Speciale Naturismo

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Speciale Naturismo
VIRTUAL COOP
Cooperativa Sociale ONLUS
Mensile di informazione
e approfondimento sociale
Primo Piano pag. 2
Primo Piano pag. 3
asp: innovare luce e gas
i servizi
illumia e il
sociali
futuro
Intervista al Pres. Borghi
Speciale Naturismo
Intervista al Dir. Bonora
Disabili che lavorano... Bene!
Spencer Tunnick, Munchen
N. 52 Anno 5 - 1 Luglio 2014 - ¤ 1,00
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DONANDO ALLA
da pag. 11
naturismo,
NUDISMO E
ARTE..
A VOI LA
SCELTA
Dalle origini del
movimento, alle sue più
recenti manifestazioni
passando per le spiagge
della Riviera
Costume e Società
pag. 5
pronto
soccorso
cani e
gatti
Novità normative
per il soccorso degli
animali vittime di
incidenti stradali
a pag. 20
Inserto: Speciale Naturismo
Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale 70% - CN BO
Buone Notizie
Bologna
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Primo Piano
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1 Luglio 2014
Un’antica istituzione
per innovare i
servizi sociali
L’ASP (Azienda pubblica dei Servizi alla Persona)
di Bologna raccontata da Gianluca Borghi, il suo
amministratore unico
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Gianluca è un vecchio amico, anche
se molto più giovane di me, già Assessore alle Politiche Sociali della
Regione Emilia-Romagna, da sempre impegnato nel sociale, sensibile
alle problematiche ambientali, accanito sostenitore di tutto ciò che
favorisce la coesione sociale. Mi
raggiunge nel mio ufficio, gioviale
come sempre, carico più che mai,
ma consapevole della difficoltà del
suo nuovo incarico.
Parlaci dell’ASP
ASP è l’azienda pubblica dei servizi
alla persona. La riforma dei servizi
sociali voluta dall’allora ministro
Livia Turco, che con grande determinazione presentò al Parlamento
quella che poi divenne la Legge 328
(Legge quadro per la realizzazione
del sistema integrato di interventi
e servizi sociali), ha determinato
la trasformazione degli istituti di
pubblica assistenza e beneficenza,
in aziende pubbliche di servizi alla
persona. A seguito della legge nazionale, la nostra Regione, con la
Legge regionale 2 del 2003, ha fatto
propria quella prospettiva, regolando in modo cogente quella trasformazione di sistema.
Da allora si è attivato un percorso
che ha portato le istituzioni di pubblica assistenza e beneficenza alla
privatizzazione, all’accorpamento
o alla trasformazione in aziende
pubbliche di servizi alla persona.
Conseguentemente nacquero a
Bologna tre aziende: ASP IRIDES
che si occupa di servizi sociali ed
educativi rivolti ai minori; ASP Poveri Vergognosi che ha una storia
di assistenza pubblica iniziata nel
1495 e ASP Giovanni XXIII, entrambe attive nei servizi per anziani e
– per quanto riguarda i Poveri Vergognosi – nel disagio adulto e nel
contrasto all’esclusione sociale. Il
Comune di Bologna ha poi proseguito questo percorso di razionalizzazione decidendo che queste
tre ASP si fondessero in un’unica
azienda pubblica, che si occuperà
di servizi agli anziani, di disagio
adulto, di integrazione sociale, e di
servizi ed interventi sociali rivolti
ai minori in difficoltà.
Dallo scorso gennaio, quindi, il Comune mi ha nominato amministratore unico di questa nuova Azienda pubblica, tra la più rilevanti a
livello nazionale per dimensioni
e servizi gestiti: una sfida inedita,
volta ad affermare utilità e senso
di una azienda pubblica, che opera ovviamente in un contesto che
vede costanti sinergie con altri
produttori di servizi, a partire dalle
imprese sociali.
Questa ASP, così grande ed importante, può essere definita una specie di Hera dei servizi sociali?
Siamo un’azienda totalmente pubblica, ovviamente non quotata in
borsa... La nostra missione è chiaramente definita dallo Statuto, così
come altrettanto chiaro è il ruolo di
coordinamento, committenza, pro-
grammazione del Comune di Bologna, interlocutore imprescindibile di
ogni nostra attività.
Perché il nostro Comune non svolge direttamente queste attività?
Come dicevo, il Comune ha comunque mantenuto, nel senso più ampio del termine, il governo delle politiche sociali cittadine, delegando
ad ASP la loro gestione. Il disegno
è chiaro: una Azienda autonoma
può avere maggiore capacità gestionale, migliore organizzazione
per la gestione dei servizi; il Comune deve “armarsi” per assumere il
ruolo centrale di committenza e
programmazione.
Ricordo comunque come la nostra
base societaria veda la presenza oltre al Comune di Bologna con il 97%
della proprietà, dalla Provincia con
il 2% e della Fondazione della Cassa
di Risparmio per il restante 1%.
L’ASP vive col contributo essenziale
del Comune e in più riscuote il contributo dei cittadini?
I cittadini contribuiscono se e come
possono ai servizi, si pensi a quelli per gli anziani, mentre in caso di
necessità interviene a loro sostegno il Comune. Ovviamente esiste
un riconoscimento economico delle prestazioni a rilievo sanitario da
parte della ASL di Bologna.
Accanto agli interventi rivolti alle
persone anziane in condizione di
non autosufficienza, svolgiamo
azioni quotidiane nei confronti de-
gli adulti in condizione di disagio e
povertà: sportello protezioni internazionali, progetto SPRAR, gestione
di accoglienza abitativa, gestioni
centri di accoglienza diurna, gestione servizi di prossimità, gestione servizi ed interventi nell’ambito
dell’esecuzione penale adulta, Microcredito, nodo antidiscriminazione, laboratori, ecc.
Questi nostri servizi si sostengono
anche grazie ai ricavi provenienti
dalla valorizzazione del patrimonio
immobiliare di ASP città di Bologna,
patrimonio che dal 1500 ad oggi, a
seguito di lasciti ereditari e donazioni, ha assunto una notevole consistenza, sia immobiliare che agricola. Il nostro sforzo è quindi volto a
mantenere efficiente ed in sicurezza
le centinaia di immobili di proprietà,
mentre per quanto attiene il patrimonio agricolo, sempre più andremo nella direzione di rendere disponibili per l’affitto le nostre proprietà
nella pianura bolognese.
Avete già preso accordi di collaborazione con associazioni e cooperative sociali?
Alcuni servizi riguardanti gli utenti
adulti in condizioni di disagio sono
gestiti in convenzione da cooperative sociali all’interno di procedure di
appalto. Per quanto riguarda i servizi agli anziani, la normativa regionale sull’accreditamento dei servizi e
la gestione unitaria ha imposto alle
ASP di cedere la gestione, per almeno 3 anni, di tali servizi alle imprese
sociali che già gestivano in appalto
tali servizi. Abbiamo già numerosi
rapporti con imprese sociali e col
tempo cresceranno ulteriormente. Rispetto agli sportelli sociali, al
welfare di comunità, ai quartieri,
siamo in una fase molto importante
di definizione dei ruoli, riguardanti
Comune, Quartieri ed ASP.
Nel frattempo è stato deciso che
ASP estenderà a tutti i quartieri
la sperimentazione sull’assistenza
domiciliare agli anziani che ha dato
ottimi risultati nei Quartieri Borgo
e Savena, consapevoli comunque
che sulla domiciliarità dobbiamo
migliorare, considerato che oggi
raggiungiamo al loro domicilio non
più del 25% delle persone non autosufficienti. Nel futuro sempre più
dovremo quindi coinvolgere e sostenere nel loro prezioso lavoro di
cura i “care giver”, ovvero parenti,
assistenti domiciliari e badanti.
Riguardo al vostro patrimonio,
avete pensato di assegnare le vostre terre alle cooperative sociali
per svolgervi attività di inserimento lavorativo?
Sì, esiste una valenza terapeutica
legata al lavoro nei campi che fa
parte della nostra missione. Stiamo
lavorando molto concretamente
ad un progetto che andrà in questa
direzione e che coinvolgerà Dipartimento Salute Mentale della ASL e
cooperative sociali. Entro breve potremo, se lo vorrete, illustrare questa sperimentazione che avverrà su
terreni di proprietà dell’ASP.
Cosa pensi dell’uso della tecnologia di ultima generazione, per rendere i servizi alla persona più efficienti?
Sono assolutamente favorevole.
L’ennesima rivoluzione tecnologica
in atto mette a disposizione dei soggetti non autosufficienti una tecnologia utilissima alla socializzazione,
all’animazione, alla reminescenza
ed alla stimolazione cognitiva, oltre
a tutto ciò che rappresenta in termini di opportunità e di autonomia
di vita al proprio domicilio l’assisted
living ed internet delle cose.
Tutto ciò che è già disponibile va
utilizzato per migliorare la qualità
della vita e nei prossimi mesi lavoreremo all’interno di ASP su questo
tema, anche in collaborazione con
le eccellenze nazionali presenti
in città (si pensi alla straordinaria
esperienza di Ausilioteca).
Un altro fronte che percorreremo
senza indugi sarà quello della progettazione europea: ASP, anche per questo, collaborerà con Ervet, agenzia
regionale che si occupa anche di progettazione europea per dare nuovo
impulso a questa prospettiva.
Vogliamo, insomma, percorrere e
connettere con una nuova progettazione sociale le reti ed i network
europei, cui pensiamo di poter contribuire con idee ed esperienze.
Altri progetti riguarderanno l’abitare, la prevenzione della solitudine,
la non autosufficienza, il cohousing
sociale, oltre ad innovazioni possibili sulle povertà ed i minori.
Ma di questo, se vorrai, avremo
modo di parlare in futuro.
Maurizio Cocchi
In Redazione Ugo De Santis
Lessico assistenziale
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40 anni Cadiai. Il welfare che cresce.
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Primo piano
1 Luglio 2014
NUOVA Luce sul futuro
Illumia: il mestiere di distribuire energia elettrica e gas
re di 200 euro all’utente privato e
di 300 euro alle aziende. Il cliente
privato ha a disposizione 12, 14
lampade da 8/9 watt, con cui sostituire le lampadine tradizionali da 70/80
watt. Ovviamente il risparmio diventa
importante anche in una casa e ancor
di più in un’azienda in cui le luci siano
accese per 8, 16 ore al giorno.
Siete nati nel 2006 e avete già una
rete di vendita nazionale…
Operiamo su tutta Italia con varie
modalità di vendita, in particolare
con agenti sul territorio, ma anche
attraverso rivenditori che vendono
sia lampade a led sia contratti di
fornitura luce e gas. Siamo cresciuti
al punto di fatturare nel 2013 oltre 500 milioni, una cifra da media
azienda italiana.
Avete sede a Bologna, avete mai pensato di spostarvi a Milano o Roma?
No. Sono poche le società di servizi esistenti sul territorio al di fuori
di queste due grandi città. Anche in
questo vogliamo differenziarci, anche
perché Bologna, con l’alta velocità e
le nuove strutture di comunicazione
è diventata più centrale di prima e
per i nostri collaboratori e fornitori
sta diventando molto facile incontrarsi. La geografia dell’Italia cambia e noi
siamo ben felici di contribuire.
Andrea Bonora, direttore generale
dell’innovativa impresa, mi raggiunge nell’ufficio della nuova sede,
proprio nel bel mezzo del trasloco.
Dopo avere scavalcato un pacco di
giornali e un paio di stampanti, finalmente riesce a sedersi di fronte
a me, che posso cominciare il fuoco
di fila delle domande.
Cos’è Illumia?
È una società giovane, nata a Bologna nel 2006 che vende energia
elettrica e gas ai clienti finali che
possono essere privati, aziende,
grandi aziende, enti pubblici. Ab-
biamo oggi più di centomila clienti
e margini di crescita davvero interessanti. Siamo stati bravi, abbiamo saputo interpretare le esigenze di mercato in maniera nuova.
Una grande attenzione nella cura
del cliente ci contraddistingue, ad
esempio al nostro call center risponde direttamente una persona,
nulla di registrato e impersonale.
Altro punto a nostro favore è il risparmio energetico. Oggi è molto
difficile ridurre il costo della bolletta. Noi abbiamo prodotto una nuova offerta che prevede l’erogazione
al cliente di nuove lampade a led,
insieme alla fornitura energetica,
con cui ottenere un risparmio energetico del 20% - 30%. In pratica offriamo non solo energia, ma anche
sistemi tecnologici innovativi utili al
risparmio. In pratica regaliamo una
serie di lampade a led ai clienti a cui
forniamo energia.
Credevo che le lampade venissero
vendute…
Una nostra area aziendale vende
lampade a led, mentre la divisione energia include nelle offerte al
cliente, un servizio in comodato
gratuito di lampade per un valo-
Avete mai pensato di comprare l’energia dai piccoli produttori casalinghi, tipo quelli che la producono con
il pannello solare sul proprio tetto?
Precisi vincoli legislativi rendono difficile acquistare dai piccoli produttori e
ciò impedisce la nascita di un sistema
che consenta una valida concorrenza
fra produttori piccoli e grandi.
Come vede il futuro dell’approvvigionamento energetico? Noi usiamo materie prime che col tempo
possono diminuire ed esaurirsi…
Negli ultimi anni lo scenario è cambiato, oggi è più facile ottenere
energia, grazie all’utilizzo di energie
rinnovabili: il sistema fotovoltaico,
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idroelettrico, eolico hanno creato
una forte disponibilità che dieci
anni fa non esisteva e rappresentano una percentuale importante
dell’energia prodotta in Italia. Questo è avvenuto grazie ai forti incentivi ottenuti per la creazione di
impianti. Inoltre la crisi economica,
con la ripercussione negativa sulle
industrie, ha portato a una sensibile
riduzione dei consumi. E come terzo
fattore bisogna segnalare la maggiore attenzione al risparmio energetico dei singoli cittadini, motivato da
difficoltà economiche, ma anche da
spirito ambientalista. Le cose sono
migliorate e la tendenza è di affrancarsi sempre più dalle fonti energetiche tradizionali, come petrolio e gas.
Gli esperti sostengono che oggi avviene un grande spreco di energia. Ci
sono passi avanti in questa direzione?
Illumia ha fatto del risparmio energetico uno dei suoi cavalli di battaglia. Invitiamo i nostri clienti al
risparmio, perché esiste la reale
esigenza di usare meglio l’energia.
Altro problema è quello di poterla gestire meglio da parte di noi
fornitori. Le rinnovabili non sono
controllabili in fase di erogazione. Ad esempio il fotovoltaico ha
il massimo di produzione in alcuni
momenti del giorno e in alcuni mesi
dell’anno. Sono allo studio sistemi
di accumulo di questa energia, ma
siamo indietro e ci vorranno anni
prima di ottenere risultati.
La batteria della mia carrozzina va
caricata spesso e pesa tanto…
Adesso cominciano a esserci importanti applicazioni delle celle di
combustibile, piccoli generatori che
trasformano combustibili liquidi in
energia e sono capaci di ricaricare
localmente le batterie e gestire,
tra l’altro, le emergenze. Quando
riusciremo a immagazzinare energia facilmente, avverrà un grande
salto per l’umanità.
Maurizio Cocchi
In Redazione Ugo De Santis
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Change Your Life
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1 Luglio 2014
Come possiamo fermare
questo mondo impazzito??
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Codice Rosa: una decisione concreta del Consiglio Regionale in difesa
di chi subisce violenza
15 giugno 2014 - “Una donna di 38
anni e due bambini uccisi nel milanese… fermato il marito...” Notizie come questa riempiono ormai
ogni giorno le cronache quotidiane,
come un bollettino di guerra, una
guerra familiare che a volte è la tragica conclusione di lunghi periodi di
violenze, subite spesso in silenzio.
Violenza in casa, al lavoro, in pub-
blico, online, alla conferenza dell’Agenzia per i diritti a Bruxelles la Presidenza del semestre greco, il mese
scorso, ha presentato i risultati della
prima rilevazione statistica europea
fatta nei 28 paesi sulla violenza sulle
donne. Il fenomeno è un problema
sociale che si stima colpisce almeno
62 milioni di cittadine europee tra i
17 e i 74 anni e costa una cifra intor-
no ai 223 miliardi di euro. I dati sono
purtroppo allarmanti, una donna su
tre in Europa ha subito una qualche
forma di violenza, fisica, sessuale,
psicologica, economica, stalking e il
terreno si è esteso anche nel mondo
online sopratutto tra le giovani che
ricevono anche prima dei 17 anni
minacce e intimidazioni. I dati sulla
violenza sono fondamentali per ca-
pirne l’entità, una persona spesso
vive più tipi di violenza contemporaneamente, per questo il fenomeno
va affrontato nella sua complessità
all’interno di un quadro generale di
riferimento che permetta di costruire una strategia politica comune ai
28 paesi dell’Unione europea. I dati
di questa rilevazione confermano
quanto sia necessario agire velocemente e in maniera concordata.
Un altro dato sconcertante è che le
donne di ogni età non denunciano
abbastanza. Le ipotesi di tale reticenza sono diverse, per paura, per
sfiducia verso le istituzioni (ovvero
verso la polizia, i giudici e i tempi
dei processi, i servizi sociali..), per
mancanza di un’autonomia economica che potrebbe permettere
loro di liberarsi ed allontanarsi da
situazioni di violenza domestica,
per mancata percezione che quello
che loro accade è violenza e può essere fermata perché esistono leggi
che consentono loro di ribellarsi.
La cosa peggiore è che si trasmette
senza volere questa assuefazione
alle nuove generazioni: immagini,
comportamenti, linguaggi. Eppure
dare un esempio diverso di uomini
e donne restituirebbe futuro a tutti.
