Prospettiva invernale a San Pietroburgo

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Prospettiva invernale a San Pietroburgo
Diario San Pietroburgo
Quando: sempre
Durata: 4-5 giorni
Viaggio: aereo
Costo a persona:
a)
(spesa approssimativ
800 euro
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riservato
fa parte de a chi ama l'arte
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storia
Prospettiva invernale
a San Pietroburgo
I palazzi, l'arte e le cupole dorate. In mezzo i viali infiniti, da percorrere a piedi sfidando il gelo.
Perché, per scoprire la città, non c'è momento più affascinante di quando si copre di neve...
di Paola Dalli
S
iamo in sei: Teresa, Maria Grazia, Cristiana, Giovanni, Gabriele e io. Partiamo alle 7 del mattino, via Monaco. Sorvoliamo campi e
boschi innevati, laghi e fiumi ghiacciati: un’Europa per me inedita. A San Pietroburgo nevica. Percorriamo un breve
tratto di campagna, poi entriamo nella periferia della città: vie molto larghe,
casermoni, segnali e cartelli in cirillico.
Imbocchiamo la Prospettiva di Mosca,
la più lunga via di San Pietroburgo (più
di dieci km) e ci dirigiamo al grande palazzo ottocentesco che ospita il Petro
Palace Hotel.
la prospettiva
Durante il primo giro in città ci lasciamo attirare dalle immense cupole dorate della Cattedrale di sant’Isacco,
che spuntano sopra i tetti. Percorriamo la Malaja Morskaja Ulitsa (Piccola Via del Mare) in quella direzione. La
strada in cui per cinque giorni abiteremo si trova sull’isola dell’Ammiragliato, nel cuore del centro. Procediamo
con cautela sul marciapiede, infarinato di neve sopra frequenti placche
di ghiaccio. Percorriamo un lato della piazza e ritorniamo indietro nella
direzione del Palazzo d’Inverno; alla nostra sinistra i giardini e l’altissima guglia dorata dell’Ammiragliato,
svettante sopra gli alberi. Un poco alla volta si apre davanti a noi l’immenso emiciclo della Piazza del Palazzo
e, di lato, la lunga fuga della facciata principale. È una visione fiabesca:
nella luce rosata delle lampade, attraversata dalla neve, si innalzano le
1
01
01 atmosfere russe
La splendente Cattedrale di San Nicola
è a croce greca ed è in grado di ospitare fino a 5mila persone.
Diario San Pietroburgo
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Fra i primi edifici neoclassici,
prende il nome
dal materiale
utilizzato per le
decorazioni.
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Palazzo
d'inverno
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Consacrata nel
1704, oggi accoglie
anche un museo.
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L'edificio faceva
parte della Reggia Imperiale.
Oggi ospita una
delle più ricche
collezioni d'arte
del mondo.
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chiesa dei santi
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golfo di
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Costruita tra
il 1753 e il
1762, è tra le
più importanti
chiese barocche
in città.
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bianche colonne dell’immenso palazzo imperiale, con i loro capitelli dorati. Sull’altro lato, il semicerchio armonioso dei palazzi dello Stato Maggiore
e del Ministero degli Esteri; uniforme
per architettura e colore, è interrotto solo dall’Arco di Trionfo che dà accesso alla piazza, sormontato da un
gruppo bronzeo. Rimaniamo un poco
in contemplazione, poi imbocchiamo
l’Arco e ci dirigiamo verso la Prospettiva Nevskij. La risaliamo brevemente
fino al fiume Mojka, largo, completamente ghiacciato e ricoperto di neve.
Ci sono delle orme sulla neve: qualcuno ha passeggiato là sotto. Diamo un’occhiata alle prospettive che si
aprono dal ponte e ci soffermiamo a
guardare il palazzo dei ricchissimi baroni Stroganov, che si affaccia sia sul
fiume che sulla Prospettiva.
un giorno all'ermitage
La giornata è dedicata alla visita del
Museo dell’Ermitage. Anche stamattina cade un pulviscolo di neve, ma i marciapiedi della Prospettiva sono già stati
puliti. All’angolo con il canale Griboedov, notiamo l’elegante palazzo che fu
sede della filiale pietroburghese della Singer, oggi grande libreria a più piani, detta Casa del libro. Proseguiamo
passando davanti alla chiesa luterana dei santi Pietro e Paolo, e infine imbocchiamo la breve, curvilinea strada
nevsky
prospekt
Spesso citata
in letteratura,
è la strada principale cittadina,
voluta da Pietro
Il Grande.
