Punti chiave sulla trasparenza pubblica e gli open data a Roma

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Punti chiave sulla trasparenza pubblica e gli open data a Roma
Punti chiave sulla trasparenza pubblica e gli open data a Roma1
1) Open government e riuso dei dati
Open Government è una prassi di amministrazione del bene pubblico che diventa aperta e trasparente ai
cittadini, attraverso il ricorso alle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La trasparenza
non è fine a se stessa, perché può migliorare efficacia ed efficienza dell’azione pubblica, intese come
capacità di spesa delle risorse disponibili e capacità degli interventi di avere impatto sul tessuto socioeconomico, sfruttando proprio il capitale sociale, le relazioni e le competenze presenti sul territorio.
Lo strumento principale è il rilascio in formato aperto dei dati detenuti dalle amministrazioni pubbliche
(open data). Sono informazioni pubblicate in formato tale che siano accessibili via internet (senza
limitazioni secondo l'identità o lo scopo dell'utente), elaborabili da un'applicazione informatica (senza che
sia necessaria la disponibilità di uno specifico software), accompagnati da licenze che non pongano
restrizioni sull'uso e sul riuso. Il valore maggiore lo hanno i microdati grezzi, ossia le informazioni più
disaggregate e più tempestive raccolte dalle amministrazioni o dalle aziende pubbliche, per singola unità.
L’utilizzo di questi dati stimola nuovi modelli di collaborazione pubblico-privato, nei quali cittadini,
associazioni e imprese possono contribuire a mettere a sistema le diverse forme di conoscenza, sfruttando
le opportunità offerte dal web. Non è infatti compito delle amministrazioni quello di elaborare prodotti
finiti o di creare app, quanto quello di raccogliere e produrre dati congrui per metterli a disposizione di chi
ha idee e competenze per il loro riuso, utilizzandoli e incrociandoli con altre informazioni. In questo modo,
gli open data rappresentano anche una possibilità di sviluppo economico e di business.
2) Open data a Roma
Roma, come gran parte dei Comuni e delle altre Amministrazioni locali, ha un portale di open data
http://dati.comune.roma.it, che è usato generalmente come contenitore di tabelle con scarso contenuto
informativo. In gran parte riguarda infatti elenchi di strutture (alberghi, scuole, centri per il lavoro, impianti
sportivi, biblioteche, aree verdi, sezioni elettorali) o variabili aggregate (demografia, turisti, ispezioni del
lavoro, studenti, prestiti bibliotecari, permessi per costruire, raccolta differenziata, dipendenti, elezioni).
Tra le poche eccezioni vi sono i canoni d’affitto del patrimonio comunale e gli incidenti stradali, che sono
riportati per singolo immobile o evento, e che quindi rientrano negli open data in senso stretto, ma le cui
localizzazioni non seguono uno standard univoco. Sono inoltre molto interessanti e utilizzati anche da app
commerciali i dati sulla rete del trasporto pubblico e soprattutto sul servizio in tempo reale che l’Agenzia
per la Mobilità fornisce agli sviluppatori www.agenziamobilita.roma.it/progetti/open-data.
Altri portali presentano open data su Roma, di fonti amministrative diverse, realizzando anche mappe e
infografiche che rendono facile l’esplorazione dei dati per i non esperti:
· OpenBilanci riusa i dati di bilancio preventivo e consuntivo www.openbilanci.it/bilanci/roma-comune-rm.
· OpenCoesione raccoglie tutti i progetti finanziati con fondi strutturali europei o con fondi nazionali per la
coesione www.opencoesione.gov.it/territori/comuni/roma-comune.
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A cura di Federico Tomassi.
· OpenPolis contiene informazioni sugli eletti attuali e passati tratti dal database del Ministero degli Interni
http://politici.openpolis.it/localita/5132.
3) Best practices delle grandi città
La trasparenza totale di dati e informazioni amministrative rappresenterebbe per Roma un salto di qualità
rispetto agli open data pubblicati al momento, che sono meramente descrittivi. Sono molti i temi su cui
sarebbero utili open data “veri”, esaustivi e geolocalizzati, sull’esempio di molte città europee e americane
che già seguono queste “best practices”:
· Bilancio e patrimonio – Contratti stipulati dal Comune per opere pubbliche e forniture, immobili del
patrimonio pubblico e loro utilizzo
· Commercio e turismo – Autorizzazioni commerciali e alberghiere, occupazione di suolo pubblico
· Sicurezza – Reati compiuti sul territorio, multe e sanzioni comminate dalla polizia municipale, ispezioni a
esercizi pubblici e cantieri
· Urbanistica – Licenze per costruire, particelle catastali, rischio sismico degli edifici e delle scuole, lavori
pubblici
In particolare, sul modello di OpenCoesione e di OpenBilanci, replicando quanto si fa ad esempio a Los
Angeles è possibile pensare alla pubblicazione in formato aperto non solo dei dati aggregati sulle voci del
bilancio comunale, ma di ogni singolo pagamento effettuato a soggetti esterni all’Amministrazione, che
dovrebbe comprendere tutte le informazioni rilevanti: ufficio competente, soggetto pagato, date del
contratto e del pagamento, ammontare del pagamento, finalità, capitolo di spesa, delibera comunale,
eventuale geolocalizzazione dell’opera realizzata.
