La Pania numero 83
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La Pania numero 83
ANNO XXI - N. 83 SETTEMBRE 2009 NOTIZIARIO DEL COMUNE DI MOLAZZANA Direttore Responsabile: Floriano Moni Aut. Tribunale di Lucca n. 480 del 15 Luglio 1988 - Sped. in Abb. Postale Gruppo IV Cascio, anni 60: ora il cognome dominante a Cascio è quello dei “Bertoncini” (sono 31). Un tempo però i “Valdrighi” imperversavano. Lo dimostrano i dati anagrafici di queste signore, in posa per un’immagine che immortali la loro amicizia. Da sinistra: Maria Valdrighi (detta Popi), Maria Prontelli, Palmira Guidotti in Valdrighi, Maria Valdrighi, Rita Turri, Ortensia Valdrighi. (La foto è di proprietà della signora Anna Bonfanti) pagina 3 pagina 5 pagina 7 pagina 8 2 Egr. Sindaco Sono certo che per lei ed il suo gruppo di consiglieri di maggioranza si vanno sempre più delineando i programmi da attuare, i progetti condivisi da portare avanti. Ho l’impressione che l’affiatamento, il “feeling” che esiste tra di voi, insieme all’entusiasmo e alla voglia di fare che vi caratterizzano, siano un’arma in più a vostro favore. Mi raccomando: niente progetti faraonici! Suggerimento inutile? E’ vero, siamo in tempo di crisi, ma la tentazione di strafare, di lasciare ai posteri traccia del Vostro mandato quinquennale può condurvi su vie impercorribili. Ciò che invece può restare nel tempo e nella memoria è la percezione da parte dei cittadini di essere ascoltati e di vedere prese in considerazione le loro osservazioni e proposte. Ognuno si sentirebbe parte viva e vitale all’interno della comunità. Perché, vede, secondo me, il rischio maggiore che un’amministrazione corre è quello di scindere il proprio operato dalla realtà quotidiana dei suoi amministrati. Inoltre, in Comunità piccole come la nostra, così lontane dai poteri centrali, il Sindaco è giocoforza, il punto di riferimento in ogni occasione. Non mi dica che non le piacerebbe, fra qualche decennio, essere ricordato come “il sindaco che ascoltava tutti”. Delle mie opinioni non gliene importerà un tubo, ma sa un qualsiasi cittadino come il sottoscritto cosa porrebbe al primo posto del Programma? Il buon funzionamento di ciò che già esiste. Io lubrificherei gli ingranaggi della macchina dei vari servizi, ad esempio. Già, ma io non sono un primo cittadino e magari ignoro problematiche e difficoltà che si interpongono, io sono solo……… Un cittadino qualsiasi ORARI DI RICEVIMENTO DEL SINDACO ED ASSESSORI Come preannunciato nel numero scorso del periodico “La Pania” a Valentina Bertoncini, risultata prima non eletta per un solo voto nella lista “Rinnovamento per Molazzana”, è stato attribuito il seggio di consigliere comunale nella seduta consiliare del 9 luglio. Nella stessa seduta Valentina è stata nominata componente del Comitato di Redazione del notiziario comunale. Alla medesima sono state assegnate le deleghe alle Politiche Giovanili ed alle Pari Opportunità. FRAZIONI MASCHI FEMMINE TOT. M+F NUM.FAMIGLIE MOLAZZANA 169 168 337 135 BRUCCIANO 21 22 43 24 ALPE S. ANTONIO 14 11 25 13 SASSI 96 97 193 90 - Sindaco Dott. Rino Simonetti – dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 10,30, su appuntamento; EGLIO 39 41 80 43 MONTALTISSIMO 31 25 56 23 - Vice Sindaco Roberto Bertoncini (impiantistica sportiva, agricoltura, caccia e pesca, rapporti con il Parco Alpi Apuane) – venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00; CASCIO 212 206 418 167 TOTALI 582 570 1152 495 - Assessore Bruno Pieroni (finanze, cultura, scuola, notiziario “La Pania” – martedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30; - Assessore Richard Boni ( urbanistica, ambiente, innovazioni tecnologiche) – sabato dalle ore 9,00 alle ore 11,00; - Assessore Corrado Daddoveri (viabilità, protezione civile, trasporti scolastici) – sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Nati: Papi Linda Maria di Silvio e Andreucci Sara nata a Barga il 02.08.2009 Tamagnini Marco di Massimo e Pardini Michela nato a Barga il 27.07.2009 Tortelli Giada di Luca e Brondi Paola nata a Barga il 09.07.2009 Verona Nina di Giulio e Giannotti Martina Lea nata a Barga il 28.06.2009 Morti: Andreucci Mario di anni 56 morto a Molazzana il 02.08.2009 Ferrari Umberto di anni 79 morto a Gallicano il 07.07.2009 Pucci Benito di anni 73 morto a Castelnuovo di Garfagnana il 04.07.2009 Rocchiccioli Aleandro di anni 71 morto a Molazzana il 10.07.2009 3 Foto di Giancarlo Carli Bella e coinvolgente la cerimonia tenutasi lo scorso 16 settembre per l’inaugurazione del nuovo polo scolastico di Montaltissimo che già accoglie i bambini della scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria. E’ da sottolineare come la nuova amministrazione comunale sia riuscita a far partire la mensa e quindi l’attività didattica ad orario completo, nell’interesse dei bambini e delle famiglie, ponendo fine ad una lunga tradizione negativa che rimandava spesso e volentieri ad ottobre l’inizio del tempo pieno. Per rispettare questa puntualità in cui il nostro Comune si è distinto (insieme soltanto a quello di Camporgiano), è stato necessario in precedenza un grosso lavoro di organizzazione. L’edificio, a bassissimo rischio sismico, consta di sette aule, di uno spazio riservato agli insegnanti, i servizi e l’aula/mensa. Ad illustrare le caratteristiche strutturali del complesso è stato l’ingegner Marco Ceccarelli, progettista e direttore dei lavori. In precedenza avevano parlato il Sindaco Rino Simonetti, il Senatore Andrea Marcucci, segretario della commissione “scuola e cultura” in Senato, la dirigente dell’Istituto Comprensivo, Emanuela Giannini, l’assessore alla scuola del comune di Barga, Renzo Pia. Fra’ Mathieu ha poi benedetto l’edificio, rivolgendo anche egli un breve discorso ai presenti. Tutti coloro che si sono alternati al microfono hanno fondamentalmente espresso lo stesso concetto: un popolo che non dà la necessaria importanza alla scuola è condannato a regredire. Il taglio del nastro, che simbolicamente dà il via alla funzionalità del polo scolastico, è stato effettuato dal Comm. Selso Savoli che fino alle consultazioni elettorali del giugno scorso ha guidato l’amministrazione comunale. Oltre alle personalità citate, notata la presenza di molti genitori, del maresciallo dei carabinieri della stazione di Gallicano, Antonino Nastasi, degli assessori e consiglieri del nostro comune, sia di maggioranza che di minoranza. Avevano mandato telegrammi di adesione l’onorevole Raffaella Mariani e il Consigliere Regionale Marco Remaschi. Riceviamo e pubblichiamo Nel numero scorso, Valentina Bertoncini e Federico Corti, in un lungo articolo dal titolo “Ti ricordi 40 anni fa?”, avevano espresso parole di stima per colui che per vari anni (dal 1961 al 1981) era stato parroco del loro paese, Cascio. Pur non avendolo mai conosciuto (per ragioni anagrafiche) ne avevamo più volte sentito tessere le lodi dai loro genitori. Don Lorenzo Angelini che ora svolge la sua missione pastorale a Pieve Fosciana, dopo aver letto la Pania, ci ha così scritto: “Ho ricevuto la Pania con il mio… panegirico forse un po’ troppo entusiastico, comunque ringrazio la redazione e i giovani giornalisti che mi riprometto di conoscere personalmente. Cordiali auguri per il vostro giornale e saluti”. Don Lorenzo Angelini 4 Quando una donna diventa madre per la prima volta inizia a porsi molte domande sul bambino, la più spontanea è quella “ farò bene a fare così?”