Febbraio - associazione vecchia alassio

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Febbraio - associazione vecchia alassio
ANNO LIII - N. 2
Venerdì 22 Febbraio 2013
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Socio Effettivo € 25,00 - Socio Aderente € 22,00 - Socio Aderente estero € 27,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37
E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it
Saluto del Presidente
Carissimi soci e amici lettori,
prima di ogni cosa sento l’urgenza a titolo personale e dell’intera Associazione di porgere a tutti un grande ringraziamento per il
momento di intensa partecipazione vissuta in occasione delle votazioni per il rinnovo delle cariche.
C’è stata una affluenza di più del
52% degli aventi diritto al voto; potrebbe essere solo un freddo dato
matematico, ma, invece, esprime
qualcosa che scalda davvero il
cuore a chi ama la nostra Associazione, perché è un fatto che 182
persone hanno usato del loro tempo per partecipare, per esserci, per
confermare, ma anche cambiare,
dimostrando quindi la volontà di
prendersi cura della gestione di
una Associazione che da oltre 50
anni è presente sul territorio.
Anche se alcune voci critiche
scherzano sul fatto che sia ‘vecchia’ di nome e di fatto, con queste
votazioni i soci hanno dimostrato
che l’A.V.A non solo è attiva ma è
anche desiderosa di nuovo e di
cambiamento.
A presiedere il suo nuovo consiglio direttivo è stata eletta una donna; questo esprime una voglia di
nuovo e di cambiamento davvero
incredibile per un’associazione di
impronta maschile per 50 anni!
Personalmente per me, un riconoscimento ed un onore davvero
inaspettato e di grandissimo valore!
Carissimi, potete immaginare
quanto grande sia l’emozione e la
gioia nel raccogliere tanta stima,
ma anche quanto pesante sia il
senso di responsabilità che l’accompagna !
Nel 2010 ho curato la rubrica
che riproponeva scritti di ogni
Presidente che si è succeduto alla
guida dell’A.V.A, ho così avuto modo di conoscerli tutti più da vicino,
trattenendo nel cuore le idee e le
parole del Presidente Prof. Franco
Gallea, che ho avuto il privilegio di
frequentare anche come insegnante, e che, nell’occasione del suo discorso di saluto nel Febbraio del
1974, esprimeva concetti e desideri ancora oggi così veri e attuali:
“….Intendiamo prima di tutto
portare avanti un discorso culturale
di fondo, capace di incidere sulle
abitudini della gente; per noi cultura è e rimane capacità di revisione
critica dei valori vitali dell’uomo
nelle sue espressioni.”
E ancora: “Una delle più grandi
tragedie che abbiamo vissuto è stato proprio l’oblio ed il disprezzo per
quello che di genuino c’è nel nostro
passato: si è creduto che civiltà significasse uniformità e si è caduti
nella massificazione e nella peggior forma di qualunquismo. Perduto il contatto con ciò che di genuino esprime il nostro ambiente,
abbiamo perso noi stessi. E ci siamo
illusi pensando che potesse amare
la sua città gente che non si riconosce più nel mondo in cui vive.”
Queste parole si sono accese
come una luce quando, osservando la realtà del nostro paese,
cercavo una spiegazione, una
causa, al degrado che stiamo vivendo: ci siamo illusi pensando
che potesse amare la sua città
gente che non si riconosce più nel
mondo in cui vive.!
Ecco quindi, secondo me la
grande potenzialità della nostra
amata A.V.A. che, con il vasto consenso, con la sua ricchezza di memoria, con il grandissimo mezzo
del giornale L’Alassino, può lavorare, essere di stimolo e collaborare unita affinché la nostra gente
torni a riconoscersi nel nostro
mondo e quindi amare davvero la
nostra città.!
Lo so, è un’utopia molto ambiziosa, ma sono fondamentalmente
convinta del potere delle ‘piccole
cose fatte con grande amore’ e
certa che nella collaborazione e
nella condivisione ci sia l’inizio del
risultato.
Con spirito di semplicità, di
umiltà e di collaborazione inizio il
percorso di questo mandato impegnativo, rinnovando i miei profondi ringraziamenti per la stima e la
fiducia accordatami, chiedendo
l’impegno e l’aiuto di tutti quelli
che come me sono nati o vivono in
questa meraviglia di paese,amandolo sinceramente.
Con negli occhi e nel cuore tutti
quelli che hanno creato, sviluppato, sostenuto, salvaguardato e
portato fino a noi, i valori fondanti
dell’A.V.A, auguro a tutti voi, al
nuovo Consiglio e a me stessa
‘buon vento!’
E… ancora, come sempre, FLOREAT ALAXIUM !
Caterina Maggi Rabolli
Una bella esperienza ed un piacevole ricordo
Come il vento sono trascorsi questi tre anni che mi hanno visto
Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio, lasciandomi un bagaglio di ricordi, belle e tristi emozioni in un’esperienza di vita importante e difficile da descrivere.
Di tutto questo devo ringraziare
i colleghi del consiglio direttivo
che hanno collaborato con me , i
probi viri, sempre presenti, chi
purtroppo ci ha lasciato, il professore Tomschi, Carossino (Tunin),
Carlo Bertolino (Carluccio), persone risultate determinanti per il mio
compito.
Riconoscenza ed ammirazione al
presidente della Consulta, Elmo
Bazzano, con il quale si è instaurato
un rapporto fraterno che mi ha aiutato non poco nei momenti difficili e
con il quale ho condiviso lo splendido avvenimento di gemellaggio con
gli amici della associazione “A
Maina”di Carloforte; colgo l’occasio-
ne per salutarli tutti con affetto. Un
grazie doveroso va al nostro
Direttore del giornale Roberto
Pizzorno, che ho avuto il piacere di
conoscere nel momento del bisogno e che da quando ha accettato
l’incarico di Nostro Direttore, ha assunto nei confronti dell’Alassino un
atteggiamento di presenza tanto disponibile quanto discreta.
Esperienza dunque positiva, con
una sensazione nuova percepita
nell’ultima assemblea di fine 2012
da parte dei soci presenti “volontà
e voglia di partecipare” …questo è il
più bel regalo che l’associazione
può fare ad un presidente alla fine
del suo mandato, vuol dire che qualcosa si è seminato… Alla nuova presidente Caterina Maggi ed ai colleghi del Consiglio Direttivo, il mio più
sentito augurio di successo e buon
lavoro.
Giovanni Giardini (GiGi)
Risultati elezioni del nuovo Consiglio Direttivo
Presidente: Maggi Caterina - Vice Presidente: Gioberti Lino - Segretario: Brusco Antonio - Consiglieri: Bogliolo Piera, Elena Andrea, Falcone Luciano, Giardini Giovanni, Puerari Giovanni, Valdora Crispino
Il dr. Carlo Vallega, per impegni personali, ha rassegnato le dimissioni
da consigliere ed e stato quindi sostituito dal primo dei non eletti.
Probiviri: Cavedini Carlo, Croce G.B., Gallea Andrea
Sindaci: Barbera Enzo, Boggiano Franco, Rizzo Giuseppe
COME ERAVAMO
C
i speravo, tanto, che Amour
di Haneke, Palma d’Oro al
Festival di Cannes, ricevesse più di una nomination
all’Oscar. E così è stato: Miglior
Film Straniero, Miglior Film,
Miglior Regia, Migliore Attrice
protagonista. Amour è una love
story; è una storia che parla di
Amore, poi di dolore e di morte;
è un film che scoperchia le emozioni e invade le coscienze, dove
la coppia Jean-Louis Trintignant
e Emmanuelle Riva, diretta da
uno dei migliori registi sulla scena mondiale, dà vita a un capolavoro. Dopo averlo visto ho
pensato “ma perché noi non riusciamo a fare film così?”
Due anni fa la Mostra del
Cinema di Venezia dedicò una
retrospettiva al cinema italiano
di ricerca degli anni ‘60 e ‘70, giusto per ricordarci tutto quello
che eravamo, che avremmo potuto essere e che non siamo. Noi
dobbiamo aspettare anni prima
che i vari Moretti e Taviani riescano a imporsi in un panorama
italiano cinematograficamente
scarso.
Ripensando a Monicelli, De
Sica, Germi, Risi autori di una
messinscena della nostra società, mi chiedo: ma quand’è che
l’Italia di Tognazzi e Sordi si è
trasformata nell’italietta di volgarità e silicone in Parlamento?
Giuro – giuro! - che ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. L’Alassino non fa
politica e io me ne guardo bene
da fare opera di proselitismo
qui. Voglio solo gettare domande nel pozzo sociale, sperando
che prima o poi arrivino al fondo
per una risposta, tutto qui.
Amanti di vari politici, di q u a l
s i a s i schieramento, ce le siamo
sempre ritrovate in televisione o
al cinema; il dramma è assistere
ora alla superficialità di marionette che scambiano le Aule dei
Consigli per un palcoscenico.
Mentre scrivo, mi è arrivata la
notizia, molto triste, della morte
di Mariangela Melato, grande
Attrice, intensa, dura e ironica.
La sua Medea e la sua Fedra resteranno per sempre scolpite
nella storia del Teatro. Ma il 2013
è già iniziato con l’assenza di
uno dei sorrisi più intelligenti,
raro vanto di un’Italia che sta
scomparendo, quello di Rita
Levi Montalcini, fedele al suo stile e alle sue idee fino alla fine.
Due donne lottatrici, educate
e coraggiose nei loro ideali e nella loro professionalità.
Di chi si può dirlo oggigiorno?
Chi possiede ancora, tra tutti
quelli che si ostinano a volersi
fare nostri rappresentati - ai Consigli Comunali, in
Regione, al Governo - ideali fermi,
costanti o ostinati
e coraggiosi? Chi
ha ancora il coraggio?
Perché è di questo che si tratta:
della mancanza di
coraggio! “Sì, d’accordo, era nel nostro programma
politico, ma non ci
sono i presupposti per realizzarlo.
E poi l’opposizione ci darebbe
troppo contro.
Dobbiamo tenercela buona” e simili. E intanto il Mondo va avanti; e noi
restiamo indietro:
“Non esiste più da
AL VOTO, AL VOTO
Sembra proprio che l’anno
2013 debba essere ricordato per
le tornate elettorali che in diversi ambiti hanno interessato ed
interesseranno gli Alassini.
Nel mese di gennaio, essendo
giunto alla sua naturale scadenza, è stato rinnovato il Consiglio
Direttivo dell’Associazione Vecchia Alassio, con gli altri organi
sociali.
I molti iscritti, aventi diritto al
voto, hanno partecipato massicciamente alla consultazione, rivelando un’inattesa propensione al cambiamento, all’interno
di una realtà che da sempre riesce a coniugare la tutela della
tradizione e dei principi propri
della Città con le rinnovate esigenze dei tempi moderni.
Sintomatica di tale propensione mi sembra la circostanza per
la quale la persona che ha ricevuto il maggiore numero di consensi sia una donna; auspico
che ella possa conferire alla carica che sarà eventualmente
chiamata a ricoprire in seno
all’Associazione, l’apporto di
sensibilità che solo una donna è
in grado di fornire.
D’altro canto, tra pochi giorni
saremo tutti chiamati ad eleggere i nostri nuovi parlamentari
partecipando alle consultazioni
nazionali.
Non posso fare a meno di rilevare la differente motivazione e
propensione al voto da parte degli Italiani con riferimento a un
sistema che non consente di
esprimere la propria preferenza
verso uno specifico candidato,
dovendosi rimettere agli organi
di partito la spartizione delle nomine in base a scelte dagli stessi
predeterminate.
Mi auguro che tale contingenza non allontani i cittadini dalle
urne ma li induca a manifestare
comunque attraverso l’esercizio del diritto-dovere di voto, la
propria volontà Politica.
Nei prossimi mesi, infine, gli
Alassini dovranno anche affrontare la campagna elettorale che
li condurrà in maggio alla scelta
dei nuovi amministratori comunali, dopo che gli eletti della precedente tornata non sono stati
in grado di portare a termine il
proprio mandato.
Fortunatamente il sistema comunale consente ai cittadini di
scegliere la lista cui attingere il
proprio candidato favorito,
esprimendo nei suoi confronti la
propria preferenza e creando
così un meccanismo di mandato
elettorale diretto e personale.
Peraltro sarebbe auspicabile
(continua a pag. 2)
50 anni palla prigioniera” annunciava Moretti in Habemus
Papam.
E le poche voci fuori dal coro
stanno diventando afone, per
troppi sforzi. Abbiamo bisogno
di una rivoluzione di coscienza.
Ed è dalle piccole realtà, dalla
singola città che deve ripartire
l’ambizione verso un’utopia, per
tirarci fuori da uno stallo angosciante, dalla scarsità di turismo, dagli alberghi spenti, dai
negozi vuoti, dalla mancanza di
stimoli. E non aiuta nemmeno la
nostra linea ferroviaria, che perderebbe anche a confronto con
la tratta San Pietroburgo-Mosca
percorsa da Anna Karenina!
D’accordo che il “vissero per
sempre felici e contenti” è gran
frottola. Però lavorare tesi verso
l’eccellenza è ancora possibile.
Finché ci accontenteremo passivamente della mediocrità, finiremo con lo spellarci la fronte a
forza di sbattere la testa sulle tastiere dei computer o sulle prime pagine dei giornali!
Durante la manifestazione Se
Non Ora Quando? (febbraio
2011) uno degli striscioni più
belli recitava Non è un paese per
vecchi puttanieri; ripeto ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, ma quelle parole mi tornano qui utili per ribadire la necessità di un cambiamento, allontanando individui incompetenti. E il vecchio e
il nuovo non c’entrano nulla.
C’entra la necessità di collaborazione tra professionalità a
confronto. Perché siamo giunti a
situazioni patologiche, sintomo
Serata di gala al Casinò di Alassio.
di un qualcosa che non sta funzionando su diversi livelli: di
Stato, di Legge, di Società. E in
questo panorama mi viene in
mente una striscia di Quino, il
papà di Mafalda, geniale fumettista, inconsapevole sociologo e
filosofo. Miguelito, uno dei suoi
personaggi più innocenti, mentre legge la frase “la famiglia è la
base della società” spaventato
alza gli occhi e chiede “la famiglia di chi? La mia non ha colpa
di nulla!”
Abbiamo un Sacro Testo Costituzionale che necessita solo
un’interpretazione coraggiosa.
Non possiamo aspettare che
la rivoluzione delle coscienze
parta da Roma o da Strasburgo.
È dalle piccole realtà cittadine, superando i fricchettoni bigotti, che potrebbero partire le
vere rivoluzioni, cominciando a
sanare i sintomi di una morte
lenta – il turismo è la nostra fonte di ricchezza, cosa stiamo facendo? E c’è bisogno che qualcuno ci dia risposte certe in fatto di Istruzione, di Sanità, di
Lavoro (l’Italia è una Repubblica
fondata sul Lavoro. Il Lavoro deve essere un Diritto garantito),
di Diritti Civili e Sociali.
Cominciamo a darle noi queste
risposte. Cominciamo a dare
noi l’esempio, ritrovando una
competitività smarrita.
So it’s the laughter we will remember, whenever we remember the way we were (così sono
le risate che ricorderemo ogni
volta che ricorderemo come
eravamo) cantava Barbra
Streisand in The Way We Were
(Come Eravamo).
Ilaria Falcone per l’A.V.A.
Società Operaia Mutuo Soccorso
ALASSIO
PRANZO SOCIALE
Domenica 17 Marzo 2013 - ore 12,45
presso il Ristorante Hotel Toscana, via F. Gioia, 4
Sono invitati i Signori Soci e simpatizzanti.
Prenotazioni Hotel Toscana tel. 0182 640657
e/o presso A.V.A. tel. 0182 643937
entro il giorno 14/3/2013
2
«L’ALASSINO»
SAN SEBASTIANO SANTO PATRONO
DELLA POLIZIA MUNICIPALE
“San Sebastiano fu proclamato te da semplici cifre.
quest’ultimo cura tutti gli aspetpatrono dei vigili urbani nel 1957
Tuttavia, è anche vero che, in ti successivi all’accertamento),
da Papa Pio XII che, tra le tante tal modo, si può correre il ri- ritirate 15 patenti, sequestrati
parole di stima per tutti i vigili schio di lasciare intendere che 18 veicoli e ne sono stati rimosd’Italia, disse: Vorremmo innan- non vengono forniti dati sul ser- si 199.
zi tutto che aveste una chiara vizio svolto perché non vi siano
Sono stati rilevati 66 incidenti
consapevolezza della dignità del dati significativi, e ciò è del tut- stradali, di cui 41 con lesioni a
vostro ufficio, pari alla sua im- to errato.
persone.
portanza altamente sociale e beSenza perciò volervi annoiare
Anche in relazione al contranefica. Voi, infatti, siete designa- con tutti i dati relativi al lavoro sto dell’attività di commercio
ti dalla società a coadiuvare le svolto, mi limiterò a fornirne al- abusivo, l’impegno della Polizia
Autorità comunali nel buon an- cuni, selezionati anche in base a Municipale ha portato alla sotdamento delle città, e ad aiutare quelli che sono gli argomenti trazione di 6.538 articoli dal ciri cittadini nella osservanza delle più sentiti dalla cittadinanza e cuito di vendita.
leggi, in modo che l’ordine, la si- dai turisti, consapevole che
Il controllo circa l’uso delle
curezza, il decoro, il tranquillo ogni cosa può essere migliorata, aree demaniali ha portato ad efsvolgimento della vita civica ri- ed il servizio svolto dalla Polizia fettuare 21 verifiche, mentre 74
splendano
agli occhi di
tutti come segni palesi di
elevata civiltà”.
