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ANNO III, N. 2 - GIUGNO-AGOSTO 2007 IL TRIMESTRALE CHE AGGIORNA LE VOSTRE CONOSCENZE SANITARIE Prevenzione, autocura, benessere SALUTE ALL’APERTO DOSSIER PREVENZIONE La menopausa senza traumi Usare giudizio sotto il sole SALUTE E BELLEZZA Prevenzione con l’igiene intima IL CONSIGLIO DEL FARMACISTA LA RICETTA MEDICA: QUANDO OCCORRE E QUANDO NO Strumento per la misurazione domiciliare della glicemia 6OBNJDP EJTDSFUP TFNQSF BMUVPGJBODP [email protected] Numero verde con chiamata gratuita Il servizio assistenza è operativo da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 19,00 Esclusivamente per: - avere assistenza tecnica sull’utilizzo dei prodotti della linea OneTouch® Ultra® - richiedere la sostituzione gratuita degli strumenti in garanzia - richiedere la sostituzione gratuita delle batterie 0OF5PVDI6MUSB&BTZoVOBNJDPEJTDSFUP BEBUUPQFSDIJDFSDBMBTFNQMJDJUh TFNQSFBQPSUBUBEJNBOP Le misurazioni vanno eseguite nell’ambito del controllo medico Autorizzazione del 9 febbraio 2007 PROBLEMI DI DONNE Nel 1887 Alice May Farnham scriveva sulla rivista scientifica americana The Alienist and Neurologist un articolo intitolato “Malattie uterine come fattore nell’origine della pazzia”, nel quale sosteneva tra l’altro che “le ovaie, nell’età avanzata, cominciano a irritarsi e a trasmettere questa condizione al cervello, provocando disordini tessutali che si manifestano sotto forma di nervosismo o con esplosione di vera follia”. Idee poco chiare, diremmo oggi. Fatto sta che la menopausa, ancora fino a poco più di un secolo fa, era un evento talmente insolito (la vita femminile raramente superava i 50 anni) da essere spesso scambiata per isteria. Oggi la raggiunge il 95 per cento delle donne, con una prospettiva di vita ulteriore di oltre 30 anni. Vedremo, nel dossier prevenzione, come far sì che siano tre decenni di buona salute. A proposito di questioni che riguardano la sfera genitale: un’igiene intima non è solo una questione di pulizia, ma anche - esamineremo perché - un fattore di prevenzione, innanzitutto per le donne ma pure per gli uomini. Tipicamente femminile, secondo le statistiche, è pure l’emicrania, anche se poi il sesso maschile compensa un po’ con gli altri tipi di mal di testa: impareremo a combattere efficacemente questi disturbi con farmaci di libera vendita; una classe di medicinali, questa, di cui esamineremo le caratteristiche nella rubrica ‘Il consiglio del farmacista’. Ma parleremo anche della pelle, da difendere sotto i raggi del sole estivo, da riparare - dopo che gli stessi raggi solari o altri agenti nocivi l’avessero offesa - grazie alla calendula, che tra l’altro è anche un buon regolarizzatore del ciclo mestruale. Buona lettura, e non solo alle donne. Come liberarsi da cefalee ed emicrania a pag. 6 Farmaci con e senza ricetta a pag. 21 sommario Le virtù della calendula a pag. 22 DAL MONDO E BELLEZZA 4 SALUTE Informazioni di attualità 18 SALUTE Non solo pulizia ma anche prevenzione con l’igiene intima IN FAMIGLIA 6 SALUTE Come combattere il mal di testa 10 SALUTE ALL’APERTO Usare giudizio tempo sotto il sole 12 DOSSIER PREVENZIONE Vivere senza traumi la menopausa CONSIGLIO 21 ILDEL FARMACISTA Quando serve la ricetta medica e quando no SANA PIANTA 22 DIUn’amica per la pelle: la calendula Anno III, n. 2 - Giugno-Agosto 2007 Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005 Periodico trimestrale di DI PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - GE Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega. Direttore responsabile Angelo Cambié [email protected] Redazione Florio Bovio Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Consulenza scientifica: Mariapia Fazio) Pubblicità InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Gestione spazi e materiali pubblicitari: Maria Grazia Palmerio) Editore Sinergie s.r.l., Corso Italia 1, 20122 Milano Stampa Galli Thierry Stampa s.r.l., via Caviglia 3, 20139 Milano Amministrazione DI. PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - Ge Tel. 0185.315755, fax 0185.315745 Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunque supporto, ©anche citando la fonte, è vietata sia in italiano sia in ogni altra lingua. Diritti riservati in tutto il mondo. salute dal mondo OCCHIO AI PRODOTTI Tinture per capelli: sempre più allergie La pennichella fa bene al cuore Un vasto studio condotto in Grecia dimostra che il pisolino pomeridiano riduce significativamente il rischio di infarto ATENE La pennichella fa bene al cuore, soprattutto a quello dei lavoratori. Uno studio condotto per oltre sei anni su quasi 24 mila persone da Androniki Naska del Policlinico Universitario di Atene evidenzia che il rischio di morire per eventi coronarici si riduce del 34 per cento tra quanti saltuariamente si prendono una mezz’ora di riposo; e chi pratica la pennichella sistematicamente per 30 minuti al giorno almeno tre volte alla settimana ha un rischio ridotto del 37 per cento. A beneficiare di più del pisolino pomeridiano sono i maschi lavoratori, che riducono il proprio rischio anche del 64 per cento, mentre non ci sono stati sufficienti dati tra le donne per misurare il loro beneficio. Evidentemente, concludono gli esperti, il riposino esercita i suoi effetti ‘salvacuore’ contrastando lo stress da lavoro. Che la pennichella faccia bene è un argomento dibattuto, tanto che molti uffici si stanno attrezzando con zone per il pisolino degli impiegati nella pausa dopo il pranzo. Ma finora nessuno aveva condotto uno studio così sistematico sull'argomento. E non stupisce che a farlo siano stati ricercatori di un paese mediterraneo come la Grecia. 4 Il latte materno migliora la vista SUNDERLAND L’allattamento al seno è benefico anche per la vista. Una ricerca del Sunderland Royal Hospital britannico ha evidenziato che i bambini tra 4 e 6 anni allattati naturalmente avevano una migliore capacità di discernere la tridimensionalità rispetto ai coetanei svezzati con il biberon. LONDRA Negli ultimi anni sono quasi raddoppiate le reazioni allergiche alle tinture per capelli come dermatiti, gonfiori e tumefazioni sul viso - soprattutto tra i giovani, che incominciano ad adoperare questi prodotti già durante l’adolescenza. A dirlo è una ricerca pubblicata sul prestigioso British Medical Journal. Più dei due terzi delle tinture per capelli attualmente in commercio contengono parafenilendiamina (PPD) e altri agenti chimici correlati, già banditi da tempo in Germania, Francia e Svezia a causa delle reazioni allergiche che possono scatenare. L’attuale legislazione dell'Unione Europea consente la loro presenza fino al 6 per cento dei componenti, ma il problema è che non ci sono alternative valide o largamente accettate alla PPD. Secondo l’Unipro, associazione tra le imprese cosmetiche italiane, la sicurezza della PPD è stata studiata e documentata in modo approfondito e si è visto che “solo occasionalmente un numero ridotto di utilizzatori può sviluppare sensibilità o allergia”. PRO E CONTRO Il cioccolato ingrassa, ma cura gli obesi MILANO Insomma, il cioccolato fa bene o fa male? Studiosi di vari paesi riuniti a Milano dal farmacologo Rodolfo Paoletti hanno cercato di fare chiarezza sulla questione. Con 500 calorie ogni 100 grammi, questo alimento dovrebbe essere consumato con parsimonia per il rischio di sovrappeso; al tempo stesso, il contenuto in polifenoli lo rende benefico proprio per le malattie legate all’obesità. I polifenoli proteggono dai radicali liberi, abbassano la pressione arteriosa, riducono la formazione di trombi, migliorano lo stato delle arterie e fluidificano il sangue. Il problema è che, aumentando la quantità di polifenoli, il cioccolato diventa più amaro e deve essere corretto con più zucchero, il che lo rende più ingrassante. Proteggi la sua bellezza Il sole è vita, ma la protezione dai suoi raggi è importante. La pelle del bambino è sottile, delicata e con una bassa immunosorveglianza. Per proteggere tuo figlio dagli effetti nocivi del sole, RILASTIL ha creato la nuova linea Dermosolare Baby, uno scudo sicuro per metterlo al riparo dai pericoli dell’esposizione solare. I dermosolari Baby, grazie al loro elevato sistema filtrante, hanno azione