venerdì 23 ottobre 2015

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venerdì 23 ottobre 2015
venerdì 23 ottobre 2015
Indice
Mini #Pancreas #Bioingegnerizzato
3
Ilsitodelledonne.It - 2015-09-29
Bere acqua per curare salute, dieta e prevenzione
5
It.Msn.Com - 2015-09-26
Diabete, non più l'insulina
7
Telefree.It - 2015-09-26
Diabete, ora non si fa più insulina
10
Ilgiornale.It - 2015-09-25
Palermo, bimba con una malformazione cardiaca trasportata a Roma in elicottero
13
Gds.It - 2015-09-22
Ismett, l'eccellenza tecnologica sposa l'efficienza sanitaria
14
Socialmediamanager.It - 2015-09-22
Chianciano: il 25 e il 26 settembre convegno medico su “Sanità, termalismo e territorio”
15
Centritalianews.Com - 2015-09-21
SCOPRI SUBITO SE SEI A RISCHIO
16
Starbene - 2015-09-28
LA PRIMA PAZIENTE TRAPIANTATA GIA’ LIBERA DALL’INSULINA
17
Okmedicina.It - 2015-09-16
Tecnologia al servizio della qualità e dell’efficienza
19
Tecnicaospedaliera.It - 2015-09-14
Sovrani e star a Villa Igiea il diario di un secolo
20
La Repubblica Ed. PA - 2015-09-13
Crimson e Resettami, due nuovi strumenti tecnologici per migliorare l’assistenza sanita...
24
Aboutpharma.Com - 2015-09-10
Qualità e spesa sanitaria L’Ismett la verifica con “Crimson”
26
Blogsicilia.It - 2015-09-10
Qualità e spesa sanitaria L’Ismett le verifica con “Crimson”
27
Le-Ultime-Notizie.Eu - 2015-09-10
Analisi sofisticate, all'Ismett nuova tecnologia
28
Giornale Di Sicilia - 2015-09-11
Domani le Terme sensoriali di Chianciano a Milano
29
Centritalianews.Com - 2015-09-07
Diabete, come funzionano i nuovi tipi di trapianto
31
Edicola24.Com - 2015-09-07
Diabete: primo trapianto biotech di cellule pancreatiche
33
Zamtvnews.It - 2015-09-01
Favarese muore a soli 48 anni, la famiglia dona i suoi organi
35
Giornale Di Sicilia Ed. AG - 2015-09-04
Nuove Tecniche di Trapianto di Cellule Pancreatiche nel Diabete Tipo 1
36
Clicmedicina.It - 2015-08-31
Diabete, innovativo trapianto
37
Mantovasette.It - 2015-09-02
DIABETE. DA MIAMI INNOVATIVO TRAPIANTO DI ISOLE DI LANGHERANS
38
Medicalive.It - 2015-09-01
Offerte di lavoro per medici nel 2015 a Milano, Torino, Bologna, Palermo
39
Urbanpost.It - 2015-09-01
Sperimentata nuova tecnica per il trapianto nel diabete
41
Italiasalute.Leonardo.It - 2015-08-28
Trapianto biotech per la cura del diabete di tipo 1
News.Fidelityhouse.Eu - 2015-08-31
45
Articolo pubblicato sul sito ilsitodelledonne.it
Estrazione : 29/09/2015 11:22:17
Categoria : Attualità
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Mini #Pancreas #Bioingegnerizzato
Pancreas Bioingegnerizzato
Mini
pancreas
bioingegnerizzato: presentati i
risultati all’Esot
La
prima
paziente
trapiantata
già
libera
dall’insulina Sta bene ed è
già libera dall’insulina, la
prima paziente sottoposta a
trapianto con la nuova
tecnica
che
prevede
l’utilizzo di un “ mini organo
” bio-ingegnerizzato che
imita il pancreas nativo , per
il trattamento di una delle
forme più gravi di diabete.
I risultati della tecnica –
messa a punto presso il
Diabetes Research Institute
(DRI) di Miami – dall’italiano
Camillo Ricordi sono stati
presentati
all’European
Society
of
Organ
Transplantation (ESOT) che si è svolto a Brussels.
La paziente trapiantata lo scorso mese di agosto, è tornata ad essere insulino-indipendente in
tempi record in seguito all’impianto de cellule produttrici di insulina all’interno di una “impalcatura
biodegradabile” biologica.
La paziente, Wendy Peacock , 43 anni, di San Antonio, Texas, è stata sottoposta alla procedura
mini-invasiva il 18 agosto 2015 e sta attualmente producendo la propria insulina naturalmente per
la prima volta dopo la diagnosi di diabete tipo 1 all’età di 17 anni.
“ Il primo paziente nel nostro studio pilota di fase I/II “BioHub” è ora completamente indipendente
dall’insulina con eccellenti livelli glicemici.
Questi sono i migliori risultati mai visti in un ricevente di trapianto di isole pancreatiche ,” ha
affermato il Dr.
Camillo Ricordi , Direttore del Diabetes Research Institute (DRI) e Direttore del DRI’s Cell
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Transplant Center presso la Università di Miami.
“ Si tratta del primo caso in cui le isole sono state trapiantate con tecniche di ingegneria tissutale
all’interno di una impalcatura biologica e riassorbibile sulla superficie dell’omento .
La tecnica permette di ridurre al minimo la reazione infiammatoria solitamente osservata quando le
isole sono trapiantate in altri siti con contatto immediato con il sangue.
Se i risultati saranno confermati, siamo di fronte l’inizio di una nuova era per il trapianto di isole
pancreatiche.
Il nostro obiettivo è di integrare la tecnica con altre tecnologie per l’eliminazione della terapia
antirigetto sistemica ” ha affermato il Dott.
Ricordi.
L’omento è un tessuto altamente vascolarizzato che riveste gli organi addominali .
Le isole del donatore sono impiantate all’interno di una impalcatura biodegradabile, una delle
piattaforme per il BioHub, realizzata tramite una combinazione di plasma del paziente e trombina, un
comune enzima per uso clinico.
Queste sostanze, quando unite, creano una sostanza gelatinosa che si attacca all’omento e
mantiene le isole in sede.
L’omento avvolge l’impalcatura biodegradabile, che il corpo assorbe gradualmente lasciando le isole
intatte, mentre vengono formati nuovi vasi sanguigni per fornire ossigeno e altri nutrienti essenziali
per la sopravvivenza delle cellule.
Il DRI sta già collaborando con centri internazionali della DRI Federation, compresi in Italia l’ISMETT
di Palermo, e gli ospedali Niguarda e San Raffaele di Milano, per poter esportare questa tecnologia
innovativa.
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Articolo pubblicato sul sito it.msn.com
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Categoria : Attualità
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Bere acqua per curare salute, dieta e prevenzione
Margherita Monfroni
Sanihelp.it - «Oggi nel nostro Paese spiega Ferruccio Bonino, direttore medico scientifico di UPMC
Institute for Health (la divisione italiana dell'University of Pittsburgh Medical Center) le patologie
croniche a impatto sociale sono sempre più diffuse, coinvolgono gli apparati cardiovascolare,
metabolico, epato-digestivo e osteo-articolare e predispongono alle neoplasie.
La prevenzione, la diagnosi precoce e i percorsi di educazione sanitaria e riabilitativi, sono gli
strumenti adeguati per ridurre sofferenze e costi sociali».
Come confermano anche i dati forniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità infatti, le malattie
cardiovascolari, il diabete e l'ipertensione sono tra le prime cause di morte al mondo, un dato che
potrebbe essere sicuramente ridimensionato attraverso l'adozione di uno stile di vita più sano ed
equilibrato.
Proprio con la finalità di promuovere uno stile di vita che permetta di prendersi cura del proprio
corpo e prevenire l'insorgenza di malattie croniche, gli esperti delle Terme di Chianciano hanno
sottolineato, nel corso della conferenza 'Le Terme Sensoriali e la cura della salute',
l'importantissimo ruolo ricoperto dall'alimentazione, ed in particolare dall'acqua, per la salute
dell'uomo.
«L'acqua aiuta a smaltire le tossine , a dimagrire e a migliorare le funzioni intestinali spiega il
professor Nicola Sorrentino, medico chirurgo specializzato in Scienze dell'alimentazione nonché in
Idrologia, Climatologia e Talassoterapia Anche se non avvertite lo stimolo della sete, incominciate a
bere sin dal risveglio a digiuno.
Si stima che il fabbisogno medio giornaliero nell'adulto sia pari a 1 ml/kcal di energia introdotta
(circa 2 litri/die)».
Ma l'idratazione non è importante solo per la salute: bere otto 8 bicchieri d'acqua al giorno infatti
gioca un ruolo importante anche per mantenere l'elasticità e la compattezza della pelle, tanto da
essere paragonabile ad un atto cosmetico, come mettersi una crema per prevenire la secchezza
cutanea o ravvivare un colorito spento.
«L'acqua poi è importante anche per evitare il 'tech neck', termine che gli anglosassoni hanno
coniato per indicare dolori e risentimenti al collo, dovuti all'uso prolungato di computer, tablet o
smartphone aggiunge il professor Sorrentino Oltre alla posizione corretta del computer e la giusta
postura infatti, bisogna bere acqua molto spesso e in quantità sufficienti per idratare e mantenere
flessibili i dischi della colonna vertebrale.
Senza considerare che molte ore passate davanti al PC senza interruzioni e senza bere riducono le
capacità cognitive e di concentrazione».
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Articolo pubblicato sul sito it.msn.com
Estrazione : 26/09/2015 16:53:35
Categoria : Attualità
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Accanto al progetto alimentare presso le Terme Sensoriali, il centro UPMC ha infine evidenziato la
possibilità, per i clienti delle Terme di Chianciano, i cittadini del territorio e i turisti italiani e stranieri,
di effettuare un 'tagliando personalizzato della salute', ovvero il Check up Opera, finalizzato alla
formulazione di un programma completo per la prevenzione delle malattie cardiache, del diabete e
della sindrome metabolica.