. Io- personalmente Un altro prestigioso riconoscimento per la nostra collaboratrice Simona Comparini. Riportiamo quanto pubblicato da “Il Tirreno”il 31 agosto scorso: Una giovane studentessa di Molazzana, Simona Comparini, è stata premiata a Santo Stefano Belbo (in provincia di Cuneo) per la miglior tesi di laurea su Cesare Pavese. Simona ha ricevuto il riconoscimento a Santo Stefano Belbo, paese natale dell’autore de “La luna e i falò”, per la sua tesi “Il mestiere di vivere di Cesare Pavese. Lettera a se stesso” discussa presso l’Università degli Studi di Urbino, facoltà di Lettere e Filosofia, per l’anno accademico 2007-2008. Partendo dalle osservazioni del critico letterario Carlo Bo sui diari degli scrittori, la studentessa Simona Comparini nella sua tesi analizza gli elementi letterari del diario pavesiano “Il mestiere di vivere”, sottolineando sia gli aspetti più intimi, sia i tratti più originali. Giunge alla conclusione che l’autore offre al lettore un’opera in continuo movimento tra esteriorizzazione e intimismo. “Il mestiere di vivere” – osserva Comparini nelle conclusioni della sua analisi – è, come tutte le forme di scrittura del sé, aperto e chiuso. Si apre alla letteratura, nei due vasi comunicanti mi sono chiesta se potevo essere in grado di allattare al seno. Ho sempre desiderato farlo soprattutto per i benefici che ne trae il bambino, ma anche per la gratificazione intima che prova la madre. Posso dire che ci sono riuscita anche con tanti sacrifici e rinunce, arrivando fino ad oltre l’anno di età. L’unico problema che ho avuto in questo percorso è che io di latte ne avevo molto e spesso pensavo che se fossi vissuta ai tempi della mia nonna sarei stata sicuramente una balia. Infatti la balia l’ho fatta per davvero, ma non per guadagno economico, ma per donarlo presso la Banca del Latte di Lucca dove nel reparto “Immaturi” raccolgono il latte materno per destinarlo alla cura di neonati nati pre-termine o di bambini con particolari patologie di tipo metabolico. Chi come me partorisce all’Ospedale di Barga non viene informata che esiste questo tipo di donazione per cui se c’è qualcuno interessato deve chiedere mag- giori informazioni presso l’ASL di Lucca. Per quanto riguarda la donazione è molto semplice, basta tirare il latte dal seno attraverso una macchina detta tiralatte che viene fornita dall’ospedale, il latte così prelevato viene raccolto in biberon sterili ed infine conservati nel congelatore del frigo. L’unica accortezza cui la madre si deve attenere è la cura dell’igiene personale durante la raccolta del latte stesso. Infine, ogni quindici giorni, un addetto dell’ospedale passa dalle donatrici per il ritiro del latte congelato. Devo dire che allattare al seno è stata un’esperienza meravigliosa che purtroppo non capita molte volte nella vita di una donna, ma sapere che altri bambini sono stati allattati con il mio latte mi rende, ogni volta che ne parlo, ancora più felice per aver intrapreso questa scelta. In fondo mi sento anche io una “mamma di latte”. Laura Biagioni della lettura e della scrittura, e si presenta in questo senso come uno dei “journal de travail” più ricchi e generosi per tracciare il percorso artistico e creativo del Pavese scrittore; si chiude nella difficile esplorazione di un io travagliato, sofferente, profondo per intelligenza e sensibilità, si sigilla quando la reticenza vince la sincerità. Pagine aperte e pagine chiuse che però si alimentano a vicenda, perché l’arte di vivere e quella di scrivere corrono parallele, influenzandosi, alimentandosi e perfezionandosi a vicenda. Simona con lo scrittore e giornalista di Repubblica, Enzo Bianchi, priore della Comunità ecumenica di Bosè (Cn). 5 Inizierà tra poco il periodo nostalgico dell’Autunno e per chi è andato in viaggio durante l’estate è un momento denso di ricordi. Ripropongo degli schizzi di memoria di quello che doveva essere un viaggio nel deserto. VOGLIA D’AFRICA Ero eremita sui Colli Euganei e sognavo un viaggio nel Sahara. Venne a trovarmi un amico, ex allievo dell’Università (La Sorbona n.d.r.) e che adesso insegnava all’Università di Rabat. Aveva affittato una casa nell’estremo sud del Marocco, in una piccola oasi e mi disse: “In questa casa non abito più di un mese l’anno: Se vuoi prenderla come punto di partenza, in esplorazione del deserto, vacci pure”. Decisi di cogliere l’occasione al volo e dopo aver consultato tutti i libri scritti sulle diverse problematiche del deserto nelle lingue che mi erano famigliari, partii. Il viaggio non è solo ritrovarsi nel deserto, ma decisi, come un viandante, di prendere il tempo del respiro, cioè, del passaggio lento da un luogo conosciuto ad un luogo ignoto, malgrado la lettura di tutti quei libri. ILVIAGGIO Presi il treno a Verona e, attraversando la Francia, paese a me familiare, mi ritrovai a gironzolare in Spagna. Mi era sempre piaciuta la città di Toledo. Non solo per i suoi musei dove per ore, da solo o con un amico, ero rimasto in contemplazione davanti alle opere di El Greco, ma per l’ambiente umano. L’albergo che scelsi dava sulla piazza Zarzuela e la vita proseguiva il suo corso fino all’alba perché, dicono i toledani, il momento migliore per prendere sonno è quando spunta l’aurora. Poi mi addentrai in Andalusia dove le mie ricerche sul mondo romano invadevano la mia memoria. Non si deve dimenticare che uno degli imperatori più affascinanti, Adriano, è nato e cresciuto a qualche decina di chilometri da Siviglia. Poi ho attraversato lo stretto di Gibilterra e il mondo cambiò. Ero immerso nelle folle chiassose dell’Africa, nel disordine, nel mondo degli uomini. Non ci si accorgeva nemmeno di tante donne velate che quasi scivolavano nelle strade strette,occupate nelle loro faccende familiari. TANGERI Tangeri è una ittà complessa, con il suo porto, dagli incontri sempre ambigui, dai comportamenti spesso violenti. E’ città internazionale, città “franca”, dove i grandi palazzi patrizi, ormai ridotti ad alberghi di lusso, si ergono in mezzo ad edifici di nessun interesse tra un formicolare di bambini curiosi e invadenti. LA VERA AFRICA Ma quella ancora non era l’Africa che mi aspettavo. L’ho incontrata qualche centinaia di chilometri a sud. In un attimo improvviso. Per me sconvolgente. Attraverso un altopiano che poteva dirsi deserto perché bruciato dalla calura estiva. Era il tramonto. Il sole sfiorava l’orizzonte e, attaccato all’aratro, un cammello camminava. Sembrava una sagoma in un paesaggio totalmente diverso, irreale, fantomatico. Pensai subito: ci sono! Sguardo oltre l’orizzonte Avevo ancora parecchie centinaia di chilometri da fare per arrivare all’oasi. Attraversai i monti dell’Atlante che in realtà, per noi occidentali, è ancora deserto. Le oasi di montagna si incontrano dietro la piega rocciosa di monti ma sembra siano irraggiungibili. Ad una curva della strada si vede, in un istante, una radura verde picchettata di macchie marroncine: le case. In quest’aria rarefatta le distanze esatte sono difficili da stabilire. Me ne renderò conto, in modo più acuto e, vedremo, anche pericoloso, nel gran deserto. La differenza sta nella percezione opposta: nell’Atlante la percezione delle distanze è accorciata. L’oasi, che si vede lontano, si raggiunge in poco più di un’ora. Nel deserto, il punto che ci servirebbe di riferimento, sta a qualche ora o a quattro, cinque giornate di cammino. Se avevo riconosciuto l’Africa alla vista di quel cammello lavoratore, riconobbi, dopo l’Atlante, il deserto, nella sua estensione sterminata, piatta, ma di colore variegato, dallo