Gazzi

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Gazzi
www.gazzetta.it
Venerdì 4 febbraio 2011 1 e
Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel. 026339 Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel. 06688281
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno 115 - Numero 29
LA SVOLTA UNICREDIT HA SCELTO L’OFFERTA DEL GRUPPO DIBENEDETTO
PASSI LO STRANIERO
Una Romamericana
C’è la fumata bianca
di RUGGIERO PALOMBO
Prima furono i russi della Nafta Mosca, ma il
Paese non era ancora pronto ad accoglierli.
Poi Soros liberò il sogno, ma anche l’altrui golosità, talché finì con lo scappare inorridito.
Infine toccò a Vinicio Fioranelli, e non fu un
bel vedere, secondo quello che ora pensano
anche i magistrati che lo hanno fatto arrestare.
I soci Usa: «Proprietari tra due settimane»
3 BIANCHI, BOLDRINI, CATAPANO, CECCHINI ALLE PAG. 14-15
L’ARTICOLO A PAGINA 14 3
Francesco Totti e Rosella Sensi FOTOPORESS
LA CORSA SCUDETTO I NERAZZURRI VINCONO A BARI (3-0) E VOLANO AL TERZO POSTO
INTER NEW ENTRY
Scala la classifica (-7) coi gol dei nuovi. Chivu, che follia
JUVENTUS
Errore di Palermo
Morganti fermato
per 2 o 3 giornate
Kharja, Pazzini e Sneijder
in gol. Pugno non visto
del romeno a Rossi (rischia
fino a 5 turni): «Chiedo scusa,
mi sento un uomo di m....».
3 DA PAGINA 2 A PAGINA 6
3 CENITI E OLIVERO ALLE PAGINE 12-13
UNICA A GUADAGNARCI
Sembrava che anche l’Inter volesse
celebrare la Giornata della Generosità: un
tempo regalato al Bari. Poi ci ha ripensato,
ne ha fatti 3 e, unica tra le prime otto, ha
vinto. Così ora è terza, a +2 sulla Roma che
incrocerà domenica, virtualmente (recupero
di Firenze) a -4 dal Milan capolista.
MILAN
Ecco Yepes, l’idolo
che non ti aspetti
«Chissà se segno»
L’ARTICOLO A PAGINA 6 3
3 DELLA VALLE A PAGINA 8
di LUIGI GARLANDO
IL ROMPI PALLONE
DOMANI SPORTWEEK
di Gene Gnocchi
Thiago Silva
Nicole Kidman
e il Super Bowl
Primo problema per gli americani
che compreranno la Roma: vogliono
imparare l’italiano da Totti.
L’abbraccio fra Houssine Kharja, 28 anni, e Giampaolo Pazzini, 26 anni: i nuovi arrivati subito a segno nell’Inter di Leonardo AP
SPECIALE RUGBY DOMANI GLI AZZURRI DEBUTTANO CON L’IRLANDA
3 AL CENTRO
MOTOGP E ROSSI CHIUDE BENE I TEST: «ADESSO SONO OTTIMISTA»
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TM
2
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
#
SERIE A IL POSTICIPO DELLA 23a GIORNATA
BARI
GIUDIZIO
0 3
INTER
77
MARCATORI Kharja al 25’, Pazzini al 49’, Sneijder al 50’ s.t.
(4-3-1-2)
(4-3-3)
Gillet; A. Masiello, Glik (dal 48’ s.t.
Rivas), Rossi, Parisi; Donati, Almiron,
Gazzi; Bentivoglio; Rudolf (dal 24’ s.t.
Huseklepp), Okaka
Julio Cesar; Maicon, Ranocchia,
Materazzi, Chivu; J. Zanetti, Thiago
Motta, Kharja; Pazzini, Milito (dal 16’
s.t. Sneijder), Eto’o (dal 43’ s.t.
Cambiasso).
PANCHINA Padelli, Raggi, Codrea,
Romero, Kapunek.
ALLENATORE Ventura
ESPULSI nessuno
AMMONITI Glik per gioco scorretto,
Parisi per proteste, Bentivoglio per
comportamento non regolamentare.
PANCHINA Orlandoni, Nagatomo, Obi,
Coutinho, Pandev.
ALLENATORE Leonardo.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Ranocchia, Thiago Motta
e Materazzi per gioco scorretto, Eto’o
per comp. non regolamentare
ARBITRO Romeo di Verona
NOTE paganti 22.064,incasso di 658.582,50 euro; abbonati 14.057, quota di
162.580,00 euro. Angoli 2-3. In fuorigioco 3-0. Recuperi 0’ p.t., 5’ s.t.
POSSESSO PALLA
BARI 48%
PASSAGGI POSITIVI
INTER 52%
TIRI IN PORTA
IIII
BARI 4
BARI 82%
INTER 83,5%
TIRI FUORI
IIIIII IIII
INTER 6
BARI 4
IIII
INTER 4
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
10’ Punizione di Almiron, vola Julio Cesar e
devia in angolo.
c GOL!
20’ Maicon stringe al centro e libera un
rasoterra sinistro: Gillet blocca.
c GOL!
21’ Due tiri di Almiron e Maicon in 30’’,
entrambi fuori bersaglio di molto.
c GOL!
L CLIC
INTER, SETTE GARE
IN FEBBRAIO. E DOPO
CALCIOPOLI NON HA
MAI VINTO A TORINO
L’Inter in febbraio è attesa
da un vero e proprio tour
de force: 7 gare. Domenica
sera arriva a S. Siro la
Roma, mentre il 13 nel
posticipo i nerazzurri
vanno sul campo della
Juve. Curiosità: da quando
è scoppiato lo scandalo di
Calciopoli, l’Inter a Torino
in campionato non ha mai
vinto: due pareggi per 1-1,
prima della sconfitta per
2-1 nello scorso torneo. Il
16 febbraio i campioni
d’Italia giocheranno in
casa della Fiorentina il
secondo e ultimo recupero
per il Mondiale per club.
Sabato 19 a San Siro
arriva il Cagliari, mentre il
23 sarà la volta del Bayern
Monaco (andata ottavi di
Champions). Il mese si
chiuderà in casa della
Samp (27 febbraio).
25’ Kharja a sinistra, dialoga con
Eto’o e segna con un diagonale mancino
49’ Lancio per Pazzini che s’invola e
di destro firma il terzo gol in due partite
50’ Zanetti crossa sul secondo palo,
Kharja stoppa di petto per Sneijder che segna
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARI dKharja-Pazzini: è l’Inter
a sfruttare la frenata del Milan. Ed è il mercato a dare quest’altra spinta per la rimonta
scudetto, mentre il sigillo finale arriva dall’infermeria: dopo
50 giorni Sneijder butta le
stampelle e si prende la sua bella soddisfazione. Non illuda il
punteggio, dilatatosi nei minuti di recupero col Bari sbilanciato per cercare il pari. Fino al
49’ s.t. è stata una faticaccia,
con rischi annessi (Julio Cesar
di nuovo protagonista) ma stavolta l’Inter chiude senza reti
al passivo. Non capitava in
campionato da fine ottobre,
nella gestione Leonardo è la
prima volta. Oltre ai tre punti
ecco l’altra nota lieta di una serata priva di lampi e perciò di
spettacolo.
Inferiorità Per 70’ la sfida è rimasta livellata in basso, un
equilibrio imposto dalle difficoltà di manovra dei nerazzurri, lunghi e sfilacciati, irretiti
dalla tenace opposizione di un
Bari che va elogiato in blocco
per professionalità e spirito di
BUM BUM INT
Batte il Bari e va a -7
Chivu pugno a Rossi
Kharja sblocca, Pazzini e Sneijder in gol dopo il novantesimo
Brutta partita e gestaccio impunito del difensore sullo 0-0
Julio Cesar fa una
parata super su
Almiron e l’Inter
chiude senza subire
gol. Non capitava
da fine ottobre
sacrificio, ma anche per l’acume tattico del suo allenatore,
capace di approfittare delle numerose assenze tra le fila dei
più forti rivali. Senza Stankovic e con Cambiasso e Sneijder
convalescenti e perciò utilizzabili col contagiri, Leonardo ri-
nuncia al trequartista (Coutinho) in favore del tridente,
per cercare evidentemente di
far suo il match attraverso la
bravura dei tre attaccanti. In
realtà la scelta mette l’Inter in
una scomoda inferiorità numerica a centrocampo, e da qui nasce un primo tempo del tutto
inespressivo. Perché Thiago
Motta viene infastidito nel suo
compito di playmaker centrale
da un puntiglioso Bentivoglio,
ai suoi lati Zanetti e Kharja trovano la puntuale opposizione
di Gazzi e Donati mentre Almiron resta libero di impostare la
manovra in quanto Milito, che
in teoria dovrebbe andare a
contrastarlo, in pratica lo fa solo un paio di volte.
Brivido Questa libertà di azione induce Almiron a provare
subito (9’) la percussione centrale, sventata in extremis da
Ranocchia, che rimedia l’ammonizione entrando fallosamente. Lo stesso Almiron calcia la punizione in modo perfetto, indirizzandolo nel sette:
Julio Cesar vola a deviare in angolo. Per poter costruire qualcosa, stante la situazione di paralisi del centrocampo, Leonardo dovrebbe muovere i terzini.
Gli esterni difensivi di Ventura, cioè Masiello e Parisi, sono
infatti alle prese con Eto’o e
Pazzini, e quindi se Chivu e
Maicon decidessero di spingere con convinzione il Bari si troverebbe in difficoltà. L’iniziativa la prende Maicon, al 20’ ed
è lui stesso a concludere la percussione con un sinistro insidioso che Gillet neutralizza tuffandosi sulla destra. Il brasiliano alla lunga sarà tra le pedine
chiave del prezioso successo
mentre Chivu, inspiegabilmente, si farà notare solo per un
cazzotto a Rossi (12’ s.t.) che
adesso produrrà prova tv e con-
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
R
#
IL FILM
I nerazzurri
dilagano
nel recupero
V
Cristian piange
«Scusate mi sento
un uomo di m...»
«Spero che le mie figlie non guardino queste
immagini». Rossi accetta: «Giudicheranno altri»
MATTEO DALLA VITE
FRANCO CIRICI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
13’
ER
seguente squalifica: contro la
Roma domenica sera vedremo
Nagatomo?
La svolta Dopo questo primo
tempo sprecato in cui lo 0-0 è
apparso lo specchio esatto del
labirinto in cui si era ficcata
l’Inter la svolta non poteva che
arrivare dalla panchina. Entra
Sneijder e quasi per magia dieci minuti dopo Kharja duetta
con Eto’o ricavando dalla sua
iniziativa il tiro che fa benedire a Moratti i soldi investiti sul
mercato di gennaio. Attenzione, il Bari riesce a replicare, a
costruire un paio di insidie (Julio Cesar vigila) ma col passare
dei minuti l’Inter trova la maniera per disinnescare l’avversario. E nel lungo recupero ecco che Pazzini va a colpire ancora (terza rete in due gare)
con classica azione di contropiede e capitan Zanetti sempre
con la collaborazione di
Kharja, regala a Sneijder un
gol di speranza. Coraggio i
guai stanno finendo, l’infermeria va svuotandosi e il Milan è
più vicino. Quanto al Bari, fa
bene a crederci: prima o poi gli
capiterà di mettere assieme
due vittorie di seguito. Quel
che servirebbe per alimentare
le speranze.
SECONDO TEMPO
La follia di Chivu Con la gara
inchiodata sullo 0-0, Chivu molla un
pugno a Rossi: sarebbe rosso,
ma il gesto sfugge all’arbitro SKY
Il marocchino
Houssine Kharja,
28 anni, segna per
l’Inter il gol dell’1-0
a Bari PIERANUNZI
LA MOVIOLA
di Francesco Ceniti
2
Squalifica certa:
l’interista fermo
da 3 a 5 giornate
Romeo dirige bene, ma
sull’economia della gara pesa
la mancata espulsione di Chivu
al 13’ della ripresa. Questo
l’episodio: dopo una punizione
di Eto’o la palla è allontanata
quando a centro area Chivu
molla un clamoroso pugno sul
viso di Rossi (che gli dava le
spalle). Il gesto sfugge alla
quaterna arbitrale. Oggi
scatterà la prova tv: squalifica
certa, minimo 3 giornate (ne
rischia fino a 5). Per il resto, al
22’ il Bari reclama un rigore:
Bentivoglio in dribbling mentre
Motta entra in scivolata, il
biancorosso cerca e trova il
contatto con le gambe. Giusto
non concedere rigore, forse
eccessivo il giallo per
simulazione. Nel secondo
tempo, regolare l’1-0: Eto’o è
tenuto in gioco da Rossi.
49’
SECONDO TEMPO
Il timbro del Paz L’Inter chiude
la partita nel recupero: ci pensa
ancora Pazzini a segnare con un
preciso diagonale che batte Gillet,
non perfetto nell’occasione LAPRESSE
BARI d«Mi sono comportato
da uomo di merda». C’è modo
e modo di sbagliare, ma c’è anche spazio per chiedere scusa.
E chiedere scusa, a volte, dà
un senso vero alla vita. Christian Chivu arriva davanti alle
telecamere con la voce rotta
dal pianto e l’affanno di chi si
vergogna. E fa: «Con quel briciolo di dignità rimasto, chiedo scusa innanzitutto a Marco
Rossi, perché nella concitazione di una partita ho perso la
testa. Poi chiedo scusa a tutta
le gente che guarda il calcio,
alla società e soprattutto alle
mie bambine perché so
che se un giorno, in futuro, guarderanno
queste immagini,
potrebbero vergognarsi di me. Sì,
mi sono comportato da uomo di merda». Poi passa Marco Rossi e dice: «Lo
capisco, scuse accettate,
nel calcio può succedere.
Ora però vedrà chi di dovere
come risolvere questo episodio. La partita sarebbe cambiata. Con Chivu non c’era niente
altro. Materazzi in campo mi
ha consigliato di darmi una calmata perché se no venivo
espulso io». Finisce bene,
quantomeno.
co fermo e prima di una punizione di Eto’o: mentre le squadre riprendono posizione il romeno col caschetto tira un pugno a Rossi da dietro, la terna
non vede però Marco Rossi resta a terra e scoppia un bel caos mentre Chivu si allontana
dalla ressa-rissa. Forse era successo qualcosa prima, forse
no, però c’è un... però grande
Fair play Ventura In tutto questo, Gianpiero Ventura è sì arrabbiato ma con Fair Play. «Alla fine della partita sono andato dall’arbitro Romeo a fargli i
complimenti - dice il tecnico
del Bari -: ha condotto una delle migliori partite che abbia visto, ma tranne quell’episodio.
Evidentemente credo proprio
non abbia visto l’episodio,
quel pugno insomma, anche
perché in caso contrario avrebbe preso le sue decisioni e la
partita sarebbe cambiata. Il
fatto è che quest’anno, purtroppo, non riesce ad andarcene bene una». Ventura, insomma, usa comprensione verso il
direttore di gara ma sa che forse quell’espulsione avrebbe
dato una sterzata alla gara.
Ma la sterzata finale, nel brutto, la dà Chivu. Le scuse: un
gesto bello quanto brutto
era stato quello in campo.
Minimo tre turni Succede tutto
a cavallo fra il 12’ e il 13’, a gio-
50’
7
SECONDO TEMPO
Tris finale L’Inter dilaga sul Bari
rassegnato: arriva anche il terzo gol
grazie a Sneijder che da pochi passi,
dopo l’assist di Kharja, non ha
difficoltà a superare Gillet ANSA
LE VITTORIE DI LEO
Tra campionato e Coppa Italia l’Inter
allenata da Leonardo ha vinto 7
volte su 8 (una ai rigori con il Napoli
in Coppa Italia). Unica sconfitta a
Udine per 3-1.
così: non si fa, e minimo saranno 3 turni di squalifica, visto il
precedente Eto’o-versus-Cesar. Dopo Chievo-Inter finì così. La prova televisiva scatta a
palla lontana, a terna... bendata con condotta violenta: e Chivu, questa volta, dovrebbe proprio finire sotto lo «zoom». Ha
fatto quel che non doveva fare
ben sapendo, oltretutto, che
un colpo alla testa o al volto
può creare danni. «Sì - fa Leonardo - l’ha colpito e non va bene. Se lo multeremo? Vedremo, però le cose sbagliate sono sbagliate». E le scuse attenuano tanto.
3
Cristian
Chivu, 30
anni ANSA
GOL DI PAZZINI CON L’INTER
L’attaccante ha segnato un gol ogni
45’. Entrato a inizio ripresa con il
Palermo, ieri ha iniziato da titolare.
Per lui 3 gol in 135’, uno ogni 45’,
con la Samp ne aveva segnati 6.
4
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
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SERIE A IL POSTICIPO DELLA 23a GIORNATA
Infinito
Kharja:
«Segno e
mi diverto»
Pazzini guarda avanti: «Era
troppo importante vincere visti
i risultati delle altre squadre»
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARI d L’irrefrenabile Pazzo.
«Dobbiamo andare avanti così, con questa fame - dice Giampaolo Pazzini, 3 gol in due gare -: oggi era troppo importante vincere, soprattutto visti i risultati altrui. Qui c’è una voglia matta di vincere». Il numero 7 che sancisce il meno 7 dal
Milan: roba bella.
Kharja ovunque Pazzini infila il
2-0, ma l’altra storia di qualità
è di Kharja che sblocca una gara gommosa e mette pure l’assist per il rientro di Sneijder
con allegato il 3-0. Perché
Houssine, il seguace di Pat Vieira, quello che raccattava i palloni (e i pantaloncini) quando
Leo giocava, scambia con
Eto’o e mette dentro il suo pri-
mo gol interista che significa 6
punti in due presenze. Houssine, numero 14, è entrato nell’Inter come se ci fosse da tempo: tempi giusti, forza e dolcezza nei piedi, visione verticale e
poi è chiaro, ci sta che arrivino
anche errori, ma sai che su di
lui puoi contare perché in campo ci sta con la fame di chi ha
fatto la gavetta in qua e in là.
«Posso giocare ovunque - spiega l’ex Genoa -. Nel secondo
tempo abbiamo giocato più in
verticale. Leo mi ha chiesto di
pressare Almiron e di sfruttare
gli spazi che lasciava. Abbiamo
punte che possono fare sempre gol. Oggi è toccato a me
sbloccare la gara. Segno e mi
diverto». Ora Kharja è dentro
alla Rincorsa nerazzurra, molto dentro: ha sbagliato pochi
colpi, e magari domenica ritroverà la sua ex squadra, la Roma, appena sorpassata.
Bello stare qui In tutto questo,
lui e il Pazzo e Sneijder sono le
voci nuove del coro-Inter. «Se
mi viene tutto più facile all’Inter — dice Pazzini a Sky —?
No, diciamo che ho fatto 3 gol
in due gare e per sono contento. Abbiamo faticato nel primo
tempo perché il Bari aveva ritmi molto alti, pressavamo male. Dopo, noi ci siamo messi
meglio e siamo riusciti a vince-
Houssine Kharja, 28 anni EPA
PAGELLE BARI GAZZI NON SI ARRENDE MAI
INTER SNEIJDER CHE RIENTRO
5,5
6,5
Quinto ko di
fila, 6 punti
nelle ultime 17:
la generosità
non basta
a6
h7
Ventura
Almiron
Forse i nuovi acquisti potranno
aggiungere qualcosa, ma il
dubbio è che sia tardi: prova a
imprigionare l’Inter, ma pare più
l’Inter a inciampare per un’ora.
Gioca senza pressione e
imboccando autostrade varie
prova ad asfaltare Motta e chi capita.
Il più vicino al gol su punizione, poi la
stanchezza lo rende falloso.
L’ALLENATORE
IL MIGLIORE
Vittoria che
pesa, e senza
gol subìti: la
rimonta va
S 5,5
L’ALLENATORE
re. E’ bello giocare in un gruppo così».
Wes e le dita negli occhi In tutto
questo, l’altra resurrezione: si
chiama Sneijder, torna dopo
quel minuto con stiramento
grave contro il Seongnam del
15 dicembre, riattiva una fase
offensiva tappata dal tridente
pesante e va anche in gol. Ora
Leo ha una variante in più: lui
che, come furono Mutu e Cassano, è manna per Pazzini. E a
proposito del Pazzo, ecco Marco Branca, dt nerazzurro: «La
scelta di Pazzini? Quest’estate
non c’era quello che volevamo
e non ci andavano bene le alternative. Piuttosto che comprare
per comprare non abbiamo
comprato. Quando si è presentata l’occasione l’abbiamo fatto volentieri e chiedendo un
piccolo sacrificio al presidente. Pazzini si è inserito benissimo, ha trovato subito feeling.
Meglio di così...».
di ANDREA ELEFANTE
h7
IL MIGLIORE
Leonardo
Eto’o
Gli tocca ancora correggere la
squadra: un’ora di un tridente di
centravanti, sotto ritmo e senza
vere palle gol, è un regalo
rischioso. Poi, è tutto più logico.
Cerca la posizione incrociando
zona di competenza con Milito e
Pazzini, poi la trova e attira falli e
difensori come calamite: Rossi gli
toglie un gol, ma gode Kharja.
5,5
6
5
6
5,5
6
6,5
6,5
6
6
4
7
Gillet
A.Masiello
Glik
Rossi
Parisi
Donati
Julio Cesar
Maicon
Ranocchia
Materazzi
Chivu
J.Zanetti
La rabbia è che
fino al 2-0 si
sporca appena
i guanti, o poco
più: poi su
Pazzini non ha
propriamente
la coscienza a
posto.
Evita che Eto’o
gli giochi
troppo in
faccia: appena
può attacca, è
sempre tosto,
ma alla fine
Samu frega
pure lui.
Non un mostro
di sicurezza,
anzi. L’unica
intuizione
davvero giusta
è quando tira
su la sbarra su
Milito, cercato
da Maicon.
Un occhio a
Pazzini in
agguato, una
mano a Glik e a
Parisi quando
Maicon diventa
minaccia.
Spezza in gola
l’urlo-gol a Eto’o
Metterla sulla
corsa con
Maicon
sarebbe un
mezzo suicidio:
gli prende le
misure per
quanto può,
non sempre.
Per un tempo
vince ai punti
con Kharja,
sbuca sempre a
riciclare palloni
e ad aiutare
Masiello. Poi
cala, e neanche
poco.
Un volo dei suoi
su punizione di
Almiron, i pugni
su Gazzi, uscite
spazza dubbi:
valgono quanto
un gol segnato
più tardi.
Il più continuo.
Parisi sta nella
cuccia, lui può
dedicarsi
a irruzioni varie,
e indigeste:
peccato che
una volta non
veda Eto’o.
Il Bari si insinua
più dalla sua
parte, ma si
arrangia
sempre: un
paio di
incertezze, ma
anche di uscite
con classe.
Governa
d’esperienza,
aggiusta un paio
di situazioni
spinose.
Imposta, ma
non tutto può
partire dai suoi
lanci.
E sì che gioca
anche benino,
prima e pure
dopo il raptus
incomprensibile e
imperdonabile.
Bravo dopo
a scusarsi
Avere una
squadra un po’
spaccata in due
e fare sì che
non si senta: un
muro su Okaka
lanciato è il suo
marchio di
fabbrica.
6,5
5,5
5,5
5,5
5,5
s.v.
6
7
6,5
5
Bentivoglio
Rudolf
Okaka
Huseklepp
Rivas
T.Motta
Kharja
Pazzini
Milito
6
s.v.
Gazzi
Chilometri su
chilometri, non
si accende la
spia della
benzina: è lui
che accende
quella
dell’orgoglio.
Vertice del
rombo, più di
sacrificio che di
qualità: accende
poche luci, alla
fine deve
abbassarsi su
Sneijder.
Sgusciando
sgusciando,
prova a
intrufolarsi in
area ma trova
sempre chi gli
chiude la
strada.
Sportella qua e
là, ma è più
velenoso
(pericoloso è
troppo), se va a
cercarsi palla
lontano
dall’area.
Un altro che la
struscia poco e
poco (ancora)
fa vedere: il
fisico c’è, forse
anche i piedi,
ma è da
riesaminare.
Spiccioli di
minuti alla fine,
quando la
partita non ha
più niente da
dire.
Ancora play
basso. Cuce
con i suoi
tempi, che non
sono di samba,
ma lucidi fino
alla fine: vedi
palla per il 2-0.
Fluttuante.
Parte benino,
pare ingolfarsi,
ma rinasce più
vicino alla
porta, dove fa
più male: gol e
assist, basta?
Porta lontana
per un po’, ma
va a cercarsi i
palloni che non
arrivano e si
sbatte.
Premio? Gol
ufficiale n.99.
È come se gli
mancasse
l’attimo, anche
quando lo
cercano: non
(si) trova né
profondità, né
sponda giusta.
Sneijder
Cambiasso
Il 15 dicembre
s’infortunò
subito, 50
giorni dopo
segna quasi
subito: miglior
rodaggio era
impossibile.
Dentro per la
resistenza
finale, e anche
per «scaldarsi»
in vista della
Roma.
TERNA ARBITRALE: ROMEO 6,5 Vede bene su Bentivoglio che cade in area e sul mani involontario di Maicon; il cazzotto di Chivu non poteva vederlo. Almiron era da ammonire. Giachero 6; Comito 6,5
6
R
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A IL POSTICIPO DELLA 23a GIORNATA
x l’analisi
I CAMBI
Sneijder e
Cambiasso
a centrocampo
HANNO
DETTO
di LUIGI GARLANDO
1
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L’UNICA SQUADRA
A GUADAGNARCI
V
16’
SECONDO TEMPO
Primo cambio di Leonardo: fuori Milito
dentro Sneijder, il brasiliano rinuncia al tridente
per schierare un rifinitore come ai vecchi tempi ANSA
43’
Paradossale Leo
«Tre punte, zero gol
Con una invece...»
GIUSEPPE CALVI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARI dTroppi tre attaccanti,
per fare gol? Leonardo non si
nasconde e accende la spia della sofferenza evidenziata dall’Inter finché sono stati in campo, contemporaneamente,
Pazzini, Milito ed Eto’o. «Sì, è
stato un paradosso: con 3 attaccanti non abbiamo fatto
gol, con due abbiamo segnato
e, poi, addirittura con uno ne
abbiamo realizzati altri due —
dice l’allenatore —. Ma non
boccerei il tridente, nella ripresa eravamo più presenti in
area. E’ giusto, però, attribuire
i meriti al Bari, che ci ha concesso poco e ci stringeva le linee. Lì davanti non trovavamo
spazi e non siamo riusciti a fare arrivare tanti palloni. Quando giochiamo troppo bassi, gli
attaccanti si ritrovano in 3 contro 4 o 5 avversari. Eppure, se
nel primo tempo avessimo
sbloccato il risultato, sarebbe
stata un’altra partita».
Eto’o decentrato Accetta di entrare nei dettagli tattici della
sfida, per spiegare la posizione decentrata di Eto’o. «E’ una
«Chivu da terzino
fa ottime cose
Eto’o si trova bene
partendo da sinistra,
e con Wesley ha
trovato equilibrio»
questione di trovarsi bene, di
agire partendo dalla sinistra
— fa notare Leo —. Anche
quando siamo rimasti con due
attaccanti, Eto’o ha trovato
equilibrio con Sneijder in campo. Nel secondo tempo riusciva a conquistare spazi e a puntare l’uomo sulla sinistra; ma,
in effetti, è stato più pericoloso quando ha occupato la posizione centrale. La fatica più
grande, comunque, era rubare palla in avanti, perché il Bari imposta con i terzini e con i
centrali. All’inizio della ripresa, la squadra era più presente
nella metà campo avversaria».
Staffetta studiata Il ritorno di
Sneijder apre nuovi orizzonti:
Leonardo ha cominciato a gestire l’olandese, creando una
staffetta con Milito, non a ca-
Kharja
In questo ruolo
gioco anche in
Nazionale, mi
piace aiutare la
squadra. Se poi
segno, è ancora
meglio
V
Julio Cesar
«Bello non
subire gol dopo
tanto tempo.
Abbiamo preso
l’ascensore.
Speriamo faccia
in fretta...»
«Ma non boccerei il tridente. Programmata
la sostituzione tra Milito e Sneijder»
DAL NOSTRO INVIATO
che anche l’Inter volesse celebrare
V Sembrava
la Giornata della Generosità: un tempo
SECONDO TEMPO
Meritato riposo per Eto’o: il bomber del Camerun
ha corso per tre, sullo 0-1 Leonardo lo toglie per
Cambiasso. Poi segneranno Pazzini e Sneijder REUTERS
so. «Ho tolto Milito per farlo riposare. L’idea era cercare di utilizzare lui e
Sneijder un tempo ciascuno. E sarebbe andata
così indipendentemente dagli sviluppi della
gara, dal risultato.
D’altra parte, anche
per Sneijder dobbiamo valutare che era al
rientro dopo 50 giorni. Quanto alla spinta
di Chivu, da terzino sta
facendo cose straordinarie. Ogni partita ha la sua
storia, io sono contento. In
un campionato così regolare, sapevo che avremmo
sofferto anche sul campo
dell’ultima in classifica. Il
Bari ha un suo gioco, sa creare problemi a qualsiasi avversario. E, sinceramente, il 3-0
finale è esagerato; il Bari ha
venduto carissima la sua pelle. Per chi non ha visto la partita, sia chiaro che questo risultato è bugiardo. Per l’Inter non
è il momento di fare bilanci.
Siamo in corsa in tutte le competizioni, non posso dimenticare che abbiamo vinto 6 partite su 7 in campionato, però i
conti si fanno alla fine. Mou?
Non è proprio il caso di fare
paragoni, è un amico».
Q
Leonardo, 41
anni, 7 vittorie
su 8 partite con
l’Inter CELESTE
NAZIONALE DOMENICA ATTESO L’OK PER L’INTERISTA CHE HA GIOCATO CON L’UNDER 23 BRASILIANA
Thiago Motta va verso l’Italia
Abete: «Abbiamo
fiducia che dalla
Fifa arrivi un
parere favorevole»
LUIGI GARLANDO
FABIO LICARI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dThiago Motta va verso l’Italia. La risposta della Fifa, pare
positiva, dovrebbe arrivare entro 48 ore, massimo 72: giusto
in tempo per le convocazioni
di Prandelli domenica sera. E
quindi l’interista sarà arruolabile per Germania-Italia, Dortmund, 9 febbraio.
Documenti ok A spiegare la situazione è stato il presidente
federale Giancarlo Abete: «Abbiamo consegnato i documenti alla Fifa. Riteniamo siano
completi e abbiamo grande fiducia che entro domenica possa arrivare una risposta positiva per mettere fine a questa vicenda». Quale vicenda? Quella relativa al Thiago Motta «italiano». Nato in Brasile, con origini e passaporto che consentirebbero il suo impiego con gli
azzurri. Ma non è così semplice come poteva sembrare
quando, già nell’era Lippi, il
suo nome venne preso in considerazione.
Gold Cup 2003 Lippi non era
Thiago Motta,
28 anni,
centrocampista, brasiliano
di origini
venete, all’Inter
dal 2009-10 AFP
mai stato troppo convinto di
Motta e la storia finì lì. Prandelli, invece, sì. Pochi giorni fa l’interista ha telefonato al c.t. per
comunicare «ufficialmente» la
sua voglia di Italia. Dov’è l’ostacolo? È vero che Motta non ha
mai giocato con il Brasile A, soltanto con l’Under 23, il che
non sarebbe un problema. Però, proprio con quest’Under,
nel 2003 Motta ha partecipato
alla Gold Cup, cioè l’Europeo
del Nord America, dunque torneo «A», giocando 2 partite
contro Messico e Honduras (infatti il Brasile aveva rinunciato
a schierare la nazionale maggiore e non ha mai considerato
nelle statistiche quelle partite). Insomma, un caso partico-
lare. Per cui il parere della Fifa
non è scontato come in situazioni più semplici.
Parere Fifa Ma la Figc ha lavorato duro e quel che conta è la
documentazione: ci sono le
carte che dimostrano come il
Brasile nel 2003 inviò l’Olimpica. Non solo: il Brasile non ha
intenzione di «infastidire» la Figc. Così, completata la documentazione, la Federcalcio si è
presentata alla Fifa per chiedere il parere decisivo sulla questione. Pare che siano arrivate
rassicurazioni importanti da
Zurigo e che si attenda soltanto il comunicato ufficiale. Oltretutto — particolare importante — le prove della cittadinanza italiana di Motta sono
antecedenti alla Gold Cup: anche dal punto di vista delle intenzioni la buona fede dell’interista è salva.
regalato al Bari. Poi ci ha ripensato, ne ha
fatti 3 e, unica tra le prime otto, ha vinto.
Così ora è terza, a +2 sulla Roma che
incrocerà domenica, virtualmente (recupero
di Firenze) a -4 dal Milan capolista. Ancora
in gol Pazzini, ancora ottimo protagonista
Kharja: benzina verde spillata al mercato,
direbbe Andrea Agnelli. Non meno
importante il terzo gol del rientrante
Sneijder, che è di per sé un messaggio di
sfida a chi sta in testa. L’olandese arrivò lo
scorso anno alla vigilia di un derby, giocò
subito, benissimo, e contribuì a disintegrare
il Milan. L’Inter ha cambiato passo quando è
entrato Sneijder ed è uscita una punta.
Il calcio affascina perché non sarà mai
matematica: aggiungere attaccanti non
significa attaccare di più. Anzi. Ieri l’Inter ha
segnato due gol dopo aver rinunciato a due
punte su tre. L’avevamo sospettato in
Inter-Palermo: questo tridente di prime punte
è buono per la disperazione, non per
l’ordinaria amministrazione. Bari lo ha
confermato: squadra lunga, spaccata. Non
succede solo all’Inter. L’azzardo di Allegri è
aver trasformato un centrocampo
storicamente creativo in un posto di blocco
di mediani a sostegno della difesa: sette
bloccano la partita, tre provano a sbloccarla.
Tanto poi ci pensa quasi sempre Ibra. Più o
meno fa così il Napoli che vive per il suo
tridente magico. La Juve di Palermo, che ha
terminato con Felipe Melo e Sissoko in regia,
senza il deludente ma costruttivo Aquilani,
ha ribadito la sua stitichezza di gioco.
Quando si parla di Roma, si parla sempre di
Borriello, Totti, Vucinic, Menez: chi sta fuori,
chi entra, chi segna, chi sbuffa. Attaccanti.
Questo è il campionato degli attaccanti: Ibra,
Eto’o, Pazzini, Matri, Borriello, Di Natale...
Un tempo per parlare di scudetto si parlava
di Platini e Falcao, di Zidane e Pirlo. Oggi
quasi solo di attaccanti. Abbiamo ansia di
gol, ci manca la pazienza di costruirli.
Giocatori come Pastore li teniamo in
provincia, come vestiti fuori moda. Se sette
delle prime otto non vincono è anche perché
spesso basta fermare gli attaccanti per
fermare le loro squadre. Fermare il
Barcellona che comincia a creare un metro
oltre il proprio portiere è molto più difficile.
Se in Europa collezioniamo figuracce è
anche perché da tempo abbiamo rinunciato
al piacere del gioco, al divertimento infantile
della costruzione. Mentre il Pallone d’oro ha
premiato Messi, Iniesta e Xavi, pulce di
talento, noi nell’ultima finestra di mercato
siamo andati a caccia di attaccanti di peso e
statura. In questo scenario, il recupero del
piccolo Sneijder, che ha trasformato la
brutta Inter delle punte in una squadra che
crea, può fare paura.
IL GRUPPO DEL TORMENTONE
The White Stripes sciolti:
niente più poporopopopò
Il «Poporopopopò» dei Mondiali 2006 sarà solo un
ricordo anche per chi l’ha inventato. Si sciolgono
The White Stripes, il gruppo rock famoso (anche)
per Seven Nation Army, canzone da cui nacque il
tormentone. Lo ha annunciato il leader Jack White
(in foto AFP, con Meg, sua ex e componente del
gruppo): «Non faremo nuovi album né concerti».
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SERIE A L’INTERVISTA
LA SCHEDA
Yepes
O
w
I NUMERI
MARIO YEPES
DIFENSORE
Con la Colombia
ha conquistato
la Coppa America
A proposito di giovani, Pato
soffre il dualismo con Ibrahimovic?
«Non mi sembra. Io lo vedo sereno, ha qualità ma è giovane, è il
futuro del Milan. Zlatan è il nostro valore aggiunto, ha già dimostrato di poter vincere le partite da solo. Ma per conquistare
trofei abbiamo bisogno di tutti e
due».
Mario Yepes (foto AFP) è
nato a Cali, in Colombia, il
13 gennaio 1976. Primi
passi (da attaccante) nel
Cortuluà, poi Deportivo
Cali, River Plate, Nantes,
Paris S.G., Chievo e quindi
Milan. Capitano della
Colombia, in carriera ha
vinto 6 titoli, fra cui
la Coppa America.
Ibrahimovic con lui s’arrabbia
spesso?
«Zlatan s’arrabbia con tutti, anche in partitella. E’ fatto così,
vuole vincere sempre. E’ la sua
forza».
Il difensore del Milan: «Voglio
esultare sotto la curva. Allegri?
Se lavori bene ti dà la chance»
DAL NOSTRO INVIATO
FABIANA DELLA VALLE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANELLO (Varese) dMagari sta-
volta non troverà chi gli regala
torte fatte in casa o bottiglie di
vino, perché da Veronello a Milanello le abitudini cambiano. Mario Yepes non fa i gol di Ibra né le
magie di Cassano, però è entrato
nel cuore dei tifosi. L’acquisto
meno mediatico del mercato
estivo (arrivato a costo zero dal
Chievo), ha dimostrato a chi
l’aveva bocciato troppo in fretta
che a 35 anni si può ancora diventare una valida alternativa a
Nesta. Mario è un sudamericano
atipico: ha il look da Jack Sparrow («A Verona mi chiamavano
il Pirata»), ama la musica latinoamericana («Ma non ballo bene
come Robinho...»), però ha un
carattere riservato e ama le serate in famiglia con la moglie Carolina e i figli Luciano e Miranda. A
Milanello è arrivato da poco, ma
in campo si comporta da leader
e i tifosi lo apprezzano.
Yepes, lei in sei mesi è passa-
x
E’ stato difficile inserirsi in
uno spogliatoio così importante?
«No, ho legato con tutti. Io cerco
di imparare dai senatori e di aiutare i più giovani».
35 ANNI
«Adesso
mi manca
di fare gol»
Coppa America. Adesso c’è una
sana rivalità per lo scudetto».
Cassano è diventato un angioletto?
Perché una riserva è diventato il beniamino della curva?
I TIFOSI
«Un feeling immediato
che mi ha aiutato molto»
(sorride, ndr) «Anch’io sono rimasto sorpreso. Ricordo la mia prima partita
a San Siro, con il Palermo:
ci fu un’accoglienza speciale. E’ stato un feeling immediato, che mi ha aiutato a integrarmi. Io non mi risparmio mai e i tifosi lo apprezzano».
Io il nuovo beniamino?
Sono rimasto sorpreso: un
feeling immediato, che mi
ha aiutato a integrarmi.
Io non mi risparmio mai e
i tifosi lo apprezzano
to da quinta scelta in difesa a
sostituto di Nesta. Come è riuscito a convincere Allegri?
C’è stato un momento in cui
ha pensato: il Milan è stata
la scelta sbagliata?
«Col tempo ha imparato a conoscermi. Ho dovuto affrontare
una situazione inedita, ero abituato a essere titolare, però ho
capito che avevo una sola strada
per farmi apprezzare: allenarmi
bene».
«C’è stato un momento di tristezza perché sembrava non ci fosse
spazio per me. Galliani l’ha capito e ha cercato di tirarmi su, facendomi sentire importante.
Non ho mollato anche grazie a
lui».
Tutti parlano bene di Allegri.
Che cos’ha di speciale?
E’ vero che suo figlio aveva
scelto il Milan prima di lei?
«Ha conquistato il gruppo con la
sua mentalità. Ha il pregio di
non avere preconcetti: con lui
sai che se lavori bene avrai la tua
chance, come è accaduto a me.
E’ uno stimolo per tutti».
«Sì. Luciano è tifoso milanista
da quando siamo arrivati in Italia. Nonostante Cordoba abbia
tentato di farlo diventare interista... Io e Ivan siamo molto amici, insieme abbiamo vinto una
10
partite
di Yepes in
questa stagione:
con il colombiano
in campo il Milan
ha un bilancio
di 7 vittorie,
2 pareggi e 1 k.o.
5
risultati
utili consecutivi
per il Milan da
quando Yepes
ha sostituito
Nesta: 4 vittorie
(2 in Coppa
Italia) e 1 pari
«E’ un bravo ragazzo che sta lavorando sodo perché vuole tornare
al top. Si è inserito bene perché è
stato accolto senza prevenzione».
x
LE PANCHINE
«Ho avuto un momento no
Devo ringraziare Galliani»
C’è stato un momento di
tristezza perché sembrava
non ci fosse spazio per
me. Galliani mi ha fatto
sentire importante. Non ho
mollato anche grazie a lui
Materazzi ha detto che il Milan
si è rinforzato perché ha paura dell’Inter. Che aria si respira nello spogliatoio rossonero?
«Non c’è paura, solo rispetto per
le dirette concorrenti. Ci siamo
rinforzati perché abbiamo avuto
tanti infortuni».
In Colombia ha cominciato facendo l’attaccante, in Italia ha
fatto un solo gol in due anni e
mezzo. Le manca segnare?
«Un po’ sì. In Francia avevo una
media più alta, ora però conta di
più dare sicurezza ai compagni.
Però mi piacerebbe esultare sotto la curva...».
L’EX DOMENICA IL GEORGIANO INCROCIA PER LA SECONDA VOLTA I ROSSONERI DA AVVERSARIO
Kaladze: «Al Milan gli allenatori decidono poco»
«Non so di chi siano
state le colpe per
come mi è andata.
Ma non ho rimpianti»
ALESSIO DA RONCH
a migliorare il presente. Diciamo che dopo un’operazione alla cartilagine del ginocchio ho
avuto bisogno di tempo. Sono
pesante, non vado in forma facilmente. Qui a Genova ho trovato le persone giuste per ritrovare la forma. Io non ho rimpianti».
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
GENOVA dKakhaber Kaladze sa-
rà felice se riuscirà a battere il
Milan, ma solo perché così realizzerà un’impresa straordinaria con il suo Genoa, non per
spirito di rivalsa, anche se qualcuno sul suo conto deve essersi
sbagliato: «Mi davano per bollito, per rotto, ma non era così.
Su di me sono state dette molte
falsità».
Lei il 26 febbraio scorso disse:
«Quello che sta succedendo intorno a me è una cosa molto
sporca». Cosa intendeva?
«Rivangare il passato non aiuta
Magari l’ha fatta fuori qualche
compagno potente?
«Io al Milan ho solo amici, in
ogni caso nessun giocatore ha
questo potere».
Vuol mandare un messaggio a
Leonardo o Allegri?
«Non c’entrano nulla. Gli allenatori al Milan decidono poco.
Quello che dovevo dire l’ho detto a Leonardo davanti a tutta la
squadra».
Ma allora di chi era la colpa?
«Non l’ho mai capito. Io resterò
per sempre grato al Milan per
quello che mi ha dato».
w
Preziosi invece ha creduto in
lei fin da subito. Disse: «Prendo Kaladze e la mia difesa diventa una muraglia».
IL NUMERO
«Mi ha colpito il suo entusiasmo. Chi pensava che io venissi
a Genova solo per un nuovo
contratto non mi conosce: io
nel calcio come nella vita do
sempre il cento per cento. Vi dirò di più: potevo scegliere tra
Juventus e Genoa. Ho voluto
questa maglia perché avevo bisogno di un’avventura così».
10
stagioni
di Kaladze con
la maglia del
Milan (arrivò a
gennaio 2001).
In rossonero ha
vinto 8 trofei e
segnato 13 gol
E la difesa con lei è diventata
davvero una muraglia. Basterà
per fermare il Milan?
«Qui c’è Dainelli, grande giocatore e grande uomo. C’è Criscito, il terzino della Nazionale.
Ci sono Mesto, Moretti e Chico,
forti ed esperti. Io sono solo
uno dei quattro. Ma la difesa è
forte perché viene aiutata dalla
squadra. Di là ci sono Robinho,
Ibrahimovic, Pato. Ibra è il più
forte, ma non sarà la prima vol-
ta che me lo troverò di fronte.
Voglio solo ricordare che nessuno è imbattibile e che io, con il
Milan, in casa del Genoa ci ho
perso. Nulla è impossibile con
un pubblico così».
Però c’è Eduardo in difficoltà.
«Mi fa piacere parlarne, perché
l’ho visto piangere. Lui vive un
momento difficile, ma deve
ascoltare uno che ne ha passate di peggio: è forte, ha solo bisogno di superare questa fase e
ce la farà se capirà che gli errori
fanno parte del calcio e quelli
di difensori e portieri fanno più
clamore».
Quale potrebbe essere l’arma
segreta del Genoa?
Kakha Kaladze, 32 anni, primo anno al Genoa TANOPRESS
«Abbiamo giocatori che possono darci di più: Zuculini, Veloso, quest’ultimo di grande qualità. Loro possono farci fare il
salto di qualità, come Destro,
uno che ha un futuro garantito».
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A
UN TRIO IMPORTANTE
Due grandi leader
e un professore
per ripartire di slancio
GATTUSO
VAN BOMMEL
SEEDORF
La grinta
Riecco il lottatore. Rino si era
infortunato durante il
riscaldamento prima di
Milan-Cesena. In questa
stagione era partito in
panchina, ma si è conquistato
in fretta la fiducia di Allegri
L’esperienza
Giocatore duro, ma bravissimo
a interpretare il suo ruolo e a
governare il centrocampo.
Subito in campo in Coppa Italia
a 24 ore dalla firma del
contratto, subito squalificato in
campionato. Rientra a Marassi
La classe
Seedorf è il candidato ideale
come alter ego di Robinho,
finché Boateng resta fuori.
All’occorrenza può trovare
posto fra i tre di
centrocampo, anche se
Allegri (e non solo) lo
preferisce più avanti
P
ALESSANDRA BOCCI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MILANO dTre rientri e una notizia brutta, anche se non imprevedibile: Massimo Ambrosini
potrebbe stare fuori addirittura due mesi. «Il calciatore Massimo Ambrosini ha riportato la
lesione di secondo grado alla
giunzione miotendinea del retto femorale della coscia destra. La prognosi è di 6-8 settimane», ha comunicato il medico del Milan, Gianluca Melegati.
Ritorni Allegri dovrà rassegnarsi: tante partite importanti, fra
le quali Milan-Napoli, Juve-Milan e le due sfide di Champions League col Tottenham,
saranno da giocare senza il capitano, che potrebbe rientrare
per il derby del 3 aprile: una
brutta botta per il centrocampo. In compenso, Andrea Pirlo
ieri si è allenato regolarmente,
e per domenica, contro il Genoa, il tecnico potrà contare
Gattuso e Van Bommel
Ecco il Milan dei guerrieri
Allegri perde Ambrosini per due mesi, ma contro il Genoa ritrova
peso a centrocampo. Seedorf in ballottaggio con Robinho
su tre ritorni importanti: Van
Bommel che ha scontato la
squalifica, Gattuso e Seedorf.
Assetto Van Bommel prenderà probabilmente posto in
mezzo al campo: ieri durante
l’allenamento ha dimostrato
quanto sia abile a parlare con i
compagni e a gestire i movimenti del centrocampo, nonostante qualche problema di lingua. Problemi però che il capitano dell’Olanda sta cercando
di risolvere in fretta: prende lezione, ha già chiesto qualche
libro di italiano da leggere e
tenta già qualche breve conversazione con gli altri abitanti di Milanello. Gattuso, con il
quale non avrà certo difficoltà
di comunicazione, prenderà il
posto sulla fascia destra, mentre per il posto sulla sinistra c’è
per il momento una corsa a
tre, con Merkel favorito. Flamini è tornato in campo contro la
Lazio, ma in questa stagione
ha avuto molti guai (dalla ripresa del campionato ha giocato due partite) e fisicamente
non è al meglio.
Fantasia Alla sfida per il posto
di mezzala sinistra partecipa
in teoria anche Clarence Seedorf, che però Allegri preferisce utilizzare dietro le punte.
Dov’è saldo Robinho, che potrebbe avere un turno di riposo dopo i tanti chilometri percorsi ad alta velocità in questi
I medici confermano:
per il capitano
infortunio più grave
del previsto. Salterà
anche il ritorno di
Champions a Londra
mesi (più facile però che il turno di stop arrivi semmai a Parma, dopo il mercoledì delle nazionali). E’ proprio Robinho
l’uomo che fa girare il Milan,
quindi non sarà facile per Seedorf riconquistare spazio.
Rotazione Clarence era uscito
di scena in un momento delicato, dopo essere stato contestato da parte dei tifosi a San Siro, ma non è il tipo che patisce
queste pressioni. Potrebbe patire semmai il nuovo assetto
del Milan, visto che in un centrocampo di corridori per lui è
difficile trovare una dimensione, e Robinho è saldissimo nel
ruolo di trequartista. Ma Allegri sta cercando di tenere tutti
vivi anche nella seconda parte
della stagione. Ieri la Panini
gli ha consegnato la maxifigurina del Milan campione d’inverno. Per restare appiccicati
al titolo nonostante gli infortuni, bisogna che Allegri tenga
appiccicati i giocatori all’idea
comune. Dal primo all’ultimo.
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
Il Napoli
riparte
con Ruiz
e Mascara
Mazzarri costretto a cambiare
una squadra stanca. In difesa
Santacroce e Cannavaro
MIMMO MALFITANO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI dC’è la necessità, adesso, di programmare il turnover. Al di là del risultato, la
sconfitta di Verona ha evidenziato, per la prima volta, un Napoli stanco e poco reattivo.
D’accordo, ci sono stati soprattutto i meriti del Chievo a redimere sul nascere le voglie dei
napoletani di accorciare lo
svantaggio dal Milan. Ma, una
squadra così dimessa non s’era
mia vista quest’anno. Le ultime
fatiche, tra campionato e Coppa Italia, hanno preteso un dispendio di energie alto. Disagi
che Walter Mazzarri è riuscito
a gestire fino a domenica, strapazzando la Sampdoria, prima
di cedere al Bentegodi. «Forse,
avrei fatto meglio se avessi fatto riposare qualcuno» ha detto
l’allenatore all’indomani della
sconfitta. Un’ammissione che
apre all’ipotesi di un piccola rivoluzione per la gara di domenica, al San Paolo, contro il Cesena.
Esordi Ce ne potrebbero essere
due: Victor Ruiz e Giuseppe
Mascara, che ieri pomeriggio è
stato presentato ufficialmente.