«I programmi di analisi effettuati sui pazienti (esami generali, fegato, cuore, diabete, educazione alla
salute) afferma Bruno Gridelli, direttore medico e scientifico di UPMC International verranno
effettuati in base alla valutazione dei personali fattori di rischio quali familiarità, ipertensione, alcol,
fumo, ipercolesterolemia o obesità».
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Articolo pubblicato sul sito Telefree.it
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Diabete, non più l'insulina
La scoperta di un italiano all'estero trapianto per curare il diabete
Sanità:Passi avanti nella cura del diabete.
Un mini organo bioingegnerizzato, al posto del pancreas malato, permette di fare a meno delle
iniezioni giornaliere di insulina.
C'è già la paziente numero uno.
È una donna texana di 43 anni, Wendy Peacock, che ha convissuto con la forma più grave della
malattia da quando aveva 17 anni e ora, grazie al nuovo trapianto, fatto il 18 agosto scorso,
produce insulina autonomamente.
Un successo della medicina firmato da un italiano, Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research
Institute e del Cell Transplant Program dell'Università di Miami: fu lui il primo a isolare le cellule che
producono insulina (isole pancreatiche) negli anni Novanta e ad avviare i primi trapianti nel fegato
per curare il diabete.
Ora questa nuova tecnica è destinata a rivoluzionare il modo di fare i trapianti, perchè ha in sé ha
tutti i presupposti per risolvere i problemi di rigetto.
E, per quanto riguarda il diabete, si sta già rivelando più efficace, rispetto agli interventi precedenti,
nel garantire il controllo della glicemia.
"Abbiamo ingegnerizzato un mini-organo che imita il pancreas nativo - ha spiegato il professor
Ricordi - Partendo dalle isole pancreatiche da donatore (in due millilitri vi sono centinaia di migliaia
di isole) e unendole al plasma del paziente, siamo riusciti - iniettando isole e plasma in via
laparoscopica e, subito dopo, una soluzione di enzimi - a creare nell'addome un'impalcatura
biologica completamente riassorbibile dall'organismo.
Non vi è silicone, non vi sono materiali sintetici o estranei al corpo umano, entro due settimane
questo substrato biologico che abbiamo chiamato Bio-Hub viene assimilato dal corpo mentre una
nuova rete di vasi sanguigni nutre le isole pancreatiche trapiantate".
Qual è la differenza fra questa nuova tecnica e i trapianti di isole pancreatiche fatti finora? "I
trapianti di isole pancreatiche si sono sempre fatti nel fegato dove nel 50% dei casi l'intervento va a
buon fine e il malato non dipende più dall'insulina, nell'altra metà dei casi però le cellule trapiantate
non sopravvivono a causa di una reazione infiammatoria.
Per questo, gli studiosi sono impegnati nel ricercare siti del corpo alternativi che possano garantire
risultati migliori.
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http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=117716
In questo caso abbiamo riscontrato la stabilizzazione della glicemia già a poche ore dall'intervento e
la paziente ha completamente interrotto le iniezioni di insulina con livelli di glicemia perfettamente
normali: sappiamo che è un ottimo risultato".
Si potranno curare tutti i malati di diabete? "Al momento, essendo necessari un donatore e la terapia
immunosoppressiva per evitare fenomeni di rigetto, ci si concentrerà sui casi più gravi che sono
alcune forme di diabete di tipo 1.
La paziente texana, a 43 anni, non era più autosufficiente, non si accorgeva dei cali di glicemia e
sveniva all'improvviso, anche durante la notte.
Avendo un bimbo piccolo era tornata a vivere dai genitori.
Ora sta sperimentando una vita normale.
Conteremo di fare dai 30 ai 40 pazienti l'anno e ampliare la casistica diffondendo la tecnica a altri
centri in Europa, Asia e Nord America ".
In che senso la Bio-Hub potrà risolvere i problemi di rigetto? "Abbiamo usato tecniche di ingegneria
tissutale per formare la Bio-Hub: è un'impalcatura di sostegno, tutta naturale, che viene poi
assorbita.
I tessuti del corpo si adattano allo scopo e non vi sono farmaci.
Il mini-organo che mima il pancreas nativo non è a contatto con il sangue ma poggia sulla
membrana vascolarizzata della cavità addominale, l'omento.
Il non essere a contatto col sangue permette di ridurre l'infiammazione che generalmente si
osservava quando le isole vengono trapiantate nel fegato o in altri siti dove sono a contatto diretto
con il sangue.
La Bio-Hub permetterà in un futuro di isolare le cellule donate (sono in corso vari studi su questo) ed
evitare il rigetto".
La nuova tecnologia messa a punto a Miami sta riscuotendo l'interesse di alcuni centri internazionali
come la University of Alberta a Edmonton in Canada e, in Italia, gli ospedali Niguarda e San
Raffaele di Milano oltre all'ISMETT di Palermo.
Il direttore del centro trapianti del Niguarda, Luciano De Carlis, ha assistito all'intervento del 18
agosto.
"Di trapianti di isole ne sono stati fatti molti e in diversi siti del corpo - ci spiega il diabetologo del
Niguarda, Federico Bertuzzi - questo è innovativo e promettente per due motivi.
Primo: i livelli della glicemia si sono regolarizzati subito, garantendo alla paziente autonomia
dall'insulina.
Secondo: la posizione diversa dal fegato e il substrato biologico permettono di 'aggiungere' dell'altro,
ad esempio capsule per avvolgere le isole ed evitare il rigetto, cellule e quant'altro.
La Bio-Hub apre a protocolli ambiziosi, tra l'altro alcuni già in corso a Miami".
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Diabete, ora non si fa più insulina
Gioia Locati
Passi avanti nella cura del
diabete.
Un
mini
organo
bioingegnerizzato, al posto
del
pancreas
malato,
permette di fare a meno
delle iniezioni giornaliere di
insulina.
Non è l’annuncio di un
progetto, c'è già la paziente
numero uno.
È una donna texana di 43
anni, Wendy Peacock, che
ha convissuto con la forma
più grave della malattia da
quando aveva 17 anni e
ora,
grazie
al
nuovo
trapianto, fatto il 18 agosto
scorso, produce insulina
autonomamente.
Un successo della medicina firmato da un italiano, Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research
Institute e del Cell Transplant Program dell'Università di Miami: fu lui il primo a isolare le cellule che
producono insulina (isole pancreatiche) negli anni Novanta e ad avviare i primi trapianti nel fegato
per curare il diabete.
Ora questa nuova tecnica è destinata a rivoluzionare il modo di fare i trapianti, perchè ha in sé ha
tutti i presupposti per risolvere i problemi di rigetto.
E, per quanto riguarda il diabete, si sta già rivelando più efficace, rispetto agli interventi precedenti,
nel garantire il controllo della glicemia.
"Abbiamo ingegnerizzato un mini-organo che imita il pancreas nativo - ha spiegato il professor
Ricordi - Partendo dalle isole pancreatiche da donatore (in due millilitri vi sono centinaia di migliaia
di isole) e unendole al plasma del paziente, siamo riusciti - iniettando isole e plasma in via
laparoscopica e, subito dopo, una soluzione di enzimi - a creare nell'addome un'impalcatura
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Non vi è silicone, non vi sono materiali sintetici o estranei al corpo umano, entro due settimane
questo substrato biologico che abbiamo chiamato Bio-Hub viene assimilato dal corpo mentre una
nuova rete di vasi sanguigni nutre le isole pancreatiche trapiantate".
Qual è la differenza fra questa nuova tecnica e i trapianti di isole pancreatiche fatti finora? "I trapianti
di isole pancreatiche si sono sempre fatti nel fegato dove nel 50% dei casi l'intervento va a buon fine
e il malato non dipende più dall'insulina, nell’altra metà dei casi però le cellule trapiantate non
sopravvivono a causa di una reazione infiammatoria.
Per questo, gli studiosi sono impegnati nel ricercare siti del corpo alternativi che possano garantire
risultati migliori.
In questo caso abbiamo riscontrato la stabilizzazione della glicemia già a poche ore dall'intervento e
la paziente ha completamente interrotto le iniezioni di insulina con livelli di glicemia perfettamente
normali: sappiamo che è un ottimo risultato".
Si potranno curare tutti i malati di diabete? "Al momento, essendo necessari un donatore e la terapia
immunosoppressiva per evitare fenomeni di rigetto, ci si concentrerà sui casi più gravi che sono
alcune forme di diabete di tipo 1.
La paziente texana, a 43 anni, non era più autosufficiente, non si accorgeva dei cali di glicemia e
sveniva all'improvviso, anche durante la notte.
Avendo un bimbo piccolo era tornata a vivere dai genitori.
Ora sta sperimentando una vita normale.
Conteremo di fare dai 30 ai 40 pazienti l'anno e ampliare la casistica diffondendo la tecnica a altri
centri in Europa, Asia e Nord America ".
In che senso la Bio-Hub potrà risolvere i problemi di rigetto? "Abbiamo usato tecniche di ingegneria
tissutale per formare la Bio-Hub: è un'impalcatura di sostegno, tutta naturale, che viene poi
assorbita.
I tessuti del corpo si adattano allo scopo e non vi sono farmaci.
Il mini-organo che mima il pancreas nativo non è a contatto con il sangue ma poggia sulla
membrana vascolarizzata della cavità addominale, l'omento.
Il non essere a contatto col sangue permette di ridurre l'infiammazione che generalmente si
osservava quando le isole vengono trapiantate nel fegato o in altri siti dove sono a contatto diretto
con il sangue.
La Bio-Hub permetterà in un futuro di isolare le cellule donate (sono in corso vari studi su questo) ed
evitare il rigetto".
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Estrazione : 25/09/2015 13:21:00
Categoria : Attualità
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La nuova tecnologia messa a punto a Miami sta riscuotendo l'interesse di alcuni centri internazionali
come la University of Alberta a Edmonton in Canada e, in Italia, gli ospedali Niguarda e San
Raffaele di Milano oltre all’ISMETT di Palermo.
Il direttore del centro trapianti del Niguarda, Luciano De Carlis, ha assistito all'intervento del 18
agosto.
"Di trapianti di isole ne sono stati fatti molti e in diversi siti del corpo - ci spiega il diabetologo del
Niguarda, Federico Bertuzzi - questo è innovativo e promettente per due motivi.
