SHOCK BREXIT
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SHOCK BREXIT
€2* In Italia Sabato 25 Giugno 2016 Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano L’ATTACCO ALLA MONETA GB RISCHIO SOVRANO Anno 152˚ Numero 173 LA VITTORIA DEL NO ALLA UE IL CROLLO DEI MERCATI LA RISPOSTA EUROPEA Brexit vince con il 51,9% Cameron si dimette, a ottobre il suo successore Giornata da brivido in Borsa La sterlina crolla ai livelli ’85 Lo spread BTp-Bund schizza Lunedì il vertice dei leader Milano e Madrid -12,5% Lo scudo Bank of England: oltre quota 180 poi scende Juncker: non è l’inizio della fine Peggiore Atene con -13,4% 250 miliardi per le banche a 153 con gli acquisti Bce Renzi oggi incontra Hollande SHOCK BREXIT EUROPA, SVEGLIATI O lunedì o niente di Roberto Napoletano L’ ultima perfidia degli inglesi è stata quella di prendersela comoda. Per discutere del divorzio dall’Unione europea danno appuntamento a ottobre. Loro se la prendono comoda, i mercati no. Non c’è stato un effetto Italia, ma è scattata la corsa al Bund tedesco e si vendono Btp italiani e Bonos spagnoli. Tutte le banche europee pagano dazio, ma quelle italiane pagano di più, e pagano di più di quel che devono. È scesa fino ai minimi dall’85 la sterlina, ma si è indebolito anche l’euro, si rafforzano il dollaro, l’oro, i beni rifugio. Questa è la realtà. mente produttive, bisogna che lunedì nell’incontro a tre (Merkel, Renzi e Hollande) l’Europa si svegli e batta un colpo. Per capirci, i tre premier più quello spagnolo, rappresentano oltre il 70% del prodotto interno lordo dell’eurozona, hanno tutti i numeri e la legittimazione politica per prendere decisioni non usuali in termini di lavoro, crescita, welfare, sicurezza e immigrazione. Bisogna che la Germania si convinca che il suo straordinario surplus venga “speso” per un rilancio di cui godano tutti i cittadini europei a partire da quelli tedeschi. Renzi e Hollande devono dimostrare di avere le capacità e la forza politica per persuadere la Merkel a L’errore politico più grave che l’Euro- completare l’unione bancaria con la pa potrebbe compiere è quello di fare garanzia unica sui depositi, varare un finta di niente, di continuare a girarsi grande piano di investimenti con o sendall’altra parte. La decisione della Gran za eurobond e condividere, parallelaBretagna di uscire dall’Unione europea mente, i debiti pubblici nazionali non in appartiene alla storia e determina una nome di una solidarietà pure necessaria frattura profonda, pone un (gigantesco) tra Paesi del Nord e Paesi del Sud, ma problema politico ed esige risposte piuttosto sulla base di una convinzione politiche all’altezza di una decisione di ideali e di convenienze altrettanto storica. Non abbiamo più tempo per fondata. È così difficile, ad esempio, vertici vuoti e inconcludenti, il Consicomprendere che il rischio rappresenglio europeo non è la sede giusta per tato dai derivati nelle pance delle banprendere decisioni forti, immediatache tedesche e francesi è di certo non Tutto quello che fino a ieri poteva apparire velleitario, oggi è assolutamente indispensabile. Mi verrebbe da dire: o lunedì o niente. O lunedì l’Europa si sveglia, coglie questa occasione, dimostra di saper reagire e di offrire una speranza fatta di cose concrete ai cittadini europei, o, subito dopo, dovrà constatare che sarà troppo tardi, sarà costretta a prendere atto di avere perso l’appuntamento con la storia. I mercati non aspettano né i comodi inglesi né i tempi scanditi dalle pigrizie e dagli egoismi dell’Europa di oggi, e ahinoi fanno pagare ai Paesi a alto debito il costo più pesante dell’incertezza politica. L’Italia deve essere in prima linea con Germania, Francia e Spagna nel chiedere e ottenere un’Europa federale che metta in comune difesa, debiti e politiche espansive. Il sogno europeo non può che ripartire da qui se vuole ambire a diventare realtà. In fondo, ancora una volta, dipende molto da noi. LE BORSE LE ANALISI E I FOCUS L’INTERVISTA Ribasso record a Piazza Affari (-12,48%). Mai nella storia, neanche dopo l’attacco alle Torri gemelle, la Borsa di Milano era caduta così E adesso povera Europa BTp e la giornata quasi normale di Adriana Cerretelli u pagina 5 di Isabella Bufacchi u pagina 8 *** E FRANCOFORT DAX -6,82 TOKYO NIKKEI -7,92 MILANO FTSE MIB -12,48 Paura da assenza di leadership Prioritario stabilizzare il dollaro di Alessandro Plateroti u pagina 3 di Donato Masciandaro u pagina 11 di Vittorio Emanuele Parsi u pagina 6 di Laura Serafini u pagina 13 Lo scudo delle banche centrali Renzi e referendum, il nodo dimissioni di Alessandro Merli u pagina 7 9 770391 786418 *** PARIG0 I CAC4 -8,04 Calenda: investire di più per superare le paure dell’Europa MADR35ID IBEX -12,35 di Carmine Fotina la prima telefonata con Renzi. Meno di due L’anno zero di un partner riluttante Boccia: niente panico, ora reagire A ll’alba ore dopo la riunione di emergenza a Palazzo Chigi, per fare il punto su una situazione che improvvisamente di Leonardo Maisano u pagina 4 di Nicoletta Picchio u pagina 14 Unione di fuggitivi e derive populiste Rete di sicurezza, l’ipotesi delle Casse 60625 inferiore a quello delle sofferenze delle banche italiane robustamente coperte da un’invidiabile dote di garanzie collaterali? di Lina Palmerini u pagina 12 La bussola del risparmiatore: come giocare in difesa di Maximilian Cellino, Balduino Ceppetelli, Andrea Gennai, Marilena Pirrelli u pagine 18 e 19 da uno scenario sventato si era tramutata in una crisi reale. Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, ancora molto ascoltato dal premier sui temi europei affrontati con piglio nella breve parentesi di Rappresentante italiano a Bruxelles, mette per qualche minuto in secondo piano le priorità del ministero per un’intervista a tutto campo sul ciclone Brexit. Ministro, il governo studia possibili misure di emergenza? Come è ovvio per un grande Paese del G7 come il nostro il governo ha lavorato anche sullo scenario Brexit considerando rischi e risposte. Ma per ora mi attengo alle parole di Renzi: il governo tutelerà con ogni mezzo necessario la stabilità e i risparmiatori. ATENE ASE -13,42 Continua u pagina 15 Prezzi di vendita all’estero: Albania €2, Austria €2, Francia €2, Germania €2, Monaco P. €2, Slovenia €2, Svizzera Sfr 3,20 * con “La Valutazione d'Azienda” € 9,90 in più; con “I Codici del Sole 24 Ore” € 9,90 in più; con “Tecniche di Mediazione” € 9,90 in più; con “L'Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Unico 2016 e Dichiarazione Irap” € 9,90 in più; con “Transazione Fiscale” € 9,90 in più; con “Unioni Civili e Convivenze” € 9,90 in più; con “Antiriciclaggio” € 9,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 2,00 in più. Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 2 Shock Brexit La capitalizzazione «bruciata» Vendite a pioggia su tutti i listini: l’indice Stoxx 600 manda in fumo 635 miliardi di capitalizzazione. Moody’s conferma la tripla A alla Ue LA REAZIONE DEI MERCATI IL GIORNO PEGGIORE PER PIAZZA AFFARI Calo record nella storia della Borsa Mai Piazza Affari aveva chiuso in calo di oltre il 10% negli ultimi trent’anni. Per trovare qualcosa di paragonabile bisogna tornare all’estate del 1981 ma gli indici erano diversi - quando Milano perdette l’11,76% nella seduta del 16 giugno 1981. Ma ieri dopo il risultato a sorpresa del voto britannico è andata anche peggio. Le elaborazioni dell’ufficio studi del Sole 24 Ore e di Borsa Italiana evidenziano come la flessione che si è registrata ieri (Ftse Mib -12,48%) dopo l’esito del referendum che ha sancito la volontà del Regno Unito di uscire dall’Unione europea rappresenta il maggior crollo di sempre nella storia di Piazza Affari. 11 settembre 2001: Nel giorno degli attentati alle Torri Gemelle la Borsa di Milano perse 7,57 punti percentuali, meno di ieri. Nei giorni successivi a quello che è stato il peggiore attentato terrostico contro gli Stati Uniti e i suoi alleati, le perdite erano state tutto sommato contenute (-6,62% il 14 settembre). Gran Bretagna fuori dalla Ue Venerdì nero per i mercati: crolla Piazza Affari (-12,5%), la sterlina torna ai livelli del 1985 Cameron si dimette, successore solo a ottobre ma i leader europei premono: subito la trattativa Juncker: l’Unione non finirà - Rischio contagio: dalla Francia all’Olanda euroscettici all’attacco 6 ottobre 2008: -8,24% Dopo il crack Lehman e delle banche americane tutte le piazze finanziarie registrarono un periodo di elevata volatilità e di cali generalizzati per giorni. Il 6 ottobre Milano perse l’8,24%, dato che fino a ieri rappresentava il record negativo. Male anche nelle giornate successive. L’EFFETTO BREXIT SUI MERCATI Ftse Mib 15 16 17 20 Mercoledì Giovedì Venerdì Lunedì Janet Yellen (Fed) frena sul rialzo dei tassi Usa, le Borse tentano il rimbalzo Jo Cox, deputata laburista pro-Remain viene assassinata. Sospesa la campagna per il referendum Si riduce il panico da Brexit, rally in Borsa con le banche. Si riduce la pressione sui periferici Il “Remain” balza in testa ai sondaggi: volano Borsa e sterlina, calano i rendimenti dei BTp PERFORMANCES DI GIORNATA PERFORMANCES DI GIORNATA PERFORMANCES DI GIORNATA PERFORMANCES DI GIORNATA +1,49% -0,98% +3,49% +2,54% CHIUSURA CHIUSURA CHIUSURA CHIUSURA 144,76 148,04 141,62 130,99 CHIUSURA CHIUSURA CHIUSURA CHIUSURA 1,4202 1,4199 1,4356 1,4698 18.000 17.000 Vittorio Carlini Marco Masciaga pCon lo storico voto che nella notte tra giovedì e venerdì ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, gli elettori britannici hanno innescato una catena di eventi che nel giro di poche ore ha visto le dimissioni del primo ministro David Cameron; ha fatto vivere ai mercati finanziari la giornata più drammatica dal 2008; ha fatto crollare la sterlina; ha riaperto il dossier sull’indipendenzascozzeseeinflittoalprogetto di unificazione europea il colpo più duro dalla fine della II Guerra Mondiale. Il voto “Leave”, lo schieramento a favore dell’uscita dalla Ue, ha raccolto il 51,9% delle preferenze, ribaltando sondaggi ed exit poll. Il 48,1% che ha votato “Remain” si è concentrato a Londra, in Scozia e in Irlanda del Nord. Il voto di giovedì consegna al prossimo premier una società divisa, caratterizzata da milioni di cittadini spiazzati dai cambiamenti della globalizzazione e che vedono negli immigrati una minaccia per la propria sicurezza, prima di tutto economica. Ma al di là delle divisioni geografiche e di classe, il referendum ha portato alla luce una spaccatura generazionale: secondo Lord Ashcroft Polls gli europeisti hanno vinto nelle fasce d’età 18-24 (73%), 25-34 (62%) e 3544 (52%), mentre tra gli over 65 il partito del “Leave” ha trionfato con il 60% dei voti. Le Borse L’ondata di ribassi è partita poco dopo le due dell’altra notte. Il «là» lo ha dato Tokyo con il Nikkei che ha chiuso in calo del 7,92%. In Europa l’avvio è stato traumatico. A Piazza Affari il Ftse Mib, imbottito di titoli bancari, per un po’ non è riuscito a fare prezzo. Le paure circa il possibile venire meno del carattere irreversibile della moneta unica, a fronte dell’ombrello protettivo sui titoli di Stato creato dalla Bce, si è giocoforza scaricato soprattutto sulle banche. Milano, nella sua peggiore seduta di sempre, è calata del 12,48% bruciando 47 miliardi di capitalizzazione. Male Madrid (-12,35%). Più contenute le perdite di Parigi (-8,04%) Francoforte (-6,82%) e Londra (-3,15%). In generale i listini europei hanno mandato in fumo 635 miliardi di euro. I titoli di Stato Dopo un avvio pesante, con lo spread BTp-Bund a oltre 180 punti base, il mercato dei governativi ha limitato i danni e il differenziale di rendimento ha chiuso a 153,74 punti (erano 123 venerdì). Il muro difensivo eretto (da tempo) dalla Bce ha limitato i danni: i titoli di Stato, periferici inclusi, hanno retto (rendimento del BTp in rialzo solo all’1,49%). Il tasso del Gilt, invece, è sceso. Il motivo? Un possibile ulteriore Qe della Bank of England. Le valute La sterlina è collassata, arrivando a perdere circa il 10% nei confronti del dollaro (minimo da 31 anni) per chiudere a 1,3629 (-8,48%). L’euro è calato di oltre il 2% per i timori sulla tenuta della moneta unica. Le materie prime Come da copione l’oro è stato la star della giornata, schizzando oltre i 1.355 dollari l’oncia. Il petrolio è scivolato (Brent -4,9%). L’addio del Regno Unito all’Ue dovrebbe causare un rallentamento della crescita globale, e quindi, dei consumi di greggio. Le dimissioni David Cameron, che nel 2013 promise il referendum e che in questi mesi ha guidato la fallimentare campagna per il “Remain”, ha annunciato le proprie dimissioni. In un breve discorso televisivo il leader conservatore ha detto: «Il popolo britannico ha deciso molto chiaramente di voler cambiare direzione e penso che il Paese necessiti di una nuova leadership». Cameron ha detto che lascerà a ottobre. Tra i possibili successori c’è l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, il volto più visibile dello schieramento “indipendentista” all’interno dei Tory; il cancelliere dello scacchiere George Osborne, sul quale pesa però la posizione a favore del “Remain” e il ministro degli Interni Theresa May che, forse non casualmente, durante la campagna referendaria ha tenuto un profilo basso. L’altro trionfatore è il leader dell’Ukip Nigel Farage che ieri ha unilateralmente dichiarato il 23 giugno «il nostro giorno dell’Indipendenza». Le reazioni politiche «No». È con questa lapidaria risposta che il presidente della Commissione europea JeanClaude Juncker ha replicato a un giornalista che gli chiedeva se Brexit fosse «l’inizio della fine della Ue». In un comunicato la leadership europea ha auspicato che Londra affronti il processo di separazione «nel minor tempo possibile». Con l’addio britannico l’Ue perderà il suo principale centro finanziario, un sesto del Pil e una potenza nucleare con diritto di veto nel Consiglio di sicurezza dell’Onu. I Paesi in cui l’eco di Brexit è stata più forte sono quelli con grandi partiti populisti, come la Francia dove la leader del Front National Marine Le Pen ha definito il voto britannico «una vittoria della libertà», chiedendo un analogo referendum. Stessa richiesta in Olanda da parte del leader xenofobo Geert Wilders. Le Borse Variazioni % di ieri Atene - Ase -13,42% Milano - Ftse Mib -12,48% Madrid- Ibex 35 Le banche centrali -12,35% La Bank of England si è detta pronta a mettere sul piatto 250 miliardi di sterline più l’accesso a valuta estera, mentre Bce e Fed hanno detto di essere pronte a immettere liquidità sui mercati. Parigi - Cac 40 -8,04% 16.000 15.000 Spread BTp-Bund 180 160 140 La questione scozzese Le paure di chi aveva scorto nel voto filo-europeista della Scozia un nuovo focolaio indipendentista sono state confermate quando il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha definito «altamente probabile» un secondo referendum per sganciarsi da Londra. Il Partito Indipendentista Scozzese, a fronte della prospettiva di uscire per “mano di terzi” dall’Ue (cui Moody’s ha confermato la tripla «A» mentre ha abbassato l’outlook di Londra), potrebbe infatti ricorrere alla volontà popolare. Sebbene, con il petrolio in calo e un rapporto deficit/Pil in rialzo, entrare in una Ue a trazione tedesca non è detto costituisca una soluzione così positiva. Tokyo - Nikkei -7,92% Francoforte - Dax -6,82% Londra - Ftse 100 -3,15% 120 Dollaro/ Sterlina 1,50 1,45 1,40 1,35 1,30 © RIPRODUZIONE RISERVATA Titoli di Stato e mosse Bce. Vendite sui Paesi periferici e corsa ai titoli tedeschi, ma gli acquisti da parte di Francoforte limitano i danni Spread BTp-Bund oltre 180 punti , ma poi si stabilizza a 153 Maximilian Cellino pComprare a man bassa Bund tedeschi e Treasury americani per vendere i titoli di Stato della periferia europea, quelli italiani, spagnoli portoghesi e naturalmente anche greci. Non c’è ovviamente niente di insolito nella reazione del mercato al classico «cigno nero» rappresentato dalla successo dei «leave» al referendum britannico. E se qualche settimana fa era l’incertezza a riproporre sui mercati le classiche dinamichedallafugaversoilrischio, ieri è stata la realtà di un evento probabilmente inatteso e che non piace agli investitori a scatenare con ancor maggior violenza gli stessi movimenti. Così si spiega per esempio l’innalzamento del rendimento dei BTp decennali all’1,49% e il contemporaneo sprofondamento del tassotedescoconlastessascadenza al minimo storico di -0,04% (che ha portato lo spread a 153 pun- ti, cioè ai massimi da quasi un anno). E ancora la Spagna all’1,64%, il Portogallo al 3,39%, la Grecia all’8,65%daunaparteegliStatiUniti all’1,56% dall’altra: in queste occasioni si va a cercare rifugio dove ci si sente più sicuri, anche in Svizzera e Giappone (dove i decennali rendono, si fa per dire, rispettivamente -0,48% e -0,18%). Guardando all’Europa periferica il bilancio di ieri avrebbe potuto essere anche più pesante, se non fosse stato per lo «scudo» posto in atto dalla Banca centrale europea (Bce), che quotidianamente acquista titoli di Stato dell’area euro attraverso il suo piano. Non POLITICHE MONETARIE Il mercato ora scommette su nuovi allentamenti da parte di Europa, Svizzera e Giappone, mentre rinvia al 2017 il rialzo dei tassi Usa ci sono, sotto questo aspetto, conferme ufficiali sulla composizione delle operazioni effettuate in giornata, ma come notava Matteo Ramenghi, direttore degli investimenti di Ubs Italia, l’Eurotower «è stata molto attiva sul mercato fin dalla mattina nel tentativo di stabilizzare i rendimenti dei periferici». Tentativo andato evidentemente a buon fine, se è vero che dopo lo shock iniziale (il tasso del Bund era sceso a -0,15% e quello del BTp viaggiava anche sopra l’1,70% per uno spread che ha superato quota 180) la frattura si è in parte ricomposta. Ed è anche alle possibili ripercussioni della Brexit sulle azioni future delle Banche centrali che si deve guardare per spiegare i movimenti sulle obbligazioni in queste ore così turbolente. Nonèinfattisoltantolostatusdi rifugio sicuro a portare il denaro sul Bund per esempio, ma anche la prospettiva di nuovi possibili in- PLUS24 ogni martedì e mercoledì con il sole 24 ore SABATO 25 GIUGNO 2016 Supplemento al numero odierno del Sole 24 Ore Poste Italiane Sped. in A.p. -D.l. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c.1, Dcb Milano www.ilsole24ore.com/plus Risparmio, la Ue dovrà mostrare spalle larghe Antonio Criscione + Alla fine è stata Brexit. Si tratta di un fenomeno epocale, che continuerà a esercitare la sua influenza per un lungo periodo, e lungo sarà anche il tempo necessario per le pratiche di quello che la stampa inglese ha definito “il più complicato divorzio del mondo”. Pratiche che partiranno quando il Governo inglese comunicherà ufficialmente la scelta di lasciare la Ue. La domanda che ci si pone è se questo sarà il primo passo per una disgregazione, visto che in tutti i Paesi, più o meno forti le voci “euroscettiche” non mancano. Ma sarebbe una soluzione? L’Europa vista dal lato dei risparmiatori ha finora significato grandi opportunità, ma anche errori che contribuiscono a minare la fiducia dei cittadini dell’Unione. Su questo fronte l’Ue dovrà dimostrare dunque di avere le spalle larghe e una visione d’insieme. I risparmiatori italiani sono stati penalizzati da un’applicazione di fatto retroattiva del bail-in. La normativa europea sulla risoluzione delle banche non prevede infatti “solo” il bail-in, con tutto ciò che comporta per chi ha investito in una banca, ma anche tutta una serie di regole per la early intervention che sono pensate per evitare crisi conclamate. Applicare il bail-in, senza che si siano esercitati i poteri a favore dei risparmiatori che la Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) prevede, è stato di sicuro un errore. È pur vero che poi le autorità italiane negli anni scorsi potevano più decisamente intervenire, come è stato fatto altrove, per mettere il sistema in sicurezza prima dell’avvento dei bail-in. » pag 3 L’ECONOMIA PER LA FAMIGLIA Un nuovo manuale in 24 puntate ANTONIO MISSIERI DOPO IL REFERENDUM PORTAFOGLI A PROVA DI BREXIT Quattro strategie per affrontare il futuro senza inglesi. Fra oro, emergenti e dollaro: ecco come investire I CONSIGLI Stare liquidi o cogliere qualche occasione sul mercato? FONDI E POLIZZE L’impatto su asset management e assicurazioni con sede a Londra ALL’INTERNO BAIL-IN E ATLANTE C’è il fondo salva-mutui » D’Angerio pagina 6 FRODI CREDITIZIE Furti d’identità: 70 al giorno » Criscione pagina 9 MUTUI Riforma già da correggere » Ursino pagina 15 SU PLUS24 I CONSIGLI DEI GESTORI BORSA CINESE Come districarsi tra gli indici » Gennai pagina 17 Quattro strategie per organizzare il proprio portafoglio alla luce delle conseguenze di Brexit terventi di Mario Draghi, sul piano di riacquisti o anche sui tassi stessi: non subito, perché occorrerà prima osservare l’impatto economico dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, ma nel medio periodo. Anche perché nel frattempo le attese sull’inflazione dell’Eurozona nel lungo termine si sono ulteriormente ridotte (il tasso medio annuo previsto fra 5 anni e per i successivi 5, cioè la misura monitorata a Francoforte per calibrare la politica monetaria, è sceso all’1,32%, minimo storico e ben distante dall’obiettivo del 2%) e a questo occorrerà reagire. Simile il discorso per gli Stati Uniti, visto che le probabilità di un’ulteriore stretta entro fine anno ricavabili dai future sui Fed Funds sono piombate in basso ad appena il 21% (erano più del 70% nelle settimane passate) e c’è chi addirittura non esclude un taglio dei tassi in questo lasso di tempo: cosa impensabile due giorni fa (ma che il contemporaneo balzo del dollaro potrebbe aver favorito) perché significherebbe sconfessare la storica mossa di Janet Yellen dello scorso dicembre. Ad allentare ancora la politica monetaria, per evitare anche in questo caso un dannoso apprezzamento delle proprie valute, potrebbero essere anche Svizzera e Giappone, ma il caso più paradossale è quello della Gran Bretagna epicentro del sisma. Pochi si aspetterebbero che il Gilt (il titolo di Stato Uk) fosse in questa situazione in cima alla lista delle preferenzedegliinvestitori,malarecessione che potrebbe scaturire dalla decisione di uscire dalla Ue forzerebbe la Banca d’Inghilterra all’azione. Goldman Sachs si attende nuove misure di allentamento del credito nel meeting del prossimo 14 luglio e anche un taglio dei tassi di interesse britannici di 25 punti base ad agosto, una volta che la sterlina si sarà stabilizzata: anche per questo il rendimento del decennale britannico è sceso al minimo storico dell’1,08 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Rendimenti a confronto Titoli di Stato a 10 anni Germania 23 GIU 24 GIU -0,04 +0,10 Italia 23 GIU 24 GIU +1,49 +1,33 Francia 23 GIU 24 GIU +0,40 +0,46 Spagna 23 GIU 24 GIU +1,65 +1,47 Portogallo 23 GIU 24 GIU +3,39 +3,11 Regno Unito 23 GIU 24 GIU +1,08 +1,38 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 3 Unione monetaria e rischi Il timore sulla tenuta della moneta unica si è scaricato sui titoli bancari Gli investitori sono preoccupati del venir meno della «irreversibilità» dell’euro 1 novembre 2011: -6,80% In piena crisi del debito sovrano italiano con il governo Berlusconi sulle corde la Borsa di Milano il primo novembre 2011 perde quasi 7 punti percentuali, comunque meno di ieri. Pochi giorni dopo Berlusconi lascia la carica di presidente del consiglio sostituito da Mario Monti. 10 aprile 2012: -5,63% La seduta dopo le vacanze di Pasqua è una brutta giornata, soprattutto in Italia. Milano maglia nera in Europa perde più di 5 punti. Lo spread tra titoli di Stato italiani e bund decennali tedeschi torno sopra 400 punti. Palazzo Chigi rassicura: l’innalzamento dipende da cause esogene. 21 22 23 24 Martedì Mercoledì Giovedì Ieri Bce e Bank of England pronte a scendere in campo con gli swap in caso di successo del sì al referendum La sterlina punta sul “remain” e tocca nuovi massimi nei confronti del dollaro In attesa del risultato elettorale volano i listini europei. Ma ai primi risultati nella notte la sterlina crolla PERFORMANCES DI GIORNATA PERFORMANCES DI GIORNATA PERFORMANCES DI GIORNATA +0,45% -0,62% +3,71% Fuga dalla capitale finanziaria Deutsche Bank e Hsbc trasferiranno dipendenti dalla City alle sedi europee JpMorgan Chase sposterà da Londra un quarto dei suoi 16mila dipendenti 21 febbraio 2013: -4,89% La preoccupazione per la ripresa dell’economia della zona euro, si somma ai timori per la fine degli stimoli monetari della Fed. Il risultato sono vendite diffuse sul listino milanese, il peggiore fra le piazze europee. Lo spread tra Btp e Bund decennali si allarga fino a 290 punti base. 11 febbraio 2016: -5,88% La crisi di Banca Etruria, CariMarche, CariChieti e Carife a Piazza Affari genera un’ondata di vendite generalizzate su tutti i comparti con sospensioni per i titoli bancari. Milano è la peggiore piazza d’Europa e da inizio anno ha già accumulato un passivo superiore al 25 per cento. L’ANALISI FOCUS ORARIO DI IERI 8:30 La ventata Brexit scuote l’Europa. Per le Borse continentali è un venerdì nero 9:30 Balzo dello spread BTp-Bund sulla notizia dell’esito del referendum 12:00 David Cameron annuncia le dimissioni Padoan: “Rischio effetto domino, dobbiamo rinnovare modello europeo” 15:00 17:30 Il G7 mette in guardia: dalla volatilità possibili effetti sulla stabilità economica e finanziaria Piazza Affari chiude a -12,48%: è il maggior calo di sempre per la Borsa italiana 17.643 PERFORMANCES DI GIORNATA ORE 18:00 -12,48% 15.724 9.10 CHIUSURA CHIUSURA CHIUSURA 132,15 130,83 124,92 CHIUSURA ORE 20:00 10.00 11.00 13.00 14.00 15.00 17.00 177,56 151,4 153,74 8.10 CHIUSURA CHIUSURA CHIUSURA 1,4645 1,4703 1,4878 9.00 10.00 11.00 13.00 14.00 15.00 16.00 17.00 18.00 18.40 CHIUSURA ORE 20:00 1,3744 1,3686 1,3629 8.00 10.00 12.00 14.00 16.00 18.00 18.40 Valute. La divisa britannica arriva a perdere oltre l’11% sul dollaro, peggior calo giornaliero di tutti i tempi tra le maggiori valute In pochi minuti il pound fa un passo indietro di 31 anni Andrea Franceschi pUna doccia ghiacciata. Questo è stato il risultato del voto sulla permanenza nella Ue della Gran Bretagna. Soprattutto per chi, nell’ultima settimana, si era riposizionato fortemente sulla sterlina nella speranza che dal voto sulla permanenza nell’Unione europea uscisse un risultato diverso da quello poi concretizzatosi: la vittoria del «Leave». Nel giorno del voto il cambio dollaro per sterlina era addirittura tornato oltre quota 1,5 sui massimi da dicembre. Da questo picco la valuta britannica è precipitata fino a un minimo di 1,3229 dollari nella notte, quando i numeri in arrivo dal Regno Unito hanno iniziato a indicare ciò che tutti avevano fortemente temuto: un voto favorevole all’uscita dalla Ue. Nei giro di pochi minuti il pound è tornato indietro di 31 anni nel cambio sul dollaro. Era infatti dal lontano 1985 che il cambio dollaro/sterlina non toccava quota 1,32. Dopo il crollo la sterlina è risalita oltre 1,35. Il pound è arrivato a perdere oltre l’11% nel cambio con il dollaro. Il calo giornaliero maggiore della sua storia e, secondo i calcoli del Financial Times, il maggior calo giornaliero di tutti i tempi tra le principali divise internazionali. La violenza del ribasso è frutto sia della debolezza che ha colpito la valuta britannica sia della forza del dollaro che, in questa fase di estrema vola- SUPER YEN La valuta giapponese si conferma bene rifugio nelle fasi di turbolenza. La flessione della sterlina sullo yen ha superato il 16% tilità, ha riscoperto il suo ruolo di «valuta rifugio». Così come si è confermata «divisa rifugio» la valuta giapponese ieri la più gettonata in assoluto. Prima che fossero resi noti i primi risultati ci volevano 160 yen per una sterlina. Dopo l’esito del voto appena 133.314. La flessione è stata di oltre il 16 per cento. Era dal dicembre del 2013 che il pound non valeva tanto poco nel cambio con la moneta giapponese. Una svalutazione si è vista ovviamente anche sulla moneta unica. Se giovedì servivano 1,31 euro per comprare una sterlina, dopo la pubblicazione dei risultati il cambio è sceso fino a 1,20. Sui livelli di marzo 2014. Il calo della sterlina sull’euro è stato meno violento rispetto a quello visto su yen e dollaro perché ieri pure l’euro si è indebolito. Anche se la Gran Bretagna non fa parte dell’Eurozona la sua uscita dalla Ue risveglia i timori sulla tenuta della moneta unica. Timori che sono alla base del tonfo registrato ieri dalla moneta unica. Se nella serata del voto l’euro era tornato oltre quota 1.14 dollari ieri il cambio è sprofondato fino a un minimo di 1,09. Si tratta, soprattutto nel caso della svalutazione della sterlina ma anche nel caso delle oscillazioni viste ieri sul cambio euro-dollaro, di movimenti estremamente anomali per un mercato valutario solitamente abituato a variazioni ben più contenute. «Il mercato è estremamente volatile perché si trova in un territorio inesplorato» spiega Robert Baron di Delta Hedge. «Ciò che mi preoccupa particolarmente in questa fase - spiega il gestore - è il rischio politico. Cioè il precedente che crea questo refe- LA PAROLA CHIAVE Volatilità 7 La volatilità è una misura della variazione percentuale del prezzo di uno strumento finanziario nel corso del tempo. La volatilità storica deriva dalla effettiva serie storica dei prezzi misurabile nel passato. La volatilità implicita deriva dal prezzo di mercato delle opzioni dello strumento finanziario analizzato. Un aumento della volatilità in linea di principio rende il mercato più nervoso e meno prevedibile e solitamente si accompagna a una flessione dei prezzi. rendum e l’incertezza sul fatto che altri Paesi possano emulare la scelta di Londra. C’è poi un rischio finanziario legato al collasso delle quotazioni delle banche in tutta Europa. Gli istituti di credito sono l’anello debole della catena in questa fase. C’è un ben noto problema di rafforzamento patrimoniale da affrontare. Mi chiedo come lo si possa fare in questa fase estremamente turbolenta». La vittoria del «Leave» ha colto in contropiede chi, nell’ultima settimana, aveva scommesso forte sulla vittoria del «Remain». Un riposizionamento, quello sulla sterlina e sulle classi di investimento più rischiose, iniziato giovedi scorso, giorno dell’assassinio della parlamentare Labour e leader del fronte del «Remain» Jo Cox. La cinica scommessa del mercato, ossia che una simile tragedia potesse favorire la vittoria del «Remain», si è rivelata un colossale errore di valutazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alessandro Plateroti È il vuoto di leadership che spaventa i mercati «C’ è nebbia sulla Manica: il continente è isolato». Quando il Times di Londra pubblicò questo titolo negli anni 30, gli inglesi non ci trovarono nulla di illogico o arrogante: se la nebbia impediva la navigazione nel Canale, era ovvio che ad essere «tagliata fuori» non era la Gran Bretagna, ma l’intero continente. La storia vuole che francesi e inglesi non la presero bene affatto: l’Europa, per la «perfida Albione», era in pratica terra di nessuno. Sarebbe interessante sapere come la pensano oggi i due ultimi azionisti di maggioranza della Ue: con il referendum sull’uscita dalla Ue, la metafora sul difficile rapporto tra Londra e il resto dell’Europa continentale è tornata di straordinaria attualità. A Bruxelles, come a Parigi e a Berlino, si grida al tradimento. Politico e finanziario. Brexit è la nebbia che si alza dalla Manica, la cortina di diffidenza che rischia di isolare non tanto l’Inghilterra, culturalmente e storicamente isolazionista, quanto una comunità europea incapace di spiegare a se stessa e ai mercati non solo come intende uscire dal tunnel, ma nemmeno come si è arrivati a questo punto di non ritorno nelle relazioni europee. Oggi il problema dei mercati non è più Brexit in quanto tale - nessuno teme che l’Inghilterra non si rialzi - ma la babele di lingue e posizioni apparentemente inconciliabili che caratterizza l’Europa postcrisi del debito. Con un effetto-contagio mai visto finora, ogni titolo di Stato, valuta o materia prima che direttamente o indirettamente hanno in Londra il loro faro di riferimento sono stati inghiottiti da Brexit. Chiamarlo Venerdì nero o Cigno Nero poco importa: quello che è certo, è che sono bastati pochi istanti dall’annuncio della vittoria dei «Sì» per mettere in moto un processo di distruzione finanziaria globale che ha messo in allarme governi, banche centrali e istituzioni finanziarie. Certo, il contraccolpo più duro del divorzio economico, finanziario e politico che ha spaccato in due l’elettorato inglese lo ha subito la Sterlina di Sua Maestà, caduta in poche ore ai minimi di trenta anni, ma nessun mercato del mondo sembra davvero al sicuro dallo Tsunami Brexit: azioni, obbligazioni, titoli di Stato, materie prime, valute, derivati, petrolio, futures e opzioni sono stati travolti dall’onda d’urto di un evento politico e finanziario che i mercati sembravano aver serenamente escluso. Colpa dei sondaggi sballati? O della confusione politica che unisce ormai stabilmente le due sponde della Manica? O forse dell’incertezza che caratterizza ormai ogni aspetto della globalizzazione? Oppure, come accusano Downing Street e la Cancelleria tedesca, il crollo dei mercati è la conseguenza diretta di una irresponsabile campagna denigratoria contro Bruxelles? Ogni ragione ha dato un ingrediente al pasticcio, ma chi conosce i mercati sa bene che a scatenare il panico non è il destino incerto dell’Inghilterra post-Ue. La piazza londinese e l’economia britannica pagheranno certamente un prezzo alto per lo schiaffo all’Europa, ma nessuno dubita del fatto che l’Inghilterra tornerà presto a camminare anche da sola. Non è un caso, d’altra parte, se oltre all’oro e ai titoli di Stato americani, sia stato proprio il Gilt a registrare la migliore performance al mondo, con i tassi caduti a un nuovo minimo storico (e senza aiuto della Bce). Due sono i casi: o gli investitori hanno perso la ragione, o il titolo di Stato inglese resta a tutti gli effetti un «rifugio sicuro» anche dopo Brexit. In altre parole, serve a poco cercare i colpevoli del crollo tra i banchieri londinesi, in Parlamento tra i Tories o in piazza tra i populisti. I mercati non sono né di destra né di sinistra né buoni né cattivi: reagiscono male quando c’è assenza di leadership nei momenti di crisi. Una crisi politica malgestita a Bruxelles e nel più importante mercato dei capitali europeo, è più pericolosa di una recessione o di una crisi finanziaria stileGrecia. Quello che si è sollevato ieri dai mercati è il panico generato dall’assenza di leadership della classe politica europea, da una crisi del debito mai risolta in troppi Paesi e da un percorso di integrazione che da già debole rischia ora di fermarsi del tutto. E su questo terreno, nulla può la Bce. E poi ci sono le responsabilità della classe politica tedesca, paralizzata nei suoi dogmi culturali e troppo incline a sostituire diplomazia e dialogo con moniti e ritorsioni: pensare di poter trattare gli inglesi come i greci, minacciarli di sanzioni e isolamento, è stato quanto meno ingenuo, se non addirittura irresponsabile visto l’esito del referendum. L’Inghilterra i soldi li presta, non ha bisogno di farseli prestare dalla Troika: e ad ogni buon conto, pensare di poter gestire una crisi politica come quella scatenata dai tedeschi come se una crisi del debito, è solo rischiosa arroganza. In altre parole, gli inglesi non si sono certamente dimostrati altruisti e solidali con un’Europa che gli ha dato in quasi 50 anni più di quanto ha ricevuto, ma serve a poco cercare colpevoli tra i banchieri di Londra o dare la colpa di questa crisi all’isolazionismo e al populismo inglese: i mercati non sono né di destra né di sinistra né buoni nè cattivi, ma reagiscono male quando l’assenza di leadership politica è più pericolosa di una recessione o di una crisi finanziaria.Reazioni finanziariamente violente come quelle viste oggi, insomma, denunciano molto più dell’incertezza e della paura per le incognite sul futuro dell’Inghilterra o sulla ridefinizione dei trattati con l’Europa. L’urlo che si è sollevato dai mercati va letto come un palese atto di sfiducia nei confronti della capacità di leadership della classe politica europea e soprattutto di quella tedesca, paralizzata nei suoi dogmi culturali e troppo incline a sostituire diplomazia e dialogo con moniti e ritorsioni. O si cambia, o a sparire nella nebbia sarà davvero l’Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 4 Shock Brexit Il vincitore del fronte Leave L’ex sindaco Boris Johnson candidato in pectore alla poltrona di primo ministro e leader dei Tories L’IMPATTO SUL REGNO UNITO VINCITORI E VINTI Le dimissioni di Cameron Travolto da un referendum che resterà sempre il suo storico errore, azzardo sulla pelle del suo popolo e dell’Europa intera, David Cameron esce nella polvere. Lascerà entro ottobre la guida del Governo conservatore, come lui stesso ha detto sull’uscio di Downing Street. La corsa alla successione È giusto, ha detto Cameron annunciando le dimissioni, «che non sia io il capitano che guiderà il Paese alla sua prossima destinazione». Il nuovo premier e nuovo leader Tory verrà eletto entro fine settembre: tra i nomi possibili, quelli di Boris Johnson e di Michael Gove. La scommessa vincente di Boris L’ex sindaco di Londra era diventato il leader de facto della campagna per uscire dalla Ue: ora Boris Johnson è il politico più popolare del Regno, e rappresenta l’aspetto più cosmopolita e aperto al mondo dello schieramento antiUe, presentandosi per molti versi come l’anti-Farage. Il vero trionfatore Nigel Farage, fondatore e leader dello UK Independence Party (Ukip), ha ottenuto quello che chiede da decenni. «Ora siamo finalmente liberi di iniziare a siglare i nostri accordi commerciali con il resto del mondo - ha dichiarato ieri -. Ci lasciamo alle spalle un’unione politica che sta fallendo». Un Paese spaccato, Cameron se ne va Gran Bretagna divisa tra Nord e Sud, vecchi e giovani e a rischio disgregazione - La Scozia: restiamo nell’Unione Leonardo Maisano LONDRA. Dal nostro corrispondente p «Non sarò io il capitano che traghetterà il nostro Paese verso la sua nuova destinazione» . Sulla porta di Downing street, affiancato dalla moglie Samantha, David Cameron ha messo fine alla carriera di premier e ha seppellito le sue ambizioni politiche, annunciando dimissioni, ( operative da ottobre) rese inevitabili dal successo di Brexit con il 52% dei consensi contro il 48 per cento. Numeri che all’alba del 24 giugno, in controtendenza con gli ultimissimi sondaggi, hanno tracciato tre macroaree di supporter dell’Europa: Londra con il 60% dei favorevoli all’Ue, la Scozia con il 62% e l’Irlanda del nord con il 57 per cento. Troppo pochi. Il resto del Paese, ovvero Inghilterra e Galles hanno sostanzialmente scelto il divorzio da Bruxelles. LA RESA DEI CONTI Il premier: non sarò io a traghettare il Paese verso questa direzione Il no all’Europa un no all’austerità di Cameron Salutata dal crollo dei mercati mondiali e dal precipitare della sterlina a valori che si erano dimenticati nel tempo, Brexit rischia di azzerare l’intera classe politica del Paese. Anche sul leader laburista, Jeremy Corbyn si addensano infatti nubi spesse con i giovani turchi, e non solo, del partito che chiedono all’anziano esponente radicale di farsi da parte per aver malamente gestito la campgna elettorale. La sconfitta per Remain è infatti maturata nelle aree depresse del nord Inghilterra, terre di conquista del Labour. La replica di Jeremy Corbyn è per certi versi inattaccabile: il no all’Europa è stato (anche) un no all’austerità del governo Cameron. La Gran Bretagna è stata piuttosto rapida nel mettere dietro le spalle le recriminazioni. Anche perché le cose da fare non sono poche se nutre qualche speranza di volere restare unita sotto una sola bandiera. A minacciare il contrario è stata la nazionalista Nicola Sturgeon, First minister del governo autonomo di Edimburgo. «È inaccettabile in base ai principi della democrazia che la Scozia – ha dichiarato con assoluta chiarezza – possa essere trascinata fuori dall’Unione europea. È chiaro che quanto è accaduto crea una quadro istituzionale radicalmente diverso pertanto un nuovo referendum sull’indipendenza scozzese è possibile ed è sul tavolo». Dovrà avvenire entro i due anni di negoziati euro-britannici previsti dall’articolo 50 dei trattati per evitare l’uscita di Edimburgo dall’Ue e poi le procedure del teorico rientro. Nicola Sturgeon è andata più in là, annunciando la sua volontà di partecipare alle trattative con i partner al fianco del futuro governo britannico. «Un tema – ha detto – che ho discusso anche con il sindaco di Londra Sadiq Khan» confermando di voler trovare una sponda nella capitale che si è confermato un bastione europeista.«Ospitiamo un milione di cittadini dell’Ue, gente che – ha ricordato il sindaco laburista - porta grandi benefici ed è assolutamente benvenuta». Londra cercherà nuovi poteri autonomi per replicare a Brexit ? È probabile. D’altra anche Boris Johnson quando era primo cittadino della metropoli aspirava ad avere più spazio. Ora i margini per sè stesso li cercherà a Downing street. È il front runner della corsa alla successione per la leadership dei Tory e quindi per diventare premier. È stato lui a pilotare – insieme con Michael Gove – le truppe dei conservatori a rigettare l’Unione su una piattaforma che sfiora quella dell’Ukip il partito eurofobo di Nigel Farage. Ieri Boris Johnson ha voluto mettere molte miglia fra sè e Farage, il vero protagonista e indiscusso trionfatore di questo assurdo referendum. L’ex sindaco ha assunto il piglio da leader già prescelto, ha invitato alla calma e ha precisato che «non c’è alcuna fretta ad invocare l’articolo 50» che attiva l’addio del Regno dall’Unione. «Quanto è accaduto – ha aggiunto Boris Johnson – è una grande opportunità, ma non vogliamo sollevare il ponte levatoio», ha detto, tessendo, non richiesto le lodi dell’Europa (non dell’Unione) . Non le parole – crediamo- che volevano sentire milioni di inglesi, quelli che si sono allineati dietro il biondo leader pronti a buttare a mare quarant’anni di cooperazione europea. © RIPRODUZIONE RISERVATA Così il voto che ha diviso il Paese I RISULTATI IL DETTAGLIO 48,1 IL VOTO PER FASCE DI ETÀ Sondaggio Yougov REMAIN 0% 25% LEAVE 50% 75% INGHILTERRA 46,6 pello a favore di Remain aveva ipotizzato pr il suo istituto il taglio di 4mila posti di lavoro sui 16mila del Regno Unito. Parole cadute nel vuoto o volutamente ignorate da tanti elettori del tutto insensibili alle esigenze della City. I più hanno dimostrato di rimanere sordi a Fondo monetario, Ocse, Banca d’Inghilterra, e a tutti gli istituti di ricerca del Paese espliciti nell’indicare una frenata del Pil che potrà raggiungere anche il 5,6%, sprofondando Londra in recessione fin dall’anno prossimo. Propaganda del “Progetto paura” aveva detto Leave, liquidando le previsioni come pezzi della campagna Remain. Gli inglesi si sono adeguati sfidando un muro di scenari che punta solo verso un generale impoverimento del Paese. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA REMAIN 100% 0% IRLANDA DEL NORD LEAVE 25% 50% 75% 53,4 64 24 69 INGHILTERRA 55,8 44,2 45 SCOZIA 39 50-64 anni GALLES 38,0 89 35 49 88 31 Londra GALLES 47,5 90 25-49 anni 52 62,0 100% 18-24 anni IRLANDA DEL NORD 65 anni o più 52,5 33 58 16 89 La questione scozzese. Nicola Sturgeon, la combattiva premier autonomista, ha parlato di un «altamente probabile» secondo referendum in Scozia Così Edimburgo lancia la sfida dell’indipendenza Nicol Degli Innocenti LONDRA pQuando alle 7 del mattino di ieri Jenny Watson, responsabile della Commissione elettorale, ha annunciato i risultati ufficiali l’esito del voto era già noto. La lunga nottata di spoglio, distretto per distretto, aveva già ore prima scatenato l'euforia nel fronte pro-Brexit e portato lo sconforto tra i sostenitori di Remain. Il voto ha rivelato un Paese nettamente diviso non solo tra i due schieramenti ma anche tra regioni. Ha confermato alcune certezze: Londra è un’isola cosmopolita e aperta al mondo, circondata da un’Inghilterra fortemente eurofoba e chiusa. Il 60% degli abitanti della capitale ha votato a favore di Remain, mentre tutte le regioni inglesi hanno votato per Brexit, alcune toccando punte del 59%. Anche lo Yorkshire, dove la settimana scorsa era stata uccisa la deputata laburista pro-Remain Jo Cox, ha votato compatto per uscire dalla Ue. L’altra certezza è stata la Scozia, da sempre vicina all’Europa, dove ogni singola circoscrizio- BELFAST GUARDA A DUBLINO Il partito cattolico Sinn Fein ha chiesto una consultazione per unirsi alla Repubblica d'Irlanda, ma Londra ha respinto la richiesta. ne si è schierata a favore di restare. La reazione di Nicola Sturgeon, la combattiva premier scozzese, non si è fatta attendere. «Dato che tre quarti degli scozzesi hanno votato Remain sarebbe democraticamente inaccettabile costringerli a uscire,- ha detto. – Quindi un secondo referendum sull’indipendenza è al- tamente probabile». La Sturgeon ha anche avviato un’inedita alleanza con il sindaco di Londra Sadiq Khan, una “causa comune” dato che entrambi vogliono essere coinvolti nelle trattative con Bruxelles. Intanto ieri migliaia di londinesi su twitter hanno chiesto la secessione della capitale dal Regno Unito. La terza certezza è stata l’Irlanda del Nord, che ha votato a favore di Remain, anche se con una percentuale inferiore alle previsioni (56%). Come è inevitabile, le divisioni religiose hanno determinato il voto, con i cattolici che sono la maggioranza favorevoli a restare nella Ue e i protestanti schierati per Brexit. Il partito cattolico Sinn Fein ha chiesto un referendum per unirsi alla Repubblica d'Irlanda, ma il ministro per l’Irlanda del Nord Theresa Villiers, una Brexiter, ha prontamente re- spinto la richiesta. Referendum o meno, il futuro dell’Irlanda del Nord è forse il nodo più spinoso che il nuovo premier britannico dovrà sciogliere. Gli accordi di pace faticosamente raggiunti infatti prevedono la libera circolazione di beni e persone tra nord e sud, e imporre di nuovo controlli alla frontiera avrebbe un impatto deleterio sulla fragile convivenza politica tra rivali a Belfast. La grande sorpresa è stato il Galles, fino a oggi considerato filo-europeo, che invece ha votato per uscire, anche se di misura (52,5%). E’ la regione britannica più sostenuta dai fondi strutturali Ue: 4 miliardi di sterline dal 2000 a oggi, più 200 milioni all’anno di sussidi agricoli, che adesso sono a rischio. Il messaggio incessante (e menzognero) della campagna pro Brexit, che i fondi che arrivano dalla Ue sono solo una pic- cola parte dei tanti soldi che la Gran Bretagna versa a Bruxelles, sembra essere arrivato a destinazione. Sugli elettori ha pesato anche lo scarso e tardivo coinvolgimento del partito laburista gallese. L'altra sorpresa, guardando più in dettaglio ai risultati inglesi, è stato lo schieramento proBrexit di molte circoscrizioni elettorali in zone industriali “povere” da sempre roccaforti del partito laburista. Dimostrazione che milioni di sostenitori Labour, soprattutto nel nord dell’Inghilterra, hanno sfidato la linea di partito votando con il cuore e non con la tessera, spinti dal timore di un’immigrazione fuori controllo. Hanno ascoltato Nigel Farage, il leader di Ukip, più che il leader del partito laburista Jeremy Corbyn, che ora deve affrontare una mozione di sfiducia avviata dai suoi parlamentari. © RIPRODUZIONE RISERVATA Bank of England. Carney vara il paracadute e rassicura: istituti di credito «dieci volti più solidi» rispetto a prima della crisi Lehman Pronti 250 miliardi di sterline per le banche di Leonardo Maisano «C i saranno senza dubbio periodi di incertezza e di aggiustamento a causa del voto». Il governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney dà fondo all’arte anglosassone dell’understatement per sottolineare il caos scatenato sui mercati da un “no” all’Europa capace di schiacciare il pound ai valori del 1985 sul dollaro. In linea con l’imperativo che l’establishment britannico si è dato per gestire lo shock di un esito considerato possibile, ma creduto improbabile, Carney s’è rivolto al Paese precisando che «ci vorrà tempo per consentire al Regno Unito di stabilire nuovi rapporti con l’Europa e il resto del mondo...la volatilità è probabile in questa fase». Quel che premeva al governatore era ribadire l’assoluta adeguatezza delle misure adottate dalla Banca centrale - non solo sul cotè della liquidità rafforzata con 250 miliardi di sterline messi a disposizione del sistema bancario - per far fronte alle tensioni di queste ore e dei prossimi mesi. Gli premeva, soprattutto, riaffermare la consistenza patrimoniale che sorregge – a suo avviso – gli istituti di credito britannici, «oggi dieci volte più solidi» in termini di capital requirements rispetto a prima della crisi Lehman. Le parole di Carney sono l’inevitabile prologo al delicato capitolo aperto dal terremoto innescato dal voto popolare: le conseguenze economiche per il Regno Unito. Tutto dipende, ovviamente, dai negoziati che Londra porterà avanti con le capitali dei Paesi partner dopo che si sarà appellata all’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che le concede due anni per definire le nuove relazioni. David Cameron e i suoi possibili successori, da Boris Johnson a Michael Gove, hanno sottolineato che la clausola per l’uscita dall’Unione europea non va attivata immediatamente. E questo per la transizione verso la nuova leader- ship Tory e del Paese che non si conoscerà prima di ottobre. Ma non solo. Nella parole alla Bbc di John Redwood, deputato Tory e “combattente” per Leave, si sono scorti tentativi di prendere tempo nella speranza di avviare nuove, indefinite trattative per uno status speciale a favore del Regno Unito. Una ”pazza idea” che non ci stupiremmo veder crescere nei prossimi giorni. Scenari che inquietano il mondo degli affari. Carolyn Fairbairn, direttore generale della Cbi, la Confindustria britannica, ha chiesto chiarezza per un mondo, quello delle imprese, sprofondato nell’incertezza. «Va chiarita al più presto la procedura che sarà adottata per definire i nuovi rapporti – ha detto in sostanza alla Bbc – per assicurare una prospettiva certa». E questo senza precipitarsi ad adottare provvedimenti non adeguatamente valutati. Posizione che si sovrappone a quella di City Uk, esplicita nel domandare “accordi chiari” con la Ue per dare certezza ai servizi finanziari. La prospettiva per le banche internazionali di perdere il “passaporto” con cui operavano da Londra in tutta Europa è ora una realtà in divenire. La minaccia di un trasloco dalla City è stata definita e quantificata da JpMorgan. Il ceo, Jamie Dimon, in un ultimo ap- I NUMERI -5,5% L’impatto temuto sul Pil britannico Il Tesoro britannico aveva formulato uno scenario avverso con una perdita fino a 5,5 punti di Pil. Si tratta però di uno scenario che non prevede alcuna contromisura da parte del Governo britannico -0,2% L’effetto sul Pil mondiale Secondo l’Fmi, l’impatto sul Pil mondiale sarebbe compreso tra zero e 0,2 punti percentuali nel 2018. Per l’Eurozona l’effetto stimato sarebbe più ampio e compreso tra 0,2 e 0,5 punti percentuali. Le ricadute peggiori colpirebbero l’Irlanda. L’Anno Zero di un partner riluttante G Numero medio di anni in cui dovranno convivere con gli effetti del referendum SCOZIA Dati in % Leonardo Maisano iovani contro anziani, inglesi contro scozzesi, città contro campagne, Londra contro tutti. Eccolo lì l’Independence day di Nigel Farage e Boris Johnson, istantanea di una Gran Bretagna esplosa. Vittima di sè stessa, dell’ambivalente sentimento verso l’Europa, faglia che divarica tanti mondi paralleli. Parlano la stessa lingua, ma sono corpi estranei gli uni dagli altri, uniti in due fronti, metà per l’Ue, metà e qualche voto in più, contro l’Ue. La straordinaria combinazione astrale apparsa sui cieli del Regno di Elisabetta è la spiegazione ultima di un “no” che ora dovrà soddisfare le ansie di molti. Di quei padri che hanno negato un pezzo di futuro ai figli, sordi come si sono rivelati alla voglia d’Europa della generazione Erasmus, timidamente spuntata anche qui. Di quegli inglesi che pattugliano il Vallo per sancire la loro diversità dalla vicina, eurofila Scozia oggi tornata in marcia verso la secessione. Di quelle realtà rurali che vedono nel potere dei centri urbani gradi di benessere loro negati, con Londra, esempio supremo dell’ineguaglianza, che si è voluta umiliare. Tutta colpa dell’Europa è uno slogan formidabile se filtrato dalle parole d’ordine di una politica irresponsabile e passato a tante famiglie pronte a leggerlo con le lenti più confacenti alle singole esigenze. Un menù per tutti, ci era capitato di dire, che regala un boccone a tanti affamati. Finisce così, in mille pezzi, l’avventura europea di un partner riluttante entrato nel famiglia continentale 43 anni fa ed ora deciso a uscirne sull’onda di un referendum che scuote il mondo intero. Dilaniato al punto, il più sconcertante a nostro avviso, da dividersi lungo il crinale della generazione. Se questa è la realtà del dopovoto le conseguenze non saranno solo sul piano sociale, ma promettono di far esplodere davvero il Regno Unito. La volontà espressa da Scozia, Irlanda del nord e dalla stessa Londra non potrà essere negata. Se la capitale chiederà nuovi poteri e nuova autonomia, Edimburgo e in misura minore Belfast tracciano il destino più temuto, quello di una secessione che tornerà prepotente nell’agenda del Regno. La Scozia non intende in alcun modo rinunciare al suo europeismo per volontà inglese e non lo farà, a costo di indire un nuovo referendum di indipendenza entro due anni, prima che sia completato l’iter dell’uscita inglese dall’Unione. L’incognita nordirlandese è ancor più preoccupante per il potenziale di violenza e odio fra repubblicani e unionisti che, narcotizzato dal comune destino europeo, si potrà ora risvegliare. Dublino già trema e chi pensa che il dividendo di una City in teorica fuga possa soddisfarla, si sbaglia. Terrorizza la sola idea che l'ultimo mattone di Brexit possa alzare il muro fra i due fianchi della stessa nazione. Gran Bretagna, Anno Zero, dunque, con un’intera classe politica in marcia verso l’archivio della storia. C’è stato un sussulto dignità nelle dimissioni di David Cameron, europeista tanto improbabile da non apparire mai vagamente convinto. Avrebbe senso che fossero accompagnate da quelle del leader laburista Jeremy Corbyn. Aspettativa di vita 51,9 L’ANALISI Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 5 Shock Brexit L’invocazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona Il passo indispensabile per avviare una trattativa di 24 mesi Ma il governo inglese mostra di non avere fretta L’IMPATTO SULL’UNIONE TUTTI GLI OCCHI SU FRANCIA E GERMANIA La risposta dell’Europa Da Parigi a Berlino a Bruxelles, i leader europei concordano sulla necessità di rispondere al referendum cambiando. Ma non sono d’accordo sulle modalità del cambiamento: se sarà necessario rafforzare l’integrazione o ripensarla, tenendo conto del crescente malumore verso la Ue. L’influenza di Berlino Tutti gli occhi guardano a Francia e Germania, asse su cui si appoggia l’Unione dall’avvio del Mercato comune, nel 1958. Senza Londra la Germania perderà un alleato cruciale sul fronte del libero mercato. Ma c’è chi sostiene che ora sull’Unione si farà sentire ancor più l’influenza di Berlino. Ombre sul budget L’Unione Europea dovrà ora trovare il modo di coprire un “buco” da 7 miliardi di euro che si aprirà sul bilancio annuo comunitario, da 145 miliardi : il risultato della perdita dei contributi britannici al budget e il risparmio sui fondi che invece Londra riceve da Bruxelles. 145 miliardi Budget annuo comunitario Il risultato della perdita dei contributi britannici scaverà un “buco” di 7 miliardi La Ue: subito le trattative per l’uscita Juncker secco nei confronti di Londra: «Dobbiamo rimuovere le incertezze» ANSA IL DISTACCO Un lungo divorzio La separazione di due economie intrecciate dal 1973, la ridefinizione dei legami commerciali, economici e politici tra il Regno Unito e un’Unione a 27 membri Leave ha vinto. Una flottiglia di pescherecci risale il Tamigi all’altezza del Parlamento. I pescatori rappresentano una delle categorie maggiormente a favore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Beda Romano BRUXELLES. Dal nostro corrispondente pSotto shock per l’esito del voto britannico, che ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione, l’establishment comunitario ha voluto ieri rassicurare i cittadini europei sul futuro della costruzione europea. Ha chiesto al governo inglese di far scattare «il più velocemente possibile» l’articolo 50 dei Trattati che regolamenta il negoziatodidivorzio.DaLondra,tuttavia,sitemporeggia,atuttodanno di una Unione che avrebbe bisogno in questo momento di certezza legale e politica. In una conferenza stampa qui a Bruxelles, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha letto una dichiarazione congiuntadeipresidentidellequattro principali istituzioni comunitarie, oltre all'ex premier lussemburghese, Donald Tusk (Consiglio europeo), Martin Schulz (Parlamento europeo) e Mark Rutte (presidente di turno olandese dell’Unione). Al di là delle rassicurazioni di principio sull’unità dell’Unione,interessanteèstatal’esortazione rivolta al Regno Unito. «Ci aspettiamo che il governo inglese dia effetto alla decisione del popolo britannico il più velocemente possibile, a dispetto di quanto possa essere dolorosa questa scelta», ha detto Juncker, riferendosi all’atto di notifica del voto a Bruxelles. «Qualsiasi ritardo non avrebbe che l’effetto di prolungare l’incertezza. Abbiamo regole per gestire questa situazione in modo ordinato. L’arti- GLI APPUNTAMENTI Lunedì a Berlino vertice Merkel-Renzi-Hollande sul futuro del progetto europeo. Le incognite della politica colo 50 dei Trattati illustra la procedura da seguire per il paese che ha deciso di lasciare l’Unione». La presa di posizione non è banale. A Londra, si tentenna. I motivi sono politici e tattici. Sul fronte politico, David Cameron ha rassegnato le dimissioni dopo aver fatto campagna per il Remain. Fonti di stampa rivelano che il premier sta valutando se indire nuove elezioni: per ottenere una nuova legittimità e tentare di ribaltare il ri- sultato del referendum? Lo stesso Cameron ha già detto che l’invio dell’atto di notifica non giungerà prima di ottobre, quando è previsto un congresso dei Tories. Sul fronte tattico, se la Gran Bretagna tentenna ad inviare una lettera subito per formalizzare così il processo di uscita e il negoziato di divorzio è anche perché la norma è senza appello: precisa che il paese in uscita non possa partecipare alle riunioni del Consiglio europeo tutte le volte che questo parlerà di Brexit. Di conseguenza, facendo scattare l’articolo 50, il Regno Unito parteciperebbe alla trattativa di divorzio in una posizione di debolezza. Comprensibile quindi che temporeggi. Viceversa, Bruxelles vuole avere certezze politiche e legali, e girare pagina il più rapidamente possibile. Addirittura, nella loro dichiarazione, i presidenti delle quattro istituzioni comunitarie hanno sottolineato che l’intesa firmata in febbraio tra i Ventotto e che prevede concessioniaLondrasulfrontedell’immigrazione in cambio della permanenza della Gran Bretagna nell’Unione«nonavràeffettoecesserà di esistere». E ancora: «Non ci sarà rinegoziazione», hanno ag- IL GIORNO DOPO Brexit e il futuro del Regno Unito: di fronte l’ignoto I protagonisti della giornata più lunga per la Gran Bretagna e la Ue: vincitori e vinti, Cameron e i suoi possibili successori IL PRECEDENTE 5 giugno 1975: quando Remain riuscì a vincere «Crede che il Regno Unito debba restare nella Comunità europea?». Il quesito suona familiare. www.ilsole24ore.com giunto i quattro leader. Nella sua breve conferenza stampa di ieri, Juncker ha risposto a due domande. La prima era sulle attesediunrilanciodell’Europaattraverso il motore franco-tedesco. La rispostaèstataevasiva:«Miaspetto unapresadiposizionemoltochiara (...) Bisogna accelerare le cose». La seconda domanda era sul futuro dell’Unione e se l’esito del referendum segni la fine dell’integrazione europea: “No”, ha risposto flebilmente il presidente della Commissione,primadilasciareinmodoteatrale la sala stampa. Il momento per il futuro dell’Europa è pessimo. Oltre alla probabile perdita di un suo Stato membro, la prima in cinquant’anni di integrazione europea, l’Unione deve affrontare nuove incertezze. Non solo i contorni della trattativa con il Regno Unito appaiono oggi incerti; ma sono probabili, se non tentativi di emulazione, certamente dichiarazioni in quel senso. I partiti più radicali in Germania, Francia, Olanda e Italia hanno già salutato la scelta inglese e preannunciato tentativi di referendum simili a quello britannico. © RIPRODUZIONE RISERVATA Integrazione. Tutti d’accordo (a parole) per una maggiore integrazione, ma divisi su come procedere: a 27 oppure con i sei Paesi fondatori L’Europa ancora divisa sul rilancio di Beda Romano L a scelta referendaria inglese di uscire dall'Unione rischia di provocare in Europa un effetto-domino dagli esiti tanto incerti quanto pericolosi. L'establishment comunitario sta cercando di correre al riparo. Le prime reazioni da Bruxelles a Parigi, da Roma a Berlino sono tutte rivolte all'obiettivo di rafforzare l'Unione e di evitare una sua disgregazione. L'impegno c'è, il risultato resta dubbio. I governi sono stretti tra la paura della disintegrazione e le sirene dell'euroscetticismo. “Siamo determinati a mantenere la nostra unità a 27 (esclusa quindi la Gran Bretagna, ndr). Proporrò di iniziare un periodo di ampia riflessione sul futuro della nostra Unione”, ha detto in una dichiarazione alla stampa subito dopo la pubblicazione ufficiale dei risultati britannici il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Ha aggiunto da Berlino la cancelliera Angela Merkel: “Non bisogna farsi illusioni: oggi è un momento spartiacque per IL PRIMO VERTICE Oggi a Berlino l’incontro tra i ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori Il calendario elettorale come sempre non aiuta l'Europa e (…) per il processo di integrazione europea”. Da Parigi, il presidente francese François Hollande ha spiegato che “il voto inglese è un test per l'Europa”. Dal canto suo, il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha precisato: “Il governo e le istituzioni europee sono nelle condizioni di garantire con ogni mezzo la stabilità finanziaria e la sicurezza dei risparmiatori». Oltre alle dichiarazioni di principio, l'establishment comunitario si sta mobilitando. Con quali risultati, è ancora tutto da capire. OggiaBerlinosiincontranoiministri degli Esteri dei sei paesi fondatori per un terzo incontro del genere dopo quelli a Roma in febbraio e a Bruxelles in maggio. Per lunedì, è fissata sempre a Berlino una riunione tra i leader di Italia, Francia e Germania, a cui sarà presente lo stesso Tusk. Martedì e mercoledìèprevistounconsiglioeuropeoa 28quiaBruxelles.Sempremartedì, si terrà una sessione pleanaria straordinaria del Parlamento europeo. Tutti sono d'accordo sulla necessità di rilanciare l'integrazione. Ma come? Primo problema: a ventisette o in una formazione più piccola, come a sei? L'entourage di Tusk è convinto che la risposta debba essere a 27, altrimenti si rischia di creare nuove divergenze tra i paesi membri. Altri esponenti comunitari sottolineano la necessità di approfondire nettamente il processo di integrazione. E questo, secondo loro, sarebbe possibile solo con un gruppo assai più ristretto di stati membri. In questo senso, dubbi vi sono anche su quanto rilanciare l'integrazione. Alcuni paesi sono pronti a cedere sovranità, per puntare verso una federazione, altri meno. Il premier belga Charles Michel ha parlato della necessità di un conclave per toccare con mano il desiderio di integrazione. Viceversa, il suo omologo ceco Bohuslav Sobotka, paese del Gruppo di Viesegrad che in questi anni ha frenato il processo di integrazione, ha detto che il futuro dell'Europa “non è assolutamente minacciato”. A influenzare la posizione dei governi è il clima politico. Non c'è paese che non debba fare i conti con forze radicali o euroscettiche. I dirigenti politici sono paralizzati: sanno che una risposta incerta e ambigua alle sfide dell'Unione rischia di accelerare la disintegrazione dell'Unione. Al tempo stesso, sono incapaci di imporre una strategia più europeista per paura di inimicarsi ulteriormente la loro pubblica opinione. A complicare il quadro sono delicate elezioni nel 2017 in Francia, Germania e Olanda. Si aggiunge il timore di un effetto-emulazione. Nota James Nixon, economista di Oxford Economics: “Vi sono movimenti populistici che saranno incoraggiati dalla decisione inglese di lasciare l'Unione”. Il nazionalista olandese Geert Wilders ha annunciato di volere raccogliere le firme in vista di un referendum sulla partecipazione del suo paese nell'Unione. Lo stesso hanno detto il Partito del Popolo danese in Danimarca e il Fronte Nazionale in Francia, entrambi anti-immigrazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA potrebbe richiedere decenni per completarsi. Complicata dall’incertezza su Scozia e Irlanda del Nord che - come Galles e Inghilterra - sono Home Nations (nazioni costitutive) all’interno del Regno, e in cui il voto ha preso una direzione opposta a quella del resto del Paese . Il nodo dell’articolo 50 L’articolo 50 del Trattato di Lisbona sul funzionamento della Ue (2007) stabilisce che «uno Stato membro può recedere dall’Unione conformemente alle proprie norme costituzionali». Notificherà l’intenzione al Consiglio Europeo e l’Unione, «alla luce delle linee guida formulate dal Consiglio, negozierà e concluderà un accordo definendo le modalità del recesso». I Trattati europei cesseranno di essere applicati allo Stato in questione dal momento dell’entrata in vigore dell’accordo o, in mancanza di un accordo, a due anni dalla notifica al Consiglio. I due anni. che possono essere prolungati, valgono come limite per stabilire le modalità di recesso dalla Ue, e non per rinegoziare i rapporti con l’Unione. Durante questo periodo lo Stato che recede «non partecipa alle discussioni del Consiglio Europeo e del Consiglio o alle decisioni che lo riguardano». E la decisione di lasciare l’Unione - come ha ricordato alla vigilia del referendum Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue - è definitiva: se lo Stato in questione chiede di essere riammesso, dovrà ripercorrere l’intera procedura di adesione, come prevista dall’articolo 49 del Trattato di Lisbona. I precedenti Se i Trattati prevedono il diritto di abbandonare la Ue, finora l’unico precedente simile ha riguardato la Groenlandia, membro autonomo del Regno di Danimarca che lasciò la Comunità economica europea nel 1985 dopo aver ottenuto l’autogoverno: era in disaccordo con la regolamentazione Ue in materia di pesca e sul bando dei prodotti in pelle di foca. L’Algeria uscì nel 1962, con l’indipendenza dalla Francia. Nel 1975 il Regno Unito tenne un altro referendum per decidere se ritirarsi dalla Cee, in cui era entrato due anni prima sotto il governo Tory: il fronte del “Remain” vinse nettamente, con il 67,2% di “sì” e il 32,8% di “no” alla Ue. Un posto vuoto Un’altra questione che la Ue dovrà chiarire è lo status di imprese e individui che attualmente lavorano coperti da diritti Ue in quella che sarà una nuova frontiera Gb-Ue. Londra dovrà anche rinunciare alla presidenza di turno, prevista dall’inizio del prossimo luglio. L’ANALISI Adriana Cerretelli Lo stallo nell’integrazione non ha frenato i populisti E adesso povera Europa? Perde uno degli azionisti di maggioranza insieme a un pezzo importante della sua identità culturale postbellica: perché non è vero che la Gran Bretagna è stata solo un partner scomodo. Ha ispirato e sbozzato il mercato unico, ha spinto (anche invano) per modernizzare il modello economico europeo rendendolo più agile e competitivo, è stata sempre un elemento di equilibrio pragmatico nei tormentati rapporti di forza e di pensiero dentro l’Unione. Senza Londra l’integrazione europea è più debole, meno credibile e, soprattutto, per la prima volta, diventa reversibile. Non solo. L’uscita britannica dal club europeo provoca un enorme scossone geopolitico continentale, per la probabile gioia della Russia di Vladimir Putin, e destabilizza l’ordine mondiale, peraltro già molto imperfetto e ammaccato. Il contraccolpo immediato, il peggiore, arriva però dai mercati che meglio di tutti offrono il polso della situazione attuale. Il crollo di ieri su tutte le Borse, i titoli bancari a picco insieme ai cambi, raccontano certo ansie e incertezze su dopoBrexit e destino della City senza il mercato unico. Ancora di più però reagiscono allo spettro di Uexit, spesso evocato tra le ipotesi di carta che improvvisamente ora diventano realtà concreta. Da otto anni, dallo scoppio della grande crisi finanziardebitoria, si disserta sulla tenuta dell’euro e dell’Europa a 28. Per la prima volta e senza infingimenti, la diserzione inglese incarna il principio della possibile graduale destrutturazione dell’ordine europeo del dopoguerra. Mentre la caduta del Muro di Berlino segnò un grande rivolgimento positivo, Brexit potrebbe rivelarsi il primo anello di una catena autodistruttiva. La dimostrazione concreta che questa Europa assomiglia sempre più a Kronos che divora i suoi figli disillusi, frustrati, soprattutto spaventati e perciò ribelli. La brexizzazione delle opinioni pubbliche europee, le pulsioni centrifughe sono da anni cronaca diffusa e quotidiana quasi ovunque: non per una strana partenogenesi dello scontento ma perché l’Europa dei Governi non ha voluto vedere, anzi ha minimizzato o negato il malessere che le cresceva intorno. E così a intercettarlo sono stati gli Haider, i Bossi, i Le Pen, Wilders e Farage che, invece di criminalizzarle, hanno assecondato le paure dei popoli per sfruttarle meglio. Naturalmente l’Europa non ha il monopolio delle colpe:ha avuto la sfortuna di incrociare sulla sua strada globalizzazione e rapida innovazione tecnologica, senza avere la capacità di gestirne e ammortizzarne le ricadute. Il suo, in fondo, è lo stesso problema che oggi hanno gli Stati Uniti, i quali rischiano di incoronare Donald Trump presidente. Per questo ieri la reazione compatta dei vertici europei è stata una sola e senza dissonanze (per ora): rispetto del voto inglese e divorzio civile, ordinato, rapido e senza tentennamenti. «Un taglio netto», ha riassunto Angela Merkel. Niente temporeggiamenti nella notifica a Bruxelles del no, per far scattare subito i due anni previsti dal Trattato per chiudere i negoziati con Londra. Soprattutto, niente concessioni o statuti speciali dopo la decadenza automatica degli accordi del febbraio scorso. Obiettivo evidente: scoraggiare sul nascere altre spinte separatiste, nuovi scomposti assalti alla diligenza europea tra i suoi passeggeri, in particolare tra le loro teste più calde. Brexit non è Grexit, peraltro scongiurata in extremis solo l’estate scorsa e proprio di questi tempi: non lo è perché quella inglese è la seconda economia UNA PERDITA Con l’uscita della Gran Bretagna alla Ue viene meno un elemento di equilibrio pragmatico dell’Unione e quella greca rappresenta solo il 2% dell’eurozona. Non lo è perché contro tutti i pronostici Alexis Tsipras, a differenza di David Cameron, è riuscito a tener fermo il timone del suo paese in tempesta e ad evitarne la secessione. Il rientro della Grecia nell’ovile ha salvato l’euro. Il terremoto politico provocato dalla Gran Bretagna potrebbe travolgere l’Europa e domani la Spagna, che alle elezioni potrebbe celebrare un’altra vittoria anti-establisment, premiando Podemos insieme all’estrema sinistra. Per questo i pompieri europei si dichiarano irremovibili. I negoziati con la Gran Bretagna si annunciano però complessi e burrascosi: perché non sarà facile sciogliere oltre 40 anni di interdipendenza economica, finanziaria, commerciale oltre che legislativa. Perché il diritto di recesso è sancito dall’art. 50 del Trattato, che però non è chiaro sui negoziati che dovranno renderlo operativo. Non è quindi escluso che il caos giuridico possa aggiungersi allo spettacolo finora inedito della disgregazione europea freddamente concertata, a colpi di strappi e chiarificazioni brutali, cui l’Europa dei passi troppo felpati non è avvezza. Un parallelo scatto nel segno dell’integrazione accelerata contro il pericolo della dissoluzione sarebbe naturalmente auspicabile. Ma è difficile oggi avventurarsi in quel campo minato: potrebbe apparire una provocazione ai simpatizzanti europei di Brexit. Con le elezioni in Olanda, Francia e Germania nel 2017 sarebbe un esercizio spericolato. Anche se oggi il mantenimento dello status quo forse è più pericoloso del rischio di cambiamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 6 Shock Brexit Euroscettici e xenofobi continuano ad avanzare Si guarda con preoccupazione agli appuntamenti elettorali dell’anno prossimo nei Paesi Bassi, in Francia e Germania I CONTRACCOLPI NELLA UE UN ESEMPIO DA SEGUIRE? L’Unione in pericolo Malgrado da Bruxelles i leader europei abbiano cercato di minimizzare subito la possibilità che altri Paesi vogliano avviarsi all’uscita seguendo l’esempio britannico, una delle sfide centrali che dovranno affrontare è il rischio di sgretolamento dell’Unione Europea. Il turno di Nexit «Urrà per i britannici! È il nostro turno. È ora di un referendum olandese!», ha esultato Geert Wilders, presidente del Partito delle Libertà che guida i sondaggi d’opinione in Olanda. Dove aspira a Nexit, l’uscita dalla Ue: «Il Regno Unito indica la strada verso il futuro e la liberazione». L’esultanza di Trump Anche il candidato repubblicano per la corsa alla Casa Bianca, Donald Trump, ha esultato dalla Scozia, dove si trovava per inaugurare il suo sontuoso resort e golf club. Al contrario, Barack Obama ha ricordato come il voto di giovedì vada a sottolineare le sfide della globalizzazione. Euroscettici al voto Anche ai tedeschi dovrebbe essere permesso di votare sull’adesione alla Ue,sostiene il partito euroscettico «Alternativa per la Germania» (Afd). E in Danimarca anche il partito populista antimigranti Df ha chiesto un referendum: ipotesi bocciata dal primo ministro. L’Europa ora teme l’effetto contagio L’estrema destra della Le Pen in Francia e di Wilders in Olanda minacciano il referendum Vittorio Da Rold pIl terremoto provocato dal ri- sultato referendario della Gran Bretagna di lasciare l’Unione europea potrebbe innescare un effetto domino nella Ue. Il fronte euroscettico esulta e chiede a gran voce referendum in tutti i paesi. Anche il leader dell’estrema destra olandese, Geert Wilders, ha chiesto ufficialmente una consultazione popolare nel suo Paese. «Se diventerò primo ministro, ci sarà un referendum anche in Olanda per abbandonare l’Unione europea, lasciamo decidere il popolo olandese», ha detto il leader del Pvv Geert Wilders che ha il 37% dei consensi in patria in un comunicato dopo i risultati sulla Brexit. «Vogliamo essere responsabili per il nostro stesso paese, la nostra stessa moneta, le nostre stesse frontiere, e la nostra stessa politica migratoria», ora «è tempo per un nuovo inizio facendo affidamento alla nostra stessa forza e sovranità,anche in Olanda», per questo il Pvv «chiede un referendum sulla Nexit, un’uscita dell’Olanda dall’Ue». L’Olanda ha appena bocciato l’accordo di associazione con l’Ucraina proprio in seguito a un referendum consultivo. Anche il Front National che viaggia sul 30% dei consensi ha fatto la stessa richiesta. «E’ una giornata storica, adesso la realtà si è imposta: uscire dall’Unione europea è possibile», ha detto la presidente del Front National, Marine Le Pen, in una conferenza stampa nella sede del partito, a Nanterre, sulle conseguenze della Brexit. Se il Front National vincerà le elezioni presidenziali nel 2017, Marine Le Pen intende avviare la procedura per un referendum “Frexit”. «Lo chiedo dal 2013 - ha annunciato nel suo quartier generale a Nanterre la presidente del partito - è una consultazione per recuperare le quattro sovranità principali della Francia, territoriale, legislativa, monetaria, economica». La Le Pen ricorda che sono previsti «6 mesi di negoziati con la Ue» prima di tenere il referendum, poi i francesi «potranno scegliere questa strada che restituirà loro la libertà». E altre rabbiose richieste secessioniste potrebbero presto arrivare dal Nord Europa, come Finlandia e Danimarca, sulle orme di quanto fatto da Nigel Farage, leader del partito euroscettico e di destra britannico Ukip. A queste richieste o minacce di tenere referendum allo scopo di LA PROMESSA FRANCESE La presidente del Front National: «Dopo Brexit abbandonare l'Europa è possibile. Se vinciamo, consultazione in sei mesi» LA MINACCIA AUSTRIACA Il segretario del Fpoe, HeinzChristian Strache, vuole indire un referendum contro l’ingresso della Turchia nella Unione europea ottenere magari qualche vantaggio nazionale nei negoziati con Bruxelles, si potrebbero aggiungere altre formazioni come il Pis in Polonia o quella del presidente Viktor Orban in Ungheria che ha già detto di voler tenere una consultazione popolare sulla richiesta europea di dover accettare le quote obbligatorie di migranti, pena l’arrivo di pesanti sanzioni. Anche Vienna non è rimasta immune da questa ventata di populismo anti-establishment che ha visto perdere per una manciata di voti la carica di presidente della Repubblica al candidato nazionalista del Fpoe, Norbert Hofer a favore del verde, Alexander Van der Bellen. «Con un po’ di decenza e di rispetto per il futuro dell’Europa, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz, devono dimettersi immediatamente», ha chiesto il leader Fpoe, HeinzChristian Strache, l’erede di Joerg Haider. Strache ha detto anche che un referendum austriaco sulla adesione all’Ue potrebbe diventare un obiettivo politico a breve per il Fpoe se Bruxelles dovesse continuare a rifiutare di voler introdurre riforme e se dovessero continuare i colloqui per l’ingresso di paesi come la Turchia. Il think tank bruxellese European Council of Foreign Relations ha calcolato che potrebbero essere richiesti almeno 32 referendum da almeno 45 formazioni in Europa. Forse un dato eccessivo, ma che dal il senso della inquietudine che serpeggia in Europa. Dalla lista non si possono dimenticare le formazioni di estrema destra di Alba dorata in Grecia e l’Alternative fur Deutschald in Germania che sotto la guida di Frauke Petry, l’estate scorsa, ha saldato la battaglia contro l’Europa con quella anti-immigrati con toni sempre più populisti e di estrema destra. Un pericolo reale quello di questa galassia anti-establishment che cova risentimento verso la globalizzazione, la crisi dei migranti e l’euro-burocrazia di Bruxelles. Già Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori della costituzione americana, fin dall’inizio della rivoluzione americana aveva messo in guardia dall’uso e abuso della democrazia diretta a cui aveva preferito il principio della rappresentanza. Perché dietro al ricorso al voto diretto intravedeva l’azione di chi «tributando al popolo un ossequio partigiano» pone le basi per la tirranide. In sostanza da chi dà risposte semplici (con un sì e con un no) a problemi molto più complessi. L'onda euroscettica che dilaga in Europa Le percentuali delle forze politiche di estrema destra/destra populista in Europa 7 13 Ultranazionalista o neonazista Estrema destra 5 1 11 4 9 10 2 3 12 14 8 1. PAESI BASSI | Pvv - Partito della libertà 2. AUSTRIA | Fpö - Partito della libertà 37,0% 34,0% 3. FRANCIA | Front National 30,0% 4. POLONIA | PiS - Diritto e giustizia 29,3% 5. DANIMARCA | Partito del popolo danese 6. REGNO UNITO | U.K. Independence Party 7. SVEZIA | Democratici svedesi 19,5% 17,0% 16,1% © RIPRODUZIONE RISERVATA 8. ITALIA | Lega Nord 14,0% 9. BELGIO | Vlaams Belang 13,9% 10. SLOVACCHIA | La nostra Slovacchia 11. GERMANIA | Alternative für Deutschland 12. UNGHERIA | Jobbik 11,0% 11,0% 13. FINLANDIA | Partito dei finlandesi 14. GRECIA | Alba Dorata 11,7% 9,5% 7,5% Le elezioni di domenica. Secondo i sondaggi i giovani voteranno in massa per il partito anti-sistema Podemos, che però non è anti-europeo Spagna al voto, governabilità ancora difficile Luca Veronese MADRID. Dal nostro inviato S olo ieri il rischio Brexit è entrato nella campagna elettorale in Spagna. E l’uscita dall’Unione europea è stata subito strumentalizzata dai leader politici, in particolare dai popolari di Mariano Rajoy, che approfittando di un vertice di governo, hanno invitato i cittadini a scegliere la stabilità e la continuità. In Spagna si vota domani, per la seconda volta in sei mesi, e nella replica della campagna le proposte politiche sono stati in parte oscurate dal gioco delle coalizioni, per capire come il nuovo Parlamento potrà arrivare a formare una maggioranza e un governo. Gli ultimi sondaggi dicono che tutto potrebbe restare bloccato. Il Partito popolare - nelle rilevazioni di Metroscopia - si conferma come prima forza del Paese con il 29%, lontanissimo però dalla maggioranza assoluta che aveva fino all’anno passato. A sinistra, ed è questa l’unica novità, Unidos Podemos, l’alleanza tra gli indignati di Podemos e i comunisti repubblicani guidata da Pablo Iglesias, supera il Partito socialista di Pedro Sanchez: 26 contro 21 per cento. Mentre l’altro movimento di protesta, il centrista Ciudadanos di Albert Rivera, resta intorno al 10 per cento. «La scena politica spagnola è piena di paradossi. Il più evidente - dice Juan Jesus Gonzales, docente di sociologia della Uned di Madrid - è che più ci si avvicina alle urne, tanto più probabile diventa un’ulteriore ripetizione del voto. Gli elettori, secondo i sondaggi, tendono a penalizzare i partiti che hanno tentato di arrivare a qualche accordo, mentre i partiti che non hanno voluto scendere a patti in Parlamento non hanno incenti- EFFETTO BREXIT Cerca di approfittarne il premier Rajoy lanciando un appello alla stabilità I socialisti in forte crisi rischiano il terzo posto vi a negoziare e quindi tutto resta fermo». Negli ultimi comizi, i quattro maggiori leader hanno ribadito i veti incrociati e le condizioni per negoziare. Il premier uscente Rajoy, approfittando di Brexit, ha inoltre rivendicato i risultati del suo governo. «Fino a qualche anno fa, l’impatto di un fatto epocale come Brexit avrebbe potuto far precipitare la Spagna fino al default. Ma oggi con l’economia in crescita, la nuova creazione di lavoro, la solidità che ha raggiunto il nostro sistema finanziario, il rischio per l’economia spagnola è ridotto», ha sottolineato il leader popolare, ricordando anche «l’importanza di continuare sulla linea della stabilità e delle riforme avviate». L’Ibex ha chiuso ieri con un crollo del 12,35% e lo spread nei rendimenti dei bonos decennali rispetto ai titoli tedeschi è salito da 137 a 168. Gli economisti stimano un impatto negativo del referendum britannico dello 0,5% sul Pil spagnolo, soprattutto per i danni al turismo e alle esportazioni. Gli spagnoli tuttavia non sembrano molto interessati al rischio Brexit. Guardano invece alla disoccupazione e ai temi economici. Come nel Regno Unito, tuttavia, anche in Spagna c’è una spaccatura netta sulle scelte politiche tra nuove e vecchie generazioni. Ma in Spagna non esistono forze politiche euroscettiche e anche Podemos, un movimento considerato anti-sistema, ha sempre dichiarato di voler riformare l’Europa e mai ha detto che Madrid deve uscire dall’Unione. La grave crisi economica vissuta dal Paese spiega in gran parte questa rottura: la disoccupazione ancora sopra il 20% arriva al 46,5% nei giovani sotto i 25 anni. «In Spagna i giovani sono, in modo chiaro e in misura non paragonabile a quella delle altre generazioni, quelli che più hanno sofferto le Le scelte dei giovani Percentuale delle intenzioni di voto tra i giovani di 18/34 anni a confronto con il totale Partito Popolare Unidos Podemos Psoe socialisti Ciudadanos Altri Totale 29 26 20,5 14,5 10 17,4 8,4 Giovani 17,2 43,6 13,4 Fonte: El Pais IN ONDA RADIO 24 VA OLTRE BREXIT Sabato 25 giugno tutti gli aggiornamenti dalle 7 con GR24 Vittorio Emanuele Parsi Un’Europa di fuggitivi e derive populiste E Destra populista 6 L’ANALISI Aggiornamenti e commenti con collegamenti da Londra e dalla Spagna, primo Paese che misura nelle urne l’effetto di Brexit. Nel fine settimana la rassegna stampa dei quotidiani europei, l’Euroreportage “Bye bye Europa”, l’appuntamento settimanale “L’Altra Europa” www.radio24.it terribili conseguenze della recessione, la disoccupazione, il lavoro precario, la contrattazione difficile sul salario. Sei giovani su dieci sono convinti che in futuro non riusciranno a raggiungere il benessere economico dei loro genitori», spiega Belen Barriero, fondatrice della società di analisi sociali, MyWord, già presidente del Cis, il Centro nazionale di ricerca sociologica. «Gli spagnoli con diritto di voto di età compresa tra i 18 e i 34 anni, sono i grandi sostenitori del cambiamento: l’80% di loro - afferma Francisco Camas Garcia, analista di Metroscopia - non vuole più il bipartitismo e guarda in modo favorevole alla presenza di più partiti, mentre più del 60% deciderà di votare uno dei due movimenti nuovi». Un insieme eterogeneo e plurale nel quale si possono individuare correnti prevalenti. «Molti giovani - aggiunge Camas Garcia - voteranno per il Partito popolare, altrettanti, circa il 17%, sceglieranno Ciudadanos. Ma nonostante la scarsa fiducia accordata al Partito socialista, fermo al 13%, gli under 34 si dichiarano in maggioranza di sinistra e almeno per il 44% daranno il loro appoggio a Unidos Podemos e a Pablo Iglesias». Secondo le analisi degli esperti, i giovani spagnoli vorrebbero, in maggioranza, un governo che metta assieme Podemos e Partito socialista. Ma su quello che accadrà dopo il voto di domenica è inutile azzardare previsioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA così, alla fine, gli Inglesi se ne sono andati via. Sono usciti dall’Unione. I primi a farlo, forse non gli ultimi: di sicuro la manifestazione più eclatante di un continente in fuga. Se qualcosa accomuna i popoli europei oggi, ben più del passaporto color melanzana e di una serie di regolamenti e normative percepite da tanti, a torto o a ragione, come diktat se non capestri, questo è l’essere dei fuggitivi. Uomini e donne in fuga da un establishment, europeo e nazionale, che non lascia altra possibilità che quella della fuga, perché di ascoltare, includere, rappresentare non è più capace. Lo aveva ben formalizzato tanti decenni fa quel genio di Otto Hirschman, nel suo schema exit/voice: abbandono o protesta. Quando all’interno di una qualunque organizzazione le possibilità di voice (di richiedere un cambiamento con qualche chance di essere ascoltati) è preclusa, non resta che l’exit, l’andarsene. Ora i tanti sordi che non solo a Bruxelles, ma in ogni capitale dell’Europa sono stati incapaci di fornire una risposta alle proprie popolazioni in fuga, criticano Cameron per aver fatto il contrario, per aver lasciato votare il popolo (sovrano) sul futuro di quel bene (la sovranità, appunto) di cui esso è il detentore di ultima istanza. Quando invece va reso merito a Cameron di aver osato affrontare un referendum (e non un plebiscito) per provare a portare dalla parte del “remain” un popolo il cui sentimento dominante era a favore del “leave”. Cameron ha perso, e con lui abbiam certamente perso tutti noi. Ma quale è stato il contributo, il sostegno che gli altri non-leader europei gli hanno offerto? Una mancia, soldi, “80 euro” in salsa inglese, per così dire. E poi le consuete minacce da fine del mondo, “dopo di me il diluvio”, e simili sciocchezze: tutte cose che ricordavano la bufala del millennium bug, più che prospettive politiche. Hanno tentato di comprare o di minacciare gli inglesi, immemori che questi avranno tanti difetti, ma non temono certo la battaglia solitaria. A tutti i Soloni che ignorano la storia e oggi accusano gli inglesi di “egoismo” mentre si riempiono la bocca di quanto l’Unione abbia fatto per la pace in Europa, vorrei sommessamente ricordare che senza il valore solitario e straordinario dei britannici, un ben diverso progetto di unificazione europea si sarebbe realizzato nel 1940. Ora tutti temiamo, e giustamente, che la via inglese possa essere adottata da altri: ed è evidente che la paura quasi inconfessabile è che la Francia possa seguire lo stesso percorso. In troppi si illudono che senza gli inglesi, finalmente potremo procedere più speditamente verso “un’Unione più stretta”, inconsapevoli di come proprio la fuoriuscita inglese metta in evidenza la penosa qualità dell’establishment europeo, l’assenza di leadership, a partire da quella tedesca. Tutti fattori che renderanno più difficile fronteggiare il contagio. Dagli quindi agli inglesi, guardando al dito anziché alla CAUSA ED EFFETTO Quanto è accaduto in Gran Bretagna mette in evidenza una paurosa carenza di leadership europea DISAFFEZIONE L’Unione non scalda i cuori perché non ha fatto da scudo agli effetti più iniqui della globalizzazione Luna...ma se mettiamo insieme quello che è successo giovedì nel Regno Unito, con le crescenti percentuali di astensione in tutte le tornate elettorali e con il consenso che raccolgono i partiti antiestablishment (e quindi antieuropeisti) in ogni singolo Paese europeo, allora dovrebbe essere chiaro che la vera fuga, la vera exit, è quella del grande ceto medio allargato e impoverito dalle politiche, dai discorsi, dalle retoriche di establishment che hanno dimostrato sul campo, e per anni, di non saper e voler essere classi dirigenti. L’Unione non scalda più i cuori di nessuno perché non si è rivelato quello scudo contro gli effetti più iniqui della globalizzazione che ci era stato propagandato in questi decenni; ma semmai il suo moltiplicatore e la sua cinghia di trasmissione. L’Unione non ha tutelato i residui di sovranità popolare dall’assalto degli oligopoli finanziari, semmai anzi ne ha decretato lo svuotamento, ne ha sancito il trasferimento presso ristretti circoli da nessuno e da nulla legittimati a impossessarsi del potere di decidere su futuro delle nostre vite e di quelle dei nostri figli. Se su questo qualche leader europeo, non importa di quale Paese, è disposto a raccogliere la sfida e a tentare di invertire il trend, troverà seguito e salverà l’Europa con l’aiuto e nel nome del popolo, non contro e a spese del popolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA AP Le prossime mosse.Marine Le Pen, leader del Fronte nazionale francese Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 7 Shock Brexit I primi interventi Comunicato della Bce dopo una teleconferenza del Consiglio Il G-7 mette in guardia contro «l’eccessiva volatilità nei cambi» L’ARGINE DELLE BANCHE CENTRALI I PROSSIMI GIORNI DEI LEADER Le tre «D» Che cosa avverrà ora? I leader dei Paesi Ue e delle istituzioni europee ripetono in queste ore tre parole: il dispiacere per aver perso un quinto dell’economia europea; il dovere di rispettare la volontà dei cittadini britannici; la determinazione a mantenere uniti i 27 membri rimasti. Sabato: i Paesi fondatori I ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori della Ue - Germania, Francia, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo - si incontreranno oggi a Berlino. Mentre domani si vedranno a Bruxelles gli “sherpa”, consulenti dei leader europei, per preparare il Consiglio di martedì e mercoledì. Domenica: il voto in Spagna Le elezioni spagnole si svolgono sullo sfondo della Rocca di Gibilterra, territorio d’oltremare britannico dove ”Remain” ha ottenuto quasi il 96% dei voti. E ora la Spagna chiederà la cosovranità sulla penisola, ha detto il ministro degli Esteri Jose Manuel Garcia-Margallo. Lunedì, la diplomazia al lavoro Lunedì prossimo il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk incontrerà a Parigi il presidente francese François Hollande, per volare insieme a Berlino dove vedranno Matteo Renzi e Angela Merkel. E lunedì il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker riunirà i suoi commissari. Bce pronta a immettere liquidità sui mercati Grazie agli accordi di swap con gli altri istituti centrali, Francoforte può intervenire in euro e in valuta Alessandro Merli FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente pLa prima risposta della Banca centrale europea a Brexit, un evento temuto, preparato, ma forse non del tutto atteso, è stata come previsto un intervento verbale per rassicurare sulla disponibilità di liquidità in grado di far funzionare i mercati e sostenere le istituzioni finanziarie eventualmente in difficoltà. Il G-7 intanto richiama l’attenzione sui possibili effetti negativi di «volatilità eccessiva e movimenti disordinati» dei tassi di cambio. In uno stringato comunicato, dopo una riunione telefonica del consiglio, un paio d’ore dopo l’apertura dei mercati, quando gli spread dei Paesi periferici dell’eurozona si erano già divaricati, la Bce ha spiegato che sta tenendo sotto controllo da vicino i mercati finanziari e che farà il suo lavoro di assicurare la stabilità dei prezzi e del sistema finanziario nell’area euro. Da Francoforte, è in contatto costante con le banche sulle quali ha la vigilanza e ha voluto ribadire che il sistema è solido sia in termini di capitali sia di liquidità. Questa può essere fornita, ha precisato la nota, in euro e in valuta, grazie agli accordi di swap con le altre grandi banche centrali, con le quali pure la Bce è rimasta a stretto contatto tutta la notte e in tutta la giornata di ieri. Per una coincidenza non prevista quando il programma è stato ideato, è caduta nella giornata di ieri l’allocazione della prima Tltro2, le quattro operazioni di rifinanziamento quadriennale alle banche a condizioni ultrafavorevoli (si parte da un tasso zero e si può scendere fino a -0,40% se gli istituti aumenteranno il credito all’economia reale). Data la concomitanza di date, si pensava che le banche, che hanno presentato le loro richieste prima dell’esito del voto, potessero approfittarne per costruire un cuscinetto precauzionale di liquidità nell’eventualità di Brexit. Alla fine, l’allocazione (soprattutto a istituti italiani e spagnoli) è stata di 399 miliardi di euro, ma a fronte di rimborsi effettuati dalle banche la settimana prima per 370 miliardi, anche in previsione di questa operazione. L’importo netto è risultato inferiore ai 50 miliardi di euro che si aspettavano i mercati. Oltre alla liquidità delle banche, la Bce guarda ovviamente ad altri sviluppi di mercato, primo fra i quali lo spread dei Paesi periferici, che potrebbe aggravarne la situazione. Per ora, anche se il balzo è stato considerevole, è stata adottata una posizione di wait-and-see. Dopo il fine settimana, le turbolenze più violente dell’immediato dopovoto potrebbero rientrare, come è avvenuto in parte nel pomeriggio di ieri. Per la Bce, che è già in pieno Qe, con acquisti mensili di 80 miliardi di euro di titoli, mettere un freno a un brusco allargamento degli spread potrebbe non essere facile. Il problema dell’instabilità dei mercati va chiaramente al di là dei confini dell’eurozona, tanto LA PAROLA CHIAVE Swap 7I central bank liquidity swap, ovvero gli scambi di liquidità tra banche centrali, sono un meccanismo che consente agli istituti centrali come la Bce e la Fed di scambiarsi valuta. I fondi scambiati tra una banca e l’altra rimangono depositati sui conti detenuti da ciascuna banca partecipante alle linee di swap e sono soggetti a interessi. Gli swap servono a fornire rapidamente quantità potenzialmente illimitate di fondi a una banca che si trovasse a corto di valuta estera. che ieri ha provocato un intervento da parte dei ministri finanziari e dei governatori della banche centrali del G-7, che, attraverso la presidenza di turno giapponese, hanno fatto sapere di riconoscere che «volatilità eccessiva e movimenti disordinati dei cambi possono avere implicazioni avverse per la stabilità economica e finanziaria». Il Giappone, che già aveva spinto sul tasto di possibili interventi nelle riunioni dei sette grandi che aveva presieduto nel mese di maggio e che è sempre uno dei più attivi su questo fronte, non ha avuto neanche stavolta il via libera a una menzione di interventi nel comunicato di ieri. Anche se il movimento della sterlina nella giornata di ieri, un deprezzamento fino al 10%, è stato abnorme, la decisione di intervenire sui cambi richiederebbe probabilmente condizioni più estreme. Il G-7 sottolinea tuttavia che «le banche centrali hanno compiuto dei passi per assicurare un’adeguata liquidità e sostenere il funzionamento dei mercati. Siamo pronti a usare gli strumenti di liquidità esistenti a questo scopo», un riferimento agli swap in valuta creati dopo la crisi finanziaria globale degli anni scorsi. Anche l’assemblea annuale della Banca dei regolamenti internazionali, la “banca centrale delle banche centrali”, nel fine settimana a Basilea, servirà a fare il punto della situazione post-Brexit. Dal Fondo monetario internazionale, il direttore Christine Lagarde ha fatto sapere che l’istituzione di Washington a sua volta sostiene l’impegno della Banca d’Inghilterra e della Bce ed è pronta a dare supporto ai Paesi membri, ma soprattutto si augura una «transizione senza scosse» nel rapporto fra Regno Unito e Unione europea. L’importante, ha detto la signora Lagarde, è «fare chiarezza» sulle procedure e sugli obiettivi del processo di separazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA AFP Carlyle Group LP, China Logistics ritarderà il lancio dell’Ipo da 400 milioni di dollari a Hong Kong. La società con sede a Shanghai differirà l'avvio della quotazione al 29 giugno. Motivo: le condizioni di mercato volatili dopo che la Gran Bretagna ha votato per lasciare l’Unione europea. E si capisce: il benchmark dell’Hang Seng index è crollato al minimo dagli ultimi quattro mesi, a Hong Kong le vendite hanno reso il futuro incerto. China logistics aveva cominciato a misurare l’interesse degli investitori il 13 giugno scorso sottoponendo loro un’offerta di circa 500 milioni. Invece, ecco l’impasse. Eppure si tratta di una società che va forte, l’anno scorso ha avuto un turnover di 163,2 milioni di yuan (24,8 milioni di dollari) dopo che ha raddoppiato il numero di parchi logistici in funzione. Se ne servono colossi dell’e-commerce come JD.com, Express SF Group Co., Li & Fung Ltd. e un produttore top di smartphone del calibro di Xiaomi. Il meglio del settore dei servizi cinese. