Il matrimonio esiste ancora ! » La pluralità delle

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Il matrimonio esiste ancora ! » La pluralità delle
Prof. Dr Martin Lechner, Benediktbeuern
« Il matrimonio esiste ancora ! » La pluralità delle vite comuni come
sfida per la Pastorale delle Famiglie dei Salesiani Cooperatori».
Conferenza durante il Congresso Regionale dei Salesiani Cooperatori
08.11.2014, Benediktbeuern.
Introduzione
Alla domanda, cosa rende oggi la società portatrice d’avvenire? Il direttore dell’Istituto
per la demografia, per il benessere generale e la famiglia (associazione dichiarata)
risponde: «Tutto dipende dalla famiglia»! Fa così riferimento alle condizioni generali per
far crescere i bambini di oggi. La famiglia definirebbe i fabbisogni dei bimbi. « La
continuità delle relazioni, il riconoscimento dei sentimenti, il farsi carico della famiglia, il
consenso, l’incoraggiamento ed anche la critica costruttiva, tutto questo presuppone una
presenza (…) « Presenza e comunicazione sarebbero “costruttivi per l’educazione ». 1
Se voi Salesiane Cooperatrici e Salesiani Cooperatori vi interessate oggi al tema Famiglia,
è certamente per le stesse motivazioni: la crescita sana dei figli e dei giovani ed il
sostegno reciproco dei membri di una famiglia. Nella mia conferenza vorrei presentare
l’evoluzione della famiglia in Europa dell’Ovest, sviluppando qualche orientamento
nell’ambio di una discussione durante la « Pastorale » delle famiglie per i Salesiani
Cooperatori.
1. Cosa significa la famiglia oggi ? Un tentativo di definizione
Nella ”idea convenzionale”, la famiglia si definisce come una comunità di vita durevole di
una madre e di un padre con il loro figli. E’ questo modello che i Padri della convenzione
Tedesca avevano preso come riferimento, quando hanno messo matrimonio e famiglia
sotto la tutela particolare dell’ordine pubblico nell’articolo 6GG. Ma questa idea della
famiglia oggi è valida solo a certe condizioni. Dopo gli anni 80, altre forme di vita
famigliare sono in competizione con questo ideale preferito dallo Stato e dalla Chiesa.
Tre varianti di nozione di famiglia sono in discussione :
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L’idea convenzionale precedentemente citato di famiglia, cioè di partner sposati : la
famiglia esiste la dove un uomo e una donna sono sposati e hanno eventualmente dei
figli. Anche una coppia senza figli era considerata come famiglia, mentre una coppia
non sposata con figli o una persona sola con figli non erano considerate come una
famiglia.
L’idea di famiglia centrata sul figlio : « la famiglia esiste là dove ci sono dei figli »
indipendentemente dal fatto che i partner sono sposati oppure monogenitore o
coppie dello stesso sesso che crescono dei figli. Nel resoconto del vostro incontro a
Lione (3/2011) avete optato per questa idea scrivendo “la famiglia è sempre
costituita da genitori e figli” (p.2) oppure “la famiglia è un vivere assieme dove i figli
sono educati e cresciuti”. (p.8)
1
1 Jürgen Liminski, Auf die Familie kommt es an.Was macht die Gesellschaft zukunftsfähig ? Tutto dipende dalla famiglia .Cosa rende la
sociétà capace d’avvenire?
Mönchengladbach 2009 (= Kirche und Gesellschaft, hrsg. vom der Kath. Sozialwissenschaftlichen Zentralstelle Mönchengladbach, nr. 359),
S. 11
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L’idea di famiglia solidale : in questo periodo la nozione di famiglia vista come
relazioni di solidarietà fra persone è messa in discussione. « La famiglia è una
comunità esclusivamente solidale costituita per una durata relativa » (Schneider
2008) In questa idea di famiglia il punto centrale è fissato sulle relazioni di
solidarietà all’interno della famiglia. La famiglia esiste dove i genitori hanno legami
di solidarietà con i loro figli ed i figli con i loro genitori. Questo è valido per la
configurazione genitori – figli (= famiglia di procreazione) come per la
configurazione adulti – genitori anziani (= famiglia di origine). Le nuove forme di
famiglia patchwork sarebbero anche incluse in questa definizione. Quello che conta
non è che si abiti nello stesso luogo oppure si faccia parte dello stesso nucleo
familiare, ma che ci si senta membri di una comunità di solidarietà
intergenerazionale e che si agisca l’uno per l’altro. I ricercatori in materia di famiglia
considerano questa « famiglia intergenerazionale e multi locale » come il modello
familiare del futuro (vedere Rosemarie Nave-Herz). Possiamo essere d’accordo su
questo terzo concetto?
