutamenti significativi nei secoli. Quindi noi ci basiamo esclusivamente sulla pronuncia locale. Tra l’altro il termine Alassio, nella grafia che usiamo oggi, è già presente nelle carte in latino del Seicento: Iohannes de Alassio, Franciscus de Alassio e non de Alaxio. Per scoprire la causa che ha determinato il toponimo, che, a dire il vero, comprende un vastissimo territorio e non un semplice lembo di terra, è sufficiente osservare gli aspetti geografici della baia. Secondo la toponomastica la presenza di salici dà origine a Saliceto, di frassini a Frassineto, di bossi a Bossoleto, di un’altura a Bric, di una zappa per vangare a Pian Cavatorio vicino all’aeroporto di Villanova. Alassio, invece, è caratterizzata da numerosi corsi d’acqua, che probabilmente mille anni fa erano più rigogliosi e più impetuosi: con i nomi attuali rio S. Giuliano, rio Palmero, rio Boccari, rio Cardellino, rio Gonghe, fossato della Liggia, rio Tienna. Siamo di fronte ad un’autentica invasione di acque torrentizie, oggi tutte coperte. Il nome più adatto per indicare questa situazione idrografica e topografica è appunto Arasce. Già la radice AR richia- ma nomi di fiumi della zona, come Aroscia, Arogna, Aravenna, ma anche il nome di una città Varazze con la presenza della V iniziale molto debole e il nome di un fiume francese, Var, e il nostrano Varatella di Pietra Ligure. Arasce fa parte di questa famiglia di toponimi. Sarebbe interessante scoprire il vero significato della radice AR o VAR, ma sono certo che non siamo molto distanti da valori che indicano IMPETO, CORRENTE d’acqua o anche TRASPORTO IMPETUOSO di acqua. Bisognerebbe consultare il sanscrito, fonte delle nostre lingue europee. La forma Arasce, però, sembra essere al plurale e quindi sottintendere numerosi corsi d’acqua. Chi per caso o per necessità ha occasione di percorrere la strada che da Niella Tanaro si addentra nel fondovalle del fiume, nella zona chiamata Clavesana, dopo pochi chilometri, si trova di fronte ad una segnalazione di questo tipo: Ponte d’Arazza. Sotto questo ponte scorre un torrente impetuoso. Il nome è al singolare, Arazza, perché uno solo è il corso d’acqua; Arasce, invece, è al plurale, e sta ad indicare numerosi torrenti. È logico pensare che il centro abitato, che è sorto in questo territorio, sia chiamato nei documenti villa Araxi, borgo di Alassio, perché situato in un meandro di torrenti, chiamati Arasce, naturalmente favorevoli e utili alla vita, come la storia ha dimostrato. G. P. Venerdì 22 Febbraio 2013 «L'ALASSINO» 9 LA MEDICINA AL SERVIZIO DI UNO SPORT SANO E CONSAPEVOLE L’OSTEOARTROSI Con il termine OSTEOARTROSI intendiamo una sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di dolore alle articolazioni accompagnato da una limitazione della loro funzione e di conseguenza da un deterioramento della qualità di vita. I distretti più frequentemente colpiti sono: rachide, ginocchio, anca, mano ed alluce. Con il tempo la cartilagine che riveste un’articolazione si assottiglia ed a questa sofferenza i tessuti articolari rispondono con un rimodellamento delle strutture ossee sottostanti; a lungo andare e se sono contemporaneamente presenti fattori di rischio come l’obesità, la debo- lezza muscolare, pesanti e ripetute attività fisiche, l’inattività, pregressi traumi importanti (fratture), familiarità per Osteoartrosi primaria, si ha una progressione nella perdita di cartilagine articolare, un indurimen- 1 2 3 4 5 6 11 13 14 to dell’osso sottostante e la formazione di osteofiti. Questi ultimi sono proliferazioni dell’osso che cerca così di supplire alla distruzione della cartilagine ed a migliorare la distribuzione dei carichi. Tutto questo porta, nell’età adulta avanzata, alla comparsa di: temporanea rigidità mattutina (meno di mezz’ora) o rigidità dopo l’inattività, dolore di tipo “meccanico” che interessa i tessuti articolari e peri-articolari (riguardante in prevalenza le articolazioni sottoposte al carico). Le articolazioni inoltre, appaiono deformate, presentano crepitii associati alla mobilizzazione e/o limitazione dell’escursione di movimento. Gli aspetti infiammatori sono assenti o comunque moderati. Non esiste una cura definitiva, eccetto l’approccio chirurgico, ma in tutti gli altri casi il trattamento da seguire sarà: 19 20 23 24 27 La responsabile Dott.ssa Angela Gatta 21 29 32 38 37 30 33 39 34 40 42 43 ALASSIO CINECLUB 2013 A L A S S CRUC I N O 10 26 28 41 45 Il Team di FKT e Palestra di AlassioSalute 18 25 31 36 9 La modalità gestionale migliore, come per le altre patologie croniche, è quella dell’approccio multidisciplinare che sottende un trattamento multimodale e dove il ruolo di coordinazione, evidentemente, non può che essere a carico del medico di famiglia. 