Guida per il paziente stomizzato

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Guida per il paziente stomizzato
Guida per
il paziente stomizzato
Indice
1. Capire la stomia
Introduzione
Cos’è una stomia?
Sede della stomia
Aspetti di anatomia e fisiologia
Tipologie delle stomie digestive e urologiche
Irrigazione colica
Presidi per stomia
Le cure igieniche
Glossario
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2. Come affrontare la stomia
Introduzione
Risposte alle domande più frequenti
3. L’alimentazione
Introduzione
Consigli generali
Esempio di dieta
Consigli per colostomizzati
Consigli per ileostomizzati
Consigli per urostomizzati
Tabella generica dei gruppi alimentari
4. Diritti e tutela della persona stomizzata
Introduzione
L’assistenza sanitaria
Le provvidenze economiche
Altre norme di interesse generale
Carta internazionale dei diritti dello stomizzato
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Egregio Signore, Gentile Signora,
Lei ha affrontato un intervento chirurgico che ha portato al confezionamento di
una stomia. Per quanto sia consistente la variazione della funzionalità del suo corpo,
vedrà che abituarsi a gestire la stomia sarà molto più rapido e meno complesso di
quanto possa pensare. Questo grazie anche agli enormi progressi che la tecnologia
dei sistemi di raccolta e la medicina hanno fatto in questi anni.
B. Braun da sempre supporta in tutto il mondo i medici, gli specialisti, gli infermieri
e i farmacisti nell’obiettivo di erogare ai pazienti cure e servizi secondo criteri di
efficienza e adeguatezza.
Noi di B. Braun mettiamo a sua disposizione la nostra esperienza, e le saremo
accanto cercando di rendere meno difficoltoso a lei e ai suoi familiari il percorso
che la porterà a riprendere normalmente ogni sua attività. Siamo certi che saprà
rapidamente imparare a gestire la sua stomia, fiduciosi di poterle offrire i servizi e il
supporto necessari.
Per questo le offriamo, insieme a questo Kit omaggio, la CARD dei servizi B. Braun,
sulla quale troverà un numero verde che potrà chiamare per ogni dubbio o necessità.
Il servizio è attivo nei seguenti orari:
da Lunedì a Venerdì dalle 8.30 alle 20.30
Sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Cordialmente.
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Al Servizio del Cliente
Il continuo processo di riorganizzazione delle strutture sanitarie e le aumentate
potenzialità fornite dallo sviluppo di appropriati sistemi informativi e di comunicazione
nonché di un nuovo modo di gestire la distribuzione dei nostri prodotti, ci stimolano
costantemente a verificare i passi fin qui compiuti e a programmare azioni e
comportamenti che diano una concreta risposta ai bisogni di tutti i nostri clienti.
L´impegno prioritario del nostro Customer Service è particolarmente rivolto a
comprendere le esigenze dei nostri clienti e rendere più rapida la nostra risposta.
B. Braun, un partner affidabile
Fondata nel 1839 da Julius Wilhelm Braun a Melsungen (Germania), B. Braun è leader
mondiale nella ricerca, produzione e commercializzazione di prodotti bio-medicali.
Offre a Strutture Ospedaliere e Specialisti in tutto il mondo prodotti e servizi per
l’ospedale, le specialità mediche e chirurgiche, e la cura domiciliare. B. Braun è la
scelta di punta per prodotti medicali di qualità e servizi a valore aggiunto. B. Braun è
in Italia dal 1922. Da allora, si è affermata come importante realtà conquistandosi, nel
tempo, un ruolo primario nel campo dei dispositivi medici e in quello farmaceutico.
Negli anni ha registrato uno sviluppo costante, acquisendo clienti in tutto il Paese e
un nome di rilievo nel settore.
B. Braun è cresciuta condividendo conoscenza e competenza, promuovendo lo
scambio tra Collaboratori, Partner e Clienti, per il miglioramento dei propri prodotti e
un efficace sviluppo dei suoi servizi. Sostenuta dai valori aziendali quali: innovazione,
efficienza e sostenibilità, B. Braun ha affermato un nuovo stile nel rapporto con gli
specialisti del mondo ospedaliero e con i pazienti occupandosi non solo della loro
patologia ma anche della loro qualità di vita.
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Capire la stomia
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Introduzione
Lo scopo della presente guida è quello di fornire al paziente una corretta e completa
informazione relativa ad un intervento di stomia, agli strumenti e ai percorsi suggeriti
per il corretto utilizzo dei presidi per la gestione della stomia.
I contenuti qui esposti rappresentano la sintesi della nostra esperienza e di quella
degli operatori sanitari specializzati, medici e infermieri stomaterapisti operanti negli
ospedali e nei centri di riabilitazione, con l’obiettivo di rendere migliore la nuova
condizione.
Grazie ai progressi della chirurgia e della tecnologia nella messa a punto dei sistemi di
raccolta, la presenza di una stomia non rappresenta più un evento invalidante come
in passato.
È importante considerare la stomia come una nuova parte del proprio corpo e come
tale gestirla correttamente. Un sereno processo riabilitativo, soprattutto psicologico,
consentirà alla persona stomizzata la ripresa della normale vita di relazione in ambito
familiare, sociale e lavorativo.
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Capire la stomia 1
Cos’è una stomia?
Il termine “stoma” deriva dal greco e significa apertura, bocca.
Una stomia è pertanto l’apertura di un varco, di solito di forma ovale o circolare e
di dimensione variabile, che consente all’organismo di espellere feci o urine da una
nuova apertura collocata sull’addome, quando le vie naturali siano state compromesse
a causa di una grave patologia (tumori, gravi infiammazioni o lesioni dell’apparato
digerente o urinario).
Una stomia può essere definitiva, quando viene realizzato un intervento chirurgico di
tipo demolitivo (l’asportazione di un organo o parte di esso), o temporanea.
In questo caso ci sarà una provvisoria deviazione verso l’addome delle deiezioni.
Successivamente, mediante un intervento chirurgico definito di “ricanalizzazione”,
sarà ripristinato il normale transito fecale. La stomia non è provvista di uno sfintere
muscolare; quindi gas, feci o urine escono spontaneamente senza poter essere
trattenute o controllate. La pelle che circonda lo stoma, detta cute peristomale, è
quella porzione di pelle su cui saranno applicati i
presidi di raccolta. È importante che venga protetta
dal contatto con le deiezioni poiché potenzialmente
irritanti. Deve essere pulita con cura e risciacquata
con acqua e un detergente neutro ad ogni cambio
di dispositivo.
Normalmente una stomia ben confezionata
possiede:
r una cute peristomale integra
r uno stoma ben irrorato, con una sporgenza
dalla parete addominale di alcuni millimetri, in
modo che le deiezioni ricadano direttamente nella
sacca di raccolta.
Le tipologie di presidi presenti in commercio
rispondono alle diverse esigenze del paziente.
Si tratta di prodotti semplici da gestire, ma che
garantiscono protezione della cute e discrezione.
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Sede della stomia
La scelta della sede ed il relativo confezionamento dipendono dalla patologia
riscontrata. In genere la stomia viene collocata lontano dai rilievi ossei, da ombelico
e cicatrici e, soprattutto, non in corrispondenza di pieghe cutanee. In particolare,
quest’ultimo accorgimento offre la possibilità di rendere lo stoma facilmente visibile
ed accessibile alla gestione ed alle cure.
L’operatore sanitario effettua normalmente un’attenta analisi del paziente, in
particolare del suo addome.
Effettua una prova pre-operatoria posizionando il paziente supino, eretto e seduto.
Prende inoltre in considerazione altri importanti elementi, quali:
r le abitudini alimentari
r eventuali handicap fisici o psichici
r l’attività lavorativa e sportiva
r l’abbigliamento abituale
r la presenza di eventuali protesi
r gli aspetti culturali e religiosi
Uno stoma correttamente posizionato
permette al paziente di applicare
facilmente alla cute il dispositivo
di raccolta favorendo un’adesività
prolungata.
In generale, uno stoma confezionato nel
modo corretto è garanzia di una maggior
libertà di movimento ed una migliore
qualità di vita.
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Capire la stomia 1
Aspetti di anatomia e fisiologia
Al fine di comprendere le diverse problematiche che si pongono all’atto della decisione
di effettuare una stomia, riteniamo utile soffermarci su una breve descrizione degli
apparati digerente e urinario.
APPARATO DIGERENTE
La prima fase della digestione inizia nella
bocca: il cibo all’interno della cavità orale
viene masticato e mescolato con la saliva
formando il cosiddetto bolo alimentare.
Attraverso l’esofago, questo raggiunge lo
stomaco dove avviene l’attività digestiva
mediante due meccanismi:
r 1SPDFTTPNPUPSJP riempimento, immagazzinamento e svuotamento
r 1SPDFTTPTFDSFUJWP produzione degli
acidi fondamentali per la digestione
r 'VO[JPOF NFDDBOJDB la continua
contrazione delle pareti (peristalsi)
permette al bolo alimentare di
procedere verso il colon
r 'VO[JPOF TFDSFUJWB EJHFTUJWB in
particolare, nel tratto del duodeno,
la bile e i succhi pancreatici attaccano
e scindono ulteriormente il bolo nelle
sue componenti più complesse
r 'VO[JPOF EBTTPSCJNFOUP la parete
interna dell’intestino tenue ha il
compito di assorbire le sostanze
nutritive, grazie alla presenza
d’innumerevoli villi intestinali, che
permettono di ampliarne notevolmente la superficie
INTESTINO CRASSO
L’intestino crasso è suddiviso in
diversi segmenti: cieco, colon destro o
ascendente, colon traverso, colon sinistro
o discendente, sigma, retto.
Il colon, che ha mediamente una
lunghezza di circa 1,20–1,50 metri,
svolge tre funzioni principali:
In seguito, il bolo alimentare raggiunge
l’intestino, che si distingue in INTESTINO
TENUE ed INTESTINO CRASSO.
INTESTINO TENUE
L’intestino tenue, suddiviso a sua volta in
duodeno, digiuno, ileo, è lungo all’incirca
6-7 metri e svolge tre funzioni principali:
r 'VO[JPOFEBTTPSCJNFOUP il colon ha
il compito di riassorbire l’acqua e i sali
presenti negli alimenti. L’assorbimento
dell’acqua, oltre a rivestire una
delle principali funzioni fisiologiche,
interessa in modo particolare il
paziente stomizzato, poiché tale
attività influenza in modo determinante la consistenza, la progressione e
l’espulsione delle feci.
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r 'VO[JPOF TFDSFUJWB le ghiandole
poste sulle pareti del colon emettono
muco per unire e lubrificare le
sostanze di scarto che verranno
espulse attraverso l’ano
r 'VO[JPOF NPUPSJB il contenuto del
colon raggiunge il retto e il canale
anale dove, in seguito a stimoli
ricevuti dal sistema nervoso, avviene
l’espulsione delle feci attraverso l’ano
Ognuno dei tratti intestinali appena
descritti può, in qualsiasi momento della
vita e per cause diverse, contrarre una
malattia.
Il confezionamento di una stomia può
avvenire in seguito a cause acute ed
urgenti (traumi, perforazioni, ecc.),
oppure in seguito ad interventi chirurgici
programmati (definiti “d’elezione”).
Questi vengono realizzati nel momento in
cui sono diagnosticate alcune patologie
quali malattie infiammatorie intestinali
gravi, patologie tumorali, ecc.