2. La famiglia nel cambiamento sociale – Qualche considerazione generale
Non possiamo capire il sistema famiglia ed i suoi cambiamenti senza dare uno sguardo ai
cambiamenti generali della società, che sono caratterizzati da concetti come
«l’individualizzazione dei modi di vita» e «la pluralità delle situazioni di vita ».
Secondo Ulrich BECK il teorema sociologo dell’individualizzazione non descrive un
egoismo crescente o un isolamento crescente delle persone, ma solamente un modello di
stile di vita che sostituisce uno stile precedente ed obbliga le persone a produrre da soli
la propria biografia, incluse le loro relazioni sociali.2 L’individuo diventa letteralmente
« ufficio d’organizzazione » della propria biografia personale e della propria rete socialequindi anche della vita di coppia. U. Beck scrive : « La lotta per la propria vita è
diventata un fenomeno collettivo nel mondo occidentale »3
In queste condizioni, il matrimonio e la famiglia sono cambiati da un modo di vita
predefinito dalla Società e dalla Chiesa ad una possibilità di vivere in coppia scegliendo
liberamente.
Questa individualizzazione della famiglia comporta non soltanto più libertà, ma conduce
anche a dei nuovi vincoli e rischi. Dove si può scegliere il proprio compagno si può anche
respingerlo. Le coppie diventano meno stabili. Le conseguenze sono visibili con il
numero di divorzi e di secondi matrimoni, come pure nelle grandi famiglie dette
patchwork.4 Quello che è comune a queste forme di famiglia è l’esistenza di figli e il
senso di responsabilità per loro come pure la preoccupazione intergenerazionale.
La famiglia non è una struttura fissa ma cambia con il tempo. La famiglia di oggi si
distingue non solamente per una pluralità di strutture familiari ma anche per una
« dinamica interna ». In questo si distingue delle fasi sovrapponibili, che sono legate a dei
fabbisogni, dei doveri e degli incarichi diversi per i membri della famiglia.
2
Ebd.,190.
U. Beck, Eigenes Leben. Ausfluge in eine unbekannte Gesellschaft, in der wir leben. La sua propria vita .
Escursione in una società sconosciuta nella quale viviamo. München 1995 ,9.
4
Si distingue le famiglie ricomposte semplici laddove un solo compagno porta dei figli nella relazione, le
famiglie ricomposte multipli, dove i due compagni hanno dei figli e le famiglie ricomposte complesse dove
vivono in più dei figli avuti assieme.
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Queste fasi sono : fase di creazione della famiglia – fase di sviluppo – fase di
stabilizzazione – fase di consolidamento – fase di riorientamento. E’ importante per una
Pastorale delle Famiglie riconoscere che le famiglie hanno bisogno di sostegni diversi e
di proposte specifiche a seconda della fase nella quale si trovano.
3. Tendenze del vivere insieme – Considerazioni di esempi empirici
In merito alle forme di vita familiare, osserviamo negli ultimi decenni un cambiamento
ed una continuità. Praticamente in tutti i paesi europei si notano sviluppi
paragonabili : la percentuale di nascite e matrimoni diminuisce, le famiglie si
restringono, i divorzi aumentano e un maggior numero di figli cresce in famiglie
monogenitoriali o patchwork. Con l’aiuto della ricerca empirica, che lavora sul concetto
di modi di vita e cerca di comprendervi per esteso « le cumunità genitori-figli »5,
possiamo descrivere qualche tendenza importante :
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La famiglia « classica » ha veramente una posizione dominante : i diversi dati
statistici dei paesi del l’Europa dell’Ovest confermano che la famiglia convenzionalecioè coppia sposata con figli- è la forma familiare più frequente. Occupa una
posizione dominante. Tre quarti dei figli crescono con due genitori sposati. Questa
forma di vita è soprattutto diffusa nei paesi impregnati dalla religione nell’Europa
del Sud come la Grecia, Cipro o l’Italia. Al contrario nei paesi nordici come la Svezia,
l’Estonia et la Lettonia solo la metà dei figli vive sotto questa forma di vita.