15 17 35 8 Tutto ciò tramite i 4 pilastri del trattamento che sono: • Informazione del paziente • Riabilitazione • Medicinali • Consulto specialistico 12 16 22 7 • Riduzione del dolore • Mantenimento o incremento della mobilità articolare • Limitazione della disabilità funzionale • Incremento dell’autonomia 44 46 A testimonianza dell’importanza del Cine Club Alassio, fondato nel lontano 1957, crediamo fare cosa gradita ai nostri lettori, pubblicare questa CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – Febbraio 2013 Orizzontali 1. Gerolamo, poeta e segretario di Stato della Rep. Di Genova – 6. Emanuele, atleta alassino che ha partecipato alle olimpiadi di Londra – 11. Le prime di... aereo – 12. Residenza presidenziale francese – 13. Sport con... motori – 16. Deità custodi di fiumi – 17. Affermazione... teutonica – 19. Disputa il derby con il Milan – 20. Senza .. Saper .. Perché – 22. Modena al P.R.A. – 23. Ordine architettonico usato nel tempio di Diana – 26. Metà vite e... metà vino – 28. Andati... in Toscana – 29. Eleonora, artista drammatica tra l’800 e il ’900 – 31. Celebre capitale Slava – 33. Associazione Lavoratori Cristiani – 35. Egregio, di rare qualità – 38. Opposto a S.S.E. – 40. Aria... poetica – 41. Prefisso che vale molte, assai – 42. Franco, alassino studente in medicina caduto per la libertà – 43. Alberi dal legno nero e durissimo – 44. Le prime di... Alassio – 45. Una “bella” primi ’900 – 46. Antico torneo 1 11 14 Verticali 2. Città natale di Tommaso detto “Doctor Angelicus” – 3. Memorie di vittoria – 4. Tse, teologo cinese del 5° secolo A. C. – 5. Debolezza, fiacchezza – 6. Altrimenti detto – 7. Precede il ter – 8. Respirazione spasmodica – 9. Prefisso relativo alle divinità – 10. Vocali in remo – 12. Soppresso, rimosso – 13. Bestiale – 14. Potente esplosivo (sigla) – 15. Semplice, schietto – 18. Si usano a paia – 21. Fende le onde – 24. Celebre “De” attore cinematografico – 25. Carlo, pittore del ’600 – 26. Per gli alassini è “Scarpetta della Madonna” – 27. In un detto popolare si mangiavano il giovedì – 30. Salir… montagne – 31. Il porto di Atene – 32. Città patria di Caligola e Nerone e luogo di un famoso sbarco alleato in Italia – 34. Istituto fondato nel 1933 per la Ricostruzione Industriale – 36. Si va salendo – 37. L’accusativo di io – 39. Un mago da favola – 42. Spunto comico 2 A L A N P I MP MOO A R A PR I P E R I D S I AMA A O 15 18 21 23 27 34 38 39 43 44 49 3 G I A N C A R D I 4 5 I L CC E S T A CR 1 19 7 8 O I RA T T U B T O GU O F E D BAR E AMU N E G L A N MU A V I D I I T I AR NA T E E F UGA S S A OMA 13 16 20 22 24 I D A P PO I N RA T F F E 28 31 35 40 45 6 25 26 29 32 36 37 41 46 47 50 9 10 SU F F O I S I A L O I T A M S A SO 17 30 33 42 48 SOLUZIONE GENNAIO 2013 prima pagina di Settegiorni, notiziario di informazione turistica del 1961. Beppe Rizzo 10 «L'ALASSINO» Cambio della guardia alla Presidenza del Circolo Nautico “Al Mare” di Alassio Dopo nove anni vissuti da Presidente, Rinaldo Agostini, in carica dal 2003, passa il timone a Ennio Pogliano, storico Vice Presidente Sportivo. È stato lo stesso Agostini a candidare l’attuale Presidente, anche in considerazione del considerevole numero di voti raccimolato da Pogliano nelle ultime elezioni, svolte nei primi tre fine settimana di Gennaio e terminati il 20 Gennaio. Con l’entusiasmo proprio di che si getta in una nuova avventura, Ennio Pogliano ha accettato questo incarico sperando di ottenere i successi che questo storico sodalizio merita. La rinnovata sinergia tra il sodalizio sportivo Cnam