Il primo, addirittura potrebbe
trovare posto dall’inizio, magari in luogo di Aronica, mentre
per l’attaccante potrebbe esser-
LA PUNTA CATANESE
«È l’occasione
più grande
Non la fallirò»
Edinson Cavani a testa bassa nell’amara serata di Verona, col Napoli battuto 2-0 dal Chievo RICHIARDI
E Hamsik promette:
«Partite come quella
di Verona non si
ripeteranno. Ci sarà
subito il riscatto
contro il Cesena»
ci l’opportunità di subentrare a
partita in corso. Il rendimento
di Campagnaro, Cannavaro e
Aronica ha avuto un brusco calo proprio mercoledì sera,
quando i tre hanno penato dinanzi a Pellissier e Moscardelli. Prestazioni che avrebbero
convinto l’allenatore a ricorrere a Santacroce e Victor Ruiz
con l’unica conferma di Cannavaro. A centrocampo, invece,
avrà poco da scegliere, Mazzarri: la squalifica di Pazienza gli
imporrà l’impiego di Yebda, indisponibile contro il Chievo.
Rammarico Il giorno dopo non
è stato facile ritrovare il sorriso. A Castelvolturno c’è la con-
sapevolezza di aver sprecato
un’opportunità importante, visti i risultati delle antagoniste,
di rinforzare il secondo posto e
di accorciare sulla capolista.
«Sono molto rammaricato per
la disfatta di Verona. Se vogliamo restare nelle posizioni di
vertice, prestazioni come quelle di mercoledì sera non dovranno più verificarsi. In tutti,
però, c’è la voglia di un riscatto
immediato: contro il Cesena vogliamo dare ai nostri tifosi una
bella giornata di calcio e, soprattutto, i 3 punti» ha detto
Marek Hamsik che a Verona
non ha vissuto sicuramente
una serata esaltante. Lui, più
degli altri.
NAPOLI (g.m.) Entusiasta come
un ragazzino, nonostante i
suoi 31 anni. Giuseppe
Mascara si è presentato così
in conferenza stampa, in
attesa di fare il suo esordio in
maglia azzurra contro il
Cesena. «È l’occasione più
importante della mia carriera.
So a cosa vado incontro e
quale sarà il mio ruolo in
questo gruppo — dice la punta
catanese —. Davanti a me ho
tre fuoriclasse, ma nel modulo
di Mazzarri posso giocare in
tutti i ruoli dell’attacco. Di
certo, mi allenerò sempre al
100% per mettere l’allenatore
in difficoltà nelle sue scelte».
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE A
La Fiorentina riacquista Mutu
stoppato: la società aveva chiesto che l’attaccante restasse
fuori rosa (e senza stipendio)
fino a giugno. Ora la procedura
è stata ritirata.
Ufficiale: il romeno perdonato e reintegrato in rosa. In campo già a Parma?
Tappe E’ il 5 gennaio, vigilia della trasferta a Bologna, Mutu abbandona l’allenamento senza
autorizzazione. Dietro c’è la
mancata cessione al Cesena. La
Fiorentina decide di metterlo
fuori rosa. Si scatena anche
una guerra parallela: tra Becali
e la società viola (che tratta il
rinnovo con Santana, corteggiato dal Malaga). Poi la svolta: Mutu lascia il vecchio manager e fa arrivare le scuse a dirigenza, squadra e tifosi. Chiede
anche un colloquio privato con
Andrea Della Valle, dove ribadisce il proprio pentimento. Qualche giorno di riflessione, poi la
scelta di dargli l’ultima chance:
l’udienza è tolta.
ALESSANDRA GOZZINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
FIRENZE dIl caso è chiuso, ecco
che cosa c’è scritto nella «sentenza»: «La Fiorentina comunica che Adrian Mutu sarà reintegrato in rosa e risulterà, pertanto, a disposizione del tecnico Sinisa Mihajlovic». Il «giudice»
Andrea Della Valle (dopo la vittoria contro il Genoa) aveva anticipato le proprie mosse:
«Adrian torna in gruppo, la
scelta è mia e me ne assumo tutte le responsabilità». Si conoscono anche le motivazioni:
LAZIO
Ecco Zarate
Col Chievo
farà coppia
con Kozak
STEFANO CIERI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMAdUno deve mettere la
testa a posto, l’altro i gomiti.
Entrambi hanno lo stesso
obiettivo: condurre la Lazio
al successo contro il Chievo.
Saranno infatti Mauro Zarate e Libor Kozak a guidare
l’attacco biancoceleste domenica all’Olimpico.
Riecco Zarate L’argentino farà il suo ritorno in campo dopo la squalifica (di tre giornate, poi ridotta a due) per il
turbolento finale di partita
di Bologna. Pare che lo stop
forzato abbia fatto bene a
Maurito che ne ha approfittato per ricaricare le pile sia a
livello fisico che mentale. Ha
intenzione di riprendersi la
Lazio e di convincere finalmente Reja e soprattutto di
migliorare il bottino di reti,
fermo a quota quattro da dicembre. Quattro sono pure
le reti segnate da Kozak, ma
in molte partite di meno.
L’umore del ceco non è però
dei migliori dopo che essere
finito nell’occhio del ciclone
per la prestazione di San Siro. Entrambi hanno dunque
motivazioni a sufficienza
per vivere domenica un pomeriggio tranquillo e produttivo.
Allarme Mauri Chi contro il
Chievo rischia di non esserci
è invece Stefano Mauri. Il
centrocampista brianzolo si
è fermato ieri per un affaticamento alla coscia destra.
Non dovrebbe trattarsi di
nulla di grave, ma solo oggi
si saprà qualcosa di più concreto. Se non ce la dovesse
fare sarà confermato titolare
Gonzalez. Avvicendamento
sicuro invece in cabina di regia: il rientrante Matuzalem
prenderà il posto di Ledesma.
Atleti, dirigenti e amici dell'Ausonia 1931 partecipano al dolore di Maurizio per la scomparsa
dello storico Presidente
Francesco Barzé
- Milano, 3 febbraio 2011.
Partecipano al lutto:
– Antonio Ferrari.
– Attilio Bellet.
– Maurizio Prevedello.
– Aldo Frignani.
– Raffaele Rispoli.
– Enzo Rustioni.
l’attaccante ha chiesto scusa e
dato prova del proprio cambiamento, la Fiorentina ha bisogno della classe del suo campione ribelle.
Allenamenti Oggi pomeriggio
Mutu tornerà ad allenarsi con
la squadra. Non solo: è molto
probabile che domani venga inserito nella lista dei convocati
di Mihajlovic e che domenica
(a Parma) possa andare in panchina. C’è un doppio ostacolo:
da qualche giorno il romeno
sta curando una fastidiosa infiammazione al ginocchio, dun-
que non è al top. L’altro problema è il ritmo-partita: Mutu non
gioca da un paio di mesi, si allena solo da poco più di venti
giorni, nei quali ha fatto più lavoro atletico che con il pallone.
A Parma dovrebbe ripartire dalla panchina (niente da fare, invece, per Vargas: lesione dell’articolazione tibio-tarsica,
prognosi di 2-3 settimane), per
rivederlo titolare si dovrà aspettare la partita in casa del Palermo, sette giorni più tardi. E le
richieste avanzate dalla Fiorentina al Collegio Arbitrale della
Lega? Nessuna udienza, tutto
Adrian Mutu, 32 anni, attaccante romeno della Fiorentina IMAGE SPORT
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
«Arbitri contro la Juve: perché?»
Marotta «Le nostre rivendicazioni su Calciopoli pesano. E ci sono pregiudizi contro Krasic»
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me mai ci sia una difformità di
giudizio così netta in situazioni simili.
TORINO d Il problema non è
Morganti, altrimenti sarebbe
già risolto: l’arbitro di Ascoli
non incrocerà più la Juve in
questa stagione e probabilmente in carriera, visto che se non
gli sarà concessa un’altra deroga andrà in pensione. Il problema, secondo i dirigenti bianconeri, è ben più ampio e riguarda l’approccio che tutti i direttori di gara hanno nei confronti della Juve. Nel suo accorato
sfogo di mercoledì notte Beppe Marotta ha sottolineato che
la preoccupazione non nasce
solo dagli errori determinanti
di Morganti a Napoli e Palermo. La Juve, ad esempio, non
capisce perché Braschi abbia
designato Morganti appena
tre settimane dopo la pessima
direzione del San Paolo; o perché nelle ultime partite ci sia
stata una serie di gravi errori
tutti a sfavore della Juve; o co-
Effetto Calciopoli Dietro alla
protesta della Juve c’è una paura sottile: «Non vorrei — ha
detto Marotta — che le nostre
rivendicazioni a proposito di
Calciopoli possano far nascere
un’attenzione particolare nei
confronti della Juve». Proprio
sabato scorso il presidente Andrea Agnelli aveva ricordato
che adesso la società attende
in tempi brevi la risposta all’esposto presentato parecchi
mesi fa sul famoso scudetto
del 2006. E le frecciate con
Massimo Moratti, oltre a scaldare l’atmosfera in vista di Juve-Inter di domenica 13, evidenziano come Calciopoli sia
una vicenda tutt’altro che sepolta. «Abbiamo pagato — continua Marotta — e adesso meritiamo attenzione e rispetto: ci
sono state troppe clamorose
sviste arbitrali nei confronti
della Juve e anche i giocatori
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
di valutare allo stesso modo
episodi simili: «In Sampdoria-Cagliari — spiega Marotta
— Agazzi non è stato espulso
in una situazione analoga a
quella in cui si era trovato Giandonato a Verona: e il nostro
giocatore era stato sanzionato
con il cartellino rosso che ci costrinse a giocare in dieci tutto
il secondo tempo contro il Chievo».
«I nostri vengono
espulsi, gli altri
graziati. Il peso
politico non significa
telefonare al
designatore»
sono molto arrabbiati».
Pregiudizi Marotta, poi, lancia
un altro sospetto che potrebbe
anche costargli un deferimento: «E’ come se ci fosse stato un
passaparola tra gli arbitri per
non fischiare più falli a favore
di Krasic: in ogni partita ci sarebbero punizioni per noi che
non vengono sanzionate a causa del ricordo dell’episodio di
Bologna. Non vorrei che ci fossero dei pregiudizi». In pratica, l’amministratore delegato
della Juve vuole ricordare che
l’arbitro è un notaio: deve limitarsi ad applicare il regolamento senza farsi condizionare dai
precedenti. E poi deve cercare
Beppe Marotta, 53 anni, infuriato a.d. della Juventus INSIDEFOTO
17a giornata
19a giornata
Coppa Italia
23a giornata
Chievo-Juventus 1-1
I bianconeri avevano contestato
l’espulsione di Giandonato per fallo
da ultimo uomo nel secondo tempo
Napoli-Juventus 3-0
Proteste bianconere con Morganti
per l’annullamento di un gol regolare
a Toni prima del crollo
Juventus-Roma 0-2
Bianconeri fuori dalla Coppa ai
quarti, ma proteste per un fallo da
rigore di Mexes su Del Piero
Palermo-Juventus 2-1
Come a Napoli, c’è ancora Morganti
di mezzo. L’arbitro non vede il mani
di Bovo nell’area palermitana
P
ERRORI ARBITRALI
Ecco tutti i casi
sollevati
dai bianconeri
Peso politico Che la Juve non
sia fortunata con gli arbitri è
un dato di fatto: l’espulsione di
Giandonato (Chievo-Juve: da
0-1 a 1-1), il gol annullato a Toni (Napoli-Juve finì 3-0, ma in
quel momento era 1-0), il rigore non dato a Del Piero in Coppa Italia contro la Roma (all’87’ sullo 0-1) e il rigore e mezzo non assegnato mercoledì a
Palermo sono tutti episodi importanti. E spingono ad allargare un po’ il discorso raggiungendo quella che, probabilmente e ufficiosamente, è la vera preoccupazione dei dirigenti e dei tifosi bianconeri: il «peso politico» della Juve vale
quello di Inter, Milan e Roma?
Questa è la risposta di Marotta: «Dipende da cosa significhi
peso politico. Se peso politico
significa telefonare al designatore per lamentarsi, è una cosa
che non si può fare. Il problema è la mancanza di strumenti
di controllo. Noi non vogliamo
violare le regole, però abbiamo il dovere di valutare la situazione: un tempo si parlava
di sudditanza psicologica,
adesso si rischia di parlare di
arroganza arbitrale». La Juve
ha già tanti problemi: vorrebbe proprio evitare anche la paura che nel dubbio le fischiano
contro.
DOPO LA SCONFITTA I BIANCONERI DOMANI SERA IN CAMPO A CAGLIARI
PALERMO IL PRESIDENTE NON CI STA
Cercasi spalla per Matri
Toni è pronto al rientro
Zamparini picchia duro
«Juventini, che patetici»
DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO BRAMARDO
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VINOVO (Torino) dPolemiche sì,
ma esiste anche il calcio giocato. E visti i tempi che corrono,
c'è un bisogno esagerato di far
punti, di tornare alla vittoria,
che in campionato lontano
dall'Olimpico manca da due
mesi (5 dicembre a Catania).
Di calcio giocato, meglio dei limiti della squadra, dei motivi
dell'ultima sconfitta, ne hanno parlato tecnico e giocatori
ieri mattina all'arrivo allo Juventus Center, prima della
sgambata sul campo.
Autostima In un momento in
cui tutto gira storto, l'infermeria è ancora piena, la condizione di alcuni giocatori è precaria, e la fortuna manca, per assurdo il torto subito a Palermo, il rigore negato, può servire da pungolo, rabbia da sfogare sul campo, già domani sera
nell'anticipo contro il Cagliari.
Per Delneri è il momento di
agire più da psicologo che da
allenatore, anche se la Juve è
composta da giocatori non di
primo pelo, ben sei ex campio-
ni del mondo, sono pur sempre ragazzi e non robot, soggetti ad umori, esaltazione ed
abbattimento. Motivo in più
per sorvolare sulle pecche di
una serata storta al "Barbera"
non solo per Morganti ma per
una squadra tutta che non è
stata impeccabile a cominciare dalla stella più brillante, da
Gigi Buffon.
Gigi non si tocca «Gigi? E' il numero uno, non si tocca, non si
discute" ha tagliato corto Delneri abbandonando la conferenza stampa. Si dovrebbe discutere invece della crisi di
Krasic, involuto rispetto al giocatore imprendibile sulla corsia di destra al suo arrivo a Torino, o di Aquilani che non trova le giocate che lo avevano rilanciato in autunno. A proposito di Krasic una chiave di lettura l'ha regalata il tecnico del
Palermo Delio Rossi, alle prese con lo stesso problema con i
suoi stranieri in arrivo dall'est
Europa: «In questo periodo sono in letargo come dei ghiri, sono abituati ad un altro tipo di
stagione, in questo periodo sono in pausa ma torneranno
brillanti a marzo».
Toni In attacco è arrivato qualche segno di risveglio da Alessandro Matri. Tre conclusioni,
uno ostacolata da Cassani, un'
altra spedita addosso a Sirigu,
prima dei crampi che hanno costretto Delneri al cambio. Già,
i crampi, un campanello d'allarme, il segno di un lavoro
sfiancate che non fa parte del
bagaglio dell'attaccante che a
Cagliari prima del passaggio in
bianconero aveva una media
di un gol ogni due partite (22).
A secco contro il Palermo, se le
statistiche vengono in aiuto ai
bianconeri, sull'isola il neocentravanti è atteso all'appuntamento con il gol, da ex neppure una settimana dopo l'ultima
doppietta nel giorno del congedo. Toccherà a Delneri decidere la spalla per lui: ancora Del
Piero, alla quinta gara consecutiva, e decisamente affaticato,
oppure rischiare dal primo minuto Luca Toni, al rientro in
squadra dopo l'infortunio che
lo aveva bloccato in Coppa Italia il 13 gennaio contro il Catania, distorsione al ginocchio
destro. Ieri mattina Toni si è allenato regolarmente. Non ha
nelle gambe i minuti ma assicura centimetri e peso.
«I torti? Regalerò ai
bianconeri un
lacrimatoio»
area di Thiago Motta): per questo le sembrano eccessive le
lamentele dei bianconeri?
«Rispetto a quanto subìto da
noi, si tratta davvero di niente».
ALESSIO D’URSO
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PALERMO d«Il pianto della Ju-
ve è patetico, molto presto regalerò ai bianconeri un lacrimatoio dove poter riversare
tutti i pianti per le ingiustizie
subite dagli arbitri: d’altronde
la storia ci insegna che da vent’
anni subiscono regolarmente
torti e prevaricazioni...».
Presidente Zamparini, si riferisce per caso al tocco di mani
in area di Bovo?
Luca Toni, 33, al rientro LAPRESSE
2
partite di Toni con la Juve
L’attaccante campione del mondo è
stato acquistato dalla Juve il 7
gennaio. Ha giocato da titolare la
partita di campionato contro il
Napoli, si è infortunato poi in quella
di Coppa Italia contro il Catania
«Un fallo ininfluente, Morganti l’ha considerato involontario. Il rigore si poteva anche dare, non dico di no, ma non
avrebbe cambiato le cose: sarebbe finita lo stesso 2-1 per il
mio Palermo, loro avrebbero
segnato su rigore o, come hanno fatto, sugli sviluppi del calcio d'angolo, certo due gol non
potevano averli...».
Lei ha denunciato quest’anno
14 sviste arbitrali (l’ultima contro l’Inter, il tocco di braccio in
Secondo lei il Palermo, anche
in ragione del sorpasso in classifica, è più forte della Juve?
«Nettamente, ma non ha ancora la forza psicologica della Juve stessa o dell’Inter. Anche a
San Siro abbiamo messo sotto
i nerazzurri, poi però abbiamo
concesso troppo e subìto la rimonta».
Con i risultati fuori casa si potrà colmare il gap?
«Qualche anno ancora, la squadra non ha la mentalità di un
grande club. Anche coi bianconeri sul 2-0 abbiamo balbettato un po».
Con Rossi ha trovato ormai un
equilibrio: mercoledì ha dichiarato che non lo solleverebbe
dall’incarico nemmeno dopo 3
k.o. di fila...
«Ma quello del rapporto col
mio allenatore è un gioco che
ormai piace tanto ai giornalisti, fatene ciò che volete (sorride): non ci sono proprio problemi. Ora concentriamoci sul
Lecce».
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
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SERIE A
L’errore di Palermo
costa a Morganti
2 o 3 giornate di stop
L’arbitro dopo aver guardato la tv: «Non so che cosa
sia successo, semplicemente ho visto un’altra cosa»
y
GLI ALTRI
CASI
ARBITRALI
Ogni
campionato ha
le sue sviste
arbitrali. In
questa stagione
le più evidenti
sono state ai
danni di Roma e
Palermo.
BresciaRoma 2-1
Alla quarta di
campionato, la
Roma perde a
Brescia in una
gara segnata
dagli errori
dell’arbitro
Russo (fermato
poi un mese).
Negati due
rigori ai
giallorossi,
concesso uno
inesistente ai
lombardi con
espulsione di
Mexes. Il
presidente
Rosella Sensi
sbotta: «Una
vergogna».
CagliariPalermo 3-1
FRANCESCO CENITI
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dStop a Morganti per 2-3 giornate. E’ il conto da pagare per il
rigore non dato alla Juve mercoledì sera a Palermo (mano di
Bovo). I vertici arbitrali non si
nascondono: turno infrasettimanale molto positivo, ma guastato dall’evidente errore commesso dal fischietto di Ascoli Piceno. Detto questo, dalle parti
dell’Aia non sono piaciuti i toni
e le allusioni fatte della dirigenza bianconera. Frasi tipo «Calciopoli è finita» oppure «Fermate Morganti» hanno lasciato il
segno. Il presidente Nicchi con
parole pacate ha fatto trapelare l’irritazione, mentre il designatore Braschi ha scelto il silenzio, rimandando il confronto con Delneri e Marotta alla
prossima riunione.
Il tormento di Morganti Su un
punto convergono i lamenti della Juve e la
difesa arbitrale: l’intervento di Bovo era
da rigore. La pensa così anche Morganti dopo aver guardato l’azione incriminata in tv.
L’esperto direttore di
gara non si capacità
della svista. E non cerca scuse: «Non so che
cosa sia accaduto, ero
nella condizione giusta
per valutare. Semplicemente ho visto un’altra
cosa» ha confessato alle
persone più care. In pratica è come se qualcuno gli
avesse tolto in diretta il momento in cui Bovo colpisce il
pallone con un pugno. Forse
una questione di prospettiva,
forse un movimento sbagliato. Parliamo di un secondo:
perso l’attimo fuggente, Morganti non aveva più nessun
paracadute. Le veementi proteste degli juventini non gli
hanno fatto cambiare idea.
S
Emidio
Morganti
è nato a Ascoli
Piceno il 23
luglio 1966.
Di professione
informatore
medico, ha
debuttato in
Serie A il 14
ottobre 2001.
La Juve lo
aveva
contestato
anche per il gol
annullato a Toni
nella partita
vinta
dal Napoli al
San Paolo
contro i
bianconeri
Ma poi davanti alle immagini
impietose, ha masticato amaro. Sa benissimo che l’errore gli
costerà uno stop. Ma soprattutto il suo pensiero va a fine stagione: il regolamento gli consente di sperare in una seconda
deroga (sarebbe l’ultima). La
svista rende la strada ripida come il Mortirolo. Certo, se uno
volta rientrato l’arbitro dimostrasse la solita affidabilità, i
giochi sarebbero ancora aperti.
Del resto solo 10 giorni fa è stato premiato come miglior fischietto della scorsa stagione.
Ricusazioni impensabili Tornando alle proteste del dopo Palermo, una delle cose che più ha
indispettito l’Aia è l’involontaria (almeno questa è la speranza) invasione di campo da parte della Juve. «Non vogliamo
più Morganti» è una ricusazione bella e buona. Richiesta
inaccettabile per Braschi e Nicchi. Il presidente dell’Aia ieri
prima di entrare nella sede della Figc ha commentato: «Sulle
questioni tecniche decide il designatore, non io e di sicuro
non le società. Errore di Morganti? Non ci sono dubbi».
Chiaro il messaggio di Nicchi:
ognuno si assuma le proprie responsabilità, gli arbitri li gestiamo noi così come la formazione della Juve la decide Delneri.
C’è poi un altro aspetto che spaventa i vertici arbitrali: il riferimento a Calciopoli è sembrato
fuori luogo. Quasi un tentativo
di fare ammuina: spostare l’attenzione dai reali problemi dei bianconeri. Anche perché Nicchi ha
ammesso l’errore di
Palermo, ma sulle
altre rivendicazioni che arrivano
da Torino le
strade si dividono: il gol annullato a Toni e il
rosso a Giandonato sono state
giudicate decisioni corrette,
mentre il rigore su Del Piero in
Coppa Italia rientra nelle «scelte border line». Un saldo più o
meno in parità con gli errori a
favore (gol in fuorigioco con la
Samp e rigore di Bologna). Nessun accanimento. Tantomeno
su Krasic. Insomma, punti di vista distanti.
Coperta corta Una ricusazione
è poi inaccettabile per un altro
motivo: Braschi ha solo 20 arbitri a disposizione. Se si accetta
la logica dei veti incrociati, il
campionato si ferma per mancanza di fischietti in breve tempo. Ecco perché bene o male
tutti ruotano e gli stop sono più
brevi rispetto al passato. Il problema è nato con la divisione
della Can: urge una soluzione
perché gli scompensi sono evidenti. Non solo, c’è anche la
beffa: gli arbitri di A ora si ritrovano a guadagnare di meno. E
questo non aiuta.
Nella prima
giornata del
ritorno, il
Palermo vede
convalidata la
prima rete di
Matri
nonostante il
netto
fuorigioco. Non
è il primo errore
ai danni dei
siciliani.
Zamparini non
usa metafore:
«Gli arbitri? Da
incarcerare»
R
Carmine
Russo, 34 anni,
in questa stagione
10 gare dirette
CONSIGLIO FEDERALE
Abete dribbla:
«Svista evidente
ma la Figc è fuori»
MASSIMO CECCHINI
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ROMA d Sorrisi ed espressioni
ecumeniche. Il d.g. della Juve
teme che qualcuno faccia pagare ai bianconeri l’esposto su Calciopoli? Giancarlo Abete, presidente della Figc — al termine
del consiglio federale di ieri —
ha allargato le braccia commentando così: «Comprendo l’amarezza e la delusione in un momento già complesso dei bianconeri per un errore grave come quello di Morganti, peraltro
già riconosciuto da Nicchi. Ma
non c’è relazione tra le iniziative di politica sportiva da parte
dei club e i comportamenti del
mondo arbitrale, con i suoi errori. D’altronde, sappiamo come
il confronto tra grandi club al
70% sia dovuto alla rivalità storica e al 30% si riverberi sulla
Figc». E questo è anche una risposta alla minaccia di alcuni tifosi bianconeri di adire vie legali contro la Federazione.
Rinvio Moggi Inutile dire, però,
che l’ombra di Luciano Moggi si
sia stesa anche sul Consiglio,
che doveva decidere di affrontare il tema della radiazione dell’ex juventino, dopo il parere
d’inammissibilità espresso dall’Alta Corte di Giustizia del Coni. Risultato? Rinvio al prossimo Consiglio, in programma il
22 febbraio. «Si lavorerà nei
prossimi giorni su una norma
che preveda l’istituzione di un
primo e un secondo grado di
giudizio di giustizia federale,
garantendo il contraddittorio
tra le parti». E i tempi? «Compatibili con le scadenze», ha assicurato Abete, alludendo al fatto che il 30 giugno terminerà la
squalifica di 5 anni. Tra l’altro,
in Figc serpeggia sempre il dubbio che Moggi neppure si avvarrà di questa norma, a cui comunque afferiranno la trentina
di richieste di radiazione maturate fra il 2006 e il 2007.
Ripescaggi & C. Stabilito poi
che non ci sono problemi di utilizzo dei giocatori che, cambiando squadra a gennaio, debbano giocare lo stesso turno di
Giancarlo Abete, 60 anni ANSA
Il presidente:
«Non c’è relazione
tra le decisioni
arbitrali e le scelte
effettuate dalla
Federazione»
Radiazione di Moggi:
rinvio. E sui
ripescaggi: «Ok
allo stop ma prima
serve la riforma
dei campionati»
campionato o Coppa (casi Ranocchia e Sculli: «La norma
non lo impedisce»), si è affrontato il tema dei ripescaggi. Risultato? Nuovo rinvio. Abete
ha spiegato come quello dei format e dei ripescaggi siano da affrontare congiuntamente. «Vogliamo proporre il blocco dei ripescaggi in Lega Pro, ma deve
essere accompagnato dalla riforma dei campionati. Il presidente Macalli convocherà la
Commissione per arrivare a un
progetto condiviso che riduca
l’area professionistica e venga
approvato entro la stagione in
corso. Le nuove norme d’iscrizione 2011-2012 saranno molto impegnative. Non si tratta di
introdurre un blocco dei ripescaggi, ma è sufficiente non inserire la copertura in caso di carenze d’organico». Oppure, si
dice, farlo innalzando l’asticella (fidejussioni più pesanti
etc.). Si attendono sviluppi.
IL CASO PERMESSI
CALCIOPOLI ALLA CORTE DEI CONTI
Del Piero: «Non
sono arrogante»
Rinviata l’udienza
per Lanese, Pieri e Gabriele
TORINO Alessandro Del Piero
spiega sul proprio sito di non
aver fatto alcuna pressione
particolare per ottenere sette
permessi per la Ztl di Torino.
«I contenuti di alcuni articoli
apparsi sulla stampa, in merito
alla mia richiesta dei permessi,
non corrispondono alla verità
e delineano un'arroganza che
non ritengo caratterizzi la mia
persona. In un paio di episodi
è stata messa in pericolo la
sicurezza dei miei figli. Ho
presentato quindi, in momenti
diversi seguendo le indicazioni
di addetti ai lavori, richieste
per poter accedere a vie di
fuga da utilizzare in casi di
emergenza. Domande regolari,
senza alcuna pressione».
ROMA (ma.gal.) È durata poco
l’udienza di ieri davanti alla
sezione giurisdizionale del Lazio
(presidente Salvatore Nottola)
per una stralcio del
procedimento Calciopoli alla
Corte dei Conti. Tutto rinviato a
data da destinarsi. Il procuratore
Ugo Montella, dopo la sentenza
del processo con rito abbreviato
del Tribunale di Napoli, aveva
chiamato in aula Tullio Lanese (ex
presidente degli arbitri
condannato a Napoli a due anni
solo per l' associazione) e l' ex
arbitro Tiziano Pieri (condannato
a due anni e 4 mesi più 22 mila
euro di ammenda per
associazione e frode sportiva).
Chiamato dalla Corte dei Conti
anche l’ex arbitro Marco Gabriele
che a Napoli è stato assolto «per
non aver commesso il fatto». La
richiesta di rinvio è stata
formulata dai legali di Lanese, ma
il pm Montella non si è opposto. Il
difensore di Gabriele voleva
invece procedere proprio per
ribadire l’assoluzione del suo
assistito e chiederne il
proscioglimento in questa sede,
ma alla fine il collegio giudicante
ha preferito aggiornare il
procedimento in attesa che si
chiuda il processo di primo grado
anche per il rito ordinario del
processo di Napoli che dovrebbe
andare a sentenza prima
dell’estate. Alla Corte dei Conti si
dovrebbe ripartire in autunno.
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
il commento
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I NUMERI
di RUGGIERO PALOMBO
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PASSI PURE
LO STRANIERO
A un passo da una svolta epocale.
Ora l’accelerazione decisiva
Prima furono i russi della Nafta Mosca, ma il
Paese non era ancora pronto ad accoglierli. Poi
George Soros liberò il sogno, ma anche l’altrui
golosità, talché finì con lo scappare inorridito.
Infine toccò a Vinicio Fioranelli, e non fu un bel
vedere, secondo quello che ora pensano anche i
magistrati che lo hanno fatto arrestare. Ecco
perché oggi che la Roma sembra proprio sul
punto e forse oltre di passare agli americani
occorre prima di tutto professare prudenza.
Perché ai colpi di scena siamo abituati e perché
di trattative andate in fumo quando i giochi
sembravano fatti se ne sono viste troppe.
E tuttavia, la svolta ha tutta l’aria di essere
epocale. Dopo l’ultimo passo falso, con gli arabi
del fondo sovrano che appaiono e scompaiono
nel giro di ventiquattro ore, l’accelerazione che
Unicredit impone a se stessa e all’advisor
Rothschild è nei fatti e torna utile per evitare
qualche brutta figura. Thomas DiBenedetto, il
bostoniano che si tira dietro i suoi quattro amici
imprenditori che gravitano tra Boston e Miami,
non è un nome che fa tremare le vene dei polsi e
può non eccitare la fantasia di una piazza che
vuole emozioni forti, ma se i notabili che hanno
in mano le sorti della Roma si sono spesi fino a
raggiungerlo a New York per trattare
direttamente, qualche buon motivo deve pure
esserci.
Per la prima volta nella storia del nostro calcio,
se si eccettua un fugace e irrilevante capitolo
relativo a un Vicenza di tanti anni fa, un
importante club italiano è sul punto di passare in
mani straniere.
In Premier League ci hanno fatto l’abitudine, e
sembra si divertano un sacco. Qui siamo al primo
vagito in culla, ma nell’era della globalizzazione
è vietato scandalizzarsi e anche solo storcere il
naso. Il calcio italiano, da De Laurentiis a
Zamparini, da Preziosi a Ghirardi, ci ha d’altra
parte già abituato ai «presidenti in trasferta» e
non si vive più di soli Agnelli, Berlusconi, Moratti
e, perché no, Sensi. Il sentimento, la fede, sono
qualità che oggi possono anche arrivare strada
facendo, sul campo, tra un acquisto importante e
un progetto ambizioso. Provate a chiedere ai
tifosi del Chelsea che cosa ne pensano di Roman
Abramovich, scoprirete che a loro va bene così.
Qui le dimensioni dell’operazione non sembrano
possedere lo stesso respiro, ma Thomas
DiBenedetto e i suoi amici meritano un’apertura
di credito, non fosse altro perché il loro arrivo
spazza via le tradizionali tavole imbandite della
bassa imprenditoria politica romana. E poi,
blackout col Brescia a parte, c’è la Roma di Totti,
Borriello e Vucinic.
Che ha davanti a sé una stagione ancora
apertissima su tutti i fronti.
Una società con maggiori certezze non potrà che
farle bene.
120
milioni di
euro
che gli americani
spenderanno
per rilevare la
quota di
maggioranza
della Roma
5
componenti
del consorzio
americano: oltre
a DiBenedetto, si
tratta degli
investitori Ruane,
D’Amore, Falcone
e Movsesian
4
i concorrenti
superati:
Giampaolo
Angelucci,
Claraz Sa, un
fondo
arabo-Usa e un
gruppo francese
L’offerta è giusta
La Roma
sarà venduta
agli americani
UniCredit ha scelto: «La proposta DiBenedetto
è la più idonea». La cordata Usa: «Entro
due settimane saremo i nuovi proprietari»
ALESSANDRO CATAPANO
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ROMA dUniCredit lo ha designato: Thomas DiBenedetto è pronto a sbarcare a Roma. Manca
l’ultimo tratto di strada. Come
aver scollinato in testa un gran
premio della montagna di hors
categorie. Un uomo solo al comando, il gruppo è distante.
Ma resta l’ultima ascesa. Non altrettanto dura, poco più di uno
strappo, solletico per un grimpeur. Eppure — il passato insegna —, una crisi, un agguato sono sempre dietro l’angolo. Fino
all’ultimo metro. Fino allo striscione del traguardo.
La scelta Che, però, Thomas DiBenedetto ora è in grado di vedere, davanti a lui, culmine di
una fatica che si porta dietro da
quasi un anno. Quando gli venne in mente l’idea e salì sulla bicicletta. Ha 61 anni, origini ita-
Thomas DiBenedetto, 61 anni
liane, vive a Boston, passa tutte
le estati a Miami, il suo pane
quotidiano è il managing sportivo, socio di minoranza dal
1978 dei Red Sox di baseball,
prossimo presidente della Roma calcio. Ormai è questione di
giorni. Decisivo lo scollinamento di ieri, la designazione di UniCredit, giunta al termine dell’incontro della banca (rappresentata da Paolo Fiorentino, Piergiorgio Peluso e l’avvocato Ro-
QUI TRIGORIA IL FRANCESE IN NAZIONALE; TEST MEDICI PER L’EX INTERISTA CHE SOGNA IL BRASILE
Menez: «Ranieri è nervoso»
Adriano è giù: «Ho il malocchio»
MASSIMO CECCHINI
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ROMAdChi sale e chi scende.
Jeremy Menez e Adriano sono
le due facce della medaglia giallorossa. Se il francese esulta per
il ritorno nella sua Nazionale —
che mercoledì sfiderà il Brasile
— il brasiliano, dopo l’infortunio alla spalla, preme per svolgere la sua guarigione in Brasile, anche perché il suo morale è
davvero ai minimi termini.
«Ranieri nervoso» Cominciamo
da Menez, che incassa il ritorno
di fiducia del c.t. Blanc, punzecchiando Ranieri, che gli ha rim-
proverato la poca continuità.
«Forse l’allenatore era un po’
nervoso quel giorno — dice —
per quanto mi riguarda mi sembra di offrire sempre buone prestazioni. Se non segno di più è
anche perché devo difendere e
non è scontato poi fare gol. Sta
a me trovare il giusto equilibrio
in campo, ma mi considero polivalente. Non vedo l’ora di giocare contro il Brasile».
Test Adriano Ecco, il Brasile.
Proprio dove Adriano vorrebbe
tornare dopo l’infortunio alla
spalla. «Io non so nulla e non ho
dato alcun permesso. Lui a Rio?
Forse lo vedremo su qualche
BIA
FUMATA
A sinistra Jeremy Menez,
23 anni, arrivato alla Roma
dal Monaco nell’estate 2008;
a destra Adriano, 28,
da quest’anno in giallorosso
LAPRESSE e IMAGESPORT
carro allegorico...», ha ironizzato Ranieri. In realtà a Trigoria
raccontano di un Adriano depresso, che si è sfogato con i dirigenti Montali e Pradè, perché il
dolore alla spalla in questa fase
persiste (ma è normale) e l’umore vira verso il basso. «Mi voglio
far togliere il malocchio», ha
confidato. Risultato? Da oggi comincerà a sottoporsi ad una serie di test e non è escluso che
domani vada col gruppo a Milano per farsi vedere dal professor Alex Castagna, il chirurgo
che lo ha operato. Qualora
l’unione delle componenti fisiche e psicologiche (soprattutto) consigli la sua partenza, è
possibile che la Roma dia il via
libera, ma non prima della prossima settimana. Probabile anticamera dell’addio? Ovvio, ma
questa è tutta un’altra storia.
(ha collaborato
Alessandro Grandesso)
berto Cappelli) con l’advisor
Rothschild (Alessandro Daffina), Rosella Sensi, Attilio Zimatore e Antonio Muto, questi ultimi componenti del cda di Roma 2000. Incontro che doveva
soltanto valutare le cinque offerte vincolanti, e invece ha maturato la grande decisione. La
banca ha scelto, l’offerta di Thomas DiBenedetto è la «più idonea». Lo conferma il comunicato Italpetroli. «Dopo un’approfondita comparazione della documentazione, l’esame si è concentrato sulla proposta formulata dalla società statunitense
DiBenedetto AS Roma LLC che
si presenta come la più competitiva». Sono rimasti indietro Angelucci, Claraz Sa, il fondo arabo-Usa, il gruppo francese. Avversari distanziati e congelati.
Almeno per i prossimi quattro-cinque giorni.
L’ultimo sforzo Quanto servirà a
GIUDICE SPORTIVO
Mexes, insulti al quarto uomo
Fermato due turni: ricorso
MILANO Due giornate di
squalifica per il romanista
Philippe Mexes (foto
LAPRESSE), fresco di
convocazione con la Francia.
Lo ha deciso il Giudice sportivo
Giampaolo Tosel in merito alle
gare disputate tra martedì e ieri.
Il romanista paga «per avere, al
termine della gara, al rientro
negli spogliatoi, insultato il
quarto uomo». Si tratta di Marco
Guida, 29 anni, consulente
economico di Torre Annunziata
ed amico dell’arbitro Russo,
il fischietto che nella gara di
andata fu contestato dalla Roma
ed espulse Mexes. Il difensore
francese avrebbe contestato il
mancato recupero finale,
rivolgendo quest’epiteto al
quarto uomo: «pezzo di mer..».
Mexes sarà multato, ma la Roma
farà ricorso.
Altri squalificati Il giudice ha
anche squalificato per un turno
Candreva (Parma), Pazienza
(Napoli), Poli (Sampdoria).
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ANCA
DiBenedetto e ai suoi advisor
— la banca Piper Jaffray, la Pricewaterhousecoopers, l’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci — per produrre approfondimenti tecnici che UniCredit ha chiesto a integrazione dell’offerta vincolante.
Quando saranno arrivati, scatterà la trattativa esclusiva di
cessione, per un’altra settimana, l’ultimissimo atto prima della vendita e dell’Opa. Solo dettagli, perché il grosso dell’accordo è stato già siglato a New
York il 25 gennaio: prezzo di acquisto sui 120-130 milioni di
euro, immediata ricapitalizzazione, UniCredit dentro con il
40%. La banca potrà successivamente venderne una parte (la
metà) ad un imprenditore romano, legato al territorio, interessato alla costruzione dello
stadio. Si sarebbe individuato il
costruttore Luca Parnasi.
Che squadra Nella DiBenedetto
AS Roma LLC, la società creata
per formulare l’offerta, ci sono i
soldi di quattro investitori mi-
y
ACCORDO
IN TRE
TAPPE
25/9/2010
Thomas
DiBenedetto è a
Roma, assiste
alla vittoria
sull’Inter.
I contatti con
UniCredit sono
già avviati, il
business plan
viene inviato
anche
all’advisor
Rothschild.
12/12/2010
DiBenedetto è
di nuovo a
Roma e
incontra Paolo
Fiorentino,
vicedirettore
generale di
UniCredit:
anche la banca
vuole entrare
nell’operazione.
25/1/2011
lionari, tutti amici di Tom DiBenedetto: Michael Ruane ha un
fondo di investimento immobiliare; Richard D’Amore una società di venture capital; Arthur
Falcone è leader Usa dello sviluppo immobiliare; Julian Movsesian — che ieri ha annunciato a Bloomberg: «In due settimane saremo i nuovi proprietari,
siamo eccitati» — ha fatto fortuna con le assicurazioni sulla vita. Hanno grandi progetti per
la Roma, vogliono trasformarla
in una media company, svilupparne marchio, merchandising, comunicazione. Dotarla
di un management di primo livello. Prevedono investimenti
per i prossimi 5 anni almeno.
Rosella Sensi, 39
anni, è presidente
della Roma
dall’agosto 2008
TEDESCHI
Le ultime insidie L’agguato è davvero ancora dietro l’angolo? Sì,
perché contrariamente a UniCredit, che in questa storia giura di aver sempre tenuto la barra dritta verso gli americani, c’è
l’advisor Rothschild che non nasconde di preferire altre soluzioni, diciamo più autarchiche.
Quindi, statevi accorti. Fino all’ultimo.
I vertici della
banca volano a
New York e
firmano con gli
americani un
memorandum
d’intesa,
preludio
all’offerta.
15
R
LE ESPERIENZE IN EUROPA
Gli «yankees»
nel calcio
Luci e ombre
Hanno conquistato la Premier
League, poi il Psg in Francia.
L’ultima frontiera statunitense
per fare affari è il «soccer»
STEFANO BOLDRINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMAdVolevano comprare il Colosseo, per ora
si sono accontentati della Roma. Alberto Sordi
aveva previsto tutto: Un americano a Roma è un
film cult del 1954 e gli «yankees» erano raffigurati con una mazza da baseball. Oggi, negli Stati
Uniti hanno scoperto il soccer e si sa come sono
fatti gli americani: amano le cose in grande. Vanno alla conquista del mondo e il Far West, nel
calcio, è la vecchia Europa, dove il football fu
inventato dai loro antenati: gli inglesi. Nella Premier League, hanno già messo le mani sui club
più importanti: Manchester United, Liverpool,
Arsenal, Aston Villa. In Francia, sono calati a Parigi, controllando il Psg: operazione molto più
facile dello sbarco in Normandia. In Germania,
è decisamente più difficile: una legge tutela i
club tedeschi, assicurando sempre e comunque
la maggioranza agli imprenditori di casa. La Spagna è terra di sceicchi e di uomini d’affari indiani. Non restava che l’Italia, il paese dei nonni
«paisà». E allora Roma, la capitale, il simbolo di
quello che gli americani non hanno e sognano:
storia, monumenti, passato. Ci avevano già provato già nel 2008 con Soros e saltò tutto all’ultimo momento: un rilancio da mercato delle pulci
dell’ultimo secondo fece saltare l’affare. Stavolta, sempre che gli intrecci tra affari e politica
della vecchia Italietta non provochino disastri,
gli yankees hanno centrato l’obiettivo.
Luci e ombre Occhio, però. In Premier League gli
americani rischiano di fare la fine del generale
Custer. A Manchester, i conti sono in profondo
rosso e l’«americano» Glazer è stato osteggiato
dal tifo duro e puro della città inglese. Anche a
Liverpool l’esperienza statunitense è stata un bagno di sangue: bilancio in rosso, come le maglie
dei Reds. L’Aston Villa di Birmingham è posseduto dal 2006 da Randy Lerner, imprenditore di
Brooklyn con un portafoglio da 1,5 miliardi di
dollari. In patria, possiede la squadra di football
di Cleveland, mentre oltreoceano ha deciso di
muovere il denaro buttandosi nel soccer. Il principale azionista dell’Arsenal è Enos Stanley Kroenke, grande capo dell’omonima Kroenke Sports
Enterprises, che vanta partecipazioni nei Denver Nuggets di basket, nei Colorado Rapids del
soccer, nei Colorado Avalanche di hockey su
ghiaccio, nei Colorado Mammoth e nei St. Louis
Rams di football. Per gli americani il business è
business e se si tratta di guadagnare con lo
sport, niente peli sullo stomaco. Il problema è
che talvolta l’affare finisce male e chi ci rimette è
il tifoso: sognava l’America, si risveglia senza un
soldo.
PER BENEFICENZA IL CAPITANO AL CASINO’ CA’ VOGHERA
Totti e il poker di punte: «Rispetto le scelte di Ranieri»
tridente e poi le quattro punte? Ora si dice che il tridente
non può funzionare perché abbiamo pareggiato. Avessimo
vinto, si sarebbe detto il contrario. A volte l’allenatore fa
certe scelte e bisogna rispettarle. E poi tutti vogliono giocare».
L’attaccante al tavolo verde: «I gol li ho
sempre fatti e tornerò a farli. Scudetto?
Milanesi in pole, ma noi ci proviamo»
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO BIANCHI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VENEZIA dUn giorno nel triden-
te, il giorno dopo contro un tridente. E’ andata meglio da avversario. Francesco Totti, testimonial di PartyPoker.it, è
sbarcato al rinascimentale Casinò Ca’ Noghera di Venezia
dove si sta giocando il prestigioso World Poker Tour. Ha
sfidato per beneficenza un tri-
dente di fenomeni del poker
(il due volte campione del
mondo Max Pescatori, i professionisti di Party Poker Giovanni Rizzo e Dragan Galic),
ne ha vinto persino uno contro il campione croato, si è divertito e poi ha pure vinto alla
roulette. Abbastanza per dimenticare la delusione del pari col Brescia? Quasi. «Le cose
vanno benino. Anzi, stanno
andando bene. Capita una partita come quella col Brescia. Il
Francesco Totti, 34 anni, capitano della Roma, se la gioca testa a
testa contro Max Pescatori, 39, uno dei più forti pokeristi italiani
I gol e la sfida all’Inter Qualcuno dice che il Francesco Totti
di oggi non sia così decisivo. «I
gol? E’ un momento così. Li ho
sempre fatti e tornerò a farli,
di sicuro». Magari contro l’Inter. Il capitano alza il sopracciglio. «Ora penso a questa bella giornata veneziana, al poker e a una città particolare
che amo. All’Inter comincerò
a pensarci da sabato. Ovvio
che sia una gara importantissima, siamo a nove punti dal Milan con una partita in meno
da giocare. Facendo risultato
a Milano possiamo restare in
scia. Noi ci proviamo». Ci sono delle chips sul tavolo.
Quante ne punterebbe Totti
sulla Roma scudetto? Sorride:
«Al momento nessuna. Milan
e Inter sono favoriti, ed è giusto dare la preferenza al primo in classifica. Ma noi, ripeto, ci proveremo». Ultima battuta sulla cessione della società. Americani o no? «Aspettiamo la soluzione migliore per
tutti. Se sono preoccupato?
No, per nulla».
16
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
w
Samp
I NUMERI
9
Garrone
è l’ora della
riflessione
campionati
Quelli giocati da
Palombo con la
Sampdoria. Il
centrocampista
ha esordito in A
con la Fiorentina
nel 2001
1,5
milioni di
euro
E’ il contratto che
lega Palombo alla
Sampdoria. Ieri
l’allungamento che
lo rende
blucerchiato a vita
«Temporaneo scoramento»
Ma il progetto va avanti: allungato
al 2015 il contratto di Palombo
21
Riccardo Garrone, 75 anni PEGASO
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI
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BOGLIASCO (Genova) dFrugando
fra le pieghe di una lettera aperta ai tifosi che molto dice, e ancor più sottintende, Riccardo
Garrone riconosce quello stato
d’animo da cui ora è pervaso, figlio della disillusione e delle polemiche, definito semplicemente come «temporaneo scoramento». E non per i centocinquanta milioni che — euro più,
euro meno — la sua famiglia ha
tirato fuori dal portafoglio nelle
ultime otto stagioni e mezza,
bensì per una situazione antipatica che si è venuta a creare intorno a lui e alla Sampdoria.
Questa lettera pubblicata ieri all’ora di colazione sul sito ufficiale del club è solo apparentemente il modo di declinare l’invito
per presenziare alla riunione
dei club in programma ieri sera.
Alla quale, peraltro, molti tifosi
avrebbero rinunciato in extremis in segno di appoggio alla politica societaria degli ultimi tempi, mirata soprattutto al ripianamento delle perdite.
Il fuoco «Non ho al momento lo
stato d’animo adatto per affrontare un dibattito pubblico, che
so già sarebbe impostato in maniera costruttiva. Ho un carattere impulsivo e amo esporre i
miei concetti in maniera franca
w
I NUMERI
9
i punti
in meno in
classifica della
Samp di oggi
rispetto alla
stessa giornata
del campionato
scorso,
concluso con
l’emozionante
volata per il
quarto posto
e diretta. Non me la sento quindi di aderire ad un incontro che
potrebbe rivelarsi al contrario,
in questo particolare momento,
deleterio e non produttivo».
Garrone è rimasto turbato dalla
contestazione dell’altra sera al
Ferraris, ultimo atto di mesi durissimi iniziati con la vicenda-Cassano e proseguiti con i veleni legati alla cessione di Pazzini. Un presidente che vive «un
momento di riflessione e turbamento», anche a causa della «or-
Il presidente evita il
dibattito: «Non ho lo
stato d’animo giusto»
Blitz ultrà in serata
negli studi tv: ferito
un giornalista
mai annosa vicenda relativa al
progetto per un nuovo stadio»,
che «mi ha fin qui tolto parecchie energie e portato ad una visione decisamente meno romantica di questo sport».
I numeri Se aggiungiamo a questo una classifica che inizia a
preoccupare, il quadro può dirsi completo. Nel dettaglio: nove
punti in meno e cinque posizioni più in basso della stagione
passata, un punto raccolto nelle
ultime quattro giornate, con
una situazione critica in infermeria almeno sino alla gara di
domani a Udine. Tutto da buttare? Non proprio: ovvio, Di Carlo rimane in sella. Saldamente,
secondo la versione ufficiale,
ma è chiaro che per lui (sarebbe
così per chiunque) diventano
decisive (con Novellino e De
Biasi in ballo) la trasferta di Udine, la gara in casa con il Bologna e il successivo recupero del
derby, il 16 febbraio. Nel frattempo, però, un po’ di tasselli
dovrebbero tornare al loro posto.
Il simbolo Ieri, intanto, Semioli
è stato operato alla caviglia destra ad Amsterdam e la Samp
ha ufficializzato il prolungamento del contratto di capitan
Palombo dal 2013 al 2015. Così supererebbe Vierchowod con
13 anni a Genova, due meno di
Mancini, una vita: «Mi sento
sampdoriano dentro e a tutti
gli effetti, questa è la mia seconda famiglia». Che vive un
momento complicato: «Abbiamo le qualità per reagire, anche se non posso certo dormire sonni tranquilli».
Blitz Genova ribolle, in serata
un gruppo di ultrà ha fatto irruzione negli studi di Telenord aggredendo e ferendo un giornalista, Matteo Gerboni, del Corriere Mercantile (medicato in ospedale).
presenze
in azzurro di
Palombo. Lo fece
esordire
Donadoni
nell’agosto 2006.
Era nel gruppo
del Mondiale 2010
TENSIONE DOPO LA CONTESTAZIONE DI MERCOLEDI’
Il Parma va in ritiro
Paci: «Tifosi aiutateci»
ELISABETTA RUSSO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dLa tempesta dopo la quiete.