Primo: i livelli della glicemia si sono regolarizzati subito, garantendo alla paziente autonomia
dall'insulina.
Secondo: la posizione diversa dal fegato e il substrato biologico permettono di 'aggiungere' dell'altro,
ad esempio capsule per avvolgere le isole ed evitare il rigetto, cellule e quant'altro.
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Articolo pubblicato sul sito gds.it
Estrazione : 22/09/2015 19:36:36
Categoria : Attualità regionale
File : piwi-9-12-132802-20150922-388598218.pdf
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Più : www.alexa.com/siteinfo/gds.it
http://palermo.gds.it/2015/09/22/palermo-bimba-con-una-malformazione-cardiaca-trasportata-a-roma-in-elicottero_413333/
Palermo, bimba con una malformazione cardiaca trasportata a
Roma in elicottero
Ignazio Marchese
PALERMO.
Una bimba palermitana di sette anni con una grave malformazione cardiaca è stata trasportata
dall’elisoccorso del 118 per essere sottoposta ad un delicato intervento di trapianto all’ospedale
Bambin Gesù di Roma.
Due ore di volo accompagnata dalla mamma, dal cardiochirurgo dell’Ismett.
La partenza dall’ospedale Civico con arrivo al San Camillo.
Qui ad attenderla un’ambulanza non medicalizzata.
Così l’equipe del 118 ha assistito la bimba fino all’arrivo al Bambin Gesù dove qui verrà sottoposta
al trapianto visto che le condizioni erano ormai molto gravi.
Tutto è andato secondo programmi.
L’intera operazione è stata coordinata Gaetano Marchese e vice Fabio Genco rispettivamente
direttore e vicario della sala operativa del 118.
Copyright gds.it 1/1
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Articolo pubblicato sul sito socialmediamanager.it
socialmediamanager.it
Estrazione : 22/09/2015 20:20:47
Categoria : Attualità
File : piwi-9-12-299437-20150922-388710305.pdf
Audience :
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http://socialmediamanager.it/buzz/ismett-eccellenza-tecnologica-sposa-efficienza-sanitaria_87950
Ismett, l'eccellenza tecnologica sposa l'efficienza sanitaria
Corriere delle Comunicazioni 22 settembre 2015 14:09
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2015-2016 è iniziato e come tutt...
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Blass, AKA evleaks, ha pubblicato sul suo profilo T...
Copyright socialmediamanager.it 1/1
Page 14
Articolo pubblicato sul sito centritalianews.com
centritalianews.com
Estrazione : 21/09/2015 14:05:21
Categoria : Attualità
File : piwi-9-12-270387-20150921-382617041.pdf
Audience :
Più : www.alexa.com/siteinfo/centritalianews.com
http://www.centritalianews.com/chianciano-il-25-e-il-26-settembre-convegno-medico-su-sanita-termalismo-e-territorio/
Chianciano: il 25 e il 26 settembre convegno medico su
“Sanità, termalismo e territorio”
Articolato
in
diverse
sessioni e in due giornate di
intenso lavoro insieme aii
più prestigiosi esponenti del
mondo
medico
ed
accademico, il Convegno
scientifico che si svolgerà il
prossimo week end, l’ultimo
di settembre alle Terme di
Chianciano presso la Sala
Fellini, rappresenta una
occasione preziosa per i
cento
medici
che
parteciperanno
per
acquisire 5 crediti formativi
e per fare il punto sui
molteplici
aspetti
della
salute dell’individuo legati al
termalismo.
Venerdì 25 settembre alle
ore 15 parlerà il professor
Bonino sul fegato specchio
come della salute, a seguire
il presidente del Comitato tecnico scientifico termale professor Nuti sulla gestione della sindrome
metabolica, il professor Mattina sull’uso appropriato degli antibiotici, il direttore sanitario dottor
Rapaccini sulla terapia idropinica a Chianciano Terme e la dottoressa Fioravanti sulle terapie
termali dell’osteoartrosi; infine alle 18 il professor Vizzini dell’ISMETT di Palermo parla della
“Information tecnology al servizio della salute”.
Sabato al mattino intervengono a partire dalle 9: il noto dietologo Nicola Sorrentino su “Dieta
mediterranea per la salute e per essere magri”, a seguire il professor Galanti sull’importanza
dell’esercizio fisico come opportunità terapeutica, il professor Petraglia su “Fertilità e termalismo” e
infine, il professor Vitale sull’up-date sulla ricerca scientifica termale, prima della sessione
istituzionale.
All’incontro istituzionale intervengono a partire dalla ore 11,15 circa l’assessore al Termalismo della
Regione Federica Fratoni, Stefano Scaramelli Presidente della Commissione sanità regionale,
Andrea Marchetti Sindaco di Chianciano, Costanzo Jannotti Pecci presidente Federterme e l’ad di
UPMC Italy Laura Raimondo.
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(ITA)
Starbene (ITA)
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47
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Autore: Ida Macchi
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28 Settembre 2015 - 51540
SCOPRI SUBITO
SE SEI A RISCHIO
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DABE E
Un test del sangue ora
ti dice se hai un'altissima
probabilità di ammalarti
di da Macchi
Buone notizie sul fronte della prevenzione: un nuovo
esame "sentinella" ti permette di scoprire, con 5 anni
d'anticipo, seti stai avviando verso il diabete di tipo 2 e
di correggere subito la rotta modificando lo stile d vita. E
lo scenario aperto da una particolare lettura del test da
carico orale di glucosio (o curva glicamica), esame del
sangue nino a oggi risen,'ato alle donne in attesa per la
diagnosi del diabete gestazionale. Questa analsi ha un
altissimo indice predittivo anche per chi non è in dolce
attesa e ha i tassi degli zuccheri nel
sangue perfettamente nella norma.
Lo ha dimostrato an recentissimo
studio, tutto italiano, condotto dal
professor Giorgio Sesti, presidente
eletto della Società italiana di diaCONSULTAORATIS
betologia, I cui risaltati SOliO stati
IL NOSTRO ESPERTO
pubblicati sul prestigioso Journal
dstO.SiorriisSmfl
presidente sletto della
of CffnicaI Endocrino/ogy & Mefa
Società talisuadi
bo/ism
la "nuova"curva glicemica Lo stuTd-3
°
0°O59
2Bsettembre,ore9-11
dio ha misurato i valori degli zuccheri del sangue a digiuno (test
basale) e dopo un'ora dall'ingestione di 75 grammi di
glucosio, mentre di aolito il secondo step viene effettuato
dLe ore dopo «Le persone clic al secondo prelievo registrano una gliceniia con valori superiori a 155 mgidl,
hanno una probabilità aumentata di ben il 400% di SVH
lappare un diabete conclamatc entro i successivi 5 anni.
Insomma, un esame che permette di mettere in atto m
aure preventive, ancor pr ma che la malattia ai manifeati.
Un obiettivo non da poco: nel nostro Paese il diabete
nffligge ben 3 milioni smezzo di italiani, mentre un milione e malato, ma non lo sa. Con tatti i rischi cile re deri-
i
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i -O t
novità ner la cura del tino i
sÈ STATO EFFE'llUATO CON SUCCESSO A MIAMI ILPRIMO
TRAPIANTO di isole pancreatiche "sane", grazie a una
tecnologia innovativa. L'operazione rappresenta una
nuova alternativa dì cura del diabele giovanile.
malattia autoimmune che porta alla progressiva
distruzione delle cellule deputate a produrre insulina.
>CON UN INTORVONTO DI COIRUIRGIA MININSJASIVA le cellule
"sane" vengono inserito in un gol riassorbibile e
posivionate sul tessuto che riveste gli organi
addominali. dove irrorazione sanguigna e drenagio
nono simili a quelli del pancreas. Proprio per
questo, riescono ad impiantarsi senza incorrere in
reazioni infiammatorie che possono danneggiarles,
spinga professor Bruno Gridelli, direttore delI'Ismett
(Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta
specializzazione) di Palermo.
>AL MOMENTO L'OPERAZIONE NOtI SI PRATICA IN ITALIA, ma
nel giro di 0-12 mesi sarà sperimentata ull'lsmett.
vano: la malattia è subdola e,se non trattata, met
tein serio pericolo la salute di reni, occhi, e cuore.
gli antidoti: dieta e movimento Per tenere alla
)arga i) diabete bisogna fare attività fisica con costanza (bastano i fatidici 10 mIa passi al giorno)
eseguire i principi della dieta mediterranea: consumare pesce, legumi, verdure e olio d'oliva e
limitare gli altri grassi, le carni rosse e il sale.
dove fare l'esame La curva da carico al mornento non viene effettuata dì routine con I prelievo a
un'ora, Si può richiedere però iii qualsiasi laboratorio d'analisi pagando il test di tasca propria:
costa intorno ai 3 euro e mezzo.
oiditalia.it
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17/09:15 17:03
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Articolo pubblicato sul sito okmedicina.it
Estrazione : 16/09/2015 12:09:42
Categoria : Attualità
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LA PRIMA PAZIENTE TRAPIANTATA GIA’ LIBERA
DALL’INSULINA
Torna Al
MINI PANCREAS BIOINGEGNERIZZATO: PRESENTATI I RISULATI ALL’ESOT
Camillo Ricordi presenta all’European Society of Organ Transplantation (ESOT), i risultati ottenuti
con la nuova tecnica di trapianto di isole pancreatiche che prevede l’utilizzo di un "mini organo"
bioingegnerizzato che imita il pancreas nativo, per il trattamento di una delle forme più gravi di
diabete.
La paziente trapiantata lo scorso mese di agosto, è tornata ad essere insulino-indipendente in
tempi record in seguito all'impianto de cellule produttrici di insulina all'interno di una "impalcatura
biodegradabile" biologica.
La paziente, Wendy Peacock, 43 anni, di San Antonio, Texas, è stata sottoposta alla procedura
mini-invasiva il 18 agosto 2015 e sta attualmente producendo la propria insulina naturalmente per
la prima volta dopo la diagnosi di diabete tipo 1 all'età di 17 anni.
"Il primo paziente nel nostro studio pilota di fase I/II "BioHub" è ora completamente indipendente
dall'insulina con eccellenti livelli glicemici.
