L`evoluzione del diritto di famiglia

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L`evoluzione del diritto di famiglia
LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI
Modulo 3
u Unità 2
L’evoluzione del diritto di famiglia
La famiglia e il ruolo dei suoi componenti si sono profondamente modificati nel corso del
1900 adattandosi alle progressive modificazioni sociali in atto.
In Italia, per molti anni, fino al 1975, il diritto di famiglia è stato regolato dalle norme
contenute nel codice del 1942, con il risultato che gran parte dei princìpi ispiratori della
Costituzione sono rimasti di fatto inattuati.
PERCORSO STORICO
Il codice del 1942, infatti, era legato a una visione storica nella quale la famiglia si reggeva prevalentemente sull’autorità dell’uomo, pater familias, il quale esercitava da solo la potestà sui figli (allora
chiamata proprio patria potestà), e poteva decidere, in totale autonomia, in merito a diverse scelte fondamentali
relative alla vita della famiglia (l’art. 144 di allora prevedeva, ad esempio, che la moglie doveva seguire il marito
«dovunque egli ritenesse opportuno fissare la propria residenza» e, ancora, sanciva per il marito la qualifica di capo
della famiglia).
Questo quadro normativo era frutto di una visione storica legata alla famiglia patriarcale che si era sviluppata nella
società del tempo, di tipo prevalentemente agricolo. In quella società esisteva una scarsa mobilità delle persone e la
famiglia era accentrata gerarchicamente intorno al pater familias, con una rigida suddivisione dei compiti e dei
ruoli, soprattutto tra uomini e donne. Questo tipo di comunità è entrata in crisi profonda con l’avvento della società
industriale, poiché il luogo di lavoro non è più interno alla famiglia (la coltivazione del proprio terreno), ma esterno
a essa (la fabbrica, l’ufficio) e ha portato a una progressiva disgregazione della vecchia famiglia patriarcale, a favore,
come abbiamo visto, della famiglia nucleare, costituita invece solo da una coppia di coniugi con i loro figli. Ciò ha
anche modificato le regole e i rapporti, esistenti in precedenza, a favore di una maggiore parità tra i coniugi.
Nei decenni successivi la Corte costituzionale, che ha iniziato a svolgere le sue funzioni solo dal 1956, chiamata
a decidere in più occasioni sulla legittimità costituzionale di diverse norme relative alla famiglia, ne ha dichiarato
l’incostituzionalità in molti casi.
A titolo di esempio, la Corte ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune norme in materia di diritti successori tra
figli legittimi e naturali (sentenza n. 79 del 1969) e l’incostituzionalità della diversa valutazione dell’adulterio ai
fini della separazione per colpa dei coniugi (sentenza n. 127 del 1968) e così via.
Oltre all’intervento della Corte costituzionale, nel corso degli anni Sessanta e Settanta vi erano state molte iniziative legislative, da parte delle forze politiche, dirette ad adeguare la disciplina normativa della famiglia ai nuovi
princìpi costituzionali. Queste iniziative (proposte di leggi, discussioni parlamentari ecc.) si erano però arenate su
alcuni aspetti fondamentali, come ad esempio l’introduzione del divorzio. Il referendum del 12 maggio 1974, che
aveva evidenziato la volontà popolare a favore del divorzio, aveva permesso di superare uno degli ostacoli maggiori
e pertanto gli sforzi di rinnovamento approdarono a risultati concreti poco dopo, nel 1975, con l’approvazione a
larghissima maggioranza parlamentare della legge 19 maggio 1975, n. 151.
Le norme introdotte dalla riforma del 1975 hanno
consentito la piena attuazione al principio della
parità dei coniugi, hanno assicurato a entrambi i
genitori la potestà sui figli, hanno introdotto modifiche radicali sugli assetti personali e patrimoniali,
ispirate al principio di tutelare il coniuge economicamente più debole. Infine, è stato riconosciuto un
rilievo al lavoro domestico, che costituisce uno dei
modi attraverso cui i coniugi possono contribuire al
sostentamento della famiglia.
Prima della riforma del 1975, il diritto di famiglia era
regolato da norme che conferivano piena potestà
all’uomo, il pater familias.
Domande-guida
1. Come si è evoluto il ruolo dei coniugi e dei genitori con la riforma del diritto di famiglia?
2. Che cosa hanno previsto il referendum del 1974 e la legge n. 151 del 1975?
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- Aime, Di Ottiglio - Diritto, economia e realtà 1
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