Lezioni sul tablet e con il microfono Come imparare (tutte) le lingue
Transcript
Lezioni sul tablet e con il microfono Come imparare (tutte) le lingue
Codice cliente: 8727381 TEMPI LIBERI Corriere della Sera Venerdì 5 Febbraio 2016 37 # Tecnologie Ricerca smart L’intelligenza artificiale dentro Alphabet provate Smart city E-lisir a Roma I dieci «punti» per informare i non udenti COSA E QUANTO SANNO GLI ITALIANI? Ha un’ottima conoscenza dell’inglese 10% La ricerca web di Google sarà sempre più intelligente. È quanto emerge da un importante avvicendamento nelle file di Alphabet, la casa madre di Google che questa settimana è salita sul tetto del mondo delle società con maggior valore scalzando la rivale giurata Apple. Amit Singhal, responsabile di Google Search, lascia dopo 15 anni di militanza nel colosso californiano. Lo rimpiazzerà dal 43,6% 29,1% 5,9% Inglese Francese Tedesco prossimo 26 febbraio John Giannandrea, attualmente parte della squadra che si occupa dell’intelligenza artificiale. Importante il suo contributo in progetti come il riconoscimento delle immagini in Google Foto o le risposte automatiche intelligenti di Gmail. L’obiettivo — nella sfida con Facebook o Amazon, per citarne due — è di anticipare le richieste e i bisogni degli utenti. (m. pennisi) Gli over 65 che parlano un’altra lingua 20,7% LE LINGUE PIÙ PARLATE Roma diventa smart (anche) grazie al Giubileo. La Capitale è la prima città italiana a offrire in dieci PIT (punti di informazione turistica) E-lisir, il sistema per non udenti che funziona attraverso l’uso del tablet. Da Termini a piazza Navona, da Ciampino ai Fori romani: basta sfiorare lo schermo presente all’interno dei punti di informazione per veder comparire un assistente virtuale, digitare le domande e ottenere in tempo reale la risposta in linguaggio LIS, la Lingua dei segni. Il sistema è diventato pienamente operativo a ottobre 2015, ma era già attivo — in via sperimentale — in altri uffici comunali, nel Municipio I e presso la Casa della Salute. Il servizio si propone di rimuovere la barriera alla disabilità, permettendo alle persone sorde di comunicare, anche in assenza di accompagnatori che svolgano la funzione di interpreti, facendo così recuperare autonomia nei rapporti sociali e nella gestione di questioni di carattere burocratico e di pratiche amministrative. «Attualmente usufruiscono del servizio nei PIT circa dieci persone al giorno», racconta Marta Meschini, Amministratore Video Assistenza Mobile Srl. Le domande più frequenti riguardano indicazioni stradali, informazioni su mete turistiche e richiesta di materiale informativo e cartaceo. «In ambito ospedaliero — continua Meschini — sono state chieste informazioni per effettuare ecografie e chiarimenti sui risultati di analisi effettuate. Mentre, presso le farmacie, le domande degli utenti hanno riguardato l’utilizzo di farmaci e di apparecchiature mediche». Con E-lisir la città si trasforma non solo in smart city, ma anche in sensible city, migliorando la qualità della vita e l’inclusione (anche) delle persone con disabilità. Diventando quindi anche un volano di sviluppo economico e sociale. «Il tema della disabilità nella comunicazione era rimasto invisibile: oggi con E-lisir possiamo contribuire all’integrazione di persone sorde in ogni aspetto della vita», conclude Meschini. Un modo per la Pubblica Amministrazione di abbattere tutte le barriere — non solo quelle architettoniche — e per le città di puntare sempre più anche sul «turismo delle pari opportunità». Silvia Morosi MorosiSilvia © RIPRODUZIONE RISERVATA 56% 16,6% 77,6% Conosce almeno una lingua straniera Parla due lingue straniere Gli under 24 che conoscono almeno una lingua straniera Corriere della Sera / Mirco Tangherlini Lezioni sul tablet e con il microfono Come imparare (tutte) le lingue Chat con stranieri, quiz e giochi di memoria: online sembra più facile La scheda L’imparare una seconda lingua in inglese viene descritto dall’acronimo Sla (Second language acquisition). Definire quale sia la lingua più antica del mondo è abbastanza complesso. Il criterio scelto è quello della comparsa della relativa scrittura. In base a questo parametro l’attestazione più antica riguarda il sumero (scrittura cuneiforme), che risale a circa 2900 anni avanti Cristo. Subito dopo, l’egizio N el prossimo futuro i traduttori automatici faranno tutto per noi e non sarà più necessario conoscere le lingue. Sistemi per il riconoscimento vocale abbinati ad algoritmi e intelligenza artificiale ci permetteranno di avere un traduttore simultaneo sempre con noi ma nell’attesa non ci resta che studiare. Ai metodi classici però si affiancano le app, tanti piccoli programmi che ci