Carta Vercelli 2013
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Carta Vercelli 2013
un salto nell’arte! Basilica di Sant’Andrea Salone Dugentesco ARCA, Chiesa di San Marco Chiesa di San Paolo Torre Vialardi Chiesa di San Cristoforo Chiesa di San Lorenzo Piazza Cavour Broletto Sinagoga “Il percorso della rana” è un itinerario ideato dal Lions Club di Vercelli, segnato da centinaia di piccole indicazioni in bronzo distribuite sui marciapiedi della città, che consente di toccare i punti di maggior interesse artistico del centro storico. BUS Chiesa di San Giuliano 2 3 1 0 1 3 14 15 16 18 19 Casa Centoris Casa Tizzoni Museo Francesco Borgogna Castello Visconteo Museo Camillo Leone Teatro Civico Palazzo Arcivescovile Museo del Tesoro del Duomo Cattedrale di Sant'Eusebio Seminario Arcivescovile La Basilica di Sant’Andrea è il simbolo di Vercelli: costruita fra il 1219 ed il 1227 su volere del Cardinale Guala Bicchieri, è uno splendido esempio di fusione tra lo stile romanico lombardo – emiliano e l’architettura gotica d’oltralpe. Le strutture del gotico puro esaltano il maestoso interno a tre navate con un altissimo transetto; sull’abside è sistemato un prezioso coro ligneo del 1511. In sacrestia si conserva un crocifisso ligneo dipinto del XIV secolo. La basilica ospita una delle più belle sale capitolari d’Italia, e un chiostro rettangolare con cornici in cotto e pitture dell’inizio del ‘500. La sala capitolare ha inoltre una notevole valenza storica: qui nel 1310 venne siglata la pace tra guelfi e ghibellini vercellesi alla presenza dell’imperatore Enrico VII. Antistante alla Basilica è il co- siddetto Salone Dugentesco (in realtà della metà del XV sec.), già parte dell’Ospedale dei Pellegrini fondato dal Bicchieri nel 1224, il cui ingresso è sormontato da una lunet- 3 ta duecentesca dipinta; l’elegante interno conserva un bell’affresco del sec. XVI. ARCA, Chiesa di San Mar- co. Collocato all’interno dell’antica chiesa di San Marco, in cui sono visibili alcuni pregevoli affreschi, riportati da poco alla luce, il polo espositivo ARCA ospita iniziative culturali di alto livello. nelle vicinanze... Sull’altro lato della piazza è situata la Chiesa di San Bernardo, sede del santuario diocesano di Maria Salute degli Infermi, importante centro di devozione popolare che consta di due parti: quella vecchia, il più antico monumento ecclesiastico esistente a Vercelli, fu eretta in forme romaniche tra 1151 ed 1168; la parte nuova fu costruita nel 1896 su disegno di Giuseppe Locarni. La chiesa lega la sua storia all’evento miracoloso del 1630 (celebrato nel grande affresco del Morgari del 1914), che, secondo la tradizione, liberò i Vercellesi dalla peste per intercessione della Vergine. Corso Libertà, principale arteria commerciale di Vercelli, era l'antica strada che collegava le due grandi vie di comunicazione per Torino e per Milano, tagliando l’intero centro cittadino. Parte da Piazza Pajetta, con il monumento a Vittorio Emanuele II di Ercole Villa (1887), e termina in Piazza Cugnolio, ove sorgeva l’antico convento di Santa Chiara. Nel suo percorso s’incontrano chiese e palazzi che raccontano la storia stessa di Vercelli, tra le quali la Chiesa del Santissimo Salvatore: di antica fondazione ma riedificata in forme tardo barocche, conserva interessanti tele dei secc. XVIII-XIX. La Chiesa di San Paolo, La Chiesa di San Lorenzo, fondata nel sec. XIII, fu interamente rimaneggiata nel sec. XVII, salvo nel campanile e nelle prime tre campate; l’interno ospita due tele del Lanino (la Natività e la Madonna delle Grazie), mentre in un ambiente di passaggio verso la sacrestia è affrescata una teoria di santi (seconda metà del sec. XIV). Torre Vialardi. Si erge nella vicina Via Vallotti; a pianta