Questi sono i migliori risultati mai visti in un ricevente di trapianto di isole pancreatiche," ha
affermato il Dr.
Camillo Ricordi, Direttore del Diabetes Research Institute (DRI) e Direttore del DRI’s Cell
Transplant Center presso la Università di Miami.
Si tratta del primo caso in cui le isole sono state trapiantate con tecniche di ingegneria tissutale
all’interno di una impalcatura biologica e riassorbibile sulla superficie dell'omento.
La tecnica permette di ridurre al minimo la reazione infiammatoria solitamente osservata quando le
isole sono trapiantate in altri siti con contatto immediato con il sangue.
Se i risultati saranno confermati, siamo di fronte l'inizio di una nuova era per il trapianto di isole
pancreatiche.
Il nostro obiettivo è di integrare la tecnica con altre tecnologie per l’eliminazione della terapia
antirigetto sistemica” ha affermato il Dott.
Ricordi.
L'omento è un tessuto altamente vascolarizzato che riveste gli organi addominali.
Le isole del donatore sono impiantate all'interno di una impalcatura biodegradabile, una delle
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piattaforme per il BioHub, realizzata tramite una combinazione di plasma del paziente e trombina, un
comune enzima per uso clinico.
Queste sostanze, quando unite, creano una sostanza gelatinosa che si attacca all'omento e
mantiene le isole in sede.
L'omento avvolge l'impalcatura biodegradabile, che il corpo assorbe gradualmente lasciando le isole
intatte, mentre vengono formati nuovi vasi sanguigni per fornire ossigeno e altri nutrienti essenziali
per la sopravvivenza delle cellule.
Il DRI sta già collaborando con centri internazionali della DRI Federation, compresi la University of
Alberta a Edmonton, Canada e in Italia l’ISMETT di Palermo, gli ospedali Niguarda e San Raffaele di
Milano, per poter esportare questa tecnologia innovativa.
Per maggiori informazioni sullo studio clinico sul BioHub si prega di visitare il sito
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Tecnologia al servizio della qualità e dell’efficienza
Informazioni Sull
Grazie a una partnership con lo University of Pittsburgh Medical Center (Upmc), l’Ismett di Palermo
è il primo ospedale in Europa ad adottare questo innovativo strumento.
Sviluppato da Advisory Board Co, Crimson è in uso già da quattro anni presso lo Upmc.
Il programma permette sofisticate analisi di indicatori chiave in sanità – come i tassi di
riammissione ospedaliera, la degenza media e gli eventi avversi -, anche divisi per medico, reparto
e patologia.
I dati possono essere confrontati con i risultati degli oltre 700 ospedali che usano Crimson,
compresi i ventuno ospedali di Upmc e coinvolgono oltre 400 mila medici negli Stati Uniti.
«Migliorare la qualità e la spesa sanitaria è un imperativo in tutto il mondo», afferma il professor
Bruno Gridelli, vice presidente esecutivo di Upmc International Services e direttore di Ismett.
«Con questo strumento potremo migliorare ulteriormente la qualità della nostra assistenza e la
nostra già elevata efficienza».
Con Crimson sarà anche più facile soddisfare i requisiti per l’accreditamento Joint Commission
International, che prevede la condivisione della qualità e dei dati specifici per medico e l’uso di
metriche di performance che portino miglioramenti.
Tale lavoro era prima più difficile e intenso.
Ismett è stato, nel 2010, il primo ospedale nel Sud Italia ad aver ricevuto l’accreditamento dalla
Joint Commission International, in seguito a un’ampia revisione dei processi e degli standard di
qualità e sicurezza del paziente.
Il software è stato messo a punto da tecnici Upmc venuti da Pittsburgh a Palermo.
«Ciò offrirà nuove opportunità di apprendimento sia per Ismett sia per Upmc: grazie alla
condivisione e al confronto dei dati miglioreremo l’assistenza ai pazienti», dice Kevin Quinn,
decision support manager presso il Wolff Center di Upmc, che si occupa di migliorare l’assistenza
ai pazienti attraverso innovazione, formazione e analisi dei dati.
«Possiamo, per esempio, fare un esame approfondito per vedere il motivo per cui la degenza
media per una procedura, o la riammissione in ospedale, varia da un ospedale all’altro, e cercare le
migliori prassi da condividere su scala internazionale».
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La Repubblica Palermo (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Lokale Presse
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1, 10-11
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Autore: Bonina
Autore:
.5'-.'
Readership:
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Diffusione: 18852
13 Settembre 2015
13
Sovraniestara Villa Igiea
il diario di unsecolo
IL REPORTAGE
BONINA
ALLE PAGINE X E XI
I
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J n fi i
li
il
Lalitedeglleniiri
eildiscorsoddre
lesuitenarrano
lestoriedeivip
L'Isola raccontata dai monumenti del turismo
Hillary Clinton che voleva comprare i mobili della sua stanza
e Juan Carlos che chiacchierava con un inserviente
ricanienababbi arabisono stati predadiquestamaila.
Il deposto re Costantino di Grecia volle
per esempio vivele qui lino alla morte. Un
americano che dava mance anche a chi gli ri
volgeva solo la parola, Albert Burnus, torno
per anni in ogni primavera a Villa Igiea fin
chò non gli rubarono tre paia di scarpe, osi
scopri che era un grande truffatare più volte
in qalera. Un principe di Abu Dhabi, Al Hamed,convinto dai suoi medici a curarsi all'I
sme.tt. occupò una siiite a tempo indeterminato facendosiricordare non tanto perché ordinava solo quaglie arrostite quanto perché
il suo prolungatosoggiorno creò un serio incidente.
Era atteso, come ogni anno,Al Fhanj, un
emiro del Qatar,che aveva sempre occupato
la stessa silife- Per dirimere la questione fu
ificaliratu dalla diieziouue l'attuale clief coricierge, Philip Kamel, che essendo egiziano
poteva avere qualche chance.Kame parlò al
segretaru dl Al Hamed, velluto con una coitedi vuoti persone, ma non ci fu verso di con
vincerla a trasferirsi in una stanza ancora
piu bella, Le cose si complicarono quando il
segretario dell'emiro chiamò quello diAl Ha
med ingiungendogli cli convincere il princi
pe a lasciare la suite, Mal gliene incolse, per
chò il principe disse no andando su ogoifurio
e quel che nacquefuun inevitabilebraccio di
ferro,Il povero Kamel non sapeva più che fare per salvare il posto, Ci riuscì grazie all'in-
Gheddafi juniorschiaffeggiò
il suo assistente
che non aveva pagato i! conto
e utilizzo una palma come water
GIANNI BONINA
uando la flrst lady llillary Qinton
chiesedi poter avere pezzi dei mobili di Vfflalgieaeper corrviricerla
che, al di là del prezzo, non era
davvero possibile atconteotarla,
sicché in cambio lefu promesso che le sarebbe stata intestata la sua tolte (impegno ovviamente non mantenuto anche perché neo-suna ha mai avuto un nome ma soltanto un
numero), furono usati dal personale argo-menticli persuasione non diversi da quelli riservati al noto esponente politico che più volte ha chiesta di poter acquistare un dipinto
diLeto esposto nella hall(oggetto dldue tentativi cli furto commissionati probabilmente
da lui), attratto forse dal ttandy che si incitinadavantiaun gruppo di aristocratici,
Per qualche motivo gli ospiti si innamorano a tal punto di questo albergo eternamente decadente e cssì evocativo dei fasti della
belle époque e del liberty della "Palermo felicissima da volerlo quantomeno in piccola
misurapossedere.
Sarà perche Villa lgiea si identifica ancora
nei Florio, che caduti dall'alto del loro splendore si trovarono spogliati cli sgni bene,fatta è che l'albergo è visto come un oggetto di
desiderio non meno della sua principale artefice,donna Franca Florio, al tempo dei grandi balli, le serata di gola e i sontuosi ricevimenti, quando il marito tratteneva a stento
la gelosia per le attenzioni che la moglie si lasciava tuttavia scivolare iungo i suoi cento
sontussi abiti da sera,Anche re.tycoon amo--
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DATEE OSPITI
L'EPOCtFLORIO
Inaugurato nel
i 9Oidalla famiglia
Florio,ilgrand hotel
Villa lgiea è un
simbolo della belle
epoque palermitsna
a cavallofra i due
secoli.Costruito su
progetto
dell'architetto
Ernesto Basile,e
decorato dal pittore
Ettore De Maria
Bergler,l'albergosi è
sempre caratterizzato
per ilturimod'elite.
Nell'albo d'oro degli
ospiti figurano
numerosi re e regine,
da Edoardo VII
d'inghiterra (nella
foto che lo ritrae nella
terrazze dell'albergo)
a Costantino di Grecia
fino a Juan Carlos di
Borbone,e poi attori
e scrittori.Tra questi,
l'argentino Jorge Luis
Borges,ospite nel
i 91f4
a
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jt
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credibile gesto dell'emiro, che fece recapitare al principe la più grande confezione di dorimaivista, sennonché andò ad alloggiarein
un altro hotel e a Villa Igiea non è più torna50.
Anche uno dei figli di Gheddafi rimase affatturato dall'idea di oasi rlie l'alhergo suggerisce, tanto da aver con tutta noncuranza
fatto pipì dietro una palma della terrazza,davanti agli ospiti costernati e pensando al suo
deserto oltre il mare turchese e abbacinante
che fa tuttuno con l'hotel. Non halasciato naturalmente un buon ricordo. L'ultima volta
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deserto oltre il mare turchese e abbacinante
chefa tutt'uriocon l'hotel. Nonhalasciato naturalmente un buon ricordo. L'ultima volta
fece arrivare una ragazza dalla Russia e, dopo averla ospitata, un uomo del seguito chiese all'albergo di anticipare il biglietto aereo
di ritorno metteodolo sul conto. Ma al mamento della partenza del gruppo,0000Stante i solleciti, il biglietto non fu rimborsato e
Kamtlnon ripensò due volto a fare chiudere
icancelli, L'ignaro GheddafiJunior chiese alloro spiegazione e quando l'ebbe rovesciò
sul suo segretario uno schiaffo talmente perentorio che quello capì subito didover pagare in contanti.