idratante, protettiva e lenitiva unita ad una grande tollerabilità. La linea completa di prodotti per la protezione solare. www.solesalute.it salute in famiglia UN DISTURBO COMUNE CHE IN GENERE NON DESTA PREOCCUPAZIONI Come combattere IL MAL DI TESTA Gli analgesici vendibili senza obbligo di ricetta sono spesso risolutivi nei confronti delle cefalee. Sono prodotti sicuri, ma non bisogna dimenticare che si tratta sempre di farmaci. e soffre, in Italia, il 25-30 per cento della popolazione. Il mal di testa è per molti una compagnia tanto fastidiosa quanto frequente: almeno una volta all’anno ne soffre l’80 per cento delle donne e il 70 per cento degli uomini. Una patologia spesso innocente, anche se in molti casi temporaneamente invalidante: per il mal di testa vanno perse ogni anno, solo nel nostro paese, circa venti milioni di ore lavorative complessive nella popolazione adulta, e uno o più giorni di scuola da parte dell’11 per cento della popolazione scolastica. Diffusissima, dunque, la cefalea. Eppure il N suo significato e le sue cause rimangono, da un punto di vista medico, il più delle volte oscuri o quanto meno dubbi. Di tranquillizzante c’è il fatto che solo una minoranza esigua dei mal di testa è da ricondurre a danni presenti all’interno del cervello. D’altro canto questo organo, dove arrivano e divengono percepibili tutti gli stimoli dolorosi provenienti da ogni parte del corpo, è di per sé quasi totalmente insensibile al dolore. Sono rari, dunque, i casi in cui il mal di testa è espressione di seri problemi presenti all’interno della scatola cranica; e in queste circostanze, in genere, il dolore è tal- mente profondo, sordo e continuo - e spesso associato ad altri sintomi, come il vomito - da suggerire automaticamente la necessità rivolgersi a un medico; il che andrebbe in ogni caso fatto, sentito anche il farmacista, ogni volta che la cefalea tende a divenire un disturbo abituale, specie se particolarmente intenso. Nei numerosi casi in cui le crisi sono occasionali, invece, l’assunzione di un analgesico - che non va ritardata se non si vuole che il dolore diventi troppo intenso e quindi più difficile da eliminare - può bastare a risolvere di volta in volta la situazione. In farmacia sono disponibili molti prodotti di questo tipo che possono essere acquistati senza ricetta: si tratta di medicinali - per lo più a base di sostanze dette farmaci antiinfiammatori non steroidei, o FANS - in grado di combattere anche altri tipi di dolore di lieve e media intensità, compresi quelli muscolari, articolari, nevralgici, mestruali e dentali. Il motivo per cui i FANS riescono ad agire su tanti dolori di natura differente è che, indipendentemente dalle cause da cui si origina, qualsiasi sensazione dolorosa viene percepita attraverso un unico meccanismo, nel quale un ruolo importante è svol- DOLORI DI CAPO Ne soffriva anche Tutankhamon, 3500 anni fa: la cefalea tormentava il faraone egiziano a tal punto da indurlo a farsela curare, con un rimedio drastico allora in auge, per mezzo di una trapanazione del cranio. E forse è un attributo del potere, il mal di testa, visto che affliggeva pure Giulio Cesare, Mussolini, Hitler. In tempi più moderni ne soffre, da noi, Giulio Andreotti. Ma tra i cefalalgici illustri ci sono stati anche molti artisti e intellettuali, come Michelangelo, Pascal, Leopardi, Chopin, Van Gogh, Tolstoj, Darwin, Virginia Woolf, Wagner, Nietzsche, Hugo. 6 Importante innanzitutto individuare di quale tipo è il vostro disturbo Un mal di testa può consistere in una cefalea primaria - che a sua volta può essere un’emicrania, una cefalea tensiva o una cefalea a grappolo - o a una cefalea secondaria, dipendente cioè da qualcos’altro (per esempio un trauma, disturbi vascolari, fenomeni infettivi, patologie metaboliche). Per il mal di testa di questo tipo, peraltro più raro, risulta indispensabile il ricorso al medico, mentre gli altri possono essere curati sintomaticamente con l’aiuto del farmacista. L’EMICRANIA, la cui manifestazione dolorosa dura dalle due alle 72 ore ed è localizzata in metà del capo, colpisce soprattutto le donne in rapporto di 5 a 1, e la familiarità è un fattore predisponente. In un quarto dei casi, l’attacco di emicrania è preceduto da lampi che interessano solo un occhio, il dolore è per lo più pulsante e viene accresciuto dai rumori e dalla luce. Talvolta l’insorgenza dell’emicrania può essere messa in relazione con l’assunzione di alcuni alimenti (riquadro nella prossima pagina) o con il ciclo mestruale. La CEFALEA TENSIVA, che interessa tutte le fasce di età e colpisce quasi indifferentemente uomini e donne, genera un dolore sordo, continuo e oppressivo, a fascia intorno alla testa ma in qualche caso esteso ai muscoli del collo. La CEFALEA A GRAPPOLO, invece, colpisce in prevalenza le persone giovani, e gli uomini in misura maggiore delle donne (in rapporto di 3 a 1). Il suo nome deriva dalla frequenza con cui si manifesta: più volte in una settimana o in un mese per poi scomparire per mesi o per anni. Il dolore è molto intenso, dura da dieci minuti a un’ora, e si localizza intorno a un occhio, che talvolta diventa congestionato e lacrima. Per l’intensità e la sede del dolore, la cefalea a grappolo potrebbe essere confusa con una nevralgia del trigemino, ma quest’ultima è di più breve durata (pochi secondi o un minuto) e non si presenta con la frequenza a grappolo. Per consentire al medico o al farmacista di inquadrare il tipo di mal di testa, occorre riferirgli circa la durata, la frequenza e l’orario di insorgenza degli attacchi, se il dolore ha avuto esordio improvviso, se è di tipo acuto, sordo, continuo, pulsante o trafittivo e se è accompagnato da intolleranza alla luce e ai rumori, nausea, vomito, febbre elevata, gocciolamento del naso o rigidità della nuca alla flessione. La coesistenza di dolore acuto che insorga rapidamente e di rigidità della nuca deve far sospettare una meningite: in questo caso diviene urgente l’intervento di un medico. Dolore pulsante monolaterale Lampi visivi Intolleranza alla luce Intolleranza ai rumori Dolore sordo e cupo bilaterale (a fascia) Lieve intolleranza alla luce Lieve intolleranza ai rumori Dolore lancinante monolaterale intorno all’occhio Irritazione congiuntivale Congestione e lacrimazione nasale Nausea vomito EMICRANIA to dalle prostaglandine, composti biologici che si producono in quasi tutti i tessuti e svolgono, tra le altre numerose funzioni, quella di rendere particolarmente sensibili i recettori dolorifici, amplificando in questo modo la risposta agli stimoli nocivi. E proprio questo spiega perché i FANS riescano a ridurre il dolore: questi farmaci CEFALEA TENSIVA hanno infatti la proprietà di rallentare la produzione di prostaglandine da parte dei tessuti, impedendo quindi, tra l’altro, proprio l’amplificazione dolorifica che viene provocata da queste sostanze. Dato che le prostaglandine sono coinvolte anche nei meccanismi di genesi della febbre e dell’infiammazione, i FANS possiedo- CEFALEA A GRAPPOLO no quasi tutti, chi in maggiore chi in minore misura, anche un’azione antifebbrile - utile qualora oltre al dolore sia presente un rialzo termico - e una antiinfiammatoria, che nel caso di alcune forme dolorose aiuta a combattere il sintomo nelle sue cause. Gli analgesici acquistabili senza ricetta 7 salute in famiglia I CIBI CHE POSSONO SCATENARE MAL DI TESTA Particolari sostanze, contenute in alcuni cibi come componenti naturali (alcol, tiramina e altre) o come additivi (glutammato, solfiti eccetera) possono favorire nelle persone predisposte l’insorgenza di crisi di cefalea o di emicrania. Ecco, dunque, una lista degli alimenti da usare con moderazione senza però sbilanciare la dieta - per tenere lontano il mal di testa: ✓ cioccolato e qualsiasi dolce o gelato contenenti cacao; ✓ superalcolici, aperitivi, vino (soprattutto rosso), birra; ✓ vini gassati quali champagne, spumante, bianchi frizzanti; ✓ dadi per brodo, salsa di soia, cibi di ristorante cinese; ✓ formaggi molto stagionati e fermentati; ✓ salumi, pancetta, prosciutto, carne in scatola, aringhe, tonno, crostacei; ✓ cibi fritti, specie se con oli diversi da quello d’oliva e con olio riutilizzato; ✓ cavoli, cavolfiori, patate, spinaci, pomodori, frutta secca, funghi secchi, uva; ✓ panna, burro, yogurt. il consiglio del vostro farmacista sono tutti a base di sostanze sicure e ben collaudate. Il loro uso non presenta quindi particolari problemi, ma non per questo può essere indiscriminato: anche i FANS, infatti, possono provocare effetti collaterali (riquadro in basso) o interagire con altri medicinali e con alimenti, e inoltre 8 vanno assunti nei giusti dosaggi e con opportune modalità. E’ importante dunque chiedere sempre consiglio al farmacista, segnalandogli tra l’altro se si stanno assumendo altri farmaci, se si è in gravidanza o se sono in atto malattie, e chiedendogli indicazioni sulle dosi ATTENTI AGLI EFFETTI COLLATERALI DEGLI ANALGESICI La più comune e caratteristica delle reazioni indesiderate che possono presentarsi in seguito a un uso non corretto dei farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) è l’irritazione della mucosa che riveste internamente lo stomaco, che può manifestarsi con nausea e vomito e produrre, alla lunga, una gastrite e perfino un’ulcera. Il meccanismo attraverso cui si produce questa irritazione sembra sia duplice: da un lato un effetto lesivo diretto, dovuto al contatto del farmaco con la mucosa; dall’altro l’indebolimento, provocato dalla sostanza, di un meccanismo biologico tendente a proteggere la parete dello stomaco: un processo nel quale sono coinvolte le prostaglandine, di cui i FANS rallentano la produzione. Per tale motivo questi farmaci non devono essere assunti in dosaggi eccessivi, né a stomaco vuoto; e per la stessa ragione non vanno ingeriti assieme ad alimenti di per sé irritanti, come le bevande alcoliche. Chi abbia già una gastrite, un’ulcera o un’altra malattia gastrointestinale, poi, dovrebbe utilizzare i FANS solo in caso di assoluta necessità e sotto controllo medico. Sempre all’inibizione della sintesi di prostaglandine è da ricondurre anche un altro effetto collaterale tipico dei FANS, il rallentamento della coagulazione sanguigna e quindi il prolungamento delle emorragie. Si tratta di un effetto che in alcuni casi può perfino risultare favorevole, ma che vale a sconsigliare un uso non controllato di questi farmaci nelle persone già sottoposte a una terapia anticoagulante, in quelle che presentano facilità al sanguinamento e qualora sia imminente un intervento chirurgico. massime, gli orari di assunzione in base ai pasti, gli eventuali alimenti da evitare. I più comuni antidolorifici senza obbligo di ricetta Uno dei più comuni farmaci contro il mal di testa è, da 110 anni, l’acido acetilsalicilico (ASA), che possiede in maniera pronunciata tutti e tre gli effetti analgesico, antiinfiammatorio e antifebbrile tipici dei FANS: è efficace soprattutto contro le cefalee, i dolori muscolari e articolari e in genere quelli associati a infiammazione, mentre nel dolore viscerale è molto meno attivo. Una valida alternativa all’ASA contro il dolore e la febbre è il paracetamolo, che non ha però attività antiinfiammatoria. Essendo un inibitore piuttosto debole della produzione di prostaglandine - agisce soprattutto su alcuni centri del cervello - non ha effetti pronunciati sulla mucosa dello stomaco e sulla coagulazione. Tuttavia può talvolta produrre un’eruzione cutanea e altre reazioni allergiche, e, con uso prolungato a dosi elevate, alterazioni della composizione del sangue e danni al rene e al fegato. Sempre più utilizzato come analgesico, dopo essere stato a lungo usato come antireumatico, è l’ibuprofen, dotato di effetti sia antidolorifici sia antiinfiammatori e antifebbrili. Simili nell’azione il naprossene, il propifenazone, il ketoprofene. Alcune preparazioni contro la cefalea contengono più principi attivi, per ottenere un unico effetto antidolorifico con reazioni avverse meno intense. Di solito l’associazione avviene tra un FANS classico, il paracetamolo e la caffeina; quest’ultima, grazie ai suoi effetti sui vasi sanguigni della testa e al miglioramento che produce sullo stato psicologico e psichico, contribuisce all’azione analgesica. PER SAPERNE DI PIU’ • Notizie e servizi dal CIRNA (Centro Italiano Ricerche Neurologiche Applicate) nel sito www.cefalea.it. Il primo aiuto è in farmacia Erosione da acidi. Come affrontarla. Prosmalto aiuta a proteggere dall’erosione dello smalto e dalla sensibilità dentale. www.prosmalto.it Nuovo da Sensodyne: un dentifricio formulato strato protettivo, diventando più deboli, specificatamente per aiutare a proteggere i sottili e meno bianchi. denti dagli effetti dell’erosione da acidi. In alcuni casi possono anche diventare I nostri denti sono tutti i giorni sotto l’attacco di sensibili al contatto con cibi caldi o freddi, un fattori potenzialmente dannosi da cui dobbiamo primo segnale di erosione da acidi. difenderci. Un fenomeno in crescita che può Prosmalto è un dentifricio formulato interessare anche i denti più sani è la cosiddetta specificatamente per aiutarci a proteggere i “erosione dello smalto”, provocata dall’acidità denti dagli effetti dell’erosione da acidi, in presente nella nostra alimentazione quotidiana. grado di rinforzare lo smalto indebolito. Cibi comuni come, ad esempio, succhi, agrumi, Inoltre offre anche tutti i benefici di un vino, bibite gasate, aceto, contengono infatti normale dentifricio al fluoro, è poco abrasivo, acidi che possono indebolire lo smalto dei nostri e aiuta a dare sollievo contro la sensibilità denti, che così si può consumare più facilmente. dentale, oltre a lasciare una piacevole In questo modo i denti perdono parte del loro sensazione di freschezza in bocca. salute all’aperto PER EVITARE I DANNI PRODOTTI DAI RAGGI ULTRAVIOLETTI Usare giudizio SOTTO IL SOLE Sono in aumento i tumori della pelle, che possono essere provocati da una eccessiva o inadeguata esposizione alle radiazioni solari. Proteggersi da queste è dunque un imperativo. esposizione al sole, se adeguata, produce vari benefici: una sensazione di benessere psicologico legato alla liberazione di serotonina, un rafforzamento del tessuto osseo per aumentata sintesi di vitamina D, un miglioramento di alcune patologie cutanee come l’acne, la psoriasi e l’eczema. D’altra parte i raggi ultravioletti del sole possono produrre, se presi in maniera eccessiva e senza protezione, effetti negativi sia acuti (come eritemi, scottature, riduzione delle difese immunitarie, dermatiti e peggioramento di malattie cutanee come lupus eritematoso, herpes simplex, vitiligine, alcune congiuntiviti) sia cronici (invecchiamento e ispessimen- L’ 10 to cutanei, cataratta, tumori della pelle). Questi ultimi derivano dal fatto che le alterazioni prodotte dai raggi ultravioletti sul bagaglio genetico sono irreversibili. Studi condotti da ricercatori della Boston University e da medici dell’American Academy of Pediatrics hanno dimostrato che l’80 per cento del danno solare si sviluppa entro i 18 anni, anche se le conseguenze possono insorgere in età adulta, tra i 30 e i 50 anni. È quindi necessario proteggere dal sole particolarmente la pelle dei bambini. In Italia il melanoma è la terza causa di morte per i giovani tra i 25 e i 35 anni, superato solo da incidenti stradali, Aids e leucemia. I più colpiti sono gli uomini, con un tasso di sopravvivenza minore delle donne in caso di diagnosi precoce (il 68 per cento contro l’81 del sesso femminile). Allo scopo di identificare per tempo i tumori della pelle - melanomi e carcinomi, in costante aumento negli ultimi anni risulta fondamentale sottoporsi a visite dermatologiche periodiche. Proteggersi dai raggi, prevenzione antitumorale Ma la prevenzione principale è più a monte, e consiste nel ridurre il più possibile l’azione dannosa esercitata sulla pelle dai raggi ultravioletti del sole. Particolare attenzione dovranno usare coloro che abbiano casi di tumori cutanei in famiglia o un numero notevole di nei; e anche i soggetti con pelle, occhi e capelli chiari è bene che adottino maggiori precauzioni. Nella carnagione più chiara, infatti, è meno presente il pigmento che la pelle produce poco al di sotto della superficie per difendersi dalle azioni nocive dei raggi solari, la melanina, la cui funzione è proprio quella di proteggere gli strati più interni. Finché