Cas Cag 2011

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Cas Cag 2011
Solidi come il bronzo…
Siamo all’ultimo appuntamento agonistico importante del 2011 a livello nazionale: la Coppa
Italia dei Centri Giovanili. Come sempre Iuvenilia vi partecipa, forte del proprio settore giovanile
agonistico e con il vanto di potersi fregiare di sette podi conquistati nelle precedenti otto edizioni
disputate. È la società in Italia più blasonata per quanto riguarda i risultati ottenuti in questa
manifestazione, e certamente non vorrà interrompere la tradizione. Ma si sa, mantenersi sempre ad
alto livello non è semplice, come ha dimostrato il passo falso della passata edizione, l’unica nella
quale la compagine giallo-blu torinese non è riuscita a salire sul podio.
In società non si danno in ogni caso per vinti. La preparazione all’evento è stata scrupolosa ed
attenta come sempre, sia nella fase delle gare di qualifica, sia negli allenamenti specifici curati da
Carmen e Claudio sugli scontri a squadre, che saranno la fase decisiva della competizione. Inoltre si
gioca quasi in casa e quindi un motivo in più per cercare di ben figurare.
I segnali che arrivano dai tiri di prova del sabato sono molto confortanti. Tutti stanno tirando
bene, addirittura meglio che nell’ultimo periodo: speriamo che questa tendenza prosegua anche la
domenica. Intanto i ragazzi si godono la serata, passata tutti insieme alla cena ufficiale. Sono un bel
gruppo questi ragazzi. Non c’è una punta di diamante che lo possa trainare, ma forse proprio per
questo si è creato tra di loro un clima di forte coesione ed amicizia sincera che li tiene uniti. Questo
loro stato d’animo li avvicina l’un l’altro, li rende in qualche modo più solidi (solidi come il
bronzo…) e potrebbe essere l’arma vincente per il giorno successivo che sta arrivando.
E infatti ci siamo. Ormai è questione di minuti: due volee di prova e poi inizia la gara. Gara
che scorre un po’ a fasi alterne. I nostri ragazzi alternano momenti esaltanti di grande qualità ad altri
più opachi in cui incappano in qualche errore di troppo: qui l’emozione e la tensione è tanta e gioca
brutti scherzi. Ma i ragazzi, facendo leva sul loro spirito di corpo non demordono e non si
abbattono. Anzi, è commovente ed encomiabile vedere come si aiutino l’un l’altro, come corrano in
soccorso dei compagni che di volta in volta si trovano in difficoltà, con una parola, un gesto di
conforto, un abbraccio affettuoso. Chi si trova in crisi, chi ha appena sbagliato una freccia trova
sempre almeno un paio di compagni subito vicini e pronti a dargli supporto. E non appena uno dei
ragazzi si è ripreso dal momento buio, eccolo a sua volta aiutare quello che vede in difficoltà. Con
questo spirito i ragazzi proseguono la gara fino in fondo, rimanendo comunque sempre nelle prime
posizioni. Iuvenilia termina la qualifica come quarta squadra, quindi una delle teste di serie dei
quattro gironi della successiva fase di gara. Inoltre se guardiamo il numero di ori e nove ottenuti,
scopriamo che ne abbiamo fatti più della terza classificata (103 ori noi, 102 Cormons, 129 nove noi,
116 Cormons), a dimostrare che senza qualche errore di troppo saremmo arrivati più in alto. Ma non
importa: quello che conta adesso è tirare bene gli scontri a squadre.
E qui i ragazzi Iuvenilia partono col piede giusto. Nel primo scontro battono tranquillamente
gli Arcieri del Sole e si ripetono nel secondo con una netta vittoria sul Barletta. Anche i punteggi
ottenuti (rispettivamente 204 e 218) sono buoni. Ormai il passaggio del turno è assicurato: il match
contro la Kappa Kosmos definirà solo chi sarà primo del girone. Con gli altoatesini cediamo il
passo, ma con un buon 216 finale e con una gara rimasta in bilico fino alla fine. Ancor più che nella
fase di qualifica, emerge lo spirito del gruppo. Tutti pronti ad incitare i compagni, a sostenere chi è
in linea di tiro con un tifo infernale (aiutato anche dall’enorme campanaccio agitato di continuo dai
supporters in tribuna…). Tutti i ragazzi hanno il giusto approccio e la concentrazione necessaria.
