Novità di novembre 2012 Caduto fuori dal tempo (David Grossan)

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Novità di novembre 2012 Caduto fuori dal tempo (David Grossan)
Novità di novembre 2012
Caduto fuori dal tempo (David Grossan)
Una sera, in una città di un luogo immaginario, un padre si alza da tavola. Deve "andare laggiù". Ha perso un figlio,
cinque anni prima, e "laggiù" è dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti. Durante il cammino si uniscono a
lui altri personaggi che vivono ciascuno il dolore per la perdita del proprio figlio: il duca signore di quel luogo, un
insegnante di matematica che riempie di problemi i muri di casa, un'ostetrica, un ciabattino. Con loro, idealmente
perché costretto in una stanza, c'è anche una strana figura di Centauro, con la parte inferiore del corpo trasformata in
scrivania. È uno scrittore che da quindici anni vive circondato dagli oggetti del figlio morto, il cui unico desiderio è
quello di catturare la morte con le parole. Durante la marcia ognuno di quei genitori parla di sé, del proprio dolore, del
desiderio di rivedere almeno una volta il proprio figlio. Finché arrivano a un muro di impalpabile consistenza su cui
compaiono sporgenze di volti e corpi umani, nei quali sembra di ravvisare le sembianze dei propri figli. Da lontano il
Centauro racconta questa storia per cercare di costruirsi una vita in cui ci sia spazio anche per un figlio morto. "Lotto
contro la distruzione, la cancellazione, l'oblio. dice, anche se in questo modo il dolore mantiene intatta la sua
violenza".
Se mi chiami mollo tutto….però chiamami (Albert Espinosa)
È un momento difficile nella vita di Dani. La sua compagna sta per lasciarlo, il loro rapporto sembra essere giunto a un
punto morto, anche se lui sa di amarla ancora. Proprio mentre la donna sta facendo le valigie, Dani riceve la telefonata
di un padre disperato, che gli chiede aiuto. Dani infatti si dedica a trovare bambini scomparsi, un mestiere strano, che
ha origine nel suo passato e nella sua disperata voglia di fuggire... La ricerca di questo ragazzino lo porterà a Capri, un
luogo magico nel quale riaffioreranno ricordi della sua difficile infanzia e delle due persone che hanno lasciato il segno
nella sua vita, due incontri casuali ma fondamentali per lui. Un ritorno al passato che porterà Dani a riflettere sul suo
presente, sulla sua difficile relazione e sulle cose che contano davvero.
Milioni di milioni (Marco Malvaldi)
Nei gialli alla maniera di Malvaldi, in cui si ride della cinica ironia dei personaggi, i luoghi sono fondamentali per
l'equilibrio tra umorismo e suspense. Montesodi Marittimo è un paesino toscano di una certa altitudine, nonostante il
nome, per di più molto scosceso. Una persona su due porta un doppio patronimico, il secondo dei quali è sempre Palla.
Eredità di un marchese Filopanti Palla, gran gaudente, pentitosi in punto di morte di lasciare tanti bambini senza un
nome legittimo. Inoltre su Montesodi aleggia un mistero: è considerato "il paese più forte d'Europa". Per scoprirne la
causa, vengono mandati dall'Università un genetista, Piergiorgio Pazzi, e una esperta di archivi, Margherita Castelli.
Trascorsi i primi giorni, nel panorama umano che gli si offre, i due non trovano nulla di cui meravigliarsi, tranne la
forza. È un mondo abitudinario, dominato da due gruppi familiari: il sindaco, l'onesto e schietto Armando Benvenuti,
con la moglie Viola, e la maestra Annamaria Zerbi Palla, anziana vedova, con un figlio poco amato. La sorpresa arriva
con una tremenda tempesta di neve che isola il paese per giorni. Piergiorgio, che alloggia nella casa della Zerbi, una
mattina trova l'energica signora abbandonata in poltrona senza vita. Sembra, a prima vista, un attacco di cuore, ma
Piergiorgio capisce che non si tratta di morte naturale e poiché il paese è isolato l'assassino non può essere andato via.
Madre dignità (Moni Ovadia)
“La dignità umana è inviolabile ed è un valore che non ha prezzo. Non può esistere dignità sociale o collettiva senza
dignità individuale della persona, cosí come non può esistere dignità della persona senza dignità sociale. La cosiddetta
rivoluzione liberale, nel grembo delle sue derive mercantili, ha generato il piú efficace e terrificante dei totalitarismi, e
cioè il totalitarismo del denaro e del profitto, responsabile dei due piú vasti e perduranti crimini della storia: il
colonialismo e l'imperialismo. La micidiale deriva ideologica del sedicente liberismo ha fatto carne di porco della dignità
della persona, nel suo aspetto individuale come in quello sociale, e i suoi sacerdoti si ingegnano cinicamente a
persistere, giorno dopo giorno, in quest'opera nefasta.”
Il piantagrane (Marco Presta)
Gli italiani non sono portati per la rivoluzione. Bravissimi nel tiro al piattello e irraggiungibili nell’arte culinaria, la
rivoluzione non rientra però nell’elenco delle loro specialità. In centinaia d’anni, mentre francesi, americani e russi si
ribellavano all’andamento della propria Storia, gli italiani sceglievano strade alternative quali la diplomazia, l’iniziativa
individuale, l’attesa della dipartita naturale del nemico, il superenalotto. Il piantagrane si svolge in un Paese che
somiglia molto all’Italia dei giorni nostri. Narra la vicenda di un individuo qualunque che, suo malgrado, si trova a
innescare un grande, strabiliante, radicale cambiamento. A causa della sua semplice presenza, tutti cominciano ad
agire secondo logica e buonsenso. Addirittura secondo coscienza. Si tratta di un pericolo enorme, che nessuna società
occidentale può permettersi di affrontare: il pover’uomo, quindi, diventerà ben presto oggetto di una feroce caccia da
parte dei servizi segreti. Qualcuno cercherà di aiutarlo, inviandogli l’angelo custode più grottesco e maldisposto che si
possa immaginare: un omino forzutissimo, che frulla parole storpiate dall’ignoranza e da un’oscura sapienza. E così il
destino del pianeta e la possibilità stessa di una rivoluzione saranno nelle piccole mani di una coppia stralunata.