la melanina - alla quale si deve il colore della pelle abbronzata - non ha raggiunto una quantità sufficiente, il rischio di scottature e soprattutto di danni a lunga scadenza prodotti dai raggi solari è molto alto, tanto da rendere particolarmente necessario usare precauzioni nell’esposizione al sole. Gli accorgimenti da usare sono semplici: ✓ esporsi al sole in maniera graduale; ✓ utilizzare prodotti per la protezione solare adeguati; ✓ evitare l’esposizione ai raggi diretti del sole nelle ore tra le 12 e le 16; ✓ sospendere l’esposizione solare in presenza di un arrossamento cutaneo associato a prurito e leggero bruciore; ✓ non esporre i bambini al di sotto di un anno alla luce solare e se di età compresa tra 1 e 3 anni proteggerli dall’esposizione al sole durante le ore non consigliate con creme a schermo totale; per i bambini più grandicelli, utilizzare creme ad ATTENZIONE ANCHE AI COLPI DI SOLE E DI CALORE Possibili inconvenienti delle giornate estive particolarmente calde sono il colpo di sole e il colpo di calore. Il primo, detto anche insolazione, può presentarsi in seguito a un’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari, e si manifesta con malessere generale, mal di testa, nausea, vertigini, in alcuni casi perdita di conoscenza, rapido rialzo della temperatura fino anche a 40-41°C; la pelle appare secca e arrossata. Il colpo di sole è piuttosto raro alle latitudini dell’Italia; ben più frequente il colpo di calore, non legato necessariamente all’esposizione al sole - potendosi manifestare anche in ambiente chiuso - ma provocato da condizioni di alta temperatura, ridotta ventilazione ed elevata umidità relativa. Sintomi sono irrequietezza, mal di testa, ronzii alle orecchie, rialzo termico fino a 38,5 gradi e oltre, viso bluastro, respiro accelerato, aritmia cardiaca, pupille dilatate. Non c'è sudorazione e la pressione si abbassa fino allo svenimento. In questi casi occorre chiamare sempre subito un medico, e nel frattempo: ✓ distendere la persona in un luogo fresco e ventilato, con le gambe sollevate; ✓ porre una borsa di ghiaccio sulla testa, avvolgere il paziente in un lenzuolo o un asciugamano bagnato in acqua fredda, o immergerlo totalmente nell’acqua; ✓ somministrare un farmaco antifebbrile (a base di paracetamolo ad esempio); ✓ reidratare il soggetto con acqua fresca, zucchero e sale, ma non alcolici. Precauzioni diverse a seconda del fototipo FOTOTIPO 0 Evitare qualsiasi esposizione al sole. Albini FOTOTIPO 1 Capelli rossi, carnagione bianca spesso con lentiggini, occhi chiari Porre estrema attenzione alla protezione: necessari maglietta, cappello, occhiali, ombrellone e solari con altissimo fattore. FOTOTIPO 2 Capelli biondi, carnagione chiara, occhi chiari Esporsi al sole con cautela e in modo graduale; evitare le ore centrali del giorno e utilizzare sempre prodotti ad altissima protezione, ripetendo l’applicazione durante la giornata. FOTOTIPO 3 Capelli castani, carnagione chiara, occhi chiari o scuri Nei primi giorni utilizzare un prodotto solare ad alta protezione. In seguito si può ridurre il fattore; con radiazione molto intensa (ai tropici, in alta montagna, con superfici riflettenti) è necessaria una protezione sempre estrema. FOTOTIPO 4 Capelli bruni, carnagione olivastra, occhi scuri Usare solari con fattore medio; con raggi solari molto forti usare prodotti a protezione alta. FOTOTIPO 5 Capelli neri, carnagione scura, occhi scuri Solari con fattore basso; con alto indice UV prodotti a protezione media. FOTOTIPO 6 Ottima sopportazione dei raggi solari. Razza nera alto indice protettivo evitando l’esposizione durante le ore più calde della giornata; ✓ proteggere gli occhi utilizzando lenti in grado di schermare il passaggio delle radiazioni UVA e UVB. Per stabilire quale grado di protezione adottare (e quindi anche quale prodotto solare scegliere) occorre tener conto di due fattori, entrambi esprimibili con numeri: da un lato il proprio fototipo (riquadro a fianco), dall’altro l’indice della radiazione ultravioletta (o indice UV), che esprime il livello di radiazione ultravioletta solare sulla superficie terrestre, e viene riportato da vari mezzi d’informazione sotto forma di valore massimo previsto nella giornata per le diverse località o aree geografiche. I valori variano da zero a 11 e oltre (figura in alto): più è alto il valore dell'indice, maggiore è il potenziale danno per la pelle e per gli occhi e minore è il tempo necessario perché questo si produca. La capacità schermante di un solare è espressa dal fattore di protezione: questo può essere indicato dal produttore secondo due scale diverse, una europea e l’altra americana, che hanno valori comparabili per i fattori di protezione più bassi, ma si discostano per quelli più alti. Per orientarsi nella scelta sarà allora importante conoscere a che fattore di protezione corrisponde lo schermo totale, e regolarsi in base a questo: se per esempio si vuole una protezione media e si ha a disposizione una gamma la cui protezione massima è 25, si opterà per un fattore di protezione 12; se invece il valore massimo è 12, si sceglierà un solare con indice 6. Il fattore di protezione fornisce un’indicazione sull’azione filtrante nei confronti delle radiazioni UVB ma non delle radiazioni UVA, per le quali esiste l’indice UVA. I solari più validi sono quelli che garantiscono una protezione combinata per gli UVA e gli UVB; in questi prodotti, sulla confezione sono riportati entrambi gli indici. 11 DOSSIER PREVENZIONE UNA CONDIZIONE FISIOLOGICA CHE COMPORTA TRASFORMAZIONI IMPORTANTI Vivere senza traumi LA MENOPAUSA Le alterazioni ormonali che conseguono alla cessazione dei cicli rendono più fragile l’organismo femminile. Ma la donna può far sì, soprattutto con comportamenti corretti e un’alimentazione adeguata, che il lungo percorso di vita dopo l’età fertile - in media, ormai, oltre 30 anni - sia all’insegna della buona salute. e all’inizio del 1900 la speranza di vita della donna coincideva in sostanza con l’età fertile, oggi più di 95 donne su cento raggiungono la menopausa, e da questo momento in poi - quello della definitiva cessazione dei cicli mestruali, quale si può diagnosticare dopo 12 mesi consecutivi di assenza delle mestruazioni - hanno di fronte a sé, in media, oltre 30 anni di vita. Quella attuale è la prima generazione consapevole di avere una così lunga aspettativa di vita dopo la fertilità; e sa che non dovranno essere trent’anni residuali, marginali, ma tre decenni tutti da vivere. Un lungo percorso che può essere di buona salute soprattutto se si seguono comportamenti adeguati e si osservano alcuni accorgimenti. L’età media di inizio della menopausa è, in Italia, intorno ai 50 anni, con una fluttuazione possibile di cinque anni in più o in meno. Quella che avviene prima dei 40-45 anni viene considerata menopausa prematura, sia che si presenti spontaneamente sia che venga indotta per intervento chirurgico di asportazione bilaterale delle ovaie o per soppressione della funzionalità ovarica prodotta con farmaci o con la radioterapia. S I sintomi che accompagnano la fine delle mestruazioni La cessazione delle mestruazioni avviene gradualmente, attraverso una fase caratterizzata da alterazioni ormonali: dappri- 12 ma si ha un aumento degli estrogeni nel sangue e una riduzione dl progesterone, il che crea innanzitutto alterazioni del ritmo e della quantità del flusso mestruale, e in alcuni casi anche iperplasia endometriale (un incremento abnorme del numero di cellule nella parete interna dell’utero). Circa il 90 per cento delle donne prima della menopausa sperimenta irregolarità mestruali che possono durare dai quattro agli otto anni. Successivamente, quando le ovaie cessano di funzionare e scompaiono le mestruazioni, si origina un consistente calo di estrogeni e progesterone, non più prodotti da queste ghiandole. Tra i sintomi, in ordine di frequenza subito dopo le irregolarità mestruali nel periodo immediatamente precedente la menopausa e al primo posto una volta cessati i flussi, sono comuni quelli vasomotori (dovuti cioè alla dilatazione dei vasi sanguigni) tipici della carenza di estrogeni: i più frequenti sono vampate, sudorazioni notturne e disturbi del