Ad iniziare
dal 1965, per
la prima volta in Liguria,
l’allora comandante
della Polizia
Municipale
di Alassio
dott. Tindaro
Taranto, volle festeggiare, in modo
solenne, la ricorrenza del
Santo Patrono (20 gennaio) interes- 1a fila da sinistra: Com.te Fabrizio Pampararo - Sovr.te Carmine Morabito - Sovr.te C. Roberto
sando così le Gallizia - Ag. Sc. Paolo Cacciamani - Ag. Claudia Barnato - Sovr.te C. Enrica Enrico - Sovr.te C.
varie Ammi- Ornella Moraca - Sovr.te C. Costanza Abbondante - Sovr.te C. Maria Antonietta Costa - Sovr.te
n i s t r a z i o n i C. - Gianluigi Losno - Sovr.te C. Giovanni Baudoino - I° Comm. Franco Foschini - Sovr.te C.
Gastaldi - Sovr.te C. Ambrogio Todde - I° Comm. Giovanni Rattalino C o m u n a l i , Guglielmo
a
inorgoglien- 2 fila da sinistra accosciati: Ag. Michele Spriso - Ag. Davide Baldassarre - Ag. Antonietta Daniela
do i famiglia- Gentile - Ag. Marco Sinopoli.
ri e coinvolgendo la popolazione alassina, Municipale non fa eccezione, riguardano l’attività edilizia sul
facendo conoscere e apprezza- ma anche che la presenza di un territorio, rilevando 24 infraziore i valori del Corpo e l’operato corpo come il nostro può porta- ni di cui 14 a carattere penale.
In relazione all’attività di
da esso svolto nell’anno sul ter- re e porta a risultati significativi
in ambito locale.
Polizia Giudiziaria sono state reritorio.
In ordine agli aspetti sanzio- datte 54 comunicazioni di notiSulle pareti del Comando della Polizia Municipale sono in natori in genere, finalizzati a li- zia di reato, denunciando 40
mostra quadri di fotografie del- mitare o reprimere comporta- persone e sono state svolte 146
le feste del Corpo che si sono menti che determinano disordi- attività su delega.
Sono stati rinvenuti 8 veicoli
succedute e celebrate in onore
rubati, restituiti ai legittimi prodel Santo Patrono e, anno dopo
prietari e 245 oggetti smarriti,
anno, le immagini raccontano la
143 dei quali restituiti.
presenza dei componenti del
Posso aggiungere che sono
Corpo e degli avvicendamenti,
state riscosse somme abbondei loro famigliari, degli Ammidantemente superiori a 500.000
nistratori, degli amici. Anche
euro per violazioni al Codice
quest’anno 2013, la Polizia
della Strada, che è stato prestaMunicipale di Alassio non è veto servizio in occasione di 105
nuta meno al suo impegno e lumanifestazioni di vario genere,
nedì 21 u. sc. ha solennemente
che sono stati curati quasi 500
festeggiato la ricorrenza ritroaccertamenti per informazioni
vandosi nella parrocchia di
richieste da vari uffici, che buoSant’Ambrogio, dove alle ore
na parte dei ragazzi alassini ha
10,30 il prevosto Don Angelo De
ottenuto il patentino grazie ai
Canis ha celebrato la Santa
corsi nelle scuole della Polizia
Messa. Presenti le Autorità, gli
Municipale che, inoltre, è interAmministratori Comunali, le alvenuta e operato a stretto contre forze dell’Ordine, Vigili in
tatto con la Protezione Civile.
congedo, famigliari ed amici. Al
Numeri sicuramente importermine della funzione, nel salotanti per dimostrare che la
ne parrocchiale, momento conPolizia Municipale alassina è
viviale, preceduto dall’intervensempre presente nella realtà citto del Comandante della P.M. e
tadina. Una nota di rammarico,
del Sindaco.
purtroppo, per ricordare due
Di seguito, l’Alassino, pubblica
colleghi in congedo che nel coril resoconto del Comandante delso del 2012 ci hanno lasciato,
la Polizia Municipale Fabrizio
colleghi che però chi ha lavoraPampararo sull’attività svolta
to con loro o conosceva li ricornell’arco del 2012.
Comandante P. M.
da, eccome.
Pur comprendendo che la FeFabrizio Pampararo.
sta di San Sebastiano, Patrono
L’Associazione Vecchia Alasdella Polizia Municipale, è forse
l’unica occasione nel corso ne e sono previsti da regola- sio, da sempre apprezza l’impedell’anno per poter trarre le menti comunali, ordinanze sin- gno, sicuramente non facile, di
somme del lavoro svolto ren- dacali o norme specifiche, sono tutto il Comando della Polizia
dendo noti i relativi risultati, stati elevati n. 151 verbali; sono Municipale impegnato quotidianon è mai stata mia abitudine state accertate 15.399 violazioni namente al servizio e per il bene
fornire tali dati.
al Codice della Strada (in questo della cittadinanza, garantendo
Un po’ perché preferisco par- caso devo dire che un numero legalità e professionalità che da
lare, anziché, fornire aridi nu- estremamente rilevante è attri- sempre contraddistinguono il
meri, un po’ perché sono con- buibile agli ausiliari della sosta, Corpo.
vinto che il lavoro svolto non sia che tuttavia fanno capo al
Fal/ per l’A.V.A.
rappresentato opportunamen- Comando Polizia Municipale e
Venerdì 22 Febbraio 2013
LE TRE SCIMMIETTE
VEDO
SENTO
PARLO
La normativa
che regola
il rispetto
della panoramicità
esiste ancora?!?
“AVANTI UN ALTRO”
C’è un programma televisivo
nel cui finale il conduttore pone
una serie di domande con due risposte: una giusta e una sbagliata. Il concorrente deve scegliere
quella sbagliata altrimenti viene
eliminato. Il conduttore, allora,
chiama un altro concorrente:
Avanti un altro.
Se ad Alassio si fossero applicate le stesse regole i recenti amministratori avrebbero sicuramente vinto perché le loro risposte sono state sempre (o
quasi sempre) sbagliate.
La Città voleva il rispetto del
territorio e la salvaguardia della
sua vocazione turistica.
La risposta è stata una disordinata trasformazione edilizia
del paesaggio e la trasformazione di alberghi e pensioni in residences e garages e per poco non
diventava un posteggio di auto
anche il miglior cinema della
Città.
La Città chiedeva la costruzione di un depuratore - più cura
nei giardini - più severità nei
confronti di vagabondi e accattoni (che sono diventati veri e
propri professionisti) occupando i luoghi più frequentati - più
attenzione al commercio illecito
di ambulanti di tutte le etnie
dentro e fuori dalle spiagge con
spaccio di merce contraffatta –
più controllo su quei gruppi di
giovani che non sapendo cosa
fare (mancano i divertimenti)
scorrazzano per le vie urlando e
disturbando ben più dei pochi
locali dove si fa ancora un po’ di
musica - e, anche se la cosa non
era compito degli amministratori che si prendessero iniziative
per aprire un cinema e un teatro.
La risposta è stata lo spostamento del monumento a Toto
(grande personaggio che però
ha poco a che fare con Alassio),
oppure lo spostamento del mercato, il cambiamento del senso
di viabilità di Corso Dante, una
improbabile pista ciclabile e infine (senti, senti!!) la costruzione
di un inceneritore: Su quest’ultimo argomento vorrei precisare
che mia suocera, residente ad
Alassio, alla sua dipartita è stata
cremata nell’inceneritore di
Savona e la cosa non è stata particolarmente complicata.
A questo punto è il caso di dire “avanti un altro” ma che sia
veramente un altro visto che
l’ultimo già promette (o minaccia) di ripresentarsi.
È ora che il titolo dell’ultimo
numero del vostro giornale
“Ritroviamoci insieme” diventi
realtà.
Capisco che gli interessi corporativi delle varie attività (albergatori, commercianti, bagnini e altri operatori turistici)
qualche volta contrastano fra loro, però è necessario che tutti
facciano un piccolo passo indietro nell’interesse più grande che
è quello della Città e degli Alassini. Quando una comunità, anche con qualche mugugno, si
trova concorde su degli obbiettivi semplici e pratici, alla fine il
risultato hon può essere che
soddisfacente per tutti.
Certo la scelta di una nuova
amministrazione non sarà facile
e non è sufficiente sapere se le
persone in lizza sono nate o meno ad Alassio. Se prevalesse il
buon senso sarebbe il caso di
formare un governissimo con
“tutti dentro” ma la cosa importante è che si tratti di persone
serie con un programma condiviso e con l’incondizionata volontà di portarlo a termine lasciando fuori la politica e i risentimenti personali.
Non mettiamo la Città in mano
a dei “professori” che conoscono le cose per averle studiate
all’Università ma che non le hanno sperimentate nel vissuto
quotidiano e che, quando se ne
vanno, come si dice ultimamente “lasciano la polvere sotto il
tappeto”.
Fra poco andremo a votare
per ben altre ragioni e sarebbe
bello poter fare lo stesso ragionamento ma sappiamo già da
adesso come andranno a finire
le cose: tutti contro tutti e, anche se ci saranno buoni propositi, tali resteranno.
Ma Alassio è un’altra realtà: ci
si conosce, ci si saluta, ci si frequenta. La scelta dovrebbe essere meno problematica e le
persone le scelgono gli Alassini
e non i partiti (con o senza primarie).
Forza Alassini, come un famoso Perasso (detto il Balilla)
sasso in una mano e fuori gli imbonitori e i professionisti della
politica, evitate che il giorno dopo le elezioni sul Comune sventolino bandiere rosse, azzurre o
di altri colori: La vostra bandiera è il gonfalone della vostra
Città e non pensate alle palanche “tutte, maledette, ma subito”. Pensate all’avvenire di
Alassio per il bene vostro e delle
generazioni future.
Tanti auguri.
Sergio Scaranni
AL VOTO, AL VOTO (segue dalla prima pagina)
che ogni lista fosse espressione
di un’aggregazione non tanto
tra candidati in grado di catalizzare preferenze, quanto piuttosto tra singole persone accomunate da una visione politicoprogrammatica rispondente alle esigenze della cittadinanza e
possibilmente non di emana-
zione partitica.
Ritengo che questo sia il criterio per ogni cittadino, in base al
quale operare la scelta nel voto
utile a livello comunale, sia nei
confronti della lista sia del singolo candidato, lasciando da
parte le false promesse ed i
clientelismi che troppe volte in
passato hanno rivelato la fallacia di formazioni eterogenee e
personalistiche.
Solo in questo modo ritengo si
possa finalmente “sturarsi il naso” e votare qualcuno per un progetto in cui veramente si crede.
Avv. Giovanni Parascosso
Venerdì 22 Febbraio 2013
3
«L'ALASSINO»
Curiosando nei nostri orti
CRONACA DI ANDATE
Rubrica mensile a cura di Gianni Croce
MESE DI FEBBRAIO 2013
Iniziamo questa nostra rubrica nella speranza possa interessare alcuni dei nostri lettori poichè, pensiamo di non sbagliare
di molto, affermando che non
pochi sono ancora alassini e,
senz’altro, invece più numerosi i
mogliesi e solvesi che vicino a casa o in qualche recondito angolo del territorio non coltivino un
“orto”. Ad esso viene profuso
tempo, fatica e sudore negli
scorci di tempo libero da chi,
ancora, svolge le consuete
attività lavorative o
dall’anziano pensionato
al quale dedica le sue
ultime energie. In entrambi i casi per la
soddisfazione e il
piacere di ottenere
e gustare quei prodotti genuini della
terra oggi così enfaticamente definiti
“biologici”. In questi orti, verdure e
frutti dalle qualità
e specie più diverse spesso abbondano e tutte hanno
una loro particolare “storia”, un loro
nome specifico e,
spesso, anche un loro simbolismo che, appunto, brevemente e numero dopo numero, cercheremo di raccontare unitamente ad altre curiosità note a
pochi e che, forse, soddisferanno chi avrà la bontà di leggerci.
Cominceremo, per ora, ad occuparci delle “verdure” e, come
primo approccio con una di “stagione”... il
- CARCIOFO (Cynara cardunculus) - Termine dialettale: ARTICIOCCA.
Pianta erbacea delle “composite” il cui nome volgare deriva
dall’arabo “Kharshuf”, malgrado fosse già usata dai romani
che l’importavano dall’Africa e
dalla Spagna, scomparve per
molti secoli dalle mense di molte regioni italiane fino a quando,
nel 1456, il fiorentino Filippo
Strozzi, della famiglia nota per il
famoso palazzo, ne introdusse
la coltivazione in Toscana importandone i semi dal Regno di
Napoli che a sua volta li aveva
avuti dai
Mori.
Ben
presto le sue qualità vennero
conosciute anche grazie alla sua
ricchezza di qualità medicinali.
Meglio se mangiate crude intingendo nell’olio le brattee impropriamente chiamate “foglie”. Sia
il fiore che la vera foglia contengono, tra le altre, una sostanza
chiamata “cinarina” che opera
nello stomaco, predisponendo
gli alimento destinati alle vie biliari facendo si che il fegato non
si affatichi e che la cistifellea
A pasciun da scià Adelasia
Za da tempu, foscia troppu,
ignurò de dai ciù tanti,
scoù pe-e score da Meria
o pe-e stradde da çitai,
a scià Alassia a se camalla
a so cruxe in sce ‘na spalla.
Strascinanduse, a revive
Quelli anni, quande ancura
Curteggiò pe a so bellessa
Da Rivera al’era Regina…
Aura a spenta ün Cireneu
Ch’u laggiütte a-a bell’a meiu.
Dai soi öggi, russi e stanchi,
zù pe-e masche, urmai scarnie,
caude logrime ghe sgùren
ch’ i se perden versu u mò…
quale curpa a a ‘sta cundanna
ch’a l’ümilia a ch’a l’affanna?
Ma nisciüna. Meschinetta…
I sun cose ch’i se san:
a mandòla da Pilattu
sun stai çerti soi fiöi,
natürali o d’adussiùn.
Nun de tüttu rassegnò,
ribellanduse a-u destin,
“Gente” a cria “M’avè tradiu
Fai quarcosa pe u me bèn…”
E- a cuntinua u sou Carvoriu
…in te màn de’n …Cumissoriu:
Alassio, 2 Giugno 1984
(In piena crisi Amministrativa, oggi come allora.
E semmu sempre a-a causa du pè)
Gianni Croce
LA PASSIONE DI DONNA ALASSIA
Già da tempo, forse troppo/ ignorata ormai dai più/per le scale del Comune/ o le vie della Città/ Donna Alassio si “camalla”/
la sua croce su una spalla.//Trascinandosi ricorda// quelli anni, quando ancora/in virtù della sua beltà/ di Riviera era
Regina/ Ora un Cireneo attende/che l’aiuti immantinente.// Dai
suoi rocchi rossi e stanchi/per le gote scarne, ossute/scorrono lacrime salate/che si perdon verso il mare…/ Quale colpa a
tal condanna/ che l’umilia e che l’affanna?// Ma nessuna, poverina,/sono cose che si sanno:/ a mandarla da Pilato/ sono
certo i suoi figlioli/ naturali o di adozione/per vantaggi o ambizione.// Non del tutto rassegnata/ ribellandosi al destino/
“Gente… m’avete tradito”/ urla forte e chiede aiuto/…e continua il suo calvario/ nelle mani a un…Commissario
espella la bile. Tali proprietà sono già testimoniate dal botanico
rinascimentale Castore Durante
che fra l’altro scriveva:
«Mangiati i carciofi corraborano
lo stomaco, fanno buon fiato e
cotti in brodo fan buon odore a
tutto il corpo» e, inoltre, «A conoscere se una donna è gravida
se le dia a bevere quattro once
del succo di queste foglie e se lo
vomiterà è gravida...» Pare che
con altri espedienti riuscisse pure a stabilire il sesso del nascituro. Prendiamo
tutto per buono!!! Ai
nostri giorni sono riconosciute pure le
sue qualità tonificanti, vivificanti e bioattivanti dell’epidermide per cui, ad
uso cosmetico, si
impegna il suo decotto per impacchi particolarmente adatti a
pelli stanche e
devitalizzate.