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Pronto ad agire. Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi Gli strumenti di difesa delle Banche centrali SWAP VALUTARI TRA BANCHE CENTRALI LA BCE E LE TLTRO II LA BCE E IL QUANTITATIVE EASING LA BCE E IL PIANO OMT Lo strumento più importante consiste in accordi di swap valutario tra i principali istituti monetari a livello mondiale. Con questi accordi la Banca centrale di un determinato Paese fornisce liquidità nella propria valuta alla Banca centrale di un altro Paese e viceversa. Lo strumento è stato utilizzato a più riprese in occasione della crisi Lehman e della crisi debitoria dell’Eurozona Non si tratta di una misura d’emergenza, ma di uno strumento per fornire liquidità all’economia reale attraverso aste di rifinanziamento al sistema bancario dell’eurozona. Il fatto che la prima di queste aste, chiamate TLTRO II, sia stata lanciata nei giorni del referendum inglese è soltanto una fortunata coincidenza Pur trattandosi di una misura di politica monetaria non convenzionale, non è una misura d’emergenza ma un piano d’acquisto di asset sul mercato (titoli di Stato e bond societari non finanziari) lanciato nel marzo del 2015 dalla Banca centrale europea per far risalire l’inflazione. Il ritmo mensile di acquisti, inizialmente di 60 miliardi di euro, è ora salito a 80 miliardi Definito anche scudo anti spread, fu concepito nell’estate del 2012 nel momento più acuto della crisi dell’Eurozona. Si tratta di un piano di acquisti dei titoli di Stato da parte della Bce dei Paesi in difficoltà. L’attivazione del piano avviene tramite richiesta del Paese, che deve prima firmare un’intesa vincolante (pacchetto di riforme) con le istituzione europee. Non è mai stato attivato La Fed potrebbe rallentare la tempistica del rialzo dei tassi La Banca centrale cinese pronta a scendere in campo p«Dopo Brexit stiamo monito- rando con attenzione gli sviluppi sui mercati finanziari - recita un laconico comunicato della Fed di ieri - siamo pronti a garantire liquidità in dollari attraverso i nostri accordi di swaps con altre banche centrali». Nulla di più. Un paio di giorni prima Janet Yellen era stata molto più diretta:«Brexit potrebbe avere un impatto negativo sulle attività finanziarie e sulla crescita americana». E ancora più diretto è stato l’ex governatore della Fed, Alan Greenspan:«Siamo davanti alla punta dell’iceberg - ha detto ieri - da una parte vedremo la spaccatura della Gran Bretagna dalla Scozia, dall’altra una crisi forse irriversibile dell’euro, da cui tutto è partito». Quelle di Greenspan, almeno per l’euro sono posizioni estreme. Ma nel complesso dall’America non si legge nulla di rassicurante per le dinamiche europee nel post Brexit. La Fed potrebbe decidere di rimandare ulteriormente gli aumenti dei tassi. Può permetterselo. L’America è da sempre destinazione privilegiata per chi cerca una fuga verso la qualità. E difatti le perdite in borsa sono state meno forti di quelle dell’Europa con- tinentale: appena sopra il 3% per il Dow Jones (Nasdaq però -4%); i movimenti valutari hanno premiato il dollaro sulla sterlina con la valuta britannica ai minimi dal 1985 mentre il flusso di domanda per titoli del Tesoro ha ridotto il rendimento sul decennale dall’1,7% all’1,570%. In generale non stiamo parlando di un impatto traumatico. Ma sul fronte dell’economia reale, su quello politi- L’APPOGGIO DI TRUMP Il candidato repubblicano era in Scozia, a Ayrshire, dove ha inaugurato un campo da golf e ha sostenuto la scelta britannica a favore di Brexit co internazionale e su quello di politica interna, Brexit ha indotto turbolenze che finiranno per rendere la Fed straordinariamente vigile al di là dei capricci dei mercati. C’è l'aspetto sistemico. Per l’America Brexit si traduce in un'accelerazione della crisi del multilateralismo. Accordi per le aperture commerciali, come TPP (Asia) o TTIP (Transatlantico), vacillano più di prima. Come vacilla la piattaforma per la gover- nance: non per Brexit ma per l’esempio che Brexit porterà a paesi terzi. Insomma si entra in un periodo di incertezza in cui nessuno voleva entrare. E tutto questo avrà di nuovo in prospettiva un impatto negativo sulla crescita. Ci saranno nuove sfide per le aziende americane da Amazon a JP Morgan Chase a Ford, solo per citarne alcune fra le centinaia presenti in Gran Bretagna, dovranno spiegare perchè manterranno nel post Brexit i loro quartieri generali “europei” a Londra. Ci saranno riallocazioni di attività operative? Operazioni di questo genere spesso si traducono in complicazioni gestionali che fanno perdere tempo, danaro e produttività. Chissà però, magari l’Italia riuscirà (e su questo ci dovrebbe essere una intensa azione diplomatica) a dirottare qualche sede sede europea sul nostro paese (Amazon ad esempio era già in pista per una sede europea in Italia). Ma l’impatto più immediato del voto inglese per l’America è sul fronte della politica interna. Ieri, proprio quando Brexit è stato ufficializzato, Donald Trump era in Scozia, a Ayrshire, dove ha inaugurato un campo da Golf, Turnberry, appena acquistato dalla sua società immobiliare. La Lo shock rimette in moto tutte le banche centrali T Pechino. In Borsa la società China Logistic ritarderà il lancio dell’Ipo da 400 milioni NEW YORK. Dal nostro corrispondente Riccardo Sorrentino assi e cambi. Le vere conseguenze economiche del Brexit dipendono tutte dai mercati finanziari, dall’andamento delle valute e del costo del credito. È normale allora che siano le banche centrali in prima linea. Sono tutte pronte ad agire, e qualcuna lo ha già fatto. Sulle valute - che è così difficile controllare - e soprattutto sui tassi nel caso in cui una carenza di liquidità causasse bruschi rialzi. La questione, ora, è capire se la reazione di ieri sia stata solo una fiammata o abbia introdotto nuove tendenze. Se infatti è vero, come ha notato il governatore austriaco Edwald Nowotny, che il panico non è giustificato, è altrettanto vero che la propaganda a favore del remain ha disegnato scenari catastrofici in caso di leave. In questa fase, poi, tutte le quotazioni sono molto “sostenute” dalle politiche monetarie espansive, e quindi poco resilienti agli shock. Soprattutto, si tratterà di capire se la flessione della sterlina potrà fermarsi da sola. Con un deficit commerciale del 10% del Pil - un livello altissimo - un’ulteriore flessione era comunque probabile e anzi stupiva la relativa stabilità della moneta britannica. Un livello più basso, ma stabile, non sarebbe un male. Anzi farebbe una parte del lavoro della Bank of England: un deprezzamento equivale grosso modo a un taglio dei tassi, anche se la cinghia di trasmissione degli effetti è diversa. Allo stesso modo la flessione dell’euro sul dollaro corregge in parte un’anomalia: la moneta unica era a livelli troppo alti, tenuto conto della diversa direzione delle politiche monetarie. L’apprezzamento sulla sterlina lascia però il cambio effettivo della moneta comune - verso le valute dei principali partner - praticamente invariato e il “riequilibrio” in questo caso è solo parziale. Non poteva essere altrimenti. Sarebbe ingenuo pensare che Brexit possa addirittura diventare un’occasione per riavvicinare le quotazioni ai fondamentali. Quello che sta accadendo è piuttosto una sorta di distribuzione degli effetti in tutto il mondo. Il dollaro Usa ha così guadagnato terreno (+2% il cambio effettivo) a svantaggio di altre valute come il dollaro di Singapore e il won della Corea (mettendo in allarme le locali autorità monetarie). Eppure i futures sui tassi Fed “prevedono” da ieri che il prossimo rialzo non avvenga prima del 2018... Tutto questo significa che anche nell’ipotesi migliore, quello di una ritrovata stabilità, la Fed - così “amica” dei mercati - non potrà non cambiare passo, e rallentare la stretta, cercando di ripristinare qualcosa di simile all’equilibrio distorto dominante fino a giovedì. L’inflazione bassa, per ora almeno, glielo permette. Il mercato del lavoro pure. Difficile che non colga l’occasione. Usa. L’Istituto centrale monitora la situazione mentre Wall Street e Treasury tornano ad essere rifugio per gli investitori Mario Platero L’ANALISI vittoria del populismo alla Trump dimostra, proprio quando Hillary si era posizionata bene nella corsa elettorale, che la forza del populismo, del cambiamento per il cambiamento, può essere, come in Gran Bretagna inarrestabile. Se Hillary è in vantaggio, la strada per novembre è ancora lunga. E Trump ha colto al volo la opportunità mediatica. Ha fatto un paio di giri di omaggio a Brexit con il suo elicottero, è atterrato, si è recato al podio e con il suo berretto “Make America Great Again” in testa e ha parlato agli scozzesi, gli unici che hanno votato per restare in Europa:«La Gran Bretagna ha ripreso possesso del suo territorio. Questa è una cosa fantastica». Ha poi detto che «questo è solo l’inizio, altri paesi nell’Ue faranno la stessa cosa e lo faranno anche sulla moneta, tutti rivogliono la loro indipendenza da questa Europa e quello che sta capitando qui fa parte dello stesso movimento che mi ha dato la vittoria per la nomination, la gente vuole la sua indipendenza». E’ vero. Trump ha ragione nel post Brexit potrà capitare di tutto. E il sillogismo Brexit-Trump non va sottovalutato. Con non poche preoccupazioni per la Yellen visto che Trump vorrebbe anche imbrigliare la Fed togliendole autonomia. Le istituzioni non gli piacciono. Auguriamoci che non vinca. Ma se vincerà, allora davvero Brexit sarà solo l’antipasto delle turbolenze finanziarie mondiali. © RIPRODUZIONE RISERVATA Rita Fatiguso PECHINO. Dal nostro corrispondente pL'effetto Brexit si è abbat- tuto su Greater China: Hong Kong ha registrato in chiusura un terribile -4,67, Shanghai ha raddoppiato le perdite sul finale a -2,36. Per tutta la giornata si sono rincorse voci di interventi della Banca centrale cinese a sostegno delle perdite, tra i possibili interventi contemplati il taglio di ratios e tassi, l’ennesimo. Ma la Banca centrale è rimasta in attesa, ieri dal Fondo monetario dove ha tenuto una lectio il Governatore Zhou Xiaochuan ha detto che la Cina sta monitorando da vicino la situazione britannica, ma c’è bisogno di ulteriori elementi di giudizio. E che la Cina sta facendo del suo meglio per attuare le riforme dei mercati finanziari, in modo da potersi adeguare al libero mercato. Di fatto l’impatto-Brexit sull’Asia è stato durissimo, su Hong Kong addirittura ferale. Un colpo basso alla declinante borsa di Hong Kong, stretta nell’abbraccio mortale di Mainland China: l'indice Hang Seng ieri ha bruciato quasi mille punti con un tonfo del 4,67%, scivolando intorno ai minimi a quota 19.894,12. Non solo. Lo yuan è crollato ai minimi da cinque anni a questa parte, la Borsa di Shanghai è tornata agli scambi dopo la pausa di metà seduta raddoppiando le perdite: -2,36% a 2.823,84 punti, più pesante ancora Shenzhen, -3,11% a quota 1.855,61. A Hong Kong la più colpita è stata HSBC, banca con sede a Londra, che ha guidato la marcia in negativo (-10,7%). Li Kashing, l’uomo più ricco di tutta l’Asia è stato travolto dal ciclone, il tycoon di Hong Kong aveva messo in guardia dalla Brexit, ma non è stato ascoltato. Nemo propheta in patria. Oggi si apre a Pechino, ironia della sorte, il primo Annual meeting della Banca di sviluppo cinese, l’Aiib, i vertici di Hong Kong saranno presenti nella capitale, la situazione è, indubbiamente, grave. Bisognerà registrare le reazioni del giorno dopo, indubbiamente per Hong Kong è stata una giornata da dimenticare. Una prima vittima è rimasta sul campo, China Logistic Property Holdings Co., dietro la quale si muove Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 8 Shock Brexit Il primo test La prossima settimana, dopo Brexit ed elezioni spagnole, la prova per il debito italiano con le aste di BoT e BTp I TITOLI DI STATO IL CONFRONTO SUGLI ACQUISTI DELLA BCE Lo scatto della Germania La Germania, la più forte dell'Eurozona per dimensione del Pil, è stato lo Stato che più di tutti si è esposto nel salvare altri Stati in difficoltà. La contropartita è arrivata con il PSPP (Public sector purchase programme): nel QE della Bce la capital key fa sì che i titoli di Stato tedeschi siano i più acquistati di tutti 13,442 19,573 131,237 191,381 9,31 mld Acquisti medi BTp La Bce sta procedendo ad acquisti medi mensili di titoli italiani per oltre 13,4 miliardi. mld mld mld L’importo totale-Italia Finora la Banca centrale ha acquistato oltre 130 miliardi di titoli italiani fra 2 e 30 anni. Acquisti medi Bund Più elevato l’impegno di Francoforte nei confronti dei Bund: acquisti mensili per quasi 20 miliardi. L’importo totale-Germania Dall’inizio del programma la Bce ha acquistato poco meno di 200 miliardi di titoli tedeschi. La «vita media» dei titoli italiani La durata media dei titoli italiani acquistati dalla Bce sfiora i dieci anni. Le mani forti della Bce sui BTp B rexit ha ridotto in brandelli le borse europee, ha fatto a pezzi le banche, ha maciullato la sterlina ma non il BTp. I titoli di Stato italiani , e anche quelli spagnoli in verità, hanno iniziato la giornata male ma l’hanno chiusa decorosamente, con un aumento del rendimento tipico di una giornata tesa ma non apocalitticacome invece è stata per molti versi quella di ieri. Questo è accaduto non tanto perchè il debito pubblico italiano non spaventi o perchè il primo emittente di titoli di Stato nell’Eurozona, l’Italia, non sia un sorvegliato speciale con le sue aste lorde annuali attorno ai 400 miliardi: molto più semplicemente, gli acquisti della Bce e della Banca d’Italia come Eurosistema quelli effettivi e quelli presunti - sostengono e proteggono i titoli italiani. Lo hanno fatto sicuramente ieri, a detta dei trader, e continueranno a farlo nei prossimi giorni, settimane e mesi: fino al marzo 2017, probabilmente anche oltre. Il BTp decennale, in apertura di giornata ieri e sull’onda del panico generato da Brexit nel mondo intero, è stato visto con rendimenti che si aggiravano attorno all’1,80%-1,90% ma a questi livelli e prezzi stando a fonti bene informate non ci sono stati scambi. La mattina presto l’attività si è concentrata solo sul BTp future, “il cash non trattava”. Presi i due valori di chiusura, il movimento è stato limitato: dal rendimento all’1,40% a chiusura del 23 giugno del BTp benchmark scadenza giugno 2026 all’1,54% al termine della seduta ieri. Un balzo di 15 centesimi, con uno scatto più rilevante in chiusura e con un’oscillazione media nel corso della giornata tra i 7-8 centesimi di punto percentuale. «Emittenti di titoli di Stato come Italia e Spagna ieri hanno tratto beneficio dal supporto, atteso o concreto, degli acquisti della Bce: la discesa dei prezzi è stata contenuta rispetto alla potenza del movimento della fuga verso la qualità sui bene rifugio - ha detto ieri Luca Cazzulani,viceresponsabile strategia reddito fisso a Uni- credit -. L'avversione al rischio è stata estrema ieri e ha fatto crollare il rendimento del Bund e del Gilt inglese decennali con un calo giornaliero tra i più rilevanti dal 2000. Anche le Borse europee, come quella tedesca e italiana, hanno registrato uno dei crolli più violenti dal 2000, ma questo non è avvenuto invece per BTp e Bonos che nell'arco della giornata hanno avuto movimenti piuttosto normali». Il Tesoro è tranquillo, in fatto di aste, non scosso più di tanto da Brexit. Il comunicato del Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, che si è riunito ieri al Mef, ha LA SCOSSA DI BREXIT Mentre l’entità del calo giornaliero di indici azionari e rendimenti di Bund e Gilt non si vedeva dal 2000, i BTp non hanno avuto oscillazioni record puntualizzato che «il mercato dei titoli di Stato è stabilizzato dai programmi della Banca centrale europea e dal percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche perseguito dal Governo. Nonostante le ampie escursioni dei prezzi, l'operatività dei mercati finanziari prosegue secondo le normali modalità». LA PAROLA CHIAVE Bid to cover 7Con questo termine si indica il rapporto tra la domanda degli investitori e l'offerta del Tesoro nelle aste dei titoli di Stato. Più il bid to cover è elevato, più la domanda è alta in rapporto all'offerta: questo significa che i titoli di Stato collocati dal Tesoro sono risultati appetibili per il mercato. Se il bid to cover è basso, significa invece che il mercato ha accolto il collocamento con freddezza. Per questo il bid to cover è un indicatore molto osservato. La prossima settimana, post-Brexit, si terranno le aste di fine mese che sono più impegnative rispetto a quelle di metà mese. Nel dettaglio, lunedì 27 non si terrà l’asta dei CTz come già annunciato nelle Linee Guida della Gestione del Debito Pubblico per l'anno 2016, ma solo una piccola emissione di BTp a 15 anni indicizzati all’inflazione europea per 0,5-0,75 miliardi. Martedì sarà la volta dei BoT semestrali, in offerta per 6 miliardi contro i 6,6 in scadenza. L’ammontare dell’asta più importante, quella a medio-lungo di giovedì 30 giugno, verrà comunicato lunedì: il Tesoro ha la possibilità di alleggerire questa offerta di titoli, nel caso in cui la turbolenza provocata da Brexit dovesse estendersi anche nella prossima settimana. Il programma di raccolta 2016 è infatti avanti, già quasi il 60% è stato coperto. Inoltre nella seconda metà di quest’anno, i titoli di Stato in scadenza - per importi rilevanti daranno un’iniezione di liquidità che andrà ad aggiungersi a quella della Bce che oscilla attorno agli 8-9 . Ieri stando agli addetti ai lavori, la Bce tramite la Banca d’Italia avrebbe acquistato titoli di Stato italiani, utilizzando la “dote” mensile per la quale non vengono fatte rilevazioni su base giornaliera ma solo mensili. «C’è una rete di protezione dietro i BTp e ieri ha funzionato bene», ha detto un trader. Per la prossima settimana, e per i prossimi mesi, il sostegno della Bce è già messo in conto. Per questo Brexit mette meno paura all’Italia, con il suo debito/Pil al 132,7% e una prospettiva di crescita peggiore del previsto, nel caso di recessione nel Regno Unito e di rallentamento forte della crescita globale causa Brexit. «Da metà giugno fino a metà agosto, il fattore offerta sarà di grande aiuto al mercato dei governativi spiega Chiara Manenti. strategist di Intesa SanPaolo - l'offerta netta per l'intera Eurozona depurata dagli acquisti della BCE sarà negativa per 120 miliardi di euro di cui 50 miliardi relativi all'Italia». Isabella Bufacchi [email protected] @isa_bufacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA La fotografia TITOLI IN SCADENZA Valori in miliardi di euro 60 50 328,6 42,3 40 30 Totale 52,6 20 43,6 31,7 29,9 26,4 19,7 15,5 23,1 21,2 15,2 7,1 10 0 MAG 2016 Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic GEN 2017 Feb Mar Apr LE SCADENZE 2016 - 2017 In miliardi di euro BTP 150 109 120 BTP Italia CCT CCTeu CTZ 121 90 60 39 27 30 13 0 2016 2017 2016 2017 2016 7 0 2017 2016 22 26 25 2017 2016 2017 TASSO MEDIO ALL’EMISSIONE DEI TITOLI DI STATO Dati in percentuale 16 1212,73 10,88 8,67 8 3,35 4 3,74 4,09 2,47 3,61 31 marzo 2016 1,35 0,62 0 1990 1993 1996 1999 2002 2005 2008 2011 2014 TITOLI DI STATO E BANCHE Bond domestici detenuti dagli istituti italiani. Dati in miliardi di euro 500 400 300 200 100 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 SCOPRI IL NUOVO NUMERO DI Il tempo come non lo avete mai letto La tradizione. I personaggi. Le ultime novità. Le innovazioni. 24HOURS si presenta con una veste grafica rinnovata e più ricco di contenuti. Un modo nuovo di raccontare l’arte dell’orologeria. Il modo migliore per essere sempre aggiornati. IN EDICOLA 7,31 anni La «vita media» dei titoli tedeschi La durata media dei titoli tedeschi acquistati dalla Bce è di poco superiore ai sette anni L’ANALISI Sui titoli di Stato italiani i rumors di acquisti effettivi o presunti da parte di Francoforte di Isabella Bufacchi anni Nel 2017 altri nodi: scadono più titoli e il Qe (forse) finisce L a seconda metà del 2016 sarà molto intensa per i mercati: è iniziata con lo shock di Brexit, questo fine settimana proseguirà con le elezioni spagnole, poi durante l’estate non mancheranno le verifiche sull’andamento dell’economia globale, cinese e americana, in autunno terrà banco - se confermato - il referendum di Matteo Renzi sulla riforma costituzionale mentre l’inverno sarà dominato dalle elezioni americane. I titoli di Stato italiani, tuttavia, contano sullo scudo della Bce per riuscire ad attutire le onde d’urto più violente delle prossime settimane e dei prossimi mesi. Non si presenta esattamente così il 2017. Al di là delle elezioni in Francia e Germania, il programma di raccolta del Tesoro sarà più impegnativo, perchè l’anno prossimo scadono titoli per maggiori importi rispetto al 2016: più BTp (dai 109 miliardi di quest’anno a 121 miliardi l’anno prossimo), più BTP Italia (da 27 a 39 miliardi), più CcT (da 13 a 29 miliardi). La scadenza del PSPP (Public Sector Purchase Programme) per il momento è data al marzo 2017: una data strategica in quanto, attorno a quel periodo, la Bce potrebbe iniziare a incontrare qualche difficoltà nel rispettare la capital key (la suddivisione degli acquisti tra i 19 Paesi) per i titoli di Stato tedeschi e portoghesi. Gli operatori del mercato dei titoli di Stato, gli investitori, i trader, confidano in un’estensione del PSPP annunciata dalla Bce il prossimo settembre. In risposta a Brexit, già il mercato ieri ha cominciato a scontare tagli dei tassi, anche perchè il rallentamento della crescita se ci sarà attenuerà la già debole ripresa dell’inflazione. Tagli non soltanto da parte della Bank of England, la più esposta al ciclone Brexit, ma la Federal reserve (il future sui tassi Usa segnava ieri una probabilità del 10% di un taglio nei prossimi mesi) e naturalmente la Bce (che avrebbe l’opzione di portare sottozero il tasso di rifinanziamento principale dall’attuale 0% oppure di ridurre ulteriormente quello delle deposit facilities da meno 0,40 a meno 0,50%). Per il 2017, la Bce può estendere la durata del PSPP di sei mesi (questa l’aspettativa prevalente al momento) da marzo a settembre oppure di un intero anno. Maggiore è l’allungamento del programma, però, e più stringenti diventano i problemi relativi al rispetto della capital key, per i Paesi dove i titoli scarseggiano. Se la fuga verso la qualità dovesse continuare nei prossimi giorni e settimane, spingendo ulteriormente al ribasso la parte a breve della curva dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi (sotto la soglia del meno 0,40% la Bce non può acquistare), il bacino dal quale attingere per il PSPP si restringerebbe ulteriormente. Ieri lo Schatz a due anni tedesco è calato fino a meno 0,63% mentre la corsa del Bund decennale verso quota meno 0,20% è ripresa dopo la vittoria dell voto Leave. In alternativa, è il tapering che potrebbe fare la differenza per i BTp e il PSPP. Il mercato infatti non si aspetta che alla fine di marzo 2017 il programma finisca da un giorno all’altro. Non è stato così per la Fed, non lo sarebbe per la Bce: il tapering, il rallentamento degli acquisti, è l’unica strada percorribile purchè la prospettiva sia quella di porre fine della politica monetaria accomodante e avviare quanto prima una politica restrittiva. La chiave è la normalizzazione. Ebbene, ieri, nella giornata di passione e di follia dei mercati postBrexit, su tutto i traders hanno provato a fare previsioni, meno che sul ritorno alla normalità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 9 Shock Brexit La débâcle Il listino italiano si è mangiato in un giorno il rialzo realizzato dal 16 giugno: bruciati in una sola seduta 47 miliardi di euro LA BORSA DI MILANO TUTTI I NUMERI DEL VENERDÌ NERO PER L’AZIONARIO La peggior seduta di sempre Con un calo del 12,48% su base giornaliera Piazza Affari ha chiuso la peggiore seduta della storia. All’indomani delle Torri Gemelle l’indice della Borsa italiana aveva perso il 7,5% e nel bel mezzo del crac di Lehman Brothers (2008) aveva perso poco più dell’8%. Ma mai un passivo quotidiano a doppia cifra. Oltre 400 miliardi in fumo L’indice Stoxx Europe 600 ha subito un calo giornaliero superiore all’8% perdendo, in termini di capitalizzazione, 410 miliardi di euro. Solo il listino milanese ha visto ridursi il valore di Borsa delle società quotate di 47 miliardi, riducendo la capitalizzazione a 439 miliardi. Banche sotto pressione L’indice delle banche italiane ha ceduto in una sola seduta il 22%. Le vendite hanno colpito in modo generalizzato tutti i titoli. C’è però da dire che da giovedì 16 a giovedì 23 le banche di Piazza Affari erano salite del 18%, quando gli investitori avevano puntano sul “Bremain”. Attacco alle Borse periferiche Nel giorno del Brexit la Borsa di Londra ha tutto sommato tenuto accumulando un passivo di 3,15%. Le Borse peggiori sono risultate quelle della periferia dell’Eurozona (Madrid, Milano, Atene), punite dagli investitori al posto dei titoli governativi, protetti dagli acquisti della Bce. Piazza Affari in picchiata, ribasso record Milano perde il 12,48%: mai nella storia, neppure dopo le Torri Gemelle, era caduta così Vito Lops pVenerdì nero che più nero non c’è mai stato. Il Ftse Mib di Piazza Affari ha perso in una sola seduta il 12,48%. Non era mai accaduto prima d’ora. In passato la reazione dei mercati ad altri eventi shock - per certiversiparagonabiliall’uscitadi ieri della Gran Bretagna dall’Unione europea (Brexit) - era risultata nella performance secca di giornata meno traumatica. L’11 settembre 2001 - il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle - il listino milanese aveva ceduto il 7,57%. Nell’autunno del 2008 - nel bel mezzo del creditcrunchscatenatodalfallimento di Lehman Brothers - si annoverano diverse sedute al cardiopalma, la peggiore delle quali (6 ottobre) terminò con un -8,24%. Mai prima di ieri Piazza Affari aveva chiuso con un ribasso a doppia cifra. Il conteggio della capitalizzazione volatilizzata in una sola seduta è consistente: si è passati da un valore di 486 miliardi di euro a 439 miliardi, quindi 47 miliardi in meno. C’è però da dire che se in termini assoluti è stata la peggiore di sempre, in termini relativi così non si puòdire.Perchédaiminimitoccati nel pomeriggio di giovedì 16 giugno (prima della tragica notizia dell’omicidio della deputata laburista Joe Cox ) fino a giovedì 23 dicembre(primadiconoscerel’esito del referendum) Piazza Affari era salita del 12%. In pratica ieri il listino si è rimangiato in un minuto il guadagno dell’ultima settimana. Il settore più bersagliato è stato quello finanziario, con forti vendite su banche (-22%). L’Orso ha colpito in modo generalizzato il comparto con cali superiori al 20%. Dagliistituticonsideratipiùsolidi,come Intesa Sanpaolo a quelli che sono in attesa di un riassetto come Banco popolare e Bpm. Ha perso quasi un quarto del valore anche UniCredit, che ancora deve risolvere il nodo della scelta dell’ad. Come mai nel giorno di Brexit la Borsa di Londra ha ceduto il 3,15% e quella milanese il 12,5%, penalizzata dalle banche? In primo luogo per CREDITO IN CADUTA Il settore bancario perde il 22%, con vendite generalizzate anche sugli istituti più solidi: pesano le debolezze generali il temuto effetto boomerang sui margini del credito. La Brexit spingerà le principali banche centrali a nuove manovre espansive (ieri la Bank of England ha immesso 250 miliardi di sterline). Queste manovre (che potrebbero vedere in campo anche la Bce) potrebbero portare a un’ulteriore contrazione dei tassi di mercato e del costo del denaro. Così i margini che le banche ricavano dall’attività tradizionale potrebbero subire un’altra battuta d’arresto. «Da inizio anno gli utili attesi delle società del Ftse Mib per fine 2016 sono già stati rivi- sti al ribasso del 15% - spiega Stefano Fabiani, responsabile gestioni patrimoniali di Zenit Sgr -. Non è escluso che con il Brexit vengano aggiornati ancora al ribasso. Con il crollo di ieri il Ftse Mib quota su un multiplo pari a 13 volte gli utili attesi, a fronte di una media di 14-15 volte nelle fase normali. Quanto alle banche, oggi quotano tra 0,2 e 0,4 il patrimonio netto tangibile, un multiplo storicamente molto basso rispetto a una media di 0,7-0,8. Il multiplo è quindi a sconto ma ciò non vuol dire che mi aspetto un recupero immediato (anche perché a fronte di multipli bassi corrispondono in molti casi Roe bassi o negativi che giustificano tali multipli, ndr). Le banche potranno tornare ai loro abituali multipli solo quando il quadro di contorno sarà migliorato». In pratica quando le banche centrali torneranno ad alzare i tassi. Così facendo potranno crescere anche i margini degli istituti di credito. C’è poi un altro motivo che pone il settore sotto pressione. In questo momento, dato che il mercato valutario e obbligazionario sono in parte protetti dalle banche centrali, la classe di investimento più esposta ad attacchi speculativi è l’azionario, con il bancario - considerato il primo specchio della tenutaeconomicadiunPaese-inprima fila. Ecco perché ieri mentre BTp e Bonos hanno tutto sommato tenuto, le Borse peggiori sono state Madrid, Milano. Ed Atene. La fotografia di Piazza Affari I peggiori in Borsa. Valori % OGGI DA INIZIO ANNO Bper -24,61 ¬50,40 Bpm -24,28 ¬58,73 -23,79 ¬59,57 -23,30 ¬75,55 -22,94 ¬43,65 -21,22 ¬40,24 -20,69 -58,32 -18,58 -48,66 -17,17 -15,14 -16,77 -35,46 Unicredit Banco Popolare Intesa Sanpaolo Mediobanca Ubi Unipol Banca Mediaset Generali © RIPRODUZIONE RISERVATA L’impatto. Da Rcs a UniCredit e Veneto Banca, le operazioni aperte che potrebbero essere influenzate dal voto inglese La «clausola» Brexit su Opa, aumenti e fusioni Luca Davi Marigia Mangano L’ evento Brexit si potrebbe presentare come una cosiddetta Mac (material adverse change clause), ovvero un fattoalcuiverificarsiscattainautomatico la rescissione di contratto. Diverso è l’impatto Brexit: un calo eccessivo delle quotazioni o il peggioramento di un rating potrebbero essere motivo per spingere le parti a rivedere un accordo. In entrambi i casi, dunque, il risultato finale non cambia. Il Sole 24 Ore ha individuato le principali operazioni sul mercato italiano che, o perché annunciate o perché in corso, rischiano di dover fare i conti con l’effetto Brexit. Gli effetti sulle banche Sul fronte bancario spicca il caso UniCredit.L’esito del referendum ingleseacceleralasceltadelnuovo amministratore delegato, che a questo punto dovrà essere realiz- zata in tempi strettissimi, visto il terremoto in corso sui mercati. Sia Banca d’Italia che il Mef stanno monitorando da vicino il dossier e sono in pressing per una soluzione rapida che dovrà anche permettere di fare il punto sull’eventuale aumento di capitale. Ricapitalizzazionecheaquestopuntodovràmisurarsi con le condizioni dei mercati. Brexit non avrà invece conseguenze dirette sul salvataggio di Veneto Banca. Quaestio Sgr, che gestisce “Atlante”, ha ribadito iericheancheincasodiuscitadella Gran Bretagna dall’Ue il fondo sarebbe intervenuto come sub-garante dell’aumento da un miliardo. I CASI Nelle offerte su Rcs prevista clausola. Accelerazione per la nomina dell’ad di UniCredit. Nessun impatto su Fca e Italcementi. Il rebus Enav Nessun intoppo formale è previsto anche nella fusione tra Bpm e Banco Popolare, soprattutto ora che,proprioallavigiliadelreferendum e quindi con saggio tempismo, la banca guidata da Pier Francesco Saviotti ha portato a casa l’aumento di capitale da un miliardo. Sullo sfondo resta il tema dell’andamento dei titoli bancari, che stanno subendo le conseguenze di una forte volatilità del settore. Sul concambio lo stesso ad del Banco, in un’intervista al Sole di ieri, ha ribadito che «non ci sono possibilità che venga cambiato». Interminipiùgeneralipotenziali conseguenze della Brexit potrebbero esserci sul tema dei non performing loans. La reazione di ieri è stataviolentaedovràesseretestata nei prossimi giorni. Ma qualcuno sottolinea come un calo di fiducia da parte degli investitori, come dimostrato anche dalla reazione del mercato bancario di ieri, possa frenare un già fragile mercato di com- pravendita dei crediti deteriorati. L’uscita del Regno Unito dall’Europa avrà conseguenze pratiche invece per diverse istituzioni finanziarie attive a Londra e per quelle estere presenti in Italia. Per gli istituti che operano da Londra, ci «potrebbe essere la necessità di attivare un piano B – spiega Massimiliano Danusso, managing partner della sede di Londra di BonelliErede – come ad esempio per gli istituti che offrono derivati. Si tratta di banche che a fronte della Brexit non potranno stipulare contrattisenzaessereautorizzatedalle autorità di vigilanza e quindi dovranno spostare i loro portafogli in una piazza finanziaria europea». Da Rcs alle Ipo, i risvolti Sul fronte più industriale i potenziali effetti di Brexit sono ancora dadecifrare.Fca,peresempio,haa Londrailsuocuorefinanziarioein Gran Bretagna ha la sede fiscale. La residenza fiscale britannica si spiega con il trattamento più favorevole che possono avere, con la sede a Londra, gli investitori americani al momento del pagamento dei dividendi. Di recente Sergio Marchionne ha chiarito che avrebbe un impatto «industrialmente minimo» per Fca. Anche per il domicilio fiscale del gruppo, che si trova nel Regno Unito, «tecnicamente» non cambierà nulla, ha detto. Nessun impatto, complice l’accelerazione di pochi giorni fa, anche nel caso del passaggio da Italmobiliare a HeidelbergCement del controllo del gruppo Italcementi. Le parti, infatti, lo scorso 21 giugno hanno definito gli ultimi dettagliperilperfezionamentodellacessione rivedendo il vecchio accordo del 2015 con una intesa integrativa che non prevede clausole Mac. Tutto pronto, dunque, per un accordo che sarà perfezionato il primo luglio e vedrà Italmobiliare incassare un assegno di 1,67 miliardi, di cui una parte servirà per la sottoscrizionediunaquotadel5,3%circa del capitale del gruppo tedesco. La Brexit,invece,potrebberimescolare le carte nella partita per Rcs. Entrambe le offerte presentate per il Corriere - l’Ops di Urbano Cairo e l'Opa della cordata capitanata da AndreaBonomi-potrebberoperfino essere ritirate visto che la vittoria del referendum, nei rispettivi prospetti informativi, era citata come uno di quegli accadimenti che potrebbero mandare tutto all’aria. I prospetti contengono infatti la cosiddettaclausolaMacchesubordina l’efficacia dell’offerta al mancato verificarsi di una serie di accadimenti negativi. Eplicitando «ancorché non prevedibili, è possibile, in via meramente esemplificativa, includere, tra gli eventi attinenti al contesto politico o economico una crisirilevantedelcreditoodeimercati finanziari anche in seguito all’eventuale uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea». Dunque, almeno sulla carta, entrambe le operazioni sono potenzialmente ritirabili. Infine, sul fronte Ipo, spicca Enav il cui destino sarà deciso a metà della prossima settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ANALISI Morya Longo Dai mercati può arrivare il «colpo» all’economia A votare sono gli inglesi, ma a crollare sono le Borse di Milano e Madrid. Se Brexit ha fatto solo il solletico al listino di Londra, a Piazza Affari è riuscita a produrre più danni di quanti non fecero gli attentati alle Torri Gemelle o il crack di Lehman Brothers. Mai, negli ultimi 30 anni, l’indice della nostra Borsa aveva infatti perso in un solo giorno più del 10%. Ma proprio dietro questa debacle, in apparenza paradossale, si nasconde la principale lezione che l’Europa deve trarre dal referendum britannico: senza una reazione forte della politica, i mercati finanziari colpiranno duramente. E colpiranno soprattutto i Paesi più deboli. Italia inclusa. Con il rischio che siano gli stessi mercati, ormai troppo grandi e automatizzati per un’Europa così vulnerabile, a rendere concreto il loro stesso timore: un nuovo rallentamento economico o addirittura una nuova recessione. I perché della tempesta Il motivo per cui le Borse di Milano e Madrid sono crollate quattro volte di più di quella di Londra è semplice: il mercato crede che l’Europa sia oggi più debole e incerta, per cui penalizza i Paesi che al suo interno hanno maggiori fragilità. Per esempio la Spagna, che sta cercando di uscire da una durissima crisi economica senza un vero Governo: le elezioni di domenica prossima potrebbero infatti non essere in grado di produrre una maggioranza, come accaduto lo scorso dicembre, per cui il Paese potrebbe restare ingovernabile proprio in un momento così cruciale. Oppure l’Italia, che ha un gigantesco debito pubblico e un sistema bancario ancora troppo fragile. E, dopo la tornata elettorale di domenica scorsa, un Governo percepito dagli investitori più debole: tanti temono che a ottobre, con il referendum costituzionale, possano essere gettate le premesse per la sua caduta. Questo rende Italia e Spagna ancora più fragili agli occhi degli investitori, questo aumenta l’incertezza sul loro futuro, proprio nella settimana in cui Brexit sembra cambiare le carte in tavola dell’Europa. Ecco dunque che le vendite in Borsa si concentrano proprio su questi due Paesi. E, soprattutto, sul settore più fragile al loro interno: quello bancario. Che subisce anche il vortice di vendite tecniche: quelle di tutti gli investitori che vogliono “coprirsi” dal rischioItalia, ma non vogliono vendere i BTp perché sono “protetti” dalla Bce. Conseguenze sulla vita reale Possibile che già nei prossimi giorni il panico borsistico rientri, magari anche grazie a interventi di banche centrali o di istituzioni varie. Ma se dovesse perdurare l’incertezza, c’è il rischio concreto che prima ancora di capire come si evolveranno i rapporti commerciali con la Gran Bretagna, sia la Borsa a “creare” una nuova crisi economica in Italia e Spagna. Banche continuamente prese di mira in Borsa non possono infatti effettuare aumenti di capitale, qualora si rendessero necessari. Non riescono a vendere, a prezzi adeguati, i crediti in sofferenza. Non riescono a effettuare le necessarie fusioni. Insomma: una nuova turbolenza borsistica rischia di peggiorare la situazione in un settore già fragile. Questo potrebbe causare la chiusura nuovamente dei rubinetti del credito (che per le piccole imprese non si sono mai veramente riaperti) e provocare di conseguenza un nuovo rallentamento economico. E, come conseguenza finale, potrebbe peggiorare i parametri di deficit e debito sul Pil, causando nuove necessità di austerità. Del resto tutte le ultime recessioni economiche e crisi sociali sono state prodotte proprio da shock finanziari: il crack di Lehman nel 2008 ha causato la recessione globale del 2009, la crisi dello spread italiano a fine 2011 ha fatto partire la recessione negli anni successivi. E così via. Questo perché i mercati finanziari, che complessivamente sono 9 volte più grandi del Pil del mondo intero, sono ormai così veloci nello spostare grandi quantità di denaro da poter determinare le sorti di Governi, di Stati e di popolazioni senza che nessuno riesca a davvero opporsi. Ecco perché il crollo borsistico di ieri, per quanto scontato e determinato anche da fattori tecnici, non va sottovalutato: perché se non arrivasse una risposta politica in fretta, potrebbe creare le premesse per una nuova crisi europea prima ancora che la politica capisca come risolvere il caso Gran Bretagna. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Piazza Affari. La bufera inglese rischia di rinviare le quotazioni previste nel 2016: oltre all’azienda dei controllori di volo, c’erano attese anche per De Nora, Avio, Ansaldo Energia e Kairos Doccia fredda sulle Ipo, mercoledì decide Enav Carlo Festa pEnav, la società dei con- trollori di volo, cerca di superare il rischio Brexit. Nella mattinata di ieri ci sarebbero stati alcuni incontri tra gli uomini del Ministero dell’Economia per fare il punto sull’approdo in Borsa di Enav, il cui pre-marketing è iniziato lunedì scorso. Assieme ai consulenti (gli advisor di Rothschild ed Equita e il plotone di banche con Barclays, Mediobanca, Credit Suisse, Jp Morgan e Unicredit) sarebbe, secondo le indi- screzioni, dunque stato deciso di continuare nel processo di avvicinamento alla Borsa fino a mercoledì. L’obiettivo, sempre secondo i rumors, sarebbe quello di verificare che i gestori dei grandi fondi istituzionali e i money manager EFFETTO INCERTEZZA La volatilità esasperata potrebbe precludere la possibilità di effettuare nuove quotazioni in Borsa, anche per le aziende sane non decidano all’inizio della prossima settimana di chiudere le loro posizioni sul mercato primario a causa della forte volatilità dei mercati sulla scia di Brexit, mossa che ovviamente metterebbe fuori-gioco l’Ipo di Enav. Ma nulla sarebbe ancora stato deciso, anche perché Enav ha tutte le carte in regola per essere una delle migliori quotazioni dell’anno, non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo. Per quale motivo? Innanzitutto, per la stabilità del business regolamenta- to, che in un periodo di volatilità come questo, è una mossa difensiva azzeccata per gli investitori. In secondo luogo, c’è la generosità promessa per la cedola. Proprio su quest’ultimo fronte la Brexit potrebbe avere qualche effetto finanziario: l’entità del dividendo promesso agli investitori potrebbe infatti essere accresciuta. Le tappe di avvicinamento alla Borsa è comunque già stata definita prima del Brexit: il prospetto dovrebbe essere approvato dalla Consob entro giugno, probabilmente nella settimana dal 27 giugno in avanti. La cessione del 49% del capitale dovrebbe avvenire entro metà luglio con una valutazione complessiva di circa 2 miliardi di euro. Tranne che appunto le indicazioni del pre-marketing siano negative e si decida dunque di rinviare il tutto. Ma la decisione definitiva verrà presa tra lunedì e mercoledì prossimi. Ma la bufera dovuta all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea potrebbe posticipare anche altre Ipo previste a Piazza Affari nei prossimi mesi: come quella di De Nora, una multinazionale italiana della chimica a proprietà familiare LA PAROLA CHIAVE Ipo 7Ipo è l'acronimo di «Initial public offering», che significa Offerta pubblica iniziale. È l’operazione con cui una società che vuole quotarsi in Borsa offre le proprie azioni al pubblico (derivanti da aumento di capitale e/o dalla vendita di pacchetti da parte dei soci di maggioranza), con il fine di sbarcare sul listino azionario. visto che il controllo dell’azienda è in mano ai fratelli Federico e Michele De Nora. I soci negli scorsi mesi avevano infatti scelto le banche del plotone di global coordinator: cioè Ubs, Deutsche Bank e Unicredit. Sul mercato, secondo il piano allo studio, dovrebbe finire circa il 45% del capitale. La volatilità di certo non aiuterà a prendere delle decisioni, soprattutto in un listino che potrebbe ritrovarsi in pochi giorni a valori assai inferiori a quelli attesi a causa dell’ondata di vendite. Una regola che comunque di solito viene seguita tra le banche d’affari è quella di quotare in questi casi le società di dimensioni importanti e attive in settori difensivi, mentre per le aziende più piccole e appartenenti a settori meno stabili la strada verso Piazza Affari sarà sicuramente molto dura. Pronte a sbarcare in Borsa nel 2016 erano anche Avio, la controllata del fondo Cinven e partecipata da Leonardo (attiva nel settore aerospaziale), ma anche Sia e Ansaldo Energia (partecipate del Fondo Strategico Italiano) fino a Kairos, attiva nel private banking. Per alcune società del lusso, come Valentino, Versace e Furla, si guarda invece al 2017. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 10 Shock Brexit Il paradosso (apparente) del Gilt Nonostante l’esito del referendum, il bond di stato britannico tocca il rendimento più basso della storia: focus sulle mosse BoE IL «FLY TO QUALITY» LA REAZIONE DEL PETROLIO: GIÙ BRENT E WTI Brent e Wti Il petrolio ieri ha perso circa il 5% grazie all’effetto sorpresa del voto al referendum britannico per l’uscita dall’Europa. A New York un barile di Wti è stato scambiato a 47,54 dolllari (-5,13%).Forti vendite anche sul Brent, il petrolio estratto dal Mare del Nord, ieri scivolato del 4,6 per cento. Var. % inizio anno 58 +29,86% 47 48,41 37,28 36 25 IL METALLO PREZIOSO Da gennaio il lingotto ha messo a segno un rialzo superiore al 20%: ieri fiammata fino a 1.355 dollari, al massimo da due anni -0,2%. Anche se potrebbe stupire qualcuno gli investitori si sono rifugiati anche nei bond governativi inglesi, i Gilt, nonostante proprio dal Regno Unito e dalla scelta di abbandonare l’Ue sia partita questa nuova ondata di avversione al rischio. Il tasso dei bond decennali è sceso fino all’1,08%, mai così in basso. Gli analisti motivano la scelta di considerare a conti 47,59 37,04 24/06/2016 31/12/2015 fatti il Gilt un bene rifugio anche in caso di Brexit per il fatto che crescono le aspettative di nuove azioni espansive della Bank of England (che ieri ha immesso liquidità per 250 miliardi di sterline), che potrebbe andare a confluire proprio sui governativi (come è tipico delle manovre di quantitative easing). Inoltre, è vero che la sterlina ha subìto forti vendite «ma sino a che il Regno Unito non è attaccato sul fronte del debito, una valuta in ribasso fino al 10% costituisce un deprezzamento competitivo», spiega Nicolas Chaput, ceo di Oddo Meriten am. Grande spolvero anche per l’oro che si è apprezzato di oltre il 4% ritornando sopra quota 1.300 dollari l’oncia (1.316) sui livelli più alti degli ultimi due anni (nel corso della seduta è arrivato a guadagnare l’8% a quota 1.355). Da gennaio l’oro ha messo a segno un balzo superiore al 20% confermando l’idea che da diversi mesi che ci sono investitori che si stanno coprendo contro un rischio eventuali di recessione globale nei prossimi anni. @vitolops © RIPRODUZIONE RISERVATA REUTERS L’ANALISI Walter Riolfi Il vero «rifugio» è da trovare nella reazione politica S Bene rifugio. Sui timori per l’andamento dei mercati scatta la corsa all’oro Gli andamenti ORO 1.350 1.319 TBOND 10 ANNI BUND 1,80 106,3 1,618 1,568 1.325 1,74 1.300 1,68 104,9 1.275 1,62 104,2 1.250 1,56 17/06 24/06 105,6 105,3 104,6 103,5 17/06 24/06 17/06 24/06 24/06/2016 e si crede che proprio nei momenti difficili la politica sappia trovare il coraggio per riconoscere i propri errori e afferrare la volontà di non ripeterli in futuro, il disastro provocato dalla Brexit potrebbe essere l’occasione per ricostruire una Unione europea di cui i cittadini siano orgogliosi. E potrebbe essere un’opportunità anche per rivedere gli astratti meccanismi che regolano il sistema dell’euro. Ma la risposta che per ora s’è vista nei vari Stati dell’Unione è semmai quella di accentuare le diversità e la volontà di accelerare il processo di disgregazione dell’Europa. Se le conseguenze sui mercati del voto britannico sono parse rovinose, potrebbero essere solo il prologo di un più ampio sconquasso sull’economia e sulla finanza del Vecchio continente, in assenza di un mea culpa dagli uomini politici dei diversi Paesi europei, inglesi compresi. Se la Brexit fosse il pretesto per smontare l’Unione e la valuta, come i tanti populismi stanno cavalcando un po’ ovunque agitando l’arma dei referendum, le conseguenze sui Paesi più deboli del continente (in particolare in Italia) sarebbero assai più gravi di ogni pessimistica previsione. Si può osservare che la bufera che ieri s’è abbattuta sui mercati ha procurato quasi la metà dei danni che le grandi case d’investimento s’attendevano nel breve, medio periodo sulle Borse. Se le reazioni dei mercati obbligazionari sono state ben più contenute, lo si deve esclusivamente agli interventi operati nella contingenza dalle banche centrali e da quelli lasciati intendere nel futuro. Tutto sommato lo spread BTp-Bund è salito di neanche 30 centesimi, la metà dei quali per il fatto che il titolo tedesco è finito sotto zero. Con gli strumenti a disposizione della Bce, le condizioni del 2011 difficilmente potrebbero riproporsi nei prossimi mesi. E tutto sommato s’è rivelata composta anche la risposta dei mercati valutari: scontata quella più ampia della sterlina e sotto controllo quella dell’euro. Che si apprezzassero dollaro, yen e franco svizzero, in quanto valute “sicure” era prevedibile e, in ogni caso, i livelli di cambio si sono riportati attorno ai valori già visti nei giorni scorsi quando i mercati cominciavano a scontare l’ipotesi Brexit. Qualcuno potrebbe trovare piuttosto strano che l’indice della borsa di Londra abbia perso solo il 3%, quattro volte meno di Milano e neanche la metà dell’euroStoxx, dando l’impressione che gli investitori abbiano voluto punire soprattutto i mercati dell'euro. Ma per gli operatori americani i prezzi di Londra, aggiustati dal cambio, rappresentano un ribasso dell’11% e del 9% per chi opera con l’euro. C’è spazio, nel breve, per ulteriori perdite a Londra come in Eurozona. Ma le conseguenze di medio lungo periodo sono difficili da valutare. Per ora nelle stime degli analisti c’è solo l’ipotesi di crescita economica dimezzata rispetto a prima. © RIPRODUZIONE RISERVATA agencecosmic.com - Photo credits: GettyImages: PeopleImages.com, Shutterstock: Yuliya Yafimik. Tutti i marchi citati sono di proprietà di Essilor International. MI PCKS REV.0 06-2016 tornato prepotentemente indietro di una settimana. In una sola seduta i titoli più difensivi hanno riguadagnato il terreno che avevano perso nelle ultime cinque sedute, quando fondi hedge e altri grandi investitori avevano puntato dritto sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Ue acquistando spostando i capitali su classi di investimento più rischiose (azioni), prendendo a conti fatti un clamoroso abbaglio, considerato che al di là di sondaggi e aspettative alla fine i cittadini britannici hanno votato in maggioranza per uscire dall’Ue. Così ieri i capitali sono tornati nei porti sicuri finanziari. Forti acquisti sul dollaro, rivalutatosi ad ampio raggio su tutte le principali divise (il dollar index è cresciuto del 2%). Ma tra le valute il grande protagonista è stato lo yen, che è salito del 3,5% sul dollaro, del 5% sull’euro e dell’11% sulla sterlina. Il Giappone, nonostante il debito pubblico/Pil al 220% si conferma ancora una volta tra le piazze più ambite per parcheggiare la liquidità nelle fasi di turbolenza. Di pari passo gli acquisti hanno premiato i titoli di Stato americani (Treasury) con il rendimento del decennale sceso all’1,48%, a soli 10 punti base dal minimo di tutti i tempi. Il Bund tedesco, che vanta lo status di roccaforte dell’area euro, è tornato sottozero nella scadenza a 10 anni toccando addirittura un minimo intraday (per la prima volta nella storia) a quota 47 25 31/12/2015 Il Bund torna «sottozero», balzo dell’oro e delle valute «sicure» Vito Lops +28,48% 36 Scatta la corsa ai beni rifugio pIl calendario dei mercati è Var. % inizio anno 58 www.varilux.it www.essilor.it SCEGLI LE TUE NUOVE LENTI VISTA SOLE COME VUOI TU. COLORATE, SPECCHIATE, POLARIZZANTI, PER LO SPORT. 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Si tratta della peggiore perdita degli ultimi cinque anni. Canada Il dollaro canadese ieri si è aggiunto al declino globale dei mercati, facendo registrare il maggiore calo da sei anni contro il dollaro Usa (-2%). Tuttavia, pur in un quadro negativo, la valuta canadese è stata tra le 10 monete che ha perso meno, dopo lo yen giapponese e il franco svizzero. Africa Monete, azioni e bond hanno perso valore in tutta l’Africa dopo l’esito del voto Uk. La Borsa di Johannesburgh ha registrato il maggior calo dal 2008. Il rand, la moneta sudafricana che è la più volatile tra le valute dei paesi emergenti, è arrivata a perdere oltre il 13% sullo yen. Sterlina in caduta, corsa a franco e yen Reazione «da manuale» delle valute - Si indebolisce l’euro e si rafforza il dollaro Andrea Gennai pTutto come da copione sul mercato valutario. Il mondo del forex si era preparato all’evento del referendum britannico con due ipotesi ben distinte a seconda che avesse vinto l’uscita o la permanenza della Gran Bretagna. Si è verificata la prima, l’ipotesi associata a uno scenario risk off (fuga dal rischio) e il mercato si è accodato di conseguenza. Già alle tre del mattino ora italiana, quando stava prendendo forma il risultato della Brexit, il mercato valutario, operativo 24 ore al giorno, ha dato il suo responso: crollo della sterlina, debolezza dell’euro contro il dollaro, rally di franco svizzero e soprattutto yen, la vera valuta difensiva in questo momento. Alcuni trader rilevano che sul mercato non si è visto panico in senso stretto: l’evento del referendum era noto da febbraio e gli operatori si sono appositamente preparati e coperti. Non è stato il classico fulmine a ciel sereno come avvenne ad esempio un anno e mezzo fa con il repentino abbandono del “peg” da parte della Banca nazionale elvetica. Allora ci fu un improvviso vuoto di liquidità sui book. Questa volta sul mercato si sono allargati gli spread soprattutto nella fase notturna, ma non è mai mancata la liquidità. Escluso la sterlina, con una perdita che ha superato in certi momenti la doppia cifra, per altro preventivata da molti, gli altri movimenti sono stati sicuramente significativi (intorno al 3%) ma senza scatenare panico. Per capire come evolveranno i rapporti tra le divise nelle prossima settimanale è fondamentale capire cosa faranno le banche centrali, il vero market mover per il mercato del forex. Movimenti così repentini sul mercato più liquido al mondo (ogni giorno il controvalore del mercato dei cambi equivale a circa 5.300 miliardi di dollari) significano spostamenti di valore molto impattanti per gli equilibri internazionali. La sterlina resterà anco- IL MERCATO HA FUNZIONATO Si sono allargati gli spread «denaro e lettera» nella notte, ma la liquidità sul mercato valutario non è mai mancata perché l’evento era previsto ra sotto pressione, il mercato deve riprezzare il futuro degli asset britannici e forse di vorrà del tempo. Lo yen resterà sugli scudi a breve anche se su questi livelli la terza valuta più importante al mondo crea qualche insofferenza alle autorità di Tokyo. Gli occhi sono puntati su azioni concertate da parte delle banche centrali che potrebbero continuare a fornire liquidità ai mercati «nel caso in cui - spiega Matteo Paganini, chief analyst Fxcm Italia - dovessero accadere degli shock durante le prossime giornate, quando il mercato comincerà a digerire una decisione che probabilmente potrebbe condurre la Bank of England a non essere più una follower della Federal Reserve, in quanto non escludiamo che in Uk possano decidere di procedere con potenziali tagli di tassi nel futuro prossimo. Interventi singoli da parte delle banche centrali, con quella del Giappone sotto i riflettori a causa di un rafforzamento dello yen contro il dollaro su livelli che non si vedevano da fine 2013, risultano invece meno probabili pur non essendo da escludere del tutto. Il livello da monitorare con attenzione si muove intorno a 95 yen per dollaro». Il cross dollaro-yen, indicatore chiave per capire la propensione al rischio della finanza globale, è precipitato sotto quota 100 per poi rimbalzare e limitare il calo intorno al 3%. Non accadeva dal novembre 2013 una discesa sotto la soglia psicologica dei 100. L’euro-dollaro, che rappresenta da solo circa il 20% di tutto il mercato valutario, dopo uno sbandamento in avvio di seduta in Europa si è attestato in area 1,11, con una perdita del 2%. Un movimento violento ma non drammatico: probabile che a breve le quotazioni si stabilizzino in quest’area, visto che nell’attuale contesto la Fed potrebbe fermare il rialzo dei tassi per un po’. In prospettiva di medio e lungo termine il quadro resta favorevole al dollaro. Troppe le incognite che la Brexit apre per il futuro del Vecchio Continente. © RIPRODUZIONE RISERVATA AP L’andamento delle valute EURO Euro/dollaro YEN Yen/dollaro FRANCO SVIZZERO Franco/dollaro 1,15 108,0 0,975 1,127 104,1 1,113 1,14 106,5 0,970 1,13 105,0 0,965 1,12 103,5 0,960 1,11 17/06 24/06 102,0 17/06 24/06 0,972 0,959 102,2 E Piazza Affari si sveglia «extracomunitaria» pAfronteditantiitalianichevivo- no a Londra e improvvisamente si scoprono “stranieri”, c’è anche un’istituzione italiana, milanesissima, la Borsa di Piazza Affari, che ieri si è svegliata “extracomunitaria”. Intendiamoci, al momento è una provocazione. E, nell’immediato, «non c’è nessun automatismo», assicura l’ad di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi.Ilproblemaèchenessunopuò prevedereoggifinoinfondoqualisaranno le conseguenze della Brexit anche se il mondo che ruota intorno alla City l’aveva capito benissimo chel’uscitadallaUenonporterànulla di buono alla finanza londinese. Borsa Spa, a tutti gli effetti, è una propaggine fuori dall’Isola del London Stock Exchange e il suo destino è appeso a quello del gruppo. I Paesi dei mercatieuropeichesieranofederati in Euronext nel concordare l’alleanza con il Nyse avevano imposto una clausola di sganciamento delle rispettive Borse nel caso in cui, per qualsiasieventoimponderabile,fosserostatimessiarepentagliogliinteressi nazionali. Non c’è traccia di un’analoga clausola nell’accordo di fusione tra l’Lse e Borsa italiana, che così resta a traino delle azioni di difesachecertamentelapiazzafinanziaria londinese metterà allo studio per salvaguardare la sua leadership. «La libertà del movimento dei ca- L’ASSE CON FRANCOFORTE Lse e Deutsche Boerse si sono affrettate a dichiarare che l’aggregazione va avanti, ma in Germania si alzano voci critiche sulla sede a Londra pitali è il “pane” nel Regno unito. Non credo si metteranno in atto provvedimenti masochistici», commentaAlessandroPansache,aitempi, aveva seguito come consigliere indipendenteilprocessodiaggregazione di Borsa italiana, facendo il tifo peraltro per l’alternativa di un avvicinamento graduale a Euronext. Il punto è che, ancorchè gli inglesi non abbiano alcun interesse a mettere in difficoltà i campioni della loro finanza, il dato di fatto è che con la Brexit qualcosa giocoforza cambierà. Se al paradosso che le quotate di Piazza Affari potrebbero perdere il passaporto del mutuo riconoscimento per il listing si riuscirà a porre rimedio con qualche escamotage, si dovrà invece rinunciare all’idea di un’integrazionedeimercatiazionari europei sotto una supervisione unificata-com’ènelcasodellaBcecolsi- 0,955 17/06 24/06 SINTESI VISIVA Borsa Italiana stema bancario - perlomeno non si potrà farlo, comprendendo quella che finora era la piazza finanziaria più importante, nota Pansa. Ed è tutto da vedere se davvero il processo di integrazione tra le Borse di Londra e Francoforte andrà davveroavantisenzaintoppi.Iboarddell’Lse e di Deutsche Boerse si sono affrettati a dichiarare che l'esito del referenduminGranBretagnanonavrà impatti sulle fondamenta strategiche della fusione e che il processo va avanti. Ma dal Parlamento tedesco già si levano voci critiche sull’eventualità che la nuova super-Borsa abbia sede a Londra. «Non può essere dopo il voto a favore della Brexit», ha detto alla Reuters il parlamentare della Cdu Michael Fuchs. E scettici a riguardo, non a caso, sono anche i regolatori tedeschi. «La base a Londra rischia di essere un problema», è una dellevocicriticheraccolteinGermania dall’agenzia anglosassone. Ma anche in Italia qualcuno comincia a mettere le mani avanti. Per Assosim bisogna riflettere sull’integrazione tra Londra e Francoforte , coinvolgendo Governo, autorità di vigilanza,bancheeemittenti.Occorre infatti valorizzare la componente BorsaItaliananelnuovogruppo.«In questo contesto, a maggior ragione, siamo preoccupati che la governancenonprevedaneppureunarappresentanza italiana nel board», spiega il segretario generale Gianluigi Gugliotta. L’associazione degli intermediariitalianisottolineaanchel’urgenza di rimuovere gli ostacoli che hannoportatobancheeistituzionifinanziarie a localizzare l'attività fuori dall'Italia e creare le condizioni per una maggiore attrattività del nostro Paese e di Milano in particolare. Tanto per cominciare, suggerisce Assosim, l’Italia dovrebbe candidarsi a ospitare l’Eba, l’autorità bancaria europea che oggi ha sede a Londra. © RIPRODUZIONE RISERVATA Finanza e tecnologia. Ieri, mentre i listini crollavano, il controvalore dei titoli trattati nelle dark pools ha superato 10 miliardi Esplodono gli scambi sulle Borse «oscure» di Vittorio Carlini U n vero e proprio “botto”. Ieri, nella giornata tra le più nere per le Borse europee, le dark pools sono salite in cattedra. Gli scambi nelle “piscine oscure”, a livello di mercato cash azionario, hanno toccato livelli record. Il loro controvalore, secondo Bats Europe, si è assestato a 12,6 miliardi. Vale a dire una quota di mercato, rispetto ai principali listini del Vecchio continente, pari a circa il 10 per cento. Il numero, a ben vedere, è realmente impressionante. Basta pensare che, seppure queste piattaforme oscure hanno acquisito nel tempo sempre più importanza, il valore medio dei loro scambi negli ultimi 5 giorni è stato intorno a 3,3 miliardi. Insomma, le dark pools sono entrate in orbita. Ciò detto viene da chiedersi: per quali motivi? Una delle principali cause, indicate dagli esperti, è legata proprio al crollo dei listini. Le Borse oscure, è no- SCENARIO Gli investitori, per sfuggire al tonfo sui mercati, hanno optato per queste piattaforme Il rischio è che la loro opacità renda più instabile il sistema to, sono piattaforme elettroniche di scambio che, grazie a specifiche deroghe previste dalla normativa, consentono di operare senza dare informazioni sulle compravendite. In tal senso vengono sfruttate dagli investitori istituzionali quali, ad esempio, i fondi pensione. Questi, nel momento in cui vogliono vendere o comprare una grande quota di titoli, temono l’impatto del mercato sull’operazione stessa. L’entità della compravendita, infatti, può indurre un rialzo, o ribasso, sull’asset interessato. Con il che il grande investitore si troverebbe in difficoltà. Ecco quindi l’esigenza Donato Masciandaro Per gestire Brexit le banche centrali devono stabilizzare il biglietto verde C Borse Spa. Non c’è nessuna clausola negli accordi di fusione con l’Lse che permetta di sganciare il mercato italiano nel caso in cui siano a rischio gli interessi nazionali Antonella Olivieri L’ANALISI LA PAROLA CHIAVE Dark pools 7 Sono piattaforme elettroniche non considerate sedi di negoziazione ai sensi della Mifid. Rappresentano una modalità di negoziazione che consente di operare in assoluto anonimato avvalendosi delle deroghe alla trasparenza previste dalla stessa Mifid. di ricorrere al listino “oscuro”. Ebbene, nel momento in cui le Borse ieri tracollavano, è probabile che molti abbiano voluto operare nelle dark pools. Proprio per tentare di ridurre l’impatto dell’ondata di vendite. Al di là di questa considerazione, però,la dinamica oscura mostrata ieri dai mercati non è comunque un bel segnale. In primis perchè, da qualunque parte la si giri, siamo di fronte all’espansione di piattaforme opache. Di mercati poco trasparenti che non contribuiscono alla stabilità della finanza. E, poi, perchè la grande maggioranza delle società che gestiscono questi li- stini sono (guarda caso) anglosassoni. Hanno la sede in quella Londra che ha deciso di abbandonare l’Unione Europea. Una condizione che, rispetto ad esempio all’introduzione della nuova Mifid, prevista per l’inizio del 2018, pone diversi problemi. «In effetti - spiega Anna Kunkl, partner di Bee consulting - il tema dell’applicazione della normativa esiste.» È ben vero che gli intermediari dell’Unione europea «rimangono assogettati alle nuove regole. E, tuttavia, le società di gestioni delle dark pools potrebbero» trovarsi in una situazione di inaspettata ulteriore deregolamentazione. Una condizione che, a fronte dell’attuale drammatico contesto, è meglio evitare. © RIPRODUZIONE RISERVATA osa devono fare da oggi in avanti le banche centrali di Unione Europea (BCE), Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e magari anche Cina? Devono cooperare per stabilizzare il dollaro, in modo da evitare che uno shock regionale e finanziario si trasformi in una recessione mondiale. La decisione degli inglesi di votare a favore di una uscita del loro paese dall'Unione Europea è un evento negativo dal punto di vista della stabilità dei mercati finanziari. Il Brexit è un moltiplicatore di incertezza, in quanto i suoi effetti si possono propagare a raggiera, nella sfera economica come in quella politica, in Europa ma non solo, spalmati su più di un orizzonte temporale. Quale è il rischio più grosso? Che uno shock regionale e finanziario nel brevissimo periodo – questo è il Brexit - si trasformi nel detonatore di una nuova recessione mondiale. E quale potrebbe essere la miccia? Un dollaro instabile. Il dollaro può divenire l'acceleratore della crisi mondiale prossima ventura per almeno due ragioni, una tradizionale e l'altra più recente, tra loro per giunta intrecciate. Da un lato, il dollaro continua ad essere la valuta dominante nel commercio internazionale mondiale. Un suo apprezzamento, rilevante e non temporanea, sarebbe un notevole fattore di instabilità reale. Dall'altro lato, a partire dal nuovo millennio, e soprattutto dopo l'inizio della Grande Crisi, un numero crescente di paesi, imprese e banche non americane hanno iniziato ad emettere il loro debito in dollari. Il fenomeno è stato particolarmente rilevante nel caso delle economie emergenti. Anche dal punto di vista finanziario, dunque, uno strutturale apprezzamento del dollaro sarebbe una tossina per i mercati mondiali. Quale è la risposta più efficace? Se Brexit significa incertezza, sappiamo che la reazione dei mercati è quella di volare verso la sicurezza, cioè cercare la liquidità. Le banche centrali hanno imparato la lezione durante la Grande Crisi: con l'incertezza, i mercati rischiano di cadere nella cosiddetta trappola della liquidità: sale l'avversione al rischio, e la ricerca della liquidità rende tutti gli operatori – famiglie, banche ed imprese – come delle spugne: più la liquidità si riversa copiosa, più i mercati la assorbono; l'aumento di moneta non diventa un aumento di domanda di beni e servizi, dunque ristagnano crescita e prezzi. Quindi bisogna iniettare la liquidità, per evitare che la domanda insoddisfatta degli asset sicuri accentui gli squilibri monetari e finanziari, per poi innestare fenomeni recessivi. E' quello che subito ha fatto ieri la banca centrale svizzera: per evitare scossoni sul franco, ha reso operativo l'annunzio fatto nei giorni scorsi: eventuali tensioni valutarie sarebbero state contrastate da iniezioni di liquidità. Però se le banche centrali si muovono in ordine sparso, la loro azione rischia di essere tanto meno efficace quanto più l'incertezza è generalizzata e prolungata. Quindi occorre una azione coordinata delle banche centrali, che possono prestarsi in modo incrociato la liquidità, aumentando esponenzialmente la loro potenza di fuoco. Ma per essere al tempo stesso coordinati e credibili, occorre un obiettivo comune: quale? Le banche centrali devono annunziare un coordinamento straordinario e temporaneo o delle loro strategie, con un target ben preciso: stabilizzare il valore del dollaro. Dal punto di vista della politica monetaria, per gestire situazioni di emergenza, bisogna guardare indietro per andare avanti. Negli ultimi tre decenni, due concetti della politica monetaria in tempi normali sono andati in soffitta, per ragioni diverse. Il primo concetto è che la stabilità del tasso di cambio deve essere un obiettivo della politica monetaria; le banche centrali dei paesi avanzati hanno disegnato e messo in atto le loro politiche monetarie guardando al tasso di cambio esclusivamente come ad un elemento fondamentale del meccanismo di trasmissione degli impulsi monetari all'economia reale. Rinunciare al tasso di cambio come obiettivo è divenuta condizione necessaria – ancorché non sufficiente – per entrare nel perimetro delle cosiddette economie di mercato; si pensi al dibattito – ed alle polemiche – sulla politica monetaria cinese. Allo stesso tempo, è passato nel dimenticatoio il concetto del coordinamento esplicito delle politiche monetarie nazionale. L'idea dominante è invece divenuta quella che ciascuna banca centrale deve “mettere ordine in casa propria”, e questo renderà “tutto il condominio” più ordinato. Fuori di metafora: ciascuna banca centrale – a partire dalla FED - deve disegnare la sua politica monetaria, guardando all'andamento di crescita ed occupazione, da un lato, e dell'inflazione dall'altro. Le perturbazioni internazionali, se rilevanti, si riverbereranno sugli obiettivi interni; solo allora la singola banca centrale ne terrà conto, reagendo coerentemente in termini di politica dei tassi e degli aggregati. Ma oggi i tempi non sono affatto normali. Situazioni eccezionali impongono la necessità di definire strategie eccezionali, anche su un orizzonte temporale diverso dal brevissimo periodo. Se si vuole evitare di ricadere subito in una nuova recessione mondiale, le banche centrali possono e devono cooperare su un orizzonte temporale più ampio, avente in mente come obiettivo comune la stabilizzazione della moneta di riserva mondiale, appunto il dollaro. E' il classico giuoco a somma positiva, in cui si vince tutti, a condizione che nessuno dei giocatori sia miope. Saranno tutti i banchieri centrali, nonché i rispettivi governi di riferimento, all'altezza di una tale situazione? © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 12 Shock Brexit I riflessi sulla consultazione popolare di ottobre Crescono anche a Palazzo Chigi i timori per l’esito del voto popolare sulla riforma costituzionale. Ma vengono smentite le voci su un rinvio IL GOVERNO E I PARTITI LE REAZIONI IN ITALIA «Rafforzare le istituzioni» «Faccio un appello affinché tutte le forze sociali e politiche e le persone di responsabilità ripensino i propri atteggiamenti e ne assumano tali da rafforzare le istituzioni, perché non prevalga il vuoto». Così l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano «Incauto promuovere referendum» «È stato incauto promuovere questo referendum e affidare ad un “no” o ad un “sì” problemi tanto complessi. Hanno quindi prevalso elementi emotivi» come le preoccupazioni legate al problema dell’immigrazione. Questo il pensiero del presidente emerito «Evento grave ma controllabile» «La Gran Bretagna era già mezza fuori, non è un evento pocale». Così Romano Prodi secondo cui «di fronte a questi avvenimenti bisogna riflettere sulle cose. I governi devono dire che il sistema sarà protetto, poi il trattato prevede che in due anni si negozi l’uscita della Gran Bretagna e si negozierà». «Divorzio difficile nell’immediato» «Sicuramente i rischi sono molto alti ha detto l’ex premier Enrico Letta -. Nell’immediato sarà complicato gestire anche il divorzio perché gli inglesi dicono “ora trattiamo”, mentre Bruxelles dice “no, ora uscite”. Già questa incertezza è un rischio e i Paesi ad alto debito, come è l’Italia, rischiano di più» Referendum costituzionale, dopo Brexit il nodo delle dimissioni di Renzi e del piano B D opo Brexit il referendum costituzionale prende una nuova traiettoria. Il rischio della sconfitta trasforma l’Italia nella prossima mina vagante per l’Europa e su Renzi ricade il peso di un destino non più solo naziona- di Lina Palmerini le. Da un lato il premier è più obbligato di ieri a vincere il referendum e dall’altro è costretto a riformulare l’ipotesi di dimissioni. Quella che era una forte arma di pressione sulla vittoria dei sì, nella realtà, viene smontata da Brexit perché l’Italia non può più permettersi salti nel buio, per sé e per la tenuta dell’Unione. Non è più il tempo in cui Renzi può minacciare l’abIl debito pubblico italiano bandono, lasciare il Governo senza che si A tanto ammonta il debito pubblico italiano sappia cosa accadrà il giorno dopo. Non secondo gli ultimi dati Bankitalia POLITICA 2.0 Economia & Società 2.230 miliardi lo consente l’alto debito pubblico, non la condizione assai complicata delle banche italiane, non i pericoli che correrebbe la moneta unica. Il crollo delle Borsa di ieri è un assaggio. Soprattutto dopo l’esperienza del 2011, è chiaro che in questi mesi – in Italia e fuori - si disegnerà un piano B per mettere in sicurezza le istituzioni e la finanza pubblica. Il punto è se Renzi vorrà partecipare - e collaborare - a costruire una via d’uscita in caso di sconfitta o se sarà scavalcato. Queste infatti sono le situazioni in cui la politica italiana comincia a muoversi, incresparsi, prendere forme inattese: nel Pd si cominciano ad aprire discussioni interne sulle varie opzioni – dal voto a governi tecnici - e se ne parla tra le opposizioni. Ciascuno farà il tifo per il suo scenario ma è il premier che dovrà decidere se cercare di tenere in mano il pallino del gioco o restare sulla minaccia del salto nel buio. Questo è il cambio di schema dopo Brexit. E’ chiaro che la spinta sarà vincere il referendum. E su questo primo scenario avrà un sostegno ai massimi livelli europei e non. Anche perché è una vittoria che avrà un peso vitale per l’Italia e sulla sua reputazione di essere “riformabile”. Ma, accanto a questo impegno si affianca quello di costruire anche lo scenario della sconfitta che Renzi pensava di poter sbrigare con il suo addio alla politica. Era il dicembre scorso quando nella conferenza stampa di fine anno mise sul piatto il suo azzardo più grande. Se non vinco lascio il Governo e la politica, disse. E la sfida fu declinata tutta in chiave di responsabilità personale, la presa d’atto necessaria di non avere dietro di sé un popolo in quella che è stata la riforma per eccellenza del suo Esecutivo. Bene da ieri è cambiato tutto il contesto e in modo drammatico. L’uscita della Gran Bretagna mette l’Europa e la moneta unica su un crinale rischioso ma l’Italia, con il suo appuntamento d’ottobre, rischia perfino di buttarle nel burrone. Ecco perché oggi quella promessa di dimissioni va riformulata in un quadro istituzionale di maggiore protezione e garanzia sul dopo. Non possono più essere un gesto di responsabilità politica personale, così come le ha im- «Garantiti stabilità finanziaria e risparmio» Giornata febbrile per Renzi: i vertici con i ministri e Visco, le telefonate ai leader Ue, lunedì vedrà Merkel e Hollande Gerardo Pelosi ROMA pRassicura i risparmiatori sulla stabilità finanziaria («useremo qualsiasi mezzo»), chiede di «voltare pagina» a Bruxelles e ricorda chel’Europa«èlanostracasamava ristrutturata». Dopo una notte a inseguire il testa a testa tra “leave” e “remain” Matteo Renzi si butta a capofitto nell’emergenza Brexit con un attivismo diplomatico senza precedenti. Annulla una direzione del Pd che qualche imbarazzo glielo avrebbe certamente creato dopo il voto amministrativo. Riunisce in mattina un vertice di emergenza con i ministri degli Esteri, dell’Economia, dello SviluppoeconomicoeconilGovernatore della Banca d’Italia. Poi è la volta dei contatti telefonici: il premier inglese David Cameron e poi il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, la cancelliera tedesca, Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande. In serata nuovoverticeconiministriaPalazzo Chigi. Renzi ha anche condiviso con i suoi più stretti collaboratori la preoccupazione di riflessi negativi sul referendum costituzionale. Ma da Palazzo Chigi si giudicano infondate le voci sulla tentazione di un rinvio del referendum. Questa sera il premier italiano avrà una cena di lavoro con Hollande a Parigi e lunedì sera parteciperà a Berlino ad un incontro con la Merkel e lo stesso Hollande in vista del Consiglio europeo di martedì e mercoledìprossimi.L’ideadiRenzi, argomentata a tutti i suoi interlocutori, è quella di trasformare lo choc di Brexit in un’occasione utile per dimostrare come sia necessario rilanciare i temi della crescita e dell’occupazione e accelerare l’unione politica spuntando le principali armi in mano ai partiti populisti. Maperl’opinionepubblicaitaliana il messaggio riguarda soprattutto gli effetti che la Brexit avrà sui nostri risparmi. «Il Governo, le istituzioni europee – scandisce bene il LA STRATEGIA Trasformare lo shock di Brexit in un’opportunità per dimostrare l’urgenza di rilanciare le politiche per la crescita e l’occupazione premier - sono nella condizione di garantireconqualsiasimezzolastabilità del sistema finanziario e la sicurezza dei risparmiatori». Il popolo britannico, aggiunge Renzi, ha scelto e «noi rispettiamo questa decisione ma ora si volta pagina». Quantoall’Italia,«faràlasuaparte», ma soprattutto, ora che «è tornata solida» ha un dovere: «Quello di offrire questa solidità anche agli altri partner europei». Il gruppo dei sei Paesi fondatori è già al lavoro per assorbire il colpo Brexit. Oggi a Berlino i ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori (per l’Italia Paolo Gentiloni) si riu- niranno per una prima valutazione del voto. I risultati di questo incontro così come il senso del colloquio Renzi-Hollande di stasera a Parigi formeranno oggetto dell’audizione che il premier avrà in Parlamento lunedì prima di salire al Quirinale per il consueto pranzo alla vigilia del vertice europeo. Renzi incontra a Palazzo Chigi anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano e i presidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Pier Ferdinando Casini. Un primo confronto tra le due visioni Pse-Ppe sul futuro dell’Europa all’indomani del voto nel Regno Unito. «Questo - osserva Renzi - è il tempo della lucidità, dell’equilibrio, della forza calma, che in un momento non semplice può vederel’Europatornareprotagonista.Il 25marzo2017ricorderemoaRoma i 60 anni della firma dei primi Trattati. Vogliamo arrivare a questo appuntamento coinvolgendo tutte le istituzioni europee e i nostri partner, segnando un lavoro comune di condivisione e di unità». Perché «il mondo che verrà ha molto bisogno di Europa. Dell’Europa dei valori, dell’innovazione, del coraggio, della passione, della cultura e della democrazia. Il mondo che verrà ha bisogno dell’Europa dell’umanesimo». Siamo convinti, aggiunge Renzi, «che questa Europa sia la nostra casa: va ristrutturata, forse rinfrescata ma è la casa del nostro domani». © RIPRODUZIONE RISERVATA IMAGOECONOMICA postate lui, perché la responsabilità - a questo punto - si espande e varca i nostri confini. E da oggi il premier sarà obbligato a lavorare non solo sulla vittoria - più indispensabile di ieri - ma anche su un percorso che non lasci Governo e Parlamento in balia dell’incertezza. Di questo passaggio sarà chiamato a renderne conto alle massime istituzioni italiane ed europee. E su questa ipotesi si muoverà la politica italiana in questa estate prima del referendum. © RIPRODUZIONE RISERVATA APPROFONDIMENTO ONLINE «Politica 2.0 - Economia & Società» di Lina Palmerini www.ilsole24ore.com Quirinale. Il capo dello Stato ieri a Lubiana Mattarella: rispetto e rammarico, ora rilanciare la Ue Lina Palmerini ROMA p«Particolarmente oggi va Europa casa nostra Il premier Matteo Renzi ROMA E I PARTNER UE Rischi e opportunità, lo scenario per l’Italia L’ uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea per l’Italia può prospettarsi come lo scenario migliore - nel senso di meno drammatico - tra quelli che si prospettavano alla vigilia del referendum. Al di là dello sconcerto e al netto della confusione in cui sembrano sprofondati ieri i vertici delle istituzioni comunitarie, il “Remain” per l’Italia avrebbe comportato molti più rischi. Primo fra tutti quello di restare ai margini se non addirittura esclusi dal club ristretto a cui la Germania - sottotraccia - aveva già cominciato a lavorare per costituire una sorta di cooperazione rafforzata partendo dal nucleo storico dei fondatori più l’Austria, ma con una pesante ipoteca per l’Italia, alla quale non sarebbero stati perdonati facilmente anni e anni di inaffidabilità, soprattutto nel rispetto della governance economica. Ammessi nell’euro grazie all’opera di Carlo Azeglio Ciampi ma con l’impegno di rientrare al più presto nei parametri di Maastricht, Roma non si è mai neppure avvicinata all’obiettivo. Con l’alibi di tenere buoni i britannici e fare comunque passi avanti nell’integrazione, il nuovo nocciolo duro dell’Unione a guida tedesca, avrebbe potuto imporre condizioni sempre più stringenti per non restare relegati tra i periferici. Sia chiaro, Brexit è «mostruoso», ma quella manovra è saltata e l’Italia ora ha qualche chance in più di avere un posto di peso al tavolo europeo. (Giuseppe Chiellino) © RIPRODUZIONE RISERVATA sottolineato come siamo legati al comune destino europeo. Intendiamo riaffermare la validità storica e l’importanza per il futuro dei nostri giovani dell’Unione europea e delle sue prospettive che vanno rilanciate con convinzione». Non ha sentito il bisogno di lunghi discorsi, Sergio Mattarella. Quello che ieri intendeva trasmettere – mentre era a Lubiana con i presidenti tedesco, austriaco e croato – era un senso di marcia che non cambia. La costruzione europea non si ferma né deve arretrare e non a caso ha citato i giovani che sono stati i più convinti europeisti nelle urne britanniche. Sono loro – più che le generazioni adulte – che hanno votato per il “Remain”, convinti dell’idea che l’Ue abbia un senso e dei benefici ed è questa visione che secondo Mattarella va preservata e rilanciata. Lo dice a Lubiana nella giornata delle celebrazioni del 25esimo anniversario dell’indipendenza della Slovenia. E parte da questo appuntamento condiviso con altri suoi omologhi europei per esprimere il senso di questa giornata. «È significativo che questo incontro a Lubiana tra Paesi dell’Ue avvenga dopo aver conosciuto l’esito del referendum britannico. Esito che rispettiamo anche se è motivo di rammarico. Ma le prospettive europee vanno confermate e rilanciate con convinzione». E alcuni giorni fa quando lo spettro di Brexit aleggiava aveva già indicato la strada obbligata per l’Unione: «Non ci possono essere ritor- «DESTINO COMUNE» «Particolarmente oggi va affermato come siamo legati al comune destino europeo. Riaffermiamo l’importanza dell’Ue e delle sue prospettive» ni al passato, passi indietro: l’Europa è un cantiere aperto che va completato». Ieri del dopo-Brexit si è parlato alla cena offerta dal Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, con il Presidente Federale della Repubblica d’Austria, Heinz Fischer, il Presidente della Repubblica Federale di Germania, Joachim Gauck, il Presidente dell’Ungheria e la Presidente della Repubblica di Croazia, Kolinda Grabar-Kitarovi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le opposizioni. Berlusconi chiede la revisione dei trattati europei e un congresso del Ppe per rifondare l’Europa - M5S: «L’Europa o cambia o muore» Le regole. La Costituzione vieta il voto popolare sui Trattati Salvini: referendum anche da noi Quella consultazione che per ora non si può fare Barbara Fiammeri Manuela Perrone ROMA pRevisione dei trattati europei definito quello di ieri «un gran bel giorno», annunciando che la Lega raccoglierà le firme per una legge costituzionale che consenta «anche agli italiani di poter decidere come hanno fatto gli inglesi» l’uscita dalla Ue. Il leader del Carroccio poi strapazza Fi. «Deve scegliere se stare con banchieri e massoni come ha fatto Renzi, per- e congresso straordinario del Ppe per rifondare l’Europa. Nel giorno di Brexit Silvio Berlusconi sceglie di far sentire la sua voce per mettere in chiaro la posizione di Fi e distanziarsi dal fronte lepenista di Matteo Salvini, tornato prepotentemente a chiedere il referendum per l’uscita dalla Ue. «È LA TERZA VIA urgente ricostruire l’Europa co- I Cinque stelle rivendicano me comunità politica basata su una terza via per l’Europa: valori condivisi, prima che eco«Diversi sia dal disfattismo nomica o burocratica». Di qui la proposta - contenuta in una nota - leghista che dall’europeismo di rivedere «al più presto i trattati cieco del Pd» europei laddove essi si sono dimostrati inefficaci o dannosi». Ma il posizionamento di Berlu- ché l’alternativa a questo governo sconi ha anche e soprattutto un ri- non ammette ambiguità». Un aut svolto interno, arrivando alla vi- aut a cui difficilmente oggi la delegilia della kermesse organizzata gazione forzista che si recherà a dalla Lega oggi a Parma per la co- Parma darà una risposta. «La Lestruzione de «il Cantiere» del ga - ricorda il capogruppo al Senacentrodestra. Matteo Salvini ha to Paolo Romani - ha da sempre una posizione diversa e non solo sull’Europa: con loro siamo stati alleati anche quando promuovevano la secessione e bruciavano il tricolore e abbiamo governato assieme e continuiamo a farlo in tante amministrazioni». «Ma la nostra - aggiunge Romani che oggi sarà a Parma assieme a Brunetta, Toti e alla leader di Fdi Meloni - è una posizione diversa anche da quella di chi accetta il predominio tedesco contro il quale Berlusconi nel 2011 pagò un prezzo altissimo». In casa Cinque Stelle Brexit ha invece scatenato più di un mal di pancia tra gli attivisti per la linea assunta ufficialmente dai vertici: no all’uscita dell’Italia dalla Ue, che però «o cambia o muore», sì a un referendum sull’adozione di una nuova moneta nazionale al posto dell’euro come previsto da un ddl costituzionale di iniziativa popolare già depositato in Senato un anno fa, via lunga e impervia. È vero che il direttorio ha difeso il referendum britannico, con il candidato premier in pectore Luigi Di Maio che ha sottolineato come «quella di chiedere ai cittadini un parere sugli argomenti decisivi per i popoli» sia «la strada più cara al Movimento»: la democrazia diretta. Ma nessuno del direttorio o degli eletti arriva a proporre un analogo referendum in Italia. Diversi gli umori della base. Lo dimostrano le dure reazioni a un post del M5S Europa pubblicato sul blog di Beppe Grillo, modificato rispetto a uno quasi identico dello scorso gennaio per inserire questo chiarimento: «Il Movimento è in Europa e non ha nessuna intenzione di abbandonarla». Il nostro impegno costante è «trasformare l’Ue dall’interno». Il posizionamento è netto. «Il M5S - dice l’europarlamentare Piernicola Pedicini - rappresenta e propone la terza via tra il disfattismo della Lega e l’europeismo cieco del Pd». © RIPRODUZIONE RISERVATA Le posizioni dei partiti di opposizione FORZA ITALIA «Occorre dare una risposta immediata da parte di chi l’Europa l’ha pensata e voluta. È urgente ricostruire l’Europa come comunità politica basata su valori condivisi, prima che economica o burocratica, vissuta dagli europei come la loro patria e non come un’imposizione». Lo dice Silvio Berlusconi che chiede al Ppe «un congresso straordinario LEGA NORD La Lega Nord inizierà la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che permetta agli italiani di esprimersi sui trattati europei sul modello del referendum inglese sulla Brexit. «Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi» dice Salvini MOVIMENTO CINQUE STELLE «La Gran Bretagna è fuori dall’Ue e Cameron si è dimesso. Lo hanno deciso i cittadini britannici con il referendum. È la strada più cara al M5S, quella di chiedere ai cittadini un parere sugli argomenti decisivi per i popoli. Nessun governo deve aver paura delle espressioni del proprio popolo». Lo scrive il M5S sul blog di Beppe Grillo pIl referendum per l’uscita dal- l’Unione europea come vorrebbe la Lega, così come il referendum per l’uscita dall’euro come sembrano proporre in questa fase i grillini, è al momento poco più che uno slogan. Perché referendum di questo genere, e il dato sembra sfuggire al dibattito di queste ore, da noi non si possono fare. La nostra Costituzione prevede solo il referendum abrogativo e all’articolo 75 esclude chiaramente«leleggitributarieedi bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali». L’euro fu istituito nel 1998 con un atto dei Capi di Stato e di governo europei e la sua “esistenza” è parte costitutiva di tutti i Trattati firmati dopo e recepiti dai vari Stati con voto parlamentare. E val la pena ricordare che i Trattati internazionali rientrano nella categoria della legislazioen primaria, quindi di rango superiori rispetto alle normali leggi ordinarie. Se la Lega o il M5s volessero portare a compimento i loro slogan dovrebbero far approvare dal Parlamento unamodificacostituzionaleequindi con la procedura rafforzata prevista dall’articolo 138 (doppia letturaconpausaditremesievotofinale amaggioranzaassoluta).Eanchein caso di approvazione della riforma costituzionale al referendum di ottobre, il processo di revisione della Cartaresterebbebicamerale.IlDdl Boschi prevede tuttavia l’istituzione di referendum «propositivi e di indirizzo», che per essere utilizzati devono però essere a loro volta essere prima regolamentati da un’altra legge costituzionale... E alla fine del lungo percorso (per il Ddl Boschi ci sono voluti due anni) c’è poi sempre la quasi certezza del referendum confermativo come quello che si terrà ad ottobre (previsto se la modifica costituzionale è approvata con meno dei due terzi dei voti del Parlamento). Em . Pa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 13 Shock Brexit Il ministro «Le regole esistenti sono buone ma vanno attuate considerando altri obiettivi: crescita, creazione di posti di lavoro e solidarietà» IL VERTICE ALL’ECONOMIA LE REAZIONI IN ITALIA Doppio tavolo a Palazzo Chigi e Mef Gli esiti del referendum inglese sono stati discussi ieri dal Governo prima alla riunione convocata dal premier Renzi a Palazzo Chigi e poi, al Mef, dal Comitato per la salvaguradia della stabilità finanziaria che ha valutato le condizioni di settore bancario, assicurativo, mercati finanziari e dei titoli di Stato «Rinnovare il modello europeo» L’Europa ha «bisogno di più leadership e di una visione che vada oltre l’attuazione delle regole esistenti che sono buone ma che devono essere attuate in un modo che prenda in considerazione altri obiettivi come la crescita», la creazione di lavoro e la solidarietà, ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (foto) «Effetti limitati sull’economia» Brexitavràeffettilimitati «sull'economiarealeitaliana.La soliditàdeifondamentalidelleimprese torneràprestoaprevaleresulla volatilitàdeimercatifinanziari»».A dirloilComitatoperlasalvaguradia dellastabilitàfinanziariaacuiha partecipatoancheilgovernatoredi BankitaliaIgnazioVisco(fotoadestra) Titoli di Stato, mercato stabilizzato «Il mercato dei titoli di Stato secondo il Comitato dove siedeva anche il presidente della Consob Giuseppe Vegas (foto a destra) - è stabilizzato dai programmi della Banca centrale europea e dal percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche perseguito dal Governo» «Effetti limitati sull’economia reale» Padoan, Visco e Vegas riuniscono il comitato stabilità: i fondamenti del sistema bancario restano solidi Rossella Bocciarelli p«Che cosa succede dopo è una domandadafarealRegnoUnito.per quanto riguarda gli altri Paesi dell’Unione Europea, stiamo monitorando attentamente gli sviluppi sui mercati finanziari». Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha risposto così, ieri mattina, in un’intervista alla rete televisiva americana Cnn, programmata da tempo, nella quale forse non si aspettava di dover commentare in diretta lo sbigottimento dei mercati mondiali di fronte al cataclisma Brexit. Padoan ha evidenziato che il risultato britannico va ora affrontato in un modo costruttivo e propositivo per l’Europa. «Non penso – ha spiegato – che il gioco di dare la colpa a qualcunociporteràdaalcunaparte.