Lo chef indiano (Jaspreet Singh)
Sul treno che lo sta portando in Kashmir da Delhi, Kirpal ripensa alla prima volta in cui ha intrapreso quel viaggio,
quattordici anni prima. Era poco più di un ragazzino, scosso per la morte del padre e desideroso di seguirne le orme.
Ma, ai piedi del ghiacciaio dove suo padre era perito in battaglia, lui non era stato destinato alla guerra, bensì alle
cucine del generale: il regno dello chef Kishen. Lungo il tragitto, Kirpal (o Kip, come era stato soprannominato) ricorda
il suo estroso maestro, le cui ricette erano metafore della vita, condite con discorsi sulle donne e sulla politica. Tra quei
piatti, che racchiudevano il sapere e il sapore di tradizioni millenarie, si era compiuto per l’ingenuo apprendista
l’ingresso nella vita adulta e nel mondo dei sensi. Il pensiero corre anche a Irem, la prigioniera musulmana: il contatto
più ravvicinato che Kip avesse mai avuto con il nemico. E con l’amore. Non conoscendo parole per quel sentimento,
aveva trovato un linguaggio tutto suo, fatto di spezie sapientemente dosate: aveva cucinato per quella donna,
seguendo il gusto che lei e la sua cultura preferivano. Perché in quel luogo, eternamente conteso tra India e Pakistan,
Kip aveva imparato che ingredienti di terre lontane possono dialogare tra loro ed è impensabile imprigionare un aroma
dentro un confine: il cibo è terreno di incontro e di pace. Lo stesso Kip ora è in cerca di riconciliazione. Ha accettato di
tornare per occuparsi del banchetto nuziale della figlia del generale. Ma prima c’è qualcosa da chiarire. Per liberarsi di
un peso che lo accompagna da quattordici anni: il motivo stesso che lo ha spinto a lasciare tutto. La verità è ancora
lassù, tra le montagne azzurre del Kashmir, e val bene un viaggio indietro nel tempo.
Non tornerai mai più (Hans Koppel)
Venerdì sera. Ylva sta tornando a casa dopo un drink con i colleghi, l’iPod nelle orecchie e la musica ad alto volume.A
un tratto un’auto la affianca, cogliendola di sorpresa. Conosce la donna al volante e l’uomo sul sedile posteriore, anche
se non li vede da anni, da quando da Stoccolma si è trasferita nella cittadina in cui ora vive con Mike, suo marito, e la
figlia Sanna. Quando i due le offrono un passaggio, ha un attimo di esitazione ma non se la sente di rifiutare. Ringrazia
e sale.Poi il buio.Quando riprende i sensi, Ylva si ritrova imprigionata in una cantina, legata a un letto, gli occhi puntati
su un televisore fissato al soffitto. Allora capisce: quello che vede sullo schermo è il giardino di casa sua e lei si trova a
pochi metri da lì. A breve Mike inizierà ad allarmarsi per la sua assenza e Sanna a chiedere perché la mamma non
torna. Un gioco sadico che i suoi aguzzini le infliggono tra sevizie di ogni tipo. Una violenza cieca, in apparenza. Se non
fosse per quell’episodio del passato che Ylva ha cercato in ogni modo di dimenticare, ma che qualcuno, evidentemente,
ha ancora ben impresso nella memoria.
La legione degli immortali (Massimiliano Colombo)
55 a. C. Una flotta da guerra giunge in vista di una terra ignota, popolata da feroci guerrieri, capaci di incutere timore
persino ai soldati di Giulio Cesare. Di fronte al panico che coglie le truppe, un uomo si lancia nelle acque gelide. È Lucio
Petrosidio, aquilifero della Decima Legione. Come un solo uomo, dietro la sua aquila, la legione degli immortali va
all'assalto. Per Cesare e per Roma, Lucio e i suoi compagni, Massimo, Quinto, Valerio, si batteranno senza tregua per
conquistare la Britannia, e per proteggere Gwynith, la schiava dai capelli rossi che ha conquistato il cuore
dell'aquilifero. Fino a un luogo chiamato Atuatuca, dov'è in agguato un destino di sangue... 35 a. C. Dal ponte di una
nave, un uomo osserva le coste della grande isola ormai prossima. Al suo fianco il gladio dei legionari, nella mente i
ricordi di un'epopea di guerra e di morte, in cui aleggiano i fantasmi dei compagni caduti. È per dar pace a quei
fantasmi, e alla sua coscienza, che il vecchio soldato sta tornando in Britannia. Perché da allora c'è una donna in
attesa del suo uomo e c'è una battaglia iniziata vent'anni prima che aspetta lui per concludersi definitivamente. Sullo
sfondo affascinante della gloria di Roma, un romanzo scritto con il rigore di chi conosce il mestiere delle armi e la
passione delle grandi storie di guerra e di avventura, che mette in scena un nuovo, indimenticabile personaggio.
Il centurione di Augusto (Guido Cervo)
Secolo 9 d. C. Sotto la guida del legato Quintilio Varo, l'esercito romano sta per andare incontro a una delle sue
sconfitte più devastanti. Nella foresta di Teutoburgo, in Germania, tre legioni marciano verso la morte. Un massacro
annunciato. Le vicende del centurione Calidio, pronto a lottare fino all'estremo pur di mettere in salvo almeno l'aquila,
l'insegna simbolo della sua legione, si intrecciano a quelle dei soldati, dei comandanti, degli uomini, donne e bambini al
seguito delle colonne romane.