sonno conseguenti. Si stima che ne soffra fino all’85 per cento delle donne, il 15 per cento in modo grave. Per le vampate fattori scatenanti possono essere caldo, stress, cibi caldi e/o piccanti, alcol, caffeina, bevande calde. Più tardi, a menopausa instaurata, possono comparire i disturbi legati ad atrofia urogenitale (irritazione e secchezza della vagina, dolore durante l’atto sessuale, prurito e irritazione vulvare, disturbi nell’urinare), definiti come sintomi a medio termine (test a pagina 16); questi, a differenza dei sintomi vasomotori che tendono a scomparire, con il passare degli anni possono peggiorare. Oltre ad arrecare disagio, questi disturbi interferiscono con la funzione sessuale, al cui declino può inoltre contribuire in varia misura la riduzione del desiderio legata al calo nella produzione dell’ormone testosterone. Altri disturbi, quali alcune forme di incontinenza urinaria (di cui soffrono dal 10 al 30 per cento delle donne tra i 50 e i 64 anni), aumentano più per l’età in sé che per la menopausa. Altri sintomi che accompagnano la menopausa, non riconducibili esclusivamente Regole per una vita sana dopo la scomparsa del ciclo ✓ Mantenere un peso ottimale riducendo se necessario l’apporto calorico. ✓ Aumentare il consumo di alimenti ricchi in calcio (latte e derivati). ✓ Fare spuntini a base di yogurt, gelato alle creme, frullati, eccetera. ✓ Aggiungere sempre formaggio grattugiato a pasta, riso, minestre. ✓ In caso di sovrappeso o obesità preferire latte parzialmente scremato, formaggi light e/o yogurt magri. ✓ Consumare tutti i giorni frutta e verdura, alimenti ricchi di antiossidanti, fibra, vitamine, provitamine e sali minerali. ✓ Consumare almeno due volte alla settimana pesce, in particolare quello azzurro che è ricco di vitamina D. ✓ Preferire oli vegetali, in particolare olio extravergine di oliva. ✓ Ridurre al minimo la quantità di sale. ✓ Bere acque bicarbonato calciche (a residuo fisso medio-alto), in cui il calcio è assorbibile tanto quanto lo è nei latticini. ✓ Fare attività fisica: scale a piedi, passeggiate a passo svelto, ginnastica. ✓ Evitare abitudini alimentari scorrette e stili di vita errati che costituiscono un fattore di rischio per la salute e possono favorire l’insorgenza o il peggioramento dell’osteoporosi. ✓ In caso di inadeguato apporto di calcio e/o di carenza di vitamina D consultare il medico per una eventuale integrazione. ✓ Esporsi al sole (in maniera controllata) per mantenere le ossa sane. ✓ Leggere le etichette nutrizionali per conoscere l’apporto in calcio degli alimenti e fare scelte corrette ed equilibrate al fine di coprire il fabbisogno giornaliero di questo minerale. ✓ Vivere la menopausa come una condizione fisiologica e non come uno stato di malattia. ✓ Mantenere attiva la sfera sessuale. IPERTENSIONE: L’INCIDENZA IN RELAZIONE ALL’ETA’ Maschi 50% 45% Femmine 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0-14 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-69 70-74 75-79 oltre 80 13 0% DOSSIER PREVENZIONE Gli alimenti con maggior contenuto di calcio ALIMENTO (100g) CALCIO (mg) Latte di vacca intero 119 Latte di vacca parzialmente scremato 120 Latte di vacca scremato 125 Yogurt da latte intero 125 Yogurt da latte parzialmente scremato 120 Formaggi stagionati 860–1340 Formaggi freschi 270-430 Alici fresche 148 Calamari 144 Caviale (uova di storione) 276 Gamberi 110 Granchio in scatola 120 Lattarini 888 Ostriche 186 Polpo 144 Sardine sott’olio 354 Sgombri in salamoia 185 Fichi secchi 186 Noci 131 Pistacchi 131 Agretti 131 Broccoletti di rapa 97 Carciofi 86 Cardi 96 Cavolo cappuccio verde 60 Cicoria da taglio 150 Indivia 93 Radicchio verde 115 Ruchetta o rucola 309 Spinaci 78 Ceci secchi 142 Fagioli cannellini secchi 132 Soia secca 257 Panini al latte 130 Tuorlo d’uovo 116 Biscotti wafer ricoperti al cioccolato 200 Cioccolato al latte 262 Gelato al caffè in vaschetta 245 14 GRASSI (g) KCALORIE 3,6 1,5 0,2 3,7 1,7 25-36 15-25 2,6 1,7 15 0,6 0,9 9,6 0,9 1,0 24,4 11,1 2,7 57,7 56,1 0,2 0,3 0,2 0,1 0,1 0,1 0,3 0,5 0,3 0,7 6,3 1,6 19,1 8,7 29,1 15,0 36,3 15,0 64 46 36 65 43 340-450 190-300 96 68 255 71 81 145 69 57 311 17 256 582 608 17 22 22 10 19 12 16 14 28 31 316 279 407 295 325 454 545 245 alla carenza di estrogeni, comprendono cefalea, irritabilità, disturbi dell’umore (ansia e depressione), insonnia, senso di affaticamento, ridotta capacità di concentrazione, diminuzione della memoria, dolori articolari, tensione mammaria. La varietà, la frequenza, la gravità, l’insorgenza e la durata dei sintomi variano ampiamente da donna a donna e tra differenti gruppi etnici e classi socioeconomiche. Le manifestazioni possono continuare a lungo dopo la menopausa: le vampate mediamente durano da sei mesi a cinque anni dopo l’insorgenza della menopausa, ma possono persistere anche 15 anni. La menopausa chirurgica sembra associarsi più frequentemente a sintomi vasomotori severi e con durata maggiore. Attenzione all’osteoporosi e alle malattie cardiovascolari Una patologia tipica del periodo successivo alla menopausa è l’osteoporosi, caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da alterazioni nella struttura delle ossa con conseguente aumento del rischio di frattura. E’ determinata - anche questa - dalla riduzione degli estrogeni che si crea dopo la menopausa: questi ormoni sessuali hanno infatti un ruolo importante nel metabolismo scheletrico, che è caratterizzato da continue fasi di demolizione e di ricostruzione. Questo rimodellamento, che con il procedere dell’età è sempre più sbilanciato a favore della demolizione, in carenza di estrogeni aumenta nettamente: il risultato, nell’età della menopausa, è che l’osso si impoverisce. Mediamente, con l’avvento della menopausa la donna perde in 1-3 anni (e più velocemente se la riduzione degli estrogeni è netta, come in caso di menopausa chirurgica) circa il 10 per cento della massa ossea. Questo processo aumenterà poi lentamente e continuativamente con l’avanzare dell’età. Per impedire o rallentare la perdita di massa ossea sono possibili terapie farmacologiche, non esenti però da effetti collaterali e quindi riservate quasi esclusivamente a pazienti a elevato rischio di frat- Una dieta quotidiana ricca di calcio (1800 mg) ma non di chilocalorie (1800) COLAZIONE Latte parzialmente scremato g 150 (un bicchiere), caffè a piacere, un cucchiaino di zucchero, due fette biscottate o g 20 di cereali o di qualsiasi tipo di biscotti o una brioche. META’ MATTINA Uno yogurt da g 125 anche alla frutta o un cappuccino con un cucchiaino di zucchero. PRANZO ✓ PRIMO PIATTO: pasta o riso (g 60) con pomodoro, un cucchiaino di olio, due cucchiaini di formaggio grattugiato. ✓ SECONDO PIATTO: una porzione di formaggio (g 80), o un uovo sodo o in camicia con una sottiletta light, o prosciutto crudo o cotto o speck o bresaola (g 50) con una fetta di mozzarella light, o un hamburger con una sottiletta light. ✓ CONTORNO: di verdure, preferibilmente cicoria da taglio o broccoletti o spinaci. ✓ OLIO: un cucchiaino di extravergine di oliva. ✓ PANE: g 40 (mezza rosetta) o un pacchetto di crackers da g 25. ✓ FRUTTA: una mela o una pera o un kiwi o una banana o g 200 di ananas o due mandarini o una arancia. POMERIGGIO ✓ uno yogurt da g 125 anche alla frutta o un cappuccino con un cucchiaino di zucchero o un gelato al fior di latte. CENA ✓ SECONDO PIATTO: una porzione a base di carne o di pesce, cucinata e condita secondo le proprie abitudini alimentari (non mangiare alimenti fritti e carni insaccate), oppure una delle alternative indicate per il secondo piatto del pranzo. ✓ CONTORNO: di verdure (preferibilmente agretti, bieta, carciofi, rughetta), condite con olio extravergine di oliva. ✓ PANE: g 40 (mezza rosetta) o una porzione di patate o di legumi freschi (g 150 circa). ✓ FRUTTA: una mela o una pera o un kiwi o una banana o g 200 di ananas o due mandarini o una arancia. DOPO CENA ✓ Circa g 20 di cioccolato o uno yogurt da g 125 anche alla frutta o un bicchiere di latte parzialmente scremato. le risposte del vostro farmacista ✓ Il calcio è contenuto anche nell’acqua, disciolto nella quale risulta particolarmente assorbibile dal nostro organismo. PUO’ GIOVARE LA SOMMINISTRAZIONE