Per un non noto
e curioso motivo,
il carciofo, buono...
saporito..., ricco di
proprietà benefiche,
è diventato anche sinonimo di persona sciocca,
insulsa, babbea...
mentre è spiegabile,
data la sua forma, che
nel napoletano alluda
a un naso grosso e
deforme: “Una carcioffola”... appunto!
COME SI COLTIVA: Si moltiplica per carduccio o polloni,
oppure per pezzi di fusto provvisti di gemme o in qualche caso, per seme. Si piantano i carducci in ottobre per i carciofi
primaverili, mentre nei climi miti si piantano in luglio per avere
i primi frutti già nella stagione
autunnale.
G. C.
E vissero felici e contenti
Negli Stati Uniti c’è l’abitudine, soprattutto negli ambienti
dei divi di Hollywood, e delle
persone benestanti o ricche,
che i futuri sposi, prima del matrimonio, assistiti dai rispettivi
avvocati, stendano dei veri e
propri contratti matrimoniali, in
cui è previsto il comportamento
di lui e di lei, non solo riguardo
alle cose belle che potranno accadere, come la nascita dei figli
o l’acquisto di proprietà, ma anche relativamente alle cose meno belle che si potranno verificare nella vita matrimoniale. E
per ognuna sono previsti premi
o sanzioni economiche ben definite. Abbiamo saputo, ad esempio, che nel contratto firmato da
un famoso divo era previsto che
se lui avesse tradito “leggermente” la moglie (solo di passaggio)
lei avrebbe potuto accettare il
pagamento - a chiusura “tombale” della questione - di tot dollari ecc. ecc. Ho riflettuto a questa
abitudine pensando ad un contratto matrimoniale immaginato
malamente, stipulato peggio e
fonte di vari guai per due miei
concittadini che hanno voluto
seguire l’esempio americano,
senza averne l’esperienza necessaria. La sposa si chiama
“Amministrazione Comunale” e
lo sposo “Piccolo Albergo”. Lì è
accaduto che uno dei due avvocati dormiva, o soffriva di qualche disturbo urinario che lo ha
costretto a uscire varie volte
dalla riunione. Infatti ora che il
matrimonio si è rivelato sbagliato e, come sempre gli stracci volano per aria, una parte è convinta che sul contratto ci sia
scritta una cosa, mentre l’altra
dice di avere un testo diverso. In
verità era accaduto già un’altra
volta nella storia recente. Nel
trattato di inserimento degli
Ebrei nel nuovo stato di Israele,
una parte (gli israeliani) possedevano una copia del testo con
sopra scritto che essi avrebbero
potuto impadronirsi “dei” territori al di là del Giordano. Nella
copia in possesso della parte avversa era scritto “di” territori, il
che è una bella differenza. “Dei”
vuol dire “tutti”. “Di” vuol dire
“alcuni”. Essendo il trattato
scritto in francese è bastato che
in uno dei due mancasse una “s”
(non des ma de) e la frittata era
fatta. E non sono ancora riusciti
a digerirla in tanti anni. Qui ad
Andate è ancora peggio, e le conseguenze le pagheranno i “figli”
cioè noi cittadini comuni.
Perché i genitori, ormai separati, non riescono a mettersi d’accordo su chi paga l’IMU, l’immondizia, il suolo pubblico.
Abbiamo bisogno di certezze, di
sicurezza e quindi di sapere - lo
voglia il cielo - che questo ex matrimonio ormai non rinnovabile,
è finito serenamente. Per la sposa, per lo sposo e per i figli.
Please! Poi vorrei sapere chi è
che, nel palazzo comunale, sta
facendo una campagna elettorale contro il sindaco, tirando fuori notizie strane e controproducenti come l’idea di costruire ad
Andate l’unica “ara crematoria”
della provincia. Giustamente i
responsabili degli albergatori
hanno fatto notare al primo cittadino che una volta i turisti venivano ad Andate solo per abbronzarsi, niente di più, e che ci
sarebbero tanti bei provvedimenti da prendere per il rilancio
della città, prima di accedere a
tali fantasie. Al caso vedere il
mio articolo di gennaio. Ma, lo ri-
peto, non prendetevela col sindaco. Non è lui l’autore di queste
strane proposte. Il fatto è che io
(e forse anche lui) vorremmo
tanto sapere chi è, per dirgli alcune paroline precise. Ai tempi
del fascismo venne censurata
una canzone i cui primi versi
erano: «un’ora sola ti vorrei – per
dirti quello che non sai!». In
realtà era una canzone d’amore,
ma sembrava invece diretta proprio al Capo Supremo! E qualche
buontempone cambiava anche
le parole e cantava: »per darti
quello che non sai!». Tempi passati. Speriamo per sempre.
Questo è l’articolo che avevo
scritto e consegnato alla redazione il 31 gennaio, come da
prassi. Ma il primo febbraio è
successo il patatrac: dimissioni
di assessori, di consiglieri comunali di maggioranza e minoranza con conseguente caduta
del sindaco e della giunta, arrivo
del commissario prefettizio e
nuove elezioni a Maggio. Però io
ho voluto proporvi il mio articolo ugualmente perché alcuni degli argomenti da me trattati sono
stati cause (forse minori) della
crisi. Ed ora? Non faccio previsioni perché da ora al giorno in
cui uscirà il mensile non sappiamo cosa potrà succedere, mentre i soliti noti sono già in “fretezzu” per la prossima campagna. Voglio finire citando il titolo di un mio articolo uscito negli
anni ’80: “Quanto è bello e redditizio il commissario prefettizio”.
Morale: niente di nuovo sotto il
sole.
Luca Caravella
Assassinio inopportuno, IL GIORNO DELLA MEMORIA
ma utile
Nei giorni dopo Natale del
1595 si sparge la notizia in
Alassio che il corpo di Ambrogio
Brea, esponente di una illustre
famiglia, giace privo di vita al di
là della Colla in regione Cianastri, presso Marta, dove possiede un terreno. Subito i soci
della Confraternita di Santa
Caterina si recano sul luogo e
portano processionalmente il
cadavere in Santa Caterina per
le esequie. Gli abitanti di Villanova protestano, ma protesta
soprattutto il pretore-podestà
di Albenga. La zona in cui è avvenuto l’omicidio non appartiene al territorio di Alassio, ma a
quello di Villanova-Albenga.
Iniziano le discussioni politiche,
iniziano le manovre per dimostrare la propria verità di fronte
al Senato di Genova, supremo
giudice, iniziano i tentativi di
creare degli atti falsi, adatti a dimostrare le proprie idee.
Albenga ricorre ad un pittore,
Bernardo Raibado, specialista
nel riprendere sulla carta paesaggi anche di una certa ampiezza. L’artista in sella ad un cavallo
giunge ad Alassio nel 1596 e crea
uno splendido disegno della baia, ancora oggi visibile presso
l’Archivio Comunale di Albenga e
riprodotto in numerosi libri. In
base al disegno, appare chiaro
che i confini del territorio di Alassio sono delimitati dalle Serre a
ovest, attuale Scogliera, da Santa
Croce a est, a nord dalla Madonna della Guardia e a sud dal mare. Cianastri, quindi, il luogo del
delitto, appartiene ad Albenga ed
il processo deve essere concluso
dal pretore ingauno.
A noi non interessa la causa
per omicidio colposo, che del resto è consultabile presso i libri
criminali nell’Archivio di Stato di
Savona, ma la diatriba infinita
sorta tra le due comunità per definire i rispettivi limiti territoriali.
Al di là della Colla o meglio del
Monte Tirasso, la presenza alas-
sina è cospicua, soprattutto nella zona di Caso e in parte di
Marte e di Bossoleto. Anche oltre Santa Croce i fondi sono prevalentemente di Alassini. È giusto, quindi, che questi lembi di
terra appartengano alla giurisdizione alassina. Le ragioni prodotte dalla curia albenganese sono piuttosto deboli, ma utili a
protrarre la questione fino agli
inizi dell’Ottocento. Napoleone
dal campo di Mosca, durante la
campagna di Russia, nel 1812 definisce i confini di Alassio in modo definitivo. Ancora oggi non
hanno subito variazioni.
Purtroppo la vittima illustre di
questa storia, oltre ad Ambrogio
Brea, è la chiesa di Sant’Anna ai
Monti, che all’improvviso diventa nel Seicento l’antica parrocchia di Alassio. È evidentemente
un falso piuttosto grave dal punto di vista storico, adatto a dimostrare che i confini del borgo
vanno al di là di Santa Croce. La
notizia è talmente diffusa a livello colto che anche qualche notaio nei suoi atti soprattutto testamentari cita Sant’Anna come
antica parrocchia. Albenga già
nel Seicento ironizza su questo
aspetto e afferma con sarcasmo
che, a ben vedere, una chiesetta
di Santa Croce è ancora esistente presso le porte stesse della
città ingauna e che quindi i confini di Alassio possono giungere
fino sotto le mura di Albenga e
non solo fino alla Colombera.
È difficile valutare con equilibrio e soprattutto con competenza storica alcune dicerie ormai un po’ troppo radicate
nell’opinione pubblica. Ma è certo che Sant’Anna non può mai essere stata una parrocchia, anche
solo perché il termine parrocchia, che deriva dal greco, significa “presso le abitazioni”. E dove sono le case vicino alla chiesetta sperduta sui monti?
Giovanni Puerari
“Il Giorno della Memoria”.
Sono solo quattro parole, ma
risuonano nel petto come
campane stonate, sorde, lontane, dai rintocchi lenti, affaticate come un richiamo disperato di aiuto. Voci sussurrate
nel pianto, un gelido grido
soffocato in gola, ammutolito
dal dolore. È una preghiera
dell’anima senza voce, un delirio per implorare una memoria eterna. No, non dimenticheremo mai la i nostri fratelli
Ebrei, figli, padri, madri, bambini, uccisi senza pietà dalla
follia umana. Tutto il dolore e
il sangue versato va raccolto e
racchiuso in ampolle di prezioso cristallo e conservato,
custodito, onorato, come monito per le generazioni future.
Nei campi lager, lontani e desolati come bande infernali, si
consumava in silenzio una tragedia disumana. Dimenticati
dal mondo, milioni di persone
hanno conosciuto l’orrore
della malvagità umana. L’anima indifesa precipitava in un
vuoto oscuro, senza suoni,
senza vie d’uscita, inchiodata
sul fondo tra melma e stracci.
L’anima inerme, senza più forse è una ombra a cui manca
l’aria per respirare, soffocata
dal cinico e indifferente disprezzo del crudele odio dei
nemici. E l’uomo in sé distrutto, con le braccia aperte e tese, grida al cielo il suo dolore,
una supplica ardente e commovente al suo Dio, ma “Dio
tace”.
E nei lager il tempo continua
sfibrante e scorre lento, vissuto nelle baracche di legno sudice maleodoranti, fredde, circondate da filo spinato, come
una corona di spine premuta
fortemente sul capo del
Cristo, Lui il capostipite del
dolore. I sopravvissuti all’olocausto sono anime redivive
che sperano di tornare alla
“normalità”, ma nella mente
un continuo pulsare di pensieri li tormenta. Incubi, paure, visioni incancellabili, annebbiano le loro giornate. Gli occhi
sono asciutti, senza lacrime,
dilatati, fissi nel vuoto, di chi
non può fare nulla, solo “raccontare” con il cuore gonfio,
spaccato, divenuto insensibile
per sopravvivere al dolore. Ma
raccontare diventa faticoso
con pause lunghe e il pensiero
corre con forza delirante, vicino a chi non è più tornato a casa, ai loro corpi scheletrici,
vuoti, soli, buttati via come
manichini rotti in una fosse comune. Voi siete nei nostri cuori, Fratelli cari, Vi pensiamo e
Vi amiamo teneramente e Vi ricorderemo sempre, oltre la vita. Il dolore è un mistero che
non comprendiamo. Ma questi
uomini pieni di disperazione,
negli ultimi momenti di vita, ne
sono certa, si aggrapparono al
ricordo dei loro cari lontani, in
una dolce fusione d’intenti e
sentirono ancora pulsare il
sangue nelle loro vene per
l’Amore dato e l’Amore ricevuto. E questo Amore così grande e vicino a Dio che tutto avvolge e unisce. Forse nel buio
dei loro pensieri avranno sentito un flebile dialogare nell’infinito, qualcuno ascolta, vede,
sente, “non sono solo”
l’Amore ha creato la perfezione dell’uomo e l’universo meraviglioso. L’Amore non può
dimenticare le sue creature
sofferenti, purificate dal dolore. L’Amore pietoso svelerà,
con magnificenza, la verità sul
Mistero Divino, la verità sul
dolore innocente, la verità,
inimmaginabile, sulla profondità della bellezza e purezza
dell’anima.
Lettera firmata
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
Il pianoforte
Da un po’ di tempo a questa
parte vivo “anche” di ricordi.
Non c’è un momento della mia
vita in cui non sia presente questo meraviglioso strumento.
Ricordo quando ero bambina,
avevo circa sei anni, quando i
miei genitori giovanissimi (non
arrivavano ai trent’anni) stabilirono che avevo del talento musicale. Mi sentivano cantare
spesso anche qualche “aria” impegnata come la Serenata di
Shubert, che avevo sentito e memorizzato non so come. Inoltre
ero affascinata da qualsiasi strumento, uno zio ne suonava parecchi. Quando c’erano le feste
in paese, si ballava e io mi incantavo sotto il palco dell’orchestra e per tutta la serata non
mi muovevo più. Un noto maestro di Alassio mi notò e propose a mio padre di affidarmi a lui
che mi avrebbe insegnato qualcosa, tanto da costruire un’attrazione. Mio padre conscio e
molto serio ringraziò, rispondendo: «mi dispiace, ma la bambina studia solo classico». Infatti
mi avevano affidato alle lezioni
di solfeggio di un anziano musicista, il signor Gerbi. Ricordo la
mia manina che scandiva il ritmo: uno, due, tre, quattro, fino
che non riuscivo alla perfezione.
Ad un certo punto comincia a
stancarmi al che i miei genitori
decisero che avrei dovuto studiare pianoforte. Pur essendo
nel dopoguerra con tutte le restrizioni e le difficoltà, mi misero
a lezione da una professoressa
di Alassio e decisero che mi serviva “lo strumento”. Non era
certamente una cosa facile; infatti noi abitavamo in mezzo al
paese che è tutto in salita e a
quei tempi la strada era abbastanza impervia. Non si scorag-
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
I cancelli di nonno Cesare
giarono, affittarono un pianoforte in un negozio di Alassio e arrivò il giorno fatidico quando arrivò un camion con il piano saldamente legato e imbragato. Si
trattava di farlo arrivare in sede
e qui cominciò la grande impresa. Due o tre baldi giovani si apprestarono ad affrontare l’impresa ardua e, fra improperi e
ordini impartiti “militarmente”
si arrivò finalmente a domicilio
si attraversò una piccola cucina
e si arrivò non senza difficoltà in
una saletta dove finalmente riposò per parecchi anni. Pensare
che quell’operazione si ripeté
quando io e la mamma dovemmo partire per il Chile dove si
era recato anni prima mio padre. L’impresa fu al contrario ma
non per questo meno ardua, anzi; penso che quei giovani l’abbiano ricordata per lungo tempo. Il fatto che per me il pianoforte faccia fortemente parte
della mia vita si deve al fatto che
mio padre me ne fece trovare
uno bellissimo e pregiato
Rud_Ibach Sohn.
Anche questo non ebbe la vita
facile. Dopo diciotto anni, dovette affrontare due oceani:
Pacifico e Atlantico, tutto imbragato a dovere mentre io sorvolavo in aereo il giorno meraviglioso del mio ritorno in Patria.
Arrivati finalmente in Italia, prima della dimora definitiva dovette sopportare ben tre trasferimenti. Ora, poverino, riposa
alquanto provato da una vita così intensa, però sono certa che
vive felice nel ricordo delle meravigliose melodie che insieme
abbiamo assaporato, studiando
le sinfonia e le sonate dei più
grandi e indimenticabili Autori.
Luisa Cassani
Educazione Civica
Dopo aver inutilmente presentato ricorsi e appelli alle
Autorità, voglio portare a conoscenza dell’opinione pubblica che da troppo tempo vico
Tortore, il sabato sera e specialmente durante l’estate, è diventato teatro e luogo di incontro (dopo le ore 23) di molti ragazzi minorenni che, complice
la scarsa illuminazione e il buio
della notte, il luogo appartato e
nascosto dietro il ristorante
Palma, nello slargo prospiciente il forno della ditta Canepa,
vengono a smaltire le ubriacature di birra, a vomitare, fare
pipì e fumare (Dio sa cosa). A
volte litigi e schiamazzi tra loro
disturbano la quiete dei residenti locali; a volte essendo su
di giri fanno anche danni.