APPARATO URINARIO
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L’apparato urinario svolge principalmente
la funzione di depurare il sangue ed
eliminare le scorie in esso contenute.
r * reni hanno il compito di filtrare il
sangue e produrre l’urina. Il sangue, che
trasporta prodotti di rifiuto provenienti
dalle cellule, giunge ai reni attraverso
l’arteria renale
r Gli ureteri sono dei condotti
attraverso cui passa l’urina prodotta
dai reni per raggiungere la vescica
r La vescica è una sacca destinata alla
raccolta dell’urina e alla sua
eliminazione attraverso l’uretra.
Quando la vescica raggiunge la sua
capacità massima (300 ml circa), le
terminazioni nervose, che si trovano
sulle sue pareti, inviano un segnale al
cervello. In questo momento il
soggetto avverte il bisogno di urinare
r L’uretra è l’ultimo tratto delle vie
urinarie. È un sottile condotto
attraverso cui viene espulsa l’urina
proveniente dalla vescica
Anche in questo caso, il confezionamento
di una stomia può essere la conseguenza
della diagnosi di alcune patologie,
quali tumori della vescica, malattie
infiammatorie, ecc.
Capire la stomia 1
Tipologie delle stomie digestive e urologiche
Esistono diverse tipologie di stomie che
prendono nomi diversi a seconda del
tratto intestinale o urinario coinvolto.
Si parlerà quindi di:
r 4UPNJF %*(&45*7&, se è interessato
l’intestino
r 4UPNJF630-0(*$)&P630450.*&
nel caso in cui l’abboccamento
all’addome coinvolga l’apparato
urinario
Tratteremo, di seguito, le stomie più
frequenti cercando di creare un quadro
completo che possa aiutare a capire meglio cosa accade a livello anatomico e, in
seguito, scegliere il presidio più adatto.
*-&0450.*"
L’intestino tenue è quella parte d’intestino che si trova tra il duodeno e il colon.
Il primo tratto è chiamato digiuno, il secondo ileo.
È in questa porzione intestinale che solitamente viene confezionata una ILEOSTOMIA.
Tra le cause che possono portare ad
un’ileostomia si segnalano:
r Colite ulcerosa
r Morbo di Crohn
r Poliposi del colon
SEDE
Nell’intervento di ileostomia lo stoma
viene confezionato fissando temporaneamente o definitivamente l’ileo alla
parete addominale, escludendo in tal
modo tutto il colon. L’apertura dello stoma si trova solitamente a destra, e in
questo caso può assumere due forme:
r 5FSNJOBMF quando ha un’unica
apertura da cui fuoriesce il materiale
intestinale
r -BUFSBMF P B %PQQJB $BOOB
sull’addome appaiono due orifizi, ma
solamente da uno fuoriesce il
materiale intestinale
/"563"%&--&'&$*
All’interno dell’intestino tenue, l’acqua
viene assorbita solo in parte, quindi le
deiezioni si presentano piuttosto liquide
e molto aggressive per la cute, poiché si
tratta di materiale intestinale composto
da succhi gastrici, acqua, bile, enzimi.
L’ileostomia non produce segnali prima e
durante la fuoriuscita di materiale, poiché sprovvista del muscolo sfinterico.
Ciò significa che il contenuto intestinale
verrà continuamente rilasciato senza
possibilità di controllo. Proprio per la caratteristica aggressività delle deiezioni,
può essere necessario rafforzare la protezione cutanea mediante l’uso di pasta
o salviettine che rilasciano un film protettivo nell’area che circonda lo stoma.
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4$&-5"%&-4*45&."
'BTFQPTUPQFSBUPSJBJNNFEJBUB
la prima applicazione del dispositivo per
stomia avviene in sala operatoria, dove
viene solitamente posizionato un sistema a due pezzi: placca a protezione
cutanea totale e sacca a fondo aperto.
Viene scelto questo presidio per evitare
una rimozione troppo precoce che possa
provocare danni alla cute peristomale e
all’abboccamento dello stoma.
La sacca deve essere trasparente per permettere il continuo controllo sia dello
stoma sia degli effluenti.
La prima sostituzione si effettua generalmente dopo alcuni giorni o in caso di
effettiva necessità.
'BTFQPTUPQFSBUPSJBUBSEJWB
le sacche per ileostomia sono dette sacche a fondo aperto, in modo tale che si
possa svuotarne il contenuto.
Le deiezioni possono essere scaricate con
una frequenza variabile nel corso della
giornata. In commercio sono disponibili
sia sacche monopezzo sia sistemi a due
pezzi. Sono dispositivi di raccolta morbidi, discreti e facili da utilizzare.
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Esistono due tipologie di chiusura della
sacca:
r $PO DMBNQ una pinzetta di plastica
posta alla base della sacca impedisce
la fuoriuscita dei liquidi
r $POEJTQPTJUJWPEJTDBSJDP un sistema
di chiusura innovativo, assolutamente
invisibile rispetto al precedente
Le sacche possono essere indossate dal
paziente per uno o due giorni al massimo
(sono rimborsate 30 sacche mensili).
Il sistema a due pezzi offre il vantaggio di
mantenere la placca sulla cute per tre o
quattro giorni (sono rimborsate 10 placche al mese), evitando la possibile formazione di dermatiti.
I modelli in circolazione sono di due tipologie: in versione opaca (più discreta),
o trasparente (per un più facile controllo
della stomia e dei suoi effluenti).
Stomia
Organi coinvolti
Natura feci
Presidio
Ileostomia
Intestino tenue
Molto fluide,
piuttosto aggressive
Sacca a fondo aperto
monopezzo o due pezzi
Capire la stomia 1
$0-0450.*"
Il colon è il tratto d’intestino che veicola le feci verso l’ano da cui sono espulse
verso l’esterno.
La COLOSTOMIA è l’intervento chirurgico
che abbocca il colon alla parete addominale deviando il percorso delle feci.
TIPOLOGIA
Ci sono diverse tipologie di colostomia a
seconda della patologia:
r 4UPNJF 5&.103"/&& è rimosso il
tratto intestinale interessato dalla
patologia. È temporanea in quanto in
futuro si potrà procedere ad una
ricanalizzazione del tratto intestinale
residuo
r 4UPNJF %&'*/*5*7& si procede ad
una estesa asportazione del tratto
intestinale interessato dalla patologia. La rimanente porzione di intestino residua viene abboccata, in
modo definitivo, alla parete addominale
/"563"%&--&'&$*
Nel tratto d’intestino crasso (colon),
l’acqua contenuta negli alimenti viene
assorbita. In questo caso le feci hanno
una frequenza regolare (da 1 a 3 volte
al giorno) e sono del tutto simili alle feci
espulse naturalmente.
Anche in questo caso la persona non avverte degli stimoli prima e durante l’evacuazione, in quanto il tratto d’intestino
connesso alla cute è sprovvisto di sfintere.
4$&-5"%&-4*45&."
'BTF QPTUPQFSBUPSJB JNNFEJBUB dopo
l’intervento viene solitamente posizionato un sistema a due pezzi: placca a
protezione cutanea totale e sacca a
fondo aperto, per evitare di rimuovere
precocemente il dispositivo, provocando
possibili danni alla cute peristomale e
all’abboccamento dello stoma. La sacca
deve essere trasparente per permettere il
controllo dello stoma e dei suoi effluenti. La prima sostituzione viene effettuata
dopo alcuni giorni o in caso di effettiva
necessità.
'BTFQPTUPQFSBUPSJBUBSEJWB sono utilizzate le sacche a fondo chiuso.
I sistemi per colostomia non sono provvisti di un sistema di scarico e sono dotati
di un filtro antiodore; le feci sono solide e
possono essere rimosse solo nel momento di sostituzione della sacca.
Stomia
Organi coinvolti
Natura feci
Presidio
Colostomia
ascendente o destra
Primo tratto del colon
Liquide, aggressive
Sacca a fondo aperto
Trasversostomia
Tratto trasversale del colon
Pastose, piuttosto
aggressive
Sacca a fondo aperto
Colostomia
discendente o sinistra
Tratto finale del colon
Solide, poco aggressive
Sacca a fondo chiuso
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Si distinguono tre diverse tipologie di colostomia, a seconda del tratto d’intestino su
cui vengono realizzate. Di seguito vengono indicate le specificità di ciascuna.
$0-0450.*""4$&/%&/5&0%&453"
La colostomia ascendente si trova nel
primo tratto dell’intestino crasso. In questo
caso le feci sono liquide e molto irritanti,
molto simili a quelle dell’ileostomia, poiché
l’assorbimento dell’acqua non è avvenuto
completamente. Particolare attenzione
deve essere perciò posta nella cura della
cute peristomale, poiché potrebbe essere
soggetta a dermatiti a causa del contenuto
intestinale aggressivo. I presidi da utilizzare
sono le sacche con fondo aperto, o dotate
di un dispositivo di scarico.
$0-0450.*"%*4$&/%&/5&04*/*453"
Questo tipo di stomia digestiva viene
realizzata nel tratto discendente del colon,
da qui il nome. In questa posizione le feci
sono solide o semi solide, perché è stata
assorbita gran parte dell’acqua nei tratti
precedenti dell’intestino. Il presidio per
questa tipologia di colostomia è una sacca
con fondo chiuso.
$0-0450.*"53"47&34"
È situata sul segmento trasverso del colon,
e lo stoma può trovarsi a destra (caso più
frequente), in posizione mediana, oppure sulla
sinistra. Le feci sono “pastose”, abbondanti e
piuttosto aggressive, poiché in questo tratto
intestinale l’acqua non è stata completamente
assorbita. Può essere necessario aumentare la
protezione cutanea con l’uso della pasta o delle
salviettine protettive nell’area peristomale. Il
paziente utilizzerà una sacca a fondo aperto
dotata di un dispositivo di scarico.
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Capire la stomia 1
Irrigazione colica
Una delle problematiche maggiormente
avvertite da coloro ai quali è stata confezionata una stomia digestiva è l’incontinenza, cioè l’incapacità di controllare
l’emissione delle feci.
Attraverso una procedura chiamata ir
rigazione colica è possibile giungere ad
una continenza passiva, sufficiente a riacquistare un buon controllo della funzione intestinale, di superare i problemi
connessi alla fuoriuscita incontrollata
delle feci e alla perdita di gas.
Eseguendo in modo costante questa procedura, il paziente potrà evacuare le feci
a giorni e orari regolari (in media ogni 48
ore), ed ottenere una completa continenza tra un’evacuazione e l’altra.
la loro continua produzione, rappresentano una controindicazione alla procedura.
."5&3*"-&0$$033&/5&
Per eseguire la tecnica d’irrigazione sono
necessari set specifici contenenti:
r Una sacca graduata per contenere
l’acqua
r Un tubo irrigatore
r Un regolatore di flusso
r Un cono atraumatico da inserire
nello stoma
r Una placca da apporre sull’addome
Questo risultato si ottiene attraverso
l’uso di un normale clistere di pulizia, che
viene effettuato attraverso lo stoma.
Elenchiamo qui di seguito i vantaggi di
questa procedura:
r Una cintura per sorreggere la placca
r Recupero della continenza
r Riduzione del meteorismo
r Riduzione delle dermatiti da contatto
r Delle mollette per chiudere l’estremità
del manicotto
INDICAZIONI
L’irrigazione può essere eseguita solo
nelle colostomie sinistre e, in alcuni casi,
nelle trasversostomie, indipendentemente dal fatto che la stomia sia definitiva o
temporanea.
Ovviamente questa procedura, e le modalità di esecuzione, vengono effettuate
su indicazione degli operatori sanitari.
L’irrigazione non è praticabile nel caso
di ileostomie o colostomie destra (ascendente) poichè, la qualità delle deiezioni e
Per quanto riguarda la pulizia dello stoma non sono necessari prodotti specifici,
ma prodotti di uso comune:
r Dei manicotti aperti alle estremità
per il deflusso delle feci
r Delle mini sacche post-irrigazione
r Detergenti eudermici
(con il medesimo PH cutaneo)
r Spugna naturale o sintetica
r Carta igienica
r Asciugamano
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PROCEDURA
1. Riempite la sacca graduata con circa
800 ml di acqua potabile tiepida (37°
C) ed appendetela ad un’altezza di
circa 20 cm al di sopra delle spalle
4$&-5"%&-4*45&."