Èresponsabilità collettiva della classe politica europea e dei leader europei. Abbiamo bisogno di più leadership e di una visione che vada oltre l’attuazione delle regole esistenti, che sono buone ma che devono essere attuate in un modo che prenda in considerazione altri obiettivi. Come la crescita e la creazione di posti di lavoro e la solidarietà». Comeavevagiàspiegatoalnostro giornale, il ministro dell’Economia haripetutoiericheilmaggiorrischio in Europa, ora, è politico. «C’è il rischio di un effetto-domino, questa probabilmente è una delle implicazioni più importanti del voto sulla Brexit. C’è un diffuso sentimento che l’Europa dev’essere profondamente riformata e che in caso contrario è meglio uscire dal gioco. Pen- VERTICE D’URGENZA Il ministro dell’Economia e il Governatore di Bankitalia di prima mattina a Palazzo Chigi da Renzi per valutare i rischi della situazione so che sia la risposta sbagliata. Quelli che credono che l’Europa è parte della soluzione devono fare di più per progettarla». Intanto, da parte delle autorità monetarie il monitoraggio sui mercati è continuo. Il ministro e il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, hanno partecipato assieme all’incontro avvenuto di prima mattina a Palazzo Chigi; hanno poi preso parte alla riunione del Comitato per la salvaguardia della stabili- La strategia. L’effetto contagio rimane l’impatto potenzialmente più grave Garanzia europea dei depositi pressing italiano al tavolo Ue Dino Pesole pNel giorno della Brexit, la preoccupazione principale resta quella del possibile effetto contagio. Non si sminuisce, tra Palazzo Chigi e Via Venti Settembre, l’impatto economico/finanziario della vittoria del “leave”. La fase di pesante fibrillazione dei mer- L’OPPOSIZIONE TEDESCA Nel governo ci si chiede se lo shock prodotto da Brexit allenterà finalmente le resistenze tedesche sull’unione bancaria cati era già nelle simulazioni condotte nei giorni scorsi, con riferimento allo scenario che poi si è materializzato appena diffuso il responso del referendum. E si comincia a ragionare sui rischi potenziali di medio periodo, sul fronte dei tassi e dello spread (ieri a RISPOSTA FORTE Unione bancaria La Brexit ha riportato in primo piano il tema del completamento dell’Unione bancaria. Lo shock dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue potrebbe finalmente rimuovere la tetragona opposizione tedesca alla garanzia europea dei depositi Garanzia europea dei depositi La garanzia europea dei depositi - si ragiona nel Governo potrebbe essere la prima risposta politica forte e decisa. Rassicurerebbe cittadini e risparmiatori disorientati, e anche i mercati Il rischio effetto a catena L’imperativo è evitare un pericoloso effetto di crescente incertezza tra i risparmiatori. «Il possibile effetto a catena - ha ribadito ieri Padoan - è una delle implicazione più importanti del voto» quota 160 punti base, un livello fortunatamente lontano dalla soglia di allarme). Si guarda alla tenuta del sistema bancario e si ragiona sul bail in. E la linea è quella espressa dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco: la trattativa con la Commissione europea sul nuovo set di regole entrate in vigore quest’anno «per noi è stata una sconfitta». E allora, sul filo delle trattative diplomatiche di queste ore febbrili si riaffaccia il tema fondamentale del completamento dell’unione bancaria. Lo shock prodotto dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea potrà finalmente rimuovere la tetragona opposizione tedesca alla garanzia europea dei depositi? Quella, sì – si ragiona all’interno del Governo – potrebbe essere la prima risposta politica forte e decisa. Rassicurerebbe cittadini e risparmiatori disorientati, e anche i mercati. Il fattore tempo è decisivo: è dunque – se vero pressing sarà – occorrerà condurlo in tempi brevi, non certo su orizzonti temporali indefiniti. «Effetti limitati» sul nostro paese, rassicura non a caso di prima mattina il comunicato emesso dal Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, che pone particolare enfasi sulla «solidità dei fondamentali» del sistema bancario. Situazione da monitorare ad horas, stante il livello delle sofferenze, ma l’imperativo categorico è evitare che si ingeneri un pericoloso e difficilmente gestibile effetto di crescente incertezza se non di «pre-panico» tra i risparmiatori. Ritorna lo spettro del contagio su cui torna con determinazione il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan in un’intervista alla Cnn, da contrastare con ogni mezzo. «Il possibile effetto a catena – ribadisce – è una delle implicazioni più importanti del voto sulla Brexit». © RIPRODUZIONE RISERVATA tà finanziaria, alla quale ha preso parte anche il presidente della Consob, Giuseppe Vegas. In quella sede è stata compiuta una valutazione delle condizioni del settore bancario, di quello assicurativo, dei mercatifinanziariedelmercatodeititoli distato.Inquest’ultimocaso,lagiornata ha portato un ampliamento del differenzialedirendimentotraBTP e Bund di 31 punti base, a 155 p.b. sulla scadenza a dieci anni; ma nei primi scambi lo spread contro il Bund era arrivato intorno ai 190 punti base. Nella riunione è stato ricordato, del resto, che il mercato dei titoli di stato è stabilizzato dai programmi della Bce e dal percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche perseguito dal Governo. Il Comitato ha sottolineato, inoltre, che l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea «avrà effetti comunque limitati sull’economiarealeitaliana.Lasolidità delle imprese – si afferma nella nota di via XX Settembre – tornerà presto a prevalere sulla volatilità dei mercati finanziari». Quantoallebanche,pesantemente sotto tiro sui mercati di tutta Europa,lanotadelMefaffermache«ifondamentali del sistema bancario restano solidi. In un contesto di volati- lità generalizzata a livello globale, le autorità seguono con attenzione la situazione». Un’attenzione, c’è da aggiungere, che si è concretizzata ieri anche in un G7 telefonico, oltre al collegamento costante e continuo della Banca d’Italia con Francoforte. Oggi, d’altra parte, anche Visco, come gli altri banchieri centrali dei paesi avanzati, sarà a Basilea per la riunione annuale della Bri, occasione utile per un confronto diretto e anche per definire, se necessario, i passaggi di una decisione coordinata,invistadellariaperturadeimercati di lunedì. Al Sole 24 Ore nei giorni scorsiilGovernatoreavevaspiegato che di fronte a un esito “Leave” le banchecentralieranogiàpronteafare la loro parte per ridurre gli effetti negativi. Come? «Si potrebbe intervenire – aveva spiegato – attraverso operazioni di swap, avviare interventi specifici di rifinanziamento, qualora se ne creasse il bisogno e poi c’è sempre la leva dei tassi, forse poco utilizzabile dalla Bce ma ancora manovrabile da parte della Bank of England. Le banche centrali – aveva concluso Visco – sono insomma attrezzate per rispondere a un’eventuale turbolenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA Effetti sui conti, le variabili in gioco FOCUS. IPOTESI MODELLO «ATLANTE» Al via le grandi manovre per la rete di sicurezza Ue, possibile ruolo delle Casse Laura Serafini QUADRO MACRO DEBITO PUBBLICO L’obiettivo di crescita del Pil all’1,2% nel 2016 verrà probabilmente corretto al ribasso con la nota di aggiornamento al Def di fine settembre. In caso di ulteriore rallentamento andrebbe rivisto anche il target del deficit attestato per ora al 2,3% del Pil quest’anno e all’1,8% nel 2017. Una variabile con inevitabili impatti nel negoziato con Bruxelles sulla flessibilità. Il quadro potrebbe peggiorare in caso di forte instabilità finanziaria e rendere più ardua la prossima manovra Uno dei punti più sensibili per l'Italia riguarda il debito pubblico, giunto al 132,7% del Pil nel 2015 e la cui traiettoria, secondo le stime del Governo,dovrebbe iniziare a scendere quest'anno. Il percorso di riduzione del rapporto con il Pil fissato nel Def di aprile prevede un target a fine 2019 del 123,8%, di ben 9 punti percentuali inferiore ai livelli attuali. Con la Brexit il possibile allargamento degli spread potrebbe indurre a una correzione di questo scenario IL DEFICIT 2016 2,3% IL TARGET NEL 2019 123,8% L’ effetto Brexit sui mercati e il forte impatto, come del resto immaginabile, che già ieri si è visto sui titoli bancari potrebbe portare all’attivazione di una rete di sicurezza che non escluderebbe la discesa in campo di veicoli europei da costituire ex novo. Veicoli che, sul modello del fondo Atlante varato in Italia per andare a sostegno degli aumenti di capitale degli istituti di credito non sottoscritti dagli investitori, potrebbe essere attivato in caso di emergenza per entrate nel capitale di banche che finissero al centro della speculazione dei mercati. Uno scenario che si è visto nel 2008 dopo il crack Lehman e successivamente nella fase della crisi dei debiti sovrani. La differenza rispetto ad allora è che oggi, con l’entrata in vigore in Europa dell’Unione bancaria e delle nuove regole del bail-in, che pongono gli oneri del fallimento a carico di azionisti e obbligazionisti subordinati, operazioni di salvataggio dei governi nel capitale delle banche in difficoltà, come si è visto in molti paesi europei dopo il 2008, non sarebbero più possibili. Soprattutto perchè scatterebbero immediatamente le procedure per aiuti di Stato. Ecco allora che già nei mesi scorsi, nelle procedure di emergenza simulate da governi e autorità europee nel caso di un’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, era stato ipotizzato di ricorrere a un nuovo strumento di intervento comune che non possa essere catalogato come un veicolo pubblico. La preoccupazione di fondo, come si è già visto nelle precedenti crisi, è che una fase prolungata di attacco speculativo sugli istituti più fragili può ridurre eccessivamente la capitalizzazione in Borsa portando la banca al default. Certo, nei mesi scorsi non si pensava certo che questo nuovo strumento di emergenza avrebbe dovuto mai decollare. Da ieri invece il film è cambiamento e molti soggetti europei sarebbero già al lavoro per mettere a punto le modalità di costituzione e funzionamento: tra i candidati a LA STRATEGIA Sarebbe al vaglio la costituzione di un veicolo europeo per proteggere le banche da attacchi speculativi entrate nel capitale del veicolo e a mettere fondi ci sarebbero le Casse, come la Cassa depositi e prestiti , la francese Caisse des dépots et consignation e la tedesca Kfw. Ma sarebbero solo alcuni dei soggetti coinvolti: difficile che si possa fare ricorso alle banche, come nel caso del fondo Atlante, forse più probabile il coinvolgimento di fondi e istituzioni internazionali che possano fare investimenti diretti in equity o attivare meccanismi di garanzie. L’auspicio, probabilmente, è che un simile strumento non debba mai scendere in campo, nella speranza che la forte volatilità dovuta alla reazione a caldo rispetto a un risultato inaspettato possa rientrare nelle prossime settimane. © RIPRODUZIONE RISERVATA Salute. La candidatura per la nuova sede Ema: a Milano, nel Tecnopolo Lorenzin: «In Italia l’Agenzia dei farmaci» Roberto Turno p«Certo, l’Italia si può candi- dare. Io ci credo: ha i titoli, le qualità e le competenze. La nostra Aifa è un modello che tutti ci invidiano. E penso che il Tecnopolo di Milano sarebbe la sede ideale». Brexit potrebbe “regalarci” almeno un successo: la nuova casa dell’Ema, l’agenzia europea dei farmaci, che da sempre è a Londra ed è diretta dall’italiano Guido Rasi. Ma che con l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, dovrà per forza di cose trasferirsi. Ma intanto Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, in questa conversazione con Il Sole 24 Ore, candida a pieno titolo l’Italia. Perché abbiamo «le carte in regola». Nei tempi che saranno decisi e non senza concorrenza, forse Svezia e Norvegia. Ma l’Italia potrebbe partire già con più chance. In una Brexit della salute dai risvolti imprevedibili e temibili. Non a caso le industrie europee del farmaco hanno messo in guardia: «Vanno tutelati i pazienti». Mentre il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha ricordato le «conseguenze rilevanti nel settore farmaceutico» della Brexit e proposto di portare l’Ema in Italia. Ma quel che preme a Lorenzin ricordare, sono le stime de- gli effetti sanitari della Brexit. «Si calcola che entro il 2020 in Gran Bretagna la spesa pro capite diminuirà di 135 sterline. E che si creerebbe una pericolosa instabilità sia nei servizi che in ambito industriale». Ma non basta: «Ci saranno ricadute sui ricercatori e sui medici e gli infermieri di cui il Nhs ha bisogno». E gli effetti sulla circolazione dei pazienti? «Al buio - afferma Lorenzin - c’è da fare molta attenzione. Senza scordare che molti inglesi vengono nel Continente a curarsi. Gli accordi che verranno chiariranno tutto, con la delicatezza del caso. Fare allarmi adesso è sbagliato, anche perché i vorrà tempo». Una cosa è sicura: per medici, ricercatori e infermieri la Gran Bretagna sarà più lontana. E a pagare sono i giovani: l’esodo è soprattutto di neolaureati che se ne vanno e si iscrivono direttamente all’Ordine inglese, non a quello italiano. In 2.300 nel 2015 hanno lasciato casa per i Paesi europei, molti verso la Gran Bretagna, anche se non è possibile stimarli perché non hanno l’obbligo di comunicare al ministero dove si trasferiscono. Ma al ministero sono certi: le valigie le fanno loro. Neolaureati e senza lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 14 Shock Brexit Le imprese Gozzi: l’Unione abbia più coraggio nel sostegno dell’acciaio Marenzi: Londra era un avversario nella battaglia sul «made in» LE RICADUTE SULL’ECONOMIA REALE ITALIA-REGNO UNITO GLI INDICATORI ECONOMICI Esposizione all’export dei principali settori manifatturieri Il grafico rappresenta la quota percentuale rappresentata dalle esportazioni verso il Regno Unito per ogni singolo comparto e il valore della stessa quota per l’intero settore manifatturiero italiano per il quale la Gran Bretagna è il quarto mercato di sbocco Bevande 12,8% Abbigliamento 7,3% Mobili 10,1% Altri mezzi di trasporto 6,4% Autoveicoli 7,8% Manifatturiero 5,5% 22,5 miliardi Valore export verso il Regno Unito Nel 2015 le imprese italiane hanno esportato 22,484 miliardi di euro di prodotti verso il Regno Unito: al primi posti mezzi di trasporto (3,3 miliardi), macchinari (3,1 miliardi), alimentare (2,9 miliardi) e tessile abbigliamento (2,8 miliardi) La classifica delle regioni italiane più esposte sulle esportazioni Nel grafico la quota percentuale rappresentata dalle esportazioni verso il Regno Unito per ogni regione e il valore della stessa quota per l’Italia. Sul dato della Basilicata, in particolare, pesa lo stabilimento Fca di Melfi. L’Italia, per contro, importa dal Regno Unito per 10,6 miliardi Boccia: niente panico, è ora di reagire Il presidente di Confindustria: «I fondamentali dell’Europa sono a posto. Il trauma diventi opportunità» Nicoletta Picchio ROMA pUsa l’inglese: «Don’t panic». E poi torna all’italiano per spiegare perché non bisogna farsi prendere dalpanico:«ÈevidentechelaBrexit causerà ansia sui mercati ed effetti speculativi,manondimentichiamo che i fondamentali dell’Europa sono a posto: è il mercato più ricco del mondo e ha un debito aggregato inferiore a quello degli Usa». Vincenzo Boccia commenta l’esito del referendum inglese, appena conosciuti i dati ufficiali sul risultato. Ora la sfida che l’Europa si trova davanti è quella di «trasformare Brexit da trauma a grande opportunità». Il presidente di Confindustria analizza la storia della Ue perfareunariflessione:«L’Europaè andata sempre avanti per traumi, adessoèilmomentodireagire,bisogna puntare ad un’Europa della crescita, con politiche anticicliche». Boccia prende come spunto una frase di Simon Peres: «L’attesa della guerra è peggiore della guerra». Per poi aggiungere, riferendosi al nostro paese e non solo: «Dal 2008 siamo entrati in recessione e stiamo ancora pensando a come agire». Serveinveceun’azionerapidissima, insiste. Con nervi saldi anche perché non è scontato il contagio: «Un eventuale effetto domino va letto in due direzioni. Da una parte bisogna vedere come reagirà la Gran Bretagna, dall'altra che capacità di reazione al trauma avrà l’Europa.PerchéselaUeinvertiràlarotta e risponderà con la crescita, gli effetti negativi peseranno solo in Gran Bretagna e ci potrebbero non essere effetti domino». È necessaria, secondo il presidente di Confindustria,un’Europacheabbiaunadimensionepiù«integrataepolitica», cheagiscaancherivedendoitrattati «inunalogicadimaggioreflessibilità. Un’Europa che eviti i rapporti bilateralitrapaesi,chescambiausterità con crescita. È una delle grandi questioni che l’Italia può porre». A poche ore dal voto che ha ribaltato l’esito dei sondaggi non sono ancora pronti i numeri per poter capire l'impatto di Brexit sulla nostra economia e sugli scenari internazionali.Elapresentazionedeidatidi previsione del Centro studi di Confindustria, prevista con una conferenza stampa in Confindustria ieri mattina, è stata rinviata di qualche giorno, a venerdì primo luglio, perché le proiezioni devono essere aggiornate. «Mi sento come uno che aveva tutte le risposte pronte ma gli hanno cambiato le domande», ha ironizzato Boccia, spiegando che i dati dovranno essere riattualizzati alla luce dell'uscita della Gran Bretagna dalla Ue. «Ci siamo addormentati con il Remain, ci siamo svegliati con Brexit. Benvenuti nel mondo del caos – ha aggiunto Boccia nel pomeriggio parlando a Desenzano all’assemblea di Assomac –, che è il mondo degli italiani, noi lo sappiamo già com’è, gli altri se ne stanno accorgendo ora». Perindicarelarottaversolaquale laUesidovrebbeincamminareBoccia ha citato il politico francese, uno dei padri fondatori della Ue, Jeanne Monnet: «I miei obiettivi sono politici, le mie spiegazioni sono economiche». E, ancora dall’intervento a Desenzano, il presidente di Confindustriaharibadito:«Brexitponeuna questione europea, l’avrebbe posta comunque, anche con la vittoria del “Remain”dipochipunti»,sottolineando che «questa Europa o reagisce o è destinata al declino. L’effetto dominopuòesserepositivoonegativo, dipende da come reagisce questa Europa». Per Boccia, con l’uscita dellaGranBretagnadall’Unioneeuropea, «la grande partita si giocherà in Europa e in Europa la giocheranno le imprese italiane e tedesche e noi non possiamo aumentare i deficit di competitività» nei confronti di quelle tedesche. © RIPRODUZIONE RISERVATA Confindustria. Il presidente Vincenzo Boccia è intervenuto ieri sui possibili effetti per l’economia italiana ed europea legati all’uscita della Gran Bretagna dalla Ue Referendum costituzionale. Il Csc: da una bocciatura crollo del 4% del Pil e 600mila posti di lavoro in meno Italia, timori legati al voto di ottobre ROMA pIl no al referendum costi- tuzionale che si terrà ad ottobre peserebbe sul pil e sull’occupazione, rischiando di provocare una nuova recessione per l’economia italiana tra il 2017 e il 2019. E determinerebbe il caos politico. Dopo il sì deciso l’altro ieri dal consiglio generale di Confindustria, il Centro studi delinea, sulla base di ipotesi altamente probabili, lo scenario che si determinerebbe in caso di bocciatura. Il quadro di previsione macroeconomico arriverà la prossima settimana, aggiornato sugli effetti della Brexit. «Se lo scenario di base cambia, cambiano anche i livelli di riferimento, ma i differenziali restano», ha spiegato il direttore del Csc, Luca Paolazzi. E quindi nel triennio 2017-2019 ci sarebbero 4 punti in meno di pil, un calo di 600mila posti di lavoro e 20 punti percentuali in meno di investimenti. Agli effetti economici si aggiungono quelli LO SCENARIO Ipotizzata dal Centro studi di Confindustria una nuova fase di recessione per l’economia tra 2017 e 2019 in caso di vittoria del no politici: un no al referendum secondo il Csc causerebbe il caos politico: «Il presidente del consiglio sarebbe costretto, per coerenza con l’impegno assunto di cambiare il paese, alle dimissioni. Il presidente della Repubblica difficilmente riuscirebbe a formare un nuovo governo, date le divisioni interne alla maggioranza attuale oltre che nell’opposizione. Verrebbero indette nuove elezioni e tenendo conto che sarebbero in vigore due sistemi elettorali diversi per i due rami del Parlamento potrebbe non esserci una maggioranza parlamentare unica, alimentando ulteriori turbolenze e incertezze sulla governabilità del paese». Inoltre con la bocciatura della riforma costituzionale «la reazione degli investitori sarebbe violenta, perché il no verrebbe interpretato correttamente come incapacità dell’Italia di modernizzarsi». La risalita è iniziata da poco più di un anno e i livelli di reddito e occupazione sono ancora molto bassi. Il paese, già provato, secondo il Csc dovrebbe fronteggiare una nuova grave emergenza economica, con inevitabili spinte verso soluzioni populistiche. N. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’impatto sulle imprese. Per Nomisma i comparti più esposti sono bevande e arredamento - Ma tra i settori la preoccupazione è misurata Per il made in Italy in gioco 3 miliardi Laura Cavestri MILANO pPanic? Tra le imprese italiane proprio no. In compenso, abbondano i commenti caustici, chi fa spallucce e si toglie qualche “sassolino” dalla scarpa. Anche se Brexit potrebbe costarci, tra le prime difficili stime, attorno ai 3 miliardi di euro. Per food, moda e meccanica la GranBretagnaèunodiqueimercati (con Francia e Germania) che, negli anni di crisi, ha permesso di accrescere, o quanto meno di “puntellare”, margini e fatturati. Difficile stimare oggi se e quanto potremmo perdere in questo mercato esigente, sofisticato e, sino ad ora, con il portafoglio gonfio. «L’Italia – ha spiegato Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo – esporta verso il Regno Unitoil7%,pariacirca22miliardidi euro. Sulla base delle nostre valutazioni – nella peggiore delle ipotesi – potremmo registrare un calo fino a un valore massimo di circa 3 miliardi». Per 3 motivi, conclude De Felice: «minore crescita inglese, svalutazionedellasterlinaemaggioreavversione al rischio sui mercati ». Ma c’è un’altra voce: il ritorno dei dazi in dogana. «Anche ipotizzando tariffe contenute, secondo i profili adottati dalla Ue verso Paesi terzi – spiega Prometeia – il dazio me- dio applicato alle imprese italiane dopo Brexit potrebbe essere superiore al 5% , arrivando a pesare per più di un 1 miliardo di euro. Aggravio che andrebbe a sommarsi a quelli legati alla svalutazione della sterlina». Made in Italy più costoso e meno competitivo. Secondo Nomisma, spiega il managing director, Andrea Goldstein, «a soffrire di più potrebbero essere vino e mobili, esposti rispettivasmente per 13 e il 10% del loro export complessivo. Ma molto dipenderà dalla perdita di potere d’acquisto degli inglesi, che, a sua volta, dipenderà da se, come e in che tempi si ridimensionerà la piazza finanziaria londinese». In Gran Bretagna food and wine italiani sono richiestissimi (è il 2° mercato europeo dopo la Germania e il 4° mondiale), con una crescitasenzasostaanchenegliannidicrisi: l’export ha raggiunto nel 2015 i 2,8 miliardi (+56,4% sul 2007). «Nonostante questo clima di incertezza – ha affermato Luigi Scordamaglia – l’export agroalimentare italiano verso il Regno Unito continuerà a crescere e la politica agricola europea potrà rafforzarsi con l’uscita di un Paese che spesso si è opposto ad un miglioramento degli standard dei prodotti». Più preoccupato Roberto Snaidero, presidente di Fe- derlegnoArredo: «Ci preoccupano sia la svalutazione della sterlina, a breve, sia la possibilità (a medio termine)didazi,dopolesofferenzegià patite sul mercato russo. La nostra politica di guardare agli Usa e alla Cinaassumeancorapiùrilevanza». «Non credo che per la siderurgia ci saranno grandi differenze – ha detto Antonio Gozzi, presidente di Federacciai –. La siderurgia inglese era in difficoltà. E senza più vincoli avrà maggiore margine di manovra per interventi di sostegno pubblico. La Ue deve avere il coraggio di una politicacomunesull’acciaio.Perchè l’Unione è nata su questo settore». «SedaunaparteUkrappresentail 4°mercatopernoi–hadettoClaudio Marenzi, presidente di Sistema ModaItalia–oramaiLondra,comeParigi, rappresenta una destinazione di transito verso altri paesi e che l’impattoperlenostreaziende,secisarà, potrà essere alquanto limitato. L’uscita della Gran Bretagna dalla Ue ci fa, però, perdere un avversario chehaosteggiatolanostraindustria: dalla battaglia sulle produzioni in Pakistan, al riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina,finoalMadeIn». «Èquestoilmomentodellapolitica “alta”, che deve rispondere alla domanda di una Europa meno burocratica e più vicina ai cittadini – ha affermato Ivan Lo Bello, presidente diUnioncamere–.Oraperòènecessario mantenere i nervi saldi. Bisogna cogliere l’occasione di questa scelta dirompente, per rilanciare una politica europea nuova, inclusiva e partecipata». © RIPRODUZIONE RISERVATA Basilicata 14,7% Emilia R. 6,2% Abruzzo 10,5% Veneto 6,0% Campania 9,4% Italia 5,4% L’ANALISI Giorgio Barba Navaretti Tra inganni e illusioni su commercio e sovranità L’ affabulatore Nigel Farage dichiara «la vittoria della gente normale». Fosse onesto dichiarerebbe “la vittoria dell’inganno alla gente normale”, perpetrato da lui e i suoi compari pro Brexit. A rendere chiaro il senso dell’inganno è l’analisi dell’impatto che il divorzio dall’Europa avrà sull’economia reale inglese e dunque sul reddito dei sudditi britannici. Le stime più accurate (Tesoro; Banca d’Inghilterra; London School of Economics) prevedono perdite tra le 850 e le 4.500 sterline all’anno per famiglia. La gente normale starà peggio con la Brexit. Soffriranno soprattutto le fasce socialmente più deboli che massicciamente hanno votato a favore dell’uscita. E non verrà sanata la frattura profonda nella società britannica tra capitale e periferia, tra un establishment cosmopolita e una classe media che si sente impoverita e minacciata dalle migrazioni. Il primo ingrediente dell’inganno è l’illusione che la Gran Bretagna possa fare a meno dell’Europa. Dato il grado di integrazione commerciale è impossibile: il 51% del commercio britannico è con la Ue. Il dato non dipende solo dall’appartenenza al mercato unico. Come predicono tutti i modelli di commercio internazionale, quel che conta è la prossimità. Gli scambi con l’Europa non potranno essere rimpiazzati con scambi con aree più lontane, l’America, la Cina, il Giappone. L’Europa sarà sempre il principale partner commerciale dell’Uk. L’aumento delle barriere commerciali significherà solo minor ricchezza per il paese. Il distacco dall’Europa, oltre ai costi, pone anche problemi istituzionali colossali. Non solo sarà necessario negoziare un nuovo status commerciale con l’Unione Europea ma anche con tutti i partner extra Ue con cui l’Unione ha un accordo di libero scambio concluso o in corso di negoziazione. Significa, secondo un’analisi di Bruegel, portare a termine come minimo 24 negoziati commerciali. Non certo un giro di valzer. Il secondo inganno è che ci sia l’opzione di liberarsi dalle regole vessatorie che normano il mercato interno europeo per quanto riguarda le caratteristiche dei beni. Negli scambi commerciali, le così dette barriere non tariffarie derivano non tanto dall’intensità delle regole, quanto dalla differenza nelle regole. Ossia, se la Gran Bretagna si darà regole diverse e meno restrittive del resto dell’Europa (ad esempio abolire le cinture di sicurezza nelle auto) dovrà comunque applicare la normativa europea se vorrà esportare nella regione. Si avrà non una riduzione, bensì una confusione costosa del quadro regolatorio. Il terzo inganno è che la Gran Bretagna possa davvero guadagnare margini di sovranità rispetto all’Europa. L’impossibilità della disintegrazione commerciale rende anche impossibile una riconquista piena della sovranità, se non a costi immensi. Gli scenari istituzionali che s’ipotizzano sono infatti tre, in ordine di crescente disintegrazione. Essere parte di un’area economica europea, come Norvegia, Islanda o Lichtenstein, per cui si manterrebbe la libera circolazione di beni, persone e capitali e dunque si preserverebbe una forte integrazione economica. Oppure concludere un trattato bilaterale, come la Svizzera, che permette libera circolazione di beni e persone, ma non di servizi. Ultima opzione, infine, nessun accordo e lasciare che gli scambi tra Gran Bretagna e Ue siano governati dalle regole della World Trade Organisation. L’accesso della Gran Bretagna al mercato europeo sarebbe equivalente agli altri non membri senza trattati preferenziali. Più ci si sposta dal primo al terzo tipo di accordo, più aumentano i costi degli scambi con l’Europa. Secondo uno studio della London School of Economics, il calo del reddito reale annuo sarà dall’1,37% nella soluzione Norvegia e del 2,92% nella soluzione Wto. Ma più ci si sposta dal terzo al primo, più si riduce la sovranità, in termini di contributi al bilancio europeo e di adeguamento alle regole europee. Trovare una soluzione di compromesso non sarà ovvio. I primi due schemi (che prevedono libera circolazione delle persone) difficilmente potrebbero soddisfare la Gran Bretagna, visto il profondo sentimento anti immigrati che ha caratterizzato il referendum. E, vorrà l’Europa concedere libero accesso nei propri mercati ai beni e ai capitali di un paese che non garantirà più il libero accesso ai cittadini europei? L’esito finale potrebbe essere che la Gran Bretagna non possa davvero permettersi di riguadagnare sovranità rispetto all’Europa (soluzione Wto), ma che un compromesso meno drastico non sia possibile. E se al commercio reale includessimo i servizi e il settore finanziario, il quadro sarebbe ancora peggiore. Alla fine gli ingannatori finiranno ingannati e in un vicolo cieco loro stessi. E, temo, noi con loro. Davvero una brutta pagina. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso/1. Incognita fisco per le società residenti a Londra come il gruppo Fiat-Chrysler Il caso/2. Ryanair con tariffe più alte, Easyjet chiede di restare nel mercato europeo dell’aviazione Nuovi scenari per Fca e Ferrari Più turisti in Uk e cieli nel caos Andrea Malan pLa vittoria della Brexit al refe- rendum nel Regno Unito apre scenari nuovi anche per Fiat Chrysler, Ferrari e Cnh Industrial - le tre società della galassia Agnelli (tutte e tre controllate dalla holding italiana Exor) che negli scorsi anni hanno spostato la sede legale in Olanda e il domicilio fiscale in Gran Bretagna. La necessaria rinegoziazione dei trattati fra i Paesi Ue e Londra potrebbe infatti modificare la posizione fiscale e i rapporti fra la casamadre e le filiali italiane. Interpellato una settimana fa sull’eventuale impatto della Brexit Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca e di Ferrari, aveva detto che l’evento avrebbe su Fca « un impatto industriale minimo». Ieri un portavoce del Lingotto ha detto di non prevedere «che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea abbia per Fca particolari impatti sul fronte industriale o di altro tipo». E ha aggiunto: «Non ci attendiamo che il fatto di avere la sede fiscale in Gran Bretagna comporti conseguenze finanziarie o cambiamenti nella governance del gruppo». Fabio Chiarenza, partner dello studio legale Gianni Origoni ed esperto di fiscalità internazionale, spiega «le società che hanno residenza fiscale nel Regno Unito e operano con partecipate in Italia potrebbero, tra l’altro, perdere - in caso di uscita dalla Ue - i benefici della direttiva “madre-figlia”, che prevede, rispettate certe condizioni, l’esenzione da ritenute sui flussi di dividendi, e quelli della direttiva che permette, a talune condizioni, una simile esenzione sui pagamenti di interessi e royalties. I benefici delle citate direttive so- no stati estesi ai flussi da e verso società localizzate in Svizzera in forza di un accordo con l’Ue. Ove il Regno Unito volesse accedere agli stessi benefici una volta fuori dall’Unione dovrebbe negoziare un nuovo accordo». Resterebbero invece inalterati i trattati contro la doppia imposizione, che sono bilaterali. C’è infine la questione (più generale) dei dazi che potrebbero in teoria essere reintrodotti su prodotti e servizi in entrata e uscita dal Regno Unito. A proposito di Cnh Industrial, che ha uno stabilimento in Gran Bretagna, Marchionne aveva detto che «abbiamo un’altra fabbrica in Austria che potrebbe compensare». © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO pA noi potrebbe convenire un soggiorno estivo a Londra con una sterlina improvvisamente debole (e per ora senza dover ancora recuperare il passaporto). In realtà, per le compagnie aeree inglesi, e soprattutto per le low cost che sul traffico tra l’isola e il continente hanno basato la loro fortuna, si preparano tempi difficili. Innanzitutto, viene meno lo “spazio unico europeo” che garantisce diritti e doveri ( ma soprattutto libero volo in Europa e Usa). Siccome il sistema, per la Gran Bretagna, decade, tutte le compagnie britanniche dovranno stipulare, ex novo, accordi con l’Europa e con gli Usa. «Con la Brexit viaggiare potrebbe ora diventare più costoso e difficile – ha detto il direttore marketing di Ryanair Kenny Jacobs –. La compagnia low cost prevede, infatti, che ora, dopo la vittoria del “leave” al referendum, le tariffe aumenteranno». Un risultato – precisa Ryanair, che in questi mesi si era apertamente schierata per “remain” – che avrà un impatto sulle decisioni di Ryanair sui propri investi- menti. Perchè la compagnia si è detta pronta a spostare la propria capacità altrove se la Gran Bretagna non garantirà una crescita. «Rimaniamo convinti _ ha aggiunto l’amministratrice delegata di Easyjet, Carolyn McCall – della solidità del nostro modello di business e della nostra capacità di proseguire con l’attuale strategia di successo e di garantire ritorni. Abbiamo scritto al governo britannico e alla Commissione europea chiedendo loro di porsi come priorità la permanenza del Regno Unito nel Mercato unico europeo dell’aviazione, data l’im- portanza per i consumatori e per gli interscambi commerciali». Il calo della sterlina, però, potrebbe portare ad aumenti, anche importanti, sui costi sia del carburante aereo che di manutenzione dei velivoli. In ogni caso, nel breve periodo, la costosa Londra – che resta tra le città più visitate al mondo (oggi è la seconda dopo Hong Kong) con ben 17,4 milioni di visitatori nel 2014 – potrebbe rivelarsi più “abbordabile”. Il processo di uscita dalla Ue durerà 2 anni. Per ora si continuerà a viaggiare con carta d’identità e tesserino sanitario italiano, valido in tutta Europa. L.Ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 15 Shock Brexit Gli interventi per l’economia italiana A luglio la riforma del Fondo di garanzia, a settembre il piano incentivi, nella Stabilità le misure per spingere ricerca e macchinari produttivi INTERVISTA A CALENDA LE REAZIONI IN ITALIA Un crocevia della storia Secondo il ministro Carlo Calenda non siamo di fronte va uno shock macroeconomico isolato: «Dal 2008 ne abbiamo uno quasi ogni sei mesi percheé siamo a un crocevia della storia. E non finirà con Brexit, per questo serve un assetto dei governi sempre più forte in grado di adeguarsi a questo cambiamento» Impatto sull’export Il ministro dello Sviluppo economico sottolinea che «abbiamo un export forte verso la Gran Bretagna ma la Sace ha stimato un impatto contenuto che va da 600 milioni a 1,7 miliardi su 414 miliardi totali di export di beni» 0,6-1,7 mld La «perdita» sulle esportazioni La perdita stimata dalla Sace per l’export verso la Gran Bretagna che vale in tutto 414 miliardi «Il popolo chiede responsabilità» «È stata la volontà espressa del popolo e questo richiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il Continente europeo. Così io spero». È questo il pensiero di Papa Bergoglio su Brexit Confronto Pse-Ppe a Palazzo Chigi Il presidente del Consiglio Renzi ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro dell’Interno Alfano e i presidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Pier Ferdinando Casini (foto). La chiave dell’incontro sarebbe stato un confronto tra le due visioni Pse-Ppe all’indomani di Brexit «Più investimenti per superare le paure dell’Europa» «Servono flessibilità sul budget, politiche per le frontiere esterne e nuova governance» - «In Italia iperammortamento per il digitale» di Carmine Fotina u Continua da pagina 1 «A d ogni modo in questi giorni saranno fondamentali le risposte europee, legate alla riunione di Berlino di lunedì e al Consiglio Ue di martedì e mercoledì. Domani sarò a Bruxelles in preparazione del Consiglio. Da questi due appuntamenti dovranno necessariamente emergere le linee guida, bisognerà far capire che di fronte a questa crisi c’è un’istituzione fatta di leader, idee, proposte». Qual è la risposta che l’Italia proporrà in sede Ue? Una risposta che parta dalla ridefinizione della governance, che implichi una politica più assertiva, istituzioni più rapide, una chiarezza nel difendere i propri interessi a livello europeo molto più netta e penso ad esempio, dal mio osservatorio, alla discussione surreale chec’èstatasulpossibilericonoscimentodello status di mercato alla Cina. E va sconfitta l’idea che stare fermi o tornare indietro sia una forma di protezione. Convinciamo i cittadini che per non essere sconfitti dal futuro bisogna giocare in attacco. Ritiene concreti i rischi di emulazione della Gran Bretagna? Il rischio emulazione esiste e ha molte declinazioni, vedi Olanda e Polonia. Oggi la costruzione è molto fragile e la tentazione per le leadership nazionali di scaricare le responsabilità sull’Europa è molto forte. Si innesca in questo modo un circolo vizioso in cui la crisi europea deriva da quella degli Stati membri e la rialimenta a sua volta. Al fondo vi è una crisi epocale delle democrazie occidentali. La globalizzazione, presentata ingenuamente all’inizio degli anni 90 come un processo lineare e senza contraddizioni, ha portato 1 miliardo di persone fuori dalla povertà nei Paesi emergenti ma ha spaccato in due le nostre società dividendo nettamente vincitori e vinti. Anziani verso giovani, classe media verso élite, aziende internazionalizzate e domestiche. Le distanze sono aumentate, la paura del futuro e il rifiuto della modernità hanno preso il sopravvento. Anche le innovazioni tecnologiche, velocissime, spiazzano e spaventano. Come uscirne? Innanzitutto agendo sulle istituzioni in Europa come negli Stati Membri. Brexit fa detonare una crisi di governance che l’Europa già aveva. Perché il modello intergovernativo come predominante rispetto a quello comunitario ne ha impaludato l’azione: sono tendenzialmente portato a dire che gli Stati membri hanno responsabilità molto grosse, come ho avuto modo di vedere nel commercio dove la strategia di riportare competenze su basi nazionali sta uccidendo la politica commerciale Ue. Anche qui la tentazione è quella di fermarsi. Ci dimentichiamo però che oggi l’Europa è l’area del mondo con le più basse protezioni e che vive di export. Dobbiamo quindi, come dicevo, tornare a giocare in attacco, completare attraverso gli accordi con Canada e Usa l’alleanza dei Paesi che accettano regole uguali e stan- dard elevati. Solo così riprenderemo in mano il timone della globalizzazione riequilibrandone gli effetti. Ma rafforzare la governance europea può davvero bastare? In questi mesi il dibattito sulle istituzioni è stato molto contenuto per non influenzare il referendum inglese. Ora però il re è nudo e questo diventa il tema centrale. Ma il rimodellamento della governance, tanto su base europea quanto nazionale, è l’infrastruttura abilitante al di sopra della quale poggia ogni soluzione di policy efficace, anche per questo la riforma istituzionale è fondamentale in Italia. Oltre al lavoro sulle istituzioni l’Europa ha bisogno di definire poche chiare priorità su cui lavorare da domani. La dimensione esterna innanzitutto: dalla sicurezza e difesa comune, al migration compact e alla politica commerciale.Insecondoluogogliinvestimentisucultura, education e innovazione dove abbiamo bisogno di molta più libertà d’azione in termini di budget europeo e nazionale. Gli investimenti in capitale umano e innovazione sono gli unici “ L’accesso al mercato unico La posizione è «siete fuori» ma sull’adesione allo Spazio economico europeo servirà essere pragmatici I trattati Ttip e Ceta Esce un grande sostenitore del libero scambio ma con Stati Uniti e Canada dobbiamo andare avanti Possibili misure Pronti tutti gli scenari. Ma decisivi i vertici europei dei prossimi giorni: già domani sarò a Bruxelles capaci di chiudere i gap tra aziende, cittadini e generazioni dando gli strumenti intellettuali e materiali per affrontare il futuro con maggiore consapevolezza. Attraverso gli investimenti si curano le diseguaglianze sociali e culturali. Ha in mente nuovi strumenti per rilanciare la crescita attraverso gli investimenti? Lasciare più flessibilità agli Stati su questi specifici capitoli. È importante poter adattare le politiche di investimento alle specifiche esigenze degli Stati, stando molto attenti a considerare investimenti ammissibili solo quelli direttamente collegati all’attività economica. In Italia ai fini della competitività investire in asili nido è importante quanto investire in macchinari. Per fare tutto questo la politica deve riappropriarsi di un pensiero ampio e lungo, partendo da una profonda comprensione delle paurechenutronoipopulismi.Aquestacrisidi fiducia e identità si risponde con la forza calma di una visione e con un piano “industriale” per il Paese che va ben spiegato ai cittadini. Si può ripartire dal piano Juncker o bisogna andare oltre? Questa Commissione ha iniziato a invertire la rotta, con il piano Juncker così come con la comunicazione sulla flessibilità. Il piano Juncker va benissimo, va rafforzato, però adesso è fondamentale dare spazio agli investimenti nazionali,perchéogniPaesecontinuaadavere lasuaspecificità.Maservecoraggio,nonscelte a impatto ridotto. Può farci qualche esempio? Pensialmigrationcompactchel’Italiahapresentato alla Commissione.Finora i fondi per lo sviluppo, 10 miliardi annui, sono stati dati senza alcuna relazione con le priorità della migrazione. L’idea era rivedere questo meccanismo, finalizzando l’uso degli investimenti attuali e costruendo una linea di risorse proprie, europee, che possono essere bond o linee di finanziamento che derivino da una tassa europea. Però poi la Commissione, anche in vista del referendumbritannico,hasceltounasoluzionesuscala ridotta dove l’elemento di risorse proprie non c’è. È stato un errore che andrà corretto. Avete elaborato stime sul possibile impatto-Brexit per la nostra economia reale? Nell’indice di “sensitivity” elaborato da S&P siamo penultimi. Abbiamo un export forte verso la Gran Bretagna ma la Sace ha stimato un impatto contenuto che va da 600 milioni a 1,7 miliardi su 414 miliardi totali di export di beni. Dunque non sono preoccupato. Se mi chiede possibili impatti in termini di Pil derivante dai riflessi di Brexit sulla crescita mondiale le dico che in questo momento non lo sa nessuno. Questo non è uno shock isolato, dal 2008 ne abbiamo avuto uno, economico o geopolitico, ogni sei mesi perché siamo a un crocevia della storia. E non finirà con Brexit, per questo serve un assetto delle istituzioni sempre più forte in grado di rispondere a questo cambiamento. La Gran Bretagna è uno storico sostenitore del libero scambio. Non teme un colpo mortale agli accordi Ttip con Stati Uniti e Ceta con Canada? Da un punto di vista di pesi all’interno del consiglio il contraccolpo può sicuramente es- AGF Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda LA RICHIESTA: FLESSIBILITÀ SU CAPITALE UMANO E INNOVAZIONE Le risposte europee Per Calenda «il rimodellamento della governance, tanto su base europea quanto nazionale, è l’infrastruttura abilitante al di sopra della quale vanno date risposte concrete». Tra le priorità viene indicato un piano ambizioso sulle migrazioni, passi avanti sul settore della sicurezza e difesa comune Gli investimenti «Occorre un intervento forte sulla dimensione degli investimenti». In modo particolare, l’Italia chiederà maggiore flessibilità per gli investimenti in capitale umano e innovazione, relativamente al budget europeo e al budget nazionale. Impatti diretti Nell'indice di “sensitivity” elaborato da S&P l’Italia è penultima. La Sace ha stimato un impatto contenuto che va da 600 milioni a 1,7 miliardi su 414 miliardi totali di export di beni Le misure italiane Calenda parla anche di misure per la crescita allo studio dell’Italia. Tra queste, un’accelerazione ulteriore del superammortamento, previsto oggi al 140%, per investimenti per il digitale. A settembre arriverà il piano industriale del ministero con il taglio degli incentivi al quale lavora Enrico Bondi A luglio invece la riforma del Fondo centrale di garanzia «per renderlo più orientato agli investimenti che al circolante. «Gradueremo le coperture con un modello di rating intermedi: non ha senso coprire tutto all’80%, è più efficace aumentare il livello di garanzie dove c’è una situazione più esposta o difficile» serci. Ma il problema è più profondo. Siamo stati l’unico Paese europeo a supportare la richiesta della Commissione di approvare il trattato con il Canada con il voto del Consiglio e del Parlamento europeo senza passare per 38 parlamenti nazionali. Ci riempiamo la bocca con alti proclami di europeismo ma poi quando si tratta di dare budget alla Commissione per gestire le migrazioni o di riconoscerne la competenza sulla politica commerciale come previsto dai trattati, siamo spesso gli unici a mostrare coerenza. Considera possibile che la Gran Bretagna resti nello Spazio economico europeo con un regime come quello di Norvegia o Svizzera? In questo momento la posizione europea non può che essere «siete fuori» perché non possiamo permetterci più condizionamenti esterni di Stati che non credono nella progressione dell’Europa. Dopodiché, l’Inghilterra è molto vicina a noi, hanno 5mila norme europee recepite, 53 accordi di libero scambio in comune e standard uguali. E questo fatto andrà tenuto in considerazione. Ministro, per l’Europa propone il rilancio degli investimenti. Le misure italiane andranno nella stessa direzione? Ho già detto che dal mio punto di vista la prossima legge di stabilità dovrà avere al centro proprio gli investimenti in tutti i settori. Abbiamo un tema di produttività molto significativosucuilavorare.Nellamiaareadiresponsabilità quello che stiamo facendo è guardare con priorità agli investimenti in tecnologia e macchinari, e nella stabilità rafforzeremo quello che ha funzionato meglio. Pensa al superammortamento al 140%? Diciamo che è un esempio che si può fare. Un’accelerazione ulteriore dell’ammortamento, chiamiamolo iperammortamento, su investimenti per il digitale: sarebbe una misura anche in chiave di Industria 4.0. Il decreto competitività è slittato o definitivamente tramontato? Mi sono dato settembre come termine per la presentazione del piano industriale del ministero con le cose da fare nell’arco di un orizzonte temporale ordinato, e ci sarà anche il lavoro che sta facendo Enrico Bondi sulla cancellazione degli incentivi che non hanno funzionato. La Stabilità è il contenitore per intervenire su superammortamento e credito di imposta per la ricerca e per inserire le misure del piano Industria 4.0 che presenterò entro luglio. Potrebbero però esserci altre misure anticipabili e stiamo ragionando con la cabina di regia economica di Palazzo Chigi e con il ministero dell’Economia su quando e se farlo. Intanto arriveranno novità sul credito alle imprese. Di che cosa si tratta? Già a luglio vareremo la riforma del Fondo centraledigaranzia,perrenderlopiùorientato agli investimenti che al circolante. Inoltre gradueremo le coperture con un modello di rating intermedi: non ha senso coprire tutto all’80%, è più efficace aumentare il livello di garanzie dove c’è una situazione più esposta o difficile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 16 Shock Brexit A colloquio con l’ex ministro L’esame delle possibili ricadute su tasse e competitività fiscale con l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue LE IMPRESE ROMA-LONDRA: GLI SCAMBI AUMENTANO I rapporti L’interscambio commerciale tra Italia e Regno Unito è in crescita. A fine 2015 era di 33 miliardi e di 28,5 miliardi nel 2011. Rispetto al 2014 le esportazioni sono aumentate del 7,4% e le importazioni del 2,8%. Nei primi due mesi 2016,le esportazioni, rispetto a gennaio-febbraio 2015, sono passate da 3,3 a 3,4 miliardi 24.000 20.000 Importazioni 16.000 Esportazioni 12.000 8.000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Il quadro Il dato che testimonia la vitalità degli scambi si può cogliere, come detto, nella crescita delle esportazioni e delle importazioni. Undato che viene confermato dalle rilevazioni dei mesi di gennaio e febbraio del 2016 che confermano la tendenza anche a pochi mesi dal voto su Brexit 0 500 1.000 p«Brexit, pur in un ambito li- mitato, ha l’impatto di una controriforma fiscale. Con l’aggravante che è una “controriforma” piovuta dal cielo, non ponderata, non studiata e tutta da scoprire strada facendo. Ma è anche un’opportunità per l’Italia». Giulio Tremonti, senatore, professore di diritto tributario, un passato ormai lontano da ministro delle finanze, oggi affronta la turbolenza politica più gran- L’OPPORTUNITÀ Per l’ex titolare dell’Economia occorre valorizzare la norma di attrazione europea contenuta nel Dl 78/2010 de e imprevedibile del dopoguerra dalla scrivania del suo studio milanese (Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati) dove con i suoi soci e collaboratori risponde a ciclo continuo «a decine di richieste e di domande specifiche che arrivano dai nostri clienti». Secondo il professore pavese «è presto per dire che cosa accadrà, è tutto rimesso agli accordi per l’uscita del Regno Unito dalla Ue, o ai “non accordi”. Ma è probabile che alla fine molte so- cietà considereranno conveniente traversare la Manica verso il continente. E allora si ricordino che in Italia vige il regime fiscale di attrazione europea, una legge che feci approvare nel 2010 (il Dl 78, ndr) che consente di “portarsi” per tre anni la normativa fiscale più favorevole di uno Stato membro dell’Unione. Era un provvedimento pensato per il rilancio della City milanese, diciamo che a distanza di anni può tornare di estrema attualità ». Quanto ai timori di chi oggi vede calata dall’urna una «riforma» senza soluzioni chiare nè organicità, Tremonti rileva «innanzitutto un tema di strategia fiscale su dove basare il gruppo. Ad oggi vigono due direttive europee su dividendi, una, e interessi e royalties, l’altra, la cui sommatoria fiscale sul versante Italia è pari a zero, mentre in Gran Bretagna si applica l’aliquota locale. Se l’uscita Brexit avverrà per accordi, o in alternativa con l’applicazione delle convenzioni sulla doppia imposizione, il risultato fiscale sarà comunque certamente peggiorativo per le imprese». Con il risultato che «un’azienda industriale seguirà l’aliquota, cioè il Paese, più conveniente. Ma per i gruppi bancari le valutazioni saranno più complicate. Perchè? Qui gioca anche il fattore rating, che per esempio consiglierebbe di muoversi verso la tripla A tedesca piuttosto che verso piazze a più bassa affidabilità, per ragioni evidenti mi pare». Con un’attenzione particolare al possibile abuso del diritto: «Certamente bisogna anche valutare e confrontarsi con la “sostanza economica” delle strategie, per evitare di cadere nella trappola dell’abuso del diritto». Anche se è presto per tracciare scenari attendibili, considerando inoltre remoto il rischio di un cambio repentino e traumatico delle norme inglesi, è ragio- LA PAROLA CHIAVE «Madre-figlia» 7La direttiva 2014/86/Ue , conosciuta come “madre-figlia”, sopprime la doppia imposizione degli utili distribuiti in forma di dividendi dalle società figlie stabilite in uno Stato membro alle proprie società madri stabilite in un altro Stato membro. La direttiva è applicata alla distribuzione degli utili provenienti da società figlie di uno Stato membro diverso; alla distribuzione degli utili di società situate in un altro Stato membro, di società del medesimo Stato membro di cui sono società figlie nevole pensare che un’ipotetica fuga delle multinazionali metta fine alla fiscalità privilegiata dell’isola britannica. «Oggi le aliquote britanniche sono più basse, ma comunque il gettito può contare su una base enorme di multinazionali lì basate. Se molte di queste decidessero di migrare, c’è effettivamente il rischio di un inasprimento fiscale, e anche di questo aspetto bisognerà tener conto» argomenta Tremonti. Tra i temi più caldi di queste prime ore di Brexit c’è quello della direttiva madre/figlia per i gruppi multinazionali, che consente in sostanza di non pagare la ritenuta fiscale se è la società “figlia” a distribuire il dividendo nel Regno Unito. «Tutto questo però non potrà più essere - spiega Fabrizio Colombo, partner dello studio - perchè che si arrivi per via convenzionale (un accordo Ue-Regno Unito, ndr) o con il ripristino della convenzione sulle doppie imposizioni, il risultato fiscale sarà comunque molto più penalizzante di oggi». E c’è infine anche la fiscalità dei finanziamenti. Un’azienda italiana che riceve un prestito da una banca inglese oggi non paga la ritenuta prevista dalla legge (il 12,5%) , ma anche questa esenzione è un privilegio riservato agli stati membri. Status da cui il popolo inglese ha deciso di uscire in una notte. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL REPORT DI CLIFFORD CHANCE Il report di Clifford chance Lo studio legale hapreso in esame che cosa potrà accedere dopo il voto partendo dal possibile impatto che potrebbe avere sulle aziende che operano in Gran Bretagna della perdita dei benefici della direttiva “madrefiglia” e della direttiva su interessi e royalties. Infatti in più di un caso le conseguenze potrebbero essere molto penalizzanti Il nodo Iva Il rapporto avverte anche che molto cambierà sul fronte dell’imposta sul valore aggiunto 3.000 3.500 dato che l’Iva è l’imposta base a livello comunitario Le operazioni straordinarie Secondo il report il cambio di regole imporrà un’attenta valutazione dei comportamenti da parte delle società che vogliono porre in essere una serie di operazioni straordinarie Le perdite Un altro ambito nel quale si porranno problemi per le aziende inglesi è quello della gestione delle perdite delle controllate non inglesi. Le disposizioni comunitarie sono più favorevoli da questo punto di vista. Non è escluso quindi che nei prossimi due anni di transizione ci sia una spinta all’utilizzo delle perdite prima che questa possibilità venga meno La classifica L’Italia è il decimo partner commerciale per il Regno Unito. Per fare alcuni esempi il 16,8% dell’export italiano verso il paese si riferisce alla meccanica strumentale. Il Regno Unito è, con 2,8 miliardi di euro, il quarto mercato per l’agroalimentare del nostro Paese L’ANALISI Raffaele Rizzardi Per le imprese si materializza il pericolo della ritenuta L’ Tutti concentrati su Brexit Gli studi legali di tutto il mondo si stanno concentrando in questo momento sull’interpretazione e sulle previsioni di qaunto potraà accadere dopo Brexit 2.500 Importazioni 2015 2016 Tremonti: le implicazioni tributarie piovute dal cielo emergeranno strada facendo MILANO 2.000 Esportazioni 2015 2016 Per le società il rischio di più tasse Alessandro Galimberti 1.500 uscita della Gran Bretagna dalla Ue potrebbe comportare il venir meno del rispetto delle direttive, che sono atti normativi di cui sono destinatari gli Stati membri. Una direttiva di grande interesse per le imprese è quella relativa alla distribuzione degli utili tra società madri e figlie, spesso citata con il numero 90/435/Ce, ma sostituita dalla 2011/96/Ue, a sua volta integrata dalla direttiva (Ue) 2015/121 che detta una regola generale anti-abuso nell'applicazione dell'esenzione fiscale per la distribuzione di utili, concessa a condizione che l'operazione sia “genuina”. Il regime madre figlia opera a monte e a valle: la società che eroga il dividendo non esegue nessuna ritenuta, così come la società che lo riceve non lo fa concorrere al reddito se non per il 5%, percentuale espressiva di una correlazione tra il dividendo e le possibili spese connesse alla gestione della partecipazione. Iniziamo da questo aspetto: il concorso al reddito dei dividendi è al 5% in forza del Tuir, senza nessun vincolo di provenienza, salva la sola esclusione per l’origine dell’utile in un Paese black , e la Gran Bretagna non lo è. Il vero problema – ne parliamo per una madre italiana, ma il discorso vale anche in senso contrario - è lo scomputo della ritenuta sul dividendo, che in base alla convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Regno Unito è pari al 5% dell'importo distribuito. Della ritenuta convenzionale la società madre italiana perderebbe il 95%, in quanto il dividendo non concorre al reddito in questa percentuale. Esiste peraltro una possibile (probabile) via di uscita. È sufficiente ispirarsi all’accordo tra Ue e Svizzera in vigore dal 1° luglio 2005, che era stato stipulato al momento delle intese per l’”euroritenuta” sugli interessi percepiti in tale Paese da residenti nella Ue. Questa convenzione ripropone nella sostanza il contenuto della madre-figlia. Nella prassi si sono presentati alcuni problemi conseguenti all’assenza di un rinvio alla convenzione, come nel caso della nascita di altre tipologie societarie, inserite negli aggiornamenti della direttiva ma non nella convenzione. Peraltro il Tribunale Federale di Losanna ha già accolto il ricorso di una holding italiana, non costituita in tali forme, con una decisione pragmatica, basata sul fatto che la società pagava le stesse imposte della società individuata nella convenzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 17 Shock Brexit Il quadro Nessuna conseguenza immediata del no alla permanenza nella Ue ma nei prossimi due anni possibili novità su tutti i fronti GLI EFFETTI SU FISCO E LAVORO I LAVORATORI ITALIANI NEL REGNO UNITO Le meta dei giovani Il Regno Unito per molti italiani, soprattutto giovani, è stato una meta importante; in passato una tappa necessaria per imparare l’inglese, negli ultimi anni un territorio dove trovare le prime esperienze di lavoro e per piccoli imprenditori perché aprire un’attività è facile e i passaggi burocratici sono ridotti al minimo 600.000 Gli italiani residenti in Uk Gli italiani presenti stabilmente nel Regno Unito sono circa 600mila, di questi almeno la metà risiede a Londra. Il numero è approssimativo dato che la libera circolazione nella Ue non prevede l’obbligo di registrazione. Un dato certo comunque esiste e riguarda il numero di italiani che si sono regitrati nelle liste dell’Aire (l’Anagrafe italiana residenti all'estero), circa 262mila a inizio 2015; questo tipo di iscrizione viene fatta quando si decide di risiedere stabilmente in un paese diverso dall’Italia 44.000 Gli arrivi nel 2015 Nel 2015 gli italiani arrivati in Inghilterra sono stati 44mila in aumento del 66% rispetto all’anno precedente. Il 60% dei nuovi arrivi ha meno di 35 anni, il 25% ha tra i 35 e i 44 anni. Tra gli stranieri che arrivano Oltremanica gli italiani sono dietro solo a rumeni e polacchi. A confermare la massiccia presenza di connazionali nel Regno Unito c’è il fatto che l’italiano risulta tra le dieci lingue più parlate a Londra. Tra il 2011 e il 2015 sono stati 165mila gli italiani che hanno il national insurance number (l’equivalente della nostra partita Iva) L’impatto sulle professioni La libera circolazione dei professionisti in Europa, che faticosamente si stava raggiungendo, attraverso il reciproco riconoscimento delle competenze, rischia di subire una brusca frenata. Tra i professionisti italiani operativi nel Regno Unito ci sono soprattutto medici, infermieri e avvocati Fisco e lavoro, ecco cosa può cambiare Meno conveniente investire a Londra - Più obblighi in dogana - Per i lavoratori italiani garanzie attenuate Giampiero Falasca pQuali cambiamenti devono aspettarsi le migliaia di italiani che lavorano nel Regno Unito e le nostre imprese che operano nell’area, a seguito dell’uscita dall’Unione Europea? Inizialmente quasi tutto continuerà come nei giorni scorsi. Determinante sarà, infatti, la rinegoziazione degli obblighi di Regno unito e Unione europea. La risposta non è scontata, e non arriverà presto: quello che potrà accadere dipenderà in gran parte dai negoziati; alcune esperienze precedenti potrebbero essere usate come modelli di riferimento (per esempio, gli accordi con la Norvegia, la Svizzera), ma è ancora presto per fare qualsiasi previsione. Tuttavia le prospettive di cambiamento sono molto rilevanti, sia sul fronte fiscale che su quello del lavoro. Dal punto di vista fiscale, per esempio, potrebbe diventare meno conveniente, per le imprese, trasferirsi in Gran Bretagna. Mentre potrebbero venire penalizzati gli investimenti che i risparmiatori decidono di effettuare nel Regno Unito. Tornando alle imprese, poi, potrebbero arrivare una serie di complicazioni aggiuntive nel transito in Dogana di merci che verrebero ora esportate in un Paese extracomunitario. Sul fronte dell’Iva, infine, si uscirebbe dalla logica delle operazioni intracomunitarie per passare a quello basato sulle cessioni all’esportazione. Tornando al lavoro la domanda di cosa cambia non riguarda solo la mobilità dei lavoratori (che potrebbero trovarsi a dover fronteggiare ostacoli nuovi e imprevisti, come visti e permessi di soggiorno) e delle imprese, ma interessa l’assetto complessivo delle regole del lavoro. Pur nell’incertezza di questa fase di passaggio, un elemento è chiaro già oggi: il Regno Unito uscirà dal sistema giuridico comunitario, e quindi perderanno efficacia le direttive, i regolamenti, e tutti gli altri atti giuridici prodotti da tale ordinamento (comprese le decisioni della Corte di Giustizia). Questo cambiamento garantirà al Governo britannico la possibilità di discostarsi in maniera rilevante dalle linee guida elaborate dalla Ue in materia di lavoro, rapporti sociali e relazioni industriali. Le materie di interesse giuslavoristico attualmente influenzate dal diritto comunitario sono numerose e molto rilevanti. Anche le relazioni industriali praticate all’interno di ciascuno Stato risentono, direttamente o indirettamente, delle indicazioni comunitarie: si pensi ai principi sui comitati aziendali europei e, più in generale, al ruolo rilevante che viene riconosciuto alle parti sociali per la regolazione dei rapporti di lavoro. Tutte le norme britanniche che disciplinano queste materie potrebbero, quindi, essere modificate, discostandosi dai principi affermati dall’ordinamento europeo, a meno che il negoziato con la Ue non porti ad accordi di tipo differente. Un altro effetto della Brexit riguarderà la Corte di giustizia, che non potrà più verificare la compatibilità delle norme del Regno Unito con le regole comunitarie. Tuttavia, è difficile immaginare che i Tribunali possano immediatamente ignorare i precetti del giudice comunitario, anche in ragione del grande peso che hanno nell’ordinamento giuridico britannico i precedenti, secondo il meccanismo del “case law”. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 2 3 4 5 6 7 8 SOCIETÀ RISPARMIO DOGANE IVA AUTONOMI FLESSIBILITÀ AZIENDE CEDUTE RICERCATORI Trasferirsi a Londra perderà convenienza N on sarà più applicabile la direttiva “madri e figlie” che, a certe condizioni, prevede l’esenzione dei dividendi corrisposti a società madri della Ue. Né si potrà interporre una società Ue per via della clausola antiabu- so contenuta nella direttiva. Non si potrà applicare la direttiva “interessi e royalties” che prevede l’esenzione da ritenta su questa tipologia di flussi reddituali corrisposti a società madri della Ue. L’unica facoltà sarà l’applicazione della convenzione con il Regno Unito che abbatte la ritenuta sui dividendi al 5% (se la società beneficiaria detiene almeno il 10% dei voti della partecipata) o al 15% negli altri casi; la ritenuta sugli interessi al 10%; e la ritenuta Penalizzato chi investe in fondi e obbligazioni L a Gran Bretagna potrebbe essere considerata, dal punto di vista fiscale, come un qualsiasi Paese extra Ue dotato di un trattato con l’Italia contro le doppie imposizioni. Ipotizzando che l’Italia continui a considerare white list il Regno Unito, nonostante la convenzione con il nostro Paese non sia dotata della clausola rafforzata sullo scambio d’informazioni, gli investimenti in titoli di emittenti inglesi o quotati in Inghilterra subiranno penalizzazioni. Verrà meno l’esen- zione degli interessi pagati sulle obbligazioni di società italiane quotate a Londra e quella sulle obbligazioni quotate a Londra di società non quotate; i proventi dei fondi comuni non immobiliari inglesi saranno soggetti all’aliquota pro- Rischio di ritorno degli adempimenti A partire dal 2018, si effettueranno importazioni ed esportazioni di beni da e per il Regno Unito. La prospettiva doganale dovrebbe cambiare radicalmente, aggiungendosi un nuovo Paese al novero degli extraUe, mentre le merci non saranno più libere di muoversi attraverso i confini Uk/Ue. Le merci in esportazione dovranno essere dichiarate con bolletta doganale con un onere amministrativo e dichiarativo in più. Lo stesso vale per le importa- zioni, soggette a imposizione di confine in applicazione dei (possibili) dazi e dell’Iva che, all’import, salvi regimi speciali, grava all’atto dell’operazione doganale, e non può essere oggetto di autofatturazione come accade per gli Le importazioni diventano imponibili C on l’uscita di Londra dalla Ue dovrebbe cambiare il sistema dell’Iva su beni e servizi negli scambi Ue/Uk. A oggi, infatti, è applicabile a livello ordinario il quadro normativo dell’Iva europea, sia per le cessioni, sia per gli acquisti intracomunitari. Fino all’uscita, le operazioni di cessione verso Uk sono senza imposta, in quanto la tassazione segue il consumo e l’Iva viene applicata a destino e per giunta per gli operatori in regime di perfetta neutrali- tà; lo stesso avviene in acquisto, ove le fatture Uk non recano alcun addebito di Iva, autofatturata dagli operatori Ue. Questo schema trova pieno match negli oneri dichiarativi che seguono movimentazione dei beni (e prestazione dei Archiviato il passaporto delle qualifiche T ra Londra e il Continente dovrebbe finire il regime “facilitato” per la libera circolazione dei professionisti e dei lavoratori autonomi. Il sistema prevede la possibilità per i professionisti di esercitare, cioè stabilir- si, nel Paese ospite sulla base dei titoli maturati nel Paese d’origine, riconosciuti dal Paese ospite anche con il silenzio assenso, secondo la direttiva 2013/55/Ce. Per alcune professioni - medici, infermieri, ostetriche, veterinari, odontoiatri, farmacisti, architetti la possibilità di esercitare è collegata alla omogeneità della formazione: occorrerà verificare se con l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue terminerà anche il quadro comune per la preparazione pro- Flessibilità, il rischio di rimanere senza tutele P er i lavoratori in Gran Bretagna potrebbero cambiare le tutele rispetto alla flessibilità. Le direttive per incentivare il part time, per contenere la segmentazione dei contratti, per regolamentare orario e turni di lavoro, per disciplinare i distacchi da un Paese Ue a un altro evitando fenomeni di dumping sociale, dovrebbero diventare lettera morta. Anche la direttiva che regolamenta la somministrazione di lavoro potrebbe decadere, insieme con la parità di trattamento assicurato ai lavoratori, anche sul fronte retributivo, sia pure con alcune deroghe. Per l’Unione europea la flessibilità del lavoro non deve mai scadere nella Passaggio d’azienda con possibile rottamazione C on la fine dell’appartenza della Gran Bretagna all’Unione europea potrebbero decadere le norme che tutelano i lavoratori in caso di cessione o trasferimento d’azienda. Secondo la direttiva comunitaria che disciplina questa materia il passaggio di impresa non costituisce un motivo di licenziamento che può avvenire solo per ragini economiche, tecniche o di organizzazio- ne. Inoltre, secondo la direttiva, quando la proprietà viene trasferita, i lavoratori mantengono i propri diritti e obblighi, legati all’esistenza di un contratto di lavoro o di un rapporto di lavoro. La fine della Allarme per il primato su ricerca e accademia L ondra oggi ha record di fondi europei conquistati per la ricerca e rappresenta la meta più gettonata da migliaia di cervelli oltre che da 150mila studenti che ogni anno dall’Ue scelgono i prestigiosi atenei d’Oltremanica per i loro studi (almeno 5mila sono italiani). Subito dopo il referendum diversi atenei inglesi, a partire dal Kings college e dall’Imperial college di Londra, hanno assicurato gli studenti che almeno per i prossimi due anni non cambierà nulla (dalle tasse ai possibili visti). E che si farà di tutto per mantenere l’internazionalità, aspettando le decisioni del Governo. A rischio anche il progetto Erasmus , ma l’Uk potrebbe seguire il modello della Svizzera e cioè pagare per far 1,375% Addio alla riduzione Dopo Brexit potrebbe non essere possibile fruire della ritenuta ridotta dell’1,375% prevista dall’articolo 27, comma 3 bis, del Dpr 600/1973 a favore delle società Ue o See «White list» 5% La penalizzazione La raccolta di capitali all’estero mediante obbligazioni emesse da veicoli esteri e quotate sui mercati inglesi non potrà beneficiare della tassazione ridotta del 5% prevista dal Dpr 600/73 22,5 L’export italiano in miliardi Le esportazioni italiane dirette verso la Gran Bretagna nel 2015 sono risultate pari a 22,5 miliardi di euro, facendo segnare un aumento del 7,4% rispetto al 2014. 15% Il valore dell’aliquota normale Il valore dell’aliquota Iva normale nei Paesi dell’Unione non può essere inferiore al 15 per cento. È quanto prevede l’ultima modifica alla direttiva 2006/112 Ce 1 anno Vale l’esperienza Se il professionista proviene da un Paese in cui l’attività non è regolamentata (non è disciplinata quanto a requisiti e titoli) vale, per lo stabilimento, l’esercizio per almeno un anno 1999 L’accordo sul tempo determinato È del marzo 1999 l’accordo quadro delle parti sociali sul tempo determinato. L’accordo era stata sollecitato dal Consiglio per modernizzare l’organizzazione del lavoro 20 dipendenti L’obbligo di consultazione Attualmente in Gran Bretagna il datore di lavoro ha il dovere di consultare i sindacati quando intende licenziare 20 o più dipendenti nell’arco di 90 giorni 2,17 I miliardi conquistati in Horizon 2020 Dei 14,5 miliardi messi in palio dal programma Ue della ricerca fino a marzo scorso 2,17 miliardi sono stati conquistati dai centri di ricerca inglesi, il doppio di quelli dell’Italia (1,17 miliardi) sulle royalties all’8 per cento. Ai gruppi inglesi sarà negato il ”consolidato orizzontale” recentemente introdotto in Italia in applicazione della giurisprudenza comunitaria. Le riorganizzazioni aziendali perderanno i regimi di neutralità della direttiva fusioni. Inoltre, i trasferimenti di società italiane senza stabile organizzazione in Italia sconteranno l’exit tax subito e non in modo differito. (M.Pi). gressiva Irpef. Verrà meno l’esenzione da imposta di successione dei titoli pubblici inglesi. I finanziamenti a medio lungo termine erogati da banche inglesi a imprese italiane ricominceranno a essere assoggettati a ritenuta alla fonte (10% se si applica la convenzione contro le doppie imposizioni), imposta che il più delle volte i contratti ribaltano sul debitore. (M.Pi.) acquisti intracomunitari. Il cambio di rotta sarebbe netto, poi, se si considera che in dogana, oltre a dazi e Iva, possono essere applicate fortissime barriere non tariffarie; si pensi alle norme su sicurezza, salute, certificazioni di qualità e, in generale, sugli oneri e le limitazioni che possono gravare per l’ingresso di un bene in un sistema doganale. (Ettore Sbandi) servizi). Gli operatori sono infatti abituati a operare con i modelli Intrastat cessioni e acquisti che recano gli identificativi dei partner commerciali. A regime, il sistema non dovrebbe essere più questo, rientrando le operazioni fra le cessioni all’esportazione o delle importazioni, non imponibili le prime e colpite da imposta in dogana le seconde. (Benedetto Santacroce) fessionale. Troverà probabilmente ostacoli anche la possibilità dei professionisti di esercitare in modo temporaneo l’attività, con il titolo del Paese d’origine. Per i professionisti e, in generale, le imprese dovrebbe cessare di operare anche la direttiva servizi che mira a semplificare le procedure amministrative per gli scambi nell’Unione europea “caducità” del lavoro: per questosi mira ad assicurare sia ai lavoratori a tempo determninato sia ai lavoratori somministrati l’informazione e la pubblicità da parte dell’impresa su eventuali posti vacanti a tempo indeterminato. Anche i canoni comunitari per la sicurezza sul lavoro potrebbero essere messi tra parentesi, direttiva potrebbe trasformare la Gran Bretagna in una zona dove la “rottamazione” della forza lavoro può avvenire con cirteri più elastici e meno garantiti che nel resto d’Europa. Inoltre, con l’uscita dalla Ue potrebbero essere limitate anche le procedure sindacali in occasione dei licenziamenti collettivi. partecipare i propri studenti al programma di mobilità. Tra i “talenti” colpiti anche i calciatori: finora quelli europei potevano avvalersi del diritto alla libera circolazione. Ma ora potrebbero essere trattati come extracomunitari: servirà un permesso di lavoro, rilasciato a chi ha disputato il 75% delle partite con le loro Nazionali negli ultimi 2 anni. Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 18 Shock Brexit Le prospettive È possibile che il calo delle quotazioni crei interessanti opportunità di acquisto da valutare comunque con cura e attenzione LA BUSSOLA Come tutelare i risparmi dall’effetto-Londra Il primo suggerimento dei gestori: «È ora di essere razionali e di non lasciarsi prendere dalla emotività» di Maximilian Cellino «È ora di essere razionali, non emotivi». Quello dato ieri dagli strategist di Lombard Odier Investment Managers ai propri clienti è il tipico consiglio che si offre in casi di tensioni estreme sui mercati come quelle provocate da un evento che in fondo pochi si aspettavano veramente come la Brexit. E, per quanto sia a volte terribilmente complicato da seguire in certe fasi convulse, resta pur sempre anche il suggerimento più opportuno, perché farsi cogliere dal panico è di sicuro la ricetta migliore per gestire in modo errato i propri soldi. I principali broker online raccontavano ieri all’unisono LA IPER-VOLATILITÀ I maxi-volumi di ieri non si addicono al risparmiatore di lungo periodo: forte è il rischio di «scottarsi» di volumi raramente registrati nella storia e moltiplicati diverse volte rispetto alle medie degli ultimi tempi: c’è da augurarsi che gli scambi siano stati effettuati tutti da trader giornalieri in cerca di occasioni mordi e fuggi nel mare di volatilità, non da risparmiatori che guardano al lungo periodo. E forse è così, visto che da tempo i gestori preparano i clienti a un evento simile come il referendum del Regno Unito, ma non è da escludere che qualcuno abbia agito d’impulso e si sia verosimilmente esposto a un rischio eccessivo. Ci sono in effetti diversi elementi che depongono a favore di un atteggiamento cauto e ragionato sul risparmio in questi giorni, primo fra tutti il fatto che le Banche centrali di tutto il mondo - da quella d’Inghilterra, direttamente coinvolta, a quella svizzera, quelle dei Paesi nordici e naturalmente alla Bce guidata da Mario Draghi - hanno attivato tutti i meccanismi possibili per affrontare la situazione di emergenza. E i risultati si sono visti, perché dopo il crollo ini- ziale i mercati si sono relativamente stabilizzati. Occorrerà probabilmente del tempo prima che il polverone - terreno di caccia preferito dagli speculatori e assai pericoloso per chi invece mira soltanto a difendere i propri risparmi - possa sollevarsi. A quel punto però si dovranno tirare le somme e si scoprirà, come sostiene la gran parte degli analisti, che l’uscita della Gran Bretagna (quinta potenza mondiale a livello economico) dall’Unione e la sua possibile recessione non avrà proprio un impatto enorme sulla crescita globale e su quella europea in particolare. Certo, ci sarà da considerare anche il prevedibile impatto a livello politico di una decisione senza precedenti e quel possibile effetto domino che molti temono e che contribuisce a penalizzare soprattutto gli asset del nostro Paese e quelli degli altri «periferici». Ma è anche possibile che il calo delle quotazioni al quale stiamo assistendo in questi giorni crei, là dove la scure delle vendite si è abbattuta con più violenza, interessanti opportunità di acquisto: da valutare comunque con cura e attenzione perché i problemi di fondo palesati già prima che si profilasse all’orizzonte il ciclone Brexit (il rallentamento della crescita globale, le difficoltà del settore finanziario europeo e l’incognita Cina) restano sempre d’attualità. Le schede contenute in questa e nella successiva pagina offrono indicazioni di massima su come comportarsi alla luce della decisione della Gran Bretagna con alcuni investimenti canonici - azioni, obbligazioni, oro e valute - o meno presenti nei portafogli degli italiani come opere d’arte o materie prime, ma anche su immobili e altri prodotti come polizze e mutui che possono in ogni caso essere influenzati indirettamente nel medio lungo termine dagli eventi di ieri. Regola generale da seguire nella scelta resta sempre quella della diversificazione del portafoglio, a livello di provenienza del rischio più che puramente di strumento. L’esperienza di queste ultime ore, come quella delle situazioni precedenti di estrema tensione, suggerisce anche di prendere in maggior considerazione la liquidità del prodotto in cui si investe. Correre il rischio di non essere in grado di chiudere la posizione quando è necessario è probabilmente il danno più consistente che un risparmiatore possa subire. © RIPRODUZIONE RISERVATA UMBERTO GRATI AZIONARIO TITOLI DI STATO VALUTE Banche e ciclici più a rischio, Eurotower in manovra: Quota di valute difensive puntare su export e dividendi garanzia a doppia faccia contro le turbolenze I n un contesto incerto come quello post-Brexit, in Borsa alcuni settori rischiano di essere penalizzati più di altri. Il settore bancario è quello che rischia di soffrire di più: non solo per i tassi a zero (che riducono il margine d’interesse) e per i problemi strutturali (come la mancanza di ricavi o i crediti in sofferenza), ma ora anche per la turbolenza creata da Brexit. Certo, con banche iper-svalutate in Borsa, potrebbe essere intelligente investire in quelle più sane. Ma la volatilità resterà elevata. Stesso discorso per le assicurazioni. In un contesto di economia debole, possono soffrire anche i titoli ciclici. Se si vuole provare a sfruttare il momento, gli esperti vedono invece più stabili le azioni dei gruppi che esportano (saranno avvantaggiati dal calo della sterlina se sono inglesi o dal possibile calo dell’euro se sono europei). Potrebbero beneficiare del momento anche le azioni che pagano buoni dividendi. Ma gli addetti ai lavori puntano anche su telefonici, sul settore viaggi e trasporti o su quello della difesa. Però in un contesto volatile come quello attuale, tutto può accadere. La prudenza, dunque, deve essere necessaria. Soprattutto in Borsa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo Stoxx Europe Andamento dell’indice 357 336,7 322,0 350 343 336 329 322 315 23/5 24/6 F iammate come quelle di ieri sui rendimenti dei BTp non si vedevano da anni e possono mettere apprensione nei detentori dei titoli di Stato italiani, ma la situazione è ben diversa da quella che si registrava nelle fasi più acute della crisi del debito. Basta infatti guardare ai rendimenti del decennale del Tesoro, che nel momento di maggior tensione della giornata ha raggiunto l’1,80% e non, ad esempio, il 7,2% di un giorno memorabile dell’autunno 2011. L’ombrello della Bce (e il suo «qe») funziona ormai da tempo come protezione, comprime i tassi e continuerà prevedibilmente a farlo in futuro. Avere un compratore di ultima istanza come l’Eurotower garantisce dall’insolvenza di un emittente, ma al tempo stesso contribuisce a ridurre in modo drastico la remunerazione del risparmiatore: il problema principale nell’era dei rendimenti congelati. Ancora più evidente è l’effetto sui bond sovrani che ieri, come in passato, sono stati eletti a «bene rifugio». I loro prezzi (che si parli di Treasury Usa, di Bund tedeschi o paradossalmente di Gilt britannici) sono tirati come non mai: ad acquistarli adesso per rivenderli a breve si rischiano dolorose perdite. Ma.Ce. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il BTp a 10 anni Rendimento in % 1,52 1,492 1,483 1,48 1,44 1,40 1,36 1,32 1,28 23/5 24/6 Andrea Gennai I l valutario è il vero termometro il tempo reale per capire la reazione degli investitori essendo un mercato aperto 24h. Il responso post Brexit è stato molto chiaro: sono state premiate le valute più difensive come yen e franco svizzero. Comprato anche dollaro Usa contro euro perché la divisa unica ha sofferto l’incertezza per gli effetti prodotti da Brexit nel Vecchio Continente. La prospettiva per gli investitori è chiara: se lo scenario di fuga dal rischio dovesse persistere è fondamentale essere esposti verso le valute più difensive a partire dallo yen, anche se oggi appare un po’ tirato. Grande prudenza sulle divise più legate alle commodity (Canada, Australi), perché se l’oro indubbiamente sale ci sono altre materie prime a partire dal petrolio che soffrono le prospettive di rallentamento dell’economia globale scatenate da un eventocomeBrexit.Importante mantenere anche una diversificazioneindollariUsa,sebbeneil biglietto verde contro euro non dovrebbe più realizzare le gran- di performance degli ultimi anni, ma piuttosto mantenersi in un ampio trading range. Saranno importanti gli aggiornamenti sulle prospettive di rialzo dei tassi della Fed da qua a fine anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cambio euro-dollaro Dollari per euro 1,140 1,122 1,111 1,135 1,130 1,125 1,120 1,115 1,110 23/5 24/6 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 19 La valutazione L’esperienza di queste ultime ore suggerisce di prendere in maggiore considerazione la liquidità del prodotto in cui si investe Il focus Per le principali asset class nel portafoglio dei risparmiatori italiani i suggerimenti su come comportarsi dopo l’esito del referendum I BOND SOCIETARI REAL ESTATE ORO LIQUIDITÀ La mano della Bce Un contesto favorevole aiuta i corporate europei per il metallo giallo Oggi l’immobiliare Cash poco remunerato non è più un bene rifugio ma evita brutte sorprese L’ F avversione al rischio che ha tempestato i mercati ieri non ha certo risparmiato le obbligazioni societarie, abbattendo i loro prezzi e innalzandone i rendimenti. Il risparmiatore che le ha in portafoglio, e che intende tenerle fino a naturale scadenza, deve preoccuparsi soprattutto della solidità dell’emittente. I contraccolpi della Brexit potranno ovviamente riguardare le aziende britanniche (il cui peso negli indici è in media attorno al 10%, come ricorda Mark Haefele, direttore degli investimenti di Ubs Wealth Management) e quelle che traggono i propri ricavi essenzialmente dal Regno Unito (una fetta ancora più esigua), mentre lasceranno indenni quanti invece non hanno esposizione verso Londra. Chi invece detiene i titoli a puro scopo di trading può indirettamente contare sull’azione della Bce, che poche settimane fa ha esteso il piano di riaquisti proprio sui corporate europei. Formalmente l’Eurotower ritira soltanto bond investment grade (rating a partire da «Bbb»), ma gli effetti delle sue operazioni si faranno sentire anche sugli high yield. «Le svendite di ieri potrebbero rivelarsi estremamente interessanti quale punto di in- gresso - sottolinea Steve Logan di Aberdeen Am - proprio perché gli acquisti di obbligazioni societarie da parte della Bce, nonché la carenza strutturale nella capacità di produrre rendimenti, dovrebbero garantire il persistere della domanda di investimento in questi titoli». Ma.Ce. © RIPRODUZIONE RISERVATA I corporate bond Andamento dell’indice in Europa 272 267,83 270,41 271 270 269 268 267 266 23/5 23/6 Andrea Gennai L a massiccia fuga dal rischio che si è consumata dopo l’annuncio della Brexit ha premiato l’oro, balzato ai massimi da oltre due anni in area 1.320 con un progresso intorno al 4 per cento. Questo 2016 si sta confermando sempre di più l’anno del metallo giallo, risultato come miglior asset class globale nel primo trimestre e le performance continuano a essere interessanti. Dopo i picchi del 2011 e l’oblio degli anni successivi si è ricreato un clima favorevole al bene rifugio per eccellenza. In particolare la fuga dall’azionario ha spinto gli investitori a cercare alternative “sicure”: di fatto l’attenzione si è concentrato sul Bund, con il rendimento sul decennale sceso sotto zero e sul Treasury Usa, precipitato alla vigilia all’1,5%. Il metallo giallo non paga dividendi ma trae beneficio da un contesto di tassi bassi in cui i bond offrono pochi ritorni. E questo è lo scenario che si è materializzato con grande evidenza. Se consideriamo che la prospettiva di un rialzo dei tassi, anche negli Usa, a questo punto frena bruscamente e che il dollaro non è più forte come lo scorso anno: ecco il quadro perfetto per il rafforzamento dell’oro. Il metallo giallo infatti storicamente ha una correlazione inversa rispetto all’andamento del dollaro Usa. Se lo scenario non cambia, e a breve è difficile che cambi, l’oro resterà un asset importante nella diversificazione di portafoglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oro Dollari per oncia 1.400 1248,49 1319,96 1.350 1.300 1.250 1.200 1.150 1.100 23/5 24/6 ino a qualche anno fa l’immobiliare vantava, soprattutto in Italia, lo status di bene rifugio in grado di proteggere dalla volatilità dei prezzi e dell’inflazione. Nel contesto attuale di bassa inflazione (o deflazione) e di elevate tassazioni l’immobiliare ha perso parte delle caratteristiche che lo hanno caratterizzato vincente nel passato. In questo contesto il Brexit aggiunge un altro elemento di incertezza, proprio ora che al piccolo trotto da compravendite e prezzi stavano giungendo segnali di risveglio. «L'idea che l'immobiliare possa rappresentare in questo quadro un settore rifugio al riparo dalle turbolenze è superata dalle interdipendenze tra mercati e dal peso delle componenti finanziarie nelle dinamiche di investimento - spiega Luca Dondi, analista di Nomisma -. C’è ora da aspettarsi un colpo di freno a una risalita che tuttavia stava negli ultimi mesi già evidenziando qualche segnale di affanno, a causa del peggioramento delle aspettative sul futuro rispetto all'ottimismo dello scorso anno. Siamo in un contesto esposto agli accadimenti economico-politici internazionali, che attraverso la finanza allineano i destini di classi di investimento apparentemente molto diverse». La tenuta dei prezzi della case nei prossimi mesi sarà legata alle nuove iniziative a sostegno del settore finanziario che la Bce potrebbe adottare, in risposta all’accresciuto rischio di tenuta dell’Ue dopo il Brexit. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’andamento Indice Real estate Europa 190 179,1 167,4 185 180 175 170 165 160 23/5 24/6 iquidità regina dei portafogli in questa fase di grandi turbolenze. Solitamente il periodo estivo induce alla prudenza, soprattutto per i risparmiatori più sensibili al mercato azionario. Se aggiungiamo che oggi l’investimento in bond offre ritorni sotto zero per scadenze più brevi ma non solo (esemplare quanto accade per il Bund decennale) è evidente come l’alternativa di fondo sia tra rischio oppure restare liquidi. Secondo gli esperti detenere anche un terzo del proprio portafoglio in cash in questo momento può essere un’opzione tutt’altro che sconsiderata. In una fase di incertezza e di turbolenza, come quella che stiamo vivendo, per certi versi senza precedenti nella storia, il restare liquidi rappresenta un vantaggio competitivo importante quanto la volatilità sarà rientrate e sul mercato azionario, ad esempio, si presenteranno delle occasioni interessanti in termini di valutazioni e di fondamentali. Non è facile ovviamente azzeccare il timing preciso di ingresso. Oggi l’unico timore per chi ha liquidità in eccesso è quello legato al bail in: i de- positi oltre i 100mila euro in casi estremi non sarebbero infatti tutelati. Ci sono accorgimenti per bypassare questi timori a partire dal frazionamento dei conti in vari istituti a l’acquisto di strumenti dotati di un patrimonio separato inattaccabile. An.Gen. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il BoT a 12 mesi Rendimento in percentuale -0,139 -0,052 0,0 -0,035 -0,070 -0,105 -0,140 -0,175 23/05 24/6 INVESTIMENTI «ALTERNATIVI» POLIZZE E PREVIDENZA Arte a sconto nelle prossime aste L’opzione di destinare fondi I tassi sui mutui-casa alla previdenza integrativa potrebbero scendere Scivolone per Brent e Wti Timori di cali nei consumi Marilena Pirrelli L’ P C on il Regno Unito fuori dalla Ue la posizione di Londra nel mercato dell’arte non cambierà fondamentalmente, rimane un luogo con un grande afflusso di opere, in grado di attrarre molta liquidità e compratori da tutti il mondo e, soprattutto, resta un sistema di servizi intorno all’arte molto sviluppato. Negative saranno le fluttuazioni della sterlina ed è possibile che i collezionisti che vogliono vendere opere con stime elevate, oltre il milione, aspettino che la tempesta valutariasicalmi.Chinelleastelondinesi degli Impressionisti e Moderni di questa settimana, da fuori del Regno Unito, ha venduto accusa oggi una perdita dell’11% rispetto al dollaro. Ma tutto si assesterà, il sistema è ben collaudato. Il mercato dell’arte reagisce talvolta in controtendenza alla borsa, talvoltainlineaconlaliquiditàgenerale e reagisce anche sull’immobiliare. Questo cocktail di fattori si dovrà prima cristallizzare, in generale la volatilità scatena un movimentoversobenirifugiocome l’arte, tendenza già in atto che si rafforzerà. A brevissimo ci si at- tendeunaflessionesuiprezzinelle aste della prossima settimana di contemporaneo e antico offrendo le opere a sconto sino al 10%, ma la fiducia nell’arte come asset class resta intatta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il numero 50% Il valore di un prestito Talvolta l'arte rappresenta una commodity il cui valore è utilizzato per qualsiasi tipo di operazione dalla richiesta di un finanziamento al regolamento di una causa di divorzio: con l’«art loan» l'opera diventa un «collateral» di un finanziamento; la domanda è in crescita, poche banche lo offrono in Italia, molto più facile richiederlo a istituti specializzati o alle grandi banche americane. Di solito il prestito è pari al 50% del valore dell'opera o della collezione, la durata può andare da sei mesi a sette anni, per un ammontare di 1 milione di dollari. uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea potrebbe determinare per gli altri paesi la necessità di rivedere le previsioni crescita e di spesa alla llucedelnuovoscenario.Fraicapitoli di spesa «sensibili» anche quello della spesa previdenziale. Eccocheilrisparmiatoresitrova a dover ragionare sull’opportunità di destinare parte delle risorse alla previdenza integrativa: le persone sono più consapevoli della necessità di costruire una pensione privata, la crescita dei principali operatori della previdenzacomplementare(Generali, Poste, Intesa, Arca Mediolanum) èstatanegliultimiannisignificativaeglioperatoridelsettore(fondi pensione) avvertono la necessità diristrutturareilorosistemidigestione e governance. Ad affermarlo è uno studio di Excellence Consulting, che propone due soluzioni per rilanciare ulteriormente la previdenza complementare: una nuova generazione di prodotti sviluppata a partire dalle best practice internazionali dei paesi più evoluti nell'ambito previdenziale e che potrebbe beneficiare anche di una maggiore PRESTITI PER LE FAMIGLIE L detassazione da parte dello Stato e realizzazione di una nuova generazione di strumenti di tipo Prevtech capaci di aiutare il cliente a comprendere meglio esigenze e soluzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’indice Stoxx 600 assicurazioni 260 242,63 220,99 253 246 239 232 225 218 23/05 24/06 L a scossa finanziaria del Brexit potrebbe portare paradossalmente qualche vantaggio sul lato mutui. A meno che non si verifichi un credit crunch (una contrazione del credito dettata da crisi di fiducia tra le banche come accaduto nel 2008, ipotesi però residuale) potrebbe prevalere il secondo fattore: ovvero la riduzione dei tassi interbancari che vengono utilizzati per calcolare le rate, tanto dei mutui a tasso variabile quanto di quelli a tasso fisso. I mutui a tasso variabile prendono come riferimento gli indici Euribor (soprattutto a 1 e 3 mesi). Questi indici oggi viaggiano tra -0,3% e -0,35%, quasi allineati al tasso sui depositi (-0,4%), ovvero il tasso che le banche private in questo momento pagano alla Bce per depositarvi a fine serata la liquidità in eccesso. Se la Bce sarà costretta ad attuare nuove manovre espansive e magari a portare il tasso sui depositi a -0,5% gli indici Euribor scenderanno. Quanto agli Eurirs, gli indici utilizzati per il mutuo a tasso fisso al giorno della stipula, sono collegati al rendimento del Bund PETROLIO tedesco. Se questo continuerà a scendere - perché sui mercati crescerà l’avversione al rischio anche per gli Eurirs, e quindi per i nuovi tassi fissi dei mutui, è previsto un calo. © RIPRODUZIONE RISERVATA In cifre -0,3% L’Euribor I mutui a tasso variabile prendono come riferimento gli indici Euribor (soprattutto a 1 e 3 mesi). Questi indici oggi viaggiano tra -0,3% e -0,35 per cento. -0,4% Tasso sui depositi Il livello dei taddi Euribor si è quasi allineato al tasso sui depositi (-0,4%), ovvero il tasso che le banche private in questo momento pagano alla Bce per depositarvi a fine serata la liquidità in eccesso. roprio quando i prezzi del greggio sembravano aver trovato un sia pur fragile equilibrio - grazie a un calo dell’offerta e a una certa brillantezza dei consumi - è arrivata una nuova doccia fredda: la notizia della vittoria del Brexit è stata accolta dai mercati con una serie di forti ribassi per il Brent e il Wti, che hanno lasciato sul terreno quasi il 5% per scendere rispettivamente sotto i 48,50 e i 47,80 dollari al barile. Si tratta del maggior calo giornaliero dal 18 aprile, ossia dal giorno in cui i maggiori esportatori riuniti a Doha (Qatar) non riuscirono a trovate un accordo sul «congelamento» dei livelli produttivi. Ora il timore dei mercati è legato soprattutto all’andamento dell’economia mondiale: dopo l’esito del voto inglese si prevede un rallentamento economico e di conseguenza una frenata dei consumi di petrolio. Gli analisti della Cmc hanno ricordato come «l’incertezza globale che il voto britannico sta alimentando potrebbe riflettersi negativamente sul Pil non solo inglese, ma anche europeo». Alla Commerz- bank hanno aggiunto che «l’attuale avversione al rischio degli investitori renderà difficile, almeno nel breve, un ritorno del barile a 50 dollari». B.Ce. © RIPRODUZIONE RISERVATA Brent Ice - 1 posizione. $/bbl 51,0 49,17 48,54 50,5 50,0 49,5 49,0 48,5 48,0 17/6 24/6 20 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 FINANZA & MERCATI IMPRESA & TERRITORI POLITICA E SOCIETÀ COMMENTI E INCHIESTE NORME & TRIBUTI u pagine 22-24 u pagine 25-26 u pagina 27 u pagina 28 u pagine 29-30 Sabato 25 Giugno 2016 TASSE E RIFORME Il nodo-dirigenti e le amnesie nella lotta all’evasione di Salvatore Padula L a Corte dei conti non è nuova ai richiami - spesso inascoltati - sull’efficacia dell’azione di contrasto all’evasione fiscale. Ma il messaggio che arriva ora ha una valenza insolita. I magistrati contabili certificano che il 2015 non è stato un anno particolarmente fecondo per la lotta al sommerso. E segnalano tanto la flessione del numero dei controlli – il 4% rispetto al 2014 – quanto la riduzione della maggiore imposta accertata (-17,7%). A dire il vero, stupiscono un po’ sia l’azzeramento, di fatto, dei controlli da redditometro (scelta che forse si spiega con le difficoltà a difendere queste verifiche in contenzioso) sia, soprattutto, il tracollo delle indagini finanziarie su conti correnti e altri movimenti. Quel che però emerge è che la Corte dei conti non ha alcun dubbio sul fatto che questo andamento sia da mettere in relazione alla progressiva riduzione del personale dedicato all’attività di controllo. Situazione che proprio nel 2015 ha subìto una ulteriore accelerazione con la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimi gli incarichi dirigenziali affidati senza concorso. Non è un mistero che per gran parte dello scorso anno l’attività dell’agenzia delle Entrate sia stata pesantemente condizionata dal “nodo-dirigenti”. La riduzione del numero dei funzionari con il potere di firma ha evidentemente limitato, e non poco, le attività ordinarie, tra cui controlli e accertamenti (ma non solo). In tutto ciò, c’è poi una singolare coincidenza. Non più tardi di qualche mese fa, l’agenzia delle Entrate ha celebrato il 2015 come l’anno dei record della lotta all’evasione, registrando incassi effettivi vicini a 15 miliardi di euro, tra imposte non pagate e sanzioni, e con una crescita del 4,9% rispetto al 2014. Ecco, questo è il punto. La lotta all’evasione non si improvvisa. E, soprattutto, anche in questo campo, si raccoglie esattamente quel che si semina. Gli incassi record realizzati nel 2015 sono il frutto del lavoro degli anni precedenti (per incassare gran parte della maggiore imposta accertata occorrono tempi lunghi, tra ricorsi, processi, appelli ecc ecc). Quel che segnala oggi la Corte dei conti fa suonare un campanello d’allarme sui risultati dei recuperi effettivi per il futuro. Perché, se si è seminato poco, c’è da scommetterci, ci sarà anche poco da raccogliere. Un dettaglio da non sottovalutare ora che si sta lavorando alla riforma dell’agenzia delle Entrate. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com L’allarme della Corte dei conti sulle verifiche di agenzia delle Entrate e Gdf nel 2015 Fisco, controlli in frenata su conti e redditometro Crollano le indagini finanziarie - Cala l’imposta accertata pControlli del Fisco in fre- nata. Il numero delle verifiche nel 2015 è calato di oltre il 4% rispetto all’anno precedente mentre la maggiore imposta accertata ha fatto registrare una flessione del 17,7% passando da 26,1 a 21,5 miliardi di euro. È l’allarme lanciato dalla Corte dei conti nell’ultima relazione sul rendiconto generale dello Stato. Un trend discendente su cui incide la riduzione delle ri- sorse umane dell’Agenzia destinate all’accertamento (-6,5% nell’arco di un quinquennio) e su cui pesa lo stop agli incarichi ai dirigenti senza concorso. Nel dettaglio, le indagini sui conti correnti autorizzate dalle Entrate sono state 4.500 nel 2015 (-61%) del 2014. Mentre è sempre più marginale il redditometro con appena 6mila controlli. Var. 2015/2014 713.313 343.652 -4,5% 650.213 621.214 329.457 317.276 301.996 pIn arrivo altre 100mila let- tere dall’agenzia delle Entrate per segnalare ai contribuenti anomalie o errori relativi a Unico 2013 (anno d’imposta 2012) e invitarli a mettersi in regola. Le anomalie potranno riguardare diverse voci: redditi di lavoro dipendente o as- 339.646 331.556 58.033 52.300 2012 2013 289.277 286.015 43.660 33.203 2014 2015 LA MAGGIORE IMPOSTA ACCERTATA Importi contestati in milioni di euro similati, assegni periodici corrisposti all'ex coniuge, redditi di partecipazione, redditi di capitale, redditi di lavoro autonomo non professionale e redditi d'impresa derivanti da plusvalenze e sopravvenienze attive. Var. 2015/2012 -24,8% 28.560 -17,7% 21.487 20.000 2012 2013 2014 2015 Fonte: elaborazione su dati Corte dei conti, agenzia delle Entrate, Mef Federica Micardi u pagina 29 Il cda Rcs boccia la nuova offerta di Cairo: corrispettivo non congruo tenzione di far valere la clausola della Brexit per mandare a monte l’offerta. Intanto il board di Rcs ha bocciato il rilancio di Cairo, valutando all’unanimità «non congruo il corrispettivo offerto» mentre la fusione resta rimessa alla «discrezionalità» dell’offerente. Il titolo Rcs ha chiuso ieri a 0,762 euro (-2,87%). Antonella Olivieri u pagina 23 PRIVATIZZAZIONI Cdp, via libera all’aumento per il 35% di Poste Italiane Laura Serafiniu pagina 24 TESTIMONIANZE DAI CONFINI Ricucire la società con l’esempio e la misericordia di Nunzio Galantino ghi, vivere esperienze ed “incontrare” persone. Non è riuscita ancora a scipparci la capacità di ricavare dai luoghi frequentati e dalle persone incontrate la voglia di osare, di L a nostra cultura – alcuni la chiamano post-moderna – non è ancora riuscita a farci perdere il gusto di frequentare luo- Arvedi: avanti senza Erdemir Marcegaglia: noi con Mittal A -12,48 variaz. % -3,39 -33,49 var. % ann. -2,74 15723,81 B Dow Jones I. 17399,86 variaz. % var. % ann. L a Brexit travolge Milano e Madrid prima ancora che Londra. Piazza Affari ha chiuso la peggior seduta di sempre, con flessioni superiori a quelle seguite all’11 settembreealcrackdiLehmanBrothers:ilFtseMibhaceduto il12,48%.MadridhaseguitoMilanoconuncrolloanch’esso superiore al 12% mentre Francoforte e Parigi hanno persofrail6el’8%.Zurigosièconfermatapiazzadifensiva limitandoilcaloal3,4%.LaverasorpresaèLondrache,dopounavviomoltonegativo,halimitatoleperditechiudendo in calo di poco più del 2% grazie a una composizione dell’indice che privilegia materie prime legate all’oro e titolidifensivicomeifarmaceutici.MoltopesanteWallStreet, con ribassi fra il 3 e il 4%, peggior giornata dal 2011. BORSA ITALIANA Var% Indici Generali 24.06 23.06 Var% in.an. FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 17324,78 19631,53 -11,75 -25,44 FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 15723,81 17966,17 -12,48 -26,59 FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 29007,53 31115,10 -6,77 -16,82 FTSE It. Star (28.12.01=10000) -4,62 -10,28 Mediobanca (2.1.06=100) Comit Globale (1972=100) 23408,44 24541,53 46,84 52,05 -10,01 -26,28 947,52 1037,63 B -8,68 -22,19 Xetra Dax 9557,16 B Nikkei 225 14952,02 B FTSE 100 6138,69 -6,82 variaz. % -7,92 variaz. % -3,15 -16,70 var. % ann. -28,02 var. % ann. -9,83 B variaz. % var. % ann. “andare oltre”. Non è riuscita – la cultura post-moderna – a neutralizzare del tutto la voglia di scommettere sul nuovo e di investire sull’inedito. Continua u pagina 28 ¤/$ -2,84 -1,25 Brent dtd B 1,1066 46,08 -4,06 -21,62 variaz. % var. % ann. B variaz. % var. % ann. Oro Fixing 1315,50 4,23 12,18 L variaz. % var. % ann. PRINCIPALI TITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤ INDICI Titolo 24.06 Azioni: numero 2.942.711.013 Azioni: valore 6.441.144.548 Titoli di Stato 1.229.318.959 Obbligazioni 29.361.457 Paese/Indice BORSE EUROPEE D.J. EuroStoxx Amsterdam Am. Exc. Bruxelles Bel 20 Francoforte Dax Helsinki Omxh Gen# Lisbona Psi 20 Londra Ftse 100 Madrid Ibex 35 Parigi Cac 40 Vienna Atx Index Zurigo Swiss Mkt 299,47 424,20 3274,19 9557,16 8024,21 4362,11 6138,69 7787,70 4106,73 2084,22 7747,18 -7,66 -5,70 -6,40 -6,82 0,65 -6,99 -3,15 -12,35 -8,04 -7,04 -3,44 ALTRE BORSE New York DJ Ind. New York S&P 500 New York Nasdaq C. Tokyo Nikkei 225 Hong Kong Hang S. San Paolo Brsp Bov. Shanghai Comp. Sydney All Ordin. Singapore Straits T. Toronto 300 Comp. 17399,86 2037,30 4707,98 14952,02 20259,13 50028,12 2853,63 5192,83 2731,78 13891,88 -3,39 -3,60 -4,12 -7,92 -2,92 -2,97 -1,33 -3,09 -2,22 -1,69 INDICE CAMBI (22 valute) Indice Sole-24Ore 106,02 # Borsa chiusa 0,64 A2A Anima Holding Atlantia Azimut H. B. Popolare B.P. E.Romagna B.P. Milano Banca Mediolanum Buzzi Unicem Campari CNH Industrial Enel Eni Exor Pr.Rif.¤ Var.