spazio che si apriva davanti a me, senza nessun orizzonte. Mi misi in cammino e non mi accorsi nemmeno di attraversare la bella città di Tarondant. Qualche turista la conosce per aver fatto una scampagnata dalla base turistica e totalmente occidentalizzata di Agadir e aver pensato di conoscere tutto il profondo Marocco. Non seguii la via costiera dell’Atlantico: la conoscevo già bene e mi inoltrai nell’Atlante, il più meridionale, dell’Atlante sahariano. Le oasi sono poco meno aspre di queste colline rocciose, molto friabili. Qui, al posto del cammello, sono le donne a tirare l’aratro. Tutta questa immensa zona è di uno strano fascino. L’occidentale non è solo totalmente spaesato, ma completamente smarrito. Però indugiai a lungo prima di passare ai fianchi meridionali di questo Atlante, dove sapevo che a qualche centinaia di chilometri di deserto mi aspettava un puntino verde: l’oasi. Ci arrivai di sera. Non era ancora buio, o almeno lo credevo, perché a questa latitudine non c’è tramonto. Si passa dalla luce del sole, quando si è fortunati, a quella della luna. Se no, il cielo è uno scintillio di stelle, come se un seminatore celeste avesse sparso su questo terreno una manciata di seme da far germogliare. Ero arrivato a casa e forse, la prossima volta, vi racconterò che quello che doveva essere un viaggio divenne un soggiorno di ben cinque anni. (CONTINUA) 6 La sera del 6 agosto si è svolta a Brucciano la solenne processione di S.Sisto, Patrono del paese. Ha presieduto la cerimonia religiosa Don Riccardo, parroco di Poggio Garfagnana, coadiuvato da Don Giuliano di Careggine, Don. Emiliano di Brucciano e Don Ascanio di Pontecosi. Ha prestato servizio la Filarmonica di Barga.Presente anche l’Amministrazione Comunale con il Vice Sindaco Roberto Bertoncini e gli Assessori Bruno Pieroni e Richard Boni. Al termine della cerimonia, come di consueto, un succulento banchetto organizzato dalle massaie del paese. Ricordate la poesia di Geri di Gavinana “Molazzana 1945”? “…ma la tristezza dentro me rimane, e ripensavo giù l ungo la via alle tre vecchie e povere campane distese in terra senza melodia…” Il poeta era salito fino a Molazzana (“….che io dei monti son fedele amico…”) e in Castello si era trovato di fronte alle rovine del campanile distrutto dai bombardamenti e, tra le macerie, aveva scorto le tre campane miracolosamente integre. Cinque anni più tardi, i paesani, sotto la guida dell’arciprete Don Antonio Vannucci, ne issarono due su delle grosse travi. Le si suonava in piedi spostando con le mani il “batacchio”. Il nuovo campanile sorse anni dopo. La foto, che ci ha concesso il dottor Giorgio Abrami, rende superflua ogni altra descrizione dell’originale struttura. Nell’immagine, a far emettere rintocchi, è proprio l’arciprete. Coronarono il loro sogno d’amore a Cascio il 12 settembre di cinquant’anni fa. Nella chiesa di San Lorenzo fu don Dino Landi ad unirli in matrimonio. Maria Rosa Bacci e Quinto Toni (nella foto) insieme alla figlia Lucia hanno ricordato e festeggiato l’evento. La Pania porge loro fervidi auguri di buon ... proseguimento. Auguri e congratulazioni anche ad Assunta Franchi e Pietro Valdrighi abitanti a Cascio in località Ca’ di Matteo che hanno raggiunto la stessa meta. Si erano sposati nella stessa chiesa parrocchiale nel 1959, due giorni prima della festa del Santo Patrono. Molazzanesi doc sono invece due altri sposi d’oro: Anna Maria Bonini e Vasco Battaglia. Le loro nozze furono celebrate nella chiesa di S. Bartolomeo da Don Antonio Vannucci il 26 settembre di mezzo secolo fa. Ad multos annos. LA PANIA ON-LINE Consulta la Pania on-line all’indirizzo www.lapania.it! Potrai scaricare gratuitamente tutti i numeri del giornale fino ad oggi pubblicati e contribuire ad arricchire il nostro notiziario inviandoci suggerimenti e proposte di pubblicazione. 7 (2a parte) L’anno dopo arrivai a Montaltissimo distante pochi chilometri da casa. Conoscevo già molte persone del posto. La situazione era migliore che a Vetriceto perché c’era la luce elettrica e la strada carrozzabile quasi terminata. Funzionava una pluriclasse composta da una decina di alunni. Ne ricordo alcuni davvero bravi e tutti sufficientemente dotati. Non ricordo in quale periodo dell’anno, l’argomento ricorrente riguardava la nascita di un vitellino. Finalmente una mattina mi venne incontro la scolaretta interessata all’evento. Una bimba ricciuta, con occhi vispi e neri come il carbone. Gridò: <<E’ nato! E’ nato il vitellino>>. Poi si mise a raccontare: <<Verso mezzanotte la vacca muiava, muiava. Il mio babbo la accarezzava. Il vitellino veniva fuori per le gambe allora il mio babbo andò a chiamare il Settimo che ha tanto bel garbo e lu’ l’ha girato e l’ha fatto nasce. La vacca lo leccava… Dopo il mio babbo ha buttato la “purga” nella concimaia>>. Io non sapevo che la placenta fosse chiamata così e chiesi: “Cos’è la purga? Rispose: << O maestra, ma dove stava il vitellino nella pancia della vacca!>>. Mi guardò con aria di superiorità poi, impettita e sculettante, andò al suo banco”. Nessuno degli altri bimbi commentò, ma certamente pensarono: <<Che maestra ignorante!>>. A Molazzana, dove ormai ero titolare da tempo, ricordo, in una seconda classe, stavano leggendo a voce alta un racconto dove una cicogna porta un bambino in una borsa. Mi chiedono: <<E’ vero maestra?>> Rispondo: <<Non credo proprio che un essere così delicato e importante venga affidato ad una cicogna>>. Fu una gara di mani alzate: “Io sono nata sotto i fiori”, “io sotto un cesto d’insalata”, “io sotto un cavolo”…. L’unica a non esprimersi era una bimba grandicella proveniente da una famiglia di contadini, fino ad allora seria e silenziosa. Scoppiò in una fragorosa risata tra lo stupore dei compagni. Lei sapeva come stavano veramente le cose perché più di una volta aveva assistito nella stalla ad un parto della sua mucca. I ragazzi guardano, conoscono, osservano in maniera impensabile, poi ricollegano, traggono conclusioni. Un giovedì, giorno di vacanza per chi faceva scuola mattina e pomeriggio, andai a Castelnuovo dove da sempre c’è mercato e su una bancarella mi comprai un paio di orecchini di madreperla per poche lire. La mattina dopo li misi ed andai a scuola. Avevo una classe di poche femmine ed un solo maschio. Erano ragazzi allegri, sereni ed era piacevole lavorare con loro. Spesso le bimbe sfottevano il maschio non proprio molto studioso, ma buono e con uno spiccato senso dell’umorismo. Prima dell’intervallo decidemmo di leggere silenziosamente un racconto. Ad un certo punto il maschio mi chiede: “Maestra, che vuol dire – incantevole?” Risposi: “Più che bello, bellissimo!” E lui: “Allora lei stamani è incantevole!” In classe ci fu un attimo di silenzio poi una risata sonora che diventò baldoria. Rivedo lui con gli occhi contenti e furbi. Non sono mai riuscita a capire se era convinto di ciò che aveva detto o mi aveva voluto sfottere. Mai più mi fu detta una cosa così bella. “Grazie, Giulio” gli dissi. In ogni tempo e in ogni scuola ci sono sempre stati elementi irrequieti e fonte di disturbo. In quel pomeriggio era difficile lavorare perché volavano in aria pennelli, colori e oggetti vari. Per evitare pericoli a cose e persone decisi di trasferirmi, con l’autore di quel caos, in un’altra aula dove tentai di avviare una conversazione sul tempo libero. Passatempo principale: la televisione. Cosa ti piace di più guardare? Cartoni animati! “ Soltanto quelli?” Risposta: “ Anco le donne nude! La sera