Così il vecchio continente europeo
che pensa di essere il paladino dei
diritti umani e dei processi democratici scivola sulla questione della
violenza sulle donne. Il dato di una
donna su tre in 28 paesi europei
ci mette davanti ad un serissimo
problema sociale che lede lo sviluppo della nostra società e non si
tratta solo di una lesione dei dirit-
ti umani ma di una mancanza di
democrazia nel riconoscere quello che sono i diritti di uomini e
donne davanti agli Stati e davanti
all’Europa.L’Unione Europea ha
avviato il processo di ratifica della
Convenzione di Istanbul del 2011,
la convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta
alla violenza contro le donne e la
violenza domestica. Il trattato si
propone di prevenire la violenza,
favorire la protezione delle vittime ed impedire l'impunità dei
colpevoli. È stato firmato da 32
paesi e il 12 marzo 2012 la Turchia
è diventata il primo paese a ratificare la Convenzione nel 2013. Il
19 giugno 2013, dopo l’approvazione unanime del testo alla Camera, anche il Senato italiano ha
votato il documento con 274 voti
favorevoli e un solo astenuto.
Mancano poche ratifiche all’entrata in vigore obbligatoria della
Convenzione di Istanbul e sarebbe
magnifico se ciò accadesse durante
la presidenza italiana del semestre
europeo. Ciò forse aiuterebbe a
far tornare questo importantissimo tema sui tavoli della politica
italiana affinché venga affrontato
seriamente. Che fare? Sicuramente
oltre all’intervento della politica c’è
bisogno che la violenza sulle donne venga riconosciuta e che venga
prima di tutto contrastata nel vivere quotidiano di ognuno di noi.
Solo così le varie leggi, politiche e
attività relative alla prevenzione
e al contrasto potranno prendere
forma e diventare realtà al punto
da far diminuire quei fatidici numeri che le statistiche sulla violenza
riportano e che a volte determinano orrendi omicidi-feminicidi,
non numeri ma vite che nessuno
Stato può permettersi di perdere.
Un anno fa a Bologna si celebrava
il funerale di Silvia Caramazza, la
ragazza uccisa che è diventata a
Bologna, simbolo della lotta contra il femminicidio. Nella chiesa
di Santa Caterina di via Saragozza
erano presenti le associazione Udi,
Donne in nero, Casa delle Donne,
il sindaco di Bologna Virginio Merola, amici e parenti della donna il
cui corpo è stato ritrovato nel suo
appartamento nascosto dentro un
freezer da chi l’ha uccisa colpendola alla testa. Ma non basta denunciare, occorre agire, e la Regione
Emilia Romagna ha fatto in primo
passo e dice sì’ all’introduzione del
Codice Rosa nei Pronto soccorso,
che indica il percorso di accesso
riservato a persone, in particolare
donne e minori, vittime di violenza. L’assemblea di Viale Aldo Moro
ha infatti approvato, all’unanimità,
la risoluzione finalizzata a promuovere un protocollo di azioni codificate a cui affiancare precise forme
di collaborazione fra personale
medico e paramedico adeguatamente formato, forze dell'ordine,
magistratura inquirente ed esperti
psicologici. La risoluzione unitaria,
nata dalla sintesi di tutte le proposte di attivazione del Codice rosa
presentate dai vari gruppi assembleari, sarà ora integralmente inserita nel programma regionale sulla
parità di genere alla commissione
Pari opportunità.
Rita Rambelli
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1 Luglio 2014
C’È metodo e metodo!
Dimmi che metodo usi e ti dirò chi sei
Il mondo è diventato così complesso che, ormai, diventa complicato
districarsi tra i diversi problemi che
la vita quotidiana ci impone. Ognuno di noi affronta quotidianamente una miriade di problemi e per,
ognuno di essi, adotta un metodo
per la loro soluzione. Spesso, però,
non sempre il metodo adottato è il
migliore possibile. Per anni si può
essere convinti di aver adottato il
metodo migliore per risolvere un
problema senza però accorgersi
mai che, invece, non era proprio
il migliore o, addirittura, che era
proprio il peggiore dei metodi da
utilizzare. Spesso ci manca quell’utile informazione che ci permette di
migliorare il nostro metodo oppure
ci manca l’esempio da seguire, la
mia nonna diceva sempre “vedere
fare sapere fare”. Metodi buoni o
cattivi vengono adottati in relazione al proprio grado di cultura, alle
proprie inclinazioni e capacità, a seconda delle circostanze e dello stato d’animo, dei tempi e delle risorse
a disposizione. Il metodo che utilizziamo per la soluzione di un qualunque problema racconta anche
chi siamo e, parafrasando un noto
detto, si potrebbe affermare: dimmi che metodo usi e ti dirò chi sei.
Certo è che, spesso, esiste un me-
todo universalmente riconosciuto
come il migliore per risolvere quel
tipo di problema e, tuttavia, ognuno continua ad adottare il proprio
metodo che può essere diverso da
quello universale e che può cambiare nel tempo e a seconda delle circostanze. A questo punto un
esempio ci può essere di aiuto. Nel
passato vi era un solo metodo per
tagliare l’erba del giardino ed era
l’utilizzo della falce. Nel tempo si è
passati all’utilizzo del tosaerba rotativo, al decespugliatore a spalla per
poi arrivare all’utilizzo del trattorino. Attrezzi meccanici che creano
inquinamento ambientale e acustico, sollevano polveri, sottopongono l’utilizzatore a vibrazioni nocive,
distruggono energia e creano rifiuti
al momento del loro smaltimento.
Utilizzare l’antico metodo della falce permette una benefica attività
fisica, non costringe all’utilizzo di
pericolosi attrezzi inquinanti e concede la possibilità di esporsi all’aria
aperta per godersi l’esposizione al
sole. Nonostante esista la possibilità di scelta, il metodo che oggi è
comunemente utilizzato per tagliare l’erba è costituito dall’utilizzo di
attrezzi meccanici con perdita di
quei benefici che, invece, apporterebbe l’utilizzo dell’antico metodo
C’è qualcosa
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21/05/14 11:50
della falce. Se proprio si vuole evitare la benefica fatica fisica di falciare
l’erba, sempre dal passato, ci arriva
il metodo più naturale e semplice
per tenere l’erba bassa: far pascolare pecore e conigli. Quest’ultimo
metodo è, ad esempio, ritornato in
auge in alcuni Comuni che per tosare l’erba dei parchi pubblici, invece
dell’utilizzo di dannosi e fastidiosi
attrezzi meccanici, hanno optato
per la concessione del pascolo alle
greggi con il doppio vantaggio di
ottenere una concimazione naturale e di stimolare il contatto con
la natura alle numerose scolaresche che, finalmente, imparano a
riconoscere dal vivo gli animali. C’è
metodo e metodo, l’importante è
essere sempre alla continua ricerca
di quello giusto. Una mia amica mi
ha confidato il metodo da lei utilizzato per svegliarsi sicuramente la
mattina, senza correre il rischio di
spegnere la sveglia e riaddormentarsi: chiudere a chiave la sveglia in
un cassetto vicino al letto e riporre la chiave in un cassetto chiuso
a chiave in un’altra stanza, riporre
quest’ultima chiave a portata di
mano sotto il cuscino. Complicato
vero? Ma di sicuro effetto! A ognuno il proprio metodo.
Valentina Ametta
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pronto soccorso
cani e gatti
Cosa fare e cosa non fare
In base alle modifiche introdotte
dal Nuovo Codice della strada, è
diventato obbligatorio, per ogni
utente della strada, soccorrere gli
animali vittime di incidenti stradali, ponendo in atto ogni misura
idonea ad assicurare un tempestivo intervento.
Cosa fare in caso di incidenti stradali che coinvolgano cani o gatti?
Su tutto il territorio provinciale l’utente della strada dovrà chiamare o
direttamente il Servizio Veterinario
dell’AUSL, oppure i Carabinieri o la
Polizia Provinciale o la Polizia Municipale, che contatteranno il Medico Veterinario dell’AUSL reperibile per zona.
Cosa succede dopo la telefonata
da parte dell'utente della strada?
Il Medico Veterinario dell’AUSL
interverrà sul luogo dell’incidente, garantendo il primo soccorso
nei confronti dell'animale in loco,
quindi valuterà la necessità di predisporre il trasferimento dell’animale presso una struttura medica
veterinaria per il proseguimento
delle cure.
Chi paga le spese conseguenti alle
cure di un cane o un gatto inci-
dentato?
Nel caso in cui l’incidente stradale coinvolga cani e gatti, qualora
non si risalga ad un proprietario, il
Comune sul cui territorio si è verificato il sinistro, si dovrà far carico
delle spese conseguenti al soccorso
dell'animale.
Che cosa è importante evitare?
Considerando che l’animale incidentato sarà con ogni probabilità
impaurito e dolorante, evitare di
avvicinarsi e toccarlo se non si possiede la necessaria preparazione:
potrebbe diventare pericoloso sia
per il soccorritore che per l’animale
traumatizzato, per il rischio di aggravarne le condizioni.
Trasportare di propria iniziativa il
cane o gatto incidentato presso
una Struttura Medica Veterinaria,
senza avere informazioni circa le
eventuali Convenzioni stipulate dal
Comune sul cui territorio si è verificato l'incidente stradale: il rischio è
quello di vedersi addebitare le spese conseguenti alle cure.
Comitato tutela animale d’affezione
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Tel. 051/6598028
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Costume e Società
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Reportage
BNB
1 Luglio 2014
Je reviens!
www.buonenotiziebologna.it
Nel caos dell’ultima pericolosa
tappa in Libia
Mentre riportiamo le testimonianze
di Giovanni Cobianchi dalle strade
di Tripoli, Jereviens si è già conclusa. In quest’ultima parte riportiamo
soprattutto parole ed impressioni,
infatti le condizioni e le situazioni
di una realtà stressante e pericolosa non hanno consentito al nostro
fotoreporter di scattare molte foto
che, per ragioni professionali, è giusto che le tenga per uso personale.
Per questo, rimandiamo al prossimo numero le considerazioni finali
su un viaggio lungo sei mesi, un
viaggio a ritroso durante il quale
“l’Incontro con l’Altro” è stato il motore principale.
“Il 20 Aprile riesco finalmente ad
atterrare a Tripoli dopo mesi di tentativi. All’aeroporto di Tripoli c’è K.
ad aspettarmi, il mio contatto. Lui
sa già che cosa vorrei fare in Libia. Il
pomeriggio stesso andiamo a visitare un quartiere di Tripoli dove molti
migranti centrafricani aspettano di
trovare lavori saltuari ai bordi della
strada. Arriviamo ad una rotonda
e ci fermiamo a chiacchierare con
un gruppo di ragazzi. Sono per lo
più gambiani, ghanesi e nigeriani.
Un giovane nigeriano mi chiede chi
sono e che cosa voglio, gli spiego
che sono un fotografo e sono lì per
sapere cosa stanno facendo, come
vivono , come funziona la loro
giornata a Tripoli. Il ragazzo dice di
essere stanco di fotografi e giornalisti che li riempiono di domande e
che non li aiutano. Mi racconta che
pochi minuti prima una macchina
con a bordo quattro ragazzi libici
si è fermata e ha fatto fuoco su di
loro. Ora un amico è all’ospedale
mentre lui mi mostra la ferita dello
sparo che gli ha lacerato il braccio.
Dice di voler tornarsene in Nigeria, Tripoli è troppo pericolosa. Mi
racconta che ogni giorno per loro
è una lotta per la sopravvivenza. I
libici che gli offrono lavoro li pagano e li trattano bene, ma appena
scende il sole le cose cambiano, le
bande escono per la strada armate
e vanno a caccia di migranti, li usano come bersagli, come tiri a segno per sfogare la rabbia, spesso di
un ubriacatura violenta, in un paese dove oggi non c’è governo, non
ci sono istituzioni, dove le kabile si
fanno lotta tra loro per detenere i
punti strategici del paese, dall’aeroporto, ai pozzi petroliferi, al traffico di migranti. Tutti armatissimi e
determinatississimi a prendersi un
pezzo di potere e una grossa fetta di denaro. K. Mi racconta della
paura, di una Tripoli ormai soffocata dalla violenza, di famiglie che
non si fidano ad uscire per strada
e di altre che rassegnate vanno comunque in spiaggia a giocare con
i figli mentre a poche centinaia di
metri si sente sparare... La sera
vengo finalmente accompagnato
in hotel, sono stanco e concordo
con K. di rivederci l’indomani mattina per fare un giro sulla costa.
Finalmente salgo in camera, faccio una doccia veloce e mi butto a
letto. Improvvisamente nel pieno
del sonno apro gli occhi, una forte
esplosione mi spaventa. Mi affaccio
alla finestra ma Tripoli è buia e in
lontananza qualche luce illumina i
quartieri. Gli spari proseguono per
tutta la notte ed io non chiudo occhio. Arrivo da 5 mesi di africa durissimi, la Libia doveva essere per
me la possibilità di rimediare ad un
buco che avevo lasciato sull’itinerario di viaggio ma mi sento troppo
stanco, troppo debole per affrontare anche questo. La mattina K.
arriva puntuale in hotel, beviamo
un caffè e partiamo per andare a
trovare un meccanico sulla costa.
A. sistema motori per barche, dice
che ultimamente sta lavorando
moltissimo con gli scafisti, lui procura soprattutto motori da 35 cv,
sono i più usati. Dice che ormai le
partenze avvengono alla luce del
sole da tutta la costa ovest della
Libia, soprattutto da Zuwara e Garabulli. Gli confessiamo di voler fare
un giro proprio in quelle zone, lui
ce lo sconsiglia e ci avverte di stare
molto attenti perché se gli scafisti
dovessero venire a sapere della nostra presenza rischieremmo molto.
Mi offre un caffè e confessa di aver
cambiato molto il suo atteggiamento e i suoi servigi con gli scafisti, li
descrive come persone spietate,
interessate solo ad arricchirsi e
completamente consapevoli che il
90% delle navi che danno in mano
ai migranti sono ingovernabili. Mi
parla dei nostri carabinieri e della nostra marina, dice che spesso
li vede arrivare sulle coste libiche
per accordarsi con gli scafisti stessi. Dice di non sapere bene cosa
fanno ma che non abbiamo idea
di che cosa succeda nel mare. Solo
gli africani sanno che cosa succede nel mezzo del mediterraneo ma
loro non li intervista nessuno perché nessuno ha accesso al mare,
quel pezzo di mondo è comandato
dai militari italiani e dagl scafisti....
Il giorno successivo decidiamo di
dirigerci a Garabulli e non a Zuwara, K. non conosce nessuno di
quella kabila e non avrebbe senso
girare a zonzo per il porto di Zuwara come due turisti in cerca di scafisti. A Garabulli non troviamo un
granchè, il porto è piccolo e di libici non ce ne sono. Ci fermiamo a
chiacchierare con dei pescatori egiziani che vivono in alcune baracche
sulla spiaggia. Ci dicono di vedere
continue partenze, ogni settimana
e ci chiedono perché secondo noi
questi africani continuano a partire nonostante ormai sappiano che
sarà più facile morire in mare piuttosto che arrivare in Italia.
I caffè di Tripoli sono pieni di uomini diversi, che fumano la shisha e
bevono tè, ogni tanto il tuo sguardo incrocia quello del tuo vicino di
tavolo che può essere un chadiano
con passaporto libico o un bengasino in viaggio di piacere nella
capitale. Per le strade ci sono auto
della polizia con a bordo gente in
civile o militari che guidano auto
giapponesi completamente nuove,
senza targa e assicurazione, magari appena scaricate da grossi conteiner che arrivano da Dubai carichi di auto rubate. Ogni notte nella
sola capitale si registrano quattro
cinque morti. Il paese è rappresentato da un governo composto da
leader di differenti kabile ma che
in realtà sono piccoli pesci messi
nei palazzi dai capì tribù. Oggi chi è
rimasto nelle milizie spesso è gente assetata di potere e gloria, altri
capi milizie che hanno contribuito
in ugual maniera alla liberazione
della Libia sono tornati ai loro lavori di sempre, abbandonando
l’idea di arricchirsi...Il giorno successivo K. mi dice che forse tramite un amico riusciremo ad entrare
in una di quelle carceri che in ogni
città esiste per detenere i migranti.
Con un giro di telefonate ci viene
detto che dobbiamo richiedere un
permesso e di presentarci l’indomani mattina in un bar nella città
di Quoms. All’appuntamento ci
facciamo trovare io, K ed un amico
italiano che nel frattempo ho conosciuto a Tripoli. Arrivati al bar il nostro contatto è al tavolo con altre
due persone, ci fa aspettare un pò
fino a che non si avvicina. Si presenta, è un uomo sulla cinquantina, dice che avendo programmato
la cosa solo per una persona, posso andare solo io. Salgo in macchi-
na, usciamo dal parcheggio e dopo
aver attraversato la provinciale ci
infiliamo in una strada sterrata.
Lui fuma, non parla nè italiano e
nè inglese. Dopo circa 5 kilometri
di strada bianca arriviamo fuori da
una struttura in cemento con un
grosso muro quadrato sovrastato
da un reticolato. All’esterno del
cancello delle persone entrano ed
escono, due guardie vestite di nero
con un manganello alla cintura ci
aprono. Di fronte a noi si srotola
un piccolo spiazzo quadrato attorno al quale una struttura a ferro
di cavallo ospita sul lato centrale una grande stanza vuota e sui
due lati laterali due lunghi edifici
con grandi finestre a sbarre. Da
una parte le stanze sono affollate
da cetrafricani e dall’altra di nord
africani. Il mio contatto parcheggia sotto la grande cancellata che
ospita i centrafricani, esce e passa
un pacchetto di sigarette ad alcuni
ragazzi, io dal finestrino dell’auto,
mentre nessuno mi guarda, riesco
a scattare qualche foto. Sono in
tutto più di duecento ragazzi che
ammassati riempiono un’ ala della struttura. Mentre scatto, loro
mi fissano disinteressati, non gridano, non fanno cenno mentre
li sto fotografando dall’interno
dell’auto. Forse erano stati avvertiti, era palese che le guardie sapessero. Ritornati al bar, il contatto
ci spiega che in quel centro sono
attualmente detenuti in 300. In
ogni città libica ci sono strutture di
questo tipo e vengono gestite dalla
Libia stessa. Ogni tanto quando il
governo mette a disposizione dei
soldi vengono fatti dei rastrellamenti per le città, presi dei migranti e incarcerati, poi dopo una o al
massimo due settimane vengono
rimpatriati nei paesi di origine con
dei voli da Tripoli. In questo modo
africani che sono magari residenti
in Libia da anni rischiano di venire
catturati e rispediti a casa, magari
nel paese sbagliato, dove poi non
avranno documenti e non potranno nè tornare in Libia dove hanno
un lavoro, e nemmeno raggiungere le loro famiglie nei loro paesi di
origine perché si trovano a migliaia
di kilometri di distanza.
