Brochure GAC - GAC Golfo di Patti
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Brochure GAC - GAC Golfo di Patti
Il Gruppo di Azione Costiera “Golfo di Patti” nasce allo scopo di intercettare ed usufruire delle risorse offerte dal Fondo Europeo della Pesca, finalizzate a rafforzare la competitività delle zone di pesca, a ristrutturare e promuovere il settore ittico, e sostenere la piccola pesca e il turismo a favore delle comunità che vivono prevalentemente di questa economia. Tutte le azioni del G.A.C “Golfo di Patti” sono dirette allo sviluppo sostenibile delle aree di pesca di questa suggestiva parte di costa mediterranea. Per conseguire quest’obiettivo, il G.A.C. “Golfo di Patti" mette in pratica numerose attività: la qualificazione del patrimonio ambientale, grazie ad interventi di tutela e di pulizia del mare e delle coste; la valorizzazione dei prodotti ittici dell’area anche per favorire la gastronomia a base di pescato locale; la riorganizzazione dei luoghi di sbarco al fine di agevolare l’attività e la logistica degli operatori del comparto ittico; l’adeguamento delle imbarcazioni a sostegno della pescaturismo, per ampliare l’offerta turistica del territorio. Tutto ciò, grazie al costante impegno del network di soggetti pubblici e privati che compongono il G.A.C. “Golfo di Patti”. Questi, con le loro rispettive attività, contribuiscono allo slancio produttivo della comunità e del territorio. Il capofila del Gruppo di Azione Costiera è il Comune di Patti, che si aggiunge ai Comuni di Gioiosa Marea, Oliveri, Falcone, Furnari, Terme Vigliatore, Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, alla Provincia Regionale di Messina ed al Consorzio di Ripopolamento ittico della fascia costiera eoliana. I partner privati operano sul territorio nel settore della pesca, del turismo e della filiera del pescato. E’ il Comune più popoloso della provincia, dopo Messina. La storia di Barcellona Pozzo di Gotto ha radici antichissime, testimoniate da numerosi siti archeologici come la Necropoli greca sul monte S. Onofrio, fonte di preziosi reperti, alcuni dei quali conservati al British Museum di Londra. Il centro cittadino offre, invece, un ottimo esempio d’arte moderna, grazie alla presenza del monumento “Seme d’Arancia”, opera del famoso scultore barcellonese Emilio Isgrò. Ma è il mare il vero protagonista nella vita e nella cultura del territorio. Lo dimostrano, ad esempio, le annuali celebrazioni per la festa di S. Rocco, portato in processione su una nave per tutta la costa barcellonese, dalla spiaggia di Calderà fino al confine con la riviera milazzese. E poi il paesaggio, caratterizzato da chilometri di spiagge bagnate da un mare cristallino, ideale per gli amanti delle escursioni in barca lungo lo splendido litorale, ma anche per gli appassionati di surf casting che ogni anno si danno appuntamento sulle rive barcellonesi per partecipare alle più prestigiose competizioni di questo sport. Situato tra Capo Tindari e il promontorio di Milazzo, Falcone si affaccia sul Mediterraneo, ma sullo sfondo ha Rocca Novara, una tra le cime più alte dei Monti Peloritani. L’incredibile varietà del paesaggio rende il territorio di Falcone insolito e affascinante. Osservare il panorama dal Lungomare di Falcone è un’esperienza straordinaria, per l'evidente bellezza della natura lussureggiante che caratterizza tutta l’area e per la spettacolarità dei tramonti sul mare, con vista sull’arcipelago eoliano. La cittadina di Falcone rappresenta un importante crocevia tra le località più suggestive del territorio, per la sua vicinanza ai siti di maggiore attrattività turistica del Messinese, e può essere considerata come ideale luogo di partenza per escursioni tra le vette del Parco dei Nebrodi. Il mare, da sempre