tardi!” Fece un salto verso la lavagna. “Ora te ne disegno una”. Riuscii in tempo ad evitare che ciò accadesse. Sono tante le cose belle e brutte che accadono quando si sta per tanto tempo in mezzo ai ragazzi. Poi arriva “la brutta bestia”, la vecchiaia, come diceva mia nonna e le rivivi nel ricordo. Continui a seguire i tuoi alunni, gioisci in cuor tuo per i lieti eventi e per i loro successi, piangi per gli assenti”senza ritorno” che non sei stata capace neppure di accompagnare nell’ultimo viaggio. Sono molti, troppi. Ti domandi: “Perché?” ma nessuno sa darsi una risposta. Spesso le regole del mondo cambiano il loro corso abituale. Wanda Rubini 8 materiale su cui comporre rime raccontandogli fatti seri e, più spesso, meno seri intorno ai quali il nostro autore cuciva le sue poesie. “Il Poeta aveva estro”, dice Moro Battaglia di Cascio, nipote di Alberto e fedele custode orale dei suoi sonetti, “bastava raccontargli uno schizzetto di quel che era successo e poi ci pensava lui a imbastire la storia…”. Così, intorno ad un camino acceso d’inverno o fuori al fresco d’estate, le serate venivano spesso animate dai versi del nostro poeta. Pubblichiamo di seguito la trascrizione di uno dei sonetti, ancora inediti, di Alberto Battaglia dettatoci dalla memoria del nipote Moro. La storia si svolge a Cascio. E’ una sera d’inverno e mentre un gruppo di amici si ritrova in compagnia al Dopolavoro, comincia a nevicare. Gino Cozzi, buon bevitore, quella sera non ne vuol sapere di tornare a casa a piedi perché non si vuol bagnare con la neve e così gli amici devono inventarsi un modo per portarlo fino al Torrione dove egli abita. In seguito la vicenda viene raccontata al Poeta e lui non perde occasione per metterla in rima. Cadeva la neve dal cielo e la strada copriva e il Cozzi1 nel Dopolavoro con la comitiva pensava che a casa ha da andare e “i piedi toccare a terra io non voglio; la neve mi fa un brutto effetto perciò in un valletto mi avete a portar”. Provammo con un’asse ma parve non ci stasse su una scala si mise ma tutto fu invan segue a pag. 9 Come ricordano Aldo Bertozzi e Floriano Moni nell’introduzione del loro libro Persone e personaggi del comune di Molazzana, anche il nostro territorio “ha avuto le sue figure di spicco, individui che si sono fatti onore in settori disparati, dando lustro, con la loro attività, al Comune ove nacquero e in cui operarono”. Fra questi individui viene ricordato anche Alberto Battaglia, poeta nostrano nato a Vescherana, località di Molazzana, nel 1903. A lui e alle sue composizioni il nostro Comune aveva già reso omaggio nel 1987, curando la pubblicazione di una selezione delle sue poesie, in un volume dal titolo “Da un colle fiorito”. In questo modo le rime del “Poeta”, così soprannominato da chi lo conosceva, sono state fortunatamente stampate su carta e assicurate alle generazioni future. Prima della pubblicazione di questo libro però, le poesie di Alberto Battaglia avevano trovato spontaneamente modo di essere conosciute, da una buona parte della popolazione, attraverso un altro canale di diffusione: quello della trasmissione orale. Durante le serate a vejo, o in momenti di ritrovo comune come la vendemmia o la cucina del maiale, non mancava infatti chi allietava la compagnia cantando, su diverse arie, i sonetti del Poeta. Le rime del Battaglia nascevano da una vivace quanto attenta osservazione della vita e degli accadimenti paesani e molto spesso erano gli amici che gli fornivano Nel pomeriggio di sabato 19 settembre, a cura della comunità dei SS. Filippo e Giacomo, si è svolta a Montaltissimo la festa solenne in onore di Maria SS.Addolorata. Dopo la celebrazione della S.Messa da parte di Fra’ Benedetto Mathieu, è seguito il ringraziamento di Marco Franchi, cui è dovuto il restauro, a spese proprie e della madre Beatrice, dell’abito della statua, eseguito dalle Suore Benedettine del Monastero di S.Lucia in Trevi (PG). I paesani hanno infine offerto ai numerosi intervenuti un succulento rinfresco. (nella foto: Marco Franchi e Antonella sotto la statua di Maria SS. Addolorata, che indossa l’abito restaurato). 9 E’ il 3 agosto 1959, lunedì. Sono arrivato in Garfagnana da pochi giorni con i miei genitori, prendendo possesso delle stanze messeci a disposizione dal nonno per le ferie estive. Sono stato promosso in II media ed il trasferimento a Sassi rappresenta, per me, gratificante premio per l’impegno profuso sui banchi di scuola. Questa mattina, appena sveglio, mi sono lavato il viso dopo aver versato, con la brocca smaltata, l’acqua nella bacinella, asciugandomi quindi con la bianca salvietta di lino dalla lunga frangia che porta le iniziali della nonna, Z. M. (Zelmira Magnani) ricamate a rilievo. Sul tavolo di legno con ripiano di marmo della cucina, la mamma ha già riempito la scodella con il latte della Farfalla (una delle mucche allevate dal Pietro Tognocchi nel podere del ‘Monte’, condotto a mezzadria con il nonno). Nel bianco, fumante liquido, sul quale galleggia un sottile strato di panna, ho intinto una fetta di polenta gialla, ricavandone una gradevole sensazione. Dopo colazione, vestito con una semplice canottiera bianca, un paio di pantaloncini azzurri con l’elastico in vita e due scarpette da ginnastica, sono uscito a giocare. Sono amico di tutti i miei coetanei di segue da pag. 8 - I SONETTI DEL “POETA” E al fin dovemmo far secondo il suo progetto portarlo sulle spalle seduto in valletto. Portarlo dovette uno solo ed era il Dottore2 Luigiotto3 e Ginetto4 seguivan da scorta d’onore E il Cozzi che in groppa viaggiava sul trono sembrava il Negus Ras Tafari Tenendo ugualmente il suo ombrello E al proprio castello si fece portar Giungemmo alla corte si aprirono le porte e il seguito con arte depose il suo re Dall’alto cocchio dell’umana portantina e appena fummo dentro ci condusse giù in cantina E allegramente là tra il vino più squisito lo toglie il turicciolo a un bel pistone d’appassito. 1 Gino Cozzi di Cascio 2 Gino Guidi di Cascio, soprannominato il Dottore 3 Luigi Cassettari di Cascio 4 Gino Guidugli di Cascio Sassi, ma i miei compagni più cari (anche per la vicinanza delle rispettive case) sono il Valeriano ed il Giulio. Oggi abbiamo deciso di giocare “agli esploratori” e ci siamo addentrati – immaginando di essere Marco Polo, Cristoforo Colombo, Magellano - nella casaccia (come la gente chiama le case diroccate a seguito dei bombardamenti) posta a lato della strada principale del paese, davanti alla chiesa, dove si trovano alte ortiche, ma anche qualche lampone. Quando ci stanchiamo, cambiamo gioco, optando per due tiri al pallone nell’aia dei Pucci, a sinistra della chiesa. La palla - marca Superflex Paravinil, acquistata all’appalto, dall’Omero spendendo100 lire – ha il difetto di bucarsi con una certa facilità, costringendoci, in tal caso, a cambiar tipo di divertimento. Mentre stiamo giocando, sentiamo salire dal forno del bar Pucci l’inconfondibile profumo del pane fatto dalla Giulia e gliene chiediamo un pezzetto da mangiare, ma è caldo e ci potrebbe far male, per cui lei, dolce e premurosa come una mamma, ci invita a tornare un po’ più tardi, che ce lo darà senz’altro. Intanto arriva mezzogiorno e si deve far ritorno a casa per il pranzo; nessuno naviga nell’oro, ma a tavola c’è sempre qualcosa di buono. Oggi la mamma ha preparato la pasta con i fagioli (secondo una ricetta appresa dal nonno Agostino) e, siccome non c’è altro tipo di pasta, vi ha spezzato dentro un po’ di spaghetti. Di secondo c’è il