FARMACIA FIDUCIA - Aprile 2014

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FARMACIA FIDUCIA - Aprile 2014
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Il diffidente.
Periodico bimestrale di salute & benessere
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On. Dott. Luigi Zocchi
Direttore Responsabile
Giovanni Nello Franchi
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Federfarma Varese
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Caporedattore
Luisa Nobili
Comitato di redazione
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Hanno collaborato a questo numero
Fabio Colombo
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Segretaria di redazione
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Graffiti s.a.s.
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Anno X - n° 53 aprile 2014
Copia Omaggio
Tiratura 20.000 copie
Distribuzione in 215 farmacie di Varese
e provincia.
Graffiti Editore
ROC - Registro Operatori di
Comunicazione
n° 13729
Registrazione testata Tribunale
di Varese
n° 871 del 22/4/2005
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Sono vietati la riproduzione e l’uso
anche parziale di testi, illustrazioni e foto.
Troverai il prossimo
numero di Farmacia Fiducia
a giugno nella tua farmacia.
Spazio riservato al timbro della farmacia
M
On. Dr. Luigi Zocchi
Presidente Federfarma
Varese
olti anni fa , un venditore di automobili prestigiose mi ingannò convincendomi a versare una bella sommetta di lire per prenotare una vettura
che non mi sarebbe stata mai consegnata; dopo molte peripezie decisi di
rinunciare ad ogni azione legale per riavere il mio denaro, azione dagli stessi avvocati, e mi limitai ad affiggere una fotocopia del mio povero assegno ormai sparito
sopra la cassa della mia farmacia accompagnata dalla frase latina (forse maccheronica) “Memento dubitare semper”.
Evidentemente qualche motivo per diffidare del prossimo, soprattutto dei venditori,
deve essersi insinuato in molti cittadini, a causa di loro esperienze legate al solo fatto
di vivere e, forse, di aver vissuto un discreto spazio di tempo.
Qualunque sia l’esperienza che li porta a diffidare, sembra che buona parte dei diffidenti trovino agevole sfogarsi con il proprio farmacista, che, in linea di massima
teorica, dovrebbe essere una persona di loro fiducia.
Si parte con alcune domande che possono anche far sorridere...
“Ma è sicuro, è la medicina giusta? Perché il mio amico Carlo mi ha detto che date
sempre quello che volete”.
“No - dice il farmacista -, non sono sicuro, sono sicurissimo, è il mio mestiere”.
“Ci vuole la ricetta???, ma sta sicuramente scherzando! Io la pago”.
“Controllo medico? Ma no, lo hanno prescritto a mio cognato e gli ha fatto così
bene...”
“Come sarebbe 'devo pagare cinque euro'? Controlli bene perché, secondo me si
sbaglia! Siete solo Voi che fate storie! Fatemi il piacere, datemi queste gocce, mica
mi voglio uccidere!”
Dunque i dubbi riguardano specialmente tre gruppi di problemi:
• Il primo è che sia il prodotto adatto perché la pubblicità, la disinformazione
mediatica e, soprattutto, la diffusione di siti specializzati in materia di salute fanno
circolare informazioni diverse, messaggi che sono in contrasto con l’effettivo valore
dei prodotti e con la preparazione professionale e l’esperienza del farmacista;
• Il secondo è la necessità di una prescrizione medica; anche in questo caso il messaggio mediatico è il più fuorviante. Se esistono siti presso i quali puoi acquistare (teoricamente) medicinali di ogni tipo, sembra molto strana la posizione di questi farmacisti
che chiedono 'la ricetta' e rifiutano un farmaco, rimettendoci di tasca propria;
• Il terzo è il prezzo, forse il più drammatico e conflittuale in tempi di pesante crisi
economica come gli attuali.
Io vorrei rivolgere un invito a queste persone così piene di dubbi e della loro volontà
di cogliere in fallo il professionista che hanno davanti.
So che tra i diffidenti indecisi, quelli veri, si nascondono spesso uomini informati,
soggetti che regolarmente scorrazzano su internet, frequentemente leggono riviste di
salute e, spesso, seguono con attenzione trasmissioni televisive dedicate al benessere.
Ancora più spesso, amano sorridere e provare persino una sorta di piacere orgasmatico se possono assistere a spettacoli televisivi dissacranti, dalle Iene a Striscia ed a
tanti altri programmi giornalistico - scandalistici.
In quelle trasmissioni vengono alla luce scandali incredibili e si descrivono situazioni
orribili, che giustificano da sole l’esistenza di quei programmi.
Ma … un 'ma' c’è sempre.
Partendo dagli episodi scandalistici si arriva a generalizzare, estendendo ad intere cateContinua a pagina 30
3
Il Morbo di Alzheimer.
Seconda parte.
Dott.ssa Luisa Nobili
Farmacista
Terapia farmacologica e misure
comportamentali per convivere
con una malattia disorientante
e difficilmente gestibile in famiglia.
C
irca il 7% della popolazione italiana tra i
65 e gli 85 anni è affetta da una forma di demenza e la Malattia di Alzheimer
rappresenta il 55% di queste
forme involutive.
Allo stato attuale non disponiamo di un trattamento
consistente nella rimozione
delle cause della malattia, ma
soltanto di farmaci che ne
attenuano le manifestazioni
degenerative.
Trattamento farmacologico.
Risalgono ormai a più di
trent'anni i primi studi che
portarono alla definizione
delle strategie terapeutiche
per l'Alzheimer basati su una
categoria di farmaci chiamati
inibitori dell'acetilcolinesterasi. Le ricerche sulle basi
neurochimiche della malattia
hanno dato gli spunti fondamentali per la realizzazione
dei prodotti attualmente impiegati; nel corso degli anni
sono emerse informazioni
significative sul processo della malattia ed a tuttoggi gli
inibitori dell'acetilcolinesterasi rimangono i medicinali di
prima scelta. Tre sono le molecole usate nel nostro paese:
donezepil, rivastigmina e
galantamina, indicati in fase
lieve e moderata.
Il punto di partenza è che
nella Malattia di Alzheimer si
riscontra la carenza di una sostanza chimica, l'acetilcolina,
F A R M A C I A
importante per la memoria e
l'attività cognitiva.
L'acetilcolina è una sorta di
messaggero che invia segnali
da una cellula all'altra ed in
seguito viene demolita da un
enzima, l'aceticolinesterasi.
Gli inibitori dell'aceticolinestersi bloccano questo enzima, mantengono la disponibilità cerebrale di acetilcolina
e possono migliorare, ma
non arrestare la malattia.
Riescono quindi ad agire positivamente su alcuni sintomi
cognitivi come la memoria e
l'attenzione e comportamenti
anomali quali l'essere apatici
o aggressivi.
F I D U C I A
La memantina è un altro
medicinale indicato nelle fasi
più severe ed agisce compensando gli effetti tossici dovuti
ad un'eccessiva eccitazione
nervosa provocata dal glutammato. Si pensa che questo farmaco abbia un effetto
sia sui sintomi della demenza
che come neuroprotettivo.
Il dosaggio dei prodotti
per il Morbo di Alzheimer
va "calibrato" cioè viene
progressivamente aumentato
fino ad ottenere la risposta
ottimale.
L'efficacia viene quindi valutata come "stabilizzazione"
della progressione della ma-
lattia; i dati mostrano andamenti molto variabili nelle
risposte anche in funzione
della diagnosi precoce, fondamentale per ridurre il declino cognitivo.
I disturbi del comportamento e dell'umore che tanto
angustiano la famiglia del malato possono essere attenuati
dall'uso di ansiolitici ed antipsicotici.
Oltre le medicine.
Sono tristemente noti gli
aspetti che rendono la demenza una patologia a carattere anche familiare, infatti
la famiglia è in genere l'am-
4
Il Morbo di Alzheimer.
biente di cura del malato,
ma attualmente non è più la
struttura stabile di riferimento come nel passato, spesso
si presenta fragile ed inappropriata.
La cronicità della malattia
comporta tra l'altro un coinvolgimento doloroso per
tutti dettato dalla situazione
clinica e dalla perdita di relazione ovvero di rapporti
interpersonali. Occorre organizzare con metodo l'intera
struttura familiare nei tempi e nei ruoli necessari per
assistere il proprio caro. Si
parla allora di interventi non
farmacologici, cioè di modifiche della vita quotidiana.
Ecco alcune indicazioni che
possono essere utili:
• assicurare al paziente programmi giornalieri rispettando la sua routine
• favorire l'utilizzo di oggetti
da sapere
Aids: seconda bimba positiva
all'Hiv è stata "curata".
LA teStIMonIAnzA dI unA cAregIver (colei che cura il malato).
... Si arrabbiava all'improvviso, senza alcuna ragione, per
qualcosa che vedeva solo lui... all'inizio tentavo inutilmente di rassicurarlo facendogli notare che non c'era nessuno
perchè sosteneva con ostinazione di essere attorniato da
gente estranea, minacciosa.
Poi ho imparato ad assecondarlo dicendogli che avrei
provveduto a mandare via quegli intrusi da casa nostra, lo
facevo con determinazione, seguendo le sue indicazioni.
A questo punto, rasserenato, mi stringeva la mano...
di uso comune come borsa, guanti, cappello, occhiali,
giornali
• facilitare l'orientamento del
malato suscitando il suo interesse e facendo riferimento a
cose a lui care
• illuminare gli ambienti notturni per infondergli sicurezza
• evitare il disordine, i rumori, le grida che potrebbe aumentare il suo smarrimento
• proporre la compagnia di
un animale domestico affettuoso e fedele.
La perdita di una memoria
prodigiosa.
Carol, la figlia di Margaret
Thatcher, racconta in un li-
F A R M A C I A
bro di memorie familiari il
momento in cui scoprì il declino mentale di sua madre
nell'estate del 2000 fino alla
successiva diagnosi di Alzheimer: "Fu come un fulmine a ciel
sereno, l'avevo invitata a pranzo in un ristorante di Londra.
Non era facile per me parlare
con lei, abituata a discutere di
affari internazionali. Iniziò dunque a raccontarmi di politica, ma
all'improvviso si perse confondendo
nomi e luoghi. Stentava a trovare
le parole e a coordinare i pensieri.
Non potevo crederci: aveva 75 anni e per me era sempre stata senza
età, inattaccabile dal tempo, una
vera "lady di ferro" con una memoria prodigiosa ed infallibile..."
F I D U C I A
Una bimba nata con l'Hiv e curata da subito con antiretrovirali, 11 mesi dopo non mostra più alcuna traccia di
infezione; lo hanno annunciato ricercatori americani ed
il caso è il secondo che fa sperare in una remissione della
malattia quando curata precocemente. I medici hanno
dato farmaci alla piccola appena quattro ore dopo la
sua nascita da una madre sieropositiva e che non si curava e non hanno mai interrotto il trattamento, ha spiegato Yvonne Bryson, professoressa di pediatria presso
la facoltà di medicina dell'Università della California a
Los Angeles, uno dei consulenti che ha partecipato alla
cura della piccola. I risultati sono stati presentati alla 21°
Conferenza sui Retrovirus e le Infezioni Opportunistiche
(CROI 2014) che si svolge a Boston. Audra Deveikis, pediatra al reparto di malattie infettive del Miller Children's
Hospital Long Beach, dove la piccola è nata, le fece il test
e cominciò a darle alte dosi del farmaco ancor prima di
avere i risultati (il fatto che fosse nata da una madre che
non si curava rendeva altamente probabile il contagio).