Il Parma è in ritiro punitivo, dopo la sconfitta in casa con il Lecce. La grande vittoria a Torino
ha illuso un po’ tutti, ma poi il
2011 è proseguito con 3 sconfitte (Cagliari, Brescia e Lecce) e
il successo con il Catania. Mercoledì la squadra è stata contestata al Tardini e nel mirino
c’era soprattutto il tecnico Pasquale Marino. Ma la società fa
quadrato e lo difende: «Sarebbe troppo facile che a pagare
fosse una sola persona — dichiara l’a.d. Pietro Leonardi —.
Da questa situazione ne usciamo tutti insieme, tutti compatti. Salveremo il Parma, ne siamo convinti. Per farlo però vorremmo vicini tutti, le polemiche vanno azzerate».
Pregiudizi e difesa Il tecnico, però, non le ha mandate a dire alla tifoseria: «Le critiche? Determinate cose succedono dal primo giorno che sono qui, non
mi meraviglia. Verso di me ci
sono dei pregiudizi, non è mai
scattata la scintilla fra me e Parma. Contestazioni premeditate? Sì e si vede. È dall’inizio dell’anno che si fanno paragoni
con chi c’era prima, con Guidolin. Io so solo che il gruppo è
sempre stato compatto». In difesa di Marino si schiera uno
dei «veterani» del gruppo, Massimo Paci: «Nel calcio la cosa
più importante è il risultato,
quando non arriva, come con il
Lecce, non va bene. Eravamo
troppo presi dalla voglia di vincere a tutti i costi e alla fine non
abbiamo pensato a non perdere. Ci voleva più equilibrio. Ora
andiamo a concentrarci per la
prossima partita, la società vuole dare un messaggio e credo
che sia giusto farlo ora. I tifosi
contestano perché amano la
maglia e la squadra. Ci sono
già passato e so che tocca a noi
calciatori, tramite il lavoro, a riportare i tifosi dalla nostra parte. Chiedo ai nostri sostenitori
di aiutarci domenica: ci devono sostenere sempre».
EUROPEO UNDER 21, SORTEGGIATI I GRUPPI
L’Italia becca la Turchia
Ferrara: «E’ un girone duro»
Angelo
Palombo, 29
anni, regista
Samp PEGASO
MILANO Ora si fa sul serio. Ieri a
Nyon sono state sorteggiate le
squadre che parteciperanno alle
qualificazioni per la fase finale
dell’Europeo (Israele 2013)
Under 21. All’Italia, in prima
fascia, è toccato il gruppo 7. Ne
fanno parte anche Turchia,
Ungheria, Irlanda e
Liechtenstein. Non sarà una
passeggiata, anche perché i
ragazzi di Ciro Ferrara
cominceranno con due
trasferte: in Ungheria e
Liechtenstein. Il calendario è
stato ultimato nella notte.
Comunque, si partirà a settembre
proprio per dare tempo al c.t. di
strutturare al meglio la squadra
che proprio martedì pomeriggio a
Empoli avrà un test
particolarmente impegnativo con
l’Inghilterra. Ferrara dovrebbe
chiamare i giocatori già da sabato
sera, perlomeno quelli di B che,
quindi, lavorerebbero un giorno in
più, da domenica.
Giudizio «Il girone che
affronteremo è duro — dice Ciro
Ferrara —. Gli ostacoli non
mancheranno a cominciare dalla
Turchia che ha giocatori
validissimi. L’insidia maggiore
l’avremo quando andremo a casa
loro». Anche perché a Fermo, il 17
novembre scorso, l’Italia ha
superato bene la Turchia con una
doppietta di Macheda. Certo, Emre
fa paura. E’ una seconda punta che
sa far tutto e bene e alcuni club
italiano lo hanno già adocchiato.
L’Ungheria è una vecchia
conoscenza azzurra: era toccata
nello scorso biennio alla truppa di
Casiraghi che, in trasferta, perse
rimediando poi a Rieti. «Ora la
squadra deve trovare i giusti
equilibri e la maggiore intesa.
Possiamo valutare altri ragazzi per
fare poi le scelte migliori», dice il
c.t. che oggi darà i convocati per
Empoli. E verranno ufficializzate le
amichevoli di marzo.
Francesco Velluzzi
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
R
«Scusate
il ritardo
Ora vedrete»
L’attaccante del Chievo e un gol
alla Del Piero per il 31˚ compleanno
SEBASTIANO VERNAZZA
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dMercoledì sera ha abbattuto il Napoli. Rete bellissima: palla «girante», tiro
alla Del Piero. «Un amico m’ha detto:
"Una volta quei gol li segnava Ale, adesso tu". In effetti... Però io calcio di sinistro». Ieri ha festeggiato il 31˚ compleanno. Davide Moscardelli, attaccante
del Chievo, non è più di primo pelo:
«Scusate il ritardo: che cos’altro vi posso dire? Ho giocato tanti anni in B, frequento la Serie A da pochi mesi e cerco
di tenermela stretta. Alla mia età certe
cose si apprezzano e si gustano di più».
Fino alle lacrime, viene da aggiungere,
visto che mercoledì Moscardelli, sostituito verso la fine, ha lasciato il campo
con gli occhi umidi. «Ho pianto di rabbia, per aver sprecato l’occasione del
3-0. Non è semplice da capire: la disperazione per l’errore ha prevalso sulla
felicità per il gol e per il risultato».
Il ritardato arrivo sui grandi palcoscenici: colpa sua o del calcio italiano che
preferisce gli stranieri?
LA SCHEDA
O
DAVIDE MOSCARDELLI
31 ANNI
ATTACCANTE
Primo anno in A
Finora 5 reti
in 21 partite
Davide
Moscardelli, che
proprio ieri ha
compiuto 31
anni, è alla
sua prima
stagione in
Serie A e
finora il
bilancio è positivo, 5 gol in
21 partite, l’ultimo
mercoledì sera in
Chievo-Napoli 2-0 ( i
precedenti 4 li aveva
rifilati a Catania, Genoa,
Roma e Inter). Il «Mosca»,
dopo alcune esperienze
nel calcio dilettantistico
del Lazio, ha debuttato tra
i professionisti nella
Sangiovannese (C2
2002-2003, 15 reti). Poi
sette stagioni in Serie B:
Triestina (2003-2005);
Rimini (2005-2007);
Cesena (2007-08);
Piacenza (2008-2010).
Dotato sia sul piano
tecnico sia fisicamente,
Moscardelli è stato a
lungo un cosiddetto
attaccante di categoria. In
totale, nei campionati di B,
ha segnato 75 reti. Il
Chievo lo ha acquistato a
titolo definitivo dal
Piacenza nell’agosto
scorso e gli ha fatto
sottoscrivere un contratto
biennale (scadenza 2012).
«Tutte e due le cose. Qualcosa ho sbagliato anch’io, per esempio la seconda
stagione alla Triestina: doveva essere
l’annata dell’esplosione, ma andai maluccio. Sono fatalista, si vede che il mio
destino era scritto così».
Lei è nato a Mons, in Belgio. Come mai?
«Perché mio padre lavorava per l’aeronautica militare ed ebbe un contratto
di tre anni in Belgio. La mia famiglia si
trasferì lì, ma siamo italiani e siamo tornati. Sono partito dai dilettanti del Lazio: Maccarese e Guidonia le prime
squadre. Sono diventato professionista in Toscana, alla Sangiovannese nella vecchia C2».
NAINGGOLAN
MOSCARDELLI
SERIE A STORIE E VOLTI
A seguire tonnellate di Serie B: Triestina, Rimini, Cesena, Piacenza. A Rimini
suoi compagni d’attacco erano Ricchiuti e Matri: formavate un bel trio.
«Se è per questo c’era anche Jeda. Matri è fortissimo, sono contento che sia
arrivato alla Juve».
Lei è tifoso romanista: giusto?
«Ho frequentato la curva Sud, finché
ho potuto, fino al 2002 circa. Ho visto
x
ha detto
ROMANISTA, IN CURVA SUD
Sono romanista, finché ho potuto
ho frequentato la curva
Sud. Ho visto iniziare
Totti, impazzivo per
Batistuta. E sulla pelle
ho tatuati due colori,
il giallo e il rosso
Totti cominciare, sono
impazzito per Batistuta e per lo scudetto. Bati era il mio idolo. Un tifoso mi ha ribattezzato Battigol, con
due t, e non so perché: goliardate».
Nell’andata con la Roma, a Verona, ha
fatto gol.
«Non ho esultato perché eravamo sotto e avevamo fretta di rimontare. Impresa riuscita: da 0-2 a 2-2».
E se nel ritorno all’Olimpico le capitasse di segnare?
«Lì sarà difficile fare festa. Sono un professionista, ma la Roma è la Roma.
Non lo so, vedremo, se capiterà».
L’attaccante più forte della Serie A?
«Borriello, no? E’ della Roma... Beh, anche Cavani è eccezionale».
Ha molti tatuaggi, a giudicare da quel
che si vede nelle foto.
«Ne ho quattro. Per lo più sono dedicati ai miei familiari, che mi vogliono bene a prescindere. Uno rappresenta la
data del mio debutto e della mia prima
rete in Serie A, 29 agosto 2010, Chievo-Catania 2-1. Confesso però di avere
sulla pelle anche due colori, "casualmente" il giallo e il rosso».
Sogna ancora di giocare nella Roma?
«No, è difficile che si realizzi una cosa
del genere. Eppoi devo tutto al Chievo
che ha creduto in me a trent’anni. Il
mio personale scudetto sarà la salvezza. E non mi pongo limiti. Vedrete. Ora
che ci sono arrivato, in Serie A voglio
restare il più a lungo possibile».
Ciao mamma
guarda come
mi diverto
A ottobre il mediano del Cagliari
ha perso la madre, oggi gioca per lei
FRANCESCO VELLUZZI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dTre dribbling, un gran tiro e un gran
gol. Il presidente Cellino in estasi in tribuna. E il Cagliari che a Marassi ufficializza la crisi della Sampdoria. La partenza di Alessandro Matri, bomber da
copertina e da rotocalco rosa, è già dimenticata. Cagliari ha un nuovo idolo:
Radja Nainggolan, 22 anni, belga di
Anversa. Padre indonesiano, col quale
non ha mai avuto rapporti, mamma
belga, scomparsa il 18 ottobre scorso,
proprio il giorno dopo Cagliari-Inter
che lui ha giocato con grande dignità.
E questa è stata la svolta della vita di
Radja, 23 tatuaggi sulla pelle, l’ultimo
dedicato proprio alla mamma che lo
ha cresciuto: «Che riposi in pace». C’è
scritto così. Ora questo centrocampista, che abbina corsa, potenza e qualità, coi soldi che guadagna (il contratto
in scadenza nel 2013 verrà presto ridiscusso e portato dagli attuali 200 mila
euro a una cifra che dovrebbe raggiungere almeno i 400 mila), mantiene anche la sorella gemella, che gioca a calcio come lui.
LA SCHEDA
O
RADJA NAINGGOLAN
22 ANNI
CENTROCAMPISTA
Lanciato
dal
Piacenza
Radja Nainggolan è
nato ad Anversa (Belgio) il
4 maggio 1988, da madre
belga e padre indonesiano:
così si spiega l’origine del
suo particolare cognome.
Parla 5 lingue: fiammingo,
olandese, inglese,
francese e italiano.
Cresciuto nelle giovanili
del Germinal Beerschot, è
stato acquistato dal
Piacenza nel 2005 appena
17enne. In Emilia è rimasto
per 4 stagioni e mezza: 71
partite e 5 gol in B. Al
Piacenza è stato anche
compagno di Moscardelli.
Nel gennaio del 2010 è
passato al Cagliari e
Massimiliano Allegri, allora
allenatore dei sardi, l’ha
subito lanciato in Serie A.
Finora lo score di
Nainggolan nel massimo
campionato è di 29
presenze e due reti (il
primo in ottobre col
Bologna e il secondo
mercoledì a Marassi con la
Samp). Nainggolan è un
centrocampista bravo a
disimpegnarsi sia in fase
difensiva sia in fase
offensiva. Ha già
debuttato nella nazionale
del Belgio, in
un’amichevole del 2009
contro il Cile. Oggi il suo
cartellino appartiene
interamente al Cagliari.
Crescita dura L’infanzia di quello che sarà il pezzo più pregiato del prossimo mercato rossoblù non è stata facile. Nainggolan è cresciuto, molto in fretta, con la
mamma ad Anversa. Lì a 15 anni lo ha
notato Alessandro Beltrami, il suo attuale procuratore che, inizialmente, voleva
portarlo a Palermo. A credere più di tutti
in questo ragazzo (visto anche da altri
italiani) fu Graziano Bini, capo degli osservatori del Piacenza che, su segnalazione di Totò De Vitis, lo portò in biancorosso nel 2005. Dove debuttò in B subito. Lo
fanno migliorare prima Pioli, che gli dà
fiducia, poi Ficcadenti che gli fa capire
che alla qualità deve abbinare la corsa.
La stagione che lo rivela è quella
2008-2009: 38 partite e 3 gol. Poi 21 gare e 1 gol in quella successiva, ma nel
centrocampista belga crede soltanto
Francesco Marroccu, direttore sportivo
del Cagliari, che a gennaio 2010 lo porta
in Sardegna. Radja non è un tipo facile e
il feeling con Allegri non è immediato.
Anche perché col Chievo si fa buttare fuori. Colleziona 7 presenze, ma d’estate il
marine Bisoli, che in lui rivede un po’ se
stesso, lo lancia titolare, complice l’iniziale difficile rapporto con la vecchia
x
ha detto
IDOLO RONALDINHO
Sono nato trequartista, per
questo il mio idolo è sempre stato
Ronaldinho. L’allenatore che mi
ha dato di più è stato Pioli, poi
Ficcadenti mi ha dato fiducia. Ora
sono in A e la differenza si sente,
ma noi del Cagliari siamo tosti
guardia. Nainggolan convince
sempre più, fino a guadagnarsi l’attenzione delle grandi, anche in Premier. E ora, ironia
della sorte, è proprio il Milan di Allegri a guardarlo
con interesse. Perché Ariedo Braida è un suo grande estimatore.
Cagliari Massimo Cellino, che ha l’occhio lungo, lo ha
già riscattato (meno di 2 milioni e
mezzo il totale dell’operazione,
ne vale già almeno 5). Radja, che
presto firmerà un contratto per
l’abbigliamento sportivo (la
Nike è favorita), si sente un po’
sardo: «Dedico questa rete e questa vittoria alla mia ragazza, Claudia, sarda, che mi ha aiutato tanto», ha detto mercoledì sera a Genova. Vive ad Assemini, vicino al
campo, va a mangiare spesso le
specialità sarde in un paese, Serramanna, lontano dalla movida. Colleziona cappellini e profumi ed è legatissimo
ai compagni della vecchia guardia che
gli hanno dato una grossa mano. Poteva
prendere una brutta strada perché nel
calcio è un attimo perdere di vista la realtà. E Nainggolan è uno che non le manda a dire. A Cassano, che, magari, l’anno
prossimo potrebbe essere suo compagno, ha spiegato che è meglio non fare il
fenomeno: «L’ho buttato per terra. Io
non mi faccio mettere i piedi in testa da
nessuno». Soprattutto in campo dove
Radja adesso ha il rispetto di tutti.
18
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SERIE A
a
24
ATA
N
R
GIO
La guida
CLASSIFICA
2010-11
fQuinta giornata del girone di ritorno
Domani in programma due anticipi
UDINESE (3-5-2)
SAMPDORIA (4-4-2)
LE QUOTE
DOMANI ORE 18
1 = 1,60
LE QUOTE
X = 3,65 2 = 5,50
3
ISLA
2
ZAPATA
23
ABDÌ
DOMANI ORE 20,45
32
MACCARONE
8
12
GUBERTI
TISSONE
3
ZIEGLER
25
MARTINEZ
10
DI NATALE
41
MACHEDA
17
7
PALOMBO MANNINI
26
VOLTA
78
ZAURI
8
4
14
MARCHISIO FELIPE MELO AQUILANI
6
GROSSO
3
CHIELLINI
G
PARTITE
V N P
RETI
F
S
19
BONUCCI
BRESCIA (3-5-1-1)
BARI (4-3-1-2)
DOMENICA ORE 12,30
LE QUOTE
1 = 1,95
27
KRASIC
21
GRYGERA
10
LODI
15
MORIMOTO
17
GOMEZ
8
LEDESMA
3
6
18
SPOLLI
SILVESTRE AUGUSTIN
21 ANDUJAR
12
MARCHESE
1 BUFFON
LE QUOTE
X = 3,15 2 = 4,00
DOMENICA ORE 15
1 = 3,80 X = 3,30 2 = 1,95
1 ARCARI
18
13
6
19
MORAS PORTANOVA
BRITOS
RUBIN
15
26
12
PEREZ
MUDINGAYI
EKDAL
7
69
9
DELLA ROCCA
MEGGIORINI
DI VAIO
11 LOPEZ
19
RICCHIUTI
GENOA (4-4-2)
MILAN (4-3-1-2)
DOMENICA ORE 15
1 = 2,05 X = 3,10 2 = 3,70
1 VIVIANO
14
21
13
31
PISANI
CANINI
ASTORI AGOSTINI
8
5
4
BIONDINI
CONTI
NAINGGOLAN
7
18
9
COSSU
NENÉ
ACQUAFRESCA
10
32
DEL PIERO
MATRI
85 CURCI
PT
LE QUOTE
1 AGAZZI
11
DOMIZZI
88
20
26
INLER ASAMOAH PASQUALE
7
SANCHEZ
BOLOGNA (4-3-1-2)
CATANIA (4-2-3-1)
1 = 2,80 X = 3,20 2 = 2,45
6 BELARDI
17
BENATIA
SERIE A
SQUADRE
CAGLIARI (4-3-1-2)
JUVENTUS (4-4-2)
5
ZEBINA
1 EDUARDO
6
BEGA
2
ZOBOLI
15
56
14
4
28
ZAMBELLI HETEMAJ ZANETTI FILIPPINI BERARDI
32 DIAMANTI
7
EDER
89
OKAKA
71
RUDOLF
27
BENTIVOGLIO
90
4
14
ALVAREZ
ALMIRON
GAZZI
21
33
52
5
PARISI
ROSSI
GLIK
A.MASIELLO
1 GILLET
20
MESTO
3
DAINELLI
13
KALADZE
4
CRISCITO
18
RAFINHA
33
KUCKA
77
MILANETTO
7
ROSSI
83
FLORO FLORES
99
CASSANO
11
PALACIO
11
70 IBRAHIMOVIC
ROBINHO
52
4
8
MERKEL VAN BOMMEL GATTUSO
77
76
33
25
ANTONINI
YEPES THIAGO SILVA BONERA
32 ABBIATI
UDINESE
CAGLIARI
BOLOGNA
BRESCIA
GENOA
Panchina 25 Pelizzoli, 24 Perico, 13
Ariaudo, 28 Magliocchetti, 23 Missiroli,
10 Lazzari, 30 Ragatzu.
All. Donadoni
Squalificati nessuno
Indisponibili Laner.
Altri Dametto, Carta, Martignoni,
Ceppelini, Giorico, Marchetti, Gallon.
Panchina 22 Lupatelli, 21 Cherubin, 3
Morleo, 16 Esposito, 5 Mutarelli, 24
Buscè, 20 Gimenez.
Allenatore Malesani.
Squalificati nessuno.
Indisponibili Ramirez.
Altri Siligardi, Radovanovic, Paponi,
Pisanu, Gavilan, Cruz, Krhin, Montelongo.
Panchina 22 Sereni , 20 Accardi, 16
Mareco, 8 Vass, 33 Kone, 9 Caracciolo,
36 Lanzafame.
Allenatore Iachini.
Squalificati nessuno
Indisponibili Dallamano, Cordova.
Altri Daprelà, Baiocco, Possanzini,
Jonathas, Kamalu, Nana, Leali, Hrivnak
Panchina 73 Scarpi, 24 Moretti, 5
Konko, 42 Veloso, 71 Jankovic, Destro,
43 Paloschi. Allenatore Ballardini.
Squalificati nessuno.
Indisponibili Antonelli, Boselli.
Altri Chico, Zuculini, Jelenic, Boakye,
Sturaro, Doninelli, Perin, Polenta,
Candia, Stillo, Rodriguez.
MILAN
48 23 14 6
3 39 18
NAPOLI
43 23 13 4
6 36 22
INTER
41 22 12 5
5 39 24
LAZIO
41 23 12 5
6 29 21
ROMA
39 22 11
6
5 32 25
PALERMO
37 23 11
4
8 38 29
Panchina 12 Koprivec, 13 Coda, 27
Armero, 4 Cuadrado, 66 Pinzi, 16 Denis,
9 Corradi.
Allenatore Guidolin
Squalificati nessuno
Indisponibili Ferronetti, Basta, Angella,
Handanovic.
Altri Elkstrand
UDINESE
37 23 11
4
8 37 30
SAMPDORIA
JUVENTUS
CATANIA
BARI
MILAN
JUVENTUS
35 23 9
8
6 37 29
CAGLIARI
32 23 9
5
9 27 23
CHIEVO
30 23 7
9
7 25 22
FIORENTINA
28 22 7
7
8 22 23
SAMPDORIA
27 22 6
9
7 20 23
GENOA
27 22 7
6
9 18 21
Panchina 1 Da Costa, 13 Perticone, 18
Laczko, 11 Koman, 14 Obiang, 4
Dessena, 91 Zaza. All. Di Carlo.
Squalificati Poli (1)
Indisponibili Semioli, Gastaldello,
Pozzi, Lucchini, Biabiany.
Altri Tozzo, Padalino, Grieco, Lamorte,
Sampietro, Masi, Celjak.
Panchina 30 Storari, 2 Motta, 15
Barzagli, 43 Sorensen, 5 Sissoko, 25
Martinez, 20 Toni.
Allenatore Delneri
Squalificati nessuno
Indisponibili De Ceglie, Traorè,
Iaquinta, Pepe, Rinaudo, Quagliarella.
Altri Manninger, Salihamidzic, Giannetti.
Panchina 1 Kosiciky, 14 Bellusci, 23
Terlizzi, 20 Martinho,, 24
Pesce, 7 Schelotto, 29 Cuomo.
Allenatore Simeone.
Squalificati nessuno.
Indisponibili Biagianti, Izco, Alvarez,
Capuano, Carboni, Potenza.
Altri Bergessio, Cuomo, Llama
Panchina 25 Padelli, 84 Raggi, 3
Codrea, 7 Rivas, 8 Donati, 22
Huseklepp, 14 Kopunek.
Allenatore Ventura.
Indisponibili Barreto, S. Masiello,
Belmonte, Castillo.
Altri Boerchio, Rinaldi, Romero,
Ghezzal, Strambelli, Galasso, Kutuzov.
Panchina 30 Roma, 17 Oddo,
15 Sokratis, 16 Flamini, 28 Emanuelson,
10 Seedorf, 7 Pato. Allenatore Allegri.
Squalificati nessuno.
Indisponibili Amelia, Abate, Nesta
Legrottaglie, Zambrotta, Strasser, Pirlo,
Ambrosini, Boateng, Inzaghi.
Altri Jankulovski, Didac, Oduamadi.
BOLOGNA*
26 22 7
8
7 24 30
PARMA
25 23 6
7 10 22 29
LECCE
24 23 6
6
CATANIA
23 23 5
8 10 19 30
CESENA
21 23 5
6 12 17 29
BRESCIA
19 23 5
4 14 18 31
BARI
14 23 3
5 15 14 37
11 22 39
■ CHAMPIONS ■ PRELIMINARI CHAMPIONS
■ EUROPA LEAGUE ■ RETROCESSIONE
La classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti; 2) minor numero di partite disputate;
3) differenza reti; 4) numero di gol segnati; 5) ordine
alfabetico. *Bologna ha tre punti di penalizzazione
I blucerchiati sono nell’oblio
dei bookies: un gol esterno vale
addirittura 1.53
Incredibile le quote della Juve
in questa fase: un primo tempo
bianconero paga 3.05
Fiducia agli emiliani, che molto
spesso sono imprevedibili: vittoria
handicap a 4.05
Un Brescia in contro-rivoluzione:
un gol lo farà?
Proviamo il segno Gol a 1.82
E’ una sfida che storicamente
è molto sentita: un Under 2.5 è di
rigore a 1.70
LAZIO (4-3-1-2)
CHIEVO (4-3-1-2)
LECCE (4-3-1-2)
PALERMO (4-3-2-1)
NAPOLI (3-4-2-1)
CESENA (4-3-2-1)
PARMA (4-3-3)
FIORENTINA (4-4-2)
INTER (4-3-1-2)
ROMA (4-3-1-2)
LE QUOTE
DOMENICA ORE 15
1 = 1,75
LE QUOTE
X = 3,40 2 = 4,65
DOMENICA ORE 15
1 = 3,15
86 MUSLERA
PROSSIMO TURNO
Sabato 12 febbraio, ore 18
MILAN-PARMA
ore 20.45
ROMA-NAPOLI
Domenica 13 febbraio, ore 15.00
BARI-GENOA
BRESCIA-LAZIO
CAGLIARI-CHIEVO
CATANIA-LECCE
CESENA-UDINESE
PALERMO-FIORENTINA
SAMPDORIA-BOLOGNA
ore 20.45
JUVENTUS-INTER
MARCATORI
17 RETI: Cavani (1) (Napoli)
15 RETI: Di Natale (2) (Udinese)
14 RETI: Di Vaio (Bologna)
13 RETI: Eto'o (4) (Inter); Ibrahimovic (2)
(Milan)
11 RETI: Matri (1) (Cagliari)
10 RETI: Borriello (1) (Roma)
9 RETI: Pellissier (1) (Chievo);
Quagliarella (Juventus); Pazzini (2) (6 con
la Sampdoria) (Inter)
8 RETI: Pato (Milan); Hamsik (1) (Napoli);
Pastore (Palermo); Crespo (2) (Parma)
7 RETI: Gilardino (Fiorentina); Robinho
(Milan); Ilicic (Palermo)
6 RETI: Maxi Lopez (1) (Catania); Bogdani
(Cesena); Floccari (Lazio); Miccoli
(Palermo); Vucinic (1) (Roma); Sanchez
(Udinese)
2
20
3
26
LICHTSTEINER BIAVA
DIAS
RADU
32
11
6
BROCCHI
MATUZALEM
MAURI
8
18
10
HERNANES
KOZAK
ZARATE
80
31
MOSCARDELLI 26
PELLISSIER
BOGLIACINO
23
16
6
CONSTANT
RIGONI
FERNANDES
4
12
5
20
MANTOVANI
CESAR
MANDELLI
SARDO
28 SORRENTINO
LE QUOTE
X = 3,25 2 = 2,20
DOMENICA ORE 15
1 = 1,25
22 ROSATI
40
TOMOVIC
13
FERRARIO
8
MUNARI
27
JEDA
14
FABIANO
LE QUOTE
X = 5,00 2 = 12,00
DOMENICA ORE 15
26 DE SANCTIS
28
BRIVIO
20
18
VIVES GIACOMAZZI
10
OLIVERA
9
CORVIA
10
MICCOLI
72
27
PASTORE
ILICIC
23
21
8
NOCERINO BACINOVIC MIGLIACCIO
36
5
6
16
DARMIAN
BOVO
MUNOZ
CASSANI
46 SIRIGU
13
28
6
SANTACROCE
CANNAVARO
ARONICA
11
21
23
18
MAGGIO
YEBDA
GARGANO
ZUNIGA
17
22
7
HAMSIK
LAVEZZI
CAVANI
17
MALONGA
10
23
JIMENEZ
GIACCHERINI
18
14
8
PAROLO
COLUCCI
CASERTA
6
5
25
46
LAURO
DAL BELLO VON BERGEN SANTON
1 ANTONIOLI
LE QUOTE
1 = 2,35 X = 3,10 2 = 3,00
83 MIRANTE
2
ZACCARDO
29
PALETTA
5
LUCARELLI
18
GOBBI
10
DZEMAILI
14
GALLOPPA
13
ANGELO
11
AMAURI
21
GIOVINCO
11
GILARDINO
32
4
21
18
MARCHIONNI DONADEL D’AGOSTINO MONTOLIVO
23
31
5
25
PASQUAL CAMPORESE GAMBERINI COMOTTO
84
X = 3,35 2 = 3,90
1 JULIO CESAR
80
VALIANI
7
SANTANA
DOMENICA ORE 20.45
1 = 1,90
13
2
15
55
MAICON CORDOBA RANOCCHIA NAGATOMO
4
19
8
ZANETTI
CAMBIASSO THIAGO MOTTA
10
7
9
SNEIJDER
PAZZINI
ETO’O
9
22
94
VUCINIC
BORRIELLO
MENEZ
20
16
11
PERROTTA DE ROSSI
TADDEI
17
4
29
77
RIISE
JUAN
N. BURDISSO CASSETTI
27 JULIO SERGIO
BORUC
LAZIO
LECCE
NAPOLI
PARMA
INTER
Panchina 12 Berni, 13 Stendardo,
5 Scaloni. 24 Ledesma, 15 Gonzalez,
17 Foggia, 77 Sculli. Allenatore Reja.
Squalificati nessuno.
Indisponibili Del Nero, Diakite,
Floccari, Garrido, Meghni, Rocchi.
Altri Artipoli, Bizzarri, Bonetto,
Bresciano, Manfredini, Quadri.
Panchina 81 Benassi, 4 Gustavo, 11
Mesbah, 19 Piatti, 32 Coppola 21
Grossmuller, 23 Chevanton.
Allenatore De Canio
Squalificati nessuno
Indisponibili Giuliatto, Ofere, Di Michele.
Altri Petrachi, Donati, Sini, Rispoli,
Bertolacci
Panchina 1 Iezzo, 14 Campagnaro, 4
Ruiz, 8 Dossena, 77 Sosa, 9 Mascara,
99 Lucarelli.
Allenatore Mazzarri
Squalificati Pazienza (1)
Indisponibili Grava, Vitale.
Altri Gianello, Cribari, Blasi, Maiello,
Dumitru.
Panchina 1 Pavarini, 23 Modesto, 24
Paci, 4 Morrone, 13 Angelo, 84
Palladino,86 Bojinov, 9 Crespo.
All. Marino. Squalificati Candreva (1).
Indisponibili Calvo, Marques. Crespo e
Nwankwo.
Altri 16 Russo, 25 Covic, 22 Ze
Eduardo, 38 De Vitis, 2 Feltscher.
Panchina 21 Orlandoni, 23 Materazzi,
57 Natalino, 14 Kharja, 20 Obi, 22 Milito,
29 Pandev.
Allenatore Leonardo.
Indisponibili Samuel, Stankovic, Lucio,
Mariga, Castellazzi.
Altri Coutinho, Natalino.
CHIEVO
PALERMO
CESENA
FIORENTINA
ROMA
Panchina 18 Squizzi, 21 Frey, 2 Morero,
14 Guana, 84 Pulzetti, 77 Thereau, 11
Granoche. All. Pioli.
Squalificati nessuno.
Indisponibili Luciano, Marcolini,
Andreolli.
Altri Silvestri, Uribe, Morero, Jokic,
Dimitrijevic, Faroni, Samb.
Panchina 99 Benussi, 66 Andelkovic,
29 Garcia, 77 Kurtic, 11 Liverani,
4 Kasami, 22 Paolucci. All. Rossi.
Squalificati Carrozzieri (fino al
5-4-2011).
Indisponibili Pinilla, Goian, Balzaretti.
Altri Brichetto, Acquah, Jara Martinez,
Hernandez.
Panchina 33 Calderoni, 3 Pellegrino, 77
Ceccarelli, 4 Appiah, 84
Rosina, 11 Budan, 70 Bogdani.
All. Ficcadenti. Squalificati nessuno
Indisponibili Sammarco.
Altri Simoncini, Benalouane, Dellafiore,
Fatic, Gorobsov, Piangerelli,
Paonessa.
Panchina 84 Neto, 29 De Silvestri, 14
Natali, 85 Behrami, 24 Cerci, 22
Ljajic, 10 Mutu.
Allenatore Mihajlovic.
Squalificati nessuno.
Indisponibili Frey, Jovetic, Vargas.
Altri Avramov, Gulan, Bolatti, Kroldrup,
Babacar.
Panchina 32 Doni, 25 G. Burdisso, 3
Castellini, 87 Rosi, 23 Greco, 30
Simplicio, 10 Totti.
Allenatore Ranieri
Indisponibili Adriano, Pizarro, Brighi.
Squalificati Mexes (2).
Altri Lobont, Loria.
Davvero notevole la quota
dei padroni di casa: proviamo
un handicap X a 3.70
Sfida sull’asse del Sud sulla scia
di ritrovati entusiasmi. Il segno Gol
è una buona scelta a 1.65
taccuino
IL NEO ACQUISTO DEL CESENA
CASMS
Felipe cambia nome
Ora si chiama Dal Bello
Senza tifosi ospiti 5 partite
ROMA dVietata dal Casms la presenza di tifosi ospiti
per Milan-Parma, Juve-Inter, Palermo-Fiorentina, Brescia-Lazio, Catania-Lecce. In B stesse decisioni per
Empoli-Ascoli, Pescara-Varese e Novara-Torino.
BOLOGNA
Baraldi dai Carabinieri
dLuca Baraldi ieri nella Caserma dei Cc di Bologna ha
completato l’audizione che aveva iniziato il 25 gennaio
nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato l’ex presidente rossoblù Porcedda per appropriazione indebita
DIRITTI TV
Su Sky il calcio sudamericano
dSky ha acquistato i diritti per la Coppa America (Argentina 1-24 24 luglio), la Coppa Sudamericana 2011 e
2012 e la Libertadores 2012.
Non solo ha cambiato squadra, passando dalla
Fiorentina al Cesena, ma ha anche cambiato il suo
nome. Il difensore italo-brasiliano (foto Polaris)
spiega: «Non voglio più essere
chiamato Felipe ma Dal Bello, in
onore del mio bisnonno padovano.
Faccio questo perché voglio
voltare pagina e recuperare il
tempo perduto dopo
l’anno difficile a Firenze.
Ho avuto problemi fisici
ma soprattutto non sono
stato quasi mai schierato
nel mio ruolo naturale, quello
di difensore centrale».
Dopo la scoppola veronese,
partenopei all’assalto.
Ci sta un Over 3.5 a 2.70
Una sfida equilibrata che potrebbe
regalare qualche rete in più della
media: proviamo il Gol a 1.77
Big match con qualche assenza:
l’Over da queste parti ci sta sempre!
2.5 a 1.75, 3.5 a 2.70
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
R
MONDO
FILIPPO MARIA RICCI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
MADRID dSconfitto Jorge Valda-
no, ora sotto con Pep Guardiola. José Mourinho vive in trincea e questo gennaio 2011 gli
ha portato diverse battaglie,
piccole e grandi. Diverse vittorie importanti, una sconfitta dolorosa, futuro a breve e medio
termine più chiaro. Mou ha deciso di restare al Real Madrid almeno per la prossima stagione.
Nelle ultime settimane il portoghese aveva fatto salire le quotazioni del legittimo dubbio:
«Sono qui fino a giugno, poi si
vedrà», «Per continuare bisogna essere contenti, cosa che va-
Ha vinto Mourinho
Resterà a Madrid
ma senza Valdano
Tra i due
litiganti il
presidente del
Real, Florentino
Perez, ha scelto
Mou, buttando
a mare il d.g.
Valdano
Michel Platini (Uefa) e Sepp Blatter (fifa) BOZZANI
V
Florentino
Perez, 63
anni, ha guidato
il Real Madrid
una prima volta
dal 2000 al
2006 e poi dal
2009. Perez è
convinto che
Mourinho sia
l’allenatore
giusto per far
brillare e
vincere il suo
costosissimo
Real. AP
le per me come per il club». Nubi che sono state allontanate, insieme a Jorge Valdano. Il d.g.
della Casa Blanca, parafulmine
e uomo di fiducia di Florentino
Perez, ha perso la sua battaglia
con Mou, col quale non c’è mai
stato feeling e che lo ha allontanato dalla squadra impedendogli di viaggiare col gruppo, di
scendere negli spogliatoi e di
farsi vedere a Valdebebas, e ha
preparato le valigie.
Cambio Florentino ha appreso
dagli errori del passato, quando era sempre in prima linea:
LA SCELTA
DI PEREZ
Perez sacrificherà il d.g. per dare pieni poteri
al tecnico, che adesso punta alla Copa del Rey
Il portoghese dovrà
battere il Barcellona
per vincere la coppa:
«Nelle finali non
sempre vincono i
migliori o i favoriti»
Adios Smentita la voce delle dimissioni immediate di Valdano, resta la sostanza. L’ex compagno di Maradona a fine stagione abbandonerà il Real: Perez ha deciso di sacrificarlo per
dare ampia fiducia e pieni poteri a Mourinho. In Spagna molti
si lamentano del fatto che con
l’arrivo di José lo stile-Real sia
stato preso a cazzotti. Florentino non condivide le preoccupazioni, ha un bisogno matto per
immagine e prestigio personale
di veder trionfare il suo costosissimo Real Madrid e sa quanta
passione, energia, esperienza e
valore impieghi Mou nel suo lavoro. È convintissimo che sia
l’uomo giusto per puntare su
Copa del Rey e Champions. La
Liga? Il prossimo anno.
s
Da sinistra il tecnico Josè Mourinho, 47 anni, e Jorge Valdano, 55 anni, direttore generale del Real Madrid IPP
gli allenatori godevano di così
poca considerazione che si arrivò a licenziare uno come Del Bosque. Peccato capitale che il Madrid, 8 anni dopo, non ha ancora espiato. Nel suo secondo regno blanco Perez governa da
lontano, e in Mourinho ha incontrato il leader necessario
per guidare una barca tanto
grande quanto poco stabile. Il
portoghese in queste settimane
ha flirtato con l’Inter, ma intanto ha continuato la sua lotta all’interno della Casa Blanca. Prima ha ottenuto il «9» che chiedeva. È arrivato Adebayor, baciato dalla fortuna di un gol al
debutto al Bernabeu nonostante un’apparizione di 5 minuti. È
arrivata la finale di Copa del
Rey, che mancava da 7 anni.
Verso il futuro «Un risultato che
ci è costato caro: abbiamo dovuto fare un grosso sforzo per giocare due derby e due sfide col
campione uscente, e lo abbiamo pagato in Liga. Però ne valeva la pena, per noi e per la storia di questo club. Ci siamo assicurati la finale e la possibilità di
giocare anche la Supercoppa di
Spagna, in agosto». Mourinho
mercoledì notte guardava avanti. «Il prossimo anno avremo
quattro attaccanti: Adebayor,
Benzema, Higuain e Morata,
che ora fa il suo dovere con la
seconda squadra e a luglio sarà
con noi». Altre parole per il futuro. Il Madrid non vince la Copa
da 17 anni, per farlo dovrà battere il Barcellona il 20 aprile:
«Nelle finali non sempre vincono i migliori o i favoriti». Mou
ha cambiato pelle: si è messo in
quelli dell’outsider per provare
a far fuori il Pep, l’unico allenatore capace di fargli 5 gol e di
vincere 5 volte su 5 contro il Madrid. Per rendere più dolce la
sua permanenza a Madrid. Prolungata, e senza Valdano.
ECA MARTEDÌ A GINEVRA ASSEMBLEA
Dai grandi club
arriverà un «no»
al Mondiale
giocato d’inverno
FABIO LICARI
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dMondiale d’inverno nel 2022? Addirittura
per sempre, dopo Qatar 2022? Meglio non correre troppo. Squadre e leghe europee sono contrarie al progetto che Blatter e Platini hanno in
mente da tempo — stagione nell’anno solare,
fase finale a dicembre — e lo diranno con decisione martedì, a Ginevra, all’assemblea dell’Eca, l’associazione dei club europei che di fatto sostituisce il G14.
Questione nazionali Fino ad oggi — grazie anche al riconoscimento di un nuovo ruolo politico nel sistema internazionale — l’Eca s’è sempre schierata con Fifa e Uefa. Compreso l’appoggio totale al fair play finanziario. Di recente, però, i primi contrasti sulla questione «assicurazione per i convocati»: i più agguerriti sono stati i tedeschi. Soprattutto il Bayern che ha
perso Robben per un infortunio con l’Olanda e
ora chiede un intervento Fifa per proteggere i
club da rischi simili in futuro. L’Uefa è d’accordo, Blatter meno. Ora la questione può complicarsi per il nuovo calendario internazionale.
E le tv? Club e leghe temono uno spostamento
verso le nazionali («alle quali bisogna restituire qualcosa», ha detto Platini). Inghilterra, Italia, Germania, Spagna e anche Russia (che sta
abbandonando la stagione solare per uniformarsi all’Europa che conta) sono contrarie. Temono una stagione da gennaio a dicembre. Temono di dover giocare a giugno, luglio, magari
agosto, quando la gente è in vacanza e sottoscriverebbe meno abbonamenti alle pay tv (quelle
che sovvenzionano il calcio). Temono che la
centralizzazione dei diritti dell’Europeo sottragga risorse alla Champions.
BRASILE L’EX MILANISTA DI NUOVO IN CAMPO, I TIFOSI CONTRO IL CORINTHIANS, AUTO DANNEGGIATE
GERMANIA
Dinho debutta, Ronaldo contestato
Borussia-Schalke
Stasera è derby
ro mi hanno caricato».
MAURÍCIO CANNONE
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RIO DE JANEIRO dNotte da ricor-
dare per Ronaldinho e da dimenticare per Ronaldo. Mentre Dinho faceva il suo esordio
nel Flamengo (vittoria per 1-0
sul Nova Iguaçu per il campionato di Rio), Ronaldo subiva
un’eliminazione storica con il
Corinthians ai preliminari della
Libertadores (0-2 a Ibagué, Colombia, con il Tolima). Per la
prima volta una squadra brasiliana non accede alla fase a gironi del torneo sudamericano (il
Gremio salva l’onore).
Esultanza I 42.108 spettatori
(37.042 paganti) che hanno
gremito lo stadio Olimpico
João Havelange hanno disegnato anche un mosaico sugli spalti per dare il benvenuto a R10,
il nuovo capitano del Flamen-
A destra Ronaldinho in carne e ossa, sopra i tifosi con la sua maschera AFP
go. Il suo debutto ha fruttato al
rossonero di Rio 390 mila euro
soltanto con il marchio degli
sponsor sulle maglie. Ronaldinho ha battuto punizioni e
servito i compagni, anche con
colpi di tacco. L’ex milanista
non ha segnato (il gol del Flamengo è stato di Wanderley al
40’ della ripresa), ma sicura-
mente ha lottato (ha percorso
8.700 metri in tutta la partita).
«Mi ha sorpreso, non pensavo
che potesse rimanere in campo
tutti i 90’», ha rivelato Vanderlei Luxemburgo, allenatore del
Flamengo. «È la maggior emozione della mia vita — ha detto
Dinho —. Ringrazio i compagni. Non giocavo da tempo, lo-
Rabbia Ronaldo Il Tolima dunque ha sconfitto il Corinthians,
che nell’andata dei preliminari
era stato fermato sullo 0-0 in casa. «Non è una scusa, ma la Confederazione sudamericana non
può permettere che si giochi
su un campo in queste condizioni», ha protestato Ronaldo dopo il fiasco. Sul muro della sede
del Corinthians, a San Paolo, sono apparse scritte: «Basta Ronaldo». Contestati anche l’ex interista Roberto Carlos, che non
ha giocato per infortunio, l’allenatore Tite e il presidente Sánchez. Alcune auto dei giocatori
sono state prese a sassate. Le
perdite del Corinthians per l’eliminazione si stimano attorno
ai venti milioni di dollari tra
incassi e premi mancati.
L’anticipo di Bundesliga
stasera è gustoso: Borussia
Dortmund-Schalke 04, il derby
più sentito.
21ª GIORNATA Oggi: Borussia
Dortmund-Schalke 04 (diretta
Sky Sport 3, ore 20.30).
Domani: Mainz-Werder;
Hoffenheim-Kaiserslautern;
Colonia-Bayern; HannoverWolfsburg; Norimberga-Bayer
Leverkusen; Borussia
Mönchengladbach-Stoccarda.
Domenica: Amburgo-St. Pauli;
Friburgo-Eintracht.
CLASSIFICA Borussia
Dortmund 50; Bayer
Leverkusen 39; Bayern e
Mainz 36; Hannover 34;
Friburgo 33; Amburgo 30;
Hoffenheim 29; Eintracht e
Norimberga 26; Schalke 04 25;
Wolfsburg 23; Kaiserslautern,
St.Pauli e Werder 22; Colonia
19; Stoccarda e Borussia
Moenc. 16.
20
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
su Gazzetta.it
SERIE BWIN
LEGGETE L’INTERVISTA A GUIDO MARILUNGO, NUOVO ATTACCANTE
DELL’ATALANTA, COLPO DI MERCATO DI GENNAIO PER LA SERIE B
do il centrocampo a tre, con
Budel fra De Vezze e De Feudis, ma soprattutto con due
punte di ruolo. Una mediana
potente che alzi la diga e che
garantisca quegli equilibri che
talvolta son mancati, e che sappia supportare l’attacco «atomico» rappresentato da Bianchi ed Antenucci, con Sgrigna
in appoggio. Alla prima uscita,
il nuovo sistema di gioco ha superato l’esame, tant’è che i problemi, in Calabria, sono giunti
dall’attacco, come ammette lo
stesso Bianchi: «Dobbiamo diventare più cinici» riconosce il
capitano analizzando i 19 tiri
verso la porta del Crotone che
hanno prodotto solo 1 gol. Ma
il Toro ha fiducia, vista la qualità degli attori e la vena di Bianchi, che ha segnato gli unici
tre gol granata del 2011.
Il mercato regala
un Toro diverso
L’avviso di Cairo e Petrachi: «Adesso basta alibi»
Così Lerda può preparare le nuove soluzioni
FABRIZIO TURCO
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TORINO d I giochi son finiti,
adesso conta soltanto far punti, già da domani, contro il Sassuolo. Chiuso il mercato più
oculato degli ultimi anni, il Toro si specchia in una sola necessità: vincere. I tre punti, in casa granata, mancano da 48
giorni e quattro partite; quanto basta per inquietare una
squadra che a gennaio ha messo in saccoccia soltanto due
punticini e che ha visto di nuovo allontanarsi la vetta.
Al risparmio Le scelte strategiche di Cairo (spendere senza
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
G
SIENA
ATALANTA
NOVARA
VARESE
LIVORNO
TORINO
PADOVA
REGGINA
PESCARA
GROSSETO
VICENZA
EMPOLI
CROTONE
MODENA
ALBINOLEFFE
CITTADELLA
PIACENZA
PORTOGRUARO
SASSUOLO
TRIESTINA
ASCOLI (-6)
FROSINONE
47
47
45
40
35
35
34
34
32
31
31
30
29
29
28
26
25
25
24
23
21
20
24
24
24
24
24
24
24
24
23
24
24
23
24
24
24
24
24
24
24
24
24
24
PARTITE
V N P
13
14
12
10
9
9
8
9
8
8
9
6
6
6
7
6
5
6
6
4
6
4
8
5
9
10
8
8
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7
8
7
4
12
11
11
7
8
10
7
6
11
9
8
3
5
3
4
7
7
6
8
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5
7
7
10
10
9
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12
9
9
12
RETI
F S
41
31
44
28
34
28
37
28
26
26
26
26
23
25
31
28
30
22
24
18
23
23
21
18
21
16
30
29
29
26
25
29
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22
26
31
39
32
37
36
29
29
30
37
PROSSIMO TURNO
Venerdì 11 febbraio, ore 20.45 ATALANTA-SIENA (0-1).
Sabato 12 febbraio, ore 15 CROTONE-ALBINOLEFFE
(1-1), EMPOLI-ASCOLI (0-0), FROSINONE-CITTADELLA (1-1),
MODENA-REGGINA (0-4), PADOVA-TRIESTINA (0-0),
PESCARA-VARESE (1-1), PIACENZA-GROSSETO (0-1),
PORTOGRUARO-LIVORNO (0-0), VICENZA-SASSUOLO (1-2).
Lunedì 14 febbraio, ore 20.45 NOVARA-TORINO (0-1).
vendere) hanno spostato il mirino della critica dalla società
al campo; tanto che a mandare urbi et orbi il messaggio,
chiaro e tondo, è stato il d.s.
Petrachi: «Adesso la responsabilità è di tutti, anche dei giocatori: il calciomercato è chiuso,
devono pensare solo al Toro,
31
I GIOCATORI UTILIZZATI
Il Torino in 24 partite ha schierato
31 giocatori: in questo campionato
ne hanno utilizzato uno in più il
Frosinone e il Grosseto. A quota 30
giocatori c’è invece l’AlbinoLeffe
da gruppo vero, lasciando da
parte gli interessi personali».
Massima fiducia nell’allenatore, ma anche tanta attesa: «Lerda adesso ha tutto per far bene
e per centrare la promozione»
è il Cairo-pensiero che amplifica pressioni e aspettative. Insomma, il ragionamento è palese: di alibi adesso non ce ne
sono più, ora si tratta soltanto
di accendere i motori e di far
correre la fuoriserie. Con
l’obiettivo conclamato di centrare quella Serie A svanita sul
più bello un anno fa a Brescia.
Il futuro L’obiettivo di Lerda?
Arrivare al punto di poter
schierare anche il 4-4-2 che però in fase di possesso palla sappia trasformarsi in un 4-2-4,
con Gabionetta (o Pagano, se
non verrà risolta la querelle)
sulla fascia. Un modulo che però potrebbe diventare anche
un azzardo, visto che - a ben
vedere - è un parente stretto
del 4-2-3-1 utilizzato con alterne fortune per tutta l’andata.
Sistemi di gioco Per riuscirci,
l’allenatore ha già cambiato
modulo fin da Crotone, varan-
L’ANTICIPO ORE 20.45
La 25a giornata (domani, ore 15) f Tesser sorride: Novara al completo
ASCOLI
ATALANTA
CITTADELLA
GROSSETO
PESCARA
SIENA
NOVARA
PIACENZA
Lupoli e Cristiano
a supporto di Feczesin
Colantuono sceglie
Raimondi per Peluso
In cinque ancora fermi
Convocato Melucci
Papa Waigo dal 1’
In difesa gioca Turati
ASCOLI Hanno lavorato a parte Ciofani
e Feczesin, ma dovrebbero recuperare.
Castori pensa di far giocare Lupoli
largo a destra con il compito di
supportare la punta centrale Feczesin.
A sinistra stesso compito per Cristiano.
In difesa torna Gazzola.
SQUALIFICATI Micolucci.
DIFFIDATI Guarna, Pederzoli.
PROBABILE FORMAZIONE (4-5-1) Guarna;
Gazzola, Faisca, Marino, Calderoni;
Lupoli, Pederzoli, Di Donato, Giorgi,
Cristiano; Feczesin. All. Castori.
ATALANTA Colantuono deve rinunciare
solo a Manfredini, Padoin, Dalla Bona e
Gentili. Raimondi per lo squalificato
Peluso, poi ballottaggi Troest-Talamonti
e Bonaventura-Ceravolo.
SQUALIFICATI Peluso.
DIFFIDATI Bonaventura, Carmona,
Manfredini, Raimondi.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2)
Consigli; Raimondi, Troest, Capelli,
Bellini; Ferreira Pinto, Barreto,
Carmona, Bonaventura; Marilungo,
Tiribocchi. All. Colantuono.
