Informazioni tecniche sulla tecnica di collegamento - Bossard e-Shop

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Informazioni tecniche sulla tecnica di collegamento - Bossard e-Shop
Informazioni tecniche
sulla tecnica di collegamento
Informazioni tecniche
da
Pagina
Generale
Tabelle, Norme Tabelle, Norme
Sistema internazionale di unità SI
Tabelle di conversione
Tabelle di conversione Unità SI – USA,
USA – Unità SI
Valori approssimativi di conversione tra
­resistenza a trazione e durezza Denominazione delle norme nei diversi paesi
da
Pagina
Materiali per elementi di collegamento con proprietà specifiche a elevate e / o basse temperature
G.002
G.002
G.002
G.002
G.004
G.006
G.007
Caratteristiche meccaniche a temperatura
ambiente e carico unitario di scostamento dalla
proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2 a temperature
elevate
Dati indicativi per la massa e il modulo statico di
elasticità longitudinale Dati indicativi per il coefficiente di ­dilatazione
­termica, la conduttività e la capacità termiche
specifiche Materiali viti e dadi
Materiali per temperature d’esercizio tra ­­– 200 °C
a – 10 °C
Plasticità alle basse temperature per gli acciai
plastici a freddo
F.002
Terminologia nella tecnica di collegamento filettato F.002
Terminologia nella tecnica di collegamento ­filettato F.002
Viti, classi di resistenza da 4.6 a 12.9/12.9 Caratteristiche meccaniche e fisiche delle viti
Carichi minimi di rottura a trazione per viti
Carichi di prova
F.004
F.004
F.005
F.006
Materiali, trattamenti termici, composizione chimicaF.007
Caratteristiche a temperature elevate
Caratteristiche ad elevata resistenza meccanica
(≥ 1 000 N/mm2)
Dadi, classi di resistenza da 04 a 12
Caratteristiche meccaniche dei dadi con
­filettatura a passo grosso
Resistenza allo strappamento per dadi di altezza
nominale ≥ di 0,5 d ma < 0,8 d
Carichi di prova per dadi
Carichi di prova per dadi 0,8 d
Composizione chimica dei dadi
F.008
F.008
F.009
F.009
F.010
F.010
F.011
F.011
Viti senza testa, classi di resistenza da 14 H a 45 H F.012
Caratteristiche meccaniche
F.012
Materiali, trattamenti termici, composizione chimicaF.012
Viti, prigionieri, dadi
Marcatura e caratteristiche meccaniche per le viti
a testa esagonale UNC / UNF
F.013
F.013
Designazione e marcatura degli elementi di
collegamento filettati con capacità di carico ­ridotta F.014
T
Carico unitario di snervamento e carico unitario di
rottura a basse temperature per gli acciai plastici
a freddo Allungamento elastico per collegamenti filettati
tiranti con a gambo ridotto
Elementi di collegamento in acciai inossidabili
­resistenti alla corrosione ed agli acidi
Designazione dei gruppi e delle qualità Composizione chimica degli acciai austenitici,
INOX
Composizione chimica degli acciai inossidabili,
INOX
Caratteristiche distintive, INOX Diagramma tempo-temperatura della corrosione
intercristallina negli acciai inossidabili ­austenitici
Resistenza agli agenti chimici
Caratteristiche meccaniche degli elementi di
collegamento in acciaio austenitico Resistenza minima alla torsione MB min, per viti in
acciaio austenitico con filettatura da M1,6 a M16
(filettatura a passo grosso) Carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2 a temperature elevate in %
dei valori a temperatura ambiente
Marcatura delle viti e dei dadi Elementi di collegamento in materiali diversi
Metalli non ferrosi
F.014
Materiali speciali
Marcatura dei dadi – ISO
F.015
Elastomeri
Marcatura dei dadi – DIN
Accoppiamento vite e dado ≥ 0,8 d F.015
F.017
F.017
F.018
F.018
F.019
F.019
F.020
F.021
F.021
F.022
F.022
F.023
F.023
F.024
Argomenti tecnici a favore dell’utilizzo di
elementi di collegamento in acciai austenitici al
­nichel-cromo resistenti alla corrosione A1, A2, A4 F.024
Marcatura delle viti Marcatura delle viti prigioniere
F.017
Materiali per temperature d’esercizio oltre + 300 °C F.018
Materiali raccomandati negli accoppiamenti vite e
dado
Tecnica di collegamento
F.017
F.025
F.025
F.025
F.026
F.027
F.027
F.029
Termoplastici
F.030
F.032
F.016
F.016
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
T
Informazioni tecniche
da
Pagina
Protezione dalla corrosione Protezione dalla corrosione
Zincature elettrolitiche
Spessori del rivestimento per elementi con
­filettatura metrica
Altri rivestimenti elettrolitici Altri trattamenti superficiali
Progetto, Costruzione, Montaggio
Scelta della dimensione della vite
Stima del diametro nominale della vite
Resistenza a fatica
Resistenza in caso di sollecitazioni dinamiche
Profondità di avvitamento
Lunghezze di avvitamento minime consigliate in
elementi con foro maschiato
Pressione superficiale
Pressione superficiale ammissibile per alcuni
materiali Pressione superficiale sotto la testa per viti a
testa esagonale
Pressione superficiale sotto la testa per viti a
testa cilindrica con esagono incassato Pressione superficiale sotto la testa della vite
Istruzioni per l’utilizzo di rondelle piane con viti e
dadi
Attrito e coefficiente d’attrito
Attribuzione delle classi di coefficiente di attrito
nei collegamenti filettati con valori indicativi per
diversi materiali, superfici e tipo di lubrificazione
Metodi di serraggio, coefficiente di serraggio αA Valori approssimativi per i coefficienti di attrito μT
delle superfici a contatto Valori indicativi per il coefficiente di serraggio αA
e relativi precarichi in fase di montaggio Precarichi e coppie di serraggio
Valori indicativi
Valori indicativi per filettature a passo grosso
VDI 2230
F.033
F.033
F.033
F.034
F.035
F.036
F.037
F.037
F.037
F.038
F.038
F.039
F.039
F.040
F.040
F.041
F.042
F.042
F.043
F.044
F.044
F.045
Coppie di serraggio adatte per viti in poliam­
mide 6.6
Viti in acciai INOX austenitici A1 / A2 / A4
F.047
F.048
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F.050
Sollecitazione di taglio nelle spine elastiche
Sollecitazioni statiche di taglio per collegamenti
Raccomandazioni per il progettista
Avvitamento diretto nel metallo con viti auto­
formanti
Avvitamento diretto nei materiali termoplastici
con viti Delta PT® F.060
F.060
F.061
F.063
F.063
F.064
F.064
F.066
Avvitamento diretto nei materiali termoplastici
con viti PT® / ecosyn®-plast
F.069
Resistenza a torsione minima per viti autofilettanti
in acciaio
F.072
Assemblaggi con viti autofilettanti
Criteri per la selezione degli inserti filettati automaschianti Ensat® Impronte per viti Utensili per serraggio
Tipologie di manovre e dimensioni degli utensili
Filettature metriche ISO
Filettature metriche ISO
Generalità
Definizioni e dimensioni nominali
Sistema di tolleranze per accoppiamenti
Tolleranze comuni per viti e dadi commerciali Dimensioni limite per filettature a passo grosso
Dimensioni limite per filettature a passo fine
Tolleranze ottenibili per gli elementi di collegamento in plastica
Tolleranze, Tabelle, Norme Tolleranze, Tabelle, Norme
Tolleranze fondamentali e scostamenti
F.071
F.073
F.075
F.077
F.077
F.079
F.079
F.079
F.079
F.079
F.079
F.080
F.080
F.081
F.081
F.081
F.082
F.082
F.082
F.051
F.051
Coppie di serraggio indicative per le rondelle di
sicurezza NORD-LOCK® F.055
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Sicurezza dei collegamenti mediante elementi
aggiuntivi contro la distensione o il ­disserraggio
oppure la perdita
Serie diametri e passi per filettatura a passo fine F.052
Bulloneria strutturale ad alta resistenza per
carpenteria
Sintesi dei metodi costruttivi per la sicurezza dei
collegamenti filettati
F.045
Valori approssimati per elementi di collegamento
con cava esagonale o esalobata
Coppie di serraggio per viti e dadi flangiati
Sicurezza dei collegamenti filettati
F.045
Valori indicativi per filettature a passo fine VDI 2230F.050
Valori indicativi per tiranti con gambo ridotto
da
Pagina
Serie diametri e passi per filettature a passo
grosso F.047
T
F.054
F.057
T
Tabelle, Norme
Tabelle, Norme
Sistema internazionale di unità SI
Il Sistema internazionale di unità di misura (Système international
d’unités), abbreviato in SI, in Svizzera è entrato in vigore per
legge il 1° gennaio 1978. Nelle tabelle seguenti troverete una
panoramica sulle 7 unità fondamentali, su alcune unità derivate e
sulle diverse conversioni. I valori indicati nelle tabelle di conversione sono arrotondati alla terza o alla quarta cifra decimale.
Unità fondamentali SI
Grandezza
Lunghezza
Massa
Tempo
Intensità di corrente elettrica
Temperatura termodinamica
Intensità luminosa
Quantità di sostanza
Nome
metro
kilogrammo
secondo
ampere
kelvin
candela
mole
Simbolo
m
kg
s
A
K
cd
mol
Unità derivate SI
Grandezza
Nome
Simbolo
Equivalenza
Frequenza
Forza
Pressione, tensione
Lavoro, energia, quantità di calore
Potenza, flusso energetico
Carica elettrica, quantità di elettricità
Potenziale elettrico, tensione elettrica, forza elettromotrice
Capacità elettrica
Resistenza elettrica
Conduttanza
Flusso di induzione magnetica
Induzione magnetica
Induttanza
Flusso luminoso
Illuminamento
Angolo piano
Angolo solido
hertz
newton
pascal
joule
watt
coulomb
volt
farad
ohm
siemens
weber
tesla
henry
lumen
lux
radiante
steradiante
Hz
N
Pa
J
W
C
V
F
Ω
S
Wb
T
H
lm
lx
rad
sr
1 Hz
1N
1 Pa
1J
1W
1C
1V
1F
1Ω
1S
1 WB
1T
1H
1 lm
1 lx
1 rad
1 sr
= 1 s–1 = 1/s
= 1 kg · m/s2
= 1 N/m2
=1N·m=1W·s
= 1 N · m/s = J/s
=1A·s
= 1 W/A
= 1 A · s/V
= 1 V/A
= 1 Ω–1 = 1 A/V
=1V·s
= 1 Wb/m2
= 1 Wb/A = 1 V · s/A
= 1 cd · sr
= 1 lm/m2
= 1 m/m = 1 = 180°/π
= 1 m2/m2 = 1
Tabelle di conversione
Tabella di conversione per le unità di forza
1 newton = 1 N
1 pond = 1 p
1 kilopond = kp
1 dyn
N
p
kp
dyn
1
9,81 · 10–3
9,81
10–5
102
1
1 000
1,02 · 10–3
0,102
10–3
1
1,02 · 10–6
105
981
9,81 · 105
1
Pa
N/mm2
kp/cm2
kp/mm2
1
106
10
1
1,02 · 10
10,2
Tabella di conversione per le unità di tensione
1 kp/cm2 = 1 at
1 kp/mm2
T
G.002
2
9,81 · 104
9,81 · 106
–6
9,81 · 10–2
9,81
1
100
–5
1,02 · 10–7
0,102
10–2
1
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1 Pa = 1 N/m = 10 N/cm
1 N/mm2 = 1 MPa
2
Tabelle, Norme
Tabelle, Norme
Tabella di conversione per le unità di lavoro, energia e quantità di calore
1J=1N·m=1W·s
1 kJ
1 kWh
1 kcal
1 kpm
J
kJ
kWh
kcal
kpm
1
1 000
3,6 · 106
4,19 · 103
9,81
10–3
1
3,6 · 103
4,19
9,81 · 10–3
2,78 · 10–7
2,78 · 10–4
1
1,16 · 10–3
2,72 · 10–6
2,39 · 10–4
0,239
860
1
2,34 · 10–3
0,102
102
3,67 · 105
427
1
kcal/h
0,860
860
3,6 · 103
1
8,34
kpm/s
0,102
102
427
0,119
1
Tabella di conversione per le unità di potenza e del flusso energetico
1 W = 1 N · m/s = 1 J/s
1 kW
1 kcal/s
1 kcal/h
1 kpm/s
W
1
1 000
4,9 · 103
1,16
9,81
kW
10–3
1
4,19
1,6 · 10–3
9,81 · 10–3
kcal/s
2,39 · 10–4
0,239
1
2,78 · 10–4
2,34 · 10–3
Tabella di conversione per le unità di pressione
1 Pa = 1 N/m2
1 bar = 0,1 MPa = 0,1 N/mm2
1 kp/m2
1 at = 1 kp/cm2
1 Torr = 1/760 atm
Pa
bar
kp/m2
at
Torr
1
105
9,81
9,81 · 104
133
10–5
1
9,81 · 10–5
0,981
1,33 · 10–3
0,102
1,02 · 104
1
104
13,6
1,02 · 10–5
1,02
10–4
1
1,36 · 10–3
7,5 · 10–3
750
7,36 · 10–2
736
1
© Bossard, G-it-2015.08
Conversione tra unità obsolete e unità SI
Grandezza
Unità obsoleta
Simbolo
Unità attuale
Simbolo
Equivalenza
Lunghezza
Pressione
Energia
Potenza
Viscosità dinamica
Viscosità cinematica
Resilienza
Capacità termica
Conduttività termica
Calore specifico
Intensità di campo magnetico
Induzione magnetica
Flusso magnetico
Intensità luminosa
Luminanza
Dose assorbita
Dose ionica
Ångström
mm di mercurio
Erg
Cavallo vapore
Poise
Stokes
kpm/cm2
kcal/°C
kcal/m · h · °C
kcal/kg · °C
Oersted
Gauss
Maxwell
Candela internazionale
Stilb
Rem
Röntgen
Å
mm Hg
erg
PS
P
St
–
–
–
–
Oe
G
M
lK
sb
rem
R
metro
pascal
joule
watt
pascal secondo
cm2/s
J/cm2
J/K
W/K · m
J/kg · K
ampere/metro
tesla
weber
candela
cd/m2
J/kg
C/kg
m
Pa
J
W
Pa · s
–
–
–
–
–
A/m
T
Wb
cd
–
–
–
1 Å = 10–10m
1 mm Hg = 133,3 Pa
1 erg = 10–7 J
1 PS = 735,5 W
1 P = 0,1 Pa · s/1c P = 1 m Pa · s
1 St = 1 cm2/s = 10–4 m2/s
1 kpm/cm2 = 9,087 J/cm2
1 kcal/°C = 4,187 · 103 J/K
1 kcal/m · h °C = 1,163 W/K · m
1 kcal/kg · °C = 4,187 · 103 J/kg · K
1 Oe = 79,6 A/m
1 G = 10–4 T
1 M = 10–8 Wb
1 lK = 1,019 cd
1 sb = 104 cd/m2
1 rem = 0,01 J/kg
1 R = 2,58 · 10–4 C/kg
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G.003
T
Tabelle, Norme
Tabelle, Norme
Tabella di conversione per sottomultipli
Esempio: zolletta di zucchero disciolta in
1 ppm (part per million)
è 1 parte in 1 milione di parti
1 milligrammo per
kilogrammo
0,001 g/kg
(10–6)
1 ppb (part per billion)
è 1 parte in 1 miliardo di parti
(b = billion, americ. per miliardo)
1 mikrogrammo per
kilogrammo
0,000 001 g/kg
(10–9)
1 ppt (part per trillion)
è 1 parte in 1 trilione di parti
(t = trillion, americ. per bilione)
1 nanogrammo per
kilogrammo
0,000 000 001 g/kg
(10–12)
1 ppq (part per quadrillion)
è 1 parte in 1 quadrilione di parti
(q = quadrillion, americ. per
quadrilione)
1 picogrammo per
kilogrammo
0,000 000 000 001 g/kg
(10–15)
2 700 litri
2,7 millioni
di litri
2,7 milliardi di litri
2,7 bilioni di litri
Tabelle di conversione Unità SI – USA, USA – Unità SI
Lunghezza
Unità SI
1 millimetro
1 centimetro
1 metro
1 kilometro
USA
mm
cm
0,039337
0,39370
inches
inches
in.
in.
km
3,2808
1,0936
0,62137
feet
yards
miles
ft.
yd.
m.
m
39,3700
inches
in.
USA
Unità SI
1 inch
25,400
2,540
1 foot
1 yard
1 mile
304,800
30,480
0,3048
91,4400
0,9144
1 609,35
1,609
mm
cm
mm
cm
m
cm
m
m
km
Superficie
Unità SI
USA
1 mm2
1 cm2
1 m2
0,00155
0,1550
10,7640
1,196
0,38614
1 km2
sq.inches
sq.inches
sq.feet
sq.yard
sq.miles
sq.in.
sq.in.
sq.ft.
sq.yd.
sq.m.
fluid drachms
fluid ounces
dr.fl.
oz.fl.
USA
Unità SI
1 sq.inch
1 sq.yard
1 sq.mile
645,16
6,4516
929,00
0,0929
0,836
2,5889
USA
Unità SI
1 fluid ounce
1 pint
2,957
4,732
1 sq.foot
mm2
cm2
cm2
m2
m2
km2
Volume
1 mililitro
1 centilitro
1 decilitro
1 litro
1 ettolitro
T
G.004
USA
ml
cl
dl
l
hl
0,27
0,338
0,0528
1,0567
0,26
26,417
pints
quarts
gallons
gallons
pt.
qt.
gal.
gal.
1 quart
1 gallon
1 barrel (bl)
0,4732
0,9463
3,7853
119,237
1,192
cl
dl
l
l
l
l
hl
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Unità SI
Tabelle, Norme
Tabelle, Norme
Massa
Unità SI
USA
1 grammo
1 kilogrammo
g
kg
1 quintale
1 tonnellata
q
t
15,432
2,2046
grains
pounds
220,46
2204,6
1,102
pounds
pounds
shorttons
gr.
lb.
lb.
lb.
tn.sh.
USA
Unità SI
1 grain
1 ounce
64,7989
28,35
1 pound
1 short
0,4536
907,200
9,072
0,9072
USA
Unità SI
1 psi
1 in lb
1 ft lb
0,00689
0,113
1,35
mg
g
kg
kg
q
t
Varie
Unità SI
USA
1 N/mm2 = 1 MPa = 10 bar
1 Nm
145,14
8,85
0,74
psi
in lb
ft lb
N/mm2
Nm
Nm
Temperatura
© Bossard, G-it-2015.08
Conversione da Fahrenheit a Celsius:
Detrarre 32 e dividere per 1,8
Conversione da Celsius a Fahrenheit:
Moltiplicare per 1,8 ed aggiungere 32
°F
°C
°F
°C
°C
°F
°C
°F
212
200
194
190
180
176
170
160
158
150
140
130
122
120
110
104
100
93,3
90
87,8
82,8
80
76,7
71,1
70
65,6
60
54,4
50
48,9
43,3
40
100
90
86
80
70
68
60
50
40
–
32
30
20
14
10
0
37,8
32,2
30
26,7
21,1
20
15
10
4,4
–
0
–1,1
–6,7
–10
–12,2
–17,8
100
95
90
85
80
75
70
65
60
55
50
45
40
212
203
194
182
176
167
158
149
140
131
122
113
104
35
30
25
20
15
10
5
–
0
–5
–10
–15
–17,8
95
86
77
68
59
50
41
–
32
23
14
5
0
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G.005
T
Tabelle, Norme
Tabelle, Norme
Valori approssimativi di conversione tra r­ esistenza a trazione e durezza
secondo ISO 18265
Resist. a
trazione
[N/mm2]
Durezza
Vickers
Durezza
Brinell1)
[F ≥ 98 N] HB
HRB
HRC
HRA
255
270
285
305
320
335
350
370
385
400
415
430
450
80
85
90
95
100
105
110
115
120
125
130
135
140
76
80,7
85,5
90,2
95
99,8
105
109
114
119
124
128
133
–
41
48
52
56,2
–
62,3
–
66,7
–
71,2
–
75
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
465
480
495
510
530
545
560
575
595
610
625
640
660
675
690
705
720
740
755
770
785
800
820
835
850
865
880
900
915
930
950
965
995
1 030
1 060
1 095
1 125
145
150
155
160
165
170
175
180
185
190
195
200
205
210
215
220
225
230
235
240
245
250
255
260
265
270
275
280
285
290
295
300
310
320
330
340
350
138
143
147
152
156
162
166
171
176
181
185
190
195
199
204
209
214
219
223
228
233
238
242
247
252
257
261
266
271
276
280
285
295
304
314
323
333
Durezza Rockwell
–
78,7
–
81,7
–
85
–
87,1
–
89,5
–
91,5
92,5
93,5
94
95
96
96,7
–
98,1
–
99,5
(101)
–
(102)
–
(104)
–
(105)
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
20,3
21,3
22,2
23,1
24
24,8
25,6
26,4
27,1
27,8
28,5
29,2
29,8
31
32,2
33,3
34,3
35,5
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
60,7
61,2
61,6
62
62,4
62,7
63,1
63,5
63,8
64,2
64,5
64,8
65,2
65,8
66,4
67
67,6
68,1
Sono possibili maggiori dispersioni per acciai alto legati e/o
incruditi da stampaggio a freddo (per es. 6.8, acciai inossidabili
A2–A4).
Resist. a
trazione
[N/mm2]
Durezza
Vickers
Durezza
Brinell1)
[F ≥ 98 N] HB
HRB
HRC
HRA
1 155
1 190
1 220
1 255
1 290
1 320
1 350
1 385
1 420
1 455
1 485
1 520
1 555
1 595
1 630
1 665
1 700
1 740
1 775
1 810
1 845
1 880
1 920
1 955
1 995
2 030
2 070
2 105
2 145
2 180
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
360
370
380
390
400
410
420
430
440
450
460
470
480
490
500
510
520
530
540
550
560
570
580
590
600
610
620
630
640
650
660
670
680
690
700
720
740
760
780
800
820
840
860
880
900
920
940
342
352
361
371
380
390
399
409
418
428
437
447
(465)
(466)
(475)
(485)
(494)
(504)
(513)
(523)
(532)
(542)
(551)
(561)
(570)
(580)
(589)
(599)
(608)
(618)
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
36,6
37,7
38,8
39,8
40,8
41,8
42,7
43,6
44,5
45,3
46,1
46,9
47,7
48,4
49,1
49,8
50,5
51,1
51,7
52,3
53
53,6
54,1
54,7
55,2
55,7
56,3
56,8
57,3
57,8
58,3
58,8
59,2
58,7
60,1
61
61,8
62,5
63,3
64
64,7
65,3
65,9
66,4
67
67,5
68
68,7
69,2
69,8
70,3
70,8
71,4
71,8
72,3
72,8
73,3
73,6
74,1
74,5
74,9
75,3
75,7
76,1
76,4
76,7
77
77,4
77,8
78
78,4
78,6
78,9
79,2
79,5
79,8
80
80,3
80,6
80,8
81,1
81,3
81,8
82,2
82,6
83
83,4
83,8
84,1
84,4
84,7
85
85,3
85,6
Le cifre nelle parentesi sono valori di durezza fuori del campo di definizione
del processo di prova di durezza normalizzata, ma sono comunque molto
usati come valori approssimativi nella pratica. I valori di durezza Brinell in
parentesi sono solamente validi quando la misurazione è stata effettuata con
una sfera di metallo duro.
1)
T
G.006
Durezza Rockwell
Calcolato con: HB = 0,95 · HV
www.bossard.com
© Bossard, G-it-2015.08
La tabella di conversione è solamente valida per acciai non legati,
acciai basso legati e fusioni d‘acciaio lavorati plasticamente a
caldo e trattati termicamente.
Tabelle, Norme
Tabelle, Norme
La prova di durezza Vickers HV è applicabile per valori alti di durezza. La norma DIN ISO 898, parte 1 definisce come e quando
debba essere eseguita la prova di durezza.
La prova di durezza Brinell è applicabile per un ampio campo di
durezze.
La prova di durezza Rockwell C è applicabile con acciai bonificati,
quella Rockwell A è applicabile per metalli duri, quella Rockwell B
è applicabile con acciai teneri, leghe di rame e di zinco, bronzo
ecc.
Denominazione delle norme nei diversi paesi
© Bossard, G-it-2015.08
secondo ISO
Paese
Abbreviazioni
Paese
Abbreviazioni
Algeria
Arabia Saudita
Argentina
Australia
Austria
Bangladesh
Belgio
Brasile
Bulgaria
Canada
Cile
Cina
Colombia
Corea del Nord
Corea del Sud
Cuba
Cipro
Danimarca
Egitto
Etiopia
Europa
Filippine
Finlandia
Francia
Ghana
Germania
Giamaica
Giappone
Gran Bretagna
Grecia
India
Indonesia
Internazionale
Iran
Irlanda
IANOR
SASO
IRAM
SAI
ON
BSTI
IBN
ABNT
BDS
SCC
INN
CSBTS
ICONTEC
CSK
KATS
NC
CYS
DS
EOS
QSAE
EN
BPS
SFS
AFNOR
GSB
DIN
JBS
JISC
BSI
ELOT
BIS
BSN
ISO
ISIRI
NSAI
Israele
Italia
Kenya
Libia
Malesia
Messico
Mongolia
Marocco
Nuova Zelanda
Nigeria
Norvegia
Olanda
Pakistan
Polonia
Portogallo
Repubblica Ceca
Romania
Russia/Russie
Singapore
Sudafrica
Spagna
Sri Lanka
Svezia
Svizzera
Siria
Tanzania
Tailandia
Trinidad Tobago
Turchia
Ungheria
USA
Uzbekistan
Venezuela
Vietnam
SII
UNI
KEBS
LNCSM
DSM
DGN
MNCSM
SNIMA
SNZ
SON
NSF
NEN
PSI
PKN
IPQ
CSNI
ASRO
GOST
PSB
SABS
AENOR
SLSI
SIS
SNV
SASMO
TBS
TISI
TTBS
TSE
MSZT
ANSI
UZGOST
FONDONORMA
TCVN
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G.007
T
Materiali viti e dadi
Terminologia nella tecnica di collegamento filettato
Terminologia nella tecnica di collegamento fi
­ lettato
Carico unitario di rottura Rm [N/mm2]
Il carico unitario di rottura di una vite è definito come il carico
a trazione a partire dal quale si puo produrre una rottura nel
gambo o nella filettatura. Nel caso di una prova effettuata sulla
vite intera il carico di snervamento puo essere valutato solo
approssimativamente. I valori esatti del carico di snervamento
e dell’allungamento dopo rottura possono essere determinati
solamente con una prova eseguita su un provino ottenuto dalla
vite secondo ISO 898, parte 1 – eccezione: viti in INOX da A1 a A4
(ISO 3506).
Resistenza a trazione in caso di rottura nella filettatura:
Rm = Carico massimo di rottura a trazione Fmax
Area di sollecitazione
N
mm2
F
Prova di resistenza
a trazione sulla vite
intera
Prova di resistenza
a trazione sul
provino
A
rea di sollecitazione nominale della filettatura AS [mm2]
Pagine F.041, F.042
Resistenza a trazione in caso di rottura nella filettatura (Vite intera
oppure provino):
Rm = Carico massimo di rottura a trazione Fmax
Area della sezione trasversale
del gambo ridotto
N
mm2
1 N/mm2 = 1 MPa
Allungamento
T
F.002
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
Carico a trazione max.
Carico di scostamento dalla
proporzionalità dello 0,2 % Rp0,2
Carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello
0,2 % Rp0,2 [N/mm2]
Per materiali con resistenza elevata il carico unitario inferiore di
snervamento è difficilmente determinabile. Si definisce carico
unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % il carico
a trazione a partire dal quale si riscontra un allungamento plastico
dello 0,2 % una volta rimossa la sollecitazione.
In pratica le viti dovranno essere sollecitate durante il serraggio e
sottoposte al carico di esercizio fino al carico unitario inferiore di
snervamento oppure fino al carico unitario di scostamento dalla
proporzionalità dello 0,2 %.
Carico a trazione
Carico unitario inferiore di snervamento ReL [N/mm2]
Il carico unitario inferiore di snervamento è il carico a trazione a
partire dal quale l’allungamento comincia ad aumentare in modo
sproporzionato sotto l’effetto d’un carico a trazione crescente.
Rimossa la sollecitazione si riscontra un allungamento plastico.
Materiali viti e dadi
Terminologia nella tecnica di collegamento filettato
Allungamento percentuale dopo rottura A [%]
E’ l’allungamento provocato dal carico a trazione quando la vite si
rompe. L’allungamento risultante viene determinato sui provini in
un tratto cilindrico con dimensioni definite. Eccezione: viti INOX da
A1 a A4, dove si misura l’allungamento sulla vite intera (ISO 3506).
do
Lunghezza
iniziale
Lo = 5 x do
Resistenza a trazione con appoggio cuneo
La prova di trazione con appoggio cuneo, che non si applica ai
prigionieri, deve essere effettuata come illustrato dalla figura a destra. La vite deve essere sollecitata a trazione fino alla rottura. Per
considerare conforme la prova, la rottura deve manifestarsi sulla
filettatura oppure sul gambo liscio della vite e non nella zona di
transizione fra la testa e il gambo liscio.
F
Tenacità della testa
La prova di tenacità della testa viene eseguita come illustrato
dalla figura a destra. Dopo alcuni colpi di martello la testa della
vite si deve piegare di un certo angolo. Non deve essere rilevata
nessuna traccia di rottura nella sezione di transizione fra la testa e
il gambo liscio (ISO 898, parte 1).
Durezza
La durezza è generalmente la resistenza che offre un materiale
alla penetrazione d’un corpo di prova più duro con un carico
definito (consultare ISO 898, parte 1).
Durezza Vickers HV: ISO 6507
Corpo di prova piramidale (durezza usata generalmente per la
viteria).
Durezza Brinell HB: ISO 6506
Corpo di prova sferico.
Durezza Rockwell HRC: ISO 6508
Corpo di prova conico.
V
alori di conversione tra resistenza a trazione e durezza
© Bossard, F-it-2017.01
Pagina G.006
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Resilienza [Joule] ISO 83
La resilienza è il lavoro d’urto dissipato nella prova di resilienza. Il
provino deve essere ricavato longitudinalmente al gambo ed il più
possibile in prossimità della superficie della vite. Il provino viene
rotto con un solo colpo di pendolo. Si ottengono indicazioni sulla
microstruttura, sui processi metallurgici, su eventuali inclusioni
ecc. I valori ottenuti non possono essere presi in considerazione
per eseguire dei calcoli.
Difetti superficiali
Questi difetti sono originari della materia prima, come per esempio
l’inclusione di scorie, la sovrapposizione o rigature di lavorazione.
Le cricche sono invece fratture intercristalline (Per maggiori
informazioni consultare le norme EN 493 e ISO 6157).
Decarburazione superficiale
È in generale una diminuizione del tenore di carbonio della parte
superficiale della filettatura nelle viti bonificate (consultare
ISO 898, parte 1).
F.003
T
Materiali viti e dadi
Viti, classi di resistenza da 4.6 a 12.9/12.9
Caratteristiche meccaniche e fisiche delle viti
secondo ISO 898, parte 1
Le viti sottoposte a prova devono avere, a temperatura ambiente, le caratteristiche meccaniche seguenti.
No
1
2
3
4
5
Caratteristiche meccaniche o fisiche
Classe di resistenza
4.6
4.8
5.6
5.8
6.8
400
400
240
240
–
–
–
–
400
420
–
–
–
–
320
340e
500
500
300
300
–
–
–
–
500
520
–
–
–
–
400
420e
nom.
225
0,94
310
0,91
280
0,93
min.
22
–
min.
–
min.
d > 16
mm b
800
830
–
–
640
660
–
–
9.8
d ≤ 16
mm
900
900
–
–
720
720
–
–
10.9
12.9/
12.9
600
600
–
–
–
–
480
480e
8.8
d ≤ 16
mm a
800
800
–
–
640
640
–
–
1 000
1 040
–
–
900
940
–
–
1 200
1 220
–
–
1080
1 100
–
–
380
0,90
440
0,92
580
0,91
600
0,91
650
0,90
830
0,88
970
0,88
20
–
–
12
12
10
9
8
–
–
–
–
52
52
48
48
44
–
0,24
–
0,22
0,20
–
–
–
–
–
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
max.
min.
120
220g
114
209g
67
95,0g
–
–
–
–
130
220g
124
209g
71
95,0g
–
–
–
–
155
220g
147
209g
79
95,0g
–
–
–
–
160
220g
152
209g
82
95,0g
–
–
–
–
255
335
242
318
–
–
23
34
290
360
276
342
–
–
28
37
320
380
304
361
–
–
32
39
385
435
366
414
–
–
39
44
Profondità della decarburazione totale nella
filettatura, G, mm
max.
–
–
–
–
–
0,015
0,015
0,015
0,015 0,015
max.
–
–
–
–
–
20
20
20
20
Coppia di rottura, MB Nm
Resilienza KVk, l, J
Integrità superficiale in conformità a
min.
min.
–
–
–
–
–
27
–
–
Carico unitario di rottura, Rm, MPa,
[N/mm2]
nom.c
min.
Carico unitario inferiore di snervamento, ReLd, MPa, nom.c
[N/mm2]
min.
Carico unitario di scostamento dalla proporzionalità nom.c
dello 0,2 % Rp0,2, [N/mm2]
min.
Carico unitario di scostamento dalla proporzionalità nom.c
0,0048 d per elementi di collegamento di
min.
dimensioni complete Rpf, MPa, [N/mm2]
Carico unitario di prova, Spf, MPa, [N/mm2]
Rapporto di elasticità
Sp, nom/ReL min oppure
Sp, nom/Rp0,2 min oppure
Sp, nom/Rpf min
6
7
Allungamento percentuale dopo rottura dei provini
sottoposti a lavorazione di macchina, A, %
Strizione dopo rottura dei provini sottoposti a
lavorazione di macchina, Z, %
8
Allungamento dopo rottura degli elementi di
collegamento di dimensioni complete, Af
(vedere anche ISO 898-1 appendice C)
9
10
Tenacità della testa
Durezza Vickers, HV
F ≥ 98 N
11
12
Durezza Brinell, HBW
F = 30 D2
Durezza Rockwell, HRB
Durezza Rockwell, HRC
13
14
15
16
17
18
Durezza superficiale, HV 0,3
Altezza nominale del filetto nella zona
filettata non decarburata, E, mm
Riduzione della durezza dopo il secondo
rinvenimento, HV
Nessuna rottura
190
250
250
320
181
238
238
304
89
–
99,5
–
–
22
–
32
h
–
1
–
/2 H1
h
1
/2 H1
h
1
/2 H1
h, i
2
/3 H1
–
in conformità alla ISO 898-7
–
27
27
27
27
ISO 6157-1n
h, j
3
/4 H1
20
m
ISO
6157-3
c
d
I valori non sono applicabili alle viti strutturali.
Per le viti strutturali d ≥ M12.
I valori nominali sono specificati solo ai fini del sistema di designazione per le classi di resistenza. Vedere punto 5 della norma ISO 898-1.
Nei casi in cui non può essere determinato il carico unitario di snervamento inferiore ReL è ammissibile misurare il carico unitario di scostamento dalla
proporzionalità dello 0,2 % Rp0,2.
e
Per le classi di resistenza 4.8, 5.8 e 6.8 i valori di Rpf min sono allo studio. I valori attuali sono dati solo per il calcolo del rapporto di elasticità. Non sono valori di
prova.
f
I carichi di prova sono indicati nelle tabelle a pagina F.006.
g
La durezza determinata nell’estremità di un elemento di collegamento deve essere 250 HV, 238 HB o 99,5 HRB al massimo.
h
La durezza superficiale non deve essere maggiore di più di 30 punti Vickers della durezza a cuore misurata, dell’elemento di collegamento, quando la
determinazione della durezza superficiale e della durezza a cuore sono effettuate con HV 0,3.
i
Non è accettabile alcun aumento della durezza superficiale che indichi che la durezza superficiale è maggiore di 390 HV.
j
Non è accettabile alcun aumento della durezza superficiale che indichi che la durezza superficiale è maggiore di 435 HV.
k
I valori sono determinati a una temperatura di prova di –20 °C, vedere punto 9.14 della norma ISO 898-1.
l
Si applica a d ≥ 16 mm.
m
Il valore di KV è allo studio.
n
Anzichè la ISO 6157-1 può essere applicabile la ISO 6157-3 previo accordo tra il fabbricante e l’acquirente.
a
T
F.004
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
b
Materiali viti e dadi
Viti, classi di resistenza da 4.6 a 12.9/12.9
Carichi minimi di rottura a trazione per viti
secondo ISO 898, parte 1
Carichi minimi di rottura a trazione – per filettature metriche ISO a passo grosso
Filettatura1)
d
Area di sollecita- Carico minimo di rottura a trazione Fm min (As, nom x Rm, min) [N]
zione nom.
Classe di resistenza
As, nom
[mm2 ]
4.6
4.8
5.6
5.8
6.8
8.8
9.8
10.9
12.9/12.9
M3
M3,5
M4
M5
M6
M7
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
5,03
6,78
8,78
14,2
20,1
28,9
36,6
58,0
84,3
115
157
192
245
303
353
459
561
694
817
976
4 020
5 420
7 020
11 350
16 100
23 100
29 2002)
46 4002)
67 4003)
92 0003)
125 0003)
159 000
203 000
252 000
293 000
381 000
466 000
576 000
678 000
810 000
4 530
6 100
7 900
12 800
18 100
26 000
32 900
52 200
75 900
104 000
141 000
–
–
–
–
–
–
–
–
–
5 230
7 050
9 130
14 800
20 900
30 100
38 1002)
60 3002)
87 700
120 000
163 000
200 000
255 000
315 000
367 000
477 000
583 000
722 000
850 000
1 020 000
6 140
8 270
10 700
17 300
24 500
35 300
44 600
70 800
103 000
140 000
192 000
234 000
299 000
370 000
431 000
560 000
684 000
847 000
997 000
1 200 000
2 010
2 710
3 510
5 680
8 040
11 600
14 6002)
23 2002)
33 700
46 000
62 800
76 800
98 000
121 000
141 000
184 000
224 000
278 000
327 000
390 000
2 110
2 850
3 690
5 960
8 440
12 100
15 400
24 400
35 400
48 300
65 900
80 600
103 000
127 000
148 000
193 000
236 000
292 000
343 000
410 000
2 510
3 390
4 390
7 100
10 000
14 400
18 3002)
29 0002)
42 200
57 500
78 500
96 000
122 000
152 000
176 000
230 000
280 000
347 000
408 000
488 000
2 620
3 530
4 570
7 380
10 400
15 000
19 000
30 200
43 800
59 800
81 600
99 800
127 000
158 000
184 000
239 000
292 000
361 000
425 000
508 000
3 020
4 070
5 270
8 520
12 100
17 300
22 000
34 800
50 600
69 000
94 000
115 000
147 000
182 000
212 000
275 000
337 000
416 000
490 000
586 000
Qualora nella designazione della filettatura non sia indicato il passo, si considera il passo grosso.