DI ORMONI IN MENOPAUSA? La cosiddetta terapia ormonale sostitutiva (TOS), attuata con estrogeni eventualmente associati a un progestinico, è il trattamento più efficace per i sintomi vasomotori, l’atrofia urogenitale e altri disturbi della menopausa, determinando un miglioramento della qualità di vita. Risulta anche efficace nella prevenzione della perdita ossea. Gli ormoni si assumono in genere per bocca o con cerotti transcutanei, gel percutanei, spray nasali. Per l’atrofia urogenitale è efficace anche la somministrazione locale, con creme, ovuli o compresse vaginali. TUTTE LE DONNE IN MENOPAUSA DEVONO SOTTOPORSI A QUESTA TERAPIA? Negli anni 90, quando sembrava che la TOS rappresentasse anche una valida misura di prevenzione nei confronti dell’osteoporosi e delle malattie cardiovascolari, si tendeva a prescrivere la terapia ormonale praticamente a ogni donna, anche in assenza di sintomi della menopausa. Oggi tuttavia si ritiene, sia per il fatto che non è stata provata una riduzione di infarto e ictus, sia per una più precisa quantificazione dei possibili effetti negativi in altri distretti, che per la prevenzione delle malattie croniche, tra le qualii l’osteoporosi, i rischi di terapie di lungo termine superino i benefici. La TOS viene attualmente prescritta, per periodi generalmente non superiori a sei anni, contro i sintomi quando questi sono più severi (come nella menopausa chirurgica) e nel caso di menopausa precoce. tura. Privi di inconvenienti, e sufficientemente efficaci, sono invece alcuni accorgimenti come l’eliminazione o la riduzione dei fattori di rischio, dalla magrezza eccessiva al fumo, dalla sedentarietà al consumo di alcol e all’eccessivo apporto di sale. Molto importante è poi il regime dietetico, che deve essere tale da introdurre sufficienti quantità di calcio, costituente essenziale delle ossa (tabelle in alto e nella pagina a fianco) e di vitamina D. Questo vale non soltanto dopo la menopausa, ma dalla nascita: maggiore è la massa ossea che si riesce a ottenere nelle prime tre decadi di vita, minore sarà il rischio di sviluppare osteoporosi dopo l’età fertile. Di calcio occorre assumere 800-1000 mg al giorno nell’infanzia, 1200-1300 mg nell’adolescenza e 1000 mg nella maturità. Dopo la menopausa il fabbisogno sale a 1500 mg al giorno. Considerato che il 15 DOSSIER PREVENZIONE IL TEST State sviluppando atrofia urogenitale? ❶ Ha secchezza vaginale? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❷ Ha perdite maleodoranti? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❸ Ha prurito o bruciore vaginale? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❹ Ha sensazione di bruciore quando urina? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❺ Quando deve urinare, le capita una sensazione di urgenza tale per cui teme di non arrivare in tempo alla toilette? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❻ Perde urina quando tossisce, starnutisce o ride? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❼ Prova dolore durante i rapporti sessuali? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❽ Ha perdite di sangue dopo i rapporti sessuali? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❾ Ha avuto infezioni urinarie negli ultimi due anni? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso ❿ Ha avuto infezioni da Candida? ■ mai ■ quasi mai ■ qualche volta ■ piuttosto spesso ■ molto spesso Punteggio da attribuire a ogni risposta: ■ 0 ■ 1 ■ 2 ■ 3 ■ 4 Se avete ottenuto tra 0 e 10, avete scarsa o nulla atrofia urogenitale. Tra 10 e 25, l’atrofia urogenitale è moderata: è bene farla valutare da un medico. Se il totale supera i 26 punti, l’atrofia è di grado avanzato, e potrebbe richiedere un trattamento a base di estrogeni. calcio è presente in diversi alimenti grassi, da limitare per altri versi, si possono assumere integratori alimentari tali da fornire un apporto sufficiente; questo vale anche per la vitamina D, il cui fabbisogno è di 10 microgrammi al giorno. Benefici nella prevenzione dell’osteoporosi vengono prodotti anche dall’attività fisica, che d’altro canto è preziosa soprattutto su un altro versante molto importante dopo la menopausa, quello della malattie cardiovascolari. PER SAPERNE DI PIU’ • Informazioni dalla Società italia per la menopausa nel sito Internet www.menopausa-italia.org • Riferimenti utili nel sito www.osteoporosi.it 16 Queste, a loro volta correlate alla caduta delle quantità di estrogeni nel sangue, sono tanto più insidiose quanto più si è in presenza di altri fattori di rischio oltre alla menopausa, come episodi di infarto cardiaco in famiglia, età, fumo. Ad accrescere l’esposizione a infarto e ictus, dopo la scomparsa dei cicli, da un lato è l’ipertensione arteriosa, la cui incidenza aumenta con l’età in entrambi i sessi, ma nelle donne dopo la menopausa più che negli uomini per via della riduzione degli estrogeni, che contribuiscono a mantenere stabile la pressione (grafico a pagina 13); dall’altro lato, come fattore di rischio cardiovascolare, ci sono alterazioni che si producono nella concentrazione dei grassi nel sangue, tra cui l’aumento del colesterolo LDL (quello ‘cattivo’) e la riduzione di quello ‘buono’, l’HDL. Per prevenire le malattie cardiovascolari è dunque importante, dopo la menopausa: ✓ praticare attività fisica (almeno 30 minuti al giorno di camminata a passo svelto, ciclismo in piano o cyclette, nuoto, ballo o lavori tipo il giardinaggio) ✓ tenere controllata la pressione arteriosa; ✓ non superare il peso normale in relazione alla propria altezza e mantenere la circonferenza addominale sotto gli 88 cm; ✓ verificare periodicamente la quantità di glucosio nel sangue (glicemia); ✓ evitare il fumo; ✓ seguire un regime alimentare corretto ed equilibrato, con ridotto apporto di grassi animali. A maggior ragione se il consumo di sale non è stato adeguatamente controllato nelle precedenti fasi della vita, è necessario che ciò venga attuato dopo la menopausa, quando possono essere presenti altri fattori di rischio per patologie cardiovascolari. L’apporto di sodio con la dieta non dovrebbe superare i 3 grammi giornalieri. A sua volta, il calcio contribuisce a mantenere bassi i valori di pressione arteriosa. Per questo motivo, un adeguato apporto di questo elemento con la dieta è importante non solo contro l’osteoporosi, ma anche per il controllo dell’ipertensione. La nostra pelle è delicata. Per questo, in caso di punture di insetti o scottature solari, è importante avere a disposizione un rimedio rapido ed efficace. Fenistil Gel è quello che ci vuole. Con la sua formulazione in gel calma rapidamente l’irritazione, togliendo la sensazione di dolore e prurito, e dona un’immediata sensazione di freschezza. Si assorbe in fretta, non unge, è inodore e incolore. Contro punture e scottature, un’efficace soluzione in gel. È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Attenzione i medicinali vanno assunti con cautela, per un breve periodo di tempo, non superando le dosi consigliate e solo per le indicazioni riportate nel foglio illustrativo. In caso di dubbio rivolgersi al medico o al farmacista. Autorizzazione del 28/06/06. salute e bellezza MANTENERE CONDIZIONI FISIOLOGICHE CHE CREINO PROTEZIONE Pulizia ma anche prevenzione L’IGIENE INTIMA Un lavaggio corretto e abituale, con prodotti specifici che non alterino le difese naturali, è importante ma non basta: occorre curare anche altri aspetti, tra cui l’abbigliamento. antenere in costante pulizia l’area genitale è indispensabile per evitare infezioni che possono avere conseguenze a volte serie. Più importante ancora è, tuttavia, assicurare il mantenimento di alcune condizioni fisiologiche di questo apparato, che costituiscono di per sé una fondamentale protezione naturale. Un’igiene intima accurata vuol dire innanzitutto, anche se non soltanto, un lavaggio corretto e abituale, eseguito con un prodotto che assicuri una buona detersione senza però alterare il sistema di difesa presente naturalmente nell’area genitale: il farmacista saprà consigliarvi quale scegliere. I lavaggi devono essere almeno due al giorno e vanno effettuati dall’area genitale verso l’ano e mai viceversa, per non contaminare la parte con M batteri