Il segno di Attila (Guido Cervo)
451 d.C.: al culmine di un'atroce guerra nelle Gallie, Unni e Romani, con i loro alleati Visigoti, sono giunti alla resa dei
conti. Decine di migliaia di uomini si fronteggiano nella fatale piana dei Campi Catalaunici, in un confronto che segnerà
per sempre la storia d'Europa. Due eserciti immensi, due grandi condottieri, entrambi capaci di infiammare i loro
uomini e spingerli alle più grandi imprese. E se l'unno Balamber è disposto a sacrificare la sua vita per salvare quella di
Attila, il romano Sebastiano sì batterà fino all'estremo agli ordini di Flavio Ezio: due uomini coraggiosi, accomunati
dallo stesso senso dell'onore e divisi dalla guerra e dal bel volto di una donna intrepida e misteriosa.
L’angelo nero (Mari Jungstedt)
A Visby, sull'isola svedese di Gotland, è una serata speciale. Politici, industriali, artisti locali e persino qualche vip: tutti
i membri più in vista della comunità sono intervenuti all'inaugurazione del nuovo centro congressi. Un progetto
ambizioso e di grande prestigio, sebbene non abbia mancato di suscitare scetticismo e aperte critiche da parte di
ambientalisti e residenti allarmati dall'ingente investimento di denaro pubblico. Tutto, al ricevimento, è curato fin nel
minimo dettaglio. Viktor Algård, l'organizzatore dell'evento, non ha lasciato nulla al caso. In elegante abito scuro
accoglie i suoi ospiti con la sicurezza di chi fa questo lavoro da anni e non ha mai sbagliato un colpo. Poche ore dopo, il
suo cadavere viene ritrovato nel vano di un ascensore di servizio, la pelle di un colore insolito a causa del veleno che lo
ha ucciso. Mentre i media non perdono tempo e si avventano su un caso che risveglia l'interesse di molti, l'indagine del
commissario Anders Knutas si concentra sugli affari della vittima, ma non ne trascura la vita privata, turbolenta a
causa di un'amante e un divorzio in atto. E se anche la violenza, a Visby, sembra essere diventata la risposta a tutto,
Knutas non può accettare che un colpevole resti impunito. Neanche quando il confine tra il legittimo desiderio di
giustizia e la crudele vendetta è troppo sottile per essere visto a occhio nudo.
Fuga dalla follia (Dennis Lehane)
I detective privati Pat Kenzie e Angie Gennaro vengono rapiti e narcotizzati da due bizzarri personaggi, e condotti alla
presenza di Trevor Stone, magnate multimiliardario. Stone vuole il meglio sulla piazza, e non ammette scuse, perché il
lavoro che deve commissionare ai due investigatori gli sta molto, troppo a cuore. Deve ritrovare la figlia, la bellissima
e inafferrabile Desiree, fuggita in preda alla disperazione dopo la morte della madre. Sono ormai tre settimane che non
si hanno notizie di lei, e nemmeno di Jay Becker, il detective che per primo le era stato sguinzagliato dietro. Pat e
Angie iniziano le ricerche ma, con il procedere delle indagini, una realtà diversa, molto più complicata e oscura, si fa
strada. e le domande si accavallano.
L’isola della paura (Dennis Lehane)
A chi arriva dal mare l'isola non fa una bella impressione. Una macchia scura in mezzo alla foschia, alberi macilenti e
radi a interromperne il grigiore. Ma è difficile aspettarsi di meglio da un luogo come quello. Anche perché l'agente
federale Teddy Daniels sa che lo attende un incarico delicato: una paziente dell'Ashecliffe Hospital, istituto per la
detenzione e la cura dei criminali psicopatici, è scomparsa e le sue preoccupanti condizioni psichiche ne rendono più
che urgente il ritrovamento. Ma su quell'isola, che un uragano travolge impedendo qualunque collegamento con la
terra ferma, niente è davvero ciò che sembra: cosa succede veramente in quell'ospedale? E che cosa sta cercando
Teddy Daniels? Una detenuta inspiegabilmente scomparsa, oppure le prove che all'Ashecliffe Hospital si fanno
esperimenti sugli esseri umani? Forse, invece, è qualcosa di torbido che lo tocca più nel profondo, e che riguarda i
fantasmi che da tempo lo tormentano, da quando l'adorata moglie è morta tragicamente in un incendio doloso. E
quanto più Teddy si avvicina alla verità, tanto più la morsa si stringe intorno a lui.
Il bello delle amiche (Amy Silver)
Chi l'ha detto che per essere amiche bisogna per forza essere simili? Chloe, Olivia e Bea sono la prova del contrario.
Anche se, quando si sono conosciute, si sarebbero volentieri strangolate. Avvocato, Chloe è cinica e spregiudicata.