Per gli elementi di collegamento con una tolleranza della filettatura 6az secondo la ISO 965-4 sottoposti a zincatura per immersione a caldo, si applicano
valori ridotti in conformità alla ISO 10684:2004, appendice A.
3)
Per le viti strutturali 70 000 N (per M12), 95 500 N (per M14) e 130 000 N (per M16).
1)
2)
C
alcolo dell’area di sollecitazione nominale As, nom
Pagina F.041
© Bossard, F-it-2017.01
Carichi minimi di rottura a trazione – per filettature metriche ISO a passo fine
Filettatura
dxP
Area di sollecita- Carico minimo di rottura a trazione Fm min (As, nom x Rm, min) [N]
zione nom.
Classe di resistenza
As, nom
[mm2 ] 4.6
4.8
5.6
5.8
6.8
8.8
9.8
10.9
12.9/12.9
M8x1
M10x1
M10x1,25
M12x1,25
M12x1,5
M14x1,5
M16x1,5
M18x1,5
M20x1,5
M22x1,5
M24x2
M27x2
M30x2
M33x2
M36x3
M39x3
39,2
64,5
61,2
92,1
88,1
125
167
216
272
333
384
496
621
761
865
1030
31 360
51 600
49 000
73 700
70 500
100 000
134 000
179 000
226 000
276 000
319 000
412 000
515 000
632 000
718 000
855 000
35 300
58 100
55 100
82 900
79 300
112 000
150 000
–
–
–
–
–
–
–
–
–
40 800
67 100
63 600
95 800
91 600
130 000
174 000
225 000
283 000
346 000
399 000
516 000
646 000
791 000
900 000
1 070 000
47 800
78 700
74 700
112 000
107 000
152 000
204 000
264 000
332 000
406 000
469 000
605 000
758 000
928 000
1 055 000
1 260 000
15 700
25 800
24 500
36 800
35 200
50 000
66 800
86 400
109 000
133 000
154 000
198 000
248 000
304 000
346 000
412 000
www.bossard.com
16 500
27 100
25 700
38 700
37 000
52 500
70 100
90 700
114 000
140 000
161 000
208 000
261 000
320 000
363 000
433 000
19 600
32 300
30 600
46 100
44 100
62 500
83 500
108 000
136 000
166 000
192 000
248 000
310 000
380 000
432 000
515 000
20 400
33 500
31 800
47 900
45 800
65 000
86 800
112 000
141 000
173 000
200 000
258 000
323 000
396 000
450 000
536 000
23 500
38 700
36 700
55 300
52 900
75 000
100 000
130 000
163 000
200 000
230 000
298 000
373 000
457 000
519 000
618 000
F.005
T
Materiali viti e dadi
Viti, classi di resistenza da 4.6 a 12.9/12.9
Carichi di prova
secondo ISO 898, parte 1
Carichi di prova – Filettature metriche ISO a passo grosso
Filettatura1)
d
Area di sollecitazione nom.
As, nom [ mm2 ] Classe di resistenza
4.6
4.8
5.6
5.8
6.8
8.8
9.8
10.9
12.9/12.9
M3
M3,5
M4
M5
M6
M7
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
5,03
6,78
8,78
14,2
20,1
28,9
36,6
58,0
84,3
115
157
192
245
303
353
459
561
694
817
976
1 130
1 530
1 980
3 200
4 520
6 500
8 2402)
13 0002)
19 000
25 900
35 300
43 200
55 100
68 200
79 400
103 000
126 000
156 000
184 000
220 000
1 560
2 100
2 720
4 400
6 230
8 960
11 400
18 000
26 100
35 600
48 700
59 500
76 000
93 900
109 000
142 000
174 000
215 000
253 000
303 000
1 410
1 900
2 460
3 980
5 630
8 090
10 2002)
16 2002)
23 600
32 200
44 000
53 800
68 600
84 800
98 800
128 000
157 000
194 000
229 000
273 000
1 910
2 580
3 340
5 400
7 640
11 000
13 900
22 000
32 000
43 700
59 700
73 000
93 100
115 000
134 000
174 000
213 000
264 000
310 000
371 000
2 210
2 980
3 860
6 250
8 840
12 700
16 100
25 500
37 100
50 600
69 100
84 500
108 000
133 000
155 000
202 000
247 000
305 000
359 000
429 000
2 920
3 940
5 100
8 230
11 600
16 800
21 2002)
33 7002)
48 9003)
66 7003)
91 0003)
115 000
147 000
182 000
212 000
275 000
337 000
416 000
490 000
586 000
3 270
4 410
5 710
9 230
13 100
18 800
23 800
37 700
54 800
74 800
102 000
–
–
–
–
–
–
–
–
–
4 180
5 630
7 290
11 800
16 700
24 000
30 4002)
48 1002)
70 000
95 500
130 000
159 000
203 000
252 000
293 000
381 000
466 000
576 000
678 000
810 000
4 880
6 580
8 520
13 800
19 500
28 000
35 500
56 300
81 800
112 000
152 000
186 000
238 000
294 000
342 000
445 000
544 000
673 000
792 000
947 000
Carico di prova Fp (As, nom x Sp, nom4)) [N]
Qualora nella designazione della filettatura non sia indicato il passo, si considera il passo grosso
Per gli elementi di collegamento con una tolleranza della filettatura 6az secondo la ISO 965-4 sottoposti a zincatura per immersione a caldo, si applicano
valori ridotti in conformità alla ISO 10684:2004, appendice A.
3)
Per le viti strutturali 50 700 N (per M12), 68 800 N (per M14) e 94 500 N (per M16).
4)
I valori del carico unitario di prova Sp, nom ed il loro rapporto di snervamento si trovano al punto 5 della tabella a pagina F.004.
1)
2)
C
alcolo dell’area di sollecitazione nominale As, nom
Pagina F.041
Carichi di prova – Filettature metriche ISO a passo fine
Area di sollecitazione nom.
As, nom
[ mm2 ] Carico di prova, Fp (As, nom x Sp, nom) [ N ]
4.6
4.8
5.6
5.8
6.8
8.8
9.8
10.9
12.9/12.9
M8x1
M10x1,25
M10x1
M12x1,25
M12x1,5
M14x1,5
M16x1,5
M18x1,5
M20x1,5
M22x1,5
M24x2
M27x2
M30x2
M33x2
M36x3
M39x3
39,2
61,2
64,5
92,1
88,1
125
167
216
272
333
384
496
621
761
865
1 030
8 820
13 800
14 500
20 700
19 800
28 100
37 600
48 600
61 200
74 900
86 400
112 000
140 000
171 000
195 000
232 000
12 200
19 000
20 000
28 600
27 300
38 800
51 800
67 000
84 300
103 000
119 000
154 000
192 000
236 000
268 000
319 000
11 000
17 100
18 100
25 800
24 700
35 000
46 800
60 500
76 200
93 200
108 000
139 000
174 000
213 000
242 000
288 000
14 900
23 300
24 500
35 000
33 500
47 500
63 500
82 100
103 000
126 000
146 000
188 000
236 000
289 000
329 000
391 000
17 200
26 900
28 400
40 500
38 800
55 000
73 500
95 000
120 000
146 000
169 000
218 000
273 000
335 000
381 000
453 000
22 700
35 500
37 400
53 400
51 100
72 500
96 900
130 000
163 000
200 000
230 000
298 000
373 000
457 000
519 000
618 000
25 500
39 800
41 900
59 900
57 300
81 200
109 000
–
–
–
–
–
–
–
–
–
32 500
50 800
53 500
76 400
73 100
104 000
139 000
179 000
226 000
276 000
319 000
412 000
515 000
632 000
718 000
855 000
38 000
59 400
62 700
89 300
85 500
121 000
162 000
210 000
264 000
323 000
372 000
481 000
602 000
738 000
839 000
999 000
F.006
Classe di resistenza
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
T
Filettatura
dxP
Materiali viti e dadi
Viti, classi di resistenza da 4.6 a 12.9/12.9
Materiali, trattamenti termici, composizione chimica
secondo ISO 898, parte 1
Acciai
Classe di
resistenza
4.63), 4)
4.84)
5.63)
5.84)
6.84)
8.86)
Materiale e trattamento termico
C
P
S
B2)
max.
0,05
max.
0,06
max.
non
specificati
min.
–
0,13
–
0,15
0,155)
0,55
0,55
0,55
0,40
0,05
0,05
0,05
0,025
0,06
0,06
0,06
0,025
0,003
425
oppure
0,25
0,55
0,025
0,025
oppure
0,20
0,55
0,025
0,025
Acciaio al carbonio con additivi (per esempio con B, Mn
oppure Cr) bonificato
0,155)
0,40
0,025
0,025
0,003
425
oppure
0,25
0,55
0,025
0,025
oppure
0,20
0,55
0,025
0,025
0,205)
0,55
0,025
0,025
0,003
425
oppure
0,25
0,55
0,025
0,025
oppure
0,20
0,55
0,025
0,025
0,30
0,50
0,025
0,025
0,003
425
Acciaio al carbonio con additivi (per esempio con B, Mn oppure
Cr e Mo) bonificato
0,28
0,50
0,025
0,025
0,003
380
Acciaio al carbonio con additivi (per esempio con B, Mn
oppure Cr) bonificato
Acciaio legato bonificato7)
Acciaio al carbonio bonificato
10.96)
Acciaio legato bonificato7)
Acciaio al carbonio con additivi (per esempio con B, Mn
oppure Cr), bonificato
Acciaio al carbonio bonificato
12.96), 8), 9)
12.96), 8), 9)
Temperatura di
rinvenimento
max.
0,55
min.
Acciaio al carbonio oppure acciaio al carbonio con additivi –
Acciaio al carbonio bonificato
9.86)
Limiti di composizione chimica (analisi di colata, %)1)
Acciaio legato bonificato7)
Acciaio legato bonificato7)
°C
In caso di disputa si applica l’analisi del prodotto.
Il contenuto di boro può raggiungere lo 0,005 % purché il boro non efficace sia controllato dall’aggiunta di titanio e / o alluminio.
Per gli elementi di collegamento forgiati a freddo delle classi di resistenza 4.6 e 5.6, può essere necessario un trattamento termico del filo metallico utilizzato
per la forgiatura a freddo o dello stesso elemento di collegamento forgiato a freddo per ottenere la duttilità prevista.
4)
Per queste classi di resistenza è ammesso acciaio per lavorazioni automatiche con i seguenti contenuti massimi di zolfo, fosforo e piombo: zolfo 0,34 %;
fosforo 0,11 %; piombo 0,35 %.
5)
In caso di acciaio al carbonio boro con contenuto di carbonio minore dello 0,25 % (analisi di colata), il contenuto minimo di manganese deve essere dello
0,6 % per la classe di resistenza 8.8 e dello 0,7 % per le classi 9.8 e 10.9.
6)
I materiali di queste classi di resistenza devono avere sufficiente temprabilità in modo da assicurare nella porzione filettata degli elementi di collegamento
una struttura a cuore con circa il 90 % di martensite nelle condizioni di «tutta tempra» prima del rinvenimento.
7)
Questo acciaio legato deve contenere almeno uno degli elementi seguenti nella quantità minima indicata: cromo 0,3 %, nichel 0,3 %, molibdeno 0,2 %,
vanadio 0,1 %. Dove gli elementi sono specificati in combinazioni di due, tre o quattro e hanno contenuti di lega minori di quelli sopra indicati, il valore limite
da applicare per la determinazione della classe dell’acciaio è il 70 % della somma dei singoli valori limite sopra indicati per i due, tre o quattro elementi
interessati.
8)
Per la classe di resistenza 12.9/12.9 non è permesso uno strato bianco arricchito di fosforo rilavabile metallograficamente. Deve essere rilevato mediante un
metodo di prova idoneo.
9)
Si raccomanda cautela quando si prende in considerazione l’utilizzo della classe di resistenza 12.9/12.9. Devono essere valutati la capacità del fabbricante
dell’elemento di collegamento, le condizioni di servizio e i metodi di serraggio. Gli ambienti possono provocare cricche da tensocorrosione degli elementi di
collegamento con finitura superficiale grezza o rivestita.
1)
2)
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3)
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F.007
T
Materiali viti e dadi
Viti, classi di resistenza da 4.6 a 12.9/12.9
Caratteristiche a temperature elevate
secondo ISO 898, parte 1
Influenza delle temperature elevate sulle proprietà mecca­
niche degli elementi di collegamento
Le temperature elevate posso alterare le proprietà meccaniche e
le funzionalità degli elementi di collegamento.
Fino alla temperatura di esercizio di 150 °C non sono noti effetti
negativi dovuti a un’alterazione delle proprietà meccaniche degli
elementi di collegamento filettati. Per temperature di esercizio
superiori a 150° C e fino a massimo 300 °C la funzionalità delle
viti dovrebbe essere garantita dopo un’attenta analisi.
Con l’innalzamento della temperatura possono verificarsi una
progressiva diminuzione del carico unitario di snervamento o del
carico unitario di scostamento della proporzionalità dello 0,2 % o
del carico unitario di scostamento della proporzionalità 0,0048 d
e una riduzione della resistenza a trazione.
L’esposizione continua di elementi di collegamento filettati ad
elevate temperature di esercizio può provocare fenomeni di rilassamento sotto carico, che aumentano a temperature più elevate.
Al rilassamento è associata una perdita della forza di serraggio.
L’impiego di elementi di collegamento filettati ad elevate temperature per un tempo continuato può provocare un rilassamento del
materiale ed una conseguente diminuzione del precarico.
Gli elementi di collegamento incruditi a freddo (classi di proprietà
4.8, 5.8, 6.8) sono più sensibili al rilassamento rispetto agli elementi di collegamento bonificati o rinvenuti.
Particolare attenzione dovrà essere prestata nell’impiego ad elevata temperatura di elementi di collegamento prodotti in acciaio
contenente piombo. Per questi articoli dovrà essere considerato il
rischio di un infragilimento da metallo liquido quando la temperatura di esercizio sia vicina alla temperatura di fusione del piombo.
Maggiori informazioni si possono trovare nelle norme
EN 10269 e ASTM F2281.
Caratteristiche ad elevata resistenza meccanica (≥ 1 000 N/mm2)
Influenza di una maggior classe di resistenza della vite in funzione delle sollecitazioni meccaniche e delle condizioni ambientali.
Rischio di infragilimento da idrogeno
Pagina F.033
Rottura meccanica
– rottura di schianto
– rottura a fatica
– rottura da taglio
– rottura da sfaldamento
– rottura mista
– rottura oscillante
Sollecitazione meccanica
T
F.008
Materiale ad elevata resistenza meccanica
Infragilimento del materiale
– tensocorrosione
– infragilimento da idrogeno
Erosione da corrosione
– corrosione uniforme
– corrosione perforante
– corrosione interstiziale
– corrosione galvanica
Ambiente
– es. idrogeno, piogge acide
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Materiali viti e dadi
Dadi, classi di resistenza da 04 a 12
Caratteristiche meccaniche dei dadi con fi
­ lettatura a passo grosso
secondo ISO 898, parte 2
Classe di resistenza
Diametra nominale della filettautra
04
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
05
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
4
Carico di prova, Sp, [N/mm ]
Durezza Vickers HV
5
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
6
Carico di prova, Sp, [N/mm ]
Durezza Vickers HV
83)
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
9
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
10
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
121)
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
122)
Carico di prova, Sp, [N/mm2]
Durezza Vickers HV
2
2
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
a M4
380
188
302
500
272
353
–
–
–
520
130
302
600
150
302
800
180
302
900
170
302
1 040
272
353
1 140
295
353
1 150
272
353
> M4 a M7
380
188
302
500
272
353
–
–
–
580
130
302
670
150
302
855
200
302
915
188
302
1 040
272
353
1 140
295
353
1 150
272
353
> M7 a M10
380
188
302
500
272
353
–
–
–
590
130
302
680
150
302
870
200
302
940
188
302
1 040
272
353
1 140
295
353
1 160
272
353
> M10 a M16
380
188
302
500
272
353
–
–
–
610
130
302
700
150
302
880
200
302
950
188
302
1 050
272
353
1 170
295
353
1 190
272
353
> M16 a M39
380
188
302
500
272
353
510
117
302
630
146
302
720
170
302
920
233
353
920
188
302
1 060
272
353
–
–
–
1 200
272
353
Dadi tipo 1 (ISO 4032) ≈ dadi 0,9 d
Dadi tipo 2 (ISO 4033) ≈ dadi 1,0 d
Class 8 ≤ M16 solo tipo 1 (non bonificati)
> M16 tipo 1 (bonificati) e tipo 2 (non bonificati)
1) 2)
3)
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Informazione
–La durezza minima è obbligatoria solamente se i dadi non
possono essere sottoposti alla prova di carico oppure se
sono bonificati. Negli altri casi la durezza minima figura solo
a titolo indicativo.
–I valori di durezza minima per dadi con filettatura nominale
superiore a 39 e fino a 100 mm sono indicato solamente per
informazione e devono essere considerati valori di riferimento.
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Le proprietà meccaniche indicate si applicano ai dadi bonificati:
Classe di
resistenza
05 a 8
05 a 8
10 e 12
Dadi
Filettatura
Tipo 1
Tipo 1
–
Filettatura a passo grosso > M16
Filettatura a passo fine
Filettatura a passo grosso
Filettatura a passo fine
F.009
T
Materiali viti e dadi
Dadi, classi di resistenza da 04 a 12
Resistenza allo strappamento per dadi di altezza nominale ≥ di 0,5 d ma < 0,8 d
secondo ISO 898, parte 2
Il valori dei carichi unitari di cedimento sono dati a solo titolo
indicativo e si riferiscono a viti di differenti classi. Lo strappo della
filettatura della vite può avvenire a causa di un accoppiamento
dove la classe di resistenza del dado è maggiore della vite, quando invece la classe di resistenza della vite è maggiore ci si potrà
attendere lo strappo della filettatura del dado.
Classe di Carico unitaresistenza rio di prova
del dado
del dado
[N/mm2]
04
05
380
500
Sollecitazione minima nella vite nel corso dello
strappamento della filettatura per vite di classe
di resistenza da
[N/mm2]
6.8
260
290
8.8
300
370
10.9
330
410
12.9
350
480
Carichi di prova per dadi
secondo ISO 898, parte 2
Filettatura1) Area di
sollecitazione
nominale del
mandrino AS
[mm2 ]
M3
M3,5
M4
M5
M6
M7
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
T
4
Tipo 1
5
Tipo 1
6
Tipo 1
8
Tipo 1
Tipo 2
9
Tipo 2
10
Tipo 2
12
Tipo 2
Tipo 2
1 910
2 580
3 340
5 400
7 640
11 000
13 900
22 000
32 000
43 700
59 700
73 000
93 100
115 100
134 100
174 400
213 200
263 700
310 500
370 900
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
97 900
125 000
154 500
180 000
234 100
286 100
353 900
416 700
497 800
2 600
3 550
4 550
8 250
11 700
16 800
21 600
34 200
51 400
70 200
95 800
121 000
154 000
190 900
222 400
289 200
353 400
437 200
514 700
614 900
3 000
4 050
5 250
9 500
13 500
19 400
24 900
39 400
59 000
80 500
109 900
138 200
176 400
218 200
254 200
330 500
403 900
499 700
588 200
702 700
4 000
5 400
7 000
12 140
17 200
24 700
31 800
50 500
74 200
101 200
138 200
176 600
225 400
278 800
324 800
422 300
516 100
638 500
751 600
897 900
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
170 900
218 100
269 700
314 200
408 500
499 300
617 700
727 100
868 600
4 500
6 100
7 900
13 000
18 400
26 400
34 400
54 500
80 100
109 300
149 200
176 600
225 400
278 800
324 800
422 300
516 100
638 500
751 600
897 900
5 200
7 050
9 150
14 800
20 900
30 100
38 100
60 300
88 500
120 800
164 900
203 500
259 700
321 200
374 200
486 500
594 700
735 600
866 000
1 035 000
5 700
7 700
10 000
16 200
22 900
32 900
41 700
66 100
98 600
134 600
183 700
–
–
–
–
–
–
–
–
–
5 800
7 800
10 100
16 300
23 100
33 200
42 500
67 300
100 300
136 900
186 800
230 400
294 000
363 600
423 600
550 800
673 200
832 800
980 400
1 171 000
2 500
3 400
4 400
7 100
10 000
14 500
18 300
29 000
42 200
57 500
78 500
96 000
122 500
151 500
176 500
229 500
280 500
347 000
408 500
488 000
L’assenza d’indicazione del passo grosso nella designazione di una filettatura significa che si riferisce al passo grosso (consultare ISO 261 e ISO 262).
F.010
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© Bossard, F-it-2017.01
1)
5,03
6,78
8,78
14,2
20,1
28,9
36,6
58,0
84,3
115
157
192
245
303
353
459
561
694
817
976
Carico di prova (AS x Sp), [N]
Classe di resistenza
04
05
–
–
Materiali viti e dadi
Dadi, classi di resistenza da 04 a 12
Carichi di prova per dadi 0,8 d
secondo DIN 267, parte 4
I dadi con carico di prova superiore a 350 000 N (valori al di sotto delle linee in grassetto) possono essere esclusi da una prova di carico.
Per questi dadi dev’essere concordata la durezza minima fra produttore e committente.
Filettatura1)
Area di sollecitazione nominale del
mandrino As [mm2 ]
M3
M3,5
M4
M5
M6
M7
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
5,03
6,78
8,78
14,2
20,1
28,9
36,6
58,0
84,3
115
157
192
245
303
353
459
561
694
817
976
1)
Carico di prova (AS x Sp), [ N ]
Classe di resistenza
4
5
–
2 500
–
3 400
–
4 400
–
7 100
–
10 000
–
14 500
–
18 300
–
29 000
–
42 100
–
57 500
–
78 500
76 800
96 000
98 000
122 000
121 000
151 000
141 000
176 000
184 000
230 000
224 000
280 000
277 000
347 000
327 000
408 000
390 000
488 000
6
3 000
4 050
5 250
8 500
12 000
17 300
22 000
35 000
50 500
69 000
94 000
115 000
147 000
182 000
212 000
276 000
336 000
416 000
490 000
585 000
8
4 000
5 400
7 000
11 400
16 000
23 000
29 000
46 000
67 000
92 000
126 000
154 000
196 000
242 000
282 000
367 000
448 000
555 000
653 000
780 000
10
5 000
6 800
8 750
14 200
20 000
29 000
36 500
58 000
84 000
115 000
157 000
192 000
245 000
303 000
353 000
459 000
561 000
694 000
817 000
976 000
12
6 000
8 150
10 500
17 000
24 000
34 700
43 000
69 500
100 000
138 000
188 000
230 000
294 000
364 000
423 000
550 000
673 000
833 000
980 000
1 170 000
L’assenza di indicazione del passo grosso nella designazione di una filettatura significa che si riferisce al passo grosso (consultare DIN 13).
Composizione chimica dei dadi
secondo ISO 898, parte 2
Classe di
resistenza
4 ,5 ,6
8, 9
102)
122)
1)
1)
1)
Composizione chimica (analisi sul prodotto) %
–
041)
052)
–
C
max.
0,50
0,58
0,58
0,58
Mn
min.
–
0,25
0,30
0,45
P
max.
0,060
0,060
0,048
0,048
S
max.
0,150
0,150
0,058
0,058
I dadi di queste classe di resistenza possono essere prodotti con acciai
automatici a meno di un accordo diverso tra il cliente e il produttore. In
questo caso è ammessa la presenza dei seguenti elementi, nelle
percentuali massime indicate:
Zolfo 0,34 %
Fosforo 0,11 %
Piombo 0,35 %
2)
Per ottenere le caratteristiche meccaniche nei dadi di queste classi di
resistenza sarà eventualmente necessaria la presenza di altri elementi di
lega.
1)
© Bossard, F-it-2017.01
Avvertenza
I dadi delle classi di resistenza 05, 8 (tipo 1 sopra M16 oppure
tipo 1 a passo fine), 10 e 12 dovranno essere bonificati.
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F.011
T
Materiali viti e dadi
Viti senza testa, classi di resistenza da 14 H a 45 H
Caratteristiche meccaniche
secondo ISO 898, parte 5
Le caratteristiche meccaniche valgono per le viti senza testa e
per particolari simili non sottoposti a trazione con filettatura
di diametro compreso fra 1,6 e 39 mm, prodotti in acciaio legato
o non legato.
Per ulteriori dati sulle caratteristiche meccaniche delle viti senza
testa si rimanda alla norma ISO 898, parte 5.
Caratteristiche meccaniche
Durezza Vickers HV
Durezza Brinell HB, F = 30 D2
Durezza Rockwell HRB
Durezza Rockwell HRC
Durezza superficiale HV 0,3
1)
Classe di resistenza1)
min.
max.
min.
max.
min.
max.
min.
max.
max.
14 H
140
290
133
276
75
105
–
–
–
22 H
33 H
220
300
209
285
95
–
–
30
320
330
440
314
418
–
–
33
44
450
45 H
450
560
428
532
–
–
45
53
580
Le classi di resistenza 14 H, 22 H e 33 H non sono per viti senza testa ad
esagono incassato.
Materiali, trattamenti termici, composizione chimica
secondo ISO 898, parte 5
Classe di resistenza
14 H
22 H
33 H
45 H
Materiali
Acciaio al carbonio1) 2)
Acciaio al carbonio3)
Acciaio al carbonio3)
Acciaio legato3) 4) 5) 6)
Trattamento termico
–
bonificato
bonificato
bonificato
Composizione chimica
(analisi sul prodotto) %
C
min.
–
–
–
0,19
max.
0,50
0,50
0,50
0,50
P
max.
0,11
0,05
0,05
0,05
S
max.
0,15
0,05
0,05
0,05
E’ ammesso l’impiego di acciaio automatico con le seguenti componenti massime di piombo, fosforo e zolfo: Pb = 0,35 %, P = 0,11 %, S = 0,34 %.
E’ ammessa la cementazione per viti senza testa con cava quadra.
Acciaio con Pb max. = 0,35 % ammesso.
4)
L’acciaio legato deve contenere uno o più dei seguenti leganti: cromo, nichel, molibdeno, vanadio o boro.
5)
Per la produzione di tiranti filettati con classe di resistenza 45 H possono essere impiegati altri acciai, a condizione che la prova di torsione sia conforme alla
norma ISO 898, parte 5. Gli acciai legati al boro devono avere un contenuto dello stesso compreso tra 0,0008 e 0,005. Sono ammessi gli acciai legati con
contenuto di carbonio min. 0,45 % se nella loro composizione almeno il 50 % è dato dagli elementi di lega in accordo con la norma ISO 898, parte 1.
6)
Per diametri minori od uguali a M16 acciaio legato al boro con con contenuto di carbonio min. 0,35 %.
1)
2)
T
F.012
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3)
Materiali viti e dadi
Viti, prigionieri, dadi
Marcatura e caratteristiche meccaniche per le viti a testa esagonale UNC / UNF
secondo SAE J429
Marcatura
Classe di resistenza
Specifica
SAE J429
Grade 1
SAE J429
Nessuna marcatura Grade 2
Materiale
Acciaio con tenore
di carbonio basso o
medio
Diametro nominale
della filettatura
Caratteristiche meccaniche
[in.]
[psi/MPa]
[psi/MPa]
[psi/MPa]
¼–¾
> ¾ – 1 ½
55 000 / 379,21
33 000 / 227,53
57 000 / 393,00
36 000 / 248,21
74 000 / 510,21
60 000 / 413,69
¼ – 1 ½
Carico di prova
33 000 / 227,53
Carico unitario di
snervamento
36 000 / 248,21
Carico unitario di
rottura
60 000 / 413,69
SAE J429
Grade 5
Acciaio da ­bonifica
con tenore di
­carbonio medio
¼–1
> 1 – 1 ½
85 000 / 586,05
74 000 / 510,21
92 000 / 634,32
81 000 / 558,48
120 000 / 827,37
105 000 / 723,95
SAE J429
Grade 5.2
Acciaio martensitico
bonificato
¼–1
85 000 / 586,05
92 000 / 634,32
120 000 / 827,37
SAE J429
Grade 8
Acciaio da bonifica
legato con tenore di
carbonio medio
¼ – 1 ½
120 000 / 827,37
130 000 / 896,32
150 000 / 1034,20
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1ksi=1 000 psi = 6,8948 MPa = 6,8948 N/mm²
ksi= kilopounds per square inch
psi= pounds per square inch
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F.013
T
Materiali viti e dadi
Viti, prigionieri, dadi
Designazione e marcatura degli elementi di collegamento filettati con capacità di carico
­ridotta
secondo ISO 898, parte 1
Da aprile 2009 è entrata in vigore la nuova edizione della norma
che definisce le caratteristiche meccaniche delle viti a passo
grosso e a passo fine.
Impatto sull’utilizzatore finale:
– Gli elementi di collegamento filettati prodotti secondo la
precedente normativa non presentano differenze funzionali
rispetto a quelli prodotti secondo la normativa vigente.
–Le viti prodotte secondo queste normative sono sempre state
caratterizzate da una capacità di carico ridotta secondo la
norma ISO 898-1 a causa della particolare geometria della
testa. Per tale motivo deve essere considerata una riduzione
della coppia di serraggio.
Le viti costruite secondo una norma di prodotto che preveda una
capacità di carico ridotta devono essere marcate con la classe
di resistenza preceduta dalla cifra «0». La nuova marcatura ha
come obiettivo quello di dare un’indicazione per giungere ad un
processo di montaggio più sicuro. Gli utilizzatori possono trovare
alcune note tecniche nel catalogo Bossard. Questa marcatura
è un elemento identificativo secondo la nuova edizione della
normativa.
Marcatura delle viti
secondo ISO 898, parte 1
Marcatura
Classe di resistenza
Simbolo per le viti con capacità di carico
completa1)
Simbolo per le viti con capacità di carico
ridotta1)
1)
4.6
4.6
4.8
4.8
5.6
5.6
5.8
5.8
6.8
6.8
8.8
8.8
9.8
9.8
10.9
10.9
12.9
12.9
12.9
12.9
04.6
04.8
05.6
05.8
06.8
08.8
09.8
010.9
012.9
012.9
Il punto può essere omesso nel simbolo di marcatura.
La marcatura con il marchio di identificazione del fabbricante
e il simbolo della classe di resistenza è obbligatoria per le viti
a testa esagonale da 4.6 a 12.9 e per le viti a testa cilindrica
con esa­gono incassato e con cava esalobata da 8.8 a 12.9 con
diametronominale di filettatura d ≥ 5 mm. Sempre che la forma
del prodotto lo permetta, la marcatura deve essere eseguita
preferibilmente sulla testa.
AB
CD
8.8
8.8
Esempi di marcatura per viti a testa
esagonale
T
F.014
ABCD
ABCD
XYZ
12.9
8.8
12.9
Esempi di marcatura per viti a testa
cilindrica con cava esagonale o
esalobata
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ABCD
Materiali viti e dadi
Viti, prigionieri, dadi
Marcatura delle viti prigioniere
secondo ISO 898, parte 1
Per la marcatura delle viti prigioniere sono ammessi i simboli
alternativi secondo la tabella a destra.
8.8
8.8
XYZ
La marcatura è obbligatoria per le classi di resistenza uguali o
superiori a 5.6 e va applicata di preferenza sulla parte non filettata
della vite prigioniera. Se questo non è possibile, la marcatura della classe di resistenza deve essere sul lato dove si avvita il dado
e può essere omesso il marchio di identificazione del fabbricante.
Per le viti prigioniere con il lato radice avente accoppiamento con
interferenza la marcatura della classe di resistenza deve essere
sul lato dove si avvita il dado e può essere omesso il marchio di
identificazione del fabbricante. La marcatura è obbligatoria per
le viti prigioniere con diametro nominale della filettatura a partire
da 5 mm.
Classe di
resistenza
5.6
8.8
9.8
10.9 12.9
Simbolo
di marcatura
Marcatura dei dadi – ISO
secondo ISO 898, parte 2
La marcatura con marchio di identificazione del fabbricante e
il simbolo della classe di resistenza è obbligatoria per i dadi
esagonali con diametro nominale d ≥ 5 mm. Sempre che la forma
del prodotto lo permetta, la marcatura deve essere eseguita, in
profondità preferibilimente sul piano d’appoggio oppure su una
faccia laterale senza sporgere oltre il piano d’appoggio.
AB
AB
8
8
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Esempi di marcatura con codice numerico
della classe di resistenza
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AB
AB
Esempi di marcatura con codice grafico della
classe di resistenza (sistema del quadrante
orario).
F.015
T
Materiali viti e dadi
Viti, prigionieri, dadi
Marcatura dei dadi – DIN
secondo DIN 267, parte 4
Classe di resistenza
Designazione
4
5
6
8
10
12
Simbolo
|4|
|5|
|6|
|8|
|10|
|12|
La marcatura con il simbolo della classe di resistenza è obbligatoria per i dadi esagonali con diametro nominale d ≥ 5 mm.
Sempre che la forma del prodotto lo permetta, la marcatura
deve essere eseguita, in profondità preferibilmente sul piano
d’appoggio oppure su una faccia laterale senza sporgere oltre il
piano d’appoggio.
|8|
|8|
I dadi esagonali DIN 934 e DIN 935 con diametro nominale
d ≥ 5 mm in acciaio automatico dovranno avere una ulteriore
marcatura (scanalatura) su una delle due smussature del dado
(fino alla classe 6).
Scanalatura
Accoppiamento vite e dado ≥ 0,8 d
secondo ISO 898, parte 2
Correlazioni possibili fra le classi resistenza di vite e dado
Vite corrispondente
Classe di resistenza
Dadi
Gamma di
­filettatura
da 3.6 a 12.9
≤ M39
con capacità di carico ridotta
3.6, 4.6, 4.8
3.6, 4.6, 4.8
5.6, 5.8
6.8
08.8
con capacità di carico ridotta
> M16
≤ M16
≤ M39
≤ M39
≤ M39
8.8
≤ M39
9.8
10.9
12.9
≤ M16
≤ M39
≤ M39
1)
Classe di resistenza Gamma di filettatura
Tipo 1
04
–
05
–
4
> M16
5
≤ M16
> M16 ≤ M39
6
≤ M39
|8|
≤ M16
> M16 ≤ M391)
8
≤ M16
> M16 ≤ M391)
9
–
10
≤ M391)
12
≤ M161)
Tipo 2
–
–
–
–
Tipo 0,5 d
< M39
< M391)
–
–
–
> M16 ≤ M39
–
–
> M16 ≤ M39
–
≤ M16
–
≤ M391)
–
–
–
acciaio bonificato
T
F.016
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Nota
In generale, i dadi di classe superiore possono essere utilizzati
al posto di quelli della classe inferiore. Questo è raccomandato in caso di accoppiamento vite – dado con sollecitazioni
superiori al carico unitario di snervamento oppure superiori al
carico di prova.
Materiali viti e dadi
Materiali per elementi di collegamento con proprietà specifiche a elevate e / o basse temperature
Caratteristiche meccaniche a temperatura ambiente e carico unitario di scostamento dalla
proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2 a temperature elevate
Estratto DIN EN 10269 (ex DIN 17240)
Denominazione del materiale
Sigla
Numero
materiale
Acciai bonificati
C35E
1.1181
35B2
1.5511
25CrMo4
1.7218
42CrMo4
1.7225
40CrMoV4-6
1.7711
X22CrMoV12-1
1.4923
X19CrMoNbVN11-1 1.4913
Acciai austenitici solubizzati
X5CrNi18-10
1.4301
X5CrNiMo17-12-2
1.4401
X5NiCrTi26-5
1.4980
Diametro
Allungamento
percentuale
dopo rottura
Amin
[%]
Resilienza
d
[mm]
Carico unitario
minimo di
rottura
Rm
[N/mm2]
d ≤ 60
d ≤ 60
d ≤ 100
d ≤ 60
d ≤ 100
d ≤ 160
d ≤ 160
da 500 a 650
da 500 a 650
da 600 a 750
da 860 a 1 060
da 850 a 1 000
da 800 a 950
da 900 a 1 050
22
22
18
14
14
14
12
d ≤ 35
d ≤ 35
d ≤ 160
da 500 a 700
45
da 500 a 700
40
da 900 a 1 150 15
KVmin
[J]
Carico unitario di scostamento dalla
proporzionalità dello 0,2 % Rp0,2 [N/mm2]
alla temperatura [°C]
20
100
200
300
400
500
600
55
55
60
50
30
27
20
300
300
440
730
700
600
750
270
270
428
702
670
560
701
229
229
412
640
631
530
651
192
192
363
562
593
480
627
173
173
304
475
554
420
577
235
375
470
335
495
293
100
100
50
190
200
600
155
175
580
127
145
560
110
127
540
98
115
520
92
110
490
305
430
C
aratteristiche degli elementi di collegamento in acciaio
austenitico
Pagina F.025
Dati indicativi per la massa e il modulo statico di elasticità longitudinale
Estratto DIN EN 10269 (ex DIN 17240)
Denominazione del materiale
Numero
Sigla
materiale
Acciai bonificati
C35E
1.1181
40CrMoV4-7
1.7711
X19CrMoVNbN11-1 1.4913
X22 CrMoV12-1
1.4923
Acciai austenitici solubizzati
X5CrNi18-10
1.4301
X5CrNiMo17-12-2
1.4401
X5NiCrTi26-15
1.4980
1)
Massa
volumica
ρ
Modulo statico di elasticità longitudinale E [kN/mm2]
alla temperatura [°C]
[kg/dm3]
20
100
200
300
400
500
600
7,85
211
204
196
186
177
164
127
7,7
216
209
200
190
179
167
127
7,9
8,0
8,0
200
194
186
179
172
165
–
2111)
2061)
2001)
1921)
1831)
1731)
1621)
Modulo dinamico d’elasticità longitudinale
Dati indicativi per il coefficiente di d
­ ilatazione t­ ermica, la conduttività e la capacità termiche
specifiche
Estratto DIN EN 10269 (ex DIN 17240)
Denominazione del materiale
Sigla
© Bossard, F-it-2017.01
Acciai bonificati
Numero
materiale
C35E
1.1181
40CrMoV4-7
1.7711
Acciai austenitici solubizzati
X5CrNi18-10
1.4301
X5CrNiMo17-12-2
1.4401
X5NiCrTi26-15
1.4980
Coefficiente di dilatazione termica in 10-6/K fra 20 °C e
Conduttività termica
specifica a 20 °C
W
–––– ]
[m · K
Capacità termica
specifica a 20 °C
[J/(kg∙K)]
100 °C
200 °C
300 °C
400 °C
500 °C
600 °C
11,1
12,1
12,9
13,5
13,9
14,1
42
33
460
16,0
16,5
17,0
17,5
18,0
n. a.
