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E D I Z I O N E ACIMAC I QUADERNI DI 2016 Smaltatura decorazione digitale e delle piastrelle ceramiche E D I Z I O N E ACIMAC I QUADERNI DI 2016 Scatti dal convegno Acimac "Settimo Meeting annuale sulla Tecnologia Digitale", Fiorano Modenese (MO) 25/11/2015 © Copyright ACIMAC, Associazione Costruttori Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica Via Fossa Buracchione 84 • 41126 Baggiovara (MO) • Italy • Tel. +39 059 510 336 • www.acimac.it Edito da S.A.L.A. srl • Via Fossa Buracchione 84 • 41126 Baggiovara (MO) • Italy • Tel. +39 059 510 108 In collaborazione con: Premessa La collana de “I quaderni di Acimac” dedicati alle tecnologie di decorazione digitale si arricchisce quest'anno del sesto instant book che raccoglie le più recenti innovazioni tecnologiche introdotte in questo specifico segmento. Realizzato in collaborazione con la rivista Ceramic World Review, questa sesta edizione del Quaderno sarà disponibile in tutte le maggiori manifestazioni fieristiche di settore del 2016, oltre ad essere peraltro scaricabile gratuitamente in formato elettronico sul sito www.tiledizioni.it, nella pagina dedicata alla manualistica tecnica Acimac. Lo spirito de "I quaderni di Acimac" è di promuovere la diffusione della “cultura ceramica” negli aspetti tecnologici e di processo, affrontando le tematiche di maggiore attualità con un taglio divulgativo e snello, ma il più possibile esaustivo e approfondito; in questo siamo stati supportati direttamente dal know-how delle aziende fornitrici di tecnologia Fabio Tarozzi ceramica, che sono le vere autrici delle pubblicazioni. L'attualità del tema "Decorazione Digitale" è indubbia e sotto gli occhi di tutti, tanto che fin dalla prima edizione del Quaderno nel 2009 era evidente che almeno ogni due anni avremmo dovuto procedere ad un opportuno aggiornamento. La realtà ci ha invece indotto a proporlo a cadenza annuale. Da un lato, perché la tecnologia digitale in ceramica si sta evolvendo a ritmi impressionanti e ha visto la comparsa sul mercato di nuovi operatori (costruttori di macchine, fornitori di inchiostri e di servizi); dall'altro, perché la diffusione già massiccia di sistemi di stampa digitale in ceramica in larga parte del mondo impone ora a molti produttori di piastrelle di affinare le conoscenze sulle potenzialità delle tecnologie disponibili e sulle possibilità di ulteriore ottimizzazione della produzione digitale ceramica. Che vi sia grande sensibilità verso questo tema e "fame di conoscenza" lo si è potuto constatare il 25 novembre 2015, in occasione del VII Meeting annuale sulle Tecnologie Digitali, organizzato da Acimac a Fiorano, che ha visto la presenza in sala di 450 tecnici e operatori dell'industria ceramica italiana. Questo nuovo "Quaderno di Acimac" contiene diversi degli interventi presentati a quel convegno e contributi nuovi forniti direttamente dalle aziende impegnate in questo segmento nel campo del Colour Management, della fornitura di inchiostri digitali e nella costruzione di macchine di stampa inkjet. Siamo certi che potrà fornire un nuovo valido contributo alle conoscenze degli operatori del settore in Italia e all'estero. Uguale certezza vi è sul fatto che la ricerca in questo campo continua in maniera costante e che sarà in grado di produrre ulteriori evoluzioni già nel breve periodo. Fabio Tarozzi Presidente Acimac Indice Colorobbia Digital Space: un passo avanti verso il futuro della ceramica .................. pag. 2 Esmalglass-Itaca: nuove evoluzioni per la digitalizzazione del processo ceramico ...... pag. 6 Inco Quick Stain................................................................................................ pag. 12 Stato dell’arte del full digital System .....................................................................................pag. 14 Ceramica: il settore strategico per Durst e lo stato dell’arte........................................pag. 18 Linea innovativa per la decorazione dei grandi formati .......................................................pag. 24 Stampa digitale on demand: tutto solo se serve..................................................................pag. 26 Arte per creare e tecnica per riprodurre...............................................................................pag. 28 Fabio Tarozzi Colorobbia Digital Space: un passo avanti verso il futuro della ceramica di Angelo Onorato Forte dei suoi 90 anni di storia, il gruppo Colorobbia è stato attore e testimone del processo tecnologico in ambito ceramico che ha avuto luogo in Italia e nel resto del mondo: dalla bicottura alla monocottura, dalla monoporosa al gres porcellanato e più recentemente dalla decorazione tradizionale a quella digitale. Grazie al proprio know-how Colorobbia riesce, infatti, a offrire ai propri clienti soluzioni integrate che combinano il disegno estetico e i prodotti base con la capacità unica di gestire sia i materiali che il processo industriale. COLOROBBIA DIGITAL SPACE Seguendo la continua evoluzione della tecnologia digitale e in costante collaborazione con i differenti attori dello scenario tecnologico ceramico, Colorobbia ha sviluppato e progressivamente ampliato tutta la propria gamma di prodotti per la decorazione e smaltatura digitale. Alcuni dei punti chiave che hanno guidato la ricerca di Colorobbia nel corso degli ultimi mesi sono stati: •Stampanti con più barre con elevata produttività; •Nuove tipologie di testine più performanti, con la possibilità di raggiungere scarichi fino a 200 gr/mq e gestire inchiostri con granulometrie maggiori; •Nuove stampanti e testine a valvola per la smaltatura digitale; •Nuove stampanti e testine per applicazioni digitali in secco. Colorobbia Digital Space si propone perciò al mercato con una gamma completa ed equilibrata che comprende ben 5 diverse famiglie: • Serie EHP (Extended Hydrophilic Properties) - Inchiostri Pigmentati ed effetti •Serie ETR (Extended Temperature Range) - Inchiostri Pigmentati ed effetti •Serie SPS (Special Particle Size) - Inchiostri ad effetto con granulometrie speciali •Serie HQ (High Discharge) - Engob- bi e smalti dedicati alla smaltatura digitale •Serie DDA (Digital Dry Application) - Materiali per applicazione digitale a secco. Colorobbia offre una soluzione integrata che combina i prodotti della serie Digital Space con un’accurata ricerca estetica e con smalti, graniglie e tutti gli altri materiali che compongono la piastrella prestando la massima attenzione non solamente al singolo specifico prodotto, ma a tutto ciò che compone la piastrella stessa. È infatti la perfetta combinazione di tutti questi fattori che porta a ottenere la migliore resa estetica al costo più competitivo. SERIE ETR E SPS: COLORI ED EFFETTI 2 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 Le serie ETR e SPS comprendono un’ampia gamma di inchiostri pigmentati e inchiostri a effetto che si caratterizzano per un’alta stabilità e un eccellente rendimento cromatico. In particolare, le tinte a effetto permettono di ottenere colori, strutture e superfici con effetti molto particolari ed esclusivi. La gamma degli inchiostri pigmentati della serie ETR permette un’ampia scelta, comprendendo 3 differenti blu, un marrone rossiccio, un giallo, un nero, un beige, un beige rossiccio, un rosa e un verde; inoltre, per soddisfare la variegata domanda di mercato, recentemente Colorobbia ha introdotto tre nuovi inchiostri pigmentati, ampliando così anche lo spazio colore ottenibile rispetto alla serie EHP. Le ultime novità sono in particolare rappresentate dai nuovi inchiostri Honey, Mango Yellow e Carbon Black. All’interno delle serie ETR e SPS, Colorobbia ha sviluppato anche un’ampia gamma di effetti utilizzabili sia singolarmente che mediante una sequenza di combinazioni che, attraverso sovrapposizioni multiple, permettono di ottenere una grande varietà di superfici innovative. Questo è il “concetto multistrato” che, brevettato da Colorobbia, apre un vasto assortimento di possibilità e funzionalità, consentendo al produttore di piastrelle un alto grado di personalizzazione. Alcuni esempi di effetti Oltre agli effetti tradizionali (glossy, matt, bianco e affondante), Colorobbia ha appositamente sviluppato una serie di inchiostri che sviluppano effetti molto particolari. Un esempio è la tinta Hydroactive che, in considerazione della sua nota caratteristica di idrorepellenza, se applicata sopra uno smalto genera un bellissimo effetto di leggero rilievo; altro inchiostro innovativo, che sposa