ottagonale, è l’unica sopravvivenza del palazzo della famiglia Vialardi. Chiesa di San Cristoforo. Costruita nel 1515, questa chiesa vanta splendidi capolavori di Gaudenzio Ferrari (la pala della Madonna degli Aranci, le Storie di Maria Maddalena, le Storie di Maria Vergine, la Crocefissione e l’Assunzione della Vergine). L’interno a tre navate presenta una volta affrescata a trompe l’oeil tra 1742-46. L’ampio presbiterio è separato da un’elegante balaustra realizzata su disegno di Juvarra (1730). Coro, pulpito, confessionali ed arredi di sacrestia, tutti in legno pregiato, sono della metà del Settecento. Sull’altare maggiore è posto un pregevole Crocefisso ligneo, mentre nella cappella laterale della navata destra, riproducente la Santa Casa di Loreto, vi è un Crocefisso gaudenziano del sec. XVI. In sacrestia si conservano otto tele del Mayerle. oggi di eleganti forme settecentesche, in realtà è una delle più antiche parrocchie di Vercelli. In età medievale era dotata di ospizio per i pellegrini in viaggio sulla via francigena. Piazza Cavour. Sorta forse sul luogo dell’antico forum romano e conosciuta fino al 1864 come “Piazza Maggiore”, dominata oggi dal monumento a Cavour di Ercole Villa e Giuseppe Argenti, è da sempre il cuore dello spazio e della vita cittadini. A ricordare il passato medievale rimangono i portici ad arco acuto (fine XIII - inizio XIV secc.), una seconda serie di portici, mirabili per la decorazione quattrocentesca in cotto degli intradossi, e la poderosa Torre dell’Angelo (secc. XIV-XIX), probabile resto d’una casa fortificata. Fino al sec. XVI si affacciavano sulla piazza tre chiese, di cui oggi resta, trasformato in torre dell’orologio (1856), il campanile di San Tommaso. L'antico Broletto, a pochi passi da Piazza Cavour, si trova nell’attuale Piazza di Palazzo Vecchio, conosciuta come “Piazza dei Pesci”. Il Comune rimase qui dalla fine del Duecento all’inizio dell’Ottocento. Resto medievale di grande suggestione è la Torre Comunale, risalente agli inizi del sec. XIII. La Sinagoga di Via Foa, la prima in Italia costruita in edificio autonomo dopo l’emancipazione degli Ebrei sancita da Carlo Alberto (1848), ricorda l’antico benessere della Comunità israelitica vercellese. Eretta tra 1875 e il 1878 in stile arabo-moresco su progetto di Marco Treves e Giuseppe Locarni, presenta una facciata in arenarie bianche e grigio-azzurre; l’interno, a tre navi con abside poligonale, è ornato da fini decorazioni di Carlo Costa. La Chiesa di San Giuliano era la chiesa presso la quale, in epoca medievale, sostavano i vescovi eletti per indossare gli abiti pontificali prima di assumere la cattedra episcopale. All’interno una Deposizione di Bernardino Lanino del 1547, un’Adorazione dei Magi e una Resurrezione di impronta gaudenziana; cinquecenteschi pure gli affreschi sui pilastri della navata centrale. Casa Centoris è famosa per l’eleganza del suo cortile, realizzato verso la fine del Quattrocento in stile bramantesco. La zona attorno al palazzo è di grande fascino; sulla destra si apre il “Volto dei Centori”, un vicolo conosciuto come la vecchia “Contrada degli Spazzacamini”. Il Museo Borgogna è la seconda pinacoteca del Piemonte come qualità e quantità di opere dopo la Galleria Sabauda di Torino. Ha sede in un palazzo neoclassico, acquistato dall’avv. Antonio Borgogna (18221906), che, dopo averlo intitolato al padre, lo donò alla Città. Oltre alla ricca collezione di quadri, arredi e oggetti d’arte del collezionista, ospita la quadreria di pittura rinascimentale vercellese raccolta fin dal sec. XIX dall’Istituto di Belle Arti. Le prime sale conservano pregevoli affreschi tardo medievali e rinascimentali staccati da antiche chiese della Città. La sezione cinquecentesca annovera