15
500
17,0
17,5
17,7
18,0
18,2
n. a.
n. a.
n. a.
n. a. = nessun valore disponibile
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F.017
T
Materiali viti e dadi
Materiali per elementi di collegamento con proprietà specifiche a elevate e / o basse temperature
Materiali per temperature d’esercizio oltre + 300 °C
secondo DIN 267, parte 13
Denominazione del materiale
Sigla del materiale
C35E (N)1)
C35E (QT)
35B2
24CrMo5
25CrMo4
42CrMo4
21CrMoV5-7
40CrMoV4-6
X22CrMoV12-1
X19CrMoNbVN11-1
X7CrNiMoBNb16-16
X6NiCrTiMoVB25-15-2
NiCr20TiAl
Numero materiale
1.1181
1.1181
1.5511
1.7258
1.7218
1.7225
1.7709
1.7711
1.4923
1.4913
1.4986
1.4980
2.4952
Temperatura limite
in esercizio continuo
Marcatura
Y
YK
YB
G
KG
GC
GA
GB
V3), VH4)
VW
S
SD
SB
+ 350 °C
+ 350 °C2)
+ 350 °C2)
+ 400 °C
+ 400 °C
+ 500 °C
+ 540 °C
+ 520 °C
+ 580 °C
+ 580 °C
+ 650 °C
+ 650 °C
+ 700 °C
Si applica solo ai dadi
Per i dadi la temperatura di esercizio limite è solitamente di 50 °C più alta.
3)
Il simbolo V indica il materiale X22CrMoV12-1 con un carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp0,2 ≥ 600 N/mm2
4)
Il simbolo VH indica il materiale X22CrMoV12-1 con un carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp0,2 ≥ 700 N/mm2
1)
2)
Materiali per temperature d’esercizio tra – 200 °C
­­
a – 10 °C
secondo DIN 267, parte 13
Denominazione del materiale
Sigla del materiale
Numero materiale
Marcatura
25CrMo4
X12Ni5
X5CrNi18-10
X4CrNi18-12
X2CrNi18-9
X6CrNiMoTi-17-12-2
1.7218
1.5680
1.4301
1.4303
1.4307
1.4571
KG
KB
A21)
A21)
A2L1)
A51)
X2CrNi17-12-2
1.4404
A4L1)
Nel caso di acciai austenitici la marcatura deve riportare anche il simbolo
della classe di resistenza, es. A2-70. La temperatura di esercizio fino a
– 200 °C è valida per viti con classe di resistenza 70/80 e per dadi con
classe di resistenza 80. Per classi di resistenza inferiori il limite è – 60 °C.
2) A causa del tenore di molibdeno, ad una temperatura inferiore a quella
indicata non è più garantita una microstruttura austenitica omogenea.
Viti
con testa2)
senza testa2)
con testa2)
senza testa2)
Temperatura limite
in esercizio continuo
– 60 °C
– 120 °C
– 200 °C
– 200 °C
– 200 °C
– 60 °C
– 200 °C
– 60 °C
– 200 °C
1)
Avvertenza
Alla temperatura minima di esercizio indicata in tabella la
resilienza (KV) del materiale deve essere minimo 40 J.
Materiali raccomandati negli accoppiamenti vite e dado
secondo DIN 267, parte 13
T
F.018
Materiale dado
C35E (N), C35E (QT), 35B2
C35E (QT), 35B2, 25CrMo4
25CrMo4, 21CrMoV5-7
21CrMoV5-7, 42CrMo4
X22CrMoV12-1
X22CrMoV12-1
X7CrNiMoBNb16-16
X6NiCrTiMoVB25-15-2
NiCr20TiAl
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Materiale vite
C35E (QT), 35B2
25CrMo4, 24CrMo5
21CrMoV5-7
40CrMoV47, 42CrMo4
X22CrMoV12-1
X19CrMoNbVN11-1
X7CrNiMoBNb16-16
X6NiCrTiMoVB25-15-2
NiCr20TiAl
Materiali viti e dadi
Materiali per elementi di collegamento con proprietà specifiche a elevate e / o basse temperature
Plasticità alle basse temperature per gli acciai plastici a freddo
indicazioni del produttore
70
26 CrMo 4
X 12 CrNi 18 9
60
12 Ni 19
X 12 CrNi 18 9
X 10 CrNiTi 18 10
X 10 CrMoTo 18 10
50
40
[%]
30
12 Ni 19
26 CrMo4
20
X 12 CrNi 18 9
X 10 CrNiTi 18 10
12 Ni 19
26 CrMo4
10
0
-200
-150 -100
Temperatura [°C]
-50
0 +20
Strizione K
Allungamento dopo rottura A
Resilienza con provetta DVM
DVM [J]
200
100
0
Carico unitario di snervamento e carico unitario di rottura a basse temperature per gli acciai
plastici a freddo
indicazioni del produttore
[N/mm2]
1300
1200
1100
1000
900
800
700
26 CrMo 4
12 Ni 19
600
CrNi 18 9
{ XX 12
10 CrNiTi 18 10
CrMo 4 (fino a -120 °C)
{ 26
12 Ni 19
500
400
300
X 12 CrNi 18 9
X 10 CrNiTi 18 10
200
100
0
-200
-150
-100
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Temperatura [°C]
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-50
0 +20
Carico unitario a rottura Rm
Carico unitario di snervamento ReL
o carico unitario di scostamento
dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2
F.019
T
Materiali viti e dadi
Materiali per elementi di collegamento con proprietà specifiche a elevate e / o basse temperature
Allungamento elastico per collegamenti filettati tiranti con a gambo ridotto
secondo DIN 2510
Materiale
L [mm]
E [103 N/mm2]
60
70
80
90
100
110
120
130
140
150
160
170
180
190
200
210
220
230
240
250
260
270
280
290
300
Prospetto dei materiali
Pagina F.018
Allungamento elastico λ in [mm] con precarico a ca. 70 % del carico unitario di snervamento a temperatura ambiente
YK
211
0,056
0,065
0,074
0,084
0,093
0,102
0,112
0,121
0,130
0,140
0,149
0,158
0,167
0,177
0,186
0,195
0,205
0,214
0,223
0,233
0,242
0,251
0,260
0,270
0,279
G
211
0,088
0,102
0,117
0,131
0,146
0,161
0,175
0,190
0,204
0,291
0,234
0,248
0,263
0,277
0,292
0,307
0,321
0,336
0,350
0,365
0,380
0,394
0,409
0,423
0,438
GA
211
0,109
0,127
0,146
0,164
0,182
0,200
0,218
0,237
0,255
0,273
0,291
0,309
0,328
0,346
0,364
0,382
0,400
0,419
0,437
0,455
0,473
0,491
0,510
0,528
0,546
GB
211
0,139
0,162
0,186
0,209
0,232
0,255
0,278
0,302
0,325
0,348
0,371
0,394
0,418
0,441
0,464
0,487
0,510
0,534
0,557
0,580
0,603
0,626
0,650
0,673
0,696
V
216
0,116
0,136
0,155
0,175
0,194
0,213
0,233
0,252
0,272
0,291
0,310
0,330
0,349
0,369
0,388
0,407
0,427
0,446
0,466
0,485
0,504
0,524
0,543
0,563
0,582
VW
216
0,152
0,177
0,202
0,228
0,253
0,278
0,304
0,329
0,354
0,280
0,405
0,430
0,455
0,481
0,506
0,531
0,557
0,582
0,607
0,633
0,658
0,683
0,708
0,734
0,759
S
196
0,107
0,125
0,143
0,161
0,179
0,197
0,215
0,233
0,251
0,269
0,286
0,304
0,322
0,340
0,358
0,376
0,394
0,412
0,430
0,448
0,465
0,483
0,501
0,519
0,537
Calcolo
Esempio
FV · L [mm]
λ = E·A
X8CrNiMoBNb16-16
Rp 0,2
= [S]
= 500 N/mm2
Lunghezza del gambo
ridotto L
= 220 mm
λ [mm]
= Allungamento elastico con precarico FV
FV [N]
= Precarico della vite
2
E [N/mm ] = Modulo d’elasticità
A [mm2] = Area della sezione trasversale del gambo ridotto
L [mm]
= Lunghezza del gambo ridotto
corrispondenza:
FV
0,7
A
= 70 % di Rp 0,2
SB
216
0,116
0,136
0,155
0,175
0,194
0,213
0,233
0,252
0,272
0,291
0,310
0,330
0,349
0,690
0,388
0,407
0,427
0,446
0,466
0,485
0,504
0,524
0,543
0,563
0,582
Allungamento elastico
λ = 0,7 · 500
220
196000
Consultare la tabella
nella collonna S
in corrispondenza di L
= 0,394 mm
= 220 mm
A
FV
FV
L
T
F.020
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Lunghezza del gambo ridotto
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in acciai inossidabili ­resistenti alla corrosione ed agli acidi
Designazione dei gruppi e delle qualità
secondo ISO 3506
1)
2)
Stabilizzato per prevenire la corrosione intercristallina con l’aggiunta di titanio, possibilmente niobio, tantalio.
Gli acciai inossidabili a basso tenore di carbonio, il cui contenuto di carbonio non supera lo 0,03 %, possono essere addizionalmente
marcati con una L, esempio A4L-80.
Simbolo del gruppo di materiale:
A = Acciaio austenitico al nichel-cromo
A2 – 70
Simbolo della qualità:
1 = Acciaio automatico con un tenore di zolfo
2 = Acciaio legato al nichel-cromo per stampaggio a freddo
3 = Acciaio legato al nichel-cromo e stabilizzato al Ti, Nb, Ta
per stampaggio a freddo
4 = Acciaio legato al nichel-cromo e molibdeno per stampaggio a freddo
5 = Acciaio legato al nichel-cromo e molibdeno stabilizzato al Ti, Nb, Ta
per stampaggio a freddo
Simbolo della classe di resistenza per viti e dadi: 50 = 1/10 della resistenza alla trazione (min. 500 N/mm2)
70 = 1/10 della resistenza alla trazione (min. 700 N/mm2)
80 = 1/10 della resistenza alla trazione (min. 800 N/mm2)
Dadi bassi:
025 = carico di prova min. 250 N/mm2
030 = carico di prova min. 350 N/mm2
040 = carico di prova min. 400 N/mm2
La designazione della classe di resistenza (secondo blocco) consiste di 2 cifre che indicano 1/10 del carico
unitario di rottura dell’elemento di collegamento oppure 1/10 del carico unitario di prova del dado.
La designazione della qualità dell’acciaio (primo blocco) è data da una delle lettere:
Esempi: – A per acciaio austenitico
– C per acciaio martensitico – F per acciaio ferritico
A2-70 indica: acciaio austenitico, incrudito, carico unitario minimo di rottura 700 N/mm2
C4-70 indica: acciaio martensitico, temprato e rinvenuto, carico unitario minimo
di rottura 700 N/mm2
La classe di resistenza è indicata da 2 cifre che indicano 1/10 del carico unitario di rottura.
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Per gli elementi di collegamento classificati in base alla durezza, la designazione della classe di durezza è fatta secondo la scala
Vickers utilizzando due cifre che indicano 1/10 del valore minimo di durezza. La lettera H si riferisce alla durezza.
Esempio di designazione per una durezza minima 250 HV: A4 25 H, acciaio austenitico, incrudito a freddo
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F.021
T
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in acciai inossidabili ­resistenti alla corrosione ed agli acidi
Composizione chimica degli acciai austenitici, INOX
secondo ISO 3506
Gli acciai austenitici sono classificati in 5 qualità principali che si
differenziano per le seguenti composizioni chimiche:
Più del 97 % di tutti gli elementi di collegamento in INOX sono
prodotti con acciai appartenenti a questo gruppo di acciai: sono
determinanti un’ottima resistenza alla corrosione combinata a
caratteristiche meccaniche.
Gruppo
dell’acciaio
Composizione chimica % (valori massimi, se non diversamente indicato)
Nota
C
Si
Mn
P
S
Cr
Mo
Ni
A2
0,10
1,0
2,0
0,050
0,03
15 – 20
–
8 – 19
4
A4
0,08
1,0
2,0
0,045
0,03
16 – 18,5
2 – 3
10 – 15
4
A1
A3
A5
0,12
0,08
0,08
1,0
6,5
1,0
0,200
2,0
1,0
0,045
2,0
0,045
0,15 – 0,35
0,03
0,03
16 – 19
17 – 19
16 – 18,5
0,7
Cu
5 – 10
–
1,75 – 2,25
9 – 12
2 – 3
1
10,5 – 14
1
2) 3) 4)
5) 6)
1) 7)
6) 8)
1) 7) 8)
Stabilizzato per prevenire la corrosione intercristallina con l’aggiunta di titanio, possibilmente niobio, tantalio.
Lo zolfo può essere sostituito dal selenio.
Se il contenuto di nichel è al disotto dell’8 %, il contenuto minimo di manganese deve essere del 5 %.
4)
Non c’è un limite minimo per il contenuto di rame a condizione che il contenuto di nichel sia maggiore dell’8 %.
5)
Se il contenuto di cromo è al disotto del 17 %, il contenuto minimo di nichel dovrebbe essere del 12 %.
6)
Per gli acciai inossidabili austenitici aventi un contenuto massimo di carbonio dello 0,03 %, l’azoto può essere presente con un massimo dello 0,22 %.
7)
Deve contenere titanio ≥ 5 x C fino ad un massimo dello 0,8 % per stabilizzazione ed essere marcato in modo appropriato in accordo con il presente
prospetto, o deve contenere niobio (colombio) e / o tantalio ≥ 10 x C fino ad un massimo dell’1 % per stabilizzazione ed essere marcato in modo appropriato
in accordo con il presente prospetto.
8)
A discrezione del fabbricante il contenuto di carbonio può essere maggiore quando necessario per ottenere le specificate caratteristiche meccaniche per i
diametri maggiori, ma esso non può superare lo 0,12 % per gli acciai austenitici.
1)
2)
3)
Composizione chimica degli acciai inossidabili, INOX
Numero
materiale
Composizione chimica, % della massa
C
Acciai martensitici
1.4006
da 0,08 a 0,15
1.4034
da 0,43 a 0,50
1.4105
max. 0,08
1.4110
da 0,48 a 0,60
1.4116
da 0,45 a 0,55
1.4122
da 0,33 a 0,45
Acciai austenitici
1.4301
max. 0,07
1.4305
max. 0,10
1.4310
da 0,05 a 0,15
1.4401
max. 0,07
1.4435
max. 0,03
max. 0,03
1.44391)
max. 0,03
1.44621)
max. 0,02
1.45291)
1.45391)
max. 0,02
max. 0,03
1.45651)
1.4568
max. 0,09
1.4571
max. 0,08
Si
max.
Mn
max.
P
max.
S
max.
Cr
1,0
1,0
1,0
1,0
1,0
1,0
1,5
1,0
1,5
1,0
1,0
1,5
0,04
0,04
0,04
0,04
0,04
0,04
0,030
0,030
0,035
0,015
0,030
0,030
da 11,0 a 13,5
da 12,5 a 14,5
da 16,0 a 18,0
da 13,0 a 15,0
da 14,0 a 15,0
da 15,5 a 17,5
1,0
1,0
2,0
1,0
1,0
1,0
1,0
0,5
0,7
1,0
0,7
1,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
2,0
1,0
2,0
7,0
1,0
2,0
0,045
0,045
0,045
0,045
0,045
0,045
0,035
0,030
0,030
0,030
0,040
0,045
0,030
da 0,15 a 0,35
0,015
0,030
0,030
0,025
0,015
0,010
0,010
0,015
0,015
0,030
da 17,0 a 19,5
da 17,0 a 19,0
da 16,0 a 19,0
da 16,5 a 18,5
da 17,0 a 19,0
da 16,5 a 18,5
da 21,0 a 23,0
da 19,0 a 21,0
da 19,0 a 21,0
da 24,0 a 26,0
da 16,0 a 18,0
da 16,5 a 18,5
Mo
Ni
Altri
max. 0,75
da 0,20 a 0,60
da 0,50 a 0,80
da 0,50 a 0,80
da 0,80 a 1,30
max. 0,80
da 2,00 a 2,50
da 2,50 a 3,00
da 4,00 a 5,00
da 2,50 a 3,50
da 6,00 a 7,00
da 4,00 a 5,00
da 4,00 a 5,00
da 2,00 a 2,50
max. 1,0
da 8,0 a 10,5
da 8,0 a 10,0
da 6,0 a 9,5
da 10,0 a 13,0
da 12,5 a 15,0
da 12,5 a 14,5
da 4,5 a 6,5
da 24,0 a 26,0
da 24,0 a 26,0
da 16,0 a 19,0
da 6,5 a 7,8
da 10,5 a 13,5
V max. 0,15
V da 0,10 a 0,20
N max. 0,11
Cu max. 1,00/N max. 0,11
N max. 0,11
N max. 0,11
N da 0,12 a 0,22
N da 0,10 a 0,22
N da 0,15 a 0,25/Cu da 0,5 a 1,5
N max. 0,15/Cu da 1,2 a 2,0
N da 0,30 a 0,60/Nb max. 0,150
Al da 0,70 a 1,50
Ti 5xC ≤ 0,70
Acciai inossidabili austenitici con elevata resistenza alla tensocorrosione causata da cloruri.
Il rischio di cedimento di viti e viti prigioniere dovuto alla tensocorrosione causata dai cloruri può essere ridotto utilizzando i materiali indicati. Per le piscine
coperte sono particolarmente indicati e utilizzati: 1.4529 e 1.4565.
T
F.022
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1) Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in acciai inossidabili ­resistenti alla corrosione ed agli acidi
Caratteristiche distintive, INOX
Denominazione del materiale
Numero materiale
A1
1.4300
1.4305
Caratteristiche
Per lavorazioni con asportatzione di truciolo
– limitata resistenza alla
corrosione
– limitata resistenza agli acidi
– bassa saldabilità
A2
1.4301
1.4303
1.4306
Qualità standard
A3
1.4541
1.4590
1.4550
A4
A5
1.4401
1.4436
1.4435
1.4571
1.4439
1.4580
Maggiore resistenza alla corrosione
– resistente alla corrosione
– resistente alla corrosione
– resistente agli acidi
– elevata resistenze agli acidi
– bassa saldabilità
– buona saldabilità
A3, A5: come A2, A4 ma stabilzzati per prevenire la corrosione intercristallina dopo una saldatura, dopo una ricottura o per
impiego a temperature elevate.
P
er ulteriori dati sulla resistenza agli agenti chimici degli
acciai inossidabili vedere
Pagina F.024
Diagramma tempo-temperatura della corrosione intercristallina negli acciai inossidabili
­austenitici
Informazione
Un basso tenore di carbonio migliora la resistenza alla corrosione intercristallina.
Temperatura (C°)
La figura fornisce il tempo approssimativo che trascorre, per
gli acciai inossidabili austenitici, qualità A2 (acciai 18/8), con
differenti contenuti di carbonio, nell’intervallo di temperatura tra
550 °C e 925 °C, prima che si manifesti il rischio di corrosione
intercristallina.
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Tempo (minuti)
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F.023
T
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in acciai inossidabili ­resistenti alla corrosione ed agli acidi
Resistenza agli agenti chimici
indicazioni del produttore
Gli acciai inossidabili austenitici Inox A1, A2, A4 diventano
resistenti alla corrosione grazie ad uno strato di ossido che
si forma superficialmente. Se questo strato si danneggia, si
riforma immediatamente a causa dell’ossigeno presente nell’aria
o mescolato all’acqua corrente. Mancando il giusto apporto
d’ossigeno, a causa di un’errata progettazione o per presenza di
sporcizia, anche questi acciai possono corrodere!
Regole pratiche: A2 Fuori dall’acqua, clima continentale
A4 Nell’acqua, clima marittimo
A1 Questo acciaio contiene zolfo per
ottenere una buona lavorabiltià. La sua
resistenza contro la corrosione è inferiore
a quella di un acciaio A2.
Evitate dunque:
Le fessure, le giunture, zone di ristagno d’acqua, la cattiva aerazione e le incrostazioni
La resistenza alla corrosione potrà diminuire in caso di rivesti­
menti superficiali (mancato apporto d’ossigeno), anneritura
chimica o di elevata rugosità delle superfici.
Un ambiente ricco di cloro può, in certe condizioni, essere
molto pericoloso, causando una corrosione intercristallina, difficilmente riconoscibile all’esterno. Questa può provocare una rottura
istantanea negli elementi in acciaio inossidabile.
La norma ISO 3506 definisce gli acciai resistenti alla corrosione
e agli acidi e contiene dati sulle caratteristiche meccaniche, la
composizione chimica e determinate avvertenze per selezionare
l’acciaio giusto per un determinato settore applicativo alle alte e
alle basse temperature.
I dati di riferimento sulla resistenza alla corrosione
vengono determinati preferibilmente sulla base di analisi di
laboratorio e di prove pratiche! Contattate il nostro reparto
Engineering.
Avvertenza
– Gli acciai martensitici al cromo (per es. 1.4110, 1.4116,
1.4122) vengono impiegati normalmente per anelli di sicurezza e rosette. La resistenza alla corrosione di questi acciai
è inferiore di quella degli acciai austenitici al nichel-cromo.
–
Le più recenti esperienze mostrano che sono possibili fenomeni di tensocorrosione. E’ possibile ridurre questo rischio
scegliendo la profondità della sede dell’anello in maniera
tale da montarlo senza che lo stesso venga sottoposto a
tensione. In questo modo però la resistenza dell’anello può
essere ridotta.
Argomenti tecnici a favore dell’utilizzo di elementi di collegamento in acciai austenitici al
­nichel-cromo resistenti alla corrosione A1, A2, A4
Vantaggi
Possibili problemi risolti
Superficie lucida di bell’aspetto
Sicurezza
Nessuna macchia di ruggine
Nessun pericolo per la salute
Adatto per alimenti
Contatto con la bocca
Facilità di pulizia, igiene
Le viti arrugginite danno una pessima impressione. Il cliente perde la fiducia nel prodotto.
La corrosione riduce la resistenza e la funzionalità della bulloneria che diventa un punto debole.
Le parti in plastica bianche o i tessuti possono rovinarsi in seguito alle macchie di ruggine.
Ferendosi con parti arrugginite sono possibili casi d’infezione.
Le parti zincate in acciaio possono venire a contatto con gli alimenti.
I bambini non devono portare alla bocca pezzi zincati o cadmiati.
Sugli elementi di collegamento grezzi o zincati si creano prodotti della corrosione o efflorescenze molto difficili
da eliminare.
Buona resistenza alla temperatura
Le viti e i dadi sono grezzi e pertanto
sempre accoppiabili
Nessun problema nei lavori di manutenzione
Rispetto dell’ambiente attraverso l’impiego
di elementi di collegamento in acciaio
austenitico nelle costruzioni in legno
T
F.024
Nelle apparecchiature elettroniche o negli strumenti di misura, elementi di collegamento magnetici possono
provocare interferenze. Le parti magnetiche attraggono la polvere di ferro e insorgono ulteriori problemi di
corrosione.
Per gli elementi di collegamento zincati, la cromatazione viene distrutta a temperatura superiore agli 80 °C e
quindi la resistenza alla corrosione si riduce drasticamente.
Se nelle viti con trattamento galvanico viene superato lo spessore ammissibile del rivestimento le parti grippano
durante il montaggio.
Spesso è impossibile svitare viti e dati arrugginiti. Per lo smontaggio è quindi necessario impiegare molto
tempo, distruggendo gli elementi e rischiando di danneggiare tutti i componenti.
L’impiego di viti zincate nel legno provoca una reazione chimica con l’acido tannico contenuto nello stesso
che causa una colorazione grigio-nera che penetra il legno senza poter essere eliminata.
Si sconsiglia inoltre l’impiego nel legno di elementi di collegamento ad alta resistenza in acciai martensitici
a causa di una limitata e temporanea protezione anticorrosione e del rischio di tensocorrosione.
Per tutte le applicazioni nel legno a rischio di corrosione si raccomanda l’impiego di elementi di collegamento
in acciaio austenitico.
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L’acciaio austenitico al nichel-cromo è
praticamente amagnetico
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in acciai inossidabili ­resistenti alla corrosione ed agli acidi
Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento in acciaio austenitico
secondo ISO 3506
Viti
Gruppo
Austenitico
1)
2)
3)
Qualità
A1, A2
A3, A4
A5
Classe di
resistenza
Gamma delle
filettature
50
70
80
Carico unitario di rottura
Rm min1)
[N/mm2]
≤ M39
≤ M393)
≤ M393)
500
700
800
Carico unitario di scosta- Allungamento dopo rottura
mento dalla proporzionalità dello 0,2 %
Amin2)
Rp 0,2 min1)
[N/mm2]
[mm]
210
450
600
0,6 d
0,4 d
0,3 d
Tutti i valori sono calcolati in funzione della sezione resistente della filettatura.
L’allungamento dopo rottura è determinato su delle viti intere e non su delle provette con gambo ridotto.
La classe di resistenza della vite è indicata dalla marcatura sulla testa ed è definita dalla norma di prodotto di riferimento.
Dadi
Gruppo
Qualità
Classe di resistenza
Dadi, tipo 1
Austenitico
A1, A2
A3, A4
A5
Dadi bassi
Gamma del diametro
nominale
d
Carico unitario di prova SP min [N/mm2]
Dadi, tipo 1
Dadi bassi
m ≥ 0,8 d
0,5 d ≤ m < 0,8 d
[mm]
m ≥ 0,8 d
0,5 d ≤ m < 0,8 d
50
70
80
025
035
040
≤ M39
≤ M393)
≤ M393)
500
700
800
250
350
400
m = Altezza del dado
d = Diametro della filettatura
La qualità comunemente disponibile in commercio, A2 e A4,
è realizzata in classe di resistenza 70 (resistenza alla trazione 700
N/mm2). La classe di resistenza della vite è indicata dalla marcatura sulla testa ed è definita dalla norma di prodotto di riferimento.
È disponibile un vasto assortimento a magazzino.
Un impiego economico di viti della classe di resistenza 80 è
giustificato soltanto se i componenti sono realizzati in acciaio
inossidabile (di elevata resistenza).
Resistenza minima alla torsione MB min, per viti in acciaio austenitico con filettatura da M1,6
a M16 (filettatura a passo grosso)
secondo ISO 3506
Filettatura
Resistenza minima alla torsione MB min [Nm]
Classe di resistenza
M1,6
M2
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M16
50
70
80
0,15
0,3
0,6
1,1
2,7
5,5
9,3
23
46
80
210
0,2
0,4
0,9
1,6
3,8
7,8
13
32
65
110
290
0,24
0,48
0,96
1,8
4,3
8,8
15
37
74
130
330
Carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2 a temperature elevate
in % dei valori a temperatura ambiente
secondo ISO 3506
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Qualità1)
A2, A4
1)
Carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello
0,2 % Rp0,2
+ 100 °C
85 %
+ 200 °C
80 %
+ 300 °C
75 %
+ 400 °C
Per l’impiego a basse temperature consultare
Pagina F.018
70 %
valevoli per le classe di resistenza 70 e 80
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F.025
T
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in acciai inossidabili ­resistenti alla corrosione ed agli acidi
Marcatura delle viti e dei dadi
secondo ISO 3506
Obbligo di marcatura
Le viti e i dadi prodotti in acciaio inossidabile austenitico dovranno essere marcati come segue.
Attenzione
Solo gli elementi di collegamento marcati conformemente
possiedono le caratteristiche previste dalla norma. I prodotti
che non sono marcati secondo la norma sono molto spesso di
una classe di resistenza A2-50 o A4-50.
Viti
Le viti a testa esagonale e a testa cilindrica con esagono incassato
o con cava esalobata dovranno essere marcate a partire da M5.
La marcatura dovrà riportare la qualità dell’acciaio, la classe di
resistenza ed il marchio del fabbricante.
Viti prigioniere
Le viti prigioniere dovranno essere marcate, a partire da M6, sulla
parte priva di filettatura e riportare la qualità dell’acciaio, la classe
di resistenza ed il marchio del fabbricante. Se non è possibile
realizzare la marcatura sulla parte priva di filettatura, è ammessa
la sola indicazione della qualità dell’acciaio sull’estremità del
lato dado.
Dadi
I dadi dovranno essere marcati, a partire da un diametro nomi­nale della filettatura di M5, riportando la qualità dell’acciaio, la
classe di resistenza ed il marchio del fabbricante.
XYZ
XYZ
A2-70
A2-70
Quando la marcatura è effettuata con delle rigature e la classe
di resistenza non è indicata, è applicata la classe di resistenza
50 o 025.
E’ possibile che alcuni dadi non rispettino i requisiti del carico di
prova a causa della filettatura a passo fine o della geometria del
dado stesso. Questi dadi possono essere marcati con la qualità
dell’acciaio ma non devono essere marcati con la classe di
resistenza.
A2-70
XYZ
Marcatura alternativa tramite rigatura
(solo per acciai di qualità A2 ed A4)
Ø>s
A2
Viti con testa esagonale
A2
A4
Marchio del fabbricante
Altre marcature
Altre tipologie di viti possono essere marcate, quando possibile,
allo stesso modo ma solo sulla testa. Sono possibili marcature
aggiuntive, sempre che queste non sia causa di confusione.
XYZ
A2-70
Classe di resistenza
Qualità
Viti a testa cilindrica con esagono incassato
Le viti che, a causa della particolare geometria della testa, non
rispettino la resistenza a trazione o a torsione possono essere
marcati con il simbolo della qualità del materiale ma non devono
essere marcati con la classe di resistenza.
XYZ
A2
A4-80
A
A4-80
T
F.026
Avvertenza
Dalla prossima revisione della norma ISO 3506-1, analogamente alla norma ISO 898-1, è previsto che venga aggiunto
uno 0 supplementare alla classe di resistenza (es. A2-070).
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A
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in materiali diversi
Metalli non ferrosi
Caratteristiche di viti e dadi in leghe leggere
Dati non vincolanti a seconda del fornitore
Valori della tabella per: massa = 2,8 kg/dm3, coefficiente di dilatazione termica = 23,6 · 10–6 · K–1, modulo E = 70 000 N/mm2
Designazione del
materiale
EN AW-
Numero
materiale
EN AW-
Designazione
Indicazione
Bossard
Al Mg5
5019
3.3555
AL 2
–
ricotto incrudito
Al Si1 Mg Mn
6082
3.2315
AL 3
–
Al Mg SiCu Mn
6056
–
AL 9
AI Mg Si
6060
–
Al Mg1 Si 0,8 Cu Mn 6013
Al Cu4 Mg Si
DIN 209-1 EN
Numero
28839
materiale
Stato finale delle viti / dei dadi 3)
EN 515
Adatte per
Rp 0,2
[N/mm2]
min.
200
Rm
[N/mm2]
min.
A [%]
min.
280 – 310 6
indurito T6
250
310
7
–
indurito T6
360
420
8
(∼AL 3)
P40
indurito T8
240
270
6
–
–
–
indurito T8
370
400
10
2017
3.1325
AL 4
–
indurito T6
290
420
6
Al Zn6 Cu Mg Zr
7050
3.4144
–
–
indurito T 73
400
500
6
Al Zn5,5 Mg Cu
7075
3.4365
AL 6
–
indurito T 73
440
510
7
Al Zn5,5 Mg Cu
7075
3.4364
(–)
P65
indurito T6
460
530
7
(∼AL 6)
P60
indurito T 73
420
490
11
2)
ottima resistenza alla corrosione,
resistente all’acqua di mare,
bassa resistenza meccanica
ottima resistenza alla corrosione,
bassa resistenza meccanica
elevata resistenza alla corro­
sione, massima resistenza
meccanica con buona duttilità
elementi di collegamento
Bossard
buona resistenza alla corrosione,
elevata resistenza meccanica
collegamenti ad elevata resistenza meccanica ma con minima resistenza alla corrosione 1)
collegamenti ad elevata resistenza meccanica ma con minima resistenza alla corrosione 1)
elementi di collegamento
Bossard
DIN 931, DIN 7985, DIN 975
Rischio di tensocorrosione a causa dell’elevato tenore di Cu
2)
Allungamento a rottura A – Collaudo su vite con lunghezza di serraggio 2 x d
3)
T6 – Solubilizzato, temprato, invecchiato artificialmente
T8 – Solubilizzato, temprato, incrudito, invecchiato artificialmente
T 73 – Solubilizzato, temprato, stabilizzato (invecchiato artificialmente) per ottenere una resistenza ottimale alla tensocorrosione
1)
Caratteristiche dell’alluminio a confronto
Dati non vincolanti a seconda del fornitore
Designazione del
materiale
Punto di fusione
[°C]
m
–––––– ]
[Ω · mm
2,7
–
33,3
Al Zn5,5 Mg Cu P65
(∼AL 6)
–
2,7
INOX 304
Rame
1 450
Ottone
1 080
890
Poliammide PA6
220
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Conducibilità
elettrica
W
–––– ]
[m · K
3 635
–
Conducibilità
termica
kg
––– ]
[dm
Alu 7075 (AL6)
Al Zn5,5 Mg Cu P60
(∼AL 6)
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Massa volumica
ρ
2,81
[N/mm2]
19,1
510
–
33,3
530
7,9
15
1,37
700
8,5
8 500
14,3
8,94
1,13
130
2 Carico unitario di rottura
390
0,24
57
10-17
490
235
240
80
F.027
T
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in materiali diversi
Caratteristiche di viti e dadi in leghe di rame
Dati non vincolanti a seconda del fornitore
Designazione del
materiale
2.0065
E-Cu 58
OF-Cu
Cu-ETP E-Cu57
2.0321 · 10
CuNi3Si
CuNi1Si
(Kuprodur)
CuZn40 Mn1 Pb
2)
3)
F29 ricotto
8,94
m
mm
–––––– ]
––––– ]
[Ω · mm
[mm · K
2 58,0
17,0 · 10-6
8,94
56,0
–
–
8,44
15,5
20,2 · 10-6
Rm
A5 2) modulo
Rp 0,2
[N/mm2] [N/mm2] [%] E
min.
min.
min. [N/mm2]
150
200
40
320
160
350
240
7
14
250
290
45
parti con elevata
110 000 conducibilià elettrica
–
–
110 000
fissaggi comuni
8,44
–
–
250
250
370
370
27
19
–
–
2.0401
–
–
–
–
250
370
19
–
–
8,67
4,4
18,0 · 10-6
290
330
40
–
–
440
200
540
400
8
33
ottima resistenza alla
125 000 c
­ orrosione color argento
-6
540
590
12
780
540
830
590
10
12
Cu 3
–
1)
F34 ricotto
2.0730 · 30
2.1020
Cu 4
F54 ricotto
–
–
2.0853 · 73 Cu 5
incrudito
8,8
> 18,0
16,0 · 10
2.0857 · 73 –
2.0853
Cu 5
incrudito
–
8,8
–
> 15,0
–
16,0 · 10-6
–
Cu 6
2.0966
CuBe2
Cu 2
F20 –
1)
[kg/dm3]
Impiego per
F37 –
2.0580
CuAl10 Ni5 Fe4
Cu 1
F20 ricotto
Massa Conducibi- Coeff. di
Caratteristiche meccaniche
volumica lità elettrica dilatazione a 20 °C 3)
ρ
termica
a 30/100 °C
2.0321 · 26
2.0321
Cu 2
2.0730 · 10
CuNi12 Zn24
(Neusilber)
CuSn6
(Resistan)
CuNi1,5Si
Desi- Stato della
gnastruttura
zione
EN
28839
F = Rm/10
Cu 1
2.0040
2.0060
CuZn37
(Messing)
CuZn37
(MS 63)
CuZn39 Pb3
(MS 58)
1)
Numero
materiale
2.124 · 75
Cu 7
–
–
–
incrudito
–
–
8,3
–
–
–
~10
180
–
16,7 · 10-6
270
1 050
440
18
640
1 200
15
2
–
–
140 000 collegamenti ad elev. resistenza meccanica, buona
144 000 conducibilità elettrica
–
resistente all’acqua di mare
–
–
–
–
125 000 collegamenti ad elev.
resistenza meccanica, resist.
alla corrosione, conducibilità
elettrica
Incrudito a freddo
Allungamento a rottura A5 – Collaudo su provino tornito con lunghezza di serraggio 5 x d
1 N/mm2 = 1 MPa
Coppie minime di rottura a torsione per viti fino a M5
secondo ISO 8839
Diametro
nominale di
filettatura
M1,6
M2
M2,5
M3
M3,5
M4
M5
T
CU1
CU2
CU3
CU4
CU5
AL1
AL2
AL3
AL4
AL5
AL6
0,06
0,12
0,24
0,4
0,7
1
2,1
0,10
0,21
0,45
0,8
1,3
1,9
3,8
0,10
0,21
0,45
0,8
1,3
1,9
3,8
0,11
0,23
0,5
0,9
1,4
2
4,1
0,14
0,28
0,6
1,1
1,7
2,5
5,1
0,06
0,13
0,27
0,5
0,8
1,1
2,4
0,07
0,15
0,3
0,6
0,9
1,3
2,7
0,08
0,16
0,3
0,6
0,9
1,4
2,8
0,1
0,2
0,43
0,8
1,2
1,8
3,7
0,11
0,22
0,47
0,8
1,3
1,9
4
0,12
0,25
0,5
0,9
1,5
2,2
4,5
La prova di torsione deve essere eseguita secondo la norma ISO 898-7
F.028
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1)
Coppie minime di rottura a torsione1) [Nm] simboli dei materiali
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in materiali diversi
Materiali speciali
Denominazione
del materiale
Lega al nichel-molibdeno altamente resistente alla corrosione con un’eccezionale resistenza agli agenti riducenti,
in particolare agli acidi salini di ogni concentrazione fino al punto di ebollizione, al gas idroclorico, agli acidi di zolfo e fosforo,
alle soluzioni alcaline. Sufficientemente resistente ai gas ossidanti e riducenti fino a 800 °C. Non consigliata per agenti fortemente
ossidanti e sali di ferro e rame (vedere Hastelloy C).