Durante la scorsa estate, ad
esempio, hanno spaccata la
porta a vetri della ditta Canepa
e pure tentato di divellere l’inferriata della sala del ristorante
Palma, spaccandone il muretto
in vari punti, rompendo il rubinetto esterno del tubo dell’acqua usato per lavare e annaffiare le piante. Ben 10 sono state
le piante che io stesso ho dovuto eliminare perché bruciate
dalla pipì dei ragazzi e più volte sono state rotte le piante
grasse della galleria Berrino.
L’ultimo sabato di dicembre
scorso, durante una sarabanda
notturna, tutto il vicolo è stato
riceviamo e pubblichiamo
imbrattato da geroglifici e graffiti con notevole danno; ma per
questo non saranno da noi ripitturati i muri che dovrebbero
essere ripitturati dei vandali o
da chi ne ha la patria potestà
una volta scoperti.
Mi rivolgo in primis ai genitori di questi ragazzi minorenni,
perché ricordino la loro responsabilità materiale per i
danno fatti dai loro figli, e morale per l’educazione che devono dare agli stessi insegnando
loro il rispetto sia verso loro
stessi che verso gli altri. Ne risponderanno certamente sia
alle autorità terrene che al quel
Dio che non paga il sabato... ci
pensino quando i loro figli minori escono e non sono controllati nelle compagnie e nei
locali che frequentano! In secondo luogo mi appello al Sig.
Sindaco di Alassio affinché venga potenziata l’illuminazione
con faretti o spot in detto vicolo il sabato sera, e almeno dalle
ore 23 alle ore 2, perché se è vero che topi e scarafaggi che si
annidano negli angoli bui vengono messi in fuga dalla luce e
dal chiaro del giorno, può darsi che questi giovani (novelli
“beatles” senza chitarra) si allontaneranno da questo luogo,
specie se verrà messa anche
ben in vista una telecamera di
sorveglianza...
Silvio Viglietti
Mio nonno Cesare faceva il
fabbro, ed era un gran lavoratore. Quando era giovane aveva lavorato alle acciaierie vicino a
Genova e mi raccontava, che si recava
con gli amici nella
vicina Genova per
assistere alle opere
di cui era appassionato e buon intenditore, che davano al
Carlo Felice.
Era un bell’uomo
biondo, alto e robusto. Arrivato ad
Alassio aveva aperto un’officina di fabbro vicino al mare.
Attirava le simpatie
di tutti nonostante i
modi burberi, ma
simpatici ed a volte
spassosi. Non sapeva dire di no a nessuno. Le richieste di
piccoli lavori erano
divenute talmente
tante che pensò di
appendere, ogni
tanto, un cartello
con scritto “oggi
badda!”. Non sopportava di essere
ringraziato.
Da piccoli, seduti
sulle sue ginocchia
vicino alla stufa accesa, mentre la nonna dava aria
al carbone sui fornelli, ci faceva
un gioco: “pessigu- peluccu” sulle nostra piccole dita, oppure i
castelli con le carte, o ci faceva
scrivere. A volte ci permetteva
di girare la “forgia”, e ci portava
a casa, dopo l’asilo, sul suo carretto.
Non ci ha mai baciato, ma sentivamo che ci amava.
Feroce antifascista predicava
e si infuriava leggendo i giornali;
era un po’ fifone, gli si diceva: «Nu
stà a parlò troppu, chi sènten anche e miraie». Capitò un giorno,
in officina, un carabiniere che lo
pregò di recarsi in caserma.
Spaventato volò a casa e…
«Matirde damme ina giacchetta,
ch’i m’han ciammau i carabinei».
Arrivato le chiesero: «È lei il fab-
Venerdì 22 Febbraio 2013
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Il viale del tramonto
Non so bene se sia il titolo più
appropriato, c’è l’imbarazzo della scelta: “scempio, sconcio, abbandono, rovina, sfacelo... ecc.”.
Cercando negli atti del Comune
di Alassio, alla voce “toponomastica” questa strada è denominata ad oggi “Viale delle Palme”,
sarà. Agli abitanti della zona il nome stride, non è più quella di un
tempo nel vero senso della paro-
peratore romano chiamato “Vespasiano”, sta facendo installare
un bell’“orinatoio” ad edicola
proprio nel centro della siepe
che divide i giardini di San Pio da
Pietralcina dal Viale delle Palme.
Ci mancava solo questo, ora il
quadretto panoramico, augurandoci non peggiori, è completo
per la foto ricordo. Si ha come dire... l’impressione che il ponente
Veduta giardini di “San Pio da Pietrelcina.”
bro Cesare?» «Sono io» «Abbiamo
da riparare il cancello».
Il cielo si aprì!
Era anche tanto distratto (come sono io) quando cercava
qualche cosa, soprattutto gli occhiali, dopo infruttuose ricerche, in casa e fuori, esclamava:
«Segnù se e-i trovu e me iscrivu
au Fasciu» promessa mai mantenuta.
Il suo cuore era buono e i suoi
lavori belli. Ancora oggi vado
spesso alla ricerca delle vecchie
Ville per ammirare gli ormai pochi cancelli rimasti, fatti da lui, e
godere della bellezza del ferro
battuto che mi piace tanto.
la. Parafrasando una famosissima poesia di Giosuè Carducci
“Davanti a San Guido” qui non ci
sono “cipressi”, ma c’erano delle
palme, 32 per l’esattezza, che nel
loro duplice filar verso il mare, o
anche al contrario, davano da sole un esempio turistico della località. Ma, purtroppo, come negli
eventi biblici apocalittici, un certo parassita chiamato “punteruolo rosso” ha fatto un’abbuffata di
palme, lasciandone tre, ... per
educazione si dice. Al posto delle
palme, restano i monconi e siepi
mal curate. Come se non bastasse l’uomo ha messo del suo: un
ex albergo si presenta abbandonato con giardini da foresta, come pure un asilo comunale, opere edilizie abbandonate; e, dulcis
in fundo, in questi giorni, l’Amministrazione Comunale, facendo
propria la volontà di un certo im-
alassino sia stato declassato e
fatto cadere in disgrazia, vuoi per
il senso delle strade, per un futuro spostamento del mercato, della passeggiata non certo al meglio della forma dei marciapiedi.
Dovremmo essere il fiore all’occhiello della città, insieme agli altri rioni naturalmente. L’Amministrazione Comunale è caduta
per dimissioni in massa del
Consiglio, quindi, tutto è fermo e
si andrà alle elezioni, così pare di
capire in questi giorni. Pertanto,
chi ha dato ha dato, ma soprattutto chi ha avuto ha avuto.
Auguriamoci che la prossima
Amministrazione prenda in esame la nostra situazione intervenendo nel migliori dei modi restituendo al viale Delle Palme quella dignità che gli compete.
Lettera firmata
ADID BELCAID - Un sogno che si avvera
Adid Belcaid nasce ad Albenga il 1° settembre 1994, è un
cantante- ballerino e coreografo
italo-marocchino del genere
pop; basandosi e specializzandosi al mito Michael Jackson,
dal 2010 prende il nome d’arte
“King of Pop Liguria”.
Il suo amore e la passione per
la musica iniziano con i primi
passi della sua infanzia: appena
nato, vive con la famiglia a Pieve
di Teco, entroterra di Albenga,
fino all’età di 6 anni. In questo
breve arco di tempo, il piccolo
Adil scopre di avere la musica
nel sangue, ogni occasione ed
ogni genere di gruppi musicali
che incontrava ed ascoltava, lo
portavano sempre di più verso
la passione per il ballo, notata
dagli stessi famigliari! Tant’è
che, scoperta la eccelsa bravura
di Adil nel ballo, suo cugino
Hicham Hicham, ed i suoi genitori, lo spinsero a coltivare tale
passione, e lo vollero inscrivere
ad una scuola specializzata del
settore. Ma egli rifiutò affermando di voler creare lui stesso i
brani che avrebbe poi ballato,
piuttosto che essere obbligato a
stare sotto regole fisse che ne limitassero il suo talento. All’età
di sette anni si trasferisce coi genitori ad Alassio. Fino ai 14 anni
Adil, al quale i genitori nel 2004
fecero il “regalo” della sorellina
Sara, si impegna totalmente allo
studio. Nel frattempo segue regolarmente programmi musicali, colpito specialmente dallo stile di Michael Jackson. Così inizia
ad imparare ed imitarne i movimenti, essendo il suo sogno iniziare ad esibirsi in pubblico; la
prima volta sul palco, davanti ai
suoi concittadini alassini, capitava tra amici di mostrar loro i
passi che ogni volta imparava. In
tali occasioni, l’intuito che ebbero i suoi genitori dieci anni
prima, lo notarono anche gli
amici stessi, i quali sparsero la
voce; un giorno Adil riceve la
chiamata dal Comune di Alassio
per esibirsi in occasione di una
festa cittadina. Finalmente il sogno stava uscendo dal cassetto!
Umile ed emozionato Adil si
esibì in una ottima performance;
poco tempo dopo, era una mattina di inizio estate 2009, in concomitanza della scomparsa del
“Re del Pop” Michael Jackson, il
Comune di Alassio convocò Adil
proponendogli date per un Tour
in varie località liguri che lui accettò con entusiasmo. Il Tour è
stato un successo, infatti nel febbraio 2010 durante il Festival
della canzone di Sanremo, Adil è
stato chiamato per esibizioni di
intrattenimento nel piazzale antistante il Teatro Ariston.
Nell’estate 2010 seguì il secondo
Tour ligure, dove le sue tecniche
innovative di ballo migliorarono
ed i responsabili degli eventi in
Liguria gli conferirono il nominativo d’arte “King of Pop
Liguria”, che conserva in questi
ultimi tempi. La sua bravura
crebbe sempre di più, tanto da
essere chiamato in altre regioni
del Nord-Ovest d’Italia e venne
intervistato dalla emittente araba “Al Jazeera”. Si è poi esibito
anche in Francia (Nizza), sponsorizzato dalla Casa del Disco di
Alassio e Albenga.
Adil Bel Kahid.
A.B.
Venerdì 22 Febbraio 2013
5
«L'ALASSINO»
Una letteratura europea
Riconoscimento dell’UE a 12 autori nuovi o emergenti:
premio europeo per la letteratura 2012
“Il premio annuale, consegnato il 09 ottobre 2012, giunto alla
sua quarta edizione, è una delle
iniziative promosse dall’UE per
sostenere gli autori europei. I
vincitori, tutti autori nuovi ed
emergenti, oltre a ricevere un
assegno di 5.000 euro, beneficiano della fama che questo riconoscimento offre loro e di attività promozionali in occasione di prestigiose fiere del libro.
L’UE investe anche circa 3 milioni di euro l’anno nella traduzione di alcune delle migliori
opere letterarie europee, rendendole accessibili ad un maggior numero di lettori e aiutando gli autori ad ampliare il loro
pubblico.
Dal 2010 i finanziamenti
dell’UE hanno contribuito alla
traduzione in 19 lingue di 32 dei
35 vincitori del premio autori
giovani ed emergenti per un totale di 104 traduzioni.
Il 27 marzo sempre del 2012 i
27 più bravi giovani traduttori
dell’UE sono stati premiati per
la loro eccellenza linguistica. Le
prove si sono svolte nel novembre 2011: potevano parteciparvi
ragazze e ragazzi di 17 anni,
chiamati a rappresentare sia la
loro scuola che il loro paese.
I concorrenti potevano scegliere tra 23 testi, uno per ciascuna lingua ufficiale dell’UE, da
tradurre in un’altra di queste
lingue a loro scelta. Anche se
molti hanno scelto l’inglese come lingua di partenza, il numero
totale di combinazioni linguistiche utilizzate è stato pari a 148,
il più elevato dall’istituzione del
concorso nel 2007.
Scopo del concorso Juvenes
Translatores è promuovere l’insegnamento delle lingue in
Europa e accrescere il prestigio
della professione di traduttore.
Il concorso è diventato sempre
più popolare di anno in anno:
l’ultima edizione è stata quella
con il più alto numero di partecipanti, oltre 3.000.
Tratto dal sito ufficiale della
UE: http://ec.europa.eu/news/
culture/121009_it.htm
D’una letteratura europea se
ne parlava già prima che vi ponesse mano Mazzini, tanto che
il suo scritto dedicato a questo
tema inizia proprio con la citazione di Goethe: «Io intravvedo
l’aurora d’una letteratura europea: nessuno fra i popoli potrà
dirla propria; tutti avranno contribuito a fondarla.»
Mazzini di suo afferma:«… E
fu schernita sovente col nome
di sogno la idea d’un uomo
che precorrea d’alcun secolo
ai destini dell’uman genere, finché il tempo, che rode le cieche
venerazioni e le invidie, non
ebbe posto il suggello de’ fatti
alla verità.»
Fra coloro che credevano nella possibilità di una letteratura
europea vi era un giovinetto il
quale avendo le generalità composte da tre nomi e un cognome, le sintetizzò in Novalis.
Giovinetto perché, scrisse “La
Cristianità ossia l’Europa” tra
giugno ed agosto del 1799 a ventisette anni e giovinetto perché
morì per tisi a soli 29 anni.
Novalis affermava che «Erano
tempi belli, splendidi, quelli
dell’Europa cristiana, quando
un’unica Cristianità abitava
questo continente di forma
umana, e un solo, ampio e comune disegno univa le piú lontane province di questo vasto
regno spirituale.»
Nel 1828, ad una generazione
di distanza, a fare da contraltare alle simpatie cattoliche di
Novalis, riconoscendo parimenti l’importanza d’una letteratura europea, vi fu il francese
e protestante François Guizot.
Di Ernst Robert Curtius, critico letterario e saggista tedesco,
è “Letteratura europea e Medio
Evo latino” scritta e pubblicata
nel 1948; un’opera importante
per l’analisi della letteratura del
nostro continente: la storia della civiltà occidentale, saldata da
alcuni luoghi comuni.
«Quest’opera intende coglie-
re la letteratura europea come
un tutto unico, e fondare tale
unità sulla tradizione latina», si
trova scritto nella recensione al
libro di Erich Auerbach.
O per citare direttamente
Curtius: «Si deve considerare il
Medio Evo nella sua continuità
tanto con l’Antichità che con il
mondo moderno.»
Curtius tuttavia non si lascia
sfuggire un po’ di scetticismo,
affermando che nella situazione
spirituale odierna, (a metà del
novecento, con un’Europa appena uscita da un’altra guerra
mondiale), quell’unità che è sopravvissuta a venti secoli di storia corre gravi pericoli.
Sembra strano che nel corso
del XIX secolo, quando tra rivoluzioni e restaurazioni, illuminismo e romanticismo, in
un’Europa travagliata da mille
contrapposte esigenze, si riuscisse a parlare di una comune
letteratura. Meno strano è che
tra costoro vi fosse Mazzini: «La
necessità d’un mutamento nella
letteratura de’ popoli è cosa ormai troppo evidente, perché vi
s’abbiano a spender parole. Le
vicende, le istituzioni, le nuove
credenze, i mutati costumi, e le
passioni diversamente temprate, hanno creato il bisogno
d’una nuova letteratura ch’esprima la situazione ed i voti del
moderno incivilimento; perché
la letteratura, quando non s’inviscera nella vita civile e politica delle nazioni, è campo d’inezie, snervatrici degli animi. Per
tutta Europa pare che un soffio
di novella vita avvivi gl’intelletti
e gli sproni a vie non tentate finora.» Poteva essere di parere
diverso chi si batteva per una
Europa dei popoli?
E cosi, partendo da personalità come Foscolo e Alfieri;
Goethe e Schiller; Lord Byron,
Shelley, Keats, Wordsworth,
Coleridge; Alexander Dumas padre; e da quelli che avevano già
appreso “come l’uom s’etterna”
al pari di Dante e Shakespeare,
fa riferimento alla possibilità di
una letteratura comune.
Mazzini che scriveva in francese ed in inglese altrettanto bene che in italiano era per una lingua universale, come qualcuno
afferma? Secondo Lui una letteratura europea richiedeva una
lingua comune? Riferendosi ancora alle parole di Goethe afferma «E so che a molti il vocabolo
di letteratura europea suona distruzione d’ogni spirito nazionale, d’ogni carattere individuale de’ popoli: ad altri, stranezza,
sogno utopistico… I primi
confondono l’indipendenza
d’una nazione col suo isolamento intellettuale – ed è errore di
mente; i secondi disperano degli uomini e delle cose – ed è difetto di cuore.» Così in merito alla lingua unica lascio a più dotti
l’ardua sentenza.
Certo che oggi la globalizzazione, non solo economica e capitalista richiede una lingua comune, per i contratti, per la diplomazia, per lo scambio d’idee
e l’affermazione di princìpi ma
la letteratura europea non sarebbe più vera se composta su
di un “sistema delle letterature
d’Europa”, fatto di entità nazionali ben distinte e in alcuni casi
rivali fra loro?