dipinti di Sodoma, Spanzotti, Gaudenzio Ferrari, Defendente Ferrari, Bernardino Lanino, dei Giovenone, degli Oldoni, ma espone pure opere del Francia, del Bergognone, di Bernardino Luini, di Tiziano, di Pietro degli Ingannati e di altri pittori veneti. Preziosa è anche la sezione secentesca, con tele di Ludovico Carracci, del Maratta e del Sassoferrato; di gran pregio è la raccolta nordica (tedesca, fiamminga e olandese), con opere di Baldung Grien, Bartholomaeus Spranger, Jan Steen, Teniers il Giovane, Palamedesz, De Heem, Bosschaert, Van Bloemen, Gloss, Robbe. Numerose le opere di artisti italiani dell’Ottocento (Induno, Chierici, Palizzi, Quadrone, Ussi, Favretto, Follini, Migliara, Massimo d’Azeglio) tra cui spiccano le tele di Ambrogio Alciati e quelle di due divisionisti: Per ottanta centesimi! di Angelo Morbelli e le monumentali tele di Giuseppe Cominetti sul tema del lavoro. nelle vicinanze... San Francesco in Sant’Agnese, accanto al Museo Borgogna, fu un’importante chiesa gotica, benché oggi annunciata da una facciata barocca. L’interno custodisce una Madonna con Bambino, donatore e Santi di Giuseppe Giovenone il Giovane (1570-75) e il Sant’Ambrogio di Gerolamo Giovenone (1528-35). In sacrestia si conservano bacini in ceramica graffita (sec. XIV) e un’Annunciazione del Morazzone (ca. 1620). Il Castello Visconteo, a pianta quadrangolare, fu edificato a partire dal 1290 per volontà di Matteo Visconti e divenne successivamente residenza sabauda. Qui morì nel 1472 il beato Amedeo, sepolto nell’omonima cappella del Duomo. Rovinato dopo l’assedio spagnolo nel 1638, fu utilizzato in età napoleonica come alloggiamento militare; nel 1832 fu adattato a carcere e dal 1838 a tribunale. Casa Tizzoni si trova nell’omonima piazza. Dell’antico palazzo, il cui salone inferiore venne riccamente affrescato nella prima metà del Seicento dal Moncalvo, si conserva la torre e il rifacimento cinquecentesco. 14 nelle vicinanze... Deviando a destra in Via Duomo troviamo Santa Maria Maggiore, la prima chiesa cristiana costruita a Vercelli (sec. IV); ricostruita nel sec. XII, subì vari interventi di restauro e di abbellimento secondo i gusti del tempo, fino a che nel 1777 fu demolita e ricostruita sul sito odierno (che dista circa m 100 dal sito originario) e nelle forme attuali su commissione dei Gesuiti. Se invece si prosegue, prima di svoltare in via Verdi si incontra la Chiesa di San Michele, di probabili origini prelongobarde, anche se la più antica testimonianza della chiesa è il campanile romanico (prima metà del sec. XII). L’attuale costruzione risale ai secc. XVI-XVII. All’interno, una laniniana Vergine col Bambino, Sant’Anna e San Gioacchino, un crocefisso ligneo policromo del sec. XIV ed una tarsia. Il Museo Leone, fondato dal notaio vercellese Camillo Leone (1830-1907), ha sede nella rinascimentale Casa Alciati, collegata al settecentesco Palazzo Langosco da un raccordo edificato nel 1939, anno in cui venne curato anche l’attuale allestimento. Le prime sale espongono reperti del Paleolitico, Neolitico, dell’Età del bronzo e del ferro; oggetti provenienti da tombe egiziane e rinvenuti in necropoli pugliesi e in zona etrusco-campana. Suggestiva la sala romana che ospita le più 16 antiche attestazioni della storia di Vercelli, tra cui la stele bilingue celto-latina. Importante è il Lapidario, che conserva iscrizioni del Vercellese (secc. II a.C.