% Titolo 1,086 4,400 21,490 16,810 2,324 3,492 0,380 6,040 15,580 8,285 6,385 3,600 13,240 31,810 -9,65 -14,56 -9,09 -13,75 -23,30 -24,61 -24,28 -15,05 -8,14 -4,27 -6,99 -10,04 -9,19 -10,07 FCA-Fiat Chrysler Ferrari FinecoBank Generali Intesa Sanpaolo Italcementi Leonardo-Finmecc. Luxottica Mediaset Mediobanca Moncler Monte Paschi Si Poste Italiane Prysmian S. Ferragamo Saipem Snam STMicroelectr. Telecom Italia Tenaris Terna UBI Banca Unicredit Unipol UnipolSai Yoox Net-A-Porter FTSE ITALIA ALL SHARE -11,75 Base 31/12/02=23.356,22 19700 18900 18100 17300 apertura chiusura Garda (Brescia) l’assemblea di Assomac, l’associazione che riunisce i costruttori di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria. Produzione in crescita (+1,93%) ed export che si consolida per il terzo anno consecutivo (+2,28%). All’assise è intervenuto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: «Dobbiamo collaborare per intercettare i mercati globali – ha detto – Ma bisogna crescere usando le reti o i contratti di filiera». Pr.Rif.¤ Var.% 5,710 36,720 5,980 10,920 1,740 10,480 8,965 45,300 3,252 5,310 14,400 0,454 6,170 18,950 18,610 0,362 4,804 5,090 0,690 12,440 4,524 2,584 2,076 2,446 1,468 21,680 -9,37 -4,85 -9,74 -16,77 -22,94 -0,66 -11,94 -3,33 -17,17 -21,22 -9,09 -16,43 -7,91 -12,51 -7,32 -10,53 -6,90 -6,26 -16,62 -5,04 -6,99 -20,69 -23,79 -18,58 -10,49 -9,70 23.06 1.129.663.121 2.759.926.073 731.988.943 18.019.297 FUTURES 24.06 Var FTSE MIB set 2016 15736 -2144 Eurex Bund 10a(set 16) 165,99 2,04 I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE) Valuta 24.06 Dollaro Usa 1,1066 Yen giapponese 113,2300 Sterlina inglese 0,8075 Franco svizzero 1,0808 Renminbi cinese 7,3301 Dollaro canadese 1,4392 Corona svedese 9,4610 Dollaro austral. 1,4910 Diff. -0,0323 -7,1500 0,0415 -0,0068 -0,1634 -0,0125 0,1580 -0,0150 MATERIE PRIME Prezzi uff. a Londra ($/t) Alluminio Caffè rob 24.06 Var.% 1600,5 -2,00 1643,0 -2,40 Macchine per ceramica: a trainare è l’export pAnno record per i Bonomi rilancia sull’Opa Rcs sull’Opa Rcs a 0,80 euro è stato deciso ieri in serata dal board della newco che si propone di raggiungere almeno il 30% del capitale. La cordata con Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli ha deciso quindi di restare in partita nonostante l’esito del referendum inglese, indicando implicitamente che non ha in- pIeri a Desenzano del Var. 2015/2014 26.120 24.867 25.000 La cordata con Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli alza il prezzo a 0,80 euro pBonominonlascia:ilrilancio Calzature e conceria: tecnologie in ripresa Mandurino u pagina 25 Pronte 100mila lettere su errori e anomalie di 730 e Unico del 2013 FTSE Mib Matteo Meneghello u pagina 25 Totale 741.331 Ravvedimento. Gli «alert» per i contribuenti Mercati A GLI ACCERTAMENTI DELLE ENTRATE Accertamenti ordinari su imposte dirette, Irap e Iva Var. 2015/2012 Accertamenti parziali automatizzati -16,2% Accertamenti sul registro Mobili e Parente u pagina 29 LA GARA PER L’ILVA vanti senza Erdemir. La cordata tra Arvedi e Delfin (e con Cdp) si prepara a ridistribuire le quote di capitale lasciate libere dai tentennamenti del partner turco in vista dell’offerta per Ilva, da presentare a fine mese. Intanto l’ad di Marcegaglia, Antonio Marcegaglia, conferma: «schierati con Mittal». I numeri della lotta all’evasione LA QUESTIONE INDUSTRIALE 24.06 Var.% costruttori di macchine per ceramica, associati in Acimac. Il 2015 conferma la crescita dell’anno precedente e il giro d’affari arriva a sfiorare i 2 miliardi di euro, ritornando sopra i livelli precedenti alla crisi del 2007. Traina le vendite la componente export, che cresce del 9 per cento e che ormai incide per il 77% dei volumi. Vesentini u pagina 25 In due anni ottenuti 110 miliardi su 400 totali Bce, alle banche italiane due terzi della liquidità della nuova asta Tltro Ai nostri istituti vanno 22 miliardi su 32 assegnati in tutta l’eurozona pLe principali banche italia- Banche italiane e Tltro 2 ne si sono aggiudicate due terzi dei 32 miliardi di liquidità aggiuntiva iniettata dalla Bce con la nuova Tltro. Le aziende di credito hanno approfittato dell’offerta allettante della banca centrale: il tasso può diventare addirittura negativo (fino a -0,4%) se scatta il meccanismo premiale per le banche che girano alle imprese e all’economia reale la liquidità prelevata dalla Bce, facendone aumentare il valore del 2,5% entro gennaio 2018. La Bce al termine della prima stata Tltro 2 (Targeted long term rifinancing operation) ha prestato 399,29 miliardi euro a 4 anni e ottenuto rimborsi per poco meno di 370 miliardi. Bocciarelli u pagina 22 Richieste in miliardi di euro Intesa Sanpaolo UniCredit 36 26,6 Banco Popolare 12 Mps 10 Ubi 10 Popolare Vicenza 4,7 Iccrea 4,6 Bper 4 Bpm 3 Carige 2,5 Creval 1,5 Mediobanca 1,1 Credem 1,01 PANORAMA Plusvalenze sul decreto Popolari, la Procura chiede l’archiviazione La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del procedimento che vede indagato un intermediario finanziario per ostacolo alla vigilanza. L’indagine riguarda informazioni privilegiate sul decreto Banche Popolari, finite agli investitori prima del varo del governo. Sulla vicenda, il premier Renzi è stato sentito come persona informata dei fatti. u pagina 27 Roma: stadio e vicesindaco primi nodi per Raggi «Uno scempio»: così l’assessore in pectore all’urbanistica Paolo Berdini ha definito il progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Stadio e composizione della giunta sono i primi nodi da affrontare per Virginia Raggi, neosindaco della Capitale. u pagina 27 Il Papa in Armenia: «È stato il primo genocidio del ’900» È iniziato ieri il viaggio in Armenia di Papa Francesco, che non ha esitato a definire «genocidio» quello di un milione e mezzo di armeni, cento anni fa, ad opera dei turchi, che «inaugurò purtroppo il triste elenco delle immani catastrofi del secolo scorso». u pagina 28 22 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 Credito/1. La Banca centrale europea dal 2014 ha prestato 400 miliardi a 514 istituti di credito Bce, 22 miliardi alle banche italiane Al via la nuova Tltro: assegnati 32 miliardi di liquidità aggiuntiva Veneto Banca. Sottoscrizioni al lumicino, nessun flottante per il listino - Cet 1 sopra l’11% Veneto Banca: sfuma la Borsa, Atlante nuovo socio unico fabio Pavesi MILANO Rossella Bocciarelli pLe principali banche italiane si sono aggiudicate più della metà dei 32 miliardi di liquidità aggiuntiva iniettata dalla Bce attraverso la nuova Tltro. Non c’è stata dunque inappetenza da parte delle aziende di credito di fronte all'allettante offerta fatta dal presidente della Bce Mario Draghi, attraverso denaro in prestito non solo a costo zero, ma finanche a interesse negativo con questi crediti targeted, ovvero mirati all’erogazione di prestiti alle imprese. In queste operazioni c’è infatti un meccanismo premiale per il quale chi presta di più spunta un tasso migliore che può, infatti, scendere fino al livello attuale del tasso sui dei depositi bancari, ovvero meno 0,4%, se le banche faranno crescere il valore dei loro prestiti legati a quest’operazione del 2,5% entro la fine di gennaio 2018. Così ieri, alla prima asta gli istituti dell’Eurozona si sono presentati in numerosi, convertendo i vecchi prestiti con quelli nuovi e l’Italia ha fatto da capofila, incrementando il controvalore complessivo di oltre 20 miliardi sopra la soglia dei 110 miliardi. Nel complesso, la Bce al termine della prima stata Tltro 2 (acronimo di Targeted long term rifinancing operation) ha prestato qualcosa come 399,29 miliardi di finanziamenti a 4 anni e ottenuto rimborsi per poco meno di 370 miliardi. La crescita della liquidità concessa sfiora dunque i 32 miliardi, anche se va detto che gli analisti si attendevano un incremento netto complessivo anche superiore e pari a 50 miliardi. La quota italiana è stata la più consistente, con 21,9 miliardi di finanziamenti in più rispetto prima. La richiesta maggiore è arrivata da Intesa Sanpaolo, che ha ottenuto 36 miliardi e restituito 27,6 miliardi , con un aumento dell'esposizione di circa 8,4 miliardi. Segue Unicredit, che ha ricevuto 26,6 miliardi e restituito 18,3 miliardi (+8,3 miliardi). Al terzo posto Mps, con 10 miliardi chiesti, 8,55 rimborsati e ITALIA CAPOFILA Le aziende di credito nazionali, guidate da Intesa Sanpaolo e UniCredit, hanno ottenuto in tutto oltre 110 miliardi di euro LA PAROLA CHIAVE Tltro 7L’acronimo di Targeted longerterm refinancing operation indica le maxi-iniezioni di liquidità a lungo termine della Bce per sostenere l’economia reale avviate nel settembre 2014 attraverso aste a basso costo con scadenza a quattro anni. Le operazioni sono “targeted”, cioè finalizzate alla raccolta di denaro che dovrà essere “girato” a famiglie e imprese. I nuovi Tltro sono partiti ieri al tasso di rifinanziamento principale vigente e potranno scendere fino al tasso negativo (ora pari a -0,40%). una posizione in crescita di 1,45 miliardi. Il Banco popolare si conferma a quota 12 miliardi mentre Ubi banca ne ha chiesti 10 e restituiti 8,1, con un incremento di 2 miliardi. Tra le altre grandi banche italiane, la Bper ha ottenuto 4 miliardi (2 rimborsati) la popolare di Milano 3 miliardi. Nel credito cooperativo il gruppo costituito da Iccrea Banca(162 Bcc oltre a Iccrea Bancaimpresa e Banca Sviluppo) ha ottenuto un importo di 4,6 miliardi a fronte dei 6,57 miliardi rimborsati, provenienti dalla prima operazione targeted. Mediobanca, invece, ha ridotto l'esposizione di 450 milioni, avendo chiesto in questa asta 1,1 miliardi e avendone restituiti 1,55. Bper e Carige hanno chiesto, rispettivamente 4 e 2,5 miliardi, mentre il gruppo Banca Sella ha ottenuto da Francoforte 350 milioni (280 milioni è l'importo rimborsato). Nella lista compaiono anche il Credem, che ha preso da Francoforte 1,015 miliardi e il Creval che ha ottenuto 1,5 miliardi. La Banca popolare di Vicenza, infine, ne ha chiesti 4,7 e rimborsati 1,8. Commenta il suo amministratore delegato, Francesco Iorio: «A prescindere dal fatto che oggi la Banca Popolare di Vicenza con un CET1 superiore al 13,5% è tra le banche più patrimonializzate d’Italia, questa iniezione di liquidità è un ottimo segnale che ci consente di fare investimenti importanti per le aziende e per le famiglie come testimoniano le numerose convenzioni firmate in questi giorni con le associazioni di categoria». © RIPRODUZIONE RISERVATA pÈ finita come doveva fini- Banche italiane e Tltro 2 Richieste in miliardi di euro Banca Ammontare Intesa Sanpaolo 36,0 UniCredit 26,6 Banco Popolare 12,0 Mps 10,0 Ubi 10,0 Popolare Vicenza 4,7 Iccrea 4,6 Bper 4,0 Bpm 3,0 Carige 2,5 Creval 1,5 Mediobanca 1,1 Credem 1,01 Fonte: dati societari Credito/2. I 33 maggiori istituti americani superano il primo round degli esami Fed - Citigroup e JP Morgan le migliori Stress test, banche Usa promosse a pieni voti Marco Valsania NEW YORK pL’esito a sorpresa del refe- rendum a favore di Brexit ha tolto alle banche americane il vento in poppa della promozione a peni voti ottenuta invece al primo round degli stress test annuali della Federal Reserve, spedendo i titoli in ribasso. Ma aver superato l’esame consente sia alle autorità statunitensi che agli investitori e ai vertici dei protagonisti dell'alta finanza di tirare un sospiro di sollievo proprio davanti allo shock arrivato dalle urne a Londra: i 33 principali istituti americani - da JP Morgan a Bank of America, da Goldman Sachs a Citigroup sono oggi “armati” per resistere a gravi rovesci economici e sui mercati. Anzi, sono nelle condizioni migliori mai rilevate nel dopo-crisi: la classifica per requisiti ha indicato che disporranno di capitale di alta qualità pari nell’insieme all’8,4% degli asset anche nei momenti più neri immaginabili. Vale a dire di quasi il doppio del 4,5% minimo richiesto dalla Banca centrale di Janet Yellen e più del 7,6% registrato soltanto un anno fa. «I risultati odierni sono particolarmente significativi dati i criteri sempre piu' severi adottati dalla Fed - ha dichiarato Richard Foster a nome dell’associazione di settore Financial Services Roundtable -. Le banche hanno livelli estremamente elevati di capitale e asset liquidi in rapporto alle loro medie storiche». Gli esiti sono «incredibilmente robusti», ha aggiunto l’analista Steven Chubak di Nomura Securities. Citigroup e JP Morgan hanno guidato la carica a rassicurare sulla salute del sistema bancario degli Stati Uniti. La prima ha visto il proprio Tier 1 lievitare al 9,2% dal 6,8% dell’anno scorso. JP Morgan ha portato il Tier 1 all’8,3% dal 6,3 per cento. Delle 33 banche il peggior risultato è giunto dalla Huntington Bancshares, con un Tier 1 ridotto eroso al 5% dallo scenario più negativo, che prevede com- plessive perdite su prestiti da parte dei 33 istituti pari a 385 miliardi in caso d’una crisi economica con disoccupazione al 10%, mercato azionario dimezzato e rendimenti negativi sui titoli del Tesoro americano. Simili perdite non metterebbero in pericolo i leader del settore, stando all’analisi della Fed, grazie al rafforzamento che hanno portato a termine della posizione finanziaria, al miglioramento nella qualità del portafoglio prestiti e al calo nei costi legali relativi alla passata debacle. Gli esami non sono però finiti per le banche americane. Il test superato, il DFAST o DoddFrank Act Stress Test, è solo il primo e il più agevole. Stando al responso positivo, certo, almeno due terzi degli istituti coinvolti dovrebbero passare anche la seconda e cruciale prova, il 29 giugno. Ma non possono essere escluse bocciature o rinvii a esami di riparazione accompagnati da richieste di correzioni e riforme: il Comprehensive Capital Analysis I RISULTATI I primi della classe Citigroup e JP Morgan hanno guidato la carica a rassicurare sulla salute del sistema bancario Usa. La prima ha visto il proprio Tier 1 lievitare al 9,2% dal 6,8% dell’anno scorso. JP Morgan ha portato il Tier 1 all’8,3% dal 6,3 %. Delle 33 banche il peggior risultato è giunto da Huntington Bancshares, con un Tier 1 ridotto eroso al 5% dallo scenario più negativo, che prevede perdite su prestiti da parte dei 33 istituti per 385 miliardi in caso d’una crisi economica con disoccupazione al 10%, mercato azionario dimezzato e rendimenti negativi sui titoli del Tesoro Usa. Simili perdite non metterebbero in pericolo i big del settore secondo la Fed, grazie al rafforzamento che hanno portato a termine della posizione finanziaria, al miglioramento nella qualità del portafoglio prestiti e al calo nei costi legali relativi alla passata debacle. re e come tutti si aspettavano. Troppo pochi, un numero infinitesimale, ha aderito all’appello di rimanere socio di Veneto Banca, sottoscrivendo l’aumento di capitale da un miliardo che avrebbe traghettato la banca di Montebelluna al traguardo della quotazione in Borsa. Ieri è arrivata la conferma ufficiale e definitiva attraverso una nota: «Borsa Italiana non dispone l’inizio delle negoziazioni, pertanto il provvedimento di ammissione delle azioni Veneto Banca è da considerarsi decaduto». Niente borsa quindi e via libera al possesso pressochè totalitario da parte del fondo mutualistico di sistema, Atlante. L’esito finale dell’aumento di capitale da un miliardo, infatti, ha evidenziato come la banca non sia riuscita a coinvolgere una pluralità di soggetti ad aderire all'operazione tale da garantire gli scambi. L’altro ieri, infatti, era emerso che le sottoscrizioni in opzione ai soci si erano fermate al 2,2%. Il collocamento agli istituzionali ha portato all’adesione di un solo soggetto, peraltro con una quota marginale pari a 100mila euro (0,01%). A questo punto l’aumento di capitale sarà interamente sottoscritto dal Fondo Atlante. Atlante, come riporta l’Ansa, dovrebbe detenere tra il 96,56% e 98,76% di Veneto Banca. In particolare, l'offerta istituzionale è stata sottoscritta soltanto da un solo investitore con lo 0,01%; i soci preesistenti invece verrebbero a detenere complessivamente il 3,43%, di cui il 2,2% riveniente dall’offerta in opzione e l’1,23% dalle azioni già detenute.Alla luce del “no” di Borsa all'Ipo, gli aderenti all'offerta in opzione hanno facoltà di revocare l’adesione. Da qui la forchetta di possesso finale di Atlante. Poco cambia, piccole sfumature. Veneto Banca grazie alla sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte di Atlante porterà i coefficienti patrimoniali sopra la soglia minima stabilita dalla Bce. Lo ha precisato l’istituto in una nota, indicando che da giovedì prossimo il Cet 1 sarà sopra l’11%. Il destino di Veneto Banca SFIDA IMPOSSIBILE Come per la Pop. di Vicenza anche Montebelluna ha visto andare deserta la chiamata tra i vecchi soci. Atlante si accolla l’intero aumento copia così fedelmente lo stesso copione della Vicenza. Anche in questo caso sfumata la sottoscrizione dei vecchi soci è subentrato massicciamente il fondo che ha riconfermato proprio ieri il proprio impegno a sottoscrivere l’intero aumento, anche nella giornata pesantissima per i mercati della Brexit. Stesso film per le due venete che finiscono sotto il controllo entrambe del fondo di salvataggio. Di fatto l’esito, nonostante la forte campagna di molte associazioni dei vecchi soci di Montebelluna di rilanciare l’impegno per rimanere azionisti dell’istituto, appariva scontato fin dall’inizio. Difficile infatti, come nel caso della Popolare di Vicenza, convincere il centinaio di migliaia di vecchi azionisti che hanno visto di fatto azzerare l’intero investimento a rimettere nuovi denari nella banca. Ora salvati in extremis i due istituti che hanno dilapidato risorse per oltre 10 miliardi di euro, inizia il compito più difficile per il and Review, o CCAR, valuta individualmente gli istituti e la loro abilita' di sopravvivere, comprese le politiche di distribuzione del capitale a cominciare da aumenti dei dividendi. In questo calcolo, accanto a criteri strettamente numerici e quantitativi, vengono considerati aspetti qualitativi, tra i quali la solidità manageriale. Dalla crisi a oggi, 13 banche e le loro strategie sono state bocciate. E la Fed, nel continuo sforzo di spingere il settore a garantire una piena salute, ha scrutinato con particolare attenzione la percentuale consentita per le cedole, scesa dal 72% nel 2013 al 61% nel 2015. La severità della Fed non dovrebbe certo diminuire al cospetto delle nuove incertezze ora innescate da Brexit: «Il problema non sono solo gli effetti immediati quanto l’esito di lungo periodo - dice Keith Bliss, operatore di Cottone & Co. sul flou del New York Stock Exchange -. Nessuno ha un modello per questo». © RIPRODUZIONE RISERVATA soggetto che si è preso in carico le due banche venete. Atlante ha speso per la ricapitalizzazione di ambedue 2,5 miliardi su una dotazione di 4,2 miliardi di euro. E ora avrà il compito non solo di nominare i nuovi Cda, ma di provare a ristrutturare le due banche. Compito non facile. Ora il patrimonio con gli interventi è messo in sicurezza, ma la gestione ordinaria per entrambre non sarà prova semplice. Tutte e due hanno visto infatti in questi lunghi difficili mesi non solo bruciare del tutto il valore delle azioni, ma sono incorse in una pesante crisi di fiducia. Inevitabile. I sintomi sono il forte calo della raccolta diretta, difficoltà sul fronte dei requisiti di liquidità e una situazione di qualità dell’attivo ancora precaria. Sia per Vicenza che per Montebelluna i crediti deteriorari netti, cioè quelli che residuano tuttora a bilancio dopo le svalutazioni miliardarie già spesate negli ultimi 2 esercizi, continuano a essere rilevanti con un peso sul portafoglio complessivo che supera il 20 per cento. Non solo ma le due banche devono anche rimediare alla caduta dei ricavi che hanno subìto negli anni della crisi e della gestione scellerata degli ex vertici. Atlante ha davvero un compito non semplice davanti a sè da nuovo azionista totalitario delle due banche. Sono vicine geograficamente e hanno gli stessi malanni. Chissà che non si vada a una fusione o che non si trovi un compratore? Il mestiere di Atlante è stato quello di salvare dal crac i due istituti, pena un contagio sistemico pesantissimo per il credito in Italia, ma non sarà quello di fare l’azionista forte di due banche da risanare. Non certo per sempre. © RIPRODUZIONE RISERVATA REUTERS Riassetti. Veneto Banca passa sotto il controllo di Atlante Finanza & Mercati 23 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 PARTERRE ppp A Londra il prezzo degli uffici è destinato a ridimensionarsi L ondra è il principale mercato europeo per il real estate legato alla finanza: le società di trading e le sedi delle grandi banche europee e americane. Questo almeno fino a ieri. Ora con la Brexit la city rischia di perdere la sua centralità di capitale finanziaria e diverse banche hanno già annunciato il ridimensionamento dei loro uffici. Deutsche Bank e Hsbc, ad esempio, hanno già fatto sapere che sposteranno parte dei loro dipendenti dalla capitale britannica alle sedi del Vecchio continente . JpMorgan Chase, la più grande banca americana, ha annunciato che sposterà da Londra almeno un quarto dei suoi 16mila dipendenti. Da gennaio a maggio a Londra sono stati investiti 16,9 miliardi di sterline in uffici e proprietà commerciali. In calo rispetto ai 33 miliardi di sterline dello scorso anno. Un trend che rischia di peggiorare: le prime stime dei consulenti immobiliari di Green Street parlano di una contrazione nei prossimi mesi dei prezzi per gli uffici londinesi superiore al 20 per cento. Ieri le azioni dei principali gruppi di costruzione e di immobiliare britannici alla Borsa di Londra sono crollate ai livelli più bassi dal 1985. (Ri.Ba.) ppp La start-up che schiva la volatilità a Wall Street U n titolo su tutti - per di più l'ultimo arrivato - fa sperare nei nervi saldi della Borsa americana dopo Brexit. Twilio, «unicorno» dei servizi cloud, aveva debuttato giovedì al Nasdaq con un rialzo del 92% su un prezzo di sbarco già superiore alla forchetta stabilita. E ieri ha tenuto testa alla volatilità e alle flessioni sui mercati globali, alla corsa al risk off, alla fuga dal rischio, che pure ha colpito i titoli tecnologici oltre ai finanziari con particolare virulenza. La societa' di San Francisco ha limato solo del 4% il valore raggiunto a Wall Street. In due giorni di scambi la sua market cap è così passata da un miliardo, la soglia pre-quotazione che definisce un “unicorno”, ad oltre due miliardi. Twilio può vantare di gran lunga la miglior performance dell'anno per una start up all'appuntamento con il collocamento azionario iniziale. È stata anche la prima Ipo in 196 giorni, il più lungo deserto nei nuovi collocamenti dal 2009. Se l'andamento di Twilio basti a dichiarare salvo il mercato da eccessivi traumi resta tutto da dimostrare. Ma potrebbe essere un segno incoraggiante. (M.Val.) ppp Pechino, affonda il quartiere finanziario T empi duri per la finanza anche in Cina: il quartiere finanziario di Pechino sta affondando, e di ben 11 centrimentri l’anno. ChiaramentequestavoltaBrexitnonc’entraniente.Ilproblemaènell’eccessivo pompaggio di acqua dalle profondità che sta modificando il sottosuolo dellacittà.Cosìalcunepartidellacapitale,apartirepropriodalquartierecentraledegliaffarichestaaffondando,appunto,dicirca11centimetri l’anno. Lo scrive il Guardian, riportando uno studio che si è avvalso di misurazioni via satellite. Lo studio sulla subsidenza di Pechino, una megalopoli di oltre 20 milioni di abitanti, è stato pubblicato sul giornale scientifico Remote Sensig ed è basato sull’utilizzo dell’InSAR, un sistema radar che misura i cambi nell’elevazione. Pechino si estende su una pianura secca dove le acque sotterranee si sono accumulate nei millenni. Man mano che l’acqua viene estratta, il sottosuolo si compatta. Lo studio dimostra che l'intera città sta affondando, ma in particolare il fenomeno è più intenso nel quartiere Chaoyang, che si è sviluppato dagli anni '90 con grattacieli, autostrade, e linee della metropolitana. (R.Fi.) ppp Arrivano le truppe «sabaude» a liberare Methorios D a playmaker dell’Aim, il listino delle micro-aziende di Piazza Affari, alle «Relazioni Pericolose» con Alfio Marchini sulla Popolare di Vicenza. Methorios, piccola merchant bank romana, tenta una ripartenza. Abbandonati gli eccessivamente sfarzosi uffici di Via Bocca di Leone, dietro Piazza di Spagna, per una più modesta sede fuori la cerchia di Roma antica (ma davanti al propizio Nunzio Apostolico), ora la boutique tenta di chiudere con un turbolento passato e di avviare un nuovo corso. Il primo passo è stata l’uscita, nei giorni scorsi, dei due manager storici, nonché fondatori: Ernesto Mocci e FabioPalumbo. Alla guida, è arrivato un piemontese: il commercialista Paolo Cacciari, esperto di ristrutturazioni. Una scelta «Risorgimentale»: un uomo del Nord, lontano dalle logiche dei palazzi, per curare un istituto romano. Il banco di prova sarà l'assemblea, settimana prossima, per nominare il nuovo cda: lì si vedrà anche chi sono oggi i soci della banca (finora schermati da un fondo maltese). (S.Fi.) Editoria. Cairo ha ancora la settimana prossima per migliorare ulteriormente la sua offerta: per pareggiare dovrebbe portare il concambio a 0,19 Bonomi rialza l’Opa su Rcs a 0,80 Nonostante la Brexit, la cordata con Della Valle, Mediobanca, Unipol e Pirelli va avanti Antonella Olivieri pBonomi non lascia: il rilancio sull'Opa Rcs è stato deciso nella serata di ieri, alzando il prezzo dell’offerta da 0,70 a 0,80 euro per azione. Il prezzo dell’Opa si allinea così al minimo del range, che arriva fino a 1,13 euro, individuato dai periti di Rcs come «valore fondamentale» corretto. Cash is king e in questo contesto potrebbe essere un fattore determinante nella contesa che vede la cordata formata dall’operatore di private equity con i soci storici Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli contrapporsi a Urbano Cairo. Bonomi & C. insomma, hanno deciso di restare in partita, tentando probabilmente di chiuderla qui (il ritocco avrebbe potuto anche essere inferiore), nonostante l'esito nefasto del referendum inglese. Un'indicazione che Andrea Bo- IN BORSA Il titolo Rcs ha contenuto il calo rispetto a Piazza Affari chiudendo a 0,762 euro Al rapporto di scambio di 0,16 l’Ops Cairo vale 0,68 euro nomi e il gruppo di azionisti, già titolari di una quota complessiva del 22,6%, non hanno intenzione difarvalerelaclausoladellaBrexit che avrebbe permesso di mandare a monte l'offerta, anche se formalmente la postilla resta ancora valida, come ricordato anche nel comunicato. Oltre al rialzo del prezzo, è stata annunciata anche la rinuncia alla condizione sospensiva che richiedeva la moratoria sul debito, dato che nel frattempo Rcs ha raggiunto l’accordo con le banche sul rifinanziamento, mentre resta la condizione dell’ok dei creditori al cambio di controllo. Nonostante la seduta drammatica in Piazza Affari, le quotazioni di Rcs erano rimaste al di sopra dei valori delle due offerte in campo, con un ultimo prezzo a 0,762 euro (-2,87%). Cairo Communication ha chiuso a 4,252 euro (-3,58%), con una valutazione implicita delle azioni Rcs, al concambio di 0,16, di 0,68 euro. La Brexit gioca a favore dell’offerta in contanti che propone un corrispettivo certo, mentre l’of- ferta di scambio è appesa al valore delle azioni Cairo Communication, pur puntellate dalla promessa di distribuire un dividendo straordinario di 0,256 euro per azione nel caso in cui l’Ops non dovesse avere successo. La fusione con Rcs, prospettata nell’arco di 12-24 mesi, che potrebbe aggiungere valore all’offerta dell’editore piemontese grazie alle sinergie sprigionabili, viene messa in dubbio dalla posizione assunta dai soci della cordata concorrente che hanno già fatto sapere che, nel caso, si opporrebbero. A questo punto partono altri cinque giorni di mercato aperto, tutta la settimana prossima, entro i quali Urbano Cairo ha nuovamente la possibilità di migliorare la sua proposta. Anche nell’Ops è contemplata la possibilità di ritirarsi in dipendenza di eventi straordinari quali è stata appunto la decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione europea. Ieri dalla parte dell’editore non è arrivato nessun segnale a riguardo. Evidentemente Cairo si riserva di valutare gli effetti sul mercato del ciclone britannico prima di prendere una decisione. Se rinunciasse a rispondere all’ultima mossa della cordata Bonomi, di fatto si comprometterebbe la possibilità di raggiungere la soglia minima del 35% del capitale, partendo tra l’altro in svantaggio rispetto al 22,6% dei concorrenti che hanno l’obiettivo minimo di arrivare al 30%. Per allinearsi all’Opa, alle ultime quotazioni di Borsa, Cairo dovrebbe alzare il concambio a 0,19. Questo vorrebbe dire diluire il controllo dal 72,98% attuale fino a un massimo del 32,2%, in caso di adesione totalitaria all’Ops, rispetto al 35,3% implicito nell’offerta attuale. Non una differenza abissale, considerato che l’assemblea straordinaria del 18 luglio potrà varare il voto maggiorato. Certo è comunque che l’effetto combinato della Brexit e del rilancio a 80 centesimi di Bonomi & C. alza notevolmente l’asticella per Urbano Cairo che finora si è mosso in solitudine contando solo sulle proprie forze e sulle sue capacità di editore, dimostrate, nei risultati ottenuti, sia con il lancio di riviste che hanno raccolto successo di pubblico sia con il risanamento di La 7. © RIPRODUZIONE RISERVATA I grandi soci di Rcs Media Andamento del titolo a Milano Quote in % Variazione Diego Della Valle 0,80 7,32 +5,90% 0,762 0,719 Mediobanca 6,25 0,78 Urbano Cairo 4,72 Finsoe 4,60 China National Chemical Corp. 0,76 4,43 0,74 Intesa Sanpaolo 4,59 Paolo Rotelli 3,48 Vanguard Int. Explorer Fund 0,72 2,30 0,70 Azioni proprie 0,88 24/05 24/06 L’altra offerta. Il corrispettivo resta «non congruo» e la fusione è rimessa alla «discrezionalità» dell’offerente Il consiglio di Rcs boccia anche il rilancio di Cairo Antonella Olivieri pNiente da fare. Anche il rilan- cio di Cairo non convince il board di Rcs che, all’unanimità, ha nuovamente valutato «non congruo il corrispettivo offerto». Una settimana fa Cairo aveva alzato il concambio da 0,12 a 0,16 e prospettato una fusione con Rcs nell’arco di 12-24 mesi. Ma il cda di Rcs ha sottolineato che le valutazioni dell’esperto indipendente (il professor Roberto Tasca) e degli advisor, sulla base del solo piano industriale dell’azienda, esprimono un rapporto di scambio nella media superiore a 0,20 (il range è tra 0,19 e 0,23). La fusione, poi - che di fatto con le sinergie può aumentare il valore dell’Ops per il consiglio Rcs è «rimessa alla discrezionalità di Cairo Communication, fermi restando i presidi rivenienti dalla procedura sulle operazioni con parti correlate e la necessità di ottenere il voto favorevole dell’assemblea dei soci Rcs». Questo il comunicato della società non lo dice, ma i soci dell’offerta concorrente, titolari in partenza di una partecipazione del 22,6%, hanno già fatto sapere che, nel caso, si opporranno alla proposta. Nel dettaglio, l’esame dell’of- LE OBIEZIONI DEL CDA Piano industriale e progetto di integrazione non sono migliorativi rispetto ai programmi aziendali Appunti al voto maggiorato ferta aggiornata ha lasciato invariato il giudizio sul fatto che il piano industriale e il progetto di integrazione dell’editore piemontese «non presentano elementi di novità o discontinuità significativi rispetto ai programmi futuri di Rcs». Si fa notare inoltre che la mancata indicazione, nell’integrazione al prospetto dell’Ops, delle proiezioni economico-finanziarie relative al 2016 «rende di difficile verificabilità e apprezzamento le proiezioni economico-finanziarie contenute nel piano industriale di Cairo Communication (relative al 2017 e 2018, ndr), peraltro superiori rispetto al consensus degli analisti». Non mancano appunti anche in relazione alla proposta di introdurre il voto maggiorato, mossa peraltro logica da parte di Urbano Cairo che oggi controlla il suo gruppo con la salda maggioranza del 72,98%. La nota di Rcs osserva che questa previsione è funzionale a compensare gli effetti diluitivi dell’operazione sulla casa che edita il Corriere della Sera e che oltretutto il meccanismo del voto maggiorato «è visto con sfavore dalla generalità degli investitori istituzionali e dei proxy advisor». E, ancora, la nota contesta che la convocazione dell’assemblea straordinaria per approvare l’aumento di capitale finalizzato a emettere le azioni da scambiare è per il 18 luglio, ossia a una data successiva alla chiusura dell’offerta che oggi è fissata al 15 luglio. Quindi chi aderirà all’Ops - dice la nota - perderà immediatamente la disponibilità delle azioni Rcs «in assenza di certezza circa l’assunzione della predetta delibera». Un’obiezione - come viene ricordato anche nel comunicato di Rcs - che è stata comunque anticipata dalla Consob, la quale ha chiesto ulteriori garanzie (azioni Cairo già emesse) per far fronte agli impegni assunti con l’Ops. Infine, viene contestata anche la decisione di Cairo Communication di distribuire un dividendo straordinario, nel caso in cui l’Ops non abbia successo, perchè questo non è un fattore migliorativo dell’offerta, mentre potrebbe invece avere l’effetto di sostenere le quotazioni di Borsa della società offerente, migliorando così, sulla carta, il rapporto di concambio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Scalate. L’Opa sul celebre liquore francese si è chiusa il 21 giugno, ma non sono ancora arrivati i risultati. L’incognita Brexit Campari in attesa sul blitz Grand Marnier Simone Filipetti pCampari col fiato sospeso per il Grand Marnier. Gli italiani hanno lanciato una scalata sul più famoso liquore francese: è la più grande mai fatta dalla storica casa milanese dell’aperitivo. Fortuna vuole che l’Opa si sia chiusa il 21 giugno, prima della tempesta Brexit. Ma timore vuole che a oggi, 4 giorni dopo, non siano ancora arrivati dalla Francia i risultati dell’offerta. Di certo avrà aderito la famiglia Lapostolle, proprietaria del marchio che ha firmato un accordo con Campari. Ma timore vuole anche che adesso, con l’incognita della Gran Bretagna fuori dalla Ue, il Grand Marnier, costato 700 milioni di euro, potrebbe diventare un boccone molto difficile da digerire per Campari (-4% a Piazza Affari). Per ora l’unica notizia è che ieri, alla Borsa di Parigi, il titolo Grand Marnier quotava 8,5 euro, sopra il prezzo offerto da Campari (pari a 8,05 euro). Come sarà andata a finire? La risposta, forse, nel fine settimana, quando però gli occhi di tutta Europa saranno puntati su Bruxelles e Londra per capire che succede dopo la Brexit. Dietro l’affondo internazionale di Campari, che riposiziona pure l’Italia nello scacchiere industriale europeo dopo le tante conquiste francesi in Italia, il vero obiettivo è l’America. Gli Stati Uniti sono il mercato più ricco per gli alcolici e cocktail e in quest’ottica Gran Marnier si sposa perfettamene con Campari. I francesi oggi non hanno distri- buzione negli Usa, mentre il gruppo della famiglia Garavoglia ha una rete propria. Ecco la ratio dietro il blitz d’Oltralpe: usare la Francia per essere ancora più forti nel mercato più ricco e strategico nel mondo degli alcolici. La ventesima (circa) acquisizione in 21 anni (la prima risale al 1995), alla Campari, costerà quasi 700 milioni di euro. Nel caso di Grand Marnier, l’azienda italiana rileverà prima la quota della famiglia Marnier-Lapostolle (17%). L’Opa è dunque amiche- vole: la storica famiglia proprietaria del cognac è d’accordo (così d’accordo che per compensare il prezzo ha offerto una mega villa in Costa Azzurra, da 80 milioni di euro, di cui non si capisce bene cosa se ne faccia la Campari che dovrà tentare di venderla e incassare così liquidità con cui ripagarsi in parte il costo). Il marchio francese, però, a dispetto del blasone, fattura appena 150 milioni. Per Campari, che ne fattura 1.660, l’apporto è un 10%, che non sposta molto il bilancio; la margi- nalità della preda è di 30 milioni, contro i 380 degli italiani. Campari ha strapagato? A questi prezzi, la fmaiglia Garavoglia paga 13,7 volte il Mol, mentre nelle ultime operazioni, Campari ha pagato 10-12 volte il margine. Certo, poi saranno da quantificare le sinergie e ricavi addizionali che Campari sarà in grado di estrarre (e in questo l’azienda ha una lunga storia di rilanci, da ultimo Wild Turkey, che quando fu comprato aveva vendite al palo). Campari finanzierà la campagna di Francia tramite la liquidità disponibile in bilancio, un tesoretto da 844 milioni a fine 2015 (ma anche 800 milioni di debiti). © RIPRODUZIONE RISERVATA IL. Le idee tornano di moda Storia di copertina Fogliettone Speciale Globalizzazione, e poi? Tu chiamala “buona scuola” Racconti per l’estate Società e mercati aperti hanno diffuso ricchezza e progresso. Ma aumenta il numero di chi si oppone a questo sistema. Un disagio diffuso con cui fare i conti. Il bilancio di un anno alle prese con il modello didattico collaborativo. Bello e stimolante, per gli insegnanti. Ma forse i ragazzi avrebbero bisogno di professori… come una volta. Otto storie inedite firmate Camilla Baresani, Arianna Giorgia Bonazzi, Rosa Matteucci, Letizia Muratori, Silvia Pareschi, Sofia Silva, Elena Stancanelli e Nadia Terranova. Marcus Lyon IL è in edicola con Il Sole 24 ORE Idee e Lifestyle del Sole 24 ORE www.24ilmagazine.com 24 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 Privatizzazioni. Approvato l’incremento del capitale da 2,9 miliardi per il conferimento da parte del Tesoro Cdp vara l’aumento per il 35% di Poste L’operazione sarà formalizzata dopo l’ok di Antitrust, Bankitalia e Consob Laura Serafini pL’assemblea straordinaria della Cassa depositi e prestiti approva l’aumento di capitale finalizzato al conferimento del 35% del capitale di Poste Italiane nel perimetro della società guidata da Fabio Gallia. L’operazione, decisa nelle scorse settimane dal ministero dell’Economia e deliberata dal board della società verrà formalizzata nei I DIVIDENDI L’assemblea approva il bilancio 2015 e una cedola da 852 milioni (95% dell’utile). Al tempo stesso il payout futuro viene ridotto dal 60 al 50% prossimi mesi, a valle dei vari processi autorizzativi che essa comporta. Sempre ieri, Cdp ha approvato il bilancio 2015, che si è chiuso con un risultato netto di 892 milioni, e ha deliberato la distribuzione del 95% dell’utile, con una cedola pari a 852 milioni per il ministero dell’Economia e le fondazioni bancarie. Di pari passo, sempre ieri, l’assemblea straordinaria della Cdp ha deliberato un’operazione diametralmente opposta: la modifica dell’articolo 30 dello Sta- tuto riguardante «la riduzione dal 60% a 50% della percentuale degli utili annuali netti distribuibili ai soci a titolo di dividendo». La singola scelta sembra riconducibile all’esigenza di Cassa di tenere fieno in cascina per accrescere la dotazione di risorse da utilizzare nelle tante operazioni in cui è coinvolta, dall’economia reale al sostegno delle banche, come il caso Atlante. Tornando allo spostamento del controllo della partecipazione di Poste, l’operazione come è noto prelude all’uscita del ministero dell’Economia dal capitale della società dei recapiti. Percorso che verrà completato con la cessione sul mercato della residua quota del 29% circa prevista dopo l’estate. Anche se, dopo l’esito del referendum su Brexit, tutto andrà ritarato sul protrarsi della forte ripercussione che questa ha avuto sui mercati finanziari e sulla durata della fase di estrema volatilità. In ogni caso questo passaggio sul 35% nel frattempo è stato portato avanti. Il conferimento avverrà attraverso un aumento di capitale, comprensivo di sovrapprezzo e riservato al ministero da 2,9 miliardi. Il capitale di Cdp passerà in questo modo da 3,5 miliardi attuali a 4 miliardi, con un aumento di 551 milioni e a fronte del- BLOOMBERG Ai privati. Dopo l’estate la quota residua del 29% finirà sul mercato. Le cifre dell’operazione 2,9 miliardi Aumento di capitale riservato al Mef 853 milioni Cedola distribuita da Cdp a ministero e fondazioni l’emissione di 45,9 milioni di azioni ordinarie a favore del ministero. All’importo dell’aumento di capitale si aggiungono 2,37 miliardi a titolo di sovrapprezzo. Al termine dell’operazione, la partecipazione del dicastero nella Cdp passerà dall’80,1 all’82,8% del capitale. La partecipazione in Poste dovrà essere conferita nella gestione separata di Cdp, mentre i poteri di governance sulla società dei recapiti resteranno al ministero, anche per evitare i potenziali conflitti di interessi tra la Cassa e Poste, che hanno in essere una convenzione che remunera la raccolta che la società dei recapiti fa per conto di Cdp. In verità, la disamina sui profili legati ai conflitti di interesse e a quelli concorrenziali è in corso presso l’Antitrust che dovrà esprimersi nei prossimi mesi. Così come la Banca d’Italia e la Consob. Quest’ultima deve ufficialmente pronunciarsi sulla necessità o meno che, a seguito del passaggio del controllo di Poste, si renda necessaria un’Opa sul 100 per cento capitale da parte di Cdp. Ipotesi che, un’indagine preliminare effettuata prima di varare l’operazione, sarebbe del tutto da escludere. © RIPRODUZIONE RISERVATA BREVI Dalla Finanza MOLMED Leucemia, Ok Ue a terapia cellulare MolMed incassa il parere favorevole del Committee for Medicinal Products for Human Use (Chmp) dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) - in accordo con il Committee for Advanced Therapies (Cat) - che raccomanda l’immissione condizionata in commercio per Zalmoxis (Tk), la prima terapia cellulare paziente-specifica della società italiana, basata sull’ingegnerizzazione del sistema immunitario, impiegata in associazione al trapianto aplo-identico di cellule staminali ematopoietiche, in pazienti adulti affetti da leucemie e altri tumori del sangue ad alto rischio. SABAF Concluso acquisto del 70% di Arc Sabaf S.p.A. ha informato di avere perfezionato ieri il contratto per l’acquisizione dai signori Loris Gasparini e Roberta Calore di una quota rappresentativa del 70% del capitale sociale di Arc s.r.l., società leader in Italia nella produzione di bruciatori per la cottura professionale, nei termini già comunicati il 9 giugno 2016. M&A. Il gruppo tedesco punta agli Usa Henkel compra Sun per 3,6 miliardi pIl gruppo tedesco Henkel ha annunciato l’acquisizione per 3,6 miliardi di dollari di Sun Products, produttore americano di detergenti. La transazione, soggetta all’approvazione da parte delle autorità antitrust, è stata firmata con il fondo Vespar Capital Partners. Il ceo Hans Van Bylen ha detto che il deal è molto positivo per Henkel che punta all’espansione negli Usa. Henkel «ha pagato un buon prezzo», secondo Christian Weiz di Baader Bank. L’acquisizione di Sun Products offre ai tedeschi la possibilità di competere ad armi pari con il colosso Procter & Gamble nel mercato americano, molto competitivo e ad alta redditività, offrendo una gamma di detergenti per la casa molto popolari. Il gruppo tedesco con l’acquisizione di Sun diventa il numero due nel mercato dei detergenti per la casa e dei detersivi per il lavaggio. Il fondo Vestar, che ha investito 450 milioni di dollari nelle azioni Sun tra il 2007 e il 2008, ha riportato dalla vendita una percentuale di profitti superiore al 100%, secondo quanto comunicato da una persona vicino alla transazione. I detersivi e i prodotti per la casa generano un terzo del fatturato complessivo di Henkel, e il mercato nord americano «pe- sa» per il 20% delle vendite, stando ai dati dello scorso anno. Una percentuale destinata a crescere di molto dopo la M&A miliardaria appena chiusa con Sun Products. Sun, che ha la sede a Wilton, nel Connecticut, impiega circa 2000 persone e ha due stabilimenti produttivi negli States, oltre a un sito dedicato solo alla ricerca e sviluppo. Il suo portafoglio di marchi include anche Dial, che produce detergenti professionali destinati al mercato delle lavanderie. Un altro mercato sul quale Henkel punta ad entrare pesantemente. L’obiettivo di Henkel, dopo questa operazione, è di raggiungere a fine anno un fatturato mondiale di 22 miliardi di dollari. Nonostante la notizia dell’acquisizione, ieri le azioni Henkel, quotata alla Borsa di Francoforte, hanno perso lo 0,3% a 104,7 euro, nel caos generale dei mercati dopo il voto britannico al referendum per uscire dalla Ue. Consulente di Henkel nella M&A è stato lo studio Perella Weinberg Partners, con l’assistenza di Credit Suisse, e dello studio legale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton. L’acquisizione verrà finanziata da Deutsche Bank, JP Morgan e Bnp Paribas. Ri.Ba. © RIPRODUZIONE RISERVATA TRIBUNALE DI VERCELLI SEZIONE FALLIMENTARE CONCORDATO PREVENTIVO RISERIA PRODOTTI DEL SOLE SPA N. 13/2014 Veneto Banca S.p.A. Sede Legale: Montebelluna (TV), Piazza G.B. Dall’Armi, 1 Iscritta all’Albo delle Banche al n. 5679 - ABI n. [5035.1] Capitale Sociale Euro 373.460.103,00 Iscritta al Registro delle Imprese di Treviso al n. 00208740266 Capogruppo del Gruppo Bancario Veneto Banca iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari al n. 5035.1 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi AVVISO RELATIVO - ALLA CONCLUSIONE DELL’OFFERTA GLOBALE - ALL’AVVENUTA PUBBLICAZIONE AI SENSI DELL’ARTICOLO 9, COMMA 5, DEL REGOLAMENTO ADOTTATO DALLA CONSOB CON DELIBERA 11971 DEL 14 MAGGIO 1999, COME SUCCESSIVAMENTE MODIFICATO ED INTEGRATO, DEL SECONDO SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVO Veneto Banca S.p.A. (“Veneto Banca” ovvero la “Società”) comunica che, in data 24 giugno 2016, si è conclusa l’offerta globale (l’“Offerta Globale”), composta dall’offerta in opzione ai soci (l’“Offerta in Opzione”) e dal collocamento istituzionale (il “Collocamento Istituzionale”), avente ad oggetto le azioni ordinarie di Veneto Banca (le “Nuove Azioni”) rinvenienti dall’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Società riunitosi in data 30 maggio 2016 (l’“Aumento di Capitale”). dell’Accordo di Sub-Garanzia, a sottoscrivere tutte le Nuove Azioni non collocate nell’ambito dell’Offerta Globale. Il perfezionamento dell’Aumento di Capitale consentirà di riportare i coefficienti patrimoniali della Banca al di sopra della soglia minima stabilita dalla Banca Centrale Europea (10,25% a decorrere dal 30 giugno 2016): il CET 1 ratio del Gruppo Veneto Banca pro forma per l’Aumento di Capitale si attesterà infatti (sia in regime transitorio che fully loaded) sopra l’11%. Il Prezzo di Offerta delle Nuove Azioni è stato fissato, al termine del Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 24 giugno 2016, in Euro 0,10 per Azione, pari al valore minimo del Range di Prezzo, anche tenuto conto degli impegni di sottoscrizione del Fondo Atlante. L’Offerta Globale è stata coordinata e diretta da Banca IMI S.p.A. che agisce in qualità di Global Coordinator e Joint Bookrunner; Citigroup Global Markets Limited, Credit Suisse Securities (Europe) Limited, Société Générale e UBS Limited agiscono in qualità di Co-Global Coordinator e Joint-Bookrunner, mentre Barclays Bank PLC, Commerzbank AG (London Branch), Natixis SA e UniCredit S.p.A. agiscono in qualità di Joint Bookrunner. In ragione del summenzionato Prezzo di Offerta, il rapporto di opzione è pari a 81 Nuove Azioni ogni vecchia azione detenuta. Nell’ambito dell’Offerta Globale sono state presentate adesioni per un importo complessivo pari a Euro 22.330.793,98 pari al 2,23% del controvalore dell’Offerta Globale. Si precisa pertanto che, Borsa Italiana S.p.A., con avviso n. 12564 del 24 giugno 2016, preso atto dei risultati dell’Offerta Globale, non ha disposto l’avvio delle negoziazioni delle azioni Veneto Banca sul Mercato Telematico Azionario ("MTA"). Pertanto - ai sensi di quanto previsto dalla Sezione Seconda, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.1 “Condizioni alle quali l’Offerta Globale è subordinata” del Prospetto Informativo - gli aderenti all’Offerta in Opzione avranno il diritto di revocare la loro adesione entro il termine di 2 giorni lavorativi dalla data di pubblicazione di apposito avviso integrativo, che si prevede sia pubblicato il 25 giugno 2016 sul sito internet dell’Emittente (www.venetobanca.it) nonché sui quotidiani ”Il Sole 24 Ore”, “Milano Finanza” e “Il Giornale”. La revoca della sottoscrizione dovrà avvenire mediante presentazione di apposita dichiarazione presso la sede o le filiali di Veneto Banca S.p.A. o le filiali delle banche italiane del Gruppo Veneto Banca, ovvero degli altri Intermediari Autorizzati presso le quali è stata presentata la Scheda di Adesione. Inoltre, per effetto della mancata disposizione dell’avvio delle negoziazioni delle azioni Veneto Banca sul MTA, sia il Collocamento Istituzionale che le adesioni relative sono venute meno, senza necessità di specifica revoca. L’Offerta Globale è subordinata alla condizione che l’Aumento di Capitale sia integralmente sottoscritto entro la Data di Regolamento dell’Offerta Globale, attualmente prevista per il 30 giugno 2016. Si precisa che, secondo quanto previsto dall’Accordo di Garanzia sottoscritto in data 31 maggio 2016 tra Veneto Banca e il consorzio di garanzia organizzato e gestito da Banca IMI S.p.A., nonché dall’Accordo di Sub-Garanzia sottoscritto in pari data tra Banca IMI (anche in nome e per conto del Consorzio di Garanzia) e Quaestio Capital Management SGR S.p.A. (in nome e per conto del Fondo Atlante), il Fondo Atlante si è impegnato, alle condizioni e ai termini Veneto Banca è stata assistita da Rothschild, in qualità di advisor finanziario dell’operazione. * * * Veneto Banca comunica inoltre l’avvenuto deposito presso Consob del Secondo Supplemento al Prospetto Informativo a seguito di approvazione comunicata con prot. 0059129/16 del 24 giugno 2016 (il “Secondo Supplemento”). Il Secondo Supplemento è disponibile presso la sede sociale di Veneto Banca S.p.A., in Montebelluna (TV), piazza G. B. Dall’Armi, n. 1, nonché sul sito internet di Veneto Banca S.p.A. (www.venetobanca.it). Il Secondo Supplemento deve essere letto congiuntamente al Prospetto Informativo e al Primo Supplemento, ai sensi dell’articolo 9, comma 5, del Regolamento adottato dalla Consob con delibera 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato, depositato presso Consob in data 17 giugno 2016. L’informativa completa su Veneto Banca S.p.A. può essere ottenuta solo sulla base della consultazione congiunta del Secondo Supplemento, del Primo Supplemento e del Prospetto Informativo. Ai sensi dell’art. 95-bis, comma 2, del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 gli investitori che prima della pubblicazione del Secondo Supplemento hanno già accettato di sottoscrivere le Nuove Azioni hanno il diritto, esercitabile entro due giorni lavorativi dalla pubblicazione del Secondo Supplemento, di revocare la loro sottoscrizione, presentando apposita dichiarazione presso la sede o le filiali di Veneto Banca S.p.A. o le filiali delle banche italiane del Gruppo Veneto Banca, ovvero degli altri Intermediari Autorizzati presso le quali è stata presentata la Scheda di Adesione. Il diritto di revoca è pertanto esercitabile entro il 28 giugno 2016. I termini con la lettera maiuscola hanno il medesimo significato agli stessi attribuito nel Prospetto Informativo, nel Primo Supplemento e nel Secondo Supplemento, ai quali si rinvia. Montebelluna (TV), 25 giugno 2016 COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA Per la pubblicità legale su Il Sole 24 Ore Via Monte Rosa, 91 20149 Milano Tel. 02 3022 3594-3257-3126 Fax. 02 3022 3259 email: [email protected] INVITO A PRESENTARE OFFERTE IRREVOCABILI DI ACQUISTO IN BUSTA CHIUSA Il liquidatore Giudiziale Dott. Claudio Maestroni, rende noto che è posto in vendita il complesso aziendale di proprietà della società in Concordato Preventivo, alle condizioni indicate in calce. – Complesso aziendale sito nel comune di Costanzana (VC) e costituito principalmente da immobili, da macchinari di produzione, dai beni mobili, come da perizia depositata in Tribunale dal Geom. D’Aniello di Vercelli ed alla quale si rimanda. È stata consegnata alla Procedura offerta irrevocabile di acquisto di Euro 3.382.400,00 (tremilionitrecentoottantaduemilaquattrocento/00), oltre imposte di legge e spese di registrazione ed oneri di trascrizione, per l’acquisizione del predetto complesso aziendale. Gli Organi della procedura intendono ricevere e vagliare offerte migliorative. Gli interessati sono invitati a presentare offerta irrevocabile per l’acquisto dell’intero complesso aziendale della società in Concordato Preventivo secondo le seguenti CONDIZIONI DI VENDITA 1. La vendita del complesso aziendale come sopra descritto avviene nello stato di fatto e di diritto in cui si trova e senza alcuna garanzia per vizi, mancanza di qualità o difformità della cosa venduta, od oneri di qualsiasi genere, al prezzo base determinato a corpo e non a misura, di Euro 3.382.400,00 (tremilionitrecentoottantaduemilaquattrocento/00), oltre imposte di legge con pagamento entro 30 gg. dall’eventuale aggiudicazione. L’aggiudicatario rinuncia a far valere in futuro nei confronti della procedura qualsiasi eccezione e/o pretesa e/o richiesta e/o contestazione in ordine allo stato del complesso aziendale. 2. La dichiarazione di offerta, che costituisce a tutti gli effetti proposta di acquisto irrevocabile valida a tutto il 30.09.2016, dovrà essere presentata entro e non oltre le ore 12 del giorno 28 luglio 2016, in busta chiusa riportante all’esterno la dicitura “Concordato preventivo Riseria Prodotti del Sole SpA – offerta irrevocabile d’acquisto del complesso aziendale di Costanzana” presso lo studio del Commissario Giudiziale, D.ssa Giulia Gallarati, in Via XX Settembre 37 a Vercelli. 3. La dichiarazione di offerta dovrà contenere, a pena di inammissibilità, i seguenti elementi: ii) dichiarazione espressa di accettazione del complesso aziendale posto in vendita come visto e piaciuto nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, così come descritto iii) prezzo offerto per l’acquisto del complesso aziendale, per un importo non inferiore a quello indicato a corpo di Euro 3.382.400,00 (tremilionitrecentoottantaduemilaquattrocento/00), oltre imposte di legge, spese di trasferimento e pagamento entro 30 sulla piazza italiana intestato al “Concordato preventivo Riseria Prodotti del Sole SpA”, per una somma pari al 10% del prezzo offerto per l’acquisto del complesso aziendale, a titolo di deposito cauzionale da imputare in conto prezzo in caso di accettazione dell’offerta, e che sarà incamerato a titolo di penale in caso di successivo mancato versamento del saldo del prezzo entro il termine concordato o di rinuncia all’acquisto. 4. L’apertura delle buste con le offerte avverrà il giorno 29 luglio 2016 con inizio alle ore 11 presso lo studio del Commissario Giudiziale in Via XX Settembre n. 37 a Vercelli. 5. Avvenuta l’apertura delle buste, in presenza di più offerte di importo pari o superiore ad Euro 3.382.400,00 (tremilionitrecentoottantaduemilaquattrocento/00) sarà dato corso ad una gara informale tra tutti gli offerenti presenti, ovvero loro rappresentanti muniti di procura, che avrà come prezzo base il più alto proposto, con rilancio minimo di Euro 100.000,00 (centomila/00). 6. L’aggiudicazione avverrà in favore del soggetto che avrà formulato l’offerta migliore. Per offerta migliore si intenderà quella con prezzo più alto. Agli offerenti la cui proposta non troverà accoglimento verrà restituita la cauzione infruttifera. stipulato entro 30 giorni dal versamento del saldo dinanzi al notaio designato dall’aggiudicatario. Nel caso in cui l’offerente non provveda al versamento del saldo del prezzo nei termini di cui sopra, il deposito cauzionale non verrà restituito ma sarà incamerato a titolo di penale. 8. Le imposte di legge e tutte le spese relative alla vendita, al passaggio di proprietà, al compenso del notaio che redigerà l’atto, nonché tutte le altre spese necessarie, saranno a carico dell’acquirente. La perizia del perito estimatore nominato dalla procedura è disponibile presso lo Studio del Commissario Giudiziale. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Liquidatore Giudiziale presso il Commissario Giudiziale. Via XX Settembre, 37 Vercelli, Tel. 0161/54937 – 0161/257325, Fax 0161/257363, e-mail [email protected] - [email protected] Vercelli, 23 Giugno 2016 IL LIQUIDATORE Claudio Maestroni Ministero della Salute AVVISO PUBBLICO PER LA RICERCA DI OFFERTE DI COFINANZIAMENTO DEL PROGETTO NAZIONALE DI GENOMICA APPLICATA ALLA SANITÀ PUBBLICA, DENOMINATO «PROGETTO GENOMI ITALIA» La «Commissione nazionale genomi italiani» (di seguito «Commissione») è stata istituita con decreto del Ministro della salute 14 marzo 2016, ai sensi dell’articolo 1, commi 580 e 581, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, per istruire la realizzazione di un’infrastruttura dedicata ad un progetto nazionale di genomica applicata alla sanità pubblica, denominato «Progetto genomi Italia» (di seguito «PgI»), volto alla realizzazione di un piano nazionale di implementazione medico-sanitaria delle conoscenze e tecnologie genomiche, con particolare riguardo al sequenziamento, all'analisi e alla valorizzazione scientifica e clinica delle sequenze genomiche della popolazione italiana. Per tale finalità, la citata legge 28 dicembre 2015, n. 208, ha istituito presso il Ministero della salute un fondo denominato «Progetto genomi Italia», al quale è assegnata la somma di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, e ha condizionato la realizzazione del Progetto all’individuazione di uno o più soggetti, pubblici o privati, che si impegnino a cofinanziare il Progetto medesimo, nella misura non inferiore alle risorse destinate annualmente dallo Stato. Il presente avviso è finalizzato a individuare uno o più soggetti, pubblici o privati, che si impegnano a cofinanziare il PgI, nella misura non inferiore alle risorse destinate annualmente dallo Stato, pari a 5 milioni di euro. L’offerta di cofinanziamento dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2016 e sarà esaminata dalla Commissione ai fini dell’ammissione al cofinanziamento stesso. Il testo completo del presente avviso e i relativi allegati sono reperibili al link http://www.salute.gov.it/progettogenomi. Sabato 25 Giugno 2016 www.ilsole24ore.com @ 24ImpresaTerr IL GIORNALE DELL’ECONOMIA REALE t AGRICOLTURA/1 AGRICOLTURA/2 Massimo Agostini u pagina 26 Giorgio dell’Orefice u pagina 26 Per gli zuccherifici il rischio dei prezzi Pronte a scattare le multe sull’olio Meccanica/1. Ieri l’assemblea di Assomac (+1,93% la produzione) - La presidente Marchioni Bocca: la sfida è anticipare i mercati Calzature, macchinari in ripresa Boccia: collaborare per intercettare la globalità, senza ostacoli noi primi al mondo LOMBARDIA Katy Mandurino DESENZANO DEL GARDA (BRESCIA) p«Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano». Ricorda un detto africano la presidente di Assomac Gabriella Marchioni Bocca per lanciare il messaggio centrale dell’assemblea annuale della associazione che presiede, la quale raggruppa i costruttori di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria. Il messaggio è «lavorare insieme per crescere», claim che fornisce il titolo alla giornata. Ieri, a Desenzano del Garda, le 240 imprese associate hanno fatto il punto sull’andamento congiunturale del settore e, all’ombra della Brexit, che ha aggiunto un ulteriore senso di incertezza sul futuro, hanno delineato le linee di sviluppo per i prossimi anni. I dati relativi al 2015 sono di tutto rispetto: la produzione è cresciuta dell’1,93% e, anche se non ha raggiunto i livelli del 2014 (quando la crescita è stata del 9,56%), rappresenta comunque più di due volte il tasso di crescita dell’economia italiana. L’export è cresciuto per il terzo anno consecutivo con un incremento del 2,28% (430 milioni di euro). Tuttavia, delle sei sottosezioni che compongono Assomac, solo le macchine per calzature tradizionali e quelle in sintetico sono cresciute, con aumenti del 9,89 e SCENARIO A DUE FACCE Crescita sostanziosa soltanto per le macchine destinate a calzature tradizionali e in sintetico. Soffrono ancora quelle per conceria e pelletteria 7,52%. Mentre le macchine per conceria e quelle per pelletteria hanno perso rispettivamente il 4,07 e il 4,97%. «Dobbiamo essere in grado di stare al passo con i tempi e innovare – ha detto la presidente Marchioni Bocca –. La sfida principale è interpretare al meglio e in anticipo le richieste del mercato. Per far questo diventa fon- damentale fare sistema, attuare una profonda sinergia su progetti di filiera. Collaborare oggi è un dovere: insieme è meglio». «Nel secondo Paese industriale d’Europa, con un tasso di imprenditorialità tre volte la media europea, quello che dobbiamo fare è collaborare per intercettare i mercati globali – ha sottolineato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia -. Ma bisogna crescere, diventare grandi, anche restando piccoli, usando le reti o i contratti di filiera». I produttori di macchine per calzature e pelletteria hanno dalla loro una specializzazione unica, innovazione di prodotto e avanguardia nella tecnologia, ma si scontrano con un costo energetico che è il 30% in più rispetto a quello della Germania, con una politica dei dazi estremamente penalizzante (solo per le calzature, si parla di dazi del 40% per i prodotti italiani che vanno all’estero contro l’8% dei dazi applicati sui prodotti in entrata), con un costo del lavoro per unità di prodotto che è 30 volte superiore a quello tedesco. «Senza questi deficit saremmo i primi nel mon- do – ha detto Boccia –, ma da soli non si va da nessuna parte. Allora dobbiamo occuparci di politica, contro i monopoli equidistanti dai partiti. Dobbiamo spingere su interventi organici di politica economica che prevedano superammortamenti, detassazioni e decontribuzioni, per ridurre questi handicap di produttività». Anche tracciabilità , trasparenza e formazione sono tematiche strategiche per la competitività delle imprese del settore. «Servono per offrire ai nostri clienti un motivo in più per continuare a scegliere le nostre tecnologie. È questo è fondamentale», ha spiegano Marchioni Bocca. E in attesa di capire come evolve la situazione europea dopo la defezione della Gran Bretagna, un ultimo cenno è stato fatto in assemblea alle banche, che devono cambiare il proprio sistema di valutazione degli asset imprenditoriali: «I parametri devono essere qualitativi – ha concluso Boccia –, gli intangibili hanno un valore reale che va calcolato. Sediamoci ad un tavolo con Abi e cambiamo insieme». © RIPRODUZIONE RISERVATA EMILIA ROMAGNA Ilaria Vesentini BAGGIOVARA (MODENA) pI costruttori italiani di macchine per ceramica chiudono un 2015 da record, mettendo in fila il secondo anno consecutivo di forte crescita (+8% dopo il +7% del 2014), e sfiorano i 2 miliardi di euro di giro d’affari, battendo così di oltre due punti i il precedente primato del 2007. Quando il settore rappresentato da Confindustria-Acimac raggiunse il suo picco per poi passare anni di crisi. A trainare le vendite è l’export,chevaleil77%delbusiness edècresciutodel9,1%,nonchéilre- cupero della domanda dei produttori di piastrelle (primi clienti con l’83% dei volumi e un +6,1% ) . «Rappresentiamo una nicchia d’eccellenza e siamo leader nel mondo, con circa la metà del mercato. La nostra forza è il distretto, dove l’interazione e contaminazione tra clienti e fornitori è costante», spiega il nuovo presidente Paolo Sassi, eletto ieri alla guida dell’Associazione costruttori italiani macchine eattrezzatureperceramica(150imprese, oltre 6.200 addetti) in occasione dell’assemblea annuale nella sede a Baggiovara di Modena. Ottime anche le prospettive per il 2016, stando ai primi tre mesi dell’anno (+9%) con i mercati esteri a fare da locomotiva (+14,2%), mentre rallentano (-5,9%) le vendite in Italia. Dopo due anni di forte recupero sul mercato interno, con un +4,3%nel2015secondoilcentrostudi Acimac, che conferma il dinamismo degli investimenti rilevato a suavoltadaConfindustriaCeramica tra i produttori di piastrelle (+22,7% nel 2015,). All’estero spicca invece la forte accelerazione di macchine vendutealcompartolaterizi(+42%)apresagire una ripresa globale del settore edile. «Se con lo stop della Russia,lafrenatadelBrasile,laripresaal ralenti dell’Iran siamo riusciti comunque a mettere a segno performancecomequelledel2015,significa che abbiamo chance enormi di migliorare in un contesto meno avverso», commenta Sassi, presidente della Bmr di Scandiano, pieno di- MILANO pNon c’è pace per il progetto Assemblea Assomac. Gabriella Marchioni Bocca con Vincenzo Boccia L’andamento Quota di mercato dei principali esportatori di macchine pelle-calzature. In % (dati al 2015) Corea del Sud Germania Cina Italia 41 24 5 6 9 12 3 Taiwan Cina-Italia Altri Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Assomac Le dinamiche del fatturato Valori in milioni di euro e variazione % su anno precedente stretto delle piastrelle di Sassuolo. E gli associati Acimac non hanno di che preoccuparsi, come impatto economico diretto, neppure dell’effetto Brexit: l’Europa concentra meno del 20% dell’export delle macchine per ceramica made in Italy (1,522 miliardi in totale) e la Gran Bretagna uno zero virgola. C’è un dato, nella 24esima indagine Acimac presentata ieri, che suona un alert: la crescente polarizzazione del tessuto produttivo. Perché mentre le piccole imprese (quelle sotto i 2,5 milioni di ricavi) perdono oltre 10 punti di business, le“grandi”(setalisipossonodefinire le 19 realtà sopra i 10 milioni di ricavi, che concentrano l’83% del settore) corrono oltre le due cifre. © RIPRODUZIONE RISERVATA Italia 2012 1.672,7 Estero 2013 1.715,6 (-4,1%) (+2,6%) 1.291,3 1.370,9 381,4 344,7 (-7,2%) (+0,1%) (+6,2%) (-9,6%) 2014 1.836,3 (+7,0%) 2015 1.982,8 (+8,0%) 1.394,6 1.522,0 441,7 460,8 (+1,7%) (+28,1%) (+9,1%) (+4,3%) Fonte: Acimac Gara Ilva. Sarà diluita la quota Erdemir - Marcegaglia chiude all’aggregazione «larga» Commercio al dettaglio Cordata Arvedi, pronto il piano B PUGLIA Matteo Meneghello pLa posizione «attendista» di Erdemir non scoraggia Arvedi, che con Delfin (la finanziaria di famiglia di Leonardo Del Vecchio, ieri era atteso un pronunciamento definitivo) e probabilmente Cdp (l’ufficialità è rimandata al Cda di martedì) intende presentare comunque, entro fine mese, un’offerta in cordata per rilevare Ilva. La volontà di proseguire, esplicitata dal presidente del gruppo cremonese, Giovanni Arvedi, martedì durante l’audizione in commissione Industria del Senato («avanti anche senza Erdemir») è stata confermata ieri da una fonte vicina ai soggetti che compongono la cordata. Nonostante Erdemir avesse firmato un documento di governance, i soggetti poten- propri asset, debitamente valorizzati, all’interno della newco. Sempre Arvedi, secondo alcuni osservatori, aveva nelle sue parole lasciato intendere la possibilità di una eventuale ricomposizione più ampia della squadra, con potenziali contaminazioni a beneficiodell’altracordata,compostada Marcegaglia e da ArcelorMittal. Un’ipotesi rilanciata anche da altri osservatori. Su questo tema però il presidente del gruppo mantovano, Antonio Marcegaglia, pur rinnovando a Cdp l’invito a fare parte della compagine, ha ribadito il patto che lo vincola al partner franco-indiano, sottolineando le divergenze tra i piani industriali delle due proposte. «Siamo da sempre schierati a fianco di ArcelorMittal e questa é una scelta legata alla loro forza industriale e finanziaria - ha detto ieri a margine degli Stati generali dell’acciaio, organizzati da Siderweb -. Riteniamo che sia il candidato piú qua- lificato». Marcegaglia ha detto che«l’impegnodiMittalèuninvestimento serio, solido e di medio termine: è interessata a una maggiore presenza in Italia che rafforzi il mercato. Una Ilva a 6 milioni minimo, che è il nostro piano industriale, è necessaria all’Italia e funzionale ai piani di Mittal». Durante gli Stati generali il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, ha ribadito il suo giudizio negativo sulla gestione commissariale di Ilva («una gigantesca distruzione di ricchezza, una violazione dei principi fondamentali, un’ombra sulla reputazione internazionale del Paese»). Parlando della futura «geografia dell’acciaio» Gozzi ha inoltre aggiunto che «la Cina va controllata sul piano del dumping, ma dal punto di vista competitivo non è temibile. Saranno altri paesi, in particolare Russia, India, Brasile, Ucraina, i protagonisti del futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA dello Human Technopole, il polo di ricerca avanzata sulle scienze umane che, nei piani del Governo, dovrà sorgere nell’ex area Expo di Milano. A riaccendere le polemiche sul metodo adottato dal Governo per la sua realizzazione (un metodo “Top Down” che ha individuato nell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova il capofila del progetto) è stato un intervento della senatrice Elena Cattaneo durante un convegno sul finanziamento pubblico alla ricerca organizzato ieri all’Università Statale di Milano. «È una questione di metodo e non di merito – ha spiegato la senatrice, ribadendo le critiche già esposte in un documento depositato in Senato lo scorso 4 maggio –. Non contesto il progetto in sé di un Tecnopolo sulle scienze umane, anzi, ma il sistema, improvvisato e discrezionale, utilizzato dal Governo per identificare il soggetto che si occupa del progetto, senza una gara e quindi senza competizione, destinandogli con una legge 80 milioni per gestirlo». Per progetti di questo genere, ha aggiunto la senatrice, servono invece bandi internazionali: «Il tempo per raddrizzare le cose c’è. Spero che il Governo ripensi il metodo e faccia al più presto una gara». Anche il rettore della Statale, Gianluca Vago — che insieme ai rettori dell’Università Bicocca e del Politecnico di Milano fa parte con Iit del coordinamento che ha seguito la messa a punto del piano per il Tecnopolo presentato al Governo lo scorso febbraio – ha precisato ieri che «serve un segnale di discontinuità gestionale rispetto al modello iniziale». Vago auspica la creazione di un organismo “terzo”, giuridicamente riconosciuto, che riceva e gestisca i fondi governativi. «Se la struttura rimane quella attuale, noi ci chiamiamo fuori», ha aggiunto. Smussa i toni della polemica Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Iit, dicendosi aperto al confronto e a fare un ANDAMENTO CONGIUNTURALE Var.% sul mese precedente. Dati destagionalizzati, aprile 2014/apr.’16 0,6 0,0 -0,3 Andrea Biondi BISCEGLIE (BT). Dal nostro inviato pDal sito per noleggiare im- -0,9 2015 apr.‘16 ANDAMENTO TENDENZIALE Var.% sullo stesso mese dell’anno precedente. Dati grezzi, apr.’14/apr.’16 3,0 1,5 0,0 -1,5 -3,0 -4,5 apr.’14 © RIPRODUZIONE RISERVATA CONVEGNO A MILANO L’appello: «Un’agenzia per la ricerca» pPochi, incerti, e in ritar- do. L’Italia, si sa, non brilla certo in Europa per finanziamenti pubblici destianti alla ricerca: l’1,27% del Pil nel periodo 2011-2014. Ma il problema non è soltanto la quantità, come è emerso nel convegno organizzato dalla Statale di Milano sul tema. Si tratta anche di innovare gli strumenti per la gestione di tali fondi, ad esempio attraverso la costituzione di una Agenzia per la ricerca come esiste in quasi tutti i Paesi europei, che individui le priorità su cui investire. Dal vino alle suole «2.0», startup in cerca di fondi -0,6 apr.’14 passo indietro nel caso il Governo decidesse di creare un soggetto giuridico terzo per gestire il Tecnopolo. Tuttavia, non ci sta a sentir gettare fango sull’istituto che dirige: «Ci hanno accusati di aver ricevuto finanziamenti che invece non sono a bilancio dell’Iit – ha detto –. Ci hanno accusati di opacità e invece i nostri conti sono trasparenti e pubblici». Proprio ieri, l’Iit ha reso disponibile sul sito una replica punto per punto al documento presentato dalla senatrice Cattaneo. Tuttavia, precisa Cingolani, «Risponderò ufficialmente nelle sedi istituzionali: ho già chiesto una audizione alle Camere e siamo in attesa di convocazione». Per quanto riguarda il Tecnopolo, invece, Cingolani ricorda: «SonostatochiamatodalloStato a fare un progetto e l’ho fatto. Attendiamo a breve le valutazioni degli esperti interpellati dal ministero per la Ricerca, poi recepiremo le osservazioni e presenteremo il masterplan definitivo. Io mi fermo lì. Decideranno il Governo e il Parlamento quale governance serva e a chi affidarla». Hi-tech. Le idee di impresa a Digithon 0,3 zialmente coinvolti nella cordata avevano previsto un «piano B», nel caso in cui il Consiglio di amministrazione turco, come di fatto è avvenuto, non fosse riuscito a formulare una decisione entro i termini stabiliti (da subito era emersa l’intenzione dei turchi di deliberare solo a settembre). Lo schema alternativo prevede la diluizione dell’equity necessario tra i tre soggetti rimasti in campo. La cordata può restare in corsa anche perchè, come è emerso dall’audizione di Arvedi nei giorni scorsi, il ruolo industriale è affidato esclusivamente al gruppo italiano, mentre per i turchi era stata ritagliata una partnership prevalentemente finanziaria. A maggior ragione nella fase successiva di integrazione industriale (anche questa abbozzata nell’intervento di Arvedi in Senato) il gruppo cremonese potrebbe ulteriormente salire all’interno della compagine attraverso il conferimento dei Si riaccendono le polemiche sul Tecnopolo Giovanna Mancini Meccanica/2. La nicchia del made in Italy leader mondiale (2 miliardi di fatturato) chiude il 2015 con una crescita dell’8% trainata dall’export Record delle macchine per ceramica Post-Expo. Cingolani: aperti al confronto 2015 apr.‘16 Ad aprile le vendite giù dello 0,5% Ad aprile i dati Istat sul commercio al dettaglio registrano, su base annua, un calo dello 0,5% a valore e dello 0,9% a volume, con l’alimentare a -1,6% e il non alimentare a +0,1%. In aprile le vendite sono state influenzate dalla Pasqua, quest’anno anticipata a marzo. Secondo Federdistribuzione siamo in una sorta di area di parcheggio dalla quale facciamo fatica a uscire: i consumi non calano più ma non riescono a riprendersi in misura significativa. barcazioni come si vuole in qualsiasi parte del mondo alla soletta intelligente che riscalda o raffredda il piede. Dalla piattaforma per mettere in contatto produttori di vino e consumatori che si scambiano valuta digitale con la tecnologia “blockchain” (il futuro per questo tipo di transazioni) alla app mobile per chiedere passaggi in moto e scooter . Ieri è stata la giornata delle idee d’impresa a Digithon, iniziativa ideata dal parlamentare pugliese Francesco Boccia. La testimonianza di Andrea Pezzi (oggi ceo di TheOutplay) ha aperto la maratona di idee d’impresa (100) che si svolgerà fino alle 15 di oggi con premiazione finale sulla base (anche ma non solo) di voti online (ieri ne erano ar- rivatida45Paesi).Idee,maanche risorse. «Si può trovare risposta nel supporto di incubatori, anchequotati,ecrowdfunding»,ha detto Massimiliano Lagreca (Borsa Italiana). «Siamo stati la prima autorità europea a regolare il crowdfunding con all’attivo 20 portali online dedicati» ha aggiunto Guido Stazi, segretario Consob. Cinquanta le offerte presentate, a buon fine per la metà, con «target medio di 320mila europercirca6milioniraccolti». Tassello da non trascurare, parlando di risorse, è «il collegamento con l’America» ha poi spiegato Fernando Napolitano, che dagli Usa investe in startup e favorisce l’incontro fra startup e investitori. «Con programmi Best e One Week Acceletator creiamo competenze e link proprio per sviluppare imprese». © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 AGRICOLTURA Sicurezza. Dal 1° luglio in vigore il decreto con un ulteriore giro di vite contro le irregolarità nel settore In breve Scattano le nuove multe sull’olio FORMAZIONE/1 Master in filosofia del cibo e del vino Sanzioni fino a 12mila euro per le indicazioni che falsificano l’origine Via al Master in filosofia del cibo e del vino, firmato da Intesa Sanpaolo, Iswa (Italian signature wine academy) e università San Raffaele. Secondo i promotori, il master preparerà manager che daranno valore all’unicità del made in Italy nel settore agroalimentare e vitivinicolo, grazie alla convergenza di molteplici discipline. A siglare l’accordo sul master sono stati Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei territori di Intesa Sanpaolo, Nicola Bedin, consigliere delegato dell'università Vita-Salute San Raffaele e Marilisa Allegrini, presidente di Iswa. Giorgio dell’Orefice ROMA pDopo mesi di discussioni su un temuto rischio di depenalizzazione è stato varato il decreto legislativo 103/2016 che fissa il nuovo regime di sanzioni per le irregolarità nell'olio d'oliva. Pubblicato in Gazzetta ufficiale (n. 139) entrerà in vigore il prossimo 1 luglio. Il dlsg riscrive il regime sanzionatorio adeguandolo alla normativa Ue e rappresenta un passo avanti per la tutela dell'olio d'oliva made in Italy e per la difesa dei consumatori . Il provvedimento oltre alle regole per l’ utilizzo degli imballaggi (nelle vendite dirette), la corretta tenuta dei registri degli oli e le modalità da seguire per l'identificazione delle partite, le norme sulle categorie di olio e le altre indicazioni facoltative e obbligatorie da riportare in etichetta, contiene anche alcune novità in materia di origine, vera e propria «ossessione» per l'olio d'oliva. Un aspetto infatti che nonostante FORMAZIONE/2 Corsi dedicati ai Consorzi di tutela Due giorni di formazione per i Consorzi di tutela e per le imprese associate organizzati dal Mipaaf in collaborazione con l’Ismea. Le lezioni in aula e le visite agli impianti sono state finalizzate a formare i direttori dei Consorzi, gli imprenditori e i manager delle aziende agricole del circuito Dop e Igp sulle strategie di sviluppo del sistema delle produzioni a marchio Ue. In prmo piano strategie di marketing, organizzazione di filiera e internazionalizzazione. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha ricordato la leadership italiana nei prodotti di qualità certificata e le potenzialità di sviluppo. «Oggi - ha detto - le prime 10 Dop e Igp nazionali sviluppano l’80% del fatturato, possiamo fare molto di più». sia stato già oggetto di molteplici provvedimenti di legge sia nazionali che comunitari tanto sull'origine tout court quanto sulle modalità (dimensioni dei caratteri e contrasto del colori) con le quali indicare in etichetta la provenienza del prodotto, continua a stimolare nuove iniziative senza LE REAZIONI Coldiretti promuove le misure che tutelano una produzione strategica Agrinsieme: bene l’introduzione della diffida però riuscire a innescare un automatico effetto di mercato. L'ultima frontiera è il contrasto al «country sounding», con la possibilità di multare anche solo l'evocazione sulle confezioni di olio d'oliva di un'origine geografica diversa da quella effettiva. La sanzione potrà oscillare tra un minimo di 2mila e un massimo di 12mila euro. «Si tratta di una norma di grande rilevanza – ha commentato il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina - perché per la prima volta viene sanzionato il solo fatto che vi siano sulla confezione dei segni che richiamano un'origine geografica diversa da quella correttamente indicata in etichetta. Come ad esempio nel caso di un olio d'oliva extravergine che riporti correttamente la dizione “Miscela di oli di oliva originari dell'Unione europea e non originari dell'Unione”, ma che al tempo stesso presenti sulla bottiglia o nel packaging segni, figure o illustrazioni che possono evocare un'origine solo italiana (tricolore, nomi o aggettivi di italianità)». La norma si applicherà a tutti i marchi registrati in Italia successivamente al 31 dicembre 1998 o in Europa dopo il 31 maggio 2002. Rilevante è poi la soluzione escogitata per evitare il rischio IN CIFRE +112% La produzione italiana Il Consiglio oleicolo internazionale ha stimato per la campagna 2015-16 un incremento record per l’Italia che arriverà a produrre 472mila tonnellate dopo il crollo dello scorso anno 900mila Le aziende Sono poco meno di un milione le aziende olivicole attive in Italia 3 miliardi Il fatturato È il giro d’affari stimato per l’olio d’oliva made in Italy depenalizzazione. Nel corso dei lavori parlamentari era emerso che la formulazione di alcuni articoli rischiava di applicare sanzioni solo amministrative a reati di rilevanza penale. Per questo si è optato per far precedere ogni articolo col quale si dispongono sanzioni pecuniarie dalla formula «salvo che il fatto non costituisca reato». Soddisfatte le organizzazioni agricole. La Coldiretti ha sottolineato il positivo giro di vite «contro falsificazioni e prodotti italian sounding, misure importanti per difendere un settore chiave del made in Italy alimentare». Dal canto suo Agrinsieme (il coordinamento di Confagricoltura, Cia, Alleanza coop e Copagri) ha evidenziato, in particolare, «l'introduzione della diffida per un elenco di inadempienze sanabili, un approccio più morbido delle istituzioni rispetto ad irregolarità relative ad adempimenti burocratici». © RIPRODUZIONE RISERVATA Rapporto Ue. Secondo le stime nel 2020 il prezzo comunitario potrebbe crollare del 15 per cento Zucchero a rischio nel dopo-quote Massimo Agostini ROMA pDal latte, allo zucchero, l'effetto dopo-quote potrebbe essere lo stesso: mercati instabili e volatilità dei prezzi che, nel 2020, potrebbero anche crollare del 15 per cento. A lanciare una sorta di pre-allarme per il settore bieticolo saccarifero è un rapporto della commissione Agricoltura del Parlamento europeo,dicuisiparleràinun'audizione a Bruxelles il 13 luglio prossimo. Un documento che fornisce alcune indicazionisulfuturodelsettore,ritenuto ancora strategico a livello eu- ropeo, nonostante la forte dipendenza da paesi extra-Ue, in particolare dopo l'abolizione delle quote produttive,fissataasettembre2017. In questo mercato l'Italia, che importa 1,3 milioni di tonnellate di zucchero l'anno, a fronte di un fab- LA PROPOSTA L’Italia per evitare ulteriori tagli punta a una rete di salvataggio con la conferma dell’attuale regime di aiuti accoppiati bisogno di 1,6 milioni, non è certo tra i principali player: il 75% della produzione comunitaria è garantito infatti da cinque paesi e il 53%, in particolare, da Francia e Germania. Ma il nostro Paese resta comunque interessato a questa filiera produttiva, in quanto fonte di reddito per agricoltori, imprese saccarifere e contoterzisti, e di biodiversità. Per non parlare dell'industria alimentare, che lavora tre quarti dello zucchero disponibile. In uno scenario che, in base a proiezioni Fao-Oecd al 2025, vedrà crescerelaproduzionemondialedi zuccheroaunamediadel2%l'anno, spintadall'aumentodelladomanda soprattutto in Africa e Asia, il sistema bieticolo saccarifero europeo dovrà necessariamente accelerare il processo di ristrutturazione avviato con la riforma Ue del 2006. IlrapportodelParlamento,dopo il 2017, prefigura tre scenari che dipenderanno comunque dal valore del mercato globale. Il primo, con un prezzo mondiale di 350 euro a tonnellata manterrebbe il prezzo comunitario dello zucchero intorno ai 400 euro,e vedrebbe rafforzareilprimatodelleareepiùcompeti- tive.Conilsecondoscenario(prezzo mondiale di 250 euro) si prefigurerebbe un crollo di quello comunitario a 340 (-15%) e porterebbe a inevitabili ulteriori tagli di imprese e superfici coltivate. Un terzo scenario, con un prezzo mondiale di 480 euro che farebbe lievitare quello Ue a 570, determinerebbe un aumento della produzione, con conseguente necessità di trovare nuovi sbocchi commerciali.Traglistrumenticaldeggiati per restare sul mercato, l'Italia propone - insieme ad altri nove paesi - il mantenimento degli aiuti accoppiati previsti dalla Politica agricola comune, attualmente pari a 520 euro a ettaro. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCATI IN ITALIA Dopo un avvio in sordina, la settimana ha registrato un crescendo dei listini, in particolare per le più pregiate varietà di risone. Ieri la Borsa merci di Mortara (Pavia) ha chiuso le contrattazioni per il Vialone Nano con un aumento di 20 euro, portando il fixing a una forbice di 430450 euro a tonnellata. Il gruppo Arborio-Volano ha fatto un balzo di 50 euro attestandosi a un massimo di 770 euro, mentre il Carnaroli, con uno scatto analogo, si è portato fino a 780 euro. Il trend rialzista si era del resto già profilato ancheallaGranariadiBologna,doveilCarnaroli giovedì ha chiuso a 770 euro, l’Arborio-Volano a 750. Più contenuti gli aumenti nei giorni precedenti a Milano e a Vercelli, dove il Volano-Arborio ha spuntato comunque prezzi massimi di 720-725 euro, il Carnaroli di 720-730 euro a tonnellata. M.Ago. © RIPRODUZIONE RISERVATA INDICI CONFINDUSTRIA Indici dei prezzi delle merci aventi mercato internaz., (34 prodotti) ponderati sul commercio mondiale (Usd) e sul commercio italiano (º) Alimentari (tot.) Bevande Cereali Carni Grassi Non alimentari (tot.) Fibre Vari industriali Metalli Combustibili (totale) Totale (escl. combust.) Totale generale Euro correnti (base 1977=100) Apr16 Mar16 Apr15 Apr16 Mar16 Apr15 129,28 78,81 184,37 124,47 133,69 278,54 187,15 324,21 272,17 320,71 213,05 272,37 130,97 80,05 181,69 131,52 129,64 280,38 178,73 321,15 283,93 294,33 214,83 258,63 144,96 76,38 189,61 161,37 150,62 372,87 183,21 353,45 480,70 450,67 272,87 370,84 130,01 79,19 185,38 125,26 134,38 280,14 188,06 326,22 273,66 322,60 214,27 273,96 134,20 81,96 186,15 134,86 132,78 287,34 183,00 329,25 290,90 301,67 220,15 265,07 152,87 80,48 199,92 170,29 158,77 393,22 193,03 372,91 506,84 475,37 287,77 391,14 Ore 17.00 18.00 19.00 20.00 21.00 22.00 23.00 24.00 ¤/MWh 27,950000 29,880000 37,000000 40,270000 40,572970 40,131800 37,758490 30,836530 DIAMANTI Valori Best - Average, in dollari Usa per carato. I prezzi indicati si intendono per la vendita all'ingrosso e all'origine nei Paesi di produzione, al netto di spese, valore aggiunto e imposte. Brillanti da 2.00 - 2.99 carati Colore Qualità Valori al 25.05.2016 D (bianco extra eccezionale +) if 20540 - 36498 D (bianco extra eccezionale +) vvs1 21576 - 29425 E (bianco extra eccezionale) vvs1 18166 - 23601 E (bianco extra eccezionale) vvs2 13986 - 19743 F (bianco extra+) vs1 11446 - 15846 F (bianco extra+) vs2 10980 - 13790 G (bianco extra) if 13572 - 17430 H (bianco) if 11240 - 13787 I (bianco sfumato) if 9044 - 10620 J (bianco sfumato) vs1 5730 - 7099 J (bianco sfumato) vs2 5481 - 6880 K (bianco leggermente colorito) if 5795 - 7100 Valutazione riferita a pietre corredate da certificazione di validità internazionale, tagliate a «brillante», di buone proporzioni di taglio, esenti da particolarità naturali indesiderate. Fonte: Rapaport, New York (Internet: www.diamonds.net) Annamaria Capparelli ROMA pNuovo giro di valzer all'Agea. Il direttore Stefano Antonio Sernia lascia, anche se il ministero delle Politiche agricole non ha ufficializzato le dimissioni. Tutto rinviato al 5 luglio con l'insediamento di Gabriele Papa Pagliardini, attuale responsabile dell'Autorità di gestione del Piano di sviluppo rurale della Puglia. Sernia dovrebbe transitare per un periodo al ministero per poi approdare, secondo alcune indiscrezioni, ad Agecontrol. Si chiude così, con il solito copione del cambio del vertice, l'ennesima fase di contestazioni all'Agea sulla gestione delle nuovedomandediaiutidirettiPacela messa in mora da parte di Confagricoltura e Copagri. Agrinsieme(ilcoordinamento costituito da Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle coop agroalimentari) ha però affermato che i problemi dell'Agea non si risolvono con le dimissioni: «Le preoccupazioni per le imprese agricole restano e i problemi vanno risolti con urgenza, primo fra tutti quello del danno che stanno subendo un gran numero di agricoltori con le decurtazioni dell'1% al giorno per il ritardo non per loro colpa nella presentazione delle domande». Ancora una volta è stata lanciata una richiesta chiara e forte: procedere a un profondo rinnovamento dell'Agenzia. La riforma è comunque già prevista dalla delega che il collegato agricolo (in fase di approvazione definitiva al Senato) assegna al governo per ridisegnare la fisonomia dell'Agea, con una netta separazione tra l'attività e il controllo affidato ad Agecontrol. All’ultimo atto d'accusa contro l'Agea per «inerzie, inefficienze e omissioni» Sernia aveva replicato (si veda il Sole 24 Ore del 18 giugno) spiegando che le difficoltà erano state determinate soprattutto dalla complessità della riforma Pac, una emergenza non solo italiana dal momento che il commissario all'Agricoltura Ue, Phil Hogan, era stato costretto a concedere la proroga LE PROSSIME MOSSE Nel collegato agricolo, in fase di approvazione al Senato, è già prevista la delega al governo per riformare l’Agenzia non solo per la presentazione delle domande, ma anche per il completamento dei pagamenti. Un fronte su cui Sernia aveva rivendicato l'efficienza di Agea che ha già pagato 1,7 miliardi, oltre il 90% del dovuto, con l'impegno a completare i pagamenti entro questo mese. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA CASSAFORTE 27 miliardi Il budget italiano Le risorse complessive assegnate all’Italia per il periodo 2014-2020 per gli aiuti diretti che transitano dall’Agea o dagli Organismi pagatori regionali. A questi fondi si aggiungono 10,4 miliardi di contributi Ue per lo sviluppo rurale. 