La nuova dieta mediterranea per dimagrire

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La nuova dieta mediterranea per dimagrire
24 lug
La nuova dieta mediterranea per dimagrire
La vera sfida è mangiare bene e in modo salutare. Condensare in un unico regime alimentare gusti
morbidi che diano soddisfazione al palato e nutrienti capaci di fare barriera contro le malattie.
Alzando l'asticella, per chi voglia perdere qualche chilo, declinare questo regime, piacevole e
adeguato da un punto di vista nutrizionale, a un modello ipocalorico. Prima di leggere "La nuova
dieta mediterranea" di Stefania Ruggeri (Gribaudo) non mi era chiaro che la soluzione per chi vede
scollare il proprio punto vita dall'immagine che ha di sé in fondo la soluzione ce l'ha a casa, più
precisamente nel Mediterraneo. Più che nelle diete iperproteiche o a grassi zero, feroci
nell'approccio, veloci nei risultati, ma sbilanciate dal lato nutrizionale.
Il primo passo da fare, però, è spazzare via un pregiudizio: non è vero che la dieta mediterranea fa
ingrassare. Non è solo pasta, pizza, olio. E' tanta frutta e verdura. Pesce. Carne. Grassi, quelli buoni.
"La Nuova Dieta Mediterranea - scrive Stefania Ruggeri, che è ricercatrice e nutrizionista del
Consiglio nazionale per la ricerca in agricoltura a l'analisi
dell'economia agraria e insegna Scienze e tecnologie alimentari
all'Università Tor Vergata di Roma - è basata sull'attenzione alle
calorie ed è aggiornata sulla base delle raccomandazioni
nutrizionali più recenti: limita l'aggiunta del sale, l'eccesso di
zuccheri e promuove il consumo dei cereali integrali; ha la giusta
quantità e qualità di grassi e prevede un consumo prevalente di
alimenti di origine vegetale".
Tra le cose che mi hanno colpito: - Meglio poco o niente sale.
L'Oms, Organizzazione mondiale della sanità, raccomanda un
consumo ridotto a meno di 5 grammi al giorno. In Italia le donne
(35-79 anni) ne assumono 9 grammi al giorno, gli uomini 11.
Come fare? Limitando cibi confezionati ricchi di cloruro di sodio
e riducendo il sale che utilizziamo in cucina.
- Occhio allo zucchero. L'Oms consiglia di ridurre gli zuccheri
aggiunti al 5 per cento delle calorie totali della dieta. Il problema
è che spesso sono nascosti, nelle bibite gassate ad esempio ma
anche in prodotti alimentari che non consideriamo dolci come ad esempio yogurt e piselli in scatola.
Paghiamo lo scotto, per sale e zuccheri, dell'imprinting industriale che ci ha reso dipendenti da
queste sostanze.
- Mangiare integrale. Significa, tra l'altro, che non è vero che per perdere peso non possiamo
mangiare pasta o pane. Basta dosare bene le porzioni e, appunto, scegliere cereali di tipo integrale.
"Un regime dietetico ipocalorico, che prevede una riduzione di 500 calorie e consumo di cereali
integrali - scrive Stefania Ruggeri - è più efficace della stessa dieta ipocalorica in cui vengono
consumati i cereali raffinati". E poi sono ricchi di nutrienti e appagano il nostro senso di fame.
Ma gli spunti sono tanti. Questo libro non propone una semplice dieta ma uno stile di vita, salutare,
per tenere sotto controllo il peso e prevenire le malattie. Contiene un programma alimentare di
quattro settimane e raccoglie 70 ricette rivisitate dallo chef Rubio. Semplici da eseguire e di
soddisfazione per il palato. Io ho cominciato dall'insalata di pasta tiepida.
Quindici minuti per farla, famiglia felice. Eccola:
Ingredienti (per 4 persone)
320 grammi di pasta Kamut integrale
30 grammi di pomodorini secchi
10 grammi di mollica di pane secco
20 grammi di scorza di limone non trattato
timo fresco
20 ml di olio extravergine di oliva
pepe in grani
Procedimento
Tostare a fuoco lento in una
padella
antiaderente
la
mollica di pane finché non
diventa
color
nocciola.
Cuocete la pasta al dente,
conservando un po' di acqua
di cottura. In una ciotola
mettete i pomodorini secchi,
la
scorza
di
limone
grattugiata, l'olio, del pepe
macinato, timo fresco e la
pasta
appena
scolata.
Mescolate
tutti
gli
ingredienti aggiungendo, se
necessario, un po' di acqua
di cottura. Spolverizzate con
la mollica di pane tostata e
servite.