Sulmona Diocesi n. 22 - Diocesi SULMONA

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Sulmona Diocesi n. 22 - Diocesi SULMONA
“Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2° e 3°, Roma aut. n.160/2008”
AnnoAnno
III n.III5-6
/ maggio-giugno
- 2010
– n.1
Gennaio 2010
Editoriale
Padre Angelo, Vescovo
In gioiosa attesa
del “dono”
I
l 4 luglio 2010 sembrava una data molto
lontana quando, l’8 dicembre dello scorso
anno, con gioia e commozione,
davo
l’annuncio della visita del Santo Padre alla
nostra Diocesi.
Il tempo è passato velocemente e l’attesa si è
fatta sempre più viva.
Tutto ciò che il Signore ha riservato per noi l’ho
letto sempre nella logica del “dono”.
Tutto è puro dono, tutto è grazia! Quante cose
belle nell’anno sacerdotale appena concluso e in
quello celestiniano!
La nostra diocesi ha fatto un meraviglioso
cammino di preghiera, di evangelizzazione, di
formazione, di impegno e di testimonianza della
carità.
Grazie ai sacerdoti, ai parroci, ai religiosi, alle
religiose e al popolo di Dio.
Dovunque mi sono recato, in ogni angolo della
Diocesi, ho toccato con mano la gioiosa attesa.
Al di là di tanti aspetti organizzativi, pur
necessari,
di cui ringrazio il Comitato
Diocesano, le Istituzioni, tante persone che
hanno lavorato e continuano ad essere “operai
silenziosi”, per aiuti, sostegni e preziosa
collaborazione, è stata colta la portata alta
dell’evento che è quella spirituale.
Papa Benedetto XVI viene e troverà cuori aperti
e ben disposti ad accogliere la sua parola di
Padre e Pastore della Chiesa universale che parla
ai suoi figli per dare consolazione, speranza e
confermare nella fede con il Suo ministero di
Successore di Pietro.
Mentre l’attesa si colora di infinite speranze il
cuore esulta e canta: “Benedetto colui che viene
nel nome del Signore”.
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Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI
Maggio - Giugno 2010
Settimana di eventi diocesani aspettando Papa Benedetto XVI
Domenica 27 giugno, in Cattedrale ore 19.30- 21.00
Incontro con i giovani della Diocesi che saranno presenti in Cattedrale all’incontro con il Santo Padre nel pomeriggio del 4 luglio: momento di preghiera, prove dei canti, comunicazioni e consegna dei pass per l’accesso in cattedrale per l’incontro con il Papa.
Lunedì 28 giugno
Ore 19.00 in Cattedrale
Presentazione del libro di don Armando Leonbruno: “I Vescovi della Diocesi di Valva e Sulmona”
Martedì 29 giugno
Ore 18.30 nel giardino del Centro Pastorale (Viale Roosevelt), vicino al Vescovado, il
Vescovo benedice la statua in pietra di S. Pietro Celestino. Alle 19.45 benedice
il mosaico che raffigura S. Pietro Celestino e Papa Benedetto, collocato nella lunetta
della facciata della Cattedrale di S. Panfilo.
Ore 19.00 in Cattedrale solenne celebrazione presieduta da S.E. Mons. Giuseppe Di
Falco vescovo emerito di Sulmona-Valva in occasione dell’anniversario della sua ordinazione sacerdotale e del 25° di ordinazione episcopale.
Mercoledì 30 giugno
Ore 19.00 in Cattedrale, Concerto straordinario della Pontificia Cappella Musicale
“Sistina” diretta dal M° Giuseppe Liberto
Giovedì 1° luglio
Ore 18.00 al Cinema Pacifico, presentazione del libro di Franco Cavallone “Sulmona
dei Vescovi araldica e cronotassi della diocesi Valvense”
Ore 21.00 nella Chiesa di S. Filippo: Accoglienza delle Sacre Spoglie di San Pietro Celestino e benedizione della riproduzione fotografica dell’affresco nella lunetta del portale della facciata della chiesa di S. Filippo
Ore 21.30- 23.00 in Piazza Garibaldi: “Adorazione Eucaristica”
Venerdì 2 luglio
Ore 21.30 in Piazza Garibaldi: Celebrazione penitenziale comunitaria con confessioni
individuali.
Sabato 3 luglio
Ore 17.30 in Piazza Garibaldi: Processione con le Sacre Spoglie di S. Pietro Celestino
dalla chiesa di S. Filippo fino al palco allestito in Piazza Garibaldi e Celebrazione della S. Messa presieduta da S.E. Mons. Angelo Spina.
Disposizione dei settori in Piazza Garibaldi domenica 4 luglio
Maggio - Giugno 2010
Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI
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PROGRAMMA DOMENICA 4 LUGLIO
VISITA PASTORALE DI SUA SANTITA’ PAPA BENEDETTO XVI
Ore 8.30
Il Santo Padre parte in elicottero dall’eliporto vaticano.
Prima dell’atterraggio a Sulmona, l’elicottero sorvola l’Abbazia di Santo Spirito
e l’Eremo di S. Onofrio sul Morrone.
Ore 9.20
Atterraggio nel campo sportivo “Serafini” del complesso sportivo dell’Incoronata a Sulmona.
Dalla tribuna ci sarà il saluto delle Società Sportive e degli atleti.
Suonerà il Complesso Bandistico di Introdacqua.
Il Santo Padre è accolto da:
S.E. Mons. Angelo Spina, Vescovo di Sulmona-Valva
Dott. Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Rappresentante del Governo Italiano.
S.E. il Signor Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede.
S.E. Mons. Giuseppe Bertello, Nunzio Apostolico in Italia.
Dottor Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo.
Dottoressa Giovanna Maria Rita Iurato, Prefetto di L’Aquila.
Dottor Fabio Federico, Sindaco di Sulmona.