Terminata l’irrigazione, si può:
2. Dopo aver rimosso la sacca applicata
sulla stomia, posizionate sull’addome
la cintura e la placca
oppure:
3. Agganciate alla placca il manicotto, la
parte terminale andrà posizionata
all’interno del water
4. Lubrificate il dito ed effettuate
un’esplorazione dello stoma
5. Lubrificate il cono ed introducetelo
delicatamente nello stoma fino a farlo
aderire
6. Aprite il morsetto e fate defluire
l’acqua in un intervallo di 20-25 minuti
7. Ripiegate il manicotto e chiudetelo
con le mollette
8. Attendete l’evacuazione
(tempo medio 20–40 minuti d’attesa)
9. Muovetevi e massaggiatevi per
favorire l’evacuazione
10. Dopo l’evacuazione procedete ad una
accurata igiene
11. Applicate la sacca post-irrigazione
Con questo procedimento si ottengono
risultati sorprendenti. A seconda delle
caratteristiche del paziente si potrà avere una continenza che può variare da un
minimo di 24 fino a 48 ore.
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r applicare una minisacca che ha il
vantaggio di essere molto discreta
r applicare la sacca chiusa che si
utilizza quotidianamente
Se l’irrigazione viene effettuata correttamente e si segue un adeguato regime
alimentare, si otterranno risultati molto
positivi. In caso contrario possono verificarsi degli inconvenienti, quali:
rEventuale JODPOUJOFO[BQPTUJSSJHB[JPOF,
provocata da un’eccessiva quantità
d’acqua introdotta o dalla tensione
emotiva tipica dei pazienti alle prime
esperienze
r Piccole perdite di sangue, per la poca
dimestichezza durante l’inserimento
del cono nello stoma
Capire la stomia 1
630450.*"
Si chiama urostomia l’abboccamento di
un tratto dell’apparato urinario alla cute
della parete addominale.
Può essere temporanea o definitiva.
In genere viene praticato questo tipo di
stomia quando la via fisiologica naturale
non è più in grado di funzionare.
È necessario, quindi, creare una nuova
via di uscita alle urine.
Anche in questo caso, il paziente non può
controllare volontariamente l’emissione
dell’urina, quindi saranno necessari dei
dispositivi di raccolta.
I presidi utilizzati per questo tipo di stomia sono delle sacche che devono possedere queste caratteristiche:
/&'30450.*"
Questa tipologia di stomia ha il compito di convogliare all’esterno l’urina che
si raccoglie nel bacinetto renale e che,
per ostacoli completi o parziali, non può
seguire la via fisiologica di eliminazione.
Una nefrostomia può essere temporanea
(drenaggio in caso di ostruzioni acute, idronefrosi, ecc.) o definitiva (tumori
che implicano la rimozione di un organo
dell’apparato).
63&5&30$65"/&0450.*"
r Materiale, in genere, trasparente
r Dispositivo antireflusso per impedire
il ritorno delle urine verso lo stoma
r Sistema di scarico delle urine, che
può essere connesso con i raccoglitori
da gamba o da letto
Le cause principali che portano a questo
tipo d’intervento chirurgico sono:
r Tumori della vescica
r Tumori dell’uretere
r Fibrosi post-attinica
r Drenaggio nelle ostruzioni acute
Si possono riscontrare diverse tipologie
di stomia anche a livello dell’apparato
urinario, a seconda dell’organo interessato e della tecnica chirurgica impiegata.
Consiste nell’abboccamento diretto degli
ureteri alla cute. Per evitarne la chiusura
saranno inseriti dei piccoli cateteri (tutori) che devono essere sostituiti ogni 20
giorni circa. Le cause che possono portare a questa tipologia di stomia sono:
r Neoplasie o infiammazioni croniche
della vescica (con conseguente completa asportazione)
r Congelamento pelvico (a seguito di
processi tumorali o di trattamenti di
radioterapia)
r Malformazioni congenite (agenesia) o
neurologiche (vescica neurologica)
r Traumi vescicali o uretrali
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L’ureterocutaneostomia richiede al paziente un’attenzione particolare per la
presenza dei tutori a permanenza.
Sono quindi particolarmente indicati i sistemi a due pezzi (placca + sacca), perché
la sola sostituzione della sacca riduce la
possibilità di una rimozione involontaria
dei tutori.
63&5&30&/5&30$65"/&0450.*"
(Intervento secondo Bricker)
L’intervento chirurgico utilizza un tratto
d’intestino opportunamente isolato a cui
sono abboccati gli ureteri.
Un capo del “cilindro” viene chiuso, mentre l’altro è abboccato alla cute. Il tratto
intestinale ha il solo scopo di condotto e
non di serbatoio, non può quindi svolgere
le funzioni della vescica. I vantaggi ottenibili da questo intervento sono:
r Le complicanze limitate
r Un unico stoma
r Non c’è la necessità di utilizzare delle
sonde
Le cause che possono portare a questo
tipo d’intervento chirurgico sono le stesse dell’ureterocutaneostomia:
r Neoplasie o infiammazioni croniche
della vescica (con conseguente completa asportazione)
r Congelamento pelvico (a seguito di
processi tumorali o di trattamenti di
radioterapia)
r Malformazioni congenite (agenesia) o
neurologiche (vescica neurologica)
r Traumi vescicali o uretrali
Stomia
Organi coinvolti
Natura urine
Presidio
Nefrostomia
Bacinetto renale
Liquide, aggressive
Sacca con dispositivo
di scarico
Ureterocutaneostomia
Ureteri
Liquide, aggressive
Sacca con dispositivo
di scarico
Ureteroenterocutaneostomia
Ureteri con condotto
intestinale
Liquide, aggressive
Sacca con dispositivo
di scarico
20
Capire la stomia 1
Presidi per stomia
L’adozione sin dall’inizio di un corretto
dispositivo di raccolta (sacca) è fondamentale per ridurre al minimo le difficoltà di adattamento fisiologico e psicologico del paziente. Grazie all’evoluzione
tecnologica, oggi è possibile adottare
differenti presidi per stomia, in funzione
non solo del tipo di intervento subito, ma
anche delle condizioni del paziente (vedi
sotto). La gamma di presidi per stomia è
molto ampia: sistemi monopezzo, sistemi a due pezzi sia con placche standard
(piane) che convesse. Si sceglie normalmente una sacca monopezzo quando:
r Il paziente ha poche evacuazioni (1 o
2 al giorno) quindi i ricambi saranno
minimi (1 o 2 sacche)
r Il paziente è sufficientemente autonomo
per accudire la stomia da solo, o con
l’aiuto di un familiare
r La sede della stomia è in una piega
cutanea, quindi si richiede un sistema
molto flessibile e morbido
r La cute peristomale è integra e non è
soggetta ad irritazioni durante i cambi
dei presidi
Il sistema a due pezzi (placca + sacca) è
un dispositivo che permette di effettuare
solo il cambio della sacca. Si sceglie normalmente un sistema a due pezzi quando:
r Ci sono frequenti evacuazioni e,
quindi, frequenti ricambi della sacca
r Lo stoma si trova in una posizione
ottimale, lontano dalle pieghe cutanee
r La cute peristomale è delicata e
soggetta ad irritazioni
Sia il supporto, denominato placca, sia la
sacca sono facili da accoppiare, e solitamente non richiedono l’intervento di
un’altra persona. Anche per questo tipo
di presidio è possibile optare per una sacca opaca o trasparente.
Se la tenuta della placca, nel sistema a
due pezzi, dovesse risultare insufficiente,
si può ricorrere all’uso di apposite cinture
che implementano l’aderenza alla parete addominale, in particolare, in caso di
placche convesse.
La scelta tra sacca opaca e sacca trasparente dipende dalla manualità e dalla capacità visiva dell’utilizzatore: una sacca
trasparente è più facile da applicare, una
opaca è più discreta.
5*10-0(*"%&*%*4104*5*7*
DI RACCOLTA
Indichiamo di seguito i dispositivi utilizzati in funzione del tipo di intervento
subito dal paziente:
r $PMPTUPNJB dispositivi monopezzo
o a due pezzi, fondo chiuso, con placca pretagliata o ritagliabile, standard
o convessa
r *MFPTUPNJBdispositivi monopezzo o a
due pezzi, fondo aperto, con placca
pretagliata o ritagliabile, standard o
convessa. Sono forniti di un particolare dispositivo di scarico posto sul
fondo della sacca
r 6SPTUPNJB dispositivi monopezzo o a
due pezzi, con placca pretagliata o ritagliabile, standard o convessa. Sono
provviste di un dispositivo antireflusso
e di rubinetto sul fondo della sacca.
21
COLOSTOMIE
ILEOSTOMIE
UROSTOMIE
%*4104*5*70
.POPQF[[J
.POPQF[[J
.POPQF[[J
Sacca
Chiusa
Aperta
Con scarico
Placca
Placche piane / convesse
Placche piane / convesse
Placche piane / convesse
È compito comunque dello stomaterapista consigliare il presidio più indicato
per il paziente, in funzione della specifica situazione clinica. Nel momento della
prescrizione, saranno valutati:
r Il tipo di stomia
r La tipologia delle deiezioni
r La manualità del paziente
r Il suo stile di vita
Naturalmente, il dispositivo può essere
sostituito nel caso subentrassero eventuali cambiamenti anatomici dello stoma o
del transito intestinale.
Queste eventualità non devono portare
ad una situazione di sconforto: l’offerta
di presidi tiene in considerazione anche
queste circostanze, proponendo prodotti
adatti ad ogni tipo di esigenza.
22
$"3"55&3*45*$)&*%&"-*%*6/
%*4104*5*70%*3"$$0-5"
La continua ricerca e sperimentazione
delle aziende produttrici consentono di
disporre di presidi d’avanguardia, con
componenti tecnicamente innovativi, in
risposta a necessità basilari quali:
r Perfetta adesività alla cute senza
rilasciare residui
r Sicura tenuta delle sacche
r Elevata efficacia del filtro
r Praticità e semplicità di sostituzione
r Utilizzo di materiali anallergici,
silenziosi e di elevata qualità
r Forma, dimensioni e colori che
garantiscono comfort e discrezione
Capire la stomia 1
$"3"55&3*45*$)&%&-1305&5503&
CUTANEO
Il protettore cutaneo, chiamato anche
placca protettiva, è parte fondamentale
del presidio:
r Protegge la cute peristomale dalle
deiezioni ed in caso di lesioni
r Garantisce l’impermeabilità e l’adesione
del sistema alla cute
La combinazione di questi due tipi di elementi, dispositivo di raccolta e protettore
cutaneo, distingue le due tipologie di
presidi attualmente in commercio:
r 4JTUFNB NPOPQF[[P sacca e placca
sono un corpo unico.
Quindi al momento della sostituzione
verranno rimossi entrambi;
r 4JTUFNB B EVF QF[[J la sacca viene
fornita separatamente e deve essere
applicata alla placca. Se la sacca deve
essere sostituita quotidianamente la
placca può rimanere sulla cute più
giorni. Sul protettore cutaneo è presente un elemento chiamato flangia:
dispositivo che facilita la connessione
tra i due elementi. In questa tipologia di presidi rientrano due sistemi di
raccolta che si differenziano in base
alla tipologia di congiunzione placca/
sacca:
rTJTUFNB B EVF QF[[J DPO DIJVTVSB
NFDDBOJDB la placca è dotata di
un aggancio meccanico che,
grazie ad un suono facilmente
riconoscibile, consente il sicuro
posizionamento della sacca
rTJTUFNB B EVF QF[[J BE BHHBODJP
BEFTJWP la placca è provvista di
una flangia flessibile per una facile
identificazione. Su di essa si
posiziona la sacca dotata di
superficie adesiva.
