L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 3 settembre 2006 LAVORO PRECARIO, FAMIGLIA DON ERMANNO CRESTANI “Il problema c’è per i lavori più qualificati” I l “radar” del vescovo Giuseppe ha captato una nuova fonte di angoscia e preoccupazione della gente che vive tra Piave e Livenza: la precarietà del lavoro. Il fenomeno è agli albori, tocca ancora una parte limitata di lavoratori, in genere i giovani laureati o diplomati che entrano nel mondo del lavoro e i cinquantenni scarsamente qualificati che il lavoro lo perdono. Ma le sensibili antenne del Vescovo hanno colto il nuovo che avanza, con tutto il suo carico di incertezza. E la sua voce non è isolata, se è vero che i vescovi italiani hanno deciso di dedicare uno dei cinque ambiti di approfondimento del prossimo convegno ecclesiale di Verona proprio al lavoro. Un lavoro che affronta il rischio incombente di «perdere la propria dimensione comunitaria» e sempre meno è «pensato come progetto di vita», come spiega Edoardo Patriarca coordinatore di questo ambito. Lo sanno bene i nostri parroci quanto l’organizzazione attuale del lavoro incida sulle relazioni familiari e comunitarie e anche sull’impegno ecclesiale. «Certi lavori sono organizzati in modo tale da occupare tutti gli spazi di vita delle persone, invadendo anche i tempi della vita personale – afferma don Ermanno Crestani, parroco di Fregona –. Nel territorio della Pedemontana il lavoro non manca, al punto che le piccole aziende richiedono immigrati perché non trovano manodopera disponibile. In genere, i giovani trovano lavoro e lo cambiano di frequente per migliorare il proprio reddito. Il problema si pone per i laureati e alcuni settori di diplomati che cercano un lavoro più e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. qualificato, rispondente ai loro studi. Questi spesso devono emigrare in altre aree del Triveneto, del nord Italia o all’estero, oppure ripiegare su occupazioni precarie». Nonostante il lavoro ci sia, anche a Fregona i giovani rinviano il passo del matrimonio. «Ho l’impressione che da noi la precarietà del lavoro non sia ancora determinante nel rinvio del matrimonio. Diversi sono i fattori che spingono a questa scelta e a quella quasi speculare della convivenza: il desiderio di prolungare la giovinezza, un certo sospetto verso la famiglia, il timore per le responsabilità, il venir meno della fede nei valori evangelici, la mentalità del tutto e subito anche in amore. Aggiungerei anche gli elevati costi delle case. Sicuramente come Chiesa siamo chiamati a riflettere su queste nuove realtà e a impegnarci nell’educazione ai valori» conclude don Ermanno. Federico Citron Lettera del vescovo Giuseppe a Romano Prodi Lavoro sicuro e stabile per chi si vuole sposare I llustrissimo Signor Presidente del Consiglio, mi scuso se la importuno nuovamente. Mi permetto di avviare questa lettera aperta con una citazione dotta dantesca che Lei ben conosce: “E sé continuando al primo detto” (Inf X, 76), messa in bocca da Dante ad un grande della politica di Firenze come fu Farinata degli Uberti. Mi aggancio cioè alla precedente lettera ormai datata, quando lei era Presidente del Consiglio solo in fieri e in pectore, sulla questione della famiglia e dei Pacs. Non si impensierisca. Non ritorno sull’argomento che rimane un punto fermo. È invece su un altro aspetto della famiglia che intenderei attirare la sua attenzione. Un aspetto che già la trova estremamente sensibile, credo anche più di me, e perciò ben predispo- I NUMERI: I giovani sempre più restii a formarsi delle famiglie N on è facile scoprire esattamente quanti giovani non si sposino perché non hanno un lavoro stabile, ma un incrocio di alcune statistiche dell’Istat aiutano a supporre che il numero di coppie in questa situazione siano parecchie. I giovani tra i 25 e i 34 anni che vivono ancora nella famiglia di origine erano nel 1993 il 25,8% e sono saliti al 34,9% nel 2003, superando i coetanei che vivono in coppia e hanno figli (passati dal 41,9% al 27,9%). Aumentano anche i giovani che attribuiscono la permanenza in famiglia a problemi economici (mancanza di lavoro stabile, difficoltà di affittare/comprare casa) oppure all’intenzione di non rinunciare ai vantaggi (materiali e immateriali) che derivano dallo stare in famiglia: il 41% dei maschi dai 18 ai 34 anni dichiara di avere queste difficoltà (+8% rispetto al 1998), mentre le donne sono il 37% (+6% rispetto al 1998). ABBONAMENTI 2006: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” Chiuso in redazione il 30.08.2006 alle ore 18.30 sto. Si tratta della precarietà occupazionale. Non esito a riconoscere che in materia di leggi sull’occupazione non ho alcuna competenza. Ma da cittadino italiano, che raccoglie speranze e preoccupazioni dalle confidenze della gente comune e delle famiglie, azzardo un suggerimento che ha lo spessore di una proposta popolare: che il suo Governo studi come eliminare quella precarietà occupazionale che la cosiddetta “Legge Biagi”, suo malgrado, ha introdotto nel mercato del lavoro. Sono consapevole che si tratta di materia complessa e difficile. Tuttavia, faccio presente il bisogno vitale e imprescindibile, colto nel vissuto di tante persone con le quali sono a contatto: che una coppia che ha la vo- lontà di sposarsi, deve avere la possibilità di contare su una occupazione stabile e redditizia. Quanto meno per un decennio. Meglio se poi si offre alla sposa che ama la maternità anche l’eventuale opportunità del part-time, se lo chiede. Ovviamente, stabilità significa continuità e non fissità. E impegno di professionalità. Sta di fatto che quando un coppia sta pensando a mettere su famiglia, mi si passi l’espressione volutamente popolare, se solo si trova davanti lo spettro di una precarietà occupazionale che alterna mesi di occupazione con altri di attesa… si scoraggia e comincia ad imbastire ipotesi alternative che vanno nella direzione del flusso culturale: decide, spesso a malincuore, di convivere, in Una coppia che desidera sposarsi dovrebbe avere delle garanzie HA SCRITTO UN EMAIL A PRODI Stefano, la fatica dei laureati «C osa intende fare di concreto per la ricerca?». «Riformare il settore con maggiori investimenti». È stato questo lo scambio (piuttosto scontato in verità) fra l’impiegato programmatore all’Ulss7 Stefano Cattai, trentottenne di Conegliano, e il presidente del Consiglio Romano Prodi, ospitato dal quotidiano “Repubblica”. Cattai, fidanzato con una biologa costretta ad impieghi precari da 900 euro al mese, ha denunciato una situazione, peraltro piuttosto nota ai neolaureati e ai ricercatori, che si riflette negativamente sulla condizione di coppia e sui possibili sviluppi familiari. «L’auspicio è che si dedichi veramente alla ricerca maggiore attenzione per contrastare con efficacia il precariato giovanile» spera Stefa- no. «Ho visto con i miei occhi, seguendo il percorso di studio della mia fidanzata ma anche di altri suoi compagni di università, che i giovani studiosi spendono anche due-tre anni in progetti e in tesi di laurea che ricevono lode ed encomio senza che poi l’università li sostenga il giorno dopo la laurea. Urge un progetto universitario che coinvolga i laureati che, altrimenti, sono condannati a trascorrere con patema la propria condizione lavorativa e sentimentale. I giovani, purtroppo, non ci impiegano molto a perdere le motivazioni. Quanto alla mia ragazza, non è esclusa l’ipotesi di trasferirsi all’estero, come altri colleghi hanno già fatto, così verrà sottratto alla comunità un nuovo talento». Giacinto Bevilacqua attesa che gli eventi si evolvano in senso più positivo. Sulla precarietà ondivaga non si edifica una famiglia che evoca in sé stabilità e precisa identità nella fedeltà. Molti genitori, di sani principi, non si rassegnano alla “moda” della convivenza, poiché giustamente vi scorgono una soluzione pasticciata. Se infatti la convivenza si protrae a lungo senza alcuna altra decisione sulla linea di una vita di coppia e di famiglia, di fatto i due si stagionano nella loro personalità da vita da single che, con il passare degli anni e il consolidarsi delle esperienze, inclina sempre più ad una indisponibilità alla vita di coppia e di famiglia, dove uno non solo vive accanto all’altro, con l’altro, nella concreta indipendenza reciproca, ma nell’altro e per l’altro, appunto come ci sta testimoniando proprio la vostra bella famiglia. A scanso di equivoci, quanto suggerito sopra non è frutto della mia ge- FAMIGLIA: L’Azione in campo I l Vescovo nella lettera annuncia che prossimamente incontrerà gli amministratori pubblici della diocesi, come ha fatto nei due ultimi anni, affrontando il tema della famiglia. In occasione delle elezioni amministrative del 2004 L’Azione chiese ai candidati sindaci l’impegno di promuovere, se eletti, un’efficace azione in favore della famiglia. Non un appello generico, ma 5 precise iniziative che si domandava ai candidati di sottoscrivere pubblicamente. Una sessantina lo hanno fatto. Questi incontri potranno essere una buona occasione per verificare se ai buoni propositi sono seguiti i fatti. I punti erano: l’istituzione del forum famiglie; buoni per le madri lavoratrici per le spese dell’asilo nido; un contributo perché le madri possano rimanere a casa ad accudire i neonati per almeno 12 mesi; fondo di garanzia per mutui prima casa; sviluppo dell’edilizia economica popolare. e L’AZiON Primo Piano IA PER ARIA Domenica 3 settembre 2006 ROSATO DI VENETO LAVORO “Meno precariato? Con nuove leggi!” C’ nialità o della mia sola sensibilità di pastore evangelizzatore, ma di quella delle famiglie di cui mi faccio interprete e voce. È un loro brevetto che volentieri desiderano mettere nelle sue mani di Presidente del Consiglio, perché se ne faccia alfiere. Amiamo pensare che se ne farà carico, convinti come siamo che questo capitolo della politica raccoglierà consensi più ampi di quanto si possa ipotizzare, persino nello schieramento della minoranza. E sarebbe questo un ambito privilegiato per le prove generali di quel dialogo che tanto le sta a cuore. Una pagina da annali di un governo lungimirante, concreto, conciliante. Proteso unicamente al bene comune. A partire appunto dal favorire a tutti i costi quella realtà che rimane e rimarrà finché avrà corso la civiltà, il tessuto sano e rigenerante della società civile qual è “la famiglia fondata sul matrimonio”, come riconosce senza esitazione la nostra Costituzio- Romano Prodi ne, frutto di una sintonia culturale generale. Come preciserò negli incontri già programmati con gli amministratori della mia diocesi, non è una utopia ma una sorprendente profezia fare della famiglia il perno e il volano della politica, come pure dell’economia e della stessa cultura. Anzi, ne sarà il volano se si porrà con determinazione come perno. Certo, non in solitudine. È interamente da evidenziare la competenza delle famiglie stesse, delle istituzioni educative e delle comunità cristiane nell’ambito della formazione ai valori dell’essere famiglia e nel far rigermogliare la voglia di famiglia. Ma è indubbio che anche alla politica spetta una parte di notevole rilievo. Insostituibile. Signore Presidente, una politica imperniata sulla famiglia dimostra quanto crede nel futuro di una nazione. E la nazione italiana lo merita. In questa impresa senta vicina a sé la gente, la nostra gente, le famiglie, tutte le nostre famiglie. Di gran buon senso. E avrà di sicuro dalla sua parte anche un pizzico di grazia di Dio che, come il sale per le vivande, rileva il sapore naturale dell’arte della politica interamente dedita al servizio del bene della nazione, a partire dai suoi nuclei vitali come sono le famiglie. Con l’augurio di un proficuo lavoro di governo, la ringrazio in anticipo dell’attenzione che riserverà alla problematica esposta. Ci contiamo molto. Tutti. + Giuseppe Zenti SULLE DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI A SPOSARSI Cecchetto:“Addio lavoro fisso, ma le cause sono tante” «Q uello della precarietà del lavoro per i giovani è un problema oggettivo, ma non penso che sia la sola causa di una loro ritrosia a sposarsi rispetto al passato. Mi piacerebbe fare un’indagine per capire, a parità di età, se i giovani che hanno un lavoro stabile hanno davvero una situazione stabile anche a livello familiare in una percentuale significativamente maggiore. Temo infatti che in questa situazione subentrino dimensioni di tipo sociale, culturale e valoriale. L’incertezza economica insomma secondo me non aiuta, ma non è la sola causa». Maurizio Cecchetto, segretario generale della Cisl trevigiana, ha ben presente il problema sollevato Maurizio Cecchetto dal vescovo Giuseppe, e ne intravede diverse cause. «La precarietà del lavoro riguarda una forte quota dei giovani tra 25 e 30 anni, età a cui oggi si comincia a lavorare. In realtà un periodo di qualche anno di instabilità del lavoro all’inizio c’è sempre stato, solo che magari venti/trent’anni fa c’era prima, perché non si studiava fino a 25 anni. Questa fase è vissuta da molti: per certi è una fase di passaggio, per altri purtroppo si traduce in precarietà che si protrae a lungo». Una fascia di precarietà che si è aggravata negli ultimi anni. «Perché negli ultimi anni è tutto il mercato del lavoro ad essere cambiato. Il problema è che la flessibilità del mercato si è scaricata soprattutto sui giovani. Ed ora, con i processi di delocalizzazione, comincia a scaricarsi anche sugli anziani, nel senso che persone a pochi anni dalla pensione si ritrovano sul mercato con tutti i problemi che ne conseguono». C’è qualche settore che soffre più o me- è sempre più gente che ha voglia di lavorare in Veneto. Anzi: non ce n’è mai stata tanta come adesso. O per la precisione come nel primo trimestre del 2006. A questa stagione infatti si riferiscono i dati di Veneto Lavoro, agenzia della Regione Veneto per l’occupazione. Che segnalano come il tasso di partecipazione, cioè (sintetizzando) la somma del tasso di disoccupazione e di quello di occupazione, sia arrivato al suo massimo storico: su 100 veneti adulti (in età da lavoro), 68 lavorano oppure stanno cercando lavoro. Il quadro in cifre del mercato del lavoro veneto si completa con altri due tasselli: il tasso di occupazione, che comprende anche il lavoro a tempo determinato e quindi precario, è del 64,9%, in lieve aumento rispetto al 2005, anno in cui era andato calando; il tasso di disoccupazione è al 4,6%, era al 4% all’inizio 2006, dunque l’aumento è netto. Il tutto in un contesto economico generale che, scrive Veneto Lavoro nel suo rapporto “La bussola”, offre segnali di “molto modesta ripresa”. «Ma per il secondo trimestre – commenta Sergio Rosato, direttore di Veneto Lavoro – ci sono attese di ulteriore miglioramento. E questo miglioramento normalmente si riproduce anche nel mercato del lavoro». no? «È un problema che riguarda tutti i settori e gli ambiti produttivi, con settori più soggetti di altri: quelli più soggetti a concorrenza, ma anche quelli strutturalmente più flessibili, come quelli dei servizi per le imprese, per la persona». Cosa si può prefigurare ai giovani? «Dobbiamo dimenticare la rigidità del vecchio mercato del lavoro. Non tornerà mai più e dobbiamo mettercelo in testa. Ma non possiamo accettare un livello di precarietà come quello che sta montando. Vanno creati sistemi di tutela che consentano al lavoro flessibile di non essere precario. Questa è la grande scommessa». Tradotto in pratica? «Significa lavorare su due fronti. Da un lato qualificare il lavoro, dall’altro avere sistemi di ammortizzatori sociali e interventi di bilateralità che consentano al lavoratore nella fase di flessibilità e cambiamento di non avere una decurta- Sergio Rosato L’alto tasso di partecipazione è un bene? Oppure significa, ad esempio, che nelle coppie entrambi sono costretti a trovarsi un lavoro perché uno stipendio solo non mantiene la famiglia? «È un segnale positivo. Significa che viene meno lo scoraggiamento di chi non trova lavoro e rinuncia anche a cercarlo. Il tasso di partecipazione veneto è nella media europea, uno dei più alti in Italia. Per gli uomini è ai livelli massimi, per le donne invece è più basso: ma questo dipende dalle scelte fatte dalle mamme e nonne di oggi, mentre le giovani sono in linea con le coetanee di altre regioni co- 3 me Emilia Romagna e Lombardia». La ripresa economica potrà cancellare il precariato? «No. Questa al massimo potrà aumentare la stabilizzazione: aziende che si sentono più sicure e decidono di assumere a tempo indeterminato alcuni lavoratori con contratti temporanei. Ma non è questione di ripresa o non ripresa. Il precariato si può diminuire, piuttosto, con interventi legislativi, che, ad esempio, rendano più oneroso per il datore di lavoro il lavoro a tempo determinato o meno oneroso quello a tempo indeterminato». All’interno del Veneto sono forti le differenze occupazionali tra le province? «Sono differenze che si restringono sempre di più. Prima c’era una netta distinzione tra le quattro province più dinamiche – Verona Vicenza, Padova e Treviso –, Venezia più problematica, e peggio Belluno e Rovigo. Ora invece le quattro vanno un po’ meno bene di prima, mentre quelle in ritardo migliorano molto». In chiaroscuro, infine, i dati sui licenziamenti: rispetto al primo trimestre 2005 sono passate da 3 a 4,3 milioni le ore di cassa integrazione. Mentre gli inserimenti in mobilità sono in calo. Tommaso Bisagno GIOVANI E LAVORO: Venerdì 8 convegno al Sonny Boy P er un giorno il Sonny Boy, locale musicale di tendenza per giovani a San Vendemiano, mette da parte la musica per parlare ai giovani di lavoro. La Cisl trevigiana ha organizzato per venerdì 8 a partire dalle 16 un convegno dal titolo “Giovani al lavoro: flessibili tra opportunità e precarietà”. Presiede il segretario trevigiano della Cisl Maurizio Cecchetto, intervengono il direttore di Veneto Lavoro Sergio Rosato, il docente Gino Manzan e il responsabile della formazione di Unindustria Maurizio Galluzzo. Conclude il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Alle 21 ritorna la musica con il concorso “Nel ricordo di Srebrenica” promosso dalla Filca Cisl. zione del reddito. Va ripensato tutto il settore degli ammortizzatori sociali, dei servizi per l’impiego, ma anche per l’accesso al credito, per adattarlo ad un mondo flessibile. Sono sbagliati gli atteggiamenti difensivi di chi pensa che si possa tornare al vecchio sistema del lavoro tutto a tempo indeterminato: anche se ci provi a livello giuridico, poi è il mercato che ti spazza via. Allo stesso tempo, se non si può tornare indietro, non significa che va bene tutto. Il problema va affrontato in maniera complessiva». C’è margine per l’ottimismo o è solo utopia? «"Nessuno regala niente: ci sarà una fase di cambiamento, anche dolorosa e problematica ma sono fi- ducioso. La colpa comunque non è solo della Legge Biagi: lo dimostra il fatto che anche nel pubblico (pensa alla scuola, agli incarichi a termine dei comuni, agli appalti alle cooperative…) dove la legge Biagi non c’è, ci sono quote importanti di persone con rapporti non stabili. E poi strumenti della Biagi non sono ancora completamente operativi: la flessibilità e la precarietà che abbiamo sono frutto di interventi precedenti e che la Biagi amplifica. Il problema non si risolve con una legge che corregga la Biagi: servono strumenti di intervento, ovvero investimenti sulle tutele per rendere socialmente sostenibile la flessibilità richiesta dal mondo del lavoro». Alessandro Toffoli 4 VA IN CONSIGLIO REGIONALE IL DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE DEL MOVIMENTO PER LA VITA Una legge per la vita «U n passaggio importante e positivo, per altro atteso perché il problema era in evidenza, nel senso che con la nostra proposta di legge noi chiedevamo di sancire quanto stabilito dalla legge 194». Mario Botteon, presidente del Movimento per la vita diocesano, saluta con soddisfazione il passaggio nella commissione sanità della Regione della proposta di legge di iniziativa popolare “Regolamentare le iniziative mirate all’informazione sulle possibili alternative all’aborto”, promosso dal movimento e sottoscritto da oltre 20 mila cittadini. Spetterà ora al Consiglio regionale, verosimilmente in settembre, esaminare, eventualmente modificare ed integrare, e poi approvare la proposta di legge: lo ha deciso la commissione licenziando per la seconda volta dopo 8 mesi di riesame i tre articoli della proposta con il voto a favore di Udc, Lega, parte di Forza Italia (con delega anche di An), Margherita e lista Carraro, e il voto contrario di Rifondazione comunista, Democratici di Sinistra, Comunisti italiani, Sdi e di Volontari nei reparti per spiegare alle donne le alternative all’aborto Mario Botteon Regina Bertipaglia di Forza Italia. «Eravamo e siamo fiduciosi – continua Botteon – perché la nostra legge non va contro niente e nessuno, ed è invece uno strumento utile ai fini della salvaguardia della vita, garantendo una ulteriore prospettiva per dissuadere chi intende interrompere una gravidanza». Il testo presentato dal Movimento per la vita propone la presenza obbligatoria di materiale informativo e di volontari delle associazioni per la vita nei consultori, nei reparti di ginecologia e ostetricia, nelle sale di aspetto e negli atri degli ospedali per informare le donne sui rischi dell’interruzione volontaria della gravidanza e sulle possibili alternative all’aborto. Questa presenza, secondo i contrari alla legge, andrebbe contro il rispetto della privacy delle donne che pensano di abortire. «Il rispetto della riservatezza è comunque salvaguardato dal fatto che il volontario non sa quali sono le donne che intendono interrompere la gravidanza: al volontario si rivolgono le donne interessate. Il volontario, insomma, non è invadente, ma si pone in atteggiamento di ascolto. È quindi nella libera determinazione di chi vuole intravedere alternative all’aborto il rivolgersi al volontario per spiegare la propria condizione e chiedere eventuale aiuto. Non dimentichiamo che è la legge 194 che dice che la donna che vuole interrompere una gravidanza prima di decidere ci debba pensare dopo aver ricevuto tutte le informa- A CONEGLIANO E PIEVE telefonando prima allo 0438-664342). Si avverte che chi intende raccogliere i funghi, anche se proprietario del fondo, deve munirsi di apposito permesso che viene rilasciato, a seconda dei casi, dal Comune, dalla Comunità montana, dal Corpo forestale, come previsto dalla regolamentazione sia nazionale che regionale. Il trasporto dei funghi deve avvenire in contenitori rigidi e aerati: i funghi presentati in sacchetti di nylon non saranno esaminati. La vigente legge 352/93 vieta la vendita nei negozi dei funghi spontanei controllati da esperti privati. Come ogni anno il Servizio igiene alimenti e nutrizione dell’Azienda Ulss 7 ha istituito il controllo unico nello stabile ex magazzini Atm di Conegliano (via dei Ciliegi 8), dove potranno accedere commercianti al dettaglio interessati dal lunedì al sabato dalle 7 alle 9. L’Ulss controlla la bontà dei funghi O gni anno, in autunno, le cronache registrano numerosi casi di intossicazione da funghi, talvolta anche con gravi conseguenze. È ormai consolidato il fatto che gli episodi di intossicazione riguardano esclusivamente persone che consumano i funghi da loro stesse raccolti, confidando nelle proprie scarse conoscenze o in quelle di sedicenti esperti praticoni o, peggio ancora, nella “buona sorte”. Il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 7, consapevole dell’importanza di questa problematica, particolarmente nella nostra zona dove la raccolta dei funghi è una pratica profondamente radicata nella cultura popolare, da sempre svolge il servizio di controllo dei funghi presentati dai privati attraverso i propri esperti e L’AZiON Attualità Domenica 3 settembre 2006 micologi, i tecnici della prevenzione, che si sono qualificati con la frequenza di appositi corsi nazionali di addestramento. Anche quest’anno per favorire la sensibilizzazione della popolazione a questo problema, il servizio di controllo dei funghi ai privati viene svolto a Conegliano e Pieve di Soligo negli orari elencati: Ufficio tecnici della prevenzione, via Maset 1, Conegliano, dal lunedì al venerdì, indicativamente dalle 8 alle 12 (per altri orari concordare telefonando prima allo 0438-663940); Ufficio tecnici della prevenzione, in via Lubin 16, Pieve di Soligo (sede Ulss 7) dal lunedì al venerdì, indicativamente dalle 8 alle 10 (per altri orari concordare zioni necessarie». La legge impegna altresì i direttori generali delle aziende ospedaliere a imporre sanzioni nei casi di inosservanza di tali disposizioni. «Sinceramente penso che sia un obbligo che impegna moralmente, a prescindere dalla penalizzazione dei soggetti inadempienti. Non si devono temere le penalizzazioni, è l’assunzione di un senso di responsabilità ancora maggiore da parte degli operatori». La commissione, rispettando le caratteristiche proprie dell’iniziativa popolare, ha accompagnato il testo con relazione sintetizzante il lavoro svolto, con diversi pareri legali raccolti, e osservazioni formulate dagli operatori, dalle associazioni e da tutti i soggetti ascoltati dalla commissione e delle critiche espresse dai componenti della commissione, sia di maggioranza che di opposizione. «In merito alla normativa sulla privacy – conclude Botteon – sono state sollevate delle eccezioni: con gli esperti è stata studiata una formula che la contempli. E il Consiglio regionale potrà prenderne atto». Alessandro Toffoli ULSS 7 È MORTO BEPI MARTON Fu uomo di cultura e delle istituzioni È scomparso giovedì 3 agosto a 73 anni, dopo un improvviso aggravamento di una lunga malattia, Giuseppe Marton, “uomo dell’associazionismo cattolico, uomo della politica, uomo delle istituzioni, uomo delle autonomie locali, uomo della sua famiglia e della sua comunità, uomo di fede, uomo di cultura”, come lo definisce Ivano Sartor sulle colonne del settimanale della diocesi di Treviso. Professore di diritto, per 15 anni sindaco di Mogliano (dal 1960 al 1975), Marton era noto in tutta la provincia per la sua lunga militanza nella Democrazia Cristiana, di cui fu anche consigliere nazionale: fu parlamentare per una legislatura, quindi presidente della Provincia (dall’80 al ’95) e successivamente assessore alla cultura. Negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, per leggere, per scrivere, per dedicarsi agli amati nipotini, per i quali realizzava un ormai famoso presepio pieno di luci e meccanismi. “Nella straordinaria esperienza umana e sociale di Bepi Marton – scrive Sartor – l’azione è stata guidata da una coerenza mai venuta meno, con quell’impostazione di fondo che FISM Ridisegnati, e ridotti, gli ambiti territoriali Venerdì 1 si firma il protocollo con l’Anci L’ È Ulss 7 ha ridisegnato gli ambiti territoriali in base ai quali è strutturata la rete dei servizi: dal medico di famiglia, all’assistenza domiciliare integrata, all’ufficio igiene. Rimangono due distretti sociosanitari (nord e sud), mentre passano da 12 a 7 gli ambiti: aumentando gli abitanti per ogni ambito, aumentano anche i medici di base tra cui scegliere. Le novità: Cison, Follina, Farra, Miane, Moriago e Sernaglia si uniscono a Pieve e Refrontolo (da 9 a 30 medici); si uniscono Cappella, Sarmede, Fregona, Colle e Cordignano (15 medici); San Vendemiano si unisce a Conegliano e San Pietro di Feletto (da 34 a 41); San Fior va con Godega e Orsago (da 8 a 12); si uniscono Codognè, Gaiarine, Mareno e Vazzola (19); invariati gli altri. prevista per venerdì 1 settembre all’ex Pime a Preganziol, la discussione e la firma di un protocollo d’intesa tra la Fism provinciale (Federazione italiana scuole materne) e l’Associazione Comuni della Marca trevigiana. Lo scopo è garantire il sostegno delle amministrazioni comunali per queste istituzioni educative in grado di accogliere centinaia di bambini nelle oltre 200 sedi esistenti in provincia di Treviso. Un accordo analogo è stato recentemente firmato a livello regionale dalla Fism in accordo con l’Anci del Veneto. All’incontro di venerdì partecipa il presidente della Fism Lino Armellin con i dirigenti dell’associazione e il presidente dell’Associazione Comuni della Marca trevigiana Angelo Pavan. ha orientato tutta una vita, che va ricercata negli anni dell’esperienza giovanile nella Gioventù di Azione cattolica (Giac), un mondo nel quale la formazione umana e intellettuale precedeva (per poi accompagnare) l’azione. Quell’impronta giovanile si coglie nell’attitudine a qualificare l’azione concreta e quotidiana richiestagli nelle istituzioni di governo, nazionale o locale che fosse, alla luce dei valori, dei principi e dei programmi. La politica e l’amministrazione, dunque, come declinazione e attuazione di una alta idealità e non come mera esecutività operativa o pragmatica. (…) Collegare l’azione politica nella società con la dimensione culturale-impostativa attraverso la conoscenza della storia, per recuperarne la ricchezza ancora utile all’operare contemporaneo, è stato un costante indirizzo di Bepi Marton”. Negli anni del ricollocamento degli ex democristiani in nuove componenti politiche anche distanti dall’impostazione valoriale della Dc, Marton si dedicò alla ricerca storica, “per ricostruire – scrive ancora Sartor – le più significative vicende dell’esperienza vissuta da un gruppo di giovani nella Giac e nella Dc degli anni Cinquanta, dando alle stampe Scribovobis, testo dal titolo latino volutamente impreciso per significare la notorietà che ebbe, ai suoi tempi, il testo di una lettera pastorale del vescovo Mantiero che chiudeva e allo stesso tempo rinviava al futuro l’importante dibattito sulla laicità della politica, doverosa per un cattolico, come poi sancirà il Concilio Vaticano II. Chiude la sua vita all’insegna della cultura Bepi Marton. La chiude quale presidente in carica dell’associazione culturale “Aldo Moro” di Mogliano Veneto, sua emanazione e avendo avuto cura di conservare e far valorizzare nel tempo il ricco archivio personale, da lui consegnato agli Archivi contemporanei di storia politica della Fondazione Cassamarca. e L’AZiON Attualità Domenica 3 settembre 2006 5 LA PACE DI ZENTI E CACCIARI U na sera piovosa, quella del 25 agosto, nient’affatto invitante ad uscire di casa. Eppure il cinema Ruffo di Sacile si è riempito come mai era accaduto nella sua storia. Oltre un centinaio di persone anche all’esterno. E nessuna si è mossa per le due ore di confronto tra il filosofo Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, e il vescovo di Vittorio Veneto, Giuseppe Zenti. A tema la pace. Solo poche ore prima l’Unione europea aveva dato il benestare alla missione in Libano, diretta dall’Onu. E Sacile ha un feeling del tutto particolare con il Medio Oriente, la Terra Santa in specie. Sarà per questi motivi, sarà per altri, è comunque singolare che al rientro dalle ferie una così grande massa di persone, dalle province di Pordenone e di Treviso, si sia affacciata su un problema tanto intrigante. IL FILOSOFO CACCIARI “Impegno quotidiano a stabilire relazioni” C i riempiamo la bocca di guerra e di pace, ma «bisogna parlarne a vanvera il meno possibile», ammonisce Massimo Cacciari, perché, invece di spendersi in proclami, «occorre con modestia capire come mai l’uomo continui a farsi la guerra, a massacrarsi». Oggi, invece, molti fanno i pacifisti o gli anti-pacifisti credendo di possedere la verità. «La verità – spiega Cacciari – è solo quella di essere in relazione», non sta nella guerra, neppure in una pace che è assenza di guerra. La verità sta nell’impegno, giorno dopo giorno, a contrastare l’inimicizia, che abita anzitutto dentro di noi e poi nella comunità più vicina, a volte la stessa famiglia. Dunque «la nostra responsabilità – per Cacciari – consiste nell’interrogarci su quale forma di relazione teniamo veramente a casa». «Perché se a casa non siamo in relazione, non siamo in rapporto di accoglienza, di fatto ci facciamo la guerra». È fin troppo facile riempirsi la bocca di “Shalom”. Ma quale significato ha questa parola? «Shalom nella Bibbia è la pace di Dio», non è la “pax romana”, la pace di potenza. «Shalom ha dunque un significato nient’affatto politico ma escatologico». E la Bibbia, si badi – avverte Cacciari – «è il testo più realistico che si possa immaginare». Ma proprio per questo, Massimo Cacciari «anche chi crede – continuiamo a citare il filosofo – ogni giorno deve combattere contro la propria mancanza di fede e l’inimicizia». Quanto all’aspetto politico, bisogna considerare che la guerra non è nulla di naturale, di originario, è invece «una delle modalità della relazione» per cui è davvero intrigante la domanda se esiste una guerra giusta. Prova a rispondere Cacciari: «Mai la guerra può essere considerata giusta. Semmai necessaria, inevitabile. Mai giusta, soprattutto quando è offensiva». Come, d’altra parte, non esiste un pacifismo assoluto; «quest’idea può reggersi soltanto in un contesto mistico-religioso, perché significa porre l’altra guancia». Cominciamo, quindi – consiglia il filosofo – ad interrogarci sulle cause che muovono la guerra, La Bibbia è il testo più realista che esista testi a cura di Francesco Dal Mas Il vescovo Giuseppe e Massimo Cacciari durante l’incontro al Ruffo prima di disquisire se siamo in presenza di un conflitto offensivo o difensivo, giusto o ingiusto. Soprattutto – è l’invito di Cacciari – «interroghiamoci seriamente se tutto ciò che era possibile fare sul piano diplomatico, politico, e di ricerca del compromesso, dell’accordo, è stato fino in fondo soddisfatto». Un politico non è di razza, secondo Cacciari, se non sa dimostrare che ha cercato veramente la pace come compromesso. In questo caso, comunque, non parliamo di pace-Shalom, ma di “pax”, di “pactum”, di intesa da costruire di giorno in giorno. A questo riguardo, Cacciari spiega che esistono vari modelli di pace “politica”. C’è la “pax romana”, all’interno dell’impero, mentre ai confini si rincorrono le guerre. C’è la pace d’impotenza, come al tempo della “guerra fredda” tra Usa e Urss. E poi c’è la “pace di soddisfazione”, Quella oggi da perseguire. La pace data dalla soddisfazione delle esigenze dei popoli che sono in guerra o, comunque, in stato di sofferenza. «La nostra politica – si chiede Cacciari – è quella di soddisfare le domande dei soggetti in stato di inimicizia? C’è stato un gesto in questa direzione? Se non siamo capaci di percorrere questa prospettiva, possiamo solo mirare alla pace di potenza». Da tener ben presente, in ogni caso, che la «pace di soddisfazione richiede di essere perseguita anche a costo di sacrifici economici» per sostenere politiche, anche finanziarie, che diano risposta ai bisogni dei popoli. «Tutto il resto è solo chiacchiera di anime belle che in politica dovrebbero tacere». IL VESCOVO GIUSEPPE “La