Dottor Antonio Del Corvo, Presidente della Provincia di L’Aquila.
Trasferimento in auto scoperta a Piazza Garibaldi, passando lungo Viale Mazzini e Corso Ovidio.
Dopo aver attraversato la Piazza, il Santo Padre sale sul palco e riceve il saluto di benvenuto di:
Dott. Fabio Federico, Sindaco di Sulmona.
S.E.Mons. Angelo Spina, Vescovo di Sulmona-Valva.
Ore 10.00 PIAZZA GARIBALDI: Concelebrazione eucaristica
* Omelia del Santo Padre
* Angelus
Ore 12.30
Terminata la celebrazione eucaristica, il Santo Padre si trasferisce in auto
al Centro Pastorale Diocesano, attraversando Corso Ovidio.
La Casa Sacerdotale, che ospita il Santo Padre, viene inaugurata dopo i lavori
di restauro e intitolata a Benedetto XVI: è destinata ad ospitare i sacerdoti
ammalati e anziani.
Casa Sacerdotale: Pranzo con i Vescovi e sosta di riposo.
Ore 16.30
Il Santo Padre incontra una Delegazione della Casa Circondariale di Sulmona:
il Direttore, Dott. Sergio Romice; il Cappellano, gli Agenti di Custodia e i Detenuti.
Ore 16.45
Il Santo Padre raggiunge in auto la Cattedrale, passando per via Roosevelt,
Piazza Tresca e via Matteotti.
Ore 17.00
IN CATTEDRALE: Incontro con i Giovani. Adorazione del Santissimo Sacramento.
- Introduzione del Vescovo Angelo Spina
- Saluto di due Giovani: Francesca Orsatti e Cristian Di Sanza
* Discorso del Santo Padre
Il Santo Padre discende nella Cripta della Cattedrale per venerare le reliquie di San Panfilo e di San Celestino V.
Il Santo Padre esce dalla Cattedrale e raggiunge l’attiguo Stadio Comunale “Pallozzi”. Dalla tribuna verrà salutato dai bambini e ragazzi delle
parrocchie della diocesi accompagnati dai genitori. Suonerà il Complesso Bandistico di Introdaqua.
Prima di salire sull’elicottero, il Santo Padre si congeda dalle Autorità che Lo hanno accolto all’arrivo.
Ore 17.45
Partenza in elicottero da Sulmona.
Ore 18.35
Arrivo in Vaticano.
Logistica per l’accoglienza dei pellegrini in Piazza Garibaldi
Il giorno 4 luglio, solo le persone che hanno il “Pass” possono accedere in Piazza Garibaldi. L’orario di ingresso è dalle ore 6.00 alle ore 8.30, dopo non è più
possibile l’accesso. I “Pass” sono gratuiti e riservati ai seguenti settori: sacerdoti, autorità, ministranti, malati, religiose, stampa, persone sedute nel plateatico
della piazza, persone in piedi, persone addette alla sicurezza, alla vigilanza, ai residenti della Piazza e alle persone che accoglieranno dentro la loro casa. I
“Pass” per le persone delle parrocchie vengono distribuiti direttamente dai parroci insieme ad altro materiale: un cappellino, il libretto per la celebrazione, una bandierina, una cartolina. Questo materiale è gratuito. Gli altri pass per i sacerdoti, le religiose, i cantori, i malati, i ministranti, le autorità e i giornalisti
accreditati vengono dati dalla Diocesi.
Le persone che possono stare in Piazza Garibaldi per motivi di sicurezza sono n. 9.585 così distribuiti:
5.831 della Diocesi di Sulmona 2.661 Seduti – 3.170 in piedi / 1.600 delle Diocesi Abruzzo-Molise: Avezzano, L’Aquila, Teramo, Pescara, Chieti, Lanciano,
Termoli, Campobasso, Trivento, Isernia (1.500 in piedi - 100 seduti) / 400 Malati e accompagnatori seduti / 60 Ministranti (Lettori – Offertorio – Comunione – ecc – seduti) / 500 Autorità seduti / 280 Sacerdoti seduti / 312 Cantori seduti / 200 Religiose sedute / 87 Stampa seduti / 200 Operatori sanitari, vigilanza, sicurezza, ecc. / 115 Emergenza operativa
Nella somma di 9.585 non sono conteggiati: Protezione Civile – Croce Rossa – Servizio Vigilanza – Polizia – Carabinieri – Vigili del Fuoco, Polizia Municipale,
Altro Personale di Sorveglianza di supporto tecnico-logistico che staranno dislocati in diversi punti della piazza e in piedi.
Per giungere a Piazza Garibaldi, i pullman muniti di “Pass autobus” porteranno le persone fino a Piazza Capograssi (vicino alla chiesa di Cristo Re) a una distanza di 400 metri da Piazza Garibaldi. Dopo i pullman si recheranno nelle are di parcheggio riservate nella zona industriale nell’area parcheggio della Magneti Marelli e della Crodo. Chi viene in macchina riceverà indicazioni lungo il percorso per sostare nelle aree parcheggio macchine.
Le persone che non hanno il “Pass” possono sostare lungo Viale Mazzini dove il Santo Padre passerà con la papa mobile, dare il saluto e ricevere la benedizione e anche in altri spazi della città.
Per le persone che non possono stare in Piazza Garibaldi e sono radunate in diversi punti della città è possibile seguire l’evento su appositi megaschermi che
verranno così situati: 1. Impianti sportivi “Serafini”; 2. nel piazzale antistante l’Ospedale; 3. nella piazza antistante la chiesa della Tomba; 4. davanti la Cattedrale; 5. nel Parco Fluviale. Due megaschermi verranno situati in Piazza Garibaldi. Verranno sistemati circa 300 bagni chimici. Vi saranno 20 postazioni per
il ristoro acqua. Diverse postazioni per assistenza sanitaria con ambulanze medicalizzate. Per qualsiasi necessità c’è la collaborazione della Protezione Civile,
della Croce Rossa, dei Medici Cattolici, dei Vigili del Fuoco, della Finanza, della Polizia, della Polizia Municipale, dei Carabinieri, della Forestale, ecc. ecc.