La cura iniziò appena poche ore dopo la sua nascita e
poi i risultati, arrivati qualche giorno dopo, furono positivi. "Quel che è stato veramente notevole con questa
bambina è stata la rapidità con cui il virus è sparito: i
test del Dna erano negativi quando aveva sei giorni
e sono rimasti tali", ha spiegato la dottoressa Bryson,
precisando che la piccola è ancora in trattamento antiretrovirale. "In questa fase non si può ancora parlare di
guarigione, ma di remissione. E l'unico modo per scoprirlo sarebbe interrompere il trattamento antiretrovirale". Il primo caso di un neonato Hiv-positivo apparentemente guarito dopo esser stato trattato subito dopo
la nascita con farmaci anti-retrovirali è stato annunciato
nel marzo 2013: anche in quel caso si trattava di una
bambina, nata in Mississipi, e alla quale i farmaci sono
stati somministrati 30 ore dopo la nascita.
5
Cellule staminali: organi di ricambio
e nuova longevità?
Prof. Alberto Roggia
Primario Emerito di Urologia
www.profroggia.it
Quali malattie sono curabili attualmente
con le cellule staminali e quali i traguardi
futuri. Sarà possibile rigenerare le cellule
nervose e prolungare la vita, in pieno
benessere ? La ricetta della longevità: età
guadagnata e giovinezza protratta.
La scienza medica procede con una
velocità che non sempre coincide con i
nostri desideri.
I
n Italia esistono
centri di altissima
specializzazione
nello studio delle cellule staminali.
La Professoressa Elena
Cattaneo, nominata Senatore a vita nel 2013
dal Presidente della
Repubblica Giorgio
Napolitano per meriti
scientifici nella ricerca
delle cellule staminali,
dirige il Centro Ricerca
sulle cellule staminali dell'Università degli
Studi di Milano.
In tale Centro si studiano le cellule staminali “embrionali” o
“riprogrammate” che
vengono pre-differenziate in vitro verso il
destino neuronale per
poi farle maturare in
vivo. Queste ricerche apriranno scenari inimmaginabili nella cura di alcune malattie neurologiche e, forse,
potranno agire favorevolmente sul rallentamento del
decadimento cerebrale nella
terza e quarta età.
Le ricerche più avanzate sulle cellule staminali sembrano
promettere anche una longevità a lungo termine,
F A R M A C I A
cellule staminali cosiddette “pluripotenti indotte“ che potrebbero
consentire di generare
vari tessuti come cartilagine, osso e forse,
in un futuro per ora
molto lontano, anche le
cellule nervose o neuroni; per ora però è ben
lontana la possibilità di
un'utilizzazione clinica
sull'uomo che abbia lo
scopo di “bloccare le
lancette dell'orologio
umano biologico”
ritardando l'usura
degli organi e... sostituendo i “pezzi
rotti”.
con l'obbiettivo puntato sui
120 anni di età, la massima aspettativa di vita incisa
nei nostri geni. Le cellule
staminali consentono di
mantenere, generare e rigenerare il “tessuto in cui si
sono specializzate”: così le
cellule staminali del sangue
permettono la generazione
e rigenerazione dei globuli
rossi e delle piastrine, mentre
F I D U C I A
le cellule staminali della pelle
permettono la rigenerazione
dell'epidermide, delle ghiandole sebacee e del pelo. Per
ora pertanto l'efficacia delle
cellule staminali è dimostrata solo per le leucemie, le
gravi ustioni e le patologie
della cornea. Sono in corso
in tutto il mondo scientifico
numerosi studi sulle cellule
staminali “embrionali” e le
Quali prospettive future ci offrono le cellule staminali?
La ricerca sulle cellule staminali potrebbe nei
prossimi decenni portare
alla cura definitiva di malattie degenerative gravi quali
il Parkinson o l'Alzheimer.
Si ipotizza pure, in modo
molto avveniristico, di poter
sfruttare le capacità di replicazione delle cellule staminali
embrionali per “creare” in
laboratorio organi di “ricambio”, ma per ora tale meta
6
cellule staminali: organi di ricambio e nuova longevità?
è pura fantascienza, tenendo
sempre ben presente come
la ricerca medica scientifica proceda speditamente ma
sempre ad una velocità che
non collima... con i nostri
desideri!
Ma che fare oggidì, non
avendo ancora a disposizione le cellule staminali che
possano bloccare le lancette dell'orologio? Come migliorare la longevità?
E' doveroso e necessario rispettare rigorosamente i tre
caposaldi seguenti se si vuole
”modificare positivamente“
l'età vera anagrafica col fine
di realizzare la migliore ed
efficiente “età reale biolo-
gica”, considerando sempre
che ognuno ha l'età che si
sente addosso:
1. dieta (molta frutta e verdura, poca carne rossa, ridotti
grassi animali)
2. stile di vita (mente allenata, attività fisica, non fumo,
ecc..)
3. prevenzione e diagnosi
precoce delle malattie (visite
mediche periodiche).
Con tali direttive e programmi,
è possibile vivere una vera e
propria “età guadagnata“,
che è stata definita addirittura
giovinezza protratta nella
terza età, con un bonus, sempre particolarmente favorevole
F A R M A C I A
per le donne che vivono in media 6-7 anni più degli uomini.
La ricetta attuale per una buona longevità prescrive un'alimentazione frugale non trascurando la cura del corpo
(duemila passi al giorno, in
quanto la pigrizia non ha scusanti: vanno abolite le classiche
tre parole “non ho tempo”) e
la cura della mente: gli inglesi
a tal proposito dicono “usa il
cervello, altrimenti lo perdi“,
cioè leggere di tutto, conversare, fare cruciverba, seguire
corsi all'università della terza
età, conferenze, concerti, discussioni ecc..
In mancanza dell'ausilio
delle cellule staminali, è
sempre possibile oggi sapere
invecchiare bene rispettando
anche i seguenti cinque punti:
1. vivere il proprio tempo
con impegno e nuovi progetti
e rinnovata creatività, senza
rinchiudersi nel proprio guscio, mettendosi in gioco a
qualsiasi età.
2. vivere in pienezza la propria stagione e pertanto lottare, impegnarsi, sapendo che
non mancheranno sconfitte e
cadute, ma solo così l'esistenza sarà autentica e pulsante.
3. mettere sempre un pizzico
di entusiasmo nei vari progetti per dare calore e colore
alla vita .
4. lasciarsi cullare dai sogni! Un'antica ballata irlandese dice “ritrova il tempo
di sognare e salirai fino alle
stelle”
5. non dimenticarsi di un
sorriso! Laurence Sterne dice “un sorriso può aggiungere un filo alla trama brevissima della vita”. Il sorriso infatti ha in sé una forza talora
dolce ma talora dirompente
come una scintilla di luce,
e apre squarci di serenità e
simpatia, superando i nodi
della tensione e solitudine e
può pertanto... allungare la
vita... nostra e degli altri.
F I D U C I A
da sapere
ecco l'anti-Barbie, bambola con
misure di donna media. Arriverà
a novembre, ha una silhouette cui
tutte possono aspirare.
Ha i capelli castani, altezza media, qualche chilo di
troppo e veste scarpe basse: ribattezzata 'Barbie normale', è una bambola di nome Lammily. Se il progetto
per la sua realizzazione riceverà adeguato supporto
come sembra, Lammily potrebbe essere prodotta già
a fine anno (la data presunta è Novembre 2014) e
magari arrivare nei negozi di giocattoli a rivaleggiare
con la bellezza impossibile di Barbie. Secondo quanto
riferito sull'Atlantic, Lammily è la bambola disegnata
dall'artista Nickolay Lamm usando come misure quelle di una donna media, fornite niente meno che dai
Centers for Disease Control statunitensi che si occupano tra le altre cose anche di 'fare conti' sulla diffusione dell'obesità in Usa e sulle taglie 'extralarge' e che
quindi conoscono bene le misure medie di una donna
in carne e ossa. Misure ovviamente molto distanti da
quelle di Barbie. La bambola Lammily, che non è prodotta dalla Mattel come la Barbie, arriverà sul mercato
con lo slogan ''medio è bello'' per ricordare alle bambine che la bellezza di Barbie è spesso un obbiettivo
impossibile da perseguire, e che il tentativo di raggiungere tali standard di bellezza può solo portare a
forte frustrazione. Lammily si presenterà al pubblico in
scarpe da ginnastica bianche - e non sarà sulle punte
come Barbie perché la donna media non porta i tacchi;
camicetta e pantaloncini corti di jeans. Lammily avrà il
collo più tozzo e la testa più piccola, sarà più bassa e
avrà i fianchi più larghi di Barbie, insomma le sue misure sono del tutto corrispondenti a quelle di una donna
media di 19-20 anni.
Fumo: oltre metà donne incinte
subisce quello passivo.
Più della metà delle donne incinte "fuma" passivamente, principalmente perchè a fumare è il proprio partner.
Almeno questo è quanto emerso da un nuovo studio
condotto dalla Basque Research in tredici centri di ricerca tra Asturie, Guipuzcoa, Sabadell e Valenza. Dai dati è
emerso che il 55% delle donne in attesa di un bambino
è esposto al fumo passivo tra le mura della propria casa.
Il "colpevole" più frequente è il partner fumatore. L'indagine ha coinvolto un campione di 1.783 donne. I livelli
di cotinina, biomarcatore del consumo di tabacco, nelle
urine delle partecipanti hanno rivelato che la casa è la
principale fonte di esposizione.
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neuroradiologia e radiologia muscolo scheletrica
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a “seconda opinione” è un atto medico
in cui un professionista Medico specialista di
branca emette un secondo
parere su una condizione patologica di un paziente, dopo
una prima valutazione clinico
specialistica dello stesso paziente da parte di un primo
medico.
Tale pratica clinica, molto
diffusa in Europa e nel resto
del mondo, nasce dall’esigenza sempre più sentita e
dal diritto del paziente di
ricevere una diagnosi che
sia la più accurata possibile per la propria condizione patologica.
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di errore nell’esito di una valutazione diagnostica, sia essa
radiologica o di altro tipo,
oltre che limitare il ripetersi
a breve distanza di tempo di
ulteriori indagini diagnostiche, inutili se non addirittura
dannose, qualora la diagnosi
in prima istanza non risolva il
F A R M A C I A
quesito clinico o comunque il
paziente o il medico inviante
dubitino in parte o completamente dell’esito della prima
indagine.
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diagnostica migliora altresì
sia i tempi che l’efficacia del
trattamento terapeutico ed
indirizza verso una migliore
sorveglianza clinica del paziente.
La Casa di Cura Le Terrazze ha attivato il servizio
di “Second Opinion” radiologica; viene richiesto al
paziente di presentare l’indagine radiologica (Tac, risonanza magnetica, radiografie)
già eseguita, il referto della
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omessi in prima diagnosi
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Dott.ssa Angela Superchi
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Che cosa è l'Osteopatia?
Franca Muceli
DO Osteopata diplomata presso la Scuola Cerdo di Roma
www.cerdo.it - Cell. 349.2150240 - [email protected]
C
Che cosa è l’Osteopatia? Lavora solo
sulle ossa? Queste sono le domande più
frequenti che la gente mi rivolge.
hiariamo un po’ di
dubbi, anche se è
ormai affermato il
successo che l’Osteopatia riscuote da parte di un pubblico sempre più informato ed
entusiasta proprio per i suoi
risultati terapeutici.
L’Osteopatia nasce per l’intuizione del Dr. Andrew
Taylor Still (1828-1917)
medico di formazione clas-
Questo significa che una cosa fondamentale nel nostro
organismo è la buona vascolarizzazione e ciascun osteopata deve avere un’ottima
conoscenza dell’anatomia e
della fisiologia per poter lavorare: l’anatomia è da considerarsi la base del suo lavoro.
Dopo aver fatto una buona anamnesi e una corretta osservazione del paziente
il suo schema di funzionamento alterato.
L’osteopata deve avere la conoscenza e l’abilità per dare
la giusta informazione perché
l’organismo è intelligente ed
elabora la risposta adeguata
all'informazione iniziale.
È importante che l’informazione venga data con una
giusta intensità e professionalità, ma anche con gran-
muscolare, ma va ben oltre,
inserendo nella sua globalità
il resto degli organi.