Olivia, romantica e sincera, scrive per una rivista di moda, ma rischia il licenziamento per aver stroncato un noto
prodotto di bellezza. Mentre Bea è una mamma faticosamente in carriera, proprietaria di un caffè a Londra: l'Honey
Pot, dove serve specialità italiane. Quando i clienti la esasperano, Bea ripete a mente le ricette: la aiuta a mantenere
la calma. Ma in certe giornate storte non c'è mantra che tenga. Come il pomeriggio in cui Chloe e Olivia capitano al
suo locale: la prima ordina un latte macchiato come fosse una minaccia; la seconda ha la bella idea di farsi investire
proprio nella strada di fronte. Eppure, nonostante le pessime premesse, il destino ha in serbo per le tre sconosciute
qualcosa di speciale. Sarà perché il Natale alle porte fa spesso sentire più fragili anziché più felici. O perché nella calda
atmosfera del caffè è naturale cedere alle confidenze come a un peccato di gola. Sta di fatto che le tre ragazze vincono
le reciproche diffidenze e iniziano a raccontarsi ciò che non hanno mai avuto il coraggio di rivelare a nessuno. Per
Olivia si tratta della paura di impegnarsi, ora che il fidanzato le ha chiesto di sposarlo; per Chloe, della storia
clandestina con un collega; per Bea, del periodo nero che sta attraversando dopo la morte del marito.
Miss Sweety (Saubade Valerie)
Tutto comincia con una lettera, una lettera minatoria. Fino a quel mattino d'autunno, Samantha non aveva mai
pensato che tenere la posta del cuore su una rivista potesse essere pericoloso. Dare consigli da lontano, al riparo della
sua casa e sotto le mentite spoglie di Miss Sweety, è l'ideale per una ansiosa come lei. Poco importa che la sua
esperienza in fatto di amore, sesso e affini sia quasi nulla; per tenere a bada mogli insoddisfatte e adolescenti inquiete
basta la laurea in psicologia. Non ha testa per l'amore, è già abbastanza indaffarata a sopravvivere alle proprie fobie:
per i fiori, per i viaggi in auto e per gli autobus a due piani, cosa questa che rende bizzarri i suoi spostamenti a Londra,
la sua città, dove i bus a due piani sono numerosi quasi quanto gli ombrelli. Senza contare l'invincibile timidezza che,
ancora a 36 anni, la fa arrossire davanti a un uomo. Maniaca delle liste, ha stabilito una scala di quattro stadi di
rossore, dal primo, innocuo, al quarto, fase incendio. Ce n'è anche un quinto, riservato alle situazioni più imbarazzanti,
da cui però la monotonia della sua vita la tiene al sicuro. Ma quella lettera manda tutto all'aria. Snobbata dalla polizia,
a Samantha non resta che cavarsela da sola, con l'aiuto di un vicino di casa timido quanto lei e di una nonna e una
prozia piene di spirito. Per fortuna, in questo caso i guai non vengono da soli, ma accompagnati da una serie di
incontri avventurosi e piccanti che la travolgono e le fanno scoprire cose nuove di sé.
Belle per sempre (Katherine Boo)
Si avvicinava la mezzanotte. La donna con una gamba sola era atrocemente ustionata, e ormai la polizia di Mumbai
stava andando a prendere Abdul e suo padre. In una povera baracca vicino all’aeroporto internazionale, i genitori di
Abdul presero una decisione dopo aver parlato brevemente. Il padre, malato, sarebbe rimasto nella casupola con il
tetto di lamiera e il pavimento ricoperto di immondizia dove vivevano in undici, e si sarebbe fatto arrestare senza
opporre resistenza. Abdul, l’unico che guadagnasse per tutta la famiglia, doveva fuggire.Come sempre, l’opinione del
diretto interessato non era stata richiesta, e ora Abdul era in preda al panico, incapace di pensare. Aveva sedici anni, o
forse diciannove – i genitori non si ricordavano mai una data. Allah, nella sua impenetrabile saggezza, l’aveva fatto
piccolo e scattante…Cosa si cela dietro le piastrelle italiane (definite “beautiful forever”) che campeggiano sul muro che
separa il viale d’accesso all’aeroporto di Mumbai dallo slum di Annawadi?In un romanzo-reportage che appassiona e
commuove, il Premio Pulitzer Katherine Boo racconta la vita di uno slum indiano durante l’arco di alcuni anni,
seguendo da vicino le vicende di diversi dei suoi abitanti.Un libro lirico, empatico, per cui già si parla di una nuova
evoluzione della narrative non fiction, paragonandolo ai più grandi capolavori del genere.
L’incredibile viaggio di Harold Fry (Rachel Joyce)
Quando viene a sapere che una sua vecchia amica sta morendo in un paesino ai confini con la Scozia, Harold Fry,
tranquillo pensionato inglese, esce di casa per spedirle una lettera. E invece, arrivato alla prima buca, spinto da un
impulso improvviso, comincia a camminare. Forse perché ha con la sua amica un antico debito di riconoscenza, forse
perché ultimamente la vita non è stata gentile con lui e con sua moglie Maureen, Harold cammina e cammina,
incurante della stanchezza e delle scarpe troppo leggere. Ha deciso: finché lui camminerà, la sua amica continuerà a
vivere. Inizia così per Harold un imprevedibile viaggio dal sud al nord dell'Inghilterra, ma anche dentro se stesso: mille
chilometri di cammino e di incontri con tante persone, che Harold illuminerà con la sua saggezza e la forza del suo
ottimismo. Harold Fry è - a suo modo - un eroe inconsapevole, proprio come Forrest Gump: un uomo speciale capace
di insegnarci a credere che tutto è possibile, se lo vogliamo davvero.
Il tempo è un dio breve (Mariapia Veladiano)
Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli
echi delle vite dei mistici e la poesia di Emily Dickinson, c'è la figura di Ildegarda. Una donna che viene lasciata dal
marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora.
Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, Ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di
vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l'abbandono e soprattutto l'angoscia per non saper
proteggere il figlio portano Ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel Dio
che appare impotente di fronte al dolore dell'uomo. È la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a
combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell'incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta Ildegarda
a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un'attesa di eternità. Di un'altra vita e giorni nuovi. Perché
il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto più
potente di un sogno.
