seminario formativo la pubblicita` delle azioni del coordinatore

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seminario formativo la pubblicita` delle azioni del coordinatore
“CITTA’ DELLO SPORT DI TOR VERGATA”
UFFICIO SICUREZZA
Via dell’Archiginnasio s.n.c. – 00133 Tor Vergata (RM)
Tel / Fax 062022695 – Cell. 3351090670 [email protected]
SEMINARIO FORMATIVO
IL SISTEMA DI GESTIONE DELLE ATTIVITA’ DI COORDINAMENTO NELLE
GRANDI OPERE
LA PUBBLICITA’ DELLE AZIONI DEL COORDINATORE
Relatore: ing. Marco Conti – CEL Città dello Sport di Tor Vergata – Roma
Presentazione dell’opera
Il progetto per la "Città dello Sport" è nato dall'esigenza di integrare le strutture
esistenti per l’evento dei mondiali di nuoto del 2009 e comprende impianti
sportivi, coperti e scoperti, servizi ed infrastrutture di supporto.
Si trova nel settore Sud Est del Comprensorio Universitario di Tor Vergata che,
viste le sue caratteristiche, risulta idoneo, sia per disponibilità di spazi, sia per
l'adeguata rete viaria, sia per le capacità ricettive.
L'area è delimitata, a Sud dall'autostrada Roma - Napoli (A1), non lontana
dallo svincolo di Torrenova, ad Ovest dal G.R.A., e a Nord dalla Casilina, non
distante da alcuni insediamenti residenziali.
Il progetto servirà sia a dotare l'area di impianti sportivi, di cui attualmente è
carente, sia a caratterizzare e ricucire il territorio, che ora appare disgregato,
ma che sta progressivamente modificandosi con interventi mirati e che, grazie
alla presenza dell'Università ha avviato un processo di riqualificazione.
Le caratteristiche architettoniche dell'impianto sportivo, la sua dimensione, e lo
studio del verde serviranno a contribuire a questo sviluppo, rendendolo luogo
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di aggregazione per più fasce d'età e punto di riferimento visivo già a grandi
distanze.
L'accessibilità al complesso sarà ottenuta attraverso più livelli.
La scala extraurbana, le complanari alla A1, in parte già realizzate sul fronte
Ovest, saranno completate fino a raggiungere il casello di Torrenova,
permettendo così un rapido avvicinamento ed allontanamento agli impianti
sportivi.
La scala urbana sfrutta la viabilità preesistente realizzata in occasione del
Giubileo e quella delle infrastrutture attualmente in fase di completamento.
Saranno inoltre previsti corridoi che collegheranno con il capolinea della
metropolitana e che garantiranno l'accessibilità anche con i mezzi pubblici.
Questi prevedono consistenti interventi di potenziamento del trasporto; a Nord,
in prossimità della via Casilina si sviluppa la ferrovia Roma - Pantano dove
stanno per terminare gli interventi di adeguamento, a Sud, lungo la ferrovia FR
6 Roma - Colleferro, è stata realizzata la fermata Tor Vergata dalla quale è
possibile agevolmente raggiungere il comprensorio stesso.
La viabilità interna del progetto si sviluppa secondo assi paralleli ed ortogonali,
che rendono agevole il deflusso di spettatori ed atleti.
La struttura, vista la necessità di ricevere grandi masse di fruitori è dotata di
ampie superfici di sosta.
Oltre i parcheggi pubblici (nelle quantità di legge) il complesso è dotato anche
di parcheggi pertinenziali interrati che si sviluppano in maniera radiale intorno
all'edificio.
L'accesso agli stessi è posto sul retro del complesso sportivo affinché il
Campus non risenta né del flusso degli autoveicoli che vi accedono, né delle
emissioni nocive prodotte dagli stessi.
Il parcheggio si collega all'impianto sportivo sia direttamente dall'interno
attraverso passaggi sotterranei, sia attraverso l'esterno, con collegamenti
verticali che portano i fruitori nelle aree verdi attrezzate.
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I vari piani del parcheggio sono suddivisi all'interno in modo tale da rendere
possibile una diversa ripartizione dello spazio per i vari eventi, quindi avere
ambiti esclusivi.
Per la sicurezza dei pedoni, le uscite dai parcheggi interrati conducono
direttamente nell'area circostante l'impianto sportivo mentre, per quelli a raso,
sono previsti idonei passaggi protetti e segnalati.
Il progetto si sviluppa in due identici padiglioni a forma di ventaglio contenenti
uno il campo polivalente (Palasport), e l'altro le piscine (Palanuoto).
Tutto il complesso si inserisce a sua volta in una serie di infrastrutture esterne
che lo caratterizzano nel suo insieme, alternando percorsi a verde e di sosta.
La copertura dei due padiglioni è l'elemento caratterizzante tutto il progetto. La
sua notevole altezza e la struttura saranno visibili già a distanza, divenendo
cosi elemento di richiamo visivo e polo d'attrazione.