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che ci riconduce alla Piazza del Palazzo d’Inverno, sede del museo. Rimarremo nelle sale fino alla chiusura, riuscendo a vedere parte del pianterreno
e quasi tutto il primo piano; gli altri due
piani... sappiamo che esistono! Mi dispiace non aver visto le ricche raccolte
degli Impressionisti e di Matisse. Sarà
per un’altra volta! Raggiungiamo la Neva all’altezza del ponte che collega questa riva all’isola Petrograd e rimaniamo
affascinati a guardare il panorama che
si spalanca davanti ai nostri occhi. Qui
la Neva è larga quasi un chilometro; le
costruzioni sulle isole prospicienti e la
stessa Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo appaiono come sagome grigie disegnate oltre la foschia e il velo della
neve che cade. Fa eccezione l’oro della guglia e delle cupole. Alla nostra sinistra, molto più lontano di quanto non
appaia sulla carta, l’isola Vasil'evskij divide la Neva in due bracci, che raggiungono poco più avanti il Baltico. Poco alla volta si accendono le luci e creano
I ricordi di viaggio di altri turistipercaso
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01 cupole dorate del turistapercaso Azizas. 02 riflessi colti dall'obiettivo del turistapercaso Marukosan.
03 foto di gruppo Alisa 75 e i suoi compagni di viaggio. 04 sul fiume in battello, con Alisa 75.
2
Diario San Pietroburgo
o
Un altro Turista per cas
enza
ci racconta la sua esperi
di Emanu 82
Non dimenticare Leningrado
Lontano dai fasti del centro, vicino al cuore della storia. Fra i
luoghi dell'Assedio, per scoprire l'altra faccia della stessa città
Una visita alternativa alla città era il nostro progetto prima della fine del viaggio. Il proprietario del piccolo albergo in cui pernottiamo ci segnala un'agenzia turistica specializzata, la
Hey Russia (www.heyrussia.com), il cui personale parla perfettamente l'italiano. Decidiamo
di provare. Chiediamo di organizzarci un tour personalizzato per visitare i luoghi più importanti legati all’Assedio di Leningrado. Organizzano il tutto velocemente. Così il giorno dopo
alle 9 in punto ci incontriamo con Guzel, una ragazza simpaticissima, un sorriso contagioso.
Ci annuncia che la prima tappa del nostro itinerario sarà il cimitero di Piskarevsky, dove
sono sepolte le vittime dell'assedio nazista. Per i russi è un luogo di grande significato
storico. Con il metrò ci dirigiamo alla stazione Ploschad Muzhestva, in piena periferia. Piove,
il cielo è plumbeo. Si assapora di certo un'altra San Pietroburgo, lontana dai lustrini del
centro storico. Il paesaggio è dominato da grigi condomini di cemento armato intervallati
geometricamente da ampi viali alberati; vecchie signore vendono mazzi di fiori ai bordi delle
strade. Per arrivare al cimitero prendiamo un autobus per 5 fermate. La prima impressione è
quella di un luogo solenne, ma sobrio. Entriamo nel piccolo museo del cimitero, con numerose foto e testimonianze, per poi dirigerci al Monumento ai Caduti.
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un omaggio nel segno dell'amore
Terminata la visita ci aspetta un lungo viaggio verso l'estremo opposto della città e la seconda
tappa del nostro itinerario, il Park Pobedy (Parco della Vittoria), creato per celebrare la vittoria
sul nazifascismo. L'atmosfera è molto rilassata, tranquille famiglie passeggiano lungo i sentieri
del parco o si fermano ad ammirare le anatre che sguazzano nei laghetti. Il viale principale è disseminato di statue dedicate agli eroi che difesero la città contro l'avanzata delle truppe naziste.
Usciti dal parco ci affacciamo sul Moskovsky Prospekt, una lunga arteria di 10 chilometri che dal
centro della città conduce all'aeroporto. Si possono osservare i diversi stili che hanno caratterizzato l'architettura sovietica. Ci dirigiamo a piedi verso il Monumento agli Eroici Difensori di Leningrado. L'imponente obelisco centrale, alto 48 metri, inizia a scorgersi in lontananza. Arrivati ai
suoi piedi rimaniamo stupefatti. Enormi statue di bronzo rappresentano la difesa della città e la
vittoria finale mentre un anello di bronzo del diametro di 40 metri simboleggia l'accerchiamento della città da parte dei nazisti. Vediamo una giovane coppia di sposi che si fa fotografare sotto l'obelisco, e penso che questo è l'omaggio più bello che gli eroici difensori potessero ricevere.
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nuove suggestioni. Sono ormai le otto
di sera e il passeggio adesso è intenso.
Si notano anche delle coppie molto eleganti; lui in pelliccia e colbacco d’astrakan, lei in visone lungo fino ai piedi, con
cappuccio o ricco colbacco. La maggior
parte, però, indossa come noi dei piumini; parecchi giovani sono a capo scoperto, incuranti della neve. Ci sono in
giro molti militari: le divise sono simili come foggia, ma diverse per il colore.
