Relazione di Annibale Biggeri

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Relazione di Annibale Biggeri
INTERVENTO DI ANNIBALE BIGGERI ALL’ASSEMBLEA FLC-CGIL
IL POLO SCIENTIFICO TRA AEROPORTO E INCENERITORE.
LAVORATORI, STUDENTI E RICERCA TRA DUE FUOCHI
Martedì 23 FEBBRAIO 2016
Professore Ordinario di Statistica Medica
Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni "G. Parenti", Università di Firenze
Cari partecipanti
mi scuso per non poter essere presente e vi ringrazio dell'invito.
Vi sono molte questioni, legate tra loro ma anche con specificità che se non considerate
possono generare confusione nell'ascoltatore non esperto.
Il collegamento tra inceneritore e aeroporto riguarda la situazione della piana fiorentina.
La piana è il luogo naturale di espansione della città ed entrambe le opere lo rendono
problematico o addirittura lo bloccano.
In Europa, in Italia, nelle regioni e nelle aree metropolitane purtroppo l'inquinamento
atmosferico non è affrontato ora e non lo è stato in passato. E' subìto, non è gestito.
Per sei voti il parlamento europeo ha recentemente sanato la evidente impossibilità
tecnica di contenere le emissioni dei veicoli diesel. Sono stati alzati i limiti di legge per le
emissioni visto che non potevano essere rispettati.
[http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/03/smog-il-parlamento-europeo-raddoppia-ilimiti-di-emissione-per-le-auto-verdi-regalo-alla-merkel-e-alle-lobby/2431039/]
La morale di questa vicenda è che soluzioni ingegneristiche sono impossibili e che la via da
seguire riguarda la organizzazione della vita nelle nostre città. La vita, non strettamente la
mobilità.
Una vita organizzata su di noi non sulle automobili. Una vita organizzata su di noi non
legata a sorgenti di emissioni nocive.
Nello specifico l'inceneritore è una fonte di sostanze nocive. Si può sollevare la questione
della quantità di sostanze nocive emesse tenendo presente che per le sostanze
cancerogene il livello di sicurezza è ZERO emissioni.
Chi decide quanti tumori sono accettabili?
Chi giudica trascurabili i rischi vive nella piana?
Quanto è accettabile un rischio IMPOSTO?
Per quanto riguarda i rischi imposti abbiamo in Italia e non solo deciso che è accettabile
solo il rischio ZERO. Ad esempio l'amianto (asbesto) è stato bandito per legge. Così come il
fumo nei locali chiusi.
Quanto è accettabile imporre di nuovo un rischio a chi già lo ha subìto in passato?
Non sappiamo quali sono state le conseguenze dell'inceneritore di San Donnino. Nessuno
studio è stato finanziato in passato.
C'è un senso di frustrazione e sdegno nella popolazione cui non è stato dato risposta.
La partecipazione alle decisioni in questo campo è difficile ma nessuno sforzo è stato
condotto. Comunicare non vuol dire far conoscere le decisioni e le ragioni di chi ha deciso.
Comunicare vuol dire garantire i canali per la partecipazione alle decisioni. Le valutazioni di
impatto sanitario devono
prevedere l'opzione zero. Fare una valutazione di impatto sanitario che NON prevede
l'opzione zero significa ingannare la popolazione.
Un grande imbroglio cari partecipanti.
Vi allego una figura che ho avuto modo di apprezzare oggi ad una riunione all'Istituto
Superiore di Sanità sulle aree a rischio in Italia. Riporta il contributo percentuale alla
mortalità per malattie cronico-degenerative (cioè cardiovascolari e tumori) dei vari fattori
di rischio. Come vedete il contributo maggiore è dell'inquinamento dell'aria (Rappaport
EHP 2014, Lim 2012, stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità).
Un caro saluto e buon lavoro,
Annibale Biggeri