Alassio e la Marina di Alassio continua i preparativi per le regate calendarizzate nel mese di Marzo, cercando sempre di proporre gli eventi velici in periodi dell’anno di bassa affluenza turistica. La vice Presidenza Sportiva passa all’ex Presidente, Rinaldo Agostini, che con il Suo passato Olimpico e una vita dedicata allo Sport saprà sicuramente dare il Suo contributo in maniera impeccabile. La Vice Presidenza Amministrativa rimane all’inossidabile Claudio Betti. In veste di Consigliere Segretario è riconfermata dallo scorso mandato Cristina Tarello. In allegato si trasmette l’elenco degli incarichi assegnati al nuovo Consiglio Direttivo, che terminerà il proprio mandato a Dicembre 2016. Cordiali saluti Venerdì 22 Febbraio 2013 CISLISMO LUTTI CITTADINI Un tuffo nella storia La Milano-Sanremo, corsa ciclistica per professionisti, si disputa ben dal 1907 con le tre sole eccezioni degli anni 1916-19441945, dovute agli eventi bellici. Nota in tutto il mondo come “la Classicissima”, un po’ come i Mondiali di calcio o le Olimpiadi, travalica i confini dello sport, tant’è che ogni anno, il giorno della gara, con largo anticipo, Sanremo, nonché frequentatore abituale dei raduni d’epoca, abbiamo pensato di dare vita alla “Classicissima d’Epoca”. La manifestazione, grazie al patrocinio dei Comuni di Varazze e di Alassio e in collaborazione con GESCO Srl Alassio e il “Club degli Eroici”, si svolgerà il 16 e 17 marzo, in due tappe (novità assoluta per gli “Eroici”) da Circolo Nautico “Al Mare” - Alassio Vice Presidente Amministrativo Claudio Betti Vice Presidente Sportivo Rinaldo Agostini Segretario e Responsabile settore Attività Velica Cristina Tarello Vice Segretario Andrea Schivo Responsabile settore Pesca Antonio Tassistro Responsabili settore Attività Subacquea Carla e Alessandra lungo la via Aurelia si accalcano molte persone per applaudirne il passaggio che si esaurisce poi nel volgere di pochi secondi. Da una quindicina d’anni, quasi per scherzo e dalla passione di un gruppo di amici, è nato un fenomeno noto oggi nel mondo delle due ruote come “ciclismo eroico”, che, tirando fuori dai musei le biciclette appartenute ai pionieri di questo sport, ha Varazze a Sanremo percorrendo gli ultimi 125 chilometri della centenaria gara di primavera, e grazie al benestare dell’RCS giungerà sotto lo striscione di Sanremo un’ora prima dei professionisti. Nel rispetto della storia, per questa prima edizione la partecipazione sarà riservata alle biciclette nate prima del 1930 e ad un numero massimo di quaranta: i partenti nel 1907 furono Carlo Cacciamani Domenico Firulli Responsabile settore Canottaggio Martino Pogliano Responsabile settore Nuoto Gabriele Banchio Responsabile Gestione Bar Ristoro Carlo Canepa POLISPORTIVA BAIA DEL SOLE ALASSIO-LAIGUEGLIA Appuntamento irrinunciabile Alle ore 20.00 dell’11 maggio p.v. parte l’Edizione UNO de “La Mezza della Baia del Sole”. La Mezza Maratona di Alassio e Laigueglia è pronta ad accoglierti con un nuovissimo percorso tutto in RIVA AL MARE nell’incanto del tramonto della Baia del Sole. Vuoi vedere il percorso? Ecco il link da visitare: http://www.lamezza.it/percorso.htm trovi i file per il tuo Garmin, Google Hearth, ed il FILM commentato della gara. Ma le novità non si fermano qui... vieni a scoprirle, giorno dopo giorno sul nostro sito http://www.lamezza.it. Le ISCRIZIONI SONO APERTE. motivi di studio e vi rimase per tutto il periodo della sua attività lavorativa di progettista presso i Cantieri Navali Riuniti, ma Alassio era sempre nel suo cuore e vi ritornava non appena se ne presentava l’occasione per ritrovare gli zii, i cugini e gli amici con cui condivideva la passione per il mare e la pesca. Allo scoccare della pensione fece subito ritorno ai luoghi della giovinezza che lo avevano visto campione di nuoto a livello nazionale allenarsi solcando con possenti bracciate lo specchio d’acqua tra il molo e la Cappelletta e tuffarsi a volo d’angelo, in competizione con l’indimenticato fratello Sandro, caduto in guerra, a Cassino, appena ventenne. Aldo ci lascia un grande vuoto che cerchiamo di colmare con il suo amore per il mare di Alassio. IN