L’acustica perfetta (Daria Bignardi)
Arno e Sara si incontrano da ragazzini e istintivamente si amano. Un pomeriggio d’estate lei lo lascia, dicendogli che
“le piacciono gli amori infelici”. Si ritrovano molti anni dopo, decidono di sposarsi: sono allegri, innamorati, sembrano
felici. Arno è convinto di darle tutto se stesso e non si spiega le malinconie e le bugie che affiorano poco a poco. In
fondo, la sua vita gli piace così com’è: suona il violoncello alla Scala, ha avuto tre figli dalla donna della sua vita, non
si fa domande. Ma il disagio di Sara col tempo aumenta, finché una mattina Arno non sarà costretto da un evento
inconcepibile a chiedersi chi è davvero la persona con cui ha vissuto tredici anni, la donna che ama da sempre. Con
titubanza, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate e, con crescente sgomento, ritrova il bandolo
di storie insospettabili. Può una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla
davvero? Può un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui? Si può vivere senza esprimere se stessi? E come
incide il dolore nelle nostre vite? Abbiamo tutti le stesse carte in mano? Costruito secondo la vertiginosa spirale di una
fuga, L’acustica perfetta ha la delicatezza di un romanzo di formazione – la formazione di un uomo adulto, di un amore
– e la rapinosa potenza di un romanzo d’indagine. Daria Bignardi dà voce a uno straordinario protagonista maschile,
attraverso le cui parole si compone, tassello dopo tassello, il ritratto di una donna inquieta e vibrante. Un percorso
verso la verità che si cela al fondo di ogni relazione, verso il cuore buio che ciascuno di noi protegge anche dalle
persone amate, un viaggio nel profondo, dentro i silenzi e i segreti delle nostre vite. Fino all’imprevedibile finale.
Palme nella neve (Luz Gabas)
Spagna, 2003. Clarence Rabaltué, una giovane studiosa di linguistica, trova casualmente nella vecchia casa di famiglia
sui Pirenei il frammento di una misteriosa lettera. Non riuscendo a trattenere la curiosità, inizia a leggere quella che
scopre essere parte della corrispondenza di suo padre Jacobo e dello zio Kilian, emigrati nel 1953 in una piantagione di
cacao a Fernando Poo, colonia spagnola nell'Africa equatoriale. In quella terra esotica e lussureggiante, così diversa
dalle loro fredde montagne, i due giovani fratelli conoscono lo stile di vita coloniale e il profondo contrasto con la
Spagna grigia e austera da cui provengono, scoprendo il vero significato di amicizia, passione, amore e odio.
Ma uno di loro attraversa una linea proibita e invisibile, innamorandosi perdutamente di una ragazza del posto. E da
quel momento tutto cambia. Clarence, che è all'oscuro di queste vicende, ne è sempre più coinvolta e sente il bisogno
di scoprire cosa sia davvero successo e quali segreti nasconda la sua famiglia. L'unico modo per venirne a capo è
partire per l'Africa alla ricerca della soluzione del mistero, e la verità si rivelerà molto più sconvolgente di quanto lei
avrebbe mai potuto immaginare. Intrecciando abilmente passato e presente, Luz Gabás dà vita a un'appassionante
saga familiare ricca di intrighi, storie d'amore e segreti, sullo sfondo inedito di una terra poco conosciuta.
Palme nella neve è un vivido resoconto della realtà coloniale e la storia commovente di un amore proibito ed esotico.
Storia del nuovo cognome (Elena Ferrante)
"Capii che ero arrivata fin là piena di superbia e mi resi conto che - in buona fede certo, con affetto - avevo fatto tutto
quel viaggio soprattutto per mostrarle ciò che lei aveva perso e ciò che io avevo vinto. Lei naturalmente se ne era
accorta fin dal momento in cui le ero comparsa davanti e ora stava reagendo spiegandomi di fatto che non avevo vinto
niente, che al mondo non c'era alcunché da vincere, che la sua vita era piena di avventure diverse e scriteriate proprio
quanto la mia, e che il tempo semplicemente scivolava via senza alcun senso, ed era bello solo vedersi ogni tanto per
sentire il suono folle del cervello dell'una echeggiare dentro il suono folle del cervello dell'altra". Ecco "Storia del nuovo
cognome", secondo romanzo del ciclo de "L'amica geniale". Ritroverete subito Lila ed Elena, il loro rapporto di amore e
odio, l'intreccio inestricabile di dipendenza e volontà di autoaffermazione.
Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi (G. Sabbatucci – V. Vidotto)
Gli autori hanno adottato una diversa periodizzazione, fra le molte possibili per segnare il problematico termine a quo
della storia contemporanea, e di partire dall'ondata rivoluzionaria del 1848 - evento senza dubbio epocale a livello
europeo, e avvertito come tale anche dai contemporanei - per raccogliere in un unico volume l'intera materia che
comunemente viene ricompresa in questa disciplina. Rispetto ad altre altrettanto legittime (come quelle che fanno
riferimento alle grandi rivoluzioni di fine Settecento, al congresso di Vienna o all'unificazione tedesca), presenta alcuni
indubbi vantaggi: consente di includere in un'unica e organica trattazione, problemi ed eventi imprescindibili per la
comprensione del mondo contemporaneo.