alla base dell’economia falconese, è pescoso di pregiate specie come gambero rosso, pesce spada, calamaro, orata e acciughe, e offre i suoi più pregiati frutti per la preparazione delle squisite prelibatezze a base di pesce, da gustare nelle piccole trattorie locali. Malgrado la sua ubicazione collinare, la cittadina di Furnari ha con il mare un legame particolare e ben saldo. Infatti, il centro abitato dista appena pochi chilometri dalla costa, e la bella spiaggia di Tonnarella, meta di turisti che provengono da ogni parte d’Italia, ricade in pieno nel suo comprensorio. Il territorio costiero ospita anche Portorosa, il più grande porto turistico della Sicilia e uno tra i più prestigiosi del Mediterraneo, grazie al quale negli ultimi anni Furnari ha visto crescere esponenzialmente le presenze di visitatori. Nel territorio di Furnari, il mare può essere vissuto davvero in ogni suo aspetto, anche grazie alle attività di pescaturismo che da qualche anno vengono svolte nella zona con regolarità. Risalendo su per la collina, all’ingresso del centro urbano caratterizzato da vicoli e scalinate che richiamano al periodo Medievale, fa sfoggio di sé un maestoso pino marittimo che, insieme ai numerosi cipressi disseminati per il paese, fa sì che Furnari sia immersa in un cuore verde e rigoglioso ad un passo dal blu di un mare placido e cristallino. Gioiosa Marea rientra a pieno titolo tra le mete turistiche più rilevanti non solo del Messinese ma dell’intera Sicilia. Infatti, la ridente cittadina gode di un litorale vasto e suggestivo, caratterizzato dalla ghiaia fine e dalle acque limpide, oltre che da un orizzonte reso unico dal profilo delle isole Eolie. Il mare è particolarmente ricco di fauna e ha un fondale variegato, ideale per chi ama le immersioni e lo snorkeling, attività possibili anche grazie ai vari diving center presenti nella zona. Le spiagge del territorio sono selvagge e affascinanti come quelle di Capo Calavà oppure attrezzate e ben organizzate come quelle di S. Giorgio. Ciò consente a qualunque tipologia di viaggiatore, sia essa giovane e avventurosa o composta da famiglie con bambini, di godere appieno delle meraviglie paesaggistiche di questa amena località. La vocazione turistica di Gioiosa Marea è ampiamente testimoniata dalle numerose strutture ricettive, adatte ad ogni fascia di prezzo, e dalla ricca offerta di eventi che animano le vie del centro cittadino non solo durante l’estate ma anche in altri periodi nel corso dell’anno. L’antica Mylae, che sorge su una penisola protesa verso le Isole Eolie, per la sua posizione geografica, i fasti del suo passato, il valore del suo patrimonio artistico, la vastità delle sue vedute, la ricchezza della sua flora mediterranea, è un centro primario di attrattiva turistica e culturale. Tra i tanti monumenti e siti di interesse che arricchiscono il suo patrimonio, sicuramente il Castello si conferma come principale luogo di richiamo. Monumento nazionale, si erge sul paesaggio alla sommità dell’antico Borgo rappresentando uno dei complessi fortificati più grandi d’Europa. Per gli amanti del mare e della natura, sicuramente, il periplo del promontorio è un altro modo per godere delle sue bellezze: partendo dalla spiaggia di Vaccarella, zona di pescatori, fino alla Baia del Tono è tutto un succedersi di grotte, cale e spiagge, non tutte facilmente raggiungibili da terra. Il promontorio, dotato di un'ampia strada panoramica, offre vedute incomparabilmente suggestive come lo scenario delle Isole Eolie e la vista contemporanea dei tre vulcani Etna, Stromboli e Vulcano. Il primo nucleo abitativo nei pressi di Oliveri fu fondato sul monte Tindari dai Dori, i cui abitanti, fin dall'inizio, utilizzarono il paese come centro costiero. Come tutta la Sicilia, passò