molto bene il concetto “multistrato”, è il cosiddetto inchiostro Multifunction che, oltre a lavorare da supporto e interfase, può permettere di ottenere una superficie brillante così come di potenziare notevolmente lo sviluppo cromatico di alcuni inchiostri pigmen- tati. Mediante l’applicazione di una sequenza di tipo “Smalto-Inchiostri pigmentati - Inchiostro MultifunctionSilver/Golden”, è possibile ottenere un range di tonalità metalliche molto vasto, dal metallo, argento e rame fino al bronzo. La gamma attuale di effetti è in continuo ampliamento e sviluppo da parte del reparto R&D di Colorobbia. KNOW HOW APPLICATIVO DEL PRODOTTO DIGITALE: IL CONCETTO “MULTISTRATO” Uno dei principali obiettivi all’interno di Colorobbia è lo studio a 360° del processo ceramico, mirato all’integrazione dei prodotti per l’applicazione digitale con i prodotti di applicazione tradizionale. Questo obiettivo è ottenibile attraverso lo sviluppo di un modello che permetta un’integra- zione totale delle differenti gamme di prodotto. Durante le varie fasi di sviluppo del concetto “multistrato” e seguendo la rivoluzione tecnologica, Colorobbia ha infatti adattato il proprio know-how declinandolo in base a varie proposte funzionali. In particolare, possiamo distinguere due propo- ste diverse, che riteniamo importante descrivere brevemente, per metterne in evidenza vantaggi e svantaggi: •Opzione A: una linea di applicazione che contempla stampanti multiple; •Opzione B: una linea di applicazione con un’unica stampante multibarra. »» I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 3 A)Nel primo esempio A, possiamo definire che la stampante centrale con i colori sia una stampante come quelle già oggi presenti sulla linea. Prima e dopo tale stampante, però, abbiamo aggiunto delle ulteriori macchine con un minor numero di barre; queste saranno poste a una certa distanza per poter assicurare un asciugamento delle applicazioni che, soprattutto in determinati contesti, diventa fondamentale. Per poter centrare perfettamente una determinata grafica o un effetto, le classiche guide presenti sulle linee di smalteria non sono sufficienti e sarà quindi necessario inserire tra la seconda e la terza stampante un dispositivo di riconoscimento non solo della grafica, ma anche dell’angolazione d’ingresso della piastrella per poi inviare in pochi secondi informazioni alle stampanti per riadattare la stampa. In questo modo potremmo riuscire a sfruttare il massimo scarico delle singole barre, rendendo possibile installare stampanti con diverse tipologie di testine di stampa più adeguate a un determinato effetto. B)Nell’esempio B, invece, il vantaggio che garantisce la stampante multibarra è sicuramente la centratura perfetta anche se bisognerà fare attenzione ai tempi di asciugamento delle varie applicazioni quando si sovrapporranno gli inchiostri. Inoltre, in un’unica stampante, le barre non utilizzate frequentemente possono rischiare di degradarsi con il passaggio di piastrelle calde. Sia per l’opzione A che per l’opzione B, abbiamo volutamente inserito solo 4 colori; questo perché la tendenza di molti produttori è quella di ridurre il numero di colori (fino ad un massimo di 4/5) per poter liberare barre e inserire effetti. In entrambe le situazioni, Colorobbia sta effettuando test industriali in casi concreti di produzione, per poter anticipare le eventuali problematiche e offrire soluzioni mirate. Alcuni esempi di prodotti realizzati con il concetto del “multistrato” 4 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 Il concetto multistrato riflette la filosofia con cui Colorobbia affronta la tecnologia digitale studiando prodotti in cui ci sia un abbinamento con gli smalti. Nell’impianto pilota installato presso il Laboratorio Tecnologico di Colorobbia, infatti, vengono utilizzati plotter e stampanti industriali di vari impiantisti, verificando i nostri prodotti con le diverse testine presenti sul mercato. Il reparto di ricerca e assistenza di Colorobbia ha inoltre a disposizione i migliori software di profilazione e strumenti di analisi, partendo da un classico Eye One fino ad arrivare ad uno scanner spettrale. Tutto questo perché Colorobbia non studia solo il prodotto da consegnare al produttore di piastrelle, ma verifica i limiti e i vantaggi in condizioni industriali, offrendo un servizio di alta professionalità. SOSTENIBILITÀ Colorobbia da sempre vuole capire, controllare e ridurre al minimo l’impatto dei suoi prodotti a livello ambientale e di salute, ed è per questo che considera tutte le fasi dei suoi processi, nonché l’uso dei suoi prodotti in condizioni industriali. Tale filosofia è trasmessa a tutte le consociate presenti nelle varie aree del mondo. Considerando i risultati delle analisi effettuate, le caratteristiche dei prodotti contenuti negli inchiostri e seguendo le indicazioni delle schede di sicurezza, i prodotti Colorobbia Digital Space non presentano etichette con frasi di rischio. COME GESTIRE GLI EFFETTI Come accennato all’inizio, le nuove tipologie di testine che apportano un aumento di scarico, faranno sì che alcuni degli effetti possano raggiungere un punto di saturazione a una bassa percentuale, o che in qualche tipologia di smalto, l’effetto non sia visibile nelle percentuali più basse. Ad oggi conosciamo molto bene l’uso dei sistemi di linearizzazione e profi- lazione per il controllo dei colori che, tuttavia, non possono essere utilizzati per rilevare il cambiamento superficiale di questi effetti. Da qualche mese Colorobbia si è posta alcuni interrogativi a cui sta iniziando a fornire risposte concrete, sperimentando nuovi strumenti per la tecnologia digitale e verificandoli in condizioni industriali. Negli ultimi anni, nei labora- tori di aziende ceramiche e colorifici, vi è stato un forte incremento di personale qualificato, specializzato nella grafica e nella gestione di Photoshop; adesso, però, torna ad evidenziarsi nuovamente la necessità del ceramista, in grado di dominare l’effetto materico, abbinandolo alla creatività che ha sempre contraddistinto l’industria ceramica. COLOROBBIA NEL NUOVO SCENARIO CERAMICO L’introduzione nello scenario ceramico dei grandi formati, dove le superfici richiedono di essere dotate di aspetti funzionali concreti e di una grande ricchezza estetica, permette alle multiple applicazioni digitali di guadagnare un maggiore protagonismo. La prevedibile e rapida espansione di questa tecnologia permetterà alle aziende ceramiche di innovare in aspetti tecnologici, logistici, sistemi di gestione e competitività. Il fattore prezzo, sempre presente, deve coniugarsi con altri aspetti differenzianti ed è proprio lì che dobbiamo dirigere i nostri sforzi. Questa sfida, non solo tecnologica, ci invita a pensare e a collocarci in uno scenario dove il concetto multistrato proposto da Colorobbia diventa sempre più protagonista. È per questa ragione che tutti i nostri materiali sono in continua evoluzione, cercando di ottimizzare i risultati finora raggiunti. È una grande sfida che racchiude un alto numero di incognite, però Colorobbia sta già sviluppando una formula per risolvere questa equazione. I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 5 Esmalglass-Itaca: nuove evoluzioni per la digitalizzazione del processo ceramico di Alessandro Ferrari Con l’introduzione della tecnologia digitale Inkjet, il settore ceramico ha conosciuto una delle più grandi evoluzioni nella storia della ceramica piana industriale. È stato possibile aiutare i produttori di pavimenti e rivestimenti ceramici a creare prodotti più diversificati migliorandone il posizionamento nel mercato globale. Inoltre, a livello di processo, la tecnologia Inkjet ha permesso di ottenere una maggiore flessibilità produttiva e una migliore gestione dei magazzini, consentendo di far fronte a richieste di lotti di materiale sempre più piccoli e differenziati. Dal 2008 ad oggi abbiamo assistito ad una crescita globale della tecnologia molto elevata. Si stima infatti che su un totale approssimativo di 9000 linee di smalteria in funzione in tutto il mondo, il grado di conversione da tecnologia tradizionale a tecnologia digitale corrisponda pressappoco al 72% (tab. 1). Ciò non implica che tutte queste linee producano completamente in digitale, ma semplicemente che presentino al loro interno una decoratrice digitale. Tab. 1. La diffusione delle stampanti digitali nel mondo 2010 2011 Stampanti digitali installate nell’anno - Totale stampanti digitali in funzione 333 Grado di conversione 5% 9% 21% 45% 60% 72% - - 