Hastelloy® C
Lega al nichel-cromo-molibdeno altamente resistente alla corrosione con una resistenza particolarmente elevata agli agenti
aggressivi, ossidanti e riducenti: liscivia per sbiancare contenente cloro libero, clorati, ipoclorati, acidi di zolfo e di azoto, acidi
organici ovvero acetico e formico, soluzioni di nitrati, solfati e solfiti, cloruri e clorati, cromati e cianuri.
B-2
B-3
C-4
C-22
C-276
C-2000
2.4617
2.4600
2.4610
2.4602
2.4819
2.4675
Hastelloy® G
G-3
2.4619
G-30
2.4603
Inconel®
600
601
625
718
Monel®
400
K-500
2.4360
2.4375
Nimonic®
75
80A
90
105
2.4951
2.4952
2.4969
2.4634
Titanio
Gr. 1
Gr. 2
Gr. 3
Gr. 4
3.7025
3.7035
3.7055
3.7065
Titanio
Gr.5
Titanio
Gr. 7
Gr. 11
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Descrizione e campo d’applicazione secondo indicazioni del produttore
Hastelloy B
®
2.4816
2.4851
2.4856
2.4668
3.7164/
3.7165
3.7235
3.7225
Applicazione: componenti esposti a forti sollecitazioni chimiche, turbocompressori di motori a reazione ecc.
Applicazione: componenti esposti a forti sollecitazoni chimiche, in processi e impianti chimici, sistemi di depurazione dei gas di
scarico, produzione delle fibre e della carta, smaltimento rifiuti ecc.
Lega al nichel-cromo-ferro con eccellente resistenza alla corrosione degli agenti ossidanti.
Applicazione: nei processi chimici, in particolare è adatta per la produzione di acidi fosforosi e nitrici, impianti
di desolforazione ecc.
Lega al nichel-cromo con buone caratteristiche tecnologiche ad elevate temperature fino ad oltre 1 000 °C ed eccellente resistenza
all’ossidazione. Resiste anche alla corrosione provocata da sostanze caustiche.
Applicazione: impianti di trattamento termico, energia nucleare, tubine a gas, rivestimenti, ventilatori e ventole, industria
chimica ecc.
Lega al nichel-rame con elevate proprietà meccaniche ad una vasta gamma di temperature. Eccezionale resistenza alla corrosione
di acqua salina e di molte soluzioni acide e alcaline. Adatta anche per parti pressofuse e fucinate.
Applicazione: valvole, pompe, elementi di fissaggio, componenti sollecitati meccanicamente dall’acqua marina ecc.
I materiali a base di nichel e cromo sono leghe con una resistenza al taglio e all’ossidazione particolarmente elevata.
Sono adatti a sopportare elevate sollecitazioni meccaniche a temperature fino a 1 000 °C. Tramite processi di solidificazione
direzionale o indurimento per dispersione è possibile controllare il comportamento di distensione e scorrimento.
Applicazione: parti in rotazione ad elevate temperature, molle, elementi di fissaggio, componenti per camere di combustione,
pale, piastre, alberi ecc.
Materiale reattivo con elevata resistenza meccanica in rapporto alla massa ridotta. Eccezionale resistenza alla corrosione ai metalli
ossidanti, contenenti cloruri.
Applicazione: componenti per costruzioni a peso ridotto con elevata resistenza a forti sollecitazioni ossidanti, in particolare in
presenza di cloruri. Industria chimica, dissalamento dell’acqua marina, centrali elettriche, tecnica medicale ecc.
Lega al titanio con un’elevata resistenza meccanica specifica.
Applicazione: componenti per l’industria aerospaziale, processi chimici, parti in rotazione, elementi di fissaggio, autoveicoli ecc.
Titanio puro legato al palladio, maggiore resistenza alla corrosione, particolarmente agli agenti clorati umidi. Il grado 11 possiede
migliori caratteristiche di deformabilità.
Applicazione: impianti chimici e petrochimici, alloggiamenti ecc.
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F.029
T
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in materiali diversi
Termoplastici
Valori indicativi delle caratteristiche fisiche secondo indicazioni del produttore
Proprietà meccaniche
Sigla
materiale
DIN 7728
Peso specifico
[g/cm3]
DIN 53479
Resistenza a
trazione
[N/mm2]
DIN 53455
Allungamento a
rottura %
DIN 53455
PE-HD
PE-LD
PP
POM
PA 6
PA 66
0,94/0,96
0,914/0,928
0,90/0,907
1,41/1,42
1,13
1,14
18/35
8/23
21/37
62/70
70/85
77/84
100/1 000
300/1 000
20/800
25/70
200/300
150/300
700/1 400
200/500
1 100/1 300
2 800/3200
1 400
2 000
Costante dielettrica
relativa
Fattore di perdita
dielettrica tan δ
50 Hz
10 Hz
50 Hz
10 Hz
2,35
2,29
2,27
3,7
3,8
8,0
2,34
2,28
2,25
3,7
3,4
4,0
2,4 · 10–4
1,5 · 10–4
< 4 · 10–4
0,005
0,01
0,14
2,0 · 10–4
0,8 · 10–4
< 5 · 10–4
0,005
0,03
0,08
Modulo
­d’elasticità E
[N/mm2]
DIN 53457
Durezza a impronta
con sfera
[N/mm2]
DIN 53456
Resilienza
[kJ/m2]
DIN 53453
Resilienza con
intaglio
[kJ/m2]
DIN 53453
40/65
13/20
36/70
150/170
75
100
senza rottura
senza rottura
senza rottura
100
senza rottura
senza rottura
senza rottura
senza rottura
3/17
8
senza rottura
15/20
Proprietà elettriche
Sigla
materiale
DIN 7728
PE-HD
PE-LD
PP
POM
PA 6
PA 66
Resistività di
massa
[Ω cm]
DIN 53482
Resistenza
superficiale
[Ω]
DIN 53482
> 1017
> 1017
> 1017
> 1015
1012
1012
1014
1014
1013
1013
1010
1010
DIN 53483
6
Rigidità dielettrica
DIN 53483
Resistenza alla corrente
di dispersione superficiale
DIN 53480
6
[kV/25 µm]
[kV/cm]
KA
ASTM D 149 DIN 53481
> 700
> 700
800
700
350
400
–
–
500/650
380/500
400
600
3c
3b
3c
3b
3b
3b
KB/KC
> 600
> 600
> 600
> 600
> 600
> 600
Proprietà termiche
PE-HD
PE-LD
PP
POM
PA 6
PA 66
Temperatura d’impiego °C
Stabilità dimensionale °C
VSP (Vicat
5 kg)
DIN 53460
max. breve durata max. costante
min. costante
90/120
80/90
140
110/140
140/180
170/200
– 50
– 50
0/– 30
– 60
– 30
– 30
70/80
60/75
100
90/110
80/100
80/120
Sigla Significato
PE-HD
Polietilene ad alta densità
PE-LD
Polietilene a bassa densità
PPPolipropilene
POM
Poliossimetilene (Resina acetalica)
PA 6
Poliammide 6
PA 66
Poliammide 6.6
T
F.030
60/70
–
85/100
160/173
180
200
Coefficiente di
dilatazione
termica
Conduttività
termica
Calore specifico
[N/mm2]
K–1 · 10-6
[W/mK]
[kJ/kg K]
50
35
45/120
110/170
80/190
105/200
200
250
150
90/110
80
80
0,38/0,51
0,32/0,40
0,17/0,22
0,25/0,30
0,29
0,23
2,1/2,7
2,1/2,5
2,0
1,46
1,7
1,7
ASTM D 648
1,86/0,45
Avvertenza per le viti in materiali termoplastici
–Le proprietà meccaniche e fisiche, in particolare la resistenza
a trazione ed il precarico, così come il colore, le tolleranze
della parte filettata e la geometria della testa sono soggette
alle condizioni climatiche.
Avvertenze e valori indicativi per tolleranze e coppie di
serraggio sono riportati nelle norme ISO 4759-1 e DIN 34810.
–I precarichi possono diminuire a causa di fenomeni di
distensione. Raccomandiamo per la progettazione e la
realizzazione di collegamenti di attenersi alle prescrizioni
della VDI 2544.
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
Sigla
materiale
DIN 7728
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in materiali diversi
POM
PA 6
3
1
1
1
3
3
1
0
3
3
3
0
Trementina
1
1
Assorbimento d’acqua,
%
ASTM D 570
Idrocarburi clorurati
insaturi
0
0
Grassi, olii
1
1
Olii minerali
1
1
Combustibil
1
1
Idrocarburi aromatici
3
3
Acidi organici
Ammine
0
0
Chetoni
1
3
Estere
1
1
Alcoli
Aldeidi
Idrocarburi clorurati
Alogeni, asciutti
Saline soluzione
Alcali, forti
Alcali, debol
Acido fluoridrico
Acidi. ossidanti
Acidi, forti
1
Acidi, deboli
1
1
Etere
PP
Acqua, calda
PE-HD
PE-LD
Acqua, fredda
Sigla
materiale
Idrocarburi alifatici
Resistenza agli agenti chimici
1
3
3
1
1
0
0
1
0
0
3
3
0
0
1
1
1
3
0
3
1
1
1
3
1
0
1
3
3
0
1
1
3
3
3
1
1
0
0
1
1
3
0
0
0
1
1
1
0
1
1
1
0
3
1
3
3
1
3
1
1
1
1
3
1
3
0
0
0
0
1
3
1
0
1
3
1
1
1
1
3
1
3
1
1
1
0
3
3
< 0,01
< 0,01
da 0,01 a 0,03
da 0,22 a 0,25
da 1,3 a 1,9
1resistente 3resistenza da verificare 0non resistente
© Bossard, F-it-2017.01
Sigla Significato
PE-HD
Polietilene ad alta densità
PE-LD
Polietilene a bassa densità
PPPolipropilene
POM
Poliossimetilene (Resina acetalica)
PA 6
Poliammide 6
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F.031
T
Materiali viti e dadi
Elementi di collegamento in materiali diversi
Elastomeri
Infiammabilità
Sigla materiale
secondo ISO 1629
Denominazione
Inflammabilità
Temperatura di
esercizio1)
1)
CR
FPM
NBR
EPDM
TPE
Gomma cloroprene
Gomma fluorurata
Gomma nitrile
butadiene
Gomma etilenepropilene-diene
Elastomeri
termoplastici
UL 94 - V2
min.
– 30 °C
max. continua
+ 100 °C
non continua + 120 °C
UL 94 - V2
– 20 °C
+ 200 °C
+ 280 °C
UL 94 HB
– 30 °C
+ 120 °C
+ 150 °C
UL 94 HB
– 40 °C
+ 130 °C
+ 170 °C
UL 94 HB
– 30 °C
+ 80 °C
+ 120 °C
I valori limite di temperatura sono validi per particolari a riposo non sottosposti a sollecitazioni d’urto.
Resistenza agli agenti chimici2)
Sigla materiale
secondo ISO 1629
CR
FPM
NBR
EPDM
TPE
Denominazione
Gomma cloroprene
Gomma fluorurata
Alcol
Benzina
Gasolio
Olio minerale
Grassi animali e vegetali
Alcali deboli
A
C
C
B
B
A
A
A
A
A
A
B
Gomma nitrile
butadiene
Gomma etilenepropilene-diene
Elastomeri
termoplastici
C
B
C
C
C
A
A
A
A
A
B
A
A
A
A
Alcali forti
Acidi deboli
Acidi forti
Acqua
Ozono
B
B
C
C
C
C
A
A
A
A
A
A
A
A
A
B
A
C
C
B
B
A
A
B
B
B
A
A
Tutte le indicazioni riportate si basano su informazioni date dai produttori dei materiali e devono quindi essere considerate solamente come riferimenti che
dovranno essere confermati da applicazioni pratiche. Per esempio, un articolo di precisione può rompersi unicamente per una piccola variazione in volume
così come un agente chimico aggressivo potrebbe essere impiegato come detergente se entrasse in contatto brevemente con il materiale in questione.
AResistenza molto buona agli agenti chimici. L’esposizione continua all’agente chimico non causa danni al materiale entro un periodo di 30 giorni. Il materiale può resistere all’agente chimico lungo un periodo di diversi anni.
BDa buona a limitata resistenza agli agenti chimici. L’esposizione continua all’agente chimico può causare al materiale danni leggeri in un periodo compreso fra 7 e 30 giorni. A volte questi danni possono essere reversibili (rigonfiamento, ammorbidimento, riduzione della resistenza meccanica, decolorazione).
CBassa resistenza agli agenti chimici. Non adatto a sopportare l’esposizione continua all’agente chimico. I danni possono essere immediati (riduzione
della resistenza meccanica, deformazione, decolorazione, fessurazione, dissolvimento).
2)
Componenti chimici
CR
FPM
NBR
EPDM
TPE
Denominazione
Gomma cloroprene
Gomma fluorurata
senza alogeni
senza fosfati
senza siliconi
–
si
si
–
si
si
Gomma nitrile
butadiene
Gomma etilenepropilene-diene
Elastomeri
termoplastici
F.032
si
si
si
si
si
si
si
si
si
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T
Sigla materiale
secondo ISO 1629
Protezione dalla corrosione
Protezione dalla corrosione
Zincature elettrolitiche
Elementi di collegamento con rivestimenti elettrolitici
secondo ISO 4042
Zincatura – passivazione. La zincatura seguita da passivazione
è sempre stata soddisfacente per quanto riguarda la resistenza
alla corrosione e l’aspetto estetico. Il nostro assortimento di
articoli zincati è molto ampio e siamo in grado di fornire una vasta
gamma dei prodotti più disparati.
Sviluppo di nuovi processi con rivestimenti senza cromo
esavalente (CrVI) dall’effetto protettivo simile o pari, in base alle
direttive dell’Unione Europea 2000/53/CE (ELV) e 2002/95/CE
(RoHS) di politica a tutela dell’ambiente. Finora, per la protezione
anticorrosiva di elementi di collegamento erano stati utilizzati
rivestimenti zincati elettrolitici (ISO 4042) con una cromatazione
a base di cromo esavalente (CrVI). I nuovi trattamenti superficiali
con sistemi senza cromo esavalente (CrVI) richiedono solitamente un’esecuzione del processo più dispendiosa e, ove necessario, strati aggiuntivi di rivestimento, poiché manca «l’effetto
autorigenerante». Manca anche l’esperienza prolungata nella
manutenzione, che viene ulteriormente influenzata da condizioni
secondarie specifiche quali manipolazione, trasporto e dispositivi
di alimentazione. Suggeriamo quindi di verificare in pratica le
condizioni d’impiego.
Post-trattamento di cromatazione o passivazione. Si tratta di
un processo per la formazione di un strato cromatato o passivato
tramite immersione in una soluzione a base di cromo esavalente
(cromatazione) o trivalente (passivazione). Il post-trattamento
deve essere effettuato immediatamente dopo il processo di
zincatura attraverso una breve immersione in soluzioni a base
di acido cromico. Il processo di cromatazione e passivazione
incrementa la resistenza alla corrosione e previene ossidazioni e
cambi di colorazione dello strato di zinco. L’efficacia dello strato
di cromatazione è variabile in funzione del processo utiliz­zato
(vedere tabella).
Processi di cromatazione per le zincature elettrolitiche
Azione di protezione delle zincature cromatate in condizioni di prova di resistenza in nebbia salina secondo la ISO 9227 (DIN 50021 SS)
Processo
Designazione
Colore dello strato di
passivazione
Cromatazione incolore
A
trasparente
Cromatazione blu
(zincatura bianca)
B
Cromatazione gialla
C
trasparente, chiaro,
con deboli riflessi bluastri
(standard)
giallo brillante fino a giallobruno iridescente
Cromatazione oliva
D
verde oliva vivace fino a
bruno-oliva (raro)
Cromatazione nera1)
BK
bruno-nero vivace fino a
nero (decorativo)
Spessore del
rivestimento
Prima comparsa di
ruggine bianca
ruggine rossa
µm
3
5
8
3
5
8
3
5
8
3
5
8
3
5
h
2
6
6
6
12
24
24
48
72
24
72
96
–
12
h
12
24
48
12
36
72
24
72
120
24
96
144
–
–
8
1)
24
72
Per grandi quantità di pezzi è molto difficile ottenere una cromatazione nera impeccabile. Bisogna praticamente aspettarsi sempre un deterioramento dello
strato cromatato nero e l’apparizione locale dello strato charo di zinco in corrispondenza degli spigoli dei particolari trattati in grandi quantità.
© Bossard, F-it-2017.01
Riduzione del rischio di infragilimento da idrogeno (ISO 4042)
In seguito ad un rivestimento elettrolitico, gli elementi di collegamento in acciaio con elevata resistenza a trazione (Rm ≥ 1 000
N/mm2) o durezza ≥ 320 HV quando sono sottoposti a trazione
sono a rischio di infragilimento da idrogeno.
Per gli elementi di sicurezza dovranno essere utilizzate delle protezioni anticorrosive alternative oppure dei rivestimenti particolari,
per es. rivestimenti inorganici a lamelle di zinco, zincatura meccanica oppure usare degli elementi in acciaio inossidabile.
Con un trattamento termico (deidrogenazione), da eseguirsi immediatamente dopo la zincatura e prima della cromatazione,
è possibile ridurre il rischio di rottura. La completa eliminazione
dell’infragilimento da idrogeno non può essere garantita. Nel caso
non sia ammissibile un rischio di rottura da idrogeno devono essere scelte altre tipologie di rivestimento anticorrosione.
Gli elementi di collegamento con classe di resistenza ≥ 10.9
(≥ HV320), quando tecnicamente possibile, verranno quindi protetti da rivestimenti inorganici a lamelle di zinco o con zincatura
meccanica. L’utilizzatore degli elementi di collegamento conosce
l’impiego e le esigenze degli stessi e deve specificare il corretto
trattamento superficiale!
www.bossard.com
F.033
T
Protezione dalla corrosione
Protezione dalla corrosione
Spessori del rivestimento per elementi con fi
­ lettatura metrica
secondo ISO 4042
Passo
P
Diametro
nominale
filettatura1)
d1
Madrevite
Grado di tolleranza G
Scosta- Spessore
mento
del rivefondastimento
mentale
Vite
Grado di tolleranza g
Scosta- Spessore del rivestimento
mento
max.2) max.3)
fonda
mentale Tutte
lungh.
nom.
[mm]
[mm]
[µm]
max. [µm] [µm]
[µm]
0,2
0,25
0,3
0,35
0,4
0,45
0,5
0,6
0,7
0,75
0,8
1
1,25
1,5
1,75
2
2,5
3
3,5
4
4,5
5
5,5
6
–
1; 1,2
1,4
1,6 (1,8)
2
2,5 (2,2)
3
3,5
4
4,5
5
6 (7)
8
10
12
16 (14)
20 (18; 22)
24 (27)
30 (33)
36 (39)
42 (45)
48 (52)
56 (60)
64
+ 17
+ 18
+ 18
+ 19
+ 19
+ 20
+ 20
+ 21
+ 22
+ 22
+ 24
+ 26
+ 28
+ 32
+ 34
+ 38
+ 42
+ 48
+ 53
+ 60
+ 63
+ 71
+ 75
+ 80
3
3
3
3
3
5
5
5
5
5
5
5
5
8
8
8
10
12
12
15
15
15
15
20
3
3
3
3
3
5
5
5
5
5
5
5
5
8
8
8
10
12
12
15
15
15
15
20
– 17
– 18
– 18
– 19
– 19
– 20
– 20
– 21
– 22
– 22
– 24
– 26
– 28
– 32
– 34
– 38
– 42
– 48
– 53
– 60
– 63
– 71
– 75
– 80
Lunghezza
nom. l
Grado di tolleranza f
Scosta- Spessore del rivestimento
mento
max.2) max.3)
fonda
mentale Tutte
lungh.
nom.
≤ 5d
[µm] [µm] [µm] [µm]
≤ 10d ≤ 15d
[µm]
3
3
3
3
3
5
5
5
5
5
5
5
5
8
8
8
10
12
12
15
15
15
15
20
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
5
5
5
5
8
8
10
12
12
12
15
15
–
–
–
8
8
8
8
8
8
8
8
10
10
10
12
12
12
15
15
15
20
20
20
20
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
5
5
5
5
8
8
10
10
10
12
12
–
–
–
– 34
– 34
– 35
– 36
– 36
– 38
– 38
– 38
– 40
– 42
– 45
– 48
– 52
– 58
– 63
– 70
– 75
– 80
– 85
– 90
– 95
Grado di tolleranza e
Scosta- Spessore del rivestimento
mento
max.2) max.3)
fonda
Lunghezza nom. l mentale Tutte
lungh.
nom.
≤ 5d ≤ 10d ≤ 15d
[µm] [µm] [µm] [µm]
[µm]
≤ 5d
≤ 10d ≤ 15d
–
–
–
8
8
8
8
8
8
8
8
10
10
10
12
12
12
15
15
15
20
20
20
20
–
–
–
–
–
–
12
12
12
12
15
15
15
15
15
15
20
20
20
20
25
25
25
25
–
–
–
–
–
–
12
12
12
12
15
15
15
15
15
15
20
20
20
20
25
25
25
25
–
–
–
–
–
–
10
10
10
10
12
12
12
12
12
12
15
15
15
15
20
20
20
20
–
–
–
5
5
5
5
5
5
5
5
8
8
8
8
10
10
12
12
15
15
15
15
15
–
–
–
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
5
8
8
8
10
10
12
12
12
15
15
–
–
–
–
–
–
– 50
– 53
– 56
– 56
– 60
– 60
– 63
– 67
– 71
– 71
– 80
– 85
– 90
– 95
– 100
– 106
– 112
– 118
Lunghezza
nom. l
[µm] [µm] [µm]
–
–
–
–
–
–
8
8
8
8
10
10
10
10
10
10
12
12
15
15
15
15
15
15
Le informazioni sulle filettature a passo grosso sono fornite solo per praticità. La caratteristica determinante è il passo della filettatura.
Valori massimi dello spessore del rivestimento se la misura dello spessore locale è concordata.
3)
Valori massimi dello spessore del rivestimento se la misura dello spessore medio della partita di controllo è concordata.
1)
2)
Nel caso di elementi filettati molto lunghi oppure di diametro piccolo
(≤ M4) potrà risultare uno spessore irregolare del rivestimento che
darà origine a problemi di accoppiamento.
Soluzioni possibili: nichelatura chimica, impiego di elementi in acciaio
inossidabile A2/A4.
T
F.034
Le viti sono normalmente prodotte con tolleranza 6g.
I gradi di tolleranza «e» ed «f» sono insoliti e richiedono una
produzione modificata delle viti. Elevati lotti minimi di produzione, termini di consegna più lunghi e prezzi più alti possono
mettere in discussione l’aspetto economico della richiesta!
Alternative: scelta d’elementi in acciaio Inox A2 oppure A4.
Le madreviti hanno uno spessore di rivestimento ben più
sottile per ragioni tecniche del processo. Questo non è tuttavia
significativo per l’utilizzo pratico (maggior protezione delle parti
interne e protezione grazie alla zincatura della vite montata).
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Quando il committente non prescrive alcuno spessore di rivestimento sarà applicato lo spessore più basso. Questo è comunque lo
spessore normale.
Protezione dalla corrosione
Protezione dalla corrosione
Possibili modifiche alle tolleranze per rivestimenti superficiali ISO 10684 (zincatura a caldo)
Prodotto
Filettatura
Tolleranza
Vite
minorata
6 az
Dado
maggiorata
6 AZ
Esempio di
marcatura
8.8 U
8Z
Punto di misura per lo spessore
Punto di misura
Punto di misura
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Altri rivestimenti elettrolitici
Procedimento
Descrizione
Nichelatura
E’ decorativa e offre una buona protezione contro la corrosione. Grazie al suo strato indurito viene utilizzata per
apparecchi elettrici e nelle telecomunicazioni. Specifica per viti che non devono avere abrasioni del rivestimento.
L’impiego di pezzi in ferro nichelati è sconsigliato all’aria aperta.
Miglioramenti della protezione contro la corrosione si ottengono mediante impregnazione. Consultare la tabella seguente.
Rivestimento Veralit (Nichela­
tura a spessore)
Si tratta di una nichelatura elettrolitica (elettrochimica) ideale per pezzi sottoposti a sollecitazioni elevate.
–> Applicazione di uno strato di nichel resistente ma non duro.
Cromatura
Generalmente effettuata dopo una nichelatura, spessore del rivestimento ca. 0,5 – 1,0 µm.
Il cromo è decorativo, riduce la possibilità di imbiancamento dei pezzi nichelati ed agisce anche come protezione contro la
corrosione.
Cromatura brillante: aspetto lucido.
Cromatura opaca: aspetto satinato.
Non è possibile eseguire la cromatura in rotobarile.
Crea una superficie di elevata durezza con buone caratteristiche di resistenza all'usura e di scorrevolezza.
Ottonatura
Principalmente per uso decorativo, in altri casi i pezzi in acciaio sono ottonati per migliorare l’aderenza della
gomma all’acciaio.
Ramatura
Se necessario, come sottostrato prima della nichelatura, della cromatura e dell’argentatura.
Utilizzata a scopo decorativo.
Argentatura
Utilizzata per esigenze tecniche e decorative.
Stagnatura
Utilizzata sopratutto per ottenere una migliore brasatura. Serve ugualmente da protezione contro la corrosione. Non è
possibile un ulteriore trattamento termico.
Anodizzazione
Attraverso l’ossidazione anodica dell’alluminio si ottiene uno strato protettivo anticorrosivo che impedisce la
formazione di macchie. Per scopi decorativi con un successivo processo di colorazione è possibile ottenere praticamente
tutti i colori.
Rivestimento in lega
zinco-ferro
È un rivestimento superficiale realizzato con processo elettrolitico nel corso del quale una lega zinco-ferro si deposita su un
particolare metallico. Al termine del trattamento vengono applicati una passivazione nera esente da CrVI ed un sigillante
nero. Viene utilizzato principalmente quando si desidera una superficie di colore nero uniforme.
Rivestimento in lega
zinco-nichel
Durante il processo elettrolitico di rivestimento in lega zinco-nichel si ottiene una percentuale di deposito di nichel variabile
tra il 12 e il 16 %. È successivamente possibile applicare una passivazione trasparente o nera ed il tutto può essere ottimizzato con un'applicazione finale di sigillante. Questo rivestimento è utilizzato principalmente per le buone caratteristiche di
resistenza alla corrosione durante l'impiego.
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F.035
T
Protezione dalla corrosione
Protezione dalla corrosione
Altri trattamenti superficiali
Procedimento
Descrizione
Zincatura a caldo
Immersione in un bagno di zinco fuso a 440°–470 °C. Spessore min. dello strato 40 µm. Superficie opaca e rugosa.
È possibile un cambiamento di colore dopo un certo periodo.
Ottima protezione contro la corrosione. Utilizzabile per pezzi filettati a partire da M8. Per evitare problemi di
accoppiamento è necessario prevedere una minorazione delle viti prima della zincatura oppure una maggiorazione
dei dadi dopo la stessa.
Rivestimenti in lamelle di
zinco Geomet® / Delta-Tone® / Delta-Protekt®
Eccellenti rivestimenti ad elevato contenuto di zinco (di colore grigio argentato opaco) per pezzi in acciaio con una
resistenza a trazione elevata superiore a 1 000 N/mm2. (Classe di resistenza ≥ 10.9, Durezza ≥ 320 HV).
Eliminano il rischio di infragilimento da idrogeno. La resistenza alla temperatura è ca. 300 °C.
Applicabili su diametri ≥ M4.
Zincatura meccanica
Procedimento meccanico / chimico. I pezzi sgrassati sono inseriti in un rotobarile contenente polvere di zinco e sfere
di vetro.
Queste sfere hanno la funzione di depositare la polvere di zinco sulla superficie dei particolari, alla quale resta fissata per
saldatura a freddo.
Anneritura
(per INOX)
Processo chimico in una soluzione di idrossido calda.
Per scopi decorativi.
Brunitura
(anneritura)
Procedimento chimico, temperatura del bagno: 140 °C con ulteriore bagno in olio. Per scopi decorativi, protezione contro la
corrosione solo temporanea.
Fosfatazione
(bonderizzazione)
Debole protezione. Buona preparazione per verniciature. Aspetto grigio – grigio scuro.
Miglioramento della protezione con oliatura successiva.
Impregnazione
Post-trattamento per pezzi nichelati, che serve a sigillare i micropori tramite della cera, ottenendo un miglioramento della
resistenza alla corrosione. Lo strato di cera è secco ed invisibile.
Deidrogenazione
In seguito ad un rivestimento elettrolitico, gli elementi di collegamento in acciaio con elevata resistenza a trazione
(Rm ≥ 1 000 N/mm2) o durezza ≥ 320 HV quando sono sottoposti a trazione sono a rischio di infragilimento da idrogeno.
Tramite una deidrogenazione eseguita fra i 180 °C ed i 230 °C (al disotto della temperatura di rinvenimento) è possibile
ridurre il rischio d’infragilimento. Allo stato attuale della tecnologia, questo procedimento non è sicuro al 100 %.
La deidrogenazione dovrà essere effettuata immediatamente dopo il rivestimento elettrolitico.
Sigillatura
La sigillatura è un post-trattamento per immersione successivo alla zincatura elettrolitica e alla passivazione. Le sigillature
aumentano la resistenza alla corrosione.
Rivestimenti tribologici1)
Rivestimenti che riducono l’attrito e l’usura (protezione contro il grippaggio).
Strati lubrificanti
Rivestimenti lubrificanti a secco per diminuire la coppia di formatura delle viti autoformanti (trilobate).
WIROX®
È un rivestimento elettrolitico a base di zinco con spessore medio dello strato di almeno 8 µm. La resistenza alla corrosione
è superiore di 20 volte rispetto ad una zincatura bianca convenzionale. Questo rivestimento è resistente all'abrasione ed
alle sollecitazioni meccaniche ed è caratterizzato da una resistenza alla corrosione straordinariamente elevata.
YELLOX®
È un rivestimento elettrolitico a base di zinco con spessore medio dello strato di almeno 4 µm. La resistenza alla corrosione
è superiore di 6 volte rispetto ad una zincatura bianca convenzionale. Questo rivestimento garantisce l'impiego di viti di
colore giallo anche per il futuro.
GreenTec®
È un rivestimento elettrolitico a base di zinco-nichel con spessore medio di circa 5 µm che conferisce durezza, resistenza
all'usura ed elevata resistenza alla corrosione.
Bossard ecosyn®-lubric
Il rivestimento tribologico a secco Bossard ecosyn®-lubric è un trattamento applicato in strati sottili con un processo non elettrolitico e che presenta
proprietà lubrificanti ed anticorrosive. Il rivestimento è composto da fluoropolimeri e da particelle submicroscopiche di lubrificante solido disperse in una
miscela attentamente selezionata di resine sintetiche e di solventi. Il rivestimento anti-attrito (semplicemente detto AFC, Anti-Friction-Coating) forma una
sottile pellicola che compensa tutte le irregolarità della superficie ottimizzando l’effetto dell’attrito anche in condizioni operative e di sollecitazione estreme.
Le resine sintetiche garantiscono inoltre una migliore protezione anticorrosiva.
T
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1)
Progetto, Costruzione, Montaggio
Scelta della dimensione della vite
Stima del diametro nominale della vite
secondo VDI 22301)
Il procedimento seguente permette una stima approssimata della
dimensione della vite per un assemblaggio a temperatura ambiente (20 °C), conformemente alla direttiva VDI 2230. In tutti
i casi il risultato dovrà essere verificato da un calcolo.
Procedimento:
A
Nella colonna 1 scegliete il carico immediatamente superiore
al carico operativo FA,Q che agisce sulle viti.
BIl precarico minimo necessario FM min si ottiene quando da tale
numero si avanza di:
4 incrementi
per una sollecitazione trasversale
statica o dinamica
FQ
oppure
2 incrementi
per una sollecitazione assiale dinamica ed eccentrica
FA
FQ
FA
oppure
1 incremento
per una sollecitazione assiale
dinamica e centrata oppure statica
ed eccentrica
FA
oppure
0 incrementi
per una sollecitazione
assiale statica e centrata
FA
FA
FA
FA
FA
Esempio:
Un collegamento è soggetto ad una sollecitazione dinamica ed
eccentrica con un carico assiale FA = 8 500 N. La vite della
classe di resistenza 12.9 deve essere montata con una chiave
dinamometrica.
A10 000 N è il carico immediatamente superiore a FA nella
colonna 1
B
2 incrementi per «sollecitazone assiale eccentrica e dinamica» portano FM min = 25 000 N
C
1 incremento per «serraggio con chiave dinamometrica» porta
a FM max = 40 000 N
D
Per FM max = 40 000 N nella colonna 2 (classe di resistenza
12.9) si trova M10
Carico
[N]
250
400
630
1 000
1 600
2 500
4 000
6 300
10 000
16 000
25 000
40 000
63 000
100 000
160 000
250 000
400 000
630 000
1
2
Diametro nominale [mm]
Classe di resistenza
12.9
10.9
–
–
–
–
–
–
M3
M3
M3
M3
M3
M3
M4
M4
M4
M5
M5
M6
M6
M8
M8
M10
M10
M12
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
3
4
8.8
–
–
–
M3
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M20
M24
M30
M36
–
C Il precarico massimo FM max si determina partendo da FM min e
scalando:
2 incrementi
in caso di serraggio con un semplice avvitatore regolato per una
determinata coppia di serraggio
oppure
1 incremento
in caso di serraggio con chiave
dinamometrica o avvitatore di
precisione regolato e controllato
mediante misurazione dinamica
della coppia di serraggio o
­dell‘allungamento della vite
oppure
0 incrementi
in caso di serraggio on il
metodo coppia / angolo o
con il controllo computerizzato del limite di snervamento. Controllo computerizzato del limite di
snervamento.
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D A
lato del numero trovato, nella tabella (colonne da 2 a 4)
viene indicato il diametro delle viti per la classe di resistenza
scelta.
1)
VDI = Associazione degli Ingegneri Tedeschi
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F.037
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Resistenza a fatica
Resistenza in caso di sollecitazioni dinamiche
secondo VDI 2230
Le viti sono considerate degli elementi intagliati a causa della loro
filettatura. In casi di sollecitazioni ripetute e irregolari le viti possono subire rotture a fatica, che si verificano nel 90 % dei casi vicino
al primo filetto, all’ingresso nella madrevite. In questi casi si deve
tenere in considerazione durante la progettazione anche della
resistenza a fatica ± σA delle viti che, indipendentemente dalle
sollecitazioni statiche, ammonta ad una frazione della resistenza
a trazione!
La resistenza a fatica delle viti zincate a caldo è inferiore di ca. il
20 % rispetto alle viti bonificate.
Ulteriori misure costruttive atte ad aumentare la resistenza:
Fondamentalmente tutte le misure che riducono effettivamente i
picchi di sollecitazione o le sollecitazioni combinate (su più assi)
sono adatte ad aumentare la durata dei collegamenti filettati.
Viti lunghe anziché corte, viti con gambo scaricato anziché viti
rigide, spine o viti con gambo calibrato rinforzato per assorbire
le sollecitazioni di taglio, precarico sufficiente e soprattutto
controllato delle viti.
La resistenza a fatica delle filettature a passo fine diminuisce con
l’aumento della resistenza a trazione e con la diminuzione del
passo. La resistenza a fatica per gli elementi di collegamento in
acciaio 12.9 con filettatura a passo fine può essere ridotta anche
del 30 % rispetto agli elementi con filettatura a passo grosso.
Grafica VDI 2230, edizione 1986
1 viti bonificate: rullatura della filettatura e poi
bonifica (esecuzione normale)
2 viti incrudite: bonifica e poi rullatura della
filettatura
a
b
c
d
e
f
g
Rottura
a fatica
Rottura
a fatica
Foro passante possibile
Foro cieco
a Rischio di rottura a fatica anche nella madrevite
bRiduzione del rischio di rottura a fatica
– nella madrevite grazie alla vite che fuoriesce dal foro
– nel primo filetto portante grazie all’esecuzione con gambo ridotto flessibile
c Riduzione del rischio di rottura a fatica nella madrevite grazie al raggio di raccordo ed alla vite che fuoriesce dalla madrevite
dRischio di rottura a fatica a causa del serraggio dei filetti incompleti della vite
e Riduzione del rischio di rottura a fatica rispetto a (d) grazie all’esecuzione flessibile, alla vite che fuoriesce dalla madrevite e all’impiego di vite con estremità
a colletto
fcome e, però con uno scarico centrale per ridurre la flessione sulla filettatura della vite
g Riduzione del rischio di rottura a fatica grazie all’appoggio del bordino contro la superficie del foro di scarico della madrevite, il quale riduce la flessione sulla
filettatura della vite
T
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Rottura
a fatica
Progetto, Costruzione, Montaggio
Profondità di avvitamento
Lunghezze di avvitamento minime consigliate in elementi con foro maschiato
secondo le indicazioni del produttore, sulla base dei valori sperimentali da M6 a M16
Se le viti devono essere avvitate in componenti con foro maschiato e se ci si attende una completa resistenza, sarà necessario
stabilire la lunghezza minima di avvitamento in funzione della
resistenza a trazione del materiale dei componenti.
D’altra parte gli elementi con foro maschiato in molti casi hanno
una resistenza a trazione inferiore rispetto ai dadi normalizzati
con classe di resistenza corrispondente a quella delle viti
impiegate.
La ridotta elasticità rispetto ai dadi normalizzati fa si che non si
debbano temere allargamenti durante il serraggio, che possano
impedire una presa corretta dei filetti.
Da ciò ne consegue che è necessario prestare attenzione soprattutto alla lunghezza minima di avvitamento necessaria, al fine di
garantire una sufficiente durata del collegamento filettato.
I seguenti dati sono stati ricavati da esperimenti pratici.
