La Prima Crisi del XXI secolo: le cause e le vie di uscita

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La Prima Crisi del XXI secolo: le cause e le vie di uscita
Lezioni Lincee di Economia
Palazzo di Brera, Milano
2 marzo 2016
La Prima Crisi del XXI secolo:
le cause e le vie di uscita
Francesco Daveri, Università Cattolica (Piacenza)
Auto-presentazione
I miei articoli sui media:
Lavoce.info
Corriere della sera
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Il 20° secolo, un secolo speciale nella storia
economica degli ultimi 1000 anni …
Il XXI secolo è invece cominciato
con una grave crisi
finanziaria ed economica
Una crisi (per ora)
in due tempi
Primo tempo …
…. Secondo tempo
La crisi dell’euro
6
Primo tempo della crisi.
Comincia in America nel 2007-08
Nel mercato della casa Usa, prima
tutto va su ….
Tassi bassi =
Mutui più facili
Più famiglie
accendono
mutui
Domanda
di case
aumenta
Prezzo case
aumenta…
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.. E così nasce la bolla immobiliare: +100%
in 6 anni. La bolla poi però scoppia.
Come si gonfia e si sgonfia una «bolla»
Prima dello scoppio
Indebitamento
famiglie
aumenta
Prestiti
diventano
più sicuri
Indebitamento
famiglie
diminuisce
Domanda
case
aumenta
Prezzo
case
aumenta
Dopo lo scoppio
Prestiti
diventano più
rischiosi
Domanda
case
crolla
Prezzo
case
crolla
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Non è stato solo il mercato immobiliare
• Istituti di credito vendono («cartolarizzano») i mutui (rischiosi) ad altri
intermediari finanziari che comprano tanti mutui simili e poi emettono
titoli derivati (che hanno valore fino a che i mutui sono rimborsati)
• Nascono titoli complessi («bond strutturati»).
• Complessi perché un acquirente non capisce quanto siano rischiosi.
• Comprati e rivenduti da fondi pensione e banche
• La valutazione del grado di rischio dei titoli richiede agenzie
specializzate (agenzie di rating), che spesso concedono la «tripla A»
• Per un po’ tutto funziona e i mercati salgono. Fino a che la bolla
scoppia
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Titoli con tripla A diventano “titoli tossici”. Nascosti in
obbligazioni complicate da valutare. Panico. Corsa agli
sportelli.
2008 …
…come il 1929
Questa volta
• Più che corsa agli sportelli di famiglie, sono le banche che
smettono di prestarsi soldi fra di loro
• Interi segmenti del sistema finanziario non possono più
operare
• Ma poi arrivano le Banche Centrali ….
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I titoli tossici che nessuno voleva sono comprati dalle
banche centrali. Il fiume di liquidità iniettato nei mercati
dalle banche centrali dopo il 2008 salva le banche in
difficoltà
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Secondo tempo della crisi
Europa, estate 2011
La crisi 2008-09 obbliga i governi a fare tanti salvataggi (di
banche, assicurazioni, case automobilistiche) con soldi
pubblici.
Risultato: esplodono i deficit e debiti pubblici
Debito / Pil (%)
2007
2009
2011
2014
Usa
62.0
84.3
101.1
107.5
UK
44.5
69.6
85.1
96.7
Germania
64.8
73.5
80.6
79.3
Italia
103.5
116.1
120.6
132.2
Francia
63.9
78.2
86.0
95.8
• Esplosione dei
debiti pubblici tra il
2007 e il 2009, e
ancora tra il 2009 e
il 2011
La crisi 2008-09 chiude la luna di miele tra paesi €-Med e
Germania. Esplodono gli «spread». Euro a rischio.
1.
2.
3.
Negli anni’90, convergenza nei tassi di interesse sui debiti pubblici nell’eurozona
nell’attesa dell’adozione dell’euro come moneta comune
Dal 1999 convergenza completata (cioè: spread (differenza) tra tassi su btp
italiani, bonos spagnoli e bund tedeschi giù a 0). “One money, one debt”.