1,7 miliardi I pagamenti diretti L’Agea ha già pagato quasi il 90% dei contributi e arriverà al 100% a fine mese. SULLE ALTRE PIAZZE A MILANO Chimici farmaceutici Rilevazione mensile del 08/06/2016 a cura della Camera di Commercio di Milano.Dal produttore o dall'importatore al commerciante all'ingrosso o all'industria farmaceutica, franco partenza. Iva esclusa.I prodotti quotati corrispondono alle caratteristiche previste dalle principali farmacopee internazionali.Il divario esistente tra i prezzi minimi e massimi è in relazione alle caratteristiche chimico-fisiche, alle fonti e al processo di produzione, al quantitativo e al tipo di confezione del prodotto. Acetilcisteina il kg. 25-40; acido acetilsalicilico 5,70-7; clavulanico 160200; folico 500-650; l-ascorbico (vitamina C) 9-26; ursodesossicolico 340370; acyclovir 55-105; alfuzosina 900-1200; allopurinolo 50-60; almotriptan 80-150; amikacina solfato 320-450; aloperidolo 413-870; alprazolam 21003000; ambroxolo cloridrato 90-113; aminofilina 8,30-16; amiodarone HCI 100-180; amlodipina besilato 180-220; amossicillina triidrato 2637; ampicillina sodica liofilizzata sterile 70-83; triidrata 27-35; articaina cloridrato 250-300; atorvastatina 350-430; l-arginina 13,20-20; atenololo 34-47; azithromicyna 230-270. Bacampicillina 250-300; benzidamina cloridrato 90-100; benzocaina 21-32; bisoprololo emifumarato 450700; brinzolamide 25-35; bromazepam 700-1200; budesonide al g. 6,5012; bupivacaina 330-440. Candesartan 450-550; carbamazepina 90170; carbocisteina 25-33; carvedilolo 280-510; cefaclor 195257; cefalessina monoidrato 57-67; cefazolina sodica sterile 167207; cefotaxima 290-320; cefradina 100-115; ceftazidima sterile 505605; ceftriaxone sodico sterile 210-270; cefurossima sodico 265335; celecoxib 80-150; cellulosa microcristallina 2,60-4,15; cetirizina 300360; ciprofloxacina 40-60; citalopram bromidrato 400-600; claritromicina 200-300; clortalidone 134-180. clotrimazolo 90-130. Desametasone il g. 2,30-3,20; desloratadina il kg. 350-450; diazepam 40-80; diclofenac sodico 33-75; diltiazem 80-130; domperidone 250-450; dorzolamide 4,507; Econazolo nitrato 90-105; escitalopram 1250-2000; etanercept 130-250: lefedrina cloridrato 68-90; enalapril 140-210; eparina sodica milioni U.I. 2843; esomeprazolo il kg. 595-895. Fenilefrina cloridrato 270-330; fenofibrate 80-98; finasteride 2000-4000; fluconazolo 350-450; fluoxetina 130160; flurbiprofene 150-180; flutamide 260-290; fluticasone 4080; formoterolo 80-120; fosfomicina trometamolo 150-180; fosinopril 15001800; furosemide 35-52. Gabapentin 50-75; genfibrozil 55-65; gentamicina solfato base il kg. 450-600; glibenclamide il kg. 80-138; glicina 7-14; glicole propilenico 1,90-2,50; glucosio anidro apirogeno 1,65-2. Ibandronato sodico 500-650; ibuprofen 15-25,80; idroclorotiazide 36-90; indapamide 600800; irbesartan 150-200; l-isoleucina 43,50-49; isosorbide mononitrato (20%) 60-80; itraconazolo 430-530. Ketoprofene 70-100. Lamivudina 270350; lamotrigina 210-300; lansoprazolo 360-540; latanoprost 20002300; lattosio 2,80-3,40; anidro 6-6,50; spray dryed 5-6,20; letrozolo 1824; l-leucina 27-31; levocetirizina 680-800; levodopa 50-129; levofloxacina 130-200; levulosio apirogeno 3,80-4,50; lidocaina cloridrato 35-40; l-lisina cloridrato 13,50-16,50; lisinopril 260-430; loratadina 470-680; lorazepam 270-530; lormetazepam 620-810; losartan 110-200. Mepivacaina 150210; mesalazina 50-70; metformina 4-4,50; metilprednisolone 15002000; metoprololo tartrato 37-50; mirtazapina 650-800; montelucast Na 1500-1900; moxifloxacina 300-400. Naproxene 45-55; nebivololo 26004000; nifedipina 56,50-160; nimesulide 30-65; nimodipina 150200; norfloxacina 70-95. Olanzapina 1500-2100; omega 3 90110; omeprazolo 110-250. Pantoprazolo sodico 190-230; paracalcitolo 170260; paracetamolo 5,50-9,50; paroxetina 1000-1300; perindopril terbutilammina 3700-3900; pioglitazone cloridato 670-800; piroxicam 46,50-130; pravastatina 600-900; PVP polivinilpirrolidone 13-25; procaina cloridrato 13-18; prulifloxacina 800-1000. Rabeprazolo Na 10001200; ramipril 600-1100; raloxifene HCI 600-800; ranitidina 2840; risedronato sodico 900-1100; risperidone 1200-1800. Salbutamolo 160280; salmeterolo 30-50; sertralina 220-250; sildenafil citrato 130220; simvastatina 330-400; sevelamer HCI 110-200; sorbitolo soluzione 70% non cristallizzabile 0,85-1,50; sulindac 240-265. Tamsulosin HCL al g. 1426; telmisartan 180-210; teofillina anidra 14-20; terbinafina 700800; ticlopidina 57-70; timololo maleato 800-1200; torasemide 130160; triamcinolone acetonide 2800-3500; triazolam 23-30. l-valina 23,8027,50; valsartan 230-340; venlafaxina 105-135; verapamil 7395. Zolmitriptan 1100-1300. Metalli non ferrosi BORSA ELETTRICA Prezzo unico nazionale del 25.06.2016 ¤/MWh Ore ¤/MWh Ore 37,184690 33,940000 09.00 01.00 34,061130 33,940000 10.00 02.00 31,414150 33,010000 11.00 03.00 29,440000 30,990000 12.00 04.00 29,834540 30,056730 13.00 05.00 25,298940 26,708840 14.00 06.00 27,950000 25,010000 15.00 07.00 30,950000 25,260000 16.00 08.00 Nuovo cambio al vertice Agea: Sernia si dimette Edizione domenicale su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Scatto rialzista per i prezzi del riso in deciso rialzo per il riso Q uotazioni sulle principali piazze nazionali. Dollari correnti (base 1977=100) Burocrazia. Dopo le proteste agricole Rilevazione bimensile dei prezzi del 10/06/2016, resi noti dalla Camera di Commercio di Milano. Per i "grezzi" le merci dìimportazione si intendono già nazionalizzate;per i semilavorati si intendono per spesori, diametri e formati base dove non specificato. Prezzi in ¤, Iva esclusa. Fonte Assomet.Per grezzi e semilavorati merce resa franco stabilimento produttore. Per i rottami franco stabilimento compratore. Grezzi Alluminio e Leghe: Al 99,70 in pani EN AB 10700 UNI EN 576 per t. 16751775; Al 99,5 (1050 A) in placche per laminazione UNI EN 487 1775-1855; Al Mg Si (6060) in lingotti per estrusione (biliette) UNI EN 486 2025-2125; Al Si 12 (b) EN-AB 44100 UNI EN 1676 2355-2405; Al Mg 3 (b) EN-AB 51000 UNI EN 1676 2415-2450; Al Si 12 Cu Ni Mg EN-AB 48000 UNI EN 1676 2530-2565; Al Si 9 Cu 3 (Fe) EN-AB 46000 UNI EN 1676 2000-2025; Al Si 11 Cu 2 (Fe)(Zn 1,4) EN-AB 46100 EN 1676 1985-2010; Al Si 12 Cu 1 (Fe) EN-AB 47100 EN 1676 2040-2065; Al Si 6 Cu 4 EN-AB 45000 EN 1676 1955-1980. Antimonio: Sb 99,60 (regolo) UNI 3270 7857,50-8167,50. Bismutomin 99,99% 85959095. Cadmio: Cd 99,95 in bacchette UNI 3816 2495,50-2850,50. Cromo: 99% 6415-6815. Magnesio e leghe: MgP 99,90 in pani ex UNI 5537 1767,501867,50; GD Mg Al 8,5 Zn Mn in pani ex UNI 6169 2317,502417,50. Manganese elettrolitico 99,9% 1470-1770. Nichel: Ni 99,8 in catodi, brichette, gocce UNI 3353 8400-8700. Piombo: Pb 99,99 in pani UNI EN 12659 1722,50-1792,50. Rame: grado A Cu-Cat-1 UNI EN 1978 5223-5300. Bronzo: Cu Sn5 Zn5 Pb5 B (CB 491K) in pani UNI EN 1982 4825-5025; Cu Sn 12 B (CB 483K) in pani UNI EN 1982 6570-6770; Cu Al10 Fe2 B (CB 331G) in pani Uni EN 1982 5065-5115; CU Al11 Fe6 Ni6 (CB 334G) in pani UNI EN 1982 52655315. Ottone: Cu Zn35 Pb2 Al-B (CB 752S) ADZ in pani UNI EN 1982 39254025; Cu Zn37 Pb2 Ni1 Al Fe B (CB 7535) in pani 3600-3650; Cu Zn35 Mn2 Al1 Fe1 B (CB 765S in pani 4350-4400; Cu Zn38 Al B (CB 767S) in pani UNI EN 1982 4450-4500; Cu Zn39 Pb1 Al B (CB 754S) in pani UNI EN 1982 35503600. Silicio metallico: Si 98 UNI 3038 1710-1760. Stagno e leghe: Sn 99,90 in lingotti UNI EN 610 15180-15680; Pb Sn 50 per saldatura dolce UNI 10368 8652,50-9012,50; Mb 83 antifrizione in pani UNI 4515 15420-15920. Titanio spugna 12-70mm 7085-7285. Zinco e leghe: Zn 99,995 in lingotti UNI EN 1179 1935-1990; Zn 98,5 in lingotti UNI EN 1179 1905-1955; G-Zn Al 4 in lingotti UNI EN 1774 2400-2450; G-Zn Al 4 Cu 1 in lingotti UNI EN 1774 24302480. Argento: Ag 999,9/1000 al kg. 490,60-498,30. Oro: Au 999,9/1000 35591-36768. Palladio: Pd tit. min. 999/1000 16521-16842. Platino: Pt tit. min. 999/1000 29925,50-30618,50. Semilavorati Alluminio e leghe: lastra Al 99,5 EN AVV 1050A UNI EN 573-3 mm 2000x1000x1 la ton. 3355-3485; barra standard Al Mg Si En AVV 6060 UNI EN 573-3 e UNI EN 755-2 stato T5, ø mm 20, lungh. comm. 3305-3405; barra standard Al Si Mg Mn EN AVV 6082 UNI EN 573 e UNI EN 755-2 stato T6, ø mm 20 lungh. comm. 3494-3560; filo Al 99,5 EN AVV 1050 A UNI EN 573-3 e UNI EN 1301-2 ø mm 2 2985-3035; laminato sottile base 0,007 Al 99,5 UNI EN 576 4000-4350; laminato sottile base 0,02 Al 99,5 UNI En 576 3610-3870; nastro per contenitori base 0,07 Al 99,0 UNI EN 576 3220-3495; nastro per capsule, base 0,20-0,23 Al 99,0 EN AVV 1200 UNI EN 573-3 e UNI EN 485-2 30953345. Piombo: lastre da Pb 99,95 UNI 3165 2107,50-2147,50; tubi da Pb 99,95 UNI 3165 2242,50-2282,50. Rame: lastra UNI EN 1652-CW 024 A-H 090 mm 1,5x1000x2000 6128,50-6267,50; tubo UNI EN 1507 - R 220 mm 12x1,0 6195,50-6334,50; 7240 6377,50-6479,50; nastro per lattoneria UNI EN 1172 CW 0.24 A-R 240 0,6 x1000 5932,50-6034,50. Ottone: lastra OT 67 cotto,CW506L UNI EN1652, mm 2000x1000x0,8 5393-5506; filo Cu Zn 37 UNI EN 12166 5661-5785; tubo OT 63 duro CW 508L UNI EN 12449, in verghe, mm 35x1 5507-5625; barra CW 614 UNI EN 12164, in verghe ø mm 25 41454395. Titanio: lamiera a caldo commerciale, non in lega mm 2000x1000x3 UNI 10258 22600-26600; barra tonda tornita ø mm 60 in lega UNI 10450 2510029100; laminato sottile, commerciale non in lega UNI 10258 s=0,7-0,9 mm 23600-27600; tubi saldati non in lega, per condensatori e scambiatori UNI 10364 25x0,7 mm 31100-35100. Zinco: lastra da Zn 99,95 UNI EN 1179 26902740. Rottami Rottame di fili e cavi UNI 13920/3 1085-1185; rottame di alluminio non legato (99,50%) UNI 13920/2 1135-1235; rottame consistente di una sola lega da lavorazione plastica - UNI 13920/4 1175-1280; rottame consistente di due o più leghe da lavorazione plastica appartenente alla stessa serie UNI EN 13920/5 905-1005; rottame composto da lattine usate per bevande UNI 13920/10 - kg 702,50-752,50; rottame commisto di due o più leghe da lavorazione plastica UNI 13920/6 1072,50-1122,50; rottame in getti UNI EN 13920/7 1122,50-1172,50; rottame proveniente da processi di separazione dei residui non ferrosi frantumati UNI EN 13920/9 1217,50-1267,50; rottame di materiale non ferroso proveniente da processi di frantumazione destinati alla separazione dell'alluminio Uni EN 13920/8 335-395; trucioli composti di una sola lega UNI EN 13920/12 1042,50-1107,50; trucioli composti da commisto di due o più leghe UNI EN 13920/13 1007,50-1057,50; rottame proveniente da imballaggi usati UNI EN 13920/14 135-165; rottame proveniente da dealluminazione di imballaggi usati UNI EN 13920/15 270320; residui di alluminio in in forma di schiumature, colaticci, granelle UNI 13920/16 135-315; rottame di alluminio, rame da radiatori UNI 13920/11 1955-2005; rottame di alluminio da incenerimento, resa metallica media 75% 872,50-922,50. Nichel: rottami di nichel UNI EN 12861 4332,504732,50; rottami di anodi e catodi UNI EN 12861 4177,50-4677,50; rottami di cupronichel UNI EN 12861 S-Cu Ni10 Fe1 Mn 197,50-327,50; rottami di alpacca ALPA UNI 9980 335-440. Piombo: colaticci, schiume, ossidi, ceneri di piombo ex UNI 10434/5 35-55; 1067.5 1005-1030; rottame di guaine per cavi ex UNI 10434/3 965-980; rottame di leghe miste ex UNI 10434/4 865880. Rame: spezzoni di cavo di rame - costituiti da filo o spezzoni di cavo di rame ricoperti con gomma, plastica o altro; materiale, asportabile mediante lavorazione meccanica e provenienti sia da attività di produzione dei medesimi sia da; rottamazione per cessato utilizzo - (contenuto Cu da 30 a 70%) 9752512,50; elettrolitico di produzione UNI EN 12861-S-Cu-1-A 3998,504050,50; elettrolitico di recupero UNI EN 12861-S-Cu-2-A 3957,504009,50; di produzione di tubi, nastri ecc. UNI EN 12861-S-Cu-4 3916,503968,50; di filo smaltato UNI EN 12861-S-Cu-3-A 3795,50-3847,50; da recupero tubi, nastri UNI EN 12861-S-Cu-5 3794,50-3846,50; da recupero ritagli e filo bruciato 98,5% m/m UNI EN 12861-S-Cu-6 3743,50-3795,50; da recupero tubi, nastri ecc. 95,0% m/m UNI EN 12861-S-Cu-7 3642,503694,50; da recupero ritagli e fili bruciati 96% m/m UNI EN 12861-S-Cu-8 3491,50-3543,50; da recupero fili, lastre 92,0% m/m UNI EN 12861-S-Cu-9 3290,50-3342,50; granulato 99,90% UNI EN 12861-S-Cu-10-A 3949,504001,50; granulato 99,80% UNI EN 12861-S-Cu-10-B 3848,503900,50; granulato 98,50% UNI EN 12861-S-Cu-10-C 3747,503799,50; schiumature, colaticci e scaglie 40-140. Bronzo: binario allo stagno UNI 12861 S-Cu Sn 8 4565-4615; binario impuro UNI 10596/1 36653695; industriale UNI 10596/2 3365-3395; al piombo UNI 10596/3 32203250; meccanico pezzature a torniture UNI 10596/4 3235-3265; valvolame pezzature e torniture UNI 10596/5 3215-3245; all'alluminio di 1ª cat. UNI 10597/1 2065-2165; di 2ª cat. UNI 10597/2 1765-1865; schiumature, granelle e colaticci 50-280. Ottone: da produzione di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-A Cu 63,5% 3041-3118; bossoli puliti UNI EN 12861-S-CuZn2 3208,50-3286,50; da produzione di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-B Cu 62% 2940-3018; bossoletti puliti UNI EN 12861-S-CuZn-3 3008,503086,50; da produzione di semilavorati UNI EN 12861-S-CuZn-1-C Cu 59,5% 2840-2918; misto valvole /rubinetti UNI EN 12861-S-CuZn-6 2490-2568; vari 95% UNI EN 12861-S-CuZn-7 2290-2368; torniture al piombo UNI EN 12861S-CuZn-5-B 2717-2795; da barre al piombo UNI EN 12861-S-CuZn-4-B 2915,50-2993,50; schiumature, granelle, colaticci 50-250; da barre al piombo UNI EN 12861-S-CuZn-4-A 2966,50-3043,50; torniture al piombo UNI EN 12861-S-CuZn-5-A 2767-2845; Stagno: rottame non in lega UNI 10432/1 8677,50-8877,50; di leghe per saldatura UNI 10432/2 2235-2335; di leghe per saldatura di peltro UNI 10432/3 7842,50-7992,50; di leghe antifrizione UNI 10432/4 8147,50-8357,50; di leghe miste UNI 10432/5 23652515; colaticci, schiume, ossidi e ceneri UNI 10432/6 467,50627,50. Titanio: ritagli 1850-2850; sfridi o trucioli 18503350. Zinco: rottami non in lega UNI 14290 A.1.1, A.2.1 2125-2175; matte da zincatura a caldo UNI 14290 B.1 1850-1900; colaticci schiume e ceneri UNI 14290 B.2 30-80; polvere di zinco da zincatura UNI 14290 A.1.5 592667; rottami di leghe miste da getti frantumati UNI 14290 A.2.4 441-491; di leghe da fonderia UNI 14290 A.1.2 905-985; rottame di leghe miste UNI 14290 A.2.2 685-760. Argento: sfridi e scarti da lavorazione e uso e leghe al kg. 453,50-461,60. Oro: sfridi e scarti da lavorazione ed uso e leghe al kg. 3558136707. Platino: sfridi e scarti da lavorazione e uso al kg. 2899029683. Palladio: sfridi e scarti da lavorazione e uso e leghe al kg. 15823-16144. Broni Rilevazione del 12/02/2016 . Contratti per merce franco cantina, Iva esclusa (prezzi al litro/¤). Vini D.O.C. Prod. 2014 (¤/l): Riesling O.P. 0,80-1; Pinot nero O.P. vinificato in rosso 11,30; vinificato in bianco 1-1,20; Pinot grigio O.P. 0,90-1,20; Moscato O.P. 1,30-1,60; Moscato IGT 1,20-1,40; Malvasia O.P. 0,80-1,10; Chardonnay O.P. 1,10-1,20; Barbera O.P. 0,80-1,20; Bonarda O.P. 0,90-1,35; Sangue di Giuda 1-1,30. Vini da tavola Rosso da tavola (¤/l) I.G.T. (11-12 gr.) 0,70-0,80; comune (10,5-11,5 gr.) 0,50-0,70. Vini in damigiane Vini DOC - f.co cantina venditore (¤/l) Prod. 2013. Riesling O.P. 1,702; Pinot O.P. 1,80-2,10; Barbera O.P. 1,60-2; Croatina I.G.T. 1,70-2. Vini in bottiglia Vini DOC - f.co cantina produttore bottiglie (75 cl ¤/cad.) O.P.: Riesling 2,803,80; Pinot in bianco vivace 3,50-4; Cortese 2,50-3,50; Moscato vivace 3,504,20; Malvasia 2,50-3; Chardonnay 2,50-3,50; Barbera 3-4; Bonarda 3,505; Rosso 5-7; Buttafuoco 5-7; Sangue di Giuda 4-5; O.P. metodo classico DOCG 8-14; Pinot nero vinificato in bianco O.P. Martinotti 3,50-5; Pinot nero vinificato in rosa O.P. Martinotti 3,50-6; O.P. metodo classico DOCG Cruasé 814. Firenze La camera di Commercio e la Borsa merci di Firenze comunicano i seguenti prezzi validi dal 17/06/2016 al .. Prezzi in ¤. Vini Prezzi all'hl. per partite f.co produttore locale, gradazione e denominazione come da disciplinare, Iva escl. Chianti 2012 non quot.; 2013 170-220; 2014 90-130; 2015 88128. Chianti classico 2012 non quot.; 2013 270-300; 2014 185-241; 2015 187-235. Vino rosso prod. 2015 10-11 gr. non quot.; prod. 2015 11-12 gr. 3,20-3,70; prod. 2015 oltre 12 gr. 3,70-4. Rosso toscano prod. 2013 12 gr. non quot.; prod. 2014 12 gr. non quot.; prod. 2015 12 gr. 50-68; Toscano bianco prod. 2015 gr. 12 60-80; Toscano Sangiovese prod. 2014 oltre 12 gr. 60-73; prod. 2015 12 gr. 60-76. Oli commestibili Prod. locale prov. di Firenze, partite da produttore, f.co luogo produzione, a grossista. Olio extra vergine d'oliva atto a divenire I.G.P. toscano ac max 0,6% nuovo raccolto 2015/2016 7000-7600; d'oliva atto a divenire I.G.P. toscano "Colline di Firenze" ac max 0,5% campagna 2013/2014 non quot.; d'oliva atto a divenire D.O.P. Chianti Classico ac.mass. 0,4% 2015/2016; ac. max 0,8% 11000-12000. Extra vergine Puglia ac. mass. 0,8% camp. 2015/2016 37004400. Altre prov. naz. prezzi all'ingrosso, merce f.co arrivo in cisterna. Olio extra vergine d'oliva ac. max 0,8% Lazio camp. 2015/2016 4500-5000; d'oliva ac. max 0,8% Sicilia camp. 2015/2016 4000-4500; d'oliva ac. max 0,8% Abruzzo camp. 2015/2016 4000-4500. Prezzi da grossista importatore a grossista locale per merce in cisterna. Extra vergine d'oliva ac. max 0,8% prov. Grecia camp. 2015/2016 3300-3550; contingentato prov. Tunisia 32003250; prov. Spagna Borgas camp. 2015/2016 non quot.; altre prov. Spagna camp. 2015/2016 3200-3350; olio extravergine ol. ac. mas. 0,8% - Arbequino (E) camp. 2015/2016 3350-3550. Olio d'oliva raffinato ac. max 0,50% in cisterna 3020-3030. Olio di sansa d'oliva raffinato ac. max 0,50% cist. 14301450; greggio bassa ac. 5/10% ad esano non quot.; ac. 10/15% ad esano 750800. Oli di semi in cisterna: soia raff. Convenzionale non quot.; arachide 20502080; girasole 860-870; mais 1050-1080. Montichiari Prezzi relativi al mercato del 24/06/2016. Iva esclusa. Bovini Da macello: vacche I qualità Frisona 0,95-1,10; II qual. 0,70-0,85; III qual. 0,50-0,65. Vitelloni Frisoni I qual. 24/30 mesi 1,25-1,35; fino 24 mesi 1,451,55; incroci nazionali I qual. 1,80-2. Manze Scottone Incroci Nazionali I qualità 1,80-2; scottone Nazionali I qualità fino a 30 mesi 1,05-1,15; oltre 30 mesi 0,95-1,05; Charollaise 2,54-2,64; Limousine 2,84-2,94; incrocio francese (bionde) 2,48-2,58. Vitelloni incr. franc. (biondi) 2,25-2,35; pezzato rosso 2,08-2,18; polacchi 1,90-2; Charollaise 2,32-2,42; Limousine 2,602,70. Femmine da ristallo Charollaise ed incroci kg.280-320 2,662,76; Limousine 2,87-2,97. Maschi da ristallo Limousine kg.300 3,013,11; Charollaise 2,83-2,93; da ristallo incroci Fr.(char. x aubrac) 2,832,93; da ristallo incroci Fr.(saler x char) 2,63-2,73; Limousine kg.400 2,692,79; Charollaise kg.400 2,59-2,69; Incroci Fr.(char x aubrac) kg.400 2,592,69; Incroci Fr.(saler x char) 2,54-2,64. Vitelli baliotti incroci nazionali/Blu Belga 50/60 kg. 4-5; baliotti nazionali I 56/60 2,50-2,80; 45/55 2,302,40; polacchi svezzamento 60 kg 3,30-3,50; da carne bianca Frisoni I 2,252,45; incroci extra 3,45-3,60; Simmenthal 2,95-3,15; polacchi P.N. I 2,702,90; polacchi P.N. II 2,25-2,45; incroci nazionali 3,20-3,40. Equini Puledri lattoni I qual. 2,05-2,15; II qual. 1,80-1,90. Sopranno 1,551,72. Muli-asini I qual. 1,20-1,28; II qual. 0,83-0,90. Cavalli da macello I qual. 1,83-1,97; II qual. non quot.; III qual. (magri) non quot.. Mortara Rilevazione del 24/06/2016. I prezzi si intendono per merce nuda posta nei luoghi di prod., pronta consegna, Iva esclusa (prezzi tonn./¤). Cereali Frumenti teneri naz. (umid.14%-imp. 2%). Frumento di forza non quot.; Panificabile superiore non quot.; Panificabile non quot.; Biscottiero non quot.; Altri usi non quot.. Granoturco nazionale zootecnico < 5 194196; nazionale ibrido (umid. base 14%) 185-190; (umid. base 30%) non quot.. Orzo tipo leggero (p.s. 58-61) non quot.; tipo pesante (p.s. oltre 62) non quot.. Semi di soia (umid.14%-imp. 2%) nazionali 383-393. Risoni e risi Risoni: gruppo comuni: Balilla 280-305; Selenio non quot.. Gruppo semifini: Flipper-Alpe-Lido non quot.; Vialone Nano 430-450. Gruppo fini: S. Andrea 260-290; Loto 260-285; Dardo - Luna CL e similari 255-280; Augusto non quot.. Gruppo superfini: Thaibonnet 265-285; Altre Indica 265285; Arborio-Volano 740-770; Baldo 295-335; Roma 320-340; Carnaroli 750780. Risi: Non parboiled: Carnaroli 1650-1700; Arborio 1610-1660; Roma 795-845; Baldo 795-845; S.Andrea 730-780; Ribe-Loto e similari 590620; Thaibonnet 605-645; Vialone nano 1030-1080; Lido e similari 595625; Originario-similari 700-730. Parboiled: Baldo 895-945; Ribe 690720; Thaibonnet 705-745. Sottoprodotti del riso: (merce sfusa) Risetto 225275; Corpettone 305-310; Corpetto 297-302; Mezzagrana 245-300; Risina 245-275; Grana Verde 165-185; Farinaccio 171-181; Pula Vergine 124125; Pula 104-105; Lolla di Parboiled 50-55; Lolla 40-50. Padova Listino della CdC di Padova, rilevato il 24/06/2016. Vini Vini: prod. 2015 merce nuda alla cantina del produttore con grad. sup. a gradi 8,5. Al lt; Colli Euganei bianchi DOC 0,82-0,90; Colli Euganei Pinot bianco e Chardonnay DOC 0,92-1; Colli Euganei Serprino DOC 1,62-1,74; Colli Euganei Moscato DOC 1,10-1,22; Colli Euganei Fior d'Arancio DOCG 1,251,46; Colli Euganei Merlot e Rossi DOC 0,80-0,85; Colli Euganei Cabernet DOC 0,90-1; Friularo DOCG Bagnoli 3,20-3,50; Prosecco DOC 2,14-2,28; Glera IGT Veneto 0,90-1,01; Pinot grigio IGT Veneto 1-1,10; Moscato IGT Veneto 0,700,80; Raboso IGT Veneto. All'ettogrado 5,80-6,26; Merlot ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4,67-5,21; Cabernet (gradi 11-12) IGT Veneto 5,29-6,01; Vino rosso 3,39-4,13; Vino bianco 3,39-3,79; Rosso ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4,324,73; Bianco ( gr 10-12 ) IGT Veneto 4-4,41; Pinot bianco IGT Veneto 7,387,88; Chardonnay IGT Veneto 7,21-7,71; Verduzzo IGT Veneto 5-5,54; Mosto concentrato rettificato (franco arrivo). Al gr. Brix x 0,6 3,19-3,30. Parma Prezzi rilevati il 24/06/2016 merce f.co Parma. Iva esclusa, prezzi in ¤. Conserve vegetali Derivati del pomodoro ; Triplo concentrato A - mercato naz. (res. refratt. min. 36%): fusti sterili o sim., p. netto il kg. 0,96-1,06; barattoli di marca 1/2 kg. nom. cad. 0,74-0,80; barattoli di marca 5/1 kg. nom. cad. 5,21-5,44; tubetti di marca 100 g. p. netto cad. 0,34-0,39; tubetti di marca 185 g. p. netto cad. 0,460,52; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,47-0,52; tubetti di marca 280 g. p. netto cad. 0,71-0,77. Doppio concentrato A - Mercato naz. (res. refratt. min. 28%): in fusti sterili o similari, peso netto CB kg 0,75-0,79; peso netto HB kg. 0,76-0,81; in sacchi sterili peso netto 10 kg. cad. 10,04-10,34; 20 kg. cad. 19,11-20,87; barattoli di marca (nom) kg. 1/5 cad. 0,28-0,31; 1/2 kg. cad. 0,66-0,73; 4/4 kg. cad. 1,27-1,34; 5/2 kg. cad. 2,60-2,79; 3/1 kg. cad. 3,013,26; 5/1 kg. nominale CB cad. 4,66-4,95; 5/1 kg. nominale HB cad. 5,055,44; tubetti di marca 130 g. p. netto cad. 0,36-0,40; tubetti di marca 150 g. p. netto cad. 0,37-0,41; tubetti di marca 200 g. p. netto cad. 0,42-0,46. Semplice concentrato (r.r. min.18%) Esportaz.: fusti sterili e sim. p. netto HB 0,550,61. Semiconcentrato (passata): in scatole 3/1 kg. nominale cad. 1,401,55; bottiglie 700 gr. p. netto cad. 0,41-0,48; in sacchi sterili da 20kg 8,779,90; in fusti sterili o similari residuo refrattometrico 8% 0,40-0,46; in fusti o similari residuo refrattometrico min. 12%-14% 0,44-0,51. Pizza sauce 12% 14% in fusti sterili o similari 0,47-0,52; in barattoli da marca da 5/1 kg numinali 2,69-2,91. Polpa di pomodoro (pomodori triturati) (resid.refratt.min. 5%) fusti sterili e sim. p. netto 0,36-0,40; 10 kg 5,08-5,51; 15 kg 7,538,06; barattoli di marca (nom) 1/2 kg cad. 0,36-0,41; 4/4 kg cad. 0,610,67; 3/1 kg cad. 1,32-1,55; 5/1 kg 2,21-2,45. Polpa di pomodoro cubettata : 10/14 in fusti sterili e similari, p. netto kg. 0,38-0,44; 16/20 in fusti sterili e similari , p. netto kg. 0,38-0,42. Residui del pomodoro Bucce, semi e cellulosa: umidita 10% circa non quot.. Foraggi Fieno Fieno di erba medica o prato stabile I taglio pressato 2015 60-70; di erba medica II/III taglio pressato 2015 100-110; di prato stabile II/III taglio pressato 2015 65-75; di prato stabile I taglio pressato 2016 50-70; Paglia di frumento pressata 2015 50-60. Granaglie Frumento biologico non quot.; fino (peso non inferirore a 80kg) non quot.; buono mercantile (non inferiore a 78kg) non quot.; mercantile (non inferiore a 76kg) non quot.; altri usi non quot.; tenero nazionale biologico non quot.; speciale di forza peso 80 non quot.; speciale peso 79 non quot.; fino peso 78/79 non quot.; buono merc.75/76 non quot.; mercantile 73/74 non quot.; altri usi non quot.. Granoturco nazionale 178-182; estero nazionalizzato non quot.. Orzo nazionale peso per hl da 55 kg a 57 kg 143148; peso per hl da 60 kg a 62 kg 148-153; peso per hl da 63 kg a 64 kg 150155; peso per hl da 67 kg e oltre non quot.; estero pesante 166167. Avena nazionale non quot.; estera pesante non quot.. Farina di frumento tenero con caratt. di legge tipo 00 404-424; tipo 0 394-404; con caratt. sup. minimo legge tipo 00 544-554; tipo 0 534-544. Crusca di tenero in sacchi 170171; rinfusa 130-131. Caseari Zangolato di creme fresche per burrificazione euro/kg 1,30; Siero di latte residuato della lavoraz. Del formaggio grana, per uso zootecnico 1,081,45; raffreddato per uso industriale 3,50-4,50; Parmigiano-Reggiano fra 0-1 per lotti di partita: produzione minimo 30 mesi e oltre 10,20-10,40; produzione minimo 24 mesi e oltre 9,30-9,70; produzione minimo 18 mesi e oltre 8,759,15; produzione minimo 12 mesi e oltre 8,20-8,60. Salumi e grassine Da produttore a distributore all'ingrosso. Prezzi f.co stabilimento produttore (stagionatore), pronti consegna e pagamento, kg/¤. Prosciutto "di Parma" con osso per lotti selezionati con 16 mesi e oltre di stagionatura da 9 a 11 kg 11,40-12,70; alla produzione per partite intere inferiore a 9 kg 8,70-8,90; da 9 a 11 kg 8,90-9,30. Prosciutto crudo nazionale stagionato con osso per lotti selezionati inferiore a 9 kg 5,90-6,20; da 9 kg e oltre 6,25-6,55. Prosciutto crudo con osso inferiore a 7 kg 3,35-3,50; da 7 a 8 kg 3,60-4; da 8 kg e oltre 4-4,45. Salame di Felino IGP 10,50-12,50. Coppa di Parma IGP 9,10-9,40. Pancetta di Parma c.c. stagionata 6,60-7,10. Carni fresche suine Grassine per merce f.co arrivo stabilimento di stagionatura pagamento vista fattura. Prosciutto per crudo "Parma" coscia refilata 11/13 kg (peso medio 12 kg) 4,21; 13/16 kg (peso medio 14,5 kg) 4,44; da sale 10/12 kg (peso medio 11 kg) 2,83; da sale superiore a 12 kg 3,60; Coppa da macelleria disossata peso inferiore a 2,7 kg 3,95; per salagione rifilata peso oltre 2,7 kg 3,95. Lombo taglio Modena 3,95. Spalla disossata 2,40. Trito da salame 2,95. Gola con cotenna e con magro 1,07. Pancetta squadrata 2,95. Pancettone con cotenna e bronza 1,59. Lardello con cotenna da lavorazione 0,94. Lardo spess. cm 3 e più 2,30; da sale spessore cm 4 e più 3,50. Suini Consegna sul luogo. Suini d'allevamento, tara d'uso (quest'ultima esclusa per i lattonzoli). Suini d'allevamento a peso vivo il kg: 15 kg 3,84; 25 kg 2,83; 30 kg 2,54; 40 kg 2,27; 50 kg 2,03; 65 kg 1,66; 80 kg 1,46; 100 kg 1,43. Da macello: grassi da 130/144 kg 1,30; 144/156 kg 1,35; 156/176 kg 1,40; 176/180 kg 1,40; 180/185 kg 1,38; oltre 185 kg 1,34; oltre 195 kg pes. oltre 12 mesi non quot.. Scrofe da macello: I qualità 0,54; II qualità 0,47. Carni grassine Grassine per merce f.co arrivo stabilimento di stagionatura pagamento vista fattura. Grasso da fusione la tonn. 207. Strutto grezzo in cisterna 630; raffinato deodorato in cisterna 970; raffinato deodorato in cartoni da 25 kg 1100; raffinato deodorato in vaschette da 1 kg 1750. Udine Listino della C.d.C. di Udine rilevato il 24/06/2016. Prezzi in ¤. Cereali Prezzi da produttore a commerciante o industriale, f.co autocarro partenza, min. 250 q.li, merce nuda pronta consegna e pagamento per tonn., Iva escl. Frumento tenero locale buono mercantile 14% ps 77/78 non quot.; mercantile ps 70/75 non quot.; Mais loc. in granella ibrido giallo a stagione um. 14% 178-180; uso energetico non quot.; Soia nazionale (umidità 14%, impurità 2%) non quot.. Orzo naz. vestito (um. 14% p.s 60/65) 136140. Farine Manitoba tipo "0" 640-642; di grano tenero ad alto tenore di glutine con caratt. max di legge: tipo "00" 540-542; tipo "0" 508-513; di frumento in sacchetti tipo "00" 720-730; bramata gialla 485-490; bramata bianca 635-640; fioretto gialla 485-490; bramata gialla conf. sacchetti 1 kg. 615-620; bianca 735-740; farinetta per uso zootecnico rinfusa 158160; spezzato di granone naz. 262-264. Cruscami di frumento, part. molino, 30-50 q.li, Iva esclusa: crusca sfusa di tenero 136-137; sacco carta 181182; farinaccio sfuso 181-182; sacco carta 216-217. Voghera Rilevazione del 17/06/2016 Cereali Frumenti: merce nuda, posta nei luoghi di produzione, pronta consegna, Iva esclusa tonn/¤. Grano tenero (um. 14%, imp. 2%): varietà di forza non quot.; panificabile sup. non quot.; panificabile non quot.; biscottiero non quot.; altri usi non quot.. Grano duro: fino non quot.; mercantile non quot.. Sorgo Nazionale : sorgo per uso zootecnico non quot.; Granoturco naz. ibrido (umid. base 14% spezz.4%) 195-200; Orzo per uso zootecnico leggero non quot.; pesante non quot.. Soia in granella 396-400. Pisello proteico non quot.. Farine Contratti per merce f.co magazzino acquirente, in sacchi di carta, Iva esclusa. Farina per panificazione ad alto tenore di glutine: Tipo 00 (W 380-430) 560585; (280-330 W) 450-480; (180-200 W) 375-395. Cascami di frumento tenero (merce sfusa): farinaccio 155-160; tritello 133-134; crusca e cruschello 125-126; germe di grano non quot.. Cascami di frumento tenero (sacchi carta): farinaccio non quot.; tritello non quot.; crusca e cruschello non quot.; germe di grano non quot.. Foraggi e paglia Fieno maggengo di erba medica 100-120; seconda scelta non quot.; agostano di erba medica non quot.; terzuolo di erba medica non quot.; loietto non quot.. Paglia pressata in balle quadrate non quot.; pressata in rotoballe non quot.. Verona Prezzi in ¤ rilevati il 24/06/2016 dalla C.d.C. di Verona. Pollame e uova I prezzi degli animali da cortile s'intendono a peso vivo, al kg., e quelli delle uova a unità e compreso imballaggio, nella fase di scambio da produttore a commerciante grossista, sul luogo di produzione, pronta consegna e pagamento, Iva escl. Polli allev. intensivo a terra pesanti bianchi 1,04-1,06; pigmentazione gialla leggeri 1,02-1,04; pesanti 1,04-1,06. Galline pesanti 0,18-0,22; rosse 0,11-0,13; Livornesi 0,05-0,07; Oche non quot.. Anatre mute femmine 2,402,44; maschi pesanti da taglio 2,40-2,44. Faraone allev. trad. 2,552,59; Tacchine mini 3,5/4,2 kg. non quot.; medie 4,5/5,5 non quot.. Tacchini pesanti femmine 1,22-1,24; maschi 1,22-1,24. Capponi allev. tradiz. non quot.. Galletti golden comet 2,70-2,74; livornesi 2,75-2,79; altri 2,60-2,64. Conigli allev. naz. fino kg. 2,5 non quot.; oltre non quot.. Uova cat. A fresche, selezionate (Reg. CEE 1511/96) per 100 pezzi: XL oltre 73 gr 12,10; L 63/72 gr. 9,30; M 53/62 gr. 8,40; S meno di 53 gr. 8. Pollame macellato Polli Nazionale, fresco, classe A medi e pesanti 2-2,10; super pesanti 22,10; a busto rosticceria da gr 1000; gr 1100; gr 1200 2,30-2,40; a busto 2,052,15. Galli golden comet tradiz. 3,85-3,95; livornesi tradiz. 4,204,30. Galline tradiz. medie 1,40-1,50; pesanti 1,50-1,60; eviscerate senza frattaglie pesanti 1,50-1,60; leggere 1,40-1,50. Faraone tradiz. 44,10. Tacchine eviscerate senza frattaglie 1,95-2,05. Tacchini eviscerati senza frattaglie 1,95-2,05. Anitre femmine tradiz. 4,20-4,30; eviscerate senza frattaglie 5,10-5,20. Parti di pollo: petti con forcella 4,70-4,80; cosciotti 1,801,90; ali non separate 1,70-1,75. Parti di tacchina: fesa 5,05-5,15; cosce 22,10; ali 1,40-1,50. Parti di tacchino: fesa 5,05-5,15; cosce 1,80-1,90; ali 1,40-1,50. Conigli macellati freschi nazionali 3,60-3,70. Politica e società 27 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 AGF L’inchiesta di Roma. Si indaga ancora sulla speculazione - Renzi sentito come teste alcune settimane fa Plusvalenze sulle banche popolari, chiesta l’archiviazione per un manager De Benedetti: nessun abuso di informazione privilegiata Ivan Cimmarusti Sara Monaci MILANO pGli indizi sono stati smenti- ti. Non c’è la prova che da ambienti vicini al Governo siano partite «informazioni privilegiate» sul contenuto del decreto di riforma delle banche popolari – prima della sua effettiva divulgazione lo scorso 16 gennaio 2015 – così da consentire alla società Romed, di cui è azionista l’imprenditore Carlo De Benedetti, di acquistare titoli con plusvalenze per 600mila euro. Il contenuto di una consulenza tecnica della Procura di Roma ha sciolto alcuni dubbi: indiscrezioni sulle modifiche del dl sulle banche popolari (che ha previsto la trasformazione in spa degli istituti con un attivo superiore a 8 miliardi di euro), erano già state illustrate dalla stampa. Particolare confermato dallo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi, che in un’audizione col procuratore capo Giuseppe Pignatone e col sostituto Stefano Pesci ha chiarito che non ci fu una irregolare fuga di notizie, e di «non avere avuto la percezione di intenti speculativi». Lo stesso De Benedetti ha negato l’ipotesi, sollevata da una informativa della Guardia di finanza sollecitata dalla Consob, in cui è riportato il contenuto di una registrazione che fa riferimento a presunte rivelazioni sull’allora imminente modifica delle banche popolari. «È opportuno notare – ha spiegato De Benedetti con una nota – che le discussioni e le indiscrezioni relative a una possibile riforma delle popolari erano di pubblico dominio già diverso tempo prima dell’approvazione del decreto da parte del Governo». Sulle speculazioni sui titoli delle popolari, la Procura di Roma ha invece inoltrato al giudice per le indagini preliminari una richiesta di archiviazione per Gianluca Bolengo, amministratore delegato di Intermonte sim – la società di intermediazione finanziaria che materialmente ha curato l’acquisto di titoli per Romed – accusato di ostacolo alla vigilanza. Bolengo è stato ascoltato anche dalla Consob, oltre che dai procuratori, fornendo ogni chiarimento in merito all’acquisto dei titoli delle popolari. Quei «picchi» sospetti L’audizione dell’ad di Intermonte è solo una di quelle svolte dall’autorità di vigilanza, nell’ambito delle verifiche sulla presunta diffusione di informazioni privilegiate e sull’ostacolo alla vigilanza. I risultati sono stati condivisi anche con la Procura di Roma, la cui inchiesta contiene numerosi altri spunti emersi a febbraio 2015 da una relazione del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, alla Camera dei deputati. In particolare, ha detto che a partire dal 3 gennaio 2015 (circa due settimane prima che Renzi illustrasse formalmente la modifica) c’erano state operazioni sospette di acquisto di titoli da parte di intermediari finanziari esteri, che operavano per conto di investitori italiani. Nel mirino dunque ci sarebbe anche l’oscillazione anomala dei titoli di Banca Etruria, su cui gli azionisti hanno presentato un esposto che evidenziava picchi a rialzo e a ribasso repentini, registrati addirittura da settembre 2014. Ci sarebbero in particolare delle tappe su cui interrogarsi. Alcuni rumors di borsa a Londra nel settembre di due anni fa parlavano già di un’apertura di posizioni a rialzo sulle popolari. In particolare, nel novembre 2014 il titolo di Banca Etruria ha un’impennata, dopo che per mesi si era paventata l’ipotesi di una possibile fusione con la Popolare di Vicenza, mai avvenuta. A fine 2014 il titolo scende molto; poi il 22 dicembre l’allora presidente Lorenzo Rosi annuncia che la ricerca di un partner finanziario verrà spostata a giugno 2015 (ma poi arriverà prima il commissariamento). Infine a gennaio 2015 il titolo di Etruria sale di oltre il 60%, dal minimo storico di circa 0,36 arriva a 0,60 euro. IL NEO SINDACO DI MILANO SI DIMETTE DA CDP Sala indagato, la Procura chiede l’archiviazione © RIPRODUZIONE RISERVATA procura di Milano chiederà al gip l’archiviazione dell’inchiesta sul neo sindaco di Milano Giuseppe Sala iscritto nel registro degli indagati lo scorso 26 aprile in seguito all’esposto con cui l’ex capo gruppo di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato ha denunciato che nell’autocertificazione imposta per legge a chi lavora nella pubblica amministrazione si sarebbe dimenticato di dichiarare una casa in Svizzera, un’immobiliare in Romania e una società. Per la procura si tratta di un illecito amministrativo, con il fascicolo Banche popolari. L’inchiesta per insider trading L’archiviazione La Procura di Roma ha chiesto di archiviare il procedimento che vede indagato un intermediario finanziario per ostacolo alla vigilanza. Si tratta di un filone dell’indagine avviata a piazzale Clodio nel febbraio del 2015 dopo le dichiarazioni fatte dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas, su informazioni privilegiate finite in mano ad investitori sul decreto banche popolari prima che il governo ne desse il via libera. Su questa vicenda nelle scorse settimane sono stati sentiti come testi Renzi e De Benedetti. Raggi, stadio e vicesindaco i primi nodi ROMA pOltre alla composizione della Giunta e della squadra di lavoro, sarà il nuovo stadio della Roma tra i temi più caldi nell’agenda della neo sindaca di Roma Virginia Raggi. Ieri il progetto Tor di Valle ha incassato lo stop dall’assessore “in pectore” all’urbanistica Paolo Berdini che lo definisce «uno scempio». «Sono contrario allo stadio così come immaginato nel progetto vagliato dal Comune» ha detto in un’intervista a Radio Radicale. «La Roma - ha spiegato Berdini - ha a disposizione lo stadio Olimpico e lo stadio Flaminio che vanno valorizzati e trovo assurdo regalare ad un privato un milione di metri cubi di cemento in cambio di servizi che sono un atto dovuto alla città». Per il futuro assessore ci vuole un referendum «per chiedere ai cittadini la loro opinione». Questione non solo politica, che rischia di essere un bagno di sangue per le casse del Comune che lo stava vagliando in questi giorni per un via libera tecnico dopo l’approvazione con delibera al progetto Tor di Valle giunto dall’Assemblea capitolina nel dicembre 2014. Il Campidoglio infatti potrebbe dover affrontare cause milionarie per gli investimenti e i costi progettuali (circa 60 milioni) già sostenuti dalla società proponente (As Roma e gruppo Parnasi) . Ieri intanto la Raggi ha incontrato diversi futuri assessori e ha lavorato a Palazzo Senatorio per sbrigare pratiche bu- TV A CURA DI LUIGI PAINI rocratiche. Ha annunciato che chiederà una sorta di pagella sull’operato dei manager e dei vertici di Atac e Ama. «Sto già facendo protocollare delle lettere su alcune municipalizzate, GLI INCARICHI Sicuramente numero due di Palazzo Senatorio non sarà Daniele Frongia, che dovrebbe andare a ricoprire l’incarico di capo di gabinetto come anticipato ieri - ha spiegato - chiederemo tutti i contratti che sono in scadenza». Tra i dossier più difficili senza dubbio quello che riguarda la “galassia” partecipate che significa riordino, snellimento, tagli agli sprechi e alle consulenze inutili, cessioni possibili delle società partecipate dal Campidoglio. Ma è sulla Giunta che sono puntati i riflettori e sulle caselle che restano libere: sei poltrone sulle dieci previste. Il nodo da sciogliere è il vicesindaco. Sicuramente non lo farà Daniele Frongia, braccio destro, molto vicino alla Raggi che pare proiettato verso l’incarico di capo di gabinetto. Sfumerebbe anche l’ipotesi Salvatore Romeo, dirigente comunale, esperto di partecipate. Il neosindaco non si sbilancia: «Il 7 luglio (data del primo Consiglio comunale) svelerò tutto» promette Raggi. Nel M5s si lavora pure sul fronte assemblea capitolina con un team guidato da Marcello De Vito, chiamato Mr. Preferenze in forza dei Sentito il premier In una nota la Procura di Roma ha chiarito che su questa vicenda «nei mesi scorsi ha provveduto ad assumere informazioni fra gli altri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dall’ingegner Carlo De Benedetti». All’esito delle indagini, «anche alla luce delle conclusioni di una consulenza tecnica disposta dalla Procura», è stata «depositata al gip richiesta di archiviazione». Nella nota la Procura afferma che «gli altri profili che hanno costituito oggetto delle dichiarazioni del presidente Vegas costituiscono tuttora oggetto di accertamento». ANSA Sindaca M5S. Virginia Raggi 6.451 voti incassati e futuro probabile presidente d’Aula. L’accordo sembra esserci, ma i nomi dei presidenti delle 12 commissioni saranno svelati subito dopo il primo consiglio comunale. All’appello mancano ancora i nomi per gli assessorati Bilancio, Risorse economiche e Patrimonio. In pole position il dirigente Consob Marcello Minenna molto gradito al Movimento 5 Stelle. Ieri intanto a sorpresa Virginia Raggi ha incassato l’endorsement dell’ex sfidante Giorgia Meloni: «Saremo al suo fianco se lavorerà bene», ha detto la leader di Fdi. In serata l’incontro in con una delegazione di donne che protestava contro la chiusura dei centri antiviolenza. La sindaca le ha ricevute e «ha garantito il suo impegno nella salvaguardia di strutture prioritarie» hanno fatto sapere dallo staff. © RIPRODUZIONE RISERVATA RADIO 24 La commissione boccia l’hotspot di Pozzallo pSovraffollato e del tutto ina- deguato ad ospitare i migranti: la Commissione parlamentare d’inchiesta sui Centri di accoglienza boccia senza mezzi termini l’hotspot di Pozzallo, una delle quattro strutture volute dall’Ue e aperte in Italia - gli altri sono a Lampedusa, Trapani e Taranto - dove i migranti dovrebbero rimanere 72 ore per essere identificati e fotosegnalati, per poi essere trasferiti in centri più idonei. Il verdetto è arrivato al termine della visita ufficiale che la Commissione ha svolto giovedì; un sopralluogo che ha messo in luce quello che chiun- Europa senza Londra 22.35 | SKY CULT Film con Bruce Willis (nella foto) 10.05 | RADIO 24 - I CONTI DELLA BELVA Reazioni emotive a parte, Oscar Giannino (foto) guarda a modi e tempi d’uscita Frequenze:800-080408 Per intervenire alle trasmissioni: 800-240024 SMS 349-2386666 I Gr possono essere ascoltati anche su: www.radio24.it 21.10 | SKY ARTE Un giorno in Italia. Tutta la serata per le meraviglie del Belpaese: si comincia con un tour di Roma e delle basiliche papali, per andare poi a Torino, Assisi e Genova. 21.15 | RAI 5 Concerto sinfonico. Dall’Auditorium Arturo Toscanini di Torino: il tenore Juan Diego Florez interpreta arie mozartiane e rossiniane. L’Orchestra della Rai è diretta da Christopher Franklin. ATTUALITÀ 8.55 | RAIUNO Papa Francesco in Armenia. La seconda giornata del viaggio apostolico di Papa Francesco si apre con la celebrazione della Santa Messa nella città di Gyumri. dell’umanità: che cosa ha permesso a questo bipede in apparenza così fragile di vincere i pericoli mortali della Preistoria? SPETTACOLO 20.35 | RAITRE Agente 007 - Dalla Russia con amore, di Terence Young, con Sean Connery, Daniela Bianchi, Gran Bretagna 1963 (115’). Il “vero” Bond non si scorda mai! 21.10 | CANALE 5 Le quattro piume, di Shekhar Kapur, con Heath Ledger, Kate Hudosn, Usa 2002 (125’). Nel 1884 un ufficiale di Sua Maestà si rifiuta di andare a combattere in Sudan. Ma è davvero un codardo? 21.15 | PREMIUM CINEMA Come ti spaccio la famiglia, di Rawson Marshall Thurber, con Jennifer Aniston, Usa 2012 (110’). 21.00 | HISTORY Sembra facile far passare un carico di Uccidete il Papa. droga dal Messico agli Usa… Roma, piazza San Pietro, 13 maggio 1981: la veste bianca di Papa Wojtyla si Commedia scatenata. macchia di sangue, dopo che tre 21.15 | STUDIO UNIVERSAL proiettili lo hanno colpito mentre sta Adventureland, benedicendo la folla. di Greg Mottola, con Jesse Eisenberg, Usa 2009 (107’). Che estate, l’estate 21.15 | FOCUS del 1987! Per il giovane protagonista il Egitto: fascino e mistero della terra gran momento in cui la vita adulta del Nilo. Una civiltà che ci affascina da millenni: bussa alla porta. già per gli Antichi Romani si trattava di 21.40 | RAI STORIA un luogo dal passato favoloso… Sacro Gra. Storie di persone che vivono ai margini 22.55 | NAT GEO del Grande Raccordo Anulare di Roma; La grande sfida dell’uomo. Leone d’oro a Venezia. Il lento, inarrestabile cammino 6.10 | Luoghi d’arte 6.15 | In primo piano - Europa di Giulia Crivelli p«Mandato pieno e totale» a Matteo Salvini per guidare la Lega. È questo l’esito ufficiale - messo nero su bianco in una nota di Via Bellerio della riunione del Consiglio federale del Carroccio, che si è dato appuntamento ieri per analizzare il contrastato risultato delle elezioni comunali, con la Lega sconfitta nei grandi comuni ma che passa da 60 a 99 centri amministrati. Una formula, quella del «mandato pieno e totale» affidato al numero 1, apparentemente quasi pleonastica, ma che è già stata usata in passato 6.30 | Il cacciatore di libri R 7.16 | Reportage 7.30 | Si può fare con Alessio Maurizi 10.05 | I conti della Belva di O. Giannino e C.A. Carnevale Maffè 12.05 | L’altra Europa di F. Taddia 13.15 | Container di Massimo De Donato 13.30 | Giovani talenti di Sergio Nava BYE BYE EUROPA… Con un risultato referendario-choc la Gran Bretagna ha deciso di lasciare l’Unione Europea. Il terremoto politico si è fatto sentire immediatamente, a partire dalle dichiarazioni del primo ministro David Cameron. Sergio Nava analizza i contraccolpi dell’uscita sulla politica Ue, su economia e finanza, e sul futuro dei nostri connazionali oltremanica 14.00 | Fabbrica 2.4 di Filippo Astone 14.30 | L’altro pianeta di Laura Bettini 15.00 | Il sabato del villaggio con Marta Cagnola 17.05 | Radiotube - di Marta Cagnola e Daniele Bellasio 18.05 | La rosa purpurea di Franco Dassisti 19.15 | Sound Check di Gegè Telesforo 21.05 | Moebius di F. Pedrocchi e M. Albicocco 21.30 | Storiacce di Raffaella Calandra e che si spiega, nel linguaggio interno della Lega, come un modo per riaffermare che le redini del movimento le ha saldamente in mano Matteo Salvini. Una precisazione «ovvia» che si è resa necessaria soprattutto per un uso interno: troncare sul nascere qualche malumore che si è manifestato dopo la sconfitta elettorale nella ex roccaforte di Varese, dopo alcune interviste critiche nei confronti della leadership di Salvini rilasciate nei giorni scorsi da Bossi e da esponenti bossiani. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com/meteo Oggi Milano ALBA E TRAMONTO: 05:36 MINIMA L'Aquila 17 Grosseto 7.15 Reportage © RIPRODUZIONE RISERVATA Lega, dal consiglio federale mandato pieno per Salvini MASSIMA DA NON PERDERE que abbia visto il Centro anche soltanto dall’esterno conosce bene. L’hotspot è infatti ospitato in un capannone in cemento armato piantato alla fine del porto commerciale, completamente protetto da una recinzione metallica che in alcuni punti è integrata con delle assi di legno che impediscono di vedere all’esterno. Tutto attorno alla recinzione non c’è un filo di verde, solo cemento. Una struttura, dunque, che al massimo potrebbe essere un magazzino e che invece ospita centinaia di uomini, donne e minori, tutti insieme. OGGI A PARMA «CANTIERE PER IL NUOVO CENTRODESTRA» IL TEMPO Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore © RIPRODUZIONE RISERVATA PARLAMENTO SUI MIGRANTI LA VICENDA Campidoglio. La sindaca della Capitale al lavoro sulla giunta - L’assessore in pectore Berdini: «Progetto Tor di Valle uno scempio, serve un referendum» Laura Di Pillo penale da archiviare. Dopo un’inchiesta durata due mesi, la Procura si appresta dunque a chiedere l’archiviazione all’ufficio gip e in caso di accoglimento, trasmetterà degli atti al prefetto Alessandro Marangoni per l’eventuale sanzione amministrativa. Intanto Giuseppe Sala si è dimesso dalla carica di consigliere di Cassa depositi e prestiti «per sopraggiunti impegni professionali conseguenti all’elezione a Sindaco di Milano», si legge una nota diffusa da Cdp. pLa Fascicolo sul «salva banche» Infine la Procura di Roma ha in piedi una seconda inchiesta, che riguarda gli effetti della norma «salva banche». Un fascicolo nato dagli esposti di Adusbef e Federconsumatori, che parlano di un danno per 130mila piccoli azionisti e 20mila sottoscrittori obbligazioni subordinate. La tesi delle associazioni dei consumatori è che il fallimento delle banche poteva essere evitato. Mentre per gli azionisti non è stato possibile recuperare il valore investito, diversa è la questione degli obbligazionisti. Per loro è in corso di approvazione una legge per rimborsare il denaro perduto. LA GIORNATA 35 22.05 | Il cacciatore di libri di Alessandra Tedesco Roma 21:16 05:36 20:49 Nord: bel tempo al mattino salvo qualche pioggia sulle Alpi, nel pomeriggio temporali sui rilievi in marcia serale verso le pianure, specie a nord del Po. Temperature in lieve calo, massime tra 28 e 32. Centro e Sardegna: 22.30 | Economia in pagine di Gianfranco Fabi poche nubi su coste e pianure interne; instabilità diurna lungo la dorsale con qualche temporale. Temperature stazionarie, massime tra 27 e 33. 22.45 | A conti fatti di Dino Pesole Sud e Sicilia: bel tempo prevalente su coste e pianure, variabilità diurna su dorsale e interno Sicilia con qualche temporale. Temperature invariate, massime tra 27 e 33 23.05 | Indovina chi viene a cena di Valentina Furlanetto 23.30 | Il treno va di Gianluca Nicoletti e Fabrizio Intonti Domani Milano ALBA E TRAMONTO: 05:36 MINIMA Aosta GR 24: all’ora STRADE IN DIRETTA: ai 15’ e ai 45’ 14 MASSIMA Forli' 34 Roma 21:16 05:36 20:49 Nord: bel tempo al mattino salvo residui fenomeni sulle Alpi, dal pomeriggio nuovi temporali sui rilievi in marcia serale verso le pianure. Temperature senza variazioni, massime tra 27 e 31. Centro e Sardegna: tempo buono salvo variabilità diurna in Appennino con qualche isolato piovasco o temporale in assorbimento serale. Temperature stabili, massime tra 27 e 31. Sud e Sicilia: bel tempo prevalente su coste e litorali, variabilità diurna in Appennino con qualche isolato temporale. Temperature invariate, massime tra 27 e 31. Temperature Italia OGGI DOMANI Europa OGGI DOMANI Parigi 12 20 10 21 Ancona 23 28 22 28 Atene 21 32 21 29 Stoccolma 16 25 16 22 Bari 23 29 23 30 Berlino 20 31 14 24 Tirana 24 35 24 30 Bologna 22 32 20 30 Bruxelles 12 21 10 20 Vienna 21 31 15 26 Cagliari 20 32 20 33 Bucarest 20 33 20 34 Zurigo 17 27 Firenze 20 33 18 31 Copenaghen 17 23 16 21 Mondo Genova 25 28 23 26 Dublino 8 18 9 19 Hong Kong 26 33 26 33 Milano 25 31 22 30 Francoforte 14 25 11 22 Los Angeles 18 33 20 35 Napoli 23 29 22 26 Istanbul 19 32 19 34 New Delhi 32 44 33 42 Roma 23 27 23 27 Lisbona 16 25 16 30 New York 14 30 14 30 Palermo 22 33 22 30 Londra 11 19 12 21 Rio de Janeiro 11 23 14 24 Torino 21 29 18 30 Madrid 16 33 15 34 Singapore 29 30 29 30 Venezia 23 30 22 28 Mosca 16 28 19 31 Tokyo 21 28 OGGI Debole Moderato Sole Poco nuvoloso Nuvoloso Coperto Var Pioggia Pioggia Temporali Neve Nebbia Calmo Mosso 9 24 DOMANI 19 27 Forte Agitato 28 Commenti e inchieste Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 Lettere DIRETTORE RESPONSABILE Le risposte ai lettori Roberto Napoletano VICEDIRETTORI: Edoardo De Biasi (VICARIO), Alberto Orioli, Salvatore Padula, Alessandro Plateroti CAPOREDATTORE CENTRALE: Guido Palmieri (responsabile superdesk) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA: Giorgio Santilli UFFICIO CENTRALE-SUPERDESK: Daniele Bellasio (responsabile web), Luca Benecchi, Fabio Carducci (vice Roma), Giuseppe Chiellino, Franca Deponti, Federico Momoli, Alfredo Sessa, Alberto Trevissoi (vice superdesk) Segretario di redazione: Marco Mariani INFORMAZIONE NORMATIVA E LUNEDI: Mauro Meazza SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA FINANZA: Christian Martino SUPERVISIONE E COORDINAMENTO AREA IMPRESA: Lello Naso UFFICIO GRAFICO CENTRALE: Adriano Attus (creative director) e Francesco Narracci (art director) RESPONSABILI DI SETTORE: Luca De Biase, Jean Marie Del Bo, Attilio Geroni, Laura La Posta, Armando Massarenti, Francesca Padula, Christian Rocca, Fernanda Roggero, Stefano Salis, Giovanni Uggeri SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte (coordinatore), Vito Lops e Francesca Milano MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ SABATO Gianfranco Fabi Fabrizio Galimberti Guido Gentili Adriana Cerretelli Salvatore Carrubba Reato di negazionismo, il «pensare bene» non si impone per legge porta le ferite. In nome della libertà di parola non si può dire tutto, non si possono diffondere idee offensive e perniciose. Renato Pierri S to leggendo con incolpevole ritardo (sotterrato dal lavoro) la lettere al Sole di sabato 11 giugno sul reato di negazionismo e la relativa risposta mi provocano un moto di gioia! A questo mondo, c’è ancora qualcuno che pensa. Purtroppo non ne sono rimasti molti di “liberisti” veri; tanti, sopratutto tra i giornalisti, per vantaggio o per ottusità vendono ben altro facendo danni incalcolabili. I miei complimenti al lettore e a Salvatore Carrubba con il quale condivido non tutti i pensieri ma alcuni importanti senz’altro. Domenico Rosa Lettera firmata PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A. PRESIDENTE: Giorgio Squinzi AMMINISTRATORE DELEGATO: Gabriele Del Torchio Le strategie saudite e le sfide degli Usa ENERGIA E GEOPOLITICA di Adriana Castagnoli I l petrolio è stato sino ad oggi la base del modello di Statorentier dell’Arabia Saudita. Ma, in un modo o nell’altro, il petrolio sta entrando in una fase di rischi crescenti. I progressi strutturali nel consumo di greggio e nella sensibilità ambientale, oltre all’accordo di Parigi sul climate change, stanno riducendo il dominio dei combustibili fossili. Sebbene il petrolio non sia ancora del tutto rimpiazzabile, i governi cercano sempre più alternative. Nel 2015 gli investimenti globali in energie rinnovabili sono stati più che doppi rispetto a quelli in combustibili fossili. Per la prima volta i paesi in via di sviluppo hanno investito più di quelli avanzati guidati dalla Cina che è anche il maggiore consumatore con gli Usa. Il punto è che l’intero mondo arabo è un’economia trainata dal petrolio. L’Arabia Saudita, in particolare, resta il più grande esportatore del mondo. Ma i bassi prezzi del greggio hanno reso Riyad estremamente vulnerabile e la sua crescita rallenterà quest’anno all’1,2% rispetto al 3,5% del 2015. Perciò il piano di riforme “Saudi Vision 2030”, espressione dell’impegno del principe Muhammad bin Salman a ridurre la dipendenza dalla rendita petrolifera e a diversificare l’economia, prevede una serie di passi che includono investimenti in energie rinnovabili (peraltro, già tentati con modesti risultati) e la privatizzazione di importanti asset dello Stato come la cessione di quote di Saudi Aramco, forse la più grande società petrolifera del mondo. Tuttavia la geopolitica può ostacolarne la realizzazione. Innanzitutto per le tensioni ideologico-religiose, fra sciiti e sunniti, e di potenza regionale con l’Iran. La guerra per procura fra le due potenze rivali, coinvolgendo Siria, Yemen, Libano, Iraq ed Egitto, ha reso lo scenario mediorientale incandescente e favorito l’ascesa dell’Isis. La contesa con Teheran, combattuta anche a colpi di brent, ha mantenuto sinora la produzione alta e i prezzi del petrolio bassi. Nessuno appare intenzionato a cedere sui tagli alla produzione senza una contropartita, anche se il neo-ministro dell’Energia Khalid al-Falih sembra aver avviato una fase di soft-power saudita. Quando iniziò il declino del prezzo del greggio nell’autunno 2014, Riyad decise di non sacrificare la sua produzione per stabilizzare il mercato, ma continuò a pompare greggio per estrometterne i competitor, innanzitutto Iran, Russia e Stati Uniti. Di fatto, la produzione di shale oil e shale gas ha fatto considerevolmente diminuire la dipendenza americana da Riyad. Secondo la US Energy Information Administration, la quota di greggio importato sul totale del consumo interno statunitense, è crollata dal 2005 al 2015 da 60% a 24% e scenderà al 7% nel 2040. E si prevede che gli USA diverranno esportatori netti di gas già nel 2018. L’alleanza fra Riyad e Washington (petrolio in cambio di sicurezza) dura dal 1945, malgrado negli anni 70 la nazionalizzazione di Aramco, formata da quattro grandi imprese americane, fosse stata fortemente emblematica dell’ondata di “nazionalismo delle risorse” che pervase il mondo arabo. La strategia di Obama di ridare potere all’Iran in cambio di controlli sul nucleare, nella speranza di ridurre l’impegno americano nella regione, sta creando lo spazio per disimpegnare Washington dal sistema tradizionale di alleanze con paesi come Arabia Saudita, Egitto, Israele e Turchia. Nel caso saudita, il disimpegno è stato compensato con cospicue forniture di armi sofisticate. Ma la recente approvazione da parte del Senato americano del progetto di legge in discussione al Congresso che espone il governo saudita a procedimenti legali per il coinvolgimento indiretto nell'11 settembre, pur contrastato da Obama, ma appoggiato da Hillary Clinton, è un altro segno delle tensioni fra Riyad e Washington. Malgrado ciò, i due paesi continuano ad aver bisogno uno dell’altro. Gli Usa mantengono una forte presenza militare nel Golfo che, tenuto conto del nuovo protagonismo russo in Medio Oriente, non può essere rimpiazzata come ultimo garante della sicurezza saudita nel prossimo futuro. Le incognite per l’avvenire delle relazioni Usa-Riyad sono accresciute, poi, dalle estemporanee critiche ai sauditi del candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump. Eppure, nell’intrico di interessi e alleanze mediorientali, complicatosi dopo le primavere arabe, la soluzione dei conflitti non può che passare attraverso un essenziale ruolo di mediazione e di delicato gioco diplomatico di Washington che incoraggi (qualche segnale in tal senso è stato manifestato dal ministro degli esteri iraniano Javad Zarif) un riavvicinamento fra i due rivali e la crescita economica di quella regione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Un lettore scrive su Il Sole 24 Ore di sabato 11 giugno: «A me l’idea che il negazionismo costituisca reato non piace, e non mi piace da un punto di vista eminentemente liberale. Negare l’evidenza, come gli storici negazionisti fanno, è un assurdo storico: contro di loro vi sono le evidenze irrefutabili, incontrovertibili, univoche nella loro drammaticità. Gli storici negazionisti e i drappelli di nostalgici culturalmente sprovveduti che ne mutuano i giudizi per fini politici raccapriccianti non meritano altra sanzione che quella propria del giudizio storico e morale». Il Dottor Carrubba gli dà ragione. Trascrivo in parte la sua risposta: «Anche a me pare un precedente terrificante; e mi ha colpito la sovrana indifferenza con la quale media e opinione pubblica hanno accolto la notizia, della di Nunzio Galantino u Continua da pagina 21 A dispetto dei luoghi comuni e del sempre più dilagante politicamente corretto. I “confini” da me frequentati nei giorni scorsi hanno contribuito a dirmi che sono ancora tanti gli spazi sfuggiti alla morsa della cultura dell’indifferenza o a quella ancora più devastante, sul piano sociale, del fatalismo. Vi sono spazi – dentro le persone, prima che intorno ad esse – nei quali è ancora possibile scommettere e osare l’inedito o soltanto provare a “cucire” un tessuto esistenziale e sociale sfilacciato, se non proprio ridotto a brandelli. I luoghi che mi hanno confermato in queste mie convinzioni e che mi hanno convinto a condividerle sono luoghi spesso portati all’onore della cronaca per fatti negativi. Eppure l’ordinarietà in essi vissuta mi ha portato per altre strade e mi ha suggerito considerazioni realisticamente improntate alla speranza. Chi non conosce la Locride? Chi non è attraversato subito, sentendone parlare, da un moto di sospetto indotto e forse anche di paura? Vi sono stato per inaugurare “Casa San Luigi”: un’opera segno dell’Anno giubilare della Misericordia. La Chiesa locale l’ha concepita e realizzata come risposta concreta all’invito più volte rivolto da papa Francesco, che chiede di non ridurre l’Anno giubilare a riti, parole e gesti occasionali e senza futuro. Francesco continua a chiedere di rivestire di carne le intenzioni e a dare continuità alla decisione di contribuire a rendere vivibile questo nostro mondo. «Siate misericordiosi come il Padre» (Lc 6, 36) è il ritornello evangelico che in maniera affettuosamente ossessiva ci va ripetendo. È solo accogliendo questo invito che la Chiesa si riporta al cuore della sua fede e giustifica così la sua esistenza. Mi convinco sempre di più che la misericordia è una virtù “laica”. Essere misericordiosi infatti vuol dire, letteralmente, avere il cuore orientato verso la miseria; avere cuore e occhi che non girano alla lar- Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici o meccanici quali la fotoriproduzione e la registrazione. DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel.023022.1-Fax023022.214-e-mail:[email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Le esperienze di Locri e Gerace insegnano come guardare con fiducia alla società © Copyright Il Sole 24 ORE S.p.A. PUBBLICITÀ: Il Sole 24 ORE S.p.A. - SYSTEM tali limiti? Il potere politico?». Ora, se il lettore e il dottor Carrubba avessero avuto una madre o un padre, un parente stretto, ma forse anche un caro amico, morti a causa dei lavori forzati nei campi di sterminio nazisti, o per consunzione per stenti e denutrizione, oppure uccisi nelle camere a gas, bruciati nei forni crematori, sono persuasissimo che non sarebbero della stessa opinione. Parlare di idee «scomode o inaccettabili per la maggior parte della gente», significa generalizzare e non voler entrare nel merito del grave problema. Parlare di china pericolosa è un’esagerazione. Nessuno oggi si sognerebbe di considerare reato la negazione dell’eliocentrismo, giacché non è un’offesa al sole. Il negazionismo non solo nega la storia, ma offende un popolo che della Shoah Ricucire con la misericordia SEDE LEGALE - DIREZIONE E REDAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano - Tel. 023022.1 - Fax 0243510862 REDAZIONE DI ROMA: piazza dell’Indipendenza 23b/c - 00185 - Tel. 063022.1 Fax 063022.6390 - e-mail: [email protected] cui portata, probabilmente, non si rendono conto. Ma non c’è da stupirsi; mi pare che, non solo in Italia, la corsa al conformismo coatto e al ben-pensantismo per legge ci stia facendo imboccare una china pericolosa: la copertina dell’Economist della settimana scorsa era assai eloquente nel denunciare che “la libertà di parola è sotto attacco”. In questa tendenza rientra la presunzione di vietare per legge la diffusione delle idee scomode o inaccettabili per la maggior parte della gente, a partire dal negazionismo (compreso quello dei crimini comunisti, previsto in alcuni Paesi dell’est). È un attentato alla libertà di parola e di opinione che, applicato a un caso abnorme, rischia di creare un precedente colossale: quali saranno, infatti, i limiti posti alle idee e alla ricerca? E chi stabilirà Ringrazio entrambi i lettori per avermi aiutato a dimostrare quanto sia importante un dibattito libero e responsabile, che mette alla prova le nostre convinzioni, purché ciascuno riconosca la buona fede dell’altro. Non si tratta, evidentemente, di essere pro o contro le tesi negazioniste (personalmente, le disprezzo profondamente), ma di discutere se sia possibile imporre per legge il “pensare bene” . Un grande intellettuale del Novecento, Czesław Miłosz, che di orrori si intendeva (per averli subiti), scrisse che «l’ortodossia non può allentare la sua pressione senza correre il rischio di cessare di essere tale». Non caso il libro che contiene queste parole si intitola “La mente prigioniera». Qui sta il punto: una volta ammesso, sia pure per un precedente evidentemente abnorme, che sia lo stato a stabilire i limiti della decenza intellettuale e verbale, non si può escludere che, assurdità dopo assurdità, vengano messe al bando idee considerate scandalosenonperlamiseriaintellettualedi chi le esprime ma per la difformità con l’”ortodossia”chesivuoledifendere.Èl’eternaillusione dello stato etico che pretende di saperecosasiabenechepensiamoediciamo:e dovrebbe far riflettere il fatto che fu proprio quella tragica illusione ad armare la mano di chi organizzava i campi di sterminio. Aggiungo che la libertà accresce la nostra responsabilità: per esempio, non possiamo pensare di tacitare la nostra coscienza bollando come reato il negazionismo se poi non prendiamo posizione contro le forme striscianti, e in certi casi neanche troppo, di risorgente antisemitismo. TESTIMONIANZE DAI CONFINI PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A. AMMINISTRAZIONE: via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Le lettere vanno inviate a: Il Sole-24 Ore "Lettere al Sole-24 Ore" Via Monte Rosa, 91 20149 Milano email: [email protected] includere per favore nome, indirizzo e qualifica Il responsabile del trattamento dei dati raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso il Servizio Cortesia, presso Progetto Lavoro, via Lario, 16 - 20159 Milano, telefono (02 o 06) 3022.2888, fax (02 o 06) 3022.2519, ci si può rivolgere per i diritti previsti dal D.Lgs. 196/03. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. ga dalla sofferenza e dalla fatica di vivere di tanti nostri fratelli. E, da queste parti, la fatica di vivere segna la storia di intere famiglie e di intere comunità cittadine, fino a suggerire ai più di provarci altrove. Con questa realtà sullo sfondo ho vissuto il mio soggiorno nella Locride, invitato a inaugurare “casa San Luigi”, proprio nel giorno della memoria liturgica del rampollo dei potenti Gonzaga, che scelse di entrare a far parte della Compagnia di Gesù, rinunziando alla vita di corte. Attingendo ai fondi dell’8x1000, ha preso corpo anche qui una risposta concreta all’invito di Gesù («Siate misericordiosi») e di papa Francesco. A Locri si è scelto concretamente di farsi carico e di rispondere a una fragilità particolare, quella che vivono i familiari dei detenuti e di persone ospedalizzate, i senza fissa dimora e gli immigrati, offrendo loro la possibilità di un luogo in cui elaborare la sofferenza e ritrovare la voglia di non arrendersi. Una realtà e una risposta, quindi, che guarda in faccia a un bisogno normalmente ignorato e che cerca di mettere in moto l’unica pratica necessaria oggi, a tutti i livelli, se si vuole davvero ripartire: il bisogno di “cucire” relazioni. «Dobbiamo essere capaci di fare insieme la cucitura del Paese – scriveva Domenica scorsa il direttore Napoletano – altrimenti non ce la faremo in quanto la sfiducia è contagiosa e, alla fine, blocca anche chi vuole correre». Sono piena- MEDIA ECOLOGY JOURNALISM Luca De Biase vince il James W. Carey Award pI mezzi di comunicazione fanno parte dell’ambiente nel quale si sviluppa l’esperienza umana. E quindi esiste una disciplina in pieno sviluppo che studia l’ecologia dei media. La Media Ecology Association ha tenuto in questi giorni a Bologna il suo primo congresso mondiale fuori del Nord America. E come ogni anno ha premiato mediologi, narratori, filosofi, attivisti e MODALITÀ DI ABBONAMENTO AL QUOTIDIANO: prezzo di copertina in Italia ¤1,50 dal martedì al venerdì, ¤2 per le edizioni di sabato e domenica e lunedì. Abbonamento Italia 359 numeri del quotidiano in versione cartacea e digitale: ¤400,00 comprensivo di contributo spese di consegna (postale o in edicola). L'abbonamento Italia non comprende i magazine “IL – Intelligence in Lifestyle” e “How to spend it”. Per l'abbonamento estero Europa, rivolgersi al Servizio Abbonamenti (tel. 02.30.300.600 oppure [email protected]). Per il resto del Mondo è disponibile solo l'abbonamento al quotidiano in versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento è sufficiente inoltrare la richiesta via EMAIL all'indirizzo [email protected] oppure via FAX al N. 023022.2885, oppure per POSTA a Il Sole 24 ORE S.p.A. - Servizio Abbonamenti - Casella Postale 10592 - 20111 Milano, indicando: NOME / COGNOME / AZIENDA / VIA / NUMERO CIVICO / mente d’accordo col Direttore, soprattutto se l’impegno per “cucire” il Paese, oltre ad attraversare il mondo dell’impresa, la ricostruzione industriale ed il servizio reso attraverso l’impegno politico, porta anche a interessarsi in maniera sempre più evidente della sorte di chi, per un motivo o per un altro, proprio non ce la fa. E allora, se condivido l’invito a far sì che «questa potenza del Nord contagi il Sud», ritengo anche necessario che si inneschi un processo che dal nostro Sud contagi il nostro Nord. E il Sud, lo sappiamo, non ha più voglia di esportare lamentele e fatalismi di vario genere. E se c’è gente che ancora lo fa è perché fa fatica a sentire come affidati a sé quei fili che permettono di cucire o ricucire la trama di vita che tanti egoismi preferiscono tenere strappata. Che bello poter “cucire” il nostro Paese con i fili dell’audacia industriale e con quelli di una ritrovata voglia di protagonismo, che sa spendersi nell’indicare e realizzare percorsi di ricostruzione della dignità delle persone! Insieme. Come ho visto fare a Bovalino, nel “Centro don Puglisi” e a Gerace, splendido e antico centro bizantino del quale parla lo storico Strabone; e come ho potuto toccare con mano a Crochi, piccola contrada di Caulonia situata nell’entroterra della Locride. Dopo aver conosciuto l’impegno di Suor Carolina, stretta collaboratrice del prete palermitano ucciso dalla mafia, ho incontrato due realtà monastiche. Realtà diverse tra loro, ma tutte animate da una medesima aspirazione: ri- giornalisti per il loro contributo alla qualità dell’ambiente mediatico. Tra i premiati (oggi il conferimento) per la prima volta quest’anno un giornalista italiano: Luca De Biase, del Sole 24 Ore, caporedattore di Nòva24 e autore di numerosi saggi tra i quali Homo Pluralis (Codice 2015), Media Civici (Apogeo 2013), Cambiare pagina (Rizzoli 2011) ed Economia della felicità (Feltrinelli 2007). È stato insignito del James W. Carey Award for Outstanding Media Ecology Journalism. L’anno scorso lo stesso premio era andato a Thomas Friedman del New York Times. © RIPRODUZIONE RISERVATA C.A.P. /LOCALITÀ / TELEFONO e FAX/EMAIL. Altre offerte di abbonato sono disponibili su Internet all'indirizzo www.ilsole24ore.com/offerte. Non inviare denaro. I nuovi abbonati riceveranno un apposito bollettino postale già intestato per eseguire il pagamento. La sottoscrizione dell'abbonamento dà diritto a ricevere offerte di prodotti e servizi del Gruppo Il Sole 24 ORE S.p.A. Potrà rinunciare a tale diritto rivolgendosi al Database Marketing de Il Sole 24 ORE. 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Non lo è nel senso che egli appare agli altri come trasfigurato…È l’uomo della trasfigurazione nel senso che gli è dato il potere di trasfigurare la realtà umana di cui e in cui vive mediante la conversione del cuore e l’amore per ogni vivente». Ecco: “cucire” e “trasfigurare”. Due azioni che possono davvero aiutarci a superare il senso di impotenza che paralizza. Le due realtà monastiche visitate nella Locride mi confermano che uomini e donne che amano possono trasformare un rudere (la Chiesa di Santa Sofia o della Ss. Trinità) in un luogo di vita e di incontro che riesce a cucire e/o ricucire storie di vita; come la vita della stessa Mirella, la monaca eremita approdata in Calabria dopo aver studiato in Germania, aver studiato e insegnato a Parigi ed essersi dedicata alla ricerca universitaria in letteratura comparata. Ora le sue giornate vengono scandite dalla preghiera, dalle relazioni e dalla creazione di icone. La comunità di Crochi è più numerosa. Qui si capisce quanto sia integrale la forza “trasfigurante” del monaco, come lo è stata tutta la grande tradizione monastica. Un rudere che giorno dopo giorno sta diventando dignitoso luogo di accoglienza anche col contributo degli abitanti del luogo, un territorio senza o con pochi punti di riferimento che col tempo sta imparando a considerare il monastero posto nel quale entrare senza bussare, dal momento che non vi sono cancelli di protezione, donne (le monache) che con l’arte di dipingere icone mostrano la forza trasfigurante della bellezza a un territorio e in un territorio che conosce prevalentemente la razzia delle cose e quella ancora più devastante della dignità delle persone. Sono i frutti che raccoglie giorno dopo giorno il Laboratorio di Spiritualità e Tecnica dell’Icona “la Glikophilousa”. È proprio vero: una terra – come ogni persona – rinasce se cambiano le prospettive culturali che ne orientano il cammino e ne animano le progettualità. IL VIAGGIO DEL PAPA Francesco in Armenia torna a parlare di «genocidio» di Carlo Marroni È uno dei giorni più difficili della storia politica dell’Europa quello che vede il Papa volare nel cuore del Caucaso, dove senza timori di sorta ricorda il “genocidio” sofferto dagli armeni. Parte il viaggio di tre giorni in Armenia, e Francesco sul volo commenta brevemente l’esito del referendum britannico anti-Ue: «È stata la volontà espressa dal popolo e questo chiede a tutti noi una grande responsabilità per garantire il bene del popolo del Regno Unito e anche il bene e la convivenza di tutto il continente europeo». Poche parole, anche per non oscurare i contenuti di un viaggio ecumenico, ma anche dalla forte valenza politica e di vicinanza ad un popolo che ha subito cento anni fa la tragedia immane del primo genocidio del novecento, un milione e mezzo di vittime per mani dei “Giovani turchi” ottomani. Francesco nel discorso ufficiale a Erevan aggiunge a braccio la parola “genocidio”, che inizialmente non era prevista nel discorso, in segno di forte vicinanza al popolo armeno anche se questo provocherà delle nuove tensioni con la Turchia (dove è reato definire tale lo sterminio del popolo armeno) come già accaduto lo scorso anno, in occasione della messa a San Pietro per i cento anni dell’inizio del massacro. Oggi il Papa visiterà il Memoriale del Genocidio (Tzitzernakaberd, Collina o Fortezza delle rondini). «Tutti coloro che dichiarano la loro fede in Dio uniscano le loro forze per isolare chiunque si serva della religione per portare avanti progetti di guerra, di sopraffazione e di persecuzione violenta, strumentalizzando e manipolando il Santo Nome di Dio», dice di fronte alle autorità politiche e diplomatiche armene, invitando «i responsabili delle sorti delle nazioni» a mettere in atto «con coraggio e senza indugi» iniziative per «porre termine» alle sofferenze patite da chi subisce la guerra e la persecuzione. E quindi ricorda la celebrazione dell’anno scorso in San Pietro: «In quella occasione si è fatta memoria del centenario del Metz Yeghérn, il “Grande Male”, che colpì il vostro popolo e causò la morte di una moltitudine di persone. Quella tragedia, quel genocidio, inaugurò purtroppo il triste elenco delle immani catastrofi del secolo scorso, rese possibili da aberranti motivazioni razziali, ideologiche o religiose, che ottenebrarono la mente dei carnefici fino al punto di prefiggersi l’intento di annientare interi popoli». Il Papa quindi ripete la parola «genocidio», e non in forma di citazione, contenuta nella dichiarazione congiunta da lui citata un anno fa firmata da Giovanni Paolo II e Karekin II (mentre non era stata usata da Benedetto XVI). «Rendo onore al popolo armeno che, illuminato dalla luce del Vangelo, anche nei momenti più tragici della sua storia, ha sempre trovato nella croce e nella risurrezione di Cristo la forza per risollevarsi e riprendere il cammino con dignità». È fresca la crisi di Ankara con la Germania su questo tema, a seguito dell’approvazione della legge da parte del Bundestag su riconoscimento del genocidio, ma il breve viaggio del Papa nella “prima nazione cristiana della Storia” è un fatto acquisito anche dalle autorità turche, alle prese con una gravissima crisi interna di sicurezza, che vede il susseguirsi di sanguinosi attentati. In Armenia il Papa farà accendere i riflettori sul conflitto dimenticato con l’Azerbaigian per il controllo del Nagorno-Karabakh, che si trascina dalla fine degli anni ‘80 senza che si riesca a trovare un accordo di pace: 30mila morti e oltre un milione di profughi e sfollati. Di recente, in aprile, ha visto di nuovo inasprirsi il conflitto, con una violenza che non si registrava dal 1994, con decine di morti sia in campo armeno che azero. © RIPRODUZIONE RISERVATA LAPRESSE Nunzio Galantino è segretario generale della Cei © RIPRODUZIONE RISERVATA la spedizione del quotidiano e per l'invio di materiale promozionale. SERVIZIO ABBONAMENTI: Tel. 02.30.300.600 (con operatore da lunedì a venerdì 8:30-18:00) - Fax 023022.2885 - Email: [email protected]. SERVIZIO ARRETRATI PER I NON ABBONATI: (non disponibili le edizioni cartacee più vecchie di 24 mesi dalla data odierna): inoltrare richiesta via email all'indirizzo [email protected] oppure contattare telefonicamente il numero 02 30.300.600 allegando la fotocopia della ricevuta di versamento sul c.c.p. 519272 intestato a Il Sole 24 ORE S.p.A. oppure via fax al numero 02 opp 06 3022.2519. Il costo di una copia arretrata è pari al doppio del prezzo di copertina del giorno richiesto. Non verranno rimborsate le istanze relative ad edizioni più vecchie di 24 mesi dalla data odierna. Etchmiadzin. Visita alla cattedrale apostolica STAMPATORI: Il Sole 24 ORE S.p.A., via Busto Arsizio 36, 20151 Milano e via Tiburtina Valeria, Km 68,700, Carsoli 67061 (AQ) - Etis 2000 S.p.A., 8ª strada, 29 zona industriale, 95100 (CT) - Stampa quotidiana S.r.l., via Galileo Galilei 280/A, località Fossatone, 40059 Medicina (BO) - Stampa quotidiana Srl - Zona industriale Predda Niedda, strada 47 n. 4 - 07100 Sassari (SS) - B.E.A. Printing, Rue de Bosquet 16, Zona Ind. 1400 Nivelles (Belgio). DISTRIBUZIONE ITALIA: m-dis Distribuzione Media S.p.A., via Cazzaniga 1 20132 Milano, Tel. 022582.1 Certificato Ads n. 7879 del 19-02-2015 Registrazione Tribunale di Milano n. 322 del 28-11-1965 La tiratura del Sole 24 Ore di oggi 25 Giugno 2016 è stata di 212.938 copie Sabato 25 Giugno 2016 www.ilsole24ore.com @ 24NormeTributi IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI t LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI INVESTIMENTI Per i professionisti il bonus è «pieno» LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e Pa MARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni Gian Paolo Ranocchi u pagina 30 Accertamento. Sull’attività pesa la riduzione delle risorse umane causata anche dallo stop sui dirigenti «incaricati» - I redditometri sono solo 6mila Lotta all’evasione, controlli in frenata Corte dei conti: nel 2015 calo del 4% per il numero delle verifiche e del 17,7% per gli importi contestati Marco Mobili Giovanni Parente ROMA pLotta all’evasione tra luci e ombre. Anzi con più ombre che luci, almeno stando all’analisi presentata dalla Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato. Pur mettendo in risalto che la dinamica delle entrate ha manifestato segnali positivi (l’accertato finale pari a 570 miliardi per il 2015 è in crescita del 3,5% e la riscossione totale con 549 miliardi segna un aumento del 4,5%), i giudici contabili lanciano l’allarme sulla frenata dell’attività di controllo e dei risultati ottenuti in termini di recupero. Se si analizza l’attività dell’agenzia delle Entrate, «il numero complessivo degli interventi eseguiti (poco più di 621 mila) - scrive la Corte dei conti - segnala una flessione superiore di quasi il 4% rispetto al 2014 e di oltre il 16 per cento rispetto al 2012 (quando il numero di controlli risultò superiore di 120 mila unità)». Ma anche la maggiore imposta accertata segna un calo sensibile del 17,7% così come i risultati finanziari conseguiti (-3,9% sul 2014). Un andamento che viene messo in relazione con la riduzione delle risorse umane destinate all’attività di accertamento e controllo che, secondo quanto riportato dai giudici contabili, ha conosciuto una caduta del 6,5% negli ultimi 5 anni. A questo poi si aggiunge il contraccolpo successivo alla sentenza 37/2015 della Corte costituzionale, che ha dichiarato illegittimi gli incarichi dirigenziali affidati a funzionari senza concorso. E non è un problema solo di calo numerico. Guardando alla platea dei 3,5 milioni di contribuenti soggetti a studi di settore e verifiche effettuate nel quadriennio 2012-2015, dalla relazione emerge che «le probabilità di essere sottoposti a controllo sono alquanto limitate: i controlli eseguiti nel 2015 costituiscono il 2,4% del totale dei soggetti considerati». Un risultato che in termini di deterrenza dell’evasione di massa viene ritenuto «del tutto insufficiente, tenuto anche conto della sostanziale tenuità delle sanzioni concretamente applicabili in caso di violazioni». La Corte dei conti entra nel dettaglio e mette in evidenza come considerando la maggiore imposta accertata l’attività 2015 si sia concentrata soprattutto nei confronti di professionisti e imprese di piccole dimensioni: da questi contribuenti arriva il 47,5% degli importi contestati. Se poi si analizzano le somme accertate, il maggior numero dei controlli è stato effettuato nelle fasce 8.149 I controlli con gli studi di settore Gli accertamenti con Gerico sono in calo del 33,6% sul 2014 di minor valore. Il 45% delle verifiche (276.412 su 588mila) ha dato luogo a un recupero potenziale di poco superiore a 1.500 euro. Una tendenza riscontrabile anche nei primi 20mila accertamenti effettuati nel 2015 in relazione alle adesioni alla voluntary disclosure: quasi tre su quattro riguardano, infatti, cifre fino a 5.164 euro. Preoccupazione viene espressa anche sulle tipologie di accertamento, soprattutto in riferimento alla sempre più ricca dotazione di informazioni di cui dispone l’amministrazione finanziaria. Un esempio lampante è rappresentato dalle indagini finanziarie, che proseguono nel loro trend discendente. Nel 2015 i contribuenti per cui è arrivata l’autorizzazione a verifiche bancarie sono stati poco meno di 4.500: un dato che segna una flessione del 61% rispetto ai dodici mesi precedenti e che si ripercuote sulla maggiore imposta accertata in questo specifico segmento con appena 409 milioni di euro. «Un fenomeno che - scrive la Corte dei conti - conferma ulteriormente il progressivo indebolimento dell’attività di controllo fiscale, considerato che l’enorme potenziale informativo dell’Anagrafe dei rapporti finanziari, nella quale confluiscono tutte le informazioni sulle movimentazioni finanziarie realizzate, risulta solo marginalmente utilizzato». Mentre ormai sembra definitivamente avviato sul viale del tramonto il redditometro. L’anno scorso gli accertamenti sono stati meno di 6mila, ossia il 47,5% in meno rispetto al 2014 e addirittura il 72,9% in meno rispetto al 2013. Cifre che portano ad affermare «il carattere del tutto marginale» assunto dallo strumento nella lotta all’evasione. Come nelle ultime edizioni della relazione sul rendiconto generale, la Corte dei conti ricorda poi che al restyling del redditometro (applicabile dall’anno d’imposta 2009 in poi) era stato attribuito un maggior gettito per 741,2 milioni nel 2011, 708,8 milioni nel 2012 e 814,7 milioni nel 2013. Con un’ulteriore aspettativa - pur non iscritta in bilancio - che arrivava dal piano straordinario di controlli finalizzati all’accertamento sintetico. Per quanto riguarda, poi, gli studi di settore, i giudici contabili sottolineano come il numero dei contribuenti congrui sia passato dal 71,4% del 2013 al 65,7% del 2014, anche per effetto della congiuntura negativa. Mentre gli accertamenti con l’ausilio di Gerico nel 2015 sono stati appena 8.149: con una flessione del 33,6% rispetto ai 12.277 effettuati nell’anno precedente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il bilancio IL TRAMONTO DEL REDDITOMETRO Gli accertamenti sintetici Irpef Totale di cui su titolari di reddito d'impresa o professionale 2012 37.191 Relativi a periodi d'imposta dal 2009 in poi Relativi a periodi d'imposta fino al 2008 Risultati finanziari al 31 dicembre 2015 (in milioni di euro) 21.535 37.091 100 21.493 42 11.091 3.263 182 100 5.478 2014 7.828 26 2.916 2015 5.827 30 5.797 6 1.373 do le sanzioni ridotte previste dal nuovo ravvedimento operoso, o contattare l’Agenzia per spiegare il perché del dato “anomalo”. Per il contatto diretto è possibile chiamare da telefono fisso il numero 848.800.444 e da cellulare il numero 06/96668907 (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 17), selezionando l’opzione «servizi © RIPRODUZIONE RISERVATA 4.017 1.549,01 - 2.582 2.905 2.582,01 - 5.164 4.163 5.164,01 - 10.329 2.964 10.329,01 - 15.494 1.092 15.494,01 - 25.823 752 25.823,01 - 36.152 234 36.152,01 - 51.646 125 -47,5% -99,1% -25,9% Variazione % 2015/2014 -76,9% 51.646,01 - 103.291 163 LE INDAGINI FINANZIARIE Le indagini finanziarie autorizzate e gli importi contestati da agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza 103.291,01 - 154.937 38 Indagini autorizzate 154.937,01 - 185.925 9 185.925,01 - 309.874 22 309.874,01 - 413.165 6 413.165,01 - 516.457 4 516.457,01 - 1.549.371 9 20.000 Maggiori imponibili in milioni di euro 19.076 8.000 14.773 15.000 9.237 4.000 5.706 6.822 2.000 Agenzia delle Entrate Guardia di Finanza 4.498 2012 2015 2013 2014 6.557 1.078 5.771 Guardia di Finanza Agenzia delle Entrate 6.791 5.000 0 5.765 6.000 11.644 10.000 7.203 1.201 409 1.134 0 2012 *Compresi gli accertamenti con esito negativo e gli accertamenti annullati in autotutela 2013 2014 2015 pDeve essere revocato il se- questro per equivalente disposto sui beni dell’indagato, nel caso in cui la Commissione tributaria abbia annullato la pretesa del fisco. E ciò anche se la sentenza non è ancora definitiva. A fornire questa precisazione è la Corte di cassazione, con la sentenza n. 26450 depositata ieri. Nell’ambito di un procedimento penale per reati tributari a carico di un contribuente, veniva applicata la misura del sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla successiva confisca, sui beni nella disponibilità dell’indagato. Successivamente al sequestro, la Commissione tributaria annullava la cartella esattoriale, escludendo il debito del contribuente. L’indagato presentava quindi istanza di dissequestro dei beni che, tuttavia, veniva respinta dapprima dal Gip, poi dal Tribunale del riesame. In particolare, i giudici evidenziavano l’autonomia del procedimento tributario rispetto a quello penale, non ritenendo rilevante il fatto che la pretesa erariale fosse stata annullata. Peraltro la sentenza della Commissione tributaria non era ancora definitiva. Il contribuente presentava ricorso in Cassazione, ribadendo che in concreto erano venuti meno i presupposti per il mantenimento della misura cautelare. Infatti, l’annullamento della cartella esattoriale, ancorché con sentenza non definitiva, aveva determinato il venir meno della pretesa tributaria. Il mantenimento del sequestro avrebbe così comportato un indebito arricchimento dell’amministrazione. La Cassazione ha accolto il ricorso dell’indagato. I giudici, richiamando una precedente pronuncia della medesima Corte di legittimità (sentenza n. 39187/2015), affermano che l’annullamento della cartella esattoriale, ancorché con sentenza non definitiva, comporta il venir meno della pretesa tributaria e, dunque, l’esistenza del profitto del reato. In tema di reati tributari, il profitto del reato, oggetto del sequestro funzionale alla confisca per equivalente, è costituito dal risparmio economico derivante dalla sottrazione degli importi evasi alla loro destinazione fiscale. Tale profitto rimane sicuramente inalterato nel caso di mera sospensione dell’esecutività della cartella esattoriale da parte della Commissione tributaria, ma non nel caso di annullamento. Lo sgravio in- LA PAROLA CHIAVE Confisca 7La confisca per equivalente è uno strumento per cui, non essendo possibile agire direttamente sui beni costituenti il profitto del reato (imposta evasa), si confiscano utilità patrimoniali di valore corrispondente a tale profitto, che siano nella materiale disponibilità del reo. Antecedente necessario è il sequestro preventivo per valore, con il quale si assicura la futura esecuzione della confisca In edicola LA COLLANA Il «Codice» dedicato al reddito d’impresa in vendita con Il Sole Quasi 800 modifiche dalla sua entrata in vigore a oggi: basta questo dato per rendersi conto di quanto il Tuir (Dpr 917/1986) abbia tradito l’ambizione di essere un punto di riferimento univoco per i contribuenti. A maggior ragione dopo la proliferazione di norme contenute in leggi di Stabilità, finanziarie e decreti legge. Da qui l’esigenza di un “codice” che raggruppi tutta la normativa applicabile al reddito d’impresa. È in edicola con Il Sole 24 Ore il secondo volume della collana «I Codici» dedicato al reddito d’impresa. L’obiettivo dei Codici è offrire agli operatori professionali del fisco un supporto utile a ricondurre a unità le tante norme che negli anni sono state disperse tra i Testi unici, le leggi di Stabilità e le Finanziarie. Ogni volume è in edicola a 9,90 euro oltre il prezzo del quotidiano. La prima puntata, dedicata all’Iva, è uscita giovedì scorso. Gli arretrati, oltre che direttamente all’edicolante, potranno essere chiesti anche su internet al sito Shopping 24 (www.shopping24.ilsole24ore .com), dal quale è possibile anche acquistare l’intera collana in un’unica soluzione, con uno sconto del 10% sul prezzo complessivo. www.codici.ilsole24ore.com Il sito dedicato alla collana dove è possibile acquistare in unica soluzione tutti i volumi Totale I CODICI DEL SOLE 24 ORE 20.262 28 EDIZIONE 2016 Fonte: elaborazione su dati Corte dei conti, agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza Laura Ambrosi Sara Mecca Con questa terza tranche le comunicazioni inviate arrivano a quota 480mila, vicino all’obiettivo di 500mila segnalazioni per il 2016 516,01 - 1.549 -96,7% Federica Micardi IL BERSAGLIO 3.724 Variazione % 2015/2012 Revoca per il sequestro se la pretesa viene annullata 100mila lettere dell’agenzia delle Entrate stanno per essere recapitate ad altrettanti contribuenti. Obiettivo: segnalare errori, anomalie e dimenticanze rilevate nei redditi dichiarati per il 2012 e lasciare il tempo di spiegare o correggere quanto dichiarato così da evitare un avviso di accertamento. Queste 100mila comunicazioni, che saranno spedite via posta ordinaria o via pec - ai titolari di partita Iva registrati nell’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata IniPec, si vanno ad aggiungere alle 380mila già inviate. Manca poco, quindi, per raggiungere la quota di 500mila alert che le Entrate si sono poste come traguardo per il 2016; nel 2015 le comunicazioni inviate sono state 270mila. In questa tornata a finire sotto la lente del fisco sono le anomalie relative a: redditi di lavoro dipendente o assimilati, assegni periodici corrisposti all’ex coniuge, redditi di partecipazione, redditi di capitale, redditi di lavoro autonomo non professio- 0,01 - 516 +5.697% Dalle Entrate 100mila lettere su redditi dichiarati nel 2012 pAltre 35 -99,9% Cassazione. Quando la Commissione tributaria accoglie il ricorso con operatore - comunicazione accertamento». Prosegue, quindi, la nuova strategia definita «cambia verso» portata avanti dall’agenzia delle Entrate, che favorisce il dialogo e la compliance al pugno di ferro. È di pochi giorni fa la notizia che le Entrate hanno aumentato i dati contenuti nel cassetto fiscale, così da permettere ai contribuenti di verificare l’eventuale presenza di dati discordanti (un esempio classico è il disallineamento tra rimanenze finali di un anno e rimanenze iniziali dell’anno successivo) così da anticipare gli alert. Favorire l’emersione spontanea, anche grazie alle nuove tecnologie che consentono una immediata condivisione delle informazioni, sembra essere una strada più efficiente ed efficace rispetto alla “caccia all’errore” degli anni passati. Dei 117mila contribuenti soggetti agli studi di settori allertati l’anno scorso in 75mila - cioè il 64% - hanno corretto la loro iniziale comunicazione. Una percentuale che rappresenta un buon viatico. Numero accertamenti -84,3% Gli alert. Sotto la lente diverse voci: dall’assegno all’«ex» alle partecipazioni nale e redditi d’impresa derivanti da plusvalenze e sopravvenienze attive. Le anomalie sono emerse per l’incrocio tra quanto dichiarato e quanto risultava da: modello 770 presentato dal sostituto d’imposta o dalla società; modello 730 o Unico sia per le società che per le persone fisiche. Chi riceve la comunicazione può correggere l’errore, pagan- Maggiore imposta accertata in euro 0* 9.241 2013 GLI ACCERTAMENTI PER LA VOLUNTARY DISCLOSURE LE INIZIATIVE tegrale delle somme renderebbe privo di qualsiasi giustificazione, “allo stato”, il mantenimento del sequestro, in assenza di qualsivoglia “attuale” pretesa erariale. In sostanza, a seguito dell’annullamento della cartella e dello sgravio del debito tributario, sembrerebbe non esservi più nulla da salvaguardare con la misura cautelare. Ciò manifesterebbe l’assenza “attuale” di pretese erariali, rendendo quindi illegittimo il sequestro di un profitto, in atto, inesistente. Nella specie, sia il Gip che il Tribunale si erano limitati a sancire l’autonomia dei due giudizi (penale e amministrativo), senza però fornire adeguata motivazione circa la necessità di mantenimento del sequestro. Da qui l’annullamento dell’ordinanza impugnata, con rinvio per un nuovo esame al Tribunale, il quale dovrà attenersi ai principi dettati dalla Cassazione. La pronuncia appare particolarmente interessante poiché è frequente che, nelle more del procedimento penale, la pretesa fiscale venga ridotta o addirittura annullata. È evidente che, avendo il sequestro lo scopo di tutelare il credito del fisco, per la successiva confisca, la finalità dell’istituto viene meno, in tutto o in parte, se tale pretesa viene annullata o ridotta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice reddito d’impresa A cura di Maurizio Leo Hanno collaborato Michele Brusaterra Pasquale Formica Giovanni Formica SU INTERNET Quotidiano del Fisco GLI APPROFONDIMENTI Iva sulle locazioni e plusvalenze immobiliari In esclusiva per gli abbonati: il commento di Ferruccio Bogetti e Gianni Rota sulla sentenza sentenza 184/03/2016 della Ctp Treviso sulle plusvalenze; il focus di Barbara Zanardi e Giuseppe Carucci sull’Iva sulle locazioni. www.quotidianofisco.ilsole24ore.com 30 Norme e tributi Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 FISCO www.quotidianofisco.ilsole24ore.com Dichiarazioni. Da verificare la rilevanza delle plusvalenze da cessioni di beni mobili e immobili a seconda della data di acquisizione Studi, bonus investimenti pieno Per i professionisti deduzione del superammortamento senza la riduzione del 50% Gian Paolo Ranocchi pAcquisti e cessioni di beni am- mortizzabili effettuate nel 2015: vanno monitorate dai professionisti in vista dell’ormai imminente scadenzeperiversamentidiUnico. Se da un lato, infatti, vi è anche per costoro la possibilità di dedurre il superammortamento previsto dalla Legge di stabilità 2016, dall’altro occorre ricordare che le plusvalenze realizzate con la cessione di tali beni sono generalmente soggette a tassazione se relative a beni acquisiti dopo il 4 luglio 2006. Anche i lavoratori autonomi possono fruire della deduzione dell’extra quota di ammortamento calcolata sulla maggiorazione del 40%delcostofiscaledeibenimateriali nuovi acquistati (direttamente o in leasing) dopo il 15 ottobre 2015 (commi 91-92, articolo 1, della legge 208/2015). La deduzione si concretizza con la compilazione dei righi RE7 e RE8 di Unico 2016 nell’ambito dei quali, nel campo interno (colonna 1), occorre dare indicazione della sola extra quota dedotta. Il tutto va poi riepilogato nel campo esterno (colonna 2) nel quale vanno sommati gli ammortamenti ordinari con la predetta maggiorazione (quota complessivamente deducibile). Le regole applicative del maxiammortamento per i lavoratori autonomi non si discostano da quelle previste per le imprese, salvo per il fatto che per le imprese nel primo anno il maxiammortamento è fruibile nel limite massimo del 50% (circolare 23/E/2016) mentre la stessa limitazione non si riscontra per i professionisti. È confermata, invece, l’irrilevanza della maggiorazione del 40% del costo fiscale dei beni ai fini della determinazione di plusvalenze e minusvalenze. Le plusvalenze relative a beni strumentali concorrono a formare ilredditodilavoroautonomoseso- no realizzate mediante cessione a titolo oneroso o di risarcimento e se i beni sono destinati al consumo personale o familiare del professionista o a finalità estranee all’arte o professione. L’individuazione di quali cessioni possano generare una plusvalenza tassabile non è sempre agevole, in quanto occorre indagare sulla natura e sulla data di acquisto del bene ceduto. Per i beni mobili va, infatti, tenutopresentecherilevanoesclusivamente le plusvalenze relative ai beni acquisiti dopo il 4 luglio 2006, data di entrata in vigore della norma che ne ha previsto la rilevanza (risoluzione 310/E/2008). Per i beni immobili, invece, rilevano esclusivamente le plusvalenze relative ad immobili strumentali acquisiti nel triennio 2007-2009 (risoluzione 13/E/2010). Ricordiamo che ai sensi dell’articolo 43, comma 2, del Tuir, si considera strumentale l’immobile utilizzato esclusivamente per l’esercizio dell’arte o professione, indipendentemente dalle caratteristiche (classificazione catastale compresa) e dal fatto che sia stato acquistato a “titolo personale” (e come tale noninseritonellescritturecontabili). Ne consegue che la cessione di un immobile utilizzato ad uso promiscuo non genera componenti rilevanti ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo. Nonconcorronomaiallaformazione del reddito di lavoro autonomoprofessionaleinvece,leplusvalenze derivanti dalle cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione (articolo 54, comma 1-bis del Tuir). La plusvalenza è determinata in relazione alla differenza positiva tra: il corrispettivo o l’indennitàpercepitaeilcostononammortizzato, il valore normale del bene e il costo non ammortizzato (in assenza di corrispettivo). pIl nuovo decreto del mini- PLUSVALENZE E QUOTE DI AMMORTAMENTO L'ing. Marco De Rossi, esercente attività di lavoro autonomo ha ceduto il 3 gennaio 2015, per un imponibile di euro 3.500, un'autovettura completamente ammortizzata ed acquistata nel 2011 al costo storico (imponibile) di euro 17.400. Lo stesso professionista ha acquistato in data 24.10.2015 uno strumento da laboratorio (aliquota ammortamento 20%) per l'importo di euro 8.620 per il quale può beneficiare del “super ammortamento” (ex L 208/2015 commi 91 e 92). Il contribuente dispone inoltre della possibilità di dedurre in dichiarazione ulteriori quote di ammortamento “ordinari” per complessivi euro 1.960 derivanti dal possesso di altri cespiti presenti in contabilità. I CONTEGGI Per il calcolo della plusvalenza tassabile è necessario eseguire la proporzione tra il costo fiscalmente dedotto e quello sostenuto. Nel caso di specie il professionista ha ammortizzato l'auto con quote del 25% in quattro anni dal 2011 al 2014. Anno a) Quota amm.to b) Quota indeducibile Quota deducibile a) – b) 2011 4.350 4.350 x 60% = 2.610 4.350 – 2.610 = 1.740 2012 4.350 4.350 x 60% = 2.610 4.350 - 2.610 = 1.740 2013 4.350 4.350 x 80% = 3.480 4.350 – 3.480 = 870 2014 4.350 4.350 x 80% = 3.480 4.350 – 3.480 = 870 Totale 17.400 12.180 5.220 Da cui si ricava che la plusvalenza fiscalmente rilevante è pari a 5.220/17.400 = 30% ovvero 3.500 x 30% = 1.050. Il super ammortamento, invece, viene così quantificato: • € 8.620 x 40% = 3.446 maggior ammortamento recuperabile nel periodo di vigenza dell'ammortamento del cespite • € 3.446 x 20% = 690 maggior ammortamento recuperabile nel 2015. L'INDICAZIONE IN UNICO L'importo fiscalmente rilevante della plusvalenza troverà evidenza al rigo RE4. 