130#-&."5*$)&&$"3"55&3*45*$)&
DEL PROTETTORE CUTANEO
In alcuni casi il protettore cutaneo può
subire alcune modifiche a seguito di
particolari condizioni. Si può verificare lo “scioglimento” del protettore cutaneo. Ciò avviene nei casi in cui ci sia
un contatto prolungato con le deiezioni
aggressive: sciogliendosi l’idrocolloide
(materiale della placca), tende a gelificare riducendo, in parte, la sua adesività
sulla cute. Per ovviare al problema della
gelificazione, è necessaria una maggiore concentrazione di idrocolloide, quindi
una maggior quantità di materiale.
Sarà quindi lo spessore della placca ad
influire sulle prestazioni: maggiore è lo
spessore della placca, maggiori saranno i
risultati; ciò comporta tuttavia, una
maggiore “rigidità” del sistema. I moderni protettori cutanei consentono di minimizzare tale problematica.
*4*45&.*$0/7&44*
Si parla di sistemi convessi quando la
forma della placca non è piana. Vengono utilizzati quando lo stoma non ha una
sporgenza sufficiente per poter applicare
le placche standard. Si possono quindi
rendere necessari dei protettori cutanei
che esercitino una pressione sulla cute
peristomale per consentire la giusta
sporgenza dello stoma. Esistono diversi
tipi di convessità che variano per forma e
profondità a seconda che si tratti di stomie piane o retratte.
23
Maggiore è la correzione da effettuare,
maggiore sarà la convessità della placca.
Il profilo delle convessità deve essere
graduale per poter scaricare la pressione
su un’estesa porzione di cute peristomale in modo da evitare possibili lesioni da
decubito.
$0.1-*$"/;&450."-*
Esistono due tipologie di complicanze:
r precoci, rilevabili nell’immediato
post-operatorio
r tardive, se insorgono dal 15° giorno
successivo all’operazione chirurgica
Possono essere conseguenza di complicanze successive all’intervento chirurgico oppure essere determinate da errori
di gestione della stomia. Nel primo caso,
si può agire con un intervento chirurgico correttivo. Nel secondo, sarà compito
dello stomaterapista intervenire per offrire una soluzione immediata, ed educare il paziente nella corretta gestione
della stomia.
Tra le principali complicanze precoci si
registrano:
r &EFNB gonfiore dovuto ad un
aumento del liquido a livello dei tessuti
r Emorragia intrastomale e peristomale
r *TDIFNJBFPOFDSPTJ, per un insufficiente
apporto di sangue arterioso nella sede
della stomia
r Lesioni cutanee, dermatiti
r 3FUSB[JPOF affossamento (parziale o
totale) dello stoma al di sotto del
piano cutaneo
24
r Ascessi peristomali
r Complicanze da mal posizionamento,
lo stoma si trova in una posizione
tale da rendere difficoltose le manovre di gestione
Tra le complicanze tardive:
r Dermatite, per reazioni allergiche
all’adesivo della placca o per l’utilizzo di un detergente non appropriato
r Ernia
r 1SPMBTTP eccessiva sporgenza dello
stoma dalla cute
r 4UFOPTJ riduzione del diametro
stomale al di sotto dei livelli accettabili per una normale funzione evacuativa
r 'JTUPMB infiammazione cronica
rappresentata da un canale che mette
in comunicazione due cavità
Per ognuno di questi problemi, gli operatori sanitari specializzati in stomaterapia, sono in grado di individuare le cause
e di proporre le relative soluzioni.
Capire la stomia 1
Le cure igieniche
Lo stoma non è una ferita. Indipendentemente dal tipo di stomia, si consiglia di
lavare e asciugare accuratamente lo stoma e la cute peristomale, possibilmente
ogni volta che avviene la sostituzione
della sacca.
Non sono prescritti prodotti specifici, al
contrario si devono utilizzare prodotti di
uso comune:
r Detergenti delicati (sapone neutro)
r Asciugamano
r Spugna naturale o sintetica
r Carta igienica o fazzolettini di carta
È possibile naturalmente fare la doccia
o il bagno, ricordando di applicare l’apposito cerotto protettivo sul filtro della
sacca. In tal modo si evita che il filtro si
bagni e perda parte della sua funzione
assorbi odori.
PROCEDURA DI PULIZIA
1. Rimuovere la sacca
2. Eliminare le deiezioni con la carta
igienica
3. Con la spugna imbevuta di acqua
tiepida e detergente, lavare delicatamente la cute con movimenti circolari: dallo stoma verso l’esterno in caso
di urostomia, e dall’esterno verso lo
stoma in caso di colostomia ed ileostomia
4. Asciugare molto accuratamente la
cute prima di posizionare la sacca,
avendo cura di non strofinare, ma
tamponare con l’asciugamano
5. Applicare il presidio di raccolta
Tale procedura è valida per qualsiasi tipo
di stomia. Ricordiamo che non sono necessari prodotti specifici e tanto meno
disinfettanti o solventi (alcool, acqua
ossigenata, etere, ecc.), perché possono
irritare la cute peristomale.
25
Glossario
A
"##0$$".&/50 collegamento di un ansa intestinale o di un uretere alla cute.
"%&3&/;""%%0.*/"-& adesione di due anse
intestinali tra loro o alla parete addominale. È provocata da un’infiammazione o da un trauma.
"%%0.& area del corpo che contiene l’apparato
digerente. È compreso tra il diaframma ed il bacino.
"(&/&4*" mancanza di vescica.
".#6-"503*0 %* 450."5&3"1*" centro di
riabilitazione specializzato nella gestione e riabilitazione dei pazienti portatori di stomia.
"/"450.04* tecnica chirurgica che mette in
comunicazione due anse intestinali.
"/4"450."-& tratto d’intestino che forma lo
stoma.
"11"3&$$)*"563"%&--0450." applicazione dei presidi per stomia. La prima apparecchiatura viene effettuata in sala operatoria al termine
dell’intervento chirurgico.
B
#*014*" asportazione di una parte di tessuto per
poterlo esaminare ed effettuare una diagnosi.
#3*$,&3 tecnica chirurgica che prende il nome
dal chirurgo che l’ha realizzata. È utilizzata per il
confezionamento di un’urostomia (ureterocutaneostomia), in cui entrambi gli ureteri sono abboccati ad un tratto di canale intestinale isolato,
collegato alla parete addominale.
#300,& tecnica chirurgica di tipo demolitivo, in
cui avviene la totale asportazione del colon, mentre l’ileo è connesso all’addome in forma di stomia.
#:1"44*/5&45*/"-& collegamento artificiale di
due tratti dell’intestino.
C
$"3#0/&"55*70 è il materiale che costituisce
il filtro delle sacche per stomia, ha la capacità di
neutralizzare i cattivi odori generati dalle feci.
26
$)&.*05&3"1*" tecnica di somministrazione di
farmaci attivi contro le cellule tumorali.
$)*.0 sostanza semiliquida ricca d’acqua presente nello stomaco e nell’intestino. È composto
da cibo digerito in parte e dai succhi gastrici.
$*&$0 primo tratto di colon lungo circa 10-15
cm, si trova nella zona in basso a destra dell’addome.
$*&$0450.*" stomia realizzata nel tratto
dell’intestino cieco.
$*/563" %* 4045&(/0 cintura regolabile per
aumentare l’aderenza delle placche (in particolare
quelle convesse) all’addome.
$*45&$50.*" rimozione chirurgica totale o parziale della vescica.
$0-&$50.*" asportazione totale o parziale del
colon.
$0-*5& infiammazione del colon.
$0-0/ è la parte più voluminosa dell’intestino, è
suddiviso in tre tratti: colon ascendente, trasverso
e discendente. Ha origine dalla fine dell’ileo e termina nel retto, estendendosi per una lunghezza di
circa 1,5 m.
$0-0/4$01*" tecnica esplorativa del colon e
del retto attraverso l’uso di una sonda inserita
nell’ano.
$0-0450.*" stomia confezionata a livello del
colon. L’abboccamento può trovarsi a sinistra o a
destra sulla parete addominale a seconda del tratto di colon interessato.
$0-0450.*"%&'*/*5*7" colostomia in cui non
è possibile effettuare un successivo intervento di
“ricanalizzazione” e ripristinare la naturale espulsione delle feci.
$0-0450.*"5&.103"/&" deviazione temporanea del colon a livello dell’addome per il periodo
necessario alla cura delle patologie intestinali che
l’hanno causata.
$0/0 elemento che fa parte del set per irrigazione, è la parte finale dell’irrigatore che viene introdotta all’interno dello stoma.
Capire la stomia 1
$30)/ NPSCP EJ
patologia infiammatoria
dell’apparato digestivo. Più frequentemente coinvolge il tratto finale dell’ileo ed il colon.
D
intestinale dalla cavità che normalmente la contiene. È esterna, in quanto il viscere si proietta
all’esterno attraverso la fascia muscolare dell’addome su cui è confezionato lo stoma.
%&'-64403& tubo di plastica flessibile del kit per
l’irrigazione che incanala l’acqua fino al cono in
gomma o in silicone.
%&*&;*0/& espulsione delle feci.
%&3."5*5& 1&3*450."-& arrossamento della
cute peristomale. Appartiene alla famiglia delle
complicanze tardive.
%&5&34*0/& azione di pulizia della cute.
%*".&530P$"-*#30
larghezza dello stoma e
del foro della placca. La misura del diametro della placca deve essere molto vicina alla misura del
diametro dello stoma.
%*41&14*" indigestione.
%*7&35*$0-0 formazione cava anomala particolarmente a livello del colon.
'
E
)
&.03"((*" fuoriuscita di sangue interna od
esterna al corpo. Prende definizioni diverse a seconda del canale interessato: emorragia arteriosa,
venosa o capillare.
&.0330*%* infiammazione dei vasi venosi presenti nell’ano e nel retto.
&/%04$01*" metodo di esplorazione dell’interno del corpo. L’endoscopio (tubo in cui sono inserite delle microcamere che trasmettono le immagini) è introdotto nell’organismo attraverso le vie
naturali (bocca, ano), oppure un’apertura creata
chirurgicamente.
&/5&3*5& infiammazione dell’intestino tenue.
&/5&30450.*45" infermiere professionale
esperto in stomaterapia, in particolare del tratto
intestinale.
&3*5&." 1&3*450."-& irritazione della cute
che circonda lo stoma.
&3/*" 1&3*450."-& fuoriuscita di un’ansa
)"35."// tipologia d’intervento chirurgico
che porta al confezionamento di una colostomia.
Viene effettuata l’asportazione del tratto del colon
interessato dalla patologia ed il mantenimento del
retto. Si potrà procedere ad un’eventuale successiva ricanalizzazione.
'*450-" &/5&30$65"/&" canale patologico
che collega due cavità dell’organismo (FISTOLA
INTERNA), oppure una cavità e la cute (FISTOLA
ESTERNA).
'-"/(*" bordo circolare in rilievo presente nella
placca del sistema a due pezzi. Consente il posizionamento ed il fissaggio della sacca.
G
(3"/6-0." 450."-& formazione di forma
irregolare che sporge dalla mucosa stomale. È
causato da un’infiammazione sorta in seguito alla
presenza di un elemento fisico, chimico o batterico non tollerato dall’organismo.