Potrebbe essere una “inimicizia” produttiva. Certo è che non
bisogna cadere nella trappola
della diversità intesa come propria autosufficienza e altrui
ignoranza; affermando inconsciamente ciò che dice Francesco De Sanctis in chiusura dell
sua “Storia della letteratura italiana” «da’ nostri vanti s’intravede la coscienza della nostra inferiorità.» (ogni riferimento è
puramente casuale).
Ho lavorato principalmente
sul testo la letteratura europea
di Franco Moretti, tratto da
Storia d’Europa edito da Giulio
Einaudi nel 1993 e come sempre
su www.liberliber.it
Giuseppe Cotta
Socio isolato A.M.I. Nazionale
Le ragazze e i ragazzi
di Via Torino
nel Maggio 1933.
Dall’alto: Esterina NATTERO –
Maria Rosa SECCO – Lina ROSETTA – …?… –
Isabella – Lucia e Anita VIGNOLO
– Elide AICARDI – Tecla ALCIATORE – Fernanda SECCO – Silvia
SCHIVO –
Andrea BOSCIONE – …?... –
Maria Luisa AICARDI – Oscar
BARBERA – Sandra…..
CORSO DI LINGUA RUSSA
UN UTILE INIZIATIVA PER IL FUTURO DEL TURISMO ALASSINO
“Nel 2011 l’Associazione Albergatori di Alassio, analizzando il
trend di flusso turistico verso la nostra Riviera, ha pensato di focalizzare l’attenzione sul mercato russo organizzando per prima un
corso di lingua mirato e specifico per il settore turistico-ricettivo.
Gli allievi terminano in questi giorni il secondo livello di corso, ansiosi di proseguire al terzo e oltre! Ringraziano di cuore la loro insegnante, signora Alexandra Serezhko, che con la sua professionalità, disponibilità e simpatia è riuscita a far amare e meglio conoscere sia la lingua che la cultura del suo Paese”.
Daniela Bey
allieva e segretaria
Associazione Albergatori Alassio
Associazione Albergatori Alassio - Laigueglia
Viale Gibb, 9 - 17021 - Alassio - (SV) - Italy
Tel. 0039 0182 470540 - Tel. 0039 0182 642901 - Fax. 0039 0182 642671
[email protected]
[email protected]
www.alassio.info
Centro di incontro per la terza età “L’Isola che c’è”
SABATO 16 FEBBRAIO -
“TOMBOLATA” a cura degli “Amici di padre Hermann”-
LUNEDÌ 18 FEBBRAIO -
“MERENDA TUTTI INSIEME” a cura del Gruppo Alpini di Alassio
MARTEDÌ 19 FEBBRAIO -
“DALLA NATURA ALL’ARTE” Mostra e laboratorio di collages floreali
a cura dell’Unitre di Alassio
MERCOLEDÌ 20 FEBBRAIO - “TOMBOLATA” a cura della Croce Rossa Italiana di Alassio
GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO -
“MUSICA CANTI E… ALLEGRIA” con il gruppo musicale “Cantalassio”
VENERDÌ 22 FEBBRAIO -
“LAVORIAMO INSIEME” Esposizione di lavori e laboratorio
a cura dell’Associazione ALASSIO DONNA
SABATO 23 FEBBRAIO -
“GARA DI CRUCIVERBA” a cura degli “Amici di padre Hermann”
LUNEDÌ 25 FEBBRAIO -
“MERENDA TUTTI INSIEME” a cura del gruppo Alpini di Alassio
MARTEDÌ 26 FEBBRAIO -
INCONTRO SALUTARE - “TRUFFE AGLI ANZIANI LA PREVENZIONE
È LA MIGLIOR DIFESA”con LGT G. Marras dell’Arma dei Carabinieri
di Alassio a cura dello sportello di cittadinanza del comune di Alassio
MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO - “Merenda con musica” a cura della Croce Rossa Italiana di Alassio
GIOVEDÌ 28 FEBBRAIO -
“Musica canti e… allegria” con il gruppo musicale “Cantalassio”
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«L'ALASSINO»
ORTO IN CONDOTTA
Il nostro orto lo si vede dal
giardino alberato ed è collegato
alla scuola da un piccolo passaggio che noi percorriamo in
fretta per arrivarci il prima possibile.
Ogni volta ci riserva qualche
sorpresa: l’insalata da raccogliere, i cavoli cresciuti bene, le cipolle che profumano forte e gli
ultimi peperoncini, un po’ rinsecchiti.
E in questi tempi freddi e umidi anche le erbacce da strappare diventano un’attività interessante per tutti. Tra le foglie potresti sempre trovare una lumaca stordita, strani insetti, un bulbo sopravvissuto alla stagione
passata o qualche lombrico al
quale dare un nome.
Si innaffia, si ride, si rastrella,
si grida, si zappa, si controlla la
compostiera e naturalmente ci
si sporca e ci si bagna.
A guardarli, i bambini nell’orto, si capisce subito quale filo invisibile e tenace lega ognuno di
noi alla terra. La terra, anche
quella piccola come il nostro or-
anche un percorso di aggiornamento per gli insegnanti, curato
da docenti esperti di Slow Food
con lezioni di orticoltura, educa-
bambini: il papà di Paolo, il nonno Giribaldi e il signor Claudio,
colui che dedica il suo sabato libero alla manutenzione dell’or-
zione ambientale, storia dell’alimentazione e didattica.
La Scuola di Agraria di
Albenga, tre anni fa, attraverso
un protocollo d’intesa stipulato
to. Al ritorno dalle vacanze, grazie alle sue cure estive, abbiamo
potuto portare a casa delle gustose zucche trombette e del basilico profumato, piantati dai
bambini lo scorso aprile.
Nell’orto è cresciuta anche la
preziosa (… e di questi tempi,
anche rara) pianta della collaborazione.
Per dirla con le parole di
Samuele, un alunno della classe
terza B:
“Per me l’attività dell’orto è
bellissima perché facciamo crescere tanti ortaggi piantati insieme agli amici!”
Venerdì 22 Febbraio 2013
Il presepio nel mare
L’associazione “Amici del nostro mare”, il Museo di scienze
naturali Don Bosco, hanno proposto al Sindaco di Laigueglia
Signor Franco Maglione che con
gli Assessori del Comune, la
Capitaneria di Porto hanno accettato di posizionare la mostra
del Presepe in fondo al mare
all’altezza del molo di Laigueglia.
Quest’anno è stato l’inizio e quindi molto limitato, però apprezzato da tutti, abitanti e turisti.
Hanno preso parte a questo
progetto: oltre i Comuni di
Laigueglia e di Alassio il Museo
di scienze Naturali Don Bosco Resp. Enzo Briozzo - Centro
Subacqueo Linea Blu di Albenga - Massimo Saccone - Alessan-
dro Saccone - Davide Mulasso.
Decoratrice Graziella Frignani Foto di Katia Gandolfo che ringraziamo.
Sono stati tutti soddisfatti di
quanto preparato come inizio di
un lavoro che ci auguriamo
verrà ampliato e migliorato.
Ringraziamo tutti e arrivederci ad un altro anno.
La Compagnia Teatrale Dialettale
a San Sebastiano
ticello, incastrata lì tra i palazzi
di Via Neghelli, ti dà un senso di
libertà e di allegria.
Sono ormai tre anni che la nostra scuola porta avanti l’iniziativa promossa dallo Slow Food
(tramite il Presidente della
Condotta di Alassio ed Albenga,
il Sig. Sandro Scarpa) chiamata
“Orto in condotta” ed il raccolto
è stato buono, non solo per gli
scolari.
Il progetto, infatti, ha previsto
con la nostra Scuola (Istituto
Comprensivo Statale), ha inviato alcuni studenti del quarto anno per poter insegnare ai bambini i primi “segreti del contadino”: come trattare la terra da
coltivare, quali attrezzi usare,
come preparare un solco accogliente.
Ma un ringraziamento particolare va a quei volontari che
hanno regalato e regalano il loro
aiuto e la loro sapienza ai nostri
IL CNAM ALASSIO OSPITA LA NAZIONALE
BAVARESE DELLA CLASSE OPTIMIST
Il Circolo Nautico “Al Mare” –
CNAM Alassio con l’ausilio della
Marina di Alassio S.p.A. ospita in
questi giorni la Nazionale
Bavarese della Classe Optimist. I
giovani velisti, fruendo del fermo scuola di carnevale, stanno
trascorrendo una settimana di
riposo dagli studi caratterizzata
però da intensi allenamenti
sportivi nelle acque antistanti la
città di Alassio. Oltre ai giovani
Optimisti della Nazionale, i più
importanti club affiancanonella
trasferta anche classi come
“420”, “29er” e “Laser”.
«Questa importante occasione – dichiara Ennio Pogliano,
Presidente del Cnam – è stata
frutto del rapporto di grande
collaborazione che il CNAM ha
sempre saputo intrattenere con
gli amici d’Oltralpe. Siamo riusciti infatti a ospitare, per il quinto anno consecutivo, una cinquantina di atleti, che accompagnati da allenatori e genitori potranno apprezzare il nostro mare e la Città».
«Risulta chiaro – continua
Pogliano – a quali frequenze si
potrebbe ambire offrendo una
miglior logistica, possibile soltanto con una sinergica cooperazione con il Comune di Alassio
e con altre Associazioni cittadi-
ne. È infatti in manifestazioni come queste che si intuisce quanto il “turismo” sportivo possa essere eccezionale bacino di riferimento e opportunità di promozione della Baia del Sole».
Fervono inoltre i preparativi
per il Marzo della Vela, mese che
come da tradizione pone Alassio
tra le principali mete dello
Sport, con regate che vedranno
tutte le maestranze del CNAM e
le strutture della Marina di
Alassio impegnate nel garantire,
ai tanti atleti che giungeranno,
giornate di grandi competizioni
sportive e di efficienza. (Luca
Russo – Cnam Alassio).
Uno degli appuntamenti tradizionali della Compagnia Teatrale Dialettale alassina è quello
della recita nel Salone Parrocchiale di Moglio nella domenica
in cui si festeggia S. Sebastiano,
patrono della Parrocchia, il 20
gennaio alle ore 17. Dopo la cerimonia religiosa, un pubblico abbastanza numeroso, nonostante
il tempo veramente inclemente,
ha assistito alla recita della commedia in un atto di Gianno Croce
“E vacanse de Natale” già presentata con grande successo in
occasione di Ritruvammuse
Insemme. Il successo si è ripetuto in pieno anche a Moglio grazie
alla validità di tutti gli attori che
vogliamo citare in ordine d’entrata: Lina Nattero, Nino Brusco,
Giorgio Gioberti, Silvana Trevia,
Margherita Mantica, Ennio Pogliano, Luisella Tonin, Giovanni
Parascosso, Nino Moirano e
Augusto Bogliolo.
CIRCOLO NAUTICO “AL MARE”
Manifestazioni sportive anno 2013
Calendario ufficioso – Ultimo aggiornamento 15 Gennaio 2013 –
GENNAIO
Epifania del Subacqueo
2- 3
9-10
15-16-17
MARZO
Regata d’ Altura Marina di Alassio
Meeting Internazionale della Gioventù (classe Optimist)
Settimana Internazionale Vela d’Altura Irc/Orc
15
GIUGNO
Trofeo Mokalito – Veleggiata Sociale per classi Libera/Crociera
31
AGOSTO
Trofeo Autocrocetta – Veleggiata Sociale per classi Libera/Crociera
7
15
SETTEMBRE
Trofeo Autocentauro – Veleggiata Sociale per classi Libera/Crociera
Trofeo dei due golfi (pesca d’altura)
Circolo Nautico “Al Mare” – Porto Luca Ferrari – 17021 Alassio (SV)
Tel. : 0182 642516 / 335 1808063 – Fax: 0182 640840
E-mail: [email protected]; web site: www.cnamalassio.it
I costumi erano di Marisa
Brusco, la scenografia di Astrid
Hammond. Ha suggerito Andrea
Gallea, che è stato anche il presentatore della serata, animata
dalle canzoni eseguite dalla bella e coinvolgente voce di Mario
Meli. Vivissimi applausi anche
all’autore della commedia,
Gianni Croce, che ha presentato
una delle sue prime opere, dotata di una notevole freschezza e
validità.
L. C.
Venerdì 22 Febbraio 2013
7
«L'ALASSINO»
Ricorrenza di Sant’Antonio Abate
compatrono della Confraternita
di Santa Caterina d’Alessandria V.M.
Inaugurazione della nuova residenza protetta comunale
“SOLE D’AUTUNNO”
La confraternita di Santa
Caterina d’Alessandria V.M.,
A.D. di fondazione 1092, sicuramente una delle confraternite
più remote e longeve di Italia, sabato 19 gennaio u.sc. alle ore 17
(due giorni dopo la festa segnata
sul calendario) ha onorato solennemente il suo Santo coopatrono partecipando numerosa
Il pomeriggio di martedì 14
gennaio si è presentato nuvoloso, ma non ha piovuto non ostacolando l’inaugurazione della
nuova residenza protetta come
da programma. La nuova struttura, munita di tutti i confort e
atta ad accogliere una cinquantina di ospiti, sorge sul fianco
ponente della collina di “Costa
Lupara”. Per raggiungerla in auto o a piedi bisogna percorrere
la via Petrarca e superare i plessi scolatici delle elementari e
dell’alberghiero. È probabile
tonio, una sorta di invocazione
scaramantica, abbastanza diffusa a livello popolare, nella quale
si implora il Santo per ritrovare
qualcosa che si è smarrito: In
Irpinia “Sant’Antonio Abate, con
le calze rappezzate, con i pantaloni di velluto, fammi ritrovare ciò
che ho perduto”. - In Lombardia
“Sant’Antonio dalla barba bianca
questi giorni ha visto la sua
apertura. All’inaugurazione è
intervenuta anche l’assessore
regionale alle politiche sociali
Lorena Rambaudi. Taglio del
nastro da parte dei due “testimonial” dell’evento: Claudio
Gavaldo presidente della Società Operaia Mutuo Soccorso
di Alassio e Caterina Maggi consigliere A.V.A.. La benedizione
della nuova residenza è stata
impartita dal vicario generale
della diocesi Mons. Giorgio
Brancaleoni, presenti il prevo-
RINGRAZIAMENTI PER
ESSERE INTERVENUTI
• VICARIO GENERALE Mons.
Canonico GIORGIO BRANCALEONI
• A tutte le Autorità CIVILI, MILITARI E RELIGIOSE
• Al Prof. FRANCO GALLEA
• Ai testimonials CATERINA
MAGGI E FRANCO GAVALDO
• A tutti i cittadini presenti.
CERIMONIA DI INAUGURAZIONE e da giorni impegnato al trasferimento degli ospiti ed attivazione di questa nostra nuova
struttura assistenziale e del
Centro Diurno.
• Allo Studio Ing. ARMANDO
ALLARIA
• A TUTTE LE DITTE E LORO
MAESTRANZE CHE SI SONO
Mons. Angelo De Canis attorniato dalla Confraternita
Santa Caterina d’Alessandria V.M.
Veduta esterna.
alla Santa Messa nella parrocchia di Sant’Ambrogio. Ad officiare la cerimonia religiosa il
prevosto della parrocchia Mons.
Angelo De Canis e il vice parroco
don Enrico G.B.. Monsignore ha
ricordato nell’omelia l’importanza della presenza della Confraternita nell’ambito di tutte le iniziative religiose dell’anno per la
Collegiata tutta e delle varie celebrazioni in cui interviene la
Confraternita nelle chiese della
diocesi, nonché l’impegno sociale dei suoi membri mirato ad aiutare e sostenere i bisognosi; condividendo le varie proposte delle altre Associazioni presenti nel
nostro territorio. Durante la Santa Messa i Confratelli hanno rinnovato le promesse impegnandosi a progredire nella fede spirituale, nella morale cristiana,
nella vita personale, famigliare e
sociale. Esiste, riferita a Sant’An-
fammi trovare quello che mi manca, sant’Antonio fammi trovare
proprio quello”. - In Piemonte
“Sant’Antonio pieno di virtù fammi trovare quel che ho perso” e
“Sant’Antonio fammi sposare che
sono stufa di tribolare”. In Umbria/Marche “A Natale un passo
di cane a Sant’Antonio un’ora in
avanti”. - A San Polo dei Cavalieri
si dice: “Sant’Antogno allu desertu se magnea li maccarù, lu diavulu, pe’ despettu, glji ‘sse pià lu
forchettò. … Sant’Antogno non
se ‘ncagna: colle mani se li magna!!!” è una filastrocca che viene
insegnata ai bambini del paese
per far capire loro che la necessità aguzza l’ingegno e che con
l’umiltà si può fare tutto. Al termine della celebrazione, immancabile momento conviviale con
famigliari, amici e sostenitori.
