Solvency II: la Direttiva quadro al vaglio del Parlamento Europeo
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Solvency II: la Direttiva quadro al vaglio del Parlamento Europeo
Informazione aziendale Solvency II: la Direttiva quadro al vaglio del Parlamento Europeo Per il settore assicurativo in arrivo nuovi adempimenti e radicali modifiche L o scorso luglio la Commissione europea ha presentato al vaglio del Parlamento europeo una proposta di direttiva quadro per tutto il settore assicurativo europeo. Nel revisionare il vigente regime di solvibilità, la Commissione ha colto l’occasione di riunire 13 direttive in materia di assicurazione in un unico documento, nel quale sono integrate le nuove disposizioni in materia di solvibilità e vigilanza prudenziale. Il nuovo sistema di solvibilità è calibrato sui rischi specifici delle singole compagnie (risk-based) e contempla tutti gli aggiornamenti in materia di vigilanza prudenziale, tecniche attuariali e gestione del rischio. L’introduzione di un nuovo regime di solvibilità risk-based accrescerà l’integrazione del mercato assicurativo, rafforzando la tutela degli assicurati e la competitività degli assicuratori UE a livello internazionale. Aspettando le norme di attuazione Solvency II è articolato su tre pilastri, analogamente con quanto previsto da Basilea II per le banche. Dei tre, il secondo amplia, rafforza e regolamenta le attività delle autorità di vigilanza, le quali valuteranno strategie, metodi e processi per la definizione dei requisiti gestionali e patrimoniali, con poteri di vigilanza anche sulle attività esternalizzate. Nell’ambito dello stesso pilastro sono altresì regolamentati i rigorosi requisiti in materia di governance e di sistemi di valutazione interna del rischio. Il terzo pilastro include precisi obblighi sul tema delle relazioni periodiche all’autorità di vigilanza e dell’informativa al pubblico. La parte più onerosa per le imprese sarà quella relativa ai nuovi principi valutativi ed ai criteri di calcolo per i requisiti quantitativi, contenuti nel primo pilastro: dalla valutazione di attività e passività simili al vigente principio IFRS del “valore equo”, ai criteri di calcolo delle riserve tecnaiche che, se inadeguatamente neutralizzabili con valori di mercato, necessiteranno della determinazione di un “risk-margin” in aggiunta alla “best estimate”. È altresì stabilito un processo multifase per la determinazione dei fondi propri ammessi alla copertura dei requisiti patrimoniali ed introdotto il principio “prudent person” per la gestione degli investimenti. Il cambiamento ‘culturale’ più significativo di tutto il processo è il passaggio da un metodo di misurazione della solvibilità ‘meccanico’, indipendente dalla reale rischiosità di una compagnia, ad uno calibrato su criteri di misurazione del rischio (VaR). I nuovi requisiti patrimoniali saranno www.milliman.com infatti determinabili o con una formula standard, che potrebbe però essere poco conforme al profilo specifico dell’impresa e quindi poco conveniente sotto il profilo economico, o con modelli interni (completi o parziali) definiti ad hoc. Solvency II porterà una spinta significativa al miglioramento dei processi di risk management delle compagnie e consentirà di evidenziare la reale posizioSopra Nicola Biscaglia e sotto Aldo Balestreri ne finanziaria delle Milliman Consulting imprese: i bilanci Actuaries riveleranno il reale valore delle compagnie, misurandone la capacità di valutare e gestire i rischi. Dunque, Solvency II accrescerà la trasparenza ma offrirà anche maggiori opportunità alle compagnie: chi meglio gestirà i rischi attraverso l’utilizzo di modelli e tecniche adeguate sarà ricompensato non solo per la possibilità di detenere un capitale inferiore, ma anche dai consumatori, dagli investitori e dagli operatori del mercato. E’ su questi obiettivi che Milliman offre la propria collaborazione e la propria esperienza, per affrontare con tempismo ed efficacia le nuove sfide del mercato assicurativo.