CITTADELLA Ancora a parte Carteri,
Carra, Giordano, Scardina e Gabbiadini.
Oggi l’allenamento di rifinitura, quindi le
convocazioni di Foscarini. Ci sarà il
nuovo arrivato Melucci.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Gasparetto, Gorini,
Marchesan, Perna, Scardina, Volpe.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2)
Villanova; Manucci, Gorini, Nocentini,
Marchesan; Dalla Bona, Musso, Volpe;
Bellazzini; Piovaccari, Nassi. All.
Foscarini.
GROSSETO L’unica novità dovrebbe
essere Papa Waigo al posto di Soncin.
In difesa conferma per Turati, in attesa
di Petras. Serena, dopo le tre vittorie di
fila, recupera Vitiello e rinnova la
fiducia ai quattro di centrocampo.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Allegretti, Caridi, Federici,
Giallombardo, Soncin.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2)
Narciso; Turati, Freddi, Rincon, Mora;
Defendi, Vitiello, Allegretti, Caridi; Papa
Waigo, Sforzini. All. Serena.
Difesa da inventare
Bianchi forse ce la fa
Giacomelli già pronto
Ariatti è l’atteso ex
Conte conferma il duo
Mastronunzio-Calaiò
Pinardi sulla trequarti
Gonzalez in panchina
PIACENZA Difesa da rifare per le
assenze di Anaclerio e Zammuto.
Restano a casa anche Piccolo e
Mandorlini, mentre Bianchi è partito ma
non è al meglio (mal di schiena), anche
se dovrebbe farcela.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Cacia, Graffiedi, Zammuto.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2)
Cassano; Avogadri, Conteh, Gervasoni,
Zenoni; Marchi, Catinali, Bianchi;
Guzman; Graffiedi, Cacia. All. Madonna.
PESCARA Di Francesco potrebbe
lanciare l'ultimo rinforzo Giacomelli in
caso di 4-4-2: l’alternativa è giocare con
Tognozzi davanti alla difesa e l’ex di
turno Ariatti accanto a Cascione dietro
a Sansovini.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Ariatti, Nicco, Olivi, Petterini.
PROBABILE FORMAZIONE (4-1-4-1) Pinna;
Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini;
Tognozzi; Gessa, Cascione, Ariatti,
Bonanni; Sansovini. All. Di Francesco.
SIENA Conte conferma Mastronunzio e
Calaiò. Bolzoni prosegue il suo
recupero, Larrondo è ancora a casa
dopo l'operazione di appendicite e da
oggi riprende a muoversi.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Bolzoni, Carobbio, Coppola,
Larrondo, Reginaldo, Vergassola.
PROBABILE FORMAZIONE (4-2-4)
Coppola; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del
Grosso; Marrone, Vergassola; Brienza,
Mastronunzio, Calaiò, Sestu. All. Conte.
NOVARA Per la prima volta Tesser ha
tutti a disposizione. Sicuro l’impiego di
Pinardi dietro a Motta e Bertani, in
difesa Gheller in vantaggio su
Morganella. Gonzalez, non al top, parte.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Centurioni, Gheller, Gigliotti,
Gonzalez, Morganella.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2)
Ujkani; Gheller, Lisuzzo, Ludi, Gemiti;
Marianini, Porcari, Rigoni; Pinardi;
Motta, Bertani. All. Tesser.
ARBITRO Stefanini di Prato (andata 4-2)
ARBITRO Gallione di Alessandria
ARBITRO Massa di Imperia
ARBITRO Candussio di Cervignano
(2-0)
a
(1-3)
Atzori, manca
solo Adejo
Calori, l’idea
Hochstrasser
REGGINA
PADOVA
REGGINA (3-5-2)
1 PUGGIONI
13 COSENZA
5 BURZIGOTTI
15 ACERBI
89 LAVERONE
18 RIZZO
31 CASTIGLIA
21 N.VIOLA
29 RIZZATO
61 BONAZZOLI
87 CAMPAGNACCI
All. ATZORI
PADOVA (4-3-1-2)
1 CANO
75 CRESPO
34 CESAR
13 LEGATI
33 RENZETTI
8 BOVO
84 JIDAYI
11 GALLOZZI
88 CUFFA
63 ARDEMAGNI
20 VANTAGGIATO
All. CALORI
PANCHINA 12 Kovacsik,
17 Barillà, 55 De Rose, 32
Colombo, 8 Montiel, 22 A.
Viola, 11 Zizzari.
PANCHINA 26 Agliardi, 3
Trevisan, 90 Ronaldo, 30 Hochstrasser, 92 El Shaarawy,
9 De Paula, 10 Di Nardo.
ARBITRO Tozzi di Ostia
GUARDALINEE Tasso-Bagnoli
PREZZI da 10 a 75 euro
TV Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD e Sky SuperCalcio HD, Dahlia Sport
(1-2)
Inizio ore 20.45 (andata 0-4)
MODENA
PORTOGRUARO
TORINO
TRIESTINA
VARESE
CROTONE
Ciaramitaro titolare
Ancora fiducia a Cani?
FROSINONE
Recuperati Cristante,
Tarana e Franceschini
SASSUOLO
Sgrigna trequartista
Ritorna Ogbonna
EMPOLI
In difesa forse Grassi
E’ la prima per Taddei
ALBINOLEFFE
Alemao o Carrozza
per Neto Pereira?
MODENA Perna rientra al posto di
Diagouraga. Ciaramitaro gioca titolare
in mediana. Alfonso (lussazione ad un
dito) dovrebbe essere disponibile e
partire dall’inizio. Unico dubbio in
attacco: ancora fiducia a Cani?
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Colucci, Giampà, Gozzi,
Pasquato.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2)
Alfonso; Milani, Gozzi, Perna, Rullo;
Signori, Giampà, Ciaramitaro;
Mazzarani; Cani, Pasquato. All. Bergodi.
PORTOGRUARO I febbricitanti Cristante
e Tarana dovrebbero recuperare.
Franceschini si è allenato regolarmente
dopo l’infortunio all’inguine subito con il
Sassuolo. Sempre indisponibile il
centrocampista Mattielig.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI D'Elia, Schiavon, Tarana.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2)
Rossi; Esposito, Madaschi, Cristante,
Cibocchi; Tarana, Schiavon,
Scozzarella; Cunico; Pià, Altinier. All.
Agostinelli.
TORINO Lerda conferma il nuovo
4-3-1-2, con Sgrigna che rileva
Gasbarroni alle spalle della coppia
Bianchi-Antenucci. In difesa rientra
Ogbonna dopo aver scontato la
squalifica.
SQUALIFICATI Zanetti.
DIFFIDATI Gasbarroni, Iunco, Lazarevic,
Rivalta.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2)
Bassi; D’Ambrosio, Di Cesare, Ogbonna,
Garofalo; De Vezze, Budel, De Feudis;
Sgrigna; Bianchi, Antenucci. All. Lerda.
TRIESTINA Dubbi su Cottafava, Longhi e
Gerbo. In difesa potrebbero esserci
D’Aiello e il nuovo arrivato Grassi. E’
disponibile Gissi. In attacco Della
Rocca-Taddei: esordio dell’ex bresciano.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Brosco, D'Aiello, Filkor,
Marchi, Testini.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2)
Colombo; D’Ambrosio, Cottafava,
Malagò, Grassi; Antonelli, Lunardini,
Gissi, Testini; Della Rocca, Taddei. All.
Salvioni.
VARESE Sannino deve fare a meno di
Neto Pereira. Ebagua potrebbe essere
affiancato da Alemao, oppure gioca
Carrozza seconda punta con Concas e
Zecchin sulle ali. Nadarevic (distorsione
al ginocchio) è sempre indisponibile.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Corti, Dos Santos, Ebagua,
Osuji.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2)
Zappino; Pisano, Pesoli, Dos Santos,
Pugliese; Concas, Frara, Corti, Zecchin;
Ebagua, Carrozza. All. Sannino.
Corini s’affida a Loviso
Cutolo in attacco
Santoruvo tre mesi out
Ascoli va in Romania
In mezzo c’è Riccio
E debutta Bocchetti
Mchedlidze k.o. 1 mese
Foti e Lazzari sono out
Fortunato ritrova
Previtali e Hetemaj
CROTONE Parfait non ce la fa e Corini
si affida all’esordiente Loviso, che ha
scontato le 3 giornate di squalifica.
Sulla trequarti Russotto si gioca la
maglia da titolare con De Giorgio. In
attacco l’unico sicuro è Cutolo.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Curiale, Parfait.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2)
Belec; Crescenzi, Vinetot, Abruzzese,
Migliore; Eramo, Loviso, Galardo; De
Giorgio; Cutolo, Ginestra. All. Corini.
FROSINONE K.o. Pestrin, Bottone,
Biasi, Sicignano e Santoruvo, operato
domani al tendine d’Achille (3 mesi di
stop). Ceduto il difensore Ascoli
all’Universitatea Cluj (Romania).
SQUALIFICATI Catacchini, Beati, Guidi.
DIFFIDATI Catacchini, Minelli, Sansone,
Santoruvo.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Frison;
De Maio, Terranova, Minelli, Bianco;
Masucci, Grippo, Biso, Cariello; Baclet,
Sansone. All. Campilongo.
SASSUOLO Rientra Riccio e debutta
Bocchetti, ma Noselli è squalificato,
Bruno, Quadrini, Fusani, Polenghi e
Troiano fuori. Rombo a centrocampo.
SQUALIFICATI Noselli.
DIFFIDATI Bianco, Donazzan,
Magnanelli, Noselli, Troiano.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2)
Bressan; Rea, Piccioni, Rossini,
Donazzan; De Falco, Magnanelli, Riccio,
Bocchetti; Catellani, Martinetti. All.
Gregucci.
EMPOLI Mchedlidze fermo 1 mese:
strappo al flessore sinistro. Foti e
Lazzari ancora indisponibili per i
rispettivi problemi al ginocchio. Fabbrini
sembra preferito a Saponara.
SQUALIFICATI Tonelli.
DIFFIDATI Coralli, Foti, Gorzegno, Lazzari,
Marzoratti, Musacci.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-2-1)
Handanovic; Vinci, Mori, Stovini,
Gorzegno; Moro, Musacci, Valdifiori;
Fabbrini, Forestieri; Coralli. All. Aglietti.
ALBINOLEFFE Assenti Cisse, Girasole
e Momentè, per il suo debutto in
panchina Fortunato ritrova Previtali ed
Hetemaj. Dubbi in attacco tra Cocco e
Bombardini.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Bombardini, Cocco, Garlini,
Passoni, Piccinni, Tomasig.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2)
Tomasig; Zenoni, Sala, Piccinni,
Regonesi; Grossi, Hetemaj, Previtali,
Foglio; Bombardini, Torri. All. Fortunato.
ARBITRO Ostinelli di Como
ARBITRO Velotto di Grosseto
ARBITRO Calvarese di Teramo
ARBITRO Baratta di Salerno
ARBITRO Giancola di Vasto
(1-3)
(0-1)
(2-1)
(1-1)
REGGINA Grande abbondanza per Atzori.
Dei titolari manca solo Adejo, squalificato,
più gli infortunati Costa e Giosa. In difesa torna Cosenza, mentre a centrocampo le novità potrebbero essere sugli esterni, con Laverone al posto di Colombo e Rizzato per
Barillà. Tedesco non convocato. Al centro
ballottaggio tra Castiglia, Viola e De Rose
per due posti, con i primi due in vantaggio. In
attacco la sorpresa potrebbe essere Alessio Viola, al posto di Campagnacci, a fare
coppia con Bonazzoli. Squalificati Adejo. Diffidati Bonazzoli.
PADOVA Rientrano Bovo e Trevisan dopo
la squalifica. Il nuovo acquisto Hochstrasser è tra i convocati, ma parte dalla panchina. Il dubbio è se sacrificare il trequartista
(El Shaarawy), per inserire un centrocampista in più (Cuffa). Indisponibili gli infortunati
Succi, Di Gennaro, Vicente, Portin e Italiano.
Recuperato, invece, il portiere Agliardi.
Squalificati nessuno. Diffidati Cesar, Jidayi,
Ronaldo e Vicente.
IL POSTICIPO
(1-3)
Livorno-Vicenza
si gioca lunedì
Il programma della 25ª
giornata sarà completato
lunedì sera dal posticipo tra il
Livorno e il Vicenza.
La partita avrà inizio alle ore
20.45 e sarà arbitrata da
Ciampi di Roma.
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
R
DISCIPLINARE ALTRA RAFFICA DI PENALIZZAZIONI
Puniti sei club
Ascoli: 1 punto
Pro Patria: -4 e saluti al primo posto
Ternana: -1. Il Catanzaro va sottozero
NICOLA BINDA
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dAltri 11 punti di penalizzazione, e siamo a 81: praticamente 27 vittorie cancellate.
Altre 6 squadre condannate, 2
delle quali ancora vergini prima di queste sentenze della Disciplinare. Sono 5 i campionati
interessati: la serie B con l’Ascoli (1 punto, 6 in tutto), la Prima
divisione girone B con la Ternana (1 punto, 2 in tutto), la Seconda girone A con la Pro Patria (primi 4 punti, che le costano il primato in classifica), girone B con la Sangiovannese (2
punti, 10 in tutto) e girone C
con Catanzaro (2 punti, 5 in tutto e quindi sottozero in classifica) e Vibonese (primo punto).
Come al solito si tratta di deferimenti della Procura federale
su segnalazioni della Covisoc,
ma le motivazioni sono varie.
Prima divisione La Ternana e il
suo presidente Angelo Deodati
(2 mesi di inibizione) sono sta-
Fabrizio
Castori, 56
anni, tecnico
dell’Ascoli,
che con 6
punti in meno
è penultimo a
quota 21, uno
più del
Frosinone
LIVERANI
Seconda divisione Quattro i deferimenti per la Pro Patria, punita per un punto ognuno: uno
per mancato pagamento di Irpef ed Enpals delle solite mensilità (l’ex a.u. Savino Tesoro ha
patteggiato 2 mesi), uno per
aver indicato un vice-delegato
alla sicurezza senza i requisiti
necessari (l’ex presidente Antonio Tesoro ha patteggiato 20
giorni), uno per gli stipendi di
maggio e giugno non pagati entro il 15 settembre (la difesa ha
prodotto copia dei bonifici, ma
non le liberatorie: 6 mesi ad Antonio Tesoro), uno per gli stipendi di luglio, agosto e settembre (3 mesi a Savino Tesoro).
Due deferimenti e due punti alla Sangiovannese (5 mesi all’ex presidente Andrea Failli) e
al Catanzaro (5 mesi all’ex
a.u. Antonio Aiello) per mancato pagamento di stipendi, Irpef
ed Enpals relativi a luglio, agosto e settembre. E un punto alla
Vibonese (3 mesi al presidente Giovanni Caffo) per i soli
contributi di quel trimestre.
Le prossime E non è finita qui.
Martedì 8 tocca a Cosenza, Foligno e Salernitana (Prima),
Brindisi, Canavese e Melfi
(Seconda): un punto per tutte.
E poi, puntuali come la Pasqua,
in primavera avremo quelle
per i vari adempimenti entro il
15 febbraio. Una strage.
w LA PRIMA
I NUMERI
29
Le squadre
penalizzate a
vario titolo tra
serie B (1) e
Lega Pro in
questa stagione:
il massimo è nel
girone A di
Prima (8)
81
I punti di
penalizzazione
complessivi per
le squadre di
serie B e di
Lega Pro: il
massimo nel
girone B di
Seconda (22)
LA SECONDA
Nuovo girone B:
la zona playout
è stata ritoccata
Girone A: adesso
al comando
c’è la Pro Vercelli
La situazione in Prima divisione
dopo 21 giornate, gli incontri del
prossimo turno (dopo la sosta e i
recuperi) e la nuova classifica del
girone B dopo la penalizzazione
della Ternana.
Questa la situazione nei tre gironi
di Seconda divisione dopo le
ultime penalizzazioni della
Disciplinare che hanno colpito ieri
quattro squadre: da segnalare
che nel girone A cambia la
situazione al vertice.
GIRONE A Gubbio (-1) p. 42;
Sorrento 37; Spal (-1) e
Alessandria (-1) 33; Reggiana 31;
Salernitana (-2) 30; Bassano 29;
Verona, Ravenna, Cremonese e
Lumezzane (-1) 26; Spezia (-2) e
Alto Adige 25; Pavia 24;
Pergocrema (-1) 22; Como (-1) 21;
Monza 19; Paganese 13.
Così domenica (ore 14.30):
Alessandria-Paganese (0-1),
Bassano-Monza (0-2),
Cremonese-Pavia (1-0),
Ravenna-Sorrento (2-3),
Reggiana-Como (2-0),
Salernitana-Pergocrema (0-2),
Spal-Lumezzane (0-1), SpeziaAlto Adige (0-2), Verona-Gubbio
(1-2).
GIRONE B Nocerina p. 48; Atletico
Roma 40; Benevento 39; Juve
Stabia 32; Taranto 30; Foggia
(-2), Lanciano e Siracusa 28;
Cosenza 27; Lucchese e
Viareggio 25; Andria e Gela 24;
Ternana (-2), Foligno (-1) e Pisa
22; Barletta 19; Cavese (-7) 17.
Così domenica (ore 14.30):
Andria-Taranto (lunedì, ore
20.45, diretta su Rai Sport 1;
2-3), Atletico Roma-Foligno
(lunedì, ore 20.30; 1-0),
Cosenza-Lucchese (1-0), FoggiaBarletta (2-1), Gela-Lanciano
(0-1), Juve Stabia-Pisa (1-1),
Siracusa-Benevento (0-1),
Ternana-Cavese (0-0),
Viareggio-Nocerina (1-3).
GIRONE A Pro Vercelli p. 37; Pro
Patria** (-4) e Tritium (-2) 36;
Lecco 34; Feralpi Salò* (-2) 30;
Sambonifacese 26; Savona* (-4)
e Rodengo (-2) 25; Canavese*
(-5) e Renate* 21; Entella (-1) e
Montichiari 20; Valenzana* (-1)
19; Mezzocorona e Sacilese 13;
Casale 11; Sanremese 10. (**due
gare in meno; una in meno).
GIRONE B Carpi* e Carrarese p.
37; Giacomense 28; Chieti 27;
San Marino 26; Prato e
Poggibonsi 25; L'Aquila* 23;
Gavorrano 21; Celano 20; Bellaria
19; Crociati Noceto* 17; Fano (-2)
15; Sangiovannese* (-10) e
Giulianova 14; Villacidrese (-10) 8.
(*una gara in meno).
GIRONE C Latina (-2) p. 38;
Trapani (-1) 35; Pomezia 31;
Normanna 30; Avellino e
Neapolis* 29; Milazzo 28; Vigor
Lamezia e Matera 25; Melfi (-1)
24; Fondi 21; Brindisi 19; Isola Liri
17; Campobasso* 15; Vibonese
(-1) 12; Catanzaro (-5) -2. (*una
gara in meno).
LA SOSTA Ricordiamo che
domenica gioca solo il girone A,
mentre gli altri due gironi fanno la
sosta: ci sono solo i recuperi
Crociati Noceto-Carpi e
L’Aquila-Sangiovannese (B) e
Campobasso-Neapolis (C).
LE BALENE
Serie B L’Ascoli è stato deferito
insieme al presidente Roberto
Benigni (condannato a 2 mesi)
e ai consulenti Massimo Collina e Silvia Benigni (assolti) per
il mancato pagamento entro il
15 novembre di ritenute Irpef e
contributi Enpals di luglio, agosto e settembre. La difesa si è
appellata alla crisi economica
e al fatto che, gli incolpati, già
inibiti, non avrebbero dovuto
essere oggetto di deferimento.
La pena più significativa, comunque, è quella per la squadra di Castori, che perde un altro punto e vede più complicata la corsa alla salvezza.
ti deferiti per non aver pagato
entro il 15 novembre la sola Irpef di luglio, agosto e settembre. La difesa ha ribattuto che
il pagamento è stato fatto in ritardo, ma non è bastato: un altro punto alla squadra, risucchiata adesso in zona playout.
Se non la trasmettessi,
credo proprio che l’ascolterei
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NEL PROGRAMMA IN “TEMPO REALE” CON MAX VENEGONI E MONICA SALA
LO SPORT E L’ATTUALITA’ DIVENTANO SPETTACOLO
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22
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
R
FORMULA 1 I TEST DI VALENCIA
LE NUOVE AUTO
La prima
classifica
del 2011
P
1˚ Kubica
2˚ Alonso
3˚ Vettel
4˚ Webber
5˚ Massa
1’13’’144 RENAULT
La R31 è la vera sorpresa, con gli
scarichi avanzati e tante altre cose
interessanti COLOMBO
1’13’’307 FERRARI
Grande costanza di rendimento,
tanti giri, un miglioramento da
martedì a mercoledì: ci siamo AFP
1’13’’604 RED BULL
Con lui la RB7 è andata subito forte
e bene. Grande tenuta di strada ma
pure maneggevolezza iNFOPHOTO
1’13’’936 RED BULL
Martedì ha atteso a lungo che gli
sistemassero la RB7. Solo ieri ha
girato con continuità e costanza AP
1’14’’017 FERRARI
Non appena è salito in macchina si
è verificato il principio d’incendio.
Poi ha girato, Molto bene COLOMBO
Kubica e Renault, sprint finale
Il polacco è davanti a tutti. Massa principio d’incendio sulla Ferrari ma la F150 è promossa
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA CREMONESI
I TEMPI DI IERI...
TEAM
TEMPO GIRI
1. KUBICA
Renault
1’13"144
95
2. SUTIL
Force India* 1’13"201
117
3. BUTTON
McLaren*
1’13"553
105
4. WEBBER
Red Bull
1’13"936
105
5. MASSA
Ferrari
1’14"017
80
6. GLOCK
Virgin*
1’14"207
114
7. MALDONADO Williams
1’14"299
101
8. PEREZ
1’14"458
104
1’14"537
110
Sauber
9. SCHUMACHER Mercedes
L’ala Lotus con il sistema che muove il flap COLOMBO
10. BUEMI
Toro Rosso 1’14"801
11. KARTHIKEYAN
IL CASO TRA CHIARIMENTI E DUBBI
12. TRULLI
Ala mobile solo
nella parte finale
del rettilineo
La Fia consente l’uso negli
ultimi 600 metri per non
facilitare troppo i sorpassi
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
VALENCIAdLa nebbia che grava sulle procedure
di impiego dell’ala posteriore mobile comincia
— seppure lentamente — a diradarsi. La Fia ha
sancito che i piloti potranno azionare il pulsante che riduce l’incidenza del flap per incrementare la velocità, nei 600 metri finali del rettifilo
principale. «La distanza tra le due macchine sarà misurata prima dell’ultima curva e se questa
distanza sarà al di sotto del valore previsto
(quantificato in meno di un secondo di distacco; n.d.r.) allora a 600 metri dalla staccata il
pilota potrà cercare la manovra di sorpasso»,
ha confermato Aldo Costa, d.t. della Ferrari.
Il tratto nel quale sarà possibile utilizzare l’ala
sarà indicato da una striscia bianca verniciata
sull’asfalto e per ovviare al rischio che un pilota
possa azionare il pulsante (in maniera volontaria o no) prima della linea di demarcazione, il
sistema verrà attivato tramite un impulso della
direzione corsa, che userà lo stesso canale di
comunicazione impiegato per accendere le
spie sul cruscotto. Sino a quando non ci sarà il
segnale, anche schiacciando il pulsante l’ala
non si muoverà.
Uso manuale Si è pensato anche a un eventuale
black-out del sistema elettronico: in questo caso il pilota, autorizzato via radio dalla torre di
controllo, potrebbe agire su una leva e utilizzerebbe il sistema in versione completamente manuale, rischiando eventuali penalità qualora lo
attivasse in anticipo. «Secondo noi 600 metri
sono pochi — ha sottolineato Costa — avremmo preferito un tratto più lungo ma la Fia non
vuole rendere i sorpassi troppo facili». Comunque dopo la prima gara le procedure potranno
cambiare ancora.
E poi ci sono altri aspetti da chiarire: ad esempio come dovrebbero comportarsi i piloti che si
ritrovano nel mezzo di un trenino?. Chi è allo
stesso tempo lepre e cacciatore, avrà la possibilità di utilizzare l’ala per attaccare, togliendo
questa arma a chi segue oppure no?
a.cr.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
POS.PILOTA
Hrt*
Lotus
73
1’16"535
63
1’17"648
38
* vetture 2010
...E DEI 3 GIORNI
POS.PILOTA
NAZ
TEAM
TEMPO
1. KUBICA
POL
Renault
1’13"144
2. SUTIL
GER Force India*
1’13"201
3. ALONSO
SPA
Ferrari
1’13"307
4. BUTTON
GB
McLaren*1’13"553
5. VETTEL
GER
Red Bull
6. DI RESTA
GB Force India*
1’13"844
7. WEBBER
AUS
Red Bull
1’13"936
8. HULKENBERG GER Force India*
1’13"938
9. MASSA
BRA
1’14"017
10. PAFFETT
GB
11. GLOCK
GER
12. MALDONADO VEN
Ferrari
1’13"614
McLaren*1’14"292
Virgin*
1’14"207
Williams
1’14"299
13. HAMILTON
GB
McLaren*1’14"353
14. PEREZ
MES
Sauber
1’14"458
HRT*
1’14"472
15. KARTHIKEYAN IND
16. SCHUMACHER GER
Mercedes1’14"537
17. ROSBERG
GER
Mercedes1’14"645
18. BUEMI
SVI Toro Rosso
1’14"801
19. KOBAYASHI GIA
Sauber
1’15"621
20. D’AMBROSIO BEL
Virgin*
1’16"003
21. BARRICHELL BRA
Williams
1’16"023
22. PETROV
Renault
1’16"351
23. ALGUERSUARI SPAToro Rosso
1’16"474
24. TRULLI
RUS
ITA
Lotus
1’17"648
25. KOVALAINEN FIN
Lotus
1’20"649
* vettura 2010
VALENCIA (Spagna) d«Un anno fa
di questi tempi navigavo in fondo alla classifica, eppure stavo
meglio». La prudenza di Robert Kubica non è solo colpa di
«una serie di guai capitati in fila», che gli hanno mandato a
monte la mattinata. È che la
F.1 di oggi è troppo diversa da
quella dell’anno scorso per esaltarsi malgrado i tanti giri (95)
e il miglior tempo di giornata
(1’13"114), che è anche il più
rapido in assoluto di questa prima sessione di test.
La realtà è che in questo momento, come dice il d.t. della
Ferrari Aldo Costa, «si brancola quasi nel buio». E senza riferimenti certi per le gomme (a
proposito si è girato praticamente solo con morbide e medie) fare anche un solo km in
più può risultare prezioso.
Per questa ragione ieri mattina
a Felipe Massa è caduto il mondo addosso nel momento in cui
una fuga d’olio, finita sugli scarichi, ha provocato un principio d’incendio sulla F150, che
ha costretto i meccanici a cambiare tutto il retrotreno: «Non
è stata una bella esperienza —
ha ammesso il brasiliano — perché ho perso tre ore e mezza.
Mi consola il fatto che era un
guasto di poco conto».
Bilancio Costa traccia un bilancio positivo: «Dal punto di vista
delle prestazioni non ci sono
state sorprese, è andata come
ci aspettavamo. Sotto il profilo
della durata delle gomme abbiamo messo a segno dei bei miglioramenti e l’affidabilità è stata ottima per i primi due giorni,
mentre la perdita d’olio è una
sciocchezza».
Felipe Massa, 29 anni, scappa dalla F150. Una perdita di olio ha innescato un incendio COLOMBO
w
NUMERO
285
Sono i giri fatti
dalla Ferrari nei
tre giorni di test
per un totale di
1141 km: 821 km
per Alonso (205
giri) e 320 km
per Massa (80)
Incognite Neppure vedere tante novità in giro per la corsia
box, ha impressionato il d.t.:
«Anche noi abbiamo tanta carne al fuoco, la vera Ferrari, sotto il profilo aerodinamico, la vedrete solo in Bahrain. Noi conservativi? Per avere una macchina vincente bisogna sempre
trovare il giusto compromesso
tra innovazione e affidabilità.
Noi preferiamo un approccio
produttivo a uno estremo». Nell’elenco delle cose che funzionano c’è il kers («è una evoluzione di quello del 2009»), e
l’ala mobile. Mentre Costa ha
ammesso che «le Pirelli rappresentano ancora un elemento
da esplorare».
Pirelli Gomme che hanno bisogno di una «doverosa messa a
punto», ha sottolineato Costa.
E qui pare di cogliere una lieve
discrepanza con Paul Hembe-
ry, il responsabile in pista della
casa milanese, che invece annuncia una «lieve evoluzione»
per i test di Montmelò. «Ma
questa decisione — ha aggiunto — era già stata presa prima
di questi collaudi. Non siamo
noi a dover adattare le nostre
gomme alle macchine, ma loro
al nostro prodotto». Tra coloro
che tifano perché le Pirelli da
GP restino pressoché identiche
a queste c’è ovviamente Massa,
che si è subito trovato a proprio
agio con coperture che vanno
immediatamente in temperatura: «Per me vanno bene così,
c’è poco da cambiare».
E gli altri? Malgrado non abbia
ottenuto prestazioni simili a
Vettel, Webber sostiene che «la
Red Bull merita un 9 per questi
test». E Schumi alza le spalle
davanti a tempi non esaltanti:
«Con tante questioni aperte, è
l’ultima cosa che guardo».
PRESENTATA LA 908 PER LA 24 ORE
Peugeot rifà il motore per battere la rivale Audi a Le Mans
La Peugeot 908 con il nuovo diesel V8 che per
regolamento prende il posto del V12 del 2010
PARIGI - Si parlava di Raikkonen e
Loeb. Invece i due fuoriclasse che
avrebbero riempito la bocca in
sede di presentazione non ci sono.
Ma la voglia di rivincita della
Peugeot nei confronti dell’Audi è
fortissima. Brucia ancora la
sconfitta nell’ultima 24 Ore di Le
Mans, quando i motori tradirono le
tre 908 diesel che avevano fatto
faville nelle qualifiche.
A Parigi, nella cornice dei Campi
Elisi, il numero uno di Peugeot
Sport Olivier Quesnel ha svelato la
nuova 908 che correrà l'11 e il 12
giugno a Le Mans, confermando i
9 piloti già al volante nella scorsa
stagione. Gli equipaggi sono
ancora composti da Alexander
Wurz, Anthony Davidson e Marc
Gené (vettura numero 7); Franck
Montagny, Nicolas Minassian e
Stéphane Sarrazin (8); Sébastien
Bourdais, Pedro Lamy e Simon
Pagenaud (9). Ma se gli uomini
sono rimasti gli stessi, è cambiata
molto la macchina. Un po’ per
adattarsi al nuovo regolamento
(motore non più V12 ma V8, con
conseguente perdita di circa 200
Cv e velocità massima da 350 a
330 km/h), un po’ perché il
propulsore andava irrobustito
dopo la debacle del 2010. Gli
interventi tecnici sono efficaci? Lo
vedremo già a Sebring, il 18 e 19
marzo, nella prima gara del
Mondiale Endurance 2011. Il
rammarico più grande, per i tifosi
Peugeot, è non poter vedere il re
dei rally Sebastién Loeb al volante
della 908. «Abbiamo provato, ma
un pilota non può gareggiare al top
in 2 Mondiali», ha detto Quesnel.
Mauro Casadio
24
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MOTOGP I TEST DI SEPANG
RECORD PER IL PILOTA DI GRESINI QUALCUNO HA SOSPETTATO CHE AVESSE TAGLIATO LA PISTA
Simoncelli, un tempo da non crederci!
DAL NOSTRO INVIATO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SEPANG d Lo scorso anno di
questi tempi si stava leccando
le ferite dopo un gran volo.
Commentò allora Valentino
Rossi: «Queste gomme sono
traditrici, se non le scaldi bene
ti fregano. Marco imparerà».
Lo ha fatto Simoncelli, visto
che ieri di buon mattino, al terzo passaggio, ha piazzato un
tempaccio record, di qualche
millesimo meglio di quanto
aveva fatto Dani Pedrosa mercoledì. «Ho imparato a scaldarle — sorride il ragazzo di Coriano — ma con quelle morbide è più facile. Allora in cento
mi avevano detto che bisognava stare attenti. Però finché
non ci sbatti il muso non te ne
rendi conto. E io ci ho sbattuto
la testa, due volte: la seconda
ho perso la memoria e mi sono
anche spaventato. In quei momenti, quando facevo una fatica bestia e beccavo due secondi, me lo chiedevo: ma ce la farò mai ad arrivare lì davanti?».
Dubbio Ce l’ha fatta e ha sorpreso tutti. Tanto che dopo l’affondo di ieri mattina sono andati
a chiedergli se avesse tagliato
la pista. Perché, si sussurrava,
«è impossibile che al terzo giro
abbia fatto meglio di Pedrosa». Subito si è pensato che a
sollevare il dubbio fosse stato
il manager dello spagnolo, Alberto Puig. Immediata la spiegazione Honda: «No, sono stati quelli della Yamaha a prote-
NEI TRE GIORNI
Dominio Honda
con Marco
davanti a tutti
P
stare». Alla Casa di Iwata cascano dalle nuvole: «Ma stiamo scherzando?». L’ultima parola è dell’uomo Irta: «Il dubbio è venuto ai cronometristi e
sono andato a controllare». In
ogni caso Simoncelli si fa una
risata: «Pensino pure che ho tagliato, non c’è problema».
Però non si monta la testa.
«Per il momento non ho ancora fatto niente, se non girare
bene. L’anno scorso io e la
squadra non avevamo idea di
cosa stessimo facendo. Certe
Marco
Simoncelli, 24
anni, ai box. È
alla seconda
stagione in
MotoGP sempre
con Gresini
MILAGRO
CANONIERO
volte il telemetrista giapponese ci diceva delle cose e non sapevamo nemmeno di cosa stesse parlando. Invece siamo cresciuti tutti insieme e devo ringraziare loro, Fausto Gresini e
la Honda, perché non mi hanno messo pressione».
Ambiente Essere in un team privato non è un limite per Marco: «Forse è la situazione migliore. Team privato, trattamento da ufficiale. È un po’ come stare nella squadra interna, ma da solo: perfetto».
Adesso serve il salto di qualità.
«A me sembra di guidare come
l’anno scorso, ma poi guardo i
tempi e vedo che sono molto
più veloce. Non c’è stato un
momento di svolta. Certo, io
mi impegno: ho cambiato alimentazione per cercare di superare il problema del caldo
qui. Mi alleno forte e studio
molto gli avversari. Riguardo i
filmati per capire come mettono a posto la moto, che marce
usano, quali linee fanno».
Prossimo obiettivo il podio:
«L’obiettivo è salirci qualche
volta e magari vincere una gara». Se qualcuno si preoccupa
per un giro veloce a febbraio,
forse ce la può fare.
f.f.
1˚ Simoncelli
2˚ Pedrosa
3˚ Stoner
4˚ Lorenzo
5˚ Dovizioso
2’00"757 (giovedì)
MARCO SIMONCELLI
23 anni - Italia
Honda Gresini MILAGRO
2’00"770 (mercoledì)
DANI PEDROSA
25 anni - Spagna
Honda Hrc EPA
2’00"811 (giovedì)
CASEY STONER
25 anni - Australia
Honda Hrc EPA
2’00"845 (giovedì)
JORGE LORENZO
23 anni - Spagna
Yamaha EPA
2’00"945 (giovedì)
ANDREA DOVIZIOSO
24 anni - Italia
Honda Hrc EPA
Rossi: «E io ora sono ottimista»
Vale euforico: «La spalla ha tenuto e in Qatar si può fare bene». Ma c’è un secondo da recuperare
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
SEPANG (Malesia)d Livio Suppo,
braccio destro operativo di
Shuhei Nakamoto alla Honda,
scherza: «In realtà abbiamo
una sola moto buona e l’abbiamo data a rotazione ai nostri
piloti...». Martedì Casey Stoner, mercoledì Dani Pedrosa,
ieri Marco Simoncelli. Manca
solo Andrea Dovizioso, comunque ottimo 4o, che ci sorride
su: «Bene, dai, vuol dire che la
prossima volta (si torna qui il
22 di questo mese per altri 3
giorni; n.d.r.) tocca a me».
Conferme Nomi a parte il primo test dell’anno si è chiuso
con diversi verdetti: nessuno
definitivo, ma molti positivi.
La Honda ha fatto un passo
avanti — ieri Simoncelli davanti a tutti con una discreta
simulazione di gara, 2o Stoner, caduto, 4o Dovizioso, 6o
Pedrosa — e si candida come
la forza nuova del campionato. La Yamaha ha tenuto botta, con il campione del mondo
Jorge Lorenzo (3o di slancio a
fine prove) e il suo compagno
Ben Spies (5o) autori di una sequenza importante di giri veloci. Cresce anche la Suzuki (ieri
Bautista ha accusato un malessere e ha girato poco) e, natu-
ralmente, la Ducati. La rossa
ha faticato, ma alla fine Nicky
Hayden è risalito all’8o posto a
777 millesimi. Pure Valentino
Rossi si è avvicinato, facendo
meglio di quello che si poteva
pensare alla vigilia (anche ieri
ben 52 giri) con il distacco dagli avversari che si è ridotto a
1"085. Si può pensare di recuperarlo nel breve inverno di
test, anche se mancano soltanto 5 giorni di prove prima del
via iridato, il 20 marzo in Qatar.
Gioia Quello che torna da Sepang è un Valentino euforico,
anche se il fisico tentenna: «La
spalla ha tenuto bene, anzi è
migliorata andando in moto.
Ma è tutto il resto che è distrutto. Perché non ho potuto allenarmi e nel pomeriggio sembravo una vecchia signora che
tenta di muoversi su una moto». Stiletta a destra e a manca, soprattutto nei confronti
dell’ex compagno Lorenzo, anche se riconosce che «tempi a
parte, il più incisivo è stato lui,
vista la sequenza di passaggi
veloci durante i tre giorni». E
quando gli chiedono se è d’accordo con l’analisi dello spagnolo, che prevede il campionato più combattuto dai tempi
dei grandi americani (Anni
’90) sbotta: «Ah il suo Mondiale è il più combattuto, mentre i
miei erano facili? Certo... In
ogni caso, io sono sempre d’accordo con quello che dice Lorenzo, su qualsiasi argomento».
Valentino Rossi, 31 anni, è alla sua prima stagione con la Ducati MILAGRO
Analisi Torna serio quando si
parla della sua Ducati: «Il test
di Valencia non è stato realistico. Dopo 7 anni di Yamaha, salire il giorno dopo su una nuova moto non poteva essere automatico. Adesso sono più ducatista e inizio a capire come si
comporta questa moto. Sono
contento perché ho girato tanto, sono nei 10 e a circa 1 secondo. Anche con le gomme
dure più o meno eravamo allo
stesso livello. Avevo previsto
di avere un handicap di un secondo per la spalla, ma non significa che oggi sarei in testa,
perché la spalla mi limita meno. Diciamo che siamo a 5-6
decimi reali». E l’orizzonte
non sembra più denso di nubi:
«Abbiamo visto un grande Simoncelli, soprattutto su una
pista che non gli piace, e con
lui anche Spies e Dovizioso si
sono avvicinati ai quattro di testa, che ora senza di me sono
tre. Sarà sicuramente un campionato combattutissimo e sono meno pessimista di prima
sulla possibilità di fare bene in
Qatar. Vincere il Mondiale?
Beh lì diventa tutto più complicato».
Rossi soffre il caldo malese GETTY
I TEMPI DI IERI
POS.PILOTA
NAZ. MOTO TEMPO (GIRI)
1. SIMONCELLI
Ita Honda
2’00"757 (42)
2. STONER
Aus Honda
2’00"811 (42)
3. LORENZO
Spa Yamaha 2’00"845 (46)
4. DOVIZIOSO
Ita Honda
5. SPIES
Usa Yamaha 2’01"002 (60)
6. PEDROSA
Spa Honda
2’01"241 (44)
7. AOYAMA
Gia Honda
2’01"353 (63)
8. HAYDEN
Usa Ducati
2’01"534 (60)
9. EDWARDS
Usa Yamaha
2’01"651 (32)
10. ROSSI
Ita Ducati
2’01"842 (52)
11. BARBERA
Spa Ducati
2’02"030 (42)
12. CAPIROSSI
Ita Ducati
2’02"057 (48)
13. DE PUNIET
Fra Ducati
2’02"159 (57)
14. ABRAHAM
R.Cec Ducati 2’02"645 (29)
2’00"945 (51)
15. CRUTCHLOW GB Yamaha
2’02"717 (44)
16. ELIAS
Spa Honda
2’02"916 (55)
17. AKIYOSHI
Gia Honda
2’03"452 (3)
18. AOKI
Gia Suzuki
2’04"700 (46)
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
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MONDOMOTORI MOTO
Diavel
Ducati esagera
Potenza, stile
e grande guida
Il piacere di condurre un mezzo
da 162 cavalli con le sofisticazioni
di un gioiello
da gran premio
MARIO LEGA
n
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d«L’è cativa comm un Diavel».
L’esclamazione di un tecnico
bolognese che vedeva il nuovo
progetto è stata presa in parola
dalla Ducati. Borgo Panigale
non aveva mai osato tanto come con la Diavel mettendo assieme design, prestazioni e tecnologia.
Design La Diavel è affascinante
con l’imponente serbatoione
da 17 litri, due larghe prese
d’aria laterali che corrono verso l’affusolato codino. Scarichi
che disegnano ampie curve,
per convogliarsi in due marmitte sovrapposte, telaio a traliccio in bella vista. I colori sono
Rosso Ducati, Red Carbon (rossa e nera), e Black Carbon tutta
nera.
Prestazioni La Diavel è una vera Ducati con il propulsore testastretta di 11˚ da 162 Cv, che
esalta la proverbiale coppia ai
bassi regimi del 1198 cmc gestito dal sistema elettronico ride-by-wire che comanda l’apertura dei corpi farfallati. Migliora la guidabilità e si sfrutta la
potenza agli alti regimi.
Tecnologia Il Dtc, Ducati Traction Control, nello spazio di pochi millesimi di secondo è in
grado di rilevare e controllare
il pattinamento della ruota posteriore. Il sistema consente,
nella configurazione sport, di
scegliere su 8 profili il valore
di slittamento del retrotreno.
L’accensione della Diavel è
comandata da una chiave
elettronica che si tiene in tasca. La strumentazione ha
un display superiore con i
dati principali e uno
inferiore con altre
informazioni.
L’impianto fre-
IL NOSTRO
GIUDIZIO
nante ha componenti di alta
qualità: dischi da 320 mm, pinze monoblocco a 4 pistoncini,
pompe radiali, che combinati
con l’abs Bosch-Brembo, garantiscono una frenata eccellente.
Emerge in modo perentorio
una gomma posteriore di grandi dimensioni che Pirelli ha disegnato apposta: 240/45 ZR17
Pirelli Diablo Rosso II, con tre
diverse mescole.
Mario Lega, campione del
mondo 250 nel 1977, prova per
la Gazzetta la Ducati Diavel.
Sotto, nell’ordine, il dettaglio dei
terminali degli scarichi; il
doppio cruscotto e il frontale
La prova Se al primo sguardo la
Diavel può piacere o no, in sella ammalia. Sulle colline dell’Andalusia abbiamo avuto la
sorpresa di guidare uno dei migliori prodotti Ducati degli ultimi anni. La Diavel è agile, a dispetto delle dimensioni. Il gommone posteriore garantisce più
impronta a terra e mantenimento delle linee impostate, ottimo controllo in accelerazione
e cambi di direzione sorprendenti. Il motore è potente e silenzioso, il che fa apprezzare il
rombo che grazie agli scarichi
indovinati emette un risucchio
al rilascio del gas di «Nortoniana» memoria.
Posizione in sella comoda per
una guida rilassata, fatica al minimo grazie al bilanciamento
ottimale. Al top pure la frenata, senza rischi di bloccaggio,
mentre il freno posteriore ha la
corsa un po’ lunga. Le pedane,
basse ma comode, permettono
inclinazioni di 41˚ prima di
sfregare sull’asfalto. Volutamente rigida di sospensioni,
con la mappa Sport diventa reattiva e si trasforma dando fondo alla cavalleria che è tanta. I
prezzi vanno da 16.800 e fino
a 19.900 per il modello più
esclusivo, la Carbon.
sì
Agilità
Sorprendente, la
Diavel è sportiva
ma anche
comoda. Si può
guidare in pieno
relax
Suono
Il motore ha tanti
cavalli e il sound
è da pelle d’oca
Gomma
La posteriore
extra large farà
tendenza
no
Freno
Quello posteriore
è troppo pastoso.
Cupolino
Vista la velocità è
necessario. Ma è
solo un optional.
Dettagli
Moto curatissima.
Per questo stona
la valvola in
evidenza che
rovina il
capolavoro degli
scarichi
PIAGGIO NON SI FERMA SVELATI A MONTECARLO I NUOVI PROPULSORI A BENZINA E GASOLIO
Porter, tocco indiano nel diesel da 20 km al litro
Il 1.2 Euro 5 è ideato
a Pontedera ma
costruito a Mumbai.
Prezzo 12 mila euro
MAURO CASADIO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d Piaggio pensa già al dopo-Porter: il presidente e amministratore delegato del Gruppo, Roberto Colaninno, ha svelato il progetto a Montecarlo,
durante la presentazione dei
nuovi motori diesel per il veicolo commerciale leggero. «Nel giro di 2-3 anni il Porter andrà in
pensione», ha dichiarato. Precisando che il sostituto sta già nascendo sulla carta e dovrebbe
avere una linea più accattivante del modello attuale. Il nome? Ancora segreto, come lo
stabilimento di produzione. C’è
però un indizio: il Gruppo di
Pontedera sta diventando sempre più multinazionale, con l’at-
tenzione fortemente rivolta all’India. Non è escluso, quindi,
che fra 2-3 anni l’erede del Porter prenda forma in Asia.
Oriente A Baramati, vicino
Mumbai, Piaggio oggi conta su
due stabilimenti gemelli, che
impiegano circa tremila persone. Lì verranno costruiti tra l’altro i nuovi motori diesel P120
(1200 cmc) e P100 (1000
cmc), che completano la gamma di propulsori del Porter. E,
molto probabilmente, sempre
a Baramati, verrà realizzata
una terza fabbrica, destinata
dal 2012 alla costruzione della
Vespa per l’India. Anche NT3, il
prototipo a 4 ruote e 3 posti presentato lo scorso novembre, è
pensato per essere venduto
principalmente in Asia, dove i
problemi legati alla mobilità sono diversi rispetto all’Europa.
«NT3 sarà l’erede dell’Ape —
ha affermato al proposito Colaninno —, non pensiamo assolutamente di competere nel segmento di Smart e Nano».
non possiamo andare in Cina e
in Brasile contemporaneamente». Nella sua dimensione sempre più mondiale, la Piaggio
non dimentica dell’Italia. «A
Pontedera – ha detto Colaninno – investiremo 40 milioni di
euro per la costruzione di un
centro ricambi per tutto il mondo».
I motori
Doppio debutto
Su Porter e Porter Maxxi debuttano 2 motori Euro 5: il
bicilindrico turbodiesel P120 da 1200 cmc (nella foto), e il
4 cilindri MultiTech a benzina da 1300 cmc. Restano le
versioni Bi-fuel Eco-Power (benzina+GPL) e Green-Power
(benzina+metano). A fianco i progetti del Porter del
futuro, sotto il modello attuale rinnovato anche nello stile.
Orizzonti Il radicamento sempre più forte in India e in Vietnam non esclude per Piaggio il
rafforzamento in altri Paesi che
crescono a ritmi vertiginosi.
«Stiamo parlando con alcune
società — ha spiegato Colaninno — per verificare l’opportunità di estendere al mercato cinese i modelli commerciali costruiti in India e Italia».
Per quel che riguarda il Brasile,
Colaninno ha rimarcato che
«vorremmo essere presenti, ma
Motori I progetti ambiziosi della Piaggio partono appunto dalla nuova gamma di motori diesel per il Porter, progettati a
Pontedera e costruiti in India.
Si tratta di propulsori Euro 5
che vantano consumi molto ridotti: meno di 5 litri per 100
km. L’altra novità è rappresentata dal 4 cilindri Multitech a
benzina da 1300 cmc.
I prezzi Con queste motorizzazioni il Porter sarà in vendita a
partire da 11.600 euro (benzina Multitech) e da 12.000 euro
(diesel 1200); il Porter Maxxi,
invece, partirà da 14.400 e
14.540 euro.
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
C
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
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CICLISMO A UN ANNO DALLA MORTE
Nel nome di Ballerini
Bari e quei cento ragazzi in fuga
Al quartiere San Paolo una scuola ciclismo intitolata all’ex c.t.: per scappare dalle cattive tentazioni
1
2
3
1 Il percorso di cross, fra palazzoni e palme, nel quartiere San Paolo 2 Foto di gruppo nel ciclodromo intitolato a Ballerini, come la scuola di avviamento al ciclismo 3 Ragazze sui cicloergometri FOTOSERVIZIO ACCETTURA
DAL NOSTRO INVIATO
MARCO PASTONESI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARIdSara, 10 anni, l’ha cono-
sciuto due anni fa: «E mi è piaciuto subito». Giuseppe, 11 anni in aprile, dice che «era forte,
lo si vedeva dal fisico. Gli chiesi qualche trucco per arrivare
primo. Mi rispose: stare dietro
e non staccarsi mai». Elisabeth, 8 anni, si è fatta fare la
foto insieme: «E anche l’autografo». Samuel, 9 anni, ammette: «Ho cominciato ad
andare in bici dopo che
l’ho sentito parlare». E Corrado, 8 anni, spiega: «Io volevo fare il ciclismo perché
si pedala, si parla e ci si diverte. Invece il calcio è noioso».
Educazione stradale Sara, Giuseppe, Elisabeth,
Samuel e Corrado sono
cinque dei cento bambini
che a Bari, nel quartiere
San Paolo, pedalano in nome di Franco Ballerini. Chi
convinto, chi sedotto, chi
spinto, tutti aiutati dal c.t.
della Nazionale, morto il
7 febbraio di un anno fa.
Un gruppo sportivo aperto a giovanissimi ed
esordienti, e una scuola di avviamento al ci-
L’ex c.t.
azzurro
Franco
Ballerini,
morto il 7
febbraio 2010
a 45 anni
SIROTTI
clismo: la bici come educazione stradale e culturale, la bici
per farsi strada ed evitare vicoli ciechi, la bici «perché si pedala, si parla e ci si diverte».
«Era il 2002 quando Franco è
stato qui per la prima volta —
racconta Tommaso Depalma,
vicepresidente del Comitato
pugliese e fondatore di questa
eccezione —. Da quel giorno è
diventato uno dei nostri. Prima con i progetti scolastici, poi
faceva un salto, un salto di 750
chilometri ad andare e 750 a
tornare, magari solo per dare
una coppa al vincitore o regalare una borraccia, semplicemente per esserci».