K
,"3":" materiale di origine vegetale utilizzato
nelle placche nella metà degli anni ’70. Molto delicato sulla cute e ben tollerato ma dalla ridotta
capacità adesiva.
I
*-&0 tratto finale dell’intestino tenue, si estende
dal digiuno fino alla valvola ileo-cecale.
*-&0450.*" stomia confezionata a livello
dell’intestino tenue. In particolare viene confezionato lo stoma nel tratto dell’ileo.
27
*/5&45*/0tratto dell’apparato digerente che si
estende dal piloro fino all’ano. Assume la forma di
un tubo ripiegato su se stesso, dalle pareti flessibili. È diviso in intestino tenue (duodeno, digiuno
ed ileo), che ha il compito di assorbire le sostanze
nutritive degli alimenti, ed intestino crasso (cieco,
colon, retto) la cui funzione è assorbire l’acqua e
formare le feci.
*/5&45*/0*33*5"#*-& infezione del colon causata da una cattiva alimentazione o dalla presenza di batteri.
*33*(";*0/& tecnica riabilitativa che ha lo scopo di far recuperare la continenza intestinale.
*4$)&.*" riduzione dell’apporto di sangue ad un
organo.
.
."-104*;*0/".&/50%&--0450."quando
lo stoma viene confezionato in una posizione non
opportuna (ad esempio vicino a piaghe cutanee,
a rilievi ossei) che ne impediscono una corretta
gestione.
.*-&4 tipologia d’intervento chirurgico per il
confezionamento di una colostomia. In questo
caso, a differenza della tecnica di Hartmann, avviene la rimozione completa dell’ano. Sarà così
impossibile procedere ad una ricanalizzazione
futura.
.6$0 materiale che riveste le mucose. Ha principalmente una funzione protettiva, ma un’elevata produzione è il sintomo d’infiammazione della
mucosa.
N
/&$304* perdita della vitalità delle cellule di un
tessuto a causa di una scarsa circolazione sanguinea.
/&01-"4*" riproduzione incontrollata di alcune
cellule che vanno a formare un nuovo tessuto.
28
O
0$$-64*0/& */5&45*/"-& grave condizione
patologica caratterizzata dall’arresto della progressione del contenuto solido, liquido, gassoso
dell’intestino.
P
1&3*"/"-& area attorno all’orifizio anale.
1&3*/&0 zona tra ano e genitali.
1&3*45"-4* contrazione coordinata della muscolatura che provoca un movimento progressivo.
Permette al contenuto di percorrere l’intestino e
consente l’assorbimento delle sostanze nutritive.
1&3*450."-& cute che circonda lo stoma.
1&3*50/&0 membrana presente nella cavità
addominale, ricopre e sostiene gli organi in tale
cavità.
1-"$$" è la parte adesiva di un dispositivo di
raccolta che viene posizionata sull’addome. È
composta prevalentemente da idrocolloide, materiale che garantisce adesività e protezione della
cute. Nei presidi monopezzo è unita alla sacca,
mentre nel sistema a due pezzi la placca presenta
meccanismi di aggancio per connettere la sacca
di raccolta.
104*;*0/".&/50 %&--0 450." in fase
pre-operatoria viene scelta la zona più adatta in
cui verrà confezionata la stomia.
130-"440 eccessiva sporgenza dell’ansa stomale dal piano cutaneo, dovuto al cedimento o al
mancato fissaggio del viscere.
R
3"%*05&3"1*" tipo di terapia che utilizza radiazioni ionizzanti per scopi medici. In particolare, nel
trattamento delle neoplasie.
3&$*%*7" ricomparsa dei sintomi di una patologia diagnosticata in precedenza dopo un periodo
di sospensione dell’attività cellulare.
3&53";*0/&%&--0450." affossamento della
Capire la stomia 1
stomia al di sotto del piano cutaneo.
3&550 ultimo tratto dell’intestino crasso, posto
tra il sigma ed il canale anale.
3*$"/"-*;;";*0/&%&--*/5&45*/0operazione chirurgica che consente di ricongiungere due
tratti intestinali. Con tale procedura avviene la
chiusura della stomia.
3*.0%&--".&/50%&--0450." nel caso di
una stenosi si procede ad un rimodellamento dello
stoma per ripristinare le sue normali funzionalità.
S
4"/(6&0$$6-50 sangue all’interno delle feci;
solo attraverso una colonscopia sarà possibile accertarsi della presenza di eventuali affezioni.
4'*/5&3& muscolo che circonda un orifizio.
4*(.0*%04$01*" ispezione del retto e del colon tramite una piccola sonda inserita attraverso
l’ano.
40-'"50 %* #"3*0 sostanza liquida somministrata per via orale o attraverso l’ano per aumentare il contrasto degli esami diagnostici condotti
sull’apparato digerente.
45&/04* riduzione del diametro stomale al di
sotto dei livelli accettati per consentire la normale
funzione evacuativa.
450."deriva dal greco e significa “bocca”.
450."5&3"1*45" infermiere professionale specializzato nella riabilitazione dei pazienti stomizzati.
450.*" intervento chirurgico mediante il quale viene realizzato l’abboccamento di un viscere
dell’apparato digerente o urinario all’addome.
461163";*0/& formazione di pus.
46563" chiusura di una ferita attraverso una cucitura realizzata in sede chirurgica.
pellente di defecare. Prodotto da un processo infiammatorio che interessa principalmente il retto,
l’ano.
53"47&340450.*" stomia realizzata sul colon
trasverso. Può essere in posizione destra, mediana
o sinistra.
U
63&5&3& condotto che consente il passaggio
dell’urina dal rene alla vescica.
63&5&30$65"/&0450.*" tipologia di urostomia. Intervento chirurgico che comporta l’abboccamento degli ureteri all’addome.
63&5&30*-&0$65"/&0450.*" vedi BRICKER.
63&53" tratto finale dell’apparato urogenitale
che incanala l’urina dalla vescia verso l’esterno.
630450.*" stomia confezionata a livello
dell’apparato urinario.
7
7&4$*$" serbatoio in cui sono raccolte le urine
provenienti dai reni attraverso gli ureteri.
7*--**/5&45*/"-* protuberanze della parete intestinale, hanno il compito di assorbire le sostanze
nutritive degli alimenti ingeriti.
T
5&/&4.0 spasmo involontario e doloroso
dell’ano che si accompagna ad un bisogno im-
29
2
Come affrontare la stomia
31
Introduzione
Gentile Signora/e
Lei ha affrontato o sta per affrontare un intervento di stomia:
certamente un momento non facile.
Sappia che oggi in Italia, insieme a lei, ci sono oltre 50.000 persone che vivono con
una stomia, e ogni anno vengono effettuati più di 10.000 nuovi interventi.
Anche lei, come coloro che l’hanno preceduta, si chiede come sarà dopo e come
cambierà la sua vita, come reagiranno le persone che le sono vicine e se potrà ritrovare
serenità e benessere.
Sono domande normali e le risposte dipenderanno in buona parte da lei, da come
saprà affrontare la nuova condizione.
Se saprà adattarsi e “gestire” la sua stomia, la sua vita tornerà in tempi brevi alla
normalità.
B-Braun mette a disposizione sua e dei suoi familiari la propria esperienza e le
conoscenze accumulate in anni di lavoro accanto ai pazienti stomizzati, per renderle
questo percorso il più agevole possibile.
32
Come affrontare la stomia 2
Risposte alle domande più frequenti
1 Quali sono le cause che possono portare alla stomia?
La stomia si rende necessaria quando tumori o malattie infiammatorie hanno
danneggiato l’apparato urinario o digestivo.
2 Cos’è una stomia?
È un intervento chirurgico che consiste nel deviare un tratto dell’intestino o
dell’apparato urinario verso la cute. Sarà ricreato un orifizio da cui fuoriescono feci
e urina. A seconda del tratto dell’apparato coinvolto, si distinguono principalmente
3 tipologie di stomia:
Colostomia: stomia confezionata nel tratto d’intestino crosso.
lleostomia: stomia confezionata nel tratto d’intestino tenue.
Urostomia: stomia confezionata su un tratto dell’apparato urinario.
3 Cos’è un dispositivo di raccolta?
Definito comunemente “presidio”, è una sacca da apporre sullo stoma, con lo
scopo di raccogliere feci e urina. A seconda del tipo di stomia, dovrà essere
utilizzato un particolare modello di dispositivo:
Colostomia: sacca a fondo chiuso.
lleostomia: sacca a fondo aperto.
Urostomia: sacca con sistema di scarico.
4 Quali caratteristiche devono avere i sistemi di raccolta?
Le sacche attualmente in commercio devono possedere le seguenti caratteristiche
fondamentali:
raderire perfettamente alla cute;
r avere un rivestimento esterno anallergico e silenzioso;
r forma, dimensioni e colore che siano garanzia di discrezione sotto gli abiti;
r impedire la fuoriuscita di liquidi e odori.
33
5 Come scegliere il presidio più adatto?
In commercio sono presenti due tipologie di presidi:sistemi monopezzo e sistemi
a due pezzi. Il sistema a un pezzo è costituito da una sacca di raccolta su cui è
incorporata una barriera adesiva. Questo tipo di presidio è consigliato a pazienti
che dimostrano di possedere una buona manualità e una cute priva di irritazioni.
Il sistema a due pezzi è costituito da una placca separata rispetto alla sacca. la
placca può essere mantenuta a contatto con la cute per più giorni; questo presidio
è quindi consigliato a coloro che possiedono una cute peristomale sensibile.
6 Come scegliere la misura del foro della placca?
Lo stoma può variare nel corso del tempo, allargandosi o restringendosi. Grazie
ad un misuratore di stoma, sarà possibile conoscere la misura del proprio stoma e
scegliere il presidio più adatto. La placca deve essere ritagliata della stessa misura
dello stoma. Un formato eccessivamente grande causerebbe la fuoriuscita di feci
o urine che, a contatto con la cute, provocano irritazioni. Una dimensione troppo
piccola eserciterebbe un’eccessiva pressione sullo stoma, danneggiandolo.
7 Cosa fare se lo stoma non ha una sporgenza sufficiente per
poter essere inserito nel sistema di raccolta?
Nel caso in cui lo stoma sia introflesso, cioè al di sotto del piano addominale, è
necessario ricorrere ai sistemi convessi: la placca non ha una superficie piana,
ma presenta una sporgenza che esercita una pressione sulla cute peristomale per
consentire l’applicazione del presidio. Sono disponibili in commercio placche con
diversi valori di convessità, a seconda della profondità dello stoma.
Dovrà essere scelta quella più idonea su consiglio dello stomaterapista.
8 Ogni quanto tempo deve avvenire la sostituzione del presidio?
Il sistema monopezzo può essere cambiato due volte al giorno.
Nel sistema a due pezzi la placca può rimanere sulla cute per due o tre giorni,
mentre la sacca deve essere sostituita una volta al giorno.
34
Come affrontare la stomia 2
9 La sacca può staccarsi dalla cute?
La placca in idrocolloide assicura la massima adesività del dispositivo di raccolta
alla cute. L’unico accorgimento che il paziente deve avere è la perfetta asciugatura
della cute peristomale durante l’igiene quotidiana. la presenza di acqua o
materiali liquidi sulla cute, prima del posizionamento della placca, potrebbero
comprometterne l’adesività.
10 Sono necessari prodotti specifici per l’igiene dello stoma?
Per curare l’igiene dello stoma non è necessario utilizzare prodotti specifici.
É sufficiente procurarsi del sapone neutro, della carta igienica o assorbente e
un asciugamano. Non utilizzare assolutamente prodotti a base alcolica perché
possono provocare irritazioni sulla cute.
11 Come comportarsi nel caso di irritazione della cute
attorno allo stoma?