Si tratta di una struttura in acciaio capace di rispondere a più esigenze, che
sarà rivestita con dei pannelli in parte semitrasparenti ed in parte opachi,
creando all'interno un gioco di luce, tale però da non intralciare lo svolgimento
delle attività interne e quindi sgradevoli fenomeni di abbagliamento e zone
d'ombra.
La superficie opaca sarà coibentata termicamente e rivestita all'interno di
materiale fonoassorbente per conferire idonee condizioni di comfort e di
contenimento energetico.
All'interno dello stadio sono previsti circa 3000 posti a sedere per il nuoto e
circa 1000 per i tuffi, che possono essere ampliati con tribune mobili in caso di
grandi eventi.
Le piscine olimpioniche avranno le seguenti dimensioni: una di 53x25m ed
una 25x25m adibita per i tuffi.
Nel palasport le tribune possono ospitare 15000 spettatori ed il campo previsto
è di 30x45m; qui sarà possibile ospitare anche altri eventi, quali incontri di
pallamano, pallacanestro e pallavolo ospitando lo stesso numero di visitatori.
Per eventi di pugilato e per i concerti e comunque altri grandi eventi in cui si
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utilizzerà in parte il parterre il numero dei fruitori potrà essere incrementato con
apposite sedute temporanee.
La struttura si estende su una superficie di 17000 mq e la sua altezza è di
67m dal livello interno principale, raggiungendo la quota assoluta di 166 m
s.l.m.
Essendo il complesso nella direzione dell'aeroporto di Ciampino è sottoposto a
vincoli di rispetto e dalle verifiche effettuate tale altezza risponde ai limiti di
norma.
Inoltre l'impianto sportivo è rispondente a quanto disposto dal CONI e dalle
diverse federazioni nazionali ed internazionali per i criteri di sicurezza e per
poter ospitare competizioni di ogni livello.
Alle zone sportive principali si affiancheranno aree di servizio, palestre,
laboratori, punti di ristoro, negozi, magazzini.
Simmetricamente alle piscine esterne, sul lato opposto della struttura sarà
ubicata la pista di atletica a 8 corsie e pedane per lo svolgimento di tutte le
attività di atletica leggera.
Queste aree attrezzate all'aperto completano tutto l'ambito strettamente
sportivo.
I due padiglioni sono progettati e di conseguenza strutturati in maniera
autonoma, affinché possano essere utilizzati contemporaneamente anche
ospitando eventi di tipo diverso.
Sono connessi attraverso uno spazio di distribuzione al primo livello
sotterraneo, in cui la struttura viene lasciata in vista ed anzi diviene elemento
caratterizzante lo spazio stesso, con grandi archi che degradano e che
avvolgono il fruitore.
Questo corridoio di comunicazione è caratterizzato da una copertura che
sorregge parzialmente le strutture in acciaio.
La serie di archi che si dirama in modo radiale a partire dalle colonne che
sorreggono la zona degli spalti dello stadio e della piscina coperta, si
ricongiunge su un arco di circa 133 m di luce che corre lungo l'asse di
simmetria delle due coperture in acciaio.
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La manutenzione della struttura pur avendo grandi dimensioni potrà essere
eseguita utilizzando macchinari, quali elevatori telescopici, che permettono di
raggiungere elevate altezze.
Sono inoltre previsti punti di ancoraggio di arrampicatori, sia esterni che interni,
che ne garantiranno anche la pulizia.
Ogni livello è raggiungibile con pulitrici industriali ed inoltre il parterre del
palasport è carrabile, così da rendere agevole l'allestimento di eventuali palchi
temporanei.
Il Palasport e il Palanuoto costituiscono il polo sportivo connesso al polo
universitario attraverso un grande parco urbano che collegando le due parti
diviene luogo di incontro e di scambio culturale e sociale.
I materiali che si è scelto di utilizzare all'interno della struttura sportiva saranno
conformi a quelli previsti per gli ambienti sportivi.
Vista la necessità di rendere gli spazi fruibili da un grande numero di utenti e
comunque di garantire una certa versatilità, si prediligono materiali resistenti,
con colorazioni piuttosto neutre, di facile manutenzione e pulizia.
Tutti i servizi igienici, gli spogliatoi, e le aree per gli sportivi saranno rivestite in
ceramica antiscivolo, le pavimentazioni saranno in pietra, e i locali tecnici
saranno lasciati con cemento facciavista.
Le tribune saranno per la gran parte in calcestruzzo, e solo un numero ridotto
sarà in metallo, per renderle rimovibili.
Per gli ambienti che avranno bisogno di essere isolati, p.e. la vasca di
allenamento, si prevede un isolamento acustico nel pacchetto del solaio.
Introduzione dell’intervento
L’intervento è finalizzato a trattare un argomento molto importante quanto
delicato: la pubblicità delle azioni del coordinatore.