Segreti d’Italia (Corrado Augias)
Leopardi l'ha percorsa a disagio, sballottato in una carrozza, Shelley ci ha lasciato la vita, Garibaldi la salute: è l'Italia,
da tempo immemorabile vituperata e ammirata, un Paese che pensiamo di conoscere ma che nasconde in ogni città, in
ogni suo angolo un segreto. Compreso il più sconcertante: come mai le cose sono andate come sono andate? Come ha
potuto diventare, questa penisola allungata di sbieco nel Mediterraneo tra mondi diversi, allo stesso tempo la patria dei
geni e dei lazzaroni, la culla della bellezza e il pozzo del degrado? Questo libro tenta una spiegazione in forma di
racconto, accompagnandoci dalle cupe atmosfere della Palermo di Cagliostro all'elegante corte di Maria Luigia a Parma,
dalla nascita del ghetto di Venezia alla eroica fiammata dell'insurrezione napoletana contro i nazisti. Nel suo racconto
dell'antropologia italiana, Augias mette a confronto due libri antitetici come "Cuore" di De Amicis e "Il piacere" di
D'Annunzio, ricorda le truci storie di briganti che affascinarono Stendhal, celebra la resurrezione postbellica di Milano
attraverso le glorie della Scala e del Piccolo Teatro, ma constata anche la decadenza di una classe dirigente... Il
risultato è il romanzo di una nazione, i cui protagonisti sono i luoghi, le opere, i monumenti, gli angoli oscuri del nostro
Paese, le pagine della sua letteratura ma anche le storie esemplari terribili nascoste nelle pieghe della cronaca. Perché
è la memoria della storia, dell'arte e del sangue - che fa degli italiani quello che sono.
Storia di un corpo (Daniel Pennac)
3 agosto 2010. Tornata a casa dopo il funerale del padre, Lison si vede consegnare un pacco, un regalo post mortem
del defunto genitore: è un curioso diario del corpo che lui ha tenuto dall'età di dodici anni fino agli ultimi giorni della
sua vita. Al centro di queste pagine regna, con tutta la sua fisicità, il corpo dell'io narrante che ci accompagna nel
mondo, facendocelo scoprire attraverso i sensi: la voce stridula della madre anaffettiva, l'odore dell'amata tata
Violette, il sapore del caffè di cicoria degli anni di guerra, il profumo asprigno della merenda povera a base di pane e
mosto d'uva. Giorno dopo giorno, con poche righe asciutte o ampie frasi a coprire svariate pagine, il narratore ci
racconta un viaggio straordinario, il viaggio di una vita, con tutte le sue strepitose scoperte, con le sue grandezze e le
sue miserie: orgasmi potenti come eruzioni vulcaniche e dolori brucianti, muscoli felici per una lunga camminata
attraverso Parigi e denti che fanno male, evacuazioni difficili e meravigliose avventure del sonno. Con la curiosità e la
tenerezza del suo sguardo attento, con l'amore pudico con cui sempre osserva gli uomini, Pennac trova qui le parole
giuste per raccontare la sola storia che ci fa davvero tutti uguali: grandiose e vulnerabili creature umane.
La cerimonia (James Patterson)
Circondata dalle inseparabili amiche - le Donne del Club Omicidi - la detective Lindsay Boxer ha finalmente coronato il
suo sogno d'amore, sposando l'agente dell'FBI Joe Molinari. L'eco della marcia nuziale si è appena spenta che già
Lindsay deve tornare al suo difficile lavoro, perché un caso delicato richiede tutta la sua esperienza di investigatrice e
di donna. È stata ritrovata un'adolescente in fin di vita: dai primi accertamenti è chiaro che ha partorito da poco, ma
lei non ha alcuna intenzione di dire che cosa è stato del bambino né chi sia il padre. Mentre menzogne e false piste si
sovrappongono, Lindsay cerca la verità, soprattutto per salvare la vita del neonato scomparso. Anche per il
procuratore Yuki Castellano c'è un caso difficile, nel quale si gioca la carriera. Yuki rappresenta la pubblica accusa nel
processo contro la dottoressa Candace Martin, imputata per l'omicidio del marito. Yuki è certa della sua colpevolezza,
ma il processo riserverà più di un colpo di scena... Per fortuna c'è sempre il momento in cui le quattro amiche possono
ritrovarsi da Susie's per un margarita e qualche tacos, per parlare di lavoro e di uomini, di problemi e di sogni e
trovare insieme una soluzione ai difficili casi che le impegnano. Perché la loro forza sta nella loro straordinaria amicizia.
Il braccialetto della felicità (Melissa Hill)
Una chiave di Tiffany, un piccolo uovo tempestato di diamanti, la torre Eiffel in miniatura. Sono solo alcuni dei ciondoli
sul braccialetto che Holly, responsabile di un negozio di abiti vintage a Manhattan, trova nascosto nella tasca di una
magnifica giacca Chanel di velluto rosso. Quando il tentativo di risalire al nome della proprietaria fallisce, Holly, al cui
polso per combinazione tintinna un bracciale quasi identico, si getta in una vera e propria avventurosissima indagine.
Perché ogni ciondolo, Holly ne è certa, celebra un momento speciale, un punto di svolta, un ricordo prezioso nella vita
di colei che lo ha scelto. E così, studiandone i dettagli, la provenienza e le minuscole incisioni, e ricostruendone a poco
a poco la storia. Holly scopre le tappe di un'esistenza vissuta intensamente, con passione e con coraggio. E si avvicina
senza saperlo all'attimo fatale in cui anche la sua vita di mamma single sognatrice e un po' svagata, appassionata di
vecchi film e abiti da favola, svolterà in una direzione inattesa. Regalandole, nella notte più romantica dell'anno,
l'incontro con l'uomo che il destino ha scelto per lei.