-II d.C.) raccolte nell’Ottocento da padre Bruzza. La Vercelli paleocristiana è ricordata da epigrafi, dalla copia del portale di Santa Maria Maggiore e dai resti dell’originario pavimento a mosaico (sec. XII), da sculture dell’antico pulpito del Duomo. Di raro interesse la serie di incunaboli e cinquecentine, stampati da famosi tipografi di Vercelli e Trino. Preziosa e diversificata (mobili, pitture, ceramiche, bronzetti, vetri, ecc.), la raccolta conta gioielli come il Cofanetto di Guala Bicchieri, opera limosina duecentesca, il Cofanetto degli Embriaghi (fine sec. XIV), una notevole serie di maioliche delle principali manifatture attive tra i secc. XVI e XIX, tra cui spicca il piatto firmato dall’Avelli (Urbino, 1530-40). Conclude il percorso la sezione di abiti settecenteschi. Palazzo Arcivescovile e Museo del Tesoro del Duomo. Sebbene non sia il palazzo di residenza dei primi vescovi vercellesi, è un edificio rinascimentale di grande valore storico ed artistico, che ospita al proprio interno circa 2000 volumi della Biblioteca dei Vescovi e un’importante quadreria situata nella Sala del Trono (Pinacoteca Arcivescovile),visitabile in particolari occasioni insieme al restaurato Appartamento Savoia. Ma soprattutto, qui ha sede al pianoterra il Museo del Tesoro del Duomo, che raccoglie preziosi reliquiari dal sec. VII al sec. XVI e reliquiari a cassetta, urne, busti, calici argentei. All’ingresso si può ammirare in un moderno allestimento il riempimento originale del Crocefisso del Duomo, rinvenuto durante i lunghi restauri. Autonoma è la Biblioteca Capitolare, una delle più importanti ed interessanti raccolte di codici manoscritti, tra cui il Codex Evangeliorum, la più antica traduzione dei Vangeli in latino, le Constitutiones Langobardo- Teatro Civico. Situato in Via Monte di Pietà, a pochi metri dall’ingresso al Museo Leone, è sede di importanti stagioni teatrali, operistiche e concertistiche. Fu costruito nel 1812-1814 su progetto di Nicola Nervi; nel 1923 un incendio lo distrusse e venne quindi ricostruito nel 19291931 da Guido Allorio, Paolo Verzone e Giuseppe Rosso. 18 rum (sec. VIII), l’Apollo medicus di Isidoro da Siviglia (sec. IX), il Codice C lussuosamente miniato e il Mappamondo medievale (fine sec. XIIinizio sec. XIII). Il pezzo più famoso è il cosiddetto Vercelli Book (ms. CXVII), un codice manoscritto su pergamena in lingua anglosassone antica (sec. X), tra i più famosi al mondo. La Cattedrale di Sant’Eu- sebio. La Cattedrale fu eretta come basilica cimiteriale al di fuori delle mura probabilmente dallo stesso Eusebio e ricostruita una prima volta a partire dal sec. V: di questa prima fase ricostruttiva resta solo il campanile medievale (sec. XII). Una seconda ricostruzione, intrapresa nel 1570 su progetto di Pellegrino Tibaldi, durò fino alla fine del sec. XIX. Coro, presbiterio e sagrestia sono tardo cinquecenteschi; la Cappella del Beato Amedeo è di fine Seicento, ottocentesche invece sono la luminosa Cappella di Sant’Eusebio (ove si venerano le spoglie del protovescovo) e la cupola (1860). L’imponente facciata barocca settecentesca con atrio neoclassico, opera di Benedetto Alfieri, immette nel grandioso interno a croce latina e a tre navate; nel presbiterio, al centro della navata maggiore, è sospeso il magnifico Crocefisso in lamina d’argento il cui recente restauro, condotto a seguito d’un grave atto vandalico, ha permesso la definitiva datazione all’episcopato di Leone (999-1026). Di grande interesse la Cappella del Beato Amedeo, realizzata nel 1682-85 da Michelangelo Garove (allievo del Guarini) e ove posano gli avelli dei principi sabaudi e l’urna con le spoglie di Amedeo IX di Savoia. In Duomo si conservano pregevoli dipinti di Pier Francesco Guala (Sant’Eusebio in gloria e Sant’Ambrogio, Il miracolo della sorgente operato da San Guglielmo da Vercelli) e dei fratelli Gandolfi (l’Inventio Crucis e il Martirio di Sant’Eusebio), epigrafi del sec. VI d.C. (l’acrostico di Eusebio vescovo e martire e l’iscrizione di San Flaviano), pannelli lignei dell’antico coro cinquecentesco e la Madonna dello Schiaffo, scultura marmorea del sec.XIII. Seminario Arcivescovile. Fondato nel 1572-87 dal vescovo Francesco Bonomi; la parte più antica dell’attuale edificio, corrispondente all’armonioso cortile interno e alla facciata posteriore in cotto, fu progettata da Filippo Juvarra. Nel Salone di Sant’Eusebio sono stati sistemati affreschi di Bernardino Lanino con Scene dall’Eneide. Ha qui sede, con circa 30.000 tra volumi e pergamene, la Biblioteca Agnesiana e Diocesiana. 