Contattare immediatamente lo stomaterapista. Eventuali arrossamenti ed
irritazioni possono essere causati da una fuoriuscita di materiale fecale venuto
a contatto con la cute. Tali reazioni possono anche manifestarsi nel caso in
cui venga utilizzato un presidio monopezzo: le continue rimozioni del presidio
possono provocare traumi sulla cute. In commercio esistono prodotti specifici per
la cura della cute peristomale. Solitamente sono creme o salviette umidificate. A
seconda della propria problematica sarà possibile utilizzare tali accessori. Anche
questi prodotti sono inseriti all’interno del Nomenclatore Tariffario.
12 Quando è possibile effettuare l’irrigazione colica?
È necessario il parere del chirurgo che ha eseguito l’operazione chirurgica.
Non tutti i pazienti potranno effettuare questa tipologia di tecnica
riabilitativa. L’irrigazione può essere eseguita solo nelle colostomie sinistre
e nelle trasversostomie, indipendentemente che la stomia sia definitiva o
temporanea.
35
13 È necessario seguire una dieta alimentare particolare?
Per avere un regolare transito intestinale sarà opportuno seguire una particolare
dieta alimentare nell’immediata fase post-operatoria.
Nessun cibo deve essere tolto completamente dalle proprie abitudini.
Nel capitolo seguente, troverete informazioni basilari in merito.
14 È possibile fare la doccia o il bagno?
Il paziente non deve rinunciare alle proprie abitudini quotidiane.
In genere è preferibile fare la doccia o il bagno prima del cambio della sacca.
Questo per evitare di bagnare o rovinare la nuova sacca.
Per evitare che si rovini il filtro antiodore della sacca, è bene applicare gli appositi
copri filtro, presenti all’interno delle confezioni dei presidi.
15 Dopo un’operazione di stomia è possibile praticare sport?
Praticare sport fa bene alla salute. La stomia non impedisce di fare una vita attiva.
Può essere praticato ogni tipo di sport, ovviamente sono esclusi quelli troppo
violenti ed intensi. Il nuoto può essere praticato semplicemente indossando un
costume intero per le donne ed un paio di calzoncini per gli uomini.
16"DIJSJWPMHFSTJQFSQSPCMFNJTPDJPMFHBMJ
Esistono alcune associazioni a tutela delle persone stomizzate come la FAISFederazione Associazioni lncontinenti e Stomizzati. È un’Associazione non
lucrativa di Utilità Sociale nata nel 2002 che al proprio interno racchiude le
Associazioni Regionali di volontariato in favore degli stomizzati.
FAIS ha come obiettivo primario la tutela dei diritti dei pazienti stomizzati.
Per contatti: tel. 011.3017735.
36
Come affrontare la stomia 2
17 Che cos’è il Nomenclatore Tariffario?
È l’elenco dei presidi, suddivisi per categorie, completamente gratuiti per il
paziente stomizzato, in quanto a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Nel Nomenclatore Tariffario sono stabiliti anche i quantitativi massimi usufruibili
mensilmente.
18 Come ottenere gratuitamente i presidi?
Hanno diritto al ricevimento gratuito dei presidi le persone che hanno subito
un’operazione di ileostomia, colostomia, urostomia. Per ottenere gratuitamente
tali presidi, è necessario che il paziente, familiare o persona delegata, si rechi
all’Ufficio Riabilitazione e Protesi dell’Asl con la seguente documentazione:
rModulo di richiesta di ricevimento dei presidi, compilato dal prescrittore;
rl’autocertificazione di residenza.
19 Come smaltire i presidi?
l presidi per stomia possono essere svuotati nel wc e di seguito eliminati
come normali rifiuti. Per evitare la formazione di odori sgradevoli, è comunque
consigliabile che i presidi, preventivamente svuotati, vengano inseriti in un
sacchetto di plastica (tipo sacchetti per alimenti), accuratamente chiusi e gettati
nel cestino di raccolta rifiuti indifferenziati.
37
3
L’alimentazione
39
Introduzione
Per avere una buona gestione della stomia e regolari transiti intestinali, è consigliabile
seguire un equilibrato regime alimentare.
Non sono necessari drastici cambiamenti, si tratta semplicemente di seguire alcune
regole che possono essere di utilità nella vita quotidiana.
Ovviamente nei primi giorni che seguono l’intervento chirurgico, è necessario seguire
alcune regole particolari, per poi riprendere in seguito le normali abitudini alimentari.
40
L’alimentazione 3
Consigli generali
Le indicazioni di seguito elencate vogliono solo essere dei suggerimenti, non dei divieti.
Seguire una dieta sana ed equilibrata può portare solo benefici all’organismo.
La corretta combinazione degli alimenti deve soddisfare i fabbisogni nutrizionali,
senza eccessi e senza carenze.
Ricordiamo che ogni individuo ha caratteristiche fisiche diverse, quindi, solo con il
passare del tempo egli riuscirà a trovare la dieta alimentare più adatta al proprio
equilibrio metabolico.
Di seguito, elenchiamo alcuni consigli generali adatti:
Evitare pasti voluminosi;
Non consumare i pasti velocemente: una masticazione prolungata facilita la
digestione;
Evitare alimenti molto speziati che possono provocare difficoltà di digestione;
Bere molta acqua;
Tenere sotto controllo il peso corporeo;
Assumere i pasti ad orari regolari;
Introdurre un alimento alla volta nella dieta;
Centrifugare quegli alimenti che nel loro stato fisico naturale non possono essere
introdotti nella dieta (esempio: i legumi);
Praticare attività fisica (basta una camminata). Il movimento giova alla salute.
Nessun alimento deve essere demonizzato o esaltato eccessivamente: per una corretta
alimentazione è fondamentale una equilibrata combinazione degli alimenti assunti, in
osservanza alla dose giornaliera raccomandata.
L’impostazione dietetica deve infine tenere in considerazione quei principi che possono
assicurare una buona digeribilità dei pasti:
r Il tipo di cottura utilizzata;
r Lo stato fisico dell’alimento (solido - semiliquido - liquido);
r Il condimento utilizzato.
41
Esempio di dieta
COLAZIONE
r Latte parzialmente scremato oppure caffè, tè, yogurt magro
r Biscotti secchi o fette biscottate e marmellata
r Zucchero o miele
PRANZO
r Pasta di grano duro al sugo di pomodoro, oppue riso, patate lesse (centrifugate),
pane, pasta all’uovo
r Carne alla griglia o cotta in acqua e condita con olio
r Verdura lessa o insalata a foglia verde
r Condimenti crudi aggiunti a fine cottura
CENA
r Minestra in brodo vegetale; in alternativa, semolino, riso, patate lesse
r Carne cotta alla piastra o al vapore
r Pane o gallette di riso o patate lesse
r Condimenti crudi aggiunti a fine cottura
SPUNTINI DURANTE LA GIORNATA
r Frutta di stagione
r Succo di frutta
r Biscotti senza farcitura
Consigli per colostomizzati
In questo caso, un’alimentazione più accurata aiuterà la buona regolarità dell’intestino.
Va posta particolare attenzione a quegli alimenti che possono causare meteorismo e/o
una produzione di feci più liquide, come:
r Formaggi fermentati
r Legumi
r Molluschi, crostacei, pesce affumicato
r Fritture
r lnsaccati
r Brodo di carne
r Bevande fredde e gassate
42
L’alimentazione 3
Consigli per ileostomizzati
Nel corrispondente tratto dell’intestino, le feci non si sono ancora formate perché
l’assorbimento dell’acqua avviene nel colon. Le fuoriuscite liquide della ileostomia
possono essere rese più compatte seguendo semplici accorgimenti.
Sono da consumare moderatamente:
r Creme, marmellate, grassi
r Porri, cipolle, pomodori non pelati e con i semi
r Uova sode
r Affettati
r Bevande fredde e gassate
In generale sono da preferire gli alimenti ad azione astringente come:
r Pane, riso
r Patate e carote cotte
r Mele fresche e sbucciate
Consigli per urostomizzati
A differenza dei casi di ileo e colostomia, i pazienti che hanno subito tale tipologia
di operazione chirurgica non devono necessariamente seguire particolari indicazioni
dietetiche.
Unico vero suggerimento è quello di bere almeno 2 litri di acqua al giorno.
Sono comunque da consumare moderatamente, poiché producono acidità nelle urine:
r Asparagi
r Peperoni
r Acciughe
r lnsaccati
r Cipolle, broccoli, cavolfiori
r Uova
r Formaggi
43
Tabella generica dei gruppi alimentari
ALIMENTI
DA PRIVILEGIARE
'"3*/"$&*
Pasta, riso, pane ben
cotto o tostato, biscotti
secchi, crackers,
semolino, patate
TIPO DI
COTTURA
Ben cotta, con salsa di
pomodoro, con olio e
parmigiano, in brodo
vegetale
Pasta all’uovo ripiena,
pane o biscotti farciti
o speziati
CARNI Carne magra di vitello,
vitellone, pollo, tacchino,
agnello, coniglio, filetto
di cavallo, maiale
Cottura in acqua, al
vapore, al forno, alla
piastra, condita con olio
e succo di limone
Cacciagione in genere,
carni affumicate,
frattaglie ed insaccati
PESCE Pesce magro: spigola,
sogliola, nasello, orata,
tonno fresco, merluzzo,
rombo, trota, luccio,
salmone, pesce persico
Cottura in acqua, al
vapore, al forno, alla
piastra, condita con olio
e succo di limone
Pesce grasso, conservato
sott’olio, crostacei,
molluschi
LATTICINI Latte e latticini freschi,
grana e parmigiano
7&3%63& Insalata, carote, patate,
fagiolini, bietole, spinaci,
finocchi
44
ALIMENTI DA
ASSUMERE CON
MODERAZIONE
Formaggi fermentati
o stagionati, Yogurt
Cotta al vapore, in
acqua, preferibilmente
frullata
Asparagi, funghi,
peperoni, cavoli,
rape, broccoli, verze,
melanzane
L’alimentazione 3
ALIMENTI
DA PRIVILEGIARE
-&(6.*
Freschi
'3655" Fresca e di stagione
TIPO DI
COTTURA
Solo se frullati
Legumi secchi
Senza buccia e semi
Frutta sciroppata,
frutta secca
;6$$)&3* Torte o dolci a base di
riso, biscotti secchi
#&7"/%& Acqua naturale, caffè,
the, vino (con
moderazione)
$0/%*.&/5* Olio, burro, margarina
ALIMENTI DA
ASSUMERE CON
MODERAZIONE
Paste o torte con
farcitura, gelato
Servite a temperatura
ambiente
Bibite gassate,
ghiacciate, alcoolici
A crudo
Lardo, strutto,
panna, senape
45
4
Diritti e tutele
della persona stomizzata
47
Gentile Signora/e
nelle pagine seguenti troverà i principali riferimenti per la tutela dei suoi diritti: legali,
assistenziali ed economici. Quando avrà bisogno di aiuto, non esiti a chiamarci al
nostro numero verde 800-509905.
Potrà comunque in qualsiasi momento rivolgersi ad una delle sotto indicate associazioni
di assistenza delle persone stomizzate:
r '"*4 - Federazione Associazioni Incontinenti Stomizzati.
www.fais.info
Costituita da persone stomizzate, volontari ed operatori sanitari (medici ed
infermieri)
r "*450. - Associazione Italiana Stomizzati
www.aistom.org
r AIOSS – Associazione Italiana Operatori Sanitari Stomaterapia.
www.aioss.it
Costituita da infermieri stomaterapisti specializzati nell’assistenza e riabilitazione
delle persone stomizzate.