Anche Kamel vanta un credito,quello che
lasciò Alberto Sordi quando gli chiese un taxi. Niente rispetto alle cinquantamila lire
che prima della Grande guerra non saldò
una famosa cantante lirica del tempo,la siava Sminorva,che amava prendere il sole sulla terrazza e soprattutto essere corteggiata.
Uno degli spasimanti era un aviatore che a
volo radente sorvolava la terrazza solo per
avere un languido cenno di saluto dalla divi-
nodi turno.Per poterla vedere ancora più da
vicino, un giorno velò più basso e fece finire
l'aeroplano contro gli scogli antistanti lasciancloci la vita. La Sminorva fu sconvolto e
scappò dall'hotel "dimenticando" così di regolare il conto,
Pure Sabrina Ferilli un giorno scappò, ma
sala dalla piscina.In cm turistatedesco chela
stava fotografando credette di individuare
un paparazzo riuscito a spacciarsi per ricco
ospite e se la diede a belle gambe. Altrettanto fece Sylvester Stallone che per sottrarsi
all'ennesima fotografia di turno, reclamata
da un gruppo di giovani soggiornanti, infilò
una porticina di servizio lasciando senza parola gli inservienti che credevano fosse vittimodi una crisi d'ansia,visto come correva.
Ben altro il comportamento col prossimo
mostrato da re Juan Carlos di Spagna, che
con amabilitò si intratteneva a parlare pure
con la servitù. Un fattorino, Nino D'Agati,ricorda una conversazione come tra amici,tenuta lui in palermitano all re in castigliano,
senza un sole attimo di incertezza. Tutto il
contrario di Onassis che se ne stava sempre
albar senza rivolgere la parola se non al
ce per ordinare e mai che atteggiasse un sorriso a qualcuno.
Da Villa Igiea è passato in realtà l'intero
bel mondo che ha messo piede a Palermo.Il
lungo corridoio della hall, pavesato di foto,è
anche una galleria di personaggi illustri di
tre secoli.Doveva essere un sanatorio e forse
per questo è considerato un albergo della salute.
Si diceva urcavolta che per venire quie coglierne lo spirito occorresse aver letto Proust
e assimilato atmosfere primonovecentesche
del tempo in cui Palermo era un quartiere di
Parigi.Forse,a guardarsi attorno.ècosiancoraoggi.
Onassis sempre al bar e avaro
di sorrisi,Sylvester Stallone
si mise a correre a perdifiato dopo
l'enneslma richiesta di una foto
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Il fascino della Belle époque ha accolto monarchi
e personaggi stravaganti. L'aviatore che si schiantò
per salutare la cantante lirica,scappata senza pagare
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Articolo pubblicato sul sito aboutpharma.com
aboutpharma.com
Estrazione : 10/09/2015 17:42:23
Categoria : Attualità
File : piwi-9-12-288267-20150910-341443420.pdf
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http://www.aboutpharma.com/blog/2015/09/10/crimson-e-resettami-due-nuovi-strumenti-tecnologici-per-migliorare-lassistenza-sanitaria/
Crimson e Resettami, due nuovi strumenti tecnologici per
migliorare l’assistenza sanitaria
Redazione Aboutpharma
Si tratta di un software per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e l’efficienza, e una
piattaforma per la gestione dell’assistenza socio-sanitaria per ridurre i tempi e costi dei ricoveri
ospedalieri
Un software per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e l’efficienza, e una piattaforma per la
gestione dell’assistenza socio-sanitaria per ridurre i tempi e costi dei ricoveri ospedalieri.
Sono questi gli ultimi due strumenti utilizzati rispettivamente dall’Ismett di Palermo e l’Azienda
Sanitaria Locale BAT pugliese per migliorare le prestazioni sanitarie locali.
Crimson, il software sviluppato da Advisory Board Co, è usato già da quattro anni dall’University of
Pittsburgh Medical Center (UPMC), e l’Ismett è il primo ospedale in Europa ad adottare questo
innovativo strumento.
Il programma permette sofisticate analisi di indicatori chiave in sanità, come i tassi di riammissione
ospedaliera, la degenza media e gli eventi avversi, anche divisi per medico, reparto e patologia.
I dati possono essere confrontati con i risultati degli oltre 700 ospedali che utilizzano Crimson,
compresi i 21 ospedali di UPMC, e coinvolgono oltre 400 mila medici negli Stati Uniti.
“Migliorare la qualità e la spesa sanitaria è un imperativo in tutto il mondo” spiega Bruno Gridelli,
Vice Presidente Esecutivo di UPMC International Services e Direttore di ISMETT.
“Contiamo di utilizzare questo nuovo strumento per migliorare ulteriormente la qualità della nostra
assistenza e la nostra, già elevata, efficienza.
Ci auguriamo che questo diventi un modello condiviso in tutta Italia, in un periodo di difficoltà
economica in cui i governanti cercano soluzioni sempre più efficienti per fornire l’assistenza
sanitaria”.
“Il software offrirà nuove opportunità di apprendimento sia per Ismett sia per UPMC a Pittsburgh,
grazie alla condivisione e al confronto dei dati potremo migliorare l’assistenza ai nostri pazienti”, ha
affermato Kevin Quinn, Decision Support Manager presso il Wolff Center di UPMC.
“Possiamo, per esempio, fare un esame approfondito per vedere il motivo per cui la degenza media
per una procedura, o la riammissione in ospedale, varia da un ospedale all’altro, e cercare le
migliori prassi da condividere su scala internazionale.” Resettami invece è la piattaforma realizzata
dalla CLE di Bari, utilizzata dalla Asl pugliese, per governare il percorso di assistenza domiciliare
dei cittadini attraverso l’integrazione dei servizi socio-sanitari erogati da Ambiti Sociali Territoriali,
Distretti socio-sanitari, Comuni e cooperative sociali.
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Articolo pubblicato sul sito aboutpharma.com
aboutpharma.com
Estrazione : 10/09/2015 17:42:23
Categoria : Attualità
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Con l’obiettivo di contribuire alla riduzione dei costi ospedalieri e della durata dei ricoveri, e di gestire
un bacino di utenza complessivo di 30mila pazienti assistiti nella provincia di Andria-Trani-Barletta.
La piattaforma permette a tutti gli attori della sanità territoriale di condividere il percorso di cura del
paziente attraverso un unico strumento; di gestire le banche dati dei pazienti in assistenza
domiciliare, gli interventi di assistenza con carattere mono e pluridisciplinare e i singoli accessi dei
vari operatori interessati dall’intervento; è possibile, inoltre, creare un archivio storico delle cartelle
pazienti e consentire una gestione integrata dell’intero servizio da parte di ASL, Distretti sociosanitari, ambiti territoriali ed erogatori terzi garantendo un miglioramento complessivo dell’offerta
sanitaria domiciliare sul territorio.
Resettami inoltre è disponibile in cloud, consentendo a tutti gli operatori coinvolti nella cura del
paziente l’accesso tramite una connessione internet da qualsiasi dispositivo.
“In un contesto generale di tagli massicci alla spesa sanitaria, alla luce soprattutto dell’ultimo maxi
emendamento proposto dal Governo che implica una conseguente riduzione dei posti letto –
conferma Mariarosaria Scherillo, amministratore unico di Cle – le cure domiciliari assumono un ruolo
principe nella riduzione dei ricoveri ospedalieri; se gestite con il supporto di sistemi informatici evoluti
e tecnologici come la nostra soluzione Resettami, consentono la riduzione dei tempi dei tradizionali
ricoveri ospedalieri e dei costi superflui almeno del 50 per cento”.
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Page 25
Articolo pubblicato sul sito blogsicilia.it
Estrazione : 10/09/2015 12:57:08
Categoria : Attualità regionale
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Qualità e spesa sanitaria L’Ismett la verifica con “Crimson”
Grazie alla partnership con l’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC), l’ISMETT di Palermo
è il primo ospedale in Europa ad adottare questo innovativo strumento.
Sviluppato da Advisory Board Co , Crimson è usato già da quatto anni da UPMC.
Il programma permette sofisticate analisi di indicatori chiave in sanità, come i tassi di riammissione
ospedaliera, la degenza media e gli eventi avversi, anche divisi per medico, reparto e patologia.
I dati possono essere confrontati con i risultati degli oltre 700 ospedali che utilizzano Crimson,
compresi i 21 ospedali di UPMC, e coinvolgono oltre 400 mila medici negli Stati Uniti.
“Migliorare la qualità e la spesa sanitaria è un imperativo in tutto il mondo,” afferma il Professor
Bruno Gridelli, Vice Presidente Esecutivo di UPMC International Services e Direttore di ISMETT.
“Contiamo di utilizzare questo nuovo strumento per migliorare ulteriormente la qualità della nostra
assistenza e la nostra, già elevata, efficienza.
Ci auguriamo che questo diventi un modello condiviso in tutta Italia, in un periodo di difficoltà
economica in cui i governanti cercano soluzioni sempre più efficienti per fornire l’assistenza
sanitaria”.
Grazie a Crimson, sarà anche più semplice soddisfare i requisiti per l’accreditamento Joint
Commission International, che prevede la condivisione della qualità e dei dati specifici per medico e
l’uso di metriche di performance che conducano ad un miglioramento.
Tale lavoro era prima più difficile e intenso.
ISMETT è stato, nel 2010, il primo ospedale nel Sud Italia ad aver ricevuto l’accreditamento da
parte della Joint Commission International (JCI), in seguito ad un’ampia revisione dei processi e
degli standard di qualità e sicurezza del paziente.
Il software è stato messo a punto da tecnici UPMC venuti da Pittsburgh a Palermo.
“Ciò offrirà nuove opportunità di apprendimento sia per ISMETT sia per UPMC a Pittsburgh, grazie
alla condivisione e al confronto dei dati potremo migliorare l’assistenza ai nostri pazienti”, dice
Kevin Quinn, Decision Support Manager presso il Wolff Center di UPMC, che opera per migliorare
l’assistenza ai pazienti attraverso l’innovazione, la formazione e l’analisi dei dati.