Materiale degli elementi con foro maschiato
tolleranza 6g/6H
Lunghezza minima di avvitamento suggerita smusso escluso
per le classi di resistenza delle viti
Rm in [N/mm2]
S235 (St37-2)
2C15 N (C15)
8.8
Filettatura
Filettatura
a passo grosso a passo fine
10.9
Filettatura
Filettatura
a passo grosso a passo fine
12.9
Filettatura
a passo grosso
> 360
(Struttura ferritica / perlitica)
1,0 · d
[1,5 · d]1)
1,25 · d
1,25 · d
[1,8 · d]1)
1,4 · d
1,4 · d
[2,1 · d]1)
E 285 (St50-2)
S 355 (St52-3)
2C35 N (C35 N)
> 500
(Struttura ferritica / perlitica)
0,9 · d
[1,3 · d]1)
1,0 · d
1,0 · d
[1,6 · d]1
1,2 · d
1,2 · d
[1,8 · d]1)
C45 V
35Cr4 V
34CrMo4 V
42CrMo4 V
> 800 (Struttura bonificata)
0,8 · d
[0,9 · d]1)
0,8 · d
0,9 · d
[1,1 · d]1)
0,9 · d
1,0 · d
[1,2 · d]1)
GJL 250 (GG-25)
> 220
1,25 · d
> 180
> 180
> 330
> 330
> 550
> 550
1,25 · d
[1,6 · d]1)
1,4 · d
Al 99,5
AlMg3 F18
AlMgSi1 F32
AlMg4,5Mn F28
AluMg1 F40 1
AlZn MgCu 0,5 F50
1,0 · d
[1,3 · d]1)
1,4 · d
[1,8 · d]1)
GMgAl9 Zn1
> 230
1)
–
2 · d [3 · d]1)
1,4 · d
1,4 · d
1,1 · d
1,0 · d
1,4 · d
–
2 · d [3 · d]1)
1,4 · d
1,4 · d
–
–
1,4 · d
2,0 · d
–
1,6 · d
1,6 · d
–
–
1,6 · d
2,5 · d
2,0 · d
2,0 · d
–
–
2,0 · d
–
–
–
–
–
–
–
I valori riporati tra parentesi sono calcolati secondo la formula del VDI 2230 [valori teorici]
I valori suggeriti in tabella per la lunghezza minima di avvitamento con tolleranza 6g/6H presumono una sufficiente profondità
di maschiatura all’interno del foro. Per ottenere i valori esatti è
necessario eseguire dei calcoli secondo la VDI 2230.
Per lunghezza minima di avvitamento s’intende l’effettivo ricoprimento delle filettature senza considerare lo smusso del foro e la
lunghezza della filettatura incompleta all’estremità della vite.
Per lunghezze di avvitamento superiori a 1,5 d in caso
di viti e fori maschiati con dimensioni agli estremi del proprio
campo di tolleranza è possibile il grippaggio della vite.
La norma ISO 965-1 definisce la qualità delle tolleranze per le
viti e le madreviti ed il rispetto della stessa garantisce il
montaggio regolare delle viti.
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Classificazione delle lunghezze di avvitamento secondo
ISO 965-1
Scorte
N normali
Llunghe
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F.039
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Pressione superficiale
Pressione superficiale ammissibile per alcuni materiali
Ai sensi della direttiva VDI 2230, edizione 1986 con valori
limite collaudati
I valori indicati sono validi a temperatura ambiente e si riferiscono
a fori senza smussi e a diametri esterni sufficientemente grandi
dei particolari assemblati.
Materiale dei particolari Resistenza a trazione
assemblati
Rm [N/mm2]
St 37
St 50
C 45
42 CrMo 4
30 CrNiMo 8
X 5 CrNiMo 18 10
X 10 CrNiMo 18 9
Titanio, non legato
GG 15
GG 25
GG 35
GG 40
GGG 35,5
DG MgAl 9
GK MgAl 9
AlZnMg Cu 0,5
4)
T
370
500
800
1 000
1 200
da 500 a 700
da 500 a 750
da 390 a 540
150
250
350
400
350
300
200
450
Pressione superficiale
ammissibile4)
PG [N/mm2]
260
420
700
850
750
210
220
300
600
800
900
1 100
480
220
140
370
ondizioni secondarie che influiscono sulla pressione
C
superficiale ammissibile
Smusso
Realizzando lo smusso del
foro (superficie di contatto
con il bullone) per l’acciaio
è possibile ottenere valori di
pressione superficiale ammissibili (effetto di sostegno) più
elevati del 25 %.
Avvitatore
Durante il serraggio
con avvitatore la pressione
superficiale ammissibile
può risultare inferiore fino
al 25 %.
F.040
Ai sensi della direttiva VDI 2230, edizione 2003 con valori
indicativi determinati sperimentalmente
Denominazione
del materiale
Sigla EN
Numero
materiale
USt 37-2 (S235 JRG1)
St 50-2 (E295)
St 52-3U (S355 JO)
Cq 45
34 CrMo 4
34 CrNiMo 6
38 MnSi-VS 5-BY
16 MnCr 5
X5 CrNi 18 12
X5 CrNiMo 17 12 2
X5 NiCrTi 26 15
NiCr20TiAl
GG-25 (GJL-250)
GGG-40 (GJS-400)
GGG-50 (GJS-500)
GGG-60 (GJS-600)
AlMgSi 1 F31
(AW-6082)
1.0036
1.0050
1.0553
1.1192
1.7720
1.6582
1.5231
1.7131
1.4303
1.4401
1.4980
2.4952
0.6020
0.7040
0.7050
0.7060
3.2315.62
AlZnMgCu 1.5
(AW-7075)
Resistenza
a trazione
Rm min
Pressione
superficiale
ammissibile1) 4)
[N/mm2]
PG [N/mm2]
340
470
510
700
1 000
1 200
900
1 000
500
510
960
1 000
250
400
500
600
290
490
710
760
6302)
8702)
1 0802)
8102)
9002)
630
4602)
8602)
700
8502) 3)
6002) 3)
7502) 3)
9002) 3)
2602)
AlMgSi 1 F28
AlMg4.5Mn F27
(AW-5083)
3.2315.61
3.3547.08
260
260
2302)
2302)
3.4365.71
540
4102)
GK-AlSi9Cu3
GD-AlSi9Cu3
GK-AlSi7Mg wa
AZ 91
TiAl6V4
3.2163.02
3.2163.05
3.2371.62
(3.5812)
3.7165.10
180
240
250
310
890
2202)
2902)
3802)
2802)
8902)
A seguito di procedimenti di incrudimento, ad effetti di sostegno o al
comportamento di materiali anisotropi, può essere ammesso spesso un
valore di pressione notevolmente più elevato rispetto al limite di
compressione del materiale stesso. Le pressioni superficiali ammissibili
chiaramente più elevate si basano sull’esperienza pratica e devono
essere verificate per ogni applicazione specifica.
2)
I valori numerici indicati in corsivo non sono ancora stati verificati ai sensi
dei nuovi risultati della ricerca e della pratica (Politecnico di Darmstadt).
3)
Pressione superficiale ammissibile determinata con sollecitazione assiale
e continuata a temperatura ambiente.
1)
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Durante il serraggio della vite o del dado, nella superficie di
appoggio non deve essere superata la pressione superficiale
ammissibile, poiché in caso contrario il collegamento a vite può
bloccarsi a seguito di assestamenti.
Progetto, Costruzione, Montaggio
Pressione superficiale
Valori di riferimento per le condizioni delle superfici di
contatto
Rugosità e tolleranze di forma e posizione
Tavola comparativa dei possibili simboli, classi e valori Rz
della rugosità superficiale
secondo DIN 4768
Filettatura
(ISO 4288 Stato della superficie: regole e procedure per il rilevamento dello stato della superficie.)
Distanza minima dal
bordo c [mm]
M4
M5
M6
M8
M10 M12 M16 M20
6
7,5
9
12
15
18
24
30
Deviazione massima del0,04 0,08 0,08 0,09 0,11 0,13 0,17 0,21
la perpendicolarità z [mm]
Rugosità Ra massima
Ra x [µm]
3,2
3,2
3,2
3,2
3,2
3,2
3,2
6,3
Descrizione
max. Rz (≅ Rt)
max. Ra
Classe di rugosità
Vecchi segni grafici
Campo di misura
40
6,3
N9
25
3,2
N8
25
2
N8
16
1,6
N7
10
1,6
N7
Unità
µm
µm
–
–
Pressione superficiale sotto la testa per viti a testa esagonale
secondo DIN 931/933 (ISO 4014/4017) con filettatura a passo grosso
Diametro nom. Apertura
della filettatura in chiave
.
Diametro della superficie d’appoggio
d
dw min
[mm]
5,9
6,9
8,9
11,6
14,63
15,6
16,63
17,4
19,64
20,5
22,5
25,3
28,2
30
31,71
33,6
38
42,7
M4
M5
M6
M8
M10
M10
M12
M12
M14
M14
M16
M18
M20
M22
M22
M24
M27
M30
1)
Smax
[mm]
7
8
10
13
16 (ISO)
17
18 (ISO)
19
21 (ISO)
22
24
27
30
32 (ISO)
34
36
41
46
Diametro del foro
passante
(ISO 273)
serie media H13
dh
[mm]
4,5
5,5
6,6
9
11
11
13,5
13,5
15,5
15,5
17,5
20
22
24
24
26
30
33
Superficie
d’appoggio
Area di sollecitazione Pressione superficiale sotto la testa1)
[N/mm2]
nominale
Ap
[mm2]
11,4
13,6
28
42,1
73,1
96,1
74,1
94,6
114,3
141,4
157,1
188,6
244,4
254,5
337,3
355,8
427,3
576,7
As nom
[mm2]
8,78
14,2
20,1
36,6
58
58
84,3
84,3
115
115
157
192
245
303
303
353
459
561
Classe di resistenza
8.8
10.9
385
568
528
777
364
532
442
649
405
594
308
452
580
853
454
668
517
759
418
613
515
756
541
769
532
761
637
908
480
685
528
750
576
821
520
740
12.9
665
909
625
761
695
529
999
782
888
718
885
901
888
1 065
803
880
960
865
I valori di pressione superficiale indicati in tabella sono validi per un utilizzo al 90 % del carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2
e per un coefficiente di attrito µG = 0,12 (riferimento: VDI 2230: 2003)
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d
dh
da
dw
A s nom = π/4 ∙ ((d2 + d3)/2)2
d2 =diametro medio della vite secondo ISO 724
d3 =diametro di nocciolo della vite
dh > da
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F.041
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Pressione superficiale
Pressione superficiale sotto la testa per viti a testa cilindrica con esagono incassato
secondo DIN 912 (ISO 4762/14579) con filettatura a passo grosso
Diametro
nom. della
filettatura
Diametro
della testa
Diametro
della superficie
d’appoggio
Diametro del foro
passante (ISO 273)
serie media H13
Superficie
d’appoggio
Area di sollecitazione
nominale
d
dK
[mm]
dw min
[mm]
dh
[mm]
Ap
[mm2]
As
[mm2]
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
7
8,5
10
13
16
18
21
24
27
30
33
36
40
45
6,53
8,03
9,38
12,33
15,33
17,23
20,17
23,17
25,87
28,87
31,81
34,81
38,61
43,61
4,5
5,5
6,6
9
11
13,5
15,5
17,5
20
22
24
26
30
33
17,6
26,9
34,9
55,8
89,5
90
130,8
181,1
211,5
274,5
342,3
420,8
464
638,4
8,78
14,2
20,1
36,6
58
84,3
115
157
192
245
303
353
459
561
1)
Pressione superficiale sotto la
testa1)
[N/mm2]
Classe di resistenza
8.8
10.9
12.9
250
268
292
333
331
478
452
447
482
474
473
447
530
470
432
461
502
574
567
822
776
767
804
791
792
744
884
782
370
394
427
489
485
702
663
656
686
678
675
635
756
669
I valori di pressione superficiale indicati in tabella sono validi per un utilizzo al 90 % del carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2
e per un coefficiente di attrito µG = 0,12 (riferimento: VDI 2230: 2003)
Pressione superficiale sotto la testa della vite
Non è possibile definire con precisione la pressione superficiale
ammissibile per un determinato materiale. In questo caso, la
procedura di fabbricazione, l’andamento delle fibre del materiale,
la finitura superficiale e le variazioni di temperatura giocano un
ruolo molto importante.
La pressione superficiale può essere ridotta adottando le
seguenti misure:
– Utilizzo di viti flangiate e di dadi flangiati.
– Fori con smusso. Ricerche pratiche hanno mostrato fino al 20 %
di aumento della pressione superficiale ammissibile.
– Fori passanti secondo ISO 273, serie fine.
Vantaggi delle viti flangiate e dei dadi flangiati:
– Assestamenti ridotti.
– Contenimento della riduzione del precarico di montaggio.
– L’utilizzo dei prodotti flangiati risulta più ragionevole rispetto
all’utilizzo di grosse rondelle da posizionarsi sotto viti e dadi
(meno elementi di giunzione utilizzati e montaggio più veloce).
– Le viti ed i dadi flangiati consentono tolleranze maggiori e più
economiche per i fori.
– Le viti flangiate offrono una migliore sicurezza contro le vibrazioni rispetto alle viti ed ai dadi normali.
T
F.042
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Esempio di applicazione
Progetto, Costruzione, Montaggio
Pressione superficiale
Istruzioni per l’utilizzo di rondelle piane con viti e dadi
secondo ISO 887
Panoramica sulle combinazioni possibili di accoppiamento delle
rosette piane con viti e dadi in funzione delle diverse classi di
resistenza (classi di durezza).
Viti
Classe di resistenza
Dadi
Classe di resistenza
Durante la selezione devono essere tenuti in considerazione
fattori quali la resistenza meccanica, la struttura superficiale, il
processo produttivo, l’allineamento delle fibre e la temperatura
di esercizio dei componenti.
Impiego consentito
Rosette – corrispondente resistenza a trazione [N/mm2] secondo ISO 18265
100 HV
200 HV
320
640
Pressione superficiale ammissibile (valori indicativi) [N/mm2]
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Viti autoformanti in acciaio cementato
Viti e dadi in acciaio inossidabile
≤ 6.8
≤6
8.8
8
9.8
9
10.9
10
12.9
12
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200 – 300
si
–
si
no
no
no
no
300 – 500
si
si
si
si
no
no
no
300 HV
965
500 – 800
si
–
si
si
si
si
no
F.043
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Attrito e coefficiente d’attrito
Attribuzione delle classi di coefficiente di attrito nei collegamenti filettati con valori indicativi
per diversi materiali, superfici e tipo di lubrificazione
secondo VDI 2230
I valori dei coefficienti d’attrito µG, µK hanno grande dispersione,
di fatto ciò dipende da più fattori come per es. l’accoppiamento
dei materiali, la rugosità delle superfici, la finitura superficiale,
il rivestimento superficiale (fosfatazione, brunitura, zincatura
elettrolitica, rivestimenti a lamelle di zinco ecc.) e il tipo
di lubrificazione (con oppure senza olio, bisolfuro di molibdeno
MoS2, pasta Molycote® ecc.).
Le tabelle seguenti indicano i valori del coefficiente d’attrito per le
filettature e le superfici d’appoggio.
La tabella vale per temperatura ambiente
Valori per
Selezione, esempi tipici per:
A
µG ed µK
0,04 – 0,10
B
0,08 – 0,16
Materiale / superfici
metallo grezzo
bonificato-brunito
fosfatato
rivestimenti elettrolitici in Zn, Zn/Fe, Zn/Ni
rivestimenti a lamelle di zinco
metallo grezzo
bonificato-brunito
fosfatato
rivestimenti elettrolitiche in Zn, Zn/Fe, Zn/Ni
rivestimenti a lamelle di zinco
leghe di Al e Mg
zincato a caldo
rivestimento organico
acciaio austenitico
C
D
E
0,14 – 0,24
0,20 – 0,35
≥ 0,30
acciaio austenitico
metallo grezzo
fosfatato
rivestimenti elettrolitici in Zn, Zn/Fe, Zn/Ni
rivestimenti a lamelle di zinco
adesivo
acciaio austenitico
rivestimenti elettrolitici in Zn, Zn/Fe
zincato a caldo
rivestimenti elettrolitici in Zn/Fe, Zn/Ni
acciaio austenitico
leghe di Al e Mg
Per garantire un montaggio sicuro è importante definire con precisione le condizioni di attrito e mantenere ridotta il più possibile la
dispersione dello stesso.
Se la dispersione è molto ampia il precarico può variare moltissimo. La normale tolleranza della coppia di serraggio invece ha
un‘influenza ridotta.
T
F.044
Lubrificanti
Lubrificanti solidi come
MoS2, grafite, PTFE, PA, PE, Pl sotto forma di vernici
lubrificanti,
Sigillanti o pasta,
Cerature
Lubrificanti solidi come MoS2, Graphit, PTFE, PA, PE, Pl
sotto forma di vernici lubrificanti,
sigillanti o pasta,
grassi oli,
condizioni di fornitura
MoS2, grafite, dispersioni di cera
con lubrificante integrato o ceratura
Lubrificanti integrati o,
ceratura
Cerature, paste
Condizioni di fornitura (leggermente oliato)
nessuno
Oli
nessuno
nessuno
0,9
Rp
0,2
Rp
0,2
min
.
min
.
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Classe di coeff. di attrito
Progetto, Costruzione, Montaggio
Metodi di serraggio, coefficiente di serraggio αA
Valori approssimativi per i coefficienti di attrito μT delle superfici a contatto
secondo VDI 2230
Accoppiamento dei materiali
Acciaio – Acciaio / Acciaio in gelti
Acciaio – Ghisa grigia
Ghisa grigia – Ghisa grigia
Bronzo – Acciaio
Ghisa grigia – Bronzo
Acciaio – Leghe di rame
Acciaio – Leghe leggere
Alluminio – Alluminio
Coefficiente di attrito statico allo stato
secco
da 0,1 a 0,23
da 0,12 a 0,24
da 0,15 a 0,3
da 0,12 a 0,28
0,28
0,07
da 0,1 a 0,28
0,21
lubrificato
da 0,07 a 0,12
da 0,06 a 0,1
0,2
0,18
da 0,15 a 0,2
–
da 0,05 a 0,18
–
Valori indicativi per il coefficiente di serraggio αA e relativi precarichi in fase di montaggio
secondo VDI 2230:2003
Il coefficiente di serraggio αA (incertezza di montaggio) tiene conto degli errori di valutazione dei coefficienti di attrito, del procedimento di serraggio, delle tolleranze delle apparecchiature, degli
errori di manovra e delle imprecisioni degli strumenti di lettura.
αA tiene quindi conto della dispersione dei precarichi in fase di
montaggio tra il valore FM max ed il valore FM min. Il dimensionamento delle viti viene effettuato in base alla coppia massima di
serraggio – MA max – in modo che la vite durante il montaggio non
venga sollecitata eccessivamente. Il coefficiente di serraggio αA è
quindi definito come:
0,9
Rp
0,2
Rp
0,2
min
.
min
.
massimo precarico possibile in fase di montaggio FM max
α =
A precarico minimo necessario in fase di montaggio FM min
Al giorno d’oggi anche le più semplici chiavi dinamometriche disponibili consentono di ottenere coppie di serraggio con tolleranze
molto piccole. I dati normali riferiti dai produttori prevedono
dispersioni massime di coppia nell’ordine ± 2 %. Nonostante ciò
i precarichi derivanti in fase di montaggio mostrano una dispersione compresa tra ± 9 % e ± 60 % in funzione del coefficiente di
serraggio.
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– I metodi di serraggio idraulici basati sulla misurazione
­dell’allungamento sono praticamente indipendenti dall’attrito.
Il loro coefficiente αA è più basso.
– I metodi di serraggio con coppia controllata subiscono
­l’influenza dell’attrito: i coefficienti αA sono generalmente più
elevati. Nel caso i coefficienti di attrito possano essere determinati in pratica si ottengono dispersioni ridotte e quindi coefficienti αA più bassi. Lo stesso vale per collegamenti rigidi con
lunghezze di serraggio corte e per i metodi di serraggio rapidi.
Nel caso i coefficienti di attrito siano teorici, i collegamenti siano
flessibili o i metodi di serraggio non siano rapidi, ad es. con
avvitatori a impulsi e con il montaggio manuale, si ottengono
coefficienti αA più elevati.
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F.045
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Metodi di serraggio, coefficiente di serraggio αA
Coefficiente di
serraggio
αA
da 1,2 a 1,4
da 1,2 a 1,4
Metodo di serraggio
Δ FM/2∙FM media
da ± 9 % a ± 17 % Serraggio con controllo
del limite di snervamento,
manuale o motorizzato
da ± 9 % a ± 17 % Serraggio con controllo
dall’angolo di rotazione
manuale o motorizzato
da 1,2 a 1,6
da ± 9 % a ± 23 % Serraggio idraulico
da 1,4 a 1,6
da ± 17 % a
± 23 %
da 1,6 a 2,0
(Classe del
coefficiente
d’attrito B)
da ± 23 % a
± 33 %
da 1,7 a 2,5
(Classe del
coefficiente
d’attrito A)
da ± 26 % a
± 43 %
da 2,5 a 4
da ± 43 % a
± 60 %
Metodo di regolazione
Spiegazioni
Prescrizione dei coefficienti
della coppia di serraggio –
angolo di rotazione
Determinazione sperimen­
tale della coppia di serraggio preliminare e dell’angolo di rotazione (in gradi)
Regolazione mediante
misurazione della lunghezza
o della pressione
Determinazione sperimen­
tale della coppia di serraggio
necessaria con i particolari
originali del collegamento,
es. mediante misura della
lunghezza della vite
La dispersione dei valori del precarico dipende
essenzialmente dalla dispersione del carico unitario di
snervamento nella partita di viti da montare.
In questo caso le viti vengono dimensionate per FM min,
il coefficiente di serraggio αA non è applicabile per questi
metodi di serraggio.
Valori più bassi per viti lunghe (lk/d ≥ 5)
Valori più elevati per viti corte (lk/d ≤ 2)
Serraggio con controllo
dalla coppia, con chiave
dinamometrica, o chiave ad
emissione di segnale o
avvitatore di precisione con
misurazione dinamica della
coppia
Serraggio con controllo
dalla coppia, con chiave
dinamometrica, o chiave ad
emissione di segnale o
avvitatore di precisione con
misurazione dinamica della
coppia
Valori più bassi
in caso di un elevato numero
di prove di controllo e di
regolazione (es. 20) Ridotta
dispersione (es. ± 5 %)
delle corrispondenti coppie
necessarie.
Determinazione della coppia Valori più bassi per chiavi
di serraggio necessaria
dinamometriche con scala
mediante stima del
di lettura
coefficiente d’attrito
– serraggio uniforme
(condizioni della superficie
– avvitatrice di precisione
e della lubrificazione)
Valori più elevati per chiavi
dinamometriche con
dispositivo di segnalazione o
meccanismo di sgancio.
Serraggio con avvitatore
ad impulsi
Regolazione dell’avvitatore
con una coppia superiore a
quella necessaria (in base
al coefficiente d’attrito
stimato).
Valori più bassi per
– angoli di rotazione piccoli,
ossia giunti relativamente
rigidi
– s uperfici di contatto1)
relativamente tenere
– superfici di contatto che
non tendono a grippare,
es. fosfatate o lubrificate
Valori più elevati in caso di
– angoli di rotazione
grandi,ossia giunti
relativamente flessibili e
filettature a passo fine
– superfici di contatto
dure, rivestimenti ad alta
rugosità
– deformazioni
Valori più bassi se
– il numero di prove di controllo è elevato (coppia superiore)
– si resta sul tratto orizzontale della caratteristica della vite
– la trasmissione dell’impulso è senza gioco
Superfici di contatto: sono le superfici degli elementi da serrare che entrano in contatto con l’elemento di collegamento (testa della vite o dado).
F.046
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1)
T
Dispersione
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Valori indicativi
Precarichi e coppie di serraggio
Questo procedimento non può sostituire il calcolo eseguito ai
sensi della direttiva VDI 2230 e non corrisponde allo stato attuale
della tecnica. Tuttavia è in grado almeno di impedire la rottura
durante il montaggio di viti per le quali non è stato eseguito il
calcolo. La causa principale di queste rotture è da attribuire a
coefficienti di attrito più bassi di quelli supposti.
asso 1: Coefficiente di attrito µK = µG
P
In caso di dubbi sulle caratteristiche esatte della superficie e
delle condizioni di lubrificazione della filettatura e della
superficie di appoggio, dovrà essere scelto nelle tabelle il
coefficiente di attrito µK = µG più piccolo possibile che si presenta
in pratica (primo montaggio, manutenzione, riparazione …)
vedere F.044.
Esempio:
Scelta di una vite e di un dado con caratteristiche superficiali
zincatura elettrolitica
coefficiente di attrito µK = µG = 0,14 – 0,24, coefficiente minimo
µK = µG = 0,14
Passo 2: Coppia di serraggio in fase di montaggio MA max
uesta coppia massima ammissibile di serraggio in fase di monQ
taggio per un utilizzo al 90 % del carico unitario di scostamento
dalla proporzionalità dello 0,2 % (Rp 0,2) è riportata nelle tabelle a
partire da pagina F.048. Queste è la coppia di serraggio in fase
di montaggio in caso di utilizzo di un avvitatore moderno con una
dispersione di coppia max. 5 %.
Esempio:
Viti a testa esagonale ISO 4017, M12x40, classe di resistenza 8.8,
zincate. Cercare a pagina F.049, in corrispondenza di «filettatura»
M12, sulla riga «µK = µG = 0,14» In questa riga nella parte destra
della tabella «Coppia massima di serraggio», nella colonna
«Classe di resistenza 8.8» si trova la
coppia di serraggio in fase di montaggio MA max. = 93 Nm
Tuttavia, poiché la vite M12x40 è corta, durante il serraggio si
avrà un angolo di rotazione piccolo ed un collegamento relativamente rigido e quindi è possibile scegliere un valore leggermente
più basso.
Perciò scegliamo αA = 1,8
Precarico minimo ipotizzabile in fase di montaggio:
FM min = FM max/αA = 41,9 kN/1,8
FM min = 23,3 kN
Passo 5: Controllo
Il controllo con i calcoli ai sensi della direttiva VDI 2230 corrisponde
allo «Stato della tecnica»
– Il precarico minimo ipotizzabile in fase di montaggio FM min è
sufficiente per i carichi massimi che si sviluppano in pratica?
– La pressione sulle superfici di appoggio non è troppo elevata?
– In condizioni operative quanto è grande il precarico residuo?
– Non viene superata la resistenza a fatica della vite?
Se per qualsiasi motivo si utilizza per la coppia di serraggio MA un
valore inferiore a quello indicato nella tabella, anche i corrispondenti precarichi in fase di montaggio FM ed FM min risulteranno
ridotti della stessa percentuale! L’utilizzatore dovrà poi verificare
se le proprietà del collegamento saranno comunque sufficienti.
Possibili cause di questo procedimento:
– coefficienti di attrito imprevedibilmente inferiori di quelli specificati
e quindi rischio di rottura della vite in fase di montaggio
– eventuale impiego di chaivi dinamomentriche più imprecise di
quelle specificate e quindi rischio analogo
– elementi nel collegamento che potrebbero deformarsi in modo
imprevisto ecc.
– mancata formazione del personale addetto al montaggio
Passo 3: Precarico massimo in fase di montaggio FM max
ssieme alla coppia di serraggio MA max nella stessa tabella è
A
possibile leggere anche il precarico massimo FM max corrispondente.
Passo 4: Precarico minimo in fase di montaggio FM min
Il precarico minimo si ottiene dal precarico massimo applicando il
coefficiente di serraggio αA – vedere F.046.
Rp
0,2
min
.
dispersione del
precarico
Esempio:
Nella parte sinistra della tabella nella colonna «Classe di resistenza 8.8» e sulla riga «M12/0,14» si trova il precarico
massimo corrispondente FM max = 41,9 kN.
0,9
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Esempio:
Se la vite viene serrata con una chiave dinamometrica moderna
comunemente disponibile in commercio e se viene stimato il
coefficiente di attrito, bisogna utilizzare un coefficiente di serraggio αA = 1,6–2,0 – vedere tabella a pagina F.046. Se la chiave,
come presupposto nell’esempio, è ad emissione di segnale, va
considerato il valore maggiore 2,0.
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F.047
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Valori indicativi per filettature a passo grosso VDI 2230
Indicazione sulla base della direttiva VDI 2230, edizione 2003:
coppie di serraggio massime ammesse e relativi precarichi massimi per viti a testa esagonale ISO 4014–4018, viti con esagono
incassato ISO 4762 e per viti con resistenza della testa e superfici
d‘appoggio della testa analoghe per classi di resistenza da 3.6 a
12.9 per un utilizzo al 90 % del del carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp0,2. Fori passanti
per viti secondo ISO 273 serie media.
La tabella riporta i valori massimi ammessi e non contiene altri
fattori di sicurezza. Essa presuppone la conoscenza delle direttive e dei criteri di dimensionamento.
M4
M5
M6
M8
T
F.048
Coppia di serraggio massima MA max [Ncm]
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
3.6
4.6
5.6/4.8
6.8
8.8
10.9
12.9
3.6
4.6
5.6/4.8 6.8
8.8
10.9
12.9
176
171
165
292
283
274
485
471
457
726
706
685
235
228
220
390
378
366
647
628
609
968
941
914
294
285
275
487
472
457
809
785
762
1 210
1 177
1 142
470
455
441
779
756
732
1 294
1 257
1 219
1 936
1 883
1 827
627
607
588
1 039
1 008
976
1 725
1 676
1 625
2 582
2 510
2 436
882
854
826
1 461
1 417
1 373
2 426
2 356
2 285
3 631
3 530
3 426
1 058
1 025
992
1 754
1 701
1 647
2 911
2 828
2 742
4 357
4 236
4 111
4,2
4,7
5,2
9
10
11
18
21
23
32
36
40
5,7
6,3
6,9
11,9
13,3
14,7
24
27
30
42
48
53
7,1
7,9
8,7
14,9
16,7
18,4
30
34
38
53
60
66
15,1
16,9
18,5
31,7
35,6
39,2
65
73
81
112
127
141
21,2
23,7
26
44,5
50
55
91
103
113
158
179
198
25,5
28,5
31,2
53,5
60
66
109
123
136
190
214
237
11,3
12,6
13,9
23,8
26,7
29,4
49
55
60
84
95
105
Coeff.
d’attrito
µK = µG
Precarico massimo FM max [kN]
Coppia di serraggio massima MA max [Nm]
3.6
4.6
5.6/4.8
6.8
8.8
10.9
12.9
3.6
4.6
5.6/4.8
6.8
8.8
10.9
12.9
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
–
1,26
1,22
1,19
–
2,06
2,00
1,94
–
2,90
2,82
2,74
–
5,3
5,15
5,0
–
1,68
1,63
1,58
–
2,74
2,67
2,59
–
3,87
3,76
3,65
–
7,1
6,9
6,7
–
2,10
2,04
1,98
–
3,43
3,33
3,23
–
4,84
4,71
4,57
–
8,8
8,6
8,3
–
3,36
3,26
3,17
–
5,48
5,33
5,18
–
7,74
7,53
7,31
–
14,2
13,8
13,4
4,6
4,5
4,4
4,3
7,6
7,4
7,2
7,0
10,7
10,4
10,2
9,9
19,5
19,1
18,6
18,1
6,8
6,7
6,5
6,3
11,1
10,8
10,6
10,3
15,7
15,3
14,9
14,5
28,7
28,0
27,3
26,6
8,0
7,8
7,6
7,4
13,0
12,7
12,4
12,0
18,4
17,9
17,5
17,0
33,6
32,8
32,0
31,1
–
0,73
0,82
0,91
–
1,4
1,6
1,8
–
2,5
2,8
3,1
–
6,0
6,8
7,5
–
0,97
1,09
1,21
–
1,9
2,2
2,4
–
3,3
3,7
4,1
–
8,0
9,1
10,1
–
1,21
1,37
1,51
–
2,4
2,7
3,0
–
4,1
4,7
5,2
–
10,0
11,3
12,6
–
1,94
2,19
2,42
–
3,8
4,3
4,8
–
6,6
7,5
8,3
–
16,1
18,2
20,1
2,3
2,6
3,0
3,3
4,4
5,2
5,9
6,5
7,7
9,0
10,1
11,3
18,5
21,6
24,6
27,3
3,3
3,9
4,6
4,8
6,5
7,6
8,6
9,5
11,3
13,2
14,9
16,5
27,2
31,8
36,1
40,1
3,9
4,5
5,1
5,6
7,6
8,9
10,0
11,2
13,2
15,4
17,4
19,3
31,8
37,2
42,2
46,9
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
www.bossard.com
0,024
0,028
0,032
0,031
0,035
0,040
0,037
0,044
0,050
0,044
0,051
0,058
0,50
0,58
0,67
0,76
0,58
0,70
0,81
0,93
0,72
0,86
0,99
1,14
0,95
1,13
1,32
1,51
© Bossard, F-it-2017.01
Filettatura
M1,6 0,10
0,12
0,14
M2
0,10
0,12
0,14
M2,5 0,10
0,12
0,14
M3
0,10
0,12
0,14
Precarico massimo FM max [N]
Fattore di
conversione X
Filettatura
Coeff.
d’attrito
µK = µG
Fattore di
conversione X
Coppia di serraggio tabelle F.048 e F.049
Per MA = FM · X la coppia di serraggio potrà essere determinata
con un altro precarico.
Valori indicativi tabelle F.048 e F.049
I valori in tabella sono leggermente superiori rispetto alla
precedente versione della direttiva VDI 2230:1986, perché è
possibile un miglior sfruttamento di tutta la resistenza della vite
utilizzando precarichi maggiori in fase di montaggio.
È necessario fare riferimento alle direttive VDI 2230:2003!
Progetto, Costruzione, Montaggio
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
© Bossard, F-it-2017.01
M39
Coeff.
d’attrito
µK = µG
Precarico massimo FM max [kN]
Coppia di serraggio massima MA max [Nm]
3.6
4.6
5.6/4.8
6.8
8.8
10.9
12.9
3.6
4.6
5.6/4.8
6.8
8.8
10.9
12.9
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
0,08
0,10
0,12
0,14
–
8,4
8,2
8,0
–
12,3
12,0
11,6
–
16,9
16,5
16,0
–
23,2
22,6
22,0
–
28,2
27,5
26,7
–
36,2
35,3
34,3
–
45,1
44,0
42,9
–
52,1
50,8
49,4
–
68,4
66,7
65,0
–
83,2
81,2
79,0
–
103,5
101,0
98,4
–
121,6
118,7
115,6
–
145,9
142,4
138,8
–
11,3
11,0
10,7
–
16,4
16,0
15,5
–
22,5
21,9
21,3
–
30,9
30,1
29,3
–
37,7
36,7
35,7
–
48,3
47,0
45,8
–
60,1
58,7
57,1
–
69,5
67,7
65,9
–
91,2
89,0
86,7
–
111,0
108,3
105,3
–
138,0
134,7
131,2
–
162,1
158,2
154,1
–
194,5
189,9
185,0
–
14,1
13,7
13,3
–
20,5
20,0
19,4
–
28,2
27,4
26,7
–
38,6
37,6
36,6
–
47,1
45,8
44,6
–
60,3
58,8
57,2
–
75,2
73,4
71,4
–
86,9
84,7
82,4
–
114,0
111,2
108,3
–
138,7
135,3
131,7
–
172,5
168,4
164,0
–
202,7
197,8
192,6
–
243,1
237,4
231,3
–
22,5
21,9
21,3
–
32,8
32,0
31,1
–
45,1
43,9
42,7
–
61,8
60,2
58,6
–
75,3
73,4
71,3
–
96,5
94,1
91,6
–
120,3
117,4
114,3
–
139,0
135,5
131,8
–
182,4
178,0
173,3
–
222,0
216,5
210,8
–
276,0
269,4
262,5
–
324,3
316,4
308,1
–
389,0
379,8
370,0
31,0
30,3
29,6
28,8
45,2
44,1
43,0
41,9
62,0
60,6
59,1
57,5
84,7
82,9
80,9
78,8
107
104
102
99
136
134
130
127
170
166
162
158
196
192
188
183
257
252
246
240
313
307
300
292
389
381
373
363
458
448
438
427
548
537
525
512
45,6
44,5
43,4
42,2
66,3
64,8
63,2
61,5
91,0
88,9
86,7
84,4
124,4
121,7
118,8
115,7
152
149
145
141
194
190
186
181
242
237
231
225
280
274
267
260
367
359
351
342
446
437
427
416
554
543
531
517
652
638
623
608
781
765
748
729
53,3
52,1
50,8
49,4
77,6
75,9
74,0
72,0
106,5
104,1
101,5
98,9
145,5
142,4
139,0
135,4
178
174
170
165
227
223
217
212
283
277
271
264
327
320
313
305
429
420
410
400
522
511
499
487
649
635
621
605
763
747
729
711
914
895
875
853
–
12
13,7
15,2
–
20
23
26
–
33
37
41
–
50
57
64
–
70
80
89
–
98
112
125
–
132
151
172
–
170
193
215
–
248
284
318
–
338
386
431
–
456
523
585
–
587
672
752
–
758
870
974
–
16,1
18,3
20,3
–
27
31
34
–
44
50
55
–
67
76
85
–
93
106
118
–
131
150
167
–
176
202
225
–
222
257
287
–
331
379
424
–
450
515
575
–
608
697
780
–
783
897
1 002
–
1 011
1 160
1 299
–
20,1
22,9
25,3
–
34
39
43
–
55
62
69
–
84
96
107
–
117
133
148
–
164
187
209
–
220
252
284
–
280
322
359
–
414
474
530
–
563
644
719
–
760
871
975
–
979
1 121
1 253
–
1 264
1 450
1 624
–
32,3
36,5
40,6
–
55
62
69
–
88
100
111
–
134
153
171
–
187
212
236
–
262
300
334
–
353
403
454
–
450
515
574
–
662
759
848
–
901
1 031
1 151
–
1 216
1 395
1 560
–
1 566
1 793
2 005
–
2 022
2 321
2 598
36
43
48
54
63
73
84
93
100
117
133
148
153
180
206
230
220
259
295
329
308
363
415
464
417
495
567
634
529
625
714
798
772
915
1 050
1 176
1 053
1 246
1 420
1 597
1 415
1 679
1 928
2 161
1 825
2 164
2 482
2 778
2 348
2 791
3 208
3 597
53
63
71
79
92
108
123
137
146
172
195
218
224
264
302
338
314
369
421
469
438
517
592
661
595
704
807
904
754
890
1 017
1 136
1 100
1 304
1 496
1 674
1 500
1 775
2 033
2 274
2 015
2 392
2 747
3 078
2 600
3 082
3 535
3 957
3 345
3 975
4 569
5 123
62
73
83
93
108
126
144
160
171
201
229
255
262
309
354
395
367
432
492
549
513
605
692
773
696
824
945
1 057
882
1 041
1 190
1 329
1 287
1 526
1 750
1 959
1 755
2 077
2 380
2 662
2 358
2 799
3 214
3 601
3 042
3 607
4 136
4 631
3 914
4 652
5 346
5 994
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
www.bossard.com
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
Fattore di
conversione X
Filettatura
Precarichi e coppie di serraggio
1,16
1,42
1,65
1,89
1,39
1,65
1,94
2,22
1,60
1,94
2,26
2,58
1,80
2,17
2,54
2,92
2,06
2,48
2,90
3,32
2,26
2,71
3,18
3,65
2,46
2,95
3,46
3,97
2,70
3,25
3,80
4,36
3,00
3,63
4,26
4,89
3,36
4,06
4,76
5,46
3,64
4,41
5,17
5,95
3,99
4,83
5,67
6,51
4,28
5,20
6,11
7,02
F.049
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Valori indicativi per filettature a passo fine VDI 2230
Indicazioni in base alla direttiva VDI 2230, edizione 2003: precarichi e coppie di serraggio per viti in classe di resistenza da 8.8 a
12.9 per un utilizzo al 90 % del carico unitario di scostamento
dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2.