Sappiamo tutti che la legislazione presente e pregressa, individua per il CEL
obblighi e responsabilità precise, ma senza fornire alcuno strumento su come
adempiere a tali disposizioni; il legislatore (art.92 D.Lgs. 81/08) si limita a dire:
•
Verifica
con
opportune
azioni
di
coordinamento
e
controllo,
l’applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori
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autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel Piano di
Sicurezza e di Coordinamento di cui all’art.100 e la corretta applicazione
delle relative procedure di lavoro;
•
Verifica l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come
piano completare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di
cui all’art.100, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, adegua il
piano di sicurezza e coordinamento di cui all’art.100 e il fascicolo di cui
all’art. 91, comma 1, lett b), in relazione all’evoluzione dei lavori ed alle
eventuali modifiche intervenute, valutando le proposte delle imprese
esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verifica che le
imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di
sicurezza;
•
Organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la
cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca
informazione;
•
Verifica l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al
fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
•
Segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione
scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze
alle disposizioni degli articoli 94,95 e 96 e alle prescrizioni del piano di
cui all’art. 100, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento
delle imprese o dei lavoratori autonomi del cantiere, o la risoluzione del
contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non
adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire
idonea motivazione, il coordinatore per l’esecuzione dà comunicazione
dell’inadempienza alla azienda unità sanitaria locale e alla direzione
provinciale del lavoro territorialmente competenti;
•
Sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente
riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti
adeguamenti effettuati dalle imprese interessate;
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lasciando l’organizzazione delle metodologie e delle tempistiche all’esperienza
o alla sensibilità del professionista incaricato.
L’azione del CEL in un cantiere, contrariamente a quanto si possa pensare, è
di fondamentale importanza; essa, pertanto, deve essere incisiva perseguita
con metodicità e continuità al fine di lasciare traccia tangibile all’interno del
“processo produttivo”. Tale esigenza è ancora più marcata in un cantiere di
realizzazione di una grande opera, dove sono presenti un gran numero di
imprese e di operai e quindi dove è molto facile che l’azione intrapresa dal
CEL non abbia gli effetti desiderati se questa non è estremamente efficace.
Per fare questo è necessario che il CEL organizzi il proprio lavoro,
strutturandolo sulla base dei seguenti requisiti:
1. conoscenza dettagliata del progetto e dei suoi sviluppi e/o modifiche in
corso d’opera;
2. corretta individuazione degli interlocutori, che possono fungere, anche,
da mezzo di veicolazione delle informazioni;
3. conoscenza dettagliata della programmazione delle lavorazioni che in
corso d’opera possono subire anche notevoli variazioni.
Pertanto il CEL non può limitarsi a compiere verifiche, ma è molto importante
che prima di tutto abbia sotto controllo il “processo produttivo” per tarare,
eventualmente, le azioni di coordinamento, in funzione delle esigenze di
cantiere che si vengono a creare e sono enormemente difficili da prevedere in
fase di progettazione (e quindi in fase di redazione del PSC).
Uno dei rischi fondamentali per il CEL è quello di essere escluso dai settori
decisionali del cantiere dove invece lo stesso dovrebbe avere un ruolo
importante per indirizzare (o quanto meno influenzare) scelte tecniche, per
affrontare i problemi prima di ritrovarli sul campo a sua insaputa.
Un primo passo, pertanto, è quello di garantire una presenza più assidua
all’interno del cantiere che gli consenta di “conservare” i requisiti sopra
richiamati. Presso il cantiere della Città dello Sport è stata fatta una scelta
radicale, innovativa sotto ogni punto di vista, ovvero strutturare uno staff di
coordinamento, composto dal CEL e da Assistenti di pari requisiti, che
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eseguono un monitoraggio giornaliero delle attività in cantiere. Oltre a questo è
stato deciso, in accorso alla committenza, di installare un presidio fisso (Ufficio
di Coordinamento) all’interno dell’Area Logistica, per fornire supporto alle
imprese presenti in cantiere. Questo è un primo passo della pubblicità delle
azioni del CEL.
Altro rischio da non sottovalutare, aggravato senza meno dalla presenza
giornaliera
in
cantiere
e
dal
fatto
che
sono
più
persone
ad
agire
contemporaneamente (CEL e Assistenti), è la non uniformità di comportamenti
e di atteggiamenti, che possono indurre ad azioni differenti.
Il secondo importante passo, pertanto, che è stato fatto è quello di aver
strutturato un Sistema di Gestione delle attività intraprese dall’Ufficio di
Coordinamento, reso pubblico attraverso l’inserimento nel PSC.
Il Sistema di Gestione si pone come obiettivi, quello di codificare attraverso
procedure la circolazione delle informazioni in cantiere (pubblicità delle azioni
intraprese) e di definire l’attività dell’Ufficio di Coordinamento, la dove la
legislazione non fornisce indicazioni (metodologia, tempistiche e interlocutori)
al fine di renderla oggettiva e pubblica.
Con questo si è coscienti che questo rappresenta solo un passo in avanti nel
migliorare la sicurezza nei cantieri e che bisogna ancora lavorare molto e
sodo.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno preso parte all’incontro e all’Ordine
degli Ingegneri di Roma, con particolare riferimento alla Commissione
Sicurezza per l’invito.
Resta inteso che chiunque abbia voglia di visitare il cantiere della Città dello
Sport è il benvenuto, è sufficiente contattarci ai numeri di cantiere.
Ing. Marco Conti