Prati e palme Era un vecchio,
enorme edificio scolastico dismesso. «Abbiamo chiesto:
possiamo usare l’area esterna? Ci hanno risposto: se
la mettete a posto. Affare
fatto — spiega Pino Marzano, che dal 2005 è
l’anima e il corpo di questo centro —. Prati e palme, tagliaerba e cazzuole. Prima una pista diritta
di 150 metri, 80 per lo
sprint e 70 di minifuga,
poi un campetto per bici
ambiente e sicurezza stradale, quindi un percorso di
900 metri per il cross e uno
di 700 stradale».
Volontà e volontariato, soccor-
so e sostegno. E un patrimonio
comune che, fra acquisti e
omaggi, è arrivato a una cinquantina di bici da corsa e a
una cinquantina di mountain
bike, e poi caschi, birilli, paletti, cartelli stradali, pedane, e
poi un magazzino, e poi una palestra per l’attività invernale
(basket, volley, pallamano...),
e poi anche l’uso della palestra
Il factotum Marzano:
«La funzione è sociale,
l’ultima cosa che ci
interessa sono i
successi. Ma quando
c’è da vincere, si vince»
dell’associazione sportiva Renshi (arti marziali) portando in
dote quattro cicloergometri. E
poi un viavai di amici, testimoni e personaggi, da Cipollini a
Bettini, da Bugno a Fondriest,
da Chiappucci a Moser, da Simoni a Quaranta, da Pozzato a
Magrini. «Tutta gente venuta
qui per l’amicizia con Ballerini
o per la passione del ciclismo.
In silenzio. Lontana dalle luci
della ribalta. Non solo gratis,
ma regalando il proprio tempo
e spesso molto di più. E Renato
Di Rocco, il presidente della Federazione italiana, qui è di ca-
sa». Il Gs Bari è un’oasi, un’isola, un piccolo paradiso terrestre, un minuscolo universo ciclabile. È una nuvola atterrata
in un quartiere tosto, palazzoni per 50 mila abitanti. È un’alternativa a tv e videogiochi, a
divani e frigoriferi, anche a droghe e bullismo. «Due allenamenti d’inverno, in palestra,
tre d’estate, all’aperto — continua Marzano —. L’ultima cosa
che ci interessa è l’agonismo,
l’ultimissima i risultati. Ma
quando c’è da correre, si corre.
E quando c’è da vincere, si vince».
Case-famiglia La più recente
vittoria è il campionato regionale esordienti primo anno, ciclocross, a Otranto, lo scorso
16 gennaio, Leonardo Fanfulla e Fabio Marzano hanno dominato la gara e sono arrivati
insieme al traguardo. «Ma le
nostre vittorie più belle sono i
ragazzi delle case-famiglia che
qui si uniscono, si sciolgono, si
affezionano. O sono i due pullmini che siamo riusciti a comperare e con cui andiamo in trasferta, insieme, grandi e piccoli, la scusa del ciclismo e la forza delle bici. Per tutti è come
Disneyland».
Nel nome di Franco, e dei suoi
insegnamenti. «Si raccomandava — tramanda Marzano
—: l’importante è la sudata».
8
IL RICORDO
LUNEDÌ
IN TOSCANA
Lunedì,
a un anno dalla
morte,
Casalguidi
(Pistoia) dedica
una giornata
a Franco Ballerini.
Dalle 9.15,
nella scuola
Enrico Fermi,
con Francesco
Ginanni,
Emanuele Bindi
e filmati. Alle 16 la
Messa; alle 17.30
presentazione del
libro «Franco
Ballerini campione
in tutto»
di Caterina Benini
con Marcello
Lippi; e dalle
18.30 l’incontro
«Le strade di
Franco»: racconti
di amici, fra cui
Martini,
Cipollini,
Bettini,
Magrini, Tafi
e Fornaciari
DA OGGI AL 15
Ritiro in quota
a Tenerife
per Basso e Nibali
Ivan Basso e Vincenzo Nibali
sono da ieri a Tenerife (Canarie), con i compagni Capecchi,
Agnoli, Caruso, Guarnieri,
Paterski, Ponzi e Szmyd. Agli
ordini del preparatore Paolo
Slongo si alleneranno in quota
sul Teide fino al 15. Il resto della
Liquigas è invece a Cecina
(Livorno).
MARCATO Quinto posto in
volata per Marco Marcato
(Vacansoleil) a Saint Ambroix
(Francia) nella 2ª tappa
dell’Etoile de Besseges, vinta
dal francese Lloyd Mondory
(Ag2R) sul connazionale e
compagno di team Anthony
Ravard che guida la classifica.
CANTELE Nella 2ª tappa del
Tour del Qatar, successo
dell’olandese Ellen Van Dijk
(Htc), nuova leader della corsa,
sulle 6 compagne di fuga. Prima
italiana Noemi Cantele, 9ª a
1’45"; 10ª Valentina Scandolara
e 15ª l’iridata Giorgia Bronzini,
2ª mercoledì nella 1a tappa.
Oggi la conclusione.
28
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET EUROLEGA TOP 16
Difesa e Michelori
Ventimila persone
ammirano Siena
LA SITUAZIONE
Efes fallo a -2"
Il Real vince
all’overtime
Clamoroso successo del Real
Madrid che raggiunge l’Efes
con 3 tiri liberi realizzati da
Sergio Rodriguez a 2" dalla fine
su fallo di Rakocevic.
Nell’overtime, Tunceri perde la
palla decisiva per i turchi.
La pressione Mps schianta il Partizan in casa
Pianigiani: «Una forza mentale straordinaria»
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO BARTEZZAGHI
PARTIZAN
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BELGRADO (Serbia) dE’ un capola-
voro compiuto nelle peggiori
condizioni e con le spalle al
muro. Bo McCalebb è fuori, Ksistof Lavrinovic è rimasto a casa per problemi di schiena, ma
ci sono tutti gli altri e la squadra con la sua difesa prima di
tutto. Siena inchioda il Partizan e vince la prima partita delle Top 16 rimanendo in corsa
per i quarti. Se con il Real Madrid il partitone era durato solo tre quarti, stavolta la Mens
Sana non crolla mai grazie anche al contributo di chi, come
un grandissimo Andrea Michelori, contro gli spagnoli non
era neppure entrato in campo.
Forza «Nei primi mesi della stagione — dice Simone Pianigiani — avevamo espresso una
delle migliori pallacanestro in
Europa. La squadra non accettava di non andare avanti. Non
guardo la classifica. Abbiamo
avuto una forza mentale straordinaria». Con una difesa entusiasmante, Siena ha preso subito la partita in mano e non l’ha
mai mollata. Il Partizan ci ha
messo due minuti due a pro-
SIENA
58
66
(15-19, 26-31; 41-50)
PARTIZAN BELGRADO: Milosavljevic
7 (1/4 da 3), Bozic 3 (0/1, 1/1), Vesely 9
(3/5, 1/1), Gist 15 (1/5, 3/6), Katic 4
(2/2); Jerrels 13 (2/3, 0/3), Kecman
(0/2, 0/2), Klobucar (0/2 da 3), Lucic 5 (2/2), Jawai 2 (0/2). N.e.: Bekovic, Dekic. All.: Jovanovic.
MONTEPASCHI SIENA: Zisis 13 (3/7,
2/3), Kaukenas 14 (5/8, 0/1), Moss 2
(1/6, 0/1), Stonerook 5 (1/3, 1/4), Rakovic 2 (1/8); Hairston 3 (0/3, 0/1), Carraretto 10 (4/4), Ress, Michelori 15
(4/5), Akindele, Jaric 2 (1/3, 0/1).
N.e.: Aradori. All.: Pianigiani.
ARBITRI: Martin (Spa), Ryzhyk
(Ucr), Garcia Gonzalez (Spa).
NOTE - T.l.: Par 20/32, Sie 17/20.
Rimb.: Par 32 (Gist 7), Sie 35 (Rakovic, Stonerook 7). Ass.: Par 10 (Jerrells 3), Sie 13 (Stonerook, Zisis 3).
Progr.: 5’ 4-9, 15’ 15-23, 25’ 30-37,
35’ 45-61. Usc.5f.: Stonerook
38’05" (50-63), Moss 38’12"
(51-63). Spett.: 19.255.
GIRONE E Caja Laboral
Vitoria-Panathinaikos Atene
77-70 (San Emeterio 21;
Nicholas 15), Unicaja
Malaga-Lietuvos Rytas Vilnius
98-91 (Tripkovic, Sinanovic 15;
El Amin 14). Classifica:
Panathinaikos, C.Laboral 2
vinte-1 persa; Unicaja,
Lietuvos 1-2. Pr. Turno:
Panathinaikos-C.Laboral,
Unicaja-Lietuvos.
durre il primo tiro. Va bene
che sono quelli che segnano
meno (66 punti di media) e tirano peggio in Eurolega, ma i
primi possessi dei serbi non sono tali. I portatori di palla faticano a superare la metà campo, intrappolati da raddoppi
che li fanno arrivare affannosamente a costruire un’azione
che infatti nei primi tentativi
non nasce neanche. Sarà una
costante. Come le rimesse buttate via.
Triple Due triple portano il primo vantaggio di 6 punti per
Siena. Proprio i tiri da tre erano mancati nelle prime due
partite di Top 16 dove la Mens
Sana ha avuto un inedito 19%
e ha abbassato la produzione
offensiva da 78 a 66 punti di
media (rispettata). Nikos Zisis, e Rimas Kaukenas sostengono l’attacco. Quando il lituano rientra, dopo i primi due falli in 3’, segna gli unici tre canestri nei primi 5’ del secondo
quarto. Il Partizan è ancora fermo. James Gist, molto più disinvolto e pericoloso da fuori
rispetto a quando giocava a
Biella, segna la tripla che lo
sblocca. Dal -12 i serbi tornano
a -3 e sbagliano la tripla del pareggio. Sono due minuti di fuo-
GIRONE F Maccabi Tel
Aviv-Olimpia Lubiana 104-67
(Eliyahu 20; Shermadini 15),
Barcellona-Roma 80-56.
Classifica: Barcellona 3-0;
Maccabi 2-1; Olimpia 1-2;
Roma 0-3. Pr. Turno: RomaBarcellona (17/2), OlimpiaMaccabi.
Andrea Michelori, 32 anni, utilizzato per la prima volta nelle Top16 REUTERS
co, gli unici in cui Siena trema.
E sta sbagliando tanto al tiro,
anche da molto vicino. Però
Marko Jaric stavolta c’è. Nato
a Belgrado, è particolarmente
fischiato dai quasi 20mila concittadini. Nel terzo quarto si accende Carraretto con 6 punti
in due minuti e Michelori but-
ta dentro quei tiri da sotto che
Rakovic sbaglia regolarmente.
E’ il segnale. Il Partizan torna a
-5 al 28’ poi si spegne in palle
perse, pasticci, forzature. Non
è solo demerito, c’è una Siena
di mezzo. «Sono orgoglioso
dei ragazzi», dice Pianigiani.
Ne ha ben donde.
A BARCELLONA TRIONFANO I CAMPIONI D’EUROPA
BARCELLONA
ROMA
80
56
(21-17, 45-36; 61-45)
REGAL BARCELLONA: Rubio (0/1,
0/1), Navarro 13 (2/6, 2/6), Anderson
16 (4/6, 2/3), Lorbek 2 (1/2, 0/1), Perovic 13 (6/8); Sada 2 (1/3), Vazquez 7
(1/2), Grimau 7 (3/6), Ingles 9 (3/3,
1/1), Ndong 4 (1/3), Morris 7 (2/3,
1/2). All.: Pascual.
ROMA: Washington 16 (8/12, 0/1),
Djedovic 2 (1/5, 0/1), Datome 4 (2/8,
0/3), Dasic 2 (1/2, 0/2), Crosariol
(0/3); Smith 2 (1/2, 0/4), Traore 17
(6/6), Gordic 13 (2/4, 3/7). N.e.: Tonolli, Iannilli. All.: Filipovski.
ARBITRI: Sutulovic (Mon), Dozai
(Cro), Lottermoser (Ger).
NOTE - T.l.: Bar 14/17, Rom 5/12.
Rimb.: Bar 34 (Rubio, Vazquez 5),
Rom 30 (Datome 10). Ass.: Bar 21
(Sada, Rubio, Navarro 5), Rom 10
(Smith 3). Progr.: 5' 6-6, 15' 30-30,
25' 57-41, 35' 69-50. F. tec.: Lorbek 27’54" (59-42). Spettatori
5358.
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO CANFORA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
BARCELLONA (Spagna) dNessun
miracolo in casa dei campioni
d’Europa, com’era prevedibile. Ma nessuna gara oscena come quella di sette giorni prima
a Tel Aviv, chiusa sul -41. Per
l’attuale Roma, vincere a Barcellona avrebbe avuto il significato dell’epico, contro una
squadra di Pascual che tra
campionato (Acb) e Eurolega,
ha ieri sera raccolto la dodicesima vittoria di fila. Non perde
dal 16 dicembre, quando nella
nona giornata della regular season europea, il Lietuvos
Rytas si impose in casa di un
solo punto (88-87). Questo,
per far capire che macchina
perfetta sono in questo momento i catalani.
Sorpresa Differenze di valori a
parte e considerando i 24 punti finali (80-56), la Virtus all’inizio sorprende. Anzi, va pure oltre la semplice sorpresa.
Perché nei primi 18’ gioca alla
pari, grazie alla verve dei due
giocatori più contestati,
Washington e Traore, che si caricano il quintetto sulle spalle,
non sbagliano un tiro (5/5 il
GIRONE H Fenerbahce
Istanbul-Zalgiris Kaunas 80-72,
Olympiacos Pireo-Power E.
Valencia 77-62. Classifica:
Fenerbahce 3-0; Olympiacos
2-1; Valencia 1-2; Zalgiris 0-3.
Pr. turno: ZalgirisFenerbahce, ValenciaOlympiacos.
GIRONE DI ANDATA
Roma, l’Eurolega è davvero finita
Washington e Traore, segni di vita
Gioca alla pari per
18’, ma la sconfitta
di 24 punti spegne
ogni speranza
GIRONE G Real Madrid-Efes
Pilsen Istanbul 89-86 d.t.s.
(Tucker 19; Thornton 18),
Partizan Belgrado-Mps Siena
58-66. Classifica: Real 3-0;
Efes 2-1; Mps 1-2; Partizan
0-3. Pr. turno: Mps- Partizan
(16/2), Efes-Real
Ali Traore, francese, 25 anni, miglior realizzatore di Roma a Barcellona CIAM
play, 4/4 il lungo) e danno coraggio ai compagni. Dopo 15’
si è 30-30, poi tre errori difensivi e un passaggio a vuoto dello stesso Washington (prontamente punito col cambio da Filipovski), lanciano il Barca
che con Navarro, Anderson e
Perovic va al riposo lungo
45-36. Un +9 insperato, per
una squadra dalla panchina
chilometrica (e con fuori per
infortunio Basile, a cui i tifosi
locali hanno dedicato uno striscione in italiano «Forza Baso,
siamo con te»), mentre Roma
è sempre più contata (in dieci
a referto) e deve inoltre fare i
conti con l’amnesia da tiro di
Smith. Che mette a segno i
due punti che lo fanno superare quota 1000 nelle cinque stagioni in Eurolega , ma per il resto non incide mai (0/4 nelle
triple).
Emozione Se poi aggiungiamo
che Djedovic (forse emozionato per essere tornato nella
«sua» Barcellona, visto che il
club è proprietario del cartellino) e Dasic vanno al di sotto
delle loro recenti prestazioni,
si capirà che Roma è andata oltre i suoi attuali limiti. E infatti, al 27’ i punti di vantaggio
del Barcellona arrivano a 17
(59-42), la grande bandiera
catalana San Epifanio applaude in parterre. Roma (che fa
vedere un accettabile Gordic)
non riesce a scendere sotto i
venti punti di svantaggio, e
chiude sul -24, mettendo un
punto sulle seppur minime
possibilità di qualificazione.
Pubblico: +1 %
Bologna super
a quota 7972
Il pubblico della serie A è in
leggera crescita e si è
attestato nel girone di andata
su 3859 spettatori di media
(+1.1%, +4.1% di incasso).
L’incremento si deve
all’iniezione di paganti data
dalla neopromosse Sassari
(quinta con 4279, ben 1800 in
più della retrocessa Ferrara) e
Brindisi. La Virtus Bologna
resta la locomotiva della serie
A con 7972 spettatori, 900 in
più della passata stagione,
seguita da Milano con 4952
(+1555) e Siena con 4915
(-139). Sopra i 4000 anche
Pesaro. Chiude ancora una
volta Treviso con un misero
2475. Il dato migliore risale
esattamente a 20 anni fa:
4275. Non è una buona notizia.
EZE FERMO Ben Eze, nuovo
acquisto della AJ, si è fermato
in via precauzionale per un
risentimento alla coscia
sinistra.
EURODONNE Si gioca
stasera gara-2 degli ottavi di
Eurolega donne.
Compromessa la situazione di
Taranto, che affronta a Praga
l’Usk che l’ha sconfitta in casa
in gara-1. Schio, battuto in
Russia ma di solo 5 punti,
ospita stasera alle 20.30 lo
Spartak Vidnoje. In caso di
successo delle italiane, la bella
è prevista il 9/2.
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
BASKET
29
R
TENNIS FED CUP: 1˚ TURNO
w
NBA TUTTI GLI AZZURRI K.O.
Gallo si salva
Ma è grigia
per gli italiani
Francesca
Schiavone,
30 anni AP
I NUMERI
Flavia
Pennetta,
28 anni AFP
5
Precedenti
in Fed Cup tra
Australia e
Italia, l’ultimo
risale al
1988. Le
azzurre non
hanno mai vinto
3
Fed Cup
vinte dall’Italia:
Charleroi 2006
contro il Belgio,
a Reggio
Calabria 2009 e
a San Diego
2010 con gli Usa
7
Danilo Gallinari, 22 anni, 16.1 punti di media AFP
dDanilo Gallinari. 27 punti, miglior realizzatore dei Knicks contro Dallas, gioca alla pari con
Dirk Nowitzki. Ma non basta per vincere perché Amare Stoudemire, dopo aver segnato 21
punti nel primo tempo, resta a secco nella ripresa. Gallo gioca bene, soprattutto sfrutta le sue
qualità in uno contro uno troppo spesso dimenticate, subisce falli (12/12 ai liberi), ma alla fine tira solo 14 volte, spesso non servito anche
quando è caldo: «Danilo non è uno di quei giocatori che isoli e gli dai la palla, dà il meglio
quando funziona il collettivo ed è una delle tante opzioni» spiega D’Antoni. Non ci convince.
Cuban La sfida italo-tedesca del Garden è stata
seguita da uno scatenato Mark Cuban, il proprietario di Mavs, il più grande avversario dell’accordo che permette ai giocatori Nba di vestire la maglia della loro nazionale. In settimana
aveva addirittura proposto di proibire ai giocatori sotto contratto di partecipare a Olimpiadi e
altre manifestazioni Fiba, suggerendo alla Nba
di organizzare in proprio (non si sa con quali
regole) un Mondiale. La sconfitta dei Knicks
non è paragonabile al disastro di Toronto. I
Raptors hanno perso la 13a gara consecutiva e
solo Minnesota e Cleveland stanno peggio in
classifica. Andrea Bargnani sta vivendo un peri-
Segna 27 punti contro Nowitzki.
Male Bargnani e Belinelli. Durant
oltre i 40 per tre volte in 4 gare
odo di involuzione preoccupante. I 12 punti realizzati fanno scendere la sua media partita nelle ultime tre gare da 21 a 13 anche per la terribile siccità da tre: 1 canestro negli ultimi 20 tentativi. E non prende rimbalzi.
All Star Peccato anche perché queste brutte partite sono arrivate mentre venivano selezionate
le squadre per l’All Star Game (sono state rivelate ieri notte). Anche Marco Belinelli continua a
stentare: segna 6 dei primi 8 punti degli Hornets contro i Thunder poi non si vede più. E’
sceso a 4 punti di media con 6/24 al tiro e solo 2
assist nelle ultime 4 gare. Gli occhi erano tutti
per Kevin Durant che per la terza volta nelle
ultime 4 gare ha superato i 40 punti realizzati.
Il questo momento è l’mvp della lega. Mentre i
Cavs, alla 22a sconfitta di fila, sono a solo un
k.o. dal record negativo di gare perse in una
stagione. Partito LeBron, sono tornati i Cleveland Cadavers.
chiabo
RISULTATI
Atlanta-Toronto 100-87 (J.Johson 37; A.Johnson 20),
Cleveland-Indiana 112-117 (Session 25; Granger 23), New
Jersey-Philadelphia 92-106 (B.Lopez 16; L.Williams 23),
Detroit-Charlotte 87-97 (B.Gordon 20; S.Jackson 39), New
York-Dallas 97-113 (Gallinari 27; Nowitzki 29), MinnesotaMemphis 84-102 (Beasley 19; Randolph 23), Oklahoma
City-New Orleans 104-93 (Durant 43; Da.West 20),
Denver-Portland 109-90 (Nene 22; Matthews 19),
Phoenix-Milwaukee 92-77 (Gortat 19; Maggette 15),
Utah-Houston 96-97 (Millsap 20; Ke.Martin 22), LA
Clippers-Chicago 88-106 (Griffin 32; Rose 32).
Le classifiche su gazzetta.it.
Fed Cup
dell’Australia. Il
primo titolo nel
1964, l’ultimo nel
1974. L’ultima
finale è del 1993
persa contro la
Spagna
Schiavone-Pennetta
alla prova australiana
Sul cemento di Hobart la Stosur guida l’assalto alle azzurre
campionesse in carica. Barazzutti: «Una sfida apertissima»
RICCARDO CRIVELLI
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d Un desiderio intenso non
crea solo le occasioni, ma anche i talenti necessari per realizzarsi. Per inseguire i sogni,
Francesca Schiavone e Flavia
Pennetta hanno messo in valigia nei loro mille viaggi lavoro, applicazione, tenacia, hanno assecondato la loro classe
con il sacrificio e la tensione
costante a migliorarsi. Fra’ e
Fla’, due nomi una garanzia:
la milanese è numero 4 del
mondo, il meglio di sempre in
Italia per una donna, la brindisina ha appena vinto il primo
Slam in doppio ed è risalita al
numero 16 in singolare.
Insidie Non certo dettagli, piuttosto la conferma di un momento d’oro prolungato del
movimento rosa italiano. E
nel percorso di crescita delle
due più forti tenniste azzurre,
i trionfi in Fed Cup (tre negli
ultimi cinque anni, un dominio) hanno rappresentato pilastri fondamentali per coltivare
l’autostima e la convinzione di
potersela giocare con tutte le
big. Poi, siccome una gara a
squadre esalta il gruppo e non
si presta a nessuna delle regole tecniche ed emozionali di
un torneo, può capitare che il
primo turno da campionesse
in carica riservi pericoli ben
più insidiosi della tenera finale dell’anno prima. Perché gli
Stati Uniti senza le sorelle Williams costituivano una preda
facile, mentre l’Australia di
Sam Stosur, per di più in trasferta, è un ostacolo con i controfiocchi, nonché una rivale
storicamente impossibile, visto lo 0-5 nei precedenti (l’ultimo risale al 1988, però).
Equilibrio Lo sa anche capitan
Corrado Barazzutti, che mantiene la serena tranquillità di
chi è conscio del valore del team: «E’ un match al cinquanta
per cento, apertissimo. Loro
saranno motivatissime, ma lo
siamo anche noi. E comunque
in competizioni a squadre la
classifica conta poco, devi gestire non solo il gioco, ma le
emozioni, le tensioni di sfide
PROTAGONISTE
AUSTRALIA
ITALIA
Samantha
Stosur, n. 5
Francesca
Schiavone, n. 4
Jarmila Groth
n. 31
Flavia
Pennetta, n. 16
Anastasia
Rodionova, n. 64
Roberta Vinci
n. 38
Rennae Stubbs,
n. 11 doppio
Sara Errani
n. 44
così importanti». Non sono le
condizioni ambientali e della
superficie in cemento, identiche a quelle di Melbourne, a
preoccupare, quanto le doti intrinseche delle avversarie. Samantha Stosur, numero 5 al
mondo, ha precedenti favorevoli con la Schiavone (5-2, nel
2010 ci ha perso la finale a Parigi ma poi ha vinto al Masters,
ma è 0-3 con Flavia Pennetta)
ed è una formidabile doppista,
un atout importante in una sfida che potrebbe decidersi all’ultima partita, considerando
pure che la quasi quarantenne
Stubbs da vent’anni è una delle migliori interpreti della specialità. E poi c’è la seconda singolarista Jarmila Groth, slovacca di nascita, approdata alla più bella classifica di sempre (31) anche grazie alla vittoria di inizio gennaio proprio
sui campi di Hobart.
Garanzie Non resta che affidarsi alle nostre consuete polizze:
«Stiamo bene insieme — sorride la Pennetta — e anche questa è la nostra forza, un gruppo incredibile che continua a
vincere da diversi anni». E leonessa Schiavone rilancia: «La
pressione di essere campionesse e ricominciare con una trasferta così insidiosa e contro
giocatrici così cariche è un dato positivo, significa che ci temono. Siamo forti e ne siamo
consapevoli. Abbiamo le stesso entusiasmo e la stessa grande voglia di sempre». Sara Errani ci crede: «Giocare in trasferta qui in Australia non sarà
facile. Quando siamo insieme
tutte e quattro cerchiamo di
pungolarci a vicenda in allenamento per tirare fuori sempre
il massimo da ciascuna di noi.
Far parte di questa incredibile
squadra è un grande onore».
La caccia è aperta.
LA GUIDA
In tv su RaiSport
Diretta dalle tre
di stanotte
Il primo turno del Gruppo
Mondiale di Fed Cup tra Australia
e Italia si disputa sui campi in
cemento del «Domain Centre» di
Hobart, in Tasmania. Il sorteggio
si è svolto ieri notte all’una
italiana. I primi due match sono in
programma stanotte alle 3 in
Italia (le 13 australiane), gli altri
tre domani notte all’una in Italia
(le 11 australiane). La vincente
contro la vincente di
Russia-Francia.
Convocate Australia:
Samantha Stosur (n. 5); Jarmila
Groth (31); Anastasia Rodionova
(64); Rennae Stubbs (11 in
doppio).
Convocate Italia: Francesca
Schiavone (4); Flavia Pennetta
(16); Roberta Vinci (38); Sara
Errani (44).
I precedenti tra le probabili
singolariste: Schiavone c.
Stosur 2-5; Schiavone c. Groth
nessun precedente; Pennetta c.
Stosur 3-0; Pennetta c. Groth
1-0.
In tv: diretta su RaiSport 1. Su
Supertennis tutte le sere speciale
alle ore 22.45.
Le altre sfide: Russia c. Francia
(Mosca, indoor); Slovacchia c. R.
Ceca (Bratislava, indoor); Belgio
c. Usa (Anversa, indoor).
STARACE OK Ottavi a Santiago
(Cile, 398.500 euro, terra)
Starace b. Andujar (Spa): 6-4 6-1.
QUI ZAGABRIA Secondo turno a
Zagabria (Cro, 450.000, indoor):
Ljubicic (Cro) b. Brands (Ger) 6-2
6-3; Gasquet (Fra) b. Clement (Fra)
rit; Bogomolov Jr. (Usa) b.
Petzschner (Ger) 6-1 6-2; Dodig
(Cro) b. Marchenko (Ucr) 6-2 6-3.
Secondo turno a Johannesburg:
Beck (Slk) b. Soeda (Giap) 3-6 7-5
6-0; Anderson (S.Af) b. Sela (Isr)
6-2 6-4; Mannarino (Fra) b.
Gremelmayr (Ger) 6-7 (2) 6-4 6-4.
30
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
PALLAVOLO ELEZIONE A VARSAVIA
VARIE
y
ANASTASI
Eccoti la Polonia
«Che avventura»
TRIONFÒ
CON LA
SPAGNA
(a.a.) Andrea
Anastasi è
nato a Poggio
Rusco (Mn) l’8
ottobre 1960
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dA Varsavia le ultime ore hanno ribaltato i pronostici e cambiato i pareri. Quel che sembrava non sarà, quel che era solo
un’ipotesi è la realtà: da qui a
Londra 2012 Andrea Anastasi
sarà il c.t. della Polonia campione d’Europa in carica. Colpo di
scena con sorpasso nel finale,
dunque: l’eletto non è Fefé De
Giorgi, che si diceva essere il favorito, ma l’ex c.t. dell’Italia
che tutti nel mondo della pallavolo, anche quelli molto più
bassi di lui, si ostinano a chiamare ancora Nano. E che ora
dice: «Sono molto soddisfatto.
Sono affascinato da questa avventura, sia per l’aspetto strettamente tecnico, che per l’esperienza umana: mi piace molto
pensare che per un po’ vivrò a
Varsavia».
Elezione Il colpo di scena si spiega nella complessa procedura
che in Polonia adottano per la
scelta del c.t. Dapprima una
commissione di allenatori fornisce le sue indicazioni sui candidati al consiglio federale.
Che poi incontra i possibili c.t.
Così Anastasi è volato a Varsavia domenica, De Giorgi il gior-
no successivo. «Abbiamo parlato di tante cose — spiega il Nano — non solo di pallavolo e
della mie idee su come dovrebbe giocare la Polonia. Mi hanno chiesto anche che musica
ascolto, per dire». Infine i consiglieri votano il preferito. Non
una nomina, quindi, ma un’elezione. Che nel caso di Anastasi
è stata all’unanimità. I più maligni tra gli osservatori polacchi
insinuano che tanta parità di
giudizio sia stata aiutata dalla
risaputa preferenza per Anastasi da parte del presidente Miroslaw Przedpelski. Comunque
sia: «La cosa mi onora e mi responsabilizza ancora di più —
commenta il tecnico — Volevo
un modo per rimettermi in gioco e l’ho trovata».
Passato e futuro L’ufficialità
della scelta è arrivata ieri mattina. Anastasi era a Belo Horizonte: con Andrea Gardini, suo secondo in azzurro (ruolo che
vorrebbe confermare in Polonia, ma la cosa è da definire)
sta effettuando una serie di visite di aggiornamento in alcuni
club brasiliani. E da là racconta: «La Polonia è la tradizione e
il futuro. Per tutti quelli della
mia generazione la nazionale
di Wagner campione Mondiale
ha vinto gli
Europei 1989,
i Mondiali,
la World League
e i Goodwill
Games 1990
e Olimpica negli Anni 70 è stata un modello. Da questo punto di vista sarà
un’esperienza completamente diversa da quella
che ho vissuto in Spagna
(da Anastasi portata al titolo Europeo nel 2007, ndr):
nel Paese c’è una grande cultura di pallavolo». E una
gran voglia di pallavolo che
lassù è seconda solo al calcio, e nemmeno poi staccata
di tanto.
Basti dire che a Danzica si giocheranno le finali della prossima World League e che la Polonia ospiterà il Mondiale
2014. La stessa pressione mediatica, caso unico nell’universo del volley, è di stampo calcistico. Interesse per il gossip
compreso. «La cosa non mi preoccupa. Anzi, sarà piacevole
avere tanta attenzione». Con
tutto quel che la cosa comporta. Nessuno ha perdonato al
suo predecessore Castellani i risultati deludenti al Mondiale e
nelle ultime World League, nonostante il successo all’Europeo 2009. «So che andrò a guidare una squadra molto forte,
una nazionale di vertice. Non
dico che sarà tutto facile: ma
di sicuro sarà affascinante»
Da c.t.
Con l’Italia ha
vinto le World
League del 1999
e del 2000,
l’Europeo del
1999, e la
medaglia di
bronzo
all’Olimpiade di
Sydney 2000.
Con la Spagna
ha vinto
l’Europeo del
2007
CHAMPIONS DONNE ANDATA OTTAVI
Colpaccio Pesaro Villa Cortese
Battuta la Dinamo cede al tie-break
Il muro e la coppia
Flier-Hooker
fermano Mosca
dell’ex Costagrande
CAMILLA CATALDO
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PESARO dPesaro è in vena di re-
gali solo prima del match. Carolina Costagrande, la campionessa che torna a casa riceve
targa, omaggi, cori e striscioni
dal pubblico, ma in campo la
Scavolini non è generosa. Le
campionesse d’Italia si guadagnano la prima fetta di qualificazione al secondo turno dei
play-off di Champions, davanti al cittì azzurro Massimo Barbolini osservatore in tribuna
assieme al suo vice Marco Bracci.
Senza Godina La quasi imbattibile Mosca è squadra che punisce ogni sbavatura e a Pesaro
ha giocato senza Elena Godina, rimasta in Russia per curarsi un’ernia. La solidissima Dinamo entra in partita lentamente
(7-3), ma è presto travolgente:
10-14, 13-18, con troppi errori
delle padrone di casa. Pesaro
parte forte anche nel secondo
parziale: 5-1 e il livello è elevatissimo. La Scavolini affonda il
colpo con Flier e Hooker, per le
russe sono pesanti i colpi di Costagrande e Nataliya Goncharova. Il terzo set è marcato dalle ospiti, Flier sigla il 19-22 ma
la rimonta non si completa. E’
pallavolo eccellente al PalaCampanara, la Scavolini guida
21-19 e alla terza palla set porta le avversarie al tie-break. L’
equilibrio si rompe a favore di
Pesaro sul 14-9, Usic, Hooker e
il muro mandano nel pallone
la Dinamo, che si schianta sul
più bello. Ci si gioca tutto il 10
a Mosca.
PESARO-MOSCA
3-2
(19-25, 25-14, 19-25, 27-25, 15-10)
SCAVOLINI PESARO: S. Usic
19, Guiggi 5, Ferretti 2, Hooker 31,
Manzano 11, Flier 28; De Gennaro (L),
Saccomani. N.e. Olivotto, Pascucci, M.
Usic, Cecato. All. Tofoli DINAMO
MOSCA: Matienko 1, N. Goncharova
26, Perepelkina 11, Makhno 7,
Costagrande 24, Gioli 11; Kryuchkova
(L), Merkulova, Yagodina. N.e.
Parkhomenko, Krivets, V. Goncharova.
All.Losev
ARBITRI: Vaz de Castro (Por) e
Bernaola (Spa)
NOTE Spettatori 1.800, incasso 7.500
euro. Durata set: 24’, 22’, 24’, 27’, 14’;
tot. 111’. Scavolini: battute sbagliate 8,
vincenti 6, muri 15, 2a linea 16, errori 19;
Dinamo: battute sbagliate 2, vincenti 5,
muri 15, 2a linea 11, errori 9.
La Anzanello non
basta, le polacche
respingono la
rimonta
(m.l.) Un set e mezzo, il primo
e metà del secondo, giocati sottotono contro un’avversaria regolare e organizzata sono costati una bruciante sconfitta al
tie-break per l’Mc-Carnaghi
Villa Cortese nell’andata dei
playoff a 12 contro le polacche
del Muszyna. Le padrone di casa hanno avuto in Jagielo, Kaczor e Stam i punti di forza.
Con la nuova formula mercoledì al PalaBorsani servirà l’impresa: vincere con qualsiasi risultato (rispetto al passato,
non vale più il quoziente set) e
quindi aggiudicarsi il Golden
Set di spareggio. Il risveglio
delle lombarde sul finire del secondo ha prodotto un terzo e
quarto set palpitanti e ben giocati con capitan Anzanello superlativa nei primi tempi e a
muro.
Reazione Abbondanza ha optato per la diagonale a stelle e
strisce Berg-Hodge con Cruz e
Negrini (poi sostituita da C.
Benedini non
ci sta: «L’Andriol
non era mio»
Il canoista si difende: «Assurdo
accusarmi attraverso una foto:
Da atleta mai visto quel boccetto»
Con la nazionale
L’ex c.t. dell’Italia batte De Giorgi nel voto
federale: «Una gran squadra, mi divertirò»
MARIO SALVINI
IL CASO: SOSTANZE DOPING IN CAMERA
Bosetti) schiacciatrici-ricevitrici, Jontes e Anzanello centrali,
Cardullo libero. L’opposto
americana ha fatto la sua parte, ma le pessime percentuali
di ricezione, con Cruz bombardata e poco lucida in attacco,
hanno pesato. Aguero non ancora al 100% e utilizzata per il
servizio non è riuscita ad evitare il 2-0 del Muszyna, che annullato il set-point chiudeva
26-24. Vinto il terzo l’Mc-Carnaghi si è ritrovata e nel quarto ha raggiunto il 2-2 con un
break di 8-0 da 17-21 a 25-21.
La beffa nel tie-break, con 5
punti di Anzanello vanificati
da Jagielo e Kaczor.
MUSZYNA-VILLA CORTESE
3-2
(25-16, 26-24, 23-25, 21-25, 16-14)
FAKRO MUSZYNA: Sadurek 5,
Jagielo 26, Bednarek-Kasza 7,
Kaczor 15, Stam-Pilon 13, Gajgal 6;
Zenik (L), Wensink 5, Srutowska,
Kasprzak 2, Kaczorowska. N.e. Platek.
All. Serwinski.
MC-CARNAGHI VILLA CORTESE:
Berg 3, Negrini 2, Anzanello 17,
Hodge 22, Cruz 14, Jontes 12;
Cardullo (L), Aguero, Rondon 1, C.
Bosetti 8. N.e. Kovacova, Lanzini (L).
All. Abbondanza.
ARBITRI: Hranic (Cro) e Van Gompel
(Ola).
NOTE Durata set: 23’, 28’, 27’, 27’, 17’;
tot. 122’. Muszyna: battute sbagliate 11,
vincenti 3, muri 13, errori 19, s.l. 9.
Mc-Carnaghi: b.s. 13, v. 4, muri 14,
errori 24, s.l. 8.
y
IL TOURS
SUPERA
MOSCA
(a.a.) Il Tours
supera la
Dinamo Mosca:
la vincente
affronterà la
vincente di
CuneoBelgorod.
MAURIZIO GALDI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA d Non accusa nessuno l’avvocato di
Franco Benedini, Giuseppe Napoleone, ma lascia filtrare l’ipotesi del complotto nella vicenda che ha portato ieri il canoista davanti alla
Procura antidoping del Coni. «Non vogliamo
lanciare alcuna accusa, ma qui c'è in ballo un
posto ai Mondiali e alle Olimpiadi. Il mio assistito è uno dei cardini della squadra. Trovo
comunque anomalo il modo di procedere, di
contestare attraverso delle foto senza portare l'atleta nella stanza e contestare le accuse
mostrando il prodotto dal vivo».
Testosterone L’avvocato Napoleone ha
spiegato al capo della Procura antidoping. Ettore Torri, che Benedini è stato chiamato dal
commissario tecnico della canoa, Josef Capousek, che gli aveva contestato — attraverso alcune fotografie — la presenza di Andriol
(testosterone) tra
le sue cose. «Erano
foto di un cassetto
con i documenti di
Benedini, il suo
computer e appunto il blister di questo farmaco. Franco
ha pensato che fosse uno scherzo. Solo dopo ha capito
che le accuse erano
vere. Tornato in
stanza ha verificato, però, che il blister non c’era e soFranco Benedini, 32 anni, prattutto i suoi documenti erano sul
nato a Cremona
comodino e non nel
cassetto fotografato. Certo c’è stata una manomissione».
Test antidoping «Abbiamo chiesto di essere
sottoposti a un controllo antidoping e abbiamo ufficializzato la richiesta alla Procura —
ha spiegato ancora Napoleone —. Inoltre siamo a disposizione per un confronto con la
squadra, il tecnico e il compagno di stanza di
Benedini al loro rientro dall’Australia». Tutto, quindi è rinviato al dopo 17 febbraio. Al
loro rientro Torri chiamerà sicuramente Capousek, ma soprattutto Alberto Ricchetti che
divideva la stanza con Benedini. «Le stanze
non erano impossibili da raggiungere. Non
sappiamo cosa sia accaduto, ma possiamo dire che disconosciamo sia il possesso che l’assunzione di qualsiasi sostanza vietata».
Uomini
(andata ottavi)
Tours
(Fra)-D.Mosca
(Rus) 3-2
(20-25 18-25
25-19 25-23
15-6)
Donne
(andata ottavi)
Muszyna (Pol)Villa 3-2,
Prostejov
(R.Cec)-Baku
(Aze) 3-2 (19-25
25-22 25-19
23-25 21-19);
Odintsovo
(Rus)-Zurigo
(Svi) 3-0 (25-21
25-15 25-18),
Pesaro-D.
Mosca (Rus)
3-2.
UN CENTRO PER GLI EX ATLETI
Nasce Cavrea e Masini propone
«Intitoliamolo a Facchetti»
ROMA «Col progetto Cavrea si va finalmente a
colmare una lacuna che riguardava l'assistenza
agli ex atleti. Per questo mi sono innamorato di
questo progetto, è una di quelle iniziative che mi
rende orgoglioso di essere presidente del Coni».
Così il presidente del Coni Gianni Petrucci alla
presentazione del Centro di assistenza valutazione
clinica e ricerca ex atleti (Cavrea), nato da un'idea
dell'ex azzurro del basket Massimo Masini con la
collaborazione anche del presidente degli allenatori
di calcio Renzo Ulivieri e seguito da vicino dalla
federazioni di calcio e pallacanestro. Il Centro ha lo
scopo di offrire assistenza, attraverso il Servizio
Sanitario Nazionale, agli ex atleti di tutta Italia che
possono presentare, in relazione alla loro passata
attività agonistica, malattie invalidanti o comunque
di ostacolo a una normale vita lavorativa e di
relazione. «Siamo ancora in una fase di
realizzazione - ha concluso Masini - ma vorrei che
il Centro fosse dedicato al mio amico Facchetti,
una straordinaria persona e un gradissimo atleta».
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SCI COPPA DEL MONDO
Sfida Karbon
«Devo battere
le mie paure»
A Zwiesel domani l’ultimo gigante prima
dei Mondiali: «Il ginocchio va meglio»
Denise Karbon, 30 anni, (anche in basso) in questa stagione è 20a nel gigante di Semmering AP
DAL NOSTRO INVIATO
PIERANGELO MOLINARO
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ZWIESEL (Germania) dA ottobre, nell’imme-
diata vigilia della prima gara di Coppa
del Mondo, Denise Karbon, faceva sogni d’oro. In allenamento filava come
un missile e un’avversaria come la francese Worley, vincitrice di tre giganti di
Coppa, tutti i giorni prendeva paghe da
Denise sul ghiacciaio di Presena negli
allenamenti comuni. Poi a novembre
un crac al ginocchio destro mentre si allenava in slalom. L’ennesima operazione, il faticoso ritorno. Ventesima nel primo approccio a Semmering a fine dicembre praticamente senza allenamento, una buona manche nel gigante poi
annullato di Maribor. Domani il gigante di Zwiesel, in Baviera, ai confini con
la Repubblica Ceca. Avrebbe dovuto essere oggi, ma gli organizzatori hanno
preferito anticipare lo slalom perché la
pista stamane sarà spazzata dal vento.
Il dolce ricordo Per Denise, 30 anni, non
è una pista qualunque. Qui stagioni anni fa conquistò senza gareggiare la matematica certezza di aver vinto la Cop-
RECUPERI A TARVISIO?
Moelgg bloccata
dal mal di schiena
ZWIESEL (Ger) Nella riunione tecnica di
ieri sera, oltre a confermare che stamane
si svolgerà lo slalom perché la parte alta
della pista sarà spazzata da forte vento,
si è deciso che domenica sarà tenuta
come giornata di riserva qualora per il
vento non si potesse gareggiare domani
in gigante. Nella squadra italiana qualche
problema per Manuela Moelgg, bloccata
due giorni fa dal mal di schiena.
Si è parlato anche dei recuperi delle gare
annullate per il maltempo (4 prove da
recuperare). Tarvisio ha chiesto di
recuperare la discesa di Sestriere, la Fis
vorrebbe invece far disputare nella
località carnica la supercombinata. Quasi
sicura invece una gara in più a Splinderuv
Mlyn (R.Cec). Due gare quindi
dovrebbero essere definitivamente
cancellate.
pa del Mondo di gigante. Su tutta la zona dell’Arber ci fu un’alluvione con allagamenti e bufere di neve. «Furono giorni incredibili e meravigliosi — ricorda
la Karbon —. Ero pronta a dare battaglia anche se avevo una mano fratturata, ma anche con il gesso fresco avevo
vinto a Ofterschwang, ero gasata. Non
gareggiammo, ma al pomeriggio andai
alla Joska, la cristalleria dove realizzano il trofeo di cristallo, e lo vidi nascere
dall’altoforno.
La realtà Era quella del 2008 una Karbon quasi imbattibile, ora la realtà è bel
diversa. «Mi mancano le gare — confessa — abbiamo provato a Maribor, ma
con quella neve molle era impossibile e
pericoloso. Peccato, ne avevo bisogno.
Questa di Zwiesel è una pista tecnica anche se ha un lungo piano nel finale, ma
spero soprattutto che si veda bene, perché questo, ogni volta che torno da un
infortunio, è sempre il mio punto debole. Il ginocchio? Va meglio, ho più fiducia quando mi appoggio sulla gamba,
mi fa male solo quando lo sovraccarico». Si è comunque parlato della possibilità di un nuovo intervento a stagione
finita. «Per ora non ne voglio sapere —
ribatte secca Denise —; dopo i Mondiali
di Garmisch farò una risonanza magnetica e con il medico deciderò cosa fare.
Adesso sono qui con la testa già rivolta
ai Mondiali».
Garmisch Già i Mondiali. Ci vorrebbe un
miracolo domani per guadagnare qualche posizione di partenza poi nella gara
iridata. «Lo spero e ci provo, ma so che
non sarà facile perché tutte le avversarie saranno al massimo della forma.
Adesso la mia condizione è cresciuta, sono riuscita ad allenarmi con continuità.
A Semmering sono uscita dal cancelletto che non avevo affrontato tracciati superiori ai trenta secondi, ora la resistenza è a posto, a Maribor andava già meglio, ma è adesso che posso capire cosa
valgo e cosa posso fare a Garmisch. La
pista dei Mondiali è bella. La scorsa stagione mi sono piazzata ottava nel gigante delle finali di Coppa, ma dopo pochi
giorni ho vinto le due gare riservate ai
militari e alle forze dell’ordine, davanti
a tante avversarie di Coppa. Spero sia di
buon auspicio. Anche lì c’è un lungo piano finale, ma mi hanno detto che alzeranno la partenza, sarà la stessa degli
uomini, con un primo pezzo ripido. Devo solo combattere le mie paure».
31
R
NUOTO IL NUOVO CORSO
y
Oggi
slalom
alle 10 e 13
SLALOM
DONNE
(Zwiesel manche ore 10
e 13). Pettorali:
1 Zahrobska
(Cec), 2 Schild
(Aut), 3
Poutiainen (Fin),
4 Aubert (Fra),
5 Zettel (Aut), 6
Pietilae Holmner
(Sve), 7 M.
Riesch (Aut), 8
Noens (Fra), 16
Vonn (Usa), 18
Moelgg, 21 Gius,
30 Costazza,
39. I. Curtoni,
59 S. Fanchini.
Coppa del
Mondo (20
prove): 1. M.
Riesch (Ger) p.
1232; 2. Vonn
(Usa) 1087; 3.
Goergl (Aut)
628; 17.
Merighetti 279.
Coppa slalom
(6): 1. M. Riesch
(Ger) 420; 2.
Poutiainen (Fin)
e Schild (Aut)
400; 12. Moelgg
92.
Oggi
Slalom donne a
Zwiesel (Ger).
Domani
Gigante donne a
Zwiesel e
superG
maschile a
Hinterstoder
(Aut).
Domenica
Gigante
maschile a
Hinterstoder.
8/2: Mondiali a
Garmisch
Partenkirchen
(Ger, sino al
20/2).
TV
Oggi diretta su
RaiSport 1 ed
Eurosport alle
ore 9.55 e 12.55
Lucas fa la star
e nasconde
la Pellegrini
Primo allenamento a porte chiuse
Fede: «Avevo bisogno di uno come lui»
y
In piscina
dalle 6
alle 8.30
A Verona
Piscina da 25
metri coperta
Sveglia:
ore 7.30
Mattino:
ore 8.30-10.30
Pomeriggio:
ore 15-17
Dopo il lavoro in
acqua sedute in
palestra
Riposi:
mercoledì
pomeriggio,
sabato
pomeriggio e
domenica
Km: 16 al
giorno
A Parigi
Due piscine da
50 metri
(coperta e
scoperta)
Sveglia: ore 5
Mattino: ore
Da sinistra: Luca Marin, 24 anni, Federica Pellegrini, 22 (e in basso) e Philippe Lucas, 47 LAPRESSE
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO ARCOBELLI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
PARIGI dIl nuovo sodalizio italo-france-
se tra Federica Pellegrini e Philippe Lucas, e composto anche da Marin, Camelia Potec, Amaury Leveaux e Benjamin
Stasiulis, debutta alle sei, nel gelo e nel
buio. Fede e Luca paiono minatori, non
nuotatori: spossati dal viaggio in auto,
ma attesi da quasi 10 km di un nuovo
corso nella seconda piscina a disposizione: è qui che nasce la «difference». Alle
dieci, l’allenatore capellone, anelli d’argento e catenine d’oro, entra al centro
Largardere, incrociando il fratello di
Jean Paul Belmondo, che chiede: «Allora, dov’è Federica? Siamo tutti curiosi di
vederla in acqua». Lucas spiazza non solo il parente celebre: niente allenamenti
a porte aperte. L’aveva già fatto al chiuso, lontano dalle telecamere, dai flash.
La «prima» diventa quasi una recita dell’allenatore che portò a vincere tutto Laure Manaudou e che ora intende rilanciarsi con Federica Pellegrini, già vincitutto.
Provocazioni Lucas è un profluvio di parole, ammiccamenti e provocazioni
IL CONFRONTO
A Parigi si allenerà
nella piscina da 50
Anche tra i due centri di allenamento di
Federica Pellegrini e Luca Marin ci sono
differenze. Nell’impianto federale, la
vasca corta è stata utilizzata d’inverno
e fino all’apertura di quella attigua da 50
metri a cominciare da maggio. I lavori di
ristrutturazione della piscina scoperta
da 50 metri (perdita d’acqua) non sono
cominciati: si dovrebbe sostituire le
piastrelle con una fodera in telo
plastificato. Il nodo è accelerare i tempi,
perché altrimenti piscina non potrà
essere utilizzata dagli azzurri. A Parigi,
nell’impianto del Largardere Racing,
all’aperto ma da 50 metri, la piscina è
riscaldata a circa 30 gradi e i nuotatori
possono entrare in acqua attraverso un
tunnel che li porta dagli spogliatoi. A
Parigi il gruppo Lucas può nuotare nella
piscina Keller coperta da 50 metri.
(«voi giornalisti dovreste mangiare più
pesce: non ho vinto solo con Laure, perché dimenticate record e medaglie europee della Potec?»). Un mattatore nelle
cui intenzioni c’è in fondo la prima parola chiave di Fede: «Protezione». Philippe
non rivelerà i metodi, i piani: «L’importante è la prestazione e di conseguenza il
risultato. Con Federica non sarà un problema andare d’accordo».
Fede non aveva mai assistito a una presentazione in cui il protagonista è lui,
non lei. «Sapremo integrarci, ad alto livello non ci saranno questi problemi».
