Conoscenza ed etica per la qualità della vita
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Conoscenza ed etica per la qualità della vita
dossier sicurezza sul lavoro Conoscenza ed etica per la qualità della vita I l testo unico sulla sicurezza (TUSIC), approvato con il decreto legislativo n. 81 del 2008, incentiva e valorizza la diffusione della cultura della sicurezza e del lavoro etico. Infatti, esso attribuisce un ruolo fondamentale non solo alla valutazione dei rischi, ma soprattutto alla formazioneinformazione-addestramento delle figure sensibili e dei lavoratori. L’ottica culturale e valoriale con cui sono considerate la salute e la sicurezza dei cittadini è confermata dalla incisività che assumono nel TUSIC sia i diritti che i doveri dei lavoratori, sia le azioni preventive che i controlli e le sanzioni. La cultura è, infatti, consapevolezza delle proprie responsabilità, è informazione ed aggiornamento continui, è stile di vita corretto e rispettoso delle leggi e delle regole civili , è impegno sociale per la crescita del livello civico della collettività. Il principio su cui si basa l’importanza data dal TUSIC all’informazioneformazione-addestramento dei lavoratori in materia di sicurezza deriva dalla necessità di un cambiamento nella mentalità e negli stili di chi opera nei luoghi di lavoro e nelle scuole: senza formazione e addestramento, tale cambiamento è illusorio ed epidermico. Serve un nuovo atteggiamento verso il fattore sicurezza, che non dev’essere più considerato come un adempimento burocratico per evitare sanzioni, bensì’ come un elemento strategico per migliorare la qualità della vita a scuola, a casa, nei luoghi di lavoro, nelle città. Come superare il permanente stato di “emergenza sicurezza” nel nostro Paese? 26 La cultura della sicurezza passa dalla scuola per arrivare alle famiglie e alle aziende di Maria Ruffino Aprile Le morti bianche e i recenti eventi incidentali nelle acciaierie di Taranto, Terni e Torino, ripropongono con tragica attualità l’inderogabilità di porre la “sicurezza” come parametro fondamentale di ogni politica che voglia garantire alla vita dei cittadini e dei lavoratori un accettabile livello di qualità. Di fronte alle emergenze non ci si può limitare a sporadici provvedimenti punitivi, assunti sulla scia del clamore mediatico, provocato dal sacrificio di vite umane sui posti di lavoro. C erto, è doveroso sconfiggere la diffusa certezza dell’impunità: le poche ed esemplari sentenze di condanna (cfr. incendio del 19 novembre 2003 della camera iperbarica nell’Istituto Galeazzi di Milano) dovrebbero colpire repentinamente tutti coloro che, per ignoranza, per negligenza o per il dominio della logica del profitto, non attuano e non fanno rispettare le leggi sulla sicurezza. E’ proprio questa disapplicazione che va perseguita penalmente. Le attività di repressione e di controllo vanno precedute da un sistema integrato di prevenzione e formazione, che costituiscono i due snodi fondamentali attraverso cui passano la nuova cultura e gestione della sicurezza nonché la diffusione di più elevati standard di qualità della vita. La cultura della sicurezza si dovrebbe sviluppare con una sistematica attività formativa, che parta dalla scuola e giunga alle famiglie ed alle aziende. L’informazione per gli studenti, per i cittadini e per i lavoratori è il primo pilastro su cui costruire un solido argine contro gli incidenti sul lavoro, che spesso non sono tragica fatalità, bensì eventi causati dal fattore umano. In tale direzione, gioca un ruolo di primo piano la responsabilità, l’imperativo morale di chi è chiamato ad applicare la legge e a farla rispettare. Purtroppo, molto spesso i due paradigmi della conoscenza (informazioneformazione-addestramento) e dell'etica restano fuori dagli stili comportamentali dei cittadini, dei lavoratori e dei datori di lavoro; tali paradigmi dovranno essere, invece, i due assi portanti della nuova cultura della sicurezza. In questa direzione, assume un ruolo decisivo la gestione della sicurezza: i lavoratori devono partecipare attivamente e responsabilmente a tale gestione, con sistematiche ed efficaci attività di informazione, formazione e addestramento; queste richiedono esercitazioni periodiche per rafforzare l’acquisizione di comportamenti corretti per la prevenzione dei rischi e la gestione delle emergenze. Considerato che salute e sicurezza sono elementi fondanti della qualità della vita, le recenti direttive obiettivo sicurezza europee hanno esteso l’obbligo della informazione anche ai cittadini residenti nei territori in cui sono insediati stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Al riguardo, in Italia, sono state emanate, con decreto del Presidente del consiglio dei ministri 16 febbraio 2007, le linee guida per l’informazione sulle misure di sicurezza da diffondere alle popolazioni che potrebbero essere coinvolte in emergenze da rischio industriale. O gni comune, ove sia localizzato uno stabilimento a rischio, infatti, deve portare a conoscenza della popolazione le informazioni fornite per legge dai gestori e rese comprensibili a tutti. Salute e sicurezza sono, dunque, anche nelle fonti normative, un binomio inscindibile, come valori che coinvolgono la sfera esistenziale di ciascuno. Tali valori non appartengono solamente ai lavoratori, ma devono far parte del bagaglio culturale dei cittadini sin dalla età scolastica. Solo così si può diffondere la cultura della sicurezza, che richiede la trasformazione, ad opera di ciascun soggetto, delle informazioni e conoscenze acquisite, in atteggiamenti e comportamenti idonei a tutelare l’integrità psico-fisica e ad evitare pericoli presenti nei luoghi di lavoro e nella vita di tutti i giorni. Per conseguire un obiettivo così elevato, che si coniuga con la qualità dell’esistenza di ciascun essere e con l’esercizio della cittadinanza attiva, è previsto dal ministero della Pubblica Istruzione l’inserimento delle tematiche, afferenti la salute e la sicurezza, nei “curricula” delle scuole, con l’aiuto di strumenti didattici adeguati a favorire l’apprendimento nelle varie fasce di età. A tal fine, le strutture territoriali dei vigili del fuoco e il loro know-how in materia di prevenzione incendi e sicurezza nei luoghi di lavoro (cfr. sito www.vigilfuoco. it / sez. “sicurezza sul lavoro” e “obiettivo sicurezza”) potrebbero fornire i supporti qualificati da privilegiare per le attività sinergiche con le scuole, con le province e con i comuni. Solo con la prevenzione e con la formazione, si può vincere la sfida della sicurezza che ci attende nel prossimo futuro. obiettivo sicurezza 27