19 idee per una gita fuoriporta progetto grafico: PUNTO P - testi: Ar.Tur.O./ATL - 11/13 Sulle grange tra cenobi, principati e case rurali Agenzia di accoglienza e promozione turistica locale della Valsesia e del Vercellese Sede principale: 13019 Varallo (Vc) Corso Roma, 38 Tel. (0039) 0163.564404 Fax (0039) 0163.53091 www.atlvalsesiavercelli.it [email protected] Sedi operative: Vercelli - Tel. (0039) 0161.58002 Alagna Valsesia - Tel. (0039) 0163.922988 Scopello - Tel. (0039) 0163.732570 Antichi granai (le grange) prestano il nome ad un percorso dove gloriosi fatti storici ed importanti episodi d’arte si fondono con uno dei più bei paesaggi del Piemonte. Il centro focale è il Principato di Lucedio, che fin dalla fondazione della sua abbazia cistercense (1123) aveva in proprietà grandi estensioni di terreno, ognuna facente capo ad una grangia. Sei erano quelle di Lucedio: Montarolo, nei pressi dell’attuale Santuario della Madonna delle Vigne, LeriCavour, Montarucco, Castelmerlino, Ramezzana e Darola. La visita agli ambienti originali di Santa Maria di Lucedio non può che trovare degna conclusione al cenobio ed al castello di San Genuario; nel primo studiò Guglielmo da Volpiano ed il secondo è un interessante esempio di architettura civile quattrocentesca piemontese. La Tenuta Darola, insieme alla Colombara ed alla Veneria di Lignana offrono splendidi modelli di cascina a corte chiusa della grande proprietà risicola; nell’ultima fu girato il celebre film Riso amaro nel 1949. Non lontano sorgono Trino, importante cittadina di antiche origini, come testimonia la chiesa di San Michele in insula, e Fontanetto Po, patria di Giovanni Battista Viotti, dove si ammirano le singolari chiese di San Sebastiano e di San Martino. Crescentino, sul Po, è il punto terminale del circuito, con i suoi portici, la poderosa torre civica e l’armoniosa chiesa parrocchiale. Parco naturale delle Lame del Sesia È una splendida oasi protetta, istituita dalla Regione Piemonte nel 1978, che si estende nella provincia di Vercelli lungo il corso della Sesia, interessando soprattutto i comuni di Greggio, Albano, Oldenico, Carisio, Villarboit e Villata. Le Lame sono specchi d’acqua generati dalla Sesia, dove vive una ricca fauna ornitologica. Scopo del Parco è anche proteggere uno degli ultimi lembi di fustaia planiziale di farnia (quercus robur) che costituiva il bosco tipico della pianura Padana prima dell’avvento della risicoltura. All’interno del Parco vi è la riserva speciale dell’Isolone di Oldenico dove nidificano aironi cinerini, sgarze ciuffetto, garzette, nitticore, cormorani, mignattai, spatole e persino l’ibis sacro. I paesi toccati dal parco costituiscono tranquille realtà rurali ravvivate dalla presenza di un antico castello o di una tipica chiesa parrocchiale. La strada dei mercanti e dei pellegrini Con nomi diversi (via francisca, strata pellerina, strata lombarda, strata publica peregrinorum et mercatorum) la via francigena, indicata dal Consiglio d’Europa come itinerario europeo, passava certamente nel territorio vercellese, creando un sistema di strade strutturato secondo le esigenze di chi lo percorreva. Seguendo il diario di viaggio di Sigerico di Canterbury, la strada proveniva dal Gran San Bernardo, attraversava Aosta, Ivrea ed entrava in territorio vercellese