130 anni di storia per la trasmissione dell`elettricità
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130 anni di storia per la trasmissione dell`elettricità
L’evoluzione della rete elettrica tra passato e presente 130 anni di storia per la trasmissione dell’elettricità Nel 1882 la prima linea elettrica tra Tivoli e Roma Oggi sono 200.000 i tralicci della Rete di Trasmissione Nazionale La prima linea di trasmissione elettrica a carattere industriale entrò in funzione in Italia, tra Tivoli e Roma nel 1882. Una linea a 5.100 Volt in corrente monofase, costituita da sostegni metallici formati da putrelle accoppiate, fondazioni in calcestruzzo, isolatori montati su ganci a gambo su passanti fissati su traverse di quercia. I conduttori (quelli che normalmente vengono chiamati “fili elettrici”) erano quattro in rame (2 circuiti monofasi). Fino ad allora solo molti esperimenti, come quello di Alessandro Volta che già nel 1777 prospettò per primo l’idea di una linea elettrica di trasmissione scrivendo, quasi poeticamente, “la scintilla commovente poteva essere portata da Como a Milano con il fil di ferro sostenuto da terra da pali di legno qua e là piantati”. Una “visione” dei primi tralicci, visto che quelli usati per linee telegrafiche erano pali in legno con conduttori in fil di ferro zincato, sostenuti da isolatori in porcellana fissati con viti al palo e portanti un gancio che sosteneva il conduttore. Il primo esperimento di trasmissione dell’energia risale al 1884. In occasione dell’esposizione di Torino, con la guida di Galileo Ferraris, venne impiegata una corrente monofase da 3000 Volt e trasmessa per 42 km fino a Lanzo. I sostegni erano pali di legno con isolatori a campana e conduttori in bronzo da 3,7 mm di diametro. Mentre nel 1882 a Monaco il Thury aveva effettuato i primi esperimenti di trasporto della corrente continua. Alla Tivoli-Roma fece seguito nel 1898 la Paderno-Milano (32 km), la prima linea trifase con sostegni di ferro “tipo a traliccio” ed isolatori “tipo delta” a campane multiple con conduttori in rame. In contemporanea anche negli Stati Uniti sorgono le prime importanti linee industriali con conduttori in rame o bronzo. Ma già nel 1897 a Chicago un filo telefonico in rame, corroso dai fumi delle locomotive, viene sostituito con un filo d’alluminio e l’anno successivo una linea trifase di 73 km viene equipaggiata con conduttori in alluminio. Una svolta tecnologica viene impressa dalla messa a punto degli isolatori in sospensione e dall’impiego del conduttore alluminio – acciaio, che permettono di raggiungere un nuovo gradino nella scala delle tensioni e di conseguenza dei tralicci. Nel 1913 viene costruita la famosa linea Big-Creek (150.000 Volt) lunga 400 km che per molti anni restò la linea più lunga ed a maggior tensione del mondo. Cominciano gli anni dello sviluppo intensivo e le nuove linee si susseguono in Europa come negli USA. Nel 1928, quasi contemporaneamente, in Germania e Italia entrano in servizio le prime linee a 220 kV. Nel 1936 viene realizzata la linea da Hoover Dam a Los Angeles a 287 kV. Nel 1953 in Svezia entra in servizio la prima linea a 380 kV da Harsprannget sino a Stoccolma (954 km). L’aumento della tensione non ha però portato a sostanziali modifiche nella costruzione degli elettrodotti: conduttori in alluminio-acciaio, sostegni a traliccio a V o a portale, isolatori in sospensione con numero di elementi sino a 26, campate medie tra i tralicci da 300 a 500 metri. La struttura del traliccio risale alle prime costruzioni in ferro che, a partire dal 1829, segnarono l’affermarsi della cosiddetta architettura in ferro. La più famosa e massima espressione di tale disciplina si traduce a Parigi nel 1889 alla costruzione della torre Eiffel in occasione della Esposizione Universale che, con i suoi 324 metri, rimase a lungo la più alta struttura mai realizzata. E’ costituita da 18.038 pezzi di ferro giuntati da oltre due milioni di rivetti e pesa complessivamente 7.300 tonnellate. La struttura a traliccio consente di costruire l’elettrodotto su ogni tracciato, anche il più critico, permettendo di rispettare le norme tecniche e le condizioni di carico anche le più estreme (sisma, angoli, dislivelli, attraversamenti di corsi d’acqua). L’esempio più significativo in questo senso è l’attraversamento dello stretto di Messina in doppia terna a 220 kV, non più in esercizio da anni, che nel 1955 venne realizzato, in zona sismica, con torri a traliccio alte 224 metri e unica campata da 3.600 metri e che rimase a lungo il record mondiale nelle grandi opere di infrastrutture elettriche. Dopo 50 anni, oggi il record appartiene all’attraversamento del fiume Yangtze, il più lungo e impetuoso della Cina, conosciuto in occidente come il “fiume azzurro”. L’infrastruttura, con una doppia terna a 500 kV ca, consente il trasporto di 2.000 MVA su ogni terna con campata di 2.300 metri realizzata con due torri a traliccio da 346 m e 4.200 tonnellate l’una. I NUMERI DELLA RETE DI TRASMISSIONE NAZIONALE ¾ ¾ ¾ ¾ Rete Alta Tensione: circa 60.000 km Numero tralicci Alta Tensione: circa 200.000 Distanza media tra i tralicci Alta Tensione: 300 metri Altezza media traliccio Alta Tensione: 30-50 metri, la forchetta è tra il 150 kV (altezza 30) e il 380 kV (altezza 50 metri) ¾ Peso medio traliccio Alta Tensione: 30 tonnellate L’evoluzione del Traliccio nel corso degli anni 1905 1911 1929 1986 2005 2008 (Norman Foster) 2009 (Gruppo Rosental – Dutton)