La proporzione dei genitori che vivono in coppia non sposati con i propri figli è
variabile da un paese all’altro, però con un trend crescente un po’ ovunque.6
Il quadro della situazione indica anche che i figli vivono molto raramente senza
genitori. Nonostante il fatto che le giovani coppie siano disposte a dare una base
solida ai propri figli con il matrimonio, si nota une diminuzione sensibile dei
matrimoni religiosi.
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Le famiglie monogenitoriali sono aumentate sensibilmente : malgrado la
posizione preferenziale della famiglia « classica », si nota un notevole aumento:
la vita in famiglia monogenitoriale. In Germania queste famiglie monogenitoriali
rappresentano 1/5 delle famiglie con figli di meno 18 anni. Uno studio comparativo
europeo indica che ci sono grandi differenze fra paesi. Per esempio la quota dei
bimbi che crescono nelle famiglie monogenitoriali è del 5% in Grecia e del 27% in
Lettonia.
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Le famiglie patchwork7 rappresentano uno stile di vita molto diffuso : anche se
il numero dei divorzi e delle separazioni è in forte aumento, resta vivo il desiderio di
una vita di coppia duratura e di un’assunzione di responsabilità in una nuova
comunità.
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Sono presi in considerazione : le coppie sposate, le coppie non sposate, le coppie del stesso sesso e delle
famiglie monoparentali di padri e madri che vivono in comunità con figli single.
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In Germania, il tasso rimane relativamente basso ma in crescita (dal 4% al 9%). Nel 1996 queste proporzioni
erano ancora del 81% (coppie) rispettivamente al 14% (famiglie monoparentali) e del 5 % (famiglie ricomposte).
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La famiglia ricomposta o patchwork è una comunità di vita che si impegna a durare, nella quale almeno un
partner porta un figlio di un’unione precedente, benché il figlio o i figli possa (possano) vivere
temporaneamente nel nucleo familiare del secondo genitore biologico. (Döring 2002:50).
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La conseguenza è che le persone formano nuove relazioni di coppia e vi portano i
propri figli. Cosi si formano delle famiglie ricomposte rispettivamente famiglie
patchwork, il cui numero è attualmente in aumento. Alcuni studi indicano che la
maggior parte dei genitori (92%) sono sposati nelle famiglie ricomposte, che il
numero di famiglie con patrigno supera di più del doppio il numero di famiglie con
matrigna. Per la Chiesa, ci si pone il problema dell’accoglienza dei divorziatirisposati.
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Le « famiglie arcobaleno » sono uno stile di vita poco diffuso socialmente ma
molto mediatizzato : le statistiche riguardanti il numero di queste forme di
famiglie sono poco affidabili. In Germania nel 2009, secondo Mikrozensus, erano
censite ca. 5.000 coppie dello stesso sesso per un totale di 7.000 bambini. Inoltre
solo il 7% delle coppie omosessuali ha dei bambini. In generale i due genitori sono di
sesso femminile. Statistiche del 2005 indicano che meno dell’1% delle famiglie in
Germania sono famiglie di genitori dello stesso sesso con figli. L’interesse mediatico
attorno a questo stile di vita è proporzionalmente molto importante.
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« Le coabitazioni a durata limita » sono molto attraenti : in Francia, come pure
in altri paesi d’Europa – Belgio, Olanda, Lussemburgo, Irlanda, Germania ed Austria
– esiste già da qualche anno la possibilità che sia riconosciuta la vita di coppia di
persone etero- ed omosessuali. In Francia per esempio i « PACS » (patti civili di
solidarietà), un contratto di diritto civile fra due persone dello stesso sesso oppure
di sesso diverso , con un preavviso di 3 mesi per la risoluzione unilaterale, hanno
avuto un grande successo.8 Le statistiche ufficiali indicano che il numero di contratti
di solidarietà (PACS) è raddoppiato da 102.000 (2007) a 205.596 (2010). Anche
negli altri paesi cresce il consenso e la richiesta.
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Le famiglie o nuclei familiari intergenerazionali sono uno stile di coabitazione
che perdura : anche se questo tipo di famiglia è più raro che nel passato, occupa
ancora una quota del 0,5% in tutti i nuclei e del 7% in tutte le famiglie. Nel 2009 si
contavano in Germania 200.000 nuclei familiari a tre e pluri generazioni. Così il 13%
della popolazione tedesca vive con più generazioni nella stessa casa. Un paragone
fra paesi indica che molto frequentemente in Spagna (13%) o in Austria (11%) le
persone vivono con almeno due generazioni aggiuntive sotto lo stesso tetto.