Taglio del nastro.
che nel prossimo febbraio, completato l’iter ed eventuali interventi, sarà possibile incominciare il trasferimento degli ospiti anziani attualmente presenti
nella struttura di Poggio Fiorito,
struttura ormai insufficiente e
inadeguata e naturalmente dare
possibilità di accoglienza ad altre persone. Il progetto prevede
anche la destinazione di un piano agli anziani non autosuffi-
sto di Sant’Ambrogio mons.
Angelo De Canis e San Vincenzo
don Mauro Marchiano. Terminata la cerimonia, le autorità civili e militari e il numeroso pubblico intervenuto hanno potuto
visitare i locali. Le camere, in
particolare, sono state fornite
tutte di televisori donati dalla
Società Operaia Mutuo Soccorso di Alassio beneficiando anche del “lascito Cerrina” come
RINGRAZIAMENTI
PARTICOLARI
• Al Sindaco Prof. ROBERTO
AVOGADRO E TUTTA L’AMMINISTRAZIONE (Assessori e
Consiglieri)
• All’Amministrazione precedente con il SINDACO Marco
Melgrati.
• Alla Società DFG Progetti immobiliari in persona del Dott.
Arch. MAURIZIO CUMINO, Ai
progettisti della GRP PELLEGRINO ARCHIETTI – Associati ed all’Impresa DE-GA realizzatrice dei lavori.
AVVICENDATE NELLA REALIZZAZIONE DEI LAVORI E FORNITURE.
• GAVALDO RESTAURI
RINGRAZIAMENTI PER LE
CONTRIBUZIONI OTTENUTE
• ALLA REGIONE LIGURIA
• ALLA SOCIETÀ DI MUTUO
SOCCORSO DI ALASSIO
• ALLA SOCIETÀ MARINA DI
ALASSIO
• ALL’ASSOCIAZIONE VECCHIA
ALASSIO
Fal/. Per l’A.V.A.
Musica e ballo al Palaravizza
Ballo, amicizia, festa, compagnia e allegria sono gli ingredienti di Alassio Danza 2013, serie di pomeriggi domenicali dan-
zanti (a tema) proposti al Palalassio Ravizza dalla Gesco con
il sostegno dell’Assessorato alle
Politiche Sociali del Comune.
Autorità.
Benedizione di Mons. Giorgio Brancaleoni vicario generale della diocesi.
cienti e c’è anche lo spazio per
accogliere “L’asilo del nonno”
secondo gli attuali orari diurni.
La scelta del nome “Sole d’autunno” è stata indicata dal prof.
Franco Gallea, riferendosi alla
terza stagione dell’anno e alla
terza età. Presentatrice della
cerimonia la giornalista Barbara Testa. Presente il sindaco
prof. Roberto Avogadro, il vice
sindaco dott.ssa Loretta Zavaroni che hanno evidenziato
l’importanza della nuova “residenza” già iniziata con l’amministrazione guidata da Marco
Melgrati e che finalmente in
pure tutti i materassi e l’arredamento per la palestra e il salotto ricreativo. Un rinfresco preparato dagli studenti e personale dell’Istituto Alberghiero ha
concluso
l’inaugurazione.
L’Associazione Vecchia Alassio
plaude per la nuova residenza
protetta che consente ai suoi
concittadini di usufruire di una
nuova struttura consona alle
esigenze dei suoi ospiti bisognosi, sempre, di attenzioni,
gentilezze, riguardi e cortesie in
un sole non solo d’autunno.
• Al segretario Generale del
Comune Dott.ssa ROSA PUGLIA
• Al Dirigente ed a tutto il personale del Servizio POLITICHE SOCIALI
• Ai Dirigenti COMUNALI
• A tutto il personale dell’Ufficio TECNICO ED URBANISTICO COMUNALE.
• Ai GIARDINIERI COMUNALI
RINGRAZIAMENTI PER LA
COLLABORAZIONE ED IL
SUPPORTO ORGANIZZATIVO
ALLA CERIMONIA
DI INAUGURAZIONE
• Alla Signora BARBARA TESTA
• Ai sigg. DOMENICO MARTINO E PIERA PELISSETTO
• All’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI DI Alassio
• ALL’ASSOCIAZIONE PADRE
HERMAN
Fal/. Per l’A.V.A.
Sala da pranzo.
I testimonial: Caterina Maggi e Claudio Gavaldo.
• ALL’UFFICIO INFORMATICA
• ALLA POLIZIA MUNICIPALE
• ALLA COOPERATIVA QUADRIFOGLIO (attuale gestore
dei servizi) nella persona del
Suo Presidente Dott. ELVIO
CHIATELLINO
• A TUTTO IL PERSONALE DELLA COOPERATIVA QUADRIFOGLIO CHE SI è ADOPERATO PER L’APPRONTAMENTO
DELLA STRUTTURA, PER LA
• ALLA CROCE ROSSA ITALIANA
Sez. di Alassio
• ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO
“GIANCARDI” di Alassio
• ALLA PROTEZIONE CIVILE DI
ALASSIO
• ALLA SOCIETÀ NAZIONALE
DI SALVAMENTO
• Alle ditte CROCE – GALLO –
FORNASIER – COOP ARCADIA.
Assessore Servizi Sociali
D.ssa LORETTA ZAVARONI
8
«L'ALASSINO»
Venerdì 22 Febbraio 2013
Nuovi appuntamenti della stagione teatrale alassina
Primo titolo sulla ribalta ‘recente’ è “Coppie scoppiate”,
commedia della produzione
MC Sipario. La cifra ideale per
questa compagnia teatrale si
direbbe proprio quella utilizzata nel genere che, più che
“comico” o “umoristico”, definirei brioso. E infatti la ritroviamo, perfettamente bilanciata nei vari momenti della
‘trama’, nell’ultima messa in
scena presentata il 9 gennaio
scorso alla ex Chiesa Anglicana con il titolo di Coppie
scoppiate: titolo della traduzione italiana bene appropriato al testo.
Il doppio senso si esplicita
infatti immediatamente, nel
riferimento sotteso a coppie
che si dividono e di conseguenza deflagrano per subitanea assenza di coesione interna; e su di esso viene poi giocata tutta la sequenza di azioni e contro-azioni, incontri e
scontri, equivoci e scoperte
su cui i personaggi intessono
la elaborata tela dei loro rapporti. E c’è subito da aggiungere che tener loro dietro, nel
rilevarne scopi, precedenti e
financo identità, non è del tutto agevole; ma tant’è, l’equivoco è pur sempre un carattere
precipuo proprio al genere
del teatro che abbiamo definito “brioso”.
L’intrico della vicenda si avvale di una collocazione che,
pur attribuendo alle due coppie due singoli spazi, presenta
sul palco un unico ambiente,
osteso in un centrale grande
divano bianco. Su di esso
scontri e incontri si avvicendano gestiti da due donne e
due uomini che si servono si’,
per le entrate e uscite, di due
porte distinte, ma che non sono facili da individuare in
quanto sono, ciascuno, contemporaneamente coniuge e
amante all’interno di una delle due coppie, nonché amico,
confidente e rivale nell’ambito dell’altra. Il tutto, poi, viene
ulteriormente movimentato
dall’ingerenza insistente di un
“vigilante-portiere” (così almeno il figuro si autodefinisce) che indaga e spia; nonché dai frequenti passaggi di
una sorta di ginnasta impegnato nella corsa-con-piegamenti lungo i due appartamenti; nonché, nella fase finale, di una donna delle pulizie
la cui ingerenza prevaricante
è soprattutto enfatizzata dalla
interpretazione quanto mai
incisiva della bravissima
Margherita Fumero.
Appare evidente che sarebbe infruttuoso il tentativo di
riassumere la complessa trama, della cui gestione dinamica è responsabile il regista
Giorgio Caprile - anche interprete nel ruolo di uno dei mariti/amanti. Non è la prima
volta che Caprile si esibisce in
duplice funzione, e sempre
con risultati alquanto brillanti: nella regia di Coppie scoppiate egli raggiunge tuttavia
effetti inediti, determinando
frequenti reazioni di ilarità
nel pubblico e continui applausi a scena aperta.
Sempre all’altezza della situazione i vari interpreti: dalle due ragazze (anche molto
carine) Marina Occhiena e
Annalisa Povia, ai baldi
Alessandro
Marrapodi,
Antonio Sarasso e Manuel
Signorelli, tutti energicamente coadiuvati dai già citati
Giorgio Caprile e Margherita
Fumero.
Altrettanto esilarante, e
quindi pertinente allo stesso
genere, si è rivelato il secondo
titolo della ‘tornata’ di gennaio, e cioè “Tante belle cose” del gruppo Produzione
“La Pirandelliana”, andato in
scena il 27 gennaio. Va subito
detto però che la vena brillantemente umoristica dello
spettacolo è imputabile non
tanto al suo testo quanto alla
interpretazione della protagonista Maria Amelia Monti,
dotata di un humour incontenibilmente frizzante e contagioso. L’attrice infatti (alla cui
verve attribuiamo, non credendo di sbagliare, un incontenibile gusto della improvvisazione, per il quale spesso
aggiunge alle battute un “di
più” gustosissimo) riesce a
dare al suo personaggio sfumature che lo arricchiscono
ulteriormente.
Il testo, si diceva, non offre
spunti di grande novità. Privo
di una trama vera e propria, è
infatti basato sulla mania, che
contraddistingue molte persone, di accumulare oggetti
di varia natura dei quali non
sanno liberarsi, anche se asssolutamente inutili e magari
ingombranti. Coloro afflitti da
tale forma di coercizione interna, chiamati “hoarders”
(“accaparratori”), non riescono infatti a sottrarsi
all’idea che quegli oggetti,
per quanto ingombranti e ma-
gari fatiscenti (tale è proprio
il caso di quelli appartenenti
alla protagonista Orsina) non
possano essere eliminati in
quanto ipoteticamente ancora utilizzabili in qualche misterioso frangente futuro.
Assistiamo così, all’aprirsi
del sipario nella scena che rivela l’interno dell’appartamento di Orsina, alla esibizione di un fantasmagorico
accumulo di cose fra le più disparate: da frammenti di mobilio a pezzi, a vecchi indumenti, da gabbiette per uccelli, a utensili di uso malcerto, da biancheria sporca a
vecchi animali di pezza a giocattoli rotti... e si potrebbe
continuare. Ovviamente tale
agglomerato non è definibile
come il “Tante belle cose” del
titolo, apposto con evidente
intenzione ironica.
Orsina, sullo sfondo di
quanto descritto si muove
con assoluta disinvoltura e
serenità, incapace di realizzarne l’ingombro e a proprio
completo agio. Consapevoli
invece della assurdità della
sua monomaniaca prerogativa, la affiancano altri tre personaggi: una vicina di casa
(Carlina Torta) che guida un
progetto di estromissione di
Orsina da parte dei condomini esasperati dal lezzo promanante dal suo appartamento,
un amministratore del condominio che si adopera per indurla a sgomberare le “tante
belle cose” onde evitarle lo
sfratto (il bravo Gianfelice
Imparato), un altro vicino dello stabile (Valerio Santoro). I
vari dialoghi fra i personaggi
enfatizzano ovviamente il divario delle rispettive vedute,
ponendo in risalto la beata incoscienza e sprovvedutezza
della hoarder, che a dispetto
di tutti gli altri si adagia nel
suo limbo di disordinata allegria.
Efficace certamente la regia
di Alessandro D’Alatri, che
muove sapientemente i personaggi nella pur facile individualizzazione delle loro diverse prerogative.
Romana Rutelli
ARASCE E NIENT’ALTRO
Alcuni grandi scrittori del passato, come Callimaco in greco,
Ovidio in latino duemila anni fa,
Boccaccio nel Medioevo, hanno
utilizzato la mitologia o i racconti popolari per spiegare i nomi
delle piante, dei luoghi e delle
usanze. Ciparisso era un bel giovinetto, caro al dio Apollo, che,
affranto dal dolore per la morte
del suo amato cervo, chiese al
dio di trasformarlo in cipresso.
Aracne era una giovinetta che
osò sfidare la dea Atena nell’arte
della tessitura e fu trasformata
in ragno. Eco, per aver commesso un grave torto ad Era, fu condannata a ripetere solo le ultime
parole che udiva. Sono stati
scritti volumi su questi argomenti, che in greco si chiamano
àitia, cioè origini, in latino metamorfosi, cioè trasformazioni.
Nel caso di Alassio non è stato difficile trovare una bella
principessa innamorata che
con il suo Aleramo è vissuta per
un certo tempo nel territorio
che da lei avrebbe preso nome
Adelasia e poi per diverse trasformazioni Alassio. Il mito e la
leggenda, purtroppo, non sono
storia. Possono nascondere un
po’ di verità e sottintendere che
intorno al Mille la presenza di famiglie feudali in zona era fortissima. Ma il nome o toponimo
Alassio ha un’origine completamente diversa.
In primo luogo è antico.
Compare già in un documento
pontificio del 1169 nella forma
de Araxe, che si pronuncia
Arasce, e in altri di poco successivi senza variazioni di rilievo.
Le vicende di Aleramo e Adel-
asia, collocabili nel secolo X, sono certamente posteriori alla
formazione del toponimo. In secondo luogo bisogna distinguere con attenzione e con diffidenza le forme presenti nei documenti notarili dalla pronuncia
dialettale, Arasce, che è originaria e non può aver subito mutamenti significativi nei secoli.
Quindi noi ci basiamo esclusivamente sulla pronuncia locale. Tra l’altro il termine Alassio,
nella grafia che usiamo oggi, è
già presente nelle carte in latino
del Seicento: Iohannes de
Alassio, Franciscus de Alassio e
non de Alaxio.
Per scoprire la causa che ha
determinato il toponimo, che, a
dire il vero, comprende un vastissimo territorio e non un semplice lembo di terra, è sufficiente osservare gli aspetti geografici della baia.
Secondo la toponomastica la
presenza di salici dà origine a
Saliceto, di frassini a Frassineto,
di bossi a Bossoleto, di un’altura
a Bric, di una zappa per vangare
a Pian Cavatorio vicino all’aeroporto di Villanova. Alassio, invece, è caratterizzata da numerosi
corsi d’acqua, che probabilmente mille anni fa erano più rigogliosi e più impetuosi: con i nomi
attuali rio S. Giuliano, rio
Palmero, rio Boccari, rio
Cardellino, rio Gonghe, fossato
della Liggia, rio Tienna. Siamo di
fronte ad un’autentica invasione
di acque torrentizie, oggi tutte
coperte. Il nome più adatto per
indicare questa situazione idrografica e topografica è appunto
Arasce. Già la radice AR richia-
ma nomi di fiumi della zona, come Aroscia, Arogna, Aravenna,
ma anche il nome di una città
Varazze con la presenza della V
iniziale molto debole e il nome di
un fiume francese, Var, e il nostrano Varatella di Pietra Ligure.
Arasce fa parte di questa famiglia di toponimi. Sarebbe interessante scoprire il vero significato della radice AR o VAR, ma
sono certo che non siamo molto
distanti da valori che indicano
IMPETO, CORRENTE d’acqua o
anche TRASPORTO IMPETUOSO di acqua. Bisognerebbe consultare il sanscrito, fonte delle
nostre lingue europee.
La forma Arasce, però, sembra essere al plurale e quindi
sottintendere numerosi corsi
d’acqua. Chi per caso o per necessità ha occasione di percorrere la strada che da Niella
Tanaro si addentra nel fondovalle del fiume, nella zona chiamata Clavesana, dopo pochi chilometri, si trova di fronte ad una
segnalazione di questo tipo:
Ponte d’Arazza. Sotto questo
ponte scorre un torrente impetuoso. Il nome è al singolare,
Arazza, perché uno solo è il corso d’acqua; Arasce, invece, è al
plurale, e sta ad indicare numerosi torrenti.
È logico pensare che il centro
abitato, che è sorto in questo
territorio, sia chiamato nei documenti villa Araxi, borgo di
Alassio, perché situato in un
meandro di torrenti, chiamati
Arasce, naturalmente favorevoli
e utili alla vita, come la storia ha
dimostrato.
G. P.
Venerdì 22 Febbraio 2013
«L'ALASSINO»
9
LA MEDICINA AL SERVIZIO
DI UNO SPORT SANO E CONSAPEVOLE
L’OSTEOARTROSI
Con il termine OSTEOARTROSI
intendiamo una sindrome clinica
caratterizzata dalla presenza di
dolore alle articolazioni accompagnato da una limitazione della loro funzione e di conseguenza da
un deterioramento della qualità di
vita. I distretti più frequentemente
colpiti sono: rachide, ginocchio,
anca, mano ed alluce. Con il tempo la cartilagine che riveste un’articolazione si assottiglia ed a questa sofferenza i tessuti articolari rispondono con un rimodellamento
delle strutture ossee sottostanti; a
lungo andare e se sono contemporaneamente presenti fattori di
rischio come l’obesità, la debo-
lezza muscolare, pesanti e ripetute
attività fisiche, l’inattività, pregressi
traumi importanti (fratture), familiarità per Osteoartrosi primaria, si ha
una progressione nella perdita di
cartilagine articolare, un indurimen-
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to dell’osso sottostante e la formazione di osteofiti. Questi ultimi
sono proliferazioni dell’osso che
cerca così di supplire alla distruzione della cartilagine ed a migliorare la distribuzione dei carichi.