1050 Plusvalenze patrimoniali Per quanto concerne gli ammortamenti l'indicazione degli stessi andrà effettuata nel rigo RE7 per l'importo comprensivo anche del super RE7 Gli ingegneri bocciano il decreto sulla progettazione Giuseppe Latour L’esempio RE4 Congresso di Palermo. Parametri facoltativi Quote di ammortamento e spese per l’acquisto di beni di costo unitario non superiore a euro 516,46 ,00 ammortamento (1.960 + 690) che troverà poi separata indicazione in colonna 1. Commi 91 e 92 L. 208/2015 ( 1 690 2 ,00 ) 2650 ,00 © RIPRODUZIONE RISERVATA stero della Giustizia, di concerto con le Infrastrutture, sui parametri di riferimento per le gare di progettazione si avvicina alla Gazzetta ufficiale. La notizia è stata annunciata ieri, scatenando le proteste dei mille delegati presenti, nel corso della giornata conclusiva del Congresso nazionale degli ingegneri, iniziato mercoledì a Palermo: via Arenula, per non accumulare ritardo rispetto alla tabella di marcia del Codice appalti (che fissava il termine del 18 giugno), ha deciso di bruciare le tappe e approvare senza particolare preavviso il provvedimento previsto dal Dlgs 50/16. Con una sorpresa negativa per i professionisti: l'utilizzo dei parametri per le Pa resta facoltativo. Il Dm avvia la fase di attuazione del Codice appalti fuori dal recinto dell'Anac: si tratta del primo provvedimento del pacchetto che non riguarda l'Anticorruzione. L'articolo 24 comma 8 del Dlgs, infatti, prevede che un decreto della Giustizia, concertato con il Mit, dovrà approvare le tabelle dei corrispettivi «commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione dei servizi di architettura ed ingegneria». Nella pratica, con il provvedimento si fissano le modalità di calcolo degli importi da mettere a base di tutte le gare pubbliche del settore. Nel merito, non ci sono grandi novità: i parametri restano praticamente gli stessi già indicati dal Dm 143/13, che fissava le regole relative al vecchio Codice appalti. Il pezzo più rilevante del testo non riguarda però le tabelle, ma le modalità della loro applicazione. L'articolo 1, in- GIUSTIZIA E SENTENZE Banche dati aperte anche ai volontari Il divieto di accesso ai sistemi degli enti previdenziali bloccherebbe i patronati pÈ illegittimo e costituisce un danno a un servizio di “pubblica utilità” il divieto di accesso alle banche dati previdenziali imposto dal ministero del Lavoro ai «collaboratori volontari» dei patronati: la loro attività è al contrario necessaria a istruire, anche in forma digitale, le pratiche richieste dagli assistiti, e non pregiudica né il ruolo né la responsabilità sugli atti propria ed esclusiva dell’«operatore» professionale dipendente. L’ha stabilito il Consiglio di Stato sentenza 2798/2016, Sesta sezione, 23 giugno - annullando il «Vademecum per lo svolgimento dell’attività di vigilanza sugli istituti di patronato e di assistenza sociale» adottato il 7 agosto 2015 dal Ministero, nella parte in cui non consente ai collaboratori che operino occasionalmente i forma gratuita e volontaria con i patronati di otte- nere le password di accesso ai sistemi informatici degli enti di previdenza. Per il ministero, una misura fissata per evitare la «confusione» e quindi la «sostanziale parificazione» di funzioni e obblighi degli addetti in contrasto con la disciplina di settore (articoli 6 e 17, Dlgs 152/2001), ma anche «problemi di compatibilità» con le norme sulla privacy (Dlgs 196/2003). Bocciando la tesi del Lavoro e confermando il giudizio di primo grado (Tar Lazio, sentenza 13764/2015), Palazzo Spada ha spiegato che «non si viene a determinare alcuna parificazione o commistione» tra la consultazione per l’attività istruttoria affidata ai collaboratori (in genere delegati sindacali e pensionati) e l’analisi, la rielaborazione e la sottoscrizione delle pratiche esclusive degli operatori interni, gli unici con responsabilità «finale» e «esterna» sull’attivi- tà compiuta, dato che i collaboratori non hanno poteri di rappresentanza degli assistiti. Secondo i giudici, infatti, garantendo l’accesso ai volontari «rappresentanza e responsabilità permangono in capo all’operatore, il quale “valida” la pratica istruita dal collaboratore volontario», posto che i compiti di preparazione degli atti «implicano, per loro stessa natura, l’accesso alle banche dati degli enti previdenziali». Vietare la consultazione di informazioni in questo caso indispensabili significherebbe «impedire in concreto, ai collaboratori medesimi, di espletare gran parte dei compiti attribuiti loro dalla disposizione di riferimento e in particolare di istruire e consegnare le pratiche e ciò in un contesto anche di “alleviamento”, specie nei riguardi di alcuni segmenti di utenza, dei disagi legati al cd “digital divi- QUOTIDIANO DEL DIRITTO Giustizia e sentenze: tutte le informazioni per gli oepratori Tutto il meglio del gruppo 24 Ore per avvocati, giuristi d’impresa, notai e magistrati in un unico abbonamento digitale dedicato agli operatori del diritto. www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com de” (divario digitale)». L’accesso, come già affermato in primo grado, è «necessitato» poiché la normativa sui patronati va «attualizzata» nell’ambito della digitalizzazione della Pa (Dlgs 82/2005) e dei dettami successivi che hanno imposto l’uso esclusivo dei sistemi telematici (legge 122/2010). Rispettata anche la disciplina sulla privacy. L’istituto di patronato in questi casi «ben potrà...predisporre strumenti di conservazione e di tutela» dei dati personali, posto che il collaboratore ha diritto a visionare solo la pratica affidata e non altre, e spetta all’assistito autorizzarne il trattamento. Banche dati quindi aperte anche ai collaboratori, al limite «ogni uso improprio...verrà sanzionato dall’ente di patronato e dagli organi ministeriali di vigilanza e controllo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cassazione. Sì alla rimozione e deindicizzazione di un articolo su una vicenda penale datata e legata a una fase del procedimento precedente Cronaca, diritto all’oblio «accelerato» Alessandro Galimberti MILANO pDiritto all’oblio ultra-ac- celerato nella cronaca giudiziaria, potere di diffida “esecutivo” per la parte oggetto della narrazione giornalistica. La Prima sezione civile della Cassazione (sentenza 13161/16, depositata ieri) irrompe - è il caso di dire - nel delicatissimo campo dell’equilibrio dei diritti sulla rete web, con una decisione destinata ad aprire un’ulteriore coda al dibattito tra professionisti e giuristi. Il caso di partenza - che pe- raltro e coerentemente la Corte “blinda” nell’anonimato - riguarda la disputa tra una testata online abruzzese e il gestore di un locale pubblico. Quest’ultimo nel 2008 era finito al centro di un’inchiesta penale di cui il giornale web del posto aveva dato correttamente e puntualmente notizia. Due anni dopo il gestore del ristorante e la società proprietaria avevano inviato al direttore della testata una diffida per la rimozione e la deindicizzazione dell’articolo, che continuava a comparire tra i primi risultati di ricerca associato al no- © RIPRODUZIONE RISERVATA www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com Consiglio di Stato. Confermata l’illegittimità del Vademecum 2015 del lavoro- Rischio-privacy da valutare a valle Francesco Clemente fatti, stabilisce che i corrispettivi regolati dal testo «possono essere utilizzati dalle stazioni appaltanti, ove motivatamente ritenuti adeguati». Resta, in sostanza, una semplice facoltà in capo alle amministrazioni: una scelta che lascia molto scontenti i professionisti. Anche il Codice appalti, infatti, parla di facoltà, ma alcuni vecchi orientamenti dell'Anac avevano sollecitato l'introduzione di un obbligo. Con queste regole, di fatto, il ministero assume una posizione sfavorevole ad architetti, ingegneri e geometri, dal momento che le Pa avranno mano libera nella determinazione dei loro compensi nelle gare pubbliche. «Siamo molto delusi, per noi la battaglia per l'obbligatorietà è fondamentale – spiega il consigliere tesoriere del Cni, Michele Lapenna -. Questa decisione è incompatibile con il principio della centralità della progettazione e rischia di cambiare il nostro giudizio sull'intero Codice». Non piace il metodo con il quale è stato approvato il provvedimento, senza coinvolgere le parti interessate. «Sono rimasto senza parole, anche perché sul vecchio decreto c'era stata una grande collaborazione». E non piace nemmeno il fatto che questo Dm sarà transitorio: un altro decreto del Mit, a breve, dovrà definire lo studio di fattibilità come primo livello di progettazione. Sostituirà il preliminare e sarà più complesso. Quindi, andrà pagato di più. Il Dm appena licenziato, a quel punto, risulterà obsoleto. «Non comprendiamo – conclude Lapenna – perché si perda tempo a pubblicare un testo che tra poco andrà sostituito». me dell’esercizio. Secondo l’imprenditore, tale continua attualizzazione della notizia a distanza di due anni gli provocava un danno reputazionale e, soprattutto, integrava una lesione della sua riservatezza in relazione al già “maturato” diritto all’oblio. Il tribunale locale aveva riconosciuto le ragioni del ristoratore e anche il diritto al risarcimento in via equitativa del danno (5mila euro) per il periodo in cui la notizia era rimasta accessibile via web dopo l’intervenuta diffida, cioè tra il settembre del 2010 e il maggio del 2011 quando - in corso di giudizio civile - venne deindicizzata. La Cassazione, a cui nel frattempo era ricorso il direttore, ha sposato in toto l’interpretazione del Codice della privacy proposta dall’imprenditore, considerando il trattamento dei dati a finalità giornalistiche come soggetto alla disciplina generale (articolo 11: trattamento «per un tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali sono stati raccolti o successivamente trattati» ) e, soprattutto, giudicando congruo il tempo di esposizione della notizia deciso dalla parte offesa, cioè i due anni dopo i quali venne notificata la diffida. A margine della questione, ma non inconferente per l’analisi, ci sono i tempi del processo penale da cui tutto origina. L’indagine preliminare nel frattempo infatti è stata chiusa, aprendo però il versante dibattimentale, che secondo gli atti portati dalla difesa è iniziata nel 2013 con un rinvio di udienza al 2016. Come dire che la Prima civile, con la sentenza depositata ieri, ha “parcellizzato” il diritto all’oblio (considerato che la vicenda è tuttora in svolgimento) legandola a ogni singola fase procedimentale. © RIPRODUZIONE RISERVATA In breve PREMIO A MILANO Avvocati dell’anno Erede e Gattai Minoli Agostinelli Davanti a otre 650 partecipanti si è svolta il 21 giugno scorso a Milano l’ ultima edizione dei Legalcommunity Corporate M&A Awards a Milano. Negli spazi del Museo della scienza e della tecnica «Studio Dell’anno» è stato decretato Gattai Minoli Agostinelli & Partners, che nel 2015 ha visto un aumento di fatturato pari al 70 per cento. Nato tre anni fa si sta imponendo nel settore e nel corso dell’ultimo anno ha messo a segno la vendita di Teamsystem per conto di Hg Capital, il passaggio di Italcementi ai tedeschi di HeidelbergCement e l’acquisizione di Roberto Cavalli da parte di Clessidra. Sergio Erede, di BonelliErede è stato premiato come «Avvocato dell’anno»: l’avvocato è stato considerato dalla giuria (oltre 30 direttori affari legali delle più importanti banche e aziende attive in italia) «la massima espressione dell’avvocatura d’affari italiana, nonché una star assoluta del diritto societario/commerciale». Tra le molte operazioni a sua firma, la scissione di Sintonia, la vendita di World Duty Free agli svizzeri di Dufry e la partnership tra Kering e Safilo. Il premio allo studio dell’anno per l’attività m&a è andato a Chiomenti, recordfirm per numero di operazioni seguite (54), mentre il titolo di avvocato m&a dell’anno è andato ad Antonio Pedersoli che ha guidato i cinesi di ChemChina alla conquista di Pirelli. Gatti Pavesi Bianchi e Filippo Troisi di Legance si sono rispettivamente aggiudicati i premi come studio e professionista dell’anno nel private equity. Consiglio nazionale del Notariato Nelle unioni civili comunione dei beni regime ordinario Angelo Busani pNelle unioni civili il regime patrimoniale legale è quello della comunione dei beni (articolo 1, comma 13, legge 76/2016), identicamente a quanto il Codice civile dispone per il matrimonio “ordinario”. Si tratta di una scelta del legislatore coerente con la finalità, che pervade l’intera legge Cirinnà, di assimilare le unioni civili, e i diritti e doveri da esse derivanti, al matrimonio: lo afferma una nota del Consiglio Nazionale del Notariato, intitolata «La nuova legge sulle unioni civili e le convivenze. Profili generali degli istituti» (per le convivenze si veda il Sole 24 Ore del 22 giugno). L’instaurazione del regime di comunione (che è regolamentato nell’unione civile mediante richiamo agli articoli da 177 a 197 del Codice civile) può tuttavia essere evitata con la stipula di una convenzione patrimoniale: al riguardo, sempre il comma 13 in questione, prevede che gli uniti civili non possono derogare né ai diritti né ai doveri previsti dalla legge per effetto dell’unione civile; non si può pertanto derogare, con una convenzione patrimoniale, ai diritti e doveri nascenti dall’unione civile espressamente previsti dal comma 11 della legge 76/2016, vale a dire: a) all’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale; b) all’obbligo della coabitazione; c) all’obbligo di contribuire ai bisogni comuni, in relazione alle sostanze di ciascuno degli uniti e alla loro capacità di lavoro professionale e casalingo. La legge Cirinnà, inoltre, richiama le stesse regole che il Codice civile detta per il matrimonio: in particolare, gli articoli 162 (sulla forma delle conven- zioni matrimoniali, le quali si devono stipulare con atto pubblico notarile), 163 (sulla modifica delle convenzioni), 164 (sulla simulazione delle convenzioni) e 166 (sulla capacità del soggetto inabilitato); non è invece richiamato l’articolo 165 (in tema di capacità del minore) in quanto le unioni civili possono essere costituite solo da persone maggiorenni. Sono inoltre attratti nell’alveo delle unioni civili anche gli articoli del Codice civile in tema di: fondo patrimoniale (e cioè gli articoli da 167 a 171); comunione convenzionale (e cioè gli articoli 210 e 211); separazione dei beni (e cioè gli articoli da 215 a 219, compresa, quindi, la norma per la quale il regime di separazione può essere scelto all’atto della “celebrazione” dell’unione civile innanzi all’ufficiale di Stato Civile); impresa familiare (articolo 230 bis). Il regime patrimoniale vigente nell’unione civile risulta dall’apposito registro tenuto dallo Stato civile. Estraendone una certificazione, se non ci sono annotazioni, significa che il regime è quello legale della comunione dei beni, in quanto, come nel matrimonio, in tale registro si annota solo l’esistenza di eventuali convenzioni e di loro eventuali modifiche. Se l’unione civile si scioglie, cessa anche il regime patrimoniale (la comunione, la separazione, il fondo patrimoniale) che sia stato instaurato tra gli uniti civili. Ciò accade, ad esempio, per morte di uno degli uniti, per passaggio in giudicato delle sentenze di morte presunta di uno degli uniti, di rettificazione del sesso di uno degli uniti, di scioglimento dell’unione civile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Finanza & Mercati 31 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 LA GIORNATA SETTIMANA FINANZIARIA Sui mercati. Ben comprati i titoli di Stato Brexit ha annullato una settimana di continui rialzi Il voto inglese scatena ondate di vendite sull’azionario di Eleonora Micheli E ffetto Brexit sulle Borse europee che nell’ultima settimana sono letteralmente andate sulle montagne russe. I principali listini hanno prima corso all’impazzata sulla scommessa che alla fine la Gran Bretagna avrebbe scelto di rimanere nell’Ue, poi sono andati a picco dopo l’annuncio del risultato a sorpresa della vittoria dei voti “Leave”. Milano e Madrid hanno accusato le performance peggiori, nel venerdì nero, mentre Londra ha inaspettatamente arginato le perdite al 3,15%. Non solo. Su base settimanale la Borsa di Oltremanica ha addirittura portato a casa un risultato positivo: ha guadagnato l’1,9%. Compliceilfattocheil70%dellesocietà quotate nella piazza di Londra realizza i propri fatturati all’estero e quindi potrebbe alla fine beneficiare del crollo della sterlina, piombata addirittura ai minimi da trenta anni sul dollaro, per poi riprendersi e tornare sui livelli che comunque non vedeva dal 2009. Nelle ultime cinque sedute Milano ha accusato un ribasso del7%,unodeipeggioriinsiemea quello del 6,8% di Madrid. Parigi è invece scivolata del 2% e Francoforte di un limitato 0,7%, nonostante il crollo del 6,8% accusato nell'ultima giornata. Piazza Affari ha risentito dell’andamento delle banche, intimorite anche dalla volatilità dello spread, arrivato a toccare un top a 192 punti. Un peso massimo come Intesa Sanpaolo è precipitata in una sola seduta di oltre il 20% e in una settimana del 14,7%. Numeri alla mano Londra è stata la Borsa con la performance migliore e ciò non fa paio con le analisi dei principali strategist, tutti concordi nel ritenere che l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea impatterà negativamente soprattutto sulla congiuntura di Oltremanica. Gli economisti mettono in conto per l’anno venturo una frenata del pil di Oltremanica dell’1,4%. Il peso Brexit nel medio periodo, ossia entro il 2020, potrebbe provocare una perdita dell'attività nel Regno Unito tra il 3 e il 9%. D’altra parte, sottolineano sempre gli esperti, le società quotate a Londra fatturano soprattutto all'estero e dunque potrebbero beneficiare del crollo della sterli- GLI INDICI +1,9% Ftse 100 -2,1% Cac -7,1% Ftse 100 -0,8% Dax na. L'impatto sull'economia della zona euro e su quella mondiale sarà tutto da vedere e comunque, commenta Bruno Rovelli, Managing Director, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia, «non porterà la congiuntura del Vecchio Continente in recessione». Tanto meno quella mondiale, complice il fatto che il pil inglese conta su quello globale solamente per il 4%. Gli esperti mettono in conto una frenata del pil della zona euro attorno allo 0,3%. Il vero problema, però, è che il voto inglese a questo punto rimescola completamente le carte ed apre un periodo di profonda incertezza politica ed economica. Tradotto per le Borse europee e mondiali ci sarà un periodo di volatilità alle stelle. La palla a questo punto passa alle istituzioni dell’Ue, chiamate a trattare per la Brexit forse per i prossimi due anni, e alle banche centrali, che potrebbero scendere a breve in campo con politiche ultra-accomodanti, più di quanto già accordato fino a oggi. Nell’attesa che il quadro si chiarisca, gli investitori hanno assalito i lingotti d’oro, le cui quotazioni sono balzate sopra i 1300 dollari l’oncia. Del resto si sa l’oro rimane il bene rifugio per eccellenza. Sono stati comprati a piene mani, comunque, anche i titoli di stato considerati piùsicuri:ariprova,nelgirodipoche ore, il rendimento del Bund a dieci anni è passato da +0,10% a -0,10-0,15%, mentre il Treasury è passato da 1,75% ad area 1,50%. FOCUS L’oro prende il volo La corsa ai lingotti ha di nuovo portato il valore dell’oro ben sopra l’importante soglia dei 1.300 dollari l’oncia. Titoli di Stato e Obbligazioni Spread Treas. 2Y A -77 -43 Dati al 30-04-2016 in Mld di º. Fonte: Ministero del Tesoro CcT CTz D.Est. Scad. BoT BTpBTpº+Ita ORO Londra, dollari/oncia 12,642 13,749 — 13,750 — 1,738 Lug-16 Ago-16 13,567 — 12,875 25,930 1350 Set-16 Ott-16 14,100 15,988 9,633 13,700 — 18,018 — — 17/06/16 24/06/16 Lo spread BTp-Bund Brexit ha fatto volare il differenziale tra Btp italiano e Bund tedesco a dieci anni fino sopra quota 190 punti base. SPREAD 160 140 26,391 15,513 — 13,380 — — — 13,828 3,000 — 29,948 52,632 — — — — 2,642 — 42,363 31,718 6,600 12,402 5,500 15,564 — — — 0,015 — — 0,719 0,112 19,721 21,191 Gen-17 Feb-17 Mar-17 7,000 — 6,500 24,397 6,600 — — — — — — 12,702 — 7,865 — 0,150 — 0,719 7,150 43,599 15,185 Buoni ordinari Tesoro 30.06.16 14.07.16 29.07.16 12.08.16 31.08.16 14.09.16 30.09.16 14.10.16 31.10.16 14.11.16 30.11.16 14.12.16 13.01.17 14.02.17 14.03.17 13.04.17 12.05.17 14.06.17 IT0005154783 IT0005122061 IT0005160129 IT0005125627 IT0005162638 IT0005127375 IT0005171738 IT0005138208 IT0005176182 IT0005142739 IT0005186405 IT0005154775 IT0005160111 IT0005162620 IT0005171720 IT0005176190 IT0005186397 IT0005199341 100,001 100,001 100,018 100,010 99,999 100,027 100,015 100,050 100,025 100,054 100,046 100,056 100,076 99,998 100,092 100,097 100,105 100,054 Titolo Date Spread god. Tipo ind. Codice ISIN Ced. att. “UNIPOL BANCA S.p.A. Obbligazioni a Tasso Fisso, a Tasso Fisso con rimborso anticipato” “UNIPOL BANCA S.p.A. Obbligazioni a Tasso Variabile, a Tasso Variabile con rimborso anticipato” “UNIPOL BANCA S.p.A. Obbligazioni Zero Coupon” In data 24 giugno 2016 Unipol Banca S.p.A., in qualità di Emittente, ha depositato presso la Consob il Prospetto di Base, relativo al Programma di Emissione di Obbligazioni denominate: “UNIPOL BANCA S.p.A. Obbligazioni a Tasso Fisso, a Tasso Fisso con rimborso anticipato”; “UNIPOL BANCA S.p.A. Obbligazioni a Tasso Variabile, a Tasso Variabile con rimborso anticipato”; “UNIPOL BANCA S.p.A. Obbligazioni Zero Coupon”, a seguito della relativa approvazione della Consob medesima comunicata con nota n. 0059004/16 del 24 giugno 2016. 120 17/06/16 24/06/16 Intesa Sanpaolo Le azioni sono cadute con il settore bancario italiano, pagando l’incertezza sull’economia e l'andamento dei titoli di Stato AZIONI Qtà º (mlg) 01-07s 1.7.16 +0,15s 01-09s 1.3.17 +0,15s IT0004518715 0,13 99,990 — IT0004584204 0,13 100,126 0,00 4967 4879 15-12s 15.06.17 +2,5a 15-10s 15.10.17 +0,8a 15-10s 15.04.18 +1,0a 01-11s 01.11.18 +1,8a 15-11s 15.11.19 +1,2a 15-12s 15.12.20 +0,8a 15-12s 15.06.22 +0,55 15-12s 15.12.22 +0,70 15-07s 15.07.23 +0,70 IT0004809809 IT0004652175 IT0004716319 IT0004922909 IT0005009839 IT0005056541 IT0005104473 IT0005137614 IT0005185456 — — — — IT0005044976 IT0005089955 IT0005126989 IT0005175366 30.8.16 27.2.17 30.8.17 28.3.18 01-08s 1.8.2016 15-09s 15.9.2016 15-11s 15.11.2016 15-12s 15.12.2016 01-08s 1.2.2017 01-11s 1.5.2017 15-11s 15.5.2017 01-12s 1.6.2017 01-08s 1.8.2017 01-11s 1.11.2017 15-07s 15.1.2018 01-08s 1.2.2018 2,0 1,5 17/06/16 Certificati Tesoro zero coupon 1,19 0,34 0,44 0,85 0,54 0,33 0,20 0,28 0,33 24/06/16 IT0004019581 IT0004761950 IT0004960826 IT0004987191 IT0004164775 IT0004793474 IT0005023459 IT0004820426 IT0003242747 IT0004867070 IT0005058463 IT0004273493 Il Prospetto di Base, unitamente alle Condizioni Definitive con allegata la Nota di Sintesi relative alle singole emissioni, sono disponibili sul sito Internet dell’Emittente www.unipolbanca.it. L’Emittente agirà anche quale Offerente e Responsabile del Collo- Pubblicazione effettuata aidisensi dell’art. 9 comma 2 di emissione, l’Emitcamento. Nell’ambito ciascun Programma del “Regolamento Emittenti” Consob Delibera n. tente offrirà titoli di modificazioni debito aventi le caratteristiche indicate nella 11971/99 e successive ed integrazioni. relativa Nota Informativa. L’Investitore potrà richiedere copia cartacea gratuita del Prospetto di Base, e delle Condizioni Definitive con allegata la Nota di Sintesi presso la sede legale dell’Emittente, sita in Bologna, Piazza della Costituzione n. 2 e in tutte le sue filiali. Bologna, 25 giugno 2016 Il Direttore Generale Stefano Rossetti Pubblicazione effettuata ai sensi dell’art. 9 comma 5 del “Regolamento Emittenti” Consob Delibera n. 11971/99 e successive modificazioni ed integrazioni. www.unipolbanca.it Si comunica l’avvenuta pubblicazione in data 24 giugno 2016 (la “Data del Supplemento”), a seguito di approvazione da parte di Consob con nota prot. n. 0059023/16 del 24 giugno 2016, del supplemento (il “Supplemento”) al prospetto relativo all’offerta al pubblico e ammissione alle negoziazioni di quote del FIA italiano immobiliare chiuso ad accumulazione ed a distribuzione dei proventi denominato “Mediolanum Real Estate” (il “Fondo”) gestito da Mediolanum Gestione Fondi SGR p.A. (il “Prospetto”), depositato presso la Consob in data 1° aprile 2016 a seguito di approvazione comunicata con nota prot. n. 0029048/16 del 1° aprile 2016. Il Supplemento è stato predisposto da Mediolanum Gestione Fondi SGR p.A. (“SGR” o la “Società”), ai sensi dell’art. 94, comma 7 del D.lgs. n. 58/1998 (il “TUF”) ed ai sensi dell’art. 25, comma 1, del Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 11971 in data 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato (il “Regolamento Emittenti”) tra l’altro al fine di: (i) dare atto dell’intenzione, annunciata in data 18 maggio 2016, ai sensi dell’art. 102, comma 1, del TUF e dell’art. 37, comma 1, del Regolamento Emittenti (il “Comunicato 102”), dalla società in accomandita per azioni di diritto lussemburghese Blado Investment S.C.A. (“Blado” o l’“Offerente”) di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle quote del Fondo (l’“Offerta” o l’“OPA”); e (ii), dare atto della nuova composizione del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Consultivo Investimenti Immobiliari, nonché dell’intervenuta nomina del nuovo Direttore Generale della Società. Il Fondo è offerto dal 1° aprile 2016 al 30 giugno 2016 nell’ambito della 21a emissione di quote. Ai sensi dell’art. 95-bis, secondo comma, del TUF, gli investitori che hanno già concordato di sottoscrivere le quote del Fondo nel periodo sopra indicato e prima della Data del Supplemento (inclusa) hanno il diritto, esercitabile entro il secondo giorno lavorativo successivo alla Data del Supplemento (ossia entro il 28 giugno 2016), di revocare la loro accettazione. L’adempimento di pubblicazione del Supplemento non comporta alcun giudizio della Consob sull’opportunità dell’investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il Supplemento è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede legale della SGR in Basiglio - Milano 3 (MI), Palazzo Meucci - Via Francesco Sforza, sul sito internet della SGR www.mediolanumgestionefondi.it e presso il Soggetto Collocatore Banca Mediolanum S.p.A. Mediolanum Gestione Fondi SGR p.A. Palazzo Meucci - Via F. Sforza - 20080 Basiglio Milano 3 (MI) www.mediolanumgestionefondi.it 102,310 100,799 101,285 103,548 102,864 101,635 99,867 100,584 99,946 -0,03 273 0,03 3941 0,13 2356 0,14 3844 0,19 826 0,27 5058 0,41 9016 0,44 5409 0,54 117055 — 100,026 -0,15 — 100,072 -0,11 — 100,031 -0,03 — 99,926 0,04 Buoni Tesoro Poliennali 2,5 di avvenuta pubblicazione del Supplemento al Prospetto relativo all’offerta al pubblico e ammissione alle negoziazioni di quote del FIA italiano immobiliare chiuso ad accumulazione ed a distribuzione dei proventi denominato “MEDIOLANUM REAL ESTATE” gestito da Mediolanum Gestione Fondi SGR p.a. Basiglio - Milano 3, 25 giugno 2016 — — — 1299 -0,21 4 -0,08 — 0,01 12 -0,13 145 -0,06 47 -0,17 5 -0,07 55 -0,14 — -0,11 — -0,12 547 -0,14 15 — 125 -0,13 150 -0,12 — -0,12 30 -0,06 10 Certificati credito Tesoro - 6mEuribor AVVISO relativo al programma di emissione delle Obbligazioni denominate : — — -0,21 -0,08 0,01 -0,13 -0,06 -0,17 -0,07 -0,14 -0,11 -0,12 -0,14 — -0,13 -0,12 -0,12 -0,06 Prezzo Rend. VWAP eff.% 24.06 lordo 3,75 4,75 2,75 1,50 4,00 4,75 1,15 4,75 5,25 3,50 0,75 4,50 100,326 100,995 101,052 100,759 102,407 104,043 101,107 104,390 105,613 104,702 101,069 107,107 312 3024 415 3163 0,26 0,11 -0,02 -0,13 -0,05 -0,05 -0,11 0,01 0,11 0,00 0,06 0,04 372 86 74 1959 188 75 1497 37 1252 486 662 368 Cambi e tassi ¤/$ A -2,84 -1,25 1w 2w 1m 2m 3m 6m 9m 1a -0,373 -0,369 -0,364 -0,322 -0,281 -0,175 -0,110 -0,047 -0,378 -0,374 -0,369 -0,326 -0,285 -0,177 -0,112 -0,048 Media % mese Maggio 1m -0,348 2m -0,294 3m -0,256 6m -0,144 -0,353 -0,298 -0,260 -0,146 LIQUIDITÀ (TASSO 360) Eonia (24/06/16) -0,3230 e-Mid/Atic (24/06/16) O/N Euro -0,3040 O/N Usd 0,4000 2,10 2,10 1,70 2,35 2,10 2,60 2,35 3,10 1,25 2,35 2,55 100,599 102,813 104,470 108,233 110,113 115,293 113,058 121,930 102,694 121,430 124,327 -0,51 -0,32 -0,44 -0,34 0,00 0,29 0,64 0,69 1,06 0,95 1,24 31 181 — 236 403 378 374 7264 17843 5480 5006 22-10s 22.10.2016 22-10s 22.4.2017 12-11s 12.11.2017 23-10s 23.4.2020 27-10s 27.10.2020 15-11s 15.05.2022 20-10s 20.04.2023 11-10s 11.04.2024 IT0004863608 IT0004917958 IT0004969207 IT0005012783 IT0005058919 IT0005188120 IT0005105843 IT0005174906 2,55 2,25 2,15 1,65 1,25 0,10 0,50 0,40 100,767 101,832 102,798 105,279 104,200 99,199 100,872 99,989 0,00 -0,04 0,06 0,25 0,26 0,11 0,37 0,42 16838 33583 32679 48085 21141 7275 32726 78635 B variaz. % var. % ann. -0,19 -0,20 -0,20 -0,16 -0,08 0,02 0,13 0,24 0,35 0,44 0,53 0,60 0,77 0,88 0,91 0,88 0,88 0,80 B In.Anno 3,78 6,74 In.Anno 7,14 0,28 10,36 -3,51 21,27 4,22 20,52 7,77 In.Anno 10,71 10,86 8,00 8,15 6,19 4,72 25,48 In.Anno 18,46 8,43 variaz. % var. % ann. In.Anno 45546,98 835,43 1691,76 1270,12 0,36 0,74 1,43 1,30 2,39 5,20 1,74 -0,59 17399,86 2037,30 4707,98 6113,33 685,71 7320,70 4285,70 472,68 13891,88 808,55 -3,39 -3,60 -4,12 -3,01 0,44 -4,57 -4,07 -4,04 -1,69 -1,90 -0,14 -0,32 -5,98 2,26 18,67 -2,50 -6,70 1,97 6,78 5,76 13945,60 44885,04 50028,12 -2,08 -2,73 -2,97 19,45 4,44 15,41 America Settentrionale America Latina Buenos Aires Merval Idx Città Messico Ipc Index San Paolo Brsp Bovespa Africa Johannesburg All Share Stati Uniti Giappone G. Bretagna Svizzera Australia Brasile Bulgaria Canada Croazia Danimarca Filippine Hong Kong India Indonesia Islanda m Israele Malaysia Messico Usd Jpy Gbp Chf Aud Brl Bgn Cad Hrk Dkk Php Hkd Inr Idr Isk Ils Myr Mxn -5,24 -21,55 var. % ann. 4,23 12,18 -3,03 Var.% -0,57 Var.% 0,06 Var.% -1,56 Var.% -0,58 B variaz. % var. % ann. FTSE All Share 17324,78 -11,75 -31,18 Indici 51679,66 -3,56 1,94 Mumbai Sensitive Hong Kong Hang Seng Seul Kospi Shanghai Composite Singapore Straits Tim. Taipei Taiwan Weighted Tokyo Nikkei 225 Nikkei 500 Topix B var. % ann. DJ EStoxx var. % ann. -7,66 -19,50 24.06 Var.% variaz. % -2,91 -2,92 -2,88 -1,33 -2,22 -2,30 -7,92 -6,79 -7,26 0,38 -7,55 -0,49 -19,37 -5,24 1,67 -21,44 -17,37 -22,16 5192,83 -3,09 -2,84 299,47 2776,09 2706,75 321,98 1470,41 2500,29 1355,00 424,20 534,78 3274,19 -7,66 -8,62 -6,70 -7,03 -6,49 -6,44 1,42 -5,70 -13,42 -6,40 -13,24 -15,04 -12,69 -11,98 -9,51 -12,19 -4,08 -3,99 -15,30 -11,52 Europa D.J. EuroStoxx D.J. EuroStoxx (50) D.J. Stoxx (50) D.J. Stoxx (600) D.J. Stoxx Sel. Div. 30 FTSE EuroTop (100) MSCI Europe # Amsterdam Amst. Exch. Atene Athens General Bruxelles Bel. 20 In. -1,27 -1,41 -0,35 -0,27 -0,90 -0,99 -1,41 -1,57 -0,33 -0,26 -0,95 -1,17 -1,53 -0,45 -0,31 -0,23 -1,07 -1,29 -1,60 -1,75 -0,25 -0,14 -1,06 -1,29 7a 10a -1,71 -1,86 -0,10 0,02 -1,09 -1,45 -1,61 -1,68 0,13 0,27 -1,12 -1,30 -0,58 -0,59 -0,52 -0,56 -0,58 -0,58 -0,57 -0,53 -0,53 -0,54 -0,53 -0,53 -0,57 -0,60 -0,51 -0,49 -0,53 -0,59 -0,50 -0,47 4a 5a -0,50 -0,56 -0,45 -0,41 -0,43 -0,50 -0,35 -0,30 7a 10a -0,26 -0,33 -0,19 -0,12 0,10 0,02 0,18 0,27 Irs 6M/10Y B 0,41 -22,51 -65,84 variaz. % var. % ann. Valute Irs 6M/20Y 0,85 -17,26 -50,00 B variaz. % var. % ann. Dati al 24.06 Var.% giorn Iniz anno N. Zelanda Nzd 1,5613 -0,952 -1,95 Norvegia Nok 9,4200 1,298 -1,91 Polonia Pln 4,4550 2,247 4,48 Rep. Ceca Czk 27,1030 0,152 0,30 Rep.Pop.Cina Cny 7,3301 -2,181 3,81 Romania Ron 4,5345 0,512 0,23 Russia Rub 72,6282 -0,448 -9,97 -2,88 Singapore Sgd 1,4973 -1,829 Sud Corea Krw 1296,8900 -0,581 1,26 Sudafrica Zar 16,7318 1,620 -1,30 Svezia Sek 9,4610 1,698 2,95 Thailandia Thb 39,0850 -2,534 -0,42 Turchia Try 3,2457 -0,719 2,18 Ungheria Huf 317,9000 1,152 0,61 m Corona islandese: l'ultima rilevazione BCE pari a 290,00 è avvenuta il 3.12.2008; a partire da lunedì 2.11.2009 Banca d'Italia ha ripreso la quotazione della valuta sulla base di rilevazioni di mercato. Caffè Arabica 134,35 -3,35 2,52 B variaz. % var. % ann. Cacao B 3070,00 -4,89 -6,26 variaz. % var. % ann. Denaro 257,71 262,21 262,21 208,49 207,20 206,63 206,63 201,47 247,89 567,81 585,98 1094,32 1112,25 490,29 1044,50 659,46 1102,42 1325,46 Lettera 292,13 302,69 302,69 225,59 223,47 222,44 222,44 222,44 284,28 621,25 629,27 1194,22 1216,15 538,67 1184,04 706,45 1229,68 1456,41 A cura di Confinvest F.L. variaz. % 26215,73 20259,13 239,21 2853,63 2731,78 8476,99 14952,02 1449,07 1204,48 -1,12 -1,17 -0,32 -0,27 -0,92 -0,98 Milano - 24.06 (º) Sterlina v.c. Sterlina n.c. Sterlina post 74 Marengo italiano Marengo svizzero Marengo francese Marengo belga Marengo austriaco 20 marchi 10 $ liberty 10 $ indiano 20 $ liberty 20 $ St. Gaudens 4 ducati Austria 100 corone Austria 100 pesos Cile Krugerrand (SA) 50 pesos Messico var. % ann. In.Anno -1,04 -1,05 -0,32 -0,22 -1,09 -0,99 MONETE D'ORO B 299,47 4,99 0,44 0,51 2,71 1,24 4,10 2,54 0,44 9,42 0,45 2,26 0,84 8,31 0,96 0,82 0,97 9,28 9,89 8,95 9,82 1,88 1,90 -0,64 -0,61 0,45 -0,50 0,50 2,73 0,26 1,89 9,43 9,43 4,19 2,67 3,42 3,62 2,91 2,49 3,70 4,05 3,97 0,35 1,95 2,94 3,84 4,01 5,32 4,18 3,34 1,30 3,41 2,46 3,39 2,38 Fonte Ufficio Studi de Il Sole 24Ore su dati Thomson-Reuters variaz. % Australia Sydney All Ordinaries Ieri Una sett. fa Un mese fa Due mesi fa L 8,28 In.Anno 5,09 In.Anno 12,21 In.Anno 4,48 In.Anno 19,81 -0,85 -0,88 -0,36 -0,28 -0,97 -0,93 Calcolati sui titoli benchmark dell'area Euro Data 3m 6m 1a 2a 3a 1,64 -13,61 10,02 -0,25 0,09 -11,72 — -4,79 -1,48 -0,34 1,86 1,79 4,49 -1,34 -2,07 1,49 -3,08 10,40 variaz. % 101,05 99,67 100,22 98,71 98,53 100,28 136,10 100,24 99,67 95,40 79,31 100,24 93,49 100,07 100,85 101,34 97,97 100,67 97,36 100,30 100,00 98,78 104,41 107,06 153,71 113,54 99,55 73,06 107,58 102,22 94,19 88,88 101,69 109,48 105,39 112,60 100,26 102,09 100,88 100,75 102,77 113,90 99,94 100,49 119,46 101,22 99,14 98,55 96,10 104,91 95,64 101,53 104,45 99,13 Rendimenti per scadenze -2,836 -5,940 5,425 -0,625 -0,996 -0,286 — -0,861 0,053 -0,034 -1,763 -2,789 -1,823 -0,828 0,094 -1,008 0,092 0,243 1315,50 Prezzo Rend. VWAP eff.% 24.06 lordo Codice ISIN Titolo Usa un mese fa Giappone un mese fa Regno Unito un mese fa var. % ann. Oro Fixing a ieri a un anno Calcolati sui titoli benchmark delle diverse aree valutarie Paese 3 m 6 m 1a 2a 3a 4a 5a 1,1066 113,2300 0,8075 1,0808 1,4910 3,8063 1,9558 1,4392 7,5250 7,4371 51,9470 8,5887 75,2540 14837,9500 138,1877 4,3113 4,5511 20,8811 B -6 17 a ieri a un anno B Differenziali tra l'Euro e i principali Paesi Iniz anno 46,75 -9 Dati anagrafici e calcolo dei rendimenti a cura di Skipper Informatica Var.% giorn WTI 4 12 Spread Bonos 5Y L 18-11 B. Popolare 13-20 LT II IT0004966823 30-06 B.Imi 10-17 TV IT0004611932 30-09s B.Imi 11-17 Misto IT0004694086 10-05 B.Imi 16-24 Tf/Tv Usd XS1378969072 10-05 B.Imi 16-26 Tf/Tv XS1379091546 30-07t B.Popolare 15-22 tv IT0005120313 15-08s Bei 06-36 4,875% Note D.Usd US298785DV50 14-10s Bei 11-16 1,25% US298785FS04 20-07 Bei 11-18 9,25% BondsD.Try XS0648456167 — Bei 11-26 zc DE0001345908 — Bei 11-26 zc Usd XS0070553820 15-12s Bei 12-17 1& US298785FZ47 21-10 Bei 12-19 6% Bonds XS0848049838 15-12s Bei 13-18 1% US298785GC43 15-01 Bei 13-18 TF XS0872706881 01-02 Bei 13-19 1,5% XS0881488430 25-07 Bei 13-19 8,5% Bonds XS0995130712 21-12 Bei 14-17 10,5% Bonds due XS1014703851 17-09 Bei 14-24 8,5% Zar XS1110395933 19-06 Bei 15-18 10% Brl XS1136802615 10-08s Bei 15-25 1,875% Note D. US298785GS94 29-09s Birs 16-26 1,75% Usd Call XS1365236196 22-02 Bobl 14-19 1% DE0001141687 04-01 Bund 01-18 4% DE0001135341 04-07 Bund 12-44 2,50% DE0001135481 15-02 Bund 13-23 1,5% DE0001102309 20-09t CassaDP 15-22 tf/tv IT0005090995 — Comit 98-28 zc IT0001200390 20-02 Enel 12-18 4,875 IT0004794142 28-09s GE 14-20 2,5% XS1042118106 17-07 HellenicRep. 14-17 3,375% GR0110029312 17-04 HellenicRep. 14-19 4,75% GR0114028534 15-11 IVS Gr. senior unsec. 15-22 4,5%XS1308021846 15-11 Mediobanca 10-20 sub LowT.2IT0004645542 13-09t Mediobanca 11-21 Tv IT0004720436 18-04 Mediobanca 13-23 sub LowT.2IT0004917842 02-10 Mediobanca 14-19 Dollaro 3% IT0005056483 12-06 Medioc. Call. 15-25 2,75% IT0005118796 29-09# MPS 11-17 Cap&Flo BPosta3 IT0004739576 27-10# MPS 11-17 Cap&Flo BPosta4 IT0004761356 30-11 MPS 11-17 StepByStep IT0004771710 30-04 Obligaciones 10-20 4% ES00000122D7 30-07 Obligaciones 15-30 1,95% ES00000127A2 17-09s Rep. Polonia 12-23 3% US731011AT95 15-12s Rep.Italy 03-33 5,375%Usd US465410BG26 15-04 Rep.Portogallo 06-37 4,10% PTOTE5OE0007 15-10s Rep.Portogallo 14-24 5,125% UsdXS1085735899 15-02 Rep.Portogallo 15-45 4,10% PTOTEBOE0020 21-07 Rep.Portogallo 16-26 2,875% PTOTETOE0012 25-01 S.Paolo 99-19 swap IT0001302659 13-09s Ubi 09-19 Lower Tier Fix m IT0004457070 05-11s Ubi 10-17 4.3% Low Tier II IT0004645963 08-10s Ubi 12-19 6% IT0004842370 11-07t Unicredit 16-26 Usd Tf/Tv XS1377769879 Dati al 24.06 Valute 1 Obbligazioni - MOT ed EuroMOT variaz. % Asia Mondo New York Dow J. industr. S&P 500 Nasdaq C. Dow J. 65 stocks Dow J. serv. Dow J. trasp. Nasdaq 100 S&P industr. Toronto 300 Compos Toronto Tse 60 var. % ann. 5,42 13,32 Rilevazione Mensile mag-16 giu-16 lug-16** 13,96 15,02 16,21 MAGI ¤/MWh Rilevazione Trimestrale Q1-16 Q2-16 Q3-16** MAGI-Q ¤/MWh 19,71 14,05 14,95 Per ulteriori dettagli www.magindex.org, www.albasoluzioni.com, www.itec.refe.com , www.tfsbrokers.com. * Media incrementale. -7,92 -28,02 MSCI em.mk free loc. # MSCI em.mk free Usd # MSCI world Usd # MSCI world val. loc. # variaz. % Spread Bonos 2Y Date God. L 0,8075 MAGI - INDICI GAS ITALIA Dati al 24.06.2016 14952,02 Var.% -5,94 -18,26 ¤/£ Costo termoelettrico giu-16* lug-16** ago-16** ITEC12/REF-E ¤/MWh 32,59 33,64 34,17 34,17 36,40 38,78 ITEC/REF-E ¤/MWh 36,98 38,86 41,83 ITECccgt/REF-E ¤/MWh Per ulteriori dettagli http://itec/ref-online.it. * Valore consuntivo costruito da REF-F su dati Platts. ** Valore forward calcolato da REF-E su dati di mercato. A 24.06 B 113,2300 INDICI ITEC / REF-E Dati al 24.06.2016 Nikkei 225 Indici ¤/Y Excess Return 227,580 Reuters 24.06 Reuters 2348,230 Moody's 24.06 Moody 5316,990 LME Index 24.06 Lmex 2301,700 The Steel Index 24.06 IO62 CN Import 51,400 * Var % da ieri. ** Var % da inizio anno Mercati Azionari mondo INDICI BORSE a ieri IT0004682107 IT0004085210 IT0004890882 IT0004380546 IT0004604671 IT0004243512 IT0005004426 IT0004735152 IT0005138828 IT0003745541 IT0004545890 Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Italia L a un anno 15-09s 15.9.2016 15-09s 15.9.2017 15-09s 15.9.2018 15-09s 15.9.2019 15-09s 15.9.2021 15-09s 15.9.2023 15-09s 15.9.2024 15-09s 15.9.2026 15-09s 15.09.2032 15-09s 15.9.2035 15-09s 15.9.2041 Buoni Tesoro Poliennali - Inflazione Eurostat -0,21 -0,24 -0,23 -0,18 -0,11 -0,01 0,10 0,20 0,31 0,40 0,49 0,56 0,73 0,84 0,87 0,87 0,83 0,79 A -42 -29 Rend. Qtà º eff.% lordo (mlg) 0,04 36 0,08 1180 0,08 509 0,10 1183 0,11 1122 0,18 2366 0,12 2187 0,15 1907 0,17 66 0,25 1525 0,19 2846 0,22 2520 0,26 3069 0,29 5859 0,32 5151 0,40 1437 0,43 6054 0,50 4446 0,47 59436 0,50 10254 0,53 1461 0,62 5286 0,70 2786 0,73 3663 0,78 3904 0,80 5040 0,83 2757 0,89 10370 0,92 3203 0,92 9449 1,06 7765 1,09 10 1,17 2598 1,27 6178 1,30 6804 1,35 4595 1,35 32271 1,45 12336 1,50 8892 1,53 57140 1,58 1897 1,72 1564 1,75 3408 1,84 9728 1,88 15422 1,93 2514 1,89 128380 2,08 2131 2,15 14428 2,19 39630 2,29 56529 2,41 1678 2,47 18086 2,54 19173 2,54 69114 2,57 120640 Lett. -2,84 -1,25 -10 Prezzo VWAP 24.06 100,391 106,579 109,245 100,452 108,213 110,529 111,715 106,669 104,103 112,641 102,927 115,305 114,597 101,565 115,237 101,071 115,333 115,525 99,923 116,312 121,541 108,209 123,920 103,501 128,398 103,930 128,792 100,381 123,669 126,253 155,835 153,000 124,399 119,228 109,607 129,776 101,264 104,897 126,951 100,643 154,011 149,148 132,831 140,265 119,566 152,387 96,917 151,426 142,713 101,201 128,243 145,929 146,073 144,732 115,315 103,142 1,11 Var.% -0,15 -0,33 Var.% -2,48 -1,50 -0,98 -1,48 3,09 -1,90 -4,44 1,74 Var.% -1,56 -1,56 0,29 0,29 -3,92 -1,84 4,06 Var.% -3,03 -3,03 a ieri a un anno Spread Treas. 10Y Ced. att. 0,25 3,50 4,50 0,30 3,50 4,25 4,50 2,50 1,50 4,25 1,05 4,50 4,25 0,70 4,00 0,65 3,75 3,75 0,45 3,75 4,75 2,15 5,00 1,35 5,50 1,45 5,50 0,95 4,50 4,75 9,00 8,50 4,50 3,75 2,50 5,00 1,50 2,00 4,50 1,60 7,25 6,50 4,75 5,25 3,50 6,00 1,65 5,75 5,00 2,25 4,00 5,00 5,00 4,75 3,25 2,70 Den. ¤/$ 24.06 1,494 1,333 24.06 188,720 338,180 314,100 346,220 824,250 140,640 462,740 161,700 24.06 86,970 175,500 107,470 216,880 36,750 94,710 182,090 24.06 369,170 2353,570 -86 -65 RILEVAZIONI BCE Tassi del 24.06 Scad. Commodities INDICI NE Nomisma Energia Benzina (self,¤/lit) Gasolio (self,¤/lit) CRB Index Generale Industriale Cereali Bestiame Metalli Preziosi Valuta Energia 77 Tassi d'interesse Bloomberg Commodity Commodity Commodity TR Commodity Eur Commodity EurTR Energy Industrial Precious Metals Goldman Sachs Spot Total Return L -60 Codice ISIN IT0005106049 IT0004907843 IT0004361041 IT0005139099 IT0004957574 IT0003493258 IT0004423957 IT0004992308 IT0005030504 IT0004489610 IT0005069395 IT0003644769 IT0004536949 IT0005107708 IT0004594930 IT0005142143 IT0004634132 IT0004966401 IT0005175598 IT0004009673 IT0004695075 IT0005028003 IT0004759673 IT0005086886 IT0004801541 IT0005135840 IT0004848831 IT0005172322 IT0004898034 IT0004356843 IT0000366655 IT0000366721 IT0004953417 IT0005001547 IT0005045270 IT0004513641 IT0005090318 IT0005127086 IT0004644735 IT0005170839 IT0001086567 IT0001174611 IT0004889033 IT0001278511 IT0005024234 IT0001444378 IT0005094088 IT0003256820 IT0003535157 IT0005177909 IT0003934657 IT0004286966 IT0004532559 IT0004923998 IT0005083057 IT0005162828 IRS 1Y/6M 2Y/6M 3Y/6M 4Y/6M 5Y/6M 6Y/6M 7Y/6M 8Y/6M 9Y/6M 10Y/6M 11Y/6M 12Y/6M 15Y/6M 20Y/6M 25Y/6M 30Y/6M 40Y/6M 50Y/6M Spread Treas. 5Y Titolo Date Spread god. Tipo ind. 15-11s 15.5.2018 01-12s 1.6.2018 01-08s 1.8.2018 15-10s 15.10.2018 01-12s 1.12.2018 01-08s 1.2.2019 01-09s 1.3.2019 01-11s 1.5.2019 01-08s 1.8.2019 01-09s 1.9.2019 01-12s 1.12.2019 01-08s 1.2.2020 01-09s 1.3.2020 01-11s 1.5.2020 01-09s 1.9.2020 01-11s 1.11.2020 01-09s 1.3.2021 01-11s 1.5.2021 01-12s 1.6.2021 01-08s 1.8.2021 01-09s 1.9.2021 15-12s 15.12.2021 01-09s 1.3.2022 15-10s 15.4.2022 01-09s 1.9.2022 15-09s 15.9.2022 01-11s 1.11.2022 15-09s 15.3.2023 01-11s 1.5.2023 01-08s 1.8.2023 01-11s 1.11.2023 22-12s 22.12.2023 01-09s 1.3.2024 01-09s 1.9.2024 01-12s 1.12.2024 01-09s 1.3.2025 01-12s 1.6.2025 01-12s 1.12.2025 01-09s 1.3.2026 01-12s 1.6.2026 01-11s 1.11.2026 01-11s 1.11.2027 01-09s 1.9.2028 01-11s 1.11.2029 01-09s 1.3.2030 01-11s 1.5.2031 01-09s 1.3.2032 01-08s 1.2.2033 01-08s 1.8.2034 01-09s 1.9.2036 01-08s 1.2.2037 01-08s 1.8.2039 01-09s 1.9.2040 01-09s 1.9.2044 01-09s 1.9.2046 01-09s 1.3.2047 1,1066 Tassi del 24.06 . Valuta 28.06 Scad. Tasso 360 Tasso 365 AVVISO DI PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO DI BASE — 23,131 7,367 328,543 Prezzo 365 360 Qtà º VWAP Rend Rend 24.06 lordo lordo (mlg) Codice Isin EURIBOR Sede Legale e Direzione Generale Piazza della Costituzione n. 2, 40128 Bologna - Capitale sociale Euro 897.384.181 i.v. - Registro delle Imprese di Bologna, Codice Fiscale e Partita I.V.A. 03719580379 Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. - Iscritta all’Albo delle Banche e facente parte del Gruppo Bancario Unipol - iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia – Cod. ABI 3127.8 Totale — 0,024 Certificati credito Tesoro © RIPRODUZIONE RISERVATA UNIPOL BANCA S.p.A. a ieri Nov-16 Dic-16 Titolo Spread god./Tipo ind. L a un anno — — Apr-17 6,075 — 17,056 — — Totale 118,909 108,030 46,446 21,260 26,529 1250 -54 TITOLI IN SCADENZA NEI PROSSIMI MESI Mag-16 Giu-16 1300 Indici e mercati in diretta su www.ilsole24ore.com/finanza Stoxx 600 321,98 -7,03 -18,77 B variaz. % var. % ann. Indici Dublino Irish SE Idx Francoforte Dax (Xetra) Helsinki Omxh General # Madrid Ibex 35 Parigi Cac 40 Londra FTSE 100 Istanbul Ise-Nation. 100 Mosca Micex Comp. Idx Zurigo Swiss Market In. Indice VIX 24,63 42,78 75,80 L variaz. % var. % ann. 24.06 Var.% In.Anno 5878,23 9557,16 8024,21 7787,70 4106,73 6138,69 75366,00 1884,41 7747,18 -7,74 -6,82 0,65 -12,35 -8,04 -3,15 -3,36 -1,82 -3,44 -13,45 -11,04 -6,65 -18,40 -11,44 -1,66 5,07 6,99 -12,14 11176,00 11177,00 -2,55 -2,51 -7,80 -7,97 Indici Calcio Il Sole 24 Ore Goal Idx Premier Index DATI AGGREGATI Piazze Totali Rialzo Ribasso Invariati Tokio 3669 88 3410 171 Vol.mln 4171 Shanghai 1447 309 1071 67 22895 New York 3143 477 2610 56 2510 Londra 1127 162 883 82 5112 Parigi 940 106 780 54 560 Francoforte 872 192 668 12 458 32 Finanza & Mercati Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 CAMBI E TASSI Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri RILEVAZIONI BANCA D'ITALIA 24.06 Africa Algeria dinaro Angola new kwanza Botswana pula Burundi franc. C. Avorio fran. cfa Capo Verde esc. Comore franc. Egitto sterl. com. Eritrea nakfa Etiopia bir Gambia dalasi Ghana cedi Gibuti franco Guinea franco Kenya scellino Lesotho loti Liberia $ Libia dinaro Madagascar ariary Malawi kwacha Marocco dirham Mauritania ougulya Mauritius rupia Mozambico metical Namibia $ Nigeria naira Rep. Congo franco Rwanda franco Sant'Elena sterlina Sao Tome dobra Seychelles rupia Sierra Leone leone Somalia scellino Sudan sterlina Swaziland lilageni Tanzania scellino Togo franco Tunisia dinaro Uganda scellino Zambia kwacha Zimbabwe $ ¤ % in.an. 122,1065 184,7412 12,1642 1848,8408 655,9570 110,2650 491,9678 9,8203 17,4364 24,2026 47,3072 4,3235 196,6661 9942,8010 112,0344 16,7318 93,5077 1,5172 2665,0208 784,0486 10,8577 392,7213 39,2203 69,1459 16,7318 312,2933 1052,4595 853,4197 0,8075 24500,0000 14,9565 4363,2222 650,1275 6,7417 16,7318 2424,8672 655,9570 2,4295 3756,7791 6,8454 — $ 4,63 25,42 -0,08 7,63 — — — 15,26 0,60 4,95 8,88 4,66 1,64 17,80 0,66 -1,31 1,64 0,47 -8,36 9,01 0,65 6,18 0,37 40,76 -1,31 44,11 4,31 4,92 10,02 — 4,43 -3,38 -4,98 1,64 -1,31 3,14 — 9,93 2,10 — — OPZIONI America Antille Oland. fiorino Argentina peso Aruba fiorino Bahamas $ Barbados $ Belize $ Bermuda $ Bolivia boliviano Cayman $ Cile peso Colombia peso Costarica colon Cuba peso Dominicana R. peso El Salvador colon Falkland pound Giamaica $ Guatemala quetzal Guyana $ Haiti gourde Honduras lempira Nicaragua cordoba Panama balboa Paraguay guar. Perù sol St.Kitts & Nevis $ Suriname $ Trinidad $ Uruguay peso Venezuela bolivar Asia Afghanistan afghni Arabia S. rial Armenia dram Azerbaidjian manat Bahrain dinaro Bangladesh taka Birmania kyat Brunei $ Buthan ngultrum Cambogia riel 110,3438 166,9448 0,0910 1670,7400 592,7679 99,6431 444,5760 8,8743 15,7568 21,8711 42,7500 3,9070 177,7210 8985,0000 101,2420 15,1200 84,5000 1,3710 2101,4200 708,5203 9,8117 354,8900 35,4421 62,4850 15,1200 282,2098 951,0749 771,2089 1,3704 22139,8880 13,5157 3942,9082 587,5000 6,0923 15,1200 2191,2770 592,7679 2,1954 3394,8844 5,2431 — 1,9808 16,3450 1,9808 1,1066 2,2132 2,2228 1,1066 7,6466 0,9185 755,9396 3272,0500 605,2311 1,1066 50,8212 9,6828 0,8075 139,2755 8,4508 229,2986 69,8704 25,1457 31,6391 1,1066 6246,4804 3,6554 2,9878 4,1851 7,3436 33,9959 11,0522 1,64 15,95 1,64 1,64 1,64 2,34 1,64 1,64 1,64 -2,17 -5,32 3,35 1,64 2,66 1,64 10,02 6,63 1,69 1,64 12,62 4,38 4,06 1,64 -1,19 -1,43 1,64 -1,99 5,04 4,27 61,34 1,7900 14,7705 1,7900 1,0000 2,0000 2,0086 1,0000 6,9100 0,8300 683,1191 2956,8498 546,9285 1,0000 45,9255 8,7500 1,3704 125,8590 7,6367 207,2100 63,1397 22,7234 28,5913 1,0000 5644,7500 3,3033 2,7000 3,3000 6,6362 30,7210 9,9875 76,2337 2,42 4,1500 1,56 527,0234 0,10 1,6966 48,42 0,4161 1,64 86,8208 1,70 1310,2328 -8,01 1,4973 -2,88 75,2540 4,49 4520,9346 2,45 68,8900 3,7503 476,2546 1,5332 0,3760 78,4573 1184,0167 1,3531 68,0047 4085,4279 Corea Del Nord won Georgia lari Giordania dinaro Irak dinaro Iran rial Kazakistan tenge Kirghizistan som Kuwait dinaro Laos kip Libano sterlina Macao pataca Maldive rufiyaa Mongolia tugrik Nepal rupia Oman rial Pakistan rupia Qatar rial Siria sterlina Sri Lanka rupia Tagikistan somoni Taiwan $ Turkmenistan N.man. U.A.E. dirham Uzbekistan sum Vietnam dong Yemen rial Europa Albania lek Bielorussia rublo Bosnia Erz. marco Gibilterra pound Macedonia denar Moldavia leu Serbia dinaro Ucraina hryvnia Oceania Fiji $ I. Tonga pa anga Papua Guinea kina Polinesia Fr. franco Samoa tala Solomon $ Vanuatu vatu 2,4345 1,64 2,5387 -2,70 0,7846 1,64 1289,1890 1,64 33849,7874 3,19 374,7912 1,20 75,9372 -8,48 0,3341 1,09 8972,3128 1,15 1668,1995 1,64 9,1605 5,39 16,9282 0,90 2145,4318 -1,25 120,4064 12,52 0,4255 1,64 115,9677 1,62 4,0280 1,64 240,1945 0,31 162,9449 3,79 8,7073 12,49 35,8196 0,08 3,8731 1,64 4,0623 1,64 3249,1428 6,93 24698,6050 0,91 276,0706 18,00 2,2000 2,2941 0,7090 1165,0000 30589,0000 338,6871 68,6221 0,3019 8108,0000 1507,5000 8,2781 15,2975 1938,7600 108,8075 0,3845 104,7964 3,6400 217,0563 147,2482 7,8685 32,3691 3,5000 3,6710 2936,1493 22319,3611 249,4764 137,0828 0,05 22188,4366 9,76 1,9558 — 0,8075 10,02 61,0173 -0,72 21,8664 2,17 123,9126 2,03 27,5121 5,17 123,8775 20051,0000 1,7674 1,3704 55,1395 19,7600 111,9760 24,8618 2,2916 2,4079 3,5019 119,3317 2,8052 8,7409 118,4320 -1,53 0,57 6,95 — -0,72 -0,44 -0,77 Usd ¤ (¤) (Usd) (Jpy) (Gbp) (Dkk) (Cad) (Chf) (Nok) (Sek) (Aud) (Nzd) (Czk) 1,1066 1,0000 0,9773 1,3704 1,4879 0,7689 1,0239 1,1747 1,1696 0,7422 0,7088 4,0829 1,0000 0,9037 0,8832 1,2384 1,3446 0,6948 0,9252 1,0616 1,0570 0,6707 0,6405 3,6896 Jpy 113,2300 102,3224 100,0000 140,2229 152,2502 78,6757 104,7650 120,2017 119,6808 75,9423 72,5229 417,7766 Gbp Dkr 0,8075 0,7297 0,7132 1,0000 1,0858 0,5611 0,7471 0,8572 0,8535 0,5416 0,5172 2,9794 Cad 7,4371 6,7207 6,5681 9,2100 10,0000 5,1675 6,8811 7,8950 7,8608 4,9880 4,7634 27,4401 Chf 1,4392 1,3006 1,2710 1,7823 1,9352 1,0000 1,3316 1,5278 1,5212 0,9653 0,9218 5,3101 Nok 1,0808 0,9767 0,9545 1,3385 1,4533 0,7510 1,0000 1,1473 1,1424 0,7249 0,6922 3,9878 9,4200 8,5126 8,3193 11,6656 12,6662 6,5453 8,7158 10,0000 9,9567 6,3179 6,0334 34,7563 Sek Aud 9,4610 8,5496 8,3556 11,7164 12,7214 6,5738 8,7537 10,0435 10,0000 6,3454 6,0597 34,9076 Volatil. Call¤ Put¤ 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi 1,1040 1,1050 1,1050 1,1050 1,1050 13,4000 12,5620 12,0870 11,7000 11,3000 0,0175 0,0228 0,0270 0,0365 0,0494 0,0175 0,0228 0,0269 0,0365 0,0492 18,0700 16,8500 15,7400 14,4400 13,2900 2,3200 2,9900 3,4100 4,2500 5,1700 2,5000 3,2700 3,7900 5,0000 6,8100 16,0000 15,0000 13,8800 13,1000 12,0000 1,8500 2,3900 2,7000 3,4600 4,1500 2,0100 2,6500 3,0400 4,1500 5,6600 Opzioni ¤/Jpy 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 12 mesi Libor Usd Jpy Gbp Euro Czk RENDIMENTI MEDIOBANCA Indicizzati: Media mobile A tasso fisso: Indicizzati: Cibor Dkr Nibor Nok Stibor Skr Pribor Czk Wibor Pln — -0,31000 -0,24250 -0,21000 -0,16250 -0,00750 0,18000 — 0,85000 0,97000 1,00000 1,09000 1,20000 — — -0,57200 -0,57600 -0,56100 -0,49000 -0,32900 — — — — — — — — 0,90000 1,56000 1,64000 — 1,71000 1,78000 1,80000 Chf O/N -0,39714 -0,40266 0,39340 -0,02814 0,48000 -0,80680 1w -0,38429 -0,38963 0,42095 -0,10214 0,48519 -0,86220 1m -0,36143 -0,36645 0,44930 -0,06757 0,50250 -0,84660 2m -0,32786 -0,33241 0,52440 -0,04200 0,52488 -0,81120 3m -0,29500 -0,29910 0,62360 -0,02929 0,56000 -0,79920 6m -0,18400 -0,18656 0,89410 -0,01171 0,68788 -0,70600 12m -0,05786 -0,05866 1,20520 0,07507 0,93313 -0,59000 I dati del Cibor e Stibor sono relativi alla giornata precedente (Fonte:Nasdaq OMX) Titoli di Stato e Obblig. (Mot) Media settimanale A tasso fisso: Fra Scad. Den. Lett. -0,40 -0,40 -0,30 -0,30 -0,10 -0,30 -0,30 -0,10 -0,10 — — — — — — — — — — — 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 -0,33 -0,35 -0,37 -0,22 -0,23 -0,30 -0,32 -0,34 -0,20 -0,20 0,81 0,59 0,86 1,00 1,26 0,91 0,71 0,96 1,10 1,46 0,37 0,37 0,35 0,34 0,35 0,38 0,41 0,36 0,36 0,37 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 0,61 0,66 0,69 0,88 0,91 0,65 0,70 0,74 0,93 0,95 -0,28 -0,38 -0,45 -0,20 -0,16 -0,09 -0,28 -0,25 -0,18 -0,06 -0,06 0,10 -0,11 0,17 0,24 -0,05 -0,08 -0,10 -0,16 -0,22 3x6 6x9 9x12 6x12 12x18 0,14 0,20 0,22 0,17 0,22 -0,10 -0,10 -0,20 -0,10 -0,10 Usd Jpy 1M 2M 3M 6M 12 M TASSI BCE ¤ 365 ¤ Depo Ois Den. Lett. Den. Lett. Scad. TASSI INTERBANCARI 24.06.16 Scadenze 102,2100 102,2100 102,2100 102,2100 102,2100 DEPO, OIS E FRA 1M 2M 3M 6M 12 M 1,5613 27,1030 1,4109 24,4921 1,3789 23,9362 1,9335 33,5641 2,0993 36,4430 1,0848 18,8320 1,4446 25,0768 1,6574 28,7718 1,6502 28,6471 1,0471 18,1777 1,0000 17,3593 5,7606 100,0000 112,8900 112,8900 112,8900 112,8900 112,8900 Opzioni Usd/Jpy 1M 2M 3M 6M 12 M Nzd 1,4910 1,3474 1,3168 1,8464 2,0048 1,0360 1,3795 1,5828 1,5759 1,0000 0,9550 5,5012 Base Opzioni ¤/Usd 0,4829 0,4596 0,3160 107,8364 2,5350 0,1266 107,0233 CAMBI - CROSS RATES - RILEVAZIONI BCE Euro Stati Uniti Giappone Gr. Bretagna Danimarca Canada Svizzera Norvegia Svezia Australia N. Zelanda Rep. Ceca Scadenza Operazioni Operazioni su iniziativa controparti Tasso di rifin. marginale 0,25 Tasso di deposito -0,40 Operazioni di mercato aperto Pronti/termine settimanale 7gg 0,00 7gg 0,00 Main Refinancing Fix Rate 0,05 Pronti/termine mensile 98gg 0,05 91gg 0,05 91gg 0,05 CITI FIXED INCOME INDICES Durata residua (anni) 3-5 5-7 Oltre 7 Settim. Media Settim. 24.06.16 17.06.16 24.06.16 17.06.16 2,415 2,590 1,800 1,817 1,478 1,623 1,389 1,720 1,571 1,833 1,975 1,780 2,684 2,775 2,832 2,818 24.06.16 17.06.16 24.06.16 17.06.16 2,544 2,541 1,528 1,500 1,987 2,133 0,945 0,910 2,015 2,040 1,835 1,832 2,646 2,606 2,363 2,317 Indice WGBI European EGBI EGBI 1-3 Yrs EGBI 3-7 Yrs EGBI 7-10 Yrs Eurobig Rendimenti odierni: fisso 2,582; indicizz. 1,916 ¤ giorn. 594,93 -0,65 234,05 -0,09 171,31 -0,02 217,41 — 258,65 -0,01 230,74 -0,08 ¤ Data oper. mld 16.03.16 16.03.16 22.06.16 15.06.16 10.09.14 26.05.16 28.04.16 31.03.16 50 49 6 9 10 MUTUI PUBBLICI (Tasso massimo da applicare su mutui a carico degli Enti locali) Scadenza T. fisso(*) T. variabile Var% Chiusura Durata tasso mese in.an. 0,80 12,76 0,58 5,66 -0,05 0,82 0,09 3,30 0,26 5,90 0,52 4,72 Rend. 0,82 0,42 -0,31 -0,01 0,57 0,44 Prezzo Preced. Merce Dur. 7,73 7,44 1,97 4,55 7,70 6,64 fino a 10 anni fino a 15 anni fino a 20 anni fino a 25 anni oltre 25 anni IRS 7yrs+0,90% IRS 10yrs+1,50% IRS 12yrs+1,70% IRS 15yrs+1,80% IRS 20yrs+2,30% Euribor 6m+0,90 Euribor 6m+1,50 Euribor 6m+1,65 Euribor 6m+1,80 Euribor 6m+2,35 (*) Per IRS si intende il tasso lettera verso Euribor a 6 mesi fissato a Francoforte alle h.11,00 del giorno precedente alla stipula del contratto. COMMODITIES Merce Mercato Mese Data Energia e Combustibili Brent Dated(Usd/bbl) Brent Crude Oil(Usd/bbl) Carbon Emiss(Euc/t) Etanolo Mais(Usd/gal) Gas Oil(Usd/t) Gasoline Rbob(Usd/gal) Heating Oil(Usd/gal) Nafta(Usd/t) Natural Gas(Usc/mbtu) WTI Cushing(Usd/bbl) WTI(Usd/bbl) ICE Spot 24.06 IPE Ago 24.06 IPE Set 24.06 IPE Ott 24.06 ICE Dec 24.06 ICE Mar 24.06 NYMEX Lug 24.06 NYMEX Ago 24.06 NYMEX Set 24.06 IPE Lug 24.06 IPE Ago 24.06 IPE Set 24.06 NYMEX Lug 24.06 NYMEX Lug 24.06 NWE Spot 24.06 NYMEX Lug 24.06 NYMEX Ago 24.06 CME Spot 24.06 NYMEX Ago 24.06 NYMEX Set 24.06 LME - London Metal Exchange LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME LME Settl Spot 3m 15m Spot 3m 15m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m Spot 3m Settl Spot 3m 15m Spot 3m 15m Settl Spot 3m ASSOM NWE NWE ASSOM NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE PAR NWE NWE NWE NWE Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Acciaio Bill Md(Usd/t) Acciaio Bill Md 1ª(Usd/t) Acciaio Bill Md 2ª(Usd/t) Alluminio Alloy(Usd/t) Alluminio Alloy 1ª(Usd/t) Alluminio Alloy 2ª(Usd/t) Alluminio HG(Usd/t) Alluminio HG 1ª(Usd/t) Alluminio HG 2ª(Usd/t) Nickel(Usd/t) Nickel 1ª(Usd/t) Nickel 2ª(Usd/t) Piombo(Usd/t) Piombo 1ª(Usd/t) Piombo 2ª(Usd/t) Rame grado A(Usd/t) Rame grado A 1ª(Usd/t) Rame grado A 2ª(Usd/t) Stagno HG(Usd/t) Stagno HG 1ª(Usd/t) Stagno HG 2ª(Usd/t) Zinco SHG(Usd/t) Zinco SHG 1ª(Usd/t) Zinco SHG 2ª(Usd/t) Altri metalli Alpacca Cu64Ni18(Eur/t) Antimonio 99,65%(Usd/t) Bismuto 99,99%(Usd/lb) Bronzo Lega B6(Eur/t) Cadmio 99,95%(Usd/lb) Cadmio 99,99%(Usd/lb) Cobalto catodi(Usd/lb) Cromo Fe LoCarb(Usd/lb) Gallio ling 99,9%(Usd/kg) Germanio met(Usd/kg) Germanio bioss.(Usd/kg) Indio ling 99,97%(Usd/kg) Iridio(Eur/kg) Manganese 99,7%(Usd/t) Manganese Ferro(Usd/t) Molibdeno Ferro(Usd/kg) Molibdeno Ossido(Usd/lb) Prezzo Preced. 46,08 48,41 49,04 49,49 4,96 4,99 1,60 1,58 1,56 435,00 438,00 442,00 1,53 1,46 397,00 2,66 2,69 46,65 47,64 48,31 48,02 50,91 51,61 52,06 5,65 5,68 1,58 1,57 1,56 449,25 452,50 456,00 1,60 1,52 416,00 2,70 2,74 49,26 50,11 50,76 24.06 325,00 325,00 24.06 325,00 325,00 24.06 325,00 325,00 24.06 320,00 320,00 24.06 325,00 325,00 24.06 325,00 325,00 24.06 320,00 320,00 24.06 1535,00 1530,00 24.06 1535,00 1530,00 24.06 1560,00 1560,00 24.06 1534,50 1534,00 24.06 1560,00 1560,00 24.06 1600,50 1628,00 24.06 1600,50 1628,00 24.06 1610,50 1635,00 24.06 1610,00 1628,00 24.06 1619,00 1635,00 24.06 8900,00 9180,00 24.06 8900,00 9180,00 24.06 8955,00 9205,00 24.06 9005,00 9155,00 24.06 9050,00 9200,00 24.06 1693,50 1720,00 24.06 1693,50 1720,00 24.06 1699,00 1727,00 24.06 1710,00 1712,50 24.06 1715,00 1718,00 24.06 4663,00 4747,00 24.06 4663,00 4747,00 24.06 4670,50 4752,00 24.06 4708,50 4768,00 24.06 4714,00 4772,00 24.06 17060,00 17170,00 24.06 17060,00 17170,00 24.06 17050,00 17175,00 24.06 16810,00 16925,00 24.06 17230,00 17250,00 24.06 17200,00 17225,00 24.06 16960,00 16990,00 24.06 1998,00 2034,00 24.06 1998,00 2034,00 24.06 1998,00 2039,00 24.06 2013,00 2033,50 3m 24.06 2016,00 2038,00 24.06 6067,98 6016,18 20.06 6600,00 6600,00 20.06 4,50 4,50 24.06 6375,69 6287,98 20.06 0,75 0,75 20.06 0,77 0,77 20.06 11,20 11,20 20.06 1,85 1,85 04.06 160,00 160,00 20.06 1250,00 1250,00 20.06 950,00 950,00 20.06 230,00 230,00 24.06 15277,00 14826,00 20.06 1700,00 1700,00 01.04 650,00 650,00 20.06 20,50 20,50 20.06 7,80 7,80 Merce Mercato Mese Data Ottone base barra(Eur/t) Ottone 63(Eur/t) Ottone 67(Eur/t) Rame(Usc/lb) Rame catodi(Eur/t) Rame coils(Gbp/q) Rame elettrol(Eur/qle) Rame filo 8mm(Gbp/q) Rame merchant(Usc/lb) Rame semilav.(Eur/t) Rodio sp. 99,99%(Usd/oz) Selenio 99,5%(Usd/lb) Silicio blocchi(Usd/t) Silicio Ferro(Usd/t) Titanio Ferro(Usd/kg) Titanio spugna(Usd/kg) Tungsteno Ferro(Usd/kg) Vanadio Ferro(Usd/kg) Vanadio Pentoss.(Usd/lb) Zinco elettrol.(Eur/t) Metalli preziosi Argento Spot(Usc/oz) Argento(Usd/oz) Oro Londra fixing(Usd/oz) Oro AM(Eur/gr) Oro PM(Eur/gr) Oro(Usd/oz) Palladio PM fix(Usd/oz) Palladio(Eur/gr) Palladio(Usd/oz) Platino PM fix(Usd/oz) Platino(Eur/gr) Platino(Usd/oz) ASSOM ASSOM ASSOM COMEX COMEX COMEX PAR NWE FFT NWE COMEX ASSOM NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE NWE PAR Spot Spot Spot Giu Lug Ago Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 20.06 20.06 04.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 24.06 4160,00 4358,83 4455,81 2,11 2,11 2,11 4407,00 375,21 432,59 375,86 221,85 5255,85 660,00 8,00 1650,00 920,00 3,50 8,20 25,50 17,80 3,50 2320,00 4160,00 4304,95 4401,04 2,16 2,16 2,16 4356,00 372,63 427,69 373,28 218,80 5193,78 660,00 8,00 1650,00 920,00 3,50 8,20 25,50 17,80 3,50 2320,00 LBMA NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL ASORL NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL NYMEX NYMEX NYMEX LBMA ASORL NYMEX NYMEX NYMEX Spot Giu Lug Ago Spot Spot Spot Giu Lug Ago Spot Spot Giu Lug Ago Spot Spot Giu Lug Ago 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 23.06 24.06 24.06 24.06 24.06 23.06 24.06 24.06 24.06 24.06 17,72 17,79 17,79 17,81 1315,50 38,93 38,55 1320,00 1319,70 1322,40 560,00 17,03 548,80 547,45 546,90 963,00 29,29 986,70 987,10 988,60 17,31 17,35 17,35 17,38 1262,15 36,24 36,02 1261,20 1261,60 1263,10 557,00 16,52 568,25 567,45 566,65 980,00 29,06 965,90 966,30 967,80 CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT CBOT Lug Set Dec Lug Ago Set Lug Set Dec Lug Set Dec Lug Ago Set Lug Set Nov Lug Ago Set 24.06 209,00 207,25 24.06 201,00 205,75 24.06 205,75 210,00 24.06 375,60 383,20 24.06 376,60 384,00 24.06 375,40 383,00 24.06 454,75 454,25 24.06 465,00 465,75 24.06 484,75 486,25 24.06 384,50 387,25 24.06 389,00 392,50 24.06 394,25 397,75 24.06 30,99 31,75 24.06 31,13 31,90 24.06 31,27 32,04 24.06 10,76 10,81 24.06 11,01 11,04 24.06 11,30 11,32 24.06 1103,00 1124,50 24.06 1101,50 1123,50 24.06 1086,25 1109,00 CBOT - Chicago Board of Trade Avena(Usc/bu) Farina di soia(Usd/t) Frumento(Usc/bu) Granoturco(Usc/bu) Olio soia(Usc/lb) Riso grezzo(Usc/cwt) Semi di soia(Usc/bu) Altri cereali, olii e semi oleosi Copra Filippine(Usd/t) Far. pesce Cile(Usd/t) Far. pesce Danish(Usd/t) Far. pesce Islanda(Usd/t) Far. pesce Perù(Usd/t) Farina di soia HP(Usd/t) Frumento tenero(Eur/t) Granoturco(Eur/t) Olio Cocco Filipp.(Usd/t) Olio colza canola(Cad/t) Olio colza crude(Eur/t) Olio girasole UE(Usd/t) Olio lino(Usd/t) NWE P1 24.06 NWE P1 24.06 NWE P1 24.06 NWE P1 24.06 NWE P1 24.06 NWE P1 24.06 MATIF Set 24.06 MATIF Dec 24.06 MATIF Mar 24.06 MATIF Ago 24.06 MATIF Nov 24.06 MATIF Gen 24.06 NWE P1 24.06 ICE-CA Spot 24.06 NWE P1 24.06 NWE P2 24.06 NWE P1 24.06 NWE P2 24.06 NWE P1 24.06 797,00 1700,00 1900,00 1940,00 1600,00 449,00 160,25 165,25 170,75 175,25 168,25 171,75 1590,00 471,20 680,00 685,00 845,00 810,00 812,50 797,00 1700,00 1900,00 1940,00 1600,00 461,00 159,00 164,00 169,50 176,00 167,25 171,00 1595,00 487,00 690,00 678,00 845,00 845,00 835,00 Mercato Mese Data Prezzo Preced. NWE P1 24.06 700,00 675,00 NWE P2 24.06 662,50 655,00 NWE P1 24.06 1310,00 1415,00 NWE P1 24.06 1225,00 1225,00 NWE P1 24.06 720,00 710,00 NWE P2 24.06 720,00 705,00 NWE Spot 24.06 142,00 142,00 MATIF Ago 24.06 352,00 356,25 MATIF Nov 24.06 358,25 362,25 MATIF Feb 24.06 360,25 364,25 NWE P1 24.06 446,10 451,20 Olio palma crude(Usd/t) Olio palmkernel(Usd/t) Olio ricino(Usd/t) Olio soia crude(Eur/t) Olio tung crude(Usc/lb) Semi di colza(Eur/t) Semi soia Usa 2(Usd/t) Coloniali ICE-US Lug 24.06 ICE-US Set 24.06 ICE-US Dec 24.06 LIFFE Lug 24.06 LIFFE Set 24.06 LIFFE Nov 24.06 ICE-US Lug 24.06 ICE-US Set 24.06 ICE-US Dec 24.06 LIFFE Lug 24.06 LIFFE Set 24.06 LIFFE Dec 24.06 ICO Spot 24.06 ICCO Spot 24.06 ISA Spot 24.06 ICE-US Lug 24.06 ICE-US Set 24.06 ICE-US Nov 24.06 ICE-US Lug 24.06 ICE-US Ott 24.06 ICE-US Mar 24.06 LIFFE Ago 24.06 LIFFE Ott 24.06 LIFFE Dec 24.06 Caffè arabica(Usc/lb) Caffè robusta(Usd/t) Cacao(Usd/t) Cacao(Gbp/t) Ico caffè Comp(Usc/lb) Icco cacao Index(Usd/t) Isa zucch Index(Usc/lb) Succo arancia(Usc/lb) Zucchero grezz 11(Usc/lb) Zucchero raffin(Usd/t) Bestiame Lug Ago Ott Dec 24.06 24.06 24.06 24.06 84,05 84,98 71,95 64,15 84,28 85,45 72,20 64,90 ICE-US ICE-US ICE-US ICE-US W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS W-AUS Lug Ott Dec Mar Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot Spot 24.06 24.06 24.06 24.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 16.06 64,50 64,83 64,42 65,01 1303,00 1530,00 1505,00 1489,00 1471,00 1453,00 1435,00 1423,00 1402,00 1272,00 1514,00 1501,00 1485,00 1467,00 1452,00 1443,00 1424,00 1412,00 1285,00 1362,00 64,88 65,62 65,42 66,05 1303,00 1530,00 1505,00 1489,00 1471,00 1453,00 1435,00 1423,00 1402,00 1272,00 1514,00 1501,00 1485,00 1467,00 1452,00 1443,00 1424,00 1412,00 1285,00 1362,00 SICOM SICOM SICOM TOCOM TOCOM TOCOM MRE MRE MRE MRE MRE SICOM SICOM SICOM CME CME CME Lug Ago Set Lug Ago Set Spot Spot Spot Spot Spot Lug Ago Set Lug Set Nov 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 169,80 151,50 147,10 158,90 155,10 151,30 180,50 171,75 130,85 128,35 127,80 128,50 125,60 124,70 295,50 303,50 305,50 170,20 154,10 150,40 160,20 157,20 155,20 180,45 171,65 131,90 129,35 128,85 131,50 129,10 128,60 301,30 311,00 312,70 Cotone e Lane autraliane Northern Index(Auc/kgcl) 17,5 micron(Auc/kgcl) 18 micron(Auc/kgcl) 18,5 micron(Auc/kgcl) 19 micron(Auc/kgcl) 19,5 micron(Auc/kgcl) 20 micron(Auc/kgcl) 21 micron(Auc/kgcl) 22 micron(Auc/kgcl) Southern Index(Auc/kgcl) 17,5 micron(Auc/kgcl) 18 micron(Auc/kgcl) 18,5 micron(Auc/kgcl) 19 micron(Auc/kgcl) 19,5 micron(Auc/kgcl) 20 micron(Auc/kgcl) 21 micron(Auc/kgcl) 22 micron(Auc/kgcl) Eastern Index(Auc/kgcl) Western Index(Auc/kgcl) Varie industria Gomma Rss 3(Usc/kg) Gomma Rss 3(Usc/kg) Gomma Smr CV(Usc/kg) Gomma Smr L(Usc/kg) Gomma Smr 5(Usc/kg) Gomma Smr 10(Usc/kg) Gomma Smr 20(Usc/kg) Gomma Tsr 20(Usc/kg) Legname d'opera(Usd/bft) 139,25 142,90 145,55 1684,00 1718,00 1734,00 3235,00 3184,00 3161,00 2286,00 2265,00 2213,00 128,35 3192,83 19,21 167,20 171,55 170,90 19,04 19,19 19,47 533,70 529,30 526,50 CME CME CME CME Suini macellati(Usc/lb) Cotone(Usc/lb) 134,35 137,15 139,90 1643,00 1669,00 1686,00 3070,00 3023,00 3003,00 2343,00 2325,00 2273,00 130,16 3218,07 19,23 166,30 170,00 169,10 19,00 19,16 19,37 531,90 528,50 526,20 LEGENDA: Mercati: ASORL Associazione Orafa Lombarda. ASSOM Assomet. CBOT Chicago Board Of Trade. CME Chicago Mercantile Exchange. COMEX COmmodity Mercantile EXchange New York. CWB Canadian Wheat Board. FFT Francoforte. ICE Inter Continental Exchange, -US United States, -EU EUrope, -CA Canada. ICO International Coffe Organization. ICCO International CoCoa Organization. ISA International Sugar Agreement. IPE International Petroleum Exchange. LBMA London Bullion Market Association. LIFFE Euronext Londra. LME London Metal Exchange. MATIF Euronext Parigi. MRE Malaysian Rubber Exchange. NWE North West Europe (Rotterdam e Londra per i Metalli). NYMEX New York Mercantile EXchange. PAR Parigi. PVE Productschappen Vee, vlees en Eieren, Utrecht. SICOM SIngapore COMmodity exchange. TOCOM TOkyo COMmodity exchange. W-AUS Wool Australia. Sigle: bbl barile. bu bushel. cwt hundred weight. gal gallone. GBp Uk pence. gr grammo. kg chilo. kg cl kg clean - kilogram of clean yield. lb libbra. mbtu million british termal unit. oz oncia. ston short ton. BORSE ESTERE FRANCOFORTE (¤) Airbus Group Allianz Basf Bayer Bmw Daimler Deutsche Telek SAP Se Siemens Volkswagen Pref. HELSINKI (¤) Fortum Kone Corp Neste Oil Nokia Nordea Bank Sampo Plc Stora Enso R Telia Company AB Upm-Kymmene Wartsila B 24.06 51,88 126,80 67,07 87,64 68,66 55,06 14,05 67,11 90,52 114,25 Prec. 55,47 141,50 71,87 93,17 74,25 59,99 14,82 71,11 97,76 126,95 Var % -6,47 -10,39 -6,68 -5,94 -7,53 -8,22 -5,19 -5,63 -7,41 -10 23.06 14,19 41,30 31,40 5,04 7,95 37,99 7,66 4,11 17,75 38,49 Prec. 14,31 40,60 31,02 4,97 8,39 38,79 7,58 4,03 17,21 38,44 Var % -0,84 1,72 1,23 1,35 -5,24 -2,06 1,06 1,98 3,14 0,13 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri LONDRA (Pence GB) Bp Brit Am Tobacc Glaxosmithklin Hsbc Holdings Lloyds Bnk Grp Royal Dtch Shl A Royal Dtch Shl B Sabmiller Unilever Vodafone Group 24.06 Prec. 393,65 386,95 4385 4275,50 1482 1429 447,95 454,45 57 72,15 1872 1852 1883,50 1889 4279,50 4293 3265,50 3186,50 219,30 217,90 NEW YORK-NYSE (Usd) At&T Berkshre Cl B Exxon Mobil General Elec Co Johnson Johnson Jpmorgan Chase Philip Morris Procter & Gamble Wal-Mart Stores Wells Fargo & Co 24.06 41,52 139,71 89,39 29,82 115,63 59,60 97,70 82,26 71,96 45,71 Prec. 41,88 145,98 91,80 31,19 117,38 64,05 101,90 84,21 72,10 47,91 Var % 1,73 2,56 3,71 -1,43 -21 1,08 -0,29 -0,31 2,48 0,64 Var % -0,86 -4,30 -2,63 -4,39 -1,49 -6,95 -4,12 -2,32 -0,19 -4,59 NEW YORK-Nasdaq 100 (Usd) Alphabet C Alphabet A Amazon Com Amgen Apple Inc Cisco Systems Comcast Corp A Facebook Intel Corp Microsoft Cp PARIGI (¤) Airbus Group Axa Bnp Paribas Danone L Oreal L.V.M.H. Orange Sanofi Total Vinci 24.06 675,22 685,20 698,96 146,45 93,40 27,75 61,65 112,08 31,55 49,83 Prec. 701,87 714,87 722,08 152,27 96,10 29,22 62,95 115,08 32,99 51,91 Var % -3,80 -4,15 -3,20 -3,82 -2,81 -5,03 -2,07 -2,61 -4,37 -4,01 24.06 52,11 18,18 39,40 60,83 164,30 135,15 13,66 69,37 40,62 59,99 Prec. 55,53 21,51 47,70 63,88 170,65 144,60 14,78 72 43,69 64,65 Var % -6,16 -15,48 -17,40 -4,77 -3,72 -6,54 -7,51 -3,65 -7,03 -7,21 Nella sezione Indici e Numeri del nostro sito internet sono pubblicati i titoli sottostanti agli indici delle principali Borse estere SEUL (Krw) Amorepacific Cheil Industries Hynix Semicon Hyundai Mobis Hyundai Motor Korea Elec Pow Lg Household Nhn Samsung Electr Samsung Life SHANGHAI (Cny) Agri Bank Of C Bank of China Bank Of Comm China Life China Petroleum & Chem Cn Ping An Insurance Icbc Merchants Bank Moutai Petrochina Borse chiuse: Helsinki 24.06 414000 116000 31800 258500 139500 57400 1064000 739000 1400000 100500 Prec. 418000 122000 31750 264500 141000 58500 1090000 747000 1430000 102500 Var % -0,96 -4,92 0,16 -2,27 -1,06 -1,88 -2,39 -1,07 -2,10 -1,95 24.06 3,17 3,15 5,54 20,54 4,60 31,55 4,40 17,25 273,80 7,12 Prec. 3,18 3,37 5,59 20,55 4,71 32 4,44 17,26 276,44 7,18 Var % -0,31 -1,56 -0,89 -0,05 -1,08 -1,41 -0,90 -0,06 -0,95 -0,84 TOKIO (Jpy) Canon Inc Honda Motor Japan Tobacco Kddi Mitsub Ufj Fg Nissan Motor C Ntt Ntt Docomo Smfg Toyota Motor C ZURIGO (Chf) Abb Ltd Cs Group Ag Nestle Sa Novartis Richemont I Roche Holding Ag Swiss Re Syngenta Ubs Group Zurich Fin 24.06 Prec. 2950 3128 2535,50 2765,50 3940 4226 2867 3093 470 514 943,80 1027 4428 4586 2595 2714 2967 3254 5240 5737 24.06 19,60 11,24 71,50 75,75 56,15 241 80,80 373,50 13,60 227 Prec. 20,63 13,06 72,35 76,95 60,15 246,50 85,05 378 15,31 240,70 Var % -5,69 -8,32 -6,77 -7,31 -8,56 -8,10 -3,45 -4,38 -8,82 -8,66 Var % -4,99 -13,94 -1,17 -1,56 -6,65 -2,23 -5 -1,19 -11,17 -5,69 Risparmio gestito 33 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANE - LUSSEMBURGHESI STORICI OFL Allianz Obbligaz. Flessibile OEM Allianz Reddito Euro OIG Allianz Reddito Glob 23.06 16,955 0,05 23.06 41,645 -0,13 23.06 19,764 -0,93 tel.015-4508235 FLE Alpi Multi-Strategy A FLE Alpi Multi-Strategy I m OFL Alpi Soluzione Prudente A OFL Alpi Soluzione Prudente I 23.06 23.06 23.06 23.06 Alpi Fondi __________________________________ tel.0332-251411 AAE 8a+ Eiger AAE 8a+ Eiger - cl Q FLE 8a+ Gran Paradiso FLE 8a+ Gran Paradiso - cl Q FLE 8a+ Latemar FLE 8a+ Latemar - cl Q 23.06 6,132 2,63 23.06 91,519 2,63 23.06 5,153 0,74 23.06 96,852 0,75 23.06 5,796 0,66 23.06 96,826 0,68 tel.800-893989 AAM AcomeA America A1 AAM AcomeA America A2 APA AcomeA Asia Pac. A2 APA AcomeA Asia Pacifico A1 OEB AcomeA Breve Term. A1 OEB AcomeA Breve Term. A2 FLE AcomeA Etf Attivo A1 FLE AcomeA Etf Attivo A2 OEM AcomeA Eurobb. A1 OEM AcomeA Eurobb. A2 AEU AcomeA Europa A1 AEU AcomeA Europa A2 AIN AcomeA Globale A1 AIN AcomeA Globale A2 AIT AcomeA Italia A1 AIT AcomeA Italia A2 MAE AcomeA Liquidita' A1 MAE AcomeA Liquidita' A2 AEM AcomeA Paesi Em. A1 AEM AcomeA Paesi Em. A2 FLE AcomeA Patr. Aggr. A2 FLE AcomeA Patr. Aggr.A1 FLE AcomeA Patr. Dinam.A1 FLE AcomeA Patr. Dinam.A2 FLE AcomeA Patr. Prud. A1 FLE AcomeA Patr. Prud. A2 OMI AcomeA Perform. A1 OMI AcomeA Perform. A2 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 16,497 17,343 4,801 4,587 14,856 15,111 4,311 4,503 17,138 17,480 13,064 13,660 11,369 12,077 17,095 17,904 8,946 8,947 6,166 6,484 4,002 3,792 5,172 5,371 6,020 6,237 21,472 22,048 1,68 1,68 0,42 0,42 0,07 0,07 1,08 1,05 0,09 0,09 2,37 2,38 1,39 1,39 3,44 3,45 -0,01 -0,01 0,83 0,84 0,76 0,77 0,54 0,56 0,48 0,48 0,49 0,49 tel.02-620808 FLE Alarico Cl A FLE Antelao Cl A # FLE Cristallo OFL Ritorni Reali Cl A 23.06 23.06 23.06 23.06 4,271 5,265 4,273 6,672 0,02 -0,06 0,05 -0,10 tel.800-388876 FLE Active Currency Flex m FLE Active Discovery Flex m FLE Active Global Flex m FLE Active Income Flex m FLE Active Opport. Flex m FLE Anima Alto Pot. Globale A FLE Anima Alto Pot. Globale F AAM Anima America A AAM Anima America B AAM Anima America F OFL Anima BlueBay Reddito Em. OEM Anima Cap. Piu Obbl. A # OEM Anima Cap. Più Obbl. F # OEM Anima Cap. Più Obbl. N # BOB Anima Capitale Più 15 A # BOB Anima Capitale Più 15 F # OMI Anima Capitale Più 15 N # BOB Anima Capitale Più 30 A # BOB Anima Capitale Più 30 F # BOB Anima Capitale Più 30 N # BAZ Anima Capitale Più 70 A # BAZ Anima Capitale Più 70 F # BAZ Anima Capitale Più 70 N # BOB Anima Ced. A. P. 2021 BOB Anima Ced. A. P. 2021 II BOB Anima Ced. A. P. 2021 III BOB Anima Ced. A. P. 2022 I AEM Anima Emergenti A AEM Anima Emergenti B AEM Anima Emergenti F AEU Anima Europa A AEU Anima Europa B AEU Anima Europa F FLE Anima Evoluzione 2017 I FLE Anima Evoluzione 2019 I FLE Anima Evoluzione 2019 II FLE Anima Evoluzione 2019 III FLE Anima Evoluzione 2019 IV FLE Anima Evoluzione 2020 I FLE Anima Evoluzione 2020 II FLE Anima Evoluzione 2020 III FLE Anima Evoluzione 2020 IV FLE Anima Evoluzione 2021 FLE Anima Evoluzione 2021 II OAS Anima Fix Emergenti A # OAS Anima Fix Emergenti Y # OEB Anima Fix Euro A OEB Anima Fix Euro I OEB Anima Fix Euro Y m OEH Anima Fix High Yield A OEH Anima Fix High Yield Y OEC Anima Fix Imprese A OEC Anima Fix Imprese Y OEB Anima Fix Obbl. BT A OEB Anima Fix Obbl. BT Y OIG Anima Fix Obbl. Glob A OIG Anima Fix Obbl. Glob Y OEM Anima Fix Obbl. MLT A OEM Anima Fix Obbl. MLT Y FLE Anima Fondo Trading A FLE Anima Fondo Trading F OAS Anima Forza 1 A OAS Anima Forza 1 B OAS Anima Forza 1 Y OAS Anima Forza 2 A OAS Anima Forza 2 B OAS Anima Forza 2 Y BOB Anima Forza 3 A # BOB Anima Forza 3 B # BOB Anima Forza 3 Y # BBI Anima Forza 4 A # BBI Anima Forza 4 B # BBI Anima Forza 4 Y # BAZ Anima Forza 5 A # BAZ Anima Forza 5 B # BAZ Anima Forza 5 Y # AAM Anima Geo America A AAM Anima Geo America Y APA Anima Geo Asia A # APA Anima Geo Asia Y # AEU Anima Geo Euro Pmi A AEU Anima Geo Euro Pmi Y AEU Anima Geo Europa A AEU Anima Geo Europa Y AIN Anima Geo Globale A AIN Anima Geo Globale Y AIT Anima Geo Italia A AIT Anima Geo Italia Y AEM Anima Geo PaesiEm. A # AEM Anima Geo PaesiEm. Y # FLE Anima Gl.Macro Divers. YD m AEU Anima Iniz. Europa B AEU Anima Iniziativa Europa A AEU Anima Iniziativa Europa F AIT Anima Iniziativa Italia AD AIT Anima Iniziativa Italia YD m AIT Anima Italia A AIT Anima Italia B AIT Anima Italia F MAE Anima Liquidita Euro A MAE Anima Liquidita Euro F MAE Anima Liquidita Euro I OEC Anima Obbl. Corporate A OEC Anima Obbl. Corporate AD OEC Anima Obbl. Corporate F OPE Anima Obbl. Emergente A OPE Anima Obbl. Emergente AD OPE Anima Obbl. Emergente F OEM Anima Obbl. Euro A OEM Anima Obbl. Euro F OEH Anima Obbl. High Yield A OEH Anima Obbl. High Yield AD OEH Anima Obbl. High Yield F BOB Anima Obiettivo Ced 2022 APA Anima Pacifico A APA Anima Pacifico B APA Anima Pacifico F OIG Anima Pianeta A OIG Anima Pianeta F BOB Anima Pr Dinamico 2022 BOB Anima Pr Dinamico 22 II BOB Anima Pr Dinamico 22 III BOB Anima Pr Dinamico 22 Mu-As BOB Anima Pr Flessibile 2020 BOB Anima Pr Flessibile 2021 BBI Anima Prog Eur. 2021 Ced BOB Anima Prog Glob. 2022 Ced OFL Anima Redd. Flessibile A OFL Anima Redd. Flessibile AD OFL Anima Redd. Flessibile F m FLE Anima Reddito 2021 FLE Anima Reddito 2021 II FLE Anima Reddito 2021 S OFL Anima Rend.Ass.Obbl. H OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. A OFL Anima Rend.Ass.Obbligaz. Y ODB Anima Riserva Dollaro A ODB Anima Riserva Dollaro F ODB Anima Riserva Dollaro I OAS Anima Riserva Emerg. A ADVAM SGR S.p.A. ________________________ tel.06-68809919 FLE Agora 4 Invest OFL Agora Bond FLE Agora Dynamic AAS Agora Materials OFL Agora Safe FLE Agora Stars # FLE Agora Valore Protetto FLE Agoraflex Q m FLE Agoraflex R 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 tel.800-337602 FLE Gestielle Absolute R FLE Gestielle Best Sel.Ced AR # FLE Gestielle Best Sel.Eq 20 # FLE Gestielle Best Sel.Eq.50 FLE Gestielle Best.Sel.Eq.20 E OEB Gestielle BT Cedola Cl.A OEB Gestielle BT Cedola Cl.B m FLE Gestielle Ced. Best Sel. FLE Gestielle Ced. Corp Plus OFL Gestielle Ced. Fissa III OFL Gestielle Ced. O.B.Prof. m FLE Gestielle Ced. Target HD FLE Gestielle Ced.Dual Brand FLE Gestielle Ced.Em.Mkts.Op FLE Gestielle Ced.EuroItalia OFL Gestielle Ced.Fissa II A OFL Gestielle Ced.Fissa II B m OFL Gestielle Ced.Fissa Prof. m FLE Gestielle Ced.For.Opp Usd FLE Gestielle Ced.Ita.Opp OMI Gestielle Ced.Multi Tar OMI Gestielle Ced.Multi Tar2 FLE Gestielle Ced.MultiAss II FLE Gestielle Ced.MultiAsset OFL Gestielle Cedola Fissa OFL Gestielle Cedola O.B.E. OFL Gestielle Cedola Più OMI Gestielle Cedola Più Ita FLE Gestielle Dual Brand Eq30 OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.A OPE Gestielle Em Mkts Bo Cl.B OEM Gestielle MT Euro Cl.A OEM Gestielle MT Euro Cl.B FLE Gestielle Ob. America FLE Gestielle Ob. Brasile FLE Gestielle Ob. Cina FLE Gestielle Ob. East Europe FLE Gestielle Ob. Em. Mkt FLE Gestielle Ob. Europa FLE Gestielle Ob. India FLE Gestielle Ob. Internaz. FLE Gestielle Ob. Italia FLE Gestielle Ob. Risp A FLE Gestielle Ob. Risp B OAS Gestielle Obbl. Corp. A OAS Gestielle Obbl. Corp. B OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.A OIG Gestielle Obbl. Intern. Cl.B FLE Gestielle Profilo Cedola FLE Volterra Absolute R FLE Volterra Dinamico 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 tel.0230370513 FLE Alkimis Cap Ucits Acc. FLE Alkimis Cap Ucits Coup. FLE Alkimis Capital Ucits I 17.06 17.06 17.06 tel.02-87047000 AIT Allianz Az. Ita. All Stars AEM Allianz Az. Paesi Emer AAM Allianz Azioni America AEU Allianz Azioni Europa APA Allianz Azioni Pacifico FLE Allianz Global Strategy 15 FLE Allianz Global Strategy 30 FLE Allianz Global Strategy 70 MAE Allianz Liquidita' A MAE Allianz Liquidita' B BOB Allianz Multi20 # BBI Allianz Multi50 # AIN Allianz Multi90 # AEU Allianz MultiEuropa # 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 5,141 5,830 5,231 5,083 5,949 3,877 6,925 7,858 7,377 — -0,32 -0,08 1,46 -0,02 0,08 -0,04 -0,18 -0,18 15,583 5,391 5,665 5,124 5,674 6,039 6,172 4,826 5,012 5,000 5,114 4,847 4,969 4,810 5,598 5,112 5,335 5,042 4,992 4,784 5,139 4,901 4,940 4,848 5,382 5,025 5,324 5,379 5,072 13,874 15,012 17,123 17,900 11,230 4,010 9,533 14,454 15,194 7,801 5,840 21,332 11,803 8,286 8,546 9,954 10,401 7,790 8,343 4,934 5,970 5,671 0,81 0,06 0,16 0,37 0,18 — — 0,21 0,50 — 0,04 1,02 0,61 0,78 0,02 — — 0,14 0,48 1,85 0,59 0,70 0,78 0,79 0,04 — — 0,06 0,61 0,26 0,27 0,01 0,02 0,90 2,06 0,52 0,44 0,81 1,93 0,62 1,60 3,83 0,08 0,08 0,17 0,16 -0,47 -0,48 1,63 0,79 0,16 Alkimis SGR SpA ___________________________ 6,152 -0,60 5,081 -0,59 5,019 -0,55 Allianz Global Investors __________________ 4,631 10,342 23,987 25,738 6,579 5,825 5,788 34,220 5,676 5,911 7,688 6,712 5,552 9,094 2,98 -0,02 0,83 1,34 -0,21 0,09 0,17 0,49 — — -0,10 -0,04 -0,22 0,26 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17.06 17.06 17.06 17.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 23.06 23.06 23.06 17.06 17.06 17.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 PENSIONE APERTI m m Alleanza Assicurazioni _______ AlMeglio Azionario AlMeglio Bilanciato X AlMeglio Obbligaz. X m m AXA MPS A m m 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 m 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 14,101 15,306 13,579 10,000 15,502 9,965 10,001 M m M M m m m m m m m X BAP V a e P ev den a SecondaPensione F.P.A. SP Difensiva SP Espansione SP Garantita m SP Progressiva SP Sicurezza SP Sviluppo 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 5,161 5,353 5,066 5,124 7,489 7,163 7,493 7,570 5,037 12,181 12,328 9,582 9,877 9,781 9,427 10,053 4,991 12,442 12,319 12,718 5,021 5,022 5,031 2,779 2,954 6,020 6,362 6,351 9,282 5,540 4,962 5,305 5,025 4,998 5,869 5,017 4,944 5,003 5,028 5,091 5,111 5,084 5,061 4,945 5,156 5,502 5,501 5,221 5,126 5,082 4,979 5,141 5,308 5,296 5,173 5,290 5,001 5,004 5,131 5,633 6,438 6,803 33,957 33,241 34,572 43,991 43,362 44,864 5,067 5,067 5,078 0,21 0,22 -0,08 -0,10 0,07 0,07 0,07 0,07 -0,14 0,01 0,02 -1,12 -1,12 -1,09 -1,12 -1,10 -0,16 0,12 0,12 0,13 0,12 0,12 0,14 0,29 0,31 -0,03 -0,03 -0,03 -1,08 -0,05 -0,08 -0,08 -0,06 -0,08 -0,19 -0,44 -0,08 -0,48 -0,51 -0,51 -0,29 -0,35 -0,33 -0,06 -0,08 -0,67 -0,65 -0,46 -0,49 -0,53 -0,56 -0,58 -0,47 -0,49 -0,75 -0,71 -0,58 -0,46 -0,56 -0,04 0,19 0,19 1,24 1,24 1,25 0,63 0,63 0,63 0,72 0,70 0,71 tel.02-97386101 FLE Anthilia Yellow 23.06 6,681 — tel.02-480971 OFL Arca 19 Red. Multiv. P OFL Arca 19 Red. Multiv. R OFL Arca 19 Red. Multiv.II P OFL Arca 19 Red. Multiv.II R OFL Arca 19 Red.Multiv.III P OFL Arca 19 Red.Multiv.III R FLE Arca 20 Red.Multiv.IV P FLE Arca 20 Red.Multiv.IV R FLE Arca 20 Red.Multiv.V P FLE Arca 20 Red.Multiv.V R FLE Arca 20 Red.Multiv.VI P FLE Arca 20 Red.Multiv.VI R FLE Arca 20 Red.Multival.VII P FLE Arca 20 Red.Multival.VII R FLE Arca 21 Red.Multiv.IX P FLE Arca 21 Red.Multiv.IX R FLE Arca 21 Red.Multiv.VIII P FLE Arca 21 Red.Multiv.VIII R FLE Arca 22 Red.Val.Glob. P FLE Arca 22 Red.Val.Glob. R FLE Arca 22 Red.Val.Glob.II P FLE Arca 22 Red.Val.Glob.II R AAM Arca Azioni America AEU Arca Azioni Europa APA Arca Azioni Far East AIN Arca Azioni Internaz. AIT Arca Azioni Italia AEM Arca Azioni Paesi Emerg. BBI Arca BB OEC Arca Bond Corporate FLE Arca Bond Flessibile OIG Arca Bond Globale OPE Arca Bond P.Em. Val. Loc OPE Arca Bond Paesi Em. OFL Arca Ced.18 Ob.Att.III P OFL Arca Ced.18 Ob.Att.III R OFL Arca Ced.18 Ob.Att.IV P OFL Arca Ced.18 Ob.Att.IV R OFL Arca Ced.18 Ob.Attiva II OFL Arca Ced.18 Obb.Attiva OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL R OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL2 P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL2 R OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL3 P OFL Arca Ced.18 Paesi Em.VL3 R OFL Arca Ced.19 Ob.Att. VI P OFL Arca Ced.19 Ob.Att. VI R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.V P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.V R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VII P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VII R OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VIII P OFL Arca Ced.19 Ob.Att.VIII R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.IX P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.IX R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.X P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.X R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XI P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XI R OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XII P OFL Arca Ced.20 Ob.Att.XII R OFL Arca Ced.21 Plus II P OFL Arca Ced.21 Plus II R OFL Arca Ced.21 Plus P OFL Arca Ced.21 Plus R OFL Arca Ced.Bo.2016 Alto Pot.3 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.4 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.5 OFL Arca Ced.Bo.2017 Alto Pot.6 OFL Arca Ced.Bond Glob.Eu III OFL Arca Ced.Bond Paesi Em. AIT Arca Eco. Reale Eq. It I m AIT Arca Eco. Reale Eq. It P OFL Arca Impresa Rendita 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17.06 17.06 23.06 4,960 4,966 4,944 4,949 4,934 4,938 4,741 4,744 4,849 4,851 4,988 4,990 5,111 5,112 5,000 5,000 5,017 5,018 5,024 5,025 5,000 5,000 31,503 13,342 7,497 18,630 23,353 9,810 41,971 9,247 4,879 16,107 5,616 17,941 5,241 5,258 5,116 5,128 5,320 5,221 4,512 4,523 4,770 4,786 4,992 5,009 5,022 5,026 5,065 5,070 5,070 5,074 4,983 4,986 5,003 5,008 5,063 5,066 4,999 5,001 5,079 5,080 5,000 5,000 4,997 4,997 5,681 5,525 5,347 5,091 5,025 4,844 4,932 4,878 4,995 m m m a a m m m 23,827 24,188 24,965 21,368 21,611 22,294 12,485 12,624 13,022 21,962 22,213 22,914 Aviva __________________________ Aviva L.Inv. Azionaria L.Inv. Bila 15.06 18,155 M m m m m m m m m m m AXA A m m m m m 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 28,778 7,111 8,916 9,282 6,815 33,014 13,809 13,736 16,959 7,643 9,991 6,769 7,374 0,54 -0,52 -0,15 -0,01 0,50 1,29 0,94 1,59 3,87 -0,01 0,03 1,32 0,23 tel.02-430281 OAS Aureo Cedola I - 2016 OAS Aureo Cedola II - 2017 OAS BCC Ced. Att. Dicembre 18 OAS BCC Ced. Att. Marzo 19 OAS BCC Ced. Dicembre 18 OAS BCC Ced. Marzo 19 FLE BCC Ced. Più Settembre 20 FLE BCC Ced. Piu' Dicembre19 OAS BCC Ced.Att. Dicembre19 OAS BCC Ced.Att. Settembre19 FLE BCC Ced.Più Settembre19 FLE BCC Ced.Piu' Marzo 20 OAS BCC Ced.Reale Dicembre19 OAS BCC Ced.Reale Marzo 20 OAS BCC Ced.Reale Settemb.19 OAS BCC Ced.Reale Settembre20 OAS BCC Cedola III - 2017 OAS BCC Cedola III Op - 2017 OAS BCC Cedola IV - 2018 OAS BCC Cedola IV Op - 2018 OAS BCC Cedola V - 2018 OAS BCC Cedola V Op - 2018 FLE BCC Crescita Bilanciato FLE BCC Investimento Azion. MAE BCC Monetario OFL BCC Risparmio Obbligaz. FLE BCC Selez. Crescita # FLE BCC Selez. Investimento # FLE BCC Selez. Opportunità # FLE BCC Selez. Risparmio # OAS Investiper Ced.Dic 20 OAS Investiper Ced.Mar 21 FLE Investiper Ced.Piu' Dic 20 OAS Investiper Ced.Re.Dic 20 OAS Investiper Ced.Re.Mar 21 23.06 5,458 -0,02 23.06 5,430 -0,02 23.06 4,965 0,08 23.06 4,930 0,08 23.06 5,136 0,04 23.06 5,081 0,02 23.06 4,923 0,16 23.06 4,763 0,13 23.06 4,935 0,08 23.06 5,059 0,08 23.06 4,994 0,20 23.06 4,848 0,19 23.06 5,007 0,06 23.06 5,002 0,08 23.06 5,106 0,06 23.06 5,007 0,10 23.06 5,253 -0,02 23.06 5,047 0,02 23.06 5,362 0,02 23.06 5,240 0,04 23.06 5,340 0,02 23.06 5,150 0,08 23.06 6,976 0,69 23.06 10,658 1,01 23.06 5,749 — 23.06 6,675 0,06 23.06 4,948 0,24 23.06 4,522 0,44 23.06 5,251 0,17 23.06 5,681 0,02 23.06 5,020 0,06 23.06 4,989 -0,02 23.06 5,047 0,24 23.06 5,016 0,08 23.06 4,995 0,08 tel.800-900900 FLE BNL Assetto Comfort FLE BNL Assetto Dinamico # AAM Bnl Azioni America AEM Bnl Azioni Emerg. AEU Bnl Azioni Europa Div AIT Bnl Azioni Italia OPE Bnl Obbl. Emergenti OAS Bnl Obbl. Globali 23.06 5,605 0,04 23.06 5,148 0,37 22.06 29,127 -0,23 22.06 9,808 0,41 22.06 3,017 0,33 22.06 18,072 -0,39 22.06 33,447 -0,02 22.06 8,438 -0,11 tel.059-221311 FLE Consult Alto Div A FLE Consult Alto Div A1 FLE Consult Alto Div C FLE Consult Alto Div C1 OFL Consult Alto Rend B OFL Consult Alto Rend B1 OFL Consult Alto Rend C FLE Consult Alto Rend C1 OFL Consult Alto Rend I m BBI Consult Bilanciato C OEB Consult Breve Termine C FLE Consult Flex I m FLE Consult Multi High Vol A # FLE Consult Multi High Vol C # FLE Consult Multi Low Vol A # FLE Consult Multi Low Vol C # FLE Consult Multi Low Vol I m FLE Consult Multi Med Vol A # FLE Consult Multi Med Vol C # FLE Consult Multi Mkt Em A # FLE Consult Multi Mkt Em C # FLE Consult Opport A # FLE Consult Opport C # OFL Consult Reddito B OFL Consult Reddito B1 OFL Consult Reddito C OFL Consult Reddito C1 OFL Consult Valore C OFL Consult Valore C1 AEU Consultinvest Azione A AEU Consultinvest Azione C AEU Consultinvest Azione I m BBI Consultinvest Bil A FLE Consultinvest Flex A # FLE Consultinvest Flex C # AIN Consultinvest Global A AIN Consultinvest Global C AIN Consultinvest Global I m FLE Consultinvest Mkt Neutr A FLE Consultinvest Mkt Neutr C FLE Consultinvest Plus A FLE Consultinvest Plus C FLE Consultinvest Plus I m OFL Consultinvest Reddito I m FLE Consultinvest Rendita A FLE Consultinvest Rendita A1 FLE Consultinvest Rendita C FLE Consultinvest Rendita C1 OFL Consultinvest Valore B OFL Consultinvest Valore B1 OFL Consultinvest Valore I m BAZ IGM FdF Bilanciato Az. Cl.A # BAZ IGM FdF Bilanciato Az. Cl.B # FLE IGM FdF Flessibile Cl.A # FLE IGM FdF Flessibile Cl.B # 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 5,317 4,997 4,036 3,309 5,796 5,481 7,566 6,772 5,867 5,921 5,619 5,085 4,888 4,849 5,004 4,996 5,188 4,877 4,858 5,115 4,487 5,297 5,299 5,363 5,143 8,495 7,669 6,330 5,741 4,780 9,760 4,985 5,069 5,285 4,802 4,891 4,773 5,173 4,985 4,991 5,144 6,191 5,011 5,447 5,021 5,098 5,034 4,851 5,119 4,714 5,066 6,142 6,468 4,364 4,579 1,45 1,44 1,46 1,44 0,14 0,13 0,13 0,13 0,14 0,97 0,27 1,34 0,53 0,54 0,10 0,10 0,10 0,16 0,16 0,29 0,29 0,70 0,68 0,39 0,39 0,40 0,39 0,30 0,30 2,40 2,39 2,38 0,96 1,32 1,33 1,54 1,51 1,53 0,24 0,24 0,45 0,44 0,44 0,39 1,35 1,37 1,35 1,36 0,29 0,30 0,30 0,21 0,20 -0,02 -0,02 tel.02 85961.311 BOB Amref Health Africa Cl. C BOB Amref Health Africa Cl. I m BOB Com. Maria Letizia Verga C BOB Com. Maria Letizia Verga I m FLE Diversified Income Cl. A m FLE Diversified Income Cl. B FLE Diversified Income Cl. C m FLE Diversified Income Cl. D BOB Duemme Banco Alimentare C BOB Duemme Banco Alimentare I m OAS Duemme CoCo Credit Fund m BOB Duemme Cometa CL. C BOB Duemme Cometa CL. I m BBI Duemme GCC Markets 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 5,009 5,013 5,053 5,066 4,933 4,922 4,931 4,923 5,029 5,036 6,828 4,999 5,005 4,981 -0,08 -0,10 -0,10 -0,08 0,18 0,18 0,18 0,18 -0,08 -0,10 0,38 -0,08 -0,10 -0,40 BOB BOB BOB BOB Duemme Mission Bambini C Duemme Mission Bambini I m San Patrignano Cl. C San Patrignano CL. I m 23.06 23.06 23.06 23.06 4,998 4,998 5,042 5,066 -0,06 -0,06 -0,10 -0,10 tel.02-88102070 FLE Eps MA Val Glob 06/21 A FLE Eps MA Val Glob 06/21 D FLE Epsilon All. Tattica 06/20 FLE Epsilon All.Tattica 02/20 FLE Epsilon All.Tattica 04/20 FLE Epsilon All.Tattica 09/19 FLE Epsilon All.Tattica 11/19 FLE Epsilon Dif.Att. 07/21 FLE Epsilon DLongRun FLE Epsilon Fle Az.Euro 06/21 FLE Epsilon Fle Forex C 02/19 FLE Epsilon Fle Forex C 02/20 FLE Epsilon Fle Forex C 02/21 FLE Epsilon Fle Forex C 04/19 FLE Epsilon Fle Forex C 04/20 FLE Epsilon Fle Forex C 04/21 FLE Epsilon Fle Forex C 06/20 FLE Epsilon Fle Forex C 07/19 FLE Epsilon Fle Forex C 09/18 FLE Epsilon Fle Forex C 09/19 FLE Epsilon Fle Forex C 09/20 FLE Epsilon Fle Forex C 11/19 FLE Epsilon Fle Forex C 11/20 FLE Epsilon Fle Forex C 12/18 FLE Epsilon Fles Az Eu 02/21 FLE Epsilon Fles Az Eu 04/21 FLE Epsilon Fles Az Eu 09/20 FLE Epsilon Fles Az Eu 11/20 OBI Epsilon Italy Bo.Sh.Term A OBI Epsilon Italy Bo.Sh.Term B OBI Epsilon Italy Bo.Sh.Term I AAE Epsilon QEquity OEM Epsilon Qincome FLE Epsilon QReturn AEU Epsilon QValue 21.06 21.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 4,994 4,994 4,844 4,729 4,743 5,238 5,056 4,997 7,352 4,989 5,181 4,994 5,006 5,242 5,024 5,003 5,131 5,144 5,162 5,048 4,935 5,022 4,942 5,088 5,110 5,019 4,897 5,004 6,575 6,648 6,686 6,127 9,772 8,198 7,855 0,04 0,04 1,00 1,00 1,02 1,02 1,02 — 0,62 — 0,23 0,22 0,26 0,27 0,28 0,32 0,31 0,16 0,23 0,22 0,22 0,20 0,20 0,26 1,29 1,19 1,26 1,28 — — — 1,81 -0,05 1,01 1,68 tel.011-5520306 BBI Fondersel FLE Fondersel Active Sel. # OEM Fondersel Euro AEU Fondersel Europa OIG Fondersel Int. # APA Fondersel Oriente # AIT Fondersel P.M.I. OEB Fondersel Reddito OAS Fondersel Sh. Term Asset FLE Fondersel World All. # AIN Talento Global Equity # 23.06 56,362 23.06 102,446 23.06 10,584 23.06 17,531 23.06 17,638 23.06 8,131 23.06 23,617 23.06 16,141 23.06 100,801 23.06 116,461 23.06 171,005 -0,32 -0,18 -0,30 1,22 -0,56 -0,37 2,65 -0,01 -0,01 -0,28 -0,24 tel.02-67071422 AIN Etica Azionario E AIN Etica Azionario I E BBI Etica Bilanciato E BBI Etica Bilanciato I E OEB Etica Obb. Breve Ter. E OEB Etica Obb. Breve Ter. I E OMI Etica Obbligaz. Misto E OMI Etica Obbligaz. Misto I E BOB Etica Rendita Bil. I m E BOB Etica Rendita Bil. R E BOB Etica Rendita Bil. RD E 23.06 8,726 1,04 23.06 9,067 1,05 23.06 10,718 0,70 23.06 11,144 0,70 23.06 6,222 0,02 23.06 6,304 0,02 23.06 7,807 0,10 23.06 8,013 0,09 23.06 5,173 0,31 23.06 5,150 0,31 23.06 5,149 0,31 tel.02-88101 FLE Euriz. Ced.Att.Top 06/23 A FLE Euriz. Ced.Att.Top 06/23 D FLE Euriz. Fle.Obb.+ 06/21 A FLE Euriz. Fle.Obb.+ 06/21 D FLE Euriz. MAsset Str.Fl 06/23 AAM Eurizon Az.America AAE Eurizon Az.Area Euro APA Eurizon Az.Asia Nuove Eco. AEN Eurizon Az.EnMatPrime AEU Eurizon Az.Europa AFI Eurizon Az.Finanza AAS Eurizon Az.Int. Etico E AIN Eurizon Az.Internazionali AIT Eurizon Az.Italia APA Eurizon Az.Pacifico AEM Eurizon Az.Paesi Emer AAM Eurizon Az.PMI Amer. AEU Eurizon Az.PMI Europa AIT Eurizon Az.PMI Italia AIF Eurizon Az.Tecn.Avanz ASA Eurizon Azioni Salute BBI Eurizon Bil.Euro Multi. # ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro ODB Eurizon Br.Ter.Dollaro $ OFL Eurizon Ced. Doc 02/19 OFL Eurizon Ced. Doc 04/19 FLE Eurizon Ced.Att + 04/20 FLE Eurizon Ced.Att + 05/18 FLE Eurizon Ced.Att + 05/19 FLE Eurizon Ced.Att + 06/18 FLE Eurizon Ced.Att + 07/19 FLE Eurizon Ced.Att + 12/19 FLE Eurizon Ced.Att. + 10/19 FLE Eurizon Ced.Att. 04/20 FLE Eurizon Ced.Att. 05/18 FLE Eurizon Ced.Att. 05/19 FLE Eurizon Ced.Att. 06/18 FLE Eurizon Ced.Att. 07/19 FLE Eurizon Ced.Att. 10/19 FLE Eurizon Ced.Att. 12/19 FLE Eurizon Ced.Att.Top 04/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 04/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 04/23 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 05/23 FLE Eurizon Ced.Att.Top 06/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 06/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 07/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 07/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/21 FLE Eurizon Ced.Att.Top 10/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 11/22 FLE Eurizon Ced.Att.Top 12/20 FLE Eurizon Ced.Att.Top 12/21 OMI Eurizon DiversEtico E FLE Eurizon Fle.Obb. + 05/21 FLE Eurizon Fle.Obb. 05/21 FLE Eurizon Fle.Obb. 06/21 D FLE Eurizon Flex Ob. 06/21 A FLE Eurizon Ges.At.Cla 02/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 04/21 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 05/21 FLE Eurizon Ges.At.Cla 06/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 07/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/18 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 10/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 11/17 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 11/20 FLE Eurizon Ges.At.Cla 12/18 FLE Eurizon Ges.At.Cla 12/19 FLE Eurizon Ges.At.Cla 6/18 # FLE Eurizon Ges.At.Cla 7/17 # 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 Epsilon _____________________________________ Ersel A. M. __________________________________ Etica _______________________________________ BNP PARIBAS Inv.Partners SGR SpA _____ Consultinvest A. M. ________________________ Duemme SGR ______________________________ m m tel.00352-262076651 OEH Foi Bnd Gl. High Yield T m OEH Foi Bond Gl.High Yield S ODM Foi Bond US Plus R ODM Foi Bond Us Plus S ODM Foi Bond Us Plus T m OEH Foi BondGlobHigh Yield R OAS Foi Core Bond R OAS Foi Core Bond T OFL Foi Credit Abs Return R OFL Foi Credit Abs Return S 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17,755 13,919 11,519 10,672 12,058 17,009 11,000 11,240 10,133 10,072 0,47 0,46 -0,72 -0,72 -0,72 0,47 0,07 0,07 0,05 0,04 Fideuram Asset Management (Ireland) __ tel.800-546961 BBI Fideuram Bilanciato AIT Fideuram Italia MAE Fideuram Moneta OEM Fideuram Rendimento OEB Fideuram Risparmio FLE FMS - Absolute Return # BBI FMS - Balanced # I ASE FMS - Eq.Glob.Resources # APA FMS - Equity Asia # AEU FMS - Equity Europe # AEM FMS - Equity Gl Em Mkt # AEM FMS - Equity New World # AAM FMS - Equity Usa # 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 0,77 3,16 0,01 0,09 0,01 0,07 — -0,02 -0,99 0,26 -0,17 -0,27 -0,23 tel.0438-360407 FLE Finint Equity-I m 17.065414,085 -2,51 tel.0112309029 OEB Fondaco Euro Cash m OEB Fondaco Euro Cash B m OEM Fondaco Eurogov Beta m OEM Fondaco Eurogov Beta B m FLE Fondaco Glb Opp. Classic B m FLE Fondaco Income Classic A m # FLE Fondaco Income Classic B FLE Fondaco Income Instit. A m # FLE Fondaco Income Instit. B m # FLE Fondaco Income Profes. B m OIG Fondaco World G ABNoE I OIG Fondaco World G ABNoE B m 23.06 125,197 23.06 123,829 23.06 165,960 23.06 146,189 23.06 102,255 22.06 107,897 22.06 103,825 22.06 107,134 22.06 103,144 22.06 103,524 23.06 122,229 23.06 111,890 tel.02-60765711 OMI Alleanza Obbligaz. AAM Alto America Az. AAE Alto Azionario BBI Alto Bilanciato OFL Alto Euro Flessibile Ob. OEB Alto Euro Governativo B/T AIN Alto Internaz. Azionario OIG Alto Internaz. Obbligaz. APA Alto Pacifico Azionario OEB GI Focus Euro Gov. BT OFL GI Focus Obbligazionario 23.06 5,679 -0,11 23.06 8,554 0,59 23.06 16,450 1,66 23.06 18,978 0,33 23.06 9,471 -0,02 23.06 7,834 — 23.06 5,531 0,66 23.06 7,389 -0,83 23.06 7,098 -0,34 23.06 17,878 0,01 23.06 6,356 -0,09 tel.00352-262076651 OEH Ifu Bond Gl. High Yield ODM Ifu Bond US Plus ASE Inter.Int.Sec.New Ec OPE Interf. Bond Glb Em Mkt OAY Interf. Bond Japan FLE Interf. Crescita Prot.80 m OPE Interf. Em.Mkt Loc.Cur H m OPE Interf. Em.Mkt Loc.Curr 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 Fideuram Investimenti ____________________ 14,834 31,330 14,904 10,731 16,912 9,037 10,886 8,366 11,473 12,878 12,396 18,116 15,344 Finanziaria Internazionale Inv. SGR ______ 0,02 0,02 -0,09 -0,09 — -0,11 -0,11 -0,11 -0,11 -0,11 -0,15 -0,15 Generali Investments Europe SGR ________ Interfund __________________________________ 9,924 10,113 73,167 14,368 6,614 10,064 8,665 10,426 0,35 -0,69 0,54 0,50 -1,53 -0,01 1,20 0,55 AEM Interf. Eq. Glb Em Mkt APA Interf. Eq. Japan H APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan APA Interf. Eq. Pacif. ex Japan H AAM Interf. Eq. USA H AAM Interf. Eq.USA AEU Interf. Equity Europe AIT Interf. Equity Italy APA Interf. Equity Japan AAM Interf. Equity Usa Adv OEM Interf. Euro Bond Long T OEM Interf. Euro Bond Med. T OEC Interf. Euro Corporate Bd OEB Interf. Euro Currency MAE Interf. Euro Liquidity m OEM Interf. Euro Short Term 1-3 OEM Interf. Euro Short Term 3-5 OAS Interf. Inflation Linked FLE Interf. System Evolution ODM Interfund Bond Us Plus H m OAS Interfund Glob.Convert FLE Interfund System 100 tel.02-72162500 AAM Investitori America AEU Investitori Europa APA Investitori Far East FLE Investitori Flessibile FLE Investitori Piazza Affari m m m m m m X E e A e Managemen SGR Eu M M M M M M M M M M M M M M M m onda o SGR Spa m Gene a m m m m m m m m M M M M M M M M M m m m m m nve men Eu ope SGR SpA G oba Se e on m m m m m m m m a V a W W m m m m m m m m m m m m m m m 23.06 10,683 0,57 tel.800-107107 FLE Mediolanum Fle Obb Glo LA OFL Mediolanum Fle Obb Glob L FLE Mediolanum Fle Strateg L FLE Mediolanum Fle Strateg LA FLE Mediolanum Fle Svi Ita LA FLE Mediolanum Fle Val.Att LA FLE Mediolanum Flex Glob LA FLE Mediolanum Flex Italia LA FLE Mediolanum Flex Svi Ita L FLE Mediolanum Flex Val.Att L OEB Mediolanum Risp Dinam L OEB Mediolanum Risp Dinam LA 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 tel.02-7645121 BBI Nextam Part. Bilanciato OMI Nextam Part. Obbl. Misto 23.06 23.06 Mediolanum Gest. Fondi __________________ m m m mM mM mM mM m m m m a a SGR M M di DIRITTO ESTERO m m m E ka o Cap a Man Sa m M M M M M m m V o a o mu a Lavo o m m m m m m M m m Symphon a SGR UBS A e Managemen 0,89 0,89 0,33 0,31 0,18 0,18 0,18 0,16 — 0,02 0,31 0,31 0,83 0,84 0,50 0,49 0,67 0,68 tel.800-614614 FLE Symphonia Asia Fles. AIT Symphonia Az. Sm.Cap It. AAE Symphonia Azionario Euro AAM Symphonia Azionario Usa FLE Symphonia Fortissimo FLE Symphonia Mult Emer Fle # OFL Symphonia Obb. Alto Pot. OEB Symphonia Obb. Breve Ter. OEC Symphonia Obb. Corp. OFL Symphonia Obb. Din. Val. OEM Symphonia Obb. Euro OEB Symphonia Obb. Rendita FLE Symphonia Patrim. Attivo FLE Symphonia Patrim. Ob. 2021 OMI Symphonia Patrim. Redd. AIT Symphonia Selez. Italia FLE Symphonia Tematico MAE Symphonia Tesoreria 23.06 8,936 0,84 23.06 8,494 1,05 23.06 6,857 2,39 23.06 10,962 1,67 23.06 3,548 1,52 23.06 13,741 -0,16 23.06 5,545 0,13 23.06 7,115 0,03 23.06 6,798 0,03 23.06 6,567 -0,53 23.06 8,598 -0,12 23.06 8,406 0,02 23.06 26,534 0,36 23.06 5,000 — 23.06 8,562 0,16 23.06 7,728 3,03 23.06 3,761 0,62 23.06 5,193 0,02 tel.02-430241 OFL UBI Pra. Active Duration AEU UBI Pra. Az. Europa AEM UBI Pra. Az. Merc. Emerg. AAE UBI Pra. Azionario Etico E AAE UBI Pra. Azioni Euro AIN UBI Pra. Azioni Globali AIT UBI Pra. Azioni Italia APA UBI Pra. Azioni Pacifico AAM UBI Pra. Azioni Usa BOB UBI Pra. B. Euro Ris. Cont. FLE UBI Pra. Capital Growth P OEB UBI Pra. Euro BT MAE UBI Pra. Euro Cash OEC UBI Pra. Euro Corp. FLE UBI Pra. Euro Eq Risk Cont OEM UBI Pra. Euro M/L Term. BBI UBI Pra. Europe Multifund FLE UBI Pra. Gl. Multif. 50 OEH UBI Pra. Gl.High Yld Euro H BOB UBI Pra. Glob. Multiasset FLE UBI Pra. Goal FLE UBI Pra. Inflat. Shield P FLE UBI Pra. Mult.Vol.Target BOB UBI Pra. Multiasset IT OAS UBI Pra. Obb. Dollari OIH UBI Pra. Obb. Gl. Alto Ren. OIC UBI Pra. Obb. Glob. Corp. OIG UBI Pra. Obb. Globali OFL UBI Pra. Obb. Ob. Valore OEC UBI Pra. Obb.Eu.Corp.Etico E BOB UBI Pra. Obiettivo Controllo OMI UBI Pra. Obiettivo Stabilita' BAZ UBI Pra. Port. Aggressivo BBI UBI Pra. Port. Dinamico BOB UBI Pra. Port. Moderato OMI UBI Pra. Port. Prudente FLE UBI Pra. Protez. Mkt Euro P OFL UBI Pra. Tot Ret Pr FLE UBI Pra. Tot. Ret. Din. FLE UBI Pra. Tot.Ret. Moderato A FLE UBI Pra. Tot.Ret. Moderato B 23.06 5,864 0,34 22.06 7,390 0,03 22.06 10,412 0,55 23.06 6,318 2,00 22.06 7,686 -0,07 22.06 7,673 -0,21 22.06 6,294 -0,36 22.06 8,464 0,02 22.06 7,206 -0,33 23.06 6,270 0,35 23.06 5,338 0,23 23.06 7,168 -0,01 23.06 7,497 — 23.06 9,720 0,12 23.06 4,057 0,32 23.06 8,405 0,01 23.06 5,335 0,06 23.06 7,310 -0,03 23.06 5,064 0,12 23.06 5,018 0,12 23.06 4,860 0,29 23.06 4,732 0,11 23.06 4,995 0,36 23.06 5,232 0,95 23.06 7,248 -0,83 23.06 12,230 0,28 23.06 8,939 -0,12 23.06 7,402 -0,56 23.06 4,927 0,02 23.06 5,030 0,12 23.06 5,000 — 23.06 5,000 — 23.06 7,262 0,62 23.06 7,330 0,25 23.06 7,258 0,03 23.06 7,004 0,01 23.06 4,708 0,26 23.06 11,149 0,04 23.06 4,835 0,10 23.06 4,925 0,04 23.06 4,998 0,04 tel.02-806071 FLE Pensaci Oggi Cl.I FLE Pensaci Oggi Cl.R OEB Zenit Breve Ter Cl.I OEB Zenit Breve Ter Cl.R FLE Zenit Evoluzione 2021 FLE Zenit Evoluzione Cl.I FLE Zenit Evoluzione Cl.R AIN Zenit Megatrend Cl.I AIN Zenit Megatrend Cl.R OMI Zenit Obbligaz. Cl.I OMI Zenit Obbligaz. Cl.R AIT Zenit Pianeta It Cl.I AIT Zenit Pianeta It Cl.R 23.06 4,583 0,26 23.06 4,339 0,25 23.06 8,282 -0,12 23.06 8,059 -0,12 23.06 4,944 0,14 23.06 5,931 0,14 23.06 5,454 0,13 23.06 4,816 0,21 23.06 4,554 0,22 23.06 9,607 0,07 23.06 9,244 0,06 23.06 11,202 2,32 23.06 10,525 2,32 6,854 0,88 8,050 0,14 tel.800-551-552 OEB Pion. Eur Gov BT (ex Mon.) A OEB Pion. Eur Gov BT (ex Mon.) B AAM Pioneer Az. Am. A AAM Pioneer Az. Am. B APA Pioneer Az. Area Pacif A APA Pioneer Az. Area Pacif B AIT Pioneer Az. Crescita A AIT Pioneer Az. Crescita B AEU Pioneer Az. Europa A AEU Pioneer Az. Europa B AEM Pioneer Az. Paesi Em. A AEM Pioneer Az. Paesi Em. B AEU Pioneer Az. Val Eu Dis A AEU Pioneer Az. Val Eu Dis B OEM Pioneer Eu Gov MT Dis A OEM Pioneer Eu Gov MT Dis B FLE Pioneer Innovaz.Att. B # MAE Pioneer Liquidita' Euro ODC Pioneer Ob Co Am Dis A ODC Pioneer Ob Co Am Dis B OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis A E OEC Pioneer Ob Eu Co Et Dis B E OPE Pioneer Ob Paesi Em Dis A OPE Pioneer Ob Paesi Em Dis B OMI Pioneer Ob. Piu' Dis A OMI Pioneer Ob. Piu' Dis B OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis A OBI Pioneer Ob.Sist.It Dis B OEM Pioneer Obb. Euro Distr A OEM Pioneer Obb. Euro Distr B OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis A OIH Pioneer Obb. Glo HY Dis B FLE Pioneer Target Controllo A FLE Pioneer Target Controllo B FLE Unicr. Evol. Eco Reale A # FLE Unicr. Evol. Eco Reale B # OMI Unicr. Evol. Reddito A # OMI Unicr. Evol. Reddito B # FLE Unicr. Evol. Trend A # FLE Unicr. Evol. Trend B # FLE UniCredit Sol. Pa. Em. A FLE UniCredit Sol. Pa. Em. B FLE UniCredit Soluzione 20A # FLE UniCredit Soluzione 20B # FLE UniCredit Soluzione 40A # FLE UniCredit Soluzione 40B # FLE UniCredit Soluzione 70A # FLE UniCredit Soluzione 70B # FLE UniCredit Soluzione BTA FLE UniCredit Soluzione BTB 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 13,879 5,060 12,975 8,086 3,972 5,882 13,771 7,226 19,183 6,879 10,070 4,861 9,555 7,239 5,731 5,699 4,816 5,202 5,946 5,906 5,140 5,548 10,681 5,381 9,282 5,561 6,228 6,188 7,445 5,744 5,688 5,670 5,346 5,358 5,589 5,515 5,231 5,181 5,719 5,644 5,153 5,033 5,400 5,276 5,730 5,584 6,055 5,887 5,105 4,976 -0,01 -0,02 0,68 0,67 -0,08 -0,08 3,06 3,07 1,64 1,64 0,26 0,27 1,43 1,47 -0,28 -0,28 0,02 -0,02 -0,68 -0,71 -0,04 -0,05 -0,10 -0,09 0,15 0,23 0,03 0,03 -0,23 -0,23 -0,14 -0,14 -0,04 -0,04 -0,09 -0,11 0,04 0,04 -0,10 -0,12 -0,12 -0,14 — — — — 0,02 0,02 — -0,02 tel.800-102010 AEU Gestnord Az.Europa A AEU Gestnord Az.Europa C m AIT Gestnord Az.Italia A AIT Gestnord Az.Italia C m BBI Gestnord Bil. Euro A BBI Gestnord Bil. Euro C m OMI Investimenti Sostenib.A E OMI Investimenti Sostenib.C m BBI Investimenti Strategici A BBI Investimenti Strategici C m BBI Investimenti Strategici E MAE Nordfondo Liquidità A MAE Nordfondo Liquidità C m OEC Nordfondo Ob.Euro Corp A OEC Nordfondo Ob.Euro Corp C m OEM Nordfondo Ob.Euro M.T. A OEM Nordfondo Ob.Euro M.T. C m OPE Nordfondo Ob.Paesi Em A OPE Nordfondo Ob.Paesi Em B OPE Nordfondo Ob.Paesi Em C m OEB Nordfondo Obbl. B.T A OEB Nordfondo Obbl. B.T B OEB Nordfondo Obbl. B.T C m OAS Nordfondo Obbl. Conv. A OAS Nordfondo Obbl. Conv. C m ODM Nordfondo Obbl. Dollari A ODM Nordfondo Obbl. Dollari C m FLE Star Coll 6 Dinamico A # FLE Star Coll 6 Dinamico C m # FLE Star Coll 6 Dinamico E # AIN Star Coll Az.Inter. A # AIN Star Coll Az.Inter. C m # AIN Star Coll Az.Inter. E # BBI Star Coll Bil.PaesiEm A # BBI Star Coll Bil.PaesiEm C m # BBI Star Coll Bil.PaesiEm E # FLE Star Coll Multi As.Gl A # FLE Star Coll Multi As.Gl C m # FLE Star Coll Multi As.Gl E # 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 11,687 11,974 13,111 13,423 17,373 17,809 7,582 7,667 5,026 5,035 5,021 6,434 6,464 9,837 9,968 19,620 19,863 12,837 11,387 13,086 9,553 9,952 9,626 6,455 6,590 18,362 18,617 4,712 4,767 4,680 6,640 6,792 6,623 5,241 5,372 5,213 5,044 5,153 5,000 1,44 1,44 2,97 2,97 0,94 0,94 -0,24 -0,23 0,34 0,34 0,34 — 0,02 -0,06 -0,07 0,01 0,01 -0,26 -0,25 -0,25 — — — 0,30 0,30 -0,76 -0,76 -0,04 -0,02 -0,02 0,03 0,03 0,03 -0,29 -0,26 -0,27 -0,04 -0,02 -0,02 Sella Gestioni _____________________________ Zenit _______________________________________ INDICI FIDEURAM Indici Generale Fondi Azionari Az. Italia Az. Area Euro Az. Europa Az. America Az. Pacifico Az. Paesi Emergenti Az. Internazionali Az. Settoriali Fondi Bilanciati Bilanciati Bil. Obbligazionari Fondi Obbligazionari Ob. Italia Ob. Euro Governativi BT Ob. Euro Governativi M/L Term Ob. Euro Corporate Inv. Grade Ob. Area Dollaro Ob. Dollaro Govern. M/L Term Ob. Internaz. Governativi Ob. Paesi Emergenti Ob. Altre Specializzazioni Ob. Misti Ob. Flessibili Fondi Mercato Monetario Monetario Area Euro Flessibili Indici Lussemburghesi 23.06 Provv. 125,53 119,14 119,25 113,78 135,26 149,90 142,45 244,92 129,88 107,85 141,58 117,43 133,13 155,72 — 140,74 172,24 141,81 171,41 — 158,71 317,90 159,68 156,63 132,86 130,64 130,73 114,15 891,63 22.06 Defin. 