“Possiamo, ad esempio, fare un esame approfondito per vedere il motivo per cui la degenza media
per una procedura, o la riammissione in ospedale, varia da un ospedale all’altro, e cercare le
migliori prassi da condividere su scala internazionale.”
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Qualità e spesa sanitaria rnL’Ismett le verifica con “Crimson”
Notizie Palermo
Grazie alla partnership con
l’University of Pittsburgh
Medical Center (UPMC),
l’ISMETT di Palermo è il
primo ospedale in Europa
ad
adottare
questo
innovativo strumento.
Sviluppato da Advisory
Board Co, Crimson è usato
già da quatto anni da
UPMC.
Il programma permette
sofisticate
analisi
di
indicatori chiave in sanità,
come i tassi di riammissione
ospedaliera, la degenza
media e gli eventi avversi,
anche divisi per medico,
reparto e patologia.
I dati possono essere...
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GIORNALE DI SICILIA
Giornale di Sicilia (ITA)
(ITA)
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11 Settembre 2015
O Sanità
Analisi sofisticate,
all'Ismett
nuova tecnologia
...Si chiama Crimson ed è una tecnologia al servizio della qualità e dell'efficienza dell'assistenza sanitaria. Grazie
alla partnership con l'università di Pittsburgh, l'lsmett è il primo ospedale in
Europa ad adottare questo innovativo
strumento. Sviluppato da Advisory Board Co, Crimson è usato già da quatto
anni da Upmc. Il programma permette
sofisticate analisi di indicatori chiave in
sanità, come i tassi di riammissione
ospedaliera, la degenza media e gli
eventi avversi,anche divisi per medico,
reparto e patologia, I dati possono essere confrontati con i risultati degli oltre
700 ospedali che utilizzano Crimson,
compresi i 21 ospedali di Upmc,e coinvolgono oltre 400 mila medici negli Stati Uniti. «Contiamo di utilizzare questo
nuovo strumento per migliorare ulteriormente la qualità della nostra assistenza e la nostra già elevata efficienza»,afferma il professor Bruno Gridelli,
vice presidente esecutivo di Upmc International Services e Direttore di lsmett.
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Domani le Terme sensoriali di Chianciano a Milano
Posted By: centritalia Posted date: 07 settembre, 2015 in: Terme e benessere No Comments
La sindrome da rientro dopo le vacanze, secondo recenti indagini, colpisce circa il 35% della
popolazione con maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni.
Il risultato è nervosismo, calo dell’umore, stanchezza, malessere psicofisico.
Gli esperti non hanno dubbi: uno stile di vita sano, la giusta prevenzione e una alimentazione
equilibrata è la ricetta vincente per affrontare al meglio i prossimi mesi.
E nel corso di uno speciale aperitivo “sensoriale” con le ricette sane a base di ingredienti vegetali
redatte da Nicola Sorrentino per le Terme sensoriali di Terme di Chianciano, organizzato presso i
Chiostri dell’Umanitaria – Toscana fuori EXPO 2015 a Milano, medici ed esperti nutrizionisti del
Centro Medico dell’Università di Pittsburgh e delle Terme di Chianciano presenteranno i rimedi
contro lo stress da fine ferie.
Per chi si troverà dunque a Milano in via Francesco Daverio n.
7 il giorno 8 settembre alle ore 19 ci sarà l’imperdibile possibilità di confrontarsi oltre che con il
professor Sorrentino, con i professori Ferruccio Bonico e Giovanni Vizzini di UPMC e con i dirigenti
di Terme di Chianciano Mauro Della Lena, il presidente Fabio Cassi ed il consigliere Ferruccio
Carminati che descriveranno compiutamente l’azienda Terme e le sue caratteristiche di sviluppo fra
pubblico e privato, sottolinenando anche la partnership con UPMC.
All’offerta sanitaria di Pittsburgh si salda quella termale sia in relazione alle cure termali che al
benessere psicofisico che si ritrova presso le Terme sensoriali, le piscine termali Theia ed i centri
benessere.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Chiancia Si .Prevenire è la via più facile e meno
dispendiosa per mantenersi in forma.
Salute e prevenzione sono la vocazione principale di UPMC Institute for Health (University of
Pittsburgh Medical Center) di Chianciano Terme perché educare il paziente sin da giovane a
prendersi cura del proprio corpo è fondamentale per evitare l’insorgere di malattie croniche.“Oggi
nel nostro Paese – spiega Ferruccio Bonino direttore medico scientifico UPMC Institute for Health –
le patologie croniche a impatto sociale sono sempre più diffuse, coinvolgono gli apparati
cardiovascolare, metabolico, epato-digestivo e osteo-articolare e predispongono alle neoplasie.
La prevenzione, la diagnosi precoce e i percorsi di educazione sanitaria e riabilitativi sono gli
strumenti adeguati per ridurre sofferenze e costi sociali”.UPMC Institute for Health di Chianciano
Terme propone il Check up Opera, un programma di medicina preventiva completo, personalizzato
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e innovativo condotto con un approccio multidisciplinare da specialisti in differenti aree e con
l’utilizzo delle tecniche diagnostiche più avanzate di laboratorio, di imaging e di endoscopia
digestiva.
E’ possibile inoltre sottoporsi a visite ed esami diagnostici per patologie del fegato, cuore, malattie
cardiovascolari, diabete e sindrome metabolica.
“La nostra missione a UPMC è di portare nel mondo e vicino ai pazienti le terapie più avanzate e
innovative per la cura della salute umana – afferma Bruno Gridelli direttore medico e scientifico di
UPMC International – Chi si rivolgerà ai nostri specialisti, che possono contare sul know-how del
nostro centro americano di medicina accademica, tra i più avanzati al mondo, riceverà informazioni
chiare sul proprio stato di salute e su come salvaguardarlo”.
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Diabete, come funzionano i nuovi tipi di trapianto
Un trapianto biotech di cellule pancreatiche, il primo di questo tipo.
La tecnica sperimentata con successo presso il Diabetes Research Institute
(Dri) dell’Università di Miami rappresenta un passo significativo verso lo sviluppo di un organo
bioingegnerizzato capace di imitare il pancreas .
Un risultato importante che apre nuove prospettive nella cura del diabete giovanile, ottenuto anche
con il contributo dei ricercatori italiani dell’ Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta
Specializzazione (Ismett) di Palermo, dell’ospedale San Raffaele e del Niguarda di Milano.
Ma che cos’è il diabete giovanile? Quante sono le persone colpite e cosa potrà cambiare per loro
con questa nuova tecnica? Cerchiamo dunque di capirne di più.
Il diabete giovanile Il diabete giovanile, conosciuto anche come diabete di tipo 1 , è una malattia
autoimmune.
Questo significa che il sistema immunitario di chi ne è colpito riconosce come estranee e attacca
fino a distruggerle le cellule del pancreas che producono l’ insulina (cellule beta), un ormone
importantissimo per il controllo dei livelli di glucosio nel sangue ( glicemia ).
Questo causa un deficit di insulina che obbliga i pazienti a sottoporsi a iniezioni di insulina
quotidiane e per tutta la vita per poter regolare la glicemia.
Le persone colpite Il diabete di tipo 1 è una malattia che colpisce in modo prevalente i giovani : il
3% circa della popolazione mondiale, secondo le stime dell’ Organizzazione mondiale della sanità
(Oms).
Il periodo in cui si sviluppa è in genere quello dell’adolescenza ma può manifestarsi anche nei
giovani adulti o in bambini molto piccoli.
In Italia, secondo uno studio condotto dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e
promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nel quinquennio 2005-2010 il
valore medio nazionale del tasso di incidenza nei bambini di 0 – 4 anni di età era pari a 13,4 per
100.000 abitanti e i maschi risultavano più colpiti rispetto alle femmine.
Il trapianto contro il diabete di tipo 1, una novità? No .
Sono molti anni che al Diabetes Research Institute di Miami, con il contributo di scienziati di tutto il
mondo, si sperimentano tecniche di trapianto di cellule pancreatiche: sono diversi i pazienti che
sottoposti a questo tipo di trapianto non assumono più insulina da circa dieci anni.
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Con la tecnica finora utilizzata, il trapianto veniva effettuato infondendo le cellule pancreatiche nel
fegato ma, in questa sede, il contatto con il sangue provoca una reazione infiammatoria che
danneggia le cellule trapiantate: questo ha spinto i ricercatori verso l’identificazione e lo sviluppo di
una diversa tecnica di trapianto.
La “simulazione” del pancreas, la nuova tecnica La creazione di un pancreas in miniatura, è questa
la novità.
Come spiega il direttore del Dri Camillo Ricordi, le cellule sono state trapiantate in laparoscopia
(chirurgia minimamente invasiva), utilizzando tecniche di ingegneria tissulare, all’interno di
un’impalcatura biologica.
Si tratta di una struttura costituita da plasma del paziente e da un enzima (trombina): uniti formano
una sostanza gelatinosa che mantiene le cellule in sede e intatte.
Mentre si formano vasi sanguigni nuovi necessari a fornire nutrienti e ossigeno indispensabili alla
loro sopravvivenza, questa impalcatura gradualmente si riassorbe sulla superficie del tessuto che
riveste gli organi addominali ( omento ).
Questa sede, avendo lo stesso apporto di sangue e uguali caratteristiche di drenaggio del pancreas,
consente di contenere la reazione infiammatoria e conseguentemente il danno alle cellule
trapiantate.
Le prospettive future Questa nuova modalità di trapianto, attualmente in studio su un numero limitato
di pazienti (fase I e II della ricerca), può offrire grandi opportunità di cura dei pazienti diabetici
secondo gli esperti del settore che proprio per questo ne seguono lo sviluppo con grande interesse.
Credits immagine: ReSurge International /Flickr CC
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Diabete: primo trapianto biotech di cellule pancreatiche
Isole
pancreatiche
trapiantate
con
nuove
tecniche
di
ingegneria
tissutale all’Università di
Miami.
L’istituto per la ricerca sul
diabete (DRI), un centro
d’eccellenza alla University
of Miami Miller School of
Medicine ha annunciato che
il primo paziente ha ricevuto
un trapianto, perfettamente
riuscito, di cellule per la
produzione di insulina.