L’indomani decido di abbandonare
il Paese. Dopo cinque giorni sento di non farcela, voglio rientrare
in Italia, troppo stanco, troppo
provato e confuso dopo quasi sei
mesi di Africa.”
http:/www.jereviens.org/
Sebastiano Curci
BNB
Buone pratiche
1 Luglio 2014
7
Comune di Bologna Ausl e terzo settore insieme per
difendere i cittadini “fragili”
Ondate di calore. Come difendersi?
Chi deve usare particolari attenzioni?
Cosa fare in caso di difficoltà? Ormai
da dieci anni Comune di Bologna,
Ausl, terzo settore e sindacati pensionati cooperano per monitorare e
rispondere ai bisogni in modo capillare, perfezionando la rete di interventi
di prevenzione rivolta alle persone in
situazione di fragilità.
Come ogni anno il “Progetto di prevenzione delle ondate di calore” mette in campo una serie di servizi grazie
anche all’importante contributo di
una vasta rete di associazioni – tra
cui AUSER, ANCeSCAO, Croce Rossa,
Anteas e altre associazioni di volontariato – con l’obiettivo di contrastare
in maniera efficace i rischi che in particolare corrono gli anziani, bambini
piccoli, persone con malattie croniche, non autosufficienti, o che svolgono attività all’aperto. In particolare
oltre 5000 anziani “superfragili” sono
già stati raggiunti a casa da una lettera che dà loro alcuni utili consigli
per difendersi dalla calura estiva e dai
suoi rischi, invitandoli a contattare il
numero verde 800 562 110 per accedere ai diversi servizi - attivi fino al 15
settembre - che vanno dall’assistenza
domiciliare alla consegna dei farmaci
o della spesa a domicilio, al supporto infermieristico telefonico. Diverse le precauzioni da adottare: bere
molto e spesso anche quando non
si ha sete, evitando bibite gassate o
contenenti zuccheri; evitare alcol e
caffeina; mangiare frutta e verdura
e consumare pasti leggeri; fare bagni o docce con acqua tiepida per
abbassare la temperatura corporea;
utilizzare climatizzatori regolando
la temperatura con una differenza
di non più di 6/7 gradi rispetto alla
temperatura esterna; usare ventilatori per far circolare l’aria; schermare i vetri delle finestre; non uscire
nelle ore più calde della giornata, tra
le 12 e le 18; indossare abiti leggeri,
di colore chiaro e comodi, in fibre
naturali e - per coloro che per motivi
di lavoro sono esposti al sole - cautelarsi con idonei mezzi di protezione.
“Auser come sempre farà la sua
parte insieme alle tante altre associazioni, al Comune e alle strutture
pubbliche di questa città – commenta Secondo Cavallari, Presidente di
Auser Bologna – offrendo la propria
esperienza, la sua rete di volontari e
tutti gli strumenti necessari al fine
di contribuire efficacemente alla
realizzazione dei vari servizi offerti
dal progetto. Quali? Servizi di assistenza domiciliare quando ritenuta
necessaria, accompagnamento in
strutture ricreative dotati di aria
condizionata, aiuto per il disbrigo di
commissioni casalinghe e non (spesa, accompagnamento dal medico
etc.), consegna a domicilio dei farmaci in caso di necessità, counseling
infermieristico svolto da un equipe
di infermieri dell’Ausl e relazione con
il medico di famiglia, quando dalle telefonate emerga l’insorgere di
condizioni sanitarie problematiche,
oltre all’ attivazione di eventuali servizi di emergenza-urgenza”.
Francesco Mele
Il 12 giugno presso la struttura socioriabilitativa Arboreto si è svolta la
tradizionale manifestazione artisticoculturale denominata PASSIONI. Ogni
anno prima delle ferie estive, in collaborazione con il SET e la Coop Sociale
CADIAI, vengono presentate dai vari
centri e laboratori, gestiti dalla AUSL
USSI disabili adulti, le produzioni artistiche elaborate durante l'anno di
attività iniziate a settembre. Questa
volta per PASSIONI si è trattato di
compiere un importante anniversario, infatti è nata dieci anni fa su iniziativa di Maria Teresa Turrini (educatrice professionale) ed Anna Lisa
Parsi, una utente del servizio molto
creativa e sensibile al mondo artistico.
Durante questo arco di tempo, la rassegna ha visto aumentare la partecipazione al proprio interno, e se fino al
2011 la ha avuto luogo presso la Sala
Diana Franceschi di Villa Mazzacorati
(in via Toscana), dal 2012 si è spostata presso la struttura di Arboreto. Per
tutti gli operatori, i volontari e gli utenti è una scadenza importante attesa
con grande entusiasmo ed emozione;
il teatro, la musica, la danza, la pittura
di vari generi, la fotografia, il giardinaggio, si danno appuntamento per
questo evento per mostrare le novità
della stagione precedente.
Il programma 2014 si è presentato
ricco d'iniative: mostre e mercatini
artigianali a cui hanno partecipato i
centri diurni Le Talpe, Maggiociondolo, Parco Cedri, Casa Rodari, Fava ed
altri minori; cerimonia di presentazione della manifestazione e delle attività del SET a cura degli organizzatori;
presentazione dei lavori del corso di
pittura dal titolo "Ritratto d'autore" a
cura del gruppo GOMMA BOYS; spettacolo teatrale "Avventure in viaggio"
a cura degli allievi del corso di teatro
condotto da Marcello Camilli in collaborazione con Paola Ferraro e Carlotta Grillini; e la performance“Il nostro
corpo” a cura del gruppo teatrale LA
GIOSTRA, conduttore tecnico Lorenzo La Rovere. Il tutto si è concluso con
CENA SOTTO LE STELLE offerta dalle
gentilissime cuoche di Arboreto, seguita dalla Gran Festa con musiche e
balli del DJ ARTURO.
Sebastiano Curci
Arboreto
Via del Pilastro, 3/11- Bologna
Responsabile: Domenica D’Amico
Tel 051/6334441 - Fax051/6336101
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Ondate di calore:
Dieci Anni
Auser in prima linea di Passioni!
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Movida Anni ‘60
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1 Luglio 2014
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Cosa succede in riviera
a Rimini e Riccione
Le spiagge si popolano solo nei
weekend, i Tedeschi hanno un po’
snobbato le nostre spiagge, per
altre località, come Spagna, Croa-
zia e Grecia, ma non certamente
per questione di prezzo e qualità, perché quello che offre la
riviera Romagnola non lo trovi
nel globo. È chiaro che le offerte
sempre più allettanti per i paesi nordafricani, incuriosiscono
e invogliano a scelgliere Gerba
w w w.italianoperimmagini.it
o altre destinazioni di quel tipo
sul Mar Rosso, in più la riviera
Romagnola ha perso punti su
quello che era il motore trainante del bengodi notturno.
I locali storici come il Paradiso, il Pascià e altri sono chiusi.
Il Byblos, il Peeter Pan, il Prince
hanno subito periodi di crisi terribili e sono quelli che con la Baia
Imperiale, hanno fatto la storia
delle famose notti in Riviera.
Per ora si parla solo di Villa delle Rose, Cocoricò, Baia Imperiale
e Bandiera Gialla al parco della
Galvanina gestione Bevitori, il
boss dei locali storici come l’Altro
Mondo, il Geo, che ha avuto la
buona idea di innaugurare l’apertura venerdi con musica anni ’80,
lui il mestiere lo conosce bene, a
partire dagli anni ’60. Ma come
diceva Antonio Albanese, interpretando un suo famoso personaggio “... chiù pilo è il motore
trainante della notte a Rimini e
Riccione”, ma era solo una battuta di spirito, la capitale della
notte ti offre quello, ma anche
molto di più. Martedì sera per
il 50° anniversario del Rose and
Crowne c’era Tony Hadley degli
Spandau Ballet accompagnato
dall’innossidabile Francesco Sanavio, il più importante manager
Europeo da sempre, un successone, un vero bagno di folla che ha
superato le previsioni del titola-
re e organizzatori del Rose and
Crowne, il lungomare di Rimini
tutto bloccato, mentre dai numerosi punti di ristoro provenivano
profumi di spiedini, salsiccia e
l’immancabile “pieda” (piadina)
e fiumi di birra. Idea bizzarra che
ha funzionato, si poteva bere una
“media” con 350 lire, si proprio
così, chi si era portato da casa gli
ultimi spiccioli, dimenticati nei
cassetti, della nostra vecchia e
amatissima lira, poteva spenderla in birra. Tony Hadley in forma
splendida e bisogna riconoscergli
la qualità artistica che fa la differenza, il pubblico entusiasta
non ha lesinato applausi e ovazioni. Sentendo un po’ i pareri
degli imprenditori del mare nel
Back Stage di Hadley, le iniziative per far tornare Rimini e Riccione, capitale del divertimento,
non mancano, ne ricordo una “La
Notte Rosa” che convoglierà villeggianti da tutt’Italia e non solo,
poi tanta musica dal vivo di tutte
le etnie e tantissimi concerti, da
Pat Methyni, storico chitarrista
dei Wither Report, vincitore di 15
“Grammy” a gli Iron Maiden. E la
salute del mare? Ottima, le spiagge sono mantenute pulitissime e
ordinatissime come sanno fare i
Romagnoli, per i cibi, i migliori del
mondo... meditate giovani prima di
partire per altre destinazioni.
Roberto Franchini
VIRTUAL COOP
Cooperativa Sociale
ONLUS
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1 Luglio 2014
la riscoperta della tradizione
Il mese di Luglio, per la religione
cattolica, non presenta festività
particolari. Possiamo tuttavia ricordare nell’ambito della chiesa armeno-ortodossa, la festa della Trasfigurazione di Gesù che quest’anno
si celebra il 27 Luglio.
Si narra che Gesù, dopo essersi appartato con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, cambiò aspetto mostrandosi in tutto il Suo splendore,
richiamo alla Trascendenza. Durante
questo momento si verificò anche
l’apparizione di Mosè ed Elia che
simboleggiano la legge. Tale episodio si verificò presso il monte Tabor,
un colle isolato e rotondeggiante.
Su questa montagna verranno poi
erette dai bizantini tre chiese che
saranno in seguito distrutte da sultani di popoli arabi. Si proverà a
ricostruirle nei secoli a venire e le
loro rovine diventeranno oggetto di
studio e di interesse generale.
Come soggetto quello della Trasfigurazione è molto presente nell’ar-
te occidentale, basta ricordare
quella del Beato Angelico, di Tiziano, del Perugino e di Raffaello.
Per quanto concerne l’arte orientale, numerose sono le icone bizantine della Trasfigurazione: pensiamo
al bellissimo mosaico che si trova
nell’abside di sant’Apollinare in
Classe a Ravenna. Secondo alcuni
storici questa liturgia vuole ricordare la dedicazione delle basiliche del monte Tabor di cui vi raccontavo. Veniva celebrata già alla
fine del V secolo ed è in seguito
documentata nel VII secolo in Siria. E comunque una festa senza
una data vera e propria; in origine
si collocava il 6 Agosto, giorno in
cui si dice si fosse verificato l’episodio. Certezze chiaramente, non
ce ne sono. Ricordiamoci che qui
però stiamo parlando del credo
armeno-ortodosso che segue un
calendario diverso da quello tradizionale ortodosso e, soprattutto
da quello cattolico.
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Ricorrenze
Nella cultura islamica invece, durante il mese di Luglio, è presente
la festa di Lailatul-Qadr, cioè festa
della forza, del destino, o notte del
potere celebrata il giorno 23.
L’umma islamica, la comunità di
fedeli, ritiene che la festività cada
nel ventisettesimo giorno del mese
di Ramadan (inizia al tramonto del
ventiseiesimo giorno). Deve certamente presentarsi negli ultimi 10
giorni del mese e corrisponde alla
notte in cui è scesa la prima rivelazione del Corano, una notte definita
come la “migliore di mille mesi”.
Durante questa notte santa si narra
che gli angeli scendano sulla terra
con le benedizioni del Signore, portando per ogni cosa il suo destino.
La consuetudine islamica ne ha fatto una ricorrenza liturgica di grande
importanza: Allah decide il destino
della creazione per l’anno che verrà.
Nelle case e nelle moschee si veglia,
si leggono passi del Corano, si chiede perdono ad Allah invocando la
sua Misericordia e la sua Grazia per
il nuovo anno in arrivo. Nella giornata del 28 termina proprio il periodo
di digiuno, finisce il Ramadan.
La religione induista celebra una delle sue festività principali, quella di
Guru Purnima che quest’anno è ricordata il 12 Luglio, il mese di Ashada per gli indiani. In questa giornata
viene festeggiato il saggio Vyasa, il
grande maestro che trasmise la sacra conoscenza dei Veda ai suoi discepoli per il bene dell’umanità.
Con questa celebrazione inizia ufficialmente Chaturmasa, un periodo
di ritiro che corrisponde alla stagione delle piogge durante il quale
vengono studiate le sacre scritture.
Analizzare e studiare costantemente tali scritture, praticarne i principi
e viverle pienamente per poter rigenerare l’umanità è il gesto di maggior gratitudine che si possa offrire
a Vyasa. Tutti i mahatma e i maestri
onorano Vaysa, i devoti compiono
atti di carità con profonda fede e
sincerità: simboli di tale purezza e
semplicità sono latte e frutta.
Per tutti i fedeli questo è un giorno particolarmente felice poiché
si può rendere sincero omaggio
all’amato guru mostrando la parte
migliore di sè attraverso azioni che
l’anima suggerisce loro.
La devozione e l’amore per il Maestro devono essere dimostrati
apertamente, con gesti evidenti
altrimenti non si è degni di essere
accettati da un Maestro. Attraverso l’omaggio al guru, il discepolo
rende più sincero e profondo il suo
amore.In questo giorno è’ anche
propizio iniziare una pratica spirituale: si generano onde spirituali
che risvegliano nei credenti una
fede incrollabile.
Restiamo in Oriente: possiamo infine fere un piccolo accenno alla fede
buddista. Il 6 Luglio viene ricordato
il compleanno di Tenzin Gyatso, XIV
Dalai Lama. Nel giorno 26 ricorre la
festa di Asalha Pura che ricorda il
primo discorso del Buddha e l’inizio
della trasmissione del Dharma, la
legge universale naturale.
Il giorno successivo, il 27, viene
dato ufficialmente l’inizio del ritiro
della stagione delle piogge, detta Vassa. Noto anche come Ritiro
Monsonico, si tratta di un ritiro spirituale osservato tutti gli anni dai
monaci buddisti. Questo periodo
dura 3 mesi lunari corrispondenti
generalmente ai mesi solari da luglio a ottobre e sono caratterizzati da forti monsoni: i monaci non
devono intraprendere viaggi e, se
sono già in cammino, sono tenuti a
fermarsi presso tempi o monasteri.
Giunti al riparo, essi si dedicano a
lunghi momenti di meditazione
e alcuni di loro osservano dei voti
come l’astensione da carne e alcol.
Questa tradizione doveva quindi
impedire ai monaci di calpestare
inavvertitamente gli insetti o danneggiare i raccolti, cosa che poteva
succedere se si trovavano a camminare negli acquitrini.
Valentina Trebbi
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SITI WEB
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Virtual Coop
BNB
1 Luglio 2014
Virtual Coop ha compiuto
18 anni e ha preso casa!
Presidente del Consorzio SIC e Giuseppe Manzo
Direttore del portale nelpaese.it , è stato presentato
un breve filmato sulla cooperativa, e per l’occasione è
stato lanciato il quotidiano on-line www.bnbo.it, creato
dalla cooperativa per offrire ai cittadini di Bologna e
provincia tutte quelle notizie che non trovano spazio
sui mass media.
Il tutto con l’intermezzo e l’accompagnamento
musicale delle canzoni di Pamela cantante romagnola.
A seguire, inoltre, ci sono state le performance teatrali
di Camilli&Girls che con la sua disabilità ha però
dimostrato come l’arte del teatro e della poesia possano
essere di tutti.
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Venerdì 20 giugno scorso è stata inaugurata la nuova
sede della Virtual Coop che ha organizzato per l’occasione
una festa/evento a cui sono state invitate e hanno preso
parte alcuni dei referenti delle cooperative sociali, delle
organizzazioni del terzo settore, i rappresentanti delle
istituzioni, gli amici ed i cittadini tutti. L’iniziativa, come
si evince dalle foto, ha avuto una numerosa platea ed
i partecipanti hanno potuto seguire diversi momenti
in programma. Nel corso della mattinata a partire
dalle 11.00, alla presenza di alcune autorità quali il
Presidente del Quartiere Navile Daniele Ara, Paola
Menetti Presidente Nazionale di Legacoopsociali, Cioffi
Stephane Alain referente UnipolSai, Fabrizio Pedretti
Virtual Coop Cooperativa Sociale ONLUS
Via della Casa Buia, 4-4/G 40129 Bologna
Tel. 051 533106 - Fax 051 530761
www.virtualcoop.net - [email protected]
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Speciale Naturismo
1 Luglio 2014
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È ben difficile stabilire quando effettivamente il naturismo
si sia sviluppato, perché la nudità era già largamente
praticata nelle antiche culture, come ad esempio in
quella Greca, Romana, come anche in quella Giapponese
e Hawaiiana.