Il più vivo ringraziamento va al Comune di Sulmona e alle altre Istituzione per la fattiva e sollecita collaborazione per la buona riuscita dell’evento. Tutti i giorni è aperto l’Ufficio di Informazione presso la Curia tel. 0864.34065
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CARTINA DI SULMONA PER LA VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE
- - - - Percorso Papa mobile
P
Aree di Parcheggio
Fermate autobus
WC Servizi
Maxischermo
CARTINA DI SULMONA
PER LA
VISITA PASTORALE
DEL SANTO PADRE
Maggio - Giugno 2010
Maggio - Giugno 2010
Diocesi … riceviamo e pubblichiamo
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Un francobollo per commemorare
l’Anno Giubilare Celestiniano
D
I
l Concorso Scolastico a premi “S.
Pietro Celestino:
Eremita, Papa, Santo”, promosso dalla
Diocesi di SulmonaValva in occasione
dell’Anno Giubilare
per gli 800 anni dalla nascita del Santo,
ha visto la sua felice conclusione il 18
maggio 2010. Il Concorso, effettuato dal
30/11/2009 al 30/03/2010, ha visto la
partecipazione massiccia ed entusiasta
delle Scuole. La proposta rivolta agli studenti delle Scuole Primarie, delle Scuole
Secondarie di 1° e 2° grado dell’intero
territorio della Diocesi ha avuto lo scopo
di far conoscere e apprezzare e, forse,
anche amare la vita, il messaggio e le opere di S. Pietro Celestino. Per meglio
rispondere alle tematiche del Concorso,
fortemente voluto e sostenuto da S. E.
Mons. Vescovo Angelo Spina, sono stati
diffusi:
• Un libro scritto da Angelo Spina e Eulo
Tarullo, avente per titolo Riflessioni su
San Pietro Celestino – S. Pietro Celestino
nella Diocesi di Sulmona-Valva;
• Un fumetto San Pietro Celestino, interamente a colori, con soggetto e sceneggiatura del Vescovo e realizzato dai fratelli Di Vitto di Scanno. Il Concorso, poi,
diviso in tre sezioni, quante le Scuole,
presentava tre tipologie: area multimediale, area letteraria ed area artistica.
La risposta delle Scuole, 49 statali + 4
paritarie, è stata entusiasticamente travolgente e la partecipazione lodevole.
Sono giunti alla Commissione ben 227
lavori, di cui 103 dalle Scuole Primarie,
57 dalle Scuole Secondarie di 1° grado e
67 dalle Scuole Secondarie di 2° grado; in
percentuale hanno risposto il 98% di tutte le Scuole. Sicuramente è da evidenziare l’impegno profuso da tutti, indistintamente in riferimento al lavoro svolto. Un
plauso va anche ai Docenti referenti che
hanno incoraggiato e guidato gli studenti.
Tuttavia dovendo esprimere un giudizio
su quelli che si distinguono per una serie
di elementi positivi, la Commissione giudicatrice, composta dal prof. Antonio
Pantaleo, dal maestro d’arte Nunzio Di
Placido, dall’esperto Gianni Grossi, presidenti delle rispettive aree, coadiuvati dal
Vescovo, da don Eulo Tarullo e dal prof.
Giovanni Santini, dopo una attenta visione degli elaborati, ha indicato i vincitori.
I lavori premiati relativi all’area artistica e
multimediale saranno messi su Internet
e scaricabili; i lavori
letterari, saranno “
scannerizzati”, laddove possibile, e trasformati in pdf; chi invece lo desidera,
potrà inviare il lavoro in un File e sarà
messo in Internet e scaricabile. Nella
giornata del 18 maggio 2010 il CinemaTeatro “Pacifico” ha accolto studenti, genitori, docenti, Dirigenti scolastici, autorità per l’evento della Premiazione per il
Concorso Scolastico a premi riservato alle
Scuole di ogni ordine e grado. Il programma prevedeva questi momenti:
1. ore 16,30 : rappresentazione teatrale
dei bambini della scuola primaria “G.L.
Radice”;
2. ore 17,15 : premiazione dei vincitori
Il locale conteneva a malapena gli intervenuti, accorsi in massa alla manifestazione dalla città e dai paesi limitrofi, che
hanno sottolineato con applausi la recita
dei piccoli allievi. Successivamente ha
preso la parola don Eulo Tarullo ha fatto
una breve cronistoria del Concorso “S.
Pietro Celestino: Eremita, Papa, Santo” e
ha invitato i Presidenti delle rispettive
aree a salire sul palco e proclamare le
opere vincitrici con breve motivazione e
consegnare quindi il premio. È importante sottolineare l’impegno profuso ed encomiabile di don Eulo, il quale ha sempre
apprezzato, incoraggiato e spinto con la
sua parola e con i suoi scritti affinché il
Concorso venisse ampiamente recepito
dagli Insegnanti di Religione e quindi
diffuso nelle Scuole. L’entusiasmo dei
ragazzi non è stato più contenibile e,
l’entusiasmo, è stato alla base sia della
gioiosa accoglienza del Concorso sia
dell’attaccamento a Mons. Vescovo.
Mons. Spina, Vescovo della Diocesi, ha
recepito il calore manifestato dagli studenti e dai presenti e si è soffermato, dopo i ringraziamenti, nel suo breve saluto,
sulle caratteristiche di S. Pietro Celestino
tratteggiate nel suo libro con le tredici
riflessioni e illustrate nel fumetto.