E’ stato effettuato per la
prima volta al mondo dai
medici dell’ateneo di Miami
un trapianto di cellule
pancreatiche biotech .
“Questo e’ il 1° caso in cui
le isole pancreatiche sono
state trapiantate con tecniche di ingegneria tissutale dentro di una impalcatura biologica e
riassorbibile sulla superficie dell’omento, tessuto che riveste gli organi dell’addome”, spiega Camillo
Ricordi , professore, chirurgo e direttore del Dri e del Centro trapianti mobile presso l’Università di
Miami e presidente del cda di Ismett .
Le ricerche di fase I/II, già approvato dalla Food and Drug Administration (Fda), getta le proprie
fondamenta su decine di anni di progresso nel trapianto di isole pancreatiche condotti dal Dri con
contribuitori internazionali, compresi, nel nostro Paese il Niguarda e il San Raffaele di Milano e l’
Ismett palermitana.
Il diabete è una delle malattie più comuni di questo secolo, e seppur fino ad ora non ha una cura
definitiva: ci sono compresse ed iniezioni quotidiane che aiutano a mantenere il corretto equilibrio
di insulina nel sangue, è anche vero che nulla è capace di ripristinare la produzione dell’insulina da
parte del pancreas , quando questo ha smesso di produrla.
La struttura utilizzata è biodegradabile , derivata da una combinazione di plasma del paziente e
trombina , un tradizionale enzima per uso clinico.
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Legando le 2 sostanze creano un gel che si attacca all’omento e fa in modo tale che le isole
pancreatiche rimangano nella loro sede.
L’organismo del malato assorbe il gel in maniera graduale, abbandonando le isole pancreatiche
intatte e permettendo così la formazione di nuovi vasi sanguigni, che danno ossigeno e ulteriori
sostanze opportune alla sopravvivenza cellulare.
Nel diabete di tipo 1 , le cellule che producono insulina nel pancreas devono essere distrutte
dall’apparato immunitario, obbligando il paziente a gestire i livelli di zucchero nel sangue mediante
diversi somministrazioni giornaliere di insulina .
Seguendo la procedura utilizzata sino ad al giorno d’oggi in casi di diabete di tipo 1 , il trapianto è
pericoloso poiché il contatto con le isole di sangue inserite nel fegato attiva una reazione
infiammatoria che si conclude con il loro danneggiamento.
La ricerca pilota prevede il regime immuno-soppressivo al periodo in uso nelle ricerche sul trapianto
di isole del pancreas e sarà limitato ad un numero ristretto di pazienti.
“ L’obiettivo di questo primo test è stato dimostrare che le cellule possono funzionare attraverso
questo trapianto e dimostrare che il trapianto è non solo efficace ma la sicuro.
La sicurezza è per noi fondamentale e viene prima dell’efficacia.
” aggiunge Rodolfo Alejandro , Professore di medicina e direttore del programma clinico del
trapianto cellulare del DRI.
“ Speriamo che nell’omento, che è ricco di vasi sanguigni, la vascolarizzazione venga accelerata
permettendo a più isole di sopravvivere e innestarsi, e che possiamo dimostrare che questo sito sia
sicuro e una alternativa praticabile come sito per il trapianto.
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Giornale di Sicilia Agrigento
(ITA)
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Autore: n.d.
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04 Settembre
Settembre 2015
2015
04
SAN GIOVANNI DI DIO.
All'ospedale di Consolida un'équipe di specialisti ha proceduto all'espianto multiplc
Favarese muore a soli 48 anni,
la famiglia dona i suoi organi
... E stato un gesto di grande altruismo e generosità quello che dei familiari di M. A., un quarantotterine
di Favara, deceduto per cause naturali, e che hanno dec-isodi donare gli
organi per riuscire a salvare altre vite umane.
All'ospedale San Giovanni di Dio
di Agrigento, è stato eseguito il prelievo multiplo di organi, terminato
nella prima mattinata di ieri e che
ha visto il coinvolgimento di chimrghi e sanitari appartenenti ai diversi
reparti ospedalieri. Al giovane uomo di Favara, sono stati espiantati
polmonie fegato che sono andati all'
Ismett di Palermo dove sono stati
trapiantati ad un paziente in lista di
i
attesa. «Preme innanzitutto sottolii
neare ha dichiarato il direttore sanitario di presidio Antoncllo Semi- I
nerio la generosità dei familiari ed Una veduta dell'ospedale «San Giovanni di Dio»
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il grandevalore umano cheha portato alla scelta di acconsentire all'espiantu degli organi. Si tratta di
un gesto esemplare e da mettere in
assoluta evidenza perché. grazie alla donazione,è oggi possibile offrirc
nuove speranze a molte persone in
serie difficoltà. In secondo luogo, è
doveroso rimarcare la professionalità dei medici e degli infermier che
hanno lavorato in sinergia garantendo la perfetta riuscita del prelievo
multi-organo. E'auspicio conclude
Seminerio è che questo evento costituisca un esempio e possa agevolare uno slancio verso la consapevole cultura della donazione».
Non solo disservizi dunque all'ospedale di Agrigento o lunghe liste di attesa perle prestazioni specialistiche o ancora gli irrisolti probleirii al pronto soccorso.Questa volta,
la professionalità dei medici è stata
messa nelle condizioni di servire allo scopo primario che dovrebbe essere quello di una struttua ospedaliera clic è quello di salvare vite umane
e fornire assistenza a chi ne ha bisogno. t'si'
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Categoria : Salute e Sanità
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Nuove Tecniche di Trapianto di Cellule Pancreatiche nel
Diabete Tipo 1
Nuove
Tecniche,
Pancreatiche
Cellule
La Food and Drug Administration (Fda) ha doto l’ok per una nuova tecnica di trapianto di cellule
pancreatiche nei soggetti con diabete tipo 1, cioè quei soggetti che devono ricorrere alla puntura di
insulina per avere livelli ottimali e controllati della glicemia.
Nel diabete di tipo 1, le cellule che producono insulina nel pancreas vengono distrutte dal sistema
immunitario e il paziente deve usare l’insulina per gestire i livelli di zucchero nel sangue.
Molti pazienti diabetici sottoposti a trapianto di isole pancreatiche non fanno più iniezioni di insulina
da oltre 10 anni, ma il trapianto viene solitamente effettuato infondendo le isole pancreatiche nel
fegato.
In questa sede il contatto delle isole con il sangue attiva una reazione infiammatoria che le
danneggia.
Si tratta quindi di un primo importante passo verso lo sviluppo del BioHub, un “mini organo”
bioingegnerizzato che imita il pancreas nativo per ripristinare la naturale produzione di insulina nei
pazienti con diabete di tipo 1.
Il BioHub, è una combinazione di plasma del paziente e trombina, un comune enzima per uso
clinico.
Queste sostanze, quando unite, creano una sostanza gelatinosa che si attacca all’omento e
mantiene le isole in sede.
L’organismo assorbe gradualmente il gel lasciando le isole intatte, mentre si formano nuovi vasi
sanguigni che forniscono ossigeno e altri nutrienti necessari per la sopravvivenza delle cellule.
Lo studio pilota prevede il regime immunosoppressivo attualmente in uso negli studi sul trapianto di
isole pancreatiche e sarà limitato ad un numero ristretto di partecipanti.
A darne notizia è stato il Diabetes Research Institute (Dri) dell’Università di Miami ha comunicato di
aver sottoposto con successo il primo paziente a una sperimentazione clinica con una nuova
tecnica di trapianto di isole (grappoli microscopici di cellule pancreatiche che producono insulina).
Lo studio di fase I/II si basa su decenni di interventi condotti dal Dri con partner internazionali,
compresi l’ospedale Niguarda, il San Raffaele di Milano e l’Ismett di Palermo, che ne ha dato
notizia in Italia.
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http://www.mantovasette.it/notizie/cultura/mantova-br-diabete-innovativo-trapianto-3985364.html
Diabete, innovativo trapianto
Il
Diabetes
Research
Institute
(DRI)
dell'Università di Miami ha
comunicato
di
aver
sottoposto con successo un
paziente a una tecnica
innovativa per il trapianto di
isole pancreatiche, che
permettono la produzione di
insulina.
Lo studio di fase I/II,
approvato dalla Food and
Drug Administration (FDA),
si basa su decenni di
progresso nel trapianto di
isole pancreatiche condotti
dal DRI con collaboratori
internazionali, compresi in
Italia l'ospedale Niguarda, il
San Raffaele di Milano e
l'Ismett di Palermo e
rappresenta
un
primo
importante passo verso lo
sviluppo del BioHub, un "mini organo" bioingegnerizzato che imita il pancreas nativo per ripristinare
la naturale produzione di insulina nei pazienti con diabete di tipo 1.
Nel diabete di tipo 1, le cellule che producono insulina nel pancreas vengono distrutte dal sistema
immunitario, obbligando il paziente a gestire i livelli di zucchero nel sangue mediante diverse
somministrazioni giornaliere di insulina..
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Estrazione : 01/09/2015 09:41:00
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http://medicalive.it/diabete-da-miami-innovativo-trapianto-di-isole-di-langherans/
DIABETE. DA MIAMI INNOVATIVO TRAPIANTO DI ISOLE DI
LANGHERANS
Si aprono nuovi scenari di cura per i quasi 300 milioni di malati di diabete al mondo.
Il Diabetes Research Institute (DRI) dell’Università di Miami ha comunicato di aver trapiantato con
successo alcune cellule beta delle isole di Langherans, predisposte alla produzione di insulina.
Lo studio di fase I/II, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA), si basa su decenni di
progresso nel trapianto di isole pancreatiche condotti dal DRI con collaboratori internazionali,
compresi in Italia l’ospedale Niguarda, il San Raffaele di Milano e l’Ismett di Palermo e rappresenta
un primo importante passo verso lo sviluppo del BioHub, un “mini organo” bioingegnerizzato che
imita il pancreas nativo per ripristinare la naturale produzione di insulina nei pazienti con diabete di
tipo 1.
In realtà non è la prima volta che si effettua un trapianto delle isole di Langherans.
