paris air show

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L’AEROSPAZIO IN FESTA
PARIS AIR SHOW
Un’edizione da record questa 2011 dell’International Paris Air Show a
Le Bourget: più di 2100 espositori, 140 aeromobili, 138.000 addetti ai
lavori e circa 200.000 visitatori tra professionisti e semplici appassionati, per ammirare la più vasta mostra aeronautica del mondo.
Quest’anno, precedenza assoluta all’onda verde: le novità più clamorose sull’ecologia, cui l’Europa ha dedicato un programma, arrivano tuttavia da fuori UE: l’elvetico Solar Impulse firmato Piccard e Borschberg visto in volo a Parigi puntualmente alle 10:00 ogni mattina,
funziona esclusivamente a panelli solari che, oltre a muovere le eliche, ricaricano quattro batterie a litio per eventuali voli notturni. La
sua eccessiva apertura alare, mirando a un’estesa esposizione al sole
(quasi 64 metri, quanto un A340) e di conseguenza l’immensa tendahangar per contenerlo, tutto ciò per trasportare a bassa velocità una
sola persona senza altro carico, lo rendono necessariamente perfettibile nel futuro immediato. Ma l’avvio è stato dato! Dall’America il
green arriva invece col nuovo Boeing 747-8 cargo con i quattro motori alimentati con un carburante di cui il 15% è estratto da una pianta
della famiglia dei cavoli. Americane sono anche le numerose ditte che
a Parigi hanno presentato il loro biocarburante prodotto sostanzialmente secondo procedure innovative che trasformano biomassa,
alghe o grassi animali oppure oli vegetali. La risposta europea riguarda non solo l’A320 Neo di Airbus, i cui nuovi motori consentirebbero,
a partire dal 2015, un risparmio di carburante del 15%, ma tutto il
programma Clean Sky il cui chalet parigino ha ospitato un importante
ciclo di conferenze e tavole rotonde con riguardo al “dimostratore
tecnologico integrato” racchiudendo argomenti scottanti come il
motore “sostenibile e verde” (SAGE), l’ala fissa intelligente (SFWA),
l’Eco-Design (ED), il complesso operazionale ecologico (SGA), … E, last
but not least, il Green Regional Aircraft (GRA) che presta grande attenzione alle strutture avanzate - come risposta al B787 Dreamliner, il
nuovo aereo della Boeing operativo entro fine anno da Air India, realizzato quasi interamente in carbonio, col motore GEnx pulito e silenzioso e con cabine passeggeri dal confort elevato (umidità controllata). D’altronde Finmeccanica è fortemente impegnata con i suoi stabilimenti di Foggia e Grottaglie nella produzione della fusoliera e dello
stabilizzatore del Dreamliner. Così come anche in quella del Sukhoi
100 Superjet, per il quale, purtroppo, finora non è stato trovato alcun
cliente italiano. Invece notevole e soprattutto giustificato l’interessamento delle compagnie aeree low-cost che, per il loro specifico, devono contenere il costo dei biglietti: ecco dunque Ryan Air che ora
investe nello sviluppo del modello cinese C919 di 200 posti che sarà
commercializzato soltanto nel 2018!
Conseguenza della vigorosa ripresa del mercato della difesa, dominato dalla Russia e dalla Cina, risulta fortissima anche la partecipazione militare degli espositori in fiera. A partire da un’altra proficua collaborazione italo-russa con l’Aermacchi M-346 Master (all’origine Yak/
AEM-130) destinato all’addestramento militare in transonico la cui
produzione è partita ad aprile di quest’anno, fino alle joint venture
franco-inglesi nell’ambito UAV come questo drone di sorveglianza
MALE che sancisce l’intesa fra Dassault e BAE, firmata al più alto livello. Frutto della collaborazione internazionale che in aeronautica si è
verificata indispensabile come il programma UCAV presentato al
padiglione Dassault, intitolato nEUROn e condiviso da Alenia, CASA,
Dassault (design authority), HAI, RUAG e SAAB. Come al solito impressionante per varietà ed estensione il padiglione targato EADS: la
sensazione aerocopter - Eurocopter l’ibrido X3 che ha raggiunto i
430 km orari in un volo di prova riprodotto qui in un film 3D molto
apprezzato dal grande pubblico. D’altronde la sua straordinaria ma-
novrabilità, in aggiunta all’elevata propulsione orizzontale fornita da
eliche azionate da due nuovi motori silenziosi e a bassi consumi, è
stata apprezzata anche live durante i numerosi voli dimostrativi nei
cieli sopra Parigi. Oltre al dimostratore VoltAir - al 100% elettrico,
EADS-Astrium, assieme al SJAC giapponese, ha sconvolto tutti, anche
col modello ZEHST (foto), una specie di Concorde dalla velocità raddoppiata (M=4) e soprattutto privo di inquinamento (Zero Emission
HyperSonic Transportation). Infatti per i suoi motori turbofan di decollo/atterraggio è previsto l’utilizzo di un carburante estratto da
alghe marine mentre i motori ramjet utilizzeranno a regime, a 32 km
di altitudine, una miscela non inquinante di idrogeno e ossigeno, in
assoluta conformità con gli obiettivi ambientali Flightpath 2050 dell’UE. Grande attenzione anche al settore spazio in cui si è evidenziato
il nuovo veicolo europeo battezzato Intermediate Experimental Vehicle (XIV) che sarà lanciato dalla Guyana francese nel 2013 con il lanciatore Vega, per collaudare materiali capaci di resistere al rientro
durante la fase di riscaldamento, dovuto all’impatto atmosferico.
Presentato con il logo dei festeggiamenti per i 150 anni d’Unità d’Italia, il contributo azzurro è stato raggruppato nei distretti aerospaziali della Lombardia e del Lazio, nonché negli stand di Finmeccanica e
ASI. Tra l’altro, Agenzia Spaziale Italiana ha esposto il dimostratore
IRENE (Italian Re-Entry NacellE), capsula prevista per essere lanciata
come “postino spaziale” nel 2015: interamente progettata in materiali off the shelf, che le permettono di fare anche da freno aerodinamico (aero-brake), dal consorzio di 17 imprese campane ALI con il
supporto del CIRA - che ha effettuato le simulazioni aerotermodinamiche numeriche e le prove del rientro (plasma a 1600°K) nella sua
galleria PWT Scirocco.
Le Bourget 2011 - un modo convincente per annunciare l’uscita da
una crisi che, veramente, l’aerospazio ha subito meno di altri settori,
ma anche una ben avvertibile insegna che qui sono già in preparazione i grandi festeggiamenti del 2013, per la 50a edizione del Salone!
Corneliu Dima