Ma cos’è il naturismo? Il naturismo è uno stile di
vita in concerto con la natura, contraddistinto dalla
pratica della nudità integrale, al fine di promuovere
il rispetto di ciascuno nei confronti di se stesso, degli
altri e dell’ambiente. Il naturista, oltre a stare nudo, fa
attenzione a quello che mangia, cura la propria salute,
rispetta l’ambiente e favorisce uno stile di vita in armonia
con la natura. Infatti Il termine naturismo è preferibile
rispetto a quello, un tempo maggiormente utilizzato, di
nudismo, poiché questa “filosofia” va al di là del semplice
«star senza vestiti».
L’aspetto storico più importante è la connessione della
nascita di questo movimento di pensiero e stile di vita con
le istanze di libertà (nell’ambito del socialismo anarchico,
attraverso i movimenti anarco-naturisti), della reazione
all’inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla Jack
London ne “Il popolo degli abissi”) conseguente a una rivoluzione industriale che aveva perso ogni controllo, la
riscoperta di nuove forme di spiritualità (magari piuttosto
confusa, ma di evidente reazione alle religioni istituzionalizzate “di stato”), di recupero del valore del corpo in
connessione con la psiche correlato alla scoperta della
psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino ad
arrivare a Carl Gustav Jung e a Alexander Lowen). Tutto
questo fa sì che coloro che aderirono a questo movimento di pensiero fossero anche portatori delle istanze di liberazione sessuale di matrice psicoanalitica e socialista
rappresentando la reazione alla repressione ufficializzata
della sessualità perdurata dal primo Medioevo agli inizi
del Novecento.
I primi riferimenti risalgono agli scritti e alle parole
dell’anarchico Elisée Reclus, il quale proponeva un nuovo
modo di rivitalizzazione corporea e un rapporto fisico
differente da quello ipocrita dei tabù di quell’epoca.
L’anarchico francese proponeva una concezione del
corpo, della sessualità e del rapporto con la società, in
misura maggiormente conviviale, più naturale e quindi
più rispettoso dell’ambiente. Si può dire che Reclus
considerasse la nudità come un modo di sviluppo della
socializzazione tra gli individui, rilevandone i vantaggi fisici,
psicologici e anche igienici. Egli, da buon geografo qual
era, inserisce le proprie considerazioni nell’ambito dello
sviluppo storico e culturale, entrambi indissolubilmente
legati agli aspetti geografi. Verso la fine del XIX secolo una
corrente di pensiero prossima al naturismo compare in
Germania sotto l’impero di Guglielmo II. In quest’epoca
sesso e nudità sono un tabù, anche se in realtà la nudità
era tollerata all’interno delle saune (diffusissime dal nord
germania sino alla Svezia), tuttavia comincia, seppur in
ambienti molto “esclusivi”, a sentirsi l’esigenza di una vita
meno alienante di quella che si stava prospettando con
l’industrializzazione forzata. Il naturismo nasce quindi come
una risposta all’omologazione della civiltà industriale.
Nel 1893 il sociologo Heinrich Pudor pubblicò il saggio
Cultura del nudo, che può essere considerato uno dei
primi scritti favorevoli alla nudità. Egli sosteneva che il
mancato rapporto diretto con il proprio corpo, a causa
dei tabù moralistici, comportava effetti deleteri sul
piano fisico e psicologico. Criticò duramente le donne
che utilizzavano i corsetti tanto in voga all’epoca, poiché
secondo lui avevano effetti deleteri sul fisico delle stesse.
All’inizio del XX secolo il movimento giovanile tedesco
dei Wandervogel, cominciò a propagandare il ritorno
alla natura e alla nudità. Questi presero l’abitudine
di compiere lunghe escursioni naturali che spesso
terminavano con un bagno (ovviamente erano
completamente nudi) rinfrescante al lago o in un fiume.
La loro filosofia era ben più che semplice nudità: questi
giovani uomini e donne cercarono di fuggire dall’inferno
delle città, dal suo inquinamento e dai suoi eccessi,
sognando di vivere in maniera più sana e con una maggiore
consapevolezza della propria fisicità, che si esplicitava con
lo sport e la danza in libertà. Gli spazi dedicati alle pratiche
nudiste si svilupparono considerevolmente. In questi centri
i naturalisti dormivano in semplici tende o capanne, le
regole da rispettarono erano le seguenti: scelta alimentare
naturale, esercizi fisici, rifiuto del tabacco e dell’alcool,
separazione della nudità dalla sessualità (che deve
rimanere un fatto privato) per cui gli uomini e le donne
vivono spazi separati nella vita comune.
È in Germania (1918) che si sente parlare, per la prima
volta, di Frei-Korper-Kultur (Cultura del corpo nudo).
Questo movimento si diffonde a partire dai paesi
germanici (Austria, Svizzera, Paesi scandinavi, Paesi
Bassi), dopodiché si diffonde, nel periodo compreso tra le
due guerre mondiali, in Francia (nel 1920 nasce il primo
club nudista e nel 1930 il primo villaggio turistico per
naturisti). Ma con l’avvento del Nazismo, in Germania,
tale movimento fu bandito nel 1933.
Negli Stati Uniti, l’immigrato tedesco Kurt Barthel
organizzò il primo evento nudista nei dintorni di New
York, e fondò l’American League for Physical Culture.
Dopo la seconda guerra mondiale i movimenti risorsero
rapidamente, e divennero popolari in Francia e Inghilterra.
In seguito il naturismo si è diffuso nella maggior parte dei
paesi democratici nel mondo e sono 37 i paesi ad avere
una federazione nazionale affiliata alla International
Naturist Federation.
Negli anni sessanta il naturismo, portato dai tedeschi, si
diffuse in Jugoslavia. In Istria nacquero due grandi villaggi,
il Koversada nel 1961 e il Valalta nel 1968. Lungo le
coste dell’Istria e della Dalmazia, oggi sul territorio della
Repubblica di Croaazia, sono sorti poi numerosi campeggi
e spiagge naturiste. Negli anni sessanta e settanta
sicuramente naturisti a pieno titolo erano gli aderenti al
movimento Hippies, che molto ha contribuito a una sua
diffusione nel mondo, come a rendere comunemente
accettate certe idee che erano considerate quantomeno
sovversive sino agli anni cinquanta.
Naturismo in Italia
Non esiste storiografia approfondita sul fenomeno
del naturismo italiano, ciò sottolineerebbe quanto il
fenomeno sia di importazione estera. Le immagini che
ritraggono, negli anni 20, Gabriele D’annunzio nudo, sulle
spiagge di Francavilla, possono farlo annoverare come
uno dei precursori del naturismo italiano. Anche durante
l’occupazione della città di Fiume, dopo il primo conflitto
mondiale, condotta dal poeta vate stesso, i suoi legionari
misero in pratica gli ideali del naturismo attraverso
il Grupppo Yoga fondato dall’aviatore Guido Keller,
(il quale si vantava di dormire nudo con la sua aquila
sopra un albero). Secondo le testimonianze di Bruno
Zuculin, (console italiano in Brasile nella prima metà del
Noveceento), attività naturiste sono conosciute, dagli anni
cinquanta sull’Isola di Ponza e sulle spiagge di Focene, in
provincia di Roma, anche se questo era un fenomeno agli
albori e per lo più condannato, dalla morale comune. Nel
1964 nasce una associazione naturista italiana e nel 1972
viene costituita la FENAIT (Federazione Naturista Italiana).
Nel 2005, alcune associazioni danno vita alla CO.NA.IT
(Confederazione Naturista Italiana) allo scopo di rinnovare
il panorama del naturismo associativo.
Sebastiano Curci
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Naturismo: ritorno alle origini
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12
Speciale Naturismo
BNB
1 Luglio 2014
Arte Nuda
Il valore estetico del nudo deriva dalle stratificazioni derivanti da diversi
sistemi culturali che si sono susseguiti nel corso dei secoli, rispecchianti i
concetti di estetica e di moralità dell’epoca.
Sin dal Paleolitico sono state scolpite delle statuette in pietra, rappresentanti
delle Veneri, come quella di Willendorf, auspicanti fecondità, in quanto dalle
forme abbondanti e dai seni prominenti. In contrapposizione a queste prime
dee dalle forme massicce, dal V secolo a.C., con la statuaria classica greca,
fanno la loro comparsa le Veneri di Milo e di Cnido incarnanti un’ideale
di bellezza da perseguire. Nello stesso periodo vengono studiati e forniti i
canoni per la rappresentazione del nudo virile, grazie agli studi scientifici
basati sull’osservazione dell’anatomia del corpo umano. All’interno della
cultura greca il termine ginnastica ebbe, nella sua accezione primigenia, il
significato di “essere nudi”, infatti gli atleti gareggiavano o svestiti, o coperti
da un semplice perizoma; così quando Orsippo di Megara, alle Olimpiadi del
720 a.C. per correre più veloce, si tolse l’indumento intimo, la nudità acquisì
un valore positivo. L’atleta vincente divenne un modello da imitare e il nudo
ritratto dagli artisti si evolse in una promessa di perfezione e bellezza, in un
perfetto equilibrio tra spirito e corpo.
Nell’età medievale, a seguito del Cristianesimo, il rapporto col nudo cambiò
drasticamente ed il corpo divenne un semplice tempio dell’anima, inducendo
l’uomo a non profanare l’urna dell’anima.
Con Michelangelo, si entra nel Rinascimento e il nudo viene reinterpretato
come imitazione del nudo greco, come simbolo di purezza e antichità
ancestrali. Tuttavia con il Concilio di Trento, del 1545, la Chiesa Cattolica
delibera la fine della rappresentatività del nudo nell’arte, spronando gli
artisti ad attenersi solo alle storie bibliche. Già nel 1559, Papa Paolo IV dà
vita alla “Campagna della Foglia di Fico”, obbligando a ricoprire le nudità del
Giudizio Universale di Michelangelo.
Nel Seicento il nudo si pone come elemento di divisione tra sacro e profano,
grazie al Caravaggio ed ai Carracci. Durante il Rococò, gli artisti sentono la
necessità di svincolare il genere da falsi dogmi e pose codificate, per liberarlo
dalle convenzioni medievali, in cui il corpo senza veli doveva avere una
motivazione religiosa, mitologica o storica, così nel Settecento si assiste
all’affermazione della sensualità come puro piacere fisico.
Uno dei primi nudi moderni è del 1866: “L’Origine du monde” di Gustave
Courbet, uno dei massimi esponenti del Realismo, in cui il corpo ritratto è
ostentato con assoluta verità naturalistica. Da questo momento in poi, la
spettacolarizzazione delle parti anatomiche non ha avuto più alcun confine
ben definito, portando ad una visione emancipata del nudo. Al giorno d’oggi,
il nudo è di moda come un manifesto di corporeità banalizzato e replicato
all’inifinito, tuttavia il fascino del corpo continua a permanere nell’arte
contemporanea, attraendo gli sguardi e inducendo a riflessioni. Se nelle
pubblicità e nella moda, il nudo può essere tonico, atletico o costruito ad hoc
per reclamizzare illusioni di perfezione legate al consumismo, nell’arte è un
fatto di cronaca della condizione umana e post-umana.
Siccome l’arte contemporanea si manifesta, non solo nella pittura e nella
scultura, ma anche nella fotografia, un esponente di spicco, in questo
particolare settore, è Spencer Tunick il quale, dopo aver ottenuto il premio
Bachelor of Arts nel 1988, ha iniziato a dedicarsi alle foto di persone nude,
specialmente in contesti urbani. Dopo aver lavorato in numerosi paesi degli
Stati Uniti, ha operato a Londra, Lione, Melbourne, Montréal, Caracas,
Buenos Aires, Roma e Vienna, diventando famoso soprattutto per il fatto di
riuscire a far spogliare e posare assieme migliaia di persone, basti pensare
che nel 2003 a Barcellona furono ben 7000 e nel 2007 a Città del Messico
oltre 18000.
I modelli da lui utilizzati sono tutti volontari, per restituire al corpo umano,
nella sua imperfezione, la dignità che gli spetta, in quanto l’intento è di far
perdere le differenze, facendoli apparire democraticamente tutti sullo stesso
piano, cosicché ogni individuo possa trovare giustificazione e significato nella
nudità dell’altro, diventando oggetti del panorama cittadino e inglobandoli in
una visione d’insieme che renda lo scatto un’opera d’arte. Le sue opere non
sono dei semplici manifesti a favore della libertà di espressione, infatti dalle
formazioni quasi astratte costituite dalle migliaia di modelli disposti secondo
il suo volere, emerge non solo un dialogo ed un’interazione con l’ambiente
circostante, ma anche una riflessione fra pubblico e privato, individuale e
collettivo. In ogni sua foto i modelli perdono ogni valenza erotica, sessuale
ed estetica, ma formano scene quasi surreali di nudo di massa, all’interno di
ambientazioni naturali sensazionali, come quando ritrasse 600 persone nude
sul ghiacciaio Aletsch in Svizzera per Greenpeace, con l’intento metaforico
di paragonare la fragilità della vita umana senza la protezione dei vestiti a
quella della terra senza ghiacciai.
A conclusione di questo breve excrusus sul nudo nel mondo dell’arte si può
notare come nella cultura attuale emerga una tendenza generale, talora
ossessiva, alla perfezione del corpo che passando, dall’operazione di cernita
e definizione degli scultori greci, arriva al Photoshop sfrenato dei grafici e
web designer. Cambiano le proporzioni, i dettagli, i gesti e una prevalenza
assoluta dei corpi femminili ostentati, svilendo la loro dignità di soggetti e
snaturandone l’individualità. La nostra società pone in evidenza la paura
della vecchiaia e persegue modelli irreali di giovinezza e perfezione solo
per un piacere materiale. I grandi maestri classici ci hanno trasmesso un
messaggio potente e profondo attraverso il corpo umano, sempre attuale
per valorizzare l’uomo, senza mercificarlo come un oggetto del desiderio e
renderlo un involucro vuoto.
Vettori Pier Paolo
1 Luglio 2014
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Naturismo sulle spiagge romagnole
La nostra regione offre diverse zone e possibilità a
chi vuole praticare il nudismo e il naturismo.
Molti luoghi sono anche frequentati da stranieri,
in quanto per loro, questa pratica costituisce la
normalità. Infatti all’estero la nudità viene vissuta
come un’abitudine, qualcosa di assolutamente
normale e naturale: addirittura in certe famiglie si
usa girare nudi per casa anche davanti ai bambini!
Torniamo a noi.
La sola spiaggia autorizzata è quella di Lido di
Dante ma esclusivamente all’interno del Camping
Classe e negli spazi appositamente dedicati. Vi si
può trovare un bar, idromassaggio, ristorante/selfservice, minimarket, minigolf, una piscina, campi
da tennis e pallavolo.
Per maggiori informazioni potete consultare il
sito www.campingclasse.it o mandare una mail
all’indirizzo [email protected].
Il mare in quella zona non è particolarmente
limpido quindi bisognerà accontentarsi e fare
un po’ d’attenzione per quanto riguarda l’igiene.
Ci può anche essere l’alternativa delle spiagge
lungo i fiumi e delle zone di campagna dove si
possono trovare strutture attrezzate. Tuttavia
sono più numerose le spiagge non autorizzate.
Per esempio tra Ravenna e Cervia ci sono molte
spiagge frequentate da nudisti, spiagge libere non
autorizzate né attrezzate. Se ne segnala un’altra
tra Marina di Ravenna e Punta Marina situata
nella pineta, tra le dune di fronte all’ex colonia.
Un tempo si poteva frequentare anche la spiaggia
della Bassona però, recentemente a causa di un
regolamento del Corpo Forestale dello Stato,
bisogna fare attenzione. Anche dal Lido delle
Nazioni, proseguendo verso nord si arriva ad una
spiaggia dove si pratica il naturismo.
Tornando verso la città possiamo ricordare Ponte
Reno. Si trova a circa 10 km da Bologna in direzione
Noce T. di Reno. Molto frequentata durante tutto
l’anno ma specialmente dalla primavera.
Rimanendo sempre nei dintorni ricordiamo a
Modena una spiaggia naturista sul lungofiume,
lungo il Secchia dopo il ponte della ferrovia a Villa
Nova su entrambi i lati.
A Sassuolo c’è una spiaggia per praticare il nudismo
sempre sul lungofiume: bisogna partire da via del
Palestro, proseguire fino al laghetto degli Amici e
arrivare al fiume Secchia.
Se volete avere maggiori informazioni su
questa pratica e su dove si può svolgere
senza problemi, contattate l’Associazione
Naturista Emiliano Romagnola al numero
0545/31781. Potete anche consultare il sito:
www.naturaner.it.
Il naturismo resta comunque un fenomeno che
molto spesso non viene accettato. Si rischia di
scivolare nella volgarità ma questo dipende da
come si pratica e soprattutto dove, per questo
sono importanti le aree dedicate. Il dibattito si
infiamma quando si propone di far stare i nudisti
nelle spiagge per gente che invece non lo pratica:
a molte persone trovarsi accanto qualcuno
completamente nudo non fa piacere anzi, ne è
addirittura infastidito. Se poi ci sono dei bambini
la situazione diventa più ingestibile: iniziano le
domande sconvenienti e non sempre è facile far
capire loro certe abitudini.
Il corpo non è qualcosa di cui vergognarsi, bisogna
accettarlo, curarlo e certo chi crede nel naturismo
è sicuro del proprio aspetto, vive la nudità come
una cosa assolutamente normale.
Non è così per tutti, la maggior parte delle persone
ha un rapporto conflittuale col proprio corpo e di
conseguenza lo copre e non capisce come si faccia
a esporlo davanti a tutti.
È quindi possibile far convivere due mentalità così
diverse per non dire opposte?
Sarà molto difficile magari non impossibile però
bisogna sempre mantenere un po’ di decoro e di
decenza per non urtare la sensibilità altrui.
Certo che se le aree dedicate ai nudisti fossero più
numerose come nei Paesi europei tale problema
non esisterebbe e ognuno avrebbe la propria
spiaggia, senza divieti, imposizioni o tabù.