baccalà e, per me che non amo il pesce, degli ottimi pomodori e qualche fiore di zucca fritto. Susine per frutta. Ho mangiato benissimo. Avendo ottenuto dai miei il permesso di non andare a fare il consueto, ma odiato, pisolino pomeridiano, alle due sono già in strada con i miei amici. Le piccole vie del paese sono lastricate con sassi rotondi tra i quali spunta l’erba. Per raggiungere i posti vicini, ma fuori dal paese (Sassi di Sopra, la Madonna della Neve, il Pianello, Muvico) ci sono stradine ancor più piccole, strette fra siepi di bosso. In paese ed in questi viottoli non è raro veder passare le mucche e, sulla via per Castelnuovo, anche i micci. Vicino alla chiesa di S. Rocco c’è un cumulo di rena. Quale miglior occasione per utilizzarlo allo scopo di creare una pista per far correre le tegline, i tappini delle bottiglie di birra Itala Pilsen, dell’aranciata Nocera Umbra, del chinotto S.Pellegrino, che raccogliamo fuori dal bar del Dino o del Pietro Pocai, a Eglio? Per la pista uno di noi tre, a turno, si siede per terra e gli altri due lo tirano per le gambe; così, strisciando sulla sabbia con il sedere, si crea un avallamento dai bordi rialzati che diventa, a seconda dei casi, un autodromo o un velodromo. A metà pomeriggio ci sono due appuntamenti irrinunciabili: prima la merenda, un panino imbottito (di formaggio o mortadella) fattoci dal Lino: è uno sfilatino di almeno 250 grammi, ma viene fatto fuori in un batter d’occhio, subito dopo si va “alle vacche” con il Giuseppe Tognocchi, cambiando ogni volta itinerario e immaginando che il percorso dalla stalla al luogo del pascolo (in Borelli, in Strampaiana, in Valli, alla Capannella o a Monti d’Anima) sia una tappa del giro d’Italia e le tre mucche del nonno (la Bianca, la Farfalla e la Perla) tre campioni del pedale. Al pascolo dobbiamo star attenti: la vacche non devono rimpinzarsi di erba medica, né sconfinare nei campi di altri agricoltori. A volte, presi dai giochi, non ci ricordiamo dei nostri doveri, rinvenendoci quando le bestie sono già lontane. Bisogna tirare a sorte chi dovrà andare a riprenderle per ricondurle ai pascoli adatti; chi viene designato dalla ‘conta’ mugugna un po’, ma sa che bisogna andare, e va. A volte però qualcuno di noi ha qualcosa che interessa agli altri (un giocattolo, un giornalino, una figurina) e la cosa diventa strumento di corruzione. Nei prati facciamo la sdruzzarella sedendoci su assicelle di legno che, a furia di scivolare sull’erba, diventano lisce come vetri e ci lanciamo in inebrianti e pericolose discese senza freni, a volte finendo in qualche palancita, graffiandoci per bene. Alle 7 si torna a casa e, in qualche caso, ci divertiamo con passatempi non lodevoli, come quando svelgiamo i catri per farli andare a rutola. A cena trovo una buona pasta asciutta condita con l’olio, un pezzo di cacio, verdura e frutta di stagione. Per bere c’è l’acqua della fontana, attinta con la paiulina e, per i grandi, il vino striscìn, tanto aspro che, vien detto ridendo, occorre legare chi lo beve con un cavestro, onde non fargli fare uno schizzo fino al soffitto. Dopo cena si gioca a pompa sulla piazzetta della fontana del Pozzo fino alle 9,30, quando un richiamo imperioso, che non consente possibilità di replica (“Ragazzi, è ora di andare a dormire”) ci obbliga a far ritorno alle nostre case. Siamo stanchi, ma felici. Questa sì che è vita! Aldo Bertozzi 10 C’era anche Elio Bortolotti, 87 anni, superstite nell’eccidio del Monte Rovaio, alla commemorazione dei partigiani del “Gruppo Valanga” (v. l’intervista su La Pania n.75, settembre 2007). Come è noto, in un’azione di rappresaglia dei nazifascismi, il 29 agosto del 1944, morirono 19 partigiani tra cui Leandro Puccetti, studente in medicina, che comandava il Gruppo. La cerimonia, nel 65° anniversario dell’evento, era iniziata presso il cimitero di Gallicano. Alla presenza delle autorità, era stata deposta una corona sulla tomba di Puccetti. Successivamente, al Piglionico, località in comune di Molazzana, nella cappellina fatta erigere in onore dei caduti, fra’ Benedetto Mathieu ha celebrato la Santa Messa. All’omelia, ha tra l’altro detto:”Le ricorrenze diventano semplici automatismi della memoria se dietro di esse non ci sono prospettive per il futuro”. Ha sviluppato poi questo concetto con la consueta chiarezza, sottolineando il valore della giustizia, centrando appieno il significato della cerimonia. GLI INTERVENTI Il Sindaco Rino Simonetti, visibilmente commosso, ha ringraziato gli intervenuti, in modo particolare Elio Bortolotti e le figlie di Viola Bertoni, medaglia d’oro, che i partigiani chiamavano “mamma Viola”. L’Onorevole Raffaella Mariani ha ribadito come gli eventi di quell’Agosto di 65 anni fa, costituiscano una delle pagine più tragiche della storia della nostra zona. Devono essere motivo di continua riflessione soprattutto per le giovani generazioni. Il Senatore Andrea Marcucci, citando un filosofo spagnolo, ha sottolineato come “chi non ricorda il passato, è condannato segue a pag. 11 11 segue da pag. 10 - La commemorazione del gruppo Valanga prima o poi a doverlo rivivere”. Ha poi aggiunto: “anche certi affanni che si prospettano e di cui parlano i media per la non lontana ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sono segnali forti che invitano a non abbassare mai la guardia, ad essere sempre memori dei valori che spinsero a combattere i partigiani del Valanga”. guerra e dei successivi avvenimenti. Giannecchini ha poi donato al Sindaco Simonetti un quadro che illustra i luoghi dell’eccidio e le varie postazioni occupate dagli uomini del “Valanga”. Ha inoltre fatto omaggio al nostro Comune di una copia del manifesto funebre che annuncia la morte di Leandro Puccetti. L’ORAZIONE UFFICIALE Oratore ufficiale della celebrazione era il Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza, Ilio Giannecchini, che ha ricordato uno per uno i partigiani scomparsi, esaltandone l’eroico comportamento. L’Istituto da lui diretto ha inoltrato, già da tre anni, la richiesta, molto documentata, perché sia conferita la medaglia d’oro ai 16 comuni della Garfagnana, che più di altri hanno sofferto le ferite della LE AUTORITA’ Alla cerimonia erano inoltre presenti con i labari: il Sindaco di Barga, Marco Bonini; il Sindaco di Gallicano, Maria Stella Adami; l’Assessore Provinciale Emiliano Favilla; l’Assessore Pietro Onesti, in rappresentanza della Comunità Montana della Media Valle del Serchio; l’Assessore ai lavori pubblici e ambiente di Castelnuovo Rangone (Modena), Benedetta Brini; il Consigliere del Comune di An- zola nell’Emilia, Carlo Castellucci (n.d.r.: Anzola è il Comune dove abita Elio Bortolotti); il Consigliere Rocco Iacopetti, per il Comune di Vergemoli; il Consigliere del Comune di Castelfranco nell’Emilia, Matteo Silvestri. Per il nostro Comune hanno presenziato alla manifestazione anche gli Assessori Bruno Pieroni e Richard Boni, i Consiglieri Pietro Biagioni, Giuseppe Carli, Davide Togneri, Ivo Poli, Loriano Pocai, Chiara Rossi e Nicola Rossi. Sono intervenuti altresì: l’Associazione Italiana degli Autieri, l’ A.N.P.I., l’A.N.A., i militari della Stazione Carabinieri di Gallicano e della Guardia di Finanza di Castelnuovo Garfagnana, il Dottor Gianberto Giorgi comandante dei vigili del gruppo “Garfagnana Uno”. F.M. “Il pellegrinaggio risponde ad un’esigenza insita nel cuore della persona umana, quasi un’inquietudine, un’insoddisfazione che spinge ad andare sempre oltre, alla ricerca di qualcosa di più grande, di più bello, di più vero” (da “Tutto su Lourdes” ed. Città nuova). Quello iniziato il 5 settembre u.s.