(Gerry) Melino è ordinario di Biologia Molecolare e Direttore del D

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(Gerry) Melino è ordinario di Biologia Molecolare e Direttore del D
 CV MELINO Lincei 1
Il Professor Gennaro (Gerry) Melino è ordinario di Biologia Molecolare e Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia nell’Università di Roma Tor Vergata, dove dirige il gruppo “Apoptosi”. Inoltre è Direttore del laboratorio “Apoptosis and Cancer”’ del Medical Research Council, Toxicology Unit, Leicester (UK). Laureato con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sperimentale in Biochimica con il professor Eraldo Antonini (Linceo e Premio Feltrinelli), ha conseguito prima la specializzazione in “Pediatria” e successivamente quella in “Oncologia”. Ha svolto il Ph.D. (dottorato) in oncologia con il professor Jack R Hobbs presso l’ Università di Londra (UK) ed è diventato Lecturer, Senior Lecturer e Consultant presso il Westminster Hospital dell’ Università di Londra dove si è trattenuto per sette anni. Tornato in Italia come ricercatore con il professor Alessandro Finazzi‐
Agrò presso l’ Università di Roma Tor Vergata, è diventato prima ordinario in Biochimica presso l’Università de L’Aquila, per poi ritornare dal 1998 all’ Università di Roma Tor Vergata come ordinario di Biologia Molecolare. Dal 2002 ha ripreso a lavorare in Inghilterra presso il Medical Research Council, dirigendo un laboratorio di ricerca sinergico con quello di Roma. Nel 1994 ha fondato il giornale “Cell Death and Differentiation” (www.nature.com/cdd), Impact Factor 8.399, riconosciuto essere il più rilevante successo editoriale scientifico italiano, di cui è tuttora Editor‐in‐Chief. Ha fondato nel 2009 il giornale “Cell Death and Disease” (www.nature.com/cddis), gemellato al primo giornale, di cui è co‐Editor‐in‐Chief con Guido Kroemer (Paris) e Pierluigi Nicotera (Bonn). E’ inoltre nel comitato redazionale di numerosi altri giornali scientifici internazionali. La sua attività scientifica è focalizzata sui meccanismi della morte cellulare, un meccanismo biologico fondamentale, identificato a livello molecolare nell’ ultimo decennio del XX secolo. In particolare l’interesse è rivolto a modelli tumorali o cutanei, sempre applicando tecnologie molecolari di base. I risultati scientifici hanno portato alla pubblicazione di numerosi articoli su riviste internazionali di massimo prestigio (Nature, Nature Medicine, Nature Reviews Cancer, Genes & Development, J Exp Med, Proc Natl Acad Sci‐USA). E’ autore infatti di oltre 320 pubblicazioni (8500 citazioni; H index 47) su giornali internazionali peer reviewed, con contributi fondamentali sulla Morte Cellulare Programmata in modelli tumorali ed epidermici. In particolare i suoi studi di Biochimica e Biologia Cellulare e Molecolare hanno condotto alla comprensione del ruolo fisiologico delle isoforme di p63 e p73 (membri della famiglia dell’onco‐soppressore p53) dimostrando, mediante la creazione di diversi topi transgenici, che esse sono determinanti rispettivamente nello sviluppo della cute e nella progressione neoplastica. Ha scoperto un nuovo 2
meccanismo molecolare di aneuploidia (causa di progressione neoplastica) mediato dall’interazione di p73 con proteine del cinetocore (Bub1, Bub3, BubR1) che regolano il punto di controllo del fuso mitotico nella separazione dei cromosomi. Ha identificato il meccanismo molecolare di regolazione della morte cellulare (apoptosi) indotta da p63 e p73; questo richiede la transattivazione ed espressione di altre proteine, e cioè di CD95, TRAIL, Scotin, Caspasi 8, proteine del tipo BH3 (Puma e Noxa). Questo meccanismo e’ importante per comprendere la sensibilità alla chemioterapia e radioterapia, ed infatti e’ un fattore prognostico per epatomi, leucemie, linfomi e tumori della testa‐collo. Ha identificato l’ isoforma proteica del fattore trascrizionale p63 responsabile per la formazione della cute, e diversi geni direttamente transattivati da p63; infatti il topo knockout di p63 non ha epidermide. Inoltre il suo gruppo ha scoperto il coinvolgimento di p63 nello sviluppo timico dei linfociti T, e più recentemente collabora allo studio del coinvolgimento di p63 nello sviluppo cardiaco. Infine, sia p63 che p73 sono direttamente coinvolti nella senescenza, studiata in vivo in modelli transgenici murini. Ha dimostrato inoltre che le E3 ubiquitina ligasi Itch, PIR2 ed FBX045 sono coinvolte nei processi di degradazione proteosomale sia di p63 che di p73, il che gli ha consentito di sviluppare inibitori a basso peso molecolare di Itch attraverso analisi robotizzate ad alta velocità. Una serie di composti sviluppati in collaborazione con il Medical Research Council e con il professor Aaron Ciechanover (Nobel 2005 per la degradazione proteosomale delle proteine) sono attualmente in sperimentazione in vitro per valutarne il loro potenziale uso clinico. Ha dimostrato inoltre che l'ossido nitrico (NO) è la molecola in grado di inibire l’apoptosi per S‐nitrosilazione, o di attivare la necrosi dopo reazione con radicali dell’ossigeno. Come tale, l’ NO è in grado di regolare la decisione tra vita e morte della singola cellula. Il laboratorio del professor Melino ha inoltre identificato i meccanismi Biochimici di morte dei cheratinociti nella cute in vitro (ruolo della transglutaminasi e loro substrati quali loricrina, profilaggrina, proteine SPR, cheratine) ed in vivo, sviluppando topi transgenici e studiando patologie umane genetiche. Queste ultime ricerche hanno condotto all'identificazione di una nuova malattia genetica e alla scoperta della causa molecolare di altre malattie genetiche. In particolare: 1. Mutazioni K13 causano il Nevo Spongioso Bianco di Cannon (OMIM #193900) 2. Mutazioni FADH degli acidi grassi a catena lunga causano la Sindrome di Sjogren‐
Larsson (OMIM #270200) 3. Mutazioni TG1 causano la Ittiosi Lamellare (OMIM #242300) 4. Mutazioni TG2 causano il MODY tipo 7 (OMIM #606391) 5. Mutazioni TG5 causano la Sindrome Esfoliativa Acrale (OMIM #606391) 6. Mutazioni U2HR causano Ipotricosi di Marie Unna (alopecia) (OMIM #146550) 7. Nuova malattia: Nevo Verrucoso Palmoplantare Unilaterale (OMIM #144200) Il Premio Feltrinelli 2009 ne testimonia la completa dedizione al lavoro e la grande passione per la ricerca medica e scientifica.