MA: aumento spread da fine 2009. Spread al massimo dopo l’estate 2011
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Poi, tra l’estate 2011 e l’estate 2012, arriva la Bce ...
… tra dicembre 2011 e marzo 2012 presta 1000 mld € alle banche
europee a tassi bassissimi. Le banche ricomprano titoli pubblici.
Gli spread dei titoli italiani e spagnoli verso il bund scendono.
Prezzo della crisi 2008-09 per il futuro
- Tasse più alte
- Meno welfare
- Meno possibilità di politiche anticrisi e di
salvataggi
La crisi è finita?
No.
Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale dicono
che il mondo nel 2016 crescerà (quasi) come sempre …
Ma la ripresa sarà probabilmente più lenta del
previsto. Lo è stata nel 2015. E le previsioni
2016 sono già state riviste al ribasso dall’Ocse
2017
+2,4
2016
+3,0 (sei mesi fa era 3,3)
+2,0 (era 2,5)
+1,5
+1,4 (era 1,8)
+1,7
Germania Francia
+1,4
+1,3 (era 1,8)
+1,7
+1,1
+1,2 (era 1,3)
+1,5
Italia
+0,6
+1,0 (era 1,4)
+1,4
+6,9
+6,5 (era 6,5)
+6,2
Crescita del Pil
Mondo
Usa
Euro zona
Cina
2015
+3,0
+3,3
+2,2
Dov’è il problema?
Il Problema: Il mondo è una «house of debt»
Nei paesi ricchi il debito pubblico ha preso il posto di quello privato.
Nei paesi emergenti è aumentata soprattutto la componente privata del
debito. Per ora.
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Con tanto debito sulle spalle,
si fatica a crescere.
E se non si cresce,
la probabilità che avvengano nuove crisi
è più elevata.
Si è visto a inizio 2016: borse giù ovunque.
Causa? Cina, petrolio, …
Rischio: stagnazione secolare, economie con
tanto risparmio ma poco investimento
Tre rimedi contro il
rischio di stagnazione secolare
Primo rimedio:
Larry Summers (Harvard, ex ministro di Clinton)
vuole più investimento pubblico
 Investimento pubblico (voce del bilancio pubblico più
tagliata durante la crisi)
• aumenta la convenienza a investire per i privati
• se finanziato in deficit, riduce il risparmio (pubblico)
Commento: strategia buona per Usa e Germania, un po’
meno per l’Italia.
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Secondo rimedio
Eric Brynjolfsson, Mit: l’effetto positivo delle nuove
tecnologie arriverà
Ci sono voluti 30 anni per vedere i guadagni di produttività derivanti dalla
produzione di massa durante la seconda rivoluzione industriale
La demografia ha aiutato mandando in pensione i manager con una
vecchia visione delle cose.
Solo la demografia ha liberato l’energia della seconda rivoluzione
industriale
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Terzo rimedio
Il serbatoio di lavoratori in agricoltura nei paesi emergenti: se
lavoro si sposta verso settori ad alta produttività, sale il consumo
(cioè va giù il risparmio) e sale l’investimento.
.. Che in Sud America ..
Fonte: World Bank
%,
Sia in Asia Orientale ..
40
30
20
10
0
80
60
40
20
0
oggi
5 anni fa
oggi
5 anni fa
… La quota dell’occupazione agricola (settore a bassa produttività) sul totale è in
rapido calo. Centinaia di milioni di persone coinvolte.
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In ogni caso:
anche ora che prevale il timore della
stagnazione secolare
c’è una cosa da ricordare
Il capitalismo di mercato ha avuto un successo
spettacolare nel ridurre la povertà mondiale
Conclusione
Il capitalismo di mercato va soggetto a crisi ricorrenti – anche molto
gravi.
Ma – finora – ha anche predisposto gli strumenti per affrontarle.
Per questo, parafrasando Winston Churchill (lui parlava della
democrazia e dei sistemi politici) si potrebbe concludere che
il capitalismo è il peggior sistema economico ….
con l’eccezione di tutti gli altri che sono stati provati in precedenza.