125,19 117,89 116,18 111,56 133,55 149,11 142,71 244,45 128,78 106,99 141,03 117,06 132,54 155,64 99,44 140,74 172,38 141,77 172,25 123,63 159,62 317,22 159,62 156,49 132,71 130,63 130,72 113,69 889,90 Var. % 0,27 1,06 2,64 1,99 1,28 0,53 -0,18 0,19 0,85 0,80 0,39 0,32 0,45 0,05 — — -0,08 0,03 -0,49 — -0,57 0,21 0,04 0,09 0,11 0,01 0,01 0,40 0,19 www ilsole24ore com/indicienumeri % % M m M M M W M m m m m m W W W M — m m Zed Omn und X Pen P an nve SGR m m m P onee nve men Mgm Tenax Cap a L d M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M m m m W mm mm M m m m m m m m m m m m m m m m m M m M W M M M W W W W W M M — — M M m m m M m M M M M M M M M M M M M M M M M m mM m m m m M m M m m m M M M M M M m M M M m M m M M M M M M M W M m M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M m W m m m W M — — — m m M m M m m m M M M M M M M M M m M m m M M m X m W m M M h Con bu on m M mm mM m M M m INDICI E CERTIFICATI m W W W W W W W W W W M m X Zu M M M M M M M M M M m W m m 6,945 7,165 6,690 6,814 5,031 5,017 4,991 5,021 5,008 5,456 5,145 5,174 6,801 7,061 6,693 6,974 4,683 4,609 m X m X 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 Nextam Partners __________________________ M m X 0,22 0,22 0,32 0,32 0,42 0,04 0,79 2,96 0,42 0,03 0,02 0,02 tel.055-263331 AIN Soprarno Esse Stock A AIN Soprarno Esse Stock B m FLE Soprarno Inflaz. 1,5% A FLE Soprarno Inflaz. 1,5% B m FLE Soprarno Oriz.Att.Ced A FLE Soprarno Oriz.Att.Ced B FLE Soprarno Orizzonte Attivo FLE Soprarno Orizzonte Dinam. OEB Soprarno Pronti Termine A m OEB Soprarno Pronti Termine B OFL Soprarno Redd.& Cresc. A OFL Soprarno Redd.& Cresc. B m FLE Soprarno Relat. Value A FLE Soprarno Relat. Value B m FLE Soprarno Rit. Ass A FLE Soprarno Rit. Ass. B m FLE Soprarno Tar.4% Fle Cl.B FLE Soprarno Targ.4% Fle Cl.A Soprarno ___________________________________ m M m m M M m m M M m o eV a m 9,543 9,054 6,483 6,642 10,386 9,985 17,522 19,561 10,255 9,686 5,233 5,331 -0,41 -0,42 -0,41 -0,02 — -0,02 m M Tage Cap a LLP m m m m m m m X C ed a V a 0,68 1,55 — 0,38 2,69 5,856 5,939 5,823 5,572 5,660 5,557 mm mm on Cap a SGR m m 7,133 6,485 6,355 7,428 5,047 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 M m m nan a a n e na ona e nv SGR u a on m u a on 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 Star Coll Ob Inter. A # Star Coll Ob Inter. C m # Star Coll Ob Inter. E # Star Coll Ob M/L Ter A # Star Coll Ob M/L Ter C m # Star Coll Ob M/L Ter E # ma M M W m m M M 23.06 12,106 0,39 OAS OAS OAS OAS OAS OAS M M M Ca M M m m 0,80 0,49 0,75 0,39 1,28 0,61 1,93 2,59 -1,31 0,18 -0,50 -0,12 0,03 — -0,01 -0,03 -0,04 0,07 0,14 tel.02-777181 FLE Kairos Selection M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M mM M M M M M M W M M M 23.06 8,725 23.06 3,053 23.06 6,594 23.06 5,130 23.06 8,154 23.06 10,334 23.06 7,443 23.06 11,110 23.06 3,616 23.06 107,900 23.06 13,861 23.06 11,250 23.06 6,208 23.06 6,885 23.06 9,917 23.06 7,444 23.06 13,680 23.06 16,627 23.06 11,858 Investitori _________________________________ % m M m m m m C éd Ag 0,05 -0,03 1,87 1,86 0,58 0,56 0,16 0,16 0,02 0,02 0,35 0,36 0,40 0,40 0,03 0,02 0,03 0,48 0,49 0,49 0,27 0,28 0,28 -0,04 -0,04 0,08 0,01 0,01 0,01 0,53 1,18 0,52 0,53 1,17 0,65 0,66 0,89 0,90 0,54 0,56 0,65 -0,04 -0,05 -0,51 -0,04 -0,05 -0,03 0,40 0,40 0,39 0,15 0,46 0,46 0,23 0,23 0,42 0,42 0,56 0,57 1,49 1,51 2,59 2,60 -1,29 -1,28 -0,50 -0,50 0,02 0,02 -0,01 — 2,41 2,42 1,32 1,32 3,42 3,43 0,02 0,02 -0,13 -0,13 -0,13 0,06 0,07 0,34 0,35 — -0,01 — 0,21 0,22 0,46 0,45 0,47 0,14 0,13 0,66 0,66 0,01 0,01 m m X X 23.06 10,167 23.06 9,836 23.06 4,906 23.06 5,082 23.06 9,071 23.06 9,354 23.06 10,329 23.06 10,643 23.06 9,185 23.06 9,084 23.06 8,692 23.06 8,994 23.06 13,603 23.06 14,005 23.06 10,118 23.06 8,964 23.06 10,380 23.06 14,166 23.06 12,796 23.06 14,482 23.06 9,965 23.06 9,098 23.06 10,086 23.06 9,926 23.06 10,273 23.06 10,437 23.06 9,589 23.06 8,937 23.06 9,743 23.06 9,150 23.06 7,876 23.06 8,259 23.06 9,326 23.06 7,664 23.06 9,864 23.06 9,919 23.06 11,513 23.06 12,152 23.06 3,916 23.06 4,104 23.06 8,853 23.06 10,132 23.06 10,175 23.06 11,156 23.06 8,270 23.06 8,396 23.06 8,615 23.06 7,701 23.06 6,745 23.06 7,960 23.06 4,614 23.06 15,310 23.06 16,058 23.06 11,769 23.06 12,212 23.06 11,595 23.06 12,113 23.06 11,701 23.06 12,280 23.06 12,718 23.06 13,340 23.06 14,383 23.06 15,087 23.06 3,450 23.06 3,619 23.06 11,840 23.06 12,219 23.06 10,354 23.06 10,661 23.06 7,997 23.06 8,175 23.06 15,327 23.06 16,193 23.06 15,127 23.06 15,983 23.06 5,687 23.06 5,993 23.06 9,602 23.06 9,879 23.06 13,535 23.06 13,116 23.06 13,946 23.06 9,671 23.06 10,100 23.06 2,693 23.06 2,584 23.06 8,429 23.06 7,717 23.06 8,674 23.06 9,372 23.06 9,682 23.06 10,594 23.06 10,034 23.06 10,796 23.06 5,066 23.06 5,295 23.06 152,125 23.06 159,514 23.06 16,100 23.06 16,582 % X M M OFL Foi Credit Abs Return T FLE Foi Crescita Prot. 80 R APS Foi Eq Brazil R APS Foi Eq Brazil T APS Foi Eq China R APS Foi Eq China T APS Foi Eq India R APS Foi Eq India T OEC Foi Eu Corp Bnd S OAS Foi Eu Yield Pl S FLE Foi Flex Europe R FLE Foi Flex Europe T FLE Foi Flex Italy R FLE Foi Flex Italy T OFL Foi Global Bond R OFL Foi Global Bond S OFL Foi Global Bond T OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt R OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt S m OPE Fondit Bnd Glb Em Mkt T OIH Fondit Bond HY Short R OIH Fondit Bond HY Short S OIH Fondit Bond HY Short T ODM Fondit Bond US Plus RH ODM Fondit Bond US Plus TH OAS Fondit Core Bond S FLE Fondit Diver.Real Asset R FLE Fondit Diver.Real Asset S FLE Fondit Diver.Real Asset T OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. R OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. RH OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. S OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. T OPE Fondit Em.Mkt.Loc.Cur. TH ASE Fondit Eq Gl High Div R FLE Fondit Eq Gl High Div T AEM Fondit Eq Glb Em Mkt R AEM Fondit Eq Glb Em Mkt T APA Fondit Eq Pacif ex Japan R APA Fondit Eq Pacif ex Japan T AAS Fondit Eq.Gl.High Div. S OFL Fondit Ethical R OFL Fondit Ethical T m OEM Fondit Eur Bd Lng Term S OEB Fondit Eur Bond Defe. S OEB Fondit Eur Bond Defen R OEB Fondit Euro Bond Defen T FLE Fondit Flexib Strategy R FLE Fondit Flexib Strategy S FLE Fondit Flexib Strategy T FLE Fondit Global Income S AAM Fondit. Eq. Usa Blue Ch R AAM Fondit. Eq. Usa Blue Ch T BOB Fonditalia Core 1 R BOB Fonditalia Core 1 T BBI Fonditalia Core 2 R BBI Fonditalia Core 2 T BAZ Fonditalia Core 3 R BAZ Fonditalia Core 3 T AEU Fonditalia Eq. Europe R AEU Fonditalia Eq. Europe T AIT Fonditalia Eq. Italy R AIT Fonditalia Eq. Italy T APA Fonditalia Eq. Japan R APA Fonditalia Eq. Japan T OEM Fonditalia Eu B. Long T R OEM Fonditalia Eu B. Long T T OEC Fonditalia Eu Corp Bnd R OEC Fonditalia Eu Corp Bnd T OEB Fonditalia Eu Currency R OEB Fonditalia Eu Currency T ASE Fonditalia Eu Cyclicals R ASE Fonditalia Eu Cyclicals T ASE Fonditalia Eu Defensive R ASE Fonditalia Eu Defensive T AFI Fonditalia Eu Financials R AFI Fonditalia Eu Financials T OAS Fonditalia Eu Yield Pl R OAS Fonditalia Eu Yield Pl T OEM Fonditalia Euro Bond R OEM Fonditalia Euro Bond S OEM Fonditalia Euro Bond T FLE Fonditalia Fl Risk Par R FLE Fonditalia Fl Risk Par T ASE Fonditalia Flex Em. Mkts T ASE Fonditalia Flex Em.Mkts R OFL Fonditalia Flexib Bond R OFL Fonditalia Flexib Bond S OFL Fonditalia Flexib Bond T FLE Fonditalia Flexib Growth R FLE Fonditalia Flexib Growth T OAS Fonditalia Glob Conv. R OAS Fonditalia Glob Conv. S OAS Fonditalia Glob Conv. T ASE Fonditalia Glob Income R ASE Fonditalia Glob Income T AIN Fonditalia Global R AIN Fonditalia Global T OAS Fonditalia Inflat Linked R OAS Fonditalia Inflat Linked T X m m m m m m m m m -0,21 3,15 0,06 0,04 -0,01 — -0,16 — 0,01 0,08 0,07 0,23 — 0,08 -0,10 -0,02 0,15 0,08 P onee nve men M SGR X X X X X C edemp ev den a 16,860 23,132 4,897 5,233 11,666 4,941 7,973 9,160 6,800 4,838 34,913 4,820 4,999 4,990 19,755 5,149 5,387 4,980 m X X M 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 Nex am Pa ne m m tel.02-62041 FLE Euromob. Az. Internaz. AIT Euromob. Azioni Italiane OFL Euromob. Cedola 2018 OFL Euromob. Cedola 3 - 2017 OEB Euromob. Conservativo OFL Euromob. Crescita Attiva OFL Euromob. Emerg Mkt Bond OEC Euromob. Euro Aggregate OFL Euromob. F2 FLE Euromob. F3 BOB Euromob. Fle Alloc.Glob FLE Euromob. Flex Stars FLE Euromob. Opportunity 2022 FLE Euromob. Progetto 2021 OEM Euromob. Reddito FLE Euromob. Rising Stars FLE Euromob. Science 4 Life FLE Euromob. Seven Stars M M M M X Ca a Cen a e Ra e en -0,02 -0,02 — 0,02 -0,02 — — — -0,02 -0,02 — 0,02 -0,02 0,02 -0,02 0,02 -0,02 0,02 0,02 — — 0,28 0,26 0,27 0,28 0,29 0,28 0,28 0,26 0,28 0,26 0,28 -0,02 — -0,02 -0,02 0,30 -0,02 -0,04 -0,04 -0,04 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,04 -0,02 — — — — 0,04 0,02 0,25 0,26 0,25 0,26 0,26 0,23 0,24 0,24 0,26 0,22 0,07 0,07 0,30 -0,07 -0,21 0,01 0,01 -0,04 0,05 0,16 -0,55 — -0,02 — -0,10 -0,17 -0,24 -0,02 0,03 0,22 0,24 — — 0,02 0,22 0,24 0,24 0,22 0,23 0,16 0,17 0,17 0,16 0,19 -0,04 -0,22 -0,26 -0,02 — 0,02 0,02 0,05 -0,06 -0,06 -0,05 -0,05 -0,13 -0,13 -0,06 -0,08 -0,38 -0,41 0,01 — — m Popo a e V a B MV a 5,137 5,358 5,417 5,385 5,126 4,644 5,006 5,084 4,446 4,617 5,013 5,296 4,873 5,718 4,705 5,242 4,902 5,437 5,311 5,768 5,827 5,331 5,333 5,159 5,079 5,251 5,687 5,311 5,347 5,313 5,679 5,706 5,037 5,280 5,004 5,661 5,374 4,990 4,838 5,011 5,042 4,791 5,001 4,982 5,106 4,940 5,088 4,922 4,983 4,992 4,993 4,993 5,001 5,001 4,880 5,052 4,801 5,024 4,938 5,121 5,063 4,930 5,029 4,989 6,839 6,028 14,253 6,090 18,320 16,148 14,732 6,859 8,398 9,904 10,897 4,935 4,935 8,759 5,873 5,998 6,262 5,656 5,927 6,684 6,280 4,928 4,936 4,939 4,990 4,642 4,651 4,902 4,799 4,982 4,694 4,700 4,918 4,826 7,825 8,301 32,893 5,219 5,424 5,499 5,336 5,571 6,362 6,445 6,157 6,255 5,316 5,493 4,637 4,812 4,682 4,876 7,953 8,114 7,651 ETFplus - Mercato Telematico Ge e e m m m m m m 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 Fondaco Sgr _______________________________ di DIRITTO ITALIANO An ma m M M M M M 0,02 0,02 0,04 0,04 — 0,63 1,82 -0,26 1,49 1,45 1,42 0,84 0,73 3,31 -0,24 0,10 1,44 1,74 1,27 0,73 0,39 0,07 -0,62 -0,01 — 0,02 0,23 0,12 0,21 0,12 0,23 0,23 0,23 0,17 0,12 0,19 0,12 0,19 0,18 0,16 0,57 0,57 0,56 0,60 0,60 0,58 0,58 0,60 0,57 0,60 0,59 0,61 0,57 0,58 0,58 0,59 0,59 0,13 0,16 0,12 0,06 0,06 — — -0,02 -0,02 -0,04 -0,02 — -0,04 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 -0,02 — -0,02 Eurizon Ges.At.Cla 7/18 # Eurizon Ges.At.Cla 9/17 # Eurizon Ges.At.Din 02/18 # Eurizon Ges.At.Din 04/18 # Eurizon Ges.At.Din 04/19 Eurizon Ges.At.Din 04/20 Eurizon Ges.At.Din 04/21 Eurizon Ges.At.Din 05/19 Eurizon Ges.At.Din 05/20 Eurizon Ges.At.Din 06/20 Eurizon Ges.At.Din 07/19 Eurizon Ges.At.Din 10/18 Eurizon Ges.At.Din 10/20 Eurizon Ges.At.Din 11/17 # Eurizon Ges.At.Din 11/20 Eurizon Ges.At.Din 12/18 Eurizon Ges.At.Din 12/19 Eurizon Ges.At.Din 6/18 # Eurizon Ges.At.Din 7/18 # Eurizon Ges.At.Din 9/17 # Eurizon Ges.At.Din. 7/17 # Eurizon Ges.At.Opp 02/18 # Eurizon Ges.At.Opp 04/18 # Eurizon Ges.At.Opp 04/19 Eurizon Ges.At.Opp 05/19 Eurizon Ges.At.Opp 10/18 Eurizon Ges.At.Opp 11/17 # Eurizon Ges.At.Opp 12/18 Eurizon Ges.At.Opp 6/18 # Eurizon Ges.At.Opp 7/18 # Eurizon Ges.At.Opp 9/17 # Eurizon Ges.At.Opp. 7/17 # Eurizon Ges.Att.Din 05/21 Eurizon Gest.At.Cla 12/17 # Eurizon Gest.At.Din 10/19 Eurizon Gest.At.Din 12/17 # Eurizon Gest.At.Opp 12/17 # Eurizon Guida Att + 04/21 Eurizon Guida Att + 11/20 Eurizon Guida Att. + 05/21 Eurizon Guida Att. 04/19 Eurizon Guida Att. 04/20 Eurizon Guida Att. 05/19 Eurizon Guida Att. 07/19 Eurizon Guida Att. 10/18 Eurizon Guida Att. 10/19 Eurizon Guida Att. 12/18 Eurizon Guida Att. 12/19 Eurizon Guida.Att.+ 06/21 Eurizon MAsset Cre. 06/21 Eurizon MAsset Equi. 06/21 Eurizon MAsset Prud. 06/21 Eurizon MAsset Red 06/21 A Eurizon MAsset Red 06/21 D Eurizon MAsset Red. 04/20 Eurizon MAsset Red. 04/21 Eurizon MAsset Red. 05/20 Eurizon MAsset Red. 05/21 Eurizon MAsset Red. 06/20 Eurizon MAsset Red. 10/19 Eurizon MAsset Red. 10/20 Eurizon MAsset Red. 11/20 Eurizon MAsset Red. 12/19 Eurizon MAsset St.Fl. 05/23 Eurizon Obbl. Cedola A Eurizon Obbl. Cedola D Eurizon Obbl. Emergenti Eurizon Obbl. Etico E Eurizon Obbl. Euro Eurizon Obbl. Euro BT A Eurizon Obbl. Euro BT D Eurizon Obbl. Euro Corp. Eurizon Obbl. Euro Corp. BT Eurizon Obbl. Euro HY Eurizon Obbl. Internaz. Eurizon Obbl.Strat.Fle A Eurizon Obbl.Strat.Fle D Eurizon Obiettivo Rend # Eurizon Profilo Fle Dif. # Eurizon Profilo Fle Equi # Eurizon Profilo Fle Svil # Eurizon Rend.Ass 2anni # Eurizon Rend.Ass 3anni # Eurizon Rendita A Eurizon Rendita D Eurizon Riserva 2 Anni A Eurizon Riserva 2 Anni B Eurizon Riserva 2 Anni C Eurizon Sol.Ced + 04/21 Eurizon Sol.Ced + 05/20 Eurizon Sol.Ced + 06/20 Eurizon Sol.Ced + 10/20 Eurizon Sol.Ced + 11/20 Eurizon Soluz.Ced 04/21 Eurizon Soluz.Ced 05/20 Eurizon Soluz.Ced 06/20 Eurizon Soluz.Ced 10/20 Eurizon Soluz.Ced 11/20 Eurizon Soluzione 10 Eurizon Soluzione 40 Eurizon Soluzione 60 Eurizon Stra Pro 1tri13 # Eurizon Stra. Flessib 15 Eurizon Stra.Pro 1tri12 # Eurizon Stra.Pro 2tri12 # Eurizon Stra.Pro IIITr11 # Eurizon Team 1 Cl A # Eurizon Team 1 Cl G # Eurizon Team 2 Cl A # Eurizon Team 2 Cl G # Eurizon Team 3 Cl A # Eurizon Team 3 Cl G # Eurizon Team 4 Cl A # Eurizon Team 4 Cl G # Eurizon Team 5 Cl A # Eurizon Team 5 Cl G # Eurizon Tesor.Euro A Eurizon Tesor.Euro B Passadore Riserva 2 Anni A p ond SGR SpA m X X m m m m 4,997 4,997 4,996 4,996 4,993 16,756 30,973 12,010 9,722 10,391 22,733 9,220 11,902 13,552 4,604 8,151 37,300 12,356 6,720 7,441 29,004 48,775 14,358 16,297 5,427 5,423 4,782 4,977 4,832 4,946 4,824 4,842 4,859 4,811 4,950 4,838 4,929 4,858 4,874 4,857 5,509 5,133 5,205 5,699 5,501 5,036 5,049 5,714 5,103 5,722 5,414 5,624 5,428 5,223 5,062 5,599 5,273 9,670 5,025 5,000 4,997 4,997 5,248 5,245 5,047 4,789 5,002 4,994 4,703 5,011 4,811 4,970 5,116 4,921 4,948 5,325 4,852 5,088 4,910 5,282 5,382 FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OAS OAS OPE OAS OEM OEB OEB OEC OEC OEH OIG OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI OMI OFL OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI BBI BBI FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE MAE MAE OFL SPECULATIVI AUTORIZZATI Ae m 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 31.05 tel.02-88981 FLE Azimut Dinamico ODM Azimut Reddito Usa FLE Azimut Scudo OBI Azimut Solidity FLE Azimut Str. Trend FLE Azimut Trend FLE Azimut Trend America FLE Azimut Trend Europa FLE Azimut Trend Italia FLE Azimut Trend Pacifico OAS Azimut Trend Tassi FLE Formula 1 Absolute FLE Formula Target 17 Eq.Opt. 23.06 4,751 0,40 23.06 4,825 0,21 23.06 11,426 0,19 23.06 4,998 — 23.06 11,252 0,03 23.06 6,098 0,18 23.06 6,425 0,33 23.06 21,715 -0,17 M m Arca Previdenza Linea Alta Crescita Linea Alta Crescita C Linea Alta Crescita R Linea Crescita Linea Crescita C Linea Crescita R Linea Obiettivo TFR m Linea Obiettivo TFR C m Linea Obiettivo TFR R m Linea Rendita Linea Rendita C Linea Rendita R Arca Multiasset Aggressive Arca Multiasset Balanced Arca Obbligaz. Europa Arca Risparmio Arca RR Diversif. Bond Arca Strat.Gl.Crescita Arca Strat.Gl.Opportun. Arca TE m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m m Hd A m m 15,464 11,539 12,278 16,125 16,143 14,637 0,38 0,38 0,41 0,41 0,45 0,47 0,83 0,83 0,94 0,92 0,75 0,75 0,73 0,73 — — 0,84 0,84 0,48 0,48 — — 0,47 1,31 -0,39 0,44 3,29 — 0,77 -0,04 0,18 -0,40 0,14 0,32 0,02 0,02 0,06 0,06 0,02 0,02 0,07 0,04 -0,04 -0,04 -0,04 -0,06 0,08 0,08 0,08 0,08 0,06 0,04 0,10 0,10 0,40 0,40 0,42 0,40 0,52 0,52 0,47 0,49 — — 0,30 0,28 -0,02 -0,02 0,02 0,10 — -0,04 -2,39 -2,42 — BAZ BBI OMI OFL OEM FLE FLE BOB 8a+ nve men m m 16,831 18,700 10,416 10,425 18,921 9,831 9,785 10,054 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 Anthilia Capital Part Sgr __________________ m Gene a Allianz _________________________ Allianz Previdenza L. Azionaria L. Bilanciata L. Fless. ex Gar. L.A. L. Fless. ex L. 1 Prev. L. Flessibile m L. Multiasset L. Obbligazionaria BT L. Obbligazionaria LT Insieme L. Azionaria L. Bilanciata L. Flessibile m L. Multiasset m L. Obbligazionaria L. Obbligazionaria BT L. Obbligazionaria LT 0,02 — — — — 0,28 0,28 0,64 0,64 0,65 -0,02 0,02 0,02 0,02 0,05 0,05 0,05 0,07 0,08 0,08 -0,28 -0,28 -0,28 -0,84 -0,76 -0,97 -1,11 0,44 0,44 0,43 1,48 1,48 1,49 -0,91 -0,70 -0,63 -0,69 -0,64 -0,59 -0,54 -0,54 -0,48 -0,44 -0,26 0,07 0,07 — -0,01 — 0,29 0,29 0,12 0,11 0,01 0,02 -0,72 -0,71 -0,01 -0,01 1,06 1,07 -0,02 -0,02 -0,02 -0,04 -0,04 -0,03 -0,05 -0,06 -0,06 -0,05 -0,05 -0,05 -0,14 -0,16 -0,13 0,68 0,68 -0,13 -0,13 1,31 1,31 1,49 1,50 1,23 1,24 2,98 2,99 0,55 0,56 0,08 1,32 1,32 1,32 2,20 2,21 3,06 3,06 3,06 0,01 0,01 0,01 0,12 0,11 0,13 0,05 0,06 0,07 — -0,01 0,29 0,30 0,30 -0,91 -0,29 -0,30 -0,30 -0,72 -0,72 -1,04 -1,10 -1,08 -0,83 -0,81 -0,68 -0,95 -0,70 0,06 0,04 0,06 -0,56 -0,37 -0,08 0,03 0,03 0,03 -0,63 -0,61 -0,61 0,21 m u a on V a M 20.06 20,891 20.06 17,751 20.06 14,357 5,048 5,052 5,052 5,266 5,052 15,538 16,036 18,149 17,814 18,723 5,282 6,066 6,219 6,045 5,998 6,186 5,984 5,951 6,163 5,936 6,710 7,007 6,688 9,886 9,749 9,506 9,517 9,634 9,436 9,989 5,492 5,404 5,656 4,921 5,109 5,035 5,032 4,994 4,911 4,940 5,000 4,990 5,009 4,985 15,388 16,664 8,676 8,895 8,903 11,327 12,254 8,454 8,901 10,815 11,124 11,442 11,992 7,338 7,617 14,908 15,577 5,735 5,736 5,891 5,608 5,610 5,799 6,150 6,150 6,466 6,063 6,063 6,432 5,558 5,554 5,970 8,386 9,440 7,584 8,577 36,348 40,946 15,962 17,996 41,016 46,249 16,748 18,822 5,280 5,963 5,071 11,149 11,226 11,620 5,566 5,446 17,877 17,372 18,375 6,890 6,958 6,938 9,356 8,903 9,520 7,488 7,203 7,624 7,860 8,117 22,283 20,389 23,103 9,248 6,167 6,073 6,367 12,398 12,612 4,661 4,834 4,850 4,926 5,037 4,999 5,011 4,931 5,008 5,008 5,025 10,033 10,027 9,992 5,792 5,752 5,956 5,500 5,570 5,554 5,131 Anima Riserva Emerg. F Anima Riserva Emergente H Anima Riserva Globale A Anima Riserva Globale f Anima Risparmio A Anima Risparmio AD Anima Risparmio F Anima Risparmio H Anima Russell Multi-Asset Anima Salvadanaio A Anima Salvadanaio F Anima Sel. Dinam. 2020 II Anima Sel. Dinam. 2020 III Anima Sel. Dinam. 2020 IV Anima Sel. Dinamica 2020 Anima Sel. Dinamica 2021 Anima Selection Anima Sforzesco A Anima Sforzesco AD Anima Sforzesco F Anima Sforzesco Plus A Anima Sforzesco Plus AD Anima Sforzesco Plus F m Anima Star Eu AltoPot A Anima Star Eu AltoPot Y Anima Star It AltoPot A Anima Star It AltoPot Y Anima Star It AltoPot YD Anima Target Cedola 2022 Anima Trag. 2016 CED.3 Anima Trag. 2017 CED.4 Anima Trag. 2017 CED.4 II Anima Trag. 2017 CED.4 III Anima Trag. 2017 MultiCed Anima Trag. 2018 Anima Trag. 2018 Alto Pot. Anima Trag. 2018 Ced. Sem. Anima Trag. 2018 Eu. A. P. Anima Trag. 2018 Eu. A. P. II Anima Trag. 2018 Eu. A. P. III Anima Trag. 2018 IT. A. P. Anima Trag. 2018 IT. A. P. II Anima Trag. 2018 IT. A. P. III Anima Trag. 2018 MultiCed II Anima Trag. 2018 Target Ced. Anima Trag. 2019 Cre. Sost. Anima Trag. 2019 Cre. Sost. II Anima Trag. 2019 Flex Anima Trag. 2019 Flex II Anima Trag. 2019 Globale Anima Trag. 2019 Globale II Anima Trag. 2019 MultiAss Anima Trag. 2019 Plus Anima Trag. 2019 PLUS II Anima Trag. 2021 Globale Anima Trag. Ced. America Anima Trag. Ced. Europa Anima Trag. Cre. Italia Anima Trag. Dinamico Anima Trag. II 2016 Anima Tricolore AD Anima Tricolore F Anima Valore Globale A Anima Valore Globale B Anima Valore Globale F Anima Visconteo A Anima Visconteo AD Anima Visconteo F Anima Visconteo Plus A Anima Visconteo Plus AD Anima Visconteo Plus F m www.ilsole24ore.com/fondi24 m m m 5,994 0,28 6,001 0,28 7,631 — 7,630 — OAS OBI OAS OAS OFL OFL OFL OFL FLE OEB OEB FLE FLE FLE FLE FLE FLE OMI OMI OMI OMI OMI OMI FLE FLE FLE FLE FLE BOB OFL OFL OFL OFL OFL OFL OMI OFL OMI OMI OMI OMI OMI OMI OFL OFL OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OMI OFL OBI OBI AIN AIN AIN BOB OMI BOB BOB BOB BOB Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 m m — m M M M m M M m — W W 34 Risparmio gestito Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 FONDI ASSICURATIVI UNIT LINKED Alleanza Assicurazioni ___________ Alleata Azionaria P Alleata Bilanciata P Fix Garantita Alleanza 06-16 Garantita Alleanza 06-21 Garantita Alleanza 06-26 Garantita Alleanza 06-31 Mix Stock Top 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 10,022 12,025 6,562 11,021 12,247 12,190 12,381 7,041 5,479 5,898 AIV Global Private 10 AIV Global Private 30 AIV Global Private 50 AIV Rainbow 10 AIV Rainbow 4 AIV Rainbow 7 AZ Azionario AZ Best in Class AZ Best in Class A AZ Flex I01 AZ Obbligazionario AZ Orizzonte 10 AZ Orizzonte 10 cl.A AZ Orizzonte 10 cl.B AZ Orizzonte 10 cl.C AZ Orizzonte 20 AZ Orizzonte 20 cl.A AZ Orizzonte 20 cl.B AZ Orizzonte 20 cl.C AZ Orizzonte Azionario AZ Orizzonte Azionario cl.A AZ Orizzonte Azionario cl.B AZ Orizzonte Azionario cl.C AZ Orizzonte Azionario cl.D AZ Orizzonte Bilanciato AZ Orizzonte Bilanciato cl.A AZ Orizzonte Bilanciato cl.B AZ Orizzonte Bilanciato cl.C AZ Orizzonte Bilanciato cl.D AZ Orizzonte Flessibile AZ Orizzonte Flessibile cl.A AZ Orizzonte Flessibile cl.B AZ Orizzonte Flessibile cl.C AZ Orizzonte Flessibile cl.D AZ Orizzonte Monetario AZ Orizzonte Monetario cl.A AZ Orizzonte Monetario cl.B AZ Orizzonte Monetario cl.C AZ Orizzonte Obblig.B.T. AZ Orizzonte Obblig.B.T. cl.A AZ Rendimento Italia 2018 AZ Rendimento Italia 2020 AZ Rendimento Italia 2030 AZ Selezione Reddito AZ Squadra Vincen.M.Stanley AZ Squadra Vincente AGI AZ Squadra Vincente BlackR. AZ Squadra Vincente Pictet AZ Squadra Vincente Pimco AZ Sviluppo AZ Sviluppo cl.A AZ Sviluppo cl.B AZB Monetario AZB Rendimento Italia 2018 AZB Rendimento Italia 2020 AZB Rendimento Italia 2030 AZS Obbligaz.Protetto Exclusive 25 Exclusive 50 Formula Attiva Formula Attiva Cl.A Formula Equilibrata Formula Equilibrata Cl.A Formula Moderata Glob. Assic. GPA 14 Glob. Assic. GPA 15 Glob. Assic. GPA 7 Glob. Assic. GPA 8 Glob. Assic. GPA 9 Glob. Assic. GPA B Glob. Glob. Assic. GPA b10 Glob. Assic. GPA b30 Glob. Assic. GPA b50 Glob. Assic. GPA b70 Glob. Assic. GPA b90 Glob. Assic. GPA Gz Glob. Assic. GPA S Em. Glob. Assic. GPA S Glob. LA BilanciatoPiù LA Capitale Prudente LA GarantitoPiù LA InternazionalePiù LA ProtettoPiù LA Vita Avanzato LA Vita Bilanciato LA Vita Cash LA Vita Convertibile LA Vita Focus LA Vita Integro LA Vita Ponderato LA Vita Prudente LA Vita Scudo Linea Equilibrio Linea Risparmio Linea Sviluppo Ras Obblig.Protetto Ras Oriente RB Vita America RB Vita Bilanciato RB Vita Capital - Unit 30 RB Vita Capital - Unit 60 RB Vita Capital - Unit 90 RB Vita Europa RB Vita Forza 1 RB Vita Forza 2 RB Vita Forza 3 RB Vita Forza 4 RB Vita Forza 5 RB Vita Forza 6 RB Vita Globale RB Vita Obbl. Protetto RB Vita Oriente RB Vita Settoriale 22.06 5,794 22.06 5,895 22.06 5,718 22.06 5,308 22.06 5,209 22.06 5,302 22.06 17,60 22.06 9,102 22.06 9,346 22.06 10,698 22.06 11,589 22.06 10,017 22.06 10,077 22.06 10,149 22.06 10,256 22.06 11,229 22.06 11,559 22.06 11,631 22.06 11,749 22.06 12,280 22.06 12,536 22.06 12,549 22.06 12,794 22.06 12,987 22.06 12,123 22.06 12,272 22.06 12,226 22.06 12,471 22.06 12,687 22.06 11,156 22.06 11,355 22.06 10,856 22.06 11,019 22.06 11,085 22.06 9,811 22.06 9,856 22.06 9,888 22.06 10,019 22.06 9,905 22.06 10,113 22.06 12,487 22.06 13,793 22.06 19,066 22.06 9,975 22.06 12,535 22.06 11,460 22.06 11,840 22.06 11,243 22.06 10,240 22.06 11,368 22.06 11,897 22.06 12,092 22.06 9,749 22.06 12,264 22.06 13,448 22.06 18,198 22.06 6,456 22.06 1286,071 22.06 1221,829 22.06 5,836 22.06 10,540 22.06 5,909 22.06 10,489 22.06 5,756 22.06 2,593 22.06 5,558 22.06 5,252 22.06 5,033 22.06 6,290 22.06 5,117 22.06 5,827 22.06 5,719 22.06 5,798 22.06 5,682 22.06 4,755 22.06 5,015 22.06 9,557 22.06 5,399 22.06 15,549 22.06 14,731 22.06 13,660 22.06 14,639 22.06 16,255 22.06 10,367 22.06 12,325 22.06 11,977 22.06 8,529 22.06 11,308 22.06 13,531 22.06 11,085 22.06 10,729 22.06 12,471 22.06 6,319 22.06 6,498 22.06 4,880 22.06 6,290 22.06 6,440 22.06 4,719 22.06 6,405 22.06 12,629 22.06 11,985 22.06 10,595 22.06 6,669 22.06 7,509 22.06 7,700 22.06 7,019 22.06 5,477 22.06 6,686 22.06 5,204 22.06 6,102 22.06 6,379 22.06 7,350 22.06 6,290 Allianz Strategy 15 Allianz Strategy 15-IT Allianz Strategy 50 Allianz Strategy 50-IT Liquidity Portfolio 0-20 Portfolio 20-40 Portfolio 30-50 T4L Asia Pacific ex Jap Eq. T4L Asian Equities T4L Commodities T4L Convertibles T4L Em. Market Bonds T4L Em. Market Equities T4L Em. Market Short Term T4L EMU Corporate Bonds T4L EMU Gov. Bonds T4L EUR Cash T4L European Equities T4L European High Yield B. T4L Fixed Inc. Medium Term T4L Fixed Inc. Short Term T4L Global Equities T4L High Yield Bonds T4L Japanese Equities T4L Multistrategy T4L US Equities T4L US High Yield Bonds T4L Volatility 22.06 152,590 22.06 1029,040 22.06 169,950 22.06 1276,270 22.06 9,974 22.06 10,030 22.06 10,077 22.06 10,092 22.06 10,000 22.06 10,000 22.06 10,000 22.06 10,000 22.06 10,175 22.06 9,316 22.06 10,000 22.06 9,900 22.06 10,000 22.06 9,605 22.06 10,000 22.06 10,000 22.06 9,949 22.06 9,737 22.06 10,136 22.06 9,586 22.06 10,000 22.06 9,649 22.06 10,000 22.06 10,000 22.06 10,000 Gestilink Aran. Dinamica Gestilink Blu Moderata Gestilink Verde Prudente Rosa dei Venti F.Levante Unitpiù Deciso Unitpiù Equilibrato Unitpiù Misurato 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 5,961 7,292 8,257 5,201 5,798 5,587 5,189 Armonico Armonico 2007 Attivo Attivo 2007 Az. Specializzato Azion. Globale Azionario Bilan. Globale Bilanciato Euro Dinamico Equilibrato Euromoneta Monetario Obblig. Euro Obblig. Misto Obbligazionario Protetto Protetto 2007 Sicuro Trend Trend Dinamico Trend Equilibrato Trend Plus Trend Protetto 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 13,805 12,468 14,945 11,275 13,894 11,265 17,235 14,565 13,898 17,727 18,734 12,138 12,625 15,339 14,126 14,899 14,767 12,290 15,421 17,724 10,478 11,884 10,566 11,519 Aggr. classe Sprint Aggressive AV Total Return Bal. classe Moderate Balanced Capital Tutor Cons. classe Comfort Conservative Dyn. classe Fast Dynamic Flex. classe Active Flexible Gold Fund MultiAzionario MultiMonetario Pension Control Pension Medium Pension Power Percorso 18 Cl. A Percorso 40 Cl. A Percorso 61 Cl. A Percorso 83 Cl. A R.Est. classe D. Property Real Estate SinergiKa Azionario SinergiKa Oro 21.06 21.06 22.06 21.06 21.06 20.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 31.05 31.05 31.05 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 22.06 22.06 4,551 8,698 11,888 6,499 7,833 10,586 6,796 7,194 4,838 8,016 6,027 8,593 9,181 11,778 11,376 14,130 14,626 13,308 13,625 13,973 13,709 12,855 11,262 12,066 14,663 7,152 Em. Mkt Equities Euro Bonds Europ. Equities Force 25 Force 50 Force 90 Internat. Bonds Japan Equities Money Box UK Equities US Equities 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 16,407 14,721 9,671 12,143 10,688 8,147 13,418 4,707 11,344 8,520 7,274 Balance 2001 Balance 2001 - PIP Best World Best World - PIP Brick & Share Brick & Share - PIP Bull & Bear Bull & Bear - PIP Bull & Bear Equity Dynamic European Defensive Saving Units Note Trend 2001 Value 2001 Value 2001 - PIP World Bond 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 22.06 22.06 17.06 16.06 16.06 16.06 16.06 9,720 6,210 7,400 7,420 6,570 9,580 4,850 6,280 4,850 3,910 9,470 10,900 9,760 9,510 7,830 5,810 Multichance Allegro Multichance Moderato Multichance Vivace 17.06 17.06 17.06 69,330 74,250 78,170 European Equity FP 17.06 4,893 Global Opportunities 24.06 50,000 Aviva D Az. Pacifico Aviva D Bond Mix Aviva E Az. Am. Latina Aviva E Az. America Aviva E Az. Europa Aviva E Az. Internaz. Aviva E Az. Pac. e Giapp. Aviva E Az.Em. EU e Med. Aviva E Azionario Cina Aviva E Azionario India Aviva E Inflazione Più Aviva E Obblig. Euro 1-3 Aviva E Obblig. Euro Corp. Aviva E Obblig. Euro Oltre 3 Aviva E Obblig. Misto Aviva E Obblig. US Aviva E Strategia 20 Aviva E Strategia 30 Aviva E Strategia 40 Aviva E Strategia 50 Aviva E Strategia 70 Aviva F Inflazione Stars Aviva Life Active 1 Aviva Life Active 2 22.06 21.06 21.06 21.06 22.06 21.06 22.06 21.06 21.06 21.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 21.06 21.06 4,840 6,280 5,760 11,110 9,530 9,480 9,190 8,080 9,780 11,580 6,300 5,100 5,950 6,610 6,240 6,590 5,390 5,450 5,970 6,460 6,970 4,610 5,470 5,620 Allianz ____________________________ Allianz Global Life Limited _______ Amissima Vita ____________________ Antonveneta Vita _________________ Arca Vita __________________________ Arca Vita International ___________ Area Life __________________________ Aspecta Assurance Intern. _______ Assicurazioni Generali SpA ______ Atlanticlux Lebensversicherung S.A. Aviva ______________________________ Aviva Life Active 3 Aviva Life Flessibile Aviva Obiettivo Inflaz.3/2018 Aviva Oppurtunità Az. Aviva Pip Azionario Aviva Pip Bilanciato Aviva Pip Flessibile Aviva Pip Obbligazionario Aviva Prev. Equity Pip Aviva UniAttiva 06/2017 Aviva UniAttiva 12/2017 CU A Bilanciato CU A Bilanciato Più CU A Cauto CU A Dinamico CU A Flessibile CU A Mix CU A Monetario CU A Prudente CU A Prudente Più CU A Total CU A1 CU A2 CU A3 CU A4 CU A6 CU Credit Alfa II CU Credit Beta IV CU Credit Delta VIII CU Credit Gamma VI CU Credit Garanzia CU Credit Omega X CU CRT B1 CU CRT B3 CU CRT B4 CU CRT B6 CU CRT D1 CU CRT D10 CU CRT D2 CU CRT D3 CU CRT D4 CU CRT D5 CU CRT D6 CU CRT D7 CU CRT D8 CU CRT D9 CU CRT Euro 10 CU CRT Euro 2 CU CRT Euro 5 CU CRT Euro 6 CU CRT Euro 8 CU CRT Fip 2 CU CRT Fip 5 CU CRT Fip 6 CU CRT Fip 8 CU CRT G2 CU CRT G5 CU CRT G6 CU CRT G8 CU D Az. America CU D Az. Europa CU D Az. Internazionale CU D Obbligaz. Internaz. CU D Prudente CU D Prudente Più CU Diamante CU Equity Growth CU Giada CU Mixed Growth CU Moderate Growth CU New Rubino CU New Smeraldo CU New Zaffiro CU Rubino CU Smeraldo CU Vita Balanced CU Vita Cronos 1 CU Vita Cronos 2 CU Vita Cronos 3 CU Vita EB Dollar Bond CU Vita EB Dutch Equity CU Vita EB Emu Bond CU Vita EB European Eq. CU Vita EB I. T. Fund CU Vita EB Japanese Eq. CU Vita EB NorthAm. Eq. CU Vita Eurofinancial Eq. CU Vita Europe Click CU Vita European Eq. CU Vita Global Bond CU Vita Global Equity CU Vita Japan Click CU Vita Liquidity Fund CU Vita Mosso CU Vita Prestige Equity CU Vita Protected 70 CU Vita Protected 80 CU Vita Protected 90 CU Vita Technology Eq. CU Vita Usa Click CU Zaffiro Equity Growth Plus F. Az. America Stars F. Az. Emergenti Stars F. Az. Europa Stars F. Crescita Stars F. Obbl. Euro BT Stars F. Obbl. Euro Stars F. Obbl. US Stars F. Reddito Stars F. Strategia Stars F.I.I. 102 F.I.I. 109 F.I.I. 110 F.I.I. 111 F.I.I. 115 F.I.I. 116 F.I.I. 117 F.I.I. 138 F.I.I. 148 F.I.I. 161 F.I.I. 162 F.I.I. 163 F.I.I. 164 F.I.I. 173 F.I.I. 195 Mixed Growth Plus Moderate Growth Plus RV CRT Azione RV CRT Bilancia RV CRT Euro Azione RV CRT Euro Bilancia RV CRT Euro Moneta RV CRT Moneta 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 21.06 22.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 5,420 5,050 5,250 7,330 4,380 5,760 5,040 6,540 5,910 5,220 5,400 6,570 6,540 5,740 6,470 5,150 6,510 5,020 6,410 6,600 5,120 6,29 5,770 7,46 8,07 8,93 8,550 9,000 9,530 9,810 7,130 9,160 6,350 6,840 6,900 6,450 6,490 6,210 5,580 6,490 5,800 5,450 9,380 5,670 6,170 6,550 5,060 6,310 6,190 5,710 4,920 6,320 6,870 6,960 6,960 7,200 7,100 6,670 5,740 6,180 5,270 5,270 6,000 6,300 6,520 5,940 6,170 6,870 5,970 5,500 6,290 6,300 5,780 16,190 18,870 6,940 7,590 7,160 7,300 7,520 4,330 9,330 5,620 2,450 3,530 5,540 4,930 30,530 8,240 6,280 7,080 28,280 5,380 7,040 7,690 5,510 5,620 5,730 3,320 29,440 14,860 5,340 6,680 4,930 6,040 5,350 5,000 5,470 5,780 5,370 5,270 8,470 6,580 5,940 6,270 8,160 8,160 8,140 7,660 6,890 7,770 7,310 8,930 9,340 6,490 5,380 5,800 5,640 7,380 8,110 5,030 6,780 7,980 7,820 E-Link Evoluz. 2005 E-Link Increm. 2005 E-Link Stabilità 2005 E-Link Sviluppo 2005 21.06 21.06 21.06 21.06 14,200 13,990 12,560 13,920 Armonia Av. New BDM Corallo Av. New BDM Stella Marina Av. New BDM Tritone Aviva BNI Balanced Trend Aviva BNI Bond Aviva BNI Flexi Dynamic Aviva BNI Flexi Equity Aviva BNI Flexi Moderate Aviva BNI Trend CU Azimut Accr.Int. CU Azimut Accr.Italia CU Azimut Conserv. CU Azimut Equilibrato CU BDM Conchiglia CU BDM Corallo CU BDM Giove CU BDM Marte CU BDM Mercurio CU BDM Stella Marina CU BDM Tritone CU BDM Urano CU Bond CU BPL Azionario CU BPL Bilanciato CU BPL Futuro Az. CU BPL Futuro Bil. CU BPL Futuro Obbl. CU BPL Gemini CU BPL Lyra CU BPL Obbl. CU BPL Orion CU BPL Pegasus CU BPL Taurus CU Cash CU Equity CU New Gemini CU New Lyra CU New Taurus CU Previd. Cronos 1 CU Previd. Cronos 2 CU Previd. Cronos 3 Ouverture 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 24,910 5,780 5,850 6,120 3,660 4,550 4,890 3,520 4,250 3,040 5,400 5,530 6,360 6,160 6,240 5,520 7,270 8,450 7,910 6,140 6,080 8,350 11,960 4,920 5,280 5,730 5,840 5,730 6,980 6,920 5,360 5,520 6,370 6,300 8,530 13,680 5,890 5,480 5,810 5,730 5,660 5,540 17,900 Aviva BPU 1 Aviva BPU 10 Aviva BPU 11 Aviva BPU 2 Aviva BPU 3 Aviva BPU 4 Aviva BPU 5 Aviva BPU 6 Aviva BPU 7 Aviva BPU 8 Aviva BPU 9 Aviva Sol. Inv. Glb M.Manager Aviva Str.Gl.M.ManagerUbi Ed. Aviva Strategy UBI Edition Aviva UBI 1 Aviva UBI 2 Aviva UBI 3 Aviva UBI 4 Aviva UBI Aggressivo A Aviva UBI Aggressivo B Aviva UBI Dinamico A Aviva UBI Dinamico B Aviva UBI Moderato A Aviva UBI Moderato B 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 5,940 5,790 6,140 6,500 6,580 6,350 6,110 6,140 5,840 6,210 6,110 9,830 5,320 5,930 6,290 6,270 6,490 6,370 4,630 4,670 4,720 4,740 4,810 4,820 AXA Azionazio Italia AXA Exclusive Azionaria AXA Exclusive Progressive AXA Exclusive Prudente AXA Investimento Assoluto AXA Investimento Europa AXA Investimento Internaz. DM Emerging Equity DM Global Equity DM Global Income DM Global Small Cap Easy Plan Az. High Dividend Easy Plan Obb. Dinamico Gestiplus Linea Dinamica Linea Equilibrata Linea Globale Linea Innovazione Linea Italia Linea Prudenziale Previdenza Assoluto FIP Previdenza Euro Small Cap Previdenza Europa FIP Previdenza Internaz. FIP Previdenza Megatrend 21.06 20.06 20.06 20.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 14,631 12,550 12,375 10,671 11,938 12,554 13,161 9,447 9,190 10,027 11,505 9,270 8,180 14,991 10,407 10,279 10,367 11,729 11,695 8,185 11,914 10,461 11,524 13,840 9,746 AXA Excellence Azionaria AXA Excellence Progressive AXA Excellence Prudente AXA Global Ass. b30 AXA Global Ass. b50 AXA Global Ass. b70 Life Absolute Value Life Az. Innovazione Life Az. Internazionale Life Az. Nord America Life Az. Paesi Emerg. Life Azion. Giappone Life Azionario Asia Life Azionario Europa Life Azionario Italia Life Azionario Svizzera Life Monetario Euro Life Multif. Flessibile Life Obbligaz. Europa Life Profilo Dinamico Life Profilo Equilibrato Life Profilo Prudente 17.06 17.06 10.07 23.06 23.06 23.06 16.06 02.03 21.06 21.06 02.10 21.06 21.06 21.06 21.06 30.12 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 8,893 8,578 9,228 11,513 11,641 11,955 8,407 13,038 7,228 10,247 13,415 7,314 11,340 10,661 11,530 10,000 8,185 7,250 15,599 9,908 10,302 8,520 Accumulator Best Mix Accumulator Best Perform. Accumulator Best Save 21.06 21.06 21.06 13,469 12,439 13,747 Alternative Strategies Alternative Strategies 2.0 AXA MPS Balanced AXA MPS Conservative AXA MPS Dynamic AXA MPS PC 01 Europ.Equity AXA MPS VP 01 Germania AXA MPS VP 02 U.K. AXA MPS VP 03 Svizzera AXA MPS VP 04 Sel. Ger. AXA MPS VP 05 Stati Uniti AXA MPS VP 06 Eurozone C. AXA MPS VP 07 UK CH SE AXA MPS VP 08 Nord America AXA MPS VP 09 Am. Latina AXA MPS VP10 P. Euro Core AXA MPS VP11 U. Europee 23.06 23.06 21.06 21.06 21.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 9,098 9,614 12,460 12,821 12,062 9,632 114,180 109,730 116,300 113,710 112,920 110,750 115,180 109,510 108,360 107,560 113,290 AXA MPS VP12 Imp Eurozona AXA MPS VP13 Salute AXA MPS VP14 Opp Europa AXA MPS VP15 Resp. Soc. AXA MPS VP16 Progresso AXA MPS VP17 Ob.Europa AXA MPS VP18 Ba.Comunic. AXA MPS VP19 Targ.Europa AXA MPS VP20 Foc.Globale AXA MPS VP21 Italia Spagna AXA MPS VP22 Mix Europa AXA MPS VP23 Small Caps Eu AXA MPS VP24 Strat. Glob. AXA MPS VP25 Dir. Eur. AXA MPS VP32 Eu Ut. AXA MPS VPB90 Eu Div. AXA MPS VPB90 Eu Oil&Gas AXA MPS VPB90 Eu Tar. AXA MPS VPB90 Eu Tar. 2 AXA MPS VPB90 Eu Utility AXA MPS VPB90 Eu Utility 2 Az. Internazionale Azionario Top Ten Balanced 2.0 Balanced Plus A Balanced Plus B China Equity Commodiities B Commodities Defensive 2.0 Defensive A Defensive B DPI - Large Caps 2019 DPI Asia 2018 DPI Emerging Mkts 2018 DPI Health Care 2019 DPI Real Asset 2018 DPI U.S. High Div. 2019 Dynamic 2.0 Dynamic A Dynamic B Em. Mkt Debt Emerging Markets Eq. A Emerging Markets Eq. B Euro Credit Euro Govern.Bonds A Euro Govern.Bonds B European Equity A European Equity B Global Bond Global Real Estate Global Real Estate B Liquidity 2.0 Liquidity A Liquidity B Obbligazionario Top Ten Pacific Equity A Pacific Equity B Secure 2.0 Secure A Secure B Secure Plus Usa Equity A Usa Equity B World Bonds Opportunities 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 103,920 112,130 110,750 101,750 101,980 100,610 100,850 100,130 101,150 99,880 100,480 102,020 99,510 100,618 98,057 93,050 92,390 86,853 86,670 93,380 92,906 16,130 16,900 10,431 15,683 15,276 10,205 8,222 11,266 10,362 14,223 13,981 118,990 114,050 112,250 132,650 112,410 123,380 10,429 16,563 16,915 10,433 24,178 15,449 10,118 13,093 12,981 20,834 20,032 9,917 24,105 11,797 9,834 9,771 9,540 14,743 16,515 15,728 10,259 15,554 12,339 10,032 11,059 24,298 15,284 Arianna 2003 Attivo Europa Base 75 Base 8 Base 85 Base Progressiva Conservativo Coupon 8% Dinamico Double Engine Aggressivo Double Engine Aggressivo B Double Engine Difensivo Double Engine Difensivo B Double Engine Equilibrato Double Engine Equilibrato B Equilibrato Flessibile Opera 13 Previdenza Aggessivo Previdenza Equilibrato Progr. Europa Quadrifoglio 7+7 Sereno Europa Suite II Target 48 Trend Globale 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 22.06 22.06 22.06 15.06 15.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 143,033 14,531 11,703 15,463 119,069 12,626 15,276 13,546 9,474 11,538 17,012 12,793 14,223 12,602 15,206 12,681 9,064 13,636 15,013 13,884 10,099 15,602 15,419 18,985 12,561 11,912 AXA MPS Vita _____________________ Alcyone Atlante AZ STYLE Blue I AZ STYLE Blue II AZ STYLE Blue III AZ STYLE Green I AZ STYLE Green II AZ STYLE Green III AZ STYLE Red I AZ STYLE Red II AZ STYLE Red III Elettra Maia Merope Navigator Bal. Flex. Navigator Equity Din. Navigator Low Vol. Private Selection Quasar Star B Equity Star Dynam. Balanced Star Dynam. Growth Star Dynamic Conserv. Star F Equity Star J Bond Star Money Market Star P Bond Star T Bond Star T Equity Style Money Market 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 24.06 5,379 5,409 5,643 5,834 5,961 4,900 4,818 4,763 5,531 5,967 6,117 5,430 6,202 5,350 4,999 4,651 4,993 5,101 4,870 5,784 4,777 4,272 4,952 6,612 5,205 5,308 5,274 5,365 5,764 5,002 BFI Euro Target Vol 5% 22.06 100,000 Baloise Luxembourg _____________ Aviva Assicurazioni Vita _________ Aviva Life _________________________ Aviva Vita _________________________ AXA _______________________________ AXA Interlife _____________________ AXA Life Europe __________________ AXA MPS Financial _______________ Azionario Gl. Flessibile Equity America Equity America PIP Equity Asia Equity Asia PIP Equity Europa Equity Europa PIP Obbligazionario Gl. Flessibile World Global Bond World Global Bond PIP 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 4,608 10,120 9,027 7,121 6,545 6,589 5,918 4,956 6,389 6,016 Bim Vita Allegro Bim Vita Andante Bim Vita Moderato Bim Vita Plus 22.06 22.06 22.06 22.06 11,570 14,310 13,830 10,740 Azionario B Bilanciato B Fondo Fortune 33 Fondo Fortune 36 Fondo Fortune 7 MF 10036200 Obbligazionario B 21.06 187,519 21.06 234,727 21.06 1570,640 21.06 245,902 21.06 231,524 21.06 140,390 21.06 251,645 BIM Vita __________________________ Cardif Vita ________________________ Carismi Bil. Prudente Carismi Bilanciato Carismi Conservativo Carismi Flessibile Carismi Vivace Cattolica Azionario Cattolica Bilanciato Cattolica Obbligazionario Cp Flex Garantito 2020 Cp Flex Garantito 2025 Cp Flex Garantito 2030 Cp Flex Garantito 2035 Cp Unico Aggressivo Cp Unico Bilanciato Cp Unico Prudente Duomo Unit Moderate Ev Strategia Int.le Formula L In seconda Formula Life Az. Fuoriclasse Balanced Ges. Obbligazionario Gestivita Azionario Gestivita Bilanciato Linea Azionaria Globale Linea Obbligaz. Globale Nuove Rotte Previdenza Azionario Previdenza Bilanciato Progetto Attivo Equity Protezione Valore 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 21.06 21.06 21.06 16.06 16.06 16.06 17.06 16.06 16.06 16.06 21.06 17.06 17.06 21.06 21.06 17.06 17.06 17.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 17.06 12,314 10,609 8,302 14,430 8,220 5,645 5,744 5,855 12,252 14,701 14,208 12,992 13,334 13,096 13,587 6,394 15,075 13,518 5,694 6,321 13,552 12,157 14,591 9,886 12,302 7,150 12,737 12,370 5,407 10,000 Duet Azionario Europa Duet Monetario ETF Bilanciato & Prudente ETF Conservativo ETF Dinamico ETF Vivace Flex Azionario Europa Flex Monetario Guida Life America Guida Life Brillante Guida Life Commodities Guida Life Dinamico Guida Life Europa Guida Life Flex Active Guida Life Flex Defensive Guida Life Forex Guida Life High Yield Guida Life Pacifico Guida Life Paesi Emergenti Guida Life Prudente Guida Life Tesoreria Guida Life Wealth Life Bilanciato & Prudente Life Conservativo Life Dinamico Life Protezione III/2018 Life Vivace New Life Aggressivo New Life Bilanciato New Life Dinamico New Life Monetario New Life Prudente Priv. Insurance Linea Azzurra Protezione I/2016 Protezione I/2017 Protezione I/2018 Protezione I/2019 Protezione I/2020 Protezione I/2021 Protezione II/2016 Protezione II/2017 Protezione II/2018 Protezione II/2019 Protezione II/2020 Protezione II/2021 Protezione III/2016 Protezione III/2017 Protezione III/2019 Protezione III/2020 Protezione IV/2017 Protezione IV/2018 Protezione IV/2019 Protezione IX/2018 Protezione V/2017 Protezione V/2018 Protezione VI/2017 Protezione VI/2018 Protezione VII/2017 Protezione VII/2018 Protezione VIII/2017 Protezione VIII/2018 Protezione X/2018 20.06 20.06 23.06 23.06 23.06 23.06 20.06 20.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 29.04 20.05 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 12,364 10,447 4,727 4,788 5,288 5,515 12,534 10,591 9,627 7,202 4,220 6,750 8,906 5,326 4,349 5,045 6,576 7,517 4,890 6,547 5,264 9,623 10,243 10,056 11,770 9,948 13,550 4,839 6,444 5,604 7,056 7,150 5,285 11,650 10,040 9,785 10,589 10,587 9,999 11,844 9,900 9,715 9,469 10,238 9,802 10,191 10,047 9,466 10,793 9,874 10,528 9,975 10,512 10,062 10,011 10,642 9,582 10,397 11,138 11,197 11,929 10,349 Cattolica Life Limited ____________ CNP UniCredit Vita _______________ Blue E.M. CNP A Bilanciato CNP A Bilanciato Più CNP A Cauto CNP A Dinamico CNP A Flessibile CNP A Monetario CNP A Prudente CNP A Prudente Più CNP Abs Return Stars CNP Accumulo 03/2019 CNP D Az. America CNP D Az. Europa CNP D Az. Internazionale CNP D Az. Pacifico CNP D Bond Mix CNP D Protection 80 CNP D Prudente CNP D Prudente Più FONDI ASSICURATIVI INDEX LINKED Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 13,360 6,571 6,546 5,788 6,506 5,056 4,793 6,432 6,647 4,997 5,040 7,190 5,045 5,515 5,227 6,234 5,044 6,389 6,628 CNP E Az. America Latina CNP E Az. Internazionale CNP E Az.Em.Eu Mediterraneo CNP E Az.Pacifico e Giappone CNP E Azionario America CNP E Azionario Cina CNP E Azionario Europa CNP E Azionario India CNP E Inflazione più CNP E Obblig. Euro 1-3 CNP E Obblig. Euro Corp. CNP E Obblig. Euro Oltre 3 CNP E Obbligazionario Misto CNP E Obbligazionario US CNP E Strategia 20 CNP E Strategia 30 CNP E Strategia 40 CNP E Strategia 50 CNP E Strategia 70 CNP Equity&Credit Stars CNP F Az. America Stars CNP F Az. Emergenti Stars CNP F Az. Europa Stars CNP F Crescita Stars CNP F Inflazione Stars CNP F Obbl. Euro BT Stars CNP F Obbl. Euro Stars CNP F Obbl. US Stars CNP F Reddito Stars CNP F Strategia Stars CNP Life Income 360 CNP Obiettivo Inflaz.03/2018 CNP Opportunità Az. CNP Patrimonio Stars CNP Previdenza Equity CNP Uniattiva (scad.06/2017) CNP Uniattiva- scad 12/2017 Green G.E. L. Dinamica L. Dinamica Plus L. Protetta 01 Gennaio L. Protetta 02 Febbraio L. Protetta 03 Marzo L. Protetta 04 Aprile L. Protetta 05 Maggio L. Protetta 06 Giugno L. Protetta 07 Luglio L. Protetta 08 Agosto L. Protetta 09 Settembre L. Protetta 10 Ottobre L. Protetta 11 Novembre L. Protetta 12 Dicembre Profilo Artemide 15 Profilo Attivo Profilo Bilanciato Prog. Opportunity Progetto Azionario Progetto Medium Progetto Obbligazion. Progetto Smart Progetto Sprint Red I.E. Risparmio Attivo Risparmio Bilanciato Risparmio Obbligaz. Yellow E.B. 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 22.06 22.06 21.06 22.06 22.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 3,504 7,621 4,000 6,712 9,307 6,729 7,459 6,860 5,412 5,024 5,946 6,439 5,912 6,453 5,109 5,121 5,519 5,737 6,003 5,054 6,719 4,892 6,124 5,294 4,604 4,974 5,511 5,743 5,391 5,262 5,422 5,217 7,577 4,978 5,969 5,218 5,381 9,131 6,861 4,983 5,465 5,493 5,537 5,522 5,485 5,285 5,346 5,217 5,185 5,403 5,550 5,490 11,612 6,476 9,410 11,300 13,587 12,455 13,780 11,822 10,765 11,209 5,690 7,933 11,562 14,458 Crescendo+Base Crescita Global View 2 Global View 3 Global View 4 Global View 5 Global View Convertible Bond Global View Dream Team Global View Europe Equity Global View Flex Emerging Global View Global Bond Global View Global Equity Global View Liquidity Risparmio Sicurezza Soluzione 97 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 12,711 11,893 9,976 10,492 10,865 12,243 9,855 9,960 10,054 9,947 10,114 9,879 9,987 10,303 14,338 10,681 CA Vita Top Selection Do Duemme Flex1 Duemme Flex2 Duemme Flex3 Duemme Flex4 Fa 2006 Fa 2009 Flex EZ Flex FT Flex JP Flex PT Flex SC Global Selection La 2007 Mi 2006 MI 2009 PIP Progetto Previdenza 2025 PIP Progetto Previdenza 2030 PIP Progetto Previdenza 2035 PIP Progetto Previdenza 2040 PIP Progetto Previdenza 2045 Progetto Domani 2015 Protezione 90 Dicembre 2022 Protezione 90 Giugno 2022 Protezione 90 Marzo 2022 Protezione 90 Settembre 2022 Protezione Agosto 2019 Protezione Agosto 2021 Protezione Aprile 2020 Protezione Dicembre 2019 Protezione Maggio 2021 Protezione Ottobre 2021 Protezione Settembre 2020 Re 2006 Re 2007 RE 2009 Si 2007 Sol 2006 Sol 2009 17.06 22.06 17.06 17.06 17.06 17.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 17.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 9,740 10,610 10,000 10,000 10,000 10,000 9,080 9,060 11,780 12,700 12,990 12,220 11,830 9,960 10,230 9,176 11,750 11,450 11,630 11,390 11,390 11,390 9,410 10,100 10,100 9,500 9,790 12,150 10,390 11,330 11,520 10,490 10,370 10,660 11,060 8,800 9,060 7,990 11,380 12,880 Credemvita _______________________ Crédit Agricole Vita ______________ Creditras Vita _____________________ 2RV B1 22.06 6,274 2RV B3 22.06 6,851 2RV B4 22.06 6,857 2RV B6 22.06 6,646 2RV D1 22.06 5,890 2RV D10 22.06 6,521 2RV D2 22.06 5,839 2RV D3 22.06 6,166 2RV D4 22.06 5,871 2RV D5 22.06 6,048 2RV D6 22.06 — 2RV D7 22.06 5,726 2RV D8 22.06 5,856 2RV D9 22.06 5,516 2RV Dinamica 22.06 5,471 2RV Eurounit 1 22.06 5,948 2RV Eurounit 2 22.06 6,140 2RV Eurounit 3 22.06 5,952 2RV Eurounit 4 22.06 4,897 2RV Eurounit Plan 1 22.06 6,149 2RV Eurounit Plan 2 22.06 6,085 2RV Eurounit Plan 3 22.06 5,774 2RV Eurounit Plan 4 22.06 4,852 2RV Fip2 22.06 6,768 2RV Fip5 22.06 6,929 2RV Fip6 22.06 7,141 2RV Fip8 22.06 6,699 2RV Invest 1 22.06 6,169 2RV Invest 2 22.06 5,986 2RV Invest 3 22.06 5,739 2RV Invest 4 22.06 4,909 2RV Invest 5 22.06 5,469 2RV Plan 1 22.06 3,027 2RV Plan 2 22.06 5,263 2RV Plan 3 22.06 5,446 2RV Plan 4 22.06 4,180 2RV Serena 22.06 6,228 2RV Sicura 22.06 6,727 2RV Tranquilla 22.06 6,531 2RV VPP Riccardo 22.06 1256,241 2RV VPP Sequoia 22.06 1213,104 2RV VPP Vitiano 22.06 1163,931 CGV Futuroro Azione 22.06 7,352 CGV Futuroro Bilancia 22.06 8,167 CGV Futuroro Euro Azione 22.06 5,639 CGV Futuroro Euro Bilancia 22.06 6,496 CGV Futuroro Euro Moneta 22.06 6,513 CGV Futuroro Moneta 22.06 8,208 Creditras A Bilanc. Più 22.06 6,533 Creditras A Bilanciato 22.06 6,544 Creditras A Cash 22.06 4,872 Creditras A Cauto 22.06 5,818 Creditras A Dinamico 22.06 6,464 Creditras A Flessibile 22.06 5,175 Creditras A Mix 22.06 6,463 Creditras A Monetario 22.06 4,735 Creditras A Prudente 22.06 6,422 Creditras A Prudente Più 22.06 6,642 Creditras A Total 22.06 5,277 Creditras A2 22.06 6,023 Creditras Absolute Return Stars 22.06 5,017 Creditras Accumulo 03/2019 22.06 5,038 Creditras China Equity 22.06 8,814 Creditras D Az. America 22.06 6,452 Creditras D Az. Europa 22.06 5,467 Creditras D Az. Intern. 22.06 5,614 Creditras D Az. Pacifico 22.06 4,911 Creditras D Bond Mix 22.06 6,297 Creditras D Obbl. Intern. 22.06 6,034 Creditras D Prudente 22.06 6,334 Creditras D Prudente Più 22.06 6,528 Creditras Dynamic Prot. 80 22.06 5,016 Creditras E Az. America 22.06 11,385 Creditras E Az. CIna 22.06 9,709 Creditras E Az. Em.EU e Med. 22.06 7,845 Creditras E Az. Giappone 22.06 9,353 Creditras E Az. India 22.06 11,350 Creditras E Az.Am.Latina 22.06 6,042 Creditras E Azion. Europa 22.06 9,673 Creditras E Azion. Internaz. 22.06 9,608 Creditras E Inflaz. Più 22.06 6,262 Creditras E Obbl. Euro 1-3 22.06 5,075 Creditras E Obbl. Euro Corp. 22.06 5,964 Creditras E Obbl. Euro Oltre 3 22.06 6,589 Creditras E Obbl. Misto 22.06 6,309 Creditras E Obbl. US 22.06 6,563 Creditras E Strategia 20 22.06 5,426 Creditras E Strategia 30 22.06 5,498 Creditras E Strategia 40 22.06 6,090 Creditras E Strategia 50 22.06 6,456 Creditras E Strategia 70 22.06 6,980 Creditras Em. Economy Eq. 22.06 4,110 Creditras Em.Europe&Med.Eq 22.06 5,631 Creditras Equity & Credit Stars 22.06 5,042 Creditras Euro B. Enhanced 22.06 6,443 Creditras Euro B. Over 3 22.06 7,441 Creditras Euro Bond 1-3 22.06 5,510 Creditras Euro Cash 22.06 4,881 Creditras Europe Equity 22.06 5,027 Creditras Income 22.06 5,667 Creditras Income Clock 22.06 7,865 Creditras India Equity 22.06 10,895 Creditras Intern. Equity 22.06 5,623 Creditras LatinAmerica Eq 22.06 4,879 Creditras Life Active1 22.06 5,639 Creditras Life Active2 22.06 5,565 Creditras Life Active3 22.06 5,680 Creditras Life Az. America 22.06 6,557 Creditras Life Az. Europa 22.06 5,314 Creditras Life Az. Internaz. 22.06 5,500 Creditras Life Az. Pacifico 22.06 4,677 Creditras Life Bond Selec. 22.06 6,178 Creditras Life Dinamico 22.06 6,199 Creditras Life Flessibile 22.06 5,108 Creditras Life Prudente 22.06 6,295 Creditras M1 22.06 4,542 Creditras M10 22.06 10,320 Creditras M2 22.06 6,583 Creditras M3 22.06 6,943 Creditras M4 22.06 5,950 Creditras M5 22.06 7,856 Creditras M6 22.06 7,673 Creditras M7 22.06 6,666 Creditras M8 22.06 9,962 Creditras M9 22.06 6,866 Creditras North A. Equity 22.06 7,068 Creditras Opportunità Az. 22.06 7,406 Creditras Pacific Equity 22.06 5,149 Creditras Patrimonio Stars 22.06 4,997 Creditras Total Return 22.06 5,156 Creditras Us Bond 22.06 8,047 CRV 2K 22.06 7,236 CRV 4K 22.06 7,221 CRV 5K 22.06 6,753 CRV 6K 22.06 6,242 CRV 8K 22.06 5,126 CRV A1 22.06 6,273 CRV A3 22.06 7,439 CRV A4 22.06 8,094 CRV A6 22.06 8,973 CRV B1 22.06 6,586 CRV B3 22.06 6,838 CRV B4 22.06 6,836 CRV B6 22.06 6,446 CRV Balanced 22.06 6,299 CRV Bond 22.06 4,822 CRV D1 22.06 6,651 CRV D10 22.06 6,138 CRV D2 22.06 5,681 CRV D3 22.06 6,541 CRV D4 22.06 5,904 CRV D5 22.06 5,342 CRV D6 22.06 9,797 CRV D7 22.06 5,624 CRV D8 CRV D9 CRV Equilibrio CRV Equity CRV Euro 10 CRV Euro 2 CRV Euro 5 CRV Euro 6 CRV Euro 8 CRV Eurodue CRV Eurotre CRV F Az.America Stars CRV F Az.Emergenti Stars CRV F Az.Europa Stars CRV F Crescita Stars CRV F Inflazione Stars CRV F Obbl.Euro BT Stars CRV F Obbl.Euro Stars CRV F Obbl.US Stars CRV F Reddito Stars CRV F Strategia Stars CRV Fip2 CRV Fip5 CRV Fip6 CRV Fip8 CRV Five CRV Four CRV G2 CRV G5 CRV G6 CRV G8 CRV Income 360 CRV Large CRV Medium CRV Ob.Inflazione 03/2018 CRV One CRV Previdenza Equity CRV Sicurezza CRV Small CRV Sviluppo CRV Three CRV Two CRV Uniattiva(scad. 06/2017) CRV Uniattiva(scad. 12/2017) Exclusive Beta Exclusive Cisles Exclusive F40 Exclusive Fusine Exclusive Futuro Exclusive Giuliano Exclusive Granata Exclusive Michele Exclusive Risparmio Attivo Exclusive Romano 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 22.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 6,256 6,593 8,069 5,011 5,283 6,530 6,342 5,998 5,124 — 4,584 6,624 4,962 6,098 5,342 4,616 5,013 5,481 5,749 5,376 5,264 7,063 7,210 7,302 6,902 6,790 7,762 5,583 6,914 6,749 5,845 5,478 3,736 6,011 5,247 7,356 5,857 6,700 — 7,223 7,973 7,903 5,212 5,389 1978,236 982,279 982,277 1992,659 1234,626 1182,109 1186,161 1206,506 986,055 1748,342 Darta Saving Life A. ______________ Advam Alarico Re AGI Capital Plus AGI Fund Strat AGI Strategy Plus Agora Dynamic Alkimis Capital Allianz Liquid Alternative AllianzGl Special Capital Plus Ch F Flex Bond Ch F Megatrend Ch OT Equity Ch OT New Talent Ch OT USD Ch Q Gold Ch Q-Selection Ch Q-Stone Ch Tg Ret Bond Chal. Formula Pimco Authy Challenge Formula SRI China CSOP HY Bond Darta Ch Team Invesco Darta Challenge OpenTeam Darta Challenge Tesoreria Darta ChallengeFormula100 Darta ChallengeFormula15 Darta ChallengeFormula30 Darta ChallengeFormula70 Darta ChallengeTeam GAM Darta Obiettivo Crescita Darta PIMCO Inc. Bond Darta PIMCO Inc. Bond Plus Darta PIMCO Inc. Eq. Focus Darta Target Diamond Darta Target Emerald Darta Target Gold Darta Target Platinum Darta Target Silver Darta Target Stone Darta Target Titanium Darta Team Blackrock Darta Team Carmignac Darta Team JPMorgan AM Darta Team Morgan Stanley Darta Team Pictet Darta Team Pimco Darta Team Schroders Darta Team Templeton Darta Total Return100 Darta Total Return50 OT Alpha OT Em Mkts Pimco Credit Navigator Pimco Special Strat. Income Selezione Reddito T Ret Bond US HY Team Allianz Gl. Investors Team Kairos Team M&G Team Pioneer TR Bond EM X Agi Eur Eq.Select X Agi Inc&Gr. X Agi Strat 50 X Bgf Eur Eq.Inc. X Bgf Fix Inc. Gl.Opp. X Bgf Glob.All. X Carm Gl.Eq. X Carm. Flex Bal. X Carm. Stab. X Inv. Eur Corp. Bond X Inv. Ibra X Inv. Paneur HI X Jpm Eur Eq.Plus X Jpm Glob.Inc. X Jpm Inc.Opp. X Kairos It. X Kairos Multi Strat. X Kairos Sel. X MS Dap X MS GBaR X Pict. Eur Sh.T. HY X Pict. Mago X Pict. Megatrend X Pimco Div. Inc. X Pimco Gmaf X Pimco Tot.Ret. X Pioneer Abs Ret. Bond X Pioneer Strat.Inc. X Pioneer Top Eur Pl. X Schr. Eur Divid.Max X Schr. Front.Mkts X Schr. MA Inc. X Templ. Africa X Templ. GF Strat. X Templ. Gl.Tr. X-TEAM MS Glb Brands XT AGI Agricultural XT AGI Big Japan XT AGI Conv XT AGI EM Def XT AGI Intellectual XT AGI Strat 15 XT Algebris Allocation XT Algebris Fin. Cred. XT Algebris Fin. Eq. XT Algebris Fin. Income XT BGF Gl Ma Inc XT BNY EM Debt XT BNY Gl Opp XT BNY SmallCap Eur XT BSF Fix Inc Str XT Carmignac Conserv XT Carmignac Gl Bond XT DNCA Eurose XT DNCA Evolutif XT DNCA Miuri XT Fidelity China Cons XT Fidelity Glb Div XT Fidelity GMAI XT GAM Abs. Return XT GAM EM Opp XT GAM Health Innov XT GAM L/S Equity XT GAM Luxury XT GS Gl. Equity Long Short XT GS Gl. Income Builder XT GS Strat. Inc. Bond XT GS Strategic Macro Bond XT INV America XT INV Fless XT INV PiazzAffari XT Invesco Gl Tgt Ret XT Invesco PanEur Eq Inc XT Janus Bal XT Janus Gl Flex Inc XT Janus Gl Life Sc XT JPM EM Strat Bond XT JPM Gl Bond Opp XT Kairos Bond Plus XT Kairos Key XT M&G Eur Div XT M&G G1 F R HY XT M&G Pr All XT MS Frontier EM Mkts XT MS Gl Fixed Inc Opp XT Pictet Em Loc Debt XT Pictet High Div XT Pimco Cap Sec XT Pimco Div Inc&Build XT Pimco Gl B XT Pimco Income XT Pimco Strat. Income XT Pioneer Eur Eq Inc XT Pioneer Multi Asset Inc XT Schroder Alpha Abs XT Schroder Italian Eq XT Schroder S US L/S XT Templeton Gl Inc XT Templeton Str Inc 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 20.06 20.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 7,637 10,002 10,025 9,547 9,524 9,686 9,971 11,443 9,951 11,762 12,051 11,396 10,496 9,328 10,781 11,520 11,363 10,701 11,599 8,560 11,132 12,086 9,856 8,313 11,050 10,827 9,670 11,877 9,904 10,039 10,015 9,697 6,780 5,705 6,821 6,496 6,383 6,937 5,578 13,026 12,063 13,095 15,329 12,981 12,172 12,517 12,377 5,346 5,403 9,938 9,735 10,079 10,802 10,148 9,682 12,747 11,461 9,989 10,715 9,979 12,168 9,987 11,639 11,552 9,862 9,642 10,705 10,665 9,785 10,421 10,432 10,592 11,234 10,469 9,648 10,184 9,275 9,498 8,077 11,116 10,151 10,727 9,842 10,486 10,359 10,215 9,125 12,095 10,574 9,711 10,169 9,453 7,679 11,051 8,998 10,941 9,064 10,886 10,424 9,645 9,453 10,098 9,462 10,214 8,832 8,820 9,630 9,568 10,241 12,103 9,987 9,974 10,873 10,008 10,322 10,390 10,338 11,015 11,546 9,257 9,272 11,935 9,819 10,020 8,685 9,997 9,730 9,932 11,549 10,116 10,161 10,180 10,834 9,684 9,528 10,395 9,667 10,109 11,034 10,891 9,812 9,900 10,037 9,340 9,573 8,265 10,578 10,081 8,952 10,270 10,305 9,934 9,974 11,245 10,794 10,374 9,809 8,870 9,422 Fondo Attivo Fondo Azionario Fondo Azione Più Fondo Bilanciato Fondo Dinamico Fondo Dinamico Cl. A Fondo Prima Base Fondo Seconda Base Fondo Terza Base 16.06 16.06 18.02 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 13,306 12,885 10,000 13,636 12,663 11,920 14,126 17,757 20,835 Ifis G.Dynamic Allocation Ifis G.Selective Allocation 16.06 16.06 109,428 99,299 Life Dinamico Life Obbligazionario 22.06 22.06 4,294 3,970 Az. Globale(Augusta) Az.Globale(Toro,L.Italico) Bilanciato Globale Cash Dynamic Euro Blue Chips European Equity P Fondo Ina Valore Attivo Fondo Valore Azione Fondo Valute Estere Global Bond Global Equity Il Meglio Azionario Il Meglio Bilanciato Il Meglio Obbligaz. INA F. Blunit Forza5 INA F. Blunit Forza6 INA F. Blunit Forza7 Italian Equity Nuovo Fondo Ina Target 2010 - 2025 Target 2011 - 2021 22.06 22.06 22.06 17.06 17.06 17.06 17.06 22.06 21.06 22.06 17.06 17.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 17.06 22.06 17.06 17.06 11,812 14,553 14,759 6,445 3,443 6,680 4,609 4,865 13,182 1,241 7,915 6,759 5,389 6,317 6,410 11,633 13,302 11,959 8,844 9,914 7,734 6,841 Adria Equilibrio Aptus I Aptus II Aptus III BG 2011-2016 BG 2011-2017 BG 2011-2020 BG 2011-2021 BG 2011-2022 BG 2011-2025 BG 2011-2026 BG 2011-2027 BG 2011-2030 BG 2011-2031 BG 2011-2032 BG A 2018 BG A 2023 BG A 2028 BG A 2033 BG Azionario I BG Azionario II BG Bilanciato I BG Bilanciato II BG Dinamico Espansione 16.06 17.06 17.06 17.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 17.06 17.06 17.06 17.06 16.06 17.06 6,679 5,229 5,008 4,347 10,743 11,266 12,830 13,020 13,674 14,531 14,767 14,918 15,215 15,101 15,014 12,736 16,762 17,469 17,366 2,687 3,088 4,352 5,411 9,131 3,267 Ergo Previdenza __________________ Euresa-Life _______________________ Fata Vita di Genertellife __________ Generali Italia ____________________ Genertellife ______________________ Espansione Duemila GLIFE Income Bond (Acc) GLIFE Income Bond (Dis) GLIFE Income Equity (Acc) GLIFE Income Equity (Dis) GT Bond 2023 GT Bond 2028 GT Bond 2033 GT Bond 2038 LVA Az. Previdenza P LVA Din Previdenza P LVA Din. Azionario LVA In Azione LVA Ob. Obbligazion. Premium Portfolio Model Stg Model Portfolio Sviluppo Sviluppo Duemila Tirreno Unit Equilibrio Tirreno Unit Protezione Tirreno Unit Sviluppo Valore 17.06 16.06 16.06 16.06 16.06 17.06 17.06 17.06 17.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 16.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 3,148 10,078 10,076 9,867 9,862 14,436 15,960 16,659 17,448 6,140 9,282 4,281 4,069 3,654 9,977 10,714 4,532 4,085 6,885 5,599 6,327 6,376 Groupama Bilanciato I Groupama Bilanciato N Groupama Dinamico I Groupama Dinamico N Groupama Prudente I Groupama Prudente N ValorePiù Azionario Cl.A ValorePiù Azionario Cl.B ValorePiù Azionario Prev. ValorePiù Bilanciato Cl.A ValorePìù Bilanciato Cl.B ValorePiù Obbligazionario 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 72,650 13,950 71,310 11,770 77,070 19,410 13,524 14,742 9,370 15,372 13,350 13,695 ING ClearFuture Euro Sh.T ING Global Bonds ING Pioneer Corp. Bonds ING Pioneer Eur. Equities ING Pioneer Euro Bonds ING Pioneer Glb Equities ING Pioneer Jap. Equities ING Pioneer US Equities 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 98,220 166,000 139,690 118,960 141,040 157,980 123,840 210,880 Groupama Assicurazioni _________ ING Life Luxembourg ____________ IV Prosp. Protetta2010 v.prot. Lungo Termine LV Cap, Att. Base Reddito LV Cap. Att. Base LV Cap. Att. Plus LV Cap. Att. Standard LV Cap. Att. Standard Redd. LV Prosp. Prot.2010 Val.Corr. LV Prosp. Prot.2010 Val.Prot. LV Prosp. Protetta Val.Corr. LV Prosp. Protetta Val.Prot. LV Prospettiva Conservativa LV Prospettiva Dinamica LV Prospettiva Moderata Medio Termine Multiasset Flex 10 Multiasset Flex 5 Mutiasset Flex 15 Obbligaz. Blue Obbligaz. Plus Obbligazionario Obbligazionario Flex ProtezAttiva 2010 val. corr. ProtezAttiva 2010 val. prot. ProtezAttiva set05 val.corr ProtezAttiva set05 val.prot ProtezAttiva val.corrente ProtezAttiva val.protetto SPV P.Protetta 2010 val.corr. SPV P.Protetta 2010 val.prot. Synthesis Mix 10 Synthesis Mix 20 Synthesis Mix 30 Synthesis Multiasset 30 Synthesis Multiasset Flex Total Return Unit Linea 1 Unit Linea 2 Unit Linea 3 Unit Linea 4 23.06 20.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 20.06 24.06 24.06 24.06 21.06 21.06 21.06 24.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 9,547 11,643 95,540 106,165 114,386 112,388 98,089 106,479 93,186 101,328 95,928 124,392 147,187 136,319 10,658 9,271 9,990 9,082 150,531 260,172 233,731 9,427 10,869 9,640 9,991 9,617 12,423 11,744 10,945 9,576 10,084 9,635 9,548 9,841 9,399 9,082 14,851 15,128 14,112 10,040 EV Strategia 15 P EV Strategia 30 P EV Strategia 40 P EV Strategia 55 P EV Strategia 70 P 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 11,940 11,511 10,944 10,803 10,186 Azionario Internazionale Bilanciato Euro Conservativo Dinamico Equilibrato Obbligazionario Euro Specializzato Valore Aggiunto 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 12,682 14,077 14,349 10,911 12,954 14,686 10,239 151,924 Global Equity Global Equity Plus Global Equity Previ P 20.06 20.06 20.06 15,709 13,173 12,281 Intesa Sanpaolo Vita L.Fideuram m Av va 9,148 9,351 8,951 1,068 1,130 1,061 2,058 1,712 0,937 1,409 0,953 9,943 10,057 0,608 0,921 0,881 0,960 0,725 1,045 0,863 1,246 1,008 9,297 8,013 9,537 8,003 10,250 10,693 10,546 1,423 1,402 1,159 14,134 12,433 10,556 10,005 12,258 12,066 10,670 11,634 11,322 7,867 12,263 14,010 13,210 18,809 12,976 9,458 10,035 9,562 10,934 1,565 1,425 1,309 10,167 10,375 10,266 8,274 10,283 0,915 1,166 1,011 1,971 0,891 0,954 0,937 1,000 9,999 9,905 9,932 1,085 1,430 1,420 11,332 11,591 11,710 12,534 1,079 1,057 1,281 1,205 1,367 1,428 1,107 1,201 1,160 0,824 1,150 0,971 1,476 1,143 0,814 0,996 1,038 0,839 1,290 0,750 1,443 1,636 1,202 1,187 1,670 2,082 1,901 1,638 1,771 0,824 0,928 1,372 2,596 1,759 1,904 10,540 10,540 10,783 10,306 10,582 10,786 10,357 10,889 11,139 10,647 11,582 10,062 10,602 1,405 1,506 1,515 1,476 1,329 10,632 1,150 1,391 11,461 1,016 1,031 11,058 17,263 12,332 12,515 13,895 11,436 10,310 10,273 10,389 12,324 15,630 14,047 1,258 10,015 8,072 1,450 1,302 1,652 Intesa Sanpaolo Vita L.Sanpaolo Azionaria Indici Conservativa Dinamica Protetta Dinamica Protetta 2 FP Azionaria Indici Investire Emergenti Investire Italia Investire Mondo Italiana Linea Equilibrio P Italiana Linea Futuro P Italiana Linea Prudente P Italiana Unit 80+ L. Bilanciata Aggressiva L. Bilanciata Vivace L. Garantita L. Obbligazionaria L. Stabile L. Trasformazioni 17.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 24.06 21.06 21.06 21.06 21.06 17.06 17.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 24.05 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 23.05 23.05 23.05 23.05 23.05 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 23.06 6,520 142,793 167,173 157,881 170,291 140,324 153,214 77,860 9,151 79,618 189,897 197,605 231,891 7,026 6,032 4,550 6,425 6,639 7,229 122,052 121,538 127,110 118,810 130,891 127,891 774,140 732,200 596,620 500,640 690,440 601,390 761,020 703,310 826,240 702,350 502,740 808,710 703,230 30,420 17,722 19,815 18,844 15,601 10,519 10,598 14,827 10,693 9,662 11,639 11,312 9,938 16,805 12,228 11,896 13,389 7,614 11,252 10,161 13,943 9,877 12,980 15,234 13,707 10,067 9,494 10,765 12,398 13,270 11,148 10,898 12,081 11,329 16,804 16,33 9,984 12,815 8,332 9,255 10,965 8,984 15,914 9,847 11,880 11,688 9,740 12,817 9,931 10,000 Formula Bilanciata Previ Bilanciato Previ Dinamico 21.06 21.06 21.06 9,901 13,464 15,754 Adb Dyn.Asset Allocation Alba Prof. Balanced Alba Prof. Dynamic Alba Prof. Prudent Asfalia Custodia-Crescita Bgb Flex Alpha Bgb Multistrategy Bgb My Fund ELF Absolute Ret. Bond C Marigian Fund Neul Az. Europa Neul Az. Giappone Neul Az. Globale Neul Az. Tattico-Eur. Neul Az.Nord-America Neul Azionario UK Growth Neul Obblig. Europa Neul Obblig. Globale Neul Prof. Bilanciato Neul Prof. Dinamico Neul Prof. Prudente Ser Uk Equity Growth F. A Ser. American A Ser. Euro Bond Ser. Europe Tactical A Ser. Global Balanced Ser. Global Bond Ser. Global Equity Ser. Japan A Ser. Prof.Conservative Ser.Cash Fund 17.06 22.06 22.06 22.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.04 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 1221,210 8,155 6,802 10,595 1023,590 1009,570 928,510 1160,640 1073,280 730,980 4,706 2,740 3,387 3,693 3,874 5,293 9,590 7,084 5,551 4,295 6,086 5,412 3,750 11,340 3,787 9,553 11,275 8,540 2,871 8,624 5,835 Bilanciato Diapason II Dinamico Moderato Obiettivo Performance Smart Brand Smart Brand 2.0 Top Brand 06/14 Val. Aprile 2013 Val. Gennaio 2013 Val. Marzo 2012 Val. Marzo 2016 Val. Rend. 06/2010 Val. Rend. 08/2011 Val. Rend. 08/2012 23.06 29.04 23.06 23.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 17,225 7,885 15,934 16,620 9,990 9,690 9,710 10,570 11,000 10,970 11,710 10,290 10,380 10,400 10,730 — m — AXA MPS nan a M m M M M M Po e V a M m M M — — — M M m m m m m M m m M M Direz. Futuro Prima Direz. Futuro Seconda Direz. Futuro Terza FLP Bond Plus Serie II A FLP Bond Plus Serie II B FLP Dynamic serie II A FLP Dynamic serie II B Linea Alpha Accumulo Linea Lybra Ob.2025 Linea Maxima Ob.2025 LV Aggressivo Cl. A LV Aggressivo Cl. B LV Dinamico Cl. A LV Dinamico Cl. B LV Moderato Cl. A LV Moderato Cl. B LV Strategy Ubi Edition MultiBalanced A MultiBalanced B MultiFlex A MultiFlex B Previnext Balanced Previnext Dynamic S.I. Globale Multimanager Terza 2002 A Terza 2002 B Unit Private 450.103 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 17.06 12,524 6,481 8,180 12,759 13,134 11,570 12,102 7,950 11,660 8,604 9,846 9,027 9,529 9,645 9,978 9,905 11,703 14,783 15,405 14,544 15,094 13,592 14,347 9,727 11,329 11,906 10,774 Alternative Fund 1 Alternative Fund 2 Alternative Fund 3 Mediolanum Più 2012 Fund Mediolanum Più M m M m M m M m M m M m M m m m m m m m m m 20.06 20.06 20.06 20.06 5,445 5,741 5,851 5,178 M M M M M M M M P m m M M M M — — M — M — — m M m m m m m m m M — m — — — — — m CBA V a M — — — M m — — — M C éd Ag m W W W m o eV a m — m — m — m — m — m — m — m m — — — — m — C ed a V a m — — m a a V a d Gene e M P G oupama A P — e — —Y m — — u a on — — M UN QA L e FONDI CHIUSI m m mm nve Amund RE a a m m M M M mm mm mm mm m M V o a mm m mm mm mm m mm mm mm mm Med o anum Rea E a e — P onee nve men mm mm mm m W W W M Dea M T SGR mm mm M h L e A u an e p m m m m mM M W W W W W W W W W W m m M MM m M M m m m Popo a e V a m M m m M M m M — m m m m m m M m m m m m m m m mm mm mm mm — — ond mm — — Pe o mm To e SGR Spa mm Vegage mm mm mmob a e mm LEGENDA M m Po C edem m Zu M Ca e o SGR h nve men L e mm mm — Bpm Rea E a e Zu mm e SGR Spa BNP Pa ba RE M M M M M M M Po e V a M m M — M mm m m — — P m m — M m m m M Lomba da V a — S P n e na ona m M M M AXA MPS V a Mediolanum International Life __ m m m m m M — — m Lombarda Vita ____________________ Med o anum V a M — — m Sa a V a Lombard __________________________ 5,460 6,070 1,540 6,750 1,710 7,500 1,560 6,030 4,970 1,357 4,327 5,250 9,466 6,686 13,599 M — — P Lawrence Life ____________________ 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 15.06 24.03 01.06 21.06 M — M La Mondiale Europartner _________ Euro UL Bond A Euro UL Equity A Euro UL PP Bond A Euro UL PP Bond B Euro UL PP Equity A Euro UL PP Equity B Eurolife Perf. Plus ric.A Eurolife Perf. Plus ric.un.B Eurolife Perf. Plus un. A Eurolife Perf. ric.A Eurolife Perf. un.A Eurolife Perf. un.ric.B MultiManager UL A un.A MultiManager UL E un.A Myr Capital Increase — — P P Itas Vita __________________________ M m M m Accumulazione Anni 40 Anni 50 Anni 60 Anni 70 Anni 80 Azionario Azionario Blue Azionario Flex Azionario Green Azionario Plus Bilanciato Bilanciato Plus Crescita Dinamica Eurounit Azionario Eurounit Dinamico Eurounit Equilibrato Eurounit Prudente Fondo Antonietta Fondo BIA11 Fondo Brunello Fondo Ponti Fondo Tito Fourten Fund GpA Accordo GpA Accordo 2 GpA Acuto GpA Acuto 2 GpA Armonia GpA Armonia 2 GpA Motivo GpA Motivo 2 GpA Private Bond GpA Private Global Guar. GpA Private Global High GpA Private Global Low GpA Private Global Medium Intesa Vita Az Cina Intesa Vita AzAmerGrowth Intesa Vita AzAmerValue Intesa Vita AzEuropa Gr. Intesa Vita AzEuropa Value Intesa Vita Monet Dollaro Intesa Vita Monet Euro Intesa Vita Obblig Euro ISV CapAttivoBase ISV CapAttivoBaseReddito ISV CapAttivoPlus ISV CapAttivoStandard ISV CapAttivoStandardRedd. ISV Prosp. Az. America ISV Prosp. Az. Europa ISV Prosp. Az. Giappone ISV Prosp. Az. Internazionale ISV Prosp. Az. Italia ISV Prosp. Az. Pacif. ex Giapp. ISV Prosp. Az. PaesiEmergenti ISV Prosp. Dinamica ISV Prosp. Mon. Euro ISV Prosp. Obblig. Corporate ISV Prosp. Obblig. Dollaro ISV Prosp. Obblig. Euro ISV Prosp. Protetta val.corr. ISV Prosp. Protetta val.prot. ISV Prosp.Conservat.Reddito ISV Prosp.Conservativa ISV Prosp.Moderata ISV Prosp.ModerataReddito IV Prosp. Protetta2010 v.corr. 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 20.06 m m — M Intesa Sanpaolo Vita L.Noricum _ Alpha Mix7-Classe Deluxe 22.06 Alpha Mix7-Classe Exclusive 22.06 Alpha Mix7-Superior 22.06 Az. America 22.06 Az. America MM 22.06 Az. America SPIF 22.06 Az. Econ. Em. MM 22.06 Az. Econ. Em. SPIF 22.06 Az. Euro 22.06 Az. Europa MM 22.06 Az. Europa SPIF 22.06 Az. Flessibile 22.06 Az. Flessibile 7 anni 22.06 Az. Giappone 22.06 Az. Internazionale 22.06 Az. Italia 22.06 Az. Italia MM 22.06 Az. Italia SPIF 22.06 Az. Pacifico MM 22.06 Az. Pacifico SPIF 22.06 Az. Settoriale MM 22.06 Az. Settoriale SPIF 22.06 Base Target 04/2022 22.06 Base Target 04/2022 val. prot. 22.06 Base Target High Divid. 22.06 Base Target High Divid. val. prot. 22.06 Cap. Attivo Base 2 22.06 Cap. Attivo Plus 2 22.06 Cap. Attivo Standard 2 22.06 Dinamico 22.06 Dinamico MM 22.06 Dinamico SPIF 22.06 EL Base 24 22.06 EL Base 24 val.prot. 22.06 EL Base Più Bonus val.prot. 22.06 EL Base Più val.prot. 22.06 EL Base Piu' 22.06 EL Base Piu' Bonus 22.06 EL Capitale Attivo Base 22.06 EL Capitale Attivo Plus 22.06 EL Capitale Attivo Standard 22.06 EL Prosp. Az. Italia 22.06 EL Prosp. Conservativa 22.06 EL Prosp. Dinamica 22.06 EL Prosp. Moderata 22.06 EL Prosp. Ob. High Yield 22.06 EL Prosp. Obblig. Corpor. 22.06 EL Prosp. Prot. Val. Prot. 22.06 EL Prosp. Protetta 22.06 EL Prosp. Prot.V.Prot.2010 22.06 EL Prosp. Protetto 2010 22.06 Equilibrato 22.06 Equilibrato MM 22.06 Equilibrato SPIF 22.06 Excludive Base 22.06 Exclusive Plus 22.06 Exclusive Protetto 22.06 Exclusive Protetto val.prot. 22.06 Exclusive Standard 22.06 Extra 22.06 Extra MM 22.06 Extra SPIF 22.06 Far East 22.06 Forziere Dinamico 22.06 Forziere Equibrato 22.06 Forziere Prudente 22.06 Forziere Quota 90 22.06 Inv. con Me Att.Forte 22.06 Inv. con Me iFlex 22.06 Inv. con Me Obbl.Fless. 22.06 Invest Dinamico 22.06 Invest Equilibrato 22.06 Invest Prudente 22.06 Invest. Private 0-15 22.06 Invest. Private 0-30 22.06 Invest. Private 0-40 22.06 Invest. Private 20-60 22.06 ISPL Power 22.06 ISPL Power 2 22.06 Linea Conservativa 22.06 Linea Dinamica 22.06 Linea Equilibrata 22.06 Linea Moderata 22.06 Linea Molto Dinamica 22.06 Liquidita SPIF 22.06 Monet. 22.06 Monet. America SPIF 22.06 Monet. Euro SPIF 22.06 Multinvest Az. America 22.06 Multinvest Az. Econ. Em. 22.06 Multinvest Az. Europa 22.06 Multinvest Az. Italia 22.06 Multinvest Az. Pacifico 22.06 Multinvest Az. Settoriale 22.06 Multinvest Obb. America 22.06 Multinvest Obb. Euro 22.06 Multinvest Obb. Giappone 22.06 Multinvest Obb. Merc. Em. 22.06 Obb. America 22.06 Obb. America MM 22.06 Obb. America SPIF 22.06 Obb. Corpor. MM 22.06 Obb. Corpor. SPIF 22.06 Obb. Euro 22.06 Obb. Euro MM 22.06 Obb. Euro SPIF 22.06 Obb. Giappone MM 22.06 Obb. Giappone SPIF 22.06 Obb. Internazionale 22.06 Obb. M. Emerg. 22.06 Obb. Merc. Em. MM 22.06 Obb. Merc. Em. SPIF 22.06 Obb. Mercati Emergenti 22.06 Optima 12 - Classe Deluxe 22.06 Optima 12 - Classe Exclusive 22.06 Optima 12 - Superior 22.06 Optima 5 - Classe Deluxe 22.06 Optima 5 - Classe Exclusive 22.06 Optima 5 - Classe Superior 22.06 Optima 8 - Classe Deluxe 22.06 Optima 8 - Classe Exclusive 22.06 Optima 8 - Superior 22.06 Private Style Equity 22.06 Private Style Flexible 22.06 Private Style Income 22.06 Profilo 15 22.06 Profilo 30 22.06 Profilo 50 22.06 Profilo 70 22.06 Profilo 90 22.06 Profilo Base 22.06 Profilo Monetario 22.06 Profilo Obbligazionario 22.06 22.06 Profilo Plus Profilo Protetto10-01/2017 22.06 Profilo Protetto10-09/2016 22.06 Profilo Standard 22.06 Prosp. Az. America 22.06 Prosp. Az. Europa 22.06 Prosp. Az. Giappone 22.06 Prosp. Az. Globale 22.06 Prosp. Az. Pac.exGiap 22.06 Prosp. Az. Paesi Emer. 22.06 Prosp. Monetario Euro 22.06 Prosp. Obbl. Corp. Cl.A 22.06 Prosp. Obbl. H.Y. Cl.A 22.06 Prosp. Obblig. Dollaro 22.06 Prosp. Obbligaz. Euro 22.06 Protetto 22.06 Protezione Dinamica 22.06 Protezione Dinamica val. prot. 22.06 Prudente 22.06 Prudente SPIF 22.06 Small Caps 22.06 m e So e d Ge one de ond ono u e o u e n o m d SGRpA CAT GOR ASSOG ST ON AZ ONAR A T AA A Eu o A U Eu op AAM Am APA P o A MP Em g n APS P A N n n on A N En g M p m A D ndu ABC B n d Con umo ASA S u A n n A no m AT S d T omun on APU S d Pubb U AS A S o AAS A Sp on B ANC AT BAZ A on BB B n BOB Obb g on S S B b OBB GAZ ONAR Obb g on OB O B Eu o Go n B T mn O M Eu o Go n M d o ungo T m n O C Eu o Co po n m n G d O H Eu o H gh Y d ODB Do o Go n B T m n ODM Do o Go n M d o ungo T m n ODC Do o Co po n m n G d ODH Do o H gh Y d O G n n on Go n O C n n on Co po n m n G d O H n n on H gh Y d OAY Y n OP P Em g n OAS A Sp on OM M O b MON TAR MA A Eu o MAD A Do o MAY A Y n MAV A V u OND H DG TA Qu he I nd o EE o PC p P o o GC p G n o p on o onn Eu o p on u nd n d on d OND TA AN ondo 1 Ogn S b o u P US n b OND COMUN A CON RONTO p n p o m n d quo d g u m 12 m n od d omm on d g on o u quo p n ¤ # ondo d ond m ondo o 1 ondo g n o o mu ondo qu d d n m o ex x Quo ondo do V o p mon OND CH US Tu ond h nno o p mon 31 12 2015 31 05 2016 # G u o mbo o p p Eu o 14 084 21 19 bb o 2015 P e o n nd o P e o d R e men o op ondo n M oT m o d Bo n S mb ono po g mb g o n mm mmob Mob Mob Q Quo N Non Quo D OND P NS ON V de e quo e g g o n m n q qu nd n m m n d d u m d quo m on g n d p X on g n d nd m n o Su h d Comm on V g n Co p p h o un od quo ogg o n nd m n o d m P no u o omp d g u o n un o on mpo d u mp u mo o d nno p 3 V % p o g o no ND C C RT CAT 2 V % p o p d n ¤ TAR ond Comun S d d o no ¤ 2050 + g ond u mbu gh o 2050 + g A u d R d o o So 24O d ond P n on d ond Sp u d D o no d ¤ 1180 + g d ond h u d ¤ 1180 + g d g nd C d ¤ 2050 + g A og on o p ¤ 720 + g P n o m on +39 0230223661 So d G on d ond ono u o u n o m d SGRpA o ng gg o n o d m n od h o n OND ASS CURAT V ndex nked V n nd g n n od ng bu o d p ù g n n nd o p ùb o N o d omb n o n d o obb g on d um n d ng o non p m n o ngo ompon n d n nd o m n g n d o ompon n obb g on n p n d p ù o obb g on n nd o ng p ù b o d m n g n no m on d d g o ono d pon b u n n d omp gn S g MOO Mood S&P S nd d Poo T h 1 mp um n g m n h o d on op n d non d p n non w o ndex nked on em en e h B nk Re o u on Co p g Ang o h B nk Y ndex e Un on o o n e ehm n B o he X ndex e Un n u ehm n B o he è gen e d o o Z ndex e Un on o o n e e b n he nde Un nked P P no nd du P n on o P A e en o e un o de quo può e n modo on de e o e u o de ge one de ond pen one de e e e e u o n un o on e mpo e d u en e mp e d nd m n o nnuo o o b d un o on mpo d m d o p odo o g d pon b n on d d d d n o g on ono p b n do um n no m d o m p n on h omp m n p n u n n d o h g o no u p non ono n m n pp n d qu h po b on gu n u u o Med o num V o pond n p od qu o m gg o d 2% od nd on ono o ond du o OND ST R quo ono p n¤ d m d on d N p nY np qu non ono p d m o onn R NAV d Em pp n no o d quo h p ond h h nno du o o pondono R o d Em on m n p ond on un o o p o o pondono NAV N A V u o qu ndo d m n nd o d u und non po n d nom n on d ngo omp Abb on A =A on o Eq = Equ Obb =Obb g on o Bd=Bond B =B n o B =B n d G b=G ob M =M Opp =Oppo un d = nd S =S o M =M d 1 P ù omm on d o o on 2 P ù omm on d o o on o 3 P ù omm on d o o on o o d ondo 5 P ù o m no omm on m on o 6 ondo non u o o nd n 7 O d op o qu TAR D PUBB CAZ ON ond A u è d ¤ 1180 + g P n o m on +39 0230223661 ond e è d ¤ 2050 + g P n o m on +39 0230223527 Risparmio gestito 35 Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 FONDI COMUNI E SICAV ESTERI ARMONIZZATI UE Cat. Fondo Data www.animasgr.it Tel. 800.388.876 Anima Funds FLE Am.Lat.Ced.Plus2017Silver 20.06 FLE An. Ced.BRIC2018 Silver 20.06 FLE Anima Active Selection(7) 22.06 FLE Anima Att.Ced.Plus2018 I 20.06 OEC Anima ShortT.Corp. Bd I(7) 23.06 23.06 APA Asia Pacific Eq. I(7) APA Asia Pacific Eq. Prest. 23.06 APA Asia Pacific Eq. Silver 23.06 OFL Bd 2015 Multic. Din. Silver 16.03 OFL Bd 2015 Multic. Silver 16.03 OFL Bd 2016 Multic. 2 Silver 23.06 OFL Bd 2016 Multic. Silver 23.06 OFL Bd 2017 Crescita Imprese 23.06 23.06 ODMBond Dollar I(7) ODMBond Dollar Prest. 23.06 ODMBond Dollar Silver 23.06 FLE Ced.P.Scandin.2017Silver 20.06 FLE Cedola Italia 2017 Silver 20.06 23.06 OAS Credit Opportunities I(7) FLE Crescita Europa Silver 22.06 AEM Emerging Mkts Eq. I(7) 23.06 AEM Emerging Mkts Eq.Prest. 23.06 AEM Emerging Mkts Eq.Silver 23.06 AAE Euro Equity I 23.06 OEM Euro Government Bomd I(7) 23.06 AEU Europe Eq. I(7) 23.06 AEU Europe Eq. Prestige 23.06 AEU Europe Eq. Silver 23.06 FLE Flex 50 I(7) 17.06 OFL Flexible Income I 23.06 OIG Global Bond I(7) 23.06 OIG Global Bond Prest. 23.06 OIG Global Bond Silver 23.06 OAS Global Currencies I(7) 23.06 OAS Global Currencies Prest. 23.06 AIN Global Equity I(7) 23.06 AIN Global Equity Prest. 23.06 AIN Global Equity Silver 23.06 OEC Hybrid Bond I 23.06 OEB Life Short Term Silver 23.06 MAE Liquidity A 23.06 MAE Liquidity I(7) 23.06 MAE Liquidity Prestige 23.06 MAE Liquidity Silver 23.06 OEM Medium Term Bd I(7) 23.06 OEM Medium Term Bd Prest. 23.06 OEM Medium Term Bd Silver 23.06 FLE Pro 100 Cedola BRIC/2 22.06 FLE Pro 100 En. Pulita Silver 22.06 FLE Protetto 100 BRIC Silver 22.06 OEB Short Term Bd I(7) 23.06 OEB Short Term Bd Prest. 23.06 OEB Short Term Bd Silver 23.06 FLE Smart Dividends Europe I 23.06 FLE Smart Volatility Europe I 23.06 FLE Smart Volatility Global I 23.06 FLE Smart Volatility Italy I 23.06 FLE St High Pot Glob Classic A 23.06 FLE St High Pot Glob Silver 23.06 FLE St High Pot Italy Classic A 23.06 FLE St High Pot Italy Prestige 23.06 FLE St High Pot Italy Silver 23.06 OFL Star Bond Classic A 23.06 OFL Star Bond Classic B 23.06 OFL Star Bond I 23.06 OFL Star Bond I Dist(7) 23.06 OFL Star Bond Prestige 23.06 OFL Star Bond Silver 23.06 FLE Star High Poten Eur.cl B 23.06 FLE Star High Potent. Glb I(7) 23.06 FLE Star High Potent. Italy I(7) 23.06 FLE Star High Potent.Eur.I(7) 23.06 FLE Star High Potent.Eur.Prest. 23.06 FLE Star High Potent.Eur.Silver 23.06 FLE Star High Potential Eur.Classic A 23.06 FLE Star High Potential Italy Cl B 23.06 FLE Tesoreria Imp. Prestige 17.06 OFL Traguardo III 2016 23.06 OFL Traguardo2017Gl.Bd Silver 23.06 AAM U.S. Equity I(7) 23.06 AAM U.S. Equity Prest. 23.06 AAM U.S. Equity Silver 23.06 OAS Var Rate Bond I 23.06 Nav Risc. 5,134 5,206 5,006 109,500 5,639 10,826 12,373 7,653 5,049 5,082 5,044 5,249 5,443 7,170 7,067 7,160 5,461 5,3271 5,040 5,939 5,015 4,913 4,742 6,969 5,152 10,762 7,992 6,915 5,290 4,953 6,857 7,872 6,820 4,778 4,656 9,900 7,084 7,803 5,061 5,074 6,432 5,714 5,081 5,489 7,261 9,549 7,096 5,043 5,023 5,022 5,683 6,249 5,732 4,887 4,770 4,757 4,618 4,838 4,919 4,739 4,944 4,837 5,038 4,914 5,499 5,003 5,500 5,443 4,760 5,041 4,960 7,239 8,159 5,926 5,665 4,623 5,268 5,258 5,41 13,177 10,341 7,956 5,171 Emis. — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — FLE Eurizon - Concerto 24.06 FLE Flexible Europe 24.06 BBI Franklin T. - Multi Alpha F. 24.06 FLE GAM Flexible Strategy 24.06 FLE Generali Inv. Eur - Div. Solution 24.06 BAZ Global Dynamic 24.06 FLE Global Real Assets 24.06 FLE Global Risk Managed 24.06 AEM Greater China Eq 24.06 BAZ HSBC - Em. Mkts Solution 24.06 AEM India&So.East Asia Eq 24.06 APA Invesco - Asia Gl. Opps 24.06 AEU Invesco - Europe Eq. 24.06 FLE Invesco - Real Ass Ret 24.06 FLE JPM - Best Ideas 24.06 FLE JPM Global MultiAsset Inc.F 24.06 FLE Kairos - Blend 24.06 FLE Kairos Real Return 24.06 FLE Lemanik - Glocal Investor 24.06 MAE Liquidity 24.06 FLE M&G - Multi Asset Allocation Fund 24.06 FLE Morgan Stanley - Act.All. 24.06 FLE Morgan Stanley Real A.Port 24.06 AAM Morgan Stanley-N.Am.Eq. 24.06 AEM Next 11 Equities 24.06 AEU Oddo AM Expertise Eu 24.06 --- Pictet - Dynamic Advisory 24.06 ASE Pictet World Opportun. 24.06 FLE Pimco - Smart Invest Flex All 24.06 FLE Schroder Multi Asset 24.06 FLE Short Strategies 24.06 AIN Smaller Companies 24.06 AIN T-Cube 24.06 FLE UBS - Top Em Mark Fund 24.06 AIN Vontobel - Gl. Elite 24.06 106,89 98,14 116,46 113,04 107,17 110,78 101,85 122,68 83,78 91,31 117,72 153,08 102,47 97,43 115,77 93,23 109,66 92,20 83,56 107,05 99,87 132,26 108,15 137,44 90,26 117,60 100,39 170,24 101,11 102,05 41,43 120,79 107,03 88,68 136,50 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/fondi24 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — BG Sicav ___________________________________________________ FLE Algebris Best Ideas 24.06 FLE Amundi Absolute Forex 24.06 OAS Amundi Glob Inc Bond 24.06 OFL BlackRock Glb Opp Bd 24.06 AIN Columbia Thread Gl.Eq.Long Sh. 24.06 FLE Controlfida Global Macro 24.06 AEU Controlfida Low Vol Eur Eq 24.06 FLE EurizonMult.OptimalDiv.Appr. 24.06 OEM Euro Debt 24.06 OFL Euro Income Bond 24.06 AEU European Equities 24.06 FLE Flexible Global Eq 24.06 AEU Gen Inv Eur Eq Recovery F 24.06 OIG Global Supranational OAS HSBC Euro Credit Opportun 24.06 OAS Invesco Fin. Credit Bond 24.06 BOB JP Morgan - Capital Struct. Opp 24.06 AAS MS Gl Real Est&Infr Eq 24.06 APA Pictet Japanese Eq 24.06 OAS Schroder Conv Bond Opp 24.06 AEU Schroder High Div Eu 24.06 FLE Short Equities 24.06 AAE Small Mid Cap Eu Eq 24.06 AIN Tenax Gl F Eq Long Short 24.06 OIH UBS Dyn Cred High Yield 24.06 OFL UBS Glob Inc Alpha 24.06 AAM US Equities 24.06 OPE VONT New Front Debt 24.06 OFL Vontobel Glb Active Bd 24.06 FLE Vontobel Pure Strategy 24.06 www.bnpparibas-ip.it - tel. 800009944 OEC Bond Euro Corp 22.06 OAS Bond Europe Plus 22.06 ODH Bond USA High Yield $ 22.06 OAS Bond USD $ 22.06 OAS Bond World Plus 22.06 OAS Conv Bd Best Sel Eur 22.06 OMI Convertible Bond World 22.06 BBI Diversified World Balanced 21.06 BAZ Diversified World Growth 21.06 BOB Diversified World Stability 21.06 AAE Equity Euro 22.06 AEU Equity Europe 22.06 AAM Equity USA Core 22.06 AEM Equity World Emerging $ 22.06 BOB Sustainable Active All 22.06 Fondi comuni di diritto francese OFL BNPP ABC3 23.06 ASE BNPP Aqua 23.06 FLE BNPP Rend. 1 Anno 23.06 FLE BNPP Rend. Cedola C 23.06 OFL BNPP Seicedole 23.06 OFL Euro Flexi Bond Inc 23.06 OFL FQ Bond Opp. 22.06 FLE FQ Patrimoine 22.06 Cl. D 100,34 97,69 99,78 98,08 92,00 91,30 94,40 91,99 131,47 106,57 81,64 103,36 100,06 — 107,85 112,04 98,63 122,31 76,54 97,91 97,58 51,30 95,45 87,82 91,54 86,52 170,54 106,56 107,07 88,11 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — 109,72 432,54 98,86 103,71 1655,49 79,03 107,91 189,07 191,87 185,42 306,32 529,44 201,10 95,28 418,24 — — — — — — — — — — — — — — — 98,86 301,38 101,27 96,39 97,91 100,85 1393,98 104,46 — — — — — — — — BPVN Strategic Inv. Fund _________________________________ Gruppo Azimut Cl. AZ Fund (ACC) FLE Active Selection 22.06 FLE Active Strategy 22.06 OIG Aggregate Bond Euro 22.06 FLE American Trend 22.06 FLE Arbitrage 22.06 FLE Arbitrage Plus 22.06 FLE Asia Absolute 22.06 FLE Asset Dynamic 22.06 BOB Asset Plus 22.06 BBI Asset Power 22.06 BBI Asset Timing 22.06 FLE Bd Target 2018 Eq. Opt. 22.06 OFL Bd Target Giugno 2016 22.06 OFL Bd Target Settembre 2016 22.06 OFL Best Bond 22.06 OFL Best Cedola 22.06 OFL Bond Target 2015 22.06 FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 22.06 FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 22.06 FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 22.06 OFL Bond Target Dic.2016 22.06 FLE Carry Strategies 22.06 MAE Cash 12 mesi 22.06 MAE Cash Overnight 22.06 FLE Cat Bond Fund Plus 14.06 OMI Cgm Opport. Corp. Bond 22.06 FLE Cgm Opport. European 22.06 FLE Cgm Opport. Global 22.06 OMI Cgm Opport. Gov. Bond 22.06 OMI Cgm Opportunistic Corporate Bond FLE Cgm Opportunistic European FLE Cgm Opportunistic Global FLE Cgm Opportunistic Government Bond BOB Conservative 22.06 AEU Core Brands 22.06 FLE Corporate Premium 22.06 OIH Credit 22.06 FLE Dividend Premium 22.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed 22.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 22.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 22.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 22.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 22.06 OPE Em Mkts Local Ccy Bd 22.06 AEM Em. Market Asia 22.06 AEU Em. Market Europe 22.06 AEM Em. Market Latin America 22.06 BBI European Dynamic 22.06 FLE European Trend 22.06 FLE Formula 1 - Absolute 22.06 FLE Formula 1 - Alpha Plus 31.05 FLE Formula 1 - Conservative 22.06 FLE Formula Com. Trading 22.06 FLE Formula Macro Dyn.Trading 22.06 AEM Gl. Emerg. Mkt Eq 22.06 AIN Gl. Growth Sel. 22.06 OFL Global Currencies&Rates 22.06 AEM Global EmMkts Dividend 22.06 FLE Global Equity 22.06 FLE Global Macro 22.06 OPE Global Sukuk 22.06 OAS Hybrid Bonds 22.06 OEM Income 22.06 FLE Institutional Target 22.06 OFL Int. Bd Target Giugno 2016 22.06 FLE Italian Trend 22.06 FLE Japan Champion 22.06 FLE Japan Champion 22.06 AEM Lira Plus 22.06 AIN Long Term Value 22.06 FLE Macro Volatility 22.06 FLE Market Neutral 22.06 OEM Patriot 22.06 FLE QBond 22.06 FLE QInternational 22.06 FLE QProtection 22.06 FLE QTrend 22.06 OAS Real Plus 22.06 OAS Renminbi Opp. Hedge 22.06 OAS Renminbi Opp.Fix.Inc.Hdg 22.06 OAS Renminbi Opp.NoHdg 22.06 OAS RenminbiOp.Fix.Inc.NoHdg 22.06 MAE Reserve Short Term Euro 22.06 OIH Short Term Glb High Yield 22.06 AEU Small Cap Europe 22.06 OBI Solidity 22.06 FLE Strategic Trend 22.06 BOB Top Rating 22.06 FLE Trend 22.06 OIG US Income 22.06 Cl. AZ Fund (DIS) FLE Active Selection 22.06 FLE Arbitrage 22.06 FLE Arbitrage Plus 22.06 OFL Bd Target Giugno 2016 22.06 OFL Bd Target Settembre 2016 22.06 OFL Best Cedola 22.06 OFL Bond Target 2015 22.06 FLE Bond Target 2016 Eq.Opt. 22.06 FLE Bond Target 2017 Eq.Opt. 22.06 FLE Bond Target 2018 Eq. Opt. 22.06 FLE Bond Target 2019 Eq. Opt. 22.06 OFL Bond Target Dic.2016 22.06 FLE Carry Strategies 22.06 FLE Cat Bond Fund Plus 14.06 AEU Core Brands 22.06 FLE Corporate Premium 22.06 FLE Dividend Premium 22.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd Hed 22.06 OPE Em Mkts Hard Ccy Bd NonHed 22.06 BBI European Dynamic 22.06 FLE Formula 1 - Alpha Plus 31.05 FLE Formula 1 Absolute 22.06 OFL Global Currencies&Rates 22.06 AEM Global EmMkts Dividend 22.06 OPE Global Sukuk 22.06 OAS Hybrid Bonds 22.06 OEM Income 22.06 FLE Institutional Target 22.06 OFL Int. Bd Target Giugno 2016 22.06 FLE Italian Trend 22.06 AEM Lira Plus 22.06 OEM Patriot 22.06 OAS Real Plus 22.06 OIH Short Term Glb High Yield 22.06 OBI Solidity 22.06 BOB Top Rating 22.06 Cl.D AZ Fund (DIS) FLE Bond Target 2018 Eq.Opt. 22.06 Cl. Azimut (ACC) FLE Cat Bond Fund 30.09 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.09 Cl. Azimut (DIS) FLE Cat Bond Fund 30.09 FLE Formula 1 - Alpha Plus 30.09 Az Multi Asset OEM BTPortfolio 22.06 OEM BTPortfolio dis 22.06 OAS CGM Valor Bd Strateg.F.(7) 22.06 BBI CGM Valor Flex. Strat.F.(7) 22.06 FLE Flex 22.06 FLE G.T.A.A. 22.06 OAS Renminbi Opportunities 22.06 22.06 FLE World Trading(7) Az Multi Asset FLE Global Value 22.06 FLE Sust. Abs. Return A Euro 22.06 FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret 22.06 FLE Sust. Abs. Return A Euro Ret Dis 22.06 FLE World Trading 22.06 FLE World Trading Z 22.06 AEU Europ. Flex. Dyn. A EUR AEU Europ. Flex. Dyn. B EUR(7) FLE VIS in EUR Cl. A 5,111 5,016 7,178 3,463 5,042 4,975 4,198 3,954 5,696 5,812 4,857 4,760 5,736 5,951 5,400 5,642 5,981 5,476 5,238 6,147 5,691 4,966 5,439 5,320 5,287 6,264 6,659 6,466 5,758 — — — — 6,403 5,956 5,381 5,290 6,206 5,253 5,081 5,060 4,958 4,950 4,961 7,101 2,837 4,058 5,450 3,301 5,069 5,658 4,818 2,679 6,116 4,408 6,542 4,478 5,380 5,717 4,411 6,144 5,377 6,178 5,683 4,742 3,132 4,330 4,216 4,652 7,847 4,130 4,509 7,989 5,436 5,163 5,159 4,952 4,627 5,059 5,260 5,759 6,012 6,292 5,245 5,952 6,343 6,161 5,197 6,964 6,253 Cl. A 4,996 4,991 4,974 4,904 5,204 4,860 5,089 4,921 4,928 4,605 5,293 5,064 4,894 5,185 5,721 4,868 5,049 5,138 5,104 5,242 5,521 4,907 3,919 5,282 5,599 4,920 5,537 5,364 4,140 2,944 3,839 6,738 4,550 4,903 5,640 5,122 Cl. D 4,894 Cl. A 5,328 5,643 Cl. A 5,255 5,523 Cl. A 5,785 5,231 4,959 4,872 5,555 4,572 5,313 5,298 Cl. A Ret 5,064 4,644 4,497 4,419 5,184 5,189 Cl. B 5,111 5,016 7,178 3,463 5,042 4,975 4,198 3,954 5,696 5,812 4,857 4,760 5,736 5,951 5,400 5,642 5,981 5,476 5,238 6,147 5,691 4,966 5,439 5,320 5,287 6,264 6,548 6,501 5,658 — — — — 6,403 5,956 5,380 5,290 6,206 5,237 5,075 5,060 4,958 5,058 4,961 7,101 2,837 4,058 5,450 3,301 5,069 5,658 4,818 2,678 6,116 4,408 6,542 4,478 5,379 5,717 4,411 6,144 5,377 6,178 — 4,742 3,132 4,330 4,216 4,652 7,847 4,130 4,509 7,989 5,436 5,163 5,159 4,952 4,627 5,059 5,260 5,759 6,012 6,292 5,245 5,952 6,343 6,161 5,197 6,964 6,253 Cl. B 4,996 4,991 4,974 4,904 5,204 4,861 5,089 4,921 4,928 4,605 5,293 5,064 4,894 5,185 5,721 4,868 5,049 5,118 5,104 5,242 5,521 4,907 3,919 5,355 5,599 4,920 5,537 — 4,140 2,944 3,839 6,738 4,550 4,903 5,640 5,122 — Cl. B 5,328 5,643 Cl. B 5,255 5,523 Cl. B 5,721 5,516 — — 5,142 4,565 5,474 — Cl. B Ret 5,070 — — — 5,142 5,148 BG Selection Sicav ________________________________________ OPE Aberdeen EM Bd&CurrOpp 24.06 AEM Aberdeen Lat Am Eq 24.06 AEM Africa&Middle East Eq 24.06 FLE Anima - Club 24.06 AIT Anima - Italy Equities 24.06 FLE ARC 24.06 FLE ARC 10 24.06 FLE Black Rock - GL MA 24.06 FLE BlackR- Multi A.Infl F 24.06 AIN Columbia Thread. - Gl. Eq. Alpha 24.06 FLE DNCA Navigator 24.06 AEM Eastern Europe Eq 24.06 Cl.A 94,31 77,78 73,72 110,63 63,63 108,23 119,13 125,39 106,06 98,88 116,94 43,52 — — — — — — — — — — — — 22.06 22.06 21.06 10,86 11,36 12,15 — — — CoRe Series _______________________________________________ AEU CoRe All Europe E FLE CoRe Alternative E BOB CoRe Bal. Cons. E BOB CoRe Bal. Opport. E MAE CoRe Cash E BBI CoRe Champ. Em. Mark. E BBI CoRe Champions E OMI CoRe Coupon E OMI CoRe Coupon E Dis AIN CoRe Dividend E AIN CoRe Dividend E Dis OPE CoRe Em. Mark. Bond E OPE CoRe Em. Mark. Bond E Dis AEM CoRe Em. Mark. Equity E OIG CoRe Global Curr. E OFL CoRe Global Opp. E OMI CoRe Income Opport. E Acc OMI CoRe Income Opport. E Dis BAZ CoRe Multi Ass. Aggr. E Acc BBI CoRe Multi Ass. Inc. E BBI CoRe Multi Ass. Inc. E Dis AAM CoRe US Strategy E 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 7,275 4,730 5,272 5,846 5,030 5,438 6,355 5,280 5,197 6,084 6,259 5,619 4,285 5,366 5,201 4,818 5,101 5,016 5,076 5,057 4,962 7,778 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Credit Suisse ______________________________________________ http://multiconcept.credit-suisse.com Umbrella White Fleet IV AIN IndexBlink B(7) 22.06 AIN Londinium Global Bds B 22.06 AIN Londinium Global Eq B 22.06 124,90 24,50 13,12 — — — Ersel Gestion Internationale _____________________________ FLE Globersel Active Strategies 22.06 OEC Globersel Corp. Bond 22.06 AIN Globersel Equity A 22.06 AIN Globersel Equity B 22.06 AEN Globersel Pact Nat Res A 22.06 AEN Globersel Pact Nat Res B 22.06 AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.A 22.06 AAM Globersel US Eq. Sel. Cl.B 22.06 BBI Leadersel Balanced 22.06 AEN Leadersel Diver.Strategies 22.06 AEM Leadersel Em. Market Mult. 17.06 OPE Leadersel Em.Bond Opp. 22.06 FLE Leadersel Event Driven 17.06 FLE Leadersel Flex Mult. 17.06 FLE Leadersel Tot. Ret.Strategies 17.06 OMI Leadersel Total Ret 22.06 FLE Systematica Global Trend 22.06 101,87 294,99 619,32 135,07 86,32 83,87 135,360 148,53 112,27 102,05 136,69 111,19 99,56 94,40 99,50 118,29 99,90 — — — — — — — — — — — — — — — — — Esperia Funds Sicav ______________________________________ FLE Alkimis AIN Alpha C AIN Alpha I(6,7) OEM Bond Euro C OEM Bond Euro I(6,7) OPE C-Quadrat Asian Bd Op.(6) OPE C-Quadrat Asian Bd Op.I(6) BOB C-Quadrat Effic. Cl. I(6,7) BOB C-Quadrat Efficient Cl. C OEC C-Quadrat Eu I. Plus Cl. C OEC C-Quadrat Eu I.Pl. Cl. I(6,7) OMI C-Quadrat Gl. C. Pl. Cl. I(6) OMI C-Quadrat Gl. C. Plus Cl. C OMI Corporate Bd Euro C OMI Corporate Bd Euro I(6,7) AAE Euro Equities C AAE Euro Equities I(6,7) MAE Money Market C MAY Money Market I(6,7) AIN Private Eq.Strat C AIN Private Equity Str.I(6,7) AAS Russell Global Equity C AAS Russell Global Equity I(6,7) FLE Strategic Portfolio I(6,7) FLE Syst. Diversific. C FLE Syst. Diversific. I(6,7) FLE Total Return C FLE Total Return I(6,7) 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 118,07 105,700 107,14 160,31 120,53 105,04 105,93 129,22 121,76 132,46 140,89 107,99 105,21 150,47 131,36 108,90 156,39 109,40 103,45 144,79 194,89 134,97 172,79 151,01 119,55 119,85 109,71 111,13 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Help desk c/o Eurizon Capital Sgr; Gruppo Intesa Sanpaolo; tel. 02 88101 Eurizon Focus Capitale Protetto Cl. R FLE Protezione 03/2017 22.06 123,59 — FLE Protezione 06/2016 22.06 119,40 — FLE Protezione 09/2016 22.06 117,59 — FLE Protezione 12/2016 22.06 120,53 — Eurizon Manager Selection Fund Cl. R OMI MS 10 22.06 148,09 — BOB MS 20 22.06 146,88 — BBI MS 40 22.06 141,78 — BAZ MS 70 22.06 149,70 — Eurizon MM Collection Fund APA Daiwa Eq. Japan Cl.I 22.06 174,43 — OPE G. Rmb FixInc Cl.I 22.06 123,28 — OPE G. Rmb FixInc Cl.IS 22.06 125,29 — OPE G. Rmb FixInc Cl.R 22.06 121,09 — OPE G. Rmb FixInc Cl.RD 22.06 111,78 — OPE G. Rmb FixInc Cl.RU 22.06 106,94 — Eurizon MM Stars Fund Cl. R Cl. I FLE Private Style Equity 22.06 122,40 — FLE Private Style Flexible 22.06 104,39 — FLE Private Style Total Return 21.06 101,82 106,26 Cl.R1 Cl.R2 FLE Private Style Flexible 22.06 105,67 105,15 Cl.RD1 Cl.RD2 FLE Private Style Income 22.06 99,78 100,54 Cl.RD FLE Private Style Income 22.06 99,01 — Eurizon Opportunità Cl. RD Cl. I OFL Obbligazioni Flessibile 22.06 102,87 109,11 Cl. R FLE Flessibile 15 22.06 99,97 — FLE Sparkasse Prime Fund cl R 22.06 94,19 — Cl. IDY Cl. IDZ OFL Obbligazioni Flessibile 22.06 100,00 100,00 Epsilon Fund Cl. R Cl. I OFL Em. Bond Total Return 22.06 131,41 137,29 FLE Enhanced C.Risk Contr. 22.06 — 102,21 OEM Euro Bond 22.06 166,76 173,31 MAE Euro Cash 22.06 110,27 111,49 AAE Euro Q-Equity 22.06 100,50 107,68 AEU European Q-Equity 22.06 111,52 119,24 FLE Q-Flexible 22.06 131,75 141,54 Cl. RA MAE Euro Cash 22.06 99,92 — Cl. S Cl. SD OFL Emerging Bond Total Return 22.06 100,21 100,12 Eurizon Strategia Flessibile Cl. RD OFL Obbligazioni 03/2016 22.06 103,38 — OFL Obbligazioni 06/2016 22.06 106,13 — OFL Obbligazioni 12/2015 22.06 105,27 — Investment Solutions by Epsilon Cl. R Cl. RD OFL Cedola x 4 02/2012 22.06 — 103,58 OFL Cedola x 4 03/2012 22.06 — 105,78 OFL Cedola x 4 06/2011 22.06 — 106,01 OFL Cedola x 4 07/2011 22.06 — 104,72 OFL Cedola x 4 09/2011 22.06 — 105,14 OFL Cedola x 4 11/2011 22.06 — 103,68 OFL Cedola x 4 12/2011 22.06 — 101,51 OFL Cedola X 4 Ind.05/2012 22.06 — 104,06 OFL Cedola X 4 Ind.07/2012 22.06 — 103,09 OFL Cedola X 4 Ind.09/2012 22.06 — 103,18 OFL Cedola x 4 Ind.10/2012 22.06 — 103,16 — 99,29 FLE Dynamic Inc. Multitr. 01/2016 22.06 100,98 — FLE Dynamic Preservation 01/2016 22.06 FLE Equity Coupon 02/2014 22.06 — 101,62 FLE Equity Coupon 04/2014 22.06 — 99,65 OFL Flexible Eq.Coupon 2017-1 21.06 — 130,69 OFL Forex Coupon 2016 21.06 — 96,35 OFL Forex Coupon 2017 21.06 — 91,93 OFL Forex Coupon 2017-2 21.06 — 95,25 OFL Forex Coupon 2017-3 21.06 — 94,37 OFL Forex Coupon 2017-4 21.06 — 94,84 OFL Forex Coupon 2017-5 21.06 — 92,04 OFL Forex Coupon 2017-6 21.06 — 90,55 OFL Forex Coupon 2017-7 21.06 — 93,63 OFL Forex Coupon 2018-1 21.06 — 94,63 96,17 96,18 FLE Glb Dyn. Multitrender 06/2015 22.06 99,82 — FLE Global Absolute Strategy - 05/2016 22.06 FLE Global Coupon 06/2014 22.06 — 98,30 FLE Global Coupon 10/2013 22.06 — 106,32 FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE Global Coupon 11/2014 22.06 Global Div. Allocation 02/2015 22.06 Global Flexible Strategy - 04/2016 22.06 Global Inc. Multitrender 09/2015 22.06 Multiasset Absolute 3 anni 04/2016 22.06 Multiasset Cedola Globale 02/2016 21.06 Multiasset Cedola Globale 12/2015 21.06 Soluzione Attiva Pr12 2017 22.06 Soluzione Attiva Pr5 2017 22.06 Soluzione Attiva Pr6 2017 22.06 Soluzione Attiva Pr7 2017 22.06 Soluzione Attiva Pr9 2017 22.06 Soluzione Fless. Pr2 2014 22.06 Soluzione Fless. Pr4 2014 22.06 Valore Cedola Globale 02/2015 21.06 Valore Cedola Globale 04/2015 21.06 Valore Cedola Globale 07/2015 21.06 Valore Cedola Globale 09/2015 21.06 Valore Cedola X5 02/2013 21.06 Valore Cedola X5 02/2014 21.06 Valore Cedola X5 04/2013 21.06 Valore Cedola x5 04/2014 21.06 Valore Cedola X5 06/2013 21.06 Valore Cedola X5 07/2013 21.06 Valore Cedola X5 10/2013 21.06 Valore Cedola X5 11/2014 21.06 Valore Cedola X5 12/2012 21.06 Valore Cedola X5 12/2013 21.06 FLE Global Inc. Multitrender 09/2015 22.06 Rossini Lux Fund AAE Az. Euro 22.06 APA Az. Giapp. 22.06 AIN Az. Internat. 