48
Diritti e tutele 4
della persona stomizzata
I principi che stabiliscono i principali diritti dello stomizzato sono stabiliti dalla
Costituzione della Repubblica Italiana. Citiamo in particolare:
* art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale…..
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico
e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
* art. 32 – La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e
interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
…
* art. 38 – Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere
ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto
che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in
caso di infortunio, malattia, invalidità……
Gli inabili…hanno diritto… all’avviamento professionale.
Più specificatamente, sono vigenti una serie di Leggi finalizzate alla tutela della
persona stomizzata, relative in particolare a:
r "TTJTUFO[B4BOJUBSJB
r 1SPWWJEFO[FFDPOPNJDIF
r %JSJUUPBMMBWPSP
r "MUSFOPSNFEJJOUFSFTTFHFOFSBMF
49
L’assistenza sanitaria
Rimborso dei presidi per stomia
l pazienti che hanno subito un’operazione chirurgica di ileostomia, colostomia,
urostomia hanno diritto al rimborso dei presidi per stomia. Per ottenere il rimborso,
è sufficiente la prescrizione da parte dell’operatore sanitario. A seguito del Decreto
Legislativo 321 del 2001, non è più necessaria la richiesta di invalidità.
La prima richiesta di prescrizione deve essere effettuata dal medico specialista che
compilerà il modulo rilasciato dall’Asl. Sarà l’Azienda Sanitaria Locale di residenza
dell’assistito ad autorizzare la fornitura dei dispositivi per il periodo indicato dal
medico prescrittore.
La prescrizione ha validità per il periodo intercorrente fra due visite di controllo, e
comunque per un periodo non superiore ad un anno. Nell’indicazione del fabbisogno,
la prima prescrizione tiene conto della eventuale necessità di verificare l’adattabilità
del paziente allo specifico dispositivo prescritto.
L’Azienda Unità Sanitaria Locale di residenza dell’assistito autorizza la fornitura dei
dispositivi per il periodo indicato dal medico prescrittore, prevedendo idonee modalità
di consegna frazionata.
Il paziente dovrà recarsi presso l’Ufficio Riabilitazione o Protesi dell’Asl con la seguente
documentazione:
1. il modulo compilato dal medico prescrittore, contenente:
rla diagnosi
ril tipo d’intervento subito
r il codice di riferimento del Nomenclatore Tariffario
r il programma terapeutico;
2. l’autocertificato di residenza;
La fornitura dei presidi deve essere autorizzata dall’Asl. In situazioni e patologie
particolarmente gravi, le protesi possono essere ottenute subito, purché si alleghi una
certificazione medica che ne garantisca l’urgenza.
50
Diritti e tutele 4
della persona stomizzata
Il nomenclatore tariffario
Il Nomenclatore è l’elenco dei presidi suddivisi per categorie, la cui fornitura è a carico
del Servizio Sanitario Nazionale, e quindi completamente gratuita per i pazienti
stomizzati.
Ne stabilisce inoltre il quantitativo massimo usufruibile dal paziente per ogni mese.
Attualmente si fa riferimento al Nomenclatore stabilito dal Decreto Ministeriale 332
del 27/8/1999.
Ricordiamo che per i primi 6 mesi seguenti l’operazione, il numero di ausili rimborsati
mensilmente può essere aumentato del 50%, a giudizio del medico prescrittore.
Descrizione
prodotto
Codice ex D.M.
28/12/1992
Sistema monoprezzo
$0-0*-&0450.*"
Codice
classificazone ISO
Quantitativi
massimali mensili
09.18.04
Sacca a fondo chiuso con
filtro, barriera protettiva
autoportante o anello protettivo
e supporto adesivo microporoso
ipoallergenico, con o senza
rivestimento antitraspirante in TNT,
con o senza cintura (1)
101.01.03
09.18.04.003
60 pz.
Sacca a fondo aperto con o
senza filtro, barriera protettiva
autoportante o anello protettivo
e supporto adesivo microporoso
ipoallergenico, con o senza
rivestimento in TNT, con o senza
cintura (1)
101.01.03
09.18.04.006
60 pz.
09.18.04.009
60 pz.
Sacca a fondo aperto o chiuso con
o senza filtro, barriera protettiva
integrale per stomi introflessi, con
o senza rivestimento in TNT (2)
51
Descrizione
prodotto
Codice ex D.M.
28/12/1992
Sistema a 2 pezzi
$0-0*-&0450.*"
Placche: placca con flangia,
barriera protettiva autoportante
o anello protettivo e supporto
microporoso ipoallergenico, con o
senza chiusura di sicurezza (3).
Codice
classificazone ISO
Quantitativi
massimali mensili
09.18.05
101.01.11
Placca con flangia, barriera
protettiva autoportante a
convessità integrale per stomi
introflessi (2)
09.18.05.003
10 pz.
09.18.05.006
10 pz.
Sacche: sacca a fondo chiuso
con flangia con o senza filtro, con
o senza dispositivo di sicurezza,
con o senza rivestimento
antitraspirante in TNT.
101.01.11
09.18.05.009
60 pz.
Sacca a fondo aperto con flangia,
con o senza filtro, con o senza
dispositivo di sicurezza, con o
senza rivestimento antitraspirante
in TNT (1).
101.01.11
09.18.05.012
60 pz.
Sistema monoprezzo
630450.*"
Sacca con barriera protettiva
autoportante o anello protettivo
e supporto adesivo microporoso
ipoallergenico, con dispositivo
antireflusso e sistema di scarico
raccordabile a raccoglitore da
gamba o da letto.
52
09.18.07
101.01.11
09.18.07.003
30 pz.
Diritti e tutele 4
della persona stomizzata
Descrizione
prodotto
Codice ex D.M.
28/12/1992
Sistema monoprezzo
630450.*"
09.18.07.006
Sistema a 2 pezzi
630450.*"
101.01.35
101.01.35
Sistema ad IRRIGAZIONE
Set di irrigazione composto da:
borsa graduata per l’acqua, cono
anatomico e cannula, sistema di
regolazione del flusso con o senza
visualizzazione, una cintura con o
senza placca e sacche di scarico.
30 pz.
09.18.08
Placca con flangia, barriera
protettiva autoportante a
convessità integrale per stomi
introflessi (2).
Sacche: sacca di raccolta con
flangia con o senza dispositivo
di sicurezza, con dispositivo
antireflusso e sistema di scarico
raccordabile a raccoglitore da
gamba o da letto (Standard ISO
8669).
Quantitativi
massimali mensili
09.18.07
Sacca con barriera protettiva
autoportante, a convessità
integrale per stomi introflessi, con
dispositivo antireflusso e sistema di
scarico raccordabile a raccoglitore
da gamba o da letto (2).
Placche: placca con flangia,
barriera protettiva autoportante
o anello protettivo e supporto
microporoso ipoallergenico, con o
senza chiusura di sicurezza.
Codice
classificazone ISO
09.18.05.003
20 pz.
09.18.05.006
15 pz.
09.18.08.009
30 pz.
09.18.24
101.01.21
09.18.24.003
1 set ogni 6 mesi
53
Descrizione
prodotto
Codice ex D.M.
28/12/1992
Sistema ad
IRRIGAZIONE
Codice
classificazone ISO
Quantitativi
massimali mensili
09.18.24
Irrigatore semplice composto da:
borsa graduata per l’acqua, cono e
cannula, sistema di regolazione con
o senza visualizzazione del flusso
(alternativo al cod. 09.18.24.003).
09.18.24.004
1 set ogni 6 mesi
Sacca di scarico trasparente a
fondo aperto per irrigazione con
barriera autoportante o adesivo o
flangia.
09.18.24.009
30 pz.
09.18.24.012
30 pz.
Mini sacchetto post-irrigazione,
con barriera autoportante, filtro
incorporato e lato interno in TNT
assorbente.
09.18.24.015
30 pz.
101.01.27
Sistema dispositivo di chiusura
ad un pezzo, costituito da un tappo
autoportante ad espansione con
o senza barriera autoportante e/o
filtro incorporato.
09.18.24.018
30 pz.
Dispositivo di chiusura a 1 pezzo
Sacca a fondo chiuso con filtro,
anello protettivo e supporto
adesivo microporoso ipoallergenico
o barriera autoportante, con o
senza rivestimento antitraspirante
in TNT, con o senza cintura.
101.01.27
N.B.: I codici 09.18.24.015 - 09.18.24.018 e 09.18.24.024 sono alternativi tra loro.
Dispositivo di chiusura a 2 pezzi
Sistema a 2 pezzi costituito da:
una placca con flangia, anello
adesivo microporoso ipoallergenico
o con barriera autoportante
(Standard Liv.1).
54
101.01.25
09.18.24.006
10 pz.
Diritti e tutele 4
della persona stomizzata
Descrizione
prodotto
Codice ex D.M.
28/12/1992
Sistema ad
IRRIGAZIONE
Codice
classificazone ISO
Quantitativi
massimali mensili
09.18.24
Dispositivo di chiusura a 2 pezzi
Una sacca post irrigazione con
flangia, con filtro e lato interno in
TNT assorbente (Standard Liv.1).
101.01.25
09.18.24.021
30 pz.
Sistema a 2 pezzi composto da:
una placca con flangia,
barriera autoportante o adesivo
microporoso (Standard Liv.1).
101.01.25
09.18.24.006
10 pz.
Tappo ad espansione con filtro
incorporato (Standard Liv.1).
101.01.25
09.18.24.024
30 pz.
Cono anatomico e cannula
da irrigazione.
09.18.24.101
1 pz ogni 6 mesi
Pasta protettiva per la pelle
peristomale (4).
09.18.30.003
2 pz.
Polvere o film protettivo per
zone peristomali (4).
09.18.30.006
2 pz.
N.B.: I sistemi di chiusura a due pezzi sono alternativi tra loro.
"DDFTTPSJQFS450.*"
LEGENDA:
(1) Per pazienti ileostomizzati fino a 90 sacche al mese
(2) Tipo di sacca o placca prescrivibile unicamente a pazienti con stoma introflesso
(3) Per pazienti ileostomizzati fino a 15 placche
(4) Prescrivibili alternativamente tra loro ed esclusivamente in associazione con gli ausili per stomia nei
casi in cui il medico prescrittore ne ravvisi l’assoluta necessità
N.B.: l sistemi monopezzo, a due pezzi e ad irrigazione riferiti agli ausili per colo-ileo-urostomizzati sono tra
loro alternativi. Per coloro che praticano l’irrigazione a giorni alternati, è prevista una prescrizione mista con il
sistema monopezzo. Pertanto, per i giorni che non praticano l’irrigazione, in sostituzione di una sacca di scarico
(09.18.24.009) e di uno dei dispositivi di chiusura ad un pezzo (09.18.24.012- 09.18.24.015- 09.18.24.018) e/o a due
pezzi (09.18.24.006 - 09.18.24.021 - 09.18.24.024), possono essere prescritte due sacche, a seconda dei casi, di cui
al cod. 09.18.04.003 o del cod. 09.18.04.006 o del cod. 09.18.04.009 limitatamente a pazienti con stoma introflesso.
l quantitativi massimi concedibili sono da intendersi per ogni stomia e sono aumentabili, a giudizio del medico
prescrittore dell’Azienda Unità Sanitaria Locale, fino al 50% nel periodo iniziale di assistenza non superiore a 6 mesi.
55
Centri di riabilitazione
La predisposizione di Centri di riabilitazione è stata prevista già con la legge di
istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (Legge n. 833/1978 – art. 19).
Il principio è stato ribadito anche con la Legge n. 104 del 05/02/1992 (art. 5–
comma 1.c e art. 7 ). Purtroppo solo in questi ultimi anni alcune Regioni hanno
recepito quanto stabilito dalle suddette leggi, emanando leggi o delibere che
istituiscono specifici centri all’interno di ogni ASL.