In Danimarca oppure in Olanda questa proporzione scende a meno dell’1 %.
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I matrimoni durano più a lungo, le separazioni ed i divorzi diventano comuni
corrente : Secondo le cifre attuali sul divorzio, il 36% dei matrimoni conclusi nel
giro di un anno si tramuteranno in divorzi nel corsi dei 25 anni successivi. La durata
media dei matrimoni che sfociano in divorzio era di 14 anni e 8 mesi nel 2013 (se si
paragona al 1991 : 11 anni e 7 mesi). Così la tendenza degli ultimi anni va verso una
Il numero annuo dei matrimoni è invece diminuito da 295.720 (2001) a circa 241.000 (2010).
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durata più lunga del matrimonio prima del divorzio. Un’altra osservazione
interessante : nel 2013 la richiesta per il divorzio era avviata per il 52 % dei casi
dalla donna. L’uomo chiedeva il divorzio solo nel 40 % dei casi . Nei casi rimanenti i
due partner richiedevano entrambi il divorzio (8%).
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La creazione di una famiglia avviene più in là nel tempo ed il desiderio di figli
è superiore alla cifra reale delle nascite: l’età alla quale si crea una famiglia è
postecipata, era in Francia di 31,8 anni, fra le donne di 30 anni (dati del 2010). La
nascita dei figli, arriva come prima, in un modo relativamente concentrato, in una
lasso di tempo non troppo esteso, in media tra i 26 e 35 anni. Per quanto riguarda il
numero delle nascite, la percentuale è diminuita in tutti i paesi europei, ma in
maniera diversa. C’è una differenza notevole fra il desiderio di figli e la percentuale
reale delle nascite. Sempre più le donne restano deliberatamente senza figli.
Secondo i dati di Microzensus 2012, in Germania, circa 22 donne su 100 fra 40 e 44
anni non hanno avuto figli. La Chiesa si trova ad affrontare il problema della forte
riduzione dei battesimi dei bambini.
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Il numero delle nascite fuori dal matrimonio aumenta in tutti i paesi europei:
con il numero crescente di unioni fuori dal matrimonio aumenta il numero dei figli
nati da queste unioni. Sempre di più coppie diventano genitori senza certificato di
matrimonio. Dal 1960 il numero di nascite fuori dal matrimonio è aumentato in
maniera rapida praticamente in tutti i paesi d’Europa, come indica uno studio del
Max-Planck-Institut per la ricerca demografica di Rostock. In Germania questa quota
è più che quadruplicata dal 7 % al 33,3% nel 2010. Negli altri paesi d’Europa il trend
è simile. In Francia questa quota passava dal 6,1% del 1960 al 50,7% del 2007,
in Norvegia dal 3,7% al 54,5%, in Gran Bretagna dal 5,2% al 44%. Una delle cause di
questa evoluzione sembra risiedere nel fatto che oggi le donne partecipano
maggiormente alla vita professionale e non dipendono più dai mariti per il loro
sostentamento.
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Il « modello classico di sostentamento » ha fatto il suo corso : soprattutto per le
donne, in confronto al passato, una biografia professionale pare evidente.
Di conseguenza, gli stili di vita che potrebbero ostacolare la ricerca di uno sbocco
professionale dei due partner, non sono più interessanti. In praticamente tutti i
paesi si osserva una tendenza verso un’uguaglianza professionale tra donne e
uomini; c’è una diluizione del « modello classico di sostentamento ». I padri di oggi
sono anche più disposti ad occuparsi dei figli. In Francia due terzi dei padri
utilizzano il congedo parentale, in Germania circa il 23% (2009), mentre in Austria
solo circa il 4% (2008).
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La configurazione di famiglie interculturali aumenta : in seguito all’ondata di
migrazioni degli ultimi decenni, le configurazioni di famiglie interculturali e
interreligiose aumentano. In Germania è evidente che i matrimoni bi-nazionali
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(cristiani-musulmani) sono conclusi soprattutto fra i membri di cultura cristiana
(Italia, Spagna, Portogallo). Più rari sono i matrimoni bi-religiosi (come di origine
turco/tedesco.) Questi matrimoni devono far fronte a numerosi problemi
interculturali/interreligiosi; esistono alcuni luoghi di consiglio e anche dei
documenti cristiani per l’orientamento in queste situazioni.