RICORDO DI ALDO FERRANDO Consiglio Direttivo Quadriennio 2013 - 2016 Ennio Pogliano 1926 - 2013 Ricordiamo Aldo nelle pagine dell’Alassino, perché possa dare così idealmente un ultimo saluto alla sua amatissima città natale. Aldo si era trasferito a Genova per Il Circolo Nautico Al Mare Porto Luca Ferrari Alassio Presidente ALDO FERRANDO Ti consigliamo di farlo subito! Non potremo accontentare tutti!!!! Per iscriverti: http://www.la mezza.it/iscrizioni.htm Possibili anche iscrizioni di gruppo a prezzo scontato. Ti aspettiamo! Baia del Sole Alassio Laigueglia Correre è bello, correre INSIEME è ancora più bello! Ti aspettiamo per correre INSIEME l’11 di maggio, alle ore 20.00. LA Mezza della Baia del Sole la HALF Marathon di Alassio e Laigueglia INFO: www.lamezza.it Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro il 30 di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A. Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. fatto rivivere loro una nuova giovinezza e ha mostrato agli spettatori con che mezzi, un secolo fa, si correvano le gare divenute oggi classiche. Nascono ben presto, sia in Italia che all’estero, numerose cicloturistiche non competitive (ma in qualche caso lo diventano per strada) denominate “l’Eroica”, “La Polverosa”, “La Mitica”, “La Medicea”, ecc. Oggi molti raduni nostrani sono entrati a far parte del “Giro d’Italia d’Epoca” e spesso, alla partenza, annoverano grandi nomi del passato. Insieme all’amico Carlo Delfino, storico del ciclismo, autore di numerosi libri sulla Milano- «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». infatti trentatré. Particolarmente ricco di eventi il dopo-tappa ad Alassio con la presenza di Andrea Bartali che, nella sala auditorium dell’Hotel Toscana, presenterà il suo libro “Gino Bartali, mio padre”, cui seguirà una cena con la partecipazione degli “eroici” e una nutrita schiera di grandi del passato tra i quali Gianni Motta. Ingresso libero per la presentazione del libro; alla cena potranno partecipare gli appassionati che lo desiderano, previa prenotazione presso la direzione dell’Hotel Toscana e fino ad esaurimento dei posti nella sala. Ci ha lasciato poco tempo fa, ma io non lo conoscevo a fondo. Di lui il ricordo è di un ragazzo degli anni quaranta, quando ero assai giovane e Aldo era un ragazzotto più grande ma era forse il più bello della spiaggia, aitante, atletico, affabile, che ammiravo e invidiavo per le sue prestazioni sportive, quando con il suo inseparabile amico Armando Boscione si tuffava dal molo per andare a nuoto sino alla Cappelletta al porto, andata e ritorno; procedevano appaiati come due delfini, sotto i nostri occhi che li seguivano ammirati e partecipi. Aveva partecipato e vinto, da nuotatore, alla Coppa Scarioni ma era stato declassato al secondo posto per far vincere il figlio di un gerarca! Era fratello di quel Sandro cui è EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Silvio Viglietti Un’altra figura dell’Alassio che fu ci ha lasciato. L’AVA porge ai famigliari le più sentite condoglianze. LUIGIA FRANZIONI VED. RABOLLI Renato Bellia DIRETTORE RESPONSABILE: Roberto Pizzorno Direttore Editoriale Presidente protempore A.V.A. dedicato il campo di calcio di Alassio. Lo rividi spesso e lo salutavo sempre rivedendo in lui il giovane campione, il gigante buono di un tempo; anche in questi ultimi mesi lo incontravo nella passeggiata a mare e ci fermavamo a ricordare i bei tempi. Ho saputo della sua dipartita solo leggendone il manifesto e ne sono rimasto dolorosamente colpito, ma resta il conforto della Fede e della preghiera che Egli ora nuota nella immensità del mare celeste assieme agli Angeli. Poco dopo essere nati ci dimentichiamo di essere scesi dal paradiso per affrontare una vita intensa e impegnativa, ricca di piccoli o grandi problemi da affrontare e da risolvere, ogni giorno, fino ad arrivare al traguardo che ci permetterà finalmente di tornare là da dove siamo venuti. Veniamo e torneremo nel posto migliore dell’intero universo ma ce ne dimentichiamo e finiamo per affezionarci, amare ed attaccarci a questo nostro piccolo, limitato, difficile, imperfetto, faticoso