Colosseum (Simone Sarasso)
80 d.C. È il primo giorno dei giochi inaugurali dell'Anfiteatro Flavio, il primo di cento. La folla sugli spalti è in
fibrillazione e il meglio dell'aristocrazia riempie la tribuna d'onore. Da qui, l'imperatore Tito si gode il suo capolavoro:
un gigante di marmo e pietra a sfidare il cielo. Per la massima gloria di Roma. Sulla soglia dell'arena, che le
generazioni future chiameranno Colosseo, c'è un gladiatore. Ha l'animo rotto ed è armato per uccidere. Il nome con cui
il pubblico lo acclama, nell'odiato latino degli invasori, è Vero. Presso il suo popolo ne aveva un altro, ma è bruciato
insieme al suo villaggio, alla sua lingua d'origine, al suo passato e alla sua libertà. Non esiste più niente per lui da
allora, solo la rabbia da alimentare come un fuoco. Oggi, dopo anni di duro addestramento e infiammato dalla passione
per la giovane Giulia, Vero sarà il protagonista del più atteso spettacolo di morte della giornata. Si combatte ormai da
ore, nel Colosseo, ma non c'è lotta più crudele di quella che sta per cominciare: il gladiatore dovrà scontrarsi con il suo
migliore amico e uno dei due cadrà sotto i colpi dell'altro. Perché nell'arena vige un'unica legge: vincere, e portare
sulle spalle il peso del sangue, o morire, precipitando nell'oblio degli sconfitti.
Lo spacciatore di carne (Giuliano Sangiorgi)
Edoardo, universitario pugliese a Bologna, racconta la storia della propria pazzia amorosa. Novello Orlando
metropolitano, solo più innamorato e molto più furioso, Edoardo rievoca, in un continuo gioco di specchi con il proprio
passato, il trauma del primo animale ucciso dal padre macellaio, l'orrore del sangue che cola dalle carcasse appese,
l'avventura del viaggio in treno verso l'università e l'incontro con Stella, una ragazza appassionata di morsi e golosa di
sangue, di cui si innamora all'istante. Ogni settimana il padre manda i tagli di carne più pregiati al figlio che studia
lontano e lui li usa per far colpo sugli amici. Quando però Stella lo tradisce, per Edoardo la carne diventa ossessione.
Inizia a spacciarla, tagliandola in banconote, che utilizza come denaro contante. In un mondo perennemente
allucinato, popolato da belve fameliche, dove tutto sembra possibile. Persino la redenzione. La vita degli studenti e la
provincia pugliese si caricano di accenti mitici e ancestrali. Sangue, sacro e droga, si confondono in un unico grido
d'amore e follia.
Una voce di notte (Andrea Camilleri)
Tutto congiura perché Montalbano prenda atto del proprio compleanno e, bravando e brontolando, si lasci ferire dalla
ruvida evidenza dei suoi cinquantotto anni. Soliloquista e monologatore, il commissario di Vigàta scivola talvolta in una
dimensione immaginativa di minacciosa intensità, ma sa come governare la giostra che il mondo gli fa intorno e
deludere i toni di urgenza e le intimazioni di resa. Nuovi accidenti e strani, vili crudeltà e ampie atrocità, messinscene
squallide o di fastosa turpitudine, si incastrano capziosamente in un gioco di scatole cinesi irto di replicazioni. Tutto
comincia con il furto degli incassi in un supermercato. Seguono a valanga, come per una reazione a catena, delitti di
crescente impatto. Il medico legale, Pasquano, ha il suo da fare fra tanto aroma di sangue. È burbero come sempre,
nei suoi larghi giri di indisponenza; ma è cauteloso come mai. Si fiuta aria d'intimidazione tutt'attorno. Si intuisce un
disegno criminale guidato, con mano di ghiaccio e cinica impudicizia, lungo la zona d'ombra nella quale il potere
politico convive e si confonde con quello del malaffare e della mafia: non senza i dimenamenti, le scorrettezze o le
connivenze, più o meno attive, persino di alcune autorità preposte al rispetto della legge. Lo stesso Montalbano, che è
un rigoroso supervisore di dettagli e ha esatta intuizione scenica, è indotto a una cordialità cauta con i superiori ipocriti
e pelosamente prudenti." (Salvatore Silvano Nigro)
Il grande fiume po (Guido Conti)
Un barcaiolo che ha fatto fortuna traghettando le persone da una sponda all'altra quando ancora non esistevano i
grandi ponti; una pionieristica repubblica sorta su un'isola in mezzo al fiume; un cacciatore di cadaveri che, all'alba
della Liberazione, si muove tra le rive per pescare i corpi dei soldati morti e privarli dei loro ori... Queste sono solo
alcune delle vicende straordinarie che affiorano lungo il corso del Po e che Guido Conti ha scelto di andare a recuperare
compiendo un vero e proprio viaggio, dalle sorgenti fino al delta. Conti ha risalito il tratto del Monviso che conduce a
Pian del Re, dove la scritta "Qui nasce il Po" sancisce solennemente l'inizio del percorso, ha costeggiato il fiume lungo
gli argini, ha raccolto curiosità e leggende dalla voce diretta delle persone, a camminato tra campagne e città
raccogliendo aneddoti e facendo rivivere la storia epica di un fiume che ha visto passare gli elefanti di Annibale, i
cavalli di Attila, le armi dei Lanzichenecchi e le truppe dei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi. Ma soprattutto ha
ripercorso la storia della letteratura che è nata sulle sponde del grande fiume attraverso i miti, i volti, i personaggi e le
anime che hanno tratto dal Po linfa vitale, ispirazione, energia. Un viaggio lungo il quale rileggere Ovidio, Virgilio,
Petrarca, Folengo, Ariosto e insieme tanta narrativa contemporanea, scoprendo itinerari e cortocircuiti del tutto
inattesi.