nei pressi di Borgo d’Ale, dove rimangono i ruderi dell’antica pieve d’Arelio, la chiesa-santuario della Madonna della Cella, che ricorda l’antica cella di Meoglio, soggetta nel Medioevo ai monaci benedettini di S.Genuario, e la suggestiva pieve di San Michele di Clivolo, che conserva preziosi affreschi dell’XI secolo. La strada proseguiva per Santhià, dove ancora oggi sono conservate preziose testimonianze medioevali (la cosiddetta “Torre di Teodolinda”, la cripta di S. Stefano nella Parrocchiale di S. Agata, la torre campanaria) e San Germano, sede un tempo di un castello dei Tizzoni, di cui è rimasta una torre adibita a Torre campanaria. C’era però anche il tratto della via francigena che proveniva dal Moncenisio o dal Monginevro e passava dunque per Tronzano, Bianzé, Livorno Ferraris, Saluggia e Cigliano, che nei secoli si dotarono di chiese romaniche (S. Pietro al Cimitero a Tronzano), gotiche (S. Eusebio a Bianzé), templari (S. Maria d’Ysana presso Livorno), di castelli (Saluggia) e di chiese di confraternita (Cigliano). Terra di strada e centri di potere I castelli sono una delle testimonianze più evidenti e preziose del glorioso passato piemontese. Anche in provincia di Vercelli ve ne sono alcuni di notevole interesse. Moncrivello, con la sua lunga storia di passaggi di proprietà, la scala elicoidale, il camino quattrocentesco, le stanze con soffitto a cassettoni, merita una visita prolungata. Ricchi di fascino e di suggestione sono pure il ricetto di Buronzo, i resti fortificati di Bastia di Balocco, il maniero degli Avogadro di Casanova Elvo. Certamente due sono le mete finali: Quinto Vercellese e Prarolo. A Quinto il castello degli Avogadro (XII-XVI sec.) è uno dei più significativi, con la sua estesa superficie (4500 mq) e la possente torre quadrangolare; il paese, tuttavia, merita una deviazione per la stupenda Parrocchiale dei Ss. Nazario e Celso, uno dei più interessanti monumenti d’arte romanicogotica in Piemonte, con un magnifico ciclo di affreschi. Il castello di Prarolo, invece, si qualifica per il suo tipico “non-finito”, con torri angolari esterne cilindriche che avevano prevalente funzione agricola e non militare. questa è Vercelli Vercelli è una città di circa 47.000 abitanti situata nel Piemonte orientale. Fondata da tribù Liguri fusesi con gruppi Celtici intorno al sec. VI a.C., divenne municipium sotto i Romani e nel corso dei secoli conobbe numerose vicende storiche e culturali: il processo di cristianizzazione con Eusebio, primo Vescovo del Piemonte; le invasioni barbariche; la nascita del libero comune e le lotte tra guelfi e ghibellini; assedi e occupazioni straniere; e infine, il passaggio tra diverse signorie attraverso i secoli, per tornare sotto i Savoia con il Trattato di Utrecht (1713) e conoscere, finalmente, un vero e proprio “boom” artistico, con la costruzione di nuovi palazzi, chiese e strade. Con la Rivoluzione Francese la città fu annessa alla Francia e con Napoleone divenne capoluogo del Dipartimento della Sesia (1801); prese poi parte ai moti di liberazione, impedendo l’avanzata austriaca grazie all’inondazione artificiale della piana vercellese; conobbe la nascita di movimenti liberali e di sinistra (nel 1906 le mondine ebbero un ruolo determinante nella conquista delle otto ore di lavoro giornaliero). Arrivarono poi le Guerre Mondiali, durante la seconda delle quali la città si distinse per l’impegno nella Resistenza. Dopo il 1945 la città seppe riconquistare un nuovo benessere e mantenerlo. Oggi Vercelli fa orgogliosamente parte del circuito “Città d’Arte della Pianura Padana.” gli eventi i numeri utili La città di Vercelli ospita da sempre importanti iniziative di richiamo, in grado di soddisfare le aspettative di un vasto e variegato