e doloroso mondo; e forse è proprio questo il miracolo. Solo a dicembre su queste pagine ti abbiamo scritto gli auguri per i tuoi 90 anni, e ora mi ritrovo a dovermi trattenere ogni volta che vorrei telefonarti o venire da te per raccontarti qualcosa che è successo o che ho visto, perché tu non sei più qui. Don Bosco diceva che si muore come si è vissuto e credo che mai tanto quanto nel tuo caso questo sia vero. Sempre allegra e sorridente, sapevi adattarti a tutto in modo esemplare e andare avanti con una risata; hai saputo affrontare situazioni dolorosissime che la vita ti ha messo davanti, uscendone sempre vincitrice, e dimostrandoti molto più forte di quanto tu abbia mai lasciato vedere, e capace di accettare quello che ti succede(continua a pagina 11) Venerdì 22 Febbraio 2013 11 «L'ALASSINO» LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI (segue da pagina 10) va, per quanto difficile, come solo chi ha davvero una grande Fede può fare. Sempre di buon umore, eri felice ogni volta che ci vedevi e non vedevi l’ora di aggiornarci su tutto quello che era successo negli ultimi giorni. Sempre al telefono con qualcuno con mille cose da raccontare: che chiacchierona, nonna!! Ogni compleanno non poteva mancare la tua famosa torta di mele, che solo tu sapevi fare, e ogni volta riconquistava tutti; eri famosa per il tuo risotto coi funghi, i tuoi gnocchi, per il vitello tonnato e l’insalata russa, sempre presenti sulle nostre tavole ad ogni festa importante. Prima la tua gattina Lilli e poi i tuoi canarini ti hanno fatto compagnia, ma tu non sapevi cosa fosse la noia, circondata delle tue tante piantine di fiori coloratissimi, sempre intenta a cucire, prima il corredo per il letto per ciascuno dei tuoi nipoti, poi il cuscino per papà, poi a cercare di ricordare come si faceva quel punto ad uncinetto o a provare ad impararne uno nuovo a maglia trovato nell’ultima rivista di settore. Sempre curiosa e desiderosa di fare e provare cose nuove, con quell’entusiasmo, quella gioia e quella leggerezza che solo i bambini oggi riescono ancora ad avere; così hai vissuto fino all’ultimo istante, in quello che doveva essere un giorno bello come un altro, con qualche nuova e piacevole sorpresa; dopo una bella colazione con brioche e cappuccino, dopo aver detto il rosario, alla fine del Salve Regina, appoggiata tra le braccia di tuo figlio Pietro, hai chiuso gli occhi come si fa quando si sospira immaginando qualcosa di bello, e ti sei addormentata, come solo una persona davvero amata dall’alto può sperare di fare. Ti vogliamo bene, nonna, e non ti dimenticheremo mai. Maria, Pietro con Caterina, Shubha con Giuseppe e Ghigo, Eugenio con Miruccia, Luca con Alice e Fabio curi che da lassù ci guardi e ci proteggi fiero del nostro amore! I tuoi nipoti Marco, Alessandro, Brenda, Federico, Alice e le tue pronipoti Rossella e Carla. 20/10/1930 - 20/3/2012 9/6/1914 - 9/12/2012 Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. GERMANO LORENZATI La ricordano con amore le figlie Adele e Mariangela Frisoni, e la nipote Noemi. Nonna, il tuo spirito sarà la mia guida, la tua forza sarà sempre nel mio cuore. Con immenso affetto, Noemi Anche l’AVA partecipa al cordoglio dei famigliari con le più sentite condoglianze. Caro Nello è ormai trascorso un anno da quando ma hai lasciato, ma nel mio cuore c’è sempre un’indimenticabile amore che non tramonta mai. La casa senza di te è vuota, ti penso giorno e notte. Tua moglie Adriana, i tuoi cari figli, le tue care nuore e i tuoi adorati nipoti. GIULIANO RAIMONDO In data 18 gennaio u.sc. si è spento serenamente nell’ospedale di Albenga GERMANO LORENZATI. Lo ricordano con amore, agli amici e parenti, la moglie Josè, le figlie Gabriella e Daniela con il marito Piero, la sorella Vanna, i nipoti e famigliari tutti Fu per molti anni Capo stazione delle Ferrovie di Stato in svariati paesi della Riviera ma soprattutto è ancora ricordato con affetto dai colleghi di Albenga ed Alassio. L’AVA porge le più sentite congoglianze, in particolar modo alla nipote Giuliana e Carlo Cavedini. 