pace parte da ogni persona” S ant’Agostino è stata la “star” del confronto tra Cacciari e Zenti. Lo ha ripetutamente citato il filosofo. Ha fatto altrettanto il vescovo Giuseppe. «Parafrasando un testo famoso di Agostino in riferimento alla santità, lo si può applicare anche alla pace – ha detto, infatti –: la triplice via della santità (dunque della pace): prima est humilitas... secunda autem est humilitas... tertia denique est humilitas. Se queste sono dimensioni ampiamente condivisibili e condizioni essenziali della pace, l’unica guerra, giustificabile e urgente, da combattere per creare le condizioni di pace è dentro di noi – sottolinea il Vescovo –: debellare la superbia, l’egoismo, l’individualismo, il corporativismo, la maldicenza, l’indifferenza». E, secondo Zenti, nell’ambito della formazione al senso della pace, da quella del cuore a quella mondiale, un compito fondamentale assolutamente innovativo spetta alla famiglia, alla scuola, alle associazioni, alla parrocchia. La pace – spiega – «è frutto dell’articolazione armoniosa tra l’individualità e l’aspetto collettivo dell’essere sociale, cioè dell’essere in relazione, in rete, in sistema, in organicità. Con un forte sentire di corresponsabilità». Ma la pace si differenzia per contesti. C’è anzitutto la “pace della persona”, a partire dalla sua interiorità. Comunque, la persona «è in pace se ha coscienza di contribuire personalmente, con senso di corresponsabilità, alla Il vescovo Giuseppe realizzazione di una pace più estesa e diffusa, cioè al bene comune. Alla pace della società». C’è poi la “pace sociale”. Che dipende dalle singole persone già conquistate dalla pace, «ma anche dalle amministrazioni locali, dalle opportunità di relazioni sociali positive (per esempio pratica di sport associativo) e di stabilità di lavoro professionale, dalla carica di senso sociale del “personale scolastico, sanitario...”, degli impiegati delle poste, degli istituti di credito, dalla presenza di un volontariato su cui si possa contare». C’è quindi la “pace nazionale”, risultato magari di una politica che fa «crescere equamente il Paese. In un giusto rapporto tra stato e società: non lo stato assistenzialista e paternalistico che sbriga tutte le problematiche e risolve le malefatte dei figli. Ma uno stato che mette i cittadini nella condizione di essere protagonisti della propria vicenda sociale: uno stato sussidiario all’im- L’appuntamento – trasmesso in diretta da Radio Palazzo Carli – era una tappa di “Salam Shalom 2006. Sentieri di pace. Convivenze e contaminazioni”, un vasto programma d’iniziative organizzato da Sacile e da altri Comuni, in questo caso in collaborazione con la parrocchia. Gli onori di casa, infatti, sono stati fatti dal sindaco Cappuzzo, dall’assessore Pillon e dall’arciprete monsignor Graziano De Nardo. pegno geniale della società civile messa in condizioni, anche economiche, di essere protagonista. Una politica dunque del bene comune che sta davanti con tutte le sue problematiche per ammonire i politici a dedicare tempo, passione e competenza alla loro soluzione vera e lungimirante e non a disperdere il proprio tempo in diatribe, squalificazioni senza appello, litigi... con la garanzia che comunque l’indennizzo e rispettiva pensione non subiscono alterazioni». Si collocano, di seguito, la “pace internazionale” e “la pace in rapporto alle religioni monoteiste”. La pace, in ogni caso, parte dall’interno di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni comunità. In questo senso, per il vescovo Giuseppe sarebbe necessario che anche i media (giornali e tivù) si convertissero: «evidenzino fattori e fatti di pace, magari attraverso vere storie di rappacificazione, non tanto da fioretti di san Francesco ma da veri segnali di tendenza, sia nell’ambito del territorio, sia in ambito internazionale». E dopo aver posto la necessità di una riforma radicale dell’Onu, il Vescovo conclude osservando che «la pace è sempre da inventare ogni giorno. Ed ha in ciascuno di noi i protagonisti, i profeti, i testimoni, i tessitori. Nella ferialità. Per avere la pace, occorre volerla ed essere disposti a pagarne i costi. Anche elevati e non immediatamente appaganti. Occorre igiene quotidiana alla pace: igiene della mente (aspetto culturale), del cuore (aspetto dell’oblatività), dei sentimenti (aspetto relazionale)». La sola guerra da combattere è quella dentro di noi 6 Le tavole per l’Azione Illustrata di Michaela Buttignol, Roberta Gorni,Tamara Zambon Dalla fiaba al colore P rendete in mano il numero speciale de L’Azione dedicato ai racconti selezionati del concorso letterario. E rispondete: cosa c’è dietro un’illustrazione? No, non dovete dire: dietro c’è la pagina precedente. Quello che abbiamo provato a chiederci, di cui per voi abbiamo raccolto alcune risposte, è: come sono nate le belle tavole che arricchiscono il fascicolo estivo? chi sono gli allievi della scuola estiva di illustrazione della mostra di Sarmede che le hanno realizzate? che percorso e quali incontri ha fatto la fiaba dalla mente del bambino, alla carta, alla lettura dell’illustratore, alla carta del disegno? E insomma: perché l’illustrazione è proprio così e non fatta altrimenti? Lo abbiamo chiesto a tre dei nove autori delle tavole. Tutti e tre – la sacilese Tamara Zambon, Roberta Gorni di Oderzo e Michaela Buttignol vittoriese di San Floriano – hanno scelto di raffigurare proprio quella scena del racconto e nessun’altra secondo un preciso criterio: scegliere quella più importante nella trama, più carica di tensione, più attraente per il bambino. E così Michaela Buttignol ha raffigurato l’istante in cui due dei quattro bambini protagonisti di “Una gita avventurosa” di Simone De Gasperin, assieme ad un folletto, si trovano ai piedi di una fantasmagorica scala a chiocciola che termina in una porticina oscura e su cui veglia una gobba, adunca, mascellona, protesa, minacciosa strega: cosa suc- e L’AZiON Attualità Domenica 3 settembre 2006 VOTATE I RACCONTI! D ecine e decine di cartoline arrivano in redazione. Non arrivano da amici del giornale in vacanza ai quattro angoli del globo; anzi non sono neppure illustrate; ma sono ugualmente, se non di più, gradite. Sono infatti le decine e decine di cartoline che voi lettori ci avete spedito per votare il racconto preferito per il concorso letterario “C’era una volta lassù... fiabe di montagna”. Tra i racconti scelti dalla giuria e pubblicati nello speciale supplemento estivo de L’Azione potete scegliere i due che vi sono piaciuti di più nelle sezioni adulti e bambini. Saranno i più votati a ricevere il primo premio di categoria (al pari dell’unico racconto selezionato per i “Ragazzi”), cioè la targa e il cesto di prodotti tipici delle nostre terre, nel corso della festa finale del concorso letterario il 7 ottobre a Refrontolo. La scheda per il voto era allegata al numero specialeracconti de L’Azione: avete tempo fino a lunedì 11 settembre per la spedizione. Per informazioni e chiarimenti contattate L’Azione allo 0438-940249. cederà ai due malcapitati? Avendo ricevuto in sorte di illustrare “La baita maledetta” di Sara Tremea, Tamara Zambon ha impegnato i suoi colori per il momento in cui la bambina stava facendo una passeggiata e – scrive Sara – “all’improvviso il cielo si rannuvolò, un fulmine squarciò il cielo seguito subito dopo da un tuono, ed ecco che incominciò a piovere”. «Mi è piaciuta l’idea di raffigurare un bosco – racconta Zambon – perché sono molto legata al Cansiglio, che è un bosco che ho molto vissuto o studiato. Ho realizzato l’illustrazione molto rapidamente, senza neppure fare delle bozze, perché le sento come limitazioni». Roberta Gorni, infine, raffigura la piccola Fortunata nata dall’immaginazione del trichianese Marco Dall’Olio sulla vetta rocciosa, nuda e spoglia (come Dall’Olio la descrive) del monte Pizzocco in procinto di sposare, forzata, il Lupo Mannaro… o forse riuscirà a salvarsi pronunciando la formula suggerita dal mago Bepin? Gorni, non ce lo svela, naturalmente. Ma gli occhi del bambino sono calamitati dai cupi colori della drammatica scena. Gorni e Zambon hanno scelto la tecnica mista, con base di acrilico e ricami di china, pastelli ad olio, pastelli a cera; Buttignol invece, al pari della sua “maestra” Donata Dal Molin, è strenua sostenitrice dell’acquerello, «perché le sue trasparenze si adattano meglio all’illustrazione, specie per l’infanzia: l’acquerello dà dolcezza ma anche quel pizzico di... forza». Illustrare è per tutte e tre una passione più che una professione. «Un momento di evasione estremamente gratificante» La tavola di Tamara Zambon (in foto sotto) dal lavoro nel mondo della pubblicità, dice Buttignol, che ha in curriculum un decennio di presenza alla Scuola di Sarmede e nel cassetto tante storie da lei scritte e illustrate in cerca di editore. Che «è difficilissimo farsi pubblicare» lo conferma anche Tamara Zambon, che passa il giorno «a girare per cantieri» per il suo lavoro di restauratrice. Men- no all’illustrazione, come tre l’architetto Ro- spero di poter fare un giorberta Gorni ha no!». pubblicato nel Le altre illustrazioni 2006 quattro libri che arricchiscono lo specon l’editrice Fa- ciale de L’Azione sono otatrac e un altro pera di Svjetan Junakovic, ne sta preparando il grande artista croato, e con una casa edi- delle allieve della Scuola trice spagnola… Anna Berton, Anna Bit, «Per ora però la- Tiziana Furlan, Beata Mavoro anche in uno linowska, Manuela Marstudio di architet- chesin, Andreina Parpajotura e non mi de- la. Tommaso Bisagno La tavola di Michaela Buttignol dico a tempo pie- DOMENICA 10 SETTEMBRE GIORNATA CAMMINAMONTI M La tavola di Roberta Gorni (in foto sotto) anca una settimana. È alle porte. Ci siamo quasi. A cosa? Ma alla “Giornata Camminamonti”! Si tratta dell’ultima delle escursioni a data prefissata previste nel calendario e nel libretto di Camminamonti 2006. Domenica 10 settembre infatti tutti gli amici della montagna e del concorso de L’Azione sono attesi a Cadolten per un momento di festa, con la messa, il pranzo al sacco e le dimostrazioni del Corpo forestale dello Stato. A Cadolten si potrà arrivare per cinque diversi itinerari, cinque passeggiate in partenza la mattina di domenica, ciascuna con un accompagnatore. Le illustreremo con maggior dettaglio nel prossimo numero. Nel frattempo c’è ancora la possibilità di approfittare delle ultime belle giornate per partire in escur- sione e rimpinguare di timbri il libretto. Magari realizzando le escursioni a data libera al bivacco Dal Mas e alla casera Cornetto: perché a chi completerà tutte e quattro le escursioni verrà assegnato un premio speciale. (TB) SEGUE DALLA PRIMA O ltre a questo sforzo collettivo, c’è anche un impegno strettamente personale da mettere in atto. Uno degli aspetti più alienanti del lavoro è che tende a divorare tutto il tempo della persona, comprimendola in un’unica dimensione. È il terribile ingranaggio, montato soprattutto dal lavoro moderno, il quale una volta che ti ha preso non ti molla più. Il Papa, all’Angelus di domenica 20 agosto a Castel Gandolfo, ha offerto una riflessione proprio sul tema del lavoro che assorbe tutta la vita e la impoverisce. Lo ha fatto in maniera non pedante, citando uno scritto di san Bernardo di Chiaravalle dove il santo, con stile vivace, raccomandava nientemeno che al pa- pa Eugenio III di non lasciarsi prendere da un attivismo eccessivo. Perché, diceva, le molte occupazioni conducono spesso alla “durezza del cuore”. È questa una bella espressione che si trova nella Bibbia e anche in bocca a Gesù, per indicare la perdita della propria umanità, in ciò che ha di più grande, cioè la capacità di lasciarsi plasmare dalla grazia di Dio. L’alternativa non è la vita oziosa, la fuga dal lavoro, ma il non lasciarsi perdere nelle “maledette occupazioni” e avere momenti di vita diversi. Il Santo Padre, sulla scia di san Bernardo, punta in alto, parla di momenti di contemplazione intesa in senso strettamente religioso, come comunicazione profonda con Dio che per un credente è il livello massimo di vita. Ma ci sono altri valori che impreziosiscono la vita, come dedicare tempo alla relazione con le persone che si amano, appassionarsi nella ricerca della verità, coltivare il gusto del bello, impegnarsi per la giustizia, dedicarsi al gratuito sostegno dei più deboli. Pause preziose durante le quali si alza la testa per respirare un’aria fresca di vita. Il passo ulteriore da fare è che queste realtà non si ravvivino solamente in queste pause ma impregnino di sé il lavoro stesso. Un imprenditore deve pensare a far funzionare la sua azienda e far quadrare i bilanci, ma può anche sperimentare forme nuove di relazioni all’interno della sua impresa o curare i suoi prodotti con l’esplicita intenzione di offrire cose buone e utili per tutti. Come pure l’operaio può impegnarsi a creare forme nuove di collaborazione con gli altri o proporre metodi di lavoro in cui sia maggiormente valorizzata la capacità di ciascuno. Anche la dimensione religiosa può entrare in pieno nel lavoro coltivando, mentre si lavora, sentimenti di gioiosa riconoscenza a Dio perché ci dà la capacità di inserirsi nei dinamismi della sua creazione e di collaborare allo sviluppo del mondo. Ma per infondere questa qualità nuova al proprio lavoro, bisogna sapersi sottrarre alla sua tirannia e trovare il tempo per mantenere sempre attivi questi livelli superiori di vita. (GpM) e L’AZiON Economia Domenica 3 settembre 2006 VENDEMMIA La storica azienda orsaghese cambia La veronese Bauli acquista la Doria I titoli giornalistici possono essere facili, e magari suggestivi, ma dietro di essi c’è una svolta epocale per un’azienda che ha scritto la storia di un paese come Orsago. La Bauli compra la Doria, il pandoro si mangia i bucaneve. Il potente gruppo alimentare veronese ha acquistato l’intero pacchetto azionario dell’azienda orsaghese il 31 luglio scorso, dopo una brevissima trattativa, “favorita – affermano a Verona – dall’assoluta sintonia con la famiglia Zanin, da sempre proprietaria della Doria”. Una storia, quella della Doria, che parte agli inizi del Novecento, attraverso la fornitura di derrate alimentari al Regio Esercito; negli anni Venti si consolidò con l’aggregazione di una serie di panifici con un primo insediamento produttivo a Sarmede, per av- viare poi l’attività l’industriale negli anni Cinquanta con la costruzione dello stabilimento ad Orsago, che con continui aggiornamenti rimane tutt’oggi la sede dell’azienda. «I primi anni dell’industria – ricorda l’orsaghese Rina Biz, presidente della cooperativa Insieme Si Può – furono turbolenti dal punto di vista sociale e del rispetto di diritti e doveri. Quindi la situazione si è assestata e ha proseguito il suo sviluppo, senza grande coinvolgimento diretto con la vita del paese: a Orsago si dava per scontato che si andava a lavorare lì in modo fisso». Oggi Doria, con un sito produttivo di 270 mila metri 230 lavoratori quadrati a Orsago, impiega in 270 mila mq circa 230 dipendenti. Il di stabilimento suo marchio, che negli anni è stato lanciato con campagne pubblicitarie anche con personaggi famosi, è legato soprattutto ai Bucaneve (i biscotti col buco venduti nei caratteristici pacchetti tipo “bastone”), ai crackers Doriano e ai biscotti Atene e Doricrem; vende in tutto il mondo i suoi oltre 50 articoli, realizzati con 20 linee di produzione. La Bauli ha spiegato l’ac- stata stilata da una giuria di esperti formata da rappresentati di Confartigianato, della manifestazione di Bienno e della Pro loco cisonese. Nonostante qualche serata di pioggia, sono stati circa 140 mila i visitatori giunti a Cison per la mostra e per le tante iniziative collaterali. Previsioni positive per il vino nostrano M Lo stabilimento orsaghese e, sotto, una vecchia pubblicità con una giovane Ornella Vanoni quisizione della ditta trevigiana con la necessità di “svincolarsi dalla ricorrenza”, ovvero di ridurre l’incidenza, nel proprio fatturato, dei prodotti legati a Natale e Pasqua, come pandori, panettoni, colombe e uova pasquali. Dopo l’acquisizione di Doria (e dei suoi 40 milioni di fatturato annuo), ora sui 280 milioni di fatturato di Bauli, 130 sono svincolati dalle festività. La famiglia Zanin ha preferito non commentare la decisione della cessione, né la famiglia Bauli ha voluto precisare i termini economici dell’accordo, precisando comunque che “abbiamo preso Doria per potenziarla e non certo per smantellarla o delocalizzare”. I sindacati, che ritengono positivo il fatto che a comprare sia un solido gruppo industriale del set- tore e non un fondo d’investimento, temono esuberi sotto forma di doppioni, e per evitare questi chiedono garanzie. «Ci sono esempi anche recenti e locali di acquisizioni simili – afferma Rina Biz – e quindi inviterei alla massima attenzione: non si tratta più di guardare indietro a cosa era ed è Doria, ma cosa intende fare Bauli». E la politica? Attenta al mantenimento dell’occupazione. Il sindaco di Orsago Giancarlo Mion afferma di aver avuto garanzie in tal senso, e annuncia di voler avviare contatti con la nuova proprietà per conoscerne i piani aziendali. Il vicegovernatore veneto Luca Zaia, che è nato e cresciuto a poche centinaia di metri dalla Doria, suggestivamente dice che continuerà a mangiare Bucaneve infilzandoli col dito. (AT) CENTOQUARANTAMILA VISITE QUANTITÀ E QUALITÀ RECORD Il “solito” successo di Artigianato Vivo Il boom della patata nel Quartier del Piave L’ artigiano del ferro Typto di Calvene, con l’opera Smorzacandela, è stato eletto miglior artigiano tra i 130 che hanno esposto alla 26ª edizione della rassegna Artigianato Vivo. Seconda classificata la bottega “Fil di Ferro” di Martucci e Busconi di Rivergaro (Pc) con l’opera Voliera. Terzo classificato Romano Cheli di Livorno, artista del legno, con l’opera “Trottola in legno”. La classifica è Vincitori, autorità e la creazione premiata Sportello del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI di imposta, appartengono a categorie esonerate dalla dichiarazione dei redditi. Per personal computer si intende l’insieme di componenti elettroniche come unità centrale e unità disco rigido interno, scheda audio e video, dispositivo di connessione e periferiche, lettore cd rom o dvd o entrambi e predisposizione per accesso ad Internet. L’incentivo di 200 euro sarà scalato dai rivenditori che aderiscono al progetto, che sono identificati da un apposito simbolo riportato nel sito www.innovazione.gov.it. Avv. Nicola Todeschini Unione nazionale consumatori Com. prov.le Treviso. Tel. 0438 420581 CONTRIBUTO DI 200 EURO PER ACQUISTARE UN COMPUTER U n contributo di 200 euro sarà dato alle persone fisiche che entro il 12 giugno 2007 acquisteranno un personal computer nuovo di fabbrica di qualsiasi prezzo, marca e tipo. Lo ha stabilito un decreto della Presidenza del Consiglio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno, aggiungendo che il contributo sarà dato a chi ha un reddito annuo non superiore a 15.000 euro, relativo all’anno d’imposta 2004 e al netto del reddito derivante dall’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Possono beneficiare dell’incentivo anche coloro che, per lo stesso anno 7 S e la patata soffre di globalizzazione (anche 5 euro al sacco!), la situazione si rovescia nel Quartier del Piave, dove quest’anno spunta «addirittura – commenta Berto Dal Gallo, figlio di Bruno, il pioniere delle patate dal 1944 in queste terre – il doppio dell’anno scorso». Non è un mistero, il Quartier del Piave (in particolare Moriago e Bosco di Vidor) col suo terreno sciolto (un buon 50% di scheletro!, sassi, ghiaia, eccetera), e una temperatura più fresca per via dell’esposizione a nord tanto da assomigliare in un certo senso al clima di montagna, è il segreto della bontà e della finezza di gusto che questo suo prodotto ha (è recente lo studio di come codificare queste sue inimitabili caratteristiche da parte di un’apposita commissione d’assaggio). Ma detta bontà è anche frutto dell’intelligenza degli agricoltori locali (oltre ai Dal Gallo, importanti produzioni le conseguono anche i Codello, Giotto, Corazzin e Gai) Berto Dal Gallo che adoperano l’irrigazione «più per raffreddare il terreno – spiega ancora il nostro Berto – che per la siccità». La “Patata del Quartier del Piave” viene quasi tutta commercializzata nel Trevigiano, Bellunese e Pordenonese, e viene più o meno pagata secondo le qualità. Con la Sampierola (la precoce Junior) i nostri “pataticoltori” hanno ricevuto dal commercio all’ingrosso 0,48 euro il kg, mentre 0,60 dalla Bintje, che è una vecchia e gloriosa varietà di ormai 103 anni. Sui campi c’è ancora la Cicero, speciale per gnocchi, e anche qui le prospettive di un buon ricavo non mancano affatto! (MS) ercoledì scorso nelle vigne dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero s’è cominciato a raccogliere le uve Pinot Grigio e Bianco. Si apre di fatto una nuova vendemmia, che in territorio diocesano, si presenta confortante.Gianluca Bisol, dei Bisol pionieri del Prosecco a Valdobbiadene, è soddisfatto del presente, ma preoccupato degli anni a venire. Di quest’annata dei Prosecchi, Bisol va fiero: sì un calo di un 3-4%, ma qualità rilevante, superba per via dei grappoli spargoli, quindi sanissimi, e delle forti escursioni termiche agostane (anche soli 6-7°C di notte), una manna nella conservazione dei profumi più delicati. Per i prezzi, sempre del Prosecco Doc, ci dovrebbe essere un rialzo pari al 4-5% sul 2005, mentre un robusto più 30% è per il Cartizze, vista e considerata la sua “svalutazione” nella scorsa vendemmia. Una situazione serena, almeno per i Prosecchi Doc, confermata anche da Raffaello Tolot, direttore dell’Istituto diocesano, che di Prosecco Doc di ettari ne ha 11 (più 6 di fresco impianto) su un totale di 73, con prezzi non inferiori ad 1 euro al chilo, e con un trend di 1,10-1,15 euro. Ma veniamo alle preoccupazioni. Per Bisol è cresciuto troppo il Prosecco non Doc, creando così una “spersonalizzazione” territoriale a scapito delle aree storiche come “Conegliano-Valdobbiadene”, dove in questi luoghi il Prosecco è di fatto un “cru”. C’è il pericolo che il Prosecco venga prodotto laddove oggi si consuma di più il Doc “Conegliano-Valdobbiadene” (Stati Uniti, Asia... Australia, che ha impiantato Prosecco per poi girarlo in Inghilterra). Per Giorgio Cecchetto di Tezze di Piave, la produzione di quest’anno si stima inferiore del 5-7% rispetto all’annata precedente (soprattutto per la siccità), ma i vini bianchi saranno «caratterizzati da una buona aromaticità, dovuta alle importanti escursioni termiche, soprattutto dell’ultimo periodo, mentre per i vini rossi confidiamo che i mesi di settembre e di ottobre possano regalarci giornate di sole e bassa umidità per facilitare l’accumulo delle sostanze coloranti e degli aromi». Se è del tutto prematuro parlare di come andrà il “Raboso Piave” (si vendemmia da fine ottobre in poi), Giorgio Cecchetto, che del Raboso è un leader, non ha però paura di sbilanciarsi, ricordando che «storicamente estati calde e siccitose ci hanno sempre regalato annate da collezione». (MS) 8 e L’AZiON Domenica 3 settembre 2006 “CAMPIONI DI VITA” AL GREST DI REVINE LAGO “B SAN MARTINO DI COLLE, REVINE E LAGO A Sappada vent’anni dopo con nel cuore don Antonio T iepidi raggi di sole riscaldavano in un fosco pomeriggio d’agosto la località Cretta di Sappada; una grande casa gialla dai balconi rossi coccolava il lento scorrere del Piave. Lì in quella casa per quasi vent’anni, d’estate, don Antonio Rosolen, per tutti “il Don”, ha celebrato la messa per i ragazzi del campeggio San Martino. Quest’anno un gruppo di giovani alla fine del loro itinerario “Cuoralba” ha voluto rendere omaggio a questa figura carismatica di sacerdote partecipando commossi alla messa in ricordo celebrata da don Giovanni Dan, cantore dei monti e suo compaesano. In quel luogo non si svolgono più i campi estivi della parrocchia di San Martino di Colle Umberto, ora lì in quella grande casa passano le vacanze i disabili di un’associazione religiosa di Rimini... ma nel passaggio di consegne avvenuto un anno fa, un altare in marmo è rimasto lì al suo posto, dono degli anni Ottanta del papà di un excampeggiatore, come segno tangibile della presenza di Dio ovunque e della bontà di quel suo pastore che amava così tanto i ragazzi e che tanto parlava loro di Dio nella semplicità del gioco. Il Don definiva il suo un catechismo ruspante, fatto di semplici parole, sponta- Don Antonio Rosolen nei gesti e condivisione dei servizi dove la Parola di Dio era vissuta durante tutto l’arco della giornata. Figura forte, decisa, a volte brusca ma innegabilmente saggia e ascoltata, col fascino particolare di saper raccontare e consigliare. È stato bello sentire accomunate nell’omelia di don Giovanni le due figure di san Domenico, santo del giorno della celebrazione, e don Antonio, e osservare tanti giovani (tutti attivamente impegnati nelle comunità di provenienza) e persone adulte salite lassù nella valle del Piave assorte nel ricordarlo. Bei canti hanno accompagnato quei momenti mentre il monte Siera guardava dalle sue crode, il sole sbirciava tra le nuvole e qualcuno si congratulava dall’alto. I giovani lì presenti giungevano da un itinerario partito dal Passo Monte Croce Carnico e che solcando la isogna diventare campioni di vita…” le parole del vescovo Giuseppe (nell’intervista a L’Azione all’indomani dell’Italia campione del mondo di calcio) ci hanno dato la spinta per progettare il nostro Grestart 2006“campioni per il mondo nella vita”. Abbiamo deciso infatti di mantenere il clima entusiasmante della vittoria della Nazionale utilizzando lo sport come pretesto per imparare ad essere campioni non solo nello sport, ma anche nella vita quotidiana. Nella vita come nello sport, infatti, bisogna seguire determinate regole, giocare di squadra, imparare a vincere e a perdere; inoltre è necessario distinguere l’entusiasmo momentaneo dalla vera Felicità, che premia l’anima e ci dà la forza e il coraggio di intraprendere le sfide di tutti i giorni. Giocando con lo slogan del grest (Grestart) vogliamo quindi dare il via – start – ai bambini perché possano intraprendere le sfide del mondo all’insegna dell’aiuto e del rispetto reciproco, sicuri dell’incoraggiamento che ci dà l’amore di Dio per essere veramente vincenti. Non mancherà certo la parte creativa e fantasiosa – art – che ci vedrà impegnati in laboratori, scenette, canzoni e tutti quei momenti gioiosi che animeranno i pomeriggi delle nostre parrocchie dal 4 al 17 settembre. Allora, giochiamo? Gli animatori e John Solemondo sono già pronti a fare il tifo per voi! Gli animatori CAMPOSCUOLA PER 60 MA CHE BEL VIL-LAGGIO! U La messa celebrata da don Giovanni Dan a Cretta, con le Dolomiti a fare da splendida scenografia “traversata carnica” e alcuni dei suoi rifugi, era culminato con la salita in notturna al monte Peralba (chi per la via normale Giovanni Paolo II, chi per la ferrata Sartor) per vedere il sorgere del sole dalla vetta, che giusto vent’anni prima nello stesso periodo altri giovani di San Martino avevano calpestato per la prima volta. E quasi come passaggio Presso la casa storica dei campi estivi della parrocchia ULTIMI GIORNI PER IL CONCORSO “GUARDA CHE ESTATE”: ECCO IL MODULO! DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ALL’INIZIATIVA "GRAND’ESTATE" La parrocchia di …………………………..………con sede in via………………………………………...n°……… in comune di ……………………………………………………………………. chiede di partecipare all’iniziativa "Guarda che estate!" organizzato dall’Associazione NOI Vittorio Veneto con sede in via Galilei 32, 31015 Conegliano e con la promozione del Settimanale L’Azione. Referente della parrocchia per l’iniziativa "Guarda che estate!" è il/la Signor/a……………………………….…………........ Residente in ………………………………………….. via ……………………………………..............n°……… telefono…………….…………………..… e-mail…………………………..…..……………………. A tal fine, invia a L’Azione n° .…fotografie, dichiarando sotto la propria responsabilità che sono state scattate nel corso del grest svoltosi in parrocchia tra il 10 giugno ed il 15 settembre 2006. Una breve descrizione di dove e quando la fotografia è stata scattata e perché la si ritiene significativa per l’iniziativa. Con la sottoscrizione della presente il referente: - dichiara l’originalità della produzione presentata e di non aver violato diritti di copyright o diritti alla privacy; - dichiara di trasferire a L’Azione i diritti di proprietà sull’immagine, che resterà a disposizione de L’Azione per utilizzo giornalistico (le foto non saranno restituite); - di acconsentire al trattamento dei dati personali trasmessi con questa domanda di partecipazione ai sensi del DLgs 196/2003 per le finalità legate all’iniziativa. Data ……………………..…….Firma …………………………….……….……….……….……….……….… di consegne il parroco attuale di San Martino, don Angelo, con altri ragazzi del paese, a sorpresa, giunto anche lui in vetta nel medesimo giorno dei giovani escursionisti. Itinerario grandioso ed entusiasmante in una natura ancora perlopiù intatta (ed è una rarità) e festa finale a completare il quadro, il fuoco di bivacco serale che tra canti, testimonianze, scenette e preghiere ha accompagnato poi il ritorno a casa degli escursionisti zaino in spalla. Roberto na grande casa a Laggio di Cadore, una sessantina di bambini e ragazzi vogliosi di amicizia e divertimento, una ventina di animatori e collaboratori pronti a mettersi in gioco, un contorno di prati, boschi e montagne favolose... Questi gli ingredienti... il risultato? Un meraviglioso campeggio San Martino di Colle-Revine-Lago! Dal 23 luglio al 2 agosto, gruppi, giochi e tornei, ma anche ser vizio, “angoli”, momenti di incontro e di spiritualità, sotto la guida dei nostri due parroci, don Ezio e don Angelo, e poi soprattutto tanta tanta gioia ed energia... talmente esplosivi da coinvolgere anche gli altri ospiti della casa! E poi giochi serali e CORDIGNANO: Gianluca fotomodello per “Guarda che estate” A ffluiscono a L’Azione foto e moduli per “Guarda che estate”, il concorso per la più bella foto di grest o campeggio. Come questa che arriva dal grest di Cordignano, e che ci raccontano così: “Venerdì 21 luglio 2006. E mentre tutti sono impegnati nei giochi, a Gianluca viene voglia di… fare il modello! Christian, l’animatore, lo osserva un po’ perplesso”. Per partecipare è sufficiente spedire fino a cinque foto con didascalia, più il modulo qui a fianco. I dettagli su www.lazione.it o chiamando L’Azione: 0438-940249. notturni, camminate nella natura, una nottata in rifugio per i più piccoli, ospiti amici venuti apposta per stare con noi! Insomma, un mix di colori e vivacità, dove ognuno è stato protagonista, col proprio carattere, coi propri talenti, tutti diversi e tutti importanti perché... stock! Al vil-Laggio tu sei speciale! Marica e L’AZiON GrandEstate IL GALLO DI PIANZANO E LA ZEBRA DI GODEGA ARRIVANO AL GREST DI BIBANO L’“Allegra fattoria” fatica? Serve l’unità pastorale! O ramai, nelle nuove generazioni, più nessuno vuol fare il contadino, le stalle vanno sparendo, le problematiche per gli allevatori si intensificano... e allora perché non unire tutte le fattorie in una per una gestione condivisibile delle realtà esistenti? Questo è stato il cammino del grest di Bibano, parrocchia di una delle prime unità pastorali della nostra diocesi. Un mattino gli animali si svegliano e non trovano più il contadino, ma sanno che a momenti devono arrivare due animali nuovi. Come accade nella vita, anche nella fattoria ogni animale ipotizza tutti i difetti e i problemi che porteranno questi sconosciuti: il gallo teme che arrivi un suo omonimo che dia il chicchiricchì prima di lui e gli torna alla mente la fine del galletto di “Me compare Jacometo” (cantata dal coro dei papà diretti da don Vittorino); il cane vuole mandare avanti la fattoria come gli aveva insegnato il contadino...; solo l’oca è emozionata (ha la pelle d’oca appunto) e prepara una degna accoglienza per chi arriverà. Ma da dove verranno? Saranno stranieri? Magari africani? Meridionali? Ma la cicogna dall’alto ha origliato mentre parlavano... e parlano come aveva insegnato anche a loro il contadino. Nel frattempo la tensione è alta tra gli animali, anche perché da soli sono riusciti a tener testa a Crudelia Demon (magistralmente impersonata da mamma Sabina) e al lupo. Don Livio Dall’Anese e il vescovo Giuseppe alla messa per i grest di Bibano, Pianzano e Godega Ma ecco finalmente arrivano questi poco attesi animali... uno è un gallo (papà Ezio dalle piume variopinte) e l’altro una zebra a pois? Perché non ha le strisce bianche e nere? Capiranno più tardi che Calciopoli ha fatto cambiare pelle pure agli animali... juventini! L’accoglienza non è delle migliori, ma le cose cambiano quando gli animali capiscono che il contadino abitava anche nella loro fattoria: il gallo è di Pianzano e la zebra di Godega! Emerge anche la necessità che li accomuna: le pecore di queste tre fattorie sono allo sbaraglio, non si trovano più pastori, urge un accordo che porterà il nome di unità pastorale... ma servono due impresari che stilino il contratto! E don Vittorino e don Livio, per l’occasione gatto e volpe, presentano il contratto da firmare. Il tutto si chiude con l’arrivo del contadino che in fondo non si era mai spostato: la sua voce infonde sicurezza alla fattoria: tutto andrà bene se seguiranno la volpe e il gatto! MIAGOLANDO,ABBAIANDO, BELANDO... TRE PARROCCHIE CONDIVIDONO IL GREST! C’ è chi ha miagolato, chi ha abbaiato, altri hanno belato, ma in tutte e tre le parrocchie dell’unità pastorale di Bibano-Godega-Pianzano per tre settimane di luglio bambini e animatori si sono virtualmente immedesimati negli abitanti di una simpatica fattoria, ognuno nelle proprie parrocchie ma condividendo momenti di incontro tutti insieme. La programmazione per le attività è stata fatta insieme a don Vittorino e don Livio e così, mantenendo ogni parrocchia la propria identità e tradizione, abbiamo intrapreso quest’avventura. I momenti passati insieme sono cominciati martedì 18 luglio con la gita al Parco acquatico di Noale... “immergendoci” tutti insieme in questa giornata comunitaria. Domenica 23 luglio abbiamo organizzato la “Domenica in... famiglia” a Soffratta di Mareno: la mattinata de- La magistrale interpretazione di “Me compare Jacometo” da parte del coro dei papà dicata alla visita di una fattoria e di un allevamento di cavalli, il pomeriggio passato nell’area parrocchiale retrostante la chiesa con giochi (un po’ umidi!) e messa conclusiva. La giornata di martedì 25 luglio nell’area Fiera di Godega ha dato sfogo ai giochi di gruppo (gruppi misti di tutte e tre le parrocchie) e al successivo trasferimento nel campo sportivo per la messa presieduta dal vescovo Giuseppe. Al termine pizza per tutti, accompagnata da una vena di nostalgia nella consapevolezza che eravamo giunti