Il concetto dell’Osteopatia è
la globalità del corpo e si
avvale di test di mobilità per
individuare le disfunzioni somatiche che si correggeranno
con opportune tecniche, differenti per ogni problematica
e per ogni individuo, per permettere una migliore fluidità
sica che riesce ad esprimere
con successo una fusione fra
metodo, manualità e rigore
scientifico.
Still intuisce che la chiave sta
nel trovare e correggere le
disfunzioni anatomiche che
interferiscono con la circolazione sanguigna e l’attività
nervosa. Nel 1874 proclama:
“la regola dell’arteria è assoluta,
universale; essa non deve essere
ostruita, altrimenti sorge la malattia”.
il compito dell’osteopata è
quello di mettere in relazione tutti i sistemi, perché
ogni elemento del corpo, psiche inclusa, è dipendente dalle altre ed il corretto funzionamento di ognuna assicura
quello dell’intera struttura:
naturalmente si dovrà sempre tener conto del motivo
di consultazione del paziente.
Un paziente che soffre ha
perso la capacità di adattamento ed è necessario capire
de rispetto. Se si osservano
questi parametri il corpo darà
una buona risposta perché
il nostro organismo è fatto
per funzionare sul sistema
informazione-risposta in modo che possa trovare l’energia necessaria per riattivare
la funzione e la sua grande
capacità di auto regolarsi.
L’Osteopatia, come si potrebbe intendere dal nome,
non ha indicazione solo
per l’apparato scheletrico o
dei liquidi circolanti sia ematici che linfatici e perché tutti
gli elementi del corpo possano avere un buon nutrimento per funzionare al meglio,
per ripristinare la mobilità
persa con un conseguente
miglioramento del metabolismo tissutale, per permettere
al corpo di essere sempre
pronto a difendersi, sia dalle
aggressioni esterne che da
quelle che a volte giungono dall’interno. Essa non si
F A R M A C I A
F I D U C I A
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che cosa è l'osteopatia?
Dr. Andrew Taylor Still
indirizzerà verso il sintomo
doloroso che spesso è l’unico
modo che il nostro corpo ha
di informarci che c’è qualcosa che non va, ma cercherà la
causa che lo provoca, cercando di ristabilire o recuperare
una meccanica corretta (spesso, infatti, la causa del dolore
si trova lontano dalla zona
dolorosa).
Le indicazioni per il trattamento osteopatico sono
molteplici e utili per tutte
le fasce di età dal neonato, ai
bambini, alle donne in gravidanza, agli anziani.
Il trattamento ci permette di
recuperare un buon equilibrio,
può ridurre il dolore e migliorare lo stato di salute interve-
nendo su una sintomatologia
ampia, è efficace in diversi
disturbi che spesso affliggono l’individuo impedendogli di poter condurre una
vita serena come: cervicalgie,
lombalgie, sciatalgie, discopatie, cefalee, dolori articolari e
muscolari da traumi, alterazioni dell’equilibrio, nevralgie,
stanchezza cronica, affezioni
congestizie come otiti, sinusiti, disturbi ginecologici e digestivi, problematiche cranio
F A R M A C I A
L'osteopatia in Italia.
L’Osteopatia in Italia non è stata ancora riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale Italiano anche se l’Organizzazione
Mondiale della Sanità nel 2002
la annovera tra le medicine non
convenzionali.
L'Osteopatia invece è regolarmente riconosciuta in Inghilterra, Belgio, Francia, Finlandia,
Svizzera, USA, Canada, Australia, mentre in molti Paesi è in fase di regolamentazione.
In Italia nonostante il vuoto legislativo la formazione degli
osteopati è regolamentata dalle associazioni, registri e sindacati di categoria che, ponendosi in linea con le indicazioni
osteopatiche europee, stabiliscono precisi requisiti di accesso alla professione e indicano
un rigoroso modello didattico
alle scuole che vogliono essere
riconosciute e accreditate.
Il CSdO - Consiglio Superiore di Osteopatia - rappresenta
l'Osteopatia Italiana ed è costituito dalle maggiori associazioni di professionisti presenti
sul territorio nazionale (informazione dal sito www.tuttosteopatia.it).
mandibolari, posturali e tanto
altro.
Abbiamo detto che può agire
su molteplici problematiche
che riguardano la funzione,
ma non può agire sulle lesioni
anatomiche gravi o sulle urgenze mediche: in questo caso
non si potrà combattere solo
con le difese dell’organismo e
ci vorrà un ulteriore aiuto.
Bisogna sempre considerare
che non esiste una panacea e
che nessuno può fare miracoli, ma il consiglio, quando
ci si rivolge ad un osteopata,
è quello di assicurarsi che
egli provenga da una scuola
accreditata di 6 anni e che
abbia concluso un iter di
studi. Non abbiate timore a
chiedere perché l’Osteopatia
e gli osteopati sono al servizio di tutti coloro che si
rivolgono a loro.
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oculorinite allergica e medicina naturale.
Dott. Gianluca Bonicalzi
Farmacista
[email protected]
L
a definizione di allergia fu data per la prima volta nel 1906 ed
esprime l’ipersensibilità di un
organismo nei confronti di sostanze di varia natura (definiti
allergeni) con reazioni di tipo
acuto o immediato in grado di
provocare un danno locale o
generale, mediato dal sistema
immunitario. In particolare
l’oculorinite allergica, comunemente definita “raffreddore da fieno”, è un processo
infiammatorio della mucosa
nasale ed oculare espressione
della reattività del nostro sistema di difesa che si verifica
in soggetti particolarmente
sensibili a determinati allergeni. I cambiamenti climatici,
l’inquinamento atmosferico,
la riduzione delle malattie infettive uniti alla familiarità,
F A R M A C I A
Con la bella stagione, le giornate si allungano,
il tempo migliora e in molte persone compaiono i
primi segnali delle allergie da polline.
Starnuti frequenti, occhi gonfi e arrossati, prurito
alla gola, possono compromettere la qualità della
vita quotidiana. I prodotti naturali costituiscono
un valido aiuto per contrastare i fastidiosi sintomi
dell’allergia da polline.
intesa come predisposizione
all’allergia, hanno portato ad
un grande incremento delle
oculoriniti e dell’asma allergica. La maggior parte delle
congiuntiviti allergiche sono
associate alla rinite periodica
dovuta ai pollini. Si parla infatti di oculoriniti allergiche
stagionali, caratterizzate da
sintomi quali la lacrimazione
più o meno abbondante, il
prurito ed il bruciore degli
occhi, la fotofobia (fastidio
ai raggi solari), l’ostruzione
nasale, la rinorrea (secrezioni
nasali acquose o mucose), gli
starnuti a ripetizione ed altri
ancora. Le oculoriniti non
stagionali (aperiodiche) non
presentano sempre gli stessi
sintomi a carico del naso e
degli occhi. Non sono dovute
ai pollini, bensì alle polveri di
F I D U C I A
casa (acari, dermatophagoides), peli o forfora di animali
domestici (specie cani e gatti),
alle muffe o anche a piante
dall’impollinazione perenne,
quali la parietaria. Nell’oculorinite stagionale particolare
importanza ha il calendario
dei pollini che varia da regione a regione. Essere a conoscenza di quando inizia la
fioritura e quando l’impollinazione delle varie famiglie nel
mondo vegetale è molto utile.
I pollini più precoci dell’anno
sono certamente quelli degli
alberi (marzo, aprile), seguiti dalle graminacee (aprile,
maggio), dai cereali (giugno,
luglio) e, infine, dalle piante
erbacee (luglio, agosto e settembre). Va però aggiunto
che i cambiamenti climatici,
registrati soprattutto negli ul-
timi decenni, hanno portato
ad un necessario aggiornamento riguardo al “bollettino
dei pollini”. Inverni più brevi
e meno freddi sono seguiti
da un anticipo della fioritura
con un conseguente aumento della percentuale dei pollini nell’aria. Ciò comporta, ad
esempio, che l’albero della
mimosa, uno dei più allergizzanti, non fiorisca più a
marzo, ma a fine gennaio
o ai primi di febbraio. Le
graminacee quali l’erba mazzolina, la gramigna e l’avena
gialla non fioriscono più ad
aprile-maggio, bensì anticipano a marzo.
Cerchiamo ora di capire
come la medicina naturale,
grazie all’utilizzo di specifici
rimedi, possa aiutarci a prevenire o ad alleviare i sintomi.
12
oculorinite allergica e medicina naturale.
PREVENZIONE.
In questo caso possiamo
utilizzare opportuni derivati
Gemmoterapici od Oligoterapici. Tali prodotti potranno essere usati sia a scopo
preventivo che curativo, secondo le indicazioni di seguito riportate.
Gemmoterapia.
• Ribes nigrum macerato
glicerico dotato di proprietà
antinfiammatoria ed antiallergica trova giusto utilizzo
in caso di: sindromi infiammatorie locali e generali, sindromi allergiche, infezioni
recidivanti delle prime vie
aeree respiratorie, sindromi
febbrili influenzali, oculorinite allergica, asma bronchiale.
• Rosmarinus officinalis
MG macerato glicerico: grazie alla sua azione a livello della corteccia surrenale (importante struttura in
grado di produrre sostanze
ad azione antiallergica) ed a
livello delle vie biliari, (che si
traduce in una disintossicazione dell’organismo), può
essere utilizzato sia per la
prevenzione che per il trattamento delle forme allergiche
croniche. E’ buona norma
associare i due gemmo derivati.
Oligoterapia.
• Manganese. E' indicato in
tutti i casi in cui ci si imbatte
in manifestazioni morbose,
espressione di una reattività
abnorme, eccessiva, di tipo prevalentemente allergico (orticaria, eczema, asma
bronchiale, oculo-rinite allergica).
• Zolfo. Elemento fondamentale per l’organismo implicato in numerosi processi
biologici cellulari con proprietà energetiche, strutturali e disintossicanti. Viene
utilizzato in caso di manifestazioni a) cutanee come
acne, eczema, orticaria; b)
F A R M A C I A
trAttAMento.
Omeopatia. Oltre all’utilizzo
dei derivati gemmoterapici ed
oligoterapici appena descritti
un grosso aiuto per alleviare la
sintomatologia ci viene fornito
dall’omeopatia. In questo caso è
però importante fare attenzione
alle piccole differenze nella sintomatologia che caratterizzano
il modo di esprimere la forma
allergica tipica per ogni singolo
paziente.
● Allium cepa: si usa in caso di
oculo-rinite allergica caratterizzata da rinorrea acquosa abbondante, irritante, bruciante, escoriante il labbro superiore. La lacrimazione non è irritante.
● Euphrasia officinalis: si usa in
caso di oculo-rinite allergica caratterizzata da rinorrea abbondante non irritante e lacrimazione abbondante irritante, escoriante, con sensazione di sabbia
negli occhi.
● Naphtalinum: si usa in caso di
oculo-rinite allergica caratterizzata da rinorrea e lacrimazioni abbondanti, irritanti ed escorianti.
● Sabadilla: si usa in caso di
oculo-rinite allergica caratterizzata da rinorrea e lacrimazioni
non irritanti.
● Arsenicum album: serve in caso di rinorrea poco abbondante,
spesso fuori dalla stagione dei
pollini, bruciante tanto da provocare escoriazione del naso e
allergiche come oculo-rinite
allergica ed asma bronchiale;
c) reumatiche, infiammatorie e degenerative.
• Fosforo. Elemento importante implicato in molti processi metabolici, è in grado
di assicurare la formazione,
il deposito e l’utilizzazione
di energia all’interno della
cellula, regola l’eccitabilità
neuromuscolare. Lo si utilizza in caso di spasmofilia (ipereccitabilità neuro
muscolare con tendenza a
spasmi diffusi o locali), fibromialgie, gastroduodeniti
(con dolori crampiformi),
colon irritabile e manifestazioni allergiche quali asma
ed oculo-rinite.