2010 - 2013 ANNIVERSARI ALDO GROLLERO 25/2/2012 - 25/2/2013 «Vivere nel ricordo dei nostri cari, non è morire...» ROSA FILIPPONE “LELLA” IN DE ACETIS Barbara, Christian e la mamma Chi ha perso un amatissimo caro capisce la stranezza del tempo. Mi sembra che mi hai lasciato ieri, ma che il dolore che porto dura da sempre. Quello che sei stato mi accompagna tutti i giorni, il tuo modo di essere calmo, forte, saggio nelle decisioni. Contavo su di te, abbiamo trascorso insieme la maggior parte della nostra vita. Farai sempre parte di me. Mi manchi. La tua Graziella MARIA GIOVANNA PARISI FEB. 2011 - FEB. 2013 Ricordando Aldo Grollero Ci ha lasciati per sempre. Ammutoliti e sgomenti, dispiaciuti e commossi, quante sensazioni abbiamo vissuto tutti vicino alla figlia Linda, al marito Guido e ai suoi famigliari. Una bella e solare fotografia di “Lella” all’ingresso della chiesa di Bastia dona il suo ultimo e gratificante sorriso a quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla, dai compagni di scuola a chi ha lavorato con lei. “Lella” aveva 55 anni è mancata in Albenga il 14 gennaio 2013. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce al dolore di tutti i famigliari per la perdita della cara “Lella”. MARCO FERRARI 30/1/1927 - 6/1/2013 Caro “Dado” e “Balù”, è passato un anno pieno di ricordi di te. Momenti passati insieme preparandoci alle feste, chiedendoti consigli, una mano qua è là ed anche a discutere un po’! A volte sembrava che ci fossi. Ma alla fine del conto alla rovescia, il primo dell’anno e il tuo compleanno ci siamo resi conto che non ci sei più. Ti vorremo sempre bene. Yvonne, Sergio, Ale (Schiccia), Karen, Gina e famigliole. Anche l’Associazione Vecchia Alassio, si unisce per la memoria del caro Aldo, ricordandolo instancabile promotore di iniziative sociali, persona amabile e sempre disponibile. Cara Maria Giovanna, sono ormai trascorsi due anni, ma il mio pensiero è con te dal sorgere del sole fino all’ultima ora della sera. Da quel giorno la mia vita si è spezzata per il grande dolore. Credo che non riuscirò mai a superare questo dramma. Un grosso bacio da tua mamma Franca, unita nel dolore con tuo fratello, tua cognata e i tuoi adorati nipotini. LUTTI CITTADINI A cura dell’Assoc.Vecchia Alassio GENNAIO 2013 JAQUELINE TIRABOSCHI FIDONE 2003 - 2012 La Tua Famiglia. Caro nonno, Sono pochi giorni che ci hai lasciato e già ci manchi terribilmente. Sei stato uomo di poche parole ma di molti fatti, rifugio sicuro per le nostre paure e le nostre debolezze... Ci hai insegnato il valore della famiglia, del lavoro e dell’onestà... ma soprattutto ci hai amato molto! Oggi siamo un po’ più soli ma si- NO LIBRI SCOLASTICI/ENCICLOPEDIE Associazione Volontari Baia del Sole CARLO RUSSO Dopo una vita di lavoro e sacrifici, interamente dedicata alla famiglia, l’autunno della vita ha voluto riservarti solo dolore e sofferenze. Conoscendoti, non ci ha sorpreso che hai affrontato tutto senza mai esternare un lamento e forse anche per questo, giorno dopo giorno, anno dopo anno, è diventato sempre più difficile sostenere i tuoi occhi e rispondere a quel tuo “ciao” sempre più flebile, eppure sempre più forte. Non abbiamo potuto fare altro che ricambiare tutto il bene che ci hai voluto, avvolgendoti in un abbraccio senza fine. Chissà se ti è stato almeno un poco di conforto. ORNELLO ENRICO L’Associazione Vecchia Alassio partecipa al dolore dei famigliari per la perdita del caro Carlo. L’A.V.A. si unisce al dolore di tutti i famigliari della cara Luigia, in particolare è vicina alla nuora Caterina Maggi, nostra socia e consigliera. 