all’ultima settimana di grest, ma felici di aver condiviso momenti di gioia nella nostra unità pastorale e alla volontà che insieme si può... anzi è ancor più divertente! “GUARDA CHE ESTATE”: e Torre di Mosto ci augura... buon appetito! “C hiudiamo in bellezza! Donatella presenta con orgoglio il dolce dedicato al grest, preparato con maestria da una mamma”. Così dalla parrocchia di Torre di Mosto ci presentano la foto che vedete qui a sinistra, una di quelle con cui partecipano al concorso “Guarda che estate” dell’associazione Noi e de L’Azione, con la speranza di vincere almeno uno dei buoni premio in prodotti per la creatività offerti dalla Manighetti Mg di Vittorio. E per una volta i bambini, protagonisti dei grest e di molte delle foto giunte al concorso, cedono il passo a chi spende sorrisi e le proprie capacità (comprese quelle culinarie) per generare un grest indimenticabile. Domenica 3 settembre 2006 9 GREST DI SAN VENDEMIANO “Noi animatori ci doniamo agli altri” Tutto l’entusiasmo dei bambini del grest di San Vendemiano S i sa, le cose belle passano in fretta e anche quest’anno il grest è passato veloce per tutti i bambini e ragazzi iscritti alla consueta iniziativa estiva della parrocchia di San Vendemiano. Il tema che ci ha accompagnato è stato quello proposto dall’associazione nazionale Noi: l’Allegra fattoria, con diversi animali che una mattina non trovano più il loro contadino. Si presenta così una situazione che gli animali dovranno affrontare mettendo da parte liti e incomprensioni. Proprio quando tutto comincia ad andare per il meglio il contadino si presenta nuovamente ai suoi animali che lo accolgono con gioia e capiscono quanto sia importante la sua figura. In realtà il contadino non se n’era mai andato, ma osservava di nascosto come gli animali gestissero di comune accordo la vita nella fattoria, mettendo in pratica i suoi insegnamenti. Tutti noi abbiamo così potuto associare la figura del contadino alla figura di Dio, sempre presente nella nostra vita. Tutti noi animatori abbiamo dunque cercato di trasmettere ai bambini e ai ragazzi questa costante presenza di Dio che ci aiuta, ci sostiene e ci incoraggia anche se non è visibile in mezzo a noi. Ogni giorno eravamo accompagnati da uno slogan e da uno atteggiamento specifico riferiti alla storia, che veniva rappresentata in forma teatrale da un gruppo di ragazzi di terza media. Seguiva poi il momento formativo durante il quale approfondivamo i valori sempre nuovi che la scenetta proponeva, quali ad esempio la fraternità, la collaborazione, il rispetto, la responsabilità, la comprensione, l’ascolto, la condivisione, l’amicizia, il coraggio… valori in- dispensabili per la vita di comunità. Al fine di coinvolgere anche i bambini più piccoli e di avvicinarli alla storia, abbiamo visitato una vicina fattoria. Durante questa breve gita, i bambini hanno potuto osservare tanti diversi animali e apprendere notizie e curiosità sulle loro caratteristiche e sui loro comportamenti. Gli animati... I partecipanti al grest quest’anno erano 160. Durante questo grest si sono divertiti tra loro e con gli animatori, si sono impegnati nelle attività, hanno avuto l’occasione di accogliere alcuni valori della nostra fede fondamentali per vivere bene insieme. E gli animatori! Il gruppo animatori quest’anno era costituito da 40 giovani dai 15 ai 24 anni. Prima di iniziare questa esperienza noi animatori abbiamo partecipato a diversi corsi di formazione che ci hanno aiutato a comprendere il ruolo dell’animatore nella comunità. Così sostenuti da una forte motivazione abbiamo intrapreso questa esperienza come un gruppo affiatato, responsabile, unito e con molta voglia di donarsi gratuitamente agli altri. Così come gli animali dell’Allegra fattoria hanno imparato a vivere insieme nonostante le diversità di carattere, abitudini e opinioni, sostenuti dalla presenza del contadino anche se non visibile tra loro, anche noi faremo tesoro di questa esperienza estiva per stare bene insieme con gli altri, ascoltando sempre la nostra Guida che ci parla costantemente soprattutto nei momenti di raccoglimento e di riflessione che devono sempre accostarsi ai momenti di svago e di divertimento. Prisca Da Lozzo e Silvia Boscariol e L’AZiON IN CATTEDRALE Piano pastorale, il 17 la consegna ZENTI RICORDA PAPA LUCIANI Beatificazione più vicina P apa Luciani santo? Il processo di beatificazione va avanti rapidamente, a tre anni dall’apertura si chiuderà l’11 novembre prossimo la fase diocesana (Belluno, Vittorio Veneto, Venezia) e il vescovo Giuseppe si augura che i tempi siano i più rapidi. Monsignor Zenti ha espresso questo augurio a margine della cerimonia che il 26 agosto, a Canale d’Agordo, ha ricordato Albino Luciani, nel paese natale, a 28 anni dall’elezione al soglio pontificio. Beatificazione Dopo aver ascoltato 180 testimoni, di cui una larga parte a Vittorio Veneto, nel corso di oltre 200 sedute, il tribunale diocesano di Belluno-Feltre sta per avviarsi a conclusione. Così pure la commissione di storici che sta raccogliendo documentazione soprattutto inedita sulla figura e l’opera di Luciani. «L’11 novembre, in occasione del patrono san Martino, chiuderemo la sessione diocesana – conferma il vescovo di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich – e invieremo la documentazione alla Congregazione per la causa dei santi». A Roma Secondo la previsione del vicepostulatore monsignor Giorgio Lise, saranno necessari dieci anni perché la congregazione arrivi alla conclusione della causa, dal momento che «bisogna aspettare il turno». Ma potrebbe intervenire un fattore di accelerazione; si tratta del presunto miracolo attribuito a Luciani. Un pugliese, in età adulta, di cui però non si conosce l’identità, asserisce che dopo aver pregato Luciani è guarito da un tumore. «La documentazione medica prodotta è molto seria – riconosce Lise – per cui, se il miracolo venisse certificato, la causa di beatificazione potrebbe registrare una forte accelerazione». Come confida lo stesso Lise, a Belluno, ma non solo, «il nostro sogno soli 33 giorni. Immortalato da foto, da icone e da sculture. Ha fatto storia. Ha attraversato l’universo mass mediatico. Come un baleno da un capo all’altro dell’orizzonte. Spontaneo, naturale? Non certo spensierato e fanciullesco e neppure forzato come quello dei divi costretti a recitare una parte. Il suo sorriso era il frutto di una interiorità abitata dalla gioia, pur nel groviglio, nel ginepraio di travagli e sofferenze, e non solo fisiche, di cui è dato di conoscere probabilmente solo qualche lembo. Il suo sorriso è sbocciato su uno stelo di spine». Il sorriso Papa Luciani sarebbe che papa Luciani e papa Wojtyla salissero insieme agli onori degli altari». Anniversario A Canale d’Agordo, il 26 agosto, davanti ad una grande folla di pellegrini, tra cui numerosi dalla diocesi di Vittorio Veneto (anche il sindaco di Conegliano, Floriano Zambon), il vescovo Giuseppe ha presieduto una solenne concelebrazione, nel corso della quale gli sono stati consegnati all’offertorio due volumi di testimonianze, comprese delle “grazie ricevute”. Significativo il titolo che Zenti ha dato alla sua omelia: “La santità del sorriso sbocciato dalle spine”. Il Vescovo ha ricordato l’entusiasmo con cui Luciani, da Vittorio Veneto, partecipava al Concilio Vaticano II. «Lui, vescovo “convertito” dal Concilio, sentiva incontenibile il bisogno e l’urgenza di trasmetterne i contenuti ai suoi preti e ai futuri preti, perché a loro volta se ne lasciassero convertire. Riconosceva infatti nei documenti conciliari, fin dalla loro fase di non facile elaborazione e gestazione, la Parola dello Spirito del Signore indirizzata alla Chiesa e al mondo, nell’oggi». “Luciani non è catalogabile” Il vescovo Giuseppe si è anche soffermato sulla personalità di Luciani. «Non c’è dubbio – ha detto – che Albino Luciani, al di là della semplicità e umiltà della sua persona, schiva di ogni pubblicità, non è una personalità di facile lettura ed interpretazione. Non è catalogabile e computerizzabile. Qualche tratto della sua personalità rimarrà sempre un po’ misterioso. Sfuggente. C’è qualche cosa in lui che sa di divino. E che ne segnala lo stile inconfondibile: “Le mie vie non sono le vostre vie!”. Dio misericordioso e misterioso! Che guida la storia, a cominciare da quella della sua Chiesa, a modo suo. Con le sue sorprese». “Papa a sorpresa” Non pochi hanno avuto a che ridire sull’elezione di Luciani, “un buon parroco di campagna”, al soglio pontificio. Risponde ancora il vescovo Giuseppe. «Albino Luciani: Papa a sorpresa? Qualcuno lo pronosticava. Benché Lui se ne schermisse. In realtà, era la sorpresa di Dio, il suo asso nella manica, se può passare una immagine non del tutto elevata, riser vata per quel tornante della storia della Chiesa e dell’umanità. Secondo i piani di Dio che, nella fede ecclesiale, riusciamo, pur a stento, a scorgere. Anche Albino Luciani fa parte dei doni singolari di Dio. Dei suoi regali. Al momento opportuno. È proprio un dato di fatto, documentato dalla storia da almeno un secolo e mezzo, che Dio ha assegnato alla sua Chiesa i papi giusti al momento giusto e per il lasso di tempo giusto. Comunque siano interpretabili sotto il profilo storiografico. In quel frangente, occorreva il sorriso di Giovanni Paolo I, anche se per Il sorriso, appunto. C’è chi l’ha definito di un “sempliciotto”. «Quel sorriso, che ha conquistato il mondo e ha reso più simpatica la Chiesa, era piuttosto il riflesso del sorriso di Dio, padre e madre, come amava definirlo Giovanni Paolo I, verso l’umanità – ricorda il vescovo Giuseppe –. Una umanità che allora, non meno di adesso, era immersa e come sommersa, in un profondo travaglio. Come se andasse alla deriva. Dio stesso aveva scelto l’umile persona di Albino Luciani perché testimoniasse, con il suo sorriso, bello, limpido e avvincente, il sorriso materno di Dio. Un sorriso di benevolenza. Che esprime la volontà di bene verso la persona amata. Che spera quanto prima di incontrare. Un sorriso già abbozzato in cuore. Che sta sbocciando appena intravede da lontano la persona amata. Ed esplode radioso nell’atto dell’incontro personale». Il linguaggio Sottolineando la figura di Luciani evangelizzatore, il vescovo Giuseppe si è soffermato sullo “stile unico e inedito” del vescovo e del papa venuto da Canale d’Agordo. «Voleva a tutti i costi far conoscere ed accogliere Gesù Cristo come il senso della vita anche a costo di sembrare fin troppo dimesso nel linguaggio e troppo alla buona nella metodologia pedagogica. In realtà piegava le esigenze stesse del linguaggio forbito e aulico alla reale capacità ricettiva del pubblico. E, come è noto, a ciò si era faticosamente allenato con una diuturna e minuziosa elaborazione del linguaggio». Francesco Dal Mas L’ estate è ormai alle spalle. Siamo impazienti di riavviare l’anno pastorale, che, purtroppo, almeno inizialmente dovrà raccogliere parecchi cocci provocati dal clima vacanziero, ma che soprattutto è indirizzato a riproporre nuove tappe di un itinerario formativo. Sorretti da una pioggia di grazie di Dio, già predisposte sul nostro cammino che, non va dimenticato, ha come protagonista lo Spirito del Risorto. Le indicazioni pastorali per l’anno 2006-2007 sono contenute nel progetto diocesano. Suggerito dal Consiglio pastorale diocesano ed elaborato dalla Segreteria, dopo essere stato rivisto dal Vescovo, verrà consegnato a tutti i vicepresidenti dei Consigli pastorali parrocchiali domenica 17 settembre nel pomeriggio, alle 16 in Cattedrale. Come già sperimentato negli anni passati, ne esporrò poi in dettaglio il contenuto negli incontri di zona, con il seguente calendario, sempre alle 20.30: - lunedì 18: Seminario - Vittorio Veneto - martedì 19: auditorium Toniolo - Conegliano - giovedì 21: collegio Brandolini - Oderzo - mercoledì 27: palazzo delle Contesse Mel - giovedì 28: teatro Ruffo - Sacile - lunedì 4 ottobre: teatro Careni - Pieve di Soligo. Nella consapevolezza che l’attuazione di un Progetto pastorale è prima di tutto dono di Dio, per l’intercessione della Vergine Maria ne invochiamo con preghiera unanime l’abbondanza della benedizione. Mentre ci predisponiamo al meglio delle nostre risorse e della volontà di bene nei confronti della diocesi di appartenenza a dare un nostro concreto contributo. Fraternamente vi saluto e vi attendo per la consegna del Progetto pastorale 2006-2007. + Giuseppe Zenti Poi il Vescovo lo presenterà in sei centri della diocesi INSEGNANTI DI RELIGIONE Corso sul tema “Vita a scuola” “V ita a scuola” è il tema del corso di aggiornamento professionale che l’Uf ficio per la scuola e la pastorale scolastica di Vittorio Veneto organizza per gli insegnanti di religione cattolica. Il primo incontro è fissato per lunedì 4 settembre dalle 15.30 alle 18.30. Sarà il teologo don Chino Biscontin a proporre il proprio intervento “Tra desiderio dell’immor talità e l’of fer ta della vita eterna”. Martedì 5 settembre dalle 15 alle 18 il teologo moralista don Luciano Padovese (nella foto) parlerà dell’etica della vita: non uccidere”. Venerdì 8 settembre, dalle 15 alle 18, sarà la volta di don Renzo Pegoraro della Fondazione Lanza di Padova il quale tratterà il tema “Le origini della vita: scienza e rivelazione”. Mercoledì 13 settembre, dalle 15 alle 18, “Il senso della vita: orientamento e scelte” verrà spiegato dalla dottoressa Marisa Possa, pedagogista e dirigente scolastico. Il medico bioeticista dottor Gian Antonio Dei Tos si occuperà, martedì 19 settembre dalle 15 alle 18, de “Le mani sulla vita: il potere dell’uomo sull’esistenza propria e altrui”. Venerdì 22 settembre chiuderà il ciclo di incontri la professoressa Ida Bellina, consigliere nazionale del Gris, con un contributo su “Il codice Da Vinci”. Tutti gli appuntamenti si terranno al collegio Immacolata di Conegliano. e L’AZiON Chiesa PADRE GARDIN DI S. POLO È VESCOVO Avvinto dalla bellezza del Signore T redici anni dopo l’ordinazione di monsignor Giacinto Boulos Marcuzzo, avvenuta a Gerusalemme il 3 luglio 1993 nella Basilica del Santo Sepolcro, un altro religioso sanpolese è salito alla dignità episcopale. Sabato pomeriggio, 26 agosto, nella Basilica del Santo a Padova, padre Gianfranco Agostino Gardin, nato a San Polo di Piave il 15 marzo 1944, è stato ordinato Arcivescovo di Cissa e scelto da papa Benedetto XVI come nuovo Segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, incarico che lo porterà in Vaticano a operare a stretto contatto con il Santo Padre. Dovrà nei prossimi anni seguire e occuparsi delle 1.788 congregazioni religiose sparse in tutto il mondo, che raggruppano circa tre milioni di religiosi e di religiose. Rileggendo il suo curriculum, la sua attività si evidenzia per gli incarichi di responsabilità che ha rivestito per molti anni: è stato più volte Ministro Provin- ciale e poi Generale del suo ordine e quindi Presidente dell’Unione delle congregazioni; è anche stimato conferenziere e autore di vari interventi su riviste religiose che lo hanno fatto conoscere non solo in Italia, ma in tutto il mondo, dove il suo intervento di mediazione e riconciliazione è stato richiesto nei casi di problemi e attriti sorti fra le congregazioni religiose e i vescovi o il clero locale. Il suo motto episcopale è “Domini pulchritudine correpti” che nella traduzione italiana significa “Avvinto dalla bellezza del Signore”, tratto dalla esortazione apostolica “Vita Consecrata” di Giovanni Paolo II del 1996. Il suo stemma rappresenta il simbolo francescano delle due braccia con un libro del vangelo aperto su cui sono posate alcune spighe di grano. Venti vescovi (tra i quali monsignor Alfredo Magarotto, monsignor Silvio Padoin e monsignor Giacinto Marcuzzo), oltre duecento sacerdoti e duemila fedeli, questi in sintesi i dati di una concelebrazione che resterà nel ricordo di quanti vi hanno partecipato di persona o assistito alla diretta televisiva. Il Segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, ha presieduto il rito solenne che è durato quasi tre ore. Nella sua omelia ha sottolineato: «Il Veneto da sempre è terra che fornisce alla Chiesa persone eccezionali; sono lieto che padre Gardin venga a Roma per coadiuvare il Santo Padre nel difficile compito di rendere sempre più vitale e proficua l’attività dei religiosi consacrati nel mondo, perché abbiamo apprezzato negli anni le sue caratteristiche di diligenza e di pietà». Suggestivo il rito che dopo il Canto del “Veni Creator Spiritus” prevede che il nuovo vescovo pronunci per nove volte “Sì, lo voglio” alle domande del vescovo ordinante, relative agli impegni che si assume con la Santa Chiesa; dopo l’invocazione delle Litanie dei Santi, durante le quali il vescovo si stende a terra, è seguita l’imposizione delle mani sul suo capo da parte di tutti i vescovi conce- lebranti. Infine i riti esplicativi con l’unzione crismale, la consegna del libro del Vangelo, dell’anello, della mitra, del pastorale. Al termine del rito il nuovo vescovo consacrato ha potuto quindi prendere posto alla destra del celebrante ordinante dopo un abbraccio di pace con gli altri vescovi. Prima della benedizione finale il nuovo arcivescovo ha preso la parola ricordando che «questa chiamata trentasei anni dopo l’ordinazione sacerdotale mi impone di essere ancora più proteso verso il Signore, in una pratica nitida e gioiosa del Vangelo; lascio però con uno spirito di sofferenza la vita in comunità con i fratelli che a Padova mi hanno aiutato nel cammino verso il Signore». Alla celebrazione erano presenti anche cinquanta sampolesi, guidati dall’arciprete don Giuseppe De Nardo che, quando monsignor Gianfranco Agostino Gardin ha ricordato nei ringraziamenti il paese natale di San Polo di Piave, hanno fatto sentire il loro gioioso affetto con un pronto e immediato applauso scrosciante che ha fatto sorridere il nuovo arcivescovo. Ora ci attende un nuovo appuntamento con il vescovo Gianfranco: dopo la sua presenza alla Caminada di mercoledì 26 luglio, ritornerà a San Polo domenica 17 settembre, poco prima del suo trasferimento a Roma e l’insediamento negli uffici vaticani. Vinicio Cesana Mons. Gardin con il vescovo Marcuzzo, anch’egli sanpolese; a destra il vescovo emerito di Vittorio, mons. Magarotto, pone le mani su padre Gardin È DI SAN GIACOMO DI VEGLIA Nuova responsabilità per padre Salezze M artedì 5 settembre padre Danilo Salezze farà il suo ingresso ufficiale al “Messaggero di sant’Antonio”, nel ruolo di direttore generale. Padre Salezze è stato eletto a questa carica dal ministro provinciale, padre Marco Tasca, e dal Definitorio della Provincia Patavina dei Frati Minori Conventuali. Padre Salezze succede a padre Gianfranco Agostino Gardin, chiamato da papa Be- nedetto XVI a ricoprire l’importante incarico di Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Padre Danilo nasce a San Giacomo di Veglia nel 1950. Entra tra i “fratini” del Santo nel 1965 in seguito a corrispondenza con il “Messaggero di sant’Antonio”. Ordinato sacerdote nel 1978, subito si impegna con altri confratel- li nelle opere socio-caritative animate dai frati del Santo. Fonda, con il confratello padre Luciano Massarotto, e poi dirige per diciotto anni la Comunità S. Francesco di Monselice per persone e famiglie con problemi alcol-droga correlati. Nel 1998 passa alla direzione del Villaggio S. Antonio di Noventa Padovana, già orfanotrofio e attualmente sede di molteplici servizi per persone disabili e per minori. È presidente della Commissione Mediterranea di “Giustizia Pace Salvaguardia del Creato” dei Frati Minori Conventuali. Domenica 3 settembre 2006 11 MONS. MARCUZZO A MOTTA “Non lasciate sola la Palestina” P ace: nel nome di questa parola dal significato immenso si sono ritrovati in tanti nel santuario della Madonna dei Miracoli per assistere alla veglia di preghiera per la pace in Medio Oriente. A presiederla c’era il sanpolese monsignor Giacinto Marcuzzo, vescovo di Nazareth, invitato dagli organizzatori, il centro culturale “Giorgio La Pira”. «Sono contentissimo di trovarmi qui», ha detto il vescovo Marcuzzo. Accanto a monsignor Marcuzzo c’erano i parroci della forania mottense, i sacerdoti della parrocchia del Duomo, altri parroci dell’Opitergino pace, nessuno è un’isola quest’oggi, nessuno può sottrarsi al dovere della pace». Tre le richieste del vescovo Marcuzzo: «Pregate per la pace. Informatevi di ciò che sta succedendo, cercate di crearvi un’opinione. Non si potrà costruire la pace se le parti interessate vengono lasciate sole, ci vuole l’aiuto della comunità internazionale. Venite pellegrini in Terra Santa». Monsignor Marcuzzo ha infatti assicurato che ora i pellegrinaggi possono riprendere. Durante la veglia ogni comunità parrocchiale della forania mottense ha portato a monsignor Marcuzzo la e i Frati francescani minori del santuario. Come parlare di pace per il Medio Oriente? Monsignor Marcuzzo l’ha fatto invitando i fedeli a compiere un pellegrinaggio ideale: da Nazareth a Roma, fino al Giardino dell’Eden. La “prima tappa” si è fermata nella casa di Nazareth, e più precisamente nel momento dell’annunciazione. «Le parole pronunciate dall’arcangelo Gabriele – ha sottolineato il vescovo – non hanno il significato che si dà in italiano, e cioè quello di “Ave” che sa tanto di saluto romano, ma piuttosto – puntualizza il vescovo – hanno il significato di pace, in arabo salam, in ebraico shalom. Dunque già in quel momento, si annunciava la pace. «La pace è tale – è un passaggio della sua riflessione – quando l’uomo è integro, quando la società è in ordine, non manca di nulla, soprattutto di giustizia. La pace è la tranquillità che viene dall’accettazione mutua delle differenze». Riferendosi alla Palestina, ha continuato: «Abbiamo un popolo che non è riconosciuto, che non ha dignità. Bisogna distruggere i muri di divisione. I cattolici sono appena il 2% della popolazione, ma abbiamo la forza della fede in Cristo. La Chiesa in Terra Santa lavora tanto. Non si può rimanere indifferenti al problema della propria offerta per la gente della Terra Santa. «Grazie di cuore – ha detto il vescovo di Nazareth – sarà utile per aiutare le famiglie, i bambini e alcuni giovani a studiare». Nel corso della veglia sono stati ricordati gli altri missionari originari della diocesi di Vittorio Veneto che lavorano in quel martoriato paese: don Angelo Tolotto, don Ilario Antoniazzi, padre Pietro Felet. È stata letta la lettera inviata da don Ilario: «Malgrado tutto – ha scritto – osiamo sperare contro ogni speranza». A conclusione della veglia c’è stata la solenne benedizione impartita mostrando ai presenti l’effige della Madonna che era stata portata in chiesa nella processione di apertura. Annalisa Fregonese Marco Guerrato La veglia per la pace presieduta da monsignor Marcuzzo 12 1° SETTEMBRE: GIORNATA DEL CREATO In preghiera per una conversione ecologica I l Papa, dopo la recita dell’Angelus di domenica 27 agosto, ha invitato a celebrare con convinzione la “Giornata per la salvaguardia del Creato” prevista per venerdì 1º settembre. La giornata è stata istituita, per la nostra chiesa dai vescovi italiani, ma corrisponde ad un’esigenza a livello mondiale delle chiese, comprese le chiese protestanti e l’ortodossa. La prima idea è stata lanciata ancora nel 1989 dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli ed è stata ripresa dalle grandi Assemblee ecumeniche europee. Il tema della salvaguardia del creato si impone sempre di più alla coscienza cristiana come una dimensione specifica della fede. Il Papa nella sua esortazione di domenica ha affermato: “Il creato è un gran dono di Dio esposto a seri rischi da scelte e stili di vita che possono degradarlo. Il degrado am- bientale rende insostenibile particolarmente l’esistenza dei poveri della terra”. È dunque un tema che riguarda sia il nostro essere creature legate a Dio e ai suoi doni sia la carità verso i più deboli e le generazioni futu- re. Da parte loro i vescovi, nel testo che accompagna la proposta, esprimono così la loro preoccupazione: “Viviamo in città inquinate, in una natura sempre più impoverita, mentre sempre più spesso ci capita di interrogarci sulla sicurezza di ciò che mangiamo. Per i poveri della terra, poi, il degrado dell’ambiente è un fattore critico, che rende insostenibili situazioni dalla vivibilità già assai fragile: la preoccupazione per la salvaguardia del creato si intreccia con l’esigenza della giustizia”. Si ricorda anche l’appello di Giovanni Paolo II in occasione della giornata della pace del 2001 per una “conversione ecologica”. La giorna- Domenica 3 apposite intenzioni di preghiera È MANCATO A 87 ANNI Sarsina e Gaiarine piangono don Fantuz H a sempre gradito e preferito essere chiamato “don”, anche quando al suo nome si erano aggiunti i titoli onorifici di canonico e di cappellano d’onore del Papa, cioè monsignore. Fare un profilo della vita di don Enrico Fantuz, mancato lo scorso 14 agosto, non è semplice; e per dire sufficientemente di lui ci vorrebbe tanto inchiostro per scrivere, e tanto tempo per leggere e meditare. Svolse il suo ministero a Sarsina, in Romagna. Perché? A quell’epoca a Oderzo l’abate monsignor Visentin aveva ideato una scuola apostolica intesa a preparare sacerdoti per la Terra Santa e per le diocesi italiane sprovviste di sacerdoti. E fu proprio monsignor Visentin a insistere perché don Enrico, originario di Gaiarine dove nacque nel 1919, si orientasse ad accettare la destinazione della diocesi di Sarsina, il cui vescovo monsignor Stoppa era suo amico. Arricchitosi di insegnamenti ed esperienze ap- e L’AZiON Chiesa Domenica 3 settembre 2006 presi nella scuola apostolica, nel Seminario di Vittorio Veneto e nell’Istituto di don Guanella, venne accolto per prepararsi al sacerdozio (tenuto conto che a Sarsina non c’era il Seminario Maggiore) dal vescovo di Feltre-Belluno monsignor Bordignon, amico del vescovo di Sarsina. Venne consacrato sacerdote dallo stesso monsignor Bordignon per la diocesi scelta, a Padova nel 1948 essendo lui trasferito da poco a quella sede. La prima messa la celebrò nel paese natale, Gaiarine. A Sarsina venne accolto con tanta cordialità dalla gioventù. Quanti giovani ora anziani, ricordano lui pieno di premure per la loro formazione, le vacanze promosse nel Veneto, nelle Dolomiti! E le maggiori spese venivano sopportate da lui! Il vescovo e il vicario generale monsignor Fabbri ne furono entusiasti. In quella diocesi ricoprì diversi incarichi: cappellano, vicerettore del Seminario, insegnante di religione, e infine gli venne af- Mons. Enrico Fantuz fidato l’incarico delle “benedizioni ed eventuali esorcismi” all’altare di San Vicinio. La sua dedizione e la ricchezza dei suoi insegnamenti suggerirono al vescovo di nominarlo anche canonico penitenziere ed economo delle Opere della Basilica Cattedrale. Solo quando le forze fisiche gli vennero meno, a malincuore decise di ritirarsi scegliendo a Cordignano la casa di riposo delle suore della Divina Provvidenza che conservano del santo don Guanella lo spirito da lui tanto apprezzato in gioventù. Tale scelta è stata decisamente voluta da don Enrico per un senso di delicatezza verso le famiglie dei fratelli ai quali non ha voluto essere di peso e creare problemi. Ha sempre portato grande rispetto per la dignità personale dei fratelli e per la piena libertà personale dei parenti. Durante il suo soggiorno a Cordignano non ta è stata fissa per l’1 settembre di ogni anno, quindi indipendente dalla domenica, ma si raccomanda che nelle celebrazioni domenicali di settembre, secondo l’opportunità offerta dai testi biblici, si faccia un richiamo a questo problema. È opportuno anche inserire qualche intenzione di preghiera come quelle riportate qui sotto. Intenzioni per la Preghiera dei fedeli 1. Le immense risorse della terra e dell’ingegno umano non siano disperse negli sprechi e nelle armi di distruzione e di morte, ma utilizzate per sollevare i popoli che gemono nella miseria e nella fame. Preghiamo. 2. Ogni uomo, illuminato dallo Spirito, sappia comprendere il prodigio della creazione che ogni anno si rinnova e collabori al disegno di Dio con il miglioramento interiore e il generoso servizio al bene comune. Preghiamo. 3. La parola del Signore seminata nei nostri cuori, ispiri scelte coraggiose di condivisione e di rispetto verso ogni creatura e ci aiuti a crescere in uno stile di vita evangelico e nella custodia dei beni del creato. Preghiamo. ha mai dimenticato Sarsina, recandosi spesso per prestare servizio nelle ricorrenze del Natale, della Pasqua e del patrono san Vicinio. Don Enrico nella sua lunga vita ha dignitosamente conservato per sé tristezze e dolori, riservando agli altri eventuali gioie e soddisfazioni. Ha voluto vivere il suo sacerdozio con piena e profonda convinta fedeltà agli insegnamenti ricevuti e alle promesse fatte; insegnamenti e principi trasmessi con l’esempio della sua vita. Ci ha lasciato un testamento spirituale che è un inno di ringraziamento al Signore per le meraviglie operate in lui e per i benefici ricevuti, implorando la sua Divina Misericordia, e raccomandando a noi di conservare la fede. Ringrazia poi con riconoscenza i genitori. Il suo corpo riposa a Gaiarine in attesa della risurrezione. Ora, caro don Enrico guarda a noi. Dal paradiso continua a benedirci e invoca per noi dal Signore e dalla Madonna, nostra mamma celeste, la loro protezione. Don Silvio Poloni È MANCATO A 80 ANNI Addio don Paolo, pastore premuroso U n improvviso peggioramento delle condizioni di salute, l’immediato ricovero la sera di mercoledì 23 agosto all’ospedale di Conegliano e dopo pochi minuti dal suo arrivo don Paolo Casagrande spirava. Chiudeva così la sua esistenza a 80 anni, aggravata ultimamente da una serie di sofferenze che aveva affrontato con la sua abituale serenità. Era dal 2000 a riposo nella casa per sacerdoti della Madonna di Lourdes di Conegliano dopo aver lasciato il servizio di cappellano all’ospedale di Motta di Livenza. Un ictus lo aveva obbligato a lasciare questo compito e lo aveva lasciato molto debilitato tanto che doveva sottoporsi a dialisi tre volte la settimana. Durante questo periodo è stato amorevolmente assistito dal fratello Augusto con la cognata Nives e dalla sorella Maria Teresa. Un profondo affiatamento legava i familiari di don Paolo, anche perché egli aveva voluto con sé in canonica a San Michele di Feletto i genitori, diventando il punto di riferimento e di incontro per i fratelli e nipoti. Don Paolo era nato a San Giacomo di Veglia il 25 novembre 1925. Frequentò regolarmente il seminario di Vittorio Veneto e fu ordinato sacerdote dal vescovo Zaffonato. Dopo il lungo servizio come cappellano in diverse parrocchie, nel 1965 fu nominato parroco a San Michele di Feletto e là rimase per 27 anni, fino al 1992, anche quando nel 1987 la parrocchia fu soppressa ed egli fu nominato parroco in solidum di Santa Maria di Feletto con monsignor Nilo Tonon. Lasciò San Michele per dedicarsi alla cura degli ammalati dell’ospedale di Motta di Livenza nel 1992. Ha lasciato un riconoscente ricordo a San Michele di Feletto e là i suoi parrocchiani vollero che festeggiasse il 50º di sacerdozio nonostante avesse già da qualche anno lasciata la parrocchia. Nel suo testamento spirituale con umiltà ha scritto: “Domando perdono ai parrocchiani che mi sono stati affidati se non ho sempre soddisfatto ai loro santi desideri e se non hanno sempre visto in me il vero loro padre spirituale”. Il fu- I familiari ringraziano quanti hanno preso parte al funerale di don Enrico e di don Paolo. Don Paolo Casagrande nerale è stato celebrato dal vescovo Giuseppe nella parrocchiale di San Giacomo e sepolto in quel cimitero. Il ricordo della comunità di San Michele di Feletto “Don Paolo, ci piace chiamarlo così in tono del tutto familiare, è stato il nostro pastore per ben 27 anni. Riteniamo che questo sia il vero momento per dirgli il nostro grazie. Ci perdoni, caro parroco, se qualche volta non siamo stati capaci di vera sensibilità nei suoi confronti, ma siamo certi che ancora una volta il suo cuore diventa grande guardando le nostre debolezze. Nella parrocchia di San Michele, in questa piccola vigna che il Signore aveva consegnato alle sue cure, egli si dedicò da subito con generosità alle varie attività pastorali, coltivando in modo particolare la catechesi dei piccoli e già da allora nutrendo attenzione per la catechesi agli adulti. Era sempre attento nello svolgimento della liturgia e aveva a cuore il canto sacro tanto da istituire il primo coro parrocchiale, oggi Corale di San Michele. Era suo desiderio tener viva la devozione popolare e la tradizione a cui la nostra gente era legata e, come buon pastore, soffriva quando in alcune occasioni la partecipazione era debole. Era ben accolto nelle famiglie ed era particolarmente presente nelle situazioni di dolore. Oltre alla cura pastorale, con l’entusiasmo proprio della giovane età e l’ardore che lo legava alla sua gente, diede avvio a momenti di socializzazione quale la corsa e gare ciclistiche che ancor oggi vivono e crescono. Accanto a queste iniziative nacque la Pro San Michele, un’associazione di volontariato che nelle feste patronali di San Biagio e San Michele, offre momenti di aggregazione, di festa, di gioia e di aiuto alla parrocchia. Grazie don Paolo, va in pace!”. e L’AZiON Chiesa IL 5, 6 E 7 SETTEMBRE A SERNAGLIA Catechesi, tre serate con don Tonino Lasconi D on Tonino Lasconi, prete della diocesi di Fabriano ed esper to di catechesi, ha ben capito le regole della comunicazione moderna: sorprendere, dire una cosa sola, creare emozioni, semplicità ma non banalità. Per questo viene invitato in tutta Italia per parlare di catechesi, tie- ne un frequentato blog sul sito delle edizioni Paoline e i suoi libri, ne pubblica a getto continuo, sono garanzia di successo per le Paoline. Grazie all’intraprendenza del parroco di Moriago don Dino Milanese, don Lasconi apre alla grande l’edizione 20062007 della scuola di formazione cristiana pro- mossa dalla Commissione catechesi della forania del Quartier del Piave. Sarà nel Quartier del Piave, e precisamente nella sala polifunzionale del municipio di Sernaglia, le sere di martedì 5, mercoledì 6 e giovedì 7 settembre. Nel corso delle tre serate proporrà un percorso sui soggetti della catechesi: famiglia, IL PROFILO DI LASCONI: PARROCO, CATECHETA, DIVULGATORE D on Tonino Lasconi è sacerdote della diocesi di Fabriano-Matelica (An) dove ricopre molteplici incarichi: parroco di Santi Biagio e Romualdo e San Venanzo Martire, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, membro del Consiglio pastorale diocesano, assistente di Azione cattolica adulti. È autore di libri e collaboratore di ri- viste specializzate di catechesi. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni. Ecco alcuni titoli: “Doppio clic sulla catechesi”, diretto a catechisti alla ricerca degli ingredienti necessari a rendere coinvolgente un incontro di catechesi; “La domenica ai box”, testo che raccoglie i commenti ai vangeli apparsi sul sito internet delle Paoline per l’anno B; “Gesù, il grande APERTO IL PROCESSO IN INDIA Don Costantino Vendrame beato? D on Costantino Vendrame potrà essere beato. Si è infatti aperta con solenne cerimonia sabato 19 agosto a Shillong in India la causa di beatificazione per il sacerdote salesiano nato il 27 agosto 1893 a San Martino di Colle Umberto, paese che onora il suo figlio dedicandogli la piazza davanti alla chiesa e una grande targa sul lato nord del sagrato. Il processo informativo si è aperto nel nordest dell’India perché lì don Costantino spese se stesso come missionario, dal 1924, nove mesi dopo essere stato ordinato sacerdote, fino alla morte nel 1957. Postulatore della sua causa di beatificazione è il salesiano feltrino don Enrico Dal Covolo, che ricopre lo stesso ruolo anche per papa Luciani. Vicepostulatore è don Barnes Lister Mawrie. Tre sacerdoti diocesani originari di San Martino, cioè don Giovanni Dan, rompi”, rivolto ai giovani che vogliono saperne di più sulla vita di Gesù; “Dove sei Gesù?”, proposta di animazione teatrale e musicale per i ragazzi e gli adolescenti; “Guida al catechismo per l’iniziazione cristiana”, scritta con l’intento di rendere la catechesi “compagnia del cammino”. don Guerrino Pagotto e don Tarcisio Bolzan, oltre all’attuale parroco don Angelo Granziera, il 1º agosto hanno scritto all’arcivescovo di Shillong monsignor Domenic Jala promettendo di avviare a San Martino, “ma speriamo anche a livello diocesano”, in coincidenza con il processo di beatificazione, “catechesi, testimonianze, preghiere” per ricordare e far conoscere don Costantino. Degli scriventi, l’unico ad avere questa fortuna fu don Giovanni Dan, che nel 1935 gli rivolse il festoso bentornato a nome della parrocchia. Fu l’unica occasione in cui rientrò dall’India. I quattro sacerdoti diocesani esprimono la loro partecipazione spirituale RITIRO DEI DIACONI PERMANENTI Affronterà i nodi del catechismo dei ragazzi ragazzi e comunità. Inizio (puntuale!) alle 20.30. «È un’occasione da non perdere per tutti i catechisti della diocesi – sottolinea don Andrea Sech, responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano –. Don Lasconi af fronta il nocciolo della sfida catechistica odierna: come mettere in comunicazione e relazione ragazzi, famiglia e comunità. Da tempo la nostra diocesi sta riflettendo su questo tema». Una cosa è cer ta: al termine di ciascun incontro nessuno potrà dire di essersi annoiato, perché lo stile di don Tonino Lasconi è rapido, incisivo, deciso, provocatorio, in sintonia con le esigenze e gli interrogativi delle giovani generazioni di fronte all’annuncio cristiano. alla cerimonia di avvio del processo: “insieme a voi – scrivono ai diocesani di Shillong – invochiamo il Signore che voglia concedere alla chiesa di vedere un giorno (don Costantino) innalzato alla gloria degli altari, fulgido esempio di missionario, come un redivivo Francesco Saverio dei nostri tempi”. Tommaso Bisagno 13 COL VESCOVO A SANTA LUCIA Festa del beato fra Claudio Q uando l’indimenticabile papa Giovanni Paolo II ha beatificato fra Claudio, in quella splendida mattinata piena di sole del 20 novembre 1994, ne ha pure stabilito il “dies natalis” nel giorno 2 settembre perché ogni anno si possa celebrare la festa liturgica del nuovo Beato che “ricevette la prima educazione in una famiglia povera, duramente provata, ma ricca di fede e si distinse per la capacità di cogliere la presenza di Dio nell’arte, facendo della scultura un mezzo di evangelizzazione. Fra Claudio ha per gli infermi un messaggio di condivisione e di speranza e li invita ad offrire le loro sofferenze in unione al Crocifisso, per il bene della Chiesa e del mondo”. La prossima ricorrenza settembrina è la dodicesima memoria del santo frate-scultore del marmo, che la diocesi vittoriese, la forania della Colonna e la parrocchia di Santa Lucia di Piave celebrano in unità con Chiampo. Le celebrazioni iniziano venerdì 1º settembre con la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Giuseppe con i sacerdoti della forania La Colonna (alle 20.30); al termine verrà esposto il Santissimo per l’adorazione che si protrarrà fino alle 8 di sabato (per tutta la durata dell’adorazione sarà presente un confessore). Sabato 2, festa del Beato, messe alle 8, 9.30, 11, 15 e 19. Domenica 3 è prevista una messa solenne alle 19 a conclusione dei festeggiamenti. I fedeli che giungeranno a Santa Lucia avranno modo di pregare dinnanzi alla nuova statua del Beato collocata di recente nella piazza a Lui dedicata fin dagli anni Cinquanta per volontà di monsignor Vittorio Morando e del sindaco Riccardo Camerotto. Per la canonizzazione di fra Claudio, che ha conquistato la santità nell’amore e nel dolore, sono allo studio alcuni fatti straordinari documentati da importanti atti e attestati clinici. Innocente Soligon MONS. BAGNASCO NUOVO ARCIVESCOVO DI GENOVA I l Papa ha nominato il 29 agosto monsignor Angelo Bagnasco, finora Ordinario militare per l’Italia, nuovo arcivescovo di Genova. Succede al cardinale Tarcisio Bertone. Dopo tre successori del cardinal Siri non genovesi, torna così un genovese sulla cattedra di San Siro. Monsignor Bagnasco è nato a Pontevico (Bs), diocesi di Brescia il 14 gennaio AZIONE CATTOLICA: DALL’8 AL 10 IL CAMPANAC S Durante le ferie estive i diaconi permanenti hanno vissuto l’esperienza di un ritiro al santuario di Santi Vittore e Corona in Feltre. Il nuovo vicario generale, monsignor Martino Zagonel, ha predicato gli esercizi spirituali sulla prima lettera di Pietro. Nella foto i diaconi con le mogli, monsignor Zagonel e il vescovo Giuseppe. Domenica 3 settembre 2006 i svolgerà nella casa Cimacesta di Auronzo il tradizionale week-end formativo per gli educatori e animatori dell’Azione cattolica diocesana. Dalla serata di venerdì 8 settembre alla mattinata di domenica 10 settembre i responsabili educativi dell’associazione si ritroveranno per approfondire la tematica del nuovo anno associativo alla luce del brano del Vangelo di Luca “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. La giornata di sabato vedrà i partecipanti impegnati nell’approfondimento dei singoli cammini (Acr, Giovani, Adulti) e nella riflessione sulle linee metodologiche che sostengono il cammino di formazione degli educatori (cammino Red), mentre la mattinata di domenica sarà dedicata alla rilettura attualizzata del Vangelo di Luca “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”. Informazioni e iscrizioni all’Ufficio diocesano dell’Azione cattolica telefono 0438-57835. 1943, da genitori sfollati per la guerra. La famiglia è rientrata quasi subito a Genova, dove il 29 giugno 1966 Angelo viene ordinato sacerdote. Si laurea in Filosofia all’Università statale nel 1979. Monsignor Bagnasco ha ricoperto diversi incarichi a livello diocesano e regionale. Dal 1995 al 1997 è Vicario episcopale a Genova. Il 3 gennaio 1998 è nominato Vescovo di Pesaro e l’11 marzo 2000 Arcivescovo metropolita. Il 20 giugno del 2003 è nominato Arcivescovo ordinario militare per l’Italia. Dal 2005 è Segretario della Commissione Cei per la cultura e le comunicazioni sociali. 14 e L’AZiON Chiesa Domenica 3 settembre 2006 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO L’igiene del cuore Domenica 3 settembre - 22ª del tempo ordinario - anno B Dt 4, 1-2. 6-8; Sal 14; Gc 1, 17-18. 21b. 22. 27; Mc 7, 1-8. 14-15. 21-23 I puri di cuore abiteranno nella casa del Signore Seconda settimana del Salterio C’ è un’abissale differenza fra religiosità ritualistica e vita di fede. La pagina del Vangelo di Marco offerta dalla liturgia della 22ª domenica del tempo ordinario ne affronta la problematicità. Non c’è dubbio che una religiosità rituale, sostanzialmente formale ed esteriore, è più appetibile e abbordabile di una vita di fede. Per così dire è più popolare. A portata di tutti. La religiosità rituale infatti si appaga di osservare alcune pratiche imposte da leggi umane e da tradizioni consolidate che danno l’imprinting ad un vivere sociale. Di fatto però la persona non viene intaccata nelle profondità del suo essere, del suo pensare, amare e decidere liberamente. Simbolo di tale religiosità, come Proponiamo una lettera aperta pubblicata sull’ultimo numero del mensile “Vita pastorale”. Contiene alcune provocazioni rivolte ai vescovi italiani e offre lo spunto per un confronto con i pastori in vista dell’ormai prossimo convegno ecclesiale di Verona. C aro vescovo, sono stato per troppi anni a guardare dalla finestra per vedere che cosa facevi, ti vedevo sempre assorto nei tuoi pensieri, vestito un po’ strano, sempre circondato da qualcuno. Leggo qualche volta di voi sui giornali che ci regalano per strada. Oggi però mi faccio coraggio e rompo gli schemi, perché ti ho sentito parlare, ti ho visto da vicino: le tivù non hanno più riguardo per niente, ti hanno messo in mostra pezzi di viso, le rughe, ma anche un volto sereno, una parola franca, una grinta che sotto i tuoi vestiti paludati viene ingessata. Allora sento di avere davanti un uomo come me che però parla di Dio. Ho bisogno di speranza, attorno a me ce n’è una sete grandissima. Non continuare a dirmi che siamo nei peccati, che siamo materialisti, che ci costruiamo un Dio a nostra misura. È rileva Marco, erano i Farisei e gli Scribi del tempo di Gesù. Facendo perno su se stessi, di cui avevano un alto concetto, proverbialmente superbo, consideravano le stesse tradizioni dei Padri motivo di vanto e di ostentazione, e non una ragione di conversione a Jawhè. Di conseguenza Gesù non teme di smascherarne la non autenticità religiosa: “Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. La vera religiosità, quella in Spirito e Verità, è data invece dalla adesione a Dio con una fede limpida e sincera. Una adesione che ha le sue radici nell’interiorità dell’uomo. È proprio nell’interiorità che Gesù segnala il terreno in cui mette radici ogni genere di albero da frutto spirituale (l’immagine è di Gesù stesso: cfr Mt 7, 17), sia in male che in bene. La religiosità autentica esige la disponibilità a lasciarsi purificare il cuore da tutte le possibili contaminazioni che espongono l’interiorità a costante rischio di infarto spiri- tuale. In particolare, Marco ne segnala dodici: “Dal di dentro di noi, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: prostituzioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza”. Davvero c’è bisogno ogni giorno di una igiene del cuore, affidata all’azione dello Spirito. Almeno un messaggio per le famiglie e le comunità cristiane. In un clima culturale che privilegia l’esteriorità, le apparenze, la bella figura… occorre del coraggio per andar controcorrente. Mettendo al centro di un percorso formativo, senza sosta, l’attenzione all’interiorità per poterla coltivare al meglio, tenendola disinfestata, anche grazie alla Confessione sacramentale, gioiosamente e assiduamente cercata, dalle provocazioni che ci assediano ogni giorno, anzi, giorno e notte, magari con l’imperversare di certi siti mass mediatici che mirano proprio ad intorbidare l’interiorità. L’igiene del cuore è il fior fiore dell’amore alla propria persona. + Giuseppe Zenti Domenica 3 settembre: Celebra la Messa a Pieve di Soligo (ore 10.45). Martedì 5: Incontra i sacerdoti della forania di Conegliano. Giovedì 7: In vescovado incontra i vicari foranei e i vicari episcopali (ore 9.30). Celebra la Messa a Parè (ore 20.30). Venerdì 8: Celebra la Messa a Torre di Mosto (ore 18.30). Domenica 10: Celebra la Messa al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto (ore 10). A Santa Maria delle Grazie in Conegliano presiede il rito d’ingresso del nuovo parroco (ore 18.30). NOMINE I l vescovo Giuseppe ha disposto le seguenti nomine: Mons. Guerrino Pagotto: Vicario episcopale per il clero anziano, è nominato anche Arciprete di Ogliano e Parroco di Scomigo; Mons. Antonio Moretto: Canonico Onorario del Capitolo della Cattedrale, è nominato Moderatore-Parroco “in solidum” delle parrocchie di Vidor e Colbertaldo; Don Marco Zarpellon: già Vicario parrocchiale di Ceggia, Fossà e Grassaga, è nominato Parroco “in solidum” delle parrocchie di Vidor e Colbertaldo e ViceDirettore del collegio vescovile “Balbi-Valier” di Pieve di Soligo; Mons. Marco Pizzol: Canonico Onorario del Capitolo della Cattedrale, è nominato Moderatore-Parroco “in solidum” delle parrocchie di Codognè, Roverbasso, Cimavilla e Cimetta; Don Michele Maiolo: già Vicario parrocchiale della parrocchia del Duomo di Oderzo, è nominato Parroco “in solidum” delle parrocchie di Codognè, Roverbasso, Cimavilla e Cimetta; Lettera ai vescovi di un pendolare vero, ma sono frasi che nascondono solo il bisogno di una grande speranza. C’è gente disposta ad ascoltare, a mettersi in cammino. Siamo stanchi di stare a litigare per gli euro che mancano sempre; ci fanno credere che i problemi più veri sono i Pacs, le coppie omosessuali, le staminali. Saranno battaglie belle, ma guardaci negli occhi e vedi che sono solo pezzi di carta velina che ci mettiamo davanti per nascondere il bisogno di Gesù. Ho bisogno di un vescovo che mi dica dove sta Gesù, che mi insegni dove lo posso contemplare, dove posso trovare veramente la sua parola, non le sue contraffazioni o adattamenti. Sono entrato nella tua cattedrale: che bellezza ha saputo esprimere la gente che mi ha preceduto! Che messaggio di vita! Che storia, che cattedra di speranza ha saputo distribuire lungo tutte le navate! So che tu sei concretamente per me l’ultimo anello di una catena di speranza che ci collega direttamente al nostro Signore Gesù, che sei pastore di una comunità che ti ascolta, ti ama, prega sempre per te. Odo risuonare il tuo nome in tutte le chiese. Ma allora sei una guida, sei una forza, sei davvero un pastore che va a prendere le sue pecorelle dovunque. Non stai solo con le novantanove, ma esci anche per me e per quelli che come me prendono tutti i giorni un treno per andare al lavoro, che stanno lontani da casa tutta la settimana in una sorta di deserto assetato, che ti vedono solo alla cresima del figlio di qualche amico. So che hai tanti preti con te, che ti vogliono bene, che ti seguono e che ti ascoltano. Allora, perché non può essere ancora più convincente la speranza che porti? Perché non riusciamo io e i miei amici a vedere che c’è un popolo che cammina unito a te, che ha una meta, che sa di poter contare su un Dio che abita tra di noi, che non si stanca di convocarci quando torniamo a casa. Oso troppo se ti chiedo di giocare coi tuoi preti, di cantare con loro, di stare tra la gente a farci sentire la tenerezza e la speranza di Dio? Vi vedremo tutti a Verona con quegli strani cappelli che vi mettete in testa quando state col Papa, è un bel colpo d’occhio. So però che sotto c’è una persona innamorata di Cristo e dietro tutta la sua comunità che si carica sulle spalle le ansie e le gioie di tutti noi e spero anch’io, sicuro della tua guida coraggiosa e profetica, di poter imboccare la strada giusta della vita. Un pendolare che sta ancora alla finestra Don Mosè Furlan: già Assistente religioso all’ospedale civile di Vittorio Veneto, è nominato Parroco “in solidum” delle parrocchie del Duomo e di Costa di Conegliano; Don Federico De Bianchi: già Vicario parrocchiale della parrocchia del Duomo e di Costa di Conegliano, è nominato Assistente religioso all’ospedale civile di Vittorio Veneto; Don Fabio Soldan: Delegato vescovile per la Pastorale giovanile e Vicario parrocchiale della parrocchia della Cattedrale, è nominato anche Vice-Direttore del collegio vescovile “Dante Alighieri” di Vittorio Veneto; Don Andrea Dal Cin: già Vicario parrocchiale della parrocchia Madonna delle Grazie in Conegliano, è nominato Animatore del Seminario Minore e Assistente diocesano dell’Azione cattolica ragazzi. BENVENUTO MATTEO! B envenuto Matteo! Domenica 6 agosto a Vittorio Veneto è nato Matteo Citron, figlio di Federico, redattore de L’Azione, e di Mariapia Carnelos, e fratello di Samuele, 6 anni, e Leonardo, 3 anni. Matteo alla nascita pesava 2,9 kg ed ora cresce giorno dopo giorno. A Federico e a tutta la famiglia le felicitazioni di tutta L’Azione. Curiosando Domenica 3 settembre 2006 MONTAGNER,TALENTUOSA PALLAVOLISTA IN SERIE B/2, LAVORA COME POSTINA A SANTA LUCIA DI PIAVE Volley e... posta per Maria I l fisico c’è, la grinta anche, l’esperienza non le manca, e dalla famiglia di spor tivi dalla quale proviene ha sempre ricevuto il sostegno necessario. Ecco Maria Montagner, 28 anni, di Fossalta Maggiore, autorevole rappresentante della pallavolo triveneta, con esperienze anche in serie A. Appena conquistata, sempre da titolare, la serie B/1 con la Peressini Pordenone, ha appena intrapreso una nuova avventura a Treviso con la Marchiol Villorba in B/2. «E se contribuirò a por tare anche questa squadra in B/1 mi riter rò davvero soddisfatta» af ferma Maria. Parla tenendo d’occhio l’orologio, perché deve cor rere all’allenamento. Maria è riuscita a conciliare la sua passione per lo spor t, che richiede però anche tanto tempo e sacrifici, con il lavoro. «Sono postina di ruolo e sono davvero contenta. Lavoro a Santa Lucia di Piave, mi sono ambientata bene. Questa professione mi lascia il tempo per recarmi agli allenamenti alla sera. Ho fatto anche l’impiegata, ma non riuscivo a conciliare gli impegni» racconta. «Ho iniziato a giocare a O- Settanta vi pascolavano allegramente le vacche. Nel 1973, don Carlo Dal Pont, divenuto arciprete di San Cassiano di Livenza, chiese ed ottenne l’affidamento e la gestione della chiesetta. Nominato un apposito comitato, intitolato a San Marco, si procedette a vari interventi conservativi. Il più radicale si è concluso in primavera sfruttando finanziamenti regionali che hanno permesso di contrastare l’umidità e valorizzare l’aspetto esteriore della chiesetta. Fra gli altri particolari degni di nota, spiccano due lapidi murate al suo interno. La prima, in latino, è la pietra tombale fatta scolpire dall’ultimo proprietario Mazzoleni, Fabio, medico e fisico, morto in odore di magia nel 1642 (vi si legge, tra l’altro: “Per quanto riguarda Pallade, ahimè troppo infelice poiché ho saputo conoscere Ippocrate, seguii felicemente lui solo”). La seconda è della famiglia ebraica Morpurgo la quale, grata alla curia concordiense per averla salvata dalla deportazione, donò riconoscente le proprietà in Villa Varda. Giacinto Bevilacqua La chiesetta di Villa Varda derzo quando avevo 14 anni, perché mi ero appassionata alla pallavolo vedendo la serie di car toni animati “Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo”. Poi mi ha cercata la squadra di Cimadolmo. La mamma mi accompagnava agli allenamenti, con grandi sacrifici. Poi sono passata a San Donà e lì sono rimasta per quattro stagioni, passando dalla B/2 alla B/1. Sono È tornata all’antico splendore la chiesetta di Villa Varda. L’edificio sacro, incastonato nel maestoso parco che si estende fra San Cassiano di Livenza e Brugnera, è cointitolato alla Madonna del Carmine e a San Marco. Eretto nel corso del Cinquecento dai nobili Mazzoleni, proprietari terrieri provenienti dal Bergamasco, successivamente passò più volte di mano, finendo in dono al seminario di ConcordiaPordenone al termine della seconda guerra mondiale. Si aprì, allora, per la chiesetta e per il parco di Villa Varda un periodo di profondo degrado, a tal punto che fino agli anni DA PRELIBATI CAVOLI I crauti della tradizione cimbra S ul Cansiglio, a Pian Osteria, a Campon, ma anche a Vallorch, antichi villaggi dei Cimbri, si coltivano ancor oggi dei grandi e begli orti di cavolo cappuccio, adoperato un tempo per preparare i crauti. Quassù, in un clima fresco e in un terreno pressoché incontaminato, prosperò (e prospera ancora), in particolare, la qualità “Brunswick”, di grande resa, per lo più a forma di grossa palla appiattita, e appunto adatto alla trasformazione in crauti. “Di crauti, in autunno – scrive Mario De Nale in Cansiglio “Terra Cimbria” – ne preparavano a quintali: i cavoli cappucci prodotti negli orti erano tagliuzzati con un apposito attrezzo, fino a raggiungere la forma di picco- A ORSAGO LE È STATA INTITOLATA UNA STRADA NEL 1995: Lona Grando, la tedesca che nascondeva in casa i partigiani «M ia madre è nata il 7 gennaio 1898 a Monaco di Baviera». Così Anita Grando, nella casa che fu riparo per molti par tigiani della zona durante la seconda guerra mondiale, inizia a raccontare la vita di Apollonia, detta Lona, Burger. «Figlia di un geometra statale, studiò in un collegio signorile internazionale a Monaco. In quel periodo la colpì il fatto che due sue compagne di corso italiane fossero le ragazze a sof frire maggiormente per la lontananza da casa; da allora decise che sarebbe andata in Italia. Erano anni duri, ma finiti gli studi, nel 1923 a 25 anni, colse l’oppor tunità di trasferirsi a Mestre in casa del medico Guido Bergamo come istitutrice dei suoi tre figli e quando venne esiliato in Egitto si trasferì presso i Conti Frava a Treviso». Nel 1928 in treno, di ritorno da un viaggio a Venezia, incontrò quello che anni dopo sarebbe diventato suo marito, Giuseppe Grando di Orsago. Qualche mese dopo Lona decise di tornare in stata convocata in serie A a Bassano, ma un’operazione al ginocchio non mi ha permesso di tenere un ritmo serrato di allenamenti. Mi sono trasferita a Conegliano, sempre fra la B/1 e la B/2, quindi per altri tre anni sono tornata a San Donà da capitano. La stagione 2005-2006 l’ho trascorsa a Pordenone, conquistando la promozione in B/1. Ora Villorba è una nuova avventura». Maria Montagner, figlia del cicloamatore Gimo, ha lo spor t nel sangue. «Mio padre ha imposto a me e a mio fratello la pratica di uno spor t, fin da piccoli. Ho praticato ciclismo, nuoto, e infine mi sono appassionata alla pallavolo, grazie ai car toni animati. Ho ottenuto più di quello che mai avrei sperato, compresa la serie A. Ho vinto tanti premi ed ora spero, a Villorba, di conseguire la quar ta promozione consecutiva». Giuseppina Piovesana L’atlante dei sapori VENNE COSTRUITA NEL ’500 La bella chiesetta di Villa Varda La fossaltese Maria Montagner 15 Germania. «Il 9 settembre dello stesso anno mio padre e mia madre si incontrarono a Bolzano, si fidanzarono e l’anno successivo si sposarono. Andarono a vivere a Conegliano e poi ad Orsago nel 1937». Quando nel 1943 il marito morì, Lona, con due figlie a carico, Anita e Carla, continuò il lavoro del marito, rappresentante di calzature. «Nel 1944, quando un comando tedesco si installò ad Orsago nella casa della signora Pace (oggi Oratorio Pace), chiesero a mia madre di collaborare come traduttrice; dopo il rifiuto iniziale decise di sfr uttare l’occasione per aiutare il paese. Qualche tempo dopo dal comando tedesco di Treviso minacciarono che se fosse successo qualcosa in zona la prima casa ad essere br uciata sarebbe stata la nostra» racconta Anita. Nonostante questo, Lona continuò a lavorare al comando di Orsago come interprete aiutando chi cercava lavoro per salvarsi dalla depor tazione. Riuscì a far liberare condannati, par tigiani imprigionati come Giulio Mazza, staf- La huta cimbra del Cansiglio le lasagne; quindi venivano pressati a mano in capaci mastelli con l’aggiunta di frequenti manciate di sale. Il tutto era poi coperto da uno strato di foglie gregge di cavolo, sormontate da un pesante sasso, per far uscire l’acqua prodottasi durante la fermentazione. Era questo un sistema sconosciuto o poco in uso nei dintorni, dove si diceva, peraltro erroneamente, che i Cimbri mangiavano verze marce”. Era (ed è) norma levare dopo qualche giorno con un grosso mestolo tutta la salamoia venuta a galla, badando però che il “coperchio” rimanga sempre bagnato. I crauti sono pronti all’uso dopo un mese o poco più. La più nota ricetta è senz’altro la “SauerKraut”. Per cominciare, si dissalano per bene in acqua fredda i crauti appena tolti dal mastello di legno, dopo di che si mettono sul fuoco per almeno 3-4 ore con cipolla e grasso di maiale, facendo attenzione che siano sempre ben ricoperti di brodo. A piacere, si può anche unire un buon bicchiere di Prosecco, ma tranquillo. C’è, infine, il cavolo cappuccio da fare crudo in insalata, a striscioline sottili, accompagnate, sempre se piace, da senape e acciughe. I cavoli cappuccio del Cansiglio si distinguono in particolare per la fragranza e l’assoluta mancanza di legnosità nel cuore della “palla”, e ciò in virtù delle temperature gentili fra le quali sono nati e cresciuti. Mario Sanson fetta par tigiana, per una settimana nascose in casa il par tigiano Nino Pradella. «Nel clima di guerra di quel tempo era spontaneo darsi da fare per qualcun altro, erano periodi di rastrellamenti e in molti si nascosero in casa nostra». Il 25 aprile 1945 Lona par tecipò alla riunione a Cordignano tra par tigiani e tedeschi e La coraggiosa Lona Grando, protagonista con Giuseppe Giust della Resistenza nell’Orsaghese “Vitas”, trattò la resa tedesca. «Poi il paese si è dimenticato di lei» dice Anita. «Nel 1980, due anni prima della sua scomparsa, le è stato assegnato il Cavalierato della Repubblica e, grazie a Giuseppe Giust, il 15 ottobre 1995 le è stata intestata una via ad Orsago». Erica Bet A PALAZZO SARCINELLI Espone Lino Dinetto D opo l’omaggio a Giorgio Celiberti, è in arrivo a Conegliano, grazie all’associazione culturale onlus “Prospettive”, un’altra mostra dedicata ad un maestro dell’arte contemporanea. Si tratta di “Elegantia”, esposizione di quadri e disegni di Lino Dinetto. Dal 9 settembre al 22 ottobre opere, anche inedite, di uno degli esponenti di punta del Colorismo veneto, saranno ospitate nella galleria d’arte moderna e contemporanea di palazzo Sarcinelli. La mostra offre una panoramica degli ultimi vent’anni dell’attività artistica di Dinetto, quarantaseienne padovano di nascita ma trevigiano di adozione, attraverso oli di paesaggi, nature morte, figure e disegni tra i quali i bozzetti preparatori all’opera di decorazione eseguita nella cappella di Santa Chiara nella basilica di Sant’Antonio a Padova. «La vocazione di palazzo Sarcinelli è una vocazione nazionale e internazionale, acquisita ospitando negli anni passati eventi di grande qua- COLLALTO: Libro di Menegon S arà presentato venerdì 8 settembre il primo romanzo del suseganese Antonio Menegon, collaboratore de L’Azione, intitolato “Una vita a Collalto”. Il libro, attraverso la ventina di racconti dei quali è composto, fotografa la storia di Collalto dal secondo dopoguerra ad oggi, con le trasformazioni dell’economia, della società e della famiglia, riprendendo nel contempo riti, usanze e vecchi mestieri ormai andati quasi del tutto scomparendo. L’appuntamento è alle 20.45 nel borgo medievale di Collalto. SALAM Maltese a Sacile, musica zingara a Stevenà P “Le amiche”, olio su tela di Dinetto lità» ha puntualizzato Francesco Di Leo, presidente di “Prospettive”. «Questa vocazione va tenuta presente e va potenziata. “Prospettive” si candida pertanto a riprendere la tessitura di un percorso di valorizzazione da condurre in partnership con il Comune e con le altre istituzioni che hanno a cuore la crescita culturale della nostra città, della nostra provincia e della nostra regione». La mostra sarà inaugurata venerdì 8 alle 18 con gli interventi dei critici d’arte Giorgio Segato e Franco Batacchi e la lettura di poesie di Francesco Crosato ispirate a opere di Dinetto. (GB) rosegue “Salam shalom”, la manifestazione itinerante di incontri dedicati alla pace e alla multiculturalità. Questa settimana sono due gli appuntamenti in territorio diocesano. Venerdì 1 settembre, alle 21 nell’ex chiesa di San Gregorio a Sacile, sul tema “Contro il patriottismo“ interverrà il noto giornalista Curzio Maltese. Domenica 3 toccherà a Stevenà di Caneva ospitare un incontro di “Salam shalom”. Alle 21 a villa Frova risuoneranno musiche dalle province zingare d’Italia con l’Acquaragia Drom, uno dei gruppi storici della musica popolare italiana. Uno spettacolo divertente e vibrante che saprà coinvolgere il pubblico nel vortice dell’originalissimo stile zingaro italiano forgiato dal gruppo, fondendo assieme le tammurriate dei Sinti del Vesuvio, le canzoni e le serenate dei parenti Rom molisani, le tarantelle dei Musicanti Calabresi e del Salento, le serenate dei Camminanti Siciliani e vario swing e ritmi ballabili. (MPA) ODERZO: Venerdì 8 Antonio Lubrano racconta Mozart N ell’ambito del XIV Festival Opera in piazza venerdì 8 settembre sarà a Oderzo Antonio Lubrano (nella foto). Presso la piazza del Foro Romano alle 20.30, infatti, il popolare giornalista ed esperto di lirica “racconterà” Mozart. Su musiche di Wolfgang Amadeus Mozart ed altri autori, si esibirà l’Orchestra da camera “Gruppo d’archi veneto” diretta da Alberto Vianello con Maria Grazia Patella come solista. La serata, tenuta da una delle più alte scuole d’archi del Veneto, si inserisce nelle manifestazioni che tutto il mondo sta tributando a Mozart nel 250° della nascita. L’ingresso è libero, il ricavato sarà devoluto in beneficenza all’Associazione sclerosi tuberosa. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al teatro Cristallo. (GB) FESTIVAL ORGANISTICO INTERNAZIONALE: Dal 10 settembre è festa per gli organi di Marca R iparte il 10 settembre il XVIII Festival organistico “Città di Treviso”. È un ricco cartellone autunnale quello proposto dal Comitato promotore prevedendo una trentina di concerti, dodici dei quali si terranno a Treviso e altri quattordici in vari comuni della Marca. La novità di quest’anno è che il prologo si terrà lontano dal Trevigiano: il 3 settembre nella chiesa di Santo Stefano di Maiolati Spontini (Ancona) con il musicista Luca Scandali. Sono quattro, invece, gli appuntamenti sul territorio diocesano: il 28 settembre con Andrea Cipriani all’organo Pugina della parrocchiale di San Polo di Piave; il 5 ottobre con Mario Penzar, direttore artistico del Festival di Umago, all’organo Zanin della chiesa di San Pio X a Conegliano; il 14 ottobre con lo spagnolo Andres Cea Galan nella chiesa parrocchiale di Tezze di Vazzola; il 21 ottobre con lo svizzero Tobias Willi all’organo Zanfreta dell’arcipretale di Santa Lucia di Piave. Il Festival, inoltre, ha bandito un concorso per l’assegnazione di due premi a tesi di laurea. (GB) All’interno di “Artigianato Vivo” l’intenso omaggio al compianto artista di Follina S ono passati otto anni dalla morte di Sandro Nardi, ma la sua eredità artistica riesce ad emozionare ancora come quando le sue pitture uscivano fresche dal suo laboratorio di Follina. Le opere esposte nei locali della Loggia di Cison di Valmarino, in occasione della XXVI rassegna di Artigianato Vivo, scelte fra le numerosissime che compongono la sua produzione, continuano a sorprendere. “I colori dell’inconscio” – così è stata titolata l’esposizione – sono rappresentati da una serie di dipinti che sommano insieme più epoche diverse e inevitabilmente rimandano all’essenza di un “lavoro” che fu per Nardi la vita stessa. «Vivere per creare e creare per vivere» diceva il pittore, e in questa sua affermazione c’era il programma delle sue aspirazioni, ma prima, forse, una spinta insopprimibile, intimamente indecifrabile, a fissare nelle tele il frutto di ricerche interiori, di meditazioni, di visioni, di colpi d’occhio improvvisi rubati alla realtà e rivisitati per diventare creature artistiche. Colori, forme, spazi e linee usciti da un coacervo di emozioni suscitate ora dagli sguardi sulla natura, straordinaria per lui vissuto all’ombra dei pendii prealpini, ora sugli uomini, di cui conosceva da attento ascoltatore le inquietudini, ora su se stesso, sempre proteso a cogliere il nocciolo sconosciuto degli elementi. Emozioni venute da lontano, da quando, bambino, chiedeva carta e pastelli per giocare quei giochi fantasiosi che già lo spingevano a inventare: abbozzi multicolori di un mondo da esplorare, che lo avrebbero portato a diventare più tardi un pittore apprezzato dalla critica e amato dai cultori d’arte. È il pittore dei cavalli stilizzati e silenziosi, delle crocifissioni proiettate all’insù come grida di dolore verso l’infinito, degli elementi dissociati negli spazi aperti, degli ingranaggi meccanici a stigmatizzare pericolosi tempi moderni, dei volti squadrati dalle palpebre chiuse e buie, delle case trasparenti di qualche città invisibile, di strutture geometriche curiosamente unite e separate da contorni neri. È il pittore di “una luce” che tarda a venire, ma arriva da chissà quale “sonno” o “deserto” e stupisce. Così come Andrea Zanzotto, che gli fu amico, in una lontana poesia composta nel 1951 per lui, scrisse: “Ma dal deserto o dal sonno sussulti / tu, luce, tu mondo in ascesa”. Proviamo ad immaginare allora quali tortuosi sentieri abbia dovuto percorrere questa luce per trasformarsi in tante coinvolgenti policromie e innalzarsi fino a trovare, scoperta e decisiva, i luoghi della pittura vera. Forse dovette farsi largo tra i grovigli di un malessere interiore, prendere a prestito i guizzi lasciati di giorno dai sogni notturni, tornare a toccare profondi meccanismi sopiti, leggere antichi geroglifici scolpiti dentro dalla vita e infine tradurli, liberare i “colori prigionieri” fermi come “forme inclinate a un torbido crepuscolo” e dare nuovi verdi al “verde che greve (ti prostri) si prostra a monti e a piogge”, porgere forme inedite a “case segrete” come “gemme di pietra”. Furono le strade tormentate che presero avvio dagli inconsci dell’artista e si scontrarono con quelle visibili del concreto guardato e amato. I risultati sono toccabili, evidenti nella loro bellezza. Elvira Fantin LA SCHEDA Sandro Nardi nacque a Follina nel 1915. Nel 1940 si diplomò all’Accademia di Belle Arti a Venezia con la massima votazione e il premio universitario delle Tre Venezie. Arruolatosi come volontario durante la seconda guerra mondiale, dopo l’Armistizio si fece partigiano venendo imprigionato dai nazisti. Dopo aver presieduto il Comitato di liberazione nazionale di Follina, nel 1945 divenne sindaco di Follina, mantenendo la carica per un decennio. Dopo aver esposto in più Paesi del mondo, nel 1970 venne insignito del Cavalierato per meriti artistici. Si è spento nel 1998. Domenica 3 settembre 2006 ILLUSTRATO DAL PROF. CUSCITO A SAN MARTINO DI COLLE UMBERTO Festival internazionale del teatro di figura U n’invasione di pupazzi e burattini a San Mar tino di Colle Umberto. Debutta martedì 5 e prosegue fino al 10 settembre, nella splendida cornice di borgo Mescolino, il Festival internazionale del teatro di figura, burattini e marionette, manifestazione ormai giunta alla sua VII edizione. Una full immersion di sei giorni nell’incantato mondo dei burattini, organizzata dal Comune di Colle Umberto in collaborazione con la Pro loco, le associazioni “Il piccolo principe” e “Istadea” e la Provincia di Treviso, con il patrocinio della