poi sotto il dominio romano divenendo nota per la grande pescosità del suo mare. Il primo a tramandare il nome Oliveri fu il geografo Edrisi, che nel dodicesimo secolo raccontò di Labiri, vecchio nome di Oliveri, in una delle sue opere descrivendola come "un bello e grazioso casale, con un grande castello in riva al mare, delle case, delle buone terre (…) dei ruscelli perenni sulle sponde (…) con un bel porto nel quale si fa copiosa pesca di tonno". Proprio il Castello fu il centro attorno al quale si andò poi formando il borgo, quasi interamente abitato da pescatori specializzati nella cattura dei tonni. Oggi il paese ha una vocazione turistica che grazie al suo mare cristallino, le bianche spiagge, buon cibo e divertimento, tutto unito ad un ritmo rilassante, attrae ogni anno numerosi visitatori. Il nome della città Epacten ha origini greche, vuol dire “sulla sponda”, ed oltre ad indicare la sua invidiabile posizione geografica, a metà strada tra Capo Calavà e Capo Tindari, ne suggerisce il suo pregevole passato, le cui tracce di storia si evincono tanto dai siti archeologici della Villa Romana o della Polis greca Tyndari, quanto dal suo centro storico medievale arricchito da monumenti, musei, chiese e palazzi signorili. Patti, che dà il nome all’omonimo Golfo, gode di una posizione panoramica senza eguali, lambita da un mare cristallino e orlata da una meravigliosa costa dove grotte, insenature, faraglioni, si alternano a spiagge bianche come quella dei Laghetti di Marinello, lingua di sabbia che si inoltra in mare aperto, sovrastata dal monte sul quale si trova il Santuario di Tindari e dove l’alta marea crea degli specchi di acqua fino ai piedi di Capo Tindari. Ma Patti, insieme agli scenari naturalistici e alle passeggiate, ammalia il visitatore anche con la sua vitalità e un assortimento di tradizioni che emergono attraverso le manifestazioni rituali e le ricette popolari. Terme Vigliatore deve il suo nome alla sua ricca sorgente di acque termali, nota sin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche, che oggi attrae numerosi appassionati del “turismo-benessere”. L’antico nome della sorgente era Fonte di Venere e viene citata sin dagli scritti di Plinio il Vecchio, scienziato naturalista del I secolo dopo Cristo. Dello stesso periodo è la Villa Romana, riportata alla luce negli anni ’50 del secolo scorso, che oggi può essere considerata una delle più rappresentative residenze patrizie dell’Alto Impero presenti in Sicilia. Il territorio di Terme Vigliatore discende dalle sinuose colline a ridosso dei Monti Peloritani fino alla costa del Tirreno, dove arenili di sfolgorante bellezza incontrano il blu del mare e dove, all’orizzonte, si staglia in tutto il suo splendore l’arcipelago eoliano. La parte costiera è caratterizzata dal lungomare Marchesana, dove si trova il caratteristico “gazebo”, una grande volta a crociera costruita in gran parte in legno. Il mare, prevalentemente placido, consente di praticare sport acquatici come immersioni, snorkeling e windsurf. Il Golfo di Patti può essere distinto in tre macroaree marine: una occidentale, caratterizzata da una costa rocciosa e da un’attività di pesca limitata, un’area centrale essenzialmente sabbiosa, più estesa, in cui ha luogo la maggiore attività di pesca, ed un’area orientale caratterizzata da ambienti di alto pregio naturalistico. Le barche iscritte alle marinerie locali sono 152 e un’ampia parte di esse esercita la pesca artigianale prevalentemente con piccole imbarcazioni. La flotta artigianale del Golfo è caratterizzata da un’elevata variabilità delle attività in base alle stagioni e adatta gli attrezzi da pesca secondo la presenza di determinate “specie bersaglio”. Nei mesi autunnali ed invernali si utilizzano attrezzi