1931 - 2013 GIUSEPPINA CORRADO LIBRI-VHS-CD Ciao Nonno Marco, sei partito per quel lungo viaggio e ci hai lasciato con quel bagaglio di ricordi,di insegnamenti, di momenti felici! Te ne sei andato in punta di piedi senza disturbare. Il vuoto che hai lasciato è immenso, specialmente per la tua Rita… che non ha potuto neppure salutarti! Grazie Marco, veglia sempre su di noi. La tua famiglia L’A.V.A. si unisce al dolore dei famigliari per la perdita del caro Marco. A dieci anni dalla scomparsa esprimo il mio caro e sentito ricordo per una persona che tanto ha dato alla famiglia, lasciando ad oggi ancora un vuoto incolmabile. Gi. Gi. BONAVERA Adriana “Mustassina” Ved. Luttemi anni 92 CALISE Adele in Bogliolo anni 65 Cav. BALZOLA Pasquale classe 1942 CORSO Febo anni 92 DAL CASTEL Albina “Alba” ved. Sacchi anni 96 DELLERBA Giulia Margherita “Rita” ved. Rainisio anni 88 FARINOLI Marina in Serazzi anni 80 FERRANDO Aldo anni 86 FERRARI Mario anni 85 FILIPPONE Rosa in De Acetis “Lella” anni 55 FRANZIONI Luigia ved. Rabolli anni 90 GIRONDI Adriana ved. Primiceri anni 81 GROLLERO Oreste “Tino” anni 89 LORENZATI Germano anni 87 MARTINA Marco “Piti” “Un’Angelo” MIGLIORE Salvatore anni 81 anni 91 PROFUMO Nicolò “Lino” RUSSO Carlo anni 81 STIPO Antonia ved. Branco anni 82 L’A.V.A., per mezzo del suo giornale “L’Alassino”, esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari. 12 «L'ALASSINO» Fiocco Rosa I Fiori di Bach in casa Brancaleoni Carissimi amici lettori, innanzi tutto vorrei scusarmi per il piccolo disguido tipografico che ha ripartito il racconto troppo lungo della vita avventurosa di CERATO nelle rubriche del mese di dicembre e di gennaio. Il Rimedio Cerato è preparato con le corolle di Ceratostigma Willmottiana il cui nome deriva da Lady Ellen Ann Willmot. Superando il fastidio di leggerlo su due Alassino, conoscerete un po’ più da vicino Lady Willmot e anche il Rimedio…! Per la rubrica di Febbraio vi propongo WILLOW (Salix vitellina il “salice giallo”), da cui Bach preparò il Rimedio. LORENZO BRANCALEONI ha trovato nella calza della Befana il dono più bello e lo vuole condividere con mamma Stefania e papà Enzo, con i nonni Ivo e Ina, Sergio e Ida Matteu e zia Simona e annunciare a tutti, parenti ed amici l’arrivo della sorellina GRETA. Carnevale per tutti i bambini Van Gogh conosceva bene quest’emozione disperata di sentirsi vittima della vita e del mondo e spesso i suoi scritti ne sono impregnati. Da una lettera scritta da Vincent Van Gogh al fratello Theo nel 1882: «Voglio che tu capisca bene la mia concezione dell’arte. (...) quello a cui miro è difficile eppure non penso di mirare troppo in alto. Voglio fare dei disegni che vadano al cuore della gente. (…). Sia nella figura che nel paesaggio vorrei esprimere, non una malinconia sentimentale, ma il dolore vero...» Ecco quindi la definizione del Dottor Bach: Willow “Per coloro che hanno sofferto per avversità o sfortuna e le trovano difficili da accettare senza lamentarsi o provare risentimento perché giudicano troppo la vita in funzione del successo che essa arreca. Sentono di non aver meritato una prova tanto grande, la trovano ingiusta e ne sono amareggiati. Spesso arrivano ad interessarsi e ad occuparsi meno attivamente delle cose che prima facevano con piacere. ‘SALICI AL TRAMONTO’ Osservate ora questo piccolo olio che Van Gogh dipinge nel 1888, appena arrivato ad Arles, dove la luce, i colori della natura ed il tepore del clima lo incantano e dove sembra trovare finalmente una pausa di serenità. Questo quadro è la vera rappresentazione dello stato Willow positivo, una serena accettazione della vita, la comprensione del dolore e della fatica di vivere. Il momento in cui il salice è libero di lasciar crescere i nuovi butti nello splendore della primavera. Qui, nella campagna provenzale al tramonto, Van Gogh per qualche istante non è più l’uomo rancoroso che quattro anni prima dipingeva i salici cupi e contorti esprimendo tutta l’emozione negativa di Willow. Se ci troviamo a provare una di queste emozioni : risentimento, amarezza, senso di frustrazione e di fallimento, negatività, avversione, rancore, diffidenza, sfiducia, aggressività passiva, ira trattenuta, ritenzione, irritazione, rigidità, il Rimedio WILLOW è pronto a venire in nostro aiuto.! Alla prossima Amici e come sempre… BUON VENTO! Meteorologia Alassina a cura dell’Osservatorio Don Bosco GENNAIO 2013 a cura di Caterina Maggi BFRP Da secoli i salici vengono martoriati dall’uomo con le tipiche potature che li rendono più simili a dei moncherini tesi al cielo che ad alberi. Van Gogh li ritrae in molti disegni, parecchi quadri, nelle lettere e nei diari se ne trovano schizzi. In questo olio l’uomo a capo chino, i colori scuri, l’atmosfera fredda e umida ci