CLARINETTO e QUARTINO

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CLARINETTO e QUARTINO
 CLARINETTO e QUARTINO
Il clarinetto (il più diffuso è il clarinetto in SI♭) è uno strumento musicale a fiato ad ancia
semplice battente costruito o in Legno (d’Ebano o di Grenadilla) o in Ebanite (nota anche
come “gomma dura” poiché ottenuta dal processo di vulcanizzazione della gomma).
Il clarinetto è diviso in cinque parti, unite ad incastro con guarnizioni in sughero.
Partendo dall'alto, lo strumento è così composto:
▪ Bocchino, corredato di ancia e legatura (anche detta "fascetta"). Il bocchino è
l'imboccatura adatta a produrre le vibrazioni sonore. I materiali più usati oggi per
bocchini di buona qualità sono l'ebanite, il cristallo ed il legno.
▪ Barilotto, che fa risuonare le vibrazioni.
▪ Corpo superiore e corpo inferiore, sebbene oggi alcuni clarinetti li presentino uniti. Su
questi due corpi sono presenti ventiquattro fori di dimensioni differenti: sette fori, di cui
sei circondati da anelli, vengono chiusi dalle dita, mentre gli altri vengono chiusi dai
cuscinetti, azionati dagli anelli oppure dalle diciassette o diciotto chiavi (a seconda del
modello). Tramite la chiusura e l'apertura dei fori della parte centrale, viene modificata la
lunghezza della colonna d'aria vibrante in modo da ottenere i suoni dell'intonazione
desiderata.
▪ Campana, che dà ulteriore risonanza ai suoni.
Il clarinetto ha un suono alto, acuto e versatile. Il timbro del clarinetto è suadente e
grintoso. La maggioranza dei clarinetti ha un'estensione che va dal Mi 2 fino ad arrivare
al Do 6 sovracuto. Poiché provvisto di una cameratura sostanzialmente cilindrica, il
clarinetto produce suoni una quinta più gravi di uno strumento di eguale lunghezza ma
provvisto di cameratura conica.
Nella numerosa famiglia dei clarinetti troviamo anche il “Quartino o
Clarinetto Piccolo” (Clarinetto in Mi♭).
Questo strumento, di costruzione affine al clarinetto soprano, ha un
timbro più brillante, squillante, e per questo viene spesso utilizzato
nelle bande.
Il clarinetto piccolo è dotato degli stessi fori e chiavi del clarinetto
soprano (anche se in versione ridotta) ed è formato dagli stessi pezzi
(anche se generalmente il corpo centrale è unico). Il bocchino è più
piccolo di quello del clarinetto in Si♭ e di conseguenza anche le ance.
Il clarinetto piccolo ha trovato un grande impiego nelle bande, soprattutto in Italia ma ha
trovato posto anche in ambito orchestrale.
L'origine del clarinetto è molto antica: già gli egizi usavano una sorta di antenato dello
strumento attuale costituito da un tubo cilindrico di canna al quale nella parte superiore
veniva praticata un'incisione dalla quale si ricavava un'ancia battente. Sullo stesso
principio si basa anche lo chalumeau, il predecessore del clarinetto, costituito da un tubo
cilindrico di canna nella cui parte superiore c'era un'incisione fatta per ricavare l'ancia.
Solo dopo il 1840 furono sviluppati due nuovi e complessi sistemi di chiavi e diteggiatura:
il sistema Boehm, utilizzato in molti paesi e brevettato nel 1844 dal costruttore francese
Auguste Buffet (che adattò il sistema inventato per il flauto dal costruttore tedesco
Theobald Boehm), e il sistema del costruttore belga Eugène Albert sviluppato intorno al
1860 e meno diffuso del precedente. I clarinetti furono introdotti in orchestra a partire dal
1780. In orchestra lo strumento non assunse ruoli solistici di particolare rilievo fino alla metà del XIX secolo,
se si escludono alcune pagine di Schubert (nell’Incompiuta) e di Weber (nel Franco cacciatore). Con Brahms
e Cajkovskij il clarinetto raggiunse maggiore importanza in ambito orchestrale. Nel corso del XX secolo
compositori come Bartók e Ravel hanno frequentemente utilizzato il clarinetto a causa della sua notevole
estensione e della straordinaria agilità nei passaggi solistici, e anche come strumento di raddoppio di altri
strumenti soprani.