Filettatura
M8x1
M10x1,25
M12x1,25
M14x1,5
M16x1,5
M18x1,5
M20x1,5
M22x1,5
M24x2
La tabella non tiene conto di alcun fattore di sicurezza e presuppone la conoscenza dei criteri di dimensionamento.
Coeff. d’attrito
µK = µG
Precarico FM max [kN]
Coppie di serraggio MA max [Nm]
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
8.8
10.9
12.9
Classe di resistenza secondo ISO 898/1
8.8
10.9
12.9
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
0,10
0,12
0,14
20,7
20,2
19,7
32,4
31,6
30,8
49,1
48,0
46,8
66,4
64,8
63,2
89,6
87,6
85,5
120
117
115
151
148
144
186
182
178
213
209
204
22,8
26,1
29,2
44
51
57
79
90
101
124
142
159
189
218
244
283
327
368
392
454
511
529
613
692
666
769
865
30,4
29,7
28,9
47,5
46,4
45,2
72,1
70,5
68,7
97,5
95,2
92,9
131,6
128,7
125,5
171
167
163
215
211
206
264
259
253
304
297
290
35,6
34,7
33,9
55,6
54,3
52,9
84,4
82,5
80,4
114,1
111,4
108,7
154,0
150,6
146,9
200
196
191
252
246
241
309
303
296
355
348
339
33,5
38,3
42,8
65
75
83
116
133
149
182
209
234
278
320
359
403
465
523
558
646
728
754
873
985
949
1 095
1 232
39,2
44,9
50,1
76
87
98
135
155
174
213
244
274
325
374
420
472
544
613
653
756
852
882
1 022
1 153
1 110
1 282
1 442
Per informazioni dettagliate relative al coefficiente di attrito µ
Pagina F.044
Valori indicativi per tiranti con gambo ridotto
Tiranti in acciaio 21 CrMo V 5 7 (DIN 2510 L foglio 3)
Valori indicativi per i precarichi in fase di montaggio e le coppie di serraggio per un utilizzo al 70 % del carico unitario di scostamento
dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2.
M20
M24
8,5
8,5
12
12
15
15
18
18
FM [N]
MA [Nm]
0,10
21 600
38
0,12
21 600
44
0,10
43 500
98
0,12
43 500
115
0,10
67 800
190
0,12
67 800
220
0,10
97 800
320
0,12
97 800
370
µK = µG
T
M16
Diametro gambo
F.050
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
Filettatura a passo grosso M12
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Coppie di serraggio adatte per viti in poliam­mide 6.6
Valori indicativi per le coppie di serraggio adatte per viti in poliammide 6.6 a 20 °C, dopo lo stoccaggio in locali con clima normale
(umidità relativa dell’aria ai sensi della norma DIN 50014) fino alla
regolazione dell’equilibrio dell’umidità. Il precarico può diminuire a
seguito di fenomeni di distensione.
Coppia di serraggio ΜA max [Nm]
Filettatura
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
Viti
Dadi
0,1
0,1
0,2
0,25
0,5
0,6
1
1
2
2
3
3,5
4
5
6
7,5
7,5
9
Viti in acciai INOX austenitici A1 / A2 / A4
Precarichi / coppie di serraggio (filettature metriche a passo grosso) per viti delle classi di resistenza 50/70/80 per un utilizzo al
90 % del carico unitario di scostamento dalla proporzionalità
dello 0,2 % Rp 0,2.
Filettatura
M1,6
M2
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
© Bossard, F-it-2017.01
M16
µK =
µG
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
Precarico FM max [kN]
Classe di resistenza
Coppia di serraggio
MA max [Nm]
Classe di resistenza
50
70
80
50
70
80
0,21
0,18
0,15
0,35
0,3
0,25
0,58
0,5
0,42
0,86
0,75
0,64
1,5
1,3
1,1
2,4
2,1
1,8
3,4
3
2,5
6,2
5,4
4,6
9,9
8,6
7,4
14,4
12,6
10,7
19,8
17,3
14,8
27,2
23,7
20,3
0,45
0,39
0,33
0,74
0,64
0,55
1,23
1,06
0,9
1,84
1,6
1,36
3,2
2,76
2,35
5,2
4,51
3,85
7,3
6,4
5,5
13,4
11,6
9,9
21,3
18,5
15,8
31
27
23
42,6
37
31,7
58
51
43,5
0,6
0,5
0,44
1
0,85
0,7
1,64
1,42
1,21
2,5
2,12
1,81
4,2
3,6
3,1
6,9
6
5,1
9,7
8,4
7,2
17,9
15,5
13,3
28,4
24,7
21,1
41,4
36
30,8
56,8
49,5
42,3
77,7
67,9
58,2
0,05
0,08
0,09
0,11
0,16
0,2
0,22
0,34
0,42
0,37
0,59
0,73
0,86
1,35
1,66
1,6
2,6
3,3
2,9
4,6
5,7
7,1
11,2
13,9
14
22,2
27,6
24
38
47
38
61
76
58
95
119
0,11
0,17
0,2
0,23
0,35
0,43
0,46
0,72
0,89
0,8
1,26
1,56
1,85
2,9
3,6
3,6
5,7
7
6,3
10
12,2
15,2
24,1
30
30
47,7
59,3
51
82
102
82
131
163
126
204
255
0,15
0,22
0,27
0,30
0,46
0,57
0,62
0,97
1,19
1,1
1,7
2,1
2,4
3,8
4,7
4,8
7,6
9,4
8,4
13,2
16,3
20,3
32,1
40
39
63
79
68
109
136
109
175
217
168
272
340
La tabella non tiene conto di alcun fattore di sicurezza e presuppone la conoscenza dei criteri di dimensionamento.
Filettatura
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
0,1
0,2
0,3
Precarico FM max [kN]
Classe di resistenza
Coppia di serraggio
MA max [Nm]
Classe di resistenza
50
70
80
50
70
80
33,2
28,9
24,7
42,5
37,1
31,8
52,9
46,3
39,7
61,2
53,5
45,8
80,2
70,3
60,3
97,6
85,5
73,3
121
106
91
143
125
107
171
150
129
71
62
53
91
79,6
68
113
99,3
85,2
131
115
98
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
94
82
70
121
106
90
151
132
114
175
153
131
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
82
131
164
115
187
234
157
257
323
198
322
403
292
478
601
397
648
831
536
880
1 108
690
1 130
1 420
890
1 467
1 848
176
282
352
247
401
501
337
551
692
426
690
863
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
235
376
469
330
534
669
450
735
923
568
920
1 151
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Gli elementi d’assemblaggio di questi acciai hanno la tendenza a
grippare durante il serraggio. Questo rischio può essere diminuito
mediante delle superfici filettate liscie (filetti rullati), con una lubrificazione, con un rivestimento preapplicato Molykote (nero), con
una minor velocità dell’avvitatore, oppure con un serraggio senza
interruzione (un avvitatore ad impulsi non è adatto).
www.bossard.com
µK =
µG
Per i coefficienti d’attrito µ
Pagina F.044
F.051
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
La sicurezza nella tecnica dei collegamenti filettati presume
una corretta specifica delle condizioni di lubrificazione
Il coefficiente di attrito è influenzato soprattutto dall’accoppiamento fra i materiali, dallo stato delle superfici di contatto e dalle
condizioni di lubrificazione. La conoscenza del coefficiente
­d’attrito, insieme alla relazione che intercorre tra la coppia di
serraggio ed il precarico, è un pre-requisito per la sicurezza nel
montaggio.
Per un processo di montaggio sicuro è raccomandabile
lubrificare mediante un rivestimento tribologico a secco
Il rivestimento tribologico a secco è la soluzione per gli elementi
di collegamento sottoposti a sollecitazioni meccaniche (dadi, viti,
rosette). Questo rivestimento, che viene applicato in strati sottili
con un processo non elettrolitico, offre una lubrificazione integrata ed una protezione supplementare dalla corrosione.
Conosciuti anche come AFC (Anti-Friction Coatings) sono lubrificanti solidi asciutti al tatto ed hanno la formulazione e l’aspetto di
una verniciatura industriale. Bossard ecosyn®-lubric è la soluzione economica per garantire un coefficiente di attrito costante e
contribuisce a semplificare il processo di montaggio.
La corrosione della filettatura o delle superfici di contatto modifica
il comportamento del collegamento filettato dopo un certo tempo.
Accoppiamento di materiali diversi, elevate temperature di esercizio e umidità favoriscono il grippaggio e rendono difficoltose le
operazioni di manutenzione.
Valori approssimati per elementi di collegamento con cava esagonale o esalobata
ISO 7379
DIN 6912
DIN 7984
Bossard
Bossard
ISO 14580
ISO 14583
~ISO 14583 ISO 7380-1
~ISO 7380-1
Acciaio
012.9
BN 1359
08.8
BN 15
BN 20737
08.8
BN 16
BN 17
∼08.8
BN 9524
08.8
BN 4850
08.8
BN 20005
08.8
BN 20228
BN 84405
–
–
–
–
–
5,2
9
21,6
43
73
–
180
363
–
–
–
–
1
–
2,3
4,6
8,1
19,4
38,7
65
105
162
330
–
560
–
–
0,9
–
2,1
4
7,2
17,3
34,4
58
–
144
290
–
500
0,19
0,4
0,7
–
1,6
3,2
5,4
13
23
–
–
–
–
–
–
0,25
0,5
0,9
–
2
4
7,2
17
34
–
–
–
–
–
–
0,25
0,5
0,9
–
2
4
7,2
17
34
–
–
–
–
–
–
–
–
0,9
–
2
4
7,2
–
–
–
–
–
–
–
–
010.9
BN 19
BN 13 255
BN 30102
0,27
0,6
0,95
–
2,3
4,6
8
19
38
65
–
–
–
–
–
08.8
BN 6404
M2
M2,5
M3
M3,5
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M20
M22
M24
∼010.9
BN 1206
BN 20697
BN 20698
0,22
0,45
0,8
–
1,95
3,8
6,6
16
32
–
–
–
–
–
–
A2
BN 20146
A2-70
BN 15857
A2-70/A4-70
BN 5687
BN 20038
0,14
0,28
0,19
0,37
0,19
0,37
–
–
A2-70/A4-70
BN 1593
BN 6971
BN 8699
0,19
–
0,37
–
Norma
a
Tipologia
della vite
M3
M3,5
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M20
M22
M24
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,5
2,9
5
12
24
40
65
100
200
–
340
C
apacità di carico ridotta
Pagina F.053
T
F.052
a
A2-70/A4-70 A2-70/A4-70
BN 33001
BN 2844
BN 1350
INOX
M2
M2,5
a
–
–
0,6
–
1,3
2,6
4,5
10
21
36
–
90
180
–
310
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
c
0,5
–
1,1
2,2
3,8
9,1
18
–
–
–
–
–
–
c
0,64
–
1,5
3
5
12
24
–
–
–
–
–
–
c
0,64
–
1,5
3
5
12
24
–
–
–
–
–
–
k
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
a
0,64
–
1,5
3
5
12
24
40
–
–
–
–
–
c
0,25
0,5
0,9
–
2
4
7,2
17,3
34,5
58
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Fare particolare attenzione alle condizioni limite!
Le viti non sono idonee a trasmettere carichi elevati. A causa della tipologia di manovra è
necessario serrare queste viti con una coppia di serraggio ridotta.
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Valori indicativi per coppia di serraggio ridotta MA [Nm]
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Capacità di carico ridotta
A causa della geometria della testa e / o della forma dell’impronta, le viti secondo queste specifiche di prodotto presentano una
capacità di carico ridotta secondo ISO 898-1 ed è quindi necessario utilizzare le coppie di serraggio ridotte indicate.
A causa del tipo di impronta potrebbe non essere sempre possibile applicare la coppia di serraggio indicata: in questo caso
potrebbero essere utili degli inserti conici.
Valori indicativi per coppia di serraggio ridotta MA [Nm]
Norma
Tipologia
della
vite
Bossard
Bossard
ecosyn®-
∼ISO7380-2 ∼ISO7380-2 fix
c
a
c
ecosyn®fix
f
SN
213307
ISO 14583
f
c
SHEETtracs® DIN
7991
c
a
DIN
7991
a
ISO
14581
c
ecosyn®fix
DIN/ISO
a c
DIN 913/ISO 4026
DIN 34827 FL
DIN 914/ISO 4027
DIN 915/ISO 4028
DIN 916/ISO 4029
DIN 34827 CP
Acciaio 08.8
BN
20367
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
–
1
2,5
5
8
20
40
66
–
–
–
–
–
–
INOX
A2
BN
2058
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
–
0,64
1,5
3,0
5,0
12,0
–
–
–
–
–
–
–
–
© Bossard, F-it-2017.01
1)
∼010.9
BN
11252
30104
–
1
2,5
5
8
20
40
66
–
–
–
–
–
–
4.8
BN
5128
4.8
BN
4825
0,4
0,7
1,6
3,2
5,4
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,3
0,5
1,2
2,4
4
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,3
0,5
1,2
2,4
4
–
–
–
–
–
–
–
–
–
BN
5952
BN
2845
0,4
0,8
1,6
3,2
6
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,4
0,8
1,6
3,2
6
–
–
–
–
–
–
–
–
–
A2
BN
10649
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
0,5
0,8
1,8
3,6
6,3
–
–
–
–
–
–
–
–
–
4.8
BN
380
381
4.8
BN
30503
–
0,7
1,6
3,2
5,4
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
BN
20191
–
1,3
3
6,5
11
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
08.8
BN
30105
0,5
0,9
2
4
7,2
17
35
58
93
144
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
010.9
BN
20
21
1422
08.8
BN
4851
0,55
0,95
2,3
4,6
7,9
19
38
65
100
158
220
310
420
530
0,5
0,9
2
4
7,2
17
35
58
93
144
205
290
400
500
A2/A4
BN
616
4719
0,23
0,4
0,9
1,8
3,1
7,6
15
25
40
63
85
120
160
200
BN
3803
20039
0,23
0,4
0,9
1,8
3,1
7,6
15
25
40
63
85
120
160
200
4.8
BN
5950
45 H1)
–
0,5
1,2
2,4
4,1
10
20
34
–
–
–
–
–
–
–
0,5
1,5
3
5
12
24
40
60
100
120
180
210
310
A2
BN
5951
A2/A4
Vari
–
0,8
1,8
3,6
6,3
15,2
30
51
–
–
–
–
–
–
Vari
–
0,2
0,7
1,5
2,5
6
12
20
30
50
90
105
150
–
Le classi di resistenza e le proprietà meccaniche secondo la norma ISO 898, parte 5 non sono applicabili alle viti senza testa sottoposte a sollecitazioni di
trazione.
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F.053
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Coppie di serraggio per viti e dadi flangiati
Coppie di serraggio MA [Nm] e precarichi indicativi FM [kN] per viti e dadi VERBUS RIPP® e per viti INBUS RIPP® viti, per un
utilizzo al 90 % del carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2
Flangia con nervature
Denominazione
Classe di resistenza
VERBUS RIPP®
BN 2797, BN 9727
Classe di resistenza 100
BN 2798, BN 14527
Classe di resistenza 10
INBUS RIPP®
BN 3873
Classe di resistenza 100
Materiale del componente Coefficiente
d’attrito ~μG
Valori indicativi per le coppie di serraggio MA [Nm]
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
Acciaio
Rm ≥ 800 N/mm2
0,13 a 0,16
10
18
37
80
120
215
310
Acciaio
Rm < 800 N/mm2
0,12 a 0,18
11
19
42
85
130
230
330
Ghisa grigia
Rm ~150 a 450 N/mm2
0,125 a 0,16
9
16
35
75
115
200
300
Lega leggera non
incrudita
0,14 a 0,2
16
28
65
120
190
320
450
0,13 a 0,18
14
25
55
100
160
275
400
74
102
Lega leggera incrudita
~Precarico indicativo FM [kN]
1)
9
12,6
23,2
37
54
Acciaio
Rm ≥ 800 N/mm2
0,13 a 0,16
11
20
42
85
140
0,12 a 0,18
13
24
45
90
150
Ghisa grigia
Rm ~150 a 450 N/mm2
0,125 a 0,16
10
19
39
80
120
Acciaio
Rm < 800 N/mm2
~Precarico indicativo FM [kN]1)
9
12,6
23,2
37
54
Coppie di serraggio MA [Nm] e precarichi indicativi FM [kN] per viti e dadi VERBUS TENSILOCK® per un utilizzo al 90 % del
carico unitario di scostamento dalla proporzionalità dello 0,2 % Rp 0,2
Flangia con corona esterna
dentellata
Materiale del componente Coefficiente
d’attrito ~μG
Denominazione
Classe di resistenza
Acciaio
Rm ~500 a 900 N/mm2
Lega leggera non
incrudita
VERBUS TENSILOCK®
BN 73
Classe di resistenza 90
Ghisa grigia
Rm ~500 a 900 N/mm2
Valori indicativi per le coppie di serraggio MA [Nm]
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
0,14 a 0,18
9,5
16,5
40
79
137
218
338
0,12 a 0,18
7,6
13,2
31,8
63
108
172
264
0,16 a 0,24
10,5
18,2
44
87
150
240
372
~Precarico indicativo FM [kN]1)
6,35
9
16,5
26,6
38,3
52,5
73
BN 190, BN 30312, BN 20230,
BN 80014
Classe di resistenza 8
Viti a testa esagonale con
flangia dentellata
BN 20170, BN 20226,
BN 80007
Classe di resistenza 8.8
Acciaio
Rm ~500 a 900 N/mm2
0,12 a 0,18
6,5
11,3
27,3
54
93
148
230
0,12 a 0,16
5,9
10,1
24,6
48
84
133
206
Lega leggera non
incrudita
0,14 a 0,2
7,8
13,6
32,7
65
112
178
276
41,9
57,5
78,8
Ghisa grigia
Rm ~500 a 900 N/mm2
~Precarico indicativo FM [kN]1)
7
18,1
28,8
Valori di riferimento per viti senza rivestimento superficiale accoppiate con particolari in acciaio con carico unitario di rottura ≤ 800 N/mm2
Attenzione
I valori di precarico indicativi dovranno essere confermati con prove pratiche.
T
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1)
9,9
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Coppie di serraggio indicative per le rondelle di sicurezza NORD-LOCK®
Le coppie di serraggio suggerite
sono basate su prove di laboratorio, sono fornite senza impegno
e dovranno essere verificate per ogni singola applicazione.
In determinate condizioni pratiche è possibile raggiungere dei
valori inferiori per il coefficiente di attrito!
η = coefficiente del punto di snervamento (percentuale di utilizzo del carico unitario di snervamento del materiale della vite)
μg = coefficiente di attrito nella filettatura
μs = coefficiente di attrito sulla rondella
Rondelle di sicurezza NORD-LOCK® rivestite in lamelle di zinco utilizzate con viti 8.8 zincate passivate bianche
Passo
w
NL3
NL4
NL5
NL6
NL8
NL10
NL12
NL14
NL16
NL18
NL20
NL22
NL24
NL27
NL30
NL33
NL36
NL39
NL42
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
M42
Oliate
Lubrificate con pasta di grafite
Senza lubrificante
η 0,75
μg 0,10
μs 0,16
η 0,75
μg 0,08
μs 0,15
η 0,62
μg 0,15
μs 0,18
Coppia
Precarico
Coppia
Precarico
Coppia
Precarico
[mm]
[Nm]
[kN]
[Nm]
[kN]
[Nm]
[kN]
0,5
0,7
0,8
1
1,25
1,5
1,75
2
2
2,5
2,5
2,5
3
3
3,5
3,5
4
4
4,5
1,3
3,1
6
10,5
25
49
85
135
205
288
402
548
693
1 010
1 379
1 855
2 394
3 087
3 820
2,4
4,2
6,8
9,7
18
28
40
55
75
92
118
146
169
221
269
333
392
468
538
1,2
2,8
5,4
9,5
23
45
77
122
185
260
363
494
625
910
1 243
1 669
2 156
2 777
3 439
2,4
4,2
6,8
9,7
18
28
40
55
75
92
118
146
169
221
269
333
392
468
538
1,3
3,1
6
10,2
25
50
85
136
208
291
408
557
703
1 028
1 401
1 889
2 436
3 145
3 890
2
3,5
5,6
8
15
23
33
46
62
76
97
120
140
182
222
275
324
387
445
Rondelle di sicurezza NORD-LOCK® rivestite in lamelle di zinco utilizzate con viti 10.9 senza rivestimento
Passo
© Bossard, F-it-2017.01
w
NL3
NL4
NL5
NL6
NL8
NL10
NL12
NL14
NL16
NL18
NL20
NL22
NL24
NL27
NL30
NL33
NL36
NL39
NL42
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
M42
Oliate
Lubrificate con pasta di grafite
η 0,71
μg 0,13
μs 0,14
η 0,75
μg 0,08
μs 0,13
[mm]
Coppia
Precarico
Coppia
Precarico
[Nm]
[kN]
[Nm]
[kN]
0,5
0,7
0,8
1
1,25
1,5
1,75
2
2
2,5
2,5
2,5
3
3
3,5
3,5
4
4
4,5
1,8
4,1
8,1
14,1
34
67
115
183
279
391
547
745
942
1 375
1 875
2 526
3 259
4 203
5 202
3,2
5,6
9,1
12,9
23
37
54
74
100
123
157
194
225
294
358
443
522
624
716
1,6
3,6
7
12,3
30
58
99
158
240
337
470
639
809
1 176
1 608
2 157
2 788
3 588
4 445
3,4
5,9
9,6
13,6
25
39
57
78
106
130
165
205
238
310
378
468
551
659
757
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F.055
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Rondelle di sicurezza NORD-LOCK® rivestite in lamelle di zinco utilizzate con viti 12.9 senza rivestimento
Passo
w
NL3
NL4
NL5
NL6
NL8
NL10
NL12
NL14
NL16
NL18
NL20
NL22
NL24
NL27
NL30
NL33
NL36
NL39
NL42
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
M42
Oliate
Lubrificate con pasta di grafite
η 0,71
μg 0,13
μs 0,12
η 0,75
μg 0,08
μs 0,11
Coppia
Precarico
Coppia
Precarico
[mm]
[Nm]
[kN]
[Nm]
[kN]
0,5
0,7
0,8
1
1,25
1,5
1,75
2
2
2,5
2,5
2,5
3
3
3,5
3,5
4
4
4,5
2
4,6
9,1
15,8
38
75
128
204
311
437
610
831
1 052
1 533
2 091
2 815
3 633
4 683
5 799
3,9
6,7
10,9
15,4
28
44
65
89
120
148
188
233
270
352
430
532
626
748
860
1,7
4
7,7
13,5
32
64
109
174
263
370
515
699
887
1 288
1 761
2 362
3 053
3 925
4 866
4,1
7,1
11,5
16,3
30
47
68
94
127
156
198
246
286
372
454
562
662
790
908
Passo
w
NL3ss
NL4ss
NL5ss
NL6ss
NL8ss
NL10ss
NL12ss
NL14ss
NL16ss
NL18ss
NL20ss
NL22ss
NL24ss
NL27ss
NL30ss
NL36ss
T
F.056
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M36
A4-70, Lubrificate con pasta di grafite
A4-80, Lubrificate con pasta di grafite
η 0,65
μg 0,14
μs 0,15
η 0,65
μg 0,14
μs 0,15
Coppia
Precarico
Coppia
Precarico
[mm]
[Nm]
[kN]
[Nm]
[kN]
0,5
0,7
0,8
1
1,25
1,5
1,75
2
2
2,5
2,5
2,5
3
3
3,5
4
0,9
2
3,9
6,9
17
33
56
89
136
191
267
364
460
671
915
1 591
1,5
2,6
4,1
5,9
11
17
25
34
46
56
72
89
103
134
164
239
1,2
2,7
5,3
9,2
22
43
75
119
181
254
356
485
613
895
1 220
2 121
2
3,4
5,5
7,8
14
23
33
45
61
75
95
118
137
179
219
319
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Rondelle di sicurezza NORD-LOCK® in acciaio INOX utilizzate con viti INOX lubrificate con pasta di grafite
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Bulloneria strutturale ad alta resistenza per carpenteria
Il regolamento UE 305/2011, entrato in vigore per i prodotti
da costruzione, introduce l’obbligo di una dichiarazione di
prestazione e della marcatura CE. Il Regolamento Prodotti da
Costruzione (CPR) sostituisce la precedente direttiva sui prodotti
da costruzione (direttiva 89/106/CEE). La norma DIN 18800-7,
che definisce i criteri per ottenere l’omologazione per i costruttori
di carpenteria in acciaio, viene sostituita dalla norma EN 1090.
La norma EN 1090 specifica i requisiti per la valutazione di conformità dei componenti strutturali in acciaio immessi sul mercato
come prodotti da costruzione.
I singoli requisiti per gli elementi di collegamento sono ­definiti
dalle norme armonizzate EN 15048 ed EN 14399-segg. rispettivamente per la carpenteria strutturale e per le strutture
metalliche.
Occorre sottolineare che la marcatura CE è obbligatoria solamente nei casi in cui gli elementi di collegamento siano utilizzati in un
edificio per rimanervi incorporati permanentemente e influenzino
in maniera fondamentale i requisiti di base dell’edificio stesso.
E’ necessario indicare nelle richieste di offerta e / o negli ordini
la norma armonizzata o l’obbligatorietà della dichiarazione di
prestazione per gli elementi di collegamento che devono rispettare i requisiti specifici per i prodotti da costruzione.
La classe di resistenza di viti e dadi ed eventualmente il trattamento superficiale devono essere definiti nell’ambito di tutte le
possibilità ammesse dalla rispettiva norma di prodotto
Gli Eurocodici sono lo standard europeo di riferimento per la
progettazione strutturale di edifici e altre opere di ingegneria.
Per la progettazione delle strutture in acciaio si applica la norma
EN 1993.
Categorie dei collegamenti filettati secondo EN 1993-1-8
Collegamenti a taglio
Collegamenti a trazione
Cat. A
Collegamenti a contatto
Cat. B
Collegamenti ad attrito allo
stato limite di esercizio
Collegamenti ad attrito allo
stato limite ultimo
Cat. C
Precarico a norma non
necessario
Precarico necessario
Cat. D
Non precaricati
Cat. E
Precarico
Precarico a norma non
necessario
Precarico necessario
Precarico necessario
Bulloneria strutturale ad alta resistenza per carpenteria
secondo EN 14399
Tipo di assieme per collegamenti filettati
Sistema HR
Idoneità al precarico
EN 14399-2 e, se necessario, test addizionali specificati nella norma di prodotto
Requisiti generali
Marcatura
Viti e dadi
Viti
Marcatura
Indicatore diretto di carico,
rondella appoggiata al dado
e / o rondella appoggiata
alla vite
Indicatore diretto di
carico
Rondella appoggiata
al dado
Rondella lappoggiata
alla
2)
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3)
HR10.9
HR10
EN 14399-7
HR8.8
HR8
o
HR10
HR10.9
HR10
EN 14399-51)
o EN 14399-6
EN 14399-51)
o EN 14399-6
Marcatura
1)
EN 14399-3
HR8
o
HR10
Rondella / e
Sistema HRC
EN 14399-1
HR8.8
Dadi
Sistema HV
EN 14399-4
HV10.9
HV10
EN 14399-8
HVP10.9
EN 14399-10
HRC10.9
HR10
HRD10
EN 14399-6
EN 14399-6
EN 14399-51)
o EN 14399-6
H o HR2)
o HD3)
H o HR2)
H o HR2)
H o HV2)
H o HR2)
EN 14399-9
EN 14399-9
EN 14399-9
Non applicabile
H8
H10
H8
H10
H10
HN
HN
HN
HB
Non applicabile
HB
Le rondelle secondo EN 14399-5 possono essere utilizzate solo sotto il dado.
A discrezione del produttore.
Marcatura obbligatoria solo per rondelle con diametro esterno maggiorato secondo EN 14399-5.
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F.057
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Corrispondenze norme DIN/EN
Norma
Prodotto
Dimensioni
Materiale
Sostituita da
DIN 6914
DIN 6915
DIN 6916
DIN 6917
DIN 6918
DIN 7999
Viti a testa esagonale ad alta resistenza HV
Dadi esagonali ad alta resistenza HV
Rondelle (rotonde) ad alta resistenza HV
Piastrine a cuneo per appoggio su profilati IPN
Piastrine a cuneo per appoggio su profilati UPN
Viti a testa esagonale e gambo calibrato ad alta resistenza HV
M12 – M36
M12 – M36
13 – 37
13 – 37
13 – 37
M12 – M30
10.9
10
295 – 350 HV
295 – 350 HV
295 – 350 HV
10.9
EN 14399-4
EN 14399-4
EN 14399-6
resta in vigore
resta in vigore
EN 14399-8
Lunghezza di serraggio, filetti completi liberi e sporgenza
della vite
Secondo la norma EN 14399-4 la lunghezza di serraggio si
misura tra la superficie di appoggio della testa della vite e quella
del dado. La distanza fra le rondelle è chiamata spessore dei
componenti.
In caso di viti non adatte a precarico, oltre ai filetti incompleti e
allo spessore dell’eventuale rondella, deve rimanere almeno un
filetto completo libero tra il piano di appoggio del dado e la parte
non filettata del gambo della vite.
In caso di viti adatte a precarico, secondo EN 14399-3,
EN 14399-7 ed EN 14399-10, oltre ai filetti incompleti e allo spessore dell’eventuale rondella, devono rimanere almeno quattro
filetti completi liberi tra il piano di ­appoggio del dado e la parte
non filettata del gambo della vite.
Lunghezza di serraggio
Spessore dei componenti
Filetti completi liberi
Metodo di serraggio
Assiemi per collegamenti filettati non a serraggio controllato
Gli assiemi per collegamenti filettati non a serraggio controllato,
realizzati con acciai non legati, legati e inossidabili austenitici,
devono essere conformi alla norma EN 15048-1.
Gli assiemi secondo EN 14399-1 possono essere utilizzati anche
per collegamenti filettati non a serraggio controllato.
Assiemi per collegamenti filettati a serraggio controllato
La bulloneria strutturale ad alta resistenza a serraggio controllato
è costituita dai sistemi HR, HV e HRC. Deve essere conforme ai
requisiti della norma EN 14399-1 e della relativa norma europea.
Le viti in acciaio inossidabile non possono essere utilizzate in
applicazioni strutturali a serraggio controllato, se non specificato
altrimenti. Quando vengono utilizzate, devono essere considerate
come elementi di collegamento speciali.
Se non specificato diversamente, il valore nominale del precarico
minimo prescritto Fp,C è dato da:
Fp,C = 0,7 x fub x As, dove fub è il carico unitario di rottura nominale
del mate­riale della vite e As è l’area di sollecitazione nominale
della vite.
Metodi di serraggio per le classi k
Sporgenza della
vite superiore a un
filetto completo
Metodo di serraggio
Precarico
Classi k
Metodo della coppia
Fp,C
K2
Metodo modificato
Fp,C*
K1
Metodo combinato
Fp,C
K1 (o K2)
T
F.058
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Le cosiddette classi k sono definite per gli assiemi HV
consegnati ed indicano indirettamente il coefficiente di attrito
dell’assieme fornito. Per esempio, la classe K1 specifica, come
elemento decisivo di un assieme, le condizioni di lubrificazione
del dado, garantendo un processo affidabile per ottenere il
precarico minimo.
Le classi k ed eventualmente anche le coppie di serraggio per il
metodo modificato secondo EN 1993-1-8/NA per Fp,C* sono indicate sulla confezione. Tutti gli elementi di un assieme HV sono
quindi combinabili illimitatamente fra ogni lotto di produzione di
uno stesso costruttore e vengono forniti in confezioni separate.
Le coppie di serraggio e i precarichi corrispondenti sono indicati
nella norma EN 1993-1-8/NA.
Progetto, Costruzione, Montaggio
Precarichi e coppie di serraggio
Metodo di serraggio combinato con coppia di pre-serraggio
e rotazione aggiuntiva per la classe di resistenza 10.9
secondo EN 1090
Metodo della coppia
Le viti devono essere serrate con un dispositivo di serraggio che
disponga di un campo di impiego adeguato. Possono essere
utilizzati avvitatori manuali o automatici. Gli avvitatori ad impulsi
possono essere utilizzati solo per la prima fase di serraggio per
ogni vite.
Il processo di serraggio con il metodo della coppia è composto al
minimo dalle due fasi seguenti:
Le coppie di serraggio e gli angoli di rotazione aggiuntiva dipendono dal metodo selezionato.
Nel caso del metodo di serraggio combinato per assiemi HV 10.9
e della classe K1 secondo EN 1090-2 per ottenere il precarico
minimo prescritto Fp,C durante la prima fase si applica una coppia
di serraggio di ca. = 0.75 x Mr,1 (Mr,1 = 0.13 x d x Fp,C).
Prima fase di serraggio: l’avvitatore viene impostato con una
coppia di serraggio di ca. 0,75 Mr,i dove Mr,i = Mr,2 o a Mr,test.
Questa prima fase di serraggio deve essere completata per tutte
le viti di un collegamento, prima di iniziare con la seconda fase di
serraggio.
Seconda fase di serraggio: l’avvitatore viene impostato con una
coppia di serraggio pari a 1,10 Mr,i dove Mr,i = Mr,2 o a Mr,test.
Nel caso del metodo di serraggio modificato per assiemi HV 10.9,
secondo EN 1093-1-8/NA, per ottenere il precarico minimo
modificato Fp,C*, si applica una coppia di pre-serraggio utilizzando
il metodo di serraggio della coppia. Il metodo descritto non è
ammissibile nel caso di precarichi prescritti inferiori ai valori
riportati in tabella.
Nota: in sostituzione della formula di calcolo esatta (1 + 1,65 Vk)
con Vk = 0,06 per la classe K2 è anche possibile utilizzare in
modo equivalente il fattore 1,10 insieme a Mr,2.
Questa prima fase deve essere completata per tutte le viti di un
collegamento, prima di iniziare con la seconda fase di serraggio e
applicare la rotazione aggiuntiva prescritta.
Diametro della vite in mm
EN 1090-2
DIN EN 1993-1-8/NA
(DIN 18800-7)
Precarico minimo prescritto Fp,C in kN
Coppia di riferimento (classe K1) Mr,1 in Nm
Coppia di pre-serraggio in Nm
Precarico minimo modificato Fp,C* in kN
Coppia di riferimento (classe K1) MA in Nm
Coppia di pre-serraggio in Nm
12
16
20
22
24
27
30
36
59
92
69
50
100
75
110
229
172
100
250
190
172
447
335
160
450
340
212
606
455
190
650
490
247
771
578
220
800
600
321
1 127
845
290
1 250
940
393
1 533
1 150
350
1 650
1 240
572
2 677
2 008
510
2 800
2 100
Rotazione aggiuntiva per il metodo di serraggio combinato per gli assiemi in classe di resistenza 10.9
Spessore nominale totale «t» dei particolari da serrare (inclusi tutti gli
­spessori e le rondelle)
d = diametro della vite
Angolo di rotazione aggiuntivo da applicare durante la seconda fase di
serraggio
Gradi
Rotazione
t<2d
2d≤t<6d
6 d ≤ t ≤ 10 d
60°
90°
120°
1/6
1/4
1/3
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Nota: Se la superficie del sottotesta della vite o la superficie di appoggio del dado (tenendo conto dell’eventuale impiego di piastrine di appoggio a cuneo) non
risultano perpendicolari all’asse della vite, l’angolo di rotazione richiesto deve essere determinato tramite prove sperimentali.
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F.059
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Sicurezza dei collegamenti filettati
Sintesi dei metodi costruttivi per la sicurezza dei collegamenti filettati
Per la sicurezza dei collegamenti filettati si definiscono generalmente i seguenti due fenomeni: distensione e disserraggio.
Distensione
Nei collegamenti filettati, avvitati correttamente, può verificarsi
una distensione (diminuzione del precarico di montaggio), dovuta
all’assestamento dei materiali o all’allungamento della vite, a causa di un carico assiale d’esercizio FA maggiore di quella prevista.
Disserraggio
Le viti sottoposte a sollecitazioni dinamiche di taglio FQ perpendicolari all’asse della vite, possono svitarsi nel caso d’un precarico
insufficiente (dimensionamento troppo debole, errore di mon­taggio, distensione) permettendo il movimento relativo dei pezzi.
Per tale motivo si perde la componente bloccante dell’attrito sulla
filettatura e sulle superfici d’appoggio della vite e del dado.
SG
FA
FM
lK
FV
fpM
FV
FQ
FV
FM min.