Nella chiesa di S. Gaetano in Sulmona è stata aperta la mostra dove
sono esposti tutti gli elaborati dei
ragazzi delle diverse scuole. Una
mostra che merita davvero di essere visitata.
Premiazione del
Concorso Scolastico
S. Pietro Celestino V
alle Poste Italiane, il 4 luglio viene emesso un francobollo commemorativo dell’Anno Giubilare
Celestiniano. Di seguito viene riportato il
testo di mons. Angelo Spina che sarà
sulla cartellina dell’annullo filatelico.
“I Vescovi dell’Abruzzo e del Molise
hanno voluto dedicare uno speciale Anno Giubilare a San Pietro Celestino dal
28 agosto 2009 al 29 agosto 2010 in occasione degli ottocento anni dalla nascita dagli storici collocata tra il 1209 e il
1215. Questo Anno Giubilare vuole essere un anno di grazia per tutti i fedeli delle undici diocesi dell’Abruzzo e del Molise e di quanti pur di altri luoghi desiderano viverlo. Le Diocesi del Molise sono
tutte coinvolte. S. Pietro Celestino compatrono del Molise è nato nel Molise, è
stato a Faifoli (Montagano) come chierico e come abate. La devozione è molto
sentita in tanti luoghi tra cui S. Angelo
Limosano, Montagano, Isernia, ecc.
Altrettanto coinvolte sono le Diocesi
dell’Abruzzo: Sulmona con l’eremo di S.
Onofrio, dove è vissuto per tanti anni,
l’Abbazia Morronese, le reliquie conservate nella cattedrale di S. Panfilo; Chieti,
con l’eremo S. Spirito a Roccamorice e
quello di S. Onofrio a Serramonacesca;
L’Aquila con la bolla della Perdonanza,
la basilica di Collemaggio che ne conserva il corpo. La devozione di S. Pietro Celestino è sentita in tutto l’Abruzzo. San
Pietro Celestino rimane nella storia non
solo per le vicende del suo tempo e del
suo pontificato, ma soprattutto per la
sua santità. Nato nel Molise, Pietro Angelerio, undicesimo di dodici figli, rimasto orfano del padre, sin da piccolo sentì
la vocazione alla vita religiosa che, tra
sogni, desideri e accondiscendenza della
madre trovò la via per realizzarsi. Dopo
essere stato oblato nel monastero benedettino di S. Maria di Faifoli ( Montagano - CB), decise di recarsi a Roma per
l’ordinazione sacerdotale. Passando per
Castel di Sangro (AQ) si fermò sul monte
Porrara a pochi chilometri da Palena
(CH) vivendo da eremita. Qui visse per
tre anni per poi riprendere il viaggio verso Roma dove, nell’anno 1234 venne
ordinato sacerdote. Di ritorno da Roma
decise di sostare per un periodo di tempo nel monastero benedettino di San
Giovanni in Venere presso San Vito
Chietino. Nel 1240 decise di ritornare
alla vita ascetica sul Morrone nell’eremo
di S. Onofrio. A causa delle tante visite
della gente del posto, che disturbavano il
silenzio e la sua preghiera, si spostò dal
Morrone alla Maiella. A lui si unirono
alcuni giovani desiderosi di condividerne
lo stile di vita. Il 24 giugno 1264 papa
Urbano IV incaricò Nicola di Fossa, vescovo di Chieti, di incorporare la nascente Congregazione dei Morronesi
nell’ordine benedettino. Successivamente Papa Gregorio X indisse il Concilio a
Lione in cui si presero provvedimenti
riguardo ai tanti ordini religiosi della
Chiesa. Fra Pietro, in pieno inverno, partì dal monte Morrone per recarsi in
Francia affinchè il suo Ordine non venisse soppresso. Papa Gregorio X riconobbe
canonicamente l’Ordine di Fra Pietro
sotto l’osservanza della regola di S. Benedetto. Di ritorno da Lione, giunto a
l’Aquila, sostò in un luogo chiamato dalla gente Colle Madio. Nottetempo sognò
la Vergine Maria tutta circondata di luce
che gli chiese di costruire una chiesa
grande e bella sul colle. Fra Pietro non
perse tempo e subito diede inizio alla
costruzione della Basilica di Collemaggio. Dopo un periodo di tempo tornò a
vivere sulla Maiella e sul Morrone. Nel
1275 riunì il capitolo dei frati e consegnò
loro il simbolo dell’ordine: una croce con
una “S” ad indicare lo Spirito Santo. Dal
1276 fra Pietro fu abate a S. Maria di
Faifoli. Dal 1278 al 1279 si recò in Puglia
a S. Giovanni in Piano. Nel 1281 fu priore a S. Spirito a Maiella. Nel 1283 si recò
a S. Bartolomeo in Legio. Dal 1285 al
1293 dimorò in diversi luoghi della
Maiella. Nel 1291 fu abate generale
dell’ordine a S. Spirito a Maiella e nel
1293 di nuovo all’eremo di S. Onofrio sul
Morrone. Il 5 luglio 1294, dai cardinali
riuniti in conclave, venne eletto Papa. Il
29 agosto 1294 Pietro del Morrone venne incoronato Papa nella basilica di S.
Maria di Collemaggio a L’Aquila con il
nome di Celestino
V. Dopo
l’incoronazione, Celestino V rimase a
L’Aquila per circa due mesi facendo un
grande dono alla città: la Perdonanza.
Chiunque nel giorno della decollazione
di S. Giovanni Battista (28-29 agosto)
avesse oltrepassato, con animo sinceramente pentito, la porta della Basilica di
Collemaggio, avrebbe ottenuto
l’indulgenza. Il 6 ottobre 1294 Celestino
V lasciò L’Aquila, passò per Sulmona e
su invito di Carlo d’Agiò si trasferì a Napoli. Negli ambienti romani la scelta di
Papa Celestino V non fu ben accetta.