8.000 8.400 8.800 9.000 Totale linee di smalteria nel mondo 2012 2013 2014 2015 397 951 2.049 1.537 1.216 730 1.681 3.730 5.267 6.483 Fig. 1. Livello di conversione delle linee di decorazione da tradizionale a digitale nei vari Paesi Il grado di conversione di alcuni Paesi, come Spagna e Italia, è ormai superiore al 90%. Questo trend sta ad indicare che la tecnologia digitale è diventata a tutti gli effetti la metodologia decorativa dominante nel settore ceramico ed è il segmento tecnologico su cui si sta investendo maggiormente in termini di Ricerca e Sviluppo. Rispetto ai primi anni dall’avvento del digitale quando era ancora molto bassa la consapevolezza dei prodotti da realizzare (numerosi i quesiti lega- 6 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 ti soprattutto alle testine di stampa, alla risoluzione, alla qualità degli inchiostri e delle macchine, ecc…), oggi chi si approccia al mondo Inkjet possiede molti più strumenti per poter definire quale decoratrice e quali colori siano più adatti alle proprie esigenze. La conoscenza attuale della tecnologia ha permesso di ottimizzare tutti i parametri che costituiscono il fulcro del mondo digitale massimizzandone la resa. Come noto, i produttori ceramici che hanno ottenuto i migliori benefici dalla tecnologia digitale sono quelli che sono riusciti a integrare con successo tutte le componenti del processo digitale (ottimizzazione degli smalti, utilizzo di software di gestione del colore, scelta della corretta configurazione colore a seconda delle proprie esigenze produttive, ecc…). Tutto questo avanzamento tecnologico e di prodotto ha però creato un nuovo quesito: Come si può diversificare maggiormente il prodotto finito al fine di renderlo competitivo nel mercato globale? Esmalglass-Itaca prova a dare una soluzione a questa domanda attraverso l’applicazione digitale di “materia” con l’obiettivo ultimo di “digitalizzare” l’intera linea di smalteria. I vantaggi di un processo totalmente digitale sono innumerevoli e comprendono migliorie nel prodotto finito, nel processo produttivo e nella gestione dei costi. Da un punto di vista estetico, è possibile ottenere nuove finiture e strutture, potendo anche sincronizzare le grafiche fra loro, ottenendo effetti unici e altamente naturali. Da un punto di vista produttivo e di gestione sarà possibile: •ridurre o eliminare difettologie tipiche delle applicazioni tradizionali, che possiedono un basso controllo delle proprietà fisiche (densità, viscosità, tensione superficiale, granulometria, ecc…) dei materiali attualmente in uso; • aumentare la flessibilità e la rapidità nel cambio dei modelli; • ridurre il tempo di realizzazione dei prototipi; •ridurre i toni con conseguente aumento delle rese produttive; •ridurre lo stock a magazzino (e quindi migliorare il capitale circolante dell’azienda). Esmalglass-Itaca, dopo anni di ricerca e numerose prove, ha sviluppato due nuove famiglie di prodotti: Digital Effects e Digital Materials, che apportano matericità attraverso l’applicazione digitale. Queste due famiglie completano la gamma di inchiostri digitali “Digital Inks” che da anni rappresentano un punto di riferimento nel panorama digitale ceramico mondiale. I prodotti della serie “Digital Effects” sono materiali submicronici a base olio (medesimo medium dei Digital Inks), utilizzabili sulle attuali testine di stampa. La distribuzione granulometrica altamente controllata conferisce a questi prodotti elevatissima stabilità nel circuito di stampa e nelle testine. In questa categoria si trovano materiali che integrano la decorazione attuale creando effetti speciali. una base acquosa e una dimensione delle particelle superiore ai 3 µm. Questa maggiore dimensione rispetto ai prodotti submicron è direttamente vincolata all’effetto ceramico che si ottiene e permette di depositare digitalmente le stesse quantità che si applicano attualmente utilizzando campane, serigrafie piane, a rullo o fumè. Inoltre si ha un’importante diminuzione del prezzo rispetto ai materiali submicronici, elemento indispensabile per l’utilizzo industriale ad alta grammatura. I prodotti della serie “Digital Materials” sono materiali micronici a base acquosa, utilizzabili esclusivamente in testine di nuova generazione che possono erogare elevate grammature (da 50 g/m2 fino a 800 g/m2). Questi prodotti si caratterizzano per All’interno dei “Digital Materials” si trova anche la famiglia delle “Polveri Digitali”, ovvero atomizzati, graniglie, granuli, ecc… con specifiche proprietà granulometriche e di scorrevolezza applicabili con testine di stampa specifiche (Inkjet a secco). DIGITAL EFFECTS La tabella 2 mostra i prodotti attualmente in gamma e utilizzabili mediante la maggior parte delle testine di stampa presenti sul mercato. Tab. 2. Gamma Digital Effects I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 7 Le grammature ottenibili con le attuali testine di stampa sono variabili, ma normalmente non superano i 50 g/m2. Risulta quindi di fondamentale importanza, quando si decide di realizzare un prodotto con i Digital Effects, scegliere correttamente gli smalti (che siano smalti tradizionali o Digital Materials) con cui questi effetti dovranno integrarsi. Il grafico in figura 2 mostra il comportamento dell’effetto digitale Cik- GL1205 (effetto utilizzato per ottenere superfici brillanti) in funzione del tipo di smalto applicato al substrato ceramico. Fig. 2 Comportamento dell’effetto digitale Cik-GL1205 in funzione del tipo di smalto applicato 8. I quaderni di Acimac - Edizione 2016 Nel grafico si nota che l’andamento del grado di Gloss (brillantezza, espresso in GU) è strettamente correlato all’aumento della grammatura applicata dello stesso, ma soprattutto al tipo di smalto ceramico con cui quest’ultimo viene a contatto. Utilizzando uno smalto appropriato è possibile duplicare l’effetto ceramico ottenuto. L’utilizzo corretto di materie combinabili chimicamente fra loro consente di ottenere effetti unici e, allo stesso tempo, diminuire il consumo puntuale della materia stes- sa. Questo non è solo un beneficio in termini di consumo e di estetica, ma anche un beneficio produttivo, in quanto le testine di stampa potranno lavorare in condizioni di stress contenuto e necessiteranno di minor manutenzione. 1 1 - Bianco 2 - Metallizzato 3 - Lustro 4 - Colla + Secco 5 - Reattivo 2 5 3 4 DIGITAL MATERIALS Come evidenziato precedentemente, i Digital Materials sono materiali micronici utilizzabili in testine di nuova generazione caratterizzate dalla possibilità di erogare elevate quantità di materia (che essa sia applicata a umido o a secco). Essi possono essere applicati a campo pieno prima e dopo la decorazione, o utilizzando un disegno definito e sincronizzato con il resto del processo per creare effetti esasperati come quelli ottenuti con serigrafie o rulli; o, ancora, per creare rilievi che normalmente si ottengono con uno stampo a pressa. È quindi possibile ottenere qualsiasi tipo di copertura comparabile ai me- todi utilizzati attualmente, però con tutti i vantaggi produttivi della tecnologia digitale. Nella famiglia Digital Materials ci sono diverse proposte: matt opaco, bianco lucido, matt trasparente, matt satinato, cristallina, metallizzato e lustro. Tab. 3 – Caratteristiche dei Digital Materials I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 9 6 7 8 9 6 - Cristallina 7 - Matt Trasparente 8 - Applicazione di una graniglia con “Inkjet a Secco” 9 - Matt opaco DIGITALIZZAZIONE DEL PROCESSO CERAMICO L’integrazione sulla linea di smalteria di queste famiglie diversificate di prodotto (Digital Effects e Digital Materials) rafforza la possibilità di creare un processo ceramico produttivo totalmente digitale. Le varie tipologie di materiali (micro, sub-micron e polveri) sono sviluppate per l’applicazione in qualsiasi gamma produttiva: monoporosa, grès porcellanatao, bicottura, ecc… Allo stesso tempo sono state ottimizzate tutte 10 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 le composizioni per aumentare le caratteristiche tecniche ed estetiche richieste dalla ceramica attuale, oltre a garantire il massimo sviluppo cromatico degli inchiostri pigmentati Esmalglass-Itaca per l’impiego congiunto. In figura 3 vengono mostrate diverse proposte di digitalizzazione della linea di smalteria. Rappresentano solo alcuni esempi di quello che si potrà realizzare unificando fra loro le varie tecnologie digitali. In definitiva la famiglia Digital Solutions di Esmalglass-Itaca va oltre la semplice decorazione digitale con