Comunicato stampa - Transparency International Italia

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Comunicato stampa - Transparency International Italia
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PASSI AVANTI SUI TEMI ANTICORRUZIONE
MA SOLO PARZIALE TRASPARENZA DELLE SPESE
QUESTO IL BILANCIO DI TRANSPARENCY INTERNATIONAL
DEL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANO IN EUROPA
Roma, 16 marzo – Oggi Transparency International Italia e Transparency International EU Office
presentano presso l’Autorità Nazionale Anticorruzione, in collaborazione con ANAC e Consiglio
Italiano del Movimento Europeo, la valutazione scorecard della Presidenza Italiana del Semestre
Europeo in termini di trasparenza ed impegno sui temi anticorruzione.
Alla vigilia della discussione al Senato del Disegno di Legge Anticorruzione che prevede
miglioramenti alla Legge 190 del 2012, la score card mette in evidenza un impegno apprezzabile
del Governo Italiano su questi temi, anche se con alcuni ritardi e lacune. Il report di
valutazione della Presidenza italiana è consultabile sul nostro sito e permette di far luce sul
processo decisionale del Consiglio dell’UE, oggetto di un continuo monitoraggio da luglio fino a
dicembre 2014 da parte di Transparency International Italia e Transparency International EU
Office.
Una Presidenza orientata alla comunicazione verso i cittadini con mezzi interattivi e dinamici e
iniziative ad hoc per il coinvolgimento dei giovani e degli stakeholder, un po’ meno comunicativa
sul lato della trasparenza delle spese, nonostante 25 milioni di euro di risparmi stimati, a fronte
di una spesa effettiva finale di 30 milioni (la metà circa dei soldi spesi dalle precedenti Presidenze
della Grecia e della Lituania, che ammontano rispettivamente a 50 e 62 milioni di euro).
E’ quanto emerge dalla valutazione della gestione della Presidenza Italiana, condotta attraverso le
informazioni reperibili sul sito ufficiale della Presidenza Italiana ed incontri con diversi
rappresentanti delle istituzioni. “I responsabili del Ministero degli Affari Esteri si sono dimostrati
molto collaborativi e aperti alle nostre richieste di maggiore trasparenza” ha dichiarato Chiara
Putaturo, coordinatrice del progetto per Transparency International Italia, anche se, come
evidenziato dal rapporto, risulta quasi impossibile per un comune cittadino monitorare il budget
e le spese della Presidenza durante il semestre, consultando solamente il portale ufficiale.
Pubblicando il budget preventivo e le spese effettive, le istituzioni assicurano la massima
trasparenza e si assumono la responsabilità del loro operato davanti ai cittadini. “La trasparenza
aumenta la fiducia dei cittadini e l’efficienza delle istituzioni ed è l’anticamera dell’anticorruzione”
dichiara il Presidente di Transparency International Italia Virginio Carnevali “Per questo
Transparency International Italia insiste da anni per promuovere maggiore trasparenza in tutti i
settori: per noi è fondamentale che i cittadini sappiano come vengono spese le loro risorse”.
La scorecard valuta anche l’impegno della Presidenza su alcune tematiche anticorruzione, rispetto
alle quali gli sforzi della Presidenza Italiana si sono rilevati particolarmente positivi, tanto più
perché in controtendenza rispetto alla posizione di molti altri Stati membri. E’ quanto accaduto ad
esempio con la Quarta Direttiva Antiriciclaggio, approvata a dicembre, in cui la richiesta di
Transparency International di pubblicare registri dei titolari effettivi di società e trust è stata solo
in parte soddisfatta: l’attuale normativa prevede infatti l’istituzione di registri centralizzati
accessibili dalle autorità giudiziarie e governative, ma con un accessibilità al pubblico solo parziale
e per un interesse legittimo. Il direttore di Transparency International EU Office Carl Dolan ha
dichiarato: "Chiediamo al governo italiano e agli altri governi nazionali di andare oltre lo standard
fissato dalla direttiva europea, garantendo un completo accesso al pubblico”.
Sul Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP) l’Italia ha contribuito
attivamente a rendere pubblico il mandato dei negoziati, anche se non è stata discussa la proposta
di Transparency International di includere nel trattato un capitolo specifico sull’anticorruzione.
Infine sotto la Presidenza Italiana il progetto di istituzione di una Procura Europea (EPPO) ha fatto
molti passi avanti, nonostante la netta opposizione di alcuni Stati Membri e la mancanza di un
compromesso sui margini di intervento del Procuratore (Direttiva PIF). L’EPPO è un’istituzione
quanto mai indispensabile per i bilanci dell’UE considerando che avrebbe l’incarico di affrontare i
numerosi casi di frode fiscale e corruzione a danno dell’Unione Europea.
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