Fede annuisce, Luca si professa entusiasta. Fede prova a riprendersi l’attenzione: «Perché sono qui? Avevo bisogno di
un allenatore di forte carattere, avevo bisogno di una piscina da 50 metri e ora
qui c’è tutto, ma vorrei sempre finalizzare la preparazione a Verona, vorrei preparare l’Olimpiade a Verona. Verona è
casa mia, ora sono curiosa di lavorare
con Philippe e scoprire Parigi». La incalzano sull’eredità-Manaudou: «Che l’allenasse Lucas è solo una coincidenza, non
sono stata io il motivo della rottura e perciò non mi sento responsabile, lei è stata
rivale anni fa, e mi ha aiutato a crescere.
E poi la Francia non è un Paese nemico,
non siamo in guerra e posso vivere tranquillamente anche qui. Con Philippe ci
siamo scelti a vicenda, e grazie a un mese di lavoro con Bonifacenti mi sono presentata a lui con la tecnica messa a posto
per tornare veloce. Ora possiamo cominciare, e per le albe non sarà un problema, ci abitueremo in pochi giorni, basta andare a letto presto».
Complicità Lucas dice che con Fede
sta nascendo una complicità di lavoro: «Parleremo molto, affronteremo ogni questione». Anche quella
dei 400 dell’ansia? «Di problemi
psicologici non tratto, faccio l’allenatore e discuto di cose tecniche e
tocca a me risolvere i dubbi e prendermi le responsabilità, anche Phelps ha dei dubbi. Io sono duro nelle convinzioni. Di Fede mi piace la voglia di
lavorare per continuare a vincere, di come sopporta le pressioni: aveva detto dopo Pechino che avrebbe vinto i Mondiali
di Roma, lì ho capito che era grande: il
98% dei campioni non ci riesce». E tra
Philippe e gli italiani come andrà? «Quest’anno sono andato a Roma per il Paris
St. Germain, ma per veder giocare Totti.
Era nel destino che mi sarei avvicinato
all’Italia».
6-8.30
Pomeriggio:
ore 16.30-18.30
Riposi:
mercoledì
pomeriggio,
sabato
pomeriggio e
domenica
Km: 9.4 (ieri)
32
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIn edicola con la Gazzetta la saga completa de «La
L’INIZIATIVA
Piovra» con tutte le dieci serie del mitico sceneggiato
Così l’Italia
ha imparato
a conoscere
Cosa Nostra
Era il 1984, la fiction diventò
riflessione. Ora la serie più nota
della tv italiana torna in dvd
3
domande
a...
ANTONIO DIPOLLINA
s
GLI STORICI
INTERPRETI
critico televisivo
Un successo
merito della
sceneggiatura
di TIZIANA BOTTAZZO
Abbiamo chiesto al critico tv
Antonio Dipollina di
spiegarci le ragioni del
successo della Piovra.
V
Vittorio
Mezzogiorno
È stato Davide
Licata nella
quinta e nella
sesta serie, tra
il 1990 e il 1992
Piovra da record. Come
1«Merito
mai?
di una sceneggiatura strepitosa che ha saputo
unire le regole del racconto
popolare alla realtà. Ed era
la prima volta che la tv
proponeva di alzare il
velo-mafia. Piaceva alla
gente di gusti semplici».
Le critiche per
l’immagine «mafiosa»
dell’Italia?
«Giulio Andreotti criticò il
neorealismo affermando che
"i panni sporchi bisogna
lavarli in casa". Poi è
diventato il protagonista del
Divo...».
2
Oggi si rischia
l’autocensura?
3
«Non direi, la fiction
Squadra antimafia ha avuto
anche un discreto successo.
Allora, con la tv
commerciale sul nascere, gli
sceneggiati Rai avevano
praticamente il monopolio di
ascolti. Oggi la frantumazione di proposte non
consente questi record. E gli
sceneggiatori preferiscono
non mettersi in competizione
creativa con una corazzata
come la Piovra».
V
Remo
Girone
È stato il cattivo
Tano Cariddi
nella terza, nella
settima e nella
decima serie
FILIPPO CONTICELLO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dL’11 marzo 1984 non è una
domenica come le altre. Alle
20.30 c’è la prima puntata de
La Piovra, il nuovo sceneggiato
di Rai Uno. Non una semplice
fiction, ma una parola che farà
epoca: da allora sarà sinonimo
di mafia, organizzazione criminale con connessioni tentacolari al potere e alla buona società. È Cosa Nostra che piomba
nella tv da prima serata per un
successo planetario: 80 Paesi
comprano i diritti per la messa
in onda. Da oggi la Gazzetta dello Sport ripropone l’intera saga: tutte le dieci serie da quel
1984 fino agli ultimi due episodi del 2001, cominciando con
un dvd che propone i primi due
episodi a soli 3,99 euro (più il
costo del quotidiano).
Analogie o premonizioni? In 17
anni si sono alternati diversi registi, ma nella prima Piovra c’è
la firma del maestro Damiano
Damiani: 16 anni dopo «Il giorno della civetta», torna sull’argomento mafia, ma da una prospettiva diversa. È superata
l’idea di un fenomeno criminale legato alla terra, stavolta c’è
una potentissima holding criminale. E nei personaggi creati
dallo sceneggiatore Ennio De
Concini, i più attenti trovano
anche qualche riferimento alla
dolorosa attualità. La storia
parte dall’assassinio del commissario Marineo in una città
siciliana senza nome, non distante da Palermo. Proprio nel
capoluogo della regione, cinque anni prima era stato freddato un capo della Mobile: Boris Giuliano, ammazzato nel
1979 da sette colpi di pistola alle spalle. Solo analogie? O forse premonizioni, visto che nel
1985, un anno dopo la messa
in onda, la scena si ripete: è ucciso sotto casa il vicequestore
Ninni Cassarà. Ecco che la storia sfiora la realtà, ma senza sovrapporsi del tutto: anche per
questo, nell’epoca di Dallas e
delle serie americane, il pubblico s’appassiona a vicende siciliane e italianissime. È l’epoca
del governo Craxi e il Paese scopre per la prima volta che anche la fiction può fare riflettere.
Quel commissario Il dibattito
aperto nel 1984 continua ancora oggi: esperti di comunicazione e intellettuali della Prima e
della Seconda Repubblica si
chiedono se La Piovra non finisca per diffondere un’immagine negativa dell’Italia. Se ne occupano anche i politici: dalle
burrascose interrogazioni parlamentari di Dc e Psi negli anni
Ottanta fino alle critiche più recenti di Berlusconi. Ma il pubblico s’appassiona alla grande
lotta a Cosa Nostra. Il primo
commissario della serie è un poliziotto perfetto con debolezze
da uomo imperfetto. Due facce
dello stesso Corrado Cattani,
eroe nazionale col volto di Michele Placido. Quella domenica di marzo del 1984 si presenta a sei milioni di spettatori e
quando nel 1989 morirà crivellato da 70 colpi saranno in 17
milioni a piangerlo in tv. Dopo
di lui toccherà a Vittorio Mezzogiorno interpretare il superpoliziotto Davide Licata. E poi ancora a Raoul Bova, nella parte
del vicecommissario Gianni
Breda. Saranno loro a continuare la guerra infinita alla Piovra
e l’Italia rimarrà sempre lì, ad
ammirarli in televisione.
PIANO
w ILDELL’OPERA
LA SAGA
IN NUMERI
9,99
Gli euro
a dvd
È di 9,99 euro
il prezzo di ogni
dvd della
collana, a partire
dal secondo.
In edicola uno
a settimana
17
I milioni di
spettatori
Furono 17 milioni
i telespettatori
che nel 1989
assistettero alla
morte del
commissario
Cattani
80
I Paesi
con i diritti
Sono 80 i Paesi
in tutto il mondo
che nel corso
degli anni hanno
acquistato
i diritti delle dieci
serie della Piovra
V
Florinda
Bolkan
È stata la
contessa Olga
Camastra nella
prima, seconda
e settima serie
Da oggi le prime
due puntate
a soli 3,99 euro
Da oggi in edicola con la Gazzetta
la saga completa della Piovra. Il
primo dvd, contenente la prima e
la seconda puntata della Piovra 1,
andate in onda nel 1984, è
acquistabile oggi al prezzo di
3,99 euro. L’appuntamento in
edicola è per tutti i venerdì. Ecco
nel dettaglio le prossime uscite.
Oggi
Piovra 1 - puntate 1-2
11 febbraio
Piovra 1 - puntate 3-4
18 febbraio
Piovra 1 - puntate 5-6
25 febbraio
Piovra 2 - puntate 1-2
4 marzo
Piovra 2 - puntate 3-4
11 marzo
Piovra 2 - puntate 5-6
18 marzo
Piovra 3 - puntate 1-2
25 marzo
Piovra 3 - puntate 3-4
1 aprile
Piovra 3 - puntate 5-6-7
8 aprile
Piovra 4 - puntate 1-2
15 aprile
Piovra 4 - puntate 3-4
22 aprile
Piovra 4 - puntate 5-6
Ecco l’intera saga di una delle fiction più viste nella storia della tv italiana: in edicola da oggi con la Gazzetta
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
ALPINISMO: IN PAKISTAN
Discesa nella bufera
Moro al campo 1
Milano incontra Istanbul
Senza Russo, c’è Valentino
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Simone Moro, 43 anni
Una bufera di vento ha rallentato la discesa di Simone Moro, Denis Urubko and Cory Richards che mercoledì hanno salito per la prima volta il Gasherbrum II in inverno. I tre, che
avevano l’obiettivo di raggiungere campo base a quota 5100,
hanno dovuto fermarsi a campo 1 (a quota 5900) dove hanno trascorso la notte. «Siamo
stanchi morti, esausti — ha detto Simone Moro — E’ stata dura scendere, c’era una bufera
tremenda e visibilità zero: per
fortuna ora siamo fuori dalle
rogne, da qui al campo base il
tracciato è tutto segnato dalle
bandierine». Al campo base sono rimasti Alex Txikon, Gerfried Göschl e Louis Rousseau
che hanno rinviato la partenza
per il tentativo al Gasherbrum
I fino all’arrivo dei colleghi:
«Vogliamo festeggiarli come
meritano e aiutarli se ce ne sarà bisogno».
ATLETICA: PER LONDRA
La figlia di Marley
veste la Giamaica
Bob Marley ed Usain Bolt insieme ai Giochi di Londra 2012.
Le divise, da gara e da riposo,
che lo sponsor tecnico Puma
fornirà a tutti gli atleti della
Giamaica saranno infatti disegnate da Cedella Marley, figlia della leggenda del reggae,
scomparso nel 1981. A darne
notizia è stata la stessa Marley, cantante con il gruppo di
famiglia e fashion designer. La
conferma è arrivata da Puma,
tramite il responsabile del
marketing Antonio Bertone.
SUMO: SCOMMESSE
Lottatori ammettono
il coinvolgimento
Il ministro dello Sport del Giappone, Yoshiaki Takaki, ha dichiarato che almeno tre lottatori di sumo hanno ammesso il
coinvolgimento nell'ultimo
scandalo sui match truccati per
le scommesse che ha coinvolto
l'antico sport giapponese. Il ministro ha detto che l'Associazione sumo ha riferito che il lottatore Chiyohakuho e l'allenatore Takenawa hanno fatto la
propria ammissione. Lo stesso
ha fatto il lottatore Enatsukasa, di categoria inferiore.
COMUNE DI PORDENONE
www.comune.pordenone.it
[email protected]
Con determinazione del Settore Cultura Sport e
Istruzione n. 201/0400/340 n. cron. 4056 in
data 06/12/2010 sono stati approvati i verbali
di gara relativi alla procedura aperta per l’affidamento del Servizio di ristorazione scolastica
con fornitura di pasti agli alunni delle scuole
primarie e secondaria di 1. grado e di distribuzione e trasporto pasti nelle scuole dell’infanzia
statali cittadine - CIG 0551196D50 periodo:
Gennaio 2011/Giugno 2015. Il servizio è stato
affidato alla ditta CAMST Soc. coop. a r.l. - via
Tosarelli 318 - 40055 Villanova di Castenaso
(BO), - codice fiscale 00311310379 - che ha ottenuto un punteggio complessivo di 97,50/100.
Ha presentato offerta n. 1 ditta, non sono state
effettuate esclusioni. Inviato all’ufficio pubblicazioni della C.E.E. il 21/01/2011.
Pordenone, 21/01/2011
IL DIRIGENTE - Miria Coan
ATLETICA
BOXE / STASERA AL PALASHARP DI MILANO
dLa Thunder Dolce & Gabbana torna stasera al Palasharp
(ore 20,45) dopo un mese di
silenzio pugilistico a Milano
contro la stessa squadra di
Istanbul. In quell'occasione i
ragazzi guidati da Francesco
Damiani si imposero 4-1.
Assenze Stavolta sarà molto
più difficile ripetere l'impresa, poichè i turchi si sono rin-
forzati, mentre Milano deve
fare di necessità virtù. Assenti Russo (91) e Derevyanchenko (73), due pilastri sempre vincenti, rientra il leggero Valentino e debutta l'irlandese John O'Kane nei medi.
Proprio su questi due nomi
ruota l'interesse della serata.
Valentino, campione del mondo in carica, avrà di fronte Redouane Kaya, Presente agli
europei di Mosca dove impegnò il russo Selimov nei quar-
ti, si presenta come test non
facile. Valentino dopo una sosta forzata di quasi due mesi è
in ritardo di condizione. «Debbo essere prudente - ha dichiarato - ma anche determinato,
non possiamo permetterci
passi falsi».
Picardi Nei gallo contiamo sulla vittoria di Vincenzo Picardi, in crescita di condizione,
che ritrova il giovane Selcuk
Eker, alla sua portata. L'altro
interrogativo riguarda il medio O'Kane, oro ai Giochi del
Commonwealth, biglietto da
visita da far valere contro il
pericoloso turco Onder Sipal,
campione nazionale, capitano della squadra, sempre vincitore. Vincere è categorico.
Milano Dolce & Gabbana dopo aver espugnato Parigi, impresa mai riuscita alle altre
squadre, torna in gioco per la
finale europea. Realizzabile
solo vincendo sempre. Sarà
poi lo scontro diretto del 19
marzo a Milano (ultimo delle
qualificazioni) a decidere chi
andrà a Macao (Cina) per
l'ambito trofeo.
Rocky Giuliano
Domenico Valentino, 25 anni, contro Farhany per Milano-Parigi BOZZANI
Programma. Ore 20.45. 54 kg. Picardi c. Eker; 61: Valentino c. Kaya; 73:
O'Kane c. Sipal; 85: Grisunins c. Beienaru; 91 Zimmerman c. Sivko.
Howe, esordio rimandato
«Rimango tranquillo ad allenarmi»: Andrew Howe, nel weekend, non sarà in gara nei 60 ad Ancona, come era nelle possibilità. Esordio indoor rimandato.
AZZURRI AUSTRIACI A Vienna (completamento). Uomini: 3. La Mastra 6"90 (b.
6"89). 400. VII: 2. Moraglio 47"99. 1500. I:
3. Salami 3’44"18; 5. L. Leone 3’45"80. II:
8. Cugusi 3’55"98. Donne. 60. I: 2. Salvagno 7"50 (b. 7"61). II: 2. Iuvara 7"66. Batt:
7. De Ceseris 7"82. 200. III: 1. De Cesaris
25"44. 400. III: 1. Sirtoli 55"21. IV: 2. Grasso 57"19.
GREEN INFORTUNATA La svedese Emma Green, rivale tra le più accreditate di
Antonietta Di Martino per la stagione indoor, è costretta ad alcune settimane di
stop dopo un infortunio subito a un tendine d’Achille al meeting di Hustopece
(R.Ceca): «Non prenderò rischi — dice —
ma non escludo la partecipazione agli Europei di Parigi».
TYSSE RICORRE Il marciatore norvegese Erik Tysse, sospeso due anni dopo la
positività (Cera) alla gara del 1˚ maggio di
Sesto San Giovanni (Mi), ha fatto ricorso
alla federazione nazionale dopo che questa ha confermato che il laboratorio di Roma, dove le provette del caso sono state
analizzate, è in regola coi parametri Wada.
BASEBALL
MERCATO (s.cam) I Knights cedono a Rimini l’esterno Paolo Tanesini ed ingaggiano il lanciatore dominicano Rodney Rodriguez dalle leghe del Nicaragua.
LIDDI PARTE (m.c.) Alex Liddi, uno dei
top prospect dei Mariners, che lo hanno
inserito nel roster del 40, è partito per Peoria, Arizona, dove dal 18 febbraio parteciperà allo spring training della formazione di Major League dei Seattle. Alex Maestri, invece, si sta allenando al Centro Coni di Tirrenia per la nuova stagione in Usa.
BOXE
HOLYFIELD SLITTA (i.m.) La ferita all'occhio di Evander Holyfield ha fatto slittare
dal 5 marzo al 7 maggio il match contro il
massimo danese Brian Nielsen a Copenaghen. Arthur Hein (Ger, 14-1) contro Francesco Versaci (17-1), titolo Ue dei mediomassimi previsto nel sottoclou, si disputerà invece il 2 aprile in Germania, località
da destinarsi.
GOLF
SCI DI FONDO
IPPICA 1/ SALTA IL QUARTE’
BRAVA GIULIA Promettente inizio per
Giulia Sergas, ottava con 70 colpi, tre sotto par, nell'Isps Handa Women's Australian Open, torneo d'apertura del Ladies
European Tour 2011 a Melbourne (Aus).
Non ha passato il taglio Diana Luna, 72ª.
Coppa in Russia
Protesta a Napoli
Ultimo test azzurro Ieri niente corse
(g.v.) Riparte da Rybinsk
(Rus) la Coppa del mondo di
fondo, test prima dei Mondiali di Oslo (dal 24 febbraio).
Assenti gli scandinavi (presenti solo due finlandesi). Oggi combinata(10 km donne,
20 km uomini), con la leader
di Coppa, Justyna Kowalczyk, che tenta l’allungo nella
classifica generale sulle norvegesi Bjorgen e Johaug. Tappa favorevole anche alle azzurre Marianna Longa ed
Arianna Follis, in gara assieme alle giovani Silvia Rupil e
Virginia De Martin, galvanizzata dal bronzo conquistato
alle Universiadi. Nella gara
maschile, assente anche il leader Cologna, provano a risalire in classifica generale i padroni di casa Legkov e Vylegzhanin, come pure Roland
Clara dopo l’ottimo Tour de
Ski. Rientro per Pietro Piller
Cottrer, assente da dicembre.
In gara anche Di Centa, Checchi e Moriggl. A riposo Scola,
con la febbre, che dovrebbe
essere in gara domani nella
sprint. Domenica i nomi degli
azzurri per i Mondiali.
Oggi. 5 km tc + 5 km tl in linea donne. Ore 13: 1. Kowalczyk (Pol), 2.
Longa, 3. Follis, 4. Roponen (Fin), 5.
Tchekaleva (Rus), 9. Rupil, 15. De
M0artin. Coppa del mondo: 1.
Kowalczyk (Pol), 1401; 2. Bioergen
(Nor), 922, 3. Follis, 880; 6. Longa,
763; 29. Genuin, 172; 52. Rupil, 58; 54.
De Martin, 54. 10 km tc + 10 km tl in
linea uomini. Ore 14.15: 1. Legkov
(Rus), 2. Vylegzhanin (Rus), 3. Gaillard
(Fra), 4. Chernousov (Rus), 5. Hiekkinen (Fin), 6. Clara, 7. Di Centa, 11. Piller
Cottrer, 13. Moriggl, 16. Checchi. Coppa del mondo: 1. Cologna (Sui), 1197;
2. Northug (Nor) 774; 3. Bauer (R.Cec)
698; 14. Clara 344; 18. Di Centa 227;
30. Scola 185.
Tv: dirette Eurosport e Rai Sport 2.
NAPOLI Due rappresentanti
della Slc-Cgil e della Uilcom-Uil si sono arrampicati sulla torretta della giuria all’interno della pista di Agnano. E’ stata l’escalation della protesta
dei lavoratori dell’ippodromo
dopo l’apertura delle procedure per la messa in mobilità di
27 dipendenti. Annullato il convegno di trotto col quarté..
A PARIGI Nel Prix de Chevilly terza Maestà di Casei (A. Guzzinati) e non piazzata Mary Winner (F. Nivard). Nel Prix de
Chambery rottura per Legend Kronos
(M. Esper), quarto Lunodue Ja (Mollo).
IPPICA 2 / CARNIVAL
L’italiana Lolamar
vince in Dubai
Lolamar, prima a destra, si salva
DUBAI Colpo italiano al Dubai
Carnival, in un handicap sui
2000 metri. Merito di Lolamar, della scuderia Siba allenata da Marco Botti e figlia di
Martino Alonso, lo stallone rapito nel novembre 2009 in provincia di Brescia e trovato nel
maggio 2010 in provincia di
Napoli. Lolamar (M. Barzalona) ha respinto di una corta testa Shimmering Momento.
Sempre per Marco Botti, prudente 5˚ Gitano Hernando nel
Maktoum Challenge (m
1900) in vista della Dubai Cup
vinto da Bold Silvano (Soumillon). A secco Dettori.
IPPICA
SECONDA TRIS 16-4-9 A Pisa (m 1500): 1
Melissa Robinson (A.D. Migheli); 2 Blu Emperor; 3 Golden Fong; 4 Sciolze; Tot.:
17,36; 4,04, 2,71, 3,11 (165,56). Quota : e
745,98 alle 256 comb.
TEST IN GAZZETTA
Formigoni
si allena
(l.a.) Il presidente se l'è cavata egregiamente. Roberto Formigoni, 63 anni, al
vertice della Regione Lombardia, ha dato una buona prova di salute sportiva cimentandosi con il tapis roulant nella Sala Montanelli di via Solferino,
ospite della Gazzetta dello Sport. Mancano 65 giorni al via della Milano city
Marathon, proprio per
questo, alcuni sportivi
d'eccezione hanno misurato il proprio stato di forma
eseguendo un test che prevede un'analisi antropometrica, valutazione del
peso corporeo e della percentuale di massa grassa e
magra. Il tutto sotto l'occhio esperto del prof. Gabriele Rosa. Dopo la prova, Formigoni sembrava
soddisfatto: «E' la prima
volta che corro su un tappeto, ma mi alleno abitualmente. Comunque, la mia
distanza ideale è tra i 10 e
i 15 km , la maratona può
attendere». Il test del Presidente si è concluso con
una punta di velocità sopra i 12 km orari, il che significa che è in buone condizioni per presentarsi anche stavolta, alla partenza
della Stramilano.
OGGI QUINTÉ A MILANO A San SIro (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Lalla
Axe (20), Isy Pan (17), Mentiroso (13), Mogol del Cigno (6), Lobelia (19) e Infanta
(10).
2ª TRIS A CAGNES Causa sciopero la gara in programma a Napoli è stata spostata a Cagnes-sur-Mer alle 14.35.
SI CORRE ANCHE Roma (t. 15.10), Padova (15.25), Foggia (15.15) e Albenga
(15.10).
HOCKEY GHIACCIO
MILANO CON ZANETTI (m.l.) Oggi (ore
20.30), in occasione di Milano-Appiano di
A-2, i padroni di casa doneranno la maglia
n. 4 al capitano dell’Inter, Javier Zanetti.
L’iniziativa è a favore della Fondazione Pupi, rivolta ad adolescenti svantaggiati in
una zona povera dell’Argentina.
NUOTO
Mondiali: Il Tar respinge
ricorso del Salaria Village
(fe. pas.) Ieri il Tar del Lazio ha respinto il
ricorso presentato dal circolo sportivo
Salaria Sport Village sulle strutture sequestrate dalla magistratura relative ai Mondiali di nuoto. La motivazione è la seguente: «Il Commissario straordinario delegato per i Mondiali di nuoto Roma 2009,
Claudio Rinaldi, non poteva rilasciare il
permesso di costruire per la realizzazione degli interventi di ampliamento delle piscine in luogo della competente Amministrazione comunale». La nullità delle autorizzazioni era già stata sostenuta dai pm
titolari dell'inchiesta nel 2009, quando furono apposti i sigilli al Salaria Sport Village e ad altri sei circoli romani.
PALLANUOTO
ANTICIPO QUARTA Oggi, alle 20.45 (dir.
RaiSport 2), anticipo della quarta di ritorno tra Florentia e Lazio. Class.: Pro Recco 42; Savona 39; Posillipo 34; Brescia
25; Bogliasco 23; Florentia 17; Latina 15;
Camogli* 14; Lazio* 13; Nervi, Ortigia 10;
Imperia 1. (*una partita in meno)
EUROLEGA Sarà lo Stadio del Nuoto di
Roma a ospitare la Final Four di Eurolega,
che da quest’anno sarà organizzata totalmente dalla Len. L’annuncio verrà dato
martedì nel sorteggio dei quarti, a cui approdano (oltre alla Pro Recco e ai montenegrini del Budva) anche Jadran Herceg
Novi, Vasas, Mladost, Partizan, Jug e Primorje. Così nella sesta e ultima giornata
degli ottavi. Gir. A: Vasas (Ung)-Szeged
(Ung) 11-10, Jadran (Mng)-Primorac (Mng)
9-10. Class. : Jadran 12; Vasas, Primorac
10; Szeged 2. Gir. C: Olympiakos
(Gre)-Barcellona (Spa) 11-7; Partizan
(Ser)-Mladost (Cro) 14-7. Class.: Mladost
15; Partizan 13; Barcellona 4; Olympiakos
3.Gir. D: Primorje (Cro)-Jug (Cro) 6-8,
Eger (Ung)-Barceloneta (Spa) 8-10.
Class.: Jug 18; Primorje, Barceloneta 9;
Eger 0.
SPORT INVERNALI
SCI: MAZZOTTI D’ARGENTO (s.f.) Il medagliere dell’Italia all’Universiade di Erzurum (Tur) si arricchisce di un’altra medaglia: l’azzurra Lucia Mazzotti ha vinto l’argento nel gigante donne dello sci alpino a
29/100 dalla statunitense Vanwagner
(Usa); bene anche Benedetta Cumani, 4a
a 49/100 dal bronzo della Chrapek (Pol) .
MONDIALI JR (s.f.) Ai Mondiali Jr di Crans
Montana (Svi) la vice-iridata di gigante Lisa Agerer, ieri 26ª e migliore azzurra nello
slalom (titolo all’austriaca Depauli con
90/100 sulla svedese Swenn-Larsson e
95/100 sull’americana Shiffrin, fuori la
Curtoni) ha chiuso 4a nella combinata vinta dalla svizzera Holdener (alla 3a medaglia). Discesa maschile a Kljne (Slo) sugli
austriaci Berthold (a 4/100) e Striedinger
(a 44/100), con Andrea Ravelli 15˚ a 1”96;
doppietta elvetica in combinata (10˚ Francesco Romano) con Schmidiger (2˚ oro
dopo quello in slalom), davanti a Murisier
e Brown (Can). Oggi il superG maschile.
Bob e skeleton
da oggi a Cesana
A Cesana (To) si apre oggi l’ultima tappa
di Coppa del Mondo. Si inizia oggi con lo
skeleton. Nella gara maschile, dalle 10, al
via Maurizio Oioli. In quella femminile, dalle 14, Elena Mandrino. In tv: su RaiSport 1
alle 11.25; su RaiSport 2 alle 13.55 e 15.25.
MONDIALI FREESTYLE Così ai Mondiali
di Deer Valley (Usa). Gobbe. Uomini: 1. Colas (Fra); 2. Bilodeau (Can); 3. Kingsbury
(Can); 23. MATIZ. Donne: 1. Heil (Can); 2.
Kearney (Usa); 3. Richards (Can); 16.
SCANZIO. Slopestyle. Uomini: 1. Schlopy
(Usa); 2. Carlson (Usa); 3. Henshaw
(Aus). Donne: 1. Segal (Aus); 2. Turski
(Can); 3. Herman (Usa).
VELA
Il 28 a Roma
Il velista dell’anno
Il 28 a Roma, a Villa Miani, si conoscerà il
Velista dell’Anno, premio storico rinnovato per l’occasione. In lizza fra i velisti Lorenzo Bressani, Paolo Cian, Giulia Conti,
Andrea Mura e Alberto Signorini. Come
miglior progettista Luca Devoti, Alberto
Simeone e la coppia Andrea Vallicelli e
Alessandro Nazareth. Come barca Chestress 2, Esmit Europa 2 e Lelagain. Della
Giuria fanno parte Pagnozzi, Croce Acciari, Briante e i direttori delle riviste di settore: Galgani, Sorrisi, Brambilla e Zaccagnino.
AVVISO DI GARA - ROMA CAPITALE
Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde - Protezione Civile
U.O. Verde Pubblico e Decoro Urbano
Piazza di Porta Metronia, 2 - Tel. 06.6710.93.12/15
Roma Capitale indice una procedura aperta con il criterio del prezzo più basso,
ai sensi dell’art. 82 del D.Lgs n. 163/2006, per l’affidamento di interventi necessari per il ripristino e il decoro di aree a verde di particolare rilevanza dislocate
nei Municipi, compresa la fornitura in opera delle essenze e dei materiali necessari - n. 2 lotti. L’appalto decorrerà dal 01/04/2011 o, comunque, dalla data di affidamento del servizio, e terminerà il 31/12/2012. L’importo complessivo
dell’appalto è pari ad €. 1.666.600,00 oltre IVA così suddivisi: I lotto - Importo
complessivo posto a base di gara €. 833.300,00, di cui soggetti a ribasso
€. 808.300,00 ed €. 25.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso,
oltre IVA; II lotto - Importo complessivo posto a base di gara €. 833.300,00, di
cui soggetti a ribasso €. 808.300,00 ed €. 25.000,00 per oneri della sicurezza
non soggetti a ribasso, oltre IVA; I lotto: Codice identificativo gara (CIG)
0525781035. II lotto: Codice identificativo gara (CIG) 0525786454. Resposabile del Procedimento è il Sig. Claudio Turella. Per il termine e le modalità di presentazione delle offerte, nonché per le condizioni dell’appalto, vedere il bando
pubblicato all’Albo Pretorio dal 04/02/2011 al 30/03/2011 e sulla G.U.R.I. del
04/02/2011. Il bando europeo è stato trasmesso alla G.U.C.E. il 28/01/2011.
IL DIRIGENTE - Dr. Mario Vallorosi
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA MONEY
fProsegue il nostro viaggio alla scoperta
dei più comuni strumenti economici
w il
I NUMERI
3,2
Risparmio
Comprare valute,
roba da esperti
Anche in Italia i titoli che scommettono sulle monete estere
Il consiglio: «Non rischiate più del 5% del vostro capitale»
ANTONELLA BERSANI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dChe tentazione: guadagnare
comprando soldi, i soldi degli
altri Paesi. Eppure, come spesso accade in finanza, ciò che
sembra facile non lo è. E viceversa. Quando si parla di dollaro australiano, yen giapponese, yuan cinese o franco svizzero, infatti, i termini risultano
chiari e familiari sebbene gli investimenti valutari siano da
considerarsi tra i più rischiosi e
volatili in assoluto. Cosa significa? Vuol dire che nonostante si
legga del continuo rafforzamento dello yen o del dollaro
australiano sull’euro, prima di
buttarsi nella mischia occorre
un allenamento degno della
maratona di New York. E sarà
bene cominciare a far flessioni,
perché dopo Londra e Francoforte arriveranno presto anche
in Italia i Currency Etc (i titoli di
investimento sulle valute scambiati come i titoli azionari) indicizzati all’andamento delle monete internazionali. L’appuntamento è per la fine del mese.
«Ormai le valute sono l’asset di
investimento più importante
in assoluto, da tenere in debito
conto in portafoglio», spiega
Andrea Ciaccio, gestore del risparmio all’interno del gruppo
Azimut. «E spiego il perché con
un esempio: nell’anno della
grande crisi, il 2008, l’andamento del mercato europeo è
stato il peggiore, quello statunitense mediocre e quello giapponese il migliore. Se però sottraiamo al dato generale il movimento delle valute, il risultato
netto è un "pari". È solo e soltanto il mercato valutario ad aver
fatto la differenza».
Per non sbagliare Già. Ma un
piccolo risparmiatore, come
può approfittarne? «Se non si è
competenti, meglio evitare. E
anche quando si ha esperienza
meglio non investire più del
cinque per cento del capitale in
portafoglio», consiglia Massimo Siano, responsabile del
mercato italiano di Etf Securities. «Investire in valute infatti,
significa scommettere sull’intera economia di un Paese, sulla
sua crescita economica, sui
prezzi delle sue merci, sullo sviluppo dei traffici internazionali e sulla strategia politica interna ed estera». Insomma, le valutazioni sono tante e tali da
non poter essere improvvisate
«soprattutto in un mercato che
LA PAROLA
ASSET ALLOCATION
Il termine asset allocation
indica la distribuzione
del capitale disponibile
tra le varie tipologie
di investimento, dette
asset class. Ogni
portafoglio è una
combinazione tra queste,
che possono essere
orientate sul lungo periodo
(strategiche), su orizzonti
brevi (tattiche)
e dinamiche, pronte cioè
a inseguire le variazioni
contingenti dei mercati.
con la leva finanziaria può far
guadagnare il 120 per cento
ma anche falcidiare con perdite altrettanto importanti e repentine».
I rischi Il rischio è davvero molto forte. E l’utilizzo di Etc ed
Etf, che pure hanno reso più trasparenti le quotazioni e facilitato l’accesso a questo mercato,
non lo riduce. Dall’inizio dell’anno, ad esempio, il dollaro
Usa ha perso prima il tre per
cento sull’euro, poi ha recuperato il quattro e in due settimane riperso il sette. Un’altalena
difficile da controllare, «soprattutto in un periodo in cui il
mondo va alla rovescia». Ovvero? «Yen, euro, sterlina, dollaro e franco svizzero erano considerate monete forti, oggi invece tra queste soltanto due
non scendono», spiega ancora
Ciaccio. «Paesi come Usa, Europa e Gran Bretagna sono infatti
alle prese con gravi problemi
strutturali, con il debito elevato e le loro valute sono a rischio. Tra loro è in atto una lotta durissima per continuare a
sostenere l’economia con le
esportazioni. Cosa che si può
fare soltanto quando il cambio
valutario è competitivo». Il risultato finale è dunque una
grande volatilità delle monete,
con sbalzi repentini dei cambi
come sulle montagne russe.
Non tutti si spaventano, però.
«Con il quadro attuale — conclude l’esperto — ci si può fidare di tenere a lungo termine in
portafoglio dollaro australiano
e canadese, il franco svizzero e
le monete dei Paesi scandinavi,
di Israele e Singapore. Idem
per quanto riguarda i Paesi
emergenti». Quanto al resto
delle valute, meglio muoversi
in modo dinamico. In gioco ci
sono le monete di Paesi che ciclicamente vengono messi sotto pressione. E ancora non sappiamo a chi toccherà nel 2011.
I trilioni
di dollari
scambiati
Secondo una
ricerca
della Triennial
Central Bank,
ogni giorno,
sul mercato
dei cambi,
viene scambiata
una cifra che
corrisponde
a 3,2 trilioni
di dollari
americani
500
I miliardi
in titoli
di Stato
Il valore
scambiato
ogni giorno
sul mercato
dei titoli
di Stato Usa
è pari a 500
miliardi. Il valore
scambiato
sul mercato
azionario,
invece, è pari
a 100 miliardi
10%
La perdita
dell’euro
sullo yen
Negativa,
nel 2010,
la performance
dell’euro
sulle principali
monete
emergenti:
la valuta
europea
ha perso il 10%
sullo yen cinese
e sulla
rupia indiana
risparmiatore
di FRANCESCO CARLÀ
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Va bene l’estero
ma in Etf o azioni
Il mercato finanziario più grande del mondo
non è Wall Street, a New York, e nemmeno
la City di Londra. La palma va di gran lunga
al Forex, il mercato decentrato dove si
scambiano tutte le valute, per un valore
quotidiano stimato in 4 trilioni di dollari. Lo
scopo principale dell’esistenza del Forex non
è l’investimento (o meglio la specula- zione),
ma l’assistenza delle transazioni
commerciali tra aziende ed enti di Paesi
diversi. Infatti la parte del leone non la
fanno gli investitori privati e i fondi, ma
soprattutto le banche. Istituti americani,
svizzeri e inglesi. In testa a tutti la maggiore
banca tedesca, Deutsche bank. Da sola vale
il 18% delle operazioni.
È un mercato che non dorme mai: 24 ore su
24 tutta la settimana esclusi i week end. Non
mancano al Forex i famigerati derivati. Sto
parlando essenzialmente di futures sulle
valute e opzioni sui futures monetari.
Adesso la domanda chiave: ha senso per un
risparmiatore operare sul Forex
scommettendo che salga il dollaro, scenda
l’euro, o magari che si mettano a volare le
valute più esoteriche: la lira turca o il
dollaro australiano? La risposta è no. Molto
meglio seguire altre strategie. Se, a puro
titolo d’esempio, vi siete convinti che la
moneta brasiliana, il Real, sia destinato ad
apprezzarsi per via del boom delle risorse
naturali, è assai meno rischioso (e volatile)
indirizzarsi verso Etf o azioni. Lo stesso
ragionamento potete fare se siete ottimisti
sulle opportunità per qualcuna delle tigri
asiatiche o, magari, v'interessa lo sviluppo
del Cile. In ogni caso, tutte le volte che vi
avventurate su mercati finanziari stranieri,
cercando d’intercettare la loro crescita,
usando Etf, azioni o magari obbligazioni
(corporate o di Stato), ricordatevi che sono
due le operazioni che fate: investimento e
cambio. Per questo è molto importante
avere una strategia informata ed equilibrata
che tenga anche conto dell’età e della
psicologia personale. Le scommesse
lasciatele perdere. Comprese quelle sulle
monete.
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
libera dal Cda della Rai ai palinsesti di primavera.
fVia
Promossi Vittorio Sgarbi e Bruno Vespa:
s
5 DOMANDE 5 RISPOSTE
DETENUTI
ECCELLENTI
Ora lo stop
al federalismo
farà cadere
il governo?
Il governo ha perso sul federalismo, ma ha vinto sulla questione-Ruby, se cioè ai magistrati di
Milano sia permesso di perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli,
l’uomo che tiene in mano le chiavi della cassaforte di Silvio Berlusconi (nella foto Ansa con Bossi). Secondo la Camera, questo
permesso non può essere dato,
perché a giudicare Berlusconi in
un caso come questo deve essere,
casomai, il tribunale dei ministri. Il presunto reato sarebbe infatti stato commesso da Berlusconi nel pieno esercizio delle
sue funzioni.
1Sì? E la nipote di Mubarak?
Appunto. La difesa parlamentare del presidente del Consiglio,
affidata all’onorevole Antonio
Leone, sostiene che Berlusconi
non s’era reso conto della trappola tesagli dalla ragazza, era
cioè davvero convinto che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
Quindi in quel momento stava
esercitando il suo potere di persuasione nell’interesse del Paese, dato che – con la nipote in
questura – il rais avrebbe potuto provocare un incidente diplomatico.
2
Chi può credere a una storia come questa?
È la tesi dei difensori di Berlusconi, fatta propria da Pdl e Lega. La maggioranza alla Camera ha vinto 315 a 298. I suffragi
a favore dovevano essere 314,
ma ha votato sì anche Silvano
Moffa, a suo tempo finiano. Altro caso da segnalare: Luca Barbareschi, che fu fedelissimo di
Fini fino a poco tempo fa, ieri
s’è astenuto. Lui ha detto di essersi sbagliato, ma da molti
giorni i quotidiani parlano di
un avvicinamento tra l’attore e
Berlusconi (i due si sono anche
incontrati a casa di Berlusconi,
all’insaputa di Fini). Sarebbe
una storiella, se la maggioranza non fosse tanto debole e
ogni singolo voto così importante.
3
Infatti, quando s’è trattato di
approvare il federalismo municipale…
È finita pari: 15 a 15, perché il
senatore Baldassarri alla fine
ha votato contro. Ora, nel bizantinismo del nostro sistema
accade questo: che il governo
avrebbe maneggiato meglio
una sconfitta che un pareggio.
Il voto della commissione è infatti consultivo e in caso di parere negativo, avrebbe potuto
procedere lo stesso emanando
il decreto e motivando la differenza della sua posizione rispetto al voto contrario. Si sarebbe perso un mese di tempo,
ma insomma... Invece in questa situazione non c’è un pare-
NOTIZIE TASCABILI
DOPO IL RICORSO DI UNA COPPIA DI PARMA
Procreazione, i giudici di Milano
«portano» la legge alla Consulta
S
Bernardo
Provenzano
L’ex numero 2 di
Cosa Nostra,
detenuto nel
supercarcere di
Novara, è
gravemente
malato (tumore
alla prostata)
e necessita di
un trattamento
specifico
oncologico. Lo
dicono i periti
nominati dalla
corte d’appello
di Palermo. La
prognosi parla
di 2-3 anni
Berlusconi incassa il no all’inchiesta sul caso
Ruby, non passa invece in commissione
la norma sul fisco municipale. Il consiglio
dei ministri rimedia con un decreto,
ma il futuro è sempre più nelle mani di Bossi
[email protected]
VITTORIO SGARBI
CRITICO D’ARTE
condurranno i talk show in prima serata su Rai Uno
IL FATTO DEL GIORNO
GIORGIO DELL’ARTI
35
R
re contrario da cui prendere le
distanze e si dovranno seguire
altre strade, piuttosto tortuose
e tema di discussione tra i vari
tecnici degli schieramenti. Discussione non serena e non
obiettiva, perché ognuno tira
l’acqua al suo mulino. Quindi il
federalismo nella parte che riguarda i comuni è per così dire
impantanato. E tutto il terreno
sul quale si muovono Berlusconi e i suoi alleati somiglia alle
sabbie mobili: qualunque movimento sembra avere l’effetto di
spingerli ancora più giù. È una
delle ragioni per cui l’attività legislativa e quella esecutiva appaiono di fatto paralizzate.
4
Soluzioni?
Non le conosce nessuno. Cioè
nessuno sa dire come andrà a
finire, perché certo un qualche
esito questo cammino nel marasma dovrà sortirlo. Il Consiglio dei Ministri ha ieri approvato nuovamente il decreto,
ma questo significa poco: il
provvedimento dovrà comunque seguire di nuovo il suo iter
parlamentare o, se si insiste
con l’aula, bisognerà far passare i tempi tecnici necessari all’approvazione (il solito mese).
La confusione è tale che ieri si
sono incontrati, addirittura
Bossi e Fini.
5
Che cosa si sono detti?
Bossi vuole «andare avanti»,
una frase che significa: il federalismo deve passare a tutti i costi, senza però che si capiscano
né il come né il quando. I due
avrebbero però addirittura esaminato l’eventualità di un premier alternativo a Berlusconi e
sarebbe stato pronunciato il nome di Maroni. Fini, dopo il voto, ha detto: «È una situazione
senza precedenti. Chi conosce
le regole della Bicamerale sa
che in caso di pareggio il provvedimento si intende respinto». Il busillis è in quel «s’intende»: il provvedimento è tecnicamente respinto, anche se la
commissione non ha di fatto
espresso un parere negativo
(vedi sopra). A Bossi, che prima del voto tentava di capire
quali margini di manovra ci fossero, il presidente della Camera aveva detto: «Con questo governo e con questa maggioranza il federalismo non si farà. Bisogna che prima Berlusconi faccia un passo indietro». Di fronte all’offerta di Bossi di «un patto per le riforme» Fini aveva ribadito: «Non con questo governo e soprattutto non con questo premier». Una posizione simile – e a questo punto non è
paradossale – a quella esplicitata da Bersani: «Se Berlusconi fa
un passo indietro si creano condizioni politiche tali da permettere al Pd di discutere di federalismo». In altri termini tutti dicono a Bossi: molla Berlusconi
e vedrai che il federalismo te lo
diamo.
Il Tribunale di Milano ha eccepito sulla legge 40,
quella sulla procreazione medicalmente assistita, e ha inviato gli atti alla Consulta: la norma
non garantisce il diritto alla piena realizzazione
della famiglia. Il caso era nato dal ricorso di una
coppia di Parma, che si era vista negare la fecondazione eterologa vista l’infertilità dell’uomo.
ALLARME DELL’UNIONE EUROPEA
Dato choc: un 15enne su cinque
in Italia rischia l’analfabetismo
Un quindicenne su 5 in Italia è semianalfabeta,
privo «delle capacità fondamentali di lettura e
scrittura». L’allarme lo lancia l’Ue, nell’ambito
di uno studio europeo, sottolineando come i nostri giovani siano «a rischio di esclusione sociale». L’obiettivo dell’Ue è di ridurre sotto il 15%
la percentuale entro il 2020, l’Italia è al 21%.
IL PENTITO SULLA STRAGE DEL ’93
Spatuzza: «Firenze,
ti chiedo perdono»
S
Renato
Vallanzasca
Condannato a 4
ergastoli e 270
anni di carcere,
l’ex capo della
malavita
milanese degli
anni ’70 ha
chiesto al
tribunale di
sorveglianza di
Milano il regime
di semilibertà
per lavori
utili o di
reinserimento
sociale. L’udienza
è stata rinviata
ad altra data
«Firenze, perdonami: diciotto anni fa ero
qui come terrorista, ora sono un uomo pentito»: questo ha detto Gaspare Spatuzza ieri
nell’aula bunker di Firenze, in qualità di testimone sulle stragi del 1993 compiute da
Cosa Nostra, in particolare quella di via dei
Georgofili a Firenze. Spatuzza è poi tornato
a parlare di Berlusconi e del senatore Dell’Utri: «Il boss Graviano mi disse "sono gli
interlocutori, attraverso queste persone ci
siamo messi il Paese nelle mani"».
I NUMERI DELLA CONFCOMMERCIO
Neppure il Natale aiuta i consumi
A dicembre il calo è dello 0,5%
L’Icc (indicatore dei consumi Confcommercio)
ha segnalato a dicembre 2010 un calo dello
0,5% dei consumi in Italia, a fronte dello 0,9%
di novembre. Il dato evidenzia dunque un lieve recupero rispetto al mese precedente, ma pure una stagnazione della domanda. In tutto
l’anno, la riduzione stimata è pari allo 0,4%.
36
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
#
Moratti ha consegnato sei appartamenti a
fLetizia
Milano (quartiere San Leonardo) ad altrettanti padri
ALTRI MONDI
LETIZIA MORATTI
SINDACO DI MILANO
separati che vivono in condizioni di grave indigenza
il Paese, per rifugiarsi a Cipro e
oltre un milione di turisti è già
fuggito (con perdite per il Paese di oltre un miliardo di dollari). E a nulla sono serviti gli appelli e le promesse governative.
Egitto: il caos totale
L’Onu lascia il Paese
Ancora scontri tra i gruppi pro e contro Mubarak. Cecchini
sparano sulla folla al Cairo. Ed è caccia ai cronisti stranieri
w
ANDREA PUGLIESE
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dNonostante gli appelli, la battaglia del Cairo continua senza
fine. Anche ieri, dopo una notte
di violenze (oltre 1.500 feriti e
dieci morti, saliti poi a 13), piazza Tahrir è stata infiammata dagli scontri tra i sostenitori del
Governo ed i gruppi anti-Mubarak. In mezzo carri armati ed
esercito, a cercare di tenere lontani i due cordoni di folla. Un
clima da guerra civile, una scena che ricorda piazza Tienanmen, in Cina, nel 1989.
NELL’EPICENTRO DELLA PROTESTA
Uno dei manifestanti rimasto ferito in piazza Tahrir, cuore della
protesta, al Cairo. È qui anche ieri sono proseguiti scontri e sassaiole,
con l’esercito che invano ha cercato di riportare la calma AFP
IL NUMERO
13
I morti
in 48 ore
Tra le violenze di
mercoledì e
quelle di ieri sono
morte almeno 13
persone. Oltre
1500 i feriti
Appelli Il vicepresidente egiziano Omar Suleiman ha provato
a placare la rabbia della gente
promettendo elezioni presidenziali ad agosto e garantendo
che né Mubarak, né il figlio Gamal si candideranno. «Mubarak è un uomo di parola, manterrà la promessa di un cammino di riforme — ha detto Suleiman — Le abbiamo già individuate, ma per farle ci servono
almeno 70 giorni, i giovani devono avere fiducia nello Stato».
Poi il passaggio sulle violenze e
sui morti, con l’invito ai Fratelli Musulmani al dialogo, invito
subito rigettato: «Prima se ne
deve andare Mubarak», è stata
la risposta del popolo di El Baradei. «In queste proteste ci sono infiltrati — ha continuato
Suleiman — I disordini sono
frutto di un complotto tra pesi
stranieri e alcuni partiti».
Dal mondo Alcuni capi di Stato
(Sarkozy, Zapatero, Merkel, Cameron e Berlusconi) hanno diramato un comunicato congiunto: «Il popolo egiziano deve poter esercitare il proprio diritto a
manifestare pacificamente e beneficiare della protezione delle
forze di sicurezza. Aggressioni
ai giornalisti inaccettabili». Il vicepresidente americano Biden
ha chiamato Suleiman chiedendo di cessare subito le violenze
e di rilasciare i giornalisti. Oggi, infine, vertice Ue, con la possibile sospensione degli aiuti bilaterali (449 milioni di euro).
Caos Ieri si sono visti cecchini
sparare sulla folla, il sangue della gente da contraltare della
protesta (una coppia di triestini sequestrata e poi rilasciata) e
picchiatori ingaggiati dal partito di Mubarak per «punire» i
manifestanti. Poi è partita la
caccia ai giornalisti stranieri:
tra gli arrestati anche Daniel
Williams, marito di Lucia Annunziata, ex Washington Post,
in Egitto con Human Rights Watch (organizzazione per i diritti
umani). Il personale dell’Onu
(oltre 400 persone) ha lasciato
s
LA MORTE
DI ELISA
La Procura:
«Uccisa solo
dal freddo»
Elisa Benedetti
(nella foto), la
25enne
scomparsa
sabato notte a
Perugia e
trovata morta
lunedì mattina
in un bosco a
Casa del Diavolo,
non lontano dal
capoluogo umbro,
è deceduta per
ipotermia. Lo ha
confermato ieri la
Procura di
Perugia
escludendo che la
causa della morte
sia ricollegabile
all’assunzione di
sostanze
stupefacenti
I funerali di Elisa
si terranno
oggi a Città
di Castello (Pg)
Raffiche a 300 km/h Yasi si è «limitato» a raffiche di vento a
Bollettino della neve
VALLE D'AOSTA
ANTAGNOD MONTEROSA SKI
BRUSSON MONTEROSA SKI
CERVINIA
CHAMPOLUC MONTEROSA SKI
CHAMPOCHER
COGNE
COURMAYEUR
GRESSONEY LA TRINITÈ M.SKI
GRESSONEY ST.JEAN M.SKI
LA THUILE
PILA
TORGNON
40 / 70
40 / 70
60 / 190
60 / 120
40 / 130
60 / 100
60 / 110
60 / 160
50 / 90
80 / 200
60 / 130
40 / 60
4/4
3/3
15 / 15
10 / 10
7/7
4/4
21 / 21
11 / 12
3/3
37 / 38
13 / 13
5/5
17
17
95
46
20
8
36
60
12
156
65
23
PIEMONTE
ALAGNA VALSESIA M.SKI
ARTESINA MONDOL» SKI
BARDONECCHIA
DOMOBIANCA
FORMAZZA
LIMONE
20 / 190
100 / 140
n.p. / n.p.
n.p. / n.p.