inchiostri pigmentati, e decora digitalmente con “materia” apportando al produttore e al grafico ceramico un nuovo e ampio ventaglio di possibilità per creare un prodotto differenziato e realizzato utilizzando un processo interamente digitale. Fig. 3 – Esempi di digitalizzazione della linea di smalteria I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 11 Inco Quick Stain INCO Industria Colori ha sviluppato una specifica gamma di pigmenti ceramici per la produzione di inchiostri di ottima qualità, in tempi brevi e con risparmi notevoli. La gamma Quick Stain è rivolta a colorifici ceramici e a produttori di piastrelle interessati ad una propria, indipendente produzione di inchiostri pigmentali. Le caratteristiche tecniche sono state ottenute grazie ad una completa riformulazione del pigmento, un’accurata selezione delle materie prime e una completa revisione del processo produttivo. INCO, che da più di 25 anni sviluppa e produce pigmenti inorganici, ha portato avanti uno studio che ha permesso di ottenere una nuova serie di pigmenti con proprietà granulometriche e morfologiche nettamente migliorative, se rapportate a quelle derivanti da una tradizionale produzione a Jet Mill. I Quick Stain sono caratterizzati da una distribuzione granulometrica con valore medio di 0.7-0.9 µm, un d100 reale, misurato da immagini registrate al microscopio a scansione elettronica, minore di 3 micron, nonché una maggiore uniformità dimensionale e morfologica delle particelle. Le immagini 1 e 2 mettono a confronto pigmenti derivanti da tecnologia di macinazione a Jet Mill (sinistra) con pigmenti Quick (destra): come si può notare chiaramente, le particelle dei pigmenti della serie Quick sono notevolmente più fini e uniformi. Queste 1 12 proprietà dei pigmenti Quick permettono di ottenere un inchiostro finale con una distribuzione granulometrica più stretta rispetto ad un inchiostro ottenibile da un pigmento derivante da processo a Jet Mill. L’immagine relativa al Quick Yellow ICQ 10/Q110 sembra mostrare una massa “fusa”, spugnosa quasi sinterizzata: in realtà, si tratta di un’aggregazione di particelle primarie (causata dalla attrazione elettrostatica che si esercita tra particelle molto fini) con valori granulometrici medi attorno ai 600700 nm. I pigmenti a tecnologia Quick, in virtù di una maggiore finezza ed una più stretta distribuzione granulometrica, sono i migliori candidati per la produzione di inchiostri ceramici ad alta qualità e permettono di ottenere i seguenti vantaggi. 1) Maggiore intensità colorimetrica: restringendo la curva gaussiana di macinazione si riducono le particelle più fini e più grossolane nella medesima, ottenendo automaticamente un aumento dell’intensità. 2)Minore sedimentazione e creaming: una maggiore omogeneità dimensionale delle particelle porta ad una riduzione della sedimentazione e del creaming; il prodotto rimane reologicamente più stabile e per più lungo tempo. 3) Maggiore stabilità cromatica: particelle più omogenee donano una tonalità più costante fra i lotti di produzione e hanno la stessa 2 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 resistenza al fuoco. 4)Migliore filtrabilità: i pigmenti Quick hanno una forma più regolare che mantengono anche dopo la macinazione ad Ink Mill; la particella si presenterà quindi al filtro sempre con la medesima dimensione. 5)Risparmio energetico in macinazione: per via della granulometria molto fine, dalla gaussiana ristretta e della forma delle particelle controllata è possibile ridurre del 30/40% i tempi di macinazione. 6)Risparmio nell’usura del corpo macinante e del mulino: il corpo macinante (sferette) e il rivestimento interno del mulino (entrambi costosi) sono utilizzati per meno tempo. 7) Minore investimento impiantistico: tutti i risparmi menzionati portano ad una riduzione degli investimenti degli impianti di macinazione, in virtù di un considerevole aumento della capacità produttiva. Per i produttori di inchiostri si traduce in un risparmio di almeno il 30%. Il catalogo Quick Stain è composto da 14 pigmenti ad elevata saturazione, a granulometria inferiore ai 3 microns. Coprono un ampio gamut colorimetrico e danno la possibilità ai produttori di inchiostri di dotarsi di un’ampia gamma cromatica. Naturalmente, possono essere sviluppate tonalità specifiche a richiesta, con tecnologia Quick. I NCO I NDUSTRI A CO L O RI SPA V i a M o n t eb o n el l o 1 9 / 2 1 - 4 1 0 2 6 Pav u l l o (M O ) T. + 3 9 0 5 3 6 5 1 0 2 1 - www.i n co co l o u r s . i t Stato dell’arte del full digital System Creadigit è la macchina digitale prodotta da System, oggi il riferimento nel settore della decorazione digitale in ceramica in termini di affidabilità, qualità di stampa ed estrema versatilità. Nel 2015 si contano più di 300 macchine vendute e più di 600 in 27 mesi di attività produttiva. Creadigit deve il suo successo ad un di Rita Cagnoli progetto iniziale robusto e funzionale che ha saputo svilupparsi mantenendo la sua identità negli anni, adattandosi e diversificandosi per le esigenze dei nostri clienti. Creadigit si è evoluta sul prototipo base, allargandosi, allungandosi e migliorando sia nel software che nell’elettronica; giorno dopo giorno le sue potenzialità sono aumentate senza andare a discapito dell’altissima produttività (in termini di prima scelta e di metri quadrati prodotti), dell’assenza di rigature dovute a occlusione di ugelli e della resistenza dell’hardware e del software. System propone 7 diversi modelli di Creadigit: La gamma Creadigit Larghezza di stampa (mm) Numero max di colori Numero max di testine Velocità max a 400x400 dpi (m/min) STD 710 6 11 40 E 710 8 11 40 XL 1161 6 18 35 XLE 1032 8 16 48 XXL 1355 8 21 25 XXL HS 1355 8 21 40 BS 1806 6 28 25 Creadigit Gli investimenti economici e in risorse umane hanno dato vita a gruppi di lavoro estremamente specializzati sull’Ink-Jet e su tutte le parti costituenti la macchina digitale. Questo fa sì che Creadigit sia sempre all’avanguardia e che ogni sua parte sia conosciuta e studiata approfonditamente per quanto riguarda meccanica, elettronica, software, idraulica, grafica, inchiostri, RIP, testine, per citare i più rilevanti. Il mercato considera Creadigit una macchina di altissima qualità, per ottenere ciò System ha impostato il progetto su alcuni punti fondamenta- Le testine impiegate Goccia nativa (pL) Utilizzo SG 1024-SC Modello di Testina 10 Inchiostri SG 1024-MC 30 Inchiostri/Materie SG 1024-LC 80 Materie SG 1024-SC 14 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 li, descritti di seguito. 1.L’allineamento ottico delle testine: System dispone di una camera bianca in classe 7 in cui vengono montate e allineate le barre di stampa; tutto ciò rende il cambio testina in campo rapido ed estremamente preciso, senza necessità di riallineamenti. 2.Il circuito idraulico (brevetto System) è ottimizzato: conta tre ricircoli e permette una buona omogeneizzazione dell’inchiostro in ogni parte della macchina; l’inchiostro, mantenuto in continuo movimento, conserva i parametri chimico-fisici inalterati. L’estrema efficienza del circuito rende agevole e veloce il lavaggio delle barre colore. 3.La cura nei dettagli costruttivi rende la macchina di facile manutenzione. 4.L’assenza di ugelli mancanti rende SG 1024-MC minimi i fermi macchina. 5.L’elevata efficienza e professionalità dell’assistenza tecnica System. 