Un passo che l’Italia dovrebbe fare come segnale
di apertura per permettere a tutti di vivere l’estate
come si preferisce, con o senza costume!
Valentina Trebbi
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Speciale Naturismo
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14
Speciale Naturismo
BNB
1 Luglio 2014
Oasi Naturista di Zello
Il Naturismo è una filosofia di vita che tende a far sentire
l’essere umano, in tutta la sua integrità, partecipe di una
natura che prima di tutto rispetta. L’intento ultimo è di
soddisfare il desiderio di potersi spogliare integralmente
e vivere in contatto armonioso con la natura in tutta la
sua interezza: la terra, il mare, i monti, la vegetazione e
gli altri esseri viventi, umani inclusi!
Essendo sorto da alcuni anni, nell’Hinterland bolognese,
l’Oasi Naturista di Zello, quale occasione migliore per
intervistare il responsabile del centro, Sergio Ferri?
Chi sono i Naturisti e qual è la loro filosofia di vita?
È bene, prima di tutto, porre una netta distinzione fra
i Nudisti, ovvero coloro che hanno voglia di mettersi a
nudo ovunque, dal luogo privato a quello pubblico, ed
i Naturisti che intendono ritrovare se stessi entrando in
contatto diretto con la natura.
Quando e come è nata l’Oasi di Zello? La location
come è stata scelta?
Ben otto anni fa, allorché il Villaggio della Salute, dal
quale dipendiamo, ha dato il proprio beneplacito per
poter utilizzare e sistemare allo scopo questa vasta
area composta da ben trenta ettari fra calanchi, boschi
cedui e castagneti secolari, all’epoca esclusivamente
adibiti alla raccolta. La scelta della località è stata
facilitata dalla presenza di un eremo benedettino
del 1200, a sua volta collegato all’acqua termale e
di alberi plurisecolari, alcuni dei quali aventi intorno
ai cinquecento anni, oltre che dall’ambiente isolato,
costituiscono tutti elementi che valorizzano l’Oasi.
La creazione dell’Oasi ha ottenuto il sostegno delle
istituzioni pubbliche, o degli enti locali? Quali gli
sponsor o le istituzioni che la sostengono?
Questa è stata una di quelle circostanze in cui la nostra
regione ha precorso i tempi, almeno in riferimento
all’ambito nazionale, in quanto è stata la prima a
promulgare la legge sul naturismo. Per quanto riguarda
chi ci offre supporto di varia natura, di sicuro il Villaggio
della Salute dal quale dipendiamo, ma anche le
associazione di settore.
Dalla sua costruzione alla gestione, quali le sfide
maggiormente impegnative e quelle maggiormente
appaganti?
Di sicuro riuscire a trasportare ed installare una piscina
a ben 400m di altezza sul livello del mare, in una
posizione stupenda quanto difficoltosa da raggiungere
con il camion, ma anche vedere evolvere e crescere
costantemente il numero delle persone che entrano
nel centro. Si è partiti con trenta ed ora si è arrivati ad
ospitarne centoquaranta nel fine settimana e questo
perché, non essendoci doppi fini, sono i fruitori stessi
a coinvolgere parenti ed amici. Tutto dipende da come
si imposta il centro, nel caso specifico dell’Oasi di
Zello i controlli permettono ai nostri visitatori di vivere
l’esperienza in piena serenità, a differenza dei luoghi dove
non ci sono e può succedere di tutto, qui se qualcuno
avesse qualche mira verrebbe immediatamente espulso.
Qual è stata la risposta del territorio? Chi sono i fruitori
finali del centro?
Per l’80% si tratta di coppie comprese tra i trenta ed i
cinquant’anni, mentre il restante 20% è ripartito fra un
15% di uomini single ed un incoraggiante 5% di donne
che nel tempo sta aumentando poiché si sentono
rassicurate dal fatto che, vivendo l’esperienza in un
luogo isolato ed al riparo da sguardi indiscreti, non
hanno da temere incontri sgradevoli con i guardoni.
Purtroppo di stranieri ne vengono ben pochi perché,
per il momento, il centro offre un’apertura solo diurna
per cui olandesi e tedeschi, che hanno abitudini diverse
dalle nostre, non si sentono attratti dal fatto di doversi
rivestire ogni volta che escono, fosse anche solo per
andare al camping a dormire. Per quanto riguarda la
clientela italiana, si può affermare che la maggioranza
proviene dalla Romagna, poi dal Veneto e dalle province
di Modena, Reggio e Piacenza, mentre quelli locali
tendono a fare l’abbonamento per l’intera stagione.
Quali sono i canali usati per promuovere la cultura
naturista ed i propri eventi?
Internet e le associazioni, ma il canale che offre un ritorno
duraturo è il passaparola, in quanto è la prova comprovata
che offriamo ai nostri clienti di soggiornare in un ambiente
sano e sicuro. Qui possono entrare in contatto con una
natura incontaminata, dove flora e fauna sono tornati ad
appropriarsi dei propri spazi, infatti si possono incontrare
poiane, falchetti, caprioli e tanti altri ancora.
Chi può partecipare agli eventi? Anche le persone
diversamente abili hanno la possibilità di
frequentare l’Oasi?
Tutti possono partecipare agli eventi, unico limite
spogliarsi completamente. C’è la possibilità anche per
chi è portatore di handicap di accedere alla struttura.
Vorrei sottolineare come l’aspetto migliore di questo
ambiente, sia vedere come gli stessi frequentatori siano
i primi a farsi avanti per aiutare i diversamente abili ad
entrare ed uscire dalla piscina con idromassaggio.
Quali le attività praticate, potrebbe fornirci un
esempio concreto?
Il 14 e 15 giugno si terrà presso l’Oasi di Zello il raduno
nazionale dei nudisti, caratterizzata da gare di cucina,
cristalloterapia, spettacolo teatrale, musica con
karaoke, mostre fotografiche e pittoriche aventi per
tema il nudismo, ovviamente saranno resi disponibili a
tutti la sauna, la piscina calda, l’idromassaggio immerso
nel verde ed i lettini. Le attività rimangono più meno le
stesse anno dopo anno.
Cogliendo l’occasione per ringraziare della collaborazione Sergio Ferri, quale Responsabile dell’Oasi di Zello,
chiudiamo l’intervista chiedendo quali siano le prospettive future di sviluppo del centro e quali gli eventi in
programma per l’estate 2014?
Al momento è allo studio la realizzazione delle Terme
naturiste di Zello in alternativa a quelle del Villaggio della
Salute, come pure il restauro delle camere dell’eremo
del 1200, nel tentativo di ripristinare l’antico stile
dell’edificio, coi pavimenti in sasso, col tentativo di offrire
un piacevole e suggestivo soggiorno ai nostri clienti.
Per quanto riguarda gli eventi estivi, anticipo in via del
tutto ufficiosa che ne è previsto uno per ferragosto,
sebbene sia ancora da decidere in quali termini.
Pier Paolo Vettori
BNB
Cinema e Teatro
1 Luglio 2014
15
Mi sembra chiaro che ultimamente
arrivino buone notizie dagli ambiti
del Teatro e della Poesia, (per non
parlare di altre Arti...) nel clima
culturale di Bologna e Provincia.
In questo momento Bologna è più
che mai fervido centro di Cultura,
che pullula di iniziative in ogni campo. Forse è la prima città d’Italia in
questo. E se i soldi per la Cultura,
purtroppo, non ci sono, esistono
“volontari” che sono fucine di idee.
Ogni giorno vengono presentati libri, da uno a dieci...; ci sono concerti, spettacoli teatrali, performances, vernissage ed altro, per
ogni tipo di persona e di gusto. Per
limitarmi alle due Arti nominate,
che sono immense, ve lo dimostrerò con alcuni esempi tratti dalla
mia esperienza personale, intrecciati all’attualità.
Inizio dal Teatro, nominando il Ventennale della Compagnia dell’Argine dell’ITC Teatro di San Lazzaro di
Savena. (Quest’anno ricorre pure il
Ventennale dell’Associazione femminile “Armonie”, di cui si sono appena conclusi i festeggiamenti, ma
questo è un altro bel discorso...).
L’ITC Teatro ha cominciato a festeggiare con una megafesta affollatissima alle Scuderie di Piazza Verdi.
Il “clou” sarà dal 14 al 20 luglio
2014 presso il Parco della Resistenza di San Lazzaro: ogni sera, alle h
21,30, ci saranno spettacoli gratuiti. Più di duecento figuranti, di cui
faccio parte, collaboreranno e per
prepararci faremo molte Prove ed
“incursioni cittadine” nel centro di
Bologna, per diffondere l’evento. Il
Progetto si intitola: “Le parole e la
città”. I fondatori della Compagnia
dell’Argine si sono chiesti come
piacerebbe che fosse una città per
i cittadini, con quali spazi, persone,
sentimenti, eccetera; da quali parole ricominciare. La richiesta delle
“parole-chiave” preferite è stata
posta a centinaia di singoli, gruppi,
Associazioni, Enti, d’ogni genere.
Su tali parole, poi, sono stati creati
spettacoli che appunto andranno
in scena in luglio per sette sere, in
una specie di città in miniatura, costituita da vari palcoscenici ed isole.
Saranno oltre trenta, e parteciperanno allievi dell’ITC, professionisti,
nomi noti, volontari, persone del
nostro vivere quotidiano, con l’aiuto di installazioni multimediali.
E passiamo alla Poesia. Il 30 e 31
maggio 2014 il centro cittadino è
stato invaso da 176 poeti/e di ogni
parte d’Italia (anche dalla Sicilia),
di 25 eventi, in 14 locations, fra cui
spiccava la Libreria Moline (ed è importante che non muoiano le piccole Librerie!). Si trattava del Festival
“errante” di Letteratura Contemporanea “Bologna in Lettere”, coordinato da Enzo Campi, per il secondo
anno, col Patrocinio del Comune. Io
ho partecipato al bar La Linea col
Gruppo ’98 Poesia, di cui sono fra
le fondatrici. La conclusione è stata
al Cassero, con Lello Voce. Tutti gli
eventi sono stati affollatissimi.
La Poesia sta vivendo una nuova
stagione. Dal 26 maggio al 2 giugno, ad Imola, c’è stata la quinta
edizione del DDT: Diversi Dirompenti Teatri/Diversi Teatri delle
Diversità, che è culminata il 2 giugno in una “occupazione poeticateatrale collettiva” del centro città:
43 poeti/e in 18 postazioni, con la
collaborazione di “100mila Poeti
per il Cambiamento”. Io mi trovavo
con altri cinque presso Palazzo Tozzoni, uno splendido Museo del ’700
che consiglio di visitare. La “Poetica
Giornata” ha avuto inizio la mattina
con la Presentazione dell’Antologia
“Sotto il cielo di Lampedusa-Annegati per respingimento”, presso il
caffè della Rocca. Dalle ore 17,30
alle 19, sono stati i “Dialoghi col Genius Loci” in spazi privati e pubblici,
che hanno assunto per l’occasione
nuovi aspetti, in vista di un cambiamento sempre possibile, come
scriveva Bertold Brecht. “Il vento si
è alzato, bisogna cercare di vivere”,
affermava Paul Valery. Le postazioni sono state segnalate, oltre che
dalla mappa, da “indicatori umani”
e “quadri viventi” degli ExtraVagantis e del Teatrino dei Mignoli, che
prestano attenzione particolare ai
diversamente abili.
Per non esagerare, nomino ancora soltanto l’appuntamento con la
sesta edizione de “IL Porto dei Poeti” che sarà dal 9 al 28 giugno ‘14, a
Cesenatico, Cesena, Milano, Venezia,
Padova e a Bologna il 17 giugno presso l’osteria del Montesino al Pratello.
Esistono percorsi poetici e teatrali
alternativi, numerosi giovani colmi
di creatività e di preparazione, che
non vengono messi in risalto dai circuiti commerciali dei mass-media.
Ma è consolante sapere che esistano. Secondo me, i poeti dovrebbero
incidere di più sulla politica, e i politici dovrebbero interessarsi maggiormente di poesia.
Arrivederci, dunque, ai prossimi
appuntamenti.
Serenella Gatti Linares
Così recita la locandina originale
del film: “A man went looking for
America, but he couldn’t find it
anywhere (Un uomo è partito in
cerca dell’America, ma non l’ha
trovata da nessuna parte)”. Questo film, divenuto un autentico
cult-movie (cioè “film di culto”,
film-mito), narra le avventure di
due hippy, Billy (Dennis Hopper)
e Wyatt “Capitan America” (Peter Fonda), che partono in sella
ai loro “chopper” (motociclette
degli hippy anni ’60) dalla California alla volta di New Orleans,
per vedere il Carnevale. Nel corso del loro viaggio faranno molti
incontri, solo inizialmente belli.
Dapprima offrono un passaggio a
un hippy, con il quale si aggregano
ad una comune, dove conoscono
due ragazze; poi vengono arrestati per essersi accodati con la moto
ad una parata senza permesso.
In carcere conoscono un giovane
avvocato (George Hanson, interpretato da Jack Nicholson), che
li tira fuori di galera, e che si unisce a loro nel viaggio verso New
Orleans. Ma a questo punto cominciano i brutti incontri: sono
costretti ad uscire da un locale
perché invisi alla gente del paese che li dileggia a causa del loro
aspetto (capelli e barba lunga) e
del loro modo di comportarsi. I
tre viaggiatori se ne vanno, ma
non sarà loro sufficiente lasciare
quel piccolo paese…
“Easy Rider” è senz’altro il più
celebre dei “road movie”, cioè
dei “film di strada”. Quello dei
due protagonisti, che poi diventano tre con l’avvocato alcoliz-
zato (J.Nicholson), è un viaggio
iniziatico: si cerca la libertà, che
la Società Americana, aldilà delle apparenze, nega ai giovani. Il
Sogno Americano è in crisi, forse
definitivamente morto, perché
l’America reale è dominata dalla violenza e dall’egoismo, e per
mantenere il proprio benessere
ha bisogno della guerra: sono
questi gli anni della Guerra del
Vietnam, platealmente rifiutata
da un’intera generazione.
Ed è proprio qui il punto: la contro-cultura, fondata sul pacifismo;
sulla contestazione delle sovrastrutture sociali; su un nuovo
spazio esistenziale da ricercare
attraverso la musica pop ed anche
attraverso le droghe. Sono i protagonisti a guidare lo spettatore
in questo percorso: la marijuana,
per socializzare; e l’acido (LSD)
per cogliere l’illuminazione, vedere oltre lo schermo della realtà.
Ma il viaggio è destinato a finire
male perchè il Sistema Americano non tollera questo dissenso: il
riferimento, nelle cruente scene
finali, agli omicidi politici di Martin Luther King e Robert Kennedy
(avvenuti l’anno prima, nel 1968)
è del tutto evidente. Vince la repressione, che liquida il Sogno.
Tutte le parti del film concorrono a renderlo un “cult”: dalle musiche (Byrds, Hoyt Axton,
Steppenwolf, Bob Dylan, Jimi
Hendrix, John Keene, The Band);
al
montaggio
(D.Cambern;
B.Conner);
alla
fotografìa
(L.Kovacs) degli splendidi paesaggi del Sud-Ovest degli USA.
Andrea Vecchi
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Buone notizie dai mondi Easy Rider
del teatro e della poesia Libertà e Paura
16
Provincia
BNB
1 Luglio 2014
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BNB
DONANDO ALLA
VIRTUAL COOP
Cooperativa Sociale ONLUS
Disabili che lavorano... Bene!
appennino
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A Loiano la mostra
“Ricercaro appenninico”
dedicata a Fantini
Dopo essere stata esposta a San
Lazzaro, a Pianoro, e a Settefonti di
Ozzano, la mostra itinerante “Ricercaro appenninico”, promossa dal
Distretto culturale di San Lazzaro,
dedicata alla figura di Luigi Fantini sarà riallestita a Loiano. Da sabato 12 luglio fino a domenica 3
agosto nella sala “Guido Baldassarri” di Emil Banca in via Roma
58. Nella filiale loianese saranno
montati i pannelli, le vetrine con
alcuni reperti, con proiezioni di
documentari sulla vita del Fantini
e sulle sue tante ricerche su un
territorio che va dalla via Emilia
al confine toscano.
La mostra sul pioneristico esploratore del nostro territorio: fotografo, speleologo, paletnologo,
ricercatore autodidatta nelle tante discipline naturalistiche, storiche e preistoriche dell’Appennino
bolognese; denigrato dalla scienza ufficiale, descritto dalla gente
come “al mat di sas”, infine rivalutato, sarà poi trasferita a Monghidoro (9 agosto-7 settembre),
a Monterenzio (13 settembre-12
ottobre), per ritornare a Ozzano
nella sala Città di Claterna (18 ottobre-16 novembre).
Un giusto e doveroso riconoscimento a Luigi Fantini (1895-1978)
una persona che amava la terra
dove viveva, sopra e sotto, i monti, le valli e i torrenti, la sua natura e la sua storia concludendo le
sue missive con un: «Piacerebbe
firmarmi: Luigi Fantini. Ricercaro
Appenninico».
Grande speleologo, fondatore del
Gruppo Speleologico Bolognese
(Gsb) nel 1932, radunò attorno
a sé altri ardimentosi esploratori delle buie viscere della terra
giungendo alla scoperta e all’esplorazione di numerose cavità
carsiche tra gli affioramenti gessosi della Croara e del Farneto.
Individuando
personalmente
alcuni siti che conservavano le
tracce di una presenza umana
preistorica. Esplorazione e ricerche che hanno infine portato a
tutelare tali cavità, e l’ambiente
circostante, e a portare alla costituzione del Parco regionale dei
Gessi bolognesi.