è stato il terzo pellegrinaggio a Lourdes organizzato da frà Benedetto Mathieu. Vi hanno preso parte una cinquantina di persone provenienti dai paesi di cui frà Benedetto è parroco. Oltre alla visita alla Grotta delle Apparizioni, i pellegrini hanno condiviso vari momenti liturgici di grande spiritualità durante i quali un pensiero speciale è stato rivolto ai malati delle varie comunità. La gita a Lourdes ha permesso anche di visitare le città di Carcassonne e Avignone ed altri celebri monumenti di interesse turistico. 12 Mamma ti presento Facebook! Sono anni, questi, dove l’evoluzione tecnologica è impressionante e anche un esperto fatica a restare al passo con i tempi; figuriamoci la difficoltà che può avere una persona abituata a cose concrete, visibili, a comprendere un universo nuovo come quello virtuale di internet. Mi sono trovata mille volte davanti al computer nella mia camera, intenta a spedire l’ultima mail, con la mamma che dal salotto urlava : “è pronta!! La finisci con quell’affare stupido…a che servirà?!?”. Altrettante mille volte ho provato a rispondere a questo quesito.. Tanto per cominciare, internet è una risorsa insostituibile, è un’innovazione che ci permette di accedere a qualsiasi tipo di informazione, dalla più banale, come può essere la consultazione di ricette di cucina, o del meteo, fino a cose molto più utili; si possono frequentare veri e propri corsi universitari on-line o parlare con persone dall’altra parte del mondo a costo zero. Per comprendere, invece, il fenomeno Facebook bisogna fare un ulteriore passo avanti. Questo social network è nato per raccogliere e tenere in contatto gruppi di amici sfruttando appunto internet e la sua diffusione. E’ stato inventato da uno studente americano, Mark Zuckerberg, che non voleva perdere di vista i suoi amici alla fine del college, e come spesso accade a una cosa nata per caso, si è diffuso fino ad oltrepassare i confini degli Stati Uniti ed è arrivato in tutto il mondo con oltre 250 milioni di utenti. Il meccanismo è molto semplice: ogni persona iscritta, tra l’altro gratuitamente, dispone di una pagina personale cui può accedere da un qualsiasi computer mediante una password, esso può modificare questa pagina, come fosse il proprio diario, o la propria agenda, scrivendo notizie personali, aggiungendo foto, video e quanto sia di suo interesse, inoltre ogni utente ha una propria lista di amici che sono connessi a questa pagina, possono vedere, commentare, lasciare messaggi all’interessato, che a sua volta lo può fare nella pagina dell’amico; in questo modo si crea una vera e propri rete di amici, si possono così scoprire passioni, interessi e novità di amici che per una ragione o per l’altra abbiamo perso di vista. Su Facebook è inoltre possibile raccogliersi in gruppi a sostegno o contro determinate cose, ad esempio contro l’abbandono degli animali o a sostegno di una squadra di calcio. I gruppi che si formano sono i più svariati, esistono anche gruppi simpatici che prendono in giro avvenimenti o personaggi, per fare due risate. Insomma mamma, io penso che quell’ “affare stupido”, come ti piace chiamarlo, non è poi così stupido. Facebook è diventato un “luogo” dove riunirsi e condividere un po’ di più le nostre vite, per sentirsi più vicini a persone lontane, per sostenere cause che ci stanno a cuore e rendere un po’ più umano e conviviale il mondo virtuale di internet. E’ per me la dimostrazione che la tecnologia fredda e a volte fine solo a se stessa, si può sviluppare ed evolvere in cose concrete e fruibili da tutti. La stagione delle mele cotte L’estate ormai si è esaurita, il sole caldo e potente dell’estate ha lasciato spazio alle nuvole che spesso ricoprono il nostro cielo come un mare di panna morbida. Le piante riprendono vita sotto la prima pioggia, che quest’anno ha particolarmente tardato ad arrivare. Se le guardiamo attentamente sembrano sorridere come sotto una rinfrescante doccia. Finalmente smettiamo di annaffiare gli orti, ormai semivuoti, e lasciamo che la pioggia disseti la terra arida, a volte crepata. Le voci che riempivano le piazze e le botteghe sembrano eco lontane, quasi mai esistite, si sente solo il vento che spazza via la polvere e stacca le foglie secche, e la pioggia che batte e lava purificatrice ogni cosa. Il paesaggio è cambiato e anche lo stato d’animo sembra mutare con l’accorciarsi delle giornate, c’è chi sorride aggiungendo una coperta al letto attendendo dolcemente il Natale e chi malinconico ripensa alle belle giornate fra feste e gavettoni. Tutti si ritirano nelle case calde, fra poco si riaccendono i camini e lo scoppiettare della legna ritornerà a breve il rumore che accompagna le giornate fredde delle case garfagnine. Anche sulla tavola si vedono i cambiamenti, non ci sono più le fresche insalate estive, ma fumanti minestre, niente più sorbetti ghiacciati, c’è bisogno di qualcosa di più caldo e nutriente, si riaccendono i forni e si prende il frutto più abbondante dei nostri coppi, giù un po’ di zucchero ed ecco qua le mele cotte…Ahh!!adesso ricordo perché amo tanto questa stagione..la mia novantenne nonnina ricorda ancora quando, dopo aver fatto il pane, infornavano interi tegami di mele. Se qualche raggio di sole riscalda ancora un po’ la terra arriveranno anche i funghi, e non manca molto alla vendemmia, ho sentito dire che quest’anno sarà una grande annata. Ci ritroveremo davanti al camino a sgranocchiare le mondine fresche e aspetteremo in gloria che scenda qualche fiocco di neve. I colori accesi dell’autunno presto ci riempiranno gli occhi. Finalmente è arrivata la stagione più romantica dell’anno. 13 In questa bella foto di Giancarlo Carli, l’Ottavio dà prova della sua abilità nel “rivoltare” le castagne in padella, senza che ne esca fuori una. Imparate gente! Sabato 5 settembre 2009 vi e’stata la visita a Barga e Sommocolonia di Joseph Hairston, veterano artigliere dalla 92a Divisione Buffalo impegnata nel dicembre 1944 nella nostra zona durante il conflitto mondiale. Mr Hairston ha voluto visitare oggi, in tempo di pace, i luoghi che ha visto durante il conflitto; Barga, Sommocolonia, Gallicano e anche Molazzana. Classe 1924, nato in Virginia, oggi vive a Washington DC, ha fatto parte degli artiglieri della Buffalo in Italia ed è amico degli altri reduci che nel 2000 visitarono già Sommocolonia dando il via al progetto “Rocca della Pace, luogo simbolo della fratellanza mondiale. Allora era arrivata a Barga anche la vedova del tenente John Fox, l’eroe che nella Rocca di Sommocolonia si fece cannoneggiare dall’artiglieria amica, americana, per fermare l’avanzata delle truppe tedesche. Un sacrificio ancora più grande perché compiuto per la libertà di una terra straniera. Mr Hairston ha scoperto la targa di intitolazione della prima via in Italia come “Via 92a Divisione Buffalo”. Al termine della manifestazione verso le ore 17.00 accompagnato dalle associazioni “Linea Gotica Lucchesia” e “Divisione Buffalo” (che hanno partecipato attivamente all’organizzazione della manifestazione) con mezzi ed uniformi dell’epoca, Mr.Hairston e’ arrivato a Molazzana dove e’ stato accolto dal Vice sindaco Bertoncini e dai Consiglieri Carli e Togneri nonchè da molte persone accorse a vedere uniformi e mezzi d’epoca della seconda guerra mondiale. Dopo il saluto ed il ringraziamento della visita i rappresentanti hanno donato a nome dell’amministrazione comunale un libro sulla Garfagnana. Al termine di un piccolo rinfresco curato dalla protezione civile, la carovana e’ ripartita alla volta di Barga. Giuseppe Carli 14 L’estate sta finendo e un anno se ne va…questa estate se ne sta andando per lasciare spazio all’autunno e proprio ora è il momento di dare un’occhiata indietro. Così facendo si possono notare mesi pieni di lavoro, di divertimento, di festeggiamenti e grandi ricorrenze per il paese di Cascio. 