Celestino V, spirito libero, uomo per il
quale la coscienza è al primo posto, uomo di preghiera e di limpida spiritualità
si rese subito conto che intorno a lui si
era creata un’atmosfera difficile, perciò
di fronte alle continue pressioni politiche, dopo lunga riflessione e incessante
preghiera, decise di rinunciare al papato.
Il 13 dicembre 1294 Celestino V convocò
il concistoro a Castelnuovo (Napoli) per
comunicare la sua decisione. Il 24 dicembre 1294 venne eletto il nuovo Papa
col nome di Bonifacio VIII. Celestino V,
dopo la rinuncia al papato, desiderava
andarsene lontano, tornare a vivere nel
suo eremo, ma Bonifacio VIII lo costrinse a recarsi al castello di Fumone dove,
in una cella, il 19 maggio 1296 morì. Il 5
maggio del 1313, ad Avignone, fu proclamato santo. Nel 1237 le sue spoglie vennero trasferite da Ferentino (FR) alla
Basilica di Colle Maggio a L’Aquila. Una
“particella” del cuore di S. Pietro Celestino, conservata a Ferentino, posta in una
teca, venne donata dal Vescovo di Ferentino ad Antonio Sardi, vescovo di Anagni, perché fosse esposta nella chiesa
Cattedrale di Sulmona per la venerazione dei fedeli. L’Anno Giubilare celestiniano è stato l’invito e l’occasione per:
Riscoprire la vocazione alla santità. Approfondire la ricerca di Dio attraverso la
via del silenzio, dell’ascolto della Parola
di Dio, della contemplazione. Prendere
coscienza della gravità del peccato annunciando la misericordia di Dio e richiamando al perdono, alla riconciliazione e alla pace. Riscoprire il valore della
natura come dono di Dio da “usare” e
non da “abusare” educando a stili di vita
di sobrietà e di solidarietà. La visita pastorale del Santo Padre Benedetto XVI a
Sulmona, nell’Anno Giubilare Celestiniano, è un grande dono fatto alla Diocesi
di Sulmona-Valva, alla Città di Sulmona,
all’Abruzzo intero, alla Regione Ecclesiastica Abruzzese-Molisana. La sua venuta è per tutti motivo di gioia e di speranza. Confermandoci nella fede e nella carità il Papa aprirà solchi nuovi per non
avere paura a progettare il futuro. Nel
capitolo V della Lumen Gentium i Padri
conciliari hanno sottolineato “La vocazione universale alla santità” (Cfr LG
40). «…E’ ora di riproporre a tutti con
convinzione questa “misura alta” della
vita cristiana ordinaria: tutta la vita della
comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare in questa direzione»
(NMI,31). «La santità non è un lusso,
non è un privilegio per pochi, un traguardo impossibile per un uomo normale; essa, in realtà, è il destino comune di
tutti gli uomini chiamati a essere figli di
Dio, la vocazione di tutti i battezzati»
(Benedetto XVI, Udienza generale, 20
agosto 2008). Partendo da questa esigenza forte di una Chiesa, tutta chiamata
alla santità, si aprono orizzonti programmatici nuovi, e anche la società civile
riceve nuova spinta di speranza soprattutto dopo il sisma e la crisi per la mancanza di lavoro.
S. Pietro Celestino invita tutti noi, mentre camminiamo sulla terra, ad avere
fisso lo sguardo alle cose di lassù, quelle
del cielo, che rimangono in eterno”.
+ Angelo Spina
Vescovo di Sulmona-Valva
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Eventi diocesani
Maggio - Giugno 2010
Riflessioni del Vescovo comunicate ai giovani
nell’Anno Giubilare Celestiniano.
L
a figura di san Pietro Celestino affascina i giovani perché è molto simile
alla loro storia fatta di fatica, di ricerca, di dolori, di ingratitudini, ma
anche di gioie pulite, di vigore spirituale, di panorami immensi, di letizia nata dalla fatica. Se uno ama, vede una spiga nel seme che muore! E’ una
frase molto poetica ma che può aiutare a vivere e progettare il futuro senza
paura. “Amare è guardare dentro prima di guardare intorno”. L’analisi sociologica del territorio della diocesi di Sulmona-Valva evidenzia il calo demografico e la fuga dei giovani dal territorio. Su 85.000 persone i giovani dai 15 ai
25 anni sono meno del 5% poco più di quattromila. Mancando le condizioni di
lavoro, il futuro dei giovani è sempre più compromesso. In situazioni come
queste è facile perdersi d’animo e non solo. Per risolvere i problemi si cercano
soluzioni di fuga dalla realtà, di compromesso, di clientelismo, mantenendo in
piedi aspetti strutturali negativi che non rispettano la dignità della persona
umana. La cultura contemporanea, poi, così influenzata dai mass-media, mettendo in evidenza modelli di riferimento che non danno senso alla vita e proponendo stili di vita che non aiutano la crescita spirituale, esaltando il materialismo e il relativismo, rendono difficile il seguire il Signore Gesù e vivere il
Vangelo. La figura di San Pietro Celestino, che i giovani in quest’anno hanno
avuto modo di conoscere di più con le catechesi, partecipando anche ad un
concorso promosso dalla Diocesi in tutte le scuole, con il pellegrinaggio diocesano all’eremo di S. Onofrio è di grande aiuto per riprendere con coraggio il
cammino e per essere “alternativi” in una società che tutto omologa. I giovani
hanno ricevuto alcuni spunti per vivere la propria vocazione a pieno:
1. Il coraggio di volare nel cuore di Dio, spogliandosi del superfluo.
Celestino è stato grande perché è stato capace di sognare il cielo, sempre. C’è
una frase di un poeta anonimo: “La terra senza cielo si fa fango; ma la terra
con il cielo, diviene giardino”. Non è solo la droga che comprime il cielo di un
giovane. Il cielo è negato quando il giovane vive nella precarietà del suo domani. C’è un solo modo di vincerla: affrontare il futuro con la competenza nello
studio serio, nell’impegno quotidiano, lottando contro ogni avversità senza
cedere alle lusinghe e senza perdersi di coraggio.