Il diritto al lavoro
La legge n. 68 del 12/03/1999 stabilisce che le persone a cui sia stata riconosciuta
una ridotta capacità superiore al 45%, hanno diritto:
r al collocamento obbligatorio al lavoro
r ad una fiscalizzazione totale per 8 anni se l’invalidità è superiore al 79%
r ad una fiscalizzazione del 50% per 5 anni se l’invalidità è compresa
fra il 67% e il 79%
r a permessi e altre agevolazioni (vedi art. 33 della legge n. 104/1992)
56
Diritti e tutele 4
della persona stomizzata
Le provvidenze economiche
Il pazienti stomizzati possono ottenere il riconoscimento di invalidità civile, le cui
condizioni sono stabilite dalla legge n. 118/1971.
Le provvidenze economiche, condizionate anche dalle condizioni reddituali
dell’interessato, previste dallo status di invalido civile, oltre all’assistenza sanitaria
sopra descritta, peraltro regolata da specifiche leggi sull’assistenza protesica,
sono:
r "TTFHOPNFOTJMFEJBTTJTUFO[B
L’assegno mensile spetta ai mutilati e invalidi civili di età compresa tra i diciotto
e i sessantacinque anni, nei cui confronti, in sede di visita medica presso la
competente commissione sanitaria, sia stata riconosciuta una riduzione della
capacità lavorativa in misura non inferiore al 74 % (invalidi parziali), che siano
incollocati al lavoro, si trovino in stato di bisogno economico, siano cittadini
italiani e abbiano la residenza in Italia.
I limiti di reddito per l’anno 2009 per poter godere dell’assegno sono i seguenti:
- 14.886,28 € per grado di invalidità pari al 100%
- 4.382,43 € per grado di invalidità superiore al 74%
r &TFO[JPOFEFMUJDLFU
Fatte salve le esenzioni previste per la specifica patologia, hanno diritto
all’esenzione totale coloro a cui sia stata riconosciuta invalidità superiore ai
due terzi. I criteri di esenzione hanno valore temporaneo, possono variare di
anno in anno e di Regione in Regione, in funzione dei singoli bilanci di spesa
sanitaria.
r *OEFOOJUÆEJBDDPNQBHOBNFOUP
I presupposti per l’indennità di accompagnamento sono l’invalidità al 100% e
che il paziente necessiti dell’assistenza continua di un’altra persona.
Raramente può interessare gli stomizzati in quanto normalmente essi possono
57
riprendere una normale attività di vita, in condizioni di autosufficienza.
Esistono, inoltre, altre prestazioni di natura economica erogate dall’INPS in
presenza di contribuzione versata da lavoratore dipendente o autonomo.
Esse sono:
r "TTFHOPPSEJOBSJPEJJOWBMJEJUÆ
È un assegno che viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti e autonomi che si
trovino nelle seguenti condizioni:
- Riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo (67%) in occupazioni
confacenti alle proprie attitudini, accertata dal medico legale dell’INPS.
- Anzianità contributiva di almeno cinque anni, di cui almeno tre versati nei
cinque anni precedenti la domanda di assegno.
- Assicurazione presso l’INPS da almeno 5 anni.
L’assegno ordinario di invalidità non è una pensione definitiva: vale al massimo
per tre anni ed è rinnovabile su domanda dell’invalido che viene sottoposto a
nuova visita medico-legale. Dopo tre conferme consecutive l’assegno diventa
definitivo. L’assegno ordinario di invalidità viene concesso anche se si continua
a lavorare. In questo caso il titolare viene sottoposto a visita medica ogni anno.
Al compimento dell’età pensionabile l’assegno viene trasformato in pensione
di vecchiaia.
r 1FOTJPOFEJJOBCJMJUÆ
Si ottiene con le stesse condizioni indicate per l’assegno di invalidità, ma in
condizioni di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività
lavorativa (invalidità al 100%). La pensione viene calcolata aggiungendo ai
periodi contributivi maturati in costanza di lavoro, il periodo mancante fino al
compimento dell’età pensionabile, per un massimo complessivo di 40 anni di
contribuzione.
58
Diritti e tutele 4
della persona stomizzata
Grado
riconosciuto
Benefici
'JOPBM Nessuno
Dal 34% r"VTJMJFQSPUFTJQSFWJTUJEBM/PNFODMBUPSF/B[JPOBMF
r-BDPODFTTJPOFEJBVTJMJFQSPUFTJÍDPSSFMBUBBMMBEJBHOPTJJOEJDBUBOFMWFSCBMF
di riconoscimento di invalidità civile.
Dal 46% r*TDSJ[JPOFOFHMJFMFODIJQSPWJODJBMJEFMMBWPSPFEFMMBNBTTJNBPDDVQB[JPOFQFS
il collocamento obbligatorio; l’iscrizione deve essere richiesta dai lavoratori
non occupati (o part-time) allegando verbale di riconoscimento.
Dal 51% r$POHFEPQFSDVSFQVÖFTTFSFDPODFTTPPHOJBOOPVODPOHFEPTUSBPSEJOBSJPQFS
cure non superiore a trenta giorni, su richiesta dell’invalido e previa
autorizzazione del medico competente.
Dal 60% r*TDSJ[JPOFBMàOFEFMMBTTVO[JPOFPCCMJHBUPSJBQFSMBWPSBUPSJDPMMPDBUJQFSWJF
ordinarie e successivamente riconosciuti invalidi non per cause di lavoro o di
servizio; opportunità per gli invalidi lavoratori che possono essere considerati
tra i collocati obbligatoriamente.
Dal 67% Benefici non economici
r'PSOJUVSBHSBUVJUBEJQSPUFTJQSFTJEJBVTJMJDPNFQSFWJTUPEBM%.
n° 322 in connessione alle infermità invalidanti.
r5FTTFSBEJFTFO[JPOFEBMQBHBNFOUPEFMUJDLFUQFSMFQSFTUB[JPOJEJBTTJTUFO[B
specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio.
r&WFOUVBMJBHFWPMB[JPOJQFSUFTTFSFUSBOWJBSJF
r"HFWPMB[JPOJQFSHSBEVBUPSJFDBTFQPQPMBSJ
r"HFWPMB[JPOJDBOPOFUFMFGPOJDPJOCBTFBJSFEEJUJQPTTFEVUJ*4&&
Dal 74% r"TTFHOPNFOTJMFéQFSMBOOP
JOQSFTFO[BEJSFEEJUJQFSTPOBMJ
inferiori a 4.382,43 € purchè inoccupati, occupati saltuariamento, o presso
cooperative sociali.
Dal 75% Solo per i lavoratori dipendenti
r3JDPOPTDJNFOUPEJVOBO[JBOJUÆàHVSBUJWBQBSJBEVFNFTJQFSPHOJBOOP
di lavoro svolto dopo il riconoscimento di questo grado di invalidità nella misura
massima di 60 mesi (il massimo accreditabile lo si raggiunge lavorando 30 anni
nella condizione di invalido).
100% r1FOTJPOFEJJOBCJMJUÆéQFSMBOOP
JOQSFTFO[BEJSFEEJUJQFSTPOBMJ
inferiori a 14.886,28 €.
100% con riconoscimento di
rJNQPTTJCJMJUÆBEFBNCVMBSFTFO[BMBJVUPQFSNBOFOUFEJ
un accompagantore
oppure
rJNQPTTJCJMJUÆBDPNQJFSFBVUPOPNBNFOUFHMJBUUJRVPUJEJBOJ
della vita a condizione di non essere ricoverato in istituto
con pagamento della retta a totale carico dello Stato
(o di Ente pubblico).
r*OEFOOJUÆEJBDDPNQBHOBNFOUP
(472,04 € mensili per l’anno 2009)
senza alcun limite di reddito nè
personale nè coniugale.
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Altre norme di interesse generale
.PCJMJUÆFUSBTQPSUJ
r L’art. 172, comma 8.e, del Codice della strada prevede l’esenzione dell’obbligo
dell’utilizzo delle cinture di sicurezza.
r Gli artt. 27 e 28 della legge 104/1992 prevede che il Sindaco del Comune di
residenza possa rilasciare “contrassegno speciale” per la circolazione e posteggio
per coloro che hanno ridotte o impedite capacità di deambulazione, così come di
riservare un contrassegno di “parcheggio riservato” nei pressi dell’alloggio degli
stessi.
Carta dei Servizi Sociali
r Consigliamo di verificare e consultare presso il Comune di residenza la “Carta
dei Servizi Sociali”, prevista istituzionalmente dalla legge 328/2000. Possono essere
previsti altri servizi a beneficio delle persone “...con incapacità totale o parziale di
provvedere alle proprie esigenze per inabilità fisica...(art.2, comma 3°)”.
Carta internazionale dei diritti dello stomizzato
Vogliamo infine qui riportare alcune norme, di valore soprattutto etico-morale,
espresse in diverse occasioni dagli operatori coinvolti nella problematica della stomia:
chirurghi, operatori ausiliari, associazioni, familiari.
Di seguito, riportiamo l’ultima revisione espressa in occasione del Seminario “European
Ostomy Association” a Francoforte, il 3 maggio 2003.
Art. 1 - Ricevere preoperatoriamente informazioni circa i benefici derivanti
dall’intervento chirurgico, nonché notizie adeguate sulla possibilità di vivere con una
stomia. Questo primo articolo, in parole semplici, riprende ciò che la legge definisce
“consenso informato”. È evidente, oltretutto, come sia definito importante il colloquio
tra paziente e operatori sanitari, affinché si stabilisca un rapporto di reciproca stima,
base fondamentale per il futuro dello stomizzato.
60
Diritti e tutele 4
della persona stomizzata
Art. 2 – Avere una stomia ben confezionata e situata in una posizione appropriata in
modo che possa essere adeguatamente gestita. In questo punto si definisce quanto
sia importante l’esperienza professionale di chirurghi e stomaterapisti che cooperano
per il bene del paziente. Si pone l’accento sia sulla tecnica chirurgica sia sull’approccio
stomaterapico del disegno preoperatorio.
Art. 3 – Avere il supporto di esperti professionisti medici e stomaterapisti nel periodo
pre- e post-operatorio sia in ospedale che nella comunità di appartenenza. Non solo
qui si ribadisce il fondamento che gli operatori sanitari, che assistono il portatore di
stomia, siano competenti in materia, ma anche che tale competenza è da ricercarsi sia
all’interno degli ospedali che presso le strutture sanitarie esterne.
Art. 4 – Ricevere una informazione completa e imparziale sui prodotti per stomia
disponibili nel proprio Paese. In questo articolo è resa fondamentale l’imparzialità
degli operatori sanitari che devono fornire indicazioni sui presidi, liberi da eventuali
effetti di opportunità.
Art. 5 – Avere l’opportunità di scegliere il prodotto maggiormente soddisfacente
fra quelli disponibili, senza pregiudizi o costrizioni di sorta. Garantire al portatore di
stomia la libera scelta dei presidi fra quelli ritenuti idonei.
Art. 6 – Avere informazioni sulla propria associazione nazionale degli atomizzati e sui
servizi e aiuti che possono essere forniti.
Art. 7 – Aiutare e informare le famiglie, gli amici e le persone di supporto per
migliorare la qualità di vita degli atomizzati. In riferimento alla discussione sul segreto
professionale, è obbligo degli operatori sanitari, che sanno quanto sia importante per
lo stomizzato il supporto familiare, chiedere al paziente il consenso alla partecipazione
attiva dei familiari e, in caso di diniego, spiegare e far capire che la famiglia è il pilastro
sul quale lo stomizzato può ricostruire il proprio futuro.
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Note
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