Tutto questo porta, nell’età adulta
avanzata, alla comparsa di: temporanea rigidità mattutina (meno
di mezz’ora)
o rigidità dopo l’inattività, dolore
di
tipo
“meccanico” che interessa i tessuti articolari e peri-articolari (riguardante in
prevalenza
le articolazioni sottoposte al carico). Le articolazioni
inoltre, appaiono deformate, presentano crepitii associati alla mobilizzazione e/o limitazione dell’escursione di movimento. Gli
aspetti infiammatori sono assenti
o comunque moderati. Non esiste
una cura definitiva, eccetto l’approccio chirurgico, ma in tutti gli
altri casi il trattamento da seguire
sarà:
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La responsabile
Dott.ssa Angela Gatta
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ALASSIO CINECLUB 2013
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Il Team di FKT e Palestra
di AlassioSalute
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La modalità gestionale migliore,
come per le altre patologie croniche, è quella dell’approccio multidisciplinare che sottende un trattamento multimodale e dove il
ruolo di coordinazione, evidentemente, non può che essere a carico del medico di famiglia.
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Tutto ciò tramite i 4 pilastri del
trattamento che sono:
• Informazione del paziente
• Riabilitazione
• Medicinali
• Consulto specialistico
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• Riduzione del dolore
• Mantenimento o incremento
della mobilità articolare
• Limitazione della disabilità funzionale
• Incremento dell’autonomia
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A testimonianza dell’importanza del Cine Club
Alassio, fondato nel lontano 1957, crediamo fare
cosa gradita ai nostri lettori, pubblicare questa
CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – Febbraio 2013
Orizzontali
1. Gerolamo, poeta e segretario di Stato della Rep. Di Genova – 6.
Emanuele, atleta alassino che ha partecipato alle olimpiadi di Londra –
11. Le prime di... aereo – 12. Residenza presidenziale francese – 13. Sport
con... motori – 16. Deità custodi di fiumi – 17. Affermazione... teutonica – 19.
Disputa il derby con il Milan – 20. Senza .. Saper .. Perché – 22. Modena al
P.R.A. – 23. Ordine architettonico usato nel tempio di Diana – 26. Metà vite
e... metà vino – 28. Andati... in Toscana – 29. Eleonora, artista drammatica
tra l’800 e il ’900 – 31. Celebre capitale Slava – 33. Associazione Lavoratori
Cristiani – 35. Egregio, di rare qualità – 38. Opposto a S.S.E. – 40. Aria... poetica – 41. Prefisso che vale molte, assai – 42. Franco, alassino studente in
medicina caduto per la libertà – 43. Alberi dal legno nero e durissimo – 44.
Le prime di... Alassio – 45. Una “bella” primi ’900 – 46. Antico torneo
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Verticali
2. Città natale di Tommaso detto “Doctor Angelicus” – 3. Memorie di vittoria – 4. Tse, teologo cinese del 5° secolo A. C. – 5. Debolezza, fiacchezza –
6. Altrimenti detto – 7. Precede il ter – 8. Respirazione spasmodica – 9.
Prefisso relativo alle divinità – 10. Vocali in remo – 12. Soppresso, rimosso
– 13. Bestiale – 14. Potente esplosivo (sigla) – 15. Semplice, schietto – 18.
Si usano a paia – 21. Fende le onde – 24. Celebre “De” attore cinematografico – 25. Carlo, pittore del ’600 – 26. Per gli alassini è “Scarpetta della
Madonna” – 27. In un detto popolare si mangiavano il giovedì – 30.
Salir… montagne – 31. Il porto di Atene – 32. Città patria di Caligola e Nerone
e luogo di un famoso sbarco alleato in Italia – 34. Istituto fondato nel 1933
per la Ricostruzione Industriale – 36. Si va salendo – 37. L’accusativo di io –
39. Un mago da favola – 42. Spunto comico
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SOLUZIONE GENNAIO 2013
prima pagina di Settegiorni, notiziario di informazione turistica del 1961.
Beppe Rizzo
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«L'ALASSINO»
Cambio della guardia alla Presidenza
del Circolo Nautico “Al Mare” di Alassio
Dopo nove anni vissuti da
Presidente, Rinaldo Agostini, in
carica dal 2003, passa il timone a
Ennio Pogliano, storico Vice
Presidente Sportivo.
È stato lo stesso Agostini a
candidare l’attuale Presidente,
anche in considerazione del
considerevole numero di voti
raccimolato da Pogliano nelle
ultime elezioni, svolte nei primi
tre fine settimana di Gennaio e
terminati il 20 Gennaio. Con l’entusiasmo proprio di che si getta
in una nuova avventura, Ennio
Pogliano ha accettato questo incarico sperando di ottenere i
successi che questo storico sodalizio merita.
La rinnovata sinergia tra il sodalizio sportivo Cnam Alassio e
la Marina di Alassio continua i
preparativi per le regate calendarizzate nel mese di Marzo,
cercando sempre di proporre
gli eventi velici in periodi
dell’anno di bassa affluenza turistica.
La vice Presidenza Sportiva
passa all’ex Presidente, Rinaldo
Agostini, che con il Suo passato
Olimpico e una vita dedicata allo Sport saprà sicuramente dare
il Suo contributo in maniera impeccabile. La Vice Presidenza
Amministrativa rimane all’inossidabile Claudio Betti. In veste di
Consigliere Segretario è riconfermata dallo scorso mandato
Cristina Tarello. In allegato si
trasmette l’elenco degli incarichi assegnati al nuovo Consiglio
Direttivo, che terminerà il proprio mandato a Dicembre 2016.
Cordiali saluti
Venerdì 22 Febbraio 2013
CISLISMO
LUTTI CITTADINI
Un tuffo nella storia
La Milano-Sanremo, corsa ciclistica per professionisti, si disputa ben dal 1907 con le tre sole eccezioni degli anni 1916-19441945, dovute agli eventi bellici.
Nota in tutto il mondo come “la
Classicissima”, un po’ come i
Mondiali di calcio o le Olimpiadi,
travalica i confini dello sport,
tant’è che ogni anno, il giorno
della gara, con largo anticipo,
Sanremo, nonché frequentatore
abituale dei raduni d’epoca, abbiamo pensato di dare vita alla
“Classicissima d’Epoca”.
La manifestazione, grazie al
patrocinio dei Comuni di Varazze e di Alassio e in collaborazione con GESCO Srl Alassio e il
“Club degli Eroici”, si svolgerà il
16 e 17 marzo, in due tappe (novità assoluta per gli “Eroici”) da
Circolo Nautico “Al Mare” - Alassio
Vice Presidente Amministrativo
Claudio Betti
Vice Presidente Sportivo
Rinaldo Agostini
Segretario e Responsabile
settore Attività Velica
Cristina Tarello
Vice Segretario
Andrea Schivo
Responsabile settore Pesca
Antonio Tassistro
Responsabili settore
Attività Subacquea
Carla e Alessandra
lungo la via Aurelia si accalcano
molte persone per applaudirne il
passaggio che si esaurisce poi
nel volgere di pochi secondi.
Da una quindicina d’anni, quasi per scherzo e dalla passione di
un gruppo di amici, è nato un fenomeno noto oggi nel mondo
delle due ruote come “ciclismo
eroico”, che, tirando fuori dai
musei le biciclette appartenute
ai pionieri di questo sport, ha
Varazze a Sanremo percorrendo
gli ultimi 125 chilometri della
centenaria gara di primavera, e
grazie al benestare dell’RCS
giungerà sotto lo striscione di
Sanremo un’ora prima dei professionisti. Nel rispetto della storia, per questa prima edizione la
partecipazione sarà riservata alle biciclette nate prima del 1930
e ad un numero massimo di quaranta: i partenti nel 1907 furono
Carlo Cacciamani
Domenico Firulli
Responsabile settore Canottaggio
Martino Pogliano
Responsabile settore Nuoto
Gabriele Banchio
Responsabile Gestione Bar Ristoro
Carlo Canepa
POLISPORTIVA BAIA DEL SOLE
ALASSIO-LAIGUEGLIA
Appuntamento irrinunciabile
Alle ore 20.00 dell’11 maggio
p.v. parte l’Edizione UNO de “La
Mezza della Baia del Sole”.
La Mezza Maratona di Alassio
e Laigueglia è pronta ad accoglierti con un nuovissimo percorso tutto in RIVA AL MARE
nell’incanto del tramonto della
Baia del Sole. Vuoi vedere il percorso? Ecco il link da visitare:
http://www.lamezza.it/percorso.htm trovi i file per il tuo
Garmin, Google Hearth, ed il
FILM commentato della gara.
Ma le novità non si fermano
qui... vieni a scoprirle, giorno
dopo giorno sul nostro sito
http://www.lamezza.it.
Le ISCRIZIONI SONO APERTE.
motivi di studio e vi rimase per tutto il periodo della sua attività lavorativa di progettista presso i
Cantieri Navali Riuniti, ma Alassio
era sempre nel suo cuore e vi ritornava non appena se ne presentava l’occasione per ritrovare gli
zii, i cugini e gli amici con cui condivideva la passione per il mare e
la pesca. Allo scoccare della pensione fece subito ritorno ai luoghi
della giovinezza che lo avevano visto campione di nuoto a livello nazionale allenarsi solcando con
possenti bracciate lo specchio
d’acqua tra il molo e la Cappelletta
e tuffarsi a volo d’angelo, in competizione con l’indimenticato fratello Sandro, caduto in guerra, a
Cassino, appena ventenne.
Aldo ci lascia un grande vuoto
che cerchiamo di colmare con il
suo amore per il mare di Alassio.
IN RICORDO DI ALDO FERRANDO
Consiglio Direttivo Quadriennio 2013 - 2016
Ennio Pogliano
1926 - 2013
Ricordiamo Aldo nelle pagine
dell’Alassino, perché possa dare
così idealmente un ultimo saluto
alla sua amatissima città natale.
Aldo si era trasferito a Genova per
Il Circolo Nautico Al Mare
Porto Luca Ferrari Alassio
Presidente
ALDO FERRANDO
Ti consigliamo di farlo subito!
Non potremo accontentare tutti!!!! Per iscriverti: http://www.la
mezza.it/iscrizioni.htm
Possibili anche iscrizioni di
gruppo a prezzo scontato.
Ti aspettiamo!
Baia del Sole Alassio Laigueglia
Correre è bello, correre INSIEME
è ancora più bello!
Ti aspettiamo per correre INSIEME l’11 di maggio, alle ore
20.00.
LA Mezza della Baia del Sole la HALF Marathon di Alassio e
Laigueglia
INFO: www.lamezza.it
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro il 30 di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
A.V.A.
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
fatto rivivere loro una nuova giovinezza e ha mostrato agli spettatori con che mezzi, un secolo
fa, si correvano le gare divenute
oggi classiche.
Nascono ben presto, sia in
Italia che all’estero, numerose cicloturistiche non competitive
(ma in qualche caso lo diventano
per strada) denominate “l’Eroica”, “La Polverosa”, “La Mitica”,
“La Medicea”, ecc. Oggi molti raduni nostrani sono entrati a far
parte del “Giro d’Italia d’Epoca”
e spesso, alla partenza, annoverano grandi nomi del passato.
Insieme all’amico Carlo Delfino, storico del ciclismo, autore
di numerosi libri sulla Milano-
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
infatti trentatré.
Particolarmente ricco di eventi il dopo-tappa ad Alassio con la
presenza di Andrea Bartali che,
nella sala auditorium dell’Hotel
Toscana, presenterà il suo libro
“Gino Bartali, mio padre”, cui seguirà una cena con la partecipazione degli “eroici” e una nutrita
schiera di grandi del passato tra
i quali Gianni Motta. Ingresso libero per la presentazione del libro; alla cena potranno partecipare gli appassionati che lo desiderano, previa prenotazione
presso la direzione dell’Hotel
Toscana e fino ad esaurimento
dei posti nella sala.
Ci ha lasciato poco tempo fa,
ma io non lo conoscevo a fondo.
Di lui il ricordo è di un ragazzo degli anni quaranta, quando ero assai giovane e Aldo era un ragazzotto più grande ma era forse il
più bello della spiaggia, aitante,
atletico, affabile, che ammiravo e
invidiavo per le sue prestazioni
sportive, quando con il suo inseparabile amico Armando Boscione si tuffava dal molo per andare a nuoto sino alla Cappelletta
al porto, andata e ritorno; procedevano appaiati come due delfini,
sotto i nostri occhi che li seguivano ammirati e partecipi. Aveva
partecipato e vinto, da nuotatore,
alla Coppa Scarioni ma era stato
declassato al secondo posto per
far vincere il figlio di un gerarca!
Era fratello di quel Sandro cui è
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: A.V.A.
Associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Silvio Viglietti
Un’altra figura dell’Alassio che
fu ci ha lasciato.
L’AVA porge ai famigliari le più
sentite condoglianze.
LUIGIA FRANZIONI VED. RABOLLI
Renato Bellia
DIRETTORE RESPONSABILE:
Roberto Pizzorno
Direttore Editoriale
Presidente protempore A.V.A.
dedicato il campo di calcio di
Alassio. Lo rividi spesso e lo salutavo sempre rivedendo in lui il
giovane campione, il gigante buono di un tempo; anche in questi
ultimi mesi lo incontravo nella
passeggiata a mare e ci fermavamo a ricordare i bei tempi. Ho saputo della sua dipartita solo leggendone il manifesto e ne sono rimasto dolorosamente colpito,
ma resta il conforto della Fede e
della preghiera che Egli ora nuota
nella immensità del mare celeste
assieme agli Angeli.
Poco dopo essere nati ci dimentichiamo di essere scesi dal paradiso per affrontare una vita intensa e impegnativa, ricca di piccoli o
grandi problemi da affrontare e da
risolvere, ogni giorno, fino ad arrivare al traguardo che ci permetterà finalmente di tornare là da dove siamo venuti.
Veniamo e torneremo nel posto
migliore dell’intero universo ma
ce ne dimentichiamo e finiamo per
affezionarci, amare ed attaccarci a
questo nostro piccolo, limitato,
difficile, imperfetto, faticoso e doloroso mondo; e forse è proprio
questo il miracolo.
Solo a dicembre su queste pagine ti abbiamo scritto gli auguri per
i tuoi 90 anni, e ora mi ritrovo a dovermi trattenere ogni volta che
vorrei telefonarti o venire da te
per raccontarti qualcosa che è
successo o che ho visto, perché tu
non sei più qui.
Don Bosco diceva che si muore
come si è vissuto e credo che mai
tanto quanto nel tuo caso questo
sia vero.
Sempre allegra e sorridente, sapevi adattarti a tutto in modo
esemplare e andare avanti con
una risata; hai saputo affrontare
situazioni dolorosissime che la vita ti ha messo davanti, uscendone
sempre vincitrice, e dimostrandoti molto più forte di quanto tu abbia mai lasciato vedere, e capace
di accettare quello che ti succede(continua a pagina 11)
Venerdì 22 Febbraio 2013
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«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
(segue da pagina 10)
va, per quanto difficile, come solo
chi ha davvero una grande Fede
può fare.
Sempre di buon umore, eri felice ogni volta che ci vedevi e non
vedevi l’ora di aggiornarci su tutto quello che era successo negli
ultimi giorni. Sempre al telefono
con qualcuno con mille cose da
raccontare: che chiacchierona,
nonna!!
Ogni compleanno non poteva
mancare la tua famosa torta di mele, che solo tu sapevi fare, e ogni
volta riconquistava tutti; eri famosa per il tuo risotto coi funghi, i
tuoi gnocchi, per il vitello tonnato
e l’insalata russa, sempre presenti
sulle nostre tavole ad ogni festa
importante.
Prima la tua gattina Lilli e poi i
tuoi canarini ti hanno fatto compagnia, ma tu non sapevi cosa fosse la noia, circondata delle tue tante piantine di fiori coloratissimi,
sempre intenta a cucire, prima il
corredo per il letto per ciascuno
dei tuoi nipoti, poi il cuscino per
papà, poi a cercare di ricordare
come si faceva quel punto ad uncinetto o a provare ad impararne
uno nuovo a maglia trovato nell’ultima rivista di settore.