2. Il coraggio di sentirsi liberi obbedendo al proprio cuore.
La vita eremitica di san Celestino, nel gusto della preghiera con i suoi tempi e i
suoi respiri, ci insegna quanto è importante e preziosa la libertà, dono che Dio
ha fatto a tutti gli uomini. La libertà si ottiene mediante l’amore alla vita e la
cura degli altri, che tradotti diventano preghiera di gratitudine e di servizio.
Celestino V era un uomo che credeva fortemente nella libertà, altrimenti non
avrebbe rinunciato al potere del papato! Nonostante fosse stato chiamato a
dare stabilità alla Chiesa in quel periodo, non rinunciò alla sua libertà! Questa
è la storia della sua tenacia e di come conquistò quella libertà che lui cercava,
a cui apparteneva: essere libero nel cuore ad ogni costo. Proprio come un graffito scritto sulla parete della sua grotta, il bisogno di sentirsi libero gli procurò
la forza di volontà che lo ha aiutato a ribellarsi alle avversità, al potere, e a credere saldamente nel sogno di santità.
3. Il coraggio di pregare, come ala che permette di volare.
Sembra strano parlare di preghiera eppure torna il gusto di pregare. E’ il respiro della vita, è il silenzio che attende una Presenza. Sant’Agostino descrive
così il pregare: “Il pregare consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo
con insistente e devoto ardore del cuore. Il dovere della preghiera si adempie
meglio con i gemiti che con le parole, più con le lacrime che con i discorsi”.
La preghiera è un affidarsi nelle braccia di Dio, poiché ti fidi di lui. Come un
bimbo in braccio a sua madre!
4.Il coraggio di osare il perdono settanta volte sette.
La Perdonanza è il gesto più famoso e più dolce di papa Celestino.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, sono le parole di Gesù,
è quello che ci prospetta nella quinta beatitudine. Preconizza così un’umanità
riconciliata, in pace, che sa trovare sempre una mediazione e una risposta, nel
dono della fratellanza e della solidarietà.
Il perdono esprime una fusione di cuori, ne ristabilisce l’intimità vera, anche
la fiducia ferita. Perdonare sempre, tutte le volte: questo il coraggio da osare
in un mondo che sbrigativamente è pronto a puntare il dito e ad abbandonare.
L’amore si dona all’amore e usa misericordia, non rancore. La colpa è la condizione di separazione dell’uomo da Dio, ma Dio rimane fedele e rinnova con
amore la sua creatura.
5. Il coraggio di tuffarsi nella bellezza del creato.
San Pietro Celestino ha sempre amato la natura, ha scelto luoghi difficili e eremi immersi nel verde. Con panorami meravigliosi e scenari intatti di bellezza
verginale. E’ veramente un santo che ci aiuta ad amare l’ecologia. Cioè il rispetto del creato sentito come un giardino. E’ questo un amore necessario per
una terra che è spazio donato da Dio all’uomo, perché lo abiti e ne abbia cura.
Educare a stili di vita di sobrietà, di rispetto, di uso del natura e non di abuso.
Rispettare il creato significa non considerarlo egoisticamente a disposizione
dei propri interessi. Il creato è un bene universale. Ecco perché mantenere
l’equilibrio in esso porta il benessere di tutti.
L’Anno Giubilare Celestiniano ha insegnato ai giovani di camminare con coraggio. L’augurio è di : buon cammino a tutti! Perché sappiamo, sull’esempio
di San Celestino, amare Dio e farlo mare. Si sentirà così la dolcezza della sua
presenza, in una vita che si apre al cielo, in una preghiera che fa volare, in un
perdono che libera dai lacci che rinchiudono il cuore nella paura, nel rispetto
del creato amato come giardino e in un obbedienza che si fa gioia di avere
sempre una fronte serena e alta.
L’augurio è: “Siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia
l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo
che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio”
(Ef. 3,17-19).
Q UATTRO OPERE D ’ ARTE PER RICORDARE LA V ISITA DEL S ANTO P ADRE
I
n occasione della visita del Santo
Padre, la Diocesi, per ricordare
l’evento ha fatto realizzare
quattro opere d’arte: un bassorilievo in bronzo che
ritrae Papa Benedetto
che benedice la città
e che verrà collocato all’interno della Casa Sacerdotale in Viale
Roosevelt;
un dipinto
su tela raffigurante
S. Pietro
Celestino
e
Papa
Benedetto che verrà collocato nella sala
da pranzo della Casa Sacerdotale;
una statua in pietra raffigurante
S. Pietro Celestino che verrà
collocata nel giardino antistante il Centro Pastorale lungo il Viale Roosevelt; un mosaico
raffigurante
S.
Pietro Celestino
e Papa Benedetto XVI che
verrà collocato nella
lunetta
della facciata della cattedrale sul
lato destro.
Vita Ecclesiale
Maggio - Giugno 2010
7
“Noi siamo fieri di voi!...”
Rispettare
I l m e s s a g g i o d e i Ve s c o v i i t a l i a n i
ai sacerdoti che operano in Italia
C om u ni c a t o d e i Ve sc ov i d e l l ' A b r uz z o e d e l M ol i se
C
arissimi, noi Vescovi, riuniti in Assemblea Generale, abbiamo avvertito il forte desiderio di scrivervi
mentre l’Anno Sacerdotale si avvia alla conclusione.