80 / 110
95 / 155
4 / 4 12
13 / 13 56
n.p. / n.p. n.p.
n.p. / n.p. n.p.
3 / 5 n.p.
15 / 15 80
MACUGNAGA
MOTTARONE
PRATO NEVOSO MONDOLÈ SKI
SAN DOMENICO
S. GIACOMO DI ROBURENT
VIA LATTEA
n.p. / n.p.
n.p. / n.p.
130 / 170
n.p. / n.p.
70 / 130
80 / 160
n.p. / n.p.
50 / 80
35 / 210
n.p. / n.p.
110 / 200
30 / 300
100 / 150
75 / 183
n.p. / n.p.
35 / 230
40 / 80
n.p. / n.p.
40 / 70
2
S
1 Il bimbo cammina sul confine della
banchina e cade giù tra i binari della
metropolitana 2 Un carabiniere si
butta giù e riesce a salvarlo ANSA
Un’abitazione di Tully, nel Queensland, devastata dall’arrivo del ciclone Yasi EPA
Dati neve di
www.skiinfo.it
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n.p. / n.p. n.p.
n.p. / n.p. n.p.
7 / 7 25
n.p. / n.p. n.p.
8 / 8 35
46 / 50 300
LOMBARDIA
APRICA
BOBBIO VALTORTA
BORMIO
BORNO
CHIESA-VALMALENCO
COLERE
FOPPOLO - CARONA
LIVIGNO
LIZZOLA
MADESIMO
MONTECAMPIONE
PESCEGALLO-VALGEROLA
PONTE DI LEGNO
1
d Salvato da un carabiniere-angelo custode. Una scena
che ha dell’incredibile quella
capitata l’altro ieri a Milano,
nella stazione Loreto della linea verde del metrò. Un bimbo di circa 10 anni, di origini
orientali, distratto dal suo videogame, non si è accorto che
la banchina era finita ed è caduto sui binari. Alessandro Micalizzi, carabiniere di 26 anni
in servizio alla stazione di Pioltello, non ci ha pensato due
volte a salvarlo: è saltato sui
binari e ha sollevato il bimbo,
rimettendolo sulla banchina,
poco prima che arrivasse il treno successivo. Quando è successo l’incidente il piccolo era
insieme a una donna italiana,
che camminava tenendo per
mano un’altra bambina più
piccola. Nella caduta il bimbo
ha picchiato la testa, perdendo del sangue da un orecchio.
La donna ha ringraziato il carabiniere, ma ha rifiutato l’intervento di un’ambulanza.
«Yasi» ha travolto l’Australia
Tanti danni, ma niente vittime
300 km/h nella notte tra mercoledì e giovedì. Per il bilancio
definitivo ci vorrà tempo. Di
certo, 170 mila persone sono rimaste senza elettricità. E ancora: nel Queensland è andata distrutta gran parte delle coltivazioni di canna da zucchero e banane. Tradotto in soldi, un danno di diverse centinaia di milioni di dollari. Il ciclone, dirigendosi verso l’interno, si è via via
ridotto d’intensità. A circa 10
mila persone è stato consentito
di rientrare a casa. Nella notte
infernale sono nati tre bimbi:
nessuno sarà chiamato Yasi.
Bimbo cade
tra i binari:
salvataggio
miracoloso
S
CICLONE DEVASTANTE INTENSITÀ PARI A QUELLA DELL’URAGANO KATRINA DEL 2005: DISTRUTTE CASE E COLTIVAZIONI
dOre di terrore in Australia,
sulla costa nordorientale del
Quuensland, per l’arrivo di
Yasi, ciclone di intensità 5, la
più alta, paragonabile al Katrina che colpì gli Usa nel 2005. È
uno dei più violenti uragani
che abbia mai colpito l’Australia. Tuttavia, al momento, non
ci sono vittime. Ed è un successo, se si pensa che la dimensione e l’intensità di Yasi hanno superato quelle di Tracy, che nel
1974 causò 71 morti.
NEL METRÒ A MILANO
n.p. / n.p. n.p.
8 / 8 35
15 / 16 50
n.p. / n.p. n.p.
9 / 9 45
6 / 6 27
11 / 11 38
28 / 30 113
n.p. / n.p. n.p.
12 / 12 58
11 / 11 30
n.p. / n.p. n.p.
7 / 7 15
PRESOLANA
SAN SIMONE
SANTA CATERINA
80 / 200 7 / 7 10 S. PELLEGRINO-FALCADE
100 / 150 7 / 7 30 PEJO
50 / 158 12 / 12 35 PINZOLO
TRENTINO
ALBA - CIAMPAC
ALPE CERMIS
ANDALO - F. PAGANELLA
CAMPITELLO/MAZZIN
CANAZEI - BELVEDERE
FOLGARIA
FOLGARIDA - MARILLEVA
GHIACCIAIO PRESENA
LAVARONE-RIVETTA
MADONNA DI CAMPIGLIO
MOENA - ALPE LUSIA
MONTE BONDONE
PAMPEAGO-PREDAZZO-OB.
PANAROTTA 2002
PASSO DEL TONALE
PASSO ROLLE
40 / 120
20 / 110
15 / 160
35 / 100
35 / 100
40 / 80
40 / 140
350 / 450
40 / 80
65 / 143
30 / 115
30 / 90
20 / 120
20 / 40
100 / 160
50 / 100
6/6
8/8
17 / 17
10 / 10
13 / 13
22 / 22
26 / 26
4/4
15 / 15
20 / 20
8/8
5/5
20 / 20
4/4
16 / 16
6/6
15
24
35
17
21
100
62
10
25
54
28
20
44
18
60
15
POZZA-ALOCH-BUFFAURE
S. MARTINO DI CASTROZZA
VIGO-PERA-CIAMPEDIE
ALTO ADIGE
ALPE DI SIUSI
ALTA BADIA
ALTA PUSTERIA
BELPIANO
CAREZZA
CORNO DEL RENON
FUNIVIE SPEIKBODEN
GITSCHBERG - MARANZA
KLAUSBERG
LADURNS
MERANO 2000
OBEREGGEN
PLAN - VAL PASSIRIA
35 / 115 19 / 19 73 PLAN DE CORONES
50 / 180 6 / 6 15 PLOSE - BRESSANONE
0 / 150 10 / 10 30 RACINES
35 / 120 7 / 7 16 SAN VIGILIO
50 / 100 19 / 19 46 SOLDA
40 / 120 7 / 7 15 TRAFOI
VAL D'ULTIMO
VAL GARDENA
VAL SENALES
10 / 60 20 / 20 58
VALLELUNGA
40 / 150 52 / 52 130
WATLES
25 / 100 32 / 32 77
50 / 200 6 / 6 111
65 / 145 16 / 16 40 VENETO
30 / 70 3 / 3 29 ARABBA MARMOLADA
60 / 150 7 / 7 16 ALTOPIANO DI ASIAGO
1 / 70 9 / 9 22 AURONZO MISURINA
60 / 140 8 / 8 20 COMPRENSORIO CIVETTA
35 / 120 3 / 3 16 CORTINA D'AMPEZZO
45 / 55 7 / 7 81 FALCADE
75 / 100 18 / 18 48 LESSINIA
70 / 170 4 / 4 21 MONTE BALDO
50 / 150
1 / 70
40 / 140
50 / 150
60 / 160
30 / 50
20 / 150
60 / 150
50 / 250
30 / 60
1 / 100
23 / 30
10 / 10
8/8
23 / 30
10 / 10
4/4
6/6
55 / 55
13 / 13
3/3
3/3
107
43
25
107
80
10
50
113
72
31
36
NEVEGAL
SAN VITO DI CADORE
SAPPADA
40 / 40
30 / 60
25 / 80
5 / 7 11
3 / 3 14
12 / 12 18
n.p. / n.p.
n.p. / n.p.
n.p. / n.p.
n.p. / n.p.
40 / 80
n.p. / n.p. n.p.
n.p. / n.p. n.p.
n.p. / n.p. n.p.
n.p. / n.p. n.p.
11 / 11 32
FRIULI VENEZIA G.
FORNI DI SOPRA
PIANCAVALLO
RAVASCLETTO/ZONCOLAN
SELLA NEVEA
TARVISIO
APPENNINO
80 / 330
70 / 90
85 / 130
100 / 160
40 / 170
100 / 150
40 / 50
40 / 60
28 / 29
22 / 41
7/7
24 / 24
37 / 37
19 / 19
4/4
6/6
62
18
24
80
115
50
9
8
ABETONE
C. FELICE-ROCCA DI CAMBIO
CIMONE
CORNO ALLE SCALE
MONTE AMIATA
OVINDOLI
PASSO LANCIANO
ROCCARASO
TERMINILLO
40 / 90
60 / 100
80 / 100
50 / 80
60 / 110
40 / 160
80 / 140
60 / 100
20 / 50
21 / 21
10 / 11
20 / 21
7/7
8/8
9 / 10
8/8
20 / 22
5/5
54
29
48
11
10
30
12
100
36
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ALTRI MONDI
Beatles su iTunes con Love, la colonna sonora dello show
fIdel
Cirque du Soleil: l’album sarà scaricabile da martedì
con le versioni inedite dei brani «The Fool On The Hill» e «Girl»
insuperabile». Nessun senso di inferiorità nei confronti di inni stranieri apparentemente più solenni, quindi.
«No di certo, Fratelli d’Italia
ha una freschezza e una fierezza che altri non hanno. E
poi comunque l’inno è come
il natale, non si discute. Al
massimo dico che andrebbe
eseguito qualche tono più
in basso: a volte lo trovo
troppo acuto, e magari è per
quello che certi calciatori
non lo cantano: perché non
ci arrivano».
Il patriottico Allevi:
«L’Inno è la mia gioia»
Fratelli d’Italia diretto dal pianista cult
diventa la sigla di Radio Rai: «È unico»
MARIO SALVINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dAndrea Lucchetta, con quella faccia e quei capelli può
permettersi qualsiasi cosa.
Anche di far alzare in piedi
tutto il pubblico di un teatro e
convincerlo a cantare l’inno
di Mameli a squarciagola, come prima di una finale Mondiale, come se davvero fossero tutti «pronti alla morte». È
successo lunedì e in fondo
non è nemmeno una cosa così strana, visto che la serata,
al teatro Gobetti di Torino, si
intitolava «Fratelli d’Italia».
Si celebrava il nostro inno nel
modo più solenne e al tempo
stesso semplice: allestendone una esecuzione della Orchestra Sinfonica nazionale
della Rai, per l’occasione diretta da Giovanni Allevi. Che,
come potrebbe dire chiunque
altro della sua generazione,
confessa: «Ricordo quando
ero bambino e alla televisione sentivo nominare l’orchestra sinfonica della Rai. Nella
nostra immaginazione era
una specie di istituzione sacra, e lo è per davvero ancora oggi. Ero emozionatissimo e fiero di poterla dirigere».
In onda Presentato da
Laura Freddi, lo spettacolo (ricco di ospiti oltre Lucchetta) sarà in
onda questa sera alle 21
all’interno di Invito Speciale su Rai Radio1. Mentre l’inno diretto da Allevi sarà
l’apertura e la chiusura delle
trasmissioni di Rai Radio 1
per tutto il periodo delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. «Sono molto di parte – spiega Allevi – ma quando si parla dell’inno tutti dobbiamo esserlo. Faccio questa
premessa per aggiungere che
trovo Fratelli d’Italia unico,
S
Giovanni Allevi,
41 anni, pianista
e compositore.
È nato ad Ascoli
Piceno ANSA
CINEMA /1 AL VIA IL PROGETTO «PER FIDUCIA»
CINEMA /2 L’ATTRICE FRANCESE AVEVA 58 ANNI
Corti e per internet:
l’occasione giusta
per 3 giovani registi
Addio alla Schneider
Il «Tango» con Brando
stupì i benpensanti
GABRIELLA GREISON
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA dFigurarsi se i temi sono
accomodanti. Non è permesso.
Non qui, dove il «padrino» si
chiama Gabriele Salvatores. Si
tratta di tre corti di giovani registi esordienti, che hanno dato
sfogo alla loro fantasia e voglia
di ribellione, per creare delle
piccole opere d’arte che saranno visibili solo sul web (e da
metà febbraio anche su Sky Cinema), per il progetto Per Fiducia (arrivato alla terza edizione), sostenuto da Intesa
Sanpaolo. Dicevamo: Salvatores, che nella prima edizione
ha firmato, insieme ad Olmi e
Sorrentino, i primi corti, ha presentato ieri a Roma, i tre registi: «Vorrei lanciarli, dare loro
la possibilità di esprimersi anche attraverso produttori più
forti: perché il futuro è loro e
perché solo investendo in nuove risorse il Paese può crescere». Dunque, è il momento di
dare spazio ai talenti con storie
selezionate attraverso un gioco narrativo diffuso nel web.
C’è la storia di Biondina di Laura Bispuri: una bambina ribelle
continuamente in fuga, dalla
madre e dalla scuola. C’è la vicenda raccontata da Paolo Zucca in Cuore di clown: con il pagliaccio triste, che non fa ridere nessuno e non viene mai capito, tranne dalla sua innamorata. E c’è Omero, bello di nonna di Marco Chiarini: con l’uomo-bambino che ha occhi solo
per la nonna ed è sommerso da
mille paure, pure quando crede di averla persa per sempre.
Gli attori, però, sono nomi noti: dalla Ragonese alla Caprioli. Tutto è molto piacevole, perché le storie sono brevi, ma intense. Saranno visibili sui siti
www.perfiducia.com, www.intesasanpaolo.com e su Youtube. «In un Paese come il nostro
— dice l’a.d. d’Intesa Corrado
passera — si respira anche
guardando piccoli film così».
p
Il costume della Fawcett
la foto
ora è un pezzo da museo
È diventato un pezzo da museo il costume da
bagno rosso indossato da Farrah Fawcett
nel 1976 per un famoso servizio fotografico in
occasione del lancio della serie tv Charlie’s
Angels. Con quel costume la Fawcett posò
per un poster che vendette oltre 12 milioni di
copie. L’altro ieri, 2 febbraio, giorno in cui
l’attrice, morta di cancro nel 2009, avrebbe
compiuto 64 anni, i suoi familiari e il
compagno, Ryan O'Neal (nella foto Ap),
hanno donato il costume al Museo nazionale
di storia americana a Washington.
37
R
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Le attrici Isabella Ragonese (a
sinistra) e Anita Caprioli LAPRESSE
x
GABRIELE
SALVATORES
REGISTA
Vorrei lanciare questi giovani
registi, dare loro la possibilità
di esprimersi: perché il futuro
è loro e perché solo
investendo in nuove risorse
il Paese può crescere
dLa scandalosa interpretazione di Jeanne in Ultimo tango a
Parigi, in cui recitò al fianco di
Marlon Brando, è rimasta nella storia del cinema. Ieri Maria Schneider è morta a Parigi, dopo una lunga malattia:
aveva 58 anni. A soli 20 anni
venne scritturata nel 1972 per
il film diretto da Bernardo
Bertolucci in cui era protagonista di una storia d’amore
con Brando e di una torrida relazione erotica. Quel film segnò un’epoca ma fu anche la
sua rovina: dopo le riprese,
scelse di rifugiarsi in un esilio
forzato. Spesso, nelle interviste la Schneider manifestò
una specie di «odio» nei confronti di quella pellicola che
aveva sollevato un’infinita serie di polemiche in tutto il
mondo, tanto che nel 1976 la
Cassazione decise di mandare
al rogo il film in Italia (alcune
copie vengono conservate nel-
Alien Ma quel che conta è
«l’emozione, la gioia
racchiusa in ogni nota», come dice Allevi.
Sensazioni simili a
quelle che hanno ispirato il suo ultimo lavoro, Alien e l’omonimo
tour (via il 19 febbraio
da Roma). E non è nemmeno troppo difficile immaginare chi sia l’alieno. «A volte mi sento davvero così, un
alieno. In un mondo in cui
tutti ti buttano in faccia la loro sicurezza, i successi, io
non ho mai avuto paura a
parlare dalle mie debolezze
e dalla mia fragilità. Dovresti sembrare più umano,
con ammissioni così. Invece
sembri un extraterrestre».
la Cineteca Nazionale). «La
sua morte è arrivata troppo
presto, prima che io potessi
riabbracciarla teneramente,
dirle che mi sentivo legato a
lei come il primo giorno, e almeno per una volta, chiederle
scusa» così il regista Bertolucci ha commentato la morte dell’attrice.
Il riscatto Dopo Ultimo tango a
Parigi l’occasione del riscatto
per la Schneider fu quella che
le offrì nel 1975 Michelangelo
Antonioni in Professione: reporter, ma in realtà lo scandalo
del film con Brando le restò appiccicato. Dopo, infatti, solo
parti minori. Negli anni Ottanta, recitò con Beppe Grillo in
Cercasi Gesù di Luigi Comencini. Nel 1996 venne chiamata
anche da Zeffirelli per la trasposizione cinematografica di
Jane Eyre. L’ultima apparizione al cinema è del 2008 in
Cliente di Josiane Balasko.
s. an.
SUPERENALOTTO
LOTTO
BARI
In alto l’attrice Maria Schneider in
«Ultimo tango a Parigi»: in basso
la famosa scena erotica del film
con Marlon Brando ANSA/OMEGA
46
5
9 38 50
CAGLIARI
12 61 85 75 55
FIRENZE
78
5 20 28 75
GENOVA
35 44 32 41 81
MILANO
46 50 78 27 41
NAPOLI
78 69 55 27 70
PALERMO
43 78 66 51 12
ROMA
45 62 43 70 81
TORINO
17
VENEZIA
49 60 26 52 90
5 56 83 57
NAZIONALE
32 37 42 81
8
ESTRAZIONI DEL 3 FEBBRAIO
La combinazione vincente
20 25 37 45 49 63 (Jolly: 73; Superstar: 37)
Punti 6: NESSUNO (jackpot 14.000.000
euro)
Punti 5+: NESSUNO
Punti 5: 10 totalizzano Euro: 47.128,26
Punti 4: 1.237 totalizzano Euro: 380,98
Punti 3: 47.350 totalizzano Euro: 19,90
QUOTE SUPERSTAR
Punti 4: 4 totalizzano Euro: 38.098
Punti 3: 215 totalizzano Euro: 1.990
Punti 2: 3.731 totalizzano Euro: 100
Punti 1: 25.878 totalizzano Euro: 10
Punti 0: 55.180 totalizzano Euro: 5
MONTEPREMI DI CONCORSO: 12.231.608,61 €
5 9 12 17 20 32 35 43 44 45 46
49 50 55 60 61 62 69 78 85
38
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LETTERE
dite la vostra
Porto Franco
INDIRIZZO Via Solferino 28, 20121 Milano
Fax 02.62.82.79.17. Email: [email protected]
A cura di Franco Arturi
Siete
venduti, voi
giornalisti.
E vi dico
a chi
Esprimo il mio disappunto
sull’obiettività della stampa
sportiva attuale. Perchè nessuno scrive che all'Inter sono
5/6 mesi che un episodio
dubbio non gli viene dato
contro? Perché nessuno scrive che l'altra sera il Milan ha
giocato contro la nazionale
di judo? Perchè nessuno scrive che per quanto il gap sia
enorme alla Juve non perdonano niente?
Marco Alteri (La Spezia)
A volte ritornano... Riecco
Galliani che si lamenta del
gioco duro dei giocatori della Lazio quando invece non
si indigna degli insulti di
Ibrahimovic all'arbitro (tra
l'altro voi della Gazzetta non
avete fatto menzione di ciò,
chissà perchè...) Marotta e
Delneri si lamentano dei torti subiti dalla Juve. Sono interista e forse qualcuno ora si
rende conto delle ingiustizie
patite per anni dai nerazzurri e dell'etichetta di «piangina» che ci era stata data proprio da coloro che adesso si
lamentano.
Massimo Colombo (Milano)
IL TEMPO
Il destino
di Bologna
no delle lamentele dimenticando i favori ricevuti in precedenza. L’altra sera abbiamo assistito alle invettive di
Delneri e Marotta. Sulla Gazzetta si leggono le lamentele
di Pozzo e di Galliani e allora
voglio ricordare a questi tre
signori i favori che evidentemente hanno dimenticato...
Sono un tifoso del Bologna deluso dalla società. Non ne posso più, gli altri parlano di colpi
di mercato, di calcio spettacolo ecc; noi di Irpef, aumenti di
capitale, messe in mora, rischi
fallimento. Il tutto proprio nella stagione in cui giochiamo
bene. Possibile che una piazza
come Bologna abbia vissuto il
fallimento di Fortitudo, Virtus
e calcio? Quest'ultima rischia
inoltre di ripetersi. I tirchi Menarini, l'imbroglione Porcedda, lo spaventato Zanetti (di
Baraldi non parliamone). Ma
quante ancora ne dobbiamo
sopportare? Meno male che ci
sono una buona squadra e una
tifoseria fantastica!
Rocco Nicoletti
Palermo) sono semplici episodi mentre quando capitano le
stesse situazioni contro Inter o
Milan sono scandali? Voi che
avete fomentato Calciopoli e
adesso che emergono altre verità state zitti. Vergogna...
Purtroppo ultimamente ho visto un graduale avvicinamento al Milan mentre le altre vengono decisamente in secondo
piano. Non capisco questo apparentamento non del tutto
palese, ma chiaro, per esempio quando omettete di rilevare come i rossoneri sono ampiamente aiutati da errori o
sviste arbitrali...
Stefano Nunziato (Racale, Le)
Non capisco come mai il presidente del Palermo Zamparini
si scaldi tanto quando la sua
squadra viene penalizzata. Dovrebbe agitarsi altrettanto anche quando il Palermo viene
favorito. Vogliamo prendere
in esame tutte le gare disputate dal Palermo sino ad oggi, da
quando, cioè, Zamparini è diventato presidente della società siciliana?
Alfredo Corru (Lodi)
Cerchi di essere meno milanista e abbia un piccolo quantitativo di rispetto per la squadra
campione d'Italia, d'Europa e
soprattutto del mondo...
Alessandro Cassano (Bari)
Siete semplicemente patetici e
venduti a Moratti. Com’è che
quando certi torti arbitrali sono contro la Juve (nella foto
Ansa le proteste dei giocatori a
Angelo Giovinazzo
Appena una squadra non riesce a vincere si assiste al teatri-
Mi auguro sempre, quando
propongo queste rassegne
schizofreniche, che qualcuno
s’interroghi sul come potremmo essere contemporaneamente venduti a una dozzina
di poteri forti differenti. E che
si dia risposte sensate. Io ci riprovo: non si sa mai. Con l’arma del pregiudizio, che è la favorita nell’arsenale del tifoso
cieco e incazzoso, si colpisce
a caso, ma sostanzialmente si
finisce per spararsi nei piedi
perché si impedisce al proprio cervello di funzionare. E’
un gran (relativo) divertimento leggere questi improperi incrociati, in cui tutti credono di
aver capito tutto e invece non
hanno capito niente. Il «dagli
al giornalista» è il secondo
sport preferito dagli italiani
perché il primo è la caccia all’arbitro e al complotto. Dove
ciascuno ha il suo elenco di
torti subiti, la sua verità «politica» e una voglia di rispettare
le regole pari a quelle di andare dal dentista. Dove finisce il
calcio in tutto questo? Lascio
spazio ai miei interlocutori,
ammesso che ne siano interessati. Al calcio, intendo.
Eugenio Golovko (Legnago, Vr)
Le sono vicino. Certo è un destino un po’ strano per una delle
città più ricche di grande sport
d’Italia. Forse la contraddizione
nasce proprio dal destino vincente della città: a quei grandi
livelli è molto difficile mantenersi perché mancano gli investitori-mecenati.
Ibrahimovic
il mangia-Pato
Secondo Lei, l'atteggiamento
in campo di Ibrahimovic nei
confronti di Pato è da leader?
A me sembra mobbing molto
ben applicato, da parte del
clan dell'ex pizzaiolo Raiola,
per aprire la strada ad un certo
Mario. Pure Robinho ieri sera
Domani
Oslo
-1 13
Aosta
-3 13
Trieste
Milano
-1
Stoccolma
Fabio Rossi
Grazie. Anzi, Danke
Mosca
-1 10
Londra
Bologna
-2 10
Genova
-3
Berlino
6
Neve
Firenze
Perugia
3 15
2 13
0
7.41
17.34
Sorge
Tramonta
7.20
17.30
Milano
Roma
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7.39
17.36
7.19
17.31
La luna
9
Madrid
Istanbul
Ultimo
quarto
Roma
Lisbona
L’Aquila
Nebbia
Tramonta
Parigi
Ancona
8 15
Roma
Sorge
Il Sole domani
5 13
Venezia
7
Torino
Temporali
Vorrei fare una piccola annotazione alla risposta data al signor Orlando Pan. Vivo ad
Hannover da piu` di 17 anni:
giustissimo dire che Mailand è
la traduzione tedesca di Milano, ma anche Milan è la traduzione inglese di Milano (il Milan fu fondato da un inglese).
Detto ciò, le posso assicurare
che non pochi tedeschi usano
dire Inter Mailand (Inter di Milano).
Milano
Trento
Nuvoloso
Te
Mailand
e Mainz
Il Sole oggi
In Europa
Sole
Pioggia
Mi paiono osservazioni un po’
frettolose e non molto solide. Le
telecamere hanno mostrato
Ibra prendersela con tutti, non
soltanto col brasiliano: compagni, avversari e arbitri. Lo svedese è’ sempre stato così in
campo, con ogni maglia. Ciascuno di noi, dall’oratorio in su, ha
avuto spesso un compagno di
squadra così: il migliore è spesso irreggibile. E quasi sempre ci
si passa sopra per quieto vivere, soprattutto chi fa il fenomeno lo è davvero. Su Pato ho
scritto spesso: si deve aiutare
da solo, credo che ci riuscirà.
www.meteo.it
Oggi
Coperto
S. Davio
a cura del Centro Epson Meteo
LEGENDA
Rovesci
non gli ha dato una palla ed il
ragazzo è parso veramente a
disagio e la tifoseria (la parte
più bovina) che ci sta cascando in pieno, al momento della
sostituzione, ha fatto il resto.
E' veramente deludente vedere trattato a quel modo un giovane talento.
Atene
24 Febbraio
Nuova
Primo
quarto
4 Marzo
11 Febbraio
Piena
18 Febbraio
-4 10
ROMA
VENTI:
2 15
Deboli
-2
Bari
8
5 13
Napoli
Moderati
Dopodomani
Campobasso
Potenza
3 14
1
8
Forti
Molto forti
Cagliari
Catanzaro
3 16
Le temperature
ieri in Italia
Alghero
Ancona
Aosta
Bari
Bologna
Cagliari
min
max
1
1
-2
4
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4
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Catania
Firenze
Genova
L’Aquila
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Napoli
Palermo
min
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-1
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5
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-2
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7
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3
13
12
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10
8
11
13
Perugia
Potenza
Reggio Calabria
Roma
Torino
Trento
Trieste
Venezia
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4
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-2
1
4
-1
9
4
14
14
10
9
11
10
2 14
MARI:
Reggio Calabria
Palermo
Calmi
8 14
9 14
Catania
Mossi
7 15
Agitati
S.p.A.
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Franco Arturi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Ruggiero Palombo
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Umberto Zapelloni
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Troisi N. 11 e 11,99 - con SuperGulp N. 10 e 11,99 con Le Grandi Storie dell’Auto N. 9 e 10,99 - con
Elio e Le Storie Tese Collection N. 8 e 10,99 - con
Le Partite Indimenticabili N. 6 e 10,99 - con Ben
Ten N. 5 e 10,99 - con Wrestling N. 5 e 11,99 - con
L’Amore ai Tempi di Pablito e 10,99 - con La Piovra
N. 1 e 4,99
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e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 1,85; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 2,80; Svizzera Tic. Fr. 2,80; Tunisia TD 3,50;
Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 550; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 3,00.
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
R
TV E RADIO
I FILM DI STASERA
Il regno del fuoco
1408
L’isola delle coppie Ex
Centurion
Quel pazzo venerdì
sDi R. Bowman, con M. McCo-
sDi M. Hafstrom, con J. Cusack
sDi P. Billingsley, con V. Vau-
sDi Fausto Brizzi, con Claudia Ge-
sDi N. Marshall, con M. Fassben-
sDi M. Walters, con J. Lee Curtis
naughey (Usa, 2002) Nel metrò
in cui lavora la madre, il dodicenne Quinn risveglia un drago.
(Usa, 2007) Dopo la morte della figlia Katie, Mike pubblica libri su eventi soprannaturali.
ghn (Usa, 2009) Quattro coppie
in vacanza in un villaggio del Pacifico. Sole e mare, ma non solo.
rini (It./Fra., 2009) Luca è alle
prese con il divorzio di Caterina
e Filippo che si rimbalzano i figli.
der (Usa, 2010) Britannia, 117,
battaglia fra romani e Pitti. Il centurione Quintus Dias si unisce...
(Usa, 2003) La dottoressa Tess
non va d’accordo con Ann, la figlia quindicenne. Gusti opposti.
FANTASTICO Rai 4, alle 21.10
HORROR Rai Movie, alle 21
COMMEDIA Premium Cinema, alle 21
COMMEDIA Sky Cinema Hits, alle 21.15
AZIONE Premium Cin. Energy, alle 21
COMMEDIA Sky Cinema Family, alle 21
RADIO
IN CHIARO
RAIUNO
RAIDUE
TG 1
VERDETTO FINALE
TG 1
OCCHIO ALLA SPESA
LA PROVA DEL CUOCO
TELEGIORNALE
BONTÀ LORO
SE... A CASA DI PAOLA
LA VITA IN DIRETTA
TG 1
L' EREDITÀ
TELEGIORNALE
SOLITI IGNOTI
I RACCOMANDATI
Varietà
23.35 TV 7
0.35 L'APPUNTAMENTO
SCRITTORI IN TV
1.05 TG 1 - NOTTE
1.35 CHE TEMPO FA
7.00
9.45
10.00
11.00
13.00
14.00
16.10
17.00
17.50
18.45
19.35
FILM SUL
DIGITALE TERRESTRE
LO SPORT IN CHIARO, SUL SATELLITE E SUL DIGITALE TERRESTRE
PREMIUM
IN DIRETTA
10.38 GLI ANGELI DI
BORSELLINO SCORTA QS21
PREMIUM CINEMA
12.35 IL FIGLIO PIÙ PICCOLO
PREMIUM CINEMA
13.05 FAST & FURIOUS SOLO PARTI ORIGINALI
STEEL
15.00 IL MISTERO
DELL'ACQUA
PREMIUM CINEMA
17.04 LA PROMESSA
PREMIUM CINEMA
19.14 LEZIONI DI
CIOCCOLATO
PREMIUM CINEMA
21.00 L'ISOLA DELLE COPPIE
PREMIUM CINEMA
21.00 IPOTESI DI REATO
JOI
23.00 L'ULTIMO UOMO
DELLA TERRA
STEEL
CALCIO
7.00
10.00
11.00
11.05
12.00
13.30
14.10
14.40
16.10
17.00
18.50
20.00
20.30
21.10
20.30
21.05
23.25
23.40
1.10
1.20
1.30
CARTOON FLAKES
RAI EDUCATIONAL
TG2PUNTO.IT
I FATTI VOSTRI
TG 2 - GIORNO
POMERIGGIO SUL 2
GIALLI SUL 2
NUMB3RS
RAI TG SPORT - TG 2
LAW & ORDER
SQUADRA SPECIALE
COBRA 11
TG2 -20.30
CRIMINAL MINDS
Telefilm
TG 2
L'ULTIMA PAROLA
TG PARLAMENTO
METEO 2
IL TRIANGOLO DELLE...
20.30 BORUSSIA DORTMUND
- SCHALKE 04
Bundesliga
Sky Sport 3 e Sky Calcio 2
20.45 REGGINA - PADOVA
Serie B
Sky Sport 1, Sky SuperCalcio
e Dahlia Sport
CALCIO A 5
RAITRE
CANALE 5
ITALIA 1
RETE 4
LA 7
RAI 150 ANNI
AGORÀ
APPRESCINDERE
TG3 - RAI SPORT
LE STORIE
JULIA
TG REGIONE - TG3
LA STRADA PER...
COSE DELL'ALTRO...
GEO & GEO
TG3
TG REGIONE
BLOB - SOAP
LA NUOVA SQUADRA
Fiction
23.10 PARLA CON ME
0.00 TG3 LINEA NOTTE
0.10 TG REGIONE
1.10 RAI EDUCATIONAL
1.40 APRIRAI
8.00
8.40
9.55
10.05
11.00
13.00
13.40
14.45
16.15
16.55
18.50
20.00
20.30
21.10
TG5 - MATTINA
MATTINO CINQUE
TG5 - ORE 10
MATTINO CINQUE
FORUM
TG5
SOAP
UOMINI E DONNE
AMICI
POMERIGGIO CINQUE
CHI VUOL ESSERE...
TG5
STRISCIA LA NOTIZIA
ZELIG
Varietà
23.30 CHIAMBRETTI NIGHT 1.30 TG5 - NOTTE
2.00 METEO 5 NOTTE
3.05 UOMINI E DONNE
4.35 AMICI
6.15
8.35
10.25
12.25
13.00
13.40
14.35
15.05
15.40
16.40
18.30
19.30
20.30
21.10
CARTONI ANIMATI
UNA MAMMA PER...
KANGAROO JACK
STUDIO APERTO
STUDIO SPORT
I SIMPSON
HOW I MET YOUR...
CAMERA CAFÈ
CARTONI ANIMATI
IL MONDO DI PATTY
STUDIO APERTO
GLEE
TRASFORMAT
DR HOUSE
Telefilm
22.00 GREY'S ANATOMY
23.50 TUTTE LE EX
DEL MIO RAGAZZO
1.55 POKER1MANIA
2.45 STUDIO APERTO
6.55 TELEFILM
11.30 TG4
12.00 WOLFF UN POLIZIOTTO
A BERLINO
12.50 DISTRETTO
DI POLIZIA
13.50 IL TRIBUNALE
DI FORUM
15.45 CIMARRON
18.55 TG4
19.35 TEMPESTA D'AMORE
20.30 WALKER
TEXAS RANGER
21.10 QUARTO GRADO
Attualità
23.25 I BELLISSIMI DI R4
23.30 L'UOMO
DELLA PIOGGIA
2.00 TG4 NIGHT NEWS
2.25 TANTO VA LA GATTA...
7.00
7.30
9.55
10.50
11.25
13.30
13.55
8.00
9.00
11.00
12.00
12.45
13.10
14.00
15.05
16.00
17.40
19.00
19.30
20.00
21.05
BIATHLON
9.00
Staffetta_MIXT. Dalla Turchia
Eurosport 2
BASKET
20.45 NATURHOUSE
FERRARA - FASTWEB
CASALE MONFERRATO
Campionato Italiano Lega Due
Rai Sport 1
3.00
OROSCOPO
PHOENIX SUNS OKLAHOMA CITY
THUNDER
HOCKEY
01.30 WASHINGTON
CAPITALS - TAMPA
BAY LIGHTNING
15.30 COPPA DEL MONDO
Sprint Uomini. Dagli Stati Uniti
Eurosport
NHL
ESPN America
4.00
18.00 COPPA DEL MONDO
Sprint Donne. Dagli Stati Uniti
Eurosport
CHICAGO
BLACKHAWK VANCOUVER CANUCKS
20.45 GALLES INGHILTERRA
Sei Nazioni
Sky Sport 2
SALTO CON GLI SCI
17.00 COPPA
DEL MONDO
Qualifiche HS 213.
Da Oberstdorf, Germania
Eurosport
NHL
ESPN America
BOXE
21.00 MILAN - ISTANBUL
WSB. World Series of Boxing. Milano Thunder
Dahlia Sport 2
19.00 MONTESILVANO LUPARENSE
Campionato Italiano
Rai Sport 1
UNIVERSIADE
20.15 RK KRIM LUBIANA
- ITXAKO REYNO
DE NAVARRA
21.45 CAMPIONATO DEL
MONDO
PALLANUOTO
Serie A1 Maschile
Rai Sport 2
NBA
Sky Sport 2
PGA European Tour. Da Doha,
Qatar
Sky Sport 3
Gigante donne
1ª manche. Da Zwiesel,
Germania
Eurosport e Rai Sport 1
12.00 UNIVERSIADE
Gigante donne
2ª manche. Dalla Turchia
Eurosport 2
20.45 FLORENTIA - LAZIO
GOLF
11.00 COMMERCIAL BANK
QATAR MASTERS
10.00 COPPA DEL MONDO
EHF Champions
League Donne
Eurosport 2
FREESTYLE
Da Deer Valley, Stati Uniti
Eurosport 2
SCI ALPINO
RUGBY
13.15 COPPA
DEL MONDO
18.45 ITALIA - IRLANDA
Sei Nazioni Under 20
Rai Sport 2
Gigante donne 2ª manche.
Da Zwiesel, Germania
Eurosport e Rai Sport 1
0.15
0.25
1.25
1.30
OMNIBUS
TG LA7
(AH)IPIROSO
LIFE
TELEFILM
TG LA7
LA SIGNORA
NEL CEMENTO
ATLANTIDE
MAC GYVER
JAG
TG LA7
OTTO E MEZZO
LE INVASIONI...
Attualità
TG LA7
DOC DELITTI:
IL MOSTRO DI NEROLA
MOVIE FLASH
OTTO E MEZZO
SCI DI FONDO
SNOOKER
11.00 COPPA DEL MONDO
14.30 MASTER
Donne inseguimento.
Da Rybinsk, Russia
Eurosport e Rai Sport 2
Uomini inseguimento.
Da Rybinsk, Russia
Eurosport e Rai Sport 2
14.00 COPPA DEL MONDO
1ª manche femminile.
Da Cesana, Torino
Rai Sport 2
15.30 COPPA DEL MONDO
2ª manche femminile.
Da Cesana, Torino
Rai Sport 2
Radio Monte Carlo
Speak Easy
Ogni giorno, in pillole, Clive
Griffiths (nella foto) insegna
una parola inglese attraverso
i testi delle canzoni
Giorno 3. Da Berlino, Germania
Eurosport
TENNIS
13.00 QUARTI DI FINALE
Torneo ATP. Da Johannesburg, Sud
Africa. Supertennis
3.00
1ª manche uomini.
Da Cesana, Torino
Rai Sport 2
2ª manche uomini.
Da Cesana, Torino
Rai Sport 1
Alle 19 in diretta da Miami Beach, Vicky (nella foto) e i Babalu Bad Boys ci accompagnano nei ritmi della Florida
20.00 MASTER
SKELETON
11.30 COPPA DEL MONDO
105 Miami
Giorno 3. Da Berlino, Germania
Eurosport 2
12.15 COPPA DEL MONDO
10.00 COPPA DEL MONDO
PALLAMANO
15.55
18.00
19.00
20.00
20.30
21.10
Radio 105
FED CUP
1ª giornata. Da Hobart, Australia
Rai Sport 1
SKY SPORT 1
10.30 CALCIO: MILAN - LAZIO
Virgin Radio
Music History
Oggi Paola Maugeri racconta
la storia degli Aerosmith (nella foto il cantante Steven Tyler) e della canzone «Pink»
Serie A
13.00 CALCIO: BARI - INTER
Serie A
SKY SPORT 2
10.45 RUGBY: ITALIA INGHILTERRA Sei Nazioni
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/12 - 20/1
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
Ariete 6,5
Toro 6+
Gemelli 6,5
Capricorno 7,5
Cancro 6
Leone 5,5
L’intuizione giusta
supportata da un
cicinìn di strategia e di
faccia di glutei vi fa
ottenere molto.
Pomeriggio di zebedei
plumbei: state su.
Se stamani qualcuno
oserà contrariarvi lo
mangerete con tutti i
vestiti e la pancera.
Ussignùr. Pomeriggio
di soddisfazioni,
sereno, suino.
Stamani siete al centro
di performance
superbe. Ma poi
potreste atteggiarvi a
malpancisti, manco
foste dei deputati:
attivatevi. Vigore Ok.
IL MIGLIORE
Se stamani vi
giungono news di
soldi, nel pomeriggio
saranno colloqui e p.r.
ad avvantaggiarvi.
L’amor impana e
rosola cuore e
sudombelico.
Resistete al desiderio
di paracadutare capi,
colleghi e familiari fra
gli alligatori
dell’Orinoco e fate i
vostri interessi.
Pomeriggio OK.
L’umore cola a picco,
stamani. Nel
pomeriggio pure
peggio. Ussignùr, state
su. Nonostante le spese
inevitabili, la noia,
l’ormone frust(r)ato.
24/8 - 22/9
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Vergine 6-
Bilancia 6
Scorpione 6,5
Sagittario 7-
CESARE
BOVO
Acquario 7,5
Pesci 6
Quando l’emotività
cresce, i passi falsi
incombono. Ma la
ponderazione può
scongiurarli. Lavoro
stanco, sudombelico,
però, muy scalmanato.
Tutto (o quasi) va a
gonfie vele, stamani.
Ma poi potreste pigliar
troppo d’aceto: state
calmi. Sennò vi viene
male pure la
fornicazione.
La mattina vi vede
distratti e generatori di
autosfiga. Nel
pomeriggio la creatività
riaffiora, insieme alla
cooperazione suina di
chi volete.
Mattina di brio,
colloqui e incontri
giusti. Ma il pomeriggio
farà forse registrare
un eccesso di
emissioni fumose dai
vostri zebedei. Calmi.
Il difensore del
Palermo è nato a
Roma il 14-1-83. Ha
giocato con Roma,
Lecce, Parma, Genoa
e Torino. È nel giro
della Nazionale.
S’impennano le vostre
quotazioni, voi potete
chiedere e ottenere.
Ma fatelo alla svelta:
fetenti e concorrenti
s’aggirano. Ormoni
all’attacco.
Lavorare in solitudine
vuol dire anche
lavorare in santa pace.
Tenetene conto, prima
di spargere lamentele
su tutte le terre
emerse. E seminate!
LE PAGELLE
DI ANTONIO CAPITANI
40
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
6Nazioni
SPECIALE
RUGBY
ICH
DIEN
MALLETT RISCHIA IL POSTO, SERVONO DUE SUCCESSI
VINCERE VINCERE
L’Italia ascolta unita
l’inno di Mameli
ANDREA BUONGIOVANNI
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dIl dodicesimo Sei Nazioni,
con il countdown verso la Coppa del Mondo giunto a meno
sette mesi, dovrà chiarire se le
Nazionali dell’Emisfero Nord,
in Nuova Zelanda, potranno essere competitive. La supremazia di All Blacks, Australia e
Sud Africa appare schiacciante. Ma per esempio l’Inghilterra, favorita del Torneo alla luce del rendimento nei test di
novembre, sembra in grado di
E’ l’anno della Coppa
del Mondo: azzurri
con tre match in casa
e la trasferta in
Scozia. L’Inghilterra
squadra da battere
tornare ai fasto del 2003, quando divenne la prima e a oggi la
sola rappresentante europea
ad arrivare al titolo mondiale.
tiva al XV della Rosa. Un gradino più sotto Scozia, Galles e Irlanda, domani avversaria all’esordio dell’Italia.
Pronostici Il Torneo, nella stagione iridata, può risultare falsato. Qualche squadra gioca a
nascondino, alcuni protagonisti mirano a non farsi male. E’
però vero che, in passato, chi
ha fatto bene qui, spesso si è
poi confermato in Coppa. La
Francia, lo scorso anno tornata al Grande Slam dopo sei edizioni, è la più credibile alterna-
Per Mallett Per gli azzurri c’è
un doppio obiettivo: far bene
vorrà dire «salvare» la panchina di Nick Mallett e non dover
vivere l’avvicinamento alla
Coppa del Mondo con un nuovo allenatore. Anche se il rischio di ripetere la travagliatissima esperienza di Francia
2007 con Pierre Berbizier c.t.
con la valigia è più che concre-
to. Servono (almeno) due vittorie, proprio come solo nel
2007. La sfida all’Irlanda, che
a causa degli infortuni ha nove
titolari diversi rispetto alla formazione che da ultimo ha travolto l’Argentina, sarà subito
indicativa. Senza dimenticare
che i Verdi, ranking Irb alla mano, sono la quinta forza al mondo, mentre l’Italia è la dodicesima. Intanto domani il Flaminio, col suo «tutto esaurito» da
33.000 spettatori, offrirà la solita inebriante atmosfera. E’ il
fascino del Sei Nazioni.
II
R
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SPECIALE
RUGBY
ANDREA BUONGIOVANNI
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ROMAdNick Mallett naviga a
vista. Il suo mare è un computer della ristrutturata hall della Borghesiana, tradizionale
quartiere generale della sua
Nazionale. Il c.t. sudafricano
«rema» da un sito all’altro. Forse a caccia di notizie sul suo futuro. Nel Sei Nazioni al via, si
gioca tutto. I più sostengono
che, dovesse andar male, il
francese Jacques Brunel, sostituto designato, arriverà sulla
panchina azzurra già dopo il
Torneo. Altri che, comunque
vada, il passaggio di consegne
avverrà al termine della Coppa del Mondo, in ottobre. Lui,
però, passionale come e più di
un italiano, di abdicare non ha
alcuna intenzione.
Mallett, con quale stato d’animo si appresta a vivere questa nuova avventura?
«Sono sereno e motivato. Con
la coscienza pulita e la certezza di avere giocatori e staff dalla mia parte».
E il presidente Dondi?
«Anche: con me è sempre stato corretto».
Però ha già pronto il suo successore...
«Quando ho letto che Brunel
aveva firmato un quadriennale, gli ho chiesto chiarimenti».
1871
1881
PRIMO TEST MATCH
ECCO I DRAGONI
IL PRIMO VERO TORNEO
Il 27 marzo, un lunedì, a Edimburgo,
in Scozia, il primo match
internazionale: Scozia-Inghilterra 4-1
Esordisce il Galles, in casa, a
Blackheath, contro l’Inghilterra:
concede 6 mete, 7 calci e 1 drop
È il primo anno del Quattro Nazioni
completo, con la disputa di tutte le
partite, e a imporsi è l’Inghilterra
mia famiglia. Sono fortunato:
potrei permettermi di stare a
far nulla. Ma ho 54 anni, mia
moglie non mi vuole a casa, mi
ha minacciato... E amo troppo
il rugby per restarne lontano».
Perché insistere con l’Italia?
Per lo stipendio?
«No. Per non lasciare a metà
dell’opera».
In Inghilterra le hanno offerto
il prestigioso ruolo di supervisore di tutte le Nazionali e uno
da commentatore televisivo...
«Non sono uno da riunioni e
mangiate. Sono uno da campo. E con Sky il discorso è aperto: ci risentiremo in autunno».
Ma uno come lei, che ha vinto
tutto, non è stufo di perdere
tanto e ricevere critiche?
«Di questi ragazzi sono orgoglioso e all’ambiente mi sono
affezionato. Sto bene, qui. Ci
sono molti margini di crescita
Mallett
Li ha ottenuti?
«Ha ufficialmente smentito e
gli credo. Così come capisco
che abbia dovuto guardarsi in
giro per tempo. Anche perché
forse io, a novembre, non sono stato chiarissimo».
In che senso?
«Mentre sul mio conto giravano voci infondate, per esempio quella che voleva fossi stato contattato dai Saracens,
non ho subito specificato che
era mia intenzione rimanere a
guida dell’Italia».
Perché non lo ha fatto?
«Volevo riflettere insieme alla
1884
«Faremo bene
e resterò
c.t. dell’Italia»
Il sudafricano rilancia:
«Non voglio lasciare a
metà dell’opera. Ci sono
altri margini e il bilancio
della mia gestione va
interpretato»
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
III
R
1892
1910
1911
1911
DOPPIA MAGLIA
INIZIA IL CINQUE NAZIONI
FRANCIA, PRIMA VITTORIA
PRIMO SLAM: GALLES
James Marsh è il primo a giocare in
due nazionali: nel 1889 nella
Scozia, tre anni dopo nell’Inghilterra
Il 1˚ gennaio, a Swansea, in Galles,
primo match del Cinque
Nazioni: Galles-Francia 49-14
Prima vittoria della Francia, contro
la Scozia, 16-15, a Parigi.
La seconda arriverà solo nel 1920
Il primo Grande Slam del Cinque
Nazioni è realizzato dal Galles:
quattro vittorie su quattro incontri
e i bilanci della mia gestione si
possono leggere in tanti modi».
Cosa intende?
«Non basta confrontare la mia
percentuale vinte-perse con
quella di chi mi ha preceduto.
Nelle "mie" 31 partite, abbiamo affrontate 10 volte le tre
grandi dell’Emisfero Sud, sei
volte all’estero, subendo solo
una volta più di 34 punti. In
casa con la Nuova Zelanda e in
Sudafrica abbiamo subito i minori scarti nella storia degli
scontri diretti. Abbiamo vinto
in Argentina, abbiamo battuto
la Scozia due volte su tre, per
la prima volta abbiamo superato Samoa».
Però, in tutto, ha vinto cinque
volte...
«Ma misurandoci quasi sempre con formazioni meglio
piazzate nel ranking mondiale. E, poi, soprattutto, occorre
essere realisti e pensare al vero valore del movimento: le
due franchigie, nelle ultime
quattro uscite, complessivamente hanno subito 28 mete».
Troppe, non crede?
«Fosse quello il nostro livello,
poveri noi. Si dev’essere trattato anche di un problema di motivazioni. Ma garantisco: in
Nazionale nessuno s’è mai tirato indietro».
Non si imputa alcun errore?
«Certo, in oltre tre anni ne ho
commessi diversi. Ma sempre
per andare a caccia di soluzioni a determinati problemi».
A proposito: parte il Sei Nazioni e la terza linea, con Mauro
Bergamasco, Derbyshire, Barbieri, Vosawai e Favaro infortunati, è decimata...
«In touche non dovremo aver
problemi, anzi. Ma rischiamo
di soffrire nel gioco a terra».
x
Ha fiducia in Burton-Gori?
«L’assenza che si avvertirà di
più è quella di Gower, per
l’esperienza e in difesa. In questo momento il limite maggiore è che tutti i miei mediani,
nei club, hanno pochi spazi.
Ma sulle loro qualità non ho
dubbi. E poi abbiamo McLean,
un giocatore sottovalutato che
col suo piede sinistro ci aiuta a
risolvere molte situazioni».
E’ vero che un’Irlanda così debole, dati i tanti forfeit, non s’è
mai vista?
«Chi pensa così, ragione da arrogante. Questa Nazionale è figlia di Leinster e Ulster, franchigie promosse ai quarti di
Heineken Cup e del Munster
leader in Celtic League. Sommiamoci la loro storia: il resto
sono chiacchiere».
Arrivederci o addio?