F I D U C I A
del labbro superiore.
Mimosa pudica: è il rimedio
omeopatico utile in caso di rinorrea acquosa irritante con lacrimazione, possibile fotofobia e cefalea peggiorata dalla luce del sole.
● Ammonium Muriaticum: si
usa in caso di starnuti frequenti,
lacrimazione non irritante, rinorrea acquosa irritante, abbondante e corrosiva con sensazione di
ostruzione nasale e conseguente
difficoltà a respirare.
● Arando donax: cura la rinite
con prurito al naso al palato ed ai
condotti uditivi esterni, oltre alla
rinorrea con starnuti frequenti.
● Phleum pratensis: calma il
prurito al naso ed agli occhi
causato dal classico raffreddore
da fieno nel periodo maggiogiugno.
●
da sapere
Al via nuova
terapia contro
l'orticaria cronica.
Nuove possibilità di cura per i
pazienti affetti da orticaria cronica spontanea (Csu), malattia
della pelle caratterizzata da
una forma persistente e debilitante di prurito. La Commissione Europea ha approvato
infatti l'utilizzo di un anticorpo monoclonale, denominato
'omalizumab', come terapia aggiuntiva per il trattamento della
Csu nei pazienti adulti e adolescenti che non rispondono alle
tradizionali cure con antistaminici. "Fino ad ora l'omalizumab
poteva essere prescritto solo
nel trattamento delle forme di
asma grave - spiega Oliviero
Rossi, allergologo presso l'immunoallergologia dell'azienda
ospedaliero universitaria di Careggi a Firenze -. L’approvazione europea di omalizumab anche in questa indicazione è una
buona notizia per noi medici e
un grande passo avanti per le
persone affette da questa patologia". "Con questa nuova opzione terapeutica che nasce dal
nostro portfolio di specialità
dermatologiche - ha dichiarato
Tim Wright, responsabile globale dello sviluppo di Novartis
-, il nostro obiettivo è quello di
contribuire a fare in modo che,
all’interno della Ue, tutti quei
pazienti che soffrono di Csu e
che non rispondono alle dosi
approvate di antistaminici (fino
al 50% di tutti i pazienti) abbiano accesso a omalizumab il più
rapidamente possibile".
13
News in Campo
Odontoiatrico
Addio alle protesi mobili,
anche nei casi con poco osso.
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Banco Farmaceutico 2014.
a cura della redazione
Sabato 8 febbraio 2014 si è svolta in tutta Italia la XIv giornata
di raccolta del Farmaco. nelle
farmacie che hanno aderito all’iniziativa, si è potuto acquistare e
donare farmaci di automedicazione che vengono poi destinati
alle persone in stato di povertà
su tutto il territorio nazionale.
di seguito due testimonianze di
chi ha vissuto in prima persona
questa significativa giornata.
“S
abato 8 febbraio ho
partecipato, come ormai avviene da diversi anni, alla
XIV Giornata per la Raccolta
del Farmaco. Si tratta semplicemente di offrire due ore del
mio tempo per ritirare i farmaci che vengono donati, dagli
abituali clienti delle farmacie,
a favore di coloro che si trovano nel bisogno. Quest'anno
non avevo nessuna "voglia" di
partecipare all'iniziativa perché
la fatica che da diversi mesi
accompagna le mie giornate,
motivata da problemi familiari
di malattia, ha oscurato tutto;
ha insinuato in me quello scoraggiamento e quella sfiducia
che è diventata ormai linguaggio comune e da cui neanche
io sono preservata. Ma nel fare
memoria delle passate giornate del Banco Farmaceutico
che si sono avvicendate, anno
per anno, nella mia personale
esperienza, non ho potuto che
riprendere coscienza che ogni
volta sono stata io a ricevere.
A ricevere che cosa? Nell'incontro con l'altro: colui che
dona il farmaco oppure un
altro volontario di turno od
F A R M A C I A
il farmacista, io devo cercare
i suoi occhi, guardare il suo
viso, dare attenzione alla persona che è. Questo incontro,
che può anche partire da un
iniziale sforzo personale, da
un sì detto a volte, appunto,
con fatica, è invece poi accompagnato da un atteggiamento naturale di apertura e
quindi di crescita per la mia
umanità. Così che "La carità
in opera", come riportava il
volantino pubblicitario dedicato alla giornata, diventa per
me comprensione di un gesto
che non è spontaneità e non
è neppure bontà ma è il mio
cuore che si spalanca ai fatti e
che mi fa ritornare a casa con
un moto di gioia”.
Loredana Rottini
“N
el nostro caso condividiamo da tempo
questa iniziativa con quelli che
definiamo i "nostri volontari storici" che presentano ai
clienti le finalità del Banco
Farmaceutico. Come farmacista comprendo che in questo
momento ormai tradizionale
nasce nel nostro luogo di lavoro una familiarità che fa
accantonare dispiaceri, difficoltà quotidiane ed ancora una volta vivo con gioia
questa giornata speciale solo
una volta all'anno, ma tutti gli
anni. Ecco perchè per me il
Banco Farmaceutico significa
un momento semplice ed autentico, ritrovandomi sempre
più con amicizia al fianco del
volontari”.
Luisa Nobili
F I D U C I A
ta
della vi
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da:
M
u na ghian
duto
po ho ve
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In u n cam così morta, inuti le a ghianda
ll
sem brava v era ho v isto q ue
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E in pri m d ici e in nalzarsi, .
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roduce
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Un mirac esto miracolo si p
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nel son no ssione d i ogni pri m rsi
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P
ran
dell 'uomo
Kah li l G ib
nel cuore
da sapere
Alito che sa di solvente per unghie?
Forse è colpa del diabete. ricerca
usa: a ogni malattia il suo odore.
A ogni malattia il suo odore. Il diabete è caratterizzato
da un alito che sa di solvente per unghie, la schizofrenia invece porta a emanare un sudore che sa di aceto
e le malattie della tiroide lasciano sulla pelle un odore
di pane appena abbrustolito. E' quanto emerge da una
ricerca del Monell Chemical Senses Center di Philadelphia, negli Usa, pubblicata sulla rivista Sensors. Tanti
gli esempi fatti dagli studiosi, dalle malattie del fegato
che portano ad avere un alito che sa di pesce crudo a
quelle della vescica caratterizzate da un'urina che ha l'odore di ammoniaca, ma la cosa più importante che viene
sottolineata nella ricerca è che se anche l'olfatto umano
non dovesse riuscire a percepire questi odori perché
troppo deboli potrebbero riuscirci senz'altro dei "nasi elettronici",
favorendo le diagnosi precoci. Ora
il dottor George Preti e il suo team
vogliono focalizzare l'attenzione soprattutto sul cancro, in particolare
quello alle ovaie che solitamente
viene diagnosticato solo in uno stadio avanzato. Le potenzialità per
fare interessanti scoperte in fatto
di odori legati a questa malattia ci
sono, spiegano gli studiosi, che sottolineano anche come
il meccanismo sia già in qualche modo conosciuto: l'organismo infatti produce normalmente delle sostanze
chimiche che rilasciano degli odori come risultato del
metabolismo, ma le cellule cancerogene metabolizzano
in maniera diversa, rilasciando quindi altre sostanze chimiche e altri odori.
15
rivoluzione in ecografia:
nasce l’ultrafast Imaging.
Dott. Alfredo Goddi
Specialista in Radiologia
Centro Medico SME
Diagnostica per immagini
E' una nuova tecnica di imaging
ecografico in grado di generare un numero
di immagini al secondo centinaia di volte
superiore alle apparecchiature
convenzionali.
L
a storia dell’ecografia è costellata da progressi legati allo sviluppo
dell’elettronica. A titolo
di esempio, negli anni
'70 l'introduzione delle
immagini ecografiche
in tempo reale è stata
possibile grazie all’avvento dei microprocessori; l’applicazione negli
anni '80 della modalità
Doppler, per lo studio
del flusso ematico nei
vasi, ha richiesto chip
di elaborazione digitale
in grado di rilevare contemporaneamente il debole segnale del sangue
e gli echi intensi generati
dai tessuti; il miglioramento della qualità delle
immagini raggiunto negli anni '90 va attribuito
ai convertitori analogico-digitali migrati dal
mondo dei televisori;
la disponibilità di ecografi
portatili ad alte prestazioni è
la diretta conseguenza della
miniaturizzazione della componentistica.
Oggi è in atto una svolta tecnologica basata sull’avvento
di processori con architettura cosiddetta “multicore” e
di schede grafiche sviluppate
per l’industria dei videogame che processano migliaia
F A R M A C I A
di canali in contemporanea.
Questa evoluzione delle piattaforme ha permesso ad un
gruppo di geniali ingegneri
di rivoluzionare il modo di
generare le immagini con ultrasuoni dando vita al cosiddetto Ultrafast Ultrasound
Imaging. Sebbene durante
l'ultimo decennio il concetto di imaging ultraveloce sia
stato esplorato nel mondo
F I D U C I A
accademico, le barriere tecnologiche non ne avevano
consentito l’applicazione.
Cos’è l’Ultrafast Imaging?
L’Ultrafast Imaging è una
nuova tecnica di imaging
ecografico in grado di generare un numero di immagini
al secondo centinaia di volte
superiore alle apparecchiature convenzionali. Gli ecografi
convenzionali, basati su
architettura seriale, costruiscono infatti ogni
singola immagine ecografica linea per linea,
utilizzando fasci focalizzati di ultrasuoni;
questa tecnica limita a
circa 20-150 il numero di immagini che si
possono generare per
ogni secondo. Tale limite diventa vincolante
quando vengono richieste numerose immagini
al secondo, ad esempio
in ecocardiografia per
l'analisi del movimento
cardiaco, nonché in ecografia 3D dove sono necessarie migliaia di linee
per costruire un volume.
L’Ultrafast Imaging è
invece basato su architettura parallela e prevede l’emissione lungo
tutto il fronte del trasduttore di una singola
onda piana non focalizzata
che insona tutta l'area di interesse. Gli echi ricevuti vengono poi processati da un
sistema di elaborazione dati
estremamente potente, che
calcola ad alta velocità molte
linee in contemporanea per
ricostruire l'intera immagine
ecografica. Variando l’inclinazione con cui le onde piane
sono emesse è inoltre pos-
16
rivoluzione in ecografia: nasce l’ultrafast Imaging.
sibile calcolare a posteriori
la focalizzazione per ognuno
dei punti che compongono
l’immagine. Ciò aumenta l’omogeneità delle immagini rispetto al metodo convenzionale che prevede un numero
limitato di focalizzazioni.
Dato che il numero di onde
necessarie per ottenere un'immagine di qualità è circa 10
volte inferiore rispetto all’eco-
e dall’analisi quantitativa dello
spettro Doppler, con considerevoli vantaggi specie in ambito pediatrico e nei soggetti
in condizioni cliniche critiche;
la terza, chiamata Pulse Wave
Velocity (PWV), sfrutta la
palpazione virtuale dei vasi
arteriosi effettuata dalla
Shear Wave per misurare in meno di un secondo la velocità delle onde
Architettura
convenzionale
Profondità
immagine
Addome
20 cm
20
3.800
cuore
15 cm
150
5.000
Mammella
5 cm
60
15.000
InnovAzIonI
ecografia
real-time
eco-color
doppler
AnnI '70
AnnI '80
Microprocessori
cHIP per
elaborazione
digitale
tecnoLogIA
grafia convenzionale, ne consegue che il numero di immagini visualizzate sul monitor
aumenta da 30 ad oltre 300
al secondo. Ma questo è solo
uno dei vantaggi della nuova
tecnologia.
Quali sono le innovazioni introdotte dall’Ultrafast
Imaging?