pubblico. Si va dai concerti alla ricca stagione di prosa, dalle sagre allo sport, dalle fiere alla cultura, dai piccoli ma caratteristici mercatini di Piazza Cavour al carnevale. Ce n’è proprio per tutti, e in tutte le stagioni!!! C’è solo l’imbarazzo della scelta. Istituzioni Trasporti Comune, P.za Municipio 5: tel. 0161.5961 (centralino); URP tel. 800618101; Informagiovani, C.so Libertà 300, tel. 0161.252740; CSV Vercelli, C.so Libertà 72, tel. 0161.503298. Autolinee: ATAP, tel. 800912716; Autoticino, tel. 0142.452854; STN, tel. 0321.472647. Provincia, Via San Cristoforo 3, tel. 0161.5901 (centralino). Regione Piemonte, URP, Via F.lli Ponti 24, tel. 0161.600278. Arcivescovado, P.za d’Angennes 3, tel. 0161.213345. Curia Arcivescovile, P.za Sant’Eusebio 8, tel. 0161.213340. Taxi, P.za Roma, tel. 0161.257722. Autonoleggi: “Automodano”, Via Mastallone 23, tel. 0161.213619; “Hertz” , Via Frigiolini 11, tel. 0161.294160 (ufficio prenotazioni 199112211); MisterRent, C.so Torino 149, tel. 800001330 (info e prenotazioni), tel. 0161.259964. Seminario arcivescovile, P.za Sant’Eusebio 10, tel. 0161.255550. Aeroclub Rigazio, V.le Aeronautica 46, tel. 0161.250791. Uffici Musei Tribunale Civile e Penale, P.za Amedeo IX 2, tel. 0161.282213. Camera di Commercio, P.za Risorgimento 12, tel. 0161.5981. Concorso di Musica “G.B.Viotti” Istituito nel 1950 dal musicista vercellese Joseph Robbone, questo prestigioso concorso è il trampolino di lancio per i giovani talenti del panorama musicale desiderosi di avviarsi a una carriera internazionale. Tra i tanti che in passato vi parteciparono spiccano Luciano Pavarotti, Claudio Abbado, Salvatore Accardo. Ferrovie: Stazione, P.za Roma 26, tel. 892021. Poste italiane, Centrale, Via Palazzo di Città 1, tel. 0161.264090. Emergenze Polizia, tel. 113; 0161.225411. Polizia stradale, tel. 0161.226711. Polizia ferroviaria, tel. 0161.257005. Carabinieri, tel. 112; 0161.6101. Carnevale Ha inizio con la presentazione delle maschere principali di Vercelli, il Bicciolano e la sua consorte, la Bela Majin, e tra veglioni, fagiolate dei rioni e balli dei bambini arriva al suo momento più importante e conosciuto: le sfilate dei carri e dei gruppi mascherati. Polizia municipale, tel. 0161.296711; Pronto Intervento tel. 0161.392939. Sagre della Panissa, della Rana e dell’Agnolotto Queste tre sagre storiche di Vercelli, che si tengono tra agosto e settembre, sono l’occasione giusta per gustare i piatti della tradizione locale e trascorrere una serata in allegria, con la possibilità di un dopocena fatto di intrattenimenti musicali, balli, spettacoli e divertimento per tutti. Ospedale Sant’Andrea, C.so M. Abbiate 21, tel. 0161.593111. Vigili del Fuoco, tel. 115 - 0161.261411. Soccorso stradale ACI, tel. 803116. Pronto Soccorso, tel. 118 Guardia medica, C.so M. Abbiate 21, tel. 0161.255050. Croce Rossa Italiana, Via Gioberti 53, tel. 0161.213000. hai mai visto Vercelli? carta turistica per conoscere e visitare la città e i dintorni Museo Borgogna, Via A.Borgogna 4/6, tel. 0161.252776. Museo Leone, Via Verdi 30, tel. 0161.253204. Museo del Tesoro del Duomo, P.za d’Angennes 5, tel. 0161.51650. ARCA, Piazza San Marco 1, tel. 0161.596333. Varie Teatri: Civico, Via M. di Pietà 15, tel. 0161.255544; Barbieri, Via Parini 3 A, tel. 338.8211115. Cinema: Belvedere, C.so Randaccio 18, tel. 0161.215018. Impianti sportivi: Piscina Le Acacie, C.so Rigola 128, tel. 0161.213824; PalaPregnolato (Hockey), Via Restano, tel. 339.2126074 - 0161.219328; PalaPiacco, Via Donizetti 15, tel. 0161.392003; Campo Atletica, Via Donizetti; Stadio Piola, Via Massaua 13, tel. 0161.54914; Poligono di Tiro a Segno, C.so Rigola 213, tel. 0161.214630. Il percorso della rana per scoprire i 20 punti più belli della città