10 MAGGIO: Giornata dello sport e del Bambino Un’intera giornata dedicata ai più piccini del nostro comune che si sono battuti e divertiti in partite di calcio e palla a volo, un momento di aggregazione per tutto il comune di Molazzana che si è ritrovato riunito non solo per passare bei momenti in compagnia ma anche per appoggiare buone cause. Gli incassi della giornata sono stati divisi per la ristrutturazione della “Stalletta nel pezzo”, edificio in condizioni precarie che vede le varie associazioni del paese, la parrocchia e il comune uniti per poterlo risistemare non solo per un fatto estetico e funzionale ma anche per un fatto di sicurezza. A questo progetto sono stati destinati gli incassi del pranzo che ha avuto grande affluenza e si è svolto nel “Pezzo”, il prato adiacente la piazza. Gli incassi della tombola svoltasi nel pomeriggio sono stati destinati ai terremotati dell’Abruzzo. Finiti i giochi dei bambini, sono scese in campo le donne del nostro Comune che si sono divise in due squadre.. “Scapole” contro “Ammogliate” e si sono battute in una partita a calcetto nel “Memorial Susanna Biagioni” dove sono uscite vincitrici le “Scapole”. 29 MAGGIO-26 GIUGNO: 20° Torneo di Calcetto in notturna Venerdì 29 maggio ha avuto inizio la Coppa Cascio che quest’anno raggiunge il traguardo dei 20 anni. Appuntamento importante nell’ambito calcistico della nostra zona ha avuto una grande affluenza non solo sulle tribune ma anche nella zona ristorante con menù che varia, come ormai da anni, dalla pizza, al piatto freddo fino a primi e secondi piatti. Proprio in occasione del compleanno del Calcetto l’A.S.R. Cascio ha messo in palio nella lotteria “Vinci anche tu la Coppa Cascio” con estrazione nella serata finale, un week-end alle Terme di Chianciano per due persone. E’ stato disputato nelle stesse sere un torneo giovanile, il “Trofeo Mobilart” in palio per le squadre dei bimbi, '98 - ' 99. 11 LUGLIO: 40 anni di Crisciolette Grande festa alla Criscioletta, una serata tutta dedicata a lei partendo dagli inizi della Sagra fino ad oggi, l’evoluzione della festa non solo nel suo ingrandirsi ma anche nei suoi scopi che sono cambiati, ingranditi ma che ha mantenuto al suo centro la voglia di ‘fare’ e di aggregazione del nostro paese. E’ stata una serata ricca di avvenimenti che hanno spaziato dal divertimento fino al lato commovente di questi 40 anni. La serata si è svolta nel centro di Cascio, segue a pag. 15 15 segue da pag. 14 là dove nelle sue origini aveva avuto inizio la Sagra: aperitivo in piazza sotto i fornelli già caldi e fumanti dalla cottura delle crisciolette, cena nel “Pezzo”, torta di nuovo in piazza San Lorenzo dove si è svolto il bello della serata. L’arrivo della torta con le 40 candeline dalla porta d’ingresso del paese accompagnata dal consiglio direttivo dell’A.S.R. Cascio e da molte persone attive nella vita della Sagra fin dai suoi inizi, discorso del Presidente Alessandro Bertolini e del Sindaco Rino Simonetti che hanno ricordato e fatto presente molti aspetti positivi di Cascio e dell’armonia che esalta la continuità negli anni delle feste, il tutto presentato dallo ‘show men’ Cascerotto Abramo Rossi. Grande emozione e commozione è stata portata dalla proiezione del filmato girato da Mauro Bertoncini che con la sua professionalità ci ha fatto fare un tuffo nel passato mostrando le interviste fatte a persone che sono state le “fondatrici” di questa festa, mostrando il lato divertente degli inizi ma anche quello nostalgico nel ricordare e vedere in vecchie pellicole persone che non ci sono più ma che vengono ancora ricordate come presenti nella vita dell’associazione e del paese. Ma i vecchi ricordi non sono stati evocati solo da filmati e racconti ma anche riproponendo il gioco famoso e tanto parlato a Cascio ..la ‘corsa coi trampoli’! Un vero tuffo nel passato, una gara che tornava ad essere combattuta là dove è nata, in piazza! La serata è poi andata avanti con brindisi e tanta musica festeggiando non solo la Criscioletta ma anche i Cascerotti dediti a questa festa e al loro paese. 30/31 LUGLIO 1/2 AGOSTO: 40° Sagra delle Crisciolette Con grande successo si è svolta la 40° Sagra delle Crisciolette, quattro giorni intensamente immersi in Crisciolette e non solo. Giovedì 30 luglio, serata di apertura della Sagra con festeggiamenti dove i nostri bambini hanno posto nel centro del campo 40 candele,spettacolo degli sbandieratori di Gallicano e l’arrivo anche qui della grande torta a forma di Cotte offerta dall’Associazione a tutti i presenti alla serata, brindisi e ancora baldoria per fare gli auguri alla Criscioletta che è stata esaltata non solo nella serata iniziale ma in tutte e quattro le sere dando la possibilità quest’anno di poterla assaggiare accompagnata a contorni come se fosse in una casa Cascerotta. Quattro sere di grande lavoro e di divertimento con ottimi risultati grazie alla grande affluenza. 10 AGOSTO: San Lorenzo Eccoci qua. Passata la Sagra al Campaccio ‘raccattiamo i nostri arnesi’ e torniamo in piazza, là dove tutto ha avuto inizio. Siamo arrivati alla festa del nostro Patro- no, San Lorenzo. Messe insieme le forze della gente della parrocchia ci accingiamo a festeggiare anche in questa occasione. Ma il festeggiamento è doppio. Infatti la serata ha avuto inizio con l’inaugurazione del Pallaio nella zona parrocchiale adiacente la piazza che è poi diventato motivo e luogo di ritrovo nelle ultime serate di questa calda estate. Un buon aperitivo sul terrazzo dell’Ada e cena ai suoi piedi nella terrazza ristrutturata pochi anni fa dietro la chiesa, una festa sparsa nel piccolo centro del paese. Il dopo cena è stato allietato dallo spettacolo di cabaret e poi per chi ha avuto voglia, allontanandosi poco dalla festa, poteva trovare un posto abbastanza buio per vedere le tradizionali stelle cadenti del 10 d’Agosto. 15 AGOSTO: Santa Maria Una festa che ha chiuso la stagione estiva, l’ultima prima delle ferie! Anche questa si è svolta nella terrazza dietro la chiesa, una cena a base di grigliata e contorni…semplice perché ormai la stanchezza si fa sentire e anche la voglia di mangiare comincia ad esser poca viste le tante feste e serate che hanno preceduta questa di chiusura. L’estate è stata piena di impegni ma…che bell’estate! Federico Corti Promosso dall’Associazione Musicale “Il Serchio delle Muse”, nell’agosto scorso si è tenuta a Molazzana, in Piazza Europa, un’ esibizione di Contro Quintetto con gli Ottoni del Maggio Fiorentino. La manifestazione ha avuto un largo successo. Nella foto vediamo l’assessore alle finanze, scuola e cultura, Bruno Pieroni, dopo l’omaggio floreale alla soprano Arianna Franchi, applauditissima nel corso della serata. (Foto di Sauro Rigali) 16 Grandissima edizione quella che si è svolta domenica 12 luglio a Sassi Eglio del Trofeo Lino Micchi di corsa su strada. Si sono dati appuntamento in 65 nel pittoresco borgo abbarbicato all’ombra delle Panie per quello che ormai è diventato un classico dell’atletica su strada della nostra