fecali. A sua volta, la zona anale che va detersa separatamente e non assieme a quella genitale - va mantenuta ben pulita e detersa: la semplice carta igienica non è sufficiente a rimuovere germi e funghi presenti. Modalità e prodotti nel caso delle donne Nella donna, per le stesse caratteristiche anatomiche e fisiologiche, l’igiene intima è particolarmente importante e delicata. Per ovviare alla sua vulnerabilità, l’apparato genitale femminile è naturalmente protetto dalle infezioni grazie alla presenza, nel muco vaginale, di alcuni batteri non dannosi (lattobacilli), che mantengono acida la superficie della mucosa, impedendo così lo sviluppo di altri germi NON CI SI INFIAMMA SOLTANTO PER AMORE Le cause che possono provocare un’infezione vaginale sono molteplici, e si possono suddividere in cinque grandi categorie: ✓ SESSUALI, riconducibili a rapporti con partner infetti: provocano malattie anche serie e non localizzate alla sola vagina (come la sifilide o l’Aids) e sono responsabili del maggior numero di infezioni; ✓ MECCANICHE, costituite dall’uso di dispositivi contraccettivi interni (creme spermicide, diaframma o spirale) e da un’utilizzazione impropria di applicatori per tamponi, lavande o creme, che possono danneggiare la mucosa vaginale; ✓ CHIMICHE, comprendenti l’uso di prodotti igienici inappropriati o contraccettivi, deodoranti e detergenti per la biancheria con azione irritante; ✓ FARMACOLOGICHE, in cui rientrano l’uso di alcuni contraccettivi orali, antibiotici, cortisonici e antitumorali; ✓ METABOLICHE, come alcune alterazioni ormonali tra cui il diabete. 18 Che cos’è il pH Il pH è un indice del grado di acidità di una soluzione acquosa. Assume valori compresi tra 0 (acidità forte) e 14 (alcalinità forte). Al valore intermedio di 7 corrisponde la condizione di neutralità, tipica dell’acqua pura a 25°C. I valori da 0 a 7 sono acidi in maniera decrescente, quelli tra 7 e 14 progressivamente sempre più alcalini. capaci, al contrario, di indurre malattie. La pulizia delle parti intime, quindi, deve solo impedire ai residui di urina o a grumi mestruali di trasformarsi in materiale adatto allo sviluppo di batteri che potrebbero provocare infezioni. L’uso di detergenti a pH non adeguato (riquadro in alto) può interagire con l’acidità della mucosa vaginale, rendendo quest’ultima più sensibile a irritazioni e infiammazioni. Perciò è importante utilizzare sempre prodotti specifici, che mantengano intatte le difese naturali delle mucose. In particolare, sono da preferire quelli con un pH acido simile a quello vaginale - che si aggira attorno a 4,5 - o neutro (vale a dire vicino a 7). I detergenti a pH neutro sono consigliabili prima della pubertà e in menopausa, periodi in cui la mancanza di estrogeni rende il pH vaginale meno acido. I prodotti disponibili sono di vario tipo. ✓ I detergenti intimi esterni sono formulati come flaconi o in bustine già dosate, da diluire in acqua; hanno azioni detergenti, rinfrescanti e deodoranti, ma a volte anche disinfettanti, per prevenire la fermentazione delle secrezioni e la formazione di cattivi odori. ✓ Le lavande interne, vendute in flaconi monodose dotati di erogatore e cannula, possono servire per l’igiene intima o per curare disturbi particolari. Nel primo caso sono acquistabili in farmacia senza ricetta, e contengono detergenti delicati che non alterano le normali condizioni fisiologiche della mucosa vaginale; nell’al- applicatore. Per contenere perdite eventuali e assicurare freschezza e igiene intima durante il corso della giornata, si possono utilizzare gli assorbenti in formato salvaslip, ai quali è però il caso di ricorrere solo quando non si può provvedere altrimenti all'igiene intima, per la possibilità di un’allergia da contatto: a casa, piuttosto che utilizzare il salvaslip, è preferibile cambiare più frequentemente la biancheria intima. In entrambi i sessi non conta solo la pulizia tro caso contengono principi attivi ad azione farmacologica, e si possono avere solo dietro prescrizione medica. I prodotti per irrigazioni interne vanno usati con cautela, meglio se su indicazione del medico; in caso di gravidanza sono generalmente sconsigliate, salvo che sia lo stesso ginecologico a prescriverle. ✓ Le salviettine igieniche detergenti, confezionate in bustine singole, sono di tessuto morbido ma resistente, imbevuto di una soluzione che consente di detergere con delicatezza le parti intime: consentono una corretta igiene intima anche fuori casa (in viaggio, al lavoro o dopo l’attività sportiva). Alcune associano un’azione antibatterica, preziosa durante il ciclo mestruale o qualora ci si debba servire di bagni e altri servizi pubblici. ✓ Le capsule e i gel vaginali, in genere prescritti dal ginecologo per cicli di terapia, grazie all’apporto di lattobacilli acidofili normalmente presenti nella flora vaginale consentono di riportare equilibrio batterico nelle parti intime, contribuendo a eliminare perdite e cattivi odori. ✓ Tra gli assorbenti, quelli esterni sono i più usati; esistono in diversi tipi e formati, che rispondono a precise esigenze; quelli interni, che risultano invisibili, comodi ed efficaci, sono preferiti quando si indossa il costume da bagno e durante la pratica sportiva, ma il loro utilizzo va limitato ai casi di reale necessità. Per evitare il contatto diretto delle dita con la vagina è preferibile utilizzare quelli con PER GLI UOMINI ACCORGIMENTI SPECIFICI L’igiene intima maschile ha caratteristiche proprie, riassumibili con alcuni semplici regole. ✓ Lavarsi tutti i giorni, mattina e sera, accuratamente - soprattutto prima e dopo un rapporto sessuale - con acqua e un sapone neutro; esistono prodotti formulati specificamente per questa zona del corpo, che associano all’azione detergente una rinfrescante e antiodore, oltre che un’attività antisettica per evitare la proliferazione di virus, batteri e funghi che provocano cattivi odori, infiammazioni e irritazioni. Rispettando la naturale acidità della pelle, aumentano le capacità di difesa naturali. ✓ Pulire il pene tirando sempre indietro la pelle che ricopre il glande. ✓ Asciugarsi bene ogni volta che si urina, ricordandosi poi di lavare le mani. E a proposito di indumenti. Una corretta igiene intima significa anche, nella donna come nell’uomo, un abbigliamento adeguato: bisogna evitare i pantaloni troppo stretti e il contatto diretto dei genitali con fibre artificiali o colorate: le mutande ideali rimangono sempre quelle bianche, in cotone o altra fibra naturale; al contrario vanno evitati gli slip igienici in materiale plastico, che impediscono alla pelle di traspirare adeguatamente. E’ importante cambiare, tutti i giorni, la biancheria intima, a maggior ragione se si praticano attività sportive che provocano abbondante sudorazione. Nella stagione calda occorre ancora più attenzione, in quanto proprio la sudorazione, oltre che i contatti con ambienti promiscui come piscine, stabilimenti balneari e così via accrescono il rischio di contrarre infezioni. Alcuni accorgimenti, infine, risultano fondamentali, come non scambiare mai con nessuno l’asciugamano del bidet, che potrebbe costituire un deposito di batteri: occorre usarne sempre uno personale. E poi evitare di usare profumi o deodoranti per nascondere gli effetti di una saltuaria o cattiva igiene: il rischio è di indurre reazioni allergiche. E’ importante, ovviamente, che tutte queste norme vengano osservate da entrambi i partner di una coppia, perché una non corretta igiene da parte di uno dei due si ripercuoterebbe quasi inevitabilmente sull’altro. 