L’Ultrafast Imaging apre la
strada a tre importanti innovazioni: la prima è una nuova
modalità di imaging, chiamata Elastografia Shear Wave
(2D-SWE), che fornisce l’analisi visco-elastica quantitativa
dei tessuti per differenziare
le alterazioni nodulari benigne da quelle maligne, oltre
che per l’analisi della fibrosi
nelle epatopatie croniche; la
seconda, chiamata Ultrafast
Doppler, rappresenta un nuovo modo di eseguire l’analisi
Doppler del flusso, acquisendo in pochi secondi l’insieme
delle informazioni attualmente fornite dal color Doppler
F A R M A C I A
L'argento in cosmetici
e alimenti potrebbe
essere dannoso.
Architettura
ultrafast
ltrafast
Applicazioni
ecografiche
numero di
immagini al secondo
da sapere
numero
umero di
immagini al secondo
Imaging
Armonico
ecografi
portatili
ultrafast
Imaging
AnnI '90
AnnI 2000
AnnI 2010
convertitori
Analogico/digitali Miniaturizzazione
a basso costo
pulsatili trasmesse dal cuore.
Quali prospettive apre l’Ultrafast Imaging?
Elastografia Shear Wave e
Ultrafast Doppler sono due
novità importanti già disponibili in ambito clinico. A
breve anche la PWV sarà
disponibile per uso clinico e
consentirà l’analisi della rigidità locale della parete vasale
quale indicatore del rischio
cardio-vascolare. Altri ambiti
potranno beneficiare dell’Ultrafast Imaging: recenti lavori scientifici hanno riportato
che l'analisi dinamica della
meccanica cardiaca mediante elastografia Shear Wave
migliora l’accuratezza nel rilevare alcune malattie cardio-
Processori
Multicore.
Schede grafiche
per videogiochi
vascolari.
L’Ultrafast Imaging potrà
anche analizzare fenomeni
transitori, non adeguatamente esplorati con la tecnologia
convenzionale, quali la dissoluzione dei mezzi di contrasto
per ultrasuoni oppure il monitoraggio dell'attività cerebrale
con Doppler ultrasensibile in
fase di avanzato sviluppo.
Le informazioni contenute in questo articolo hanno
purtroppo una connotazione
tecnica che per certi aspetti può sembrare di difficile
comprensione, rappresentano tuttavia l’evidenza che siamo testimoni di importanti
progressi tecnologici di cui
beneficeremo per migliorare
il nostro stato di salute.
Informazioni
Per maggiori informazioni sull'argomento trattato:
SMe - diagnostica per Immagini
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F I D U C I A
Le nanoparticelle di argento
contenute in alcuni cosmetici e
alimenti potrebbero penetrare
nelle cellule del corpo e danneggiarle, secondo una ricerca
condotta alla University of Southern Denmark ad Odense, in
Danimarca, pubblicata sulla rivista scientifica ACS Nano. "L'argento è un metallo ad azione
antibatterica sempre più impiegato dalle industrie alimentari
e cosmetiche in forma di nanoparticelle. Si può trovare nelle
bottiglie, nei cosmetici come i
dentifrici, nei cerotti, negli spazzolini da denti, ma anche nei
calzini da corsa, nelle lavatrici e
nelle confezioni per gli alimenti - spiega Frank Kjeldsen che ha
diretto l'indagine - Gli studiosi
hanno valutato gli effetti delle nanoparticelle di argento in
linee di cellule intestinali umane, simulando un ingestione
del metallo col cibo. "Il metallo
attiva la formazione di radicali
liberi nelle cellule, modificando
la forma e la quantità di alcune
proteine", spiegano i ricercatori.
"Molte patologie sono legate
ad una esagerata produzione di
radicali liberi, come l'Alzheimer
ed il Parkinson. Il nostro è uno
studio condotto in laboratorio
e non sappiamo se il fenomeno
si riscontra direttamente nelle persone, ma pensiamo che
si debba essere più prudenti
nell'usare le nanoparticelle di
argento su larga scala" conclude
Kjeldsen.
17
dallo stress al rilassamento:
un aiuto dal training autogeno.
Dott.ssa Renata Radici
Psicologa e Psicoterapeuta
Specializzata in Psicoterapia
dell'Adolescente e dell'Adulto
[email protected]
È
esperienza comune quanto lo stress
possa incidere fortemente sul nostro benessere
e sulle nostre relazioni. La
vita che conduciamo può
richiederci infatti molto, in
termini di energie e capacità
di adattarci ai cambiamenti,
nella famiglia, nel lavoro e
nella società. Tutto questo
può essere vissuto con stress,
magari senza che ce ne rendiamo conto. A chi non è
successo, durante un vacanza
o una giornata di relax, di
sentirsi improvvisamente più
disteso, con la mente libera,
come magari non succedeva da tempo? Ci rendiamo
conto allora di quanto, oltre
alla fatica che la nostra vita
quotidiana comporta, ci possa essere anche un carico di
tensione sulle nostre spalle
nell’affrontarla. Tensione a
cui magari non abbiamo mai
fatto caso, non ci abbiamo
mai pensato consapevolmente, ma che ci portiamo addosso anche a livello corporeo,
nei muscoli e nelle viscere.
Lo stress ha infatti manifestazioni sia mentali sia fisiche:
quando siamo tesi possiamo
fare fatica a concentrarci, ad
addormentarci, ad avere un
sonno realmente ristoratore
(ad esempio dormiamo ma
poi non ci sentiamo davve-
F A R M A C I A
Si tratta di una forma di autosuggestione,
in cui l’individuo “impara”, esercitandosi,
a sentire i propri muscoli e i propri organi
sempre più distesi.
ro riposati), possiamo essere
irritabili e nervosi, far fatica
a lasciarci andare e a goderci
i tempi di riposo. Inoltre,
crescenti prove scientifiche
mettono in luce il ruolo dello
stress nel contribuire a disturbi somatici, il che ci dice
quanto mente e corpo siano
valido aiuto nelle tecniche di
rilassamento, che permettono di raggiungere uno stato
di distensione psicofisica e,
soprattutto se praticate nel
tempo con costanza, consentono di ridurre la tensione
con cui affrontiamo la nostra
quotidianità. Il Training Au-
in evidenza possibili applicazioni anche in presenza di
disturbi somatici e psichici. Il
Training Autogeno si è diffuso inoltre in molti paesi del
mondo e viene insegnato sia
individualmente che in gruppo. È necessario che questa
tecnica venga insegnata da
due realtà intimamente legate
tra loro, anche se nella nostra
tradizione culturale siamo
abituati a distinguerle.
Di fronte a livelli di stress che
interferiscono con la qualità
della nostra vita, troviamo un
togeno è, tra queste tecniche,
una delle più conosciute e
diffuse. È stato elaborato negli anni trenta dal neurologo tedesco J.H. Schultz ed
è stato oggetto di numerosi
studi, che ne hanno messo
un operatore adeguatamente formato, ma, una volta
appresa e fatta propria, può
essere applicata in completa
autonomia per auto-indursi
una condizione di calma, come indica la parola stessa
F I D U C I A
18
dallo stress al rilassamento: un aiuto dal training autogeno.
“autogeno”. Si tratta di una
forma di autosuggestione,
in cui l’individuo “impara”,
esercitandosi, a sentire i propri muscoli e i propri organi
sempre più distesi.
Su che cosa si basa l’azione
del Training Autogeno? L’atteggiamento fondamentale
che permette a questa tecnica di agire è il mettersi in
ascolto del proprio corpo,
portando l’attenzione su
alcune sue funzioni, sotto
la guida di alcune formule che inizialmente vengono
pronunciate dall’operatore e
poi, gradualmente, vengono
fatte proprie dalla persona
che apprende. L’ascolto del
proprio corpo è per così dire
passivo: si nota cosa vi succede. È importante lasciare
accadere le modificazioni che
eventualmente avvengono
nel proprio corpo. Paradossalmente, se si cerca a tutti i
costi di indurre il rilassamento, si fa più fatica ad ottenerlo. Se invece ci si dispone
con calma alla possibilità di
raggiungerlo, senza troppa
fretta, ma piuttosto con pazienza e disponibilità all’esercizio ripetuto, prima o poi la
distensione arriva da sé. È un
po’ come quando ci disponiamo a prendere sonno: se
pensiamo che dobbiamo assolutamente addormentarci,
difficilmente ci riusciremo...
diversamente, se pian piano
F A R M A C I A
“lasciamo andare” ciò che ci
assilla, è più facile che il sonno
arrivi... da sé! È proprio così
che avviene l’induzione di uno
stato di calma e distensione
che, per quanto riguarda il
corpo, interessa innanzi tutto
la muscolatura scheletrica e
poi, in un secondo tempo, anche quella viscerale. La pratica
regolare del Training Autogeno permette infatti, nel tempo, la regolazione di funzioni
corporee involontarie, come
ad esempio la respirazione.
A livello cosciente, uno degli
effetti più apprezzabili è il
fatto di rendersi conto, ad
esempio in circostanze della
vita quotidiana, della tensione
che portiamo con noi, con
la possibilità di raggiungere
una maggiore calma a partire
dal nostro corpo, che ci dona
lucidità e concentrazione a livello psichico.
Il Training Autogeno è utile
per aumentare il benessere
psicofisico: favorisce un miglioramento della concentrazione e della memoria nello
studio, nel lavoro, nella preparazione sportiva; migliora
la qualità del riposo e può
essere utilizzato (solo dopo
che lo si pratica da tempo
e si è davvero acquisita la
tecnica) per un recupero rapido e profondo di energie.
Il Training Autogeno può costituire un aiuto in presenza
di sintomi d’ansia, come ad
esempio ansia da prestazione
relativa a situazioni specifiche
(es. esami, situazioni in cui
è richiesta una prestazione),
insonnia, stanchezza cronica.
È indicato nell’alleviare sintomi somatici che risentono
dello stress, come emicrania,
cefalea, disturbi gastrointestinali (es. sindrome da intestino
irritabile), rigidità muscolare,
e in generale tutti i disturbi
di origine psicosomatica. È
inoltre indicato per contenere
la percezione del dolore.
F I D U C I A
19
La tendenza dei ritocchi estetici.
Dott.ssa Silvia Magnani
Specialista in Chirurgia Plastica
Libera professionista in Varese
È
inutile negarlo: nessuno di noi accetta
con
indifferenza
i segni del trascorrere del
tempo, sarebbe una forma
di alibi ipocrita nei confronti di sè stessi e questo vale
soprattutto per le donne
che, essendo più concrete, esigenti e razionali, verificano con importante
grado di dispiacere che il
proprio aspetto estetico
varia negli anni; queste
amare considerazioni riguardano spesso
il volto, la parte del
corpo più incisiva sugli
altri a livello empatico
ed emotivo, il volto che,
con la propria espressività
(sorriso e sguardo), spesso
costituisce l'elemento fondamentale nella gestione delle
emozioni ed il lasciapassare
per rapporti umani e professionali più positivi e proficui.
Ecco perchè un'analisi attenta ed onesta della situazione
porta sempre più pazienti a
rivolgersi allo specialista in
materia per sottoporsi ad
interventi chirurgici
e non, atti a
F A R M A C I A
F I D U C I A
Perchè sono sempre più
richiesti i trattamenti specialistici
ambulatoriali “soft”.
migliorare lo stato delle cose, a ricercare un armonioso “rinfresco” del proprio
aspetto ed a prevenire terapeuticamente il cosiddetto
cronoaging cutaneo. Non
sempre è prioritario orientarsi alla chirurgia estetica
che cura e risolve problemi
strutturali più importanti
come naso incurvato e dalla
brutta punta o seno piccolo,
esuberante, cadente, orecchie a ventola, palpebre
ptosiche, addome rilassato e gambe cellulitiche:
in questi casi infatti è
necessaria una chirurgia
estetica ben mirata, armoniosa e professionalmente
ben condotta, ma solo in riscontro di reale necessità.