FZ
FA
d
fZ
FM = Precarico di montaggio
fSM = Allungamento della vite a causa di FM
fPM = Compressione dei pezzi a causa di FM
FV = Precarico necessario
FZ = Riduzione del precarico a causa dell’ assestamento
f Z
= Valore dell’assestamento
(irreversibile, causato della deformazione plastica)
FA = Carico assiale d’esercizio
FM min.= FV + FZ
FV
FQ
lK SG
d
Prevenzione della distensione:
Prevenzione del disserraggio:
=Precarico
= Forza di taglio
= Lunghezza di serraggio
= Spostamento dei pezzi serrati
= Diametro nominale
Misure
Effetto ottenuto
Misure
Effetto ottenuto
Superfici lisce e pulite
Poche superfici di separazione
Nessun elemento deformabile nel
collegamento
Riduzione delle possibilità
­d’assestamento
Viti con diametro maggiore
Classe di resistenza più alta
Precarico più elevato; diminuzione
del movimento relativo (accoppiamento per attrito)
Scelta di viti lunghe (lK > 5 ∙ d)
Viti con gambo ridotto
Impiego di bussole
Viti e dadi con flangia
Rosette speciali con durezza
200 HV
T
FQ
F.060
Flessibilità elevata
Perdita minima del precarico per
effetto dell’assestamento
Resistenza alla fatica elevata
Le superfici d’appoggio più ampie
permettono di non superare le
pressione superficiale ammissibile
Fori passanti con tolleranze maggiori
Stessi vantaggi come sopra.
Adatte per classi di resistenza fino
a 8.8
Viti con gambo calibrato rinforzato
Spine, cilindriche ed elastiche
Scelta di viti lunghe (lK > 5 ∙ d)
Viti con gambo ridotto
Impiego di bussole
Viti, dadi e rosette con nervature
sulle superficie d’appoggio
Prevenzione del movimento relativo
fra i particolari del collegamento
(accoppiamento geometrico)
Collegamenti flessibili con capacità
di compensare gli assestamenti.
L’effetto rullante porta ad una
compressione della superficie con
l’incorporamento delle nervature
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fSM
Progetto, Costruzione, Montaggio
Sicurezza dei collegamenti filettati
Sicurezza dei collegamenti mediante elementi aggiuntivi contro la distensione o il
­disserraggio oppure la perdita
Osservazione
L’efficiacia delle soluzioni indicate nella tabella seguente
per prevenire la distensione, il disserraggio e / o la perdita, è
unicamente basata su esperienze pratiche. E’ responsabilità
dell’utilizzatore di verficare con precisione questi elementi
differenti in funzione dei casi specifici di impiego.
Denominazione / Classe di resistenza
Sicurezza contro
Spiegazioni
La distensione fino a
Il diserraggio fino a
div. 5.6
div. 5.6
8.8
Viti a testa esagonale, cilindrica e dado con
flangia e nervature (VERBUS RIPP®)
10.9
8.8
0
10.9
Perdita
Aumento della coppia di disserraggio grazie alla
flangia e alle nervature
1
Viti e dadi esagonali con flange dentellate
(VERBUS TENSILOCK®)
La superficie dentellata della flangia impedisce il
disserraggio
1
Viti a testa esagonale e testa bombata con
flangia elastica (ecosyn®-fix)
3
Aumento della coppia di disserraggio grazie alla
flangia elastica di maggiore diametro
3
Precote® tipo 30/80/85, Scotch-Grip® 2353,
Loctite®, DELO®, Three Bond®
1
1
1
1
Viti con trattamento Tuflok®
(rivestimento in poliammide)
1
1
Viti autoformanti per metalli DIN 7500
3
3
3
Viti autoformanti per termoplastici
PT®, DELTA PT® e ecosyn®-plast
3
1
1
Dadi esagonali autofrenanti DIN 982/985 ecc.
1
Dadi esagonali autofrenanti
DIN 980/ISO 7042 ecc.
1
Dadi esagonali autofrenanti a tenuta stagna
(Seal-Lok®) ecc.
Dadi esagonali autofrenanti elastici
(Serpress®) ecc.
1
3
3
Dadi esagonali autofrenanti con rosetta elastica
pre-assemblata
3
1
0
Rosette elastiche dentate e rosette elastiche con
dentatura sovrapposta DIN 6798/6797 ecc.
Evita la perdita. L’anello di poliammide funge
anche da guarnizione (max. 120 °C)
La copiglia impedisce la perdita, è possibile
un disserraggio limitato
Coppia di disserraggio più elevata sulle superfici
d’appoggio tenere
3
0
Sicurezza contro la perdita per l’attrito maggiore
sulla filettatura
Leggero aumento della coppia di disserraggio
per l’effetto elastico
0
Rosette elastiche con nervature su ambedue
le superfici
Sicurezza contro la perdita grazie all’inserto
autofrenante in poliammide (max. 120 °C)
Pressione superficiale ridotta e maggior attrito
superficiale
0
3
3
Sicurezza globale grazie al filetto senza gioco
formato dalla vite
Coppia di disserraggio più elevata con la rosetta
dentellata mobile imperdibile
0
Rosette elastiche con nervature (Rip-LockTM)
Sicurezza globale grazie al filetto senza gioco
formato dalla vite
La rondella elastica pre-assemblata compensa
la distensione
Dadi esagonali autofrenanti con rosetta
dentellata imperdibile (BN 1364)
Rosette elastiche
DIN 127/128/7980 ecc.
3
3
Viti e dadi con flangia
Prevenzione della perdita mediante l’effetto
frenante del poliammide, max. 120 °C
Sicurezza per effetto elastico
0
Dadi esagonali ad intagli (a corona) DIN 935 ecc.
Adesivi pre-applicati che eliminano il gioco nella
filettatura e sigillano la stessa.
0
Rosette elastiche coniche DIN 6796 ecc.
1
3
Rondelle di sicurezza NORD-LOCK®
3
3
3
0
1
3
Coppia di disserraggio più elevata per l’effetto
elastico e le nervature su materiali non temprati
Coppia di disserraggio più elevata per l’effetto
elastico e le nervature di ambedue le parti
Alte forze di pressione: consultare la
documentazione per il calcolo
1
1
Le rondelle di sicurezza NORD-LOCK® utilizzano il principio geometrico del piano inclinato per
rendere le viti autobloccanti ed evitare il disserraggio anche in caso di vibrazioni elevate
e di sollecitazioni dinamiche estreme.
© Bossard, F-it-2017.01
Efficacia: 1 eccellente 3buona 0 mediocre
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F.061
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Sicurezza dei collegamenti filettati
Indicazioni pratiche
Lunghezza di serraggio
Lk
Filettatura Ø d
Sollecitazione
assiale
trasversale
assiale
trasversale
Corta
Lk < 2 d
Elemento di sicurezza non
necessario
Da verificare
Da verificare
Lunga
Lk ≥ 5 d
Elemento di sicurezza non
necessario
Elemento di sicurezza non
necessario
Elemento di sicurezza non
necessario
Da verificare in funzione delle
condizioni limite
Elemento di sicurezza
necessario
T
F.062
Elemento di sicurezza non
necessario
dinamica
Elemento di sicurezza non
necessario
Elemento di sicurezza
necessario
Da verificare in funzione delle
condizioni limite
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Media
5 d > Lk ≥ 2 d
statica
Progetto, Costruzione, Montaggio
Sollecitazione di taglio nelle spine elastiche
Sollecitazioni statiche di taglio per collegamenti
Diametro
nominale
[mm]
0,8
1
1,2
1,5
2
2,5
3
3,5
4
4,5
5
6
8
10
12
13
14
16
18
20
Sollecitazione di taglio F min. [kN]
Spine elastiche a spirale
Spine elastiche
esecuzione normale
secondo ISO 8750
esecuzione pesante
secondo ISO 8748
Acciaio per molle bonificato
da 420 a 545 HV
0,2
0,3
0,45
0,72
1,25
1,95
2,25
3,75
4,8
–
7,5
11
19,5
31
44,5
–
60
77,5
–
125
Diametro nominale da 10 mm
Diametro nominale da 10 mm
–
0,35
–
0,79
1,41
2,19
3,16
4,53
5,62
7,68
8,77
13
21,38
35,08
52,07
57,55
72,36
85,51
111,27
140,32
F
F
F
F
–
–
–
–
0,75
1,2
1,75
2,3
4
4,4
5,2
9
12
20
24
33
42
49
63
79
Orientamento della scanalatura delle
spine
Collegamento a sezione singola
2xF
F
esecuzione leggera
ISO 13337
Diametro nominale fino a 8 mm
Acciaio per molle bonificato
da 420 a 560 HV
–
–
–
0,95
1,75
2,75
3,8
–
6,75
–
10
15
26,5
42
60
–
82,5
105
–
170
Spine elastiche a spirale
esecuzione pesante
ISO 8752
Diametro nominale fino a 8 mm
F
Per collegamenti rigidi
Elevate sollecitazioni
Collegamento a sezione doppia
© Bossard, F-it-2017.01
1. Rappresentazione schematica dell’elastici-
tà radiale
2. Spina prima dell’inserimento
3. Spina inserita
4. Spina dopo l’estrazione con le spire ritor-
nate nella posizione originale
5. Giunto cardanico per chiave a tubo
6. Spina elastica a spirale
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F
2F
F
F
F
Per collegamenti flessibili, basse sollecitazioni,
con possibilità di minime deformazioni nella
direzione della sollecitazione
F.063
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Avvitamento diretto nel metallo con viti auto­formanti
secondo DIN 7500
Di cosa è necessario tenere conto al momento del dimensionamento e della progettazione?
– Le viti autoformanti secondo DIN 7500 (trilobate) formano
plasticamente, senza produzione di trucioli, un filetto metrico in
tolleranza.
– Le viti sono cementate con resistenza a trazione di ca.
800 N/mm2.
– La viti autoformanti possono essere utilizzate con metalli duttili
come acciaio, metalli non ferrosi e leghe leggere con durezza
massima da 140 a 160 HV.
– La viti autoformanti non sono adatte ad essere utilizzate con
materiali fragili come la ghisa grigia.
– Le viti autoformanti in INOX A2 possono essere utilizzate, con
un processo sicuro, solo con le leghe leggere. E’ però necessario scegliere prefori del 5 % più grandi rispetto ai valori
indicati nella tabella.
– Non sono necessari altri elementi aggiuntivi di sicurezza, come
per es. rosette elastiche. La sicurezza contro le vibrazioni è
garantita dall’attrito della filettatura.
– Ê possibile effettuare da 10 a 20 montaggi ripetuti
– Nel caso delle lamiere sottili munite di fori di punzonatura
possono ssere migliorate le caratteristiche meccaniche del
collegamento.
– Per i fori al laser si consiglia di effettuare alcune prove (le superfici di taglio possono essere troppo dure).
– Per le applicazioni critiche effettuare alcune prove. Se possibile
contattare il nostro reparto di Engineering in una fase iniziale
dello sviluppo dei prodotti.
– Per adempiere alla funzione di formatura del filetto le viti
autoformanti devono essere lubrificate. Può essere utilizzato un
sistema di lubrificazione integrato nel trattamento superficiale
così come una lubrificazione addizionale.
– Nel caso di rivestimento superficiale elettrolitico esiste il rischio
di rottura dovuto all’infragilimento da idrogeno. Per ridurre
questo rischio è necessario che il trattamento superficiale sia
eseguito secondo la norma ISO 4042. Le viti in acciaio ad alta
resistenza, classe 8.8 e superiori, non possono essere sostituite
con viti autoformanti in acciaio cementato senza aver prima
eseguito dei collaudi approfonditi.
Osservazione
Premesse per un collegamento filettato sicuro sono la configurazione corretta dei componenti e la scelta degli elementi di
collegamento più adatti.
Caratteristiche meccaniche e prestazionali delle viti autoformanti secondo DIN 7500 e ISO 7085.
A
C
s
Per determinare la lunghezza della vite è necessario tener conto
della lunghezza conica dell’estremità della vite, non completamente portante.
B
A = Estremità conica della vite di max. 4 P
B= Lunghezza utile della filettatura
C= Lunghezza totale, tolleranza js 16
s = Spessore del materiale
T
F.064
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0,5–1 x P
Configurazione dei prefori
In seguito alla compressione del materiale durante la formatura del
filetto sullo spigolo del foro si forma un piccolo cordone che puo
risultare d’impedimento in caso di assemblaggio di parti liscie.
Si consiglia percio una svasatura a 90° degli spigoli del foro, con
una profondita da meta fino ad un passo della filettatura oppure una
lamatura cilindrica.
Progetto, Costruzione, Montaggio
La lamatura cilindrica ha il vantaggio di mantenere costante la profondità di avvitamento in caso di pezzi da fissare di spessore diverso.
Consente inoltre di mantenere costante la coppia di serraggio in
caso di stessi materiali e uguali dimensioni delle viti.
min. 0,5 x P
Raccomandazioni per il progettista
1,05 x Ø-nominale
Ø-nominale
Nelle lamiere sottili un’imbutitura aumenta la tenuta del collegamento.
Richiedere informazioni dettagliate
al reparto di Engineering Bossard.
Caratteristiche meccaniche, configurazione del preforo nell’acciaio
Dettaglio tecnici
Diametro nominale della filettatura
Passo della filettatura P
Coppia di serraggio max.
Coppia minima di rottura1)
Resistenza minima a trazione
Spessore del materiale s
2 e inferiore
4
6
8
10 e superiore
[mm]
[Nm]
[Nm]
[kN]
[mm]
M2
M2,5
M3
M3,5
M4
M5
M6
0,4
0,45
0,5
0,6
0,7
0,8
1
ca. 80 % della coppia minima di rottura
0,4
1
1,8
2,8
4,1
8,7
15
1,65
2,7
4
5,4
7
11,4
16
Diametro del preforo d – H11 for per acciaio, HB max. 135, forati oppure punzonati
1,8
2,25
2,7
3,2
3,6
4,5
5,4
1,85
2,3
2,75
3,2
3,65
4,55
5,5
–
2,35
2,75
3,2
3,7
4,6
5,5
–
–
–
–
3,7
4,65
5,55
–
–
–
–
–
4,65
5,6
M8
1,25
37
29
–
7,3
7,4
7,4
7,5
1)
Prova di torsione secondo ISO 898, parte 7:
La coppia di rottura di una vite viene determinata utilizzando il dispositivo di prova secondo la norma ISO 898, parte 7. La vite dovrà subire esclusivamente
una torsione con la quale dovrà essere raggiunta la coppia minima di rottura prevista dalla norma ISO 898, parte 7.
Prefori nei particolari pressofusi
Tutte queste raccomandazioni dovranno essere verificate con
delle prove di montaggio pratiche.
Generalmente
t1 [mm]:Parte superiore del preforo, con conicità accentuata,
per migliorare l’esecuzione dello stampo e rinforzare
le spine, per aiutare il centraggio delle viti, impedire il
rigonfiamento del materiale ed utilizzare viti di
lunghezza normalizzata e più economiche.
t2 [mm]:
Lunghezza portante del preforo, conicità a max. 1°
t3 [mm]:
Lunghezza portante del preforo, conicità α max. 1°
1-2 x d
1,05 x ∅-nominale
Foro cieco
Foro passante
1-2 x d
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dh
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F.065
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Valori di riferimento per la geometria del preforo nelle pressofusioni di alluminio e di zinco
Massa
[mm]
Filettatura
dh H11
d1
1,81
2,3
2,75
1,85
2,33
2,84
1,91
2,39
2,90
1,75
2,22
2,70
1,81
2,28
2,76
1,80
2,28
2,75
1,86
2,34
2,83
variabile, minimo 1 x il passo P della filettatura
4
5
6
2
2,5
3
d2
d3
t1
t2
t3
M2
min.
max.
min.
max.
min.
max.
M2,5
M3
Di cosa è necessario tener conto al momento del montaggio?
– Collegamenti sicuri ed economici possono essere realizzati solo
con avvitatori con controllo della coppia e / o dell‘angolo.
– La velocità dovrebbe essere tra 300 e 1 000 giri al minuto.
Possono essere utilizzati avvitatori elettrici o pneumatici.
– Nelle prove sugli elementi costruttivi dovrebbe essere verificata
la precisione di ripetibilità degli avvitamenti per tenere conto
eventualmente di effetti non ancora considerati.
M3,5
M4
M5
M6
M8
3,25
3,31
3,39
3,13
3,21
3,22
3,30
3,65
3,74
3,82
3,56
3,64
3,65
3,73
4,65
4,72
4,80
4,50
4,58
4,61
4,69
5,5
5,66
5,74
5,40
5,48
5,5
5,61
7,5
7,61
7,69
7,27
7,35
7,44
7,52
7
3,5
8
4
10
5
12
6
16
8
– Se si desidera utilizzare le viti su linee automatiche di montaggio, è necessario contattarci per definire e poter far realizzare
le viti in qualità adatta al montaggio su linee automatiche (tempi
di consegna da definire). L’utilizzo di «viti commerciali» su linee
automatiche di montaggio purtroppo si dimostra spesso una
soluzione tutt’altro che economica!
D
eterminazione delle coppie
Pagina F.068
Avvitamento diretto nei materiali termoplastici con viti Delta PT®
La vite Delta PT® ha tutte le note caratteristiche della vite PT®.
Inoltre la vite Delta PT® presenta i seguenti vantaggi:
– La nuova geometria dei fianchi della filettatura, con angolo principale di 20°, semplifica la deformazione della materia plastica
– A parità di diametro nominale, un maggior diametro di nocciolo
consente una resistenza a trazione e a torsione superiore in
alcuni casi fino al 50 %
– Elevata sicurezza contro le vibrazioni grazie al passo ridotto
della filettatura
– Aumento della resistenza a fatica
– Minori tolleranze sul diametro
– Elemento di collegamento a vite robusto, in grado di permettere
precarichi superiori.
– DELTA PT® permette una progettazione basata
­sull’ingegnerizzazione orientata al precarico (equivalente a
VDI 2230).
Dal confronto tra vite DELTA PT® e vite PT®, si deduce che utilizzando una vite DELTA PT® questa può essere di diametro
minore o più corta e quindi più economica.
T
F.066
140°
°
AFL
P
d
[mm2]
[mm]
[mm]
[mm]
PT® K 50
35
2,24
4
13,24
Delta PT® 50
35
1,8
4
10,42
Delta PT® 40
35
1,46
3,2
11,75
AFL = (d12 – d2)∙
te
π te
∙
4 P
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Collegamenti filettati più economici
L’esempio seguente dimostra che, a parità di ricoprimento AFL,
grazie al passo ridotto P della filettatura è possibile impiegare una
profondità di avvitamento te inferiore. Partendo da un ricoprimento
AFL definito della vite PT®, è possibile calcolare la profondità di
avvitamento te necessaria per la vite DELTA PT®.
20
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Raccomandazioni per la progettazione
– Per i fissaggi semplici sono sufficienti le raccomandazioni qui
riportate.
– Per collegamenti soggetti a carichi di esercizio, saremo lieti di
aiutarvi nel dimensionamento, tra l’altro anche con l’aiuto del
programma DELTACALC®.
– Scelta di viti con testa di maggior diametro (BN 20040) per il
collegamento filettato di particolari in plastica. Un maggior attrito
sotto testa aumenta la sicurezza di processo durante il montaggio; una ridotta pressione superficiale consente una minore
distensione e quindi un maggior precarico residuo.
– Evitare di utilizzare viti a testa svasata per il collegamento filettato di particolari in plastica. L’angolo a 90° provoca non solo
una distensione assiale ma anche una distensione radiale che,
in presenza di una distanza troppo piccola dal bordo, provoca
una notevole diminuzione del precarico e può causare anche la
rottura dei particolari.
– Evitare di eseguire asole nei particolari in plastica che dovranno
essere collegati con viti. A causa del ridotto appoggio per la
testa, la coppia di formatura potrebbe essere superiore alla
coppia di attrito della testa, cosa che renderebbe impossibile un
montaggio sicuro.
– Le forze trasversali dovrebbero essere assorbite dagli elementi
costruttivi mediante accoppiamento di forma.
– Prevedere dei fori di scarico de (per evitare formazione di
cricche di tensione).
Il foro di scarico de è particolarmente importante poiché esso
consente una ottimale distribuzione delle tensioni interne e
impedisce quindi la rottura della borchia, soprattutto nel caso di
termoplastici particolarmente sensibili alle tensioni, come per es.
il policarbonato. Esso garantisce anche il contatto corretto dei
particolari del collegamento nonostante il rigonfiamento della materia plastica in corrispondenza della formatura del primo filetto.
Nel corso dell’ottimizzazione del collegamento filettato il diametro
del preforo non dovrebbe superare il valore d = 0,88 x d1.
Nella pratica possono esservi alcune differenze rispetto a queste
raccomandazioni, per i seguenti motivi:
– Condizioni di lavorazione del materiale in plastica
– Configurazione dello stampo ad iniezione
– Posizione del punto di iniezione
– Formazione di linee di giunzione
– Strutture locali ad es. a causa di materiali aggiuntivi e di riempimento come pigmenti colorati e fibre.
– I materiali termoplastici possono essere diversi a seconda del
produttore.
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de
te = 2 x d1
0,5 x d1
d = 0,8 ∙ d1
de = d1 + 0,2 mm
D = 2 x d1
0,3 - 0,4 x d1
Configurazione della borchia per viti Delta PT®
Il massimo precarico ottenibile serrando una vite fino alla rottura
costituisce il criterio per stabilire il diametro d ottimale del preforo. Questo non dipende tanto dal materiale della borchia e dalla
profondità di avvitamento te, quanto dal passo della filettatura P e
dal diametro nominale d1 della vite. Durante la progettazione, per
tutti i materiali comuni con modulo di elasticità E = 15 000 N/mm2
(Ø d del preforo per materiali speciali a richiesta), è valido:
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D
d
te
de
d1
d = 0,8 x d1
Ø della borchia
Ø del preforo
lunghezza di avvitamento
Ø del foro di scarico
Ø nominale della vite
Osservazione
Si raccomanda di esegure degli avvitamenti di controllo con
i primi pezzi ricavati da uno stampo.
Contattate il nostro reparto Engineering.
F.067
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Nel caso di collegamenti filettati sottoposti a carichi di esercizio
potete compilare il modulo seguente per richiedere il supporto del
nostro reparto Engineering.
Per informazioni sul programma di calcolo DELTACALC® potete
rivolgervi al vostro contatto commerciale oppure scrivere a
[email protected].
sull’avvitatore, viene determinata in base ai requisiti specifici
del cliente. Gli esperimenti vengono documentati mediante una
«Relazione tecnica».
rottura
serraggio
Coppia [Nm]
Valutazione delle prestazioni
Con il programma di calcolo DELTACALC® è possibile simulare
le caratteristiche dimensionali per i collegamenti filettati di particolari in plastica. A sensi della VDI 2230 è possibile realizzare un
progetto che tenga conto del precarico. Le possibilità del programma comprendono il dimensionamento, il carico ammissibile
e la durata del collegamento filettato.
appoggio della
testa
inserimento =
formatura del
filetto
Tempo [sec]
Modello PT 10 (Acciaio, bonificato, resistenza analoga 10.9)
Dimensioni nominali
Diametro (d1)
Delta PT®
20
22
25
30
35
40
45
50
60
70
80
100
[mm]
2
2,2
2,5
3
3,5
4
4,5
5
6
7
8
10
Minimo carico di rottura
alla trazione
[kN]
1,6
1,9
2,7
3,8
5,2
6,8
8,6
10
15
21
28
44
Di cosa é necessario tener conto al momento del montaggio?
–C
ollegamenti sicuri ed economici possono essere realizzati
solo con avvitatori con controllo della coppia e / o dell’angolo. Il
calore necessario alla formazione del filetto senza produzione
di trucioli si sviluppa nel termoplastico grazie all’attrito durante
l’avvitatura.
– La velocità dovrebbe essere tra 300 e 800 giri al minuto.
–P
ossono essere utilizzati avvitatori elettrici o pneumatici.
–N
elle prove sugli elementi costruttivi dovrebbero essere
verificati i valori calcolati e la precisione di ripetibilità degli
avvitamenti per tener conto eventualmente di effetti non ancora
considerati.
–S
e si desidera utilizzare le viti su linee automatiche di montaggio, è necessario contattarci per definire e poter far realizzare
le viti in qualità adatta al montaggio su linee automatiche (tempi
di consegna da definire). L’utilizzo di «viti commerciali» su linee
automatiche di montaggio purtroppo si dimostra spesso una
soluzione tutt’altro che economica!
Determinazione della coppia di montaggio
Al fine di raggiungere una sicurezza di processo ottimale la
differenza tra coppia di formatura del filetto (Me) e coppia di
rottura (Mü) deve essere la più grande possibile. I parametri reali
di avvitamento possono essere determinati con pezzi originali nel
«Laboratorio per le applicazioni tecniche» di Bossard.
La coppia di montaggio ottimale MA che deve essere impostata
T
F.068
Dati necessari per la valutazione preliminare di un collegamento filettato autoformante
Attenzione
I risultati documentati da Bossard dovranno essere confermati in
pratica con componenti prodotti in serie.
Caratteristiche della vite
Vite . ..............................................................................................
Norma di riferimento .....................................................................
Forma della testa ..........................................................................
Ø della testa [mm] .........................................................................
Ø nominale della
Filettattura [mm] ............................................................................
Lunghezza [mm] ...........................................................................
Caratteristiche del particolare da fissare
Materiale .......................................................................................
Nome commerciale .......................................................................
Spessore del particolare
da fissare [mm] .............................................................................
∅ del foro [mm] .............................................................................
Caratteristiche della borchia
Materiale .......................................................................................
Nome commerciale .......................................................................
Ø del preforo [mm] ........................................................................
Ø della borchia [mm] .....................................................................
lunghezza di
avvitamento [mm] . ........................................................................
Ø del foro di scarico [mm] .............................................................
Profondità del foro di scarico [mm] . ..............................................
Caratteristiche e condizioni di servizio del collegamento
Coppia di serraggio richiesta [Nm) ................................................
Precarico richiesto [kN] .................................................................
Sollecitazione operativa (assiale) [N] ............................................
Sollecitazione dinamica
della borchia [si / no] ......................................................................
Sollecitazione statica
della borchia [si / no] ......................................................................
Temperatura di esercizio [°C] . ......................................................
periodo di servizio [h] ....................................................................
Configurazione della borchia
Pagina F.067
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Carico di rottura alla trazione
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Avvitamento diretto nei materiali termoplastici con viti PT® / ecosyn®-plast
rottura
Coppia [Nm]
serraggio
appoggio della
testa
inserimento =
formatura del
filetto
Vantaggi della vite PT® / ecosyn®-plast
– Bassa coppia di formatura del filetto ed elevata coppia di rottura
– Elevata sicurezza di montaggio e di collegamento
– Estrema sicurezza alle vibrazioni
– Ridotto rischio di formazione di cricche di tensione
– Ridotto assestamento del collegamento a causa di distensione
eccessiva del materiale termoplastico
– Elemento di collegamento a vite economico per l‘avvitamento
diretto in materiali termoplastici
30°
P
Tempo [sec]
La vite PT® è la versione precedente sperimentata a livello
­internazionale della vite PT®. Essa, così come la vite ecosyn®plast, possiede già tutte le caratteristiche che rendono molto sicuro il suo montaggio in materiali termoplastici e che conferiscono
un‘elevata resistenza ai collegamenti filettati.
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Raccomandazioni per la progettazione
– Scelta di viti con testa di maggior diametro (BN 13578) per il
collegamento filettato di particolari in plastica. (Un maggior
attrito sotto testa aumenta la sicurezza di processo durante il
montaggio; una ridotta pressione superficiale consente una
minore distensione e quindi un maggior precarico residuo).
– Evitare di utilizzare viti a testa svasata per il collegamento filettato di particolari in plastica. L‘angolo a 90° provoca non solo
una distensione assiale ma anche una distensione radiale che,
in presenza di una distanza troppo piccola dal bordo, provoca
una notevole diminuzione del precarico e può causare anche la
rottura dei particolari.
– Evitare di eseguire asole nei particolari in plastica che dovranno
essere collegati con viti. A causa del ridotto appoggio per la
testa, la coppia di formatura potrebbe essere superiore alla
coppia di attrito della testa, cosa che renderebbe impossibile un
montaggio sicuro.
– Le forze trasversali dovrebbero essere assorbite dagli elementi
costruttivi mediante accoppiamento di forma.
– Prevedere dei fori di scarico de (per evitare formazione di cricche
di tensione).
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F.069
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Configurazione della borchia per viti PT® / ecosyn®-plast
Al fine di realizzare un progetto ottimale e che possa essere ritenuto valido nella pratica è assolutamente necessario adeguare la
geometria della borchia ai diversi materiali. I dati riportati accanto
si basano su prove di laboratorio realizzate su modelli. Nella pratica possono essere necessarie delle variazioni.
Materiale
Ø preforo d
Ø esterno D
miscela PC/ABS
ASA
PA 4.6
PA 4.6 – GF 30
PA 6
PA 6 – GF 30
PA 6.6
PA 6.6 – GF 30
PBT
PBT – GF 30
PC
PC – GF 30
PE (tenero)
PE (duro)
PET
PET – GF 30
PMMA
POM
PP
PP – TV 20
PPO
PS
PVC (duro)
SAN
0,80 x d1
0,78 x d1
0,73 x d1
0,78 x d1
0,75 x d1
0,80 x d1
0,75 x d1
0,82 x d1
0,75 x d1
0,80 x d1
0,85 x d1
0,85 x d1
0,70 x d1
0,75 x d1
0,75 x d1
0,80 x d1
0,85 x d1
0,75 x d1
0,70 x d1
0,72 x d1
0,85 x d1
0,80 x d1
0,80 x d1
0,77 x d1
2,00 x d1
2,00 x d1
1,85 x d1
1,85 x d1
1,85 x d1
2,00 x d1
1,85 x d1
2,00 x d1
1,85 x d1
1,80 x d1
2,50 x d1
2,20 x d1
2,00 x d1
1,80 x d1
1,85 x d1
1,80 x d1
2,00 x d1
1,95 x d1
2,00 x d1
2,00 x d1
2,50 x d1
2,00 x d1
2,00 x d1
2,00 x d1
Profondità di
avvitamento te
2,00 x d1
2,00 x d1
1,80 x d1
1,80 x d1
1,70 x d1
1,90 x d1
1,70 x d1
1,80 x d1
1,70 x d1
1,70 x d1
2,20 x d11)
2,00 x d11)
2,00 x d1
1,80 x d1
1,70 x d1
1,70 x d1
2,00 x d1
2,00 x d1
2,00 x d1
2,00 x d1
2,20 x d11)
2,00 x d1
2,00 x d1
1,90 x d1
d1 = Ø nominale della filettatura
1)
Foro di scarico
D
ll
s
=
d
2/3
ll
s
s
s
Avvallamenti
Forma della borchia non adatta
Forma corretta della borchia
Resistenza a trazione per viti PT®
Acciaio, bonificato, resistenza analoga a 10.9
Diametro (d1)
Minimo carico di rottura
a trazione
PT®
[mm]
[kN]
K18
K20
K22
K25
K30
K35
K40
K50
K60
K70
K80
K100
1,8
2
2,2
2,5
3
3,5
4
5
6
7
8
10
1,1
1,3
1,6
2
2,7
3,6
4,6
7
9,8
13
16
25
te
=
de = 1,05 x d1
0,3–0,5 x d1
D
Fori di scarico
D
s
d
Dimensioni nominali
Poiché si tratta di materiali sensibili alle cricche di tensione dovrebbero
essere eseguiti i test raccomandati da parte del produttore. Il foro di
scarico de è qui particolarmente importante poiché garantisce una ottimale
distribuzione delle tensioni interne.
L = 1,1–1,2 x Le
Modifiche di forma
Se, a causa della forma della borchia, si producono cavità da ritiro, avvallamenti o cicli di iniezione prolungati, questa può essere
modificata come segue:
– Ridurre il diametro esterno D della borchia
– Aumentare il diametro d del preforo
– Aumentrare la profondità del preforo e quindi la profondità
di avvitamento della vite al fine di compensare le perdite di
resistenza allo strappo.
Prevedere prefori sufficientemente profondi in modo che, in
nessun caso, una volta montate le viti vadano a contatto con il
fondo degli stessi.
D
i cosa è necessario tenere conto al momento
del montaggio?
Pagina F.068
Conicità 0,5–1,0°
Determinazione della coppia di montaggio
T
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Pagina F.068
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Assemblaggi con viti autofilettanti
Applicazione secondo DIN 7975
Le indicazioni sotto indicate sono delle raccomandazioni generali
per l‘utilizzo delle viti autofilettanti. I differenti tipi d‘avvitatura
presentati non sono che degli esempi.
Le viti autofilettanti forma C, con punta conica (detta anche punta
di centraggio) sono le più utilizzate, soprattutto per avvitare più
lamiere con prefori che possono essere decentrati.
Valore minimo dello spessore totale delle lamiere
da assemblare s
Lo spessore totale delle lamiere da assemblare dovrà essere
maggiore del passo della filettatura della vite utilizzata, altrimenti non sarà possibile trasmettere una coppia di serraggio
sufficiente a causa della mancata presa della filettatura sotto
la testa della vite. Se questa condizione non è soddisfatta si
raccomanda d‘effettuare gli assemblaggi secondo le figure
da 3 a 6.
s
1. Assemblaggio semplice
(due fori di nocciolo)
2. Assemblaggio semplice
(con foro passante)
~s
4. Preforo imbutito
(lamiera sottile)
~s
s
3. Preforo derformato
(lamiera sottile)
~s
5. Assemblaggio su foro predisposto
~s
6. Assemblaggio con dado rapido di
sicurezza
Osservazione
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– Le viti autofilettanti non sono progettate per trasferire carichi elevati. Non esistono valori di riferimento per i precarichi.
–L’assemblaggio su foro predisposto può essere utilizzato con lamiere sottili, specialmente nel caso di produzione di serie. Nel
preforo, realizzato per stampaggio, viene predisposta una spirale corrispondente al passo della filettatura.
– Utilizzando i dadi in gabbia è possibile utilizzare le viti autofilettanti indipendentemente dallo spessore o dal materiale delle lamiere.
– Per l’avvitamento in lamiere austenitiche le coppie di serraggio devono essere definite in seguito a prove pratiche.
–Le viti autofilettanti in acciaio inossidabile possono essere avvitate con un processo sicuro solamente in lamiere di lega leggera.
Nel caso di avvitamento in lamiere di acciaio o di acciaio inossidabile i parametri di avvitamento possono essere definiti solo dopo
opportune prove pratiche.
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F.071
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
In caso d‘impiego di altre tipologie di viti o di lamiere di materiali
diversi dovranno essere eseguite delle prove. I prefori punzonati
dovranno essere eventualmente da 0,1 a 0,3 mm più grandi. Si
dovrà avvitare solo nella direzione della tranciatura.
Collegamenti con viti autofilettanti / Spessore della lamiera / Diametro del preforo
I valori indicativi seguenti sono validi solamente per viti in acciaio
cementato temprato che sono avvitate secondo la figura 2 della
pagina F.071. La coppia di serraggio dovrà essere il 50 % max.
della coppia di rottura minima.
Filettatura
Passo
Resistenza a
trazione del
materiale
Diametro di nocciolo del foro db per viti da ST 2,2 a ST 6,3
Spessore lamiera s [mm]
P [mm]
Rm [N/mm2]
0,8 0,9 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 2,0 2,2 2,5 2,8 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0
ST 2,2
0,8
ST 2,9
1,1
ST 3,5
1,3
ST 3,9
1,4
ST 4,2
1,4
ST 4,8
1,6
ST 5,5
1,8
ST 6,3
1,8
da 100
a ca. 300
fino 500
da 100
a ca. 300
fino 500
da 100
a ca. 300
fino 500
da 100
a ca. 300
fino 500
da 100
a ca. 300
fino 500
da 100
a ca. 300
fino 500
da 100
a ca. 300
fino 500
da 100
a ca. 300
fino 500
1,7
1,7
1,7
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,7
1,7
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,7
1,7
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,7
1,8
2,2
2,2
2,2
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,7
1,8
2,2
2,2
2,2
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,7
1,8
2,2
2,2
2,3
2,6
2,6
2,7
2,9
2,9
3,0
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,8
1,9
2,2
2,2
2,3
2,7
2,7
2,8
2,9
2,9
3,1
3,1
3,1
3,3
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,8
1,9
2,2
2,3
2,4
2,7
2,7
2,8
3,0
3,0
3,1
3,2
3,2
3,3
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,7
1,9
1,9
2,2
2,3
2,4
2,7
2,7
2,9
3,0
3,0
3,2
3,2
3,2
3,4
3,6
3,6
3,9
–
–
–
–
–
–
1,7
1,9
1,9
2,2
2,3
2,4
2,7
2,7
2,9
3,0
3,1
3,2
3,2
3,2
3,4
3,6
3,7
3,9
–
–
–
–
–
–
1,8
1,9
1,9
2,2
2,4
2,4
2,7
2,8
2,9
3,0
3,1
3,3
3,2
3,3
3,4
3,6
3,8
4,0
4,2
4,3
4,6
4,9
5,0
5,3
–
–
–
2,2
2,4
2,5
2,7
2,8
2,9
3,0
3,2
3,3
3,2
3,3
3,4
3,6
3,8
4,0
4,2
4,4
4,6
4,9
5,1
5,4
–
–
–
2,2
2,4
2,5
2,7
2,9
3,0
3,0
3,2
3,3
3,2
3,4
3,5
3,6
3,9
4,0
4,2
4,4
4,6
4,9
5,2
5,4
–
–
–
2,3
2,4
2,5
2,7
2,9
3,0
3,0
3,2
3,3
3,2
3,4
3,5
3,6
3,9
4,1
4,2
4,5
4,7
4,9
5,3
5,5
–
–
–
–
–
–
2,8
3,0
3,1
3,1
3,3
3,4
3,2
3,5
3,6
3,7
4,0
4,1
4,2
4,7
4,8
5,0
5,4
5,6
–
–
–
–
–
–
2,9
3,0
3,1
3,2
3,3
3,4
3,3
3,6
3,6
3,8
4,1
4,2
4,4
4,7
4,8
5,2
5,5
5,7
–
–
–
–
–
–
–
–
–
3,3
3,3
3,5
3,4
3,6
3,6
3,9
4,1
4,2
4,5
4,8
4,9
5,3
5,6
5,7
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
3,5
3,6
3,7
4,0
4,2
4,2
4,6
4,8
4,9
5,4
5,7
5,7
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
4,1
4,2
4,3
4,7
4,9
5,0
5,5
5,7
5,8
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
4,8
4,9
5,0
5,6
5,8
5,8
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
5,7
5,8
5,8
Resistenza a torsione minima per viti autofilettanti in acciaio
secondo ISO 2702 (precedentemente DIN 267, parte 12)
Viti autofilettanti [mm]
Resistenza a torsione minima1)
1)
[Nm]
ST 2,2
ST 2,6
ST 2,9
ST 3,3
ST 3,5
ST 3,9
ST 4,2
ST 4,8
ST 5,5
ST 6,3
ST 8
ST 9,5
0,45
0,9
1,5
2
2,7
3,4
4,4
6,3
10
13,6
30,5
68
Resistenza a torsione determinata con dispositivo di serraggio secondo ISO 2702
Coppie di serraggio per viti autofilettanti
Valori approssimativi devono essere derivati dalla norma ISO 2702
(precedentemente DIN 267-12).