Regione. Un ritorno attesissimo da grandi e piccini per una manifestazione che anche quest’anno omaggia Fausto Braga, il famoso burattinaio che lavorò a San Mar tino dopo la Grande Guerra. Ad inaugurare la rassegna il giorno 5 alle 21 al teatro Tenda è lo spettacolo “Il maestro rac- CENEDESE: I Battuti D opo la pausa agostana, riprendono gli incontri della serie “Musei d’estate”. Gli ultimi due appuntamenti alle 17 con il ciclo curato dall’Associazione culturale “Sintesi&Cultura” sono in programma le prossime due domeniche. Domenica 3 al Museo del Cenedese il tema trattato sarà “La Confraternita dei Battuti”, il 10 al Museo della Battaglia si parlerà di “Alla scoperta della Loggia di Ceneda”. (GB) conta” del Ttt Puppet Theatre, a ingresso libero. Mercoledì 6 al Tenda è la volta di “Varietà”, di Le marionette dei Podrecca, con ingresso 4 euro, mentre giovedì 7 alle 18 al Tenda c’è “Il guardiano dei porci” de La capra ballerina, alle 20.30 “Santi e briganti” della Compagnia dei Fracanappi e alle 22 al Tenda Gigio Brunello propone “Beati i perseguitati a causa della giustizia perché di essi è il regno dei cieli”. Venerdì 8 alle 18 Il Laborincolo presenta “La principessa di Cina e l’eroe sulla bottiglia”, alle 20.30 in piazza c’è “L’albero magico. Una fiaba INTORNO A DA PONTE S i conclude con la seconda e ultima serata di giovedì 7 settembre il miniciclo “Intorno al melograno. Parole e suoni intorno a Lorenzo Da Ponte”. Dopo la prima serata in cui il professor Aldo Toffoli ha tracciato i legami fra Da Ponte e la natia Ceneda, giovedì sarà la volta di un incontro completamente musicale. Alle 20.30 al Museo del Cenedese a Vittorio Veneto Adriano Tomaello, Elena Modena e Ilario Gregoletto interpreteranno lo spettacolo “Deh, vieni alla finestra”, percorsi d’amore su testi di Lorenzo Da Ponte e musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Durante la serata, resa possibile dalla collaborazione tra l’associazione “Sintesi&cultura”, il Comune di Vittorio Veneto e la Provincia, sarà possibile visitare gratuitamente il Museo del Cenedese. (GB) MOSTRE VENEZIA Si inaugura venerdì 1 settembre alle 18 a palazzo Fortuny la mostra di Ida Barbarigo “I terrestri”. Orario (fino al 19 novembre): martedì-domenica 10-18. Il biglietto consente la visita anche alla mostra “L’occhio di Fortuny. Panorami, ritratti e altre visioni” al primo piano del museo. Biglietti: 4 euro, ridotti 2. CONEGLIANO Si inaugura sabato 2 alle 19 all’oratorio dell’Assunta in piazza Cima il progetto artistico “Immagina” curato dal gruppo pittori “Caffè al teatro”. Presenta il professor Lionello Zanco. Orari (fino al 10 settembre): feriali 1620, sabato e domenica 10.30-12.30 e 1620. CONEGLIANO Fino a domenica 3 settembre alla galleria “L’officina dell’arte”, è aperta la collettiva d’estate con quadri di De Marchi, Barro, Berra, Casciani, Cefali, Codognotto, Giacetti, Lauffs Aracri, Picco, Poloni, Schurch-Michelin e Schweiger. Orario: venerdì 9-12 e 15-19, sabato e domenica 10-12 e 17-19. PORTOBUFFOLÈ Apre sabato 9 alle 18 a Casa Gaia da Camino la mostra “Nord-Est: artisti a confronto” allestita dal Cic Fiera Santarosa e dall’Avis Portobuffolè e curata da Enzo Santese in collaborazione con l’Associazione culturale Licinia di Martignacco. Espongono gli artisti Batacchi, Cabai, Castagna, Cavazzon, Magnolato e Poz. Orari (fino al 1º ottobre): sabato 14.30-19, domenica 10-12.30 e 14.30-19. VENEZIA Apre sabato 9 settembre a Palazzo Ducale la mostra “Il Paradiso di Tintoretto. Un concorso per Palazzo Du- africana” de Il Baule Volante e alle 21.30 “Il mulino incantato” della Compagnia Fabularia & Peregrini. Pomeriggio pieno di burattini sabato 9 dalle 15.30 alle 22, con ingresso a 4 euro, prima con i laboratori, la Ludoroulotte di Spazio Verdeblu e il gruppo Gulxot de 8, poi con gli spettacoli dalle 17: “Come Kasper diventò re” di Fabularia & Peregrini, “Circo poetico” e “Mano viva” di Girovago & Rondella Family Theatre, “Il circo di burattini” de Il cerchio tondo, “Forbicerie” del Teatro Papelito, “Don Chisciotte mon amour” del Teatro del gesto - Teoclown e “Il fil’armonico” del Teatro Tages. A concludere la rassegna, domenica 10, una maratona di spettacoli dalle 15 alle 20 in borgo Mescolino, con ingresso di 4 euro, gratuito per bambini fino ai tre anni. Angela Deganis 17 L’antico culto di santa Augusta L’ inizio dei festeggiamenti per la ricorrenza di santa Augusta ha avuto anche quest’anno, com’è giusto, un carattere culturale e religioso insieme: il professor Giuseppe Cuscito, ordinario di archeologia cristiana all’Università di Trieste, ha trattato il tema “Le origini del cristianesimo e il culto di santa Augusta nella diocesi di Ceneda”. Il gran pubblico accorso all’evento, svoltosi al teatro Da Ponte, ha dimostrato che il nuovo “numero” che il Comitato festeggiamenti ha inserito nel suo programma, aderendo alla proposta della parrocchia, ha riscontrato il generale consenso, per cui pensiamo che una serata di riflessione sul significato e il valore della commemorazione della santa di Serravalle può ormai essere acquisita come iniziativa fondamentale nell’ambito della settimana di santa Augusta. Tema affascinante e delicato quello affrontato da Cuscito, comprendente tutta una serie di nodi storici irrisolti, su cui or- mai da secoli si affaticano i cervelli e le penne degli storici, nostrani e non. Il problema riguarda le origini del cristianesimo in zona, intrecciato con quello degli inizi della diocesi di Ceneda e del suo rapporto con la fine dell’antica diocesi di Oderzo, in rapporto con le sequenze dei rispettivi vescovi. Le tracce delle origini del culto si identificano con i reperti archeologici delle antiche chiese, dai quali le voci dei secoli emergono con fatica, suscettibili di interpretazioni non di rado fantasiose. Su questo sfondo il problema delle origini del culto di santa Augusta, che la tradizione locale fa risalire al V secolo, in un intreccio di ipotesi spesso alternative tra loro. Materia, questa, oggetto di dispute secolari tra storici e studiosi in genere, tutt’altro che sopite. (AT) Il professor Cuscito MORANDI E LA PITTURA DEL SILENZIO V enti dipinti per una personale piccola ma preziosa, dedicata alle variazioni stilistiche del talento di Giorgio Morandi nell’arco di un trentennio di attività. È quanto promette e mantiene per qualità e ricchezza la mostra “Giorgio Morandi. La pittura del silenzio”, ospitata a palazzo Pellegrini in via Forti a Verona. Affiancate secondo un criterio di e- voluzione formale, dalla fase più crepuscolare fino alle sperimentazioni astratte, le venti opere raccontano non solo il pittore delle celebri nature morte spesse e sobrie, ma un personalissimo interprete di ogni più sottile trasparenza dei paesaggi e dei visi, capace di raffinata essenzialità figurativa. Sono tele che evocano, pur nella loro nitidezza, un silenzio di contemplazione e di redità della pittura (18091987)”. Orario: 9.30-12.30 e 16-19, lunedì chiuso. cale”. Orario (fino al 3 dicembre): tutti i giorni 9-19. Biglietti: 12 euro, ridotti 6. CONEGLIANO Apre sabato 9 settembre all’Officina dell’arte di via Manin con la presentazione di Gianni De Marchi la mostra “Ritmi cromatici in equilibrio” di Davide Poloni. Orario (fino all’8 ottobre): lunedì-venerdì 9-12 e 15-19, sabato e domenica 10-12 e 16-19.30. VITTORIO VENETO Fino al 15 settembre al Museo della Battaglia è aperta la mostra del Comando del 1º Fod “La cavalleria nel Triveneto”. VITTORIO VENETO Fino al 24 settembre a villa Croze e al Museo del Cenedese è aperta la mostra “I Pajetta. L’e- PONTE DI PIAVE Fino all’8 ottobre nella casa di cultura Goffredo Parise è aperta la mostra “Il Veneto di Goffredo Parise”, fotografie di Lorenzo Capellini descritte da Parise. Orario: tutti i giorni 1519, mercoledì 16-22. Chiuso dal 7 al 20 agosto. profondissima quiete, tipico di tutta la produzione morandiana più matura. “Giorgio Morandi. La pittura del silenzio”, palazzo Pellegrini, Verona, fino al 21 ottobre; orari: dal martedì alla domenica 9-12 e 14-20; informazioni e prenotazioni telefono 045-8057433, fax 045-8057326; sito web www.fondazionedomus.org. Elena Pilato ASOLO Venerdì 1 settembre alle 20.45 nella chiesa di San Gottardo per il 28º Festival internazionale di musica da camera concerto del soprano Elisabeth Norberg-Schulz e della pianista Silvia Cappellini Sinopoli. VITTORIO VENETO Venerdì 1 settembre alle 21.30 al Bar Duomo concerto hard rock del gruppo “The diggers”. L’ingresso è libero. MUSICA E DANZA TREVISO Per il festival chitarristico internazionale “Delle due città” venerdì 1º settembre alle 20.45 al teatro Comunale concerto di Antonio Rey; domenica 3 alle 20.45 al teatro Eden concerto di Celso Machado; martedì 5 alle 20.45 al teatro Eden concerto di Javier Garcia Moreno; giovedì 7 alle 20.45 al teatro Eden concerto di Remi Boucher. ASOLO Mercoledì 6 settembre alle 20.45 nella chiesa di San Gottardo per il 28º Festival internazionale di musica da camera concerto di classica di Riccardo Cecchetti al fortepiano, Luigi De Filippi al violino e Sandro Meo al violoncello. SAN VENDEMIANO Venerdì 8 settembre alle 21.30 al Sonny Boy concorso musicale “Nel ricordo di Srebrenica”. e L’AZiON STEVENA’ Lunedì 4 settembre alle 21 nell’area verde la compagnia Alberto De Bastiani allestisce lo spettacolo di burattini “La compagnia dei Fracanappi” nell’ambito della rassegna “Il teatro c’era una TREVISO Mercoledì 6 settembre alle 20.30 il Multisala Corso propone una proiezione d’eccezione: “Giulietta della spazzatura”, miglior cortometraggio del Sedicicorto Film Festival. Ingresso: 3,50 euro. Due Festival per band I l LateSummer Party di Arcade ci ricorda fin dal nome che, ahimè, l’estate sta finendo, ma non, per questo, le occasioni per gustarsi qualche concerto. Nel paese al centro della nostra provincia presso il Boy’s Bar ci aspettano due sere di musica dal vivo. Si inizia venerdì 1 con il DJ set dei 3 Maniacs; la sera successiva concerto degli Hope Leaves (in foto) e dei Grand Sound Herpes sempre a partire dalle ore 22. Sabato 2 settembre al campo sportivo di Gorgo al Monticano appuntamento da non perdere per i fan della scena musicale giovanile opitergino-mottense. La serata di fine estate del No Festival vedrà salire sul palco, a partire dalle 4 del pomeriggio, Double Swindle, Kontrofase, NatiXcasoInUnMondoSbagliato, PNX-Mode e altri ancora. Per gli Opitergini che invece preferiscono la musica d’au- tore l’appuntamento è in Piazza Grande sabato alle ore 21 con VivaVoce - emozioni, poesia e vita, seconda edizione della rassegna di cantautori organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Oderzo. Appuntamento musicalesociale a Castelfranco Veneto il giorno successivo presso la Baita al Lago: Domingo Do Brasil, quinta edizione della rassegna di musica brasiliana dalle ore 17 alle 3 di notte per adottare i bambini delle favelas di San Paolo. Ingresso: 12 euro intero, 8 euro ridotto. A partire da giovedì 7 presso il palazzetto dello sport di Mareno di Piave, semifinale del Pit-On Music Festival, rassegna di cover band. Al termine della serata di giovedì verranno e- CULTURA SCELTI PER VOI da GdR FICTION SPRESIANO Venerdì 1 settembre alle 21 è di scena al SAN MARTINO DI parco di Villa Sina lo spetta- COLLE UMBERTO Marcolo di Alestedì 5 settemsandro Valenti bre alle 21 al SPRESIANO “Due centimeteatro Tenda il tri più alto del Ttt Puppet re” diretto da Theatre Center Simoni e interdi Cina, pretato dalla Taiwan, propoCompagnia Ane lo spettacomici del Calo di burattini strum sulla ba“Il maestro se del testo racconta”, nelvincitore del l’ambito del VII Premio CastelFestival interlo di Serraval- Venerdì 1 si replica lo spettacolo “Due nazionale del le. centimetri più alto del re” di Valenti teatro di figura - Omaggio a Fausto BraCOLLALTO Sabato 2 setCOLLALTO ga. Ingresso libero. tembre alle 20.45 nell’area chiesa andrà in SAN MARscena uno TINO DI spettacolo di COLLE teatro dialettaUMBERTO le e in lingua Mercoledì 6 a ingresso libesettembre alle ro. 21 al teatro Tenda c’è “Varietà”, lo spetFIORENTItacolo di buNA Giovedì 7 Sabato 2 nell’area chiesa si fa teatro rattini della settembre alle compagnia Le 21 a Fiorentina marionette dei la compagnia Teatro dei Pazzi allestisce la Podrecca. Ingresso 4 euro. commedia di Carlo Goldoni “Le baruffe Chiozzotte” di Carlo SAN MARTINO DI COLGoldoni. LE UMBERTO Giovedì 7 settembre dalle 16.30 alle 22 full immersion di burattini con Teatro per ragazzi il Festival internazionale del PORDENONE Venerdì 1 teatro di figura. Tra gli spetsettembre doppio spettacolo in tacoli: “Il guardiano dei porci” corso Garibaldi, nel cortile del della compagnia La capra ballerina alle 18 palazzo della al teatro Tenda, Provincia, nel“Santi e bril’ambito della STEVENA’ ganti” de La rassegna “Il compagnia dei teatro c’era uFracanappi alle na volta”. Alle 20.30 in piaz17 la compaza a Borgo Megnia Ortoteatro scolino, e “Beapropone “La ti i perseguitapulce mingherti a causa dellina e il berla giustizia perretto del folletché di essi è il to”, in scena, in regno dei cieli” caso di pioggia di Gigio Brunell’adiacente sala consiliare. Lunedì 4 c’è lo spettacolo di burattini nello alle 22 al Alle 21 il Ttt “La compagnia dei Fracanappi” teatro Tenda. Ingresso libero. Puppet Theatre allestisce, invece, “Il maestro”, in caso di maltempo all’Auditorium Concordia. Cineforum FILM volta”. In caso di pioggia tutti all’Auditorium Comunale. NOTTE Teatro T eatro RAGAZZI inema & TELEFILM C GRUPPI SUL PALCO A GORGO AL MONTICANO E A MARENO, CANTAUTORI A ODERZO I l Festival del Cinema di Venezia viene seguito da uno speciale quotidiano di Raitre (12.15) e da Stracult (Raidue, lunedì, 23.20). Philippe Daverio continua a illustrare l’arte e i legami con il mondo in Passepartout viaggia in Italia (Raitre, sabato 23.30). Super- L a settima serie di La squadra riprende dalla crisi di fiducia tra il vicequestore Cafasso (Renato Carpentieri) e il capo dell’investigativa Pietro Guerra (Massimo Bonetti), con la crisi del boss mafioso Paternò, mentre a Napoli scoppia una guerra di camorra: ap- TV quark (Raiuno, domenica, 21) si occupa dell’Amazzonia. La grande storia ci racconta “Mussolini fra pace e guerra” (Raitre, lunedì, 21). Doc 3 (mercoledì e giovedì, 23.40) ci porta invece in Iraq prima e dopo la guerra con il contributo del regista iracheno Oday Rasheed. puntamento su Raitre il giovedì (21). L’ispettore Coliandro, creato da Carlo Lucarelli, indaga sull’uccisione di una prostituta (Raidue, martedì, 21). Raiuno si chiude la replica della quinta serie del Maresciallo Rocca con Gigi Proietti e Veronica Pivetti (lunedì e venerdì, 21). P le riproposte: il musical Grease di Randal Kleiser con John Travolta e Olivia Newton-John (Raidue, lunedì, 21), il western Il cavaliere pallido di e con Clint Eastwood (Raitre, venerdì, 21) e il classico M - Il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang (La 7, mercoledì, 14) A cale di Harlem anni Trenta. Interessanti Cantando dietro i paraventi di Ermanno Olmi (Raitre, martedì, 23.40) e Un viaggio chiamato amore di Michele Placido (Raiuno, giovedì, 23.15) in cui Stefano Accorsi è Dino Campana e Laura Morante Sibilla Aleramo. F Raidue continua a trasmettere i cartoni prima del Tg: Dock Dogers in the 24th Century, Braccio di ferro e i classici Warner (dalle 19.45). Su Italia 1 ci sono i cartoni Dragon Ball Z (14.05) e I Simpson (14.30); sabato arriva la nuova serie di Scooby Doo (16.50 I può rivedere il primo giorno dell’agente Jack Bauer in 24 (Retequattro, martedì, 23.15). L’ispettore Barnaby indaga su “Quattro funerali e un matrimonio” (La 7, martedì, 21.25) mentre sono due i casi da risolvere per C.S.I. Miami (Italia 1, mercoledì, 21.05). inocchio di Roberto Benigni è pieno di fantasia e ha il solo difetto di illustrare la fiaba di Collodi senza reinventarla (Canale 5, domenica, 21). È nuovo il drammatico Sotto corte marziale di Gregory Hoblit con Bruce Willis (Retequattro, lunedì, 21). Tra caccia di cinema di notte troviamo due opere di Danile Huillet e Jean-Marie Straub: Sicilia e Dalla nube alla resistenza (sabato, dalle 0.40) e la commedia Un’estate prodigiosa di Boris Carnet (3.35). Martedì (Italia 1, 3.35) c’è Cotton Club di Coppola, sul lo- ra i programmi dedicati ai più piccoli, nel pomeriggio su Raitre ci sono i documentari di Il mio paese (15.05), i telefilm di Saddle Club (15.20), La Melevisione (15.45) e la quarta serie dei telefilm di Quantum Leap - In viaggio nel tempo (17.15). l capo del dipartimento di diagnostica della clinica Princeton-Plainsboro Dr House (Hugh Laurie) è stato primosso in prima serata con la seconda serie dei suoi telefilm (Italia 1, domenica, 20.45). Lo segue Prison Break (domenica, 22.35 e mercoledì, 22.55). Si stratti due biglietti per il concerto dei Tron Maiden a Milano. Venerdì 8 seconda semifinale; ospiti della serata gli Ska-J. Finale sabato 9; seguirà il concerto dei Bambini Cattivi. Ingresso libero e stand enogastronomico. Segnaliamo poi l’AsoloFreeMusicFestival presso il campo sportivo di Asolo con Baustelle, SickGirl, Hormonauts, Manodopera (venerdì 8, ore 20, ingresso gratuito) e Afterhours (sabato 9, ingresso 10 euro). I primi sono uno dei più interessanti gruppi di musica leggera italiana del decennio in corso; gli ultimi ormai non hanno più bisogno di presentazioni: si tratta di uno dei più grandi gruppi rock italiani (almeno) degli ultimi 15 anni. Andrea Pizzinat EMMY Un trionfo per la quinta stagione del telefilm “24” agli Oscar della Tv americana C inque “Emmy”, il premio americano per la televisione corrispondente all’Oscar, hanno coronato la quinta stagione di “24”, telefilm trasmessi da Fox Tv (in Italia da Retequattro) con successo crescente in tutto il mondo. Ogni stagione di “24” racconta una giornata di Jack Bauer (Kiefer Sutherland, premiato come attore), agente del Ctu (Counter terrorism unit - unità antiterrorismo) che usa spesso metodi poco ortodossi per lottare contro disastri incombenti. Fra i pregi di “24” c’è il ritmo, non angoscioso, ma abbastanza teso da creare continua suspense, molto spesso accentuata dalla tecnica dello schermo diviso in varie parti che sottolineano la contemporaneità delle azioni. Lo svolgimento in tempo reale (24 episodi di 50 minuti) e la cura nella costruzione dei personaggi contribuiscono a rendere credibili i colpi di scena. In Italia si sono viste finora tre giornate, siamo in fiduciosa attesa delle prossime due, la prima su una cellula terrorista “in sonno” a Los Angeles. dai Nostri Paesi Vittorio Veneto DOPO L’INAUGURAZIONE DEI PRIMI DUE STRALCI, MANCANO ANCORA 180 MILA EURO DI LAVORI Sant’Augusta, cercasi sponsor L a messa celebrata dal vescovo Giuseppe lunedì 21 agosto alle 20 per la solennità di Sant’Augusta è stata anche occasione di inaugurazione dei primi due stralci dei lavori di restauro al santuario effettuati dalla Brandolin Dottor. I lavori, cominciati il 23 marzo 2005, hanno interessato il manto di copertura, gli intonaci esterni della facciata sud e gli affreschi della cappella dedicata alla Santa, datati 1450-52. «L’intervento di restauro sugli affreschi è stato realizzato sia per porre riparo all’avvenuto degrado sia nell’ottica di prevenire futuri deterioramenti», spiega Pietro Dottor, presidente di Brandolin Dottor. Se i primi due stralci del restauro sono stati realizzati dall’azienda a titolo gratuito, devolvendo cioè la spesa per i regali di Natale che sarebbero stati fatti nel 2004 e nel 2005, ora invece servono altri spon- sor per finanziare il completamento dell’opera. «Mi auguro che si riesca a trovarli», ha auspicato nel corso della cerimonia del 21 agosto Pietro Dottor. Si punta quindi, per riportare il santuario a definiti- Il Vescovo nel corso della messa a Sant’Augusta vo splendore, presensulla generosità dei priva- tato domanda di finanziati. «La parrocchia – spiega mento a ministero dei Beil parroco monsignor Car- ni culturali, Regione e Prorer – non se lo può per- vincia. Ma i tempi per il remettere, è impegnata in al- sponso saranno lunghi, tre spese». Sarà in ogni ca- prevediamo circa 4-6 meso la Brandolin Dottor a si». realizzare anche i restanti I lavori ancora da comlavori. Che per adesso, di piere sono la sistemazione fatto, sono sospesi. «Fino- di parte degli intonaci era – spiega Dottor – né a sterni e delle pareti internoi, né al Rotary, né alla ne. «Qui, da primi sonparrocchia sono giunte daggi, presumiamo di troproposte di sponsorizza- vare negli strati sottostanzione. Il Rotary sta anche ti delle decorazioni origicontattando direttamente nali su intonaco, ma non alcune realtà». affreschi». Ma sono aperti anche La spesa prevista è di altri canali per la ricerca di 180 mila euro: a seconda finanziamenti. «Abbiamo dell’entità di contributi e IL VESCOVO E S.AUGUSTA “Qui si respira aria soprannaturale” L a giustizia e il martirio, la speranza e il domani eterno. Dal santuario di Santa Augusta, alla sera della vigilia della festa della patrona, e nel duomo di Serravalle nel giorno a lei dedicato, il vescovo Giuseppe ha offerto degli spunti di riflessione che, partendo dall’attualità e agganciandosi alla figura e agli atteggiamenti della figlia di Matrucco, aiutano il cristiano di oggi a vivere in pienezza la sua fede. “Mai fare come Matrucco con Augusta” Nel santuario, nella serata dedicata all’inaugurazione dei restauri della chiesa, il Vescovo ha parlato di giustizia. «È giusto – ha detto – per motivi religiosi ammazzare una figlia? Tutte e tre le religioni che si ispirano ad Abramo come Padre (Ebraismo, Cristianesimo ed Islam) devono riconoscere alla radice di tutto il rispetto della vita voluto da Dio. C’è un principio che va al di là delle consuetudini: a nessuno è lecito uccidere per nessun motivo». Addentrandosi poi nell’esperienza di santa Augusta e delle molte altre persone che hanno dato la vita per Cristo, monsignor Giuseppe ha affermato: «È possibile subire la morte come atto di coerenza, essere talmente coerenti da non fermarsi di fronte all’ostilità posta come antagonismo a ciò in cui si crede. Il kamikaze invece non è un martire né umano né dal punto di vista religioso». “Mai mi sarei immaginato tanta gente” Nel scendere dal monte, per rientrare al Castello di San Martino, il Vescovo ha attraversato il centro di Serravalle. «Mai – ha commentato – mi sa- rei immaginato che ci fosse tanta gente così. Anche se me l’avessero detto non ci avrei creduto. E soprattutto tanti giovani. Mi sono chiesto il perché accade questo proprio in questo luogo per questa festa. Penso sia perché a Santa Augusta si respira un’aria che sa di divino, un’aria soprannaturale». “Sant’Augusta vive nel tempo” A quanti hanno invece affollato il duomo di Serravalle il 22 agosto scorso, Zenti ha rivolto l’invito di guardare oltre l’oggi, oltre il tempo. «La fede – ha detto – si inserisce in un grande flusso che ci indica l’oggi per il domani eterno. Se santa Augusta fosse vissuta solo per l’oggi sarebbe disintegrata, scomparsa, invece santa Augusta vive nel tempo. La qualifica del cristiano è credere in Gesù Cristo il Risorto che ci farà vivere da risorti e guardare a questa realtà conclusiva senza la quale viviamo nel buio. Non bastano i fuochi d’artificio durante la vita terrena, ci vuole il sole dall’alto che illumina e il sole vero è Cristo Risorto». Gerda De Nardi finanziamenti che si raggranelleranno, da due stralci previsti se ne potrebbero in realtà avere anche tre oppure quattro. Nel frattempo, resta in parrocchia la grande soddisfazione per il buon esito dei Festeggiamenti di Sant’Augusta nel loro aspetto di fede. «Dal Vescovo – dice monsignor Carrer – abbiamo avuto una partecipazione straordinaria: è venuto alla conferenza del professor Cuscito, alla messa della sera prima e a quella del giorno di Sant’Augusta. Più di così...». Tommaso Bisagno SAGRA OSEI: vince Buscema L a tradizione dell’“uccellanda” ricordata e riferita alla Sagra dei osei di Serravalle anche da monsignor Rino Bechevolo in “Santa Augusta, vergine e martire di Serravalle” è stata salvata quest’anno in extremis da Dario Buscema (nella foto) di San Fior (l’unico presente e l’unico premiato nella sezione “gruppo indigeni”). Buscema, che è un diplomato alla Scuola d’enologia di Conegliano, ha messo a frutto tutto quanto ha imparato di biologia, chimica e scienze naturali e s’è fatto allevatore degli uccelli di “bosc”. La sua perizia e il suo amore hanno fatto sì che lo scorso 15 agosto a Serravalle fossero in molti ad ammirare i suoi splendidi lucherini, zigoli, frosoni, cardellini, organetti, verdoni, cappellacce e allodole. Giusto e meritato il premio. Mario Sanson SALSA: da Carnelos a Feltrin, tre domeniche di concerti in parrocchia T re domeniche di grande musica a Salsa grazie ai concerti organizzati dalla parrocchia, con il particolare interessamento dell’organista parrocchiale Maria Fortebasso Santorio. Si comincia domenica 3 settembre con Sandro Carnelos (nella foto) all’organo parrocchiale e gli ottoni della Klomer Brass, con un intermezzo di violino e pianoforte con Emanuele Bastanzetti e Davide Da Ros; si prosegue il 10 con l’organo di Ales- sandro Bianchi ad accompagnare il coro Col di Lana; chiusura il 17 con Giovanni Feltrin all’organo e Alessio Benedettelli al corno delle Alpi, con intermezzo di Paola Pinto voce solista e Mattia Casagrande al piano. Tutti i concerti iniziano alle 18. CORO COL DI LANA: Perona e il Vescovo per la nuova sede I l vescovo Giuseppe e il presidente nazionale degli Alpini Corrado Perona (nella foto). Avrà due ospiti di riguardo l’inaugurazione, a qualche mese dal termine dei lavori, della nuova sede del co- ro Col di Lana, in via Postumia 46 a San Giacomo. Il Vescovo arriverà alle 17.30 per la benedizione della sede; alle 19, con Perona e con le altre autorità che – spera il coro – par teciperanno, il taglio del nastro. (TB) MONASTERO DI S.GIACOMO: 102 anni per Vincenza Oliana F esta nella preghiera martedì 5 settembre al monastero cistercense di San Giacomo. Compirà infatti 102 anni la serravallese Vincenza O- liana, terziaria francescana che da 57 anni vive in monastero, con le suore, presso la foresteria. Proprio dove per decenni, finché la salute l’ha sorretta, ha accolto i visitatori del monastero. 24 Domenica 3 settembre 2006 neto Vittoriese / Vittorio Ve PARROCO A COLLE E FARRA NELL’800 Scoperto a Meschio un ritratto di mons. Malanotti D alla storica piazza principale di Ceneda, sul lato nord del Seminario vescovile, si prolunga la via che porta il nome di Giampaolo Malanotti. La gente – non c’è da meravigliarsi – ignora chi sia questo personaggio e le sue straordinarie benemerenze. Giampaolo Malanotti (1769-1838) era di origine veneziana e apparteneva a una famiglia molto ricca. Tra l’altro essa disponeva di notevoli possedimenti a Tezze dove, non a caso, ancor oggi c’è un borgo Malanotte. Venuto a stabilirsi nella nostra diocesi – non conosciamo le circostanze – si fece sacerdote, e non tardò a distinguersi come uno dei membri più rappresentativi del clero cenedese. Fu successivamente arciprete di Colle Umberto (1804-1817), arciprete e vi- vita molto attiva e ricca di iniziative pastorali, a favore in primo luogo della povera gente. Ebbe a cuore l’educazione della gioventù, impegnandosi quant’altri mai a sosteIl ritratto ritrovato a Meschio gno della scuola elecario foraneo di Farra di mentare, avviata a quel tempo dal governo auSoligo (1817-1827). In quegli anni esercitò striaco, ma riservata ai rapure la carica di Ispettore gazzi. Ci spiace non avere spascolastico del Distretto Elementare di Valdobbiade- zio per informare i lettori circa le forti divergenze ne. Nel 1827 fu promosso sorte tra monsignor Giamcanonico della Cattedrale paolo Malanotti e il suo vedi Ceneda e insignito del scovo Bernardo Squarcititolo di Cameriere Segre- na, il quale propugnava con ostinazione l’accesso alla to del Papa. Condusse sempre una pubblica istruzione anche VENERDÌ 1 Fino a giovedì 7 dalle suore di Maria Bambina è visitabile la mostra dei lavori dei laboratori estivi delle bambine e ragazze. Continua a Villa Croze e al Museo del Cenedese la mostra “I Pajetta: l’eredità della pittura - 1809/1987”. Orari di apertura: 9.3012.30 e 16-19,lunedì chiuso.Per informazioni:telefono 0438-552905, fax 0438-946385, www.galleriavittorio.it, [email protected]. Si conclude tra oggi (partite dalle 20.25) e domani (dalle 18.50) la fase a gironi del torneo di calcio a sette del Duomo organizzato da Insieme per Ceneda Giovani. Da lunedì 4 i quarti di finale. Festa settembrina a Salsa: alle 21 concerto dei Pink Size. alle fanciulle. Altri tempi! Divenuto sempre più cagionevole di salute, dopo aver rinunciato al canonicato, morì nel 1838. Lasciò per testamento tutta la sua cospicua sostanza alla Deputazione Comunale di Ceneda, a sostegno degli istituti di pubblica beneficenza: ospedale, casa di ricovero, eccetera. Ancor oggi la donazione Malanotti continua a beneficare le pubbliche istituzioni di carità. Nella sagrestia della Cattedrale di Ceneda si conserva di lui un busto in marmo, opera dello scultore vittoriese Luigi Borro (1826-1886), con l’iscrizione: “A Giampaolo Malanotti – Canonico, C. S. di P. Gregorio XVI – insigne esempio di generosa carità – la civica riconoscenza – Q.P.M.C. 1860”. In una stanza-deposito, sopra la vecchia sagrestia della chiesa parrocchiale di Meschio, di recente è stato per fortuna riscoperto un ritratto – forse unico – di monsignor Giampaolo Malanotti. Esso viene qui pubblicizzato per la prima volta. È opera pregevole attribuita al pittore cenedese Antonio Del Favero (1842-1908). Rino Bechevolo SABATO 2 Si svolge oggi la 31ª Amatoriale Città di Vittorio Veneto, gara ciclistica del campionato provinciale delle categorie cicloamatoriali. Festa settembrina a Salsa: alle 10 revival calcistico Salsa days con giocatori degli anni Settanta, Ottanta e Novanta; alle 21 ballo con l’orchestra “La tua idea”. Alle 20.30 a Carpesica festa finale del grest. Alle 21.30 al Marco Polo Cafè concerto dei 3+1 Per Caso con repertorio di rock acustico e canzoni d’autore. DOMENICA 3 Nel centro storico di Serravalle si tiene il tradizionale Mercatino dell’antiquariato e dell’hobbistica. Organizza Serravalle Viva. Festa settembrina a Salsa: alle 12.30 spiedo gigante su prenotazione; alle 21 ballo con l’orchestra Arcobaleno. Nel Museo del Cenedese, per il ciclo “Musei d’estate”, alle 17 con- e L’AZiON COLUSSI: La fabbrica non chiuderà nel 2007 Lo stabilimento Colussi in via Rizzera S ventato, almeno per il prossimo anno, il rischio di chiusura dello stabile vittoriese della Colussi. Le voci di una presunta delocalizzazione del noto biscottificio di via Rizzera, che serpeggiavano da qualche mese nei corridoi dell’azienda gettando in un comprensibile sconforto i dipendenti della struttura, hanno trovato un freno nella promessa di non chiusura a breve-medio termine dei dirigenti aziendali della Colussi che lo scorso 22 maggio hanno incontrato nella sede della Provincia di Treviso i dirigenti provinciali, l’assessore alle attività produttive Barbara Saltini e i rappresentanti sindacali. L’appuntamento in Provincia ha visto nascere un accordo che prevede a fine gennaio 2007 una verifica sul piano aziendale da adottare nel futuro e successivi tavoli semestrali di confronto volti a tutelare i dipendenti della Colussi. Angela Deganis CERCASI TURISTI: lavori per il “Sistema di visita” da 622 mila euro I l restauro conservativo di via Francesco da Milano (i “meschietti” di Serravalle) e la realizzazione di una ferenza sul tema “La Confraternita dei Battuti”. MERCOLEDÌ 6 Alle 21 al Marco Polo Cafè concerto con Gianantonio Rossi e Massimo Francescon: repertorio di canzoni d’autore per voce e chitarra. GIOVEDÌ 7 Alle 20.30 sotto la Loggia del Museo del Cenedese per il ciclo:“Intorno al melograno: parole e suoni intorno a Lorenzo Da Ponte”: “Deh, vieni alla finestra”, percorsi d’amore su testi di Lorenzo Da Ponte e musiche di Mozart. Relatori: Adriano Tomaello, Elena Modena, Ilario Gregoletto. Organizza Sintesi&Cultura, [email protected], telefono 0438-57103. Ingresso libero. Farmacia di turno: Pancotto, piazza Flaminio, telefono 0438-53365. passerella in acciaio e legno da Salsa all’area Fenderl sono i primi impegni del “Nuovo sistema di visita della città”, i cui lavori hanno da poco preso il via. Il progetto complessivo prevede la realizzazione di tre percorsi di visita di Vittorio: quello dei tre centri, per gli spazi e i monumenti, da Ceneda, al centro, a Serravalle; quello del verde, che valorizza la pista ciclabile fino a proseguire proprio con i “meschietti”; e quello dei margini, che punta alla riscoperta, spiega l’ufficio stampa comune, ”delle vecchie tracce pedonali abbandonate ai margini della collina vittoriese”. Verranno spesi 622 mila euro: 200 mila di finanziamento regionale, 400 mila dal Comune, 22 mila di Ascom.. e L’AZiON Vittoriese COLLE / ESTATE DI LAVORI NELL’UNICO PLESSO Basta una scuola più bella o ne servirà una nuova? L’ intera popolazione scolastica del comune di Colle Umberto, a partire dai sei anni per giungere alla licenza media, da diverso tempo frequenta l’unico plesso realizzato inizialmente per la secondaria di primo grado e poi ampliato per accogliere la primaria un tempo dislocata in due differenti edifici, nel capoluogo e nella frazione di San Martino. Questa nuova realtà, nata dall’idea delle precedenti amministrazioni con cui l’attuale si pone in continuità, voleva dar vita nel comune di Colle Umberto ad un vero e proprio campus scolastico-sportivo dal momento che, a fianco alla scuola sorge la palestra e un campo da gioco. Altro punto portante era dato dal desiderio, conti alla mano, di diminuire le spese dovendo far riferimento ad un’unica struttura anziché a tre. A che punto è oggi la situazione? Lati positivi e problematiche si intrecciano visto anche il consistente aumento degli alunni. C’è chi dice che la scuola è piccola, mentre l’amministrazione, per dotare il campus di spazi esterni maggiori intende acquisire un’area da destinare a verde e a parcheggio. Estate, tempo di lavori. I cantieri sono rimasti aperti per tutta l’estate sia alle elementari che alle medie. In questi mesi in cui non si sono tenute le lezioni, gli interventi alla secondaria di primo grado hanno riguardato la messa in sicurezza dell’edificio con la realizzazione di una vasca di raccolta delle acque e di una sala di pompaggio, oltre alla posa di idranti. Il nuovo impianto antincendio ha poi previsto la posa nello scantinato, utilizzato come magazzino da diverse associazioni, dal comune e dalla scuola, di apparecchi che rilevino gli incendi. Modifiche sono state apportate anche all’impianto di illuminazione mentre i tre piani della scuola media sono stati completamente ritinteggiati. All’esterno è stata predisposta un’area a parcheggi sia di fronte alla scuola media sia all’interno di quello che un tempo era il cortile della palestra. Intervento straordina- Le scuole elementare