Sempre curiosa e desiderosa di
fare e provare cose nuove, con
quell’entusiasmo, quella gioia e
quella leggerezza che solo i bambini oggi riescono ancora ad avere; così hai vissuto fino all’ultimo
istante, in quello che doveva essere un giorno bello come un altro, con qualche nuova e piacevole sorpresa; dopo una bella colazione con brioche e cappuccino, dopo aver detto il rosario, alla fine del Salve Regina, appoggiata tra le braccia di tuo figlio
Pietro, hai chiuso gli occhi come
si fa quando si sospira immaginando qualcosa di bello, e ti sei
addormentata, come solo una
persona davvero amata dall’alto
può sperare di fare.
Ti vogliamo bene, nonna, e non
ti dimenticheremo mai.
Maria, Pietro con Caterina,
Shubha con Giuseppe e
Ghigo, Eugenio con Miruccia,
Luca con Alice e Fabio
curi che da lassù ci guardi e ci proteggi fiero del nostro amore!
I tuoi nipoti
Marco, Alessandro, Brenda,
Federico, Alice e le tue pronipoti
Rossella e Carla.
20/10/1930 - 20/3/2012
9/6/1914 - 9/12/2012
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
GERMANO
LORENZATI
La ricordano con amore le figlie
Adele e Mariangela Frisoni, e la nipote Noemi.
Nonna, il tuo spirito sarà la mia
guida, la tua forza sarà sempre nel
mio cuore. Con immenso affetto,
Noemi
Anche l’AVA partecipa al cordoglio dei famigliari con le più sentite
condoglianze.
Caro Nello è ormai trascorso un
anno da quando ma hai lasciato, ma
nel mio cuore c’è sempre un’indimenticabile amore che non tramonta mai. La casa senza di te è vuota, ti
penso giorno e notte.
Tua moglie Adriana, i tuoi cari figli, le tue care nuore e i tuoi adorati
nipoti.
GIULIANO RAIMONDO
In data 18 gennaio u.sc. si è spento serenamente nell’ospedale di
Albenga GERMANO LORENZATI.
Lo ricordano con amore, agli amici e parenti, la moglie Josè, le figlie
Gabriella e Daniela con il marito
Piero, la sorella Vanna, i nipoti e famigliari tutti
Fu per molti anni Capo stazione
delle Ferrovie di Stato in svariati
paesi della Riviera ma soprattutto è
ancora ricordato con affetto dai colleghi di Albenga ed Alassio.
L’AVA porge le più sentite congoglianze, in particolar modo alla nipote Giuliana e Carlo Cavedini.
2010 - 2013
ANNIVERSARI
ALDO GROLLERO
25/2/2012 - 25/2/2013
«Vivere nel ricordo dei nostri
cari, non è morire...»
ROSA FILIPPONE
“LELLA”
IN DE ACETIS
Barbara, Christian e la mamma
Chi ha perso un amatissimo caro
capisce la stranezza del tempo. Mi
sembra che mi hai lasciato ieri, ma
che il dolore che porto dura da sempre. Quello che sei stato mi accompagna tutti i giorni, il tuo modo di
essere calmo, forte, saggio nelle decisioni. Contavo su di te, abbiamo
trascorso insieme la maggior parte
della nostra vita. Farai sempre parte
di me. Mi manchi.
La tua Graziella
MARIA GIOVANNA
PARISI
FEB. 2011 - FEB. 2013
Ricordando Aldo Grollero
Ci ha lasciati per sempre.
Ammutoliti e sgomenti, dispiaciuti e
commossi, quante sensazioni abbiamo vissuto tutti vicino alla figlia
Linda, al marito Guido e ai suoi famigliari. Una bella e solare fotografia di “Lella” all’ingresso della chiesa
di Bastia dona il suo ultimo e gratificante sorriso a quanti hanno avuto
la fortuna di conoscerla, dai compagni di scuola a chi ha lavorato con
lei. “Lella” aveva 55 anni è mancata
in Albenga il 14 gennaio 2013.
L’Associazione Vecchia Alassio si
unisce al dolore di tutti i famigliari
per la perdita della cara “Lella”.
MARCO FERRARI
30/1/1927 - 6/1/2013
Caro “Dado” e “Balù”,
è passato un anno pieno di ricordi
di te. Momenti passati insieme
preparandoci alle feste, chiedendoti consigli, una mano qua è là ed
anche a discutere un po’! A volte
sembrava che ci fossi. Ma alla fine
del conto alla rovescia, il primo
dell’anno e il tuo compleanno ci
siamo resi conto che non ci sei
più. Ti vorremo sempre bene.
Yvonne, Sergio, Ale (Schiccia),
Karen, Gina e famigliole.
Anche l’Associazione Vecchia
Alassio, si unisce per la memoria
del caro Aldo, ricordandolo instancabile promotore di iniziative
sociali, persona amabile e sempre
disponibile.
Cara Maria Giovanna, sono ormai
trascorsi due anni, ma il mio pensiero è con te dal sorgere del sole fino
all’ultima ora della sera. Da quel
giorno la mia vita si è spezzata per il
grande dolore.
Credo che non riuscirò mai a superare questo dramma.
Un grosso bacio da tua mamma
Franca, unita nel dolore con tuo fratello, tua cognata e i tuoi adorati nipotini.
LUTTI CITTADINI
A cura dell’Assoc.Vecchia Alassio
GENNAIO 2013
JAQUELINE
TIRABOSCHI FIDONE
2003 - 2012
La Tua Famiglia.
Caro nonno,
Sono pochi giorni che ci hai lasciato e già ci manchi terribilmente.
Sei stato uomo di poche parole
ma di molti fatti, rifugio sicuro
per le nostre paure e le nostre debolezze...
Ci hai insegnato il valore della
famiglia, del lavoro e dell’onestà... ma soprattutto ci hai amato
molto!
Oggi siamo un po’ più soli ma si-
NO LIBRI SCOLASTICI/ENCICLOPEDIE
Associazione Volontari Baia del Sole
CARLO RUSSO
Dopo una vita di lavoro e sacrifici, interamente dedicata alla famiglia, l’autunno della vita ha voluto riservarti solo dolore e sofferenze.
Conoscendoti, non ci ha sorpreso che hai affrontato tutto senza mai esternare un lamento e forse anche per questo, giorno dopo
giorno, anno dopo anno, è diventato sempre più difficile sostenere
i tuoi occhi e rispondere a quel
tuo “ciao” sempre più flebile, eppure sempre più forte. Non abbiamo potuto fare altro che ricambiare tutto il bene che ci hai voluto, avvolgendoti in un abbraccio
senza fine. Chissà se ti è stato almeno un poco di conforto.
ORNELLO ENRICO
L’Associazione Vecchia Alassio
partecipa al dolore dei famigliari
per la perdita del caro Carlo.
L’A.V.A. si unisce al dolore di
tutti i famigliari della cara Luigia,
in particolare è vicina alla nuora
Caterina Maggi, nostra socia e
consigliera.
1931 - 2013
GIUSEPPINA
CORRADO
LIBRI-VHS-CD
Ciao Nonno Marco,
sei partito per quel lungo viaggio
e ci hai lasciato con quel bagaglio di
ricordi,di insegnamenti, di momenti
felici! Te ne sei andato in punta di
piedi senza disturbare. Il vuoto che
hai lasciato è immenso, specialmente per la tua Rita… che non ha potuto neppure salutarti!
Grazie Marco, veglia sempre su di
noi.
La tua famiglia
L’A.V.A. si unisce al dolore dei famigliari per la perdita del caro
Marco.
A dieci anni dalla scomparsa
esprimo il mio caro e sentito ricordo per una persona che tanto ha dato alla famiglia, lasciando ad oggi ancora un vuoto incolmabile.
Gi. Gi.
BONAVERA Adriana “Mustassina”
Ved. Luttemi
anni 92
CALISE Adele in Bogliolo
anni 65
Cav. BALZOLA Pasquale
classe 1942
CORSO Febo
anni 92
DAL CASTEL Albina “Alba”
ved. Sacchi
anni 96
DELLERBA Giulia Margherita
“Rita” ved. Rainisio
anni 88
FARINOLI Marina in Serazzi
anni 80
FERRANDO Aldo
anni 86
FERRARI Mario
anni 85
FILIPPONE Rosa in De Acetis
“Lella”
anni 55
FRANZIONI Luigia
ved. Rabolli
anni 90
GIRONDI Adriana
ved. Primiceri
anni 81
GROLLERO Oreste “Tino”
anni 89
LORENZATI Germano
anni 87
MARTINA Marco “Piti” “Un’Angelo”
MIGLIORE Salvatore
anni 81
anni 91
PROFUMO Nicolò “Lino”
RUSSO Carlo
anni 81
STIPO Antonia ved. Branco
anni 82
L’A.V.A., per mezzo del suo giornale “L’Alassino”, esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari.
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«L'ALASSINO»
Fiocco Rosa
I Fiori di Bach
in casa Brancaleoni
Carissimi amici lettori, innanzi tutto vorrei scusarmi per il piccolo
disguido tipografico che ha ripartito il racconto troppo lungo della
vita avventurosa di CERATO nelle rubriche del mese di dicembre e
di gennaio. Il Rimedio Cerato è preparato con le corolle di Ceratostigma Willmottiana il cui nome deriva da Lady Ellen Ann Willmot.
Superando il fastidio di leggerlo su due Alassino, conoscerete un po’
più da vicino Lady Willmot e anche il Rimedio…!
Per la rubrica di Febbraio vi propongo WILLOW (Salix vitellina il “salice giallo”), da cui Bach preparò il Rimedio.
LORENZO BRANCALEONI ha trovato nella calza della Befana il dono
più bello e lo vuole condividere con mamma Stefania e papà Enzo,
con i nonni Ivo e Ina, Sergio e Ida Matteu e zia Simona e annunciare a
tutti, parenti ed amici l’arrivo della sorellina GRETA.
Carnevale per tutti i bambini
Van Gogh conosceva bene quest’emozione disperata di sentirsi vittima della vita e del mondo e spesso i suoi scritti ne sono impregnati.
Da una lettera scritta da Vincent Van Gogh al fratello Theo nel 1882:
«Voglio che tu capisca bene la mia concezione dell’arte. (...) quello
a cui miro è difficile eppure non penso di mirare troppo in
alto. Voglio fare dei disegni che vadano al cuore della gente. (…).
Sia nella figura che nel paesaggio vorrei esprimere, non una malinconia sentimentale, ma il dolore vero...»
Ecco quindi la definizione del Dottor Bach:
Willow “Per coloro che hanno sofferto per avversità o sfortuna e le
trovano difficili da accettare senza lamentarsi o provare risentimento perché giudicano troppo la vita in funzione del successo che
essa arreca. Sentono di non aver meritato una prova tanto grande,
la trovano ingiusta e ne sono amareggiati. Spesso arrivano ad interessarsi e ad occuparsi meno attivamente delle cose che prima facevano con piacere.
‘SALICI
AL TRAMONTO’
Osservate ora questo
piccolo olio che Van
Gogh dipinge nel
1888, appena arrivato
ad Arles, dove la luce,
i colori della natura
ed il tepore del clima
lo incantano e dove
sembra trovare finalmente una pausa di
serenità.
Questo quadro è la
vera rappresentazione dello stato Willow
positivo, una serena
accettazione della vita, la comprensione del dolore e della fatica di
vivere. Il momento in cui il salice è libero di lasciar crescere i nuovi
butti nello splendore della primavera.
Qui, nella campagna provenzale al tramonto, Van Gogh per qualche
istante non è più l’uomo rancoroso che quattro anni prima dipingeva i salici cupi e contorti esprimendo tutta l’emozione negativa di
Willow.
Se ci troviamo a provare una di queste emozioni : risentimento, amarezza, senso di frustrazione e di fallimento, negatività, avversione,
rancore, diffidenza, sfiducia, aggressività passiva, ira trattenuta, ritenzione, irritazione, rigidità, il Rimedio WILLOW è pronto a venire
in nostro aiuto.!
Alla prossima Amici e come sempre… BUON VENTO!
Meteorologia
Alassina
a cura dell’Osservatorio Don Bosco
GENNAIO 2013
a cura di Caterina Maggi BFRP
Da secoli i salici vengono martoriati dall’uomo con le tipiche potature che li rendono più simili a dei moncherini tesi al cielo che ad alberi. Van Gogh li ritrae in molti disegni, parecchi quadri, nelle lettere e nei diari se ne trovano schizzi. In questo olio l’uomo a capo
chino, i colori scuri, l’atmosfera fredda e umida ci portano dentro
all’emozione negativa del Rimedio Willow.
Venerdì 22 Febbraio 2013
Sono le ore 14 di sabato 9
Febbraio. Noi educatori
dell’oratorio di San Giovanni,
siamo impegnati negli ultimi
preparativi della festa di carnevale, organizzata per i ragazzi della parrocchia, che
ogni sabato frequentano
l’oratorio.
Tutto è pronto per le 14.30,
quando iniziano ad arrivare i
primi bambini in maschera, e
dopo mezz’oretta di accoglienza, comincia la festa: un
grande gioco nelle opere parrocchiali.
Dopo qualche minuto iniziano ad arrivare altri bambini, che si uniscono a quelli
che già stavano giocando. Ma
questo è solo l’inizio di un pomeriggio inatteso.
Infatti in poco tempo, gli
spazi esterni delle opere parrocchiali si riempiono di tanti
bambini, che purtroppo sono
rimasti esclusi dalla festa organizzata del comune nel palazzetto.
Visti i numeri raggiunti con
i nuovi arrivati (circa 100 tra
bambini e genitori), noi orga-
nizzatori, abbiamo dovuto
stravolgere i programmi del
pomeriggio e improvvisare
giochi per tutti.
Per concludere la festa abbiamo offerto le bugie (fortunatamente abbondanti) preparate dagli adulti della nostra parrocchia a tutti i partecipanti.
Speriamo di essere riusciti
ad allietare il carnevale di tutti i bimbi che hanno trascorso
con noi il pomeriggio e di aver
offerto alla cittadinanza un
servizio prezioso; ci rendiamo inoltre disponibili in futuro, a collaborare con il comune per l’organizzazione di
eventi di questo tipo, essendo
presenti sul territorio da più
di vent’anni e avendo come
obiettivo il bene dei piccoli.
Per chi si fosse divertito,
noi siamo presenti tutti i sabati pomeriggio, per offrire ai
bambini e ai ragazzi di Alassio
momenti di preghiera, formazione e tanto divertimento.
Gli educatori dell’oratorio
di San Giovanni
Benvenuto 2013! Ogni anno inizia con il mese di gennaio, mese che ci obbliga a richiamare il rapporto tra astronomia e meteorologia. Circa due settimane dopo il solstizio invernale (21 di dicembre) si verifica il PERIELIO e cioè la posizione della terra
più vicina al sole (anche se siamo in inverno); la distanza dal
sole era di 0,9832 Unità Astronomiche e cioè a poco più di 146
- 147 milioni di chilometri. Non solo, ma la vicinanza al sole obbliga la terra a correre più veloce e quindi a rendere la durata
del giorno un po’ più lunga. Non capricci, ma leggi ben conosciute dalla astronomia. La meteorologia registra le conseguenze di questo “strano” comportamento del nostro pianeta.
Vediamone allora la sintesi.
Pressione media: 755,7 mmHg; le medie decadali: 764,0
mmHg nella prima; 749,3 mmHg nella seconda; 754,0 mmHg
nell’ultima. Alle ore 23 del 19 gennaio si è registrata la massima depressione con 741,0 mmHg.
Umidità media: 61%. La massima assoluta (quasi il 100%) è
pure del giorno 19 alle ore 23! Le medie decadali: 72% nella prima; 53% nella seconda; 57% nell’ultima.
Temperatura media: 11,9 °C. Medie decadali: 13,6 °C nella
prima; 11,1 °C e 11,0 °C nelle altre due decadi. La temperatura
media giornaliera più bassa è in data 20 gennaio con 8,3 °C.
Tra le giornate più miti posso indicare il 31 del mese (festa
di Don Bosco) con una media di quasi 14 °C.
Uno sguardo alle temperature minime (siamo in inverno!).
La media nella prima decade è di 12,2 °C; la media delle temperature minime della seconda decade è di 9,2 °C; per la terza
decade la media è di 9,3 °C. La media mensile è di 10,2 °C!
Precipitazioni totali: 83,6 millimetri così distribuiti: 4,2 mm
nella prima decade; 48,4 mm nella seconda; 31,0 mm nell’ultima.
Giorni sereni: 11; giorni coperti: 8; i rimanenti sono indicati
“misti”.
L’eliofania totale risente del moderato numero di giorni sereni. Ecco le ore totali: 119,4 in tutto il mese; media giornaliera
mensile: 3,9 ore di sole ogni giorno. Le medie decadali: 4,3 ore
nella prima; 3,2 ore nella seconda; 4,1 ore nell’ultima.
Il mese di gennaio ci invita a ricordare almeno due cose: siamo in PERIELIO, vicini al sole ... eppure siamo in inverno; corriamo più veloci attorno al sole... e la durata del giorno si allunga anche se di poco, ma...
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
ALASSIO 11 FEBBRAIO 2013