Valori di riferimento per la coppia di serraggio:
MA = ca. 80 % della resistenza a torsione minima ovvero della coppia
di rottura con cedimento della vite o del componente.
T
F.072
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
La coppia massima di formatura del filetto non dovrebbe superare il
50 % della coppia di rottura (resistenza a torsione minima della vite).
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Criteri per la selezione degli inserti filettati automaschianti Ensat®
Raggruppamento dei materiali, tipologie degli inserti ed esecuzioni
Ensat®
Tipo 302
Gruppo di
materiali
I
II
III
IV
V
VI
© Bossard, F-it-2017.01
VII
Ensat®
Tipo 305
Ensat®
Tipo 307/308
Materiale del pezzo
Leghe leggere invecchiate artificialmente con
resistenza a trazione sopra 350 N/mm2
Ghise con elevata durezza, ottone, bronzo e altri
metalli non ferrosi
Ensat®
Tipo 337/338
Tipologie
raccomandate
Esecuzioni Ensat® raccomandate
302/337
307/338
308
Acciaio cementato
zincato
302
Acciaio cementato
zincato
Leghe leggere con resistenza a trazione
fino a 350 N/mm2
302/337
307/338
308
Acciaio cementato
zincato
Ghise
302
Termoindurenti duri e fragili
302/337
307/338
308
Acciaio cementato
zincato
Leghe leggere con resistenza a trazione
fino a 300 N/mm2
302/337
307/338
308
Acciaio cementato
zincato
Ghise tenere
302
Termoindurenti con
durezza media
302/337
307/338
308
Acciaio cementato
zincato
Leghe leggere con resistenza a trazione
fino a 250 N/mm2
Ensat®
Tipo 309
302
302
Acciaio cementato
zincato
oppure ottone
Acciaio cementato
zincato
Ottone
Acciaio cementato
zincato
Metalli teneri e leghe leggere con resistenza a
trazione fino a 180 N/mm2
302
Termoindurenti teneri
Laminati in resina
302
Acciaio cementato zincato
oppure ottone
oppure INOX A1
Termoplastici teneri
Legni duri
302
Acciaio cementato zincato
oppure ottone
oppure INOX A1
309
Ottone
305
Ottone
Legni duri
Legni teneri,
pannelli di compensato o di masonite
Termoplastici teneri
www.bossard.com
309
Acciaio cementato
zincato
oppure INOX A1
Ottone
F.073
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
II
III
IV
Ricoprimento ottenibile
30 % – 40 % 40 % – 50 % 50 % – 60 % 60 % – 70 %
M2,5
M2,6
M3
M3,5
M4
M5
M6a
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M20
M24
4,3 – 4,2
4,3 – 4,2
4,8 – 4,7
5,7 – 5,6
6,2 – 6,1
7,6 – 7,5
8,6 – 8,5
9,4 – 9,2
11,4 – 11,2
13,4 – 13,2
15,4 – 15,2
17,4 – 17,2
19,4 – 19,2
25,4 – 25,2
29,4 – 29,2
4,2 – 4,1
4,2
4,7
5,6 – 5,5
6,1 – 6
7,5 – 7,3
8,5 – 8,3
9,2 – 9
11,2 – 11
13,2 – 13
15,2 – 15
17,2 – 17
19,2 – 19
25,2 – 25
29,2 – 29
4,1
4,1
4,6
5,5 – 5,4
6 – 5,9
7,3 – 7,2
8,3 – 8,2
9 – 8,8
11 – 10,8
13 – 12,8
15 – 14,8
17 – 16,8
19 – 18,8
25 – 24,8
29 – 28,8
4,1 – 4
4,1 – 4
4,6 – 4,5
5,4 – 5,3
5,9 – 5,8
7,2 – 7,1
8,2 – 8,1
8,8 – 8,6
10,8 – 10,6
12,8 – 12,6
14,8 – 14,6
16,8 – 16,6
18,8 – 18,6
24,8 – 24,6
28,8 – 28,6
Prof. del foro
cieco Bmin
I
6
6
6
8
8
10
12
14
15
18
22
24
22
27
30
8
8
8
10
10
13
15
17
18
22
26
28
27
32
36
Ensat® Tipo 307/308/337/338
I
II
III
Ricoprimento ottenibile
M3,5
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
50 % – 60 %
60 % – 70 %
70 % – 80 %
5,7 – 5,6
6,2 – 6,1
7,7 – 7,6
9,6 – 9,5
11,5 – 11,3
13,5 – 13,3
15,4 – 15,2
17,4 – 17,2
5,6
6,1
7,6 – 7,5
9,5 – 9,4
11,3 – 11,2
13,3 – 13,2
15,2 – 15,1
17,2 – 17,1
5,6 – 5,5
6,1 – 6
7,5 – 7,4
9,4 – 9,3
11,2 – 11,1
13,2 – 13,1
15,1 – 15
17,1 – 17
Prof. del foro
cieco Bmin
Diametro del preforo D [mm]
Per gruppo di materiale
Spessore del
materiale Amin
Filettatura
5/8
6/8
7/10
8/12
9/14
10/18
12/22
14/24
7/10
8/10
9/13
10/15
11/17
13/22
15/26
17/28
VI
Ricoprimento ottenibile
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
85 % – 90 %
90 % – 95 %
3,8 – 3,6
4,3 – 4,2
5,3 – 5,2
6,9 – 6,7
7,9 – 7,7
10,3 – 10,1
12,8 – 12,6
15,8 – 15,6
3,6 – 3,5
4,2 – 4,1
5,2 – 5,1
6,7 – 6,6
7,7 – 7,6
10,1 – 9,9
12,6 – 12,4
15,6 – 15,4
F.074
6
6
10
12
14
20
23
26
8
8
13
15
17
23
26
30
Ensat® Tipo 305
Filettatura
Diametro del preforo D [mm]
Per gruppo di materiale
VII
M3
M4
M5
M6
4,6 – 4,7
6 – 6,1
7,3 – 7,4
9 – 9,2
6
8
10
14
7
9
11
15
Prefori
Il preforo può essere eseguito di foratura oppure essere già
previsto durante la pressofusione. Generalmente la svasatura del
foro non è necessaria, tuttavia tale operazione è consigliata ai fini
di un corretto avvitamento dell’Ensat®.
Spessore del materiale:
Lunghezza dell’Ensat® = minor spessore del materiale
ammesso A
Profondità del foro cieco: profondità minima B
Distanza dal bordo: La distanza minima consentita dal bordo
dipende dalla sollecitazione prevista e dall’elasticità del materiale
in cui viene avvitato l’Ensat®.
Valori indicativi per le leghe leggere: S ≥ 0,2 a ≥ 0,6 d2
Valori indicativi per la ghisa:
S ≥ 0,3 a ≥ 0,5 d2
d2 = Diametro esterno [mm] dell’Ensat®
DA = + 0,2 a 0,4 mm
a = da 1 a 1,5 x passo della filettatura esterna
T
Prof. del foro
cieco Bmin
V
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
Diametro del preforo D [mm]
Per gruppo di materiale
Spessore del
materiale Amin
Filettatura
Diametro del preforo D [mm]
Per gruppo di materiale
Prof. del foro
cieco Bmin
Ensat® Tipo 302
Filettatura
Spessore del
materiale Amin
I materiali duri e fragili richiederanno dei prefori maggiori rispetto
ai materali teneri ed elastici. Il diametro ottimo del preforo dovrà
essere determinato nelle prove.
Ensat® Tipo 309
Spessore del
materiale Amin
Raccomandazioni sui prefori, sugli spessori del materiale e
sulle profondità del foro cieco per gli inserti automaschianti
filettati Ensat®
Il diametro del preforo soggetto alla filettatura esterna dell’inserto,
dipende dalla resistenza e dalle caratteristiche fisiche del materiale dell’elemento di costruzione.
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Impronte per viti
Il progresso tecnico e le considerazioni economiche fanno sì che
in tutto il mondo si stia passando progressivamente dalle viti con
intaglio a quelle con impronte.
Viste le tante possibilità offerte, è oggi importante conoscere le
più diffuse impronte per viti al fine di pianificare la costruzione, la
preparazione del lavoro, gli acquisti e il montaggio.
Impronta a croce H (Phillips)
secondo ISO 4757
– L’impronta a croce Phillips è quella più diffusa in tutto il mondo.
– Impronta a croce normale con tutte le pareti e le nervature inclinate, mentre il cacciavite presenta estremità trapezoidali.
– Le più importanti misure d’identificazione sono contenute nelle
descrizioni dei prodotti del rispettivo gruppo di catalogo.
Impronta a croce Z (Pozidriv)
secondo ISO 4757
– L’impronta a croce Pozidriv ha assunto una certa importanza
soprattutto in Europa.
– Le quattro «pareti di serraggio» a croce su cui si appoggia il
cacciavite durante l’avvitatura sono verticali. Le restanti pareti e
nervature sono inclinate. Questo rende più agevole il montaggio
se le impronte a croce sono realizzate in modo ottimale.
– Le più importanti misure d’identificazione sono contenute nelle
descrizioni dei prodotti del rispettivo gruppo di catalogo.
Esagono incassato
– Le viti con esagono incassato dimostrano da anni la loro validità
nel settore della costruzione delle macchine e delle apparecchiature.
– Le viti con esagono incassato hanno un’apertura in chiave ridotta rispetto alle viti a testa esagonale, infatti esse consentono
di realizzare costruzioni più economiche grazie alle dimensioni
ridotte.
– Le più importanti misure d’identificazione sono contenute nelle
descrizioni dei prodotti del rispettivo gruppo di catalogo.
© Bossard, F-it-2017.01
Cava esalobata
secondo ISO 10664
– Lo sviluppo della cava esalobata ha rappresentato una tappa
importante nella ricerca di sistemi di applicazione della forza
commisurati alle esigenze di applicazione per il montaggio
manuale e automatico. Il suo utilizzo continua a diffondersi in
tutto il mondo.
– Rispetto alle tradizionali impronte a croce ed all’esagono incassato, questa impronta si contraddistingue per un’usura ridotta
e la necessità di basse pressioni di appoggio. E’ stato possibile
eliminare il tipico effetto «cam out» di distacco dell’utensile e
migliorare la trasmissione della forza.
– Le più importanti misure d’identificazione sono contenute nelle
descrizioni dei prodotti del rispettivo gruppo di catalogo.
www.bossard.com
F.075
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Raccomandazioni per il progettista
Torx plus®
–Rispetto alla cava esalobata (Torx®), che viene definita da una
sequenza di raggi, l’impronta Torx plus® viene definita mediante
ellissi ottimizzando il design originale della cava esalobata
stessa.
–L’impronta Torx plus® è compatibile con gli utensili impiegati
per la cava esalobata (Torx®)!
–Gli speciali vantaggi della geometria Torx plus® sono evidenti
soltanto utilizzando avvitatori automatici con inserti Torx plus®
(utensile).
–Le più importanti misure d‘identificazione sono contenute nelle
descrizioni dei prodotti del rispettivo gruppo di catalogo.
Vantaggi tecnici ed economici della cava esalobata e
dell’impronta Torx plus®
– Nessuna pressione di appoggio assiale come durante il
montaggio di viti con intaglio a croce.
–Idoneità perfetta per le coppie di serraggio di tutte le classi di resistenza normalizzate.
–Nessun danno all’interno dell’impronta, la vite può essere
perciò sempre svitata senza problemi. Usura dell’utensile estremamente ridotta.
–Elevato potenziale di razionalizzazione nella tecnica di collegamento poiché il sistema è sicuro per tutti i tipi di vite.
–Piccola testa circolare, che consente di risparmiare materiale
e spazio, simile a quella delle viti a testa cilindrica DIN 84, DIN
7984, ma comunque in grado di sostenere completamente il
carico e di soddisfare tutti i requisiti della massima pressione
superficiale ammessa.
–Nessun problema per il montaggio di viti a testa cilindrica con
calotta ISO 7380 e di viti a testa svasata DIN 7991. L’elevata
resistenza di queste viti, 010.9 unicamente per evitare una
rapida usura dell’esagono incassato, può essere ridotta ad 08.8
in caso di viti con cava esalobata, a vantaggio di una maggiore
plasticità.
La cava esalobata e il sistema Torx plus® offrono vantaggi
per le loro particolari caratteristiche costruttive
Angolo di applicazione della forza di 15°
per la cava esalobata
–L’angolo effettivo di applicazione della forza è di 15° per la
cava esalobata e di 0° per il Torx plus®. In questo modo la forza
applicata viene impiegata effettivamente per avvitare la vite.
La geometria della cava esalobata e del Torx plus® allungano
pertanto la durata degli inserti per avvitatore fino al 100 %.
T
F.076
Angolo di applicazione della forza di 0°
per il sistema Torx plus®
–La sezione del Torx plus®, rispetto alla cava esalobata, è
ulteriormente rinforzata. In questo modo viene incrementata la
resistenza alla torsione degli utensili impiegati.
–La ridotta inclinazione della forza applicata consente agli utensili di disporre di una sede migliore anche ad una profondità di
penetrazione ridotta.
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
Angolo di applicazione della forza di 60°
per l’esagono incassato
0°
15°
60°
Progetto, Costruzione, Montaggio
Utensili per serraggio
Tipologie di manovre e dimensioni degli utensili
Chiavi maschio ed inserti esagonali
Filettatura
M1,4
M1,6
M2
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M42
M48
Norma
DIN 912
ISO 4762
DIN 6912
DIN 7984
DIN 7991
DIN 913/914
DIN 915/916
ISO 4026/4027
ISO 4028/4029
ISO 7379
ISO 7380
1,3
1,5
1,5
2
2,5
3
4
5
6
8
10
12
14
14
17
17
19
19
22
24
27
32
36
–
–
–
–
2
2,5
3
4
5
7
8
10
12
12
14
14
17
–
–
–
–
–
–
–
–
–
1,5
2
2,5
3
4
5
6
8
10
10
12
12
14
14
–
–
–
–
–
–
0,7
0,7
0,9
1,3
1,5
2
2,5
3
4
5
6
6
8
10
10
12
12
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
3
4
5
6
–
8
–
10
–
12
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
2
2,5
3
4
5
6
8
–
10
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Chiavi maschio ed inserti esalobati1)
Viti metriche
Viti per legno / pannelli truciolari
Filettatura
Impronta
M2
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
T6
T8
T10
T20
T25
T30
T40
T50
X6
X8
X10
X20
X25
X30
X40
X50
Diametro nom.
Impronta
3
3,5
4
4,5
5
6
7
–
T10
T15
T15
T25
T25
T25
T30
–
Viti autofilettanti
X10
X15
X15
X25
X25
X25
X30
–
Filettatura
Impronta
ST 2,2
ST 2,9
ST 3,5
ST 3,9
ST 4,2
ST 4,8
ST 5,5
ST 6,3
–
–
–
–
–
–
–
–
X6
X10
X15
X15
X20
X25
X25
X30
Tipologia di cava esalobata:
– T = Torx®
– X = cava esalobata secondo ISO 10664
© Bossard, F-it-2017.01
1)
Valori di riferimento basati sugli standard di prodotto. Esecuzioni speciali o articoli commerciali possono essere tecnicamente diversi.
www.bossard.com
F.077
T
Progetto, Costruzione, Montaggio
Utensili per serraggio
Apertura in chiave per viti a testa esagonale e dadi esagonali
Filettatura
M1,6
M2
M2,5
M3
M3,5
M4
M5
M6
M7
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
M42
M45
M48
T
Viti a testa esagonale / dadi esagonali flangiati
DIN
ISO
DIN
ISO
DIN
DIN
DIN/ISO/EN
558
601
931
933
934
960
961
7990
7968
(571)1)
4018
4016
4014
4017
4032
8765
8676
6914
6915
7999
7412
7414
561
serie pesante
≤ M10
serie leggera >
M10
6921
serie leggera
ISO 4162
EN 1662
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
16
18
21
–
–
–
34
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
22
–
27
–
32
36
41
46
50
–
60
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
21
–
–
–
34
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
8
–
10
13
16
–
18
–
24
–
30
–
36
–
46
–
55
–
65
–
–
–
–
–
–
8
10
–
13
15
16
18
21
–
27
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
7
8
–
10
13
15 (EN16)
18
21
–
27
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
3,2
4
5
5,5
6
7
8
10
11 (12)1)
13
17
19
22
24
27
30
32
36
41
46
50
55
60
65
70
75
serie pesante
EN 1665
Dadi esagonali
ISO 4161
EN 1661
EN 1663
EN 1664
DIN 6923
DIN 6926
DIN 6927
–
–
–
–
–
–
8
10
–
13
15 (EN16)
18
21
24
–
30
–
–
–
–
–
–
–
–
–
–
per viti per legno
F.078
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
1)
Norma
Viti a testa esagonale / dadi esagonali
Filettature metriche ISO
Filettature metriche ISO
Generalità
Dipende dalle dimensioni della filettatura e della precisione
del profilo:
– se sarà possibile applicare un rivestimento protettivo sulla
superficie della filettatura
–se sarà possibile avvitare i pezzi senza problemi o necessità di
ripassatura
–se la filettatura potrà sopportare le sollecitazioni per le quali
sono stati dimensionati i componenti del collegamento.
Il campo delle dimensioni per l‘esecuzione della filettatura è molto
ridotto. Le definizioni ed i sistemi sono difficili da immaginare. Le
seguenti illustrazioni possono aiutare a capire le tolleranze e le
definizioni.
Definizioni e dimensioni nominali
Madrevite
60°
P Passo
d Ø esterno
Vite
d2 Ø medio
D1 Ø di nocciolo
D2 Ø medio
Dado
D Ø esterno
Il sistema dimensionale delle filettature è basato sul diametro
nominale, sul diametro medio e sul diametro di nocciolo.
D Ø nominale di filettatura
secondo ISO 724
Vite
Sistema di tolleranze per accoppiamenti
secondo ISO 965
Viti e madreviti hanno filettature con tolleranze in posizioni
differenti rispetto alla dimensione nominale (al di sotto del valore
nominale per le viti, al di sopra per i dadi). Questo permette di
ottenere il gioco necessario all‘ accoppiamento, ed una zona
definita che permetta l’applicazione di rivestimenti con un certo
spessore.
Dopo il rivestimento le dimensioni della vite non devono essere
superiori a quelle nominali e quelle del dado non devono essere
inferiori alle stesse.
S
pessori del rivestimento per elementi con filettatura
metrica
Pagina F.034
Tolleranze comuni per viti e dadi commerciali
secondo ISO 965
© Bossard, F-it-2017.01
La norma ISO 965 raccomanda campi di tolleranze per viti e dadi
che apportino il gioco desiderato. Per misure ≥ M1,4 i seguenti
campi di tolleranze sono comuni:
Dado
6H
Vite
6g
Finitura superficiale
6G
6e
grezzo (con grande gioco) oppure per rivestimenti
galvanici a grande spessore
grezzo, fosfatato oppure per rivestimenti
galvanici con spessore normale
La filettatura delle viti grezze dovrà essere controllata con calibri
ad anello «6g», quella delle viti zincate con calibri ad anello «6h».
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F.079
T
Filettature metriche ISO
Filettature metriche ISO
Dimensioni limite per filettature a passo grosso
secondo ISO 965
Viti, tolleranza 6g (*6h)
Filettatura
M1*
M1,2*
M1,4*
M1,6
M1,8
M2
M2,5
M3
M3,5
M4
M5
M6
M7
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
Dadi, tolleranza 6H (*5H)
Lunghezza
d’avvitamento
normale
Diametro esterno Diametro medio
d [mm]
sopra
fino
max.
min.
max.
min.
min.
0,6
0,6
0,7
0,8
0,8
1
1,3
1,5
1,7
2
2,5
3
3
4
5
6
8
8
10
10
10
12
12
15
15
18
18
1,7
1,7
2
2,6
2,6
3
3,8
4,5
5
6
7,5
9
9
12
15
18
24
24
30
30
30
36
36
45
45
53
53
1,000
1,200
1,400
1,581
1,781
1,981
2,480
2,980
3,479
3,978
4,976
5,974
6,974
7,972
9,968
11,966
13,962
15,962
17,958
19,958
21,958
23,952
26,952
29,947
32,947
35,940
38,940
0,933
1,133
1,325
1,496
1,696
1,886
2,380
2,874
3,354
3,838
4,826
5,794
6,794
7,760
9,732
11,701
13,682
15,682
17,623
19,623
21,623
23,577
26,577
29,522
32,522
35,465
38,465
0,838
1,038
1,205
1,354
1,554
1,721
2,188
2,655
3,089
3,523
4,456
5,324
6,324
7,160
8,994
10,829
12,663
14,663
16,334
18,334
20,334
22,003
25,003
27,674
30,674
33,342
26,342
0,785
0,985
1,149
1,291
1,491
1,654
2,117
2,580
3,004
3,433
4,361
5,212
6,212
7,042
8,862
10,679
12,503
14,503
16,164
18,164
20,164
21,803
24,803
27,462
30,462
33,118
26,118
0,031
0,031
0,038
0,044
0,044
0,050
0,056
0,063
0,075
0,088
0,100
0,125
0,125
0,156
0,188
0,219
0,250
0,250
0,313
0,313
0,313
0,375
0,375
0,438
0,438
0,500
0,500
d2 [mm]
Raggio di
nocciolo
[mm]
Filettatura
M1*
M1,2*
M1,4*
M1,6
M1,8
M2
M2,5
M3
M3,5
M4
M5
M6
M7
M8
M10
M12
M14
M16
M18
M20
M22
M24
M27
M30
M33
M36
M39
Lunghezza
d’avvitamento
normale
Diametro esterno
Diametro medio
D2 [mm]
D1 [mm]
sopra
max.
0,6
0,6
0,7
0,8
0,8
1
1,3
1,5
1,7
2
2,5
3
3
4
5
6
8
8
10
10
10
12
12
15
15
18
18
fino
1,7
1,7
2
2,6
2,6
3
3,8
4,5
5
6
7,5
9
9
12
15
18
24
24
30
30
30
36
36
45
45
53
53
min.
0,894
1,094
1,265
1,458
1,658
1,830
2,303
2,775
3,222
3,663
4,605
5,500
6,500
7,348
9,206
11,063
12,913
14,913
16,600
18,600
20,600
22,316
25,316
28,007
31,007
33,702
36,702
0,838
1,038
1,205
1,373
1,573
1,740
2,208
2,675
3,110
3,545
4,480
5,350
6,350
7,188
9,026
10,863
12,701
14,701
16,376
18,376
20,376
22,051
25,051
27,727
30,727
33,402
36,402
max.
min.
0,785
0,985
1,142
1,321
1,521
1,679
2,138
2,599
3,010
3,422
4,334
5,153
6,153
6,912
8,676
10,441
12,210
14,210
15,744
17,744
19,744
21,252
24,252
26,771
29,771
32,270
35,270
0,729
0,929
1,075
1,221
1,421
1,567
2,013
2,459
2,850
3,242
4,134
4,917
5,917
6,647
8,376
10,106
11,835
13,835
15,294
17,294
19,294
20,752
23,752
26,211
29,211
31,670
34,670
Serie diametri e passi per filettature a passo grosso
secondo ISO 262
Colonna 1
Diam. nominale
M1,2
M1,6
M2
M2,5
M3
M4
M5
M6
M8
M10
M12
M16
M20
M24
M30
M36
M421) M481)
Passo P [mm]
0,25
0,35
0,4
0,45
0,5
0,7
0,8
1
1,25
1,5
1,75
2
2,5
3
3,5
4
4,5
5
Colonna 2
Diam. nominale
M1,4
M1,8
M3,5
M7
M14
M18
M22
M27
M33
M39
M451)
Passo P [mm]
0,3
0,35
0,6
1
2
2,5
2,5
3
3,5
4
4,5
T
Non è contenuto nelle norme ISO 262:1973
F.080
www.bossard.com
© Bossard, F-it-2017.01
1)
Filettature metriche ISO
Filettature metriche ISO
Dimensioni limite per filettature a passo fine
secondo ISO 965
Viti a passo fine, tolleranza 6g
Dadi a passo fine, tolleranza 6H
Filettatura Lunghezza
Diametro esterno Diametro medio
d’avvitamento
normale
d [mm]
d2 [mm]
M8x1
M10x1
M10x1,25
M12x1,25
M12x1,5
M14x1,5
M16x1,5
M18x1,5
M18x2
M20x1,5
M20x2
M22x1,5
M22x2
M24x2
M27x2
M30x2
M33x2
M36x3
M39x3
sopra
3
3
4
4,5
5,6
5,6
5,6
5,6
8
5,6
8
5,6
8
8,5
8,5
8,5
8,5
12
12
fino
9
9
12
13
16
16
16
16
24
16
24
16
24
25
25
25
25
36
36
max.
7,974
9,974
9,972
11,972
11,968
13,968
15,968
17,968
17,952
19,968
19,962
21,968
21,962
23,962
26,962
29,962
32,962
35,952
38,952
min.
7,794
9,794
9,760
11,760
11,732
13,732
15,732
17,762
17,682
19,732
19,682
21,732
21,682
23,682
26,682
29,682
32,682
35,577
38,577
max.
7,324
9,324
9,160
11,160
10,994
12,994
14,994
16,994
16,663
18,994
18,663
20,994
20,663
22,663
25,663
28,663
31,663
34,003
37,003
min.
7,212
9,212
9,042
11,028
10,854
12,854
14,854
16,854
16,503
18,854
18,503
20,854
20,503
22,493
25,483
28,493
31,493
33,803
36,803
Raggio di
nocciolo
Filettatura
[mm]
min.
0,125
0,156
0,156
0,156
0,156
0,188
0,188
0,188
0,188
0,188
0,188
0,188
0,188
0,250
0,250
0,250
0,250
0,375
0,375
M8x1
M10x1
M10x1,25
M12x1,25
M12x1,5
M14x1,5
M16x1,5
M18x1,5
M18x2
M20x1,5
M20x2
M22x1,5
M22x2
M24x2
M27x2
M30x2
M33x2
M36x3
M39x3
Lunghezza
d’avvitamento
normale
Diametro esterno
Diametro medio
D2 [mm]
D1 [mm]
sopra
max.
3
3
4
4,5
5,6
5,6
5,6
5,6
8
5,6
8
5,6
8
8,5
8,5
8,5
8,5
12
12
fino
9
9
12
13
16
16
16
16
24
16
24
16
24
25
25
25
25
36
36
7,500
9,500
9,348
11,368
11,216
13,216
15,216
17,216
16,913
19,216
18,913
21,216
20,913
22,925
25,925
28,925
31,925
34,316
37,316
min.
7,350
9,350
9,188
11,188
11,026
13,026
15,026
17,026
16,701
19,026
13,701
21,026
20,701
22,701
25,701
28,701
31,701
34,051
37,051
max.
7,153
9,153
8,912
10,912
10,676
12,676
14,676
16,676
16,210
18,676
18,210
20,676
20,210
22,210
25,210
28,210
31,210
33,252
36,252
min.
6,917
8,917
8,647
10,647
10,376
12,376
14,376
16,376
15,835
18,376
17,835
20,376
19,835
21,835
24,834
27,835
30,835
32,752
35,752
Serie diametri e passi per filettatura a passo fine
secondo ISO 262
Colonna 1
Diam. nominale
M8
M10
M12
M16
M20
M24
M30
M36
Passo P [mm]
1
1,25
1,25
1,5
1,5
2
2
3
–
11)
1,51)
–
21)
–
–
–
Colonna 2
Diam. nominale
M14
M18
M22
M27
M33
M39
Passo P [mm]
1,5
1,5
1,5
2
2
3
–
21)
21)
–
–
–
1)
Non è contenuto nelle norme ISO 262:1973
© Bossard, F-it-2017.01
Tolleranze ottenibili per gli elementi di collegamento in plastica
Misura
Viti
Madreviti
Ø nominale
Ø nocciolo
Ø medio
Passo
e8
2 x g8
2 x g8
± 5 %
2 x G7
H7
2 x g8
± 5 %
www.bossard.com
– Le tolleranze indicate dovranno essere rispettate durante una
misurazione eseguita 24 ore dopo la produzione.
– Per tutte le altre tolleranze, i valori indicati nella norma
ISO 4759, parte 1 dovranno essere raddoppiati.
– Queste informazioni tecniche rivestono carattere generale. Per
maggiori dettagli si rimanda alla VDI 2544.
F.081
T
Tolleranze, Tabelle, Norme
Tolleranze, Tabelle, Norme
Tolleranze fondamentali e scostamenti
Estratto della norma ISO 286-2
fino 3
oltre 3
fino 6
oltre 6
fino 10
oltre 10
fino 18
oltre 18
fino 30
oltre 30
fino 50
oltre 50
fino 80
oltre 80
fino 120
oltre 120
fino 180
oltre 180
fino 250
oltre 250
fino 315
oltre 315
fino 400
oltre 400
fino 500
T
Tolleranze fondamentali [mm]
Scostamenti per fori [mm]
IT11
IT12 IT13 IT14 IT15 IT16 IT17 D12
F8
H6
H7
H8
H9
H10
H11
H12
H13
H14
H15
0,06
0,1
+0,02
+0,006
+0,028
+0,01
+0,035
+0,013
+0,043
+0,016
+0,053
+0,02
+0,004
+0,025
+0,076
+0,03
+0,09
+0,036
+0,106
+0,043
+0,122
+0,05
+0,137
+0,056
+0,151
+0,062
+0,165
+0,068
+0,006
0
+0,008
0
+0,009
0
+0,011
0
+0,013
0
+0,016
0
+0,019
0
+0,022
0
+0,025
0
+0,029
0
+0,032
0
+0,036
0
+0,04
0
+0,01
0
+0,012
0
+0,015
0
+0,018
0
+0,021
0
+0,025
0
+0,03
0
+0,035
0
+0,04
0
+0,046
0
+0,052
0
+0,057
0
+0,063
0
+0,014
0
+0,018
0
+0,022
0
+0,027
0
+0,033
0
+0,039
0
+0,046
0
+0,054
0
+0,063
0
+0,072
0
+0,081
0
+0,089
0
+0,097
0
+0,025
0
+0,03
0
+0,036
0
+0,043
0
+0,052
0
+0,062
0
+0,074
0
+0,087
0
+0,1
0
+0,115
0
+0,13
0
+0,14
0
+0,155
0
+0,04
0
+0,048
0
+0,058
0
+0,07
0
+0,084
0
+0,1
0
+0,12
0
+0,14
0
+0,16
0
+0,185
0
+0,21
0
+0,23
0
+0,25
0
+0,06
0
+0,075
0
+0,09
0
+0,11
0
+0,13
0
+0,16
0
+0,19
0
+0,22
0
+0,25
0
+0,29
0
+0,32
0
+0,36
0
+0,4
0
+0,1
0
+0,12
0
+0,15
0
+0,18
0
+0,21
0
+0,25
0
+0,3
0
+0,35
0
+0,4
0
+0,46
0
+0,52
0
+0,57
0
+0,63
0
+0,14
0
+0,18
0
+0,22
0
+0,27
0
+0,33
0
+0,39
0
+0,46
0
+0,54
0
+0,63
0
+0,72
0
+0,81
0
+0,89
0
+0,97
0
+0,25
0
+0,3
0
+0,36
0
+0,43
0
+0,52
0
+0,62
0
+0,74
0
+0,87
0
+1,0
0
+1,15
0
+1,3
0
+1,4
0
+1,55
0
+0,4
0
+0,48
0
+0,58
0
+0,7
0
+0,84
0
+1,0
0
+1,2
0
+1,4
0
+1,6
0
+1,85
0
+2,1
0
+2,3
0
+2,5
0
0,14 0,25 0,4
0,075 0,12 0,18 0,3
0,6
1,0
0,48 0,75 1,2
0,09
0,15 0,22 0,36 0,58 0,9
1,5
0,11
0,18 0,27 0,43 0,7
1,1
1,8
0,13
0,21 0,33 0,52 0,84 1,3
2,1
0,16
0,25 0,39 0,62 1,0
1,6
2,5
0,19
0,3
0,46 0,74 1,2
1,9
3,0
0,22
0,35 0,54 0,87 1,4
2,2
3,5
0,25
0,4
2,5
4,0
0,29
0,46 0,72 1,15 1,85 2,9
4,6
0,32
0,52 0,81 1,3
2,1
3,2
5,2
0,36
0,57 0,89 1,4
2,3
3,6
5,7
0,4
0,63 0,97 1,55 2,5
4,0
6,3
0,63 1,0
1,6
+0,12
+0,02
+0,15
+0,03
+0,19
+0,04
+0,23
+0,05
+0,275
+0,065
+0,33
+0,08
+0,4
+0,1
+0,47
+0,12
+0,545
+0,145
+0,63
+0,17
+0,71
+0,19
+0,78
+0,21
+0,86
+0,23
Gruppi
dim.
[mm]
d12
f9
h6
h7
h8
h9
h10
h11
h12
h13
h14
h15
h16
h17 js14
fino 3
oltre 3
fino 6
oltre 6
fino 10
oltre 10
fino 18
oltre 18
fino 30
oltre 30
fino 50
oltre 50
fino 80
oltre 80
fino 120
oltre 120
fino 180
oltre 180
fino 250
oltre 250
fino 315
oltre 315
fino 400
oltre 400
fino 500
–0,02
–0,12
–0,03
–0,15
–0,04
–0,19
–0,05
–0,23
–0,065
–0,275
–0,08
–0,33
–0,1
–0,4
–0,12
–0,47
–0,145
–0,545
–0,17
–0,63
–0,19
–0,71
–0,21
–0,78
–0,23
–0,86
–0,006
–0,031
–0,01
–0,04
–0,013
–0,049
–0,016
–0,059
–0,02
–0,070
–0,025
–0,087
–0,03
–0,104
–0,036
–0,123
–0,043
–0,143
–0,05
–0,165
–0,056
–0,185
–0,062
–0,202
–0,068
–0,223
0
–0,006
0
–0,008
0
–0,009
0
–0,011
0
–0,013
0
–0,016
0
–0,019
0
–0,022
0
–0,025
0
–0,029
0
–0,032
0
–0,036
0
–0,04
0
–0,01
0
–0,012
0
–0,015
0
–0,018
0
–0,021
0
–0,025
0
–0,03
0
–0,035
0
–0,04
0
–0,046
0
–0,052
0
–0,057
0
–0,063
0
–0,014
0
–0,018
0
–0,022
0
–0,027
0
–0,033
0
–0,039
0
–0,046
0
–0,054
0
–0,063
0
–0,072
0
–0,081
0
–0,089
0
–0,097
0
–0,025
0
–0,03
0
–0,036
0
–0,043
0
–0,052
0
–0,062
0
–0,074
0
–0,087
0
–0,1
0
–0,115
0
–0,13
0
–0,14
0
–0,155
0
–0,04
0
–0,048
0
–0,058
0
–0,07
0
–0,084
0
–0,1
0
–0,12
0
–0,14
0
–0,16
0
–0,185
0
–0,21
0
–0,23
0
–0,25
0
–0,06
0
–0,075
0
–0,09
0
–0,11
0
–0,13
0
–0,16
0
–0,19
0
–0,22
0
–0,25
0
–0,29
0
–0,32
0
–0,36
0
–0,4
0
–0,1
0
–0,12
0
–0,15
0
–0,18
0
–0,21
0
–0,25
0
–0,3
0
–0,35
0
–0,4
0
–0,46
0
–0,52
0
–0,57
0
–0,63
0
–0,14
0
–0,18
0
–0,22
0
–0,27
0
–0,33
0
–0,39
0
–0,46
0
–0,54
0
–0,63
0
–0,72
0
–0,81
0
–0,89
0
–0,97
0
–0,25
0
–0,3
0
–0,36
0
–0,43
0
–0,52
0
–0,62
0
–0,74
0
–0,87
0
–1,0
0
–1,15
0
–1,3
0
–1,4
0
–1,55
0
–0,4
0
–0,48
0
–0,58
0
–0,7
0
–0,84
0
–1,0
0
–1,2
0
–1,4
0
–1,6
0
–1,85
0
–2,1
0
–2,3
0
–2,5
0
–0,6
0
–0,75
0
–0,9
0
–1,1
0
–1,3
0
–1,6
0
–1,9
0
–2,2
0
–2,5
0
–2,9
0
–3,2
0
–3,6
0
–4,0
0
–1,0
0
–1,2
0
–1,5
0
–1,8
0
–2,1
0
–2,5
0
–3,0
0
–3,5
0
–4,0
0
–4,6
0
–5,2
0
–5,7
0
–6,3
F.082
Scostamenti per alberi [mm]
js15
js16
js17
m6
±0,125 ±0,2
±0,3
±0,5
±0,15
±0,24
±0,375 ±0,6
±0,18
±0,29
±0,45
±0,75
±0,215 ±0,35
±0,55
±0,9
±0,26
±0,42
±0,65
±1,05
±0,31
±0,5
±0,8
±1,25
±0,37
±0,6
±0,95
±1,5
±0,435 ±0,7
±1,1
±1,75
±0,5
±1,25
±2,0
±0,575 ±0,925 ±1,45
±2,3
±0,65
±1,05
±1,6
±2,6
±0,7
±1,15
±1,8
±2,85
±0,775 ±1,25
±2,0
±3,15
+0,008
+0,002
+0,012
+0,004
+0,015
+0,006
+0,018
+0,007
+0,021
+0,008
+0,025
+0,009
+0,03
+0,011
+0,035
+0,013
+0,04
+0,015
+0,046
+0,017
+0,052
+0,02
+0,057
+0,021
+0,063
+0,023
±0,8
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Gruppi
dim.
[mm]
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F.083
T