e media di Colle Umberto rio infine per la scuola primaria unica inaugurata nel 2003: alla fine del mese di giugno la fuoriuscita d’acqua da un tubo dell’impianto di riscaldamento a pavimento ha comportato l’allagamento dell’edificio con ingenti danni tra cui il sollevamento del pavimento in legno, il danneggiamento dei controsoffitti, delle pareti in carton gesso e dell’impianto elettrico. commissione viabilità e relativamente alla linea adottata sugli espropri è stata ribadita da Vivere i colli. Il futuro della scuola. Il domani per il plesso unico non è troppo roseo secondo Vivere i colli e prima di giungere ad una situazione di emergenza è necessario correre ai ripari. La scuola, avverte il capogruppo Giuseppe Donadel, potrebbe “scoppiare” in futuro. Gli iscritti potenziali sono infatti sempre di più. «Prima dell’accorpamento delle tre scuole – spiega Donadel – gli standard di superficie prevista da destinarsi all’istruzione erano entro i limiti minimi. Dopo l’accorpamento la superficie è molto al di sotto del minimo. Ci sono aule che accolgono più utenti di quelli che potrebbero contenere. Stando ai nati negli ultimi anni, in futuro si prevede l’istituzione della terza sezione, che porterebbe con sé problemi di spazi. È per questo che chiediamo all’amministrazione un approfondito esame dei dati e un’attenta valutazione delle risorse da dedicare a questo servizio». Gerda De Nardi Area verde e a parcheggio Ha una superficie di settemila 500 metri quadrati il terreno che l’amministrazione comunale acquisirà da privati per trasformarlo in area verde e a parcheggio a ser vizio della scuola unica. Gli espropri, per i quali è stata attivata la strada della trattativa bonaria, costeranno al comune 216 mila euro. Il progetto, ancora in fase preliminare, prevede la sistemazione dell’area esterna, dei nuovi parcheggi e la risistemazione dell’ingresso e del luogo di sosta del pulmino. «Il nostro obiettivo – ha spiegato il vicesindaco Roberto Favaretto – è garantire la sicurezza agli alunni che entrano ed escono da scuola oltre alla possibilità di avere a disposizione un’area per migliorare la qualità del servizio». Le opposizioni, pur condividendo l’idea di fondo, hanno espresso numerose perplessità, dalla fretta dell’amministrazione con conseguente non coinvolgimento delle minoranze, come ha denunciato la Lega Nord, al mancato collegamento con altri servizi adiacenti quali le piste ciclabili poco distanti dalla scuola, come ha sottolineato Rinnovamento. Contrarietà sul metodo, sulla scelta di non convocare la Il vicesindaco Roberto Favaretto Il capogruppo della lista di opposizione “Vivere i colli” Giuseppe Donadel Domenica 3 settembre 2006 25 COLLE: Scomparso Adeodato Rui, fondò la Rga Restauri D opo lunga malattia è scomparso venerdì 25 agosto Adeodato Rui, 65 anni, fondatore assieme al fratello Gabriele della Rga restauri. Azienda che oggi ha oltre 40 anni di attività alle spalle, due sedi a Vittorio Veneto e a Roma, e una consolidata fama nel restauro architettonico e artistico (di Rga tra l’altro anche i lavori all’ex chiostro dei Carme- litani a Serravalle). Residente a Colle Umberto dalla nascita, Adeodato era sposato con Ester De Marchi e aveva due figli, Alberto e Sonia, che lavorano entrambi nell’azienda di famiglia insieme al fratello Gabriele e ai nipoti Christian e Manuel. I funerali si sono celebrati lunedì 28 a Colle Umberto. PIZZOC: Piazza della Pace e largo Brigata Cairoli C osa ci fa una piazza in cima al Pizzoc? Fa memoria, e fa omaggio. Omaggio è quello di “piazza della Pace”, come è stata ribattezzata, con lo scoprimento di una targa (vedi foto sopra), l’area sassosa in cima al Pizzoc, un tempo inaccessibile area militare nell’ambito della base Nato. «Perché da qui, punto più alto di Fregona, si irradi la pace a tutto il mondo», ha auspicato, lirico, il sindaco Giacomo De Luca, primo alfiere dell’iniziativa, che ha goduto della collaborazione di Anpi ed Isrev. E Fregona comune pacifista ha deciso anche di dare il nome e la targa (vedi foto sotto) di largo Brigata Cairoli allo spiazzo dietro il rifugio Vittorio Veneto. Qui la piazza fa memoria, e con duplice motivazione: perché il rifugio era la sede della Brigata partigiana, composta in massima parte da uomini del vittoriese e «perché – ha affermato De Luca – in Italia la pace è nata dalla Resistenza». (TB) FREGONA: chiesto per il comune il riconoscimento dell’“etnia cimbra” L o scorso 6 agosto, al villaggio di Pian Osteria, nella foresta del Cansiglio, la 12ª Festa dei Cimbri del Cansiglio e di S. Osvaldo, loro protettore. Ha celebrato la messa don Serafino Gandin, il primo presidente dell’Associazione Cimbri del Cansiglio, mentre l’attuale, Lorenzo Slaviero, nel suo intervento davanti alla sua comunità, ha sottolineato che «i Comuni di Tambre e Farra d’Alpago sono stati riconosciuti minoranza etnico-linguistica cimbra, già dall’anno 2002, a livello nazionale, mentre si attende il completamento della pratica da parte della Provincia di Treviso, per il riconoscimento dell’etnia cimbra anche per il Comune di Fregona». «Non mi sembra che il vostro sia un lavoro folkloristico, ma – scriveva nel 1997 l’allora cardinale Joseph Ratzinger all’Istituto Lorenzo Slaviero alla Festa dei Cimbri di Cultura Cimbra di Roana – un contributo di cultura europea, di grande importanza spirituale, cristiana, umana». Alla festa cimbra del Cansiglio è (ri)emerso, seppur fra le righe, anche lo stato di abbandono dello storico albergo San Marco. Qualcuno della comunità cimbra locale lo vorrebbe “riaffidato”, dopo che nel secondo dopoguerra del secolo scorso lo gestirono Giselda Azzalini e Lidia Slaviero. Mario Sanson VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE: da tutto il Veneto al camposcuola A cavallo tra luglio e agosto si è svolto il tradizionale camposcuola di Protezione civile organizzato da una quindicina di volontari di Protezione civile di Vittorio Veneto. A Sospirolo, 28 ragazzi tra i 16 e i 20 anni provenienti da tutto il Veneto hanno imparato dai vittoriesi i fondamentali del comportamento in caso di calamità, del primo soccorso, della sicurezza e di utilizzo di attrezzature, realizzando inoltre due simulazioni di intervento. e L’AZiON Vallata / Bellunese FINANZIATI CON 470 MILA EURO Sei interventi sul San Boldo B uone nuove per il San Boldo. Nei prossimi mesi partiranno alcuni interventi che renderanno più accogliente il passo. A finanziarli è l’Unione europea, tramite la Regione, con 345 mila euro (Programma Interreg IIIA Italia-Austria) e il Comune di Cison con 125 mila euro. I soldi verranno spesi per sei progetti: sistemazione della piazza di Tovena con il restauro del monumento ai caduti; creazione di un’area di sosta per pullman dove oggi c’è il tiro al piattello (da qui i turisti potranno proseguire a piedi fino al passo attraverso il sentiero esistente); realizzazione di un parcheggio in cima al passo nell’area a ridosso della cabina dell’Enel (area già di proprietà del comune); predisposizione di un percorso botanico, con piante tipiche del luogo, intorno al nuovo parcheggio; sistemazione dell’area esterna alla casa degli alpini con realizzazione di area sosta per quattro camper, parco giochi e strutture per picnic; infine ristrutturazione del “pont de la Teresa” ovvero il ponticello pedonale che si trova dopo l’ultima galleria e porta in località “Campo”. «Dopo la messa in sicurezza della strada, l’ultima A SANT’ANTONIO TORTAL Don Egidio festeggiato dai 15 fratelli S ono accorsi in molti a Sant’Antonio Tortal domenica 30 luglio per stringersi a don Egidio Dal Magro che ha festeggiato i 40 anni di sacerdozio e alla sorella suor Letizia per i 50 anni di vita religiosa. Entrambi provengono da una famiglia numerosa di 17 fratelli: 16 sono viventi e quasi tutti erano presenti alla festa iniziata con la messa concelebrata da don Egi- dio e dal parroco don Francesco, accompagnata dal coro con la presenza del gruppo Ana di Trichiana e del Gruppo Scout di Ponte della Priula che aveva il proprio campo a Panolz. Don Egidio fu ordinato sacerdote nella chiesa di Sant’Antonio il 29 giugno del 1966 dall’allora vescovo di Vittorio Veneto Albino Luciani. Il giorno seguente, festa dei santi Pie- MADONNA DELLA NEVE 25 anni per chiesetta e festa È trascorso un quarto di secolo da quando, alla chiesetta della Madonna della Neve in località Lama delle Crode a Revine Lago ha preso il via la bella tradizione della “Festa della radio in montagna”. Venticinque anni per questo appuntamento, venticinque anni compie la chiesetta voluta e realizzata da don Luigi Chiarel. Ancora una volta quindi il 3 settembre saliranno in molti alla Madonna della Neve per ricordare il doppio anniversario ma al tempo stesso per aprirsi alla novità introdotta da quest’anno. La giornata, per la prima volta, è dedicata anche alla Festa della Protezione civile. «La Festa della radio – spiegano gli organizzatori dell’Associazione radiantistica trevigiana Gri At di Santa Lucia di Piave – è na- opera è consistita nella posa della rete di protezione dai massi, iniziamo a intervenire per la valorizzazione del San Boldo a fini turistici – sottolinea il sindaco di Cison Cristina Pin–. Il San Boldo verrà reso più attraente e questo lo comunicheremo anche con una campagna promozionale in Austria realizzata dalla Comunità Montana Feltrina». La promozione in terra austriaca non è casuale. I finanziamenti sono arrivati nell’ambito della cooperazione transfrontaliera, tenuto conto del valore storico di questa strada realizzata in cento giorni nel corso della prima guerra mondiale. Negli ultimi anni a richiamare l’attenzione sulla necessità di valorizzare la “Strada dei cento giorni” sono stati, in particolare, gli alpini di Tovena. In cima al passo le Penne nere hanno costruito la loro sede (e che sede!) installandovi una mostra di fotografie d’epoca. «Siamo molto soddisfatti dei progetti di rilancio – sottolinea il presidente Mario Magagnin –. Il San Boldo è amato da molti: per la nostra festa di ferragosto sono giunte tra le duemila e le duemilacinquecento persone». Attualmente, in cima al passo sono attivi tre locali: il Laris, la Pineta e la Genziana. D’estate i residenti arrivano a un centinaio. «Tra le ultime migliorie a loro favore – conclude il sindaco Pin – c’è stata l’asfaltatura della strada che porta al “Campo”, mentre Veneto Strade ha asfaltato la statale dalla fine dell’abitato di Tovena fino all’inizio delle gallerie». (FC) tro e Paolo, il sacerdote novello don Egidio celebra nella chiesa di Sant’Antonio la sua prima messa. Don Egidio inizia la sua attività pastorale come cappellano a Mel, poi a Lentiai e Farra di Soligo. Successivamente è parroco di Carve e Pellegai, nella Don Egidio Dal Magro con la sorella suor Letizia parrocchia di Santi Pietro e Paolo a Vittorio la cattolica. Attualmente Veneto e attualmente a presta servizio in una parFarra di Soligo. rocchia di Bellinzona. Suor Letizia prende i Al termine della celevoti nell’ordine della San- brazione a don Egidio la ta Croce di Menzingeh comunità di Sant’Antonio nell’agosto del 1956. Per ha donato una casula menmolti anni svolge la sua at- tre a suor Letizia alcuni tività a Lugano nella scuo- testi sacri. (SC) ta per offrire a tutti i radioamatori, gli amici della radio e a quanti hanno a cuore la comunicazione, un punto di riferimento per potersi incontrare, una volta all’anno, nella prima domenica di settembre. Il motivo per cui la manifestazione si allarga diventando insieme Festa della Protezione civile è dato dal voler sottolineare come i volontari, che si occupano di gestire le emergenze o semplicemente di rendere più sicuro il nostro territorio e ciò che all’interno di esso accade, utilizzino per comunicare i collegamenti via radio». A collaborare per la buona riuscita sarà presente a Revine l’Associa- zione volontari di Protezione civile di San Fior. Il programma prevede alle 10.30 la celebrazione della messa animata dal coro Lagorè di Revine Lago e dal tenore Christian Zanella. Seguirà la celebrazione ufficiale per il 25º della chiesetta Madonna della Neve, Festa della radio e della Protezione civile. Alle 12.30 il lancio dei piccioni viaggiatori, il pranzo e la consegna del ricordo del 25º a tutti i presenti, in collaborazione con lo scultore Carlo Balljana. Collaborano alla manifestazione la Parrocchia di Revine, il Comune e la Provincia. Gerda De Nardi Domenica 3 settembre 2006 27 TARZO: Si è dimesso l’assessore al bilancio Lino Bianco N uovo cambio nella giunta comunale di Tarzo. L’assessore Lino Bianco, che seguiva bilancio, tributi e rifiuti, si è dimesso a inizio agosto per impegni familiari e di lavoro. TARZO: Spettacolo di burattini e serata alpina con tre cori D ue manifestazioni si segnalano per il prossimo fine settimana a Tarzo: la compagnia Dei Fracanappi presenta lo spettacolo di burattini “La torta del destino” venerdì 1º settembre alle 21 in piazza 4 Novembre; sabato 2 settembre, alle 20.45 nella struttura polivalente della pro loco una serata di cori con la Corale dei laghi Tarzo Revine-Lago, Coro Ana di Vittorio Veneto e coro Col di Lana di Vittorio Veneto, ospite il presidente nazionale Corrado Perona. MIANE: Tutti in malga! D omenica 3 settembre la Pro loco e il Comune di Miane ci invitano alla manifestazione “Malghe a Miane tra pascoli, fiori e sapori”. Al mattino è in programma una camminata da malga Budui a malga Mont (partenza alle 9, tappa a Posa Puner alle 9.30 e merenda a Salvedela Nova alle 10). Alle 11.30 don Giovanni Dan celebra la messa a malga Mont. Alle 12.30 pranzo in malga e al rifugio a Posa Puner. Inoltre a casera ai Pian per tutta la giornata esposizione di formaggi di malga. COMBAI: Inaugurazione nuova sede dell’Unpli regionale S abato 2 settembre alle 11 nel Salone delle feste in Combai i vertici dell’Unpli Veneto e dell’Anci sottoscrivono un Protocollo d’intesa sulla collaborazione tra Comuni e pro loco per lo sviluppo turistico del Veneto. Nell’occasione viene inaugurata la nuova sede dell’Unpli Veneto in piazza Squillace 2 a Combai. CISON: Perona e il vescovo Giuseppe al Bosco delle Penne Mozze D omenica 3 settembre 35º Raduno alpino al Bosco delle Penne Mozze in Cison di Valmarino. La giornata inizia alle 10 con l’alzabandiera, prosegue con l’onore ai caduti e l’inaugurazione delle targhe a ricordo dei caduti delle sezioni Ana di Bergamo, Cremona e Reggio Emilia. Il discorso commemorativo sarà tenuto dal presidente nazionale Ana Corrado Perona mentre il vescovo Giuseppe presiederà la celebrazione eucaristica. Interverranno il coro Ana di Vittorio Veneto e la Banda di Cison. Organizzano l’evento il Comitato per il Bosco delle Penne Mozze e le quattro sezioni Ana della provincia di Treviso. L a chiesetta della Madonna della Neve a Revine Lago, luogo di spiritualità immerso nella natura, è stata realizzata su iniziativa di don Luigi Chiarel. Molte persone di Revine e Rai di San Polo si diedero allora da fare per costruire il piccolo edificio sacro e rendere accogliente l’area che lo circonda. Ad “adottare” la chiesetta, dopo la scomparsa di don Luigi, è stata l’Art Gri At di Santa Lucia di Piave che collabora con la parrocchia nella manutenzione del luogo. Don Luigi stesso fu fondatore della Festa della radio in montagna e intitolò a San Michele Arcangelo, protettore dei radioamatori, la campanella della chiesa. Tra le opere d’arte aggiuntesi nel tempo i medaglioni che raffigurano Giovanni Paolo I e don Luigi frutto dell’arte di Carlo Balljana e un crocifisso in legno scolpito da Renato Zambon. 28 DUOMO DI PIEVE DI SOLIGO Cento anni fa la prima pietra I l 3 luglio del 1904 i capi-famiglia di Pieve di Soligo si riuniscono in chiesa su invito del parroco don Pietro Pieropan. Un solo punto all’ordine del giorno: l’accettazione del legato di 6.000 lire che mons. Sebastiano De Zorzi, predecessore di don Pieropan, aveva costituito per l’ampliamento o la costruzione di una nuova chiesa. Accettare il legato voleva dire acconsentire all’impresa titanica di edificare un nuovo tempio. L’idea è “abbracciata a grandissima maggioranza” e viene approvato, nelle sue linee generali, il disegno e il progetto dell’architetto cav. prof. Domenico Rupolo, come annotò don Pieropan. I capi-famiglia nominano un comitato di 21 membri per l’attuazione dell’“opera santa e civile”. Il dado è tratto e si dà il via alla raccolta di fondi per la nuova chiesa, che verrà realizzata a ridosso di quella vecchia ormai insufficiente e rovinata da continui ampliamenti. In particolare viene decisa una sottoscrizione di offerte “sotto forma di obbligazione semplici”, da pagarsi in cinque anni e in due rate annue, che scadono a San Pietro (29 giugno) e a San Martino (11 novembre). Nel 1905 iniziano gli scavi per le fondamenta e il 9 settembre 1906, il vescovo ausiliare di Ceneda, mons. Caron, arriva a Pieve per benedire la prima pietra e celebrare la messa della ti- PIEVE: Nei giorni festivi oltre un centinaio di operai lavoravano gratuitamente nello scavo e nel trasporto del materiale, con una cinquantina di carri, necessario alla costruzione della chiesa. tolare Maria Assunta nel recinto che sarebbe stato compreso dalla nuova chiesa. Cento anni dopo la parrocchia di Pieve fa memoria della posa della prima pietra. E lo fa con un programma intenso di iniziative, distribuite nell’arco di un mese. La prima, e non poteva essere diversamente essendo la chiesa “la casa di Dio”, è la celebrazione eucaristica di domenica 3 settembre presieduta dal vescovo Giuseppe e trasmessa in diretta su Raiuno. Seguiranno una serata dedicata al valore architettonico dell’edificio, elevato nel 2003 alla dignità di Duomo dal vescovo Magarotto, un concerto di musiche mozartiane e una riflessione del vicario generale, mons. Zagonel, sul tema “Comunità, chiesa di pietre vive”. Il fitto calendario di eventi si conclude con la celebrazione di un altro centenario, quello della scuola materna “Maria Bambina”. Tutte le iniziative - di cui daremo conto su L’Azione - sono state pensate e pro- mosse da un apposito comitato costituito dalla parrocchia. A titolo di cronaca ricordiamo che il cantiere del duomo di Pieve rimase aperto per molti anni, anche a causa della prima guerra mondiale che comportò la sospensione totale dei lavori dal 1917 al 1921. I pievigini entrarono nella nuova chiesa solo il 15 agosto 1924. Nel frattempo don Pieropan aveva passato il testimone a mons. Domenico Martin. I vari passaggi della costruzione sono raccontati, con estrema dovizia di particolari, nel volume “La parrocchia di Pieve di Soligo, un po’ di storia” scritto nel 1937 da Giuseppe Schiratti. Un libro che meriterebbe essere ristampato e consegnato a tutti i pievigini perché ricordino “ciò che possano le doti magnifiche di un popolo profondamente religioso”. Federico Citron IL PROGRAMMA Q uesto il calendario delle manifestazioni per il centenario della posa della prima pietra del Duomo di Pieve di Soligo e dell’Asilo. Domenica 3 settembre: trasmissione in diretta su Raiuno della messa delle 10.30 presieduta dal vescovo Giuseppe; Sabato 9 settembre: alle 18.30 in Duomo messa nel centenario della posa della prima pietra; dalle 17 alle 20.30 in piazzetta Umberto I speciali “Annulli postali” su cartoline ricordo del centenario; Venerdì 15 settembre: alle 20.30 in Duomo serata culturale con la dottoressa Silvia Bevilacqua che inter viene sul tema “Il Duomo di Pieve: scrigno di arte e di storia”; Domenica 17 settembre: alle 16 concerto in Duomo con l’orchestra sinfonica di Castelfranco e la corale S. Andrea di Venegazzù che eseguiranno musiche di Mozart: al termine verrà scoperta una lapide a ricordo del centenario; Venerdì 22 settembre: alle 20.30 nell’aula magna del patronato Careni incontro tenuto dal vicario generale mons. Martino Zagonel sul tema “La costruzione della comunità cristiana, chiesa di pietre vive”; Domenica 1° ottobre: alle 10.30 in duomo messa solenne per in centenario dell’asilo; seguiranno lo scoprimento di una lapide a ricordo del centenario e l’apertura di una mostra fotografica. FESTA AL PARCO DELL’ISOLA DEI MORTI Famiglie, è il vostro momento! A ll’ombra dei grandi alberi del parco dell’Isola dei Morti, lambito dall’acqua del Piave, domenica 3 settembre si ritrovano le famiglie di Cison, Follina, Farra, Miane, Moriago, Pieve, Refrontolo, Sernaglia e Vidor per la prima Festa della Famiglia. La manifestazione - promossa dalle amministrazioni comunali in collaborazione con l’Associazione Famiglie Rurali, Famiglie 2000, Progetto Zero Branco, Comunità Papa Giovanni XXIII, Commissione foraniale famiglia del QdP e l’Ulss 7 - nasce con l’obiettivo di approfondire alcuni argomenti partico- larmente sentiti dalle famiglie e di offrire loro un’occasione di incontro. Per questo il programma prevede dibattiti - si parlerà di litigio e riconciliazione in famiglia, dei servizi del Consultorio, delle In programma dibattiti, giochi e concerto iniziative delle associazioni familiari, delle politiche regionali - ma anche pranzo comunitario al sacco, caccia al tesoro e concerto di gruppi emer- e L’AZiON Quartier del Piave Domenica 3 settembre 2006 genti (programma completo a pagina 21). Si comincia alle 9.45 e si termina intorno alle 19. Per chi desidera iniziare la giornata con la messa, alle 9 nella chiesa di Moriago la Commissione famiglia del Quartier del Piave anima una celebrazione pensata proprio per le famiglie. A capo del gruppo promotore della Festa vi è Paolo Brugnera, assessore al sociale del Comune di Farra e papà di tre piccoli: «Le famiglie - spiega Brugnera - sono la più consistente risorsa sociale, economica, culturale, educativa, morale e valoriale della nostra società, Paolo Brugnera, assessore alla famiglia del Comune di Farra di Soligo per questo le amministazioni hanno ritenuto fondamentale dare loro la possibilità di incontrarsi per conoscere nuove esperienze, confrontarsi, condividere, giocare insieme. Vogliamo “spingere” le famiglie a diventare interlocutori credibili delle amministrazioni al fine di elaborare insieme politiche che ne promuovano il benessere». VIDOR: Palio Assalto al Castello L e contrade di Colbertaldo, Alnè di Sotto, Alnè di Sopra, Bosco e Vidor sono pronte ad affrontarsi per la decima volta nel palio dell’Assalto al Castello che si terrà domenica 10 settembre alle 17.30. La festa è inserita nel Settembre Vidorese che inizia sabato 2 settembre (in programma, tra l’altro, la 26ª marcia del ciclamino). Del palio si inizia a parlare la sera venerdì 8 con la presentazione delle squadre, la pesatura e la cena medievale nel giardino della villa Da Sacco. SERNAGLIA: Sei serate con don De Zan sul Vangelo di Luca I niziano martedì 5 settembre, alle 20.30, gli incontri della scuola di formazione cristiana promossa dalla forania del Quartier del Piave. Le prime tre serate (5, 6 e 7 settembre) saranno tenute da don Tonino Lasconi (vedi servizi nelle pagine di Chiesa). La seconda parte della scuola, dedicata all’approfondimento del vangelo di Luca, è affidata a don Renato De Zan, sacerdote della diocesi di Pordenone e insegnante di esegesi biblica. Don De Zan interverrà nelle serate del 19, 20, 21, 26, 27 e 28 sempre alle 20.30 nella sala polifunzionale del municipio di Sernaglia. BARBISANO: Caccia al tesoro C accia al tesoro domenica 3 settembre a Barbisano su iniziativa del Gruppo Giovani in collaborazione con Alpini e gruppo Allegria. Tre i percorsi previsti: baby (famiglie con figli fino a 6 anni), junior (famiglie con figli dai 7 ai 13 anni); senior (adulti e giovani). Partenza alle 15.30 presso l’area verde. Per informazioni contattare il 333.47277180. PARROCCHIA DI MORIAGO Sacramenti non più a età fisse C he la catechesi tradizionale debba essere rivista nessuno ormai lo mette in dubbio. Ma il come è ancora allo studio. Nel frattempo si tentano piccoli o grandi innovazioni per meglio comunicare il vangelo a bambini e ragazzi. È il caso della parrocchia di Moriago che per il nuovo anno pastorale ha deciso di dare una svolta alla catechesi. «Abbiamo deciso di superare lo “scadenziario automatico” nell’ammissione ai sacramenti - spiega il parroco don Dino Milanese . In altre parole il sacramento non sarà più legato alla frequenza di una classe scolastica. Per i sacramenti della prima Confessione (a partire dalla terza elementare) e Comunione (dalla quarta elementare) - e non solo per il Battesimo - abbiamo previsto che siano i genitori stessi a farne esplicita richiesta con la disponibilità a partecipare a un corso di preparazione in- sieme ai padrini e alle madrine. Per quanto riguarda la Cresima (dopo la terza media) saranno i ragazzi stessi, che partecipano alle attività parrocchiali, a farne esplicita richiesta al parroco. In sostanza, puntiamo a un coinvolgimento più diretto delle famiglie e degli interessati alle scelte di fede. Questo perché - continua don Dino - fino a 40/50 anni fa era naturale che coloro che ricevevano per la prima volta i Don Dino Milanese sacramenti continuassero a parteciparvi: tutta la famiglia e la società erano praticanti. Oggi la situazione si è capovolta, ciò nonostante quasi tutti continuano a chiedere i sacramenti per i figli che, crescendo, li abbandoneranno come gli adulti. Ecco perché si chiede ai genitori e ai giovani una scelta più coerente e responsabile che potrebbe anche essere quella di rinviarla. E nessuno per questo ha il diritto di giudicare, anzi!». (FC) e L’AZiON Conegliano manda al protocollo firmato il 13 gennaio (dopo ben otto mesi di tavoli e “contro-tavoli”) da amministrazione, Ascom, Confesercenti, Rotary Club e associazione Italia Nostra: un accordo sulle misure per dare lustro al “salotto buono” della città, tra cui, appunto, anche la sua pedonalizzazione per tappe. Anzi, a dire il vero, la “chiusura” del primo tratto di via XX Settembre era stata fissata per la fine di maggio per arrivare quindi entro la fine del 2006 a ricomprendere anche il tratto finale della via, previa realizzazione degli interventi previsti nel protocollo: nuovo arredo e nuova illuminazione (scenografica). Eppure, la decisione della giunta, formalizzata il 3 agosto, è apparsa a residenti e commercianti quasi un fulmine a ciel sereno, tanto che l’Ascom ha inviato una lettera al Comune chiedendo di posticipare il “grande passo”. Niente da fare: l’amministrazione, pur con qualche maldipancia al suo interno, è andata dritta per la sua strada: «Non comprendiamo la definizione di “affrettata, intempestiva e fuorviante” della decisione di passare alla seconda fase della ztl - hanno risposto all’Ascom, senza tanti giri di parole ma lasciando aperta la porta al dialogo, l’assessore Paola Mirto e il vicesindaco Alberto Maniero -. Secondo gli articoli 3 e 4 del protocollo, ciò sarebbe già dovuto avvenire il mese successivo all’approvazione del programma di arredo urbano, provvedimento già assunto». I provvedimenti in effetti ci sono: il 10 agosto la giunta ha approvato il progetto definitivo per i la- vori di adeguamento della pubblica illuminazione (costo: 400 mila euro) ed è stato fatto il concorso e individuata la ditta che fornirà l’arredo (costo: 200 mila euro). Ma gli interventi non sono stati ancora realizzati e via XX Settembre oggi è tale e quale era ieri: una strada con bei palazzi e monumenti di pregio, ma lontana da potersi considerata il salotto buono, il biglietto da visita della città. Dove non sono state ristrutturate, le facciate degli edifici sono vetuste, qua e là cadono a pezzi (e non solo in senso figurato come conferma la cronaca degli ultimi mesi), la pavimentazione dei portici è un susseguirsi di taconi e busi, spesso sporca e maleodorante (sacchetti di immondizie ed escrementi di cani), le serrande abbassate dei negozi che hanno chiuso accrescono il senso di declino. La Contrada Granda, quando non è invasa dalle manifestazioni, appare insomma un po’ triste e languida, specie alla sera, come un’attempata signora su cui si intravedono soltanto i segni della fulgida bellezza passata. Oggi però, a differenza di ieri, via XX Settembre è chiusa al traffico. Francesca Nicastro LA VOCE DEI COMMERCIANTI e triste - spiega l’orafo Carlo Giubilato -. C’è da dire oltretutto che il traffico della via già prima era molto poco. La paura di perdere clienti c’è, la gente è abituata a spostarsi in macchina». «L’idea della pedonalizzazione ci piace - afferma una delle titolari della pasticceria Alpago -. Ma andava predisposto prima un progetto per la via, che prevedesse per esempio anche la valorizzazione di ciò che via XX Settembre può offrire in chiave turistica: ora la Sala dei Battuti e la chiesa del Duomo sono accessibili solo suonando il campanello della canonica». Il dottor Costacurta dell’omonima farmacia ritiene che la chiusura al traffico possa portare qualche punto in più alla qualità della vita, anche se prevede un calo consistente della sua attività: «Il 20-30% in meno precisa -. Parcheggi qui in giro non ce ne sono ed è difficile che uno vada a parcheggiare in Corte delle Rose per poi salire qui a prendere una confezione di aspirine. È più facile che si fermi in una farmacia lungo il tragitto». Il timore diffuso è che via XX Settembre si svuoti, diventi una via fantasma. La storica pescheria Feltrin ha del resto chiuso i battenti la scorsa primavera, così come, subito dopo, si è trasferito altrove il negozio di tessuti e biancheria per la casa di Alberto Samogin. «La mia attività DALLO SCORSO 21 AGOSTO In via XX Settembre solo a piedi D al 21 settembre via XX Settembre (da Porta Dante a via Marcatelli) è diventata zona a traffico limitato (ztl), alla stregua delle limitrofe via Cima, via Sbarra e via Teatro Vecchio. Per l’amministrazione comunale si tratta della seconda tappa verso la sua completa chiusura al traffico, colonna portante del progetto di rivitalizzazione e riqualificazione del centro storico (nel gennaio scorso, la prima tappa, con l’introduzione del divieto di entrare in via XX Settembre per chi proviene da via Caronelli). «La Contrada Granda è un patrimonio di notevole pregio dal punto di vista artistico, architettonico e ambientale e per la sua conservazione sono richieste attenzione e tutela» spiega il sindaco Floriano Zambon, che ri- Temiano diventi una via fantasma! P asseggiando in via XX Settembre, a dieci giorni dalla sua parziale pedonalizzazione (tratto da Porta Dante a Via Marcatelli), si respira perplessità e malumore. Non l’hanno presa bene i commercianti della via questa chiusura al traffico messa in campo, a loro dire, in fretta e furia e senza aver prima visto nulla di quanto promesso: l’arredo urbano, la nuova illuminazione. Il giornalaio Rena- to Perruzzet, scuro in volto, si trincera dietro un eloquente «No comment». Così Rino Boscarato, titolare del Caffè Teatro, che preferisce non dire nulla ma si vede che contento non è. Fare già un bilancio dopo appena qualche giorno è del resto un azzardo, ma le previsioni volgono al nero. «Il nuovo arredo e l’illuminazione andavano fatti prima, le sere di inverno via XX Settembre è una strada buia Domenica 3 settembre 2006 29 Nel dettaglio le regole della zona a traffico a limitato U n’ordinanza dei vigili urbani ha dettato l’abc della viabilità di via XX Settembre: il transito e la sosta sono vietati a tutti i veicoli a motore; può transitare solo chi vi abita, taxi, mezzi commerciali per il rifornimento delle attività e quelli del mercato del venerdì, vetture per le cerimonie civili e religiose (ma non più di 5), veicoli adibiti al trasporto di persone invalide, quelli utilizzati per portare a scuola gli studenti della S. Francesco e della Cima (ma solo 15 minuti prima e dopo l’orario scolastico), veicoli autorizzati dai vigili (cantieri, traslochi). Non potranno transitare invece autocarri di peso superiore alle 20 tonnellate. Nel tratto pedonalizzato, i posti auto, una quarantina, sono stati eliminati. Sei posti auto sono stati riservati per residenti sprovvisti di garage e tre sono stati riservati agli invalidi (due vicino al Municipio e uno in via Marconi). Come nel caso del transito, valgono alcune deroghe (invalidi, mezzi commerciali, taxi…). Per eliminare il traffico relativo al trasporto scolastico, l’amministrazione ha istituito il Pedibus, nel tragitto da piazza Aldo Moro (stazione FS) in via XX Settembre: un servizio di accompagnamento dei bambini a scuola. Alla carenza di posti auto nei pressi del centro cittadino la giunta ha risposto ricavando 60 nuovi posti in via Rosselli (che tanto “a ridosso” poi non sono). non è direttamente interessata dagli effetti della pedonalizzazione - commenta Giorgio Ongaro, titolare della brasserie Salisà -. Ma quando si mettono in campo certe iniziative bisogna andare a vedere cosa hanno fatto altrove. Per esempio il centro storico di Pordenone è un esempio di chiusura al traffico riuscita, dotato com’è di un bell’arredo urbano. E poi bisogna dare incentivi fiscali alle attività che si vogliono insediare qui e anche licenze più facili». «La pedonalizzazione di via XX Settembre potrebbe avere un senso se la strada fosse sullo stesso livello di corso Vittorio Emanuele, il dislivello co- stituisce una vera e propria barriera. E poi dodici anni fa era già stato fatto un tentativo di chiudere la Contrada Granda, che è fallito. In quell’occasione aveva protestato anche il monsignore del Duomo perché i fedeli non andavano più a messa - affermano i titolari della boutique Bagato -». L’attuale monsignore, invece, al momento non protesta né si sbilancia: «Lascio che provino, per ora non dico niente» si scherma don Romano Nardin. E le messe? «Domenica sera ho notato un calo dei fedeli presenti, ma alla funzione delle 11 c’era gente come al solito, anzi forse di più. Con i funerali non ho avuto problemi». (FN) 30 Domenica 3 settembre 2006 LA NOMINA ANNUNCIATA DAL VESCOVO DUOMO Don Mosè Furlan co-parroco del Duomo e di Costa Mostra di icone russe bronzi e oggetti d’epoca C he il Consiglio pastorale parrocchiale venga convocato durante il periodo agostano, non capita spesso. E che alla convocazione sia annunciata la presenza del vescovo, richiama subito la straordinarietà di un evento. C’era insomma da attendersi l’annuncio di qualcosa di importante. E così infatti è accaduto nella parrocchia del Duomo di Conegliano. La convocazione c’è stata per lunedì 7 agosto, con una buona presenza nonostante il periodo feriale. Il vescovo ha comunicato che il don Mosè Furlan verrà nella parrocchia del Duomo con la funzione di Co-parroco, in piena comunione e collaborazione al servizio pastorale del Duomo e di Costa. Chi sia don Mosè, per chi non ha già avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, si era appreso da una intervista appena rilasciata all’Azione qualche giorno prima (n. 32 del 30/07/06), nella quale egli esprimeva i suoi sentimenti di prete che a 68 anni affrontava l’esperienza di parroco dopo aver svolto per quasi trentaquattro anni la funzione di cappellano all’ospedale di Vittorio Veneto. È