Il cerchio (Sara Mats e Elfgren Strandberg)
Engelsfors. Una piccola città industriale in miseria, circondata da boschi impenetrabili dove le persone si perdono e
scompaiono. Sei ragazze hanno appena iniziato il triennio superiore. Non hanno nulla in comune. È da poco cominciato
l'autunno quando uno studente viene trovato morto in uno dei bagni della scuola. Tutti sospettano il suicidio. Tutti
tranne loro. Una notte, mentre una strana luna rossa illumina il cielo, le ragazze si incontrano nel parco, attratte da
una forza misteriosa. Non sanno come o perché, ma hanno bisogno l'una dell'altra per sopravvivere. Il tempo sta
scadendo. Qualcosa sta dando loro la caccia, e andare a scuola è diventata una questione di vita o di morte...
L’attimo perfetto (Tim Tharp)
Sutter è il tipo che ognuno vorrebbe alla propria festa. Farà ballare tutti quanti. Farà tuffare tutti nella piscina dei
vostri genitori. Okay, ovviamente non è quello che si dice un astro splendente nel firmamento accademico. Non ha
piani per il college, e con ogni probabilità finirà a piegare magliette da uomo per il resto della sua vita. Ma in città ci
sono un sacco di donne, e con l'aiuto di un buon whiskey la vita può essere una vera favola. Almeno fino alla mattina
in cui si sveglia sul prato di una qualsiasi villetta e incontra Aimee. Aimee vive in un mondo tutto suo. Aimee è un
disastro sociale. Aimee ha bisogno di aiuto, e Sutter decide di mostrarle "la via", per poi lasciarla andare avanti per
conto suo e prosperare. Ma Aimee non è come le altre ragazze, e presto la situazione gli sfuggirà di mano. Per la prima
volta in vita sua, Sutter può fare la differenza nella vita di qualcun altro... o rovinarla per sempre.
Questo è solo l’inizio (Gina Blaxill)
Jonathan e Rosalind non si sono mai visti, ma una sera si trovano per caso online e cominciano a parlarsi in chat. Jono
ha 16 anni, vive a Norfolk e soffre per la lontananza di Freya, la sua ragazza, che frequenta una scuola di musica a
Londra, dove i suoi genitori gli hanno impedito di andare. Ros, invece, ha 14 anni, vive a Londra, ha una famiglia poco
presente e una migliore amica che vuole trascinarla a uscire con un gruppo di ragazzi artistoidi un po' troppo strani per
i suoi gusti. Jono e Ros cominciano a sentirsi tutti i giorni, tra chat, e-mail e sms. Quando all'improvviso, mentre il loro
rapporto virtuale diventa sempre più profondo, Freya sparisce, ultima di una serie di ragazze scomparse a Londra, e
Jono diventa l'indiziato numero uno...
Acqua tagliente (Giovanni Del Ponte)
Arizona, riserva Navajo. In pieno deserto viene inaugurato New Atlantis, il parco acquatico più grande del mondo. I
lavori hanno riaperto un antico portale tra mondi, da cui fuoriescono orrori inenarrabili per mettere in forse l'esistenza
dell'intero pianeta, L'acqua è l'elemento chiave di tutta la storia: una risorsa indispensabile che si trasforma in
portatrice di morte. A indagare sulla vicenda è un gruppo di giovani cyberattivisti, i WebTVBoyZ, in zona per
denunciare le speculazioni: quello che scoprono va però ben al di là della loro immaginazione. Età di lettura: da 12
anni.
Il segreto di Misty Bay (Giovanni Del Ponte)
Douglas è tormentato da incubi angosciosi che hanno per protagonisti una banda di ragazzi chiamata "Gli Invisibili".
Giunto a Misty Bay, dove vive suo zio Ken, scopre che sessant'anni prima l'uomo era uno dei membri di quella banda e
che alcuni suoi amici sono morti di recente, apparentemente per cause naturali. Crystal, dotata di poteri telepatici e
nipote di una delle persone scomparse, sospetta che i decessi siano invece causati da Angus Scrimm, stregone che Gli
Invisibili avevano sconfitto, ora tornato per vendicarsi. Con l'aiuto di Peter, coetaneo intelligente e intuitivo, Douglas e
Crystal ricreeranno la banda degli Invisibili per investigare sul mistero che affonda le sue radici in un lontano passato e
negli incubi di Douglas. Età di lettura: da 12 anni.
"C'era una bambina che amava la bellezza che era attorno a lei. Amava gli asini volanti, le zebre a strisce verdi e blu.
Amava il buio, camminare nel bosco tra sciami di lucciole che le indicavano il sentiero...". Età di lettura: da 4 anni.
Piccolo Panda è triste: vorrebbe essere a colori e non in bianco e nero. Osserva gli altri animali e ognuno gli sembra
più bello e fortunato di lui: il pappagallo ha le ali color arcobaleno, il camaleonte diventa verde brillante per
confondersi tra le foglie, i pesci hanno delle splendide pinne lucenti... Ma proprio parlando con tutti questi nuovi amici
scoprirà il segreto della felicità! Età di lettura: da 4 anni.
Qual è la coccola che ti piace di più? C'è quella vola-vola, quando il papà ti prende e ti fa volare in alto come un razzo,
quella spuntino, quando si fa tutti insieme una bella scorpacciata di dolci, quella chiotta-chiotta, quando ti svegli la
mattina e vai nel lettone sotto le coperte e ti riaddormenti felice... Età di lettura: da 4 anni.
Povero Orsetto: è notte fonda, ha perso la strada e per di più è finito nelle grinfie della strega del bosco! Quella
cattivona non vede l'ora di fargli un bel po' di perfidi scherzi... Ma lui è così dolce e gentile che riuscirà a sciogliere
perfino il suo cuore di ghiaccio! Età di lettura: da 6 anni.
Alice proprio non pensava che la sua prima settimana di scuola sarebbe stata così divertente: marziani che insegnano
a scrivere, clown che spiegano matematica, perfino Tartan che fa lezione di ginnastica. Quali altre fantastiche sorprese
la attendono? Età di lettura: da 5 anni.