19 il consiglio del farmacista Quando serve e quando no LA RICETTA MEDICA a ricetta medica è un documento importante, che oltre a fornire indicazioni per la terapia costituisce da un lato un’autorizzazione all’acquisto di farmaci e dall’altro - se è redatta in regime di Servizio sanitario nazionale - un atto indispensabile per consentire la gratuità più o meno completa della dispensazione. E’ importante dunque che sia formulata in maniera corretta. Essa deve riportare: ✓ medico: titolo, nome, cognome, indirizzo e firma; ✓ paziente: nome e cognome; ✓ data di prescrizione (la ricetta vale tre mesi dalla data di rilascio, a meno che il medico non autorizzi un periodo diverso); ✓ prescrizione del farmaco e posologia. La ricetta può essere ripetibile (quando viene restituita all'interessato), non ripetibile e speciale (in questi casi viene trattenuta dal farmacista). Al momento della spedizione (così viene definita la dispensazione dei farmaci prescritti) il farmacista appone sulla ricetta il timbro della farmacia, annotando il costo dei medicinali e la data. La ricetta mutualistica è valida a tutti gli effetti per tre mesi su tutto il territorio nazionale, ma la dispensazione è a carico del Servizio sanitario solo nella regione di emissione ed entro trenta giorni dalla data di compilazione. Le ricette di ospedali, Asl e altre strutture pubbliche sono valide solo se il medico è identificabile dal suo timbro. L In quali casi si può fare da soli Sono sempre più numerosi, però, i medicinali che possono essere acquistati in farmacia senza necessità della ricetta: si tratta dei farmaci di automedicazione e dei SOP (senza obbligo di prescrizione). Contengono principi attivi in commercio da almeno cinque anni, con una copiosa letteratura scientifica alle spalle e dosaggi di grande sicurezza. Per i farmaci di automedicazione è consentita la pubblicità sui mezzi di comunicazione rivolti a tutti i cittadini, che deve essere autorizzata dal Ministero della Sanità. I farmaci che non richiedono ricetta sono concepiti per un uso autonomo da parte dei cittadini in assenza di un’attiva sorveglianza del medico. Sono però, pur sempre medicinali, che vanno scelti e usati con cautela, in base alle indicazioni del farmacista e alle istruzioni contenute nel foglio illustrativo. E non sempre si può fare da soli: prima che questi farmaci vengano assunti da anziani, donne in gravidanza e bambini, è sempre necessario ascoltare che cosa dice il medico. All’automedicazione non si deve ricorrere mai per sintomi non noti o non ben identificabili. Il medico e il farmacista sono a disposizione per consigli e delucidazioni, e a loro bisogna rivolgersi per qualsiasi dubbio o incertezza. COSA CURANO I FARMACI SENZA OBBLIGO DI RICETTA I farmaci senza obbligo di ricetta sono destinati alla cura di disturbi che abbiamo imparato a riconoscere per esperienza diretta e che sono di breve durata. Sono contraddistinti da un bollino di identificazione sulla confezione (quello riportato a fianco). Che cosa possiamo curare con questi medicinali? Malesseri semplici, disagi che si risolvono in pochi giorni, in alcuni casi solo poche ore: è bene ricordare che, se i sintomi persistono dopo il trattamento con i farmaci di automedicazione o se si ripresentano con frequenza, è necessario consultare il medico. I più frequenti disturbi curabili con farmaci di automedicazione sono: ✓ dolori: mal di denti, mal di testa, mal di schiena, esiti di traumi; ✓ sintomi femminili: dolori mestruali e premestruali; ✓ disturbi digestivi: digestione lenta, aerofagia, stitichezza, diarrea, indigestione; ✓ affezioni cutanee: ferite superficiali, punture d'insetti, scottature solari, seborrea, foruncolosi, forfora, verruche, arrossamenti, calli e duroni; ✓ disturbi circolatori: lieve insufficienza venosa, emorroidi, couperose, gonfiore alle gambe; ✓ disturbi oculari: bruciore, arrossamento, orzaiolo, affaticamento visivo; ✓ problemi alla bocca: stomatite, gengivite, screpolatura delle labbra; ✓ problemi respiratori: raffreddore, tosse, mal di gola, catarro, influenza, raffreddore da fieno. 21 di sana pianta Un’amica per la pelle LA CALENDULA fiori di colore giallo-arancio della calendula sono stati usati a scopo curativo per secoli, e ancora oggi i princìpi attivi in essi contenuti vengono utilizzati per la loro azione antiinfiammatoria, lenitiva, idratante e decongestionante della pelle: da qui l’impiego più diffuso, per uso esterno nel trattamento locale di ferite e ulcere, lievi ustioni, eritemi solari, eczemi, geloni. Presenti in diversi tipi di preparazioni a uso cosmetico, possiedono anche la proprietà di ridurre la ritenzione idrica. I princìpi attivi della calendula vengono anche utilizzati in campo oftalmologico nel trattamento delle congiuntiviti e delle cheratiti erpetiche, e in quello odontostomatologico per la cura delle affezioni di denti e gengive: non a caso sono un ingrediente di diversi dentifrici. I preparati a base di calendula vengono anche impiegati, meno frequentemente, per uso interno, come coadiuvanti nel I LA CARTA DI IDENTITA’ NOME BOTANICO: Calendula officinalis. FAMIGLIA: Compositae. DOVE CRESCE: in Europa e nel Nord America, coltivata come pianta ornamentale nei giardini. Fiorisce in tarda primavera e in estate. QUALI PARTI SI USANO: i fiori, raccolti fin dall’inizio della fioritura. CHE COSA CONTIENE: triterpeni (acido oleanolico, calenduloside B), sesquiterpeni, flavonoidi, steroli, polisaccaridi, glicosidi, un olio volatile, acido clorogenico. 22 trattamento di disturbi del tratto gastrointestinale quali gastriti, ulcera peptica e colite ulcerosa, o per fluidificare la secrezione biliare; ma si dimostrano utili anche contro gli spasmi e per regolarizzare il ciclo mestruale: già nell’antichità si riteneva che preparati a base di calendula, somministrati alle donne - specialmente se anemiche - una settimana prima della data presunta delle mestruazioni, ristabilissero il corso normale del ciclo, diminuendone molti disturbi tra cui, in particolare, quelli dolorosi. Le proprietà della pianta sembrano essere dovute soprattutto alla presenza di composti triterpenici: tra questi, il calenduloside B, che oltre a un marcato effetto antiulcera possiede anche una certa azione sedativa. Un antiinfettivo naturale Viene attribuita alla calendula, inoltre, un’attività di potenziamento delle difese immunitarie, confermata da prove di laboratorio e anche da rilievi sull’organismo umano: polisaccaridi isolati dai fiori della pianta hanno dimostrato di stimolare in un tipo di globuli bianchi (i granulociti) la capacità di inglobare e digerire i microrganismi. Ma non è solo per questa azione che si considera la pianta utile contro le infezioni: alla calendula vengono riconosciute infatti proprietà antibatteriche, antifungine, antivirali e antiparassitarie, in parte confermate da esperimenti di laboratorio in cui vari estratti della calendula sono risultati attivi non solo contro alcuni batteri ma anche contro virus come quello dell’herpes e quello responsabile dell’Aids. Sempre in laboratorio, si è visto che i principi attivi della calendula favoriscono la cicatrizzazione con vari meccanismi. Per tutte queste proprietà, il trattamento con estratti di calendula è consigliato per uso locale nelle infiammazioni della cute e delle mucose, e per favorire la guarigione di ferite o contusioni. Uno studio ha evidenziato che l’uso della calendula associata al Symphitum officinalis, per via sistemica, è in grado di ridurre in maniera significativa la sintomatologia dolorosa e favorire la guarigione dei pazienti affetti da ulcera e gastroduodenite. Gli effetti collaterali legati all’uso della pianta per via esterna sono piuttosto rari: il più frequente è la sensibilizzazione a livello della cute. L’uso per via orale è invece limitato a causa della maggiore incidenza di reazioni allergiche. Come si utilizza ✓ Infuso da bere: 1-2 cucchiaini da tè di fiori di Calendula in acqua bollente per 10-15 minuti. Il preparato così ottenuto va bevuto tre volte al giorno. ✓ Infuso per uso topico: 1-2 g di droga in 150 ml di acqua. ✓ Tintura per il trattamento diretto delle ferite: estratto liquido1:1 in alcol al 40% o 1:5 in alcol al 90%. Fai sorridere i tuoi occhi. za i S e n r va n t e s Con he ancni o t t i Ada Bamb ai GOCCE OCULARI RINFRESCANTI E LENITIVE Quando i tuoi occhi sono stanchi, arrossati e irritati: Eumill, gocce oculari calmanti e rinfrescanti ad effetto umettante. Eumill gocce oculari contiene componenti naturali, come Camomilla, Amamelide ed Eufrasia, e può donare ai tuoi occhi freschezza e sollievo. Le pratiche e igieniche confezioni monodose richiudibili fanno di Eumill le gocce oculari pronte all’uso indicate per tutta la famiglia. Eumill. Quando serve. RECORDATI OTC È un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni d’uso. Dep. Min. Sal. in data 23/02/2006