proprio in questo lungo arco di tempo che parecchi hanno avuto modo di conoscerlo e apprezzarne la sensibilità e la disponibilità. Il vescovo Giuseppe ha fatto precedere la notizia facendo riferimento a due situazioni di carattere straordinario che stanno RENZO E CAMILLA CRISTOFOLI VOLONTARI IN AFRICA «A bbiamo fatto una settimana di vacanza», dice Renzo Cristofoli. Ma i dieci giorni di fine luglio che ha trascorso presso un ospedale specializzato di Bissau sostenuto dalla comunità di Sant’Egi- dio, capitale della Guinea Bissau sono stati ben altro. Dono, anzitutto, delle sue competenze di microbiologo che normalmente lavora all’ospedale di Conegliano. Dono che avevamo già evidenziato nello scorso nu- SANTA LUCIA DI PIAVE Amici della Bolda, devastata la sede S conforto, amarezza ma anche tanta voglia di rimettersi al lavoro per garantire sicurezza e normalità alla propria sede istituzionale e alle attività condotte nell’ambito del sociale. Così i 70 volontari dell’associazione “Amici Parco Bolda” di Santa Lucia di Piave hanno reagito ai furti di materiale interno e agli atti di vandalismo, subiti nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 agosto presso l’omonimo parco santaluciese. «Martedì mattina, intorno alle 10.30, il nostro responsabile della logistica, Mario Polo, ha scoperto l’accaduto - spiega il presidente Giancarlo Antoniazzi - subito sono saltati all’occhio i danneggiamenti esterni a tre infissi e su alcune pan- chine, il tentativo di entrare da una piccola grata che dà sui servizi igienici interni, una porta a vetro rotta e una finestra divelta, mentre all’interno la cucina e il mio studio sono stati messi letteralmente a soqquadro… Pensi che si sono mangiati anche una crostata di frutta preparata dalle nostre volontarie e L’AZiON se Conegliano / Conegliane “L davanti alla comunità del Duomo. Anzitutto la “Missione al popolo”, in calendario per il 2007, che richiederà un forte impegno perché diventi un segno forte di rinnovamento nella vita della comunità. In secondo luogo la nuova esperienza della “Unità pastorale”, già avviata con altre tre parrocchie del Centro di Conegliano, e alla quale bisogna guardare nel progettare l’attività pastorale, convogliando ogni risorsa disponibile sia dei sacerdoti che dei laici chiamati a corresponsabilizzarsi nell’azione pastorale adeguata ai tempi che viviamo. C’è chi ha osser vato che l’arrivo di don Mosè va letto in un quadro più ampio, ma è un problema che si affronterà a breve scadenza. L’arrivo di don Mosè costituisce un avvenimento di grande rilievo, e la parrocchia del Duomo non può che esprimere la sua gioia. o Spirito nell’immagine” questo il titolo della mostra di icone russe originali dei secoli XVII e XIX, nella quale vengono esposti circa 90 esemplari oltre a bronzi e oggetti d’epoca, organizzata dall’associazione Ikon di Pieve di Soligo nella sala Papa Luciani sotto i portici del Duomo di Conegliano. L’esposizione si tiene dal 2 al 10 settembre con ingresso gratuito e con i seguenti orari: sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 20.30, nei giorni feriali dalle 18 alle 20. Oltre alle icone con soggetti e forme inedite di particolare interesse religioso ed iconografico, i visitatori avranno a disposizione pannelli didattici e didascalie di ogni opera nonché la presenza di esperti e appassionati dell’associazione e testi illustrati. Particolare l’atmosfera di sottofondo con canti sacri di cori di vari monasteri russi che accompagnerà il visitatore. mero de L’Azione e di cui avevano già beneficiato i malati in Angola, Eritrea, Uganda, Capo Verde, oltre alle strutture sanitarie che hanno richiesto le sue competenze. L’esperienza è stata il primo mattone di una collaborazione che è nata quasi per caso, ma che ora non finisce: «Entro fine anno penso di tornare in Gui- nea Bissau, magari per un soggiorno un po’ più lungo». Ma soprattutto l’ultima Africa di Renzo è stata anche la prima Africa di Camilla, sua figlia ventiduenne, laureanda in Biotecnologie a Padova. «Entusiasmante!» è il suo commento. Scommettiamo che l’Africa sentirà ancora parlare di lei? (TB) per le feste con i ragazzi disabili». Bottino di tutto rispetto per la banda d’ignoti, visto che si tratta di un’associazione di volontariato: un videoproiettore, un videoregistratore, alcuni oggetti da scrivania e la cifra di 300 euro dalla cassa finanziaria del gruppo, mentre fortunatamente computer e materiale informatico sono rimasti intatti». Al momento non vi sono indizi e sospetti sugli autori dell’atto di vandalismo anche se al vaglio di carabinieri e polizia coneglianese vi sono alcune analogie con casi simili avvenuti in zona. Ancora non è possibile una stima certa di danni e perdite, che saranno solo in parte coperti dalle assicurazioni e dovranno contare sulla solidarietà e partecipazione della comunità e dei privati. Elena Pilato La sede dell’associazione devastata MDG: Saluto a mons. Gava, benvenuto a mons. Magagnin D omenica 3 settembre durante la messa delle 10.30 la comunità di Madonna delle Grazie saluta il parroco mons. Giacomo Gava dopo 12 anni di intenso ministero sacerdotale. Mons. Gava è stato infatti nominato responsabile della Pastorale Scolastica (anche con cattedra di insegnamento) e direttore della Casa dello Studente. Domenica 10 settembre alle 18.30 avrà luogo l’ingresso del nuovo parroco, mons. Massimo Magagnin. È morto Lorenzo Zanardo S i sono tenuti mercoledì 9 agosto nella chiesa di S. Maria delle Grazie i funerali di Lorenzo Zanardo, già consigliere comunale a Conegliano negli anni ’90 nel gruppo del sindaco Achille Ghizzo, mancato all’affetto dei suoi cari, all’età di 63 anni, dopo una breve malattia. Zanardo era conosciuto per la sua lunga attività di carrozziere. È stato per dodici anni presidente dell’Unione bocciofila coneglianese e giocatore e allenatore nella società di pallacanestro di Conegliano. SERT: Corso per smettere di fumare I l 18 settembre inizia il 22° corso per smettere di fumare organizzato dal Servizio tossicodipendenze dell’Ulss 7 in collaborazione con l’associazione “Liberi dal fumo” di Conegliano. Il corso si terrà nell’ex Comunità Giovanile di via Ortigara 131 in Conegliano, e si articolerà secondo una fase intensiva di cinque incontri consecutivi dal lunedì al venerdì e una fase di sostegno di otto incontri settimanali. Gli incontri si terranno dalle 19 alle 20.30 a cura di operatori del Ser.T. Per iscrizioni rivolgersi al Ser.T. (0438.653386) dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 16. CASOTTO: Conclusa la rotatoria C onclusi i lavori di realizzazione della nuova rotatoria in località Casotto (Comune di San Pietro di Feletto), all’altezza dell’incrocio tra la statale 653 (che da Conegliano porta a Tarzo) e via dei Pascoli (che porta a San Pietro). La spesa è stata di 225 mila euro è parte coperta da un contributo regionale di 160 mila euro. La rotatoria era attesa dai residenti della frazione anche per il suo effetto “deterrente” sull’elevata velocità tenuta dagli automobilisti su questo tratto di strada rettilineo. e L’AZiON Coneglianese IL LORO IMPEGNO PER L’APPARTAMENTO L’Ail ringrazia gli alpini di S. Fior “L ’Ail chiama, gli alpini rispondono!”. È questo il motto di molti gruppi Ana e in particolare delle Penne Nere di San Fior. Complice anche il fatto che la sezione provinciale dell’Ail ha sede proprio a San Fior, la collaborazione tra le due realtà è ormai un aspetto naturale e consolidato. Da parte dell’Associazione italiana leucemie era sorta la necessità di avere a disposizione una struttura per accogliere pazienti e familiari che da lontano giungono per curarsi a Treviso al reparto di ematologia. «L’Ail – spiega la presidente Teresa Pelos – ha acquistato un appartamento per un costo di circa 175 mila euro, ma necessitava di lavori di ristrutturazione. Come al solito gli alpini hanno provveduto a tutto gratuitamente. Ho semplicemente chiesto al capogruppo se c’era la di- È bastato un attimo e quella che doveva essere una serena giornata da trascorrere al mare si è trasformata in tragedia, gettando nel dolore profondo tre famiglie e tre comunità. Un grave incidente, avvenuto l’11 agosto scorso a Summaga di Portogruaro, è costato la vita alla giovane Sandy Tintinaglia di Castello Roganzuolo, che con l’amica Martina Franceschin di Santa Lucia di Piave, ferita gravemente, si stava recando a Bibione. Nel medesimo scontro è deceduto il nonno di Martina, Giuseppe Momo 77 anni di Colle Umberto ed è rimasta gravemente ferita la nonna, Rosina Battistella. Sandy aveva concluso la maturità proprio quest’anno e sognava di diventare medico. Suo hobby era dedicarsi ai concorsi di bellezza, tanto che qualche giorno prima dell’incidente aveva vinto a Tarzo la fascia di “Miss Feeling” di Gli alpini di San Fior con la signora Teresa Pelos sponibilità per completare questo progetto e subito si sono attivati. Mi hanno detto che il loro slogan è “L’Ail chiama, gli alpini rispondono”. L’ingegnere e alpino Fiorenzo Carniel ha da parte sua realizzato il progetto e si è occupato della ristrutturazione così come aveva progettato e seguito i lavori del day hospital e del reparto di ematologia di Treviso». Il residence, situato a 200 metri dall’ospedale, quindi comodo per chi deve recarsi nella struttura sanitaria per le cure, di- LUTTI L’addio a Sandy Tintinaglia e Giuseppe Momo “Bella di Marca”. Giuseppe Momo a Colle Umberto era molto conosciuto per la sua personalità aperta e accogliente. Era membro del gruppo Alpini, dell’Associazione anziani e dell’Avis. Qualche tempo prima aveva avuto un incidente in scooter e ancora portava il busto che avrebbe dovuto togliere alla fine del mese di agosto. Sia a Castello Roganzuolo che a Colle Umberto una folla numerosissima si è riversata nelle chiese per l’ultimo saluto a Sandy e Giuseppe. A presiedere il funerale della giovane diciottenne è stato l’arcivescovo di Ferrara monsignor Paolo Rabitti, in quan- COLLALTO: Serata teatrale con Pirandello a sostegno di suor Franca S abato 2 settembre, alle 20.45, la compagnia Il Carro di Tespi 2004 di Roncade, presenta a Collalto “La Levità di Pirandello: Cecè-La Giara”. Si tratta del secondo appuntamento con la stagione teatrale di fi- spone di cinque posti letto, doppi servizi, cucina, soggiorno, balcone e giardino. «Le persone – continua Teresa – che magari devono fare il day hospital per tre o quattro giorni di fila alla settimana non possono farsi tre o quattrocento chilometri di strada ogni volta. Qui hanno la possibilità, i pazienti e i familiari, di dormire, di mangiare, di fare un giro per Treviso. Adesso ad esempio stiamo ospitando due famiglie, una proveniente da Gorizia e una da Monfalcone. Naturalmente il nostro è un servizio ne estate, promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Susegana in collaborazione con Festeggiamenti Collalto. Questa edizione della rassegna teatrale è caratterizzata dalla possibilità di fa- Sandy Tintinaglia; in alto Giuseppe Momo to amico di famiglia, e anche il vescovo Giuseppe è brevemente intervenuto. A Colle Umberto, insieme ai parroci don Angelo e monsignor Giovanni c’era invece l’amico d’infanzia di Giuseppe, don Gianmaria Breda, sacerdote salesiano. (GDN) re un’offerta in favore di una scuola elementare che suor Franca Fortran, originaria di Susegana, sta costruendo con le consorelle Serve di Maria Riparatrice in Costa d’Avorio. Anche il Comune di Susegana ha deciso di devolvere un contributo a favore di suor Franca. gratuito». Per arrivare a tutto questo fondamentale è stata quindi la passione e la competenza degli alpini, e non solo. Nell’impresa sono stati coinvolti anche amici di altri gruppi o di altri… corpi. Tra i muratori, manovali, idraulici, imbianchini, piastrellisti e falegnami c’era anche un idraulico marinaio padre di in una “penna nera”. Casa Ail, di F. Nicoletti e G. Zara può così offrire il proprio servizio a pieno ritmo. E se una volta erano gli abitanti dei nostri paesi a doversi recare in ospedali fuori regione perché in zona non esisteva una struttura com’è oggi l’ematologia del Ca’ Foncello, ora che grazie all’Ail si possono dare risposte in loco, continua il sostegno e l’aiuto alle famiglie degli ammalati anche attraverso l’ospitalità rivolta a chi viene da lontano. Gerda De Nardi Domenica 3 settembre 2006 31 BIBANO: A soli 46 anni è mancata Dina Cimitan A soli quarantasei anni si è spenta Dina Cimitan, gettando nello sconforto la sua famiglia, che risiede a Bibano di Godega di Sant’Urbano, e quanti la stimavano. Molto conosciuta in paese, Dina era impegnata su più fronti. Per diverso tempo aveva infatti ricoperto i ruoli di consigliere, vicepresidente e quindi presidente della Cooperativa Coccovo. A strapparla dall’affetto dei suoi cari è stato un male incurabile, per salvarla dal quale a nulla sono valse le cure e le terapia a cui si era sottoposta. Dina ha lasciato il marito Giuseppe Brunetta, i figli Enrico e Paola, la mamma Teresina, le sorelle Andreina e Paola. In molti si sono stretti attorno a loro nei giorni successivi al triste evento e durante i funerali che si sono tenuti giovedì 17 agosto. ORSAGO: È morto il “fazzoletto verde” Terzo Basso M ercoledì 23 agosto è morto a 80 anni Terzo Basso di Orsago. Figlio del fondatore della cooperativa edilizia “Basso&C.”, da giovane aderì, con la sorella maggiore, alla Resistenza nelle fila della 5ª Brigata Osoppo Friuli: militò tra i “fazzoletti verdi” con il nome di battaglia di “Bocia”. 32 Opitergino / Friuli Domenica 3 settembre 2006 ODERZO/ GRAZIE A MONS. DAMETTO LA PARROCCHIA DEL DUOMO RISCOPRE IL SUO PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO Nel 2007 museo e archivio I l Duomo di Oderzo si appresta a riscoprire i suoi tesori. Approda alla concretezza così un progetto che ha preso il via circa cinque anni fa, con il decisivo impulso dell’abate parroco mons. Piersante Dametto, e che ora, grazie all’impegno anche degli architetti opitergini Cesare e Cristina Vendrame, è allo sprint finale. Saranno infatti presto inaugurati il nuovo museo parrocchiale e l’archivio. Il museo sarà ospitato al piano terra dello stabile parrocchiale datato 1935 che si trova di fronte alla canonica nel cortile interno. Quel che un tempo era magazzino ora sarà possibilità di ammirare crocifissi, turiboli, arredi sacri, Mons. Piersante Dametto e l’architetto Cesare Vendrame vesti, calici, ostensori di alta qualità artistica e di valore storico: i più antichi, dei crocifissi, risalgono al Cinquecento. Alcuni erano custoditi in Duomo, altri in magazzino; altri ancora, sperano dal Duomo, arriveranno anche dal comprensorio: non a caso non tutti gli spazi del museo sono stati già occupati. L’obbiettivo è arrivare ad un “museo dell’arte sacra dell’opitergino”. Tanto la scelta del materiale quanto l’allestimento museistico sono stati concertati con l’Ufficio Arte Sacra della Curia ed in stretto rapporto con la Sovrintendenza. Il nascente museo sarà aperto per alcuni giorni la settimana; si spera nell’apporto di volontari come custodi o guide. «Sarà pronto per l’inizio del 2007 – dice mons. Dametto – L’inaugurazione potrebbe essere a gennaio o nel periodo di Pasqua». Potrebbe quindi coin- cidere (oppure seguire) quella del riscoperto archivio parrocchiale. Per quest’ultimo infatti si ipotizza un termine dei lavori già a dicembre 2006. Sarà ospitato all’ultimo piano della canonica, con il verde del giardino interno a far capolino da fuori della finestra. Da quest’inverno, sotto le pazienti cure degli operatori, le carte accumulate negli armadi stanno riprendendo vita: esaminate e catalogate, in via di... archiviazione secondo criteri scientifici. Le plurisecolari (anche del 1400!) carte parlano e raccontano la storia della parrocchia e della città. Emergono sorprese? «È tutta una sorpresa – dice il parroco- perché di quel che è qua dentro non si conosceva molto». Il lavoro viene anche in questo caso svolto in collaborazione con l’Ufficio Arte Sacre della Curia,e fruisce anche del sostegno del L yons Club di Oderzo, che ne ha fatto il beneficiario di un suo “service”, ossia una iniziativa di solidarietà. Tommaso Bisagno I documenti nell’archivio parrocchiale ora vengono tirati fuori, esaminati, catalogati ORMELLE: gemellaggio con Balatonboglar in Ungheria I n nove hanno raggiunto in bicicletta a fine luglio da Ormelle la città di Balatonboglar in Ungheria. Hanno deciso di compiere questa impresa per rendere tributo alla città con la quale è stato poi firmato il patto di gemellaggio, alla presenza anche del coro Ana di Oderzo. Balatonboglar sorge sulle rive del lago Balaton ed arriva a 30 mila abitanti nei mesi estivi, mentre ne ha 6 mila in quelli invernali. La vocazione principale è turistica, anche se ha un buon successo la coltivazione della vite. Ed è proprio questo il collante principale con Ormelle.(AZ) La futura sede del museo di arte sacra parrocchiale SAGRA DEI OSEI A SACILE: arriva da Ceneda il tordo nazionale VENERDÌ 1 SETTEMBRE Inizia la sagra di san Mansueto a Mansuè presso gli impianti frazionali. La manifestazione proseguirà fino al 17 settembre. Primo venerdì del mese: S. Messa della carità in Duomo alle 19. SABATO 2 Ore 21 in Piazza Grande: VivaVoce, viaggio musicale attraverso la canzone d’autore. Organizza la Pro Loco Oderzo in collaborazione con l’amministrazione comunale. DOMENICA 3 Mercatino dell’antiquariato e del- l’artigianato lungo le strade del centro storico. Visita guidata e gratuita al Foro Romano (ore 16 e 17) e al museo civico “Eno Bellis” (17.30) a cura dell’Associazione Athena. VENERDÌ 8 Ore 20.30 in Piazza del Foro Romano: nell’ambito dell’Opera in Piazza 2006, Antonio Lubrano racconta Mozart, musiche di Mozart e autori vari con l’Orchestra da Camera "Gruppo d’Archi Veneto". Solista Maria Grazia Patella; direttore M° Alberto Vianello; Farmacia di turno: Dal Magro, a Piavon, p.zza d’Aviano 7. Tel. 0422 752950 A lessandro Vecchiato di Ceneda (nella foto) è il trionfatore della 733° Sagra dei Osei di Sacile (20 agosto 2006). Infatti un suo giovanissimo tordo, d’un anno, di una quarantina che alleva nella sua abitazione vicino alla storica Piazza Gallina, s’è aggiudicato la medaglia d’oro più ambita e la proclamazione di “Tordo Nazionale”. Viene così premiato an- che mezzo secolo di passione mai venuta meno, avendo Vecchiato cominciato pressoché da bambino, istruito da uno zio altrettanto appassionato. Molto ammirato è stato pure Salvatore Lanatà, che ad Aosta alleva anche uccelli di passo, e che a Sacile ha esposto, fra gli altri, il Ciuffolotto con tutte le sue mutazioni, Cardellini major ancestrali e mutati, Turdidi ed Insettivori rarissimi. Mario Sanson e L’AZiON Mottense / Friuli Domenica 3 settembre 2006 33 La città con occhi di disabile: ancora troppe scale limitano l’accessibilità ai luoghi pubblici. Fossero tutti come la caserma dei carabinieri o la scuola media! Motta a ostacoli “I l mondo è fatto a scale”. Così, in tempi non sospetti, recitava un adagio. Scale appunto, sinonimo di barriere architettoniche. In una città come Motta di Livenza, tanto è stato fatto e tanto resta ancora da fare, come conferma la nostra esplorazione della città. Che comincia con l’ospedale. Ospedale: scivolo sì, ma che pendenza! Se è vero che il distretto, che occupa l’ala storica dell’ospedale mottense, è dotato di scivolo per consentire un accesso più facile alle carrozzine, è altrettanto vero però che un soggetto diversamente abile dotato di carrozzina, per quanto ben allenato possa essere, riesce a raggiungere lo sportello dopo uno sforzo pari o superiore a quello di un centometrista, tale è la pendenza. Basilica: ok sul retro, ma gradini davanti Il giro continua in Basilica. Anche nei luoghi di culto, i problemi non mancano. Esiste un accesso sul retro, senza barriere, da cui è facile raggiungere la Cappella delle Confessioni, ma dal lato della facciata per raggiungere l’interno ci si presen- rampa di scale che dalla segreteria porta verso le aule. Più comodo e funzionale l’altro che porta direttamente verso le aule e la sala delle riunioni. L’istituto è dotato anche di ascensore. Municipio: scale su scale Nello storico palazzo del Municipio sono solo le scale a portare alla sala consiliare tano davanti due gradini. Facilmente superabili... se soltanto ci fosse una pedana. Stesso discorso per raggiungere il primo chiostro. spazio non manca) si può tranquillamente rimanere a bordo pista. Scuole e caserma accessibili Va certamente meglio nella vicina caserma dei carabinieri dotata di uno Il nostro giro fa tappa scivolo fatto con tutti i criallo stadio Samassa. Per teri possibili. Raggiunge raggiungere la tribuna e appena la sufficienza la viavere quindi una buona vi- cina scuola elementare. Il suale, c’è una rampa di passaggio pedonale in scale, che diventano quat- ghiaino potrebbe andare tro se, come nel caso del bene. Se una persona encronista, si deve raggiun- tra e l’altra arriva in sengere la tribuna stampa. Se so contrario, uno dei due ci si adatta (visto che lo deve scendere sulla ghiaia. Sufficienza piena per lo scivolo, sia quello esterno che quello interno, figlio, quest’ultimo, dei lavori di realizzazione dell’ala nuova più bassa rispetto a quella esistente in precedenza. Alla scuola media, gli scivoli sono addirittura due: il primo La Loggia: per chi è in carrozzella o ha difficoltà di movimenti è quasi all’esterno, vaniimpossibile raggiungere il piano superiore ficato da una Stadio: si resta a bordo pista A Villanova di Prata, presso la sede della Pro Loco in Piazza Papa Luciani, ha inizio la Sagra dei gusti e sapori. Alle 21 ballo liscio con l’orchestra "Filadelfia". VENERDÌ 1 SETTEMBRE A Sacile, resta aperta nella Sala degli Imperatori di Palazzo Ragazzoni Flangini Biglia, la mostra antologica dedicata a Pietro Annigoni. A Prata, dalle ore 20.30 concerto gospel in piazza Wanda Meyer. A Prata, restano aperte le iscrizioni all’annuale Gita dell’Anziano organizzata dal Comune per domenica 17 settembre, con destinazione i Colli Euganei, Monselice e l’Abbazia di Praglia. Per iscrizioni, rivolgersi all’Ufficio Servizio Sociale del Comune: tel. 0434/425190. SABATO 2 Alle 14 a San Giovanni di Livenza parte la gara di ciclismo “Sesta prova criterium Alto Livenza”. A Camolli, tradizionale Gara di barbe e baffi a cura del Circolo culturale Camoi. Dalle 17.30 al campo comunale di via Del Mas a Brugnera manifestazione nazionale di atletica leggera. A Sacile alle 17 all’ex chiesa di San Gregorio, pomeriggio musicale a cura dell’Ensemble Serenissima. DOMENICA 3 A Villanova di Prata, alle 12 Festa dell’Anziano con pranzo. Alle 21 serata danzante con l’orchestra "Happy Days". LUNEDÌ 4 A Sacile, in via Carducci 18, proseguono le lezioni di osservazione, riconoscimento e determinazione funghi freschi, a cura del Gruppo Micologico Sacilese. Per info, 0434.72273. GIOVEDÌ 7 A Villanova di Prata, dalle ore 19.30 18° trofeo “Bar alla Gioconda”. Alle 21 spettacolo dei “Dilettanti allo sbaraglio”. Farmacie di turno Sacile: Comunale, via Ettoreo 4, tel. 0434-71410 Prata : Bisatti, via C. Battisti 49, tel. 0434-620006 Un passo alla volta si arriva in municipio. Da qualche anno, l’ufficio anagrafe si è trasferito in piazzetta del Duomo. Meno male: una rampa di scale in meno. I problemi nascono se invece si devono raggiungere gli altri uffici del Comune o ancora peggio, la sala consiliare. Scale su scale. Non se ne può davvero più. Duomo: si passa dai lati Gradini anche per accedere al Duomo. Uno è quello che già esisteva all’ingresso principale, l’altro è stato creato per dare una forma migliore al sagrato dopo i lavori di rifacimento della zona. Anche in questo caso le scappatoie si trovano, grazie soprattutto ai due accessi laterali. Loggia: non si va al piano di sopra Poco oltre il Duomo c’è il palazzo “La Loggia”: altre note dolenti. Prima un gradino e poi una bella rampa di scale rendono difficile se non impossibile il raggiungimento della splendida sala del piano superiore. Patronato: situazione migliorata Non può e non deve SACILE Col Progetto Giovani in visita a Bruxelles S i è conclusa con un viaggio a Bruxelles dal 4 alll’8 luglio l’esperienza nel progetto “Volontariato, giovani, Unione Europea” di Andrea Vendrame, Anna Fadelli, Valeria Franco e Luca M., i quattro giovani sacilesi coinvolti dal Progetto Giovani comunale. Nella capitale d’Europa i quattro hanno presentato al Forum Europeo dei Giovani la CartaManifesto del volontariato giovanile in Europa che avevano contribuito a realizzare. Ospedale: scivolo sì, ma con pendenza esagerata! mancare un’occhiata al patronato Don Bosco. Ristrutturato in tempi non troppo lontani, ha di molto migliorato l’accessibilità. La struttura si è dotata di un ascensore per rendere agevole il raggiungimento del piano superiore. ne per facilitare l’abbattimento delle barriere architettoniche? Al quesito risponde il sindaco Graziano Panighel: «Rispetto al passato si sono fatte tante cose. I progetti che sono stati avviati adesso rispettano tutti la normativa sulle barriere architettoniche. Per quest’anno qualcos’altro per l’accessibilità sicuramente verrà fatto. Per l’anno prossimo, abbiamo in programma dei lavori che oltre a guardare le esigenze dei diversamente abili, guarderanno anche a quelle dei pedoni con la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali». Marco Guerrato Il sindaco Panighel: per l’accessibilità tanto abbiamo fatto e altro ancora faremo Posta: addio gradino! Il nostro giro del centro storico finisce nel rinnovato ufficio postale dove, da qualche mese, finalmente, è sparito alla vista il gradino che faceva da spartiacque tra il palazzo delle poste e il resto del circondario. Pordenone modello di accessibilità Negozi e locali pubblici? Quasi tutti, per quanto riguarda l’accessibilità, raggiungono la sufficienza. A quei pochi che non la raggiungono, basterebbe davvero poco: la vicina Pordenone insegna. Panighel promette: aumenteremo l’accessibilità Ma come si sta muovendo il comune, inteso come amministrazio- Il Duomo: gradini all’entrata principale, ma si può ricorrere a quella laterale MUSICA A SACILE: al via i seminari del “Barocco Europeo” S i chiudono il 5 settembre le iscrizioni ai Seminari Internazionali di Musica Barocca che si terranno a Sacile dal 29 settembre al 26 novembre, giorno in cui allo Zancanaro andrà in scena “Il ballo delle ingrate”. Per informazioni e iscrizioni consultare il sito www.barocco-europeo.org o chiamare 340 2802836. Nata come associazione culturale nel ’99 dal duo “Cenacolo Cembalistico italiano” (ora “Cenacolo musicale”), in quell’anno allargatosi ad altri cembalisti, l’associazione “Barocco Europeo” propone in tutta l’Italia brani raffinati e spes- so inediti del XVII secolo, scoperti e trascritti dal celebre cembalista statunitense Edward Smith, “padre” dell’associazione nella sua attività di ricerca. Col tempo, ai cembali si sono aggiunti un violino, poi un flauto ed altri strumenti. «L’obiettivo delle nostre attività - spiega la presidente Donatella Busetto - è la formazione di un gusto consapevole per questo particolare tipo di repertorio. Organizziamo quindi corsi e seminari specialistici soprattutto per giovani, concerti, un corso di danza rinascimentale-barocca, mostre di liuteria» (MPA) 34 CONVENZIONE A MOTTA Ospedale a domicilio in casa di risposo È da poco in vigore una convenzione tra Ospedale riabilitativo mottense e Casa di Riposo. Il progetto prevede una serie di servizi erogati dalla dirigenza ospedaliera finalizzati ad innalzare la qualità della casa di riposo. «Ci siamo incontrati con il direttore dell’ospedale Alberto Prandin spiega il presidente della casa di riposo Angelo Sacilotto - ed è nata l’idea di far curare ad alcuni specialisti del nostro ospedale quattro importanti servizi». Dunque arriveranno in casa di riposo un fisiatra per tre ore settimanali, alcuni terapisti riabilitativi per 25 ore settimanali, un logopedista ed una psicologa. «Questa iniziativa - spiega lo stesso Prandin - risponde al progetto riabilitativo del nostro coordinatore, il dottor Paolo Boldrini, un’autentico luminare nel proprio campo. Avremo un ufficiale di collegamento tra le due strutture, Maria Teresa Pasqualini, che supervisionerà l’andamento dell’erogazione dei servizi». La convenzione è iniziata con luglio, ma l’attività giunge ora a pieno regime. «Si tratta di un’iniziativa unica in provincia - ha continuato Prandin -. Che si inserisce nell’ottica di una serie di collaborazioni tra vari enti che il nostro ospedale sta proponendo. Sinergie di questo tipo sono decisamente importanti perché con l’unione di più forze si riesce ad ottenere un servizio qualitativamente alto con costi limitati». La casa di riposo di Motta ospita 120 anziani non autosufficienti; tra qualche mese verrà aperta una nuova ala per ulteriori 25 posti letto. L’ospedale riabilitativo mottense in questo periodo è una struttura da 80 posti letto in day hospital, con un’attività ambulatoriale intensa che registra oltre 300 prestazioni erogate quotidianamente. Gianandrea Rorato MOTTA: festa per tutti venerdì 1 alla caserma dei pompieri CHIARANO / L’ORATORIO APRE ALL’ARTE A gnese Dario torna ad esporre a Chiarano le sue opere intessute di colori lievi e di luce. Dopo venti anni dalla sua prima mostra allestita in villa Zeno, ora sceglie gli spazi del nuovissimo oratorio parrocchiale, che così apre le porte alle attività culturali e sociali di Chiarano. All’inaugurazione della mostra, Agnese Dario ha calorosamente ringraziato il parroco per aver aperto il bellissimo oratorio proprio per la sua mostra di pittura. “Visioni silenziosi e incanti sospesi”, questo il titolo per una personale che propone un percorso pittorico di oltre 20 anni. La mostra resterà aperta fino al 3 settembre. Giuseppina Piovesana CEGGIA: Scomparso ad agosto l’ex sindaco Piergiorgio Guiotto M ercoledì 9 agosto a sessant’anni, dopo una lunga malattia, è morto Piergiorgio Guiotto, ex sindaco di Ceggia. Figura di primo piano nella vita amministrativa ciliense, ha ricoperto la carica di primo cittadino dal 1975 al 1985. È stato inoltre assessore dal 1970 al 1975 e dal 1990 al 1995, con la prima giunta Viola. Una folla di conoscenti e amici ai funerali di venerdì 11 agosto si è stretta attorno ai familiari partecipando al loro dolore. «Grande testimone della vita politica di Ceggia - lo ha definito il sindaco Massimo Beraldo nel suo discorso commemorativo - persona mite, schiva, che non amava la ribalta e andava sempre dritto, senza tanti giri di parole, al nocciolo delle questioni». Sotto la sua guida, fu redatto il Piano di Fabbricazione, uno strumento meno vincolante del Piano Regolatore, furono adottati il Piano di zona per l’edilizia economica e popolare e i Piani di recupero di Iniziativa Pubblica per il centro storico e per quanto riguarda la questione occupazionale si realizzarono la lottizzazione convenzionata denominata “Dedin” e il PIP, senza dimenticare le battaglie per garantire la sopravvivenza dello zuccherificio. Beatrice Doretto Don Giancarlo Tondato all’inaugurazione della mostra nel salone parrocchiale F esta CEGGIA uca, bambino mio, è passato un anno da quando sei volato in cielo. Il vuoto che hai lasciato è immenso, il dolore straziante. Mi manca tutto di te: tu così grande e forte, ma tanto dolce e umile, sempre disponibile e attento con la tua saggezza e maturità. Eri entusiasta della vita con un lavoro che ti dava tanta soddisfazione e tanti progetti per il futuro, ma il destino ha deciso diversamente. Di te mi restano tanti bei ricordi, la gioia e l’orgoglio di averti avuto come figlio, per questo ringrazio Dio e guardo indietro con gratitudine perché eri splendido dentro e fuori. Luca, angelo mio, ti prego continua, da Lassù, a guidare e proteggere Matteo e dai a me la forza per accettare ciò che non si può cambiare e guardare avanti con speranza. Sarai sempre nel mio cuore e in quello di chi ti ha conosciuto e amato. Sabato 2 settembre alle 19.30 nella chiesa di Godega ti ricorderemo tutti nel- nimo invidiabile. Per lei il compleanno è un traguardo impor tante in cui ricordare le molte persone - conoscenti, amici e parenti - che le sono vicine, dimostrandole stima ed affetto. Un pensiero par ticolare rivolgerà al fratello recentemente scomparso, don Guerrino Giacomel, missionario salesiano, che dal lontano Honduras, non dimenticava mai di telefonarle per gli auguri. (BD) Adele Giacomel compie 102 anni: auguri! grande a Ceggia, il 9 settembre a casa della signora Genoveffa Giacomel , da tutti conosciuta con il suo secondo nome, Adele: in quel giorno infatti, questa simpatica ed arzilla signora, compirà ben 102 anni. Nata nel lontano 1904, Adele continua a dimostrare una forza d’a- GODEGA SANT’URBANO / SARAI SEMPRE NEL CUORE DI CHI TI HA CONOSCIUTO L M e L’AZiON Veneziano / Memorie Domenica 3 settembre 2006 SANTA GIUSTINA omento conviviale previsto per venerdì sera 1 settembre alla caserma dei distaccamento di Motta dei Vigili del Fuoco. A fare gli onori di casa ci saranno i pompieri mottensi e la rappresentanza dei Vigili del Fuoco della Provincia; con loro l’associazione locale Anziani e pensionati. Ma la festa, come si precisa in ca- serma, è aperta a tutti. Si conclude così il mese di iniziative mirate agli anziani da parte dei Vigili del Fuoco della Provincia. Qualche giorno fa un nutrito gruppo di anziani, circa una settantina, ha visitato con i pompieri di Motta e della Provincia di Treviso le cantine Paladin di Annone Veneto (nella foto). (GR) CASTELLO ROGANZUOLO GAIARINE S. MARTINO DI COLLE U. VISNÀ SOLIGHETTO S. ROCCO-CONEGLIANO MARIA TOMASELLA in GAIOTTI n. 28.1.1923 - m. 26.8.2005 Il dolore per la tua dipartita da noi è ancora forte, ma dal paradiso dove da un anno dimori con Fabrizio, marito e figli chiedono la tua protezione. ANGELA BUORO FANTUZ n. 27.4.1916 - m. 5.8.2006 Mamma, a un mese dalla tua dipartita in Paradiso dove vivi con Gesù e la Madonna, guardaci e ottieni per noi protezioni celesti. Che il tuo esempio di fede rimanga impresso nei nostri cuori. La tua famiglia IVAN FIOROT n. 11.9.1963 - m. 8.9.2005 La tua gioia di vivere, l’impegno, la passione per la famiglia, il lavoro e il volontariato continuano ad essere per noi esempio e testimonianza. La moglie, il figlio, la mamma e la sorella. Una messa sarà celebrata sabato 9 settembre alle 19 a S. Martino di Colle Umberto. CARMELO BRUGNERA n. 6.9.1924 - m. 25.5.2006 Dopo tre mesi dall’improvvisa scomparsa, nel dolore di un vuoto familiare incolmabile, con infinito amore e riconoscenza per il bene da lui ricevuto, la moglie, i figli, i generi e nipoti lo ricordano a quanti lo conobbero e stimarono. LUIGI MAZZERO (Gino) n. 4.3.1940 - m. 26.7.2006 Da appena un mese ci hai lasciato; il vuoto è incolmabile. Ti affidiamo alla Misericordia di Dio, tu prega per noi, perché sappiamo trovare conforto nella fede. DOMENICO MICONI n. 8.9.1916 - m. 22.8.2006 Si è ricongiunto alla sua adorata moglie Domenico