6.L’ascolto costante e attento del cliente, delle sue esigenze, dei suoi consigli e sollecitazioni. La progettazione di Creadigit è in continua evoluzione e modifiche e upgrade sono sempre disponibili. Ne risulta una stampante digitale di altissima affidabilità che produce con il 100% dei nozzles funzionanti. Il successo di Creadigit è certamente dovuto anche alla testina di stampa in uso nella macchina. Si può parlare di una vera e propria integrazione che accoglie da anni la tecnologia di stampa SG1024 di Fujifilm Dimatix. La testina, disponibile in tre diverse versioni a seconda della goccia nativa di stampa, ha risoluzione di 400dpi, SG 1024-LC ricircolo interno, plate in metallo di alta resistenza ed è totalmente rigenerabile. La testina di stampa di tipo SG 1024-SC con goccia native di 10 pL è pensata per l’alta definizione e per le sfumature, quindi per l’uso esclusivo degli inchiostri che realizzano la parte di colore. La testina SG 1024-MC, che ha goccia nativa di 30 pL, è la più versatile, è largamente usata per gli inchiostri ma anche per le materie avendo potenzialità di scarico fino a circa 50g/ m2. La testina SG 1024-LC, permette di usare materie per le quali i limiti di deposito della versione M non sono sufficienti: va utilizzata, per ottenere ciò, con una riduzione della grafica al 25% in copertura, in queste condizioni può scaricare circa il 30% in più rispetto ad una testina SG 1024MC. Quantità di inchiostro-materia depositato dai diversi modelli di testine utilizzate La leadership di System è ad oggi affermata nella stampa dei grandi formati, con le due versioni XXL e BS, rispettivamente 1355 mm e 1806 mm di larghezza di stampa. Il merca- to dei grandi formati esaspera le richieste e, per avere successo, il progetto di una stampante deve partire da una progettazione idonea a queste applicazioni. Non si è rinunciato a due prerogative: la grande stabilità e l’ottima qualità di stampa sono state conservate in questi due modelli di Creadigit che montano rispettivamente 21 e 28 testine di stampa in linea. La decorazione digitale su grandi lastre permette oggi la realizzazione di pietre e disegni di ogni genere fino a 200 mq di dimensione grafica disponibile rendendo ogni lastra unica. Creadigit BS I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 15 LINEE FULL DIGITAL Insieme allo sviluppo dei due modelli di Creadigit per grandi formati è stato possibile realizzare linee full digital, ossia il processo ceramico in cui tutte le fasi di decorazione sono applicate in digitale, dalla smaltatura alla protezione finale con due o più macchine digitali. La sincronizzazione tra le grafiche delle diverse macchine attualmente viene effettuata meccanicamente, ma nel futuro System proporrà un nuovo sistema di centratura ad alta precisione. Ad oggi sono installate nel mondo 7 Creadigit XLE 16 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 linee con sistema MultiCreadigit, la maggior parte su linee di grandi formati. System propone continue innovazioni e nuove funzioni macchina, ad esempio importanti novità riguarderanno la possibilità di scaricare maggiore quantità di materia, grazie alla possibilità: 1.di utilizzare una nuova testina con prestazioni migliorative rispetto a SG1024-LC, 2.di servirsi di una nuova funzione software (denominata “a quanti- tà”) che permette di modulare lo scarico delle testine con estrema agilità direttamente in macchina, senza dover né aumentare la risoluzione di stampa né cambiare la waveform di lavoro. Queste sono soltanto due delle numerose novità che quotidianamente vengono sperimentate ed implementate nei laboratori System. System, come Creadigit, sono in continua evoluzione per essere sempre più competitive, innovative ed esclusive sul mercato. NOTE I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 17 Ceramica: il settore strategico per Durst e lo stato dell’arte di Norbert von Aufschnaiter La ceramica si conferma un settore strategico per Durst, che nel corso del 2015 ha consolidato la propria leadership nel mercato internazionale della decorazione digitale di piastrelle, con molteplici installazioni dei nuovi sistemi Gamma XD in tutto il mondo. Alta qualità dell’immagine, dettagli nitidi e ben definiti, colori pieni e omogenei e totale assenza di banding, sono solo alcuni dei plus che hanno decretato il successo di questi rivoluzionari sistemi modulari a 8 colori che in pochi mesi hanno contribuito a fissare nuovi standard. Durst Gamma XD non è solo la stampante ceramica più innovativa del mercato, ma anche quella che registra il più alto grado di soddisfazione da parte dei clienti di tutto il mondo, come sottolineato da Norbert von Aufschnaiter, Segment Manager Ceramics Printing di Durst Phototech- nik in occasione del VII Meeting Annuale Acimac svoltosi a Fiorano lo scorso 25 novembre. Frutto dell’accurato lavoro del reparto R&D Durst, la tecnologia di ultima generazione che caratterizza la serie Gamma XD, si distingue da quella offerta da tutti gli altri sistemi di stampa disponibili sul mercato e rappresenta un passo in avanti rispetto ai precedenti modelli proposti dalla casa di Bressanone. Durst Gamma XD QUALITÀ La soddisfazione dei clienti Durst Gamma XD si registra innanzitutto in termini di qualità. Questi sistemi assicurano infatti prestazioni superiori rispetto a qualsiasi alternativa, con risultati di stampa privi di difetti anche in caso di design e decorazioni particolarmente difficili da realizzare. Ciò grazie alla massima uniformi- tà del colore lungo tutta la larghezza di stampa, con passaggi tonali delicati e dettagli naturali ricchi di contrasto; questi sono garantiti dalla nuova geometria dei moduli di stampa e dal sistema di posizionamento adattivo delle gocce, che consente di compensare elettronicamente eventuali differenze cromatiche in soggetti con fon- di pieni, creando gocce di dimensioni diverse direttamente sulla barra degli ugelli. Inoltre, la qualità è assicurata anche dal perfetto sistema di trasporto e centratura della piastrella, unito al nuovo sistema idraulico e di filtraggio dell’inchiostro con filtri volumetrici che non richiede continue sostituzioni di filtri o pompe. PRODUTTIVITÀ 18 L’eccelsa qualità si sposa inoltre con la massima efficienza produttiva. Le stampanti della serie Gamma XD sono immediatamente pronte per la pro. I quaderni di Acimac - Edizione 2016 duzione e garantiscono la totale stabilità degli ugelli, anche dopo periodi di pausa più o meno lunghi. L’esclusivo scanner di spessore con senso- re anticrash consente l’adattamento automatico delle teste di stampa, evitando interruzioni di linea e minimizzando gli interventi di regolazione. Questa caratteristica unica di Durst permette anche di stampare con una distanza minima tra gruppo testine e piastrella (1 mm) consentendo di ri- produrre dettagli con la massima nitidezza (foto 3). Foto 3. Durst Gamma XD Scanner di spessore con sensore anticrash AFFIDABILITÀ La serie Gamma XD viene gestita e manutenuta completamente da parte dell’operatore macchina che è agevolato dalla minima necessità di intervento durante le 24 ore di produzione. Infatti non sono richiesti interventi manuali per garantire la stabilità degli ugelli; ciò grazie al nuovo tipo di pulizia testine senza spreco di inchiostro ad intervalli molto lunghi (oltre le 3 ore) che elimina fastidiose fuo- riuscite di colore sul nastro di trasporto. A questo si aggiunge il nuovo ed efficiente sistema idraulico dell’inchiostro che non richiede sostituzioni frequenti di filtri e di pompe. PREZZO/PRESTAZIONI Tra i plus più apprezzati anche l’ottimo rapporto prezzo/prestazioni, con costi di assistenza e manutenzione estremamente ridotti (Total Cost of Ownership). Inoltre, le nuove testine auto-calibranti, con una durata di vita molto lunga, possono essere sostituite direttamente dall’operatore in soli 11 minuti, ottimizzando l’efficienza produttiva e riducendo al minimo i tempi di fermo macchina. Al riavvio, la qualità di stampa resta invariata, senza ulteriori aggiustamenti meccanici. La nuova geometria dei moduli di stampa ha permesso inoltre di abbassare sensibilmente il prezzo di vendita delle testine (foto 4). Foto 4. Durst Gamma XD Cambio rapido testine I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 19 BEST PRACTICE Foto 5. Durst Gamma 98 XD installata presso un’azienda ceramica brasiliana Un esempio concreto arriva dal Brasile, dove il sistema di stampa Gamma 98 XD, installato il 10 aprile 2015, ha registrato in poco più di 6 mesi una produttività di oltre 2 milioni mq di piastrelle, con costi di assistenza e manutenzione di soli 483 euro, senza che si rendesse necessaria la sostituzione di ugelli, filtri o teste di stampa. FLESSIBILITÀ Durst Gamma XD è leader anche in termini di flessibilità grazie all’innovativa opzione DM – Digital Material Printing Technology che permette la realizzazione di stampe a effetto con l’utilizzo di materie speciali con scarichi superiori ai 100 gr/m² per barra: una funzione indispensabile per la creatività e lo sviluppo di design estremamen- te innovativi. Risultati ottimali sono assicurati su qualsiasi tipologia di piastrella grazie all‘innovativo sistema di trasporto e centratura che permette la stampa in doppia fila e un’elevata produttività anche su supporti molto piccoli. a) Versioni mano destra e sinistra riproducono risultati perfetta- Foto 6 .Durst Gamma XD versioni mano destra e sinistra 20 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 mente identici sia cromatici che di definizione, anche in caso di necessità di cambio verso sul posto, garantendo tempi di inversione molto rapidi, senza influenzare il risultato di stampa, grazie alla sequenza delle barre e di tutto