Ora siamo al secondo girone, quello che può portarci sul podio.
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Chiaramente qui le cose si fanno più difficili: le squadre rimaste in lizza per il proseguimento
sono solo più otto e sono le migliori. Inoltre l’avvio è terribile: subito contro il Sentiero Selvaggio,
grande favorito di questa edizione. E qui paghiamo dazio, complice anche una uscita/rientro
complicata nella prima volee in cui perdiamo parecchi punti e concentrazione. Poi i ragazzi cercano
di riprendere il filo della gara, ma la regolarità su alti livelli del Selvaggio non ci permette recuperi.
Finiamo nettamente battuti, ma non è grave. L’importante adesso è trovare la determinazione per
vincere gli altri due scontri, condizione ormai necessaria per proseguire verso le semifinali. Ed i
ragazzi non tradiscono: ritrovano ritmo e concentrazione e battono nettamente gli Arcieri dello
Jonio, con un ottimo 221 che serve anche per dare morale ai ragazzi in vista dello scontro decisivo
con il Cormons. Che sarà in pratica un quarto di finale secco: chi vince va in semifinale. I ragazzi
sono carichi, fiduciosi dei propri mezzi e pronti a dimostrarlo, sempre forti della loro arma migliore:
la solidità del gruppo. Gli arcieri friulani sono un brutto cliente: ci hanno sopravanzato nella
qualifica ed hanno atleti di valore. Ma i nostri campioni sono solidi, solidi come il bronzo, e faranno
di tutto per andare avanti.
Lo scontro è molto bello ed appassionante e si svolge con un sostanziale equilibrio. Siamo
avanti noi ma di poco. I ragazzi sentono la tensione, ma continuano ad aiutarsi ed incitarsi a gran
voce. Chi torna dalla linea di tiro trova sempre pronti almeno un paio di compagni a dargli il cinque
o a soffocarlo in un caloroso abbraccio. E con questa forza del gruppo Iuvenilia compie l’impresa:
termina lo scontro con 4 punti di vantaggio e conquista l’accesso alla semifinale.
Bravi ragazzi. Non era semplice battere questa squadra, ma lo avete fatto con grande
personalità e convinzione. Ormai siamo sul podio, un risultato sperabile alla vigilia, ma tutt’altro
che scontato. Anzi, già questa è una grande impresa. Ora un attimo di relax per ritrovare le forze
fisiche e mentali per affrontare la fase finale: ce ne sarà bisogno.
Fase finale che presenterà un’ulteriore incognita, oltre alla forza dell’avversario che avremo di
fronte. Verrà disputata una semifinale alla volta e con tiro alternato. Quindi i ragazzi avranno tutti
gli occhi puntati addosso e dovranno vedersela con un meccanismo di gara che non conoscono
bene. Carmen e Claudio istruiscono a dovere e velocemente i ragazzi sulle modalità dello scontro
alternato e sui suoi meccanismi. Ma ormai non c’è più tempo: tra poco si comincia. Dobbiamo
vedercela con gli Arcieri del Piave, un’altra delle favorite della manifestazione.
I nostri partono molto bene e reggono perfettamente lo scontro, nonostante la tensione di avere
tutto il palazzetto con gli occhi puntati ed il nuovo meccanismo di gara. Rispondono da campioni
alla prima volee del Piave, pareggiando 57 pari e addirittura passano in vantaggio sulla seconda con
un altro splendido 55. A metà gara abbiamo quattro punti di vantaggio. Poi improvvisamente,
qualcosa si rompe nella mente dei ragazzi. Forse la fatica, ma soprattutto la tensione accumulata
finora gioca loro un brutto scherzo. Di colpo perdono le loro sicurezze, probabilmente affiorano
anche le paure di commettere un errore e nel tiro con l’arco queste emozioni si pagano care. Nella
penultima volee perdono tre dei quattro punti di vantaggio e nell’ultima non riescono a sopportare il
peso psicologico delle frecce decisive. Il Piave ci supera ed approda alla finale. A noi rimane la
consolazione di aver raggiunto il terzo posto, che in questa competizione viene assegnato ex-equo
tra le perdenti le semifinali. Peccato: i ragazzi hanno perso lucidità e freddezza nel finale, ma non
hanno perso il loro spirito di squadra e la loro unione. Hanno continuato a sostenersi ed incitarsi
fino in fondo, fino all’ultima freccia. Ed alla fine si sono stretti in un grande abbraccio consolatore.
