Lo Stile Impero – L`evoluzione della moda

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Lo Stile Impero – L`evoluzione della moda
Nina Kostal
Lo Stile Impero – L’evoluzione della moda
A partire dalla fine del XVIII secolo, nacque una nuova tendenza nella moda
europea.
Sotto il dominio imperialistico di Napoleone, l’Italia venne unificata in un solo regno.
L’influenza d’oltralpe era molto forte, ed aveva portato in tutta l’Italia una corrente
stilistica nuova, detta Neoclassicismo, che influenzò tutti i campi dell’arte:
• Nella scultura (Bildhauerei) si vide il ritorno di pose classiche ispirate alle statue
greche
• nella letteratura comparvero richiami alle mitologie latine
• e nell’abbigliamento emerse il cosiddetto Stile Impero, ispirato all’abbigliamento
degli antichi Romani.
Questo stile Impero comincia all’incirca nel 1800 con l’imperialismo di Napoleone e
viene trasposto nel Romanticismo dopo il Congresso di Vienna, cioè nel 1820 circa.
L’abbigliamento femminile
Con lo stile Impero i colori scomparvero dagli abiti femminili, quasi a dare alle donne
l’aspetto marmoreo delle antiche statue.
L’indumento principale, un vestito dritto e lungo fino alle caviglie, era segnato da una
cintura o una sciarpa posta sotto il seno, e doveva fluttuare ad ogni passo della
dama.
Le braccia erano solitamente nude, la sola parte coperta era la spalla, chiusa in una
corta manica a palloncino.
Le scollature erano quadrate e molto ampie.
All’inizio dell‘Ottocento non esistevano soprabiti. Le dame, per ripararsi dal freddo,
potevano usare solo degli scialli.
Ma a partire dal 1805 i semplicissimi vestiti si arricchirono di pizzi e stoffe pregiate.
Per la sera veniva indossato anche una sorta di grembiule di pizzo o della stessa
stoffa del vestito, o una tunica, come fosse un altro vestito, portato sopra al primo, di
solito più corto ed aperto sul davanti, che era chiuso solo in vita, in modo da lasciare
ben visibile l'abito interno.
Nel 1815 comparve una giacca corta fino alla vita, detta”spencer”. Questa giacchetta,
a maniche lunghe, poteva essere di velluto d’inverno, e di stoffe leggere d’estate.
Ma la paura delle epidemie aveva portato le dame a coprirsi anche con le cosiddette
dogliette, soprabiti imbottiti, che venivano chiusi davanti, con un incrocio.
Con il passare degli anni, lo Stile Impero si modificò lentamente verso lo stile
Romantico. Le scollature si restrinsero un po’, divenendo da quadrate a punta, e poi
scomparvero, coperte dalle “chemisettes”, camicette a collo alto, di tessuto leggero
che venivano portate sotto i vestiti.
Dal 1815 spalle, collo e petto dovevano essere rigorosamente coperti. Le scollature
vennero ammesse solo negli abiti da sera.
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Nel frattempo, in Francia, sotto i vestiti si resero visibili ampi mutandoni, detti
“pantalon”, che si stringevano alla caviglia e finivano con una balza di pizzo.
Ma in Italia questa moda della biancheria in vista non fu mai accolta. Le maniche
allungate però furono arricchite da diversi accorgimenti. Erano strette dalla spalla al
polso, con un polsino rivoltato, e quando non erano attaccate al vestito, facevano
parte della camicetta che spuntava di sotto.
L’abbigliamento maschile
Gli uomini portavano il frac, una giacca molto stretta in vita, con le maniche gonfie in
alto e le falde corte. Aveva bottoni molto piccoli, di solito dorati. Il collo all’inglese,
rimasto in questo tipo di abito fino ad oggi, era tagliato a zig zag ed aveva la forma di
una M orizzontale. Il colore era nero o blu scuro.
Di sotto si portavano camicie di lino finissimo, che erano ornate dal cosiddetto” jabot”,
un merletto che dal collo copriva tutto il petto, arricchito da piccolissime pieghe. Da
questo ” jabot” proviene la cravatta di oggi.
I pantaloni, detti calzoni americani, erano a taglio tubolare e non si restringevano più
sulle caviglie con un pizzo come i pantaloni del Settecento. Erano di colori sobri,
tendenti al marrone.
La mattina l’uomo portava la cosiddetta redingote al posto del frac. Era disponibile di
vari colori, sia chiari, come il verde inglese, o di colori più scuri dai nomi fantasiosi,
come color “Diavolo zoppo”.
Le scarpe per la sera erano di vernice e venivano indossate sopra le calzette di seta
nera. Le scarpe per il giorno, invece, di cuoio marrone, erano portate con le calze
bianche. Tutti i modelli avevano la punta quadrata.
Gli uomini eleganti portavano anche un anello, tenuto al mignolo della mano sinistra,
e l’orologio, un po’ più grande di quello femminile.
Un accessorio reputato di grande eleganza era anche il bastone. Generalmente di
legno preziosissimo, il bastone aveva il pomello d’oro o d’argento, in cui si poteva
tenere il necessario per fumare.
Un altro accessorio indispensabile del gentiluomo erano i guanti: bianchi e di filo per
il giorno e di pelle gialla per la sera.
I giovani eleganti portavano anche un monocolo incastrato ad un occhio oppure degli
occhialini da naso, attaccati ad una catenella.
Acconciature
Anche le acconciature erano ispirate all’antica Grecia. Le acconciature femminili
erano caratterizzate da un incrocio di ciocche sul capo, ornate da perle e fiori. L’unica
eccezione che non imitava lo stile antico era la pettinatura all’inglese, che lasciava
liberi riccioli ricadenti sulle guance, i tire-bouchons (cavatappi in francese).
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Mentre in Francia le parrucche avevano un certo successo, le dame italiane
preferirono sempre le acconciature di capelli veri. Il colore dei capelli alla moda era il
castano scuro.
Le acconciature dovevano naturalmente essere adattate anche al cappello che,
durante lo stile Impero, era piccolo ed allacciato sotto al mento.
Gli uomini portavano i capelli scapigliati, con un atteggiamento ironico, e le basette
che scendevano dalle tempie fino ad unirsi sotto il mento. I cappelli erano cilindrici
con alcune variazioni.
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