il sistema di trasporto che rimane invariato (foto 6-7). b) Stampa in doppia fila con sistema rapido di centratura e cambio da doppia a singola fila senza ulteriori settaggi. L’operatività in doppia fila consente di stampare a scelta in maniera completamente indipendente con soggetti diversi o identici (sia in termini di formato che di immagine) su entrambe le file. Ciò corrisponde a poter gestire due macchine in una (foto 8-9). c) Preparazione del lavoro e relativa coda di stampa possono essere effettuate direttamente in macchina oppure in laboratorio tramite Durst Gamma PrepStation che consente di gestire uno o più stampanti contemporaneamente, con relativo monitoraggio dello stato (foto 10). Foto 7. Durst Gamma XD versioni mano destra e sinistra – Installazione linea 2 Foto 8/9 . Stampa in doppia fila Foto 10 . Durst Gamma PrepStation SOFTWARE RAPIDO E COMPLETO Software semplice intuitivo con molteplici possibilità di selezione delle funzioni operative, senza sprechi di tempo, come, ad esempio: corre- zioni cromatiche, molteplici funzioni random, controllo in remoto dei parametri di stampa e della macchina durante la fasi di stampa, estrapola- zione dei dati di stampa e statistici, caricamento file molto rapido, 3 dischi in raid per l’archiviazione delle immagini. SINCRONIZZAZIONE TOTALE Tutti i sistemi Durst Gamma XD possono essere perfettamente sincronizzati tra loro o con stampanti della precedente serie Gamma, un accorgimento indispensabile per assicurare la massima qualità di stampa, se- parando decori e stampe a effetto. I sistemi Gamma XD sono inoltre dotati di un software per la sincronizza- I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 21 zione con Durst Gamma DG (Digital Glaze), per il controllo centralizzato dell’intero processo di smaltatura e decorazione. Un’innovazione in grado di rivoluzionare la produzione di piastrelle ottimizzando il processo pro- Foto 11. Durst Gamma XD: Sincronizzazione Foto 12. Sincronizzazione Durst Gamma HD e Gamma XD NOTE 22 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 duttivo, incrementando l’efficienza e riducendo al minimo gli sprechi (foto 11-12). I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 21 Linea innovativa per la decorazione dei grandi formati di Dante Biserni La recente introduzione di Continua+ ha rappresentato un’importante evoluzione nella produzione industriale di lastre ceramiche di grandissimo formato ponendo le basi per nuove soluzioni impiantistiche. La linea, nella sua configurazione base, è stata presentata in anteprima durante il Tecnargilla 2014 e può vantare oggi numerose referenze nel mercato, che hanno consolidato sul campo ottimi risultati in termini di formati, spessori e strutture, sposando perfettamente la vocazione e le migliori potenzialità di design della ceramica Made in Italy. In modo particolare, la linea Continua+ offre grandi opportunità per una integrazione totale tra le diverse tecniche di decorazione digitali, da quelle realizzabili a secco prima della fase di pressatura alle successive applicazioni ink-jet di inchiostri e smalti. Si tratta di una soluzione impiantistica semplice, compatta, flessibile, a basso consumo energetico, che permette di produrre con facilità grandi formati di tendenza, valorizzandone il contenuto tecnico ed estetico. Per lo sviluppo estetico di lastre di tendenza, la linea Continua+ prevede infatti i seguenti step: •utilizzo di una o più macchine DDD (Digital Dry Decoration) per la decorazione a secco con polveri atomizzate di impasti colorati e smalti; •formatura della lastra tramite il compattatore PCR2000 con nastri di acciaio lisci o rivestiti con la struttura desiderata; •decorazione ink-jet ad alta definizione con l’ampia gamma di stampanti DHD. colore della decoratrice a secco DDD; •file .tif in scala di grigio a 360 dpi (alta definizione) per la realizzazione della struttura sul nastro mediante un processo di resinatura digitale brevettato; •file in rgb .psb o .psd a 360 dpi (alta definizione) per la decoratrice ink-jet DHD. È qui l’elemento di grande novità: da un’immagine possiamo progettare tutte le fasi della decorazione e realizzare una linea completamente digitale. Continua+ Per garantire una totale integrazione di grafiche e struttura, si parte da un’unica immagine sorgente, acquisita solitamente in alta definizione attraverso le più diverse tecniche di rilevazione. Una volta acquisita la partenza, vengono elaborate tre tipologie di file: • file grafici .tif o .psd a 100 dpi (media definizione) per ciascuna barra Nello specifico, si illustrano di seguito i dispostivi che utilizzano informazioni grafiche digitali nella linea Continua+. DDD DDD 24 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 La DDD è l’unica macchina digitale che deposita polveri presente nel mercato. L’utilizzo di questa decorazione permette al processo estetico presente nella formatura di grandi lastre di fare un passo fondamentale per la creazione di un fondo ricco, in grado di apportare profondità al prodotto finale. Ciascuna macchina può applicare fino ad un massimo di 4 “colori”, in modalità multicanale. Ogni barra, in funzione del grado di copertura della grafica, può depositare fino a 1200 g di polveri, grani, scaglie e/o loro miscele. Da sottolineare l’ampio range di utilizzo dei materiali in termini di portata, granulometria e umidità. Le dimensioni delle grafiche che possono essere utilizzate raggiungono una lunghezza di 200 metri e una larghezza fino a 1900 mm. PCR2000 Il compattatore continuo può montare nastri sia lisci che strutturati con uno sviluppo di 7500 mm e larghezza utile da 1000 a 1900 mm. Il cambio nastro è molto rapido e richiede appena mezz’ora. Per il compattatore, che rappresenta il cuore del processo di formatura, è molto facile cambiare lo spessore di utilizzo che può andare dai 3 mm ai 20 mm. Le lastre prodotte hanno caratteristi- che in termini di qualità ottime. Qualora sia necessario utilizzare una struttura, Sacmi ha brevettato un sistema di preparazione del nastro con qualità superficiali buone. In questa fase si utilizza la grafica in scala di grigio descritta in precedenza. Il trasferimento del file della struttura al nastro avviene direttamente senza una matrice di stampaggio. In questo modo il risultato è molto fedele all’originale. DHD DHD Le decoratrici digitali ink-jet utilizzabili per lastre di grandi dimensioni sono: • DHD1408 con larghezza max. di decoro fino a 1390 mm, per un formato cotto di larghezza 1200 mm; •DHD1808 con larghezza max. di decoro fino a 1882 mm, per un formato cotto di larghezza fino a 1600 mm. Ciascun modello può montare fino ad un massimo di 8 barre colore per l’applicazione di inchiostri e/o smalti glossy/matt, con elettronica proprietaria. Il caricamento delle immagini può essere realizzato in streaming, con un avviamento veloce del job di stampa e un’agevole integrazione con tecnologie di stampa differenti. CONCLUSIONI Le lastre hanno una grande valenza estetica e tecnologica e permettono di aumentare il prezzo medio di vendita trovando nuovi sbocchi commerciali. Questo aspetto ha rivoluzionato il panorama ceramico. Da un punto di vista puramente estetico, la combinazione di diverse tecniche di decorazione digitale a secco e ad umido permette quindi di ottenere prodotti caratterizzati da una grande naturalezza. Si propone in questo modo di andare oltre al puro aspetto fotografico creando i presupposti per differenziare maggiormente l’offerta di ceramica sul mercato. La tecnologia Continua+ rende oggi possibile una produzione “full digi- tal” per lo sviluppo estetico delle lastre ceramiche, consentendo di programmare ogni aspetto della lavorazione, dalla formatura, alla decorazione, alla diversificazione dei formati fino alla gestione dei prodotti finiti. Questo è lo scenario che certamente si affermerà nel panorama ceramico dei prossimi anni. I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 25 Stampa digitale on demand: tutto solo se serve di Vincenzo Palumbo e Angelo Montalti Dai primi timidi passi compiuti nel settore ceramico, il nuovo processo industriale della decorazione digitale, che ha così radicalmente cambiato il sistema produttivo, è ormai divenuto fatto conclamato e compiuto. La tecnologia ha acquisito piena credibilità presso gli imprenditori, che hanno abbandonato ogni forma di diffidenza per aprire il campo a una stagione di fervida ricerca sulle nuove possibilità offerte sia in termini di ottimizzazione e razionalizzazione di processi, sia di libertà espressiva e