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Riassunto : la domanda sulla pluralità delle forme di famiglia rispettivamente alla
vita comune è evidente. I risultati danno un’immagine contradittoria. Da un lato il
matrimonio e la famiglia sono considerati ad oggi, dalla maggior parte della
popolazione come la forma normale del loro stile di vita, anche se cercano questo
stile di vita più tardi nel tempo. Aumenta contemporaneamente la proporzione delle
persone che preferiscono altri stili di vita in comune, tanto più che oggi sono
ampiamente accettati dalla società. In ogni caso, la correlazione fra coppie e genitori
esiste ancora. Tuttavia il matrimonio –fino alla morte– ha perso forza come quadro
istituzionale per la relazione di coppia. E’ certamente ancora il modo più frequente
scelto per un’unione, ma non è più la sola forma legittima nella società.
4. Risposte pastorali dei Salesiani Cooperatori alla nuova situazione della
famiglia.
Cerchiamo adesso di dare qualche conclusione pastorale. E’ chiaro che l’evoluzione
evocata dell’unione famigliare fa vacillare il concetto di matrimonio ispirato dalla Chiesa
Cattolica; anzi lo provocano. Perché la Chiesa tiene, attraverso la sua immagine cristiana
dell’Uomo, all’unità ed all’indissolubilità del matrimonio. Essa Favorisce il modello di
una famiglia basata su un matrimonio monogamo ed indissolubile. Le altre forme di
famiglia sono sempre considerate meno valide rispetto a questo ideale che la Chiesa
definisce “come fondamento del Creatore e protetto dalle leggi specifiche” (GS 48).
Risulta da cioòche noi cristiani giudichiamo le altre forme di coabitazione, però senza
condannarle. Come cristiani non possiamo considerare come equivalente qualsiasi
forma di coabitazione; seguendo Gesù, siamo però anche obbligati a fare il possibile per
favorire una vita di successo, pure nelle situazioni famigliari che non possiamo
approvare. Perché in questi stili di vita è valido anche quello che dice Gesù durante
l’incontro con la peccatrice: a colui che ama molto, sarà perdonato molto (Lucca 7,47).
Vedo chiaramente per una Pastorale della Chiesa e per i Salesiani Cooperatori le
seguenti sfide pastorali che vorrei rapidamente evocare :
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Vivere in modo credibile il proprio stile di vita familiare : cioè sempre riferirsi
all’ideale e riconciliarsi con i propri fallimenti.
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Sostenere le giovani famiglie : hanno bisogno d’aiuto nell’accudire i figli, nell’acquisto
di un alloggio adeguato ed anche nelle considerazioni professionali e finanziarie.
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Avere occhi e mani aperte per le famiglie bisognose : il numero delle famiglie senza
reddito sufficiente aumenta in tutti i paesi, soprattutto nelle famiglie
monogenitoriali, le famiglie in migrazione e le famiglie profughe.
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Essere più caritatevoli con i divorziati – risposati : i motivi di una separazione ed un
divorzio hanno diverse nature. Le persone durante le crisi di vita hanno bisogno di
sostegno e non di condanna o di esclusione. Ed è per questo che possiamo chiederci
cosa possiamo fare nel nostro cerchio di relazioni per aiutare le coppie in crisi,
soprattutto nei confronti dei figli ; l’altra domanda è come si comporta l’ordine
ecclesiale di fronte a questo fenomeno. In questo campo si può vedere delle
evoluzioni verso maggior carità.
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Preparare dei giovani per il lungo termine, al matrimonio e alla famiglia : qui vedo
soprattutto il dovere della Pastorale dei Giovani e l’educazione dei giovani . Non
dovrebbero affrontare i temi intorno al matrimonio e la famiglia solo poco tempo
prima del matrimonio , ma integrarli nell’attività educativa di lungo termine. I temi
sono vari.
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Resistere nei dibattiti pubblici e politici alla corrente ideologico in voga : Da un punto
di vista cristiano noi rappresentiamo un’idea di matrimonio, che è in contradizione
rispetto a certe forme di vita comune attualmente in vaga. Di queste fanno parte le
forme di matrimonio tra omossessuali , le coppie a tempo limitato o di partnership
dove la relazione e il concepimento sono separati.
Benediktbeuern, 20.09.2010
Prof. Dr. Martin Lechner
(Traduzione italiana: Marie-Blanche Ermacora, con figlio e nuora)
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