Giancarlo Fabbri
SAn LAZZARO
L’archivio storico socialista,
una nuova fonte di cultura
Grazie all’impegno del suo presidente Mauro Ottavi, e alla concreta
collaborazione di enti nazionali e
locali, nel circolo “Sandro Pertini”
di San Lazzaro, in via Repubblica
38, nel tempo si è costituito un importante archivio culturale e storico socialista. Archivio che dispone
di oltre 4.000 tra libri, periodici,
foto, e documenti, di cui circa
2.200 già catalogati, sulla storia
del movimento socialista italiano
dagli inizi del Novecento ad oggi.
Un patrimonio che il circolo sanlazzarese vuole conservare, am-
pliare, e infine mettere a disposizione per la consultazione a chi
ne è interessato per studio o per
ricerche storiche.
Come ci spiega lo stesso Ottavi «l’idea di costruire un archivio storico
sul movimento socialista nasce dal
desiderio di rafforzare la rete tra le
varie realtà che hanno una documentazione sull’azione politica che
i socialisti hanno compiuto nel corso dei loro 120 anni di storia. Con
una difficoltà derivata dal fatto che
in Italia, il percorso compiuto per
costruire un archivio di documen-
tazione politica, simile a quanto
fatto in altri Paesi europei dai partiti fratelli, ha avuto una gestazione lunga e complessa. I primi
passi verso un archivio storico del
socialismo si manifestarono negli
anni Venti con lo squadrismo fascista che rese necessaria la salvaguardia della documentazione del
Partito socialista.
Ma solo nel 1977, ricorda Ottavi, si
riuscì a costituire l’archivio del socialismo italiano a Firenze nell’Istituto socialista di studi storici. Poi,
per l’imponenza del patrimonio
documentario, nel 1985 nacque
la Fondazione “Filippo Turati” poi
presieduta da Sandro Pertini fino
alla sua scomparsa. La Fondazione
stessa divenne quindi depositaria
del materiale raccolto. Ma poi,
purtroppo, le frammentazioni delle varie componenti del socialismo
italiano gli archivi delle federazioni
provinciali, e delle sezioni del Psi,
sono stati salvati e versati solo parzialmente. Nel territorio bolognese, però, realtà come Budrio, Medicina e San Lazzaro sono riuscite a
salvare patrimoni documentari di
notevole interesse. Una parte del
patrimonio è stato infine raccolto
dal centro “Sandro Pertini” di San
Lazzaro che nel corso degli anni –
riferisce il presidente del centro –
è aumentato grazie a donazioni».
Oltre ai tanti libri l’archivio sanlazzarese
(csp.bologna@gmail.
com) possiede annate complete e
parziali dei quotidiani e periodici:
“Avanti” dagli anni ’60 al 1990;
“La Squilla”, edito dal partito nel
bolognese nel corso del XX secolo; “Mondoperaio”; “Edizioni del
Gallo” e “Collana Avanti” con i verbali dei congressi; “Rinnovamento
Socialista” e il “Compagno”; “Argomenti Socialisti” e l’edizione italiana di Monthly Review. Un patrimonio che rischiava di essere disperso
e che è stato raccolto per essere
collocato in modo adeguato. Materiale a disposizione di studenti
e di quanti sentono il desiderio di
approfondire ulteriormente la propria conoscenza culturale e politica. Il centro “Pertini” in questi anni
ha instaurato rapporti con altre
realtà nazionali come la Fondazione di studi storici “Filippo Turati” e
l’associazione “Sandro Pertini” entrambe di Firenze, l’Istituto “Alda
Costa” di Ferrara e Bologna, il centro “Prampolini” di Reggio Emilia,
l’archivio storico “Critica Sociale”
di Milano e altri ancora tra i quali il
circolo “Sandro Pertini” di Budrio.
Ma a San Lazzaro le biblioteche
tematiche, miniere d’oro per chi
è interessato all’argomento, non
sono una novità. C’è la “Modateca Igor Pallante” nata nel 2011
nella Mediateca comunale, in via
Caselle 22 (mediateca@comune.
sanlazzaro.bo.it), grazie a una donazione della famiglia Pallante per
ricordare il giovane artista Igor
prematuramente scomparso. Al
Centro Europa Uno, in via Emilia
297, c’è la biblioteca specializzata
in viaggi e turismo “Informatur”
([email protected]) con oltre
2.200 volumi, carte e mappe. In alcuni locali dei magazzini comunali,
in via Speranza 43, c’è la biblioteca
del Cid-Aics (Centro informazione
documentazione Aics, [email protected]) dedicata al mondo dello
sport. Tutte biblioteche a disposizione di tutti per studi e ricerche
con materiali catalogati con sistemi unificati Sebina Opac. C’è poi
la biblioteca regionale del Wwf
([email protected]), dedicata
ai temi naturalistici, di cui riviste e
documenti al centro “Malpensa”,
in via Jussi 33, e libri e altri materiali in via Speranza 43.
A queste si è quindi aggiunto l’archivio socialista, con catalogazione
ancora in corso, che per le sue peculiarità e per i suoi documenti non
potrà mai essere sostituito da fonti
tuttora disponibili su Internet.
G.F.
VIRTUALCOOP
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17
Provincia
1 Luglio 2014
Un altrofestival
Comcerto in Tour in Fiera District
Comcerto è un’attività con sede
ad Ancona specializzata nella promozione e produzione di concerti
musicali di artisti nazionali ed internazionali. Nata il 2 Aprile 2005
la Comcerto si è distinta per molteplici progetti di successo e vanta
numerose collaborazioni con le più
importanti agenzie di spettacolo in
Italia e all’estero.
Tra gli artisti internazionali rappresentati in Italia spiccano:
Mumford & Sons, Pulp, Of Monsters and Men, Tame Impala, Local
Natives, Noah and the Whale, Anna
Calvi, The Verve, Richard Ashcroft,
Iggy and The Stooges, Badly Drawn
Boy, The Divine Comedy, Mystery Jets, Patrick Wolf, Frank Turner,
Angus & Julia Stone, The Charlatans, The Cribs, The Tallest Man
On Earth, Billy Bragg, Echo and The
Bunnymen e tanti altri importanti
nomi che trovate elencati nella nostra pagina Artisti.
Un importante progetto nato in
casa Comcerto è il festival “Spilla”, una rassegna di concerti unici
nel centro storico di Ancona che
dal 2007 si svolge nel mese di
Giugno ospitando i migliori artisti
della scena internazionale.
Il più recente progetto di cui la
Comcerto può andarne fiera è Unaltrofestival, un ulteriore festival svoltosi
a Milano, nessuno lo mette in dubbio,
ma avente lo scopo di offrire al grande
pubblico artisti di fama internazionale
ad un prezzo accessibile.
Dalla primavera del 2011, la
Comcerto cura i live del duo comico
‘I Soliti Idioti’. Tour che ha attraversato l’Italia in lungo e in largo per
presentare l’esilarante show che da
tempo è stato intitolato: ComicoPsichedelico Tour.
Il comune denominatore di ogni
produzione targata Comcerto è lo
Stile: dalle produzioni all’interno
dei club più famosi d’Italia, alle
piazze, ai teatri sino ad arrivare ai
palasport e ai festival con le performance di artisti internazionali
e non. Comcerto, con la sua professionalità e la passione che la
contraddistinguono, si attiva per
dare sempre di più; il suo lavoro è
tutto quello che c’è dietro, ciò che il
pubblico non si immagina, tutto ciò
che permette ad un artista di esi-
birsi davanti ad un pubblico ed al
pubblico di godere di un concerto.
Dopo il successo dello scorso anno,
in cui ha registrato il tutto esaurito
nella sua prima edizione, Unaltrofestival toccherà Milano e Bologna.
Il prossimo 14 e 15 Luglio il fantastico festival organizzato dalla
Comcerto si svolgerà in contemporanea a Milano e Bologna, fatto
assolutamente inedito per l’Italia!
Il cast del 14 Luglio a Milano suonerà a Bologna il 15 e viceversa.
Unaltrofestival sarà il primo festival in Italia concepito con la particolarità della doppia line up a
rotazione su due città.
A Milano confermata la location
dello scorso anno, il Magnolia,
mentre a Bologna il festival si svolgerà nella nuova location all’aperto “Fiera District” (all’interno della
Fiera) e sarà organizzato in collaborazione con il Covo Club.
Luca Mascia
san pietro in casale
anzola dell’emilia
una serata alla ca’ rossa Fricandò
La Ca’ Rossa di Anzola Emilia è un
Centro Sociale e luogo di ritrovo
degli anziani del mio paese.
Per giovedì 21 agosto 2014 dalle ore 19 si potranno degustare
le crescentine.
Alle ore 21 ci sarà la cocomeraia e
si potrà mangiare anche il melone.
È prevista l’esibizione di Castellina
Pasi con musica dal vivo.
Le crescentine si potranno anche
portare a casa.
Per mangiare il cocomero e il melone è previsto il pagamento di una
quota di 8 Euro.
Per maggiori informazioni sulla serata vi potete recare alla Cà Rossa
di Anzola Emilia in Via XXV Aprile
25. Si può telefonare al numero
051/731385. Oppure si può inviare
un’e-mail all’indirizzo: [email protected]
La presidentessa della Cà Rossa
Dina Turrini ha più volte segnalato
l’esigenza di trovare dei nuovi volontari per le attività del Centro Sociale e per le iniziative di supporto
a favore degli anziani e dei disabili.
Se sei interessato a fare volontariato alla Cà Rossa puoi usare i recapiti
sopra citati.
Alessandro Legnani
Fricandò è la Fiera di San Pietro in
Casale, comune di 12.000 abitanti
tra Bologna e Ferrara; giunta alla
10° edizione, con i suoi 80 espositori è l’evento più importante all’interno della kermesse Aemiliana che
ha una durata di 5 settimane.
Suddivisa per merceologie, a Fricando’ si trovano articoli per tutti i gusti, dalla casa alla persona,
dall’arredamento all’auto, dal prodotto tipico italiano alla somministrazione e intrattenimenti per tutte le età; per i piccini, verrà inoltre
allestito un apposito Luna Park.
Infine, chi visita potrà cenare nei
vari ristoranti, comodamente seduto ai tavoli, mentre guarda gli
spettacoli gratuiti che si svolgono
durante le 3 serate della fiera.
Frigandò
Decima edizione
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Info: tel. 0532 909396
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1 Luglio 2014
Frida, rivoluzione
Messicana, arte come terapia
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Trasgressiva e vitale, rinacque nel racconto del corpo martoriato
Autoretrato con monos, 1930
“Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. È in quel fuoco che sono
nata, portata dall’impeto della rivolta fino al momento di vedere giorno.
Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita.”
Alcune persone hanno il destino
segnato sin dalla nascita, avviluppate come sono in una dolorosa
corda di spine, aderente come un
vestito, che quasi soffoca e che più
ferisce al tentativo di divincolarsi
da essa. Eppure riescono ugualmente a manifestare con potenza quella vitalità primordiale che
scorre nelle vene di ogni essere
umano ed esprimere tanto il dolore tagliente, quanto la gioia di
una liberazione momentanea e di
farne dono a tutti, attraverso il linguaggio universale dell’arte.
È il caso della messicana Frida Kahlo (1907-1954), pittrice celebrata
in tutto il mondo, donna amata
per il suo coraggio, modernità,
anticonformismo, ma soprattutto
essere umano che soffrì nel suo
corpo le pene dell’inferno e che
tuttavia seppe reagire, amando la
vita e vivendola con intensità attimo dopo attimo.
Sua madre era una messicana nata
da una spagnola e un indio, suo padre un emigrato tedesco, fotografo
di professione, che le insegnò il ritocco fotografico, trasmettendole
l’amore per l’arte. Uno stimolante
crogiolo di razze e culture che arricchirà la formazione della piccola
Frida. A sei anni si ammala di poliomelite, è costretta a rimanere a
letto per un lungo periodo, subisce
una malformazione permanente
a una gamba. Ma sembra che già
dalla nascita fosse affetta da una
imperfezione della colonna vertebrale. A diciotto anni resta gravemente ferita a seguito di un orribile incidente automobilistico: il
suo corpo è devastato da una serie
impressionante di fratture e, come
se non bastasse, un tubo metallico la trafigge, entrando dal fianco
e uscendo dalla vagina. Portata in
ospedale, lotta contro la morte per
lungo tempo. Nell’arco della sua
intera esistenza il corpo martoriato dovrà sottoporsi a più di trenta
operazioni chirurgiche. Nonostante
ciò le sue condizioni fisiche continueranno a peggiorare, fino all’amputazione di una gamba e la morte
a soli 47 anni. Eppure sarà ricordata
come un essere gioioso, amante
dei bei vestiti, attenta alla propria
immagine fino al narcisismo. “Non
sono malata, sono spezzata. Ma
finché riesco a dipingere sono felice di essere viva”. E ancora: “Ero
solita pensare di essere la persona
più strana del mondo ma poi ho
pensato, ci sono così tante persone
nel mondo, ci dev’essere qualcuna
proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo
in cui mi sento io”.
La pratica della pittura è il prezioso
regalo della sua malattia: dimessa
dall’ospedale, è costretta a rimanere coricata a letto, da dove inizia a
dipingere. I genitori le regalano un
letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, perché possa studiare con attenzione l’immagine
di sé e iniziare a produrre i famosi
autoritratti. È un modo di affermare
l’identità moltiplicando all’infinito
la propria immagine, parlare della
malattia come per proiettarla lontano da sé, dialogare con le parti
profonde per scoprirsi, creare un’icona, cangiante in più personaggi,
attraverso i quali iniziare una narrazione fantastica e vivere vite mai
vissute. Volare via, in alto, lontano
dalla sofferenza fisica e psicologica. Tornare a vivere, intensamente,
perché netta è la percezione che la
vita è un fiore bellissimo, con uno
stelo troppo fragile che può essere
reciso da un momento all’altro.
Altro elemento fondamentale nella
vita di Frida è la passione politica
che si concretizza attraverso l’adesione ai principi della rivoluzione
Messicana (1910-1917), l’iscrizione
al Partito Comunista Messicano, il
sostegno economico ai soldati del
proprio paese che andarono a
combattere la Guerra Civile Spagnola, l’ospitalità offerta a Trosky,
quando questi si rifugiò in Messico, per sfuggire a Stalin. Contribuì
anche insegnando arte alle generazioni messicane figlie della rivoluzione, col suo modo informale e
trasgressivo, come fu l’intera sua
vita: “Muchacos, chiusi qui dentro, a scuola, non possiamo fare
niente. Andiamo fuori, dipingiamo la vita della strada.”
Nonostante le molteplici problematiche fisiche, Frida ebbe un’intensa vita sessuale, espressa indistintamente con uomini e donne.
Il suo grande amore fu il pittore
Diego Rivera: i due si sposarono, si
cornificarono, litigarono, si lasciarono, si risposarono, si adorarono
sino alla morte.
Il suo stile pittorico è assolutamente soggettivo e unico. L’artista ha
assorbito come una spugna i linguaggi delle avanguardie artistiche
del suo tempo e li ha reinterpretati,
con genialità e bellezza, alla luce
della propria cultura e sensibilità.
Frequenti i riferimenti alla tradizione popolare messicana, al mondo
magico degli indios, fatto di originali e antiche conoscenze che si
mescolano al culto cattolico, alla
narrazione fantastica di una natura
forte e selvaggia, dai colori vivi, in
cui si specchia per trovare la forza
di vivere. Centrale la vicenda autobiografica e la malattia, riportata
con potenza e verità e trasfigurata
in mito universale.
Ugo De Santis
Biglietti:
Intero € 12,00 Ridotto € 9,50
Date: 20 Mar - 31 Ago 2014
Orario: Dom - Gio: 10.00-20.00 Ven
- Sab: 10.00-22.30
Luogo: Scuderie del Quirinale
Indirizzo:
Via XXIV Maggio 16, 00186 Roma
www.annulliamoladistanza.org / [email protected]
DISPENSARIO e PUNTO NASCITA In Congo
MARLON BRANDO
L’impegno era quello di aprire un dispensario in Congo e con l’aiuto di tanti
volontari e sostenitori di ANLADI sta proseguendo con successo questo
difficile percorso.
Il 21 settembre 2013, alla presenza delle autorità locali, si è festeggiato
l’inizio delle attività del dispensario “Michele” presso la parrocchia Sans fils
di Mont Ngafula (Kinshasa) diretta dal missionario italiano Padre Antonello
Rossi. La struttura, costruita grazie a una donazione privata su progetto della
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, ha ricevuto in dotazione
gli arredi e tutte le attrezzature necessarie, per iniziativa di Annulliamo la
Distanza Onlus con il sostegno determinante di CIR Food (Progetto “Adotta
un punto nascita”).
Nel dispensario vengono messi a disposizione della popolazione locale, 24
ore su 24, ambulatori attrezzati dove poter partorire in sicurezza, poter
effettuare esami diagnostici, visite specialistiche e i principali esami
chimico-clinici. La disponibilità, inoltre, di alcuni posti letto per brevi degenze
di osservazione consentiranno di diagnosticare e valutare in loco le più
diffuse patologie. La presenza della farmacia metterà a disposizione della
popolazione alcuni farmaci salvavita, in primis quelli per la cura della malaria,
oltre a predisporre gli alimenti idonei per i bambini denutriti.
Un selvaggio chiamato desiderio
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Marlon Brando è nato a Omaha nello stato americano del Nebraska il
3 aprile 1924 ed è il terzo figlio di
Marlon Brando Senior che lavorava
in una fabbrica di concimi chimici e
di Dorothy Julia.
Il giovane Brando ha studiato alla
Libertyville High School dell’Illinois
e all’Accademia Militare del Minnesota da dove è stato espulso.
Nel 1943 Marlon Brando ha raggiunto le sue sorelle a New York e
si è iscritto al Dramatic Workshop
di Stella Adier. Nel 1944 all’età di
vent’anni ha fatto il suo debutto a
Broadway nello spettacolo “I remember Mamà” di John Van Druten. Solo tre anni dopo, nel 1947,
è uscito lo spettacolo teatrale “Un
tram che si chiama desiderio” di
Tennessee William.