portano all’interno di una nuova lingua o ci permettono di affinarla inserendo nel processo di apprendimento nuovi elementi di interazione. Stando agli ultimi dati è un mercato molto florido. Se per le scuole e i classici supporti come libri, CD e DVD ci si aspetta un declino nelle vendite globali del 2,1 per cento entro il 2018, per il settore tecnologico la crescita prevista è del 73 per cento entro il 2019 pari a un giro d’affari di 14,5 miliardi di dollari. Niente carta I vantaggi dopotutto sono tanti: basta avere uno smartphone o un tablet in tasca per poter seguire la lezione ed eseguire gli esercizi, l’assenza di libri, carta e penna permette di studiare ovunque e poi c’è l’interattività. Rosetta Stone (iOS, Android, 199 euro a corso) per esempio utilizza il microfono del nostro dispositivo per controllare la pronuncia. Figlia di un colosso della linguistica tecnologica che faceva furore ai tempi dei corsi su CD e DVD, ha un’offerta enorme e oltre alle classiche lingue europee troviamo anche ebraico, coreano, vietnamita, cinese. Se è importante per imparare bene a parlare qualsiasi idioma, il riconoscimento vocale diventa fondamentale nelle lingue tonali come il mandarino dove una stessa sillaba può essere pronunciata in cinque toni diversi assumendo significati spesso contrapposti. Tutti insieme La connessione del nostro dispositivo invece può trasformare l’esperienza di apprendimento in chiave social grazie ad applicazioni come Busuu (iOS, Android, abbonamento da 9,99 euro). Il metodo d’insegnamento è classico, basato su schede e immagini ma in più offre uno scambio online con gli altri utenti. I nostri esercizi vengono sottoposti al vaglio di persone madrelingua che li controllano in tempo reale dandoci consigli e facendoci notare gli eventuali errori mentre noi controlleremo l’operato altrui nelle lingue che conosciamo a perfezione. I vantaggi / 1 L’assenza di carta e libri permette di studiare ovunque e in qualunque momento Si crea così uno scambio culturale molto proficuo che può sfociare nella videochat in cui possiamo fare conversazione con persone straniere ed esercitarci divertendoci. Un altro approccio fuori dagli schemi è quello di Memrise (iOS, Android, abbonamento da 8,99 euro). Come suggerisce il nome, questa applicazione punta alla memorizzazione dei vocaboli tramite l’apprendimento visivo: associando parole e immagini stimoliamo la mente a ricordare ciò che si stiamo imparando. Il gufo Anche qui troviamo numerose lingue e quelle europee come inglese, tedesco, francese e spagnolo sono suddivise secondo i livelli del Quadro comune europeo di riferimento per prepararci meglio a esami specifici. Volendo ci sono anche sezioni dedicate alla storia, alla geografia e quiz di puro divertimento oltre a delle schede dedicate all’apprendimento di canzoni straniere. Impossibile parlare di app linguistiche senza citare Duolingo, la regina dell’apprendimento via smartphone. Dispo- I vantaggi / 2 Rosetta Stone utilizza il microfono per verificare la correttezza della pronuncia nibile su iOS e Android, è completamente gratuita e prima di iniziare le lezioni offre un breve test per verificare il nostro livello. Molto interattiva, consente di impostare degli obiettivi giornalieri e scegliere uno stile di apprendimento rilassato, normale o intensivo. Di base offre francese e inglese ma chi conosce la lingua di Shakespeare può accedere anche a norvegese, ucraino, russo e perfino esperanto. Tenendo sotto controllo ogni nostro passo avanti, Duolingo permette di ripassare le nozioni in cui siamo carenti e di studiarle di nuovo finché non avremo imparato. Anche un’altra celebrità del settore, Babbel (iOS e Android, abbonamento da 9,99 euro), ci segue passo passo solo che è incentrata soprattutto sulla conversazione. Fin dai primi eserc i z i i m p a re re m o l e f r a s i necessarie a presentarsi e interagire con l’altro per poi andare sempre più a fondo e studiare la grammatica. Come dicevamo, l’app ricorda cosa abbiamo sbagliato e ci torna sopra finché non abbiamo imparato per bene. In questo caso poi abbiamo anche lingue come turco, polacco e indonesiano. Insomma, gli strumenti ci sono e a questo punto non resta che aggiungervi un po’ di dedizione. Per quella però non c’è app che tenga. Alessio Lana © RIPRODUZIONE RISERVATA 7 mila è il numero approssimativo delle lingue parlate nel mondo da oltre 6 miliardi di persone appartenenti a 189 Paesi. La più parlata è il cinese mandarino, oltre un miliardo e 300 milioni di persone. Al secondo posto, l’inglese e al terzo lo spagnolo. Inglese e francese sono le prime due lingue per numero di Paesi che le utilizzano ufficialmente: 53 per l’inglese e 30 per il francese