L`Echo - Giovannino Guareschi

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L`Echo - Giovannino Guareschi
«L’Echo»
GIOVANNI GUARESCHI SOTTO LE VESTI DEL GRANDE UMORISTA
NASCONDE UN CUORE PIENO DI NOSTALGIA
da«L’Echo», Marsiglia (F), 4 dicembre 1953.
DEL mondo occidentale ora mai non c’è persona che legga libri e giornali o che vada al cinema e che non abbia
almeno sentito parlare di Guareschi Il suo libro, Don Camillo, è stato tradotto in tutte le lingue, è letto e riletto, ha
dato origine a due film che non hanno avuto meno successo del libro. Il suo giornale «Candido», in Italia, va a
ruba, soprattutto fra l’elemento studentesco, e ha creato ormai una vera classe di «candidolettori».
Giovanni Guareschi («Giovannino» come lo chiamano confidenzialmente i suoi lettori) è nato il 1° maggio 1908
a Fontanelle, un paese della bassa Parmense. Venne al mondo in una casa che apparteneva a una cooperativa, e
un vecchio socialista, prendendolo in braccio e mostrandolo agli amici che facevano festa, disse con voce contenta:
«Eccovi qui un nuovo compagno». Previsione del tutto smentita, perché Guareschi, sebbene udendo le note
dell’«Inno dei Lavoratori» si lasci ancora oggi prendere da un’accorata nostalgia, non è affatto un buon
«compagno»: anzi ha ridicolizzato questi ultimi come nessun giornalista in Italia e fuori ha fatto.
Soltanto a venticinque anni riuscì a comperarsi una bicicletta usata, e da donna, perché costava meno. Adesso
possiede tre automobili, una moto, alcuni poderi, un armadio pieno di vestiti (che non mette mai), una casa a
Milano e una villetta a Roncole, Riceve posta e offerte di lavoro da ogni parte del mondo.
Nelle elezioni politiche del 1948 si batté con tutte le forze perché vincesse la Democrazia Cristiana; in quelle del
1953 si batté con uguale accanimento perché la Democrazia Cristiana perdesse. Al Ministro Scelba che gli
chiedeva un colloquio, rispondeva: «Inutile, signor Ministro. La Celere non mi piace. Tolga quel manganello ai
suoi agenti.»
Se gli osservano che nel suo settimanale non c’è uniformità di tono e di indirizzo, risponde che vuoi rispettare la
libertà dei suoi collaboratori, e mentre sta facendo opera di convinzione perché i «candidolettori» non appoggino
la Democrazia Cristiana, li incita anche a dare il voto al candidato democristiano Coccio, che scrive sul suo
giornale. perché è suo amico ed è «una brava persona».
Molti amici di ieri gli sono oggi avversari. Alcuni giornali cattolici lo hanno attaccato con violenza. Intanto, al
Festival Cinematografico di Berlino, gli assegnano un premio speciale per la sua opera a favore «della
Democrazia», e alcuni professori tedeschi discutono del «pepponismo» come dottrina politica.
A chi lo chiama poeta, risponde: «Sciocchezze. Sono un giornalista. Adopero In tutto trecento parole.» Si
stupisce che le sue novelle entusiasmino i giapponesi e gli svizzeri. Gli hanno proposto perfino una traduzione In
Iugoslavia, offrendogli, al posto dei diritti, un soggiorno nella repubblica del Maresciallo Tito. Ma ha risposto su
Candido con delle caricature grandi una pagina in onore del Maresciallo.
Alla base di tutti questi suoi atteggiamenti contraddittori e inspiegabili sta una grande dose di nostalgia. «Sono
monarchico, spiega, perché sono figlio di una maestra. Penso al re soldato, all’altra guerra, alle figurine con i
bersaglieri, alle cartoline del prestito»
Si commuove al ricordo di un vecchio apostolo del socialismo, conosciuto nella sua gioventù, e gli dedica pagine
di ammirazione; si commuove per la «Marcia Reale» e qualche volta, preso dalla polemica, arriva a confondere i
bisogni dei poveri con la propaganda comunista. Si lascia dominare da certi impulsi sentimentali, da un certo
spirito anarchico, da un certo gusto tutto padano, per le posizioni da Bastian contrario con una particolare predilezione per le beffe ai potenti del momento. La nostalgia di qualche cosa che gli sembra meglio lo tormenta. E
come il suo «Don Camillo» non è un vero prete, ma, un buon uomo vestito da prete, così è Guareschi: un gran
malinconico vestito da umorista.
Bibliografia essenziale di Giovannino Guareschi - Archivio Guareschi - «Club dei Ventitré»
Via Processione, 160 - I - 43011 Roncole Verdi (PR) - Tel. (39) 0524 92495 - fax (39) 0524 91642