L’esordio cinematografico del giovane attore avviene nel 1950 quando è uscito il film “Il mio corpo ti
appartiene” di Fred Zinnermann.
L’attore americano recita nel ruolo
di Ken, un soldato rimasto paraplegico a causa della seconda guerra
mondiale. Il film è molto realistico
e viene trattata la questione della
sessualità legata alla disabilità.
Nel 1951 è uscita la versione cinematografica di “Un tram che si chiama desiderio” di Elia Kazan.
per la quale ha ottenuto una nomination all’Oscar come miglior attore
protagonista.
L’esordio di Brando come regista
si ha nel 1961 quando il popolare attore, insofferente alla regia di
Stanley Kubrick, decide di dirigere
il film “I due volti della vendetta”.Il
film è ambientato in Messico dove
Brando ha interpretato Rìo, un rapinatore che con la complicità di Dad
(Karl Malden) svaligia una banca.
Nel 1954 è uscito il film “Il selvag-
gio” di Laczlo Benedek.
In questo film Marlon Brando ha
interpretato Johnny, un motociclista innamorato della barista Mary
(Katie Bleeker).
Celebri sono le foto dell’attore
americano in sella alla moto e dopo
l’uscita de “Il selvaggio” le vendite
dei jeans e delle giacche in pelle saliranno vertiginosamente.
Nel 1967 lavora con la regia di
Charlie Chaplin, con il film “La
contessa di Hong Kong”. In questo
film Brando interpreta un diplomatico americano che sta rientrando
via mare negli Stati Uniti; è affiancato da Sofia Loren nel ruolo della
la contessa Natasha Alexandrov.
Nel 1972 è uscito il film “Il padrino” di Francis Ford Coppola. Il
popolare attore ha interpretato il
boss mafioso Don Vito Corleone,
capo della più potente famiglia di
Cosa Nostra americana.
Tratto dall’omonimo romanzo di
Mario Puzo, il film avrà due sequel
“Il padrino parte II” uscito nel
1974 e “Il padrino parte III” uscito
nel 1990. Il film narra le vicende
familiari e le attività criminali di
Don Vito Corleone il quale inizialmente si dedica ad attività illegali
come il gioco d’azzardo e il racket
delle estorsioni. Con questo film
nel 1973 Marlon Brando ha vinto
il suo secondo premio Oscar come
miglior attore protagonista ma non
l’ha mai voluto ritirare.
Sempre nel 1972 è uscito il film
“Ultimo tango a Parigi” di Bernardo
Bertolucci.
Il film è stato a lungo censurato a
causa delle frequenti e sin troppo
spinte scene di sesso che hanno
provocato frequenti polemiche.
Con una sentenza della Cassazione
del 29 gennaio 1976 è stata ordina-
BNB
Almanacco
1 Luglio 2014
ta la distruzione delle pellicola.
Nel 1978 è uscito il film “Superman” di Richard Donner. Il film è
tratto dalle vicende del popolare
eroe dei fumetti. In questo film
l’attore americano ha interpretato
il ruolo di Jor-El, uno degli uomini
più influenti del pianeta Krypton.
Del film Superman sono stati girati tre sequel “Superman II” uscito
nel 1980 “Superman III” uscito nel
1983 e “Superman IV” uscito nel
1987. Nel 1979 è uscito il film “Apocalispe Now” per la regia di Francis Ford Coppola.
In questo film Marlon Brando è
il colonnello William Kurz, un disertore della guerra del Vietnam.
Il capitano Willard (Benjamin Sheen) e il comandante dell’aviazione
William Kilgore (Robert Duval) gli
danno la caccia.
Nel 1996 è uscito il film “L’isola
perduta” per la regia di John Frankenhemeier. Il dottor Moreau era
sopravissuto ad un incidente aereo sul Mar di Giava ed era stato
salvato al giovane dottor Montgomery che lo aveva portato su un’isola sconosciuta.
Nel 1998 è uscito il film “In fuga col
malloppo” diretto da Yves Simoneau. L’attore americano ha interpretato il ruolo di Sven Sorenson,
il direttore di un penitenziario del
Nord Dakota. Quando Bud (Charlie
Scheen) e Larry (Thomas Haden)
progettano una rapina Sorenson
li fa arrestare e li fa condannare a
vent’anni di prigione.
L’ultimo film girato da Marlon Brando è “The score” uscito nel 2001
per la regia di Frank Oz.
La vicenda si svolge a Montreal in
Canada dove Nick (Robert De Niro)
è un ladro di gioielli e di opere
d’arte che decide di ritirarsi dal
giro, di gestire un ristorante e di
vivere insieme alla fidanzata Diane
(Angela Basset).
Marlon Brando è morto il 1 luglio
2004 per una crisi respiratoria nel
Centro Medico dell’Università della
California all’età di 80 anni.
Alessandro Legnani
19
i martiri di fiesole
Alla vigilia della liberazione di
Firenze tre carabinieri della stazione di Fiesole il 12 agosto
1944 si sono consegnati ai Tedeschi che li hanno fucilati senza un
regolare processo.
I carabinieri si chiamavano Alberto La Rocca, (1924-1944) Fulvio
Sbarretti (1922-1944) e Vittorio
Marandola (1922-1944).
Alberto La Rocca è nato a Sora
(Frosinone) il 12 giugno 1924. Era
il nono di undici figli di Vincenzo
La Rocca e di Filomena Battezzato.
Dopo aver frequentato tre classi
elementari si era dedicato al lavoro nei campi col padre e coi fratelli fino all’arruolamento nell’Arma
dei Carabinieri.
Vittorio Marandola è nato a Cervaro (Frosinone) il 24 agosto 1922
da Angelo Marandola e da Angela.
Anche lui si è dedicato al lavoro nei
campi. Dopo aver frequentato le
elementari si è iscritto alla Scuola
di Avviamento di Cassino. Finita la
scuola Vittorio Marandola si è arruolato nell’Arma dei Carabinieri.
Fulvio Sbarretti è nato il 22 settembre 1922 a Nocera Umbra
(Perugia). Di lui non si hanno notizie precise anche se nel paese
dove è nato nel 2013 si è svolta
una manifestazione per ricordare
il suo sacrificio. Il comandante tedesco di Fiesole Hans Hiesserich
sospettava che i carabinieri della stazione di Fiesole aiutassero
i partigiani fiorentini attraverso
la fornitura di armi e di viveri, lo
scambio di informazioni sui movimenti dei Tedeschi. Intanto i carabinieri continuavano a svolgere i
loro compiti istituzionali. Quando
un militare tedesco resta ucciso in
un agguato i Tedeschi il 27 luglio
1944 dopo uno scontro a fuoco
coi partigiani avvenuto nell’odierna via dei Bosconi riescono a catturare un civile, Leonardo Lunari e
uno dei carabinieri della stazione
di Fiesole Sebastiano Pandolfo.
Sia Leonardo Lunari che Sebastiano Pandolfo vengono fucilati.
Altri due carabinieri in appoggio,
Fulvio Sbarretti e Pasquale Ciofini riescono a fuggire. Il 6 agosto
1944 i Tedeschi arrestano il Vice
brigadiere della stazione di Fiesole Giuseppe D’Amico sospettato di collaborare coi partigiani.
L’11 agosto 1944 Giuseppe D’Amico che era evaso dal carcere e
si era unito ai partigiani a Firenze, invia un messaggio a Fulvio
Sbarretti, Vittorio Marandola e Alberto La Rocca per far sapere loro
di rimanere in attesa di unirsi alle
forze partigiane o alleate.
I tre carabinieri lasciata la stazione di Fiesole si erano rifugiati tra
le rovine di un anfiteatro romano.
Anche i Tedeschi stavano dando
loro la caccia. Non riuscendo a
trovarli avevano catturato dieci
civili innocenti scelti tra venticinque uomini, li avevano rinchiusi all’Hotel Aurora di Fiesole
e minacciavano di fucilarli per
rappresaglia se Sbarretti, Marandola e La Rocca non si fossero consegnati.
Il 12 agosto 1944 il vescovo di Firenze, Monsignor Turini riesce a
contattare i tre fuggiaschi e dice
a loro di consegnarsi al comando
tedesco perché dieci civili innocenti rischiano di essere fucilati.
Sprezzanti del pericolo Sbarretti,
La Rocca e Marandola si recano al
comando tedesco di Fiesole dove
vengono fucilati dopo alcune ore.
Gli ostaggi vengono liberati dopo
19 giorni dalla fucilazione dei tre
carabinieri. Poi i Tedeschi si ritirano verso nord. Fulvio Sbarretti,
Alberto La Rocca e Vittorio Marandola sono stati insigniti della
Medaglia d’oro al Valor Militare
per il loro gesto eroico.
Anche Giovanni Paolo II nel novembre 1986 ha voluto ricordare
i martiri di Fiesole.
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1 Luglio 2014
Cucinare senza
mettersi ai fornelli
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Ingredienti
500gr fagiolini
350gr carote
200gr tonno sott’olio
150gr mais lessato
erba cipollina
sale
Spuntate i fagiolini e lessateli 15-20
minuti. Lavate e pelate le carote poi
tagliatele a rondelle sottili e lessatele con i fagiolini, aggiungendole
solo quando mancano 5 minuti
dalla fine della cottura di questi
ultimi. Scolate le verdure e fatele
raffreddare. Intanto in una ciotola
versate il tonno dopo averlo sgocciolato. Sgocciolate anche il mais
e unitelo al tonno, poi aggiungete
fagiolini e carote. Tritate l’erba cipollina e aggiungetela mescolando con delicatezza.
Condite con l’olio e lasciate insaporire mezz’ora prima di servirla
FRULLATO BANANA E CACAO
Dai che torna l’estate, il caldo, le
belle giornate, sapori e profumi invitanti e nuovi!
E già, ma con l’arrivo della bella stagione bisognerà cambiare anche la
nostra alimentazione. Durante l’inverno ci siamo appesantiti, abbiamo
mangiato cibi pesanti, calorici adatti
ai mesi freddi. Magari abbiamo anche ceduto a qualche peccato extra… adesso è arrivato il momento di
cambiare registro, di variare il nostro
menù quotidiano e questo va fatto
perché è il nostro organismo che ce
lo chiede, lo dobbiamo fare per il nostro benessere psico-fisico.
Dunque iniziamo a far spazio ad alimenti freddi, rinfrescanti, ricchi di
nutrienti, colorati che durante i mesi
estivi la natura ci offre: frutta e verdura sono nella loro piena stagione
e conviene approfittarne!
Via libera a pinzimoni di verdure
crude che sono buonissime se poi
vengono intinte in un olio di qualità
o magari in fresche salse a base di
yogurt. Questo piatto può prevedere peperoni, cetrioli, carote, sedano
bianco, cipollotti, pomodorini, cipolla di Tropea, persino carciofi, ravanelli, indivia belga e tutto ciò che
riuscite a trovare e che preferite.
Il tutto potrà essere accompagnato
da del pane toscano, senza sale magari da far scaldare un po’ sotto il
grill del forno.
Non si possono dimenticare le insalatone che possono essere arricchite
con tutto ciò che la fantasia vi suggerisce! L’estate è il periodo della
lattuga, dell’insalata riccia, del songino, dell’iceberg…queste potranno
essere abbinate a formaggi come
il primo sale, la feta, la robiola. Oppure a frutta secca come le noci, le
nocciole, i semi di zucca o di girasole. E poi, perfette le patate lesse, il
mais, legumi in barattolo, dadini di
prosciutto cotto, di pancetta o mortadella, wurstel. Si può utilizzare del
tonno in scatola al naturale, gamberetti, polpa di granchio. Pensate, la
frutta è squisita nelle insalate, soprattutto mele, fragole, pere, arance
e gli esotici avocado e papaia.
Non stanno male nemmeno dei crostini e verdure al vapore.
Gli abbinamenti sono infiniti e li potrete cambiare ogni giorno!
Vanno molto anche i piatti unici
completi di tutti i nutrienti per una
sana alimentazione.
Qualche esempio? Prosciutto e melone, prosciutto e fichi, ricotta e miele, bresaola con rucola e grana, una
sana mozzarella con pomodoro (la
celebre caprese), mozzarella di bufala con origano e basilico, carpaccio
di manzo con sedano e grana, petto
di tacchino con salsa tonnata, involtini di speck con caprino e prugne…
Squisiti anche degli spiedini con
feta, anguria e melone oppure con
uva nera ed Emmenthal Si possono
farcire delle foglie di indivia con gorgonzola o mascarpone, riempire dei
pomodori con tonno o con caprino e
semi di papavero.
Nel menù dell’estate non possono
mancare le bruschette. Si va dalla
classica con aglio e olio (la fettunta
toscana), a quella con il pomodoro,
fino alle più originali con mozzarella, acciughe e origano o con caprino
e fesa di tacchino. Possiamo gustarci anche delle golose piade farcite
con squaquerone, prosciutto crudo e rucola, con prosciutto cotto
e mozzarella o super sfiziosa con
stracchino e pomodorini, con tonno, pomodoro e maionese e infine
con la superba Nutella!
Ottima è anche la focaccia classica
all’olio con prosciutto crudo, stracchino e fichi freschi.
La panzanella, un tipico piatto freddo toscano è semplice da preparare, bastano del pane raffermo,
cipolla rossa, basilico conditi con
olio, aceto e sale. Il pane deve essere tenuto in acqua qualche minuto in modo da farlo ammorbidire, poi strizzato e amalgamato
con gli altri ingredienti.
Un’altra alternativa è il pane sardo carasau, molto sottile e croccante che va bagnato velocemente con l’acqua e poi si può gustare
con pomodori, basilico e aglio.
Non bisogna rinunciare ai dolci
anzi, in estate ci sono molte idee
gustose: gelati, sorbetti di frutta, torte come la cheesecake che
deve essere gustata fredda, semifreddi. Oppure si può utilizzare la
frutta come base e affiancarla a
crema, panna, allo stesso gelato!
Vanno bene anche le mousse che
si potranno preparare con gli ingredienti che preferite, dalla cioccolata alla frutta.
Frullati, ghiaccioli e granite sono
altri dessert alternativi, perfetti
anche come merenda.
Questo mese vi voglio regalare tre
ricettine molto adatte a questo
periodo, veloci e di sicuro successo! Buon appetito e buona estate!
Valentina Trebbi
Ingredienti
250gr gelato cioccolato
mezza banana
125ml latte intero
1 cucchiaino di miele
2 cucchiai panna densa
20gr cioccolato fondente a scaglie
Frullate insieme, in un frullatore
capiente, metà dose di gelato,
latte, panna, la banana e il miele.
Versate quindi in un bel bicchiere, aggiungete una pallina del
gelato restante e guarnite con le
scaglie di cioccolato. Sarà ottimo
a merenda ma andrà bene anche
come sostituto del pranzo se non
volete appesantirvi!
MILLEFOGLIE GELATA
Ingredienti
2 fogli pasta sfoglia
500gr gelato vaniglia o fiordilatte
250gr frutti di bosco misti
2 cucchiai zucchero
Mettete la pasta sfoglia su una teglia da forno dopo averla tagliata a
quadretti per creare mini porzioni,
bucherellatela e spolverizzatela
con lo zucchero. Cuocetela in forno
45 minuti a 160 gradi, quando sarà
cotta fatela raffreddare. Ammorbidite il gelato e mettetelo in una
tasca da pasticcere. Adagiate una
sfoglia, quando sarà fredda, su un
piatto, mettete uno strato di gelato
e qualche frutto. Chiudete con una
seconda sfoglia e ripetete l’operazione. Sullo strato finale un’ultima
dose di gelato e una bella manciata
di frutti di bosco. Servite.
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Come e cosa mangiare in questa stagione quando
la voglia di stare in cucina látita
22
Il Banditore
www.buonenotiziebologna.it
Cod. 775/2014 valida fino al
03/07/2014
Azienda richiedente TECNOFAST Commercio all’ingrosso di articoli
in ferro e in altri metalli (ferramenta) - territorio prov. Bo/Mo/Re
40100 Bologna (BO)
Qualifica ISTAT 3342002 Agente di
Commercio
N. 1 Agente di Commercio
Contenuti e contesto del lavoro
Commercio viteria normalizzata,
tiranteria e fasteners nelle varie
resistenze e in acciaio inox ferro e
secondo le norme americane (B7
- B8 etc.) - Gestione portafoglio
clienti settore specifico carpenteria/industria
Luogo di lavoro Comune di Bologna
Formazione e Caratteristiche candidati Dip. Tecnico. Età compresa
tra 30 e 40 anni Patente/B – Automunito - Il candidato deve possedere Pc e cellulare
Contratto Partita Iva
Conoscenze Esperienza nel settore
almeno di cinque anni
Orario Tempo Pieno
Per candidarsi inviare cv a:
tel. 049767875 oppure
[email protected]
Centro per l’impiego di IMOLA
Via Boccaccio, 27 - tel.:
0542/603100-800286040
fax:
051/6598316
[email protected]
Cod. 828/2014 valida fino al
12/07/2014
Qualifica ISTAT 3131001 perito
meccanico
Mansione Progettista di macchine
automatiche
Contenuti e contesto del lavoro In
azienda di Castel San Pietro Terme,
progettista di macchine automatiche con uso PC e attrezzature di
officina, richiesta buona conoscenza della lingua inglese scritta
e parlata.
Luogo di lavoro Comune di Castel
San Pietro Terme (BO)
Formazione e Caratteristiche candidati Diploma di perito meccanico
- Si valutano candidati con almeno
un anno di esperienza (il candidato verrà assunto con contratto
di apprendistato per il periodo
rimanente alla formazione come
apprendista)
Contratto Apprendistato (non saranno considerati dall’azienda i CV
di candidati che non hanno i requisiti di età previsti da questa tipologia contrattuale)
Conoscenze INGLESE grado BUONO (sia scritto che parlato/inglese
tecnico). Indispensabile conoscenza di programmi per la progettazione (AUTOCAD e similari) e del
pacchetto Office.
Orario Tempo Pieno
Per candidarsi inviare cv a: cimp.