22.06 AAM Az. N. America 22.06 BBI Bilanciato 22.06 MAE Euro Monetario 22.06 OIG Obb. Dollari 22.06 OEB Obb.Euro B-T 22.06 OEM Obb.Euro L-T 22.06 OEM Obb.Euro M-T 22.06 OEB Obbligaz. TV 22.06 Soluzioni Eurizon OFL Cedola DOC 05/2017 22.06 OFL Cedola DOC 07/2017 22.06 OFL Cedola DOC 09/2017 22.06 OBI Cedola DOC It. 11/2017 22.06 FLE Strategia I 02/2020 21.06 FLE Strategia I 08/2019 21.06 FLE Strategia I 10/2019 21.06 FLE Strategia I 12/2019 21.06 — — 99,80 97,46 99,870 99,55 101,44 128,16 114,43 118,33 121,56 118,19 104,46 103,51 — — 100,33 — — — — — — — — — — — Cl. RD1 97,40 Cl. R 124,99 112,52 160,91 178,70 147,37 117,33 161,95 123,45 171,61 140,29 123,62 Cl. RD 108,840 108,390 107,200 109,510 — — — — 97,35 95,54 99,80 97,51 — 99,55 101,44 — — — — — — — 95,80 99,14 — 100,91 101,16 101,27 103,23 100,71 103,50 103,40 105,46 97,95 102,95 104,24 — Cl. I 136,18 122,51 175,26 194,62 — 120,06 171,37 128,01 180,13 145,51 126,98 Cl. R — — — — 120,570 128,940 127,360 124,660 Eurizon EasyFund _________________________________________ CL. A 116,16 — CL. R CL. Z 22.06 130,58 137,34 22.06 240,84 262,25 22.06 342,42 374,71 22.06 143,24 155,43 22.06 175,41 193,54 22.06 162,01 172,81 22.06 122,20 134,58 22.06 179,11 197,76 22.06 112,96 119,38 22.06 261,88 297,21 22.06 251,85 286,13 22.06 102,23 121,52 22.06 81,85 92,97 22.06 94,14 103,36 22.06 163,78 184,89 22.06 132,62 149,77 22.06 183,76 200,32 22.06 137,30 156,13 22.06 97,91 111,28 22.06 110,42 125,25 22.06 64,68 73,61 22.06 100,81 114,47 22.06 224,69 254,98 22.06 71,75 81,80 22.06 72,72 82,04 22.06 244,29 277,35 22.06 113,04 128,50 22.06 219,58 251,44 22.06 145,42 165,07 22.06 139,48 158,32 22.06 110,70 117,81 CL. RH CL. ZH 22.06 342,22 372,72 CL. R CL. Z 22.06 88,64 — 22.06 99,61 127,02 22.06 333,17 363,68 22.06 99,41 101,03 22.06 212,71 233,06 22.06 135,52 145,69 22.06 68,26 74,37 22.06 — 102,24 22.06 134,59 144,12 22.06 81,01 87,40 22.06 577,94 643,38 22.06 100,47 106,13 CL. Z CL. Zu OPE Bd Em.Mkts LocalCurr 22.06 93,88 77,98 CL.RD CL.ZD OFL Bond Flexible 22.06 97,75 99,23 CL. SD OAS Bond High Yield 22.06 101,11 — CL. S OPE Bond Emerging Markets 22.06 100,36 — OAS Bond High Yield 22.06 102,56 — Active Strategy CL. R CL. Z FLE Absolute Attivo 22.06 119,20 129,13 OFL Absolute Prudente 22.06 118,86 126,07 FLE Azioni Strategia Flessibile 22.06 145,37 156,77 FLE Dynamic Asset All. 22.06 89,73 556,65 FLE Equity Absolute Return 22.06 95,78 — FLE Flexible Beta Tot.Return 22.06 99,52 694,72 FLE Flexible Multistrategy 22.06 99,40 100,19 FLE Focus Az.StratFlessRL 22.06 148,39 — FLE GT Asset Allocation 22.06 — 100,77 FLE Multiasset 22.06 103,40 104,95 FLE Trend 22.06 — 101,37 Active Strategy Cl. S Cl. SD FLE Absolute Attivo 22.06 100,18 — OFL Absolute Prudente 22.06 100,020 — FLE Azioni Strategia Flessibile 22.06 101,06 — FLE Flexible Multistrategy 22.06 — 99,91 Cl.RD FLE Multiasset 22.06 102,83 — Linea LTE cop. rischio cambio CL. RH CL. ZH OAS Bond GBP 22.06 177,54 196,54 OAS Bond International 22.06 163,00 173,84 OAY Bond JPY 22.06 167,11 224,85 ODMBond USD 22.06 214,65 236,78 ABC Equity Cons.Discretionary 22.06 230,68 264,05 ABC Equity Consumer Staples 22.06 235,20 268,62 AEN Equity Energy & Materials 22.06 118,57 135,68 AEU Equity Europe 22.06 104,15 120,49 AFI Equity Financial RH 22.06 57,81 65,83 AIF Equity High Tech 22.06 92,37 105,25 AID Equity Industrials 22.06 206,90 234,32 APA Equity Japan 22.06 86,10 97,51 AAM Equity North America 22.06 136,74 154,87 APA Equity Oceania 22.06 161,30 186,27 ASA Equity Pharma 22.06 137,62 156,60 ATE Equity Telecommunication 22.06 78,03 88,76 APU Equity Utilities 22.06 130,69 148,85 Le Classi I, Z e ZH sono riservate a investitori istituzionali.. MAE Cash EUR Limited Tracking Error OAS Bond EUR Float.Rate LTE OEM Bond EUR Long T. LTE OEM Bond EUR Medium T. LTE OEB Bond EUR Short T. LTE OAS Bond GBP LTE OAS Bond International LTE OAY Bond JPY LTE ODMBond USD LTE MAE Cash EUR ABC Eq. Cons.Discretionary LTE ABC Eq. Consumer Staples LTE AEM Eq.Em.MktsN.Frontiers LTE ATE Eq.Telecommunication LTE APS Equity China LTE AEM Equity Em. Mkts Asia LTE AEM Equity Em. Mkts EMEA LTE AEM Equity Em. Mkts LTE AEN Equity En. & Materials LTE AAE Equity Euro LTE AEU Equity Europe LTE AFI Equity Financial LTE AIF Equity High Tech LTE AID Equity Industrials LTE AIT Equity Italy LTE APA Equity Japan LTE AEM Equity LatinAmerica LTE AAM Equity N.America LTE APA Equity Oceania LTE ASA Equity Pharma LTE APU Equity Utilities LTE MAD Treasury USD Active Market cop.rischio cambio OPE Bond Emerging Mkts Active Market OPE Bd Em.Mkts Local Curr OFL Bond Corporate EUR OPE Bond Emerging Mkts OFL Bond Flexible OAS Bond High Yield OAS Bond Inflation Linked OMI BondCorp.Eur ST AEM Equity Eastern Europe AEU Equity Europe AIT Equity Italy AEU Equity Small Cap Europe AAM Equity Usa 22.06 Eurizon Investment Sicav ________________________________ OFL Euro Reserve FLE Flexible Beta 1 I1 FLE Flexible Beta 2 I1 FLE Flexible Beta 4 I FLE Flexible Beta 5 OFL Flexible Duration 1 I1 OFL Flexible Duration 2 I1 OFL Flexible Duration 5 I FLE Flexible Eq.Strategy I1 OEM Ins Unit Europe Bds I OEB Ins Unit Europe S/Trm I OFL Ins Unit Tot Ret ID 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 FLE OFL OFL OFL OFL FLE FLE FLE OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OIC OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL OBI OEC FLE OFL OFL 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 Flexible Beta 3 Flexible Duration 3 Flexible Duration 4 Flexible Duration 6 Flexible Duration 7 Flexible Plus Flexible Plus 2 Flexible Plus 3 Ins. Unit Bond Strategy 1 Ins. Unit Bond Strategy 2 Ins. Unit Bond Strategy 3 Ins. Unit Bond Strategy 4 Ins. Unit Bond Strategy 5 Ins. Unit Bond Strategy 6 Ins. Unit Bond Strategy 7 Ins. Unit Bond Strategy 8 Ins. Unit Bond Strategy 9 Ins. Unit Corp Bond 2022 Ins. Unit High Yield 2018-1 Ins. Unit High Yield 2020-1 Ins. Unit High Yield 2020-2 Ins. Unit High Yield 2022-1 Ins. Unit Inv.Grade 2018-1 Ins. Unit Inv.Grade 2020-1 Ins. Unit Inv.Grade 2020-2 Ins. Unit Inv.Grade 2022-1 Ins. Unit Italian Bond 2022 PB Bond Corporate EUR PB Flexible Macro PIP Flexible 1 PIP Flexible 2 Eurofundlux OFL Alto Rendimento 2017 A 24.06 OFL Alto Rendimento 2017 B 24.06 OFL Alto Rendimento 2019 A 24.06 OFL Alto Rendimento 2019 B 24.06 OFL Alto Rendimento 2019 Plus B 24.06 OFL Alto Rendimento 2019 Plus D 24.06 OFL Cedola 2017 B 24.06 OFL Cedola 2017 D 24.06 AIN Dynamic Multimanager A 24.06 AIN Dynamic Multimanager B 24.06 OPE Emerging Mkt Bond B 24.06 FLE Equity Returns Absolute A 24.06 FLE Equity Returns Absolute B 24.06 FLE Equity Returns Absolute P 24.06 MAE Euro Cash A 24.06 MAE Euro Cash B 24.06 AAE Euro Equity B 24.06 AAE Euro Equity D 24.06 OEM Euro Govern. Bond B 24.06 OEC Europe Corp. Bond B 24.06 FLE Flex High Vol B 24.06 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI A 24.06 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI B 24.06 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI D 24.06 BAZ Gl. Enhanced Div.-GEDI P 24.06 OFL Global Bond D 24.06 BBI IPAC Balanced A 24.06 OFL Multi Income F4 A 24.06 OFL Multi Income F4 B 24.06 OFL Multi Income F4 D 24.06 OFL Multi Income I4 A 24.06 OFL Multi Income I4 B 24.06 OFL Multi Income I4 D 24.06 OFL Obiettivo 2017 A 24.06 APA Pacific Eq. A 24.06 APA Pacific Eq. B 24.06 OFL QBond Absolute return A 24.06 OFL QBond Absolute return B 24.06 FLE TR Flex Aggressive A 24.06 FLE TR Flex Aggressive B 24.06 FLE TR Flex Aggressive P 24.06 495,57 620,91 576,15 500,60 452,33 565,71 577,99 504,95 522,22 565,67 554,91 523,78 Cl.A — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — 11,200 11,333 9,677 9,995 10,914 10,492 8,671 8,069 11,295 12,484 11,845 12,364 10,275 9,789 11,933 12,325 11,740 8,527 11,448 10,937 9,668 12,086 13,438 9,894 10,058 10,845 8,909 9,727 10,880 9,331 11,149 11,017 10,177 11,540 19,200 21,372 11,933 12,608 9,752 10,045 9,834 — — — — — — — — — — — — Cl.I 716,59 584,11 501,68 507,80 492,29 705,65 565,93 502,18 509,01 488,18 508,14 489,95 533,71 527,64 483,26 465,08 493,08 503,85 602,98 688,13 619,22 504,99 568,29 648,84 579,87 507,42 511,73 597,80 512,26 640,51 553,53 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — European & Global Investments _________________________ FLE Diadema Algorithmic R 21.06 OMI Diadema Cap. Plus P 21.06 FLE Diadema Global Sel R 15.06 MAV JRC Inst EUR(7) 21.06 MAV JRC Ret EUR 21.06 FLE Plur. Apuano DE Inst(7) 21.06 FLE Plur. Apuano DE Ret Plus 21.06 FLE Plur. Apuano DE Ret Prem 21.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Inst(7) 21.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Plus 21.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Prem 21.06 OMI Plur. Apuano FB Ret Ret 21.06 AEM Plurima CSV China Inst. USD(7) 15.06 BAZ Plurima Eur AbsRet Inst(7) 21.06 BAZ Plurima Eur AbsRet Ret 21.06 BAZ Plurima Eur AbsRet S2 21.06 BAZ Plurima EurAbsRet NL 21.06 FLE Plurima Fra.AlphaStr I(7) 16.06 FLE Plurima Fra.AlphaStrat 16.06 FLE Plurima Fra.AlphaStrChf 16.06 FLE Plurima Fra.AlphaStrNL 16.06 FLE Plurima Fra.AlphaStUsd 16.06 FLE Plurima Fra.AlphaStUsdI(7) 16.06 FLE Plurima Gamma Abs Inst(7) 21.06 FLE Plurima Gamma Abs Ret CHF 21.06 FLE Plurima Gamma Abs Ret EUR 21.06 FLE Plurima Gamma Abs Ret USD 21.06 64,420 92,943 85,552 9,078 9,303 97,365 97,325 97,325 102,810 100,797 101,847 98,255 9,940 6,220 7,562 6,144 5,552 5,782 4,467 5,003 5,570 5,661 5,068 8,049 7,761 7,669 7,479 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — MAV Plurima Gamma Dynamic Inst(7) 21.06 MAV Plurima Gamma Dynamic Ret 21.06 AEN Plurima Junior Resources Prem 15.06 FLE Plurima LS Alpha Inst(7) 21.06 FLE Plurima LS Alpha Ret 21.06 BBI Plurima MultiAlphaPlusB 21.06 BBI Plurima MultiAlphaPlusI(7) 21.06 BBI Plurima MultiAlphaPlusR 21.06 FLE Plurima Pairst. Selection R 21.06 FLE Plurima Pairst. Tot Ret R 31.05 MAV Plurima Pairstech Strategy Ret 21.06 FLE Plurima Unifortune GS E(7) 21.06 MAV Plurima VB TR Bond Inst(7) 21.06 MAV Plurima VB TR Bond Ret 21.06 MAV Plurima VB TR Bond RetP 21.06 OMI Plurima Wave GS I(7) 21.06 OMI Plurima Wave GS Inst(7) 21.06 OMI Plurima Wave GS Ret 21.06 OFL Abs Ret Credit Strat 24.06 FLE Abs Ret Multi Strat 24.06 OAS AR Convertible Bond 24.06 OPE Asian Bond 24.06 OPE Central&East Eur. Bonds 24.06 AEM Central&Eastern Europ. Eq 24.06 OEM Euro Bond 24.06 OEB Euro Bond 1-3 years 24.06 OEM Euro Bond 3-5 years 24.06 OEC Euro Corporate Bond 22.06 OEC Euro Corporate Short Term Bd 24.06 OEC Euro Covered Bond 24.06 AAE Euro Equity 24.06 AAE Euro Equity Mid Cap 24.06 OEB Euro Short Term Bond 24.06 AAE European Equity Recovery 22.06 FLE Garant 1 24.06 FLE Garant 2 24.06 FLE Garant 3 22.06 FLE Garant 4 24.06 FLE Garant 5 24.06 FLE Global Equity 22.06 AEM Greater China Equity 22.06 AAE SRI Ageing Population 22.06 AEU SRI European Equity 24.06 OEH Total Return Euro High Yield 22.06 Generali Investments Global Solutions Fund OFL GIGS Fund - Bridge 2021 ID(7) 17.06 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RA2 17.06 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD 17.06 OFL GIGS Fund - Bridge 2021 RD2 17.06 8,141 7,984 6,963 4,849 4,834 8,587 8,895 8,747 10,460 2,606 8,525 5,004 9,766 9,674 9,608 8,829 8,387 8,418 — — — — — — — — — — — — — — — — — — Cl. D 105,65 111,86 108,66 90,98 166,50 190,08 165,63 118,81 133,51 155,39 112,66 125,18 99,00 124,08 122,57 84,67 117,48 110,20 117,88 106,86 106,30 112,51 141,94 98,51 152,38 201,69 Cl. E 103,45 109,21 109,95 89,78 162,71 178,80 161,26 116,91 132,12 151,51 111,15 125,22 — 119,11 119,36 83,59 — — — — — 105,01 138,31 102,11 143,01 177,68 100,52 100,40 100,40 100,40 — — — — Gestielle Inv. Sicav _______________________________________ Banco Popolare Società Cooperativa; www.bancopopolare.it OEM Bond Euro (I)(7) 22.06 161,410 OEM Bond Euro (R) 22.06 148,320 OFL Cedola Europlus 22.06 5,240 OFL Cedola Plus 22.06 5,350 OFL Cedola Sicura 22.06 5,090 OFL Cedola Sicura II 22.06 5,320 AEU Value Equity Europe (I)(7) 22.06 128,870 AEU Value Equity Europe (R) 22.06 115,380 — — — — — — — — Hedge Invest _____________________________________________ FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE OFL OFL OFL OFL OFL OFL OFL FLE FLE FLE FLE FLE FLE FLE Hi Africa Opp Fund Eur D(7) 17.06 Hi Africa Opp Fund Eur DM(7) 17.06 Hi Africa Opp Fund Eur I(7) 17.06 Hi Africa Opp Fund Usd D 17.06 Hi Africa Opp Fund Usd DM(7) 19.06 Hi Core Ucits F. Eur DM 22.06 Hi Core Ucits F. Eur I 22.06 Hi Core Ucits F. Eur R 22.06 Hi Core Ucits F. Usd DM(7) 22.06 Hi Core Ucits F. Usd R 22.06 Hi Numen Cr. F. Eur I Initial 17.06 Hi Numen Credit F. Eur D 17.06 Hi Numen Credit F. Eur DM(7) 17.06 Hi Numen Credit F. Eur DM2(7) 17.06 Hi Numen Credit F. Eur I 17.06 Hi Numen Credit F. Eur I2 17.06 Hi Numen Credit Fund Eur R 17.06 Hi Principia Fund Eur DM(7) 23.06 Hi Principia Fund Eur I 23.06 Hi Principia Fund Eur R 23.06 Hi Principia Fund Usd R 23.06 Hi Sibilla Macro F. Eur DM(7) 17.06 Hi Sibilla Macro F. Eur R 17.06 Hi Sibilla Macro F. Usd R 17.06 AAM KIS - America D AAM KIS - America P AAM KIS - America P Usd AAM KIS - America X OAS KIS - Bond D OAS KIS - Bond P OAS KIS - Bond P Usd OFL KIS - Bond Plus D OFL KIS - Bond Plus D Dist OFL KIS - Bond Plus P OFL KIS - Bond Plus P Dist OFL KIS - Bond Plus X OFL KIS - Bond Plus Y OAS KIS - Bond Y USD FLE KIS - Dynamic D FLE KIS - Dynamic P FLE KIS - Dynamic P Usd APA KIS - Em. Markets D APA KIS - Em. Markets P APA KIS - Em. Markets P Usd AEU KIS - Europa D AEU KIS - Europa P AEU KIS - Europa X AEU KIS - Europa Y OAS KIS - Global Bond D OAS KIS - Global Bond P OAS KIS - Global Bond P Usd FLE KIS - Italia D FLE KIS - Italia P FLE KIS - Italia X FLE KIS - Italia X Dist FLE KIS - Italia Y AAS KIS - Key D AAS KIS - Key D Dist AAS KIS - Key P AAS KIS - Key P Dist AAS KIS - Key X AAS KIS - Key Y FLE KIS - Liquidity D FLE KIS - Liquidity P FLE KIS - Multi-St.UCITS D FLE KIS - Multi-St.UCITS P FLE KIS - Multi-St.UCITS P Usd AIT KIS - Real Return D FLE KIS - Real Return D Dist AIT KIS - Real Return P AIT KIS - Risorgimento D AIT KIS - Risorgimento P AIT KIS - Risorgimento X FLE KIS - Selection D FLE KIS - Selection P FLE KIS - Selection P Usd FLE KIS - Selection X FLE KIS - Selection Y FLE KIS - Selection Y Usd FLE KIS - Small Cap D FLE KIS - Small Cap P FLE KIS - Small Cap X FLE KIS - Small Cap Y AIN KIS - World Y 21.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 17.03 17.03 17.03 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 17.03 17.03 21.06 21.06 21.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 12.05 12.05 12.05 12.05 22.06 92,000 92,940 95,94 92,61 95,060 107,190 105,320 102,400 95,03 104,510 120,24 97,72 112,16 99,08 115,62 98,16 113,18 124,01 122,23 121,71 122,19 101,15 98,98 99,66 192,51 197,08 281,40 200,31 124,29 130,12 177,43 132,75 98,03 137,38 121,40 102,31 101,66 101,47 118,84 121,95 171,90 112,39 116,08 156,37 124,24 129,60 131,39 103,00 96,51 101,47 139,90 99,02 136,73 137,78 95,82 103,25 107,46 104,25 155,80 144,61 158,23 111,86 99,69 103,48 107,90 111,73 148,21 95,97 97,53 96,73 93,19 123,65 122,68 117,60 121,28 166,88 123,95 98,57 98,87 100,06 106,75 108,64 108,70 97,93 Website - www.mandgitalia.it. Email - [email protected] M&G Dynamic Allocation Fund FLE Dynamic Allocation ¤A 24.06 13,89 M&G Investment Funds (7) OIH Gl.l Floating Rate High Yield F. 24.06 10,08 M&G Investment Fund (14) BBI Income Allocation Fund A 24.06 11,09 BOB Prudent Allocation 24.06 9,55 M&G Investment Funds (3) OPE Emerging Market Bond F. A 24.06 14,37 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — Mediolanum International F. _____________________________ www.bancamediolanum.it; tel. 800 107107 CH - Challenge Funds - Classi Mediolanum ASE Counter Cycl Eq L 24.06 5,149 ASE Counter Cycl Eq S 24.06 10,659 ASE Cyclical Eq L 24.06 6,075 ASE Cyclical Eq S 24.06 12,243 AEM Emerg. Mkts Eq. L 24.06 7,343 AEM Emerg. Mkts Eq. S 24.06 16,310 AEN Energy Eq. L 24.06 6,434 AEN Energy Eq. S 24.06 12,471 OEM Euro Bd L-A 24.06 10,349 OEM Euro Bd L-B 24.06 6,880 OEM Euro Bd S-A 24.06 18,064 OEM Euro Bd S-B 24.06 13,020 OEB Euro Income L-A 24.06 7,368 OEB Euro Income L-B 24.06 4,854 OEB Euro Income S-A 24.06 13,006 OEB Euro Income S-B 24.06 9,423 AEU European Eq L cop 24.06 7,113 AEU European Eq S cop 24.06 13,760 AEU European Eq. L 24.06 5,151 AEU European Eq. S 24.06 8,767 AFI Financial Eq. L 24.06 3,227 AFI Financial Eq. S 24.06 6,255 FLE Flexible L-A 24.06 4,544 FLE Flexible S-A 24.06 8,741 APS Germany Eq. L 24.06 5,609 APS Germany Eq. S 24.06 10,709 OIG Intern Bd L-A 24.06 6,651 OIG Intern Bd L-A Cop 24.06 8,968 OIG Intern Bd L-B 24.06 6,235 OIG Intern Bd L-B Cop 24.06 6,819 OIG Intern Bd S-A 24.06 13,100 OIG Intern Bd S-A Cop 24.06 15,453 OIG Intern Bd S-B 24.06 12,297 OIG Intern Bd S-B Cop 24.06 12,797 OIG Intern Inc L-A 24.06 5,548 OIG Intern Inc L-A Cop 24.06 6,796 OIG Intern Inc L-B 24.06 5,380 OIG Intern Inc L-B Cop 24.06 5,128 OIG Intern Inc S-A 24.06 10,932 OIG Intern Inc S-A Cop 24.06 11,976 OIG Intern Inc S-B 24.06 10,612 OIG Intern Inc S-B Cop 24.06 10,009 AIN International Eq L 24.06 7,421 AIN International Eq L cop 24.06 7,867 AIN International Eq S 24.06 9,556 AIN International Eq S cop 24.06 15,309 AIT Italian Eq. L 24.06 4,111 AIT Italian Eq. S 24.06 7,092 MAD Liquid. US$ L 24.06 4,682 MAD Liquid. US$ S 24.06 9,373 MAE Liquidity Euro L 24.06 6,769 MAE Liquidity Euro S 24.06 12,511 AAM North Amer Eq L cop 24.06 9,317 AAM North Amer Eq S cop 24.06 18,312 AAM North Amer. Eq. L 24.06 8,031 AAM North Amer. Eq. S 24.06 10,417 APA Pacific Eq L cop 24.06 5,858 APA Pacific Eq S cop 24.06 11,501 APA Pacific Eq. L 24.06 6,181 APA Pacific Eq. S 24.06 8,141 FLE Solidity& Return S-A 24.06 11,240 FLE Solidity& Return S-B 24.06 9,813 APS Spain Eq. L-A 24.06 6,732 APS Spain Eq. S-A 24.06 14,601 AIF Technology Eq. L 24.06 3,341 AIF Technology Eq. S 24.06 7,973 Legenda proventi: A = accumulazione; B = distribuzione Mediolanum Best Brands AIN BlackRock Glb L 24.06 6,655 AIN BlackRock Glb L cop 24.06 5,485 AIN BlackRock Glb S 24.06 12,872 AIN BlackRock Glb S cop 24.06 10,581 OEM Convertible Strat Col LA 24.06 5,519 OEM Convertible Strat Col LB 24.06 5,263 24.06 5,247 OEM Convertible Strat Col LHA OEM Convertible Strat Col LHB 24.06 5,007 OEM Convertible Strat Col SA 24.06 10,936 OEM Convertible Strat Col SB 24.06 10,432 OEM Convertible Strat Col SHA 24.06 10,389 OEM Convertible Strat Col SHB 24.06 9,914 FLE Coupon Strat. Coll LA 24.06 6,273 FLE Coupon Strat. Coll LA cop 24.06 5,691 FLE Coupon Strat. Coll LB 24.06 5,061 FLE Coupon Strat. Coll LB cop 24.06 4,576 FLE Coupon Strat. Coll SA 24.06 12,290 FLE Coupon Strat. Coll SA cop 24.06 11,111 FLE Coupon Strat. Coll SB 24.06 9,917 FLE Coupon Strat. Coll SB cop 24.06 8,955 AIN DWS MegaTrend Sel L 24.06 5,869 AIN DWS MegaTrend Sel L cop 24.06 5,463 AIN DWS MegaTrend Sel S 24.06 11,453 — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — AIN DWS MegaTrend Sel S cop 24.06 10,622 — BBI Dynamic Coll L 24.06 6,578 — BBI Dynamic Coll L cop 24.06 6,576 — BBI Dynamic Coll S 24.06 11,317 — BBI Dynamic Coll S cop 24.06 12,734 — AIN Dynamic Int Val Opp LA 17.06 5,000 — AIN Dynamic Int Val Opp LHA 17.06 5,000 — AIN Dynamic Int Val Opp SA 17.06 10,000 — AIN Dynamic Int Val Opp SHA 17.06 10,000 — AEM Em Mkts Coll L 24.06 9,693 — AEM Em. Mkts Coll S 24.06 15,721 — AAS Eq. Power Coup. Coll L 24.06 6,511 — AAS Eq. Power Coup. Coll L cop 24.06 5,811 — AAS Eq. Power Coup. Coll S 24.06 10,101 — AAS Eq. Power Coup. Coll S cop 24.06 11,093 — AAS Eq. Power Coup. Coll. L B 24.06 5,146 — AAS Eq. Power Coup. Coll. LH B 24.06 4,863 — AAS Eq. Power Coup. Coll. S B 24.06 10,125 — AAS Eq. Power Coup. Coll. SH B 24.06 9,583 — OFL Equilibrium LA 24.06 4,698 — OFL Equilibrium LAH 24.06 4,733 — OFL Equilibrium LB 24.06 4,625 — OFL Equilibrium LBH 24.06 4,655 — OFL Equilibrium SA 24.06 9,366 — OFL Equilibrium SAH 24.06 9,433 — OFL Equilibrium SB 24.06 9,221 — OFL Equilibrium SBH 24.06 9,286 — FLE Euro Coup Strat Coll LA 24.06 5,066 — FLE Euro Coup Strat Coll LB 24.06 5,066 — FLE Euro Coup Strat Coll LHA 24.06 5,035 — FLE Euro Coup Strat Coll LHB 24.06 5,036 — FLE Euro Coup Strat Coll SA 24.06 10,125 — FLE Euro Coup Strat Coll SB 24.06 10,125 — FLE Euro Coup Strat Coll SHA 24.06 10,060 — FLE Euro Coup Strat Coll SHB 24.06 10,062 — OEM Euro Fixed Income L A 24.06 4,700 — OEM Euro Fixed Income L B 24.06 5,997 — OEM Euro Fixed Income S A 24.06 9,129 — OEM Euro Fixed Income S B 24.06 11,570 — AEU European Coll L 24.06 6,392 — AEU European Coll L cop 24.06 6,721 — AEU European Coll S 24.06 9,546 — AEU European Coll S cop 24.06 12,647 — FLE F.Templeton EM Sel L 24.06 5,019 — FLE F.Templeton EM Sel S 24.06 9,794 — OAS Financial Inc Strat LA 24.06 4,836 — OAS Financial Inc Strat LB 24.06 4,685 — OAS Financial Inc Strat SA 24.06 9,640 — OAS Financial Inc Strat SB 24.06 9,341 — OIH Glb High Yield cop L A 24.06 7,345 — OIH Glb High Yield cop L B 24.06 4,841 — OIH Glb High Yield cop S A 24.06 14,116 — OIH Glb High Yield cop S B 24.06 9,284 — OIH Glb High Yield L A 24.06 11,107 — OIH Glb High Yield L B 24.06 5,361 — OIH Glb High Yield S A 24.06 16,419 — OIH Glb High Yield S B 24.06 8,449 — AIF Glb Tech Coll L 24.06 2,380 — AIF Glb Tech Coll L cop 24.06 7,914 — AIF Glb Tech Coll S 24.06 7,085 — AIF Glb Tech Coll S cop 24.06 15,256 — AAS Infrastruct Opp Col LA 24.06 5,773 — AAS Infrastruct Opp Col LB 24.06 5,466 — AAS Infrastruct Opp Col LHA 24.06 5,555 — AAS Infrastruct Opp Col LHB 24.06 5,253 — AAS Infrastruct Opp Col SA 24.06 11,407 — AAS Infrastruct Opp Col SB 24.06 10,802 — AAS Infrastruct Opp Col SHA 24.06 10,973 — AAS Infrastruct Opp Col SHB 24.06 10,383 — AIN JPMorgan Glb L 24.06 6,809 — AIN JPMorgan Glb L cop 24.06 5,662 — AIN JPMorgan Glb S 24.06 13,168 — AIN JPMorgan Glb S cop 24.06 10,951 — FLE Long Short Strat Coll LA 24.06 4,966 — FLE Long Short Strat Coll SA 24.06 9,924 — FLE Med Carmignac Str Sel LA 24.06 5,367 — FLE Med Carmignac Str Sel SA 24.06 10,636 — FLE Med FidelityAsian Sel LA 24.06 5,088 — FLE Med FidelityAsian Sel LB 24.06 5,088 — FLE Med FidelityAsian Sel LHA 24.06 5,063 — FLE Med FidelityAsian Sel LHB 24.06 5,063 — FLE Med FidelityAsian Sel SA 24.06 10,168 — FLE Med FidelityAsian Sel SB 24.06 10,168 — FLE Med FidelityAsian Sel SHA 24.06 10,122 — FLE Med FidelityAsian Sel SHB 24.06 10,118 — FLE Med Invesco B Risk CS LA 24.06 5,394 — FLE Med Invesco B Risk CS LB 24.06 5,002 — FLE Med Invesco B Risk CS SA 24.06 10,690 — FLE Med Invesco B Risk CS SB 24.06 9,913 — FLE Med Pimco Inf Str Sel LB 24.06 4,406 — FLE Med Pimco Inf Str Sel SB 24.06 8,732 — AIN MStanley Glb L 24.06 7,711 — AIN MStanley Glb L cop 24.06 6,663 — AIN MStanley Glb S 24.06 14,914 — AIN MStanley Glb S cop 24.06 12,860 — FLE New Opportunity C. LAcop 24.06 5,307 — FLE New Opportunity C. SAcop 24.06 10,415 — FLE New Opportunity Coll. LA 24.06 5,784 — FLE New Opportunity Coll. SA 24.06 11,367 — APA Pacific Coll L 24.06 6,220 — APA Pacific Coll L cop 24.06 5,301 — APA Pacific Coll S 24.06 8,974 — APA Pacific Coll S cop 24.06 10,043 — FLE Pimco Inflat Strat Sel L 24.06 5,139 — FLE Pimco Inflat Strat Sel S 24.06 10,091 — BOB Premium Coup.Coll L 24.06 6,337 — BOB Premium Coup.Coll L B 24.06 5,138 — BOB Premium Coup.Coll L cop 24.06 6,034 — BOB Premium Coup.Coll LH B 24.06 4,924 — BOB Premium Coup.Coll S 24.06 12,383 — BOB Premium Coup.Coll S B 24.06 10,234 — BOB Premium Coup.Coll S cop 24.06 11,773 — BOB Premium Coup.Coll SH B 24.06 9,747 — AIN Socially Resp Coll LA 24.06 4,427 — AIN Socially Resp Coll LAH 24.06 4,452 — AIN Socially Resp Coll SA 24.06 8,819 — AIN Socially Resp Coll SAH 24.06 8,838 — AAM US Collection L 24.06 5,365 — AAM US Collection L cop 24.06 5,992 — AAM US Collection S 24.06 8,424 — AAM US Collection S cop 24.06 11,385 — FLE US Coupon Strat Coll LA 24.06 5,128 — FLE US Coupon Strat Coll LB 24.06 5,128 — FLE US Coupon Strat Coll LHA 24.06 5,104 — FLE US Coupon Strat Coll LHB 24.06 5,110 — FLE US Coupon Strat Coll SA 24.06 10,249 — FLE US Coupon Strat Coll SB 24.06 10,250 — FLE US Coupon Strat Coll SHA 24.06 10,199 — FLE US Coupon Strat Coll SHB 24.06 10,196 — Portfolio Fund - Classi Mediolanum OMI Active 10 S 24.06 10,699 — AIN Active 100 S 24.06 10,736 — BOB Active 40 S 24.06 10,868 — BBI Active 80 S 24.06 9,990 — AIN Aggressive Plus S 24.06 11,404 — AIN Aggressive Plus SH 24.06 10,410 — AIN Aggressive S 24.06 11,257 — AIN Aggressive SH 24.06 10,110 — BBI Balanced S 24.06 11,393 — BBI Balanced SH 24.06 10,993 — BAZ Dynamic S 24.06 11,307 — BAZ Dynamic SH 24.06 10,591 — MAE Liquidity S 24.06 11,086 — MAE Liquidity SA 24.06 11,236 — BOB Moderate S 24.06 11,227 — BOB Moderate SH 24.06 10,976 — Le quote esposte si riferiscono ai prezzi di chiusura del giorno lavorativo precedente quello sopra indicato Morgan Stanley Bank International Limited Milan Branch; Tel. 02 76331; www.morganstanleyinvestmentfunds.com Cl. A Cl. B OFL Absolute Returm FI 22.06 24,78 24,29 APA Asia Opportunity 22.06 22,49 22,44 APA Asia-Pacific Equity 22.06 20,76 19,71 APA Asian Equity 22.06 36,04 29,77 APA Asian Property 22.06 15,83 13,75 AEM Break Nations 22.06 20,83 — FLE Div Alph Pl LowVol Fd 22.06 22,21 21,73 FLE Diversified Alpha Plus 22.06 28,02 25,86 OPE Em Mkt FI Opp 22.06 23,49 — AEM Emerging Leaders Eq. 22.06 23,19 22,30 OPE Emerging Mkts Corp Dbt 22.06 28,52 27,05 OPE Emerging Mkts Debt 22.06 70,55 58,41 OPE Emerging Mkts Dom. Debt 22.06 25,34 23,10 AEM Emerging Mkts Equity 22.06 30,11 25,34 AEM EmEurop,M-East&Africa Eq 22.06 67,06 59,45 OEM Euro Bond 22.06 16,24 13,51 OEC Euro Corporate Bond 22.06 48,24 41,63 OEM Euro Strategic Bond 22.06 44,68 37,03 OEH Europ.Curr. HighYield Bd 22.06 22,24 18,55 AEU European Equity Alpha 22.06 40,83 33,78 AEU European Property 22.06 35,29 29,49 AAE Eurozone Equity Alpha 22.06 10,95 9,33 AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 22.06 24,40 23,63 AIN Global Advantage 22.06 27,48 26,56 FLE Global Balanced RC 22.06 34,57 33,03 OIG Global Bond 22.06 36,07 29,75 AIN Global Brands 22.06 91,60 78,39 OAS Global Convertible Bond 22.06 36,07 31,40 OIC Global Credit 22.06 24,08 23,23 AIN Global Discovery 22.06 23,26 — OFL Global FI Opport. 22.06 27,05 25,85 OIH Global High Yield Bond 22.06 30,56 29,20 AAS Global Infrastructure 22.06 45,18 42,53 OAS Global Mortgage Sec. 22.06 25,10 24,20 AIN Global Opportunity 22.06 40,80 38,60 OIC Global Premier Credit 22.06 22,60 21,83 ASE Global Property 22.06 25,35 22,98 AIN Global Quality 22.06 26,46 25,71 AEM Indian Equity 22.06 31,40 28,52 APS Japanese Equity 22.06 27,72 28,36 AEM Latin American Equity 22.06 37,58 30,93 OEB Short Maturity Euro Bond 22.06 20,39 17,11 AAM US Advantage 22.06 51,34 46,22 AAM US Growth 22.06 58,40 48,39 AAM US Insight 22.06 23,13 — AAM US Property 22.06 64,53 53,16 Cl. AH Cl. BH APA Asia Opportunity (EUR) 22.06 25,36 25,30 APA Asia-Pacific Equity 22.06 — 21,61 OPE Em.Mkts Domest.Debt 22.06 21,35 18,42 AEM Emerging Leaders Eq. 22.06 25,87 24,90 OPE Emerging Mkts Corp Dbt 22.06 31,76 30,10 OPE Emerging Mkts Debt 22.06 57,96 27,51 AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 22.06 27,24 26,37 OIG Global Bond 22.06 25,90 24,56 AIN Global Brands 22.06 64,15 56,31 OAS Global Convertib. Bd 22.06 34,61 30,09 OFL Global FI Opport. 22.06 28,59 27,42 OIH Global High Yield Bond 22.06 30,80 29,53 AAS Global Infrastructure 22.06 49,31 46,47 OAS Global Mortgage Sec. 22.06 27,94 26,96 AIN Global Opportunity 22.06 44,74 42,32 OAS Global Premier Credit 22.06 — 24,11 ASE Global Property 22.06 31,82 30,10 AIN Global Quality 22.06 29,65 28,82 FLE Liquid Alpha Capture 22.06 22,98 22,48 FLE Liquid Alternatives 22.06 22,50 22,03 AAM US Advantage 22.06 41,84 68,52 AAM US Growth 22.06 45,59 43,33 Cl. C Cl. CH OFL Absolute Return FI 22.06 24,51 — FLE Div Alph Pl LowVol Fd 22.06 21,85 — FLE Diversified Alpha Plus 22.06 26,11 — OPE Em.Mkts Domestic Debt 22.06 20,10 — AEM Emerging Leaders Eq. 22.06 22,48 25,24 OPE Emerging Mkts Debt 22.06 30,21 — AEM Emerging Mkts Equity 22.06 18,82 — OPE Emerging MktsCorpDbt 22.06 27,44 26,52 OEM Euro Bond 22.06 36,53 — OEC Euro Corporate Bond 22.06 37,42 — 22.06 31,22 — OEM Euro Strategic Bond OEH Europ.Curr. HighYield Bd 22.06 46,23 — AEU European Equity Alpha 22.06 34,37 — AEM Frontier Emerg. Mkts Eq. 22.06 23,93 26,71 OIH Glb High Yield Bond 22.06 25,17 27,89 AIN Global Advantage 22.06 26,74 — FLE Global Bal. Risk Control 22.06 30,78 — OIG Global Bond 22.06 27,23 — AIN Global Brands 22.06 40,11 39,20 OAS Global Convertib. Bd 22.06 — 27,01 OIC Global Credit 22.06 23,53 — OFL Global FI Opport. 22.06 23,58 26,23 AAS Global Infrastructure 22.06 43,05 33,25 OAS Global Mortgage Sec. 22.06 24,56 27,35 AIN Global Opportunity 22.06 39,03 — ASE Global Property 22.06 28,24 30,39 AIN Global Quality 22.06 25,85 28,96 APS Japanese Equity 22.06 28,66 — AEM Latin American Equity 22.06 12,39 — FLE Liquid Alpha Capture 22.06 — 22,66 FLE Liquid Alternatives 22.06 — 22,12 OEB Short Maturity Euro Bond 22.06 26,17 — AAM US Advantage 22.06 48,34 — AAM US Growth 22.06 40,57 41,79 myNEXT ___________________________________________________ OFL AAS BBI BBI myNEXT Bond E myNEXT Equity E myNEXT Multi Asset E myNEXT Plan 22.06 22.06 22.06 22.06 5,116 5,628 5,435 5,051 — — — — New Millennium Sicav ____________________________________ Banca Finnat Euramerica; tel. 06 699 33 1 OEC Augustum Corporate Bond 22.06 Cl.A 193,72 Cl.I 202,69 OEB Augustum High Qual. Bond OBI Augustum Italian Div. Bond --- Augustum Mkt Timing BOB Balanced World C. OEB Euro Bonds Short Term AAE Euro Equities --- Extra Euro HQB AIN Global Equities (Eur Hdg) OEM Inflation Lkd Bd Eur. OEC Large Europe Corporate FLE Total Return Flexible FLE VolActive 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 22.06 17.06 22.06 147,52 113,56 101,63 138,03 139,59 47,15 105,94 71,78 107,11 139,26 123,09 89,45 151,71 117,37 104,55 145,12 142,77 50,03 106,10 76,17 110,52 144,16 — 91,98 — — — — — — — — — — — — — — — — — — P P m P P P P www.pioneerinvestments.com; tel. 800551552 Pioneer Funds FLE Absolut Ret. Bond E 22.06 4,974 FLE Absolut Ret. M.Str. E 22.06 6,025 FLE Absolut Ret. M.Str.Gr. E 22.06 6,388 OFL Absolut Return Curr. E 22.06 5,669 OFL Absolut Return Curr. F 22.06 5,398 FLE Absolute R.Eur.Eq. EH($) 22.06 105,008 FLE Absolute Ret. As. Eq. E 22.06 5,731 FLE Absolute Ret. Eur. Eq. E 22.06 108,888 FLE Absolute Ret. M. Str. F. 22.06 5,337 APA Asia (ex Japan) Eq. E 22.06 7,805 APA Asia (ex Japan) Eq. F 22.06 6,909 APA China Eq. E 22.06 11,113 APA China Eq. F 22.06 9,775 FLE Commodity Alpha E 22.06 3,073 FLE Commodity Alpha E Hed 22.06 2,659 FLE Commodity Alpha F 22.06 2,888 AEU Core Europ. Eq. E 22.06 9,635 AEU Core Europ. Eq. F 22.06 8,469 AEM Em. Eur. Med. Eq. E 22.06 15,406 AEM Em. Eur. Med. Eq. F 22.06 12,975 OPE Em. Mark. Bond E DT 22.06 5,878 OPE Em. Mark. Bond F DT 22.06 5,850 OPE Em. Mark. Bond LC E 22.06 6,399 OPE Em. Mark. Bond LC E D. 22.06 4,299 OPE Em. Mark. Bond LC E DT 22.06 4,332 OPE Em. Mark. Bond LC F 22.06 6,148 OPE Em. Mark. Bond LC F D. 22.06 4,274 OPE Em. Mark. Bond LC F DT 22.06 4,322 OPE Em. Mark. Bond ST E 22.06 5,109 OPE Em. Mark. Bond ST E D 22.06 5,194 OPE Em. Mark. Bond ST E DT 22.06 5,114 OPE Em. Mark. Bond ST E Hed 22.06 5,225 OPE Em. Mark. Bond ST F DT 22.06 5,104 OPE Em. Mark. Cor. HY B. E 22.06 6,536 OPE Em. Mark. Cor. HY B. E DT 22.06 5,812 OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 E 15.06 5,110 OPE Em. Mark. Corp. B. 2016 F 15.06 5,073 OPE Em. Mkts B.E Hed. 22.06 12,224 OPE Em. Mkts Bond E 22.06 15,561 OPE Em. Mkts Bond F 22.06 13,683 AEM Em. Mkts Eq. E 22.06 6,971 AEM Em. Mkts Eq. F 22.06 6,015 OAS Euro Aggr. Bond E 22.06 7,917 OAS Euro Aggr. Bond E D. 22.06 5,930 OAS Euro Aggr. Bond F 22.06 7,656 OAS Euro Aggr. Bond F D. 22.06 5,910 OAS Euro Aggreg. Bond E DT 22.06 5,923 OEM Euro Bond E 22.06 10,356 OEM Euro Bond E DT 22.06 5,565 OEM Euro Bond F 22.06 9,531 OAS Euro Cash Plus E 22.06 65,389 OAS Euro Cash Plus E DT 22.06 5,030 OEC Euro Corp. Short T. E 22.06 6,005 OEC Euro Corp. Short T. F 22.06 5,747 OEC Euro Corpor. Bond E DT 22.06 6,006 OEC Euro Corporate Bond E 22.06 9,537 OEC Euro Corporate Bond F 22.06 8,345 OEH Euro H. Y. E 22.06 10,303 OEH Euro H. Y. F 22.06 9,215 OEH Euro H. Y. F DT 22.06 5,499 OEH Euro High Yield E DT 22.06 6,074 MAE Euro Liquidity E 22.06 5,094 OAS Euro Short T. E 22.06 6,324 OAS Euro Short T. F 22.06 6,002 OFL Euro Strat. Bond E D. 22.06 4,903 OFL Euro Strat. Bond E DT 22.06 5,479 OFL Euro Strat. Bond F D. 22.06 4,871 OFL Euro Strat. Bond F DT 22.06 5,176 OFL Euro Strategic Bond E 22.06 10,321 OFL Euro Strategic Bond F 22.06 8,725 AAE Euroland Equity E 22.06 6,660 AAE Euroland Equity F 22.06 5,823 AEU Europ. Eq Income ED 22.06 5,897 OAS Europe Rec.Inc. 2017 E 15.06 5,346 AEU European Eq. Value E 22.06 6,375 AEU European Eq. Value F 22.06 9,489 AEU European Potential E 22.06 7,413 AEU European Potential F 22.06 6,833 AEU European Research E 22.06 5,793 5,083 AEU European Research F 22.06 FLE Flexible Opportunities E 22.06 4,936 FLE Flexible Opportunities F 22.06 4,934 OAS Gl. Sub. Bond E 22.06 5,174 AIN Glb Eq. Tar. Income E 22.06 7,336 AIN Glb Eq. Tar. Income E DT 22.06 4,309 AIN Glb Eq. Tar. Income F 22.06 6,932 AIN Glb Eq.Tar. Income ED 22.06 5,010 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd E DT 22.06 4,717 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bd F DT 22.06 4,709 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond E 22.06 4,755 OIG Glb GDP Weig. Gov. Bond F 22.06 4,734 FLE Glb M.Asset TI E Hed. DS 22.06 4,656 FLE Glb Multi Asset TI E DS 22.06 4,041 FLE Glb Multi Asset TI E DT 22.06 5,320 OAS Glb Sub. Bond Cl. E 22.06 5,062 OAS Global Aggr. Bond E 22.06 8,339 OAS Global Aggr. Bond E DT 22.06 5,528 OAS Global Aggr. Bond F 22.06 8,066 ASE Global Ecology E 22.06 5,979 ASE Global Ecology F 22.06 5,564 OIH Global High Yield E 22.06 9,974 OIH Global High Yield E DT 22.06 5,682 OIH Global High Yield F 22.06 8,660 OIH Global High Yield F DT 22.06 5,382 OPE Global High Yield F DT 22.06 5,788 BOB Global Multi Asset Cons. E 22.06 5,568 BOB Global Multi Asset Cons. F 22.06 5,040 BAZ Global Multi Asset E 22.06 8,882 BAZ Global Multi Asset F 22.06 8,395 AIN Global Select E 22.06 6,072 AIN Global Select F 22.06 5,656 AEM Indian Equity E 22.06 7,666 AEM Indian Equity F 22.06 7,222 AIT Italian Equity E 22.06 6,515 AIT Italian Equity F 22.06 5,788 APA Japanese Eq. E 22.06 2,692 APA Japanese Eq. E Hed 22.06 7,865 APA Japanese Eq. F 22.06 2,388 AEM Latin Am. Equity E 22.06 3,157 AEM Latin Am. Equity F 22.06 2,996 AAM North Am. Bas. V. E Hed. 22.06 5,734 AAM North American Bas. Val. E 22.06 7,524 AAM North American Bas. Val. F 22.06 6,949 FLE Real Assets TI E 22.06 3,949 FLE Real Assets TI F 22.06 3,875 FLE Real Assets TI E Hed DS 22.06 4,637 APS Russian Equity E 22.06 3,862 APS Russian Equity F 22.06 3,711 OFL Strategic Income E 22.06 10,507 OFL Strategic Income E D. 22.06 6,007 OFL Strategic Income E DT 22.06 6,101 OFL Strategic Income E Hed. 22.06 9,357 OFL Strategic Income E Hed. D. 22.06 5,232 OFL Strategic Income F 22.06 9,501 OFL Strategic Income F D. 22.06 6,138 OFL Strategic Income F DT 22.06 5,914 OFL Strategic Income F Hed. 22.06 8,677 OFL Strategic Income F Hed. D. 22.06 5,006 AEU Top Europ. Play. E 22.06 8,025 AEU Top Europ. Play. F 22.06 6,937 ODMU.S. Dollar Aggregate Bd E 22.06 8,467 ODMU.S. Dollar Aggregate Bd F 22.06 8,021 ODB U.S. Dollar Short T. E 22.06 5,909 ODB U.S. Dollar Short T. F 22.06 5,610 AAM U.S. Fundam. Growth E 22.06 14,292 AAM U.S. Fundam. Growth E H 22.06 145,185 AAM U.S. Fundam. Growth F 22.06 16,883 AAM U.S. Pioneer Fund E 22.06 7,620 AAM U.S. Pioneer Fund E Hed. 22.06 5,678 AAM U.S. Pioneer Fund F 22.06 6,757 AAM U.S. Res. Value E 22.06 10,351 AAM U.S. Res. Value F 22.06 11,356 AAM U.S. Research E 22.06 8,206 AAM U.S. Research E Hed. 22.06 6,008 AAM U.S. Research F 22.06 7,242 ODH Us High Yield E 22.06 11,070 ODH Us High Yield E Hed. 22.06 7,550 ODH Us High Yield F 22.06 10,052 AAM Us Mid Cap Value E 22.06 10,744 9,531 AAM Us Mid Cap Value F 22.06 Pioneer Fund Solution BBI Balanced E 22.06 6,851 BBI Balanced F 22.06 6,160 BOB Conservative E 22.06 8,256 BOB Conservative F 22.06 7,388 BAZ Diversified Growth E 22.06 4,009 BAZ Diversified Growth F 22.06 3,748 Pioneer SF OAS Diver. Sub. Bond 2018 E 22.06 5,370 OPE Em. Mkts Bd 2019 E DA 15.06 5,820 OPE Em. Mkts Bd 2019 E Hd DA 15.06 4,834 BBI Equity Plan 60 E 22.06 5,017 FLE EUR Commodities E 22.06 2,342 FLE EUR Commodities F 22.06 2,184 OEB Euro Curve 1-3y E 22.06 5,974 OEB Euro Curve 1-3y F 22.06 5,773 OEM Euro Curve 10+y E 22.06 9,141 OEM Euro Curve 10+y F 22.06 8,620 OEM Euro Curve 10+year E Dis. 22.06 6,580 OEM Euro Curve 3-5y E 22.06 6,776 OEM Euro Curve 3-5y F 22.06 6,544 OEM Euro Curve 5-7year E 22.06 6,697 OEM Euro Curve 5-7year E Dis. 22.06 5,546 OEM Euro Curve 7-10y E 22.06 8,208 OEM Euro Curve 7-10y F 22.06 7,741 OEM Euro Curve 7-10year E Dis. 22.06 5,774 OAS Euro Fin. Rec. 05/2018 E 22.06 5,438 OAS Euro Finan. Rec. 18 E Dis. 22.06 5,685 FLE Target Eonia Plus - G 22.06 4,845 OAS US Doll. DCB B 17 E Dis. 22.06 5,687 OAS US Doll. DCB B 17 E Dis.H 22.06 4,965 Pioneer SSF FLE America AD 12/12/17 E 17.06 113,447 FLE America AD 20/12/17 E P 17.06 109,657 FLE Asia 05/2016 E P 17.06 106,401 FLE Asia 06/2016 E 17.06 108,037 FLE Asia 21/12/2015 E 17.06 104,948 FLE Bric 03/12/2015 E 17.06 101,684 FLE Bric 15/12/2015 E 17.06 100,592 FLE Bric 4/12/2015 E 17.06 100,700 FLE Cina 07/2018 E 17.06 102,323 FLE Cina 09/2018 E 17.06 107,494 FLE Crescita Europa 05/2018 E 17.06 97,218 FLE Crescita Europa 06/2018 E 17.06 100,482 FLE Dividendo 07/11/2018 E 17.06 112,446 FLE Europa 07/11/2018 E 17.06 105,089 FLE Europa 07/2018 E 17.06 97,143 FLE Europa 10/12/18 E P 17.06 102,881 FLE Europa 19/12/18 E 17.06 102,406 FLE Europa 26/11/2018 E 17.06 104,768 FLE Europa 30/11/2020 E 17.06 100,511 FLE Europa 6/11/2020 E P 17.06 101,490 FLE Europa Dic. 2017 E P 17.06 112,982 FLE Europa Giugno 2019 E P 17.06 101, P M P P P P P P M mM m M m — — — M M M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — mm m m M m m m m m m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M m — — — — — — — — — — — M m m m m m m m m m m m m m m M — — — — — — — — m m m M m m — — — — — M — M m — — — — — — — — — — m M m — m m — — — — — — — — — — — m m m m ALTRIARMONIZZATIUE m M m m — — — — — — — — — — m m W W m — — — m M M M M M M M M m m m m m m m m m m m m m M M M M M M M M M M M M M — — m m m — — M M M M M M M m m — M — M M M M M M M M M M M M M M M — — — — m m m m m m m — — — M — — — — — — — M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M @ m M m m m — M M M M M M — M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — m m m m m m m m m mM — — — — — — mm m Mm m m m M M m m — — — — — — — — — — — — — — — — — M M m m M M M mM M M M M — m M M M M — — — — — — — — m M M — — — — — — — — — — — — — — — — m m m m mm — — — — — — — — — — — — — m — — M m m W m m @ — — — — — m @ m m — — — — M m m m — — m — — — — — — — — — — — — — — m — — m w m m m W mM mM m M m m — — — — — — — — m m m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — mM mm mM M m M W — — — — — — — — — — — — — — m M M — m M — m m NONARMONIZZATIUE m m m m m m m M m m M — — — — — m — — — — — M m m m m M m W W — — — — — — — — — — — W — m M M m M m m m — — — O m — — mM m m mm — — — mm m m M m m m m m — — M — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M — M m — — M M m M W W W — — — M m M m M M m m m M m — — — — — — — — — m M M M M M M — — — — M mM mM mM mM mM m M m m m m — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — M — — — — m — — — — — W WM m m — — m m m m m M M m — — — m — — — — — — — M m m — — & — 36 Mercati azionari in Italia Il Sole 24 Ore Sabato 25 Giugno 2016 - N. 173 MERCATO AZIONARIO News, commenti e tutti i mercati in diretta su www.ilsole24ore.com/finanza BORSA ITALIANA Media Media 2015-2016 (1) 30 gg 30 gg Min ¤ Max ¤ prezzo quant. A INDICI Pr. Chiusura (3) Var.% Vwap Apert. ¤ ¤ Var.% annua ¤ (6) (¤) Min.¤ Max¤ 24.06 23.06 (4) (5) 24.06 24.06 24.06 24.06 ZAzioni Contr. N.ro Quant. tot. in Cont. (mlg) ¤(mlg) p/mez. Capit. p/u propri Div/p in mln (7) (8) ¤ (9) 1,437 -5,50 1,266 -6,87 1,009 -4,21 1,471 -5,10 10,550 -0,66 2,400 -10,33 — — 34,070 -7,46 26,410 -4,24 8,180 -2,20 -7,95 -21,46 -8,90 -15,05 2,27 -29,19 — -21,21 -15,33 -11,06 1,359 1,172 0,935 1,367 10,499 2,192 — 32,596 25,032 7,808 1,300 1,216 0,930 1,400 10,470 2,198 — 33,360 23,750 7,800 1,271 1,144 0,908 1,331 10,430 2,100 — 31,520 23,750 7,610 1,400 1,216 0,968 1,400 10,530 2,298 — 33,360 25,500 8,100 -12,96 -27,56 -28,75 -8,71 -29,99 -33,36 25,78 — -33,83 -15,32 2,58 -45,75 0,66 — 13,80 -34,93 -13,15 -11,44 -18,59 -10,25 -26,30 1,088 10,169 5,995 1,450 0,361 0,996 7,734 — 1,589 0,383 8,160 4,365 9,923 — 2,505 3,686 10,109 21,763 7,161 15,607 17,109 1,050 9,810 6,055 1,478 0,350 0,970 7,500 — 1,480 0,370 7,800 4,150 9,425 — 2,494 3,500 9,990 22,010 7,000 15,880 16,000 1,032 9,810 5,860 1,400 0,343 0,950 7,500 — 1,480 0,370 7,800 4,150 9,425 — 2,440 3,476 9,930 21,160 7,000 15,200 16,000 1,130 5269 36407 39629 10,350 707 169 1722 6,195 37 5 29 1,490 48 22 31 0,379 178 645 233 1,020 79 105 105 8,000 57 21 163 — — — — 1,648 68 67 106 0,390 7 14 6 8,390 1228 632 5160 4,434 4872 4683 20439 10,060 342 73 726 — — — — 2,542 401 348 872 3,796 1483 982 3619 10,390 500 110 1113 22,420 11270 5873 127805 7,270 1812 977 6994 16,340 32 4 69 17,600 7125 2354 40271 5,580 0,341 47,890 1,593 1,765 0,280 18,510 13,320 1,221 3,410 0,352 0,380 2,164 — 0,155 5,525 2,260 3,260 5,000 2,180 3,062 2,218 1,023 35,420 0,333 0,350 0,543 1,803 0,231 0,115 9,350 0,193 17,200 2,530 16,210 0,250 0,342 26,420 0,044 12,650 9,500 5,800 8,195 7,910 215,000 3,600 3,076 0,620 33,440 29,550 3,552 8,645 0,646 1,039 4,778 — 0,423 11,350 12,279 7,170 8,475 5,050 6,850 4,940 2,510 67,760 0,677 0,510 0,774 2,890 0,618 0,574 18,900 0,748 22,300 4,306 25,081 0,812 0,924 54,900 0,124 20,140 18,380 11,220 7,072 39 6020 SM B&C Speakers 1X 0,475 95505 1506 MD B. Carige 1X 80,452 — 1280 B. Carige r 2,019 326 1514 SM B. Desio 1X 2,085 24 1349 B. Desio r nc 0,361 971 1292 m B. Finnat 1X 22,477 2239 1197 MD B. Generali 1X 22,348 641 1268 m B. Ifis 1X 1,606 188 1397 MD B. Intermobiliare 1X 4,326 58399 6014 LC B.P. E.Romagna 1X — — 1474 m B.P. Etruria e L. 0,496 990513 1472 LC B.P. Milano 1X 2,750 13797 6028 MD B.P. Sondrio 1X — — 1548 MC B.P. Spoleto 1X 0,200 4180 1533 MD B. Profilo 1X 6,577 32 1029 SM B. Sard. r nc ) 3,077 155168 1143 LC B. Popolare 1X 4,054 202 1537 B. Santander 1X 7,107 15888 1539 LC Banca Mediolanum 1X 2,427 1315 1080 m Banca Sistema 1X 3,723 259 1007 Banzai 1X 3,159 955 1582 SM BasicNet 1X 1,216 65 1033 SM Bastogi 1X 42,906 162 1325 m BB Biotech 1X 0,494 1072 1103 m BE 1X 0,397 779 1610 SM Beghelli ) 0,634 19307 1569 MD Beni Stabili 1X 2,533 15 6043 SM Best Union 1X 0,313 1034 1874 SM Bialetti 1X 0,153 467 6035 m Biancamano 11,947 534 1048 m Biesse 1X 0,238 790 6018 Bioera 1X 17,927 7 1040 Boero 1X 4,293 202 1092 Bolzoni 1X 18,481 23 1041 SM Bon. Ferraresi 1X 0,272 20 6115 MC Borgosesia ) 0,342 7 6120 Borgosesia rnc 51,609 1359 1516 m Brembo 1X 0,054 2373 1045 SM Brioschi 1X 17,467 610 1025 B. Cucinelli 1X 17,086 7462 1556 LC Buzzi Unicem 1X 9,886 760 1557 Buzzi Unic. r nc 6,670 0,392 — 1,700 1,900 0,330 19,770 21,100 1,461 3,492 — 0,380 2,300 — 0,168 5,900 2,324 3,412 6,040 2,242 3,550 2,960 1,023 41,100 0,459 0,360 0,570 — 0,300 0,127 11,220 0,208 — 4,272 17,800 0,272 — 49,730 0,048 16,500 15,580 9,200 6,955 -4,10 0,427 -8,20 — — 1,810 -6,08 1,982 -4,14 0,345 -4,35 22,380 -11,66 22,610 -6,68 1,586 -7,88 4,632 -24,61 — — 0,502 -24,28 2,664 -13,66 — — 0,182 -7,59 6,160 -4,22 3,030 -23,30 4,190 -18,57 7,110 -15,05 2,556 -12,28 3,700 -4,05 3,086 -4,08 1,196 -14,46 41,420 -0,77 0,490 -6,33 0,396 -9,00 0,624 -8,58 — — 0,311 -3,69 0,139 -8,30 12,020 -6,66 0,224 -7,32 — — 4,274 -0,05 18,500 -3,78 — — — — 52,500 -5,28 0,049 -2,04 17,600 -6,25 16,960 -8,14 9,935 -7,40 -17,86 -69,84 — -36,21 -23,75 -28,73 -31,73 -26,67 -33,26 -47,94 — -56,43 -44,42 — -37,53 -29,12 -74,56 -26,39 -17,18 -42,04 -22,13 -43,21 -37,05 -25,85 -12,19 -23,03 -19,15 — -22,63 -57,19 -30,15 -44,85 — 9,07 -6,41 -6,31 — 12,20 -46,70 -0,19 -4,25 -9,73 6,365 0,382 — 1,770 1,929 0,307 19,953 20,936 1,405 3,681 — 0,403 2,311 — 0,164 5,858 2,429 3,394 6,140 2,263 3,462 2,725 1,023 40,144 0,454 0,361 0,568 — 0,293 0,124 10,933 0,203 — 4,272 17,571 0,272 — 49,902 0,046 16,219 15,762 9,144 6,010 0,350 — 1,770 1,940 0,290 18,510 19,800 1,400 3,410 — 0,385 2,180 — 0,155 5,800 2,272 3,434 5,500 2,260 3,400 2,644 1,023 39,400 0,430 0,360 0,550 — 0,300 0,115 10,640 0,202 — 4,272 17,840 0,272 — 48,000 0,047 15,500 15,100 9,000 6,010 0,341 — 1,700 1,899 0,280 18,510 19,710 1,360 3,410 — 0,380 2,164 — 0,155 5,525 2,260 3,260 5,500 2,180 3,062 2,600 1,023 37,450 0,430 0,350 0,550 — 0,260 0,115 10,260 0,193 — 4,272 17,090 0,272 — 48,000 0,046 15,300 15,100 8,930 6,805 56 11 72 14,07 3,87 5,50 70 0,3500 02.05.16 0,399 2389 18429 7046 neg. 0,13 — 317 0,0700 21.05.12 — — — — — — — — 0,0875 21.05.12 1,810 72 36 64 6,04 0,26 4,78 207 0,0846 18.04.16 1,985 13 5 10 6,58 0,29 5,27 25 0,1016 18.04.16 0,330 61 221 68 13,39 0,51 3,26 111 0,0100 16.05.16 20,990 2345 433 8635 11,38 3,64 6,01 2317 1,2000 23.05.16 21,470 808 83 1738 6,96 1,96 3,63 1127 0,7600 29.03.16 1,470 28 19 26 neg. 0,66 — 219 0,4000 05.05.08 3,900 11887 13368 49192 8,03 0,35 2,72 1772 0,1000 23.05.16 — — — — — — — — 0,1000 11.05.09 0,437 29469 402175 162083 6,13 0,38 6,70 1770 0,0270 23.05.16 2,374 1302 1312 3032 8,10 0,41 3,03 1048 0,0700 23.05.16 — — — — — — — — 0,0122 11.04.16 0,175 195 1204 198 19,20 0,69 3,66 111 0,0060 02.05.16 6,000 30 7 40 neg. 0,25 — 39 0,2639 11.05.15 2,630 23503 49799 120955 2,05 0,10 4,58 880 0,1500 18.04.16 3,530 230 210 711 8,21 0,56 5,89 48992 0,1500 01.02.16 6,450 5279 4710 28916 10,34 2,19 4,89 4534 0,3000 18.04.16 2,300 121 89 202 10,34 1,95 2,34 182 0,0530 09.05.16 3,576 339 131 453 neg. 1,69 — 142 — 2,960 328 319 869 9,92 1,80 3,67 166 0,1000 23.05.16 1,023 9 9 9 neg.178,36 — 126 — 41,350 448 53 2119 3,95 0,65 6,67 2379 13,3825 21.03.16 0,465 118 257 116 17,71 1,26 2,45 61 0,0111 23.05.16 0,370 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8,000 0,220 6,100 0,450 0,999 0,331 3,740 -2,41 4,410 -3,58 1,160 -0,86 2,010 -2,99 0,870 -5,75 8,655 -4,27 1,219 -0,33 6,185 -10,35 13,590 -1,40 4,100 -7,32 2,722 -3,38 7,755 -7,29 0,019 -7,03 0,183 -4,16 — — 1,047 -5,44 0,397 -9,57 6,865 -6,99 0,390 -5,34 8,000 — 0,253 -12,87 6,580 -7,29 0,533 -15,67 1,038 -3,76 0,361 -8,36 -13,12 -8,44 13,10 -19,17 -17,51 3,73 -43,83 -24,29 -4,57 -36,22 -20,96 -6,62 -51,51 -21,70 — 0,42 -48,95 -1,03 -13,87 -20,29 -26,88 -12,81 -57,84 -9,40 -71,19 3,564 4,172 1,130 1,922 0,820 8,315 1,131 5,584 13,304 3,777 2,631 7,207 0,016 0,175 — 0,970 0,352 6,294 0,359 7,971 0,220 6,010 0,458 0,981 0,330 3,706 4,000 1,135 1,950 0,840 8,180 1,040 5,480 13,350 3,700 2,634 7,100 0,017 0,176 — 0,946 0,350 6,090 0,351 8,000 0,220 5,670 0,435 0,980 0,320 3,394 3,900 1,065 1,850 0,805 8,100 1,040 5,440 12,810 3,620 2,512 7,100 0,016 0,170 — 0,924 0,340 5,940 0,346 7,540 0,218 5,635 0,425 0,951 0,313 3,706 4,286 1,155 1,950 0,840 8,440 1,215 5,750 13,500 3,850 2,690 7,390 0,017 0,176 — 0,990 0,360 6,435 0,369 8,005 0,220 6,150 0,480 1,008 0,340 23 211 27 16 38 3516 72 1428 34 371 35 1041 35 9 — 337 88 6929 71 65 9 1014 1822 63 661 3,130 5,450 4,108 1160 1027 MD Rai Way 1X 3,676 3,800 -3,26 -22,65 3,688 3,450 3,450 3,800 26 1342 SM Ratti 1X 2,240 — — -7,08 2,174 2,150 2,070 2,240 2,070 2,748 2,353 0,389 1,320 0,751 68261 1564 MD RCS Mediagroup 1X 0,762 0,785 -2,87 21,15 0,748 0,740 0,721 0,764 12,800 27,740 26,062 5227 1221 MD Recordati 1X 25,450 26,840 -5,18 6,69 25,715 25,500 24,240 26,200 0,269 0,433 0,318 1347 1238 m Reno De Medici 1X 0,302 0,316 -4,58 -18,57 0,296 0,299 0,285 0,304 58,450 136,300126,203 66 1345 m Reply 1X 118,300 125,000 -5,36 -6,91 117,718 117,600 113,000 121,000 0,415 0,714 0,652 3090 1085 SM Retelit 1X 0,604 0,636 -4,96 -1,63 0,586 0,597 0,540 0,610 0,161 0,167 -3,41 -35,79 0,153 0,160 0,147 0,164 0,147 0,330 0,176 581 1549 SM Ricchetti 1X 0,070 0,226 0,090 1497 1228 Risanamento ) 0,082 0,087 -5,96 -35,17 0,081 0,079 0,075 0,085 0,360 0,670 0,414 1295 1028 SM Roma A.S. 0,386 0,414 -6,79 -19,25 0,393 0,400 0,380 0,402 0,536 1,455 0,608 27 6047 SM Rosss 1X 0,581 0,581 — -40,02 0,560 0,560 0,550 0,581 0,376 2,150 0,960 16,340 12,600 13,370 21,400 1,056 51,700 6,345 1,120 0,393 2,296 0,976 17,400 13,090 14,280 23,010 1,130 55,250 6,850 1,175 -4,30 -6,36 -1,64 -6,09 -3,74 -6,37 -7,00 -6,55 -6,43 -7,37 -4,68 -48,21 -0,38 -20,91 -8,52 -7,40 -18,12 -22,61 -18,16 9,86 -14,73 -44,11 0,357 2,116 0,944 16,100 12,171 13,530 21,387 1,045 52,774 6,397 1,113 0,330 2,090 0,945 15,800 12,010 13,000 20,820 1,033 51,950 6,250 1,090 0,314 2,090 0,932 15,540 11,730 13,000 20,200 1,000 51,500 6,200 1,090 0,379 2,194 0,960 16,490 13,000 13,850 21,800 1,067 54,100 6,580 1,170 454 2107 752 3,06 0,43 7,59 153 0,0271 23.05.16 29 11 24 26,48 0,59 — 35 — 27 21 19 neg. 1,26 — 78 — 831 97 1569 8,09 0,76 0,62 658 0,1000 09.11.15 556 113 1376 6,12 0,58 0,99 492 0,1207 09.11.15 551 77 1046 19,50 2,65 1,85 791 0,2500 09.05.16 800 137 2928 21,38 3,54 2,06 3197 0,4400 18.04.16 186 176 184 7,80 0,59 10,45 320 0,1200 16.05.16 1361 161 8519 29,40 5,03 1,23 2953 0,6500 23.05.16 497 131 838 9,91 2,67 2,03 90 0,1300 07.12.15 32 18 20 neg. -0,04 — 2 0,1000 19.05.08 0,605 0,735 0,093 45,000 — 1,800 0,683 3,600 1,972 65,600 13,240 9,730 0,046 5,560 0,940 1,310 31,810 0,630 0,654 -7,50 0,817 -10,04 0,105 -11,90 49,550 -9,18 — — 1,850 -2,70 0,721 -5,20 4,002 -10,04 — — 65,700 -0,15 14,580 -9,19 10,340 -5,90 0,051 -10,57 5,900 -5,76 0,941 -0,11 1,388 -5,62 35,370 -10,07 0,687 -8,30 -14,00 -27,06 -7,74 -22,89 — -12,69 -11,55 -6,73 -25,05 10,00 -3,67 -18,90 -43,43 -35,05 -10,57 -25,13 -23,42 -18,00 0,618 0,738 0,092 45,560 — 1,732 0,680 3,649 2,110 65,702 13,376 9,668 0,044 5,518 0,933 1,204 32,379 0,621 0,620 0,700 0,099 49,990 — 1,740 0,680 3,762 2,120 65,800 13,500 9,650 0,043 5,590 0,900 1,161 32,500 0,645 0,593 0,670 0,088 44,890 — 1,580 0,657 3,540 1,972 63,250 13,160 9,535 0,043 5,425 0,900 1,161 31,770 0,595 0,638 129 487 301 neg. 0,01 0,780 488 605 446 17,91 0,52 0,099 161 1539 141 0,94 — 49,990 402 20 910 26,96 2,11 — — — — — — 1,835 46 31 53 17,72 0,97 0,684 20 28 19 12,59 0,67 3,780 36685 147004 536399 16,89 1,15 2,250 63 17 35 207,73 1,84 65,850 57 14 938 16,62 1,88 13,730 36793 50382 673896 neg. 0,94 9,775 1510 558 5393 70,46 0,89 0,050 41 664 29 neg. 0,62 5,600 494 198 1093 9,54 0,97 0,940 10 10 9 neg. 0,69 1,340 106 121 146 neg. 0,41 33,490 5606 1133 36681 10,48 0,77 0,645 80 129 80 7,14 0,44 D 0,314 1,862 0,895 13,400 10,550 8,690 14,720 1,000 32,750 3,010 1,090 0,773 3,120 1,580 24,280 17,150 17,820 28,000 1,529 56,600 14,600 3,620 0,425 2,324 1,018 17,765 12,711 15,070 22,783 1,151 53,852 6,086 1,263 0,585 0,670 0,060 40,000 6,638 1,391 0,593 3,330 1,972 36,190 10,930 8,504 0,043 5,425 0,900 1,080 23,130 0,595 0,880 1,307 0,200 59,750 12,525 2,346 0,990 4,500 4,458 67,000 17,660 13,028 0,138 10,450 1,250 2,280 47,180 0,973 0,659 822 1275 Edison r nc ) 0,874 1949 1099 MD Ed. Espresso 1X 0,086 19845 1138 SM Eems ) 49,394 244 1359 m EI Towers 1X 11,038 96 1346 m El.En 1X 1,889 382 1188 m Elica 1X 0,718 359 1613 m Emak 1X 3,998 436096 1575 LC Enel 1X 2,455 75 6048 MC Enervit 1X 65,937 108 1347 m Engineering I.I. 1X 13,684 175717 1525 LC Eni 1X 10,642 3259 1576 MD Erg 1X 0,050 2400 1154 SM Ergycapital ) 6,284 1553 1104 m Esprinet 1X 0,975 49 6025 SM Eukedos 1X 1,383 474 1088 m Eurotech 1X 32,440 5146 1627 LC Exor 1X 0,676 502 1081 m Exprivia 1X E F 4679 1355 m D'Amico 1X 178 1047 m Dada ) 121 1676 Damiani 474 1089 MD Danieli 648 1090 Danieli r nc 387 1018 m Datalogic 1X 1192 1072 MD De' Longhi 1X 2096 1003 m Dea Capital 1X 891 1598 MD Diasorin 1X 2618 1326 m Digital Bros 96 1351 m Dmail Gr. ) 28,50 29,57 60,06 5,14 neg. 27,53 neg. 15,98 14,20 8,91 50,93 977,99 neg. neg. — 18,35 neg. 49,76 13,82 16,63 neg. 12,02 4,30 17,32 neg. 0,60 2,81 1,26 0,23 0,18 2,77 1,83 0,51 1,72 0,57 0,64 2,50 15,32 1,61 — 0,70 0,78 2,62 0,45 0,82 0,38 0,81 0,23 0,45 1,94 0,730 0,808 -9,60 -33,27 0,740 0,721 0,720 0,767 482 901 667 40,90 0,46 0,720 1,290 0,834 4451 1124 m Falck Renew 1X 27,910 46,190 37,559 5645 1012 Ferrari 1X 36,720 38,590 -4,85 -15,02 36,543 33,610 33,010 37,230 8025 1710 62480 24,62-282,07 0,340 0,715 0,465 2031 6066 SM FNM 1X 0,424 0,447 -5,23 -12,18 0,419 0,428 0,390 0,428 54 203 85 9,05 0,52 5,042 10,742 6,210 182387 1111 LC FCA-Fiat Chrysler 1X 5,710 6,300 -9,37 -32,71 5,758 5,400 5,270 5,980 27147 40877 235350 28,08 0,58 2,836 9,665 5,962 128 1335 m Fidia 1X 5,385 5,695 -5,44 -18,69 5,232 5,140 5,000 5,450 61 16 83 9,84 1,62 1,331 6,123 1,741 513 1211 m Fiera Milano 1X 1,526 1,711 -10,81 -35,14 1,513 1,550 1,400 1,564 225 146 220 107,31 1,29 7,519 13,300 12,431 347 1071 m Fila 1X 12,020 12,580 -4,45 10,84 11,997 12,100 11,100 12,480 166 29 346 neg. 2,63 0,261 0,864 0,370 14123 1062 Fincantieri 1X 0,333 0,360 -7,50 -18,03 0,334 0,329 0,318 0,338 594 2511 839 neg. 0,50 4,360 7,870 6,397 12054 1056 LC FinecoBank 1X 5,980 6,625 -9,74 -20,84 6,013 5,680 5,550 6,200 4733 3285 19756 19,10 5,77 0,983 2,230 1,221 19 1077 SM FullSix 1X 1,141 1,232 -7,39 -37,39 1,097 1,090 1,046 1,141 22 17 18 87,02 1,68 G 0,435 1,600 0,547 301 1369 SM Gabetti Prop. S. 1X 2,512 4,500 2,762 37 1332 SM Gasplus 1X 1,355 4,050 1,704 76 1607 m Gefran 1X 10,900 19,210 12,502 85229 1131 LC Generali 1X 2,572 4,390 2,968 3825 1006 MD Geox 1X 0,550 1,291 0,898 793 1622 SM Grandi Viaggi 1X 0,155 1,341 0,190 4445 1253 Gr. Waste Italia ) H 1,901 I 2,676 2,552 16137 1251 MD Hera d 0,480 2,530 1,550 10,920 2,790 0,925 0,195 0,545 -11,94 2,698 -6,23 1,636 -5,26 13,120 -16,77 3,046 -8,40 0,942 -1,81 0,217 -9,93 -42,87 -29,00 -12,56 -34,30 -31,59 -1,42 -74,18 0,474 2,540 1,516 11,176 2,806 0,882 0,189 0,461 2,614 1,564 11,160 2,650 0,873 0,180 0,460 2,530 1,469 10,920 2,650 0,854 0,180 4,21 4,79 — 2,60 — 1,08 — 6,27 3,46 2,65 2,28 2,72 — 1,25 — 4,53 — 2,07 3,90 — — 2,50 6,55 5,10 — — — — — — 0,57 3,68 4,38 1,42 — 5,98 5,17 — 2,72 — — 1,08 3,43 32 327 18 231 102 4829 52 973 226 601 26 1405 4 16 — 771 33 8578 258 287 10 1998 508 33 93 68 304 4 1288 — 110 111 37100 38 821 48613 1453 7 289 21 43 7803 32 0,1500 0,2000 0,0100 0,0500 0,0300 0,0900 0,1650 0,3500 0,4600 0,1000 0,0600 0,2300 — 0,0022 0,0516 0,0440 0,0100 0,1300 0,0140 — 0,0600 0,1500 0,0300 0,0500 — 0,0500 0,0629 — 1,1000 1,2000 0,0098 0,0250 0,1600 0,0300 1,6452 0,8000 1,0000 — 0,1500 — — 0,3500 0,0213 20.06.16 20.06.16 26.05.03 23.05.16 07.05.07 18.05.09 02.05.16 20.06.16 20.06.16 11.06.12 23.05.16 23.05.16 23.05.16 24.07.00 09.05.16 09.05.16 30.05.16 23.05.16 06.06.16 18.04.16 23.05.16 1,358 1,179 0,967 1,396 10,480 2,152 — 31,530 25,290 8,000 1,202 -9,65 10,890 -5,33 6,335 -5,29 1,543 -5,06 0,401 -9,98 1,102 -9,26 8,265 -3,87 — — 1,630 1,10 0,400 -3,75 8,650 -5,20 5,150 -14,56 10,080 -1,44 — — 2,620 -4,20 4,042 -8,96 10,810 -7,49 23,640 -9,09 7,585 -4,42 16,230 -1,54 19,490 -13,75 32 281 74 13 36 18352 77 5939 65 593 35 3853 20 2 — 607 71 56284 150 411 12 2600 3766 88 756 0,0410 0,5000 0,4000 0,0450 0,2500 0,0070 0,1700 0,2500 0,0450 0,0100 0,0430 0,2500 0,1800 0,0413 0,1500 0,2000 0,4500 0,8800 0,1200 0,4000 0,5000 1,676 1,564 22264 1339 MD Iren 1X 2,090 1,262 1351 1301 m Isagro 1X 1,467 0,979 509 1050 m Isagro Az. Svil. sp 2,726 1,561 43 1054 m It Way 1X 10,560 10,474 16664 1148 LC Italcementi 1X 5,500 2,464 221605 1256 SM Italiaonline 1X 320,000309,017 — 1257 Italiaonline rnc 44,650 35,412 55 1152 MD Italmobiliare 1X 31,870 26,667 258 1153 Italmobiliare r nc 8,960 8,094 54 1302 IVS Gr. A 1X 1,086 10,310 6,000 1,465 0,361 1,000 7,945 — 1,648 0,385 8,200 4,400 9,935 — 2,510 3,680 10,000 21,490 7,250 15,980 16,810 9 67 66 7 44 2207 68 1064 5 157 13 535 1213 12 — 625 203 8942 419 52 54 432 8216 90 2287 3410 2166 25 111 116 107 279 — 69 36 1843 1309 1985 — 587 363 890 17972 1822 68 2451 Azioni 1,222 105534 1621 LC A2A 1X 12,228 1759 1512 MD Acea 1X 6,557 20 1094 m Acotel 1X 1,590 215 1566 SM Acsm-Agam 1X 0,403 2012 1005 SM Aedes 1X 1,110 791 1836 m Aeffe 1X 8,351 88 1084 Aeroporto di Bologna 1X 2,836 10 1617 SM Alba 1X 1,680 560 1434 SM Alerion Cleanpwr 1X 0,403 158 1579 SM Ambienthesis 1X 8,510 4998 1049 m Amplifon 1X 5,141 21148 1011 LC Anima Holding 1X 10,172 918 1212 m Ansaldo Sts 1X — — 1528 SM Arena 2,462 3649 1035 m Ascopiave 1X 4,143 6529 1146 m Astaldi 1X 11,202 674 1020 MD ASTM 1X 23,481 18403 1338 LC Atlantia 1X 7,540 8101 1574 MD Autogrill 1X 16,997 12 6135 MC Autostrade M. 1X 18,698 9659 1398 LC Azimut H. 1X 3,310 5,260 3,843 23 1327 m Cad It 1X 3,220 6,100 4,537 584 1066 m Cairo Comm. 1X 0,842 1,479 1,070 338 6021 SM Caleffi 1X 1,721 2,796 2,135 74 1306 Caltagirone 1X 0,791 1,178 0,864 149 1058 MC Caltagirone Ed. ) 4,890 8,985 8,508 10521 1061 LC Campari 1X 1,040 2,500 1,274 301 1527 SM Carraro 1X 5,275 8,800 5,961 5158 1333 MD Cattolica Ass. 1X 10,210 16,920 13,575 85 1580 m Cembre 1X 3,620 7,155 4,264 973 1067 m Cementir Hldg. 1X 2,500 4,730 2,887 70 1329 m Cent. Latte To 1X 4,010 7,920 7,472 3442 1053 Cerved Inf. 1X 0,016 0,058 0,020 3161 1042 SM Chl 1X 0,170 0,367 0,189 339 6023 SM Cia 1X 0,207 0,257 — — 1087 Ciccolella 0,740 1,137 1,038 5796 1070 MD Cir 1X 0,331 1,368 0,400 813 1317 SM Class 1X 5,170 8,920 6,408 43346 1475 LC CNH Industrial 1X 0,310 0,537 0,383 7258 1073 MD Cofide 1X Coima Res 1X 7,540 9,500 8,624 420 0,197 0,376 0,255 185 6038 SM Conafi Prestitò 1X 4,940 8,385 6,211 1812 1100 MD Credem 1X 0,425 1,362 0,532 57066 1454 MD C. Valtellinese 1X 0,751 1,940 1,083 351 1570 SM Csp Int. 1X 0,230 2,830 0,389 10345 1312 CTI Biopharma ) 3,77 4,92 — 3,10 — — 2,20 — 2,83 — 0,53 5,73 1,81 — 5,99 5,43 4,45 4,04 1,68 2,56 8,77 0,858 0,878 0,700 1,102 4,570 2,000 91,050 17,100 13,900 6,000 Z Pr. Chiusura (3) Var.% Vwap Apert. ¤ ¤ Var.% annua ¤ (6) (¤) Min.¤ Max¤ 24.06 23.06 (4) (5) 24.06 24.06 24.06 24.06 1,367 14,290 15,900 1,728 3,240 2,800 10,980 3,232 3,388 0,615 8,890 9,865 10,830 — 2,638 10,880 13,423 25,740 9,415 19,270 29,580 C 1,29 1,42 1,73 0,69 0,43 0,81 1,74 — 0,66 0,74 3,69 1,64 3,03 — 1,41 0,57 0,57 2,64 3,26 0,57 3,42 Data stacco Media Media 2015-2016 (1) 30 gg 30 gg Min ¤ Max ¤ prezzo quant. 0,791 8,830 5,700 1,050 0,310 0,920 4,942 2,150 1,480 0,348 4,824 3,800 8,150 — 1,750 3,476 8,815 18,930 6,035 14,940 15,090 B 46,71 12,38 neg. 9,31 22,33 70,25 40,13 — neg. neg. 39,37 10,31 21,29 — 13,65 4,49 8,23 21,07 28,40 7,33 9,91 Div. lordo ¤ (2) 09.05.16 09.05.16 19.05.14 23.05.16 21.05.12 23.05.16 05.05.08 23.05.16 16.05.16 23.05.16 02.05.16 09.05.16 23.05.16 24.05.01 23.05.16 10.05.10 25.04.16 02.05.16 06.05.13 16.05.16 23.05.16 06.06.16 14.04.14 21.05.12 18.05.15 23.05.16 23.05.16 06.06.16 20.06.16 23.05.16 25.05.15 23.05.16 23.05.16 09.05.16 20.06.16 25.04.16 6,08 216 0,0450 09.05.16 1,26 7087 0,4600 23.05.16 3,34 182 0,0140 29.06.15 — 7398 0,0900 18.04.11 7,65 27 0,4000 16.05.16 — 109 0,2000 07.05.12 0,75 416 0,0900 23.05.16 — 566 — 4,24 3649 0,2550 18.04.16 — 12 — 0,485 84 109 51 neg. 1,77 — 27 0,0700 15.05.06 2,614 9 3 7 16,00 0,51 3,94 114 0,1000 23.05.16 1,564 21 12 18 neg. 0,35 — 22 0,1500 30.04.12 11,540 31886 34411 384451 8,59 0,74 6,44 17433 0,7200 23.05.16 2,852 627 452 1268 72,66 1,96 2,14 727 0,0600 23.05.16 0,925 83 130 115 neg. 0,61 — 42 0,0300 07.04.08 0,200 76 271 51 neg. 0,59 — 11 0,0100 02.06.14 2,352 2,428 -3,13 -4,54 2,333 2,230 2,200 2,366 1448 2440 5692 19,30 1,47 3,86 3474 0,0900 20.06.16 0,615 1,006 0,777 9666 1036 MD Imm. Grande Dis. 1X 0,701 0,743 -5,65 -21,38 0,702 0,686 0,683 0,713 515 1729 1214 34,360 59,150 54,617 1420 1515 m Ima 1X 51,550 52,850 -2,46 5,58 50,561 48,000 45,650 52,000 1398 130 6569 0,318 0,740 0,404 955 1001 SM Immsi 1X 0,404 0,418 -3,47 -15,26 0,392 0,380 0,370 0,404 116 224 88 0,160 0,185 -13,70 -44,17 0,167 0,178 0,160 0,178 14 28 5 0,160 0,576 0,204 142 6031 MC Industria e Inn. ) 0,204 0,207 -1,74 -37,04 0,197 0,185 0,185 0,207 37 93 18 0,185 0,392 0,218 619 1269 SM Intek Group 1X 0,409 0,424 -3,58 -18,46 0,391 0,390 0,385 0,411 23 41 16 0,385 0,637 0,425 683 1270 Intek Group r nc 10,300 15,950 14,137 3828 1554 m Interpump 1X 14,110 14,750 -4,34 -1,80 14,053 13,370 13,130 14,190 1005 367 5151 1,681 3,654 2,1831445553 1186 LC Intesa Sanpaolo 1X 1,740 2,258 -22,94 -42,10 1,797 1,722 1,681 1,876 114705 7117151278804 1,675 2,120 -20,99 -39,14 1,724 1,780 1,675 1,801 13128 46322 79834 1,675 3,150 2,069 95670 1187 Intesa Sanp. r nc 0,130 0,619 0,140 268 1361 SM Inv. e Sviluppo ) 0,130 0,141 -7,80 -52,29 0,133 0,135 0,130 0,135 9 24 3 3,720 5,180 4,223 5419 1069 Inwit 1X 3,858 4,126 -6,50 -22,58 3,891 3,750 3,742 3,960 1378 851 3310 40 1555 m Irce 1X 1,677 1,677 — -23,34 1,635 1,620 1,582 1,677 17 16 26 1,582 2,350 1,715 12,51 28,39 neg. neg. 12,62 25,06 13,01 11,02 10,57 neg. 37,09 15,59 0,56 12,48 0,50 -0,50 0,17 0,35 2,48 0,63 0,61 0,94 1,62 0,35 5,70 2,77 3,83 — — — 1,35 7,79 8,76 — 2,43 1,84 571 1985 133 4 68 20 1530 28494 1607 1 2334 46 0,0400 1,4000 0,0150 — 0,0110 0,0724 0,1900 0,1400 0,1510 0,0362 0,0945 0,0300 23.05.16 23.05.16 23.05.16 09.05.11 09.05.11 23.05.16 23.05.16 23.05.16 18.06.01 23.05.16 23.05.16 J 0,216 0,349 0,258 6228 1116 SM Juventus FC 0,253 0,259 -2,24 -7,98 0,243 0,240 0,216 0,258 0,366 1,028 0,481 0,427 0,473 -9,69 -37,22 0,424 0,440 0,409 0,440 K L 761 1358 SM K.R.Energy 1X 7,920 18,260 11,841 534 1524 m 0,370 1,357 0,505 622 1430 m 0,380 0,930 0,441 620 1594 SM 7,230 13,940 10,149 26254 1259 LC 43,150 67,800 47,438 10178 1344 LC 0,374 0,933 0,621 408 1503 SM M N 0,166 3,246 19,730 11,850 1,749 4,930 10,150 0,194 7,300 1,748 0,480 2,340 19,000 1,190 7,335 0,398 2,643 8,990 V 7,880 6,605 9,480 5,445 2,804 14 — 0,159 1020 1245 SM M & C 1X 2,483 6345 1821 MD Maire Tecnimont 1X 17,535 951 1019 m Marr 1X 7,155 380 1060 m M.Zanetti Beverage 1X 1,330 249 1052 Mediacontech ) 3,835 46084 1543 LC Mediaset 1X 6,498 41249 1173 LC Mediobanca 0,098 77 1706 MC Meridie 1X 4,413 14 1039 MC Mid Industry Cap (1)> 1,416 107 1178 SM Mittel 1X 0,333 12302 1010 SM MolMed 1X 2,244 4492 1004 m Moleskine 1X 15,020 7738 1037 LC Moncler 1X 1,020 1835 1014 MD Mondadori 1X 4,051 2314 1046 m Mondo TV 1X 0,192 193 1095 SM Monrif 1X 0,566 606631 1500 LC Monte Paschi Si 1X 7,800 231 1451 m MutuiOnline 1X 0,157 2,150 16,620 7,350 1,238 3,252 5,310 — — 1,412 0,344 2,166 14,400 0,965 3,386 0,164 0,454 7,745 0,162 -3,16 2,364 -9,05 17,470 -4,87 7,395 -0,61 1,301 -4,84 3,926 -17,17 6,740 -21,22 — — — — 1,380 2,32 0,359 -4,24 2,300 -5,83 15,840 -9,09 1,039 -7,12 3,820 -11,36 0,185 -11,11 0,544 -16,43 8,105 -4,44 12,10 -12,45 -12,45 -25,65 50,55 -13,18 -38,84 — — -16,96 -4,36 22,37 12,73 -7,51 -42,33 -36,68 -63,04 -7,14 0,154 2,193 16,531 6,990 1,219 3,341 5,440 — — 1,301 0,351 2,081 14,605 0,960 3,451 0,167 0,458 7,425 0,158 2,200 16,220 7,000 1,180 3,340 5,150 — — 1,284 0,330 1,925 14,510 0,970 3,204 0,170 0,400 7,600 0,146 2,100 16,100 6,750 1,180 3,238 5,150 — — 1,260 0,330 1,900 14,150 0,936 3,200 0,163 0,390 7,000 0,158 35 186 29 neg. 0,98 — 73 0,6200 2,240 731 833 1826 15,24 5,37 2,14 670 0,0470 16,750 667 98 1613 18,93 4,05 3,99 1100 0,6600 7,350 190 51 358 20,86 0,82 1,29 240 0,0900 1,248 35 28 34 51,55 18,71 — 22 0,6000 3,442 8716 13381 44701 986,58 1,72 0,60 3946 0,0200 5,670 12455 15358 83543 8,03 0,54 4,60 4738 0,2500 — — — — — — — — — — — — — — — — — 0,5000 1,440 48 52 67 neg. 0,40 — 114 0,1000 0,366 1060 5826 2046 neg. 4,63 — 148 — 2,198 572 579 1205 16,29 4,03 2,26 442 0,0470 14,970 5912 2193 32028 21,76 6,69 0,96 3653 0,1400 0,985 148 194 186 39,44 0,95 — 251 0,1700 3,628 861 439 1514 29,52 2,33 1,16 91 0,0400 0,170 23 37 6 6,79 1,32 — 25 0,0240 0,486 16559 134034 61439 3,46 0,14 — 1344 0,0245 7,850 73 19 138 13,31 5,60 2,02 293 0,1500 169 1236 m Nice 1X 14 6027 MC Noemalife ) 25 6136 Nova Re ) 2,200 2,202 -0,09 -12,33 2,173 2,104 2,056 2,200 7,100 7,360 -3,53 7,37 7,078 7,020 6,900 7,260 — — — — — — — — — — — — — — — — 6,875 7,000 -1,79 -7,22 6,772 6,880 6,350 6,970 5,315 5,540 -4,06 -20,20 5,171 5,000 4,804 5,315 247 1013 m Panariagroup I.C. 1X 2,430 2,700 -10,00 8973 1110 MD Parmalat 1X 2,336 2,324 0,52 5722 1180 MD Piaggio 1X 1,619 1,736 -6,74 2512 6029 SM Pierrel ) 0,243 0,285 -14,60 281 1206 SM Pininfarina 1X 1,900 2,104 -9,70 141 6045 SM Piquadro ) 1,090 1,138 -4,22 15 1567 m Poligrafica S.F. 1X 4,600 4,878 -5,70 140 1213 SM Poligr. Ed. 1X 0,160 0,179 -10,69 66425 1009 LC Poste Italiane 1X 6,170 6,700 -7,91 27833 1151 SM Prelios 1X 0,073 0,082 -10,98 12105 1465 SM Premuda 1X 0,052 0,058 -9,57 218 1558 m Prima Ind. 1X 12,390 13,100 -5,42 9054 1353 LC Prysmian 1X 18,950 21,660 -12,51 9,609 73 1590 m Sabaf 1X 11,170 395 1481 m Saes G. 1X 8,654 142 1505 m Saes G. r nc 6,750 815 1091 MD Safilo Group 1X 0,371 788359 1247 LC Saipem 1X 5,954 — 1248 Saipem r 3,117 27919 1075 LC Salini Impregilo 1X 7,598 8 1076 Salini Impregilo r nc 19,479 5504 1057 LC S. Ferragamo 1X 1,584 95259 1222 MD Saras 1X 13,143 54 1008 MC Save 1X 3,632 78 6037 m Servizi Italia 1X 14,265 40 1068 m Sesa 8,430 1591 1123 MD Sias 1X 0,022 1854 6044 SM Sintesi ) 0,750 1162 1297 SM Snai 1X 5,066 160491 1115 LC Snam 1X 1,553 5004 1276 m Sogefi ) 8,105 120 1618 MD Sol 1X 0,522 680 1032 SM Sole 24 Ore sp 9,763 101 Space2 1X 0,207 3711 1283 SM Stefanel 1X — — 1550 Stefanel r nc 5,188 39384 1596 LC STMicroelectr. 1X 3,140 134262 1287 2,6741112661 1082 6,725 21 1083 3,059 36165 1352 1,687 113602 1243 Y LC UBI Banca 1X LC Unicredit 1X Unicredit r nc LC Unipol 1X LC UnipolSai 1X 51 6032 MC Valsoia 1X 111 1308 MC Vianini I. 1X 308 1310 m Vittoria 1X -29,49 -2,62 -31,14 -54,57 -48,10 -21,34 -18,48 -35,70 -13,06 -73,02 -72,29 -17,18 -5,62 2,479 2,333 1,608 0,250 1,940 1,068 4,703 0,163 6,183 0,074 0,052 12,225 19,170 2,480 2,314 1,577 0,231 2,050 1,080 4,730 0,160 5,800 0,072 0,055 12,400 19,000 2,380 2,222 1,547 0,231 1,800 1,010 4,600 0,152 5,705 0,071 0,050 11,760 18,550 12 12 — 14 16,56 1,23 3,24 14 67,92 2,83 — — — — — 10.08.09 02.05.16 23.05.16 16.05.16 22.04.02 23.05.16 23.11.15 01.06.15 28.02.11 18.04.16 23.05.16 23.05.11 23.05.16 22.05.06 23.05.11 02.05.16 252 0,0703 30.05.16 59 — — 0,0200 04.06.07 — — — — — — — 0,0440 10.05.04 16 2 16 20,63 1,40 — 93 — 1872 1116 5769 13,55 1,42 2,90 1174 0,1500 06.06.16 0,71 1,44 1,44 -0,68 5,95 1,45 5,73 0,71 0,84 1,59 0,36 0,99 3,25 — 112 0,0300 11.05.09 0,73 4329 0,0170 23.05.16 3,11 581 0,0500 18.04.16 — 12 — — 59 0,3400 23.05.05 3,75 53 0,0400 03.08.15 — 41 0,3615 08.05.00 — 22 0,2634 21.05.07 5,50 8075 0,3400 20.06.16 — 85 2,0600 14.04.08 — 10 0,0300 20.06.11 2,05 128 0,2500 09.05.16 2,19 4155 0,4200 18.04.16 257 83 304 25,76 6,30 4 — 1 18,10 1,44 1849 5241 3920 neg. 3,90 3614 809 20810 27,05 6,18 69 188 56 11,40 0,73 603 18 2116 19,40 3,73 196 812 476 28,18 0,73 25 65 10 neg. 0,13 26 221 18 neg. 0,57 187 880 346 neg. -1,52 13 12 7 neg. 2,71 3,88 1003 0,1432 23.05.16 4,60 59 0,1000 23.05.16 — 390 0,1100 19.05.08 2,33 5378 0,6000 18.04.16 1,76 112 0,0052 09.05.16 0,85 1101 1,0000 09.05.16 — 96 — — 13 0,0300 19.05.08 — 147 0,1030 19.02.06 — 156 — — 6 — 19,17 29,69 48,93 neg. neg. 13,53 556,80 neg. 14,63 neg. neg. 21,30 19,41 9,200 11,000 8,220 6,660 0,362 — 2,568 6,810 18,610 1,543 12,900 3,538 14,170 7,810 0,020 0,647 4,804 1,325 8,690 0,497 9,750 0,166 — 5,090 9,500 -3,16 11,780 -6,62 8,790 -6,48 7,045 -5,46 0,405 -10,53 5,700 — 2,922 -12,11 — — 20,080 -7,32 1,673 -7,77 13,380 -3,59 3,636 -2,70 14,310 -0,98 8,295 -5,85 0,021 -6,10 0,702 -7,84 5,160 -6,90 1,435 -7,67 8,690 — 0,517 -3,85 9,750 — 0,180 -7,98 — — 5,430 -6,26 -17,59 -14,98 -17,27 -38,48 -61,45 — -34,45 -27,76 -13,64 -13,65 -1,65 -9,09 -8,06 -20,72 -42,34 -30,42 0,69 -39,09 3,12 -23,50 -1,87 -29,09 — -19,08 9,411 11,016 8,256 6,655 0,365 — 2,616 6,870 18,915 1,536 12,753 3,492 13,867 7,761 0,020 0,623 4,882 1,303 8,468 0,488 9,710 0,169 — 5,100 9,185 10,930 8,050 6,430 0,350 — 2,600 6,960 18,620 1,460 12,550 3,560 13,750 7,500 0,020 0,679 4,900 1,263 8,380 0,498 9,670 0,160 — 4,920 8,900 10,600 7,800 6,410 0,342 — 2,568 6,800 18,160 1,429 12,000 3,410 13,720 7,295 0,020 0,573 4,702 1,251 8,120 0,470 9,650 0,160 — 4,800 9,630 70 23 220 11,330 431 92 1015 8,360 122 30 251 6,790 307 71 471 0,380 9461 114264 41724 — — — — 2,680 1757 2255 5901 7,000 17 3 23 19,600 4027 1163 21997 1,585 1938 5585 8580 13,100 85 16 200 3,574 65 49 170 14,230 42 5 67 7,975 999 322 2502 0,020 12 390 8 0,679 151 252 157 5,035 16888 47611 232422 1,330 300 394 514 8,690 60 10 88 0,500 90 129 63 9,750 7 20 199 0,175 54 157 26 — — — — 5,230 6795 8558 43648 3,428 0,500 3,710 0,690 0,554 12,440 4,524 0,760 0,494 0,042 50,100 13,600 1,239 7,070 3,556 -3,60 0,525 -4,78 3,912 -5,16 0,828 -16,62 0,652 -15,11 13,100 -5,04 4,864 -6,99 0,818 -7,03 0,515 -4,08 0,046 -8,46 54,350 -7,82 14,370 -5,36 1,324 -6,42 7,400 -4,46 -0,07 22,07 13,92 -40,09 -40,72 12,10 -3,28 -51,62 -26,83 -26,78 -31,04 -10,06 -34,80 -11,68 3,382 0,495 3,703 0,707 0,561 12,336 4,617 0,766 0,473 0,042 50,643 13,348 1,175 7,228 3,318 0,524 3,606 0,705 0,570 11,740 4,620 0,780 0,460 0,040 49,000 13,070 1,100 7,400 3,300 0,479 3,500 0,671 0,535 11,520 4,524 0,734 0,441 0,040 49,000 13,060 1,100 6,855 3,470 359 269 908 19,81 1,37 1,80 500 0,0610 30.05.16 0,524 8 9 4 neg. 39,74 — 21 1,1694 05.05.03 3,780 905 684 2531 26,77 17,29 — 741 — 0,735 32675 393029 277986 neg. 0,78 — 9548 0,0200 22.04.13 0,585 10215 111103 62319 neg. 0,62 4,90 3384 0,0275 20.06.16 12,770 7240 6511 80324 neg. 1,35 3,35 14564 0,4133 23.05.16 4,758 10828 20901 96485 15,58 2,79 4,33 9280 0,2000 20.06.16 0,793 109 157 121 14,79 0,52 3,26 29 0,0250 23.05.16 0,498 71 137 65 7,30 0,93 5,29 51 0,0250 23.05.16 0,044 286 7641 322 neg. -1,09 — 132 — 52,650 1892 159 8050 18,07 1,94 3,95 1676 2,0000 23.05.16 13,600 21 1 14 29,23 2,25 3,18 248 0,4240 09.05.16 1,270 588 791 930 neg. 0,34 — 194 0,0700 06.07.15 7,400 94 28 202 24,22 2,80 3,46 94 0,2500 16.05.16 2,584 2,076 6,680 2,446 1,468 3,258 -20,69 2,724 -23,79 6,545 2,06 3,004 -18,58 1,640 -10,49 -56,89 -57,80 -21,36 -47,64 -37,91 2,693 2,178 6,423 2,503 1,471 2,480 2,104 6,300 2,460 1,395 2,420 2,052 6,015 2,360 1,362 12,06 27,54 20,64 neg. neg. — 21,32 55,99 18,48 6,53 24,15 8,73 9,95 10,99 neg. neg. 13,80 140,66 23,68 neg. 980,74 neg. — 48,64 0,98 1,92 1,44 0,42 1,06 — 1,16 3,04 5,66 1,65 3,34 0,91 1,39 1,00 2,86 0,86 2,25 0,91 1,73 0,75 0,98 6,74 — 1,09 5,10 3,45 4,80 — — — 1,53 3,78 2,43 11,07 4,30 4,30 3,25 4,12 — — 5,12 — 1,42 — — — — 4,33 109 162 61 417 3692 — 1288 11 3193 1461 706 111 217 1766 1 73 17089 155 768 21 299 14 — 4646 0,4800 0,3800 0,3966 0,0850 0,6800 0,0500 0,0400 0,2600 0,4600 0,1700 0,5481 0,1500 0,4500 0,3200 0,0078 0,0387 0,2500 0,1300 0,1200 0,0980 — 0,0400 0,0750 0,0550 2,890 15693 29253 78754 20,79 0,24 4,09 2428 0,1100 2,316 58845 263605 573916 7,94 0,27 5,51 13453 0,1200 6,700 58 13 81 23,43 0,79 1,87 16 0,1200 2,610 8553 12715 31815 6,61 0,33 7,19 1796 0,1800 1,531 11726 31020 45624 5,85 0,66 10,20 4162 0,1500 18,000 18,400 -2,17 -18,06 17,178 16,250 16,050 18,100 1,190 1,194 -0,34 -1,26 1,182 1,185 1,160 1,195 8,675 9,380 -7,52 -11,17 8,840 8,270 8,260 9,015 6,180 5,564 194 1239 m Zignago Vetro 1X 0,065 0,023 41886 1314 SM Zucchi 1X 0,210 0,152 341 1340 Zucchi r nc 6 2 — 2,692 106 73 182 2,350 745 4910 11457 1,650 1042 1652 2656 0,272 140 467 117 2,062 96 68 132 1,120 33 24 26 4,730 2 — — 0,172 17 35 6 6,360 10917 11201 69248 0,076 348 5993 442 0,055 78 824 43 12,490 115 26 323 19,780 8239 2907 55717 15,510 36,780 24,045 6115 1284 LC Yoox Net-A-Porter ) 21,680 24,010 -9,70 -38,57 21,253 19,010 19,000 22,020 4,882 0,008 0,111 — 11,400 483 58 640 7,66 1,73 2,53 343 0,2200 29.06.15 0,450 147 396 160 neg. 0,64 — 45 0,0550 23.05.11 0,474 36 141 64 5,28 1,42 — 31 — 9,145 9597 7829 69882 10,60 1,21 — 5161 0,4100 23.05.11 46,500 12485 2533 115315 27,39 4,07 1,95 22028 0,8900 23.05.16 0,530 86 113 57 neg. 1,17 — 9 0,0500 29.04.02 14,327 29,544 17,708 1,050 1,350 1,197 7,135 10,300 8,691 Z neg. 0,57 10,500 0,370 0,435 8,025 43,150 0,485 2,508 3,750 3,397 1304 6022 MC Tamburi Inv. 1X 0,329 0,600 0,539 330 1031 Tas 1X Technogym 3,500 4,298 3,921 5312 0,001 1,316 0,8241185412 1193 LC Telecom Italia 1X 0,535 1,122 0,669 320424 1260 Telecom It. r nc 8,530 15,340 12,149 42833 1194 LC Tenaris 1X 3,536 5,120 4,884 74775 1360 LC Terna 1X 0,734 2,040 0,946 669 6049 m TerniEnergia 1X 0,441 0,815 0,518 809 1038 m Tesmec 1X 0,037 0,074 0,049 48071 1553 SM Tiscali 1X 49,000 98,000 54,318 721 1331 MD Tod's 1X 12,320 17,550 14,356 9 1837 Toscana Aeroporti 1X 1,025 3,544 1,387 6701 1511 MD Trevi ) 6,605 9,482 7,366 73 1063 m Txt e-solutions 1X U 38 245 0,0120 04.11.02 10,500 0,374 0,435 8,025 44,510 0,510 R 2,420 2,052 6,015 2,360 1,362 89 — 11,074 0,403 0,453 8,926 45,529 0,509 1,240 4,048 2,948 2,220 2,540 2,328 1,547 3,178 1,729 0,231 1,069 0,296 1,310 6,290 2,157 0,944 1,950 1,136 4,360 7,990 4,972 0,152 0,395 0,186 4,982 7,265 6,766 0,071 0,532 0,082 0,050 0,293 0,067 8,550 20,290 12,758 14,150 22,450 21,390 T 57 577 106,50 5,48 4,05 1606 0,0550 22.06.15 2,13 29 0,0250 16.05.16 32,09 13 0,3000 16.05.16 — 11 0,1300 02.02.09 — 3667 0,0900 18.05.15 — 252 0,0070 21.05.07 — — 0,0015 19.05.08 1,23 723 0,4000 09.05.16 1,91 409 0,4780 09.05.16 — 304 0,1200 29.06.15 -14,92 -45,81 -11,73 -30,72 -25,01 -23,93 0,439 0,155 252 1529 SM Olidata 1X 7,500 7,060 44 Openjobmetis 1X 6,745 5,810 8142 1065 OVS 1X S 380 2374 Data stacco 11,890 -6,98 0,458 -6,01 0,475 -1,05 10,180 -11,94 46,860 -3,33 0,556 -5,04 0,115 6,350 3,932 8,775 13,620 5,760 14,180 4,852 10,790 6,285 15,220 0,283 1,618 3,900 11,041 2,564 4,560 6,800 10,770 18,100 32,550 0,785 2,546 10,800 13,780 3,102 5,510 12,190 17,370 7,295 11,090 0,017 0,080 0,520 1,820 3,874 5,575 1,251 3,368 6,570 8,915 0,440 0,935 9,210 10,090 0,140 0,380 145,000 146,000 4,480 9,600 2121 4785 6504 14,68 0,95 40 42 49 14,49 0,45 24 26 25 11,56 0,36 11 11 14 432,18 1,08 2844 5147 54035 neg. 1,22 182 86 189 neg. 0,73 — — — — — 124 9 281 180,59 0,68 203 31 768 138,68 0,52 11 1 11 neg. 1,21 Div. lordo ¤ (2) 11,060 0,430 0,470 8,965 45,300 0,528 3,400 2,234 8,000 7,334 1,250 0,282 P p/mez. Capit. p/u propri Div/p in mln (7) (8) ¤ (9) La Doria 1X Landi Renzo 1X Lazio Leonardo-Finmecc. 1X Luxottica 1X LVenture Group 1X 1,903 4,404 0,266 O Contr. N.ro Quant. tot. in Cont. (mlg) ¤(mlg) 42 23 323 5 12 97 80 15,00 3,36 1,75 14 72,94 0,33 1,69 857 8,43 0,86 2,26 7078 1452 30862 171,09 1,40 5,510 5,710 -3,50 -10,71 5,370 5,230 5,220 5,680 0,019 0,020 -6,93 -54,94 0,019 0,019 0,018 0,019 — 0,141 — — — — — — 161 46 77 3333 — — 08.05.06 08.05.06 20.06.16 23.05.16 18.04.16 18.04.16 23.05.16 23.05.16 180 0,5500 02.05.16 36 0,0200 23.05.16 596 0,2000 02.05.16 — 1887 249 16,27 3,25 4,38 62 neg. -0,18 — — — — — 23.05.16 02.05.16 02.05.16 12.05.08 20.05.13 18.05.15 23.05.16 23.05.16 23.05.16 23.05.16 02.05.16 25.04.16 14.09.15 23.05.16 18.03.93 24.07.00 23.05.16 29.04.13 23.05.16 04.05.09 — 473 0,2350 09.05.16 7 0,2500 24.05.04 — 0,0300 19.05.08 Elaborazione a cura de Il Sole 24 Ore su dati forniti da BIt Market Services WARRANT CONVERTIBILI Prz 2015-2016 Min ¤ Max ¤ 0,027 — — Z Azioni 0,079 1957 Aedes 20 0,150 1363 Caleffi 20 0,031 1366 Ergycapital 16 0,074 0,761 6030 Noema L.17 (A) 0,551 0,290 Prz Prz Contr vwap ¤ vwap ¤ chi. ¤ Min ¤ Max ¤ 24.06 23.06 (1) 24.06 24.06 0,031 0,037 0,036 0,030 0,036 — 0,128 0,127 — 0,001 0,001 — 0,571 0,571 — — — — — Quant. tot.in totali mlg¤ 58700 — — Prz Data Scad. 2 07.07.20 — 30.06.20 — 15.12.16 Val. Date eserc. di Delta teorico ¤ (4) (WxA) (2) ¤(3) God. Titolo 30-06 26-06 0,690 1,350 0,600 Rap. 3 1 1 — — — 31.10.17 6,930 1 0,979 1098 Space2 0,551 0,641 0,641 0,551 0,551 — — .. 9,500 — 0,715 1364 Tamburi 20 0,356 0,397 0,388 0,340 0,381 50205 18 30.06.20 3,750 1 0,38 0,020 0,58 0,302 — — 0,66 1,644 — — 0,35 0,246 P.Vwap Pr.Chi. Rend. 24.06 24.06 Eff.ld Pr./Sc. Qt ¤ Agronomia 14-19 8% (*) — — Bomi 6% 15-20 — — 5,70 85,48 30-06 CdR Advance 14-19 6,5% (*) — — 4,95 64,10 — 20-05 Chl 14-18 6% 99,50 99,50 — 2589,19 10 30-06 Digitouch 15-20 6% (*) — — 5,20 56,53 — 30-11 Energy Lab 14-19 7% (*) — — 6,95 82,03 — 31-12 Enertronica 14-16 7,5% (*) — — 9,84 30,10 — 31-12 Eukedos 12-16 3% — 95,70 14,03 42,38 3 11-09 Frendy Energy 13-18 (*) — — 0,76 29,11 — 05-12 Mod.Brambrilla 14-19 7%(*) — — 5,99 -22,74 — 25-07 Piteco 4,5% 15-20 — 104,20 3,38 6,79 4 11-10 Sias 05-17 2,625% 101,50 102,00 0,62 29,11 69 01-01 TE Wind 13-18 6% (*) 93,01 93,00 9,52 435,71 6 (1) % (mlg) 17,69 2326,83 — — (*) Titoli quotati al mercato AIM. Fonte: Thomson Reuters Titoli trattati: 2.942.711.013 Controvalore Euro: 6.441.144.548 FTSE ITALIA MIB STORICO E SCAMBI Indice Ftse Mib Storico Scambi 01/01/75=1000 Milioni di euro 25/05 24/06 Contratti Totali: 756.041 16450 Dati Aggregati: Titoli Quotati 268 In rialzo 4 In ribasso 235 Invariati 5 Non rilevati 24 15800 5000 15150 3000 7000 14500 Var Var % Indice 24.06 % annua FTSE MIB STORICO 2.1.75 = 1000 Generale 14560,31 -8,64 -22,10 Settoriali 14908,12 -9,21 -9,03 Energia Materiali di Base 33631,50 -5,02 12,38 12859,03 -6,87 -8,44 Chimico Risorse di Base 33417,10 -5,02 13,15 27369,80 -8,12 -10,92 Industriali Costruzioni/Mater. 30668,46 -5,21 -12,43 Prodotti/Serv.Ind. 27416,44 -8,52 -10,69 Beni di Consumo 69474,55 -5,65 -19,04 Auto/Componenti 79906,12 -6,93 -22,75 Prodotti Alimentari 51918,44 -3,28 0,04 Beni Person./Fam. 59088,16 -5,15 -19,89 102148,06 -5,50 4,86 Salute 20282,84 -10,54 -20,41 Servizi Commercio 94959,63 -8,13 -31,13 Media 11542,53 -13,60 -14,48 Turismo/TempoLib. 26112,16 -4,33 -16,37 Telecomunicazioni 12587,98 -15,33 -39,28 21805,77 -8,58 -6,23 Utilities 9418,56 -18,92 -44,95 Finanziari Banche 7464,57 -22,08 -51,49 Assicurazioni 11659,49 -14,95 -32,79 Servizi Finanziari 63129,87 -10,88 -28,05 23372,07 -6,29 -17,95 Tecnologici 1000 ALTRI INDICI FTSE It. Micro Cap NaN NaN NaN FTSE It. Small Cap 16023,97 -5,33 -17,14 Caboto Bca Intesa 2167,51 -6,11 -11,34 Sole 24Ore 1103,22 -11,78 -29,47 Comit Glob.R 936,55 -10,66 -22,76 Comit Gl.+R 906,73 -10,59 -22,64 Comit Gl.R 10/40 59,62 -10,83 -23,16 Comit Per. R 3654,35 -10,65 -20,40 Comit Per.+R 3564,75 -10,59 -20,30 Comit Per.R 10/40 77,86 -10,83 -21,49 Comit NM R 53,24 -4,93 -10,91 Comit S.Cap R 80,36 -5,08 -16,99 Comit (1972=100) Bancario 464,74 -16,68 -47,18 Finanziario 448,29 -7,73 -25,15 Assicurativo 3271,71 -11,20 -29,62 Comunicazioni 1323,99 -7,61 -13,47 Immobiliare 101,04 -8,27 -25,31 Industriale 582,32 -5,98 -11,45 Trasp.-Tempo lib. 2167,51 -6,11 -11,34 Mediobanca (2006=100) Total Return 72,15 -10,01 -23,75 Assicurazioni 39,27 -11,91 -32,70 Banche 17,44 -17,23 -48,84 Industriale 73,82 -7,05 -12,50 30 maggiori 43,35 -10,56 -27,46 70 medie Minori Az. senza voto Star 88,76 -6,98 -18,62 26,63 -6,27 -17,38 72,15 -12,87 -32,71 142,20 -5,26 -8,93 INDICI ORA PER ORA FTSE MIB Apertura 17946,23 10:30 16851,05 11:30 16225,59 12:30 16297,41 13:30 16187,44 14:30 16083,19 15:30 15998,08 16:30 15972,60 17:30 15982,78 18:30 15807,24 11:00 15911,38 12:00 15989,51 13:00 16215,65 14:00 16149,38 15:00 16038,39 16:00 15991,08 17:00 16124,76 18:00 15928,56 Massimo 17946,23 Minimo 15723,81 MID Cap 30509,68 30535,22 29116,16 29367,05 29245,08 29150,75 29092,72 29039,61 29099,02 29021,62 30325,43 29179,97 29279,20 29223,90 29091,83 29076,53 29143,74 29066,81 30609,70 28837,51 All Share 19558,18 18531,86 17816,17 17890,24 17790,56 17681,19 17608,34 17557,20 17593,74 17441,67 17604,05 17585,95 17816,49 17755,89 17642,17 17583,15 17727,43 17527,66 19558,18 17324,78 AIM ITALIA Pr. Chiusura ¤ Var. Attuale Prec. Var.% Anno% Azioni Abitare In Agronomia Ambromobiliare Assiteca Axelero Bio On Biodue Blue Financial Blue Note Bomi Italia Bridge M. Caleido Capital Progress CdR Advance Clabo Cover 50 Digital Magics Digitouch Ecosuntek Elettra Invest Energica Motor Energy Lab Enertronica Expert System Fintel Energia r First Capital Frendy Energy Gala Gambero Rosso Giglio Giorgio Fedon Glenalta Food Go Internet Green Power Gr H-Farm Ikf Imvest Ind Stars It2 wr Ind Stars Italy2 Iniziat. Bresciane Innovatec It Wine Brands Italia Independent KI Group Leone Film Gr Lucisano Med Gr Luve Mailup Spa Masi A. Mc-Link Methorios Mobyt Modell. Branbilla Mondo TV France Mondo TV Suisse MP7 Italia Net Insurance Neurosoft Notorius Pict Piteco Piteco CV 15-20 Plt Energia Poligrafici Printing Primi sui motori Primi sui motori rts Rosetti Marino Safe Bag Siti B&T Smre Softec TBS Group TE Wind Tech Value Tecnoinvestimenti Triboo Media Visibilia Editor Vita WM Capital Zephyro 163,900 160,000 0,034 0,041 3,260 3,130 1,335 1,335 2,260 2,316 12,000 12,890 3,900 4,300 2,000 2,000 2,968 2,860 1,928 1,970 3,030 3,030 1,820 1,820 9,750 9,750 0,701 0,701 1,069 1,000 10,150 10,750 4,090 4,280 1,833 1,974 5,750 5,750 3,540 3,700 2,610 2,720 1,170 1,170 4,950 4,580 1,879 1,904 3,550 3,550 0,832 0,870 0,402 0,418 1,540 1,686 0,570 0,570 1,936 1,949 13,680 13,710 9,700 9,660 1,462 1,577 4,000 4,000 0,765 0,800 — 0,024 0,385 0,350 0,605 0,605 9,550 9,515 16,400 16,400 0,611 0,698 9,300 9,550 10,790 12,100 2,500 2,542 2,700 2,700 1,520 1,590 9,650 9,650 2,304 2,200 4,190 4,126 5,140 5,140 0,055 0,061 1,970 2,000 3,670 4,040 0,123 0,131 1,419 1,540 1,250 1,299 12,000 12,000 1,473 1,473 1,040 1,061 3,900 4,098 104,200 104,900 2,192 2,238 0,246 0,246 1,278 1,212 0,006 0,001 35,380 35,380 0,784 0,834 8,150 8,150 2,600 2,478 3,050 3,050 1,490 1,604 0,250 0,280 2,898 2,902 3,472 3,680 2,400 2,544 0,114 0,114 0,062 0,064 0,230 0,230 7,360 7,520 OPZIONI Dati al 24.06 Base Mese T FTSE MIB Vol.tot. 29945 15750 Lug C 16000 Lug C 16200 Lug C 16300 Lug C 16500 Lug C 17000 Lug C 17250 Lug C 17500 Lug C 18000 Lug C 18250 Lug C 18500 Lug C 18750 Lug C 19000 Lug C 19500 Lug C 16500 Ago C 17000 Ago C 17500 Ago C 18000 Ago C 18500 Ago C 19000 Ago C 19500 Ago C 20000 Ago C 16000 Set C Prez. Vol. 2,44 -16,10 4,15 — -2,42 -6,90 -9,30 — 3,78 -2,13 — — — — 6,90 -5,58 -4,44 -7,14 — -4,32 -4,04 — 8,08 -1,31 — -4,31 -3,76 -8,66 — -0,67 -0,22 0,41 -7,29 — -4,38 — 10,00 — 0,37 — -12,54 -2,62 -10,83 -1,65 — -4,40 — 4,73 1,55 — -9,84 -1,50 -9,16 -6,47 -7,86 -3,77 — — -1,98 -4,83 -0,67 -2,06 — 5,45 — — -5,94 — 4,92 — -7,11 -10,71 -0,14 -5,65 -5,66 — -2,05 — -2,13 Vwap Apert. Min. Max 6,43 163,900 161,000 161,000 163,900 -94,76 0,034 0,039 0,033 0,039 -41,27 3,260 3,120 3,120 3,260 -29,29 1,335 1,335 1,335 1,335 -58,91 2,260 2,310 2,260 2,310 98,02 12,000 11,620 10,870 12,200 -19,09 3,900 3,850 3,850 4,000 -0,50 2,000 — — — 5,62 2,968 2,968 2,968 2,968 -34,20 1,928 1,928 1,928 1,928 -56,59 3,030 — — — -60,94 1,820 — — — 0,98 9,750 — — — -16,06 0,701 — — — -57,91 1,069 1,034 1,028 1,069 -47,76 10,150 10,400 10,040 10,400 -12,50 4,090 4,190 4,090 4,190 -22,98 1,833 1,899 1,833 1,899 -57,72 5,750 — — — -42,63 3,540 3,540 3,540 3,540 2,610 2,500 2,500 2,610 -13,86 -42,36 1,170 — — — 34,80 4,950 4,828 4,592 4,950 -0,37 1,879 1,880 1,801 1,880 -3,32 3,550 — — — -1,67 0,832 0,833 0,832 0,833 -57,65 0,402 0,390 0,388 0,402 -87,38 1,540 1,460 1,460 1,594 -59,86 0,570 — — — 13,88 1,936 1,830 1,830 1,936 73,16 13,680 13,200 13,200 13,680 -0,72 9,700 9,655 9,655 9,700 -50,77 1,462 1,500 1,411 1,500 -34,43 4,000 — — — -23,35 0,765 0,780 0,765 0,780 — — — — — -28,04 0,390 0,370 0,368 0,385 18,63 0,605 — — — 9,550 9,550 9,550 9,550 -2,35 -28,63 16,400 — — — -52,67 0,611 0,595 0,595 0,675 -13,97 9,300 9,040 9,040 9,300 -68,50 10,790 10,640 10,630 11,120 -20,52 2,500 2,500 2,400 2,500 -0,37 2,700 — — — -38,16 1,520 1,555 1,493 1,555 -13,92 9,650 — — — 5,61 2,304 2,100 2,100 2,304 -6,47 4,190 4,000 4,000 4,190 -0,19 5,140 — — — -91,50 0,055 0,055 0,052 0,058 -17,50 1,970 1,970 1,970 1,970 33,26 4,046 3,670 3,670 3,670 1,49 0,123 0,121 0,120 0,123 -55,66 1,419 1,300 1,300 1,439 -35,63 1,250 1,250 1,250 1,250 -40,45 12,000 — — — 9,92 1,473 — — — -59,31 1,040 1,000 0,951 1,040 18,54 3,900 4,000 3,900 4,000 — 104,200 104,200 104,200 104,200 2,43 2,192 2,140 2,080 2,238 63,89 0,246 — — — -87,33 1,278 1,271 1,212 1,315 -78,47 0,006 0,001 0,001 0,006 -1,45 35,380 — — — -17,26 0,784 0,797 0,735 0,797 8,150 — — — 1,88 2,600 2,600 2,600 2,600 -14,42 -70,67 3,050 — — — -7,51 1,490 1,570 1,468 1,570 -73,26 0,250 0,240 0,240 0,260 -29,32 2,898 2,868 2,868 3,000 8,50 3,472 3,596 3,472 3,596 -38,46 2,400 2,178 2,178 2,400 -88,05 0,114 — — — -47,20 0,062 0,062 0,062 0,062 -77,50 0,230 — — — -18,18 7,360 7,360 7,360 7,360 Num. Contr. Cont. Quant. Tot.¤ 2 — 7000 79 1559000 56000 9 6000 20000 1 3000 4000 3 3000 7000 50 18000 210000 17 11000 43000 — — — 1 1000 1000 1 2000 3000 — — — — — — — — — — — — 4 11000 12000 10 3000 33000 3 2000 7000 2 3000 6000 — — — 1 1000 3000 2 1000 3000 — — — 9 5000 26000 8 8000 15000 — — — 2 5000 4000 9 14000 6000 56 37000 55000 — — — 3 2000 4000 3 1000 8000 2 1000 10000 25 27000 40000 — — — 3 9000 7000 — — — 11 403000 149000 — — — 2 2000 15000 — — — 47 66000 41000 3 1000 11000 11 2000 20000 4 1000 3000 — — — 6 6000 10000 — — — 3 4000 9000 13 11000 44000 — — — 26 220000 12000 1 1000 1000 1 1000 2000 18 260000 31000 20 18000 24000 5 45000 56000 — — — — — — 7 3000 3000 13 30000 117000 1 4000 4376000 64 104000 223000 — — — 6 2000 3000 7 2000 — — — — 43 48000 37000 — — — 2 3000 7000 — — — 8 16000 25000 8 14000 3000 4 2000 6000 5 5000 18000 9 14000 31000 — — — 1 7000 — — — — 1 — 1000 Approfondimenti su www.ilsole24ore.com/indicienumeri Open Int. Op.Int. 418103 560 73 73 433 87 363 175 52 64 144 47 57 241 283 2010 115 1176 1629 76 161 161 47 1162 2092 15 1346 4914 8 94 406 4 546 2081 2 258 920 0 433 8186 0 84 2859 484 50 614 312 141 209 187 139 255 103 88 2674 50 86 336 21 204 401 8 94 378 2 119 460 836 51 125 DIRITTI LVenture Group Nr. 11 nuove azioni ordinarie (godimento regolare 01/01/2016), prive del valore nominale, ogni 20 azioni ordinarie possedute (ovvero ogni 20 diritti d'opzione posseduti) al prezzo di Euro 0,512 per azione. Operazione dal 20/06/16 (giorno dal quale il titolo quota “ex diritto di opzione”) al 07/07/16 inclusi. Trattazione dei diritti in Borsa dal 20/06/16 al 01/07/16 inclusi. Fattore di rettifica AIAF az. Ord.: 0,95545577 Tabella della parità dei diritti: Az. Diritto Az. Az. Diritto Az. Ex az. ordinaria piena Ex az. ordinaria piena 1,7500 0,6809 2,4309 1,1000 0,3234 1,4234 1,7000 0,6534 2,3534 1,0500 0,2959 1,3459 1,6500 0,6259 2,2759 1,0000 0,2684 1,2684 1,6000 0,5984 2,1984 0,9500 0,2409 1,1909 1,5500 0,5709 2,1209 0,9000 0,2134 1,1134 1,5000 0,5434 2,0434 0,8500 0,1859 1,0359 1,4500 0,5159 1,9659 0,8000 0,1584 0,9584 1,4000 0,4884 1,8884 0,7500 0,1309 0,8809 1,3500 0,4609 1,8109 0,7000 0,1034 0,8034 1,3000 0,4334 1,7334 0,6500 0,0759 0,7259 1,2500 0,4059 1,6559 0,6000 0,0484 0,6484 1,2000 0,3784 1,5784 0,5500 0,0209 0,5709 1,1500 0,3509 1,5009 0,5000 — 0,5000 Quotazione diritti: 0,0198 ¤ che corrisponde ad un valore dell’azione di 0,5480 ¤ contro una quotazione odierna di 0,5280 ¤ LEGENDA BORSA ITALIANA CALENDARIO DI BORSA: Giugno 2016: Venerdì 17 (ore 8,45): scadenza futures su azioni e opzioni; scadenza futures su indice; revisione/ribilanciamento indici S&P/Mib, Midex, All Star. Giorni di Borsa chiusa: 4, 5, 11, 12, 18 , 19, 25, 26. ORARI: per tutti gli strumenti sul mercato MTA (inclusi quelli negoziati nel segmento STAR e MTA International): 8,00-9,00 Asta di apertura; 9,00-17,25 Negoziazione continua; 17,25-17,30 Asta di chiusura. NOTE: In neretto i titoli appartenenti al paniere dell’indice S&P/Mib. Dividendi: i dividendi di STMicroelectronics, Tenaris e BB Biotech, sono espressi in Euro al cambio Euro/US $ ed Euro/Franco Svizzero alla data di chiusura del bilancio o, in caso di chiusura dei mercati, dell’ultimo giorno lavorativo precedente. Le medie mobili sono calcolate tenendo conto solo dei giorni in cui sono stati effettuati scambi sul titolo. Per le quantità i valori si intendono in migliaia. Il numero di azioni dei titoli in fase di aumento di capitale (contrassegnati dalle apposite note) resta invariato fino all’avvenuta pubblicazione del nuovo numero sul Listino Ufficiale della Borsa Italiana. Il numero delle azioni considerato nel calcolo degli indicatori di cui alle note (4) (5) e (10) è dato dal totale delle azioni che compongono il capitale sociale. LEGENDA: I prezzi esposti nella pagina sono arrotondati alla terza cifra decimale. (1) Minimi e massimi: calcolati a partire dal 2.1.2015, fino all’ultima seduta, sui prezzi minimi e massimi assoluti di contrattazione. In grassetto se si sono verificati nell’ultima seduta. (2) Dividendo lordo: l’ammontare percepito dal possessore di ogni azione inclusi gli eventuali acconti e l’eventuale parte straordinaria di dividendo. (3) Prezzo di chiusura ovvero Closing Price. (4) Variazione percentuale del prezzo di chiusura rispettoJ a quello della seduta precedente. (5) Variazione percentuale del prezzo VWAP rispetto a quello dell’ultima seduta dell’anno precedente. In grassetto se il titolo è entrato nel listino dopo l’inizio dell’anno, in tal caso come prezzo base viene utilizzato quello di collocamento o quello teorico. (6) VWAP: Volume Weghted Average Price, il prezzo medio ponderato calcolato sui dati dell'intera seduta di negoziazione, comprese le fasi di asta. (7) Prezzo/Utile per azione. L’utile considerato è il risultato d’esercizio dopo le imposte. Il bilancio preso in considerazione è l’ultimo approvato dall’assemblea degli azionisti. (8) Dividendo/Prezzo. Il dividendo utilizzato è quello dell’esercizio precedente fino al giorno di annuncio del dividendo relativo al nuovo bilancio. Da tale momento il calcolo viene effettuato sulla base del dividendo annunciato (provvisorio) sino allo stacco della cedola per l’esercizio appena chiuso, da allora verrà utilizzato il dividendo ordinario definitivo; per le società che hanno effettuato aumenti di capitale il dividendo viene rettificato; per quelle che distribuiscono dividendi riferiti a più anni, viene utilizzata la quota riferita all’ultimo esercizio. Allo stesso modo viene considerato il solo dividendo ordinario per le società che hanno distribuito una quota di dividendo straordinario dal punto di vista "borsistico". Per i titoli contrassegnati con (st) è stato messo in pagamento anche un dividendo straordinario (di qualunque natura esso sia) che viene incluso nel dividendo lordo di cui alla nota (2). (9) Capitalizzazione in mln ¤: La capitalizzazione viene calcolata utilizzando il prezzo VWAP. I ratio di bilancio sono calcolati utilizzando i prezzi non arrotondati. SIMBOLI: (1) Multipli di bilancio calcolati su dati approvati dal Cda ma non dall’Assemblea. | i rapporti borsistici: p/u, p/mez. propri, Div/p, sono stati calcolati utilizzando i dati annunciati nei vari CdA. Nelle colonne Dividendo Lordo e Data Stacco, l’ultimo dividendo – storicamente – distribuito. X : Dati di bilancio 2015. 1 : bilancio consolidato. z : dati di bilancio post fusione. # : L’importo distribuito è relativo ad un acconto per l’anno successivo. neg.: L’ultimo bilancio è in perdita. LC: Titolo appartenente all’indice FTSE MIB. m: Società appartenente al "segmento titoli con alti requisiti (STAR)". MD: Titolo appartenente all’indice FTSE Mid Cap. SM: Titolo appartenente all’indice FTSE Small Cap. MC: Titolo appartenente all’indice FTSE Micro Cap. d: Dividendo. Il calcolo della var. % rispetto al giorno precedente e di quella annua non tiene conto del dividendo distribuito; f: Frazionamento; g: Assegnazione gratuita; o: Stacco diritto opzione; r: Raggruppamento; s: Scissione; st: Dividendo straordinario; sp: azioni di categoria speciale, per maggiori dettagli consultare il sito www.gruppoilsole24ore.com. Abbreviazioni: c, conv: convertibile; p, priv: privilegiata; r, risp: risparmio; r nc: risparmio non convertibile; n.r.: non rilevato; n.s.: non signific. quando il rapporto supera mille. WARRANT: (1) Prezzo di chiusura: Closing Price. (2) Il delta è la variazione del valore nel prezzo del warrant dovuta ad una variazione di un centesimo di Euro nel prezzo dell’azione sottostante. (3) Valore teorico è il valore del warrant che si ottiene in base al modello probabilistico adottato (modello binominale per il calcolo di un’opzione di stile americano) e che tiene conto del livello dei tassi di interesse, dividendi e variabilità registrata dai prezzi del titolo sottostante negli ultimi 9 mesi. Il valore teorico viene inoltre calcolato nell’ipotesi di esercizio del warrant alla data di scadenza. (4) Prezzo d’esercizio riferito alla singola azione. (A) Prezzo di esercizio: ¤7,00 se esercitato in ottobre 2016; ¤7,20 se esercitato in ottobre 2017. CONVERTIBILI: Valuta di regol.: 3 giorni. Rendimento effettivo a scadenza della componente obbligazionaria, inteso come rendimento "to worst", ossia se callable il rendimento è calcolato alla data di esercizio CALL più prossimo. (1) Il premio di conversione indica lo svantaggio, lo sconto rappresenta il vantaggio derivante dalla conversione immediata in azioni. mneg: molto negativo. n.s.: non significativo. OPZIONI: La tabella delle opzioni include una selez. dei contratti più scambiati. A parità di volumi i contratti vengono scelti sulla base del numero delle pos. aperte (open interest). Base: prz di esercizio (strike) dell’opzione; nel caso dei contratti su indice di Borsa è espresso in punti indice, nel caso di contratti su azioni è espresso in Euro. T: tipologia dell’opzione, C (call) se è un diritto a comprare; P (put) se è un diritto a vendere. Prez: prezzo di chiusura, è espresso in punti indice nel caso di opzioni sugli indici e in Euro nel caso di opzioni su azioni. Viene calcolato sulla media dei prezzi, o quotazioni, degli ultimi minuti di contrattazione. Vol: volume. Numero dei contratti standard scambiati nel corso della seduta. Open Int.: open interest. É il num. dei contratti in essere (ancora aperti) dello stesso tipo. Il numero di titoli sottostanti ad ogni contratto è il seguente: Buzzi Unicem, Exor, Generali, Italcementi, Gtech, Prysmian, Tod’s 100; Acea, Ansaldo, Atlantia, Autogrill, Azimut, Enel, Eni, Erg, Diasorin, Fiat, Finmeccanica, Geox, Luxottica, Mediobanca, Mediolanum, Pirelli C., Saipem, S. Ferragamo, STMicroelectronics, Tenaris, Ubi Banca, Unipol 500; B.ca Popolare Em. Romagna, B.co Popolare, Campari, Enel Green Power, Fondiaria-Sai, Intesa-Sanpaolo, Intesa-Sanpaolo r, Mediaset, Mondadori, Parmalat, Saras, Snam Rete Gas, Telecom It., Telecom It. r, Unicredit 1000; A2A, B.P. Milano, Monte Paschi, Terna 5000. AVVISO AL PUBBLICO CMI Energia SpA COMUNICAZIONE DI AVVIO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DEL COMUNE DI ROMA L.re Tor di Nona n.1 – 00186 Roma Tel. 06.68841 ESITO DI PROCEDURA APERTA 1. AMMINISTRAZIONE APPALTANTE: A.T.E.R. Roma, indirizzo in intestazione. 2. OGGETTO ED IMPORTO DELL’APPALTO: “Appalto per il servizio sostitutivo di mensa a mezzo buoni pasto in favore del personale dipendente dell’azienda, periodo 01.05.2016 - 30.04.2018 eventualmente prorogabile di un anno Cod. Aziendale gara GS 2016 03 RUA – Cod. CIG ANAC 6596900E15 CPV 30199770 cat 17 per l’importo complessivo a base di appalto di € 1.148.224,00 + I.V.A. 4% (pari al valore facciale di € 7,00 x un massimo presunto di n. 16 buoni mensili individuali x n. 22 mesi x n. 466 dipendenti ipotizzati in servizio al 30.04.2016). 3. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D. Lgs. 163/06. 4. OFFERTE PARTECIPANTI: 3 (tre) EDENRED ITALIA SRL; QUI! GROUP S.p.A.; EP SPA. 5. OFFERTE AMMESSE: 3 (tre) EDENRED ITALIA SRL; QUI! GROUP S.p.A.; EP SPA. 6. AGGIUDICAZIONE DELLA GARA: Determinazione Direttoriale n. 115 del 09/06/2016 impresa QUI! GROUP S.p.A. C.F. 03105300101 P.I. 01241770997 con sede in via XX settembre 29/7 – 16121 Genova, che ha offerto il ribasso del 19,99% e ottenuto il punteggio 99,99. 7. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Arch. Angelo Teodoro D’Onofrio. 8. DATA GUCE: 17/06/2016. 9. DATA GURI: n. 72 del 24/06/2016. 10. PUBBLICAZIONE ESITO SITI INTERNET: www.aterroma.it – www.serviziocontrattipubblici.it – www.regionelazio.it FIRMATO IL DIRETTORE GENERALE (Arch. Franco Mazzetto) La Società CMI Energia SpA, con sede legale in via Federico Cesi 21 – 00193 Roma, comunica di aver presentato in data 24.06.2016 al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dell’art.23 del D.Lgs.152/2006 e s.m.i. istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del Progetto di sviluppo concessione “Colle Santo”, compreso tra quelli elencati nell’Allegato II alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., alla lettera 7 - “Prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sulla terraferma e in mare”. Il progetto è localizzato in Abruzzo, prov. Chieti, nei comuni di Bomba, Archi, Roccascalegna, Torricella Peligna, Pennadomo, Villa Santa Maria, Atessa, Colledimezzo, Altino, Perano, Paglieta, e prevede la messa in produzione del giacimento di gas naturale “Colle Santo” ubicato in Abruzzo, prov. Chieti. Il piano di sviluppo prevede la costruzione di un gasdotto di circa 21 km del diametro pari a circa 20 cm, di una centrale di trattamento gas nell’area industriale del comune di Paglieta (CH) su una estensione di circa 3 ettari, la messa in produzione dei pozzi esistenti Monte Pallano 1 e 2 ubicati in una postazione di estensione pari a circa 1 ettaro nel comune di Bomba (CH) e la perforazione di ulteriori 2-3 pozzi di sviluppo a partire dalla medesima postazione. Non si prevedono impatti significativi sull’ambiente. Ai sensi dell’art.10, comma 3 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale comprende la valutazione di incidenza di cui all’articolo 5 del D.P.R. 357/1997 in quanto il progetto interferisce con le seguenti aree afferenti alla Rete Natura 2000: SIC (IT 7140215) Lago di Serranella e Colline di Guarenna; SIC (IT 7140112) Bosco di Mozzagrogna (Sangro). Il progetto definitivo, lo studio di impatto ambientale (comprensivo della valutazione di incidenza) e la sintesi non tecnica sono depositati per la pubblica consultazione presso: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per le valutazioni e autorizzazioni ambientali, Via Cristoforo Colombo, 44 - 00147 Roma - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Belle Arti e Paesaggio, Servizio III Tutela del paesaggio, Via di San Michele, 22 - 00153 Roma - Regione Abruzzo – Palazzo I. Silone Via Leonardo da Vinci, 6 – 67100 L’Aquila - Provincia di Chieti – Corso Marrucino, 97 – 66100 Chieti - Comuni di Bomba, Archi, Roccascalegna, Torricella Peligna, Pennadomo, Villa Santa Maria, Atessa, Colledimezzo, Altino, Perano, Paglieta – presso le sedi comunali La documentazione depositata è consultabile sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare all’indirizzo www.va.minambiente.it. Ai sensi dell’art.24 comma 4 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il termine di 60 (sessanta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio ambientale, presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare; l’invio delle osservazioni può essere effettuato anche mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo: [email protected]. IL LEGALE RAPPRESENTANTE Steven Mark Frascogna