UNITÀ DI APPRENDIMENTO

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UNITÀ DI APPRENDIMENTO: Cielo e nuvole Classe 1^ -­‐ marzo L’esercizio proposto stimola la curiosità che caratterizza i bambini, maggiormente i più piccoli. Si tratta un’esperienza che propone di andare aldilà della superficie di un foglio, di esplorare l’oltre, lasciandolo affiorare attraverso un movimento in un primo momento casuale, ma che con il tempo e l’evolversi dell’elaborato, dovrebbe diventare un gesto sempre più consapevole e voluto. Il lavoro proposto vuole invitare i bambini a usare la bidimensionalità del foglio per riflettere, per pensare, attraversandola quasi fisicamente, superando quel primo limite, quella barriera percettiva che alle volte respinge il piccolo artista, proponendo loro invece, da interlocutori privilegiati quali sono, di farne parte. Chiediamo ai bambini di preparare del colore a tempera azzurro, mescolando del blu e del bianco con un po’ di acqua: passiamolo a pennellate rapide sul foglio bianco, se vogliamo, ritagliato in forma circolare, avendo cura di evidenziare delle tracce con spessori e intensità diverse di colore, un po’ più blu, un po’ più bianco, come un po’, oramai, siamo abituati a fare. A colore ancora bagnato, copriamo il foglio appena colorato con della carta velina bianca, senza stenderla troppo, lasciandola cioè, soprattutto in alcune parti casualmente scelte, un po’ morbida. In alternativa, potremmo aiutare i bambini a separare i veli di cui è composto un fazzoletto da naso di carta o un tovagliolo, meglio se bianco, oppure… della carta igienica. Anche in questi casi, lasciamo aderire in maniera molto morbida i veli alle tempere bagnate. Accadrà quindi che, in alcune parti i veli assorbiranno l’acqua delle tempere, imbevendosi del colore azzurro, blu e bianco incollandosi allo sfondo. Questa fase è molto importante per lo sviluppo dell’attività manuale dei bambini, in quanto si rende necessario porre l’attenzione alla pressione da loro effettuata sulla carta appoggiata alle tempere, per evitare che questa risulti identica su tutta la superficie a contatto, impedendo così, il proseguo dell’esercizio. Finita questa parte, chiediamo ai bambini di strappare, di lacerare in brevi e imprecisi tratti, la carta velina ammucchiata, aprendo piccoli tagli a evidenziare la parte sottostante del disegno. Queste aperture, potranno essere interpretate come squarci di nuvole nel cielo, o pensati e voluti come lunghe scie di aerei, ottimizzando lo spessore della velina soprastante. L’esercizio può essere proposto con altri colori, come il verde più chiaro e più scuro di un prato visto dall’alto, o il rosso e il giallo di un fuoco vivo, resi più materici e corposi dalla presenza della carta tinta e strappata. Itinerario metodologico Incipit • Analisi del contesto • Il cielo o il prato Svolgimento • Strumenti e mezzi • Creare superfici sovrapposte • Ottenere delle relazioni tra le stesse Conclusioni Studiamo e confrontiamo nuove profondità di campo Verifica e Valutazione Obiettivi di apprendimento annuali A. ……………………………………………………………………………………………………………………. B. ……………………………………………………………………………………………………………………. C. ……………………………………………………………………………………………………………………. Obiettivi dell’Unità di Apprendimento mensili Contenuti a. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. b. …….………………………………………………………………….…………………………………………. c. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. Abilità a. ………………………………………………………………………….…………………………………………. b. …...…...……………………………………………………………….…………………………………………. c. ……………..…………………………………………………………….…………………………………………. Verifica e Valutazione UNITÀ DI APPRENDIMENTO: Rosa pesca Classe 3^ -­‐ Ottobre Facciamo dividere ai bambini un foglio bianco, tenuto nel senso orizzontale, in una maglia di quattro fasce verticali per tre perpendicolari di quadrati regolari. Partendo da sinistra proponiamo lo-­‐ ro di scegliere, per la prima fascia, un unico colore e una tecnica tra le matite colorate, i pastelli a olio e a cera, con cui disegnare una macchia anche irregolare, contornata da una linea, che la racchiuda. Per passaggi successivi, nei riquadri seguenti, invitiamo gli alunni a realizzare una forma più verosimile di un oggetto che, secondo loro, contenga