ricerca stilistica. Projecta Engineering, sin dall’introduzione delle sue prime unità di stampa digitali nel 2006, è stata soggetto attivo di questo iter, distinguendosi per la sua vision e per la capacità di proporre costantemente soluzioni funzionali all’operato giornaliero dell’imprenditore ceramico, spostando sempre più in avanti la soglia del “possibile” verso quella che ora, con maturità, viene definita “filiera digitale di decorazione”. E proprio la capacità di generare soluzioni di decorazione digitale integrate in un’unica filiera è tra le principali caratteristiche di Projecta, da sempre proiettata a ridurre la dispersione di risorse e tecnologie al fine di migliorare la produttività. Già da anni, infatti, nelle principali linee di smalteria del comparto ceramico, Projecta Engineering ha installato macchine digitali che consentono di sincronizzare perfettamente tra loro i diversi passaggi decorativi sulla base di un univoco progetto grafico (il Syncro 3D, presentato a Tecnargilla 2012), utilizzando la tecnologia di stampa presente sul mercato (teste Seiko, Xaar, Toshiba) che consente di veicolare in maniera sempre più performante inchiostri, numerosi e differenti effetti materici e anche graniglie (la macchina per posa a disegno digitale di graniglie Dry-Fix, presentata a Tecnargilla 2014). 26 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 Ora, la definitiva assimilazione da parte delle aziende ceramiche di questi concetti ha portato Projecta ad una riflessione ulteriore, probabilmente “controcorrente”, ma senza dubbio orientata verso un nuovo salto tecnologico e concettuale: “Siamo certi che, su una linea produttiva, tutte le singole soluzioni di stampa siano sempre necessarie nella loro totalità e contemporaneamente?” Questo interrogativo, e la ricerca che ne è scaturita, ha portato alla nascita di G5, Generazione Cinque. Non solo una nuova macchina, ma soprattutto un nuovo modo di concepire il “fare decorazione” che ha segnato un importante traguardo nel processo di sviluppo del concetto di “filiera digitale integrata”. G5, infatti, è il primo vero (e, al momento, unico) sistema completamente modulare, tagliato su misura per rispondere a qualsiasi esigenza dell’utilizzatore, capace di sintetizzare in pochi metri di lunghezza l’intero processo di smalteria completa, nonché tutte le tecnologie digitali fino ad oggi prodotte. L’aspetto più innovativo di G5 consiste proprio nella sua totale flessibilità: si tratta a tutti gli effetti di un sistema di decorazione digitale “aperto”, che consente di installare ciò che è necessario al momento della messa in opera, lasciando la massima opportunità di implementazione a seconda dell’incedere di nuove esigenze produttive o dell’immissione sul mercato di nuove soluzioni tecnologiche, quali testine, inchiostri, ecc. Questa totale flessibilità rappresenta un enorme strumento in mano agli imprenditori, poichè trasferisce all’industria ceramica stessa la possibilità di decidere cosa usare, quando usarlo, e in quale modo, dosando di conseguenza anche l’investimento economico in funzione delle reali necessità delle industrie ceramiche. Il paragone immediato è con il pittore e la sua tavolozza: tra le tante varietà cromatiche, l’artista sceglie il colore più adeguato a seconda dell’opera da realizzare. Allo stesso modo, G5 offre al produttore di piastrelle ceramiche la possibilità di scegliere quale tecnologia utilizzare in qualsiasi momento della sua attività e con qualsiasi modalità. Da tale flessibilità derivano due benefici reali: da un lato, l’opportunità di un investimento mirato e calibrato su ciò che serve nel presente; dall’altro, la possibilità di effettuare nel tempo “upgrade” della macchina a seconda del bisogno, della fantasia o dello sviluppo di nuove tecnologie. G5 rappresenta dunque una modularità che scardina il concetto tradizionale di decorazione digitale per portare al centro di tutto il “Progetto”, consentendo di distinguersi sul mercato con risultati assolutamente originali. La macchina si presenta con un design raffinato e curato in ogni dettaglio e la sua composizione è estremamente semplice e immediata. Con un fronte stampa di 1900 mm e un tappeto di lunghezza variabile tra i 3,5 e i 5,5 metri, G5 può utilizzare differenti tipi di testine che determinano sia la dimensione della goccia, sia la risoluzione di stampa, la cui velocità massima si spinge oltre i 50 m/min. Può ospitare 8, 10, 12 o 14 colori grazie a moduli tutti indipendenti e autonomi fra loro, smontabili con facilità e riposizionabili a seconda delle diverse necessità. Ognuno di essi diventa così una singola unità di stampa a tutti gli effetti, in grado di collocarsi automaticamente in fase di stand-by in caso di mancato utilizzo, eliminando ogni possibilità di usura, anche passiva. L’unico modulo fisso di G5 è il modulo Master, alla base del tappeto, dotato di monitor integrato, che racchiude tutte le funzioni comuni e necessarie all’interazione con i singoli elementi, integrando la Guida Centratura, singola o a doppia fila. Sotto al modulo Master può essere posizionato l’innovativo sistema GScanner, per il riconoscimento automatico strutturale a Laser, che consente di sincronizzare la stampa della grafica al tampone garantendo elevate performance. Al termine del tappeto è possibile aggiungere l’elemento opzionale GVision per il controllo continuo della qualità di stampa in linea, in grado di riconoscere i difetti di produzione anche a crudo. Grazie al sistema di Visione Intelligente, GVision non si limita a effettuare una segnalazione, ma istituisce un vero dialogo con la macchina che così può eventualmente procedere prima a una fase di pulizia automatica, poi alla stampa del test: se il problema non si ripresenta, la macchina riprende il suo lavoro in totale autonomia; in caso contrario, vengono attivati diversi sistemi di allarme fino al richiamo dell’operatore. L’attività complessiva di R&S di Projecta punta ad evolvere le tecnologie di prodotto in un’ottica di continuità delle macchine stesse, e lo sviluppo di G5 non fa eccezione. Non solo essa nasce dal compendio delle principali caratteristiche vincenti delle stampanti della serie Evolve, ma sono anche varie e molto interessanti le ricadute sulle linee già in funzione, che possono beneficiare delle migliorie introdotte sulla G5 e integrarsi con essa per produrre risultati di ancor più alto livello. Tutta la serie Evo, infatti, può essere upgradata con le nuove e più performanti interfaccia utente e arricchirsi dei moduli GVision e GScanner o, come nel caso delle Ibride, possono alloggiare i molteplici modelli di testine offerte da diversi produttori. I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 27 Arte per creare e tecnica per riprodurre di Antonio Maccari Arte, gusto, estetica ed esperienza sono elementi che concorrono alla realizzazione del processo creativo che ha consentito e tuttora consente all’industria ceramica italiana di ri- manere un passo avanti rispetto alla concorrenza internazionale. Accanto alla creatività serve tuttavia anche la tecnica, per passare in modo rapido dal prototipo al modello industriale e successivamente alla produzione. Questa relazione tratta quindi di arte e di tecnica nelle diverse fasi del ciclo di vita di un prodotto, dalla sua ideazione alla sua produzione. ARTE PER CREARE CREARE PER INNOVARE E PER PRODURRE Pietre naturali, legni, metalli, forme geometriche … tutto può essere utilizzato per creare nuove soluzioni estetiche. Servono gusto, fantasia, spirito creativo per distinguersi dalla concorrenza a basso costo e mantenere un elevato valore aggiunto. La creatività deve tuttavia fare i conti con il processo produttivo ed è quindi necessario che, in modo efficace e affidabile, le varie ipotesi progettuali siano misurate e verificate. Il concetto di misurazione è importante perché la misura di un fenomeno è la condizione base per il suo controllo. Senza voler fornire soluzioni per il processo creativo, Macs Tech mette a disposizione del laboratorio ceramico strumenti semplici ed efficaci che hanno un solo obiettivo: misurare il processo produttivo e consentire la verifica della producibilità e la valutazione del costo prima di produrre un solo pezzo fisico. TECNICA PER RIPRODURRE RIPRODURRE: UN PROBLEMA COMUNE 28 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 La problematica della riproduzione - a distanza di tempo, su differenti piattaforme di stampa o in caso di variazione delle condizioni operative è comune a molti settori industriali: editoria, stampa artistica, tessuti, packaging di prodotti consumer… Nell’ormai lontano 1993 un gruppo di aziende del settore grafica e stampa costituì l’International Color Consortium (ICC) con l’obiettivo di creare, promuovere e incoraggiare la standardizzazione di un sistema di gestione del colore indipendentemente dalla specifica implementazione dei dispositivi di acquisizione, visualizzazione e stampa. Il primo risultato fu la definizione di profilo (oggi ISO 15076) e, nel tempo, una serie di Standard Internazionali e “de facto” che consentono, ad esempio, di cercare di ottenere lo stesso aspetto di un documento originale e di una sua copia dopo averlo acquisito con uno scanner RGB e riprodotto su una stampante CMYK. Gli standard riguardano i substrati di stampa, gli illuminanti, la posizione dell’osservatore, gli inchiostri CMYK, i target colore. Su quegli standard sono stati sviluppati gli strumenti hardware e software che, unitamente a un controllo in tempo reale sulla produzione, consentono di mantenere la necessaria stabilità o modificare rapidamente i parametri operativi per poterla ripristinare. colorati per integrare il gamut degli inchiostri disponibili. • Utilizzando più di 4 tinte e quindi più di 4 piani colore, non si ha una visualizzazione corretta su monitor e quindi non si possono effettuare correzioni visivamente verificabili. Riprodurre in ceramica Termini come ICC, profili, CMYK, intenti ecc, da qualche anno sono divenuti familiari anche nell’industria ceramica, sebbene spesso mal utilizzati poiché i principi su cui si basa la standardizzazione ICC mal si adattano al processo ceramico. Facciamo qualche esempio. • Non esistono inchiostri ceramici CMYK. I più importanti colorifici offrono infatti da 8 a 10, 12 differenti tinte per poter ottenere un gamut ragionevole pur se lontano da quello CMYK su carta. •I costruttori di stampanti, partiti con 4 barre colore pensando di poter utilizzare le sole tinte CMYK, ne offrono ormai 8 e oltre. • Non ci sono substrati standardizzati, anzi spesso si usano smalti A questo si aggiungono le limitazioni degli strumenti di acquisizione dei target, manuali o motorizzati, questi ultimi più affidabili e più veloci, che riescono però ad acquisire campioni con spessore inferiore a 10 mm e larghezza minore di 300 mm. La soluzione è stata trovata con il pragmatismo e la capacità di adattamento che contraddistingue il settore, ma con difficoltà, tempi e costi elevati. Possiamo dire che il metodo più utilizzato è quello del “prova & riprova”: al ritorno in produzione si procede con una serie di staffette, verifiche visive, modifiche ai file grafici dettate dall’esperienza del grafico e nuove staffette che portano a risultati spesso soltanto vicini all’obiettivo. Se poi la linea produttiva, la stampante, gli inchiostri, i formati, i parametri nominali di cottura sono cambiati, il lavoro è ancora più complesso e il risultato finale potrebbe addirittura risultare non raggiungibile. RIPRODURRE: OGGI DISPONIBILE UNA TECNOLOGIA ADEGUATA La consapevolezza che gli standard e gli strumenti utilizzati in altri settori industriali non sono applicabili in ceramica ha portato Macs Tech a sviluppare un insieme di strumenti specifici per questo settore: tavolozze colore ad alta densità, scanner spettrali per l’acquisizione di originali e tavolozze, strumenti per l’acquisizione delle tavolozze, software di modellazione dei processi produttivi, di staffetta virtuale e per l’adeguamento automatico delle attrezzature di stampa. Questi sistemi si prestano sia a supportare le attività di ricerca nella verifica della producibilità dei prototipi, sia le attività del reparto produttivo volte alla rimessa in pro- duzione dei prodotti. Riprodurre: il KeraOne® KeraOne® nasce per adeguare i sistemi di acquisizione spettrale alle specificità della ceramica e per automatizzare e rendere controllabile il processo di lettura dei target colore. KeraOne® è basato su uno dei moduli di lettura spettrale più utilizzati al mondo (i1iO con spettrofotometro i1Pro 2), integrato con soluzioni meccaniche, di visione e di elaborazione proprietarie. Come si può vedere in figura 1, KeraOne® si appoggia direttamente sulla piastrella senza necessità di tagliarla e senza limiti di spessore. Il posizionamento è guidato dal sistema di visione che individua i punti di riferimento e guida l’operatore nel posizionamento ottimale. KeraOne® può leggere target standard, ECI 2002 e tavolozze proprietarie ad alta densità, grazie a nuovi driver software sviluppati da Macs Tech. In questo caso le tavolozze includono la gestione di informazioni di controllo (con bar code) per analizzare e memorizzare automaticamente i dati colorimetrici delle tavolozze. KeraOne® è inoltre portatile, alloggiato in un contenitore le cui dimensioni sono compatibili con i limiti di bagaglio a mano come specificati dalle compagnie aeree. 1 - KeraOne® 2 - Tavolozze 1 Riprodurre: la preparazione dei dati La fase di preparazione dei dati è quella iniziale del processo che porterà ad adeguare automaticamente le grafiche. Consiste nella creazione dei dati di conversione. È a sua volta suddivisa in tre fasi: FASE 1: Si effettua nel momento 2 in cui un determinato prodotto (A) viene realizzato su una specifica linea produttiva con la corretta tonalizzazione (fig. 3). I file delle attrezzature (B) vengono letti e analizzati per produrre una particolare tavolozza, chiamata DiPS (C). L’immagine della DiPS viene sovraimposta su una delle facce del prodotto, a scelta dall’operatore, aggiungendosi a quelle analizzate, e viene stampata e cotta sulla linea durante la normale produzione. La DiPS rappresenta così la “firma digitale” del lotto produttivo. FASE 2: la DiPS viene letta e misurata con KeraOne®. FASE 3: la DiPS misurata permette di convertire le attrezzature originali in una rappresentazione standard del prodotto stesso. I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 29 Lo standard è per sua natura indipendente dalla linea produttiva e verrà utilizzato al momento del ritorno in linea per adeguare automaticamente le attrezzature di stampa alle mutate condizioni operative. Fig. 3 - Preparazione dati: la fase 1 A B Riprodurre: l’utilizzo dei dati Lo standard, generato nella fase 3 di preparazione dei dati, è utilizzato al momento del ritorno in produzione per l’adeguamento automatico dei file di stampa. Il modello matematico del processo corrente concorre all’adeguamento insieme con lo standard. Le aziende che adottano il sistema Macs Tech producono e misurano su ogni linea produttiva a frequenza stabilita (ad esempio ogni 4 ore), una tavolozza colore. La tavolozza ha i seguenti scopi: • misurare i dati colorimetrici; • creare un database di misurazioni che aiutino a definire l’andamento del processo; • mantenere un modello matematico delle linee di produzione sempre aggiornato. Quando il piano produttivo richiede un nuovo lotto di un codice esistente, le NOTE 30 . I quaderni di Acimac - Edizione 2016 C operazioni sono estremamente semplici e rapide: 1.Si carica il modello matematico della linea candidata a produrre; 2.Si carica lo standard del prodotto; 3.Si esegue l’adeguamento. L’intera procedura è eseguita con una semplicissima interfaccia utente e procede fino alla creazione e al salvataggio delle nuove attrezzature. I risultati di questa fase sono di tre tipi. 1.Informativi: il sistema nel corso dell’elaborazione propone per ogni faccia la valutazione in termini di somiglianza espressa come percentuale dell’immagine che può venire riprodotta esattamente dal processo di destinazione, e di copertura espressa come percentuale di utilizzo degli inchiostri. Il giudizio è espresso sia in modo “analogico”, ovvero con un’icona la cui colorazione (verde=ok, rossa= non producibile, gialla=da verificare) esprime la valutazione del software, sia digitale, con indicazione delle percentuali di somiglianza e copertura. I parametri di accettabilità che determinano le soglie e quindi la colorazione delle icone, sono pre-impostati e modificabili dall’operatore. 2.Operativi, ovvero i file binari con il numero di piani colore corretto, nella dimensione che tiene conto del ritiro e nella corretta risoluzione. 3.Di controllo: con una faccia aggiuntiva per la DiPS, che funziona quindi come firma digitale del risultato dell’adeguamento. I file generati sono in formato TIF o PSD in funzione del numero di piani colore e possono essere successivamente manipolati con i pacchetti grafici più diffusi. I quaderni di Acimac - Edizione 2016 . 31