[email protected] specificando il codice richiesta nell’oggetto della mail (Rich. 828/2014)
VIRTUAL COOP
Cooperativa Sociale
ONLUS
1 Luglio 2014
OFFERTE DI LAVORO
Centro per l’impiego di Bologna
via Todaro, 8/a - tel.: 051/6598999800286040 fax: 051/6598989
[email protected]
BNB
SITI WEB
Cod. 786/2014 valida fino al
04/07/2014
Qualifica ISTAT 2543008 traduttore
Mansione 1 Coordinatore/Ice di
Progetti Interni con incarichi Linguistico-Commerciali
Contenuti e contesto del lavoro
Presso società di comunicazione
multilingue e traduzioni operante
nei mercati internazionali da oltre
24 anni, l’incarico consiste nel gestire il flusso di lavoro che include:
- relazione commerciale e consulenza cliente;
- gestione e controllo servizi e calendari traduttori;
- coordinamento di risorse, gestione delleproblematiche di tipo
relazionale, tecnico e dei conflitti
con elevate capacità di problem
solving.
Gli incarichi includono attività
linguistiche di revisione, controllo qualità, gestione terminologia
per le lingue di lavoro.
Attività di marketing e di comunicazione commerciale sono programmate periodicamente con
obiettivi di New Business verso i
potenziali nuovi clienti all’interno del target di riferimento.
Luogo di lavoro Comune di Bagnacavallo (RA)
È richiesto il possesso o l’acquisizione di residenza nel raggio di
max 30 km dalla sede di lavoro,
entro un termine di 90 gg dall’inizio del rapporto di lavoro.
Formazione e Caratteristiche
candidati:
Formazione universitaria, preferibilmente in ambito linguistico.
Esperienza pregressa in ambiti
compatibili con gli incarichi sopraccitati.
Contratto commisurato all’effettiva esperienza ed alle competenze maturate, con obiettivo a
tempo indeterminato CCNL settore terziario e servizi.
Conoscenze linguistiche:
ottima conoscenza della lingua
tedesca (almeno C1 o C2) e di
una seconda fra Inglese, Francese e Italiano (nel caso si tratti di
madrelingua diversa da Italiano).
Conoscenze informatiche: il candidato ha un’ottima conoscenza
dei principali programmi di Office, particolarmente Word, Excel,
Outlook.
Preferenziale conoscenza di SDL
Studio 2011 (o 2014). Gradito
l’utilizzo di programmi DTP (InDesign, Frame Maker).
Orario Tempo Pieno
Per candidarsi inviare cv a:
[email protected],
indicando
SEMPRE il codice sopraccitato
(Rich.786/2014) e includendo
lettera motivazionale, codice fiscale ed eventuali referenze
dosa
Piazza della Repubblica, 1 (c/o
Municipio) tel.: 051/6598080800286040 fax: 051/6598117
[email protected]
Cod. 863/2014 valida fino al
19/07/2014
Qualifica ISTAT 4221008 addetto
all’accoglienza clienti 4221000
Addetti all’accoglienza e all’informazione nelle imprese e negli
enti pubblici
Mansione Add. all’assistenza
clienti ed ai servizi di sicurezza
Contenuti e contesto del lavoro Assistenza e informazioni ai
clienti del Centro Commerciale
- Servizi di sicurezza
Luogo di lavoro Casalecchio di
Reno (BO)
Formazione e Caratteristiche
candidati: Diploma di Scuola Superiore. Esperienza nell’ambito
dell’assistenza clienti e/o dei servizi di sicurezza
Contratto Tempo Determinato
Conoscenze Applicativi Office, Internet e Posta elettronica
Orario Part time di 5 ore al giorno su
turni - compresi prefestivi e festivi
- nella fascia oraria di apertura del
centro commerciale (9.00-21.00)
Richiesta eventuale disponibilità
al turno notturno
CERCO
•
•
•
•
•
Centro per l’impiego di San Giovanni in Persiceto
Via Modena, 66/b - tel.:
051/822341-800286040
fax:
051/6598247
[email protected].
bologna.it
Centro per l’mpiego di Zola Pre-
•
Signora italiana automunita con esperienza offresi come babysitter disponibilità immediata zone:
S. Giovanni in Persiceto,
Crevalcore, Castelfranco
Cell. 349/7932882
55enne italiana cerca
lavoro come badante,
pulizie, stiro in zona
S.Giovanni in Persiceto. Disponibile anche giorno e notte.
Cell. 340/0592152
Signora 32enne italiana
con diploma di chimico
biologo cerca lavoro di
pulizie, babysitter, stiro
nelle zone: S. Giovanni
in Persiceto, Sant’Agata
bolognese, Cento (Ferrara) e Bologna città.
Cell. 320/946315
Signora 55enne polacca
da anni in Italia con esperienza di assistenza anziani cerca lavoro come
badante, pulizie ad ore,
o altri lavori domestici.
Cell. 338/5680661
ABBATTI LA CRISI e creati una entrata economica sicura e autonoma.
Per info Sig.ra Palmieri
Tel 340/5181176
Italiano 45enne cerca
lavoro come imbianchino, cartongesso, operaio
generico, portinaio, tutto-
Per candidarsi inviare cv a:
[email protected]
Cod. 849/2014 valida fino al
25/07/2014
Azienda richiedente GENTILINI
POWER-TRAIN S.R.L. Via Piemonte, 7/L - 40069 Zola Predosa
Qualifica ISTAT 3334006 tecnico
commerciale
Mansione Impiegato/a ufficio
commerciale/acquisiti
Contenuti e contesto del lavoro
Add. ufficio commerciale estero
e Italia e ufficio acquisti
Luogo di lavoro ZOLA PREDOSA
(BO)
Formazione e Caratteristiche
candidati Diploma di Scuola Superiore. Esperienza in ufficio
commerciale e/o ufficio acquisti
Contratto Tempo determinato di
circa 9 mesi
Sostituzione maternità
Conoscenze Ottima conoscenza
dell’inglese
Orario Iniziale part time dalle ore
8.30 alle ore 15.30.
Dal mese di settembre tempo
pieno 8.30-17.30
Per candidarsi inviare cv a:
[email protected]
Azienda richiedente EMMEGI
INFISSI S.R.L. Via dell’industria
67/B 40053 Valsamoggia (BO) Località Castello di Serravalle
Qualifica ISTAT 6138000 Installatori di infissi e serramenti
Mansione Operaio 6° livello - Officina metalmeccanica
Contenuti e contesto del lavoro: preparazione/assemblaggio
serramenti. Utilizzo di Centro di
Lavoro e Punzonatrice. Richiesta esperienza di almeno 5 anni
nell’assemblaggio infissi.
Luogo di lavoro: Valsamoggia Località Castello di Serravalle (BO)
Formazione e Caratteristiche
candidati Esperienza consolidata
nel ruolo - almeno 5 anni nell’assemblaggio infissi – Patente/B Automunito/a
Contratto Tempo Determinato
Orario Tempo Pieno
7.30-12.00 // 13.30-17.00
Per candidarsi inviare cv a:
[email protected] oppure
tramite fax al n. 051/6704400
Cod. 823/2014 valida fino al
21/07/2014
fare. Cell. 328/4712774
Tel 340/7903941
•
Ragazza ventiquatrenne
polacca, cerca lavoro
come barista, commessa, promoter, hostess.
Nel 2010 ho partecipato
alla fiera SAIE. Caterina
Cell. 340/3704160
•
Pensionato
autominito con esperienza cerca
lavoro come manutetore di giardini e pulizie
in zona San Giovanni in
Persiceto o Castelfranco.
Tel. 349/2547914
•
Signora italiana di 44 anni
in mobilità, cerca lavoro
part-time come impiegata amministrativa in
zona Crespellano, Castelfranco Emilia e zone limitrofe. Cell. 339/6123520
•
Donna polacca 37 anni
cerca lavoro di pulizie,
assistenza anziani (corso OSS) colf, ed altri
lavori domestici, massaggiatrice diplomata.
Tel. 380/9028237
•
Signora 39enne da anni
in Italia, ha esperienza
nel settore sartoriale e di
pasticceria. Cerca lavoro nelle pulizie, badante o di babysitter. Zona
Crevalcore e dintorni.
Cell. 389/9556678
•
Signora polacca da anni
in Italia con esperienza di assistenza anziani (corso OSS) e con
referenze cerca lavoro come badante. Tel
389/3139030
•
•
Ragazzo italiano di 32
anni cerca lavoro come
barista o panettiere
comprovata esperienza
in entrambe le mansioni
e attestato di panettiere
finito. Cell. 333/9835197
Donna polacca 40 enne,
da anni in Italia con
esperienza
assistenza anziani, babysitter,
cerca lavoro come colf,
badante, ore giornaliere,
pulizie,
stiro.
Offresi maxima serietà.
Tel. 320/8839946.
•
Signora con esperienza
ed automunita cerca lavoro come aiuto cuoco
in San Giovanni Persiceto
e dintorni.
Tel. 349/7932882
•
Cerco lavoro ad ore come
assistenza anziani (anche ore notturne), per
pulizie, riparazioni di
sartoria e disponibile
anche come autista, zona
Cento ma anche limitrofe.
BNB
23
Lo Sfizio
1 Luglio 2014
SABBIA
che caldo che fa
Il pensiero
Annega
Le mani
I piedi
Le gambe
E ogni membra
Immergendosi
Nella sabbia senza tempo
Lasciando libera
La mente
Nella sua unione
Con il sole
E il vento caldo
Per alcuni minuti
In realtà eterni
Dentro la loro danza
Profumata
Con l’essenza del miraggio…
Che caldo d’estate a Bologna! La città sonnecchia
Sudano i muri delle contrade, sbadigliano le torri.
turismo e vacanze
È l’afa d’agosto che non ha pietà e chissà quando
Rinfrescherà, neanche il Meteo lo sa.
Scuri socchiusi, serrande abbassate. I vecchi vicini
In piena estate cercano ombra nei giardini.
Sulle panchine scrostate si raccontano storie piccanti
Con tante risate e ciarlano insieme a grilli e Cicale, intanto
mi gira la testa e mi fa male.
Visitiamo l’Italia!
Quando siamo in vacanza
Intervalliamo il nostro tempo
Con la visita dei nostri bei
Borghi antichi, le città artistiche, i musei.
Poeti Auser al Mare
di Silvana La Valle
Quegli anziani non amano le vacanze, vedono ovunque
Terrorizzati spettri di malanni, di guerre, d’affanni.
Io invece ho in tasca un biglietto di sola andata
Poiché sicuro non ritornerò. Il sogno di tutta
La vita è sull’ala di un aeroplano che s’alza
Veloce dalla città verso il riposo e la libertà.
Sono tornata finalmente! Come sei bella terra mia!
Mi sei mancata vivendo lontano, già morivo di nostalgia!
Ritrovo le albe ed i tramonti, sapore di pane
Appena sfornato, l’acqua fresca della fonte, profumo
Di campo e di bucato, veglie all’aperto nel mese
D’agosto e poi vendemmia ed odore di mosto.
di Maria Rosa Fiorini
Arricchiamoci della storia dei popoli.
Poi torniamo al nostro mare
Per godere sull’Adriatico le albe dorate
E a ovest i fiammeggianti tramonti.
E altrettanto splendidi sono i tramonti
Sulle Dolomiti, quando dalla valle
Che è già al buio, guardi le cime
Illuminate dall’ultimo bacio del sole.
Pensione, pace, felicità, mentre altrove che afa che fa!
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(incluso costi di spedizione)
11 numeri di Buone Notizie
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LA DAMA PER TUTTI!
21-17,9-13,25-21 la Edimburgo.
Diagr. 1) Una partita che deriva dall’apertura N° 1 Favorevole al B.
5-9, 21-18, 10-14, 14x21, x, x, x, 2-6,
22-19, x, 23-20, 12-15, x, x, 28x19,
11-15, x, x, diagr. 2) il N. sembra abbia
sguarnito la difesa ma saprà difendersi al meglio 32-28, 1-5, 28-23, 4-7,
23-20, 7-11, 20-16, 3-7, 30-26, 5-10,
Abbiate cura di riportare chiaramente l’indirizzo dove volete
ricevere il giornale e mettere nella causale del versamento:
Abbonamento BNB.
18-22, 15-11, 14-18, 28-24 patta Buone vacanze e arrivederci a settembre!
Federico Piras
27-23, 10-14, 29-25, 13-17, 23-20
diagr.3) 9-13 A) 31-27, 14-19, 25-21,
19-23, 27-22, 23-27, 21-18, diagr. 4)
27-30, x, 9-5, 21-18, 5-2, x, (B. perde
un pezzo) il 2-6, 27-23, 16-12, x, x,
11-14, diagr.5) 24-20! , x, 6-11, 23-19,
11x18, 15-20 patta sotto pezzo.
A)14-18, 31-28,! diagr.6) 15-19, 2015, x, 9-13, 15-12, 7-11, 12-8, 11-14,
8-4, 18-22, 4-7, x, 7-11, 13-18, 11-15,
Informazioni:
Tel. 051 533106
[email protected]
Buone Notizie Bologna
Mensile.
N. 52 distribuito
il 1 Luglio 2014
Registrazione
c/o Tribunale di Bologna
n. 8003 del 01/10/2009
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Sociale ONLUS
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Direttore Responsabile:
Maurizio Cocchi
Coordinatore:
Giuseppina Carella
Impaginazione e Grafica:
Ilaria Perrone
Marketing:
Maria del Mar Làzaro
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[email protected]
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Galeati Industrie Grafiche s.r.l.
Via Selice, 187/189 - 40026
Imola (Bo) www.galeati.it
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di Elisabetta Mattioli
LO DICE LA VALE
“Se piove con solleone le castagne son tutte guscioni”
“Luglio poltrone porta la zucca col melone”
“A Luglio, lasagne e maccheroni, è roba da padroni”
“Se piove tra Luglio e Agosto,
piove miele, olio e mosto”
“Per Sant’Anna (26) entra
l’anima nella castagna”
Possiamo dire che, ufficialmente,
l’estate è iniziata! Adesso è quin-
di più piacevole stare all’aperto a occuparsi di piante e fiori, seminando l’orto
e raccogliendo buoni frutti!
Quando la Luna è crescente iniziate a
piantare in giardino i garofani e le rose.
Seminate nell’orto il fagiolo, la bieta e
il prezzemolo. Potate l’albero del pesco, delle ciliegie e delle albicocche,
ovviamente dopo avere raccolto i frutti. La pietra del mese è il lapislazzulo
che, tradotto dall’arabo, vuol dire pietra blu. È indicata per tutte le infiammazioni che colpiscono la zona della
gola. Raggiunge la tiroide portando
un buon equilibrio ormonale. Essa è
ottima contro la depressione, la timidezza, abbassa la pressione e allevia le
laringiti. Indicata come potente disintossicante e depuratore di cibi, si può
mettere sulla tavola o nel frigorifero.
Stimola anche l’equilibrio emotivo e
sviluppa l’acutezza della mente, scarica
ansia e aumenta la forza e la vitalità.
La cura di bellezza prevede un bel bagno alla lavanda, rilassante e tonico:
preparate un decotto con 1 litro d’acqua e 50 gr di lavanda, fate bollire, lasciate raffreddare e versate nella vasca.
Oroscopo
di LUGLIO
Le previsioni del Mago di Durbio
ARIETE
Dopo mesi impegnativi, ora potete
vivere l’estate con un’attenzione speciale alla vita personale, puntando su
divertimento e relax per una indispensabile ricarica psicologica.
TORO
Pedala, le stelle sono costantemente
al tuo fianco ed i pianeti vogliono promuovere le tue iniziative più esclusive e
indipendenti. Finalmente il periodo è favorevole per liberarti da ogni ostacolo…
GEMELLI
La voglia di tenerezza è da condividere con chi si trova sulla stessa lunghezza d’onda… nel passo di coppia
puntellato da reciproco affetto! Un
momento magico per l’amore e per
i sentimenti.
CANCRO
Tracce di sottile malcontento sono da
eliminare con una condotta impeccabile, affettuosa e più attenta alle necessità degli altri. Dovresti mostrarti
più tollerante e disponibile con le persone che dipendono da te.
LEONE
Sei l’indiscusso protagonista in ambito sociale. I problemi legate all’abitazione, trovano una conveniente soluzione: possibile un cambio di casa!
Predominanti la determinazione, il
vigore e il desiderio di svago.
VERGINE
Un’amicizia si rivela più importante
del previsto… e forse, assume improvvisamente un aspetto sentimentale. E pensare che non ti eri mai
accorto, di quanto questa persona,
fosse deliziosamente coinvolgente.
BILANCIA
Nei segni d’Acqua, alcuni pianeti
complottano fra di loro per regalarti
stabilità e concretezza. Più sostegno
ai legami a due! Cosa vuoi chiedere
di più ad un mese che ha già in animo
di offrirti tanto?
SCORPIONE
I segni d’Acqua avranno una concomitanza di pianeti che regalano
un periodo davvero trainante e
particolarmente attivo. Sfrutta con
praticità il momento, perché con gli
spunti che ti arrivano da lassù, puoi
arrivare molto lontano.
SAGITTARIO
Si risolvono positivamente le situazioni domestiche e le circostanze familiari… grazie al tuo intervento deciso, ma diplomatico. Possibili acquisti
convenienti, ma di sicuro prestigio.
CAPRICORNO
La stanchezza potrebbe distrarti dagli
impegni professionali che invece promettono essere gratificanti. Contrasti
con soci e collaboratori si superano
anticipando le vacanze, lasciando i
problemi sulla scrivania.
ACQUARIO
Si intensifica l’influsso che eserciti su
chi ti ama, tanto da seguirti anche in
decisioni non sempre prudenti. Scelte intelligenti e ponderate nel lavoro!
PESCI
La pausa estiva? Per ora lasciamola fare agli altri: tu hai programmi precisi e il mese ti servirà appunto per mettere ordine e
rivedere i dettagli organizzativi.