A parte questo approccio
più tecnicamente impegnativo per il paziente, la tendenza attuale vede sempre
più pazienti richiedere al
proprio chirurgo plastico
interventi ambulatoriali
più soft, economicamente
più accessibili ed eseguibili
con la finalità di apportare all'aspetto del volto
un valore aggiunto
20
La tendenza dei ritocchi estetici.
per migliorare la freschezza
cutanea, l'eliminazione delle
rughe più sgradevoli, riqualificare texture e luminosità,
la cura attenta e mirata nel
prevenire i segni del tempo:
i trattamenti fattibili, le note
“punturine” sono realmente
veloci e microinvasive (la
persona ha la possibilità di
risocializzare subito dopo) e
donano un risultato estetico
visibilmente immediato. Ecco il motivo di tanto successo
dei trattamenti microiniettivi
di acido ialuronico completamente biocompatibile
e progressivamente riassorbibile dalla pelle che se ne giova
moltissimo, di biorivitalizzazioni ai polinucleotidi,
botox (tossina botulinica totalmente purificata e sicura al
100%), nanopeelings chimici all'acido glicolico ecc.
La pratica di queste gratificazioni di autostima prevede però un'ottima intesa da
parte dello specialista che
deve assicurare alle pazienti
l'uso di materiali di altissima tecnologia farmaceutica
in termini di sicurezza e risultato e praticare ogni miglioria operativa con buon
gusto di estetica armonica
e professionalità operativa
poiché ogni lavoro sul volto
non deve essere esasperato
(ad esempio labbra e zigomi
troppo volumizzati) ed offrire il riscontro.
Per documentare l'attualità
della tendenza estetica dei
trattamenti
ambulatoriali,
la Cosmetic Surgery Data
Bank riferisce un incremento
annuo record in America del
250% e, nonostante la crisi,
o proprio per questo, sono
sempre di più le italiane, anche trentenni, che accedono
volentieri allo studio del chirurgo plastico per trattamenti di medicina estetica armoniosi e preventivi sul tempo
che passa attraverso la pelle,
il più vasto organo del nostro corpo.
I ritocchi estetici dallo specialista sono dunque molto
“trendly” ma, a differenza
delle tendenze di moda e
costume, sono in grado di
non tramontare mai e costituiscono piuttosto una piacevole ed appagante utilità
terapeutica che non viene affatto considerata superflua,
ma vantaggiosa. Si può avere
il proprio look-skin trainer
anche in medicina.
Informazioni
Per ulteriori informazioni specifiche sugli argomenti
trattati avete modo di contattarmi al numero:
334.7733565
F A R M A C I A
F I D U C I A
da sapere
SLA e distrofie: a Pavia un centro
per i problemi di respiro.
Accogliere i pazienti con malattie neuromuscolari, come
la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e le distrofie muscolari, all'interno di una rete di assistenza specifica per
gestire i problemi respiratori, che sono le conseguenze
secondarie più gravose di queste patologie. E' l'obiettivo di uno specifico ambulatorio attivato alla Fondazione
Maugeri di Pavia, frutto anche
della collaborazione con la Fondazione Istituto Neurologico
Mondino. Come spiega Piero
Ceriana, direttore della riabilitazione pneumologica alla Maugeri, "si tratta di pazienti molto impegnativi dal punto di
vista assistenziale. La malattia neuromuscolare, soprattutto la SLA, può comportare difficoltà respiratorie che
richiedono un supporto su più livelli: dall'intervento del
medico a quello dell'infermiere, del logopedista e del
fisioterapista". Il rapporto con i 70-80 pazienti che afferiscono al centro ogni anno "ci ha permesso di cogliere
quanto forte sia il bisogno di un supporto continuo e di
una presa in carico globale. I malati devono sapere che
possono contare su un percorso loro dedicato che li aiuti
nei momenti più difficili e supporti le famiglie e i caregivers nella gestione di pratiche necessarie per dare sollievo al proprio caro e migliorare la sua qualità di vita". Il
nuovo ambulatorio, spiegano i suoi responsabili, "valuta
ciascun paziente e procede alla definizione di un Piano
di assistenza individuale. Il Piano può prevedere esami
specifici, come il test del cammino e la spirometria, sedute ambulatoriali di fisioterapia e, nei casi di particolare
difficoltà respiratoria o complessità clinica, il ricovero".
gravidanza: una dieta più sana
riduce il rischio di parto prematuro.
Una dieta a base di frutta, vegetali, prodotti di grano integrale e alcuni tipi di pesce potrebbe ridurre il rischio
di avere parti prematuri. Sono queste le conclusioni a cui
è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di GÖteborg, Svezia, e pubblicato sulla rivista British Medical Journal. I risultati dell'indagine
hanno mostrato che le donne con una dieta in gravidanza più ''sana'' avevano circa il 15% di rischio in meno di
avere un parto pretermine rispetto a quelle che avevano
un' alimentazione molto meno salubre. Si tratta della prima volta che viene evidenziato un legame statisticamente significativo fra sane abitudini alimentari e una ridotta
probabilità di avere parti prematuri.
21
La primavera in tavola:
come affrontare al meglio il cambio di stagione.
Dott.ssa Rachele Aspesi
Farmacista specialista in nutrizione
[email protected]
Siamo ciò che mangiamo, ancora di più
durante il cambio di stagione quando
il nostro corpo ha bisogno di ricaricarsi
e migliorare le proprie performance.
L
a primavera fa capolino e, assieme alle
giornate più lunghe e
assolate, porta in tutti noi un
ritrovato stato di benessere
e il desiderio di uscire all’aria
aperta, grazie all’aumentata
liberazione di serotonina, melatonina e vitamina D. Con
il cambio di stagione, però,
siamo anche esposti a un calo
delle difese immunitarie, tipico di un organismo in fase
di adattamento: ecco sopraggiungere stanchezza, debolezza muscolare e mentale, sonnolenza. Anche i pesanti maglioni di lana che ci coprivano
interamente - non solo dal
freddo - vengono accantonati,
lasciando posto a vestiti che
mettono in maggior risalto le
nostre forme, spesso un po’
più appesantite rispetto alla
stagione precedente.
No alle diete fai da te.
I sensi di colpa per qualche
chilo in più incitano la corsa ai
ripari, in cui ci si affida all’amica che seguendo la dieta iperproteica di turno ha perso 10
kg in 10 giorni. Ricordiamo
sempre che non esistono diete
miracolose che non creino disagi al nostro corpo e che non
si riabitua il nostro metabolismo a bruciare stando a digiuno o eliminando pasta e pane,
ma lo si fa nutrendoci corret-
F A R M A C I A
tare drasticamente ipocalorico volto alla perdita di peso,
come la moda ha inciso nelle
nostre abituali concezioni, ma
dieta significa stile di vita, modo di vivere al meglio, nutrendosi con ciò che la terra produce secondo le stagionalità,
nel rispetto della produzione
genuina. Riusciamo, davvero,
a portare questo concetto sulle nostre tavole nel cambio di
stagione?
tamente per restare in salute.
Quindi, se sommiamo al calo
del sistema immunitario tipico della primavera, gli effetti
collaterali delle diete assurde
del periodo, ci ritroveremo
ancora più stanchi, assonnati
F I D U C I A
e, probabilmente, con qualche
strascico di malanni invernali.
Dieta come stile di vita.
Partiamo, dunque, dall’etimologia del termine dieta, che
non significa regime alimen-
Cosa non farci mancare in
tavola.
Per aiutare il nostro fisico nel
cambio di stagione è fondamentale che l’alimentazione
seguita sia sana, equilibrata
e disintossicante affinché siano migliorate le funzioni di
intestino, reni e tratto gastrointestinale. Limitiamo, quindi,
il consumo di carni rosse, formaggi stagionati, latte intero
e derivati, zuccheri semplici
(pasta e pane bianchi, prodotti dolciari, caramelle) e
grassi animali. Meglio inserire
nella dieta tutti gli alimenti
che riducono al minimo l’infiammazione e stimolano il
sistema immunitario a lavorare al meglio: cereali integrali,
frutta e verdura di stagione
preferibilmente crude, legumi,
pesce al vapore. Ricordiamoci
sempre di suddividere i pasti
come facevano i nostri nonni
22
R
t
I
ossia con una colazione da re,
un pranzo da principe e una
cena da povero: solo con questo ritmo il nostro metabolismo sarà in grado di utilizzare
correttamente i nutrienti introdotti e bruciare il grasso
accumulato durante il periodo
invernale. Al mattino, dunque,
non saltare mai la colazione,
ma fare un pasto molto completo: frutta fresca per iniziare
in modo da stimolare la secrezione gastrica, fiocchi di avena, fette biscottate integrali o
pane di segale con marmellata
senza zuccheri aggiunti, qualche cucchiaio di frutta secca
mista (mandorle, noci, anacardi, nocciole), un cucchiaino di
miele al posto dello zucchero.
Cerchiamo di sostituire il tanto
amato latte con altre bevande
a base di cereali (latte di riso
o di avena) oppure con yogurt
al naturale: abbineremo così
la varietà alla salute e al piacere di scoprire nuovi sapori.
Beviamo sempre molta acqua,
almeno 1,5-2 litri al giorno,
per purificarci, permettendo al
corpo di eliminare le tossine
con più facilità e aumentando
il senso della sazietà. Non dimentichiamo, infine, il nostro
olio extravergine di oliva, da
usare in circa 2 cucchiai al giorno a crudo: il suo contenuto
di grassi buoni ci garantisce di
poter eliminare i lipidi dannosi
per il nostro corpo e ci aiuta a
rendere il piatto più gustoso, il
che non guasta.
Cammina e nutriti corret
correttamente.
Uscire all’aria aperta, muo
muoversi con una camminata
veloce per almeno 30-40
ta:
Ricet ro e frutta. e:
minuti al giorno, ci garan
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Ingred di farina di anina
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adipo• 400 gdi uvetta sult secche
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primavera in tavola!
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energia
F A R M A C I A
F I D U C I A
DOTT.SSA RACHELE ASPESI
COnSuLEnTE nuTRIzIOnALE
FARMACISTA
Una corretta alimentazione è fondamen-
tale per una buona qualità di vita: la salute
si conquista e conserva soprattutto a tavola, imparando, fin da bambini, le regole del
mangiare sano.
I SERVIZI
■ Diet-coaching
■ Consigli alimentari personalizzati
■ Consulenza alimentare
volta alla perdita di
peso corporeo
■ Consigli alimentari per
bambini e adolescenti
■ Consigli personalizzati
sull’uso di integratori
alimentari, preparati fitoterapici e omeopatici
■ Organizzazione di corsi
di educazione alimentare per scuole, centri
benessere, figure professionali
■ Consulenza dermocosmetica
■ Valutazione intolleranze alimentari tramite
Test Natrix
La dott.ssa Rachele Aspesi
riceve su appuntamento:
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23
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La primavera in tavola: come affrontare al meglio il cambio di stagione.
una corretta alimentazione è la base
di una strategia anti-invecchiamento.
E' opportuno fare tre pasti e due
spuntini, non fare trascorrere più di
cinque ore senza mangiare (anche se
non si ha fame) e consumare anche
proteine e grassi ogni volta che si
assumono carboidrati.
Dott. Fabio Colombo
Dottore di Ricerca e Specialista
in Endocrinologia.
Endocrinologo, diabetologo, dietologo
per la Dieta a Zona e consulente
per la Chirurgia dell'Obesità presso
il Poliambulatorio Sanigest di Luino (VA)
I
l corpo umano, per costruire, sviluppare, rinnovare le sue strutture
e mantenere le funzioni vitali di tutti i suoi organi ed
apparati, nonché per svolgere il lavoro muscolare,
necessita di un apporto di
energia che viene fornita
dagli alimenti sotto forma
di sostanze.
Queste sostanze vengono
definite principi nutritivi
o nutrienti e sono: glucidi (zuccheri), lipidi (grassi),
proteine, vitamine, sali minerali, acqua ed alcol (che
è contenuto solo nei vini,
distillati e liquori).