il colore (ad esempio: per il rosa una pesca, per il verde una bottiglia...) e che potranno ottenere mescolando altri co-­‐ lori, schiarendo o sfumando il colore iniziale. C’è la possibilità, che ai bambini interessi più l’aspetto creativo e inventivo dell’esperienza, perché ci sono dei colori molto difficili da riprodur-­‐ re, come quelli legati alle emozioni, ma altri ancora più particolari perché inventati da loro. Lasciamo quindi agli alunni la possibilità, almeno in una delle fasce, di esprimersi liberamente a caccia di un oggetto inventato con il relativo colore, che può avere le aggettivazioni più bizzarre e creative. Anche in questo caso, ogni fase del processo creativo sarà discussa in un confronto con i bambini che troveranno la sintesi tra l’aspetto grafico e quello verbale, in un confronto oltre modo creativo e possibilmente divertente. Itinerario metodologico Incipit • Analisi del contesto • Inventare un colore Svolgimento • Strumenti e mezzi • Organizzazione spaziale del-­‐ l’elaborato • Scelta e definizione di un colore e dell’oggetto che lo contiene • Utilizzo dei pastelli colorati • Racconto ed esplicitazione delle proprie scelte Conclusioni Creazione di un elaborato grafico attraverso varie forme e colori Verifica e Valutazione Obiettivi di apprendimento annuali A. ……………………………………………………………………………………………………………………. B. ……………………………………………………………………………………………………………………. C. ……………………………………………………………………………………………………………………. Obiettivi dell’Unità di Apprendimento mensili Contenuti a. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. b. …….………………………………………………………………….…………………………………………. c. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. Abilità a. ………………………………………………………………………….…………………………………………. b. …...…...……………………………………………………………….…………………………………………. c. ……………..…………………………………………………………….…………………………………………. Verifica e Valutazione UNITÀ DI APPRENDIMENTO: Gli edifici Classe 4^ -­‐ febbraio La rappresentazione dello spazio urbano offre il pretesto per studiare gli accostamenti di semplici volumi verticali, a significare i palazzi di un quartiere cittadino. Pur accostandoci alla rappresentazione del contesto urbano se pur ancora a livello intuito, proviamo a rendere concreti i volumi che rappresentiamo con semplici accorgimenti tridimensionali. GLI EDIFICI Proponiamo ai bambini di piegare e di incollare alcune pagine di giornale su se stesse formando alcune strisce rettangolari più o meno larghe di almeno 3-­‐4 centimetri e di spessore variabile, ottenuto dalle diverse sovrapposizioni della carta. Le fasce così ottenute devono essere dipinte con la tempera di colore bianco. Su di un foglio di carta colorato con il blu scuro o nero (cm 20x30), partendo dalla parte bassa dello stesso, facciamo appoggiare dai bambini una prima fascia bianca ricavata dai fogli di giornale ripiegati, orientata verso l’alto, facendo raggiungere e superare con essa la metà superiore del foglio, tagliando orizzontalmente o piegando poi, la parte finale della striscia. Procediamo accostando alla prima un’altra fascia, interrompendola un centimetro più in alto rispetto all’altra, poi una terza che può essere più alta o più bassa della prima e così via fino a riempire la parte inferiore del supporto, di fasce accostate di diversa altezza. Proseguiamo la composizione ripartendo dalla prima striscia incollata facendo sovrapporre ad essa una seconda, poi interrotta un centimetro sotto la precedente; poi una seconda e così via, rendendo dinamica la composizione. Queste parti bianche accostate costituiscono il profilo ideale di una città fantasma, un po’ stilizzata che costituisce l’immaginario abitativo anche se anonimo, dei bambini: un prototipo semplice da realizzare che può anche essere arricchito di particolari o di colore. Se i bambini vogliono infatti, possono decorare le fasce con dei piccoli rettangoli regolari e neri a costituire le finestre a nastro orientate secondo un asse verticale, oppure personalizzare le varie strisce di carta con tinte diverse, evidenziando con un bordo nero ogni profilo di palazzo. Itinerario metodologico Incipit • Analisi del contesto • Lo skyline urbano Svolgimento • Strumenti e mezzi • Elaborazione di un paesaggio Conclusioni Visualizzazione e costruzione di una porzione di quartiere cittadino Verifica e Valutazione Obiettivi di apprendimento annuali A ……………………………………………………………………………………………………………………. B. ……………………………………………………………………………………………………………………. C. ……………………………………………………………………………………………………………………. Obiettivi dell’Unità di Apprendimento mensili Contenuti a. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. b. …….………………………………………………………………….…………………………………………. c. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. Abilità a. ………………………………………………………………………….…………………………………………. b. …...…...……………………………………………………………….…………………………………………. c. ……………..…………………………………………………………….…………………………………………. Verifica e Valutazione UNITÀ DI APPRENDIMENTO: Ciò che mi rappresenta Classe 5^ -­‐ Ottobre Opera di riferimento: Giorgio Morandi, Cactus, 1917 In ogni epoca passata o moderna, alcuni artisti hanno affidato alle loro opere la scelta di parlare di se stessi attraverso autoritratti o per mezzo di oggetti in cui hanno identificato parte del loro mondo o aspetti della propria personalità. Nel 1917, sul retro di una delle sue celebri nature morte, in una piccola tela, Giorgio Morandi dipinse un cactus in un vaso appoggiato ad un tavolo. Alcuni critici riconobbero in questa altra natura morta una traccia del sé dell’artista, uomo schivo, riservato, poco incline ai movimenti e alle tendenze a lui contemporanee. Una pianta grassa, solitaria, spinosa, in un vaso plasticamente dipinto, isolato da un gioco magico di luci e ombre che descrivono sapientemente questa sua essenzialità. QUALCOSA PARLA DI ME L’occasione è quindi quella di far parlare i bambini di alcuni aspetti del loro sé in costruzione, attraverso degli oggetti i n cui riconoscono alcuni lati del loro carattere o più semplicemente delle loro attitudini. E’ importante guidare queste considerazioni, lasciando però i bambini liberi di scegliere o di ripensare a quanto proposto nell’esprimere se stessi. La tecnica più adatta a svolgere questa Unità di Lavoro così complessa ma stimolante per i contenuti, potrebbe essere quella del collage o del fotomontaggio che semplificherebbe ai bambini la riproduzione degli oggetti scelti. Anche dei materiali potrebbero aiutare i bambini in questa ricerca della rappresentazione di se stessi: per esempio della carta, del velluto, dello scotch, dello spago, delle piume, del cotone, quindi tutte le superfici a diverso valore tattile in cui il bambino si riconosce. Sarebbe importante far descrivere queste sensazioni legate opportunamente al materiale scelto, la cui aggettivazione deve trovare un riscontro con l’aspetto individuato del proprio carattere (ad esempio velluto-­‐morbido, vetro-­‐trasparente). Proponiamo quindi di comporre e/o incollare gli oggetti o i materiali scelti su un foglio da disegno ad opera di ciascun bambino o raccolti in una scatola, un personalissimo scrigno legato all’autore, che poi racconterà le proprie scelte condividendole con i compagni. Un’esperienza simile può essere legata ai colori in cui i bambini si identificano, che possono dare un’importante caratterizzazione alla rappresentazione. Ogni fase dell’attività prevede una verbalizzazione di quanto accade, lasciando e aprendo spunti per la riflessione personale ma anche del gruppo classe. Itinerario metodologico Incipit • analisi del contesto • Raccolta impressioni e dati sui materiali scelti dai bambini per fare l’esperienza. Svolgimento • Semplice lettura introduttiva dell’opera d’arte • Scelta del materiale per la propria opera d’arte • Acquisizione del processo creativo • Racconto ed esplicitazione delle proprie scelte Conclusioni Creazione e costruzione di un piccolo scrigno d’autore Verifica e Valutazione Obiettivi di apprendimento annuali A ……………………………………………………………………………………………………………………. B. ……………………………………………………………………………………………………………………. C. ……………………………………………………………………………………………………………………. Obiettivi dell’Unità di Apprendimento mensili Contenuti a. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. b. …….………………………………………………………………….…………………………………………. c. …..…………………………………………………………………….…………………………………………. Abilità a. ………………………………………………………………………….…………………………………………. b. …...…...……………………………………………………………….…………………………………………. c. ……………..…………………………………………………………….…………………………………………. Verifica e Valutazione