provincia. Già durante la fase di punzonatura e riscaldamento gli occhi del numeroso pubblico accorso cercavano ammirati gli atleti piu forti e fin da qui si è capito l’altissimo tasso di qualità della corsa organizzata dall’ASD Sassi Eglio in collaborazione con l’ Orecchiella Garfagnana. Al via erano presenti infatti campioni di caratura internazionale come il keniano della Virtus Lucca Philemon Kipkering, il giovane ruandese dell’Orecchiella Jean Baptiste Simutake con il vice campione del mondo 2007 di corsa in montagna Gabriele Abate, i fortissimi marocchini Jamali ed El Ghizlani, le punte della Corradini Rubiera Paolo Battelli (campione in carica) e Guidetti Luigi, Massimo Mei dell’Atletica Castello con il grande Marco Baldini del Parco Apuane insieme a Guerrucci Marco, Lorenzetti Maurizio e Lorenzo Checcacci, le splendide seconde linee dell’Orecchiella Orsi Domenico, Michele Greco e Angelo Girolami. Inizia lo show di Simutake. Il giovane atleta del Rwanda, in forza all’Orecchiella Garfagnana vola via in solitaria con un’assolo spettacolare, per il gruppetto in caccia non c’è niente da fare che vederlo andarsene. Vola via leggero sullo strappo della chiesa di Eglio, aumenta il distacco nel bosco prima di tornare a Sassi con l’erta finale e la passerella negli ultimi 200 metri di fronte ad un pubblico entusiasta ed ammirato dalla corsa della gazzella africana che va a demolire il record della corsa con 24’ e 17’, oltre un minuto e mezzo sotto il vecchio record di Battelli, al ritmo incredibile di 3’22” al kilometro! Mentre Simutake si godeva il trionfo in solitaria, dietro scoppiava la bagarre per il secondo posto, attaccava Kipkering che staccava Abate di qualche metro, nella ripida discesa finale che porta all’ingresso del campo sportivo clamoroso “dritto” dell’africano che andando lungo nel curvone di ingresso sbagliando strada lasciava via libera ad Abate che ringraziava del regalo ( Kipkering protesterà all’arrivo con gli organizzatori per la non chiusura del tratto) e andava a coglier l’argento. Incredibile finale per una corsa che ha visto un dominatore assoluto ed una battaglia entusiasmante per le posizioni di rincalzo. A questi fuoriclasse dlla corsa su strada seguivano a breve distanza Mei, Guidetti, El Ghizlani, Lastrucci Maurizio, Simi Stefano e con il 12° posto il primo degli atleti garfagnini al traguardo, il gorfiglianese dell’Orecchiella Orsi Domenico. segue a pag. 17 L’ USD MOLAZZANA INIZIA COL BOTTO Questa la composizione del girone C di seconda categoria che comprende anche l’USD Molazzana: Fornoli, Acquacalda – S. Pietro a Vico, Aquila S. Anna, Avane Metato, Castelvecchio di Compito, Coreglia, Fornaci – Ania – Mediavalle, Gallicano, Lucca Calcio, Molazzana, Montuolo – Nave, Morianese, Piazza al Serchio, Sporting Massa Macinaia, Virtus, Vorno. I quadri tecnici, per il campionato 2009 – 2010, degli amaranto sono questi: Allenatore: Riccardo Mugnaini Portieri: Roberto Biagioni, Michele Martini Adami Difensori: Francesco Babboni, Davide Bertoncini, Cristian Bertoni, Alessio Biagioni, Luca Biagioni, Francesco Fantoni, Alessio Malatesta, Stefano Miglianti. Centrocampisti: Federico Babboni, Matteo Bertoncini, Alessio Papi, Davide Pieroni, Emanuele Pierotti, Gian Marco Savoli Attaccanti: Stefano Betti, Pier Michele Mori, Matteo Pocai Nella prima giornata di campionato il Molazzana ha battuto il Massa Macinaia per 2 – 1 con gol di Pocai e Betti. Nel derby con il Fornaci di Angelini, in trasferta, ha vinto per 2 a 0 con reti di Pocai e Luca Biagioni. Alla fine di agosto, al Campo del Monte si è disputato il “Memorial Franco Franchi”, l’indimenticabile “Franchino” che fu tra i più convinti sostenitori dell’US Molazzana. Se lo è aggiudicato il Real Castelnuovo davanti al Fornaci – Ania ed al Barga. Il “Trofeo Vando Battaglia” è stato invece appannaggio del Molazzana che ha vinto per 2 – 0 con il New Castle – Amatori, poi ha superato ai rigori la Virtus e Robur – Castelnuovo. Davide Togneri 17 segue da pag. 16 Grande la vittoria di Silvano Fioravanti del ASD Pontedera La Galla che con 30’ e 34” stravinceva la categoria Veterani davanti a Lauro Ghilardi e Bertoncini Franco. Splendida la Laura Baldanzi del Team Suma, vera mattatrice delle corse della nostra valle che con il tempo di 33’17” metteva in riga la forte Irene Nacci dell’Atletica Valdarno. Andreotti Francesca della Silvano Fedi Pistoia e il “cucciolo” di casa Francesca Setti, con i suoi diciassette anni grande promessa del futuro del l’Orecchiella Garfagnana. Lotta a due infine nella categoria Argento dove Castropignano Emilio delle Sbarre Titignano ha avuto la meglio sull’omino di ferro Giuseppe Monini (classe 1939) e su Ponziani Daniele. Corsa stupenda, atleti fortissimi, scenario incantevole che ha lasciato la ribalta subito dopo a decine di piccoli atleti che nel campo sportivo si sono sfidati con gare sui cento metri. Già fortissimi ed impostati i piu grandi, teneri ma grintosi i piu piccolini (2 e 3 anni) con il loro pettorali e le loro scarpine da running a far mulinare gambe e braccia a più non posso, con i più grandi, genitori, pubblico e addetti ai lavori, a sognare per loro il futuro sui campi di gara più importanti. Alla manifestazione erano presenti gli amministratori comunali Bertoncini e Pieroni, il prof. Mario Regoli e la vedova del compianto Lino Micchi, Sig.ra Fulvia. Edoardo Paladini IMPRESA EDILE BERTONCINI BOTTEGA DEL FATTORE 2-0 (Bertoncini M., Saisi S.) La formazione dell’ Impresa Edile Bertoncini di Cascio si aggiudica il torneo di calcetto Sassi 2009 contro la Bottega del Fattore di Fornaci di Barga per 2 a 0 bissando il successo della prima edizione del 1990. Terza forza del torneo la squadra di Barga Real MA CHI di Lorenzo Funai. La cosa simpatica è stata la premiazione dove il vice sindaco Bertoncini premiava i vincitori: la sua squadra Classifica finale 1° Classificata: I.E. Bertoncini Cascio 2° Classificata: Bottega del Fattore Fornaci di Barga 3° Calssificata: Real MA CHI Barga Capo cannoniere: Bini Graziano Sabbiolina 12 goal Miglior portiere: Martini Adami Michele I.E. Bertoncini Cascio Per la prima volta la formazione della Villetta vince il torneo di calcio amatoriale, che si svolge presso il campo sportivo di Sassi ininterrottamente dal lontano 1995, ai calci di rigore per 5 a 4 contro la formazione dei Diavoli Rossi di Filicaia, terza la formazione del Sassi-Eglio che supera per 4 a 0 nella finale di consolazione il Fornaci Spartans. Si ringrazia anche la partecipazione dei Randagi Apuani e degli amatori del Cardoso. 18 Se.Ver.A. 0583 644280 dal 1918 a Castelnuovo locale completamente rinnovato LA RACCOLTA DI FERRO E MATERIALI INGOMBRANTI VIENE EFFETTUATA: ULTIMO VENERDÌ DI OGNI MESE PRESSO I CONSUETI PUNTI DI RACCOLTA R.S.U. PER NOTEVOLI QUANTITÀ DI MATERIALI CONTATTARE IL NUMERO SOPRA CITATO Via Nicola Fabrizi, 2 - CASTELNUOVO GARFAGNANA [email protected] - Tel. 0583 62408 Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca VANDO BATTAGLIA COSTRUZIONI costruzioni edili e stradali acquedotti e fognature Costruiamo e Conserviamo un Ambiente Sicuro RTIFIE D E N AG TE M I Net MA Via della Rena 9G 55027 Gallicano Lucca Tel. 0583 730132-39 - Fax 0583 730284 www.vandobattaglia.it - [email protected] C Azienda Certificata: S.O.A. e UNI EN ISO 9001:2000 E M E N T SY S 19 FASSA A MOLAZZANA AGRARIA BERTOLACCI SESTO DI MORIANO (LU) AGRARIA BERTOLACCI di Bertolacci Clara, Corti Massimo & C. s.n.c. 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