Le funzioni nutritive degli
alimenti sono fondamentalmente le seguenti:
• fornire energia per la produzione di calore, lavoro
ed altre forme di energia
(funzione energetica).
• fornire materiale per la
crescita e la riparazione dei
tessuti (funzione plastica).
• fornire materiale regolatore dei processi biologici
(funzione regolatrice-protettiva).
La quantità di energia fornita dalla combustione degli
alimenti si misura in calorie
e viene fornita in maniera
diversa dai vari nutrienti: 1 g.
di glucidi fornisce 4 calorie;
1 g. di lipidi 9 calorie; 1 g. di
F A R M A C I A
cereALI ed AMIdI
(usare con moderazione)
grASSI
MonoInSAturI
PIrAMIde
ALIMentAre
A zonA
ProteIne MAgre
FruttA
verdurA
proteine 4 calorie; 1 g. di alcol
7 calorie.
A parte lo zucchero e l'olio,
che contengono al 100% rispettivamente glucidi e lipidi,
tutti gli altri alimenti contengono quantità variabili di tutti
e tre i principali costituenti
nutritivi.
Ogni individuo necessita di
F I D U C I A
una determinata quantità di
energia necessaria per svolgere le funzioni vitali (attività
cardiaca e respiratoria, mantenimento idroelettrolitico),
il metabolismo basale, e di
una quantità di energia necessaria per le attività quotidiane, il fabbisogno energetico. Quest'ultimo dipende
dall'età, dal sesso, dal peso
corporeo e dal tipo di attività
svolta. Nella donna gravida,
nel bambino e nel giovane
l'apporto calorico deve essere sufficiente a consentire
un accrescimento normale;
nell'adulto deve mirare ad ottenere e mantenere il peso
ideale.
24
una corretta alimentazione è la base di una strategia anti-invecchiamento.
Tale quantità di energia deve
due spuntini, non fare tra- l'indice di massa corporea
essere fornita, in proporzioscorrere più di cinque ore (IMC); IMC = peso corponi fisse, dai diversi principi
senza mangiare (anche se reo/altezza al quadrato (kg/
nutritivi.
non si ha fame) e consuma- metri quadrati). Ad esempio,
La composizione alimentare
re anche proteine e grassi se una persona pesa 70 Kg
è ottimale allorché il 40%
(come condimento è consi- ed è alta 1 metro e 80 il suo
delle calorie è fornito dai
gliabile utilizzare l'olio extra- indice di massa corporea sacarboidrati, il 30% dalle provergine di oliva) ogni volta rà: IMC = 70/1,80² = 21,60.
teine ed il restante 30% dai
che si assumono carboidrati. L'IMC ideale è compreso tra
lipidi.
Se la quantità di cibo è ec- 20 e 25. Un IMC tra 25.1 e
Tali proporzioni, consigliate
cessiva, soltanto una parte 29.9 è indice di soprappeso
dalla Dieta a Zona (che basa
sarà utilizzata per fornire mentre oltre i 30 si parla
i suoi principi sul raggiunenergia; l'altra sarà messa in di obesità. L'obesità, il fugimento di una "zona" di
riserva sotto forma di gras- mo, l'ipertensione arteriosa,
benessere psico-fisico), conso e comporterà quindi un il colesterolo LDL elevato,
sentono, oltre alla riduzione
aumento di peso.
il colesterolo HDL basso,
di peso attraverso
un'alterata glicela perdita di tessuto
mia a digiuno, una
vItAMIne
SALI
adiposo ed al mi- cArBoIdrAtI
storia familiare di
MInerALI
glioramento delle
malattia coronarica
performances menprematura, l'età, l'itali e fisiche, anche,
pertrigliceridemia,
PrIncIPI nutrItIvI
attraverso un bilanla sedentarietà, e
ciamento degli orlo stress costituimoni (insulina, gluscono i principali
AcQuA
LIPIdI
ProteIne
cagone, eicosanoifattori di rischio
di) che influenzano
cardiovascolare.
la risposta infiamQuesto è ancora
matoria dell'organismo, di
più elevato se la circonferenmantenere sotto controllo
za addominale è maggiore
i livelli di grasso tossidi 102 cm nell'uomo e
co e di impedire che
di 88 nella donna. I
Metabolismo
questo si diffonda
valori ideali sono
basale
65%
nell'org anismo
rispettivamente
provocando maminori di 94 e
Attività
lattie croniche
di 80.
fisica
degenerative.
Infine, è posBILAncIo
25%
Per questo scosibile sapere
energetIco
po un ulteriose si è affetti
re aiuto è dato
dalla "sindrome
dall'aggiunta di
del grasso tostId
almeno 2 grammi
sico" attraverso
termogenesi
indotta
al giorno di olio di
la determinazione
dagli alimenti
pesce (omega 3) e di
dei livelli di insuli10%
polifenoli, dallo svolnemia a digiuno e/o
gimento di una moderata
del rapporto tra la trigliattività fisica (l'alimentazione
ceridemia e la colesterolemia
incide per circa l'80%, l'attiHDL. I valori di insulinemia
vità fisica per il 20%) e dalla
Il peso ideale di un indivi- sono ideali se inferiori a 5
riduzione dello stress.
duo è determinato in fun- uU/ml, buoni se tra 5 e 10,
In condizioni patologiche
zione della statura, del sesso insoddisfacenti se tra i 10 e
particolari (per esempio
e dello spessore delle ossa ed 15 e pericolosi se superiori
nell'insufficienza renale) tali
è il peso statisticamente as- a 15; il rapporto TG/HDL è
proporzioni possono essere
sociato alla maggiore durata ideale se inferiore a 1, buono
alterate.
di vita. Un metodo pratico se tra 1 e 3, insoddisfacente
Dal punto di vista pratico è
per valutare il proprio peso se tra 3 e 4 e pericoloso se
opportuno fare tre pasti e
ideale consiste nel calcolare superiore a 4.
F A R M A C I A
F I D U C I A
da sapere
Autismo: il fegato
'nuovo' migliora la
malattia metabolica
responsabile.
Il trapianto di fegato può migliorare molto i sintomi di un
raro problema metabolico che
provoca anche una forma di autismo. Lo ha dimostrato il caso di
una bambina curata nella Città
della Salute e della Scienza di
Torino pubblicato dall'American
Journal of Transplantation, che
ha dimostrato che un buon funzionamento del metabolismo è
fondamentale anche per l'attività
cerebrale. La bimba è affetta da
latosterolosi, un problema genetico che impedisce la corretta
sintesi del colesterolo e da una
sindrome autistica
oltre a cataratte
e impossibilità a
camminare senza
ausili. All'età di
7 anni la piccola ha sviluppato
una malattia al fegato all'ultimo
stadio che ha reso necessario un
trapianto. Ad un anno dall'intervento, spiegano gli autori guidati
da Pier Luigi Calvo, la bambina
ha iniziato gradualmente a camminare da sola, e dopo cinque
anni è tornata a una vita relativamente normale, anche se con
alcune limitazioni perchè il danno al cervello è ormai irreversibile. "Questo è letteralmente il
primo caso del genere - spiega
Calvo - quindi è difficile trarre
conclusioni generali, ma sembra che il trapianto possa arrestare la progressione neurologica della malattia".
25
Bambini e giovani facili bersagli
della pubblicità.
Fantasia e capacità critiche vengono meno.
Giovanni Nello Franchi
Giornalista
[email protected]
N
egli anni settanta la
pubblicità ci “invitava” ad acquistare
un prodotto perché era buono. Oggi vengono impiegati
psicologi e tecniche di persuasione quasi scientifiche
capaci di fornire un prodotto
pubblicitario sempre meglio
confezionato per arrivare ad
influenzare, in modo significativo, il consumatore nelle
sue scelte di acquisto.
I bambini, naturalmente, non solo non sono esenti
da questo bombardamento,
ma spesso sono sottoposti
F A R M A C I A
ad una pressione ancora maggiore. Un
bambino assi-
ste a questi
messaggi pubblicitari quando cammina per la
strada, nei negozi e supermercati col genitore, quando
legge il suo giornalino prefe-
F I D U C I A
Per il mondo della pubblicità il bambino è
considerato il consumatore ideale perché
più facilmente influenzabile a causa di una
maggior vulnerabilità emotiva.
rito ed oggi in modo
sempre più invadente, quando
guarda la televisione, utiliz-
za il computer
ed i videogiochi. Come
ormai evidenziano molte ricerche il bambino di fronte
all’ondata massiccia di pubblicità, percepita in particolare attraverso questi media,
resta fortemente condizionato a causa della sua facile vulnerabilità emotiva.
Spesso una pubblicità può
sembrare innocua, divertente: non ci accorgiamo che
invece quel messaggio è preparato per stimolare in modo
forzato le aspettative ed i
desideri dei nostri bambini.
Ed ecco allora che attraverso
i messaggi, per raggiungere
il risultato, si evocano sensazioni piacevoli come protezione, affetto, sicurezza, oppure avventura, divertimento,
curiosità. I bambini ormai
assorbono il messaggio pubblicitario come un tutt’uno
con il programma che stanno
guardando.
Il bambino e l’adolescente
sono divenuti il nuovo target su cui il marketing,
attraverso i messaggi
pubblicitari evidenti,
occulti e subliminali, punta per stimolare
un consumismo nuovo
anche perché gli stessi
ragazzi oggi hanno sempre
di più un potere d’acquisto
indipendente dal genitore. Il
bambino risulta essere il
consumatore ideale perché
è il più facilmente influenzabile e diventa anche un
utile alleato come “mediatore” verso i consumi degli
adulti. La pubblicità si è resa
conto che è più facile in-
26
Bambini e giovani facili bersagli della pubblicità.
Fantasia e capacità critiche vengono meno.
fluenzare un bambino che un
adulto. La conoscenza di un
prodotto visto ripetutamente
in una pubblicità porta ad
una richiesta insistente verso il
genitore che, per accontentare
il figlio, spesso modifica la sua
decisione d’acquisto. Il target
“bambino” per le aziende diventa ancor più interessante
perché, fidelizzando oggi un
piccolo consumatore, si assicurano le possibilità di averlo
agganciato al marchio anche
da adulto. Sul web vengono
proposti giochi con l’obiettivo
di comunicare un prodotto
e facendo leva esclusivamente sull’emotività. Un esempio
nel gioco di Basket “Live the
madness”: i giocatori possono
scegliere di bere una lattina di
Coca Cola per aumentare le
loro performance come correre velocemente o fare più
facilmente canestro.
Visto che è in casa, attraverso
televisione e computer, che il
bambino riceve una grande
quantità di stimoli di consumo, sarà proprio la famiglia
quindi che dovrà intervenire
come primo riferimento importante per la corretta socializzazione del bambino.
L’esempio del genitore
è fondamentale, le giuste
abitudini di consumo possono orientare il bambino
verso una corretta risposta
al messaggio pubblicitario.
Rafforzare nel bambino la
coscienza di sè, rendendolo
consapevole che anche verso
un argomento che spesso lo
coinvolge e lo diverte, è necessario capirne il significato
e non accettarlo acriticamente. Sarà necessario prestare
attenzione alle sue domande,
aiutarlo a sviluppare un senso critico rispetto a quello
che vede e incoraggiare in lui
pensieri e idee personali.
Nondimeno è importante il
ruolo della scuola che deve
iniziare ad affrontare temi
F A R M A C I A
come la visualità, la comunicazione ed i suoi strumenti
con l’obiettivo di insegnare
ad esercitare un “pensiero
critico” nei confronti dei
media. L’insegnante dovrà
dedicare momenti di educazione al consumo dove il
giovane potrà capire come
gestire la propria “paghetta”
ed assumere sempre di più
una capacità critica che lo
porterà a capire i meccanismi della pubblicità, discutere uno spot assieme ai ragazzi per scoprirne con loro
il significato, portando alla
comparazione del prodotto
per verificare, ad esempio, se
F I D U C I A
una differenza di prezzo sia
veramente giustificabile.