Gli open data possono anche essere condivisi in un ambiente digitale, sul modello di E015 a Milano, che
mette in relazione i sistemi informatici di soggetti pubblici e privati che operano sul territorio al fine di
arricchire le proprie applicazioni con i contenuti di altri, in un’ottica di reciproco vantaggio.
4) Due obiettivi a breve termine per gli open data a Roma
Sulle situazioni di rischio potenziale (degrado, abusivismo, accampamenti, luoghi sensibili) già esiste a Roma
la banca dati SIRS www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jppagecode=sis_int_roma_sic.wp , che però al
momento è riservata agli uffici comunali come strumento di supporto alle decisioni. Questi dati potrebbero
essere aperti al pubblico, sia pure in forma parziale, per diventare il nucleo di un sistema di monitoraggio
civico delle attività di contrasto alla criminalità.
Per i lavori pubblici esiste la banca dati Info LLPP appena implementata www.infollpp.comune.roma.it che
contiene la mappa delle opere appaltate dal Comune, comprensive di nome, localizzazione, data di
consegna, durata dei lavori, responsabile del procedimento, impresa realizzatrice e importo contrattuale.
Anche questi dati possono facilmente essere aperti e trasformati in veri open data, rendendo possibile
scaricare tutte le informazioni, aumentando i dati disponibili (bando di gara, contratto, subappaltatori,
direttore dei lavori, varianti in corso d’opera, stato d’avanzamento dei pagamenti), aggiungendo l’archivio
delle opere concluse e creando modalità interattive di filtro e visualizzazione.
5) Potenzialità della trasparenza e del monitoraggio civico
La ricchezza potenziale derivante dagli open data e dal monitoraggio civico è notevole , ma esprime
appieno il suo potenziale solo se si formano comunità civiche capaci di analizzare e interpretare i dati, sia
sui social media che nella realtà dei territori. Queste realtà vengono alimentate dalla grande voglia di
partecipazione e coinvolgimento di molti cittadini e associazioni disponibili a contribuire volontariamente
alla cosa pubblica, e che già oggi è testimoniata dai numerosi blog di denuncia o discussione, nonché dagli
eventi organizzati “dal basso” come i retake.
Ciò permetterebbe di verificare, discutere ed eventualmente segnalare il rispetto di autorizzazioni e licenze
commerciali (sia in termini di spazio occupato che di orari di apertura), le finalità di ogni intervento edilizio
privato, utilizzi impropri o alternativi del patrimonio pubblico, lo stato della sicurezza nel quartiere dove si
sta comprando casa, le imprese con le quali il Comune stipula contratti di appalto e di fornitura, i quartieri
oggetto di intervento, i ritardi nella realizzazione dei lavori pubblici, ecc. È difficile distribuire risorse,
appalti, licenze o autorizzazioni con metodi clientelari o semplicemente illogici se è tutto facilmente
accessibile online e confrontabile da chiunque.
Grazie all’apertura di dati e atti pubblici per essere trasparenti verso i cittadini, alla partecipazione dei
cittadini stessi alla cosa pubblica, alla migliore collaborazione tra istituzioni diverse e con le imprese private,
si ottiene così un duplice risultato. Da un lato il monitoraggio civico per un controllo diffuso del rispetto
delle regole, e dall'altro lato lo stimolo per l'amministrazione a migliorare la propria azione e ridurre la
propensione a ritardi, disomogeneità di trattamento, corruzione.
Appalti e forniture pubbliche a Los Angeles dal 2011 al 2014
https://controllerdata.lacity.org/Finance/External-Vendor-Payments-Authorized-by-Contract/5tpi-ega7
Reati a San Francisco dal 26 al 29 ottobre 2014
http://sanfrancisco.crimespotting.org
Permessi per costruire a Seattle dal 2006 al 2014
https://data.seattle.gov/Permitting/Building-Permits-Current/mags-97de
Edifici di New York per anno di costruzione
https://nycopendata.socrata.com