Borse di studio, via libera di Colliri Gli studenti: «Ci ha lasciati soli»
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Borse di studio, via libera di Colliri Gli studenti: «Ci ha lasciati soli»
Borse di studio, via libera di Colliri Gli studenti: «Ci ha lasciati soli» Delibera approvata: únporti da 1.800 a 3.500, dimezzati i beneficiari TRENTO Mentre gli studenti lamentavano l'assenza di Paolo Collini nel confronto con la Provincia sulle borse di studio, il rettore era alla conferenza stampa della seduta di giunta che ha approvato la contestata delibera, per dire che «l'Università di Trento resta competitiva anche con queste borse di studio». Non che Collini non abbia anche fatto notare che «sarebbe auspicabile fare di più» su questo fronte, ma la sua presenza in conferenza stampa a fianco dell'assessora Sara Ferrari serviva chiaramente all'esecutivo a dire che la protesta degli studenti è isolata. Il rettore ha spiegato che a suo giudizio «il nuovo sistema (meno borse ma più consistenti, ndr) è preferibile perché aiuta di più chi ha una condizione economica più bassa». ila ricordato che la soglia Isee a 20.000 euro «non è il massimo», che sarebbe invece 23.000, ma che «solo cinque o sei regioni la hanno adottata». L'assessora ha ripe- tuto quanto detto ieri agli studenti e alla quinta commissione: «Nessun taglio, ma maggiori finanziamenti». Come lei stessa ha spiegato, l'aver portato le borse medie da 1.838 euro (3.422 la media nazionale) a 3.500 è stata una scelta imposta dall'obbligo di rispettare i Lep (livelli essenziali delle prestazioni) nazionali. A parità di stanziamento, però, la torta si dimezza e in prospettiva «sarà l'u,8 degli iscritti a ricevere la borsa». La media nazionale è l'8,29,.. Le «risorse in più» cui si riferisce l'assessora è il milione secondo lei, i 500.000 euro secondo gli studenti, in aggiunta per arrivare a 7 milioni l'anno. Tre le incognite che rendono i calcoli solo stime: il passaggio dall'Icef all'Isee, il numero dei richiedenti e la loro condizione economica. La garanzia, però, è che se 7 milioni non basteranno, come continuano a dire gli studenti, per garantire la soglia 20.000, la giunta aggiungerà risorse. «Un risultato -ricordano dall'Udu - che non si sarebbe mai potuto ottenere senza la mobilitazione di noi studenti. Rientreranno così tra i beneficiari circa 200 dei 1200 esclusi che la stessa assessora aveva annunciato». «Constatiamo con dispiacere - aggiunge Lorenzo Varponi, presidente del consiglio degli studenti l'assordante silenzio della comunità accademica ed in particolare del rettore Paolo Collini di fronte alle nostre rivendicazioni. Nessuna posizione chiara è stata presa in difesa del diritto allo studio trentino, ci siamo ritrovati a combattere da soli questa battaglia». «Ciò che trovo triste - conclude Gabriele Hamel (Unitïn) - è che l'attuale presidente della Provincia non prosegua nel solco tracciato da Lorenzo Dellai e da Alberto Pacher i quali hanno sempre considerato gli investimenti nel diritto allo studio investimenti sul futuro del nostro territorio». T. Sc. La protesta Un momento della manifestazione di giovedì (Rensi) Revisione L'adeguame nto agli standard e alrlsee nazionali ha rivelato le borse di studio di Trento essere tra le più basse d'Italia Le proteste degli studenti hanno prodotto una timida apertura -[ne] Ciò che trovo triste è che l'attuale presidente della Provincia non prosegua nel solco tracciato da Dellai e Pacher sul diritto allo studio © RIPRODUZIONE RISERVATA