portano dentro all’emozione negativa del Rimedio Willow. Venerdì 22 Febbraio 2013 Sono le ore 14 di sabato 9 Febbraio. Noi educatori dell’oratorio di San Giovanni, siamo impegnati negli ultimi preparativi della festa di carnevale, organizzata per i ragazzi della parrocchia, che ogni sabato frequentano l’oratorio. Tutto è pronto per le 14.30, quando iniziano ad arrivare i primi bambini in maschera, e dopo mezz’oretta di accoglienza, comincia la festa: un grande gioco nelle opere parrocchiali. Dopo qualche minuto iniziano ad arrivare altri bambini, che si uniscono a quelli che già stavano giocando. Ma questo è solo l’inizio di un pomeriggio inatteso. Infatti in poco tempo, gli spazi esterni delle opere parrocchiali si riempiono di tanti bambini, che purtroppo sono rimasti esclusi dalla festa organizzata del comune nel palazzetto. Visti i numeri raggiunti con i nuovi arrivati (circa 100 tra bambini e genitori), noi orga- nizzatori, abbiamo dovuto stravolgere i programmi del pomeriggio e improvvisare giochi per tutti. Per concludere la festa abbiamo offerto le bugie (fortunatamente abbondanti) preparate dagli adulti della nostra parrocchia a tutti i partecipanti. Speriamo di essere riusciti ad allietare il carnevale di tutti i bimbi che hanno trascorso con noi il pomeriggio e di aver offerto alla cittadinanza un servizio prezioso; ci rendiamo inoltre disponibili in futuro, a collaborare con il comune per l’organizzazione di eventi di questo tipo, essendo presenti sul territorio da più di vent’anni e avendo come obiettivo il bene dei piccoli. Per chi si fosse divertito, noi siamo presenti tutti i sabati pomeriggio, per offrire ai bambini e ai ragazzi di Alassio momenti di preghiera, formazione e tanto divertimento. Gli educatori dell’oratorio di San Giovanni Benvenuto 2013! Ogni anno inizia con il mese di gennaio, mese che ci obbliga a richiamare il rapporto tra astronomia e meteorologia. Circa due settimane dopo il solstizio invernale (21 di dicembre) si verifica il PERIELIO e cioè la posizione della terra più vicina al sole (anche se siamo in inverno); la distanza dal sole era di 0,9832 Unità Astronomiche e cioè a poco più di 146 - 147 milioni di chilometri. Non solo, ma la vicinanza al sole obbliga la terra a correre più veloce e quindi a rendere la durata del giorno un po’ più lunga. Non capricci, ma leggi ben conosciute dalla astronomia. La meteorologia registra le conseguenze di questo “strano” comportamento del nostro pianeta. Vediamone allora la sintesi. Pressione media: 755,7 mmHg; le medie decadali: 764,0 mmHg nella prima; 749,3 mmHg nella seconda; 754,0 mmHg nell’ultima. Alle ore 23 del 19 gennaio si è registrata la massima depressione con 741,0 mmHg. Umidità media: 61%. La massima assoluta (quasi il 100%) è pure del giorno 19 alle ore 23! Le medie decadali: 72% nella prima; 53% nella seconda; 57% nell’ultima. Temperatura media: 11,9 °C. Medie decadali: 13,6 °C nella prima; 11,1 °C e 11,0 °C nelle altre due decadi. La temperatura media giornaliera più bassa è in data 20 gennaio con 8,3 °C. Tra le giornate più miti posso indicare il 31 del mese (festa di Don Bosco) con una media di quasi 14 °C. Uno sguardo alle temperature minime (siamo in inverno!). La media nella prima decade è di 12,2 °C; la media delle temperature minime della seconda decade è di 9,2 °C; per la terza decade la media è di 9,3 °C. La media mensile è di 10,2 °C! Precipitazioni totali: 83,6 millimetri così distribuiti: 4,2 mm nella prima decade; 48,4 mm nella seconda; 31,0 mm nell’ultima. Giorni sereni: 11; giorni coperti: 8; i rimanenti sono indicati “misti”. L’eliofania totale risente del moderato numero di giorni sereni. Ecco le ore totali: 119,4 in tutto il mese; media giornaliera mensile: 3,9 ore di sole ogni giorno. Le medie decadali: 4,3 ore nella prima; 3,2 ore nella seconda; 4,1 ore nell’ultima. Il mese di gennaio ci invita a ricordare almeno due cose: siamo in PERIELIO, vicini al sole ... eppure siamo in inverno; corriamo più veloci attorno al sole... e la durata del giorno si allunga anche se di poco, ma... Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi ALASSIO 11 FEBBRAIO 2013