San Pietroburgo è ancora sede dell’Accademia Navale.
imponenza del silenzio
Individuiamo la Cattedrale della Trinità, voluta da Caterina II. Oggi è domenica e all’interno si sta celebrando la liturgia. Rimaniamo un poco, guardando
il vasto interno riccamente decorato di
marmi, poi attraversiamo lo spiazzo di
fronte alla Cattedrale, occupato da tombe di soldati o di caduti durante l’asse-
dio dell’ultima Guerra mondiale. Tutt’intorno alti alberi innevati. Pace e silenzio.
Gracchiare di corvi e scricchiolio di neve
calpestata. Terminata la visita decidiamo di percorrere a piedi la Prospettiva. Dopo la piazza della stazione inizia il tratto più monumentale. I palazzi
si susseguono imponenti: colonne e
frontoni, statue e modanature scolpite,
marmi e facciate colorate di rosso o di
verde e decorazioni barocche. Arriviamo in piazza Ostrovskij, un giardino alberato dominato dalla grande statua di
Caterina II. Gente a passeggio. Un bimbetto gioca sulla neve, sorvegliato dai
genitori. Fa da sfondo alla piazza e alla
statua la facciata neoclassica del Teatro Aleksandrinskij, realizzato dall’architetto italiano Carlo Rossi. Di fronte alla facciata posteriore inizia la Ulica
Rossi, considerata una delle vie più belle di San Pietroburgo. È molto elegante,
ma mi è sembrata fredda.
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01 Palazzo
d’Inverno
L’imponente edificio
color verde acceso,
bianco e oro ospita
il Museo Statale
dell’Ermitage.
02 neve Turista...
gelato davanti al
Palazzo Mihajlovskij.
alba... sotto zero
La mattina si annuncia serena, ma fredda. La guida che è venuta a prenderci ci
comunica che ci sono 10 gradi sotto zero. Sull’altra riva della Neva si allinea la
prospettiva di splendidi palazzi, contro il
cielo che comincia a colorarsi d’azzurro.
Il grande palazzo neoclassico dell’Accademia di Belle Arti, con il suo lungo
colonnato; i padiglioni dell’Università;
l’Accademia delle Scienze; il lungo palazzo barocco, verde e bianco, del Museo di Antropologia, con l’alta torre che
ospita l’Osservatorio astronomico. Ancora più a destra, tra i lampioni del lungo Neva, si vedono svettare all’orizzonte
la guglia e le cupole d’oro della Cattedrale di San Pietro e Paolo, accese dall’alba.
Seguiamo il lungofiume, mentre il sole
ancora sotto l’orizzonte tinge di rame liquido il velo di ghiaccio sull’asfalto. Imbocchiamo il ponte del Palazzo, che valica la Grande Neva, il più largo dei due
Diario San Pietroburgo
no molto più lunghe di quanto non appaiano sulla carta. Vediamo così una
San Pietroburgo diversa: le case sono
più modeste, i palazzi hanno visto tempi migliori. Non ci sono praticamente negozi, e quelli che ci sono non hanno un
bell'aspetto. Cammina, cammina, torniamo nei pressi della Prospesttiva Nevskij.
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bracci che qui si formano, e raggiungiamo l’isola Vasil’evskij. Raggiunta
la piazza della Borsa, ci fermiamo sulla
punta dell’isola, guardando il panorama davanti a noi. La guida ci fa notare,
tra le costruzioni che lontano chiudono
l’orizzonte, una più alta delle altre. Ci dice che era noto come il palazzo più alto
della Russia. La guardiamo un po’ stupiti:
aggiunge allora che era il più alto perché
da lì si vedeva benissimo la Siberia. Era
la sede del KGB. Visitiamo la Cattedrale
di Sant’Isacco, trasformata in museo. Attira la mia attenzione la bella vetrata della Resurrezione, dietro l’altare maggiore.
Riprendiamo il nostro itinerario, tornando indietro lungo il canale Griboedov, di
cui tagliamo le anse più profonde, perché le distanze, a San Pietroburgo, so-
01 shopping
Tanti negozi allo
Einkaufscenter
Passasch
Shoppingcenter.
02 antichi
splendori
La Chiesa della
Resurrezione
di Cristo, o del
Sangue Versato,
conserva all'interno
circa 7000 mq.
di preziosi mosaici.
prospettiva del ritorno
Ripercorriamo il tratto della Prospettiva Nevskij e svoltiamo lungo il canale Griboedov, diretti alla Chiesa del
Salvatore sul Sangue Versato. È stata
costruita secondo lo stile tipico delle
chiese moscovite: per noi è un’esperienza senza precedenti. Ci rendiamo
conto che tutta la chiesa è completamente rivestita di mosaici: angeli,
santi e sante della tradizione ortodossa stanno ritti sulle colonne quadrate.