Il nostro primo pensiero è sempre per voi, e lo è stato ancora di più in questi mesi. Incalzati da accuse generalizzate, che hanno prodotto amarezza e dolore e gettato il sospetto su tutti, abbiamo pregato e invitato a pregare per
voi. Non sono mancate occasioni di ascolto e di dialogo per
condividere la grazia e la benedizione del ministero ordinato. Ora, tutti insieme vogliamo esprimervi la nostra cordiale stima e vicinanza, ispirata dalla comune responsabilità ecclesiale. La nostra vuole essere, anzitutto, una parola
di gratitudine. La gloria di Dio risplende nella vostra vita
consumata nella fedeltà al Signore e all’uomo, perché siete
pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella prova, animati da carità, fede e speranza. Noi siamo fieri di voi! Il
bene che offrite alle nostre comunità nell’esercizio ordinario del ministero è incalcolabile e, insieme ai fedeli, noi ve
ne siamo grati. La vostra consolazione non dipenda dai
risultati pastorali, ma attinga alla presenza amica dello
Spirito Paraclito e alla partecipazione al calice del Signore,
dal cui amore siamo stati conquistati. È anche una parola
con cui ci invitiamo a vicenda a perseverare nel cammino
di conversione e di penitenza. La vocazione alla santità ci
spinge a non rassegnarci alle fragilità e al peccato. Essa è
un appello accorato di Gesù e un imperativo per tutti: venite a me!... rimanete in me!... seguitemi! Questa irresistibile sollecitazione ci commuove e ci spinge ad andare avanti, ci aiuta a non adagiarci sulle comodità, a non lasciarci distogliere dall’essenziale, a non rassegnarci a ciò
che è solo abituale nel ministero. La Chiesa ci affida il Vangelo che illumina i nostri passi, corregge le nostre derive,
ispira i pensieri e i sentimenti del cuore e sostiene il desiderio di bene presente nell’animo di ciascuno. Accogliamo
con gioia la sua parola di speranza e di verità, desiderosi di
lasciarci educare da lui. Davanti a noi sta una promessa:
«Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia
voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed
egli con me» (Ap 3,20). La chiamata che ci ha afferrato e
plasmato ci aiuterà a superare anche le tribolazioni di questo tempo, corrispondendo con rinnovato slancio al mandato che ci è stato affidato. È, infine, una parola di incoraggiamento. Quando il Signore ha inviato i discepoli in
missione ha detto loro: «Io sono con voi tutti i giorni fino
alla fine del mondo» (Mt 28, 20). Non ci ha promesso una
vita facile, ma una presenza che non verrà mai meno. Senza di lui siamo nulla e non possiamo fare niente; dimorando in lui i nostri frutti saranno abbondanti e duraturi. La
sua compagnia non ci mette al sicuro dagli attacchi del
maligno né ci rende impeccabili, ma ci assicura che il male
non avrà mai l’ultima parola, perché chi si fa carico del
proprio peccato può sempre rialzarsi e riprendere il cammino. Vi sostenga la comunione del presbiterio, la nostra
paternità, la certezza della presenza del Signore Risorto
che rende possibile attraversare ogni prova. Gratitudine,
conversione, incoraggiamento: questo vi diciamo per essere ancora più uniti nel condividere l’impegno e la gioia del
ministero a servizio delle nostre Chiese e del Paese.
Ci protegga la Vergine Maria. Ci benedica Dio che dona
senza misura la consolazione di sperimentarlo vivo nella
fede. Roma, 28 maggio 2010
I VESCOVI DELLE CHIESE CHE SONO IN ITALIA
Don Ugo Di Donato
è tornato alla casa del Padre
D
on Ugo Di Donato, sacerdote della diocesi
di Sulmona-Valva, è tornato alla casa del
Padre. Aveva 89 anni. A dare l’ultimo saluto c’era tutta Popoli e tante persone giunte da Rivisondoli e da altri luoghi. I sacerdoti presenti alla
celebrazione delle esequie presiedute dal vescovo
mons. Angelo Spina erano tanti, segno di affetto,
di stima e fraternità nei confronti di don Ugo, per
l'ambiente
Giuseppe Fuggetta
“C
ome pastori della
Conferenza Episcopale
AbruzzeseMolisana sentiamo di non poter restare indifferenti rispetto ai problemi che riguardano
il fazzoletto di terra che ci è
stato affidato. Negli ultimi
anni infatti, il territorio locale
è stato teatro di pericolose
emergenze ambientali che
mettono a grave rischio ecologico le nostre regioni, da sempre considerate un polmone
verde”. Così scrivevamo, noi
Vescovi dell’Abruzzo e del
Molise, due anni fa, il 25 luglio 2008. Se oggi interveniamo nuovamente in materia è
sempre per amore del nostro
popolo, per promuovere il rispetto dell’ambiente attraverso una spiritualità tanto vigile
verso il prossimo, quanto impegnata nell’adorazione del
Creatore, nella consapevolezza che le preoccupazioni riguardo alla salvaguardia del
creato allora segnalate sono
ancora attuali e in alcuni casi
perfino maggiori.
1. Una prima minaccia cui facevamo riferimento riguarda
la costruzione del cosiddetto
Centro Oli di Ortona. Il nostro
allarme non è restato inascoltato, al punto che lo stesso
Governo regionale ha varato
una legge a tutela del territorio, nei confronti di un’attività
considerata tra le più inquinanti per le risorse naturali,
con conseguenze anche gravi
sulla salute degli abitanti.
Purtroppo, questa legge è stata impugnata a livello nazionale perché si occupa anche di
ciò che riguarda il mare, materia che non è
di competenza
regionale. Auspichiamo che
si attivi una
collaborazione
efficace fra Governo nazionale e Regione al
fine di mantenere gli impe-
gni assunti e tutelare tanto il
nostro territorio, quanto il
nostro mare, risorsa e patrimonio prezioso della nostra
gente.