I media citati fino a questo
momento ed i comunicatori
devono assumersi a questo
punto i loro obblighi e le
loro responsabilità. La televisione, con un forte impegno
nel regolare la programmazione in modo da eliminare
i danni arrecati al particolare
pubblico dei minori. Impegno ancor più pressante per
le emittenti pubbliche e private che hanno già firmato
il “Codice di autoregolamentazione TV minori”.
In Norvegia, in Austria, in
Olanda ed in parte del Belgio (Fiandre), gli spot pubblicitari sono stati eliminati
prima e dopo i programmi
per bambini. In Grecia sono vietate tutte le pubblicità
dei giocattoli; in Svezia non
ci sono pubblicità televisive
rivolte ai bambini. L'Italia al
contrario è ai primi posti per
numero di spot che le reti
commerciali e pubbliche riversano su spettatori di ogni
età, bambini compresi.
Il mondo del marketing e
della pubblicità, che aderisce
a proprie regole troppo spesso disattese, deve naturalmente prendersi l’impegno
del rispetto delle leggi già
in vigore: l’articolo 31 della
nostra Costituzione impegna la comunità nazionale,
in tutte le sue articolazioni,
a proteggere l’infanzia e la
gioventù. La “Convenzione
sui diritti del fanciullo” approvata dall’ONU nel 1989 e
divenuta legge dello Stato nel
1991, impone a tutti di collaborare alla creazione delle
condizioni utili a garantire
ai minori una vita autonoma
nella società e fa divieto di
sottoporli a interferenze arbitrarie o illegali nella propria
privacy e comunque a forme
di violenza, danno, abuso
mentale, sfruttamento.
da sapere
Il matrimonio
ingrassa, 2 kg in più
a 6 mesi dalle nozze.
Sposarsi fa ingrassare, almeno
la novella sposa: infatti le spose ingrassano sempre qualche
chilo nei primi sei mesi dopo le
nozze, specie quelle che hanno
provato a dimagrire prima del
matrimonio per arrivare in piena
forma al grande giorno. E' quanto dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Body Image
e condotto dal team di Ivanka
Prichard della Flinders University ad Adelaide in Australia.
Gli esperti hanno coinvolto 343
aspiranti spose arruolandole
presso fiere o esposizioni dedicate all'organizzazione delle
nozze. I ricercatori hanno raccolto dati sulle spose e poi le
hanno pesate al momento di
inizio dello studio, subito prima
delle nozze e sei mesi dopo il
matrimonio. Ebbene, è emerso
che quasi una aspirante sposa su
due desiderava dimagrire per
arrivare in piena forma al giorno
del matrimonio; è emerso però
che nessuna di queste riesce a
dimagrire in tempo per il grande giorno e, infine, che tutte le
spose risultano aver preso, in
media, due chili a sei mesi dalle
nozze. A ingrassare di più, ironia
della sorte, sono proprio le sposine che prima delle nozze hanno tentato invano di dimagrire.
27
non lasciamo solo chi butta via se stesso.”
“
Dianova è un’associazione Onlus che da trent’anni sviluppa
programmi e progetti innovativi negli ambiti della prevenzione e
del trattamento delle tossicodipendenze, dell’educazione, della
gioventù e nelle aree di sviluppo socio-comunitario.
D
ianova Italia aderisce a Dianova
International, un
network presente in 11 paesi
del mondo, è "membro consulente speciale" per l’ONU
in materia di educazione,
giovani e tossicodipendenze con "Statuto Consultivo"
dell’UNESCO.
In Lombardia sono attive
due Comunità Terapeutiche
a Garbagnate Milanese (Mi)
e a Cozzo (Pv), un Centro
di Ascolto a Milano, in zona
Corso Ventidue Marzo, e il Social Camp,
parco educativo all’interno del Parco delle
Groane.
Negli ultimi anni, Dianova, con le sue attività e i suoi progetti innovativi in educazione
e prevenzione, vuole
offrire una risposta
concreta alle problematiche dei giovani e
delle loro famiglie.
Sempre più spesso, infatti, si parla di giovani nelle cronache dei nostri
giornali e nei new media, il
più delle volte per sottolineare atti violenti e/o situazioni
di disagio. L’adolescenza è
un momento cruciale della vita, mutevole e incerto,
ed è sempre più complesso
orientarsi tra i mille problemi quotidiani; da questa premessa si evince quanto siano
enormi le difficoltà perché
i giovani possano costruirsi
una prospettiva di vita piena
F A R M A C I A
e gratificante. I programmi
e le attività si basano sulla
convinzione che, con l'aiuto
e gli interventi adeguati, ogni
giovane possa trovare in se
stesso le risorse necessarie
per il proprio
sviluppo personale, gettando
così le basi per
costruirsi un futuro migliore.
In quest’ottica, Dianova ha
realizzato il ma-
tutti vengano sensibilizzati
e coinvolti in un processo
comune di crescita e condivisione.
Nel 2013 sono stati inoltre
attivati due progetti specifici:
nuale sull’educazione “Insegniamo ai pesci a volare.
Educare è la nuova sfida”
sul tema dell’educazione nel
nuovo millennio, dalla relazione tra genitori e figli al
rapporto tra vecchie e nuove
generazioni, e ha avviato il
progetto di prevenzione e
informazione dipendenze
che oltre a giovani e adolescenti si rivolge anche a genitori, insegnanti e al mondo
adulto in generale, affinché
• Social Camp, parco educativo a Garbagnate Milanese
(Mi), che offre ai giovani e
non solo, attività per speri-
F I D U C I A
mentarsi in un terreno relazionale che ne favorisce lo
sviluppo cognitivo, emotivo
e sociale.
• “Gruppo appartamento La Villa”, struttura residenziale a Palombara (Rm)
dedicata al recupero sociale
di adolescenti coinvolti nel
circuito penale e/o situazioni
problematiche.
Molte sono le attività e i progetti che Dianova sviluppa
per cercare di migliorare la
qualità della vita di coloro
che vivono in situazioni di disagio; per
questo, Dianova contatterà anche i farmacisti promuovendo
l’affissione di una locandina informativa
e la divulgazione dei
propri progetti.
Sempre legato a progetti in educazione e
prevenzione, Dianova
destinerà anche nel
2014 il 5x1000 ad attività rivolte a giovani
e adolescenti: bastano infatti una firma e il
codice fiscale di Dianova,
970 336 401 58, per aderire
alla nostra campagna.
Informazioni
Per avere ulteriori informazioni sui progetti è
possibile contattare il Sig. Lorenzo rossignoli ai
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28
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tutti i giorni, favorendo il recupero ed il mantenimento
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questo l’obiettivo che si pone
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Scienza e ricerca si sono unite
per dare vita a queste formu-
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delle gambe diventano per
molte donne un chiodo fisso
nei mesi che precedono l'arrivo dell'estate e della fatidica
prova bikini. Purtroppo con
l'arrivo dei mesi caldi questi
disturbi (smagliature, cellulite,
capillari dilatati, colorito pallido e opaco) tendono ad essere
più visibili.
Avere gambe belle e sane è
il desiderio di tutte le donne
poichè sono il simbolo della
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F I D U C I A
trasporto di energia nelle cellule e nei muscoli. Per stimolare la mente e combattere lo
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29
Il diffidente.
Continua da pagina 3
la ignora rischia di schiantarsi
come quelli che incoscientemente violano limiti di velocità
o semafori rossi;
• il prezzo, sigh sì il prezzo, il
nostro cruccio più grande di
questi tempi; sino a pochi anni
or sono i prezzi dei medicinali
erano fissati per legge, nessuna
possibilità di
trattativa o di
sconto; poi,
le liberalizzazioni hanno
abolito questo
riferimento ed
innescato un meccanismo di
concorrenza che è divenuto
simile a quello di altri negozi;
così, ogni mese, ci sono 'offerte speciali' con prezzi fortemente ridotti (circa del 25%)
ed alla fine del mese il prezzo
viene ripristinato; guarda caso
nessuno si lamenta quando il
prodotto in offerta porta il
prezzo di 6 euro e viene pagato
4, ma tutti urlano allo scandalo
quando l’offerta finisce e la
situazione diviene inversa. Per
quanto riguarda il ticket delle
ricette mutualistiche, l’importo a carico dei cittadini cambia ormai spessissimo a causa
dell’immissione in commercio
dei farmaci generici che pone a
carico del paziente la differenza di costo rispetto al farmaco
generico quando venga scelto
il medicinale originale.
Questa scelta non è quasi mai
arbitraria da parte del cittadino ma, spesso, suggerita da
medici di base o da specialisti
che hanno proprie ragioni ed
esperienze da far valere: anche
in questo caso però, il farmacista non ha altra scelta che
applicare la legge. Evidentemente il farmacista non ha
molta possibilità di scegliere,
il rispetto delle leggi è tassativo e la volontà della stragrande maggioranza dei colleghi
è quella di operare nel rispetto delle regole, tutelando
la salute dei propri clienti, evitando che vengano assunte medicine in
quantità ed in modalità
diverse dal prescritto. E
allora si deve spiegare,
concretamente spiegare,
portare esempi, far visionare
articoli di riviste specializzate
che illustrano con ampiezza
di foto e testi la problematica
e, se tutto va bene, sentirsi
guardati con sufficienza ed
un po’ di sospetto di fronte
al resto dei clienti. L’impegno
costante di tutta una categoria è quello per offrire i
migliori servizi ai prezzi più
competitivi, il massimo assortimento dei farmaci, il più
rapido approvvigionamento,
il costante consiglio professionale.
Perciò, signori diffidenti, ritrovate un po’ di fiducia nel
nostro lavoro e, se avete ancora dubbi, chiedete.
Chiedete e Vi sarà dato.
On. Dr. Luigi Zocchi
Presidente Federfarma
Varese
La Legge Bersani (n. 248 del 4 agosto 2006) CONSENTE la pubblicità delle professioni
sanitarie ed ausiliarie, delle case di cura private e degli ambulatori mono o polispecialistici
attraverso periodici d'informazione. Questo giornale è a disposizione dei professionisti
interessati. Contattateci allo 0332 435327
F A R M A C I A
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indirizzi
gorie il malaffare che riguarda
poche persone o poche aziende. Vorrei dunque invitare queste persone a chiedere tutti
i chiarimenti che desiderano,
ma partendo dal punto di vista oggettivo di desiderare una
migliore informazione e non
da un angolo di preconcetti già
ben consolidati. La salute e le
attività collegate riscuotono un
grande successo anche tra gli
argomenti della TV scandalo e
la farmacia non ne è esentata.
Per i tre gruppi di argomenti
che ho citato prima vorrei solo
sottolineare le reali situazioni:
• per la proposta di prodotti
in farmacia esiste una banca
dati enorme e comune a tutte
le farmacie, alla quale si accede
direttamente dai programmi
gestionali della farmacia ed il
farmacista è l’unico che può
scegliere e consigliare tutti i
prodotti salutistici, dagli integratori alimentari, alle erbe, ai
loro estratti, agli omeopatici,
agli omeo - tossicologici, alle
preparazioni magistrali personalizzate, ai farmaci da banco,
a quelli senza obbligo di ricetta, oltre che poter dispensare
tutti i medicinali sottoposti ad
obbligo di ricetta medica; nella
stessa banca dati vengono riportate tutte le indicazioni per
la corretta scelta del prodotto
e per la vendita al pubblico in
modo corretto; nessun farmacista improvvisa niente;
• l’obbligo di chiedere una ricetta, di tipo differenziato a
seconda del tipo di prodotto,
discende da precise norme di
legge, la cui inosservanza comporta sanzioni e gravi rischi
professionali per il farmacista;
naturalmente la legge non è
un muro invalicabile, ma chi
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