L’effetto generale avrebbe potuto essere di un sovraccarico schiacciante e
noioso; è invece equilibrato, arioso e
luminoso. Ma è ora di tornare a casa…
Usciti, passiamo accanto alla ricchissima cancellata del Palazzo Michailovskij, sede del Museo Russo. Oggi,
purtroppo, è chiuso. Avanziamo nella
piazza alberata, ammirando la grande facciata neoclassica del palazzo; in
mezzo al giardino la statua di Puskin e
alcuni ragazzini che si divertono a scivolare sul ghiaccio. Continua a nevicare. Dopo esserci fermati per un’ottima
cioccolata calda e una fetta di torta,
salutiamo la città.
Come, dove, quanto
Copritevi bene, perché si parte alla scoperta della capitale degli zar. Come sempre in compagnia dei nostri consigli!
Info
www.russia.it
Consolato Generale d’Italia
a San Pietroburgo Teatralnaja Pl.
10, 190068, tel. +7 812 3180791,
3180792, 7188095; cell. di servizio +7 921 9365191, www.conssanpietroburgo.esteri.it
Documenti
È necessario il passaporto
con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’arrivo in Russia. Il visto di ingresso
è obbligatorio, da fare esclusivamente prima della partenza.
All'ingresso nel Paese si deve
compilare la Carta di Immigrazione. Entro i primi tre giorni lavorativi della permanenza in Russia, il
passaporto deve essere vidimato
dall’Ufficio del Servizio Federale
di Immigrazione (UFMS) che rilascia un talloncino di avvenuta reVEL
TRA
gistrazione. Portarlo sempre con
sé, insieme agli altri documenti.
Sicurezza e sanità
Prestare attenzione, nelle
grandi città e nelle zone
più turistiche, a eventuali episodi di microcriminalità e raggiri. Le strutture sanitarie e ospedaliere sono di livello inferiore
a quello occidentale, soprattutto per carenza di attrezzature e
medicinali. L'assistenza medica
è a pagamento. Stipulare, prima di intraprendere il viaggio,
un’assicurazione sanitaria.
Quando andare
A San Pietroburgo il clima
freddo è un po’ mitigato
dalla vicinanza del mare. Il vento
proveniente dal Golfo di Finlandia può tuttavia creare parecchi
disagi. Soprattutto se si parte
nella stagione invernale coprirsi
molto bene e tenere in conto frequenti nevicate. A volte si deve
attendere il mese di maggio perché le temperature si discostino
dallo zero. A quel punto la temperatura può subire anche un repentino cambiamento. Temperature “estive” si registrano non
prima del mese di luglio. Fra giugno e luglio si verificano le “notti bianche” di San Pietroburgo,
in cui la città rimane illuminata
per più di 20 ore al giorno.
Moneta
Quella ufficiale è il Rublo
(RUB). Un euro corrisponde a circa 42 RUB. Gli sportelli bancomat collegati alle reti
internazionali sono ormai abbastanza numerosi. Dollaro ed
euro si riescono a cambiare abbastanza facilmente, mentre è
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difficile che vengano cambiati
traveller's cheque.
Fuso orario
La differenza è di + 2 ore
rispetto all’Italia.
Visitare
Museo dell'Ermitage (tel.
812 7109079, www.hermitagemuseum.org). Il maestoso edificio faceva parte della reggia imperiale che per due secoli, fino
al 1917, ospitò le famiglie degli
zar. All’interno si visita una delle più importanti collezioni d’arte
al mondo, con capolavori dei più
noti artisti e scultori europei. Orari: martedì-sabato 10.30-18, domenica 10.30 -17. Chiuso lunedì.
Cattedrale di Sant'Isacco (Isaakievskaia pl). La sua costruzione
venne affidata nel 1819 dallo zar
Alessandro I al francese Augu-
ste Montferrand. La grande cupola dorata caratterizza il profilo di San Pietroburgo. Dal 1931 è
diventata un museo. Aperta dalle 11 alle 18, chiuso mercoledì.
Dormire
Petro Palace Hotel (ul. Malaya Morskaya 14, tel. +7 812
5713006, www.petropalacehotel.
com). Un grande hotel con collegamento internet in ogni stanza,
spa e centro fitness. Camera doppia a partire da 97 euro.
Comprare
Dom Knigy (pr. Lenina 10).
La “Casa del Libro” è la
più fornita libreria di San Pietroburgo, su più piani, in una
location storica. Vi si trovano
tutte le edizioni russe e anche
alcune straniere. Aperto dalle 9
alle 20.