Sfiniti per la fatica e la tensione, ma comunque felici per il risultato ottenuto.
Perché se è vero che perdere una semifinale, specialmente in questo modo vista la situazione a
metà gara, lascia un po’ l’amaro in bocca, è ancor più vero che questi ragazzi vanno elogiati ed
osannati per quello che hanno fatto in tutta la gara. Agli scontri hanno tirato molto bene quasi fino
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alla fine ed hanno conquistato un bronzo importante e soprattutto meritato. Un bronzo che consente
alla Iuvenilia di proseguire la propria incredibile serie positiva nella Coppa Italia Centri Giovanili:
otto podi conquistati in nove edizioni disputate. Un record difficilmente raggiungibile od
uguagliabile.
Perciò onore e gloria a questi ragazzi che sono rimasti uniti e solidi fino in fondo, solidi come
il bronzo che hanno conquistato. Hanno voluto con forza e determinazione questo risultato, ed alla
fine lo hanno ottenuto. Grazie al loro spirito di gruppo, alla loro amicizia ed alla loro coesione, oltre
che alla pura tecnica arcieristica. Raramente ho visto un gruppo così affiatato ed in grado di
sostenersi vicendevolmente, sensazione che anche Carmen mi ha manifestato. E questo, cari
ragazzi, vi fa grande onore.
I nostri splendidi ragazzi, che finora non ho ancora citato per nome, ma solo come fantastico
gruppo e che però tutti conosciamo. A questo punto, dire un bravo ad Alberto, ad Alessandro, a
Daniela, ad Erica, a Lorenzo, a Noemi sicuramente non guasta. Anzi, dirgli solo bravi è anche poco.
Bisogna dirgli che sono stati grandi, grandissimi per quello che hanno fatto. Ma visto che ho citato
dei nomi, vorrei poterne aggiungere uno, oltre agli elogi ed ai ringraziamenti a Carmen, a Claudio e
a Luca che come sempre li hanno allenati e guidati con sapienza ed esperienza. Vorrei direi un
brava ed un grazie anche a Nikita. Era riserva, ma solo per il fatto che non tirava delle frecce. Per il
resto è stata sempre presente, sempre vicina ai suoi compagni dall’inizio alla fine, anche lei sempre
pronta a sostenere ed incitare chiunque ne avesse bisogno. Ha contribuito come tutti gli altri (se non
di più) a creare quel clima di unità e solidità che ha portato la squadra a questo splendido risultato.
E la sua è stata veramente una dimostrazione di grande valore sportivo ed umano. Brava Nikita:
quello che hai fatto non è da bronzo, ma da medaglia d’oro…
Quindi anche questa avventura si è conlusa con un successo, con una prestazione che rimarrà
anch’essa negli annali di questa competizione e nella bacheca della società. Per merito vostro, cari
ragazzi, che avete saputo dire grazie a Iuvenilia a modo vostro, regalandole e regalandovi un altro
splendido podio. Ed è sempre una grande emozione vedervi salire su un podio. Io per mia fortuna (e
forse per la sfortuna del mio stomaco…) di emozioni e di soddisfazioni nelle competizioni
agonistiche ne ho finora vissute e ne vivo parecchie (e spero di continuare a farlo…), ma questa
Coppa dei Centri Giovanili ha sempre un fascino magico. E vedere le maglie bianco-giallo-blu su
uno dei gradini del podio ogni volta mi riempie il cuore. Quella stessa maglia che finalmente tra
pochi giorni avrò l’onore e la gioia di indossare anch’io.
Tutto questo grazie a voi, grandi ragazzi. Perché il bronzo è un metallo solido, ma voi lo siete
molto di più…
Con tutto il mio affetto e l’ammirazione che ho per voi.
Enrico
Torino, 10-11 dicembre 2011-12-14
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