«Non sono pronto per la pensione».
ha detto
Di questi ragazzi sono
orgoglioso e all’ambiente mi
sono affezionato. Sto bene,
qui. Lavorare come
responsabile delle Nazionali
inglesi? Non sono uno da
riunioni e mangiate
Ho riflettuto insieme alla mia
famiglia. Sono fortunato:
potrei permettermi di stare a
far nulla. Ma ho 54 anni, mia
moglie non mi vuole a casa,
mi ha minacciato... E amo
troppo il rugby per restarne
lontano. Non sono pronto per
la pensione
Domani
ITALIA-Irlanda
ore 15.30
Domani
Francia-Scozia
ore 18
SECONDA GIORNATA
Sabato 12 Inghilterra-ITALIA ore 15.30
Sabato 12 Scozia-Galles
ore 18
Domenica 13 Irlanda-Francia
ore 16
TERZA GIORNATA
Sabato 26 ITALIA-Galles
ore 15.30
Sabato 26 Inghilterra-Francia ore 18
Domenica 27 Scozia-Irlanda
ore 16
QUARTA GIORNATA
Sabato 12/3 ITALIA-Francia
ore 15.30
Sabato 12 Galles-Irlanda
ore 18
Domenica 13 Inghilterra-Scozia ore 16
QUINTA GIORNATA
Sabato 19 Scozia-ITALIA
ore 15.30
Sabato 19 Irlanda-Inghilterra ore 18
Sabato 19 Francia-Galles
ore 20.45
ROBERTO PARRETTA
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMAdLa cadenza dei suoi cap
in Nazionale è biennale: due
nel 2007, altri due nel 2009,
sempre in Tour, prima in Uruguay e Argentina, poi Australia
e Nuova Zelanda. Ora Kristopher Burton si vede consegnare le chiavi della regia azzurra direttamente per la «prima» del Sei Nazioni.
Abruzzese Kris è australiano di
Brisbane, ma la famiglia materna è abruzzese, di Luco dei Marsi. «Mamma Angela è nata poco
dopo che i nonni erano arrivati
in Australia. Zio Emidio invece
era già nato in Italia. A Luco sono stato la prima volta 3 anni
fa». Pessimo australiano, ma
bravo abruzzese: non sa andare sul surf. «Mai avuto tempo
per imparare, da quando sono
bambino ho praticamente fatto
tutti gli sport che esistono:
basket, volley, atletica, nuoto.
A 4 anni giocavo già a football
australiano, come papà Colin».
Contro i Verdi l’Italia
giocò già nel 1988
E ottenne le prime
vittorie importanti
LA GUIDA
Galles-Inghilterra ore 20.45
17
Successi
Mallett, a guida
del Sudafrica, tra
il 1997 e il 1998
ha ottenuto la
striscia più lunga
di affermazioni
consecutive
Papà australiano
mamma abruzzese
Ha 30 anni e 2 figli
«Sogno avverato»
Il rugby «Ho iniziato a 12-13 anni, il primo anno giocavo ancora ad football. Poi però a scuola
c’era solo il rugby. Nel Queensland ci sono tantissime squadre di rugby, io ho iniziato nella stessa di Luke McLean». In
Italia nel 2005, al Benevento,
poi alla Leonessa Brescia, nel
2007 va all’Orleans (nella Federale-1 francese) e Berbizier lo
chiama in azzurro. L’esordio a
Montevideo cono l’Uruguay (9
punti), poi nel 2008 a Prato. Infine, nell’estate del 2010, la Celtic League a Treviso. «Sono felice di questa opportunità. Ho
sempre lavorato per arrivare in
alto, ora speriamo di divertirci,
perché questo è il rugby. Da
bambino ho sempre guardato il
5 Nazioni ed è sempre stato un
sogno giocarci. In Australia sarà notte, ma i nonni stanno dicendo a tutti di guardare la partita. Il mio idolo era Michael Lynagh, anche lui giocò in Italia».
Kris è sposato da 8 anni con
Jackie ed ha due figli: Jaden (4
anni il 17 marzo) nato in Francia, e Indiana (nata il 10 gennaio 2010) nata in Australia. «L’Irlanda? Le squadre affrontate in
Celtic utilizzano le stesse strutture di gioco. Vogliono gestire
sempre la partita. Invece domani dovremo cercare di farlo noi.
L’intesa con Gori? Prima di andare a Treviso, con Ugo ho giocato anche due stagioni a Prato». No problem, quindi.
s
DEBUTTO
A 30 ANNI
Kristopher
Burton
è nato a
Brisbane il 4
agosto 1980
(174 cm per 90
kg). Venuto in
Italia nel 2005,
ha esordito in
azzurro a
Montevideo il 2
giugno del 2007
contro
l’Uruguay (29-5
per l’Italia). Ha
giocato anche
con la Nazionale
seven
Irlanda, la nostra
sfida più dolce
Chi pensa che questa Irlanda
sia debole, ragiona da
arrogante. E’ figlia di
Leinster e Ulster, franchigie
promosse ai quarti di
Heineken Cup e del Munster
leader in Celtic League.
Sommiamoci la loro storia: il
resto sono chiacchiere
Oggi
Vittorie
Quelle ottenute
da Nick Mallett
in 31 partite a
guida dell’Italia,
in oltre tre anni
di gestione, pari
al 16.1%
GLI AVVERSARI TRE TRIONFI AZZURRI NELL’ERA COSTE
ARROGANZA
PRIMA GIORNATA
In regia va Burton
5 «Divertiamoci!»
Precedenti
Negli scontri
diretti si
contano tre
vittorie dell’Italia
(tra il 1995 e il
1997) e quindici
dell’Irlanda
PENSIONE
LA NOVITA’ GIOCA DA MEDIANO D’APERTURA
I NUMERI
18
ORGOGLIO
CALENDARIO
w
Galles-Inghilterra
Stasera il via
Wilkinson riserva
Galles-Inghilterra apre alle 20.45
italiane (diretta Sky Sport 2) il Sei
Nazioni 2011. I padroni di casa,
mentre a Cardiff fa rumore il
trasferimento di Gavin Henson al
Tolone, sono falcidiati dagli
infortuni, ma in casa non perdono
una sfida diretta dal 2003. Negli
ospiti, acciaccato Croft, esordio
del 24enne flanker Tom Wood
(Northampton). Assente Moody,
capitano è Tindall. Con Flood n. 10,
Wilkinson parte dalla panchina.
NAZIONALE A La Nazionale A di
Gianluca Guida (ore 19.30 locali, le
20.30 in Italia), dopo la sconfitta
della settimana scorsa contro gli
England Saxons 45-17, affronta la
Scozia a Gala. Italia A: Buso;
Toniolatti, A. Pratichetti, M.
Pratichetti, Sepe; Bocchino,
Semenzato; A. Pavanello, Minto,
Petillo; Bortolami, Furno; Cittadini,
Sbaraglini, Rizzo. A disposizione:
Manici, Al. De Marchi, Padrò,
Belardo, Tebaldi, G. Pavan,
Marcato.
CARLO GOBBI
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dGrazie, Irlanda: ci hai tenuto
a battesimo. Come prima tra le
squadre di lingua inglese nell’accettare la nostra sfida. Aprì il
tempio di Lansdowne Road, con
caps riconosciuti, già nel 1988.
Era l’ultimo dell'anno. Ma anche
la sconfitta, 31-15, suonò a festa
per noi. L’Irlanda, poi, è stata la
prima tra le Cinque Nazioni a entrare nel palmarès azzurro di vittorie. A Treviso, maggio 1995,
un 22-12 prima della Coppa del
Mondo in Sudafrica. Era la squadra di Georges Coste. E schierava già Dominguez-Troncon. Diego firmò il successo con 17 punti.
E per la seconda, ma purtroppo
ultima volta, si consegnò il cap a
Massimiliano Capuzzoni, seconda linea della Mediolanum. Pochi mesi dopo sarebbe scomparso nel Tirreno per un incidente
subacqueo.
In casa e fuori I verdi sono stati
anche i primi a consentirci una
vittoria fuori casa. Era il 4 gen-
naio 1997, giornata radiosa.
Freddo polare, vento, stadio gelato dalle prodezze di una Nazionale, la nostra, indimenticabile.
Fu un 37-29 entusiasmante. Ai
punti di Diego, 22 con una meta,
si aggiunsero le realizzazioni di
Vaccari, Massimo Cuttitta e di
nuovo Vaccari, con suggello di
Dominguez a tempo scaduto.
Un’apoteosi. Pacche sulle spalle
e visi felici. La gioia inattesa
stemperava i rigori del gelo. Un
tè bollente con biscotti aiutò chi
doveva raccontare l’impresa. A
sera, cena festosa in un ritrovo
tradizionale, da Gallagher, a
Temple Bar, offerta da Gianluigi
Vaccari, papà di Paolo. Aveva
promesso: «Se si vince o se Paolo
segna». Non una, ma due mete.
Coi complimenti di molti irlandesi.
Tripletta Venne Grenoble e il primo successo sulla Francia. E a dicembre, a Bologna, col Dall’Ara
pieno che neanche al calcio, di
nuovo 37 punti (contro 22) all’Irlanda (27 a firma Dominguez). Non era ancora l’Irlanda
di O’Connell, O’Driscoll e O’Gara, ma schierava già Humphreys
(poi Elwood) all’apertura, O’Kelly in seconda linea, Wood tallonatore e capitano. Grazie Irlanda, per averci accompagnato nel
Gotha del rugby. Là dove, per
noi italiani, pareva un sogno arrivarci.
s
LA SAGA
DI DIEGO
Diego
Dominguez,
44 anni. Nelle
tre partite vinte
dall’Italia contro
l’Irlanda fu
protagonista: 17
punti nel ’95 a
Treviso (22-12),
22 a Dublino nel
1997 (29-37), 27
nello stesso
anno a Bologna
(37-22). In
azzurro
Dominguez
vanta 74 caps e
983 punti
IV
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SPECIALE
RUGBY
s
Ct azzurro
per 3 anni
S
Pierre
Villepreux, 67
anni, è uno dei
più grandi
tecnici del
rugby. Estremo
della Francia tra
il 1967 e il 1972,
da tecnico ha
guidato l’Italia
(1978-81), Tolosa
e Francia.
Attualmente è a
capo della
direzione tecnica
dei Bleus
1915
1920
1927
STOP PER LA GUERRA
LA «FULL HOUSE» DI SHEA
L’OPINIONISTA
Il «Championship» viene interrotto
per la Prima guerra mondiale:
riprenderà soltanto nel 1920
Galles-Inghilterra 19-5. Prima «full
house»: il gallese Jerry Shea
segna tutti i punti della sua squadra
Nasce l’opinionista: Teddy Wakelam,
inglese, ex Harlequins, diventa la
seconda voce di Bbc radio
co offensivo, ma è importante
che l’Italia ritrovi il filone francese, che si adatta al suo rugby
latino».
Villepreux
ci guarda
«Lo Cicero
il migliore»
Sbagliato quindi affidarsi a Mallett, che lei critica anche nel libro?
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PARIGIdPromuove Brunel, boc-
cia Mallett e raccomanda di
non ispirarsi in tutto al rugby
francese, rischiando di vendere l’anima al diavolo, al business, allo star system di stampo
calcistico. Pierre Villepreux, 63
anni, impostò il rugby italiano
diventando c.t. nel 1978, prima di fare scuola col Tolosa e
firmando due Grandi Slam con
la Francia che portò a un passo
Approva la svolta Celtic League?
«L’idea è buona, ma il rischio è
di abbassare il livello dell’Eccellenza, se non viene sostenuto
da un’attenta politica di formazione».
Globalmente, come valuta il nostro rugby?
«Ha fatto grandi progressi, grazie anche a Berbizier. Tornare
al filone francese è giusto».
dalla consacrazione mondiale.
Senza dimenticare una parentesi vincente a Treviso. Carriera gloriosa, raccontata in un’autobiografia uscita in Francia
(Intercalé, Ed. Hugo&co).
Jacques Brunel nuovo possibile c.t. dell’Italia, scelta giusta?
«Lo raccomanderei come feci
con Berbizier, spiegando ai dirigenti italiani di non fermarsi alle apparenze di un uomo dal carattere difficile. Brunel è forse
meno ambizioso di me nel gio-
DOMANI SPORTWEEK
La Parigi di
Mirco e signora
«Si permise di attaccarmi senza motivo. Ma è acqua passata.
Mallett non è un cattivo allenatore, ma non ha la cultura del
rugby italiano, di scuola francese».
«Il Barone meglio di Parisse.
Brunel ok: a Mallett manca
la cultura del rugby italiano»
ALESSANDRO GRANDESSO
V
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Pronostici sull’Italia al Sei Nazioni?
ché si sta trasformando in puro business.
«Neanche la Francia lo vinse in
dieci anni. Serve tempo, ma la
direzione è buona. Farete un
buon torneo. Avete molti giocatori interessanti, esempi per le
nuove generazioni».
«Quando girano troppi soldi diventa difficile proteggere l’anima. La tendenza è generale,
ma spero che l’Italia impari dai
nostri errori».
Chi, in particolare?
«Mi piacciono molto Canale, i
Bergamasco e Parisse. Ma su
tutti preferisco Lo Cicero».
Andrea Lo Cicero, 34 anni: vanta 81 caps azzurri RESINI
Rugby protagonista anche su
SportWeek, in edicola domani.
Protagonisti del servizio,
realizzato a Parigi, sono Mirco
Bergamasco e la fidanzata Ati,
giornalista-sceneggiatrice di
origini libanesi, Oltre a parlare
della loro storia, l’ala azzurra
anticipa i suoi progetti
universitari (laurea in
marketing) e commerciali
insieme al fratello Mauro.
Critica il rugby francese per-
Con l’International Board lei
spinge per il rugby spettacolo:
l’Italia recepisce?
«Il messaggio passa bene nell’emisfero Sud. In Europa, anche l’Italia fa la difficile. Ma è la
sola filosofia vincente».
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SPECIALE
RUGBY
1932
1940
1948
FRANCIA ESCLUSA
SECONDO STOP BELLICO
GALLETTI CONQUISTATORI
La Francia viene sospesa dal
Torneo per professionismo. Sarà
riammessa soltanto nel 1947
Il Torneo viene sospeso per la
Seconda guerra mondiale. Si
ricomincerà a giocare nel 1947
Prima vittoria esterna della Francia:
a Swansea, contro il Galles,
finisce 3-11
SIMONE BATTAGGIA
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dDa ragazzino lo chiamavano
Sean Fitzpatrick, perché nessuno riusciva a fargli fare un solo
passo indietro in mischia. Nemmeno il fratello Simon, più vecchio di lui di quattro anni e mezzo, futuro pilone di Ulster e Irlanda: nelle sfide cinque contro
cinque giocate nella fattoria di
casa, Rory Best non concedeva
un centimetro, nemmeno a papà John.
Pecore e mischie A Poyntpass
Rory venne iniziato alle oscure
regole della mischia chiusa.
Certo, per la maggior parte del
tempo doveva pensare alla campagna. «Ho passato molte ore a
fare da cane da pastore: io in
giro per i campi a rincorrere le
pecore e mio padre sulla porta
del recinto». Contadini nell’animo, prime linee per vocazione.
Anche papà era rugbista, pilone, e col figlio riuscì anche a giocare qualche partita spalla a
spalla nel Banbridge, sebbene
il sogno di una prima linea fatta
di soli Best non si sia mai realizzato. Pochi anni più tardi, Rory
Rory Best, 28 anni, 42 presenze
e 4 mete con l’Irlanda RESINI
affinò le conoscenze. Memorabili gli allenamenti del lunedì
coi Belfast Harlequins: «Facevamo 60 mischie e 40 minuti di
maul. Funzionò. Ricordo una
partita contro Garryowen. Mio
padre si spaventò vedendo noi
ragazzini contro una squadra
di uomini. Quel giorno gli facemmo un carrettino e una meta tecnica. Li impiantammo a
terra».
Terrore touche Più difficile fu
imparare a lanciare in touche.
Rory ricorda ancora con dolore
una sera contro gli Ospreys,
quando sbagliò così tanti lanci
da essere sostituito. Era la prima stagione da professionista,
con l’Ulster, e andò in crisi.
«Ero arrivato al punto di sperare che la palla non uscisse in
touche». Lo aiutò uno psicolo-
6
ICH
Rory Best
Il contadino
che non
indietreggia
Nella fattoria di papà si sfiniva
di mischie: «Ma per lanciare in
touche mi serve lo psicologo»
go, Mark Elliott. «Mi disse che a
letto, dopo aver spento la luce,
dovevo immaginare un lancio
in touche e la palla che andava
dove volevo. Pian piano riuscii
a costruirmi quest’immagine, e
mi servì. Come mi servì un altro
suggerimento di Mark: pensare
sempre alla partita successiva».
Come Smit La terapia funzionò
e nel novembre 2005 esordì
con la maglia dell’Irlanda, a
Lansdowne Road contro gli All
Blacks, da sostituto. La prima
nel XV titolare arrivò l’anno dopo contro il Sudafrica. Al 9’ la
palla uscì e Rory affrontò la prima touche, proprio sotto la tribuna dove c’erano mamma, papà e la fidanzata (oggi moglie)
Jodie. Venne chiamato un lancio lungo, che un vento maligno fece cadere nelle mani del
mediano degli Springboks Januarie. «Pensai a fare meglio il
lancio successivo. E mi aiutò il
fatto che pochi minuti dopo anche il lancio di John Smit venne
spinto via dal vento. E Smit di
caps ne aveva sessanta».
Rotto ma in piedi Domani contro
l’Italia, Rory Best vincerà il suo
43˚. Sarà l’unico titolare dell’Ulster, a fronte di otto giocatori del Leinster e sei del Munster. Viene da un periodo difficile, dopo l’operazione all’ernia
del disco che gli ha fatto saltare
la stagione 2009-10. A novembre con gli All Blacks si è rotto
uno zigomo, un mese fa ha preso una botta al costato e nei
giorni scorsi un’influenza intestinale lo ha debilitato. Eppure
domani giocherà. E fargli fare
un passo indietro sarà difficile.
DIEN
Nazioni
Le avversarie
VI
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
VII
R
1951
1954
1962
1963
80.000 A MURRAYFIELD
TRIONFO BLEUS
IL MATCH PIÙ LUNGO
CENTOUNDICI TOUCHE
A Murrayfield, Edimburgo, per
Scozia-Galles 19-0 c’è il nuovo
record di spettatori: 80 mila
Prima vittoria della Francia nel
Cinque Nazioni, anche se a pari
merito con Galles e Inghilterra
Il più lungo match del 5 Nazioni: per
il vaiolo, Irlanda-Galles 3-3 slitta
dal 10 marzo al 17 novembre
In Scozia-Galles 0-6 si stabilisce
il nuovo record di touche in un
match internazionale: 111
GALLES IL FLANKER DEL CARDIFF
Warburton
«Sono forte
come Bale»
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d(si.ba.) Negli ultimi 13 anni,
la maglia numero 7 del Galles
ha avuto un solo proprietario:
Martyn Williams. Il flanker di
Pontypridd si impose quando
ancora il Torneo si chiamava
Cinque Nazioni, e dal 1996 a
oggi ha messo insieme 98
caps, più quattro con i Lions.
Una leggenda.
Sam
Warburton,
22 anni AFP
Compagno di Bale Sam sogna
di diventare una stella come
sta facendo un suo illustre
compagno di scuola, Gareth
Bale, terzino del Tottenham
che in Champions ha fatto ammattire l’Inter. «Anch’io ho giocato a calcio, e da difensore
non ero affatto male. A 14 anni però ho capito che la mia
strada era il rugby. Quelli
come Bale appartengono a
tutta un’altra categoria».
Passaggio di consegne Per
questo la sua mancata convocazione per il Sei Nazioni
2011 ha destato scalpore. La
scelta di Warren Gatland è però la conseguenza di ciò che si
era visto a novembre, quando
FRANCIA L’ALA DEL TOLOSA
Médard
folletto
istigatore
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d (si.ba.) Un predestinato,
Maxime Médard. Quando
esordì con la Francia, contro
l’Argentina nel novembre
2008, la sua selezione a estremo fu considerata ovvia. Si
contava così tanto in lui, sui
suoi appoggi, sulla sua visione
di gioco, sul suo essere così tolosano nell’inventare rugby,
che in molti lo immaginavano
eletto a vita come estremo dei
Bleus.
Provocatore Il problema però
è che in Francia i talenti sono
troppi, e mezza stagione storta può farti perdere il posto.
Williams era partito per due
volte dalla panchina, come sostituto di Sam Warburton.
Martyn aveva lasciato spazio
all’ex capitano dell’under 19
gallese già nella stagione scorsa, nei Cardiff Blues, per un infortunio. Ora però siamo al
passaggio di consegne. «Sono
sorpreso che Martyn non ci sia
— spiega Warburton, che nel
1998, all’epoca dell’ultimo
Torneo saltato da Williams,
andava alle elementari —. Sto
diventando titolare del Galles,
ma so che non sarà facile. Dicono che sono un buon portatore
di palla ma non mi considero
tale, e nel gioco a terra devo
migliorare perché tendo a concedere ancora troppi calci».
Maxime
Medard,
24 anni AP
Così, dopo essere stato il migliore emergente del Top 14
2007-08 ed essersi confermato come titolare in nazionale
(ala o estremo) per tutto il
2009, nella prima parte del
2010 si è smarrito, e il suo posto tra i Bleus è stato preso da
Marc Andreu. Max non ha gradito, e nel barrage Tolosa-Castres del maggio scorso ha provocato oltre ogni limite il rivale, fino a farsi mettere le mani
addosso.
Mete da record Negli ultimi mesi, Max deve aver capito che il
metodo giusto per riprendersi
la maglia è un altro. Segnare
mete a valanga, ad esempio:
ora è leader dei marcatori del
Top 14, con 13 centri in 16 e
partite, e si è anche preso il record della realizzazione più veloce da quando il campionato
è tornato a girone unico
(2005), segnando al 18 secondo contro il La Rochelle. Domani contro la Scozia sarà ala.
«Lo considero un po’ incostante, ho ancora dubbi nel dargli
la maglia di estremo», ha detto in questi giorni il c.t. Lièvremont. Com’è dura, essere un
trequarti in Francia...
INGHILTERRA ALA DI NORTHAMPTON
Ashton
La potenza
delle mete
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d(si.ba.) Ha segnato la meta
più bella del 2010, secondo il
referendum dell’International
Board. Il 13 novembre a Twickenham contro l’Australia,
Chris Ashton ha illuminato la
scena con un’accelerazione
inaudita, una volata di cento
metri iniziata quasi sulla linea
di meta inglese — dove i terrier di Johnson avevano rubato palla a Genia — e finita in
mezzo ai pali, dopo aver prima puntato e poi circumnavigato uno come Drew Mitchell, che di certo non è
lento, nè tantomeno
sprovveduto.
Chris Ashton,
23 anni
RESINI
Giocatore dell’anno L’esplosione sarebbe arrivata però nel
2009-10, quando segnò 16
mete in 20 partite di Premiership — secondo nella
storia solo a Chapman, che
ne segnò 17 per Richmond
nel 1997-98 —: un exploit
che gli è valso la nomina a
giocatore di Premiership.
Quanto al Sei Nazioni, ha
giocato soltanto contro la
Francia, l’anno scorso a Parigi. Quel giorno non segnò, ma Foden ancora lo
ringrazia, per il passaggio che lo lanciò in meta.
SCOZIA IL TREQUARTI DEL GLASGOW
Max Evans
nel nome
del fratello
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d(si.ba.) Due anni fa, Thom e
Max Evans erano sulla luna.
Trequarti del Glasgow, giunsero al Sei Nazioni 2009 dopo
aver fatto ammattire la difesa
del Tolosa all’Ernest-Wallon,
non esattamente il posto più
facile dove andare a vincere in
Europa. E poi c’era il lato glamour, con i trascorsi di Max
nella band Twen2y4 Se7en e
l’apparizione di entrambi nell’ambitissimo calendario dello
Stade Français, Dieux du Stade, con un nudo integrale.
La morte a un passo Due anni
dopo, il Cardo inizia il Tor-
Mete nel sangue Del resto, segnare mete è la cosa che a
Chris riesce meglio, da sempre. Cresciuto nel Rugby League, cambiò codice nell’estate
del 2007, passando al Northampton. Per i gialloneroverdi portò in meta la prima palla
toccata nel match di apertura
della National League One (la
seconda divisione inglese)
contro i London Welsh. Chiuse quella stagione con 39 mete
in 25 partite, mentre l’anno
successivo fu metaman di
Challenge, pur non giocando
la finale contro il Bourgoin.
Max Evans,
27 anni
FOTOSPORT.IT
neo con uno solo dei fratelli,
Max. Thom ha infatti chiuso la
carriera, in seguito al terribile
infortunio al collo che gli toccò il 13 febbraio scorso in Galles, quando lesionò due vertebre dopo un placcaggio di Byrne. I medici, dopo averlo operato due volte, dissero che era
stato a un millimetro dalla paralisi, se non addirittura dalla
morte. «Vorrei che non giocasse più, anch’io ho pensato al ritiro» disse due settimane più
tardi Max, quando Thom era
ancora in ospedale.
La vita nuova Il recupero è stato completo, ma a novembre
Thom ha saggiamente accolto
il consiglio dei medici di chiudere la carriera. Qualche settimana più tardi, era già stato visto in compagnia della bella attrice Kelly Brook. Quanto a
Max, pochi giorni dopo l’addio di Thom ha preso una
tremenda botta alla testa
contro il n.8 degli All Blacks
Kieran Read, ma per fortuna
senza conseguenze gravi. E così domani sarà a Parigi, di nuovo all’ala, per un Sei Nazioni
che avrà un gusto del tutto particolare.
VIII
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VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Venezia
Dubrovnik
Bari
Katakolon
Olimpia
Rodi
Alessandria
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
SPECIALE
RUGBY
IX
R
1965
1972
1973
LA PRODEZZA DI HANCOCK
CAOS IN IRLANDA
TUTTI A PARI MERITO
Inghilterra-Scozia 3-3: a Twickenham
il primo «coast to coast», dai pali ai
pali, quello dell’inglese Hancock
Guerre a parte, è l’unico Cinque
Nazioni non assegnato a causa degli
scontri politici in Irlanda
L’unico caso in cui le cinque nazioni
finiscono tutte a pari merito,
ciascuna con due vittorie
Flaminio sedotto e trasformato
taccuino
Com’è cambiata la casa del rugby in 10 anni: più azzurro, più grande e dal 2013 sarà tutto nuovo
Due treni per i tifosi
da Milano alle 8.27
NICOLA MELILLO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA d Un valore aggiunto.
L’ingresso ufficiale dell’Italia
nel Sei Nazioni è una data storica. Certo per il significato sportivo. Ma soprattutto per la «contaminazione», giunta in Italia
con la palla ovale, di un certo
modo di vivere un evento sportivo. Che poi è «il modo»: un
happening lungo almeno 7
ore. L’arma vincente.
Il 5 febbraio Fotogrammi. Nel
2000 uno stadio Flaminio da
26.000 posti con ampi spazi
vuoti, preponderanza di tifosi
scozzesi, qualche venditore di
sciarpe e maglie fuori. Questo
5 febbraio Flaminio da 32.984
posti, tutti occupati, quasi tutti
colorati d’azzurro, ma con migliaia di irlandesi che si mischieranno con appassionati arrivati da tutta Italia. Tantissimi
bambini felici come una Pasqua. E qui siamo a Carnevale:
vedremo in tribuna centurioni
e pinocchi, pulcinella e cardinali. Tutti storditi: un po’ per la
musica sparata nel pre e il post
partita al Villaggio, un po’ per
la birra che avrà riempito mi-
w
gliaia di pance e svuotato centinaia di barili, un po’ per aver
azzannato chili di prodotti tipici arrivati da ogni angolo d’Italia e distribuiti da gruppi organizzati che ormai hanno il loro
punto di riferimento.
Conquista Roma e l’Italia hanno sposato l’evento di pari passo all’amore per gli azzurri. Le
forze dell’ordine hanno capito
che qui l’incontro fra tifoserie
non potrà mai essere uno scontro. Cosa ci manca? I cori, quelli verranno col tempo. «Swing
low, sweet chariot» cantano gli
inglesi. Per ora i tifosi azzurri
ruggiscono, cantano l’Inno,
ogni tanto hanno intonato la
Marcia trionfale dell’Aida, sui
siti propongono «Azzurro» o
«Volare». Ma sono caldi, molto
più caldi di quel 5 febbraio
2000. Kirwan disse: «Il Flaminio, col boato della nostra gente, è il nostro Colosseo». Castrogiovanni ha ribadito: «Formidabili tifosi. Se cadi ti rialzano».
L’impianto L’evento crea un indotto di circa 20 milioni di euro. Ma non è solo una questione di soldi. Per la cultura sportiva in Italia vale molto di più.
I NUMERI
33
mila posti a
sedere
da quando, nel
2008, sono state
montate le
strutture mobili
per l’ampliamento
dello stadio
La festa
azzurra al
Flaminio dopo
la vittoria
23-20 sulla
Scozia nel
2008 RESINI
L’hanno scoperto le città che
hanno ospitato l’Italrugby nei
vari test match novembrini. Roma ha capito presto, non solo
per la spinta del Board del Sei
Nazioni, che il Flaminio andava adeguato, ampliato, ammodernato. Rifatti in questi 11 anni spogliatoi, sala stampa e tribuna, è stata ampliata la capienza con strutture mobili.
Ora siamo alla svolta: la Federazione entro breve prenderà
in gestione quella che divente-
IL TORNEO IN TV
Non dateci tifosi
ma telecronisti
Su La7 e Sky potremo vedere di tutto
Il pubblico va anche educato non stordito
Tuffo per una meta in bandierina: è uno dei casi di intervento più frequenti
per il Tmo, che decide se il giocatore è uscito dal campo o meno RESINI
VINCENZO CITO
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dOggi possiamo scegliere se
vedere la partita su La7 o su
Sky Sport, una volta non avevamo niente, il rugby in tv era
quello degli altri, il torneo si
chiamava Cinque Nazioni e
noi facevamo da spettatori. E
si deve al grande, indimenticabile Paolo Rosi il primo serio
tentativo di divulgazione dello
sport. Passava il tempo più che
altro a elencare le regole, sconosciute ai più e vista la rarità
degli appuntamenti, la volta
dopo aveva la benevolenza di
rispiegarci la differenza tra calcio piazzato e drop, che noi
profani avevamo già dimenticato. Eravamo un po’ tutti pionieri, giocatori, giornalisti,
spettatori, tutto era cristallizzato in una immutabilità senza
tempo. Si tifava per le altre Na-
IL MATCH DI ROMA
Crociati: 3 mesi
di squalifiche
per la mega rissa
(r.par.) È arrivata prevedibile
la mano pesante del Giudice
Sportivo dopo la rissa che ha
coinvolto alcuni giocatori dei
Crociati e il pubblico delle Tre
Fontane durante il match con
la Rugby Roma: sei settimane
(fino al 13 marzo) di squalifica
per i parmensi Fa Atau e
Woodman per aver scavalcato
la recinzione. Per l’assistente
allenatore dei Crociati, Leone
Larini, riconosciuto dal Giudice
come provocatore, 45 giorni
di interdizione. Multa di 1.900
euro alla Rugby Roma.
zionali: conoscevamo più quelle straniere che la nostra.
Il salto Siamo progrediti. Come
movimento, come spettatori e,
di conseguenza nella copertura televisiva. Se c’è (tanto)
rugby in tv è perché il rugby se
l’è meritato. Una crescita non
priva di distorsioni: non tutti
quelli che ne parlano sanno di
cosa parlano, da qualche anno
però c’è l’accortezza di affidarsi a esperti del settore, soprattutto ex giocatori che è bello
poter apprezzare in altri ruoli.
Sono ragazzi che molto ci hanno dato con la maglia azzurra
e continuano a darci oggi come commentatori.
Attese Che cosa ci aspettiamo
dalle tv? La7 ci mette entusiasmo, anche troppo e la passione per la maglia azzurra spesso sconfina nel tifo. Va tenuto
conto che, negli anni, con la diffusione dello sport a tutti i livelli è aumentata anche la cultura
rugbistica dei telespettatori.
Stufi delle onorevoli sconfitte,
sanno valutare da soli quanto
sia ridicolo entusiasmarsi per
un avanzamento di venti metri, mentre la squadra perde di
quaranta. Da Sky Sport ci
aspettiamo il massimo perché
al massimo ci ha abituato. Quest’anno, oltre a tutte le dirette
in alta definizione, la novità
dell’interattività per vedere gli
highlights in tempo reale. Alle
tante spalle tecniche di valore,
aggiunge la misura e la competenza di un telecronista come
Francesco Pierantozzi, uno
che sa snocciolarti cifre su cifre senza guardare un foglio. E
alla bravura (come spesso succede) unisce l’umiltà. Annuncia sempre la presenza del suo
ospite con la frase «Per vostra
fortuna, ma anche la mia».
Una eleganza di altri tempi.
rà ufficialmente la «casa del
rugby»: speciale, con una necropoli romana (scoperta sotto
la tribuna e che ha rallentato i
lavori) che diventerà nel 2013,
grazie all’ok della Soprintendenza, un ingresso in perfetto
stile «Roma Imperiale» di un
impianto da 42.800 posti costruito intorno all’opera d’arte
creata nel 1959 da Pierluigi
Nervi. Il Flaminio avrà completato il suo percorso: sarà uno
stadio da Sei Nazioni.
10
I mesi di
lavoro
da marzo 2012
per costruire lo
stadio da 42.800
posti disegnato
da Eloy Suarez.
Costo 30 milioni
COME ARRIVARE
In occasione del sei Nazioni si ripete l’iniziativa del treno del rugby, dopo il boom per Italia-Australia a Firenze: un Frecciarossa dedicato al
popolo del rugby parte sabato da
Milano Rogoredo alle 8.27 per Roma Termini (arrivo alle 12). Due i treni ufficiali: il primo è già andato
esaurito. Andata-ritorno e biglietto
per il match a 996. Fermate a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Partenza da Roma alle 19.30. Una volta a Roma con la
metro linea A scendete alla stazione Flaminio. E da lì una sana e rugbistica passeggiata lungo la via Flaminia.
PERONI VILLAGE
Il villaggio è un must
Cantanti a sorpresa
Si rinnova nel piazzale dello stadio
la festa al peroni Village, aperto dal
mattino e soprattutto con musica e
ospiti sul palco a sorpresa e molto
speciali per un terzo tempo a tutta
birra.
IN TV
Dirette su Sky Sport 2
Italia differita su La7
Tutti i 15 match del Sei Nazioni saranno trasmessi in diretta su Sky
Sport 2 HD. Partite dell’Italia anche
su La7 in differita.
X
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
SPECIALE
RUGBY
1990
2000
2001
GRANDE SLAM SCOZIA
ESORDIO DELL’ITALIA
MOVIOLA IN CAMPO
Scozia-Inghilterra: gli scozzesi
entrano in campo camminando, poi
vincono 13-7, con Grande Slam
Nasce il Sei Nazioni, il 5 febbraio
l’Italia esordisce con la Scozia e a
Roma, al Flaminio, la supera 34-20
Italia-Irlanda, per la prima volta
l’arbitro chiede l’aiuto del Tmo, che
rivede le azioni alla moviola
Dal Galles ai Pirenei
Un mare di fedeli
a Santa Maria Ovale
A Cardiff è il gioco del paradiso, in Francia c’è
Notre-Dame du Rugby. Primo valore: il rispetto
MARCO PASTONESI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dLarrivière-Saint-Savin è un
villaggio, un campanile e una
chiesetta in Aquitania, nel profondo sud della Francia, dove
si respira Atlantico e Spagna.
La chiesetta era un antico oratorio romano, eletto sacrestia
della parrocchiale: demolita
la parrocchiale, la chiesetta
venne trasformata in cappella. Si chiama Notre-Dame-du-Rugby, nostra signora
del rugby. In una delle vetrate, sotto la figura centrale della Vergine Maria, è dipinta
una mischia. In un’altra vetrata, Maria conforta un giocatore ferito. E in un’altra vetrata
ancora, la Madonna tiene fra
le braccia Gesù, che ha fra le
mani un pallone da rugby. In
un’altra immagine, ai piedi
della Vergine e del Bambino, i
giocatori saltano in touche e il
Bambino lancia il pallone.
Catechismo ovale La chiesetta
di Larrivière-Saint-Savin è meta — il termine suona perfetto
— di pellegrinaggio: ogni anno circa 12 mila persone, mille
per mese, 30 al giorno, ovviamente più d’estate che d’inverno, visitano, venerano, ammirano, e anche pregano. Neogotica, di pietra nuda, Notre-Dame-du-Rugby è stata voluta
non dall’International Board e
neanche da un munifico e immaginifico sponsor, ma da un
frate, l’abate Michel Devert,
che riteneva il rugby come il
migliore catechismo. Devert si
è convertito all’ovale nel
1963, quando tre giocatori del
Dax morirono in un incidente.
Fra loro, anche Raymond Albaladejo, di una dinastia rugbistica. Quattro anni
IL GLOSSARIO VIAGGIO NEI SIMBOLI DEL SEI NAZIONI
di lavori, e l’inaugurazione del
vescovo di Dax. Da allora il
rugby francese si è così preso a
cuore la chiesetta da trasformarla nella sua Basilica di San
Pietro.
Il paradiso dei gallesi Che il
rugby sia una religione, i rugbisti lo sanno, lo sentono e lo tramandano. Non è un caso che
l’uomo che introdusse il rugby
in Galles, nel 1850, 27 anni dopo la storica trasgressione di
William Webb Ellis (che corse
con il pallone fra le mani invece che prenderlo a calci), fu un
reverendo, Rowland Williams,
del St. David’s College a Lampeter. Non è un caso che, sempre in Galles, e adesso anche
nella pubblicità, si recita che il
rugby è lo sport giocato in paradiso. Tant’è vero che il Millennium, lo stadio di Cardiff, ha il
tetto apribile in modo che —
così si predica — anche Dio
possa guardare le partite. Stessi sentimenti e
stesse
preghiere anche dall’altra parte del mondo. In «L’arte del
rugby» lo scrittore neozelandese Spiro Zavos spiega che «giocare e guardare il rugby era la
nostra religione.
I terreni dai quali seguivamo
gli incontri erano le nostre cattedrali. I campi dove guardavamo giocare le squadre locali
erano le nostre cappelle. I giocatori più bravi erano i santi e i
teppisti avversari i peccatori.
Gli arbitri che davano una punizione contro erano diavoli. Il
grido di "Black! Black! Black!"
che proveniva dagli spalti sotto forma di potente ruggito era
la preghiera della Nuova Zelanda». E ancora: «Conoscevamo
l’agiografia di tutti i più grandi
giocatori: sapevamo come
Bert Cooke, il piccolo, elettrizzante centro degli Anni Venti,
un giocatore geniale, si infilò
delle bottiglie di birra nelle tasche del cappotto per arrivare
a pesare 60 chili».
Rispetto La religiosità del
rugby, o forse il rugbismo della religione, sta innanzitutto
nei valori, quelli che fanno la
differenza nella vita, e anche
nello sport. Chiedete a
qualsiasi giocatore di
qualsiasi latitudine,
livello e club, quale sia il valore numero 1, cioè il
primo comandamento:
vi risponderà «il
rispetto». Il rispetto delle regole: non tanto quelle scritte —
solo gli arbitri le hanno lette e
studiate, costretti — ma quelle
orali, quelle che s’imparano, a
proprie spese, sul campo.
Come subire maltrattamenti
quando ci si trova in fuorigioco, semplicemente perché non
si è autorizzati a essere lì. L’arbitro lascia correre, o finge di
non vedere, o è il primo ad approvare. E come regolare i conti: un colpo proibito viene restituito silenziosamente alla
prima occasione. E sulle tribune, si commenterà «well done», ben fatto.
Il rugby appare come una religione monoteista, l’Ovale, in
una terra promessa, Ovalia.
Vanta un linguaggio e soprattutto un codice. Crea una ragnatela di legami e un senso di
appartenenza. Più setta che
popolo, più fedeli che seguaci,
più fede che filosofia. Una volta battezzati, si rimane rugbisti per sempre.
Spirito L’arbitro, a suo modo
un missionario, deve salvare e
salvaguardare lo spirito del
gioco: non è uno spirito santo,
e spiritoso in senso comico e
alcolico lo diventerà solo finita la partita, nel terzo tempo.
Lo spirito del gioco è durezza
e ignoranza, è scontro e impatto, è lotta e battaglia, ma dentro i confini del regolamento.
Aggressività non significa violenza. La frontiera è sottile, la
terra di nessuno non esiste.
Nell’alto livello, il professionismo ha elevato l’aspetto fisico
e muscolare. E i rischi - di questo tutti i rugbisti sono consapevoli - esistono.
LA STORIA GLI INGLESI LO CANTARONO PER LA PRIMA VOLTA NEL 1988
Cucchiaio di legno, incubo reale Oti, l’uomo dello «Swing Low»
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dIl Sei Nazioni è fatto anche di
trofei simbolici, reali o immaginari, che nel tempo si sono legati alla storia del Torneo.
Cucchiaio di legno È un trofeo
immaginario e la sua attribuzione è dibattuta, ma nel Torneo
conta moltissimo. Secondo la
tradizione francese, assorbita
nei decenni anche dal rugby italiano, il cucchiaio va idealmente
alla squadra che perde tutte le
partite di un’edizione. Negli ultimi anni, in Gran Bretagna si tende invece ad assegnare il cucchiaio di legno (wooden spoon)
all’ultima in classifica, mentre il
filotto di cinque sconfitte viene
definito whitewash. A questa lettura si è adeguato anche il sito
del Torneo.
Calcutta Cup In palio, dal 1878
in poi, ogni anno, fra Inghilterra
e Scozia. Nel 1872 un gruppo di
studenti di Rugby si era trasferito in India, aveva fondato il Calcutta Rugby Football Club e,
quando tornò in patria, nel
1878, con i soldi rimasti fece fabbricare un boccale di birra diventata coppa. Ora è assegnata durante il match del Sei Nazioni.
Triple Crown La triplice corona
va alla Nazionale britannica (le
«Home Unions»: Inghilterra,
Scozia, Galles e Irlanda) che, durante un Sei Nazioni, batte le altre tre. Il trofeo è stato ufficialmente assegnato per la prima
volta solo nel 2006: a conquistarlo è stata l’Irlanda, che nel
rugby è indivisa fra Irlanda del
nord (Ulster) e del sud (Eire).
Trofeo Garibaldi Ideato per celebrare il bicentenario della nascita dell’eroe dei due mondi, il trofeo è in palio fra Italia e Francia,
dal 2007, e assegnato durante il
match del Sei Nazioni. Finora se
l’è sempre aggiudicato la Francia. Il trofeo è opera di Jean-Pierre Rives, «l’angelo biondo» del
rugby francese negli Anni Settanta, scultore.
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
Oti festeggiato nel match del 1988
d(past.) Twickenham, Cinque
Nazioni, Inghilterra-Irlanda. Il
18 marzo 1988. Ogni volta che
un giocatore inglese aveva la
possibilità di segnare una meta,
un gruppo di studenti della squadra della Douai Abbey, di Upper
Woolhampton, a Reading, seduto in basso nella tribuna est, intonava l’inno della squadra di
rugby della propria scuola.
Quando Chris Oti, ala inglese di
origine nigeriana, schiacciò il
pallone oltre i pali irlandesi, l’inno venne cantato a tutta voce.
Quando Oti fece la seconda meta, l’inno venne cantato a tutta
birra. E quando Oti, in giornata
di grazia, firmò anche la terza
meta, l’inno venne cantato da
tutto lo stadio. In quel momento, spontaneamente, divenne
l’inno della Nazionale inglese.
Era «Swing Low Sweet Chariot»,
un gospel dell’americano Henry
Thacker Burleigh arrangiato da
uno spiritual che suo nonno,
uno schiavo, gli aveva insegnato
nel 1866 (poi ripreso da un jazzista come Sonny Rollins e da una
band reggae come gli UB40).
«Chariot» significa carrozza, ma
nello spiritual indica tutti i mezzi con cui gli schiavi fuggivano
per la libertà (a piedi, attraversando fiumi per far perdere le
tracce ai segugi, oppure su treni
o navi), ed è sinonimo di «fuga».
VENERDÌ 4 FEBBRAIO 2011
LA GAZZETTA DELLO SPORT
XI
R
2003
2006
2007
2008
L’ITALIA BATTE IL GALLES
PRIMO PARI AZZURRO
IMPRESA A MURRAYFIELD
I 1000 PUNTI DI JONNY
Dopo due anni a secco, seconda
vittoria dell’Italia, stavolta contro il
Galles, 30-22, sempre a Roma
Per la prima volta l’Italia non esce
sconfitta in un match all’estero: a
Cardiff, 18 pari con il Galles
Prima vittoria dell’Italia in trasferta:
a Murrayfield, Edimburgo,
batte la Scozia 17-37
In Italia-Inghilterra Jonny Wilkinson
- primo nella storia - supera il tetto
dei mille punti in Nazionale
Pc, consolle, iPhone
E’ uno sport hi tech
La rivoluzione: il tempo di gioco si allunga e velocizza. Si copia la Nfl di
football. E il 40% dei placcaggi lo fanno le prime e seconde linee
LUCA CASTALDINI
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
dPer capire quanto è cambiato
e come stia evolvendo sempre
più rapidamente il rugby, un
buon punto di partenza può essere l’ipertecnologica borsa da lavoro di Philippe Doussy, l’allenatore federale dei calciatori (e delle Accademie), reduce tra l’altro
da uno stage a San Diego da Michael Husted, il coach dei kicker
Nfl. Nel computer portatile del
40enne tecnico francese, spunta
per esempio il file dedicato a Mirco Bergamasco con numeri, cifre, immagini e obiettivi futuri
del nostro calciatore. «Mirco ha
grossi margini di miglioramento
che può conseguire perché mentalmente è fortissimo, è un freddo. Quando iniziò a calciare, a
fine 2009, aveva un calcio di 40
metri. Oggi è sui 48 e l’obiettivo
per il Mondiale è 54». Subito dopo ecco il tablet, che il l’ex giocatore di Montauban giustifica così: «Dalla scorsa settimana, filmo l’allenamento e pochi secondi dopo mostro l’immagine per
individuare errori e correzioni.
Sfrutto un software specifico
che mi ha suggerito Husted. Consente di analizzare i movimenti
di ciascuna parte del corpo: gamba, spalle, braccio».
Musica per migliorare Poi ecco
spuntare l’iPhone («Mi serve solo per i giovani delle Accademie.
In allenamento mi metto di fianco al mediano che deve far partire l’azione. Con l’applicazione
“Timbales” scandisco i tempi
suonando le percussioni virtuali
e poi do il via all’azione con un
suono diverso e più acuto») e la
consolle Ds («Utilizzo la versione Sport di "Training For Your
Eyes", un videogioco con cui alleno i loro riflessi e la coordinazione occhio-mano»).
Grossi e placcatori Ma il rugby
del terzo millennio passa anche
attraverso professionisti sempre
Un kicker tenta un field goal durante una partita di football Nfl AP
x
Hanno detto
Doussy su
Bergamasco
«Filmo Mirco
mentre calcia e
pochi secondi
dopo gli mostro
il video. Ora
arriva a 48
metri, per il
Mondiale a 54»
S
Zanato e il
gioco effettivo
«Oggi le terze
linee arrivano al
100% di gioco
effettivo, piloni e
seconde a 70.
Tanto per capire,
le ali sono al 15
per cento»
più specializzati. Così, se l’Australia ha commissionato a un
biologo dell’università del Queensland una ricerca sui bioritmi
dei Wallabies, gli Springboks
hanno chiamato Cheryl Calder,
la «visual coach» già vicina allo
staff inglese ai tempi di
Sir Clive Woodward.
Altre ricerche testimoniano invece
dove esattamente la palla ovale
sia cambiato
sul campo. «La
rivoluzione riguarda i primi
cinque uomini
della mischia, che arrivano addirittura a effettuare il 40
per cento dei placcaggi di una
partita», chiarisce Simone Santamaria, il videoanalyst romano
che ha seguito Pierre Berbizier
al Racing dopo l’esperienza comune con l’Italia. «In particolare, le seconde linee hanno conquistato un ruolo una volta impensabile nell’equilibrio della
squadra: sono loro che comandano, numericamente, come partecipazione nei punti d’incontro e
nella pulizia delle ruck».
Come nel rally Ancor più merito
agli uomini della mischia lo dà
l’ex c.t. azzurro della Nazionale
A, Marzio Zanato: «Nel Super 14
il tempo effettivo è tra i più alti
del mondo: 34 minuti circa. Ebbene, se le terze linee arrivano al
100 per cento di gioco effettivo,
piloni e seconde sono circa a 70.
Tanto per capire, le ali sono al 15 per cento». Dati come questi consentono ovviamente di stabilire carichi di lavoro studiati su misura per ogni singolo atleta. «Una volta mi è capitato di riprendere con la videocamera un centometrista e una terza linea. Nel tempo in cui il primo
finiva i 100 metri, poco meno di
11”, compiva un solo lavoro, cioè
la corsa pura, il rugbista arrivava
a otto, tra scatti, placcaggi e cadute. In pratica, il centometrista è una Ferrari: va allenato
quasi esclusivamente sulla velocità, mentre una
terza è un’auto da rally, è multidisciplinare e deve curare
aspetti diversi della preparazione».
IL FUTURO PER MISURARE GLI SFORZI DEGLI ATLETI
Gli australiani usano già il Gps
5 RIPRODUZIONE RISERVATA
d(lu.ca.) Altro che neve e fango: l’allenamento ovale è destinato a svolgersi sempre di più
al caldo, nel chiuso di una palestra, con i giocatori-cavie circondati da macchine e softwarere. L’Ulster, per esempio,
sfrutta un software per il virtual training: collegati a fili e
sensori, gli atleti indossano un
paio di occhiali 3D e vedono
proiettata l’immagine di un avversario da placcare. Il video
può ovviamente essere tarato
con i parametri dell’avversario, rendendo così l’allenamento sempre più simile alla realtà.
Visione periferica In Francia,
invece, dalla scorsa estate Tolosa sfrutta il 3D-Mot, software che allena la visione periferica e migliora la reattività decisionale. Elaborato dall’università di Montreal, viene utilizzato nel calcio dal Manchester
United e, a breve, anche dal
Barcellona. L’esercizio consiste nell’osservare l’immagine
tridimensionale di otto sfere
gialle che roteano nello spazio. I numeri che ricoprono alcune di queste sono l’obiettivo
del giocatore. Più ne riconosce
e più il gioco si complica, con
le palline che si scontrano e
viaggiano sempre più veloci.
Subito dopo il test, il giocatore
va in campo ed effettua esercizi appositamente abbinati.
Gps Il protagonista rimane però il Gps. Se Cardiff o il Racing
lo sfruttano in allenamento, in
Nuova Zelanda i Crusaders
hanno chiesto di poter utilizzare i trasmettitori (un kit costa circa 3.500 euro) nelle partite del Super 15
e in Inghilterra il sistema è ormai consentito alle squadre della Premier. E più di
un osservatore attento ha notato, in autunno, una piccola protuberanza sospetta sulla spalla
del tallonatore dei Wallabies...
XII
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