da posta per la cattura di specie minori di pesci pelagici, tra cui il tombarello, il tonnetto alletterato, la palamita e, con l’ausilio di cannizzi, la lampuga. In estate è praticata la cattura di acciughe e sardine con l’ausilio delle lampare, mentre i palangari di superficie consentono la pesca di pescespada e alalunga, e le lenze quella al totano. L’attrezzo maggiormente utilizzato tutto l’anno è, invece, la rete da posta, con cui si catturano prevalentemente triglie di fango e pagelli bastardi, anche se in primavera a questi si aggiungono il pagello fragolino e la seppia. Nelle zone rocciose, caratterizzate da maggiore biodiversità, è possibile catturare anche scorfani, dentici e saraghi. La pesca con le reti a strascico è praticata da poche imbarcazioni e usata primariamente per il gambero rosso e il gambero viola, comunque fuori dalla congiungente tra Capo Calavà e Capo Milazzo per l’obbligo di osservanza della Legge Regionale 25/90 art. 9. Nelle aree di Oliveri, Patti e di Capo Milazzo è molto praticata la pesca con la sciabica da natante, oggi chiamata rete a circuizione senza chiusura, che permette la cattura di boghe, menole e zerri, e specie di più alto pregio, come pagelli, triglie e calamari. Il Golfo di Patti riveste grande importanza per le risorse ittiche, grazie alla presenza di importanti aree di nursery. La baia di Oliveri e Marinello possiede, infatti, le caratteristiche ideali per la nascita e lo sviluppo di parecchie specie commerciali. Pasta col Nero di Seppia Ingredienti per 4 persone 400 g di spaghetti o bavette, 400 g di seppie, 200 g di pomodori pelati, olio extravergine di oliva, 2 spicchi d’aglio, ½ bicchiere di vino bianco, pepe nero q.b., sale q. b. Preparazione Prendete le seppie che avete precedentemente pulito e tagliatele in piccoli pezzi. In una padella capiente versate dell’olio e fatelo riscaldare a fuoco medio, aggiungete poi gli spicchi d’aglio e quando saranno diventati dorati incorporate le seppie a pezzetti, sfumate col vino e lasciate rosolare per 5 minuti. A questo punto potete aggiungere i pomodori pelati; salate, pepate e fate cuocere a fuoco moderato per almeno 10 minuti, o comunque sino a quando il pomodoro non si sarà leggermente rappreso. Nel frattempo lessate la pasta in acqua salata e scolatela al dente. Aggiungete al condimento le sacche che contengono il nero di seppia, avendo cura di romperle, mescolate bene e togliete dal fuoco (questa manovra deve essere rapida, perché altrimenti il nero di seppia potrebbe raggrumarsi). Mantecate la pasta con la salsa e servite subito. Involtini di Pesce Spada Ingredienti per 4 persone 800 g di pesce spada, 200 g di mollica di pane bianco, 20 g di capperi tritati, 20 g di olive verdi, prezzemolo tritato, formaggio Parmigiano grattugiato, olio extravergine d’oliva, salsa di pomodoro, sale, pepe. Preparazione Fare il ripieno impastando 100 g di pesce spada, la mollica tritata, i capperi, le olive verdi macinate, il prezzemolo, il parmigiano grattuggiato, la salsa di pomodoro, l’olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Tagliare i rimanenti 700 gr. di pesce spada in 16 scaloppine e batterle. Mettere sopra un poco dell’impasto, arrotolore le scaloppine in modo da fare 16 involtini e infilzarle a quattro a quattro in uno spiedo, passarle nell’olio e cuocerle sulla brace mettendo appena del sale. In pochi minuti saranno pronti ben cotti e ben coloriti. Servire preferibilmente con una salsa “salmoriglio”. Assessorato dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea. Dipartimento della pesca mediterranea G.A.C. GOLFO DI PATTI Società Consortile arl Sede Legale c/o Comune di Patti, Piazza Scaffidi, 1 98066 Patti (ME) Tel. +39 0941-246306 Fax +39 0941-246301 [email protected] [email protected]