Miconi, Maresciallo Maggiore aeronautica - aiutante di battaglia di 89 anni; ne danno il triste annuncio i figli Giuseppe, Giampaolo, Valeria, i fratelli, i nipoti e i parenti tutti. LUCA BONET n. 7.4.1979 - m. 2.9.2005 VIRGINIA GRILLO n. 23.12.1948 - m. 3.9.1989 Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? (salmo 26, 1) la santa Messa. La tua mamma Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che tanto mi sono stati vicini. SCATTA GIOVEDÌ LA TERZA EDIZIONE DELLA PRESTIGIOSA GARA NAZIONALE A TAPPE PER JUNIORES Trittico Veneto per 180 A ssume sempre maggior prestigio, di edizione in edizione, il Trittico Veneto - Memorial Mino Bariviera, gara nazionale a tappe per juniores. L’organizzazione del Velo club Orsago e del Team Orogildo 2000, con i rispettivi patron Lillo Zussa e Ermenegildo Turchet, con la consulenza tecnica di Ennio Benedet, presidente della commissione tecnica del comitato regionale veneto, ha predisposto la terza edizione in quattro tappe. Si comincia giovedì 7 settembre con il cronoprologo al centro sportivo Bandie di Lovadina dove nel gennaio 2008 avranno luogo i campionati mondiali di ciclocross. Si tratta di un tracciato di 1500 metri piuttosto tecnico che assegnerà la maglia rossa del leader della classifica generale. Diocesane le successive tre tappe. Venerdì 8 verrà riproposta la frazione Prata - Brugnera di 92,8 chilometri, saltata l’anno scorso a causa del maltempo. La prima tappa, con partenza alle 14.30 dal piazzale della ditta Solvepi lungo la provinciale Opitergina, attraverserà i comuni del Friuli diocesano proponendo prima sei giri del circuito locale di Prata, quindi raggiungendo il Gran premio della montagna del Castello di Caneva attraverso il Sacilese, infine concludendosi con quattro giri di circuito a Brugnera. Sabato 9 la giornata sarà più impegnativa, proponendo la tappa Brugnera - Vittorio Veneto di 105,7 chilometri. Dopo la partenza data alle 13.30, il gruppo prenderà per Conegliano confrontandosi con il Gran premio della montagna di Tarzo. L’ultima fatica sarà l’erta di San Lorenzo, posta a 14 chilometri dall’arrivo che è situato nel centrale viale della Vittoria. Domenica 10 il Trittico Veneto si concluderà con la terza ed ultima tappa, la Orsago - Or- L’ Italia del nuoto, che ha spopolato ai campionati europei di Budapest ad inizio agosto, ha ritrovato una campionessa, la sangiacomese Francesca Segat. Stella della farfalla azzurra, cresciuta nella Nottoli Vittorio, da quando si era trasferita a Roma alle Fiamme Gialle non riusciva più ad esprimere la sua classe, pur restando atleta di primissimo livel- lo. Negli ultimi mesi, l’ascesa nella sua stessa disciplina della giovane napoletana Caterina Giacchetti poteva rappresentare un peso psicologico in più. A Budapest Francesca ha invece rimesso le cose a posto, conquistando una straordinaria medaglia d’argento, proprio davanti alla Giacchetti, sui “suoi” 200 farfalla. «Ho impostato la gara sui miei C ’è anche Marco Zanin (nella foto) nella nazionale italiana impegnata fino al 6 settembre a Istanbul nel campionato europeo under 22 di basket in carrozzina. L’atleta di Orsago, titolare fisso, guiderà la rappresentativa azzurra nelle sfide contro Turchia, Gran Bretagna, Germania e Danimarca - Svezia incluse nel girone A con l’Italia. Per Zanin, giocatore della Pdm, è un’ulteriore conferma del suo valore, per lo sport azzurro una nuova avvincente sfida. TRICOLORI CANOA SLALOM: Quinto titolo per Andrea Coan N Due degli annunciati protagonisti del Trittico Veneto: Ulissi (a sx) e Coledan sago di 104,3 chilometri con partenza alle 13.30. Si tratta di una frazione nervosa, resa vivace dalla presenza sul percorso di numerosi strappi fra i quali il Mattonà. Qualificata la presenza di atleti al via. Fra le 36 squadre ammesse per un totale di 180 corridori, figurano, infatti, anche le nazionali italiana (agli ordini del tecnico azzurro Rino De Candido anche l’iridato Diego Ulissi e il nostro campione europeo Marco Coledan della Rinascita Ormelle) e bielorussa. La copertura televisiva, oltre alle emittenti locali, è garantita da Raitre (1’ di servizi al giorno all’interno del Tg regionale) e Sky. La presentazione al pubblico del Trittico Veneto è in programma lunedì 4 settembre nella piazza di Orsago. Alle 21, all’interno del consueto contenitore di sport e spettacolo, spetterà all’ex professionista ed ora commentatore Rai Davide Cassani illustrare i percorsi ed invitare sul palco i numerosi ospiti della serata. Giacinto Bevilacqua NEI 200 FARFALLA A BUDAPEST Francesca Segat, argento europeo BASKET IN CARROZZINA: Marco Zanin agli Europei under 22 C he gita con la sezione Cai di Vittorio Veneto che si lancia, questa domenica, alla conquista di Croda Rossa d’Ampezzo nelle Dolomiti Orientali, in luoghi di grande interesse storico, naturalistico e paesaggistico, scenario di uno degli itinerari più suggestivi delle montagne sovrastanti la conca di Cortina d’Ampezzo! Partenza dal parcheggio del supermercato Cadoro alle 6. Duplice appuntamento domenicale con la sezione di Conegliano. Mentre i più giovani si dirigono al Monte Peralba (2694 metri) lungo la via ferrata, sull’altopiano dove si trovano le sorgenti del Piave, altri impavidi si lanciano in una Francesca Segat (a sinistra) e Caterina Giacchetti ritmi - ci ha detto pochi minuti dopo l’arrivo - ed ho conquistato questa medaglia che volevo a tutti i costi e che non arrivava mai». Una medaglia che, dopo 27 titoli italiani e due medaglie agli europei e mondiali in vasca corta, rappresenta comunque un punto di partenza per una campionessa che, a 23 anni, ha una carriera intera davanti. Alessandro Tof foli S P O R T & uovo titolo tricolore per Andrea Coan. La giovane canoista del Circolo canoisti Sacile, società presieduta da Giuseppe Coan, infatti, ha conquistato in provincia di Sondrio il tricolore juniores femminile nella specialità canoa slalom. Per Andrea si tratta si tratta della quinta maglia di campionessa italiana della carriera. Sulle acque del fiume Adda Coan ha preceduto la compagna di nazionale Manola Odorico. Il 21 e 22 ottobre la città di Sacile ospiterà una grossa manifestazione canoistica: la finale della Coppa delle Regioni di canoa slalom. ATLETICA LEGGERA A BRUGNERA: sabato 2 il Meeting nazionale È in programma sabato 2 settembre il 2° Meeting su pista Comune di Brugnera - Memorial Regina Cancellier, manifestazione nazionale di atletica leggera aperta alle categorie Ragazzi, Cadetti, Allievi, Junior, Promesse, Senior, Master uomini e donne. Presso il campo comunale di via Del Mas a Brugnera l’Atletica Brugnera Friul Intagli ha previsto la disputa delle seguenti gare: 100 e 110 metri ostacoli, 200, 800, 1500 e 5000 metri piani, asta, disco e lungo. Le gare inizieranno alle 17.30. CAI E DINTORNI due giorni, sabato e domenica, al Monte Civetta (3220) nei rifugi Vazzoler (1714) e Torrani (2984). È il monte Pelsa a Cencenighe la meta domenicale della sezione di Oderzo. La partenza è alle 6.30 da Oderzo con pulmino. Tra le tappe: la Palazza Alta (2555) e il bivacco Col Mandro (1844). Il rientro è previsto alle 22. La sezione Pieve di Soligo propone, invece, un giro domenicale delle Zigolade. La Cooperativa Mazarol organizza un’escursione domenicale all’anello del Pizzocco, piccolo Cervino delle Dolomiti, con ritrovo alle 7 in piazza di S. Gregorio. Dislivello di 1600 metri. Proseguono gli appuntamenti con Veneto Agricoltura in Cansiglio. Questa domenica ci sono le visite guidate al Giardino Botanico Alpino Lorenzoni, alle 11 ed alle 15.30, mentre ci si ritrova alle 14 al Museo etnografico in Pian Cansiglio, per visitare i villaggi cimbri e l’antico insediamento di Canaie Vecio. E tornano anche le pedalate en plein air con Liberalabici. Questa domenica si fa il giro dei rifugi Ra Stua, Sennes, Fodera Vedla, Pederù, Varella e Fanes, lungo un percorso di 40 km e con un dislivello totale di 1400 metri. Angela Deganis B A N C A Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave · Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Nervesa della Battaglia · Orsago Paré di Conegliano · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano · Sacile · San Giacomo di Veglia San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello · Soligo · Spresiano · Tezze di Piave Valdobbiadene · Vidor · Villorba · Vittorio Veneto Janna 36 Domenica 3 settembre 2006 Lettere & interventi LA MISSIONE EUROPEA IN LIBANO La grande sfida da vincere è evitare la guerra I ndubbiamente c’è una buona dose di trionfalismo e di autocompiacimento nel modo in cui i media e il governo italiano stanno presentando la missione militare in Libano. Tuttavia, non mi pare un peccato grave: in fondo siamo... i campioni del mondo! Di fatto, finora, c’è un buon lavoro diplomatico che ha contribuito a resuscitare le Nazioni Unite e a rilanciare l’Unione europea nella politica internazionale dopo almeno tre anni a dir poco terribili. Ora inizia la parte operativa: i militari italiani sono in viaggio per il Libano; tra poche settimane circa 7 mila soldati europei (italiani, francesi, spagnoli: le grandi potenze del Mediterraneo) saranno dispiegate nel sud del Libano, insieme ad altrettanti soldati di varie altre nazionalità (molti provenienti da paesi musulmani, benché non arabi). La missione loro affidata è: monitorare il mantenimento degli accordi sulla cessazione delle ostilità, compreso naturalmente il ritiro delle truppe israeliane (che dovrebbe coincidere con il completo dispiegamento dei caschi blu); assistere le truppe dell’esercito li- banese che dovrebbero garantire il disarmo e lo scioglimento delle milizie hezbollah; fornire protezione agli operatori umanitari e della ricostruzione. Un apposito paragrafo della risoluzione 1701 che istituisce la missione dà ai caschi blu il diritto di usare “ogni azione necessaria” (s’intende: compreso l’uso delle armi) per impedire che nel territorio loro affidato si commettano atti ostili, affiancandosi dunque alle forze armate e di sicurezza libanesi nel proteggere la popolazione. Si tratta di un ritorno ad una forma di intervento della comunità internazionale di cui da tempo non si sentiva più parlare. Negli ultimi anni, in- e L’AZiON fatti, sempre più spesso l’Onu, quando interveniva nelle situazioni di conflitto, lo faceva autorizzando qualcun altro (uno stato o una coalizione di stati, la Nato, eccetera) a usare la forza. Questa invece è una missione “classica” di peacekeeping, guidata dall’Onu (il comando strategico è del dipartimento per il peacekeeping, mentre quello sul terreno è assicurato da ufficiali dei paesi che forniscono truppe), spiccatamente multilaterale (anche se in larga parte “europea”). Le ambiguità non mancano: non è una missione di guerra (e da questo punto di vista si differenzia nettamente da quella i- rachena); ma si potrà usare la forza. L’idea che i caschi blu possano disarmare fisicamente gli hezbollah è da escludere; ma la loro presenza dovrebbe aiutare moralmente e concretamente i libanesi a farla finita con le milizie armate. Soprattutto, la missione deve convincere Israele e i paesi mediorientali (in primo luogo l’Iran, il vero antagonista di Israele e manovratore degli stessi hezbollah libanesi) che la lotta cruenta intorno alla questione israeliana e palestinese, una contesa che dura da quasi sessant’anni, non può e non deve avere un ulteriore sbocco militare, pena lo scatenamento di un conflitto catastrofico. Per questo nessuno può permettersi di fallire, e soprattutto non può permetterselo l’Europa: fin dall’antichità, infatti, è in Medio Oriente che si gioca il suo destino. Paolo De Stefani interventi VIAGGIO IN CANADA Il caldo abbraccio dei nostri fratelli È stato un viaggio stupendo, fatto di grandi emozioni e tante soddisfazioni per quanto ho avuto modo di vedere luoghi e paesaggi favolosi e per tanti felici incontri con molti italiani, alcuni residenti da oltre cinquant’anni e in particolare con i miei due fratelli, presso i quali sono stato ospite graditissimo. Due sono stati i momenti più interessanti e sentiti: le celebrazioni dell’Eucaristia domenica 23 luglio nella chiesa della parrocchia di San Francesco di Assisi e la domenica 30 luglio nella nuova grande splendida chiesa della parrocchia di Santa Elena. Alle messe erano presenti parecchie centinaia di fedeli, tra cui numerosi italiani. Al termine delle messe, mi sono premurato di leggere il messaggio che il Vescovo mi aveva consegnato alla partenza, con il quale rivolgeva un cordiale e fraterno saluto ai carissimi trevigiani e vittoriesi qui venuti a cercare fortuna, e spero, affermava il Vescovo, che l’abbiano trovata. Carissimi, è vero che la decisione sofferta di lasciare il nostro territorio vi ha portato lontano, molto lontano. Ma so che dal vostro cuore non s’è cancellata la nostalgia delle terre di origine e che ci seguite nell’evoluzione storica, sociale, culturale e religiosa che sta segnando in profondità la nostra terra tra il Piave e il Livenza. Amo pensare che la tenuta delle vostre famiglie sia a prova di vita feriale, nonostante le mareggiate che la insidiano. Con una preghiera e una benedizione speciale, auguro a ciascuno di voi e alle vostre famiglie tutti i beni e tutte le grazie che vi stanno a cuore per un vero benessere dei singoli e delle famiglie. Con un caloroso abbraccio. Da amico. Da fratello nella fede. Da vescovo di Vittorio Veneto. + Giuseppe Zenti. Il 4 agosto, prima di riprendere l’aereo che mi avrebbe riportato in Italia, nell’affettuoso abbraccio e saluto ai fratelli e ai loro familiari, con il pensiero, ho voluto rivolgere anch’io un cordiale saluto e caloroso augurio, con una preghiera perché per i tanti nostri italiani di Vancouver e alle centinaia di migliaia presenti in tutto il Canada, la grazia del Signore sia loro costantemente presente e continuino a tener alto il nome e l’onore dell’Italia nel mondo. Don Primo Brunoro e L’AZiON Lettere & interventi Domenica 3 settembre 2006 37 ANCHE ZANZOTTO DIFENDE IL CONVENTO DI SAN GIACOMO Tempi moderni per il monastero e per le nostre comunità C ome racconterebbe Charlie Chaplin gli odierni tempi moderni? Mentre procede il contenzioso legato alla realizzazione della palestra adiacente al monastero cistercense di San Giacomo di Veglia, ripenso all’incontro organizzato dall’amministrazione vittoriese, nel dicembre 2003, per la presentazione del progetto il cui obiettivo sarebbe stato lo sviluppo delle strutture pubbliche a servizio dei residenti di San Giacomo. A tale progetto dovrebbe dare inizio la costruzione della palestra, prevista nell’area di rispetto (il cosiddetto brolo) della villa settecentesca. La palestra verrebbe ad essere edificata su di un terreno comunale (reso edificabile con una variante ad hoc) sito tra il cimitero comunale e il cimitero delle claustrali e a ridosso delle barchesse della villa. La sovrintendenza aveva già espresso parere negativo, poiché veniva intaccata l’area di rispetto della villa, inalterata dal Settecento, come la villa stessa. I residenti, per parte loro, hanno individuato altri cinque siti adatti all’edificazione di una palestra. Ma cosa prevedeva il progetto? La costruzione di una grande palestra a ridosso del monastero, il che impedirebbe il silenzio necessario alla vita delle claustrali che dovrebbero pensare ad un trasferimento di sede.(…) Il tutto si inserirebbe in un più ampio piano regolatore volto a “razionalizzare” il nucleo abitativo di San Giacomo; ma il progettista ha anche sottolineato la possibilità di apportare variazioni al Prg sulla base delle “esigenze estetiche”, affermando che il “patrimonio storico” non può essere considerato “intoccabile”, perché ci sono “esigenze” che possono portare ad appropriarsi di tale patrimonio. Tra i presenti qualcuno ha evidenziato che il vago concetto di “esigenze estetiche” potrebbe aprire il varco a speculazioni; un consigliere di una passata amministrazione, solitario portavoce di una correttezza – ahimè – d’altri tempi, si chiese: «Ma vi sembra corretto nei confronti delle suore?» (...) Si è chiesto, poi, alla cittadinanza di esprimere il proprio parere relativamente al progetto. E la cittadinanza di San Giacomo si è mossa con decisione, prima esprimendo la propria contrarietà con oltre 800 firme e attualmente con l’iniziativa del Fai, nel Si rispetti il parere della gente del posto IL PORTAVOCE DEL WWF Differenziata: un passo indietro? A bbiamo letto su L’Azione di domenica 30 luglio di una nuova trovata del Tv1-Cit (Consorzio di igiene ambientale), uno dei tre consorzi della provincia di Treviso: è il peggiore consorzio dei tre (Tv1-Cit, Tv2 Priula, Tv3) per raccolta differenziata e metodologie applicate (ognuno dei suoi 44 comuni ha un metodo diverso) e non essendo in grado di gestire i rifiuti vorrebbe adesso inventare, si legge nell’articolo citato, un nuovo sistema di raccolta porta a porta umido-secco facendo mettere nel secco tutti i tipi di frazioni salvo il vetro (che resta nelle campane stradali) e l’umido raccolto porta a porta di fianco al secco. In sostanza nel cassonetto del “secco” domiciliare entrerebbero metalli di tutti i tipi, carta, cartone, tetrapak, plastica di tutti i tipi, tessuti, che sarebbero poi post-selezionati a valle in un impianto che si dovrebbe fare molto probabilmente nel Pordenonese assieme al nuovo inceneritore, sempre nel Pordenonese ad Aviano, di fianco ad un centro di ricerca oncologica di fama nazionale. Il presidente della provincia di Treviso Leonardo Muraro ha infatti detto, giustamente, che con i risultati di mentre prestigiose associazioni culturali (quali Italia Nostra e la sezione locale del Fai) hanno dato il loro esplicito appoggio al Comitato spontaneo sorto a tutela del monastero e del brolo. È chiaro che si tratta di opinioni e di valutazioni, si può concordare o meno, ma non si possono ignorare le prese di posizione dei cittadini, come pure non è corretto sminuire la portata delle affermazioni altrui o, peggio, offendere chi non condivida i propri progetti (...). Anche il poeta Andrea Zanzotto, recentemente, ha ritenuto di dare il proprio appoggio all’azione volta alla tutela del nostro territorio, affermando che «il monastero di San Giacomo rappresenta una componente importante del nostro patrimonio storico, culturale e naturalistico. E la sua salvaguardia è dunque indispensabile». La salvaguardia del monastero e del brolo diviene pertanto salvaguardia della nostra realtà storico-culturale, oltre che un atto di profonda e matura civiltà e democrazia, che si estrinseca nel tenere conto del parere dei cittadini, una volta ricevuto dopo averlo chiesto. L’adesione del grandissimo poeta e intellettuale all’iniziativa di tutela del monastero cistercense costituisce un indubbio onore. Di fronte alle sue parole il mio pensiero corre naturalmente alle reazioni che, in un recente passato, hanno accompagnato l’espressione di un parere (su progetti locali), che diventa autorevolissimo allorché a formularlo è sì grande poeta. Non posso esimermi dal- chiaro a tutti che un’opinione espressa dall’altezza morale, culturale e civile di un poeta di rilevanza mondiale, ha un valore e un significato altissimo, mi auguro che la sua persona e le sue parole suscitino un sano desiderio di emulazione, tale da far sì che si impegni la propria vita per assurgere a tali vette, affinché le proprie di parole acquisi- scano il medesimo peso e valore intrinseco, anziché scadere nell’attacco ad personam per sminuire la portata di prese di posizione di indubbio rilievo. (...) Al sommo poeta e a tutti coloro che lottano pacificamente a tutela del nostro territorio, della nostra storia, cultura e civiltà il nostro più vivo grazie. Lina De Conti interventi DOPO I MONDIALI Grazie azzurri e grazie ai vinti Andrea Zanzotto e, sopra, il monastero l’esprimere il più vivo rincrescimento verso chi, anziché manifestare il proprio dissenso con argomentazioni motivate e ragionevoli, si è portato sul terreno dell’attacco personale. Il fatto che tale modo di agire sia oggi prassi comune, non ne sminuisce la gravità in termini di in-civiltà, tanto più riprovevole in quanto indirizzato ad un ultraottuagenario, che ha fatto della cultura, della difesa dell’ambiente e dell’arte, nonché dell’amore alla propria terra un coerente e mai dimesso impegno di vita (...). Poiché, evidentemente, è raccolta differenziata della provincia (64%) l’inceneritore nell’Ato trevigiano non serve. Abbiamo inoltre in provincia il consorzio Tv2 Priula che da quattro anni consecutivi è premiato come primo consorzio riciclone d’Italia da Legambiente nazionale (ora al 75,4%) e il consorzio Tv3 che lo segue a ruota per qualità e metodo. Con questa nuova trovata il Cit-Tv1 ci guadagna tre volte (a carico del contribuente): il primo per i costi di raccolta capillare porta a porta, poi con le campane stradali del vetro non dismesse e infine con gli incentivi all’incenerimento (unici in Europa) per le enormi quantità di frazione residua secca mescolata che andrebbero probabilmente al nuovo inceneritore di Pordenone. Questa è una ennesima versione mistificata del metodo di raccolta porta a porta che invece deve essere definito bene in termini di risultati quali/quantitativi finali delle frazioni raccolte, per ciascuna delle quali invece si devono definire obiettivi in miglioramento continuo onde ridurne lo smaltimento. La miope fregola dei guadagni facili attraverso gli incentivi e il disimpegno nell’organizzazione della raccolta da parte dei nostri “dipendenti” come li chiama Beppe Grillo, è sempre in agguato. Non dobbiamo mai dimenticare che in Italia, e solo in Italia, l’80% degli incentivi alle energie rinnovabili vanno a false energie rinnovabili, cioè i rifiuti inceneriti. Per questo motivo in Italia non decollano le vere energie rinnovabili ma c’è una rincorsa forsennata ai nuovi inceneritori, urbani e industriali. Gianluigi Salvador referente energia e rifiuti Wwf Veneto A d Alex Del Piero e ai nostri bravi e grandi calciatori italiani. Tutti gli italiani, anche coloro che sono in giro per il mondo per motivi di lavoro o altro, e credo anche coloro che non guardano tanto di sovente la televisione, tutti là, incollati davanti al piccolo grande schermo che per l’occasione è stato ingrandito e sistemato in tutte le piazze e le contrade d’Italia. Gli italiani dunque vi rendono merito per i campionati mondiali a cui avete lavorato sodo, vi siete impegnati per mesi e mesi, forse per anni, ma specialmente in questi ultimi tempi in cui avete dato il meglio di voi, facendo vincere l’Italia. Con questo avete dato alle persone che vi hanno seguito l’occasione e il modo per vivere un momento di gioia, di grande entusiasmo, di felicità totale e collettiva: tutti ad applaudir vi nelle piazze, nelle strade, nelle case, dappertutto; specialmente nelle nostre città di Conegliano e di San Vendemiano, dove il “nostro” Del Piero abita. Chi è che non segue e non ha seguito i giornali – tutti – della nostra zona, anche i nazionali? Caro il nostro Alex, tutti noi siamo qui per festeggiarti, tu che sei diventato il grandissimo campione, assieme ai tuoi amici e collaboratori; tu che, con l’umiltà che ti è propria, ma anche con tutta la tua buona volontà e il tuo impegno, porti in giro per il mondo il nostro piccolo e meraviglioso mondo di Conegliano e di San Vendemiano; tu ci hai incoronati, ci hai presi, ci hai fatti tutti tuoi. Tutti noi ed io, la poetessa di Conegliano per prima, vorremmo donare un plauso ancora più grande per i giocatori che hanno perduto; anche loro si sono impegnati ed esercitati per mesi e mesi, per anni, come te e come voi. Per tutti voi che ci tenete vivi e svegli regalandoci un’emozione, una serie di emozioni intense e incredibili; per tutti noi che vi ammiriamo e vi applaudiamo; per tutti, insieme, nient’altro che un grosso abbraccio di serenità e di pace. Laura Da Re Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 38 Domenica 3 settembre 2006 DOMANDA LAVORO Laureanda in ingegneria cerca qualsiasi lavoro per il weeekend. Marzia 348-7940947. Signore automunito con esperienza cerca lavoro come operaio generico settore legno, plastica, metalmeccanico ed edilizio. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 3489100462. Signora automunita con esperienza nell’assistenza anziani cerca lavoro. Disponibile anche come baby-sitter, pulizie o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 339-1998560. Ragazza 18enne con maturità scientifica cerca lavoro come cameriera, banconiera, lavapiatti e baby-sitter in zona Oderzo, Chiarano e Motta di Livenza. Tel. 0422746695 (ore pasti). Ragazzo neolaureato in ingegneria impartisce ripetizioni scolastiche ed assistenza nello studio a studenti di scuole medie e superiori. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 340-3481178. Ragazza 33enne con esperienza pluriennale cerca lavoro come baby-sitter, anche con bambini di pochi mesi. Disponibile tutto l’anno. Zona Oderzo. Tel. 349-5057599. Signora con qualifica Oss e pluriennale esperienza presso privati e case di riposo cerca lavoro part-time o tempo pieno come assistenza anziani. Disponibile anche per pulizie e collaboratrice domestica. Zona Oderzo. Tel. 3208734347. Ragazzo 19enne componente della banda di Oderzo con buona esperienza nel settore musicale impartisce lezioni di tromba. Tel. 0422-710147; 340-3060295. Ragazza 20enne neodiplomata all’istituto tecnico turistico, cerca lavoro preferibilmente impiegatizio, zona Vittorio Veneto, Fregona, Cappella Maggiore, Conegliano e dintorni. Tel. 0438-585101. Signora cerca lavoro come addetta alle pulizie o come collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto. Tel. 329-2754033. Studentessa universitaria offresi in orario serale (19-24) come baby-sitter, barista, cameriera, assistenza anziani/ammalati/diversamente abili, o altro purché serio. Tel. 0438-554410. Signora con esperienza cerca lavoro come addetta alle pulizie, case private, uffici. Offresi massima serietà. Zona Vittorio Veneto, San Giacomo. Tel. 347-7173124. Ragazza italiana seria cerca lavoro come baby-sitter, stiro a proprio domicilio, assistenza anziani, collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto, Tarzo, Revine Lago e dintorni. Tel. 348-8024975. Signora 55enne, automunita, cerca qualsiasi lavoro, purché serio. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438-551182. Signora offresi come colf al mattino in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 340-7849905. Signora qualificata titolo Oss, con pluriennale esperienza in case di riposo, cerca lavoro come assistente domiciliare part-time (mattino o pomeriggio da valutare). Disponibile anche per qualche notte. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3203116906. Signora qualificata Oss, con pluriennale esperienza in case di riposo, cerca lavoro come assistenza malati e/o anziani. Disponibile parttime dopo le 17, anche serale e/o notturno. Zona Vittorio Veneto. Tel. 349-2594700. Grafica pubblicitaria in mobilità, con pluriennale esperienza, valuta proposte di lavoro. Ottima conoscenza dei programmi di grafica, quali Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, In Design e Quark Xpress. Tel. 340-2914873. Ragazza automunita, con esperienza, cerca lavoro come lavapiatti, aiuto cucina e addetta alle pulizie. Zona Conegliano, Vazzola e limitrofi. Tel. 348-5946557. Signora italiana, con pluriennale esperienza, offresi per stiro e pulizie. Zona: Follina, Miane, Cison, Pieve. Tel. 0438-893941. Signora con esperienza come operaia cerca lavoro. Disponibile anche come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica. Orario 8-15.30 o part-time. Zona Follina, Pieve di Soligo, Conegliano e dintorni. Tel. 340-9444232. Autista 39enne con esperienza, patente B-C-D-E cerca lavoro in zona Vittorio Veneto, Conegliano, Pieve di Soligo, Vidor, Susegana. Tel. 328-7426132, 0438971474. Ragazza 29enne automunita cerca lavoro come commessa o altro purché serio. Tel. 3487248648. Ragazza automunita con esperienza di operaia settore meccanico e in stireria, cerca lavoro come addetta pulizie, lavapiatti, operaia in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 0438959715, 338-2166165. Ragazza cerca lavoro come operaia preferibile part-time al mattino. Esperienza nel settore plastica e metalmeccanico. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 333-6958930. Signore, in possesso di patente B, con esperienza cerca lavoro come autista. Disponibile anche come operaio qualsiasi settore già con esperienza. Zona Follina, Pieve di Soligo, Conegliano, Vittorio Veneto. Tel. 333-6958930. Ragazzo 17enne studente in ragioneria cerca lavoro in zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 3407368312. Autista patente C cerca lavoro come addetto alle consegne o altro. Tel. 333-2337723. Ragazzo 25enne cerca lavoro come operaio generico in zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 349-6686443. Ragazzo 22enne cerca lavoro come operaio settore metalmeccanico. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 340-6015488. Signora italiana automunita con esperienza cerca lavoro come operaia, commessa, collaboratrice domestica, stiro, pulizie, baby-sitter, assistenza anziani (con corso badante). Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 0438-959692, 348-2430127. Ragazza 23enne con esperienza di commessa, gestione negozio abbigliamento (disponibile anche per apprendistato), cameriera, barista, grafica, mansioni di segreteria generale, spedizioni, bollettazione cerca qualsiasi lavoro purché serio. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 338-1469069. 18enne cerca lavoro come commessa, operaia in qualsiasi settore. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3899995469. Grafico pubblicitario con esperienza decennale cerca lavoro in zona Vittorio Veneto. Disponibilità solo part-time. Telefonare in orario serale al 340-4012304. Ragazzo 22enne con titolo di studio, nel settore panificazione con esperienza come muratore e operaio addetto al cartongesso, cerca lavoro anche in altri ambiti. Tel. 392-4078605. Signora cerca lavoro come pulizia o collaboratrice domestica. Disponibile solo orario pomeridiano. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 320-1642381, 348-8929894. Signore in possesso di patente B, con esperienza, cerca lavoro come muratore. Zona Vittorio Veneto, Conegliano. Tel. 3488929894. Ragazzo con esperienza come operaio nel settore infissi e metalmeccanico, cerca qualsiasi lavoro purché serio. Zona Vittorio Veneto, San Vendemiano e dintorni. Tel. 3291044858. Ragazzo automunito, con esperienza come metalmeccanico, cerca qualsiasi lavoro, purché serio. Disponibile solo per part-time. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 340-4464258. Signora con esperienza co- me addetta pulizie uffici e collaboratrice domestica cerca lavoro a Vittorio Veneto. Tel. 320-0287296. Ragazza 22enne diplomata tecnico gestione aziendale, uso pc, cerca lavoro come impiegata/segretaria/centralinista. Esperienza: commessa/banconiera in supermercato, disponibile anche in questo settore e operaia cameriera in zona Vittorio Veneto. Tel. 340-0786088, 0438-550583. Neodiplomata in ragioneria, automunita, cerca lavoro come impiegata in ambito amministrativo e/o commerciale, conoscenza lingua tedesca e inglese. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438-501278. Ragazza 28enne si rende disponibile nelle ore pomeridiane dalle 14 alle 19 per qualsiasi tipo di lavoro, purché serio. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 320-0878689. Ragazzo con esperienza di cinque anni come operaio metalmeccanico, cerca lavoro come saldatore e/o farraiolo. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 328-5778296. Ragazza 30enne cerca lavoro di pomeriggio o sera in zona Vittorio Veneto. Richiesta massima serietà. Tel. 349-3270898. Diplomata in ragioneria, con due stage in ufficio paghe e vendite acquisti, cerca lavoro come segretaria o contabile in ufficio per contabilità o azienda. Buon uso pc. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 0438-788187, 3407027278. Ragazza 30enne con preparazione di corso specializzato e con tre anni di esperienza, cerca lavoro come baby-sitter in zona Vittorio Veneto, pomeriggio o sera. Tel. 349-3270898. 30enne cerca lavoro come muratore. Esperienza pluriennale, anche manovale gru e guida scavatori. Tel. 340-9274794. Signora con esperienza cerca lavoro come aiuto cucina, lavapiatti, collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto. Tel. 340-9274794. Ragazzo 16enne cerca lavoro in Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 347-4652951. Signora con esperienza come assistenza anziani e come operaia nel settore tessile, cerca lavoro anche come collaboratrice domestica, baby-sitter, lavapiatti. Zona Vittorio Veneto. Tel. 348-7430311. Italiano 39enne con lunga esperienza metalmeccanica generale, valuta offerte di lavoro in vari settori. Offresi e richiedesi massima serietà. No agenzie. Zona Conegliano, Nervesa,Vittorio e limitrofi. Tel. 347-8359981. Ragazza 25enne con precedente esperienza con bambini dai 3 ai 10 anni cerca lavoro come baby-sitter in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Disponibile dalle 17 ogni giorno. Tel. 340-4631409. Signora cerca lavoro come stiro, addetta alle pulizie, collaboratrice domestica in orario pomeridiano. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 329-6358678. Signora con esperienza cerca lavoro come stiro e pulizie. Disponibile in orario pomeridiano. Zona Vittorio Veneto. Tel. 328-1446635. Ragazzo con furgone proprio si rende disponibile per trasporti a privati. Tel. 333-1624663. Ragazza 20enne neodiplomata all’istituto tecnico turistico, cerca lavoro preferibilmente impiegatizio, zona Vittorio Veneto, Fregona, Cappella Maggiore, Conegliano e dintorni. Tel. 0438-585101. 41enne con esperienza di banconiera, cassiera, archiviazione digitale, cerca qualsiasi lavoro purché serio. Tel. 329-6065630. Giovane signora con esperienza d’insegnamento si rende disponibile per ripetizioni ad alunni scuola elementare, media, superiore. Zona Vittorio Veneto, Tarzo, Revine. Tel. 338-1362256. Ragazza si rende disponibile per eseguire decorazioni pittoriche su vetri e tessuti. Tel. 3475644386. Ragazza 29enne cerca lavoro come segretaria centralinista già con esperienza. T. 347-5644386. Signora con esperienza sartoriale cerca lavoro per riparazio- ni d’abbigliamento. Tel. 3494703461. VENDESI Vendo Fiat 600 anno 2003, 14000 km. Occasione. Tel. 3337410227. Vendo set 12 tazzine caffè Amc termiche, in ottimo stato, prezzo stracciato. Tel. 333-7410227. AFFITTASI Miane, zona tranquilla. Affittasi, a persone referenziate, unità abitative ammobiliate ad uso turistico e con contratto. Tel. 0438893368, 340-5827981. Affittasi capannone 300 mq zona Ogliano di Conegliano, vicino campo sportivo. Cell. 349-5558704, casa 0438-991090. 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