La tecnica più diffusa prevede l’infusione delle cellule nel fegato, vicino al flusso sanguigno.
Il problema, in questo caso, è la creazione di processi infiammatori che nel breve, medio periodo,
danneggiano irreversibilmente le cellule.
“Questo è il primo caso in cui le isole sono state trapiantate con tecniche di ingegneria tissutale
all’interno di una impalcatura biologica e riassorbibile sulla superficie dell’omento, tessuto che
riveste gli organi addominali.
Il sito è accessibile con la chirurgia minimamente invasiva (laparoscopica), ha lo stesso apporto di
sangue e le stesse caratteristiche di drenaggio del pancreas e permette di minimizzare la reazione
infiammatoria e quindi il danno alle isole trapiantate”, spiega Camillo Ricordi, professore di chirurgia
e direttore del DRI e del Centro Trapianti Cellulari presso l’Università di Miami e Presidente del Cda
di Ismett.
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Offerte di lavoro per medici nel 2015 a Milano, Torino, Bologna,
Palermo
Giuseppe Cubello
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A Milano e Bologna , il Centro Medico Santagostino ricerca le seguenti figure: Medico non
specializzato per consulenze telefoniche, Endocrinologo, Diabetologo, Dietologo, Osteopata,
Fisiatra, Fisioterapista, Podologo, Urologo, Ginecologo, Ostetricia, Senologo, Pediatra, Chirurgo
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vascolare, Medico estetico, Allergologo, Pneumologo, Gastroenterologo, Otorinolaringoiatra,
Oculista, Radiologo, Psichiatra, Psicologo, Psicoterapeuta, Logopedista, Audioprotesista,
Odontoiatra, Assistente alla poltrona.
Tirocinanti.
Maggiori dettagli qui .
A Torino , invece, la Casa di Cura Cellini è alla ricerca di un Medico di Guardia Interdivisionale.
Scopri come candidarti all’ offerta .
Il centro di eccellenza trapianti con sede a Palermo , l’Istituto di Ricovero e Cura a carattere
scientifico Ismett, ricerca giovani specializzati in Anestesia, Terapia Intensiva, Psicologia Clinica, un
Tecnico Sanitario di Radiologia Medica e un Radiologo.
Qui per inviare la candidatura.
A Pisa , infine, l’IRCCS Fondazione Stella Maris Mediterraneo Onlus ha indetto alcuni bandi di
concorso per la selezione di alcune figure specifiche: 1 Medico Assistente fascia a specialista in
Neuropsichiatria infantile, 3 Psicologi, 6 Terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, 2
Educatori professionali.
Qui per avere maggiori informazioni.
Se le offerte proposte non dovessero essere abbastanza, cliccando qui potrai consultare altre offerte
di lavoro per medici .
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Sperimentata nuova tecnica per il trapianto nel diabete
Primo passo verso lo
sviluppo di un "mini organo"
bioingegnerizzato
Keywords |
diabete ,
Langerhans ,
pancreas ,
isole ,
Il (Dri) dell'Università di Miami ha sottoposto con successo un paziente al primo trapianto "biotech"
di isole pancreatiche.
L'operazione rappresenta un importante passo verso lo sviluppo del BioHub, un "mini organo"
bioingegnerizzato che imita il pancreas nativo per ripristinare la naturale produzione di insulina nei
pazienti con diabete di tipo 1.
L'impalcatura utilizzata è biodegradabile, derivata da una combinazione di plasma del paziente e
trombina, un comune enzima per uso clinico.
Quando queste sostanze si legano, creano un gel che si attacca al grande omento, formazione
sierosa che ricopre la massa intestinale a guisa di grembiule e mantiene le isole in sede.
Con il passare del tempo, l'organismo assorbirà la sostanza gelatinosa lasciando intatte le isole,
mentre verranno formati nuovi vasi sanguigni per supportare la funzionalità delle cellule.
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I pericoli del trapianto "normale".
Nel diabete di tipo 1, le cellule che producono insulina nel pancreas vengono distrutte dal sistema
immunitario, obbligando il paziente a gestire i livelli di zucchero nel sangue mediante diverse
somministrazioni giornaliere di insulina.
Il trapianto viene solitamente effettuato "impiantando" le isole pancreatiche nel fegato.
In questo caso, però, il contatto delle isole con il sangue attiva una reazione infiammatoria che le
danneggia.
“Questo è il primo caso in cui le isole sono state trapiantate con tecniche di ingegneria tissutale
all’interno di una impalcatura biologica e riassorbibile sulla superficie dell’omento, tessuto che
riveste gli organi addominali.
Il sito è accessibile con la chirurgia minimamente invasiva (laparoscopica), ha lo stesso apporto di
sangue e le stesse caratteristiche di drenaggio del pancreas e permette di minimizzare la reazione
infiammatoria e quindi il danno alle isole trapiantate”, spiega Camillo Ricordi, direttore del DRI e del
Centro Trapianti Cellulari presso l’Università di Miami e presidente del cda di Ismett.
Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori Usa hanno collaborato con l'ospedale Niguarda e il
San Raffaele di Milano.
“Ad Ismett – aggiunge il direttore dell’istituto palermitano, Bruno Gridelli – anche grazie alla
partecipazione al DRI, seguiamo con grande interesse questo nuova promettente tecnica di
trapianto di isole che ha una grande potenzialità di cura per i pazienti diabetici.
Speriamo di poter anche noi quanto prima partecipare a questa innovativa ricerca”.
Per chi fosse interessato ci si può informare spedendo una mail a questo indirizzo:
[email protected].
Domande frequenti:
1) Il trial sperimenterà il BioHub?
Si tratta di un trial che intende sperimentare l'efficacia di un nuovo sito per il posizionamento delle
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isole trapiantate, in questo caso il grande omento.
Sperimenterà allo stesso tempo una delle piattaforme considerate parte del progetto BioHub.
2) Quali sono i criteri del trial?
I criteri per la partecipazione sono:
- Età fra i 18 e i 60 anni
- Più di 5 anni di diabete di tipo 1
- ipoglicemia inconsapevole
3) Si dovranno assumere farmaci antirigetto?
Sì.
L'obiettivo del DRI è di eliminare l'uso di questi farmaci, ma il primo trial ha lo scopo di testare
l'omento come nuovo sito per la localizzazione dell'impianto.
Al fine di comparare il grande omento con gli altri siti utilizzati in precedenza, i ricercatori devono
limitare le variabili per non confondere i risultati.
Di conseguenza, all'inizio utilizzeranno gli stessi immunosoppressori e le stesse procedure usate
negli studi precedenti.
4) I volontari riceveranno tutti lo stesso trattamento o sarà coinvolto anche un gruppo di controllo con
placebo?
Ogni volontario riceverà lo stesso trattamento come indicato nel protocollo.
I trapianti di organi e tessuti non usano le procedure degli studi placebo-controllati.
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La comparazione viene fatta con altri trial effettuati in precedenza.
In studi precedenti, il trapianto delle cellule ha prodotto un'indipendenza prolungata dall'insulina per i
pazienti.
Alcuni di loro continuano ad essere liberi da questa dipendenza dopo oltre un decennio dal
trapianto.
Tuttavia, esistono dei limiti per questo tipo di procedura.
Innanzitutto la disponibilità di cellule per i trapianti, poi il superamento della necessità dei farmaci
antirigetto, infine l'identificazione di siti ottimali per il trapianto.
Sono esattamente queste le ragioni per le quali i ricercatori del DRI stanno portando avanti queste
sperimentazioni e il progetto BioHub.
http://www.italiasalute.it/Diabete.asp
Riccardo Antinori
28/08/2
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http://news.fidelityhouse.eu/salute/trapianto-biotech-per-la-cura-del-diabete-di-tipo-1-155369.html
Trapianto biotech per la cura del diabete di tipo 1
Presso Diabetes Research Institute, grazie anche alla collaborazione di numerosi ricercatori italiani,
è stato effettuato il primo trapianto biotech di isole pancreatiche nel tentativo di curare il diabete
giovanile.
Un altro passo verso la cura del diabete è stato fatto.
Presso il Diabetes Research Institute (Dri) dell’Università di Miami un paziente è stato sottoposto
con successo ad un trapianto “biotech” di isole pancreatiche , strutture che permettono la
produzione di insulina, per la cura del diabete giovanile (noto anche come diabete di tipo 1).
Per arrivare a questo trapianto i ricercatori americani hanno collaborato a lungo anche con
l’ospedale Niguarda di Milano, il San Raffaele di Milano e l’ISMETT di Palermo .
Il diabete tipo 1 è una forma di diabete che, a differenza del diabete di tipo 2, non dipende dagli stili
di vita della persona (tra cui l’alimentazione, l’attività fisica…) ma da un malfunzionamento
dell’organismo congenito , che si manifesta sin dall’infanzia .
Questo tipo di diabete, tramite il sistema immunitario, distrugge le cellule delle isole pancreatiche,
che secernono insulina (ecco dunque spiegato il motivo per cui i malati di diabete di tipo 1
necessitano di iniezioni di insulina).
Per evitare questo da anni si sperimenta un trapianto delle isole pancreatiche, che prevede il loro
impianto nel fegato .
Molto spesso però il contatto delle isole con il sangue attiva una reazione infiammatoria che le
danneggia.
Ecco dunque perché i ricercatori hanno cercato questa tecnica di trapianto alternativa.
I ricercatori hanno spiegato: “le isole sono state trapiantate con tecniche di ingegneria tissutale
dentro una sorta di impalcatura biologica e riassorbibile sulla superficie dell’omento, il tessuto che
riveste gli organi addominali.
Il sito è accessibile con la chirurgia minimamente invasiva (laparoscopica), ha lo stesso apporto di
sangue e le stesse caratteristiche di drenaggio del pancreas e permette di minimizzare la reazione
infiammatoria e quindi il danno alle isole trapiantate”.
In estrema sintesi, tramite questa nuova tecnica, si arriva alla realizzazione di un BioHub, ciè di un
“mini organo” bioingegnerizzato, che imita le funzioni del pancreas, tra cui la produzione di insulina.
Ora si aspetta solo di osservare i risultati sul lungo periodo per parlare di un vero e proprio
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