2. Un’ulteriore preoccupazione riguarda l’acqua, bene comune la cui fruizione è un diritto fondamentale e inalienabile di tutti. Ribadiamo la nostra preoccupazione riguardo
a progetti di privatizzazione
della gestione di questo bene,
mentre richiamiamo l’urgenza
di una costante ed efficace
vigilanza da parte delle Autorità responsabili sulla qualità
dell’acqua che beviamo. Esprimiamo inoltre il nostro
convinto appoggio all’impiego
di fonti energetiche “pulite”,
quali l’eolico e il fotovoltaico,
a condizione che ciò avvenga
in modo rispettoso dell’ impatto ambientale e a norma di
legge. In tal senso sta intervenendo anche il Governo regionale.
3. L’emergenza rifiuti sembra
sempre più preoccupante. Se
ribadiamo la nostra volontà a
cooperare attraverso la rete
delle parrocchie all’ educazione alla raccolta differenziata,
oltre che ad adottare stili di
vita ispirati alla sobrietà, chiediamo tempestività, organicità, legalità e chiarezza di interventi in questo campo da
parte delle Autorità competenti. Ci viene segnalata in
particolare la minaccia costituita in alcune zone da un inadeguato smaltimento di materiali tossici come l’amianto.
Invitiamo tutti ad una mobilitazione morale e spirituale per
tenere alta la vigilanza e la
il quale sale incessante la preghiera di tutto
il
presbiterio.
Prima della celebrazione il Cancelliere, don
Antonio D’Ortenzio ha dato un profilo del
canonico don Ugo: “Era originario di Rivisondoli, dove era nato il 27 Luglio 1921 da
Giuseppe e Ida Troiani, alla cui religiosità
familiare attribuiva il fiorire della sua vocazione al sacerdozio. Coltivò questa sua inclinazione e formazione nel nostro fiorente
Seminario Diocesano, dove fu accolto il 1°
Ottobre 1931, e poi, dal 1935, nel Pontificio
Seminario Regionale “San Pio X” in Chieti,
dove coronò gli studi filosofici e teologici
sotto la direzione di Mons. Domenico Bornigia, che fu promosso Vescovo della Diocesi di Sansepolcro in Toscana. Ordinato
sacerdote il 17 Marzo 1945 dal Vescovo diocesano del tempo, Sua Ecc. Mons. Luciano Marcante, vicentino, già il successivo 1° Aprile lo destinò Parroco a Pietransieri e il succes-sivo 1° Ottobre
anche alla vicina confinante Parrocchia di Roccacinquemiglia. Durante l’anno scolastico 1953-54 fu
docente nel Seminario “La Storta” di Roma, ma il
suo lungo e fruttuoso impegno sacerdotale e pastorale si è svolto, fino a questi ultimi tempi, qui nella
corresponsabilità per la diagnosi dei rischi e le terapie da
adottare in questo campo.
4. La crisi economica ed occupazionale ci preoccupa in modo grave: se si intravedono
segnali di ripresa a livello globale e nazionale, la ricaduta
dei processi critici sulla vita
quotidiana della nostra gente
ci sembra oggi più che mai
negativa. Molte famiglie non
ce la fanno ad arrivare a fine
mese e la mancanza di lavoro
suscita timore e sconforto
quanto mai fondati. Ai responsabili della cosa pubblica
e agli imprenditori chiediamo
uno slancio di coraggio e di
generosità a tutto campo: è
tempo di sacrifici per tutti, ma
è giusto che un prezzo maggiore sia pagato non dai più
deboli, ma da chi più ha e più
deve investire per il bene comune. Preghiamo affinché
questo nostro grido non resti
inascoltato e ciascuno misuri
le proprie scelte davanti al
giudizio di Dio, che ci chiama
a rispondere ai bisogni dei più
poveri.
Possa lo Spirito del Risorto
illuminare tutti, governanti e
cittadini, e aiutare in particolare la comunità cristiana ad
essere testimone di stili di vita
ispirati alla sobrietà, alla solidarietà verso i più deboli e a
scelte responsabili davanti a
Dio e nei confronti del prossimo e delle generazioni a venire. Vi siamo vicini e Vi benediciamo nella fiducia del Signore risorto.
Chieti, 21 Aprile 2010
I Vescovi della Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana
Comunità Parrocchiale di Popoli, come fedele ed
operoso coadiutore dei Parroci del suo tempo, dedicandosi anche all’insegnamento nelle locali
Scuole secondarie, nonché a guida spirituale delle
associazioni laicali della Parrocchia e, particolarmente, a Cappellano della Confraternita della “SS.
Trinità”. I frutti della sua non comune cultura sono
rivelati, tra le altre pubblicazioni, particolarmente,
dai tre preziosi volumi “Popoli e i popolesi”. Logorato dai suoi 89 anni anagrafici, che avrebbe compiuti il prossimo 27 Luglio, e stremato dalla malattia, ieri, 15 Giugno 2010, assistito amorevolmente,
ha concluso la sua vita terrena nel nosocomio popolese ed è passato alla vita
eterna, accompagnato dalla
preghiera
di
raccomandazione alla bontà e
misericordia
divina di noi
tutti e di quanti
lo hanno conosciuto, amato e
stimato.
8
Periodico della Diocesi di Sulmona-Valva
Maggio - Giugno 2010
SulmonaSulmona-Valva diocesi - Periodico di formazione e informazione della Diocesi di Sulmona—
Sulmona—Valva - Viale Roosevelt, 7 - 67039 SULMONA (AQ) - Tel. 0864.34065 Fax 0864.33522 E-mail: [email protected] - Sito Web:
www.diocesisulmona.it - Autorizzazione tribunale di Sulmona n. 3/08 del 30/04/08 Anno III n. 5-6 / 05-06 - 2010 Direttore Responsabile: Concezio Barcone Direttore Editoriale: Ramón Peralta - Impaginazione: Gianni
Grossi Stampa VideoService V.le dell’Industria, 6 - info: 0864.210421 - Sulmona (AQ)